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IL FORO

ISSN 0015-783X

ITALIANO FONDATO NELL’ANNO 1876 DA ENRICO SCIALO A

a
ANNO CXLIII - N. 2 - FEBBRAIO 2018

to
en
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am
Si segnalano all’attenzione dei lettori: ■ Cass., ord. 28 settembre 2017, n. 22709 (I, 613): efficacia probatoria

on
delle copie fotostatiche e loro disconoscimento

O
■ App. Roma, decr. 4 dicembre 2017 e Trib. Roma, decr. 9 settembre

M abb
■ Corte cost. 18 gennaio 2018, n. 6 (I, 373): più ristretti limiti di im- 2016 (I, 656) circa l’estensibilità del fallimento a società di fatto tra società

M
pugnabilità per difetto di giurisdizione delle decisioni del Consiglio di di capitali
Stato e della Corte dei conti

SI
in ■ Trib. Torino 4 ottobre 2017 (I, 685) circa la revoca di amministratori di
■ Corte cost., ord. 21 dicembre 2017, n. 280, e 20 dicembre 2017, n. 277

AS
s.p.a.
(I, 389): conflitto tra poteri dello Stato in tema di elezioni
so
■ Cass. 6 novembre-20 dicembre 2017, n. 56990, Hoxha Zydi, e 26 set-
■ Corte cost. 13 dicembre 2017, n. 262 (I, 416): legittimità costituzionale tembre-7 novembre 2017, n. 50760, Delli Castelli (II, 73): intercettazioni
es

dell’autodichia degli organi costituzionali telefoniche e videoriprese, e procedimento di riesame di misure cautelari
IO

personali
nc

■ Cass., ord. 19 gennaio 2018, n. 1465 (I, 452): ancora sulla clausola
claims made nell’assicurazione della responsabilità civile
D

■ Cass., sez. un., 26 ottobre-24 novembre 2017, n. 53390, Patroni Griffi


co

■ (II, 84): competenza in caso di connessione teleologica fra reati


U

Cass. 10 gennaio 2018, n. 331 (I, 472): nozione di insussistenza del fat-
to materiale ai fini della tutela ripristinatoria a seguito di licenziamento per
LA

■ Cass., ord. 25-26 ottobre 2017, n. 49194, Sorresso (II, 95): alla Corte
lo

giustificato motivo oggettivo costituzionale per difetto di determinatezza la misura di prevenzione spe-
co

ciale che prescrive di vivere onestamente e rispettare le leggi


C

■ Cass. 4 gennaio 2018, nn. 64 e 63 (I, 482) sull’indennizzo per eccessi-


va durata del giudizio amministrativo ■ Cass. 26 luglio-21 settembre 2017, n. 43144, Micalusi, e 14 luglio-18
ci
LO

■ Cass., ord. 29 dicembre 2017, n. 31175, 15 dicembre 2017, n. 30238, settembre 2017, n. 42561, Pappalardo (II, 113) in tema di autoriciclag-
s

e sez. un., sent. 13 dicembre 2017, n. 29916 (I, 495) circa il diritto gio
Fa

IO

all’assunzione del vincitore di concorso a pubblico impiego, e scorri- ■ Cass. 11 luglio-8 novembre 2017, n. 50928, Venturini, e 10 maggio-8
mento della graduatoria novembre 2017, n. 50921, Bernasconi (II, 128): divieto di accedere a mani-
R

■ Cass., sez. un., 22 dicembre 2017, n. 30877 (I, 515) circa l’impu- festazioni sportive e obbligo di presentazione all’autorità di polizia
O

gnabilità della sospensione del processo per litispendenza internazionale ■ Cons. Stato, sez. cons. atti normativi, 27 dicembre 2017, n. 2272/17
■ Cass. 12 dicembre 2017, n. 29780 (I, 535): la disciplina della totalizza- (III, 65): parere sullo schema di regolamento concernente i parametri per la
zione non fa venir meno l’obbligo della cancellazione dall’albo degli avvo- liquidazione degli onorari forensi
cati ai fini della pensione di anzianità ■ Cons. Stato, ad. plen., 20 dicembre 2017, n. 12 (III, 73): inammissibili-
■ Cass. 6 dicembre 2017, n. 29189, e 27 febbraio 2017, n. 4966 (I, 539) tà di revocazione di giudicato amministrativo lesivo di diritti dell’uomo
circa la natura elusiva di donazione di terreno edificabile all’interno del ■ Tar Piemonte, sez. I, ord. 17 gennaio 2018, n. 88 (III, 85) sul rito supe-
medesimo nucleo familiare raccelerato in tema di contratti pubblici
■ Cass. 14 novembre 2017, n. 26824 (I, 557) in tema di danni da re- ■ Garante protezione dati personali 26 ottobre 2017, n. 438 (III, 110): si-
sponsabilità contrattuale ed extracontrattuale: colpa; nesso causale; stemi di informazioni creditizie e trattamento dei dati personali
onere della prova; responsabilità medica
■ Corte giust. 20 dicembre 2017, causa C-434/15 (IV, 91): il servizio
■ Cass., ord. 9 novembre 2017, n. 26561, 2 ottobre 2017, n. 22991, e sent.
Uber di spostamenti in area urbana è servizio afferente al settore tra-
31 luglio 2017, n. 18962 (I, 567): i requisiti del ricorso per cassazione
sporti e non al settore delle società dell’informazione, la disciplina delle
■ Cass. 16 ottobre 2017, n. 24310 (I, 585) sull’insider di sé stesso cui condizioni pertanto compete agli Stati membri

AA.VV., Memorandum sulle tre giurisdizioni superiori (V, 57)

nonché FORO NEWS


in www.foroitaliano.it

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Direzione, redazione e amministrazione: Società Editrice «IL FORO ITALIANO» - Via Pietro Cossa 41 - 00193 Roma
Tel. 06/3222992 - 3242027 - 3213606 - e-mail: info@ilforoitaliano.it
Spedizione in A.P.-45% - art. 2 comma 20/b legge 662/96 - Filiale di Perugia; pubblicazione mensile; contiene inserto pubblicitario
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(Parte I: col. 373 a 692; Parte II: col. 73 a 144; Parte III: col. 65 a 120; Parte IV: col. 65 a 116; Parte V: col. 57 a 136)
Chiusura redazionale: 26 febbraio 2018 - Finito di stampare: 28 febbraio 2018
Hanno collaborato alla redazione di questo fascicolo:

Rossano Adorno — Alessandra Alfieri — Ginevra Ammassari — Giovanni Amoroso — Marco


Annecchino — Ferruccio Auletta — Enzo Barilà — Carlo Maria Barone — Luisa Bettiol — Stefania
Adriana Bevilacqua — Carlo Bona — Raffaella Brogi — Ettore Bucciante — Giovanni Canzio —
Leonardo Carbone — Antonio Carratta — Geremia Casaburi — Sabino Cassese — Fabio Cittadini —
Claudio Consolo — Antonello Cosentino — Giorgio Costantino — Elena D’Alessandro — Domenico

a
Dalfino — Francesco Saverio Damiani — Gaetano D’Auria — Luigi de Angelis — Maurizio De Paolis

to
— Angelo Danilo De Santis — Lodovica de Stefano — Lorella Di Carlo — Sergio Di Paola — Pierluigi

en
Di Stefano — Antonio Francesco Esposito — Massimo Fabiani — Gaetano Faconda — Onofrio Fanelli

am
— Maurizio Ferrari — Vincenzo Ferrari — Giovanni Fiandaca — Sebastiano L. Gentile — Giulia
Geraci — Gianluca Grasso — Umberto Izzo — Antonio Lamorgese — Giovanni Liberati Buccianti —

on
Giulia Lischi — Antonello Lo Calzo — Massimo Luciani — Francesco Mainetti — Antonio Mondini

O
— Alessandro Pajno — Alessandro Palmieri — Vincenzo Paone — Roberto Pardolesi — Filippo

M abb

M
Patroni Griffi — Angelina-Maria Perrino — Domenico Piombo — Vito Poli — Andrea Proto Pisani —
Roberto Ranucci — Giancarlo Ricci — Roberto Romboli — Giuseppe Ruffini — Paolo Santarelli —

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in
Giuliano Scarselli — Enrico Scoditti — Massimiliano Silvetti — Stefania Stefanelli — Bruno Tassone

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— Antonio Tizzano — Luisa Torchia — Aldo Travi — Giuseppe Versaci
so
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Michele Scialoja, responsabile


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D
co

In conformità con i criteri di classificazione delle riviste giuridiche elaborati in sede universitaria:
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lo

la redazione del Foro italiano, in continuità con la sua tradizione, effettua una rigorosa selezione qualita-
co

tiva dei lavori ritenuti meritevoli di pubblicazione. I contributi vengono ulteriormente sottoposti a veri-
C

fica in forma biunivocamente anonima ad opera di studiosi, anche esterni alla redazione della rivista, di
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vasta esperienza e indiscussa serietà e indipendenza.


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Fa

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Il Foro italiano
R
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già diretto da:


Nicola De Crescenzio, Ferdinando Mecacci, Enrico Scialoja (1876-1877)
Nicola De Crescenzio, Enrico Scialoja (1878-1889)
Enrico Scialoja, Giunio Sabbatini (1890-1908)
Enrico Scialoja, Giunio Sabbatini, Vincenzo Romano (1909-1912)
Enrico Scialoja, Giunio Sabbatini (1913-1925)
Enrico Scialoja, Giunio Sabbatini, Luigi Busatti (1926)
Vittorio Scialoja, Giunio Sabbatini, Luigi Busatti (1927-1928)
Vittorio Scialoja, Luigi Busatti (1929-1933)
Luigi Busatti, Ugo Forti, Antonio Scialoja (1934-1938)
Luigi Busatti, Antonio Scialoja (1939-1943)
Luigi Busatti, Ugo Forti, Antonio Scialoja, Virgilio Andrioli, Carlo Ottolenghi, Adolfo Parpagliolo (1944-46)
Ugo Forti, Antonio Scialoja, Virgilio Andrioli, Carlo Ottolenghi, Adolfo Parpagliolo (1947-1950)
Antonio Scialoja, Virgilio Andrioli (1951-1960)
Antonio Scialoja, Virgilio Andrioli, Giuseppe Branca (1961-1963)
Virgilio Andrioli, Giuseppe Branca, Carlo Scialoja (1964-1976)
Carlo Scialoja, Giuseppe Branca (1977-1982)
Carlo Scialoja (1983-1998)
Michele Scialoja (1999-2011)
Andrea Proto Pisani, Michele Scialoja, Maurizio Converso (2012-2013)
Carlo Maria Barone, Onofrio Fanelli, Roberto Pardolesi, Andrea Proto Pisani, Michele Scialoja (2014-2015)

direzione:
Carlo Maria Barone, Onofrio Fanelli, Roberto Pardolesi, Michele Scialoja

La Rivista è stampata su carta riciclata


come contributo alla difesa dell’ambiente
INDICE DELLE DECISIONI
(fascicolo 2 - febbraio 2018)

Parte I TRIBUNALI
Firenze ord. 26 ottobre 2017 col. 682
CORTE COSTITUZIONALE Torino 4 ottobre 2017 » 685
sent. 18 gennaio 2018, n. 6 col. 373 Roma decr. 9 settembre 2016 » 656

a
sent. 12 gennaio 2018, n. 1 » 384
ord. 21 dicembre 2017, n. 280 » 389

to
ord. 20 dicembre 2017, n. 277 » 389 Parte II

en
sent. 20 dicembre 2017, n. 276 » 399
sent. 14 dicembre 2017, n. 271 » 401 CORTE DI CASSAZIONE

am
sent. 14 dicembre 2017, n. 269 » 405 sez. VI 6 novembre - 20 dicembre 2017,
sent. 14 dicembre 2017, n. 267 » 412 n. 56990, Hoxha Zydi col. 73

on
sent. 13 dicembre 2017, n. 262 » 416 sez. un. 26 ottobre - 24 novembre 2017,
sent. 13 dicembre 2017, n. 260 » 430 n. 53390, Patroni Griffi » 84

O
M abb
sent. 7 dicembre 2017, n. 259 » 434 sez. II ord. 25-26 ottobre 2017,

M
sent. 7 dicembre 2017, n. 258 » 439 n. 49194, Sorresso » 96
sez. VI 26 settembre - 7 novembre 2017,

SI
sent. 20 novembre 2017, n. 241 » 444
IO in n. 50760, Delli Castelli » 73

AS
CORTE DI CASSAZIONE sez. III 21 settembre - 15 dicembre 2017,
so
n. 56080, Cattin » 109
sez. III ord. 19 gennaio 2018, n. 1465 col. 452 sez. feriale 26 luglio - 21 settembre 2017,
es

sez. lav. 16 gennaio 2018, n. 836 » 465 n. 43144, Micalusi » 113


sez. trib. 12 gennaio 2018, n. 610 » 468 sez. II 14 luglio - 18 settembre 2017,
nc

sez. lav. 10 gennaio 2018, n. 331 » 472 n. 42561, Pappalardo » 113


D

sez. VI ord. 9 gennaio 2018, n. 289 » 476 sez. III 11 luglio - 8 novembre 2017,
co

n. 50928, Venturini » 128


U

sez. lav. 4 gennaio 2018, n. 101 » 479


sez. III 28 giugno - 22 novembre 2017,
LA

sez. II 4 gennaio 2018, n. 64 » 482


IO olo

sez. II 4 gennaio 2018, n. 63 » 483 n. 53136, Vacca » 134


sez. III 10 maggio - 8 novembre 2017,
C

sez. II 4 gennaio 2018, n. 62 » 486


c

n. 50921, Bernasconi » 129


sez. VI ord. 3 gennaio 2018, n. 20 » 489
O sci
LO

sez. lav. 2 gennaio 2018, n. 1 » 492


sez. lav. ord. 29 dicembre 2017, n. 31175 » 495
Fa

Parte III
sez. un. 27 dicembre 2017, n. 30985 » 504
sez. un. 22 dicembre 2017, n. 30877 » 515 CONSIGLIO DI STATO
R

sez. lav. ord. 15 dicembre 2017, n. 30238 » 496


sez. I ord. 14 dicembre 2017, n. 30123 » 525 sez. cons. atti normativi 27 dicembre 2017,
sez. un. ord. 13 dicembre 2017, n. 29922 » 532 n. 2272/17 col. 65
sez. un. 13 dicembre 2017, n. 29916 » 496 ad. plen. 20 dicembre 2017, n. 12 » 73
sez. lav. 12 dicembre 2017, n. 29780 » 535 sez. IV 6 ottobre 2017, n. 4656 » 82
sez. trib. 6 dicembre 2017, n. 29189 » 539
TRIBUNALI AMMINISTRATIVI REGIONALI
sez. lav. 4 dicembre 2017, n. 28974 » 545
sez. III ord. 23 novembre 2017, n. 27887 » 549 Piemonte sez. I ord. 17 gennaio 2018, n. 88 col. 85
sez. II 21 novembre 2017, n. 27624 » 552 Lazio sez. III bis 9 gennaio 2018, n. 128 » 94
sez. III 14 novembre 2017, n. 26824 » 557 Marche sez. I 29 dicembre 2017, n. 944 » 97
sez. II ord. 9 novembre 2017, n. 26561 » 567 Friuli-Venezia Giulia sez. I
sez. II 17 ottobre 2017, n. 24470 » 578 28 novembre 2017, n. 366 » 99
sez. II 16 ottobre 2017, n. 24310 » 585 Lombardia sede Brescia sez. II
18 ottobre 2017, n. 1255 » 101
sez. III ord. 13 ottobre 2017, n. 24088 » 593
sez. III ord. 13 ottobre 2017, n. 24077 » 601 CONSIGLIO SUPERIORE DELLA MAGISTRATURA
sez. I ord. 9 ottobre 2017, n. 23580 » 609
sez. lav. ord. 2 ottobre 2017, n. 22991 » 567 del. 24 gennaio 2018 col. 106
sez. II ord. 28 settembre 2017, n. 22709 » 613
sez. VI ord. 21 settembre 2017, n. 22009 » 617 GARANTE PER LA PROTEZIONE DEI DATI PERSONALI
sez. III 31 luglio 2017, n. 18962 » 567 provv. 26 ottobre 2017, n. 438 col. 110
sez. un. ord. 5 giugno 2017, n. 13912 » 621
sez. I 16 maggio 2017, n. 12058 » 624
sez. trib. 19 aprile 2017, n. 9787 » 629 Parte IV
sez. II 2 marzo 2017, n. 5345 » 635
sez. trib. 27 febbraio 2017, n. 4966 » 539 CORTE DI GIUSTIZIA DELL’UNIONE EUROPEA
sez. un. 2 febbraio 2017, n. 2731 » 642
sez. un. 18 novembre 2016, n. 23463 » 647 sent. 20 dicembre 2017, causa C-529/16 col. 65
sent. 20 dicembre 2017, causa C-500/16 » 73
CORTI D’APPELLO sent. 20 dicembre 2017, causa C-158/16 » 82
sent. 20 dicembre 2017, causa C-434/15 » 91
Roma decr. 4 dicembre 2017 col. 656 sent. 28 novembre 2017, causa C-514/16 » 100
Roma 26 maggio 2017 » 673 sent. 8 giugno 2017, causa C-111/17 PPU » 103

ILL FORO
ORO ITALIANO 2018.— 11.
TALIANO — 2018
HEADER
INDICE ANALITICO
(fascicolo 2 - febbraio 2018)

Articoli, note, osservazioni IX. - FILIPPO PATRONI GRIFFI, Per un «dialogo tra le
corti» al servizio del cittadino e non di giudici e
ENRICO SCODITTI — Giudice costituzionale e giudice giuristi ................................................................ V, 96
comune di fronte alla carta dei diritti fondamentali del- X. - MASSIMO LUCIANI, Il Memorandum delle giurisdi-
l’Unione europea dopo la sentenza costituzionale n. 269 zioni superiori e la discussione (mancata) sulla
del 2017 (Nota a Corte cost. 14 dicembre 2017, n. 269) ... I, 406 certezza del diritto ................................................... V, 100
ANTONELLO LO CALZO — L’autodichia non lede le attri- XI. - SABINO CASSESE - LUISA TORCHIA, La Costitu-

a
buzioni degli organi giurisdizionali e assicura la tutela zione dei diritti e la Costituzione delle prerogati-
ve ........................................................................ V, 104

to
dei ricorrenti? (Nota a Corte cost. 13 dicembre 2017, n.
262) ................................................................................. I, 426 XII. - ALDO TRAVI, Rapporti fra le giurisdizioni e inter-

en
pretazione della Costituzione: osservazioni sul
SEBASTIANO L. GENTILE — L’accesso alla giurisdizione
Memorandum dei presidenti delle tre giurisdizioni
previdenziale tra favor, strette e correzioni (Nota a Corte

am
superiori ................................................................ V, 109
cost. 20 novembre 2017, n. 241) ....................................... I, 448 XIII. - CLAUDIO CONSOLO, La base partecipativa e
ELENA D’ALESSANDRO — Le sezioni unite ribadiscono l’aspirazione alla nomofilachia ........................... V, 111

on
che è il regolamento necessario di competenza lo stru- XIV. - ANTONELLO COSENTINO, Brevi considerazioni a

O
mento utilizzabile avverso il provvedimento di sospensio- proposito del Memorandum sulle giurisdizioni .... V, 117

M abb
ne del processo per litispendenza internazionale (Nota a XV. - ALESSANDRO PAJNO, Un Memorandum virtuoso V, 122

M
Cass. 22 dicembre 2017, n. 30877) ................................... I, 521 XVI. - GAETANO D’AURIA, Memorandum sulle giurisdi-

SI
LODOVICA DE STEFANO — Patti successori e contratto a zioni e Corte dei conti ............................................ V, 125
favore del terzo (Nota a Cass. 21 novembre 2017, n. IO in XVII. - CARLO MARIA BARONE - ROBERTO PARDOLESI,

AS
27624) .............................................................................. I, 554 Qualche minimale considerazione conclusiva ..... V, 133
so

BRUNO TASSONE — Responsabilità contrattuale, prova del


es

nesso, concause e «più probabile che non» (Nota a Cass. 14


novembre 2017, n. 26824) ................................................ I, 562
Giurisprudenza
(in neretto le voci del Repertorio del Foro italiano)
nc

FRANCESCO SAVERIO DAMIANI — Brevi osservazioni su


D

sinteticità e autosufficienza del ricorso per cassazione Alimenti e bevande (igiene e commercio)
co

(Osservaz. a Cass., ord. 9 novembre 2017, n. 26561, 2 ot-


U

Commercio di sostanze alimentari contenenti parassiti — Reato —


tobre 2017, n. 22991, e sent. 31 luglio 2017, n. 18962) ..... I, 576 Estremi — Fattispecie (Cass. 21 settembre - 15 dicembre 2017, n.
LA
IO olo

FERRUCCIO AULETTA — Lo stato presente del pubblico 56080, Cattin). II, 109.
ministero davanti alla Corte di cassazione (civile) (Nota a
C

Appalto
c

Cass., ord. 13 ottobre 2017, n. 24088) .............................. I, 598 Vizi dell’opera — Impegno all’eliminazione — Obbligazione auto-
O sci
LO

STEFANIA STEFANELLI — Verso la capacità di agire del noma — Prescrizione ordinaria (Cass. 4 gennaio 2018, n. 62). I, 486.
minore: il caso degli atti giuridici in senso stretto (Nota a
Arbitrato e compromesso
Fa

Cass., ord. 13 ottobre 2017, n. 24077) .............................. I, 604


Lodi non definitivi e parziali — Immediata impugnabilità — Condi-
SILVIA IZZO — Lodi parziali e lodi non definitivi: indivi- zioni — Fattispecie (Cass. 18 novembre 2016, n. 23463). I, 647 (con
R

duazione e regime di impugnazione (Nota a Cass. 18 no- nota di S. IZZO).


vembre 2016, n. 23463) .................................................. I, 652 Clausola compromissoria — Questione sulla validità ed esistenza —
LEONARDO CARBONE — I nuovi parametri forensi (Nota Natura pregiudiziale di rito (id.). I, 647 (con nota di S. IZZO).
a Cons. Stato, sez. cons. atti normativi, 27 dicembre 2017, Lavoro — Giudizio di nullità — Competenza in materia di lavoro —
n. 2272/17) ....................................................................... III, 70 Accertamento della arbitrabilità — Ammissibilità della impugnazione
ALDO TRAVI — Corte di Strasburgo e giudici nazionali: (App. Roma 26 maggio 2017). I, 673.
equilibri problematici ed esigenze di rigore (Nota a Cons. Assicurazione (contratto di)
Stato, ad. plen., 20 dicembre 2017, n. 12) ......................... III, 80 Assicurazione contro i danni — Assicurazione della responsabilità
Rassegna dei pareri del Consiglio di Stato (1° ottobre - civile — Sinistri — Rimessione alle sezioni unite (Cass., ord. 19 gen-
31 dicembre 2017) (a cura di M. DE PAOLIS) .................... III, 117 naio 2018, n. 1465). I, 452 (con osservaz. di A. PALMIERI).
Assicurazione della responsabilità civile — Clausola claims made —
ALESSANDRO PALMIERI — Uber Pop: fine delle corse in Immeritevolezza — Rimessione alle sezioni unite (id.). I, 452 (con os-
(mezza) Europa? (Nota a Corte giust. 20 dicembre 2017, servaz. di A. PALMIERI).
causa C-434/15) ............................................................... IV, 95 Assicurazione obbligatoria r.c.a. — Richiesta di risarcimento —
Memorandum sulle tre giurisdizioni superiori: Formulazione da parte di minore o di terzo incaricato — Validità —
I. - Memorandum...................................................... V, 58 Presupposti (Cass., ord. 13 ottobre 2017, n. 24077). I, 601 (con nota di
II. - ANDREA PROTO PISANI - GIULIANO SCARSELLI, S. STEFANELLI).
La strana idea di consentire ai giudici ammini- V. Unione europea.
strativi di comporre i collegi delle sezioni unite. . V, 62 Autoveicolo
III. - GIOVANNI CANZIO, Le buone ragioni di un Me- Sequestro — Custode — Compenso — Riduzione con effetto retroatti-
morandum. ......................................................... V, 66 vo — Incostituzionalità (Corte cost. 14 dicembre 2017, n. 267). I, 412.
IV. - ANDREA PROTO PISANI, Chiosa ad una recente
«conferenza» tenutasi a Roma il 18 dicembre Avvocato
2017, presso il parlamento, in tema di giustizia Previdenza — Pensione di anzianità — Requisiti perfezionati con la
con la partecipazione di autorevolissime perso- totalizzazione — Cancellazione dall’albo — Necessità (Cass. 12 di-
nalità. ................................................................. V, 69 cembre 2017, n. 29780). I, 535.
V. - ANTONIO CARRATTA - GIORGIO COSTANTINO - Parametri — Modifiche — Schema di regolamento del ministro della
GIUSEPPE RUFFINI, Per la salvaguardia delle giustizia — Parere del Consiglio di Stato (Cons. Stato, sez. cons. atti
prerogative costituzionali della Corte di cassa- normativi, 27 dicembre 2017, n. 2272/17). III, 65 (con nota di L. CAR-
BONE).
zione ................................................................... V, 71
VI. - ANTONIO LAMORGESE, Note in margine al Me- Beni culturali, paesaggistici e ambientali
morandum sulle giurisdizioni. ............................. V, 80 V. Provvedimenti di urgenza.
VII. - ENRICO SCODITTI, Il mutamento costituzionale
Caccia e protezione della fauna
materiale su diritti soggettivi e giudice ammini-
V. Regione.
strativo e il sindacato della Corte di cassazione .. V, 84
VIII. - GIOVANNI AMOROSO, Le sezioni unite civili del- Cassazione civile
la Corte di cassazione a composizione allargata: Ricorso — Motivi — Specificità — Violazione — Fattispecie (Cass.,
considerazioni a margine del Memorandum sulle ord. 9 novembre 2017, n. 26561). I, 567 (con osservaz. di F.S. DAMIA-
tre giurisdizioni .................................................. V, 90 NI).

IL FORO ITALIANO — 2018.


HEADER
Ricorso — Contenuto — Censure attinenti alla liquidazione delle Impiegato dello Stato e pubblico in genere — Ipoteca — Lavoro e pre-
spese processuali — Fattispecie (Cass., ord. 2 ottobre 2017, n. 22991). videnza (controversie in materia di) — Misure di prevenzione — Pen-
I, 567 (con osservaz. di F.S. DAMIANI). sione civile, militare e di guerra — Regione.
Ricorso — Contenuto — Esposizione sommaria dei fatti della causa — Danni in materia civile
Narrazione di ogni singolo fatto processuale — Inammissibilità (Cass. 31 Responsabilità contrattuale ed extracontrattuale — Colpa e nesso di
luglio 2017, n. 18962). I, 567 (con osservaz. di F.S. DAMIANI). causa — Accertamento — Prova (Cass. 14 novembre 2017, n. 26824).
Procedimento in camera di consiglio dinanzi alle sezioni semplici — I, 557 (con nota di B. TASSONE).
Pubblico ministero — Conclusioni scritte — Deposito — Termini — Responsabilità contrattuale — Nesso di causa — Inversione del-
Questione manifestamente infondata di costituzionalità (Cass., ord. 13
l’onere della prova — Esclusione (id.). I, 557 (con nota di B. TASSO-
ottobre 2017, n. 24088). I, 593 (con nota di F. AULETTA).
NE).
Circolazione stradale
Diritti politici e civili
Sanzioni amministrative — Ritardato pagamento — Maggiorazione

a
Diritto alla ragionevole durata del processo — Giudizio amministra-
di un decimo per semestre — Applicabilità (Cass., ord. 23 novembre
tivo — Indennizzo — Determinazione (Cass. 4 gennaio 2018, n. 64). I,

to
2017, n. 27887). I, 549.
482.

en
Cittadinanza Diritto alla ragionevole durata del processo — Giudizio amministra-
Acquisizione — Giuramento di fedeltà alla repubblica — Persone di- tivo — Indennizzo — Dichiarazione di perenzione — Irrilevanza (Cass.

am
sabili — Esenzione — Mancata previsione — Incostituzionalità (Corte 4 gennaio 2018, n. 63). I, 483.
cost. 7 dicembre 2017, n. 258). I, 439.
Acquisizione — Giuramento di fedeltà alla repubblica — Persone di- Diritto in genere

on
sabili — Esenzione — Mancata previsione — Atto privo di forza di Memorandum sulle tre giurisdizioni superiori:
I. - Memorandum ...................................................... V, 58

O
legge — Questione inammissibile di costituzionalità (id.). I, 439.

M abb
Commercio (disciplina del) II. - A. PROTO PISANI - G. SCARSELLI, La strana idea

M
Bar — Ore notturne — Stazionamento della clientela innanzi al loca- di consentire ai giudici amministrativi di com-

SI
le — Interdizione totale — Onere di imporre agli avventori il rispetto porre i collegi delle sezioni unite. ....................... V, 62
IO in
del divieto — Illegittimità (Tar Lombardia, sede Brescia, sez. II, 18 ot- III. - G. CANZIO, Le buone ragioni di un Memoran-

AS
tobre 2017, n. 1255). III, 101. dum. .................................................................... V, 66
so
IV. - A. PROTO PISANI, Chiosa ad una recente «confe-
Competenza civile renza» tenutasi a Roma il 18 dicembre 2017,
es

Litispendenza internazionale — Sospensione del giudizio italiano — presso il parlamento, in tema di giustizia con la
Regolamento di competenza (Cass. 22 dicembre 2017, n. 30877). I, 515
partecipazione di autorevolissime personalità. .... V, 69
nc

(con nota di E. D’ALESSANDRO).


V. - A. CARRATTA - G. COSTANTINO - G. RUFFINI,
D

Competenza e giurisdizione penale Per la salvaguardia delle prerogative costituzio-


co

Connessione teleologica — Identità di autori del reato-mezzo e del


U

nali della Corte di cassazione ............................. V, 71


reato-fine — Esclusione (Cass. 26 ottobre - 24 novembre 2017, n. VI. - A. LAMORGESE, Note in margine al Memoran-
LA
IO olo

53390, Patroni Griffi). II, 84. dum sulle giurisdizioni. ....................................... V, 80


Concorrenza (disciplina della) VII. - E. SCODITTI, Il mutamento costituzionale mate-
C
c

Contributi per il funzionamento dell’Autorità garante della concor- riale su diritti soggettivi e giudice amministrati-
O sci

renza e del mercato — Presupposti e destinatari dell’imposizione — vo e il sindacato della Corte di cassazione .......... V, 84
LO

Questioni inammissibili di costituzionalità (Corte cost. 14 dicembre VIII. - G. AMOROSO, Le sezioni unite civili della Corte
2017, n. 269). I, 405 (con nota di E. SCODITTI).
Fa

di cassazione a composizione allargata: conside-


Contributi per il funzionamento dell’Autorità garante della concor- razioni a margine del Memorandum sulle tre
renza e del mercato — Presupposti e destinatari dell’imposizione — giurisdizioni ........................................................ V, 90
R

Questioni infondate di costituzionalità (id.). I, 406 (con nota di E. IX. - F. PATRONI GRIFFI, Per un «dialogo tra le corti»
SCODITTI). al servizio del cittadino e non di giudici e giuristi V, 96
Concorso di persone nel reato X. - M. LUCIANI, Il Memorandum delle giurisdizioni
V. Riciclaggio di proventi illeciti e finanziamento del terrorismo superiori e la discussione (mancata) sulla cer-
(prevenzione). tezza del diritto ................................................... V, 100
Concorso a pubblico impiego XI. - S. CASSESE - L. TORCHIA, La Costituzione dei
Vincitore — Ritardata assunzione — Risarcimento del danno — De- diritti e la Costituzione delle prerogative ............ V, 104
terminazione (Cass., ord. 29 dicembre 2017, n. 31175). I, 495. XII. - A. TRAVI, Rapporti fra le giurisdizioni e inter-
Ente soggetto a patto di stabilità — Vincolo finanziario sopravvenuto pretazione della Costituzione: osservazioni sul
— Vincitore di concorso — Diritto all’assunzione — Esclusione Memorandum dei presidenti delle tre giurisdi-
(Cass., ord. 15 dicembre 2017, n. 30238). I, 496. zioni superiori ..................................................... V, 109
Graduatoria definitiva — Diritto allo scorrimento — Controversia — XIII. - C. CONSOLO, La base partecipativa e
Giurisdizione ordinaria (Cass. 13 dicembre 2017, n. 29916). I, 496. l’aspirazione alla nomofilachia ........................... V, 111
Bando — Offerta al pubblico — Diritto all’assunzione (id.). I, 496. XIV. - A. COSENTINO, Brevi considerazioni a proposito
Consiglio di Stato e tribunali amministrativi del Memorandum sulle giurisdizioni ................... V, 117
Rassegna dei pareri del Consiglio di Stato (1° ottobre - 31 dicembre XV. - A. PAJNO, Un Memorandum virtuoso .................. V, 122
2017) (a cura di M. DE PAOLIS). III, 117. XVI. - G. D’AURIA, Memorandum sulle giurisdizioni e
Concorso a consigliere di Stato — Retrodatazione della nomina — Corte dei conti .................................................... V, 125
Questione inammissibile di costituzionalità (Corte cost. 20 dicembre XVII. - C.M. BARONE - R. PARDOLESI, Qualche minima-
2017, n. 276). I, 399. le considerazione conclusiva ............................... V, 133
Contratti bancari Dogana
Ordine di bonifico — Esecuzione — Negligenza — Fattispecie V. Unione europea.
(Cass., ord. 9 ottobre 2017, n. 23580). I, 609. Donazione
Contratti pubblici (lavori, servizi e forniture) e obbligazioni della Esistenza di figli al momento dell’atto di donazione — Sopravve-
pubblica amministrazione nienza di ulteriori figli — Revocazione — Esclusione (Cass. 2 marzo
V. Giustizia amministrativa. 2017, n. 5345). I, 635.
Corte costituzionale Elezioni
Conflitto tra poteri dello Stato — Requisiti soggettivi ed oggettivi — V. Corte costituzionale.
Insufficiente individuazione — Inammissibilità — Fattispecie in tema Energia elettrica ed energia in genere
di leggi elettorali per la camera e per il senato (Corte cost., ord. 21 di- Impianto fotovoltaico — Tariffa incentivante — Rivalutazione Istat
cembre 2017, n. 280). I, 389. — Gestore dei servizi energetici — Ripetizione di somme corrisposte
Conflitto tra poteri dello Stato — Requisiti soggettivi ed oggettivi — — Accertamento negativo — Giurisdizione amministrativa esclusiva
Insussistenza — Inammissibilità — Fattispecie in tema di questione di (Cass., ord. 13 dicembre 2017, n. 29922). I, 532.
fiducia per l’approvazione della legge elettorale per la camera e per il Piano territoriale di coordinamento provinciale — Nuove concessioni
senato (Corte cost., ord. 20 dicembre 2017, n. 277). I, 389. per derivazioni idroelettriche — Limiti correlati all’uso sostenibile del
Costituzione della Repubblica territorio — Normativa sulla promozione dell’energia elettrica prodotta
V. Autoveicolo — Cassazione civile — Cittadinanza — Concorrenza da fonti energetiche rinnovabili — Compatibilità (Cass. 2 febbraio
(disciplina della) — Consiglio di Stato e tribunali amministrativi — 2017, n. 2731). I, 642.
IL FORO ITALIANO — 2018.
HEADER
Espropriazione per pubblico interesse — Configurabilità — Fattispecie (Cass. 2 gennaio 2018, n. 1). I, 492.
Indennità — Aree edificabili — Incremento del dieci per cento — Licenziamento disciplinare — Contestazione dell’addebito — Tardi-
Estremi (Cass. 16 maggio 2017, n. 12058). I, 624. vità — Tutela applicabile (Cass. 27 dicembre 2017, n. 30985). I, 504.
Fallimento Procedimento disciplinare — Scritto anonimo — Rilevanza (Cass. 4
Estensione — Società di fatto — Prova (App. Roma, decr. 4 dicem- dicembre 2017, n. 28974). I, 545.
bre 2017 e Trib. Roma, decr. 9 settembre 2016). I, 656. V. Unione europea.
V. Spese giudiziali in materia civile. Minore, infanzia e maternità
Ferrovie, tramvie e filovie Sottrazione internazionale di minori — Minore — Residenza abitua-
Servitù coattive — Passaggio di ferrovie — Binari di raccordo con le — Nozione — Rilevanza fattuale — Fattispecie (Cass., ord. 14 di-
stabilimento industriale — Concessione ferroviaria — Necessità — cembre 2017, n. 30123). I, 525.
Esclusione (Cass. 17 ottobre 2017, n. 24470). I, 578. V. Unione europea.

a
Servitù coattive — Passaggio di ferrovie — Binari di raccordo con Misure cautelari personali
stabilimento industriale — Binari preesistenti sul fondo servente — Riesame — Trasmissione degli atti — Decreti autorizzativi delle in-

to
Utilizzabilità — Limiti (id.). I, 578. tercettazioni — Omessa trasmissione da parte del pubblico ministero

en
Giurisdizione civile unitamente alla richiesta di applicazione della misura — Perdita di effi-
Condizioni di separazione — Affidamento della figlia — Domanda cacia della misura cautelare — Esclusione — Inutilizzabilità delle in-

am
di modifica — Doppia cittadinanza — Residenza abituale negli Stati tercettazioni — Condizioni (Cass. 6 novembre - 20 dicembre 2017, n.
uniti — Giurisdizione italiana — Esclusione (Cass., ord. 5 giugno 56990, Hoxha Zydi). II, 73.
2017, n. 13912). I, 621. Riesame — Videoriprese — Richiesta del difensore di copia dei sup-

on
V. Competenza civile — Concorso a pubblico impiego — Diritto in porti — Condizioni (id.). II, 73.

O
genere — Energia elettrica ed energia in genere — Impiegato dello Riesame — Intercettazioni — Richiesta del difensore di copia dei

M abb
Stato e pubblico in genere — Sanità pubblica e sanitari. supporti — Pubblico ministero — Ritardo nel deposito — Differimento

M
dell’udienza — Richiesta del difensore — Obbligo — Esclusione
Giustizia amministrativa

SI
(Cass. 26 settembre - 7 novembre 2017, n. 50760, Delli Castelli). II, 73.
Revocazione — Giudicato amministrativo lesivo di diritti protetti
IO in Misure di prevenzione

AS
dalla convenzione europea dei diritti dell’uomo — Inammissibilità
(Cons. Stato, ad. plen., 20 dicembre 2017, n. 12). III, 73 (con osservaz. Sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno — Prescrizioni —
so

di E. D’ALESSANDRO e nota di A. TRAVI). Vivere onestamente e rispettare le leggi — Inosservanza — Reato —


Questione non manifestamente infondata di costituzionalità (Cass., ord.
es

Giudizio in tema di contratti pubblici — Atti di ammissione o di


mancata esclusione — Onere di impugnazione immediata — Rimessio- 25-26 ottobre 2017, n. 49194, Sorresso). II, 96.
nc

ne alla Corte di giustizia (Tar Piemonte, sez. I, ord. 17 gennaio 2018, n. Notaio
88). III, 85.
D

Responsabilità disciplinare — Ricezione di convenzione costituente


co

Giudizio in tema di contratti pubblici — Atti di ammissione o di patto successorio istitutivo — Fattispecie (Cass. 21 novembre 2017, n.
U

mancata esclusione — Onere di impugnazione immediata — Inosser- 27624). I, 552 (con nota di L. DE STEFANO).
LA

vanza — Preclusione — Rimessione alla Corte di giustizia (id.). III, 85.


IO olo

Ordinamento giudiziario
V. Diritti politici e civili. Magistrati — Consiglio superiore della magistratura — Memoran-
C

Impiegato dello Stato e pubblico in genere dum delle tre giurisdizioni (Cons. sup. magistratura 24 gennaio 2018).
c
O sci

Controversie — Giurisdizione amministrativa — Limite temporale III, 106.


LO

— Questione infondata di costituzionalità (Corte cost. 18 gennaio 2018, Parlamento


n. 6). I, 373.
Fa

Senato — Presidente della repubblica — Personale dipendente —


Controversie — Giurisdizione amministrativa — Limite temporale Autodichia — Approvazione di disposizioni regolamentari — Spettan-
— Questione inammissibile di costituzionalità (id.). I, 373. za (Corte cost. 13 dicembre 2017, n. 262). I, 416 (con nota di A. LO
R

Controversie — Giurisdizione amministrativa — Limite temporale CALZO).


— Giurisdizione ordinaria — Decadenza — Questione inammissibile
di costituzionalità (id.). I, 373. Pensione civile, militare e di guerra
Domanda di equo indennizzo — Termine semestrale di decadenza — Trattamento di quiescenza dei pubblici dipendenti — Determinazio-
Dies a quo (Cass. 4 gennaio 2018, n. 101). I, 479. ne della base pensionabile — Indennità integrativa speciale — Maggio-
Disabile a carico — Esonero dai turni di lavoro notturno — Esclu- razione del diciotto per cento — Esclusione — Questione infondata di
sione — Fattispecie (Tar Marche, sez. I, 29 dicembre 2017, n. 944). costituzionalità (Corte cost. 7 dicembre 2017, n. 259). I, 434.
III, 97. Persona fisica e diritti della personalità
Intercettazione di conversazioni o comunicazioni Trattamento dei dati personali — Sistemi di informazioni creditizie
V. Misure cautelari personali. — Registrazione dei dati — Preavviso all’interessato — Atto recettizio
(Garante protezione dati personali 26 ottobre 2017, n. 438). III, 110
Intermediazione e consulenza finanziaria (con osservaz. di A. PALMIERI).
Abuso di informazioni privilegiate — Insider di sé stesso (Cass. 16 Trattamento dei dati personali — Sistemi di informazioni creditizie
ottobre 2017, n. 24310). I, 585. — Dati relativi a inadempimenti non regolarizzati — Conservazione —
Abuso di informazioni privilegiate — Società quotata — Rastrella-
Termine massimo (id.). III, 110 (con osservaz. di A. PALMIERI).
mento di azioni — Opa finalizzata al delisting (id.). I, 585.
Trattamento dei dati personali — Informativa personalizzata Secci
Ipoteca — Accesso ai sistemi di informazioni creditizie — Esclusione (id.). III,
Cancellazione per riduzione per restituzione dei beni — Provvedi- 110 (con osservaz. di A. PALMIERI).
mento cautelare d’urgenza — Esclusione — Questione infondata di co-
Polizia mortuaria e cimitero
stituzionalità nei sensi di cui in motivazione (Corte cost. 14 dicembre
Cimitero — Zona di rispetto — Riduzione — Portata (Cons. Stato,
2017, n. 271). I, 401.
sez. IV, 6 ottobre 2017, n. 4656). III, 82.
Istruzione pubblica
Scuola primaria — Concorso — Domanda di partecipazione redatta Porti, spiagge, fari
con modalità informatiche — Laurea in scienze della formazione pri- V. Regione.
maria — Mancata inclusione — Rettifica della graduatoria (Tar Lazio, Prescrizione e decadenza
sez. III bis, 9 gennaio 2018, n. 128). III, 94. V. Appalto.
Lavoro e previdenza (controversie in materia di) Presidente della Repubblica
Giudizi per prestazioni previdenziali — Dichiarazione del valore del- V. Parlamento.
la prestazione — Omissione o irritualità — Inammissibilità del ricorso Prova documentale
— Incostituzionalità (Corte cost. 20 novembre 2017, n. 241). I, 444 Copie fotostatiche — Disconoscimento di conformità — Modalità —
(con nota di S.L. GENTILE). Termini (Cass., ord. 28 settembre 2017, n. 22709). I, 613.
V. Arbitrato e compromesso.
Lavoro (rapporto di) Provvedimenti di urgenza
Assegnazione a mansioni inferiori — Assenza dal lavoro — Licen- Musei italiani — Accessi e visite guidate — Promozione pubblicita-
ziamento — Legittimità (Cass. 16 gennaio 2018, n. 836). I, 465. ria — Riproduzione fotografica — Concessione — Mancanza — Inibi-
Licenziamento per giustificato motivo oggettivo — Tutela ripristina- toria (Trib. Firenze, ord. 26 ottobre 2017). I, 682.
toria — Insussistenza del fatto materiale — Nozione — Fattispecie V. Ipoteca.
(Cass. 10 gennaio 2018, n. 331). I, 472. Puglia
Qualificazione — Subordinazione — Esclusione — Contratto d’opera V. Regione.
IL FORO ITALIANO — 2018.
HEADER
Regione in genere e regioni a statuto ordinario Sport
Toscana — Personale dell’autorità portuale regionale — Vincolo alle Divieto di accedere a manifestazioni sportive — Manifestazione reli-
assunzioni — Deroga — Incostituzionalità (Corte cost. 12 gennaio giosa — Provocazione alla violenza per motivi razziali — Obbligo di
2018, n. 1). I, 384. presentazione all’autorità di polizia — Convalida — Esclusione (Cass.
Puglia — Caccia — Prelievo in deroga — Approvazione con atto le- 11 luglio - 8 novembre 2017, n. 50928, Venturini). II, 128.
gislativo — Incostituzionalità (Corte cost. 13 dicembre 2017, n. 260). I, Divieto di accedere a manifestazioni sportive — Commemorazione
430. delle vittime dello stadio Heysel di Bruxelles — Condotte violente —
Revocazione (giudizio di) Obbligo di presentazione all’autorità di polizia — Convalida — Esclu-
V. Giustizia amministrativa — Servitù. sione (Cass. 10 maggio - 8 novembre 2017, n. 50921, Bernasconi). II,
129.
Riciclaggio di proventi illeciti e finanziamento del terrorismo (pre-
venzione) Successione ereditaria
V. Notaio.

a
Autoriciclaggio — Reato presupposto — Trasferimento fraudolento
di valori (Cass. 26 luglio - 21 settembre 2017, n. 43144, Micalusi). II, Toscana

to
113. V. Regione.

en
Autoriciclaggio — Concorso di persone nel reato — Mancata conte-
Trasporti e autoservizi
stazione del reato presupposto — Concorso dell’extraneus nel reato
V. Unione europea.

am
proprio — Ammissibilità — Fattispecie (Cass. 14 luglio - 18 settembre
2017, n. 42561, Pappalardo). II, 113. Tributi in genere
Sanità pubblica e sanitari Credito d’imposta per incentivi al commercio — Dichiarazione per il

on
Epatiti post-trasfusionali — Indennizzo — Decadenza — Decorrenza periodo d’imposta relativo — Omessa indicazione — Decadenza (Cass.
12 gennaio 2018, n. 610). I, 468.

O
— Consapevolezza del danno clinico indennizzabile (Cass., ord. 3 gen-

M abb
naio 2018, n. 20). I, 489. Donazione di terreno edificabile — Contestuale cessione a titolo

M
Responsabilità medica — Nesso di causa — Più probabile che non oneroso — Operazione elusiva — Esclusione (Cass. 6 dicembre 2017,

SI
— Prova — Fattispecie (Cass. 14 novembre 2017, n. 26824). I, 557 n. 29189). I, 539.
(con nota di B. TASSONE). IO in Donazione di terreno edificabile — Successiva cessione a titolo one-

AS
Rifiuti solidi urbani — Cassonetti — Incendio — Azione risarcitoria roso — Operazione elusiva (Cass. 27 febbraio 2017, n. 4966). I, 539.
so
— Giurisdizione amministrativa esclusiva (Cass., ord. 21 settembre Tributi locali
2017, n. 22009). I, 617. Ici — Esenzioni e agevolazioni — Aree destinate ad attività didatti-
es

Materiali derivanti da attività di demolizione — Rifiuti per presun- che — Concessione edilizia — Concreta edificazione dei locali — Irri-
zione iuris tantum — Sottoprodotti — Condizioni — Fattispecie (Cass. levanza (Cass. 19 aprile 2017, n. 9787). I, 629.
nc

28 giugno - 22 novembre 2017, n. 53136, Vacca). II, 134. Ici — Esenzioni e agevolazioni — Aree destinate ad attività didatti-
D
co

Sanzioni amministrative e depenalizzazione che e ad attività commerciali — Spettanza (id.). I, 629.


U

V. Circolazione stradale. Unione europea


LA
IO olo

Sciopero, serrata e boicottaggio Tariffe doganali — Accertamento e liquidazione — Valore di transa-


Sciopero nei servizi pubblici essenziali — Servizio di mensa scola- zione — Successivo adeguamento — Rilevanza (Corte giust. 20 di-
C

stica — Ordinanza di precettazione prefettizia — Illegittimità (Tar cembre 2017, causa C-529/16). IV, 65.
c

Friuli-Venezia Giulia, sez. I, 28 novembre 2017, n. 366). III, 99. Imposta sul valore aggiunto — Domanda di rimborso — Termine di
O sci
LO

Separazione di coniugi prescrizione quinquennale — Scadenza — Sentenza della Corte di giu-


stizia successiva — Irrilevanza (Corte giust. 20 dicembre 2017, causa
Fa

V. Giurisdizione civile.
C-500/16). IV, 73.
Servitù Direttiva sul contratto di lavoro a tempo determinato — Condizioni
Passaggio coattivo — Garage — Interclusione — Esclusione — Sen-
R

di impiego — Lavoratore eletto a funzione parlamentare — Diritto ad


tenza della Corte di cassazione — Ricorso per revocazione — Inam- un’aspettativa (Corte giust. 20 dicembre 2017, causa C-158/16). IV, 82.
missibilità (Cass., ord. 9 gennaio 2018, n. 289). I, 476. Direttiva sul contratto di lavoro a tempo determinato — Lavoratore
V. Ferrovie, tramvie e filovie. eletto a funzione parlamentare — Diritto ad un’aspettativa — Esclusio-
Società ne — Incompatibilità con l’accordo quadro (id.). IV, 82.
Società di capitali — Partecipazione a società di fatto — Ammissibi- Applicazione per smartphone — Spostamenti nell’area urbana —
lità (Trib. Roma, decr. 9 settembre 2016). I, 656. Messa in contatto con conducenti non professionisti — Servizio nel set-
Società per azioni — Denuncia al tribunale — Decreto di revoca de- tore dei trasporti (Corte giust. 20 dicembre 2017, causa C-434/15). IV,
gli amministratori e di nomina di un amministratore giudiziario — Im- 91 (con nota di A. PALMIERI).
mediata esecutività (Trib. Torino 4 ottobre 2017). I, 685. Assicurazione r.c.a. — Trattore agricolo — Utilizzazione come mac-
Società per azioni — Assemblea — Deliberazione di approvazione di china da lavoro — Circolazione dei veicoli — Esclusione (Corte giust.
bilanci predisposti da amministratori revocati — Annullabilità (id.). I, 28 novembre 2017, causa C-514/16). IV, 100.
685. Sottrazione internazionale di minore — Minore — Residenza abitua-
Spese giudiziali in materia civile le — Nozione (Corte giust. 8 giugno 2017, causa C-111/17 PPU). IV,
Istanza di fallimento — Rigetto — Condanna alle spese (Trib. Roma, 103.
decr. 9 settembre 2016). I, 656. Valore aggiunto (imposta sul)
V. Cassazione civile. V. Unione europea.

IL FORO ITALIANO — 2018.


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Rubriche legislative
A B

Provvedimenti normativi Disegni di legge


di recente pubblicazione ( ) di recente presentazione ( )

a
1. - Decreto legislativo 12 dicembre 2017, n. 228, disposi-

to
zioni integrative e correttive al decreto legislativo 19 agosto
2016, n. 177, in materia di razionalizzazione delle funzioni di

en
polizia e assorbimento del Corpo forestale dello Stato, ai sensi
dell’articolo 8, comma 6, della legge 7 agosto 2015, n. 124, in

am
materia di riorganizzazione delle amministrazioni pubbliche
(Gazzetta ufficiale, 27 gennaio 2018, n. 22).

on
2. - Decreto legislativo 3 novembre 2017, n. 229, revisione

O
M abb
ed integrazione del decreto legislativo 18 luglio 2005, n. 171,

M
recante codice della nautica da diporto ed attuazione della diret-

SI
tiva 2003/44/Ce, a norma dell’articolo 6 della legge 8 luglio
IO in
2003, n. 172, in attuazione dell’articolo 1 della legge 7 ottobre

AS
2015, n. 167 (Gazzetta ufficiale, 29 gennaio 2018, n. 23).
so

3. - Legge 11 gennaio 2018, n. 2, disposizioni per lo sviluppo


es

della mobilità in bicicletta e la realizzazione della rete nazionale


di percorribilità ciclistica (Gazzetta ufficiale, 31 gennaio 2018,
nc

n. 25).
D
co

4. - Legge 11 gennaio 2018, n. 3, delega al Governo in mate-


LA

ria di sperimentazione clinica di medicinali nonché disposizioni


IO olo

per il riordino delle professioni sanitarie e per la dirigenza sani-


C

taria del Ministero della salute (Gazzetta ufficiale, 31 gennaio


c

2018, n. 25).
O sci
LO

5. - Legge 11 gennaio 2018, n. 4, modifiche al codice civile,


Fa

al codice penale, al codice di procedura penale e altre disposi-


zioni in favore degli orfani per crimini domestici (Gazzetta uffi-
R

ciale, 1° febbraio 2018, n. 26).

6. - Legge 11 gennaio 2018, n. 5, nuove disposizioni in mate-


ria di iscrizione e funzionamento del registro delle opposizioni e
istituzione di prefissi nazionali per le chiamate telefoniche a
scopo statistico, promozionale e di ricerche di mercato (Gazzet-
ta ufficiale, 3 febbraio 2018, n. 28).

7. - Legge 11 gennaio 2018, n. 6, disposizioni per la prote-


zione dei testimoni di giustizia (Gazzetta ufficiale, 6 febbraio
2018, n. 30).

8. - Decreto legislativo 15 dicembre 2017, n. 231, disciplina


sanzionatoria per la violazione delle disposizioni del regolamen-
to (UE) n. 1169/2011, relativo alla fornitura di informazioni su-
gli alimenti ai consumatori e l’adeguamento della normativa na-
zionale alle disposizioni del medesimo regolamento (UE) n.
1169/2011 e della direttiva 2011/91/UE, ai sensi dell’articolo 5
della legge 12 agosto 2016, n. 170 «Legge di delegazione euro-
pea 2015» (Gazzetta ufficiale, 8 febbraio 2018, n. 32).

9. - Decreto legislativo 13 dicembre 2017, n. 232, disposi-


zioni integrative e correttive al decreto legislativo 4 agosto ________
2016, n. 169, concernente le Autorità portuali (Gazzetta ufficia-
le, 9 febbraio 2018, n. 33). ( ) I. - La rassegna segnala, nell’ordine, la voce del Repertorio del
Foro italiano attinente alla materia trattata dal disegno di legge, il nu-
mero di rassegna assegnato dai curatori (progressivo per la legislatura
10. - Decreto legislativo 6 febbraio 2018, n. 11, disposizioni in corso), il titolo del disegno stesso, l’indicazione del proponente o del
di modifica della disciplina in materia di giudizi di impugnazio- primo firmatario nonché del gruppo di appartenenza (riferito al momen-
ne in attuazione della delega di cui all’articolo 1, commi 82, 83 to in cui l’iniziativa è stata assunta), l’indicazione del numero che esso
e 84, lettere f), g), h), i), l) e m), della legge 23 giugno 2017, n. reca in ciascun ramo del parlamento, lo stato di avanzamento dell’iter
103 (Gazzetta ufficiale, 19 febbraio 2018, n. 41). legislativo.
La presente rassegna non reca segnalazioni a causa dello scioglimen-
to delle camere.
________ II. - Per ulteriori informazioni cfr.:
<http://www.senato.it/lavori/index.htm>,
( ) I. - Aggiornamento alla Gazzetta ufficiale del 24 febbraio 2018, <http://www.camera.it/altresezionism/8382/oggiallacamera.asp>,
n. 46. <http://www.governo.it/rapportiparlamento.it >.
II. - A cura di Antonio Francesco Esposito. III. - A cura di Maurizio Converso e Antonio Francesco Esposito.

IL FORO ITALIANO — 2018.


373 GIURISPRUDENZA COSTITUZIONALE E CIVILE 374

CORTE COSTITUZIONALE; sentenza 18 gennaio 2018, il 4 novembre 1950, ratificata e resa esecutiva con l. 4 agosto
n. 6 (Gazzetta ufficiale, 1a serie speciale, 24 gennaio 2018, 1955 n. 848, e dell'art. 1 del primo protocollo addizionale al-
n. 4); Pres. GROSSI, Est. CORAGGIO; A.N. (Avv. RAINO- la convenzione stessa.
NE), Inps (Avv. MORRONE), Università degli studi di Na- La disposizione censurata prevede che «Sono attribuite al
poli Federico II (Avv. ABIGNENTE), Regione Campania giudice ordinario, in funzione di giudice del lavoro, le con-
(Avv. PANARIELLO) e altri. Ord. Cass. 8 aprile 2016, Tar troversie di cui all'art. 63 del presente decreto, relative a
Campania 24 maggio 2016 e Tar Lazio 26 aprile 2016 questioni attinenti al periodo del rapporto di lavoro successi-
(G.U., 1a s.s., nn. 22, 44 e 52 del 2016). vo al 30 giugno 1998. Le controversie relative a questioni at-
tinenti al periodo del rapporto di lavoro anteriore a tale data
Impiegato dello Stato e pubblico in genere — Controver- restano attribuite alla giurisdizione esclusiva del giudice

a
sie — Giurisdizione amministrativa — Limite tempora- amministrativo solo qualora siano state proposte, a pena di
le — Questione infondata di costituzionalità (Cost., art.

to
decadenza, entro il 15 settembre 2000».
117; y l. 4 agosto 1955 n. 848, ratifica ed esecuzione della

en
Osserva il rimettente che, in ordine alle controversie rela-
convenzione per la salvaguardia dei diritti dell'uomo e del-
tive a questioni attinenti al periodo del rapporto di lavoro an-
le libertà fondamentali, firmata a Roma il 4 novembre

am
teriore al 30 giugno 1998 iniziate dopo il 15 settembre 2000,
1950 e del protocollo addizionale alla convenzione stessa,
si era formato, in principio, un orientamento giurisprudenzia-
firmato a Parigi il 20 marzo 1952: convenzione, art. 6; pro-

on
le secondo cui esse spettavano alla giurisdizione del giudice
tocollo, art. 1; y d.leg. 30 marzo 2001 n. 165, norme gene-
ordinario; nel tempo, tuttavia, era prevalso un diverso orien-

O
rali sull'ordinamento del lavoro alle dipendenze delle am-

M abb
tamento sia della Corte di cassazione, sia del Consiglio di
ministrazioni pubbliche, art. 69).

M
Stato (avallato dalla Corte costituzionale) che ricollega alla
Impiegato dello Stato e pubblico in genere — Controver-

SI
scadenza del termine la radicale impossibilità di fare valere il
sie — Giurisdizione amministrativa — Limite tempora-
IO in diritto dinanzi ad un giudice.

AS
le — Questione inammissibile di costituzionalità (Cost.,
La norma censurata, interpretata in questo modo, viole-
so
art. 117; y l. 4 agosto 1955 n. 848: convenzione, art. 6;
rebbe il diritto di accesso a un tribunale, tutelato dall'art. 6,
protocollo, art. 1; y d.leg. 30 marzo 2001 n. 165, art. 69).
par. 1, Cedu, e il divieto di interferenze illegittime con la
es

Impiegato dello Stato e pubblico in genere — Controver- proprietà privata posto dall'art. 1 del primo protocollo addi-
sie — Giurisdizione amministrativa — Limite tempora-
nc

zionale alla convenzione, come emergerebbe dalle sentenze


le — Giurisdizione ordinaria — Decadenza — Questio- della Corte europea dei diritti dell'uomo Mottola c. Italia e
D

ne inammissibile di costituzionalità (Cost., art. 117; y l.


co

Staibano ed altri c. Italia del 4 febbraio 2014 (Foro it., Rep.


U

4 agosto 1955 n. 848: convenzione, art. 6; protocollo, art. 2014, voce Diritti politici e civili, nn. 201 e 200) (d'ora in
LA

1; y d.leg. 30 marzo 2001 n. 165, art. 69)


IO olo

avanti: le sentenze Mottola e Staibano), secondo cui la deca-


È infondata la questione di legittimità costituzionale dell'art. denza in questione porrebbe «un ostacolo procedurale che
C
c

69, 7° comma, d.leg. 30 marzo 2001 n. 165, nella parte in costituisce una sostanziale negazione del diritto invocato» ed
O sci

escluderebbe «un giusto equilibrio tra interessi pubblici e


LO

cui prevede che le controversie relative a questioni atti-


nenti al periodo del rapporto di lavoro anteriore al 30 privati in gioco».
Fa

giugno 1998 restano attribuite alla giurisdizione esclusiva 2. - Richiamando l'ordinanza di rimessione delle sezioni
del giudice amministrativo solo qualora siano state propo- unite della Corte di cassazione e ricalcandone la motivazio-
R

ste, a pena di decadenza, entro il 15 settembre 2000, in re- ne, il Tar Lazio e il Tar Campania hanno sollevato questione
lazione all'art. 6 Cedu, in riferimento all'art. 117, 1° di legittimità costituzionale della stessa disposizione.
comma, Cost. (1) Mentre l'ordinanza del primo, tuttavia, reca un identico
È inammissibile, per difetto di rilevanza, la questione di le- petitum e gli stessi parametri interposti della questione solle-
gittimità costituzionale dell'art. 69, 7° comma, d.leg. 30 vata dalle sezioni unite, il secondo censura l'art. 69, 7°
marzo 2001 n. 165, nella parte in cui prevede che le con- comma, d.leg. n. 165 del 2001, «nella parte in cui non con-
troversie relative a questioni attinenti al periodo del rap- sente di proporre al giudice ordinario senza incorrere in de-
porto di lavoro anteriore al 30 giugno 1998 restano attri- cadenza, dopo il 15 settembre 2000, l'azione relativa ai fatti
buite alla giurisdizione esclusiva del giudice amministrati- connessi al rapporto di impiego anteriori al 30 giugno 1998»,
vo solo qualora siano state proposte, a pena di decadenza, e solo in relazione all'art. 6, par. 1, Cedu.
entro il 15 settembre 2000, in relazione all'art. 6 Cedu, in 3. - In considerazione della parziale identità di oggetto e
riferimento all'art. 117, 1° comma, Cost. (2) dei parametri evocati, nonché delle argomentazioni addotte a
È inammissibile, per insufficiente motivazione in ordine alla sostegno della loro violazione, i giudizi vanno riuniti per es-
non manifesta infondatezza, la questione di legittimità co- sere decisi congiuntamente.
stituzionale dell'art. 69, 7° comma, d.leg. 30 marzo 2001 4. - In via preliminare deve essere dichiarata la inammis-
n. 165, nella parte in cui non consente di proporre, dopo il sibilità della costituzione delle parti private M.C.P. e G.R.
15 settembre 2000, al giudice ordinario l'azione relativa nel giudizio iscritto al registro ordinanze n. 107 del 2016.
ai fatti connessi al rapporto di impiego anteriori al 30 Essa, infatti, è intervenuta in data 9 novembre 2017, oltre
giugno 1998 senza incorrere in decadenza, in relazione il termine perentorio stabilito dall'art. 3 delle norme integra-
all'art. 6 Cedu, in riferimento all'art. 117, 1° comma, tive per i giudizi davanti alla Corte costituzionale, ossia venti
Cost. (3) giorni dalla pubblicazione dell'ordinanza nella Gazzetta uffi-
ciale (tra le molte, sentenze n. 102 del 2016, id., Rep. 2016,
voce Cosa giudicata penale, n. 26, voce Diritti politici e ci-
Diritto. — 1. - Le sezioni unite civili della Corte di cassa- vili, n. 259, e voce Intermediazione e consulenza finanziaria,
zione hanno sollevato questione di legittimità costituzionale n. 171; n. 220 e n. 128 del 2014, id., Rep. 2015, voce Corte
dell'art. 69, 7° comma, d.leg. 30 marzo 2001 n. 165 (norme costituzionale, n. 68, e id., 2014, I, 2014; ordinanza allegata
generali sull'ordinamento del lavoro alle dipendenze delle alla sentenza n. 173 del 2016, id., 2017, I, 3206), avvenuta,
amministrazioni pubbliche), «nella parte in cui prevede che nel caso di specie, il 1° giugno 2016.
le controversie relative a questioni attinenti al periodo del 5. - La questione di legittimità costituzionale sollevata dal-
rapporto di lavoro anteriore al 30 giugno 1998 restano attri- le sezioni unite della Corte di cassazione è inammissibile.
buite alla giurisdizione esclusiva del giudice amministrativo 6. - Il rimettente, in punto di motivazione sulla rilevanza,
solo qualora siano state proposte, a pena di decadenza, entro ricorda che è principio consolidato nella propria giurispru-
il 15 settembre 2000», deducendo la violazione dell'art. 117, denza che il sindacato esercitato dalla Corte di cassazione
1° comma, Cost., in relazione ai parametri interposti dell'art. sulle decisioni rese dal Consiglio di Stato, ai sensi dell'art.
6, par. I, della convenzione per la salvaguardia dei diritti del- 362, 1° comma, c.p.c. e dell'art. 110 d.leg. 2 luglio 2010 n.
l'uomo e delle libertà fondamentali (Cedu), firmata a Roma 104 (attuazione dell'art. 44 l. 18 giugno 2009 n. 69, recante
IL FORO ITALIANO — 2018.
375 PARTE PRIMA 376

delega al governo per il riordino del processo amministrati- filattica) circa la sussistenza di un motivo di ricorso inerente
vo), è consentito solo ove si richieda l'accertamento del- alla giurisdizione, quale presupposto della legittima instaura-
l'eventuale sconfinamento dai limiti esterni della giurisdizio- zione del giudizio a quo.
ne, per il riscontro di vizi che riguardano l'essenza della fun- 9. - La verifica deve essere operata tenendo presente che
zione giurisdizionale e non il modo del suo esercizio, restan- nella specie non si tratta di un'ordinaria questione di giuris-
do, invece, escluso ogni sindacato sui limiti interni, cui at- dizione, avente ad oggetto la natura della situazione giuridica
tengono gli errores in iudicando o in procedendo. soggettiva azionata, ma l'interpretazione ed applicazione di
Secondo questo orientamento, pertanto, i motivi deducibili norme costituzionali, e in particolare dell'8° comma dell'art.
in questa sede riguarderebbero solo le ipotesi in cui si pro- 111 Cost.
spetti la violazione dell'ambito della giurisdizione in genera- La questione rientra, dunque, nella competenza naturale di

a
le — per essere stata esercitata nella sfera riservata al legis- questa corte, quale interprete ultimo delle norme costituzio-

to
latore o alla discrezionalità amministrativa, oppure, al con- nali e — nella specie — di quelle che regolano i confini e

en
trario, negata sull'erroneo presupposto che la domanda non l'assetto complessivo dei plessi giurisdizionali.
possa formare oggetto in modo assoluto di funzione giurisdi- 10. - L'eccezione è fondata.

am
zionale (c.d. rifiuto di giurisdizione) — o l'aver pronunciato 11. - La tesi che il ricorso in Cassazione per motivi ineren-
su materia attribuita alla giurisdizione ordinaria o ad altra ti alla giurisdizione, previsto dall'8° comma dell'art. 111

on
giurisdizione speciale, oppure l'aver negato la propria giuris- Cost. avverso le sentenze del Consiglio di Stato e della Corte
dizione nell'erroneo convincimento che appartenga ad altro dei conti, comprenda anche il sindacato su errores in proce-

O
M abb
giudice (c.d. diniego di giurisdizione). dendo o in iudicando non può qualificarsi come un'interpre-

M
Il rimettente, tuttavia, aggiunge che (negli ultimi anni) si è tazione evolutiva, poiché non è compatibile con la lettera e

SI
andato affermando nella sua giurisprudenza una interpreta- lo spirito della norma costituzionale.
IO in
zione «evolutiva» e «dinamica» del concetto di giurisdizione, Quest’ultima attinge il suo significato e il suo valore dalla

AS
che gli consentirebbe di sindacare non solo le norme che in- contrapposizione con il precedente 7° comma, che prevede il
so
dividuano «i presupposti dell'attribuzione del potere giurisdi- generale ricorso in Cassazione per violazione di legge contro
zionale», ma anche quelle che stabiliscono «le forme di tute- le sentenze degli altri giudici, contrapposizione evidenziata
es

la» attraverso cui la giurisdizione si estrinseca. dalla specificazione che il ricorso avverso le sentenze del
nc

Questo concetto lato di giurisdizione sarebbe stato utiliz- Consiglio di Stato e della Corte dei conti è ammesso per i
zato per cassare una sentenza del Consiglio di Stato che ave-
D

«soli» motivi inerenti alla giurisdizione.


co

va interpretato le norme di diritto interno in termini contra- Ne consegue che deve ritenersi inammissibile ogni inter-
U

stanti con il diritto dell'Unione europea, per come acclarato pretazione di tali motivi che, sconfinando dal loro ambito
LA
IO olo

da una pronuncia della Corte di giustizia successivamente in- tradizionale, comporti una più o meno completa assimilazio-
tervenuta. ne dei due tipi di ricorso.
C
c

Il caso di specie sarebbe analogo a quest'ultimo, con la In una prospettiva di sistema, poi, la ricostruzione operata
O sci
LO

particolarità che, trattandosi di norme convenzionali, solo dal rimettente, parificando i due rimedi, mette in discussione
sollevando la questione di costituzionalità si eviterebbe che la scelta di fondo dei costituenti dell'assetto pluralistico delle
Fa

la sentenza gravata esplichi effetti contrastanti con le norme giurisdizioni.


sovranazionali cui lo Stato italiano è tenuto a dare applica- 12. - La corretta interpretazione dell'art. 111, 8° comma,
R

zione. Cost. e il suo ruolo determinante, ai fini della posizione co-


Ad avviso del rimettente, la situazione in esame rientre- stituzionale del giudice amministrativo e di quello contabile
rebbe, inoltre, in uno di quei casi estremi in cui il giudice nel concerto delle giurisdizioni, sono stati messi chiaramente
amministrativo adotta una decisione «anomala o abnorme», in luce da questa corte.
omettendo l'esercizio del potere giurisdizionale per errores Con la sentenza n. 204 del 2004 (id., 2004, I, 2594) si è in-
in iudicando o in procedendo che danno luogo al superamen- fatti rilevato che l'unità funzionale non implica unità organi-
to dei limiti esterni e diventano sindacabili per motivi ineren- ca delle giurisdizioni, e che i costituenti hanno ritenuto di
ti alla giurisdizione. dover tener fermo l'assetto precostituzionale, assetto che ve-
7. - Il policlinico dell'università degli studi di Napoli Fe- deva attribuita al giudice amministrativo la cognizione degli
derico II (d'ora in avanti: l'università di Napoli) e l'Istituto interessi legittimi e, nei casi di giurisdizione esclusiva, dei
nazionale per la previdenza sociale (Inps) hanno eccepito, diritti soggettivi ad essi inestricabilmente connessi.
invece, il difetto di rilevanza della questione sollevata, per- Nella stessa sentenza si è osservato come dai lavori del-
ché il ricorso per motivi inerenti alla giurisdizione celerebbe, l'assemblea costituente emerga chiaramente che ciò compor-
in realtà, un inammissibile ricorso per violazione di legge, ta l'esclusione della «soggezione delle decisioni del Consi-
non sindacabile dalla Corte di cassazione ai sensi dell'art. glio di Stato e della Corte dei conti al controllo di legittimità
111, 7° ed 8° comma, Cost.: i ricorrenti non avrebbero inteso della Corte di cassazione» e la sua limitazione «al solo ‘ec-
ottenere dalle sezioni unite una statuizione sulla giurisdizio- cesso di potere giudiziario’, coerentemente all'‘unità non or-
ne quanto, piuttosto, un ulteriore grado di giudizio, censu- ganica, ma funzionale di giurisdizione, che non esclude, anzi
rando un asserito error in iudicando. implica, una divisione dei vari ordini di giudici in sistemi di-
L'estensione del concetto di limite esterno in chiave «di- versi, in sistemi autonomi, ognuno dei quali fa parte a sé’
namica» e di effettività della tutela giurisdizionale operata (così Mortati, seduta pomeridiana del 27 novembre 1947)».
dal rimettente non sarebbe condivisibile, anche alla luce del Con la sentenza n. 77 del 2007 (id., 2007, I, 1009), poi,
costante orientamento della stessa Corte di cassazione, se- occupandosi della translatio iudicii, questa corte ha aggiunto
condo cui l'evoluzione del concetto di giurisdizione non giu- che «perfino il Supremo organo regolatore della giurisdizio-
stifica il ricorso avverso la sentenza del Consiglio di Stato, ai ne, la Corte di cassazione, con la sua pronuncia può soltanto,
sensi dell'art. 111, 8° comma, Cost., quando, come nella a norma dell'art. 111, 8° comma, Cost., vincolare il Consi-
specie, non si verta in ipotesi di aprioristico diniego di giu- glio di Stato e la Corte dei conti a ritenersi legittimati a deci-
risdizione, ma la tutela si assuma negata dal giudice speciale dere la controversia, ma certamente non può vincolarli sotto
in conseguenza di errori di giudizio commessi in relazione alcun profilo quanto al contenuto (di merito o di rito) di tale
allo specifico caso sottoposto al suo esame. decisione».
Secondo l'Inps, poi, non sarebbe comunque configurabile, 13. - Di tutto ciò è consapevole anche la giurisprudenza
nel caso di specie, una decisione «anomala o abnorme». maggioritaria delle stesse sezioni unite, la quale continua ad
8. - Questa corte è dunque chiamata a verificare, su speci- affermare che «Il cattivo esercizio della propria giurisdizione
fica eccezione delle parti costituite nel giudizio incidentale, da parte del giudice, che provveda perché investito di essa e,
l'affermazione delle sezioni unite (come organo regolatore dunque, ritenendo esistente la propria giurisdizione e, tutta-
della giurisdizione e non nell'esercizio della funzione nomo- via, nell'esercitarla, applichi regole di giudizio che lo portino
IL FORO ITALIANO — 2018.
377 GIURISPRUDENZA COSTITUZIONALE E CIVILE 378

a negare tutela alla situazione giuridica azionata, si risolve Stato o la Corte dei conti affermi la propria giurisdizione nel-
soltanto nell'ipotetica commissione di un errore all'interno la sfera riservata al legislatore o all'amministrazione (c.d. in-
di essa»; e che, «poiché la distinzione fra la giurisdizione or- vasione o sconfinamento), ovvero, al contrario, la neghi sul-
dinaria e le giurisdizioni speciali ha come implicazione ne- l'erroneo presupposto che la materia non può formare ogget-
cessaria che ciascuna giurisdizione si eserciti con l'attribu- to, in via assoluta, di cognizione giurisdizionale (c.d. arre-
zione all'organo di vertice interno al plesso giurisdizionale tramento); nonché a quelle di difetto relativo di giurisdizio-
del controllo e della statuizione finale sulla correttezza in iu- ne, quando il giudice amministrativo o contabile affermi la
re ed in facto di tutte le valutazioni che sono necessarie per propria giurisdizione su materia attribuita ad altra giurisdi-
decidere sulla controversia, salvo quelle che implichino ne- zione o, al contrario, la neghi sull'erroneo presupposto che
gazione astratta della tutela giurisdizionale davanti alla giu- appartenga ad altri giudici.

a
risdizione speciale ed a qualsiasi giurisdizione (rifiuto) oppu- 16. - Il concetto di controllo di giurisdizione, così delinea-

to
re alla negazione della giurisdizione accompagnino l'indica- to nei termini puntuali che ad esso sono propri, non ammette
zione di altra giurisdizione (diniego), non è possibile pro-

en
soluzioni intermedie, come quella pure proposta nel-
spettare che, fuori di tali due casi, il modo in cui tale control- l'ordinanza di rimessione, secondo cui la lettura estensiva

am
lo viene esercitato dall'organo di vertice della giurisdizione dovrebbe essere limitata ai casi in cui si sia in presenza di
speciale, se anche si sia risolto in concreto nel negare erro- sentenze «abnormi» o «anomale» ovvero di uno «stravolgi-
neamente tutele alla situazione giuridica azionata, sia suscet-

on
mento», a volte definito radicale, delle «norme di riferimen-
tibile di controllo da parte delle sezioni unite» (Cass., sez. to».

O
M abb
un., 6 giugno 2017, n. 13976, id., Le banche dati, archivio Attribuire rilevanza al dato qualitativo della gravità del vi-

M
Cassazione civile; nello stesso senso, tra le più recenti, sez. zio è, sul piano teorico, incompatibile con la definizione de-
un. 19 settembre 2017, n. 21617 e 29 marzo 2017, n. 8117,

SI
gli ambiti di competenza e, sul piano fattuale, foriero di in-
ibid.). IO in certezze, in quanto affidato a valutazioni contingenti e sog-

AS
14. - L'opposto filone giurisprudenziale, del resto, argo- gettive.
so
menta la sua tesi sulla base di considerazioni che sono o pri- 17. - Alla stregua del così precisato ambito di controllo sui
ve di fondamento o estranee ad una questione qualificabile «limiti esterni» alla giurisdizione non è consentita la censura
es

come propriamente di giurisdizione, e cioè richiamando di sentenze con le quali il giudice amministrativo o contabile
principî fondamentali quali la primazia del diritto comunita-
nc

adotti un'interpretazione di una norma processuale o sostan-


rio, l'effettività della tutela, il giusto processo e l'unità fun- ziale tale da impedire la piena conoscibilità del merito della
D
co

zionale della giurisdizione. domanda.


U

Privo di fondamento è il riferimento a quest'ultimo princi- Ne consegue, nel caso di specie, l'inammissibilità della
LA
IO olo

pio, attese le opposte conclusioni — già evidenziate — cui è questione sollevata per difetto di rilevanza, in ragione della
giunta questa corte circa la non coincidenza fra unità funzio- mancanza di legittimazione del giudice a quo.
C
c

nale e unità organica. 18. - Anche la questione di legittimità costituzionale solle-


O sci
LO

Quanto all'effettività della tutela e al giusto processo, non vata dal Tar Campania è inammissibile.
c’è dubbio che essi vadano garantiti, ma a cura degli organi A differenza della Corte di cassazione, il tribunale ammi-
Fa

giurisdizionali a ciò deputati dalla Costituzione e non in sede nistrativo non invoca un'ablazione (parziale) della disposi-
di controllo sulla giurisdizione. zione censurata, ma una pronuncia additiva che attribuisca al
R

Né l'allargamento del concetto di giurisdizione può essere giudice ordinario la giurisdizione sulle controversie relative
giustificato dalla presunta eccessiva espansione delle ipotesi al rapporto di pubblico impiego (anche) per fatti anteriori al
di giurisdizione esclusiva, poiché esse, come è noto, sono 30 giugno 1998 proposte dopo il 15 settembre del 2000.
state da questa corte contenute nei limiti tracciati dalla Costi- Il rimettente, tuttavia, nel motivare le ragioni della richie-
tuzione (sentenze n. 191 del 2006, id., 2006, I, 1625, e n. 204 sta, si limita ad affermare che essa sarebbe in linea con la fi-
del 2004, cit.); d'altro canto, «è la stessa Carta costituzionale nalità di concentrazione avanti ad un unico giudice — finali-
a prevedere che siano sottratte al vaglio di legittimità della tà sottesa alla riforma recata dal d.leg. n. 165 del 2001 — e
Corte di cassazione le pronunce che investono i diritti sog- con la esigenza di non coinvolgere troppo a lungo il giudice
gettivi nei confronti dei quali, nel rispetto della ‘particolari- amministrativo in una giurisdizione ormai perduta.
tà’ della materia nel senso sopra chiarito, il legislatore ordi- La scarna motivazione nulla dice sul perché l'addizione
nario prevede la giurisdizione esclusiva del giudice ammini- invocata sia considerata costituzionalmente obbligata, specie
strativo» (sentenza n. 204 del 2004, cit.). ove si consideri che la giurisdizione che si vorrebbe attribui-
14.1. - L'intervento delle sezioni unite, in sede di controllo re al giudice ordinario riguarderebbe anche fatti relativi al
di giurisdizione, nemmeno può essere giustificato dalla vio- rapporto di lavoro alle dipendenze della pubblica ammini-
lazione di norme dell'Unione o della Cedu, non essendo pe- strazione per il periodo anteriore all'entrata in vigore del
raltro chiaro, nell'ordinanza di rimessione e nella stessa giu- d.leg. 3 febbraio 1993 n. 29 (razionalizzazione della organiz-
risprudenza ivi richiamata, se ciò valga sempre ovvero solo zazione delle amministrazioni pubbliche e revisione della di-
in presenza di una sentenza sopravvenuta della Corte di giu- sciplina in materia di pubblico impiego, a norma dell'art. 2 l.
stizia o della corte di Strasburgo. In ogni caso, ancora una 23 ottobre 1992 n. 421), quando, cioè, quel rapporto era an-
volta, viene ricondotto al controllo di giurisdizione un moti- cora pienamente pubblicistico e quindi notoriamente contras-
vo di illegittimità (sia pure particolarmente qualificata), mo- segnato anche e soprattutto da posizioni di interesse legitti-
tivo sulla cui estraneità all'istituto in esame non è il caso di mo, che così verrebbero distratte dal giudice naturale, che è
tornare. quello amministrativo (sentenza n. 140 del 2007, id., 2008, I,
Rimane il fatto che, specialmente nell'ipotesi di sopravve- 435).
nienza di una decisione contraria delle corti sovranazionali, 19. - La questione di costituzionalità sollevata dal Tar La-
il problema indubbiamente esiste, ma deve trovare la sua so- zio non è fondata.
luzione all'interno di ciascuna giurisdizione, eventualmente 20. - L'assunto da cui muove il rimettente, secondo cui
anche con un nuovo caso di revocazione di cui all'art. 395 l'art. 69, 7° comma, nel prevedere la decadenza dall'azione,
c.p.c., come auspicato da questa corte con riferimento alle si pone in contrasto con i parametri interposti, come acclara-
sentenze della Corte Edu (sentenza n. 123 del 2017, id., to dalle sentenze Mottola e Staibano, e, per questa via, con
2017, I, 2180). l'art. 117, 1° comma, Cost., non è corretto.
15. - L'«eccesso di potere giudiziario», denunziabile con il 20.1. - Come già rilevato da questa corte, le sentenze della
ricorso in Cassazione per motivi inerenti alla giurisdizione, Corte Edu «hanno accertato, in primo luogo, la violazione
come è sempre stato inteso, sia prima che dopo l'avvento del diritto dei ricorrenti all'equo processo, non essendo stato
della Costituzione, va riferito, dunque, alle sole ipotesi di di- loro consentito, in concreto, di accedere a un tribunale, dal
fetto assoluto di giurisdizione, e cioè quando il Consiglio di momento che il termine dell'art. 69, 7° comma, d.leg. n. 165
IL FORO ITALIANO — 2018.
379 PARTE PRIMA 380

del 2001, prima interpretato dalla giurisprudenza come ter- 1) dichiara inammissibile la questione di legittimità costi-
mine di proponibilità dell'azione davanti al giudice ammini- tuzionale dell'art. 69, 7° comma, d.leg. 30 marzo 2001 n.
strativo con salvezza di azione davanti al giudice ordinario, è 165 (norme generali sull'ordinamento del lavoro alle dipen-
stato poi ritenuto termine di decadenza sostanziale. Secondo denze delle amministrazioni pubbliche), sollevata, in riferi-
la Corte Edu, il mutamento di indirizzo giurisprudenziale (e mento all'art. 117, 1° comma, Cost., dalla Corte di cassazio-
non il termine previsto dalla norma, ‘finalizzato alla buona ne, sezioni unite civili, con l'ordinanza indicata in epigrafe;
amministrazione della giustizia’ e ‘in sé non eccessivamente 2) dichiara inammissibile la questione di legittimità costi-
breve’) ha impedito ai ricorrenti di ottenere tutela, nonostan- tuzionale dell'art. 69, 7° comma, d.leg. n. 165 del 2001, sol-
te avessero ‘adìto i tribunali amministrativi in completa buo- levata, in riferimento all'art. 117, 1° comma, Cost., dal Tar
na fede e sulla base di un'interpretazione plausibile delle Campania, con l'ordinanza indicata in epigrafe;

a
norme sulla ripartizione delle competenze’» (sentenza n. 123 3) dichiara non fondata la questione di legittimità costitu-

to
del 2017, cit.). zionale dell'art. 69, 7° comma, d.leg. n. 165 del 2001, solle-

en
Sempre secondo la corte di Strasburgo, in base a que- vata, in riferimento all'art. 117, 1° comma, Cost., dal Tar
st'ultima interpretazione — secondo cui l'art. 69, 7° comma, Lazio, con l'ordinanza indicata in epigrafe.

am
non pone una decadenza dall'azione ma è un mero spartiac-
————————
que temporale tra le giurisdizioni — i ricorrenti che avessero

on
adìto erroneamente il giudice amministrativo avrebbero po- (1-3) I. - Le ordinanze di rinvio, Cass. 8 aprile 2016, atto di
tuto «riassumere» o proseguire il giudizio davanti al giudice promovimento n. 107; Tar Campania 24 maggio 2016, atto di

O
M abb
ordinario; a seguito di un «mutamento giurisprudenziale», promovimento n. 218; Tar Lazio, sez. III, 26 aprile 2016, n.

M
tuttavia, il Consiglio di Stato avrebbe impedito ai ricorrenti 4776, atto di promovimento n. 260, possono leggersi rispettiva-
«di godere di questa importante tutela».

SI
mente in Foro it., Le banche dati, archivio Merito ed extra,
IO in
20.2. - Non è inopportuno rilevare, innanzitutto, come una 2016.1338, ibid., 2017.683, e ibid., 2016.1047.

AS
più completa ricostruzione del panorama giurisprudenziale La vicenda relativa all'attività professionale svolta da alcuni
so
interno possa far dubitare che nel caso che ha dato origine al- medici e remunerata a gettone è puntualmente ricostruita nella
le sentenze Mottola e Staibano vi sia stata davvero la «sor- nota di richiami di D'ALESSANDRO a Cons. Stato, ad. plen., 20
es

presa» della buona fede dei ricorrenti su cui esse poggiano. dicembre 2017, n. 12, id., 2018, III, 73, in questo fascicolo, che
ha dichiarato inammissibile, in quanto proposto al di fuori dei
nc

Le pronunce in questione sembrano ignorare, infatti, che la


giurisprudenza della Corte di cassazione, quanto meno dal casi tassativamente stabiliti dall'ordinamento, il ricorso per re-
D
co

2001 (sez. un. 27 marzo 2001, n. 139/SU, id., Rep. 2001, vo- vocazione proposto avverso un giudicato dell'adunanza plenaria
U

del Consiglio di Stato dichiarato lesivo di diritti protetti dalla


ce Impiegato dello Stato, n. 295; 4 giugno 2002, n. 8089, id.,
LA

convenzione europea dei diritti dell'uomo con sentenza definiti-


IO olo

2003, I, 46; 30 gennaio 2003, n. 1511, id., Rep. 2003, voce va della corte di Strasburgo.
cit., n. 333; 3 maggio 2005, n. 9101, id., Rep. 2005, voce cit.,
C

La Corte costituzionale fornisce in particolare un'interpreta-


c

n. 270; 3 novembre 2005, n. 21289, id., 2006, I, 2377; 27 zione dell'art. 111, 8° comma, Cost. relativamente ai limiti en-
O sci
LO

febbraio 2013, n. 4846, id., Rep. 2013, voce Sport, n. 63; 30 tro i quali le decisioni del Consiglio di Stato e della Corte dei
settembre 2014, n. 20566, id., Le banche dati, archivio cit.), conti possono essere impugnate, per ragioni di giurisdizione, di
Fa

afferma che l'art. 69, 7° comma, non pone una questione di fronte alla Corte di cassazione. Più specificamente il giudice co-
riparto di giurisdizione ma di decadenza dall'azione, con la stituzionale prende posizione in ordine alla giurisprudenza di
R

conseguenza che il giudice regolatore della giurisdizione ha quest'ultima con cui è stata fornita una lettura «evolutiva» e
sempre escluso la cognizione del giudice ordinario sulle con- «dinamica», in sostanza ampliativa, della nozione di giurisdizio-
troversie in esame. ne, richiamando i principî di effettività della tutela, del giusto
Tale incompleta ricostruzione del quadro giurisprudenzia- processo e dell'unità della giurisdizione.
le interno sarebbe dovuta, secondo l'università di Napoli, che La Corte costituzionale «boccia» la suddetta interpretazione,
lamenta di non aver potuto prendere parte al processo con- rilevando come la tesi che il ricorso in Cassazione per motivi
venzionale, ad una carente esposizione dei fatti ad opera del- inerenti alla giurisdizione avverso le sentenze del Consiglio di
lo Stato italiano, unica parte (oltre ai ricorrenti) nel giudizio Stato e della Corte dei conti comprenda anche il sindacato su
davanti alla Corte Edu (il serio problema della mancata par- errores in procedendo o in iudicando non può qualificarsi come
tecipazione dei terzi a tale giudizio è già stato messo in luce una interpretazione evolutiva, poiché non è compatibile con la
da questa corte con la citata sentenza n. 123 del 2017). lettera e lo spirito della norma costituzionale, la quale attinge il
suo significato e il suo valore dalla contrapposizione con il pre-
20.3. - In ogni caso, quello che non è in discussione nelle cedente 7° comma dell'art. 111 Cost., che prevede il generale
sentenze della Corte Edu è la coerenza della norma censurata ricorso in Cassazione per violazione di legge contro le sentenze
dai rimettenti con i parametri convenzionali, poiché essa, di degli altri giudici, contrapposizione evidenziata dalla specifica-
per sé, fissa un termine ispirato ad una finalità legittima e zione che il ricorso avverso le sentenze del Consiglio di Stato e
(più che) ragionevole, il che, evidentemente, esclude anche della Corte dei conti è ammesso per i «soli» motivi inerenti alla
la sua illegittimità costituzionale. giurisdizione.
Del resto, questioni di legittimità costituzionale dell'art. Ne consegue, ad avviso della corte, che deve ritenersi inam-
69, 7° comma, sollevate sulla base di diversi parametri inter- missibile ogni interpretazione di tali motivi che, sconfinando dal
ni — nella sostanza coincidenti con quelli convenzionali in- loro ambito tradizionale, comporti una più o meno completa as-
vocati dal rimettente — sono state sempre rigettate da questa similazione dei due tipi di ricorso e che, in una prospettiva di si-
corte (ordinanze n. 197 del 2006, id., Rep. 2007, voce Impie- stema, la ricostruzione operata dal rimettente, parificando i due
gato dello Stato, n. 265; n. 328 e n. 213 del 2005, id., Rep. rimedi, mette in discussione la scelta di fondo dei costituenti
2005, voce Patrimonio (imposte sul) n. 3, e ibid., voce Im- dell'assetto pluralistico delle giurisdizioni.
piegato dello Stato, n. 259; n. 214 del 2004, id., Rep. 2004, Con riguardo invece all'efficacia delle decisioni della corte di
voce cit., n. 314). Strasburgo con le quali l'Italia è stata condannata in ragione
L'assunto da cui muove la Corte Edu — e cioè l'effetto della previsione dell'art. 69, 7° comma, d.leg. 165/01, la corte
rileva come più specificamente ciò sia derivato dal mutamento
sorpresa derivante dal mutamento giurisprudenziale nel- di giurisprudenza nell'interpretazione di tale disposizione e co-
l'interpretazione della norma — potrebbe condurre, semmai, me la soluzione potrebbe essere individuata, sussistendone i
sussistendone i presupposti, all'applicazione dell'istituto del- presupposti, nella applicazione dell'istituto della rimessione in
la rimessione in termini per errore scusabile, attualmente di- termini per errore scusabile, ai sensi dell'art. 37 cod. proc. amm.
sciplinato dall'art. 37 d.leg. n. 104 del 2010, ai sensi del qua-
le «il giudice può disporre anche d'ufficio la rimessione in II. - L'ordinanza di rimessione, Cass. 8 aprile 2016, n. 6891,
termini in presenza di oggettive ragioni di incertezza su que- può leggersi id., 2016, I, 1667, con nota di richiami e osserva-
stioni di diritto o di gravi impedimenti di fatto». zioni di PERRINO, cui adde Cass. 10 febbraio 2017, n. 3560, id.,
Per questi motivi, la Corte costituzionale, riuniti i giudizi: Le banche dati, archivio Cassazione civile, secondo cui, in tema
IL FORO ITALIANO — 2018.
381 GIURISPRUDENZA COSTITUZIONALE E CIVILE 382

di lavoro pubblico c.d. contrattualizzato, ai sensi della norma IV. - La questione di costituzionalità dell'art. 69, 7° comma,
transitoria contenuta nell'art. 69, 7º comma, d.leg. 165/01, ove il d.leg. 165/01 è stata dichiarata manifestamente infondata da
lavoratore istante riferisca le proprie pretese ad un periodo in Corte cost., ord. 11 maggio 2006, n. 197, id., Rep. 2007, voce
parte anteriore ed in parte successivo al 30 giugno 1998, la rego- Impiegato dello Stato, n. 265; 7 ottobre 2005, n. 382, id., Rep.
la del frazionamento della competenza giurisdizionale tra giudice 2006, voce cit., n. 223; 26 maggio 2005, n. 213, id., Rep. 2005,
amministrativo in sede esclusiva e giudice ordinario, in relazione voce cit., n. 260, commentata da MADDALENA, in Corriere me-
ai due periodi interessati, trova temperamento in caso di illecito rito, 2005, 983, e da PROIETTI, in Dir. e giustizia, 2005, fasc.
permanente, sicché, qualora la lesione del diritto del lavoratore 25, 88; 6 luglio 2004, n. 214, Foro it., Rep. 2004, voce cit., n.
abbia origine da un comportamento illecito permanente del dato- 314, commentata da GENTILE, in Guida al dir., 2004, fasc. 31,
re di lavoro, il discrimine temporale di giurisdizione va indivi- 82 e da PASQUA, in Lavoro nelle p.a., 2004, 647.

a
duato con riferimento al momento della cessazione della perma- Secondo Corte eur. diritti dell'uomo 4 febbraio 2014, Mottola
nenza; ne consegue che va dichiarata la giurisdizione del giudice

to
c. Governo Italia, in Foro it., Rep. 2014, voce Diritti politici e
amministrativo allorché tale cessazione sia anteriore al 30 giugno civili, n. 201, l'art. 69, 7° comma, d.leg. 165/01, pur perseguen-

en
1998, e ciò indipendentemente dal momento di percepibilità e ri- do la legittima e condivisibile finalità di effettuare una riparti-
conoscibilità dell'illecito da parte del danneggiato, rilevante ai zione di competenze tra il giudice civile e il giudice amministra-

am
diversi fini del decorso del termine di prescrizione nei casi di il- tivo, nonché di porre dei limiti temporali certi per incardinare le
lecito istantaneo ad effetti permanenti; 22 marzo 2017, n. 7305, controversie in materia di pubblico impiego, vìola il diritto di

on
ibid., secondo cui, in tema di pubblico impiego contrattualizzato, accesso a una corte di cui all'art. 6 Cedu ove, in ragione della
la sopravvivenza della giurisdizione del giudice amministrativo, pluralità di interpretazioni contrastanti tra loro di cui è stato og-

O
M abb
regolata dall'art. 69, 7° comma, d.leg. 165/01, costituisce, nelle getto, nella sostanza limiti la tutela giurisdizionale dei soggetti

M
intenzioni del legislatore, ipotesi assolutamente eccezionale, sic- che in buonafede abbiano adìto un tribunale incompetente e non
ché, per evitare il frazionamento della tutela giurisdizionale,

SI
possano poi trasporre il giudizio presso l'autorità competente.
quando il lavoratore deduce un inadempimento unitario del-
IO in Analogamente, Corte eur. diritti dell'uomo 4 febbraio 2014,

AS
l'amministrazione, la protrazione della fattispecie oltre il discri- Staibano c. Governo Italia, ibid., n. 200.
so
mine temporale del 30 giugno 1998 radica la giurisdizione presso
il giudice ordinario anche per il periodo anteriore a tale data, non
V. - Sull'interpretazione dell'art. 118, 8° comma, Cost., vedi:
es

essendo ammissibile che sul medesimo rapporto abbiano a pro-


nunciarsi due giudici diversi, con possibilità di differenti risposte — Cass. 17 gennaio 2017, n. 953, id., Le banche dati, archi-
nc

ad una stessa istanza di giustizia. vio cit., secondo cui in materia di impugnazione delle sentenze
D

del Consiglio di Stato, il controllo del limite esterno della giu-


co

risdizione — che l'art. 111, 8° comma, Cost., affida alla Corte


U

III. - Per la sopra richiamata interpretazione «evolutiva» del


di cassazione — non include il sindacato sulle scelte ermeneuti-
LA

concetto di giurisdizione, v. Cass. 23 dicembre 2008, n. 30254,


IO olo

id., 2009, I, 731, secondo cui, ai fini dell'individuazione dei li- che del giudice amministrativo, suscettibili di comportare errori
in iudicando o in procedendo per contrasto con il diritto del-
C

miti esterni della giurisdizione amministrativa, che tradizional-


c

mente delimitano il sindacato consentito alle sezioni unite sulle l'Unione europea, salva l'ipotesi «estrema» in cui l'errore si sia
O sci

tradotto in un'interpretazione delle norme europee di riferimen-


LO

decisioni del Consiglio di Stato che quei limiti travalichino, si


deve tenere conto dell'evoluzione del concetto di giurisdizione to in contrasto con quelle fornite dalla Corte di giustizia euro-
Fa

— dovuta a molteplici fattori: il ruolo centrale della giurisdizio- pea, sì da precludere, rendendola non effettiva, la difesa giudi-
ne nel rendere effettivo il primato del diritto comunitario; il ca- ziale;
R

none dell'effettività della tutela giurisdizionale; il principio di — Cass. 14 dicembre 2016, n. 25625, id., Rep. 2016, voce
unità funzionale della giurisdizione nella interpretazione del si- Giustizia amministrativa, n. 588, secondo cui il potere interpre-
stema ad opera della giurisprudenza e della dottrina, tenuto con- tativo del giudicato da eseguire, che è insito nella struttura stes-
to dell'ampliarsi delle fattispecie di giurisdizione esclusiva; il sa del giudizio di ottemperanza in quanto giudizio di esecuzio-
rilievo costituzionale del principio del giusto processo, ecc. — e ne, allorché attenga ad un giudicato formatosi davanti ad un
della conseguente mutazione del giudizio sulla giurisdizione ri- giudice diverso da quello amministrativo, non può che esercitar-
messo alle sezioni unite, non più riconducibile ad un giudizio di si sulla base di elementi interni al giudicato da ottemperare e
pura qualificazione della situazione soggettiva dedotta, alla non su elementi esterni, la cui valutazione rientra in ogni caso
stregua del diritto oggettivo, né rivolto al semplice accertamento nella giurisdizione propria del giudice che ha emesso la senten-
del potere di conoscere date controversie attribuito ai diversi or- za; pertanto, ove il Consiglio di Stato, in sede di ottemperanza
dini di giudici di cui l'ordinamento è dotato, ma nel senso di tu- di una sentenza definitiva del giudice ordinario, abbia effettuato
tela giurisdizionale dei diritti e degli interessi, che comprende, un sindacato integrativo — individuando, in tal modo, un diver-
dunque, le diverse tutele che l'ordinamento assegna a quei giu- so contenuto precettivo del giudicato, con una pronuncia so-
dici per assicurare l'effettività dell'ordinamento; infatti è norma stanzialmente autoesecutiva —, ciò si traduce in un eccesso di
sulla giurisdizione non solo quella che individua i presupposti potere giurisdizionale sindacabile ai sensi dell'art. 111, 8°
dell'attribuzione del potere giurisdizionale, ma anche quella che comma, Cost., inteso quale esorbitanza dai limiti esterni che se-
dà contenuto a quel potere stabilendo le forme di tutela attraver- gnano l'ambito della sua giurisdizione;
so le quali esso si estrinseca; pertanto, rientra nello schema lo- — Cass. 31 maggio 2016, n. 11380, ibid., n. 534, secondo
gico del sindacato per motivi inerenti alla giurisdizione l'opera- cui l'interpretazione della legge o la sua disapplicazione non co-
zione che consiste nell'interpretare la norma attributiva di tute- stituiscono un'attività riservata all'autorità amministrativa, ma
la, onde verificare se il giudice amministrativo, ai sensi dell'art. rappresentano il proprium della funzione giurisdizionale e non
111, 8° comma, Cost., la eroghi concretamente e nel vincolarlo possono, dunque, integrare la violazione dei limiti esterni della
ad esercitare la giurisdizione rispettandone il contenuto essen- giurisdizione da parte del giudice amministrativo, così da giusti-
ziale, così esercitando il sindacato per violazione di legge che la ficare il ricorso previsto dall'art. 111, 8° comma, Cost., fatti
Suprema corte può compiere anche sulle sentenze del giudice salvi i casi del radicale stravolgimento delle norme o del-
amministrativo. l'applicazione di una norma creata ad hoc dal giudice speciale;
Di recente la Corte di cassazione ha ribadito e precisato tale — Cass. 17 aprile 2014, n. 8993, id., Rep. 2014, voce cit., n.
giurisprudenza a proposito del sindacato della stessa sui «limiti 768, secondo cui la decisione con cui il Consiglio di Stato —
esterni» e non sui «limiti interni» della giurisdizione, conclu- nell'ambito della propria giurisdizione sul contenzioso elettora-
dendo nel senso che è affetta da vizio di difetto di giurisdizione, le, a norma dell'art. 126 d.leg. 2 luglio 2010 n. 104 — abbia ri-
e per questo motivo va cassata, la sentenza del Consiglio di Sta- tenuto di identificare la pronuncia definitiva in ordine alla falsi-
to che, in sede di decisione su ricorso per cassazione, è riscon- tà documentale dell'autenticazione delle firme di accettazione
trata essere fondata su interpretazione delle norme incidente nel della candidatura alla carica di consigliere regionale in quella
senso di negare alla parte l'accesso alla tutela giurisdizionale resa dal giudice penale a norma dell'art. 537, 1° comma, c.p.p.,
davanti al giudice amministrativo; accesso affermato con l'in- piuttosto che in quella adottata dal giudice civile all'esito del
terpretazione della pertinente disposizione comunitaria elabora- procedimento di querela di falso, non risulta affetta da vizio di
ta dalla Corte di giustizia (Cass. 29 dicembre 2017, n. 31226, eccesso di potere giurisdizionale, atteso che, in ipotesi, ricorre-
id., Le banche dati, archivio cit.). rebbe, eventualmente, un errore inerente il modo di esercizio in
IL FORO ITALIANO — 2018.
383 PARTE PRIMA 384

concreto della giurisdizione, come tale non sindacabile a norma 2007, n. 77, id., 2007, I, 1009, con nota di richiami e osserva-
degli art. 362, 1° comma, c.p.c. e 111, 8° comma, Cost.; zioni di ORIANI, commentata da STECCANELLA, in Contratti
— Cass. 12 febbraio 2014, n. 3200, ibid., n. 1095, che ha di- Stato e enti pubbl., 2007, 300, da SIGISMONDI, in Urbanistica e
chiarato inammissibile il ricorso per cassazione per motivi ine- appalti, 2007, 814, da PAJNO, in Giornale dir. amm., 2007,
renti la giurisdizione ai sensi dell'art. 111, ultimo comma, Cost., 958, da SANDULLI, in Riv. giur. edilizia, 2007, I, 487, da PETRI,
avverso la sentenza resa dal Consiglio di Stato in relazione alla in Giust. amm., 2007, 379, da FINOCCHIARO e CLARICH, in
richiesta di revocazione di una decisione dallo stesso pronuncia- Guida al dir., 2007, fasc. 13, 89, da MANGIA, in Giur. costit.,
ta, in quanto il ricorso straordinario ex art. 111, 8° comma, 2007, 726, da ACONE, in Riv. dir. proc., 2007, 1577, da FRA-
Cost., e il ricorso per revocazione costituiscono rimedi concor- SCA, in Giur. it., 2008, 693, da SCOGNAMIGLIO, in Foro amm.-
renti, esperibili solo contro la decisione di merito, traducendosi, Cons. Stato, 2007, 2103.

a
una diversa soluzione, in un'indebita protrazione dei termini per
l'impugnazione straordinaria;

to
VI. - Sul tema dei rapporti tra le giurisdizioni superiori, v. ora
— Cass. 10 febbraio 2014, n. 2910, ibid., voce Cassazione gli scritti dedicati al Memorandum sulle giurisdizioni, in Foro

en
civile, n. 46, secondo cui le norme che disciplinano il risarci- it., 2018, V, 57, in questo fascicolo.
mento del danno da atti illegittimi della pubblica amministra-

am
zione non si applicano, né possono venire in applicazione, in via
immediata, in sede di sindacato sulla giurisdizione e sul-

on
l'effettività della tutela giurisdizionale, esercitato dalle sezioni
unite della Corte di cassazione ai sensi dell'art. 111, 8° comma,

O
M abb
Cost.; ne consegue che difetta di rilevanza la richiesta, avanzata ————————

M
in tale sede, di sollevare rinvio pregiudiziale alla Corte di giu-

SI
stizia dell'Unione europea (ai sensi dell'art. 267, 3° comma, del
IO in
trattato sul funzionamento dell'Unione europea), relativamente

AS
al mancato assoggettamento al sindacato della Corte di cassa-
so
zione delle decisioni rese dal giudice amministrativo in applica-
zione delle norme suddette;
es

— Cass. 29 marzo 2013, n. 7929, id., Rep. 2013, voce Giu- CORTE COSTITUZIONALE; sentenza 12 gennaio 2018,
stizia amministrativa, n. 1404, secondo cui, poiché il vigente si- n. 1 (Gazzetta ufficiale, 1a serie speciale, 17 gennaio 2018,
nc

stema di sindacato «incidentale» di costituzionalità attribuisce a n. 3); Pres. GROSSI, Est. PROSPERETTI; Pres. cons. ministri
D

qualunque «autorità giurisdizionale», innanzi a cui sia sollevata (Avv. dello Stato DE GIOVANNI) c. Regione Toscana (Avv.
co

la relativa eccezione, il potere di respingerla «per manifesta irri- CECCHETTI).


LA

levanza o infondatezza», è inammissibile il ricorso per cassa-


IO olo

zione avverso una decisione del Consiglio di Stato con cui si Regione in genere e regioni a statuto ordinario — Tosca-
censuri il concreto esercizio di un siffatto potere da parte del na — Personale dell'autorità portuale regionale —
C
c

giudice amministrativo — con riferimento a disposizioni con- Vincolo alle assunzioni — Deroga — Incostituzionalità
O sci
LO

cernenti, peraltro, non la giurisdizione ma la disciplina sostan- (Cost., art. 117; y l. 28 dicembre 2015 n. 208, disposizioni
ziale dei rapporti innanzi a questo dedotti — non potendo, per per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello
Fa

definizione, integrare quell'esercizio un vizio di eccesso di po- Stato (legge di stabilità 2016), art. 1, comma 228; y l. reg.
tere giurisdizionale sindacabile dalla Suprema corte alla stregua Toscana 18 ottobre 2016 n. 72, disposizioni per il poten-
R

degli art. 111, 8° comma, Cost. e 362, 1° comma, c.p.c.; ziamento dell'autorità portuale regionale. Modifiche alla l.
— Cass. 19 dicembre 2012, n. 23464, id., 2013, I, 2587, con reg. 23/12, art. 9).
nota di richiami, commentata da CICCHESE, in Corriere merito,
2013, 348, da MORELLI, in Urbanistica e appalti, 2013, 400, e È incostituzionale l'art. 9, 2° comma, l. reg. Toscana 18 ot-
da GRILLO, in Dir. proc. amm., 2014, 250, secondo cui il decre- tobre 2016 n. 72, nella parte in cui autorizza la giunta re-
to che decide il ricorso straordinario al presidente della repub- gionale a derogare dal 2017 ai vincoli relativi alle assun-
blica ripete dal parere vincolante del Consiglio di Stato la natura zioni stabiliti dalla vigente normativa per incrementare la
di atto giurisdizionale in senso sostanziale; pertanto, contro tale dotazione organica dell'autorità portuale regionale ed as-
decreto è ammissibile il ricorso ex art. 111, 8° comma, Cost.; sumere personale non dirigenziale a tempo indeterminato
— Cass. 16 aprile 2012, n. 5942, Foro it., Rep. 2012, voce per un massimo di dieci unità, per lo svolgimento da parte
cit., n. 890, secondo cui il giudice amministrativo che, giudi- della stessa autorità di funzioni aggiuntive disposte dalla
cando sulla domanda risarcitoria per equivalente proposta dal medesima normativa regionale. (1)
beneficiario di un finanziamento pubblico e valutando il concor-
so di colpa del danneggiato, ai sensi dell'art. 1227 c.c., riduca il
risarcimento dimezzandolo, non incorre nell'ipotesi di sconfi-
namento della giurisdizione di legittimità nella sfera ammini- Diritto. — 1. - Il presidente del consiglio dei ministri, con
strativa riservata alla pubblica amministrazione né in quella di ricorso notificato in data 23-29 dicembre 2016, promuove
rifiuto della giurisdizione, con la conseguenza che non è am- questione di legittimità costituzionale dell'art. 9, 2° comma,
messo il ricorso alle sezioni unite ai sensi degli art. 362 c.p.c. e l. reg. Toscana 18 ottobre 2016 n. 72 (disposizioni per il po-
111, 8° comma, Cost.; tenziamento dell'autorità portuale regionale. Modifiche alla
— Cass. 2 aprile 2007, n. 8097, id., Rep. 2007, voce Respon- l. reg. 23/12).
sabilità contabile, n. 606, secondo cui l'eccesso di potere giuris- Tale disposizione autorizza la giunta regionale a derogare
dizionale, denunciabile ai sensi dell'art. 111, 8° comma, Cost., dal 2017 ai vincoli relativi alle assunzioni stabiliti dalla vi-
sotto il profilo dello sconfinamento rispetto alle attribuzioni giu- gente normativa per incrementare la dotazione organica del-
risdizionali del giudice contabile, con conseguente invasione l'autorità portuale regionale e assumere personale non diri-
della sfera del merito amministrativo, è configurabile solo genziale a tempo indeterminato per un massimo di dieci uni-
quando l'attività di tale giudice non sia rimasta nei limiti del ri- tà, per lo svolgimento da parte dell'autorità stessa di funzioni
scontro della liceità dei comportamenti dei pubblici dipendenti e aggiuntive disposte dalla medesima normativa regionale.
funzionari (che presuppone un implicito controllo di legittimità)
e dell'eventuale produzione di un danno patrimoniale all'ente Ritiene il ricorrente che la disposizione regionale censura-
pubblico, con conseguente assoggettamento degli autori del- ta lede la competenza statale determinata dall'art. 117, 3°
l'illecito al risarcimento del danno. comma, Cost., in quanto, nell'autorizzare la deroga dei limiti
Per la dichiarazione di incostituzionalità dell'art. 30 l. 6 di- in materia di assunzioni da parte degli enti pubblici regionali,
cembre 1971 n. 1034, nella parte in cui non prevedeva che gli posti dall'art. 1, comma 228, l. 28 dicembre 2015 n. 208, re-
effetti, sostanziali e processuali, prodotti dalla domanda propo- cante «disposizioni per la formazione del bilancio annuale e
sta a giudice privo di giurisdizione si conservassero, a seguito pluriennale dello Stato (legge di stabilità 2016)», vìola il
di declinatoria di giurisdizione, nel processo proseguito davanti principio di coordinamento della finanza pubblica configura-
al giudice munito di giurisdizione, v. Corte cost. 12 marzo to da tale disposizione statale.
IL FORO ITALIANO — 2018.
385 GIURISPRUDENZA COSTITUZIONALE E CIVILE 386

1.1. - Si è costituita in giudizio la regione Toscana, con ve relative al canale Burlamacca, comprese le concessioni
memoria depositata il 30 gennaio 2017, chiedendo di dichia- delle aree demaniali ad esso prospicienti.
rare infondata la questione. L'art. 19 stessa l. reg. n. 23 del 2012, rubricato «dotazione
Secondo la regione, la disposizione censurata rientrerebbe organica», prevede che l'autorità svolga di norma le attività
nei limiti della sua competenza legislativa in materia di or- di propria competenza con personale dipendente o avvalen-
ganizzazione amministrativa degli enti pubblici regionali. dosi di personale comandato o distaccato da enti locali o dal-
La regione sostiene, innanzitutto, che il parametro deter- la regione (l'espressione «con personale dipendente o» è sta-
minato dall'art. 1, comma 228, l. n. 208 del 2015, come limi- ta inserita dall'art. 2, 1° comma, l. reg. Toscana 5 agosto
te alle nuove assunzioni — vale a dire la possibilità di pro- 2014 n. 48, recante «semplificazione della disciplina degli
organi dell'autorità portuale regionale e norme in materia di

a
cedere per gli anni 2016, 2017 e 2018 ad assunzioni di per-
sonale a tempo indeterminato, per una spesa pari al venticin- personale. Modifiche alla l. reg. 23/12») e che la sua dota-

to
que per cento di quella relativa al medesimo personale cessa- zione organica e le relative modifiche sono approvate dalla

en
to nell'anno precedente —, non possa trovare concreta appli- giunta regionale, su proposta del segretario generale.
cazione all'autorità portuale poiché non dispone di personale Infine, l'art. 20, relativo al trattamento giuridico ed eco-

am
proprio. nomico del personale, dispone che al personale dell'autorità
Afferma, inoltre, la regione che le due nuove funzioni at- si applica lo stato giuridico e il trattamento economico e

on
tribuite dalla stessa l. reg. n. 72 del 2016 all'autorità portuale normativo dei c.c.n.l. del comparto regioni-enti locali.
4. - Attese tali disposizioni regionali, non è dubbio che

O
non erano prima svolte da altre amministrazioni pubbliche e

M abb
che, pertanto, non vi era personale che potesse essere trasfe- l'autorità portuale, quale ente pubblico regionale, rientri nel

M
rito all'autorità portuale stessa, ai sensi dell'art. 31 d.leg. 30 novero delle amministrazioni pubbliche di cui all'art. 3, 5°

SI
marzo 2001 n. 165 (norme generali sull'ordinamento del la- comma, d.l. 24 giugno 2014 n. 90 (misure urgenti per la
IO in
voro alle dipendenze delle amministrazioni pubbliche). semplificazione e la trasparenza amministrativa e per l'effi-

AS
Infine, ad avviso della regione non vi sarebbe una lesione cienza degli uffici giudiziari), convertito, con modificazioni,
so

dei principî di coordinamento della finanza pubblica, in dalla l. 11 agosto 2014 n. 114, vale a dire le regioni e gli enti
locali nei cui confronti trova applicazione l'art. 1, comma
es

quanto la legge regionale prevede nuove entrate per l'ente


portuale, in relazione alle nuove funzioni, destinate a finan- 228, l. n. 208 del 2015, evocata, come norma interposta, dal
nc

ziare i conseguenti oneri, compresi quelli derivanti dalle pre- ricorrente.


D

viste assunzioni. 5. - La predetta disposizione statale ha subìto modifiche,


co

già antecedentemente alla presentazione del ricorso in esa-


U

1.2. - In prossimità dell'udienza, sia il presidente del con-


me, ad opera dell'art. 16 d.l. 24 giugno 2016 n. 113 (misure
LA

siglio dei ministri che la regione Toscana hanno presentato


IO olo

finanziarie urgenti per gli enti territoriali e il territorio), con-


memoria.
vertito, con modificazioni, dalla l. 7 agosto 2016 n. 160, e,
C

Il ricorrente, in particolare, ha negato la rilevanza di quan-


c

successivamente, ad opera dell'art. 22 d.l. 24 aprile 2017 n.


O sci

to affermato dalla regione circa il fatto che le nuove funzioni


LO

50 (disposizioni urgenti in materia finanziaria, iniziative a


attribuite all'autorità portuale possano giustificare nuove as- favore degli enti territoriali, ulteriori interventi per le zone
Fa

sunzioni, in quanto la normativa statale interposta non con- colpite da eventi sismici e misure per lo sviluppo), converti-
templa deroghe in tale ipotesi. to, con modificazioni, dalla l. 21 giugno 2017 n. 96. Tali
R

La regione ha integrato le argomentazioni già svolte nel- modifiche normative, tuttavia, non incidono sui termini della
l'atto di costituzione, affermando che il legislatore nazionale questione in esame.
consentirebbe la possibilità di procedere al reclutamento di 6. - Dopo l'instaurazione del presente giudizio, questa cor-
personale, sia pure in deroga ad eventuali regimi di limita- te, con sentenza n. 191 del 2017, ha riconosciuto come cor-
zione, nel caso di nuovi enti e di nuove attribuzioni. In pro- retta espressione della funzione statale in materia di coordi-
posito, richiama le disposizioni dell'art. 1, comma 96, l. 30 namento della finanza pubblica la disciplina dettata dall'art.
dicembre 2004 n. 311, recante «disposizioni per la formazio- 1, comma 228, l. n. 208 del 2015 in materia di limiti alle as-
ne del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge fi- sunzioni da parte delle regioni e degli enti regionali, dichia-
nanziaria 2005)», dell'art. 9, comma 36, d.l. 31 maggio 2010 rando non fondata la questione di legittimità promossa nei
n. 78 (misure urgenti in materia di stabilizzazione finanziaria confronti dello Stato dalla regione Veneto, per asserita viola-
e di competitività economica), convertito, con modificazioni, zione degli art. 3, 97, 117, 3° e 4° comma, 118 e 119 Cost.
dalla l. 30 luglio 2010 n. 122, che, nel prendere in considera- Nella citata sentenza si è affermato che la disposizione sta-
zione le esigenze di enti di nuova istituzione, prevede parti- tale in esame «reca principî di coordinamento della finanza
colari limiti e condizioni per procedere a nuove assunzioni. pubblica nel rispetto dei requisiti che la giurisprudenza di
La regione richiama altresì le previsioni dell'art. 15, 5° questa corte ha individuato per escludere l'illegittimità delle
comma, del contratto collettivo nazionale di lavoro (c.c.n.l.), misure limitative dell'autonomia regionale (sentenza n. 218
comparto regioni-autonomie locali, del 1° aprile 1999. del 2015)», in quanto «non prevede in modo esaustivo stru-
2. - La questione è fondata. menti e modalità di perseguimento degli obiettivi, comunque
3. - La disposizione scrutinata riguarda l'autorità portuale rimessi all'apprezzamento delle regioni e presenta un caratte-
regionale, istituita con l. reg. Toscana 28 maggio 2012 n. 23 re transitorio e delimitato nel tempo».
(istituzione dell'autorità portuale regionale. Modifiche alla l. La sentenza n. 191 del 2017 si pone in linea di continuità
reg. 88/98 e l. reg. 1/05), nell'esercizio, come affermato nel con le decisioni di questa corte nelle quali si è affermata la
preambolo, della competenza concorrente attribuita alla re- legittimità di disposizioni statali intese a operare, nel rispetto
gione dall'art. 117, 3° e 4° comma, Cost., in materia di porti dei requisiti stabiliti dalla stessa giurisprudenza costituziona-
e aeroporti civili. le, sul rilevante aggregato di spesa pubblica costituito dalle
L'art. 2 l. reg. Toscana n. 23 del 2012 qualifica l'autorità spese del personale, ponendo limiti alla facoltà delle regioni
come ente dipendente dalla regione con personalità giuridica di procedere a nuove assunzioni (ex plurimis, le recenti sen-
di diritto pubblico, attraverso cui la regione, ai sensi dell'art. tenze n. 72 del 2017, n. 218 e n. 153 del 2015, Foro it., Rep.
1 medesima legge, esercita le sue competenze relative ai por- 2015, voce Regione, nn. 281, 284 e nn. 279, 283).
ti di Viareggio, Giglio, Porto Santo Stefano e Marina di 6.1. - Nelle sentenze che hanno così riconosciuto la legit-
Campo, svolgendo, in particolare, funzioni (art. 3) di pianifi- timità di disposizioni dello Stato intese a contenere la spesa
cazione delle aree portuali, progettazione e realizzazione del- del personale ponendo vincoli alle regioni e agli enti locali,
le opere portuali, gestione e manutenzione delle aree portua- questa corte ha escluso che le stesse siano invasive della sfe-
li. L'art. 2 l. reg. Toscana n. 72 del 2016 ha, poi, aggiunto le ra di competenza legislativa regionale in materia di organiz-
funzioni di gestione diretta delle aree demaniali destinate a zazione amministrativa, affermando che la incidenza su tale
finalità turistico-ricreative, nonché le funzioni amministrati- sfera è un effetto indiretto dell'esercizio della potestà statale
IL FORO ITALIANO — 2018.
387 PARTE PRIMA 388

espressione della competenza in materia di coordinamento Per questi motivi, la Corte costituzionale dichiara l'illegit-
della finanza pubblica (in tal senso, ex plurimis, sentenze n. timità costituzionale dell'art. 9, 2° comma, l. reg. Toscana 18
153 del 2015, cit.; n. 219 del 2013, id., 2014. I, 386, e n. 151 ottobre 2016 n. 72 (disposizioni per il potenziamento del-
del 2012, id., Rep. 2012, voce Contabilità dello Stato, n. 45). l'autorità portuale regionale. Modifiche alla l. reg. 23/12).
7. - Alla luce della ricordata giurisprudenza di questa corte ————————
non può dubitarsi che la norma statale interposta, evocata dal
ricorrente, comporta l'obbligo per le regioni e gli enti regio- (1) I. - Il ricorso del presidente del consiglio dei ministri si
nali di attenersi ai principî ivi affermati, per contribuire a può leggere in Foro it., Le banche dati, archivio Merito ed ex-
realizzare l'obiettivo di contenimento e controllo della spesa tra, 2018.
nel settore del pubblico impiego. La Corte costituzionale richiama la propria giurisprudenza, la

a
Ne consegue che la disposizione regionale censurata, de- quale ha riconosciuto la disciplina contenuta nell'art. 1, comma

to
rogando ai vincoli così stabiliti dalla norma interposta, con- 228, l. 208/15 come corretta espressione della funzione statale in

en
figura ex se una lesione della competenza statale in materia materia di coordinamento della finanza pubblica, escludendo che
di coordinamento della finanza pubblica. si tratti di una illegittima limitazione dell'autonomia regionale (v.

am
8. - Le argomentazioni addotte dalla regione Toscana a so- Corte cost. 14 luglio 2017, n. 191, G.U., 1a s.s., n. 29 del 2017).
stegno della legittimità dell'intervento normativo in esame Sulla base dei propri precedenti — e della considerazione che
l'autorità portuale quale ente pubblico regionale rientri nel no-

on
vanno, pertanto, disattese.
vero delle amministrazioni pubbliche, alle quali è applicabile
8.1. - Innanzitutto risulta infondato l'assunto secondo cui

O
l'art. 1, comma 228, l. 208/15 — la corte rileva come non possa

M abb
la norma scrutinata troverebbe legittimazione nella compe- dubitarsi che la norma statale comporta l'obbligo per le regioni

M
tenza della regione Toscana in materia di organizzazione e gli enti regionali di attenersi ai principî ivi affermati, per con-

SI
amministrativa degli enti pubblici regionali, atteso il riscon- tribuire a realizzare l'obiettivo di contenimento e controllo della
IO in
trato carattere recessivo di tale competenza rispetto ad una spesa nel settore del pubblico impiego, per cui la disposizione

AS
disposizione che questa corte ha riconosciuto costituire cor- regionale censurata, derogando ai vincoli così stabiliti dalla
so

retta espressione della competenza statale in materia di coor- norma interposta, configura ex se una lesione della competenza
dinamento della finanza pubblica.
es

statale in materia di coordinamento della finanza pubblica.


8.2. - Parimenti, non sono fondate le ulteriori argomenta- II. - Per riferimenti alla giurisprudenza costituzionale con cui
nc

zioni volte a negare l'applicabilità alla fattispecie disciplina- è stata affermata la legittimità di disposizioni statali limitative
D

ta dalla norma regionale censurata della disposizione statale della facoltà delle regioni a procedere a nuove assunzioni, vedi:
co

interposta, a motivo di profili contingenti, correlati alla asse- — Corte cost. 5 novembre 2015, n. 218, Foro it., Rep. 2015,
U

rita specificità del caso. voce Regione, n. 281, che ha dichiarato infondata la questione
LA
IO olo

Difatti, solo lo stesso legislatore nazionale può prevedere di legittimità costituzionale dell'art. 3, 5° comma, d.l. 24 giugno
diversificate modalità applicative, ovvero circoscritte dero- 2014 n. 90, convertito, con modificazioni, in l. 11 agosto 2014
C

n. 114, nella parte in cui stabilisce che, negli anni 2014 e 2015,
c

ghe temporalmente limitate ai vincoli assunzionali da esso


O sci

le regioni e gli enti locali sottoposti al patto di stabilità interno


LO

stesso disposti, dettando, inoltre, specifiche modalità attuati-


ve al fine di verificarne l'impatto finanziario. procedono ad assunzioni di personale a tempo indeterminato nel
Fa

limite di un contingente di personale complessivamente corri-


Ne sono riprova proprio le disposizioni citate dalla regione spondente ad una spesa pari al sessanta per cento di quella rela-
Toscana nella memoria depositata in prossimità dell'udienza, tiva al personale di ruolo cessato nell'anno precedente;
R

quale quella recata dall'art. 9, comma 36, d.l. n. 78 del 2010, — Corte cost.14 luglio 2015, n. 153, ibid., n. 279, che ha di-
poiché dimostrano che è lo stesso legislatore statale a ravvi- chiarato infondata la questione di legittimità costituzionale del-
sare, di volta in volta, esigenze e situazioni peculiari che l'art. 13, 1°, 2°, 3° e 4° comma, d.l. 24 aprile 2014 n. 66 (con-
possono motivare discipline diversificate in materia di as- vertito, con modificazioni, dall'art. 1, 1° comma, l. 23 giugno
sunzione del personale, circoscrivendone l'applicazione en- 2014 n. 89), nella parte in cui impone alle regioni di estendere
tro limiti tassativi. È pertanto in tali ambiti e limiti definiti al proprio personale il vincolo del tetto massimo al trattamento
dalle disposizioni nazionali che può dispiegarsi legittima- economico annuo onnicomprensivo, già introdotto per il perso-
mente la competenza legislativa regionale. nale statale (euro 240.000 lordi);
Contrariamente alla tesi della regione Toscana, non è, — Corte cost. 19 luglio 2013, n. 219, id., 2014, I, 386, con
dunque, possibile attribuire a specifiche, puntuali e contin- nota di richiami ed osservazioni di CERRI e D'AURIA, commen-
genti disposizioni statali una portata generale, che possa le- tata da PINELLI e GORI, in Giur. costit., 2013, 3029, e da ALBA-
gittimare interventi legislativi regionali volti a introdurre mo- NESI, in Regioni, 2013, 1147, in ordine alla disciplina dei mec-
tu proprio deroghe ai limiti alle assunzioni posti dalla nor- canismi sanzionatori e premiali da applicare alle regioni, alle
mativa statale; deroghe che inevitabilmente inficiano la fina- province ed ai comuni nell'ambito del c.d. federalismo fiscale.
lità, perseguita dal legislatore nazionale, di contenere le di- III. - Nel senso che la controversia tra l'autorità portuale e le
namiche incrementali della spesa pubblica nel rilevante imprese armatoriali non è riconducibile ai «rapporti individuali
di utenza con soggetti privati», che l'art. 33, 2° comma, lett. f),
comparto del personale delle pubbliche amministrazioni.
d.leg. 31 marzo 1998 n. 80 affida alla giurisdizione del giudice
Inconferenti, altresì, sono le deduzioni svolte dalla regione ordinario, in quanto trattasi di una fattispecie in cui, pur a fronte
in ordine alla asserita rispondenza della disposizione censu- della veste privatistica del gestore del servizio, esso opera al di
rata alla previsione di cui all'art. 15, 5° comma, del c.c.n.l. fuori delle regole della concorrenza, qualificandosi perciò come
del comparto regioni-autonomie locali del 1° aprile 1999, «soggetto pubblico», v. Tar Toscana, sez. I, 18 aprile 2000, n.
operando le previsioni contrattuali nel rispetto delle disposi- 724, Foro it., Rep. 2000, voce Porti, spiagge, fari, n. 75, com-
zioni imperative in materia di assunzioni nelle pubbliche mentata da PECCHIOLI, in Foro toscano, 2000, 193.
amministrazioni. IV. - In ordine alla competenza regionale in materia di porti,
Altresì ininfluente è, poi, l'assunto della regione Toscana, v. Corte cost. 11 dicembre 2015, n. 261, Foro it., 2016, I, 378,
oltretutto privo di qualsiasi riscontro oggettivo, secondo cui con nota di richiami, commentata da VEZZOSO, in Dir. maritt.,
la norma censurata non inciderebbe comunque negativamen- 2015, 560, e da GENOVESE, in Riv. dir. navigaz., 2016, 298, che
te sui principî che regolano il contenimento della spesa di ha dichiarato incostituzionale l'art. 29, 1° comma, d.l. 12 set-
personale pubblico, a ragione delle nuove entrate assicurate tembre 2014 n. 133, convertito, con modificazioni, dalla l. 11
all'autorità portuale dall'intervento attuato con la stessa l. novembre 2014 n. 164, nella parte in cui non prevedeva che il
reg. Toscana n. 72 del 2016. piano strategico nazionale della portualità e della logistica sia
9. - In definitiva, deve dichiararsi la illegittimità costitu- adottato in sede di conferenza Stato-regioni.
zionale della disposizione regionale scrutinata, in quanto, nel
ledere i principî fondamentali del coordinamento della finan- ————————
za pubblica, recati dall'art. 1, comma 228, l. n. 208 del 2015,
viola l'art. 117, 3° comma, Cost.
IL FORO ITALIANO — 2018.
389 GIURISPRUDENZA COSTITUZIONALE E CIVILE 390

I che i ricorrenti investono la Corte costituzionale della «si-


tuazione venutasi a creare» con l'approvazione della l. 6
CORTE COSTITUZIONALE; ordinanza 21 dicembre 2017, maggio 2015 n. 52 (disposizioni in materia di elezione della
n. 280 (Gazzetta ufficiale, 1a serie speciale, 27 dicembre camera dei deputati), della quale chiedono l'annullamento
2017, n. 52); Pres. GROSSI, Est. CARTABIA; Galgano e altri «nella sua interezza»;
c. Camera dei deputati. Conflitto di attribuzione. che, secondo i ricorrenti, l'iter di approvazione della legge
avrebbe violato gli art. 1, 48, 51, 64, 67, 70, 72 e 94 Cost.,
Corte costituzionale — Conflitto tra poteri dello Stato — con conseguente menomazione del loro potere di determina-
Requisiti soggettivi ed oggettivi — Insufficiente indivi- re la politica nazionale in quanto rappresentanti della nazione
duazione — Inammissibilità — Fattispecie in tema di ex art. 67 Cost. e «con la doppia variante della loro legitti-

a
leggi elettorali per la camera e per il senato (Cost., art. mazione come elettori, soggetti politici e come parlamenta-

to
1, 48, 51, 64, 67, 70, 72, 94; y l. 6 maggio 2015 n. 52, di- ri»;
sposizioni in materia di elezioni della camera dei deputati;

en
che i ricorrenti affermano di essersi determinati alla scelta
y l. 3 novembre 2017 n. 165, modifiche al sistema di ele- dello strumento del conflitto tra poteri dello Stato avverso at-

am
zione della camera dei deputati e del senato della repubbli- to legislativo perché, nonostante gli interventi della Corte
ca. Delega al governo per la determinazione dei collegi costituzionale sulle leggi elettorali contenuti nelle sentenze
elettorali uninominali e plurinominali).

on
n. 1 del 2014 (Foro it., 2014, I, 666) e n. 35 del 2017 (id.,
2017, I, 745), non si è potuta impedire la sopravvivenza nel

O
Sono inammissibili, per mancata individuazione in maniera

M abb
chiara ed univoca dei poteri ricorrenti, delle competenze suo insieme della legge elettorale impugnata che, in quanto

M
costituzionali menomate e dell'oggetto della pretesa, i diretta a modificare le sole regole per l'elezione della camera

SI
conflitti di attribuzione tra poteri dello Stato sollevati da dei deputati, e non quelle per il senato, avrebbe introdotto
IO in
Galgano ed altri in qualità di elettori, soggetti politici e una ingiustificata discrasia nel riparto tra i poteri dello Stato

AS
parlamentari, anche come rappresentanti del gruppo par- stabilito dalla Costituzione;
so

lamentare MoVimento 5 Stelle, nei confronti delle leggi che per le modalità della sua approvazione la legge impu-
gnata avrebbe operato una forzatura delle regole sul proce-
es

elettorali 6 maggio 2015 n. 52 e 3 novembre 2017 n. 165,


chiedendo l'annullamento delle deliberazioni assunte, sot- dimento legislativo capace di alterare l'equilibrio dei poteri a
nc

to l'imperio della questione di fiducia, dalla camera dei favore dell'esecutivo;


che secondo i ricorrenti solo con l'accoglimento del con-
D

deputati il 29 e 30 aprile 2015 e l'11 e 12 ottobre 2017 e


co

flitto proposto prima della scadenza elettorale si potrebbe


U

dal senato della repubblica il 25 ottobre 2017. (1)


realizzare un'efficace difesa dell'istituzione parlamentare,
LA
IO olo

dell'indipendenza dei suoi componenti e della stessa funzio-


nalità del sistema rappresentativo, mentre dopo la cessazione
C

II
c

della presente legislatura non solo il danno causato dal-


O sci
LO

l'applicazione della legge elettorale produrrebbe effetti irre-


CORTE COSTITUZIONALE; ordinanza 20 dicembre 2017, versibili, ma, a causa delle strettoie dell'incidentalità, non sa-
n. 277 (Gazzetta ufficiale, 1a serie speciale, 27 dicembre
Fa

rebbe neanche possibile attivare un giudizio di legittimità co-


2017, n. 52); Pres. GROSSI, Est. ZANON; Codacons e altri c. stituzionale per l'annullamento della legge;
Governo. Conflitto di attribuzione.
R

che, quanto al requisito soggettivo, i ricorrenti, nella loro


Corte costituzionale — Conflitto tra poteri dello Stato — qualità di deputati in carica «e di difensori nominati dai pri-
Requisiti soggettivi ed oggettivi — Insussistenza — mi», ritengono di essere legittimati a ricorrere alla Corte co-
Inammissibilità — Fattispecie in tema di questione di stituzionale per difendere «il diritto dei singoli parlamentari
fiducia per l'approvazione della legge elettorale per la (nonché dei gruppi parlamentari, ove i relativi componenti
camera e per il senato (Cost., art. 1, 2, 3, 24, 48, 49, 51, coincidano con una parte dei firmatari del ricorso)» di svol-
56, 58, 67, 70, 71, 72, 92, 111, 113, 117, 138; y l. 4 agosto gere il proprio mandato «entro una cornice rispettosa dei
1955 n. 848, ratifica ed esecuzione della convenzione per principî, dei valori e delle regole (anche di procedura) fissate
la salvaguardia dei diritti dell'uomo e delle libertà fonda- dalla Costituzione»;
mentali, firmata a Roma il 4 novembre 1950 e del proto- che il potere legislativo sarebbe un potere diffuso tra i sin-
collo addizionale alla convenzione stessa, firmato a Parigi goli membri del parlamento, al pari del potere giudiziario, e i
il 20 marzo 1952: convenzione, art. 13; protocollo, art. 3; y singoli parlamentari ricorrenti non solo sarebbero abilitati a
l. 3 novembre 2017 n. 165). difendere le proprie funzioni costituzionali in sede di conflit-
to tra poteri, ma anche ne avrebbero un interesse concreto e
È inammissibile, per insussistenza dei requisiti soggettivi ed attuale;
oggettivi, il conflitto di attribuzione tra poteri dello Stato che costituirebbero comportamenti idonei a innescare il
sollevato dal Codacons, da Pepe in qualità di senatore e conflitto sia la «propensione della maggioranza parlamenta-
da Pignoloni, in qualità di cittadino elettore, nei confronti re», «nell'approssimarsi del termine ordinario della legislatu-
della delibera del consiglio dei ministri e dell'atto di go- ra», «a disattendere l'invito» formulato dalla sentenza della
verno del 10 ottobre 2017 con i quali è stata autorizzata e Corte costituzionale n. 35 del 2017, par. 15, ad armonizzare i
poi posta la questione di fiducia in ordine all'approvazio- procedimenti elettorali delle due camere; sia le modalità di
ne della legge elettorale per la camera dei deputati ed il approvazione della l. n. 52 del 2015, compresa la richiesta di
senato della repubblica (l. 3 novembre 2017 n. 165). (2) tre voti di fiducia alla camera dei deputati, in violazione del-
la lettera e dello spirito dell'art. 72, 4° comma, Cost.;
che tali modalità, infatti, avrebbero creato «un precedente
I incostituzionale» capace di menomare le prerogative attribui-
te a ciascun parlamentare dall'art. 67 Cost. anche per il futu-
Corte cost., ord. 21 dicembre 2017, n. 280 ro, in caso di reiterazione delle denunciate irregolarità pro-
cedimentali;
Ritenuto che, con ricorso depositato nella cancelleria della che, quanto al requisito oggettivo del conflitto, ricorrereb-
Corte costituzionale in data 23 ottobre 2017, Adriana Eden bero i profili della attualità e concretezza della lesione della
Susanna Galgano, Claudia Mannino, Domenico Menorello e sovranità popolare nelle manifestazioni di volontà del parla-
Riccardo Nuti hanno sollevato conflitto di attribuzione tra mento che produssero la l. n. 52 del 2015 «coartate dal go-
poteri dello Stato, ai sensi dell'art. 134 Cost., «nei confronti verno»;
della camera dei deputati e, ove occorra, del governo» (reg. che l'effetto di totale costrizione sarebbe stato ottenuto, in
confl. pot. n. 5 del 2017); sede di esame della l. n. 52 del 2015, respingendo le molte-
IL FORO ITALIANO — 2018.
391 PARTE PRIMA 392

plici proposte emendative di una legge elettorale unitaria per causa delle ripetute violazioni costituzionali che si sarebbero
le due camere, e che tale «reiezione» sarebbe stata «conse- verificate nell'iter di approvazione della l. n. 52 del 2015, e
guita adoperando congiuntamente il ricatto politico delle ele- che si sarebbero poi reiterate in sede di approvazione parla-
zioni anticipate (usurpando con ciò le prerogative del presi- mentare dell'atto camera n. 2352 e dell'atto senato n. 2941, e
dente della repubblica e calpestando il senso costituzionale cioè dei disegni di legge dalla cui approvazione è derivata,
della forma di governo parlamentare), la questione di fiducia, successivamente alla proposizione del ricorso, la l. 3 novem-
nonché altre varie forzature regolamentari, in ispregio delle bre 2017 n. 165 (modifiche al sistema di elezione della ca-
procedure fissate in Costituzione per l'approvazione delle mera dei deputati e del senato della repubblica. Delega al
leggi»; governo per la determinazione dei collegi elettorali uninomi-
che, nel merito, la procedura di approvazione della legge nali e plurinominali);

a
avrebbe leso gli art. 70 e 72 Cost., con conseguente violazio- che conseguentemente i ricorrenti chiedono «l'annulla-

to
ne delle attribuzioni costituzionali dei parlamentari della mi- mento, previa sospensione, delle [. . .] deliberazioni assunte

en
noranza, perché il governo, per accelerare l'approvazione sotto l'imperio della questione di fiducia, dall'assemblea del-
della legge e proteggerla dai «franchi tiratori» in votazioni a la camera dei deputati il 29 e il 30 aprile 2015, di nuovo dal-

am
scrutinio segreto, ha imposto alla camera dei deputati la vo- l'assemblea della camera dei deputati l'11 e il 12 ottobre
tazione con la questione di fiducia su tre dei quattro articoli 2017 ed infine dall'assemblea del senato il 25 ottobre 2017, e

on
di cui era composto il disegno di legge; di tutti gli atti ad esse propedeutici o da esse derivati e con-
che, nell'ammettere tali questioni, poste nella seduta n. seguenti»;

O
M abb
417 del 28 aprile 2015, la presidente della camera dei depu- che, secondo i ricorrenti, l'iter di approvazione di entram-

M
tati sarebbe incorsa «in un evidente errore», perché sarebbe be le leggi elettorali avrebbe violato gli art. 1, 48, 51, 64, 67,

SI
la stessa Costituzione, all'art. 72, 4° comma, a regolare diret- 70, 72 e 94 Cost., con conseguente menomazione del loro
IO in
tamente il procedimento legislativo per le leggi elettorali, potere di determinare la politica nazionale, in quanto rappre-

AS
imponendo sempre «[l]a procedura normale di esame e di sentanti della nazione ex art. 67 Cost. e «con la plurima va-
so
approvazione diretta da parte della camera [. . .] per i disegni riante della loro legittimazione come elettore, soggetto poli-
di legge in materia costituzionale ed elettorale [. . .]», mentre tico, parlamentare e rappresentante dei parlamentari aderenti
es

il procedimento che segue la posizione della questione di fi- ai loro gruppi parlamentari»;
nc

ducia, così come delineato dai regolamenti parlamentari e che il testo del ricorso è parzialmente identico a quello
dalle relative interpretazioni, tra le quali rileva il c.d. lodo iscritto al reg. confl. pot. n. 6 del 2017, ma introduce anche
D
co

Iotti del 23 gennaio 1980, darebbe vita a un iter legislativo alcune aggiunte, tra le quali l'istanza di sospensione degli at-
U

autonomo e speciale; ti lesivi;


LA
IO olo

che, con ricorso depositato nella cancelleria della Corte che la menomazione, in ambedue i casi, deriverebbe dal
costituzionale in data 25 ottobre 2017, Simone Valente ha fatto che le denunciate approvazioni parlamentari avrebbero
C
c

sollevato analogo conflitto di attribuzione tra poteri dello avuto luogo con procedura incostituzionale, in particolare
O sci
LO

Stato «nei confronti della camera dei deputati e, ove occorra, per avere richiesto il governo, e la presidenza delle camere
del governo» (reg. confl. pot. n. 6 del 2017); indebitamente ammesso, la questione di fiducia su disegni di
Fa

che anch’egli, «in proprio e come vicepresidente vicario legge in materia elettorale, in violazione dell'art. 72, 4°
del gruppo parlamentare del MoVimento 5 Stelle alla camera comma, Cost., e ciò per tre volte alla camera sia per la l. n.
R

dei deputati», investe la Corte costituzionale della «situazio- 52 del 2015 che per la l. n. 165 del 2017 e per cinque volte al
ne venutasi a creare» con l'approvazione della medesima l. senato per quest'ultima legge; e per avere in tal modo osta-
n. 52 del 2015, chiedendone l'annullamento «nella sua inte- colato indebitamente l'espressione della sovranità del popolo
rezza»; ex art. 1, 2° comma, Cost., e approvato leggi di sospetta in-
che, anche secondo questo ricorrente l'iter di approvazio- costituzionalità, come già accertato almeno in parte dalla
ne della legge avrebbe violato gli art. 1, 48, 51, 64, 67, 70, sentenza della Corte costituzionale n. 35 del 2017;
72 e 94 Cost., con conseguente menomazione del suo potere che i ricorrenti chiedono alla corte di riportare la situazio-
di determinare la politica nazionale in quanto rappresentante ne parlamentare a prima del 10 ottobre 2017, data in cui il
della nazione ex art. 67 Cost. e «con la plurima variante della governo ha posto per la prima volta la questione di fiducia
sua legittimazione come elettore, soggetto politico, parla- sulla l. n. 165 del 2017, determinando la decadenza di tutti
mentare e rappresentante dei parlamentari aderenti al suo gli emendamenti proposti dai loro e da altri gruppi parlamen-
gruppo parlamentare»; tari;
che il testo del ricorso è quasi integralmente identico a che tali emendamenti, se esaminati e approvati, avrebbero
quello iscritto al reg. confl. pot. n. 5 del 2017, di cui si è so- ricondotto la legge nei parametri costituzionali, come sareb-
pra dato conto, salvo aggiungere che la «cornice costituzio- be stato diritto dei cittadini elettori rappresentati dai ricorren-
nale rispettosa dei principî, dei valori e delle regole (anche di ti, secondo quanto stabilito dalla sentenza della Corte di cas-
procedura) fissate dalla Costituzione» entro la quale i com- sazione 16 aprile 2014, n. 8878 (id., 2014, I, 3225), e dalle
ponenti del parlamento avrebbero il diritto di svolgere il pro- sentenze n. 1 del 2014 e n. 35 del 2017 della Corte costitu-
prio mandato varrebbe anche a favore dei gruppi parlamenta- zionale citate;
ri, considerati dalla giurisprudenza costituzionale come uno che di questi emendamenti i ricorrenti producono anche un
dei modi, se non il principale, di organizzazione delle forze elenco parziale, precisando che l'eventuale incostituzionalità
politiche in seno al parlamento, riflesso istituzionale del plu- della futura legge elettorale dopo la promulgazione dovrebbe
ralismo politico e struttura portante del sistema rappresenta- rimanere comunque estranea al ricorso;
tivo; che tuttavia, nonostante quest'ultima precisazione, il ricor-
che, con ricorso depositato in data 31 ottobre 2017, Gio- so contiene diversi riferimenti alla illegittimità costituzionale
vanni Endrizzi e lo stesso Simone Valente, già ricorrente nel della l. n. 165 del 2017 per motivi sostanziali, anche ulteriori
conflitto iscritto al reg. confl. pot. n. 6 del 2017, hanno sol- rispetto a quelli già proposti nei conflitti iscritti al reg. confl.
levato conflitto di attribuzione tra poteri dello Stato «nei pot. n. 5 e n. 6 del 2017;
confronti delle due camere che compongono il parlamento che, in particolare, i ricorrenti lamentano che si continue-
nazionale e, ove occorra, del governo» (reg. confl. pot. n. 7 rebbero ad ammettere simboli elettorali con la qualifica di
del 2017); «presidente» accanto al nome del capo politico della lista o
che i ricorrenti, «in proprio e come presidente e vicepresi- della coalizione, in violazione dell'art. 92 Cost. e delle con-
dente vicario dei rispettivi gruppi parlamentari denominati seguenti prerogative del capo dello Stato; che si continue-
MoVimento 5 Stelle senato della repubblica e MoVimento 5 rebbero a disattendere i valori costituzionali richiamati nel
Stelle camera dei deputati», investono la Corte costituzionale par. 15 della sentenza n. 35 del 2017; e che, come già acca-
della «situazione venutasi a creare» nella XVII legislatura a duto con il precedente della «legge truffa» del 1953, il pre-
IL FORO ITALIANO — 2018.
393 GIURISPRUDENZA COSTITUZIONALE E CIVILE 394

mio di maggioranza della l. n. 52 del 2015 trasformerebbe in gruppo parlamentare avrebbe deliberato di proporre conflitto
una maggioranza assoluta «la maggioranza relativa, che è davanti alla Corte costituzionale;
sempre una minoranza assoluta»; che la mancata scelta e la conseguente incertezza da parte
che inoltre, sempre con riguardo alla l. n. 52 del 2015, i ri- dei ricorrenti su come qualificarsi dal punto di vista sogget-
correnti sostengono che la procedura seguìta per la sua ap- tivo si riflette in una altrettanto indefinita enunciazione delle
provazione sarebbe illegittima perché nel voto finale segreto sfere di attribuzioni costituzionali a difesa delle quali questa
i votanti erano 395, tra i quali 133 appartenenti al gruppo di corte sarebbe chiamata a intervenire;
quei 150 deputati eletti alla camera in virtù del premio di che, per costante giurisprudenza di questa corte, ai fini
maggioranza dichiarato incostituzionale con la sentenza n. 1 dell'ammissibilità del ricorso per conflitto tra poteri, non è
del 2014; sufficiente che sia lamentata la lesione di plurimi parametri

a
che le argomentazioni sul merito del conflitto in relazione costituzionali da parte degli atti impugnati, ma occorre che il

to
alla violazione dell'art. 72, 4° comma, Cost. sono arricchite ricorrente abbia cura di motivare la ridondanza delle asserite

en
con il riferimento al criterio ermeneutico logico-letterale di lesioni sulla propria sfera di attribuzioni costituzionali, a di-
cui all'art. 12 preleggi, seguendo il quale il termine «norma- fesa della quale questa corte è chiamata a pronunciarsi (sen-

am
le» riferito al procedimento legislativo andrebbe sicuramente tenza n. 262 del 2017, id., 2018, I, 416, in questo fascicolo);
contrapposto ai procedimenti speciali come conosciuti nel- che, inoltre, tutti e tre i ricorsi presentano incertezze e am-

on
l'ordinamento costituzionale e nel micro-ordinamento par- biguità nella stessa individuazione delle censure;
lamentare, e dunque non potrebbe non ravvisarsi la «non- che, in particolare, nei conflitti n. 5 e n. 6, nei quali si

O
M abb
normalità» di una procedura da cui deriva la decadenza di chiede l'annullamento della l. 6 maggio 2015 n. 52 (disposi-

M
tutti gli emendamenti presentati dai singoli parlamentari, in zioni in materia di elezione della camera dei deputati) nella

SI
cui i tempi della discussione vengono limitati e ai deputati sua interezza, i ricorrenti non si fermano alla denuncia di vizi
IO in
non resta che esprimersi con un sì o con un no; del procedimento di formazione della legge, ma lamentano

AS
che in base al principio del bicameralismo paritario le me- anche non meglio definiti vizi sostanziali di incostituzionali-
so

desime considerazioni circa la «non-normalità» del procedi- tà della legge stessa, la cui ridondanza sulla loro sfera di at-
tribuzioni costituzionali non viene peraltro mai dimostrata;
es

mento legislativo a seguito della posizione della questione di


fiducia, con conseguente divieto di porla sui disegni di legge che nei medesimi conflitti non è dato neppure di compren-
nc

con riserva di assemblea che attengono alla materia «forma dere con chiarezza di quali atti o comportamenti i ricorrenti
D

di governo», varrebbero anche per il senato della repubblica, si dolgano davanti a questa corte, oscillando il ricorso tra
co

censure rivolte al governo che ha posto le questioni di fidu-


U

dove pure la questione di fiducia non conosce la sistematiz-


zazione di diritto positivo che offre invece l'art. 116 del re- cia, alla presidente della camera dei deputati che le ha am-
LA
IO olo

golamento della camera dei deputati 18 febbraio 1971; messe e, ancora, alla camera che ha deliberato su tali que-
stioni;
C

che con atto depositato in data 8 novembre 2017 entrambi


c

i parlamentari ricorrenti, in proprio e come rappresentanti dei che, inoltre, quanto al conflitto n. 7, i ricorrenti contestano
O sci
LO

rispettivi gruppi parlamentari, considerata l'avvenuta pro- al governo di aver richiesto, e alla presidenza di entrambe le
mulgazione della legge da parte del presidente della repub- camere di aver ammesso, le questioni di fiducia su entrambe
Fa

blica in data 3 novembre 2017 e allo scopo di non allargare le leggi elettorali oggetto di giudizio, ma da un lato le richie-
l'oggetto del ricorso ad altri soggetti e per fatti diversi dalla ste rivolte a questa corte sono difficilmente comprensibili —
R

ammissione dei voti di fiducia nelle due camere, hanno ri- ad esempio, si chiede di riportare la situazione parlamentare
nunciato all'istanza cautelare già formulata. al momento immediatamente antecedente alla data in cui il
governo ha posto la prima questione di fiducia sulla l. 3 no-
Considerato che i tre ricorsi, iscritti ai nn. 5, 6 e 7 del regi- vembre 2017 n. 165 (modifiche al sistema di elezione della
stro conflitti tra poteri 2017, fase di ammissibilità, presen- camera dei deputati e del senato della repubblica. Delega al
tando argomentazioni in larga parte sovrapponibili, dichiara- governo per la determinazione dei collegi elettorali uninomi-
no di avere ad oggetto la medesima «situazione» venutasi a nali e plurinominali), ma contemporaneamente si pretende
creare con l'approvazione delle due ultime leggi elettorali, e anche l'annullamento della l. n. 52 del 2015 — e dall'altro
che pertanto i relativi giudizi di ammissibilità possono essere lato le censure di illegittimità costituzionale della l. n. 165
riuniti per essere decisi con unica ordinanza; del 2017 non si limitano a quelle relative alla procedura par-
che in questa fase del giudizio la Corte costituzionale è lamentare, ma si appuntano, numerose, anche sul suo conte-
chiamata a verificare, ai sensi dell'art. 37, 3° e 4° comma, l. nuto, mancando tuttavia ancora una volta la necessaria dimo-
11 marzo 1953 n. 87 (norme sulla costituzione e sul funzio- strazione della ridondanza di tali vizi sulle attribuzioni costi-
namento della Corte costituzionale), in camera di consiglio e tuzionali dei ricorrenti;
senza contraddittorio, se sussistano i requisiti soggettivo e che, pertanto, i ricorsi devono ritenersi inammissibili, re-
oggettivo di un conflitto di attribuzione tra poteri dello Stato, stando assorbito l'esame di ogni altro profilo e requisito.
e a valutare l'esistenza della «materia di un conflitto la cui Per questi motivi, la Corte costituzionale, riuniti i giudizi,
risoluzione spetti alla sua competenza»; dichiara inammissibili i conflitti di attribuzione indicati in
che le carenze degli atti introduttivi dei conflitti non met- epigrafe.
tono la Corte costituzionale in condizione di deliberare sul
merito dei conflitti stessi (sentenza n. 15 del 2002, id., Rep.
2002, voce Corte costituzionale, n. 59; ordinanza n. 69 del II
2006, id., 2007, I, 25), perché nessuno dei tre ricorsi indivi-
dua in modo chiaro e univoco i poteri ricorrenti, le compe- Corte cost., ord. 20 dicembre 2017, n. 277
tenze costituzionali menomate e l'oggetto della pretesa;
che non è dato comprendere, in particolare, in quale veste Ritenuto che, con ricorso depositato il 17 ottobre 2017 ed
si presentino le persone fisiche ricorrenti: se come singoli iscritto al n. 4 del registro conflitti tra poteri 2017, il Coda-
parlamentari o come rappresentanti del proprio gruppo par- cons (Coordinamento delle associazioni e dei comitati di tu-
lamentare, come cittadini elettori oppure ancora, più generi- tela dell'ambiente e dei diritti degli utenti e dei consumatori),
camente, come soggetti politici; il senatore Bartolomeo Pepe e Giovanni Pignoloni, nella qua-
che in relazione ai conflitti n. 6 e n. 7, inoltre, l'indetermi- lità di cittadino elettore, hanno congiuntamente sollevato
natezza del profilo soggettivo è aggravata dalla circostanza conflitto di attribuzione tra poteri dello Stato contro il gover-
che la pretesa dei ricorrenti di agire anche a nome dei gruppi no, in relazione alla delibera del consiglio dei ministri del 10
parlamentari di cui sono presidente, l'uno, e vicepresidente ottobre 2017, con la quale è stato dato l'assenso a porre la
vicario, l'altro, pur essendo più volte ripetuta, non è suppor- questione di fiducia sull'approvazione, senza emendamenti
tata dalla necessaria indicazione delle modalità con le quali il né articoli aggiuntivi, degli art. 1, 2 e 3 del testo unificato
IL FORO ITALIANO — 2018.
395 PARTE PRIMA 396

delle proposte di legge n. 2352 e abbinate A/R, recante «mo- che l'art. 72 Cost. imporrebbe il ricorso alla normale pro-
difiche al sistema di elezione della camera dei deputati e del cedura legislativa per l'approvazione delle leggi elettorali, le
senato della repubblica. Delega al governo per la determina- quali, proprio alla luce di tale disposizione costituzionale,
zione dei collegi elettorali uninominali e plurinominali», e godrebbero «di una copertura procedurale di rango costitu-
all'atto con il quale, nella medesima giornata, il governo, zionale» che non potrebbe dirsi rispettata in presenza di una
tramite il ministro per i rapporti con il parlamento, ha posto, «coartazione» del dibattito parlamentare imposto dalla mag-
alla camera dei deputati, la questione di fiducia sui menzio- gioranza;
nati articoli; che, nel procedimento di approvazione della legge eletto-
che, ad avviso dei ricorrenti, il governo avrebbe in tal mo- rale da cui ha avuto origine il presente conflitto, la violazio-
do leso «le prerogative del corpo elettorale connesse al dirit- ne sarebbe stata, peraltro, duplice, poiché uno degli articoli

a
to alla sovranità popolare, di cui all'art. 1 Cost., al diritto di su cui è stata posta la questione di fiducia contiene una dele-

to
libertà ed eguaglianza, diritto alla libera espressione del pro- ga al governo per la definizione dei collegi elettorali, e le

en
prio voto ‘personale ed eguale, libero e segreto’ ex art. 48, 2° leggi di delega sono — al pari di quelle elettorali — soggette
comma, Cost.; diritto alla vita politica della nazione, nel le- alla c.d. «riserva di assemblea» ai sensi dell'art. 72, 4° com-

am
gittimo esercizio della propria quota di sovranità popolare, ma, Cost.;
così come previsto e garantito dagli art. 1, 2, 3, 24, 48, 49, che, in data 27 novembre 2017, i ricorrenti hanno deposi-

on
51, 56, 71, 92, 111, 113, 117, 138 Cost. e dagli art. 13 Cedu tato memoria in cui ribadiscono il loro interesse a ricorrere,
(convenzione europea per la salvaguardia dei diritti del- anche all'esito della promulgazione della nuova legge eletto-

O
M abb
l'uomo), 3 del protocollo Cedu, entrambi ratificati in Italia rale, aggiungendo che l'approvazione di tale legge in pros-

M
con l. 4 agosto 1955 n. 848 [. . .]; nonché in violazione del simità delle elezioni politiche sarebbe illegittima «anche per-
combinato disposto dell'art. 49 e 116, 4° comma, del rego-

SI
ché espone l'Italia al rischio di una censura da parte della
IO in
lamento della camera e dell'art. 72 Cost.»; Corte europea dei diritti dell'uomo» (è richiamata la senten-

AS
che il Codacons afferma di essere legittimato a sollevare za della Corte europea dei diritti dell'uomo 6 novembre
so
conflitto di attribuzione tra poteri, poiché — rientrando tra le 2012, Ekoglasnost c. Bulgaria).
sue finalità statutarie la tutela dei diritti dei cittadini — esso
es

Considerato che, in questa fase del giudizio, la corte è


agirebbe a tutela dei diritti dei medesimi, nella loro qualità di chiamata a deliberare, in camera di consiglio e senza con-
nc

elettori e, dunque, quale rappresentante del corpo elettorale; traddittorio, sulla sussistenza dei requisiti soggettivo e ogget-
che sarebbe legittimato a ricorrere anche Giovanni Pigno-
D

tivo prescritti dall'art. 37, 1° comma, l. 11 marzo 1953 n. 87


co

loni, nella qualità di elettore e rappresentante del corpo elet-


U

(norme sulla costituzione e sul funzionamento della Corte


torale; costituzionale), ossia a decidere se il conflitto insorga tra or-
LA
IO olo

che, infine, legittimato a proporre il ricorso sarebbe il se- gani competenti a dichiarare definitivamente la volontà del
natore Bartolomeo Pepe, «in rappresentanza» del senato del- potere cui appartengono e per la delimitazione della sfera di
C
c

la repubblica, in quanto — a causa degli atti impugnati — attribuzioni delineata per i vari poteri da norme costituziona-
O sci
LO

egli vedrebbe «vanificato il proprio mandato elettivo» e le li;


prerogative costituzionali garantitegli, quale parlamentare, che il ricorso per conflitto è stato congiuntamente presen-
Fa

dagli art. 58, 67, 70 e 72 Cost.; tato da tre diversi soggetti, i quali lamentano la decisione del
che, quanto al profilo oggettivo, i ricorrenti asseriscono governo di porre la questione di fiducia, presso la camera dei
R

che il corpo elettorale — che esercita la propria funzione co- deputati, sull'approvazione della legge elettorale;
stituzionale eleggendo gli organi rappresentativi — sarebbe che ciascuno dei tre soggetti è dotato di una distinta quali-
leso «nella propria quota di sovranità popolare», laddove il ficazione soggettiva e può, in astratto, lamentare la lesione di
parlamento, chiamato ad approvare una legge elettorale, non distinte attribuzioni;
possa «liberamente e autonomamente discutere» a causa del-
la decisione del governo di ricorrere al voto di fiducia; che la prospettazione dei ricorrenti è resa incerta dal carat-
tere cumulativo e congiunto del ricorso e dalla circostanza
che, in particolare, quest'ultimo, costringendo la maggio- che le censure in esso contenute sono presentate senza consi-
ranza parlamentare ad approvare o a respingere l'articolo su derazione della diversità delle rispettive qualificazioni;
cui è posta la fiducia, precluderebbe alle camere la possibili-
tà di esaminare e discutere i singoli aspetti del progetto di che, in ogni caso, l'inammissibilità del ricorso emerge an-
legge, con conseguente lesione dell'art. 72 Cost., in base al che a prendere partitamente in considerazione la distinta po-
quale la legge deve essere votata articolo per articolo e con sizione dei tre ricorrenti rispetto alla lesione lamentata;
votazione finale e, dunque, ad avviso dei ricorrenti, con pie- che, infatti, con riferimento all'associazione Codacons
na consapevolezza da parte di ciascun parlamentare in ordine (Coordinamento delle associazioni e dei comitati di tutela
ad ogni contenuto del progetto di legge; dell'ambiente e dei diritti degli utenti e dei consumatori) e al
che il ricorso alla questione di fiducia pregiudicherebbe cittadino elettore, questa corte ha già affermato che soggetti
«la libertà del voto e la sovranità dei cittadini tutti», poiché ed organi diversi dallo Stato-apparato possono essere parti di
— assumendo i ricorrenti che i partiti non possano sostituirsi un conflitto tra poteri, ai sensi dell'art. 134 Cost. e del citato
al corpo elettorale e che l'art. 67 Cost. presupponga l'esi- art. 37 l. n. 87 del 1953, solo se titolari di una «pubblica fun-
stenza di un mandato conferito direttamente dagli elettori zione costituzionalmente rilevante e garantita» (ordinanza n.
agli eletti — la posizione della questione di fiducia da parte 17 del 1978, Foro it., 1978, I, 545);
del governo renderebbe il voto dei cittadini «né libero, né che il Codacons non è titolare di funzioni costituzional-
personale»; mente rilevanti, bensì delle sole situazioni soggettive spet-
che, peraltro, il governo non potrebbe porre la questione di tanti alle «organizzazioni proprie della società civile» (ordi-
fiducia sulla legge elettorale, poiché si tratterebbe di una nanza n. 256 del 2016, id., 2017, I, 12);
legge che «neppure in astratto» sarebbe suscettibile di inci- che, inoltre, secondo costante giurisprudenza di questa
dere sul suo indirizzo politico; corte, nemmeno il singolo cittadino, seppure vanti la qualità
che, infine, il governo, ponendo la questione di fiducia su di elettore, è investito di funzioni tali da legittimarlo a solle-
un progetto di legge in materia elettorale, avrebbe violato il vare conflitto di attribuzione, non essendogli conferita, in
«combinato disposto» degli art. 49 e 116 del regolamento quanto singolo, alcuna attribuzione costituzionalmente rile-
della camera, «alla luce del dettato dell'ultimo comma del- vante (ordinanze n. 256 del 2016, cit.; n. 121 del 2011, id.,
l'art. 72 Cost.», in quanto — sempre ad avviso dei ricorrenti 2011, I, 1273; n. 85 del 2009, id., 2009, I, 1988; n. 434, n.
— dalle citate disposizioni regolamentari dovrebbe dedursi il 284 e n. 189 del 2008, ibid., 289, id., 2008, I, 3040 e 2065; n.
divieto di porre la questione di fiducia anche sulle leggi, co- 296 del 2006, id., 2007, I, 24);
me quelle elettorali, sulle quali il voto segreto è disposto su che, pertanto, il ricorso promosso dal Codacons e da Gio-
richiesta e non è invece obbligatoriamente prescritto; vanni Pignoloni è inammissibile per carenza dei requisiti
IL FORO ITALIANO — 2018.
397 GIURISPRUDENZA COSTITUZIONALE E CIVILE 398

soggettivi, nessuno dei due ricorrenti potendo qualificarsi In particolare, ad avviso della corte, non è dato capire in qua-
potere dello Stato ai sensi dell'art. 134 Cost.; le veste si presentino i ricorrenti, se in nome proprio o del grup-
che, peraltro, è insussistente anche il requisito oggettivo po parlamentare e, in questo secondo caso, non viene indicata la
del conflitto, giacché gli atti che si innestano nel procedi- modalità attraverso la quale il gruppo avrebbe deliberato di pro-
mento legislativo sono inidonei a ledere la sfera di soggetti porre il conflitto.
estranei alle camere (ordinanze n. 121 del 2011, cit.; n. 120 Il ricorso deciso con l'ordinanza 277/17, in epigrafe sub II,
del 2009, id., 2009, I, 1988; n. 172 del 1997, id., 1997, I, era incentrato totalmente sull'aver il governo posto la questione
2713; n. 45 del 1983, id., 1983, I, 1530, e, con particolare ri- di fiducia in ordine all'approvazione della legge elettorale
ferimento alla posizione della questione di fiducia da parte 165/17. La corte, richiamandosi alla propria giurisprudenza, di-
del governo, n. 44 del 1983, ibid., 1531); chiara inammissibile il ricorso proposto dal Codacons e dal cit-

a
tadino elettore e lo stesso fa con riguardo al ricorso del senatore,
che, sotto questo punto di vista, è erronea la prospettazio-

to
rilevando come esso non possa pretendere di rappresentare l'in-
ne adombrata dai ricorrenti, secondo i quali la posizione del- tero senato e di lamentare la violazione del procedimento par-

en
la questione di fiducia da parte del governo lederebbe diret- lamentare svoltosi davanti alla camera dei deputati.
tamente «la libertà di voto e la sovranità dei cittadini tutti», La corte rileva altresì come sia erronea la prospettazione se-

am
essendo semmai essa idonea, in astratto, a incidere sulle at- condo cui la posizione della questione di fiducia lederebbe di-
tribuzioni costituzionali dei membri del parlamento, che rap- rettamente la libertà di voto e la sovranità di tutti i cittadini, es-

on
presentano la nazione senza vincolo di mandato (art. 67 sendo semmai essa idonea, in astratto, ad incidere sulle attribu-
Cost.);

O
zioni costituzionali dei membri del parlamento, che rappresen-

M abb
che, per ragioni diverse da quelle fin qui esposte, nemme- tano la nazione senza vincolo di mandato.

M
no il senatore Bartolomeo Pepe è legittimato, nel caso di II. - Per un precedente conflitto tra poteri avente ad oggetto la

SI
specie, a ricorrere per conflitto; posizione della questione di fiducia da parte del governo, v.
IO in
che, infatti, impregiudicata restando la configurabilità di Corte cost., ord. 28 febbraio 1983, n. 44, id., 1983, I, 1531, con

AS
attribuzioni individuali di potere costituzionale per la cui tu- nota di richiami, che ha dichiarato inammissibile, data la palese
so

tela il singolo parlamentare sia legittimato a promuovere un inidoneità dell'atto impugnato a ledere sotto qualsivoglia ri-
guardo la sfera di attribuzioni dei promotori del referendum, il
es

conflitto fra poteri (sentenza n. 225 del 2001, id., 2001, I,


2390; ordinanze n. 149 del 2016, id., 2017, I, 1166; n. 222 ricorso per conflitto di attribuzioni proposto dal comitato pro-
nc

del 2009, id., 2009, I, 2927; n. 177 del 1998, id., 1998, I, motore del referendum abrogativo degli art. 1 e 1 bis d.l. 1° feb-
braio 1977 n. 12, convertito in l. 31 marzo 1977 n. 91, norme
D

2055), nel caso di specie il senatore ricorrente pretende


co

per l'applicazione dell'indennità di contingenza, contro il presi-


U

inammissibilmente di rappresentare — in un conflitto pro-


mosso contro il governo — l'intero organo cui appartiene; dente del consiglio dei ministri in relazione all'atto con cui il
LA
IO olo

governo ha posto la questione di fiducia sul mantenimento del-


che, in ogni caso, un membro del senato della repubblica l'intero articolato del disegno di legge (a.s. 1830), recante «la
C

non può lamentare la violazione del procedimento parlamen- disciplina del trattamento di fine rapporto», prima della relativa
c

tare svoltosi presso la camera dei deputati, non riguardando


O sci

votazione nella camera dei deputati.


LO

tale procedimento alcuna competenza o prerogativa di un se- III. - In ordine alla mancanza di legittimazione del Codacons
natore, configurandosi perciò come meramente ipotetica la
Fa

e del singolo cittadino a proporre un conflitto di attribuzione tra


lamentata lesione e come preventivo il relativo conflitto; poteri dello Stato, v. Corte cost., ord. 28 novembre 2016, n. 256,
che, per le complessive ragioni illustrate, è inammissibile id., 2017, I, 12, con nota di richiami, che ha dichiarato inammis-
R

il ricorso promosso dal Codacons, da Giovanni Pignoloni e sibile, per difetto del requisito soggettivo, il conflitto di attribu-
dal senatore Bartolomeo Pepe. zione tra poteri dello Stato sollevato dal Codacons e dall'avv.
Per questi motivi, la Corte costituzionale dichiara inam- Ursini, in proprio e nella qualità di elettore, nei confronti della
missibile il ricorso per conflitto di attribuzione tra poteri del- presidenza della repubblica, della presidenza del consiglio dei
lo Stato, promosso dal Codacons (Coordinamento delle asso- ministri, dei ministeri dell'interno e della giustizia ed altri, rela-
ciazioni e dei comitati di tutela dell'ambiente e dei diritti de- tivamente alle ordinanze dell'ufficio centrale per il referendum
gli utenti e dei consumatori), dal senatore Bartolomeo Pepe e presso la Corte di cassazione 6 maggio e 8 agosto 2016 e al
da Giovanni Pignoloni, nella qualità di cittadino elettore, nei d.p.r. 27 settembre 2016, con i quali sono state dichiarate legit-
confronti del governo. time le richieste di referendum costituzionale ed è stato indetto
il referendum per il 4 dicembre 2016.
———————— IV. - Per l'inammissibilità di un conflitto tra poteri dello Sta-
to per assenza del requisito oggettivo, v. Corte cost., ord. 7 apri-
(1-2) I. - I due ricorsi (quello deciso da Corte cost., ord. 20 le 2011, n. 121, id., 2011, I, 1273, con nota di richiami, che ha
dicembre 2017, n. 277, in epigrafe sub II, può leggersi in Foro dichiarato inammissibile, per difetto del requisito soggettivo e
it., Le banche dati, archivio Merito ed extra, 2017.451) avevano di quello oggettivo, il ricorso per conflitto di attribuzione fra po-
ad oggetto il procedimento seguìto dalle camere per l'approva- teri dello Stato proposto dall'avv. Giuseppe Benvenga nei con-
zione delle ultime due leggi elettorali del 2015 (c.d. Italicum) e fronti del senato della repubblica e della camera dei deputati, in
del 2017 (c.d. Rosatellum). relazione all'art. 3 l. 24 febbraio 2006 n. 85 di modifica dell'art.
In particolare, con i ricorsi decisi con l'ord. 280/17 in epigra- 283 c.p. ed alla delibera del senato della repubblica del 20 otto-
fe veniva denunciata la violazione, tra l'altro, dell'art. 72 Cost., bre 2010 con la quale è stato approvato il d.d.l. n. 1880-A recan-
il quale richiede la procedura «normale» di approvazione delle te misure per la tutela del cittadino contro la durata indetermina-
leggi per quelle in materia elettorale, mentre il procedimento ta dei processi, in attuazione dell'art. 111 Cost. e dell'art. 6 del-
che segue la posizione della questione di fiducia sarebbe carat- la convenzione europea dei diritti dell'uomo.
terizzato da un iter legislativo autonomo e speciale. Per la dichiarazione di incostituzionalità della l. 52/15 (c.d.
La procedura seguìta sarebbe pertanto da ritenersi incostitu- Italicum), v. Corte cost. 9 febbraio 2017, n. 35, id., 2017, I, 745,
zionale, per cui i ricorrenti chiedevano alla corte di riportare la con nota di richiami e osservazioni di ROMBOLI.
situazione parlamentare a prima del 10 ottobre 2017, data in cui
il governo ha posto per la prima volta la questione di fiducia
sulla l. 165/17, determinando la decadenza di tutti gli emenda-
menti proposti.
Ai fini della loro legittimazione a ricorrere, le parti ricorrenti
chiedevano alla corte di considerare, al pari del potere giudizia- ————————
rio, anche il potere legislativo un potere diffuso.
La Corte costituzionale osserva come il contenuto dei ricorsi
non consente di scendere nel merito, dal momento che essi non
individuano in modo chiaro ed univoco i poteri dei ricorrenti, le
competenze costituzionali menomate e l'oggetto della pretesa.
IL FORO ITALIANO — 2018.
399 PARTE PRIMA 400

CORTE COSTITUZIONALE; sentenza 20 dicembre 2017, prospettata dal ricorrente era «irrilevante nel giudizio principa-
n. 276 (Gazzetta ufficiale, 1a serie speciale, 27 dicembre le per difetto di attualità della lamentata lesione», posto che
2017, n. 52); Pres. GROSSI, Est. SCIARRA; R.P. e altri «l'asserita deteriore collocazione nel ruolo», derivante dal-
(Avv. SANINO) c. Pres. cons. ministri e altri; interv. Pres. l'applicazione della norma censurata, «non rileva di per sé, ma
cons. ministri (Avv. dello Stato AIELLO). Ord. Tar Lazio solo in quanto incida su provvedimenti che siano fondati sulla
21 febbraio 2017 (G.U., 1a s.s., n. 22 del 2017). posizione che i magistrati abbiano nel ruolo medesimo».
Nel caso ora in esame, il collegio rimettente è chiamato a
Consiglio di Stato e tribunali amministrativi — Concorso pronunciarsi sul ricorso proposto da alcuni consiglieri di Stato
a consigliere di Stato — Retrodatazione della nomina provenienti dai Tar avverso il provvedimento di nomina, retro-
— Questione inammissibile di costituzionalità (Cost., datato in applicazione della norma censurata, di due consiglieri

a
art. 3, 97; y l. 27 aprile 1982 n. 186, ordinamento della di Stato vincitori di concorso, assunti in servizio ben più tardi
giurisdizione amministrativa e del personale di segreteria

to
dei ricorrenti. Non è impugnato alcun provvedimento da cui,
ed ausiliario del Consiglio di Stato e dei tribunali ammini-

en
per effetto della norma censurata, tragga origine la migliore po-
strativi regionali, art. 19). sizione occupata nel ruolo dai consiglieri di Stato vincitori di

am
È inammissibile, per insufficiente motivazione in ordine alla concorso, né si prendono in considerazione provvedimenti ap-
rilevanza, la questione di legittimità costituzionale del- plicativi, inerenti al conferimento di incarichi direttivi o al ruo-

on
l'art. 19, 1° comma, n. 3, l. 27 aprile 1982 n. 186, nella lo e alla composizione del collegio dell'udienza, occasione
parte in cui prevede la retrodatazione della nomina dei quest'ultima in cui i ricorrenti hanno dichiarato di aver appreso

O
M abb
vincitori di concorso a consigliere di Stato al 31 dicembre della loro posposizione in ruolo.

M
dell'anno precedente a quello in cui è stato indetto il con- È dunque solo eventuale la lesione prospettata, da intendersi

SI
corso, in riferimento agli art. 3 e 97 Cost. (1) funzionalmente connessa all'asserita posposizione nel ruolo dei
IO in consiglieri di Stato provenienti dai Tar rispetto ai consiglieri

AS
vincitori di concorso, a seguito della nomina «retrodatata» di
so

Diritto. — 1. - Il Tar Lazio ha sollevato questione di legitti- questi ultimi. Tanto si può desumere dalla peculiare e complessa
mità costituzionale dell'art. 19, 1° comma, n. 3, l. 27 aprile organizzazione della giurisdizione amministrativa e, in partico-
es

1982 n. 186 (ordinamento della giurisdizione amministrativa e lare, del Consiglio di Stato, delineata con la l. n. 186 del 1982.
nc

del personale di segreteria ed ausiliario del Consiglio di Stato e Nell'intento di superare la precedente disciplina (r.d. 26 giu-
gno 1924 n. 1054, recante «approvazione del t.u. delle leggi sul
D

dei tribunali amministrativi regionali), nella parte in cui dispo-


co

ne che «i vincitori del concorso conseguono la nomina con de- Consiglio di Stato», e l. 6 dicembre 1971 n. 1034, recante «Isti-
U

correnza dal 31 dicembre dell'anno precedente a quello in cui è tuzione dei tribunali amministrativi regionali»), in vista della
LA
IO olo

indetto il concorso stesso», in riferimento agli art. 3 e 97 Cost. «necessità di unificare i ruoli dei magistrati amministrativi [...]
Secondo il rimettente la citata disposizione sarebbe illogica e anche al fine di uniformare ai principî costituzionali l'assetto
C
c

irragionevole, là dove riconosce, senza una comprensibile ra- organizzativo e lo stesso status giuridico dei nuovi giudici re-
O sci
LO

gione, ai consiglieri di Stato vincitori di concorso una decor- gionali» (come risulta dalla relazione illustrativa al d.d.l. n. 20
renza giuridica della nomina diversa e più favorevole (in quan- del 1979, comunicato alla presidenza del senato il 20 giugno
Fa

to anticipata) rispetto a quella riconosciuta ai consiglieri di Sta- 1979), il legislatore ha tenuto conto della diversa provenienza
to transitati per anzianità dai tribunali amministrativi regionali, delle componenti del Consiglio di Stato. Per questo motivo ha
R

il cui ingresso nei ruoli decorre dalla data del provvedimento di stabilito una diversa ripartizione fra le componenti delle quote
nomina. Per effetto di tale previsione, i magistrati del Tar tran- di posti vacanti, come emerge dallo stesso art. 19, e ha operato
sitati per anzianità al Consiglio di Stato, anche qualora abbiano una diversa valutazione dell'anzianità anche ai fini del confe-
nel frattempo svolto in concreto funzioni d'appello, sono po- rimento delle qualifiche direttive, tra consiglieri di Tar e consi-
sposti ai consiglieri di Stato vincitori di concorso. Questi ultimi glieri di Stato (art. 21, 4° comma, l. n. 186 del 1982, per il con-
maturerebbero un'anzianità fittizia, in virtù della contestata re- ferimento della qualifica di presidente di tribunale amministra-
trodatazione della nomina, in contrasto con la regola generale tivo regionale). Tali diversità — questa corte ha sostenuto — si
per le nomine di primo accesso al lavoro pubblico. Ciò in vio- basano su presupposti non irragionevoli, data la disomogeneità
lazione del principio dell'accesso mediante concorso alle pub- delle funzioni (sentenza n. 273 del 2011, id., 2012, I, 51).
bliche amministrazioni, nonché dei principî di buon andamento A fronte di un simile eterogeneo sistema di regole sul reclu-
e imparzialità dell'amministrazione. tamento e sulle carriere dei consiglieri di Stato, il giudice ri-
2. - In linea preliminare, va esaminata l'eccezione di inam- mettente, nel richiamare la sentenza n. 272 del 2008, non svol-
missibilità della questione, sollevata dall'avvocatura generale ge argomenti volti a dimostrare il concreto pregiudizio derivan-
dello Stato. te dalla posposizione nel ruolo, ma si limita a sostenerne, in
Secondo la difesa dell'interveniente, la questione sarebbe maniera apodittica, l'autonoma lesività.
inammissibile per le medesime ragioni già illustrate da questa In questa prospettiva, è carente la motivazione addotta dal
corte nella sentenza n. 272 del 2008 (Foro it., Rep. 2008, voce collegio rimettente in ordine all'interesse a ricorrere.
Consiglio di Stato, n. 5) e cioè per difetto di attualità della stes- Deve, pertanto, essere dichiarata inammissibile la questione
sa, giacché i ricorrenti non subirebbero alcun concreto pregiu- di legittimità costituzionale dell'art. 19, 1° comma, n. 3, l. n.
dizio per effetto dell'applicazione della disposizione censurata. 186 del 1982.
L'asserita deteriore collocazione nel ruolo non rileverebbe di Per questi motivi, la Corte costituzionale dichiara inammis-
per sé, ma solo in quanto incida su provvedimenti fondati sulla sibile la questione di legittimità costituzionale dell'art. 19, 1°
posizione in ruolo dei magistrati. comma, n. 3, l. 27 aprile 1982 n. 186 (ordinamento della giuris-
2.1. - L'eccezione è fondata. dizione amministrativa e del personale di segreteria ed ausilia-
Analoga questione di legittimità costituzionale inerente rio del Consiglio di Stato e dei tribunali amministrativi regiona-
all'art. 19, 1° comma, n. 3, l. n. 186 del 1982 è stata proposta li), sollevata, in riferimento agli art. 3 e 97 Cost., dal Tar Lazio,
all'attenzione di questa corte in una precedente occasione. Il con l'ordinanza indicata in epigrafe.
collegio rimettente era stato adìto con ricorso da un magistrato
————————
del Tar con qualifica di consigliere (nelle more del giudizio,
nominato consigliere di Stato nella quota riservata ai magistrati (1) I. - Il giudice a quo (Tar Lazio, sez. II, ord. 21 febbraio
del Tar), per ottenere l'annullamento del decreto con cui era 2017, n. 2681, atto di promovimento n. 75, Foro it., Le banche
stato indetto un concorso per titoli ed esami a due posti di con- dati, archivio Merito ed extra, 2017.1248) rilevava come la di-
sigliere di Stato, al fine di non essere posposto nel ruolo ai vin- sposizione impugnata riconoscerebbe, senza una comprensibile
citori del concorso indetto con il bando impugnato. ragione, ai consiglieri di Stato vincitori di concorso una decor-
Con la già citata sentenza n. 272 del 2008 (punto 4 del ‘con- renza giuridica della nomina diversa e più favorevole rispetto a
siderato in diritto’), questa corte ha affermato che la questione quella riconosciuta ai magistrati dei Tar, il cui ingresso nei ruoli
IL FORO ITALIANO — 2018.
401 GIURISPRUDENZA COSTITUZIONALE E CIVILE 402

dei consiglieri di Stato decorre dalla data del provvedimento di cancellazione di ipoteca per riduzione per restituzione dei
nomina, con la conseguenza che questi ultimi vengono posposti beni, il giudice possa disporla anche con provvedimento
ai primi, anche nell'ipotesi in cui la data del conferimento delle cautelare d'urgenza, in riferimento agli art. 3 e 24 Cost. (1)
funzioni sia anteriore rispetto a quella dei vincitori di concorso.
La Corte costituzionale rileva come, nel caso in esame, non è
impugnato alcun provvedimento da cui, per effetto della norma Diritto. — 1. - Gli art. 2877, 2° comma, e 2884 c.c. — che
censurata, tragga origine la migliore posizione occupata nel ruolo il giudice monocratico del Tribunale ordinario di Padova sot-
dai consiglieri di Stato vincitori di concorso, né si prendono in topone al vaglio di questa corte, in riferimento agli art. 3 e 24
considerazione provvedimenti applicativi, inerenti al conferimen- Cost. — rispettivamente stabiliscono, il primo che, «Se la ri-
to di incarichi direttivi o al ruolo e alla composizione del collegio
duzione è stata ordinata con sentenza, le spese del giudizio

a
dell'udienza, occasione quest'ultima in cui i ricorrenti hanno di-
chiarato di aver appreso della loro posposizione in ruolo. sono a carico del soccombente [. . .]» e, il secondo, che «La

to
Ad analoga conclusione la corte era giunta con riguardo alla
cancellazione deve essere eseguita dal conservatore quando è

en
medesima questione: v. Corte cost. 11 luglio 2008, n. 272, id., ordinata con sentenza passata in giudicato [. . .]».
Rep. 2008, voce Consiglio di Stato, n. 5, che ha dichiarato 2. - Sul presupposto dell'equiparabilità dell'ipotesi di «ri-

am
inammissibile, per difetto di rilevanza, la questione di legittimi- duzione» a quella di «cancellazione» dell'ipoteca, agli effetti
tà costituzionale dell'art. 19, 1° comma, n. 3, l. 186/82. della eseguibilità (di entrambe) solo sulla base di sentenza

on
II. - Per l'affermazione secondo cui l'art. 19, 1° comma, n. 3, passata in giudicato, il rimettente chiede, appunto, con rife-
ultima frase, l. 186/82, in base al quale i magistrati, vincitori del rimento ai parametri evocati, una reductio ad legitimitatem

O
M abb
concorso a consigliere di Stato, conseguono la nomina con de- — a suo avviso non conseguibile in via interpretativa — del-

M
correnza dal 31 dicembre dell'anno precedente a quello in cui è le due denunciate disposizioni, auspicando una pronuncia

SI
indetto il concorso stesso, è una norma eccezionale, in quanto additiva, che vi inserisca la previsione di eseguibilità della
IO in
deroga alla regola generale, stabilita dall'art. 9 d.p.r. 10 gennaio riduzione di ipoteca anche con provvedimento cautelare

AS
1957 n. 3 con riferimento a tutti gli impiegati in regime di dirit- d'urgenza.
so
to pubblico, secondo cui il rapporto di impiego si costituisce Ciò al fine di evitare il trattamento irragionevolmente de-
con decorrenza giuridica dall'atto di nomina, mentre la decor- teriore, e violativo dei diritti difensivi, che, allo stato, da
es

renza economica sorge dalla data di effettivo inizio del rapporto quelle norme deriverebbe al debitore, sui beni del quale il
di servizio, v. Tar Basilicata 3 luglio 2009, n. 407, id., Rep.
nc

creditore iscriva una ipoteca sproporzionata rispetto alle esi-


2009, voce cit., n. 18. genze di garanzia del credito stesso.
D
co

III. - Per l'infondatezza della questione di legittimità costitu- 3. - La premessa esegetica da cui muove il tribunale a quo,
U

zionale dell'art. 23, 5° comma, l. 186/82, nella parte in cui, all'at-


pur condivisa da alcuni giudici di merito, non risponde, però,
LA

to della loro nomina a consiglieri di Stato, limita ai primi referen-


IO olo

dari e referendari di Tar in servizio alla data del 12 maggio 1982 all'opposto orientamento ermeneutico, al quale — come an-
che sottolineato dall'avvocatura dello Stato — aderiscono
C

la conservazione, nella misura di cinque anni, dell'anzianità ac-


c

quisita nella qualifica di consigliere di Tar, v. Corte cost. 21 otto- prevalente dottrina e giurisprudenza di merito.
O sci
LO

bre 2011, n. 273, id., 2012, I, 51, con nota di richiami. Si sostiene, infatti, in tale opposta prospettiva, che sarebbe
IV. - In tema di reclutamento dei consiglieri di Stato, v. Tar arbitraria l'estensione in via analogica di una norma dettata
Fa

Lazio, sez. I, 24 gennaio 2002, n. 664, id., Rep. 2002, voce cit., per la «cancellazione», qual è l'art. 2884 c.c., all'ipotesi —
n. 12, secondo cui l'istituto dell'ultrattività della graduatoria dei ontologicamente e funzionalmente diversa — della «riduzio-
R

concorsi nelle pubbliche amministrazioni, introdotto dall'art. 3, ne» di ipoteca.


22° comma, l. 24 dicembre 1993 n. 537 (e più volte prorogato), La riduzione non sarebbe, infatti, equiparabile né alla estin-
non si applica al reclutamento dei consiglieri di Stato, per i qua- zione né alla cancellazione dell'ipoteca, poiché nella riduzio-
li vige la disciplina speciale prevista negli art. 19 e 20 l. 186/82. ne non è contestato il credito né il diritto alla garanzia o all'i-
Sulla nomina a consigliere di Stato dei magistrati del Tar, v. scrizione, ma esclusivamente la sproporzione tra garanzia,
Tar Lazio, sez. II, 1° settembre 2014, n. 9258, id., Rep. 2014, credito e beni cauzionati (cui si pone appunto riparo attraver-
voce cit., n. 16, secondo cui la nomina a consigliere di Stato dei so una rettifica dell'iscrizione e, cioè, con una mera modifica,
magistrati di Tar, in possesso dei requisiti di anzianità e di ido- quantitativa e oggettiva, del diritto, che comunque persiste),
neità prescritti, effettuata ai sensi dell'art. 19, 1° comma, n. 1, l. mentre con l'estinzione ha fine il diritto reale di ipoteca prima
27 aprile 1982 n. 186, costituisce un atto del tutto vincolato, in esistente e con la cancellazione è negato in radice l'an del di-
caso di posti vacanti. ritto all'iscrizione.
Diversi — si sottolinea ancora — sono anche gli effetti
dell'annotazione sul pubblico registro a margine dell'iscri-
zione, poiché mentre l'annotazione della cancellazione si ri-
solve in una forma di pubblicità negativa, che ha la funzione
———————— di eliminare la pregressa pubblicità relativa all'iscrizione
dell'ipoteca, l'annotazione della riduzione non si traduce in
una forma di pubblicità e non postula l'insussistenza, totale o
parziale, del vincolo, ma è per contro funzionale alla ricon-
duzione dell'ipoteca (in ordine alla somma per la quale è sta-
ta iscritta ovvero in ordine ai beni sui quali è stata accesa) al-
CORTE COSTITUZIONALE; sentenza 14 dicembre 2017, la quantità necessaria a soddisfare la garanzia del credito,
n. 271 (Gazzetta ufficiale, 1a serie speciale, 20 dicembre senza pregiudicare il debitore oltremisura.
2017, n. 51); Pres. GROSSI, Est. MORELLI; Soc. Immobilia- E, in tal senso, già risalenti pronunzie della corte di legit-
re Alto Adriatico c. Soc. Impresa costruzioni Gallo-Road; timità precisavano l'oggetto dell'azione di riduzione, inteso
interv. Pres. cons. ministri. Ord. Trib. Padova 7 febbraio soltanto a stabilire i limiti di estensione della garanzia (Cass.
2017 (G.U., 1a s.s., n. 22 del 2017). 5 dicembre 1970, n. 2556, Foro it., 1971, I, 94; 20 maggio
Ipoteca — Cancellazione per riduzione per restituzione 1969, n. 1766, id., 1970, I, 945).
dei beni — Provvedimento cautelare d'urgenza — Quanto al riferimento alla «sentenza», contenuto nel cen-
Esclusione — Questione infondata di costituzionalità surato art. 2877 c.c., rubricato «spese della riduzione», si è
nei sensi di cui in motivazione (Cost., art. 3, 24; y cod. da più parti sostenuto che esso non sia preclusivo della pos-
civ., art. 2877, 2884). sibilità di ordinare la riduzione con provvedimento cautelare,
avente la forma dell'ordinanza, poiché la locuzione «senten-
È infondata, nei sensi di cui in motivazione, la questione di le- za» dovrebbe essere piuttosto intesa come «provvedimento
gittimità costituzionale degli art. 2877, 2° comma, e 2884 conclusivo del procedimento», indipendentemente dalla for-
c.c., nella parte in cui non prevedono che, ove si tratti di ma in concreto da esso assunta. E su questa linea viene in ri-
IL FORO ITALIANO — 2018.
403 PARTE PRIMA 404

lievo la consolidata giurisprudenza di legittimità e di merito, voce Provvedimenti di urgenza, n. 95, secondo cui può essere
relativa all'art. 96 c.p.c. (sulla responsabilità processuale ag- disposta con provvedimento d'urgenza ex art. 700 c.p.c. la ridu-
gravata), ritenuto applicabile, ed applicato, anche nei proce- zione dell'ipoteca, poiché l'art. 2884 c.c. è applicabile unica-
dimenti che si concludono con ordinanza, come i procedi- mente all'ipotesi di cancellazione della garanzia.
menti cautelari, benché quella norma (al pari dell'art. 2877 Analogamente, Trib. Vallo della Lucania 17 ottobre 2000, id.,
c.c.) richiami testualmente la «sentenza» (per tutte, Cass. 3 Rep. 2001, voce cit., n. 99, commentata da ALTIERI, in Giur. it.,
settembre 2007, n. 18533, id., Rep. 2008, voce Spese giudi- 2001, 2071, secondo cui, in considerazione del fatto che la ridu-
ziali civili, n. 55). zione dell'ipoteca non equivale ad una cancellazione, ma piutto-
Le disposizioni denunciate sono dunque interpretabili, e sto ad una «rettifica» tendente a correggere l'eccedenza del-
dalla prevalente giurisprudenza di merito già sono dunque l'iscrizione, può disporsi nelle forme del rito cautelare d'urgenza

a
la riduzione della iscrizione ipotecaria; App. Lecce 28 aprile
correttamente interpretate, in modo compatibile con i para- 1995, Foro it., Rep. 1996, voce cit., n. 128, commentata da

to
metri evocati, nel senso che la riduzione dell'ipoteca possa RONCO, in Giur. it., 1996, I, 2, 306, secondo cui la cancellazione

en
essere disposta anche con provvedimento cautelare avente la dell'iscrizione ipotecaria, per riduzione restrittiva dell'ipoteca,
forma dell'ordinanza. può essere ordinata con un provvedimento cautelare d'urgenza,

am
Per giurisprudenza costante di questa corte, nessuna dispo- ed è eseguibile sul fondamento di tale provvedimento.
sizione di legge può essere dichiarata illegittima sol perché In senso contrario, Trib. Roma 7 aprile 1998, Foro it., Rep.
suscettibile di essere interpretata in contrasto con i precetti

on
1999, voce cit., n. 121, secondo cui la riduzione dell'ipoteca giu-
costituzionali, ma deve esserlo soltanto quando non sia pos- diziale iscritta in forza di decreto ingiuntivo, comportando la

O
M abb
sibile attribuirle un significato che la renda conforme a Co- cancellazione parziale del vincolo ipotecario, non può essere di-

M
stituzione (ex plurimis, sentenze n. 17 del 2010, id., 2010, I, sposta mediante un provvedimento ex art. 700 c.p.c., dato che
1122; n. 276 del 2009, ibid., 778; n. 165 del 2008, id., Rep.

SI
necessita, ex art. 2884 c.c., di una sentenza passata in giudicato o
IO in
2008, voce Circolazione stradale, n. 218; e n. 379 del 2007, di altro provvedimento definitivo. Analogamente, Trib. Lecce 12

AS
id., 2008, I, 1405). dicembre 1994, id., Rep. 1996, voce cit., n. 127, commentata da
so
Alla luce delle considerazioni che precedono, tale ipotesi RONCO, in Giur. it., 1996, I, 2, 305, secondo cui la cancellazione
non ricorre nel caso di specie. La questione di legittimità co- dell'iscrizione ipotecaria, per riduzione restrittiva dell'ipoteca,
es

stituzionale sollevata dal rimettente deve essere, pertanto, di- non può essere ordinata con un provvedimento cautelare d'ur-
chiarata non fondata. genza e non è eseguibile sul fondamento di tale provvedimento.
nc

Per questi motivi, la Corte costituzionale dichiara non


D

III. - Per l'ammissibilità di un provvedimento d'urgenza per


co

fondata, nei sensi di cui in motivazione, la questione di legit-


U

timità costituzionale degli art. 2877, 2° comma, e 2884 c.c., ordinare la cancellazione di un'iscrizione ipotecaria illegittima
LA

(nella fattispecie, iscritta in base ad ordinanza ex art. 186 quater


IO olo

sollevata, in riferimento agli art. 3 e 24 Cost., dal giudice


c.p.c., titolo inidoneo a tale effetto per mancata previsione di
monocratico del Tribunale ordinario di Padova, con l'ordi- legge), v. Trib. Milano 17 ottobre 1999, Foro it., Rep. 2000, vo-
C

nanza indicata in epigrafe.


c

ce cit., n. 117, commentata da CONTE, in Giur. it., 2000, 945.


O sci
LO

———————— Nel senso che il giudice adìto in sede cautelare non può pro-
nunciarsi in merito alla cancellazione dell'iscrizione ipotecaria,
Fa

(1) I. - L'ordinanza di rinvio, Trib. Padova 7 febbraio 2017, poiché l'ipotesi pare contemplata dalla norma di cui all'art. 2884
atto di promovimento n. 76, può leggersi in Foro it., Le banche c.c. e il provvedimento definitorio di un procedimento ex art.
R

dati, archivio Merito ed extra, 2017.1249. 700 c.p.c. non ha in alcun modo i caratteri di un «altro provve-
La Corte costituzionale rileva come l'interpretazione fatta dimento definitivo», giacché, per sua natura, è un provvedimento
propria dal giudice a quo, e posta a fondamento della questione provvisorio e strumentale alla decisione di merito, v. Trib. Bari 4
di costituzionalità, non sia quella prevalente in giurisprudenza, giugno 2005, Foro it., Rep. 2007, voce cit., n. 74, commentata da
la quale, al contrario, ha invece interpretato le disposizioni im- FUIANO, in Giusto processo civ., 2007, 187, e in Corti pugliesi,
pugnate nel senso che la riduzione dell'ipoteca possa essere di- 2006, 677.
sposta anche con provvedimento cautelare avente la forma del- Analogamente, Trib. Trapani 11 aprile 2006, Foro it., Rep.
l'ordinanza. 2007, voce cit., n. 75, commentata da SALARI, in Giur. merito,
In molti altri casi nei quali la corte aveva rilevato la possibili- 2007, 2619, che ha ritenuto inammissibile il ricorso ex art. 700
tà di un'interpretazione costituzionalmente conforme, la que- c.p.c., volto ad ottenere la cancellazione di un'ipoteca, attesa la
stione veniva conseguentemente dichiarata inammissibile, po- natura provvisoria, temporanea e strumentale del richiesto prov-
tendosi dichiarare incostituzionale una legge solo quando «non vedimento cautelare, laddove, in base all'art. 2884 c.c., ai fini
sia possibile attribuirle un significato che la renda conforme a della cancellazione dell'iscrizione ipotecaria è necessaria una
Costituzione» (principio ribadito anche nella sentenza in epigra- statuizione giurisdizionale passata in giudicato o, comunque, do-
fe). tata di definitività; Trib. Roma 3 giugno 2004, Foro it., Rep.
Più recentemente la giurisprudenza costituzionale si è orienta- 2004, voce cit., n. 62, commentata da TATARELLI, in Guida al
ta a ritenere la possibilità di un'interpretazione conforme non un dir., 2004, fasc. 40, 57; Cass. 26 gennaio 1996, n. 584, Foro it.,
problema di carattere processuale, quanto di natura sostanziale, 1996, I, 2139, con nota di richiami e osservazioni di BALENA,
andando quindi a decidere nel merito. commentata da DE GREGORIO, in Giur. it., 1996, I, 1, 1212, se-
Nella sentenza in epigrafe la corte non solo decide nel merito, condo cui, in applicazione analogica dell'art. 2884 c.c., la can-
ma pronuncia una sentenza interpretativa di rigetto, indicando cellazione dell'ipoteca giudiziale può conseguire soltanto al pas-
quale delle interpretazioni seguite dai giudici di merito è da ri- saggio in giudicato della sentenza di riforma della pronuncia in
tenere conforme a Costituzione. base alla quale era stata eseguita l'iscrizione; Pret. Brindisi 14
ottobre 1987, Foro it., Rep. 1988, voce cit., n. 186, secondo cui,
II. - Per l'ammissibilità di un provvedimento d'urgenza che poiché per la cancellazione dell'iscrizione ipotecaria è necessa-
ordini la riduzione dell'ipoteca giudiziale mediante cancellazio- ria, stante il disposto dell'art. 2884 c.c., la sussistenza di una sta-
ne parziale dell'iscrizione ipotecaria, v. Trib. Piacenza 1° aprile tuizione giurisdizionale passata in cosa giudicata (o comunque di
2008, id., Rep. 2009, voce Provvedimenti di urgenza, n. 34, un provvedimento definitivo), e cioè di una decisione dotata del
commentata da BINA, in Giur. it., 2009, 139. massimo di intangibilità, non può in tale ipotesi farsi ricorso al
Per l'affermazione secondo cui, in materia di riduzione delle provvedimento cautelare atipico ex art. 700 c.p.c., essendo esso
ipoteche ex art. 2872 ss. c.c. è da escludersi l'operatività della finalizzato ad assicurare in via meramente provvisoria e tempo-
disposizione di cui all'art. 2884 c.c., limitata ai soli casi di can- ranea — e con funzione strumentale — gli effetti della decisione
cellazione in senso stretto, così che è da ritenersi possibile l'or- su una certa questione di merito.
dine giudiziale di riduzione delle ipoteche mediante provvedi-
mento di natura cautelare atipica che ne anticipi gli effetti, v. IV. - In ordine all'ipotesi di riduzione dell'ipoteca, vedi:
Trib. Taranto 28 dicembre 2001, Foro it., Rep. 2002, voce Ipo- — Trib. Ancona, ord. 16 luglio 2011, id., 2011, I, 3182, con
teca, n. 18, commentata da FORCHINO, in Corriere giur., 2002, nota di richiami, che ha ritenuto sussistere i presupposti per ordi-
1503, e Trib. Taranto 17 novembre 2001, Foro it., Rep. 2002, nare a una banca che aveva erogato un mutuo fondiario di dare
IL FORO ITALIANO — 2018.
405 GIURISPRUDENZA COSTITUZIONALE E CIVILE 406

immediato assenso alla riduzione dell'ipoteca, restringendola in Concorrenza (disciplina della) — Contributi per il fun-
modo tale da escludere una parte degli immobili su cui era stata zionamento dell'Autorità garante della concorrenza e del
originariamente concessa la garanzia, subordinatamente al conte- mercato — Presupposti e destinatari dell'imposizione —
stuale versamento, da parte del mutuatario della rata in scadenza Questioni infondate di costituzionalità (Cost., art. 3, 23,
onde mantenere entro parametri accettabili il rapporto tra l'am- 53; y l. 10 ottobre 1990 n. 287, art. 10; y d.l. 24 gennaio
montare del debito residuo e il valore dei beni ipotecati a seguito 2012 n. 1, art. 5 bis; y l. 24 marzo 2012 n. 27, art. 1).
della riduzione, qualora il predetto mutuatario, ammesso al con-
cordato preventivo, abbia l'esigenza di alienare tempestivamente Sono inammissibili, per difetto di motivazione in ordine alla
gli immobili liberati dalla garanzia, al fine di dare concreta ese- rilevanza, le questioni di legittimità costituzionale dell'art.
cuzione al piano previsto nella proposta di concordato, scongiu- 10, commi 7 ter e 7 quater, l. 10 ottobre 1990 n. 287, ag-

a
rando il rischio di compromettere le sorti della procedura con- giunti dall'art. 5 bis, 1° comma, d.l. 24 gennaio 2012 n. 1,
corsuale; convertito, con modificazioni, dalla l. 24 marzo 2012 n.

to
— Trib. Cagliari 17 settembre 2007, id., Rep. 2009, voce Ipo- 27, nella parte in cui prevede, al fine di assicurare il fun-

en
teca, n. 16, commentata da ZUDDAS, in Riv. giur. sarda, 2009, zionamento dell'Agcm, l'applicazione di contributi a cari-
425, secondo cui, in caso di riduzione dell'ipoteca giudiziale co dei soli imprenditori con fatturato superiore a cinquan-

am
iscritta dal creditore per un importo che ecceda di un quinto ta milioni di euro, con un limite massimo per tale contribu-
quello che l'autorità giudiziaria dichiara dovuto, le spese del to, non superiore a cento volte la misura minima, in rife-

on
procedimento sono a carico del creditore procedente, soccom- rimento agli art. 3 e 53, 1° e 2° comma, Cost. (1)
bente nel giudizio;

O
Sono infondate le questioni di legittimità costituzionale del-

M abb
— Cass. 7 maggio 2007, n. 10299, Foro it., Rep. 2007, voce l'art. 10, commi 7 ter e 7 quater, l. 10 ottobre 1990 n. 287,

M
cit., n. 15, secondo cui il creditore che abbia iscritto ipoteca su aggiunti dall'art. 5 bis, 1° comma, d.l. 24 gennaio 2012 n.

SI
beni eccedenti l'importo del credito vantato non può essere 1, convertito, con modificazioni, dalla l. 24 marzo 2012 n.
IO in
chiamato a rispondere, nei confronti del debitore, per danni da il-

AS
lecito aquiliano ex art. 2043 c.c., non consentendolo le disposi-
27, nella parte in cui assoggetta all'obbligo di contribu-
zione solo gli imprenditori con volume d'affari superiore a
so
zioni di cui agli art. 2740, 2828 e 2877 c.c., mentre resta salva la
possibilità di configurare, a carico del creditore procedente, un'i- cinquanta milioni di euro, individua quale base imponibile
es

potesi di responsabilità processuale, a tenore dell'art. 96, 1° una grandezza come il fatturato, da considerarsi inespres-
comma, c.p.c., qualora quest'ultimo, convenuto per la riduzione siva di capacità contributiva, e prevede un limite massimo
nc

dell'ipoteca, resista in giudizio con mala fede o colpa grave; alla misura del contributo, in riferimento agli art. 3, 23 e
D

53, 1° e 2° comma, Cost. (2)


co

— Cass. 5 aprile 1990, n. 2866, id., Rep. 1990, voce cit., n.


U

10, secondo cui l'art. 2877 c.c., regolando le spese della riduzio- ————————
LA

ne dell'ipoteca, distingue tra spese necessarie per eseguire la


IO olo

formalità ipotecaria e spese del giudizio che il debitore deve (1-2) La sentenza si può leggere in Foro it., 2018, I, 26, con
C

promuovere per ottenere che, in mancanza del consenso del cre- nota di richiami.
c

ditore, la riduzione sia ordinata con sentenza; le prime sono a ca-


O sci

Se ne riproducono le massime per pubblicare la nota di E.


LO

rico del debitore richiedente, a meno che la riduzione abbia luo- SCODITTI.
go per eccesso, non nella valutazione dei beni ma nella determi-
Fa

nazione del credito; le seconde, salva la loro compensazione se-


condo le circostanze, sono, in linea di principio, a carico del soc- * * *
R

combente e così del creditore, che, dovendo consentire alla ridu-


zione quando ne ricorrono gli estremi, non adempia spontanea- Giudice costituzionale e giudice comune di fronte alla car-
mente a questo obbligo. ta dei diritti fondamentali dell'Unione europea dopo la sen-
In dottrina, v. CHIANALE-TERLIZZI, in Commentario del codice tenza costituzionale n. 269 del 2017.
civile diretto da GABRIELLI, sub art. 2873, Della tutela dei diritti
a cura di CHIZZINI, BONILINI, Torino, 2015, 660 ss. 1. - Il sistema dei rapporti fra controllo accentrato di costitu-
zionalità e disapplicazione della norma nazionale nella singola
V. - Sulla cancellazione dell'ipoteca v. Trib. Roma 17 marzo controversia. L'entrata in vigore della carta dei diritti fonda-
2014, id., 2014, I, 2998, con nota di richiami, per il caso di ipo- mentali dell'Unione europea ha da subito posto il problema del
teca giudiziale sugli immobili di proprietà di uno dei coniugi a rapporto fra la Carta e l'effetto diretto di cui sono dotate tutte le
garanzia degli obblighi di mantenimento su di lui gravanti. disposizioni unionali che siano sufficientemente chiare e preci-
se, e la cui applicazione non richieda l'emanazione di ulteriori
atti unionali o nazionali. Sia la logica del diritto dell'Unione
europea che le disposizioni della carta convergono nel senso
della diretta giustiziabilità del diritto fondamentale sancito in
———————— disposizione autoapplicativa. Tanto la dottrina dell'effetto diret-
to quanto l'art. 52 della carta, come interpretato alla luce delle
«spiegazioni relative alla carta dei diritti fondamentali» elabora-
te dal praesidium della convenzione europea, depongono univo-
camente nel seguente senso: le disposizioni in forma di princi-
pio possono essere invocate ai fini del controllo di legalità della
CORTE COSTITUZIONALE; sentenza 14 dicembre 2017, norma, il quale si svolge nelle forme previste dai sistemi nazio-
n. 269 (Gazzetta ufficiale, 1a serie speciale, 20 dicembre nali ed in particolare secondo le forme del processo costituzio-
2017, n. 51); Pres. GROSSI, Est. CARTABIA. Ord. Comm. nale, con la denuncia, per ciò che concerne il sistema italiano,
trib. prov. Roma 2 maggio e 25 ottobre 2016 (G.U., 1a s.s., della violazione dell'art. 117, 1° comma, Cost. e l'indicazione
n. 42 del 2016 e n. 15 del 2017). come parametro interposto della norma della Carta che si assu-
me violata; le disposizioni attributive di diritti in forma self-
Concorrenza (disciplina della) — Contributi per il fun- executing sono invece suscettibili di diretta applicazione da par-
zionamento dell'Autorità garante della concorrenza e del te del giudice comune, con la conseguente non applicazione del-
mercato — Presupposti e destinatari dell'imposizione — l'eventuale norma interna contrastante (1). Naturalmente la di-
Questioni inammissibili di costituzionalità (Cost., art. 3, retta giustiziabilità dei diritti sanciti dalla Carta è circoscritta ai
53; y l. 10 ottobre 1990 n. 287, norme per la tutela della settori di competenza dell'Unione, sia sulla base di quanto pre-
concorrenza e del mercato, art. 10; y d.l. 24 gennaio 2012
n. 1, disposizioni urgenti per la concorrenza, lo sviluppo ————————

delle infrastrutture e la competitività, art. 5 bis; y l. 24 (1) Rinvio a quanto scritto, all'indomani dell'entrata in vigore della
marzo 2012 n. 27, conversione in legge, con modificazio- Carta, in E. SCODITTI, Il giudice comune e la tutela dei diritti fonda-
ni, del d.l. 24 gennaio 2012 n. 1, art. 1). mentali di fonte sovranazionale, in Foro it., 2010, V, 42.

IL FORO ITALIANO — 2018.


407 PARTE PRIMA 408

visto dallo stesso art. 51 della Carta, sia per la logica stessa del norma unionale direttamente applicabile non era una disposi-
principio del primato del diritto unionale. Su tutto quanto, anche zione della carta dei diritti fondamentali, pur richiamata, ma
ai fini della distinzione fra principi e diritti, campeggia il rinvio l'art. 157 Tfue (6). Il punto di emersione del problema è l'ap-
pregiudiziale alla Corte di giustizia. plicazione di una norma a protezione di un diritto fondamenta-
La corte di Lussemburgo è andata elaborando nel tempo ciò le. La premessa della «precisazione» è per l'appunto il «conte-
che deve intendersi per «attuazione del diritto dell'Unione» qua- nuto di impronta tipicamente costituzionale» della carta dei di-
le condizione di applicazione della Carta (art. 51, par. 1) (2). Un ritti fondamentali e la constatazione che «i principî e i diritti
ulteriore profilo di grande rilevanza oggetto della giurispruden- enunciati nella carta intersecano in larga misura i principî e i
za unionale è stato quello del rapporto fra disapplicazione della diritti garantiti dalla Costituzione italiana (e dalle altre Costitu-
legge difforme dal diritto dell'Unione e controllo accentrato di zioni nazionali degli Stati membri)». Può darsi quindi il caso,

a
costituzionalità in un tribunale costituzionale. Sono stati in par- continua il giudice costituzionale, che «la violazione di un di-

to
ticolare fissati i margini di compatibilità con il diritto del- ritto della persona infranga, ad un tempo, sia le garanzie presi-
l'Unione di un sistema nazionale che imponga al giudice comu- diate dalla Costituzione italiana, sia quelle codificate dalla car-

en
ne di attivare il processo costituzionale accentrato innanzi ad un ta dei diritti dell'Unione». La violazione dei diritti della perso-
giudice costituzionale, anziché procedere direttamente alla di-

am
na postula la necessità dell'intervento erga omnes del giudice
sapplicazione della norma interna. Il precipitato di tali pronunce costituzionale, «anche in virtù del principio che situa il sinda-
è il seguente: il diritto dell'Unione «non osta» al carattere prio- cato accentrato di costituzionalità delle leggi a fondamento del-

on
ritario del giudizio di costituzionalità di competenza delle Corti l'architettura costituzionale (art. 134 Cost.). La corte giudiche-

O
costituzionali nazionali, purché i giudici ordinari restino liberi rà alla luce dei parametri interni ed eventualmente di quelli eu-

M abb
di sottoporre alla Corte di giustizia, «in qualunque fase del pro-

M
ropei (ex art. 11 e 117 Cost.), secondo l'ordine di volta in volta
cedimento ritengano appropriata e finanche al termine del pro- appropriato, anche al fine di assicurare che i diritti garantiti

SI
cedimento incidentale di controllo generale delle leggi, qualsiasi dalla citata carta dei diritti siano interpretati in armonia con le
IO in
questione pregiudiziale a loro giudizio necessaria»; di «adottare

AS
tradizioni costituzionali, pure richiamate dall'art. 6 Tue e dal-
qualsiasi misura necessaria per garantire la tutela giurisdizionale
so
l'art. 52, 4° comma, Cdfue come fonti rilevanti in tale ambito»,
provvisoria dei diritti conferiti dall'ordinamento giuridico del- conclude la Consulta.
l'Unione»; di disapplicare, al termine del giudizio incidentale di
es

Allo schema dei rapporti predisposto dal giudice di Lussem-


legittimità costituzionale, la disposizione legislativa nazionale burgo la Corte costituzionale aggiunge così le ragioni immanen-
nc

in questione che abbia superato il vaglio di costituzionalità, ove ti al controllo accentrato di costituzionalità. Ciò che viene in
D

la ritengano contraria al diritto dell'Unione (3). primo piano, al di là della struttura accentrata del sindacato e
co

È nel quadro così definito dalla corte di Lussemburgo che si


U

del richiamo all'efficacia erga omnes dell'intervento del giudice


colloca la «precisazione» contenuta nel punto 5.2 di Corte cost.
LA

costituzionale italiano (benché, come si vedrà più avanti, non è


IO olo

14 dicembre 2017, n. 269, in epigrafe, secondo cui laddove una indifferente il carattere, accentrato o diffuso, del controllo), è la
legge sia oggetto di dubbi di illegittimità tanto in riferimento ai
C

funzione del processo costituzionale, la logica cioè del controllo


c

diritti protetti dalla Costituzione italiana, quanto in relazione a di costituzionalità al quale si deve dare priorità rispetto all'effet-
O sci
LO

quelli garantiti dalla carta dei diritti fondamentali dell'Unione to diretto del diritto dell'Unione quando sia in gioco un diritto
europea in ambito di rilevanza unionale, deve essere sollevata la fondamentale, o un diritto della persona per riprendere il lin-
Fa

questione di legittimità costituzionale, fatto salvo il ricorso al guaggio della sentenza in rassegna. L'impronta costituzionale,
rinvio pregiudiziale per le questioni di interpretazione o di inva- che pur potrebbe ravvisarsi nel ruolo di criterio di validità delle
R

lidità del diritto dell'Unione, ai sensi dell'art. 267 Tfue. Si viene norme prodotte dall'ordinamento dell'Unione europea e (nei li-
così configurando, sulla base degli arresti della giurisprudenza miti delle competenze dell'Unione) da quelli nazionali, viene
unionale e del diritto vivente costituzionale, il sistema dei rap- dalla Consulta imputata al particolare contenuto della Carta, al
porti fra controllo accentrato di costituzionalità e disapplicazio-
suo riferimento cioè ai diritti fondamentali che sono sanciti non
ne della norma nazionale nella singola controversia. Il punto di
solo dalla Carta, ma anche dalla Costituzione nazionale.
maggior criticità di tale sistema non risiede tanto nella possibili-
tà di adottare misure provvisorie di tutela di diritti, non man- I diritti fondamentali della carta dell'Unione europea sono pa-
cando una giurisprudenza costituzionale in tal senso (4), quanto trimonio della Costituzione italiana non solo perché vi penetra-
nei margini di disapplicazione per il giudice comune dopo un no attraverso la porta dell'art. 117, 1° comma, Cost. (che diven-
giudizio di conformità a Costituzione della norma, peraltro ta la ragione di denuncia dell'illegittimità costituzionale), ma
avente portata vincolante per il giudice a quo, come non si è anche perché, grazie alla formulazione per principî della Costi-
mancato di sottolineare (5). E allora è alla motivazione della tuzione, per larga parte essi coincidono con i diritti sanciti dalla
«precisazione» che si deve tornare perché probabilmente lì c’è Carta nazionale. Una volta che si stabilisca questa omogeneiz-
la chiave per uscire dall'impasse. zazione dei diritti fondamentali di fonte unionale con quelli di
fonte costituzionale, segno del resto della regola aurea della
2. - La logica del controllo di costituzionalità. Va premesso massima espansione delle tutele che presiede al rapporto fra car-
che fra Corte cost. 14 dicembre 2017, n. 269, e la pronuncia di te dei diritti, i diritti fondamentali dell'Unione cadono nel bilan-
poco precedente, che ha dichiarato inammissibile la questione ciamento cui provvede istituzionalmente il giudice costituziona-
di legittimità costituzionale dovendo il giudice comune proce- le quando esercita il controllo di legittimità costituzionale, alla
dere alla non applicazione della norma interna contrastante con stessa stregua di quanto accade per i diritti umani sanciti dalla
il diritto dell'Unione europea, non vi è contraddizione perché la Cedu. Come affermato a proposito della corte di Strasburgo,
mentre quest'ultima provvede ad una tutela parcellizzata dei di-
———————— ritti, il giudice costituzionale opera una valutazione sistemica, e
non isolata, dei valori coinvolti dalla norma scrutinata ed è tenu-
(2) Sull'evoluzione della giurisprudenza sul punto, G. AMOROSO,
Sull'ambito di applicazione della carta dei diritti fondamentali del- to quindi al bilanciamento (7). Questo perché «tutti i diritti fon-
l'Unione europea, in Foro it., 2017, V, 229. damentali tutelati dalla Costituzione si trovano in rapporto di in-
(3) Corte giust. 20 dicembre 2017, causa C-322/16, <www.curia. tegrazione reciproca e non è possibile pertanto individuare uno
europa.eu>; 11 settembre 2014, causa C-112/13, Foro it., Rep. 2015, di essi che abbia la prevalenza assoluta sugli altri ... La Costitu-
voce Unione europea, n. 1128; 22 giugno 2010, cause riunite C-188/10 zione italiana, come le altre Costituzioni democratiche e plurali-
e C-189/10, id., Rep. 2011, voce cit., n. 1009.
(4) Lo rileva L. SALVATO, Quattro interrogativi preliminari al dibat- ste contemporanee, richiede un continuo e vicendevole bilan-
tito aperto dalla sentenza n. 269 del 2017, in <www.forumcostitu ciamento tra principî e diritti fondamentali, senza pretese di as-
zionale.it>, anche se un problema potrebbe persistere per il giudizio di solutezza per nessuno di essi» (8).
cassazione (R.G. CONTI, La Cassazione dopo Corte cost. 269/17. Qual-
che riflessione a seconda lettura, ibid.). ————————
(5) R. MASTROIANNI, La Corte di giustizia ed il controllo di costitu-
zionalità: Simmenthal revisited?, in Giur. costit., 2014, 4089, il quale (6) Corte cost. 12 maggio 2017, n. 111, Foro it., 2017, I, 2230.
ravvisa nell'orientamento del giudice unionale sulla priorità del proces- (7) Corte cost. 28 novembre 2012, n. 264, Foro it., 2013, I, 22, e già
so costituzionale una messa in discussione del principio di supremazia prima Corte cost. 4 dicembre 2009, n. 317, id., 2010, I, 359.
del diritto Ue. (8) Corte cost. 9 maggio 2013, n. 85, Foro it., 2014, I, 441.

IL FORO ITALIANO — 2018.


409 GIURISPRUDENZA COSTITUZIONALE E CIVILE 410

Il proprium del controllo di costituzionalità risiede in questo sura graduata a seconda dei rapporti di prevalenza e soccom-
bilanciamento, che è espressione a sua volta dell'esistenza di un benza, e non da quella dell'aut-aut, in base alla quale il diritto
ordine politico-costituzionale. Ciò che manca all'Unione euro- da tutelare o c’è o non c’è.
pea, ed invece connota l'ordinamento statuale, è la competenza Una volta che il diritto fondamentale di fonte unionale entri
sulla competenza (Kompetenz-Kompetenz), la sovranità che di- nel bilanciamento può recedere. Nella logica del controllo di co-
scende dalla decisione politica fondamentale che è alla base di stituzionalità sfuma la natura di regola self-executing del diritto
una Costituzione e che proietta l'ordine costituzionale sul- fondamentale previsto dalla carta dell'Unione perché esso viene
l'universalità dei rapporti che si manifestano su un determinato ricondotto ai principî che, anche per via di integrazione da parte
territorio. L'ordine politico-costituzionale è responsabile del- dell'ordinamento sovranazionale, compongono un determinato
l'intero (9), laddove invece l'Unione europea resta un ordina- quadro politico-costituzionale. In questo senso non c’è alcuna

a
mento settoriale basato su competenze limitate. Ecco perché la differenza nell'ottica del controllo di costituzionalità fra il dirit-

to
Costituzione trova applicazione in base al criterio gerarchico e to fondamentale di fonte unionale formulato in forma di princi-
l'Unione europea in base a quello della competenza (10). Se la

en
pio e quello formulato in forma di diritto: quella differenza rile-
Costituzione è responsabile per l'intero, nessun principio può va solo per il giudice comune ai fini della diretta applicazione

am
essere «tiranno», per riprendere il linguaggio di Corte cost. n. del diritto dell'Unione. Il giudice delle leggi può non accogliere
85 del 2013, ma si richiede un punto di equilibrio «dinamico e la questione di costituzionalità, a parte i profili d'inammissibili-
non prefissato in anticipo» che il bilanciamento volta a volta tà, o perché non ravvisi la violazione del pertinente diritto fon-

on
consente di identificare. Come si legge nella «precisazione» in damentale di fonte unionale o perché quel diritto, cadendo nel

O
rassegna, «la corte giudicherà alla luce dei parametri interni ed

M abb
bilanciamento, può essere recessivo rispetto ad altri principî co-

M
eventualmente di quelli europei (ex art. 11 e 117 Cost.), secon- stituzionali ritenuti prevalenti. Si apre qui la partita per il giudi-
do l'ordine di volta in volta appropriato». ce comune.

SI
Il confronto con la Cedu è particolarmente significativo per-
IO in Un'ultima notazione prima di procedere oltre. Il contenuto

AS
ché qui si contrappongono l'ordinamento politico-costituzionale del giudizio di legittimità muta a seconda se il parametro inter-
so
ed un ordinamento puramente giurisdizionale. La storiografia posto nella denuncia di violazione dell'art. 117, 1° comma,
insegna che il costituzionalismo moderno è un Giano bifronte, Cost. sia rappresentato da una norma «costituzionale» contenuta
es

norma suprema di garanzia e decisione politica fondamentale, nella carta dei diritti fondamentali (sia essa enunciativa tanto di
tutela dei diritti e programma fondamentale (11). Queste carat- un diritto quanto di un principio) o da altra norma dell'ordi-
nc

teristiche mancano alla Cedu, la quale è un ordinamento pura- namento unionale. Nel primo caso interviene la valutazione di
D

mente giurisdizionale, non orientato alla produzione di norme


co

bilanciamento (Corte cost. n. 269 del 2017), nel secondo l'ap-


U

(in conformità di un indirizzo fondamentale e nel rispetto di una prezzamento dell'esistenza del contrasto puntuale fra norma in-
LA

lista di diritti fondamentali). La Cedu provvede esclusivamente terna e norma dell'Unione (quando quest'ultima non sia autoap-
IO olo

all'enforcement per via giudiziale di diritti che, non appartenen- plicativa, ciò che rende inammissibile l'incidente di legittimità
C

do ad alcun ordinamento politico-costituzionale, vengono defi- per la possibilità di diretta applicazione da parte del giudice
c

niti «umani» e non «fondamentali», attributo quest'ultimo che si comune — Corte cost. n. 111 del 2017, sopra richiamata), fermo
O sci
LO

addice alla lista di diritti quando essa è criterio di validità (fon- restando che non deve esservi contrasto fra il diritto dell'Unione
damento in senso proprio) di un ordinamento produttivo di nor- ed i principî supremi dell'ordine costituzionale (16).
Fa

me giuridiche (12). La tutela parcellizzata dei diritti, cui prov-


vede la Corte Edu, è espressione di un ordinamento cui manca 3. - La logica della disapplicazione. Richiamando la possibi-
R

la valenza politico-costituzionale e dunque la necessità di bilan- lità per il giudice del processo a quo, prevista dalla giurispru-
ciare la pluralità di principî che deriva dalla responsabilità per denza unionale, di disapplicare al termine del giudizio inciden-
l'intero cui è invece tenuto l'ordinamento statuale. Ciò che si tale di legittimità la disposizione legislativa nazionale, la sen-
deve stabilire è se nel caso concreto vi sia stata una violazione tenza in rassegna vi aggiunge un «per altri profili» a proposito
del pertinente diritto umano. La vicenda delle leggi retroattive è della contrarietà al diritto dell'Unione. La valutazione che il
un chiaro esempio di come l'utilizzo di una categoria quale giudice comune deve effettuare della norma, che abbia superato
quella di «motivi imperativi d'interesse generale» da parte del il dubbio di costituzionalità, è di natura diversa da quella che ha
giudice di Strasburgo sia significativo non di un bilanciamento, svolto il giudice costituzionale. Non c’è più una questione di le-
ma dell'assenza di diritti da opporre al legislatore (13). Il giudi- gittimità costituzionale, c’è da fare una diversa valutazione, ri-
zio di proporzionalità della Corte Edu è un giudizio di secondo spetto alla quale non ha pertanto alcuna efficacia vincolante il
grado, nel senso che mira a verificare il corretto utilizzo del test previo giudizio costituzionale. La norma dell'Unione sul diritto
di proporzionalità da parte dell'autorità nazionale: se è pertinen- fondamentale non integra più il parametro di legittimità della
te e sufficiente il motivo invocato da quest'ultima per giustifica- norma ordinaria, ma è ora la norma che deve trovare applicazio-
re l'ingerenza o la restrizione vuol dire che non c’è un diritto da ne, in luogo di quella interna nel caso di contrasto, in funzione
tutelare (14). Viceversa, a proposito dell'incidenza della senten- di disciplina della fattispecie controversa.
za Cedu sul giudicato civile o amministrativo, il giudice costitu-
Non entra in gioco un sindacato diffuso di costituzionalità,
zionale fa valere una tipica esigenza di bilanciamento quando
cui la sentenza n. 269 del 2017 accenna al punto 5.3 per definir-
considera la necessità di stabilire una ponderazione fra il diritto
lo inammissibile, perché la logica della disapplicazione è diver-
di azione degli interessati ed il diritto di difesa dei terzi rispetto
sa da quella del controllo di costituzionalità. Il criterio che rile-
al processo convenzionale (15). Il bilanciamento è retto dalla
va ora non è quello gerarchico del parametro di legittimità con-
logica chiaroscurale dell'et-et, in base alla quale i principî che
segnato dalla fonte superiore, ma quello di competenza, da cui
condividono la medesima normatività trovano attuazione in mi-
discende la preminenza della norma autoapplicativa avente ad
———————— oggetto il diritto fondamentale rispetto a quella interna. Ciò che
il giudice comune deve valutare è se, sulla base di un confronto
(9) Così definisce la dimensione del «pubblico» G. PALOMBELLA, È puntuale vi sia un contrasto fra norme in un settore di compe-
possibile una legalità globale? Il Rule of law e la governance del mon-
do, Bologna, 2012, 185 ss. tenza dell'Unione. Egli è qui agente del diritto dell'Unione, di
(10) S. PARISI, La gerarchia delle fonti. Ascesa declino mutazioni, un ordinamento retto dal principio di tassatività delle competen-
Napoli, 2012, passim. ze, rispetto al quale non viene in rilievo l'esigenza di bilancia-
(11) M. FIORAVANTI, Appunti di storia delle Costituzioni moderne. mento propria dell'ordinamento politico-costituzionale dotato
Le libertà fondamentali, Torino, 1995, passim. della competenza sulla competenza. In questo campo vi è stata
(12) Sul punto, cfr. E. SCODITTI, Se un diritto umano diventa diritto
fondamentale: la Cedu come parametro interposto di costituzionalità, una cessione di sovranità all'Unione da parte dello Stato mem-
in Foro it., 2013, I, 788. bro: di qui la necessità della diretta attuazione della norma del-
(13) M. BIGNAMI, La Corte Edu e le leggi retroattive, in l'ordinamento competente senza passare per il previo bilancia-
<www.questionegiustizia.it>.
(14) V. ZAGREBELSKY-R. CHENAL-L. TOMASI, Manuale dei diritti ————————
fondamentali in Europa, Bologna, 2016, 136.
(15) Corte cost. 26 maggio 2017, n. 123, Foro it., 2017, I, 2180. (16) Corte cost. 26 gennaio 2017, n. 24, Foro it., 2017, I, 393.

IL FORO ITALIANO — 2018.


411 PARTE PRIMA 412

mento. Come quello del giudice della Cedu, si tratta di un con- la necessaria flessibilità per potersi adeguare ai caratteri di un
trollo parcellizzato, cui resta estranea la logica della pondera- mondo ormai plurale (18). L'universo della legalità al plurale è
zione fra valori giuridici equiordinati. Non c’è un peso o impor- ancora tutto da scoprire e la divergenza fra le corti ha delle soglie
tanza di principî concorrenti da apprezzare, ma un contrasto fra oltre le quali l'apertura del sistema può generare derive dissolu-
regole da accertare e dunque una regola enunciativa del diritto tive, come dimostra la vicenda del caso Taricco (19). È questo il
da applicare o meno in funzione di disciplina della fattispecie nodo della teoria del diritto nei prossimi anni: se e come possa
secondo le modalità della classica operazione di sussunzione. Il fare sistema la legalità al plurale. Attraverso quali vie è ricom-
filtro preliminare non è quello del bilanciamento, ma quello del- ponibile la scissione che si è aperta nel cuore del diritto, il quale
la verifica circa la possibilità, in presenza di apparente contra- per definizione deve essere esclusivo? La ricomposizione può
sto, di interpretare la norma interna in modo conforme al diritto essere à la Dworkin di tipo puramente interpretativo oppure il

a
fondamentale sancito dall'Unione. criterio positivistico della fonte è destinato a permanere e in qua-

to
Le valutazioni del giudice costituzionale e del giudice comu- le misura? Rispetto a questi scenari, teorici e pratici, il «caso»
ne restano quindi distinte e non sovrapponibili. Non c’è diver- aperto da Corte cost. 269/17 può essere ricondotto ad una logica

en
genza o possibilità di un contrasto perché si tratta di punti di vi- di sistema e rappresentare forse l'esempio virtuoso di un concor-
so di legalità (costituzionale e unionale) in un contesto che a fa-

am
sta qualificatori diversi. Sindacato di costituzionalità e controllo
di conformità alla norma dell'Unione esprimono il concorso di tica riesce a contenere la pluralità di legalità.
ordinamenti distinti rispetto ad un medesimo oggetto, il diritto

on
fondamentale, in un caso rilevante come principio in concorso ENRICO SCODITTI

O
con gli altri pertinenti principî fondamentali, nell'altro rilevante

M abb

M
come regola della fattispecie controversa. La disciplina del con-
————————
corso di valutazioni è affidata ad una procedura che fissa priori-

SI
tà ed esercizi di poteri, e cioè cosa e quando può fare chi: la (18) N. KRISCH, Beyond Constitutionalism. The pluralist Structure
IO in
AS
priorità spetta al controllo di costituzionalità a condizione che of Postnational Law, Oxford, 2010, 152.
siano salvaguardate una serie di prerogative del giudice comune (19) A proposito del caso Taricco vi sarebbe da chiedersi come sa-
so

in funzione di garanzia del diritto dell'Unione. rebbero andate le cose se la Corte di giustizia non avesse rilevato che
alla data dei fatti del procedimento principale il regime della prescri-
es

In condizioni di pluralismo ordinamentale, nel senso che l'un zione applicabile ai reati in materia di Iva non era stato ancora oggetto
ordinamento è efficace in costanza dell'altro, la struttura accen- di armonizzazione da parte del legislatore dell'Unione (Corte giust. 5
nc

trata del sindacato di costituzionalità meglio garantisce rispetto dicembre 2017, causa C-42/17, punto 44, Foro it., 2018, IV, 18).
D

ad un sistema di controllo diffuso, dove la questione di legitti-


co

mità non è dissociabile dalla risoluzione della singola contro-


versia, la preservazione del punto di vista costituzionale del bi-
LA
IO olo

lanciamento. In un sistema diffuso di controllo di costituzionali-


tà l'esigenza di bilanciamento avrebbe avuto meno margini ri-
C
c

spetto al dovere cogente del giudice comune di dare attuazione


O sci
LO

al diritto dell'Unione. L'esistenza di un tribunale costituzionale ————————

conferisce autonomia al giudizio basato sul bilanciamento fra


Fa

principî rispetto ad un contesto nel quale il giudice comune è


non solo organo dell'ordinamento interno, ma anche agente del
R

diritto dell'Unione. A partire da Kelsen si ritiene che il vantag-


gio della pronuncia di un giudice costituzionale sia quello del-
l'efficacia erga omnes, con la definitiva espunzione della norma
dall'ordinamento e l'evidente soddisfacimento di esigenze di CORTE COSTITUZIONALE; sentenza 14 dicembre 2017,
certezza del diritto, rispetto ad un sindacato diffuso che, come n. 267 (Gazzetta ufficiale, 1a serie speciale, 20 dicembre
quello statunitense, grazie allo stare decisis, può sì guadagnare 2017, n. 51); Pres. GROSSI, Est. MORELLI; Soc. F.lli Varani
il generale rispetto del precedente della Supreme Court, ma non di Varani Romano & Primo (Avv. SIVIERI) c. Min. giusti-
può escludere la reversibilità del giudizio a seguito del muta- zia e altra. Ord. Cass. 21 settembre 2016 (G.U., 1a s.s., n. 4
mento d'indirizzo della stessa corte (benché tale reversibilità del 2017).
possa rivelarsi un vantaggio in relazione alle esigenze evolutive
dell'ordinamento). Nel contesto del pluralismo degli ordinamen- Autoveicolo — Sequestro — Custode — Compenso —
ti il controllo accentrato guadagna un'ulteriore funzione, quella Riduzione con effetto retroattivo — Incostituzionalità
di preservazione dell'autonomia del punto di vista del bilancia- (Cost., art. 3, 41, 117; y l. 4 agosto 1955 n. 848, ratifica ed
mento costituzionale. Il giudice costituzionale dà voce alla Co- esecuzione della convenzione per la salvaguardia dei diritti
stituzione nazionale. dell'uomo e delle libertà fondamentali, firmata a Roma il 4
Il sistema dei rapporti fra controllo accentrato di costituziona- novembre 1950 e del protocollo addizionale alla conven-
lità e disapplicazione della norma nazionale nella singola contro- zione stessa, firmato a Parigi il 20 marzo 1952: protocollo
versia consente di trarre un'ulteriore conclusione. Esso pone le addizionale n. 1, art. 1; y l. 30 dicembre 2004 n. 311, di-
basi per una lettura non in termini conflittuali delle divergenze sposizioni per la formazione del bilancio annuale e plu-
che possono manifestarsi fra corti nazionali, sovranazionali ed riennale dello Stato (legge finanziaria 2005), art. 1, commi
internazionali. Una divergenza di valutazioni fra il giudice costi- 318, 319, 320, 321).
tuzionale e la corte di Strasburgo non comporta un conflitto giu-
ridico, ma un concorso di pronunce dotate di pari legittimità per- È incostituzionale l'art. 1, commi 318-321, l. 30 dicembre
ché, mentre il primo bilancia principî e così facendo dice la Co- 2004 n. 311, nella parte in cui riconosce ai custodi dei
stituzione, la seconda giudica della violazione di un diritto nel veicoli sottoposti a sequestro, con effetto retroattivo, com-
caso concreto. Adoperando il linguaggio processualcivilistico, pensi inferiori a quelli previgenti. (1)
potrebbe dirsi che il conflitto di giudicati è di carattere solo logi-
co, non pratico. Benché contraddetta dalla pronuncia costituzio-
nale, la sentenza Cedu è suscettibile di esecuzione. Si tratta di Diritto. — 1. - Con riferimento ai parametri di cui agli art.
una conseguenza inevitabile del concorso di legalità che connota 3, 41 e 117, 1° comma, Cost. (quest’ultimo in relazione
la contemporanea civiltà del diritto (17). Un sistema di legalità al all'art. 1 del protocollo addizionale n. 1 alla convenzione
plurale è inevitabilmente aperto al suo vertice. È stato detto che per la salvaguardia dei diritti dell'uomo e delle libertà fon-
lasciare aperte le questioni di fondo dà ai sistemi post-nazionali damentali, firmato a Parigi il 20 marzo 1952, ratificato e re-
so esecutivo con l. 4 agosto 1955 n. 848), la Corte di cassa-
————————
zione, con l'ordinanza di cui si è in narrativa detto, solleva
(17) Cfr., ancora, E. SCODITTI, Legalità al plurale, in Quaderni co- questione di legittimità costituzionale dell'art. 1, commi da
stituzionali, 2013, 1031. 312 a 321, l. 30 dicembre 2004 n. 311 (disposizioni per la
IL FORO ITALIANO — 2018.
413 GIURISPRUDENZA COSTITUZIONALE E CIVILE 414

formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato - sistema diverso, che la rimettente reputa «irragionevole e
legge finanziaria 2005), «nella parte in cui riconosce ai cu- non compatibile con i principî di tutela e dell'affidamento e
stodi dei veicoli sottoposti a sequestro, con effetto retroatti- del diritto di proprietà, in particolare nell'accezione fatta
vo, compensi inferiori a quelli previgenti». propria dalla giurisprudenza della Corte Edu», imponendo
2. - Il denunciato art. 1 l. n. 311 del 2004, al suo comma «un sacrificio alla (sola) categoria dei custodi, che vedono
312, testualmente dispone che «I veicoli giacenti presso i pregiudicato il loro diritto al compenso per prestazioni già
custodi a seguito dell'applicazione di provvedimenti di se- effettuate all'interno dei rapporti di durata, senza che possa
questro dell'autorità giudiziaria, anche se non confiscati, ritenersi ad essi imputabile la grave situazione di disfunzio-
sono alienati, anche ai soli fini della rottamazione, mediante ne».
cessione al soggetto titolare del deposito ove ricorrano le 4. - Con riguardo alle disposizioni di cui ai commi da 312

a
seguenti condizioni: a) siano ritenute cessate, con ordinanza a 317 dell'art. 1 l. n. 311 del 2004 non vi è, pertanto, que-

to
dell'autorità giudiziaria da comunicare all'avente diritto alla stione sulla quale questa corte debba pronunciarsi (sentenza

en
restituzione, le esigenze che avevano motivato l'azione del n. 47 del 2017, Foro it., 2017, I, 1507).
provvedimento di sequestro; b) siano immatricolati per la 5. - La questione di legittimità costituzionale delle dispo-

am
prima volta da oltre cinque anni e siano privi di interesse sizioni di cui ai successivi commi da 318 a 321 dello stesso
storico e collezionistico; c) siano comunque custoditi da ol- art. 1 l. n. 311 del 2004 (che esaurisce, dunque, il thema de-

on
tre due anni alla data del 1° luglio 2002; d) siano trascorsi cidendum del presente giudizio) è fondata. E ciò per viola-
sessanta giorni dalla comunicazione all'avente diritto alla zione dell'art. 3 Cost., che assorbe gli altri denunciati profili

O
M abb
restituzione dell'ordinanza di cui alla lett. a) senza che que- di illegittimità costituzionale.

M
sti abbia provveduto al ritiro». 5.1. - È, infatti, nell'art. 3 Cost. che trova copertura il va-

SI
Nei commi da 313 a 317, lo stesso art. 1 prevede e disci- lore del legittimo affidamento riposto nella sicurezza giuri-
IO in
plina partitamente le attività «funzionali e connesse» alla dica, che si atteggia come limite generale alla retroattività

AS
suddetta «alienazione» dei veicoli in custodia. E, nei succes- della legge.
so

sivi quattro commi, rispettivamente, dispone che «[a]l cu- E se — come chiarito dalla costante giurisprudenza di
stode è riconosciuto, in deroga alle tariffe previste dagli art.
es

questa corte (in consonanza anche con quella della Corte


59 e 276 t.u. di cui al d.p.r. 30 maggio 2002 n. 115, un im- Edu) — la tutela dell'affidamento non comporta che, nel
nc

porto complessivo forfetario, comprensivo del trasporto, de- nostro sistema costituzionale, sia assolutamente interdetto al
terminato, per ciascuno degli anni di custodia, nel modo se-
D

legislatore di emanare disposizioni le quali modifichino sfa-


co

guente: a) euro 6 per ogni mese o frazione di esso per i mo-


U

vorevolmente la disciplina di rapporti di durata, anche se il


toveicoli e i ciclomotori; b) euro 24 per ogni mese o frazio- loro oggetto sia costituito da diritti soggettivi perfetti, resta
LA
IO olo

ne di esso per gli autoveicoli e i rimorchi di massa comples- fermo tuttavia che dette disposizioni, «al pari di qualsiasi
siva inferiore a 3,5 tonnellate, per le macchine agricole e precetto legislativo, non possono trasmodare in un regola-
C
c

operatrici; c) euro 30 per ogni mese o frazione di esso per mento irrazionale e arbitrariamente incidere sulle situazioni
O sci
LO

gli autoveicoli e i rimorchi di massa complessiva superiore a sostanziali poste in essere da leggi precedenti, frustrando
3,5 tonnellate» (comma 318); «[g]li importi di cui al comma così anche l'affidamento del cittadino nella sicurezza pub-
Fa

318 sono progressivamente ridotti del venti per cento per blica [recte: giuridica]» (sentenza n. 822 del 1988, id., 1991,
ogni anno o frazione di esso successivo al primo di custodia I, 335; nello stesso senso, ex plurimis, sentenze n. 16 del
R

del veicolo, salva l'eventuale intervenuta prescrizione delle 2017; n. 108 del 2016, id., Rep. 2016, voce Impiegato dello
somme dovute» (comma 319); «[l]e somme complessiva- Stato, n. 265; nn. 216, 56 e 34 del 2015, id., 2015, I, 3769,
mente dovute sono corrisposte in cinque ratei annui costanti ibid., 1903 e ibid., 1499; n. 166 del 2012, id., 2012, I,
a decorrere dall'anno 2006» (comma 320); «[a]lle procedure 2229).
di alienazione o rottamazione già avviate e non ancora con- 5.2. - In applicazione dei riferiti principî, con la sentenza
cluse e alle relative istanze di liquidazione dei compensi, n. 92 del 2013 (id., 2014, I, 714), questa corte — chiamata a
comunque presentate dai custodi, si applicano, qualora esse scrutinare l'art. 38, 2°, 4°, 6° e 10° comma, d.l. 30 settem-
concernano veicoli in possesso dei requisiti di cui al comma bre 2003 n. 269 (disposizioni urgenti per favorire lo svilup-
312, le disposizioni di cui ai commi da 312 a 320» (comma po e per la correzione dell'andamento dei conti pubblici),
321). come convertito, prevedente analogo meccanismo di aliena-
3. - Come chiaramente emerge dalla motivazione del- zione ex lege al custode di veicoli oggetto di sequestro (in
l'ordinanza di rimessione, le disposizioni effettivamente so- quel caso) amministrativo (specificamente correlato a viola-
spettate di contrasto con i parametri evocati sono, però, pro- zione di norme del codice della strada) e censurato, a sua
priamente, ed esclusivamente, quelle di cui ai commi 318 e volta, «nella parte in cui riconosce[va] al custode, con effet-
(per connessione) 319, 320 e 321 del su menzionato art. 1 l. to retroattivo, compensi inferiori rispetto a quelli previgen-
n. 311 del 2004. ti» — ne ha dichiarato l'illegittimità costituzionale per vio-
Nessuna censura la Corte di cassazione rivolge, infatti, al lazione appunto dell'art. 3 Cost. E ciò in quanto, nel conte-
meccanismo di cui ai precedenti commi da 312 a 317, in vir- sto di un rapporto «stravolto in alcuni dei suoi elementi es-
tù del quale il custode diviene acquirente ex lege di veicoli senziali», la prevista retroattiva liquidazione, in via «forfe-
in sua custodia: meccanismo la cui ratio la rimettente ritie- taria», dei compensi al custode acquirente, «in deroga» alle
ne, anzi, rispondente, all'«esigenza di risolvere il problema più favorevoli tariffe previgenti (che avrebbero dovuto ap-
della lunga giacenza dei veicoli sequestrati (confiscati o plicarsi ratione temporis), comprometteva gli interessi dei
non) presso i custodi, con conseguente accumulo di un nu- custodi in favore della controparte pubblica, senza «contro-
mero abnorme di veicoli, per lo più da rottamare o comun- partite intrinseche allo stesso disegno normativo», che va-
que di irrisorio valore, e produzione di costi esorbitanti per lessero a bilanciare le posizioni delle parti.
l'amministrazione, tenuta a remunerare l'attività di custodie 5.3. - Identiche considerazioni inducono a ravvisare il
inutilmente protratte». contrasto, con l'art. 3 Cost., anche delle disposizioni ora in
In coerenza al petitum della società ricorrente nel proces- esame. Le quali, del pari oltre il limite della ragionevolezza,
so principale e, quindi, nei limiti della rilevanza, ciò che penalizzano, senza alcun meccanismo di riequilibrio, l'inte-
quella corte sottopone al vaglio di legittimità è, appunto, resse dei custodi di veicoli in sequestro su disposizione del-
unicamente il profilo, della disciplina in esame, attinente l'autorità giudiziaria, per il profilo della non prevista, né
all'«effetto retroattivo» della rideterminazione, in senso ri- prevedibile, incisiva riduzione del compenso che confidava-
duttivo, del compenso dovuto al custode, ora acquirente ex no loro spettante in relazione a pregressi rapporti di custo-
lege, dei veicoli rispondenti alle caratteristiche di cui al dia, essendo, per di più, essi onerati, a seguito dell'acquisto
comma 312. Poiché è proprio tale retroattiva definizione in forzoso, di provvedere alla conseguente attività di smalti-
via forfetaria di rapporti negoziali, sorti nella vigenza di un mento dei veicoli già oggetto di deposito.
IL FORO ITALIANO — 2018.
415 PARTE PRIMA 416

Per questi motivi, la Corte costituzionale dichiara l'ille- ter, commi 1 e 1 bis, d.leg. 24 giugno 1998 n. 213, le banconote,
gittimità costituzionale dell'art. 1, commi da 318 a 321, l. i biglietti e le monete in lire ancora in circolazione si prescrives-
30 dicembre 2004 n. 311 (disposizioni per la formazione del sero a favore dell'erario con decorrenza immediata ed il relativo
bilancio annuale e pluriennale dello Stato - legge finanziaria controvalore fosse versato all'entrata del bilancio dello Stato
2005). per essere riassegnato al fondo per l'ammortamento dei titoli di
Stato.
———————— IV. - Nel senso che, in tema di liquidazione delle spese di cu-
stodia, l'art. 1, comma 318, l. 311/04 costituisce lex specialis,
(1) I. - Ad avviso del giudice costituzionale le disposizioni poiché prevede tariffe più basse, presupponendo l'alienazione al
censurate penalizzano, oltre il limite della ragionevolezza e sen- custode del bene custodito, ed è pertanto insuscettibile di appli-

a
za alcun meccanismo di riequilibrio, l'interesse dei custodi di cazione generalizzata ai casi nei quali detto presupposto non ri-
veicoli in sequestro su disposizione dell'autorità giudiziaria, per corra, v. Cass. 17 settembre 2008, Giosa, Foro it., Rep. 2009,

to
il profilo della non prevista, né prevedibile, incisiva riduzione voce Spese di giustizia, n. 9.

en
del compenso che confidavano loro spettante in relazione a pre- Secondo Cass. 19 aprile 2012, n. 6147, id., Rep. 2012, voce
gressi rapporti di custodia, essendo, per di più, essi onerati, a Ausiliari del giudice, n. 3, in tema di liquidazione delle spese ai

am
seguito dell'acquisto forzoso, di provvedere alla conseguente at- custodi giudiziari di veicoli oggetto di sequestro, le nuove tarif-
tività di smaltimento dei veicoli già oggetto di deposito. fe introdotte, in deroga agli art. 59 e 276 t.u. sulle spese di giu-

on
Questione assolutamente analoga era stata accolta da Corte stizia (di cui al d.p.r. 30 maggio 2002 n. 115), dalla disciplina
cost. 22 maggio 2013, n. 92, Foro it., 2014, I, 714, con nota di speciale della l. 30 dicembre 2004 n. 311, sono applicabili an-

O
M abb
richiami, commentata da DEL PRATO, in Giur. it., 2014, 25, che che ai compensi maturati in data anteriore all'entrata in vigore

M
ha dichiarato incostituzionale l'art. 38, 2°, 4°, 6° e 10° comma, della legge predetta, stante il tenore del suo art. 1, comma 321,
d.l. 30 settembre 2003 n. 269, convertito, con modificazioni, in

SI
secondo cui le nuove tariffe si applicano anche «alle procedure
l. 24 novembre 2003 n. 326, nella parte in cui determinava effet-
IO in di alienazione e rottamazione già avviate e non ancora concluse

AS
ti retroattivi in peius sul regime dei compensi spettanti ai custo- ed alle relative istanze di liquidazione dei compensi».
so
di di veicoli sottoposti a sequestro, fermo amministrativo e con-
fisca.
es

L'ordinanza di rinvio, Cass. 21 settembre 2016, n. 18520, atto


di promovimeno n. 274, è massimata in Foro it., Rep. 2016, vo-
nc

ce Sequestro conservativo, n. 11, e riportata per esteso id., Le


D

banche dati, archivio Merito ed extra, 2017.444.


co

————————
II. - La giurisprudenza costituzionale ha individuato una serie
LA

di limiti generali all'efficacia retroattiva delle leggi, attinenti al-


IO olo

la salvaguardia, oltre che dei principî costituzionali, di altri fon-


C

damentali valori di civiltà giuridica, posti a tutela dei destinatari


c

della norma e dello stesso ordinamento, tra i quali vanno ricom-


O sci
LO

presi il rispetto del principio generale di ragionevolezza, che si


riflette nel divieto di introdurre ingiustificate disparità di tratta- CORTE COSTITUZIONALE; sentenza 13 dicembre 2017,
Fa

mento; la tutela dell'affidamento legittimamente sorto nei sog- n. 262 (Gazzetta ufficiale, 1a serie speciale, 20 dicembre
getti quale principio connaturato allo Stato di diritto; la coeren- 2017, n. 51); Pres. GROSSI, Est. ZANON; Corte di cassazio-
R

za e la certezza dell'ordinamento giuridico; il rispetto delle fun- ne c. Presidente della repubblica (Avv. dello Stato MAS-
zioni costituzionalmente riservate al potere giudiziario.
SELLA DUCCI TERI), Senato della repubblica (Avv. dello
Con riguardo al principio di irretroattività delle leggi in mate- Stato BASILICA); interv. Camera dei deputati (Avv. dello
ria civile — sancito dall'art. 11 preleggi, e che non ha valenza
costituzionale a differenza di quanto espressamente previsto in
Stato DI MARTINO), P.L. (Avv. BATTINI, SANDULLI). Con-
materia penale dall'art. 25, 2° comma, Cost. — la corte ha chia- flitto di attribuzione.
rito come al legislatore non sia precluso di emanare norme re- Parlamento — Senato — Presidente della repubblica —
troattive (sia innovative che di interpretazione autentica), pur- Personale dipendente — Autodichia — Approvazione
ché la retroattività trovi adeguata giustificazione nell'esigenza di disposizioni regolamentari — Spettanza (Cost., art. 3,
di tutelare principî, diritti e beni di rilievo costituzionale, che
costituiscono altrettanti «motivi imperativi di interesse genera-
24, 66, 102, 108, 111, VI disp. trans.).
le» ai sensi della giurisprudenza della Corte Edu (Corte cost. 9 Spettava al senato della repubblica ed al presidente della
luglio 2015, n. 146, id., 2015, I, 3006, con nota di richiami, repubblica approvare gli art. da 72 a 84 del titolo II t.u.
commentata da SESTA, in Famiglia e dir., 2016, 537, e da BOR- delle norme regolamentari dell'amministrazione riguar-
RILLO, in Dir. successioni e famiglia, 2016, 515, che ha dichia-
danti il personale del senato e 1 s. d.p.r. 24 luglio 1996 n.
rato infondata la questione di legittimità costituzionale dell'art.
104, 2° e 3º comma, d.leg. 28 dicembre 2013 n. 154, nella parte
81, integrato dal d.p.r. 9 ottobre 1996 n. 89 e modificato
in cui prevede, con riguardo all'azione di petizione di eredità, dal d.p.r. 30 dicembre 2008 n. 34, nelle parti in cui riser-
che gli effetti successori della parentela naturale, di cui al novel- vano ad organi di autodichia la decisione delle controver-
lato art. 74 c.c., siano riferibili anche a successioni apertesi an- sie di lavoro instaurate dai propri dipendenti. (1)
teriormente alla data del 1° gennaio 2013 ed oggetto di giudizi
tuttora pendenti al momento dell'entrata in vigore del suddetto
decreto legislativo). Diritto. — 1. - La Corte di cassazione, sezioni unite civili,
III. - Sul principio costituzionale di affidamento del cittadino, con ordinanza del 19 dicembre 2014 (Foro it., Rep. 2015,
ricavato dalla Corte costituzionale dall'art. 3 Cost., v. Corte voce Parlamento, n. 55) (iscritta al n. 1 del reg. confl. pot.
cost. 20 maggio 2016, n. 108, Foro it., Rep. 2016, voce Impie- del 2015), ha sollevato conflitto di attribuzione tra poteri del-
gato dello Stato, n. 265, che ha dichiarato illegittimo, per viola- lo Stato nei confronti del senato della repubblica in relazione
zione del principio dell'affidamento, il combinato disposto dei all'approvazione, da parte del medesimo senato, degli artico-
commi 44 e 45 dell'art. 1 l. 24 dicembre 2012 n. 228, nella parte li da 72 a 84 del titolo II (contenzioso) t.u. delle norme rego-
in cui non escludeva dalla sua applicazione i contratti di confe- lamentari dell'amministrazione riguardanti il personale del
rimento delle mansioni superiori di direttore dei servizi generali senato della repubblica.
ed amministrativi stipulati antecedentemente alla sua entrata in
vigore; 5 novembre 2015, n. 216, id., 2015, I, 3769, con nota di La ricorrente premette di essere stata investita della deci-
richiami, commentata da PAGANO, in Giur. costit., 2015, 2000, sione sul ricorso proposto, ai sensi dell'art. 111 Cost., da un
che ha dichiarato incostituzionale l'art. 26 d.l. 6 dicembre 2011 dipendente del senato, per l'annullamento della decisione,
n. 201, convertito, con modificazioni, in l. 22 dicembre 2011 n. resa il 29 settembre 2011, in grado di appello, dal consiglio
214, nella parte in cui stabiliva che, in deroga a quanto previsto di garanzia del senato, nell'ambito di un giudizio di ottempe-
dall'art. 3, commi 1 e 1 bis, l. 7 aprile 1997 n. 96 e all'art. 52 ranza relativo ad una controversia di lavoro.
IL FORO ITALIANO — 2018.
417 GIURISPRUDENZA COSTITUZIONALE E CIVILE 418

Osserva la Corte di cassazione che le disposizioni regola- Chiede, pertanto, la ricorrente, in via subordinata, che in
mentari ricordate, affidando ad organi interni a quel ramo del tale ipotesi il ricorso sia accolto, nella parte in cui le men-
parlamento la decisione delle controversie con l'amministra- zionate disposizioni regolamentari non consentono il ricorso
zione del senato, che attengano allo Stato e alla carriera giu- in Cassazione per violazione di legge, ai sensi dell'art. 111,
ridica ed economica dei dipendenti del senato, precludereb- 7° comma, Cost., contro le decisioni pronunciate dagli organi
bero l'accesso di questi ultimi alla piena tutela giurisdiziona- di autodichia.
le, così comprimendo la sfera di attribuzioni costituzionali 2. - Con un ulteriore conflitto, sollevato con ordinanza del
dell'autorità giudiziaria, in violazione degli art. 3, 1° comma, 19 gennaio 2015 (iscritta al n. 2 del reg. confl. pot. del
24, 1° comma, 102, 2° comma, quest'ultimo in combinato 2015), la Corte di cassazione, sezioni unite civili, chiede a
disposto con la VI disposizione transitoria e finale, 108, 2° questa corte di dichiarare che non spettava al presidente della

a
comma, e 111, 1° e 2° comma, Cost. repubblica approvare il decreto presidenziale 24 luglio 1996

to
Evidenzia la ricorrente, in primo luogo, che la Costituzio- n. 81, integrato dal decreto presidenziale 9 ottobre 1996 n.

en
ne prevede testualmente una vera e propria autodichia solo 89, e modificato dal decreto presidenziale 30 dicembre 2008
all'art. 66 Cost., a mente del quale ciascuna camera giudica n. 34, i quali istituiscono e disciplinano, all'interno della pre-

am
dei titoli di ammissione dei suoi componenti e delle cause sidenza della repubblica, gli organi competenti a decidere sui
sopraggiunte di ineleggibilità e di incompatibilità. Ritiene, ricorsi presentati dal personale del segretariato generale della

on
conseguentemente, che le disposizioni regolamentari del se- medesima presidenza della repubblica.
nato — le quali, invece, riservano ad organi interni di que- La ricorrente riferisce di essere investita della decisione

O
M abb
st'ultimo anche la decisione delle controversie con i suoi di- sul ricorso proposto, ai sensi dell'art. 111, 7° comma, Cost.,

M
pendenti — si porrebbero in contrasto con il principio di da alcuni dipendenti del segretariato generale della presiden-

SI
eguaglianza (art. 3, 1° comma, Cost.), coniugato con il rico- za della repubblica, per la cassazione della decisione resa, il
IO in
noscimento a tutti del diritto fondamentale di agire in giudi- 17 aprile 2012, dal collegio d'appello della presidenza della

AS
zio per la tutela dei propri diritti e interessi legittimi (art. 24, repubblica, in un giudizio promosso dai medesimi dipendenti
so

1° comma, Cost.). al fine di ottenere il riconoscimento di somme maturate a ti-


es

La ricorrente denuncia, inoltre, la violazione dell'art. 102, tolo di indennità perequativa e indennità di comando, nel-
2° comma, Cost., il quale esclude che possano essere istituiti l'ambito del rapporto di lavoro intercorso con il segretariato
nc

giudici straordinari o giudici speciali. Tale parametro — a generale.


D

suo avviso — dovrebbe essere letto congiuntamente alla VI La Corte di cassazione rileva come i predetti decreti presi-
co

disposizione transitoria e finale della Costituzione, ai sensi denziali — in violazione degli art. 3, 1° comma, 24, 1°
LA

della quale, entro cinque anni dall'entrata in vigore di que- comma, 102, 2° comma, quest'ultimo in combinato disposto
IO olo

st'ultima, si sarebbe dovuto procedere alla revisione degli con la VI disposizione transitoria e finale della Costituzione,
C

organi speciali di giurisdizione all'epoca esistenti. Alla luce 108, 1° comma, e 111, 1° comma, Cost. — precludano l'ac-
c

di tale disciplina costituzionale, la commissione contenziosa cesso dei dipendenti del segretariato generale della presiden-
O sci
LO

ed il consiglio di garanzia — previsti dalle fonti di autono- za della repubblica alla tutela giurisdizionale comune nelle
mia del senato quali giudici, rispettivamente di primo e se- controversie di lavoro e, dunque, determinino una «lesione o
Fa

condo grado, delle controversie instaurate dai dipendenti nei turbativa del potere giurisdizionale».
confronti dell'amministrazione del senato — si porrebbero, Premette la ricorrente come la sussistenza di un'autodichia
R

rispetto alla giurisdizione ordinaria, come giudici speciali il- «vera e propria» in tema di controversie instaurate dai dipen-
legittimamente istituiti dopo l'entrata in vigore della Costitu- denti della presidenza della repubblica con il medesimo or-
zione. gano costituzionale sia stata negata, dalla giurisdizione ordi-
Ove si individuasse un profilo di continuità rispetto all'au- naria, sino alla sentenza delle sezioni unite della Corte di
todichia dell'ordinamento pre-repubblicano, il difetto di re- cassazione 17 marzo 2010, n. 6529 (id., 2011, I, 1206).
visione degli organi di autodichia del senato determinerebbe Quest’ultima avrebbe, invece, registrato la scelta del presi-
anche la violazione dell'art. 111 Cost., che afferma il princi- dente della repubblica di dotarsi, a partire dal 1996, di organi
pio del giusto processo (1° comma) e la necessità che il con- interni per la decisione di tali controversie. In questa senten-
traddittorio si svolga davanti ad un giudice terzo e imparziale za sarebbe stato evidenziato, da un lato, come tale scelta ab-
(2° comma), non potendo ritenersi rispettoso di tali principî bia un fondamento costituzionale indiretto nella potestà di
un processo che si svolga «dinanzi ad un giudice incardinato autorganizzazione e nell'autonomia contabile dell'organo
in una delle parti». costituzionale e, dall'altro, come gli organi così istituiti sod-
Per la stessa ragione, non sarebbe soddisfatto neppure il disfino i requisiti richiesti dalla Corte europea dei diritti del-
principio dell'indipendenza dei giudici speciali, prescritto l'uomo nella causa Savino e altri c. Italia (sentenza 28 aprile
dall'art. 108, 2° comma, Cost. 2009, id., Rep. 2009, voce cit., n. 63).
Secondo la ricorrente, la lesione dei ricordati principî — e, In tale contesto — osserva la Corte di cassazione — è suc-
in particolare, del diritto fondamentale alla tutela giurisdizio- cessivamente intervenuta la sentenza n. 120 del 2014 di que-
nale — ridonderebbe «non già in un vizio di incostituzionali- sta corte (id., 2014, I, 1645), e i principî in essa affermati
tà, ma in lesione o turbativa del potere giurisdizionale». La dovrebbero trovare applicazione anche con riguardo all'au-
normativa «sub-regolamentare» approvata dal senato avreb- todichia del presidente della repubblica in materia di contro-
be perciò un carattere invasivo delle attribuzioni del potere versie che attengano allo stato e alla carriera giuridica ed
giudiziario. economica del personale di tale organo costituzionale.
Osserva, infine, la Corte di cassazione che «il carattere Ad avviso delle sezioni unite, l'autodichia del presidente
chiuso e circoscritto del sistema di autodichia del senato» della repubblica si porrebbe in contrasto con il principio di
precluderebbe la possibilità del ricorso straordinario ricono- eguaglianza (art. 3, 1° comma, Cost.) e con il diritto di agire
sciuto dal 7° comma dell'art. 111 Cost. Qualora si ritenesse in giudizio per la tutela dei propri diritti e interessi legittimi
che gli organi di autodichia del senato siano organi speciali (art. 24, 1° comma, Cost.), poiché il diritto fondamentale alla
di giurisdizione, esistenti anche prima dell'entrata in vigore tutela giurisdizionale spettante a ciascun dipendente del-
della Costituzione repubblicana, e che il procedimento di re- l'organo non potrebbe risultare del tutto sacrificato, pur se
visione, prescritto dalla VI disposizione transitoria e finale posto in bilanciamento con la garanzia costituzionale di au-
della Costituzione, abbia avuto corso, così da soddisfare i tonomia del presidente della repubblica.
canoni del giusto processo e quelli di terzietà, imparzialità ed La Corte di cassazione ravvisa inoltre, nelle disposizioni
indipendenza del giudice, residuerebbe comunque, a tutto impugnate, la violazione del divieto di istituzione di giudici
concedere, la violazione degli art. 111, 7° comma, e 3, 1° speciali, previsto dall'art. 102, 2° comma, Cost. e dalla VI
comma, Cost. disposizione transitoria e finale, ai sensi della quale, entro
IL FORO ITALIANO — 2018.
419 PARTE PRIMA 420

cinque anni dall'entrata in vigore della Costituzione, si sa- te di un conflitto tra poteri dello Stato, a fronte della costante
rebbe dovuto procedere alla revisione degli organi speciali di giurisprudenza di questa corte, che tale legittimazione rico-
giurisdizione all'epoca esistenti. Assume infatti che il colle- nosce ai singoli organi giurisdizionali, in quanto competenti,
gio giudicante di primo grado ed il collegio d'appello, quali in posizione di piena indipendenza garantita dalla Costitu-
giudici delle controversie dei dipendenti del segretariato ge- zione, a dichiarare definitivamente, nell'esercizio delle pro-
nerale della presidenza della repubblica, previsti dai ricordati prie funzioni, la volontà del potere cui appartengono (ex mul-
decreti presidenziali, si porrebbero, rispetto alla giurisdizione tis, con specifico riferimento alla legittimazione della Corte
ordinaria, appunto come giudici speciali, illegittimamente di cassazione, sentenze n. 29 e n. 24 del 2014, id., 2014, I,
istituiti dopo l'entrata in vigore della Costituzione. 1015, e ibid., 1020; n. 320 del 2013, ibid., 682, e n. 333 del
In via subordinata, la ricorrente osserva che, ove si rite- 2011, id., 2012, I, 330).

a
nesse legittima la configurazione degli organi di giustizia in- Né sussistono dubbi, in base alla costante giurisprudenza

to
terna della presidenza della repubblica come giudici speciali, costituzionale, in ordine alla qualificazione come poteri dello

en
rileverebbe comunque la preclusione dell'accesso al sindaca- Stato del senato della repubblica (ex multis, ordinanza n. 139
to di legittimità nella forma del ricorso straordinario ai sensi del 2016, id., Rep. 2016, voce cit., n. 81) e del presidente

am
dell'art. 111, 7° comma, Cost., e dell'art. 360, 4° comma, della repubblica (ex multis, sentenza n. 1 del 2013, id., 2013,
c.p.c., con conseguente ingiustificato trattamento differenzia- I, 393).

on
to (art. 3, 1° comma, Cost.) dei dipendenti della presidenza 5.2. - L'ammissibilità dei conflitti deve essere confermata
della repubblica rispetto agli altri dipendenti pubblici. E anche sotto il profilo oggettivo, in quanto entrambe le ordi-

O
M abb
chiede, dunque, che questa corte, accogliendo il conflitto, af- nanze prospettano un conflitto «per la delimitazione della

M
fermi la possibilità di esperire il ricorso straordinario per sfera di attribuzioni determinata per i vari poteri da norme

SI
cassazione avverso le decisioni in ultimo grado, o in grado costituzionali» (art. 37, 1° comma, l. n. 87 del 1953).
IO in
unico, degli organi di giustizia interna della presidenza della Sul punto, l'avvocatura generale dello Stato eccepisce, in

AS
repubblica. relazione ad entrambi i conflitti, che la prospettazione della
so

In conclusione, i dubbi relativi alla compatibilità con la Corte di cassazione si fonderebbe su un'interpretazione erra-
es

Costituzione delle disposizioni regolamentari in tema di au- ta della sentenza n. 120 del 2014 di questa corte, cit. Ad av-
todichia — e soprattutto la denunciata lesione del diritto alla viso dell'avvocatura, attraverso lo strumento del conflitto,
nc

tutela giurisdizionale in capo ai dipendenti del segretariato non potrebbe essere posto in discussione il potere normativo
D

generale della presidenza della repubblica — si risolverebbe- mediante il quale sono istituiti gli organi di giustizia interna,
co

ro, per la ricorrente, in una invasione o turbativa del potere ma solo — per il tramite dell'impugnazione di singoli «atti
LA

giurisdizionale della Corte di cassazione, la quale non po- lesivi di diritti costituzionalmente inviolabili» — il suo esat-
IO olo

trebbe svolgere il sindacato di legittimità domandatole dai ri- to dimensionamento, il suo corretto esercizio, la sua propor-
C

correnti. zionalità «rispetto alle prerogative di altri organi depositari


c

3. - I ricorsi per conflitto di attribuzione, proposti dalla dei valori del sistema (separazione dei poteri; tutela dei dirit-
O sci
LO

Corte di cassazione, sezioni unite civili, rispettivamente nei ti fondamentali)», nonché la «rispondenza al criterio del nes-
confronti del senato della repubblica e del presidente della so funzionale», rispetto all'autonomia delle camere e del pre-
Fa

repubblica, hanno entrambi ad oggetto gli atti normativi con sidente della repubblica, della decisione della singola con-
cui gli organi costituzionali in questione hanno disciplinato troversia di lavoro assunta dagli organi interni. In caso con-
R

le controversie con i propri dipendenti, prevedendo che la trario, si realizzerebbe un'indebita commistione tra i due tipi
decisione di queste sia affidata ad organi interni. Ed entrambi di giudizi, quello di legittimità costituzionale e quello sui
i ricorsi chiedono a questa corte di pronunciarsi sul fonda- conflitti tra poteri, poiché sarebbe invocata una pronuncia re-
mento e sull'esatta delimitazione dei poteri di autodichia dei lativa a profili, peraltro già vagliati in sede di giudizio di le-
due organi costituzionali. gittimità costituzionale, che esulano dall'ambito oggettivo di
Poiché i termini dei conflitti sono largamente coincidenti, un conflitto.
devono essere riuniti e decisi con unica sentenza (sentenza n. L'eccezione non è fondata.
129 del 1981, id., 1981, I, 2631). I singoli atti applicativi della fonte di autonomia non sono
4. - In via preliminare, deve essere dichiarato ammissibile che conseguenza della previsione contenuta in quella fonte,
l'intervento spiegato — nel giudizio iscritto al reg. confl. che attribuisce ad organi interni la decisione sulle controver-
pot. n. 1 del 2015 — da P.L., parte ricorrente nel giudizio in- sie di lavoro dei dipendenti degli organi costituzionali in
staurato innanzi alla Corte di cassazione. questione; e la ricorrente ritiene lesiva della sua sfera di at-
Nei giudizi per conflitto di attribuzione non è, di norma, tribuzioni costituzionali la stessa approvazione di quelle fon-
ammesso l'intervento di soggetti diversi da quelli legittimati ti. Pertanto, oggetto di entrambi i conflitti sono tali fonti di
a promuovere il conflitto o a resistervi. Tale regola, tuttavia, autonomia, in quanto altererebbero, a danno delle attribuzio-
non opera quando la pronuncia resa nel giudizio costituzio- ni della giurisdizione di legittimità, nella prospettazione della
nale potrebbe precludere la tutela giudiziaria della situazione ricorrente, l'ordine costituzionale delle competenze.
giuridica soggettiva vantata dall'interveniente (da ultimo, Secondo la giurisprudenza di questa corte, si tratta di fonti
sentenze n. 52 del 2016, id., 2016, I, 1940; n. 144 del 2015, non sindacabili nel giudizio di legittimità costituzionale in
id., Rep. 2015, voce Corte costituzionale, n. 84; n. 222 e n. via incidentale (sentenze n. 120 del 2014, cit., e n. 154 del
221 del 2014, ibid., n. 80, e id., 2014, I, 3014). Tale è la si- 1985, id., 1985, I, 2173). Questa stessa giurisprudenza ha
tuazione di P.L. nel giudizio in esame, poiché il rigetto del tuttavia riconosciuto che tali fonti sono suscettibili di dar
ricorso impedirebbe all'interveniente di agire innanzi alla luogo a un conflitto tra poteri se ledono la sfera di attribu-
giurisdizione ordinaria a tutela di un proprio diritto soggetti- zione di un altro organo costituzionale.
vo: è quindi necessario che P.L. sia ammesso a far valere le I conflitti in esame sono pertanto ammissibili, perché la
proprie ragioni davanti a questa corte. Corte di cassazione — sia pure sottolineando particolarmente
5. - Va inoltre confermata, ai sensi dell'art. 37 l. 11 marzo l'asserita lesione, da parte degli atti impugnati, di diritti fon-
1953 n. 87 (norme sulla costituzione e sul funzionamento damentali delle parti private — lamenta che la fonte di auto-
della Corte costituzionale), l'ammissibilità dei conflitti sol- nomia avrebbe illegittimamente sottratto alla Corte di cassa-
levati dalla Corte di cassazione — già dichiarata da questa zione quote di potere giurisdizionale.
corte, in sede di prima e sommaria delibazione, con le ordi- Devono essere rigettate anche le ulteriori eccezioni di
nanze n. 137 e n. 138 del 2015 (id., 2015, I, 2583) — sussi- inammissibilità prospettate dall'avvocatura generale dello
stendone i presupposti soggettivi e oggettivi. Stato nelle memorie depositate in prossimità dell'udienza
5.1. - Con riguardo al profilo soggettivo, deve essere riba- pubblica, relative all'asserita contraddittorietà dei petita con-
dita la legittimazione della Corte di cassazione ad essere par- tenuti negli atti introduttivi. Infatti, tali asserite contradditto-
IL FORO ITALIANO — 2018.
421 GIURISPRUDENZA COSTITUZIONALE E CIVILE 422

rietà involgono profili di merito, da apprezzare unitamente a zione al presidente della repubblica, essa ha evidenziato che
quest'ultimo. tale organo necessita di un proprio apparato organizzativo,
6. - Va infine precisato, sempre in via preliminare, che non solo per amministrare i beni rientranti nella dotazione
questa corte, nel giudizio per conflitto tra poteri dello Stato, presidenziale, ma anche per consentire un libero ed efficiente
non è chiamata a decidere singole questioni di legittimità co- esercizio delle proprie funzioni, garantendo in tal modo la
stituzionale di atti normativi, sollevate in relazione a specifi- non dipendenza del presidente rispetto ad altri poteri dello
ci parametri costituzionali, bensì ad assicurare l'ordine costi- Stato (sentenza n. 129 del 1981, cit.).
tuzionale delle competenze tra gli organi in conflitto. Le cen- Riferendosi ad entrambi gli organi, questa corte ha in de-
sure mosse dalla ricorrente in relazione alla violazione di di- finitiva chiarito che, attraverso la potestà normativa in paro-
ritti individuali, ovvero in ordine alla lesione di specifici pa- la, gli organi costituzionali in questione sono messi nella

a
rametri costituzionali, devono essere valutate alla luce del ti- condizione di provvedere alla «produzione di apposite norme

to
po di giudizio instaurato innanzi a questa corte, preordinato, giuridiche, disciplinanti l'assetto ed il funzionamento dei lo-

en
appunto, a verificare se competa al senato della repubblica e ro apparati serventi» (sentenza n. 129 del 1981, cit.).
al presidente della repubblica approvare norme che attribui- Così, l'autonomia normativa logicamente investe anche gli

am
scano ad organi interni la cognizione delle controversie in- aspetti organizzativi, ricomprendendovi ciò che riguarda il
staurate dai propri dipendenti, sottraendole alla giurisdizione funzionamento degli apparati amministrativi «serventi», che

on
e, dunque, ledendone la sfera di attribuzione. consentono agli organi costituzionali di adempiere libera-
Pertanto, pur lamentando la ricorrente, in entrambi i ricor- mente, e in modo efficiente, alle proprie funzioni costituzio-

O
M abb
si, la lesione di plurimi parametri costituzionali e, anzitutto, nali.

M
dell'art. 24 Cost. — essenzialmente nella prospettiva della Su questo stesso fondamento poggia la potestà, riconosciu-

SI
spettanza, ai ricorrenti nei giudizi a quibus, del diritto indi- ta agli organi costituzionali, di approvare norme relative al
IO in
viduale di azione — ciò che conta, ai fini del presente giudi- rapporto di lavoro con i propri dipendenti: infatti, il buon

AS
zio per conflitto, è che la medesima ricorrente abbia avuto esercizio delle alte funzioni costituzionali attribuite agli or-
so

cura di motivare la ridondanza di tali asserite lesioni sulla gani in questione dipende in misura decisiva dalle modalità
es

propria sfera di attribuzioni costituzionali: ed è sull'allegata con le quali è selezionato, normativamente disciplinato, or-
violazione di tale sfera che questa corte è chiamata a pronun- ganizzato e gestito il personale.
nc

ciarsi. D'altra parte, l'autonomia normativa qui in questione ha


D

7. - Entrambi i ricorsi non sono fondati. un fondamento che ne rappresenta anche il confine: giacché,
co

7.1. - L'autodichia — che viene ora in rilievo come pote- se è consentito agli organi costituzionali disciplinare il rap-
LA

stà degli organi costituzionali di decidere attraverso organi porto di lavoro con i propri dipendenti, non spetta invece lo-
IO olo

interni le controversie che attengano allo stato e alla carriera ro, in via di principio, ricorrere alla propria potestà normati-
C

giuridica ed economica dei loro dipendenti, applicando la di- va, né per disciplinare rapporti giuridici con soggetti terzi, né
c

sciplina normativa che gli stessi organi si sono dati in mate- per riservare agli organi di autodichia la decisione di even-
O sci
LO

ria — costituisce manifestazione tradizionale della sfera di tuali controversie che ne coinvolgano le situazioni soggettive
autonomia riconosciuta agli organi costituzionali, a que- (si pensi, ad esempio, alle controversie relative ad appalti e
Fa

st'ultima strettamente legata nella concreta esperienza costi- forniture di servizi prestati a favore delle amministrazioni
tuzionale. degli organi costituzionali). Del resto, queste ultime contro-
R

Questa corte deve tener conto della circostanza per cui versie, pur potendo avere ad oggetto rapporti non estranei
l'autodichia è stata ritenuta dagli organi costituzionali chia- all'esercizio delle funzioni dell'organo costituzionale, non
mati in giudizio — sulla base di una risalente tradizione per riguardano in principio questioni puramente interne ad esso e
le camere, in virtù di più recenti orientamenti per il presiden- non potrebbero perciò essere sottratte alla giurisdizione co-
te della repubblica — una delle condizioni per il dispiegarsi mune.
della propria autonomia e, perciò, per il libero ed efficiente 7.3. - La giurisprudenza costituzionale ha già riconosciuto
svolgimento delle proprie funzioni. Alla luce di tale circo- che l'autonomia degli organi costituzionali «non si esaurisce
stanza, è dunque qui in discussione se le deroghe al diritto nella normazione, bensì comprende — coerentemente — il
comune che l'autodichia implica — in particolare, la sottra- momento applicativo delle norme stesse, incluse le scelte ri-
zione alla giurisdizione comune delle controversie tra gli or- guardanti la concreta adozione delle misure atte ad assicu-
gani in questione e i loro dipendenti — violino l'ordine co- rarne l'osservanza» (sentenza n. 129 del 1981, cit., e, nello
stituzionale delle competenze. stesso senso, anche sentenze n. 120 del 2014, cit., e n. 379
7.2. - Come è noto, l'autonomia che la Costituzione rico- del 1996, id., 1997, I, 370). Tale momento applicativo, ossia
nosce agli organi costituzionali — per quel che qui interessa, proprio l'autodichia di cui qui si discute, costituisce dunque
camere e presidente della repubblica — si manifesta, innan- uno svolgimento dell'autonomia normativa che la Costitu-
zitutto, sul piano normativo. La Costituzione ne ragiona zione riconosce esplicitamente o implicitamente alle camere
espressamente solo in riferimento alle camere, conferendo a e al presidente della repubblica.
ciascuna di esse il potere di darsi un regolamento (art. 64 Tutto ciò vale necessariamente per ciò che attiene alla di-
Cost.). Questa corte ha tuttavia già riconosciuto che anche i retta disciplina delle funzioni costituzionali primarie attribui-
regolamenti approvati dal presidente della repubblica debbo- te agli organi di vertice del sistema: si pensi, ad esempio, alle
no considerarsi sorretti da un implicito fondamento costitu- modalità di voto nelle camere, soggette non solo all'esausti-
zionale, conferendo alla legge che li prevede (l. 9 agosto va capacità qualificatoria del regolamento parlamentare, con
1948 n. 1077, recante «determinazione dell'assegno e della esclusione di qualunque potestà definitoria alternativa da
dotazione del presidente della repubblica e istituzione del se- parte del diritto comune, ma anche sottratte a poteri d'accer-
gretariato generale della presidenza della repubblica») un ca- tamento e d'interpretazione «esterni», in particolare del-
rattere meramente ricognitivo (sentenza n. 129 del 1981, l'autorità giudiziaria (sentenza n. 379 del 1996, cit.). Ma ciò
cit.). vale anche per l'interpretazione e l'applicazione della disci-
La giurisprudenza costituzionale ha inoltre avuto modo di plina del rapporto di lavoro, in occasione di controversie che
definire i contorni dell'autonomia normativa che la Costitu- oppongano i dipendenti all'organo costituzionale (nel nostro
zione così assegna tanto alle camere, quanto al presidente caso, le camere e il presidente della repubblica) presso il
della repubblica. In relazione alle camere, questa corte ha af- quale prestano servizio.
fermato che l'autonomia in parola non attiene alla sola disci- In altri termini, le camere e il presidente della repubblica
plina del procedimento legislativo, per la parte non diretta- hanno provveduto a disciplinare, attraverso le fonti di auto-
mente regolata dalla Costituzione, ma riguarda anche l'orga- nomia, il rapporto di lavoro con i propri dipendenti, poiché
nizzazione interna (sentenza n. 120 del 2014, cit.). In rela- hanno ritenuto tale scelta funzionale alla più completa garan-
IL FORO ITALIANO — 2018.
423 PARTE PRIMA 424

zia della propria autonomia. La conseguente riserva agli or- dell'organo amministrativo che assume i provvedimenti rela-
gani di autodichia dell'interpretazione e dell'applicazione di tivi al personale (consiglio di presidenza del senato e ufficio
tali fonti non comporta un'alterazione dell'ordine costituzio- di presidenza della camera) e degli organi di autodichia in
nale delle competenze e, in particolare, una lesione delle at- primo e secondo grado. Inoltre, pur prevedendo che i com-
tribuzioni dell'autorità giudiziaria ricorrente: costituisce, in- ponenti di tali ultimi organi siano scelti in larga parte fra i
vece, il razionale completamento dell'autonomia organizza- parlamentari, le medesime fonti richiedono che costoro pos-
tiva degli organi costituzionali in questione, in relazione ai siedano determinate competenze tecniche, sul corretto pre-
loro apparati serventi, la cui disciplina e gestione viene in tal supposto che la loro qualificazione professionale possa favo-
modo sottratta a qualunque ingerenza esterna. rire un esercizio indipendente della funzione (sentenza n. 177
In questa direzione va dunque sciolta la riserva esplicita- del 1973, id., 1974, I, 1).

a
mente formulata nella sentenza n. 120 del 2014 di questa Per parte sua, il presidente della repubblica ha istituito or-

to
corte, cit., che definiva «questione controversa» il confine e gani di primo e secondo grado, composti solo da magistrati,

en
il fondamento dell'autodichia: in tanto quest'ultima non è le- nominati con suo decreto, su proposta del segretario genera-
siva di attribuzioni costituzionali altrui, in quanto (e solo in le, previa designazione dei presidenti dei rispettivi organi

am
quanto) riguardi i rapporti di lavoro dei dipendenti. giudiziari.
D'altra parte, ammettere che gli organi costituzionali pos- Né è da trascurare che, presso entrambi gli organi costitu-

on
sano, in forza dell'autonomia loro riconosciuta, regolare da zionali, i giudizi si svolgono, in primo e in secondo grado,
sé i rapporti con il proprio personale, per poi consentire che secondo moduli procedimentali di natura sostanzialmente

O
M abb
siano gli organi della giurisdizione comune ad interpretare ed giurisdizionale, idonei a garantire il diritto di difesa e un ef-

M
applicare tale speciale disciplina, significherebbe dimezzare fettivo contraddittorio.

SI
quella stessa autonomia che si è inteso garantire. Tutto ciò ulteriormente conferma che la deroga alla giuris-
IO in
7.4. - Gli organi di autodichia sono dunque chiamati a de-

AS
dizione qui in discussione, di cui costituisce riflesso la con-
cidere sulle posizioni giuridiche soggettive dei dipendenti in nessa limitazione del diritto al giudice, non si risolve in
so

luogo dell'autorità giudiziaria «comune». un'assenza di tutela. Tale limitazione, infatti, risulta com-
es

Ciò significa, in primo luogo, che la tutela delle posizioni pensata dall'esistenza di rimedi interni affidati ad organi che,
giuridiche soggettive dei dipendenti non è assente, come la- pur inseriti nell'ambito delle amministrazioni in causa, ga-
nc

menta la ricorrente. rantiscono, quanto a modalità di nomina e competenze, che


D

A fronte di situazioni nelle quali tale tutela risultava effet- la decisione delle controversie in parola sia assunta nel ri-
co

tivamente inesistente, questa corte ha riconosciuto, e non può spetto del principio d'imparzialità, e al tempo stesso assicu-
LA

che ribadire qui, che la «grande regola» del diritto al giudice rano una competenza specializzata nella decisione di contro-
IO olo

e alla tutela giurisdizionale effettiva dei propri diritti, in versie che presentano significativi elementi di specialità
C

quanto scelta che appartiene ai grandi principî di civiltà del (specialità riconosciuta dalla stessa parte privata intervenuta
c

tempo presente, non può conoscere eccezioni (sentenza n. in giudizio a sostegno dell'accoglimento del conflitto).
O sci
LO

238 del 2014, id., 2015, I, 1152). Si può quindi affermare che gli organi di autodichia sono
Nel caso in esame, tuttavia, la tutela delle posizioni giuri-
Fa

chiamati a dirimere, in posizione super partes, controversie


diche dei dipendenti, nelle controversie che li oppongano tra l'amministrazione dell'organo costituzionale e i suoi di-
all'organo costituzionale, risulta assicurata per il tramite del- pendenti secondo moduli procedimentali di carattere giurisdi-
R

l'istituzione di organi interni e procedure di garanzia varia- zionale, e dunque a svolgere funzioni obiettivamente giurisdi-
mente conformate, in un contesto che al tempo stesso con- zionali per la decisione delle controversie in cui siano coin-
sente che l'interpretazione e l'applicazione della specifica volte le posizioni giuridiche soggettive dei dipendenti. Non a
normativa approvata in materia dagli organi costituzionali sia caso, questa corte ha già riconosciuto che il carattere oggetti-
sottratta ad ingerenze esterne. vamente giurisdizionale dell'attività degli organi di autodi-
La tutela dei dipendenti è quindi assicurata non già attra- chia, posti in posizione d'indipendenza, li rende giudici ai fini
verso un giudice speciale ex art. 102 Cost., ma mediante or- della loro legittimazione a sollevare questioni di legittimità
gani interni non appartenenti all'organizzazione giudiziaria, costituzionale delle norme di legge cui le fonti di autonomia
in tanto giustificati in quanto finalizzati alla migliore garan- effettuino rinvio (sentenza n. 213 del 2017, id., 2017, I, 3205;
zia dell'autonomia dell'organo costituzionale. in precedenza, per la qualificazione di situazioni analoghe,
L'affidamento a collegi interni del compito di interpretare e sentenze n. 376 del 2001, id., 2002, I, 1648, e n. 12 del 1971,
applicare le norme relative al rapporto di lavoro dei dipenden- id., 1971, I, 536).
ti con gli organi costituzionali di cui si tratta, nonché la sot- 8. - Per tutto quanto affermato, l'approvazione, da parte
trazione delle decisioni di tali collegi al controllo della giuris- del senato della repubblica e del presidente della repubblica,
dizione comune è, in definitiva, un riflesso dell'autonomia degli atti normativi impugnati non ha determinato una lesio-
degli stessi organi costituzionali. ne della sfera di attribuzioni della ricorrente Corte di cassa-
Non essendo stati configurati gli organi di autodichia quali zione, sezioni unite civili. Vanno perciò rigettati i ricorsi per
giudici speciali, avverso le loro decisioni non sarebbe neppu- conflitto da questa proposti.
re configurabile — come richiesto in via subordinata dalla Per questi motivi, la Corte costituzionale, riuniti i giudizi,
ricorrente — il ricorso ex art. 111, 7° comma, Cost. dichiara che spettava al senato della repubblica e al presiden-
In secondo luogo, ma è quel che più conta ai fini del rico- te della repubblica approvare gli atti impugnati con le ordi-
noscimento dell'esistenza di una tutela effettiva, deve sotto- nanze di cui in epigrafe, nelle parti in cui riservano ad organi
linearsi la circostanza che le fonti interne approvate dalle di autodichia la decisione delle controversie di lavoro instau-
camere e dal presidente della repubblica hanno dato vita ad rate dai propri dipendenti.
organi di autodichia i quali, benché «interni» ed estranei
all'organizzazione della giurisdizione, risultano costituiti se- ————————

condo regole volte a garantire la loro indipendenza ed impar-


(1) I. - La decisione della Corte costituzionale affronta per la
zialità, come del resto, in relazione alla funzione del giudica- prima volta in maniera chiara ed esauriente la questione relativa
re, impongono i principî costituzionali ricavabili dagli art. 3, alla legittimità costituzionale della autodichia degli organi costi-
24, 101 e 111 Cost. e come ha richiesto la Corte europea dei tuzionali e lo fa riconoscendone la conformità ai principî costi-
diritti dell'uomo, in particolare nella sentenza 28 aprile 2009, tuzionali.
Savino e altri c. Italia, cit. La corte afferma che l'autonomia degli organi costituzionali
In particolare, le fonti di autonomia delle camere assicura- si manifesta sotto l'aspetto normativo, sia con riguardo alla di-
no attualmente idonee incompatibilità, volte ad impedire che sciplina del procedimento legislativo, sia alla organizzazione in-
il medesimo soggetto possa contemporaneamente far parte terna e con riguardo alla seconda trova fondamento la potestà di
IL FORO ITALIANO — 2018.
425 GIURISPRUDENZA COSTITUZIONALE E CIVILE 426

approvare norme relative al rapporto di lavoro con i propri di- ca, v. Cons. Stato, sez. IV, 18 novembre 2014, n. 5657, id., Rep.
pendenti. A giudizio della corte l'autonomia non si esaurisce 2015, voce Presidente della repubblica, n. 9.
nella normativa, ma concerne altresì il momento applicativo del- V. - Per l'affermazione secondo cui, in tema di elezione del
le norme stesse, il quale costituisce uno svolgimento del- parlamento, il principio di autodichia affida esclusivamente alle
l'autonomia normativa che la Costituzione riconosce esplicita- camere, tramite le rispettive giunte delle elezioni, la cognizione
mente o implicitamente alle camere ed al capo dello Stato. di ogni questione concernente le operazioni elettorali, sicché la
Sulla base di tale presupposti la conclusione della corte è per- Corte di cassazione non può sindacare se le giunte stesse abbia-
tanto nel senso che, nella specie, le camere e il presidente della no correttamente negato la loro giurisdizione su una controver-
repubblica hanno provveduto a disciplinare, attraverso le fonti di sia elettorale, v. Cass. 11 dicembre 2014, n. 26098, id., Rep.
autonomia, il rapporto di lavoro con i propri dipendenti, poiché 2014, voce Elezioni, n. 145.

a
hanno ritenuto tale scelta funzionale alla più completa garanzia Nel senso che il dipendente di un gruppo parlamentare, che
della propria autonomia. La conseguente riserva agli organi di abbia adìto la commissione contenziosa del senato della repub-

to
autodichia dell'interpretazione e dell'applicazione di tali fonti blica in sede di autodichia, può proporre regolamento preventi-

en
non comporta un'alterazione dell'ordine costituzionale delle vo di giurisdizione a fronte dell'eccezione di difetto di giurisdi-
competenze e, in particolare, una lesione delle attribuzioni del- zione sollevata dall'amministrazione del senato, egli avendo un

am
l'autorità giudiziaria ricorrente: costituisce, invece, il razionale interesse, concreto e immediato, alla risoluzione della questione
completamento dell'autonomia organizzativa degli organi costi- da parte delle sezioni unite della Corte di cassazione, v. Cass.,

on
tuzionali in questione, in relazione ai loro apparati serventi, la ord. 29 dicembre 2014, n. 27396, cit.
cui disciplina e gestione viene in tal modo sottratta a qualunque VI. - Per la qualificazione come «giudice» delle commissioni

O
M abb
ingerenza esterna. giurisdizionali per il personale della camera dei deputati, ai li-

M
La sentenza in epigrafe esclude quindi che gli organi interni mitati fini della legittimazione a sollevare questioni di legittimi-
cui è attribuita la funzione di giudicare sui ricorsi dei dipendenti tà costituzionale in via incidentale, v. Corte cost. 12 ottobre

SI
IO in
siano qualificabili come «giudici speciali», in quanto non appar- 2017, n. 213, id., 2017, I, 3205, con nota di richiami e osserva-

AS
tenenti alla organizzazione giudiziaria, ma finalizzati alla mi- zioni di ROMBOLI.
so
gliore garanzia dell'autonomia dell'organo costituzionale. VII. - Per qualche riferimento in dottrina, v., in senso favo-
II. - Per le ordinanze-ricorsi con cui la Cassazione ha solleva- revole alla costituzionalità dell'istituto, A.M. SANDULLI, Spunti
es

to i conflitti risolti con la sentenza in epigrafe, Cass., ord. 19 problematici in tema di autonomia degli organi costituzionali e
gennaio 2015, n. 740, Foro it., Rep. 2015, voce Parlamento, n. di giustizia domestica nei confronti del loro personale, in Giur.
nc

57, e 19 dicembre 2014, n. 26934, ibid., n. 55, commentata da it., 1977, I, 1, 1831 ss., e, più di recente, COZZOLI, La rinnova-
D

MASTANTUONO, in Corriere giur., 2015, 841, e da CANALE, in ta validità dell'autodichia della camera dei deputati come
co

Riv. neldiritto, 2015, 865. strumento di autonomia dell'istituzione parlamentare, in


LA

Gli stessi sono stati dichiarati ammissibili da Corte cost., ord. AA.VV., Le autonomie in cammino. Scritti dedicati a Gian
IO olo

7 luglio 2015, nn. 137 e 138, Foro it., 2015, I, 2583, con nota di Candido De Martin, Padova, 2012, 315 ss.; in senso contrario,
richiami e osservazioni di ROMBOLI. DI MUCCIO, Nemo iudex in causa propria: la politica e il diritto
C
c

Un ricorso sostanzialmente analogo, sollevato dal Tribunale nella tutela giurisdizionale dei dipendenti delle camere parla-
O sci
LO

di Roma, è stato dichiarato improcedibile, per violazione del mentari, in Foro amm., 1977, 3047 ss.; S.P. PANUNZIO, Sinda-
termine perentorio per il deposito degli atti notificati nella can- cabiltà dei regolamenti parlamentari, tutela giurisdizionale
Fa

celleria della Corte costituzionale: v. Corte cost., ord. 17 marzo degli impiegati della camera e giustizia della politica nello
2017, n. 57, id., 2017, I, 1474, con nota di richiami. Stato costituzionale di diritto, in Giur. costit., 1978, 256 ss.;
R

III. - Per quanto riguarda la giurisprudenza della Cassazione, OCCHIOCUPO, Il diritto ad un giudice «indipendente ed impar-
ad eccezione delle ipotesi in cui questa ha ritenuto di sollevare ziale» del personale degli organi costituzionali e della Corte
questione di legittimità costituzionale o di proporre conflitto, dei conti, in Dir. società, 1979, 737 ss.; e più di recente, sem-
nelle pronunce successive al 1985, essa ha sostanzialmente aval- pre in senso contrario, SCOCA, Autodichia e indipendenza delle
lato l'esistenza delle giurisdizioni domestiche parlamentari, camere parlamentari, in Giur. costit., 2014, 2091 ss.; BUONO-
prevalentemente sulla scorta della loro natura di giurisdizioni MO, L'autodichia parlamentare di nuovo in Corte costituziona-
speciali (Cass. 27 luglio 2004, n. 14085, id., Rep. 2005, voce le, in Giust. civ., 2013, I, 931 ss.; FERRO, Autodichia parlamen-
Diritti civili e politici, n. 305; 10 giugno 2004, n. 11019, id., tare e camouflage dei conflitti interorganici (all'ombra della
2005, I, 478, con nota di richiami; 18 novembre 1988, n. 6241, Cedu), in <www.rivistaaic.it>.
id., Rep. 1988, voce Parlamento, n. 32; 23 aprile 1986, n. 2861, Per una ricostruzione delle varie posizioni, v. di recente,
id.,1986, I, 1828, con nota di richiami; 10 aprile 1986, n. 2546, BRUNETTI, Autodichia parlamentare. La giustizia domestica
ibid., 1139, con nota di richiami e osservazioni di MORETTI), o, delle camere nello Stato costituzionale di diritto, Milano, 2016.
in ipotesi residuali, negando tale natura, ma ritenendo comun- VIII. - Sotto l'aspetto processuale, da segnalare come la di-
que l'autodichia fondata sulla posizione di indipendenza delle scussione in udienza pubblica si sia tenuta per due volte, in ra-
camere (Cass. 19 novembre 2002, n. 16267, id., Rep. 2003, vo- gione dell'intervenuta modifica della composizione del collegio
ce cit., n. 53; 27 maggio 1999, n. 317, id., 2000, I, 2673, con no- e come il giudice relatore (Amato) sia stato sostituito da altro
ta di richiami). giudice (Zanon) per la redazione della sentenza. [R. ROMBOLI]
Sugli ambiti rimessi alla giurisdizione comune e non all'au-
todichia delle camere, v. Cass., ord. 29 dicembre 2014, n.
27396, id., 2015, I, 2583, con nota di richiami e osservazioni di * * *
ROMBOLI.
IV. - In merito all'autodichia della presidenza della repubbli- L'autodichia non lede le attribuzioni degli organi giuris-
ca si è registrato un mutamento nella giurisprudenza della Cas- dizionali e assicura la tutela dei ricorrenti?
sazione, la quale, prima di proporre conflitto, aveva inizialmen-
te negato l'ammissibilità di un'autodichia per le controversie 1. - La sentenza in epigrafe porta a termine la, ormai più che
con i dipendenti (Cass. 5 agosto 1975, n. 2979, id., 1976, I, 392, decennale, disputa intorno alla legittimità costituzionale delle giu-
con nota di richiami e osservazioni di C.M. BARONE), poi, a se- risdizioni domestiche degli organi costituzionali nel contenzioso
guito della riforma regolamentare interna del 1996, si era con il personale dipendente. Non si è trattato di una questione di
espressa in senso ad essa favorevole (Cass., ord. 17 marzo 2010, facile soluzione, soprattutto se si ripercorre l'iter processuale che
n. 6529, id., 2011, I, 1206, con nota di richiami). ha portato alla decisione.
Nel senso che la competenza giustiziale della presidenza della Essa risolve due conflitti di attribuzione sollevati dalla Corte di
repubblica, rispetto alle controversie in materia di rapporto di cassazione contro le disposizioni regolamentari interne istitutive
lavoro e d'impiego con il segretariato generale, non opera anche dell'autodichia, rispettivamente del senato e della presidenza del-
nel settore delle gare e dei contratti, con la conseguenza che la repubblica, all'indomani di Corte cost. 120/14 (1). La vicenda,
sussiste la giurisdizione del giudice amministrativo per la con- con la corte impegnata sul tema in ben due camere di consiglio,
troversia concernente l'affidamento, ex art. 30, 3° comma, d.leg. ————————
12 aprile 2006 n. 163, del servizio di cassa ed annesso sportello
interno al segretariato generale della presidenza della repubbli- (1) Corte cost. 9 maggio 2014, n. 120, Foro it., 2014, I, 1645.

IL FORO
ORO ITALIANO — 2018
TALIANO — 2018.— 12.
427 PARTE PRIMA 428

ha avuto conclusione con un provvedimento che ha visto il relato- scussione il potere normativo delle camere, ma solo il suo corretto
re sostituito per la redazione da un altro giudice, segno di una esercizio riflesso nei singoli provvedimenti adottati dai giudici di
frattura tra la posizione del primo e quella fatta propria dalla autodichia. La lesione della sfera di attribuzioni della Cassazione
maggioranza del collegio. Di fronte all'alternativa posta dalla Su- sarebbe, quindi, determinata direttamente dalla fonte regolamen-
prema corte di ritenere l'autodichia in totale contrasto con le pre- tare interna che istituisce l'autodichia e non dai singoli atti deci-
rogative dell'autorità giudiziaria, ovvero, in via subordinata, ille- sionali, i quali altro non sarebbero che una mera conseguenza del-
gittima solo nella misura in cui preclusiva della ricorribilità in la previsione contenuta nella fonte.
Cassazione per violazione di legge avverso i provvedimenti dei Nell'ipotesi di un conflitto avente ad oggetto atti normativi,
giudici domestici, la Consulta si è perentoriamente pronunciata quali il regolamento «minore» del senato e il d.p.r. 26 luglio 1996
nel senso di ritenere l'autodichia rispettosa delle attribuzioni dei n. 81, la corte ritiene di dover fornire una precisazione sul proprio

a
giudici comuni. ruolo in tale sede, che non potrebbe essere quello di «decidere
Una decisione molto netta nelle sue conclusioni, ma che offre singole questioni di legittimità costituzionale di atti normativi,

to
numerosi spunti di riflessione dovuti alla complessità delle que- sollevate in relazione a specifici parametri costituzionali, bensì

en
stioni trattate che, per loro natura, male si prestavano ad approcci [di] assicurare l'ordine costituzionale delle competenze tra gli or-
radicali. gani in conflitto». La ragione di ciò va probabilmente individuata

am
anche nella «tecnica» di redazione delle ordinanze che hanno sol-
2. - Da un punto di vista definitorio, la Corte costituzionale per levato il conflitto, le quali hanno prospettato la lesione delle attri-

on
autodichia intende quella «potestà degli organi costituzionali di buzioni della giurisdizione in ragione della violazione di parame-
decidere attraverso organi interni le controversie che attengano al- tri costituzionali posti a garanzia di diritti individuali, quali il di-

O
M abb
lo stato e alla carriera giuridica ed economica dei loro dipendenti, ritto di difesa o il principio di terzietà ed imparzialità del giudice,

M
applicando la disciplina normativa che gli stessi organi si sono piuttosto che di norme attributive di una competenza, dando luo-
dati in materia». go ad una sorta di conflitto «atipico», ove la violazione dei diritti

SI
Negli anni passati dottrina e giurisprudenza avevano fornito de-
IO in intanto può assumere rilievo in quanto «ridondi» sulle competen-

AS
finizioni non sempre coincidenti dell'autodichia. La giurispruden- ze degli organi interessati (8).
so
za aveva accolto una nozione ampia di autodichia, intesa come
decisione diretta delle controversie che attengono alle vicende 4. - Passando al merito del conflitto, la corte assume una posi-
es

«interne» dell'organo, senza che «istituzioni giurisdizionali ester- zione di largo favore per il mantenimento dell'autodichia, fornen-
ne possano esercitare sui relativi atti controlli o sindacati di sorta» do una giustificazione sotto l'aspetto istituzionale e funzionale
nc

(2); in dottrina, invece, con maggiore attenzione alle peculiarità che fa sorgere qualche interrogativo.
D

che distinguono le diverse ipotesi di giustizia domestica, si era In primo luogo, la Consulta ritiene che l'autodichia costituisca
co

sottolineato che l'autodichia nel senso vero e proprio del termine una «manifestazione tradizionale della sfera di autonomia ricono-
fosse soltanto quella prevista per le controversie con il personale sciuta agli organi costituzionali» e ciò perché sono stati gli stessi
LA
IO olo

dipendente e, eventualmente, con i terzi (3). organi a ritenerla come «una delle condizioni [...] per il libero ed
Accogliendo tale nozione ristretta la Corte costituzionale sem- efficiente svolgimento delle proprie funzioni». Il fatto che la giu-
C
c

bra condividere la peculiarità dell'autodichia sul personale dipen- stizia domestica sia intesa come funzionale da parte degli stessi
O sci
LO

dente, che non consente, anche in una decisione «confermativa», organi che ne fruiscono implica il mantenimento della c.d. «esclu-
di assimilarla alle «altre» autodichie previste a livello costituzio- siva capacità qualificatoria» (9), vale a dire della potestà degli or-
Fa

nale (su tutte quella dell'art. 66 Cost.). gani di determinare autonomamente ciò che rientri nell'ambito
della loro competenza riservata, senza che a tale determinazione
3. - Anteponendo gli aspetti «processuali» a quelli del «merito» possano concorrere organi esterni.
R

del conflitto è possibile fare alcune osservazioni sull'ammis- La corte passa, quindi, a sciogliere la riserva lasciata sospesa
sibilità, non tanto sotto il profilo «soggettivo» (rispetto al quale dalla sentenza 120/14 (10), e lo fa attraverso un duplice ordine di
non si nutrivano dubbi) (4), quanto piuttosto sotto quello oggetti- considerazioni: da una parte, con il raccordo tra autocrinia e auto-
vo. dichia, dall'altra, con un'analisi sulle garanzie offerte dai giudici
La sentenza 120/14, nell'indicare la via del conflitto quale domestici.
strumento di controllo dei regolamenti degli organi costituzionali Ciò che era «controverso» in passato, ossia se l'autodichia nei
e, in particolare, dell'autodichia, non aveva specificato il «tipo» e rapporti con il personale rientrasse nell'ambito di autonomia del-
il «verso» del conflitto; ossia, non aveva specificato se il conflitto l'organo, è risolto in senso positivo nella pronuncia in epigrafe.
dovesse essere posto dalle camere contro i giudici che radicassero La sua giustificazione andrebbe ricercata nella stretta connes-
innanzi ad essi la controversia, ovvero dai giudici contro le came- sione esistente tra i profili dell'autonomia normativa ed applicati-
re per la previsione dell'autodichia (5); e, inoltre, se oggetto del va. La prima, infatti, dovrebbe estendersi anche alla disciplina
conflitto dovessero essere le singole decisioni degli organi di au- degli apparati serventi in quanto «il buon esercizio delle alte fun-
todichia (6) o le disposizioni regolamentari interne che istituivano zioni costituzionali attribuite agli organi in questione dipende in
i giudici domestici (7). misura decisiva dalle modalità con le quali è selezionato, norma-
L'ultima soluzione è stata quella scelta dalla Corte di cassazio- tivamente disciplinato, organizzato e gestito il personale». Si trat-
ne e, poi, fatta propria dalla Corte costituzionale nella sentenza in ta del mantenimento della «autocrinia» degli organi costituzionali
rassegna. Infatti, ad opinione della corte, sarebbero infondate le (11), la quale si traduce nella potestà di un'autonoma regolazione
eccezioni dell'avvocatura dello Stato, la quale sosteneva che at- dei rapporti con il personale e svolge una funzione preminente
traverso lo strumento del conflitto non potesse essere messo in di- nelle argomentazioni della corte.
———————— Infatti, è tale autonomia normativa che va prioritariamente sal-
vaguardata, mentre l'autodichia sarebbe una conseguenza auto-
(2) In particolare, Cass., sez. un., 17 dicembre 1998, n. 12614, Foro matica della prima. Riconosciuta un'autonoma determinazione
it., 1999, I, 854; ord. 17 marzo 2010, n. 6529, id., 2011, I, 1206. della disciplina dei rapporti con i dipendenti da parte degli organi
(3) Cfr. L. BRUNETTI, Autodichia parlamentare. La giustizia dome-
stica delle camere nello Stato costituzionale di diritto, Milano, 2016, ————————
51 ss.; nonché A. LO CALZO, Autodichia degli organi costituzionali, in
Riv. Gruppo di Pisa, 2015, 1 ss. (8) Criticamente sul conflitto quale strumento di controllo sui rego-
(4) Vedi le due ordinanze di ammissibilità liminare, Corte cost., ord. lamenti parlamentari, G.A. FERRO, Autodichia parlamentare e camou-
7 luglio 2015, nn. 137 e 138, Foro it., 2015, I, 2583, con nota di R. flage dei conflitti interorganici (all'ombra della Cedu), in <www.rivi
ROMBOLI. staaic.it>.
(5) G. BUONOMO, Il diritto pretorio sull'autodichia, resistenze e de- (9) Emblematica, al riguardo, Corte cost. 2 novembre 1996, n. 379,
sistenze, in <www.forumcostituzionale.it>. Foro it., 1997, I, 370.
(6) R. LUGARÀ, I regolamenti parlamentari al vaglio di costituziona- (10) Il «dubbio» espresso dalla corte aveva lasciato trasparire un ve-
lità: la Consulta indica la strada, in <www.rivistaaic.it>; R. DICK- lato sfavore verso l'autodichia, anche per il fatto che in altri Stati di
MANN, Tramonto o rilegittimazione, dell'autodichia delle camere?, in tradizione costituzionale affine l'istituto non è previsto; cfr. P. PASSA-
<www.federalismi.it>. GLIA, Autodichia ed insindacabilità dei regolamenti parlamentari, cit.,
(7) P. PASSAGLIA, Autodichia ed insindacabilità dei regolamenti 2115.
parlamentari: stare decisis e nuovi orizzonti, in Giur. costit., 2014, (11) Sul punto si rinvia a E. GRIGLIO, Le assemblee parlamentari,
2116; F.G. SCOCA, Autodichia e indipendenza delle camere parlamen- giudici in causa propria, ma non a titolo esclusivo? I seguiti della sent.
tari, ibid., 2096. 120/14 della Corte costituzionale, in <www.osservatoriosullefonti.it>.

IL FORO ITALIANO — 2018.


429 GIURISPRUDENZA COSTITUZIONALE E CIVILE 430

costituzionali, sarebbe conseguenza necessaria riservare agli stes- 7. - È ragionevole pensare che la decisione in rassegna non ab-
si anche l'interpretazione ed applicazione di tale disciplina. bia posto la parola fine alla vicenda dell'autodichia, anche perché
Dal punto di vista sistematico il giudizio della corte si concentra è da verificare l'adesione delle camere al monito espresso, da cui
maggiormente sul profilo del rapporto che intercorre tra autonomia l'eventualità non remota di futuri conflitti (dall'esito evidente-
normativa e corretto espletamento delle funzioni; tuttavia, consape- mente diverso).
vole dei profili problematici legati alla giustizia domestica, da un Ciò che desta, invece, qualche perplessità è il bilanciamento
punto di vista sostanziale tenta di delineare un quadro del- compiuto dalla corte: posta di fronte all'irriducibile alternativa tra
l'autodichia legittima, ossia di quella che è in grado di assicurare, la tutela dei diritti individuali e la garanzia dell'autonomia degli
ad un tempo, la garanzia dell'autonomia dell'organo e la tutela dei organi, pur attraverso una difficile operazione sincretica, la con-
ricorrenti. Ciò potrebbe avvenire solo in presenza di due presuppo- clusione è che ad uscire rafforzata dal conflitto sia proprio la po-

a
sti: attraverso il rispetto di determinati requisiti di composizione in sizione di «intangibilità» degli organi costituzionali.
grado di assicurarne l'autonomia e l'indipendenza e seguendo

to
schemi procedimentali di natura sostanzialmente giurisdizionale. ANTONELLO LO CALZO

en
Al riguardo, però, sorgono delle perplessità: nella prospettiva
della corte l'autodichia non darebbe di per sé luogo ad un vuoto

am
di tutela, tuttavia, si tratterebbe pur sempre di una giustizia am-
ministrata da organi «inseriti nell'ambito delle amministrazioni in
causa». Il punto è controverso perché potenzialmente idoneo a vi-

on
ziare entrambe le garanzie prima indicate. Per quanti accorgimen-

O
M abb
ti si possano adottare, si avrà sempre il dato insopprimibile per ————————

M
cui l'organo giudicante è incardinato presso un'amministrazione
parte in causa, vicina ad uno degli interessi fatti valere in giudizio

SI
(12). Le garanzie di autonomia e indipendenza finirebbero, dun-
IO in
que, per connotarsi più in senso astratto che concreto, venendo

AS
meno il presupposto ultimo della loro verificabilità.
so

CORTE COSTITUZIONALE; sentenza 13 dicembre


es

5. - Un altro punto sul quale ancora permangono dubbi è quello


concernente l'esatta natura degli organi di autodichia. La corte 2017, n. 260 (Gazzetta ufficiale, 1a serie speciale, 20 di-
nc

conclude che questi svolgerebbero funzioni «obiettivamente giu- cembre 2017, n. 51); Pres. GROSSI, Est. PROSPERETTI;
risdizionali», ma allo stesso tempo non sarebbero giudici. L'alter-
D

Pres. cons. ministri (Avv. dello Stato PALMIERI) c. Regio-


co

nativa posta dalla Cassazione nei conflitti avrebbe potuto condur- ne Puglia.
U

re all'alternativa tra la configurazione dell'autodichia come mero


LA
IO olo

modulo amministrativo non preclusivo dell'accesso al giudice o Regione in genere e regioni a statuto ordinario — Puglia
come giurisdizione speciale. — Caccia — Prelievo in deroga — Approvazione con
C

La Consulta, però, non accoglie nessuna delle due opzioni, per- atto legislativo — Incostituzionalità (Cost., art. 11, 117;
c

ché gli organi di autodichia non potrebbero qualificarsi né come


O sci

y l. 11 febbraio 1992 n. 157, norme per la protezione della


LO

soggetti amministrativi (lesivi dell'art. 24 Cost.), né come giudici fauna selvatica omeoterma e per il prelievo venatorio, art.
speciali. Sarebbero, appunto, organi estranei alla giurisdizione,
Fa

19 bis; y l. reg. Puglia 2 ottobre 2015 n. 28, autorizzazione


ma «sostanzialmente giurisdizionali», perché abilitati a sollevare al prelievo in deroga dello sturnus vulgaris, art. 1).
questioni di legittimità costituzionale (13) e ad applicare obietti-
R

vamente il diritto al caso concreto. Tale natura sarebbe compatibi- È incostituzionale l'art. 1, 1°, 2° e 3° comma, l. reg. Puglia 2
le tanto con l'art. 111 Cost., che impone la ricorribilità in Cassa- ottobre 2015 n. 28, nella parte in cui autorizza il prelievo
zione per violazione di legge avverso le sentenze dei giudici spe- venatorio in deroga della specie di uccello selvatico de-
ciali, che con l'art. 102 Cost. che vieta l'istituzione di nuovi giu- nominata «storno», indicando un particolare procedimen-
dici speciali. La loro giustificazione si porrebbe pertanto esclusi- to da seguire e subordinando l'efficacia della autorizza-
vamente sul piano dell'autonomia degli organi costituzionali (14). zione ad una dichiarazione di compatibilità con la norma-
Dal punto di vista argomentativo la corte centra così due bersa- tiva nazionale della giunta regionale sulla base di studi di
gli con un solo colpo: sottrae l'autodichia alle censure di illegit-
timità che sarebbero derivate, alternativamente, dalla loro natura
monitoraggio e del parere sulle deroghe al prelievo vena-
amministrativa o di giurisdizione speciale. torio previsto dalla legislazione regionale e dall'art. 9 del-
la direttiva 79/409/Ce. (1)
6. - Al favore manifestato dalla corte per l'autodichia del per-
sonale dipendente fa da contrappeso la dura censura sulla giusti-
zia domestica per i terzi che mitiga in parte la posizione comples- Diritto. — 1. - Il presidente del consiglio dei ministri ha
sivamente assunta a favore dell'autonomia organicistica. La que- impugnato la l. reg. Puglia 2 ottobre 2015 n. 28 (autorizza-
stione della giustizia domestica per soggetti distinti dal personale, zione al prelievo in deroga dello sturnus vulgaris), che ha
prevista solo per le camere, è sempre stata controversa in dottrina autorizzato il prelievo in deroga dello sturnus vulgaris per la
(15). Pur non costituendo oggetto specifico del conflitto la Con- stagione venatoria 2015-2016, per contrasto con gli art. 11 e
sulta ha comunque ritenuto di dover ammonire il parlamento. Non 117, 1° e 2° comma, lett. s), Cost., in relazione agli art. 2, 5 e
trattandosi di questioni puramente interne, infatti, le controversie 9 della direttiva 30 novembre 2009 n. 2009/147/Ce (direttiva
con i terzi non potrebbero essere sottratte alla giurisdizione co- del parlamento europeo e del consiglio concernente la con-
mune (16), difettando in ipotesi il medesimo fondamento auto- servazione degli uccelli selvatici), all'art. 9 della direttiva 2
nomistico dell'autodichia per i dipendenti. aprile 1979 n. 79/409/Cee (direttiva del consiglio concernen-
———————— te la conservazione degli uccelli selvatici) e all'art. 19 bis l.
11 febbraio 1992 n. 157 (norme per la protezione della fauna
(12) P. DI MUCCIO, L'autodichia parlamentare sugli impiegati delle selvatica omeoterma e per il prelievo venatorio).
camere, in Dir. società, 1990, 136.
(13) Corte cost. 12 ottobre 2017, n. 213, Foro it., 2017, I, 3205. 2. - Secondo la difesa erariale, l'autorizzazione, in quanto
(14) In adesione all'orientamento minoritario della Cassazione, la contenuta nella norma legislativa, piuttosto che in un atto
quale aveva prevalentemente qualificato l'autodichia come giurisdizio- amministrativo come prescritto dall'art. 19 bis l. n. 157 del
ne speciale: cfr. Cass., sez. un., 27 maggio 1999, n. 317/SU, Foro it., 1992 di attuazione della normativa comunitaria, non consen-
2000, I, 2673; 19 novembre 2002, n. 16267, id., Rep. 2003, voce Par-
lamento, n. 53. tirebbe di adempiere all'obbligo di motivazione della deroga
(15) Per tutti, v. E. LEHNER, «Regolamento per la tutela giurisdizio- prescritto da quest'ultima, non assicurerebbe la sospensione
nale relativa agli atti di amministrazione della camera dei deputati non tempestiva dell'autorizzazione al mutare delle circostanze di
concernenti i dipendenti» vs. «giusto processo», precettività della Costi- fatto, in ragione della maggiore complessità e lungaggine del
tuzione e primato del diritto comunitario, in Giur. costit., 2002, 495 ss. procedimento di revisione legislativa, precluderebbe il potere
(16) Tant’è che, ove non prevista, è pacifica la competenza del giu-
dice: Cons. Stato, sez. IV, 18 novembre 2014, n. 5657, Foro it., Rep. di annullamento dei provvedimenti adottati in violazione del-
2015, voce Presidente della repubblica, n. 9. le prescrizioni di legge, nazionali e sovranazionali, ricono-
IL FORO ITALIANO — 2018.
431 PARTE PRIMA 432

sciuto al consiglio dei ministri e violerebbe l'iter procedi- vedimento amministrativo regionale di deroga, in caso di
mentale prescritto dalla norma nazionale. mancata ottemperanza alla diffida nel termine assegnato.
Tali conclusioni non sarebbero inficiate dalla necessità di 5. - La l. reg. Puglia n. 28 del 2015, invece, ha autorizzato
adozione della delibera della giunta regionale, prescritta dal il prelievo venatorio dello storno per la stagione 2015-2016,
2° comma dell'art. 1 l. reg. Puglia n. 28 del 2015, che dichia- mentre questa era già in corso, subordinando l'efficacia della
ra la compatibilità del prelievo con le prescrizioni dell'art. 9 previsione ad una delibera della giunta regionale. Il prelievo
della direttiva 2009/147/Ce e dell'art. 19 bis l. n. 157 del in deroga, previsto dalla legge impugnata, rimaneva comun-
1992, poiché la delibera costituirebbe una mera condizione que subordinato alla ricordata delibera della giunta, cui spet-
integrativa dell'efficacia dell'autorizzazione, da ricondurre, tava dichiararne la compatibilità sulla base degli studi di
unicamente, alla legge regionale impugnata. monitoraggio sul fenomeno migratorio della sturnus vulgaris

a
In ogni caso, prosegue la difesa erariale, anche qualora la e in conformità con l'art. 9 della direttiva 2009/147/Ce e con

to
delibera della giunta integrasse la riserva amministrativa pre- l'art. 19 bis l. n. 157 del 1992.

en
scritta dalla norma statale, la violazione dell'art. 19 bis l. n. La legge impugnata prevede che la deliberazione della
157 del 1992 deriverebbe dal mancato riconoscimento di un giunta regionale, che ne condiziona gli effetti, sia adottata

am
potere di sospensione dell'atto amministrativo autorizzatorio (con un diverso e peculiare procedimento rispetto a quanto
e dalla previsione di un procedimento di adozione diverso da previsto dalla legge statale), nel termine perentorio di quin-

on
quello delineato dal legislatore statale. dici giorni dall'acquisizione formale degli studi di monito-
raggio e del parere reso dal comitato tecnico faunistico vena-

O
3. - La questione prospettata è ammissibile nonostante la

M abb
natura temporanea della previsione normativa, destinata a torio regionale, sulla scorta del parere espresso dall'osserva-

M
trovare applicazione per la sola stagione venatoria 2015- torio faunistico regionale di Bitetto, ovvero dall'Istituto na-

SI
2016, perché, per costante giurisprudenza, il sindacato costi- zionale per la fauna selvatica (Infs).
IO in 6. - La legge regionale vìola, pertanto, il disposto della

AS
tuzionale deve trovare spazio ove la norma, seppure succes-
legge statale non solo per la previsione di un diverso proce-
so
sivamente abrogata o a efficacia temporale limitata, abbia
prodotto effetti (sentenze n. 139 del 2017, Foro it., 2017, I, dimento, ma proprio per il fatto di interporsi rispetto al prov-
es

2523; n. 80 del 2017; e n. 20 del 2012, id., 2012, I, 645). vedimento amministrativo di deroga previsto dalla norma
Nel caso di specie, la norma censurata è stata adottata il 2 statale.
nc

ottobre 2015 ovvero nel corso della stagione venatoria 2015- Il ricorso ad una fonte primaria da parte della regione de-
D

termina il venir meno dell'obbligo di motivazione della de-


co

2016, che è iniziata il 20 settembre 2015 e si è conclusa il 31


U

gennaio 2016; pertanto, essa ha trovato applicazione per qua- roga, l'assenza di controllo preventivo, la sostituzione dei
LA

soggetti deputati all'espressione dei pareri tecnici e la pre-


IO olo

si tutta la stagione venatoria a cui si riferiva.


4. - Nel merito la questione è fondata. clusione del «potere di annullamento da parte del presidente
C

del consiglio dei ministri dei provvedimenti derogatori adot-


c

Questa corte ha stabilito che la selezione delle specie cac-


tati dalle regioni che risultino in contrasto con la direttiva
O sci
LO

ciabili compete al legislatore statale poiché implica «l'inci-


sione di profili propri della tutela dell'ambiente e dell'eco- comunitaria 79/409/Cee e con la l. n. 157 del 1992; potere di
annullamento finalizzato a garantire una uniforme ed ade-
Fa

sistema, che fanno capo alla competenza esclusiva dello Sta-


to (ex plurimis, sentenze n. 191 del 2011, id., 2011, I, 2219; guata protezione della fauna selvatica su tutto il territorio na-
zionale» (sentenza n. 250 del 2008, id., 2008, I, 2732).
R

n. 226 del 2003, id., 2003, I, 2883; e n. 536 del 2002, ibid.,
688)» (sentenza n. 20 del 2012, cit.). Pertanto, l'attrazione legislativa, operata dalla regione Pu-
glia, dell'autorizzazione al prelievo venatorio in deroga, ri-
Pertanto la fattispecie in esame, in base alla giurispruden-
servata dal legislatore nazionale allo strumento amministra-
za di questa corte, rientra nella materia ambientale. Invero, il
tivo, determina la violazione della l. n. 157 del 1992.
bene ambiente afferisce ad un interesse pubblico di valore
costituzionale primario (sentenza n. 151 del 1986, id., 1986, 7. - Il contrasto non viene meno per effetto della prevista
I, 2690) ed assoluto (sentenza n. 617 del 1987, id., 1988, I, delibera della giunta, a cui la legge regionale censurata su-
3537). bordina l'efficacia della stessa legge regionale, che autorizza
il prelievo venatorio in deroga.
Il legislatore nazionale, nella sua competenza in materia di
La normativa nazionale, come si è detto, delinea un proce-
ambiente, ha previsto, per effetto del combinato disposto del-
dimento di controllo preventivo della deroga che non può es-
l'art. 18 l. n. 157 del 1992 e del d.p.c.m. 21 marzo 1997
sere sostituito, quanto all'oggetto, dalla successiva delibera
(modificazione dell'elenco delle specie cacciabili di cui
della giunta regionale, la quale interviene ad integrazione
all'art. 18, 1° comma, l. 11 febbraio 1992 n. 157), che lo
dell'efficacia dell'autorizzazione prevista nella legge regio-
sturnus vulgaris non può essere oggetto di prelievo venato-
nale e ne condiziona gli effetti.
rio, se non per effetto del provvedimento amministrativo di
cui all'art. 19 bis l. n. 157 del 1992. Va, dunque, dichiarata l'illegittimità costituzionale dell'art.
1, 1°, 2° e 3° comma, l. reg. Puglia n. 28 del 2015, per viola-
Quest’ultimo prescrive uno specifico iter procedimentale zione dell'art. 117, 2° comma, lett. s), Cost., mentre gli altri
per le deroghe, subordinando l'adozione dell'atto ammini- profili restano assorbiti.
strativo al parere preventivo dell'Istituto superiore per la pro-
Per questi motivi, la Corte costituzionale dichiara l'illegit-
tezione e la ricerca ambientale (Ispra) e prevedendo che l'in-
timità costituzionale dell'art. 1, 1°, 2° e 3° comma, l. reg.
tenzione regionale di adottare il provvedimento di deroga
Puglia 2 ottobre 2015 n. 28 (autorizzazione al prelievo in de-
debba essere comunicata all'Ispra entro il mese di aprile di
roga dello sturnus vulgaris).
ogni anno, per la formulazione del relativo parere nei qua-
ranta giorni successivi. ————————
In ogni caso, il provvedimento amministrativo di deroga
deve essere pubblicato nel Bollettino ufficiale regionale al- (1) I. - Il ricorso del presidente del consiglio dei ministri in
meno sessanta giorni prima della data prevista per l'inizio data 9 dicembre 2015, atto di promovimento n. 103, può legger-
si in Foro it., Le banche dati, archivio Merito ed extra, 2016.50.
delle attività di prelievo e della pubblicazione deve essere
Ad avviso della Corte costituzionale la legge regionale impu-
fatta comunicazione al ministro dell'ambiente, che verifica il gnata vìola la legge statale non solo per il fatto di prevedere un
rispetto delle condizioni a cui la deroga è subordinata e, in procedimento differente per l'autorizzazione al prelievo in de-
caso di esito negativo, può proporre al presidente del consi- roga, ma anche per il fatto di utilizzare la fonte primaria, anzi-
glio dei ministri di diffidare la regione ad adeguare il prov- ché quella regolamentare.
vedimento. Per riferimenti alla giurisprudenza costituzionale relativa ai
Infine, il 4° comma dell'art. 19 bis l. n. 157 del 1992 con- limiti entro i quali la regione può disciplinare le specie cacciabi-
ferisce al consiglio dei ministri il potere di annullare il prov- li, in deroga all'art. 9 della direttiva 79/409/Ce, v. Corte cost. 22
IL FORO ITALIANO — 2018.
433 GIURISPRUDENZA COSTITUZIONALE E CIVILE 434

gennaio 2015, n. 2, id., 2015, I, 739, con nota di richiami, la CORTE COSTITUZIONALE; sentenza 7 dicembre 2017,
quale, a seguito dell'entrata in vigore della l. reg. Friuli-Venezia n. 259 (Gazzetta ufficiale, 1a serie speciale, 13 dicembre
Giulia 6 agosto 2013 n. 7 (che ha abrogato o sostituito, in ma- 2017, n. 50); Pres. GROSSI, Est. SCIARRA; D.D.B. c. Inps
niera satisfattiva per il ricorrente, le disposizioni impugnate, che (Avv. CALIULO); interv. Pres. cons. ministri (Avv. dello
risultano non aver avuto applicazione), ha dichiarato la cessata Stato PALMIERI). Ord. Corte conti, sez. giur. reg. Marche,
materia del contendere delle questioni di legittimità costituzio-
17 marzo 2016 (G.U., 1a s.s., n. 24 del 2016).
nale: a) dell'art. 15, 1° comma, lett. a), l. reg. Friuli-Venezia
Giulia 9 agosto 2012 n. 15, nella parte in cui disciplina il potere Pensione civile, militare e di guerra — Trattamento di
della giunta di adottare i provvedimenti di deroga al regime di quiescenza dei pubblici dipendenti — Determinazione
protezione degli uccelli, in quanto ammessi dall'art. 9 della di- della base pensionabile — Indennità integrativa speciale

a
rettiva 30 novembre 2009 n. 2009/147/Ce, in riferimento all'art.
— Maggiorazione del diciotto per cento — Esclusione
117, 1° e 2° comma, lett. s), Cost.; b) dell'art. 15, 1° comma,

to
lett. c), l. reg. Friuli-Venezia Giulia 9 agosto 2012 n. 15, nella — Questione infondata di costituzionalità (Cost., art. 36,
38; y d.p.r. 29 dicembre 1973 n. 1092, approvazione del t.u.

en
parte in cui consente alla giunta di adottare comunque il prov-
vedimento di deroga, nell'ipotesi in cui il comitato faunistico delle norme sul trattamento di quiescenza dei dipendenti ci-

am
regionale non rilasci il parere previsto entro trenta giorni (silen- vili e militari dello Stato, art. 220; y l. 29 aprile 1976 n.
zio-assenso), in riferimento all'art. 117, 1° e 2° comma, lett. s), 177, collegamento delle pensioni del settore pubblico alla

on
Cost.; c) dell'art. 15, 1° comma, lett. d), l. reg. Friuli-Venezia dinamica delle retribuzioni. Miglioramento del trattamento
Giulia 9 agosto 2012 n. 15, nella parte in cui non escluderebbe di quiescenza del personale statale e degli iscritti alle casse

O
M abb
la possibilità di prelievi in deroga delle specie in declino, vie- pensioni degli istituti di previdenza, art. 22).

M
tandoli solo in determinati casi, consentirebbe di ritenere che le
condizioni che escludono la deroga non siano tra loro alternati- È infondata la questione di legittimità costituzionale dell'art.

SI
ve, ma concorrenti e, nel far salva l'attività di controllo delle
IO in 220 d.p.r. 29 dicembre 1973 n. 1092, come modificato dal-

AS
specie alloctone, attrarrebbe tale attività al regime del prelievo l'art. 22 l. 29 aprile 1976 n. 177, nella parte in cui, nel de-
so
in deroga, in riferimento all'art. 117, 1° e 2° comma, lett. s), terminare il trattamento di quiescenza degli iscritti al fon-
Cost.; d) dell'art. 18, 1° comma, lett. a), l. reg. Friuli-Venezia do pensioni, non applica all'indennità integrativa speciale,
es

Giulia 9 agosto 2012 n. 15, nella parte in cui disciplina le im- pur confluita nello stipendio tabellare in base alla contrat-
missioni sull'intero territorio regionale della fauna di alleva- tazione collettiva, l'incremento del diciotto per cento pre-
nc

mento detta «pronta caccia», i cui tempi e le cui modalità sono


visto invece per l'ultimo stipendio e per gli assegni e le in-
D

stabiliti dalle riserve di caccia, in deroga alle vigenti disposizio-


co

dennità pensionabili espressamente indicati dalla legge, in


U

ni di legge.
riferimento agli art. 36 e 38 Cost. (1)
LA

II. - In ordine alla autorizzazione del prelievo venatorio per la


IO olo

specie dello storno, vedi:


C

— Corte cost., ord. 28 dicembre 2007, n. 457, id., 2008, I,


c

2733, con nota di richiami, la quale, a seguito della rinuncia del Diritto. — 1. - La Corte dei conti, sezione giurisdizionale
O sci
LO

ricorrente accettata dalla controparte, ha dichiarato l'estinzione per la regione Marche, giudice unico delle pensioni, dubita
del giudizio costituzionale relativo alla questione di legittimità della legittimità costituzionale dell'art. 220 d.p.r. 29 dicem-
Fa

costituzionale della l. reg. Liguria 31 ottobre 2006 n. 36, nella bre 1973 n. 1092 (approvazione del t.u. delle norme sul trat-
parte in cui stabilisce, per la stagione venatoria 2006-2007, l'at- tamento di quiescenza dei dipendenti civili e militari dello
R

tivazione della deroga contemplata dall'art. 9, 1° comma, lett. Stato), come modificato dall'art. 22 l. 29 aprile 1976 n. 177
a), terzo alinea, della direttiva 79/409/Cee sulla conservazione (collegamento delle pensioni del settore pubblico alla dina-
degli uccelli selvatici, autorizzando in particolare, sentito l'Isti- mica delle retribuzioni. Miglioramento del trattamento di
tuto nazionale per la fauna selvatica, il prelievo in deroga di quiescenza del personale statale e degli iscritti alle casse
esemplari appartenenti alla specie storno, al fine di prevenire pensioni degli istituti di previdenza).
gravi danni alle colture olivicole della regione;
La norma censurata, nel determinare il trattamento di
— Cons. Stato, sez. VI, ord. 23 gennaio 1998, n. 158, id.,
Rep. 1999, voce Regione, n. 349, secondo cui, ai sensi dell'art.
quiescenza degli «iscritti al fondo pensioni», non appliche-
17, comma 32, l. 15 maggio 1997 n. 127, l'esercizio da parte rebbe all'indennità integrativa speciale, pur confluita nello
della regione del potere di deroga ai divieti e alle limitazioni di stipendio tabellare, l'incremento del diciotto per cento previ-
caccia derivanti dalla normativa comunitaria è soggetto al con- sto invece per l'ultimo stipendio e per gli assegni e per le in-
trollo statale finalizzato alla verifica delle condizioni e delle dennità pensionabili espressamente indicati dalla legge.
modalità imposte dalla normativa stessa, in ragione del carattere In difetto di un'espressa disposizione di legge, non avreb-
unitario dell'interesse da essa tutelato; pertanto, sussistono i bero alcun rilievo le previsioni del contratto collettivo nazio-
presupposti per la sospensione cautelare della delibera regionale nale, che hanno conglobato l'indennità integrativa speciale
che prevede una deroga al divieto di caccia dello storno ove la nel minimo contrattuale e quindi «nel trattamento economico
delibera in questione non sia stata sottoposta al previo controllo fondamentale, indistintamente considerato» (Corte conti, sez.
statale di legittimità, tenuto anche conto del danno grave ed ir- centr. contr. Stato legittimità, 13 maggio 2005, n. 6/P, Foro
reparabile che la stessa è in grado di provocare all'ambiente na-
it., Rep. 2005, voce Pensione, n. 168), senza tuttavia alterare
turalistico.
la peculiarità e l'autonomia di tale voce (Corte conti, sez. III
Con riguardo ai limiti della competenza regionale in materia
di caccia, v. Corte cost. 14 giugno 2017, n. 139, id., 2017, I, giur. centr. app., 31 gennaio 2013, n. 80). Le previsioni ne-
2523, con nota di richiami. goziali, difatti, inciderebbero sul solo trattamento retributivo,
senza innovare la disciplina previdenziale, riconducibile alla
competenza esclusiva della legislazione dello Stato (art. 117,
2° comma, lett. o, Cost.).
Il giudice rimettente assume che la disciplina appena trat-
teggiata, così come vive nella giurisprudenza delle sezioni
centrali di appello della Corte dei conti, contrasti con gli art.
36 e 38 Cost.
————————
La mancata applicazione dell'incremento del diciotto per
cento, che «trova giustificazione nella valorizzazione forfeta-
ria [. . .] degli elementi accessori non direttamente valutabili
ai fini di pensione sulla base del pregresso ordinamento pen-
sionistico», sarebbe foriera di «un'irrazionale compressione
della pensione (sulla base del meno favorevole computo del
trattamento pensionistico), in ragione di uno scostamento
IL FORO ITALIANO — 2018.
435 PARTE PRIMA 436

non giustificato tra lo stipendio e la pensione stessa, pertanto con i parametri costituzionali» (fra le molte, sentenza n. 122
pregiudizievole della posizione del lavoratore all'atto del suo del 2017, punto 3 del ‘considerato in diritto’).
collocamento a riposo». Anche da questo punto di vista, dunque, non si frappongo-
La disciplina censurata, in difetto di «esigenze di conteni- no ostacoli all'esame del merito.
mento della spesa pensionistica», già salvaguardate dalle 3. - Nel merito, la questione non è fondata.
previsioni restrittive del d.leg. 30 dicembre 1992 n. 503 3.1. - La determinazione della base retributiva utile ai fini
(norme per il riordinamento del sistema previdenziale dei la- del trattamento di quiescenza è rimessa alle scelte discrezio-
voratori privati e pubblici, a norma dell'art. 3 l. 23 ottobre nali del legislatore, chiamato a compiere «una congrua valu-
1992 n. 421), contrasterebbe con gli art. 36 e 38 Cost., che tazione che contemperi le esigenze di vita dei lavoratori, che

a
garantiscono al lavoratore, in caso di vecchiaia, mezzi neces- ne sono beneficiari, e le disponibilità finanziarie» (sentenza
sari adeguati alle sue esigenze di vita in caso di vecchiaia e

to
n. 531 del 1988, punto 5, del ‘considerato in diritto’, id.,
proporzionati «alla quantità e alla qualità del lavoro presta- 1989, I, 3270), senza valicare il limite della «garanzia delle

en
to». esigenze minime di protezione della persona» (sentenza n.
La norma denunciata, nel negare ogni rilievo alla previ-

am
457 del 1998, punto 5 del ‘considerato in diritto’, id., Rep.
sione negoziale che ha incluso nello stipendio tabellare l'in- 1999, voce Previdenza sociale, n. 466).
dennità integrativa speciale, sacrificherebbe arbitrariamente

on
Nella commisurazione del trattamento di quiescenza ai
il ruolo della contrattazione collettiva, chiamata a garantire redditi percepiti in costanza del rapporto di lavoro, l'art. 38

O
la proporzionalità tra retribuzione e quantità e qualità del la-

M abb
Cost. prescrive di salvaguardare la proporzione fra tratta-

M
voro svolto. Proporzionalità che, in tale prospettiva, deve mento previdenziale e quantità e qualità del lavoro svolto e
contraddistinguere anche la pensione, qualificabile come «re-

SI
la sufficienza del trattamento ad assicurare le esigenze di vita
tribuzione differita». IO in del lavoratore pensionato.

AS
2. - Non sono fondate le eccezioni formulate in linea pre- L'art. 36 Cost., applicabile alle prestazioni previdenziali
so
liminare nella memoria di costituzione e nell'atto di inter- per il tramite e nella misura tracciata dall'art. 38 Cost. (sen-
vento.
es

tenza n. 156 del 1991, punto 3 del ‘considerato in diritto’,


2.1. - La difesa dello Stato ha eccepito l'insufficiente de- id., 1991, I, 1321), costituisce parametro di tali esigenze di
nc

scrizione della fattispecie, che implicherebbe la natura me- vita, determinate «secondo valutazioni generali ed oggetti-
D

ramente ipotetica e virtuale della questione proposta. ve», che tutelino non solo «i bisogni elementari e vitali», ma
co

Il rimettente non avrebbe illustrato le ragioni che, nel caso


U

anche le esigenze «relative al tenore di vita conseguito dallo


concreto, determinano l'inadeguatezza e la mancanza di pro-
LA

stesso lavoratore in rapporto al reddito ed alla posizione so-


IO olo

porzionalità del trattamento previdenziale riconosciuto, an- ciale raggiunta in seno alla categoria di appartenenza per ef-
che alla luce del cospicuo importo degli stipendi percepiti
C

fetto dell'attività lavorativa svolta» (sentenza n. 173 del


c

dal ricorrente nel giudizio principale. 1986, punto 10 del ‘considerato in diritto’, id., 1986, I,
O sci
LO

L'eccezione, prospettata sotto il profilo della irrilevanza 2087).


della questione, non può essere accolta.
Fa

La garanzia dell'art. 38 Cost. è dunque connessa anche


La norma censurata preclude l'accoglimento della doman- all'art. 36 Cost., «ma non in modo indefettibile e strettamen-
da del ricorrente, che rivendica l'incremento del diciotto per te proporzionale» (sentenza n. 173 del 2016, punto 11.1 del
R

cento per un'indennità che la legge non contempla. L'appli- ‘considerato in diritto’, id., 2017, I, 3205). Il rapporto di cor-
cabilità della norma in esame alla fattispecie controversa è rispondenza tra pensioni e retribuzioni, pur tendenziale e im-
sufficiente a radicare la rilevanza della questione, che non perfetto (sentenza n. 42 del 1993, punto 5 del ‘considerato in
presuppone l'accertamento della lesione dei principî costitu- diritto’, id., Rep. 1993, voce Ordinamento giudiziario, n.
zionali nella concreta vicenda del giudizio principale (sen- 123), deve essere preservato mediante meccanismi di raccor-
tenza n. 174 del 2016, punto 2 del ‘considerato in diritto’, do, atti a scongiurare il rischio di un «irragionevole scosta-
id., 2016, I, 3052). mento», sintomatico dell'inadeguatezza del trattamento pre-
2.2. - Devono essere disattese anche le eccezioni che videnziale corrisposto (sentenza n. 226 del 1993, punto 7 del
l'Inps e la difesa dello Stato hanno mosso con riguardo all'i- ‘considerato in diritto’, ibid., voce Pensione, n. 326).
nadeguata motivazione in punto di non manifesta infonda- Spetta, pertanto, alla discrezionalità del legislatore il «ra-
tezza. gionevole bilanciamento del complesso dei valori e degli in-
Il giudice a quo ha individuato puntualmente le ragioni del teressi costituzionali coinvolti nell'attuazione graduale di
contrasto con i principî enunciati dagli art. 36 e 38 Cost. Tali quei principî, compresi quelli connessi alla concreta e attuale
parametri sono stati evocati congiuntamente per denunciare disponibilità delle risorse finanziarie e dei mezzi necessari
l'inadeguatezza e la mancanza di proporzionalità della pen- per far fronte ai relativi impegni di spesa» (sentenza n. 119
sione calcolata senza la maggiorazione dell'indennità inte- del 1991, punto 3 del ‘considerato in diritto’, id., 1991, I,
grativa speciale. 2601).
I termini della questione sono stati dunque enucleati con Ben può il legislatore, nel prudente esercizio della sua di-
un'argomentazione adeguata, che supera il vaglio prelimina- screzionalità, apportare «correttivi di dettaglio» che, giustifi-
re di ammissibilità richiesto a questa corte. Attiene al merito cati da «esigenze meritevoli di considerazione», non intac-
— e non al profilo preliminare dell'ammissibilità — la valu- chino i criteri di proporzionalità e adeguatezza «con riferi-
tazione della forza persuasiva degli argomenti addotti a so- mento alla disciplina complessiva del trattamento pensioni-
stegno delle censure. stico» (sentenza n. 208 del 2014, punto 4.2 del ‘considerato
2.3. - L'Inps lamenta che il rimettente, con uso distorto in diritto’, id., 2014, I, 3027).
dell'incidente di costituzionalità, chieda a questa corte l'a- È proprio la molteplicità delle variabili sottese a tale bi-
vallo dell'interpretazione che ha prescelto. lanciamento a imporre, con riguardo alla proporzionalità e
Neppure tale obiezione coglie nel segno. all'adeguatezza del trattamento di quiescenza, una valutazio-
Il giudice a quo muove dalla premessa che sia ormai con- ne globale e complessiva, che non si esaurisca nella parziale
solidato l'orientamento della giurisprudenza contabile, che considerazione delle singole componenti.
esclude l'indennità integrativa speciale dalle componenti del- 3.2. - La norma censurata subordina ad un'esplicita previ-
la retribuzione assoggettate alla maggiorazione del diciotto sione legislativa l'inclusione di un assegno o di un'indennità
per cento. Il rimettente ben può scegliere di uniformarsi a nella base pensionabile soggetta a maggiorazione. In difetto
un'interpretazione che rappresenta «diritto vivente» e «ri- di una disposizione espressa, l'incremento del diciotto per
chiederne, su tale presupposto, il controllo di compatibilità cento non si applica all'indennità integrativa speciale.
IL FORO ITALIANO — 2018.
437 GIURISPRUDENZA COSTITUZIONALE E CIVILE 438

Come emerge dai lavori parlamentari, la disciplina intro- pretate in «prima applicazione» non siano di facile lettura, an-
dotta dalla l. n. 177 del 1976 è l'esito della consultazione in- che in relazione agli orientamenti non univoci della giurispru-
tercorsa tra governo e parti sociali, incentrata sul collega- denza formatasi coevamente al tempo del fatto;
mento delle pensioni del settore pubblico alla dinamica delle — Corte conti, sez. giur. reg. Lombardia, 23 febbraio 2006,
retribuzioni (seduta del 21 aprile 1976 della commissione VI n. 133, id., Rep. 2006, voce Pensione, n. 125, secondo cui l'in-
finanze e tesoro della camera dei deputati). dennità integrativa speciale, ancorché conglobata nella retribu-
zione dal 1° gennaio 1995 ai sensi dell'art. 15, 3° comma, l. n.
L'assetto delineato ribadisce il ruolo primario e ineludibile 724 del 1994, non è assimilabile allo stipendio in senso stretto,
della legge, chiamata a ponderare, in una prospettiva più ge- poiché su di essa non si applica l'aumento figurativo previsto
nerale, i molteplici elementi legati alla determinazione della dall'art. 15, 1° comma, ai fini del versamento della ritenuta in

a
base pensionabile, e persegue in pari tempo l'obiettivo di conto entrata tesoro con la conseguenza che detta indennità non
salvaguardare l'equilibrio del sistema pensionistico (Corte è maggiorabile del diciotto per cento;

to
conti, sez. I giur. centr. app., 28 gennaio 2015, n. 82), senza — Corte conti, sez. giur. reg. Molise, 14 febbraio 2011, n. 1,

en
sacrificare in maniera sproporzionata la tendenziale correla- id., Rep. 2012, voce cit., n. 30, secondo cui il contratto colletti-
zione tra pensioni e retribuzioni. vo per il personale del comparto «ministeri» relativo al qua-

am
Tale scelta non è lesiva dell'adeguatezza e della proporzio- driennio normativo 1998-2001 considera l'indennità integrativa
nalità del trattamento di quiescenza. Il meccanismo prefigura- speciale quale componente del trattamento economico fonda-

on
to dalla legge è circoscritto a una singola voce del trattamento mentale, ma non dispone il conglobamento del predetto emolu-
mento nello stipendio tabellare; per tale personale, pertanto, non

O
previdenziale e non vanifica la rilevanza dell'indennità inte-

M abb
grativa speciale, che ha «natura retributiva» (sentenza n. 91 è possibile considerare l'indennità integrativa speciale nella ba-

M
se di calcolo per l'applicazione della maggiorazione del diciotto
del 2004, punto 4 del ‘considerato in diritto’, id., Rep. 2004,

SI
per cento sul trattamento di quiescenza.
voce Impiegato dello Stato, n. 938) e assolve alla «funzione
IO in
AS
di adeguamento della retribuzione al costo della vita» (sen- III. - Sul rapporto tra disposizioni di legge e disciplina deri-
so
tenza n. 243 del 1993, punto 6 del ‘considerato in diritto’, id., vante dal contratto collettivo di lavoro a fini previdenziali, vedi:
1993, I, 1729). — Cass. 23 giugno 2000, n. 8558, id., Rep. 2000, voce Fer-
es

L'indennità integrativa speciale, pur esclusa dall'incre- rovie e tramvie, n. 86, secondo cui deve escludersi che il con-
mento del diciotto per cento, non cessa di costituire, come tratto collettivo di lavoro per i dipendenti delle Ferrovie dello
nc

parte integrante della retribuzione, una componente utile ai Stato, stipulato per il periodo 1990-1992, possa avere valida-
D
co

fini del computo della base pensionabile. mente previsto il computo dell'indennità di buonuscita sulla ba-
U

Non si riscontra dunque alcun irragionevole scostamento se della retribuzione comprensiva di tutti gli aumenti previsti
LA

dal medesimo contratto anche con riferimento ai lavoratori ces-


IO olo

tra pensioni e retribuzioni, tale da compromettere la com-


plessiva adeguatezza e la proporzionalità del trattamento sati dal servizio prima delle date stabilite per l'effettiva decor-
C

previdenziale, né può ritenersi pregiudicato il nucleo intan- renza degli aumenti, e nei cui confronti comunque sia mancata
c

la corresponsione di detti aumenti e la relativa contribuzione ai


O sci

gibile dei diritti tutelati dagli art. 36 e 38 Cost.


LO

fini dell'indennità di buonuscita, poiché una clausola in tal sen-


Per questi motivi, la Corte costituzionale dichiara non so contrasterebbe con la disciplina legale di detta indennità;
Fa

fondata la questione di legittimità costituzionale dell'art. 220 — Cass. 2 dicembre 2000, n. 15406, ibid., voce Lavoro (rap-
d.p.r. 29 dicembre 1973 n. 1092 (approvazione del t.u. delle porto), n. 2044, secondo cui è infirmata da violazione degli art.
R

norme sul trattamento di quiescenza dei dipendenti civili e 1362 e 1363 c.c. la sentenza di merito che, nell'interpretazione
militari dello Stato), come modificato dall'art. 22 l. 29 aprile di un accordo collettivo sottoscritto dall'ente Ferrovie dello Sta-
1976 n. 177 (collegamento delle pensioni del settore pubbli- to, non tiene conto della previsione di istituzione di una pensio-
co alla dinamica delle retribuzioni. Miglioramento del trat- ne integrativa e complementare, dei relativi meccanismi di fun-
tamento di quiescenza del personale statale e degli iscritti al- zionamento e della costituzione del necessario fondo di provvi-
le casse pensioni degli istituti di previdenza), sollevata dalla sta e, trascurando altresì di valutare se la previsione abbia gene-
Corte dei conti, sezione giurisdizionale per la regione Mar- rato un obbligo di pagare o di fare ovvero si sia risolta in una
che, giudice unico delle pensioni, in riferimento agli art. 36 e semplice dichiarazione di intenti, consideri la pensione come
38 Cost., con l'ordinanza indicata in epigrafe. già istituita e, di conseguenza, condanni la s.p.a. Ferrovie dello
Stato alla relativa erogazione;
———————— — Corte conti, sez. giur. reg. Campania, 5 febbraio 1997, n.
23, id., Rep. 1997, voce Pensione, n. 222, secondo cui il perso-
(1) I. - L'ordinanza di rinvio, Corte conti, sez. giur. reg. nale dell'azienda autonoma delle Ferrovie dello Stato — cessato
Marche, 17 marzo 2016, atto di promovimento n. 8, è riportata dal servizio nella vigenza dell'accordo contrattuale di comparto
in Foro it., Le banche dati, archivio Merito ed extra, 2016.1347. relativo agli anni 1981/1983 — ha diritto, ai fini pensionistici, a
La Corte costituzionale rileva, sulla base della propria pre- un trattamento comprensivo degli aumenti contrattuali effetti-
gressa giurisprudenza, che la determinazione della base retribu- vamente maturati alle varie date di scaglionamento dei benefici
tiva ai fini del trattamento di quiescenza è rimessa alle scelte di- economici, senza che sia configurabile il diritto dei medesimi
screzionali del legislatore, le quali pertanto sono sindacabili so- alla riliquidazione della pensione sulla base degli interi miglio-
lo se risultino palesemente irragionevoli, cosa che viene esclusa ramenti corrisposti al personale in attività di servizio.
nel caso in esame. La corte rileva altresì come l'indennità inte-
grativa speciale, pur se esclusa dall'incremento del diciotto per
cento, non cessa di costituire, come parte integrante della retri-
buzione, una componente utile ai fini del computo della base
pensionabile.

II. - In ordine ai limiti di applicazione della maggiorazione


del diciotto per cento, a fini della determinazione del trattamen-
to di quiescenza, vedi:
————————
— Corte conti, sez. giur. reg. Emilia-Romagna, 18 gennaio
2010, n. 78, id., Rep. 2010, voce Responsabilità contabile, n.
161, secondo cui, nella ipotesi di danno erariale derivante da
provvedimenti di liquidazione del trattamento pensionistico
(nella specie, in favore di dipendenti dell'università) in misura
maggiore di quella spettante ex lege, con attribuzione della
maggiorazione del diciotto per cento su componenti retributive
inerenti l'indennità integrativa speciale e la retribuzione di posi-
zione, non sussiste la colpa grave laddove le disposizioni inter-
IL FORO ITALIANO — 2018.
439 PARTE PRIMA 440

CORTE COSTITUZIONALE; sentenza 7 dicembre 2017, che, per effetto della mancata prestazione del giuramento,
n. 258 (Gazzetta ufficiale, 1a serie speciale, 13 dicembre non possono acquistare lo status civitatis».
2017, n. 50); Pres. GROSSI, Est. BARBERA; A.S. Ord. Trib. 2.2. - Le disposizioni censurate si porrebbero in contrasto
Modena 6 dicembre 2016 (G.U., 1a s.s., n. 19 del 2017). anche con la disciplina internazionale e sovranazionale e, in
particolare, con l'art. 18 della convenzione delle Nazioni
Cittadinanza — Acquisizione — Giuramento di fedeltà unite per i diritti delle persone disabili, ratificata e resa ese-
alla repubblica — Persone disabili — Esenzione —
cutiva con la l. 3 marzo 2009 n. 18 (ratifica ed esecuzione
Mancata previsione — Incostituzionalità (Cost., art. 2,
della convenzione delle Nazioni unite sui diritti delle persone
3; y l. 5 febbraio 1992 n. 91, nuove norme sulla cittadi-
nanza, art. 10; y l. 3 marzo 2009 n. 18, ratifica ed esecu- con disabilità, con protocollo opzionale, fatta a New York il

a
zione della convenzione delle Nazioni unite sui diritti del- 13 dicembre 2006 e istituzione dell'osservatorio nazionale
sulla condizione delle persone con disabilità), nonché con gli

to
le persone con disabilità, con protocollo opzionale, fatta a
New York il 13 dicembre 2006 e istituzione dell'osser- art. 21 e 26 della carta dei diritti fondamentali dell'Unione

en
vatorio nazionale sulla condizione delle persone con disa- europea (indicata, per mero errore materiale, nel dispositivo
bilità, art. 18). dell'ordinanza di rimessione come «dichiarazione Onu dei

am
diritti delle persone con disabilità del 1975»), proclamata a
Cittadinanza — Acquisizione — Giuramento di fedeltà
Nizza il 7 dicembre 2000 e adattata a Strasburgo il 12 di-
alla repubblica — Persone disabili — Esenzione —

on
Mancata previsione — Atto privo di forza di legge — cembre 2007.

O
2.2.1. - Il citato art. 18 della convenzione delle Nazioni

M abb
Questione inammissibile di costituzionalità (Cost., art. 2,
unite del 2006 dispone infatti che «il diritto alla cittadinanza

M
3; y l. 3 marzo 2009 n. 18, art. 18).
non può essere negato e dunque i disabili hanno il diritto di

SI
È incostituzionale l'art. 10 l. 5 febbraio 1992 n. 91, nella
IO in acquisire e cambiare la cittadinanza e non possono essere

AS
parte in cui non prevede che sia esonerata dal giuramento privati della stessa arbitrariamente o a causa della loro disa-
so
di fedeltà alla repubblica la persona incapace di soddisfa- bilità». La centralità della tutela dei diritti della persona sa-
re tale adempimento in ragione di grave e accertata condi- rebbe confermata dai richiamati art. 21 e 26 della carta dei
es

zione di disabilità. (1) diritti fondamentali dell'Ue, che esigono il riconoscimento


È inammissibile, in quanto avente ad oggetto atti privi di della cittadinanza anche ai cittadini disabili di paesi terzi.
nc

forza di legge, la questione di legittimità costituzionale 3. - Il giudice a quo ritiene di non potere offrire un'inter-
D
co

degli art. 7, 2° comma, d.p.r. 12 ottobre 1993 n. 572 e 25, pretazione costituzionalmente orientata delle norme censura-
U

1° comma, d.p.r. 3 novembre 2000 n. 396, nella parte in te né fare proprio un orientamento della giurisprudenza di
LA
IO olo

cui prevedono, per l'acquisizione della cittadinanza, l'ob- merito (è richiamato il decreto 9 gennaio 2009 del Tribunale
bligo di giuramento di fedeltà alla repubblica ed i tempi di Bologna), che, sulla scorta di un parere emesso dal Consi-
C

entro i quali lo stesso deve essere prestato, senza esclude-


c

glio di Stato con riferimento all'interdizione, ha ritenuto che


O sci

re dallo stesso la persona incapace di soddisfare tale


LO

l'interdetto non debba prestare giuramento (Cons. Stato, se-


adempimento in ragione di grave e accertata condizione di zione I, parere 13 marzo 1987, n. 261/85).
Fa

disabilità, in riferimento agli art. 2 e 3 Cost. (2) Ad avviso del rimettente, osta a detta esegesi l'impossibi-
lità di applicare per analogia l'art. 411, ultimo comma, c.c., il
R

quale estende all'amministrazione di sostegno effetti, limita-


Diritto. — 1. - Il giudice tutelare del Tribunale ordinario di zioni o decadenze previste dalle norme che disciplinano l'in-
Modena dubita della legittimità costituzionale degli art. 10 l. terdizione e l'inabilitazione. La norma del codice civile —
5 febbraio 1992 n. 91 (nuove norme sulla cittadinanza), 7, 1° osserva il rimettente — renderebbe applicabile all'ammini-
comma (recte: 2° comma), d.p.r. 12 ottobre 1993 n. 572 (re- strazione di sostegno gli istituti disciplinati dalla legge, non
golamento di esecuzione della l. 5 febbraio 1992 n. 91, re- da «atti amministrativi quali sono i pareri espressi dal Consi-
cante nuove norme sulla cittadinanza) e 25, 1° comma, d.p.r. glio di Stato».
3 novembre 2000 n. 396 (regolamento per la revisione e la Secondo il giudice a quo, il giuramento tradurrebbe un
semplificazione dell'ordinamento dello stato civile, a norma impegno morale ed una partecipazione consapevole alla co-
dell'art. 2, 12° comma, l. 15 maggio 1997 n. 127), nelle parti munità statuale da parte del dichiarante: l'assunzione dello
in cui non prevedono l'esenzione dall'obbligo del giuramen- status di cittadino implicherebbe un'adesione consapevole e
to della persona affetta da disabilità, la quale, per le sue con- cosciente all'esercizio dei diritti e all'adempimento dei dove-
dizioni, si trovi nell'impossibilità di adempiere tale obbligo. ri. La natura personalissima del giuramento comporterebbe
2. - Secondo il rimettente, in virtù delle norme censurate, che la cittadinanza non potrebbe essere acquisita da colui il
il decreto presidenziale di concessione della cittadinanza non quale difetta della naturale capacità di comprendere le con-
potrebbe essere trascritto nei registri dello stato civile in as- seguenze giuridiche e morali del giuramento, e il significato
senza del giuramento: l'adempimento di tale obbligo sarebbe che tale atto assume di fronte alla collettività.
determinante ai fini dell'acquisto della cittadinanza italiana, 4. - Preliminarmente, va ribadita la legittimazione del giu-
acquisto che non risulterebbe possibile nel caso in cui la per- dice tutelare, nei procedimenti di volontaria giurisdizione,
sona non sia in grado di prestare il prescritto giuramento a concernenti l'amministrazione di sostegno, a sollevare que-
causa di disabilità psichica. Le disposizioni censurate contra- stione di legittimità costituzionale in via incidentale (senten-
sterebbero, dunque, con l'art. 2 Cost., perché «non permette- za n. 440 del 2005, Foro it., Rep. 2006, voce Interdizione,
re al disabile psichico l'acquisizione di un diritto fondamen- inabilitazione e amministrazione di sostegno, n. 75).
tale», quale sarebbe lo status di cittadino, significherebbe 5. - Va in proposito osservato che l'amministratore di so-
non «garantire» tale diritto, escludendo l'infermo di mente stegno ha richiesto al giudice tutelare di autorizzare la tra-
dalla collettività in cui è nato e si è formato, solo a causa del- scrizione del decreto presidenziale di concessione della cit-
l'impedimento determinato dalla sua condizione psichica di tadinanza emesso a favore della figlia. Questa corte ha già
natura personale. affermato che, nel giudizio in via incidentale, il riscontro
2.1. - Le norme impugnate violerebbero, poi, l'art. 3, 2° della giurisdizione e della competenza dell'autorità rimetten-
comma, Cost.: l'impossibilità di prestare giuramento costi- te — più in generale, dei presupposti di esistenza del giudi-
tuirebbe infatti un «significativo ‘ostacolo’», che impedireb- zio principale — è riservato al giudice a quo nell'ambito del-
be di fatto la piena libertà ed eguaglianza del disabile affetto la valutazione della rilevanza, e non è sindacabile dalla corte
da infermità psichica. Sussisterebbe, quindi, una disparità di a meno che detti presupposti non risultino «manifestamente
trattamento tra individui sani, in grado di prestare giuramen- o incontrovertibilmente carenti» (sentenza n. 262 del 2015,
to, e «quanti sani non siano in quanto affetti da disabilità e id., 2016, I, 373; nello stesso senso, sentenze n. 34 del 2010,
IL FORO ITALIANO — 2018.
441 GIURISPRUDENZA COSTITUZIONALE E CIVILE 442

id., 2010, I, 2266; n. 241 del 2008, id., 2009, I, 2946; n. 163 8.1. - Fra le condizioni personali che limitano l'eguaglian-
del 1993, id., 1994, I, 696), ciò che nella specie non è dato za si colloca indubbiamente la condizione di disabilità. Tale
riscontrare. fenomeno è espressamente considerato dalla Costituzione:
6. - La questione concernente gli art. 7, 2° comma, d.p.r. n. assume esplicito rilievo nell'art. 38 Cost. che, al 1° comma,
572 del 1993 e 25, 2° comma, d.p.r. n. 396 del 2000, è riconosce il diritto all'assistenza sociale per gli inabili al la-
inammissibile, avendo ad oggetto disposizioni di rango rego- voro, mentre al 3° comma riconosce agli «inabili» e ai «mi-
lamentare, prive di forza di legge, sottratte, quindi, al sinda- norati» il diritto all'educazione e alla formazione professio-
cato di legittimità di questa corte (ex plurimis, ordinanze n. nale.
254 e n. 81 del 2016, id., Rep. 2016, voce Avvocato, n. 177, I summenzionati principî sono stati attuati dalla l. 5 feb-

a
e ibid., voce Impiegato dello Stato, n. 425; n. 156 del 2013, braio 1992 n. 104 (legge quadro per l'assistenza, l'integra-
id., Rep. 2014, voce Conciliazione in genere, n. 74). zione sociale e i diritti delle persone handicappate), che dise-

to
7. - Nel merito, la questione di legittimità costituzionale gna il fondamentale quadro normativo in materia di disabili-

en
dell'art. 10 l. n. 91 del 1992, sollevata in riferimento agli art. tà, volto non solo a prestare assistenza ma anche a favorire
2 e 3, 2° comma, Cost., è fondata. l'integrazione sociale del disabile. Tale disciplina, come ha

am
Il citato art. 10, in seguito alla concessione allo straniero avuto modo di sottolineare questa corte, ha segnato un «radi-
della cittadinanza italiana, avvenuta con decreto del presi- cale mutamento di prospettiva rispetto al modo stesso di af-

on
dente della repubblica sulla base dei requisiti previsti dalla l. frontare i problemi delle persone affette da invalidità, consi-

O
derati [. . .] quali problemi non solo individuali, ma tali da

M abb
n. 91 del 1992, ne subordina la trascrizione nei registri dello
dover essere assunti dall'intera collettività» (sentenza n. 167

M
stato civile alla prestazione del giuramento di esseri fedeli al-
la repubblica e di osservarne la Costituzione e le leggi. L'ac- del 1999, id., 1999, I, 2164). Le condizioni invalidanti, come

SI
dispone l'art. 1 citata legge, sono ostacoli che la repubblica
IO in
quisizione dello status di cittadino non risulta possibile, per-

AS
ciò, nel caso in cui la persona non sia in grado di prestare ha il compito di rimuovere per consentire la «massima auto-
so
detto giuramento a causa di grave disabilità psichica. nomia possibile» del disabile e il pieno esercizio dei diritti
fondamentali.
7.1. - L'art. 54, 1° comma, Cost., che impone al cittadino
es

Su tale compito promozionale, imposto dalla Costituzione


il dovere di fedeltà alla repubblica e di osservarne la Costitu-
ai pubblici poteri, è tornata questa corte, la quale, con riferi-
nc

zione e le leggi, trova concreta espressione, per lo straniero,


mento al diritto all'istruzione del portatore di disabilità, ha
D

nella prestazione del giuramento, manifestazione solenne di


co

rimarcato che sul tema della condizione giuridica dello stes-


U

adesione ai valori repubblicani. Il giuramento richiesto dalla


so «confluiscono un complesso di valori che attingono ai
disposizione impugnata è quindi atto personale, che attiene
LA
IO olo

fondamentali motivi ispiratori del disegno costituzionale»


direttamente al diritto costituzionale, in ragione dei valori in-
(sentenze n. 275 del 2016, id., 2017, I, 2591; e n. 215 del
corporati nella sua prestazione. In quanto tale, non può esse-
C

1987, id., 1987, I, 2935), in vista del processo di inserimento


c

re reso da un rappresentante legale in sostituzione dell'in-


O sci

nella società (sentenza n. 80 del 2010).


LO

teressato, secondo le norme del codice civile.


9. - Tale inserimento, ove siano soddisfatte le altre condi-
7.2. - Appare pertanto corretta la premessa del rimettente,
Fa

zioni previste dalla legge che regola l'acquisizione della cit-


secondo il quale non è possibile fornire della norma censura- tadinanza, è evidentemente impedito dall'imposizione nor-
ta un'interpretazione costituzionalmente orientata.
R

mativa del giuramento alla persona che, in ragione di patolo-


L'obbligo di addivenire ad un'interpretazione conforme gie psichiche di particolare gravità, sia incapace di prestarlo.
alla Costituzione deve, infatti, cedere il passo all'incidente di La necessità di esso, e la mancata acquisizione della cittadi-
legittimità costituzionale, laddove essa sia incompatibile con nanza che, in sua assenza, ne consegue, può determinare una
il tenore letterale della disposizione. Come questa corte ha forma di emarginazione sociale che irragionevolmente esclu-
avuto modo di affermare, infatti, quando non sia in grado di de il portatore di gravi disabilità dal godimento della cittadi-
«trarre dalla disposizione alcuna norma conforme alla Costi- nanza, intesa quale condizione generale di appartenenza alla
tuzione, il giudice è tenuto ad investire questa corte della re- comunità nazionale. Può inoltre determinare una ulteriore e
lativa questione di legittimità costituzionale» (sentenza n. 36 possibile forma di emarginazione, anche rispetto ad altri fa-
del 2016, id., Rep. 2016, voce Diritti politici e civili, n. 275). miliari che abbiano conseguito la cittadinanza.
8. - La natura del giuramento di cui all'art. 54 Cost. ri- Va, pertanto, dichiarata l'illegittimità costituzionale della
chiama direttamente i principî fondamentali dell'ordinamen- disposizione censurata, nella parte in cui non esonera dal
to costituzionale. giuramento il disabile incapace di soddisfare tale adempi-
L'art. 2 Cost., nell'imporre alla repubblica il riconosci- mento in ragione di una grave e accertata condizione di disa-
mento e la garanzia dei diritti inviolabili, «sia come singolo, bilità.
sia nelle formazioni ove si svolge la sua personalità», delinea 10. - L'esonero dal giuramento deve operare a prescindere
un fondamentale principio che pone al vertice dell'ordina- dal «tipo» di incapacità giuridicamente rilevante. Ciò che ri-
mento la dignità e il valore della persona. leva è l'impossibilità materiale di compiere l'atto in ragione
In coerenza con tale prospettiva, l'art. 2 Cost. non può es- di una grave patologia, non rilevando la precipua condizione
sere disgiunto dall'art. 3, 2° comma, Cost., il quale affida al- giuridica in cui versa il disabile e fermo restando il potere
la repubblica il compito di rimuovere gli ostacoli di ordine del procuratore della repubblica di impugnare gli atti, le
economico e sociale che impediscono la libertà e l'ugua- omissioni e i rifiuti dell'ufficiale di stato civile, ai sensi del-
glianza nonché il pieno sviluppo della persona. l'art. 95, 2° comma, d.p.r. n. 396 del 2000, in caso di distorta
Tale lettura si collega, anche se non espressamente evoca- applicazione della disciplina sull'esonero dal giuramento.
to nell'ordinanza del rimettente, al 1° comma del medesimo Sono assorbite le censure prospettate in relazione agli
articolo, che, a protezione della stessa inviolabilità dei diritti, evocati parametri internazionali e sovranazionali.
garantisce il principio di eguaglianza a prescindere dalle Per questi motivi, la Corte costituzionale:
«condizioni personali». Come questa corte ha già più volte 1) dichiara l'illegittimità costituzionale dell'art. 10 l. 5
statuito, sebbene l'art. 3 si riferisca espressamente ai soli cit- febbraio 1992 n. 91 (nuove norme sulla cittadinanza), nella
tadini, la norma in esso contenuta vale pure per lo straniero parte in cui non prevede che sia esonerata dal giuramento la
«quando trattisi di rispettare [. . .] diritti fondamentali» (sen- persona incapace di soddisfare tale adempimento in ragione
tenza n. 120 del 1967, id., 1968, I, 20), ancor più quando, di grave e accertata condizione di disabilità;
come nel caso di specie, trattasi di uno straniero cui sia stata 2) dichiara inammissibile la questione di legittimità costi-
concessa la cittadinanza e che deve solo adempiere una con- tuzionale dell'art. 7, 2° comma, d.p.r. 12 ottobre 1993 n. 572
dizione per l'acquisizione della stessa. (regolamento di esecuzione della l. 5 febbraio 1992 n. 91, re-
IL FORO ITALIANO — 2018.
443 PARTE PRIMA 444

cante nuove norme sulla cittadinanza) e dell'art. 25, 1° CORTE COSTITUZIONALE; sentenza 20 novembre 2017,
comma, d.p.r. 3 novembre 2000 n. 396 (regolamento per la n. 241 (Gazzetta ufficiale, 1a serie speciale, 22 novembre
revisione e la semplificazione dell'ordinamento dello stato 2017, n. 47); Pres. GROSSI, Est. PROSPERETTI; Inps (Avv.
civile, a norma dell'art. 2, 12° comma, l. 15 maggio 1997 n. CALIULO) c. M.D.D.A.; interv. Pres. cons. ministri (Avv.
127), sollevata dal giudice tutelare del Tribunale ordinario di dello Stato ROCCHITTA). Ord. App. Torino 6 marzo 2015
Modena, con l'ordinanza in epigrafe. (G.U., 1a s.s., n. 41 del 2015).
———————— Lavoro e previdenza (controversie in materia di) — Giu-
dizi per prestazioni previdenziali — Dichiarazione del
(1-2) I. - L'ordinanza di rinvio, Trib. Modena 6 dicembre valore della prestazione — Omissione o irritualità —

a
2016, atto di promovimento n. 63, è riportata in Foro it., Le Inammissibilità del ricorso — Incostituzionalità (Cost.,
banche dati, archivio Merito ed extra, 2017.1229.

to
art. 3; y disp. att. cod. proc. civ., art. 152; y d.l. 6 luglio
Il giudice a quo aveva escluso la possibilità di procedere ad 2011 n. 98, disposizioni urgenti per la stabilizzazione fi-

en
una interpretazione costituzionalmente conforme seguìta da altri nanziaria, art. 38; y l. 15 luglio 2011 n. 111, conversione
giudici, i quali avevano ritenuto di poter esonerare l'incapace in legge, con modificazioni, del d.l. 6 luglio 2011 n. 98,

am
dal giuramento applicando alla amministrazione di sostegno la
art. 1).
disciplina prevista per l'interdetto, ex art. 411 c.c.

on
La Corte costituzionale condivide la scelta del giudice e — È incostituzionale l'art. 152, ultimo periodo, disp. att. c.p.c.,
confermando la giurisprudenza più recente nel senso di ridimen-

O
nella parte in cui, nei giudizi per prestazioni previdenziali,

M abb
sionare i margini di interpretazione conforme riconosciuti al impone all'attore, a pena di inammissibilità del ricorso, di

M
giudice — coglie l'occasione per affermare che ad essa deve formulare apposita dichiarazione del valore della presta-

SI
cedere il passo l'incidente di costituzionalità laddove questa sia zione, quantificandone l'importo nelle conclusioni dell'at-
IO in
incompatibile con il tenore letterale della disposizione.
to introduttivo. (1)

AS
La corte rileva come la necessità del giuramento e la mancata
so
acquisizione della cittadinanza che, in sua assenza, ne consegue,
possono determinare una forma di emarginazione sociale che ir-
es

ragionevolmente esclude il portatore di gravi disabilità dal go- Diritto. — 1. - La Corte d'appello di Torino, sezione lavo-
dimento della cittadinanza, intesa quale condizione generale di ro, dubita della legittimità costituzionale dell'ultimo periodo
nc

appartenenza alla comunità nazionale e possono inoltre deter- dell'art. 152 disp. att. c.p.c., come modificato dall'art. 38, 1°
D

minare una ulteriore e possibile forma di emarginazione, anche comma, lett. b), n. 2, d.l. 6 luglio 2011 n. 98 (disposizioni
co

rispetto ad altri familiari che abbiano conseguito la cittadinanza. urgenti per la stabilizzazione finanziaria), convertito, con
LA

modificazioni, nella l. 15 luglio 2011 n. 111, che, nei giudizi


IO olo

II. - Sulla formalità del giuramento di fedeltà alla repubblica, previdenziali, al fine di vincolare il giudice a liquidare le
C

v. Cons. Stato, ad. gen., 17 maggio 1993, n. 44/93, id., Rep. spese nei limiti di valore della prestazione dedotta, prescrive
c

1994, voce Cittadinanza, n. 15, secondo cui essa può essere ri- alla parte di indicare il suddetto valore nelle conclusioni del
O sci
LO

chiesta anche nell'ipotesi di riconoscimento dell'acquisto della ricorso introduttivo.


cittadinanza italiana da parte di uno straniero o apolide per ef-
Fa

L'adempimento è richiesto a pena di inammissibilità del


fetto di matrimonio. ricorso e, secondo il giudice rimettente, la norma sarebbe in
Nel senso che l'’ufficiale di stato civile non può sindacare la contrasto con gli art. 3 e 117, 1° comma, Cost., in relazione
R

legittimità del decreto ministeriale di concessione della cittadi-


all'art. 6, 1° comma, della convenzione per la salvaguardia
nanza in sede di giuramento di fedeltà alla repubblica, v. Trib.
Crotone 26 marzo 2010, id., 2010, I, 1614, con nota di richiami. dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali, firmata a
Secondo Cons. Stato, sez. I, 20 ottobre 2004, n. 9374/04, id., Roma il 4 novembre 1950, ratificata e resa esecutiva con l. 4
Rep. 2005, voce cit., n. 21, gli art. 9 e 10 l. 91/92 configurano il agosto 1955 n. 848 (Cedu), poiché la sanzione dell'inam-
potere relativo alla concessione della cittadinanza come un pote- missibilità sarebbe manifestamente irragionevole e spropor-
re discrezionale e, correlativamente, come interesse legittimo la zionata rispetto al fine, perseguito dal legislatore, di garanti-
situazione soggettiva di coloro che richiedono la cittadinanza. re una congrua liquidazione delle spese giudiziali, in relazio-
ne al valore della prestazione richiesta.
III. - Sul procedimento per l'acquisto della cittadinanza ita- Secondo il giudice a quo, la dichiarazione prescritta costi-
liana, v. Tar Piemonte, sez. I, 11 maggio 2004, n. 813, id., 2004, tuirebbe un presupposto processuale della domanda e la sua
III, 365, con nota di richiami, secondo cui la sussistenza dei re- mancanza priverebbe il giudice della potestas iudicandi, ri-
quisiti previsti dalla legge per l'acquisto della cittadinanza ita- levabile d'ufficio, in ogni stato e grado del giudizio, né la
liana, in caso di istanza dell'interessato, non obbliga l'ammini- lettera della norma, che impone una dichiarazione esplicita,
strazione ad adottare in ogni caso il provvedimento di conces- autorizzerebbe a desumere il valore della prestazione dal
sione. contesto complessivo del ricorso.
Per l'affermazione secondo cui, nella disciplina che tutela i L'obbligo dichiarativo si tradurrebbe, quindi, in una limi-
lavoratori disabili, il collocamento obbligatorio alle dipendenze tazione formale all'accesso alla tutela giurisdizionale, irra-
di pubblica amministrazione è subordinato al possesso della cit-
tadinanza, v. Cass. 13 novembre 2006, n. 24170, id., 2007, I, 61,
gionevole e ingiustificata rispetto al fine di contenimento
con nota di richiami, commentata da SETTE, in Risorse umane delle spese e, quindi, in contrasto con l'art. 3 Cost. e con
nella p.a., 2007, fasc. 1, 198, da FOGLIA, in Corriere giur., l'art. 117, 1° comma, Cost. in relazione all'art. 6, 1° comma,
2007, 357, da RUSSI, in Riv. critica dir. lav., 2006, 1100, da Cedu.
BUFFA, in Dir., immigrazione e cittadinanza, 2006, fasc. 4, 156, 2. - L'Istituto nazionale della previdenza sociale (Inps) ha
da GRASSO, in Riv. giur. lav., 2007, II, 218 e da AGOSTINI, in eccepito l'inammissibilità del giudizio per difetto di motiva-
Riv. it. dir. lav., 2007, II, 302. zione sulla rilevanza poiché la corte d'appello avrebbe de-
sunto la correttezza della liquidazione delle spese giudiziali
dall'assenza di motivi di gravame specifici sul punto, quan-
do, invece, proprio la mancanza della dichiarazione di valore
della prestazione dedotta in giudizio priverebbe l'interprete
di riscontri fattuali concreti e ciò al fine di stabilire che la li-
———————— quidazione delle spese sia avvenuta nel rispetto del limite di
valore stabilito dall'art. 152 disp. att. c.p.c.
L'eccezione non è fondata poiché dalla lettura dell'ordi-
nanza emerge che il rimettente censura la previsione del-
l'inammissibilità in ragione della sua gravità e della non
emendabilità a fronte di un inadempimento meramente for-
IL FORO ITALIANO — 2018.
445 GIURISPRUDENZA COSTITUZIONALE E CIVILE 446

male, quale la mancata dichiarazione del valore della causa L'ultimo cpv. dell'art. 152 disp. att. c.p.c., inserito dal-
nell'atto introduttivo. l'art. 38 d.l. 6 luglio 2011 n. 98 (disposizioni urgenti per la
Il riferimento all'avvenuto raggiungimento dello scopo stabilizzazione finanziaria), convertito, con modificazioni, in
normativo è, a ben vedere, solo rafforzativo delle censure di l. 15 luglio 2011 n. 111, prevede che «A tale fine la parte ri-
irragionevolezza e sproporzione tra mezzo e fine e, infatti, la corrente, a pena di inammissibilità di ricorso, formula appo-
pronuncia invocata è di ablazione secca della previsione sita dichiarazione del valore della prestazione dedotta in giu-
normativa, poiché la corte d'appello mira all'eliminazione dizio, quantificandone l'importo nelle conclusioni dell'atto
della sanzione che presidia il limite legale alla liquidazione introduttivo».
delle spese nei giudizi previdenziali. Nel giudizio di costituzionalità è in discussione l'eccessiva
3. - L'avvocatura generale dello Stato ha dedotto il difetto gravosità della sanzione dell'inammissibilità, che integrereb-

a
di rilevanza della questione perché l'art. 152 disp. att. c.p.c. be una penalizzazione irragionevole e sproporzionata, a fron-

to
non sarebbe applicabile nel giudizio principale, il difetto di te di un mancato adempimento di rilevanza meramente for-

en
motivazione dell'ordinanza in relazione all'irragionevolezza male, ed eccedente rispetto al fine perseguito dal legislatore.
e alla sproporzione della norma censurata, nonché il mancato 8. - Il controllo di costituzionalità, vertendosi in materia di

am
esperimento di una lettura costituzionalmente conforme. istituti processuali, per la cui conformazione il legislatore
4. - Il difetto di rilevanza, secondo la difesa erariale, deri- gode di ampia discrezionalità, deve limitarsi a riscontrare se

on
verebbe dalla lettura sistematica e teleologicamente orientata sia stato o meno superato il limite della manifesta irragione-
della norma che, in considerazione del fine perseguito dal le- volezza o arbitrarietà delle scelte compiute (ex plurimis, sen-

O
M abb
gislatore, porterebbe ad escluderne l'applicazione quando, tenze n. 17 del 2011, id., Rep. 2011, voce Tributi in genere,

M
come avvenuto nella specie, sia stato accertato, in concreto, n. 1770; n. 229 e n. 50 del 2010, ibid., voce Giudizio direttis-

SI
che non sono state liquidate spese di valore superiore a quel- simo, n. 2, e id., Rep. 2010, voce Ingiunzione (procedimento
lo della prestazione dedotta. IO in per), n. 36; n. 221 del 2008, id., 2009, I, 1336; ordinanza n.

AS
Il giudice rimettente, però, ha fornito sufficienti argomen- 141 del 2001, id., 2001, I, 3479). Tale riscontro va operato
so

tazioni in base alle quali ha ritenuto applicabile la norma attraverso la verifica «che il bilanciamento degli interessi co-
censurata al giudizio incidentale, dando conto del fatto che il
es

stituzionalmente rilevanti non sia stato realizzato con moda-


dato letterale dell'art. 152 disp. att. c.p.c. non consentirebbe lità tali da determinare il sacrificio o la compressione di uno
nc

di desumere il valore della prestazione dal contesto del ricor- di essi in misura eccessiva e pertanto incompatibile con il
so, in difetto di una dichiarazione espressa, e ha individuato
D

dettato costituzionale. Tale giudizio deve svolgersi ‘attraver-


co

nell'avvenuto raggiungimento dello scopo della norma un


U

so ponderazioni relative alla proporzionalità dei mezzi pre-


argomento aggiuntivo della sua irragionevolezza e non un scelti dal legislatore nella sua insindacabile discrezionalità
LA
IO olo

motivo che ne giustifichi la disapplicazione. rispetto alle esigenze obiettive da soddisfare o alle finalità
Il presupposto interpretativo da cui muove il giudice ri- che intende perseguire, tenuto conto delle circostanze e delle
C
c

mettente, fondato sulla lettera della norma, non risulta mani- limitazioni concretamente sussistenti’ (sentenza n. 1130 del
O sci
LO

festamente implausibile (sentenza n. 13 del 2016, Foro it., 1988, id., 1990, I, 68)» (sentenza n. 71 del 2015, id., 2015, I,
2016, I, 739) e l'eccezione di inammissibilità risulta pertanto 2629).
Fa

infondata. 9. - L'ultima parte dell'art. 152 disp. att. c.p.c., oggetto di


5. - La difesa erariale ha eccepito, inoltre, il difetto di mo- censura, deve essere letta congiuntamente alla previsione del
R

tivazione dell'ordinanza poiché essa avrebbe argomentato capoverso immediatamente precedente, introdotto dall'art.
l'irragionevolezza e la sproporzione della sanzione del- 52 l. 18 giugno 2009 n. 69 (disposizioni per lo sviluppo eco-
l'inammissibilità solo in relazione all'avvenuto raggiungi- nomico, la semplificazione, la competitività nonché in mate-
mento dello scopo della norma nel giudizio incidentale, men- ria di processo civile), che stabilisce che il giudice, nei giu-
tre ha denunciato l'illegittimità costituzionale della norma in dizi per prestazioni previdenziali, non può liquidare spese,
riferimento a tutti gli effetti derivabili dall'art. 152 disp. att. competenze ed onorari superiori al valore della prestazione
c.p.c. dedotta in giudizio.
L'eccezione non merita accoglimento perché il giudice a
quo ha, invece, individuato i motivi dell'irragionevolezza e La stretta correlazione che lega i due periodi è esplicita e
della sproporzione non solo nell'avvenuto raggiungimento la ratio sottesa al complessivo intervento normativo va ricer-
dello scopo nel giudizio incidentale, ma in generale nella cata nell'esigenza di evitare l'utilizzo abusivo del processo
gravità e non emendabilità della sanzione prescritta, a fronte che, in materia previdenziale, veniva spesso instaurato per
di un inadempimento formale, la cui mancanza costringereb- soddisfare pretese di valore economico irrisorio, al solo fine
be la parte ad una nuova iniziativa giudiziaria, con possibili di conseguire le spese di lite.
gravose conseguenze in ordine al maturarsi della decadenza e Nella relazione di accompagnamento al disegno di legge
della prescrizione, con conseguente incisione del principio di conversione del d.l. 6 luglio 2011 n. 98 (disposizioni ur-
costituzionale di ragionevole durata del processo. genti per la stabilizzazione finanziaria) si chiarisce che l'ob-
6. - Quanto, infine, al mancato esperimento di un'interpre- bligo di dichiarare il valore della prestazione ha lo scopo di
tazione costituzionalmente compatibile della norma censura- commisurare a tale valore il limite massimo alla liquidazione
ta, contrariamente a quanto sostenuto dalla difesa erariale, delle spese processuali (già introdotto dalla l. n. 69 del
essa è stata motivatamente esclusa dal rimettente e l'ecce- 2009), intendendosi così «scoraggiare fenomeni elusivi con-
zione va respinta. sistenti nella prassi di non quantificare il petitum, limitandosi
La corte d'appello ha ritenuto che «il tenore letterale della a richiedere un accertamento generico ovvero indicando va-
norma ne comporta un'applicazione obbligata in tutti i casi lori generici o richieste non sufficientemente quantificate»
in cui la parte non abbia assolto all'obbligo di legge», senza ed evidentemente pretestuose.
possibilità di attribuire ad essa un significato diverso da Entrambe le disposizioni esaminate, dunque, mirano a de-
quello sospettato di illegittimità. flazionare il contenzioso bagatellare, ma quella che prevede
La difesa erariale ha suggerito un'interpretazione costitu- di non liquidare le spese in misura superiore al «valore della
zionalmente orientata secondo cui si potrebbe escludere prestazione dedotta in giudizio» è di per sé sola già idonea a
l'applicazione della disposizione nel caso in cui sia possibile perseguire pienamente lo scopo.
desumere il valore della causa dal contesto complessivo del- In particolare, essa è chiamata ad operare nel momento
l'atto. Tuttavia tale interpretazione contrasta con il dato lette- della liquidazione delle spese, normalmente coincidente con
rale, che richiede l'espressa quantificazione del valore nelle la fine del giudizio, quando il giudice conosce il valore della
conclusioni dell'atto introduttivo; pertanto il presupposto in- prestazione. Pertanto egli non avrà bisogno della quantifica-
terpretativo da cui muove il rimettente è corretto. zione contenuta nell'atto introduttivo, ma sarà sottoposto al
7. - Nel merito la questione è fondata. vincolo derivante dal limite legale imposto alla liquidazione.
IL FORO ITALIANO — 2018.
447 PARTE PRIMA 448

L'effetto deflativo a cui mira il suddetto limite è, comun- periodi dell'art. 152 cit.), cfr. Cass. 29 novembre 2016, n.
que, conseguito ed è idoneo a scoraggiare l'instaurarsi di liti 24303, id., Rep. 2016, voce cit., n. 127.
pretestuose. In argomento, M. SCOFFERI, In caso di soccombenza del-
L'obiettivo di evitare la strumentalizzazione del processo, l'Inps, il giudice non può liquidare le spese che ritiene, in
attraverso la sanzione di inammissibilità, va bilanciato con la <www.dirittoegiustizia.it>; A. MULTARI, I costi e le spese di li-
garanzia dell'accesso alla tutela giurisdizionale e della sua te, in <www.scuolamagistratura.it>, 2014; P. SCOGNAMIGLIO, Il
effettività. regime delle spese nei processi previdenziali, in Guida al lav.,
2012, fasc. 3, 60; G. MORLINI, Il punto sulle spese di lite e la
Seppure, infatti, la declaratoria di inammissibilità non pre-
responsabilità per lite temeraria, in Resp. civ., 2012, 2081, che
cluda la riproposizione dell'azione giudiziaria, essa si tradu- segnala la contrapposizione di tesi circa l'applicabilità della
ce comunque in un aggravio per la parte, che dovrà ricomin-

a
«limitazione quantitativa alla condanna alle spese» soltanto alla
ciare ex novo il giudizio. parte privata la cui domanda risulti accolta oppure anche nelle

to
Pertanto, le conseguenze sfavorevoli derivanti dall'inam- «cause in cui sia vittorioso l'ente convenuto».

en
missibilità non sono adeguatamente bilanciate dall'interesse
ad evitare l'abuso del processo che è già efficacemente rea-

am
lizzato dalla disciplina introdotta dalla novella di cui all'art.
* * *
52 l. n. 69 del 2009.

on
L'eccessiva gravità della sanzione e delle sue conseguen- L'accesso alla giurisdizione previdenziale tra «favor»,
ze, rispetto al fine perseguito, comporta, quindi, la manifesta

O
strette e correzioni.

M abb
irragionevolezza dell'art. 152 disp. att. c.p.c., ultimo periodo,

M
il quale prevede che «A tale fine la parte ricorrente, a pena di 1. - Sebbene i suoi primi quaranta anni siano un ricordo, il

SI
inammissibilità di ricorso, formula apposita dichiarazione del processo previdenziale continua a manifestare incertezze da
IO in
valore della prestazione dedotta in giudizio, quantificandone

AS
esordio. Disarma che dopo tanto tempo nemmeno i cardini siano
l'importo nelle conclusioni dell'atto introduttivo».
so
stati messi in sicurezza.
10. - L'altro motivo di censura, dedotto con riferimento L'opzione iniziale, impegnativa, ex lege 533/73 — non di
es

all'art. 117, 1° comma, Cost. in relazione all'art. 6, 1° com- rango costituzionale, né indispensabile sul piano ordinamentale
ma, Cedu, resta assorbito dall'esito della decisione. — ha affidato a un giudice specializzato, con l'applicazione di
nc

Per questi motivi, la Corte costituzionale dichiara l'illegit- un rito differenziato, la cognizione e il controllo su ogni aspetto
D

timità costituzionale dell'art. 152, ultimo periodo, disp. att. dei milioni di rapporti previdenziali e assistenziali, sia tempora-
co

c.p.c., come modificato dall'art. 38, 1° comma, lett. b), n. 2, nei sia duraturi (ogni atto gestionale, dalla nascita all'estinzione;
d.l. 6 luglio 2011 n. 98 (disposizioni urgenti per la stabiliz- beneficiari; importi; accessori; maggiorazioni; riliquidazioni; ar-
LA
IO olo

zazione finanziaria), convertito, con modificazioni, nella l. retrati; indebiti; obbligazioni contributive; ecc.); in una prospet-
tiva che, muovendo dal presupposto della terzietà della giurisdi-
C

15 luglio 2011 n. 111.


c

zione ordinaria rispetto anche all'attività amministrativa degli


O sci
LO

———————— enti pubblici previdenziali, mira a tutelare i diritti primari degli


assistibili e spesso bisogni in prossimità dell'area in cui la so-
Fa

(1) L'ordinanza di rimessione, App. Torino 6 marzo 2015, pravvivenza è problematica.


atto di promovimento n. 203, può leggersi in Foro it., Le banche Quindi, merita plauso la conservazione di questa scelta di ci-
dati, archivio Merito ed extra, 2015.640.
R

viltà, nonostante sia ormai chiaro che è la matrice della mole,


La Consulta ha ravvisato «l'eccessiva gravità della sanzione» complessivamente notevole e territorialmente anomala, del con-
configurata nel 2011 «e delle sue conseguenze» (ultimo periodo tenzioso di comparto. Non è presentabile, invece, che ancora si
dell'art. 152 disp. att. c.p.c.) — oltre «il limite della manifesta cerchi uno stabile assetto attuativo; anche se l'andirivieni, tra
irragionevolezza» — rispetto «all'esigenza di evitare l'utilizzo agevolazioni e restrizioni sovente eccessive, è il frutto non del-
abusivo del processo». Infatti, la regola assistita, secondo cui l'inadeguatezza della tecnica giuridica, bensì dell'asservimento
l'importo delle spese processuali non può «superare il valore degli istituti del processo agli scopi di politiche sociali mutevoli
della prestazione dedotta in lite» (art. 52, 6° comma, l. 18 giu- (cfr. G. ALPA, Commissione di studio per l'elaborazione di una
gno 2009 n. 69; penultimo periodo dell'art. 152 cit.), «è di per organica disciplina volta alla «degiurisdizionalizzazione», in
sé sola già idonea a perseguire pienamente lo scopo». Riv. trim. dir. e proc. civ., 2017, 793; D. DALFINO, Accesso alla
Non era consentita, d'altro canto, «un'interpretazione costitu- giustizia, principio di effettività e adeguatezza della tutela giu-
zionalmente orientata», nel senso di escludere l'inammissibilità risdizionale, id., 2014, 907) e alle esigenze della finanza pubbli-
del ricorso ove fosse stato «possibile desumere il valore della ca, in questo campo, sempre condizionanti.
causa dal contesto complessivo dell'atto», perché «il dato lette-
rale» prescriveva un adempimento formale e non era superabile. 2. - Il primo periodo ha avuto una connotazione inequivocabi-
Questo rilievo del giudice delle leggi smentisce anche l'ipotesi le, perché alla scelta genetica del nuovo rito si accompagnarono
di sanatoria che, trattandosi di un dovere del difensore, poteva potenti facilitazioni basate sulla gratuità.
configurarsi alla stregua dell'art. 182 c.p.c. in tema di atti pro- Nelle controversie previdenziali e assistenziali, nonché di la-
cessuali «difettosi». voro, l'art. 11 l. 533/73 consentì l'ammissione «al patrocinio a
Secondo la giurisprudenza di legittimità, l'onere di dichiarare spese dello Stato» delle parti non abbienti, se portatrici di «ra-
l'esatto valore della prestazione si riferiva soltanto al primo atto gioni . . . non manifestamente infondate», fissando la soglia di
della controversia e non anche ai ricorsi introduttivi delle impu- «un reddito annuo non superiore a lire due milioni, al netto».
gnazioni (Cass., ord. 3 aprile 2017, n. 8614, ibid., archivio Cas- Inoltre, l'art. 10 l. 533/73 assorbì le regole che in precedenza
sazione civile; 18 marzo 2014, n. 6241, ibid.; 21 maggio 2013, prevedevano settorialmente l'esenzione degli assistibili dal pa-
n. 12439, id., Rep. 2013, voce Lavoro e previdenza (controver- gamento del costo di iscrizione a ruolo della lite (l'art. 109 r.d.l.
sie), n. 219). 1827/35 per le prestazioni previdenziali erogate dall'Inps; l'art.
Grazie a Corte cost. 241/17, in epigrafe, si dissolve anche la 198 d.p.r. 1124/65 per le controversie in materia di infortuni e
questione interpretativa derivante dalla mancanza di una sanzio- malattie professionali); incorporò l'analoga norma che, «entro il
ne processuale esplicita, per il caso di omissione della parte at- limite di valore di un milione di lire», si riferiva alle «contro-
trice, nella norma transitoria dell'art. 38, 3° comma, d.l. 98/11, versie individuali del lavoro e ai rapporti di pubblico impiego»
che imponeva la dichiarazione circa il valore della prestazione (art. unico l. 319/58); estese il beneficio: a) applicandolo anche
pure nei giudizi pendenti alla data del 6 luglio 2011. alle controversie assistenziali, contemplate dall'art. 442 c.p.c.
Sulla diversità e sulla mancanza di interferenze tra l'istituto insieme con quelle previdenziali; b) esonerando le categorie
processuale concernente la limitazione dell'importo delle spese protette «senza limite di valore o di competenza, dall'imposta di
processuali spettanti all'assistibile vittorioso (introdotto median- bollo, di registro e da ogni spesa, tassa o diritto di qualsiasi spe-
te la novella del 2009, rimasta in vigore; inasprito con quella del cie e natura» per «gli atti, i documenti e i provvedimenti» pro-
2011, espunta), e l'esenzione dell'assistibile soccombente dal cessuali; c) comprendendo «la esecuzione sia immobiliare che
pagamento dei costi della controversia (disciplinata dai primi tre mobiliare delle sentenze ed ordinanze emesse negli stessi giudi-
IL FORO ITALIANO — 2018.
449 GIURISPRUDENZA COSTITUZIONALE E CIVILE 450

zi» (sulla possibilità di interpretazione estensiva, v. Corte cost. n. 1441 quater, approvato il 28 ottobre 2008 dalla camera dei
6 luglio 2001, n. 227, Foro it., 2001, I, 2388). deputati), la svolta legislativa si è avuta con l'art. 37, 6° comma,
Soprattutto l'art. 9 l. 533/73, novellando l'art. 152 disp. att. lett. b), n. 2, d.l. 98/11, convertito in l. 111/11, che, aggiungen-
c.p.c., differenziò marcatamente il regime delle spese di lite ap- do il comma 1 bis all'art. 9 d.p.r. 115/02, ha sancito il pagamen-
plicabile al processo previdenziale, perché, salvo il caso di «pre- to del «contributo unificato di iscrizione a ruolo» a carico degli
tesa . . . manifestamente infondata e temeraria», svincolò «il la- assistibili (e dei lavoratori) «titolari di un reddito imponibile ai
voratore soccombente» dal rischio del costo del processo, nel fini dell'imposta personale sul reddito, risultante dall'ultima di-
rapporto con la controparte pubblica, cioè «gli istituti di assi- chiarazione, superiore a tre volte l'importo previsto dall'art. 76»
stenza e previdenza». Si trattò di un salto di qualità, sia rispetto per l'ammissione al gratuito patrocinio. Dunque, l'esenzione dal
alla minore portata degli abrogati art. 449 e 459 c.p.c., che con- pagamento del contributo unificato è rimasta, ma alla condizio-

a
sentivano, soltanto per il giudizio di primo grado, lo sgravio ne che il reddito familiare della parte privata attrice sia inferiore
«del soccombente» dal pagamento degli «onorari dell'avvocato» a euro 34.585,23 (= euro 11.528,41 x 3).

to
officiato dall'avversario, sia nel confronto con la norma speciale In particolare, gli assistibili che fruiscono di un reddito annuo

en
dell'art. 57 l. 153/69, che, dettato come comma aggiuntivo del- ostativo devono pagare a titolo di contributo unificato, in misura
l'art. 128 r.d.l. 1827/35, riguardava esclusivamente le contro- fissa, i seguenti importi ridotti: euro 43,00 per l'iscrizione della

am
versie sui rapporti gestiti dall'Inps (almeno sino a quando Corte controversia a ruolo in primo grado (in virtù del rinvio all'art.
cost. 1° marzo 1973, n. 23, id., 1973, I, 959, ne consentì l'appli- 13, 1° comma, lett. a, d.p.r. 115/02) ed euro 64,50 «per il giudi-

on
cazione alle cause contro l'Inail). zio di impugnazione», mentre «per i processi dinanzi alla Corte
Il risultato poteva essere una copertura quasi totale, in quanto di cassazione» (art. 13, comma 1 bis, d.p.r. 115/02) l'importo è

O
M abb
comprendente il costo del servizio giustizia, inclusa l'attività del di euro 86,00 ed è generalmente dovuto, cioè senza l'esenzione

M
consulente tecnico (Cass. 23 gennaio 1996, n. 482, id., Rep. derivante dal reddito del ricorrente (cfr. la circolare 11 maggio
1996, voce Lavoro e previdenza (controversie), n. 256), e il 2012 del ministero della giustizia).

SI
IO in
compenso professionale spettante sia all'avvocato della contro- Anche nel rito previdenziale, ove non operi l'esonero, sono

AS
parte pubblica, sia al proprio. tassati: con «un autonomo contributo unificato» la domanda ri-
so
convenzionale e la chiamata in causa da parte del convenuto,
3. - Nessuna delle tre protezioni è rimasta uguale, ma il per- nonché l'intervento volontario del terzo (art. 14, 3° comma, se-
es

corso modificativo è stato diverso. conda parte, d.p.r. 114/02); l'esito negativo dell'impugnazione,
Quanto al gratuito patrocinio, la norma di settore introdotta principale o incidentale, per motivi di rito o nel merito, essendo
nc

nel 1973, come era nella previsione della stessa l. n. 533 (art. «la parte che l'ha proposta . . . tenuta a versare un ulteriore im-
D

15), è stata applicata «sino all'entrata in vigore delle norme di porto a titolo di contributo unificato pari a quello dovuto per la
co

legge» di tutela dei «non abbienti, per le controversie avanti a stessa impugnazione» (art. 13, comma 1 quater, d.p.r. 115/02,
LA

ogni giurisdizione». Infatti, la regolamentazione speciale è stata introdotto dall'art. 1, 17° comma, l. 228/12), senza collegamen-
IO olo

abrogata dagli art. 23, 2° comma, l. 134/01, 1 l. 437/01 e 298 to con la pronuncia sulle spese del giudizio di gravame (Cass.
13 maggio 2014, n. 10306, id., Rep. 2014, voce cit., n. 21).
C

t.u. 115/02, con l'effetto che, per le controversie e i procedi-


c

menti ex art. 442 e 445 bis c.p.c., la disciplina, dal 1° luglio


O sci
LO

2002, è diventata la stessa del processo civile, contenuta negli 5. - Il principale protagonista della partita, peraltro, è stato e
art. da 74 a 89 t.u. 115/02, che dettano «disposizioni generali», rimane l'esonero ex art. 152 disp. att. c.p.c.
Fa

nonché negli art. da 119 a 136, quali «disposizioni particolari». La rilevanza preponderante, rispetto agli altri benefici proces-
A valle di tale sostituzione lineare, quindi, possono fruire del suali, si spiega per almeno tre motivi: A) l'ammontare significa-
R

beneficio gli assistibili titolari — alla pari di ogni altro atto- tivo — nell'economia della lite — dell'esborso costituito dal
re/ricorrente — «di un reddito imponibile ai fini dell'imposta compenso professionale forense spettante all'avvocato della
personale sul reddito, risultante dall'ultima dichiarazione, non parte pubblica e al consulente tecnico (la cui nomina è la regola
superiore a euro 11.528,41» (art. 76, 1° comma; d.m. 7 maggio nei giudizi e nei procedimenti in materia di invalidità); B) la
2015); con valutazione riferita alla «somma dei redditi conse- funzione istituzionale dei patronati di fornire l'assistenza legale
guiti» anche dal coniuge e dagli altri familiari conviventi (art. necessaria a intraprendere la controversia (art. 9, 2° comma, l.
76, 2° comma) ed elevazione di euro 1.032,91 per ognuna di tali 152/01), sicché l'ammissione al gratuito patrocinio giova soltan-
persone (art. 92). to ai ricorrenti che non si valgono delle «apposite convenzioni
con avvocati»; C) la gratuità dell'iscrizione a ruolo mantenuta
4. - Evidenzia i segni di una vera e propria sofferenza, invece, dal 1973 al 2011 e la scarsa selettività del vigente criterio reddi-
il tracciato della vicenda normativa concernente la gratuità del- tuale, che è ancorato a una soglia oggettivamente elevata — in-
l'iscrizione a ruolo della controversia. dicano i dati statistici — per chi ambisce a prestazioni di assi-
Un accenno al cambiamento di rotta si ebbe con il menziona- stenza sociale o previdenziali di tipo assicurativo.
to art. 23, 2° comma, l. 134/01 (disposizione nettamente orienta- Durante la prima stagione, l'art. 152 disp. att. c.p.c. novellato
ta alla riduzione dei vantaggi processuali), ma l'effetto cancella- nel 1973 ha espresso una forza espansiva coerente con la sua ra-
torio dell'agevolazione era differito al 1° luglio 2002, per cui si tio di rendere più accessibile il giudice previdenziale. Si regi-
manifestò la forte avversione del ceto forense, dei sindacati e strò, infatti, un ampliamento dell'ambito di applicazione della
dei patronati, con la conseguenza che l'esito della vicenda fu un norma, dedicata ai «giudizi promossi per ottenere prestazioni
nulla di fatto, perché, da un lato, proprio dal 1° luglio 2002, previdenziali», che fu esteso ai destinatari di assistenza pubblica
l'art. 299 d.p.r. 115/02 abrogò a sua volta la l. 134/01 (salvo gli (Corte cost. 26 luglio 1979, n. 85, id., 1979, I, 2294), ancorché
art. 19, 20 e 22), dall'altro, medio tempore l'art. 1 l. 437/01 erogata da un ente preposto in via principale allo svolgimento di
aveva espunto dalla disposizione poi abrogata il richiamo competenze diverse (Cass. 10 gennaio 2006, n. 153, id., Rep.
all'art. 10 l. 533/73 (su questo intricato fenomeno successorio, 2006, voce Lavoro e previdenza (controversie), n. 141), nonché
cfr. Cass. 17 luglio 2009, n. 16732, id., Rep. 2009, voce Spese all'erede dell'assistibile (Cass. 10 aprile 1997, n. 3097, id., Rep.
di giustizia, n. 11). 1997, voce cit., n. 216).
L'omologazione fra i riti, sotto il profilo in esame, ritornò Un'amplificazione dell'effetto agevolatorio, inoltre, era insita
all'ordine del giorno dell'agenda legislativa mediante l'art. 24 nel canone binario della manifesta infondatezza e temerarietà,
(«taglia-leggi») d.l. 112/08, convertito in l. 133/08, che, fra le riferito all'iniziativa processuale dell'assistibile, che condusse la
3370 leggi abrogate, sotto la voce n. 1639 dell'all. A, contem- giurisprudenza a elaborare un'interpretazione particolarmente
plava la l. 319/58, con effetto programmato «a far data dal cen- tollerante, in quanto la congiunzione collocata fra le due com-
tottantesimo giorno successivo alla data di entrata in vigore»; ponenti della norma le rendeva necessarie entrambe (Cass. 19
ma l'art. 2 d.l. 200/08 differì l'innovazione di sessanta giorni e, marzo 2003, n. 4052, id., Rep. 2003, voce cit., n. 222). In con-
infine, l'art. 3, all. 2, della legge di conversione 9/09 sottrasse il creto, il criterio legale si tradusse: nell'assoluta mancanza di
beneficio alla cancellazione, per cui la l. 319/58, novellata dal- fondamento della domanda, rilevabile prima facie (Cass. 5 lu-
l'art. 10 l. 533/73, rimase in vigore. glio 1978, n. 3320, id., Rep. 1978, voce cit., n. 548); nella mala-
Dopo tentativi intermedi, cioè mirati a sancire l'onerosità del fede per avere insistito sapendo di avere torto o con colpevole
processo speciale ma in misura inferiore rispetto al processo ci- leggerezza (Cass. 13 aprile 2006, n. 8672, id., 2006, I, 3399);
vile ordinario (cfr. il disegno di legge di iniziativa del governo nella coscienza dell'infondatezza della domanda o nel difetto
IL FORO ITALIANO — 2018.
451 PARTE PRIMA 452

della normale diligenza per l'acquisizione di tale consapevolez- dice nei giudizi per prestazioni previdenziali non possono supe-
za (Cass. 8 gennaio 2003, n. 73, id., Rep. 2003, voce cit., n. rare il valore della prestazione dedotta in giudizio».
137). Ravvisandovi «l'intenzione di contrastare un vero e proprio
A fronte della crescita abnorme del contenzioso previdenzia- scandalo», consistente nell'«enorme percentuale di cause pre-
le, il ripensamento del legislatore si manifestò con la scelta ra- videnziali di valore infimo», S. CHIARLONI (Etica, formalismo
dicale dell'abrogazione dell'art. 152 disp. att. c.p.c. a opera processuale, abuso del processo, in Riv. trim. dir. e proc. civ.,
dell'art. 4 d.l. 384/92, convertito in l. 438/92. Ma Corte cost. 2014, 1281) ha dedicato all'innovazione un benvenuto convinto
13 aprile 1994, n. 134 (id., 1994, I, 1303), cancellò sollecita- quanto dure sono state le parole rivolte ai responsabili delle
mente tale disposizione eccessiva, in particolare, ribadendo che «manifestazioni di formalismo processuale» che «contrastano
l'esenzione dalle spese processuali realizza l'uguaglianza non sicuramente con i doveri professionali dell'avvocato» e «sono

a
solo formale fra le parti del processo. La forza di questa ragio- assimilabili al comportamento del medico che prescrive medi-

to
ne ispiratrice ha influenzato il dibattito successivo circa gli ef- cine a scopo di comparaggio o, peggio, del chirurgo che consi-
fetti dell'intervento della Consulta, subito orientatosi nel senso glia un'operazione inutile per lucrarne l'onorario».

en
che l'art. 152 disp. att. c.p.c. doveva ritenersi nuovamente vi- A me, invece, era parso che si trattasse di una norma troppo
gente (Cass. 21 settembre 1995, n. 10017, id., Rep. 1995, voce severa; «finalizzata a stroncare il fenomeno delle liti previden-

am
Spese giudiziali civili, n. 43) e con validità generale, cioè non ziali bagatellari, ma di dubbia costituzionalità, per le difficoltà
solo in favore dei lavoratori non abbienti, perché la dichiara- che può creare nell'esercizio delle azioni a tutela dei diritti mi-

on
zione di illegittimità costituzionale non contiene una limitazio- nori, nonché di difficile gestione, per la necessità di sviluppare

O
ne di tal genere (Cass. 29 maggio 2003, n. 8668, id., Rep. 2003, di volta in volta calcoli precisi, circa il valore della controver-

M abb
voce Lavoro e previdenza (controversie), n. 220). sia ai sensi dell'art. 10 c.p.c.» (S.L. GENTILE, Il processo pre-

M
Corte cost. 134/94 (riprendendo la riserva formulata in una videnziale, Milano, 2015, 700).

SI
precedente statuizione che aveva negato l'illegittimità costitu- La sentenza in epigrafe l'ha legittimata, pur segnalandone il
IO in forte impatto, mediante il rilievo circa la sua sufficienza a vani-

AS
zionale dell'art. 152 disp. att. c.p.c.: Corte cost. 16 aprile 1987,
n. 135, id., 1987, I, 1974) conteneva un cenno alla possibilità ficare l'intento speculativo (che può sospettarsi sia) sotteso alle
so

dell'introduzione di uno sbarramento reddituale per una «più controversie ex art. 442 c.p.c. prive di un apprezzabile interesse
es

restrittiva definizione dell'area dei beneficiari dell'esonero». sostanziale. La disposizione ha scricchiolato, ma ha tenuto.
Quasi venti anni dopo, varato il testo unico in materia di spese Forse perché il legislatore si è spinto ancora oltre, configu-
nc

di giustizia, il legislatore ha accolto il suggerimento e, con rando, mediante un'ulteriore appendice al testo alluvionale del-
D

l'art. 42, 11° comma, d.l. 269/03, convertito in l. 326/03, ha l'art. 152 disp. att. c.p.c., la regola della dichiarazione del valo-
co

cambiato l'assetto dell'art. 152 disp. att. c.p.c., adottando, co- re della prestazione a pena di inammissibilità della domanda;
U

me discrimen per l'accesso al beneficio, la soglia del reddito vale a dire imponendo un obbligo apparentemente strumentale,
LA
IO olo

«pari o inferiore a due volte l'importo» che condiziona l'am- ma in realtà formalistico e ingiustificato, siccome sanzionato
missione al patrocinio a spese dello Stato: euro 23.056,82 (= oltre misura, la cui eliminazione era diventata l'urgenza da
C
c

euro 11.528,41 x 2). Peraltro, la norma riformata, da un lato, fa fronteggiare.


O sci
LO

«salvo comunque quanto previsto dall'art. 96, 1° comma,


c.p.c.», cioè l'ipotesi della «mala fede o colpa grave», dal- SEBASTIANO L. GENTILE
Fa

l'altro, non esclude la potestà del giudice di provvedere sulle


spese disponendone la compensazione, totale o parziale (Cass.
R

15 novembre 2001, n. 14213, id., Rep. 2001, voce cit., n. 241).


Sulla modesta funzionalità dell'art. 152 disp. att. c.p.c. no-
vellato nel 2003, cfr. S.L. GENTILE, Contenzioso previdenziale
in piena e spese processuali: dall'argine cedevole della prete- ————————
stuosità della lite all'inefficiente sbarramento reddituale, id.,
2006, I, 3400, secondo cui «la categoria dei non abbienti, che
rimangono al riparo dall'esborso delle spese di causa, risulta
piuttosto capiente».

6. - L'impianto normativo vigente, quindi, è interamente in- CORTE DI CASSAZIONE; sezione III civile; ordinanza
centrato sulla scriminante del reddito dell'assistibile, che sele- 19 gennaio 2018, n. 1465; Pres. VIVALDI, Rel. ROSSETTI,
ziona gli aventi diritto ai tre benefici processuali mediante al- P.M. (non indicato); Soc. Manitowoc Crane Group Italy
trettanti scaglioni progressivi. Se rientra nel più piccolo dei (Avv. LECIS) c. Soc. Allianz (Avv. G. e A. SPADAFORA),
cerchi concentrici, quello per l'ammissione al gratuito patroci- Soc. Cev (Avv. CILIBERTI), Soc. Laboratori Piazza (Avv.
nio (entro euro 11.528,41), il ricorrente può fruire di tutte le GRADARA) e altra.
agevolazioni; altrimenti (entro euro 23.056,82) può godere del-
l'esenzione dalle spese per il caso di soccombenza e della gra- Assicurazione (contratto di) — Assicurazione contro i
tuità dell'iscrizione a ruolo oppure (entro euro 34.585,23) sol- danni — Assicurazione della responsabilità civile —
tanto di quest'ultima facilitazione; ma (oltre euro 34.585,23) Sinistri — Rimessione alle sezioni unite (Cod. civ., art.
può anche risultare escluso da tutti i vantaggi. 1882, 1917).
Il metodo è oggettivo e predeterminato; integra un'opzione Assicurazione (contratto di) — Assicurazione della re-
collaudata, anche sotto il profilo della compatibilità con i prin- sponsabilità civile — Clausola claims made — Immeri-
cipî costituzionali di uguaglianza fra i cittadini, ragionevolezza tevolezza — Rimessione alle sezioni unite (Cod. civ., art.
e proporzionalità, nonché di adeguatezza delle prestazioni pre- 1322, 1917).
videnziali (cfr. Corte cost. 10 giugno 1994, n. 240, id., 1994, I,
2016, in tema di integrazione al minimo e cristallizzazione del- Va rimessa al primo presidente della Corte di cassazione,
le pensioni; 13 luglio 2016, n. 173, id., 2017, I, 3205, concer- per l'eventuale assegnazione alle sezioni unite, la questio-
nente il contributo di solidarietà sulle pensioni più elevate); è il ne se nell'assicurazione contro i danni non sia consentito
frutto della sedimentazione della disciplina e dell'incessante alle parti elevare al rango di sinistri fatti diversi da quelli
elaborazione giurisprudenziale delle quali, sommariamente, si è previsti dall'art. 1882 c.c. ovvero, nell'assicurazione della
dato conto. responsabilità civile, dall'art. 1917 c.c. (1)
Va rimessa al primo presidente della Corte di cassazione,
7. - Si intende, a questo punto, quanto sia dissonante la via per l'eventuale assegnazione alle sezioni unite, la questio-
del contenimento del contenzioso previdenziale intrapresa me- ne se nell'assicurazione della responsabilità civile debba
diante l'art. 52, 6° comma, l. 69/09, che, aggiungendo all'art. ritenersi sempre e comunque immeritevole di tutela la
152 disp. att. c.p.c. una regola del tutto nuova e diversa, ha clausola che stabilisca la spettanza, la misura e i limiti
sancito che «le spese, competenze ed onorari liquidati dal giu- dell'indennizzo in base alle condizioni contrattuali vigenti
IL FORO ITALIANO — 2018.
453 GIURISPRUDENZA COSTITUZIONALE E CIVILE 454

non già al momento in cui l'assicurato ha causato il dan- Che in materia assicurativa «sinistro» sia sinonimo di
no, ma a quello in cui il terzo danneggiato ha chiesto al- «evento dannoso» emerge dal codice civile (cfr. gli art. 1892,
l'assicurato di essere risarcito. (2) 1898, 1900, 1905); dal codice della navigazione (cfr. gli art.
191, 209, 343, 353, 514, 727, 832 c. nav.); dal regolamento
di esecuzione del codice della navigazione (cfr. gli art. 93,
(Omissis) 94, 465, 466 bis, 523 reg. esec. c. nav.); dall'art. 642 c.p.;
dall'art. 110 c.p. mil. pace; per non dire di una infinità di
4. - Il problema sottoposto alla corte. 4.1. - Il ricorso pro- fonti normative di secondo grado, quali i regolamenti mini-
posto dalla Manitowoc pone a questo collegio il problema di steriali o delle autorità di vigilanza (ad esempio, l'art. 1, 1°
stabilire se nell'assicurazione della responsabilità civile sia comma, lett. h bis, d.m. 30 gennaio 2009 n. 19, il quale defi-

a
consentito alle parti convenire che per «sinistro» debba in- nisce «sinistro» «l'azione od omissione che causa il danno

to
tendersi, sia ai fini del pagamento dell'indennizzo, sia a tutti patrimoniale»; ovvero, analogamente, l'art. 1, 1° comma,
lett. f, del provvedimento Isvap 25 agosto 2010, n. 2827).

en
gli altri fini contrattuali, non la causazione d'un danno a terzi
da parte dell'assicurato, ma eventi diversi, come la circo- Che per «sinistro» debba intendersi «evento dannoso» è

am
stanza che il danneggiato abbia domandato il risarcimento confermato, infine, dalla legislazione comunitaria: in tal sen-
all'assicurato-responsabile. so infatti il lemma «sinistro» è usato nel testo italiano della

on
4.2. - Tale questione appare di particolare importanza per direttiva 2009/103/Ce del parlamento europeo e del consi-
le sue implicazioni teoriche e pratiche. glio, del 16 settembre 2009 («concernente l'assicurazione

O
M abb
della responsabilità civile risultante dalla circolazione di au-
Sul piano dei presupposti teorici a monte, infatti, la solu-

M
toveicoli e il controllo dell'obbligo di assicurare tale respon-
zione del suddetto problema esige che si stabilisca se la pe-
sabilità») e della direttiva 2009/138/Ce del parlamento euro-

SI
culiare struttura del contratto di assicurazione riverberi effet-
IO in
ti sull'autonomia negoziale, limitandola.
peo e del consiglio del 25 novembre 2009 «in materia di ac-

AS
cesso ed esercizio delle attività di assicurazione e di riassicu-
Sul piano delle conseguenze pratiche a valle, la soluzione
so
razione (solvibilità II)»). Nell'uno e nell'altro caso con il
che, in un senso o nell'altro, si volesse dare al suddetto pro- lemma «sinistro» si è tradotto il francese «accident» e l'omo-
es

blema riverbererà effetti sulla validità delle clausole c.d. fono inglese «accident», che hanno pur essi il significato di
claim’s [sic] made. Se, infatti, si negasse la facoltà, per le «fatto dannoso», e non di «richiesta risarcitoria».
nc

parti d'un contratto di assicurazione della responsabilità civi- In conclusione, per l'interpretazione letterale, il lemma
D

le, di qualificare «sinistro» eventi diversi dalla causazione


co

«sinistro» che compare nell'art. 1882 c.c. indica un evento


U

d'un danno da parte dell'assicurato, sarà necessario stabilire avverso, dannoso e non voluto dall'assicurato.
LA

se le suddette clausole siano meritevoli di tutela non solo


IO olo

5.2. - Il «sinistro» di cui è menzione nell'art. 1882 c.c. è


nella parte in cui escludano il diritto dell'assicurato all'in-
l'avveramento del rischio di cui all'art. 1895 c.c.: que-
C

dennizzo, ove la richiesta di risarcimento da parte del dan-


c

st'ultimo è il rischio in astratto, l'altro è il rischio in concreto


neggiato pervenga dopo la scadenza del contratto; ma anche
O sci

o rischio avverato.
LO

nella parte in cui, stabilendo che per «sinistro» debba inten-


dersi la richiesta di risarcimento pervenuta all'assicurato, Tra rischio e sinistro esiste dunque un rapporto di circola-
Fa

fanno sì che contenuto, misura e limiti del credito indennita- rità: se manca il primo non può avvenire il secondo; ed il se-
rio dell'assicurato vadano determinati in base ai patti contrat- condo deve essere conseguenza di un rischio assicurabile.
R

tuali vigenti al momento della suddetta richiesta, e non al Il rischio assicurabile nell'assicurazione contro i danni è
momento della commissione dell'illecito da parte del- quello che ha ad oggetto un evento dalle seguenti caratteri-
l'assicurato. stiche: sia futuro, possibile, incerto, oggettivamente esistente
e non artificialmente creato, derivante da causa non voluta,
4.3. - Ritiene dunque questo collegio che la soluzione di pregiudizievole per l'assicurato. Il «sinistro» di cui all'art.
tali problemi meriti di essere devoluta all'esame delle sezioni 1882 c.c., di conseguenza, anche per l'interpretazione siste-
unite di questa corte; ed al fine di offrire a queste ultime un matica, oltre che per quella letterale, deve essere un evento
contributo di riflessione, esprime l'opinione che le soluzioni avverso, pregiudizievole e non voluto.
preferibili alle accennate questioni siano le seguenti:
5.3. - Assicurato ed assicuratore hanno ampia facoltà di
a) nell'assicurazione contro i danni non è consentito alle trascegliere quali rischi assicurare, entro quali limiti, a quali
parti elevare al rango di «sinistri» fatti diversi da quelli pre- condizioni e per quale valore.
visti dall'art. 1882 c.c. ovvero, nell'assicurazione della re- Non hanno, invece, la facoltà di pattuire che per «sinistro»
sponsabilità civile, dall'art. 1917, 1° comma, c.c.; debba intendersi un evento privo dei caratteri di incertezza,
b) nell'assicurazione della responsabilità civile deve rite- possibilità, dannosità, indesiderabilità.
nersi sempre e comunque immeritevole di tutela, ai sensi del- Non l'hanno perché, se fosse altrimenti, nulla distingue-
l'art. 1322 c.c., la clausola la quale stabilisca che la spettan- rebbe più l'assicurazione dalla scommessa. È insegnamento
za, la misura ed i limiti dell'indennizzo non già in base alle risalente e autorevole, infatti, che nell'assicurazione il ri-
condizioni contrattuali vigenti al momento in cui l'assicurato schio è effettivamente esistente; nella scommessa il rischio è
ha causato il danno, ma in base alle condizioni contrattuali artificialmente creato dalle parti.
vigenti al momento in cui il terzo danneggiato ha chiesto E prevedere che l'assicuratore si obblighi a dare «100»
all'assicurato di essere risarcito. all'assicurato, in presenza d'un evento che non sia dannoso
Ciò per le ragioni che seguono. di per sé, ma debba considerarsi tale per patto contrattuale,
5. - Nozione di «sinistro» ed autonomia negoziale nel con- costituisce giustappunto una scommessa.
tratto di assicurazione. 5.1. - Stabilisce l'art. 1882 c.c. che In conclusione, se le parti hanno la facoltà di assicurare
l'assicurazione contro i danni è il contratto col quale l'assi- qualsiasi tipo di rischio, non hanno la facoltà di definire «si-
curatore si obbliga a rivalere l'assicurato del danno ad esso nistro» un evento che non costituisca avveramento del ri-
prodotto «da un sinistro». schio assicurato e sia privo dei caratteri di quello: ovvero
In base al testo considerato il thesaurus della nostra lingua non volizione e dannosità.
(BATTAGLIA, Grande dizionario etimologico della lingua 5.4. - Il problema appena esaminato non è nuovo: tutta la
italiana, Torino, 1998, vol. XIX, 75, ad vocem), il lemma storia del diritto delle assicurazioni è costellata di periodici
«sinistro» ha il significato — per quanto rileva ai nostri fini scivolamenti del contratto d'indennità verso il contratto
— di «evento sfavorevole, dannoso; disgrazia, sciagura; in- d'azzardo, per fini più o meno commendevoli; e sempre il le-
cidente, avversità». gislatore od i giureconsulti intervennero ad impedire questo
Questo è indubbiamente il significato avuto presente dal fenomeno, consapevoli che il rilievo economico-sociale del
legislatore, non solo nel codice civile, ma in centinaia di testi contratto di assicurazione non può tollerare degenerazioni
normativi. funzionali.
IL FORO ITALIANO — 2018.
455 PARTE PRIMA 456

Nelle assicurazioni marittime medioevali e rinascimentali, è la causazione, da parte dell'assicurato, d'un danno a terzi
ad esempio, al fine di prevenire contestazioni pretestuose da del quale debba rispondere.
parte dell'assicuratore circa l'esistenza e l'entità del pregiu- 6.2. - Chiediamoci dunque: potrebbero le parti d'un con-
dizio patito dall'assicurato, cominciarono a diffondersi clau- tratto di assicurazione della responsabilità civile pattuire che
sole che elevavano al rango di sinistro non l'affondamento il «sinistro», ovvero il rischio avverato, possa consistere in
della nave, ma la richiesta del beneficiario (le clausole «inte- un fatto diverso dalla commissione d'un illecito aquiliano da
resse o non», «habeat vel non», «valguen mas o menys», parte dell'assicurato, ed in particolare nella ricezione, da par-
«esclusa ogni prova del carico e della proprietà», «vuoto per te di questo, d'una richiesta di risarcimento?
pieno», ed altre similari). Non potrebbero farlo: perché se lo potessero, si produr-
La liceità di patti simili (le c.d. «scommesse sul felice ar- rebbero sei conseguenze talmente paradossali, da risultare

a
rivo della merce a destinazione», o «assicurazione impro- inaccettabili a qualsiasi ordinamento civile.

to
pria») fu aspramente avversata da insigni giureconsulti (il 6.3. - In primo luogo, la richiesta di risarcimento non è un

en
Santerna, il Baldasseroni, l'Emerigon), i quali ravvisarono «fatto dannoso».
nel concetto di «interesse» (ovvero la sussistenza, in capo al L'obbligazione risarcitoria sorge in capo all'assicurato

am
beneficiario, di un «interesse assecurari») il criterio discri- quando con la sua condotta causa il danno (art. 1173 c.c.),
minante tra il trasferimento del rischio per una causa «giusta non certo quando il danneggiato gliene chieda conto e ragio-

on
e utile» e l'alea artificialmente creata dalle parti, che caratte- ne.
rizza invece la scommessa. Anche in mancanza di tale richiesta, infatti, l'assicurato

O
M abb
Se ne dedusse che quando le parti concordano di qualifica- sarebbe pur sempre debitore della vittima, e nessuno osereb-

M
re «sinistro» un evento al cui avverarsi l'assicurato non ha un be negare che l'assicurato si impoverisce non quando paga,

SI
interesse contrario, «dessa non è una vera assicurazione, e ma quando nel suo patrimonio sorge l'obbligazione risarcito-
non ne ha che il nome». IO in ria.

AS
Ed infatti anche le leggi marittime di quasi tutti gli Stati Del resto, a ragionare diversamente si perverrebbe all'as-
so

europei vietarono, a più riprese, i patti assicurativi volti a surdo che non potrebbe considerarsi «danno» lo spontaneo
sganciare il diritto all'indennizzo dall'avverarsi d'un «sini- pagamento del debito da parte dell'assicurato, prima ancora
es

stro» che non fosse un evento dannoso e non voluto (a Ge- d'una richiesta risarcitoria, così come gli imporrebbe di fare
nc

nova, a Venezia, a Barcellona, in Inghilterra, in Olanda). l'art. 1219 c.c.


D

In conclusione, i giuristi di tutte le epoche hanno avuto Ecco dunque la prima assurdità: se si ritenesse valida la
co

sempre ben chiaro ciò: che quando, sotto la spinta delle pras- clausola che qualifica «sinistro» la richiesta risarcitoria del
U

si commerciali o della convenienza degli affari, si lasciasse terzo, si farebbe dipendere l'obbligazione dell'assicuratore
LA
IO olo

alle parti la facoltà di definire quomodolibet la nozione di da un evento non dannoso, in deroga a quanto stabilito dal-
«sinistro» in campo assicurativo, si finirebbe per sovvertire l'art. 1882 c.c.
C
c

la funzione e la natura del contratto d'assicurazione, che si 6.4. - In secondo luogo, l'assicurato non ha un interesse
O sci
LO

trasformerebbe da patto d'indennità in scommessa. contrario alla richiesta risarcitoria: tutt’altro, ha un interesse
6. - Si è dunque visto che: positivo alla sua presentazione.
Fa

a) nell'assicurazione danni il «sinistro» di cui all'art. Se, infatti, quella richiesta non gli pervenisse nel termine
1882 c.c. deve consistere in un evento dannoso e non voluto; di efficacia contrattuale, egli perderebbe la copertura assicu-
R

b) non è consentito alle parti derogare a tali criteri; rativa.


c) il patto col quale si qualificasse come «sinistro» un Ecco dunque la seconda assurdità: se si ritenesse valida la
evento privo del carattere di dannosità, ovvero al cui avve- clausola che qualifica «sinistro» la richiesta risarcitoria del
rarsi l'assicurato non abbia un interesse contrario, sarebbe terzo, si farebbe dipendere l'obbligazione dell'assicuratore
una scommessa e non un'assicurazione. dall'avverarsi di un evento al cui avverarsi l'assicurato non
ha un interesse contrario, in deroga a quanto stabilito dal-
In quanto tale, sarebbe nullo se stipulato da una impresa di l'art. 1882 c.c.
assicurazione, la quale ha l'obbligo di limitare la propria at-
6.5. - In terzo luogo, l'attribuzione della qualifica di «sini-
tività alla stipula di contratti assicurativi (art. 11, 2° comma,
stro» alla richiesta risarcitoria del terzo renderebbe impossi-
d.leg. 7 settembre 2005 n. 209), salve le eccezioni previste
bile l'adempimento dell'obbligo di salvataggio, di cui all'art.
dalla legge (tra le quali ovviamente non rientra la raccolta di
1914 c.c. Per adempiere tale obbligo, infatti, l'assicurato do-
scommesse).
vrebbe rendersi irreperibile alle richieste del terzo, ovvero
I principî sin qui riassunti sono pacifici per secolare dot- non accettare le raccomandate o le notificazioni da questo
trina. speditegli.
Occorre ora chiedersi se essi possano soffrire eccezione, 6.6. - In quarto luogo, se fosse lecito alle parti qualificare
nel campo dell'assicurazione della responsabilità civile. «sinistro» la richiesta risarcitoria del terzo, l'assicurato non
6.1. - L'assicurazione della responsabilità civile è un sot- potrebbe mai avere nessuna copertura nell'ipotesi di assicu-
totipo dell'assicurazione danni. Se ne distingue perché la razione della responsabilità civile per conto altrui (art. 1891
«cosa» esposta al rischio non è un bene determinato, ma il c.c.), ad esempio quella stipulata dal datore di lavoro a bene-
patrimonio dell'assicurato. Per questa ragione la si definisce ficio dei dipendenti.
«assicurazione di patrimoni», per distinguerla dalle «assicu- Stabilisce, infatti, l'art. 1900 c.c. che «l'assicuratore non è
razioni di cose». obbligato per i sinistri cagionati da dolo o da colpa grave del
Nessuno, tuttavia, ha mai dubitato che anche nell'assicu- contraente», e questa corte ha sempre ritenuto che tale norma
razione della responsabilità civile, in quanto sottotipo del- si applichi anche all'assicurazione della responsabilità civile.
l'assicurazione danni, debba sussistere un rischio ed un inte- Sicché, nell'ipotesi in cui il contraente dovesse patire dan-
resse. no per opera dell'assicurato, e gliene chiedesse il risarcimen-
Il rischio nell'assicurazione di responsabilità civile è così to, a rigore l'assicurato non avrebbe diritto all'indennizzo,
definito dall'art. 1917, 1° comma, c.c.: «nell'assicurazione perché il «sinistro» consisterebbe nella richiesta di risarci-
della responsabilità civile l'assicuratore è obbligato a tenere mento, e una richiesta di risarcimento non potrebbe che esse-
indenne l'assicurato di quanto questi, in conseguenza del fat- re stata scritta volontariamente, e quindi con dolo.
to accaduto durante il tempo dell'assicurazione, deve pagare 6.7. - In quinto luogo, se fosse lecito alle parti qualificare
a un terzo, in dipendenza della responsabilità dedotta nel «sinistro» la richiesta risarcitoria del terzo, si perverrebbe
contratto». all'assurdo che anche una richiesta infondata costituirebbe
Dunque, secondo la previsione legislativa nell'assicura- un «sinistro», a farebbe scattare per l'assicuratore il diritto di
zione di responsabilità civile, il rischio in astratto è l'impo- recesso, come previsto nel contratto stipulato tra Allianz e
verimento dell'assicurato; il «sinistro» (o rischio in concreto) Manitowoc.
IL FORO ITALIANO — 2018.
457 GIURISPRUDENZA COSTITUZIONALE E CIVILE 458

Per contro, proprio la necessità che la richiesta risarcitoria, Della validità delle clausole dette claim’s made si sono già
per far scattare l'obbligo indennitario, abbia un minimo di occupate le sezioni unite di questa corte, con la sentenza n.
fondamento, rende palese che non quella richiesta costituisce 9140 del 6 maggio 2016 (Foro it., 2016, I, 2014).
il danno patito dal patrimonio dell'assicurato, ma la prece- Con quella decisione le sezioni unite di questa corte hanno
dente condotta illecita di quest'ultimo. stabilito che:
6.8. - In sesto luogo, se fosse lecito alle parti qualificare a) la clausola claim’s made, nella parte in cui consente la
«sinistro» la richiesta risarcitoria del terzo, si perverrebbe al copertura di fatti commessi dall'assicurato prima della stipu-
seguente ulteriore paradosso: che nel caso di morte del- la del contratto, non è nulla e non rende nullo il contratto di
l'assicurato cesserebbe il rischio ex art. 1896 c.c. e si scio- assicurazione per inesistenza del rischio, ai sensi dell'art.
glierebbe il contratto, e gli eredi dell'assicurato che avesse 1895 c.c.;

a
commesso un danno sarebbero sempre e comunque privi del- b) la clausola claim’s made, nella parte in cui subordina

to
la copertura assicurativa. l'indennizzabilità del sinistro alla circostanza che il terzo

en
La morte dell'assicurato, infatti, fa cessare il rischio che danneggiato abbia chiesto all'assicurato il risarcimento entro
questi possa causare danni a terzi, ma non fa certo cessare il i termini di vigenza del contratto, delimita l'oggetto di que-

am
«rischio» che i terzi si rivolgano agli eredi del responsabile. sto, e non la responsabilità dell'assicuratore, e di conseguen-
Il che a sua volta produce l'ulteriore assurdità che qualun- za non è vessatoria ai sensi dell'art. 1341 c.c.;

on
que parente di persona assicurata contro i rischi della r.c., in c) la clausola claim’s made, pur non essendo vessatoria,
virtù di un contratto contenente clausole come quelle adotta- potrebbe tuttavia risultare in singoli casi specifici non diretta

O
M abb
te dalla Allianz, o provvede ad assicurarsi anche lui mentre a «realizzare interessi meritevoli di tutela secondo l'ordina-

M
l'assicurato è in vita, o rinuncia all'eredità. mento giuridico», ai sensi dell'art. 1322 c.c. Quest’ultima

SI
7. - Alla luce di tutto quanto esposto sin qui, deve conclu- valutazione tuttavia va compiuta in concreto e non in astrat-
IO in
dersi che nel campo del contratto di assicurazione della re- to, valutando:

AS
sponsabilità civile l'autonomia negoziale delle parti non è il- c’) se la clausola subordini l'indennizzo alla circostanza
so

limitata. che sia il danno, sia la richiesta di risarcimento da parte del


es

Esse non possono attribuire la qualifica di «sinistro» ad un terzo avvengano nella vigenza del contratto;
evento che non sia pregiudizievole per il patrimonio del- c’’) la qualità delle parti;
nc

l'assicurato, ed al cui avverarsi l'assicurato non abbia un in- c’’’) la circostanza che la clausola possa esporre l'assicu-
D

teresse contrario.
co

rato a «buchi di garanzia».


U

Se lo facessero, quel patto mai potrebbe qualificarsi «assi- 8.3. - I problemi posti a questo collegio dal ricorso oggi in
LA

curazione», ma sarebbe un contratto di altro tipo, la cui vali- esame sono dunque ulteriori e diversi rispetto a quelli esami-
IO olo

dità sarebbe da vagliare caso per caso, e che comunque in nati e decisi dalle sezioni unite con la sentenza appena ricor-
C

quanto contratto non assicurativo non potrebbe mai essere data.


c

stipulato da un assicuratore, a pena di nullità, ex art. 11, 2°


O sci

A tali quesiti questo collegio auspica che le sezioni unite


LO

comma, cod. assicurazioni. diano risposta stabilendo che la clausola claim’s made, nella
7.1. - Il corollario di quanto precede è il seguente: che ai
Fa

parte in cui esclude il diritto dell'assicurato all'indennizzo


fini della soluzione del problema qui in esame è del tutto irri- quando la richiesta di risarcimento gli pervenga dal terzo do-
levante la circostanza che l'art. 1932 c.c., nell'elencare le
R

po la scadenza del contratto, sia dichiarata immeritevole di


norme inderogabili dalla volontà delle parti, non faccia cen- tutela sempre e comunque, per le ragioni che seguono.
no dell'art. 1917, 1° comma, c.c. 8.4. - La «meritevolezza» di cui all'art. 1322, 2° comma,
Di prevedere l'inderogabilità di quella norma non v’era in- c.c., non si esaurisce nella liceità del contratto, del suo og-
fatti bisogno, per la semplice ragione che derogare all'art. getto o della sua causa. Secondo la relazione al codice civile,
1917, 1° comma, c.c., significa stipulare un contratto che non la meritevolezza è un giudizio (non un requisito del contrat-
è un'assicurazione della responsabilità civile. to, come erroneamente sostenuto da parte della dottrina), e
Si consideri, del resto, che anche l'art. 1882 c.c. non com- deve investire non il contratto in sé, ma il risultato con esso
pare tra le norme dichiarate «inderogabili» dall'art. 1932 perseguito.
c.c.: e certo nessuno vorrà sostenere che un contratto privo Tale risultato dovrà dirsi immeritevole quando sia contra-
dei requisiti di cui all'art. 1882 c.c. possa qualificarsi un'as- rio alla coscienza civile, all'economia, al buon costume od
sicurazione sì, ma «atipica». all'ordine pubblico (così la relazione al codice, § 603, se-
8. - Validità del patto di esclusione dell'indennizzo per le condo cpv.). Principio che, se pur anteriore alla promulga-
richieste postume. 8.1. - Come già detto, il contratto stipulato zione della Carta costituzionale, è stato da questa ripreso e
dalla Manitowoc con la Allianz conteneva due patti: consacrato negli art. 2, secondo periodo; 4, 2° comma, e 41,
a) col primo, si qualificava «sinistro» la richiesta di risar- 2° comma, Cost.
cimento pervenuta all'assicurato durante la vigenza del con- Affinché dunque un patto atipico possa dirsi «immeritevo-
tratto; le», ai sensi dell'art. 1322 c.c., non è necessario che contrasti
b) col secondo si stabiliva che «l'assicurazione vale per le con norme positive: in tale ipotesi sarebbe infatti di per sé
richieste di risarcimento presentate per la prima volta all'as- nullo ai sensi dell'art. 1418 c.c. L'immeritevolezza discende-
sicurato durante il periodo di efficacia dell'assicurazione e rà invece dalla contrarietà (non del patto, ma) del risultato
notificate alla società (assicuratrice) durante il medesimo pe- che il patto atipico intende perseguire con i principî di soli-
riodo». darietà, parità e non prevaricazione che il nostro ordinamento
Tutti e due sono stati invocati dall'assicuratore, al fine di pone a fondamento dei rapporti privati. Il giudizio di immeri-
negare la propria obbligazione. tevolezza, in definitiva, non costituisce che una parafrasi
Pertanto, anche nell'ipotesi in cui si ritenesse invalido il moderna del secolare ammonimento di PAOLO nei Libri LXII
patto sub a), resterebbe da stabilire se il patto sub b) non sia ad edictum, ovvero non omne quod licet, honestum est (Dig.,
di per sé sufficiente a giustificare il rigetto della domanda di 50, XVII, 144).
garanzia. 8.5. - Questa corte, pur evitando definizioni generali della
La clausola sopra trascritta, infatti, anche se cadesse la nozione di «immeritevolezza», in passato ha più volte impli-
pattuizione che eleva al rango di «sinistro» la richiesta risar- citamente affermato i principî appena esposti.
citoria del terzo, teoricamente sarebbe di per sé sufficiente a È stata ritenuta «immeritevole» la clausola, inserita in una
giustificare il rigetto della pretesa dell'assicurato. concessione di derivazione di acque pubbliche, che impone-
8.2. - La clausola di cui s’è detto al paragrafo precedente è va al concessionario il pagamento del canone anche nel caso
nota nella prassi commerciale come «clausola claim’s ma- di mancata fruizione della derivazione per fatto imputabile
de». alla pubblica amministrazione concedente, per contrarietà al
IL FORO ITALIANO — 2018.
459 PARTE PRIMA 460

principio di cui all'art. 41, 2° comma, Cost. (sez. un. n. 4222 8.7. - Ebbene, alla stregua dei suddetti criteri la clausola
del 17 febbraio 2017, id., 2017, I, 2007). claim’s made inserita in un contratto di assicurazione della
Immeritevole è stato ritenuto il contratto finanziario che responsabilità civile non appare destinata a perseguire inte-
addossava alla banca vantaggi certi e garantiti, ed al rispar- ressi meritevoli di tutela, sotto nessuno dei tre aspetti indicati
miatore non garantiva alcuna certa prospettiva di lucro (è la al paragrafo che precede.
nota vicenda del contratto «Myway», che prevedeva l'acqui- 8.7.1. - In primo luogo, la clausola claim’s made che
sto di prodotti finanziari, emessi da una banca, mediante un escluda le richieste postume appare immeritevole di tutela, in
mutuo erogato dalla stessa banca, e poi costituiti in pegno a quanto attribuisce all'assicuratore un vantaggio ingiusto e
garanzia del mancato rimborso del finanziamento: ex aliis, in sproporzionato, senza contropartita.
tal senso, Cass. n. 22950 del 10 novembre 2015, id., Rep. La clausola claim’s con esclusione delle richieste postume

a
2016, voce Contratto in genere, n. 305; per una vicenda ana- riduce infatti il periodo effettivo di copertura assicurativa,

to
loga ed una analoga statuizione, relativa al contratto finan- dal quale resteranno verosimilmente esclusi tutti i danni cau-

en
ziario denominato «4You», v. altresì, Cass., ord. n. 19559 sati dall'assicurato nella prossimità della scadenza del con-
del 30 settembre 2015, ibid., voce Intermediazione e consu- tratto. È infatti praticamente impossibile che la vittima d'un

am
lenza finanziaria, n. 118). danno abbia la prontezza e il cinismo di chiederne il risarci-
Immeritevole, altresì, è stato ritenuto il contratto atipico mento illico et immediate al responsabile, come nel celebre

on
stipulato tra farmacisti, in virtù del quale gli aderenti si ob- aneddoto di Lucio Verazio, narrato da Aulo Gellio (GELLIO,
bligavano a non aprire al pubblico il proprio esercizio com- Notti Attiche, XX, I, 13).

O
M abb
merciale nel giorno di sabato, in quanto contrastante con la Ciò determina uno iato tra il tempo per il quale è stipulata

M
«effettiva realizzazione di un assetto concorrenziale del mer- l'assicurazione (e verosimilmente pagato il premio), e il

SI
cato» (Cass. n. 3080 dell'8 febbraio 2013, id., Rep. 2014, tempo nel quale può avverarsi il rischio. È vero che tale iato
voce Farmacia, n. 14). IO in ricorre anche in alcuni tipi assicurativi (ad es., nei trasporti

AS
Immeritevole, ancora, è stata ritenuta la clausola, inserita marittimi, nei quali la copertura inizia al momento della cari-
so
in un mutuo di scopo per l'acquisto d'un bene mobile, che cazione anche se il contratto è stato stipulato prima di tale
obbligava il mutuante al pagamento delle rate persino nel ca- momento), ma è altresì vero che in quei contratti prima del-
es

so di mancata consegna del bene da parte del venditore l'inizio della copertura, o dopo la sua fine, non è possibile
nc

(Cass. n. 12454 del 19 luglio 2012, id., Rep. 2012, voce Mu- l'avveramento del rischio (la merce non può essere perduta
tuo, n. 13). dal vettore marittimo prima della caricazione o dopo la scari-
D
co

Immeritevole, poi, è stata ritenuta la clausola contrattuale cazione), mentre nell'assicurazione della responsabilità civi-
U

che vietava al conduttore di ospitare stabilmente persone non le è ovviamente possibile che l'assicurato causi danni a terzi
LA
IO olo

appartenenti al suo nucleo familiare, in quanto contrastante anche negli ultimi mesi, o giorni, od ore precedenti la sca-
coi doveri di solidarietà (Cass. n. 14343 del 19 giugno 2009, denza del contratto.
C
c

id., Rep. 2010, voce Locazione, n. 126). 8.7.2. - In secondo luogo, la clausola claim’s made che
O sci
LO

Immeritevole, altresì, è stato ritenuto il contratto fiduciario escluda le richieste postume appare immeritevole di tutela, in
in virtù del quale ad una banca, presso cui il cliente aveva quanto pone l'assicurato in una posizione di indeterminata
Fa

depositato somme di denaro su un libretto di risparmio ed soggezione rispetto all'altra.


aperto un conto corrente, di compensare l'attivo del primo La clausola claim’s made, infatti, fa dipendere la presta-
R

con il passivo del secondo (Cass. n. 1898 del 19 febbraio zione dell'assicuratore della responsabilità civile non solo da
2000, id., Rep. 2001, voce Contratto in genere, n. 246). un evento futuro ed incerto ascrivibile a colpa del-
Immeritevole, ancora, è stato ritenuto il patto parasociale l'assicurato, ma altresì da un ulteriore evento futuro ed incer-
in virtù del quale i soci firmatari si obbligavano, in occasione to dipendente dalla volontà del terzo danneggiato: la richie-
delle deliberazioni assembleari di nomina degli amministra- sta di risarcimento.
tori e dei sindaci, a votare in conformità alle indicazioni L'avveramento di tale condizione, tuttavia, esula del tutto
formulate da uno di essi (Cass. n. 9975 del 20 settembre dalla sfera di dominio, dalla volontà e dall'organizzazione
1995, id., Rep. 1995, voce Società, n. 663). dell'assicurato, che non ha su essa alcun potere di controllo.
Né può tacersi, infine, un richiamo all'importante decisio- Ciò determina conseguenze paradossali, che l'ordinamento
ne pronunciata dalle sezioni unite di questa corte in tema di non può, ai sensi dell'art. 1322 c.c., avallare.
esercizio officioso, da parte del giudice, del potere di ridurre La prima è che la clausola in esame fa sorgere nel-
la clausola penale manifestamente eccessiva (sez. un. n. l'assicurato l'interesse a ricevere prontamente la richiesta di
18128 del 13 settembre 2005, id., 2005, I, 2985). Nella moti- risarcimento, in aperto contrasto col principio secolare (de-
vazione di tale sentenza, infatti, in piena sintonia col § 603 sumibile dall'art. 1904 c.c.) secondo cui il rischio assicurato
della relazione al codice civile sopra ricordato, si è ribadito deve essere un evento futuro, incerto e non voluto.
che l'autonomia negoziale delle parti non è sconfinata, ma è La seconda conseguenza paradossale è che la clausola
circoscritta entro il limite della meritevolezza, travalicato il claim’s made con esclusione delle richieste postume pone
quale l'ordinamento cessa di apprestarle tutela. l'assicurato nella seguente aporia: sapendo di avere causato
8.6. - Riducendo a «sistema» le motivazioni dei precedenti un danno, se tace e aspetta che sia il danneggiato a chiedergli
appena ricordati, se ne ricava che sono stati ritenuti immeri- il risarcimento, perde la copertura; se sollecita il danneggiato
tevoli, ai sensi dell'art. 1322, 2° comma, c.c., contratti o patti a chiedergli il risarcimento, vìola l'obbligo di salvataggio di
contrattuali che, pur formalmente rispettosi della legge, ave- cui all'art. 1915 c.c.
vano per scopo o per effetto di: 8.7.3. - In terzo luogo, la clausola claim’s made che esclu-
a) attribuire ad una delle parti un vantaggio ingiusto e da le richieste postume appare immeritevole di tutela, in
sproporzionato, senza contropartita per l'altra (sentenze quanto può costringere l'assicurato a tenere condotte contra-
22950/15, cit.; 19559/15, cit.); stanti coi superiori doveri di solidarietà costituzionalmente
b) porre una delle parti in una posizione di indeterminata imposti.
soggezione rispetto all'altra (sentenze 4222/17, 3080/13, La clausola in esame infatti, elevando la richiesta del terzo
12454/12, 1898/00 e 9975/95, citate); a «condizione» per il pagamento dell'indennizzo, legittima
c) costringere una delle parti a tenere condotte contrastan- l'assicuratore a sottrarsi alle proprie obbligazioni ove quella
ti coi superiori doveri di solidarietà costituzionalmente im- richiesta sia mancata: con la conseguenza che, se l'assicurato
posti (sentenza 14343/09, cit.). adempia spontaneamente la propria obbligazione risarcitoria
È alla luce di questi criteri che va valutata, pertanto, la prima ancora che il terzo glielo richieda (come correttezza e
meritevolezza della clausola claim’s made, come già ritenuto buona fede gli imporrebbero), l'assicuratore potrebbe rifiuta-
da questa sezione (Cass. n. 10506 del 28 aprile 2017, id., re l'indennizzo assumendo che mai nessuna richiesta del ter-
2017, I, 2721; n. 10509 del 28 aprile 2017, ibid., 1919). zo è stata rivolta all'assicurato, sicché è mancata la condicio
IL FORO ITALIANO — 2018.
461 GIURISPRUDENZA COSTITUZIONALE E CIVILE 462

iuris cui il contratto subordina la prestazione dell'assicu- attenuare gli effetti di un orientamento giurisprudenziale del-
ratore (v., al riguardo, la fattispecie concreta già decisa da le corti di quel paese, le quali ritennero che, nel caso di danni
Cass. n. 5791 del 13 marzo 2014, id., 2014, I, 3247). causati dalla diffusione di un farmaco rivelatosi dannoso,
Esito, si diceva, paradossale e come tale non ammissibile, fossero obbligati a tenere indenne la ditta produttrice tutti gli
posto che quanto più l'assicurato è zelante e rispettoso dei assicuratori succedutisi dall'epoca di diffusione del farmaco,
propri doveri di solidarietà sociale, tanto meno sarà garantito sino alla manifestazione dei suoi effetti: decisione che com-
dall'assicuratore. portò ovviamente la responsabilità di tutti gli assicuratori che
8.7.4. - In quarto luogo, la clausola claim’s made consente ebbero la sventura di assicurare la ditta produttrice dal 1942
all'assicuratore — in contrasto con elementari regole di cor- al 1985, epoca della decisione (lo stabilì la Corte suprema
rettezza e buona fede — di modulare le condizioni generali dell'Indiana con sentenza 12 settembre 1985, nel caso Eli

a
di contratto, di fatto imposte all'assicurato, in base ad eventi Lilly c. The Home Insurance Company).

to
che notoriamente sono avvenuti, ma per i quali il terzo dan- Sicché è agevole concludere che la clausola claim’s made

en
neggiato non abbia ancora, per avventura, fatto pervenire al- sorse per limitare i rischi, per l'assicuratore, derivanti dal-
cuna richiesta all'assicurato. Ne è un esempio proprio la vi- l'affermazione di principî giuridici inconcepibili nel nostro

am
cenda oggi all'esame di questa corte, nella quale l'assicura- ordinamento.
tore ha curiosamente deciso di innalzare la franchigia da È ovvio che poi, esportata quella clausola, essa consentì

on
4.000 a 100.000 euro dopo l'avveramento del sinistro (che in risparmi di spesa: ma poiché nel nostro ordinamento non so-
un contesto economico sociale di una piccola città come no possibili condanne come quella del caso Eli Lilly, non

O
M abb
Treviso non poté non avere avuto una certa eco: venne di- sembra lecito sostenere che la clausola claim’s made evita

M
strutto un magazzino, crollò una gru, si ferirono due perso- «costi insostenibili». Essa non è affatto quel baluardo contro
ne), ma prima che il terzo danneggiato rivolgesse le proprie

SI
il rischio di tracolli finanziari che certa dottrina vorrebbe far
richieste all'assicurato. IO in credere, ma è più banalmente una clausola conveniente per

AS
9. - La questione della validità e/o della meritevolezza del- l'assicuratore: e va da sé che la validità dei contratti non si
so
la clausola claim’s made ha avuto vasta eco in dottrina, la giudica in base alla loro convenienza per l'una o per l'altra
quale sul punto si è divisa. parte.
es

Una parte ha sostenuto l'invalidità o l'immeritevolezza 10. - Alla luce di tutte le considerazioni che precedono,
nc

della clausola, con argomenti in buona parte coincidenti con questo collegio chiede alle sezioni unite di stabilire se siano
quelli esposti nei paragrafi che precedono.
D

corretti i seguenti principî:


co

Altra parte ha invece difeso la validità della clausola in


U

a) nell'assicurazione contro i danni non è consentito alle


questione, con argomenti che paiono a questo collegio inso- parti elevare al rango di «sinistri» fatti diversi da quelli pre-
LA
IO olo

stenibili. visti dall'art. 1882 c.c. ovvero, nell'assicurazione della re-


Questi argomenti sono così riassumibili: sponsabilità civile, dall'art. 1917, 1° comma, c.c.;
C
c

a) la clausola claim’s made non sarebbe atipica, e quindi b) nell'assicurazione della responsabilità civile deve rite-
O sci
LO

sfuggirebbe al vaglio di meritevolezza di cui all'art. 1322 nersi sempre e comunque immeritevole di tutela, ai sensi del-
c.c.; l'art. 1322 c.c., la clausola la quale stabilisca la spettanza, la
Fa

b) la clausola claim’s made è consentita dal principio di misura ed i limiti dell'indennizzo non già in base alle condi-
libertà negoziale, di cui al 1° comma dell'art. 1322 c.c.; zioni contrattuali vigenti al momento in cui l'assicurato ha
R

c) la clausola claim’s made è diffusa in tutti i paesi del causato il danno, ma in base alle condizioni contrattuali vi-
mondo, e vietarla nuocerebbe all'economia nazionale; genti al momento in cui il terzo danneggiato ha chiesto
d) la clausola claim’s made consente all'impresa di assicu- all'assicurato di essere risarcito.
razione risparmi sugli indennizzi, sull'accantonamento delle
riserve sinistri e sui costi gestione; se mancasse, i costi del- ————————

l'assicurazione di responsabilità civile diverrebbero «proibi-


tivi». (1-2) I. - Trascorso meno di un biennio dalla pronuncia con
9.1. - Il primo argomento è manifestamente infondato. Si cui le sezioni unite avevano focalizzato l'attenzione sulla sorte
sono già esposte le ragioni per le quali, per la nostra legge, delle clausole claims made miste contenute nei contratti di assi-
curazione della responsabilità civile (Cass. 6 maggio 2016, n.
«sinistro» può essere solo un fatto dannoso e non voluto, e 9140, Foro it., 2016, I, 2014, poi bissata da Cass. 2 dicembre
nell'assicurazione della r.c. tali requisiti li possiede il «fatto» 2016, n. 24645, id., Le banche dati, archivio Cassazione civile),
rappresentato dal sorgere della responsabilità dell'assicurato, viene nuovamente invocato l'intervento della formazione più
non il «fatto» rappresentato dall'inoltro d'una richiesta risar- autorevole della Suprema corte, questa volta allo scopo di sag-
citoria. giare la tenuta complessiva della pattuizione in discorso, senza
9.2. - Il secondo argomento è stato già confutato ai § 7.1, 8 ulteriori qualificazioni, ossia senza distinguere tra la sua versio-
ss. che precedono. ne pura e impura.
L'autonomia negoziale, nel campo assicurativo, incontra Nel precedente round la questione da dirimere verteva essen-
due limiti: non può sostituire un rischio reale con un rischio zialmente sull'eventuale riconducibilità all'art. 1341, 2° comma,
artificiale, pena la trasformazione dell'assicurazione in c.c. della clausola claims made impura, ossia di quella che su-
scommessa; e non può pattuire clausole che assoggettino bordina l'operatività della copertura alla circostanza che tanto il
senza corrispettivo una parte all'altra. fatto illecito quanto la richiesta risarcitoria intervengano entro il
9.3. - Il terzo ed il quarto argomento hanno ben poco di periodo di efficacia del contratto o, comunque, entro periodi di
giuridico e sono perciò irrilevanti in questa sede. tempo preventivamente individuati. Orbene, al riguardo veniva
Varrà la pena comunque soggiungere che affermare che la escluso in radice che ci trovasse al cospetto di una clausola par-
clausola claim’s made sia diffusa «in tutto il mondo» è, pu- ticolarmente onerosa, da assoggettare al requisito formale della
ramente e semplicemente, falso. specifica approvazione per iscritto. Per di più il collegio giudi-
Essa, al contrario, è stata contrastata dalle corti supreme di cante metteva al riparo tale formula da una serie di insidie, evi-
denziando come: a) non venga in rilievo una decadenza conven-
tutto il mondo, e là dove è ammessa lo è stata solo grazie zionale tale da rendere eccessivamente difficile all'assicurato
all'intervento del legislatore: ad esempio in Belgio (l. 25 l'esercizio dei propri diritti; b) non si possa ravvisare alcun con-
giugno 1992, art. 78), in Spagna (l. 30 novembre 1995), in trasto con le regole di comportamento da osservarsi durante la
Francia (l. 1° agosto 2003 n. 2003-706). formazione del contratto e nello svolgimento del rapporto ob-
Che l'assenza di patti claim’s made comporti «costi insop- bligatorio; c) l'estensione della copertura alle responsabilità del-
portabili» per l'assicuratore è, del pari, affermazione che me- l'assicurato scaturenti da fatti commessi prima della stipula del
rita una piccola chiosa. contratto non faccia venir meno l'alea. Sennonché, nel formula-
9.4. - La clausola claim’s made venne escogitata da broker re il principio di diritto, una volta sgomberato il campo dai mec-
assicurativi statunitensi alla metà degli anni ottanta, al fine di canismi di cui all'art. 1341 c.c., si aggiungeva che alcune confi-
IL FORO ITALIANO — 2018.
463 PARTE PRIMA 464

gurazioni della clausola claims made impura erano suscettibili id., 2016, I, 2026 (con valutazioni profondamente critiche alle
di non superare il controllo di meritevolezza ex art. 1322 c.c. quali replica G. VETTORI, L'evoluzione dei rimedi nel dialogo
oppure, nei rapporti disciplinati dal codice di consumo, di finire fra legge e giudice, in Questione giustizia, 2017, fasc. 3, 161
sotto lo stigma dell'abusività; all'uopo si prefigurava un ap- ss.); A. PALMIERI, Polizze claims made: bandito il controllo di
proccio del tipo case-by-case. vessatorietà ex art. 1341 c.c., in Foro it., 2016, I, 2032; B.
Proprio da quest'appendice ha preso le mosse l'anno succes- TASSONE, Le clausole claims made al vaglio delle sezioni uni-
sivo la terza sezione civile che, con due sentenze coeve in fatti- te: gran finale di stagione o prodromo di una nuova serie?,
specie analoghe, è pervenuta alla declaratoria di nullità, in quan- ibid., 2036; R. SIMONE, Le sezioni unite e la clausola claims
to patto atipico immeritevole di tutela, della clausola claims made: dalla vessatorietà alla (im)meritevolezza, ibid., 3190; R.
made, inserita in un contratto di assicurazione della responsabi- CALVO, Clausole claims made fra meritevolezza e abuso se-

a
lità civile stipulato da un'azienda ospedaliera, per effetto della condo le sezioni unite, in Corriere giur., 2016, 927; U. CARNE-
quale la copertura è prestata solo se tanto il danno causato dal- VALI, La clausola claims made nella sentenza delle sezioni uni-

to
l'assicurato, quanto la richiesta di risarcimento formulata dal te, in Contratti, 2016, 753; F.A. MAGNI, Le sezioni unite sul

en
terzo avvengano nel periodo di durata dell'assicurazione (Cass. contratto di assicurazione per la responsabilità civile claims
28 aprile 2017, n. 10506, id., 2017, I, 2721, e n. 10509, ibid., made: contratto valido (a meno che «la manipolazione dello

am
1919). Da tali pronunce emergeva con evidenza il disfavore nei schema tipico non ne avveleni la causa»), in Giur. it., 2016,
confronti di ogni tentativo di allontanarsi dal paradigma codici- 2607; S. VERNIZZI, Le sezioni unite e le coperture assicurative

on
stico della loss occurrence. Gli stessi schemi concettuali sono «retroattive», in Resp. civ., 2016, 861; A. GUARNERI, Le clau-
riproposti nell'ordinanza in epigrafe allorché si rivolge alle se- sole claims made c.d. miste tra giudizio di vessatorietà e giudi-

O
M abb
zioni unite auspicando che esse — oltre a impedire alle parti di zio di meritevolezza, ibid., 1238; M. GAZZARA, La meritevolez-

M
stabilire cosa debba intendersi per sinistro — decretino di fatto za della clausola claims made al vaglio delle sezioni unite, in
lo stop definitivo per le clausole claims made. Danno e resp., 2016, 935; V. ALLAVENA, Meritevolezza delle

SI
IO in
Non sono mancate, peraltro, decisioni del Supremo collegio claims made: il difficile compito dei giudici di merito dopo le

AS
che sono giunte a soluzioni meno drastiche: in particolare, va ri- sezioni unite, ibid., 952; M. HAZAN, La singolare vicenda della
so
cordata un'ordinanza con cui è stata confermata la pronuncia di claims made, prima e dopo le sezioni unite («Piacer figlio d'af-
merito che aveva ritenuto valida e non vessatoria una clausola fanno; Gioia vana ...»), ibid., 960; P. CORRIAS, La clausola
es

claims made pura all'esito dello scrutinio di meritevolezza con- claims made al vaglio delle sezioni unite: un'analisi a tutto
dotto sulla medesima (Cass. 23 novembre 2017, n. 27867, id., campo, in Banca, borsa, ecc., 2016, II, 656; V. MARCIA, Clau-
nc

Le banche dati, archivio Cassazione civile). sole claims made: l'intervento delle sezioni unite, in Assicura-
D

zioni, 2016, 484; G.M. D'AIELLO, Il controllo di meritevolezza


co

II. - Dal canto proprio, il legislatore, pur prendendo sostan- delle clausole claims made nell'assicurazione della responsa-
bilità civile, ibid., 505; E. COSCONATI, La clausola c.d. claims
LA

zialmente atto in diverse occasioni della diffusione nella prassi


IO olo

del modello claims made e non intendendolo in linea di princi- made mista o impura: valida, non vessatoria, ma a rischio nul-
lità per difetto di meritevolezza, in Riv. neldiritto, 2016, 844;
C

pio avversare ha inviato diversi segnali privi di coordinamento.


c

Da un lato, nel prevedere l'obbligo di copertura assicurativa G. SCUOTTO, Sulla validità della clausola claims made relativa
O sci
LO

per le strutture sanitarie e sociosanitarie, nonché per determina- al contratto di assicurazione, in Gazzetta forense, 2016, 652;
ti soggetti che esercitano professioni sanitarie (segnatamente A. ROMEO, Vessatorietà, atipicità e dubbia meritevolezza delle
Fa

coloro che: i) svolgono la propria attività al di fuori di una clausole claims made, in <www.dirittocivilecontemporaneo.
struttura; ii) prestano la loro opera all'interno di una struttura in com>, 6 settembre 2016.
R

regime libero-professionale; iii) si avvalgono della struttura Sulla sent. 24645/16, v. M. FERMEGLIA, Le sezioni unite con-
nell'adempimento della propria obbligazione contrattuale as- fermano se stesse sulla natura della clausola claims made, in
sunta con il paziente), ha delineato una polizza di tipo claims Nuova giur. civ., 2017, 621; G.M. D'AIELLO, op. cit.
made che guardi necessariamente al passato, abbracciando an- A margine della sent. 10506/17, v. B. TASSONE, Ulteriori no-
che gli eventi accaduti nei dieci anni antecedenti la conclusione te sulle claims made: la trama si infittisce e ancora non se ne
del contratto, e contempli altresì, nell'ipotesi di cessazione de- esce, in Foro it., 2017, I, 2725; G. FACCI, Gli interventi demoli-
finitiva dell'attività professionale, un'ultrattività decennale tivi della Cassazione sulle claims made e la tutela degli assicu-
(art. 11 l. 24/17). rati (e dei terzi danneggiati), in Corriere giur., 2017, 1195;
Per altro verso, una disposizione contenuta nella legge annua- F.A. MAGNI, Il contratto di assicurazione per la responsabilità
le sulla concorrenza per il 2017, rivolta in generale a quanti so- civile claims made non è meritevole di tutela se non è prevista
no tenuti a stipulare idonea assicurazione per i rischi derivanti la garanzia postuma (ovvero la III sezione corregge le sezioni
dall'esercizio dell'attività professionale, ha stabilito che, «fatta unite), ibid., 1208; U. CARNEVALI, La clausola claims made e le
salva la libertà contrattuale delle parti, le condizioni generali sue alterne vicende nella giurisprudenza di legittimità, in Con-
delle polizze [. . .] prevedono l'offerta di un periodo di ultrattivi- tratti, 2017, 383; A. PALMIERI-R. PARDOLESI, Claims made,
tà della copertura per le richieste di risarcimento presentate per «code lunghe» e ostracismi giudiziali, in Danno e resp., 2017,
la prima volta entro i dieci anni successivi e riferite a fatti gene- 445; S. MONTICELLI, Il giudizio d'immeritevolezza della claims
ratori della responsabilità verificatisi nel periodo di operatività made agli albori della tipizzazione della clausola, ibid., 452; L.
della copertura»; tale accorgimento è destinato a interferire an- LOCATELLI, Polizze a regime claims made: quando il diverso ha
che con le polizze assicurative in corso di validità alla data di difficoltà ad integrarsi, ibid., 461; F. GRECO, La clausola claims
entrata in vigore della legge, prevedendosi al riguardo che, «a made tra vessatorietà e meritevolezza in concreto: l'erosione
richiesta del contraente e ferma la libertà contrattuale, le com- dell'autonomia contrattuale nell'interpretazione della giuris-
pagnie assicurative propongono la rinegoziazione del contratto prudenza, ibid., 469; I. PARTENZA, La clausola claims made e le
al richiedente secondo le nuove condizioni di premio» (art. 1, sezioni dis-unite della Suprema corte: l'insostenibile incertezza
comma 26, l. 124/17, che modifica l'art. 3, 5° comma, lett. e, del mercato, in Resp. medica, 2017, 237; G. SCUOTTO, Sull'im-
d.l. 138/11, convertito, con modificazioni, dalla l. 148/11). Si meritevolezza della clausola claims made priva di postuma in-
aggiunga che, con riferimento agli avvocati (ai quali in modo serita in un contratto di assicurazione, in Gazzetta forense,
specifico l'art. 12 l. 31 dicembre 2012 n. 247 impone di munirsi 2017, 211; N. DE LUCA, Richieste postume e immeritevolezza
di una «polizza assicurativa a copertura della responsabilità ci- delle claims made. Nomofilachia o disorientamento?, in Banca,
vile derivante dall'esercizio della professione, compresa quella borsa, ecc., 2017, 682 (la nota riguarda anche la sentenza ge-
per la custodia di documenti, somme di denaro, titoli e valori ri- mella, di cui subito appresso).
cevuti in deposito dai clienti»), una norma di rango secondario, In sede di commento della sent. 10509/17, v. A. PALMIERI-R.
emanata dal ministero della giustizia, parla di una copertura ca- PARDOLESI, Meritevoli e no: claims made senza rete, in Foro it.,
ratterizzata dalla retroattività illimitata e da un'ultrattività alme- 2017, I, 1927; M. COSTANZA, Della meritevolezza - Il caso
no decennale per chi cessi l'attività nel periodo di vigenza della claims made, ibid., 3115; F.A. MAGNI, Il contratto di assicura-
polizza (art. 2 d.m. 22 settembre 2016). zione per la responsabilità civile claims made non è meritevole
di tutela, cit.
III. - Sulla sent. 9140/16, v. R. PARDOLESI, Le sezioni unite Per ulteriori recenti contributi in argomento, v. F. DELFINI,
sulla clausola claims made: a capofitto nella tempesta perfetta, Autonomia privata e contratto. Tra sinallagma genetico e sinal-
IL FORO ITALIANO — 2018.
465 GIURISPRUDENZA COSTITUZIONALE E CIVILE 466

lagma funzionale, 2a ed., Torino, 2017, 198 ss.; E. DEL PRATO, trarsi dell'adibizione a mansioni inferiori per oltre due mesi,
Assicurazione della responsabilità professionale e tutela del nonostante diffida formale del legale del lavoratore.
professionista contro clausole vessatorie e pratiche commercia- Ritiene il collegio di confermare l'orientamento già enun-
li scorrette, in Principî, regole, interpretazione. Contratti e ob- ciato in precedenti ipotesi concernenti il rifiuto della presta-
bligazioni, famiglie e successioni. Scritti in onore di Giovanni zione a seguito di adibizione a mansioni inferiori, orienta-
Furgiuele a cura di G. CONTE e S. LANDINI, tomo II, Mantova, mento in base al quale il lavoratore non può rendersi total-
2017, 550 ss.; M.C. PERCHINUNNO, Il controllo di meritevolezza mente inadempiente alla prestazione sospendendo ogni atti-
nelle clausole claims made, in Contratto e impr., 2017, 746;
vità lavorativa, ove il datore di lavoro assolva a tutti gli altri
A.C. NAZZARO, Il contratto di assicurazione: la clausola claims
made, in Corti fiorentine, 2017, fasc. 1, 3; P. FORTINA, Qual è
propri obblighi (pagamento della retribuzione, copertura pre-
videnziale e assicurativa, assicurazione del posto di lavoro),

a
l'oggetto di una clausola claims made e perché alcune di queste
clausole, quelle impure, sono presuntivamente nulle, in <www. potendo — una parte — rendersi totalmente inadempiente e

to
ilcaso.it>, 2017; Clausola claims made: tra vessatorietà e nulli- invocare l'art. 1460 c.c. soltanto se è totalmente inadempien-

en
tà a cura di L. BIARELLA, in Ventiquattrore avvocato, 2017, te l'altra parte.
fasc. 10, 21. [A. PALMIERI] L'adibizione a mansioni non rispondenti alla qualifica ri-

am
vestita può, difatti, consentire al lavoratore di richiedere giu-
dizialmente la riconduzione della prestazione nell'ambito

on
della qualifica di appartenenza, ma non lo autorizza a rifiu-
tarsi aprioristicamente, e senza un eventuale avallo giudizia-

O
M abb
————————
rio che, peraltro, può essergli urgentemente accordato in via

M
cautelare, di eseguire la prestazione lavorativa richiestagli, in

SI
quanto egli è tenuto ad osservare le disposizioni per l'esecu-
IO in zione del lavoro impartito dall'imprenditore, ex art. 2086 e

AS
CORTE DI CASSAZIONE; sezione lavoro; sentenza 16 2104 c.c., da applicarsi alla stregua del principio sancito dal-
so

gennaio 2018, n. 836; Pres. DI CERBO, Est. BOGHETICH, l'art. 41 Cost. e può legittimamente invocare l'art. 1460 c.c.,
rendendosi inadempiente, solo in caso di totale inadempi-
es

P.M. SANLORENZO (concl. conf.); Soc. Pietro Signorini e


figli (Avv. ARAGIUSTO) c. Fanciullotti (Avv. CALVANI, mento dell'altra parte (cfr. Cass. 29 gennaio 2013, n. 2033,
nc

STRAMACCIA). Cassa App. Firenze 5 giugno 2014 e decide non massimata; 20 luglio 2012, n. 12696, Foro it., Rep.
2014, voce Lavoro (rapporto), n. 843; 19 dicembre 2008, n.
D

nel merito.
co

29832, id., Rep. 2009, voce cit., n. 1049; 5 dicembre 2007, n.


U

Lavoro (rapporto di) — Assegnazione a mansioni inferio- 25313, id., 2008, I, 813).
LA
IO olo

ri — Assenza dal lavoro — Licenziamento — Legittimi- Nell'alveo di questo orientamento si pone altresì la recente
tà (Cod. civ., art. 1460, 2103, 2119). decisione di questa corte che ha ritenuto giustificato il rifiuto
C
c

È legittimo il licenziamento disciplinare irrogato al lavora- della prestazione lavorativa a fronte di un inadempimento
O sci
LO

tore che si sia assentato dal lavoro in reazione all'asse- datoriale complesso ossia non esclusivamente consistente in
gnazione di mansioni inferiori alla qualifica rivestita. (1) una dequalificazione professionale, ma altresì comportante
Fa

una esposizione a responsabilità penale connessa allo svol-


gimento delle nuove mansioni (Cass. 19 luglio 2013, n.
R

Fatti di causa. — 1. - Con sentenza depositata il 5 giugno 17713, non massimata).


2014, la Corte d'appello di Firenze, in parziale riforma della In linea più generale, con particolare riguardo al requisito
sentenza del giudice di primo grado, ha respinto la domanda della proporzionalità dei comportamenti nell'ambito del con-
di Massimo Fanciullotti di riconoscimento dello svolgimento tratto a prestazioni corrispettive, questa corte ha ritenuto il
di mansioni superiori e ha confermato la statuizione di ille- rifiuto della prestazione lavorativa una legittima forma di au-
gittimità del licenziamento per assenza ingiustificata dal po- totutela a fronte di un inadempimento datoriale che compro-
sto di lavoro protratta oltre i quattro giorni consecutivi, con metta i beni personali del lavoratore (vita e salute), in viola-
conseguente condanna della società Pietro Signorini e figli zione del dovere di protezione della persona del lavoratore, e
s.p.a. alla reintegrazione nel posto di lavoro ai sensi dell'art. che metta irrimediabilmente a rischio la sua incolumità (cfr.,
18 l. n. 300 del 1970 (nel testo precedente la novella apporta- da ultimo, Cass. 30 novembre 2016, n. 24459, id., Rep. 2016,
ta dalla l. n. 92 del 2012). voce cit., n. 1059; 19 gennaio 2016, n. 831, ibid., n. 928; 7
2. - La corte d'appello ha, per quel che rileva, ritenuto sus- maggio 2013, n. 10553, id., 2013, I, 1863).
sistente una legittima forma di autotutela posta in essere, ai 4. - La corte territoriale non si è, inoltre, soffermata sulla
sensi dell'art. 1460 c.c., dal lavoratore che — adibito a man- tempistica cronologica degli avvenimenti e in particolare sul-
sioni inferiori in data 15 febbraio 2011 — aveva atteso il de- l'assenza dal posto di lavoro nel giorno immediatamente
corso di oltre due mesi, aveva poi richiesto (con lettera del successivo alla lettera di diffida inoltrata al datore di lavoro,
19 aprile 2011) la riassegnazione alle mansioni precedente- trattandosi di un elemento non trascurabile, al fine di stabili-
mente svolte e si era assentato (dal 20 aprile 2011) dal posto re, nell'ambito della valutazione complessiva del comporta-
di lavoro. mento del Fanciullotti e della ricorrenza della buona fede ri-
3. - Contro questa sentenza ricorre per cassazione la socie- chiesta dall'art. 1460 c.c., se il rifiuto allo svolgimento della
tà con un articolato motivo illustrato da memoria ex art. 378 totalità delle mansioni assegnate poteva realmente essere
c.p.c. Il lavoratore resiste con controricorso. configurato, dal punto di vista della violazione alla disciplina
Ragioni della decisione. — (Omissis). 3. - Considerato, e alla diligenza che il lavoratore [sic] come legittima forma
pertanto, che debbono ritenersi provati i presupposti fattuali di autotutela tale da escludere la sanzione del licenziamento.
per l'applicabilità dell'art. 1460 c.c., ossia il parziale ina- 5. - Il ricorso va, pertanto, accolto non essendosi la corte
dempimento datoriale consistito nell'adibizione del lavorato- territoriale conformata al consolidato orientamento di questa
re — per circa due mesi — a mansioni inferiori rispetto alla corte, che ritiene legittimo, nel contratto a prestazioni corri-
qualifica di appartenenza, va valutata la proporzionalità del spettive ex art. 1460 c.c., il rifiuto da parte del lavoratore di
comportamento del Fanciullotti che, svolte per due mesi le essere addetto allo svolgimento di mansioni non spettantegli,
nuove mansioni assegnate, ha eccepito l'inadempimento con sempre che tale rifiuto sia proporzionato all'illegittimo com-
lettera del proprio legale di fiducia (del 19 aprile 2011), ha portamento del datore di lavoro e sia conforme a buona fede.
ritenuto di assentarsi (dal giorno successivo, ossia dal 20 Ne deriva che il ricorso va accolto e la sentenza impugnata
aprile 2011) dal posto di lavoro. deve essere cassata.
La corte distrettuale ha evidenziato che il rifiuto della pre- Posto che la corte distrettuale rileva che risulta pacifico
stazione diversa da quella in precedenza assegnata trovava che l'assenza del Fanciullotti si è protratta per oltre quattro
giustificazione nell'art. 1460 c.c. in considerazione del pro- giorni e che la disciplina collettiva riconnette, a tale mancan-
IL FORO ITALIANO — 2018.
467 PARTE PRIMA 468

za, la sanzione del licenziamento, non sono necessari ulterio- adde alla nota di richiami la coeva 19 gennaio 2016, n. 831, id.,
ri accertamenti; la causa va decisa nel merito, con il rigetto Rep. 2016, voce cit., n. 928, citata in motivazione, secondo cui
delle domande di accertamento della illegittimità del licen- il lavoratore adibito a mansioni che ritenga incompatibili con il
ziamento intimato il 4 maggio 2011 e di condanna alla rein- proprio stato di salute può chiedere la destinazione a compiti più
tegrazione nel posto di lavoro. adeguati, ma non, senza avallo giudiziario, rifiutare l'esecuzione
della prestazione, potendo invocare l'art. 1460 c.c. solo se l'ina-
———————— dempimento del datore di lavoro sia totale ovvero sia talmente
grave da pregiudicare irrimediabilmente le esigenze vitali del
(1) I. - Secondo la corte il lavoratore non può essere inte- lavoratore (in applicazione dell'anzidetto principio, la Suprema
gralmente inadempiente a fronte dell'adempimento datoriale di corte ha ritenuto legittimo il licenziamento di un portalettere,

a
tutti gli obblighi ulteriori rispetto a quello di assegnazione a che si era reiteratamente rifiutato di svolgere le mansioni di re-
mansioni inferiori a quelle corrispondenti alla qualifica rivestita. capito della corrispondenza per asserita inidoneità fisica e al

to
Di qui la valutazione di proporzionalità del licenziamento di- quale, nonostante l'accertata idoneità, era stato comunque mes-

en
sciplinare irrogato al lavoratore che si sia assentato dal lavoro. so a disposizione un mezzo aziendale per lo svolgimento della
II. - Vedi, invece, Trib. Rovereto 8 marzo 2016, Foro it., prestazione).

am
2016, I, 2262, secondo cui è legittimo il rifiuto del lavoratore di VII. - In linea, Cass. 30 novembre 2016, n. 24459, ibid., n.
svolgere attività lavorativa in occasione delle festività infraset- 1059, citata in motivazione, secondo cui l'omissione della visita

on
timanali, con conseguente annullamento delle sanzioni discipli- di idoneità prevista dall'art. 41 d.leg. n. 81 del 2008 (a fronte,
nari irrogate dal datore di lavoro. In linea, App. Trento 30 gen- nella specie, di certificazione medica presentata dal prestatore)

O
M abb
naio 2017, id., 2017, I, 2072. costituisce grave e colposo inadempimento del datore di lavoro

M
III. - Nel senso che il provvedimento del datore di lavoro che legittima la reazione del lavoratore, ai sensi dell'art. 1460
avente ad oggetto il trasferimento di sede di un lavoratore, non

SI
c.c., per violazione delle prescrizioni legali a tutela delle condi-
IO in
adeguatamente giustificato ex art. 2103 c.c., è nullo ed integra zioni fisiche dei dipendenti nell'espletamento delle mansioni as-

AS
un inadempimento parziale del contratto di lavoro, con la con- segnate.
so
seguenza che la mancata ottemperanza allo stesso provvedimen-
to da parte del lavoratore trova giustificazione sia quale attua-
es

zione di un'eccezione di inadempimento (art. 1460 c.c.), sia sul-


la base del rilievo che gli atti nulli non producono effetti, non
nc

potendosi ritenere che sussista una presunzione di legittimità dei


D

provvedimenti aziendali che impongano l'ottemperanza agli


co

————————
U

stessi fino ad un contrario accertamento in giudizio, cfr. Cass.


24 luglio 2017, n. 18178, id., Le banche dati, archivio Cassa-
LA
IO olo

zione civile, che ha confermato la pronuncia impugnata, la quale


aveva ritenuto illegittimo il licenziamento del lavoratore che
C
c

aveva sempre prestato la propria attività presso una stazione CORTE DI CASSAZIONE; sezione tributaria; sentenza 12
O sci
LO

delle Ferrovie dello Stato per varie e successive aziende appal- gennaio 2018, n. 610; Pres. VIRGILIO, Est. PERRINO, P.M.
tatrici anche dopo l'accertamento della sussistenza del rapporto
SORRENTINO (concl. conf.); Agenzia delle entrate (Avv.
Fa

di lavoro in capo a Trenitalia e non aveva ottemperato all'ordine


di trasferimento presso una diversa sede del datore di lavoro. dello Stato CAMASSA) c. Soc. Centro ceramiche di Petrosi-
no Teresa & Co. Cassa Comm. trib. reg. Campania, sez.
R

Conf., nella giurisprudenza di merito, Trib. Siracusa 15 otto-


bre 2015, id., Rep. 2016, voce Lavoro (rapporto), n. 1001. Salerno, 29 ottobre 2009 e decide nel merito.
IV. - In senso contrario, Cass. 26 settembre 2016, n. 18866, Tributi in genere — Credito d'imposta per incentivi al
ibid., n. 992, secondo cui il trasferimento del lavoratore presso commercio — Dichiarazione per il periodo d'imposta
altra sede, giustificato da oggettive esigenze organizzative relativo — Omessa indicazione — Decadenza (L. 27 di-
aziendali, consente al medesimo di chiederne giudizialmente cembre 1997 n. 449, misure per la stabilizzazione della fi-
l'accertamento di legittimità, ma non lo autorizza a rifiutarsi nanza pubblica, art. 11).
aprioristicamente, e senza un eventuale avallo giudiziario (con-
seguibile anche in via d'urgenza), di eseguire la prestazione la- Posto che il credito d'imposta concesso al fine di incentivare
vorativa richiesta, in quanto egli è tenuto ad osservare le dispo- il commercio è riconosciuto a titolo di agevolazione fisca-
sizioni impartite dall'imprenditore, ex art. 2086 e 2104 c.c., e le, esso deve essere indicato, a pena di decadenza, nella
può legittimamente invocare l'eccezione di inadempimento, ex dichiarazione relativa al periodo d'imposta nel corso del
art. 1460 c.c., solo in caso di totale inadempimento dell'altra quale il beneficio è accordato e l'indicazione ha valore di
parte (nella specie, la Suprema corte ha confermato la sentenza
di merito che aveva giudicato ingiustificato il rifiuto della lavo-
atto negoziale, integrando una dichiarazione di volontà e
ratrice di prendere servizio nella nuova sede di lavoro, avvenuto non di scienza, con la conseguenza che la decadenza pre-
prima dell'inadempimento del datore di lavoro alla sua richiesta vista in caso di omessa tempestiva indicazione è connatu-
di convocazione per un'audizione). rata alla struttura e alla ratio dell'istituto e determina l'ir-
V. - In posizione intermedia Cass. 29 febbraio 2016, n. 3959, retrattabilità della dichiarazione, alla quale, pertanto, è
ibid., n. 994, secondo cui, in caso di trasferimento non adegua- inapplicabile il principio della generale emendabilità delle
tamente giustificato a norma dell'art. 2103 c.c., il rifiuto del la- dichiarazioni fiscali. (1)
voratore di assumere servizio presso la sede di destinazione de-
ve essere proporzionato all'inadempimento datoriale ai sensi
dell'art. 1460, 2° comma, c.c., sicché lo stesso deve essere ac- Fatti di causa. — L'agenzia delle entrate, in esito a con-
compagnato da una seria ed effettiva disponibilità a prestare trollo secondo procedure automatizzate della dichiarazione
servizio presso la sede originaria, configurandosi altrimenti modello Unico presentata dalla contribuente per l'anno
l'arbitrarietà dell'assenza dal lavoro (in applicazione di tale d'imposta 2000, iscrisse a ruolo importi corrispondenti
principio, la Suprema corte ha cassato la decisione di merito che all'indebito utilizzo di un credito d'imposta riconosciuto dal-
aveva omesso di valutare il rifiuto del lavoratore di prestare ser- l'art. 11 l. 449/97, in ragione della sua mancata indicazione
vizio presso la sede ove lavorava da oltre cinque anni). nel quadro RU, nonché all'omesso versamento dell'Iva per il
VI. - Meno oscillante è la giurisprudenza qualora l'inadem- mese di dicembre 2000.
pimento datoriale si possa riverberare sulla salute del lavorato-
re: v. Cass. 19 gennaio 2016, n. 836, id., 2016, I, 451, secondo La contribuente aveva difatti fatto ricorso alla definizione
cui la mancata predisposizione, da parte del datore di lavoro, di agevolata contemplata dall'art. 9 bis l. 289/02, ma non aveva
misure che assicurino la salubrità dell'ambiente di lavoro legit- versato integralmente quanto dovuto. L'iscrizione a ruolo ri-
tima il lavoratore, il quale eccepisca l'inadempimento datoriale, guardò anche l'omesso versamento delle ritenute d'acconto.
a rifiutare la prestazione, con conseguente diritto dello stesso a Ne scaturì una cartella di pagamento, che la società impu-
percepire la retribuzione per l'attività lavorativa non effettuata; gnò, limitatamente all'impiego del credito d'imposta ed
IL FORO ITALIANO — 2018.
469 GIURISPRUDENZA COSTITUZIONALE E CIVILE 470

all'omesso versamento dell'Iva, ottenendone l'annullamento n. 1366; ord. 6 aprile 2017, n. 9004, id., Le banche dati, ar-
dalla commissione tributaria provinciale. chivio cit., e ord. 2 agosto 2017, n. 19244, ibid.), una deca-
Quella regionale ha respinto l'appello dell'ufficio. denza formale.
Il giudice d'appello ha al riguardo considerato irrilevante Una tale qualificazione, riferita alla decadenza, può ri-
l'omissione dell'indicazione del credito nel quadro RU della guardare le dichiarazioni di scienza; sicché non può essere
dichiarazione, al cospetto del decreto di concessione del be- riferita a quella in esame.
neficio da parte del ministero dell'industria e, quanto al con- 2.4. - L'indicazione nel quadro RU della dichiarazione an-
dono, ha sostenuto che l'omesso integrale pagamento di nuale del credito di imposta in questione è difatti atto nego-
quanto dovuto non comporti la decadenza dalla definizione ziale e non di scienza, in quanto è volta a mutare (con rettifi-
agevolata.

a
ca in aumento) la base imponibile e, contestualmente, ad in-
Contro questa sentenza propone ricorso l'agenzia per otte- serirvi il credito di imposta. Il contribuente al quale sia stato

to
nerne la cassazione, articolato in due motivi, cui la società concesso il beneficio può decidere di usufruirne o no; ma,

en
non replica. per farlo, deve esprimere la propria volontà all'interno della
Il giudizio proviene da adunanza camerale, in esito alla dichiarazione dei redditi mediante la compilazione del qua-

am
quale si è disposta la rinnovazione della notificazione, cui dro appositamente predisposto dall'amministrazione (in ter-
l'agenzia ha ritualmente provveduto. mini, in relazione ad altra, ma similare ipotesi di concessione

on
Ragioni della decisione. — (Omissis). 2. - Nel merito, la di un credito d'imposta pur sempre avente funzione di age-
censura è fondata. volazione, v. Cass. 22 gennaio 2013, n. 1427, id., Rep. 2013,

O
M abb
L'art. 11, 3° comma, l. 449/97 prevede che «il credito voce Redditi (imposte), n. 508).

M
d'imposta di cui al 1° comma — correlato all'acquisto di be- E le manifestazioni di volontà aventi valore negoziale so-

SI
ni strumentali, al fine della riqualificazione della rete distri- no irretrattabili anche in caso di errore, salvo che il contri-
IO in
butiva — è concesso, nei limiti dello stanziamento disponibi-

AS
buente non ne dimostri, secondo la disciplina generale dei
le, con le modalità ed i criteri di cui alla l. 5 ottobre 1991 n.
so
vizi della volontà di cui agli art. 1427 ss. c.c., l'essenzialità
317, art. 10 e alle relative disposizioni attuative, ad eccezio- ed obiettiva riconoscibilità da parte dell'amministrazione fi-
ne di quanto previsto al 2°, 4° e 6° comma del medesimo ar-
es

nanziaria (tra varie, Cass., ord. 8 ottobre 2015, n. 20208, id.,


ticolo. Al credito d'imposta si applicano altresì, fatto salvo Rep. 2015, voce Tributi in genere, n. 1084).
nc

quanto disposto dal presente articolo, le disposizioni di cui


3. - Non si può quindi utilmente invocare il principio sta-
D

alla citata l. n. 317 del 1991, art. 11 e 13»; la norma si pre-


co

mura, peraltro, di precisare che «il credito d'imposta non è bilito dalle sezioni unite di questa corte (Cass., sez. un., 30
U

rimborsabile e non limita il diritto al rimborso d'imposta giugno 2016, n. 13378, id., 2017, I, 3723), secondo cui il
LA

contribuente, in sede contenziosa, può sempre opporsi alla


IO olo

spettante ad altro titolo».


A sua volta l'art. 11 l. 317/91 al 3° comma stabilisce che maggiore pretesa tributaria dell'amministrazione finanziaria,
C

allegando errori, di fatto o di diritto, commessi nella reda-


c

«il credito d'imposta di cui agli art. 6, 7, 8 e 9 deve essere


O sci

zione della dichiarazione, incidenti sull'obbligazione tributa-


LO

indicato, a pena di decadenza, nella dichiarazione dei redditi


relativa al periodo d'imposta nel corso del quale è concesso ria.
Fa

il beneficio ai sensi della comunicazione di cui all'art. 10, 3° Le stesse sezioni unite, con la pronuncia indicata, hanno
comma, che deve essere allegata alla medesima dichiarazio- difatti preso atto del fatto che «il principio della generale e
R

ne dei redditi». illimitata emendabilità della dichiarazione fiscale incontra il


2.1. - La decadenza è dunque connaturata alla struttura limite delle dichiarazioni destinate a rimanere irretrattabili
dell'istituto, in quanto è coerente con la scelta di accordare il per il sopravvenire di decadenze, come nell'ipotesi prevista
beneficio in relazione all'esercizio fiscale nel corso del quale nel d.m. 22 luglio 1998 n. 275, il quale, all'art. 6, stabilisce
si sia proceduto all'acquisto dei beni strumentali idonei a ri- che il credito di imposta è indicato, a pena di decadenza, nel-
spondere all'obiettivo della riqualificazione della rete distri- la dichiarazione dei redditi relativa al periodo di imposta nel
butiva. corso del quale il beneficio è concesso (Cass. 19868/12, id.,
La mancata indicazione del credito, nella dichiarazione re- Rep. 2012, voce cit., n. 1170)» (in termini, valorizzando que-
lativa al periodo d'imposta nel corso del quale è concesso, ne sta statuizione, v. anche Cass. 13 settembre 2017, n. 21242,
impedisce il riconoscimento in diminuzione dell'imposta al- id., Le banche dati, archivio cit., e 30172/17, cit.).
trimenti dovuta; laddove l'allegazione alla dichiarazione del- 3.1. - L'irretrattabilità dovuta al sopravvenire di decadenze
la comunicazione ministeriale di concessione del credito emerge d'altronde anche dalla precedente giurisprudenza
d'imposta è strumentale all'espletamento delle verifiche da delle sezioni unite relativa all'emendabilità della dichiara-
parte dell'amministrazione finanziaria. zione dei redditi (Cass., sez. un., 25 ottobre 2002, n. 15063,
2.2. - Il credito in questione non deriva dal meccanismo fi- id., 2003, I, 831): vi si legge difatti che «è da puntualizzare
siologico di applicazione del tributo, ma da un beneficio ap- che la portata della lettera della prima delle disposizioni cita-
positamente accordato a fronte di precise scelte politiche, fi- te — ossia dell'art. 38, 1° comma, d.p.r. 602/73 — appare ta-
nalizzate a incentivare un determinato settore: in un contesto le da far ritenere, senza ombra di dubbio, che la domanda re-
di tal genere il legislatore è libero di orientare la propria scel- cuperatoria in essa prevista possa essere esperita, ovviamente
ta stabilendo altresì le condizioni per la fruizione del benefi- nel termine dalla norma stessa stabilito, per ottenere la resti-
cio, in rapporto alla correlata ratio di definire entro un tempo tuzione anche del tributo diretto versato in autotassazione e,
egualmente determinato l'onere finanziario inerente, altri- perciò, anche delle imposte pagate in adempimento degli ob-
menti suscettibile di rimanere sospeso a tempo indefinito blighi risultanti dalla dichiarazione sull'allegato presupposto
(esattamente in termini, sia pure con riguardo ad altri crediti dell'erroneità».
d'imposta, soggetti, peraltro, ad analoga disciplina, Cass. 15 3.2. - Principio, questo, confermato, da ultimo, anche con
dicembre 2017, n. 30172, Foro it., Le banche dati, archivio riguardo al credito Iva, allorquando le sezioni unite (con sen-
Cassazione civile; 24 ottobre 2014, n. 22673, id., Rep. 2014, tenza 8 settembre 2016, n. 17757, id., Rep. 2016, voce Valo-
voce Tributi in genere, n. 1441; conf., Cass., 13 gennaio re aggiunto (imposta), n. 249) hanno precisato che pur sem-
2016, n. 389, id., Rep. 2016, voce cit., n. 1365; in linea, pre occorre che la detrazione sia operata entro il termine pre-
Cass. 5 novembre 2014, n. 23572, id., Rep. 2014, voce cit., visto per la presentazione della dichiarazione relativa al se-
n. 1443; evoca la decadenza stabilita per legge anche Cass. condo anno successivo a quello in cui il diritto è sorto (in
31 gennaio 2017, n. 2395, id., Le banche dati, archivio cit.). termini, Cass., ord. 20 gennaio 2017, n. 1627, id., Le banche
2.3. - La mancata indicazione del credito nella dichiara- dati, archivio cit., secondo cui anche nel regime governato
zione relativa al periodo d'imposta nel corso del quale esso è dall'art. 28, 4° comma, d.p.r. n. 633 del 1972 occorre pur
concesso, dunque, non determina, come pure si è sostenuto sempre che il diritto di detrazione sia esercitato entro il ter-
(Cass. 21 dicembre 2016, n. 26550, id., Rep. 2016, voce cit., mine previsto per la presentazione della dichiarazione relati-
IL FORO ITALIANO — 2018.
471 PARTE PRIMA 472

va al secondo anno successivo a quello in cui il diritto è sor- sare, Cass. 5 novembre 2014, n. 23572, id., Rep. 2014, voce cit.,
to, nonché ord. 11 agosto 2017, n. 20051, ibid.). n. 1443, citata in motivazione.
3.3. - La sentenza impugnata, allora, là dove si sostiene Sulla medesima falsariga anche Cass. 13 settembre 2017, n.
l'irrilevanza della mancata indicazione del credito d'imposta 21242, id., Le banche dati, archivio cit., pure citata in motiva-
nel quadro RU della dichiarazione perché la spettanza del zione.
credito è stata «. . . già oggetto di valutazione e di concessio- V. - Più ambigua Cass. 31 gennaio 2017, n. 2395, ibid., la
ne del ministero dell'industria», si rivela erronea; mentre è quale, con riferimento proprio all'agevolazione per il commer-
cio prevista dall'art. 11 l. n. 317 del 1991, pur affermando che
anapodittica l'affermazione, del tutto disancorata da elementi la norma impone la decadenza dal beneficio del credito di impo-
concreti, che il relativo decreto di concessione, del quale non sta ove la relativa somma non sia indicata nella dichiarazione
emerge l'allegazione alla dichiarazione, fosse a conoscenza

a
dei redditi relativa al periodo d'imposta nel corso del quale è
dell'ufficio. concesso il beneficio, ha cassato la sentenza impugnata, rimet-

to
3.4. - Il motivo va in conseguenza accolto, con l'afferma- tendo al giudice di merito la valutazione, alla luce dei presuppo-

en
zione del seguente principio di diritto: sti del credito d'imposta, della natura e delle conseguenze della
«Il credito d'imposta concesso, al fine di incentivare il maturata decadenza.

am
commercio, dall'art. 11 l. 27 dicembre 1997 n. 449, deve es-
sere indicato, a pena di decadenza, nella dichiarazione relati-

on
va al periodo d'imposta nel corso del quale il beneficio è ac-
cordato.

O
M abb
Poiché esso è riconosciuto a titolo di agevolazione fiscale,

M
————————
l'indicazione ha valore di atto negoziale, integrando una di-

SI
chiarazione di volontà e non di scienza, con la conseguenza
IO in
AS
che la decadenza prevista in caso di omessa tempestiva indi-
cazione è connaturata alla struttura e alla ratio dell'istituto e
so

determina l'irretrattabilità della dichiarazione, alla quale,


es

pertanto, è inapplicabile il principio della generale emenda- CORTE DI CASSAZIONE; sezione lavoro; sentenza 10
bilità delle dichiarazioni fiscali (salvo che il contribuente non gennaio 2018, n. 331; Pres. DI CERBO, Est. AMENDOLA,
nc

dimostri l'essenzialità e obiettiva riconoscibilità dell'errore, P.M. SANLORENZO (concl. conf.); Vetere (Avv. PITARO) c.
D

ai sensi degli art. 1427 ss. c.c.)». (Omissis) Soc. Derico New Geo; Soc. Derico New Geo (Avv. GUAL-
co

TIERI MARINO) c. Vetere. Cassa App. Catanzaro 5 ottobre


2015.
LA

————————
IO olo

(1) I. - Con la sentenza in epigrafe, la Corte di cassazione Lavoro (rapporto di) — Licenziamento per giustificato
C

motivo oggettivo — Tutela ripristinatoria — Insussi-


c

chiarisce la portata di Cass., sez. un., 30 giugno 2016, n. 13378,


O sci

Foro it., 2017, I, 3723, secondo cui la possibilità di emendare la stenza del fatto materiale — Nozione — Fattispecie (L.
LO

dichiarazione dei redditi, per correggere errori od omissioni che 15 luglio 1966 n. 604, norme sui licenziamenti individuali,
Fa

abbiano determinato l'indicazione di un maggior reddito o, co- art. 3; y l. 20 maggio 1970 n. 300, norme sulla tutela della
munque, di un maggior debito d'imposta o di un minor credito, libertà e dignità dei lavoratori, della libertà sindacale e del-
mediante la dichiarazione integrativa, è esercitabile non oltre il l'attività sindacale nei luoghi di lavoro e norme sul collo-
R

termine prescritto per la presentazione della dichiarazione rela- camento, art. 18; y l. 28 giugno 2012 n. 92, disposizioni in
tiva al periodo d'imposta successivo, con compensazione del materia di riforma del mercato del lavoro in una prospetti-
credito eventualmente risultante; la possibilità di emendare la va di crescita, art. 1).
dichiarazione dei redditi conseguente ad errori od omissioni in
grado di determinare un danno per l'amministrazione finanziaria In tema di licenziamento individuale per giustificato motivo
è esercitabile non oltre i termini stabiliti per l'espletamento del- oggettivo, il nuovo regime sanzionatorio previsto dalla ri-
l'azione accertatrice; il rimborso dei versamenti diretti può esse- forma Fornero riserva il ripristino del rapporto di lavoro,
re domandato, invece, entro il termine di decadenza di quaran- con un risarcimento fino ad un massimo di dodici mensili-
totto mesi dalla data del versamento, indipendentemente dai tà, alle ipotesi residuali, che fungono da eccezione, nelle
termini e modalità della dichiarazione integrativa; il contribuen- quali l'insussistenza del fatto posto a base del licenzia-
te, tuttavia, in sede contenziosa può sempre opporsi alla mag- mento è connotata di una particolare evidenza, sicché la
giore pretesa tributaria dell'amministrazione finanziaria, alle- mancanza di dimostrazione delle ragioni che rendevano
gando errori, di fatto o di diritto, commessi nella redazione della intollerabile attendere la rimozione del provvedimento
dichiarazione, incidenti sull'obbligazione tributaria. prefettizio che aveva evidenziato il pericolo di infiltrazioni
II. - Facendo leva su tale sentenza, difatti, si era sostenuto mafiose nell'azienda, legato alla presenza di alcuni dipen-
che, in tema di incentivi fiscali per la ricerca scientifica, il cre- denti, tra i quali quello licenziato, rimozione sollecitata e
dito d'imposta concesso dall'art. 5 l. n. 449 del 1997 può essere ottenuta dal datore stesso, dà luogo alla tutela indennita-
opposto, in sede giudiziaria, alla maggiore pretesa erariale dal ria. (1)
contribuente che sia incorso nella decadenza di cui all'art. 6
d.m. n. 275 del 1998, per non averlo indicato nella pertinente
dichiarazione dei redditi o in una tempestiva dichiarazione inte-
grativa, sempre che ne siano dallo stesso dimostrati, o siano Fatti di causa. — 1. - La Corte d'appello di Catanzaro, con
comunque rimasti non contestati dall'amministrazione finanzia- sentenza del 5 ottobre 2015, in riforma della pronuncia di
ria, i requisiti sostanziali, trattandosi di una decadenza formale primo grado, ha accertato l'illegittimità del licenziamento in-
che incide solo sul piano amministrativo: Cass. 21 dicembre timato a Pasquale Vetere dalla Derico New Geo s.r.l. e ha
2016, n. 26550, id., Rep. 2016, voce Tributi in genere, n. 1366. condannato la società al pagamento di una somma pari a sei
III. - Conf., Cass., ord. 2 agosto 2017, n. 19244, e 6 aprile mensilità dell'ultima retribuzione globale di fatto, richia-
2017, n. 9004, id., Le banche dati, archivio Cassazione civile, mando il 6° comma dell'art. 18 l. n. 300 del 1970 come no-
tutte citate in motivazione. vellato dalla l. n. 92 del 2012.
IV. - In linea con le precisazioni della sentenza in epigrafe, La corte territoriale ha preliminarmente ritenuto che il li-
cfr., con riguardo al credito d'imposta per la ricerca scientifica, cenziamento fosse riconducibile non ad un illecito disciplina-
Cass. 15 dicembre 2017, n. 30172, ibid.; 24 ottobre 2014, n. re, bensì ad un fatto oggettivo che non aveva reso possibile
22673, id., Rep. 2014, voce cit., n. 1441, entrambe citate in mo- la prosecuzione del rapporto di lavoro, nella specie consi-
tivazione; con riferimento al credito d'imposta per l'assunzione stente in un'interdittiva prefettizia che aveva evidenziato il
di personale di ricerca qualificato, Cass. 13 gennaio 2016, n. pericolo di infiltrazioni mafiose nell'azienda in ragione della
389, id., Rep. 2016, voce cit., n. 1365, citata in motivazione; in presenza di lavoratori aventi precedenti penali e comunque
relazione al credito d'imposta per l'acquisto di strumenti per pe- vicini, per rapporti di parentela o affinità, ad esponenti dei
IL FORO ITALIANO — 2018.
473 GIURISPRUDENZA COSTITUZIONALE E CIVILE 474

locali clan mafiosi. Tale provvedimento aveva comportato plicare la predetta disciplina [n.d.r.: quella di cui al 4° com-
una modifica dell'organizzazione dell'impresa, «pacifica- ma] nell'ipotesi in cui accerti la manifesta insussistenza del
mente votata in via esclusiva o comunque prevalente all'ac- fatto posto a base del licenziamento per giustificato motivo
quisizione ed esecuzione di appalti pubblici (raccolta e smal- oggettivo; nelle altre ipotesi in cui accerta che non ricorrono
timento dei rifiuti e nettezza urbana)», al fine di evitare la gli estremi del predetto giustificato motivo, il giudice applica
perdita di commesse. la disciplina di cui al 5° comma».
Premesso che il provvedimento prefettizio che aveva ori- Da più parti è stata segnalata l'incertezza di portata appli-
ginato tale riorganizzazione era successivamente venuto me- cativa cui può dar luogo la norma citata, che ricollega alla
no, perché dichiarato illegittimo dal giudice amministrativo, nozione di «manifesta insussistenza del fatto posto a base del
la corte calabra ha considerato che non sussistesse il giustifi- licenziamento per giustificato motivo oggettivo» conseguen-

a
cato motivo oggettivo di licenziamento, tanto che il provve- ze rilevanti quali il riconoscimento di una tutela di tipo rein-

to
dimento de quo era stato tempestivamente ritenuto illegitti- tegratorio in luogo di una mera compensazione economica.

en
mo dal datore ed impugnato dinanzi agli organi della giusti- Secondo la pronuncia di questa corte già citata — che qui
zia amministrativa. Ha aggiunto che «il datore, infatti, nelle si condivide — poiché il giudice «può» attribuire la c.d. tute-

am
more del ricorso giurisdizionale amministrativo, ben avrebbe la reintegratoria attenuata, tra tutte le «ipotesi in cui accerta
potuto procedere ad una temporanea sospensione del rappor- che non ricorrono gli estremi» del giustificato motivo ogget-

on
to con i lavoratori, indicati come segno di infiltrazione ma- tivo, esclusivamente nel caso in cui il «fatto posto a base del
fiosa, trattandosi di circostanza che, sottoposta a vaglio giu- licenziamento» non solo non sussista, ma anche a condizione

O
M abb
risdizionale, ben poteva essere ritenuta temporanea». che detta «insussistenza» sia «manifesta», non pare dubitabi-

M
Quindi, una volta accertata la mancanza di un «giustificato le che l'intenzione del legislatore, pur tradottasi in un incerto
testo normativo, sia quella di riservare il ripristino del rap-

SI
motivo oggettivo di licenziamento», la corte d'appello ha
IO in
considerato però che non potesse «qualificarsi la fattispecie porto di lavoro ad ipotesi residuali che fungono da eccezione

AS
come priva in modo manifesto dei fatti astrattamente idonei a alla regola della tutela indennitaria in materia di licenzia-
so
cagionare i licenziamenti». mento individuale per motivi economici.
La sentenza d'appello ha poi così testualmente concluso: Ciò detto, nella specie non è in dubbio l'esistenza, al mo-
es

«non può, allora, ad avviso della corte, farsi applicazione alla mento del licenziamento, dell'interdittiva prefettizia, afferen-
te anche la posizione del lavoratore in controversia, poten-
nc

fattispecie in esame del 4° comma del novellato art. 18, bensì


del 6° comma che richiama il 5°». zialmente idonea ad incidere sul regolare funzionamento del-
D
co

2. - Per la cassazione di tale sentenza ha proposto ricorso l'organizzazione del lavoro dell'impresa datrice ai sensi del-
U

il lavoratore con quattro motivi. Ha resistito la società con l'art. 3 l. n. 604 del 1966; l'illegittimità del recesso sta piut-
LA
IO olo

controricorso, contenente ricorso incidentale affidato ad un tosto nel non avere la società dimostrato le ragioni che ren-
motivo. devano intollerabile attendere la rimozione dell'impedimento
C

alle normali funzioni del lavoratore, impedimento che poteva


c

Ragioni della decisione. — (Omissis). 4. - Con il secondo


O sci

avere una durata temporanea, tenuto conto che l'azienda —


LO

motivo del ricorso principale si denuncia violazione e falsa


applicazione dell'art. 18 dello statuto dei lavoratori per non come accertato dalla corte territoriale — aveva «tempesti-
Fa

avere la corte territoriale ritenuto rientrante nell'ipotesi di vamente ritenuto illegittimo» il provvedimento e lo aveva
«manifesta insussistenza» il licenziamento in controversia, «impugnato dinanzi agli organi della giustizia amministrati-
R

negando così la tutela reintegratoria. Si considera la motiva- va» (cfr. Cass. n. 7904 del 1998, id., Rep. 1998, voce cit., n.
zione della sentenza impugnata come «manifestamente illo- 1606, con cui questa corte ha cassato con rinvio la sentenza
gica, insufficiente» non risultando in alcun modo provato che di merito che aveva ritenuto sorretto da un giustificato moti-
il lavoratore ricorrente avesse avuto legami con soggetti ap- vo oggettivo il licenziamento intimato da una società appal-
partenenti alle consorterie mafiose. Si eccepisce che l'inter- tatrice del servizio di nettezza urbana di un comune siciliano
dittiva antimafia era improduttiva di effetti, perché caducata commissariato ad un proprio dipendente che, da una comuni-
a seguito di sentenza del giudice amministrativo. Si sostiene cazione del commissario straordinario del comune stesso, ri-
l'illogicità della motivazione che consentirebbe una «discri- sultava in una condizione di «incompatibilità ambientale» ad
minazione sociale del lavoratore» fondata su di un atto am- operare nel territorio comunale perché «affiliato» ad orga-
ministrativo illegittimo che postulava indagini investigative nizzazioni malavitose).
abusive. Pertanto tale ipotesi è riconducibile non a quella peculiare
Il motivo è infondato in tutte le sue argomentazioni, con- che postula un connotato di particolare evidenza nel-
siderando la natura residuale della tutela reintegratoria, pre- l'insussistenza del fatto posto a fondamento del recesso, ben-
vista dall'art. 18 l. 300/70 novellato, già affermata da questa sì è sussumibile nell'alveo di quella di portata generale per la
corte (v. Cass. n. 14021 del 2016, Foro it., Rep. 2016, voce quale è sufficiente che «non ricorrano gli estremi del predet-
Lavoro (rapporto), n. 1223). to giustificato motivo» oggettivo. (Omissis)
Invero, la l. n. 92 del 2012, graduando le tutele in caso di ————————
licenziamento illegittimo, ha previsto al 4° comma del nuovo
art. 18 una tutela reintegratoria definita «attenuata» (per di- (1) I. - In termini, quanto ai presupposti per ottenere la tutela
stinguerla da quella più incisiva di cui al 1° comma), in base ripristinatoria in caso di licenziamento per giustificato motivo
alla quale il giudice annulla il licenziamento e condanna il oggettivo, v. Cass. 8 luglio 2016, n. 14021, Foro it., Rep. 2016,
datore di lavoro alla reintegrazione del lavoratore ed al pa- voce Lavoro (rapporto), n. 1223, citata in motivazione, secondo
gamento di una indennità risarcitoria dal giorno del licen- cui in caso di licenziamento individuale per giustificato motivo
ziamento sino a quello dell'effettiva reintegrazione, in misu- oggettivo illegittimo per violazione delle regole di correttezza e
ra comunque non superiore a dodici mensilità; al 5° comma buona fede nell'individuazione del licenziando tra più lavoratori
in posizione fungibile, si applica, tra le varie forme di tutela
dello stesso articolo è prevista, invece, una tutela meramente
previste dall'art. 18 l. n. 300 del 1970, quella indennitaria previ-
indennitaria per la quale il giudice dichiara risolto il rapporto sta dal 5° comma e non quella reintegratoria di cui al 4° comma.
di lavoro con effetto dalla data del licenziamento e condanna II. - In tema, nella giurisprudenza di merito, vedi:
il datore al pagamento di una indennità risarcitoria onnicom- — Trib. Bergamo 12 gennaio 2017, Lavoro e prev. oggi,
prensiva determinata tra un minimo di dodici mensilità e un 2017, 291, secondo cui è illegittimo e deve essere sanzionato
massimo di ventiquattro, tenuto conto di vari parametri con- con la reintegrazione di cui all'art. 18, 4° comma, l. 300/70,
tenuti nella disposizione medesima. come novellato dalla l. 92/12, il licenziamento per giustificato
La linea di confine tra le due tutele, in caso di licenzia- motivo oggettivo del lavoratore a tempo indeterminato quando
mento per giustificato motivo oggettivo illegittimo, è dise- l'impossibilità di ricollocazione del lavoratore per mancanza di
gnata dal 7° comma dell'art. 18 novellato secondo la seguen- occasioni di lavoro sia risultata un fatto manifestamente insussi-
te formulazione testuale per cui il giudice: «Può altresì ap- stente, per non avere l'agenzia di somministrazione fornito suf-
IL FORO ITALIANO — 2018.
475 PARTE PRIMA 476

ficienti allegazioni e prova dei tentativi di ricollocazione del la- motivazione, che ha cassato con rinvio la sentenza di merito che
voratore operati a seguito della riqualificazione professionale aveva ritenuto sorretto da un giustificato motivo oggettivo il li-
conseguita dallo stesso nel corso della procedura di cui all'art. cenziamento intimato da una società appaltatrice del servizio di
25 c.c.n.l. di settore; nettezza urbana di un comune siciliano commissariato ad un
— Trib. Roma 2 novembre 2016, ibid., 288, secondo cui è il- proprio dipendente che, da una comunicazione del commissario
legittimo e deve essere sanzionato con la reintegrazione di cui straordinario del comune stesso, risultava in una condizione di
all'art. 18, 4º comma, l. 300/70, come novellato dalla l. 92/12, il «incompatibilità ambientale» ad operare nel territorio comunale
licenziamento per giustificato motivo oggettivo del lavoratore a perché «affiliato» ad organizzazioni delittuose associative.
tempo indeterminato quando l'impossibilità di ricollocazione
del lavoratore per mancanza di occasioni di lavoro sia risultata

a
un fatto manifestamente insussistente, per non avere l'agenzia
di somministrazione tenuto conto di un'opportunità lavorativa

to
adeguata al profilo del ricorrente; ————————

en
— Trib. Velletri 29 luglio 2016, ibid., 280, che ha ritenuto il-
legittimo e sanzionabile con la reintegrazione di cui all'art. 18,

am
4° comma, l. 300/70, come novellato dalla l. 92/12, relativamen-
te a un'ipotesi in cui l'agenzia di somministrazione aveva as-
CORTE DI CASSAZIONE; sezione VI civile; ordinanza 9

on
sunto un altro lavoratore con profilo professionale fungibile per
somministrarlo presso un utilizzatore operante nel medesimo gennaio 2018, n. 289; Pres. PETITTI, Rel. D'ASCOLA, P.M.

O
M abb
settore di quello di ultima adibizione del lavoratore. (non indicato); Di Giacomo e altri (Avv. LA SPINA) c. Fa-

M
III. - Sulla nozione di insussistenza del fatto materiale, v. i ri- vetta (Avv. FELICETTI). Dichiara inammissibile ricorso
per revocazione avverso Cass. 23 giugno 2015, n. 12961.

SI
chiami sub XI della nota di richiami che correda Cass., sez. un.,
IO in
27 dicembre 2017, n. 30985, id., 2018, I, 512, in questo fascico-

AS
lo. Servitù — Passaggio coattivo — Garage — Interclusione
— Esclusione — Sentenza della Corte di cassazione —
so
IV. - Quanto all'individuazione del giustificato motivo ogget-
tivo, v. Cass. 6 dicembre 2017, n. 29238, ibid., 160, con nota di Ricorso per revocazione — Inammissibilità (Cod. civ.,
es

richiami, secondo cui può costituire giustificato motivo oggetti- art. 1051; y cod. proc. civ., art. 391 bis).
vo anche soltanto una diversa ripartizione di date mansioni fra il
nc

È inammissibile il ricorso per revocazione con cui si attri-


personale in servizio, attuata a fini di più economica ed efficien-
D

buisce alla sentenza della Suprema corte, che ha cassato


co

te gestione aziendale, nel senso che, invece di essere assegnate a


la pronuncia di accoglimento della domanda di costituzio-
U

un solo dipendente, certe mansioni possono essere suddivise fra


ne di una servitù coattiva di passaggio a servizio di alcuni
LA

più lavoratori, ognuno dei quali se le vedrà aggiungere a quelle


IO olo

già espletate, purché emerga il rapporto di congruità causale fra garage, un errore di fatto consistente nell'aver travisato le
affermazioni dei giudici d'appello circa l'interclusione del
C

la scelta imprenditoriale e il licenziamento, nel senso che tale


c

riassetto sia all'origine del licenziamento anziché costituire me- fondo, conferendo rilievo alla distinzione tra veicoli di
O sci
LO

ro effetto di risulta; adde, in termini, con riferimento all'anda- grandi e di piccole dimensioni, posto che: a) l'errore de-
mento economico negativo dell'azienda, Cass. 15 febbraio nunciato, ricadendo sul concetto di interclusione, costitui-
Fa

2017, n. 4015, id., Le banche dati, archivio Cassazione civile. sce in ipotesi un errore di puro diritto; b) la distinzione
V. - In argomento, cfr. Trib. Roma 26 luglio 2017, Mass. sulla grandezza dei veicoli non può considerarsi avulsa
R

giur. lav., 2017, 575, con nota di A. VALLEBONA, che, con ri- dagli atti di causa, in quanto prende le mosse dal nucleo
guardo al licenziamento individuale per giustificato motivo og- fondante della decisione di merito. (1)
gettivo intimato ad un lavoratore assunto dopo il 6 marzo 2015
nel caso in cui venga accertata la sua ingiustificatezza e sanzio-
nato con una indennità prevista dal d.leg. 23/15 che cresce a se- Fatti di causa e ragioni della decisione. — (Omissis). 3. -
conda dell'anzianità di servizio del lavoratore, ha ritenuto rile- L'errore di fatto che nel ricorso ex art. 391 bis c.p.c. viene
vante e non manifestamente infondata la questione di legittimità attribuito alla sentenza è di aver travisato le affermazioni
costituzionale dell'art. 1, 7° comma, lett. c), l. 183/14 e degli contenute nella sentenza della Corte d'appello di Perugia cir-
art. 2, 4 e 10 d.leg. 23/15, in riferimento agli art. 3, 35, 76 e 117 ca l'interclusione del fondo.
Cost.
Si tratterrebbe, secondo il ricorrente, di una «svista» ap-
VI. - Su tema connesso, v. Cass. 3 ottobre 2016, n. 19703, id.,
prezzabile come errore di fatto, poiché la Corte di cassazione
Rep. 2016, voce cit., n. 1215, secondo cui, in tema di licenzia-
mento per giustificato motivo oggettivo nel settore edile, la pro- avrebbe fondato la sua decisione in forza di una supposta di-
cedura conciliativa prevista dall'art. 1, comma 40, l. n. 92 del stinzione tra veicoli di grandi dimensioni e di piccole dimen-
2012 non trova applicazione nell'ipotesi di interruzione del rap- sioni.
porto di lavoro a tempo indeterminato per completamento delle In particolare, la corte avrebbe desunto erroneamente dalla
attività e chiusura del cantiere, di cui all'art. 2, comma 34, lett. sentenza della Corte d'appello di Perugia che lo slargo de
b), stessa legge, in quanto tale disposizione è richiamata tra le quo «servirebbe soltanto per consentire ai veicoli di più
esclusioni dal 6° comma dell'art. 7 l. n. 604 del 1966, nel testo grande dimensione di fare la necessaria manovra per l'acces-
sostituito dall'art. 7, 4° comma, d.l. n. 76 del 2013, convertito, so nei garage e per l'uscita dagli stessi», con la conseguenza
con modificazioni, dalla l. n. 99 del 2013. che, su tali basi, si è ritenuto erroneamente ossimorico il ra-
VII. - Quanto alla rilevanza dei profili di merito della vicenda gionamento della corte d'appello che ha dichiarato totalmen-
esaminata dalla sentenza in rassegna, cfr. Cass. 28 ottobre 2009, te interclusi i fondi.
n. 22825, id., Rep. 2009, voce cit., n. 1625, che ha confermato Tanto emergerebbe dal tenore letterale della medesima
la decisione della corte territoriale che aveva riconosciuto fon- sentenza della corte territoriale, laddove l'interclusione totale
date le domande dei lavoratori per avere il datore di lavoro in- è ragguagliata «a misura» sulla forma di passaggio tramite
giustificatamente limitato la scelta del personale da porre in autovettura, senza distinzioni di sorta sulla grandezza dei
mobilità ad un solo cantiere edile indicando, nella comunicazio- veicoli.
ne di avvio della procedura, la causa della messa in mobilità 4. - Parte resistente controdeduce che il riferimento ai vei-
nella riduzione del proprio ambito operativo conseguente all'av-
venuta comunicazione, da parte della prefettura, ad alcuni
coli di più grandi dimensioni vada inteso come un mero raf-
committenti della società del diniego del nulla osta prefettizio forzativo al principio di diritto espresso e che non si ravvisa
per asserite infiltrazioni mafiose, circoscrivendo l'ambito della alcun errore percettivo in cui sarebbe incorsa la Corte di cas-
scelta dei dipendenti da licenziare unicamente a quelli del can- sazione, la quale, piuttosto, appuntava la decisione sul carat-
tiere di committenza pubblica, e non provando le ragioni ogget- tere assoluto e totale dell'interclusione.
tive per cui la chiusura dei cantieri avesse comportato la limita- 5. - Il ricorso per revocazione va dichiarato inammissibile.
zione della scelta ai dipendenti ivi addetti, nonché Cass. 11 ago- 5.1. - In primo luogo, occorre evidenziare che il principio
sto 1998, n. 7904, id., Rep. 1998, voce cit., n. 1606, citata in di diritto affermato nella sentenza impugnata non poggia —
IL FORO ITALIANO — 2018.
477 GIURISPRUDENZA COSTITUZIONALE E CIVILE 478

se non ai fini espositivi — sulla distinzione tra veicoli a se- 1996) è la possibilità, invocata dai proprietari dei garage che si
conda della grandezza, ma si incentra sul concetto giuridico affacciavano su una corte privata, di transitare con i loro auto-
di fondo totalmente intercluso, inidoneo, secondo l'interpre- veicoli su quest'area per entrare o uscire dalle autorimesse. Adi-
tazione della corte, a qualificare un fondo dotato di un acces- ta l'autorità giudiziaria, dopo alterne vicende, si approdava nel
so alla via pubblica; seppure consti che tale accesso non con- 1999 alla sentenza d'appello con cui il Tribunale di Spoleto ri-
senta ai veicoli dei ricorrenti di fare manovra. conosceva l'esistenza di una servitù pubblica di passaggio, an-
L'interclusione assoluta del fondo, in altri termini, è ap- che con autovetture, sullo spiazzo in questione, dando rilievo al
fatto che lo stesso costituiva un allargamento di una strettissima
parsa contraddittoria con la presenza stessa di un accesso via cittadina, non cieca. La decisione veniva cassata dalla Su-
sulla via pubblica. prema corte, che ravvisava un vizio di motivazione, in quanto
Tale collegamento, che costituisce in negativo dato quali-

a
era stato valorizzato soltanto l'elemento oggettivo dell'idoneità
ficante del concetto giuridico di cui all'art. 1051 c.c. — «il del bene a soddisfare una finalità di pubblico interesse, prescin-

to
proprietario che non ha uscita sulla via pubblica» —, è stato dendo da una specifica indagine sul suo effettivo uso uti cives

en
considerato, in seno alla sentenza, come elemento tale da (Cass. 9 luglio 2003, n. 10772, Foro it., Rep. 2003, voce Servitù
escludere una situazione di interclusione totale ed assoluta, pubbliche, n. 3).

am
non essendo il caso di specie sussumibile nel perimetro con- Nel giudizio di rinvio, la Corte d'appello di Perugia rigettava
cettuale di interclusione totale. la domanda fondata sulla servitù pubblica, come pure quella

on
Ne deriva che alla sezione seconda civile della Corte di volta a sancire l'avvenuto acquisto per usucapione di una servi-
cassazione, alla luce dell'interpretazione del concetto di in- tù privata di passaggio, difettando il requisito dell'apparenza; di

O
M abb
terclusione ex art. 1051 c.c. desumibile dalla sentenza, è ap- contro, accoglieva la richiesta di servitù coattiva, sul presuppo-

M
parso in contrasto con il principio di matrice logica di non sto che i garage dovevano ritenersi assolutamente interclusi, po-
sto che essi non erano in alcun modo accessibili mediante auto-

SI
contraddizione affermare, come si legge nella sentenza della
IO in
corte d'appello, l'esistenza di una situazione di «interclusio- veicoli senza l'uso parziale dello slargo antistante. Anche questa

AS
ne assoluta dei garage degli attori, sia pure relativamente al decisione veniva posta nel nulla dai giudici della legittimità, che
so
rimproveravano alla corte territoriale di aver impropriamente
passaggio a mezzo autovetture». ravvisato l'assoluta interclusione dei fondi, mentre essi comuni-
L'errore denunciato, pertanto, costituisce, in ipotesi, un
es

cavano con la via pubblica, a nulla rilevando che tale comunica-


error in iudicando, di puro diritto, ricadendo, in definitiva, zione risulterebbe preclusa a veicoli di notevoli dimensioni
nc

sul concetto di interclusione non denunciabile come errore (Cass. 23 giugno 2015, n. 12961, id., Le banche dati, archivio
revocatorio ai sensi dell'art. 395, 1° comma, n. 4, c.p.c.
D

Cassazione civile).
co

5.2. - In secondo luogo, la distinzione sulla grandezza dei Le parti venivano così rimesse dinanzi alla Corte d'appello di
U

veicoli censurata dal ricorrente non è affatto avulsa dagli atti Roma, presso la quale la causa è stata riassunta. Parallelamente,
LA
IO olo

di causa. coloro che aspiravano alla costituzione della servitù di passag-


Essa prendeva le mosse proprio dalla sentenza emessa dal- gio chiedevano la revocazione per errore di fatto della seconda
C
c

la corte territoriale, la quale nel fornire un'interpretazione sentenza della Cassazione. A quest'ultima si addebitava di aver
O sci

fornito una lettura distorta della sentenza perugina, posto che,


LO

estensiva del concetto di interclusione, riteneva che, «se


l'accesso alla via pubblica mediante questa forma di passag- nel pervenire al giudizio di contraddittorietà delle conclusioni
Fa

gio è impossibile o ‘inadatto o insufficiente’, si dovrà parlare ivi raggiunte in ordine alle totale interclusione dei fondi, la mo-
di fondo intercluso, assolutamente o relativamente secondo i tivazione evidenziava — a detta dei ricorrenti, in maniera non
rispondente al ragionamento svolto dai giudici di merito — che
R

casi, rispetto a tale forma di passaggio anche se l'accesso al-


la pubblica via consente altre forme di passaggio (ad es. pe- «lo slargo [. . .] su cui si vorrebbe costituire la servitù servirebbe
soltanto per consentire ai veicoli di più grande dimensione di fa-
donale)». re ‘la necessaria manovra’ per l'accesso nei garage e per l'uscita
Le dimensioni dei veicoli si legano, nel ragionamento se- dagli stessi». La pronuncia in epigrafe dichiara inammissibile il
guìto in sentenza, alla forma di passaggio. Emerge, infatti, ricorso, ritenendo che tale prospettazione non sia in alcun modo
dal passo di sentenza della Corte d'appello di Perugia ora ri- idonea a configurare la sussistenza di un errore meramente per-
portato che, mentre risulta impedito il passaggio da parte del- cettivo denunciabile ex art. 391 bis c.p.c. (nel senso che l'errore
le autovetture, altre forme di accesso (necessariamente revocatorio consiste in un errore meramente percettivo, risultan-
estrinsecate in manovre con veicoli più piccoli delle autovet- te in modo incontrovertibile dagli atti e tale da aver indotto il
ture) o passaggio pedonale risultano invece possibili. giudice a fondare la valutazione della situazione processuale
Ed è su questo punto che si incentra il nucleo fondante la sulla supposta inesistenza (od esistenza) di un fatto, positiva-
decisione della Corte d'appello di Perugia nella ricostruzione mente acquisito (od escluso) nella realtà del processo, che, ove
del concetto di interclusione ai sensi dell'art. 1051 c.c. invece esattamente percepito, avrebbe determinato una diversa
Per queste ragioni, le dimensioni dei veicoli, in uno con la valutazione della situazione processuale, v. Cass. 8 maggio
loro dimensione funzionale rappresentata dalla forma di pas- 2017, n. 11202, ibid.; 12 dicembre 2012, n. 22868, id., Rep.
saggio, vengono prese in considerazione dalla Corte di cas- 2012, voce Revocazione (giudizio di), n. 4, segnalata dall'uffi-
cio massimario come Certalex).
sazione, la quale nega validità alla tesi secondo cui il concet-
Va inoltre ricordato che, a fronte delle doglianze del proprieta-
to di interclusione totale vada ragguagliato alla forma di pas-
rio di un fondo, il quale lamentava l'impossibilità di accedere al
saggio e, dunque, alle grandezze dei veicoli. proprio fondo, invece che con mezzi meccanici di ridotte dimen-
Piuttosto il concetto di interclusione totale andava rico- sioni (motocicletta), con mezzi meccanici di medie o comunque
struito con riferimento al collegamento esistente tra il fondo più grandi dimensioni (autovettura), senza invadere la proprietà
e la pubblica via, a prescindere dalle forme di passaggio e del vicino, il Supremo collegio ha ritenuto che si versasse in
dalla dimensione dei veicoli. Eventuali esigenze abitative un'ipotesi di interclusione relativa, ai sensi dell'art. 1051, 1°
connesse ai valori della persona rilevano semmai nel bilan- comma, c.c., dal momento che, pur essendovi un'uscita sulla
ciamento di interessi che filtra nell'apprezzamento dei biso- pubblica via, a causa della situazione dei luoghi, il proprietario
gni del fondo ai sensi dell'interpretazione evolutiva dell'art. dell'immobile non poteva sfruttarla con gli anzidetti mezzi mec-
1052 c.c. (Cass. 14103/12, Foro it., Rep. 2013, voce Servitù, canici di maggiori dimensioni; pertanto, come nel caso di inter-
n. 32). clusione assoluta, l'indagine del giudice, ove sia controverso il
Ne deriva che, nella specie, non si ravvisa alcun errore diritto, deve muovere dall'accertamento della sussistenza del bi-
percettivo che avrebbe dovuto portare necessariamente a so- sogno, inteso come conveniente uso del fondo (così Cass. 30 set-
luzione diversa, sicché la revocazione risulta palesemente tembre 2009, n. 20997, id., Rep. 2010, voce Servitù, n. 27).
inammissibile.
————————
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(1) Oggetto del contendere della vertenza in corso da oltre


venti anni (il primo provvedimento giurisdizionale risale al
IL FORO ITALIANO — 2018.
479 PARTE PRIMA 480

CORTE DI CASSAZIONE; sezione lavoro; sentenza 4 tema di decadenza, non è sufficiente ai fini della decorrenza
gennaio 2018, n. 101; Pres. NAPOLETANO, Est. BLASUTTO, del termine la sola conoscenza della malattia, occorrendo an-
P.M. GIACALONE (concl. conf.); Trovalusci (Avv. GIAM- che la consapevolezza del nesso di causalità tra questa e lo
BELLUCA, PATRIZI) c. Min. giustizia (Avv. dello Stato). svolgimento di attività lavorativa.
Conferma App. Roma 11 ottobre 2011. 2. - Con il secondo motivo, in subordine, si denuncia
omessa o insufficiente motivazione su un punto controverso
Impiegato dello Stato e pubblico in genere — Domanda
e decisivo nella parte in cui il c.t.u. nominato in primo grado
di equo indennizzo — Termine semestrale di decadenza
aveva affermato che il ricorrente era certamente informato
— «Dies a quo» (Cod. civ., art. 2935; y d.p.r. 29 ottobre
della severità della patologia di cui era portatore più di due
2001 n. 461, regolamento recante semplificazione dei pro-
anni prima dell'istanza. Si oppone che nel maggio 1996 si

a
cedimenti per il riconoscimento della dipendenza delle in-
era verificato solo un episodio di carattere acuto, ben diverso
fermità da causa di servizio, per la concessione della pen-

to
dall'affezione permanente che dà diritto all'equo indennizzo.
sione privilegiata ordinaria e dell'equo indennizzo, nonché

en
Si sostiene che solo il certificato medico dell'11 settembre
per il funzionamento e la composizione del comitato per le
1998 aveva fatto emergere, oltre alla reale consistenza della
pensioni privilegiate ordinarie, art. 2).

am
malattia, la sua riconducibilità all'attività lavorativa (il certi-
Il termine semestrale di decadenza, previsto dall'art. 2 d.p.r. ficato attestava che la patologia descritta «è sicuramente

on
29 ottobre 2001 n. 461, per la proposizione della domanda connessa al tipo di lavoro che il paziente svolge»).
di equo indennizzo, nel caso in cui il dipendente pubblico 3. - Il ricorso è infondato.

O
M abb
abbia contratto malattia per causa di servizio, decorre dal 4. - Esso verte sul dies a quo del termine di decadenza se-

M
momento in cui l'interessato abbia avuto conoscenza non mestrale di cui all'art. 2 d.p.r. n. 461 del 2001, il quale pre-

SI
della mera sussistenza della malattia, ma della riferibilità vede che la domanda deve essere presentata dal dipendente
IO in
della stessa a causa di servizio. (1) entro sei mesi dalla data in cui si è verificato l'evento danno-

AS
so o da quello in cui il dipendente ha avuto conoscenza del-
so

l'infermità o della lesione o dell'aggravamento.


Fatti di causa. — 1. - La Corte d'appello di Roma, con
es

5. - Secondo la giurisprudenza di questa corte, il termine


sentenza 6562/11, ha riformato la sentenza del Tribunale di semestrale di decadenza per la proposizione della domanda
nc

Velletri che, in accoglimento della domanda proposta da non inizia a decorrere dal momento in cui il danno, conse-
Trovalusci Alfredo, dipendente del ministero della giustizia,
D

guente alla lesione dell'integrità fisica o psichica, si è avve-


co

aveva dichiarato che l'infermità da cui è affetto il ricorrente,


U

rato, ma da quello in cui lo stesso è divenuto, in base ad in-


consistente nell'artrosi del rachide cervicale con discopatie dici oggettivi, conoscibile dall'interessato alla luce delle no-
LA
IO olo

multiple a discreto impegno funzionale, è ascrivibile a causa zioni comuni dell'uomo medio, eventualmente integrate da
di servizio e riconducibile all'VIII categoria della tabella A. diagnosi mediche, dovendosi escludere che tale condizione
C
c

2. - La corte territoriale, in accoglimento del motivo di equivalga alla conoscenza dell'esatta situazione clinica
O sci
LO

gravame formulato dall'amministrazione appellante e verten- (Cass. n. 14584 del 2009, Foro it., Rep. 2009, voce Impiega-
te sull'eccezione di decadenza dall'azione, ha osservato che to dello Stato, n. 1020). È stato altresì precisato che il lavora-
Fa

il Trovalusci aveva proposto la domanda amministrativa per tore deve essere in possesso di elementi diagnostici da cui
l'accertamento della causa di servizio oltre il termine di sei possa desumere, secondo criteri di normalità, la natura e la
R

mesi di cui all'art. 2, 1° comma, d.p.r. 461/01, in quanto: gravità della malattia (Cass. n. 8667 del 2003, id., Rep. 2003,
— la norma, nel suo tenore letterale, si riferisce alla cono- voce Ferrovie e tramvie, n. 84). Deve tuttavia escludersi che
scenza della malattia e non alla conoscenza della sua riferibi- tale condizione equivalga alla conoscenza dell'esatta situa-
lità alla origine lavorativa; zione clinica, idonea, in quanto tale, a protrarre a tempo in-
— il rapporto causale con l'attività di lavoro va dedotto determinato (ed anche a vanificare) il termine decadenziale,
dal dipendente allorché, avuta consapevolezza della malattia con conseguente menomazione del diritto di difesa, anche in
da cui è affetto o del suo aggravamento, ritenga ascrivibile giudizio, del titolare del debito indennitario (cfr. Cass. n.
tale evento alla prestazione lavorativa; difatti, l'origine lavo- 14584 del 2009, cit.).
rativa non è legata ad un evento particolare del quale il di- 5.1. - L'esatta individuazione del dies a quo di decorrenza
pendente possa venire a conoscenza nel tempo, ma dipende del predetto termine semestrale, se può essere di agevole de-
dalla conoscenza delle modalità di svolgimento della presta- terminazione quando l'infermità è conseguenza di un evento
zione, dell'ambiente di lavoro occupato e/o dei materiali uti- dannoso istantaneo, in quanto tale oggettivamente collocabi-
lizzati; le nel tempo, non lo è quando, invece, l'infermità deriva da
— siffatte consapevolezze, o anche solo il dubbio che tali cause che incidono progressivamente sulla integrità psico-
circostanze possano avere determinato la malattia, vanno de- fisica del dipendente. Al riguardo soccorrono i principî ela-
dotte contestualmente alla consapevolezza della malattia, borati in materia dalla giurisprudenza amministrativa (Cons.
come ragione fondativa del diritto alla prestazione richiesta; Stato, sez. V, 4 marzo 2008, n. 898, id., Rep. 2009, voce Im-
— ove poi vi fossero fatti sconosciuti al lavoratore, che piegato dello Stato, n. 981; sez. VI 20 aprile 2006, n. 2184,
solo successivamente alla conoscenza della malattia rendano id., Rep. 2006, voce cit., n. 1123), la quale ha precisato, pro-
evidente il legame tra la stessa e l'attività di lavoro, questi prio con riguardo alla norma in esame, che, in mancanza di
devono essere specificamente rappresentati e indicati dal la- criteri normativamente precostituiti, occorre far riferimento
voratore; al principio di ragionevolezza, secondo il quale la tempesti-
— nella fattispecie, non erano stati dedotti elementi atti vità della domanda va valutata in relazione al momento del-
ad accreditare quest'ultima ipotesi. l'esatta percezione della natura e della gravità dell'infermità
3. - Per la cassazione di tale sentenza Trovalusci Alfredo e del suo nesso causale con un fatto di servizio; in particola-
ha proposto ricorso affidato a due motivi. Resiste con contro- re, la decorrenza del termine va individuata tenendo presente
ricorso il ministero della giustizia. il momento in cui l'interessato abbia acquisito, secondo un
4. - Il ricorrente ha depositato memoria ex art. 378 c.p.c. criterio di normalità, conoscenza dell'effettiva consistenza e
Ragioni della decisione. — 1. - Con il primo motivo si de- gravità dell'affezione e delle relative conseguenze invalidan-
nuncia violazione dell'art. 2, 1° comma, d.p.r. n. 461 del ti (in tal senso, Cass. n. 4669 del 2015, id., Rep. 2015, voce
2001 e dell'art. 2935 c.c., in relazione all'art. 360, n. 3, c.p.c. cit., n. 430).
Si assume che momento determinante, ai fini della decorren- 6. - Il criterio fa leva sul concetto di conoscibilità, che at-
za del termine di decadenza, è quello in cui l'interessato ab- tiene alla percezione della malattia secondo indici oggettivi,
bia consapevolezza dell'esistenza della malattia, della sua relativi alla possibilità che l'interessato abbia di conoscere la
origine professionale e del suo grado invalidante; inoltre, te- natura e l'entità della malattia, alla luce delle nozioni comuni
nuto conto che l'art. 2935 c.c. trova applicazione anche in dell'uomo medio. Diverso è il nesso causale tra la malattia
IL FORO ITALIANO — 2018.
481 GIURISPRUDENZA COSTITUZIONALE E CIVILE 482

così conosciuta e la prestazione lavorativa. Il rapporto causa- l'art. 2, 1° comma, d.p.r. 29 ottobre 2001 n. 461, per la propo-
le va dedotto dal lavoratore allorché, avuta consapevolezza sizione della domanda diretta all'accertamento della dipenden-
della malattia, ritenga la stessa dipendente dalla causa di ser- za da causa di servizio delle lesioni subite o delle infermità
vizio. Di regola, tuttavia, nel momento in cui il lavoratore ha contratte, decorre dalla loro conoscenza solo nelle ipotesi in
consapevolezza della malattia è altresì in grado di porla in cui esse non siano immediatamente percepibili al momento
relazione causale con la prestazione, in quanto sono a lui già dell'evento dannoso, nel quale invece, in caso di immediata
note le modalità di svolgimento del proprio lavoro e le carat- percepibilità, va identificato il dies a quo del medesimo termi-
teristiche dell'ambiente in cui la prestazione viene resa e dei ne.
materiali e strumenti utilizzati, salva l'ipotesi in cui tale cor- Cons. Stato, sez. II, 28 marzo 2013, n. 5717, id., Rep. 2013,
relazione non possa avvenire contestualmente perché dipen- voce cit., n. 672, afferma che, per verificare il rispetto del ter-

a
mine semestrale, imposto dall'art. 2 d.p.r. n. 461 del 2001, si
dente da fatti ancora sconosciuti al lavoratore in tale momen- deve necessariamente tenere conto del momento in cui la dia-

to
to. gnosi dei danni effettivamente subiti e delle patologie in atto

en
7. - Nel caso di specie, è stato ritenuto che la consapevo- abbia raggiunto sufficiente grado di certezza ed identificazio-
lezza del nesso causale tra malattia e attività lavorativa non ne.

am
potesse collocarsi in un momento diverso e posteriore rispet- Nel senso che il termine di cui all'art. 2 d.p.r. n. 461 del
to a quello della conoscenza dell'insorgenza della malattia 2001 ribadisce quello già fissato dall'art. 36 d.p.r. 3 maggio

on
stessa, poiché la certificazione medica intervenuta poste- 1957 n. 686, avente natura di termine decadenziale, v. Cons.
riormente non poteva integrare i presupposti del fatto diver- Stato, sez. VI, 3 maggio 2011, n. 2631, id., Rep. 2011, voce

O
M abb
so. Tale valutazione è coerente con la giurisprudenza di que- cit., n. 930; nonché sez. III 26 aprile 2010, n. 2568, id., Rep.

M
sta corte sopra indicata. 2010, voce cit., n. 927. Ma diversamente, nel senso che il ter-
mine di cui all'art. 2 cit. vada qualificato non di decadenza,

SI
8. - Né vi erano impedimenti giuridicamente rilevanti an-
IO in
teriori al 1998, quando il ricorrente propose la domanda bensì di prescrizione, v. Cons. Stato, sez. III, 9 ottobre 2015,

AS
n. 4680, id., Rep. 2015, voce cit., n. 424.
amministrativa. Come affermato da Cass. n. 15991 del 2009
so
Con riferimento alla malattia professionale indennizzabile
(id., Rep. 2009, voce Prescrizione e decadenza, n. 38), l'im- con rendita erogata dall'Inail, sulla decorrenza del termine di
es

possibilità di far valere il diritto, alla quale l'art. 2935 c.c. at- prescrizione dal momento di manifestazione della malattia
tribuisce rilevanza di fatto impeditivo della decorrenza della stessa, in contrasto nell'individuarlo secondo il criterio del-
nc

prescrizione (o della decadenza), è solo quella che deriva da l'effettiva conoscenza o di quello della mera conoscibilità, cfr.
D

cause giuridiche che ne ostacolino l'esercizio e non com- Cass. 6 agosto 2014, n. 17700, e 28 gennaio 2013, n. 1822, id.,
co

prende anche gli impedimenti soggettivi o gli ostacoli di me- 2015, I, 240, con nota di V. FERRARI.
ro fatto, per i quali il successivo art. 2941 prevede solo spe- Per ulteriori riferimenti, in tema di equo indennizzo a bene-
LA
IO olo

cifiche e tassative ipotesi di sospensione, tra le quali, salvo ficio dei ferrovieri, v. Cass. 27 luglio 2016, n. 15637, id.,
l'ipotesi di dolo prevista dal n. 8 del citato articolo, non rien- 2016, I, 3897, con nota di richiami.
C
c

tra l'ignoranza, da parte del titolare, del fatto generatore del


O sci
LO

suo diritto, né il dubbio soggettivo sull'esistenza di tale dirit-


to ed il ritardo indotto dalla necessità del suo accertamento.
Fa

9. - La contestazione svolta in via subordinata con il se-


condo motivo attiene alle valutazioni espresse dal c.t.u. circa
R

————————
il momento in cui la malattia era riconoscibile secondo indici
oggettivi.
9.1. - Il motivo è inammissibile. Il difetto di motivazione,
denunciabile in Cassazione, della sentenza che abbia prestato
adesione alle conclusioni del consulente tecnico d'ufficio è
ravvisabile in caso di palese devianza dalle nozioni correnti
della scienza medica, la cui fonte va indicata o nell'omis- I
sione degli accertamenti strumentali dai quali secondo le
predette nozioni non può prescindersi per la formulazione di CORTE DI CASSAZIONE; sezione II civile; sentenza 4
una corretta diagnosi, mentre al di fuori di tale ambito la gennaio 2018, n. 64; Pres. PETITTI, Est. MANNA, P.M. MI-
STRI (concl. conf.); Barone e altri (Avv. FERRARO, FERRA-
censura anzidetta costituisce mero dissenso diagnostico, non
RA) c. Min. economia e finanze. Cassa App. Roma, decr.
attinente a vizi del processo logico formale, traducendosi,
12 gennaio 2015.
quindi, in un'inammissibile critica del convincimento del
giudice (cfr., ex plurimis, Cass. n. 9988 del 2009, ibid., voce Diritti politici e civili — Diritto alla ragionevole durata
Previdenza sociale, n. 381; n. 22707 del 2010, id., Rep. del processo — Giudizio amministrativo — Indennizzo
2010, voce Infortuni sul lavoro, n. 83; n. 569 del 2011, id., — Determinazione (Cod. proc. amm., art. 71; y l. 24 mar-
Rep. 2011, voce Consulente tecnico, n. 36; n. 1652 del 2012, zo 2001 n. 89, previsione di equa riparazione in caso di
id., Rep. 2012, voce Previdenza sociale, n. 401). violazione del termine ragionevole del processo e modifica
9.2. - Nel caso di specie, parte ricorrente, nel riportare le dell'art. 375 c.p.c., art. 1 bis, 1 ter, 2; y d.l. 25 giugno
doglianze mosse alla c.t.u. espletata in primo grado, non de- 2008 n. 112, disposizioni urgenti per lo sviluppo economi-
nuncia deficienze diagnostiche o affermazioni illogiche o co, la semplificazione, la competitività, la stabilizzazione
scientificamente errate, ma si duole del giudizio valutativo. della finanza pubblica e la perequazione tributaria, art. 54;
La censura finisce così per risolversi in un'inammissibile cri- y l. 6 agosto 2008 n. 133, conversione in legge, con modi-
tica delle conclusioni medico-legali e nella altrettanto inam- ficazioni, del d.l. 25 giugno 2008 n. 112, art. 1; y d.leg. 2
missibile proposta di una soluzione diversa. luglio 2010 n. 104, attuazione dell'art. 44 l. 18 giugno
10. - Il ricorso va dunque respinto. 2009 n. 69, recante delega al governo per il riordino del
processo amministrativo, all. 4, art. 3; y d.leg. 15 novem-
———————— bre 2011 n. 195, disposizioni correttive ed integrative al
d.leg. 2 luglio 2010 n. 104, recante codice del processo
(1) In senso conforme, con riferimento al medesimo termi- amministrativo, a norma dell'art. 44, 4° comma, l. 18 giu-
ne, già previsto dal previgente art. 36 d.p.r. 3 maggio 1957 n. gno 2009 n. 69, art. 1).
686, v. Cass. 9 marzo 2015, n. 4669, Foro it., Rep. 2015, voce
Impiegato dello Stato, n. 430, e 22 giugno 2009, n. 14584, id., L'indennizzo spettante per l'eccessiva durata del processo
Rep. 2009, voce cit., n. 1020. amministrativo va commisurato all'intera durata di questo
Per Cass. 14 gennaio 2014, n. 586, id., Rep. 2014, voce cit., fin dal suo inizio e non al solo periodo successivo alla pre-
n. 427, il termine semestrale di decadenza, come previsto dal- sentazione dell'istanza di prelievo. (1)
IL FORO ITALIANO — 2018.
483 PARTE PRIMA 484

II assolve ed esaurisce la propria funzione di presupposto pro-


cessuale del procedimento di equa riparazione, nel quale le
CORTE DI CASSAZIONE; sezione II civile; sentenza 4 condizioni di fondatezza della domanda sono costituite da al-
gennaio 2018, n. 63; Pres. PETITTI, Est. MANNA, P.M. MI- tro, quale la durata eccedente, il patema d'animo connesso e
STRI (concl. diff.); Sernacchioli e altri (Avv. MOSCIONI) c. l'inesistenza di cause di esclusione del diritto positivizzate
Min. economia e finanze (Avv. dello Stato). Cassa App. dall'art. 2, comma 2 quinquies, della legge Pinto o altrimenti
Perugia, decr. 12 febbraio 2015. enucleate dal sistema in via pretoria» (Cass. 13554/16, id.,
Rep. 2016, voce Diritti politici e civili, n. 299; conformi,
Diritti politici e civili — Diritto alla ragionevole durata 2172/17, id., Le banche dati, archivio Cassazione civile).
del processo — Giudizio amministrativo — Indennizzo 3. - La corte distrettuale si è discostata da tale interpreta-

a
— Dichiarazione di perenzione — Irrilevanza (Cod. zione dell'art. 54 d.l. 112/08, incorrendo in un duplice errore
proc. amm., art. 82; y l. 24 marzo 2001 n. 89, art. 1 bis, 1

to
di diritto lì dove non solo ha ritenuto non indennizzabile il ri-
ter, 2).

en
tardo precedente all'istanza di prelievo, ma altresì ha consi-
L'indennizzo spettante per l'eccessiva durata del processo derato che anche la durata ragionevole dovesse essere com-

am
amministrativo è dovuto anche nel caso di avvenuta di- putata a decorrere dall'istanza stessa.
chiarazione di perenzione. (2) 4. - Non ricorrendo le condizioni per emettere una pronun-

on
cia sostitutiva di merito, cui osta la necessità d'un apprezza-
mento di puro fatto sulla durata eccedente del giudizio pre-

O
M abb
I supposto e sull'an e il quantum del patema d'animo inden-

M
nizzabile, il decreto impugnato va cassato con rinvio ad altra

SI
Cass. 4 gennaio 2018, n. 64 sezione della Corte d'appello di Roma, che nel decidere il
IO in merito si atterrà al principio di diritto sopra richiamato.

AS
In fatto. — Con ricorso del 17 settembre 2010 Giuseppe
so

Claudino, Carmine Spadaccini e Maria Barone adivano la


II
es

Corte d'appello di Roma per ottenere la condanna del mini-


stero dell'economia e delle finanze al pagamento di un equo
nc

indennizzo, ai sensi dell'art. 2 l. 24 marzo 2001 n. 89, per la Cass. 4 gennaio 2018, n. 63
D

durata irragionevole di un processo amministrativo instaura-


co

to innanzi al Tar Campania il 17 settembre 1996 ed ancora In fatto. — Con ricorso in riassunzione del 21 giugno 2011
U

pendente alla data di proposizione della domanda di equa ri- gli odierni ricorrenti adivano la Corte d'appello di Perugia
LA
IO olo

parazione. per ottenere la condanna del ministero dell'economia e delle


Con decreto del 12 gennaio 2015 la corte adita rigettava la finanze al pagamento d'un equo indennizzo, ai sensi dell'art.
C
c

domanda, in considerazione del fatto che l'istanza di prelie- 2 l. 24 marzo 2001 n. 89, per la durata irragionevole di un
O sci
LO

vo, necessaria ai fini della proponibilità ex art. 54, 2° com- processo amministrativo introdotto innanzi al Tar Lazio il 23
ma, d.l. 112/08, era stata depositata soltanto il 1° febbraio dicembre 1996 e dichiarato perento con decreto del 19 feb-
Fa

2010, e dunque da tale momento fino a quello di proposizio- braio 2010.


ne della domanda ex lege 89/01 non era trascorso il termine Resistendo il ministero, la corte adita con decreto del 19
R

di durata ragionevole del processo. febbraio 2015 rigettava la domanda per difetto di qualsivo-
Per la cassazione di tale decreto Giuseppe Claudino, Car- glia patema d'animo, atteso che dopo la pressoché contestua-
mine Spadaccini e Maria Barone ricorrono in base ad un mo- le presentazione delle istanze di fissazione dell'udienza e di
tivo. prelievo, i ricorrenti non avevano più svolto alcuna attività
Il ministero dell'economia e delle finanze non ha svolto processuale, manifestando così il loro disinteresse per la de-
attività difensiva. finizione del giudizio, tanto da provocarne la perenzione.
Motivi della decisione. — 1. - L'unico motivo di ricorso La cassazione di tale decreto è chiesta dai medesimi ricor-
espone la violazione e «mancata applicazione» degli art. 2 l. renti sulla base di un motivo.
89/01, 54 d.l. 112/08, come modificato dal d.leg. 104/10, 51, Resiste con controricorso il ministero dell'economia e del-
2° comma, r.d. n. 642 del 1907, 6, par. 1, 13, 19 e 53 Cedu e le finanze.
24 e 111 Cost., in quanto la proposizione dell'istanza di pre- Motivi della decisione. — 1. - L'unico motivo di ricorso
lievo costituisce una mera condizione di procedibilità (recte, deduce la violazione degli art. 2 ss. l. 89/01 e 6, par. 1, Cedu,
proponibilità: n.d.r.), che non condiziona l'esistenza del di- nonché il vizio di omessa, insufficiente ed illogica motiva-
ritto all'equa riparazione per il periodo di tempo precedente zione, in relazione, rispettivamente, ai nn. 3 e 5 dell'art. 360
al d.l. 112/08, e che una volta presentata consente di conside- c.p.c.
rare ai fini indennitari anche il periodo anteriore. Sostengono i ricorrenti, richiamando Cass., sez. un., 28507/05
2. - Il motivo è fondato. (Foro it., 2006, I, 1423), che la previsione di strumenti solleci-
Come questa corte ha già affermato più volte, «[i]l fatto tatori non sospende né differisce il dovere dello Stato di pro-
che ai sensi dell'art. 54, 2° comma, d.l. n. 112 del 2008, co- nunciarsi sulla domanda, né implica il trasferimento sul ricor-
me modificato dall'art. 3, 23° comma, dell'all. 4 al d.leg. n. rente della responsabilità del superamento del termine di dura-
104 del 2010, nei giudizi pendenti — come nel caso in esame ta ragionevole del processo; che solo a seguito del d.l. 112/08
— alla data del 16 settembre 2010 la presentazione del- la presentazione dell'istanza di prelievo è divenuta condizione
l'istanza di prelievo condizioni la proponibilità della doman- di proponibilità della domanda di equa riparazione; e che l'i-
da di indennizzo anche per il periodo anteriore alla presenta- stituto della perenzione del giudizio amministrativo non si tra-
zione medesima (Cass. 3740/13, Foro it., Rep. 2013, voce duce in un'automatica presunzione di disinteresse per la deci-
Giustizia amministrativa, n. 966), non significa che detta sione di merito.
istanza costituisca, per una sorta di fictio iuris limitata ai fini 2. - Il motivo è fondato.
applicativi della l. 89/01, il momento a partire dal quale as- In materia di equa riparazione per durata irragionevole del
sume rilievo la pendenza giudiziale e si debba calcolare, di processo, la dichiarazione di perenzione del giudizio da parte
riflesso, la durata ragionevole. Al contrario, detta norma ha del giudice amministrativo non consente di ritenere insussi-
una lettura più semplice e binaria, nel senso che senza l'i- stente il danno per disinteresse della parte a coltivare il pro-
stanza di prelievo la domanda di equa riparazione non può cesso, in quanto, altrimenti, verrebbe a darsi rilievo ad una
essere proposta né per il periodo anteriore, né per quello suc- circostanza sopravvenuta — la dichiarazione di estinzione
cessivo, mentre, una volta proposta l'istanza, la domanda del giudizio — successiva rispetto al superamento del limite
stessa è proponibile senz’alcuna limitazione. Accertatane la di durata ragionevole del processo. Tale principio trova ap-
presentazione nel giudizio presupposto, l'istanza di prelievo plicazione anche nell'ipotesi in cui l'istanza di prelievo sia
IL FORO ITALIANO — 2018.
485 GIURISPRUDENZA COSTITUZIONALE E CIVILE 486

stata presentata una sola volta e in epoca risalente rispetto al- da di equa riparazione, come invece è stato poi disposto dall'art.
la conclusione del giudizio, atteso che nessuna norma e nes- 54 d.l. 112/08.
sun principio processuale impongono la reiterazione del- Sull'individuazione, come fondamento della perenzione «spe-
l'istanza di prelievo ad intervalli più o meno regolari (Cass. ciale», di una presunzione assoluta di sopravvenuta carenza di
14386/15, id., Rep. 2015, voce Diritti politici e civili, n. interesse alla decisione del merito, conseguente al decorso di un
315). certo lasso di tempo dall'inizio del giudizio amministrativo, v.
La corte di merito si è discostata da tale indirizzo, peraltro Cons. Stato, sez. V, 22 maggio 2015, n. 2584, id., Rep. 2015,
già ricavabile dai precedenti di Cass. 28507/05, cit., 6619/10, voce Giustizia amministrativa, n. 585, sez. IV 9 maggio 2013,
id., Rep. 2010, voce cit., n. 263, e 3932/13, id., Rep. 2013, n. 2520, id., Rep. 2014, voce cit., n. 865, 31 maggio 2007, n.
voce cit., n. 232), per cui il decreto impugnato va cassato con 2881, id., Rep. 2007, voce cit., n. 1024.

a
rinvio ad altra sezione della medesima Corte d'appello di Pe-

to
rugia, che provvederà ad un rinnovato esame di merito appli-

en
cando il principio di diritto sopra richiamato.
————————

am
————————

(1) Con la sentenza in rassegna e con le «gemelle» in pari da-

on
ta n. 65 e 66/18, Foro it., Le banche dati, archivio Cassazione
civile, viene ribadito e si consolida il principio secondo cui l'art.

O
M abb
54, 2° comma, d.l. 25 giugno 2008 n. 112, convertito, con modi- CORTE DI CASSAZIONE; sezione II civile; sentenza 4

M
ficazioni, dalla l. 6 agosto 2008 n. 133, come modificato dal- gennaio 2018, n. 62; Pres. PETITTI, Est. MANNA, P.M. MI-
STRI (concl. diff.); Tridello (Avv. CIUTI, SGUOTTI, SCU-

SI
l'art. 3, 23° comma, dell'all. 4 d.leg. 2 luglio 2010 n. 104, a sua
IO in
volta modificato dall'art. 13, lett. a), n. 6, d.leg. 15 novembre DELLARO) c. Soc. Group immobiliare (Avv. PEZZANGORA,

AS
2011 n. 195, il quale dispone che «[la] domanda di equa ripara- SALMAZO). Conferma App. Venezia 7 giugno 2012.
so
zione non è proponibile se nel giudizio dinanzi al giudice am-
ministrativo in cui si assume essersi verificata la violazione di Appalto — Vizi dell'opera — Impegno all'eliminazione
es

cui all'art. 2, 1° comma, l. 24 marzo 2001 n. 89 non è stata pre- — Obbligazione autonoma — Prescrizione ordinaria
sentata l'istanza di prelievo di cui all'art. 71, 2° comma, cod. (Cod. civ., art. 1667, 1668).
nc

proc. amm., né con riguardo al periodo anteriore alla sua pre-


D

sentazione», condiziona bensì la spettanza dell'indennizzo alla


Qualora l'appaltatore abbia riconosciuto i vizi dell'opera e
co

si sia obbligato a eliminarli, sorge a suo carico un'obbli-


U

previa presentazione dell'istanza di prelievo, ma non lo limita al


gazione autonoma, soggetta all'ordinario termine di pre-
LA

solo periodo successivo, sicché il suo ammontare va commisu-


IO olo

rato all'intera durata del processo fin dalla data del suo inizio. scrizione. (1)
C

In questo senso già si erano orientate, oltre a Cass. 15 feb-


c

braio 2013, n. 3740, id., Rep. 2013, voce Giustizia amministra-


O sci
LO

tiva, n. 966, 1° luglio 2016, n. 13554, id., Rep. 2016, voce Dirit- Ragioni della decisione. — (Omissis). 5. - I primi due moti-
ti politici e civili, n. 299, e 27 gennaio 2017, n. 2172, id., Le vi, da esaminare congiuntamente per la loro complementarietà,
Fa

banche dati, archivio Cassazione civile, citate in motivazione, sono infondati.


anche Cass. 12 novembre 2013, n. 25447, non massimata, 18 Com’è noto, già nel 2005 le sezioni unite di questa Corte
R

marzo 2016, n. 5434, ibid., e 9 novembre 2016, n. 22811, ibid. suprema con sentenza 13294/05 (Foro it., 2006, I, 2423),
Per l'ulteriore giurisprudenza in tema di rapporti tra istanza di componendo il contrasto (che in realtà ritennero sostanzial-
prelievo e giudizio di equa riparazione per eccessiva durata del mente insussistente) con altre pronunce che, in materia di ven-
processo amministrativo, v. i richiami in nota a Cass., ord. 3 no- dita, avevano escluso che il c.d. riconoscimento operoso aves-
vembre 2017, n. 26221, id., 2018, I, 205, con cui è stata dichia- se efficacia novativa, avevano corretto la più volte affermata,
rata non manifestamente infondata la questione di legittimità in precedenza, novazione dell'originaria obbligazione di ga-
costituzionale della disposizione suddetta — in riferimento ranzia. L'impegno del venditore di eliminare i vizi che renda-
all'art. 117, 1° comma, Cost. e ai parametri interposti degli art. no il bene inidoneo all'uso cui è destinato (ovvero che ne di-
6, par. 1, 13 e 46, par. 1, Cedu, come interpretati dalla corte di minuiscano in modo apprezzabile il valore economico), osser-
Strasburgo —, potendovisi in ipotesi ravvisare l'imposizione di varono le sezioni unite, di per sé non dà vita ad una nuova ob-
un rimedio interno in realtà inidoneo ad accelerare efficacemen- bligazione estintiva-sostitutiva (novazione oggettiva: art. 1230
te la definizione del giudizio e costituente una condizione for- c.c.) dell'originaria obbligazione di garanzia (art. 1490 c.c.),
male che menoma il diritto alla ragionevole durata, in quanto ma consente al compratore di non soggiacere ai termini di de-
impedisce di ottenere una riparazione adeguata e sufficiente del- cadenza ed alle condizioni di cui all'art. 1495 c.c., ai fini del-
la sua violazione. l'esercizio delle azioni (risoluzione del contratto o riduzione
del prezzo) previste in suo favore (art. 1492 c.c.), sostanzian-
(2) Conf., oltre a Cass. 9 luglio 2015, n. 14386, Foro it., Rep. dosi tale impegno in un riconoscimento del debito, interruttivo
2015, voce Diritti politici e civili, n. 315, citata in motivazione, della prescrizione (art. 2944 c.c.); infatti, solo in presenza di
Cass. 2 gennaio 2014, n. 15, id., Rep. 2014, voce cit., n. 277, 27 un accordo delle parti (espresso o per facta concludentia), il
gennaio 2016, n. 1562, id., Rep. 2016, voce cit., n. 297, e 11 cui accertamento è riservato al giudice di merito, inteso ad
novembre 2016, n. 22981, <www.lanuovaproceduracivile.com>.
estinguere l'originaria obbligazione di garanzia e a sostituirla
Degli altri precedenti pure citati in motivazione, Cass. 18
con una nuova per oggetto o titolo, l'impegno del venditore di
marzo 2010, n. 6619, Foro it., Rep. 2010, voce cit., n. 263, ave-
va affermato che la mancata presentazione dell'istanza di fissa-
eliminare i vizi dà luogo ad una novazione oggettiva.
zione di udienza, richiesta dall'art. 9 l. 21 luglio 2000 n. 205 per Ritennero al riguardo le sezioni unite che l'impegno del
evitare la perenzione ultradecennale (ora ultraquinquennale, ex venditore a riparare la cosa viziata non avesse affatto valore
art. 54 d.l. 112/08, cit., e 82 cod. proc. amm.) del ricorso, costi- novativo della precedente obbligazione, ma attuativo della
tuisse sintomo di una progressiva diminuzione nel tempo del- stessa, nel senso che esso è esclusivamente preordinato ad at-
l'interesse alla decisione, tale da giustificare una corrispondente tuare il risultato economico che il compratore si prefigurava di
decrescente valutazione del danno e del relativo risarcimento; ottenere dal contratto di compravendita. L'impegno del vendi-
Cass. 18 febbraio 2013, n. 3932, id., Rep. 2013, voce cit., n. tore non rappresentava un quid novi con effetto estintivo-
232, aveva escluso tuttavia la possibilità di operare una tale de- modificativo della garanzia, ma semplicemente un quid pluris
curtazione, nonostante la dichiarazione di perenzione del ricor- volto ad ampliarne le modalità di attuazione, nel senso di con-
so, nel caso di avvenuta presentazione, anziché dell'istanza di sentire al compratore di essere svincolato dalle condizioni e
fissazione di udienza, di quella di prelievo, per il periodo a que- dai termini di cui all'art. 1495 c.c., particolarmente brevi, co-
sta precedente; Cass., sez. un., 23 dicembre 2005, n. 28507, id., me la prescrizione annuale, rispetto a quella decennale. Sic-
2006, I, 1423, attinente anch’essa all'istanza di prelievo, aveva ché, dato l'impegno assunto dal venditore con il riconoscimen-
escluso la sua necessità, ai fini della proponibilità della doman- to operoso, il compratore doveva considerarsi svincolato dai
IL FORO ITALIANO — 2018.
487 PARTE PRIMA 488

termini e dalle condizioni per l'esercizio delle azioni edilizie, corso, per l'impegno assunto dal venditore, un tentativo di far
atteso che queste non vengono da lui esercitate in pendenza ottenere al compratore il risultato che egli aveva il diritto di
degli interventi del venditore finalizzati all'eliminazione dei conseguire fin dalla conclusione del contratto di compravendi-
vizi redibitori, al fine di evitare di frapporre ostacoli, secondo ta. E altro significato non può essere che quello di svincolare il
la regola della correttezza (art. 1175 c.c.), alla realizzazione compratore dai termini e condizioni per l'esercizio delle azioni
della prestazione cui il venditore è tenuto. edilizie, atteso che queste non vengono da lui esercitate in
Fecero seguito nel medesimo solco altre sentenze (la pendenza degli interventi del venditore finalizzati all'elimina-
11457/07, id., 2008, I, 1216, e la 6263/12, id., Rep. 2013, voce zione dei vizi redibitori, al fine di evitare di frapporre ostacoli,
Appello, n. 52), che pure ribadirono che l'appaltatore, attivan- secondo la regola della correttezza (art. 1175 c.c.), alla realiz-
dosi per rimuovere i vizi denunciati dal committente, tiene una zazione della prestazione cui il venditore è tenuto».

a
condotta che costituisce tacito riconoscimento di quei vizi e Rapportando tali considerazioni all'appalto, si rileva che,

to
che — senza novare l'originaria obbligazione gravante sul- quando l'appaltatore non riconosce alcun difetto dell'opera,
l'appaltatore — ha l'effetto di svincolare il diritto alla garanzia

en
non vi è un termine d'adempimento in corso e dunque la pre-
del committente dai termini di decadenza e prescrizione di cui scrizione breve di cui all'art. 1667, 3° comma, c.c. non trova
all'art. 1667 c.c.

am
ostacoli applicativi. Ma quando l'appaltatore, riconoscendo il
Nel 2012 due ordinanze di rimessione alle sezioni unite, en- difetto, si impegna a un (ri)facere per eliminarlo, il medesimo
trambe di questa seconda sezione civile, una in materia di

on
termine di prescrizione biennale dalla consegna, decorrendo in
vendita (4844/12, id., I, 2381), l'altra in materia di contratto base all'art. 2944 c.c. dal riconoscimento stesso, sarebbe non

O
d'opera (17497/12, non massimata), sollecitarono una più

M abb
già pieno, ma decurtato del tempo necessario all'appaltatore
chiara presa di posizione sulla sorte del termine di prescrizione

M
per rifare l'opera (in tutto o in parte). Ne deriva che detta pre-
dell'obbligazione derivante dal c.d. riconoscimento operoso. E scrizione breve, mentre è compatibile con un'obbligazione già

SI
cioè se tale impegno comportasse la non necessità della de-
IO in
nuncia dei vizi nei termini di decadenza e, con riferimento alla
eseguita e di cui si discuta soltanto la conformità ex art. 1668

AS
c.c., non è conciliabile con un'obbligazione contrattuale non
prescrizione, soltanto un'interruzione della stessa, destinata a
so

decorrere ex novo secondo il regime speciale o in base al ter- ancora adempiuta e che necessita dei propri tempi tecnici di
esecuzione. Ed allora ben si spiega l'applicabilità della prescri-
es

mine ordinario decennale.


Provvedendo solo sulla prima delle ordinanze di rimessione zione ordinaria, in difetto di un'altra che abbia pari base legale.
nc

(in materia di vendita), le sezioni unite, con sentenza 19702/12 5.1.1. - Tanto chiarito, deve rilevarsi che l'assunto di parte
ricorrente, secondo cui la corte d'appello veneta nell'applicare
D

(id., 2013, I, 1261), affermarono che in tema di garanzia per i


co

vizi della cosa venduta, di cui all'art. 1490 c.c., qualora il ven- il suddetto principio di diritto si sarebbe limitata a verificare il
U

ditore si impegni ad eliminare i vizi e l'impegno sia accettato difetto dell'opera, ma non anche l'assunzione volontaria del-
LA
IO olo

dal compratore, sorge un'autonoma obbligazione di facere, l'impegno del Tridello ad eliminarlo, non trova riscontro. La
che, ove non estingua per novazione la garanzia originaria, a sentenza impugnata, infatti, ha affermato che i difetti denun-
C

ciati nel 1991-1992 erano stati «riconosciuti dall'appaltatore,


c

questa si affianca, rimanendo ad essa esterna e, quindi, non al-


O sci

il quale [aveva] assunto anche l'impegno di eliminarli». «In


LO

terandone la disciplina. Ne consegue che, in tale ipotesi, anche


considerato il divieto dei patti modificativi della prescrizione, effetti», si legge nella sentenza, «nella missiva del 6 aprile
Fa

sancito dall'art. 2936 c.c., l'originario diritto del compratore 1992 il Tridello nel riconoscere l'esistenza dei difetti ha solle-
alla riduzione del prezzo e alla risoluzione del contratto resta citato alla committente un incontro in cantiere ‘per definire
R

soggetto alla prescrizione annuale, di cui all'art. 1495 c.c., quali sono le imperfezioni e il da farsi per ovviare le inidoneità
mentre l'ulteriore suo diritto all'eliminazione dei vizi ricade dei pavimenti in calcestruzzo’».
nella prescrizione ordinaria decennale. Tale valutazione della condotta dell'appaltatore implica un
Quanto alla seconda ordinanza di rimessione (quella in mate- apprezzamento di puro merito, che in quanto tale non è sindaca-
ria di contratto d'opera), gli atti furono restituiti alla seconda bile in questa sede di legittimità mediante la diversa lettura delle
sezione, che con sentenza 13613/13 (id., Rep. 2013, voce La- emergenze processuali proposta da parte ricorrente. (Omissis)
voro autonomo, n. 12) prese atto che i principî appena ribaditi
————————
dalle sezioni unite avevano una valenza generale indipendente
dalla tipologia contrattuale di riferimento, per cui anche in ma- (1) Il Supremo collegio intende conferire una solida base al
teria d'appalto e di contratto d'opera il riconoscimento operoso principio di cui alla massima, radicandolo in quanto era stato af-
costituisce fonte di un'autonoma obbligazione di facere, la qua- fermato circa un lustro addietro dalle sezioni unite, in relazione
le si affianca all'originaria obbligazione di garanzia, senza all'impegno del venditore ad eliminare i vizi della cosa venduta
estinguerla, a meno di uno specifico accordo novativo, e rima- (Cass. 13 novembre 2012, n. 19702, Foro it., 2013, I, 1261; al ri-
ne, pertanto, soggetta non ai termini di prescrizione e decaden- guardo, v. R. CALVO, Vendita ed esatto adempimento: luci e om-
za stabiliti per quella garanzia, ma all'ordinario termine di pre- bre del nuovo indirizzo delle sezioni unite, in Giur. it., 2013,
scrizione decennale fissato per l'inadempimento contrattuale. 2258; M. D'AURIA, Sulle azioni di garanzia nella vendita alla lu-
Nel medesimo senso, da ultimo e con riguardo al contratto ce delle sezioni unite 19702/12, in Corti fiorentine, 2015, fasc. 2,
d'opera, si è espressa infine la sentenza 4908/15 (id., Rep. 61; L. GUFFANTI PESENTI, Riconoscimento operoso del venditore
2015, voce cit., n. 7). e termine di prescrizione, in Europa e dir. privato, 2013, 1179; G.
5.1. - A tale indirizzo conviene dare continuità anche in ma- TRAVAGLINO, Vizi della cosa venduta e prescrizione, in Corriere
teria di appalto, per le ulteriori considerazioni che seguono. merito, 2013, 509; L. VAGNI, Promessa del venditore di riparare
È vero che l'eliminazione dei vizi da parte dell'appaltatore il bene e tutela dell'affidamento dell'acquirente, in Giust. civ.,
(a differenza della vendita non consumeristica) rientra nel con- 2013, I, 1027). In tale occasione si era, infatti, stabilito che, ove
tenuto della garanzia ex art. 1668 c.c., sicché l'estensione del tale impegno sia accettato dal compratore, al venditore è addossa-
dictum delle sezioni unite alla materia dell'appalto non produr- ta un'autonoma obbligazione di facere, che, ove non estingua per
rebbe altro effetto che una proroga convenzionale della prescri- novazione la garanzia originaria, a questa si affianca, rimanendo-
zione, in violazione dell'art. 2936 c.c. Infatti, mentre nella ven- vi esterna; pertanto, mentre l'originario diritto del compratore alla
dita la prescrizione decennale dell'impegno di riparazione va riduzione del prezzo e alla risoluzione del contratto soggiace alla
da sé, in quanto tale obbligazione non rientra nel contenuto del- prescrizione annuale, di cui all'art. 1495 c.c., all'ulteriore suo di-
la garanzia tipica e dunque non soggiace al relativo termine ritto all'eliminazione dei vizi si applica la prescrizione ordinaria.
breve, diversa è la situazione nell'appalto, in cui l'obbligo di Di lì a poco si approdava a risultati analoghi in tema di contrat-
riparazione è incluso nella previsione dell'art. 1668 c.c. to d'opera, con una pronuncia la cui massima ufficiale (che ri-
Tuttavia, il sistema è agevolmente ricomponibile nella sua specchia un passaggio della motivazione) equipara, per quanto at-
coerenza. Già nella motivazione di sez. un. 13294/05, cit., si tiene alle conseguenze dell'impegno ad eliminare i vizi della cosa
osservava acutamente che «(s)i tratta di assegnare un signifi- o dell'opera, la posizione del prestatore a quella dell'appaltatore
cato, ai fini dell'esercizio delle azioni edilizie e del relativo (Cass. 30 maggio 2013, n. 13613, Foro it., Rep. 2013, voce Lavo-
termine prescrizionale, alla circostanza che fra le parti è in ro autonomo, n. 12).
IL FORO ITALIANO — 2018.
489 GIURISPRUDENZA COSTITUZIONALE E CIVILE 490

L'odierna decisione puntualizza, con specifico riferimento al- cui era stato sottoposto durante un ricovero ospedaliero nel-
l'appalto, che la prescrizione breve non si attaglia a un'obbliga- l'anno 1972.
zione di facere (volta all'eliminazione del vizio) che non è stata La Corte d'appello di Catania, in riforma della sentenza di
già eseguita, ma al contrario necessita di tempi tecnici di esecu- primo grado, rigettava la domanda. Argomentava che il ri-
zione. corrente non aveva indicato in quale data egli avesse avuto
Peraltro, già in passato svariate pronunce di legittimità si erano conoscenza della riconducibilità causale della malattia alla
espresse nel senso che il riconoscimento dei vizi e delle difformi- trasfusione, al fine di evitare la maturazione del termine
tà dell'opera e l'assunzione, da parte dell'appaltatore, del- triennale di decadenza per il conseguimento della prestazione
l'impegno di eliminarli implica non soltanto l'accettazione delle decorrente dall'entrata in vigore della l. n. 238 del 1997. Ag-
contestazioni e la rinuncia a far valere l'esonero dalla garanzia
giungeva che lo stesso D.S. aveva ammesso di aver avuto

a
previsto dall'art. 1667 c.c., ma determinano altresì l'assunzione di
una nuova obbligazione, sempre di garanzia, diversa ed autonoma conoscenza già nel 1991 di essere positivo all'HCV, sicché

to
rispetto a quella originaria, che non necessita di accettazione for- la domanda amministrativa del 2005 era senz’altro tardiva;

en
male della controparte, cui attribuisce il diritto di agire per i vizi 2. - per la cassazione della sentenza S.D.S. ha proposto ri-
ormai ex adverso riconosciuti, soggetto al termine prescrizionale corso, a fondamento del quale deduce violazione e/o falsa

am
ordinario: cfr. Cass. 10 giugno 2011, n. 12879, id., Rep. 2012, applicazione dell'art. 3, 1° comma, l. 25 febbraio 1992 n.
voce Appalto, n. 57; 10 settembre 2009, n. 19560, id., Rep. 2009, 210 e omesso esame circa un fatto decisivo per il giudizio

on
voce cit., n. 53; 16 dicembre 2004, n. 23461, id., Rep. 2005, voce che è stato oggetto di discussione tra le parti.
cit., n. 51; 27 aprile 2004, n. 8026, id., Rep. 2004, voce cit., n. 52; Riferisce che la consulenza tecnica d'ufficio di primo gra-

O
M abb
30 gennaio 2001, n. 1320, id., Rep. 2001, voce cit., n. 51; 10 do aveva collocato nell'aprile del 2003 il momento della

M
maggio 2000, n. 5984, id., Rep. 2000, voce cit., n. 67; 22 ottobre comparsa dei primi sintomi e la presa di coscienza della ma-
1997, n. 10364, id., Rep. 1997, voce cit., n. 45; 7 luglio 1995, n.

SI
lattia. Sostiene che al fine di valutare il momento di decor-
7495, id., Rep. 1995, voce cit., n. 46; 5 settembre 1994, n. 7651,
IO in renza della prescrizione occorre far riferimento al momento

AS
ibid., n. 59; 6 luglio 1990, n. 7147, id., Rep. 1990, voce cit., n. 44; dell'acquisita consapevolezza dell'esistenza di un danno epa-
so
30 luglio 1983, n. 5245, id., Rep. 1984, voce cit., n. 32.
tico, ossia di una patologia riconducibile ad una delle malat-
Su posizioni analoghe si sono attestate, nella giurisprudenza di tie indicate nella tabella annessa al d.p.r. del 1981;
es

merito, Trib. Piacenza 1° marzo 2012, id., Le banche dati, archi-


vio Merito ed extra, 2013.147, e 28 ottobre 2010, id., Rep. 2011, 3. - il ministero della salute ha resistito con atto di costitu-
nc

voce cit., n. 56; Trib. Cagliari 28 novembre 2005, id., Rep. 2007, zione per la partecipazione alla discussione orale;
D

voce cit., n. 52 (annotata da R. FADDA, Sull'impegno del- 4. - il collegio ha autorizzato la redazione della motivazio-
co

ne in forma semplificata.
U

l'appaltatore di eliminare i difetti dell'opera nel contratto di ap-


palto, in Riv. giur. sarda, 2007, 384). Considerato che: 1. - il ricorso è manifestamente fondato.
LA
IO olo

A norma dell'art. 3, 1° comma, l. n. 210 del 1992, nel te-


sto modificato dall'art. 1, 9° comma, l. n. 238 del 1997, la
C
c

domanda amministrativa per ottenere l'indennizzo deve esse-


O sci
LO

re presentata «nel termine di tre anni nel caso di vaccinazioni


o di epatiti post-trasfusionali (. . .) dal momento in cui, sulla
Fa

———————— base delle documentazioni di cui al 2° e 3° comma, l'avente


diritto risulti aver avuto conoscenza del danno»;
R

2. - la Corte costituzionale, nel ritenere legittima la dispo-


sizione che ha introdotto il termine di decadenza anche con
riguardo alle patologie contratte in esito a trasfusioni, ha
chiarito che il termine di tre anni fissato dalla norma e decor-
rente «dal momento dell'acquisita conoscenza dell'esito
CORTE DI CASSAZIONE; sezione VI civile; ordinanza 3 dannoso dell'intervento terapeutico» non è talmente breve da
gennaio 2018, n. 20; Pres. DORONZO, Rel. GHINOY, P.M. frustrare la possibilità di esercizio del diritto alla prestazione
(non indicato); D.S. (Avv. MAZZA, CONFORTI) c. Min. salu- e vanificare la previsione dell'indennizzo (cfr. Corte cost. n.
te (Avv. dello Stato). Cassa App. Catania 28 aprile 2016. 342 del 2006, Foro it., 2006, I, 3273);
Sanità pubblica e sanitari — Epatiti post-trasfusionali — 3. - per la decorrenza del termine triennale, si richiede la
Indennizzo — Decadenza — Decorrenza — Consapevo- consapevolezza dell'esistenza di una patologia ascrivibile
lezza del danno clinico indennizzabile (L. 25 febbraio causalmente alla vaccinazione (o alla trasfusione), dalla qua-
1992 n. 210, indennizzo a favore dei soggetti danneggiati le sia derivato un danno irreversibile che possa essere inqua-
da complicanze di tipo irreversibile a causa di vaccinazioni drato — pur alla stregua di un mero canone di equivalenza e
obbligatorie, trasfusioni e somministrazione di emoderiva- non già secondo un criterio di rigida corrispondenza tabellare
ti, art. 3; y l. 25 luglio 1997 n. 238, modifiche ed integra- — in una delle infermità classificate in una delle otto catego-
zioni alla l. 25 febbraio 1992 n. 210, in materia di inden- rie di cui alla tabella 13 annessa al testo unico approvato con
nizzi ai soggetti danneggiati da vaccinazioni obbligatorie, d.p.r. 23 dicembre 1978 n. 915, come sostituita dalla tabella
trasfusioni ed emoderivati, art. 1). A allegata al d.p.r. 30 dicembre 1981 n. 834 (cfr. Cass., sez.
un., nn. 8064 e 8065 del 2010, id., 2010, I, 2416, e id., Rep.
Il termine triennale di decadenza, cui è assoggettata la pre- 2010, voce Sanità pubblica, n. 365; n. 22706 del 2010, id.,
sentazione della domanda volta al conseguimento della Rep. 2011, voce cit., n. 362; n. 19811 del 2013, non massi-
prestazione indennitaria prevista a favore di chi abbia mata; n. 26 84 del 2017, id., Le banche dati, archivio Cassa-
contratto un'epatite cronica C post-trasfusionale, non de- zione civile);
corre dal momento in cui la persona contagiata ha avuto 4. - si è anche precisato che, ove la prestazione indennita-
conoscenza della mera positività all'HCV, bensì da quello ria sia richiesta in relazione ad epatite post-trasfusionale con-
in cui quest'ultima ha avuto, o avrebbe dovuto avere tratta in epoca precedente all'entrata in vigore della l. n. 238
usando l'ordinaria diligenza, la consapevolezza del danno del 1997 — con la quale è stato esteso il termine decadenzia-
clinico indennizzabile causato dall'epatite correlata alla le già previsto per i soggetti danneggiati da vaccinazioni ob-
trasfusione. (1) bligatorie —, il termine decorre dal 28 luglio 1997, data di
entrata in vigore della nuova disciplina (in questo senso le
sezioni unite di questa corte 22 luglio 2015, nn. 15352 e
Rilevato che: 1. - S.D.S. con ricorso del 2011 adiva il Tri- 15353, id., Rep. 2015, voce Sanità pubblica e sanitari, n.
bunale di Catania al fine di ottenere i benefici previsti dalla l. 346 e id., Le banche dati, archivio cit.); ciò vale tuttavia a
n. 210 del 1992, in considerazione dell'epatopatia cronica condizione che alla medesima data il soggetto abbia già avu-
HCV che asseriva essere correlata alle trasfusioni di sangue to conoscenza del danno (con riferimento anche alla sua
IL FORO TALIANO —
ORO ITALIANO — 2018
2018.— 13.
491 PARTE PRIMA 492

eziologia), mentre, in caso contrario, decorre dal momento comma, l. 238/97, in favore dei figli danneggiati nella vita in-
da cui tale conoscenza sia intervenuta (Cass. n. 7240 del 27 trauterina da madre affetta da epatite post-trasfusionale (Cass.
marzo 2014, id., Rep. 2014, voce cit., n. 382); 15 gennaio 2016, n. 597, id., Rep. 2016, voce cit., n. 339).
5. - in definitiva, per la decorrenza del termine triennale di
decadenza non è sufficiente la consapevolezza della contra-
zione o della cronicizzazione dell'epatopatia post-trasfusio-
nale, in quanto deve coesistere la conoscenza o conoscibilità ————————
dei presupposti per l'indennizzo, e quindi anche la consape-
volezza, da parte di chi chiede l'indennizzo, del superamento
della soglia di indennizzabilità (Cass., sez. un., nn. 8064 e

a
8065 del 2010, cit.; n. 837 del 2006, id., Rep. 2006, voce Sa-

to
nità pubblica, n. 302, e, da ultimo, Cass. n. 12019 del 2016, CORTE DI CASSAZIONE; sezione lavoro; sentenza 2

en
id., Le banche dati, archivio cit.); gennaio 2018, n. 1; Pres. DI CERBO, Est. DE GREGORIO,
6. - nel caso, ha quindi errato la corte territoriale nel- P.M. FINOCCHI GHERSI (concl. conf.); Corrao (Avv. MA-

am
l'individuare la data di decorrenza della prescrizione dal GADDINO) c. Condominio Elios, Alcamo (Avv. PIRRELLO).
momento in cui il ricorrente aveva avuto conoscenza della Conferma App. Palermo 8 febbraio 2012.

on
(mera) positività all'HCV, rilevando invece il momento in
cui egli ha avuto o avrebbe dovuto avere, usando l'ordinaria Lavoro (rapporto di) — Qualificazione — Subordinazio-

O
M abb
diligenza, la consapevolezza del danno clinico indennizzabi- ne — Esclusione — Contratto d'opera — Configurabi-

M
le causato dall'epatite correlata alla trasfusione; lità — Fattispecie (Cod. civ., art. 2094, 2222).

SI
7. - il ricorso deve quindi essere accolto e la sentenza cas- In materia di qualificazione del rapporto di lavoro (nella
IO in
sata, con rinvio alla Corte d'appello di Catania, in diversa

AS
specie, consistente in attività di pulizia, distribuzione della
composizione, che dovrà procedere a nuovo esame, attenen- posta e controllo sul funzionamento degli impianti presso
so

dosi al principio sopra individuato. un condominio), va esclusa la sussistenza della subordina-


es

———————— zione in difetto di prova circa gli elementi desumibili dal-


l'art. 2094 c.c. (sottoposizione al potere direttivo e disci-
nc

(1) Con riferimento alla data da cui inizia a decorrere la de- plinare del datore di lavoro; obbligo di osservanza del-
D

cadenza triennale che, ai fini dell'indennizzo riconosciuto in ca- l'orario di lavoro), essendo peraltro ammissibile che il
co

so di epatiti post-trasfusionali, viene sancita dall'art. 3 l. 210/92, rapporto si sia svolto con le modalità del contratto d'ope-
nel testo modificato ad opera dell'art. 1, 9° comma, l. 238/97, la
LA

ra, pur a fronte di una formale qualificazione dello stesso


IO olo

sezione lavoro aveva conferito rilievo al momento in cui il dan- quale contratto d'appalto. (1)
neggiato acquisisce piena e sicura consapevolezza del nesso
C
c

causale tra la patologia e la trasfusione (Cass. 26 gennaio 2012,


O sci
LO

n. 1104, Foro it., 2012, I, 741). Svolgimento del processo. — Con sentenza del 27 marzo
La pronuncia in epigrafe (in sintonia con Cass. 1° febbraio 2009 il giudice del lavoro di Trapani in parziale accogli-
Fa

2017, n. 2684, id., Le banche dati, archivio Cassazione civile, e mento della domanda proposta da Corrao Rosaria nei con-
10 giugno 2016, n. 12019, ibid.) puntualizza che, in que-
fronti del condominio Elios di Alcamo, al fine di ottenere il
R

st'ottica, non è sufficiente la conoscenza di essere positivo al vi-


rus. Occorre piuttosto guardare al momento in cui il soggetto riconoscimento di un rapporto di lavoro subordinato alle di-
contagiato si sia effettivamente reso conto della sussistenza di pendenze di tale condominio per il periodo compreso tra lu-
un danno clinico indennizzabile causato dall'epatite correlata al- glio 1993 e giugno 2004 e delle relative differenze retributi-
la trasfusione o, per lo meno, al momento in cui egli non avreb- ve, condannò il convenuto al pagamento, in favore dell'at-
be potuto ignorare tale condizione se avesse usato l'ordinaria di- trice, della somma di euro 23.932,46 accessori inclusi, a ti-
ligenza. Va ricordato, al riguardo, che rilevano i danni che pos- tolo di differenze retributive relative al periodo dal 4 marzo
sano inquadrarsi — sia pure alla stregua di un mero canone di 1998 in poi, per il quale era stato stipulato un contratto di
equivalenza e non già secondo un criterio di rigida corrispon- lavoro subordinato part-time.
denza tabellare — in una delle infermità classificate in una delle Contro tale pronuncia ha interposto gravame la Corrao,
otto categorie di cui alla tabella B annessa al t.u. delle norme in lamentandone l'erroneità limitatamente alle sue domande
materia di pensioni di guerra, approvato con d.p.r. 23 dicembre non accolte. La Corte d'appello di Palermo con sentenza n.
1978 n. 915, come sostituita dalla tabella A allegata al d.p.r. 30 2466 in data 1° dicembre 2011 - 8 febbraio 2012 rigettava
dicembre 1981 n. 834 (Cass. 8 novembre 2010, n. 22706, id.,
l'impugnazione avverso la gravata pronuncia risalente al 27
Rep. 2011, voce Sanità pubblica, n. 362; sez. un. 1° aprile 2010,
n. 8064, id., 2010, I, 2416, e n. 8065, id., Rep. 2010, voce cit., marzo 2009, dichiarando interamente compensate tra le parti
n. 365; la prima è annotata da A. CAPPELLARO, Epatite C, in- le spese relative al secondo grado del giudizio e ponendo a
dennizzo ex lege 210/92 e rilevanza della tabella A allegata al carico dell'erario le spese, le competenze ed onorari relativi
d.p.r. 834/81: intervengono le sezioni unite, in Riv. critica dir. alla difesa dell'appellante, ammessa al gratuito patrocinio,
lav. privato e pubbl., 2010, 627). liquidate come da separato decreto.
Le sezioni unite (componendo un contrasto giurisprudenziale Ad avviso della corte distrettuale, contrariamente a quan-
incarnato, per un verso, da Cass. 12 maggio 2014 n. 10215, Fo- to sostenuto dalla lavoratrice, l'esame del contratto di appal-
ro it., 2015, I, 2512, e, per altro verso, da Cass. 29 maggio to in data 7 maggio 1994 non consentiva di ricavare elemen-
2014, n. 13355, id., Rep. 2014, voce Prescrizione e decadenza, ti idonei a pervenire, con sufficiente grado di univocità e di
n. 75, e 20 febbraio 2014, n. 4051, ibid., n. 74) hanno sancito verosimiglianza, alla ricostruzione dei rapporti intercorsi tra
che la decadenza triennale in esame si applica anche in caso di le parti secondo lo schema negoziale del rapporto di lavoro
epatite post-trasfusionale contratta prima della data di entrata in subordinato, mancando nella specie un quadro probatorio ta-
vigore della l. 238/97 (28 luglio 1997), rimanendo nondimeno la le da asseverare con certezza la sussistenza del connotato
decorrenza del termine ancorata a quest'ultima data (Cass., sez. fondamentale della subordinazione, intesa quale sottoposi-
un., 22 luglio 2015, n. 15352, id., Rep. 2015, voce Sanità pub-
blica e sanitari, n. 346, e n. 15353, id., Le banche dati, archivio
zione al potere direttivo e disciplinare del datore di lavoro.
cit.). Peraltro, se alla medesima data il soggetto interessato non L'effettuazione delle attività appaltate con cadenza gior-
avesse già avuto conoscenza del danno, con riferimento anche naliera e nelle ore antimeridiane non equivaleva ipso facto
alla sua eziologia, la decorrenza è destinata a slittare al momen- all'osservanza di un orario di lavoro, restando comunque
to in cui tale conoscenza sopraggiunga (Cass. 27 marzo 2014, n. nella facoltà della Corrao di scegliere in un arco temporale
7240, id., Rep. 2014, voce cit., n. 382). ampio i tempi più idonei alla realizzazione del servizio. L'u-
Circa l'ambito di operatività della decadenza, si è affermato so gratuito della casa poteva costituire una forma di corri-
che essa si applica anche all'indennizzo previsto dall'art. 1, 6° spettivo parziale, in aggiunta a quello pecuniario, ma non
IL FORO ITALIANO — 2018.
493 GIURISPRUDENZA COSTITUZIONALE E CIVILE 494

rappresentava un elemento dirimente riguardo alla qualifi- vano fatto riferimento a un lavoro avente sempre le stesse
cazione del rapporto. Quanto alle risultanze della prova te- caratteristiche, sia durante la pendenza dell'appalto, che du-
stimoniale, l'inattendibilità delle testi Pidone e Adragna era rante il periodo di lavoro part-time.
stata ampiamente motivata dal primo giudicante. Le altre te- Nel caso di specie, non trattandosi di un lavoro ripetitivo
stimonianze risultavano comunque carenti. Di conseguenza, con prestazioni estremamente elementari, era chiaro che il
la corte territoriale non ravvisava elementi probatori idonei rapporto di lavoro subordinato poteva manifestarsi anche
a dimostrare sufficientemente che il rapporto intercorso tra con forme attenuate di subordinazione, in ogni caso con
le parti in epoca anteriore al 4 marzo 1998 fosse riconduci- l'inserimento del lavoratore nell'organizzazione condomi-
bile, in contrasto con il nomen iuris attribuitogli dalle parti, niale e mediante l'espletamento di compiti che esulavano
alla subordinazione di cui all'art. 2094 c.c. dal normale servizio di pulizia, con l'assoggettamento, inol-

a
Avverso tale pronuncia ha proposto ricorso per cassazio- tre, al potere direttivo dell'amministratore. Era stato, altresì,

to
ne Corrao Rosaria, come da atto notificato il 3 maggio 2012, provato il rispetto di un orario di lavoro.

en
affidato a un solo motivo, cui ha resistito il condominio Tanto premesso, il ricorso va disatteso in base alle se-
Elios di Alcamo, mediante controricorso, di cui alla richie- guenti considerazioni. (Omissis)

am
sta di notifica in data 8 giugno 2012, in seguito illustrato da Pertanto, nella specie si appalesano inconferenti ed insuf-
memoria ex art. 378 c.p.c., secondo il quale era stato intrat- ficienti le censure mosse da parte ricorrente, fondate più che

on
tenuto un rapporto di lavoro autonomo con l'attrice, dal altro su diverse valutazioni in punto di fatto — dissenzienti
1994 fino al 1998 in base a due contratti di appalto, rego- rispetto a quanto motivatamente però deciso dai giudici di

O
M abb
larmente sottoscritti e debitamente registrati, nonché allegati merito — come tali assolutamente irrilevanti, soprattutto

M
agli atti, laddove dal 1998 su conforme volontà delle parti perché non specificano errori in diritto, eventualmente com-

SI
tale rapporto si era trasformato in rapporto di lavoro subor- messi con l'impugnata pronuncia.
IO in
dinato a tempo parziale per complessive tredici ore settima- Basti, dunque, ricordare (v. Cass. n. 21028 del 28 settem-

AS
nali. bre 2006, Foro it., Rep. 2007, voce Lavoro (rapporto), n.
so

Motivi della decisione. — La ricorrente ha lamentato vio- 745) come l'elemento, che contraddistingue il rapporto di
es

lazione o falsa applicazione dell'art. 2094 c.c. e dell'art. 116 lavoro subordinato rispetto al rapporto di lavoro autonomo,
c.p.c. per l'errata valutazione delle prove testimoniali e do- sia essenzialmente l'assoggettamento del lavoratore al pote-
nc

cumentali ai sensi dell'art. 360, n. 3, stesso codice di rito. re direttivo e disciplinare del datore di lavoro, con conse-
D

La decisione impugnata, infatti, secondo la Corrao, con- guente limitazione della sua autonomia ed inserimento nel-
co

trastava con quanto statuito dal giudice di primo grado, che l'organizzazione aziendale, mentre altri elementi, quali l'as-
LA

aveva inquadrato il rapporto tra le parti in quello di cui alla senza di rischio, la continuità della prestazione, l'osservanza
IO olo

qualifica A4, avendo l'attrice la disponibilità dell'alloggio di un orario e la forma della retribuzione assumono natura
C

all'interno del fabbricato, qualifica prevista dal contratto meramente sussidiaria e di per sé non decisiva; sicché qua-
c

collettivo per i dipendenti da proprietari di fabbricati in data lora vi sia una situazione oggettiva di incertezza probatoria,
O sci
LO

4 dicembre 2003 per cinque ore alla settimana dal lunedì al il giudice deve ritenere che l'onere della prova a carico del-
sabato, anche se il primo giudicante aveva considerato il l'attore non sia stato assolto, e non già propendere per la na-
Fa

rapporto dal marzo 1998 al 30 giugno 2004, data questa in tura subordinata del rapporto.
cui la ricorrente era stata inquadrata dal condominio con un Peraltro, al fine del rigetto della domanda fondata sulla
R

contratto di pulizia part-time per tredici ore settimanali, ma sussistenza di un rapporto di lavoro subordinato, il giudice
considerando i pregressi periodi. del merito, che neghi la ricorrenza degli elementi costitutivi
Il rapporto di lavoro subordinato era stato sufficientemen- di detto rapporto, non è tenuto ad accertare se le prestazioni
te dimostrato per tutto quanto richiesto dal contratto di ap- svolte dall'attore siano ricollegabili ad un contratto d'opera
palto del 7 maggio 1994, allegato al fascicolo di parte, che o ad un contratto di appalto, stante l'irrilevanza di una tale
ad un attento esame consentiva di ricondurre tale appalto ad indagine al fine indicato. Di conseguenza, anche l'eventuale
un rapporto di lavoro subordinato di portierato, visto che la erroneità dei criteri adottati in quell'accertamento non può
pulizia dell'ingresso doveva avvenire giornalmente, che la essere utilmente dedotta come motivo di ricorso per cassa-
Corrao avrebbe dovuto provvedere alla distribuzione della zione avverso una tale pronuncia.
posta nella stessa giornata di arrivo, nonché al controllo de- Ed invero, in caso di domanda diretta ad accertare la natu-
gli impianti idrici ed elettrici, nonché dell'ascensore, comu- ra subordinata del rapporto di lavoro, qualora la parte che ne
nicando eventuali guasti all'amministratore, che i servizi deduce l'esistenza non abbia dimostrato la sussistenza del
andavano svolti nelle ore antimeridiane dei giorni non festi- requisito della subordinazione — ossia della soggezione del
vi, e che era altresì previsto l'uso gratuito della casa. lavoratore al potere direttivo, organizzativo e disciplinare
La corte d'appello aveva errato nella valutazione delle del datore di lavoro, che discende dall'emanazione di ordini
anzidette prove, giudicando inattendibili le due suddette te- specifici oltre che dall'esercizio di un'assidua attività di vi-
sti, poiché parenti e affini della ricorrente, le cui dichiara- gilanza e controllo sull'esecuzione della prestazione lavora-
zioni però risultavano confermate dallo stesso contratto di tiva — non occorre, ai fini del rigetto della domanda, che
appalto in data 7 maggio 1994 e dalla certificazione anagra- sia provata anche l'esistenza del diverso rapporto dedotto
fica, da cui emergeva la residenza della ricorrente nell'al- dalla controparte, dovendosi escludere che il mancato accer-
loggio condominiale dal 14 giugno 1994. Sulla riconducibi- tamento di quest'ultimo equivalga alla dimostrazione del-
lità per tutto il periodo evidenziato ad un rapporto di lavoro l'esistenza della subordinazione, per la cui configurabilità è
subordinato avevano certamente deposto, ad avviso della ri- necessaria la prova positiva di specifici elementi che non
corrente, le risultanze delle altre dichiarazioni testimoniali, possono ritenersi sussistenti per effetto della carenza di pro-
unitamente ai prodotti documenti, che dimostravano l'inizio va su una diversa tipologia di rapporto (in tal senso, v. pure
del rapporto all'estate dell'anno 1993. Cass. n. 2728 dell'8 febbraio 2010, id., Rep. 2010, voce cit.,
Per di più, la Corrao non disponeva di alcuna organizza- n. 818).
zione imprenditoriale, sia pure in termini minimi, e non D'altro canto, indipendentemente dal nomen iuris utiliz-
sopportava alcun rischio economico, percependo una retri- zato dalle parti nel caso di specie, con riferimento all'arco
buzione predeterminata, per cui non aveva dovuto affrontare temporale per il quale non è stata riconosciuta la natura su-
alcuna spesa, poiché i materiali di pulizia erano a carico del bordinata del rapporto, va per completezza ricordato (cfr.
condominio. Inoltre, l'obbligo di giustificare assenze ed al- Cass. n. 12519 del 21 maggio 2010, ibid., voce Appello, n.
lontanamenti all'amministratore ed ai condomini costituiva- 24) che il contratto d'appalto ed il contratto d'opera si diffe-
no un'ulteriore prova dell'esistenza di un rapporto di lavoro renziano per il fatto che nel primo l'esecuzione dell'opera
subordinato. Per tutto il periodo in contestazione i testi ave- commissionata avviene mediante un'organizzazione di me-
IL FORO ITALIANO — 2018.
495 PARTE PRIMA 496

dia o grande impresa cui l'obbligato è preposto, mentre nel liquidarsi in misura corrispondente alle retribuzioni spet-
secondo con il prevalente lavoro di quest'ultimo, pur se tanti per il periodo di mancato svolgimento dell'attività
coadiuvato da componenti della sua famiglia o da qualche lavorativa, detratto l'aliunde perceptum. (1)
collaboratore, secondo il modulo organizzativo della piccola
impresa (conforme Cass. n. 7307 del 29 maggio 2001, id.,
Rep. 2001, voce cit., n. 26). Ne deriva che non appaiono II
fondate, né altrimenti decisive le anzidette doglianze di par-
te ricorrente, fondate sull'assunto dell'impossibilità di rav- CORTE DI CASSAZIONE; sezione lavoro; ordinanza 15
visare il contratto di appalto in capo alla stessa Corrao, non dicembre 2017, n. 30238; Pres. NAPOLETANO, Rel. DE FE-
essendo ella una imprenditrice, nulla vietando, invece, che LICE, P.M. (non indicato); Comune di Novafeltria (Avv.

a
le sue prestazioni, durante il periodo luglio 1993 - febbraio- GRAZIOSI) c. Racis (Avv. MANTERO). Cassa App. Ancona

to
marzo 1998, siano state rese, più precisamente e corretta- 25 maggio 2012.

en
mente, nell'ambito del contratto tipizzato dall'art. 2222 c.c., Concorso a pubblico impiego — Ente soggetto a patto di
ossia da persona che si obbliga a compiere verso un corri- stabilità — Vincolo finanziario sopravvenuto — Vinci-

am
spettivo un'opera o un servizio, con lavoro prevalentemente tore di concorso — Diritto all'assunzione — Esclusione
proprio e senza vincolo di subordinazione nei confronti del (Cost., art. 97; y l. 27 dicembre 1997 n. 449, misure per la

on
committente. stabilizzazione della finanza pubblica, art. 39; y d.leg. 30
Dunque, il ricorso va respinto.

O
marzo 2001 n. 165, art. 6).

M abb

M
————————
In tema di accesso al lavoro pubblico contrattualizzato, va

SI
(1) I. - In senso conforme, Cass. 21 gennaio 2009, n. 1536, escluso il diritto del vincitore di concorso ad essere assun-
IO in
Foro it., Rep. 2009, voce Lavoro (rapporto), n. 763; Pret. Tori- to laddove l'ente pubblico, soggetto al c.d. «patto di stabi-

AS
no 10 maggio 1994, id., Rep. 1994, voce cit., n. 458; Pret. Roma lità», sia stato sottoposto, da disposizioni di legge soprav-
so

17 novembre 1988, id., Rep. 1989, voce cit., n. 427: in queste venute, a vincoli finanziari che ostano alla possibilità di
reclutare nuovo personale. (2)
es

pronunzie le modalità della prestazione (svolta senza vincolo di


orario né continuità, con utilizzo prevalente di mezzi propri) de-
nc

pongono per qualificare il rapporto di lavoro consistente nel-


III
D

l'attività di pulizia e/o vigilanza dell'edificio condominiale co-


co

me autonomo e non subordinato.


U

Sulla medesima linea di ragionamento, v. anche Trib. Trento CORTE DI CASSAZIONE; sezioni unite civili; sentenza
LA
IO olo

13 aprile 2000, id., Rep. 2004, voce cit., n. 735, che ravvisa per 13 dicembre 2017, n. 29916; Pres. CANZIO, Est. D'ANTO-
contro la subordinazione ove le prestazioni dell'addetta alla pu- NIO, P.M. FUZIO (concl. conf.); Università del Salento
C

lizia dei locali vengano eseguite con regolarità e continuità e in


c

(Avv. dello Stato) c. Pinto (Avv. GIANNINI). Cassa App.


O sci

mancanza di organizzazione imprenditoriale.


LO

Lecce 6 aprile 2016.


II. - Nel senso che si presume la sussistenza del rapporto di
Fa

portierato nel caso in cui l'addetto all'attività di vigilanza e cu- Concorso a pubblico impiego — Graduatoria definitiva
stodia abbia in uso l'alloggio ubicato nell'edificio condominia- — Diritto allo scorrimento — Controversia — Giuris-
le, v. Cass. 4 dicembre 1990, n. 11638, id., Rep. 1991, voce cit., dizione ordinaria (D.leg. 30 marzo 2001 n. 165, art. 63).
R

n. 443. Concorso a pubblico impiego — Bando — Offerta al


Vedi anche, per la qualificazione come subordinato del rap- pubblico — Diritto all'assunzione (Cost., art. 97; y d.leg.
porto di lavoro ove l'attività di sorveglianza e pulizia venga ef- 30 marzo 2001 n. 165, art. 35, 63).
fettuata in due palazzine contigue nella disponibilità di un unico
proprietario, Cass. 2 luglio 1991, n. 7257, id., 1992, I, 1498. La controversia in materia di diritto allo scorrimento della
III. - In generale, circa gli elementi distintivi tra rapporto di graduatoria concorsuale in presenza di posto resosi va-
lavoro subordinato e autonomo in fattispecie di attività di puli- cante a seguito delle dimissioni di un dipendente, in quan-
zia di uno stabile condominiale, v. Cass. 29 gennaio 1993, n. to equiparabile a controversia sul «diritto all'assunzione»
1094, id., Rep. 1993, voce cit., n. 468. in capo al vincitore di concorso, è devoluta alla giurisdi-
IV. - Da ultimo, in tema di qualificazione del rapporto di la- zione del giudice ordinario. (3)
voro, v. Cass. 21 luglio 2017, n. 18018, id., 2017, I, 3021, con In tema di accesso al lavoro pubblico contrattualizzato, atte-
nota di richiami. sa la natura del bando di concorso quale «offerta al pub-
blico», il vincitore della procedura vanta un diritto sogget-
tivo all'assunzione, con conseguente obbligo della pubbli-
———————— ca amministrazione, in adempimento della corrispondente
obbligazione secondo i principî di correttezza e buona fe-
de, alla costituzione del rapporto di lavoro. (4)

I
I
CORTE DI CASSAZIONE; sezione lavoro; ordinanza 29
dicembre 2017, n. 31175; Pres. NAPOLETANO, Rel. TORRI- Cass., ord. 29 dicembre 2017, n. 31175
CE, P.M. (non indicato); Min. istruzione, università e ricer-
ca (Avv. dello Stato) c. Stella (Avv. MANFREDI). Confer- Rilevato: che con la sentenza n. 1488 in data 30 dicembre
ma App. Catanzaro 30 dicembre 2011. 2011, la Corte d'appello di Catanzaro ha confermato la sen-
Concorso a pubblico impiego — Vincitore — Ritardata tenza di primo grado, che aveva condannato il ministero del-
assunzione — Risarcimento del danno — Determina- l'istruzione, università e ricerca a pagare a Luigi Francesco
zione (Cost., art. 97; y cod. civ., art. 1218; y d.leg. 30 Stella le retribuzioni non corrisposte nel periodo dal 1° set-
marzo 2001 n. 165, norme generali sull'ordinamento del tembre 2001 al 1° luglio 2007, con detrazione di quelle «me-
lavoro alle dipendenze delle amministrazioni pubbliche, dio tempore percepite» a titolo di risarcimento dei danni con-
art. 35). seguiti alla mancata comunicazione dell'invito a stipulare un
contratto di lavoro subordinato a tempo indeterminato presso
In caso di tardivo adempimento, da parte della pubblica la provincia di Rieti con decorrenza dal 1° settembre 2001;
amministrazione, dell'obbligo di assunzione del candidato che la corte territoriale ha ritenuto che: la mancata comu-
vincitore di concorso, è dovuto a quest'ultimo il risarci- nicazione allo Stella della avvenuta sua individuazione quale
mento del danno patrimoniale da ritardata assunzione, da destinatario della proposta di stipulazione di un contratto di
IL FORO ITALIANO — 2018.
497 GIURISPRUDENZA COSTITUZIONALE E CIVILE 498

lavoro a tempo indeterminato costituiva inadempimento de- to con le argomentazioni spese dalla corte territoriale, la qua-
gli obblighi contrattualmente assunti nei confronti dello Stel- le ha ritenuto provato il danno patrimoniale conseguito alla
la che aveva validamente partecipato alla procedura concor- condotta inadempiente della pubblica amministrazione con il
suale adempiendo alle formalità prescritte nel bando di con- ricorso al ragionamento presuntivo e lo ha valutato in via
corso, che doveva essere qualificato, ai sensi dell'art. 1336 equitativa, utilizzando come parametro l'entità delle retribu-
c.c., come offerta al pubblico; trattandosi di inadempimento zioni che sarebbero spettate ove la assunzione dello Stella
contrattuale conseguiva in capo al Miur l'obbligo di risarcire non fosse stata ritardata dal colpevole inadempimento della
il danno, ai sensi dell'art. 1223 c.c., nella misura corrispon- pubblica amministrazione;
dente alle retribuzioni che sarebbero state percepite con cer- che il ricorrente si è limitato a lamentare la mancanza di
tezza dallo Stella se il contratto, successivamente stipulato prova del danno e della sua entità senza censurare, quanto al-

a
con decorrenza giuridica dal 1° settembre 2001, fosse stato la prova della sussistenza del danno patrimoniale, la corret-

to
concluso sin da tale data; allo Stella, sul quale non incombe- tezza logica e giuridica del ragionamento presuntivo (Cass.
va alcun onere di attivarsi in ordine allo stato dello scorri-

en
12678/16, id., Rep. 2016, voce cit., n. 275; 3281/12, id., Rep.
mento della graduatoria, non era addebitabile alcuna colpa ai 2012, voce Dogana, n. 35; 24134/09, id., Rep. 2010, voce

am
sensi dell'art. 1227 c.c.; Successione ereditaria, n. 160; 12980/02, id., Rep. 2002, vo-
che avverso tale sentenza il Miur ha proposto ricorso affi- ce Prova civile, n. 56), e, quanto all'entità del danno, la cor-

on
dato ad un unico motivo, al quale ha opposto difese lo Stella rettezza del parametro utilizzato in sede di liquidazione equi-
con controricorso. tativa (Cass. 12253/15, id., Rep. 2015, voce Lavoro (rappor-

O
M abb
Considerato: che con l'unico motivo il ricorrente denun- to), n. 830; 18778/14, id., Le banche dati, archivio Cassazio-

M
cia, ai sensi dell'art. 360, 1° comma, n. 3, c.p.c., per viola- ne civile; 12918/10, non massimata; 1529/10, id., 2010, I,
2018);

SI
zione e falsa applicazione degli art. 1223, 2043 e 2697 c.c.
IO in
per avere la corte territoriale affermato la natura contrattuale che sulla scorta delle considerazioni svolte il ricorso deve

AS
e non extracontrattuale dell'inadempimento realizzato da es- essere rigettato.
so

sa pubblica amministrazione e per avere la stessa corte terri-


toriale liquidato in via «forfetaria» il pregiudizio subìto dallo
es

Stella. Assume che il risarcimento del danno per tardiva as- II


nc

sunzione postula l'allegazione e la prova dei pregiudizi pa-


trimoniali e non patrimoniali subiti, allegazione e prova che
D

Cass., ord. 15 dicembre 2017, n. 30238


co

lo Stella non aveva offerto, e lamenta che la corte di merito


U

non avrebbe tenuto conto del principio di sinallagamaticità Considerato: che la Corte d'appello di Ancona, con sen-
LA
IO olo

tra prestazione lavorativa e retribuzione; tenza in data 25 maggio 2012, in parziale riforma della sen-
che, in via preliminare, va rigettata l'eccezione di inam- tenza del Tribunale di Pesaro 471/11, ha accolto la domanda
C
c

missibilità del ricorso formulata dal controricorrente con ri- di costituzione del rapporto d'impiego proposta da Maria Pi-
O sci
LO

guardo all'art. 360 bis c.p.c.; na Racis vincitrice di concorso bandito dal comune di Nova-
che, anche dopo il mutamento di indirizzo, ad opera della feltria, e mai assunta, a far data dalla messa in mora (4 feb-
Fa

sentenza delle sezioni unite di questa corte n. 7155 del 2017 braio 2010) e non da quella di pubblicazione della graduato-
(Foro it., 2017, I, 1177), secondo cui lo scrutinio ex art. 360 ria (6 marzo 2009), presa a riferimento dal giudice di prime
R

bis, n. 1, c.p.c., da svolgere relativamente ad ogni singolo cure. Che, confermato in entrambi i gradi di merito il diritto
motivo e con riferimento al momento della decisione, impo- all'assunzione, il tribunale aveva condannato il comune al
ne la declaratoria d'inammissibilità e non il rigetto per mani- solo risarcimento del danno, laddove la corte d'appello, ac-
festa infondatezza (come era stato affermato da Cass., sez. cogliendo il ricorso incidentale dell'appellata, aveva emesso
un., 6 settembre 2010, n. 19051, id., 2010, I, 3333), l'art. 360 una pronuncia costitutiva del rapporto di lavoro tra la Racis e
bis c.p.c. si applica soltanto laddove la giurisprudenza della il comune appellante facendo applicazione dell'art. 2932 c.c.
Corte di cassazione già abbia giudicato nello stesso modo Che avverso tale decisione propone ricorso per cassazione
della sentenza di merito la specifica fattispecie proposta dal il comune di Novafeltria con due censure, cui resiste con
ricorrente oppure quando il caso concreto non sia stato anco- tempestivo controricorso Maria Pina Racis, la quale propone
ra deciso, ma, tuttavia, si presti palesemente ad essere facil- altresì ricorso incidentale affidato a un unico motivo, cui re-
mente ricondotto, secondo i principî applicati da detta giuris- siste il comune di Novafeltria con controricorso.
prudenza, a casi assolutamente consimili, e comunque in ba- Ritenuto: che con la prima censura il comune ricorrente
se alla logica pacificamente affermata con riguardo all'ese- deduce omessa motivazione da parte della corte territoriale
gesi di un istituto nell'ambito del quale la vicenda particolare in merito all'assenza di prova, relativa alla giustificazione
pacificamente si iscriva; evenienze, queste, che non ricorro- della mancata assunzione, attribuita a una scelta obbligata da
no nella fattispecie in esame perché le censure formulate, a precisi vincoli di legge. Che sotto diverso profilo, la censura
prescindere dalla loro fondatezza, mettono in discussione la si appunta sulla violazione di legge e del bando di concorso,
corretta applicazione dei principî di diritto già affermati da e in particolare dell'art. 6 d.leg. 165/01 e dell'art. 39 l.
questa corte in tema di risarcimento del danno da mancata o 449/97, dai quali si evince che il diniego di assunzione può
ritardata assunzione alla specifica fattispecie dedotta in giu- essere giustificato dalla limitazione del fabbisogno di perso-
dizio; nale per gli enti soggetti al c.d. patto di stabilità; e infine an-
che il motivo, nella parte in cui censura la affermata natura che sulla violazione dell'art. 10 del bando, il quale prevede-
contrattuale della responsabilità della condotta addebitata ad va, in conformità con gli obiettivi di razionalizzazione della
esso ricorrente, è infondato perché la corte territoriale ha fat- spesa pubblica per il personale, che le assunzioni dei vincito-
to corretta applicazione alla fattispecie dedotta in giudizio ri di concorso fossero condizionate ai vincoli di legge.
del principio secondo cui dall'approvazione della graduatoria Che con la seconda censura parte ricorrente lamenta omes-
discende il diritto all'assunzione del partecipante collocato in sa, insufficiente e contraddittoria motivazione in merito al
posizione utile della graduatoria, cui corrisponde l'obbligo di rigetto della domanda di qualificazione del rapporto come
adempimento dell'amministrazione assoggettato al regime di part-time da parte del giudice d'appello, in quanto domanda
cui all'art. 1218 c.c. (Cass., sez. un., 8951/07, id., Rep. 2007, nuova.
voce Impiegato dello Stato, n. 354; 1399/09, id., Rep. 2010, Che il ricorso incidentale proposto da Maria Pina Racis
voce cit., n. 449); deduce un unico motivo di doglianza, consistente nella vio-
che il motivo, nella parte in cui addebita alla corte territo- lazione dell'art. 1219, 2° comma, n. 1, c.c., censurando la
riale di avere violato i principî in tema di riparto dell'onere sentenza gravata sulla decorrenza della condanna reintegra-
della prova, quanto alla prova del danno patrimoniale ed alla toria, di undici mesi successiva alla pubblicazione della gra-
sua entità, è infondato perché il ricorrente non si è confronta- duatoria, e nella contestazione per cui, essendo stato il ritar-
IL FORO ITALIANO — 2018.
499 PARTE PRIMA 500

do causato dal fatto illecito del comune (mora ex re), non era Secondo la corte sussisteva la giurisdizione del giudice
necessaria la messa in mora, in quanto la richiesta di assun- ordinario in quanto non si trattava di valutare l'ammissibilità
zione avrebbe dovuto ritenersi già implicitamente contenuta o meno del ricorso da parte della pubblica amministrazione
nella domanda di partecipazione al concorso. allo scorrimento, in mancanza del presupposto della vacanza
Che la prima censura del ricorso principale è fondata. e disponibilità del posto, ma di coprire un posto vacante e di-
Che questa corte intende confermare il proprio orienta- sponibile già messo a concorso nella vigenza della graduato-
mento in base al quale il diritto soggettivo del vincitore di ria e, dunque, il sindacato del giudice non riguardava la fa-
pubblico concorso per il reclutamento di personale in regime coltà della pubblica amministrazione di coprire un posto con
contrattualizzato è subordinato alla permanenza, all'atto del un nuovo concorso o con lo scorrimento.
provvedimento di nomina, dell'assetto organizzativo degli La corte territoriale ha, poi, rilevato che l'università aveva

a
uffici in forza del quale il bando è stato emesso. Che «. . . nel eccepito la sopravvenuta impossibilità di coprire il posto in

to
caso in cui detto assetto sia mutato a causa dello ius super- quanto soppresso e che aveva richiamato alcune note del

en
veniens, l'amministrazione ha il potere-dovere di bloccare i Miur, con le quali era stata comunicata la sospensione di
provvedimenti dai quali possano derivare nuove assunzioni nuove procedure concorsuali e l'obbligo per le amministra-

am
che non corrispondano più alle oggettive necessità di incre- zioni di individuare gli impegni per il triennio, e che l'uni-
mento del personale, quali valutate prima della modifica del versità, sulla base delle suddette note del Miur, aveva appro-

on
quadro normativo, in base all'art. 97 Cost.» (Cass. 12697/16, vato in data 30 marzo 2005 il nuovo piano triennale di fabbi-
Foro it., Le banche dati, archivio Cassazione civile). sogno nel quale non era prevista la copertura del posto. La

O
M abb
Che il comune di Novafeltria, ente soggetto al c.d. patto di corte d'appello ha, tuttavia, affermato che l'università aveva

M
stabilità, afferma che di fronte a un limite, imposto dalla leg- omesso di produrre detta documentazione, con la conseguen-
za che tale impossibilità sopravvenuta non era stata provata.

SI
ge, alla spesa per assunzioni di nuovo personale, è stato co-
IO in
stretto, con le delibere di giunta nn. 34/09 e 13/10, a ridefini- Circa la sussistenza del diritto all'assunzione, ha rilevato

AS
re le scelte precedentemente operate nella programmazione che il bando costituiva offerta al pubblico ex art. 1336 c.c.,
so
del fabbisogno, mantenendo tra le posizioni lavorative solo che diveniva irrevocabile dal momento dell'accettazione; che
quelle imposte dalla legge, quali le educatrici degli asili nido nel bando l'università si era impegnata all'efficacia della
es

e un posto di bibliotecario senza il quale il servizio sarebbe graduatoria per due anni e, dopo l'approvazione della stessa,
nc

cessato, sacrificando la posizione di Maria Pina Racis, per- all'assunzione a tempo indeterminato; che l'università si era
ché corrispondente ad un settore, gli affari generali, già co- resa inadempiente all'obbligazione assunta alla stipula del
D
co

perto da personale. Che, pertanto, poggiando, la ratio deci- contratto definitivo, integrandosi un'ipotesi di responsabilità
U

dendi, in via prevalente, sul presunto accertamento di un mo- contrattuale e, pertanto, doveva affermarsi il diritto della Pin-
LA
IO olo

dus operandi arbitrario — se non addirittura abusivo — del to, come richiesto, all'assunzione con condanna dell'univer-
comune, essa appare censurabile per aver tenuto in scarsa sità all'adempimento dell'obbligazione.
C
c

considerazione le ragioni rappresentate negli atti difensivi Infine, la corte ha confermato la condanna dell'università
O sci

dall'appellante. Che pertanto, di fronte allo ius superveniens, all'adempimento anche delle obbligazioni economiche deri-
LO

costituito dai vincoli finanziari introdotti dalle leggi di stabi- vanti dal diritto all'assunzione e ha escluso, invece, la rile-
Fa

lità negli anni ai quali si riferisce la controversia, il diritto vanza della percezione da parte della Pinto di altri redditi,
soggettivo all'assunzione del vincitore di concorso, determi- essendo tale circostanza dedotta solo in appello e, comunque,
R

nando una spesa pubblica ritenuta non conforme alle richia- ha rilevato che, essendo la condanna pronunciata dal tribuna-
mate esigenze di riduzione dei costi, ben poteva essere sacri- le alla ricostruzione economica solo generica, l'università
ficato di fronte a superiori valori di buon andamento, effi- avrebbe potuto successivamente interloquire, senza che sul
cienza, economicità dell'agire amministrativo (art. 97 Cost.), quantum potesse opporsi alcun giudicato.
così come già affermato da questa corte. Avverso la sentenza ricorre l'università con cinque motivi.
Che la seconda censura è assorbita. Resiste la Pinto.
Che il ricorso incidentale è assorbito per effetto del- Ragioni della decisione. — 1. - Con il primo motivo l'uni-
l'accoglimento del primo motivo del ricorso principale. versità censura la dichiarata giurisdizione del giudice ordina-
Che essendo fondato il primo motivo, e assorbito il secon- rio.
do motivo del ricorso principale, e assorbito altresì il ricorso Contesta le affermazioni della corte territoriale secondo
incidentale, la sentenza va cassata con rinvio alla Corte cui non si sarebbe in presenza di un diritto allo scorrimento
d'appello di Ancona in diversa composizione. della graduatoria, ma propriamente e direttamente di un dirit-
to di essere assunto, dovendosi coprire il posto vacante e di-
sponibile messo a concorso per l'utile collocazione in gra-
III duatoria.
Secondo la ricorrente, invece, non era distinguibile il caso
Cass. 13 dicembre 2017, n. 29916 in cui il posto si fosse reso disponibile per rinuncia del candi-
dato vincitore, dal caso in cui il posto si fosse reso disponibile
Fatti di causa. — La Corte d'appello di Lecce ha confer- per ampliamento dell'organico; in entrambi i casi, qualunque
mato la sentenza del tribunale che, riconosciuta la giurisdi- fosse stata la vicenda che aveva determinato la disponibilità
zione del giudice ordinario, aveva dichiarato il diritto di Ma- dei posti successivamente al completamento della procedura
rianna Pinto all'assunzione a tempo indeterminato presso concorsuale, la pubblica amministrazione si era venuta a tro-
l'università del Salento a decorrere dal 1° febbraio 2005, vare nella necessità di dover effettuare una scelta e, cioè, in-
previa disapplicazione o annullamento di atti ostativi, e con dire un nuovo concorso o procedere allo scorrimento.
condanna dell'università ad adottare tutti i provvedimenti Nella fattispecie, inoltre, si era verificata la soppressione
necessari per l'assunzione e per il ripristino della posizione del posto sulla base delle note del ministero, a cui avevano
giuridica ed economica fin dal 1° febbraio 2005. fatto seguito le delibere dell'università, a fronte delle quali il
La corte ha esposto che la Pinto aveva partecipato ad un ricorrente poteva vantare solo un interesse legittimo.
concorso per la copertura di un posto di categoria D indetto Il motivo è infondato e va confermata la giurisdizione del
il 25 novembre 2003, collocandosi al secondo posto della giudice ordinario.
graduatoria approvata il 30 agosto 2004; che, chiaritasi la Queste sezioni unite hanno statuito che, in tema di riparto
non applicabilità alle università del blocco delle assunzioni, di giurisdizione nelle controversie relative a procedure con-
era stato stipulato il contratto con la prima classificatasi in corsuali nell'ambito del pubblico impiego c.d. privatizzato,
data 1° gennaio 2005, la quale, tuttavia, si era dimessa in da- la cognizione della domanda, avanzata dal candidato util-
ta 1° febbraio 2005 e che la Pinto, collocatasi al secondo po- mente collocato nella graduatoria finale e riguardante la pre-
sto, aveva chiesto inutilmente l'assunzione. tesa allo scorrimento della graduatoria del concorso espleta-
IL FORO ITALIANO — 2018.
501 GIURISPRUDENZA COSTITUZIONALE E CIVILE 502

to, appartiene alla giurisdizione del giudice ordinario, facen- pubblico, prima della stipula del contratto di lavoro non sus-
dosi valere, al di fuori dell'ambito della procedura concor- sisteva alcun rapporto di lavoro e, pertanto, non ricorreva al-
suale, il diritto all'assunzione (v. le sentenze di queste sez. cuna responsabilità contrattuale in capo all'università.
un. 6 maggio 2013, n. 10404, Foro it., Rep. 2013, voce Im- 3. - Con il terzo motivo denuncia violazione dell'art. 35
piegato dello Stato, n. 212; 9 febbraio 2011, n. 3170, id., d.leg. 165/01, dell'art. 15, 7° comma, d.p.r. 487/94 in rela-
Rep. 2011, voce cit., n. 252; 16 novembre 2009, n. 24185, zione all'art. 1218 c.c.
id., Rep. 2009, voce cit., nn. 305, 332, e 18 giugno 2008, n. Ribadisce che non vi era stato alcun inadempimento impu-
16527, id., 2009, I, 474). tabile all'amministrazione, non essendovi alcun obbligo di
Si è affermato (cfr. Cass. 10404/13, cit.), infatti, con rife- procedere alla stipula del contratto e, comunque, in via su-
rimento allo «scorrimento» della graduatoria approvata all'e- bordinata, aveva rilevato che la condotta della pubblica am-

a
sito della procedura concorsuale, che il fenomeno consente la ministrazione era del tutto legittima perché conforme agli atti

to
stipulazione del contratto di lavoro con partecipanti risultati di macro organizzazione con i quali aveva disposto la sop-

en
idonei e non vincitori, in forza di eventi successivi alla defi- pressione del posto.
nizione del procedimento concorsuale con l'approvazione I due motivi, congiuntamente esaminati in quanto connes-

am
della graduatoria. Ciò può avvenire o in applicazione di spe- si, sono infondati.
cifiche previsioni del bando, contemplanti l'ammissione alla Non risulta, infatti, censurabile la decisione della corte ter-
ritoriale che ha ritenuto fondata la pretesa della ricorrente di

on
stipulazione del contratto del lavoro degli idonei fino ad
esaurimento dei posti messi a concorso; ovvero perché viene essere assunta. Nella fattispecie in esame non solo il bando

O
M abb
conservata (per disposizione di atti normativi o del bando) fissava la validità della graduatoria per due anni, ma nessun

M
l'efficacia della graduatoria ai fini dell'assunzione degli ido- problema di valutazione di disponibilità o di vacanza del po-
nei in relazione a posti resisi vacanti e disponibili entro un sto, dopo l'approvazione della graduatoria, si poneva, atteso

SI
determinato periodo di tempo. IO in che il posto per il quale la Pinto ha chiesto l'assunzione era

AS
La pretesa allo «scorrimento», di conseguenza, si colloca proprio l'unico posto messo a concorso, e, dunque, vacante e
so
di per sé fuori dell'ambito della procedura concorsuale disponibile, in ordine al quale, dunque, non era necessaria
(esclusa, nella seconda delle ipotesi indicate, proprio dal- alcuna nuova determinazione della pubblica amministrazio-
es

l'ultrattività della graduatoria approvata) ed è conosciuta dal ne, che già aveva espresso le sue decisioni nello stesso ban-
do.
nc

giudice ordinario quale controversia inerente al «diritto


all'assunzione», salva la verifica del fondamento di merito Né, come si è detto, l'università ha provato atti o compor-
D
co

della domanda. tamenti che abbiano determinato il venire meno della delibe-
U

Ed infatti, come è stato più volte affermato, in tema di im- ra con cui era stato bandito il posto e, cioè, un provvedimen-
LA
IO olo

piego pubblico privatizzato, ai sensi del d.leg. 165/01, art. to di soppressione del posto.
63, sono attribuite alla giurisdizione del giudice ordinario È noto che, qualora la pubblica amministrazione abbia
C

manifestato la volontà di provvedere alla copertura di posti


c

tutte le controversie inerenti ad ogni fase del rapporto di la-


O sci

attraverso il sistema del concorso e abbia, a questo fine, pub-


LO

voro, incluse le controversie concernenti l'assunzione al la-


voro, mentre la riserva in via residuale della giurisdizione blicato un bando che contenga tutti gli elementi essenziali,
Fa

amministrativa, contenuta nel citato art. 63, 4° comma, con- prevedendo il riconoscimento del diritto del vincitore del
cerne esclusivamente le procedure concorsuali, strumentali concorso di ricoprire la posizione di lavoro disponibile, sono
rinvenibili, in un tale comportamento, gli estremi dell'offerta
R

alla costituzione del rapporto con la pubblica amministrazio-


ne, che si sviluppano fin alla approvazione della graduatoria, al pubblico, che impegna il datore di lavoro pubblico, non
ma non riguardano il successivo atto di nomina, e neppure solo al rispetto della norma con la quale ha delimitato la pro-
quello relativo alla delibera di ulteriori assunzioni mediante pria discrezionalità, ma anche ad adempiere l'obbligazione
la procedura di scorrimento della graduatoria (cfr., tra le tan- secondo correttezza e buona fede.
te, Cass. 20107/05, id., Rep. 2006, voce cit., n. 507, nonché Il superamento di un concorso pubblico, indipendentemen-
sez. un. 26272/16, id., Rep. 2016, voce cit., n. 199; te dalla nomina, invero, consolida nel patrimonio del-
10404/13, cit.; 3170/11, cit.; 24185/09, cit., e 16527/08, cit.). l'interessato una situazione giuridica individuale di diritto
L'università ha, altresì, affermato, a supporto della sua ri- soggettivo (Cass. n. 9384 del 2006, id., Rep. 2007, voce cit.,
chiesta di accertamento della giurisdizione amministrativa, n. 371; 23327/09, id., Rep. 2009, voce Concorso a pubblico
che il posto era stato soppresso e che, in tal modo, essa aveva impiego, n. 142; 21671/13, id., Rep. 2013, voce Impiegato
esercitato il proprio potere discrezionale in tema di autorga- dello Stato, nn. 316, 330; 14397/15, id., Rep. 2005, voce cit.,
nizzazione con la conseguenza che si era in presenza di una n. 248), con la conseguenza che può affermarsi che l'assun-
contestazione che investiva l'esercizio del potere del- zione della ricorrente costituisca un atto dovuto da parte del-
l'amministrazione, cui corrispondeva una situazione di inte- l'amministrazione che ha pubblicato il bando di concorso.
resse legittimo, tutelabile innanzi al giudice amministrativo In conclusione, non merita censura la decisione impugna-
ai sensi dell'art. 63, 4° comma, d.p.r. n. 165 del 2001. ta che ha riconosciuto il diritto della Pinto, legittimamente
A riguardo deve, tuttavia, osservarsi che la corte d'appello fatto valere dinanzi al giudice ordinario, ad essere assunta e
ha affermato che l'università aveva omesso di produrre la ad ottenere, perciò, la costituzione del rapporto di lavoro.
documentazione da essa citata, a conforto della sua tesi, con (Omissis)
la conseguenza che la soppressione del posto era circostanza ————————
rimasta indimostrata e tale affermazione della corte non ri-
sulta qui censurata. Anche sotto tale profilo non vi sono ra- (1-4) I. - Con la terza massima (sub III) le sezioni unite della
gioni, pertanto, per negare la giurisdizione del giudice ordi- Suprema corte applicano il costante principio giurisprudenziale
nario. in forza del quale le controversie in materia di diritto allo scor-
2. - Con il secondo motivo la ricorrente denuncia violazio- rimento della graduatoria concorsuale, approvata in via definiti-
ne dell'art. 1336 c.c. anche in relazione al 1351 c.c., nonché va e ancora vigente, appartengono alla giurisdizione del giudice
ordinario, al pari, del resto, delle controversie sul diritto all'as-
dell'art. 35 d.leg. 165/01.
sunzione del vincitore di concorso in caso di inerzia del-
Censura l'affermazione della corte che, qualificato il ban- l'amministrazione: cfr. Cass., sez. un., ord. 17 febbraio 2017, n.
do quale offerta al pubblico, aveva riconosciuto alla Pinto, 4229, Foro it., 2017, I, 1236; 6 maggio 2013, n. 10404, id., Rep.
all'esito della procedura concorsuale, il diritto all'assunzione 2013, voce Impiegato dello Stato, n. 212; 23 settembre 2013, n.
con obbligo della pubblica amministrazione alla stipula del 21671, ibid., n. 330; Trib. Catania 28 febbraio 2017, Mass. giur.
definitivo. Richiamato l'art. 35 d.leg. cit., osserva che il rap- lav., 2017, 407.
porto di lavoro con la pubblica amministrazione si costituiva Diversamente è da dirsi nel caso in cui l'amministrazione ab-
solo con la stipula del contratto individuale di lavoro e, dun- bia avviato una «nuova» procedura concorsuale in luogo dello
que, pur volendo ritenere che il bando costituisse offerta al scorrimento della graduatoria, situazione in cui la giurisdizione
IL FORO ITALIANO — 2018.
503 PARTE PRIMA 504

transita in capo al giudice amministrativo: in tal senso, Cass., go, n. 110; sez. III 7 dicembre 2010, n. 2161, id., Rep. 2011,
sez. un., 16 novembre 2017, n. 27194, Foro it., 2017, I, 3598; voce Impiegato dello Stato, n. 344; sez. IV 30 novembre 2009,
20 dicembre 2016, n. 26272, id., Rep. 2016, voce cit., n. 199; 7 n. 7497, id., Rep. 2010, voce cit., n. 440; Tar Molise 27 gennaio
ottobre 2015, n. 20079, ibid., n. 236. 2010, n. 95, id., Rep. 2011, voce cit., n. 345; Tar Puglia, sede
Lecce, sez. II, 26 febbraio 2008, n. 596, id., Rep. 2009, voce
II. - Alla stregua del principio di diritto compendiato nella cit., n. 398.
quarta massima (ancora sub III), la «privatizzazione» del rap-
porto di lavoro pubblico, pur non incidendo direttamente sulla
disciplina delle procedure concorsuali ex art. 97, 4° comma,
Cost., lo fa in via mediata, nel senso di conferire al bando di

a
concorso la natura giuridica di «offerta al pubblico».
Di conseguenza, l'amministrazione che bandisce la procedura

to
————————
concorsuale si impegna ad adempiere l'obbligazione mediante

en
l'assunzione del vincitore (titolare di un diritto soggettivo in tal
senso), a meno che tale obbligo venga meno per cause ammesse

am
dalla legge o per mutuo consenso: così Cass. 24 giugno 2014, n.
14275, id., Rep. 2014, voce cit., n. 276; 28 novembre 2011, n.

on
25045, id., 2012, I, 84; sez. un. 16 aprile 2007, n. 8951, id.,
Rep. 2007, voce cit., n. 354.

O
CORTE DI CASSAZIONE; sezioni unite civili; sentenza

M abb
27 dicembre 2017, n. 30985; Pres. CANZIO, Est. BERRINO,

M
III. - Come si evince dalla prima massima (sub I), nel caso in P.M. FUZIO (concl. diff.); Soc. Monte dei Paschi di Siena

SI
cui, pur sussistendo il diritto all'assunzione, l'amministrazione
(Avv. C. e R. SCOGNAMIGLIO) c. Cimino (Avv. GIORGIO,
IO in
ritardi ingiustificatamente la stipula del contratto di lavoro con
CASINI, PLUDERI). Cassa App. Firenze 2 luglio 2015.

AS
il vincitore di concorso, a quest'ultimo spetta il risarcimento del
so
danno, che, nel caso di specie, è equitativamente quantificato Lavoro (rapporto di) — Licenziamento disciplinare —
nella misura delle retribuzioni che sarebbero spettate in caso di Contestazione dell'addebito — Tardività — Tutela ap-
es

regolare assunzione, detratto l'aliunde perceptum: in senso con- plicabile (Cod. civ., art. 1175, 1375; y l. 20 maggio 1970
forme Cass., ord. 14 giugno 2012, n. 9807, id., Rep. 2013, voce
nc

n. 300, norme sulla tutela della libertà e dignità dei lavora-


cit., n. 249; 20 gennaio 2009, n. 1399, id., Rep. 2010, voce cit., tori, della libertà sindacale e dell'attività sindacale nei luo-
D

n. 449.
co

ghi di lavoro e norme sul collocamento, art. 7, 18; y l. 28


U

Sul parametro di quantificazione del danno da ritardata as-


giugno 2012 n. 92, disposizioni in materia di riforma del
LA

sunzione certamente più restrittivo è l'orientamento dei giudici


IO olo

amministrativi, che, negando l'identificazione fra entità del mercato del lavoro in una prospettiva di crescita, art. 1).
C

danno ed entità delle retribuzioni non erogate (configurandosi in In tema di licenziamento disciplinare, la dichiarazione giu-
c

tal caso una vera e propria restitutio in integrum), utilizzano le diziale di illegittimità del recesso determinata dal ritardo
O sci
LO

retribuzioni tabellari quale parametro di riferimento, liquidando notevole e non giustificato della contestazione del relativo
il danno nella misura del settanta per cento (cfr. Cons. Stato, addebito comporta l'applicazione della tutela indennitaria
Fa

sez. III, 28 novembre 2014, n. 5902, id., Rep. 2015, voce Danni
forte contemplata dal 5° comma dell'art. 18 dello statuto
civili, n. 225; sez. IV 4 aprile 2012, n. 1987, id., Rep. 2012, vo-
dei lavoratori. (1)
R

ce cit., n. 241), o addirittura del cinquanta per cento della retri-


buzione tabellare (cfr. Cons. Stato, sez. III, 22 luglio 2014, n.
3891, id., Rep. 2014, voce cit., n. 259; sez. IV 27 giugno 2014,
n. 3237, ibid., n. 260). Fatti di causa. — Bruno Cimino ricorse al giudice del la-
Da ultimo, nel senso che è devoluta alla giurisdizione del voro del Tribunale di Arezzo per ottenere la declaratoria di
giudice ordinario la controversia in materia di risarcimento del illegittimità del licenziamento per giusta causa intimatogli
danno derivante da ritardata assunzione del vincitore di concor- dalla Banca Monte dei Paschi di Siena s.p.a., oltre che la
so pubblico, v. Cass., sez. un., 4 aprile 2017, n. 8687, id., 2017, reintegra nel posto di lavoro, il tutto sulla base del rilievo
I, 1526, con nota di richiami. che la contestazione dell'addebito gli era stata tardivamente
formulata a distanza di circa due anni dall'avvenuta cogni-
IV. - La seconda massima (sub II) verte sull'ulteriore situa- zione, da parte della datrice di lavoro, dei fatti di rilevanza
zione in cui, a fronte dell'indizione mediante bando di un rego- disciplinare.
lare concorso, con conseguente espletamento della procedura e La domanda, introdotta in base al rito di cui alla l. n. 92
approvazione della graduatoria finale, l'amministrazione non del 2012 (legge «Fornero»), fu accolta in fase sommaria,
proceda all'assunzione di colui che si è collocato in posizione
utile allorché, nelle more della procedura, sia intervenuto uno
mentre venne rigettata dal giudice dell'opposizione, il quale
ius superveniens consistente nell'introduzione ex lege di strin- mantenne, tuttavia, ferma la declaratoria di illegittimità del
genti vincoli di natura finanziaria ostativi all'imputazione di ul- licenziamento, limitandosi ad applicare la tutela indennitaria
teriori oneri per spese di personale. cosiddetta «debole» di cui all'art. 18, 6° comma, dello statu-
Ne consegue, in presenza di simili presupposti, la legittimità to dei lavoratori.
della condotta della pubblica amministrazione volta a non as- Tale statuizione venne poi riformata in sede di gravame
sumere il vincitore del concorso, risultando conforme ai principî dalla Corte d'appello di Firenze (sentenza del 6 luglio
vigenti il sacrificio del vincitore del concorso «di fronte a supe- 2015), che dispose la reintegra del ricorrente nel posto di la-
riori valori di buon andamento, efficienza, economicità del- voro ritenendo che il licenziamento era da considerare nullo
l'agire amministrativo». per la mancanza della contestazione immediata, posto che
Per un precedente in terminis, v. Cass. 20 giugno 2016, n. l'inerzia di durata ragguardevole era significativa della ri-
12679, id., Rep. 2016, voce Impiegato dello Stato, n. 253 (cit. in nunzia della parte datoriale e comportava l'estinzione del di-
motivazione). ritto potestativo di recesso.
Il principio di diritto ricorre invece sovente nella giurispru- Avverso la sentenza della Corte d'appello di Firenze ha
denza amministrativa, secondo la quale il candidato utilmente
proposto ricorso per cassazione la Banca Monte dei Paschi
collocato nella graduatoria di un concorso non è titolare di un
diritto all'assunzione, poiché l'amministrazione ha il potere di di Siena s.p.a. con quattro motivi deducendo, tra l'altro e
non procedere alla nomina in presenza di adeguate ragioni di in- per quel che qui interessa, la violazione degli art. 7 e 18, 6°
teresse pubblico, che facciano venire meno la necessità o l'op- comma, dello statuto dei lavoratori, e lamentando l'erroneità
portunità della copertura del posto disponibile al momento della dell'applicazione della tutela reintegratoria in luogo di quel-
pubblicazione del bando: in tal senso, Cons. Stato, sez. VI, 3 lu- la indennitaria debole (art. 18, 6° comma, l. 300/70) o al più
glio 2014, n. 3359, id., Rep. 2014, voce cit., n. 227; 21 ottobre in luogo di quella indennitaria forte (art. 18, 5° comma, cita-
2011, n. 5672, id., Rep. 2012, voce Concorso a pubblico impie- ta legge).
IL FORO ITALIANO — 2018.
505 GIURISPRUDENZA COSTITUZIONALE E CIVILE 506

Ha resistito con controricorso il lavoratore, il quale ha nità risarcitoria determinata, in relazione alla gravità della
proposto a sua volta ricorso incidentale condizionato, affida- violazione procedurale, tra un minimo di sei ed un massimo
to a tre motivi, al cui accoglimento si è opposta la banca. di dodici mensilità dell'ultima retribuzione globale di fatto.
Con ordinanza n. 10159 del 21 aprile 2017 (Foro it., Le Quindi, considerato che non può esservi alcun dubbio sul
banche dati, archivio Cassazione civile) la sezione lavoro di fatto che l'intempestività della contestazione si configuri
questa corte ha rimesso gli atti al primo presidente per l'e- come vizio procedimentale, secondo la ricorrente si pervie-
ventuale assegnazione alle sezioni unite, avendo rilevato ne ad una conclusione analoga anche alla luce delle norme
come questione di massima importanza quella concernente di cui agli art. 1175 e 1375 c.c., quali referenti normativi
l'individuazione della tutela applicabile in caso di tardività della regola di tempestività della contestazione. Anche tale
della contestazione disciplinare per fatti ricadenti nella pre- disposizione sancisce regole di condotta e, dunque, di pro-

a
visione dell'art. 18 l. 300/70 nel testo vigente a seguito del- cedura, con la conseguenza che la loro ipotetica violazione

to
l'introduzione dell'art. 1, comma 42, l. 92/12, stante la non resta ascritta al genus delle violazioni procedimentali su-

en
univocità del quadro giurisprudenziale al riguardo. In tale scettibili della sola tutela indennitaria di cui al citato 6°
ordinanza si è, infatti, posto in evidenza che si registrano al comma dell'art. 18 l. 300/70. Regole di condotta la cui tra-

am
riguardo due diversi orientamenti: uno che nega il carattere sgressione non può mai condurre, secondo il presente assun-
sostanziale al vizio della intempestiva contestazione disci- to difensivo, all'invalidazione di un atto, ma solo al risarci-

on
plinare, con conseguente applicazione della tutela indennita- mento del danno.
ria, e un altro che reputa, invece, l'immediatezza della con- 3. - Inoltre, secondo la ricorrente, la tesi della nullità del li-

O
M abb
testazione alla stregua di un elemento costitutivo del licen- cenziamento, così come sostenuta nella sentenza impugnata,

M
ziamento, la cui mancanza consente l'applicazione della tu- si espone a critica sotto un ulteriore profilo, in quanto non ri-

SI
tela reintegratoria, anche nella vigenza del novellato art. 18 corre nella specie alcuna delle ipotesi integranti un vizio di
dello statuto dei lavoratori. IO in nullità alla luce degli art. 1418 e 1325 c.c. (difetto strutturale

AS
Le parti hanno depositato memoria ai sensi dell'art. 378 della fattispecie, contrarietà a norma imperativa, esistenza di
so

c.p.c. un interesse illecito), applicabili ex art. 1324 c.c. anche agli


es

Il procuratore generale ha concluso per il rigetto del ri- atti unilaterali tra vivi con contenuto patrimoniale. Erronea è
corso. ancora, secondo la ricorrente, la sentenza d'appello nel punto
nc

Ragioni della decisione. — Va premesso che il ricorso in cui si ritiene che l'inerzia della datrice di lavoro, accompa-
D

della Banca Monte dei Paschi di Siena s.p.a. è articolato su gnata dal comportamento concludente — consistente nel-
co

quattro motivi, dei quali solo il terzo inerisce in modo speci- l'aver adibito Cimino a mansioni di rilevante fiducia — possa
LA

fico alla questione devoluta all'esame delle sezioni unite di integrare un fatto negoziale di rinuncia al diritto di recesso e
IO olo

questa corte. dare luogo alla nullità di quest'ultimo. Inoltre, si ritiene non
C

1. - Con tale motivo si sostiene la violazione o falsa ap- essere conferente il richiamo al precedente 9929/04 della Su-
c

plicazione dell'art. 18, 6° comma, l. n. 300 del 1970, in re- prema corte (non massimata), che fa riferimento all'esigenza
O sci
LO

lazione all'art. 12 disp. sulla legge in generale ed ai principî di tutela dell'affidamento creatosi nel lavoratore in ordine al
in materia di rapporti tra la disciplina di legge generale e fatto che il diritto di recesso datoriale non sia più esercitato,
Fa

quella della legge speciale, oltre che dell'art. 7 l. 300/70, in in quanto la valutazione secondo buona fede della condotta
relazione agli art. 1175 e 1375 c.c. nonché agli art. 1324, del datore di lavoro non può condurre ad una qualificazione
R

1325 e 1418 c.c. di nullità del recesso. Diversamente, si ammetterebbe l'in-


Osserva la ricorrente che nell'impugnata sentenza risulta- gresso nel nostro ordinamento dell'ipotesi dell'estinzione di
no violati i principî in materia di rapporti tra legge generale una situazione giuridica soggettiva che può essere fatta di-
e legge speciale e di interpretazione della legge, laddove si pendere da un'inerzia del titolare quand'anche non si protrag-
sostiene che l'ipotesi oggetto di causa si porrebbe prima e al ga per il tempo necessario alla maturazione della prescrizio-
di fuori della casistica dell'art. 18 l. 300/70, poiché, pur sus- ne, vanificandosi l'esigenza di certezza alla quale è funziona-
sistendo il fatto e gli estremi della giusta causa, sarebbe tut- le tale istituto.
tavia venuto meno il diritto di recesso datoriale in conse- Infine, si afferma che non è condivisibile l'orientamento
guenza di un fatto negoziale di natura abdicativa, rappresen- giurisprudenziale secondo cui la tardività farebbe venir
tato dal trascorrere del tempo utile per esercitare il relativo meno uno degli elementi costitutivi del diritto di recesso e
potere, unitamente a comportamenti concludenti della stessa il corrispondente vizio dovrebbe essere verificato d'ufficio
datrice di lavoro che aveva adibito il dipendente Cimino dal giudice: orbene, proprio quest'ultima precisazione di-
Bruno a mansioni di rilevante fiducia pur dopo la scoperta mostrerebbe, secondo la difesa della banca, che la fattispe-
dei fatti oggetto di addebito disciplinare. Si obietta sul punto cie cui fanno riferimento i precedenti richiamati contempla
che la disciplina di cui all'art. 18 l. 300/70, come novellato l'insussistenza del fatto, situazione, questa, non ricorrente
all'indomani della l. 92/12, si incarica di individuare in ma- nel caso in esame, così come accertato dalla stessa corte
niera analitica ed esaustiva tutti i possibili vizi del recesso territoriale.
datoriale ed i conseguenti rimedi spettanti al lavoratore, per 4. - Con l'ordinanza interlocutoria n. 10159 del 2017, cit.,
cui rimane preclusa all'interprete la possibilità di sostenere la sezione lavoro di questa corte ha richiamato i due orien-
che un'ipotesi di nullità o illegittimità del recesso datoriale tamenti contrastanti di legittimità che si sono registrati in
debba invece trovare disciplina fuori dall'art. 18 l. 300/70. ordine alla tutela da applicare, alla luce del novellato art. 18
2. - Non condivisibile, prosegue la ricorrente, è poi l'af- dello statuto dei lavoratori, nel caso di rilevante tardività
fermazione della Corte d'appello di Firenze secondo cui la della contestazione disciplinare, dopo aver precisato che
tardiva contestazione, come quella in oggetto, non sia sem- prima della riforma introdotta dalla l. 92/12 la giurispruden-
pre suscettibile di integrare un vizio procedimentale del re- za di legittimità era concorde nel ritenere che l'immediatez-
cesso. Invero, la semplice lettura dell'art. 7 l. 300/70 rende za del provvedimento espulsivo configurasse un elemento
evidente, per la difesa della banca, che è proprio questa di- costitutivo del diritto al recesso del datore di lavoro, in
sposizione a regolamentare il procedimento che, dalla con- quanto la mancanza di tempestività della contestazione o del
testazione disciplinare, conduce all'irrogazione del licen- licenziamento induceva ragionevolmente a ritenere che il
ziamento, con la conseguenza che il ritardo nell'espleta- datore di lavoro avesse soprasseduto al licenziamento stes-
mento di questa procedura costituisce un vizio della stessa e so, considerando non grave o non meritevole della massima
trova la propria regolamentazione all'interno del 6° comma sanzione la colpa del lavoratore (in tal senso, v. Cass. n.
del nuovo art. 18, che, in caso di accertata violazione a ca- 2902 del 13 febbraio 2015, id., Rep. 2015, voce Lavoro
rattere procedurale, prevede la risoluzione del rapporto di (rapporto), n. 1204; n. 20719 del 10 settembre 2013, id.,
lavoro con riconoscimento al dipendente di una mera inden- Rep. 2013, voce cit., n. 1281; n. 1995 del 13 febbraio 2012,
IL FORO ITALIANO — 2018.
507 PARTE PRIMA 508

id., Rep. 2012, voce cit., n. 1360, e n. 13167 dell'8 giugno febbraio 2013 a Cimino Bruno per il fatto che nel periodo
2009, id., Rep. 2010, voce cit., n. 1492). febbraio-settembre 2010, in qualità di preposto alla «linea
5. - Tale orientamento è stato di recente confermato con family», aveva consentito o, comunque, favorito (coinvol-
la sentenza n. 2513 del 31 gennaio 2017 della sezione lavoro gendo il personale di sportello) la negoziazione di n. 37 as-
di questa corte (id., Le banche dati, archivio cit.), in una fat- segni bancari per complessivi euro 455.383,11 in violazione
tispecie analoga a quella oggetto del presente giudizio, in della relativa normativa, permettendo così ai clienti e non
relazione ad un licenziamento disciplinare tardivo intimato della filiale di incassare (per lo più in contanti) il retratto di
sotto la vigenza della nuova disciplina introdotta dalla l. n. numerosi titoli tratti su banche corrispondenti, spesso fuori
92 del 2012, affermandosi che un fatto non tempestivamente piazza. È, pertanto, evidente che la motivazione del licen-
contestato dal datore di lavoro non può che essere conside- ziamento intimato a Cimino esula dai casi previsti dal 1°

a
rato insussistente ai fini della tutela reintegratoria prevista comma del citato art. 18 ai fini della dichiarazione di illicei-

to
dall'art. 18 del novellato statuto dei lavoratori, trattandosi di tà o inefficacia per i quali opera la tutela reintegratoria pie-

en
violazione radicale che impedisce al giudice di valutare la na. Né, tantomeno, può sostenersi che il rilevante ritardo di
commissione effettiva dello stesso anche ai fini della scelta due anni nella contestazione dell'addebito disciplinare ri-

am
tra i vari regimi sanzionatori. Si è, in pratica, ritenuto che, spetto ai fatti in precedenza accertati possa integrare una
dal momento in cui il fatto non è stato contestato idonea- causa di nullità o inefficacia del licenziamento sanzionabile

on
mente ex art. 7 l. 300/70, lo stesso è tamquam non esset e, con l'ordine di reintegra di cui al 1° comma del novellato
quindi, insussistente ai sensi del novellato art. 18, in quanto art. 18 l. 300/70, sia perché l'ipotesi in esame non è con-

O
M abb
sul piano letterale la norma parla di insussistenza del «fatto templata tra le possibili cause di nullità o inefficacia espres-

M
contestato» (cioè contestato regolarmente) e quindi, a mag- samente previste dal citato 1° comma ai fini della predetta

SI
gior ragione, non può che riguardare anche l'ipotesi in cui il reintegra, sia perché si è in presenza di un vizio che si con-
IO in
fatto sia stato contestato in aperta violazione del citato art. 7 cretizza, in realtà, in una forma di inadempimento della par-

AS
a causa del notevole ritardo nell'elevazione dell'addebito te datoriale ai generali doveri di correttezza e buona fede nei
so

disciplinare. rapporti obbligatori che attiene propriamente alla fase suc-


es

6. - Osserva la corte che il terzo motivo del ricorso prin- cessiva ed attuativa della comunicazione del provvedimento
cipale è fondato, seppur nei limiti che di qui appresso saran- espulsivo, senza alcun concorso alla formazione della causa
nc

no specificati. che ha dato origine al recesso datoriale. In definitiva, può ri-


D

Invero, va tenuto conto del fatto che con la l. n. 92 del tenersi che si è in presenza di un vizio funzionale e non ge-
co

2012 (riforma Fornero) si assiste ad una modifica dell'art. netico della fattispecie sanzionatoria, per cui nemmeno è
condivisibile l'orientamento (Cass. n. 2513 del 31 gennaio
LA

18, nel senso che accanto alla tutela reale, la quale rappre-
IO olo

senta il massimo livello di protezione per sanzionare un ille- 2017, cit.) secondo cui il fatto non tempestivamente conte-
C

cito, viene prevista una tutela meramente indennitaria. I re- stato dal datore di lavoro dovrebbe essere considerato insus-
c

gimi di cui si parla nel nuovo art. 18 sono i seguenti: a) sistente, con violazione radicale dell'art. 7 dello statuto dei
O sci
LO

quello della tutela reintegratoria piena (disciplinato dai pri- lavoratori che impedirebbe al giudice di valutare la commis-
mi tre commi dell'art. 18); b) quello della tutela reintegrato- sione effettiva dello stesso fatto anche ai fini della scelta tra
Fa

ria attenuata (4° comma); c) quello della tutela indennitaria i vari regimi sanzionatori. Al contrario, il fatto oggetto di
forte (5° comma), che varia tra le dodici e le ventiquattro addebito disciplinare è pur sempre valutabile dal giudicante,
R

mensilità; d) quello della tutela indennitaria limitata (6° il quale dovrà solo verificare se l'inadempienza al generale
comma), che oscilla tra le sei e le dodici mensilità. principio dell'immediatezza della contestazione finisca per
L'odierna formulazione dell'art. 18 prevede una tutela inficiare la validità del licenziamento, per individuare poi il
reale piena, consistente nella reintegrazione e nel risarci- tipo di tutela applicabile.
mento del danno per l'intero periodo che va dal licenzia- 8. - Per quel che riguarda, invece, il regime della tutela
mento all'effettiva reintegra, indipendentemente dal motivo reintegratoria attenuata, il 4° comma dell'art. 18, nel testo
formalmente addotto e quale che sia il numero dei dipenden- introdotto dalla l. 92/12, stabilisce che il giudice, nelle ipo-
ti occupati dal datore di lavoro, nei casi in cui il giudice di- tesi in cui accerta che non ricorrono gli estremi del giustifi-
chiari la nullità del licenziamento perché discriminatorio ai cato motivo soggettivo o della giusta causa addotti dal dato-
sensi dell'art. 3 l. 11 maggio 1990 n. 108, ovvero intimato re di lavoro, per insussistenza del fatto contestato ovvero
in concomitanza col matrimonio ai sensi dell'art. 35 del co- perché il fatto rientra tra le condotte punibili con una san-
dice delle pari opportunità tra uomo e donna, di cui al d.leg. zione conservativa sulla base delle previsioni dei contratti
11 aprile 2006 n. 198, o in violazione dei divieti di licen- collettivi ovvero dei codici disciplinari applicabili, annulla il
ziamento di cui all'art. 54, 1°, 6°, 7° e 9° comma, t.u. delle licenziamento e condanna il datore di lavoro alla reintegra-
disposizioni legislative in materia di tutela e sostegno della zione nel posto di lavoro di cui al 1° comma e al pagamento
maternità e della paternità, di cui al d.leg. 26 marzo 2001 n. di un'indennità risarcitoria commisurata all'ultima retribu-
151, e successive modificazioni, ovvero perché riconducibi- zione globale di fatto dal giorno del licenziamento sino a
le ad altri casi di nullità previsti dalla legge o dovuto ad un quello dell'effettiva reintegrazione, dedotto quanto il lavora-
motivo illecito determinante ai sensi dell'art. 1345 c.c. tore ha percepito, nel periodo di estromissione, per lo svol-
(conclusione esclusiva del contratto per un motivo illecito gimento di altre attività lavorative, nonché quanto avrebbe
comune ad entrambe le parti) o quando il giudice dichiari potuto percepire dedicandosi con diligenza alla ricerca di
inefficace il licenziamento perché intimato in forma orale. una nuova occupazione. In ogni caso la misura dell'inden-
In caso di tutela reale piena, oltre alla reintegra, è previsto nità risarcitoria non può essere superiore a dodici mensilità
anche un risarcimento che non può mai essere inferiore a della retribuzione globale di fatto. Orbene, il caso in esame
cinque volte l'ultima retribuzione percepita dal dipendente non è riconducibile a tale previsione normativa per la sem-
al momento dell'illegittimo licenziamento, dedotto quanto plice ragione che quest'ultima presuppone che la mancanza
percepito, nel periodo di estromissione, per lo svolgimento degli estremi del giustificato motivo soggettivo o della giu-
di altre attività lavorative. sta causa sia dovuta all'insussistenza del fatto contestato
7. - Ebbene, va subito detto che il caso di cui ci si occupa ovvero alla sua ascrivibilità alle condotte punibili con una
non trova collocazione in alcuna delle ipotesi tipiche elenca- sanzione conservativa sulla base delle previsioni dei contrat-
te nel 1° comma del novellato art. 18 ai fini dell'applica- ti collettivi o dei codici disciplinari applicabili, mentre nella
bilità della tutela reale piena, rappresentando queste ultime fattispecie in esame il fatto posto a base dell'addebito era
delle specifiche ipotesi di nullità o inefficacia espressamente stato accertato prima che lo stesso venisse contestato, sep-
prefigurate dalla stessa norma. Non va, infatti, sottaciuto pur con notevole ritardo, al lavoratore, né emerge che fosse
che nel caso di specie il licenziamento venne intimato il 18 riconducibile ad una previsione collettiva di applicazione di
IL FORO ITALIANO — 2018.
509 GIURISPRUDENZA COSTITUZIONALE E CIVILE 510

sanzione conservativa. Tra l'altro, è interessante notare che preventivamente contestato l'addebito e senza averlo sentito
il 7° comma dell'art. 18 prevede che il giudice applichi la a sua difesa».
medesima disciplina di cui al 4° comma nell'ipotesi in cui Egualmente l'art. 7, 1° comma, l. n. 604 del 1966,
accerti il difetto di giustificazione del licenziamento intima- anch’esso richiamato nel 6° comma dell'art. 18 l. 300/70, si
to, anche ai sensi degli art. 4, 4° comma, e 10, 3° comma, l. limita a stabilire che ferma l'applicabilità, per il licenzia-
12 marzo 1999 n. 68, per motivo oggettivo consistente nel- mento per giusta causa e per giustificato motivo soggettivo,
l'inidoneità fisica o psichica del lavoratore, ovvero nel caso dell'art. 7 l. 20 maggio 1970 n. 300, il licenziamento per
che il licenziamento sia stato intimato in violazione dell'art. giustificato motivo oggettivo di cui all'art. 3, seconda parte,
2110, 2° comma, c.c. (recesso per decorrenza dei termini della presente legge, qualora disposto da un datore di lavoro
stabiliti dalla legge o dagli usi o secondo equità nei casi di avente i requisiti dimensionali di cui all'art. 18, 8° comma,

a
sospensione del rapporto di lavoro per infortunio, malattia, l. 20 maggio 1970 n. 300, e successive modificazioni, deve

to
gravidanza e puerperio), stabilendo, nel contempo, che il essere preceduto da una comunicazione effettuata dal datore

en
giudice può applicare la predetta disciplina nell'ipotesi in di lavoro alla direzione territoriale del lavoro del luogo dove
cui accerti la manifesta insussistenza del fatto posto a base il lavoratore presta la sua opera, e trasmessa per conoscenza

am
del licenziamento per giustificato motivo oggettivo. al lavoratore.
Ebbene, anche in tali ipotesi di giustificato motivo ogget- Ciò autorizza a ritenere che il principio della tempestività

on
tivo del licenziamento, così come nella previsione normati- della contestazione può risiedere anche in esigenze più im-
va di cui al 1° e al 4° comma del citato art. 18, si è in pre-

O
portanti del semplice rispetto delle regole, pur esse essenzia-

M abb
senza di fattispecie prefigurate dal legislatore ai fini del- li, di natura procedimentale, vale a dire nella necessità di

M
l'applicabilità della tutela reale depotenziata. garantire al lavoratore una difesa effettiva e di sottrarlo al

SI
In definitiva, l'insussistenza o la manifesta insussistenza rischio di un arbitrario differimento dell'inizio del procedi-
IO in
che legittima l'accesso alla tutela reintegratoria attenuata mento disciplinare. Si è, infatti, affermato che, in materia di

AS
non può non riguardare il difetto — nel medesimo fatto — licenziamento disciplinare, il principio dell'immediatezza
so

di elementi essenziali della giusta causa o del giustificato della contestazione mira, da un lato, ad assicurare al lavora-
es

motivo, tanto più che la riforma in esame di cui alla l. n. 92 tore incolpato il diritto di difesa nella sua effettività, così da
del 2012 non ha modificato, per quel che qui interessa, le consentirgli il pronto allestimento del materiale difensivo
nc

norme sui licenziamenti individuali, di cui alla l. n. 604 del per poter contrastare più efficacemente il contenuto degli
D

1966, laddove stabiliscono che il licenziamento del prestato- addebiti, e, dall'altro, nel caso di ritardo della contestazione,
co

re non può avvenire che per giusta causa ai sensi dell'art. a tutelare il legittimo affidamento del prestatore — in rela-
LA

2119 c.c. o per giustificato motivo. zione al carattere facoltativo dell'esercizio del potere disci-
IO olo

Quindi, nelle ipotesi (come quella oggetto di causa) in cui plinare, nella cui esplicazione il datore di lavoro deve com-
C

sia, invece, accertata la sussistenza dell'illecito disciplinare portarsi in conformità ai canoni della buona fede — sulla
c

posto a base del licenziamento, ma questo non sia stato pre- mancanza di connotazioni disciplinari del fatto incriminabi-
O sci
LO

ceduto da tempestiva contestazione, si è fuori dalla previ- le. Inoltre, tra l'interesse del datore di lavoro a prolungare le
sione di applicazione della tutela reale nella forma attenuata indagini in assenza di un'obiettiva ragione e il diritto del la-
Fa

di cui al 4° comma del novellato art. 18 dello statuto dei la- voratore ad una pronta ed effettiva difesa, non può non pre-
voratori (estesa anche all'ipotesi di cui al 7° comma concer- valere la posizione di quest'ultimo, tutelata ex lege, senza
R

nente il licenziamento per giustificato motivo oggettivo) che che abbia valore giustificativo, a tale fine, la complessità
è, invece, contemplata per il caso di licenziamento ritenuto dell'organizzazione aziendale (v., in tal senso, Cass. n.
gravemente infondato in considerazione dell'accertata in- 13167 dell'8 giugno 2009, cit.).
sussistenza (o manifesta insussistenza per l'ipotesi di cui al A ben vedere il fondamento logico-giuridico della regola
citato 7° comma) del fatto. generale della tempestività della contestazione disciplinare
9. - Così escluso che la tardività della contestazione del- non soddisfa solo l'esigenza di assicurare al lavoratore in-
l'illecito disciplinare possa essere sanzionata attraverso il colpato l'agevole esercizio del diritto di difesa, quando que-
rimedio della tutela reale piena o depotenziata di cui all'art. sto possa essere compromesso dal trascorrere di un lasso di
18 — nel testo vigente a seguito della riforma introdotta tempo eccessivo rispetto all'epoca di accertamento del fatto
dalla l. n. 92 del 2012 —, resta il problema di stabilire a oggetto di addebito, ma appaga anche l'esigenza di impedire
quale forma di tutela indennitaria far ricorso, se cioè a quel- che l'indugio del datore di lavoro possa avere effetti intimi-
la forte, di cui al 5° comma, o a quella debole, di cui al 6° datori, nonché quella di tutelare l'affidamento che il dipen-
comma dell'art. 18 l. 300/70. dente deve poter fare sulla rinuncia dello stesso datore di la-
La soluzione del problema discende sostanzialmente dalla voro a sanzionare una mancanza disciplinare allorquando
valenza che si intende attribuire al principio della tempesti- questi manifesti, attraverso la propria inerzia protratta nel
vità della contestazione dell'illecito disciplinare, nel senso tempo, un comportamento in tal senso concludente.
che se, per un verso, è certo che l'obbligo della contestazio- 10. - In definitiva, la violazione della procedura di cui
ne tempestiva dell'addebito rientra nel procedimento disci- all'art. 7 dello statuto dei lavoratori, alla quale il novellato
plinare di cui all'art. 7 l. n. 300 del 1970, d'altro canto, è 6° comma dell'art. 18 riconduce l'applicabilità della tutela
pur vero che ciò non implica automaticamente che la viola- indennitaria debole unitamente ai casi di violazione della
zione del principio della tempestività della contestazione di- procedura di cui all'art. 7 l. 604/66 e di inefficacia per vio-
sciplinare, così come elaborato dalla giurisprudenza, debba lazione del requisito della motivazione di cui all'art. 2, 2°
essere sempre sanzionata attraverso il meccanismo del- comma, l. 604/66, è da intendere, ai fini sanzionatori che qui
l'indennità attenuata, di cui al 6° comma del citato art. 18, rilevano, come violazione delle regole che scandiscono le
per il solo fatto che tale norma contempla, tra le ipotesi di modalità di esecuzione dell'intero iter procedimentale nelle
applicazione di tale più lieve sanzione, quelle derivanti dalla sue varie fasi, mentre la violazione del principio generale di
violazione delle procedure di cui all'art. 7 stessa l. n. 300 carattere sostanziale della tempestività della contestazione
del 1970 e dell'art. 7 l. 15 luglio 1966 n. 604, unitamente al- quando assume il carattere di ritardo notevole e non giustifi-
la violazione del requisito della motivazione. cato è idoneo a determinare un affievolimento della garanzia
Invero, il principio della tempestività della contestazione per il dipendente incolpato di espletare in modo pieno una
lo si desume dal contesto della lettura della norma di cui difesa effettiva nell'ambito del procedimento disciplinare,
all'art. 7 l. 300/70, dal momento che questa non lo enunzia garanzia, quest'ultima, che non può certamente essere vani-
in maniera espressa, limitandosi solo a prevedere quanto se- ficata da un comportamento del datore di lavoro non im-
gue: «Il datore di lavoro non può adottare alcun provvedi- prontato al rispetto dei canoni di correttezza e buona fede di
mento disciplinare nei confronti del lavoratore senza avergli cui agli art. 1175 e 1375 c.c.
IL FORO ITALIANO — 2018.
511 PARTE PRIMA 512

In effetti, la mancanza di tempestività della contestazione certata contrarietà del comportamento del datore di lavoro ai
disciplinare può indurre nelle suddette ipotesi a ritenere, fi- canoni di correttezza e buona fede, la conclusione non può
no a quando la stessa non venga eseguita, che il datore di essere che l'applicazione del 5° comma dell'art. 18 dello
lavoro voglia soprassedere al licenziamento ritenendo non statuto dei lavoratori.
grave o comunque non meritevole della massima sanzione la Diversamente, qualora le norme di contratto collettivo o
colpa del lavoratore, con la precisazione che detto requisito la stessa legge dovessero prevedere dei termini per la conte-
va inteso in senso relativo, come costantemente affermato in stazione dell'addebito disciplinare, la relativa violazione
diversi precedenti di legittimità, potendo essere compatibile verrebbe attratta, in quanto caratterizzata da contrarietà a
con un intervallo di tempo, più o meno lungo, quando l'ac- norma di natura procedimentale, nell'alveo di applicazione
certamento e la valutazione dei fatti richiedano uno spazio del 6° comma del citato art. 18 che, nella sua nuova formu-

a
temporale maggiore ovvero quando la complessità della lazione, è collegato alla violazione delle procedure di cui

to
struttura organizzativa dell'impresa possa far ritardare il all'art. 7 l. n. 300 del 1970 e dell'art. 7 l. n. 604 del 1966.

en
provvedimento di recesso, restando comunque riservata al 12. - In definitiva, il principio di diritto che va affermato
giudice del merito la valutazione delle circostanze di fatto nel caso di specie è il seguente: «La dichiarazione giudiziale

am
che in concreto giustificano o meno il ritardo. di risoluzione del licenziamento disciplinare conseguente
Quindi, la violazione derivante dalla tardività notevole e all'accertamento di un ritardo notevole e non giustificato

on
ingiustificata della contestazione disciplinare è sanzionabile della contestazione dell'addebito posto a base dello stesso
provvedimento di recesso, ricadente ratione temporis nella

O
alla stregua del 5° comma del citato art. 18, da ritenersi

M abb
espressione della volontà del legislatore di attribuire alla disciplina dell'art. 18 l. n. 300 del 1970, così come modifi-

M
c.d. tutela indennitaria forte una valenza di carattere genera- cato dal comma 42 dell'art. 1 l. n. 92 del 28 giugno 2012,

SI
le, secondo il quale il giudice, nelle altre ipotesi in cui ac- comporta l'applicazione della sanzione dell'indennità come
IO in
certa che non ricorrono gli estremi del giustificato motivo prevista dal 5° comma dello stesso art. 18 l. 300/70».

AS
soggettivo o della giusta causa addotti dal datore di lavoro, Pertanto, l'impugnata sentenza va cassata in relazione
so

dichiara risolto il rapporto di lavoro con effetto dalla data all'accoglimento, nei limiti come sopra specificati, del terzo
es

del licenziamento e condanna il datore di lavoro al paga- motivo del ricorso della Banca Monte dei Paschi di Siena
mento di un'indennità risarcitoria onnicomprensiva deter- s.p.a., rimanendo, di conseguenza, assorbito l'esame degli
nc

minata tra un minimo di dodici e un massimo di ventiquattro altri motivi del ricorso principale e del ricorso incidentale,
D

mensilità dell'ultima retribuzione globale di fatto, in rela- per cui la causa va rinviata per la trattazione del merito alla
co

zione all'anzianità del lavoratore e tenuto conto del numero Corte d'appello di Firenze in diversa composizione che, at-
LA

dei dipendenti occupati, delle dimensioni dell'attività eco- tenendosi al suddetto principio di diritto, provvederà anche
IO olo

nomica, del comportamento e delle condizioni delle parti, in ordine alle spese del giudizio di legittimità.
C

con onere di specifica motivazione a tale riguardo.


c

————————
O sci

11. - In sostanza, tirando le somme di quanto fin qui det-


LO

to, può affermarsi che ciò che rileva dal punto di vista disci- (1) I. - La sezione lavoro della corte (con ord. 21 aprile 2017,
Fa

plinare è un inadempimento, vale a dire una mancata o ine- n. 10159, Foro it., Le banche dati, archivio Cassazione civile, e
satta esecuzione della prestazione che abbia arrecato pre- Mass. giur. lav., 2017, 489, con nota di C. PISANI) aveva solle-
giudizio all'interesse del datore di lavoro-creditore e di cui citato il primo presidente a rimettere alle sezioni unite la que-
R

il prestatore di lavoro debba essere ritenuto responsabile. stione di particolare importanza concernente la natura del vizio
Tuttavia, se da una parte rileva l'interesse del datore di lavo- del licenziamento irrogato a seguito di tardiva contestazione.
ro al funzionamento complessivo dell'impresa, dall'altra an- Ciò perché aveva censito l'esistenza di due distinti orienta-
che il datore di lavoro è tenuto all'osservanza di quei fon- menti: uno, che ritiene che la tardività e della contestazione e del
damentali precetti che presiedono all'attuazione dei rapporti licenziamento si colloca sul piano di conformazione al principio
obbligatori e contrattuali e che sono scolpiti negli art. 1175 generale di correttezza e buona fede nell'attuazione del rapporto
e 1375 c.c., vale a dire i precetti di correttezza e buona fede, di lavoro, sicché non riguarda l'insussistenza del fatto contestato;
l'altro, secondo cui la contestazione intempestiva, indipendente-
quanto mai importanti nell'esercizio del potere disciplinare mente dalla sussistenza della condotta, comporta un mutamento
atto ad incidere sulle sorti del rapporto e sulle relative con- di valutazione di gravità di questa da parte del datore di lavoro
seguenze giuridiche ed economiche, ragion per cui deve es- che l'ha subita in un momento successivo a quello in cui era stata
sere improntato alla massima trasparenza. Quindi, se il dato- invece manifestata con disinteresse per l'inadempimento ed un
re di lavoro vìola tali doveri, ritardando oltremodo e senza interesse invece alla prosecuzione del rapporto.
un'apprezzabile giustificazione la contestazione disciplina-
re, il problema non è più quello della violazione dell'art. 7 II. - La corte risponde osservando anzitutto che l'interpreta-
dello statuto dei lavoratori, quanto piuttosto l'altro del- zione letterale del testo novellato dell'art. 18 dello statuto dei
l'interpretazione secondo buona fede della volontà delle lavoratori esclude applicazioni della tutela reintegratoria ad ipo-
parti nell'attuazione del rapporto di lavoro. Invero, posto tesi diverse da quelle espressamente contemplate.
che l'obbligazione dedotta in contratto ha lo scopo di soddi- Ad ogni modo, prosegue, sul piano disciplinare ciò che rileva
sfare l'interesse del creditore della prestazione, l'inerzia del è l'inadempimento del lavoratore. Al cospetto di esso, la con-
datore di lavoro di fronte alla condotta astrattamente ina- dotta del datore si deve ispirare ai precetti di correttezza e buona
dempiente del lavoratore può essere considerata quale di- fede che governano l'attuazione dei rapporti obbligatori; ma la
chiarazione implicita, per facta concludentia, dell'insussi- violazione di questi principî determina, a dire della corte, un vi-
stenza in concreto di alcuna lesione del suo interesse. E se è zio «funzionale e non genetico della fattispecie sanzionatoria».
vero che ciascun contraente deve restare vincolato agli effet- La pregnanza delle ragioni poste a fondamento del principio di
tempestività, ossia la garanzia del diritto di difesa del lavoratore e
ti del significato socialmente attribuibile alle proprie dichia-
la necessità di evitare che l'indugio del datore produca effetti in-
razioni e ai propri comportamenti, la successiva e tardiva timidatori, tuttavia, inducono la corte a riconoscere la c.d. tutela
contestazione disciplinare non può che assumere il valore di indennitaria forte, che il 5° comma del novellato art. 18 dello sta-
un inammissibile venire contra factum proprium, la cui por- tuto dei lavoratori contempla per le «altre ipotesi in cui [il giudi-
tata di principio generale è stata ormai riconosciuta dalla ce] accerta che non ricorrono gli estremi del giustificato motivo
giurisprudenza di legittimità argomentando proprio sulla soggettivo o della giusta causa addotti dal datore di lavoro».
scorta della sua contrarietà ai principî di buona fede e cor-
rettezza di cui agli art. 1175 e 1375 c.c. Con la conseguenza III. - La soluzione può apparire per qualche verso compro-
che, sussistendo l'inadempimento posto a base del licenzia- missoria.
mento, ma non essendo tale provvedimento preceduto da Se, difatti, a dire della corte, quel che rileva è il fatto discipli-
una tempestiva contestazione disciplinare a causa dell'ac- narmente rilevante, la condotta del datore intesa a contestare il
IL FORO ITALIANO — 2018.
513 GIURISPRUDENZA COSTITUZIONALE E CIVILE 514

fatto per poi sanzionarlo si pone al di fuori di esso; e la stessa datoriale alla reintegrazione del lavoratore nel posto di lavoro e
violazione dei principî di correttezza e buona fede non può che al versamento dei contributi previdenziali e assistenziali fino al
riguardare la condotta del datore, non già il fatto che si è ormai giorno dell'effettiva reintegra.
prodotto. Al più, come la stessa corte puntualizza, l'inerzia del
datore può esprimere, se qualificabile come silenzio significati- VIII. - Sulla medesima falsariga si colloca Cass. 13 febbraio
vo in presenza di altri elementi, la volontà incompatibile con 2015, n. 2902, id., Rep. 2015, voce cit., n. 1204, citata in moti-
quella di sanzionare il fatto, ma non certo eliminare la connota- vazione, secondo cui, in materia di licenziamento disciplinare,
zione di gravità dell'inadempimento o, addirittura, l'inadempi- l'immediatezza della contestazione integra elemento costitutivo
mento stesso. del diritto di recesso del datore di lavoro in quanto, per la fun-
Occorrerebbe inoltre riflettere sulla modifica della colloca- zione di garanzia che assolve, l'interesse del datore di lavoro

a
zione della condotta del datore, logicamente e cronologicamente all'acquisizione di ulteriori elementi a conforto della colpevo-
successiva al fatto, in base alle ragioni poste a fondamento del lezza del lavoratore non può pregiudicare il diritto di que-

to
principio di tempestività. st'ultimo ad una pronta ed effettiva difesa, sicché, ove la conte-

en
Se la violazione del procedimento in questione concreta un stazione sia tardiva, resta precluso l'esercizio del potere e la
vizio funzionale e non genetico della fattispecie sanzionatoria, sanzione irrogata è invalida (nella specie, relativa ad un dipen-

am
come la stessa corte ritiene, è arduo sostenere che essa possa dente bancario, la Suprema corte ha ritenuto tardiva la contesta-
produrre effetti sull'esistenza dell'inadempimento, che è pur zione, in quanto intervenuta dopo oltre un anno e quattro mesi

on
sempre la genesi della fattispecie. dalla conoscenza dei fatti, non avendo, inoltre, la banca fornito
Destinata a far discutere è quindi l'applicazione del 5° com- prova della data di conclusione dell'accertamento ispettivo).

O
M abb
ma dell'art. 18 dello statuto: si tratta pur sempre di violazione

M
del procedimento, sia pure grave per la rilevanza degli interessi IX. - In tema, Cass. 10 settembre 2013, n. 20719, id., Rep.
che il procedimento, con riferimento al profilo della tempestivi-

SI
2013, voce cit., n. 1281, citata in motivazione, secondo cui, in
tà della sua promozione, presidia. IO in tema di licenziamento disciplinare, l'immediatezza del provve-

AS
dimento espulsivo rispetto alla mancanza addotta a sua giustifi-
so
IV. - In precedenza, v. Cass. 26 agosto 2016, n. 17371, Foro cazione ovvero a quello della contestazione, si configura quale
it., Le banche dati, archivio cit., secondo cui il difetto di tempe- elemento costitutivo del diritto al recesso del datore di lavoro, in
es

stività tanto della contestazione quanto, rispetto a questa, del quanto la non immediatezza della contestazione o del provve-
provvedimento espulsivo, una volta esclusa la rilevanza quale dimento espulsivo induce ragionevolmente a ritenere che il da-
nc

elemento sintomatico di una volontà del datore di lavoro abdica- tore di lavoro abbia soprasseduto al licenziamento, reputando
D

tiva della reazione disciplinare e dello stesso potere di recesso non grave o comunque non meritevole della massima sanzione
co

(a cui sarebbe conseguente l'applicazione della tutela reintegra- la colpa del lavoratore, con la precisazione che detto requisito
LA

toria attenuata di cui al 4º comma), va circoscritto nell'ambito va inteso in senso relativo, potendo essere compatibile con un
IO olo

del vizio procedurale, con conseguente applicazione del 6º intervallo di tempo, più o meno lungo, quando l'accertamento e
comma dell'art. 18 dello statuto dei lavoratori. la valutazione dei fatti richieda uno spazio temporale maggiore
C
c

Vedi anche Cass. 16 agosto 2016, n. 17113, id., Rep. 2016, ovvero quando la complessità della struttura organizzativa del-
O sci
LO

voce Lavoro (rapporto), n. 963, secondo cui la violazione del l'impresa possa far ritardare il provvedimento di recesso, re-
termine per l'adozione del provvedimento conclusivo del proce- stando comunque riservata al giudice del merito la valutazione
Fa

dimento disciplinare, stabilito dalla contrattazione collettiva delle circostanze di fatto che in concreto giustificano o meno il
(nella specie, dall'art. 8, 4º comma, c.c.n.l. metalmeccanici), è ritardo (nella specie, la Suprema corte, nel rigettare il ricorso, ha
R

idonea a integrare una violazione della procedura di cui all'art. ritenuto corretta la declaratoria di illegittimità del licenziamento
7 dello statuto dei lavoratori, tale da rendere operativa la tutela di un lavoratore postale — irrogato a due mesi di distanza dalla
prevista dall'art. 18, 6º comma, stesso statuto, come modificato contestazione —, tenuto conto che il dipendente si era assunto
dalla l. n. 92 del 2012. la responsabilità dell'ammanco di denaro, già compiutamente
ripianato prima della contestazione, e che, anche dopo que-
V. - Più radicale Cass. 31 gennaio 2017, n. 2513, id., Le ban- st'ultima, lo stesso era stato adibito — quasi a conferma della
che dati, archivio cit., citata — e disattesa — in motivazione, fiducia del datore di lavoro — nelle medesime mansioni di spor-
secondo cui un fatto non tempestivamente contestato ex art. 7 tello comportanti una responsabilità di cassa).
dello statuto dei lavoratori non può che essere considerato «in-
sussistente», trattandosi di una violazione formale o procedurale X. - Conf., Cass. 8 giugno 2009, n. 13167, id., Rep. 2010, vo-
a carattere radicale che, coinvolgendo i diritti di difesa del lavo- ce cit., n. 1492, citata in motivazione, e 28 settembre 2002, n.
ratore, impedisce l'accertamento del fatto; l'insussistenza del 14074, id., Rep. 2003, voce cit., n. 1694.
fatto contestato a maggior ragione non può che riguardare anche
l'ipotesi in cui il fatto sia stato contestato abnormemente, in XI. - Sulla nozione di fatto disciplinarmente rilevante, v.
aperta violazione dell'art. 7. Cass. 13 ottobre 2015, n. 20540, id., 2015, I, 3830, con osserva-
Conf., nella giurisprudenza di merito, Trib. Taranto 21 aprile zioni di A.M. PERRINO e nota di V. FERRARI, secondo cui, in
2017, Notiziario giurisprudenza lav., 2017, 476, con riguardo al tema di licenziamento per giusta causa o giustificato motivo
contratto a tutele crescenti. soggettivo, la completa irrilevanza giuridica del fatto equivale
alla sua insussistenza materiale e dà perciò luogo alla tutela
VI. - In posizione intermedia, Cass. 14 dicembre 2016, n. reintegratoria anche a seguito della riforma Fornero.
25745, Foro it., Rep. 2016, voce cit., n. 1285, secondo cui il ra- Conf., Cass. 20 settembre 2016, n. 18418, id., Rep. 2016, vo-
dicale difetto di contestazione dell'infrazione determina l'inesi- ce cit., n. 1290, secondo cui l'insussistenza del fatto contestato,
stenza dell'intero procedimento, e non solo l'inosservanza delle di cui all'art. 18 dello statuto dei lavoratori, come modificato
norme che lo disciplinano, con conseguente applicazione della dall'art. 1, comma 42, l. n. 92 del 2012, comprende l'ipotesi del
tutela reintegratoria, di cui al 4° comma dell'art. 18 l. n. 300 del fatto sussistente ma privo del carattere di illiceità, sicché in tale
1970, come modificato dalla l. n. 92 del 2012, richiamata dal 6° ipotesi si applica la tutela reintegratoria, senza che rilevi la di-
comma del predetto articolo per il caso di difetto assoluto di versa questione della proporzionalità tra sanzione espulsiva e
giustificazione del provvedimento espulsivo, tale dovendosi ri- fatto di modesta illiceità (in applicazione di tale principio, la
tenere un licenziamento disciplinare adottato senza alcuna con- Suprema corte ha confermato la sentenza di merito che aveva
testazione di addebito. reintegrato il lavoratore, cui era stato contestato di essere male-
ducato con il personale che aveva il compito di formare, di aver
VII. - Cass. 9 luglio 2015, n. 14324, ibid., n. 1307, invece, rifiutato di ridiscutere il trattamento di c.d. superminimo e di
non prende espressamente posizione, limitandosi ad affermare aver lamentato il demansionamento, ritenendo tali condotte pri-
che l'illegittimità del licenziamento per violazione del principio ve dei caratteri dell'antigiuridicità ed illiceità), nonché 26 mag-
di tempestività non rientra nell'ambito delle previsioni del 4° gio 2017, n. 13383, id., Le banche dati, archivio cit.
comma del novellato art. 18 l. n. 300 del 1970, né in altra delle Vedi anche Cass. 25 maggio 2017, n. 13178, ibid., secondo
ipotesi contemplate da tale norma che prevedano, oltre al paga- cui l'art. 18 dello statuto dei lavoratori, come modificato dal-
mento di un'indennità risarcitoria, anche la condanna della parte l'art. 1, comma 42, l. n. 92 del 2012, riconosce, al 4° comma, la
IL FORO ITALIANO — 2018.
515 PARTE PRIMA 516

tutela reintegratoria in caso di insussistenza del fatto contestato, 31 luglio 2013 dalla sig. V.F. dinanzi al Kreisgericht St. Gal-
nonché nelle ipotesi in cui il fatto contestato sia sostanzialmente len e ha disposto, di conseguenza, la sospensione del proces-
irrilevante sotto il profilo disciplinare o non imputabile al lavo- so.
ratore; la non proporzionalità della sanzione rispetto al fatto 4. - Il L. ha proposto ricorso per cassazione affidato a due
contestato ed accertato rientra nel suddetto 4° comma quando motivi, con il quale ha chiesto l'annullamento dell'ordinanza
questa risulti dalle previsioni dei contratti collettivi ovvero dei emessa dalla Corte d'appello di Trento, così revocandola ed
codici disciplinari applicabili, che stabiliscano per esso una san- adottando ogni provvedimento di rito anche con rinvio al
zione conservativa, diversamente verificandosi le «altre ipotesi» giudice di merito.
di non ricorrenza del giustificato motivo soggettivo o della giu-
sta causa per le quali il 5° comma dell'art. 18 prevede la tutela L'intimata si è difesa con controricorso, deducendo l'i-
nammissibilità del ricorso per tardività e comunque la sua in-

a
indennitaria c.d. forte.
fondatezza.

to
XII. - In dottrina, L. DI PAOLA, L'inefficacia del licenziamento 5. - Il procuratore generale, nel richiesto parere, ha ritenu-

en
disciplinare per violazione del requisito di motivazione e della to che il ricorso non investisse la giurisdizione, ma assumes-
procedura di cui all'art. 7 dello statuto dei lavoratori, in <www. se i tratti del regolamento necessario di competenza, avendo

am
giustiziacivile.com>, 23 maggio 2014; C. PISANI, «Tardività- ad oggetto il provvedimento di sospensione del procedimen-
ingiustificatezza» e «tardività-vizio procedurale» del licenziamen- to, e, previa conversione del ricorso in istanza di regolamen-

on
to disciplinare e relative sanzioni, in Mass. giur. lav., 2014, 289; to di competenza, sussistendone i presupposti, ha concluso
M. NARDIN, Il datore di lavoro e l'asso nella manica. Il licenzia- per il suo rigetto.

O
M abb
mento per giusta causa e la tardività della contestazione, in 6. - Con ordinanza interlocutoria in data 2 maggio 2016 (n.

M
<www.questionegiustizia.it>, 20 febbraio 2017. [A.M. PERRINO] 8619, Foro it., Le banche dati, archivio Cassazione civile) la

SI
sesta sezione civile di questa corte rimetteva la causa al pri-
IO in mo presidente per l'eventuale assegnazione alle sezioni unite

AS
civili, in ragione della questione di giurisdizione sollevata
so

————————
dal ricorrente, ed al contempo per la soluzione della questio-
ne di massima di particolare importanza ai sensi dell'art.
es

374, 2° comma, ultima parte, c.p.c.


nc

Le parti hanno depositato memorie ai sensi dell'art. 378


D

c.p.c.
co

CORTE DI CASSAZIONE; sezioni unite civili; sentenza 22 Ragioni della decisione. — 1. - Con il primo motivo il ri-
U

dicembre 2017, n. 30877; Pres. RORDORF, Est. CAMPANILE, corrente, deducendo violazione degli art. 6, 7, 14, 17 e 19 del
LA
IO olo

P.M. GIACALONE (concl. conf.); L. (Avv. CESCHINI) c. F. regolamento Ue n. 2201 del 2003, sostiene che erroneamente
(Avv. PACIFICI, WALLNOFER) e altra. Dichiara inammissi- la corte d'appello avrebbe escluso l'applicabilità del citato
C
c

bile ricorso avverso App. Trento-Bolzano 10 marzo 2015. regolamento n. 2201, valorizzando la circostanza che i co-
O sci
LO

niugi, ancorché cittadini italiani, erano entrambi residenti in


Competenza civile — Litispendenza internazionale — So- Svizzera: al contrario, la norma comunitaria, anche in base
Fa

spensione del giudizio italiano — Regolamento di com- alla giurisprudenza della Corte di giustizia, si applica ai cit-
petenza (Cod. proc. civ., art. 41, 42; y l. 31 maggio 1995 tadini dell'Unione europea.
n. 218, riforma del sistema italiano di diritto internazionale
R

In applicazione del richiamato regolamento dovrebbe poi


privato, art. 7).
ritenersi sussistente la giurisdizione esclusiva del giudice ita-
L'accertamento di una situazione di litispendenza internazio- liano, che opererebbe anche in riferimento ai provvedimenti
nale non configura una questione di giurisdizione, concre- attinenti alla prole.
tandosi piuttosto in un'ipotesi di sospensione del processo 2. - Con la seconda censura si prospetta omesso esame di
censurabile con regolamento necessario di competenza. (1) un fatto decisivo per il giudizio, nonché violazione degli art.
115 e 116 c.p.c.: la corte d'appello non avrebbe in alcun mo-
do esaminato la documentazione relativa a una lettera del tri-
Fatti di causa. — 1. - Il sig. A.L. adiva il Tribunale di bunale svizzero con allegata decisione con cui detto giudice
Bolzano, chiedendo che fosse pronunciata la separazione aveva sospeso il giudizio: a fronte di tale circostanza, la so-
personale dalla moglie V.F. e che fossero adottate le connes- spensione disposta con l'ordinanza impugnata avrebbe de-
se statuizioni relative all'affidamento e al mantenimento del- terminato una situazione di stallo, in relazione alla quale
la figlia minore A.V. maggiormente si imporrebbe la prosecuzione del giudizio
La convenuta, costituendosi in giudizio, eccepiva prelimi- davanti al giudice italiano.
narmente il difetto di giurisdizione del giudice italiano, non- 3. - Queste sezioni unite sono chiamate a risolvere la que-
ché la litispendenza rispetto ad un procedimento preceden- stione — la cui soluzione, come si vedrà, è pregiudiziale ri-
temente radicato tra le parti in Svizzera, comunque conte- spetto all'esame dei motivi di ricorso, interferendo sulla loro
stando le deduzioni attoree anche nel merito. ammissibilità — inerente al rimedio di cui le parti dispongo-
2. - Con sentenza in data 6 ottobre 2014 il Tribunale di no nei confronti di un provvedimento che abbia disposto,
Bolzano dichiarava il difetto di giurisdizione del giudice ita- come nella specie, la sospensione del giudizio a seguito del
liano, essendo entrambe le parti residenti in Svizzera, nonché rilievo della ricorrenza di litispendenza internazionale.
la litispendenza in relazione al procedimento già pendente 3.1. - L'ordinanza di rimessione ha posto il seguente que-
dinanzi all'autorità giudiziaria svizzera. sito: «Se è vero che nel caso di litispendenza internazionale,
3. - La Corte d'appello di Trento, sezione distaccata di atteso che il giudice successivamente adìto deve sospendere
Bolzano, pronunciando nella causa a seguito di impugnazio- il processo fino a che quello adìto per primo non abbia af-
ne proposta dal L., ha preliminarmente ritenuto sussistente la fermato la propria giurisdizione, non si disciplini una ipotesi
giurisdizione italiana in ordine a cause di separazione e di- di sospensione necessaria del processo, ma una questione di
vorzio di cittadini italiani residenti all'estero in paese extra giurisdizione, comportando un difetto temporaneo di que-
Ue ai sensi tanto dell'art. 32 l. 218/95, quanto dell'art. 3, lett. st'ultima, in quanto volta a privare il giudice successivamen-
b), del regolamento Ce 2201/2003, rilevando, tuttavia, che te adìto della sua potestas iudicandi sino a che non sia com-
tale circostanza non comportava l'esclusione della giurisdi- piuto l'accertamento della competenza del giudice preventi-
zione in capo ad altro Stato, precedentemente adìto, dove en- vamente adìto».
trambi i coniugi, cittadini italiani, erano residenti. La sesta sezione civile, invero, a fronte delle conclusioni
Quindi, con l'ordinanza indicata in epigrafe, ha accertato e scritte del procuratore generale, nelle quali si sosteneva che
dichiarato la litispendenza internazionale ai sensi dell'art. 7 nel ricorso proposto dal L. dovesse ravvisarsi un'istanza di
l. 218/95 in relazione al procedimento già promosso in data regolamento di competenza, avente ad oggetto il provvedi-
IL FORO ITALIANO — 2018.
517 GIURISPRUDENZA COSTITUZIONALE E CIVILE 518

mento di sospensione del procedimento, ha ritenuto, al con- la sospensione» (Cass., sez. un., 13 febbraio 1998, n. 1514,
trario, che la questione posta dal ricorrente riguardasse pro- id., Rep. 1998, voce cit., nn. 59, 67).
prio la giurisdizione e ha in proposito richiamato il principio Tale orientamento venne confermato negli anni successivi,
affermato da queste sezioni unite con le ordinanze in data 8 con numerose decisioni nelle quali si ribadì che l'applicazio-
giugno 2011, n. 12410 (Foro it., Rep. 2012, voce Giurisdi- ne delle norme sulla litispendenza internazionale non costi-
zione civile, n. 111), e 2 agosto 2011, n. 16862 (ibid., n. tuiva una questione di giurisdizione, con conseguente inam-
108), secondo cui la previsione della sospensione necessaria missibilità del regolamento preventivo di giurisdizione, po-
del processo nell'ipotesi di litispendenza internazionale di- tendo dar luogo a un'ipotesi di sospensione necessaria del
sciplina una questione di giurisdizione, con conseguente giudizio (Cass., sez. un., n. 28 aprile 1999, n. 274/SU, id.,
proponibilità del regolamento preventivo disciplinato dal- Rep. 1999, voce cit., n. 90, in relazione all'art. 21 della con-

a
l'art. 41 c.p.c. venzione di Bruxelles, come modificato dalla convenzione di

to
Ha poi rilevato che «tale riflessione non appare adeguata- San Sebastian del 26 maggio 1989; 15 dicembre 2000, n.

en
mente esaminata nella giurisprudenza successiva delle stesse 15843, id., Rep. 2001, voce Competenza civile, n. 217, in cui
sezioni uniti civili, onde sembrerebbe utile e necessario un si affermò, peraltro, l'esperibilità del regolamento di compe-

am
più meditato esame dell'overruling compiuto dalle stesse se- tenza solo nell'ipotesi di emissione dell'ordinanza di sospen-
zioni unite nel 2011, ma successivamente apparentemente sione nel processo e non nel caso di prosecuzione del giudi-

on
non confermato». zio; 17 ottobre 2002, n. 14769, id., Rep. 2003, voce Giuri-
4. - In linea generale tanto la normativa di carattere con- sdizione civile, n. 89; 7 maggio 2004, n. 8748, id., Rep.

O
M abb
venzionale, quanto la disciplina di diritto comune posta dal- 2005, voce cit., n. 94; 15 febbraio 2007, n. 3364, id., Rep.

M
l'art. 7 l. 31 maggio 1995 n. 218, preordinate principalmente 2008, voce cit., nn. 78, 85; 15 maggio 2007, n. 11185, ibid.,
n. 83).

SI
ad ovviare alla formazione di giudicati incompatibili, si fon-
IO in
dano sul criterio della prevenzione temporale. 9. - In seguito queste sezioni unite (con la decisione 8 giu-

AS
5. - I vari meccanismi previsti per dirimere la questione in gno 2011, n. 12410, cit.) hanno ritenuto ammissibile un ri-
so

merito alla competenza internazionale in caso di litispenden- corso per regolamento preventivo di giurisdizione proposto
in relazione all'applicazione dell'art. 27 del regolamento n.
es

za prevedono, in termini sostanzialmente analoghi, che al ri-


guardo debba pronunciarsi il giudice preventivamente adìto: 44 del 2001 e hanno quindi disposto che il processo pendente
nc

singolarmente, tuttavia, l'attività dello stesso non è discipli- davanti al giudice del merito rimanesse sospeso fino all'ac-
certamento sulla competenza da parte del giudice tedesco
D

nata. Infatti le norme convenzionali, così come l'art. 7 l. 31


co

preventivamente adìto.
U

maggio 1995 n. 218, regolano il comportamento del giudice


successivamente adìto, prevedendo, sostanzialmente, che È stato rilevato preliminarmente che la dottrina aveva cri-
LA
IO olo

egli debba sospendere il processo, in attesa della decisione ticato la soluzione secondo cui la questione era afferente alla
disciplina del processo e, quindi, alla possibilità di prose-
C

del giudice straniero. Per il vero, l'art. 33 del regolamento n.


c

1215 del 2012 — nella specie non applicabile — prevede guirne o meno la trattazione, definendola come «il frutto di
O sci
LO

ora, in tema di litispendenza extraeuropea, alcune deroghe, un errore metodologico che configurava la litispendenza in-
fra le quali la più significativa è costituita dall'ipotesi di re- ternazionale come una nuova ipotesi di sospensione necessa-
Fa

voca della sospensione nel caso in cui l'autorità giurisdizio- ria, senza rendersi conto che, invece, si trattava di una que-
nale dello Stato membro ritiene improbabile che il procedi- stione di giurisdizione, perché finiva con il sottrarre potere
R

mento davanti all'autorità giurisdizionale dello Stato terzo si decisorio ad un giudice che, in tesi, avrebbe potuto pronun-
concluda entro un termine ragionevole. ciarsi sul merito delle domande proposte dalle parti che, in
tal modo, venivano oltretutto private della facoltà di provo-
6. - Seri problemi interpretativi ha posto la questione dei care un controllo sulla mancata sospensione del processo, cui
rimedi esperibili dalle parti sia nella mera pendenza del giu- potevano avere indubbiamente interesse per le più svariate
dizio innanzi al giudice prevenuto, sia avverso il provvedi- ragioni».
mento del giudice italiano che, successivamente adìto, abbia
Ribadita l'esigenza di superare il precedente orientamento
disposto la sospensione, sia, infine, nell'ipotesi inversa di di- fondato su un'interpretazione restrittiva, ispirata da conce-
niego della sospensione. zioni tradizionaliste oramai superate dall'evolversi dei tempi
7. - In un primo momento venne affermata l'esperibilità e della sensibilità socio-giuridica, si è ritenuto che, «alla luce
del regolamento preventivo di giurisdizione: tale soluzione si di tale mutato assetto normativo, economico e culturale, in
fondava sul rilievo che la litispendenza internazionale opere- cui si avverte sempre più maggiormente l'appartenenza ad
rebbe come fonte di un vero e proprio difetto di giurisdizione una comunità sovranazionale, il primato del suo diritto e l'e-
nei confronti della causa proposta davanti al giudice italiano sigenza di darvi pronta e fedele attuazione», il precedente in-
(Cass., sez. un., 12 dicembre 1988, n. 6756, id., Rep. 1989, dirizzo dovesse essere rimeditato, attribuendo all'art. 27 del
voce cit., n. 107; 15 ottobre 1992, n. 11262, id., 1994, I, regolamento Ce 44/2001 il senso di una disposizione sulla
1545). giurisdizione, della quale comporta una sorta di difetto tem-
8. - Intervenne poi un radicale mutamento di indirizzo: si poraneo, in quanto sostanzialmente diretta a privare il giudi-
ritenne che l'impugnazione del provvedimento di sospensio- ce successivamente adìto della sua potestas iudicandi per tut-
ne del procedimento per litispendenza internazionale non to il tempo necessario all'accertamento della competenza del
ponesse una questione di giurisdizione, essendo viceversa giudice preventivamente adìto.
ammissibile il regolamento di competenza previsto dall'art. 10. - Tale orientamento è stato in seguito confermato,
42 c.p.c. comportando, anzi, una serie di significativi sviluppi.
Venne infatti affermato — sia pure in riferimento alla Vale bene richiamare, sotto tale profilo, la decisione
convenzione di Lugano del 16 settembre 1988, la quale tut- (Cass., sez. un., 2 agosto 2011, n. 16862, cit.) con la quale è
tavia all'art. 21 reca una disciplina analoga alla corrispon- stato dichiarato il difetto di giurisdizione del giudice italiano
dente disposizione della convenzione di Bruxelles del 1968 in un procedimento nel quale il giudice preventivamente adì-
— che in relazione alla disciplina dell'istituto ricorresse to — come nel presente caso, l'autorità giudiziaria svizzera
un'ipotesi di sospensione necessaria, da aggiungersi a quelle — si era già pronunciato con sentenza nelle more passata in
di cui all'art. 295 c.p.c. e che «accertare la litispendenza è giudicato, mentre il ricorso per regolamento preventivo di
questione di merito, non di giurisdizione». giurisdizione era stato proposto a seguito del rigetto, da parte
Si aggiunse che, in linea generale, avverso il provvedi- della corte d'appello, del reclamo proposto avverso l'ordi-
mento con il quale il giudice italiano dichiara la sospensione nanza del presidente del tribunale che aveva disatteso l'ecce-
del procedimento, potesse proporsi il regolamento necessario zione di litispendenza sollevata dal convenuto.
di competenza ex art. 42 novellato c.p.c., e che «tale rimedio Il principio secondo cui la sospensione disposta in relazio-
sembra estensibile anche contro il provvedimento che nega ne alla litispendenza internazionale pone una questione di
IL FORO ITALIANO — 2018.
519 PARTE PRIMA 520

giurisdizione è stato poi ribadito in una decisione emessa a lazione dell'art. 298 c.p.c., nello schema del difetto di giuris-
seguito di ricorso proposto ai sensi dell'art. 360 c.p.c. avver- dizione (possibilità che l'attributo di temporaneità non giova
so il provvedimento — che è stato confermato — con il qua- a convalidare).
le la corte d'appello aveva disposto la sospensione di un pro- 15. - In realtà, l'orientamento sopra richiamato, e con esso,
cedimento in materia di affidamento di minori per essere sta- l'affermazione del difetto temporaneo di giurisdizione, subì
ta preventivamente proposta domanda, di analogo contenuto, un lungo e travagliato processo di rielaborazione, finché non
davanti all'autorità giudiziaria brasiliana (Cass., sez. un., 28 si giunse all'affermazione del principio secondo cui, con ri-
novembre 2012, n. 21108, id., Rep. 2013, voce cit., n. 91). guardo a ricorso per regolamento preventivo di giurisdizione,
11. - Deve preliminarmente rilevarsi come alla risoluzione proposto in relazione a controversia pendente davanti al giu-
della questione debba pervenirsi prescindendo dall'analisi dice amministrativo, la circostanza che questo giudice abbia

a
dei vantaggi o degli inconvenienti che ciascuno dei rimedi omesso di sospendere il procedimento e poi abbia definito

to
finora suggeriti comporta: le valutazioni in termini di mera con sentenza la questione della giurisdizione, non è di osta-

en
opportunità confliggono con il rigore che si impone nella in- colo alla pronuncia sul regolamento stesso, in considerazione
dividuazione degli strumenti che l'ordinamento pone a di- della ricorrenza dei prescritti presupposti (da riscontrarsi con

am
sposizione delle parti in relazione alla tutela di determinate riferimento alla data della proposizione dell'istanza) ed im-
posizioni soggettive, che deve avvenire sulla base della fun- plica che tale pronuncia si sovrappone a quella sentenza, se

on
zione ad essi conferita dalla norma procedurale, anche in re- di contenuto analogo, ovvero ne determina la caducazione,
lazione al contesto delle disposizioni, di natura convenziona- se di contenuto difforme (Cass., sez. un., 13 luglio 1989, n.

O
M abb
le, dedicate alla disciplina della litispendenza internazionale. 3284, id., 1992, I, 904). Successivamente, con la decisione

M
12. - Ritiene il collegio che le ragioni poste alla base del- 26 novembre 1990, n. 11366 (ibid., 902), queste sezioni uni-

SI
l'orientamento affermatosi prima del citato revirement del te hanno precisato che l'eventuale inosservanza dell'obbligo
IO in
2011 siano tuttora condivisibili ed inducano a riaffermare di cui all'art. 367 c.p.c., vertendosi in tema di temporanea

AS
che il provvedimento di sospensione adottato dal giudice sospensione dell'esercizio del potere giurisdizionale, non di
so
successivamente adìto non attenga a una questione di giuris- temporanea privazione di esso, integra un errore in proce-
dizione.
es

dendo, denunciabile con i normali mezzi d'impugnazione


13. - Il meccanismo procedurale fondato sulla determina- contro la pronuncia eventualmente resa in prosieguo di cau-
nc

zione della competenza internazionale a opera del giudice sa, con l'ulteriore conseguenza che, ove si tratti di pronuncia
D

preventivamente adìto scaturisce dall'assenza, anche in am- della Corte dei conti, non può essere dedotta a motivo di ri-
co

bito comunitario, di un organismo giurisdizionale dotato del


U

corso alle sezioni unite della Corte di cassazione, ricorso li-


potere di stabilire, eventualmente anche in via preventiva, in mitato alle questioni di giurisdizione.
LA
IO olo

quale Stato l'autorità giudiziaria debba pronunciare in merito Tale orientamento, fondato sul rilievo che l'inosservanza
a una determinata vicenda che assumeva rilevanza sul piano
C

del dovere di sospendere il giudizio, in attesa della pronuncia


c

internazionale. sulla giurisdizione da parte di altro organo, non involge al-


O sci
LO

In relazione alla richiamata disciplina della litispendenza, cuna questione di giurisdizione, essendosi in presenza di un
il giudice preventivamente adìto, con la pronuncia definitiva potere istruttorio volto a disciplinare i ritmi del processo, è
Fa

in merito alla competenza internazionale sicuramente decide, ritenuto tuttora valido dal collegio, in quanto maggiormente
in maniera esclusiva, una questione di giurisdizione, che, per aderente, sotto il profilo sistematico, al quadro normativo di
R

altro, potrebbe concludersi con la declaratoria del proprio di- riferimento.


fetto di giurisdizione. 16. - La conclusione non muta ove si ponga mente ai pote-
Il complesso dei poteri attribuiti al giudice successivamen- ri del giudice successivamente adìto nell'ipotesi di litispen-
te adìto si risolve, al contrario, nella verifica dei presupposti, denza internazionale.
di natura processuale, inerenti alla sussistenza o meno della
Il quadro normativo, soprattutto con riferimento all'ipotesi
litispendenza ed alla concreta applicabilità (sulla base di
che ricorre nel presente procedimento, confligge — ove si
norme e di decisioni della Corte di giustizia che nella specie
non mette conto di richiamare) del criterio fondato sulla pre- prescinda da un anodino richiamo al difetto temporaneo di
venzione temporale. giurisdizione — con il ricorso al rimedio del regolamento
preventivo di giurisdizione, in quanto prevede, come, del re-
14. - L'affermazione secondo cui la decisione in ordine al-
sto, si desume dalla giurisprudenza della Corte di giustizia
la sospensione attenga alla giurisdizione perché, in un certo
(cfr. Corte giust. 27 giugno 1991, causa C-351/89, ibid., IV,
senso, verrebbe a verificarsi «una sorta di difetto temporaneo
di giurisdizione» comporta l'utilizzo di una formula che nel 159), che il giudice successivamente adìto, senza alcun pote-
corso degli ultimi decenni, dopo aspre critiche, ha finito con re di delibazione in merito alla competenza internazionale,
l'assumere una portata meramente nominalistica. debba limitarsi ad accertare quale sia il giudizio preveniente
e la sussistenza o meno dei requisiti inerenti all'identità delle
Ed invero, a proposito della decisione delle sezioni unite
cause, oltre, ovviamente, l'attualità della pendenza del giudi-
di questa corte del 20 dicembre 1972, n. 3632 (id., 1973, I,
34), con la quale si affermò, fra l'altro, che la mancata so- zio instaurato preventivamente.
spensione del procedimento davanti a giudice speciale, a se- Non vi è — ne può esservi — alcuna verifica in merito al-
guito di regolamento di giurisdizione, determina la carenza la sussistenza o meno della giurisdizione, il cui accertamen-
di giurisdizione del giudice stesso, indipendentemente dalla to, come sopra evidenziato, è riservato al giudice preventi-
successiva pronuncia delle sezioni unite che ne affermi la vamente adìto.
giurisdizione, autorevole dottrina ebbe modo di osservare Ove si consideri che la funzione assegnata al regolamento
che l'applicabilità dell'art. 298 c.p.c., per il quale, non pos- di giurisdizione dall'art. 41 c.p.c. è quella di «chiedere alle
sono, durante la sospensione, essere compiuti atti del proce- sezioni unite della Corte di cassazione che risolvano le que-
dimento, non soffre di essere inquadrata fra le questioni atti- stioni di giurisdizione di cui all'art. 37», appare evidente
nenti alla giurisdizione, perché il giudice ordinario che, mal- come le doglianze attinenti alla legittimità del provvedimen-
grado la sospensione, compie atti della procedura, non si tra- to di sospensione in esame non possano ricondursi in tale
sforma in giudice speciale, così come analoga, seppure op- ambito, trattandosi di un meccanismo del tutto avulso — sal-
posta, metamorfosi non si constata a proposito del giudice va una mera attinenza procedimentale — dalle tematiche ine-
speciale, che incorre in tale errore, per poi concludere che la renti al riparto fra giurisdizioni, comportando, al contrario, la
formula del difetto temporaneo di giurisdizione non è che la mera verifica dei presupposti della sospensione, cioè della
riscrittura acritica della violazione dell'art. 298 c.p.c. e, correttezza o meno dell'indagine circa la prevenzione tempo-
quindi, una vera e propria relevatio ab onere cogitandi, dac- rale e sull'identità delle cause, che non si conclude con una
ché il problema si sostanzia proprio nella possibilità di inse- pronuncia sulla giurisdizione, riservata, vale bene ribadirlo,
rire la condizione del giudice, che pronunciò sentenza in vio- esclusivamente al giudice preventivamente adìto.
IL FORO ITALIANO — 2018.
521 GIURISPRUDENZA COSTITUZIONALE E CIVILE 522

17. - Deve quindi affermarsi — ove ne ricorrano i presup- SOLO, La buona fede internazionalprocessualistica ed il nostro
posti — l'esperibilità del regolamento necessario di compe- «ricarburato» regolamento di giurisdizione.
tenza, ai sensi dell'art. 42 c.p.c., inteso quale rimedio offerto
alla parte al fine di verificare la legittimità di un provvedi- II. - Con ordinanza interlocutoria della VI sezione civile del 2
mento che, incidendo sulla durata del processo, può pregiu- maggio 2016, n. 8619, Foro it., Le banche dati, archivio Cassa-
dicare la tutela del diritto fatto valere in giudizio. zione civile, ai sensi dell'art. 374, 2° comma, c.p.c., le sezioni
Giova per altro evidenziare come la riconducibilità del- unite sono state nuovamente sollecitate a chiarire quale sia il ti-
l'impugnabilità della sospensione disposta in relazione alla po di rimedio esperibile avverso il provvedimento di sospensio-
litispendenza internazionale nel paradigma dell'art. 42 c.p.c. ne del processo per litispendenza internazionale in considera-
si inserisca in un filone interpretativo tendenzialmente esten- zione di un overruling compiuto, in materia, nel 2011. Invero, in

a
quell'anno, in un paio di pronunce emesse dalle sezioni unite è
sivo, inteso ad ammettere il regolamento di competenza an- stato sostenuto che l'operatività delle regole sulla litispendenza

to
che in ordine a ipotesi diverse da quelle disciplinate dall'art. internazionale origina un difetto temporaneo di giurisdizione in

en
295 c.p.c. (Cass. 25 maggio 2005, n. 11010, id., Rep. 2006, capo al giudice adìto per secondo, che perdura fino a che il giu-
voce Competenza civile, n. 132, in tema di sospensione del dice estero preventivamente adìto non abbia accertato la sussi-

am
processo a seguito di ricusazione; 10 novembre 2006, n. stenza della propria giurisdizione. Se ne è fatta derivare la espe-
24103, ibid., voce Procedimento civile, n. 293, in tema di so- ribilità del regolamento preventivo di giurisdizione, vuoi nel ca-
spensione del giudizio di accertamento dell'obbligo del ter-

on
so in cui il giudice italiano adìto per secondo abbia omesso di
zo; 4 agosto 2010, n. 18090, id., Rep. 2010, voce Procedi- sospendere il giudizio per litispendenza internazionale, vuoi nel

O
M abb
mento civile davanti al giudice di pace, n. 23, in ordine caso in cui il giudice italiano sia quello adìto per primo. In que-

M
all'art. 313 c.p.c.; 25 maggio 2016, n. 10880, id., 2016, I, st'ultima ipotesi, il regolamento preventivo di giurisdizione sa-
3175, in relazione all'art. 16 del regolamento Ce n. 1 del rebbe necessariamente finalizzato a far accertare dalla Suprema

SI
2003). IO in corte, e con valenza panprocessuale, la sussistenza della giuris-

AS
18. - L'inammissibilità del ricorso in esame, per le indica- dizione italiana. Vedi infatti Cass., sez. un, ord. 8 giugno 2011,
so
te ragioni, non esclude l'astratta convertibilità in regolamen- n. 12410, id., Rep. 2012, voce cit., n. 111, e 2 agosto 2011, n.
to di competenza, sempre che ne ricorrano le condizioni, 16862, ibid., n. 108, ambedue anche in Riv. dir. proc., 2012,
es

come il rispetto del termine di trenta giorni, che decorre dalla 1625, con nota critica di GIUSSANI-DI FAZZIO, Il difetto «tempo-
notificazione ad istanza di parte o dalla comunicazione da raneo» di giurisdizione colpisce ancora. Nel medesimo senso,
nc

parte della cancelleria del provvedimento impugnato (cfr., sempre nella giurisprudenza di legittimità, l'anno successivo si
D

è pronunciata Cass., sez. un., 28 novembre 2012, n. 21108, Foro


co

per tutto, Cass. 7 maggio 2015, n. 9268, id., Rep. 2015, voce
U

it., Rep. 2013, voce cit., n. 91, nonché Riv. dir. proc., 2013,
Competenza civile, n. 120).
1570, con nota di VILLATA, Sulla nozione e sulla rilevabilità
LA
IO olo

Nel caso di specie, a fronte della comunicazione del prov- d'ufficio della litispendenza internazionale nella l. 218/95.
vedimento di sospensione, ad opera della cancelleria della La tesi del difetto temporaneo di giurisdizione era stata già
C

Corte d'appello di Trento, sezione distaccata di Bolzano, in


c

sostenuta, in tempi meno recenti, sia pure non in riferimento alla


O sci

data 10 marzo 2015, il ricorso è stato proposto in data 12


LO

litispendenza internazionale, da Cass., sez. un., 20 dicembre


maggio 2015, oltre il citato termine di giorni trenta. 1972, n. 3632, Foro it., 1973, I, 34, con nota critica di ANDRIO-
Fa

————————
LI, Un caso di carenza «temporanea» di giurisdizione, la quale
aveva ritenuto che la mancata sospensione del procedimento
R

(1) Le sezioni unite ribadiscono che è il regolamento ne- pendente dinanzi ad un giudice speciale per effetto della propo-
cessario di competenza lo strumento utilizzabile avverso il sizione di un regolamento preventivo di giurisdizione desse luo-
provvedimento di sospensione del processo per litispendenza go a difetto temporaneo di giurisdizione.
internazionale. L'overruling del 2011 aveva recepito le perplessità avanzate
da una parte della dottrina circa la utilizzabilità del regolamento
I. - Le sezioni unite ribadiscono l'orientamento inaugurato da di competenza per censurare il provvedimento di sospensione
Cass., sez. un., 13 febbraio 1998, n. 1514, Foro it., Rep. 1998, del giudizio italiano a motivo della litispendenza internazionale.
voce Giurisdizione civile, n. 59, e Corriere giur., 1998, 1194, Si fa riferimento a CARRATTA, Sospensione per connessione in-
con nota critica di CONSOLO, Litispendenza «comunitaria», ternazionale e regolamento necessario di competenza: un'im-
convenzione «parallela» di Lugano, interventi di terzi e sinda- possibile «quadratura del cerchio», in Int’l Lis, 2005, 87 ss.;
cabilità in sede di regolamento di giurisdizione, la quale aveva CONSOLO, Litispendenza «comunitaria», convenzione «paralle-
affermato che l'accertamento di una situazione di litispendenza la» di Lugano, interventi di terzi e sindacabilità in sede di rego-
internazionale non configura una questione di giurisdizione e lamento di giurisdizione, cit., 1208 s.; ID., La Italian Torpedo
non può essere posto ad oggetto di regolamento di giurisdizione, non fa naufragare per la seconda volta la petroliera Erika e la
concretando piuttosto un'ipotesi di sospensione necessaria del buona fede processual-internazionalistica (grazie al «ricarbu-
processo, da aggiungersi a quelle di cui all'art. 295 c.p.c. rato» e non più vituperando nostro regolamento di giurisdizio-
Di conseguenza, lo strumento utilizzabile per sindacare il ne), in Int’l Lis, 2003, 97 ss.; ID., La buona fede internazional-
provvedimento di sospensione del giudizio per litispendenza in- processualistica ed il nostro «ricarburato» regolamento di giu-
ternazionale è il regolamento necessario di competenza ex art. risdizione, cit.; LUPOI, Conflitti transnazionali di giurisdizioni,
42 c.p.c. Milano, 2002, II, 846 ss.
L'indirizzo inaugurato da Cass., sez. un., 13 febbraio 1998, n. La dottrina, in particolare, aveva osservato che:
1514, cit., è stato condiviso da Cass., sez. un., 28 aprile 1999, n. 1) la sospensione del giudizio per litispendenza internaziona-
274/SU, Foro it., Rep. 1999, voce cit., n. 90; ord. 17 maggio le, pur essendo necessaria, non si presta ad essere ricondotta alla
2002, n. 7299, id., 2003, I, 1549; ord. 7 maggio 2004, n. 8748, sospensione per pregiudizialità tecnica-dipendenza di cui all'art.
id., Rep. 2005, voce cit., n. 94; 15 febbraio 2007, n. 3364, id., 295 c.p.c., unica previsione ad essere richiamata dall'art. 42
Rep. 2008, voce cit., n. 85; 15 maggio 2007, n. 11185, ibid., n. c.p.c. per delimitare l'ambito di operatività del regolamento ne-
83. cessario di competenza. La proponibilità del regolamento neces-
L'orientamento giurisprudenziale riferibile al provvedimento sario di competenza avverso l'ordinanza di sospensione del giu-
con cui viene disposta la sospensione del giudizio per litispen- dizio per litispendenza internazionale sarebbe, pertanto, priva di
denza internazionale non era considerato di ostacolo alla propo- copertura normativa;
nibilità del regolamento preventivo di giurisdizione finalizzato a 2) la sussunzione della fattispecie de qua sotto la sfera appli-
devolvere alla Cassazione la questione (non già della legittimità cativa dell'art. 42 c.p.c. rende impossibile l'impugnazione del
del provvedimento di sospensione per litispendenza internazio- provvedimento di diniego di sospensione del processo per liti-
nale, ma, piuttosto) concernente la sussistenza della giurisdizio- spendenza internazionale.
ne del giudice italiano, preventivamente adìto, nei confronti del Ambedue i rilievi, uniti alla considerazione per cui il rapporto
convenuto domiciliato all'estero: così si era espressa, in partico- tra poteri giurisdizionali di diversi Stati è ascrivibile all'istituto
lare, Cass., sez. un., ord. 17 ottobre 2002, n. 14769, id., Rep. della giurisdizione piuttosto che a quello della competenza,
2003, voce cit., n. 89, e Giur. it., 2003, 2055, con nota di CON- avevano indotto siffatti autori ad individuare nel regolamento
IL FORO ITALIANO — 2018.
523 PARTE PRIMA 524

preventivo di giurisdizione lo strumento da utilizzare a fronte di per tutti, v. GIUSSANI-DI FAZZIO, Il difetto «temporaneo» di giu-
doglianze relative all'operatività dell'istituto della litispendenza risdizione colpisce ancora, cit., 1638. Proprio per questo la par-
internazionale (mancata sospensione del giudizio italiano in- te che, in Italia, si lamenti dell'avvenuta sospensione del giudi-
staurato per secondo; verifica della sussistenza della giurisdizio- zio per litispendenza internazionale, giammai si lamenterà del-
ne italiana, allorquando il processo italiano sia quello preve- l'insussistenza della giurisdizione italiana (doglianza, questa, ti-
niente). picamente riconducibile alla sfera applicativa del regolamento
Secondo CARRATTA, Sospensione per connessione internazio- preventivo di giurisdizione), contestando, invece, la mancata in-
nale e regolamento necessario di competenza: un'impossibile tegrazione del requisito dell'identità di controversia o di parti, o
«quadratura del cerchio», cit., 91, il regolamento preventivo di più in generale, dei requisiti a cui è subordinata l'operatività
giurisdizione sarebbe stato ammissibile anche dopo la pronuncia della litispendenza internazionale.

a
del provvedimento di sospensione del processo per litispendenza Ancora, la tesi favorevole alla proponibilità del regolamento
internazionale, trattandosi di dictum provvisorio «inidoneo a pre- preventivo di giurisdizione in luogo di quello necessario di

to
cludere la proposizione del regolamento preventivo di giuris- competenza deve fare i conti con il recente orientamento giuris-

en
dizione». In giurisprudenza, per analoghe conclusioni in riferi- prudenziale propenso ad escludere la proponibilità del regola-
mento ad una fattispecie similare, v. Cass., sez. un., ord. 28 mento preventivo di giurisdizione quando i convenuti nel pro-

am
maggio 2015, n. 11131, Foro it., 2016, I, 413, la quale ha affer- cesso «di merito» siano residenti e domiciliati in Italia (cfr.
mato che non costituisce ostacolo all'ammissibilità del regola- Cass., sez. un., 4 luglio 2016, n. 13569, Foro it., Rep. 2016, vo-

on
mento di giurisdizione l'aver sospeso il giudizio per rimessione ce cit., n. 119, e Corriere giur., 2017, 235, con nota di STELLA,
di questione di costituzionalità, in quanto tale stato non esclude Il regolamento preventivo di giurisdizione è ammissibile, e

O
M abb
la pendenza del giudizio e, benché impedisca il compimento di quando, se il convenuto è domiciliato in Italia?; ord. 2 febbraio

M
atti propri di quest'ultimo, non è di ostacolo al promovimento di 2017, n. 2736, Foro it., Le banche dati, archivio cit.).
un'autonoma fase processuale diretta alla verifica del potere giu-

SI
Vedi però le ordinanze interlocutorie del 5 febbraio 2018, nn.
risdizionale del giudice adìto. IO in 2724 e 2725, ibid., con cui le sezioni unite hanno rimesso a

AS
nuovo ruolo, ritenendo meritevole di approfondimento, attraver-
so
III. - Cass., sez. un., 22 dicembre 2017, n. 30877, in epigrafe, so una relazione dell'ufficio del massimario, l'orientamento del-
nel riaffermare la soluzione interpretativa adottata nel 1998, fa- la corte che esclude l'ammissibilità del regolamento preventivo
es

vorevole all'esperibilità del regolamento necessario di compe- di giurisdizione proposto per sollevare una questione concer-
tenza, sottopone a critica l'idea della litispendenza internaziona- nente il difetto di giurisdizione del giudice italiano allorché
nc

le quale causa di un difetto temporaneo di giurisdizione per il convenuti nella causa di merito siano soggetti residenti e domi-
D

foro prevenuto fatta propria da Cass., sez. un, ord. 8 giugno


co

ciliati in Italia. Tale orientamento parimenti ostacolerebbe l'im-


U

2011, n. 12410, cit., e 2 agosto 2011, n. 16862, cit. piego del regolamento preventivo di giurisdizione in caso di liti-
LA

Le sezioni unite, per dimostrare che la litispendenza interna-


IO olo

spendenza internazionale allorché il convenuto o i convenuti


zionale non causa un difetto temporaneo di giurisdizione per il nella causa di merito siano soggetti residenti e domiciliati in Ita-
C

giudice italiano adìto per secondo, hanno utilizzato un argomen- lia.


c

to a contrario. Da ultimo, Cass., sez. un., 22 dicembre 2017, n. 30877, in


O sci
LO

Segnatamente, si è fatto notare che la decisione di merito epigrafe, ha cura di superare l'obiezione letterale formulata dal-
emessa dal giudice italiano adìto per secondo che non abbia er- la dottrina indicata sub II, relativa alla impossibilità di ricondur-
Fa

roneamente sospeso il giudizio per litispendenza internazionale re la sospensione del processo per litispendenza internazionale
non è viziata da carenza di giurisdizione, quand'anche sia pro- alla fattispecie disciplinata dall'art. 295 c.p.c., che è l'unica di-
R

nunciata in costante pendenza del giudizio estero preventiva- sposizione indicata dall'art. 42 c.p.c. Per superare l'obiezione le
mente instaurato sulla medesima lite. Anzi, la pronuncia italiana sezioni unite ricordano che, nel diritto vivente, il regolamento di
giunta per prima, se non caducata mediante impugnazione (am- competenza è ormai ammesso anche in riferimento ad ipotesi di
plius, MERLIN, Il conflitto internazionale di giudicati. Premesse sospensione necessaria diverse rispetto alla sospensione per
sistematiche, Milano, 2004), è idonea ad ostacolare l'ingresso in pregiudizialità-dipendenza ex art. 295 c.p.c. Anzi, esso è am-
Italia della sentenza straniera di tenore contrario emessa dal messo anche a fronte di casi di sospensione discrezionale, quale
giudice straniero preventivamente adìto. Conf. Cass., sez. un., è, ad esempio, quello di cui all'art. 337, 2° comma, c.p.c. Si ve-
ord. 15 giugno 2005, n. 12792, Foro it., Rep. 2006, voce cit., n.
dano, in particolare: Cass., ord. 25 maggio 2016, n. 10880, id.,
275, che ha dichiarato inammissibile un regolamento di giuris-
2016, I, 3175, che ha dichiarato ammissibile il regolamento di
dizione in una fattispecie in cui era stata eccepita la previa pen-
competenza proposto avverso il provvedimento che aveva di-
denza all'estero della medesima causa tra le stesse parti, il giu-
dizio italiano non era stato sospeso ai sensi dell'art. 7 l. 31 sposto la sospensione del processo ex art. 16, par. 1, del rego-
maggio 1995 n. 218 e la causa all'estero era giunta a conclusio- lamento (Ce) 1/2003 osservando che «non è dubbio che la so-
ne con sentenza passata in giudicato. La Suprema corte ha infat- spensione sia stata disposta in virtù della citata norma e non già
ti ritenuto che il riconoscimento automatico della sentenza stra- dell'art. 295 c.p.c. Ciò tuttavia non esclude che il ricorso sia
niera fosse preclusivo delle statuizioni sulla giurisdizione. ammissibile»; 2 marzo 2012, n. 3338, id., Rep. 2012, voce
Aggiunge Cass., sez. un., 22 dicembre 2017, n. 30877, in epi- Competenza civile, n. 81, che ha ritenuto impugnabile con istan-
grafe, che anche il sistema del regolamento Ue 1215/2012 è in- za di regolamento di competenza l'ordinanza che dispone la so-
compatibile con l'idea della litispendenza internazionale quale spensione facoltativa del processo in attesa della pronuncia di
causa di un difetto temporaneo di giurisdizione. Nel sistema del appello sulla sentenza non definitiva, ai sensi dell'art. 279, 4°
regolamento Ue 1215/2012 il giudice adìto per secondo (art. 29) comma, c.p.c., in analogia con il provvedimento di sospensione
ovvero, in caso di accordo di scelta del foro, il giudice non indi- di cui all'art. 337, 2° comma, c.p.c., identica essendo la situa-
viduato dalla clausola attributiva della giurisdizione (art. 31, zione di pregiudizialità logica contemplata dalle due norme,
par. 2), dopo aver verificato la sussistenza della propria potestas nonché Cass., ord. 25 novembre 2010, n. 23977, id., Rep. 2010,
decidendi, riscontrata la pendenza della medesima causa, tra le voce Impugnazioni civili, n. 31, che ha dichiarato impugnabile
stesse parti, dinanzi ad altro giudice europeo preventivamente con regolamento necessario di competenza l'ordinanza che di-
adìto ovvero non preventivamente adìto ma designato nell'ac- spone la sospensione facoltativa del processo ex art. 337, 2°
cordo di scelta del foro siglata dalle parti, deve limitarsi a so- comma, c.p.c. In argomento, in dottrina, v., da ultimo, per tutti,
spendere il processo dinanzi a lui pendente. Tale declinatoria, TRISORIO LIUZZI, La sospensione del processo civile per pre-
che non presuppone affatto una verifica della sussistenza della giudizialità: gli art. 295 e 337, 2° comma, c.p.c., in Giusto pro-
giurisdizione in capo al giudice di altro Stato membro preventi- cesso civ., 2015, 633 ss.
vamente adìto ovvero indicato nell'accordo di scelta del foro, Nulla dicono le sezioni unite in riferimento alla seconda ed
proprio per tale motivo non implica una pronuncia di carenza di ultima obiezione, formulata dalla dottrina sub II, concernente
giurisdizione del giudice italiano. Invero, l'autorità giurisdizio- l'impossibilità di censurare il provvedimento di diniego della
nale adita per prima ovvero quella indicata dalla clausola di sospensione del giudizio per litispendenza internazionale, qua-
scelta del foro, a seguito di apposita verifica, potrebbero repu- lora si ritenga, come ha ritenuto Cass., sez. un., 22 dicembre
tarsi privi di potestas decidendi. In proposito, cfr. Corte giust. 2017, n. 30877, in epigrafe, che l'istituto sia da ricondurre alla
27 giugno 1991, causa C-351/89, id., 1992, IV, 159. In dottrina, sfera di operatività del regolamento necessario di competenza,
IL FORO ITALIANO — 2018.
525 GIURISPRUDENZA COSTITUZIONALE E CIVILE 526

piuttosto che a quella del regolamento preventivo di giurisdizio- esclusivamente per consentire un tentativo di mediazione
ne. tra i genitori, ed era rientrato poi in Italia con il consenso
Sia consentito in proposito osservare che la parte che si veda paterno; c) il padre, in Inghilterra, vive senza altri fami-
rigettare l'eccezione di litispendenza internazionale non rimane, liari, ed ivi deve anche attendere alle sue occupazioni la-
per ciò, priva di tutela processuale, solo che coltivi la richiesta vorative). (1)
in appello mediante appello incidentale, come recentemente
chiarito da Cass, sez. un., 12 maggio 2017, n. 11799, Foro it.,
Le banche dati, archivio cit. Fatti di causa. — Con ricorso del 3 maggio 2016 il procu-
ratore della repubblica presso il Tribunale per i minorenni di
ELENA D'ALESSANDRO
Bologna chiedeva di accertare l'applicabilità della conven-

a
zione dell'Aia del 25 ottobre 1980, sugli aspetti civili della

to
sottrazione internazionale dei minori, su istanza proposta da

en
R.C.G., che aveva lamentato la sottrazione del figlio (nato il
. . . 2014) dalla sua residenza abituale in Inghilterra da parte

am
della madre, che lo aveva condotto in Italia senza il suo con-
———————— senso. Il padre impugna ora il decreto 4270/16 pronunciato

on
dal Tribunale per i minorenni di Bologna, che ha ritenuto in-
sussistenti i presupposti per disporre il rimpatrio del minore.

O
M abb
Dal provvedimento impugnato emerge che i genitori sono

M
coniugati ed entrambi cittadini italiani (il ricorrente ha anche

SI
cittadinanza australiana). Il bambino è nato e ha vissuto i
IO in
CORTE DI CASSAZIONE; sezione I civile; ordinanza 14 primi mesi in Olanda, dove lavoravano entrambi i genitori.

AS
dicembre 2017, n. 30123; Pres. DOGLIOTTI, Rel. DI MAR- Successivamente il padre ha avuto una buona opportunità di
so

ZIO, P.M. (non indicato); G. (Avv. CESCHINI, RESTIGNOLI)


lavoro a Londra. La famiglia programmava allora di trasfe-
rirsi nella capitale inglese ed i coniugi prendevano in loca-
es

c. G. (Avv. PEZZI). Conferma Trib. min. Bologna, decr. 8


novembre 2016. zione un appartamento a Londra, firmando entrambi il con-
nc

tratto. Il marito si trasferiva a lavorare a Londra. La madre


Minore, infanzia e maternità — Sottrazione internaziona- tornava quindi in Italia con il bambino, dall'Olanda, già nel
D
co

le di minori — Minore — Residenza abituale — Nozio- dicembre 2014, per trascorrere le festività natalizie con la
U

ne — Rilevanza fattuale — Fattispecie (L. 15 gennaio famiglia d'origine. La donna accertava di avere problemi alla
LA
IO olo

1994 n. 64, ratifica ed esecuzione della convenzione euro- tiroide e si sottoponeva ad intervento chirurgico. Il marito
pea sul riconoscimento e l'esecuzione delle decisioni in consentiva che il bambino rimanesse con la madre in Italia,
C

materia di affidamento dei minori e di ristabilimento del-


c

dove poteva anche profittare delle cure dei nonni materni. La


O sci

l'affidamento, aperta alla firma a Lussemburgo il 20 mag-


LO

vicenda si protraeva per diversi mesi. L'odierna controricor-


gio 1980, e della convenzione sugli aspetti civili della sot- rente non raggiungeva il coniuge a Londra. In occasione di
Fa

trazione internazionale di minori, aperta alla firma a L'Aia una delle visite del marito gli comunicava che intendeva se-
il 25 ottobre 1980; norme di attuazione delle predette con- pararsi. I coniugi raggiungevano comunque l'accordo di ten-
R

venzioni, nonché della convenzione in materia di protezio- tare una mediazione familiare e si recavano per tale ragione,
ne di minori, aperta alla firma a L'Aia il 5 ottobre 1961 e insieme al bambino, a Londra. Il tentativo falliva in poche
della convenzione in materia di rimpatrio dei minori, aper- settimane e la moglie rientrava in Italia con il minore, ac-
ta alla firma a L'Aia il 28 maggio 1970, art. 7; convenzio- compagnata all'aeroporto dal marito.
ne de L'Aia 25 ottobre 1980, art. 3, 4). La moglie promuoveva il giudizio di separazione persona-
In tema di sottrazione internazionale del minore da parte di le dei coniugi, in Italia. Il marito contestava la sottrazione in-
uno dei genitori, ai fini del procedimento previsto dalla ternazionale del bambino, proponendo la tesi che, data la te-
convenzione de L'Aia del 25 ottobre 1980, ratificata con nera età del bambino, non poteva parlarsi di residenza abi-
l. n. 64 del 1994, per il ritorno del minorenne presso il tuale del piccolo in Italia, dove era giunto solo a titolo preca-
genitore al quale è stato sottratto, la nozione di «residen- rio. La residenza abituale del minore dovrebbe stimarsi in
za abituale» posta dalla succitata convenzione: a) deve base a quello che era l'intendimento dei genitori, i quali vo-
essere interpretata in funzione dell'interesse superiore del levano la residenza della famiglia a Londra, richiamando a
minore; b) corrisponde ad una situazione di fatto, in supporto della sua prospettazione la giurisprudenza della
quanto coincide con il luogo in cui il minore, in virtù di Corte di giustizia europea.
una durevole e stabile permanenza, ha il centro dei propri Il Tribunale per i minorenni di Bologna affermava che la
legami affettivi, non solo parentali, derivanti dallo svol- sottrazione internazionale del minore si verifica quando il
gersi ivi la sua quotidiana vita di relazione; c) richiede, in bambino sia sottratto dal luogo di «residenza abituale» per
caso di recente trasferimento del minore, quando non sia essere condotto in un'altra nazione. Per residenza abituale
trascorso un tempo minimo apprezzabile, una prognosi deve intendersi il luogo in cui il minore ha il centro dei pro-
sulla concreta probabilità che la nuova dimora diventi pri legami affettivi. La madre vantava comunque un diritto
l'effettivo, stabile e duraturo centro di affetti e di interessi di custodia effettiva del minore, che con la stessa aveva
del minore, sempre che il trasferimento non costituisca un convissuto, prima in Olanda e poi in Italia, fin dalla nascita.
mero espediente per sottrarre il minore alla vicinanza Il bambino era quindi giunto in Italia con il consenso del
dell'altro genitore o alla disciplina della competenza ter- padre e vi era tornato, dopo il fallito tentativo di concilia-
ritoriale; d) non può, di contro, determinarsi, anche per i zione dei coniugi, sempre con il consenso del padre. In nes-
bambini molto piccoli, in base all'intendimento, pur co- sun caso avrebbe potuto ritenersi che Londra, città in cui il
mune, dei genitori, e quindi non coincide con il luogo in bambino aveva vissuto solo poche settimane per consentire
cui essi hanno programmato di vivere con il figlio ma, di il tentativo di conciliazione, fosse la residenza abituale del
fatto, non vi hanno mai vissuto (nella specie, alla stregua bambino.
di tale principio, la Suprema corte ha confermato il de- Avverso la decisione del Tribunale per i minorenni di Bo-
creto del tribunale per i minorenni che aveva denegato il logna ha proposto ricorso per cassazione R.C.G., affidandosi
rientro in Gran Bretagna, richiesto dal padre, di un bam- a due motivi. Resiste con controricorso E.G., che ha pure in-
bino di pochi anni, sul rilievo che quest'ultimo: a) già trodotto ricorso incidentale contestando la decisione in mate-
prima del ricorso aveva trascorso molti mesi in Italia, con ria di spese di lite.
la madre, dove ha pure altri parenti stretti adusi ad accu- Ragioni della decisione. — 1.1. - Con il primo motivo di
dirlo; b) aveva vissuto in Inghilterra poche settimane, impugnazione, proposto ai sensi dell'art. 360, 1° comma, n.
IL FORO ITALIANO — 2018.
527 PARTE PRIMA 528

3, c.p.c., per la violazione e/o falsa applicazione dell'art. 3 un minore, ai sensi del regolamento 2201/2003, ma costi-
della convenzione dell'Aia del 25 ottobre 1980, sulla sottra- tuisce un ‘indizio’ ... la nozione di residenza abituale riflet-
zione internazionale dei minori, e del regolamento Ce n. te essenzialmente una situazione di fatto. Pertanto sarebbe
2201 del 2003, il ricorrente censura la decisione del tribunale difficilmente conciliabile con tale nozione considerare che
per aver equivocato il concetto di residenza abituale del mi- l'intenzione iniziale dei genitori, che il minore risieda in un
nore. luogo determinato, prevalga sulla circostanza che egli sog-
1.2. - Con il secondo motivo di impugnazione, proposto giorna ininterrottamente in un altro Stato sin dalla sua na-
ancora ai sensi dell'art. 360, 1° comma, n. 3, c.p.c., per la scita». Principî condivisibili, che non si pongono in contra-
violazione dell'art. 12 della convenzione dell'Aia del 25 ot- sto, ma anzi si presentano in piena sintonia, con quelli
espressi nella legislazione nazionale, come interpretati in

a
tobre 1980, sulla sottrazione internazionale dei minori, il ri-
corrente critica la decisione del tribunale per aver erronea- sede di giudizio di legittimità.

to
mente fondato la propria decisione su di un preteso ritardo Può quindi aggiungersi che questa Suprema corte ha ripe-

en
nella proposizione dell'azione volta a far valere la sottrazio- tutamente rilevato come «in tema di sottrazione internaziona-
ne del minore, introdotta sette mesi dopo il suo trasferimento le del minore da parte di uno dei genitori . . . la nozione di

am
in Italia, e per aver basato il suo giudizio anche su valutazio- ‘residenza abituale’ posta dalla convenzione de L'Aia, ratifi-
ni di merito circa quale sia il genitore maggiormente adegua- cata con la l. n. 64 del 1994 . . . corrisponde ad una situazione

on
to per il minore. di fatto, dovendo per essa intendersi il luogo in cui il minore,

O
1.3. - Con il motivo di ricorso incidentale la contro- in virtù di una durevole e stabile permanenza, anche di fatto,

M abb
ha il centro dei propri legami affettivi, non solo parentali, de-

M
ricorrente contesta, ai sensi dell'art. 360, 1° comma, n. 3,
c.p.c., per violazione o falsa applicazione delle norme di di- rivanti dallo svolgersi in detta località la sua quotidiana vita

SI
ritto sulle spese processuali, l'omessa pronuncia del tribunale
IO in di relazione, il cui accertamento è riservato all'apprezzamen-

AS
per i minorenni in materia di spese di lite. to del giudice del merito, incensurabile in sede di legittimità,
so
2.1. - Con il primo motivo il ricorrente censura il tribunale se congruamente e logicamente motivato»: Cass. 19 dicem-
per i minorenni per aver erroneamente definito il concetto di bre 2003, n. 19544, cit. (nel medesimo senso, cfr. Cass. n.
es

residenza abituale del minore. 397 dell'11 gennaio 2006, id., Rep. 2007, voce Misure, in-
fanzia e maternità, n. 35, e n. 16092 del 14 luglio 2006, id.,
nc

La suggestiva tesi del ricorrente, secondo cui un bambino


Rep. 2006, voce cit., nn. 35, 38).
D

così piccolo da non avere ancora una vita sociale non ha una
co

residenza abituale propria, ma deve considerarsi abitualmen- Questa corte (Cass. n. 21285 del 2015, id., Rep. 2016,
U

te residente nel luogo in cui i suoi genitori hanno «program- voce Responsabilità genitoriale, n. 51) ha recentemente
LA
IO olo

mato» di andare a vivere, anche se, di fatto, in quel luogo precisato che la residenza abituale è il luogo dove il minore
non hanno mai vissuto, risulta smentita dalla giurisprudenza ha consolidato, consolida, ovvero potrà consolidare una re-
C
c

di legittimità. In proposito, questa Suprema corte ha chiarito, te di affetti e relazioni, tali da assicurargli un armonico svi-
O sci
LO

proponendo un orientamento cui si ritiene di aderire, che, ai luppo psicofisico. Non può farsi riferimento, alla data della
fini dell'individuazione del luogo di residenza abituale del domanda, ad un dato meramente quantitativo (prossimità
Fa

minore, non deve guardarsi né alla residenza anagrafica, né temporale del trasferimento; maggior durata del soggiorno,
al domicilio, e neppure, si osservi, alla «residenza scelta ecc.), ma soprattutto, in caso di recente trasferimento di un
R

d'accordo tra i genitori» (Cass. n. 19544 del 2003, Foro it., minore, sarà necessaria una prognosi sulla possibilità che la
2004, I, 2166), dovendo esaminarsi soltanto la situazione di nuova dimora diventi l'effettivo stabile e duraturo centro di
fatto che «prescinde dai progetti di vita, eventualmente con- affetti ed interessi del minore stesso, ma pure che il trasfe-
cordi, degli adulti» (Cass. n. 2093 del 2005, id., Rep. 2006, rimento non si configuri come mero espediente per sottrarre
voce Minore, infanzia e maternità, n. 42). il minore alla vicinanza dell'altro genitore o alla disciplina
Il ricorrente invoca, a sostegno della propria tesi, quanto generale della competenza territoriale (al riguardo, Cass. n.
affermato dalla Corte di giustizia europea laddove, al fine 17746 del 2014, id., Le banche dati, archivio Cassazione
di indicare i criteri per individuare quale sia la residenza in- civile; n. 18817 del 2014, id., Rep. 2015, voce Competenza
tenzionale dei genitori, nella decisione: C-497/10 PPU del civile, n. 60; n. 9633 del 2015, id., 2015, I, 3161; e v. pure
2010 (id., Rep. 2011, voce Unione europea, n. 1073), il Corte giust. 22 dicembre 2010, causa C-497/10 PPU, cit.; v.
giudice europeo ha esemplificato, indicando, quale utile pa- infine Cass., sez. un., n. 11915 del 2014, id., Le banche da-
rametro di riferimento, proprio la stipulata locazione di un ti, archivio cit., che, pur affermando, in linea generale l'i-
immobile in cui la famiglia avrebbe dovuto andare a vivere. nidoneità del trasferimento del minore a radicare la compe-
Questa decisione della Corte europea, che ha invero operato tenza del tribunale di destinazione, quando non sia trascor-
un riferimento alla locazione di un alloggio indicandolo so un tempo «minimo» apprezzabile, tenuto conto dell'età
come un parametro, da confrontarsi con tutti gli altri a di- del minore, non esclude certo la valutazione del luogo, co-
sposizione, ha trovato peraltro di recente sviluppo e chiari- me centro di relazioni ed interessi del minore stesso, anche
mento in una successiva e recente pronuncia della Corte di in prospettiva futura, purché probabile).
giustizia europea, sez. V, decisione 8 giugno 2017, causa Merita anche di essere evidenziato che la Corte europea,
C-111/17 PPU (id., 2018, IV, 103, in questo fascicolo), se- proprio nella ricordata decisione 8 giugno 2017, adottata in
gnalata anche dalla controricorrente. Il giudice del rinvio causa C-111/17, ha condivisibilmente osservato che pure la
aveva ritenuto che, «al fine di determinare la residenza abi- nozione di «residenza abituale, ai sensi del regolamento n.
tuale di un neonato o di un lattante», occorrerebbe utilizza- 2201 del 2003, dev’essere interpretata in funzione dell'inte-
re «come fattore primordiale l'intenzione comune dei geni- resse superiore del minore».
tori responsabili, che può dedursi dai preparativi che questi Nel caso in esame, di fatto, il minore ha trascorso, prima
ultimi hanno effettuato al fine di accogliere il figlio, quali dell'introduzione del ricorso, molti mesi con la madre in Ita-
... la preparazione della sua stanza o ancora la locazione di lia, dove ha pure altri parenti stretti ed adusi ad accudirlo, i
un appartamento più grande». La Corte europea ha allora nonni. Il bambino ha vissuto solo poche settimane della sua
osservato che, al fine di determinare quale sia la residenza vita in Inghilterra, esclusivamente per consentire un tentativo
abituale di un bambino ancora molto piccolo, «l'intenzione di mediazione tra i genitori. Non solo. Il padre vive senza al-
dei genitori di stabilirsi in uno Stato membro ... può pure tri familiari a Londra e deve naturalmente attendere anche al-
essere presa in considerazione quando si esprime mediante le sue occupazioni lavorative. La valutazione operata dal
misure tangibili quali ... la locazione di un alloggio», ma giudice di merito nel caso in esame, pertanto, non merita
«l'intenzione dei genitori non può essere in principio deci- censura, essendo stato motivatamente espresso in conformità
siva, di per sé sola, per determinare la residenza abituale di alla legislazione vigente ed in considerazione del basilare
IL FORO ITALIANO — 2018.
529 GIURISPRUDENZA COSTITUZIONALE E CIVILE 530

principio che occorre assicurare sempre la miglior tutela del se del minore medesimo (giudizio che potrà avvalersi di indici
superiore interesse del minore. sintomatici, compresa la condotta tenuta dai genitori).
Il motivo di ricorso deve essere, pertanto, respinto. In tal senso anche la sentenza in rassegna (la Suprema corte
ha ritenuto corretto il ragionamento dei giudici di merito, che
2.2. - Con il secondo motivo il ricorrente critica la deci-
hanno tenuto conto, oltre che dei fattori «temporali», delle mi-
sione adottata dal tribunale per aver ritenuto «strumentale» gliori prospettive di vita del minore di cui si tratta in Italia, dove
l'azione di rimpatrio da lui proposta, perché introdotta diver- dispone di adeguata rete parentale, piuttosto che in Inghilterra,
si mesi dopo che il figlio era stato ormai condotto in Italia luogo di residenza del padre).
dalla madre, e per aver introdotto valutazioni circa le capaci-
tà genitoriali nell'ambito di una procedura volta esclusiva- II. - Cfr., in termini, Cass. 11 gennaio 2006, n. 397, Foro it.,

a
mente all'accertamento dell'illecita sottrazione del minore ed Rep. 2007, voce Minore, infanzia e maternità, n. 35, e 14 luglio
al ripristino dello status quo ante. 2006, n. 16092, id., Rep. 2006, voce cit., n. 35, entrambe ri-

to
Non vi è dubbio, allo stato degli atti, che il ricorrente ab- chiamate dalla sentenza in rassegna, nonché la più recente Cass.

en
bia rispettato il termine di dodici mesi per la proposizione 18 settembre 2014, n. 19695, id., Le banche dati, archivio Cas-
dell'azione di rimpatrio, indicato dall'art. 12 della conven- sazione civile (secondo cui, ai fini della individuazione della re-

am
zione dell'Aia. Il tribunale non ha negato questo dato di fat- sidenza abituale del minore, il giudice deve valorizzare la situa-
zione antecedente alla commissione della violazione accertan-
to, e la violazione di legge non sussiste. In realtà il ricorrente

on
dola tramite l'approfondito e puntuale esame del complesso del-
si duole della valutazione della sua condotta operata dal giu- le risultanze istruttorie, non solo documentali ed anagrafiche,

O
dice di prime cure, che ha ritenuto avere valore indiziario il

M abb
ma anche inerenti al contesto di vita in cui il minore era stabil-

M
dato di fatto che la procedura per il rimpatrio è stata iniziata mente vissuto coi genitori prima della sottrazione).
mesi dopo che il bambino era ormai in Italia.

SI
Per la giurisprudenza di merito, cfr. Trib. min. Cagliari 4 ot-
IO in
Il superiore interesse del minore, del resto, deve essere tobre 2013, Riv. giur. sarda, 2017, I, 2, nel senso del ripristino

AS
preso in considerazione anche nella procedura in esame, tan- della situazione di fatto antecedente all'illecita sottrazione sulla
so
to è vero che si prevedono circostanze specifiche le quali, base della presunzione secondo cui l'interesse del minore coin-
ove ricorrenti, impediscono l'accoglimento della domanda di cide con quello di non essere allontanato o di essere immedia-
es

rimpatrio (cfr. art. 13 della convenzione). tamente ricondotto nel luogo dove si era svolta la sua abituale
vita quotidiana.
nc

Nel caso di specie, però, non appare necessario esaminare


L'individuazione (alla stregua di un giudizio essenzialmente
D

nel dettaglio gli indicati profili. Il ricorrente, infatti, che af- prognostico) del luogo di residenza abituale del minore, a fronte
co

ferma di voler censurare una violazione di legge, propone in


U

di trasferimenti recenti ed unilaterali (su iniziativa del genitore


realtà argomenti volti a contestare un vizio di motivazione.
LA

affidatario o collocatario), è tema affrontato soprattutto nei pro-


IO olo

Nel farlo, però, critica soltanto due delle diverse ragioni cedimenti ex art. 710 c.p.c., come accennato; cfr., al riguardo,
esposte dal tribunale per i minorenni a fondamento della sua
C

Cass. 5 settembre 2014, n. 18817, id., Rep. 2015, voce Compe-


c

decisione, e nessuna delle due può tradursi nella contestata tenza civile, n. 60 (pure richiamata dalla sentenza in rassegna),
O sci
LO

violazione di legge. Il ricorrente non coglie appieno, con il secondo cui il trasferimento della prole realizzato unilateral-
motivo di ricorso, la ratio decidendi adottata dal tribunale, mente da uno dei genitori, senza il consenso dell'altro, è idoneo
Fa

che ha ritenuto, innanzitutto, non ricorrere i presupposti della a fissare la residenza abituale dei minori nel luogo in cui questi
sottrazione del minore dalla sua residenza abituale da parte sono stati trasferiti, «ove i fanciulli — nonostante il breve lasso
R

della madre, per le ragioni innanzi riassunte, ed il ricorrente di tempo — abbiano realizzato una situazione di stabilità ogget-
non sottopone la decisione a critica con adeguata completez- tiva (frequenza regolare di una scuola con il corollario relazio-
nale che ne consegue) e soggettiva (miglioramento della situa-
za, neppure chiarendo per quali ragioni, qualora le sue limi-
zione materna, attesa la ragione del trasferimento)»; da qui la
tate censure dovessero essere accolte, la decisione adottata competenza territoriale del giudice del luogo di nuova dimora
dal giudice di merito dovrebbe essere necessariamente rifor- dei fanciulli.
mata. Cfr., in argomento, anche Cass. 12 maggio 2015, n. 9633, id.,
Il motivo di ricorso deve essere pertanto dichiarato inam- 2015, I, 3161.
missibile. La sentenza in rassegna riconosce infine grande rilevanza —
Il ricorso deve essere, in definitiva, rigettato. (Omissis) affermando di non discostarsi dai principî da essa espressi — a
Corte giust. 8 giugno 2017, causa C-111/17 PPU, id., 2018, IV,
———————— 103, in questo fascicolo (relativa, effettivamente, ad una fatti-
specie omogenea, con riferimento alla nozione di residenza abi-
(1) I. - Cass. 30123/17, in epigrafe, è di grande interesse ope- tuale dettata, sempre con riferimento alla sottrazione internazio-
rativo, in quanto, in termini sintetici e chiari, definisce la nozio- nale di cui alla convenzione cit., dal regolamento 2201/2003
ne di «residenza abituale» del minore ai sensi della convenzione Ce).
dell'Aia del 1980, sulla sottrazione internazionale di minori.
La pronuncia non è innovativa, in quanto si limita a riepiloga- III. - L'individuazione della residenza abituale del minore ha
re consolidati orientamenti giurisprudenziali in materia, anche rilevanza anche processuale, quanto alla competenza territoriale
di diritto europeo; il riferimento — quanto a quello interno — nei procedimenti che concernono minori, come accennato.
non è solo alla nozione di residenza abituale elaborata con spe- Cfr., al riguardo, Cass. 15 dicembre 2017, n. 30219, id., Le
cifico riferimento alla sottrazione internazionale (la giurispru- banche dati, archivio cit., pronunciata in sede di regolamento di
denza ha esaminato la questione piuttosto di rado): sono infatti competenza (si verte in tema di affidamento di minore figlio di
richiamate anche pronunce in tema di competenza territoriale genitori non coniugati); la pronuncia ribadisce il principio, con-
per i procedimenti relativi ai minori (art. 709 ter, 1° comma, e solidato, alla stregua del quale la competenza spetta al giudice
710 c.p.c.), evidentemente sul presupposto che si tratti di una del luogo dove si trova la dimora abituale del minore nel mo-
nozione unitaria. mento in cui è stato proposto il ricorso, non assumendo rilievo
Da qui, comunque, la conferma della configurazione «fattua- alcuno la mera residenza anagrafica o eventuali trasferimenti
le» dell'istituto, «contaminata» però dall'esigenza di interpretar- contingenti o temporanei. Al riguardo, non può farsi riferimento
lo (in quanto non solo meramente processuale) alla stregua del ad un dato meramente quantitativo, rappresentato dalla prossi-
principio del superiore interesse del minore. mità temporale del trasferimento di residenza e dalla maggiore
Tanto si manifesta soprattutto con riferimento ai casi — dif- durata del soggiorno in altra città, dovendosi effettuare una pro-
fusi nella prassi — in cui (per l'età del bambino, ma anche in gnosi sulla probabilità che la nuova dimora diventi l'effettivo e
ragione di trasferimenti nell'imminenza del giudizio) non si è stabile centro d'interessi del minore (sulla base delle intenzioni
ancora sufficientemente consolidata la permanenza del minore e dei progetti di vita del genitore che ha deciso il trasferimento),
in un dato luogo; da qui l'esigenza di un giudizio prognostico, ovvero resti su un piano di verosimile precarietà o sia un mero
da parte del giudice, sulla possibilità di «stabilizzazione» di espediente per sottrarsi alla disciplina della competenza territo-
quella permanenza, sempre però che ciò corrisponda all'interes- riale.
IL FORO ITALIANO — 2018.
531 PARTE PRIMA 532

Cfr., in termini, Cass. 20 ottobre 2015, n. 21285, id., Rep. CORTE DI CASSAZIONE; sezioni unite civili; ordinanza
2016, voce Responsabilità genitoriale, n. 51; 19 luglio 2013, n. 13 dicembre 2017, n. 29922; Pres. RORDORF, Rel. DI VIR-
17746, id., Rep. 2013, voce Tribunale minorenni, n. 36; 4 di- GILIO, P.M. RUSSO (concl. conf.); Soc. Gestore dei servizi
cembre 2012, n. 21750, id., Rep. 2012, voce cit., n. 14. energetici - Gse (Avv. FIDANZIA, GIGLIOLA) c. Soc. Sage-
dil (Avv. IANNOTTA). Regolamento di giurisdizione.
IV. - La nozione di residenza del minore rileva anche sotto il
profilo del riparto della giurisdizione e della individuazione del- Energia elettrica ed energia in genere — Impianto foto-
la legge applicabile quanto ai provvedimenti in materia di mino- voltaico — Tariffa incentivante — Rivalutazione Istat
ri; sul punto vi è un'ampia elaborazione giurisprudenziale, in — Gestore dei servizi energetici — Ripetizione di som-
genere delle sezioni unite della Cassazione, cui però non ha at- me corrisposte — Accertamento negativo — Giurisdi-

a
tinto la sentenza in rassegna (senza però porsi in una posizione zione amministrativa esclusiva (Cod. civ., art. 2033; y
di contrasto). cod. proc. amm., art. 133; y d.leg. 29 dicembre 2003 n.

to
Cfr., con riferimento all'art. 42 l. 218/95 e alla richiamata 387, attuazione della direttiva 2001/77/Ce relativa alla

en
convenzione dell'Aia 5 del ottobre 1961 sulla protezione dei promozione dell'energia elettrica prodotta da fonti energe-
minori, Cass. 19 gennaio 2017, n. 1310, id., Le banche dati, ar- tiche rinnovabili nel mercato interno dell'elettricità, art. 7;

am
chivio cit. y d.m. 28 luglio 2005, criteri per l'incentivazione della
Cass. 10 febbraio 2017, n. 3555, ibid., relativa all'art. 8 del produzione di energia elettrica mediante conversione foto-

on
regolamento Ce 2201/2003 del 27 novembre 2003, enuncia che voltaica della fonte solare, art. 6; y d.m. 6 febbraio 2006,

O
per luogo di residenza abituale del minore «deve intendersi il criteri per l'incentivazione della produzione di energia

M abb
luogo dove il minore trova e riconosce, anche grazie a una per- elettrica mediante conversione fotovoltaica della fonte so-

M
manenza tendenzialmente stabile, il centro dei propri legami af- lare, art. 4).

SI
fettivi, non solo parentali, originati dallo svolgersi della sua vita
IO in
di relazione. In altri termini, la residenza abituale corrisponde al Rientra nella giurisdizione esclusiva del giudice amministra-

AS
luogo che denota una certa integrazione del minore in un am- tivo la controversia nella quale il titolare di un impianto
so

biente sociale e familiare, ed ai fini del relativo accertamento ri- fotovoltaico chiede l'accertamento del diritto a ottenere la
levano una serie di circostanze che vanno valutate in relazione tariffa incentivante con il riconoscimento della rivaluta-
es

alla peculiarità del caso concreto: la durata, la regolarità e le ra- zione Istat, con le consequenziali condanne, nonché l'ac-
nc

gioni del soggiorno nel territorio di uno Stato membro, la citta- certamento negativo del diritto del gestore dei servizi
dinanza del minore, la frequenza scolastica e, in generale, le re- energetici alla ripetizione di quanto già corrisposto a detto
D
co

lazioni familiari e sociali»; vi è espresso riferimento a Corte titolo. (1)


U

giust. 2 aprile 2009, causa C-523/07, A., id., Rep. 2009, voce
LA
IO olo

Unione europea, n. 1103.


Di particolare interesse è poi Cass. 18 marzo 2016, n. 5418, La corte, rilevato che Sagedil ha agito nei confronti del Ge-
C

id., Rep. 2016, voce Responsabilità genitoriale, n. 42 (per este-


c

store dei servizi energetici - Gse s.p.a. davanti al Tribunale di


O sci

so, Riv. dir. internaz. privato e proc., 2017, 105), secondo cui
LO

Roma e, premesso di essere titolare di un impianto fotovoltai-


riveste carattere generale, ed è applicabile quindi anche in rela- co, per il quale ha ottenuto il riconoscimento delle tariffe in-
zione all'art. 1 della convenzione dell'Aia del 5 ottobre 1961
Fa

sulla protezione dei minori, il principio, precisato in riferimento


centivanti previste dal d.m. 28 luglio 2005(c.d. primo conto
al regolamento (Ce) 2201/2003, cit., secondo cui in tema di giu- energia), da aggiornarsi annualmente sulla base degli indici di
R

risdizione sui provvedimenti de potestate, al fine di stabilire la rivalutazione Istat, secondo quanto previsto dall'art. 6, 6°
competenza giurisdizionale di uno Stato membro «occorre dare comma, d.m. cit.; che Gse, con nota del 7 aprile 2015, ha co-
rilievo unicamente al criterio della residenza abituale del minore municato alla società l'avvio del procedimento di ridetermina-
al momento della proposizione della domanda, intendendo come zione della tariffa spettante e di recupero delle eventuali mag-
tale il luogo in cui l'interessato abbia fissato con carattere di giori somme erogate, a seguito della norma di interpretazione
stabilità il centro permanente ed abituale dei propri interessi e autentica dell'art. 6, 6° comma, d.m. 28 luglio 2005, ad opera
relazioni, sulla base di una valutazione sostanziale e non mera- dell'art. 4, 1° comma, d.m. 6 febbraio 2006, che ha escluso
mente formale ed anagrafica, essendo rilevante, ai fini del- l'aggiornamento Istat per le tariffe incentivanti richieste suc-
l'identificazione della residenza effettiva, il luogo del concreto e cessivamente all'entrata in vigore del primo conto energia,
continuativo svolgimento della vita personale alla data di propo- come nel caso, ha chiesto la disapplicazione dell'atto di co-
sizione della domanda e non quello risultante da un calcolo pu- municazione da parte di Gse del recupero delle somme, l'ac-
ramente aritmetico del vissuto». certamento del diritto a conseguire la tariffa incentivante in re-
Per la giurisprudenza di merito, cfr. App. Catania 3 giugno lazione all'impianto fotovoltaico in oggetto, con il conseguen-
2015, id., 2016, 1115. te riconoscimento della rivalutazione Istat, e quindi la condan-
na di Gse al pagamento dei relativi importi, e comunque l'ac-
V. - Più in generale, in tema di sottrazione internazionale di certamento negativo del diritto di Gse alla ripetizione delle
minore, cfr. Cass. 26 settembre 2016, n. 18846, Foro it., 2016, somme già corrisposte a titolo di rivalutazione secondo gli in-
I, 3855, nonché (sulla rilevanza dell'ascolto del minore) 8 feb- dici Istat e del diritto alla compensazione tra le somme pretese
braio 2017, n. 3319, id., Le banche dati, archivio cit. a titolo di restituzione e quelle dovute a titolo di incentivo.
In dottrina, per una impostazione generale, cfr. CARRATTA, La società Gestore dei servizi energetici - Gse s.p.a. ha pre-
Provvedimenti urgenti a tutela dei minori e sottrazione interna- sentato ricorso ex art. 41 c.p.c., sostenendo che la controversia
zionale, in Riv. trim. dir. e proc. civ., 2017, 1257. [G. CASABURI] promossa dalla Sagedil spetta al giudice amministrativo, ai
sensi degli art. 7 e 133, 1° comma, lett. o), cod. proc. amm.
Resiste con controricorso la Sagedil.
Il procuratore generale ha depositato le conclusioni scritte,
ex art. 380 ter c.p.c., chiedendo che si dichiari la giurisdizione
del giudice amministrativo.
Ambedue le parti hanno depositato memoria.
———————— Considerato che queste sezioni unite si sono ripetutamente
espresse con le ordinanze, tra le altre, del 2 maggio 2017, n.
10650 e del 27 aprile 2017, nn. 10409, 10410, 10411 (tutte in
Foro it., Le banche dati, archivio Cassazione civile), nel senso
di ritenere che la causa, avente ad oggetto, nella sostanza, il
d.m. 6 febbraio 2006, rientra nella giurisdizione esclusiva del
giudice amministrativo, ai sensi dell'art. 133, 1° comma, lett.
o), cod. proc. amm., che contempla «le controversie, incluse
IL FORO ITALIANO — 2018.
533 GIURISPRUDENZA COSTITUZIONALE E CIVILE 534

quelle risarcitorie, attinenti alle procedure e ai provvedimenti trica, n. 36, che confermava Tar Lombardia, sez. IV, sent. 10
della pubblica amministrazione concernenti la produzione di novembre 2006, n. 2125, cit.); in altra occasione si rimetteva la
energia, i rigassificatori, i gasdotti di importazione, le centrali questione all'adunanza plenaria (Cons. Stato, sez. VI, ord. 2
termoelettriche e quelle relative ad infrastrutture di trasporto febbraio 2012, n. 572, id., Rep. 2012, voce cit., n. 66). Tale con-
ricomprese o da ricomprendere nella rete di trasmissione na- sesso era dell'avviso che con il passaggio contestato del decreto
zionale o rete nazionale di gasdotti». del 2006 era stata data l'interpretazione autentica di una dispo-
E, con ampia motivazione, l'ordinanza del 4 maggio 2017, sizione oggettivamente ambigua contenuta nel decreto del 2005,
non potendo nemmeno configurarsi un legittimo affidamento da
n. 10795 (ibid.), ha argomentato la ritenuta giurisdizione am- parte dei soggetti che avevano presentato domande negli anni
ministrativa sulla controversia introdotta dal soggetto produt- 2005 e 2006; sotto altro profilo, nel rigettare una delle censure
tore di energia fotovoltaica, ammesso, a seguito di specifica

a
formulate con l'appello incidentale, veniva riconosciuta la natu-
convenzione, stipulata col gestore dei servizi energetici, a be- ra regolamentare del d.m. 6 febbraio 2006, ma nessuna conse-

to
neficiare delle tariffe incentivanti previste dall'art. 7 d.leg. guenza poteva scaturire per il mancato rispetto della procedura

en
387/03, al fine di contestare la rimodulazione disposta dall'art. prescritta dall'art. 17 l. 400/88, non osservata nemmeno per il
26 d.l. 91/14, convertito, con modificazioni, dalla l. 116/14, d.m. 28 luglio 2005, in quanto per un verso la valorizzazione di

am
sul rilievo che la predetta disposizione non ha definito per in- siffatto profilo avrebbe comportato la disapplicazione del decre-
tero la vicenda, rimettendone la regolamentazione a successivi to a monte, determinando un risultato contrastante con lo stesso

on
decreti ministeriali e, infine, a singoli provvedimenti del ge- interesse azionato in giudizio dagli originari ricorrenti, e, per al-
store, chiamato ad intervenire non nella veste di mera contro- tro verso, il secondo decreto era stato adottato seguendo il me-

O
M abb
parte della convenzione (capace, perciò, di soli atti paritetici), desimo procedimento già seguìto in occasione dell'emanazione

M
ma come pubblica amministrazione, destinata ad operare in del primo (Cons. Stato, ad. plen., 4 maggio 2012, n. 9, ibid., n.
65, che riformava Tar Lombardia, sez. IV, 10 novembre 2006,

SI
posizione di supremazia mediante l'esercizio di poteri autori-
IO in
tativi finalizzati ad assicurare l'attuazione della superiore vo- n. 2126, cit.; su tale pronuncia, v. B. MAMELI, La successione

AS
lontà di legge. delle fonti atipiche del governo e il principio del «contrarius
so
Nella memoria illustrativa, Sagedil ha obiettato che la con- actus», in Giur. it., 2012, 2410; N. LUPO, Il Consiglio di Stato
troversia di cui si tratta è meramente diretta a contestare la individua un criterio per distinguere tra atti normativi e atti non
es

normativi, in Giornale dir. amm., 2012, 1209; A. PUGIOTTO, In-


pretesa restitutoria di Gse delle somme corrisposte a titolo di terrogativi antichi (e risposte inedite) in tema di leggi e rego-
nc

rivalutazione Istat, e quindi avrebbe ad oggetto la mera ripeti- lamenti interpretativi, in Giur. costit., 2012, 2435; L. LEONAR-
zione di indebito oggettivo e non sarebbe pertanto attinente al
D

DI, Gli atti normativi ministeriali: natura, successione nel tempo


co

rapporto di concessione, rientrando unicamente nella previsio-


U

e regime di impugnazione, in Riv. neldiritto, 2013, 1156).


ne di cui all'art. 2033 c.c., da cui la giurisdizione ordinaria. A seguito della pronuncia dell'adunanza plenaria — cui si al-
LA
IO olo

A detta interpretazione non può accedersi. lineava Cons. Stato, sez. VI, 30 luglio 2013, n. 3990, Foro it.,
Ed infatti la domanda avanzata dalla Sagedil come sopra Rep. 2013, voce Legge, n. 67, che riformava Tar Lombardia,
C
c

sintetizzata nella parte espositiva verte proprio sull'accerta- sez. IV, 10 novembre 2006, n. 2124, cit. — il Gestore dei servi-
O sci
LO

mento del diritto a conseguire la tariffa incentivante con il ri- zi energetici, società per azioni in mano pubblica dedita allo
conoscimento della rivalutazione Istat, con le consequenziali svolgimento di funzioni di natura pubblicistica (che è subentrata
Fa

condanne e sull'accertamento negativo del diritto di Gse alla al Gestore dei servizi elettrici), avviava le iniziative volte a ride-
ripetizione di quanto già corrisposto a detto titolo, e quindi ri- terminare le tariffe e a recuperare le somme erogate in virtù del-
R

guarda proprio la rimodulazione delle tariffe incentivanti adot- la rivalutazione.


tate dal gestore nell'esercizio dei suoi poteri. Le cause promosse per contrastare tali iniziative sono state
fatte rientrare in più occasioni nella giurisdizione del giudice
Va pertanto dichiarata la giurisdizione del giudice ammini- amministrativo, ai sensi dell'art. 133, 1° comma, lett. o), cod.
strativo. proc. amm., che contempla «le controversie, incluse quelle ri-
———————— sarcitorie, attinenti alle procedure e ai provvedimenti della pub-
blica amministrazione concernenti la produzione di energia, i
(1) Il d.leg. 29 dicembre 2003 n. 387, attuativo della direttiva rigassificatori, i gasdotti di importazione, le centrali termoelet-
2001/77/Ce sulle fonti energetiche rinnovabili (abrogato, con ef- triche e quelle relative ad infrastrutture di trasporto ricomprese
fetto dal 1° gennaio 2013, ad opera del d.leg. 3 marzo 2011 n. o da ricomprendere nella rete di trasmissione nazionale o rete
28, con cui è stata recepita la direttiva 2009/28/Ce), nel dettare nazionale di gasdotti» (Cass. 27 aprile 2017, nn. 10409, 10410,
misure volte a stimolare la produzione di energia elettrica dalla 10411; 2 maggio 2017, nn. 10649, 10650, 10651, 10652, 10653,
fonte solare, prefigurava (all'art. 7) in favore dei titolari di im- 10654, 10655, 10656, 10657; 13 giugno 2017, nn. 14651,
pianti fotovoltaici l'introduzione di specifiche tariffe incenti- 14652, 14653, id., Le banche dati, archivio Cassazione civile).
vanti, tali da garantire un'equa remunerazione dei costi di inve- L'ordinanza in epigrafe si inserisce in questo filone, escludendo
stimento e di esercizio. A tanto provvedeva il ministro delle at- che si possa pervenire a una soluzione contraria soltanto perché
tività produttive, con l'emanazione del d.m. 28 luglio 2005 il produttore abbia invocato la disciplina civilistica dell'indebito
(Gazzetta ufficiale 5 agosto 2005, n. 181), nel cui ambito si sta- oggettivo.
biliva l'aggiornamento di tali tariffe in base alla variazione dei Sono state altresì devolute al giudice amministrativo le con-
prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati, rilevati troversie riguardanti la rimodulazione delle tariffe incentivanti
dall'Istat. Sennonché, di lì a poco interveniva il d.m. 6 febbraio in esecuzione di quanto disposto dall'art. 26 d.l. 24 giugno 2014
2006, che (all'art. 4, 1° comma) precisava, con disposizione de- n. 91, convertito, con modificazioni, in l. 11 agosto 2014 n. 116,
stinata ad applicarsi (ex art. 8, 1° comma) a tutte le domande di che non aveva definito per intero la vicenda, rimettendone la re-
accesso al beneficio presentate a far tempo dall'entrata in vigore golamentazione a successivi decreti ministeriali e, infine, a sin-
del precedente decreto, come la rivalutazione non spettasse in goli provvedimenti del Gestore dei servizi energetici (Cass. 4
relazione agli impianti per i quali la domanda fosse stata presen- maggio 2017, n. 10795, e 8 maggio 2017, n. 11144, ibid.).
tata negli anni 2005 e 2006. La sussistenza della giurisdizione del giudice amministrativo
Quest’ultima disposizione veniva impugnata dinanzi al Tar è stata, inoltre, affermata per quel che concerne l'impugnazione
Lombardia, che stigmatizzava la modificazione retroattiva del del provvedimento con il quale l'ente erogatore delle tariffe in-
regime tariffario e riteneva leso il legittimo affidamento insorto centivanti, nell'esercizio di poteri di autotutela, annulli il prov-
in capo agli istanti; pertanto, i giudici di primo grado accoglie- vedimento attributivo del beneficio per vizi di legittimità (Cass.
vano i ricorsi all'uopo presentati, annullando la norma che san- 24 febbraio 2014, n. 4326, id., 2015, I, 1066).
civa l'efficacia ex tunc dell'eliminazione dell'adeguamento Istat
(Tar Lombardia, sez. IV, sent. 10 novembre 2006, nn. 2124,
2125 e 2126, <www.giustizia-amministrativa.it>). Le vertenze ————————
approdavano in appello: in un primo giudizio si ribadiva l'ille-
gittimità del descritto congegno normativo (Cons. Stato, sez. VI,
4 aprile 2008, n. 1435, Foro it., Rep. 2008, voce Energia elet-
IL FORO ITALIANO — 2018.
535 PARTE PRIMA 536

CORTE DI CASSAZIONE; sezione lavoro; sentenza 12 Questa Corte di cassazione ha, infatti, affermato che la sen-
dicembre 2017, n. 29780; Pres. D'ANTONIO, Est. CALA- tenza che decida su di una questione di puro diritto, rilevata
FIORE, P.M. CELENTANO (concl. conf.); Cifelli (Avv. CIFEL- d'ufficio, senza procedere alla sua segnalazione alle parti on-
LI) c. Cassa nazionale di previdenza e assistenza forense de consentire su di essa l'apertura della discussione (c.d. terza
(Avv. CADEDDU, ZUMERLE). Conferma App. Venezia 3 ago- via), non è nulla in quanto, da tale omissione può solo deriva-
sto 2011. re un vizio di error in iudicando, ovvero di error in iudican-
do de iure procedendi, la cui denuncia in sede di legittimità
Avvocato — Previdenza — Pensione di anzianità — Re- consente la cassazione della sentenza solo se tale errore sia in
quisiti perfezionati con la totalizzazione — Cancella- concreto consumato qualora, invece, si tratti di questioni di
zione dall'albo — Necessità (L. 20 settembre 1980 n. 576, fatto, ovvero miste di fatto e di diritto, la parte soccombente

a
riforma del sistema previdenziale forense, art. 3; y d.leg. 2 può dolersi della decisione sostenendo che la violazione del
febbraio 2006 n. 42, disposizioni in materia di totalizza-

to
dovere di indicazione ha vulnerato la facoltà di chiedere pro-
zione dei periodi assicurativi, art. 1). ve o, in ipotesi, di ottenere una eventuale rimessione in ter-

en
La disciplina della totalizzazione non ha fatto venire meno mini (Cass. 16 febbraio 2016, n. 2984, Foro it., Rep. 2016,

am
l'obbligo di cancellazione dagli albi professionali previsto voce Procedimento civile, n. 301; sez. un. 20935/09, id.,
dalla disposizione in tema di pensione di anzianità a cari- 2010, I, 3128).
4. - Il secondo motivo è infondato. Il contesto normativo in

on
co della cassa forense. (1)
cui si inserisce la fattispecie di cui si discute è costituito dal

O
M abb
d.leg. 42/06 e dall'art. 3 l. 576/80; in particolare, vi è contra-

M
Fatti di causa. — Con sentenza 38/11, la Corte d'appello di sto sulla individuazione delle concrete modalità di completa-
mento della fattispecie costitutiva del diritto alla pensione di

SI
Venezia ha confermato la decisione del Tribunale di Verona
IO in
di rigetto della domanda proposta dall'avv. Nicola Cifelli nei anzianità in favore dell'avvocato che intenda avvalersi della

AS
riguardi della Cassa nazionale di previdenza e assistenza fo- totalizzazione di due periodi contributivi costituiti l'uno pres-
so
rense, per ottenere la pensione di anzianità — avendone ma- so l'Inps e l'altro presso la cassa forense. In altri termini, va
turato il requisito assicurativo e contributivo mediante totaliz- verificato se la totalizzazione della diversa contribuzione ver-
es

zazione della contribuzione versata presso l'Inps dal luglio sata incida anche sulla condizione specifica della cancellazio-
1970 al marzo 1981 con gli anni di contribuzione alla cassa ne dagli albi richiesta dalla normativa professionale.
nc

compresi tra aprile 1981 e gennaio 2006 — pur non avendo Dal punto di vista della ricostruzione storico-sistematica
D
co

provveduto alla propria cancellazione dall'albo professionale. dell'istituto della totalizzazione è opportuno osservare che:
U

La corte territoriale ha osservato che l'art. 3 l. 576/80, che — a seguito della sentenza della Corte costituzionale
LA

61/99 (id., 1999, I, 1097), che ha dichiarato l'illegittimità co-


IO olo

subordina la corresponsione della pensione di anzianità alla


cancellazione dall'albo, non è stata abrogato implicitamente stituzionale degli art. 1 e 2 l. n. 45 del 1990, laddove non pre-
C

dal d.leg. 42/06, che si è limitato a consentire la totalizzazio- vedevano che ai liberi professionisti che non avessero matura-
c

to il diritto a pensione, oltre alla ricongiunzione dei periodi


O sci

ne della contribuzione senza incidere sulla specifica discipli-


LO

na preesistente presso la gestione interessata. contributivi, spettasse la facoltà di scelta fra la ricongiunzione
onerosa e la totalizzazione gratuita dei periodi contributivi ai
Fa

Avverso la sentenza d'appello l'avv. Nicola Cifelli propone


ricorso per cassazione affidato a due motivi. fini del conseguimento di una pensione unica, venne introdot-
La cassa nazionale di previdenza e assistenza forense resi- to l'art. 71 l. n. 388 del 2000, che ha esteso l'ambito di appli-
R

ste con controricorso illustrato da memoria. cazione della totalizzazione ai lavoratori le cui pensioni erano
Ragioni della decisione. — 1. - Con il primo motivo di ri- liquidate con il sistema retributivo o misto, senza tuttavia
corso — denunciando nullità della sentenza e o del procedi- abrogare le disposizioni precedenti contenute nell'art. 1 d.leg.
mento per violazione dell'art. 112 c.p.c. ai sensi dell'art. 360, n. 184 del 1997, che continuava ad avere riguardo ai lavorato-
1° comma, n. 4, c.p.c. — il ricorrente censura la sentenza im- ri le cui pensioni erano liquidate esclusivamente con il siste-
pugnata per aver omesso di esaminare tutte le ragioni addotte ma di calcolo contributivo;
nei motivi d'appello risolvendo la questione con argomenta- — per aver diritto alla totalizzazione, anche per il legisla-
zioni estranee alle difese delle parti. tore del 2000, i periodi di contribuzione da cumulare non de-
2. - Con il secondo motivo si censura la sentenza per difet- vono essere coincidenti, il lavoratore non deve aver maturato
to di motivazione per non avere considerato il fatto, contro- il diritto a pensione nel regime generale, nei regimi speciali
verso e decisivo, dell'illegittimità della delibera del consiglio sostitutivi, esclusivi o esonerativi di quello generale, ed anche
di amministrazione della cassa forense n. 279 del 23 giugno nei regimi «privatizzati» di cui ai d.leg. n. 509 del 1994 e n.
2006 alla luce del d.leg. 42/06, posto che l'avv. Cifelli aveva 103 del 1996, nei quali egli sia, o sia stato, iscritto; inoltre,
domandato il riconoscimento del diritto all'erogazione della anche questa ulteriore fattispecie di totalizzazione non è pre-
pensione totalizzata e non della pensione di anzianità presso vista per il conseguimento della pensione di anzianità, ma sol-
la cassa forense, per cui aveva diritto all'applicazione della tanto per il conseguimento delle pensioni di vecchiaia, di ina-
relativa disciplina e non all'applicazione delle regole proprie bilità ed ai superstiti;
della pensione di anzianità a carico della Cassa nazionale di — interviene, dunque, la Corte costituzionale che con la
previdenza e assistenza forense, che prevede il presupposto sentenza n. 198 del 2002 (id., 2004, I, 47) ha affermato che,
della cancellazione dagli albi professionali, ai sensi dell'art. 3 nel nostro ordinamento, la totalizzazione dei periodi di con-
l. 20 settembre 1980 n. 576. tribuzione non è un istituto di «carattere generale» ed il pre-
3. - Il primo motivo è infondato. La denuncia di nullità del- cedente esaminato dalla sentenza 61/99 della stessa corte, cit.,
la sentenza si fonda sull'affermazione di novità delle ragioni è chiaramente delimitato al caso specifico «del lavoratore che
addotte dalla corte territoriale per risolvere la questione con- non abbia maturato il diritto ad un trattamento pensionistico
troversa. In verità, la sentenza compie una valutazione siste- in alcuna delle gestioni alle quali è stato iscritto»; la Corte co-
matica delle disposizioni del d.leg. 42/06 e ne deduce che stituzionale, inoltre, afferma che la funzione e le finalità della
l'introduzione della facoltà di totalizzazione dei contributi totalizzazione è quella di consentire al lavoratore di cumulare,
non abbia comportato modifiche sulle condizioni ulteriori ri- anche ai fini della misura della pensione, i contributi che, in
chieste per l'erogazione del trattamento pensionistico di an- ragione dei percorsi lavoratori intrapresi, siano stati versati a
zianità a carico della cassa nazionale forense. Si tratta, quindi, diverse istituzioni previdenziali, risponde soprattutto «ad
di un giudizio di rilievo esclusivamente giuridico relativo al un'esigenza di politica sociale legata alla crescente flessibilità
sistema normativo già dedotto in causa che non imponeva alla dei rapporti di lavoro»;
Corte d'appello di Venezia di vagliare le singole argomenta- — su tali basi interviene la l. n. 243 del 2004 (di riforma
zioni delle parti o del primo giudice, ben potendo scegliere un del sistema previdenziale e pensionistico) che delega al go-
proprio percorso argomentativo anche difforme rispetto a verno di adottare uno o più decreti legislativi per «rivedere» e
quello seguìto in primo grado o nell'atto d'appello. «ridefinire» la disciplina della totalizzazione, estendendone
IL FORO ITALIANO — 2018.
537 GIURISPRUDENZA COSTITUZIONALE E CIVILE 538

ulteriormente «l'operatività». Le deleghe contenute nella l. n. loga cessazione dell'attività lavorativa, quale requisito per
243 del 2004 sono attuate con il d.leg. n. 42 del 2006, che l'accesso alla pensione di anzianità in favore di lavoratori di-
estende, per quanto ora di interesse, la totalizzazione anche ai pendenti ed a carico dell'assicurazione generale obbligatoria
lavoratori che già abbiano maturato il diritto a pensione pres- per invalidità, vecchiaia e superstiti).
so uno dei regimi previdenziali di iscrizione, ma non siano 10. - La presenza di tale presupposto è stata ritenuta con-
ancora titolari di «trattamento pensionistico autonomo» e la forme a Costituzione (art. 3, 4, 35, 1° comma, e 38, 2° com-
possibilità di cumulare i contributi viene prevista per il con- ma) — secondo la giurisprudenza della Corte costituzionale
seguimento (oltre che delle pensioni di vecchiaia, di inabilità (73/92, cit.; 362/97, id., 1998, I, 10) — in quanto si tratta di
ed ai superstiti) anche della pensione di anzianità (art. 1, 1° una condizione che, analogamente alla pensione di anzianità
comma, d.leg. 42/06). È, inoltre, previsto che sia l'Inps (e non dei lavoratori subordinati, è concepita come forma di ricono-

a
più separatamente le singole gestioni) ad erogare le quote di scimento e di premio a coloro che hanno adempiuto il dovere

to
pensione che esse stesse liquidano, previa stipulazione di prescritto dall'art. 4, 2° comma, Cost. con una partecipazione
«apposite convenzioni con gli enti interessati». assidua a un'attività di produzione sociale durata almeno tren-

en
6. - La disciplina dettata dal d.leg. n. 42 del 2006 prevede, tacinque anni, sia che la si intenda «come anticipo del godi-

am
poi, che ogni singola quota della pensione «totalizzata» sia mento della pensione concesso in considerazione del presu-
calcolata (non più sulla base dei requisiti e secondo i criteri mibile logoramento psico-fisico sopravvenuto dopo un lungo
stabiliti da ciascun ordinamento, ma) «esclusivamente con le periodo di attività professionale» (Corte cost. 73/92, cit.).

on
regole del sistema contributivo». Inoltre, l'erogazione della pensione di anzianità, secondo

O
M abb
Inoltre, è previsto che il diritto a pensione sorga soltanto a Corte cost. 362/97, «consegue ad una libera scelta del-

M
condizione che: il lavoratore abbia maturato almeno venti an- l'interessato» ed è subordinata alla cessazione dell'attività la-
ni di contribuzione e abbia raggiunto un'età di sessantacinque vorativa per quasi tutti i lavoratori, subordinati ed autonomi

SI
anni, ovvero abbia maturato un'anzianità contributiva di al-
IO in (v. Corte cost. 73/92, cit.).

AS
meno quarant’anni, indipendentemente dall'età; sussistano gli 11. - Peraltro, questa corte di legittimità (Cass. 11935/04,
so
ulteriori, eventuali, requisiti (diversi dall'età anagrafica e dal- cit.; 8347/03, cit.; 6571/01, cit.) ha affermato che il requisito
l'anzianità contributiva) previsti «dai rispettivi ordinamenti della cessazione di ogni attività lavorativa subordinata per
es

per l'accesso alla pensione di vecchiaia»; i periodi di contri- l'accesso dei lavoratori dipendenti alla pensione di anzianità
buzione siano considerati «tutti e per intero»; la l. n. 247 del (fin dall'istituzione della pensione stessa ai sensi dell'art. 22
nc

2007, infine, ha ulteriormente ampliato i limiti soggettivi di l. 30 aprile 1969 n. 153) non è mutato neanche dopo la rifor-
D

ma del sistema pensionistico obbligatorio e complementare (l.


co

utilizzabilità della totalizzazione modificando anche il 1°


U

comma dell'art. 1 d.leg. n. 184 del 1997, abrogando le parole 8 agosto 1995 n. 335), avendone questa modificato soltanto i
LA

«che non abbiano maturato in alcuna delle predette forme il requisiti assicurativi e contributivi (art. 1, commi 25 ss., della
IO olo

diritto al trattamento previdenziale». stessa l. 335/95, cit.). Di conseguenza, non è configurabile


C

7. - Da quanto si è fin qui esposto emerge con chiarezza l'asserita abrogazione tacita (ai sensi dell'art. 15 preleggi)
c

che la disciplina della totalizzazione non ha in alcun modo della disposizione (art. 3 l. 20 settembre 1980 n. 576, cit.) —
O sci
LO

lambito le regole di erogazione dei trattamenti pensionistici di che prevede, appunto, l'analogo requisito della cancellazione
anzianità proprie di ogni singolo ordinamento interessato dal- dall'albo professionale, per l'accesso alla pensione di anziani-
Fa

la totalizzazione contributiva, alla luce del disposto dell'art. tà a carico della Cassa nazionale di previdenza e assistenza
1, 3° comma, d.leg. 148/97, limitandosi a consentire di valo- forense — a seguito dell'entrata in vigore della stessa legge
R

rizzare effettivamente tutti i contributi versati dal lavoratore di riforma (l. n. 335 del 1995, cit.) e, segnatamente, in dipen-
nel corso della sua intera vita lavorativa, per conseguire il di- denza dell'armonizzazione alle pensioni di anzianità a carico
ritto a pensione, o ad una pensione più elevata. dell'autorità giudiziaria ordinaria (art. 3, 12° comma, penul-
8. - Deve, quindi, disattendersi la tesi sostenuta dal ricor- timo periodo) — quanto a requisiti (assicurativi, appunto, e
rente secondo cui il d.leg. 42/06 avrebbe introdotto sostan- contributivi) per l'accesso (di cui all'art. 1, commi 25 ss., cit.,
zialmente una nuova fattispecie di trattamento pensionistico appunto) — dei pensionamenti anticipati di anzianità a carico
di anzianità con l'effetto, nel caso di specie, di far venir meno degli enti previdenziali privatizzati (quale la cassa resistente).
l'obbligo di cancellazione dagli albi professionali previsto 12. - Peraltro, gli stessi enti — anche dopo la privatizza-
dalla disposizione in tema di pensione di anzianità a carico zione (ai sensi del d.leg. 30 giugno 1994 n. 509) — «conti-
della Cassa nazionale di previdenza e assistenza forense (art. nuano a sussistere come enti senza scopo di lucro e assumono
3 l. 476/80) che prevede: «La pensione di anzianità è corri- la personalità giuridica di diritto privato (...), rimanendo tito-
sposta a coloro che abbiano compiuto almeno trentacinque lari di tutti i rapporti attivi e passivi dei corrispondenti enti
anni di effettiva iscrizione e di contribuzione alla cassa. La previdenziali e dei rispettivi patrimoni, (e) continuano a svol-
corresponsione della pensione è subordinata alla cancellazio- gere le attività previdenziali e assistenziali in atto riconosciu-
ne dagli albi di avvocato e di procuratore, ed è incompatibile te a favore delle categorie di lavoratori e professionisti per le
con l'iscrizione a qualsiasi albo professionale o elenco di la- quali sono stati originariamente istituiti, ferma restando la
voratori autonomi e con qualsiasi attività di lavoro dipenden- obbligatorietà della iscrizione e della contribuzione» (art. 1
te. La pensione è determinata con applicazione dei commi dal stesso d.leg. n. 509 del 1994, cit.). Coerentemente, è rimasta
1° al 5° dell'art. 2. Verificandosi uno dei casi di incompatibi- immutata — in difetto di qualsiasi abrogazione, deroga o mo-
lità di cui al 2° comma, la pensione di anzianità è revocata difica — anche la disposizione (art. 3 l. 20 settembre 1980 n.
con effetto dal momento in cui si verifica l'incompatibilità». 576, cit.) — quale si legge dopo la sentenza di parziale acco-
9. - La disposizione è stata dichiarata costituzionalmente il- glimento della Corte costituzionale (sentenza n. 73 del 1992,
legittima (Corte cost. 28 febbraio 1992, n. 73, id., 1992, I, cit.) — che prevede la cancellazione dall'albo professionale
1030), «nella parte in cui prevede l'incompatibilità della cor- degli avvocati e procuratori, quale requisito per l'accesso alla
responsione della pensione di anzianità con l'iscrizione ad al- pensione di anzianità a carico della Cassa nazionale di previ-
bi o elenchi di lavoratori autonomi diversi dagli albi di avvo- denza e assistenza forense.
cato e di procuratore, e con qualsiasi attività di lavoro dipen- 13. - Il ricorso, pertanto, deve essere rigettato.
dente». Deve, quindi, affermarsi che la cancellazione dagli ————————
albi di avvocato e di procuratore concorre ad integrare — con
la prevista anzianità di iscrizione e contribuzione alla Cassa (1) Non constano precedenti specifici in termini.
nazionale di previdenza e assistenza forense di almeno trenta- La riportata sentenza si segnala per la puntuale ricostruzione
cinque anni — la fattispecie costitutiva del diritto alla pensio- storico-sistematica dell'istituto della totalizzazione.
ne di anzianità a carico della stessa cassa (v. Cass. 1311/98, Con specifico riferimento agli avvocati, in ordine al requisito
id., 1998, I, 1096, nonché Cass. 11935/04, id., Rep. 2004, vo- della cancellazione dall'albo (e della cessazione di qualsiasi at-
ce Previdenza sociale, n. 1017; 8347/03, id., Rep. 2003, voce tività) per il diritto alla pensione di anzianità, Corte cost. 28
cit., n. 664; 6571/01, non massimata, con riferimento all'ana- febbraio 1992, n. 73, Foro it., 1992, I, 1030, ha dichiarato:
IL FORO ITALIANO — 2018.
539 PARTE PRIMA 540

a) l'illegittimità costituzionale dell'art. 3, 2° comma, l. mo nucleo familiare, cui ha fatto seguito la cessione a tito-
576/80, nella parte in cui prevede l'incompatibilità della corre- lo oneroso dello stesso a terzi, integrasse una operazione
sponsione della pensione di anzianità con l'iscrizione ad albi o elusiva finalizzata alla riduzione della plusvalenza tassabi-
elenchi di lavoratori autonomi diversi dagli albi di avvocato e le agli effetti dell'imposta sul reddito, senza considerare la
con qualsiasi attività di lavoro dipendente; circostanza di fatto (dedotta dall'agenzia delle entrate e
b) infondata la questione di legittimità costituzionale dell'art. 3, suscettibile di dimostrare la sussistenza di un preesistente
2° comma, l. 576/80, nella parte in cui subordina la corresponsione accordo con il terzo acquirente del terreno oggetto di do-
della pensione di anzianità alla cancellazione dagli albi di avvocato. nazione) della presentazione, da parte di quest'ultimo, del-
Per la cancellazione anche dall'albo speciale dei cassazionisti la richiesta di permesso di costruire a ridosso della dona-
per il diritto alla pensione di anzianità, Cass. 7 febbraio 1998, n. zione e prima dell'acquisto a titolo oneroso. (2)

a
1311, id., Rep. 1998, voce Avvocato, n. 236.
Nel caso di reiscrizione all'albo professionale del titolare di

to
pensione di anzianità, Corte cost. 28 novembre 1997, n. 362, id.,

en
1998, I, 10, ha dichiarato infondata la questione di legittimità I
costituzionale degli art. 2 e 3 l. 576/80, nella parte in cui preve-

am
dono, in caso di reiscrizione nell'albo professionale del titolare Cass. 6 dicembre 2017, n. 29189
di pensione di anzianità, da un lato, la revoca di quest'ultima

on
pensione, dall'altro, l'esclusione del trattamento di vecchiaia. Fatti di causa. — Ad esito di accertamento espletato, l'uf-
La revoca della pensione di anzianità, conseguente alla reiscri- ficio di Modena dell'agenzia delle entrate emetteva nei ri-

O
M abb
zione all'albo professionale va interpretata, per la corte, come guardi di Elena Dallari avviso di accertamento relativo alla

M
misura provvista di effetti meramente sospensivi, destinati a tassazione separata di plusvalenza derivante dalla cessione di
perdurare sino alla cessazione della causa di incompatibilità.

SI
terreno attraverso donazione simulata alle figlie, le quali
IO in
In dottrina, sulla pensione di anzianità nella previdenza fo- contestualmente nel medesimo atto notarile lo vendevano a

AS
rense, L. CARBONE, Le prestazioni erogate dalla cassa forense: società petrolifera.
so
la pensione di anzianità, id., 2004, I, 3475; ID., La previdenza Avverso detto provvedimento proponeva impugnazione la
degli avvocati, Milano, 2010, 344. Dallari rilevando l'infondatezza della pretesa erariale poiché
es

basata sull'errata opinione che la donazione fosse contratto


nc

simulato a fini di elusione delle imposte.


La Commissione tributaria di Modena accoglieva l'impu-
D
co

gnazione della contribuente annullando in toto l'accertamen-


U

————————
to.
LA
IO olo

Ad esito del gravame mosso dall'agenzia, la Commissione


regionale di Bologna accoglieva l'appello dell'ufficio osser-
C
c

vando come le modalità stesse di confezione del contratto di


O sci

I
LO

donazione e contemporanea vendita, nonché l'avvio della


pratica edilizia prima di detto contratto, lumeggiassero chia-
Fa

CORTE DI CASSAZIONE; sezione tributaria; sentenza 6 ramente la natura strumentale dell'operazione al fine di elu-
dicembre 2017, n. 29189; Pres. VIRGILIO, Est. GORJAN, dere l'imposta, stante l'artificiosità della stessa.
R

P.M. ZENO (concl. diff.); Dallari (Avv. D'AYALA VALVA, Ha interposto ricorso per cassazione la Dallari articolando
G. e S. GUIDETTI, A. e M. TURCHI) c. Agenzia delle entra- tre motivi di impugnazione.
te (Avv. dello Stato TIDORE). Cassa Comm. trib. reg. Emi- In primo luogo rilevava violazione di legge poiché la si-
lia-Romagna 31 maggio 2010. mulazione, cui la norma tributaria applicata opera riferimen-
Tributi in genere — Donazione di terreno edificabile — to, attiene all'interposizione fittizia di persona e, non anche,
Contestuale cessione a titolo oneroso — Operazione all'interposizione reale.
elusiva — Esclusione (D.p.r. 29 settembre 1973 n. 600, Quindi l'impugnante denunziava vizio motivazionale in
disposizioni comuni in materia di accertamento delle im- relazione all'accertamento di fatto decisivo circa il soggetto
poste sui redditi, art. 37). che in effetto incassò il prezzo della vendita, poiché la com-
missione regionale ha ritenuto provato che ad incassare il
La donazione di un terreno edificabile da un componente ad corrispettivo fosse la madre, mentre documentalmente risul-
altri del medesimo nucleo familiare, con contestuale sua tava provato il contrario e dette prove non risultano valutate
cessione a titolo oneroso a terzi, non integra (in assenza adeguatamente dalla commissione regionale, benché fossero
della prova, anche di natura presuntiva, che il corrispetti- state poste alla base della decisione del primo giudice rifor-
vo della vendita sia stato retrocesso al donante) una ope- mata.
razione elusiva finalizzata alla riduzione della plusvalenza Infine deduceva violazione di legge in quanto — all'epoca
tassabile agli effetti dell'imposta sul reddito, senza che ri- — la complessiva operazione posta in essere lecita, poiché
levi in senso contrario la circostanza che la documenta- solo successivamente, con apposita modifica del Tuir, tale
zione urbanistica indispensabile per la vendita sia stata tipologia di operazioni contrattuali risulta comunque sotto-
predisposta prima della donazione. (1) posta a tassazione, mentre a tenor del disposto, ex art. 37, 3°
comma, d.p.r. 600/73 vigente all'epoca dei fatti, la tassazio-
ne poteva seguire solo a fronte della prova adeguata che il
II prezzo fosse stato incassato in effetto dal donante.
Resisteva ritualmente l'agenzia delle entrate con controri-
CORTE DI CASSAZIONE; sezione tributaria; sentenza 27 corso notificato il 21 giugno 2011 mentre la ricorrente depo-
febbraio 2017, n. 4966; Pres. CAPPABIANCA, Est. LOCATEL- sitava memoria del 2 maggio 2017 in prossimità del-
LI, P.M. DEL CORE (concl. conf.); Agenzia delle entrate l'udienza.
(Avv. dello Stato GUIZZI) c. Silingardi e altri (Avv. RUOZZI). All'odierna udienza pubblica, sentite le parti presenti ed il
Cassa Comm. trib. reg. Emilia-Romagna 16 aprile 2010. procuratore generale, la corte adottava decisione siccome il-
lustrato in presente sentenza.
Tributi in genere — Donazione di terreno edificabile —
Successiva cessione a titolo oneroso — Operazione elu- Ragioni della decisione. — Il ricorso proposto dalla Dalla-
siva (D.p.r. 29 settembre 1973 n. 600, art. 37). ri s’appalesa fondato in ordine alla seconda e terza ragione di
impugnazione, mentre in relazione alla prima è priva di pre-
Non è correttamente motivata la sentenza della commissione gio giuridico.
tributaria regionale che ha escluso che la donazione di un Il primo mezzo d'impugnazione, centrato su asserita inap-
terreno edificabile da un componente ad altri del medesi- plicabilità astratta della norma tributaria di causa all'ipotesi
IL FORO ITALIANO — 2018.
541 GIURISPRUDENZA COSTITUZIONALE E CIVILE 542

di interposizione reale di persona, si scontra con il costante Va, invece, puntualmente provato che in effetto la dona-
contrario insegnamento di questa Suprema corte. zione fu simulata tra le parti per assenza di spirito liberale e
Difatti — Cass. 25671/13 (Foro it., Rep. 2014, voce Tri- che il prezzo conseguito dalla vendita in effetto pervenne al-
buti in genere, n. 1088); 12788/11 (id., Rep. 2011, voce cit., la donante e che, con successiva volizione, questa lo trasferì
n. 1326) — non tanto assume rilievo la natura dell'atto quale a titolo di donazione alle figlie.
simulazione per interposizione fittizia di persona ovvero atto Solo in tal prospettiva possono ritenersi irrilevanti le prove
d'interposizione reale, bensì l'uso improprio di un istituto documentali dimesse dalla contribuente, altrimenti prove da
giuridico volto a fini elusivi, qualunque natura abbia, sia fit- appositamente valutare al fine di individuare la concorrenza
tizia che reale. dei requisiti previsti dalla previsione normativa, ossia che il
Hanno invece fondamento gli altri due motivi d'impugna- provento della vendita in effetto fu goduto dalla donante.

a
zione, strettamente connessi poiché denunziano il medesimo Pertanto, in relazione a detti due motivi di impugnazione,

to
vizio anche se sotto profili diversi. la sentenza impugnata va cassata e la questione per nuovo

en
Difatti la ricorrente lamenta l'omessa valutazione della esame, sulla scorta delle indicazioni circa la rilevanza delle
documentazione, depositata tempestivamente a comprova prove e l'oggetto da provare, va rimessa alla Commissione

am
che il prezzo ricavato dalla vendita del bene donato venne regionale dell'Emilia-Romagna.
non solo percetto dalle figlie donatarie, ma pure consumato

on
per loro scopi.
In effetto la decisione impugnata appare reggersi unica- II

O
M abb
mente sull'osservazione fattuale che il complessivo — e si-

M
gnificativo — iter contrattuale lumeggiava la conclusione Cass. 27 febbraio 2017, n. 4966

SI
indiziaria che oggetto reale della donazione era da indivi-
IO in
duarsi nel prezzo della vendita poiché la donazione del terre- Ritenuto in fatto. — Nell'anno 1968 Silingardi Mario ac-

AS
no alle figlie mero atto strumentale della Dallari per vendere quistava un terreno sito nel comune di Modena. In data 2 ot-
so

il bene alla società petrolifera in elusione dell'imposta, per tobre 2001 donava il predetto terreno, risultante dal piano re-
poi donare alle figlie il ricavato. golatore a prevalente destinazione residenziale, alla moglie
es

Tuttavia la commissione regionale felsinea, nel pervenire a Di Lello Maria ed alle figlie Silingardi Barbara e Monica, di-
nc

detta conclusione, non ha tenuto conto, come rettamente ri- chiarandone il valore in lire 1.700.000.000, pari ad euro
877.976,73.
D

corda la ricorrente, che l'operazione posta in essere all'epoca


co

non era vietata dalla normativa tributaria, come in momento In data 12 dicembre 2001 la società immobiliare San Leo
U

successivo con apposita modifica, poiché la tassazione con- s.r.l. presentava al comune di Modena richiesta di permesso
LA
IO olo

seguiva esclusivamente alla prova — anche di natura presun- per la costruzione, sull'area oggetto di donazione, di due pa-
tiva — a carico dell'ufficio che il reddito, ossia il provento lazzine per complessive quattordici unità abitative; in data 26
C
c

della successiva vendita da parte del donatario, fosse stato settembre 2002 la società immobiliare acquistava dalle dona-
O sci
LO

percetto in effetti dal donante, vero dominus dell'operazione tarie il terreno in oggetto per il prezzo di euro 877.977, corri-
giuridico-economica posta in essere. spondente al valore indicato nell'atto di donazione, con con-
Fa

La commissione ritenne non rilevante la documentazione seguente insussistenza di plusvalenza.


portata dalla contribuente a prova che il provento della ven- L'agenzia delle entrate emetteva un avviso di accertamen-
R

dita non solo fu incassato dalle figlie, ma pure consumato per to con il quale, ritenuto che la donazione era stata posta in
loro scopi personali, poiché ebbe ad individuare l'oggetto essere al solo scopo di azzerare la plusvalenza derivante dal-
della donazione non già nel terreno, siccome palese nell'atto la vendita del terreno alla società immobiliare, accertava a
pubblico ritenuto simulato a fini elusivi, bensì nel prezzo ri- carico di Silingardi Mario un reddito da plusvalenza immobi-
cavato dal contratto effettivamente voluto, ossia la vendita. liare corrispondente alla differenza tra il prezzo di vendita
Tuttavia, tale conclusione appare apodittica e non fondata del terreno alla società immobiliare ed il costo storico di ac-
su un ragionamento probatorio che lo sostenga poiché la si- quisto rivalutato. L'avviso di accertamento veniva notificato
gnificativa complessità dell'iter contrattuale, ossia la conte- a Di Lello Maria, Silingardi Barbara e Silingardi Monica in
stualità dei contratti e l'aver predisposto la documentazione qualità di eredi di Silingardi Mario nel frattempo deceduto.
urbanistica indispensabile per la vendita ben prima della do- Le contribuenti proponevano ricorso alla Commissione
nazione, non dimostra anche che la donazione del bene im- tributaria provinciale di Modena che lo accoglieva con sen-
mobile fu simulata — Cass. 21952/15 (id., Rep. 2015, voce tenza n. 186 del 2007.
cit., n. 1105) — e che la Dallari donò in effetto alle figlie il L'agenzia delle entrate proponeva appello alla commissio-
prezzo ricavato. ne tributaria regionale che lo rigettava con sentenza del 16
La condotta da provare rimane sempre che il prezzo della aprile 2010.
vendita fu in effetto percetto dalla donante ed il ragionamen- L'agenzia delle entrate propone ricorso con unico motivo
to esposto dalla commissione felsinea non prova un tanto, per insufficiente motivazione circa un fatto decisivo e con-
poiché con il perfezionarsi della donazione, intervenuto pri- troverso per il giudizio, in relazione all'art. 360, 1° comma,
ma della vendita, l'unico oggetto della liberalità — come vi- n. 5, c.p.c. nella parte in cui la motivazione ha trascurato
sto elemento che si può presumere effettivo tra genitori e fi- completamente l'esame delle circostanze dedotte nei motivi
gli — non poteva che essere il bene immobile, poiché il di appello a sostegno della tesi secondo cui la donazione
prezzo venne ad esistenza quando il nuovo titolare del diritto aveva avuto l'unica finalità di azzerare la plusvalenza deri-
reale provvide a trasferirlo ad altri. vante dalla vendita del terreno edificabile, già concordata in
Inoltre, non va dimenticato che lo spirito liberale a soste- favore della società immobiliare.
gno della donazione è la volontà di attribuire un arricchimen- Di Lello Maria, Silingardi Barbara e Monica resistono con
to al donatario, sicché non assume dirimente rilievo che il controricorso. Depositano memoria ai sensi dell'art. 378
donante si configuri come certa la successiva vendita ed ap- c.p.c.
pare ovvio che il donatario del bene goda del prezzo della Considerato in diritto. — Il ricorso, ammissibile, è fonda-
vendita del bene senza per ciò ricevere apposita donazione to.
del denaro ricavato. Sussiste il vizio di motivazione insufficiente nella parte in
Quindi le argomentazioni utilizzate dalla commissione fel- cui la commissione tributaria regionale, affermando che «la
sinea a sostegno della conclusione e della simulazione della tempistica e le modalità di vendita appaiono del tutto lecite»,
donazione del terreno e che oggetto di donazione fu la som- non ha esaminato la seguente specifica circostanza di fatto,
ma ricavata dalla vendita appaiono allo scopo anodine, poi- dedotta da parte appellante a sostegno della sussistenza di un
ché prive dei requisiti ex art. 2729 c.c. per assumere valenza preesistente accordo con la società immobiliare per la vendi-
di prova indiziaria. ta del terreno oggetto di donazione: la società acquirente
IL FORO ITALIANO — 2018.
543 PARTE PRIMA 544

immobiliare San Leo, priva di proventi propri, aveva assunto 6172), le quali — premesso che la disciplina antielusiva del-
gli oneri di progettazione relativi alla costruzione di due pa- l'interposizione, prevista dall'art. 37, 3° comma, d.p.r. n. 600 del
lazzine di quattordici appartamenti, depositando in comune 1973, non presuppone necessariamente un comportamento frau-
la correlativa richiesta di permesso di costruire in data 12 di- dolento da parte del contribuente, essendo sufficiente un uso im-
cembre 2001, a ridosso dell'avvenuto atto di donazione (due proprio, ingiustificato o deviante di un legittimo strumento giuri-
mesi e diciannove giorni dopo) e quando ancora non appari- dico, che consenta di eludere l'applicazione del regime fiscale che
va titolare di alcun diritto sul terreno destinato alla edifica- costituisce il presupposto d'imposta — hanno ritenuto che il ca-
zione, del quale diveniva proprietaria soltanto dieci mesi do- rattere reale, e non simulato, dell'operazione di vendita, e l'effet-
po, in data 26 settembre 2002. tiva percezione del prezzo da parte dei venditori-donatari, non so-
no sufficienti ad escludere lo scopo elusivo dell'intera operazione
Nella valutazione delle predette circostanze fattuali, e nella

a
negoziale posta in essere, nella sequenza donazione-vendita; ord.
conseguente formulazione del giudizio circa la sussistenza o 2 novembre 2011, n. 22716, Foro it., Rep. 2011, voce Redditi

to
meno dell'uso strumentale del negozio della donazione al fine (imposte), n. 659, e Notiziario, 2011, 809, con nota di IANNI-

en
di evitare il pagamento dell'imposta sulla plusvalenza matura- FAGNANI, Elusiva la donazione di un terreno edificabile ai paren-
ta dal donante, la commissione tributaria regionale dovrà ap- ti seguìta dalla vendita, ad avviso della quale configura abuso del

am
plicare il principio di diritto affermato da questa corte, secon- diritto la donazione di un'area fabbricabile effettuata a favore di
do cui, in tema di accertamento rettificativo dei redditi, la di- un familiare seguìta dalla vendita del terreno da parte di que-
sciplina antielusiva dell'interposizione, prevista dall'art. 37, 3°

on
st'ultimo, atteso che il breve lasso temporale che intercorre tra la
comma, d.p.r. 29 settembre 1973 n. 600, non presuppone ne- donazione e la successiva vendita potrebbe fare presumere la

O
M abb
cessariamente un comportamento fraudolento da parte del con- preordinazione al solo risparmio d'imposta della sequenza nego-

M
tribuente, essendo sufficiente un uso improprio, ingiustificato ziale; per Cass. 9 ottobre 2015, n. 20250, Foro it., Rep. 2016, vo-
o deviante di un legittimo strumento giuridico, che consenta di ce Tributi in genere, n. 1092, e Riv. giur. trib., 2016, 71, con nota

SI
IO in
eludere il carico fiscale pur nella sostanziale presenza del pre- di RANDAZZO, Interposizione fittizia ed elusione alla luce della

AS
supposto impositivo; ne deriva che il fenomeno della simula- nuova clausola generale antielusiva, l'esistenza di un rapporto di
so
zione relativa, nell'ambito della quale può ricomprendersi l'in- parentela tra donante e donataria e la contestualità di tutti i negozi
terposizione fittizia di persona, non esaurisce il campo di ap- (donazione e vendita), stipulati lo stesso giorno dinanzi allo stesso
es

plicazione della norma, ben potendo attuarsi lo scopo elusivo notaio rogante, evidenzia, in assenza di altre comprensibili ragio-
dell'intera operazione negoziale posta in essere, attraverso la ni, la strumentalità dell'operazione finalizzata a «precostituire, a
nc

sequenza donazione-vendita (principio affermato in relazione scopo elusivo, dei valori da mettere a confronto con il prezzo di
D

vendita, al fine ultimo di non far risultare alcuna plusvalenza tas-


co

a casi analoghi di donazione di terreni edificabili conclusa fra


U

sabile», «a prescindere dal transito delle somme frutto di cessione


familiari, seguìta a breve dalla vendita dei beni a terzi, Cass. n. tra donante e donatario e dall'effettivo possesso di reddito in capo
LA
IO olo

21794 del 15 ottobre 2014, Foro it., Rep. 2014, voce Tributi in alla contribuente e, comunque, dalla prova della sussistenza di
genere, n. 1086; n. 21952 del 28 ottobre 2015, id., Rep. 2015, una interposizione fittizia di persone».
C

voce cit., n. 1105).


c

Nel senso che la percezione da parte del donante, in luogo dei


O sci

La sentenza deve pertanto essere cassata con rinvio per


LO

donatari, del corrispettivo della vendita, unitamente alla vicinanza


nuovo giudizio sul punto alla Commissione tributaria regiona- temporale dei due atti di trasferimento, induce a ritenere elusiva
Fa

le dell'Emilia-Romagna, in diversa composizione. l'operazione in questione, v. Cass. 15 ottobre 2014, n. 21794, Fo-
————————
ro it., Rep. 2014, voce cit., n. 1086, e Corriere trib., 2014, 3619,
R

con nota di BEGHIN, L'interposizione fittizia di persona e


(1-2) Sulla natura elusiva della donazione all'interno del me- l'«evasione elusiva»: spunti per la sistematizzazione della mate-
desimo nucleo familiare di un terreno edificabile, successivamen- ria.
te ceduto a titolo oneroso, la giurisprudenza della Suprema corte Nella giurisprudenza di merito, v. Comm. trib. I grado Trento 2
si presenta disomogenea. febbraio 2009, Foro it., Rep. 2009, voce cit., n. 1348, e Corriere
Un orientamento più favorevole al contribuente si ritrova in trib., 2009, 2338, con nota di NUSSI, Abuso del diritto: profili so-
Cass. 17 maggio 2017, n. 12316, Foro it., Le banche dati, archi- stanziali, procedimental-processuali e sanzionatori, secondo cui
vio Cassazione civile (la sentenza è commentata da BARUZZI, Le- l'effettivo trasferimento del diritto di proprietà esclude che il ri-
gittima la donazione a familiari di terreno edificabile seguìta da cavato della vendita sia entrato nel patrimonio del donante e, di
vendita in mancanza di prove sulla fittizietà, in Fisco, 2017, conseguenza, esclude altresì che i due negozi (donazione e vendi-
2474), per la quale la donazione di un terreno edificabile da un ta) siano avvenuti al fine di ottenere un risparmio di imposta che
componente ad altri del medesimo nucleo familiare, cui fa segui- non sarebbe potuto avvenire se la vendita fosse intercorsa tra il
to, dopo un breve lasso di tempo (nella specie, dopo tre mesi), la contribuente ed il terzo acquirente.
cessione a titolo oneroso dello stesso a terzi, non integra di per sé In dottrina, v. TAGLIONI, Determinazione della plusvalenza im-
una operazione elusiva finalizzata alla riduzione della plusvalenza ponibile derivante dalla cessione di terreni edificabili ricevuti per
tassabile agli effetti dell'imposta sul reddito, qualora non risulta donazione, in Bollettino trib., 2008, 1323; PURI-LUPI, Terreni edi-
la natura simulata della donazione, mentre, per contro, consta ficabili ereditati o donati: qual è il valore fiscale ai fini delle im-
l'effettivo incasso da parte dei donatari dell'importo della vendita poste sui redditi, in Dialoghi dir. tributario, 2007, 315; OCCHI-
e l'assenza di prova, anche indiziaria, che questo sia stato retro- PINTI, Donazione immobiliare per la successiva vendita: ipotesi
cesso al donante; nel senso che, in assenza della prova, anche pre- elusive e recenti modifiche normative, in Immobili & proprietà,
suntiva, dell'imputazione al donante del reddito costituito dalla 2007, 573; STEVANATO, Donazione di un immobile per rivalutar-
plusvalenza derivante dalla cessione di un terreno stipulata dal ne il valore in funzione della successiva vendita: ipotesi elusive e
donatario, figlio del donante, contestualmente all'atto di donazio- novità normative, in Dialoghi dir. tributario, 2006, 1463; AR-
ne, quest'ultima non può ritenersi elusiva, v. Cass. 25 marzo QUILLA, Tassazione delle plusvalenze da cessione di immobili ri-
2015, n. 5937, Foro it., Le banche dati, archivio cit.; analogamen- cevuti in donazione, in Corriere trib., 2006, 2766.
te, nel senso che una donazione di terreni edificabili conclusa fra In argomento, v. anche gli studi del Consiglio nazionale del no-
genitore e figlio, seguìta a breve dalla loro vendita a terzi, seppure tariato n. 106-2006/T del 26 gennaio 2007, Tassazione della plu-
strumentale ad evitare il carico fiscale sulla plusvalenza, non in- svalenza da cessione di terreno edificabile pervenuto per dona-
tegra necessariamente una operazione elusiva, v. Cass. 28 ottobre zione (a cura di PURI), in <www.notariato.it>, e n. 265-2007/T del
2015, n. 21952, id., Rep. 2015, voce Tributi in genere, n. 1105. 18 gennaio 2008, Sulla imponibilità delle plusvalenze derivanti
Più orientate a sostenere le posizioni erariali appaiono invece dalla vendita di un terreno edificabile in un momento immedia-
Cass. 15 novembre 2013, n. 25671, id., Rep. 2014, voce cit., n. tamente successivo alla donazione dello stesso (a cura di PURI),
1088, e Riv. giur. trib., 2014, 301, con nota di BEGHIN, La stru- ibid.
mentazione contrattuale inadeguata e l'accusa di interposizione
fittizia sotto la deformante lente dell'abuso del diritto, e 10 gen-
naio 2013, n. 449, Foro it., Rep. 2013, voce cit., n. 1072 (la sen- ————————
tenza è commentata da AMENDOLA, Plusvalenze derivanti dalla
vendita di un terreno ricevuto in donazione, in Fisco 1, 2013,
IL FORO ITALIANO — 2018.
545 GIURISPRUDENZA COSTITUZIONALE E CIVILE 546

CORTE DI CASSAZIONE; sezione lavoro; sentenza 4 di- distanza di ben quattro anni dal verificarsi dei fatti oggetto di
cembre 2017, n. 28974; Pres. NAPOLETANO, Est. LORITO, contestazione.
P.M. SANLORENZO (concl. conf.); Borrello (Avv. ROMEO) 4. - I motivi, che possono congiuntamente trattarsi per pre-
c. Soc. Telecom Italia (Avv. MARESCA, ROMEI, BOCCIA, supporre la soluzione di questioni giuridiche connesse, risul-
MORRICO). Conferma App. Napoli 17 novembre 2014. tano modulati sulla precipua nozione di tempestività della
Lavoro (rapporto di) — Procedimento disciplinare — contestazione, nonché sulla salvaguardia del diritto di difesa
Scritto anonimo — Rilevanza (Cod. civ., art. 2104, 2105; del lavoratore incolpato, e connotati dall'ulteriore critica in
y cod. proc. pen., art. 240, 333; y l. 20 maggio 1970 n. ordine al non corretto governo delle prove in appello con ri-
300, norme sulla tutela della libertà e dignità dei lavorato- ferimento all'utilizzo delle lettere anonime.

a
ri, della libertà sindacale e dell'attività sindacale nei luoghi Essi vanno disattesi per quanto di seguito esposto.
di lavoro e norme sul collocamento, art. 7).

to
5. - Deve rimarcarsi, per un corretto inquadramento della
questione delibata, che il principio dell'immediatezza della

en
Nessuna norma di legge vieta che l'esercizio del potere di- contestazione disciplinare, la cui ratio riflette l'esigenza del-
sciplinare del datore di lavoro possa essere sollecitato a l'osservanza della regola della buona fede e della correttezza

am
seguito di scritti anonimi, restando escluso solo che questi nell'attuazione del rapporto di lavoro, non consente all'im-
possano essere lo strumento di prova dell'illecito, né un prenditore-datore di lavoro di procrastinare la contestazione

on
simile divieto può desumersi dal generale principio di cor- medesima in modo da rendere difficile la difesa del dipen-
rettezza e buona fede, che costituisce un metro di valuta-

O
dente o perpetuare l'incertezza sulla sorte del rapporto, in

M abb
zione dell'adempimento degli obblighi contrattuali e non quanto nel licenziamento per giusta causa l'immediatezza

M
anche una loro autonoma fonte. (1) della contestazione si configura quale elemento costitutivo

SI
IO in del diritto di recesso del datore di lavoro.

AS
Fatti di causa. — La Corte d'appello di Napoli con sen- Questa ragione giustificativa della regola di immediatezza
so

tenza depositata il 17 novembre 2014 confermava la pronun- (del licenziamento e della contestazione) è dunque coinci-
cia resa dal tribunale della stessa sede con cui era stata riget- dente con quella che connette l'onere di tempestività al prin-
es

tata la domanda proposta da Loredana Borrello nei confronti cipio di buona fede oggettiva e più specificamente al dovere
di non vanificare la consolidata aspettativa, generata nel la-
nc

di Telecom Italia s.p.a. volta a conseguire la declaratoria di


voratore, di rinuncia all'esercizio del potere disciplinare (v.
D

illegittimità del licenziamento disciplinare intimatole in data


co

11 febbraio 2010. Cass. 17 dicembre 2008, n. 29480, Foro it., Rep. 2009, voce
U

Nel pervenire a tali conclusioni il giudice del gravame ri- Lavoro (rapporto), n. 1545).
LA
IO olo

marcava che la lettera di contestazione era da ritenersi tem- Peraltro, questa corte ha avuto modo di sottolineare, con
pestiva, in quanto formulata entro un mese dalla denuncia orientamento privo di contrasti, come il criterio di immedia-
C
c

dei comportamenti illeciti ascritti alla dipendente — consisti- tezza vada inteso in senso relativo, dovendosi tener conto
O sci
LO

ti nella indebita concessione di numerosi esoneri dall'obbligo della specifica natura dell'illecito disciplinare, nonché del
di pagamento fatture, anche in favore di sé stessa — la cui tempo occorrente per l'espletamento delle indagini, tanto
Fa

specifica descrizione era contenuta in una lettera anonima maggiore quanto più è complessa l'organizzazione aziendale,
pervenuta all'azienda; ciò in considerazione dell'assenza di con l'ulteriore specificazione che la relativa valutazione del
R

alcun obbligo, a carico di quest'ultima, di mantenere sotto giudice di merito è insindacabile in sede di legittimità se sor-
controllo l'operato dei propri dipendenti in ragione delle am- retta da motivazione adeguata e priva di vizi logici (ex aliis,
pie dimensioni della propria struttura organizzativa. All'esito v., di recente, Cass. 25 gennaio 2016, n. 1248, id., 2016, I,
dello scrutinio del quadro probatorio delineato in prime cure, 1290; 12 gennaio 2016, n. 281, id., Rep. 2016, voce cit., n.
rilevava che l'atto di incolpazione aveva rinvenuto positivo 1302).
riscontro e, considerate l'entità e gravità degli illeciti com- 6. - La definizione del concetto di immediatezza non può
messi, proporzionata era da ritenersi la sanzione espulsiva ir- prescindere, poi, dal rilievo che il giudizio su di essa postula
rogata. l'accertamento del tempo in cui il datore di lavoro sia venuto
Avverso tale decisione interpone ricorso per cassazione la a conoscenza della riprovevole condotta del dipendente, di
Borrello affidato a cinque motivi. Resiste la società intimata guisa che, come affermato da questa corte in numerosi ap-
con controricorso illustrato da memoria ex art. 378 c.p.c. prodi (cfr. Cass. 26 novembre 2007, n. 24584, id., Rep. 2007,
Il collegio ha autorizzato la stesura di motivazione sempli- voce cit., n. 1048; 15 ottobre 2007, n. 21546, id., Rep. 2008,
ficata ai sensi del decreto del primo presidente in data 14 set- voce cit., n. 1566; 10 gennaio 2008, n. 282, ibid., n. 1560), il
tembre 2016. lasso temporale tra i fatti e la loro contestazione deve decor-
Ragioni della decisione. — 1. - Con il primo motivo si de- rere dall'avvenuta conoscenza da parte del datore di lavoro
nuncia violazione e falsa applicazione degli art. 7 l. 300/70 e della situazione contestata e non dall'astratta percettibilità o
24 Cost. in relazione al 1° comma dell'art. 360, n. 3, c.p.c. Si conoscibilità dei fatti stessi, non potendosi ragionevolmente
deduce l'erroneità dell'esegesi delle disposizioni da parte del imputare al datore medesimo, legittimato all'esercizio del
giudice del gravame, che in presenza di un ampio lasso tem- potere disciplinare a seguito dell'accertamento dei fatti ad-
porale avrebbe posto sostanzialmente a carico del lavoratore debitati al dipendente, la possibilità di conoscere questi fatti
l'onere di dimostrare la correttezza dell'operato, in violazio- in precedenza e di contestarli immediatamente al lavoratore.
ne del principio secondo cui «l'incolpazione ritardata, sic- 7. - Né sul punto appare pertinente — come asserito da
come pregiudizievole al diritto dell'incolpato di difendersi, si questa corte in recenti arresti concernenti fattispecie sovrap-
traduce nell'illegittimità del conseguente licenziamento». ponibile a quella qui scrutinata (v., in motivazione, Cass. 13
2. - Con il secondo e terzo motivo è denunciata violazione giugno 2017, n. 14654, id., Le banche dati, archivio Cassa-
e falsa applicazione dell'art. 2607 c.c. nonché dell'art. 240 zione civile) — la denuncia di asserita violazione dell'art.
c.p.p. in relazione al 1° comma dell'art. 360, n. 3, c.p.c. Ci si 240 c.p.p., trattandosi di norma specificamente dettata per il
duole del peso probatorio attribuito dalla corte di merito alla solo procedimento penale (cfr. Cass. 14 marzo 2013, n.
lettera anonima, che non rientrerebbe nell'ambito delle prove 6501, id., 2013, I, 1455, secondo cui in materia disciplinare,
documentali dotate di rilievo processuale e che in sede pena- poiché gli art. 240 e 333 c.p.p. riguardano esclusivamente la
le, non può essere acquisita né utilizzata, salvo che costitui- materia penale, nessuna norma di legge vieta che l'esercizio
sca corpo del reato o provenga dall'imputato. del potere disciplinare del datore di lavoro possa essere sol-
3. - Con il quarto motivo, la ricorrente denuncia violazione lecitato a seguito di scritti anonimi, restando escluso solo che
e falsa applicazione degli art. 1175 e 1375 c.c., ribadendo questi possano essere lo strumento di prova dell'illecito, né
che la corte distrettuale avrebbe posto a carico della parte la- un simile divieto può desumersi dal generale principio di
voratrice l'onere di dimostrare la motivazione dei tabulati a correttezza e buona fede, che costituisce un metro di valuta-
IL FORO ITALIANO — 2018.
547 PARTE PRIMA 548

zione dell'adempimento degli obblighi contrattuali e non an- Pertanto, la decisione della corte territoriale, che ha fatto
che una autonoma fonte). proprie le argomentazioni espresse dal primo giudice della
8. - Dei suddetti principî la corte distrettuale ha disposto sentenza de qua, ritenute condivisibili, non può essere ogget-
corretta applicazione, avendo argomentato che i fatti addebi- to del sindacato di questa corte a mente dell'art. 360, 1°
tati alla dipendente (e consistiti nel compimento di una serie comma, n. 5, c.p.c.
di indebite operazioni di abbuono disposte su fatture telefo- 11. - In definitiva, alla stregua delle superiori argomenta-
niche alla clientela ed anche a sé stessa, che avevano com- zioni, il ricorso è rigettato.
portato un pregiudizio economico alla azienda) erano stati ————————
descritti in una lettera anonima pervenuta all'amministratore
delegato della società circa un mese prima dell'invio della

a
(1) I. - Espressamente in termini, in fattispecie analoga, v.
contestazione disciplinare. La corte ha, quindi, esattamente Cass. 13 giugno 2017, n. 14654, Foro it., Le banche dati, archi-

to
considerato rilevante ai dedotti fini il momento di acquisi- vio Cassazione civile, citata in motivazione.

en
zione delle notizie concernenti la condotta illegittima assunta II. - Sulla medesima falsariga anche Cass. 14 marzo 2013, n.
dalla dipendente, deducendo — con incedere argomentativo 6501, id., 2013, I, 1455, in motivazione, citata dalla sentenza in

am
del tutto congruo sotto il profilo logico e corretto, per quanto rassegna.
sinora detto, sul versante giuridico — che l'invio della lettera III. - Su aspetto connesso, cfr. Cons. Stato, sez. V, 28 settem-

on
di contestazione disciplinare dopo un mese dalla ricezione bre 2012, n. 5132, id., Rep. 2012, voce Atto amministrativo, n.
della lettera anonima, pur a distanza di tempo dal compimen- 260, secondo cui il soggetto che subisce un procedimento di

O
M abb
to degli atti contestati, non poteva ritenersi disposto in viola- controllo o ispettivo ha un interesse qualificato a conoscere in-

M
zione del summenzionato principio di immediatezza; con la tegralmente tutti i documenti utilizzati dall'amministrazione

SI
precisazione che neanche era ipotizzabile, in capo alla socie- nell'esercizio del potere di vigilanza, compresi gli esposti e le
IO in
tà, alcuna responsabilità per omesso controllo dei propri di- denunce che hanno determinato l'attivazione di tale potere, non

AS
pendenti, considerata la imponenza della struttura organizza- ostandovi neppure il diritto alla riservatezza, che non può essere
so
tiva aziendale e l'elevatissimo numero di dipendenti, quali la invocato quando la richiesta di accesso ha come oggetto il nome
ricorrente, addetti al sevizio di recupero crediti. di coloro che hanno reso denunce o rapporti informativi nel-
es

l'ambito di un procedimento ispettivo, giacché al predetto dirit-


Il disposto apprezzamento si palesa logicamente coerente to alla riservatezza non può riconoscersi un'estensione tale da
nc

e puntualmente riferito a tutti gli elementi del giudizio oltre includere il diritto all'anonimato di colui che rende una dichia-
D

che conforme a diritto, onde resiste alle censure all'esame. razione a carico di terzi, tanto più che l'ordinamento non attri-
co

9. - Con il quinto motivo si denuncia omesso esame circa buisce valore giuridico positivo all'anonimato; non può pertanto
LA

un fatto decisivo per la controversia ex art. 360, 1° comma, seriamente dubitarsi che la conoscenza integrale dell'esposto
IO olo

n. 5, c.p.c. rappresenti uno strumento indispensabile per la tutela degli inte-


ressi giuridici del soggetto sottoposto a procedimento discipli-
C

Ci si duole della omessa ponderata valutazione da parte


c

dei giudici del gravame, ai fini della proporzionalità della nare, essendo intuitivo che solo in questo modo egli potrebbe
O sci
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sanzione inflitta, della mancata irrogazione di qualsivoglia proporre eventualmente denuncia per calunnia a tutela della
propria onorabilità: il che rende del tutto privi di qualsiasi fon-
provvedimento disciplinare a proprio carico, elemento deci-
Fa

damento giuridico i dubbi sull'uso asseritamente strumentale e


sivo ai fini considerati, tenuto conto altresì della circostanza ritorsivo della conoscenza dell'esposto che ha dato luogo al
che i fatti addebitati erano stati commessi in concorso con al-
R

procedimento disciplinare in danno del ricorrente, non potendo


tri dipendenti ai quali erano state comminate sanzioni con- ammettersi che pretese esigenze di riservatezza possano deter-
servative. Si richiama il principio per cui, quando più dipen- minare un vulnus intollerabile a un diritto fondamentale della
denti sono responsabili di un fatto illecito, il datore di lavoro persona, quale quello dell'onore.
non può irrogare provvedimenti disciplinari di diversa misu- IV. - In termini, Cons. Stato, sez. V, 19 maggio 2009, n.
ra per ciascuno di essi, in assenza di adeguata motivazione. 3081, id., Rep. 2010, voce cit., n. 294, secondo cui, poiché il
Si deduce che nello specifico, detto principio sarebbe rimasto nostro ordinamento non tollera le denunce segrete, colui il quale
inosservato. subisce un procedimento di controllo o ispettivo è portatore di
10. - La censura presenta profili di inammissibilità giacché un interesse qualificato a conoscere integralmente tutti i docu-
nella sostanza contesta l'accertamento in fatto operato dai menti amministrativi utilizzati nell'esercizio del potere di vigi-
giudici del merito. lanza, a cominciare dagli atti d'iniziativa e di preiniziativa, qua-
li, appunto, denunce o esposti; conseguentemente, benché non
Invero, la ricostruzione dei fatti e la loro valutazione, per possa escludersi che l'immediata comunicazione del nominativo
le sentenze pubblicate — come nella specie — dal trentesi- del denunciante possa riflettersi negativamente sullo sviluppo
mo giorno successivo alla entrata in vigore della l. 7 agosto dell'istruttoria, ciononostante è illegittimo il diniego opposto al-
2012 n. 134 (pubblicata sulla G.U. n. 187 dell'11 agosto la conoscenza degli atti quando ormai (come nella fattispecie) il
2012), di conversione del d.l. 22 giugno 2012 n. 83, è censu- provvedimento ispettivo-disciplinare si sia definitivamente con-
rabile in sede di legittimità solo nella ipotesi di «omesso cluso.
esame di un fatto decisivo per il giudizio che è stato oggetto V. - Rileva inoltre, quanto al lavoro pubblico contrattuale,
di discussione fra le parti». Cass. 5 ottobre 2017, n. 23268, id., Le banche dati, archivio cit.,
Ma detto vizio non può essere denunciato per i giudizi di secondo cui, in materia di procedimento disciplinare nei con-
appello instaurati successivamente alla data sopra indicata ai fronti dei dipendenti delle pubbliche amministrazioni, gli art. 55
sensi dell'art. 54, 2° comma, richiamato d.l. 83/12 (cfr. Cass. d.leg. n. 165 del 2001, ratione temporis applicabile, e 24 del
18 dicembre 2014, n. 26860, Foro it., Rep. 2014, voce Ap- c.c.n.l. comparto regioni ed autonomie locali 2002-2005, non
pello civile, n. 30) — come nel caso di specie — con ricorso individuano nella segnalazione del responsabile della struttura
per cassazione avverso la sentenza d'appello che conferma la un requisito di validità del procedimento e non vietano all'uffi-
decisione di primo grado, qualora il fatto sia stato ricostruito cio per i procedimenti disciplinari di avviare l'iniziativa disci-
nei medesimi termini dai giudici di primo e di secondo grado plinare allorquando la notizia sia stata acquisita in modo diverso
(art. 348 ter, ultimo comma, c.p.c.). dalla segnalazione in questione; infatti, il legislatore ha solo vo-
luto rimarcare un compito istituzionale che fa capo al dirigente,
Ossia il vizio di cui all'art. 360, 1° comma, n. 5, c.p.c., il quale, in ragione della posizione organizzativa e funzionale
non è deducibile in caso di impugnativa di pronuncia c.d. ricoperta, è di norma il soggetto che può acquisire la conoscen-
doppia conforme (v. Cass. 22 dicembre 2016, n. 26774, in za dei fatti di potenziale rilievo disciplinare, fermo restando che
motivazione, id., Le banche dati, archivio cit.; 16 novembre il predetto ufficio deve attivare il procedimento anche qualora
2016, n. 23358, ibid.; 18 agosto 2016, n. 17166, id., Rep. altri procedano alla segnalazione e può acquisire la notizia au-
2016, voce Lavoro (rapporto), n. 962, e 11 dicembre 2014, n. tonomamente dal responsabile della struttura.
26097, id., Rep. 2015, voce Appello civile, n. 148, che ha al- VI. - Cfr., peraltro, Cass. 21 settembre 2016, n. 18517, id.,
tresì escluso dubbi di incostituzionalità della norma). Rep. 2016, voce Impiegato dello Stato, n. 360, secondo cui, ai
IL FORO ITALIANO — 2018.
549 GIURISPRUDENZA COSTITUZIONALE E CIVILE 550

sensi dell'art. 24 del c.c.n.l. 22 gennaio 2004 enti locali, la data Considerato che: 1. - con l'unico motivo il ricorrente cen-
di prima acquisizione della notizia dell'infrazione, dalla quale sura la decisione per violazione o falsa applicazione (ex art.
decorre il termine di venti giorni entro il quale deve essere effet- 360, n. 3, c.p.c.) dell'art. 27 l. 24 novembre 1981 n. 689 e
tuata la contestazione disciplinare, coincide con quella in cui la degli art. 203, 204 e 206 d.leg. 30 aprile 1992 n. 285, per
notizia è pervenuta all'ufficio per i procedimenti disciplinari o, avere il giudice di merito ritenuto illegittima la pretesa delle
se anteriore, con la data in cui la notizia medesima è pervenuta maggiorazioni previste dal 6° comma del citato art. 27
al responsabile della struttura in cui il dipendente lavora, re- («Salvo quanto previsto nell'art. 26, in caso di ritardo nel
stando irrilevante la conoscenza non formalmente acquisita dal pagamento la somma dovuta è maggiorata di un decimo per
responsabile della struttura e/o dall'ufficio per i procedimenti ogni semestre a decorrere da quello in cui la sanzione è dive-
disciplinari.
nuta esigibile e fino a quello in cui il ruolo è trasmesso all'e-

a
VII. - Su argomento contiguo, v. altresì Cass. 10 marzo 2010,
n. 5806, id., 2010, I, 2766, secondo cui la disposizione contrat-
sattore. La maggiorazione assorbe gli interessi eventualmen-

to
tuale collettiva la quale prevede che l'amministrazione che ven- te previsti dalle disposizioni vigenti»), disposizione conside-
rata inapplicabile alle sanzioni amministrative comminate

en
ga a conoscenza di gravi fatti illeciti aventi rilevanza penale
inoltra la denuncia penale ed inizia il procedimento disciplinare, per la trasgressione di norme del codice della strada;

am
per poi sospenderlo sino alla sentenza penale definitiva, non 2. - la censura è fondata.
trova applicazione nell'ipotesi in cui l'amministrazione abbia La decisione del tribunale si basa sulla sentenza di questa

on
ricevuto formale notizia dei fatti nel corso o alla fine del giudi- corte n. 3701 del 16 febbraio 2007 (non massimata), secondo
zio penale. la quale «alle sanzioni, come nella specie stradali, si applica

O
M abb
l'art. 203, 3° comma, cod. strada, che, in deroga alla l. n. 689

M
del 1981, art. 27, in caso di ritardo nel pagamento della san-

SI
zione irrogata nell'ordinanza-ingiunzione, prevede l'iscrizio-
IO in ne a ruolo della sola metà del massimo edittale e non anche

AS
————————
degli aumenti semestrali del dieci per cento».
so

Il precedente, motivato esclusivamente da un'apodittica


affermazione di incompatibilità tra l'art. 27, 6° comma, l. n.
es

689 del 1981 e l'art. 203 cod. strada, è stato superato da un


nc

CORTE DI CASSAZIONE; sezione III civile; ordinanza più recente orientamento interpretativo.
D

23 novembre 2017, n. 27887; Pres. VIVALDI, Rel. FANTI- Infatti, la successiva giurisprudenza di questa corte ha ri-
co

CINI, P.M. SOLDI (concl. conf.); Comune di Bari (Avv.


U

tenuto applicabile anche alle violazioni delle norme sulla cir-


LABELLARTE) c. Federici (Avv. CATACCHIO) e altra. Cassa colazione stradale la maggiorazione del dieci per cento per
LA
IO olo

Trib. Bari 18 dicembre 2014 e decide nel merito. ogni semestre di ritardo a decorrere da quello in cui la san-
zione è divenuta esigibile e ciò sino a quando il ruolo non
C

Circolazione stradale — Sanzioni amministrative — Ri-


c

viene trasmesso all'esattore; tale previsione è compatibile


O sci

tardato pagamento — Maggiorazione di un decimo per


LO

con un sistema afflittivo di carattere sanzionatorio in caso di


semestre — Applicabilità (L. 24 novembre 1981 n. 689,
ulteriore ritardo nel pagamento e col chiaro disposto dell'art.
Fa

modifiche al sistema penale, art. 27; y d.leg. 30 aprile


27 l. n. 689 del 1981 che, in caso di ritardo nel pagamento,
1992 n. 285, nuovo codice della strada, art. 203, 204).
prevede la maggiorazione di un decimo per ogni semestre
R

Anche per le sanzioni amministrative previste per le viola- (Cass. n. 22100 del 22 ottobre 2007, non massimata sul pun-
zioni delle norme sulla circolazione stradale, in caso di ri- to; n. 1884 del 1° febbraio 2016, Foro it., Rep. 2016, voce
tardo nel pagamento della somma dovuta si applica la Sanzioni amministrative e depenalizzazione, n. 52; n. 21259
maggiorazione di un decimo per ogni semestre a decorrere del 20 ottobre 2016, id., Le banche dati, archivio Cassazione
da quello in cui la sanzione è divenuta esigibile e fino a civile; n. 15158 del 22 luglio 2016, ibid.; n. 20074 del 6 ot-
quello in cui il ruolo è trasmesso all'esattore. (1) tobre 2016; ibid.; n. 21340 del 24 ottobre 2016, ibid.; n. 7811
del 28 marzo 2013, non massimata).
Inoltre, con l'ordinanza n. 308 del 14 luglio 1999 (id.,
Rilevato che: Livia Federici proponeva opposizione avver- Rep. 2000, voce Circolazione stradale, n. 231) la Corte co-
so la cartella esattoriale notificatale dall'agente della riscos- stituzionale, nel dichiarare manifestamente infondata la que-
sione e riguardante i crediti vantati dal comune di Bari per stione di legittimità costituzionale prospettata, ha statuito che
sanzioni amministrative relative a violazioni del codice della «la maggiorazione per ritardo prevista dall'art. 27, 6° com-
strada; ma, l. n. 689 del 1981 a carico dell'autore dell'illecito am-
si costituiva il comune di Bari, mentre restava contumace ministrativo, cui sia stata inflitta una sanzione pecuniaria, ha
Equitalia Sud s.p.a.; funzione, non già risarcitoria o corrispettiva, bensì di sanzio-
con sentenza n. 2349 del 13 giugno 2012, il Giudice di pa- ne aggiuntiva, nascente al momento in cui diviene esigibile
ce di Bari accoglieva la domanda e, conseguentemente, an- la sanzione principale».
nullava la cartella condannando l'ente impositore e l'agente In conclusione, la sentenza impugnata è cassata, ma —
della riscossione alla rifusione delle spese del giudizio; non essendo necessari ulteriori accertamenti di fatto — la
proponeva appello avverso tale decisione il comune di Ba- causa può essere decisa nel merito (ex art. 384 c.p.c.) ripri-
ri; stinando la sanzione accessoria e, cioè, sostituendo alla deci-
il Tribunale di Bari, con la sentenza n. 5691 del 18 dicem- sione del tribunale una statuizione di rigetto dell'opposizione
bre 2014, accoglieva l'appello e, in riforma della sentenza di Livia Federici.
impugnata, pronunciava «la nullità della cartella di pagamen-
to n. 01420110096087390, emessa dalla Equitalia Sud s.p.a. ————————

nei confronti di Federici Livia, limitatamente agli importi in


essa indicati a titolo di maggiorazioni ex art. 27 l. 689/81», (1) Deve ritenersi ormai superato il precedente del 2007 con
cui la seconda sezione civile ebbe a escludere l'applicazione
mentre dichiarava «per il resto inammissibile l'opposizione»; della maggiorazione del dieci per cento semestrale di cui all'art.
le spese di entrambi i gradi di giudizio venivano compensate; 27, 6° comma, l. 689/81, in caso di ritardo nel pagamento delle
il comune di Bari impugna la predetta sentenza con ricorso sanzioni pecuniarie inflitte per le infrazioni alle regole sulla cir-
per cassazione affidato ad un unico motivo; colazione stradale, ritenendo che il meccanismo di carattere ge-
resiste con controricorso Livia Federici; nerale ivi previsto per la riscossione degli importi addossati agli
il pubblico ministero ha depositato conclusioni scritte ex autori di illeciti amministrativi trovasse una deroga nell'art.
art. 380 bis.1 c.p.c. e ha chiesto l'accoglimento del ricorso; 203, 3° comma, cod. strada (così Cass. 16 febbraio 2007, n.
— anche il comune ricorrente ha depositato memoria ex 3701, non massimata; a conclusioni analoghe era in precedenza
art. 380 bis.1 c.p.c. approdata Giud. pace Milano 14 gennaio 2005, Foro it., Rep.
IL FORO ITALIANO — 2018.
551 PARTE PRIMA 552

2007, voce Circolazione stradale, n. 344, secondo cui l'emis- CORTE DI CASSAZIONE; sezione II civile; sentenza 21
sione della cartella esattoriale conseguente al mancato tempesti- novembre 2017, n. 27624; Pres. MAZZACANE, Est. LOM-
vo pagamento della sanzione amministrativa prevista per la vio- BARDO, P.M. CELESTE (concl. conf.); Greco (Avv. GAVIRA-
lazione di una norma del codice della strada, doveva ritenersi il- GHI) c. Archivio notarile distrettuale di Firenze (Avv. dello
legittima nella parte relativa alla imposizione della maggiora- Stato). Conferma App. Firenze, decr. 24 maggio 2016.
zione stabilita dall'art. 27, 6° comma, l. 689/81).
Invero, tale ricostruzione del quadro normativo, quantunque Notaio — Responsabilità disciplinare — Ricezione di
immediatamente contraddetta dalla stessa seconda sezione (Cass. convenzione costituente patto successorio istitutivo —
22 ottobre 2007, n. 22100, non massimata), ha trovato un certo Fattispecie (Cod. civ., art. 458, 1411, 1418; y l. 16 feb-
seguito nella giurisprudenza di merito (Trib. Tivoli 14 marzo braio 1913 n. 89, ordinamento del notariato e degli archivi

a
2012, id., Rep. 2012, voce cit., n. 350, e Resp. civ., 2012, 905, con notarili, art. 28).
nota di D. CHINDEMI, Limiti alla iscrizione ipotecaria e legittima-

to
zione del concessionario della riscossione; Trib. Treviso 20 mag- La convenzione (espressamente dichiarata non modificabile

en
gio 2013, inedita, cassata da Cass. 1° febbraio 2016, n. 1884, Fo- senza l'accordo di entrambi i contraenti) con la quale due
ro it., Rep. 2016, voce Sanzioni amministrative e depenalizzazio- coniugi stabiliscono che, in caso di morte pressoché con-

am
ne, n. 52; Trib. Bari 8 marzo 2014, inedita, cassata da Cass. 24 ot- temporanea, il cinquanta per cento degli utili dell'impresa
tobre 2016, n. 21340, id., Le banche dati, archivio Cassazione ci- esercitata dal marito spetti ai loro figli nella egual misura

on
vile; Trib. Roma 6 ottobre 2014, inedita, cassata da Cass. 20 otto- del cinquanta per cento ciascuno non costituisce valido
bre 2016, n. 21259, ibid.; Trib. Bari 18 dicembre 2014, inedita, contratto a favore di terzi, bensì patto successorio nullo,

O
M abb
cassata dall'ordinanza in epigrafe). Le più recenti pronunce di le- con la conseguenza che il notaio che abbia ricevuto tale

M
gittimità propendono senza mezzi termini per la piena operatività, atto vìola il divieto di ricevere atti proibiti dalla legge. (1)
in materia di infrazioni al codice della strada, della predetta mag-

SI
giorazione (cfr. Cass. 1° febbraio 2016, n. 1884, cit.).
IO in
AS
Due decenni orsono, l'art. 27, 6° comma, l. 689/81, attraverso
Fatti di causa. — 1. - Su richiesta dell'Archivio notarile di-
so
il richiamo effettuato dall'art. 206 cod. strada, era stato sottopo-
sto al vaglio della Corte costituzionale (Pret. Lucca, ord. 31 di- strettuale di Firenze, la Commissione amministrativa regionale
di disciplina della Toscana avviò procedimento disciplinare nei
es

cembre 1997, Gazzetta ufficiale, 1a serie speciale, n. 36 del


1998). La questione era stata dichiarata manifestamente infonda- confronti del notaio Greco Giuseppe, esercente in Firenze, e gli
nc

ta, in quanto si ritenne che il giudice a quo muovesse dal- irrogò la sanzione disciplinare della sospensione dall'esercizio
D

l'erronea premessa dell'identità di natura e funzione dell'istituto della professione per la durata di mesi sei, ritenendolo respon-
co

sabile — per quanto in questa sede ancora rileva — della viola-


U

degli interessi moratori nelle obbligazioni tra privati e dell'isti-


tuto delle maggiorazioni delle sanzioni amministrative pecunia- zione dell'art. 28 dell'ordinamento notarile (capo A), per avere
LA
IO olo

rie in caso di ritardo nel pagamento (Corte cost., ord. 14 luglio ricevuto un atto proibito dalla legge, in quanto contrario alla
1999, n. 308, Foro it., Rep. 2000, voce Circolazione stradale, n. norma imperativa dell'art. 458 c.c. che vieta i «patti successori»,
C
c

231, che riconobbe al meccanismo di cui all'art. 27, 6° comma, l. tale qualificando la convenzione stipulata in data 28 settembre
O sci

2001 tra i coniugi R.A. e B.C., laddove si stabiliva che, in caso


LO

681/89 la funzione, non già risarcitoria o corrispettiva, bensì di


sanzione aggiuntiva, nascente al momento in cui diviene esigibi- di morte pressoché contemporanea dei predetti, il cinquanta per
Fa

le la sanzione principale). cento degli utili derivanti dall'attività di impresa esercitata dal
Va inoltre segnalato che, nell'ambito di un giudizio promosso marito sarebbero passati ad entrambi i rispettivi figli nella egual
R

per contestare una cartella di pagamento avente ad oggetto il pa- misura del cinquanta per cento, prevedendosi altresì che detto
gamento della somma dovuta a titolo di sanzione amministrativa accordo non poteva essere modificato senza il consenso e la
pecuniaria irrogata per una violazione del codice della strada, è firma di entrambi i contraenti.
stata ancora una volta sollevata la questione di legittimità costi- 2. - Avverso la decisione della Coredi della Toscana, l'incol-
tuzionale del citato art. 27, 6° comma, l. 689/81, in riferimento pato propose reclamo alla Corte d'appello di Firenze, che, con
agli art. 2, 3, 53 e 97 Cost. (Giud. pace Grosseto, ord. 5 novem- ordinanza del 24 maggio 2016, lo rigettò.
bre 2015, Gazzetta ufficiale, 1a serie speciale, n. 3 del 2016, dove 3. - Per la cassazione di tale ordinanza ricorre Greco Giusep-
si evidenziava, tra l'altro, che la progressiva diminuzione nel
pe sulla base di un unico motivo.
tempo del tasso di inflazione annuo e del tasso degli interessi le-
gali avrebbe reso incongrua la maggiorazione ivi prevista, de- Resiste con controricorso l'Archivio notarile distrettuale di
terminando un irragionevole vantaggio per la pubblica ammini- Firenze, che ha depositato memoria ex art. 378 c.p.c.
strazione che non trova riscontro in ambito tributario). Sennon- Il procuratore generale presso la Corte d'appello di Firenze è
ché, successivamente all'ordinanza di rimessione, veniva emana- rimasto intimato.
to l'art. 6 d.l. 193/16, convertito, con modificazioni, dalla l. Ragioni della decisione. — 1. - Con l'unico motivo di ricorso,
225/16, in cui si è previsto un regime agevolato di estinzione del si deduce (ex art. 360, n. 3, c.p.c.) la violazione e la falsa appli-
debito, «relativamente ai carichi affidati agli agenti della riscos- cazione degli art. 1411, 1412 e 513 c.c., per avere la corte d'ap-
sione dal 2000 al 2016»; tale regime, in relazione alle sanzioni pello escluso che l'atto di convenzione tra coniugi ricevuto dal
amministrative per le violazioni del codice della strada, è dichia- notaio fosse, piuttosto che un patto successorio, un valido con-
rato dal legislatore invocabile limitatamente agli interessi, com- tratto in favore di terzo da eseguire dopo la morte dello stipulan-
presi quelli di cui all'art. 27, 6° comma, l. 689/81. Pertanto, in te, secondo quanto previsto dall'art. 1412 c.c.
considerazione dell'incidenza della normativa sopravvenuta sulla
quantificazione degli interessi dovuti ai sensi della disposizione
La doglianza non è fondata.
censurata, la Consulta ha disposto la restituzione degli atti al Com’è noto, l'art. 457 c.c., nello stabilire che «l'eredità si de-
giudice rimettente (Corte cost., ord. 26 gennaio 2017, n. 25, volve per legge o per testamento», esclude che la successione
<www.cortecostituzionale.it>). possa devolversi per contratto, esclude cioè la regolamentazione
Sulla questione affrontata dalla pronuncia in epigrafe, v. G. DE pattizia del fenomeno successorio. In questo senso, l'art. 457
PIAZZI, La Cassazione si pronuncia (forse in via definitiva) sul- c.c. va letto unitamente all'art. 458 c.c. — che ne costituisce il
l'applicazione delle maggiorazioni semestrali ex art. 27, 6° corollario — e che sancisce la nullità dei «patti successori» («È
comma, l. 689/81 agli importi delle sanzioni per illeciti stradali, nulla ogni convenzione con cui taluno dispone della propria
in Arch. circolaz., 2016, 274; M. PORRICOLO, Le maggiorazioni successione»).
alle sanzioni derivanti da infrazioni al codice della strada, in I patti successori sono vietati per il votum captandae mortis
<www.diritto.it>, 2014; V. TALLINI, Cartelle di pagamento e che essi determinano e perché, vincolando il de cuius, privano
maggiorazioni in caso di ritardo: un'ipotesi di sanzione sulla quest'ultimo di quella libertà di disporre delle proprie sostanze,
sanzione, in <www.rivistagiuridica.aci.it>, 2009, fasc. 5. per il tempo in cui avrà cessato di vivere; libertà questa — ma-
nifestazione della più generale libertà della persona — che la
————————
legge riconosce ad ogni individuo fino al momento della sua
morte («ambulatoria est voluntas testantis usque ad vitae su-
premum exitum»).
IL FORO ITALIANO — 2018.
553 GIURISPRUDENZA COSTITUZIONALE E CIVILE 554

È per questo che l'ordinamento riconosce ad ognuno la liber- 54; 14 febbraio 2008, n. 3526, id., Rep. 2008, voce cit., n. 33; e 7
tà di disporre delle proprie sostanze mediante quel negozio uni- novembre 2005, n. 21493, id., 2006, I, 1811, con nota di richiami.
laterale, non recettizio, che è il «testamento» (art. 587 c.c.); e
garantisce la revocabilità e modificabilità del testamento in ogni II. - La Corte di cassazione, chiamata a pronunciarsi sulla portata
tempo, stabilendo espressamente che «Non si può in alcun mo- del divieto di cui all'art. 458 c.c., conferma il suo unico precedente
do rinunziare alla facoltà di revocare o mutare le disposizioni (Cass. 17 agosto 1990, n. 8335, id., Rep. 1991, voce Successione
testamentarie», aggiungendo che «ogni clausola o condizione ereditaria, n. 43), secondo il quale il contratto a favore del terzo, ex
contraria non ha effetto» (art. 679 c.c.). art. 1412 c.c., configura un patto successorio ove lo stesso abbia le
In questo quadro, si comprende perché i patti successori siano caratteristiche del negozio mortis causa e non di un semplice nego-
vietati dall'ordinamento, trattandosi di accordi negoziali che li- zio post mortem.

a
mitano la libertà del de cuius di disporre delle proprie sostanze Sui patti successori, v. Cass. 15 luglio 2016, n. 14566, id., Rep.
2016, voce cit., n. 129; 27 novembre 2015, n. 24291, ibid., n. 119;

to
per testamento fino all'ultimo istante della sua vita.
Secondo la giurisprudenza di questa corte, dalla quale non 25 febbraio 2015, n. 3819, id., 2015, I, 2833; 29 dicembre 2011, n.

en
v’è ragione di discostarsi, configurano un patto successorio sia 30020, id., 2012, I, 2456, con nota di F.S. COSTANTINO, relativa ad
altre problematiche; 12 febbraio 2010, n. 3345, id., 2011, I, 2160,
le convenzioni aventi ad oggetto una vera e propria istituzione

am
con nota di SILVETTI, relativa ad altre problematiche; 19 novembre
di erede rivestita della forma contrattuale, sia quelle che abbiano 2009, n. 24450, id., Rep. 2010, voce cit., n. 144; 3 marzo 2009, n.
ad oggetto la costituzione, trasmissione o estinzione di diritti re-

on
5119, id., Rep. 2009, voce cit., n. 102; 8 ottobre 2008, n. 24813, id.,
lativi ad una successione non ancora aperta, tali da far sorgere 2008, I, 3519, con nota di richiami. Sul contratto a favore del terzo

O
un vinculum iuris di cui la disposizione ereditaria rappresenti

M abb
quale patto successorio, v. Cass. 17 agosto 1990, n. 8335, cit.
l'adempimento (ex plurimis, Cass. n. 24450 del 19 novembre

M
In dottrina, G. GIAMPICCOLO, Il contenuto atipico del testamento,
2009, Foro it., Rep. 2010, voce Successione ereditaria, n. 144; Milano, 1954, 42; E. BETTI, Teoria generale del negozio giuridico,

SI
n. 5870 del 9 maggio 2000, id., Rep. 2001, voce cit., n. 54; n. in Trattato di diritto civile italiano diretto da F. VASSALLI, Torino,
IO in
2623 del 27 aprile 1982, id., Rep. 1982, voce cit., n. 28; n. 6230

AS
1959, XV; M.V. DE GIORGI, I patti sulle successioni future, Napoli,
del 24 novembre 1980, id., Rep. 1980, voce cit., n. 26).
so
1976; ID., Patto successorio, voce dell'Enciclopedia del diritto, Mi-
Sussiste, pertanto, patto successorio, come tale nullo ai sensi lano, 1982, XXXII, 535; L. CARIOTA-FERRARA, Le successioni per
es

dell'art. 458 c.c., allorquando, dall'accordo negoziale tra due o causa di morte. Parte generale, Napoli, 1977; L. FERRI, Delle suc-
più parti, risulti che il promittente abbia inteso provvedere in cessioni, Successioni in generale, in Commentario del codice civile
nc

tutto o in parte alla propria successione, accettando di sottoporsi a cura di A. SCIALOJA-G. BRANCA, Bologna-Roma, 1980, sub art.
D

ad un vincolo giuridico che lo ha privato dello ius poenitendi 458; R. LENZI, Il problema dei patti successori tra diritto vigente e
co

prospettive di riforma, in Riv. not., 1988, 1215; M. COSTANZA, Ne-


U

(cfr. Cass. n. 2404 del 22 luglio 1971, id., 1972, I, 700; n. 1683
del 16 febbraio 1995, id., Rep. 1995, voce cit., n. 74). gozio mortis causa o post mortem?, in Giust. civ., 1991, I, 953, nota
LA
IO olo

Nella specie, con la convenzione ricevuta dal notaio Greco, i critica a Cass. 17 agosto 1990, n. 8335, cit.; N. DI MAURO, Patti
coniugi R.-B. hanno convenuto che «In caso di morte pressoché successori, donazioni mortis causa e contratto a favore del terzo
C

con prestazione da eseguirsi dopo la morte dello stipulante, ibid.,


c

contemporanea i proventi predetti passeranno ad entrambi i ri-


O sci

1791, nota adesiva a Cass. 17 agosto 1990, n. 8335, cit.; F. MA-


LO

spettivi figli in egual misura del cinquanta per cento».


GLIULO, Il divieto del patto successorio istitutivo nella pratica ne-
Si tratta di una pattuizione con la quale le parti hanno chia- goziale, in Riv. not., 1992, 1411; C. CACCAVALE, Patti successori:
Fa

ramente inteso regolare le rispettive successioni, con effetti vin- il sottile confine tra nullità e validità negoziale (nota a Cass. 16
colati tra loro. Di ciò si trova conferma nella clausola che stabi- febbraio 1995, n. 1683, Foro it., Rep. 1995, voce cit., n. 74), in No-
R

lisce che «Il presente accordo non potrà essere modificato in al- tariato, 1995, 552; F. SANTORO-PASSARELLI, Dottrine generali del
cuna parte senza consenso e firme di entrambi»; clausola — diritto civile, Napoli, 2002; L. BERTINO, I patti successori nella
questa — che priva le parti della loro facoltà di disporre diver- giurisprudenza, in Nuova giur. civ., 2003, II, 191; V. TAGLIAFERRI,
samente per testamento, sottraendo al de cuius quella libertà di Il divieto dei patti successori fra autonomia e ordine pubblico, in
disporre della propria eredità che costituisce principio inderoga- Notariato, 2003, 431; G. CASU, I patti successori, in G. CASU-M.
bile dell'ordinamento. MORETTI-G. SANTARCANGELO, Testamento e patti successori, Bo-
In sostanza, deve ritenersi che la convenzione con la quale logna, 2006; M.T. LIGOZZI, Sulla presunta erosione del divieto dei
due coniugi dispongono dei loro beni (o di una parte di essi) in patti successori (nota a Cass. 3 marzo 2009, n. 5119, Foro it., Rep.
favore dei loro rispettivi figli, per il tempo in cui avranno cessa- 2009, voce cit., n. 102), in Notariato, 2009, 622; F. FARACE, Note
to di vivere, stabilendo che l'accordo non potrà essere modifica- sul divieto di patti successori (nota a Cass. 19 novembre 2009, n.
to senza consenso scritto manifestato da entrambi, limitando la 24450, cit.), in Riv. dir. civ., 2010, II, 305; A. ALBANESE, La revoca
possibilità per le parti di disporre dei loro beni mediante testa- del beneficio nel contratto a favore di terzo con effetti dalla morte
mento, dà luogo ad un patto successorio, come tale vietato dal- dello stipulante, in Famiglia, persone e successioni, 2011, 63; M.
l'art. 458 c.c. e, perciò, nullo; essendo per ciò stesso esclusa la TAMPIERI, Contratto a favore di terzi e patti successori. Alcuni
configurabilità di un valido contratto a favore di terzi ai sensi orientamenti a confronto, in Vita not., 2011, 1793; V. PUTORTÌ, I
dell'art. 1412 c.c. contratti post mortem, in Rass. dir. civ., 2012, 768; V. BARBA, In-
teressi post mortem tra testamento e altri atti di ultima volontà, in
Il divieto per il notaio di ricevere atti «espressamente proibiti Riv. dir. civ., 2017, 319; A. MATTERA, La stipulazione a favore del
dalla legge», ai sensi dell'art. 28 l. 16 febbraio 1913 n. 89, com- terzo quale strumento alternativo alla devoluzione successoria, in
prende senz’altro gli atti affetti da nullità assoluta, quali quelli Notariato, 2017, 522.
che includono patti commissori, espressamente vietati dalla leg-
ge.
Essendo — nella specie — evidente ed inequivoco il contra- * * *
sto dell'atto ricevuto dal notaio con l'art. 458 c.c., esattamente
la corte territoriale ha ritenuto sussistente l'illecito disciplinare Patti successori e contratto a favore del terzo.
contestato.
2. - Il ricorso deve pertanto essere rigettato. 1. - Oltre il divieto dei patti successori. Pochi dubbi vi sono in
———————— merito all'enunciato espresso nella sentenza in epigrafe in forza del
quale il divieto per il notaio di ricevere atti «espressamente proibiti
(1) I. - Non constano precedenti negli esatti termini. dalla legge», ai sensi dell'art. 28 l. 89/13, comprende anche gli atti
Più in generale, in tema di violazione del divieto per il notaio di affetti da nullità assoluta, quali quelli che includono patti successo-
ricevere atti espressamente proibiti dalla legge: Cass. 19 luglio ri. Qualche perplessità sorge invece sulla configurabilità del con-
2016, n. 14766, Foro it., Rep. 2016, voce Notaio, n. 42; 11 aprile tratto a favore del terzo con prestazione da eseguirsi dopo la morte
2014, n. 8611, id., Rep. 2014, voce cit., n. 55; 12 novembre 2013, dello stipulante quale patto successorio.
n. 25408, ibid., n. 53; 13 ottobre 2011, n. 21202, id., Rep. 2012, vo- I patti successori, ai sensi dell'art. 458 c.c., consistono in ogni
ce cit., n. 52; 20 luglio 2011, n. 15892, ibid., n. 38; 15 luglio 2011, convenzione con cui taluno dispone della propria successione (c.d.
n. 15676, ibid., n. 37; 11 marzo 2011, n. 5913, id., Rep. 2011, voce patto istitutivo), ovvero si dispone dei diritti che possono spettare
cit. n. 69; 9 dicembre 2010, n. 24867, id., Rep. 2010, voce cit., n. su una successione non ancora aperta (c.d. patto dispositivo) o si ri-
TALIANO —
IL FORO ITALIANO — 2018
2018.— 14.
555 PARTE PRIMA 556

nuncia ai medesimi (c.d. patto rinunciativo). La ratio del divieto dei E, infatti, in dottrina è stato discusso se il contratto a favore del ter-
patti successori è da ricercare nella stessa funzione svolta nel nostro zo con effetto dalla morte dello stipulante rientri nella previsione
ordinamento dall'atto mortis causa: la regolamentazione dei rap- dell'art. 458 c.c.; tuttavia, sebbene alcuni autori (E. BETTI, Teoria
porti patrimoniali, e non, per il tempo in cui taluno ha cessato di vi- generale del negozio giuridico, in Trattato di diritto civile italiano
vere, le cui uniche fonti possono essere la legge o il testamento, es- diretto da F. VASSALLI, Torino, 1959, XV, 311 nota 3, e L. FERRI,
sendo esclusa ogni altra forma di delazione (art. 457 c.c.) e in spe- Delle successioni, Successioni in generale, in Commentario del co-
cial modo il contratto, che, per sua caratteristica propria, priva il di- dice civile a cura di A. SCIALOJA-G. BRANCA, Bologna-Roma,
sponente della revocabilità del vincolo giuridico convenuto. Più 1980, sub art. 458, 110) abbiano ritenuto che la previsione ex art.
precisamente, il fondamento dei patti successori è da rinvenirsi nel- 1412 abbia natura di atto mortis causa, osservando che tra stipulan-
l'assoluta libertà testamentaria (art. 679 c.c.). te e terzo si instaurerebbe, per volontà dello stipulante, una attribu-

a
La Corte suprema (ex multis, v. Cass. 3 marzo 2009, n. 5119, zione a causa di morte legata alla successione di quest'ultimo, la
Foro it., Rep. 2009, voce Successione ereditaria, n. 102; e 19 no- dottrina prevalente (F. SANTORO-PASSARELLI, Dottrine generali del

to
vembre 2009, n. 24450, id., Rep. 2010, voce cit., n. 144) ha ritenuto diritto civile, Napoli, 2002, 223; L. CARIOTA-FERRARA, Le succes-

en
che «per la configurabilità di un patto successorio c.d. istitutivo è sioni per causa di morte. Parte generale, Napoli, 1977, 403; DE
sufficiente una convenzione con la quale alternativamente si istitui- GIORGI, I patti sulle successioni future, Napoli, 1976, 122; F. MA-

am
sce un erede o un legato ovvero ci si impegna a farlo in un succes- GLIULO, Il divieto del patto successorio istitutivo nella pratica ne-
sivo testamento, cosicché nella prima ipotesi la convenzione stessa, goziale, in Riv. not., 1992, 1430) ha configurato la prestazione a fa-
in quanto avente ad oggetto la disposizione di beni afferenti ad una vore del terzo da eseguirsi dopo la morte dello stipulante come un

on
successione non ancora aperta, è idonea ad integrare un patto suc- atto inter vivos, poiché la morte non è causa della attribuzione a fa-

O
M abb
cessorio (ordinariamente vietato), senza alcuna necessità di ulteriori vore del terzo, ma solo termine di adempimento della prestazione

M
atti dispositivi». medesima. Conferma di tale assunto si ricaverebbe dal fatto che lo
Nel caso di specie, è stata ritenuta patto successorio istitutivo la stesso legislatore prevede che la prestazione deve essere eseguita a

SI
convenzione con la quale due coniugi disponevano che, in caso di favore degli eredi del terzo se questi premuore allo stipulante: ciò
IO in
AS
morte pressoché contemporanea, il cinquanta per cento degli utili non sarebbe possibile se il terzo acquistasse per successione dallo
derivanti dall'attività di impresa esercitata dal marito sarebbero stipulante la prestazione in suo favore; infatti la prestazione è ac-
so

passati ad entrambi i figli in ugual misura, stabilendo che l'accordo quistata con atto tra vivi da parte del terzo, sin dal momento della
es

non potesse essere modificato senza il consenso scritto manifestato conclusione del contratto tra stipulante e promittente. Di conse-
da entrambi. Più precisamente, nella convenzione stipulata tra i due guenza, ogniqualvolta la morte dello stipulante rientri nella causa
nc

coniugi, il marito, dopo aver premesso di essere titolare di una ditta del contratto, facendo virare il contratto a favore del terzo da atto
D

individuale e di essere in tale qualità iscritto nel network della so- inter vivos a negozio mortis causa, si è alla presenza di un patto
co

cietà (titolarità che gli dava diritto a una provvigione mensile varia- successorio.
U

bile), concedeva, espressamente e irrevocabilmente, alla moglie il Ulteriore elemento utile alla distinzione tra un patto successorio
LA
IO olo

cinquanta per cento degli utili derivanti dall'attività legata al net- nullo e un'attribuzione post mortem valida, è la qualificazione del
work della impresa; veniva poi previsto che in caso di morte con- bene oggetto di attribuzione: nel patto successorio il bene è commi-
C

temporanea i proventi predetti sarebbero passati ai figli. Il notaio surato non al tempo in cui è effettuata l'attribuzione ma al tempo in
c
O sci

incolpato, con riferimento alla contestazione da parte della Coredi cui opera l'attribuzione, vale a dire al momento della morte del-
LO

di aver stipulato un patto successorio, ha sostenuto che si sarebbe l'attribuente (quod superest); nel negozio post mortem, invece, il
trattato di un contratto, con attribuzione post mortem, a favore di
Fa

bene è commisurato al momento della attribuzione, i cui effetti so-


terzi ai sensi e per gli effetti dell'art. 1412 c.c., con prestazione da no rimandati all'evento morte. Cosicché, come anche confermato
eseguirsi dopo la morte dello stipulante. Per inciso, tale ricostruzio- dalla Corte d'appello di Firenze, elemento distintivo del contratto a
R

ne pare ardita: si dovrebbe presupporre che beneficiari siano i figli favore del terzo, tale da non qualificarlo come patto successorio, sa-
(anche se nel contratto non sono definiti tali), mentre meno chiaro è rebbe l'immediata individuazione del bene oggetto della promessa,
quale dei coniugi rivestirebbe la qualifica di stipulante e di promit- rendendo immediato l'effetto di attribuzione del terzo con differi-
tente. In altri termini, i figli non sembrano acquistare per effetto mento della sola esecuzione della promessa al momento della morte
della stipulazione tra marito e moglie, ma per effetto di un'attribu- dello stipulante.
zione successiva. E, infatti, tutti gli organi giudicanti vi ravvisano Più precisamente, affinché si possa configurare un contratto a fa-
un atto strutturalmente inter vivos, ma funzionalmente mortis cau- vore di terzo ex art. 1412, valido, quale negozio post mortem, è ne-
sa, poiché il disponente non si priva immediatamente del bene di cessario che l'attribuzione sia reale nella sua consistenza patrimo-
cui dispone. niale e che il vincolo tra le parti sia immediato: solo così si può giu-
stificare la tutela dell'aspettativa sorta in capo al terzo. In altri ter-
2. - Sulla (difficile) distinzione fra patti successori nulli e attribu- mini, si configurerebbe un patto successorio ogni qualvolta il bene
zioni post mortem valide. Occorre rilevare, in ogni caso, che, data oggetto della disposizione risulti individuabile solo al momento
la possibilità, per l'autonomia privata, di creare forme contrattuali della morte dello stipulante. Nel negozio mortis causa puro, infatti,
atipiche, non sempre è lineare la distinzione tra le due figure. Sul l'attribuzione è solo de residuo e il beneficiario non gode di alcun
punto una sentenza della Suprema corte (Cass. 16 febbraio 1995, n. diritto di aspettativa, poiché non si crea, fino all'evento morte, al-
1683, id., Rep. 1995, voce cit., n. 74) ha stabilito che la presenza di cune relazione giuridica tra l'autore del negozio e i terzi.
determinati elementi porterebbe a definire la fattispecie concreta
quale pattuizione nulla ex art. 458; in particolare, «per stabilire se 3. - La qualificazione nel caso di specie. Nella clausola in que-
una determinata pattuizione ricada sotto la comminatoria di nullità stione, secondo l'autorità disciplinare, il bene oggetto di attribuzio-
di cui all'art. 458 occorre accertare: 1) se il vincolo giuridico con ne al terzo risulterebbe individuato nel cinquanta per cento degli
essa creato abbia avuto la specifica finalità di costituire, modificare, utili prodotti dall'azienda gestita dal marito (quale promittente) e ri-
trasmettere o estinguere diritti relativi ad una successione non anco- servati in vita alla moglie (stipulante), cosicché si uscirebbe dallo
ra aperta; 2) se la cosa o i diritti formanti oggetto della convenzione schema del contratto a favore del terzo post mortem (e si entrerebbe
siano stati considerati dai contraenti come entità della futura suc- nella fattispecie dei patti successori) per due ordini di motivi: in
cessione o debbono comunque essere compresi nella stessa; 3) se il primo luogo, l'ammontare del credito, essendo determinabile solo
promittente abbia inteso provvedere in tutto o in parte della propria al momento in cui gli utili verranno ad esistenza, non consente che
successione, privandosi così dello ius poenitendi; 4) se l'acquirente la prestazione a favore del terzo sia predeterminata ed individuabi-
abbia contrattato o stipulato come avente diritto alla successione le; inoltre, la prestazione promessa al terzo viene negata allo stipu-
stessa; 5) se il convenuto trasferimento, dal promittente al promis- lante, venendo attribuita al terzo solo al momento della morte di
sario, debba aver luogo mortis causa, ossia a titolo di eredità o di quest'ultimo. Più precisamente, l'evento morte non ha un solo mero
legato». rilievo temporale al fine di individuare il momento di esecuzione
Poiché, come detto, la distinzione tra atti dispositivi mortis causa della prestazione, ma viene a connotare la stessa causa del contratto
e post mortem non è sempre agevole, dubbi sono nati per la fatti- qualificando lo stesso non come atto inter vivos ma come negozio
specie di cui all'art. 1412: il fatto che la prestazione debba essere mortis causa.
compiuta dopo la morte dello stipulante e che il beneficio a favore A definire ulteriormente il contratto in esame come patto succes-
del terzo sia revocabile, nonostante la dichiarazione di quest'ultimo sorio vi è anche la previsione dell'immodificabilità dell'accordo se
di volerne profittare, potrebbe far propendere per inquadrare tale fi- non con il consenso di entrambi i contraenti, venendo così violato
gura quale patto successorio eccezionalmente ammesso dalla legge. non solo l'art. 679, che consente la revocabilità delle disposizioni
IL FORO ITALIANO — 2018.
557 GIURISPRUDENZA COSTITUZIONALE E CIVILE 558

mortis causa, ma anche l'art. 1412, il quale prevede la revocabilità Fatti di causa. — Ercole Bollettini e Paola Bruni, in proprio e
della disposizione post mortem a favore del terzo, nonostante que- quali genitori rappresentanti del figlio minore Simone Bollettini
st'ultimo abbia dichiarato di volerne profittare, esclusa solo in caso (divenuto maggiorenne e costituitosi in proprio nel corso del
di esplicita rinuncia da parte dello stipulante del potere di revoca, giudizio di merito), hanno agito in giudizio nei confronti della
che nel caso concreto è mancata. Asl 12 di San Benedetto del Tronto per ottenere il risarcimento
La Suprema corte, infatti, ha ritenuto che il caso di specie avesse dei danni a loro dire subiti da quest'ultimo in conseguenza di
tutti i requisiti richiesti del votum captandae mortis, oltre al fatto trattamenti sanitari inadeguati cui sarebbe stato sottoposto in
che la pattuizione vincolava il de cuius, privandolo della libertà di occasione della nascita, avvenuta con parto prematuro, presso
disporre delle proprie sostanze per il tempo in cui avrà cessato di l'ospedale di San Benedetto del Tronto.
vivere, la quale consente, invece, la revocabilità e modificabilità del Nel corso del giudizio di primo grado sono state chiamate in

a
testamento in ogni tempo. causa la regione Marche e la gestione liquidatoria della Usl 22

to
di San Benedetto del Tronto. La regione Marche ha a sua volta
4. - In difesa della libertà di testare. Il divieto dei patti successo- chiamato in causa le proprie compagnie di assicurazione (Assi-

en
ri, da molti autori ritenuto anacronistico e non in linea con le esi- talia s.p.a., Axa assicurazioni s.p.a., Lloyd Adriatico s.p.a., Uni-
genze della società anche alla luce delle istanze provenienti dal- pol s.p.a., Zurigo S.A.).

am
l'Unione europea, se da un lato pare attenuato dai sempre più fre-
quenti riconoscimenti di validità dei negozi post mortem, ancora Il Tribunale di Ascoli Piceno ha rigettato la domanda nei con-
fronti della Asl 12 di San Benedetto del Tronto e ha dichiarato

on
conserva, come confermato dalla sentenza che si riporta, la sua fun-
zione di difesa della libertà di testare. inammissibili quelle proposte nei confronti della regione Mar-

O
che e della gestione liquidatoria della Usl 22 di San Benedetto

M abb
del Tronto, ritenendo quindi assorbite quella di manleva propo-

M
LODOVICA DE STEFANO
ste dalla regione nei confronti delle proprie compagnie di assi-

SI
curazione.
IO in La Corte d'appello di Ancona, in parziale accoglimento del-

AS
l'appello proposto dagli attori, ha dichiarato valida la chiamata
so
————————
in causa della regione Marche e della gestione liquidatoria del-
es

l'Usl n. 22 di San Benedetto del Tronto, e quindi ammissibili le


domande proposte nei loro confronti, che però ha rigettato nel
nc

CORTE DI CASSAZIONE; sezione III civile; sentenza 14 merito, confermando per il resto la decisione di primo grado.
D

novembre 2017, n. 26824; Pres. TRAVAGLINO, Est. TA- Ricorrono Ercole e Simone Bollettini, nonché Paola Bruni,
co

sulla base di sette motivi.


U

TANGELO, P.M. PEPE (concl. diff.); Bollettini e altri (Avv.


Resiste con controricorso la regione Marche.
LA

MAURO, STRACCIA) c. Regione Marche (Avv. DI NANNI,


IO olo

COSTANZI, ROMANO) e altri. Conferma App. Ancona 19 ot- Non hanno svolto attività difensiva in questa sede gli altri in-
timati.
C

tobre 2013.
c

I ricorrenti hanno depositato memoria ai sensi dell'art. 378


O sci
LO

Danni in materia civile — Responsabilità contrattuale ed c.p.c.


extracontrattuale — Colpa e nesso di causa — Accer- Ragioni della decisione. — 1. - Con il primo motivo del ri-
Fa

tamento — Prova (Cod. civ., art. 1218, 2043). corso si denunzia «violazione o falsa applicazione degli art. 2, 9
Danni in materia civile — Responsabilità contrattuale — e 28 l. reg. Marche 20 giugno 2003 n. 13 e connessa violazione
R

Nesso di causa — Inversione dell'onere della prova — o falsa applicazione dell'art. 100 c.p.c. in relazione all'art. 360,
Esclusione (Cod. civ., art. 1218). n. 3, c.p.c.».
Sanità pubblica e sanitari — Responsabilità medica — Il motivo è inammissibile per difetto di interesse.
Nesso di causa — Più probabile che non — Prova — Secondo quanto emerge dagli atti, con la sentenza di primo
Fattispecie (Cod. civ., art. 1223, 2697). grado è stato dichiarato il difetto di legittimazione passiva della
Asl 12 di San Benedetto del Tronto, e la sentenza sul punto non
Sia nei giudizi di risarcimento del danno derivante da ina- è stata appellata.
dempimento contrattuale, sia in quelli di risarcimento del La Asur Marche (succeduta all'Asl 12) si è comunque costi-
danno da fatto illecito, la condotta colposa del responsabi- tuita in appello, eccependo l'estinzione del giudizio, ma la sua
le ed il nesso di causa tra questa ed il danno costituiscono eccezione è stata rigettata (e le spese di lite sono state compen-
l'oggetto di due accertamenti concettualmente distinti, sic- sate integralmente tra tutte le parti).
ché la sussistenza della prima non dimostra, di per sé, an- La stessa Asur Marche non ha proposto ricorso per cassazione.
che la sussistenza del secondo, e viceversa. (1) I ricorrenti precisano di avere eccepito il difetto di interesse a
Il creditore dell'obbligazione che si afferma non adempiuta contraddire della Asur, eccezione implicitamente rigettata, es-
è sollevato dall'onere di provare la colpa del debitore ina- sendo stata esaminata l'eccezione di estinzione da questa propo-
dempiente, ma non dall'onere di provare il nesso di causa sta, e assumono che tale decisione sarebbe errata, ma non chia-
tra la condotta del debitore ed il danno di cui domanda il riscono quale utilità deriverebbe loro da una eventuale cassazio-
risarcimento. (2) ne della stessa.
Nei giudizi di risarcimento del danno da responsabilità me- In ogni caso, essi risultano integralmente vittoriosi nei con-
dica compete all'attore, paziente danneggiato, dimostrare fronti della Asur Marche (anche quale successore della Asl 12),
l'esistenza del nesso causale tra la condotta del medico e e nel ricorso confermano di non averne chiesto la condanna,
il danno di cui chiede il risarcimento, con onere il quale mentre l'unica questione proposta dall'ente, e cioè quella del-
va assolto dimostrando, con qualsiasi mezzo di prova, che l'estinzione del giudizio, è stata disattesa.
la condotta del sanitario è stata, secondo il criterio del Di conseguenza va certamente escluso il loro interesse ad im-
«più probabile che non», la causa del danno, per cui se, al pugnare la decisione sul punto.
termine dell'istruttoria, non risulti provato il nesso tra 2. - Con il quinto motivo si denunzia «violazione o falsa ap-
condotta ed evento, per essere la causa del danno lamen- plicazione dell'art. 1218 c.c. e dell'art. 2697 c.c. in relazione
tato dal paziente rimasta assolutamente incerta, la do- all'art. 360, n. 3, c.p.c.».
manda deve essere rigettata (la corte ha confermato la Con il sesto motivo si denunzia «violazione o falsa applica-
sentenza che aveva respinto per mancanza di nesso la do- zione dell'art. 111, 6° comma, Cost., e dell'art. 132, n. 4, c.p.c.
manda risarcitoria proposta dai genitori perché il figlio in relazione all'art. 360, n. 3, c.p.c.».
minore, nato prematuro, era affetto da una retinopatia Con il settimo motivo si denunzia «omesso esame circa fatti
all'occhio destro, in astratto e in alternativa riconducibile decisivi in relazione all'art. 360, n. 5, c.p.c.».
a tre fattori, di cui solo il terzo imputabile a responsabilità Il quinto, il sesto ed il settimo motivo riguardano la sussisten-
dei medici o della struttura, mentre gli altri erano preesi- za del nesso di causa tra i trattamenti sanitari cui è stato sottopo-
stenti alla nascita e risultavano, ciascuno, più probabil- sto il piccolo Simone Bollettini nella struttura ospedaliera gesti-
mente che non, essere la causa della patologia). (3) ta dagli enti convenuti e i danni che si assumono da lui subiti. Si
IL FORO ITALIANO — 2018.
559 PARTE PRIMA 560

tratta di motivi connessi che possono essere esaminati congiun- Con il quarto motivo si denunzia «violazione o falsa applica-
tamente in via prioritaria in quanto, in caso di rigetto, tutti gli al- zione dell'art. 1176, 2° comma, c.c. e dell'art. 1218 c.c. in rela-
tri (attinenti alla prescrizione ed alla colpa, anche in relazione zione all'art. 360, n. 3, c.p.c.».
alla esatta qualificazione delle domande proposte) risulterebbero In considerazione dell'esito del quinto, sesto e settimo motivo
assorbiti. di ricorso, restano assorbiti il secondo, il terzo ed il quarto, ri-
Essi sono infondati. spettivamente attinenti alla qualificazione della domanda propo-
La corte d'appello, sulla base dei rilievi emergenti dalla con- sta, alla prescrizione del relativo diritto, ed alla sussistenza del-
sulenza tecnica di ufficio, ha incensurabilmente accertato in fat- l'inadempimento dei sanitari.
to che la patologia riscontrata sul neonato (retinopatia oculare Una volta ritenuto non sufficientemente dimostrato, da parte
del prematuro all'occhio destro, con perdita totale della vista) degli attori odierni ricorrenti, il nesso di causa tra i trattamenti

a
era alternativamente riconducibile a tre diversi fattori, di cui so- sanitari e i danni lamentati, in base ai principî fin qui esposti ri-

to
lo il terzo imputabile a responsabilità dei medici o della struttura sulta infatti del tutto ininfluente, ai fini della decisione, la quali-
ficazione della domanda come azione di responsabilità contrat-

en
sanitaria (essendo gli altri fattori invece preesistenti alla nasci-
ta): a) una malformazione congenita della retina; b) un'infezio- tuale o extracontrattuale, così come le correlate questioni relati-

am
ne da citomegalovirus; c) una iperossia da eccessiva sommini- ve alla eventuale prescrizione dei diritti azionati, nonché la stes-
strazione di ossigeno. sa sussistenza o meno di una condotta colposa dei sanitari.
4. - Il ricorso è rigettato.

on
Ha precisato che non era possibile affermare con certezza a
quale di queste tre cause fosse imputabile la retinopatia, osser-

O
————————

M abb
vando però che la circostanza che essa fosse in stato già avanza-

M
to al momento della prima diagnosi, a tre mesi dal parto, faceva (1) La prima massima ribadisce intanto il (risalente e persino
propendere per la sua esistenza sin dal momento della nascita, e

SI
ovvio) principio a tenore del quale il giudizio sull'elemento ogget-
IO in
la circostanza che essa fosse di carattere unilaterale faceva pro- tivo che caratterizza la fattispecie di responsabilità non si deve né si

AS
pendere per l'esclusione dell'iperossia, la quale avrebbe dan- può confondere con quello concernente il suo elemento oggettivo
so
neggiato più probabilmente entrambi gli occhi, al punto che la (fra le tante, volendo citare due decisioni particolarmente significa-
diagnosi all'epoca operata era stata di «fatto malformativo con- tive in materia di causalità, Cass. 16 ottobre 2007, n. 21619, Foro
es

genito della retina», e nella stessa consulenza tecnica si indivi- it., Rep. 2008, voce Responsabilità civile, n. 219, e, per esteso, Cor-
duava come causa più probabile l'infezione da citomegalovirus. riere giur., 2008, 35, con nota di BONA, Il decalogo della Cassa-
nc

In sostanza, all'esito della valutazione delle prove, la corte di zione a due «dimensioni di analisi», Danno e resp., 2008, 43, con
D

nota di PUCELLA, Causalità civile e probabilità: spunti per una ri-


co

appello non solo ha rilevato che non era stato dimostrato che il
U

flessione, e Resp. civ., 2008, 323, con nota di LOCATELLI, Causalità


danno alla salute denunciato fosse causalmente riconducibile al- omissiva e responsabilità civile del medico: credibilità razionale o
LA
IO olo

la condotta dei medici e della struttura sanitaria che avevano in regola del «più probabile che no»?; nonché, in motivazione, Cass.
cura il neonato, ma era addirittura più probabile che la malfor- 29 febbraio 2016, n. 3893, Foro it., 2016, I, 1728, con nota di TAS-
C
c

mazione fosse congenita o comunque preesistente alla nascita. SONE, Negligenza medica e pregressa situazione patologica, altresì
O sci
LO

Ha fatto altresì presente che, in tale situazione, anche una annotata da D'ADDA, Concorso di causa naturale e responsabilità
eventuale diagnosi precoce non avrebbe consentito di curare o proporzionale: l'apparente ortodossia della Suprema corte, in
Fa

impedire l'aggravarsi della patologia, in quanto sarebbe stata Nuova giur. civ., 2016, 1049, e da VISCONTI, Responsabilità del
possibile esclusivamente «la messa in atto di presidî terapeutici medico e rilevanza delle condizioni pregresse del danneggiato, in
Danno e resp., 2016, 988).
R

di efficacia assai modesta».


La decisione impugnata risulta del tutto conforme ai principî Premesso che il principio non è sempre agevole da applicare in
di diritto affermati da questa corte in tema di accertamento e concreto, soprattutto una volta che si proceda all'accertamento del
prova della condotta colposa e del nesso causale nelle obbliga- nesso secondo il canone del «more likely than not» di cui alla mas-
sima sub (3) — stante la necessità, ad esempio, di differenziare ciò
zioni risarcitorie, che possono essere sintetizzati come segue: che è probabile da ciò che è meramente prevedibile —, è parimenti
«sia nei giudizi di risarcimento del danno derivante da ina- ovvio, ma significativo, il corollario secondo il quale dalla colpa non
dempimento contrattuale, sia in quelli di risarcimento del danno si possono trarre elementi per ritenere dimostrato il nesso. Esso, in-
da fatto illecito, la condotta colposa del responsabile ed il nesso fatti, schiude la via all'idea — di cui sempre alla massima sub (3) —
di causa tra questa ed il danno costituiscono l'oggetto di due ac- per cui il legame fra la condotta e il danno va sempre dimostrato dal-
certamenti concettualmente distinti; la sussistenza della prima l'attore, altresì inducendo a mettere da parte la connessa idea a teno-
non dimostra, di per sé, anche la sussistenza del secondo, e vi- re della quale l'allegazione di un comportamento astrattamente ido-
ceversa; neo a cagionarlo possa esimere il danneggiato dalla prova di cui si
l'art. 1218 c.c. solleva il creditore della obbligazione che si tratta (su tale modello — che affonda le radici in Cass., sez. un., 30
afferma non adempiuta dall'onere di provare la colpa del debi- ottobre 2001, n. 13533, fra le altre in Foro it., 2002, I, 769, con nota
tore inadempiente, ma non dall'onere di provare il nesso di cau- di LAGHEZZA, Inadempimenti ed onere della prova: le sezioni unite
sa tra la condotta del debitore ed il danno di cui domanda il ri- e la difficile arte del rammendo — PUCELLA, Inadempimento «qua-
lificato», prova del nesso di causa e favor creditoris, in Resp. civ.,
sarcimento; 2014, 1087, nonché ID., Causalità e responsabilità medica: cinque
nei giudizi di risarcimento del danno da responsabilità medi- variazioni del tema, in Danno e resp., 2016, 821).
ca, è onere dell'attore, paziente danneggiato, dimostrare l'esi- In ultimo, giova ricordare che l'affermazione appare ricorrente
stenza del nesso causale tra la condotta del medico e il danno di anche in tema di responsabilità aquiliana, laddove la puntualizza-
cui chiede il risarcimento; tale onere va assolto dimostrando, zione della decisione in rassegna in materia di responsabilità con-
con qualsiasi mezzo di prova, che la condotta del sanitario è sta- trattuale potrebbe avere un qualche rilievo pure per la ricostruzione
ta, secondo il criterio del ‘più probabile che non', la causa del di questa in termini soggettivi invece che oggettivi (da ultimo,
danno; se, al termine dell'istruttoria, non risulti provato il nesso ZORZIT, La Cassazione e la prova del nesso causale: l'inizio di una
tra condotta ed evento, per essere la causa del danno lamentato nuova storia? (nota a Cass. 26 luglio 2017, n. 18392, Foro it.,
dal paziente rimasta assolutamente incerta, la domanda deve es- 2017, I, 3358), in Danno e resp., 2017, 700), come mette in luce la
sere rigettata» (in tal senso, di recente, Cass. n. 18392 del 26 lu- nota che segue.
glio 2017, Foro it., 2017, I, 3358).
L'impugnata decisione si sottrae, dunque, alle censure mosse (2) La seconda massima assume un particolare rilievo in consi-
dai ricorrenti. derazione del problematico passaggio di una delle dieci decisioni
rese dalle sezioni unite in data 11 gennaio 2008, nn. 576-585 (alcu-
3. - Con il secondo motivo si denunzia «violazione o falsa ne delle quali, munite di un identico «pattern» motivazionale, in
applicazione dell'art. 6 l. 23 dicembre 1994 n. 724. Violazione o Foro it., 2008, I, 451, con nota di PALMIERI, ove un'ampia «map-
falsa applicazione degli art. 180 e 183 c.p.c.». pa» sui contenuti delle medesime; inoltre, senza pretese di comple-
Con il terzo motivo si denunzia «violazione o falsa applica- tezza, Cass. 11 gennaio 2008, n. 576, id., Rep. 2008, voce Respon-
zione dell'art. 1218 c.c. e dell'art. 1228 c.c. e connessa viola- sabilità civile, nn. 220, 223, si legge in Cass. pen., 2009, 69, con
zione dell'art. 2946 c.c. in relazione all'art. 360, n. 3, c.p.c.». nota di BLAIOTTA, Causalità e colpa: diritto civile e diritto penale
IL FORO ITALIANO — 2018.
561 GIURISPRUDENZA COSTITUZIONALE E CIVILE 562

si confrontano, nonché Corriere merito, 2008, 694 (m.), con nota di * * *


TRAVAGLINO, Causalità civile e penale: modelli a confronto; 11
gennaio 2008, n. 581, cit., si legge anche in Danno e resp., 2009, Responsabilità contrattuale, prova del nesso, concause e «più
667, con nota di OLIARI, «Debito di sangue»: danno da emotrasfu- probabile che non».
sione e prescrizione, nonché Resp. civ., 2008, 841, con nota di
GRECO, Le sezioni unite ed il limite prescrizionale nel danno da 1. - Come anticipato nella nota redazionale che precede, la sen-
emotrasfusioni infette, La responsabilità civile, 2008, 984, con nota tenza in rassegna si segnala tanto per il consolidamento della recen-
di ROMEO, Nesso di causalità e descrizione dell'evento nella re- te presa di posizione della Suprema corte in punto di responsabilità
sponsabilità per trasfusione di sangue infetto, in Nuova giur. civ., contrattuale e (negazione della) inversione della prova del nesso,
2008, I, 635, con nota di QUERCI, La rilevanza della prescrizione quanto per l'applicazione al caso di specie del criterio del «più pro-

a
nella responsabilità extracontrattuale per danni da emotrasfusioni babile che no», per giunta con alcune interessanti (anche se forse
ed emoderivati, Vita not., 2008, 839, con nota di VIOLA, La nuova non evidenti) ricadute rispetto al tema delle concause naturali.

to
responsabilità civile lungolatente - Commento a margine delle se- Per apprezzarne la portata occorre prendere le mosse dalla fatti-

en
zioni unite 581/08; infine, Cass. 11 gennaio 2008, n. 582, cit., si specie concreta.
legge anche in La responsabilità civile, 2008, 688, con nota di Un minore, nato prematuro, risulta affetto da una retinopatia ocu-

am
DRAGONE, Le sezioni unite, la «vicinanza alla prova» e il riparto lare all'occhio destro, che determina la perdita totale della vista. I
dell'onere probatorio). genitori e poi il danneggiato in proprio, divenuto maggiorenne, af-

on
In effetti, Cass. 577/08, cit., aveva — fra le altre cose — affer- fermano che la patologia discende dai negligenti trattamenti prati-
mato che «il paziente deve limitarsi a provare l'esistenza del con- cati dai sanitari della struttura convenuta al momento della nascita.

O
M abb
tratto (o il contatto sociale) e l'insorgenza o l'aggravamento della La c.t.u. ritiene, invece, che essa possa essere riconducibile, in via

M
patologia ed allegare l'inadempimento del debitore, astrattamente alternativa, a tre diversi fattori, di cui solo l'ultimo imputabile a re-
sponsabilità dei medici o della struttura stessa (essendo gli altri

SI
idoneo a provocare il danno lamentato, rimanendo a carico del de-
IO in
bitore dimostrare o che tale adempimento non vi è stato ovvero che, preesistenti alla nascita), cioè (a) ad una malformazione congenita

AS
pur esistendo, esso non è stato eziologicamente rilevante». E tale della retina, (b) ad un'infezione da citomegalovirus e (c) ad una
so
enunciazione aveva indotto una parte della dottrina a ritenere che iperossia da eccessiva somministrazione di ossigeno. Tuttavia —
l'inversione dell'onere della prova stabilito da Cass. 13533/01, Fo- evidenzia sempre l'ausiliario del giudice — il fatto che la patologia
es

ro it., 2002, I, 769, riguardasse, dunque, anche l'elemento oggettivo risultasse in stato già avanzato al momento della diagnosi posta in
e non solo l'(in)adempimento (lo evidenzia, fra gli altri, TASSONE, essere a tre mesi dal parto fa propendere per la sua preesistenza,
nc

Diagnosi erronea, nesso di causa e regimi processuali (nota a Trib. mentre il suo carattere unilaterale induce ad escludere il rilievo del-
D

Rovereto 2 agosto 2008, id., Rep. 2009, voce Sanità pubblica, n. l'iperossia, che verosimilmente avrebbe dovuto danneggiare en-
co

trambi gli occhi: finendo per individuare nell'infezione da citome-


U

537; Trib. Modena 25 agosto 2008, ibid., voce Professioni intellet-


tuali, n. 96; Trib. Roma 9 dicembre 2008, id., 2009, I, 1634; e Cass. galovirus la causa più probabile.
LA
IO olo

18 settembre 2008, n. 23846, ibid., 1813), in Danno e resp., 2009, Di qui l'affermazione della Suprema corte secondo cui bene ave-
525 ss., nonché SIMONE, Equivoci della causalità adeguata e con- va fatto il secondo giudice a respingere la domanda e la pronuncia
C
c

taminazione dei modelli di spiegazione causale, commentando le risulta(va) conforme ai principî espressi dalle tre massime sopra ri-
O sci

ridette decisioni delle sezioni unite, id., 2008, 1011 ss.). portate: i quali suggeriscono di soffermarsi particolarmente sulle due
LO

questioni di cui in apertura, nonché sulle altre via via richiamate.


Premesso che la giurisprudenza si era perlopiù discostata —
Fa

espressamente o tacitamente — da una tale regola, pur non man-


2. - Come si è anticipato sempre nella nota redazionale che pre-
cando talune pronunce adesive, essa è stata di recente oggetto di
cede, con la decisione in rassegna e con una di poco precedente —
R

una rilettura nel segno della tradizione ad opera di Cass. 26 luglio


cioè Cass. 18392/17 — la Suprema corte torna, ex professo, su un
2017, n. 18392 (Foro it., 2017, I, 3358, e Danno e resp., 2017, 696,
tema di straordinaria rilevanza (1): quello concernente la (possibile)
con nota di ZORZIT, La Cassazione e la prova del nesso causale:
inversione dell'onere della prova in ordine alla sussistenza del-
l'inizio di una nuova storia?; altresì annotata da TASSONE, Respon-
l'elemento eziologico nella responsabilità contrattuale, in ipotesi
sabilità contrattuale e inversione della prova del nesso, id., 2018, in
derivante da un passo di Cass., sez. un., 11 gennaio 2008, n. 577;
corso di pubblicazione). E la decisione in epigrafe, dunque, assume
vale a dire una delle dieci pronunce rese dal Supremo organo della
rilevanza anche perché una tale rilettura viene appunto confermata,
nomofilachia in tema di emotrasfusioni infette e con le quali sono
seppur senza dispiegare il medesimo apparato argomentativo.
stati fissati principî assai importanti (fra l'altro) circa l'accertamen-
to del nesso (2). E non è secondario notare che entrambe le pronun-
ce vengono rese da collegi diversi, ma tutti e due presieduti da un
(3) La terza massima, a ben vedere, ribadisce il principio già consigliere che ha molto contribuito all'elaborazione in materia al-
espresso dalla seconda nel contesto della responsabilità medica, meno a far data dal 2005 quale relatore di decisioni assai significa-
cioè in un ambito in cui il tema è assai rilevante anche in ragione tive, oltre che quale autore di un lavoro monografico (3).
dei recenti interventi normativi intervenuti in materia (il riferimento Muovendo da Cass., sez. un., 577/08, essa riguardava il caso di
è soprattutto alle disposizioni della legge Gelli-Bianco, sulla quale, un paziente, sottoposto ad un intervento chirurgico, il quale assu-
per tutti, R. PARDOLESI-R. SIMONE, Nuova responsabilità medica: il meva di aver contratto l'epatite C a seguito delle trasfusioni pratica-
dito e la luna (contro i guasti da contatto sociale?), in Foro it., tegli, evocando in giudizio la struttura e il chirurgo. La domanda
2017, V, 161, e A. PALMIERI-R. PARDOLESI, Le novità (ancora ma-
scherate e neppure tanto inedite) dell'assicurazione della respon- ————————
sabilità sanitaria, ibid., 197, nonché, ora, F. GELLI-M. HAZAN-D.
ZORZIT, La nuova responsabilità sanitaria e la sua assicurazione - (1) Il riferimento è a Cass. 26 luglio 2017, n. 18392, Foro it., 2017, I,
Commento sistematico alla l. 8 marzo 2017 n. 24, 2017, Milano, 3358, e Danno e resp., 2017, 696, con nota di ZORZIT, La Cassazione e
la prova del nesso causale: l'inizio di una nuova storia?, altresì annota-
2017). ta da TASSONE, Responsabilità contrattuale e inversione della prova
Inoltre, alla luce della fattispecie concreta è di interesse pure il del nesso, id., 2018, in corso di pubblicazione.
(2) Le decisioni in parola sono costituite da Cass., sez. un., 11 gennaio
richiamo all'ormai consolidato criterio del «più probabile che no» 2008, nn. 576-585, alcune delle quali (nn. 584, 582, 581, 578 e 577) mu-
(sul quale — negli ultimi anni e solo a titolo di esempio — Cass. 20 nite di un identico pattern motivazionale, si leggono in Foro it., 2008, I,
ottobre 2014, n. 22225, Foro it., 2015, I, 520; 20 febbraio 2015, n. 451, con nota di PALMIERI, ove un'ampia «mappa» sui contenuti delle
3390, id., Rep. 2015, voce Professioni intellettuali, n. 98; 13 mag- sentenze in parola. Ad essa — oltre agli altri commenti citati sempre nella
gio 2015, n. 9760, ibid., voce Tributi in genere, n. 1517, e Riv. giur. redazionale che precede — si possono aggiungere, sui temi che qui inte-
ressano, GAZZARA, Le sezioni unite «fanno il punto» in tema di onere
trib., 2015, 563 (m.), con nota di RAGGI; 20 agosto 2015, n. 17016, della prova della responsabilità sanitaria, in Danno e resp., 2008, 1006
Foro it., Rep. 2016, voce Danni civili, n. 120, e, per esteso, Giur. ss.; SIMONE, Equivoci della causalità adeguata e contaminazione dei
it., 2016, 335; 21 settembre 2015, n. 18479, Foro it., Rep. 2016, modelli di spiegazione causale, ibid., 1011 ss.; TASSONE, Diagnosi erro-
voce Circolazione stradale, n. 187; nonché 9 giugno 2016, n. nea, nesso di causa e regimi processuali (nota a Trib. Rovereto 2 agosto
11789, ibid., voce Professioni intellettuali, n. 90, e, Resp. medica, 2008, Foro it., Rep. 2009, voce Sanità pubblica, n. 537; Trib. Modena 25
2017, 135 (m.), con nota di FONTANA VITA DELLA CORTE; cfr. al- agosto 2008, ibid., voce Professioni intellettuali, n. 96; Trib. Roma 9 di-
cembre 2008, id., 2009, I, 1634; e Cass. 18 settembre 2008, n. 23846,
tresì Cass. 3 gennaio 2017, n. 47, Foro it., Le banche dati, archivio ibid., 1813), in Danno e resp., 2009, 525 ss.; VINCIGUERRA, Nuovi (ma
Cassazione civile) ed al suo rapporto con le concause, come mette provvisori?) assetti della responsabilità medica, id., 2008, 797 s.
sempre in luce la nota che segue. (3) TRAVAGLINO, La questione dei nessi di causa, Milano, 2012.

IL FORO ITALIANO — 2018.


563 PARTE PRIMA 564

veniva tuttavia rigettata dai giudici di merito sul presupposto che so informato (in cui viene in considerazione uno schema di accer-
l'attore non avesse provato il nesso tra l'emotrasfusione e la contra- tamento del nesso alquanto omologo) (11).
zione della patologia, per non aver dimostrato che alla data del ri- Dunque, prima della decisione in rassegna e di quella che l'ha
covero non fosse già portatore della medesima. E sia la complessi- preceduta il formante giurisprudenziale appariva in maggioranza
va motivazione, sia il passo citato nella redazionale che precede (e orientato a non sovvertire l'insegnamento tradizionale, sebbene non
fra un attimo nuovamente riportato) facevano pensare che, a fronte mancasse qualche pronuncia di legittimità (oltre che di merito)
dell'allegazione dell'inadempimento, il debitore non dovesse solo orientata in modo affine alle sezioni unite del 2008 (12).
provare di esser stato diligente secondo le regole elaborate a partire Orbene, senza poter qui ripercorrere l'apparato argomentativo di
da Cass. 13533/01, bensì che — ove non lo fosse stato — dovesse Cass. 18392/17, cit., e approfondire le considerazioni già svolte in
pure dimostrare l'assenza di un legame fra la sua condotta e il pre- altra sede, la questione inerente all'inversione dell'onere della pro-

a
giudizio (4). va del nesso tocca, fra gli altri, i tre seguenti aspetti.
In tale direzione, infatti, inducevano sia la specifica affermazione In primo luogo e sul piano generale, si sono già indicate le in-

to
per cui «il paziente deve limitarsi a provare l'esistenza del contratto congruenze di una regola che non solo poneva di fatto un'obbliga-

en
(o il contatto sociale) e l'insorgenza o l'aggravamento della patolo- zione di risultato sul debitore e lo trasformava in una sorta di assi-
gia ed allegare l'inadempimento del debitore, astrattamente idoneo curatore, ma che finiva altresì per tradursi nell'affermazione per

am
a provocare il danno lamentato, rimanendo a carico del debitore cui, a fronte di domande avanzate su base contrattuale e aquiliana,
dimostrare o che tale adempimento non vi è stato ovvero che, pur si potevano avere esiti potenzialmente opposti — anche nel mede-
esistendo, esso non è stato eziologicamente rilevante», sia una serie

on
simo giudizio — in caso di persistente incertezza sulla sussistenza
di altri elementi che non vi è qui lo spazio per riepilogare (5). dell'elemento eziologico, ad esempio a fronte di doglianze rivolte

O
Tuttavia, dopo l'11 gennaio 2008 non poche sentenze di legitti-

M abb
sia contro la struttura sia contro il sanitario (13). In effetti, non si

M
mità mettevano in crisi l'idea per cui l'inversione dell'onus pro- capiva perché la sussunzione di una fattispecie concreta — nel caso
bandi riguardasse anche l'elemento oggettivo, come ad esempio della colpa medica, esattamente della stessa fattispecie concreta —

SI
accadeva in una pronunzia di grande rilievo circa la tematica delle nella disciplina dell'una e dell'altra dovesse portare a risultati così
IO in
concause dovuta alla mano del già citato estensore (6); nonché fra

AS
diversi. E basta solo una battuta per ricordare che il tema è rilevan-
le pieghe di quelle tese a ribadire il principio per cui è sempre al
so
tissimo proprio nella materia di cui si occupa la decisione in rasse-
danneggiato che spetta la prova del nesso, talvolta rese in casi in cui gna anche perché la legge Gelli entrata in vigore il 17 marzo 2017
veniva in considerazione una responsabilità contrattuale (7).
es

ha nettamente distinto la responsabilità della struttura e quella del


La medesima conclusione si raggiungeva poi esaminando la giu- medico, qualificando la prima come contrattuale e la seconda come
nc

risprudenza lavoristica in tema di responsabilità datoriale (ritenuta extracontrattuale (14).


contrattuale) ex art. 2087 c.c. e non solo (8): da leggere assieme ad
D

In secondo luogo, viene in considerazione la difficile tematica


co

un arresto di segno nettamente contrario alla suddetta soluzione, re-


U

del trattamento della «causa ignota», rilevante, fra l'altro, con ri-
so nel 2013 dalle medesime sezioni unite (9). guardo alle riflessioni riguardanti i modelli di ripartizione della re-
LA
IO olo

Infine, e soprattutto, si riscontravano via via diverse pronunce in sponsabilità nell'illecito soggettivamente complesso e quelle legate
cui si afferma espressamente che «la prova del nesso tra inadempi- alla «causalità incerta» (15). Rispetto ad essa Cass. 18392/17, cit.,
C

mento e danno comunque compete alla parte che alleghi l'inadem-


c

propone un'interessante ripartizione degli oneri fra le parti — dac-


pimento altrui», sempre successive alla decisione 577/08 (10).
O sci

ché ove l'attore provi il nesso, compete al convenuto dimostrare


LO

D'altronde, portava alla medesima conclusione l'esame — con tutte che la prestazione è divenuta impossibile per una causa imprevedi-
le loro peculiarità — delle decisioni rese in materia di nascita inde-
Fa

bile ed inevitabile — che appare, comunque, favorevole al conve-


siderata (e di «diritto a non nascere se non sani») nonché di consen- nuto stesso, cui sempre spetta di compiere (ed efficacemente com-
pletare) la «prima mossa» probatoriamente rilevante (16).
R

————————
In terzo luogo e sul piano delle implicazioni, la regola enunciata
(4) Cass., sez. un., 30 ottobre 2001, n. 13533, Foro it., 2002, I, 769, da Cass. 18392/17, cit., e ribadita da quella in epigrafe, potrebbe
con nota di LAGHEZZA, Inadempimenti ed onere della prova: le sezioni orientare l'interprete verso una concezione soggettiva della respon-
unite e la difficile arte del rammendo, altresì annotata in Corriere giur., sabilità del debitore, essendo noto che l'opzione ermeneutica per
2001, 1565, da MARICONDA, Inadempimento e onere della prova: le se-
zioni unite compongono un contrasto e ne aprono un altro, nonché in cui la responsabilità ex art. 1218 c.c. sarebbe oggettiva conduce
Nuova giur. civ., 2002, I, 349, da MEOLI, Risoluzione per inadempimento proprio a porre sul medesimo il rischio della causa ignota (17).
ed onere della prova.
(5) Per una più ravvicinata disamina della regola ritraibile dalla moti- ————————
vazione anche alla luce del caso concreto, per vero ricostruibile pure in
un modo diverso, cfr. TASSONE, Diagnosi erronea, nesso di causa e re- (11) Per un sintetico ma ragionato richiamo alle principali decisioni
gimi processuali, cit. intervenute in tali due tipologie di fattispecie, cfr. TASSONE, Responsabi-
(6) Il riferimento è a Cass. 21 luglio 2011, n. 15991, Foro it., Rep. lità contrattuale e inversione della prova del nesso, cit.
2011, voce Professioni intellettuali, n. 147, e, per esteso — fra le altre — (12) Nella giurisprudenza di merito, ad esempio, Trib. Rovereto 2
Corriere giur., 2011, 1672, con nota di BONA, La Cassazione rigetta il agosto 2008, cit., e, per esteso, Danno e resp., 2009, 525, con nota di
«modello della causalità proporzionale» con un decalogo impeccabile TASSONE, Diagnosi erronea, nesso di causa e regimi processuali, cit.;
sulla valutazione degli stati pregressi. mentre in quella di legittimità, Cass. 30 settembre 2014, n. 20547, Foro
(7) Cass. 24 maggio 2010, n. 12626, Foro it., Rep. 2011, voce Banca, it., Rep. 2014, voce Professioni intellettuali, n. 123; 12 dicembre 2013, n.
credito e risparmio, n. 11, e, per esteso, Danno e resp., 2011, 285, con 27855, id., Rep. 2015, voce cit., n. 104, e, per esteso, Riv. it. medicina le-
nota di TROVATO, Illegittima segnalazione alla centrale rischi e prova gale, 2014, 1046, nonché Cass. 21 luglio 2011, n. 15993, Foro it., Rep.
del danno alla reputazione economica, circa la «responsabilità contrattua- 2012, voce cit., n. 182, e, per esteso, Giust. civ., 2013, I, 1180 (in verità
le e/o extracontrattuale» della banca. con esito fondato soprattutto sui profili attinenti all'elemento soggettivo),
(8) Si vedano Cass., 20 maggio 2010, n. 12351, Foro it., Rep. 2011, cui aggiungere le poche altre pronunce citate da ZORZIT, La Cassazione e
voce Lavoro (rapporto), n. 1105, e, per esteso, Riv. infortuni, 2010, II, 91; la prova del nesso causale, cit.
1° marzo 2016, n. 4031, Foro it., Rep. 2016, voce cit., n. 919, e, per este- (13) Cfr. ancora TASSONE, Diagnosi erronea, nesso di causa e regimi
so, Giur. it., 2016, 1676, con nota di BONO, Il danno da demansionamen- processuali, cit., cui adde GAZZARA, Le sezioni unite «fanno il punto» in
to e da perdita di chance di promozione; 26 gennaio 2015, n. 1327, Foro tema di onere della prova della responsabilità sanitaria, cit., 1006.
it., Rep. 2015, voce cit., n. 840. (14) Premesso che sono molte le disposizioni che rilevano con riferi-
(9) Il riferimento è a Cass., sez. un., 23 settembre 2013, n. 21678, Foro mento alle responsabilità di cui nel testo, ai commenti ricordati nella re-
it., Rep. 2013, voce Danni civili, n. 292, resa a fronte di una sorta di class dazionale che precede, vale la pena di aggiungere ROSSETTI, Il danno al-
action intentata da sessantasei dipendenti i quali si dolevano della manca- la salute, Padova, 2017, 988 ss.
ta organizzazione di procedure atte a permettere la loro progressione ver- (15) Cfr. TASSONE, La ripartizione di responsabilità nell'illecito civile
ticale. - Analisi giuseconomica e comparata, Napoli, 2017, passim, cui adde
(10) Cass. 17 gennaio 2008, n. 867, Foro it., Rep. 2009, voce Respon- PUCELLA, La causalità «incerta», Torino, 2007, passim.
sabilità civile, n. 272; 9 ottobre 2012, n. 17143, id., Rep. 2013, voce Pro- (16) Su questi e altri tali aspetti cfr. TASSONE, Responsabilità contrat-
fessioni intellettuali, n. 183, e, per esteso, Giust. civ., 2013, I, 1794; 31 tuale e inversione della prova del nesso, cit., cui aggiungere ZORZIT, La
luglio 2013, n. 18341, Foro it., Rep. 2014, voce cit., n. 111, e, per esteso, Cassazione e la prova del nesso causale, cit.
Contratti, 2014, 139; 12 settembre 2013, n. 20904, Foro it., Rep. 2014, (17) Ciò, in specie, alla luce dell'orientamento per cui anche a fronte
voce cit., n. 112, e, per esteso, Danno e resp., 2014, 33, con nota di AR- di un comportamento diligente gli viene richiesta «la prova della impos-
NONE, La responsabilità medica verso la presunzione del nesso di causa; sibilità oggettiva ed assoluta della prestazione, ossia di un fattore impedi-
nonché Cass. 20 ottobre 2015, n. 21177, Foro it., Rep. 2015, voce cit., n. tivo, non prevedibile e non superabile neppure con il massimo impegno»,
85. Si vedano ancora Cass. 11 novembre 2010, n. 22911, e 27 aprile per il quale si consultino Cass. 20 aprile 2016, n. 7768, Foro it., Rep.
2011, n. 9384, id., 2011, I, 1685, con nota di NAZZICONE, Responsabilità 2016, voce Sanità pubblica e sanitari, n. 426, in motivazione; 19 febbraio
«da omesso controllo» degli amministratori non esecutivi di società azio- 2013, n. 4030, id., Rep. 2013, voce Professioni intellettuali, n. 178, in
naria. motivazione; 9 ottobre 2012, n. 17143, cit. Sono espressione della conce-


IL FORO ITALIANO — 2018.


565 GIURISPRUDENZA COSTITUZIONALE E CIVILE 566

3. - La seconda questione sulla quale preme soffermarsi riguarda danno sarebbe di per sé idonea a spostare sul debitore l'onere di
il criterio del più «probabile che non» dettato per l'accertamento provare l'insussistenza del nesso (22). Ora, di là dal fatto che una
del nesso in sede civile e consacrato dalle stesse decisioni a sezioni tale ricostruzione — seppur tesa a trovare una via in qualche modo
unite del gennaio 2008, ormai costituente ius receptum (18). mediana rispetto alle due opposte visioni — risulta sempre e assai
Qui gli aspetti di rilievo sono due. sbilanciata in favore del creditore, con tutte le controindicazioni so-
Intanto, la circostanza per cui la condotta dei sanitari è individua- pra viste, essa può portare in taluni casi ad applicazioni «eversive».
ta come una delle tre cause del danno richiama il tema — per vero In particolare, viene alla mente l'importante decisione resa dalla
non molto indagato — circa la concezione c.d. debole o forte del Suprema corte in tema di concause in cui l'idoneità di per sé della
criterio stesso, almeno stando ad una delle accezioni con cui tali condotta a cagionare il danno ha portato a risarcire per intero il pre-
termini sono impiegati (19): da non confondere con l'uso che se ne giudizio connesso al cento per cento dell'invalidità da cui risultava

a
fa nel discorrere di c.d. causalità generale e individuale o specifica colpito il minore dopo la malpractice posta in essere durante il par-
(20). In effetti, se le cause della patologia possono essere con cer- to, sebbene egli fosse già affetto da una sindrome di Down che az-

to
tezza tre e con altrettanta certezza non è dato di sapere quale di esse zerava ogni sua capacità psico-fisica (23).

en
abbia portato all'insorgenza di essa, la spiegazione eziologica che si Ebbene, poiché nel caso deciso dalla pronuncia in rassegna le
appunta sulla ridetta condotta non supera una soglia probabilistica, due altre cause all'origine della retinopatia erano a ben vedere pree-

am
a spanne, del 33 per cento, dunque e in ogni caso nettamente infe- sistenti condizioni patologiche (l'una strutturale e l'altra contingen-
riore a quella che consente di affermare la preponderanza del- te), essa può ben essere letta anche con la lente delle concause natu-
l'evidenza. rali: sì da pervenire alla proposizione del tutto ovvia per cui ciascu-

on
Ma la Suprema corte sente il bisogno di precisare che ciascuna na di esse esclude il nesso perché è (più probabilmente che no)

O
all'origine della perdita della vista, ma altresì consentendo di soste-

M abb
delle altre due cause è più probabilmente della terza alla base del
nere — in modo meno ovvio — che non rimane più nulla della

M
danno, così richiamando implicitamente l'insegnamento — proble-
matico, almeno quando si debba poi segnare il confine fra il nesso e proposizione riconducibile alla decisione del 2016 secondo la quale

SI
la perdita di chance — che proprio una delle decisioni a firma del la mera idoneità della condotta del medico a cagionare il danno (la
IO in quale incida su una situazione già compromessa) è da sola idonea a

AS
consigliere di cui sopra ha enunciato: «la concorrenza di cause di di-
versa incidenza probabilistica non conduc[e] ipso facto alla aberran- giustificare l'affermazione della sua responsabilità.
so

te regola del cinquanta per cento plus unum, bensì alla compiuta va-
4. - A fronte di un quadro così composito la razionalizzazione di
es

lutazione dell'evidenza del probabile», per cui «esemplificando, se,


in tema di danni da trasfusione di sangue infetto, le possibili concau- massima confermata dalla decisione in rassegna merita certamente
nc

se appaiono plurime e quantificabili in misura di dieci, ciascuna con attenzione.


In effetti — a prescindere dalle suggestioni, delicatissime, che
D

un'incidenza probabilistica pari al tre per cento, mentre la trasfusio-


co

ne attinge al grado di probabilità pari al quaranta per cento, non per potrebbero derivare da un'acritica esportazione in sede civile del
U

questo la domanda risarcitoria sarà per ciò solo rigettata [...] o gene- criterio sul quale insistono la pronuncia Franzese e le decisioni rese
LA
IO olo

ticamente trasmutata in risarcimento da chance perduta» (21). sulla sua scia a tenore del quale, nel momento di accertare il nesso,
Dunque, la decisione in rassegna assume rilievo perché si inscri- occorre procedere ad un «ragionamento probatorio che abbia altresì
C

ve fra le poche che, almeno a livello operazionale, accedono di fatto escluso l'interferenza di fattori alternativi» — non mancano altri
c

strumenti idonei ad alleggerire l'onere della prova che incombe sul-


O sci

alla concezione debole del criterio, escludendo in base ad esso la


LO

sussistenza del nesso nel caso concreto. l'attore, senza che sia necessario accedere alla soluzione oggi disat-
tesa e foriera di varie controindicazioni (24).
Fa

Di poi — e veniamo al secondo aspetto — una parte della dottri-


na ha tentato di coordinare la regola tradizionale in tema di prova In altra sede si è messo in luce che l'inventario abbraccia, ad
del nesso e quella derivante da Cass. 577/08, cit., in base alla teoria esempio, le regole di dettaglio atte a determinare in singole ipotesi
R

dell'inadempimento qualificato, sulla scorta della pure citata Cass. la suddetta inversione (come si stabiliva in tema di interventi routi-
13533/01, cit.: semplificando un discorso potenzialmente più com- nari prima di Cass., sez. un., 13533/01), la «doctrine» della res ipsa
plesso, l'allegazione di una condotta di per sé idonea a cagionare il loquitur, il principio della vicinanza della prova, il danno eviden-
ziale, nonché la prova indiziaria e quella presuntiva (25).
———————— Qui — non essendovi lo spazio per indagare la prospettiva di
un'actio finium regundorum di questi e altri strumenti — si deve
zione per cui non si potrebbe parlare di «inadempimento» ove la presta-
zione sia stata eseguita nel rispetto delle leges artis e delle regole di pru- sottolineare come proprio la recisa affermazione del «tronco comu-
denza e correttezza, sicché a fini liberatori sarebbe da ritenere sufficiente ne» che caratterizza la mancata inversione dell'onere della prova
la prova di un «comportamento diligente», Cass. 26 gennaio 2010, n. sul nesso nella responsabilità contrattuale ed extracontrattuale im-
1538, id., Rep. 2010, voce cit., n. 159, in motivazione, e, per esteso, fra le plichi l'innesto su esso di tanti «rami» quanti sono i regimi che de-
altre, in Ragiusan, 2010, fasc. 313; 23 settembre 2004, n. 19133, Foro it., finiscono la concreta operatività del nesso: secondo quanto si avrà
Rep. 2005, voce cit., n. 205, e, per esteso, Giust. civ., 2005, I, 1239. Per modo di esporre più compiutamente in un lavoro di più ampio re-
una recente ricognizione della dottrina e giurisprudenza sulle due conce-
zioni, per tutti, COPPOLA, I rapporti tra responsabilità aquiliana e re- spiro e di prossima pubblicazione.
sponsabilità per inadempimento, in Responsabilità civile, I. Principî ge- BRUNO TASSONE
nerali e situazioni protette diretto da CENDON, Torino, 2017, 86 s.
(18) Di recente — in aggiunta all'arresto reso nel caso Cir-Fininvest, ————————
vale a dire Cass. 17 settembre 2013, n. 21255, Foro it., 2015, I, 2909 —
Cass. 23 settembre 2013, n. 21715, id., Rep. 2014, voce Responsabilità (22) Con riserva di scandagliare in altra sede i regimi processuali del
civile, n. 136, e, per esteso, Rass. dir. farmaceutico, 2014, 289; 20 ottobre nesso, v. fin da ora PUCELLA, Inadempimento «qualificato», prova del
2014, n. 22225, Foro it., 2015, I, 520; 20 febbraio 2015, n. 3390, id., Rep. nesso di causa e favor creditoris, in Resp. civ., 2014, 1087, nonché ID.,
2015, voce Professioni intellettuali, n. 98; 13 maggio 2015, n. 9760, ibid., Causalità e responsabilità medica: cinque variazioni del tema, in Danno
voce Tributi in genere, n. 1517, e Riv. giur. trib., 2015, 563 (m.) con nota e resp., 2016, 821.
di RAGGI; 20 agosto 2015, n. 17016, Foro it., Rep. 2016, voce Avvocato, (23) Il riferimento è a Cass. 29 febbraio 2016, n. 3893, fra le altre in
n. 137, e, per esteso, Giur. it., 2016, 335; 21 settembre 2015, n. 18479, Foro it., 2016, I, 1728, con nota di TASSONE, Negligenza medica e pre-
Foro it., Rep. 2016, voce Circolazione stradale, n. 187, e, per esteso, gressa situazione patologica.
Arch. circolaz., 2016, 230; 9 giugno 2016, n. 11789, Foro it., Rep. 2016, (24) Il riferimento è a Cass., sez. un., 10 luglio 2002, Franzese, Foro
voce Professioni intellettuali, n. 90, e Resp. medica, 2017, 135 (m.), con it., 2002, II, 601. Circa l'applicazione della regola di cui nel testo in sede
nota di FONTANA VITA DELLA CORTE; 3 gennaio 2017, n. 47, Foro it., Le civile, v. Cass. 11 novembre 2005, n. 22894, id., Rep. 2005, voce Profes-
banche dati, archivio Cassazione civile. sioni intellettuali, n. 215, secondo la quale «con riguardo alla sussistenza
(19) Indicativamente, sul modo di intendere il criterio di cui nel testo del nesso fra lesione personale e condotta del medico, ai fini del-
BONA, La Cassazione rigetta il «modello della causalità proporzionale» l'accertamento di eventuali responsabilità risarcitorie di quest'ultimo, ove
con un decalogo impeccabile sulla valutazione degli stati pregressi, in il ricorso alle nozioni di patologia medica e medicina legale non possa
Corriere giur., 2011, 1686. fornire un grado di certezza assoluta, la ricorrenza del suddetto rapporto
(20) In effetti, a volte si afferma che il criterio è usato in senso debole di causalità non può essere esclusa in base al mero rilievo di margini di
se basato sulle sole statistiche e non anche sull'evidenza del caso concre- relatività, a fronte di un serio e ragionevole criterio di probabilità scienti-
to, secondo la distinzione di cui nel testo fra causalità generale e indivi- fica, specie qualora manchi la prova della preesistenza, concomitanza o
duale o specifica che si deve a STELLA, fra gli altri scritti approfondita in sopravvenienza di altri fattori determinanti».
Giustizia e modernità - La protezione dell'innocente e la difesa delle vit- (25) Su tali strumenti cfr. le considerazioni formulate a suo tempo in
time, Milano, 2004. TASSONE, Diagnosi erronea, nesso di causa e regimi processuali, cit.
(21) Così Cass. 21 luglio 2011, n. 15991, cit., annotata in Danno e
resp., 2013, 642, assieme ad altre, da TASSONE, Concause, orientamenti ————————
recenti e teorie sulla causalità, cui si rinvia circa il problematico rapporto
con la chance.

IL FORO ITALIANO — 2018.


567 GIURISPRUDENZA COSTITUZIONALE E CIVILE 568

I zio chiedendo l'annullamento di una deliberazione dell'as-


semblea condominiale relativa alla ripartizione delle spese
CORTE DI CASSAZIONE; sezione II civile; ordinanza 9 concernenti l'impianto «fognante». La domanda è stata ri-
novembre 2017, n. 26561; Pres. BIANCHINI, Rel. BESSO gettata.
MARCHEIS, P.M. (non indicato); Porcari (Avv. PORCARI) c. 2. - Il soccombente ha impugnato la sentenza davanti alla
Condominio via Annia Regilla 276, Roma (Avv. SEMBO- corte d'appello, che ha respinto l'impugnazione.
LONI). Dichiara inammissibile ricorso avverso App. Roma 3. - Contro la sentenza di secondo grado Porcari propone
9 novembre 2012. ricorso per cassazione articolato in cinque motivi.
Cassazione civile — Ricorso — Motivi — Specificità — Il condominio resiste con controricorso.

a
Violazione — Fattispecie (Cod. proc. civ., art. 360, 366). Il ricorrente ha depositato memoria in cui eccepisce la nul-
lità del conferimento del mandato al difensore del controri-

to
È inammissibile, per violazione dell'onere di specificità dei corrente.

en
motivi, il ricorso per cassazione nel quale l'illustrazione Considerato che: i cinque motivi di ricorso denunciano:
delle doglianze sia limitata alla trascrizione e al richiamo violazione e falsa applicazione degli art. 1123, 1137, 1122

am
delle norme asseritamente violate ovvero alla sintetica c.c.; violazione e falsa applicazione dell'art. 113 c.p.c.; vio-
rassegna di precedenti giurisprudenziali (nella specie, il lazione e falsa applicazione dell'art. 112 c.p.c.; eccesso di

on
ricorso constava di 125 pagine, delle quali meno di 5 era- potere; violazione dell'art. 111 Cost. e dell'art. 6 della con-
no dedicate alla illustrazione dei cinque motivi di impu-

O
venzione europea dei diritti dell'uomo.

M abb
gnazione). (1)

M
Il ricorso, di 125 pagine, dedica all'illustrazione dei cin-
que motivi meno di cinque pagine, limitate a riportare per i

SI
II IO in primi tre per lo più il contenuto della disposizione, per il

AS
quarto un riassunto di quella che il ricorrente chiama «rasse-
so

CORTE DI CASSAZIONE; sezione lavoro; ordinanza 2 ot- gna giurisprudenziale» sull'eccesso di potere, per il quinto
tobre 2017, n. 22991; Pres. D'ANTONIO, Rel. MANCINO, un generico richiamo delle due disposizioni che sarebbero
es

P.M. (non indicato); Altieri (Avv. AMATO) c. Inps (Avv. state violate.
Il ricorso non rispetta pertanto l'onere di specificità dei
nc

STUMPO, CORETTI, DE ROSE, TRIOLO). Cassa App. Salerno


29 marzo 2011 e decide nel merito. motivi di cui all'art. 366 c.p.c. e va pertanto dichiarato
D
co

inammissibile.
U

Cassazione civile — Ricorso — Contenuto — Censure at-


LA

tinenti alla liquidazione delle spese processuali — Fatti-


IO olo

specie (Cod. proc. civ., art. 91, 360, 366; y d.m. 8 aprile II
C

2004 n. 127, regolamento recante determinazione degli


c

onorari, dei diritti e delle indennità spettanti agli avvocati


O sci

Cass., ord. 2 ottobre 2017, n. 22991


LO

per le prestazioni giudiziali, in materia civile, amministra-


tiva, tributaria, penale e stragiudiziali).
Fa

Rilevato: 1. - che, con sentenza in data 29 marzo 2011, la


Nel giudizio di cassazione instaurato per censurare la liqui- Corte d'appello di Salerno ha dichiarato sussistente tra l'at-
R

dazione delle spese processuali, è ammissibile il ricorso tuale ricorrente e La Speranza società agricola a r.l. un rap-
nel quale risultino inseriti, con la tecnica dell'assemblag- porto di lavoro subordinato agricolo, per centodue giornate
gio, gli atti e i verbali dei giudizi di merito attestanti l'ef- relative all'anno 2006, e ordinato all'Inps la reiscrizione del-
fettiva attività difensiva svolta e le corrispondenti voci del- la ricorrente nell'elenco dei lavoratori agricoli del comune di
la tariffa professionale violate, ancorché non risulti depo- residenza per la suddetta annualità e per il numero di giorna-
sitata la nota spese. (2) te sopraindicato; ha, inoltre, posto a carico dell'Inps le spese
del doppio grado del giudizio, liquidate, per ogni grado, in
euro 780, di cui euro 450 per diritti ed euro 330 per onorari,
III in considerazione della semplicità delle questioni giuridiche
trattate e della relativa serialità;
CORTE DI CASSAZIONE; sezione III civile; sentenza 31 2. - che avverso tale sentenza Altieri Lucia ha proposto ri-
luglio 2017, n. 18962; Pres. VIVALDI, Est. SAIJA, P.M. corso affidato ad un articolato motivo, al quale ha opposto
SGROI (concl. diff.); Pozzi e altri (Avv. BARBATO, BRE- difese l'Inps, con controricorso.
SCIANI) c. Cassa di risparmio di Biella e Vercelli (Avv. DE Considerato: 3. - che, con l'unico articolato motivo di ri-
MICHELI, MALINVERNI) e altro. Dichiara inammissibile ri- corso, la parte ricorrente denuncia la violazione e falsa appli-
corso avverso App. Torino 20 febbraio 2014. cazione dell'art. 91 c.p.c., della l. 7 novembre 1957 n. 1051,
articolo unico, della tariffa adottata con delibera del Consi-
Cassazione civile — Ricorso — Contenuto — Esposizione
glio nazionale forense del 20 settembre 2002, approvata con
sommaria dei fatti della causa — Narrazione di ogni
d.m. 8 aprile 2004 n. 127, e violazione dei minimi previsti
singolo fatto processuale — Inammissibilità (Cod. proc.
dalla stessa, nonché violazione e falsa applicazione degli art.
civ., art. 360, 366).
10 ss. c.p.c., in combinato disposto con il d.m. 8 aprile 2004,
Nel giudizio di cassazione, è inammissibile il ricorso che, art. 6; denuncia altresì l'errata valutazione degli atti di causa
nell'esposizione sommaria dei fatti, riporti, senza alcuna e il vizio di motivazione;
necessità, ogni singolo accadimento processuale, sia pure 4. - che, per la ricorrente, il valore della controversia era
con narrazione propria e senza la fotoriproduzione degli da ritenersi «indeterminabile», atteso che la domanda aveva
atti del processo (nella specie, il ricorso constava di 72 ad oggetto l'accertamento di un rapporto di lavoro subordi-
pagine, delle quali 51 erano dedicate alla illustrazione nato in agricoltura, sicché lo scaglione di riferimento, per i
dell'intero svolgimento dei gradi di merito). (3) diritti, era quello da euro 25.901 a euro 51.700, mentre per
gli onorari doveva applicarsi la tabella A, par. 2, col. 3 (da
euro 25.901 a euro 51.700) della tariffa di cui al d.m. 8 aprile
I 2004 n. 127 (per il primo grado) e la tabella A, par. 4, colon-
na 3, del detto d.m. (per il secondo grado) e che, tenuto conto
Cass., ord. 9 novembre 2017, n. 26561 delle attività svolte, tutte documentate e trascritte nel ricorso
per cassazione in ossequio al principio di autosufficienza,
Premesso che: 1. - Piero Porcari, condomino del condo- avrebbero dovuto essere liquidate per l'intero euro 1.171 per
minio via Annia Regilla 276, Roma, ha instaurato un giudi- i diritti e 1.055 per gli onorari relativi al giudizio di primo
IL FORO ITALIANO — 2018.
569 PARTE PRIMA 570

grado e euro 831 per diritti e 995 per onorario relativi al giu- «semplicità delle trattate questioni, anche per la relativa seria-
dizio di secondo grado; lità» e dal complesso motivazionale è ragionevole evincere
5. - che ritiene il collegio il ricorso debba essere accolto, che tali locuzioni siano la sintesi di una valutazione più com-
in continuità con altri precedenti di questa corte (v., da ulti- plessiva in ordine al peculiare andamento del processo e alla
mo, Cass. 3 ottobre 2016, n. 19712, Foro it., Le banche dati, natura delle questioni, tali da non richiedere uno studio appro-
archivio Cassazione civile); fondito o la soluzione di tematiche giuridiche complesse;
6. - che i dati indicati, anche con riferimento al valore del- 14. - che la predetta valutazione costituisce un apprezza-
la causa, consentono un controllo autosufficiente, ossia fon- mento discrezionale e adeguatamente motivato, senza che
dato sul solo contenuto del ricorso, nel quale risultano inseri- possano ravvisarsi le prospettate violazione di legge, conse-
ti, sia pure con la tecnica dell'assemblaggio, gli atti e i ver- guendone la correttezza della dimidiazione degli onorari che,

a
bali dei giudizi di merito attestanti l'effettiva attività difensi- pertanto, vanno riconosciuti nell'importo di euro 528 per il

to
va svolta e le corrispondenti voci della tariffa professionale primo grado e di euro 498 per l'appello;

en
violate (cfr., sotto il profilo dell'ammissibilità del motivo di 15. - che, inoltre, le spese per diritti, come illustrate nel ri-
ricorso concernente l'errata liquidazione delle spese proces- corso, vanno liquidate in euro 1.171 quanto al giudizio di

am
suali, Cass. 10 ottobre 2003, n. 15172, id., Rep. 2003, voce primo grado ed euro 831 quanto all'appello, oltre al quindici
Spese giudiziali civili, n. 38; 29 ottobre 2014, n. 22983, id., per cento spese generali e altri accessori di legge, disponen-

on
Rep. 2014, voce Cassazione civile, n. 158); do l'attribuzione al procuratore anticipatario, avvocato Felice
7. - che lo scaglione tariffario da utilizzare, ai fini della li- Amato.

O
M abb
quidazione delle spese, è quello relativo alle cause del valore

M
da euro 25.900 a euro 51.700 e che la richiesta degli onorari

SI
di avvocato è formulata in relazione ai minimi previsti dalla III
IO in
tariffa forense (d.m. del 2004, art. 5), sicché la riduzione di

AS
tale voce operata dalla corte territoriale, senza peraltro alcu- Cass. 31 luglio 2017, n. 18962
so

na motivazione a riguardo, si pone in contrasto con il princi-


pio della inderogabilità dei minimi edittali sancita dalla l. 13 Fatti di causa. — Il Tribunale di Biella, con decreto del 3
es

giugno 1942, art. 24 (v., in tal senso, Cass. n. 19712 del giugno 2000, ingiunse alla immobiliare Airone s.a.s., debitri-
nc

2016, cit.); ce principale, nonché ai fideiubenti, tra i quali Alessandra e


D

8. - che neanche rileva, in questa sede, che non risulti de- Lorenza Clementoni, nonché Graziella Pozzi, il pagamento
co

positata una nota specifica, giacché è principio consolidato della somma di lire 2.685.022.376, oltre accessori, in favore
U

di questa corte che il regolamento delle spese di lite è conse- della Cassa di risparmio di Biella e Vercelli s.p.a. Proposta
LA
IO olo

quenziale ed accessorio rispetto alla definizione del giudizio, opposizione ex art. 645 c.p.c. da parte delle predette, con
potendo la condanna essere emessa, a carico del soccomben- sentenza del 21 febbraio 2011, il tribunale biellese — previo
C
c

te, ai sensi dell'art. 91 c.p.c., anche d'ufficio e pure se non rigetto delle querele di falso da loro avanzate in relazione al-
O sci
LO

sia stata prodotta la nota spese, prevista dall'art. 75 disp. att. le fideiussioni rilasciate in favore della predetta banca — la
c.p.c., e in tal caso il giudice non è onerato dell'indicazione respinse.
Fa

specifica delle singole voci prese in considerazione (Cass., La Corte d'appello di Torino, con sentenza del 20 febbraio
ord. 28 febbraio 2012, n. 3023, id., Rep. 2012, voce Spese 2014, rigettò l'appello conseguentemente proposto da Ales-
R

giudiziali civili, n. 30; 3 ottobre 2005, n. 19269, id., 2006, I, sandra e Lorenza Clementoni, nonché da Graziella Pozzi.
1474), ma deve tuttavia tener conto delle attività effettiva- Esse ricorrono ora per cassazione, affidandosi a nove mo-
mente espletate come emergenti dagli atti di causa e dei mi- tivi. Resiste con controricorso Cassa di risparmio di Biella e
nimi tariffari applicabili; Vercelli s.p.a. Le parti hanno depositato memorie.
9. - che, nella specie, nella determinazione dei diritti e de- Ragioni della decisione. — 1.1. - Con il primo motivo, de-
gli onorari per ciascun grado del giudizio ed in relazione ducendo «violazione e/o falsa applicazione della norma di
all'attività defensionale svolta, la corte non ha rispettato i cui all'art. 83 c.p.c. e dell'art. 3 l. 30 luglo 1990 n. 281, sotto
predetti parametri, sicché il ricorso deve essere accolto e, il profilo di cui all'art. 360, n. 3, c.p.c., nonché omessa e/o
non essendo necessari ulteriori accertamenti di fatto, la causa insufficiente e/o contraddittoria motivazione circa un fatto
va decisa nel merito; controverso e decisivo per il giudizio in relazione all'art.
10. - che la richiesta degli onorari di avvocato è formulata 360, n. 5, c.p.c.», si sostiene l'erroneità della decisione im-
in relazione ai minimi previsti dalla tariffa forense (art. 5 pugnata per aver ritenuto l'inammissibilità del motivo ine-
d.m. del 2004), la loro riduzione senza alcuna motivazione a rente il difetto dello ius postulandi da parte dell'avv. Clelio
riguardo si pone in contrasto con il principio dell'in- Grosso, procuratore della banca, perché non iscritto all'albo
derogabilità dei minimi edittali sancita dalla l. 13 giugno professionale. Nel motivare la decisione, la corte d'appello
1942, art. 24 (in tal senso, da ultimo, v. Cass. 8258/17, id., ha rilevato che il rigetto dell'eccezione in primo grado era
Le banche dati, archivio cit., e la giurisprudenza ivi richia- fondato su due rationes decidendi, ossia: a) per quanto il di-
mata); fetto dello ius postulandi possa essere rilevato d'ufficio in
11. - che, conteggiando le voci di onorario nei valori mi- ogni stato e grado, occorre tuttavia che la relativa prova ri-
nimi, come richiesti dalla parte, l'importo complessivo am- sulti ritualmente acquisita in giudizio; pertanto, l'attestazione
monta a euro 1.055 e, peraltro, la decisione della corte terri- della mancata iscrizione dell'avv. Grosso all'albo professio-
toriale di ridurre della metà il minimo dell'onorario è immu- nale non poteva essere utilizzata, perché prodotta dalle fi-
ne da censure; deiubenti solo con la comparsa conclusionale; b) la banca
12. - che, come ripetutamente affermato da questa corte, aveva comunque provato che l'avv. Grosso era iscritto
l'applicazione della disposizione di cui alla l. 13 giugno all'albo speciale degli addetti agli uffici legali ai sensi del-
1942 n. 794, art. 4, che prevede la riduzione dei minimi tarif- l'art. 3, 4° comma, l. 1578/39, e ciò dal 1993; c) di conse-
fari per le controversie di «particolare semplicità», dispo- guenza, poiché sulla prima ratio decidendi (ossia quella della
nendo che la riduzione degli onorari non possa superare il tardività), le odierne ricorrenti nulla avevano dedotto, limi-
limite della metà, integra la previsione contenuta nel r.d.l. n. tandosi a riproporre la questione, sulla stessa s’era formato il
1578 del 1933, art. 60, 5° comma, e che, di tale riduzione, il giudicato.
giudice deve dare «espressa e adeguata motivazione», non Sostengono in proposito le ricorrenti che: aa) sulla que-
limitata, pertanto, ad una pedissequa enunciazione del crite- stione, sollevata all'udienza di precisazione delle conclusio-
rio legale (v. Cass. 8258/17, cit.); ni, la banca aveva comunque accettato il contraddittorio; bb)
13. - che, nella specie, la corte ha dato conto, sia pure con con le comparse conclusionali, erano stati rispettivamente
motivazione succinta, delle ragioni che l'hanno indotta a li- prodotti, da un lato, i documenti attestanti la mancata iscri-
quidare l'importo degli onorari attraverso il riferimento alla zione all'albo, e, dall'altro, l'iscrizione all'albo speciale; c) a
IL FORO ITALIANO — 2018.
571 GIURISPRUDENZA COSTITUZIONALE E CIVILE 572

pag. 50 dell'appello, esse ricorrenti avevano espressamente contratto autonomo di garanzia della fideiussione rilasciata.
rilevato che la prova del difetto dello ius postulandi può es- La motivazione sul punto sarebbe carente, viziata e illogica.
sere sempre fornita (quindi, contrariamente a quanto ritenuto 1.8. - Con l'ottavo motivo (formalmente ancora settimo),
dal giudice d'appello, la questione della tardività era stata deducendo «violazione e/o falsa applicazione dell'art. 1384
censurata). c.c., in relazione all'art. 360, n. 3, c.p.c., nonché omessa e/o
1.2. - Con il secondo motivo, deducendo «violazione e/o insufficiente e/o contraddittoria motivazione circa un fatto
falsa applicazione degli art. 184 bis, 221, 222, 228 e 229 controverso e decisivo per il giudizio in relazione all'art.
c.p.c. sotto il profilo di cui all'art. 360, n. 3, c.p.c., nonché 360, n. 5, c.p.c.», si rileva che la corte avrebbe errato nel ri-
omessa e/o insufficiente e/o contraddittoria motivazione cir- tenere corretta la decisione di inammissibilità di riduzione
ca un fatto controverso e decisivo per il giudizio in relazione degli interessi perché proposta solo con la comparsa conclu-

a
all'art. 360, n. 5, c.p.c.», si sostiene che la decisione d'appel- sionale e, quindi, tardivamente, perché la riduzione della pe-

to
lo circa l'inammissibilità della seconda querela di falso di- nale può disporsi anche d'ufficio.

en
chiarata con l'ordinanza del 18 settembre 2012, è in più punti 1.9. - Infine, col nono motivo (formalmente ancora otta-
affetta da motivazione insufficiente e contraddittoria; inoltre, vo), deducendo «violazione e/o falsa applicazione degli art.

am
vi sarebbero state anche le ragioni per ottenere sul punto an- 210 c.p.c. e 94 disp. att. c.p.c., in relazione all'art. 360, n. 3,
che la rimessione in termini, ex art. 184 bis c.p.c. c.p.c., nonché omessa e/o insufficiente e/o contraddittoria

on
1.3. - Con il terzo motivo, deducendo «violazione e/o falsa motivazione circa un fatto controverso e decisivo per il giu-
applicazione degli art. 1322 e 1956 c.c. sotto il profilo di cui dizio in relazione all'art. 360, n. 5, c.p.c.», si denuncia l'er-

O
M abb
all'art. 360, n. 3, c.p.c., nonché omessa e/o insufficiente e/o roneità del rigetto delle istanze istruttorie. La decisione non

M
contraddittoria motivazione circa un fatto controverso e deci- sarebbe logicamente ed esaurientemente motivata.

SI
sivo per il giudizio in relazione all'art. 360, n. 5, c.p.c.», si 2.1. - Il ricorso è inammissibile, per violazione dell'art.
IO in
sostiene che la decisione d'appello circa la dedotta nullità 366, 1° comma, n. 3, c.p.c.

AS
delle lettere di estensione della fideiussione su contratti di Esso, dopo l'intestazione, con indicazione delle parti e
so
mutuo fondiario già concessi, apparentemente sottoscritte in della sentenza impugnata, si snoda come segue: da p. 2 a p.
data 12 novembre 1997, è affetta da motivazione insufficien- 15, viene analiticamente riportato quanto accaduto nel giudi-
es

te e contraddittoria, sia in relazione alla mancata autorizza- zio di primo grado; da p. 16 a p. 22 si riportano le conclusio-
nc

zione ex art. 1956 c.c., sia riguardo alla dedotta nullità per ni rassegnate dalle parti in quella fase processuale; da p. 22 a
mancanza di causa.
D

p. 27 si dà conto delle statuizioni adottate dal Tribunale di


co

1.4. - Con il quarto motivo, deducendo «violazione e/o fal- Biella; da p. 27 a p. 34 si riportano lo svolgimento del giudi-
U

sa applicazione dell'art. 2697 c.c., 210 c.p.c. in relazione zio d'appello e le conclusioni ivi rassegnate dalle parti; da p.
LA
IO olo

all'art. 360, n. 3, c.p.c., nonché omessa e/o insufficiente e/o 35 a p. 52 si riporta il contenuto della sentenza d'appello, qui
contraddittoria motivazione circa un fatto controverso e deci- impugnata; da p. 52 a p. 71 si espongono i motivi di impu-
C
c

sivo per il giudizio in relazione all'art. 360, n. 5, c.p.c.», si gnazione; da p. 71 a p. 72 si riportano, infine, le conclusioni
O sci
LO

censura la decisione impugnata riguardo al quantum de- sottoposte a questa corte.


beatur, perché l'onere della prova grava sul creditore. Per- 2.2. - Ora, premesso che l'art. 366, 1° comma, c.p.c.,
Fa

tanto, la contestazione (effettuata solo in appello) non può quanto ai requisiti di contenuto-forma del ricorso, prevede al
essere tardiva, come invece ritenuto dal secondo giudice. n. 3 che esso debba contenere, a pena di inammissibilità,
R

Inoltre, per le ricorrenti, sarebbe irrilevante il fatto — in- «l'esposizione sommaria dei fatti di causa», deve anzitutto
vece valorizzato dalla corte torinese — che le fideiussioni evidenziarsi che, secondo ormai consolidata giurisprudenza,
accedono solo ai contratti di mutuo, perché si tratta di fi- il fatto deve intendersi nella duplice accezione di fatto so-
deiussioni omnibus, anzi, di contratti autonomi di garanzia. stanziale (ossia, quanto concernente le reciproche pretese
1.5. - Con il quinto motivo, deducendo «violazione e/o fal- delle parti) e processuale (relativo, cioè, a quanto accaduto
sa applicazione degli art. 1283 e 1421 c.c. in relazione nel corso del giudizio, alle domande ed eccezioni formulate
all'art. 360, n. 3, c.p.c., nonché omessa e/o insufficiente e/o dalle parti, ai provvedimenti adottati dal giudice, ecc. — v.
contraddittoria motivazione circa un fatto controverso e deci- Cass. 1959/04, id., Rep. 2004, voce Cassazione civile, n.
sivo per il giudizio in relazione all'art. 360, n. 5, c.p.c.», si 220). Quanto poi alla sommarietà che, secondo la norma in
rileva che la corte d'appello avrebbe errato nell'affermare esame, deve caratterizzare l'esposizione, è costante l'inse-
che, in relazione alla capitalizzazione degli interessi, la natu- gnamento secondo cui «Per soddisfare il requisito imposto
ra di contratto autonomo di garanzia non ne consentiva l'ec- dall'art. 366, 1° comma, n. 3, c.p.c. il ricorso per cassazione
cepibilità, per poter essere invece sollevata la sola exceptio deve contenere l'esposizione chiara ed esauriente, sia pure
doli. Al contrario, ben possono sollevarsi anche le eccezioni non analitica o particolareggiata, dei fatti di causa, dalla qua-
di nullità, come affermato da Cass. 26262/07 (Foro it., Rep. le devono risultare le reciproche pretese delle parti, con i
2009, voce Contratto in genere, n. 289). presupposti di fatto e le ragioni di diritto che le giustificano,
1.6. - Con il sesto motivo, deducendo «violazione e/o falsa le eccezioni, le difese e le deduzioni di ciascuna parte in re-
applicazione degli art. 54 e 55 l. fall., 1194, 1941, 2788 e lazione alla posizione avversaria, lo svolgersi della vicenda
2855 c.c., in relazione all'art. 360, n. 3, c.p.c., nonché omes- processuale nelle sue articolazioni, le argomentazioni essen-
sa e/o insufficiente e/o contraddittoria motivazione circa un ziali, in fatto e in diritto, su cui si fonda la sentenza impu-
fatto controverso e decisivo per il giudizio in relazione gnata e sulle quali si richiede alla Corte di cassazione, nei
all'art. 360, n. 5, c.p.c.», si contesta la decisione impugnata limiti del giudizio di legittimità, una valutazione giuridica
per aver disatteso il motivo d'appello in ordine alla pretesa diversa da quella asseritamente erronea, compiuta dal giudi-
impossibilità di maturazione degli interessi convenzionali ce di merito» (così, Cass. 7825/06, id., Rep. 2006, voce cit.,
durante la pendenza del fallimento della debitrice principale, 262; 1926/15, id., Rep. 2015, voce cit., n. 109).
anche a causa dell'iscrizione ipotecaria. La corte avrebbe ri- La funzione cui assolve il requisito in parola è ben rias-
tenuto che non vi fosse prova dell'imputazione dei pagamen- sunta da Cass. 593/13 (non massmata), laddove si afferma
ti al capitale da parte del fallimento. (in motivazione) che esso «serve alla Corte di cassazione per
1.7. - Con il settimo motivo, deducendo «violazione e/o percepire con una certa immediatezza il fatto sostanziale e lo
falsa applicazione dell'art. 1224 c.c., in relazione all'art. svolgimento del fatto processuale e, quindi, acquisire l'indi-
360, n. 3, c.p.c., nonché omessa e/o insufficiente e/o con- spensabile conoscenza, sia pure sommaria, del processo, in
traddittoria motivazione circa un fatto controverso e decisivo modo da poter procedere alla lettura dei motivi di ricorso in
per il giudizio in relazione all'art. 360, n. 5, c.p.c.», si rileva maniera da comprenderne il senso».
che, quanto agli interessi di mora, la corte d'appello ha rite- Inoltre, ai fini della sanzione dell'inammissibilità, non può
nuto che è tutto dovuto perché le fideiussioni riguardavano distinguersi tra esposizione del tutto omessa o meramente in-
ogni debito del garantito, e ciò anche alla luce della natura di sufficiente (così la già citata Cass. 1959/04), occorrendo pre-
IL FORO ITALIANO — 2018.
573 PARTE PRIMA 574

cisare che, come più recentemente affermato, il ricorso deve (anche processuali) rilevanti ai fini del decidere (v. la già ci-
considerarsi inammissibile per insufficiente esposizione, ai tata Cass., sez. un., 16628/09).
sensi dell'art. 366, 1° comma, n. 3, c.p.c., quando «non con- 3.1. - Il ricorso è dichiarato inammissibile.
sente alla corte di valutare se la questione sia ancora ‘viva’ o
————————
meno» (così, Cass. 1296/17, id., Le banche dati, archivio
Cassazione civile, in motivazione), ossia se dalla mera lettu- (1) Non constano precedenti negli esatti termini.
ra del ricorso possa evincersi se i motivi di impugnazione È pressoché pacifico che i motivi del ricorso per cassazione
proposti siano ancora spendibili, ovvero preclusi dalla for- debbano avere il carattere della specificità: v., ex multis e tra le
mazione del giudicato interno. più recenti, Cass. 8 giugno 2016, n. 11738, Foro it., Rep. 2016,
Sul versante opposto, concernente l'eccesso di esposizio-

a
voce Cassazione civile, n. 169; 22 settembre 2014, n. 19959, id.,
ne, numerose pronunce hanno avuto ad oggetto la tecnica Rep. 2014, voce cit., n. 66; 9 dicembre 2013, n. 27483, ibid., n.

to
della c.d. «spillatura» o del c.d. «assemblaggio», consistenti 75; 7 ottobre 2013, n. 22792, id., Rep. 2013, voce cit., n. 121; 29

en
nella riproduzione, meccanica o informatica, di una serie di maggio 2012, n. 8585, id., Rep. 2012, voce cit., n. 47; 4 marzo
atti processuali e documenti all'interno del ricorso; in pro- 2010, n. 5207, id., Rep. 2010, voce cit., n. 78, e Giur. it., 2010,

am
posito, Cass., sez. un., 16628/09 (id., Rep. 2010, voce cit., 2118, con nota di A. DIDONE, Brevi note sulla falsa applicazione
n. 142), ha affermato che «La prescrizione contenuta nel- di norme di diritto ex art. 360, n. 3, c.p.c. e sul nuovo «filtro» in

on
l'art. 366, 1° comma, n. 3, c.p.c., secondo la quale il ricorso Cassazione; 3 luglio 2008, n. 18202, Foro it., Rep. 2008, voce
per cassazione deve contenere, a pena d'inammissibilità, cit., n. 92; in proposito, Cass., sez. un., 24 luglio 2013, n. 17931,

O
M abb
id., Rep. 2014, voce cit., n. 77, e Riv. dir. proc., 2014, 179, con
l'esposizione sommaria dei fatti di causa, non può ritenersi

M
nota di R. POLI, Le sezioni unite sul regime dei motivi specifici
osservata quando il ricorrente non riproduca alcuna narrati- del ricorso per cassazione, ha chiarito che «l'onere della specifi-

SI
va della vicenda processuale, né accenni all'oggetto della cità ex art. 366, n. 4, c.p.c. dei motivi del ricorso per cassazione
IO in
pretesa, limitandosi ad allegare, mediante ‘spillatura’ al ri-

AS
comporta solo l'esigenza di una chiara esposizione, nell'ambito
corso, l'intero ricorso di primo grado ed il testo integrale di
so
del motivo, delle ragioni per le quali la censura sia stata formula-
tutti gli atti successivi, rendendo particolarmente indaginosa ta e del tenore della pronunzia caducatoria richiesta».
es

l'individuazione della materia del contendere e contravve- In realtà, l'art. 366, 1° comma, n. 4, c.p.c. non prevede
nendo allo scopo della disposizione, preordinata ad agevola- espressamente che i motivi di ricorso per cassazione siano spe-
nc

re la comprensione dell'oggetto della pretesa e del tenore cifici, e tuttavia, Cass. 30 marzo 2011, n. 7232, Foro it., Rep.
D

della sentenza impugnata in immediato coordinamento con i 2011, voce cit., n. 114, e Giust. civ., 2011, I, 1177, con nota di
co

motivi di censura»; e ancora, secondo Cass., sez. un., A. DIDONE, Ancora sulla specificità del motivo di ricorso per
cassazione quale strumento di «filtro», ha chiarito che «il requi-
LA

5698/12 (id., Rep. 2012, voce cit., n. 125), «In tema di ri-
IO olo

corso per cassazione, ai fini del requisito di cui all'art. 366, sito di specificità e completezza del motivo di ricorso è diretta
espressione dei principî sulle nullità degli atti processuali e se-
C

n. 3, c.p.c., la pedissequa riproduzione dell'intero, letterale


c

contenuto degli atti processuali è, per un verso, del tutto su- gnatamente di quello secondo cui un atto processuale è nullo,
O sci
LO

perflua, non essendo affatto richiesto che si dia meticoloso anche in mancanza di una specifica previsione in tal senso, al-
lorquando manchi dei requisiti formali indispensabili per il rag-
conto di tutti i momenti nei quali la vicenda processuale si è
Fa

giungimento del suo scopo; tali principî, applicati ad un atto a


articolata; per altro verso, è inidonea a soddisfare la necessi- motivi tipizzati e posti in relazione con la particolare struttura
tà della sintetica esposizione dei fatti, in quanto equivale ad
R

del giudizio di cassazione, nel quale la trattazione si esaurisce


affidare alla corte, dopo averla costretta a leggere tutto (an- nell'udienza di discussione, comportano che il motivo, ancorché
che quello di cui non occorre sia informata), la scelta di la legge non esiga espressamente la sua specificità (come invece
quanto effettivamente rileva in ordine ai motivi di ricorso per l'atto di appello), debba necessariamente essere specifico,
(nella specie, la corte ha dichiarato inammissibile il ricorso cioè articolarsi nell'enunciazione di tutti i fatti e di tutte le cir-
articolato con la tecnica dell'assemblaggio, mediante ripro- costanze idonee ad evidenziarlo» (conf. Cass. 4 marzo 2005, n.
duzione integrale in caratteri minuscoli di una serie di atti 4741, Foro it., Rep. 2005, voce cit., n. 215).
processuali: sentenza di primo grado, comparsa di risposta Nel senso che dall'onere di specificità dei motivi di impugna-
in appello, comparsa successiva alla riassunzione a seguito zione derivi, come corollario, il rispetto del principio di autosuf-
dell'interruzione, sentenza d'appello ove mancava del tutto ficienza del ricorso, v. Cass. 17 gennaio 2014, n. 896, id., 2015,
il momento di sintesi funzionale, mentre l'illustrazione dei I, 1359.
motivi non consentiva di cogliere i fatti rilevanti in funzione È altresì pacifico che, oltre alla specificità, i motivi di cassazio-
della comprensione dei motivi stessi)» (i suddetti principî ne debbano possedere le ulteriori caratteristiche della completezza
sono stati più recentemente affermati, ex multis, da Cass. e della riferibilità alla decisione impugnata, sicché essi devono
3385/16, id., 2016, I, 2112, e 12641/17, id., Le banche dati, contenere l'esposizione di argomentazioni intelligibili ed esaurien-
ti volte a illustrare le dedotte violazioni di norme o principî di di-
archivio cit.). ritto e le carenze della motivazione (cfr., in questo senso, tra le al-
2.3. - Ora, ritiene il collegio che tale ultimo orientamento tre, Cass. 11 luglio 2014, n. 15882, id., Rep. 2015, voce cit., n.
ben possa trovare applicazione anche nel caso in cui, pur non 115, e Giur. it., 2015, 1116, con nota di F. BOSSI, Il contenuto del
avendo il ricorrente inserito nel corpo del ricorso la fotori- ricorso per cassazione ed il c.d. principio di autosufficienza; 8
produzione degli atti del processo (il che, peraltro, non ne gennaio 2014, n. 185, Foro it., Rep. 2014, voce cit., n. 185; 25 set-
comporta di per sé l'indefettibile inammissibilità: v. ad es., tembre 2009, n. 20652, id., Rep. 2009, voce cit., n. 142; 3 agosto
Cass., sez. un., 4324/14, id., 2015, I, 2171; 18363/15, id., 2007, n. 17125, id., Rep. 2007, voce cit., n. 233; 6 giugno 2006, n.
Rep. 2015, voce cit., n. 123, e, più recentemente, con speci- 13259, id., Rep. 2006, voce cit., n. 42; 25 febbraio 2004, n. 3741,
fico riguardo a foto e documenti, Cass. 12415/17, id., Le id., Rep. 2004, voce cit., n. 205); di conseguenza, è inammissibile
banche dati, archivio cit.), egli abbia tuttavia egualmente ec- il motivo di ricorso col quale il ricorrente lamenti «la violazione di
ceduto nel riportare, in modo quasi meticoloso, ogni singolo una serie di norme sostanziali ‘in relazione all'art. 360, 1° comma,
accadimento processuale, sia pur con narrazione propria, ma c.p.c.’, senza precisare se intenda censurare la sentenza per motivi
attinenti la giurisdizione o la competenza, per violazione di norme
senza alcuna necessità, come avvenuto nella specie.
di diritto o per nullità del procedimento» (così Cass. 2 marzo 2012,
Infatti, nonostante la vicenda in esame non possa conno- n. 3248, id., Rep. 2012, voce cit., n. 130).
tarsi per particolare complessità, le odierne ricorrenti hanno
impiegato ben cinquantuno pagine per spiegare l'intero svol- (2) Non constano precedenti in termini.
gimento dei gradi di merito, in modo tale da escludere la sus- Ad avviso della corte, «il superamento, da parte del giudice,
sistenza della sommarietà di cui alla norma in questione. Una dei limiti minimi e massimi della tariffa forense nella liquida-
tale tecnica espositiva ha reso particolarmente «indaginosa» zione delle spese giudiziali configura un vizio in iudicando e,
l'individuazione delle questioni da parte di questa corte, im- pertanto, per l'ammissibilità della censura, è necessario che nel
propriamente investita della ricerca e della selezione dei fatti ricorso per cassazione siano specificati i singoli conteggi conte-
IL FORO ITALIANO — 2018.
575 GIURISPRUDENZA COSTITUZIONALE E CIVILE 576

stati e le corrispondenti voci della tariffa professionale violate, tosufficienza del ricorso per cassazione, e ivi ulteriori riferi-
al fine di consentire alla corte il controllo di legittimità, senza menti.
dover espletare un'ammissibile indagine sugli atti di causa» (co- Nel senso che il requisito dell'esposizione sommaria dei fatti,
sì Cass. 29 ottobre 2014, n. 22983, Foro it., Rep. 2014, voce prescritto a pena d'inammissibilità del ricorso per cassazione, è
Cassazione civile, n. 158; conf. Cass. 19 novembre 2014, n. funzionale alla completa e regolare instaurazione del contraddit-
24635, ibid., voce Spese giudiziali civili, n. 60; 8 ottobre 2008, torio ed è soddisfatto laddove il contenuto dell'atto consenta di
n. 24832, id., Rep. 2009, voce Cassazione civile, n. 146; 16 feb- avere una chiara e completa cognizione dei fatti che hanno ori-
braio 2007, n. 3651, id., Rep. 2007, voce Spese giudiziali civili, ginato la controversia e dell'oggetto dell'impugnazione, senza
n. 18; 2 settembre 2004, n. 17665, id., 2005, I, 2799, con nota di dover ricorrere ad altre fonti o atti, v. Cass. 2 agosto 2016, n.
G. DI BENEDETTO, Lettura e comunicazione della sentenza nelle 16103, id., Rep. 2016, voce cit., n. 162 (la quale ha aggiunto che

a
decisioni ex art. 281 sexies c.p.c., e ivi ulteriori richiami); di è imposto «alla parte ricorrente, sempre che la sentenza gravata
conseguenza, è inammissibile, per violazione del principio di

to
non impinga proprio per questa ragione in un'apparenza di mo-
autosufficienza, il (motivo di) ricorso nel quale non vengano tivazione, di sopperire ad eventuali manchevolezze della stessa

en
specificati gli errori commessi dal giudice e precisate le voci decisione nell'individuare il fatto sostanziale e soprattutto pro-
della tabella degli onorari e dei diritti che si ritengono violate cessuale»); sez. un. 18 maggio 2006, n. 11653, id., Rep. 2007,

am
(cfr., ex multis, Cass. 16 settembre 2015, n. 18190, id., Rep. voce cit., n. 236; 19 ottobre 2006, n. 22385, id., Rep. 2006, voce
2015, voce cit., n. 99; 2 ottobre 2014, n. 20808, id., Rep. 2014, cit., 257; sez. un. 19 marzo 1997, n. 2434, id., Rep. 1997, voce

on
voce cit., n. 19; 26 giugno 2007, n. 14744, id., Rep. 2007, voce Avvocato, n. 96.
cit., n. 23; 3 novembre 2005, n. 21325, id., Rep. 2005, voce cit.,

O
M abb
n. 43; 9 aprile 2003, n. 5581, id., Rep. 2003, voce Cassazione

M
civile, n. 155; 23 agosto 2003, n. 12413, ibid., voce Spese giudi- * * *
ziali civili, n. 24).

SI
IO in
Più in particolare, nell'ipotesi di censure relative alla liquida- I. - Le pronunce in epigrafe si riferiscono a tre fattispecie di-

AS
zione delle spese processuali, per omessa o errata considerazio- verse, accomunate dalla particolare lunghezza dei ricorsi decisi
so
ne della nota specifica, è necessario, da un lato, che essa sia sta- dalla corte. A questo proposito, e in linea generale, il problema
ta ritualmente acquisita nelle fasi di merito (cfr., in questo sen-
es

delle eccessive dimensioni degli atti del processo civile è da


so, Cass. 6 agosto 1998, n. 7735, id., Rep. 1998, voce Avvocato, tempo al centro delle attenzioni della dottrina e della giurispru-
n. 182, e 1° luglio 1998, n. 6440, ibid., voce Spese giudiziali ci-
nc

denza, la quale di recente non ha esitato ad affermare l'esistenza


vili, n. 54, che hanno dichiarato inammissibile il ricorso nel caso
D

di un vero e proprio principio processuale di sinteticità cui do-


co

in cui la nota spese, pur rinvenuta negli atti, era «costituita da vrebbero essere improntati gli atti delle parti e del giudice, prin-
U

fogli volanti, non inseriti nel fascicolo di parte, e privi di anno- cipio che deriverebbe dall'art. 3, 2° comma, cod. proc. amm. (in
LA

tazioni del cancelliere circa l'avvenuto deposito»), e dall'altro,


IO olo

forza del quale «il giudice e le parti redigono gli atti in maniera
che ne siano riportate in ricorso «le parti essenziali» (così Cass. chiara e sintetica») e che sarebbe «funzionale a garantire, per un
C

28 novembre 2003, n. 18242, id., Rep. 2003, voce Cassazione verso, il principio di ragionevole durata del processo, costitu-
c

civile, n. 157) o le «singole voci» (così Cass. 3 novembre 2005,


O sci

zionalizzato con la modifica dell'art. 111 Cost. e, per altro ver-


LO

n. 21325, cit.; 18 ottobre 2001, n. 12741, id., Rep. 2001, voce so, il principio di leale collaborazione tra le parti processuali e
Spese giudiziali civili, n. 10; 16 marzo 2000, n. 3040, id., Rep.
Fa

tra queste ed il giudice» (così, in motivazione, Cass. 20 ottobre


2000, voce cit., n. 37). È in ogni caso esclusa la possibilità di 2016, n. 21297, Foro it., Rep. 2016, voce Cassazione civile, n.
censurare la sentenza che, accogliendo la richiesta della parte, 158; in dottrina, sull'argomento, v., tra gli altri, G. SCARSELLI,
R

abbia liquidato le spese vive esposte nel totale della nota ad esse Sulla sinteticità degli atti nel processo civile, id., 2017, V, 323
relative, allorché la nota contenga un errore di calcolo consi- ss.; A. STORTO, Il principio di sinteticità degli atti processuali,
stente nell'omessa addizione di una o più delle voci elencate; in Giusto processo civ., 2015, 1191 ss.; C. COMMANDATORE,
non si riscontra infatti alcuna violazione o falsa applicazione di Sinteticità e chiarezza degli atti processuali nel giusto processo,
legge, né è configurabile un vizio logico, per la mancata liqui- in Giur. it., 2015, 853 ss.; G. FINOCCHIARO, Il principio di sinte-
dazione della voce non computata (così Cass. 23 novembre ticità nel processo civile, in Riv. dir. proc., 2013, 853 ss.).
2000, n. 15148, e, per altra parte, id., 2001, I, 1784).
In realtà, sembra quanto meno azzardato fondare sulla suddet-
Qualora sia impugnata per cassazione la liquidazione delle ta disposizione, dettata in materia di processo amministrativo,
spese compiuta dal giudice di merito, deducendo l'immotivata un principio processuale di portata generale valevole anche per
riduzione dell'ammontare complessivo dei diritti e degli onorari il processo civile, che è invece positivamente caratterizzato dal
indicati nella nota spese prodotta dalla parte, e non siano neces- principio di libertà delle forme ex art. 121 c.p.c., fermo restando
sari accertamenti di fatto, è consentito alla corte verificare la che è auspicabile che di quella libertà non si abusi e che le parti
correttezza della suddetta liquidazione e, in caso positivo, riget- e il giudice redigano i loro atti in modo chiaro, asciutto ed es-
tare il ricorso integrando la motivazione della sentenza impu- senziale. Stando così le cose, nella giustizia civile, allo stato at-
gnata, in applicazione dell'art. 384, 4° comma, c.p.c. (cfr. Cass. tuale la sinteticità degli atti è più un auspicio che un principio.
30 dicembre 2014, n. 27516, id., Rep. 2015, voce cit., n. 30; 28 Ciò vale, ovviamente, anche per il giudizio di legittimità, nel-
gennaio 2014, n. 1761, id., Rep. 2014, voce Cassazione civile, l'ambito del quale quell'auspicio si è tradotto, con riferimento
n. 251), ovvero, in caso negativo, provvedere direttamente alla ai provvedimenti del giudice, nel decreto del 14 settembre 2016
determinazione del dovuto (cfr. Cass. 28 dicembre 1998, n. del primo presidente della Cassazione, intitolato La motivazione
12856, id., Rep. 1998, voce Spese giudiziali civili, n. 49). dei provvedimenti civili: in particolare, la motivazione sintetica
Nel caso in cui, nei gradi di merito, non sia stata prodotta la (Foro it., 2016, V, 346 ss.) e, con riferimento agli atti di parte,
nota spese, il giudice può pronunciare la condanna a carico del nel protocollo di intesa del 17 dicembre 2015 tra il primo presi-
soccombente anche d'ufficio, atteso che il regolamento delle dente della corte e il presidente del Cnf (ibid., 40 ss.), nel quale
spese di lite è consequenziale ed accessorio rispetto alla defini- sono state concordate le regole redazionali dei motivi di ricorso
zione del giudizio, ma non è onerato, in tal caso, del- in materia civile e tributaria, con l'espressa avvertenza che il
l'indicazione specifica delle singole voci prese in considerazio- mancato rispetto dei limiti dimensionali indicati può incidere
ne: v. Cass. 27 gennaio 2017, n. 2066, id., Le banche dati, ar- sulla liquidazione delle spese del giudizio, ma «non comporta
chivio Cassazione civile; 28 febbraio 2012, n. 3023, id., Rep. l'inammissibilità o l'improcedibilità del ricorso (. . .), salvo che
2012, voce cit., n. 30; 13 maggio 2011, n. 10663, id., 2012, I, ciò non sia espressamente previsto dalla legge» (sulla sinteticità
1879; 3 ottobre 2005, n. 19269, id., 2006, I, 1474, con nota di degli atti nel giudizio di cassazione, v. Il ricorso per cassazione
G. SCARSELLI, La liquidazione delle spese processuali civili. tra sinteticità e completezza a cura di C. CONSOLO, con contri-
buti di R. FRASCA, Intorno al protocollo fra Corte di cassazione
(3) In senso sostanzialmente conforme, v. Cass. 27 giugno e Cnf sui ricorsi civili; C. CONSOLO, Il protocollo redazionale
2017, n. 16059, Foro it., Le banche dati, archivio Cassazione Cnf-Cassazione: glosse a un caso di scuola di soft law (. . . a ri-
civile; 27 ottobre 2016, n. 21750, id., Rep. 2016, voce Cassa- schio di essere riponderato quale hard black letter rule), e I.
zione civile, n. 168; 22 febbraio 2016, n. 3385, id., 2016, I, PAGNI, Chiarezza e sinteticità negli atti giudiziali: il protocollo
2112, con nota di F.S. DAMIANI, Usi e abusi del principio di au- d'intesa tra Cassazione e Cnf, in Giur. it., 2016, 2768 ss.).
IL FORO ITALIANO — 2018.
577 PARTE PRIMA 578

In effetti, l'unica ipotesi prevista dalla legge in cui la sinteti- in questo caso, l'inammissibilità non è derivata dalla mancata
cità parrebbe richiesta a pena di inammissibilità è quella regola- comprensione dei fatti di causa narrati dal ricorrente (ché, anzi,
ta dall'art. 366, 1° comma, n. 3, c.p.c., in forza del quale il ri- si capivano più che bene), bensì dalla circostanza che solo alcu-
corso per cassazione deve contenere l'esposizione sommaria dei ni di essi erano rilevanti ai fini della decisione dei motivi di ri-
fatti di causa: qui, la sommarietà dell'esposizione evoca senz’al- corso e che la corte ha dovuto selezionarli.
tro il concetto di sinteticità, anche se l'inammissibilità sembra
per lo più ricollegabile al caso in cui un'illustrazione troppo III. - In conclusione, si può affermare che un passo significa-
stringata delle vicende di causa finisca col renderle poco intelli- tivo nella direzione della sinteticità degli atti di parte nel giudi-
gibili per la corte. D'altra parte, anche una descrizione partico- zio di legittimità forse andrebbe fatto innanzitutto dalla Cassa-
lareggiata dei fatti di causa — sempre che non sia caotica — zione, attraverso l'abbandono degli eccessi legati all'applica-

a
appare ugualmente coerente con lo scopo dell'art. 366, 1° com- zione del principio di autosufficienza, considerato altresì che es-
ma, n. 3, c.p.c., che è quello di «agevolare la comprensione del- so non trova un preciso fondamento positivo e che il regime re-

to
l'oggetto della pretesa e del tenore della sentenza impugnata, in lativo agli atti e ai documenti su cui si fonda il ricorso appare

en
immediato coordinamento con i motivi di censura» (così Cass. già regolato in maniera sufficientemente rigorosa dall'onere di
27 ottobre 2016, n. 21750, Foro it., Rep. 2016, voce cit., n. 168; «localizzazione» previsto, a pena di inammissibilità, dall'art.

am
conf. Cass. 24 luglio 2013, n. 18020, id., Rep. 2013, voce cit., n. 366, 1° comma, n. 6, c.p.c. e dall'onere di deposito previsto, a
124; sez. un. 17 luglio 2009, n. 16628, id., Rep. 2010, voce cit., pena di improcedibilità, dall'art. 369, 2° comma, n. 4, c.p.c.

on
n. 142), sicché sanzionare un ricorso solo perché contiene un'e- Per il resto, le parti dovrebbero semplicemente sforzarsi di
sposizione dei fatti semplicemente sovrabbondante sarebbe esporre solo le vicende di causa essenziali e di evitare ripeti-

O
M abb
senz’altro una forzatura. zioni e ridondanze nella trattazione dei motivi di impugnazio-

M
In ogni caso, è innegabile che, nel giudizio di legittimità, uno ne, essendo comunque da escludere che siano costrette a rispet-
dei maggiori ostacoli alla sinteticità degli atti di parte è il princi- tare limiti predefiniti di spazio e, soprattutto, che il mancato ri-

SI
IO in
pio di autosufficienza, che non ha alcunché a che vedere con l'e- spetto di quei limiti possa incidere sulla validità dell'impugna-

AS
sposizione dei fatti, ma riguarda esclusivamente l'ammissibilità zione. Le dimensioni di un atto di impugnazione variano infatti
so
dei motivi di impugnazione. Tale principio, del quale la corte fa a seconda dei casi e non possono che dipendere, in linea di
largo uso e talvolta abuso (in proposito, cfr. il mio Usi e abusi del principio, dall'ampiezza della motivazione del provvedimento
es

principio di autosufficienza del ricorso per cassazione, id., 2016, gravato, la quale, a sua volta, dipende dalla complessità e dal
I, 2127), esige, a seconda dei casi e a pena di inammissibilità, la numero delle domande e delle questioni sottoposte al giudice;
nc

riproduzione nel ricorso di stralci o di testi integrali degli atti e di conseguenza, non sembra possibile imporre alle parti di con-
D

dei documenti su cui si fondano i motivi di cassazione. E poiché tenere le loro doglianze in un determinato numero di pagine
co

la giurisprudenza in materia di autosufficienza del ricorso è senza rischiare, nel contempo, di comprimere anche il loro di-
tutt’altro che univoca, gli avvocati tendono a tutelarsi e a redigere ritto di impugnare.
LA
IO olo

ricorsi sesquipedali, preferendo abundare, quam deficere e ri-


schiare di incorrere nella sanzione dell'inammissibilità per aver F.S. DAMIANI
C
c

tralasciato parti essenziali di atti e documenti.


O sci
LO

II. - Il fenomeno appena descritto sembra trovare conferma


Fa

nelle pronunce in rassegna, dalle quali si ricava che il principio


di autosufficienza, da un lato, spinge spesso gli avvocati a ripor-
R

tare in ricorso più del necessario e, dall'altro, porta la corte a ————————


valutare le dimensioni del ricorso in maniera alquanto differen-
te, a seconda dei casi.
In particolare, Cass. 26561/17 ha deciso un ricorso di 125 pa-
gine, delle quali meno di cinque dedicate all'illustrazione dei cin-
que motivi: nella circostanza, la corte non ha specificato il conte-
nuto delle restanti pagine, ma ha rilevato che quelle dedicate alla
CORTE DI CASSAZIONE; sezione II civile; sentenza 17
trattazione delle doglianze si limitavano a riportare o richiamare
le norme asseritamente violate e a riassumere orientamenti giuri- ottobre 2017, n. 24470; Pres. MIGLIUCCI, Est. SABATO,
sprudenziali, sicché ha dichiarato il ricorso inammissibile perché P.M. MISTRI (concl. diff.); Soc. Burgo Group (Avv. F.S. e
irrispettoso dell'onere di specificità dei motivi. In tal caso, quindi, S. CATALDI) c. Soc. coop. Consorzio cooperative Marsica
la non trascurabile lunghezza del ricorso è stata richiamata uni- sviluppo agricolo Abruzzo (Avv. SIMONE), Soc. Rivaluta-
camente per enfatizzare l'esiguità dello spazio riservato alla illu- zione Trara (Avv. BROCCHI) e altri. Cassa App. L'Aquila
strazione dei motivi, essendo tuttavia evidente che il vizio del- 21 aprile 2012.
l'impugnazione attiene solo ed esclusivamente alla inadeguata e Ferrovie, tramvie e filovie — Servitù coattive — Passag-
insufficiente illustrazione di questi ultimi.
gio di ferrovie — Binari di raccordo con stabilimento
Quanto a Cass. 22991/17, non è dato sapere di quante pagine
industriale — Concessione ferroviaria — Necessità —
constasse il ricorso, ma c’è da scommettere che esso fosse
tutt’altro che breve, considerato che conteneva l'assemblaggio Esclusione (R.d. 9 maggio 1912 n. 1447, approvazione del
degli atti e dei verbali del giudizio di merito; nella circostanza, t.u. delle disposizioni di legge per le ferrovie concesse
però, la corte non solo non ha fatto caso alla lunghezza del ri- all'industria privata, le tramvie a trazione meccanica e gli
corso, ma lo ha anzi dichiarato ammissibile proprio perché quel- automobili, art. 5, 55).
l'assemblaggio le ha consentito un «controllo autosufficiente» Ferrovie, tramvie e filovie — Servitù coattive — Passag-
della fondatezza della censura. gio di ferrovie — Binari di raccordo con stabilimento
Infine, Cass. 18962/17 ha ricollegato la pronuncia di inam- industriale — Binari preesistenti sul fondo servente —
missibilità alla semplice prolissità del ricorso, e in particolare Utilizzabilità — Limiti (Cod. civ., art. 1034; y r.d. 9
della parte dedicata all'esposizione dei fatti della causa, ritenen- maggio 1912 n. 1447, art. 5, 55).
do che la narrazione di ogni singolo accadimento processuale, in
ben 51 pagine, «ha reso particolarmente ‘indaginosa’ l'indivi-
Il titolare di uno stabilimento commerciale o industriale può
duazione delle questioni da parte di questa corte, impropriamen- chiedere la costituzione di una servitù coattiva per l'attra-
te investita della ricerca e della selezione dei fatti (anche pro- versamento di fondi privati mediante binari di raccordo e
cessuali) rilevanti ai fini del decidere». La pronuncia appare al- allacciamento dello stabilimento alla ferrovia, quand'an-
quanto discutibile, atteso che il collegio, nella motivazione, non che non disponga di alcuna concessione ferroviaria. (1)
lamenta che la predetta narrazione sia stata anche disordinata o Il titolare di uno stabilimento commerciale o industriale può
poco chiara (il che avrebbe potuto comportare la violazione del- chiedere la costituzione di una servitù coattiva per l'attra-
l'art. 366, 1° comma, n. 3, c.p.c.), ma al contrario dà atto che versamento di fondi privati mediante binari di raccordo e
essa ha illustrato tutte le vicende dei gradi precedenti, in ordine allacciamento dello stabilimento alla ferrovia, quand'an-
cronologico, seppur in modo assai minuzioso; di conseguenza, che il passaggio debba avvenire lungo binari già esistenti
IL FORO ITALIANO — 2018.
579 GIURISPRUDENZA COSTITUZIONALE E CIVILE 580

sul fondo servente, purché il proprietario di quest'ultimo fondo successivamente da asservirsi, venendo poi meno il ti-
non prospetti la necessità o la possibilità di adibire dette tolo contrattuale, a quella di chi debba realizzarlo ex novo.
opere ad altri usi, la rilevanza dei quali va apprezzata dal 2. - Con il secondo motivo (violazione e falsa applicazione
giudice del merito con congrua motivazione. (2) degli art. 1033, 1034, 1035, 1037 e 1038 c.c., nonché con-
traddittoria motivazione) la ricorrente si duole che la corte
d'appello abbia ritenuto che, attraverso il rinvio ai menziona-
Fatti di causa. — 1. - Con atto di citazione notificato in ti articoli del codice in tema di servitù di acquedotto coattivo
data 12 ottobre 1994 la s.p.a. Cartiere Burgo, la Presider operato dalla disciplina anzidetta in tema di servitù ferrovia-
s.a.s. e la ECC International s.p.a. hanno convenuto innanzi ria, il diritto alla costituzione di servitù coattiva per raccordo
al Tribunale di Avezzano la soc. coop. a r.l. Consorzio coo- ferroviario sia subordinato al requisito che la tratta sia realiz-

a
perative della Marsica per lo sviluppo agricolo in Abruzzo, zata ex novo, non essendo invece tale requisito previsto.

to
in liquidazione coatta amministrativa, onde ottenere servitù 3. - I due motivi vanno esaminati congiuntamente, stante

en
coattiva di passaggio su una striscia di terreno lunga km 4,5 la stretta connessione. Essi sono fondati nei profili di cui in
e larga m 10, sulla tratta di via ferrata ivi realizzata, per l'e- appresso, ciò che determina l'assorbimento di altri profili di

am
sercizio di un raccordo — sempre di natura ferroviaria — seguito a menzionarsi.
dagli stabilimenti delle attrici alla stazione ferroviaria in 3.1. - Il presupposto fattuale della lite, pacifico in relazio-

on
Avezzano. Hanno esposto di avere esercitato dal 1987 in ne alla sentenza impugnata e alle posizioni delle parti, si
esclusiva il tratto ferroviario, avendolo anche manutenuto, identifica nella circostanza che il fondo oggetto della do-

O
M abb
sulla base di convenzione con il consorzio del 31 luglio manda di costituzione di servitù coattiva veda già ivi giacen-

M
1987, indi non rinnovata dai commissari liquidatori dello te un'opera — un tratto di strada ferrata — alla cui realizza-
stesso al fine di smobilizzarne la proprietà; in tal senso han-

SI
zione, di solito, tendono le istanze in sede giudiziaria di cui
IO in
no invocato la servitù coattiva ai sensi degli art. 5 e 55 t.u. agli art. 5 e 55 del t.u. di cui al r.d. n. 1447 del 1912; ciò in

AS
sulle ferrovie concesse all'industria privata di cui al r.d. 9 quanto l'opera era stata detenuta sul fondo altrui su base
so
maggio 1912 n. 1447, che equipara gli allacciamenti a una concessoria e convenzionale dalla ricorrente (oltre che da al-
ferrovia privata di seconda categoria con possibilità di acqui- tri), la quale, non essendo stata la convenzione rinnovata, si è
es

sto coattivo del passaggio su proprietà intersecanti secondo indotta a richiederne la costituzione in via coattiva giudizia-
le regole degli art. 1037 e 1038 c.c., in tema di acquedotto
nc

ria.
coattivo.
D

3.2. - In tale contesto, quanto all'esegesi delle norme ap-


co

2. - Sulla resistenza del consorzio e con l'intervento vo- plicabili, la corte locale, dopo avere anzitutto escluso che po-
U

lontario della s.r.l. Rivalutazione Trara nel frattempo divenu- tesse operare il rinvio che l'art. 55 t.u. di cui al r.d. n. 1447
LA
IO olo

ta proprietaria della tratta, il giudice onorario aggregato della del 1912 effettua alla precedente disposizione dell'art. 5 ai
sezione stralcio del tribunale con sentenza del 20 dicembre fini dell'invocazione di un acquisto coattivo, in quanto ad
C
c

2008 ha rigettato la domanda. avviso dei giudici abruzzesi l'equiparazione a tal fine di chi
O sci
LO

3. - La Corte d'appello dell'Aquila, adita su impugnazione intenda realizzare «binari di raccordo e . . . allacciamenti de-
della Burgo Group s.p.a. e della Presider s.a.s. poi s.r.l., nella stinati a servire stabilimenti commerciali e industriali, qualo-
Fa

contumacia della ECC International s.p.a., con sentenza de- ra debbano attraversare terreni di proprietà di terzi . . . alle
positata il 21 aprile 2012 ha rigettato il gravame con il favore ferrovie private di seconda categoria» (disciplinati dall'art.
R

delle spese per gli appellati consorzio e Rivalutazione Trara 55) a chi voglia invece costruire un tratto ferroviario vero e
s.r.l. proprio (art. 5, in tema di servitù coattiva) si riferirebbe solo
3.1. - Nell'esaminare le doglianze delle appellanti, la corte ai «concessionari di una ferrovia pubblica», «come chiarito
d'appello ha considerato: dal contesto ed anche dalla collocazione della disposizione»
— che l'art. 55 t.u. di cui al r.d. n. 1447 del 1912, relativo dell'art. 55 — ha, con ulteriore ratio decidendi, affermato
alle «disposizioni di legge per le ferrovie concesse all'indu- che comunque l'art. 5 stesso t.u. avrebbe come destinatario
stria privata, le tramvie a trazione meccanica e gli automobi- solo chi realizzi una strada ferrata ex novo, ciò che si evince-
li», che equipara i «binari di raccordo e gli allacciamenti de- rebbe dal rinvio operato dalla norma del t.u. a quelle codici-
stinati a servire stabilimenti commerciali e industriali, qualo- stiche in tema di acquedotto coattivo, ove l'art. 1034 c.c.
ra debbano attraversare terreni di proprietà di terzi [. . .] alle prevede che si debba costruire un proprio acquedotto e non si
ferrovie private di seconda categoria», ai fini dell'acquisto di possano «far defluire le acque negli acquedotti già esistenti».
servitù coattiva di passaggio, si applicherebbe solo ai con- 4. - Entrambe le affermazioni della corte aquilana, oggetto
cessionari di una ferrovia; di critica con i motivi di ricorso, non sono condivisibili.
— che l'art. 5 stesso r.d. avrebbe come destinatario chi 4.1. - In primo luogo, se è vero, come ritenuto nella sen-
realizzi una «strada ferrata» che abbia necessità di passare tenza impugnata, che l'art. 55 t.u. citato si colloca nel titolo
attraverso un fondo altrui e non consentirebbe di usufruire di III della parte prima, titolo dedicato ai «diritti e obblighi del
un impianto ferroviario altrui già realizzato; tanto si evince- concessionario», al capo I, «linee concorrenti e raccordi»,
rebbe dal rinvio operato dalla norma a quelle codicistiche in che detta la disciplina rivolta ai concessionari di linee ferro-
tema di acquedotto coattivo, ove l'art. 1034 c.c., prevede che viarie concorrenti, anche nei rapporti con la pubblica ammi-
si debba costruire un proprio acquedotto e non si possa «far nistrazione, è anche vero che agli art. 52, 53, 54 e 55 vengo-
defluire le acque negli acquedotti già esistenti». no regolate, da più punti di vista, e per evidenti analogie di
4. - Avverso tale sentenza la s.p.a. Burgo Group ha propo- disciplina, le figure degli «allacciamenti», «diramazioni» e
sto ricorso per cassazione sulla base di due motivi. Il Con- «raccordi», i quali ultimi sono destinati a porre in collega-
sorzio e la s.r.l. Rivalutazione Trara hanno resistito con con- mento la strada ferrata con tramvie e con «stabilimenti com-
troricorsi. La s.r.l. Presider e la s.p.a. ECC International non merciali ed industriali» (art. 54). Quanto a quest'ultimo caso,
hanno svolto difese. Il consorzio ha depositato memoria. l'art. 55, sotto la rubrica «norme per raccordi ed allaccia-
Ragioni della decisione. — 1. - Con un primo motivo di menti», prescrive che «i binari di raccordo e gli allacciamenti
ricorso (violazione e falsa applicazione degli art. 5 e 55 t.u. destinati a servire stabilimenti commerciali e industriali, qua-
di cui al r.d. 9 maggio 2012 n. 1447), la ricorrente censura la lora debbano attraversare terreni di proprietà di terzi; sono
sentenza impugnata per aver omesso di considerare — nel- equiparati alle ferrovie private di seconda categoria».
l'affermare che le norme in questione sarebbero applicabili 4.2. - Risulta, dunque, dalla lettura di quanto innanzi che
solo in sede di realizzazione di una ferrovia e solo in presen- la collocazione sistematica delle disposizioni degli art. 54 e
za di una concessione di esercizio ferroviario — che la ricor- 55 — che si giustifica per il fatto che le altre prescrizioni di
rente stessa è concessionaria dal 1987 e che deve essere dettaglio in essa contenute regolano i rapporti, per quanto in-
equiparata la condizione di chi abbia già realizzato preceden- teressa, tra i titolari di «stabilimenti commerciali ed indu-
temente un impianto su base convenzionale con il titolare del striali» e gli esercenti della ferrovia cui si chieda il collega-
IL FORO ITALIANO — 2018.
581 PARTE PRIMA 582

mento con raccordo o allacciamento, questi ultimi con posi- legittimità il connesso profilo fattuale, indicato nella senten-
zione di «concessionario» e in quanto tale assoggettati agli za impugnata, per cui l'attuale proprietaria intenderebbe di-
obblighi ivi contemplati — non impedisce che la specifica smettere il fondo, e non esercitare la ferrovia esistente, e
norma di rinvio prima considerata («i binari di raccordo e gli quindi relitta.
allacciamenti destinati a servire stabilimenti commerciali e 5.2. - Ciò posto, solo per completezza e incidentalmente
industriali, qualora debbano attraversare terreni di proprietà può richiamarsi — per evidente somiglianza di situazioni
di terzi, sono equiparati alle ferrovie private di seconda cate- giuridiche — che la giurisprudenza di questa corte ha tradi-
goria») non concerna i rapporti tra il beneficiario del raccor- zionalmente scisso, a determinati fini applicativi, la conside-
do o allacciamento e il concessionario, ma tra il beneficiario razione della natura della servitù dalla considerazione della
e i titolari di diritti su «terreni» da «attraversare» allo scopo natura dell'atto che la servitù ha costituito, ben potendo indi-

a
di realizzare il raccordo o allacciamento medesimo. viduarsi una natura coattiva in servitù costituite mediante at-

to
4.3. - Ne discende che, confondendo, quanto alla specifica to negoziale (cfr., in particolare, ai fini della rilevanza della

en
ipotesi del collegamento tra stabilimento commerciale o in- cessazione dell'utilitas, per la presunzione di una natura
dustriale e ferrovia mediante attraversamento di terreni di coattiva del passaggio consentito in via negoziale in presenza

am
terzi, la posizione dei tre soggetti coinvolti e in particolare di interclusione di fondo, ad es. Cass. n. 18770 del 23 set-
postulando erroneamente che in tale ipotesi dovesse essere tembre 2015, Foro it., Rep. 2016, voce Servitù, n. 12; n.

on
necessariamente l'esercente la ferrovia (luogo di arrivo del 2922 del 10 febbraio 2014, id., Rep. 2014, voce cit., nn. 14,
raccordo o allacciamento) e non già anche il titolare dello 17, e n. 5053 del 28 febbraio 2013, id., Rep. 2013, voce cit.,

O
M abb
stabilimento (luogo di partenza) a poter richiedere la servitù n. 23).

M
coattiva di attraversamento di terreni interposti, la corte loca- 5.3. - Venendo dunque al profilo da affrontarsi ex profes-

SI
le ha altresì operato una operazione interpretativa non con- so, ai fini della ricostruzione del campo di applicazione della
IO in
sentita, laddove ha in sostanza fatto prevalere ai fini della ri- disposizione dell'art. 5 t.u. cit. va considerato che il prece-

AS
costruzione del precetto considerazioni secondarie quali dente art. 4 detta disposizioni relative alle due categorie di
so

quelle basate sulla collocazione sistematica (peraltro frainte- ferrovie private, ricomprendendo nella prima categoria le
sa, come detto) rispetto a quelle, invece primarie, da operarsi ferrovie che corrono esclusivamente su terreni di chi le co-
es

sul tenore testuale della norma, a mente dell'art. 12, 1° struisce, mentre ricadono nella seconda «quelle che toccano
nc

comma, disp. prel. c.c., che prevede che, «Nell'applicare la in qualsivoglia modo le proprietà altrui, le pubbliche vie di
legge non si può ad essa attribuire altro senso che quello fat- comunicazione, i corsi d'acqua pubblici, gli abitati ed ogni
D
co

to palese dal significato proprio delle parole secondo la con- altro sito od opera pubblica»; per queste ultime soltanto —
U

nessione di esse, e dalla intenzione del legislatore». Così cui come detto ex art. 55 t.u. è equiparata la posizione di
LA
IO olo

operando, la sentenza impugnata ha realizzato una falsa ap- esercente uno stabilimento che necessiti di un raccordo o di
plicazione dell'art. 55 cit., come lamentata nell'ambito del un allacciamento a ferrovia — la disciplina legale pone re-
C
c

primo motivo, per il tramite della violazione dell'art. 12 disp. quisiti, anche di costruzione, più stringenti, stante la rilevan-
O sci
LO

prel. c.c., posto che — utilizzando, peraltro in maniera ma- za per «la sicurezza delle persone e delle cose e la pubblica
laccorta, l'argomento della collocazione della norma (sedes igiene». In tale contesto si inserisce la successiva disposizio-
Fa

materiae) — ha proceduto a un'interpretazione sistematica di ne dell'art. 5 che, sotto la rubrica «servitù coattive di passag-
una norma, consentita quando essa non avvenga contro il da- gio», inserisce disposizioni tratte dalla l. 20 marzo 1865 n.
R

to letterale e quello logico, fuori da tale caso. 2248, all. F), secondo le quali tra l'altro «Le proprietà priva-
5. - Acclarato, dunque, che non sussiste l'ostacolo ipotiz- te, che debbono intersecarsi con le ferrovie private della se-
zato dalla corte territoriale all'operatività dell'equiparazione, conda categoria, sono soggette alla servitù del passaggio
effettuata dall'art. 55 cit., tra i binari destinati a collegare coattivo, e coloro che costruiscono le dette strade ferrate
stabilimenti commerciali o industriali a strade ferrate e fer- debbono adempiere agli obblighi tutti dalla legge imposti per
rovie private di seconda categoria, va esaminato l'altro ar- l'acquisto della servitù coattiva di acquedotto».
gomento mediante il quale i giudici abruzzesi hanno negato 5.4. - Proprio sul riferimento, operato dalla disposizione
l'applicabilità alla fattispecie dell'art. 5 medesimo t.u., detta- dell'art. 5, agli «obblighi [. . .] dalla legge imposti per l'ac-
to appunto a favore delle ferrovie private della seconda cate- quisto della servitù coattiva di acquedotto» la sentenza im-
goria, e costituito dalla presunta volontà del legislatore di pugnata ha costruito una presunta applicabilità della discipli-
considerare come destinatario dello stesso art. 5, abilitativo na «soltanto ove venga soddisfatta la condizione» della «rea-
alla costituzione di servitù coattiva, solo chi realizzi ex novo lizzazione di una nuova strada ferrata», atteso che «la pro-
un tratto di strada ferrata che abbia necessità di passare attra- prietaria [. . .] non intende consentire il passaggio dei convo-
verso un fondo altrui, e non chi voglia usufruire di un im- gli altrui». Tale «condizione» la corte abruzzese ha ricavato
pianto ferroviario già realizzato sul fondo altrui. intendendo il rinvio operato dalla norma a quelle codicistiche
5.1. - Al riguardo, può premettersi che — alla luce di in tema di acquedotto coattivo comprensivo del richiamo
quanto si dirà in via generale in prosieguo — questa corte dell'art. 1034 c.c., che prevede che il richiedente servitù
può esimersi dal considerare le peculiarità fattuali della vi- coattiva debba costruire un proprio acquedotto e non possa
cenda di specie, pacifiche in causa, per le quali il tratto di «far defluire le acque negli acquedotti già esistenti».
strada ferrata esistente non è destinato, né lo è stato in passa- 5.5. - In proposito, può ritenersi esentata anzitutto questa
to, all'uso proprio del proprietario del fondo su cui esso gia- corte dallo svolgere considerazioni, altrimenti necessarie,
ce, essendo stato invece funzionale alla fruizione da parte circa la natura fissa o mobile del rinvio effettuato dall'art. 5
dello stabilimento della ricorrente e di altri soggetti esercenti agli «obblighi [. . .] dalla legge imposti per l'acquisto della
(almeno all'epoca di avvio della lite) l'industria o il com- servitù coattiva di acquedotto»; tale problema, non esamina-
mercio, alcuni dei quali parti in causa. Invero, la questione to dalla corte aquilana pur essendo, all'epoca di entrata in
generale sottoposta all'attenzione di questa corte, mediante vigore del t.u. cit., il riferimento evidentemente operato —
in particolare il secondo motivo (oltre che attraverso alcuni tra l'altro — al codice civile del 1865, può essere trascurato
profili del primo), può prescindere dal legame logico- ai fini che interessano in quanto le disposizioni dei primi due
giuridico con tale presupposto fattuale (oggetto di specifica commi dell'art. 1034 c.c. del 1942 sono sostanzialmente una
considerazione nel primo motivo, con questioni ché dunque riscrittura, seppur non testuale (in particolare, con la sostitu-
si debbono considerare assorbite), potendo esaminarsi il por- zione della dizione «canale» con quella più ampia di «acque-
tato dell'art. 5 t.u. cit., come del resto operato dalla corte dotto»), di quelle previgenti dell'art. 599 c.c. del 1865.
d'appello, restando irrilevante considerare se il tratto di stra- 5.6. - In secondo luogo, se è vero che la lettura dei due
da ferrata sia stato realizzato per un precedente utilizzo del- commi anzidetti conferma che il proprietario del fondo sog-
l'attuale richiedente l'attraversamento coattivo. Parimenti getto alla servitù di acquedotto, ha una mera facoltà di con-
non costituisce oggetto di disamina da parte del giudice di sentire il passaggio nei propri acquedotti già esistenti, ove
IL FORO ITALIANO — 2018.
583 GIURISPRUDENZA COSTITUZIONALE E CIVILE 584

voglia impedire la costruzione di una nuova adduzione, che fondo servente, anche quando lo domandi l'avente diritto sul
resta il diritto che in via primaria il richiedente la servitù di fondo dominante e non sussistano l'aggravio o il conflitto di
acquedotto deve indirizzarsi a ottenere (cfr., per l'inapplica- uso che la norma tende ad evitare, in particolare ove il pro-
bilità del divieto di deflusso di acque in opere altrui alla di- prietario del fondo servente non prospetti necessità o possibi-
versa servitù di scarico coattivo di bonifica ai sensi dell'art. lità di adibire dette opere per il corso di altre acque, necessità
1045 c.c., Cass. n. 1258 del 10 aprile 1976, id., 1976, voce o possibilità da apprezzarsi da parte del giudice del merito
cit., n. 22), non corrisponde affatto a una corretta esegesi del- con congrua motivazione».
la norma postulare, alla luce della sua ratio, il divieto assolu-
————————
to per il richiedente la servitù di rivolgere il suo petitum
all'utilizzo di opere preesistenti, senza considerare in alcun

a
(1-2) I. - La sentenza merita segnalazione in quanto costitui-
periodo lo stato e l'utilizzo di dette opere. Se, infatti, come sce uno dei rarissimi precedenti editi sulle servitù previste dal

to
attestato dalla tradizione, la ratio della norma è quella di evi- r.d. 9 maggio 1912 n. 1447, approvazione del t.u. delle disposi-
tare aggravi all'uso del proprio acquedotto da parte del pro-

en
zioni di legge per le ferrovie concesse all'industria privata, le
prietario del fondo servente, è del tutto conforme a detta ra- tramvie a trazione meccanica e gli automobili.

am
tio interpretare la norma — come operato dalla giurispruden- L'art. 5 t.u. prevede che «le proprietà private, che debbono
za di questa corte, senza che ne abbia tenuto conto la corte di intersecarsi con le ferrovie private della seconda categoria, sono
merito — nel senso che, ai fini dell'operatività del divieto di

on
soggette alla servitù del passaggio coattivo, e coloro che co-
deflusso di acque in opere preesistenti, debba essere allegata, struiscono le dette strade ferrate debbono adempiere agli obbli-

O
M abb
con onere a carico del proprietario del fondo servente, la ne- ghi tutti dalla legge imposti per l'acquisto della servitù coattiva

M
cessità o la possibilità di un proprio utilizzo ai fini del de- di acquedotto». Il successivo art. 55 estende l'ambito di operati-
flusso di acque. In tal senso, Cass. n. 82 del 13 gennaio vità della norma, e quindi della servitù, ai «binari di raccordo e

SI
1951, id., Rep. 1951, voce cit., n. 34, ha chiarito che non vìo-
IO in [a]gli allacciamenti destinati a servire stabilimenti commerciali

AS
la l'art. 1034 c.c., prima parte, la sentenza che riconosca una e industriali», i quali «qualora debbano attraversare terreni di
so
servitù coattiva di acquedotto attraverso una condotta già proprietà di terzi, sono equiparati alle ferrovie private di secon-
esistente sul fondo, e già destinata alla stessa funzione, senza da categoria».
es

che il proprietario del fondo servente avesse mai prospettato


necessità o possibilità di adibirla per il corso di altre acque. II. - Data tale disciplina, nel caso deciso da Cass. 24470/17,
nc

Analogamente, la letteratura giuridica offre richiami di pre- in epigrafe, si discute se la costituzione della servitù coattiva
D

prevista dall'art. 55, quando destinata a gravare su fondi privati


co

cedenti che affermano essere consentito che il titolare della


U

servitù di acquedotto chieda l'uso di opere idriche in abban- per consentire il passaggio di binari di raccordo e allacciamenti,
LA

possa essere chiesta solo da concessionari di ferrovie o anche da


IO olo

dono (canali abbandonati, fossi morti, pozzi vuoti), eseguen-


do a sue spese quanto occorra per detto utilizzo. titolari di stabilimenti commerciali e industriali che non godano
di concessione. I giudici di merito optano per la prima soluzio-
C
c

5.7. - In conclusione, i due motivi di ricorso sono fondati ne, muovendo dalla collocazione sistematica dell'art. 55 tra i
O sci

anche quanto ai profili ora trattati, posto che la sentenza del-


LO

«diritti ed obblighi del concessionario» (parte I, titolo III, del


la corte d'appello è incorsa in violazione di legge nella parte t.u.). La Cassazione giunge a soluzioni opposte, valorizzando il
Fa

in cui ha erroneamente affermato che l'art. 5 t.u. citato con- tenore letterale dell'articolo, e sottolineando come l'argomento
senta — in virtù del richiamo all'art. 1034 c.c. che prevede sistematico non sia decisivo. Gli art. 54 e 55, si dice, regolano sì
R

che il richiedente servitù coattiva di acquedotto debba co- sotto vari profili i rapporti tra i titolari degli stabilimenti e i
struire proprie opere e non si possano «far defluire le acque concessionari delle ferrovie. Ciò non toglie che, laddove le
negli acquedotti già esistenti» — l'acquisto di servitù coatti- norme si riferiscano ai soli rapporti tra i titolari degli stabili-
va di attraversamento a fini ferroviari solo a chi intenda rea- menti e i terzi privati (come appunto nel caso di costituzione
lizzare una «strada ferrata» e non a chi voglia usufruire di un della servitù coattiva) il richiamo alla concessione sia fuori luo-
impianto ferroviario altrui già realizzato. go.
6. - Restano assorbite le altre censure, in particolare per Sulle servitù coattive di passaggio di ferrovie, cfr., in dottri-
vizi di motivazione, contenute nei motivi di ricorso. na, G. GROSSO-G. DEIANA, Le servitù prediali, Torino, 1963, I,
589 (cenni, con dubbi sulla loro qualificazione dei termini di
7. - La sentenza impugnata va dunque cassata, con rinvio servitù), e G. BRANCA, Servitù prediali, Bologna-Roma, 1987,
alla Corte d'appello dell'Aquila in diversa composizione, la 264 (per il quale «qui manca il fondo dominante e perciò non si
quale, sulla base delle già operate allegazioni delle parti e del tratta di servitù, ma di soggezione dei terreni alle esigenze pri-
materiale probatorio acquisito, procederà a riesame attenen- vate»; va però considerato che Branca si occupa della fattispecie
dosi ai seguenti principî di diritto: prevista dall'art. 5 del t.u., mentre non fa menzione di quella
«l'art. 55 t.u. di cui al r.d. 9 maggio 1912 n. 1447, disci- prevista dall'art. 55 della quale si occupa la Suprema corte); in
plinando l'ipotesi del collegamento tra stabilimento com- giurisprudenza, Cass. 20 ottobre 1960, n. 2905, Foro it., 1961, I,
merciale o industriale e ferrovia mediante attraversamento di 276 (sul carattere di servitù continua).
terreni di terzi, legittima in base al suo tenore testuale — e a III. - L'art. 5 r.d. 9 maggio 1912 n. 1447 rinvia, per la men-
prescindere da ogni considerazione circa la collocazione del- zionata servitù ferroviaria, agli «obblighi (. . .) dalla legge impo-
la norma, rilevante, a fini interpretativi ex art. 12, 1° comma, sti per l'acquisto della servitù coattiva di acquedotto». Per i giu-
disp. prel. c.c. solo quando non sussista contrasto con il dato dici di merito assume rilievo l'art. 1034 c.c., il quale, al 1°
letterale e quello logico — il titolare dello stabilimento ne- comma, prevede che il proprietario del fondo dominante «deve
cessitante di un binario di raccordo o di un allacciamento, costruire il necessario acquedotto ma non può far defluire le ac-
mediante parificazione di questo a una ferrovia privata di se- que negli acquedotti già esistenti e destinati al corso di altre ac-
conda categoria, a richiedere la costituzione di servitù coatti- que». Portando la regola sul piano della servitù ferroviaria, ciò
va ex art. 5 medesimo t.u., ove sia necessario attraversamen- comporterebbe l'impossibilità per il titolare della servitù ferro-
to di terreni di terzi interposti rispetto alla strada ferrata»; viaria di godere di binari già esistenti sul fondo servente.
La Cassazione, di contrario avviso, reputa che l'art. 1034 c.c.
«l'art. 1034 c.c. del 1942 — che, anche in quanto sostan- non possa essere interpretato nel senso di un divieto assoluto di
zialmente riproduttivo delle disposizioni dell'art. 599 c.c. del utilizzare gli acquedotti già esistenti sul fondo servente. Il divie-
1865, trova applicazione ai fini della disciplina della costitu- to opererà solo quando «il proprietario del fondo servente (. . .)
zione della servitù coattiva di attraversamento di fondi da prospetti necessità o possibilità di adibire dette opere per il cor-
parte di ferrovie private di seconda categoria giusta il rinvio so di altre acque, necessità o possibilità da apprezzarsi da parte
operato dall'art. 5 t.u. di cui al r.d. n. 1447 del 1912 — con- del giudice del merito con congrua motivazione» (conformi, in
sente, tenuto conto della ratio della norma di evitare usi in dottrina, R. ALBANO, Delle servitù prediali, in G. PESCATORE-R.
aggravio o in conflitto di opere preesistenti — la costituzione ALBANO-F. GRECO, Della proprietà, Torino, 1958, III, t. 2, 350
di servitù coattiva di acquedotto mediante opere già esistenti s., per il quale l'acquedotto può essere utilizzato quando «ab-
sul fondo servente, oltre che quando lo offra il titolare del bandonato dal precedente utente», ma non se funziona anche so-
IL FORO ITALIANO — 2018.
585 PARTE PRIMA 586

lo temporaneamente, per pochi giorni o per poche ore al giorno; un soggetto informatore ad un soggetto informato, cosicché
G. TAMBURRINO, Le servitù, Torino, 1968, 480, il quale perché non ogni tipologia di dato conoscitivo sarebbe sussumibile
operi il divieto richiede che l'acquedotto sia «in attività»; G. nella nozione di informazione, ma solo il materiale conosci-
BRANCA, Servitù prediali, cit., 107; V. RIZZI-L. RIZZI, Servitù tivo che abbia formato oggetto di una trasmissione tra sog-
prediali, Bologna, 1987, V, 22; R. TRIOLA, Le servitù. Art. getti diversi. Al riguardo, nel motivo di ricorso si critica
1027-1099, Milano, 2008, 122; in giurisprudenza, Cass. 13 gen- l'enfasi data dalla corte territoriale alla diversità di tenore
naio 1951, n. 82, Foro it., Rep. 1951, voce Servitù, n. 34, per la letterale tra il testo dell'art. 2, 1° comma, l. 157/91 (ove si
quale non vìola l'art. 1034 (prima parte) la sentenza che ricono- vieta l'acquisto o la vendita di valori mobiliari «qualora si
sca una servitù coattiva di acquedotto, attraverso una condotta posseggano informazioni riservate ottenute in virtù della
già esistente sul fondo e già destinata alla stessa funzione, senza
. . .») ed il testo dell'art. 187 bis, 1° comma, t.u.f. (ove il de-

a
che il proprietario del fondo servente avesse mai prospettato ne-
cessità o possibilità di adibirla per il corso di altre acque»). Ne stinatario dei divieti di condotta previsti da tale disposizione

to
segue, portando tale interpretazione sul piano della servitù fer- viene individuato in «chiunque, essendo in possesso di in-
formazioni privilegiate in ragione della sua qualità di . . .»). I

en
roviaria, che il titolare della servitù potrà utilizzare i binari già
esistenti sul fondo servente, purché il proprietario di questo non ricorrenti sottolineano che, anche dopo che dal testo delle

am
alleghi e provi le menzionate necessità e possibilità di un loro norme regolatrici della materia è stato rimosso l'aggettivo
diverso utilizzo. «ottenute», egualmente, ai fini della configurabilità della no-
zione di «informazione» rilevante ex art. 187 bis, 1° comma,

on
t.u.f., continuerebbe ad essere necessario un trasferimento di

O
M abb
conoscenza da uno ad altro soggetto.

M
In secondo luogo si afferma che la locuzione «in ragione
————————

SI
della sua qualità di …» , contenuta nel testo dell'art. 187 bis
IO in t.u.f., postulerebbe che la condotta sanzionata sia quella di

AS
colui (insider) che sfrutti un'informazione acquisita nel-
so
l'ambito (ed a causa) di un rapporto fiduciario in essere con
l'emittente.
es

CORTE DI CASSAZIONE; sezione II civile; sentenza 16


ottobre 2017, n. 24310; Pres. PETITTI, Est. COSENTINO, In terzo luogo, si contesta l'affermazione della sentenza
nc

P.M. IACOVIELLO (concl. conf.); Soc. Cremofin e altri gravata secondo cui il ‘considerando’ 30° della direttiva
2003/6/Cee («Poiché l'acquisizione o la cessione di strumen-
D

(Avv. Fr. e Fa. CARBONETTI) c. Consob (Avv. BIAGIANTI,


co

PROVIDENTI, ERMETES, VALENTE). Conferma App. Bolo- ti finanziari implica necessariamente una decisione prelimi-
U

gna 29 ottobre 2013. nare di acquisire o di cedere da parte della persona che pro-
LA
IO olo

cede ad una di queste operazioni, non si dovrebbe considera-


Intermediazione e consulenza finanziaria — Abuso di in- re che il fatto di effettuare questo acquisto o cessione costi-
C

formazioni privilegiate — Insider di sé stesso (Direttiva


c

tuisca di per sé un'utilizzazione di un'informazione privile-


O sci

28 gennaio 2003 n. 2003/6/Ce del parlamento europeo e


LO

giata») si applicherebbe alle Opa con finalità di scalata, ma


del consiglio, relativa all'abuso di informazioni privilegia- non alle Opa che, come quella che ha dato origine alla vi-
Fa

te e alla manipolazione del mercato (abusi di mercato); y cenda per cui è causa, abbiano finalità di delisting (vale a di-
d.leg. 24 febbraio 1998 n. 58, t.u. delle disposizioni in ma- re le Opa in cui il socio di maggioranza tende ad acquistare
teria di intermediazione finanziaria, ai sensi degli art. 8 e
R

tutte le azioni della società per poi cancellare la stessa dal li-
21 l. 6 febbraio 1996 n. 52, art. 181, 187 bis). stino di borsa).
Intermediazione e consulenza finanziaria — Abuso di in- Da ultimo, i ricorrenti sollecitano questa corte a sollevare
formazioni privilegiate — Società quotata — Rastrel- davanti alla Corte di giustizia dell'Unione europea la que-
lamento di azioni — Opa finalizzata al delisting (Diret- stione pregiudiziale relativa alla possibilità di interpretare gli
tiva 28 gennaio 2003 n. 2003/6/Ce del parlamento europeo art. 1 e 2 della direttiva 2003/6/Cee, anche alla luce del ‘con-
e del consiglio; y d.leg. 24 febbraio 1998 n. 58, art. 187 siderando’ 30°, nel senso che essi escludano l'abuso di in-
bis). formazione privilegiata per il solo fatto di acquisto di azioni
Posto che, ai fini dell'abuso di informazioni privilegiate, il dell'emittente effettuato precedentemente al lancio di un'O-
termine «informazione» va inteso quale «conoscenza», in- pa finalizzata al delisting.
dipendentemente dal fatto che essa sia stata o no trasmes- Il motivo non può trovare accoglimento, né ricorrono le
sa da altri all'agente, è legittima la sanzione amministra- condizioni per disporre il richiesto rinvio pregiudiziale alla
tiva inflitta al c.d. insider di sé stesso. (1) Corte di giustizia dell'Unione europea.
Può integrare gli estremi dell'utilizzazione abusiva di infor- La prima argomentazione dei ricorrenti non è condivisibi-
mazioni privilegiate il rastrellamento, da parte dell'insi- le. Nel contesto dell'art. 187 bis t.u.f. la parola «informazio-
der, di azioni di una società quotata, prodromico al lancio, ne» non è accompagnata da alcun riferimento alla relativa
ad opera dello stesso, di un'Opa finalizzata al delisting provenienza e viene usata in senso meramente oggettivo e
della società. (2) statico, come sinonimo di «conoscenza» o «notizia» oggetto
di possesso. La circolazione che l'informazione possa avere
avuto prima di entrare nel possesso dell'agente non trova al-
Ragioni della decisione. — (Omissis). 5. - Con il quinto cuna eco semantica (quale poteva essere, nel testo dell'art. 2,
motivo si denuncia il vizio di violazione e falsa applicazione 1° comma, l. 157/91, l'aggettivo «ottenute») né nel testo del-
dell'art. 187 t.u.f. e della direttiva 2003/06/Ce in cui la corte l'art. 187 bis t.u.f., né nel testo dell'art. 1, n. 1, della direttiva
distrettuale sarebbe incorsa ritenendo sussistente, nella spe- 2003/6/Ce (che così definisce la nozione di «informazione
cie, il collegamento causale tra il possesso dell'informazione privilegiata»: «un'informazione che ha un carattere preciso,
privilegiata e lo status di insider; i ricorrenti argomentano che non è stata resa pubblica e che concerne, direttamente o
che, essendo gli incolpati gli stessi ideatori del progetto di indirettamente, uno o più emittenti di strumenti finanziari o
Opa sulle azioni Cremonini s.p.a., l'informazione privilegia- uno o più strumenti finanziari, che, se resa pubblica, potreb-
ta dell'esistenza di tale progetto era in loro possesso non in be influire in modo sensibile sui prezzi di tali strumenti fi-
ragione dei ruoli da loro svolti nella stessa Cremonini s.p.a. e nanziari ovvero sui prezzi di strumenti finanziari derivati
nella Cremofin s.r.l., ma semplicemente perché tale progetto connessi»); può aggiungersi che nemmeno nella direttiva
era stato da loro ideato. Il motivo di ricorso pone, in sostan- 2003/124/Ce, recante modalità di esecuzione della direttiva
za, la questione del c.d. insider di sé stesso, sviluppando le 2003/6/Ce per quanto riguarda, tra l'altro, la definizione del-
argomentazioni che di seguito si sintetizzano. le informazioni privilegiate, può rinvenirsi un qualche rife-
In primo luogo si argomenta che il termine «informazio- rimento che induca a ritenere che la nozione di «informazio-
ne» postulerebbe il trasferimento di materiale conoscitivo da ne» rilevante ai fini della disciplina europea degli abusi di
IL FORO ITALIANO — 2018.
587 GIURISPRUDENZA COSTITUZIONALE E CIVILE 588

mercato postuli la trasmissione di materiale conoscitivo da censura la sentenza gravata per avere distinto, senza fonda-
uno ad altro soggetto. mento normativo, l'Opa finalizzata alla scalata dall'Opa fi-
In definitiva, va quindi affermato che nel testo dell'art. nalizzata al delisting.
187 bis t.u.f. l'espressione «informazione» va intesa quale Al riguardo va in primo luogo evidenziato che l'assunto
«conoscenza», indipendentemente dal fatto che tale cono- dei ricorrenti secondo cui le condotte loro ascritte sarebbero
scenza sia stata o meno trasmessa da altri all'agente. da giudicare legittime alla luce del ‘considerando’ 30 della
Nemmeno appare persuasiva la seconda argomentazione direttiva 2003/6/Ce non trova riscontro nel tenore letterale
sviluppata dai ricorrenti, relativa all'assenza, nell'ipotesi del- di tale ‘considerando’, giacché esso, quando afferma che il
l'«insider di sé stesso», di un nesso causale tra il possesso fatto di effettuare acquisti o cessioni non può essere consi-
dell'informazione e la qualità di insider. Essa si risolve, in- derato una utilizzazione dell'informazione privilegiata rela-

a
fatti, in un corollario del postulato che la nozione di infor- tiva alla decisione dell'agente (necessariamente anteceden-

to
mazione si identifichi in quella di conoscenza trasferita da un te) di effettuare tali operazioni, postula l'identità tra le ope-

en
soggetto ad un altro; risulta infatti coerente con tale postulato razioni oggetto della previa decisione e le operazioni suc-
affermare che i ricorrenti — che non hanno ricevuto da nes- cessivamente poste in essere dall'operatore in esecuzione

am
suno l'informazione sul progetto di Opa, essendo essi stessi della stessa. Nella specie, quindi, il disposto del ‘conside-
gli ideatori di tale progetto — non sarebbero in possesso del- rando’ 30 imporrebbe di non considerare utilizzazione del-

on
l'informazione relativa all'esistenza di tale progetto in ragio- l'informazione privilegiata l'effettuazione degli acquisti
ne delle loro partecipazioni o cariche societarie (bensì in ra- conseguenti al lancio dell'Opa (ossia, appunto, gli acquisti

O
M abb
gione della loro qualità, appunto, di ideatori del progetto costituenti oggetto della decisione — previamente assunta e

M
stesso). costituente oggetto di informazione privilegiata — di dare

SI
Se, però, si respinga il postulato — come il collegio, per le corso ad un'Opa), ma non offre alcuna indicazione sulla
IO in
ragioni sopra enunciate, ritiene di dover fare — cade anche il possibilità di considerare, o meno, utilizzazione del-

AS
corollario. È evidente, infatti, che Luigi Cremonini, Vincen- l'informazione privilegiata del prossimo lancio di un'Opa le
so

zo Cremonini e Ilias Aratri non hanno ricevuto l'informazio- operazioni di acquisto e vendita di titoli effettuate non in
ne relativa al progetto di Opa da altri soggetti con i quali essi esecuzione dell'Opa ma prima del relativo lancio.
es

erano in contatto professionale in ragione delle loro parteci- Né a diverse conclusioni potrebbe pervenirsi sulla base del
nc

pazioni o cariche societarie; ma è altrettanto evidente che gli tenore letterale dell'art. 9, 5° comma, del Regolamento
596/2014 (Market Abuse Regulation, in sigla MAR), che ha
D

stessi in tanto hanno ideato il progetto di Opa, acquisendo


co

conseguentemente il possesso della relativa informazione, in ora sostituito la direttiva 2003/6/Ce nella disciplina per la
U

quanto Luigi e Vincenzo Cremonini erano titolari di cariche materia. Pur a prescindere dal rilievo che la fattispecie in
LA
IO olo

(e, il primo, anche di partecipazioni) nella società emittente esame è interamente disciplinata, ratione temporis, da que-
Cremonini s.p.a. e Ilias Aratri esercitava la funzione di am- st'ultima direttiva, è decisiva la considerazione che anche la
C
c

ministratore della Cremofin s.r.l. nuova disposizione («Ai fini degli art. 8 e 14, il semplice fat-
O sci
LO

In buona sostanza, se Luigi Cremonini non fosse stato to che una persona utilizzi la propria cognizione di aver deci-
azionista di controllo e presidente di Cremonini s.p.a., se suo so di acquisire o cedere strumenti finanziari per l'acquisizio-
Fa

figlio Vincenzo non fosse stato amministratore delegato di ne o la cessione di tali strumenti finanziari non costituisce di
Cremonini s.p.a. e se Ilias Aratri non fosse stato amministra- per sé utilizzo di informazioni privilegiate») postula una re-
R

tore unico di Cremofin s.r.l., essi non avrebbero ideato il lazione biunivoca tra le operazioni oggetto di previa decisio-
progetto di Opa e, quindi, l'oggetto stesso della informazione ne e le operazioni effettuate in attuazione di tale decisione.
da loro posseduta non sarebbe venuto ad esistenza. Essi era- Nella specie in esame, per contro, le operazioni contestate
no dunque in possesso dell'informazione relativa al progetto sono diverse dall'operazione oggetto della previa decisione
di Opa in ragione delle loro partecipazioni, cariche e funzio- degli operatori, giacché tale decisione aveva ad oggetto il
ni, perché in ragione di tali partecipazioni, cariche e funzioni lancio di un'Opa (e, quindi, l'acquisto di titoli in esecuzione
essi avevano ideato il progetto di cui possedevano l'informa- dell'Opa), mentre le operazioni in relazione alle quali si con-
zione. La situazione dei ricorrenti è dunque perfettamente testa l'abuso di informazione privilegiata consistono in ac-
inquadrabile nello schema dell'insider primario. quisti di titoli effettuati prima del lancio dell'Opa e, quindi,
D'altra parte, né nell'art. 187 bis t.u.f., né nella direttiva diversi dagli acquisti costituenti attuazione della decisione
2003/6/Ce è operata alcuna distinzione tra chi utilizzi una in- oggetto della decisione oggetto di informazione privilegiata
formazione da lui stesso creata (vale a dire, l'informazione (lancio dell'Opa).
relativa ad un evento futuro da lui stesso ideato) e chi utilizzi Tanto premesso, osserva il collegio che la Corte di giusti-
un'informazione ricevuta da altri. Va quindi giudicato privo zia dell'Unione europea, nella già citata sentenza C-45/08,
di supporti normativi l'assunto dei ricorrenti secondo cui la Spector, cit., ha chiarito che, in linea generale, «il divieto
ratio della norma andrebbe cercata «nella riprovazione gene- degli abusi di informazioni privilegiate si applica quando un
rata dalla condotta di chi viene a disporre dell'informazione insider primario che le detiene utilizza indebitamente il van-
privilegiata in ragione della sua peculiare e fisiologica pros- taggio che dette informazioni gli conferiscono effettuando
simità alla notizia derivante dal ruolo che questi ricopre» co- un'operazione di mercato corrispondente a queste ultime» (§
sicché il disvalore andrebbe rinvenuto «nello sfruttamento di 53) e che, conseguentemente, «il fatto che un insider prima-
informazioni privilegiate acquisite mediante una posizione di rio, il quale detiene informazioni privilegiate, effettui un'o-
insider, quando tale abuso si traduce in un profitto parassita- perazione di mercato sugli strumenti finanziari cui esse si ri-
rio da parte di chi non abbia nessun merito nell'elaborazione feriscono comporta che tale persona ha ‘utilizzato tali infor-
del contenuto della notizia stessa». mazioni’ ai sensi dell'art. 2, n. 1, della direttiva 2003/6, fatto
La ratio del divieto di utilizzare informazioni privilegiate salvo il rispetto dei diritti della difesa e, in particolare, del
consiste, invece, come chiarito dalla Corte di giustizia del- diritto di poter confutare tale presunzione» (§ 54). La Corte
l'Unione europea, «nel tutelare l'integrità dei mercati finan- di giustizia ha poi indicato varie ipotesi, contemplate nel
ziari e nel rafforzare la fiducia degli investitori che riposa, in preambolo della direttiva 2003/6/Ce, nelle quali l'effettua-
particolare, sulla garanzia che questi ultimi saranno posti su zione di un'operazione di mercato da parte di un insider pri-
un piano di parità e tutelati contro l'utilizzazione illecita del- mario in possesso di informazioni privilegiate non dovrebbe
le informazioni privilegiate» (sentenza in causa C-45/08, di per sé costituire «uso di informazioni privilegiate» e, tra
Spector, § 62, Foro it., Rep. 2010, voce Unione europea, n. tali ipotesi, ha richiamato anche la previsione del ‘conside-
2243). rando’ 30, concludendo che «l'art. 2, n. 1, della direttiva
Va infine giudicata infondata anche la terza argomenta- 2003/6 deve essere interpretato nel senso che il fatto che una
zione sviluppata nel motivo di ricorso in esame, con la quale persona di cui al 2° comma di tale disposizione che detiene
si invoca il ‘considerando’ 30 della direttiva 2003/6/Ce e si informazioni privilegiate acquisisca o ceda, o cerchi di ac-
IL FORO ITALIANO — 2018.
589 PARTE PRIMA 590

quisire o cedere, per conto proprio o per conto terzi, diretta- tima istanza di sottoporre alla Corte di giustizia una questio-
mente o indirettamente, gli strumenti finanziari cui le infor- ne d'interpretazione di norme europee che sia stata sollevata
mazioni si riferiscono comporta che tale persona ha ‘utilizza- dinanzi a loro non sussiste qualora il punto di diritto di cui si
to tali informazioni’ ai sensi di detta disposizione, fatto salvo tratta sia stato risolto da precedenti pronunce della Corte di
il rispetto dei diritti della difesa e, in particolare, del diritto giustizia medesima (cfr. anche Cass., sez. un., 12067/07, id.,
di poter confutare tale presunzione. La questione se detta Rep. 2008, voce Giurisdizione civile, n. 90).
persona abbia violato il divieto degli abusi di informazioni Tanto premesso, si osserva che il quesito interpretativo
privilegiate deve essere analizzata alla luce della finalità di prospettato dai ricorrenti trova risposta nel par. n. 62 della
tale direttiva, la quale consiste nel tutelare l'integrità dei sentenza Spector, sopra trascritto. Proprio alla luce dei prin-
mercati finanziari e nel rafforzare la fiducia degli investitori, cipî espressi in quel paragrafo, infatti, per un verso deve af-

a
che riposa, in particolare, sulla garanzia che questi ultimi sa- fermarsi la presunzione che un insider primario che detenga

to
ranno posti su un piano di parità e tutelati contro l'utilizza- informazioni privilegiate ed effettui un'operazione di merca-

en
zione illecita delle informazioni privilegiate» (§ 62). to sugli strumenti finanziari cui tali informazioni si riferisco-
In sostanza, secondo l'interpretazione della disciplina eu- no abbia utilizzato tali informazioni e, per altro verso, deve

am
ropea offerta dalla Corte di giustizia, la questione della pos- affermarsi che il superamento di detta presunzione va vaglia-
sibilità di escludere che l'insider, che compia operazioni di to alla luce della ratio della disciplina degli abusi di mercato,

on
mercato essendo in possesso di informazioni privilegiate in- la quale consiste nel tutelare l'integrità dei mercati finanziari
corra nel divieto di abuso di informazioni privilegiate, va e nel rafforzare la fiducia degli investitori, che riposa, in par-

O
M abb
esaminata alla luce della ratio della disciplina sugli abusi di ticolare, sulla garanzia che questi ultimi saranno posti su un

M
mercato; ratio che la Corte di giustizia individua nell'esi- piano di parità e tutelati contro l'utilizzazione illecita delle

SI
genza di garantire che le operazioni di mercato si svolgano in informazioni privilegiate.
IO in
condizioni di parità informativa tra gli operatori. Alla luce della sentenza Spector, dunque, non residuano

AS
Alla luce di questi principî, per stabilire se integri la fatti- dubbi interpretativi sul significato degli art. 1 e 2 e del ‘con-
so

specie di abuso di informazioni privilegiate la condotta del- siderando’ 30 della direttiva 2003/6/Ce. Il dettato di tali di-
l'insider primario che compia operazioni di mercato essendo sposizioni è chiaro e, alla luce di tale dettato, la questione
es

in possesso di informazioni privilegiate relative al prossimo da cui dipende la soluzione della presente causa si risolve
nc

lancio di un'Opa, non è irragionevole operare valutazioni nello stabilire se — in considerazione della ratio della di-
sciplina degli abusi di mercato e, dunque, della esigenza di
D

differenziate a seconda della diversa finalità dell'Opa, in par-


co

ticolare distinguendo tra la finalità di scalata e la finalità di tutelare l'integrità dei mercati finanziari e di rafforzare la
U

delisting. fiducia degli investitori — la presunzione che un'insider


LA
IO olo

In ogni caso, l'analisi della compatibilità con la disciplina primario che detiene informazioni privilegiate utilizzi tali
degli abusi di mercato di operazioni di acquisto o vendita di informazioni qualora effettui operazioni di mercato sugli
C
c

titoli, effettuate dall'insider primario che sia in possesso di strumenti finanziari cui esse si riferiscono possa ritenersi
O sci
LO

informazioni privilegiate relative al prossimo lancio di superata ove l'operazione di mercato consista nell'acquisto
un'Opa finalizzata alla scalata, è estranea all'oggetto del di azioni di una società su cui l'insider, che della stessa de-
Fa

presente giudizio. tenga la maggioranza delle azioni, stia per lanciare un'Opa
Per quanto riguarda l'Opa finalizzata al delisting, il colle- per delisting. Tale questione, tuttavia, non involge l'inter-
R

gio ritiene che la ratio della disciplina sugli abusi di mercato, pretazione generale ed astratta delle disposizioni dettate dal-
vale a dire, come sopra precisato, l'esigenza di garantire che la direttiva 2003/6/Ce, bensì l'applicabilità di tali disposi-
le operazioni di mercato si svolgano in condizioni di parità zioni ad una determinata fattispecie e, pertanto, la sua solu-
informativa tra gli operatori, non faccia emergere alcuna ra- zione compete al giudice nazionale (cfr. Cass. 15041/17, id.,
gione per derogare alla presunzione, a cui si fa riferimento Le banche dati, archivio Cassazione civile).
nel § 62, sopra trascritto, della sentenza Spector, che le ope- Il quinto motivo di ricorso va dunque, conclusivamente,
razioni di acquisto o vendita di strumenti finanziari poste in rigettato. (Omissis)
essere dall'insider che sia in possesso di informazioni privi- ————————
legiate i costituisca utilizzazione di tali informazioni.
Nell'Opa finalizzata al delisting, infatti, l'iniziativa parte non (1-2) I. - La pronuncia in epigrafe (già, per esteso, in Foro it.,
da un soggetto esterno alla società investita dall'Opa stessa, 2017, fasc. 10, Anticipazioni e novità, 301) rappresenta il primo
bensì dal socio di maggioranza di tale società, il quale, com- arresto della Cassazione sul tema del c.d. insider di sé stesso, os-
piendo operazioni di acquisto di titoli nel periodo intercor- sia quella particolare fattispecie di insider trading nella quale il
rente tra la decisione e la comunicazione al pubblico del lan- soggetto che abusa dell'informazione privilegiata è colui che ha
cio dell'Opa, utilizza l'informazione privilegiata relativa al creato l'informazione stessa. La sent. 24310/17, che conferma
prossimo lancio dell'Opa proprio al fine di (ab)usare della App. Bologna 29 ottobre 2013, id., Rep. 2015, voce Intermedia-
disparità informativa esistente tra di lui, che è al corrente zione e consulenza finanziaria, n. 116 (annotata da E. RECCIA,
dell'imminente lancio dell'Opa, e gli altri azionisti della «Insider di sé stesso» e la distinzione tra Opa per la scalata e
stessa società, che, ignari di tale imminente lancio, sono di- Opa per il delisting, in Giur. comm., 2015, II, 568), si inserisce
sposti a cedergli le azioni in loro possesso a un prezzo mino- nel caso Cremonini, il quale aveva già vissuto una precedente fase
re di quello destinato ad essere offerto nella futura Opa (nella dinanzi ai giudici amministrativi.
sentenza gravata si riferisce che il prezzo offerto nell'Opa In tale contesto, Tar Lazio, sez. I, 10 luglio 2012, n. 6257, Foro
era di euro 3 per azione, mentre gli acquisti effettuati tra il 9 it., Rep. 2013, voce cit., n. 135 (annotata da S. LOMBARDO, Opa,
gennaio del 20 febbraio 2008, oggetto del presente procedi- informazione privilegiata e insider di sé stessi, in Società, 2013,
mento, avvennero ad un prezzo medio di euro 2,27 per azio- 47, e A. LAUDONIO, Rastrellamento di azioni, delisting ed il fan-
ne). tasma dell'insider di sé stesso, in Banca, borsa, ecc., 2014, II,
99), aveva annullato la sanzione amministrativa inflitta dalla Con-
Per quanto concerne la richiesta dei ricorrenti di sollevare sob, da un lato ravvisando la mancanza del carattere di precisione
davanti alla Corte di giustizia dell'Unione europea, ai sensi e concretezza dell'informazione privilegiata e, dall'altro, ritenen-
dell'art. 267 t.f.u., la questione «se gli art. 1 e 2 della diretti- do comunque lecita la condotta dei soggetti che utilizzano un'in-
va 2003/6/Ce, anche alla luce del ‘considerando’ 30, esclu- formazione non in ragione di un'acquisizione da terzi, bensì in
dono l'abuso di informazione privilegiata per il solo fatto di quanto creata da loro stessi. La pronuncia del Tar era stata impu-
acquisto di azioni dell'emittente effettuato precedentemente gnata dalla Consob dinanzi al Consiglio di Stato, che ha accolto il
al lancio di un'Opa finalizzata al delisting», il collegio pre- ricorso (sez. VI 22 novembre 2012, n. 5939, Foro it., Rep. 2013,
liminarmente osserva che, come chiarito dalla stessa Corte di voce Giustizia amministrativa, n. 341), per il difetto di giurisdi-
giustizia nella sentenza 6 ottobre 1982 in causa C-283/81, zione intervenuto a seguito di Corte cost. 27 giugno 2012, n. 162,
Cilfit (id., 1983, IV, 63), l'obbligo dei giudici nazionali di ul- id., 2013, I, 1816, la quale aveva dichiarato l'illegittimità costitu-
IL FORO ITALIANO — 2018.
591 GIURISPRUDENZA COSTITUZIONALE E CIVILE 592

zionale delle disposizioni dettate dal codice del processo ammini- Cassazione in tema di responsabilità civile per insider trading, in
strativo che attribuivano alla giurisdizione esclusiva del giudice Giur. comm., 2016, II, 43; S. GILOTTA, La responsabilità civile da
amministrativo, con cognizione estesa al merito ed alla compe- insider trading in una recente pronuncia della Cassazione, id.,
tenza funzionale del Tar Lazio, le controversie in materia di san- 2015, II, 1230; P. GIUDICI, La Suprema corte e la responsabilità
zioni irrogate dalla Consob (sulla decisione della Consulta, v. A. civile da insider trading, in Società, 2014, 1378), che, senza ap-
CERRATO, La «reviviscenza» della competenza giurisdizionale del profondire la questione, si è limitata ad osservare che «in astratto
giudice ordinario nell'opposizione alle sanzioni amministrative si potrebbe obiettare, se mai, che costituiscono informazioni pri-
irrogate dalla Consob, in Giur. it., 2013, 1347; A. POLICE-A. vilegiate, possibile strumento di insider trading, solo le informa-
DAIDONE, Il conflitto in tema di giurisdizione sulle sanzioni della zioni che attengano a comportamenti e a decisioni altrui; non
Consob ed i limiti della Corte costituzionale come giudice del ri- quelle che investano esclusivamente il comportamento proprio».

a
parto, ibid., 684; M.R. SAN GIORGIO-S. FELICETTI, Controversie
in materia di sanzioni irrogate dalla Consob, in Corriere giur., III. - Con riferimento agli orientamenti espressi in dottrina sono

to
2012, 1103; A. PISANESCHI-M. CLARICH, Le sanzioni amministra- state manifestate parecchie perplessità circa l'ammissibilità della

en
tive della Consob nel «balletto» delle giurisdizioni, in Giur. figura dell'insider di sé stesso. Innanzitutto, vi è chi, come A.
comm., 2012, II, 1166; G. SERGES, La difficile determinazione dei LAUDONIO, Rastrellamento di azioni, cit., 110 s. (ma nello stesso

am
confini della giurisdizione esclusiva mediante rinvio ai principî senso, già in passato, nel vigore della precedente l. 157/91, v. F.
desumibili dalla giurisprudenza, in Giur. costit., 2012, 2204; D. GALGANO, Gruppi di società, insider trading, Opa obbligatoria,

on
PONTE, Una nuova pronuncia sul riparto delle competenze che in Contratto e impr., 1992, 637 s.), ha insistito sul fatto che, an-
boccia le indicazioni del codice amministrativo, in Guida al dir., che nel contesto normativo vigente, il concetto di informazione

O
M abb
2012, fasc. 31, 87; A. NICOTRA, Il giudice naturale delle sanzioni presuppone una trasmissione, con conseguente necessaria alterità

M
Consob e Banca d'Italia, in Giurisdiz. amm., 2012, IV, 289). tra il creatore della stessa e l'insider che la utilizza indebitamente.
Sul fronte penalistico della medesima vicenda, si è giunti alla

SI
Tra i dati di diritto positivo richiamati a sostegno dell'irrile-
IO in
decisione resa da Trib. Milano 12 novembre 2015, Foro it., Rep. vanza dell'insider of itself, oltre al trentesimo ‘considerando’ della

AS
2016, voce Intermediazione e consulenza finanziaria, n. 185 (an- direttiva 2003/6/Ce, alcuni autori (A. MORELLO, L'insider che
so
notata da S. CONFALONIERI, I rischi di insider trading nelle fasi crea l'informazione privilegiata: uso o abuso?, in <www.diritto
propedeutiche all'Opa: problemi e prospettive, in Società, 2016, bancario.it>, 2013, 13 s.; F. MUCCIARELLI, Abuso di informazioni
es

1272), che ha riconosciuto la figura dell'insider di sé stesso, al pa- privilegiate: delitto e illecito amministrativo, in Dir. pen. e proc.,
ri di Cass. 24310/17, affermando che, nella disciplina dell'insider 2005, 1465) hanno fatto riferimento alla decisione legislativa di
nc

trading, la finalità perseguita dal legislatore è precipuamente quel- sanzionare espressamente, ex art. 184, 2° comma, e 187 bis, 2°
D

la di inibire lo sfruttamento di informazioni privilegiate e non già comma, t.u.f., il c.d. criminal insider, ossia quel soggetto che è «in
co

la mera traslazione delle medesime. possesso di informazioni privilegiate a motivo della preparazione o
LA

esecuzione di attività delittuose», a conferma del fatto che l'insider


IO olo

II. - In mancanza di puntuali precedenti giurisprudenziali sul di sé stesso (di cui il criminal insider è una particolare sottospecie)
C

tema specifico dell'insider of itself, la Suprema corte richiama in non è, di regola, compreso nella fattispecie generale dell'illecito.
c

motivazione Corte giust. 23 dicembre 2009, causa C-45/08, Spec- Andando oltre gli argomenti di carattere prettamente positivo, si è
O sci
LO

tor Photo Group NV, in Foro it., Rep. 2010, voce Unione euro- fatto leva anche sulla teoria del merito economico, secondo la qua-
pea, n. 2243 (con note di A.F. TRIPODI, L'insider trading in una le, come evidenziato da F. GRANDE STEVENS, Questioni in tema di
Fa

recente pronuncia della Corte di giustizia: «utilizzazione (implici- insider trading e di compravendita di azioni proprie, in Riv. socie-
ta) della notizia» e presunzione dell'offesa, in Giur. comm., 2011, tà, 1991, 1008, «chi concepisce l'idea di un'importante iniziativa
R

II, 55, e F.R. FANTETTI, Market abuse e tutela dell'integrità del strategica (...) ha diritto di sfruttarla nel suo interesse».
mercato finanziario, in Dir. e pratica società,, 2010, fasc. 4, 51), Tuttavia, non sono mancate tesi più aperte alla possibilità di at-
la quale ha chiarito che: a) la ratio del divieto di abuso di infor- tribuire rilievo alla figura de qua. Per una rielaborazione (e in
mazioni privilegiate risiede nel tutelare l'integrità dei mercati fi- qualche modo un superamento) del requisito della diversità tra la
nanziari e nel rafforzare la fiducia degli investitori, che si fonda fonte dell'informazione e il soggetto che la utilizza, in virtù di un
sulla garanzia che essi siano posti su un piano di parità informati- processo di «oggettivizzazione» dell'informazione stessa, in
va; b) ai sensi dell'art. 2, n. 1, della direttiva 2003/6/Ce, se una quanto soggetta ad un obbligo di comunicazione alla Consob o
persona, che detiene informazioni privilegiate, acquista o cede gli perché semplicemente comunicata a terzi, v., rispettivamente, S.
strumenti finanziari cui le informazioni si riferiscono, si presume SEMINARA, Disclose or abstain? La nozione di informazione pri-
che tale persona abbia utilizzato dette informazioni, fatto salvo il vilegiata tra obblighi di comunicazione al pubblico e divieti di in-
diritto di difesa e, in particolare, il diritto di poter confutare tale sider trading: riflessioni sulla determinatezza delle fattispecie
presunzione. sanzionatorie, in Banca, borsa, ecc., 2008, I, 348 s., nota 33, e
Restando nell'ambito della giurisprudenza eurounitaria in tema A.F. TRIPODI, sub art. 180-187 quatordecies t.u.f., in Leggi penali
di insider trading, va menzionata altresì Corte giust. 28 giugno complementari a cura di T. PADOVANI, Milano, 2007, 2540.
2012, causa C-19/11, Geltl, in Foro it., Rep. 2012, voce cit., n. In modo esplicito ammettono, entro certi limiti, la rilevanza
2216, che, pur non affrontando la questione dell'insider di sé stes- dell'insider di sé stesso, S. LOMBARDO, Opa, informazione privi-
so, ha precisato i contorni della nozione di informazione privile- legiata e insider di sé stessi, cit., 55 ss. (in relazione alla fattispe-
giata in presenza di una fattispecie a formazione progressiva, cie di Opa totalitaria e volontaria lanciata dal soggetto controllan-
concludendo che possono costituire informazioni aventi carattere te al fine di delisting dell'emittente controllato); V. NAPOLEONI,
preciso anche le fasi intermedie collegate al verificarsi di un certo Insider trading, voce del Digesto pen., Torino, aggiornamento,
evento o di una determinata circostanza. Del pari degna di nota è 2008, 583 (con riguardo all'ipotesi di acquisto di azioni proprie
Corte giust. 10 maggio 2007, causa C-391/04, Georgeakis, id., da parte dell'emittente sulla base di vicende gestionali non pub-
2007, IV, 367 (annotata da S. FRAZZANI, Insider trading: dalla bliche o di eventi ad esse stesse attinenti).
Corte Ce la nozione di informazione privilegiata, in Dir. e pratica Per uno sguardo più ampio sull'abuso di informazioni privile-
società, 2007, fasc. 13, 62, e M. DI MARTINO, La corte avalla la giate, v. A.F. TRIPODI, Informazioni privilegiate e statuto penale
«funzione simbolica» della regolamentazione dell'insider trading, del mercato finanziario, Padova, 2012; F. SGUBBI, Abusi di mer-
in Dir. pubbl. comparato ed europeo, 2007, 1369), la quale, sep- cato, voce dell'Enciclopedia del diritto-Annali, Milano, 2008,
pur sotto la vigenza dell'abrogata direttiva 89/592/Cee, ha impli- vol. II, tomo II, 1.
citamente ammesso la rilevanza dei comportamenti dei soggetti Circa l'Opa finalizzata al c.d. delisting, v. A. POMELLI, Deli-
che creano un'informazione privilegiata, laddove ha sostenuto sting di società quotata tra interesse dell'azionista di controllo
che, «per il fatto di essere stati gli autori di una tale informazione e tutela degli azionisti di minoranza, in Riv. dir. soc., 2009,
privilegiata e di essersene serviti in qualità di principali azionisti 407. [G. VERSACI]
(...) e di membri del consiglio di amministrazione [di una certa
società, tali soggetti] ricadono nel divieto di sfruttamento consa-
pevole di cui all'art. 2 della direttiva 89/592».
————————
Sul piano interno, con un obiter dictum dubitativo in merito
all'insider di sé stesso, v. Cass. 3 luglio 2014, n. 15224, Foro it.,
2015, I, 651 (annotata da R. FORMISANI, La prima sentenza di
IL FORO ITALIANO — 2018.
593 PARTE PRIMA 594

CORTE DI CASSAZIONE; sezione III civile; ordinanza rebbe a subire per aver perso il «diritto all'ultima parola»,
13 ottobre 2017, n. 24088; Pres. VIVALDI, Rel. OLIVIERI, così trovandosi in posizione deteriore, nel caso in cui le parti
P.M. (non indicato); Coratti (Avv. MARTINI, CORENO) c. (con il successivo deposito delle memorie) od il collegio,
Soc. Ina Assitalia. Dichiara inammissibile ricorso avverso d'ufficio, vengano ad introdurre nel procedimento «rilevanti
App. Roma 12 febbraio 2014. nova sostanziali o processuali» in ordine ai quali sarebbe
precluso interloquire alla procura generale (cfr. conclusioni
Cassazione civile — Procedimento in camera di consiglio scritte depositate in data 27 aprile 2017).
dinanzi alle sezioni semplici — Pubblico ministero — Osserva il collegio che in relazione alla specifica vicenda
Conclusioni scritte — Deposito — Termini — Questio- processuale non si è verificata alcuna situazione «deteriore»
ne manifestamente infondata di costituzionalità (Cost., e pregiudicante il diritto di difesa, come paventata in via teo-

a
art. 24, 111; y cod. proc. civ., art. 375, 377, 380 bis.1; y rica dal pubblico ministero, non essendo state introdotte con
d.l. 31 agosto 2016 n. 168, misure urgenti per la definizio-

to
le memorie delle parti questioni «nuove» o depositati nuovi
ne del contenzioso presso la Corte di cassazione, per l'effi-

en
documenti relativi all'ammissibilità del ricorso e del contro-
cienza degli uffici giudiziari, nonché per la giustizia am- ricorso od alla nullità della sentenza impugnata, né dovendo
ministrativa; y l. 25 ottobre 2016 n. 197, conversione in

am
il collegio rilevare d'ufficio questioni sulle quali occorra in-
legge, con modificazioni, del d.l. 31 agosto 2016 n. 168). staurare il contraddittorio.

on
È manifestamente infondata la questione di legittimità costi- In difetto di qualsiasi pregiudizio lamentato in concreto
tuzionale dell'art. 380 bis.1 c.p.c., introdotto dall'art. 1 bis dal pubblico ministero, la verifica di costituzionalità della

O
M abb
d.l. 31 agosto 2016 n. 168, convertito, con modificazioni, norma processuale risulta, quindi, priva di rilevanza ai fini

M
dalla l. 25 ottobre 2016 n. 197, nella parte in cui prevede della definizione del giudizio di legittimità.

SI
che le conclusioni scritte del pubblico ministero siano de- In ogni caso la questione appare manifestamente infondata.
IO in
positate prima delle memorie di parte, in riferimento agli Il modello processuale introdotto dalla novella del 2016

AS
art. 24 e 111 Cost. relativamente al principio di parità del- nel giudizio di cassazione civile — sulla falsariga di quello
so

le armi. (1) già esistente per il giudizio penale: art. 611 c.p.p. — interve-
nendo — almeno nell'intenzione del legislatore — a snellire
es

il procedimento, riservando la pubblica udienza alle sole


nc

Fatti di causa. — La Corte d'appello di Roma, con senten- controversie che presentino rilevanza nomofilattica ovvero
carattere di particolare complessità o difficoltà, risponde ad
D

za in data 13 febbraio 2014, n. 975, ha rigettato l'appello


co

proposto da Liberato Coratti e confermato la sentenza del un interesse di livello costituzionale, qual è quello della ra-
U

tribunale 2259/07 che aveva rigettato la domanda di risarci- gionevole durata del processo contemplato dall'art. 111 Cost.
LA
IO olo

mento danni dallo stesso proposta, ai sensi dell'art. 19, 1° e dell'art. 6 Cedu e volto ad attuare l'effettività della tutela
comma, lett. a), l. 990/69, nei confronti di Ina Assitalia s.p.a. giurisdizionale garantita dall'art. 24 Cost.
C
c

quale impresa designata per il fondo di garanzia per le vitti- Orbene la costruzione dei modelli processuali rientra nella
O sci
LO

me della strada, per mancanza di prova dei fatti costitutivi piena discrezionalità politica del legislatore, che rimane libe-
della pretesa. ro di esercitarla nei modi ritenuti più opportuni in relazione
Fa

La corte territoriale ha ritenuto inammissibile il primo mo- agli scopi prefissi, con il solo limite imposto dall'art. 3 Cost.
tivo di gravame, in quanto privo del necessario requisito di all'adozione di soluzioni legislative obiettivamente irrazio-
R

specificità prescritto dall'art. 342 c.p.c., e comunque ha rite- nali, in quanto del tutto avulse rispetto allo scopo ovvero le-
nuto non raggiunta la prova richiesta dalla legge, ed infonda- sive, in modo assolutamente ingiustificato di uno o più degli
to il secondo motivo, per difetto di prova dello scontro tra interessi di pari rango, tale per cui risulta del tutto omessa
veicoli. ogni valutazione di bilanciamento e del tutto arbitraria la
La sentenza d'appello è stata impugnata per cassazione dal compromissione dello o degli stessi (sulla discrezionalità del
Coratti con tre motivi, con atto notificato alla impresa assicu- legislatore nella conformazione di istituti processuali, ex plu-
rativa in data 30 marzo 2015. rimis, Corte cost., sentenze 12/16, Foro it., 2016, I, 756;
Non ha svolto difese Ina Assitalia s.p.a. nella qualità di 216/16, ibid., 3367; 64/14, id., Rep. 2014, voce Trentino-
impresa designata per il fondo di garanzia per le vittime della Alto Adige, n. 40; 216/13, ibid., voce Procedimento civile, n.
strada. 195; 68/83, id., 1983, I, 2662).
Il pubblico ministero ha rassegnato conclusioni scritte, La prospettata ipotesi di una «ingiustificata» deteriore po-
chiedendo sollevarsi questione di legittimità costituzionale sizione attribuita al pubblico ministero, rispetto alle parti
dell'art. 380 bis.1 c.p.c. nella parte in cui, anteponendo i private, in quanto chiamato a rassegnare per primo le conclu-
termini di deposito della memoria scritta del procuratore ge- sioni scritte, se, da un lato, rimane smentita, quanto alla asse-
nerale a quelli di deposito delle memorie illustrative delle rita «arbitrarietà» dal perseguimento degli indicati interessi
parti, vulnererebbe il principio di parità delle armi di cui agli costituzionali di speditezza e concentrazione del procedi-
art. 24 e 111, 2° comma, Cost., impedendo al pubblico mini- mento, laddove non sussistano esigenze nomofilattiche o di
stero di poter contraddire «alle nuove rilevanti attività pro- particolare complessità che rendano opportuna l'apertura di
cessuali svolte dalle parti o (in via interlocutoria) dalla se- un più ampio dibattito tra le parti attraverso lo svolgimento
zione, in epoca successiva al deposito della menzionata me- della pubblica udienza, dall'altro lato non preclude il con-
moria». traddittorio in ordine alle questioni dedotte con i motivi di
Ragioni della decisione. — Il collegio ha raccomandato la ricorso.
redazione della motivazione in forma semplificata. L'anticipazione del termine per il deposito delle conclu-
La questione di legittimità costituzionale dell'art. 380 sioni scritte del pubblico ministero, rispetto al termine asse-
bis.1 c.p.c. (introdotto dall'art. 1 bis, 1° comma, lett. f, d.l. gnato alle parti private per il deposito delle memorie illu-
31 agosto 2016 n. 168, convertito, con modificazioni, in l. 25 strative, non è incoerente con il profilo strutturale del pro-
ottobre 2016 n. 197), per contrasto con gli art. 24 e 111, 2° cesso camerale, volto a ridurre nei limiti dell'essenziale l'at-
comma, Cost., in assenza di «plausibile ragione» dello sfal- tività di tutte le parti e del giudice necessaria a pervenire ad
samento dei termini per il deposito delle memorie assegnati una decisione sui motivi del ricorso per cassazione (riduzio-
alle parti («non oltre dieci giorni prima della adunanza in ne funzionale a garantire il precetto costituzionale della ra-
camera di consiglio») e delle conclusioni scritte al pubblico gionevole durata del processo assunto a cardine fondamen-
ministero («non oltre venti giorni prima della adunanza in tale di tutti gli ultimi interventi di riforma legislativa in ma-
camera di consiglio»), con conseguente lesione del principio teria processuale), rientrando nella discrezionalità del legis-
di parità delle armi, deve ritenersi manifestamente infondata. latore modulare diversamente la partecipazione del pubblico
La questione è stata prospettata in relazione all'asserito ministero (assimilandola tendenzialmente a quella di amicus
pregiudizio al diritto di difesa che il pubblico ministero ver- curiae, cui è affidato un intervento — nel processo di parti
IL FORO ITALIANO — 2018.
595 GIURISPRUDENZA COSTITUZIONALE E CIVILE 596

— a tutela dell'interesse della legge), non più considerata 384, 3° comma, c.p.c.», confermandosi anche sotto tale
come momento «riassuntivo» di chiusura della discussione a aspetto la manifesta infondatezza della questione prospettata
contestazione delle tesi esposte dalle parti, ma come auto- dal pubblico ministero nelle conclusioni scritte.
noma prospettazione super partes della soluzione giuridica Venendo all'esame dei motivi del ricorso si osserva quan-
della controversia, volta a rilevare eventuali possibili devia- to segue.
zioni dai limiti oggettivi consentiti dall'ordinamento alla di- Il primo motivo di ricorso (omessa e insufficiente motiva-
sponibilità dei diritti (arg. ex art. 397 c.p.c.), ovvero a porta- zione circa un fatto controverso e decisivo, in relazione
re in evidenza questioni di diritto sostanziale o processuale, all'art. 360, 1° comma, n. 5, c.p.c.) è inammissibile.
da sottoporre a valutazione del collegio, che le parti, volu- La corte d'appello ha rilevato che gli unici fatti accertati in
tamente o meno, non hanno inteso valorizzare ai fini della

a
giudizio, e risultanti dal verbale di polizia giudiziaria prodot-
soluzione della controversia secundum legem (art. 73 ord. to in atti, consistevano:

to
giud.): in tal modo l'anticipazione di tali rilievi da parte del — nel catastrofico «tamponamento a catena» verificatosi il

en
pubblico ministero, disvelando appieno e senza reticenze il 16 febbraio 1998 sulla autostrada A/1 in territorio di Collefer-
thema controversum, sollecita le parti a fornire al collegio, ro: la polizia stradale intervenuta sul posto aveva rinvenuto in

am
nelle rispettive memorie illustrative, argomenti esaustivi e posizione ormai statica ottantacinque veicoli incidentati;
convincenti sulle specifiche questioni ritenute rilevanti dal — in tale sinistro era rimasta coinvolta anche l'auto con-

on
pubblico ministero. La scelta di tale modello processuale ri- dotta dal Coratti;
cade nell'ambito della discrezionalità propria del legislatore,

O
— sul lato destro dell'auto del Coratti, di colore bianco,

M abb
non potendo ritenersi irragionevole la soluzione adottata ri- era stata rilevata una strisciatura di coloro rosso in occasione

M
spetto al perseguimento del valore costituzionale della ra- della riparazione del veicolo presso l'officina di carrozzeria

SI
gionevole durata del processo (art. 111, 2° comma, Cost.), (teste Paglia).
IO in
in relazione al quale viene modulata la disciplina, di fonte

AS
Alla stregua di tali risultanze il giudice di merito ha esclu-
primaria, dell'intervento obbligatorio del pubblico ministero
so
so che fosse stato provato che le lesioni personali ed i danni
nelle cause davanti alla Corte di cassazione (art. 70, 2° riportati dal veicolo del Coratti fossero stati causati in conse-
es

comma, c.p.c.; art. 72, 2° comma, c.p.c.; art. 75 e 76 ord. guenza dell'urto subìto — per dolo o colpa — di altro con-
giud.): assicurata l'effettività del contraddittorio, garanten- ducente di un veicolo rimasto sconosciuto, atteso il carattere
nc

do l'art. 380 bis.1 c.p.c. tanto alle parti private, quanto al equivoco della risultanza costituita dalla strisciatura di verni-
D

pubblico ministero, l'esposizione delle rispettive ragioni in ce diversa, della quale, peraltro, non vi erano riscontri idonei
co

diritto, non è dato pertanto ravvisare alcun vulnus al princi- ad attribuirla al sinistro indicato. Il ricorrente si limita a ri-
pio di parità delle armi (art. 111, 2° comma, Cost.) dalla
LA

produrre, con la censura, i medesimi argomenti svolti nel


IO olo

modifica dei termini di deposito delle memorie, assegnati al motivo di gravame, venendo a richiedere una nuova inam-
C

pubblico ministero ed alle parti, in seguito alla riforma del missibile rivalutazione del giudizio di merito sulle prove, da
c

d.l. 31 agosto 2016 n. 168, convertito in l. 25 ottobre 2016 un lato, non individuando alcun «fatto storico» — dimostrato
O sci
LO

n. 197. in giudizio — diverso da quelli (indicati nell'atto di appello


Ad analoga conclusione di manifesta infondatezza della ed elencati alle pag. 4 e 5 della sentenza impugnata) già
Fa

questione di legittimità costituzionale, si perviene anche con- esaminati dal giudice del merito; dall'altro, prospettando un
siderando il nuovo procedimento camerale in relazione al vizio logico (insufficienza della motivazione) non più ricom-
R

profilo funzionale. Il pubblico ministero paventa, infatti, la preso tra i vizi di legittimità tassativamente individuati dal-
possibile lesione del diritto di difesa in relazione a condotte l'art. 360 c.p.c. per l'accesso al sindacato della Corte di cas-
processuali non prevedibili delle parti private, diverse dal sazione. Esula, infatti, dall'ambito del giudizio di legittimità
deposito delle memoria illustrative, quali: 1) la produzione ogni critica rivolta alla selezione e valutazione delle risultan-
della cartolina AR attestante il perfezionamento della notifi- ze istruttorie compiuta dal giudice di merito, in quanto l'er-
ca a mezzo posta; 2) la produzione di altri documenti ex art. rore di fatto deducibile ai sensi dell'art. 360, 1° comma, n. 5,
372 c.p.c.; 3) la rinuncia al ricorso notificata alle altre parti c.p.c. (come riformulato dall'art. 54, 1° comma, lett. b, d.l.
del giudizio che può essere presentata fino alla data del- 22 giugno 2012 n. 83, convertito, con modificazioni, nella l.
l'adunanza camerale ex art. 390, 1° comma, c.p.c. 7 agosto 2012 n. 134, recante «misure urgenti per la crescita
del paese»), applicabile ratione temporis alla presente con-
Fermo il rilievo per cui la disciplina della partecipazione
troversia (essendo stata la sentenza di appello pubblicata
del pubblico ministero al procedimento camerale è rimessa successivamente alla data dell'11 settembre 2012), rimane
al legislatore nella scelta delle forme e dei tempi di interlo- circoscritto alla sola ipotesi di «omesso esame circa un fatto
cuzione, non essendo illogico — rispetto allo schema del decisivo per il giudizio che è stato oggetto di discussione tra
procedimento camerale ed agli interessi costituzionali con lo le parti», con la conseguenza che, al di fuori dell'indicata
stesso perseguiti — che, le questioni di ammissibilità del ri- omissione, l'unico vizio afferente la motivazione della sen-
corso, in quanto comunque rilevabili ex officio ed oggetto di tenza, censurabile per cassazione, attiene esclusivamente alla
verifica da parte del collegio, anche se non discusse dalle verifica della esistenza dell'apparato motivazionale, nel suo
parti, non impongano la necessaria previa instaurazione del contenuto «minimo costituzionale» richiesto dall'art. 111, 6°
contraddittorio, laddove per lo meno si risolvano in questio- comma, Cost. ed individuato «in negativo» dalla consolidata
ni che non implichino anche la risoluzione di «questioni di giurisprudenza della corte — formatasi in materia di ricorso
fatto» oggetto di prova, osserva il collegio che, qualora — straordinario — con riferimento a quelle fattispecie di inva-
invece — dall'attività processuale indicata o dalla rilevazio- lidità insanabile della sentenza (mancanza della motivazione
ne officiosa della stessa corte insorgano questioni che po- quale requisito essenziale del provvedimento giurisdizionale;
trebbero esitare — in difetto di coinvolgimento delle parti motivazione apparente; manifesta ed irriducibile contraddit-
— in un'illegittima decisione «a sorpresa», sulla quale il torietà; motivazione perplessa od incomprensibile) che si
pubblico ministero non avrebbe possibilità di interloquire, convertono nella violazione dell'art. 132, 2° comma, n. 4,
lo schema processuale realizzato dalla novella del 2016 non c.p.c. e che determinano la nullità della sentenza per carenza
incorrerebbe nella violazione delle norme costituzionali in- assoluta del prescritto requisito di validità, non essendo più
dicate a parametro, in quanto — come questa Cass., ord. 10 consentito impugnare la sentenza per criticare la sufficienza
gennaio 2017, n. 395 (id., 2017, I, 538) ha precisato — «una del discorso argomentativo giustificativo della decisione
lettura costituzionalmente e convenzionalmente orientata» adottata, sulla base di elementi fattuali — acquisiti al rile-
della norma processuale che disciplina il procedimento ca- vante probatorio — valutati e ritenuti dal giudice di merito
merale, «non inibita dalla formulazione testuale, nella sua determinanti ovvero scartati in quanto non pertinenti o reces-
significanza linguistica, è tale da consentire il ripristino del- sivi (cfr. Cass., sez. un., n. 8053 del 7 aprile 2014, id., 2015,
l'interlocuzione delle parti secondo il paradigma dell'art. I, 209; n. 19881 del 22 settembre 2014, ibid., n. 11892 del 10
IL FORO ITALIANO — 2018.
597 PARTE PRIMA 598

giugno 2016, id., Rep. 2016, voce Cassazione civile, nn. 78, In generale, sul giudizio di cassazione riformato dalla l.
92, 114). 197/16, v. AA.VV., Il procedimento in Cassazione «ipercame-
Il secondo motivo (violazione e falsa applicazione dell'art. ralizzato» (con contributi di D. DALFINO, Il nuovo volto del
342 c.p.c., in relazione all'art. 360, 1° comma, n. 3, c.p.c.), procedimento in Cassazione, nell'ultimo intervento normativo
con il quale viene investita la statuizione di inammissibilità e nei protocolli di intesa; G. COSTANTINO, Note sulle «misure
urgenti per la definizione del contenzioso presso la Corte di
del primo motivo di gravame, deve ritenersi inammissibile cassazione»; E. CAMPESE, Il nuovo giudizio camerale civile di
per carenza di interesse, in quanto il giudice di appello ha, cassazione; F.S. DAMIANI, Il nuovo procedimento camerale in
comunque, proceduto ad esaminare nel merito tale motivo, Cassazione e l'efficientismo del legislatore; G. SCARSELLI, In
pervenendo all'accertamento in fatto della mancanza di pro- difesa della pubblica udienza in Cassazione; G. AMOROSO, La

a
ve dimostrative che il sinistro stradale si era verificato a cau- cameralizzazione non partecipata del giudizio civile di cassa-
sa di uno scontro tra veicoli, e tale affermazione non è stata zione: compatibilità costituzionale e conformità alla Cedu; R.

to
validamente censurata. FUZIO, Il procuratore generale nel giudizio civile di cassazio-

en
Il terzo motivo (vizio di violazione dell'art. 2054, 2° ne; P. CURZIO, Il ricorso per cassazione: viaggio all'interno
comma, c.c., in relazione all'art. 360, 1° comma, n. 3, c.p.c.) della corte; G. GRASSO, L'applicazione dei magistrati del-

am
è inammissibile, in quanto non coglie la ratio decidendi. l'ufficio del massimario e del ruolo per lo svolgimento di fun-
zioni giurisdizionali di legittimità; nonché Protocollo d'intesa
Il giudice d'appello ha, infatti, escluso l'applicazione della

on
tra la Corte di cassazione, il Consiglio nazionale forense e
presunzione legale di concorso di colpa nella causazione del l'avvocatura generale dello Stato sull'applicazione del nuovo

O
sinistro di cui all'art. 2054, 2° comma, c.c., in quanto — a

M abb
rito civile (d.l. 168/16, convertito in l. 197/16); Protocollo

M
monte — era difettata la prova dei presupposti legali del- d'intesa tra la Corte di cassazione e la procura generale sul-
l'azione esperita nei confronti della impresa designata dal l'applicazione del nuovo rito civile (d.l. 168/16, convertito in l.

SI
Fgvs, e cioè la ricostruzione fattuale della dinamica del sini-
IO in 197/16), e Corte di cassazione - sesta sezione civile - proposta

AS
stro, con specifico riferimento alle concrete modalità in cui si del relatore), ibid., V, 2 ss. (contributi e documenti, quelli ap-
so
erano verificati i danni al veicolo del Coratti, oltre che, qua- pena menzionati, pubblicati successivamente anche in AA.VV.,
lora fosse stato provato lo scontro, l'allegazione e la prova Il nuovo procedimento in Cassazione a cura di D. DALFINO,
es

dell'obiettiva impossibilità di individuare il conducente od il Torino-Roma, 2017); B. SASSANI, Da corte a ufficio smalti-
proprietario del veicolo investitore. mento: ascesa e declino della «Suprema», in <www.judi
nc

cium.it>; A. PANZAROLA, Ultimissime sul giudizio di cassazio-


D

ne (a proposito della l. 25 ottobre 2016 n. 197), in <www.giu


co

————————
U

stiziacivile.it>; G. SCARSELLI, Ius constitutionis e ius litigatoris


alla luce della nuova riforma del giudizio di cassazione, in Riv.
LA

(1) La questione di costituzionalità è stata sollevata dal p.m.,


IO olo

il quale, nelle sue conclusioni, ha prospettato che il procedimen- dir. proc., 2017, 355 ss.; F.S. DAMIANI, La riforma del giudizio
to camerale previsto dall'art. 380 bis.1 c.p.c., che è applicabile di cassazione, in Giusto processo civ., 2017, 99 ss.; C. GRA-
C
c

dinanzi alle sezioni semplici diverse dalla sesta e che prevede ZIOSI, La Cassazione «incamerata»: brevi note pratiche, in
O sci
LO

l'intervento facoltativo del p.m., arrechi «un pregiudizio al dirit- <www.judicium.it>; L. LOMBARDO, Il nuovo volto della Cassa-
to di difesa» di quest'ultimo, giacché prevede che le sue conclu- zione civile, in <www.questionegiustizia.it>.
Fa

sioni siano depositate prima delle memorie delle parti; in tal Prima della riforma del 2016, la Cassazione ha sempre ritenu-
modo, il p.m. perderebbe «il ‘diritto all'ultima parola’ così tro- to manifestamente infondate le questioni di legittimità (basate
R

vandosi in posizione deteriore, nel caso in cui le parti (con il per lo più sull'art. 24, 2° comma, Cost.) dell'art. 379 c.p.c., nel-
successivo deposito delle memorie) od il collegio, d'ufficio, la parte in cui consentiva al p.m. di parlare per ultimo, ritenendo
vengano ad introdurre nel procedimento ‘rilevanti nova sostan- che la possibilità per le parti di replicargli, nell'immediato, per
ziali o processuali’ in ordine ai quali sarebbe precluso interlo- iscritto (ai sensi del 4° comma, oggi abrogato) garantiva il loro
quire alla procura generale». diritto di difesa (v., ex multis, Cass. 31 ottobre 2005, n. 21117,
Nella specie, la corte ha dato atto che non si è verificata alcu- Foro it., Rep. 2005, voce Cassazione civile, n. 311; 15 novem-
na situazione pregiudicante «il diritto di difesa» del p.m., atteso bre 2000, n. 14807, id., Rep. 2000, voce cit., n. 281; 14 aprile
che le parti non hanno introdotto nuove questioni o nuovi do- 2000, n. 4891, id., Rep. 2001, voce cit., n. 332), sebbene la re-
cumenti relativi all'ammissibilità del ricorso e del controricorso plica venisse solitamente redatta «manualmente e in condizioni
o alla nullità della sentenza e il collegio non ha rilevato d'uffi- di estrema difficoltà» (così Cass. 23 aprile 1992, n. 4857, id.,
cio alcuna questione su cui provocare il contraddittorio; di con- Rep. 1992, voce cit., n. 91).
seguenza, la questione di costituzionalità era irrilevante. Ciò In generale, sull'opportunità di sopprimere l'intervento del
nonostante, il collegio ha inteso ugualmente argomentare circa p.m. nel giudizio civile di cassazione, v. M. VELLANI, Il pubbli-
la manifesta infondatezza della questione osservando, tra l'altro, co ministero nel processo, Bologna, 1970, II, 468 ss.; V. DENTI,
che l'anticipazione delle conclusioni del p.m. rispetto alle me- Le riforme della Cassazione civile: qualche ipotesi di lavoro, in
morie delle parti rientra nella discrezionalità del legislatore, è AA.VV., La Cassazione civile, in Foro it., 1988, V, 24; F. CI-
giustificata dal perseguimento degli interessi costituzionali di PRIANI, L'agonia del p.m. nel processo civile, id., 1993, I, 20 s.,
speditezza e concentrazione del procedimento camerale, non testo e note; contra, v. FUZIO, Il procuratore generale nel giudi-
preclude il contraddittorio in ordine alle questioni dedotte con i zio civile di cassazione, in Il giudizio di cassazione «ipercame-
motivi di ricorso, e assegna al p.m. il ruolo di organo super par- ralizzato», cit., 44 ss. [F.S. DAMIANI]
tes, deputato a scongiurare «eventuali possibili deviazioni dai
limiti oggettivi consentiti dall'ordinamento alla disponibilità dei
diritti (. . .) ovvero a portare in evidenza questioni di diritto so- * * *
stanziale o processuale, da sottoporre a valutazione del collegio,
che le parti, volutamente o meno, non hanno inteso valorizzare Lo stato presente del pubblico ministero davanti alla Cor-
ai fini della soluzione della controversia ‘secundum legem’». te di cassazione (civile). ( )
Infine, la corte ha comunque escluso le violazioni paventate
dal p.m. proponendo un'interpretazione elastica e costituzio-
nalmente orientata delle norme relative al procedimento camera- 1. - La suitas delle «attribuzioni del pubblico ministero
le, che consenta l'applicabilità del meccanismo di cui all'art. presso la Corte suprema di cassazione». Basta osservare la
384, 3° comma, c.p.c.; e ciò, sulla falsariga di quanto già affer- struttura, prim’ancora che indagare il contenuto, degli enunciati
mato nella motivazione della precedente Cass. 10 gennaio 2017, che sono nell'art. 70 c.p.c. per avvedersi delle proprietà del-
n. 395 (Foro it., 2017, I, 538, con osservazioni di G. COSTANTI-
NO), che aveva dichiarato manifestamente infondata la questione ————————

di legittimità costituzionale (sollevata con riferimento all'art. 24


( ) Si riproduce il testo dell'intervento svolto il 3 luglio 2017 nella
Cost.) del procedimento camerale applicabile dinanzi alla sesta sede del dipartimento di scienze giuridiche dell'università di Firenze
sezione, regolato dall'art. 380 bis c.p.c. come modificato dalla l. nel corso dell'incontro di studi su «Le nuove norme del giudizio di cas-
197/16. sazione».

IL FORO ITALIANO — 2018.


599 GIURISPRUDENZA COSTITUZIONALE E CIVILE 600

l'intervento del pubblico ministero «davanti alla Corte di cassa- tre venti giorni prima dell'adunanza in camera di consiglio».
zione»: gli è dedicato un comma a sé stante, intermedio tra la Sennonché, a parte il fatto che tali «conclusioni» sembrerebbero
previsione dei tipi di «cause» per cui l'intervento dell'ufficio affrancate da ogni onere di motivazione (cfr. per differentiam
rimane un dovere nei gradi di merito (1° comma) e quella attri- l'art. 379, 2° comma, c.p.c., dove soltanto per quelle prese
butiva del potere vero e proprio con riferimento a «ogni altra oralmente le «conclusioni» si prescrivono «motivate»), proprio
causa in cui ravvisa un pubblico interesse» (3° comma). Per le qui precipita l'assoluta deficienza, già denunciata sopra, di un
«cause davanti alla Corte di cassazione», invece, non ricorre di- criterio generale per l'esercizio del mero potere di intervento. E
stinzione per tipi né è dato potere alcuno di selezione tra cause: per esperienza comune l'atto del p.m. costituisce assai spesso un
si tratta di un dovere di esercizio dell'intervento che rimane tan- evento sorprendente, sia quando (e perché) c’è, sia quando non
to insensibile al tipo di causa quanto escludente qualunque for- c’è. Ed è purtroppo da smentire l'editto che si legge nel sito web

a
ma di selezione discrezionale (ravvisabile o meno che sia un della procura generale, dove compare a illustrare le «funzioni in
«pubblico interesse»). Era così anche prima, quando il dovere di materia civile» la declamazione secondo cui «Il procuratore ge-

to
prendervi parte era indiscriminato: «Deve intervenire in ogni nerale deve intervenire in tutti i procedimenti e non può sceglie-

en
causa davanti alla Corte di cassazione», si diceva infatti del p.m. re i ricorsi sui quali esprimere o non esprimere pareri, salvo casi
Ora, ricorrono pure qui «casi stabiliti dalla legge», ma la legge limitati (udienze di carattere semplice dinanzi alla VI sezione

am
non ha più riguardo per la natura della «causa», quanto e soltan- civile)».
to per la specie di procedimento che le tocca in sorte. Il vero è che all'ufficio del p.m., in assenza di una precostitui-

on
La suitas delle «attribuzioni del pubblico ministero presso la ta fattispecie legislativa che sia direttamente concessiva di una
Corte suprema di cassazione» è, inoltre, confermata dall'art. 76 posizione di garanzia funzionale nel procedimento davanti alla

O
M abb
ord. giud., dove è prescritto che «Il pubblico ministero presso Corte di cassazione, viene così mantenuto niente più che un pri-

M
la Corte di cassazione interviene e conclude [...] in tutte le vilegio soggettivo, octroyée dalla stessa Corte suprema. A ben
udienze dinanzi alle sezioni unite civili e nelle udienze pubbli-

SI
guardare, il «pubblico ministero» quale ufficio nella sua inte-
IO in
che dinanzi alle sezioni semplici della Corte di cassazione, ad rezza è ridotto al rango procedimentale in cui si trova(va) sol-

AS
eccezione di quelle che si svolgono dinanzi alla sezione di cui tanto «il procuratore generale» a norma dell'art. 363 c.p.c., dove
so
all'art. 376, 1° comma, primo periodo, c.p.c. » (1° comma); e a lui solo, uti singulus, è dato sì il potere di richiesta «che la
anche che «Il pubblico ministero presso la Corte di cassazione corte enunci nell'interesse della legge il principio di diritto», ma
es

redige requisitorie scritte nei casi stabiliti dalla legge» (2° — come noto — si tratta di posizione soggettiva nemmeno assi-
comma). stita dalle prerogative della giurisdizione, a cominciare dal-
nc

Dunque, il p.m. agente presso la Corte suprema sembra man- l'obbligo di corrispondenza del giudice.
D

cante di un potere generale di intervento apud iudicem, come


co

invece ha il corrispondente ufficio nei gradi di merito, e conse- 3. - La caratteristica octroyée della complessiva azione
LA

guentemente fa difetto una previsione di criteri discretivi, qual è dell'ufficio e il relativo tratto di privilegio soggettivo. Da ul-
IO olo

— nei gradi di merito — il «pubblico interesse» ravvisabile nel- timo il procuratore generale ha posto con enfasi l'accento pro-
la «causa». In sintesi: le «disposizioni generali» ignorano la fat-
C

prio su questa personale funzione (nel 2015 è stato anche istitui-


c

tispecie del mero potere di intervento «davanti alla Corte di cas- to il registro dei ricorsi nell'interesse della legge - Ril), rivol-
O sci
LO

sazione» né, per l'eventualità, offrono un criterio di esercizio, gendo appelli, ampiamente diffusi nelle comunità di destinazio-
tanto meno quello del «pubblico interesse» ravvisabile nella ne (scientifiche, accademiche, professionali, istituzionali: cfr.
Fa

«causa». La deficienza ha non secondarie conseguenze. Foro it., 2017, V, 223), perché possano giungergli segnalazioni
fruibili per il promovimento di richieste del genere considerato
R

2. - La deficienza di un criterio generale per l'esercizio del dall'art. 363 c.p.c. Ma, ancora una volta, sembra sottostimata,
potere di intervento. La capacità di «interv[enir]e e conclu- data la persistente caratteristica octroyée dell'azione del-
de[re]» del p.m. è attualmente svolta «in tutte le udienze dinanzi l'ufficio, l'assenza di criteri per l'esercizio di siffatti poteri in-
alle sezioni unite civili»: al riguardo, però, è agevole osservare dividuali, aumentando quell'impressione di vero e proprio privi-
che la procura generale non svolge alcun ruolo peculiare circa legio soggettivo sopra il dovere funzionale dell'ufficio. Così,
l'assegnazione dei ricorsi alle sezioni unite, nessuna interlocu- tanto il procuratore generale quanto il pubblico ministero presso
zione è assicurata dalla legge al p.m. allo snodo iniziale da cui la corte finiscono per svolgere in maniera imprevedibile e non
muoverebbe l'eventuale, successivo dovere di intervento (cfr. stabilmente ordinata a un fine legislativamente predeterminato
art. 374, 376 c.p.c.). Peraltro, anche quando sia la legge stessa a la rispettiva capacità nei confronti della Cassazione.
destinare alle sezioni unite una determinata «causa», in linea di Nel prendere la parola alla seduta inaugurale dell'anno giudi-
massima non rimarrebbe esclusa presso le medesime sezioni ziario in corso, il procuratore generale ha parlato di «partecipa-
unite l'alternativa della camera di consiglio, e con essa l'oblite- zione selettiva del pubblico ministero» e ha omologato la più
razione possibile del dovere della parte pubblica. recente soluzione legislativa che gli dà il potere di intervento
Né la procura generale è chiamata a contraddire «se sussisto- per iscritto nei procedimenti in camera di consiglio delle sezioni
no i presupposti per la pronuncia in camera di consiglio» per i semplici a quella «ampiamente sperimentata in relazione al pro-
quali il singolo procedimento sia da destinare alla «sezione di cedimento per la decisione delle istanze di regolamento di giu-
cui all'art. 376, 1° comma» (cfr. art. 376, 380 bis c.p.c.): desti- risdizione e sui regolamenti di competenza», senza così avve-
nazione che preclude lo svolgimento di ogni capacità del p.m. di dersi dell'enorme distanza che corre tra questi più risalenti casi
«interv[enir]e e conclude[re]», finanche se un'udienza pubblica di predeterminazione legislativa del dovere di partecipazione
per avventura fosse poi tenuta lì. del p.m. al procedimento e quelli più recenti di largizione giudi-
Ancor meno la procura generale gode di qualche posizione ri- ziaria di una pura facoltà. A qualcosa del genere, infatti, finisce
levante per l'opzione tra camera di consiglio ovvero udienza per somigliare quell'esercizio di voice che in nulla modifica,
pubblica, l'una e l'altra risultando sempre praticabili presso le neppure nelle forme o tecniche redazionali dell'ordinanza con-
«sezioni semplici», e quindi senza che per nessuna «causa» pos- clusiva, il dovere del giudice al quale è destinato lo scritto even-
sa dirsi inibita l'adunanza segreta e, con essa, l'estromissione tuale del p.m.; una facoltà che, oltre alla riduzione del ruolo
del p.m. quale interveniente necessario (cfr. art. 375, 2° com- funzionale che viene esprimendo, sempre meno si giustifiche-
ma). rebbe se vero fosse che l'esercizio del p.m. «ha finalità essen-
Mi sembra che sulla base del diritto positivo si debba univo- zialmente persuasiva e di vera e propria democrazia giudizia-
camente concludere che la procura generale presso la Corte di ria»: il che appare francamente azzardato quando non propria-
cassazione non possa più, dato un ordinario ricorso per cassa- mente confessorio della sopravvenuta, tendenziale dispensabili-
zione, confidare su casi veramente «stabiliti dalla legge» nei tà della parte pubblica nel giudizio civile di Cassazione. Certo,
quali svolgere il proprio dovere di intervento, casi invero deter- il procuratore generale si affretta(va) ad aggiungere che «in nes-
minati dall'occasionale fissazione giudiziale dell'udienza pub- sun modo la novella può essere interpretata come diretta a ridi-
blica. mensionare la funzione dell'ufficio requirente nel giudizio civi-
In compenso, e sempre che il procedimento non sia stato co- le di legittimità», e tuttavia lasciando inevaso l'interrogativo di
munque definito presso la (VI) sezione di ingresso della corte, fondo, quello che concerne la «linea ‘selettiva’ dell'intervento
al p.m. viene oggi riconosciuto per l'art. 380 bis.1 c.p.c. il pote- del procuratore generale». Qui, infatti, soltanto annunciando una
re di «depositare in cancelleria le sue conclusioni scritte non ol- programmatica «concentra[zione del]l'attività della procura ge-
IL FORO ITALIANO — 2018.
601 PARTE PRIMA 602

nerale sui ricorsi più delicati», nulla ancora si è detto della rego- dale deve rivolgere all'assicuratore del danneggiante con
la di selezione, del fine ultimo di quell'intervento (oltre, cioè, la lettera raccomandata, in quanto non comporta effetti sfa-
pulsione retorico-persuasiva che dovrebbe connotarlo), e — so- vorevoli per il suo autore, può essere validamente formu-
prattutto — rimane fermo che il novero dei ricorsi entro cui lata dal minore di età o da un suo incaricato. (1)
adesso fare selezione non è stabilito dalla generalità del loro
numero, né una semper dalla legge, ma è costituito volta per
volta dal giudice stesso.
Svolgimento del processo. — Con sentenza del 26 novem-
bre 2014 il Tribunale di Gela ha dichiarato inammissibile il
4. - L'esigenza di recuperare risorse esuberanti in rap-
porto allo scadimento normativo della posizione funzionale. gravame in via principale interposto dal sig. C.G. — in quali-
tà di esercente la potestà sulla figlia E.G. — nonché rigettato

a
Si fa avvertita, allora, l'esigenza di tornare alla suitas origina-
ria del dovere di intervento del p.m., e di tornare a casi davvero quello proposto da quest'ultima, nelle more divenuta mag-

to
«stabiliti dalla legge». In questo senso vanno, per es., le con- giorenne; ha altresì sostanzialmente rigettato — salvo che in

en
clusioni dell'ultima commissione di studio incaricata di predi- punto spese — il gravame in via incidentale interposto dalla
sporre uno schema di progetto di riforma dell'ordinamento società Milano assicurazioni s.p.a. in relazione alla pronun-

am
giudiziario, dove si legge che «Viene ulteriormente proposto, zia del Giudice di pace di Gela 3 febbraio 2010, di improce-
anche in chiave di razionalizzazione delle risorse, un intervento dibilità della domanda dal C.G. — nella qualità — e dalla

on
normativo volto ad assicurare la presenza del pubblico ministe- E.G. spiegata nei confronti della sig. A.G., conducente del-
ro presso la Corte di cassazione in funzione autenticamente l'autovettura Fiat tg. . . . a bordo della quale la predetta figlia

O
M abb
nomofilattica, limitandola alle sezioni unite in udienza pubbli- E. viaggiava in qualità di trasportata, nonché della compa-

M
ca, ovvero in camera di consiglio se trattasi di solo regolamen- gnia assicuratrice per la r.c.a. società Milano assicurazioni
to di giurisdizione. Nelle ipotesi di fissazione delle sezioni uni-

SI
s.p.a., oltre che nei confronti del sig. S.D.P., conducente del-
IO in
te per ragioni di contrasto di giurisprudenza o questioni di mas- l'autovettura . . . tg. . . . di proprietà della società M. s.r.l., e

AS
sima è previsto che il contributo del pubblico ministero possa della compagnia assicuratrice per la r.c.a. Fondiaria-Sai
so
essere, a sua scelta, scritto e anticipato, nei limiti del termine s.p.a., di risarcimento dei danni dalla G.E. subiti in conse-
comune alle parti per le rispettive memorie, facendosi in tal ca- guenza del sinistro avvenuto il 1° settembre 2005 lungo la
es

so materia di dibattito orale avanti alla corte la stessa posizione strada statale . . ., direzione . . .
del pubblico ministero. Questi, per la scelta di concludere per
nc

iscritto, rimarrebbe esonerato dalla partecipazione all'udienza,


Avverso la suindicata pronunzia della corte di merito il
C.G. e la E.G. propongono ora ricorso per cassazione, affida-
D

dove il suo contributo rimane, in alternativa, acquisibile soltan-


co

to a due motivi.
U

to in forma orale».
Gli intimati non hanno svolto attività difensiva.
LA

A parte l'obiettivo condivisibile di incrementare l'impiego


IO olo

della scrittura in luogo dell'oralità in ogni caso di intervento ne- Motivi della decisione. — Con il primo motivo i ricorrenti
cessario, vi è chiaramente enunciata l'esigenza di recuperare le denunziano «violazione e falsa applicazione» degli art. 22 l.
C
c

risorse di un ufficio che appaiono attualmente esuberanti in rap- n. 990 del 1969 (ora 148 cod. assicurazioni), 2054 c.c., in ri-
O sci
LO

porto al registrato scadimento normativo della posizione fun- ferimento all'art. 360, 1° comma, n. 3, c.p.c.; nonché «omes-
zionale (oltre al procuratore generale, l'ufficio conta un procu- sa, insufficiente e contraddittoria» motivazione su punto de-
Fa

ratore aggiunto, cinque avvocati generali e sessanta sostituti: cisivo della controversia, in riferimento all'art. 360, 1°
due avvocati generali e trentadue magistrati sono assegnati a comma, n. 5, c.p.c.
R

funzioni civili). Si dolgono che il giudice dell'appello «sia incorso in erro-


Volendo, con un facile travaso, la procura generale potrebbe re nel ritenere la domanda improcedibile per il fatto che la
fornire la più vera e diretta cooperazione all'efficienza della messa in mora per il risarcimento dei danni è stata avanzata
corte: l'altissima qualificazione dei magistrati interessati e la lo- dal difensore del ricorrente, in forza del mandato conferitogli
ro già matura sensibilità per le forme del giudizio di legittimità dalla minore E.G.».
potrebbe riuscire assai proficua specie per i molti collegi della
Lamentano che «la richiesta su incarico della minore . . .
corte assai spesso divenuti troppo simili a qualsiasi tribunale
(monocratico). era comunque valida», in quanto «la richiesta di risarcimento
del danneggiato all'assicuratore [recte, assicurazione] del
danneggiante, a mezzo lettera raccomandata quale condizio-
FERRUCCIO AULETTA
ne di proponibilità dell'azione . . . ai sensi e nei termini di cui
all'art. 22 l. 24 dicembre 1969 n. 990, integra un atto giuridi-
co in senso stretto, non un atto negoziale, né una proposta
transattiva, sicché l'indicata condizione deve ritenersi soddi-
sfatta anche quando la richiesta stessa venga formulata da un
———————— legale in nome e per conto del danneggiato, pure se privo di
procura scritta, o se lo stesso sia minorenne (cfr. Cass. 15
maggio 1980, n. 3260 [recte, 3206, Foro it., 1980, I, 2502]».
Il motivo è fondato.
Come questa corte ha già avuto modo di affermare in tema
di assicurazione obbligatoria della responsabilità civile deri-
CORTE DI CASSAZIONE; sezione III civile; ordinanza 13 vante dalla circolazione dei veicoli a motore e dei natanti, la
ottobre 2017, n. 24077; Pres. SPIRITO, Rel. SCARANO, P.M. richiesta di risarcimento del danneggiato all'assicuratore del
(non indicato); G. e altra (Avv. GRECO) c. Soc. Milano as- danneggiante, a mezzo di lettera raccomandata, quale condi-
sicurazioni e altra. Cassa Trib. Gela 26 novembre 2014. zione di proponibilità dell'azione risarcitoria contro l'assicu-
Assicurazione (contratto di) — Assicurazione obbligato- ratore medesimo, ai sensi e nei termini di cui all'art. 22 l. n.
ria r.c.a. — Richiesta di risarcimento — Formulazione 990 del 1969, integra un atto giuridico in senso stretto, e non
da parte di minore o di terzo incaricato — Validità — già un atto negoziale (cfr., con riferimento a richiesta formu-
Presupposti (Cod. civ., art. 2; y l. 24 dicembre 1969 n. lata da un legale in nome del danneggiato pure se non munito
990, assicurazione obbligatoria della responsabilità civile di procura scritta, Cass. 9 febbraio 2000, n. 1444, id., Rep.
derivante dalla circolazione dei veicoli a motore e dei na- 2000, voce Assicurazione (contratto), n. 171; 12 ottobre
tanti, art. 22). 1998, n. 10090, id., Rep. 1998, voce Prescrizione e decaden-
za, n. 89; 15 luglio 1987, n. 6245, id., Rep. 1987, voce Rap-
Posto che il minore è capace di compiere e ricevere atti giu- presentanza nei contratti, n. 11; 15 maggio 1980, n. 3206,
ridici in senso stretto, col solo limite del pregiudizio che cit. Relativamente a richiesta di risarcimento all'assicuratore
gliene possa derivare, la richiesta stragiudiziale di risar- formulata da un legale in nome e per conto dei genitori di un
cimento che la vittima di un sinistro da circolazione stra- danneggiato minorenne, v. Cass. 10 giugno 2005, n. 12312,
IL FORO ITALIANO — 2018.
603 GIURISPRUDENZA COSTITUZIONALE E CIVILE 604

id., Rep. 2006, voce Prescrizione e decadenza, n. 53, e 20 sta diritti ed assume doveri per mezzo di coloro che sono i
giugno 1997, n. 5531, id., Rep. 1997, voce cit., n. 83. Cfr., suoi legali rappresentanti».
ancora, Cass. 16 agosto 1993, n. 8711, id., Rep. 1994, voce Ancora, nella parte in cui ha ritenuto conseguentemente
cit., n. 45; 4 febbraio 1993, n. 1359, id., Rep. 1993, voce cit., «inidonea ad interrompere il termine prescrizionale del dirit-
n. 43, e, da ultimo Cass. 3 febbraio 2017, n. 2965, id., Le to al risarcimento del danno da sinistro stradale la raccoman-
banche dati, archivio Cassazione civile). data a.r. inviata all'impresa assicuratrice da un legale al qua-
Orbene, il minore è senz'altro capace di compiere e rice- le il mandato . . . ad agire in nome e per conto del danneggia-
vere atti giuridici in senso stretto (non negoziali), e cioè gli to sia stato conferito da un soggetto minore di età, posto che
atti (dichiarazioni di scienza, comunicazioni, ecc.) che, come per il conferimento del potere rappresentativo è comunque
posto in rilievo dalla dottrina, costituiscono il presupposto di necessario che il rappresentato sia, oltre che capace di inten-

a
determinati effetti giuridici ad essi ricollegati (principalmen- dere e volere, anche capace di agire».

to
te) dalla legge (e non direttamente imputabili all'atto di di- Della medesima, assorbito il secondo motivo, s'impone

en
sposizione quale atto di autonomia privata), per il relativo pertanto la cassazione in relazione, con rinvio al Tribunale di
compimento (diversamente che per l'atto negoziale), non es- Gela che in diversa composizione procederà a nuovo esame,

am
sendo richiesta la capacità di agire. facendo dei medesimi applicazione.
In quanto gli effetti possono essere favorevoli o sfavore- ————————

on
voli, la validità degli atti giuridici in senso stretto posti in es-
sere dall'incapace di agire e dal minore d'età in particolare (1) Non constano precedenti in termini.

O
M abb
incontra peraltro il limite del pregiudizio che dal relativo Sull'art. 1426 c.c., in tema di eccezione all'annullabilità del

M
compimento o ricezione possa al medesimo derivargli, l'esi- contratto concluso dal minore che abbia con raggiri occultato la

SI
genza di ovviarvi giustifica la tutela garantita dallo stato le- propria età, dopo Cass. 29 maggio 1946, n. 679, Foro it., 1947,
gale di incapacità. IO in I, 619, cfr. Cass. 4 luglio 2012, n. 11191, id., Rep. 2013, voce

AS
A tale stregua, come segnalato in dottrina, debbono consi- Contratto in genere, n. 456. In dottrina, v. F. GIARDINA, L'art.
so
1426 c.c. tra annullabilità del contratto a tutela del minore e
derarsi preclusi al minore atti che importino la perdita di un validità del contratto come «rimedio» a favore dell'altro con-
es

diritto o l'assunzione di obblighi od oneri. traente, in E. DEL PRATO (a cura di), Studi in onore di A. Catau-
Atteso che dalla richiesta ex art. 22 l. n. 990 del 1969 cer- della, Napoli, 2013, II, 1073 ss.
nc

tamente non conseguono per l'autore effetti sfavorevoli, es-


D

sendo essa per converso volta all'acquisto e alla salvaguardia


co

— determinando l'interruzione della prescrizione del diritto * * *


LA

al risarcimento dei danni da r.c.a., del relativo compimento


IO olo

—, il minore deve ritenersi invero senz'altro capace. Verso la capacità di agire del minore: il caso degli atti
C

Analogamente deve dirsi del mandato, conferito (come giuridici in senso stretto.
c

nella specie) ad un legale o a un terzo incaricato (cfr. Cass. 9


O sci
LO

maggio 2012, n. 7097, id., Rep. 2012, voce cit., n. 53), al re- I. - La Cassazione si pronuncia affermando per la prima volta
lativo compimento, trattandosi di mandato di carattere so- la generale capacità del minore di età di compiere e ricevere atti
Fa

giuridici in senso stretto, restando annullabili quelli potenzial-


stanziale avente ad oggetto il compimento di atto giuridico mente pregiudizievoli. Si trattava, in specie, della messa in mora
stragiudiziale in nome e per conto del mandante (cfr. Cass.
R

per il risarcimento danni di cui all'art. 22 l. 990/69 (ora sostitui-


10 giugno 2005, n. 12312, cit.; 20 giugno 1997, n. 5531, to dall'art. 148 cod. assicurazioni private), che costituisce con-
cit.), dal cui compimento non può derivare pregiudizio al dizione di proponibilità dell'azione contro l'assicuratore, ed era
mandante minore d'età, non rientrante tra quelli da compiersi stata avanzata dal difensore di una minorenne, in forza del man-
necessariamente dal rappresentante legale del medesimo (e a dato dalla stessa conferitogli. L'argomento prende le mosse dal-
fortiori tra quelli da autorizzarsi dal giudice tutelare ex art. l'aver qualificato tale richiesta come atto giuridico in senso
322 c.c.). stretto, che può compiersi anche attraverso un rappresentante: di
Orbene, nell'impugnata sentenza il giudice dell'appello ha conseguenza per tale procura non è richiesta la forma scritta (1),
disatteso i suindicati principî. ai sensi degli art. 1219 e 1392 c.c. Il novum della decisione sta
In particolare, là dove ha affermato che la «mancanza di invece nell'avere il collegio riferito ai soli atti negoziali la rego-
capacità di agire impedisce al minore di compiere atti giuri- la generale sull'acquisto della capacità di agire al compimento
della maggiore età, di cui all'art. 2 c.c., ed il corrispondente ri-
dici: tali sono i contratti e, in genere, le dichiarazioni di vo-
medio dell'annullabilità ex art. 1425 c.c. di quelli che non siano
lontà dirette a produrre effetti giuridici; tali sono anche le compiuti dagli esercenti la responsabilità a norma dell'art. 320,
comunicazioni, le partecipazioni, le dichiarazioni di scienza, 1° comma, c.c. Al contrario, sono annullabili i soli atti giuridici
aventi valore di prova circa l'esistenza di fatti produttivi di del minore dal cui compimento o ricezione costui possa deriva-
effetti giuridici. Soltanto determinati atti giuridici, eccezio- re pregiudizio, «come segnalato in dottrina» (2): si afferma
nalmente, sono consentiti al minore . . . Così il sedicenne . . .
può essere dal tribunale autorizzato, per gravi motivi, a con- ————————

trarre matrimonio (art. 84, 2° comma, c.c.) e può compiere (1) L'orientamento è unanime: cfr. Cass. 9 febbraio 2000, n. 1444,
tutti gli atti giuridici relativi alle opere dell'ingegno da lui Foro it., Rep. 2000, voce Assicurazione (contratto), n. 171; 12 ottobre
create ed esercitare le azioni relative (art. 108 l.d.a., modifi- 1998, n. 10090, id., Rep. 1998, voce Prescrizione e decadenza, n. 89;
cato dalla l. 39/75). In altri casi ancora la legge attribuisce, 15 luglio 1987, n. 6245, id., Rep. 1987, voce Rappresentanza nei con-
tratti, n. 11, sulla richiesta proveniente da procuratore, in forza di inca-
eccezionalmente, effetti giuridici alla volontà del minore, rico conferito senza formalità e dimostrabile anche attraverso presun-
benché incapace di agire. Sono casi nei quali viene in consi- zioni; 15 maggio 1980, n. 3206, id., 1980, I, 2502, a proposito della ri-
derazione l'esigenza di proteggere la personalità del minore, chiesta formulata da un difensore, diverso da quello successivamente
la sua libertà di scelta circa la sua condizione personale: così, designato per il giudizio. Cass. 27 luglio 2015, n. 15749, id., Rep.
2015, voce Assicurazione (contratto), n. 133, chiarisce che l'invio con
ad es., occorre il consenso del minore, che abbia compiuto mezzi diversi dalla raccomandata, che non consentano di provare l'av-
quattordici anni di età, perché sia efficace il suo riconosci- venuta ricezione, non sana il difetto. Sulla richiesta avanzata dal procu-
mento come figlio naturale (art. 250, 2° comma, c.c., così ratore dei genitori del danneggiato minorenne, e sulla conservazione
come modificato ex art. 1, 2° comma, l. 219/12). In mancan- dei relativi effetti interruttivi della prescrizione dopo il raggiungimento
della maggiore età, Cass. 10 giugno 2005, n. 12312, id., Rep. 2006, vo-
za di un'espressa norma di deroga vale la regola generale: il ce Prescrizione e decadenza, n. 53, e Vita not., 2006, 1301, con nota di
minore non potrà validamente porre in essere atti giuridici (e F. DE SCRILLI, e 20 giugno 1997, n. 5531, Foro it., Rep. 1997, voce
meno che mai rivolgersi ad un legale per ottenere un risarci- cit., n. 83.
(2) J. DOMAT, Lois civils, libro IV, tit. IV, sez. II; libro I, tit. I, sez.
mento dei danni, previa messa in mora della controparte), VI: la restituzione ai minori è fondata sul loro stato di debolezza, e sic-
quantunque si tratti di atti relativi all'esercizio di diritti della come ciò li espone ad errare, la legge li affranca dagli atti nei quali la
personalità. Fuori dei casi sopra menzionati il minore acqui- loro minore età li ha vincolati in qualche lesione. La loro incapacità si


IL FORO ITALIANO — 2018.


605 PARTE PRIMA 606

dunque, unicamente nell'ambito degli atti giuridici in senso Altra opinione ritiene applicabile analogicamente al dodicen-
stretto, che minor restituitur non tamquam minor, sed tamquam ne — di cui l'art. 315 bis, 3° comma, c.c. sul diritto di ascolto
lapsus (3). presume la capacità di discernimento — l'art. 409 c.c., secondo
Un maestro del diritto civile moderno notava che i contratti cui il beneficiario dell'amministrazione di sostegno può «in
compiuti dal minore non emancipato «sono annullabili, a pre- ogni caso» compiere gli atti necessari a soddisfare le esigenze
scindere dall'entità e dalla stessa esistenza di un pregiudizio a della propria vita quotidiana (12): ne risulterebbe in entrambe le
carico dell'autore» (4), e la pandettistica ne sosteneva la radica- ipotesi valorizzata la possibilità di esprimere la propria persona-
le nullità (5), mentre il criterio in questa sede formulato è accol- lità, e l'apprezzamento dell'ambito di autonomia dovrebbe con-
to dall'art. 150, 1° comma, del progetto di codice europeo dei dursi con riferimento al contesto nel quale il soggetto protetto
contratti elaborato dall'accademia dei giusprivatisti europei sul vive.

a
modello del § 107 BGB, che esclude l'annullabilità del contratto Gli atti che costituiscono esercizio dei diritti fondamentali
possono invece essere compiuti da qualsiasi minore capace di

to
da cui derivino soltanto dei vantaggi per il minore.
discernimento, posto che titolarità ed esercizio delle situazioni

en
II. - Si ritiene generalmente che il minore possa compiere al- giuridiche esistenziali sono inscindibili (13); e ne costituiscono
affermazione talune disposizioni contenute in leggi speciali.

am
cuni atti non negoziali, come il pagamento di un'obbligazione
L'art. 1 l. 18 giugno 1986 n. 281, riconosce il diritto del minore
(art. 1191 c.c.), l'acquisto del possesso anche ai fini del-
di scegliere, al momento dell'iscrizione alla scuola secondaria
l'usucapione (6), ed i fatti giuridici come il ritrovamento della

on
superiore, se avvalersi o meno dell'insegnamento della religione
cosa smarrita o la scoperta del tesoro (7), oltre il riconoscimento cattolica, escludendo la necessità di una attività sostitutiva, po-

O
del figlio non matrimoniale (art. 250 c.c.) (8), il consenso al ri-

M abb
sta in essere dal genitore a beneficio del minore; gli art. 12 e 13

M
conoscimento, all'affidamento preadottivo, all'adozione e l. 22 maggio 1978 n. 194, disegnano l'intervento autorizzatorio
all'inserimento nella famiglia del fratello non matrimoniale, l'i-

SI
del giudice all'interruzione volontaria di gravidanza della mino-
stanza di nomina di curatore speciale per le azioni di stato, ed i
IO in renne — necessario ove sussista disaccordo coi genitori o serie

AS
negozi per i quali la legge stabilisce un'età differente. E l'evi- ragioni che ne sconsigliano l'informativa e la consultazione —
dente menomazione dell'autonomia del minore, pur capace di
so
indirizzandolo non a sostituire la decisione della donna, incapa-
discernimento, che non può concludere né decidere il compi- ce di agire, ma, attraverso un procedimento sostanzialmente
es

mento da parte dei suoi legali rappresentanti atti negoziali desti- equitativo, ad appurare l'esistenza in capo a costei della consa-
nati a produrre effetto sulla propria sfera giuridica (9), fonda la pevolezza e ponderazione della scelta che solo lei può compiere
nc

tesi più risalente che esclude l'annullabilità del contratto stipu- (14). Coerentemente, l'art. 2 l. 194/78 dispone che «la sommini-
D

lato dal minore qualificando quest'ultimo come rappresentante strazione su prescrizione medica, nelle strutture sanitarie e nei
co

del genitore o del tutore (10), col risultato per cui gli effetti si consultori, dei mezzi necessari per conseguire le finalità libera-
produrrebbero nei confronti del dominus, perfino allorquando
LA

mente scelte in ordine alla procreazione responsabile è consenti-


IO olo

costui non avesse conferito alcuna procura ed anzi disapprovas- ta anche ai minori» (15). Analogamente, l'art. 120, 2° comma,
se l'accordo (11). d.p.r. 9 ottobre 1990 n. 309, prevede la facoltà per il minore,
C
c

che faccia uso di sostanze stupefacenti e di sostanze psicotrope,


O sci
LO

————————
di chiedere al servizio pubblico per le tossicodipendenze o ad
distingue da quella degli interdetti, che sono incapaci di qualsiasi nego- una struttura privata autorizzata di essere sottoposto ad accerta-
Fa

zio, mentre i minori solo di quelli che li ledano. menti diagnostici e di eseguire un programma terapeutico e so-
(3) L. 1, § 1; L. 7, § 1, 3, 4, 5; L. 25 e 29 de minoribus; la tesi era cioriabilitativo, mentre l'art. 75 ne garantisce la riservatezza,
R

sostenuta nel vigore del Code Napoléon da A. DURANTON, Cours de escludendo la convocazione dei genitori innanzi al prefetto
droit français suivant le Code civil, 6, 4a ed., Bruxelles, 1841, 96 ss.,
per i soli contratti che non necessitassero di forma ad substantiam, i ————————
quali sarebbero stati rescindibili, e non nulli, qualora ne derivasse pre-
giudizio al minore; J. CARBONNIER, Droit civil, 6. Les obligations, Pa- (12) M. CINQUE, Il minore contraente. Contesti e limiti della capa-
ris, 1979, 165, ritiene che la «lésion» che fonda la «rescision» ex art. cità, Padova, 2007, 121 ss.; P. STANZIONE, I contratti del minore, in
1305 code civil nulla aggiunga alla nullité relative per incapacità di Europa e dir. privato, 2014, 1237 ss.; ID., Capacità e minore età nella
contrattare, ex art. 1124. problematica della persona umana, Napoli, 1975, 298 ss., si riferisce
(4) V. ROPPO, Il contratto, Milano, 2001, 774. ad una norma consuetudinaria diffusa anche in altri ordinamenti, sulla
(5) Che meritava di essere applicata, per ragioni di coerenza, secon- quale v. anche R. CATERINA, Le persone fisiche, 2a ed., Torino, 2016,
do P. RESCIGNO, Incapacità naturale e adempimento, Napoli, 1950, 36 47 ss. La generale capacità del minore agli atti negoziali marginali era
ss.; ID., Capacità di agire, voce del Digesto civ., Torino, 1988, II, 213, affermata anche da F. FERRARA, Diritto delle persone e di famiglia,
ritiene che il minore abilitato al lavoro ha diritto di riscuotere la retri- Napoli, 1941, 50.
buzione, ma non di disporne. (13) P. PERLINGIERI, Il diritto civile nella legalità costituzionale se-
(6) Cass. 22 novembre 1986, n. 6878, Foro it., Rep. 1986, voce Pos- condo il sistema italo-comunitario delle fonti, 3a ed., Napoli, 2006, II,
sesso, n. 7, esclude l'elemento intenzionale del possesso solo per asso- 949 ss.; M. GIORGIANNI, In tema di incapacità del minore di età, in
luta incapacità di intendere e di volere. Rass. dir. civ., 1987, 103 ss.; ID., Della potestà dei genitori, in Com-
(7) F. GALGANO, Diritto civile e commerciale, 4a ed., Padova, 2004, mentario al codice civile Cian, Oppo, Trabucchi, Padova, 1992, IV,
I, 150. 2999; C.M. BIANCA, op. cit., 237, col limite degli atti che espongano il
(8) Che ha natura di negozio di accertamento, con effetti costitutivi minore ad un rilevante pregiudizio; F.D. BUSNELLI, Capacità ed inca-
dello stato di grado intermedio: cfr. A. SASSI, Accertamento e titolarità pacità di agire del minore, in Dir. famiglia, 1982, 54 ss.
nel sistema della filiazione, in A. SASSI-F. SCAGLIONE-S. STEFANELLI, (14) Cfr. Corte cost. 15 marzo 1996, n. 76, Foro it., Rep. 1997, voce
La filiazione e i minori, 2a ed., in Trattato di diritto civile Sacco, Tori- Aborto, n. 11, e Giust. civ., 1997, I, 41, con nota di F. GIARDINA, L'ul-
no, 2018, 29 ss.; S. STEFANELLI, Gradi di accertamento e titoli costitu- timo atto di una storia senza fine: l'incostituzionalità dell'art. 12 della
tivi, ibid., 252 ss. legge sull'interruzione volontaria della gravidanza, per la quale «la de-
(9) C.M. BIANCA, Diritto civile. La norma giuridica. I soggetti, Mi- cisione di interrompere la gravidanza è rimessa soltanto alla responsa-
lano, 2002, 237, che propone di ridimensionare la portata specifica del- bilità della donna, non potendosi configurare quale potestà codecisiona-
l'incapacità negoziale del minore. le l'intervento del giudice tutelare, nell'ipotesi in cui non vi sia l'assen-
(10) M. PARADISO, Corso di istituzioni di diritto privato, 8a ed., Mi- so degli esercenti la potestà o la tutela sulla minore, o vi siano pareri
lano, 2007, 43 ss.; L. NIVARRA-V. RICCIUTO-C. SCOGNAMIGLIO, Isti- difformi da parte di costoro, o ancora sussistano seri motivi che impe-
tuzioni di diritto privato, Torino, 2017, 88 s. Più radicalmente, per A. discano o sconsiglino la loro consultazione». In dottrina, F.D. BUSNEL-
FALZEA, Capacità (teoria generale), voce dell'Enciclopedia del diritto, LI, op. cit., 64. Nota F. SCAGLIONE, Ascolto, capacità e legittimazione
Milano, 1960, VI, 25, rispetto agli atti di modico valore «non è esatto del minore, in R. CIPPITANI-S. STEFANELLI (a cura di), La parificazio-
affermare che anche ai minori è riconosciuta la capacità di agire: sono ne degli status di filiazione, Perugia-Roma, 2013, 280 s.: «L'idea di una
atti, invero, che possono essere validamente compiuti pure da interdetti rappresentanza genitoriale in materia di atti a contenuto personale del
e sulla validità dei quali non influisce neppure la capacità naturale». minore, capace di discernere in concreto, tutte le volte in cui sia di-
(11) Che si tratti di artifici finalizzati ad ovviare alla rigidità del sgiunta da esigenze educative strettamente connesse alla promozione
modello italiano, che addivengono comunque a soluzioni riduttive, no- della personalità del minore stesso, rimane soltanto la scomoda eredità
tava G. ALPA, I contratti del minore. Appunti di diritto comparato, in di una vecchia e superata concezione paternalistica o protettiva del rap-
Contratti, 2004, 526, e in M. DE TILLA-U. OPERAMOLLA, Seminari di porto di filiazione»; concorde A. SASSI, Equità e interessi fondamentali
diritto di famiglia, Milano, 2005, 681 ss., mentre in prospettiva realisti- nel diritto privato, Roma-Perugia, rist. 2012, 157 ss.
ca constatava che i minori concludono ogni giorno contratti di scambio (15) Si fonda su tale disposizione l'obbligo solo per le donne mino-
che non vengono invalidati, del che è prova l'assenza di contenzioso renni di prescrizione medica per la c.d. pillola dei cinque giorni dopo
giudiziario; v. anche, ALPA, Il contratto in generale, I. Fonti, teorie, contenuto nella determinazione dell'Agenzia italiana per il farmaco del
metodi, in Trattato commerciale Cicu-Messineo, Milano, 2014, 750. 25 marzo 2015.

IL FORO ITALIANO — 2018.


607 GIURISPRUDENZA COSTITUZIONALE E CIVILE 608

quando ciò contrasti con le esigenze educative del minore che si di decidere quali soddisfare e come, valutando le offerte gene-
sia reso responsabile di illeciti amministrativi relativi all'impor- ralmente standardizzate, e scegliendo a quale aderire, e l'ordi-
tazione, esportazione, acquisto, ricezione a qualsiasi titolo o de- namento appronta strumenti diversi dall'invalidità a protezione
tenzione di sostanze stupefacenti o psicotrope (16). Tanto in os- dei minori, come l'inclusione tra le pratiche commerciali scor-
sequio al dettato costituzionale ed ai precetti contenuti nell'art. rette di cui all'art. 26 cod. consumo, l'inserimento nelle pubbli-
12 della convenzione di New York sui diritti del fanciullo, del cità di esortazioni all'acquisto dirette ai bambini. L'assenza di
20 ottobre 1989, nell'art. 5 della convenzione de L'Aia del 28 contenzioso sulla materia conferma che allo stesso modo le con-
maggio 1970, relativa al rimpatrio dei minori, nell'art. 16, lett. troparti contrattuali riconoscono piena validità alla manifesta-
a), della convenzione di Lussemburgo del 20 maggio 1980, sul zione di volontà del minore, senza neppur abbisognare della
riconoscimento e l'esecuzione delle decisioni in materia di affi- prova dei raggiri di cui all'art. 1426 c.c. (22). Altrimenti, l'azio-

a
damento dei minori e di ristabilimento dell'affidamento, nel- ne per l'annullamento potrebbe essere mancata per il diniego di
l'art. 13 della convenzione de L'Aia del 25 ottobre 1980, sugli

to
autorizzazione ex art. 320 c.c. ogni volta che il giudice tutelare
aspetti civili della sottrazione internazionale di minori, nell'art. abbia riconosciuto la capacità di discernimento e la conformità

en
3 della convenzione di Strasburgo sull'esercizio dei diritti dei dell'atto ai bisogni educativi del minore (23).
minori del 25 gennaio 1996, nell'art. 6 della convenzione di Del resto, anche accogliendo l'interpretazione più risalente, la

am
Oviedo del 4 aprile 1997, sui diritti dell'uomo e sulla biomedi- messa in mora oggetto del giudizio sarebbe un atto annullabile
cina, nell'art. 24, 1° comma, Cdfue, nonché nell'art. 23, lett. b), su azione del rappresentante legale del minore o dell'interessato

on
del regolamento Ue 2201/2003. al raggiungimento della maggiore età, ma tale azione è mancata
Di atto integrante esercizio del diritto fondamentale di cui e, anzi, poteva discutersi di tacita convalida almeno per il gra-

O
M abb
all'art. 32 Cost. poteva discorrersi, per il vero, anche per la ri- vame interposto dalla danneggiata nel frattempo divenuta mag-

M
chiesta di risarcimento del danno alla persona patito per conse- giorenne avverso la decisione di appello, che aveva confermato

SI
guenza di sinistro stradale oggetto della pronuncia in rassegna, l'improcedibilità della domanda. Il codice vigente ha infatti pre-
IO in
risarcimento per equivalente che svolge funzione strumentale ri- ferito il rimedio dell'annullabilità alla sanzione di nullità cui ri-

AS
spetto alla situazione soggettiva di natura esistenziale (17), ed correvano l'art. 1303 del Code Napoléon ed il nostro codice ci-
so
altrettanto si direbbe del contratto di spedalità concluso dalla vile unitario; e la relazione esplicativa chiariva che la scelta fu
minorenne autorizzata all'interruzione volontaria di gravidanza, fondata sull'opportunità di conservare, per il mezzo della scelta
es

o dell'acquisto di farmaci anticoncezionali prescritti dal servizio di esercitare o meno l'azione di annullamento entro il relativo
consultoriale, coperto da riservatezza anche rispetto ai genitori termine di prescrizione, effetti al contratto che non pregiudicas-
nc

esercenti la responsabilità (18), sicché per ipotesi resta escluso se «la sfera economica e giuridica» di colui che è incapace, ai
D
co

il negozio rappresentativo. sensi degli art. 2 e 320 c.c. (24).


U
LA

IV. - La pronuncia in rassegna si segnala per aver tuttavia


IO olo

III. - In attesa dell'auspicato intervento riformatore (19), l'art.


2 c.c. potrebbe dunque leggersi nei termini di una presunzione preferito disegnare, in direzione dell'affermazione della capaci-
C

iuris tantum di capacità in capo al diciottenne, che non comporti tà del minore, uno statuto generale di validità degli atti giuridici
c

in senso stretto, presidiata dall'annullabilità di quelli soli pre-


O sci

una corrispondente presunzione di generale incapacità di agire


LO

del minore, se non in quanto sia funzionale alla tutela della sua giudizievoli, e prende decisamente la distanza dalla tesi accolta
personalità in divenire, in relazione alle esigenze educative che dal giudice di merito, contraria all'affermazione perfino della
Fa

connotano la responsabilità genitoriale. capacità del minore di compiere «atti relativi all'esercizio di di-
La tesi è coerente con l'apprezzamento della realtà dei traffi- ritti della personalità», se non «per mezzo di coloro che sono i
R

ci: il mercato conosce ampi settori specificamente destinati suoi legali rappresentanti».
all'autonoma decisione di acquisto di minori ed adolescenti Di quanto, nondimeno, il contrario approccio sia diffuso perfi-
(20), e di tale autonomia costituiscono testimonianza e strumen- no con riguardo all'esercizio dei diritti fondamentali è apparenza
to le carte di credito intestate a minori (21) offerte dalle maggio- nella recentissima legge sul biotestamento, approvata il 17 di-
ri aziende bancarie, con disponibilità mensile di gran lunga su- cembre 2017, che affida ai soli esercenti la responsabilità genito-
periore alla media delle operazioni minute, tanto da offrire ga- riale la decisione in merito al trattamento sanitario da praticare al
ranzie assicurative che superano i duemila euro in caso di danni minore, pur gravandoli del dovere di tenere conto della volontà di
conseguenti all'acquisto, come la perdita del bagaglio in un costui, in relazione alla sua età e al suo grado di maturità. Ne de-
viaggio aereo o l'annullamento stesso del volo. Siffatta autono- riva, ogni volta che non sussista contrasto tra genitori e sanitari
(25), che solo l'iniziativa ex art. 336 c.c. per l'adozione di un
mia gli esercenti la responsabilità genitoriale riconoscono al mi-
provvedimento limitativo della responsabilità, dei nonni, di altri
nore in corrispondenza dell'apprezzamento della sua graduale
parenti o del pubblico ministero consente la verifica giudiziale del
conquista della capacità di discernere i propri bisogni e desideri,
dissenso del minore, il quale non è neppure abilitato a dettare di-
———————— sposizioni anticipate di trattamento o alla pianificazione condivisa
delle cure, in caso di patologia cronica o a prognosi infausta (26).
(16) Analoga previsione difetta nell'articolato della l. 5 giugno 1990
n. 135 in materia di prevenzione e lotta all'Aids, rispetto alla quale si ————————
leggano le critiche di P. VERCELLONE, Il corpo del minorenne: i trat-
tamenti sanitari, in G. COLLURA-L. LENTI-MAN. MANTOVANI (a cura (22) Cfr. F. GIARDINA, L'art. 1426 c.c. tra annullabilità del contrat-
di), Filiazione, in Tratt. dir. fam. Zatti, 2a ed., Milano, 2012, II, 987 ss., to a tutela del minore e validità del contratto come «rimedio» a favore
in considerazione del rischio che, per non veder coinvolto il genitore, il dell'altro contraente, in E. DEL PRATO, Studi in onore di A. Cataudel-
minorenne sia indotto a non svolgere il test HIV. la, Napoli, 2013, II, 1073 ss.; GIARDINA, in Commentario del codice
(17) Con la conseguenza per cui la capacità di agire deriva dalla civile a cura di GABRIELLI, Delle persone, Torino, 2012, sub art. 2,
medesima capacità di discernimento che è il presupposto per l'esercizio 365, 378 ss., a proposito del dogma dell'incapacità e dei suoi effetti.
delle situazioni soggettive patrimonialmente neutre: cfr. F. SCAGLIONE, (23) F. RUSCELLO, La potestà dei genitori. Rapporti patrimoniali, in
Situazioni giuridiche soggettive e capacità, in A. SASSI-F. SCAGLIONE- Commentario Schlesinger, Milano, 2007, 202 ss., spec. 205.
S. STEFANELLI, op. cit., 571 ss.; SCAGLIONE, Interesse del minore e re- (24) Relazione al re del ministro guardasigilli, n. 651, in Codice ci-
gole di validità del contratto nell'esperienza italiana ed europea, in vile, testo e relazione ministeriale, Roma, 1943, 142.
Diritto e processo, 2014, 187 ss.; della subordinazione della capacità di (25) L'art. 33 del codice di deontologia medica impone al professio-
agire a quella di intendere e volere è conferma nell'art. 428 c.c. nista di garantire «al minore elementi di informazione utili perché
(18) Garante protezione dati personali, parere 17 novembre 2010, comprenda la sua condizione di salute e gli interventi diagnostico-
Newsletter, 16 dicembre 2010, n. 344. terapeutici programmati, al fine di coinvolgerlo nel processo decisiona-
(19) G. ALPA, I contratti del minore, cit., 517 ss. le». La scelta legislativa è probabilmente ispirata da ragioni pratiche,
(20) D. DI SABATO, Il contratto del minore tra incapacità di con- perché evita di gravare i sanitari dell'accertamento della capacità di di-
trarre e capacità di consumare, in Riv. dir. impresa, 2011, 75 ss. scernimento, esigenze che avrebbero potuto meglio conciliarsi con i
(21) Così escludendo in radice l'applicabilità della tesi che legge principî di rango primario attraverso l'indicazione di una età che la la-
l'utilizzo su Internet di quella del genitore come un raggiro contrattuale sci presumere, sul modello dell'art. 315 bis, 3° comma, c.c.
ex art. 1426 c.c., su cui M. CINQUE, Il minore e la contrattazione tele- (26) In contrasto con la convenzione di Oviedo sulla biomedicina,
matica tra esigenze del mercato e necessità di apposite tutele, in D. art. 6, e le indicazioni del COMITATO NAZIONALE PER LA BIOETICA, Se-
MACHADO DO SANTOS-S. AUGUSTIN-V. DURANTE, Relações de con- dazione palliativa profonda continua nell'imminenza della morte, 29
sumo: apontamentos italianos e brasileiros, EDUCS, Caxias do Sul, gennaio 2016, 12 ss.; ID., Bioetica con l'infanzia, 22 gennaio 1994,
2015, 49 ss. raccomandava di cercare sempre, insieme con quello dei genitori, il


IL FORO ITALIANO — 2018.


609 PARTE PRIMA 610

Il paradosso diviene purtroppo tragico rispetto alla scelta della se- zione dell'ordine di trasferimento della somma di denaro.
dazione profonda, finendo per essere impossibile superare tempe- Nega il ricorrente che la telefonata abbia dato vita a una si-
stivamente l'opposizione manifestata dai genitori alla terapia di tuazione di apparenza di diritto, giacché essa, valutata uni-
sedazione profonda del figlio, in condizioni di morte imminente, tamente ad altre circostanze, relative alla formazione e alla
per alleviargli dolori refrattari ad ogni altro trattamento o fronteg- presentazione dell'ordine di bonifico, imponeva ulteriori
giare eventi acuti terminali (27). cautele, come l'esibizione del documento di identità del-
Individuando negli atti giuridici un'area di irrilevanza del- l'ordinante e la ricezione di precise rassicurazioni circa l'af-
l'incapacità, quando non possano derivarne effetti patrimoniali fidabilità del destinatario del pagamento.
pregiudizievoli, la pronuncia in epigrafe restituisce al contrario a
questa categoria generale la funzione di strumento di protezione 3. - Col terzo mezzo viene dedotta la violazione e falsa
applicazione dell'art. 1710 c.c. La censura si fonda, in so-

a
degli interessi del minore che le è propria, mentre l'esclusione
dall'area della giuridica rilevanza di tutte le determinazioni di un stanza, sulle medesime considerazioni svolte nei precedenti

to
soggetto capace di discernere e la necessaria rappresentanza ex motivi, qui riguardate nella prospettiva degli obblighi che

en
art. 320 c.c. finirebbero per pregiudicarne il progressivo sviluppo sulla banca gravavano nella qualità di mandataria.
della personalità, oltre a tradire la funzione ridisegnata dalla ri- 4. - Il quarto motivo lamenta violazione e falsa applica-

am
forma del 2012-2013 per la responsabilità genitoriale. zione dell'art. 1227 c.c. Osserva il ricorrente che il giudice
del gravame aveva omesso di valutare se si configurasse il

on
STEFANIA STEFANELLI concorso colposo del creditore.
5. - I primi tre motivi possono esaminarsi congiuntamente.

O
M abb
5.1. - Il primo non presenta la denunciata inammissibilità,

M
————————
dal momento che prospetta, in via alternativa, i tre vizi di cui

SI
consenso o il dissenso alla cura in pediatria del bambino di età superio- può essere affetta la motivazione della sentenza, a mente del-
IO in
re ai sette anni, e di considerare prioritario ed obbligatorio quello del-
l'art. 360, n. 5, c.p.c. Il secondo e il terzo, benché rubricati

AS
l'adolescente, a partire dagli anni quattordici.
come violazione e falsa applicazione di legge, profilano, poi,
so
(27) Su cui M. DI MASI, Prima lettura della legge recante «norme
in materia di consenso informato e di disposizioni anticipate di tratta- di fatto, altrettante censure motivazionali, dal momento che
es

mento», in <htttp://www.diritticomparati.it>. con tali mezzi il ricorrente finisce per lamentare, come fa nel
primo motivo, che nel ragionamento del giudice di merito,
nc

quale risulta dalla sentenza, sia riscontrabile una obiettiva


D

deficienza del criterio logico che lo ha condotto alla forma-


co

zione del convincimento espresso nel provvedimento impu-


gnato: vizio, questo, riconducibile a quello di omessa o in-
LA
IO olo

————————
sufficiente motivazione (per tutte, Cass. 6 marzo 2008, n.
6064, Foro it., Rep. 2009, voce Cassazione civile, n. 104; 6
C
c

settembre 2007, n. 18709, id., Rep. 2007, voce cit., n. 175).


O sci
LO

L'erronea intitolazione del motivo, del resto, non osta alla


CORTE DI CASSAZIONE; sezione I civile; ordinanza 9 ot- riqualificazione della sua sussunzione in altre fattispecie di
Fa

tobre 2017, n. 23580; Pres. GIANCOLA, Rel. FALABELLA, cui all'art. 360, 1° comma, c.p.c., né determina l'inammissi-
P.M. (non indicato); di Castri (Avv. BADÒ) c. Intesa SanPao- bilità del ricorso, se dall'articolazione del motivo sia chiara-
R

lo e altra (Avv. NEGRO). Cassa App. Milano 20 marzo 2012. mente individuabile, come nella specie, il tipo di vizio de-
nunciato (Cass. 20 febbraio 2014, n. 4036, id., Rep. 2014,
Contratti bancari — Ordine di bonifico — Esecuzione — voce cit., n. 72).
Negligenza — Fattispecie (Cod. civ., art. 1218, 1710).
5.2. - La corte di merito ha in sintesi rilevato che alla rice-
Non può ritenersi diligente la banca che abbia dato esecuzio- zione dell'ordine di bonifico non era seguìto alcun passaggio
ne a un ordine di bonifico proveniente da persona diversa di denaro e che il pagamento aveva avuto luogo quattordici
dall'intestatario del conto corrente, non potendo avere effi- giorni più tardi in conseguenza della sollecitazione telefonica
cacia scusante, specie in virtù delle anomalie che avevano da parte di un soggetto accreditatosi come di Castri: infatti
contrassegnato la ricezione dell'ordine e della consistenza — rileva la corte stessa — la banca, «dato che non si era
della somma da trasferire, il contatto telefonico con un in- avuto alcun contatto col cliente, nemmeno telefonico e nes-
terlocutore che pure aveva dimostrato di essere in possesso suno dei funzionari allora presenti aveva mai conosciuto il di
degli estremi della patente del titolare e di conoscere tutte le Castri di persona, aveva deciso di sospendere il pagamento».
informazioni relative allo stato del conto. (1) Secondo il giudice distrettuale, dunque, la banca aveva im-
pedito che la truffa si consumasse per mezzo del semplice
inoltro dell'ordine di bonifico. Con riferimento alla condotta
Ragioni della decisione. — 1. - Il primo motivo denuncia tenuta dall'istituto di credito nel periodo successivo (quello
omessa, insufficiente o contraddittoria motivazione circa un in cui è stato dato il via libera all'accreditamento della som-
punto decisivo della controversia. Secondo il ricorrente, ha ma sul conto corrente del soggetto indicato dall'ordinante),
errato la corte d'appello nel ritenere che la sollecitazione te- la corte territoriale ha valorizzato più elementi: il fatto che la
lefonica e la successiva verifica dell'esistenza dell'opera- richiesta si presentava redatta su carta intestata dello stesso
zione immobiliare cui era da raccordare il pagamento abbia di Castri e appariva da quest'ultimo sottoscritta (ma la firma
reso scusabile l'errore in cui era di fatto incorsa la banca. risultò in seguito frutto di una scannerizzazione che la ren-
Osserva l'istante che il direttore della filiale aveva dato corso deva coincidente con lo specimen in possesso della banca); i
all'accreditamento sulla scorta di una richiesta telefonica in recapiti telefonici messi a disposizione dell'odierno ricorren-
cui l'interlocutore — che aveva rifiutato di recarsi presso lo te, che non si era premurato di aggiornare i propri dati, non
sportello — si era limitato a fornire alla banca gli estremi ne avevano consentito la pronta reperibilità dello stesso; a
della patente di guida dello stesso di Castri e il numero iden- fronte della sollecitazione del sedicente di Castri, il direttore
tificativo del conto corrente intestato allo stesso istante; rile- della filiale si era premurato di richiedere allo stesso i dati
va ancora il ricorrente che lo stesso direttore non aveva rice- della patente e le informazioni relative allo stato del conto; la
vuto alcuna esauriente referenza circa il destinatario della banca appellata aveva poi ritenuto di procedere a una verifica
rimessa. di quanto riferito dal cliente presso la banca su cui era intrat-
2. - Il secondo motivo lamenta violazione e falsa applica- tenuto il conto corrente del destinatario dell'ordine di bonifi-
zione dell'art. 1218 c.c. La censura poggia sul rilievo per cui co e il funzionario di tale istituto di credito aveva dato «buo-
la corte di merito aveva ritenuto la banca non responsabile, ne informazioni» sulla persona della beneficiaria, definita
laddove, al contrario, essa era risultata gravemente inadem- come cliente che operava regolarmente, e aveva confermato
piente agli obblighi che su di essa incombevano nell'esecu- che la medesima era in attesa del denaro relativo all'acquisto
IL FORO ITALIANO — 2018.
611 GIURISPRUDENZA COSTITUZIONALE E CIVILE 612

di un immobile (del quale era stato appositamente consegna- di un saggio grafico che consentisse di verificare se la firma
to un atto di compravendita, poi rivelatosi un falso); pertan- in tal modo acquisita coincidesse con lo specimen. E tali cau-
to, ad avviso della corte d'appello, la banca risultava essersi tele dovevano ritenersi tanto più necessarie ove si consideri-
determinata al trasferimento dei fondi sulla base di un errore no, da un lato, le accennate anomalie che avevano contrasse-
scusabile, ingenerato da una ragionevole apparenza del dirit- gnato la ricezione dell'ordine da parte della banca e, dal-
to. l'altro, la consistenza della somma che doveva essere bonifi-
5.3. - In termini generali, la responsabilità della banca nei cata. Sul punto della presenza in filiale dell'ordinante — pre-
confronti del cliente, per aver dato esecuzione a un ordine di senza che il ricorrente deduce essere stata richiesta, ma non
bonifico perfettamente falsificato, pervenuto alla banca tra- ottenuta, dal direttore della filiale (secondo quanto risulte-
mite canali inusuali, non può essere esclusa con riguardo al rebbe documentato dalla deposizione testimoniale assunta e

a
riscontro della conformità della firma allo specimen, atteso dalle sommarie informazioni raccolte in sede penale) — la

to
che, in presenza di circostanze del caso concreto, che sugge- corte di merito tuttavia tace: e tale silenzio non può non rile-
vare come vizio motivazionale.

en
riscano, secondo le regole di diligenza cui è tenuto il man-
datario, ulteriori controlli, l'omissione di questi integra col- Quanto alle informazioni raccolte sul destinatario del pa-

am
pa ed è quindi ostativa alla configurabilità di una situazione gamento, esse non avrebbero potuto comunque surrogare il
di apparenza giustificativa di un esonero da detta responsa- deficit cognitivo dell'istituto di credito circa la reale identità

on
bilità (Cass. 20 febbraio 1988, n. 1764, id., Rep. 1988, voce dell'ordinante.
Contratti bancari, n. 73, con riferimento all'esecuzione di Peraltro, con riguardo a tale aspetto della vicenda, il giudi-

O
M abb
un ordine di bonifico a mezzo telex; cfr. pure Cass. 20 set- ce dell'impugnazione non prende in considerazione un ele-

M
tembre 2013, n. 21613, id., Rep. 2013, voce cit., n. 50, con mento decisivo: nella fattispecie in esame, in cui era dato di

SI
riguardo a un ordine di emissione e consegna di assegni cir- sospettare dell'identità del soggetto che aveva disposto l'ac-
IO in
colari in favore di soggetto delegato dal titolare del conto creditamento della somma, le informazioni da raccogliere

AS
corrente, impartito attraverso una telefonata da parte della avrebbero dovuto rassicurare la banca quanto all'insussisten-
so
società titolare del conto, ma proveniente da persona non za di una preordinazione dell'apertura del conto del benefi-
individuata). ciario rispetto alla ricezione dell'importo da bonificare. In tal
es

5.4. - Ora, è incontestabile che, nel quadro del diligente senso, per la cassa di risparmio assumevano dirimente rilievo
nc

adempimento delle obbligazioni che le facevano capo, la le informazioni che l'odierna istante avesse potuto ricevere
banca non potesse dare senz’altro esecuzione all'ordine di circa il momento in cui il conto del beneficiario fosse stato
D
co

bonifico: la stessa corte d'appello richiama il dato del- acceso. Riscontri in tal senso avrebbero oltretutto permesso
U

l'omessa identificazione dell'ordinante e le circostanze (evi- alla cassa di risparmio di avere una qualche contezza del li-
LA
IO olo

dentemente non chiarite) attinenti alle modalità con cui la di- vello di conoscenza che la banca su cui doveva bonificarsi la
sposizione era pervenuta all'istituto di credito; riferisce, somma aveva del correntista beneficiario del trasferimento
C

(essendo del tutto evidente che a fronte di una instaurazione


c

quindi, di manchevolezze della banca (con ciò lasciando in-


O sci

solo recente dei rapporti tra il destinatario del pagamento e


LO

tendere l'esistenza di un inadempimento di questa nella rice-


zione dell'ordine: inadempimento del resto già rilevato dal l'istituto di credito su cui era stato aperto il conto, le referen-
Fa

tribunale, come ricorda la sentenza impugnata); rileva, tutta- ze fornite dal secondo sarebbero risultate non pienamente at-
via, il giudice del gravame che tali manchevolezze non ave- tendibili e, comunque, incomplete.) Di tale profilo — che il
R

vano avuto rilievo causale rispetto al danno poi prodottosi. ricorrente riferisce essere stato oggetto di accertamenti pro-
Infatti, come accennato, la corte di merito ha attribuito im- batori (e ciò nel senso che il conto in questione sarebbe stato
portanza proprio al fatto che la banca decise di sospendere il aperto, secondo quanto dichiarato da un funzionario sentito
pagamento, con ciò ritenendo che essa, nelle circostanze da- in sede di sommarie informazioni in sede penale, alla fine di
te, dovesse astenersi dal dare senz’altro esecuzione alla di- settembre o all'inizio di ottobre, quindi pochi giorni prima
sposizione di bonifico. della disposizione di bonifico) — la corte d'appello però si
A tale condotta, improntata a doverosa prudenza, tenuta disinteressa, così evidenziando una ulteriore lacuna argo-
dalla banca in questa prima fase della vicenda, fa seguito il mentativa del percorso decisionale.
comportamento posto in atto dalla stessa cassa di risparmio a 6. - L'accoglimento dei primi tre motivi determina l'as-
seguito della sollecitazione telefonica del sedicente di Castri. sorbimento del quarto.
Ed è l'apprezzamento della diligenza osservata dell'odierna 7. - La sentenza va pertanto cassata e la causa rinviata alla
controricorrente con riferimento a questo secondo frangente Corte d'appello di Milano.
della sequenza fattuale a risultare contrassegnato da insuffi- ————————
cienza argomentativa.
La corte di merito, infatti, dopo aver rilevato che i funzio- (1) Non constano precedenti negli esatti termini.
nari dell'istituto di credito non avevano mai conosciuto di Nondimeno, Cass. 20 febbraio 1988, n. 1764, Foro it., Rep.
Castri di persona e dopo aver altresì osservato che proprio 1988, voce Contratti bancari, n. 73, appare in sintonia con la
per detta ragione la banca aveva deciso di non effettuare il pronuncia in epigrafe, nella misura in cui sancisce che l'obbligo
pagamento, assume, nella sostanza, che la successiva esecu- di diligenza della banca nell'esecuzione di un ordine di bonifico
zione dell'operazione doveva ritenersi scusabile avendo ri- emesso da un cliente si estende anche all'osservanza dei doveri
guardo a due elementi: il dimostrato possesso, da parte del- di informazione posti a carico del mandatario, allorché le parti-
l'interlocutore telefonico, degli estremi della patente del- colarità della fattispecie possano far dubitare della provenienza
l'odierno ricorrente, oltre che di «tutte le informazioni relati- dell'ordine del mandante (nella circostanza veniva in rilievo un
ve allo stato del conto»; le buone referenze raccolte dalla ordine di bonifico di rilevante importo, recante una firma falsa
banca quanto al soggetto beneficiario dell'accreditamento. del cliente, senza che vi fosse stata richiesta di alcuna conferma
da parte della banca, malgrado le singolari modalità di ricezio-
Sennonché, avendo riguardo ai canoni di comune ragione- ne); in senso analogo, v. anche Trib. Roma 20 marzo 2006, id.,
volezza, proprio la mancata conoscenza di Andrea di Castri Rep. 2008, voce cit., n. 43, e Banca, borsa, ecc., 2008, II, 237,
da parte dei dipendenti della filiale doveva indurre la cassa di con nota di NICOLAI, Sull'adempimento delle obbligazioni della
risparmio ad esigerne la presenza fisica presso i locali del- banca nel contratto di conto corrente bancario.
l'agenzia, così da verificare, nel modo più accurato, l'identi- Si riferisce all'ordine di emissione e consegna di assegni cir-
tà del richiedente: verifica da attuarsi, ad esempio, attraverso colari in favore di un soggetto delegato dal titolare del conto
la visione, da parte del funzionario competente, della patente corrente, impartito attraverso un canale inusuale, quale deve ri-
o di altro documento personale che associasse le generalità tenersi una telefonata proveniente da persona non individuata,
dello stesso di Castri alla fotografia identificativa del sogget- Cass. 20 settembre 2013, n. 21613, Foro it., Rep. 2013, voce
to recatosi presso la filiale per disporre delle somme giacenti cit., n. 50, dove si evidenzia che, ai fini dell'esonero da respon-
sul conto; ovvero mercé il rilascio, da parte di quest'ultimo, sabilità dell'azienda di credito, non è sufficiente la sola verifica,
IL FORO ITALIANO — 2018.
613 PARTE PRIMA 614

dalla stessa operata, circa la conformità allo specimen della fir- di cinque giorni dalla notifica dell'opposizione, occorrendo a
ma apposta sull'autorizzazione scritta esibita dal delegato che tal fine far richiamo alla norma di interpretazione autentica
sia persona non conosciuta dalla banca, dovendo il banchiere dell'art. 165 c.p.c. introdotta dall'art. 2 l. 218/11, a mente
eseguire ulteriori controlli, la cui omissione integra la colpa ed è della quale nei procedimenti pendenti alla data di entrata in
ostativa alla configurabilità di una situazione di apparenza, che vigore della legge (quale appunto quello in esame) la norma
possa giustificare l'esonero da responsabilità. deve essere interpretata nel senso che la riduzione del termi-
Nel senso che la banca, nell'esecuzione di un ordine di boni- ne di costituzione dell'attore si applica, in caso di opposizio-
fico, è tra l'altro tenuta a effettuare un'attenta valutazione di tut- ne a decreto ingiuntivo, solo se l'opponente abbia assegnato
te le particolarità della fattispecie che possano far dubitare della all'opposto un termine di comparizione inferiore a quello di
provenienza dell'ordine del mandante, v. Trib. Firenze 30 aprile cui all'art. 163 bis, 1° comma, c.p.c., fattispecie che però non

a
2007, id., Rep. 2007, voce cit., n. 45, e Foro toscano-Toscana ricorre nel caso in esame.
giur., 2007, 155, con nota di FRATTAGLI.

to
3. - Il primo motivo di ricorso (col quale si deduce la viola-

en
zione e la falsa applicazione dell'art. 132, nn. 3 e 4, c.p.c., per
avere la corte d'appello ritenuto che l'omessa indicazione nel-

am
la sentenza di primo grado delle conclusioni rassegnate dalle
———————— parti e della concisa esposizione delle ragioni di fatto non im-

on
portasse nullità della pronuncia) appare infondato, in quanto la
mancata o incompleta trascrizione nella sentenza delle conclu-

O
M abb
sioni delle parti costituisce, di norma, una mera irregolarità

M
formale irrilevante ai fini della sua validità, occorrendo, per-
CORTE DI CASSAZIONE; sezione II civile; ordinanza 28

SI
ché siffatta omissione od incompletezza possa tradursi in vizio
settembre 2017, n. 22709; Pres. MATERA, Rel. CRISCUOLO,
IO in tale da determinare un effetto invalidante della sentenza stessa,

AS
P.M. (non indicato); Soc. Holiday Park (Avv. D'ALESSIO) che l'omissione abbia in concreto inciso sull'attività del giudi-
so
c. Fall. soc. Ceei (Avv. SPINOSA). Cassa App. Roma 14 ce, nel senso di averne comportato o un'omissione di pronun-
marzo 2014. cia sulle domande o sulle eccezioni delle parti, oppure un di-
es

Prova documentale — Copie fotostatiche — Disconosci- fetto di motivazione in ordine a punti decisivi prospettati dalle
nc

mento di conformità — Modalità — Termini (Cod. civ., parti medesime (cfr. Cass. 5 maggio 2010, n. 10853, Foro it.,
Rep. 2010, voce Sentenza civile, n. 28); nella fattispecie, il ri-
D

art. 2719; y cod. proc. civ., art. 214, 215, 345).


co

chiamo alle conclusioni trascritte a verbale, senza una loro


U

Al fine di evitare che le copie fotostatiche di documenti ac- specifica esplicitazione nel corpo della sentenza, implica, per
LA
IO olo

quistino la stessa efficacia probatoria degli originali, la un verso, un rinvio per relationem alle conclusioni riportate
parte contro la quale sono prodotte ha l'onere di discono- nel verbale relativo all'udienza di precisazione delle conclu-
C
c

scerle in modo formale e non equivoco alla prima udienza sioni e, per altro verso, secondo l'adeguata motivazione della
O sci
LO

o nella prima risposta successiva alla loro produzione. (1) sentenza impugnata, non ha comunque comportato un'omis-
sione nel merito della motivazione in ordine alle conclusioni
Fa

rassegnate, ossia il giudice di prime cure ha deciso su tali con-


Ragioni in fatto ed in diritto. — 1. - La Holiday Park s.r.l. clusioni, sebbene non riportate nel testo della sentenza; con ri-
R

propose opposizione davanti al Tribunale di Latina avverso il ferimento all'esposizione, seppure concisa, delle ragioni in fat-
decreto ingiuntivo n. 1546/02, con il quale era stato ingiunto to, la circostanza rilevata dal ricorrente, secondo cui la senten-
il pagamento della somma di euro 105.971,79 in favore della za di primo grado non ha specificato che alcuni verbali sono
curatela del fallimento Ceei di Fabrizio Alessandra & C. andati smarriti, che in corso di causa sono stati richiesti deter-
s.a.s., sostenendo che aveva già corrisposto alla società falli- minati mezzi istruttori e sono stati prodotti determinati docu-
ta la somma ingiunta, attraverso l'emissione di assegni ban- menti non risulta che abbia comunque inciso sul tenore della
cari ed effetti cambiari. decisione, posto che detta sentenza ha comunque sufficiente-
La curatela del fallimento Ceei di Fabrizio Alessandra & mente dedotto che tali documenti (assegni, cambiali e scrittura
C. s.a.s. resistette all'opposizione spiegata, eccependone in privata imputabile a soggetto diverso dalla parte interessata)
via pregiudiziale l'inammissibilità per la precedente forma- sarebbero stati inidonei a dimostrare l'avvenuto adempimento,
zione del giudicato, affermando l'inefficacia dei pagamenti indicandone le ragioni.
effettuati dopo la notifica dell'atto di pignoramento presso 4. - Il secondo motivo di ricorso (col quale si deduce la
terzi e contestando, nel merito, i pagamenti enucleati dal- violazione e la falsa applicazione dell'art. 2719 c.c., anche in
l'opponente. Il Tribunale di Latina rigettò l'opposizione e relazione all'art. 87 disp. att. c.p.c., per avere la corte d'ap-
confermò il decreto ingiuntivo opposto. pello ritenuto che, all'esito del tempestivo disconoscimento
Sul gravame proposto dalla Holiday Park s.r.l., la Corte delle copie fotostatiche prodotte in giudizio agli originali, la
d'appello di Roma confermò la pronuncia di primo grado. produzione di questi ultimi dovesse avvenire entro la sca-
Per la cassazione della sentenza di appello ricorre la Holi- denza dei termini perentori relativi alla maturazione delle
day Park s.r.l. sulla base di tre motivi. preclusioni istruttorie) appare fondato.
Resiste con controricorso la curatela del fallimento Ceei di In punto di diritto, gli originali di documenti tempestiva-
Fabrizio Alessandra & C. s.a.s. mente prodotti in copia non costituiscono un documento
2. - Preliminarmente deve essere disattesa l'eccezione di nuovo, bensì hanno una valenza conformativa del contenuto
inammissibilità del ricorso sollevata dalla società resistente, di documenti già ritualmente prodotti; ed infatti, tali originali
non potendo trovare applicazione al presente giudizio la previ- possono essere prodotti anche in appello, appunto perché non
sione invocata di cui all'art. 348 ter c.p.c., che attiene invece costituisce «nuova» produzione ai sensi dell'art. 345, 3°
alla diversa valutazione circa i possibili esiti del giudizio di comma, c.p.c. il deposito in originale di un documento la cui
appello, così come del pari deve essere disattesa la contesta- copia è stata prodotta nel giudizio di primo grado, trattandosi
zione circa la genericità del ricorso, apparendo lo stesso con- della regolarizzazione formale del precedente deposito tem-
forme ai requisiti di specificità dettati dal codice di rito, e di pestivamente avvenuto (cfr. Cass. 26 gennaio 2016, n. 1366,
inammissibilità per intervenuto giudicato, atteso che le ragioni id., Rep. 2016, voce Appello civile, n. 68; 22 settembre 2015,
poste a fondamento del ricorso poggiano sulla deduzione di n. 18609, id., Rep. 2015, voce Sentenza civile, n. 36). Al ri-
vicende estintive del credito asseritamente verificatesi in epo- guardo, si evidenzia che, ai sensi dell'art. 2719 c.c., che esi-
ca successiva alla formazione del precedente giudicato. ge l'espresso disconoscimento della conformità con l'origi-
2.1. - Infine, va disattesa anche l'eccezione di improcedi- nale delle copie fotografiche o fotostatiche, il documento
bilità dell'opposizione a decreto ingiuntivo per la tardiva op- prodotto in copia può in sé costituire prova, appunto ove non
posizione dell'opponente, in quanto avvenuta oltre il termine ne sia tempestivamente disconosciuta, ai sensi degli art. 214
IL FORO ITALIANO — 2018.
615 GIURISPRUDENZA COSTITUZIONALE E CIVILE 616

e 215 c.p.c., la conformità all'originale, con la conseguenza diritto di «difendersi provando», subordinano, piuttosto, lo
che la copia fotostatica non autenticata si ha per riconosciuta, stesso ad una domanda della parte che se rigettata dal giudice
tanto nella sua conformità all'originale quanto nella scrittura dell'istruttoria, va rivolta al giudice che decide la causa, così
e sottoscrizione, se non venga disconosciuta in modo formale garantendosi anche il diritto di difesa della controparte, la
e inequivoco alla prima udienza, o nella prima risposta suc- quale non deve controdedurre su quanto non espressamente
cessiva alla sua produzione (cfr. Cass. 4 febbraio 2014, n. richiamato (cfr. Cass. 27 giugno 2012, n. 10748, id., Rep.
2374, id., Rep. 2014, voce Prova documentale, n. 13), di- 2012, voce Procedimento civile, n. 107).
scendendone che la produzione degli originali, per effetto del Né appare giustificata la distinzione proposta dalla ricor-
disconoscimento delle copie, non determina un'ipotesi di in- rente tra istanze istruttorie espressamente disattese ed istanze
tegrazione probatoria soggetta a decadenza. sulle quali il giudice non si sia pronunziato, ritenendosi ne-

a
In tal senso, v. anche Cass. 2187/98 (id., Rep. 1998, voce cessario reiterare solo le prime, posto che la stessa giurispru-

to
cit., n. 61); 2125/14 (id., Rep. 2014, voce Cassazione civile, denza richiamata dalla ricorrente (Cass. 19727/03, id., 2004,

en
n. 153), secondo cui anche in relazione al disposto di cui I, 1318, nonché Cass. 15393/05, id., Rep. 2005, voce Cassa-
all'art. 372 c.p.c. il divieto di produrre nuovi documenti nel zione civile, n. 29) accomuna le due ipotesi quanto all'onere

am
giudizio di cassazione — fatta eccezione per quelli che ri- di proposizione di uno specifico mezzo di gravame per con-
guardano la nullità della sentenza impugnata e l'ammissibili- testare non solo il rigetto espresso, ma anche quello implicito

on
tà del ricorso e del controricorso — non riguarda gli atti e i ovvero l'omessa pronuncia, ben potendosi ritenere che l'in-
documenti già facenti parte del fascicolo d'ufficio o di parte vito a precisare le conclusioni equivalga ad una implicita de-

O
M abb
di un precedente grado del processo. Ne consegue che la par- cisione di non ammissione dei mezzi istruttori (in tal senso,

M
te che abbia prodotto nel giudizio di merito la fotocopia di v. Cass. 14596/04, id., Rep. 2004, voce Procedimento civile
davanti al giudice di pace, n. 26).

SI
un documento può produrre in Cassazione l'originale, senza
IO in
che la sostituzione implichi produzione di un documento 6. - Il giudice del rinvio che si designa in una diversa se-

AS
nuovo. zione della Corte d'appello di Roma provvederà anche sulle
so

Da ultimo, v. anche Cass. 1366/16, cit., secondo la quale spese del presente giudizio.
non costituisce «nuova» produzione ai sensi dell'art. 345, 3°
es

————————
comma, c.p.c. il deposito in originale di un documento la cui
nc

copia è stata prodotta nel giudizio di primo grado, trattandosi (1) Con la pronuncia in epigrafe la Corte di cassazione ha ri-
D

della regolarizzazione formale del precedente deposito tem- badito il principio pacifico in forza del quale le copie fotostati-
co

pestivamente avvenuto.
U

che di documenti hanno la stessa efficacia probatoria degli ori-


È evidente quindi la fondatezza del motivo in esame nella ginali, ove non ne venga ritualmente disconosciuta la conformi-
LA
IO olo

parte in cui ha denunziato la sentenza impugnata per avere tà a questi ultimi.


erroneamente ritenuto tardiva la produzione documentale in Più specificamente, con riferimento alle modalità attraverso
C
c

oggetto in quanto avvenuta all'udienza di conclusioni in le quali il disconoscimento deve avvenire, la corte ha in diverse
O sci
LO

primo grado, in palese contrasto con i principî più volte af- occasioni chiarito che, sebbene non siano richieste formule sa-
fermati da questa corte, il che impone la cassazione della cramentali, esso non può comunque risolversi in clausole di sti-
Fa

sentenza impugnata con rinvio ad altra sezione della Corte le, dovendo invece essere chiaro e circostanziato: in questo sen-
d'appello di Roma, atteso che la ravvisata tardività della so, Cass. 12 aprile 2016, n. 7105, Foro it., 2016, I, 2448, con
R

produzione aveva portato i giudici di appello a ritenere pre- nota di richiami, la quale ha affermato che la specificità del di-
clusa la disamina della rilevanza dei documenti in oggetto, sconoscimento implica che la parte debba indicare sia il docu-
avendo reputato altresì assorbita ogni valutazione sul merito mento che si intende contestare, sia gli aspetti «per i quali si as-
sume differisca dall'originale»; 6 agosto 2015, n. 16551, ibid.,
del contenuto dei titoli di credito prodotti. 927, con nota di A. ALFIERI; 6 maggio 2015, n. 9001, id., Rep.
5. - Il terzo motivo di ricorso (col quale si deduce la viola- 2015, voce Prova documentale, n. 12; 3 aprile 2014, n. 7775,
zione e la falsa applicazione degli art. 184, nella formulazio- id., 2015, I, 1062; 21 novembre 2011, n. 24456, id., Rep. 2013,
ne vigente ratione temporis, e 190 c.p.c., per avere la corte voce cit., n. 19; 30 dicembre 2009, n. 28096, id., Rep. 2009, vo-
d'appello ritenuto che, a fronte della tempestiva articolazione ce cit., n. 35; 13 febbraio 2008, n. 3474, id., Rep. 2008, voce
dei mezzi istruttori, nella specie della prova testimoniale, en- cit., n. 22; 14 marzo 2006, n. 5461, id., Rep. 2006, voce cit., n.
tro i termini perentori all'uopo concessi, e del disposto riget- 36; 19 agosto 2004, n. 16232, id., Rep. 2004, voce cit., n. 64.
to della relativa ammissione, la mancata riproposizione delle Con riferimento ai termini entro cui il disconoscimento deve
istanze istruttorie all'udienza di precisazione delle conclu- essere effettuato, la corte ha aderito all'orientamento prevalente
sioni ha comportato la rinuncia alle stesse) appare infondato, secondo cui la contestazione di conformità all'originale delle
in quanto, secondo la prevalente giurisprudenza di legittimi- copie dei documenti deve essere tempestiva, dovendo avvenire
tà, le istanze istruttorie non accolte nel giudizio ordinario di alla prima udienza o nella prima risposta successiva alla loro
primo grado e che siano reiterate con l'atto di appello, ove produzione, essendo applicabile la disciplina dettata dagli art.
non siano state riproposte in sede di precisazione delle con- 214 e 215 c.p.c. Nello stesso senso della pronuncia in rassegna,
clusioni, sia in primo grado che nel giudizio di gravame, de- v., ex multis, Cass. 20 agosto 2015, n. 16998, id., 2016, I, 205,
vono reputarsi rinunciate, a prescindere da ogni indagine sul- in motivazione, e richiami ivi contenuti.
la volontà della parte interessata, così da esonerare il giudice Tuttavia, in passato la corte si era espressa in senso contrario,
del gravame dalla valutazione sulla relativa ammissione o ritenendo di non poter applicare la decadenza dettata dall'art. 215,
dalla motivazione in ordine alla loro mancata ammissione n. 2, c.p.c. anche all'ipotesi del disconoscimento della conformità
(cfr. Cass. 10 agosto 2016, n. 16886, id., Rep. 2016, voce della copia fotostatica all'originale: in questo senso, Cass. 20 feb-
braio 1998, n. 1852, id., 1998, I, 1889, con nota di C.M. BARONE,
Appello civile, n. 72; 27 aprile 2011, n. 9410, id., Rep. 2011,
Fotocopia di scrittura e disconoscimento di conformità all'origi-
voce cit., n. 71). In aggiunta, la Suprema corte ha precisato nale, finalmente una meditata disamina della questione; 11 ago-
che l'interpretazione degli art. 189, 345 e 346 c.p.c., secondo sto 1987, n. 6881, id., Rep. 1987, voce cit., n. 27; 17 giugno 1985,
cui l'istanza istruttoria non accolta nel corso del giudizio, n. 3632, id., 1986, I, 140, e Giust. civ., 1986, I, 2535, con nota di
che non venga riproposta in sede di precisazione delle con- P. RUSSO, Disconoscimento di copia fotostatica di scrittura priva-
clusioni, deve reputarsi tacitamente rinunciata, non contrasta ta, secondo cui il disconoscimento della conformità della copia
con gli art. 47 e 52 della carta dei diritti fondamentali del- fotostatica all'originale non può avvenire entro la prima udienza o
l'Unione europea, né con gli art. 2 e 6 del trattato di Lisbona difesa successiva alla sua produzione, ma solo quando l'interessa-
del 13 dicembre 2007 (ratificato con l. 2 agosto 2008 n. 130), to ne ravvisi i presupposti.
né con gli art. 24 e 111 Cost., non determinando alcuna In dottrina, in senso conforme a tale ultimo orientamento, v.
compromissione dei diritti fondamentali di difesa e del dirit- G. VERDE, Per la chiarezza di idee in tema di documentazione
to ad un giusto processo, poiché dette norme processuali, per informatica, in Riv. dir. proc., 1990, 728, che, seppure sottoli-
come interpretate, senza escludere né rendere disagevole il neando come la mancata previsione di un termine con riferimen-
IL FORO ITALIANO — 2018.
617 PARTE PRIMA 618

to al disconoscimento di conformità all'originale protragga la si- la controricorrente ha depositato memoria ai sensi del 2°
tuazione di incertezza per tutta la durata del processo di merito, comma, ultima parte, del medesimo art. 380 bis.
ritiene che «è sempre pericoloso immaginare decadenze in base Considerato che: il collegio ha raccomandato la redazione
ad interpretazioni opinabili»; nello stesso senso, A. PROTO PI- della motivazione in forma semplificata;
SANI, Diritto processuale civile6, Napoli, 2014, 429; L.P. CO- con l'unico motivo di ricorso la ricorrente lamenta «viola-
MOGLIO, Le prove, in Trattato di diritto privato diretto da P. RE- zione e falsa applicazione dell'art. 33 d.leg. 80/98, come so-
SCIGNO, 19, Torino, 1985, 294 s.; S. PATTI, Delle prove, in
stituito dall'art. 7, 1° comma, l. 205/00, in relazione all'art.
Commentario al codice civile Scialoja-Branca, Bologna-Roma,
360, 1° comma, n. 1, c.p.c.»;
1996, 148 ss.; G. BALENA, Istituzioni di diritto processuale civi-
le4, Bari, 2015, II, 150. la doglianza può essere vagliata senza necessità di rimes-
sione alle sezioni unite, essendosi queste già pronunziate sul-

a
Inoltre, con la pronuncia in epigrafe la Corte di cassazione si è
altresì espressa sulla questione relativa alla produzione in appello la materia con sentenza 28 giugno 2013, n. 16304, Foro it.,

to
degli originali di documenti depositati solo in copia nel preceden- Rep. 2013, voce Sanità pubblica e sanitari, n. 650 (già se-

en
te grado di giudizio. I giudici di legittimità hanno affermato che guìta almeno da Cass. 19 dicembre 2014, n. 26913, id., Le
gli originali non possono essere considerati nuova produzione ai banche dati, archivio Cassazione civile), la quale ha afferma-

am
sensi dell'art. 345, 3° comma, c.p.c. poiché rivestono solo una va- to che «le controversie concernenti l'organizzazione del ser-
lenza conformativa dei documenti già ritualmente versati in primo vizio pubblico di raccolta e smaltimento dei rifiuti urbani —

on
grado; tale principio è stato da ultimo statuito da Cass. 27 feb- ivi comprese quelle aventi ad oggetto il risarcimento dei
braio 2017, n. 4912, Foro it., 2017, I, 3697. danni conseguenti all'omessa adozione dei provvedimenti

O
M abb
necessari a prevenire o impedire l'abbandono di rifiuti sulle

M
strade, ovvero a rimuoverne gli effetti — appartenevano alla

SI
giurisdizione del giudice amministrativo già in epoca ante-
IO in riore all'entrata in vigore dell'art. 4, 1° comma, d.l. 23 mag-

AS
————————
gio 2008 n. 90, convertito, con modificazioni, nella l. 14 lu-
so

glio 2008 n. 123, norma che — sebbene abrogata dall'art. 4,


all. 4, d.leg. 2 luglio 2008 n. 104 — è stata riprodotta dal-
es

l'art. 133, 1° comma, lett. p), medesimo d.leg., nulla avendo


nc

innovato, ambedue tali disposizioni, in ordine al riparto della


CORTE DI CASSAZIONE; sezione VI civile; ordinanza giurisdizione in detta materia, posto che la raccolta e lo
D

21 settembre 2017, n. 22009; Pres. ARMANO, Rel. DE STE-


co

smaltimento dei rifiuti urbani costituiscono un servizio pub-


U

FANO, P.M. (non indicato); Pres. cons. ministri (Avv. dello


blico che la legge riserva obbligatoriamente ai comuni, ai
LA

Stato) c. Capasso (Avv. MARSIGLIA), Comune di Ottavia-


IO olo

sensi di quanto già previsto prima della sua abrogazione ad


no. Cassa App. Napoli 21 settembre 2015 e dichiara giu-
opera dell'art. 4, all. 20, del già citato d.leg. n. 104 del 2008
C

risdizione.
c

— dall'art. 33, 2° comma, lett. e), d.leg. 31 marzo 1998 n.


O sci
LO

Sanità pubblica e sanitari — Rifiuti solidi urbani — Cas- 80, nel testo modificato dall'art. 7 l. 21 luglio 2000 n. 205»;
sonetti — Incendio — Azione risarcitoria — Giurisdi- la stessa pronuncia specifica che presupposto della giuris-
Fa

zione amministrativa esclusiva (Cod. civ., art. 2051; y dizione esclusiva del giudice amministrativo è l'esercizio,
cod. proc. amm., art. 133; y d.leg. 31 marzo 1998 n. 80, ancorché illegittimo o mancato, del potere che la legge attri-
R

nuove disposizioni in materia di organizzazione e di rappor- buisce alla pubblica amministrazione per la gestione del ser-
ti di lavoro nelle amministrazioni pubbliche, di giurisdizio- vizio pubblico di raccolta e rifiuti urbani nel pubblico inte-
ne nelle controversie di lavoro e di giurisdizione ammini- resse; mentre la stessa lettera della norma esige trattarsi,
strativa, emanate in attuazione dell'art. 11, 4° comma, l. 15 quando l'azione non abbia ad oggetto in via diretta atti e
marzo 1997 n. 59, art. 33; y l. 21 luglio 2000 n. 205, dispo- provvedimenti amministrativi, di comportamenti della pub-
sizioni in materia di giustizia amministrativa, art. 7). blica amministrazione riconducibili, anche mediatamente,
all'esercizio di un pubblico potere, come precisato nella stes-
Rientra nella giurisdizione esclusiva del giudice amministra- sa materia, delimitando ulteriormente l'ambito di quella giu-
tivo la controversia promossa da un privato per ottenere il risdizione ancor più di recente, da Cass., sez. un., 8 maggio
risarcimento dei danni patiti per l'incendio di cassonetti 2017, n. 11142 (ibid.);
per i rifiuti solidi urbani posizionati presso la sua abita- in base all'univoca statuizione di Cass., sez. un., n. 16304
zione. (1) del 2013, cit., pertanto, qualsivoglia danno derivante in via
immediata e diretta dall'organizzazione del servizio pubblico
di raccolta e smaltimento dei rifiuti urbani appartiene alla
Rilevato che: la presidenza del consiglio dei ministri - di- giurisdizione del giudice amministrativo;
partimento della protezione civile - unità tecnica amministra- ora, la causa petendi addotta dalla stessa contro ricorrente,
tiva ex art. 15 o.p.c.m. n. 3920 del 28 gennaio 2011 (già sot- riscontrata con esame diretto degli atti e segnatamente del-
tosegretariato di Stato per l'emergenza rifiuti in Campania) l'atto di citazione, consentito a questa corte per la natura del
ricorre a questa corte, sulla base di un unitario motivo, per la motivo di ricorso per cassazione, benché rapportata — come
cassazione della sentenza della Corte d'appello di Napoli (n. sottolineato anche nella richiamata memoria — all'art. 2051
3675 del 21 settembre 2015) con cui è stato rigettato il suo c.c., in ordine alla responsabilità dell'originaria convenuta è
appello avverso la sentenza di incompetenza, in favore del stata identificata nella congiunta circostanza della pericolosi-
Tribunale di Napoli, pronunciata dal Tribunale di Nola sulla tà della collocazione dei cassonetti a ridosso della casa di
domanda del 17 ottobre 2007 di Felicia Capasso contro il abitazione e nell'inerzia della pubblica amministrazione a di-
comune di Ottaviano per il risarcimento dei danni da lei pati- spetto delle segnalazioni in merito inviate;
ti per l'incendio del 16 maggio 2007 di due cassonetti per i tanto istituisce un nesso ineliminabile con la prospettazio-
rifiuti solidi urbani posizionati presso la sua abitazione, giu- ne di una gestione malaccorta del ciclo di raccolta dei rifiuti,
dizio nel cui corso era stata l'odierna ricorrente chiamata in avendo così l'attrice coinvolto il corretto esercizio di potere
causa dal convenuto ed era stato eccepito il difetto di giuris- di sorveglianza, anche solo sotto il profilo della custodia una
dizione dell'autorità giudiziaria ordinaria; volta posizionati e gestendone la collocazione sul territorio,
resiste con controricorso la sola Capasso; dei manufatti deputati a tale raccolta, i quali ne costituiscono
è stata formulata proposta di definizione in camera di con- intuitivamente parte o fase essenziale ed insostituibile al fine
siglio ai sensi del 1° comma dell'art. 380 bis c.p.c., come del successivo loro smaltimento;
modificato dal 1° comma, lett. e), dell'art. 1 bis d.l. 31 ago- infatti, trattandosi di giurisdizione esclusiva, non rileva
sto 2016 n. 168, convertito, con modificazioni, dalla l. 25 ot- che la causa petendi si incentri sulla loro considerazione
tobre 2016 n. 197; quali oggetti di custodia ai fini ed agli effetti dell'art. 2051
IL FORO TALIANO —
ORO ITALIANO — 2018
2018.— 15.
619 GIURISPRUDENZA COSTITUZIONALE E CIVILE 620

c.c., essendo preponderante la valutazione di quelli quali og- 11142, ibid.). Del pari, rientra nella giurisdizione ordinaria la
getto dei poteri di organizzazione e di gestione della loro uti- controversia promossa dalla società incaricata dello smaltimento
le collocazione sul territorio: e tanto per l'ampiezza indi- dei rifiuti solidi urbani per accertare l'esatto ammontare degli
scriminata della previsione di devoluzione della giurisdizio- importi alla medesima spettanti a fronte dei costi sostenuti per
ne, idonea a comprendere pure le fattispecie in materia di di- la gestione e la chiusura di una discarica, contestando la relativa
ritti ai sensi dell'art. 2051 c.c., purché sia stato coinvolto l'e- determinazione ad opera della commissione tecnica costituita in
sercizio del potere autoritativo di cui si è detto; cosa che, pe- forza di un apposito accordo con la provincia (Cass. 2 marzo
raltro, si è avuta nella specie, poiché anche la pretermissione 2017, n. 5303, id., 2017, I, 1996).
delle segnalazioni di pericolosità delle scelte in concreto
operate ha implicato, se non altro in tesi, l'esercizio del pote- II. - In tema di danni provocati dall'incendio di cassonetti per

a
re della pubblica amministrazione di scelta della collocazio- la raccolta dei rifiuti, v. Cass. 30 luglio 2004, n. 14606, id., Rep.

to
ne sul territorio e delle modalità di custodia dei manufatti da 2005, voce Responsabilità civile, n. 464, che ha confermato la
sentenza di merito nella parte in cui aveva ritenuto responsabile,

en
cui si è originato il danno;
ai sensi dell'art. 2051 c.c., la società concessionaria della rac-
il principio elaborato dalle sezioni unite di questa corte, colta dei rifiuti per i danni subiti dalla vettura dell'attore, lascia-

am
appena più su riportato e relativo alla devoluzione alla giu- ta in sosta, a seguito dell'incendio propagatosi dall'attiguo cas-
risdizione del giudice amministrativo delle controversia per sonetto per la raccolta della carta. Peraltro, in una fattispecie

on
il risarcimento del danno patito in dipendenza della gestione analoga, Cass. 23 febbraio 2005, n. 3745, ibid., n. 474, ha esclu-
del ciclo di raccolta dei rifiuti solidi urbani, trova allora ap- so che la presunzione di responsabilità ex art. 2051 c.c. sia ap-

O
M abb
plicazione anche alla fattispecie in esame, in cui si contro- plicabile nei confronti della pubblica amministrazione per quel-

M
verte dei danni derivati dall'incendio di un cassonetto per la le categorie di beni che sono oggetto di utilizzo generale e diret-

SI
raccolta di quei rifiuti e del quale era stata contestata la col- to da parte di terzi, perché in questi casi non sono possibili un
IO in
locazione e segnalata invano la pericolosità, siccome relativa efficace controllo e una continua vigilanza da parte della pub-

AS
ad un danno, quand'anche riconducibile allo schema dell'art. blica amministrazione tale da impedire l'insorgere di cause di
so

2051 c.c., nel suo complesso ascrivibile alla malaccorta ge- pericolo per i cittadini (la pronuncia è annotata da BONA, Buche
stione, anche sotto il profilo della scelta della loro ubicazione sulle strade urbane: spunti per un nuovo modello di responsabi-
es

o collocazione o sorveglianza o custodia, dei manufatti ne- lità dei comuni, in Resp. civ., 2005, 390; BASSANO, Ancora sul-
la responsabilità della pubblica amministrazione per i danni
nc

cessari al ciclo di raccolta dei rifiuti, cui si riconducono pure


i generali obblighi incombenti sulla pubblica amministrazio- derivanti da beni demaniali o patrimoniali ex art. 2051 c.c., in
D
co

ne ai sensi dell'art. 2051 c.c. in un contesto di devoluzione al Dir. ed economia assicuraz., 2006, 122; BENINCASA, Il danno
U

cagionato da cose in custodia e la pubblica amministrazione, in


giudice amministrativo della giurisdizione esclusiva in mate-
LA

Giornale dir. amm., 2006, 63; RIZZO, Profili della responsabili-


IO olo

ria di organizzazione del servizio pubblico di raccolta e tà da cose in custodia, in Nuova giur. civ., 2006, I, 307).
smaltimento dei rifiuti urbani;
C

Nella giurisprudenza di merito, Giud. pace Bari 29 luglio


c

la manifesta fondatezza del motivo impone così l'accogli-


O sci

1996, Foro it., Rep. 1996, voce cit., n. 146, ebbe a statuire che
LO

mento del ricorso, con cassazione della sentenza impugnata e


l'azienda municipale per la nettezza urbana è responsabile, in
declaratoria della giurisdizione del giudice amministrativo; qualità di custode, dei danni cagionati da un'autovettura brucia-
Fa

tuttavia, la circostanza che la decisione delle sezioni unite ta dalle fiamme propagatesi da un cassonetto per la spazzatura,
con la quale si è affermata la giurisdizione del giudice am- qualora non fornisca idonea prova liberatoria, tale da consentire
R

ministrativo in tema di risarcimento del danno da omesso o di stabilire la causa del danno. Diversamente, secondo Pret. Pe-
inesatto smaltimento di rifiuti sia intervenuta nel 2013 e cioè rugia 26 aprile 1994, id., Rep. 1995, voce cit., n. 180 (e Rass.
ben dopo l'introduzione della lite, costituisce giusto motivo giur. umbra, 1995, 119, con nota di BOCCI, Responsabilità civi-
per la compensazione integrale tra tutte le parti delle spese le per danni recati a terzi dall'incendio di un cassonetto dei ri-
dell'intero giudizio, in applicazione analogica dell'art. 385, fiuti), nel caso in cui un cassonetto dell'immondizia, incendian-
2° comma, c.p.c., dovendo assimilarsi la pronuncia dichiara- dosi verosimilmente per la presenza di elementi autocomburenti
tiva del difetto di giurisdizione a quella di cassazione senza tra i rifiuti, abbia danneggiato con la propagazione delle sue
rinvio (così come già stabilito da Cass., sez. un., ord. 28 feb- fiamme un box-garage e l'auto che vi era parcheggiata, non può
braio 2007, n. 4634, id., Rep. 2007, voce Cassazione civile, configurarsi alcuna responsabilità in capo al custode di detto
n. 347). cassonetto, costituendo l'evento un'ipotesi di caso fortuito.
Inoltre, Giud. pace Palermo 1° aprile 2008, Foro it., Rep.
————————
2008, voce cit., n. 453 (e Resp. e risarcimento, 2008, fasc. 5, 77,
(1) I. - Le sezioni unite ritengono che l'azione volta al risar- con nota di VIOLA; Giudice di pace, 2008, 319, con nota di DE
cimento di danni derivati dall'incendio di un cassonetto per la ROSAS), ha addossato alla società concessionaria del servizio di
raccolta dei rifiuti solidi urbani, anche qualora venga invocato il smaltimento rifiuti la responsabilità per i danni cagionati ad au-
regime di responsabilità per danni da cose in custodia, attiene toveicolo in sosta da un cassonetto portarifiuti lasciato senza
alla gestione del ciclo dei rifiuti, nella misura in cui vengono in freni e trascinato dal forte vento.
rilievo le scelte della pubblica amministrazione in ordine all'u-
bicazione e alla sorveglianza dei predetti manufatti. Ne conse-
gue, come già stabilito allorquando era stato cercato il ristoro
dei pregiudizi scaturenti da disfunzioni nella raccolta dei rifiuti
(Cass. 28 giugno 2013, n. 16304, Foro it., Rep. 2013, voce Sa-
nità pubblica e sanitari, n. 650; 19 dicembre 2014, n. 26913,
id., Le banche dati, archivio Cassazione civile), l'assoggetta-
mento della controversia alla giurisdizione esclusiva del giudice
amministrativo, anche se instaurata prima dell'entrata in vigore
della specifica previsione dettata dall'art. 4, 1° comma, d.l. 23 ————————
maggio 2008 n. 90, convertito, con modificazioni, nella l. 14 lu-
glio 2008 n. 123 (poi riprodotta nell'art. 133, 1° comma, lett. p,
cod. proc. amm.), posto che al medesimo risultato conduceva
l'art. 33, 2° comma, lett. e), d.leg. 31 marzo 1998 n. 80, nel te-
sto modificato dall'art. 7 l. 21 luglio 2000 n. 205.
È stata, per contro, ricondotta alla giurisdizione ordinaria la
domanda con cui un privato invocava l'inibitoria delle emissioni
nocive derivanti da un impianto di compostaggio e riciclaggio
dei rifiuti solidi urbani e da una discarica, nonché il risarcimen-
to del danno da quelle derivante (Cass. 8 maggio 2017, n.
IL FORO ITALIANO — 2018.
621 PARTE PRIMA 622

CORTE DI CASSAZIONE; sezioni unite civili; ordinanza 7. - Come già affermato da questa corte (Cass., sez. un., 9
5 giugno 2017, n. 13912; Pres. RORDORF, Rel. CAMPANI- gennaio 2001, n. 1/SU, id., Rep. 2001, voce Minore, infanzia
LE, P.M. CERONI (concl. conf.); L. (Avv. CALABRESE) c. e maternità, n. 52), la doppia cittadinanza della minore, ita-
B. (Avv. CESCHINI, RESTIGNOLI). Regolamento di giurisdi- liana e americana, rende applicabile il principio secondo cui
zione. ai fini del riparto della giurisdizione e dell'individuazione
della legge applicabile, i provvedimenti in materia di minori
Giurisdizione civile — Condizioni di separazione — Affi- devono essere valutati in relazione alla funzione svolta; per-
damento della figlia — Domanda di modifica — Doppia tanto quelli che, pur incidendo sulla potestà dei genitori, per-
cittadinanza — Residenza abituale negli Stati uniti — seguono una finalità di protezione del minore, rientrano nel
Giurisdizione italiana — Esclusione (L. 24 ottobre 1980 campo di applicazione della l. 31 maggio 1995 n. 218, art.

a
n. 742, ratifica ed esecuzione della convenzione sulla 42, il quale rinvia alla convenzione dell'Aia del 5 ottobre
competenza delle autorità e sulla legge applicabile in mate-

to
1961. Invero nel caso di minore con doppia cittadinanza non
ria di protezione dei minori, adottata a L'Aia il 5 ottobre può applicarsi l'art. 4 della convenzione, che stabilisce la

en
1961: convenzione, art. 4; y l. 31 maggio 1995 n. 218, ri- prevalenza delle misure adottate dal giudice dello Stato di
forma del sistema italiano di diritto internazionale privato,

am
cui il minore è cittadino su quelle adottate nel luogo di resi-
art. 42; y regolamento 27 novembre 2003 n. 2201/2003/Ce denza abituale.
del consiglio, relativo alla competenza, al riconoscimento e Mette conto di sottolineare come l'ampiezza dell'ambito

on
all'esecuzione delle decisioni in materia matrimoniale e in di applicazione, sotto il profilo oggettivo, del richiamo del-

O
materia di responsabilità genitoriale, che abroga il regola-

M abb
l'art. 42 citata l. n. 218 del 1995 all'art. 1 della richiamata
mento (Ce) 1347/2000, art. 12).

M
convenzione dell'Aia, anche con riferimento alle misure re-
lative ai figli minori che vengono adottate in sede di separa-

SI
Ancorché nell'ambito del giudizio di separazione personale i
IO in
coniugi abbiano accettato la giurisdizione del giudice ita- zione personale o di divorzio dei genitori, trova giustifica-

AS
liano, quest'ultima non sussiste in ordine alla successiva zione nella circostanza che l'Italia non si è avvalsa della fa-
so

domanda di modifica delle condizioni di separazione uni- coltà, prevista dall'art. 15 della convenzione stessa, di creare
camente volta all'affidamento in via esclusiva della figlia, una competenza speciale per le misure attinenti ai minori.
es

ove la minore possieda la doppia cittadinanza, italiana e Il riferimento alla residenza abituale del minore, anche con
riferimento all'ipotesi in cui la stessa si verifichi in uno Stato
nc

statunitense, e risieda abitualmente negli Stati uniti. (1)


terzo, del resto, è stato di recente ribadito, proprio in materia
D
co

di affidamento di figlio minore, da questa corte (Cass., sez.


U

Ragioni della decisione. — (Omissis). 5. - Occorre preli- un., 19 gennaio 2017, n. 1310, id., Le banche dati, archivio
LA
IO olo

minarmente ribadirsi l'assoluta autonomia fra il giudizio di Cassazione civile), che ha affermato che il parametro della
separazione e il successivo procedimento inerente alla revi- residenza abituale, posto a salvaguardia della continuità af-
C

fettivo-relazionale del minore, non è in contrasto ma, al con-


c

sione, in presenza di circostanze obiettive sopravvenute, del-


O sci

trario, valorizza la preminenza dell'interesse del minore


LO

le relative condizioni: trattandosi di novum iudicium, sebbe-


(Cass. 22 luglio 2014, n. 16648, ibid.).
ne ricollegato, in base al suo carattere di giudicato rebus sic
Fa

8. - Tanto premesso, la circostanza della residenza abituale


stantibus, al regolamento attuato con la decisione divenuta della minore negli Usa a partire dall'anno 2013 risulta paci-
definitiva o con l'omologa della separazione consensuale ficamente dagli atti di causa, ragion per cui deve affermarsi
R

non più reclamabile (cfr., in tema di competenza, Cass. 22 il difetto di giurisdizione del giudice italiano.
marzo 2001, n. 4099, Foro it., Rep. 2001, voce Competenza
civile, n. 98; 16 gennaio 1991, n. 381, id., 1991, I, 3165), non ————————

può condividersi la tesi secondo cui l'accettazione della giu-


risdizione italiana da parte della sig. L. nel giudizio di sepa- (1) I. - Le sezioni unite sono state chiamate a definire la que-
stione di giurisdizione insorta in una causa di revisione delle
razione personale riverbererebbe la sua efficacia anche nel condizioni di separazione consensuale relative all'affidamento
giudizio di revisione. In realtà, indipendentemente dall'evi- della figlia della coppia. In particolare, dopo il giudizio di sepa-
denziata autonomia dei giudizi, che trova uno specifico rife- razione, nel quale entrambi i coniugi avevano accettato la giu-
rimento nel pur invocato art. 12, par. 2, lett. a), del citato re- risdizione italiana, il padre chiedeva che la minore fosse affidata
golamento n. 2201 del 2003, deve ribadirsi che il criterio di a lui in via esclusiva. La madre convenuta si costituiva ecce-
attribuzione della giurisdizione fondato sulla c.d. vicinanza, pendo il difetto di giurisdizione del giudice italiano, posto che la
dettato nell'interesse superiore del minore (Corte giust. 9 figlia da due anni risiedeva con lei negli Stati uniti d'America.
novembre 2010, causa 296/10, id., 2011, IV, 260), assume Proposto il regolamento di giurisdizione, il sostituto procuratore
una pregnanza tale da comportare anche l'esclusione della generale chiedeva che fosse dichiarato il difetto di giurisdizione
validità del consenso del genitore alla proroga della giurisdi- del giudice italiano. L'ordinanza in epigrafe si è allineata alla
zione (Cass., sez. un., 30 dicembre 2011, n. 30646, id., Rep. posizione del pubblico ministero, travolgendo così il processo di
2013, voce Giurisdizione civile, n. 108). merito che nel frattempo era proseguito, in quanto il tribunale
capitolino non aveva ritenuto la fondatezza della questione.
6. - Ai fini della risoluzione della questione di giurisdizio- II. - Il ragionamento della corte si impernia su un duplice or-
ne in esame, deve individuarsi in primo luogo l'esatta portata dine di ragioni.
della domanda proposta dal sig. B. al Tribunale di Roma. In primo luogo, viene sottolineata l'autonomia del giudizio di
Sotto tale profilo, come correttamente posto in evidenza dal separazione consensuale rispetto a quello di revisione avente ad
procuratore generale, non è dubitabile che l'azione, sia pure oggetto l'affidamento della minore, come stabilito dall'art. 12,
prospettata come modifica delle condizioni della separazio- par. 2, lett. a), del regolamento (Ce) 2201/2003.
ne, è unicamente rivolta all'affidamento della figlia minore Nel senso che la domanda relativa alle condizioni di affida-
al padre. Infatti il ricorrente, premesso che nell'ambito delle mento e mantenimento dei figli minori, poiché accessoria alla
condizioni della separazione omologate era previsto che la controversia relativa alla responsabilità genitoriale, anziché a
madre e la figlia trasferissero la propria residenza nello Stato quella di separazione giudiziale dei coniugi, appartiene al giudi-
di … [Stati uniti], e che tale trasferimento era stato attuato ce individuato secondo il criterio della residenza abituale dei
sin dall'anno 2013, ha chiesto l'affidamento in via esclusiva minori, si è espressa Cass. 5 febbraio 2016, n. 2276, Foro it.,
Rep. 2016, voce Responsabilità genitoriale, n. 50 (annotata da
della figlia. BERNASCONI, Domanda di separazione e domande riguardanti i
Si verte, pertanto, esclusivamente in materia di responsa- figli: la giurisdizione sulla domanda principale non si estende
bilità genitoriale, in un caso in cui la figlia minore, che pos- necessariamente alle domande accessorie, in Famiglia e dir.,
siede sia la cittadinanza italiana che quella americana, da 2016, 1126).
tempo risiede abitualmente in uno Stato non membro del- In secondo luogo, si invoca il principio, sancito dalla Corte di
l'Unione europea. giustizia, secondo cui l'attribuzione della giurisdizione deve av-
IL FORO ITALIANO — 2018.
623 GIURISPRUDENZA COSTITUZIONALE E CIVILE 624

venire secondo il criterio della vicinanza, nell'interesse superio- sferimento di minori); 21 ottobre 2009, n. 22238, Foro it., 2010,
re del minore (Corte giust. 9 novembre 2010, causa C-296/10, I, 903.
Foro it., 2011, IV, 260, con nota di richiami di D'ALESSANDRO V. - Nel senso che la scelta della residenza del minore non
e osservazioni di DE MARZO; annotata altresì da HONORATI, deve tenere conto degli interessi dei genitori, ma esclusivamente
Purrucker I e II e il regime speciale dei provvedimenti provvi- dell'interesse del minore, anche nei casi in cui questo possa
sori e cautelari a tutela dei minori, in Int'l Lis, 2011, 66). I giu- eventualmente coincidere, in via di fatto, con quello di uno dei
dici di Lussemburgo si erano occupati di un profilo relativo alla genitori affidatari che non abbia rispettato il metodo del-
litispendenza comunitaria tra domande sulla responsabilità geni- l'accordo in tema di indirizzo della vita familiare, v. Cass. 26
toriale. Nella controversia vagliata dalla Corte di giustizia, risul- marzo 2015, n. 6132, id., 2015, I, 1543, con osservazioni di CA-
tavano instaurati in due Stati diversi (segnatamente, Spagna e SABURI.

a
Germania) un procedimento cautelare e un procedimento di me- VI. - In argomento, v. DANOVI, Crisi della famiglia e giuris-
rito. Dal momento che il giudice spagnolo era stato preventiva- dizione: un progressivo distacco, e TOMMASEO, La gestione dei

to
mente adìto in via cautelare, il tribunale tedesco aveva deciso di conflitti coniugali tra autonomia privata e giurisdizione, en-

en
sospendere il relativo procedimento di merito fino alla statui- trambi in Quarant’anni di riforme del diritto di famiglia, in
zione sulla competenza del primo giudice. Della problematica Famiglia e dir., 2015, 1043 e 1053; nonché POLISENO, Profili

am
veniva investita la Corte di giustizia, la quale ha stabilito che, della tutela del minore nel processo civile, Napoli, 2017.
qualora il procedimento instaurato per primo sia quello cautela-

on
re, ciò non osta a che il giudizio di merito venga instaurato pres-
so il giudice competente, in quanto la contemporanea pendenza

O
M abb
dei due giudizi non determina litispendenza ai sensi dell'art. 19

M
del regolamento (Ce) 2201/2003. Si tratta piuttosto di una situa- ————————

zione regolata dall'art. 20, par. 1, del citato regolamento: il pro-

SI
cedimento sommario cesserà, quindi, di avere efficacia nel mo-
IO in
AS
mento in cui si avrà la statuizione sul merito. Nel decidere su
so
questo punto la corte — al par. 84 della motivazione — ha pre-
cisato come la ratio di una simile disciplina sia da rinvenire nel CORTE DI CASSAZIONE; sezione I civile; sentenza 16
es

fatto che il regolamento è stato pensato nell'interesse superiore maggio 2017, n. 12058; Pres. CAMPANILE, Est. LAMORGE-
della tutela del minore e che quindi il giudice competente in via SE, P.M. DE AUGUSTINIS (concl. parz. diff.); Comune di
nc

principale debba essere quello più vicino al fanciullo. Quinzano d'Oglio (Avv. BEZZI) c. Gandini (Avv. BALE-
D

In quest'ottica, la Cassazione attribuisce al criterio della resi- STRIERI). Cassa App. Brescia 8 giugno 2012.
co

denza abituale una «pregnanza» tale da inficiare la validità del


Espropriazione per pubblico interesse — Indennità — Aree
consenso prestato dal genitore alla proroga della giurisdizione
LA
IO olo

(in senso conforme, Cass. 30 dicembre 2011, n. 30646, Foro it., edificabili — Incremento del dieci per cento — Estre-
Rep. 2013, voce Giurisdizione civile, n. 108, dove si è escluso mi (D.p.r. 8 giugno 2001 n. 327, t.u. delle disposizioni le-
C

gislative e regolamentari in materia di espropriazione per


c

che il consenso del genitore alla proroga della giurisdizione


O sci

pubblica utilità (testo A), art. 37; y l. 24 dicembre 2007 n.


LO

quanto alle domande concernenti i minori sia ravvisabile dalla


mancata contestazione della giurisdizione da parte di un coniuge 244, disposizioni per la formazione del bilancio annuale e
Fa

con riguardo alla domanda di separazione). pluriennale dello Stato (legge finanziaria 2008), art. 2,
III. - Per risolvere la questione occorre fare riferimento ai comma 89).
R

principî generali fissati dalla convenzione dell'Aia del 5 ottobre L'incremento dell'indennità di espropriazione di un'area
1961, richiamata dall'art. 42 l. 31 maggio 1995 n. 218. Nella edificabile, previsto, dall'art. 37, 2° comma, d.p.r. 8 giu-
specie, viene applicato l'art. 1 della convenzione, che attribuisce
gno 2001 n. 327 (come modificato dall'art. 2, comma 89, l.
la competenza a decidere al giudice del luogo di residenza abi-
tuale del minore, non potendo operare l'art. 4, in virtù del quale 24 dicembre 2007 n. 244), nella misura del dieci per cento,
il criterio della cittadinanza potrebbe risultare prevalente, ver- si applica indipendentemente dalla riduzione (prevista dal
tendosi in un'ipotesi di doppia cittadinanza della minore (cfr. 1° comma) dell'indennità del venticinque per cento per le
Cass. 19 gennaio 2017, n. 1310, id., Le banche dati, archivio ipotesi di espropriazione disposta per attuare interventi di
Cassazione civile; 9 gennaio 2001, n. 1/SU, id., Rep. 2001, voce riforma economico-sociale, e deve essere applicato dal
Minore, infanzia e maternità, n. 52, secondo cui, al fine di stabi- giudice, anche se in questo modo l'indennità risulti supe-
lire quale giudice debba emettere provvedimenti che concerno- riore al valore di mercato, allorché dagli atti emergano i
no i minori occorre guardare alla funzione svolta dal provvedi- presupposti individuati dalla norma (ossia ogni qual volta
mento; su tale pronuncia, v. CIVININI, Ricorso straordinario per l'amministrazione abbia offerto un'indennità provvisoria
cassazione e provvedimenti a tutela del minore, in Famiglia e inferiore agli otto decimi di quella definitiva), mirando ad
dir., 2001, 282). incentivare la definizione del procedimento espropriativo
IV. - In linea con l'art. 5 della convenzione dell'Aia del 19 in via consensuale e non giudiziale e a stimolare compor-
ottobre 1996, resa esecutiva con l. 101/15, per effetto del quale tamenti virtuosi dell'amministrazione. (1)
«le autorità, sia giudiziarie che amministrative, dello Stato con-
traente di residenza abituale del minore sono competenti ad
adottare misure tendenti alla protezione della sua persona o dei Fatti di causa. — 1. - La Corte d'appello di Brescia, con
suoi beni», nel senso che, ai fini della giurisdizione nei provve- sentenza 8 giugno 2012, giudicando sull'opposizione di Ro-
dimenti de potestate, rileva la residenza abituale del minore al berto Gandini alla stima delle indennità di occupazione ed
momento dell'introduzione della domanda in giudizio, senza espropriazione di un terreno edificabile in comune di Quin-
considerare gli intervalli privi di significativa rilevanza, v. Cass. zano d'Oglio, le ha determinate in euro 2.192,38 e euro
10 febbraio 2017, n. 3555, Foro it., Le banche dati, archivio 315.703, oltre interessi legali.
cit.; 7 settembre 2016, n. 17676, id., Rep. 2016, voce Giurisdi-
zione civile, n. 56 (e Famiglia e dir., 2017, 764, con nota di
La corte ha stimato il bene in base al valore di mercato, te-
RANDAZZO, Domande di separazione o divorzio e domande ri- nendo conto della sopravvenuta illegittimità costituzionale del
guardanti i figli: le cause si separano se la residenza del figlio è previgente criterio riduttivo di cui all'art. 5 bis d.l. 11 luglio
all'estero; Guida al dir., 2016, fasc. 40, 40, con nota di FINOC- 1992 n. 333, convertito in l. 8 agosto 1992 n. 359; ha ritenuto
CHIARO); 18 marzo 2016, n. 5418, Foro it., Rep. 2016, voce Re- inapplicabile la riduzione dell'indennità, in relazione all'im-
sponsabilità genitoriale, n. 42; 28 maggio 2014, n. 11915, id., porto dichiarato ai fini Ici; ha applicato la riduzione del venti-
Le banche dati, archivio cit. cinque per cento prevista dall'art. 2, comma 89, lett. a), l. n.
Circa la giurisdizione in materia di provvedimenti de potesta- 244 del 2007, per gli interventi di riforma economico-sociale.
te nell'ipotesi di trasferimento di minori, v. Cass. 2 agosto 2011, 2. - Avverso questa sentenza il comune di Quinzano d'O-
n. 16864, id., Rep. 2012, voce Minore, infanzia e maternità, n. glio ha proposto ricorso per cassazione, affidato a tre motivi;
39 (e Famiglia e dir., 2012, 29, con nota di LIUZZI, Sulla giuris- il Gandini ha resistito e ha proposto un ricorso incidentale af-
dizione ad emettere provvedimenti de potestate in caso di tra- fidato a un motivo.
IL FORO ITALIANO — 2018.
625 PARTE PRIMA 626

Ragioni della decisione. — 1. - Il comune di Quinzano parti di essa geograficamente o socialmente predeterminate
d'Oglio ha denunciato, con il primo motivo del ricorso prin- ed essere, quindi, attuato in forza di una previsione normati-
cipale, violazione dell'art. 37 d.p.r. 327/01, e vizio di moti- va che in tal senso lo definisca (v. Cass. 1621/16, id., Rep.
vazione, per avere la sentenza impugnata fatto applicazione 2016, voce cit., n. 94, e, in senso analogo, Cass. 2774/12, id.,
del criterio del valore di mercato, a seguito della sopravvenu- Rep. 2012, voce cit., n. 97, nel caso di attuazione di pro-
ta sentenza della Corte costituzionale n. 348 del 2007 (Foro grammi di edilizia convenzionata).
it., 2008, I, 40), senza però considerare che la stima operata La sentenza impugnata ha quindi errato a ridurre l'inden-
dalla commissione provinciale, da un lato, aveva fatto corret- nità del venticinque per cento.
ta applicazione della normativa allora vigente, trattandosi di 4.2. - La seconda doglianza riguarda l'aumento del dieci
un rapporto ormai esaurito, e, dall'altro, era stata infondata- per cento, previsto dalla legge nel caso in cui l'indennità of-

a
mente criticata dal Gandini. ferta dall'amministrazione all'espropriato sia stata inferiore

to
1.1. - Il motivo è infondato. agli otto decimi di quella determinata in via definitiva.

en
È noto che, a seguito della citata sentenza della Corte co- 4.2.1. - Il procuratore generale ha eccepito l'inammissibi-
stituzionale n. 348 del 2007, che ha dichiarato l'illegittimità lità della predetta doglianza, perché riguardante una questio-

am
costituzionale dell'art. 5 bis, comma 7 bis, l. 8 agosto 1992 ne nuova, non trattata nel giudizio di merito.
n. 359, non è più possibile applicare il criterio riduttivo di L'eccezione è infondata. L'aumento del dieci per cento

on
calcolo dell'indennità di esproprio rispetto a quello del valo- dell'indennità dev'essere applicato dalla corte d'appello in
re venale del bene ablato, di cui all'art. 5 bis d.l. 333/92,

O
via automatica, allorché emerga dagli atti la presenza di uno

M abb
convertito in l. 359/92, a meno che il rapporto non sia esauri- dei presupposti previsti dalla norma, come nel caso in cui

M
to in modo definitivo, per avvenuta formazione del giudicato l'amministrazione abbia offerto un'indennità che, attualizza-

SI
o per essersi verificato altro evento cui l'ordinamento collega ta, risulti inferiore agli otto decimi di quella determinata in
IO in
il consolidamento del rapporto medesimo, ovvero per essersi via definitiva, in tal modo impedendo, per una valutazione

AS
verificate preclusioni processuali o decadenze e prescrizioni legale di tipo presuntivo, la conclusione dell'accordo di ces-
so
non direttamente investite, nei loro presupposti normativi, sione.
dalla pronuncia di incostituzionalità, alla luce degli art. 136
es

Cost. e 30, 3° comma, l. 11 marzo 1953 n. 87 (v., tra le tante, Una conferma di quest'orientamento si desume dall'inter-
pretazione del previgente testo dell'art. 37 d.p.r. 327/01, il
nc

Cass. 10379/12, id., Rep. 2012, voce Espropriazione per p.i.,


n. 76). E, contrariamente a quanto sostenuto nel motivo, cer- quale faceva dipendere dalla mancata cessione bonaria, non
D

imputabile all'espropriato, l'abbuono della decurtazione del


co

tamente non può dirsi esaurito il rapporto concernente la de-


U

terminazione dell'indennità per effetto della stima operata quaranta per cento prevista nel regime precedente, anziché la
LA

maggiorazione del dieci per cento. Questa corte ebbe modo


IO olo

dall'organo amministrativo, quando questa sia stata impu-


gnata in sede giurisdizionale, come nella specie. di precisare che il potere del giudice di non operare l'abbat-
C

timento del quaranta per cento (quando la mancata accetta-


c

2. - Il secondo motivo, con cui il ricorrente principale ha


zione dell'indennità fosse dipesa da un'offerta amministrati-
O sci
LO

denunciato vizio di motivazione, per avere la corte di merito


va rilevatasi irrisoria o strumentale) rientrava nella corretta
acriticamente recepito la stima operata dal c.t.u., è inammis-
quantificazione del dovuto e, quindi, nell'ambito della de-
Fa

sibile, essendo volto ad indurre questa corte ad una impro-


terminazione dell'indennità in conseguenza di atti di natura
pria revisione del giudizio di fatto, razionalmente compiuto
espropriativa o ablatoria (Cass., sez. un., 15201/06, id., Rep.
R

dal giudice di merito, al quale si contrappone una diversa


2006, voce cit., n. 207).
opinione soggettiva della parte ricorrente.
3. - Con il terzo motivo il comune di Quinzano d'Oglio ha La questione dell'applicabilità dell'aumento appartiene,
denunciato la violazione dell'art. 37 d.p.r. 327/01, per non quindi, al thema decidendum della causa, in tema di opposi-
avere la sentenza impugnata applicato la riduzione del- zione alla stima o di determinazione giudiziale dell'indennità
l'indennità di esproprio prevista dalla legge nel caso di di- di esproprio, sicché l'errore in cui sia incorso il giudice di
chiarazione infedele ai fini Ici. merito per avere omesso di applicare l'aumento è censurabile
in Cassazione.
3.1. - Il motivo è infondato, essendo l'invocata riduzione
prevista da norme dichiarate incostituzionali (art. 16, 1° 4.2.2. - Ci si deve chiedere se l'aumento del dieci per cen-
comma, d.leg. 30 dicembre 1992 n. 504, e 37, 7° comma, to sia consentito soltanto nel caso in cui sia contestualmente
d.p.r. 8 giugno 2001 n. 327, v. Corte cost. n. 338 del 2011, applicata la riduzione del venticinque per cento, in presenza
id., 2012, I, 325), come precisato nella sentenza impugnata. di interventi di riforma economico-sociale, o anche nel caso
4. - Venendo al ricorso incidentale, con un unico motivo, in cui la predetta riduzione non si applichi e l'indennità sia
il Gandini ha denunciato violazione di legge, per avere la riconosciuta al valore venale del bene, a norma degli art. 37,
corte di merito, non solo, erroneamente ridotto l'indennità in 1° comma, d.p.r. 327/01, come sostituito dagli art. 2, comma
misura del venticinque per cento, considerando l'esproprio 89, l. 244/07 e 39 l. 25 giugno 1865 n. 2359.
finalizzato all'attuazione di interventi di riforma economico- Il collegio ritiene che sia da accogliere la seconda soluzio-
sociale (art. 37, 1° comma, d.p.r. 327/01), come sostituito ne.
dall'art. 2, comma 89, l. 24 dicembre 2007 n. 244), ma anche L'aumento dell'indennità in misura del dieci per cento,
omesso di applicare l'aumento del dieci per cento, previsto infatti, è previsto in casi tassativi che prescindono del tutto
dall'art. 37, 2° comma, d.p.r. 327/01, come modificato dalla dall'operatività della riduzione del venticinque per cento.
citata disposizione della l. n. 244 del 2007, in un caso in cui, Né una diversa opinione potrebbe dirsi giustificata per la
come nella specie, l'accordo di cessione non era stato con- semplice collocazione della disposizione sull'aumento del
cluso per essere stata offerta all'espropriato un'indennità dieci per cento in un comma (il 2°) dell'art. 37 d.p.r. 327/01,
provvisoria che, attualizzata, risultava inferiore agli otto de- che segue quello (il 1°) riguardante la riduzione del-
cimi di quella determinata in via definitiva, essendogli stata l'indennità per l'attuazione degli interventi di riforma eco-
offerta, nel maggio 2006, la modesta indennità di euro nomico-sociale.
65.319,75, attualizzata a euro 70.500. Si deve quindi ritenere che l'aumento dell'indennità di
Il motivo è fondato in entrambi i profili in cui è articolato. espropriazione per le aree edificabili o edificate, nella misura
4.1. - La giurisprudenza di legittimità ha chiarito che, ove del 10 per cento, trovi applicazione indipendentemente dalla
il procedimento sia adottato per realizzare un piano di zona riduzione dell'indennità prevista per i casi in cui l'espropria-
per l'edilizia economica e popolare, come nella specie, non zione sia finalizzata ad attuare interventi di riforma econo-
sussiste il presupposto dell'intervento di riforma economico- mico-sociale.
sociale, che giustifica la riduzione del venticinque per cento 4.2.3. - Ci si deve anche chiedere se all'applicazione del-
del valore venale del bene ai fini della determinazione del- l'aumento del dieci per cento dell'indennità sia di ostacolo la
l'indennità, dovendo esso riguardare l'intera collettività o possibilità che all'espropriato sia riconosciuta un'indennità
IL FORO ITALIANO — 2018.
627 GIURISPRUDENZA COSTITUZIONALE E CIVILE 628

di esproprio superiore al valore di mercato, cui essa è rag- 5. - In conclusione, rigettato il ricorso principale ed accol-
guagliata nel vigente contesto normativo. to l'incidentale, la sentenza impugnata è cassata con rinvio
Una risalente decisione della Corte costituzionale (1022/88, alla Corte d'appello di Brescia, in diversa composizione, per
id., 1989, I, 983) escluse, incidentalmente, l'ipotizzabilità di un nuovo esame.
una maggiorazione che conduca l'indennizzo a superare il
————————
valore venale, per la mancanza di un interesse costituzional-
mente rilevante del proprietario, che non potrebbe pretendere (1) In oggetto è l'applicazione dell'art. 37, 2° comma, d.p.r.
dall'espropriante un prezzo maggiore del valore di scambio 8 giugno 2001 n. 327, che, con riferimento all'espropriazione di
del bene in una vendita tra privati. Questo argomento è stato aree edificabili, prevede un incremento del dieci per cento del-
ripreso da una sentenza di questa corte (24652/16, id., Rep.

a
l'indennità, quando risulti che all'espropriato sia stato offerto, a
2016, voce cit., n. 123), che, escludendo l'aumento del cin- titolo di indennità provvisoria, un importo inferiore agli otto de-

to
quanta per cento previsto dall'art. 12 l. 22 ottobre 1971 n. cimi dell'indennità definitiva. La pronuncia precisa che tale di-

en
865 (come modificato dall'art. 14, 1° comma, l. 28 gennaio sposizione va applicata in via generale, anche quando l'indenni-
1977 n. 10), ha inteso rafforzare la ratio decidendi fondata tà così incrementata risulti superiore rispetto al valore venale

am
sulla illegittimità costituzionale dell'art. 16 citata legge del del bene espropriato. La sentenza costituisce pertanto il traguar-
1971, richiamato dall'art. 12 ai fini della determinazione del- do di un indirizzo recente della Cassazione, che si è distaccata
da una risalente giurisprudenza costituzionale, peraltro non vin-

on
l'indennizzo (Corte cost. n. 5 del 1980, id., 1980, I, 273).
Il collegio non condivide quest'orientamento. colante (in quanto espressa da una sentenza interpretativa di ri-

O
M abb
L'aumento dell'indennità in misura del dieci per cento, getto), secondo la quale il valore venale del bene espropriato

M
costituirebbe il «limite massimo complessivo del prezzo del-
previsto dall'art. 37, 2° comma, d.p.r. 327/01 (testo vigente),
l'operazione espropriativa» (v. Corte cost. 9 novembre 1988, n.

SI
è una misura chiaramente rivolta ad incentivare la definizio- 1022, Foro it., 1989, I, 983, con nota di BELLANTUONO).
IO in
ne del procedimento espropriativo in via consensuale (me-

AS
In effetti, la disposizione esaminata dalla Cassazione non è
diante la conclusione dell'accordo di cessione) ed a stimola-
so
isolata, nell'imporre all'espropriante un esborso per l'indennità
re, nell'ottica del buon andamento dell'attività amministrati- anche superiore al valore venale del bene espropriato. Basti
va (art. 97, 2° comma, Cost.), comportamenti virtuosi delle
es

considerare l'art. 40, 5° comma, d.p.r. 8 giugno 2001 n. 327,


pubbliche amministrazioni, le quali hanno la possibilità di per il quale l'indennità di espropriazione per le aree inedifica-
nc

evitare di pagare l'indennità maggiorata semplicemente of- bili (commisurata in linea di principio al valore venale, in se-
D

frendo, in via provvisoria, una somma non inferiore agli otto guito a Corte cost. 10 giugno 2011, n. 181, id., 2011, I, 1957,
co

decimi del valore venale del bene ablato, in modo da favorire


U

con nota di BENINI, e Urbanistica e appalti, 2011, 1281, con


l'accettazione da parte dell'espropriato e disincentivare il ri- nota di BARILÀ) «è aumentata delle somme pagate dal-
LA
IO olo

corso alla via giudiziaria. l'espropriato per qualsiasi imposta relativa all'ultimo trasferi-
Nei casi in cui non sia possibile concludere l'accordo (per mento dell'immobile»; nonché, soprattutto, gli art. 37, 9°
C
c

fatto non imputabile al proprietario e) perché l'amministra- comma, 40, 4° comma, e 42 d.p.r. 327/01, cit. sulle indennità
O sci
LO

zione abbia offerto un'indennità provvisoria che, attualizzata, aggiuntive dovute al proprietario e all'affittuario coltivatori del
risulti inferiore agli otto decimi di quella determinata in via terreno espropriato.
Fa

definitiva (dal giudice), la maggiorazione svolge una funzione Proprio a proposito dell'indennità aggiuntiva dovuta all'affit-
compensativa (o perequativa, secondo Cass. 499/14, id., Le tuario coltivatore diretto, la Cassazione, che per molti anni ave-
R

banche dati, archivio Cassazione civile) per l'ingiustificata va sostenuto la tesi secondo cui il relativo importo avrebbe do-
attesa, imposta al proprietario, della conclusione del proce- vuto essere detratto dall'indennità dovuta al proprietario (ove
dimento espropriativo, che deve concludersi con il pagamen- quest'ultima fosse stata da commisurare al valore venale), di re-
to del giusto indennizzo «in tempo utile» (art. 17 della carta cente ha riconosciuto, invece, che si tratta di una indennità il cui
dei diritti fondamentali dell'Unione europea), coerentemente ammontare non deve gravare sull'indennità dovuta al proprieta-
rio espropriato; nella stessa occasione ha anche escluso che una
con la giurisprudenza della Corte Edu (v., tra le tante, sent. soluzione diversa fosse imposta dalla risalente giurisprudenza
1° aprile 2008, Gigli costruzioni c. Italia; 21 febbraio 1997, costituzionale cit. (v. Cass. 3 giugno 2016, n. 11464, Foro it.,
Guillemin c. Francia, id., Rep. 1998, voce Diritti politici e 2016, I, 3166, con nota di BARILÀ).
civili, n. 44). Sulla base di questo precedente era dunque ragionevole che
La possibilità che, applicando la maggiorazione del dieci Corte cost. 9 novembre 1988, n. 1022, non potesse essere invo-
per cento, sia superato il tetto del valore di mercato nella cata neppure per circoscrivere la portata dell'art. 37, 2° comma,
quantificazione dell'indennizzo, è un'ipotesi che il legislato- d.p.r. 327/01, con riferimento alla maggiorazione del dieci per
re non ha inteso evitare (e, quindi, ha implicitamente consen- cento, indipendentemente dalla possibilità che potesse applicarsi
tito) quando, a seguito di Corte cost. nn. 348 e 349 del 2007 la riduzione del venticinque per cento contemplata dal 1° com-
(cit., e id., 2008, I, 39), è intervenuto sull'art. 37, 1° e 2° ma del medesimo articolo, e quindi anche se l'esborso a carico
comma, d.p.r. del 2001, codificando il criterio del valore ve- dell'espropriante superasse il valore venale cui va commisurata
nale e prevedendo la maggiorazione dell'indennità in misura l'indennità definitiva.
del dieci per cento. La sentenza conclude rilevando che il procedimento espro-
Questa possibilità, inoltre, è stata ammessa in caso di at- priativo dovrebbe perseguire l'obiettivo dell'indifferenza eco-
tribuzione all'affittuario coltivatore diretto del fondo espro- nomica per gli espropriati.
priato, ex art. 17 l. n. 865 del 1971, di un'indennità aggiunti- Questa affermazione, non riscontrabile, per quanto consta,
va ed autonoma rispetto all'indennità di espropriazione, non nella precedente giurisprudenza della Cassazione, trova riscon-
potendo escludersi che l'espropriante possa andare incontro tro in vari ordinamenti stranieri, che prevedono il riconoscimen-
ad esborsi — preventivamente valutabili — complessiva- to di indennizzi ulteriori rispetto al mero valore venale del bene
mente superiori al valore di mercato del bene ablato, senza espropriato: questi importi ulteriori sono diretti ad assicurare, in
che ciò costituisca violazione dell'art. 42 Cost. (Cass. particolare, la compensazione integrale degli oneri correlati
11464/16, id., 2016, I, 3166). all'espropriazione (quali le spese di perizie e di consulenza le-
gale, gli oneri di trasferimento e riacquisto, ecc.). In questo sen-
E neppure si può trascurare l'argomento (già utilizzato da so hanno preso posizione anche alcuni documenti di organizza-
Corte cost. 348/07, cit., p. 5.7, quando ha dichiarato illegit- zioni internazionali quali la Fao (Food and Agricolture Organi-
timo il previgente criterio riduttivo) secondo cui l'indennità zation of The United Nations), nei quali si sostiene l'importanza
effettiva sulla quale deve applicarsi la maggiorazione del del c.d. «principio di equivalenza», ovvero dell'obiettivo di ga-
dieci per cento, seppure ancorata al valore di mercato, subi- rantire agli espropriati la stessa condizione che avevano prima
sce la falcidia dell'imposizione fiscale, incidendo negativa- dell'esproprio (AA.VV., Fao Land Tenure studies n. 10: Com-
mente sull'obiettivo dell'indifferenza economica che il pro- pulsory acquisition of land and compensation, Roma, 2008, 24
cedimento espropriativo dovrebbe perseguire per gli espro- e 54; per ulteriori rilievi, cfr. BARILÀ, Le indennità di espro-
priati. priazione e i casi di risarcimento, Milano, 2013).
IL FORO ITALIANO — 2018.
629 PARTE PRIMA 630

Che il procedimento espropriativo debba perseguire un obiet- drea delle Fratte, adibiti alla realizzazione del polo ospeda-
tivo di indifferenza economica per gli espropriati è affermazione liero ed universitario.
apprezzabile per varie ragioni, tanto più che l'espropriazione, La commissione tributaria regionale ha confermato la sen-
per sua natura, colpisce solo alcuni proprietari a prescindere tenza di primo grado, con pronuncia 11 ottobre 2010.
dalla loro condizione di abbienza e pertanto (tralasciando qui Secondo la commissione, il comune aveva richiesto il pa-
peculiari ipotesi di riforma agraria dei latifondi, non rilevanti gamento dell'imposta perché nell'anno in oggetto l'area non
nel presente momento storico) non può operare come un'equa era ancora stata destinata concretamente ad attività sanitaria
imposta patrimoniale. Di conseguenza, ponendo a carico del- o didattica, sicché mancava la destinazione ad attività assi-
l'amministrazione l'intero costo dell'operazione espropriativa,
risulta ridotto il rischio di parzialità nella scelte e viene circo-
stenziali, sanitarie, didattiche, ecc., indispensabile per vanta-
re l'esenzione.

a
scritto il pericolo che vengano trascurati i reali pregiudizi arre-
cati dall'espropriazione, in termini di distruzione della ricchezza Il giudice di appello, per contro, ha ritenuto che la destina-

to
esistente, e con essi l'opportunità di scelte meno costose (cfr. zione cui si riferisce l'art. 7 d.leg. 504/92 nel prevedere l'e-

en
POSNER, Economic analysis of law 58 (4th ed. 1992), «The sim- senzione prescinde dal concreto ed effettivo svolgimento di
plest economic explanation for the requirement of just compen- attività, se permane la destinazione e la strumentalità del be-

am
sation is that it prevents the government from overusing the ta- ne. Ha citato Cass. 9448/08 (non massimata).
king power»; v. anche, per ulteriori rilievi, BARILÀ, La spesa Il comune di Perugia ha proposto ricorso per cassazione,

on
pubblica per l'espropriazione davanti al giudice amministrati- notificato l'8 febbraio 2011, svolgendo quattro motivi, illu-
vo, in Foro it., 2017, V, 298). strati da memoria.

O
M abb
Risulta pertanto evidente che la maggiorazione del dieci per L'università ha resistito con controricorso.

M
cento, presa in esame dalla sentenza in rassegna, non contraddi- Ragioni della decisione. — 2. - La commissione regionale
ce il «principio di equivalenza»; intende, anzi, sostenerlo, per-

SI
ha rilevato che le aree erano da considerare strumentali alle
IO in
ché è misura diretta a disincentivare la prassi di offerte deteriori attività di cui all'art. 7 perché cedute proprio dal comune

AS
da parte dell'espropriante. [E. BARILÀ] all'ateneo per realizzare il complesso ospedaliero.
so

Inoltre, ha osservato che era infondato l'argomento dedot-


to in via subordinata dal comune, relativo alla non esclusività
es

della destinazione agevolata, essendo prevista una parziale


nc

destinazione commerciale.
D

———————— La sentenza impugnata ha osservato che l'ente locale non


co

aveva fornito elementi per stabilire la reale esistenza ed indi-


U

viduazione delle attività commerciali cui aveva fatto cenno.


LA
IO olo

Ha infine rilevato che comunque le attività commerciali,


secondo quanto non contestato in causa, non erano ancora
C
c

operanti nell'anno di imposta e comunque avrebbero interes-


O sci
LO

CORTE DI CASSAZIONE; sezione tributaria; sentenza 19 sato una minima parte dell'area.
aprile 2017, n. 9787; Pres. SCHIRÒ, Est. D'ASCOLA, P.M. 3. - Con il primo motivo il comune deduce violazione e
Fa

ZENO (concl. diff.); Comune di Perugia (Avv. ZETTI) c. falsa applicazione degli art. 7, 1° comma, lett i), d.leg.
Università degli studi di Perugia (Avv. dello Stato FIGLIO- 504/92 e 87 Tuir (d.p.r. 917/86).
R

LIA). Conferma Comm. trib. reg. Umbria 11 ottobre 2010. Ripropone la tesi già sostenuta in appello, secondo la qua-
Tributi locali — Ici — Esenzioni e agevolazioni — Aree le il requisito oggettivo per l'esenzione deve essere desunto
destinate ad attività didattiche — Concessione edilizia dalla verifica in concreto dell'attività svolta.
— Concreta edificazione dei locali — Irrilevanza (D.leg. Afferma pertanto che la concessione edilizia era stata rila-
30 dicembre 1992 n. 504, riordino della finanza degli enti sciata nel 2002 e che la destinazione urbanistica del bene era
territoriali a norma dell'art. 4 l. 23 ottobre 1992 n. 421, art. preordinata ad attività miste e quindi i terreni non sarebbero
7). stati oggetto all'epoca di utilizzo concreto ed attuale per fini
istituzionali esenti.
Tributi locali — Ici — Esenzioni e agevolazioni — Aree
destinate ad attività didattiche e ad attività commercia- La censura è infondata.
li — Spettanza (D.leg. 30 dicembre 1992 n. 504, art. 7; y Opportunamente in controricorso l'avvocatura dello Stato
d.l. 30 settembre 2005 n. 203, misure di contrasto all'eva- rileva che la normativa va interpretata nel senso che l'esen-
sione fiscale e disposizioni urgenti in materia tributaria e zione spetta per gli immobili destinati alle attività agevolate
finanziaria; y l. 2 dicembre 2005 n. 248, conversione in anche nell'arco temporale precedente all'ultimazione della
legge, con modificazioni, del d.l. 30 settembre 2005 n. struttura edificanda. In caso contrario, le aree fabbricabili sa-
203, art. 7). rebbero escluse dall'esenzione, sebbene si tratti di immobili
posseduti e utilizzati dai soggetti contemplati nelle disposi-
In tema di imposta comunale sugli immobili, l'esenzione di zioni agevolative.
cui all'art. 7, 1° comma, lett. i), d.leg. n. 504 del 1992 Evidenzia inoltre che sin dal 2000, con le iniziative docu-
spetta anche per aree edificabili che, a seguito del rilascio mentate in atti pubblici, era stato dato concreto utilizzo ai
di concessione edilizia per la realizzazione di un polo uni- terreni per la costruzione del polo ospedaliero universitario.
versitario, sono destinate ad attività didattiche a prescin- 3.1. - Trattasi di considerazioni che sono già al fondo della
dere dalla concreta edificazione dei locali. (1) sentenza impugnata e che la corte reputa meritevoli di con-
L'esenzione dall'imposta comunale sugli immobili, di cui ferma.
all'art. 7, 1° comma, lett. i), d.leg. n. 504 del 1992, come Nel singolare caso di specie è incontroverso che le aree
modificato dall'art. 7, comma 2 bis, d.l. n. 203 del 2005, siano state attribuite all'ateneo dal comune e siano state de-
convertito, con modificazioni, dalla l. n. 248 del 2005, è stinate a fini didattici, secondo la concreta possibilità costi-
ammissibile per aree destinate in parte ad attività com- tuita dalla necessità di costruire gli edifici in cui svolgere
merciali. (2) l'attività stessa.
Ora, poiché è pacifico che la concessione edilizia sia stata
rilasciata a questi fini nell'arco di tempo ragionevole per l'u-
Fatti di causa. — 1. - Nel 2008 la Commissione tributaria tilizzo materiale, non può negarsi che la destinazione effetti-
provinciale di Perugia ha accolto (erroneamente in narrativa va sia stata quella agevolata dal legislatore. Per destinazione
la sentenza impugnata riferisce il contrario) il ricorso con cui dell'immobile deve intendersi infatti l'uso concretamente
l'università degli studi di Perugia si è opposta all'avviso di possibile in relazione alla natura del bene: l'area edificabile
accertamento relativo a Ici per l'anno 2002, pretesa dal co- che sia impegnata ed effettivamente assoggettata ai passaggi
mune di Perugia per alcuni terreni siti in località Sant’An- burocratici e materiali indispensabili per l'edificazione dei
IL FORO ITALIANO — 2018.
631 GIURISPRUDENZA COSTITUZIONALE E CIVILE 632

locali universitari, assistenziali, ecc. è area che rientra nel relativo progetto in fase di esecuzione. Un siffatto accerta-
novero degli immobili agevolati. mento corrisponde a una nozione di destinazione effettiva e
Diverso potrebbe essere il trattamento qualora l'area non concreta che, anche in considerazione della natura degli enti
venga impegnata con atti amministrativi inequivoci e tempe- coinvolti, appare al collegio conforme a legge.
stivi al fine protetto dal legislatore fiscale o addirittura qua- 5. - In queste riflessioni trova già risposta il terzo motivo
lora fosse ambiguamente trattenuta per una rivendita specu- di ricorso, che denuncia violazione delle norme già citate e
lativa o altro fine. In tal caso l'ente pubblico proprietario non vizi di motivazione.
potrebbe vantare il diritto all'agevolazione. Secondo parte ricorrente vi sarebbe insanabile contrasto
Per contro, l'utilizzo in senso amministrativo e virtuale do- tra le motivazioni aggiuntive della sentenza impugnata, in
cumentato dalla concessione edilizia attesta tutto quanto la cui si dice che non erano ancora iniziate le attività commer-

a
parte può e deve dimostrare, atteso che anche l'espletamento ciali, che insisteranno, secondo progetto, su minima parte

to
indispensabile delle pratiche burocratiche necessarie per la dell'area e l'avere ritenuto non necessario un utilizzo istitu-

en
edificazione dei locali universitari costituisce utilizzo del- zionale concreto del bene a fini esentativi.
l'immobile, senza che assumano rilievo i precedenti indicati in La censura non merita accoglimento, giacché si è già os-

am
ricorso, relativi a casi non sovrapponibili a quello esaminato. servato che, in presenza dei presupposti soggettivi, allor-
4. - Il secondo motivo espone violazione e falsa applica- quando gli immobili siano costituiti da aree edificabili sussi-

on
zione degli art. 7, 1° comma, lett. i), d.leg. 504/92 e 87 Tuir stono i requisiti per l'agevolazione alla condizione, rispetta-
(d.p.r. 917/86), nonché dell'art. 2697 c.c., con riferimento al ta, che siano impegnate, e quindi destinate, per le finalità

O
M abb
capo di sentenza afferente il requisito dell'esclusività. agevolate.

M
Vi si deduce che non era onere del comune dare la prova Il successivo utilizzo commerciale di parte minore e com-

SI
della destinazione del terreno a finalità esclusivamente didat- plementare di esse non inficia la destinazione dell'area e può
IO in
tico-sanitarie e nemmeno della proporzione tra parte com- assumere rilievo solo quando sia in concreto apprezzabile la

AS
merciale e non commerciale. Si tratterebbe di onere gravante destinazione dell'edificio costruito, per quella parte in ipotesi
so
sul contribuente e l'esenzione varrebbe solo per un uso sottratta alla agevolazione.
esclusivo e diretto per fini istituzionali.
es

Non è quindi contraddittorio il ragionamento svolto dalla


Il ricorso sostiene che ha carattere innovativo e non inter- commissione regionale.
nc

pretativo la norma di cui al comma 2 bis dell'art. 7 d.l. 6. - Resta rigettato implicitamente anche l'ultimo motivo,
203/05 e che comunque l'ente non commerciale perderebbe
D

relativo a sanzioni e interessi pretesi sul tributo, questione


co

l'esenzione se esercitasse negli immobili attività non agevo-


U

che segue la sorte della decisione relativa all'esistenza del


late.
LA

diritto all'agevolazione.
IO olo

Anche questi rilievi sono privi di fondamento.


In primo luogo, quanto alla destinazione minimale dei lo-
C

————————
c

cali adibiti a bar ristorante nell'ambito del progettato polo


O sci
LO

ospedaliero universitario, va osservato che è l'ente comune (1) La sentenza in epigrafe è stata resa nella controversia su
ad aver rilasciato la concessione ad edificare, cosicché la un avviso di accertamento Ici relativo all'anno 2002 e ad un'a-
Fa

eventuale prevalenza della destinazione commerciale su rea edificabile adibita alla realizzazione di edifici per l'eserci-
quella didattico-ospedaliera avrebbe dovuto e potuto essere zio, in modo prevalente ma non esclusivo, da parte di un'uni-
versità pubblica, di attività didattico-sanitaria.
R

rilevata e documentata, per elementare criterio di vicinanza


della prova e di allegazione dei fatti costitutivi della pretesa, In base all'art. 7, 1° comma, lett. i), d.leg. 30 dicembre 1992
sin dall'atto di accertamento. n. 504, nella versione applicabile al tempo, l'imposta non era
In secondo luogo, è da osservare che la tesi della decaden- dovuta sugli «immobili utilizzati» da enti non commerciali di
cui all'art. 87 (oggi art. 73, 1° comma, lett. c, d.p.r. 22 dicembre
za dal beneficio per una non completa destinazione a finalità 1986 n. 917) e «destinati esclusivamente allo svolgimento di at-
ricettive si fonda proprio sul presupposto della parzialità del- tività assistenziali, previdenziali, sanitarie, didattiche, ricettive,
la destinazione commerciale. culturali, ricreative e sportive, nonché delle attività di cui all'art.
In proposito, il testo riportato in ricorso — «l'esenzione di- 16, lett. a), l. 20 maggio 1985 n. 222» (nonché, in forza dell'art.
sposta dall'art. 7, 1° comma, lett. l), d.leg. 504/92 si intende 2, 3° comma, d.l. 31 agosto 2013 n. 102, convertito dalla l. 28
applicabile alle attività indicate nella medesima lettera che non ottobre 2013 n. 124, delle attività di ricerca scientifica).
abbiano esclusivamente natura commerciale» — sembra da in- Tra gli immobili riguardati dall'esenzione erano inclusi non
terpretare in modo del tutto opposto a quello affermato dal solo gli edifici, ma anche le aree edificabili: del che, al di là di
comune. La norma tende infatti ad escludere dal beneficio il quanto desumibile dal concetto generale di immobile (art. 821
contribuente che destini esclusivamente ad attività aventi natu- c.c.), dà assoluta certezza la specifica previsione contenuta nel-
ra commerciale gli immobili de quibus e non a imporre la de- l'art. 59 d.leg. 15 dicembre 1997 n. 446, secondo cui i comuni
cadenza per un uso solo parzialmente commerciale. avrebbero potuto limitare l'esenzione ai fabbricati con apposita
Anche in questo caso opportunamente l'avvocatura eraria- disposizione regolamentare.
le ha rilevato che l'interpretazione più congrua è nel senso La corte, a fronte della pretesa del comune fondata sull'inat-
che, ferma l'agevolazione in relazione ad aree interessate tualità dello svolgimento dell'attività agevolata, esclude la de-
dall'edificazione del polo, solo dopo l'edificazione e l'even- benza dell'imposta affermando che anche l'espletamento di pas-
tuale destinazione di parte di esse a finalità commerciali, i saggi burocratici necessari affinché l'area edificabile possa es-
relativi fabbricati resteranno soggetti ad Ici, subendo un trat- sere impiegata per la realizzazione di edifici destinati ad una
tamento fiscale non agevolato. delle attività agevolate costituisce utilizzo dell'area stessa per
4.1. - Va aggiunto che non rileva quanto affermato da tale finalità: un utilizzo, definito «amministrativo e virtuale»
Cass. 6712/15 (Foro it., Le banche dati, archivio Cassazione (punto 3.1 della motivazione), che vale, tenuto conto di quanto
concretamente possibile in relazione alla natura del bene, ad
civile), la quale ha negato il beneficio a una fondazione in re-
imprimere allo stesso la destinazione effettiva e concreta, age-
lazione ad un immobile in fase di realizzazione destinato, volata dal legislatore (punto 4.1).
nell'intento della proprietà, ad attività sanitaria psichiatrica.
In questo modo trova attuazione la lettera della legge: l'e-
La corte ha in quel caso considerato mancante il requisito spressione «utilizzati da» è riferita ai soggetti che esercitano
oggettivo dell'attività effettivamente svolta, perché ha nega- l'attività; il termine «destinati» è riferito allo scopo dell'uti-
to rilevanza alla «mera intenzione di destinare il bene alla lizzo; l'esenzione spetta, dunque, per immobili gestiti diretta-
data attività prevista dalla legge». mente da uno degli enti indicati dalla norma, se al momento im-
Diverso è il caso odierno, in cui la effettività della desti- piegati per un'attività agevolata, ma anche, trattandosi di aree
nazione è stata ritenuta provata dal giudice di merito muo- edificabili, se funzionalizzati, con il rilascio di un titolo autoriz-
vendo dalla circostanza che è stato lo stesso comune a con- zativo della relativa trasformazione edificatoria, all'esercizio fu-
cedere l'area all'università e ad approvare sollecitamente il turo di tali attività.
IL FORO ITALIANO — 2018.
633 PARTE PRIMA 634

Sostenere che ciò che può essere destinato all'esercizio del- 174, convertito dalla l. 7 dicembre 2012 n. 213, in modo che,
l'attività non è l'area edificabile «assoggettata ai passaggi mate- «qualora l'unità immobiliare abbia un'utilizzazione mista, l'e-
riali e burocratici necessari per la realizzazione delle opere», ma è senzione si applica solo alla frazione di unità nella quale si
l'edificio una volta realizzato, contrasterebbe con la considera- svolge l'attività di natura non commerciale, se identificabile at-
zione per cui, se il legislatore ha previsto l'esenzione anche per le traverso l'individuazione degli immobili o porzioni di immobili
aree fabbricabili, l'unica possibilità per poterla applicare in con- adibiti esclusivamente a tale attività», e altrimenti, «a partire dal
creto è quella indicata nella sentenza (punto 3 della motivazione). 1° gennaio 2013, l'esenzione si applica in proporzione all'uti-
In passato, per fattispecie analoghe a quella trattata dalla sen- lizzazione non commerciale dell'immobile quale risulta da ap-
tenza in epigrafe, di immobili in cui non era esercitata al momen- posita dichiarazione» da redigersi in conformità a quanto previ-
to alcuna attività, la corte aveva seguìto due percorsi argomenta- sto con decreto del ministro dell'economia e delle finanze (d.m.

a
tivi diversi da quello seguìto nel caso di specie e diversi tra loro. 19 novembre 2012 n. 200), riguardo «gli elementi rilevanti ai
Con sentenza 2 aprile 2015, n. 6712 (Foro it., Le banche dati, fini dell'individuazione del rapporto proporzionale, nonché i re-

to
archivio Cassazione civile), la corte, con affermazione riferita quisiti, generali e di settore, per qualificare le attività di cui alla

en
all'immobile ancora in fase di costruzione e destinato, una volta lett. i) del 1° comma dell'art. 7 d.leg. 30 dicembre 1992 n. 504,
completato, all'esercizio dell'attività sanitaria da parte di una come svolte con modalità non commerciali».

am
fondazione in regime convenzionato, ma da intendersi riferita, La disciplina dell'esenzione in parola è passata a valere, senza
visto l'art. 5, 6° comma, d.leg. 504/92, all'area soggetta ad in- modifiche, per l'imposta municipale propria (Imu), che dal 1°

on
tervento edificatorio, aveva ritenuto dovuta l'Ici (non perché gennaio 2012 ha sostituito l'Ici in forza degli art. 13 e 23 d.l. 6 di-
aveva negato che ai fini dell'esenzione bastasse la «mera inten- cembre 2011 n. 201, convertito dalla l. 22 dicembre 2011 n. 214,

O
M abb
zione di destinare il bene alla data attività prevista dalla legge», e non ha subìto variazioni con l'ingresso dell'imposta unica co-

M
come è detto nella sentenza in epigrafe, ma) sul motivo che munale (Iuc), come previsto dall'art. 1, comma 703, l. 27 dicem-
bre 2013 n. 147; infine è stata resa applicabile agli enti del c.d.

SI
«l'esenzione può essere riconosciuta solo se correlata all'eserci-
IO in
zio effettivo e concreto, nell'immobile detto, di una delle attivi- terzo settore dall'art. 82 d.leg. 3 luglio 2017 n. 117.

AS
tà indicate nella norma». Il tema del carattere non commerciale dell'attività di destina-
so
Con la sentenza 16 aprile 2008, n. 9948, id., Rep. 2008, voce zione dell'immobile, come presupposto necessario dell'agevo-
Tributi locali, n. 190 (richiamata non senza forzature da Cass. 12 lazione, è stato oggetto di innumerevoli pronunce, molte delle
es

ottobre 2016, n. 20516, id., Le banche dati, archivio cit., secondo quali rese in riferimento agli immobili utilizzati da enti ecclesia-
cui solo la destinazione ad un uso diverso da quello esente o la stici, per i quali l'esenzione è specificamente riconosciuta per le
nc

perdita del requisito di strumentalità del bene rispetto all'uso attività dirette all'esercizio del culto e alla cura delle anime, alla
D

esente, e non il mancato uso solo temporaneo dell'immobile, formazione del clero e dei religiosi, a scopi missionari, alla cate-
co

comporta l'inapplicabilità dell'agevolazione), la corte aveva rico- chesi, all'educazione cristiana; sul punto, v. Cass., ord. 3 maggio
LA

nosciuto l'esenzione per un terreno non effettivamente utilizzato, 2017, n. 10754, Foro it., Le banche dati, archivio Cassazione ci-
IO olo

sul motivo per cui «l'espressione ‘utilizzo (dell'immobile)’ ... per vile (che ha negato l'esenzione per un immobile gestito da un ente
indicare la relazione (necessaria) tra l'immobile e la ‘sfera di di- ecclesiastico «ove la presenza in loco degli alloggi dei religiosi
C
c

sponibilità’ del soggetto non profit», fa riferimento ad un concetto sia strumentale allo svolgimento, in via principale, di un'attività
O sci
LO

di «sfera di disponibilità» includente non solo il «possesso», ossia didattica avente natura oggettivamente commerciale, ovvero eser-
una situazione attiva «di ‘concretezza’ o di ‘effettività’ relativa- citata dietro pagamento di una retta che non si discosti nel-
Fa

mente allo svolgimento delle attività considerate dalla norma», l'ammontare da quelle di mercato»); 8 luglio 2016, n. 13970, id.,
ma anche la «detenzione», ossia una situazione inattiva (per una Rep. 2016, voce cit., n. 110 (secondo cui il requisito dello svol-
R

critica a questo modo di argomentare, basato sulla contrapposi- gimento esclusivo dell'attività agevolata «va accertato in concre-
zione tra possesso e detenzione, v. LOVISETTI, Il mancato uso del- to, con criteri di rigorosità, seguendo le indicazioni della circolare
l'immobile non ostacola di per sé l'esenzione Ici/Imu per gli enti ministeriale n. 2/DF del 2009, e, dunque», trattandosi di attività
non commerciali, in Corriere trib., 2017, 395, che lo reputa «de- ricettiva asseritamente legata a quella religiosa e di culto, «verifi-
cisamente fragile»). cando determinate caratteristiche della ‘clientela’ ospitata, della
durata dell'apertura della struttura e, soprattutto, dell'importo del-
(2) Nella sentenza in epigrafe l'art. 7 d.leg. 504/92 è stato ap- le rette, che deve essere significativamente ridotto rispetto ai
plicato non nel testo vigente nel 2002, ma nel testo risultante dal- ‘prezzi di mercato’, onde evitare un'alterazione del regime di li-
l'art. 7, comma 2 bis, d.l. 30 settembre 2005 n. 203, aggiunto dal- bera concorrenza e la trasformazione del beneficio in un aiuto di
la legge di conversione 2 dicembre 2005 n. 248, ai sensi della Stato»); 18 dicembre 2015, n. 25508, ibid., n. 109, e Bollettino
quale l'esenzione era data «a prescindere dalla natura eventual- trib., 2016, 638, con nota di RIGHI (per l'affermazione, importan-
mente commerciale» delle attività indicate dal testo originario. te specie sotto il profilo del requisito — sempre ritenuto indispen-
Siffatta applicazione ha avuto luogo nonostante che la norma sabile dalla giurisprudenza ai fini dell'operatività del beneficio —
sopravvenuta, quantunque potesse astrattamente essere intesa co- dell'esercizio dell'attività direttamente da parte dell'ente posses-
me norma interpretativa finalizzata a risolvere il dubbio posto dal sore, che l'esenzione spetta anche se l'attività non economica pro-
testo iniziale dell'art. 7, 1° comma, lett. i), se le attività ivi previ- tetta è esercitata da parte di un ente diverso, parimenti non com-
ste dovessero avere anch'esse, al pari degli enti, natura non com- merciale, a cui il bene sia stato concesso dal possessore in como-
merciale, è stata sempre intesa dalla stessa Corte di cassazione dato gratuito, qualora si tratti di «ente strumentalmente collegato
(tra le tante, v. Cass. 15 luglio 2015, n. 14795, Foro it., Rep. al concedente ed appartenente alla stessa struttura del conceden-
2015, voce Tributi locali, n. 106; 8 luglio 2015, n. 14226, id., te»; nello stesso senso, Comm. trib. prov. Emilia-Romagna 25 ot-
2015, I, 3157, con nota di ANNECCHINO) come norma innovativa, tobre 2017, n. 271, Fisco, 2017, 4591, con nota di GALLO); Cass.
in particolare estensiva del beneficio dalle attività esclusivamente 8 luglio 2015, n. 14226, cit., cui adde Cass. 13 marzo 2015, n.
non commerciali alle attività anche di natura commerciale, e per- 5041, Foro it., Rep. 2015, voce cit., n. 103 (secondo cui l'agevo-
tanto quale disposizione non applicabile retroattivamente. lazione «non spetta in relazione ad un immobile, appartenente ad
La successiva evoluzione normativa ha avuto un andamento un ente religioso, destinato ad attività alberghiera o ad assistenza
oscillante: l'art. 39 d.l. 4 luglio 2006 n. 223, convertito dalla l. 4 di pellegrini»); v. anche Cass. 24 febbraio 2012, n. 2821, id., Rep.
agosto 2006 n. 248, ha stabilito che l'esenzione «si intende ap- 2012, voce cit., n. 213 (che ha ritenuto insussistente il presuppo-
plicabile alle attività indicate nella medesima lettera che non sto dell'esenzione in caso di esercizio di attività di tipo organizza-
abbiano esclusivamente natura commerciale» (e allo scopo della tivo o gestionale, pur se strumentali a quelle agevolate); 16 luglio
relativa individuazione è stata emanata la circ. min. economia e 2010, n. 16728, id., Rep. 2011, voce cit., n. 150 (la quale ha nega-
fin. dipartim. finanze 26 gennaio 2009, n. 2/DF, Fisco 1, 2009, to l'esenzione per un fabbricato destinato da un ente religioso ad
907); successivamente, l'art. 91 bis d.l. 24 gennaio 2012 n. 1, un'attività a dimensione imprenditoriale, anche se non prevalente,
convertito dalla l. 24 marzo 2012 n. 27, ha previsto che l'esen- quale «casa religiosa di ospitalità»). [A. MONDINI]
zione postula lo svolgimento dell'attività con «modalità non
commerciali».
L'applicazione dell'esenzione ad immobili ad utilizzazione ————————

mista, commerciale e non, è stata disciplinata dal 3° comma del-


lo stesso art. 91 bis, poi modificato dal d.l. 10 ottobre 2012 n.
IL FORO ITALIANO — 2018.
635 GIURISPRUDENZA COSTITUZIONALE E CIVILE 636

CORTE DI CASSAZIONE; sezione II civile; sentenza 2 Come si ricava dalle motivazioni dei numericamente esi-
marzo 2017, n. 5345; Pres. MAZZACANE, Est. CRISCUOLO, gui precedenti che si sono occupati della fattispecie (cfr., da
P.M. SERVELLO (concl. conf.); C. (Avv. BONI) c. E. (Avv. ultimo, Cass. 6761/12, Foro it., 2013, I, 622) la ratio del-
TESTA). Conferma App. Roma 17 gennaio 2012. l'istituto deve essere individuata, come già affermato dalla
Corte costituzionale nella sentenza 250/00 (id., 2001, I,
Donazione — Esistenza di figli al momento dell'atto di 1100), nell'esigenza di consentire al donante di riconsiderare
donazione — Sopravvenienza di ulteriori figli — Revo- l'opportunità dell'attribuzione già disposta a fronte della so-
cazione — Esclusione (Cost., art. 3, 30; y cod. civ., art. pravvenuta nascita di un figlio o della sopravvenuta cono-
803, 804). scenza della sua esistenza. Tale esigenza si pone in quanto
La donazione non è revocabile per la sopravvenienza di ulte- con l'instaurazione di un nuovo rapporto di filiazione sorgo-

a
riori figli nell'ipotesi in cui il donante sapeva di avere al- no in capo al genitore donante nuovi doveri di mantenimen-

to
meno un figlio all'epoca dell'atto di donazione, senza che to, istruzione ed educazione per il cui adempimento egli deve
poter disporre di mezzi adeguati. Proprio a tal fine il legisla-

en
tale interpretazione possa considerarsi incompatibile con i
principî costituzionali. (1) tore consente al donante di valutare se per la sopravvenienza

am
di figli e per l'adempimento dei menzionati doveri sia neces-
sario recuperare le precedenti attribuzioni patrimoniali. In
sostanza, l'interesse tutelato dal legislatore attraverso l'istitu-

on
Motivi della decisione. — 1. - Con un unico motivo di ri-
corso si denunzia la violazione e falsa applicazione degli art. to della revocazione della donazione per sopravvenienza di

O
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803 e 804 c.c., nonché il mancato accoglimento della que- figli è quello di consentire al genitore donante di soddisfare

M
stione di legittimità costituzionale delle norme in esame, in le esigenze fondamentali dei figli.

SI
relazione agli art. 3 e 30 Cost., nonché in relazione alla nor- La norma si spiega per la complessità della psiche umana,
IO in
mativa europea ed internazionale, ed alla luce della riforma presumendo il legislatore che il donante non può avere valu-

AS
della disciplina della filiazione. tato adeguatamente l'interesse alla cura filiale, allorquando
so

Si rileva che l'interpretazione offerta delle norme dai giu- non abbia ancora figli, e quando quindi non ha ancora prova-
dici di merito e che subordina la possibilità di revocazione to il sentimento di amor filiale con la dedizione che esso de-
es

delle donazioni, per l'ipotesi di sopravvenienza di figli, al termina ed il superamento che esso provoca di ogni altro af-
nc

presupposto che alla data della donazione il donante non fetto.


È quindi evidente che, nell'ottica privilegiata dal legislato-
D

avesse o ignorasse di avere figli o discendenti legittimi, sic-


co

ché non ne sarebbe possibile l'applicazione nel caso in cui, re, finalizzata ad assicurare rilevanza giuridica a quella che
U

pur essendovi figli alla data dell'atto di liberalità, ne soprav- viene ritenuta essere un'innata connotazione della psiche
LA
IO olo

vengano altri, contrasta con i suddetti principî costituzionali, umana, la preesistenza di un figlio ovvero di un discendente
occorrendo in primo luogo verificare la possibilità di addive- legittimo alla data della donazione escluda il fondamento ap-
C
c

nire ad una diversa interpretazione costituzionalmente orien- plicativo della previsione, dovendosi infatti ritenere che l'at-
O sci
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tata delle norme codicistiche. to di liberalità sia stato compiuto da chi già aveva avuto mo-
In pratica, e come si rileva anche dal tenore delle memorie do di provare l'affetto filiale, e che quindi si è determinato a
Fa

depositate in replica alla relazione del consigliere relatore ex beneficiare il donatario pur nella consapevolezza degli oneri
art. 380 bis c.p.c., l'art. 803 c.c. si presta ad essere letto nel scaturenti dalla condizione genitoriale.
R

senso che, anche laddove vi siano dei figli alla data della do- In tal senso si pone anche la giurisprudenza di questa cor-
nazione, il sopraggiungere di altri discendenti giustifichereb- te, che nella sentenza n. 2031 del 1994 (id., 1995, I, 1307),
be la revocazione della donazione, come peraltro si ricava nel ribadire l'individuazione della ratio della norma in esame
anche dalla previsione dell'art. 804 c.c., che, nel differire il come sopra esplicata, ha chiarito che l'art. 803 c.c., nel rego-
termine per la proposizione della relativa domanda al so- lare la revocabilità della donazione per sopravvenienza di fi-
praggiungere dei successivi discendenti, appare comprensibi- gli o discendenti legittimi (si continua ad utilizzare tale ag-
le e dotata di razionalità solo nella diversa prospettiva, au- gettivo in conformità della previsione normativa, ma doven-
spicata dal ricorrente, per la quale il diritto di revocazione va dosi ritenere la stessa ormai superata per effetto delle modi-
riconosciuto in conseguenza della nascita di ogni successivo fiche di cui alla l. 219/12, che hanno ormai privato di rilievo
discendente, indipendentemente dal fatto che già ve ne fosse- giuridico la qualificazione in passato adottata dal legislatore)
ro all'epoca della donazione. del donante ovvero della conoscenza dell'esistenza degli uni
Trattasi, peraltro, di interpretazione che scongiura il peri- o degli altri, istituisce fra le due categorie una relazione di-
colo di discriminazioni tra discendenti e soprattutto previene sgiuntiva, dimostrativa dell'intento del legislatore di consi-
l'irrazionalità della tradizionale esegesi dell'art. 804 c.c., derarle in via alternativa e di esclusione, tale cioè che — at-
che, legata alla tesi della necessità del presupposto negativo teso il vincolo meno stretto dei discendenti col donante — la
dell'assenza di figli al momento della donazione, rende il sopravvenienza o conoscenza dell'esistenza di figli, se non
donatario continuamente esposto, e per tutta la vita del do- fatte valere ai fini della revoca, precludono la possibilità del-
nante, al rischio che quest'ultimo intenda esperire l'azione di la revoca stessa in relazione a sopravvenienza o conoscenza
revocazione. di discendenti legittimi.
Viceversa ben più razionale sarebbe l'interpretazione sug- In tale prospettiva si è precisato che la norma risponde ad
gerita dalla parte in base alla quale la norma di cui all'art. un principio logico: gli ulteriori discendenti non possono ri-
804 c.c. si giustifica per il fatto che la nascita o la scoperta di cevere lo stesso trattamento dei figli, essendo meno stretto il
figli, anche laddove un figlio fosse già in vita all'epoca della loro rapporto di parentela col donante.
donazione, consente al donante di esperire l'azione di cui L'individuazione dell'interesse tutelato in quello dello
all'art. 803 c.c. stesso donante, a poter fruire di un'opportunità di rivalutare,
2. - La fattispecie si presenta assolutamente nitida nei suoi sebbene alla luce di un evento sopravvenuto, il proprio ope-
connotati fattuali, essendo infatti controversa unicamente la rato negoziale ed il compimento di atti dispositivi del proprio
corretta risoluzione in diritto delle problematiche poste dalla patrimonio a cui non sia conseguito alcun arricchimento, la
domanda del ricorrente. previsione di un meccanismo che consente la perdita di effi-
Reputa tuttavia il collegio di dover condividere le valuta- cacia della donazione, non già in via automatica, come nel
zioni a suo tempo espresse nella relazione di cui all'art. 380 caso in parte omologo di cui all'art. 687 c.c., l'ulteriore con-
bis c.p.c., dovendosi appunto tenere ferma la tradizionale in- siderazione per la quale, una volta intervenuta la revocazio-
terpretazione della norma di cui all'art. 803 c.c., non pale- ne, il bene donato rientra appieno nella disponibilità del do-
sandosi meritevoli di seguito le denunzie di illegittimità co- nante che può nuovamente disporne come meglio creda, sen-
stituzionale mosse dal C. al complesso delle norme suscetti- za quindi determinarsi un immediato effetto incrementativo
bili di trovare applicazione alla fattispecie. del patrimonio dei figli, inducono a ritenere che la norma
IL FORO ITALIANO — 2018.
637 PARTE PRIMA 638

non tuteli direttamente l'interesse dei figli, ma solo in via di tenere conto delle modificazioni determinate, sia sotto l'a-
mediata ed eventuale. spetto patrimoniale, sia dal punto di vista affettivo, dalle
La dottrina più avveduta ha giustamente rimarcato che la successive nascite (trattasi infatti di un'azione di impugnati-
possibilità che il donante possa nuovamente disporre dei beni va contrattuale).
recuperati come meglio ritiene, e senza che tali scelte possa- L'inidoneità delle critiche mosse dal ricorrente all'esegesi
no essere immediatamente sindacate, restando la tutela dei delle norme in tema di revocazione delle donazioni per so-
figli confinata nella successiva esperibilità dell'azione di ri- pravvenienza di figli, fondate essenzialmente sull'erronea
duzione, pone evidentemente in crisi l'argomento fondamen- individuazione dell'oggetto della tutela da parte del legisla-
tale speso dalla difesa del ricorrente per sollecitare una di- tore (l'interesse immediato dei figli, anziché, come deve cor-
versa interpretazione delle norme de quibus, ovvero in alter- rettamente ritenersi, l'interesse del donante ad una rimedita-

a
nativa per spingere a sollevare un incidente di costituzionali- zione delle proprie scelte dispositive), rende evidente che la

to
tà, dovendosi escludere che la previsione di cui all'art. 803 previsione di cui all'art. 804 c.c. si ponga come strumento

en
c.c., nella parte in cui preclude la revocazione, in presenza di volto a rafforzare la tutela già accordata dalla legge, senza
un figlio già esistente all'epoca della donazione, determini invece deporre necessariamente per la diversa lettura auspi-

am
una ingiustificata disparità di trattamento ed una lesione del cata.
diritto dei figli sopravvenuti. Peraltro, il pericolo che la donazione effettuata dal donan-

on
D'altronde, è proprio la differente situazione in fatto che te, allorquando era privo di figli, resti esposta, anche dopo il
ricorre nel caso in esame, rispetto a quella astrattamente con- sopravvenire di un primo discendente, al rischio della revo-

O
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templata dalla norma (assenza di figli o discendenti) ad cazione per tutta la vita del donante (in ragione della possibi-

M
escludere altresì la violazione dell'art. 3 Cost., essendosi so- lità che sopravvengano altri discendenti), così come prospet-

SI
pra rilevato come sia proprio l'assenza in assoluto di discen- tato nel punto b1) a pag. 10 della memoria di parte ricorrente
IO in
denti a legittimare il rimedio accordato dal legislatore al do- del 12 novembre 2015, pone un problema di eventuale tutela

AS
nante, al fine di assecondare l'emersione nel campo giuridico dell'affidamento del donatario che, anche laddove si dubiti
so
di un intimo e profondo sentire dell'essere umano. della compatibilità con i principî della Costituzione, non si
Né la norma può essere tacciata di incoerenza, a voler se- pone nel caso in esame, per la più volte richiamata assenza
es

guire il tradizionale approccio interpretativo, nella parte in del presupposto negativo per l'operatività della revocazione
nc

cui l'art. 803 c.c. prevede che la donazione possa essere re- ex art. 803 c.c., essendo quindi l'eventuale questione di co-
vocata da chi non aveva o ignorava di avere non solo figli
D

stituzionalità della norma priva di rilevanza nella fattispecie


co

ma anche discendenti legittimi, sul presupposto, che per es- in esame.


U

servi discendenti legittimi, è comunque necessario avere In definitiva, deve ritenersi manifestamente infondata la
LA
IO olo

prima dei figli (osservazione, questa, che nella prospettazio- questione di legittimità costituzionale dell'art. 803 c.c., in re-
ne del ricorrente suggerirebbe di aderire alla diversa soluzio- lazione agli art. 3, 30 e 31 Cost., nella parte in cui la norma
C
c

ne per la quale ogni sopravvenienza di figli o discendenti subordina la possibilità di revocazione delle donazioni al so-
O sci
LO

consentirebbe di agire ex art. 803 c.c.), posto che, ribadito lo caso in cui il donante non ha o ignori di avere figli o di-
quanto sopra affermato da questa corte in tema di distinzione scendenti all'epoca della donazione.
Fa

tra sopravvenienza di figli e di discendenti (Cass. 2031/94, Per l'effetto, avendo la corte di merito deciso conforme-
cit.), la norma potrebbe trovare applicazione in coerenza con mente a quanto previsto dall'art. 803 c.c., il ricorso deve es-
R

quanto sinora affermato, nel caso in cui sopravvenga alla do- sere rigettato.
nazione la scoperta di un figlio che risulti però premorto,
avendo tuttavia lasciato a sua volta dei discendenti, la cui ————————
scoperta appunto legittima la decisione del donante di avva-
lersi della revocazione. (1) I. - La fattispecie esaminata dalla Suprema corte nella
Neppure incide sulla condivisibilità della costante inter- sentenza in epigrafe è ormai di non raro riscontro nella quoti-
pretazione delle norme in esame la diversa lettura che il ri- dianità. Durante il matrimonio il marito fa una donazione indi-
retta alla moglie, quando è già nata la loro prima figlia. La cop-
corrente offre dell'art. 804 c.c., volta a sostenere che in real-
pia ha poi una seconda figlia e, successivamente, si separa.
tà il fatto che l'azione di revocazione debba essere proposta L'uomo ha un terzo figlio dalla nuova compagna e fa leva sulla
entro cinque anni dal giorno della nascita dell'ultimo figlio o nascita di quest'ultimo figlio per chiedere di revocare la prece-
discendente legittimo o dalla notizia dell'esistenza del figlio dente donazione. La chiarezza della situazione finisce qui, dal
o discendente, ovvero dell'avvenuto riconoscimento del fi- momento che, a questo punto, emergono i dubbi in merito al-
glio naturale, conforterebbe la tesi della insorgenza di un au- l'interpretazione dell'art. 803 c.c. (sul quale si rinvia a T. BO-
tonomo diritto alla revocazione in seguito al sopravvenire di NAMINI, La revocazione della donazione e del testamento per
ogni discendente, e ciò anche laddove vi fossero già un figlio sopravvenienza di figli, in Trattato di diritto di famiglia diretto
o un discendente all'epoca della donazione. da G. BONILINI, Torino, 2016, IV, 4532).
Depone in senso contrario la tradizionale lettura della Fin dove può essere esteso il campo di validità semantica del-
norma che, a mente della dottrina più attenta, deve essere nel la norma e quali sono gli interessi che la stessa persegue o, co-
senso che quello di cui all'art. 804 c.c. costituisce un termine munque, ha la finalità di bilanciare? La risposta a tale domanda
di decadenza, e non già di prescrizione, e precisamente un non può che partire dal richiamo del tenore letterale dell'art.
termine previsto per l'esercizio di un diritto potestativo, me- 803 c.c., il quale (a seguito delle modifiche apportate dall'art.
diante il quale il donante, con una dichiarazione unilaterale, 88, 1° comma, d.leg. 28 dicembre 2013 n. 154) prevede che:
sebbene integrata dal controllo del giudice, toglie efficacia «Le donazioni fatte da chi non aveva o ignorava di avere figli o
alla donazione, senza la necessità di alcuna condotta da parte discendenti al tempo della donazione, possono essere revocate
del donatario. per la sopravvenienza o l'esistenza di un figlio o discendente del
donante. Possono inoltre essere revocate per il riconoscimento
La previsione, in riferimento alla decorrenza del termine
di un figlio, salvo che si provi che al tempo della donazione il
nell'ipotesi di sopravvenienza di altri figli o discendenti, va donante aveva notizia dell'esistenza del figlio. La revocazione
intesa nel senso che il termine de quo si riapra di volta in può essere domandata anche se il figlio del donante era già con-
volta, e ciò anche laddove l'azione si fosse già estinta per il cepito al tempo della donazione».
decorso del termine quinquennale dal sopravvenire del pre- La riformulazione della norma è riconducibile all'affermazio-
cedente discendente, di guisa che la donazione raggiunge la ne del principio di unicità dello status di figlio ad opera della l.
sua irrevocabilità soltanto con la morte del donante. 10 dicembre 2012 n. 219 (con la conseguenza che il primo pe-
Ma la disposizione non appare però incompatibile con il riodo dall'art. 803, 1° comma, c.c. si riferisce adesso solo ai di-
presupposto fondante l'azione de qua, costituito dalla totale scendenti e non più ai discendenti legittimi), sia all'intervento
assenza di figli o discendenti alla data della donazione, ben della Corte costituzionale che ha dichiarato costituzionalmente
potendosi giustificare la riapertura del termine con l'esigenza illegittimo il termine di due anni dalla donazione entro il quale
IL FORO ITALIANO — 2018.
639 GIURISPRUDENZA COSTITUZIONALE E CIVILE 640

sarebbe dovuto avvenire il riconoscimento del figlio illegittimo che hanno indotto all'atto di liberalità, solo nel caso di donazio-
(Corte cost. 3 luglio 2000, n. 250, Foro it., 2001, I, 1100). ni obnuziali e remuneratorie, non revocabili ai sensi dell'art.
Nel caso affrontato nella sentenza in epigrafe la donazione ri- 805 c.c.
saliva al 1991 e, pertanto, si applica ratione temporis la versio- La prospettiva in cui si muove l'art. 803 c.c. è individualizza-
ne anteriore dell'art. 803 c.c. Nondimeno, la questione ermeneu- ta sulla persona del donante stesso e non attuerebbe, quindi, una
tica affrontata nella sentenza in rassegna non involge le modifi- sintesi degli interessi delle altre persone coinvolte: è il donante
che all'art. 803 c.c. apportate dal d.leg. 28 dicembre 2013 n. che può ritenere opportuna (non essendoci alcuna automaticità,
154, con la conseguenza che anche alle donazioni compiute a a differenza di quanto accade nell'ipotesi dell'art. 687 c.c.) la
seguito dell'entrata in vigore di quest'ultimo testo normativo revoca del precedente atto di liberalità, giustificandola mediante
possono, comunque, trovare applicazione, ove condivisi, i prin- la necessità di adempiere agli obblighi di mantenimento, istru-

a
cipî enunciati dal giudice di legittimità nel caso in esame. zione ed educazione sopravvenuti dei figli, senza che sorga al-
cun obbligo di destinazione di quanto recuperato in favore della

to
Rispetto all'interrogativo circa l'ambito di validità semantica
e gli interessi tutelati dall'art. 803 c.c., attorno al quale ruotano prole sopravvenuta. Viceversa, i figli non hanno la titolarità di

en
le motivazioni della sentenza — nonché tutta la dottrina che si è alcuna pretesa in ordine al recupero del bene ed è controverso
confrontata con l'art. 803 c.c. — è da ritenere, tuttavia, priorita- se, in qualità di creditori, possano o meno agire in via surrogato-

am
ria una considerazione di ordine sistematico, conseguenziale al- ria ex art. 2900 c.c. (in senso contrario all'azione surrogatoria,
la qualificazione giuridica dell'atto in esame. La donazione è considerato il carattere personale dell'azione di revocazione ex

on
prima di tutto un contratto, come si premura di precisare lo stes- art. 803 c.c., v. A. TORRENTE, op. cit., 676, il quale rileva che
so legislatore (art. 769 c.c.), pur optando per collocazione della l'opportunità di avvalersi del potere di revoca è del tutto perso-

O
M abb
relativa disciplina all'interno del libro II c.c., dedicato alle suc- nale e attribuita in funzione di interessi preminenti di natura non

M
cessioni. Come tale la donazione è, quindi, soggetta alla disci- patrimoniale, mentre gli effetti di carattere patrimoniale hanno
soltanto un valore subordinato e riflesso).

SI
plina generale dei contratti, tra le quali rientra l'art. 1372 c.c., in
IO in
base al quale: «Il contratto ha forza di legge tra le parti. Non Proprio l'assenza di un effetto incrementativo automatico in

AS
può essere sciolto che per mutuo consenso o per cause ammesse favore di coloro che giustificano la revoca (cioè i figli o altri di-
so
dalla legge» (v. F. PATTI, Revocazione per ingratitudine e so- scendenti) costituisce un elemento valorizzato dalla sentenza
pravvenienza di figli, in Successioni e donazioni, tomo II, a cura per sottolineare come la prospettiva dell'art. 803 c.c. sia intera-
es

di G. IACCARINO, Torino, 2017, 2430). mente focalizzata sul donante e sull'opportunità, positivamente
Il ruolo delle sopravvenienze non può che essere, pertanto, ti- valutata dal legislatore, di accordare un ripensamento in ordine
nc

pizzato dal legislatore, che nel caso della donazione individua all'atto di liberalità in ragione non tanto dell'incremento della
D

prole, ma piuttosto della sopravvenienza tout court di figli o di-


co

due cause di revocazione ad opera del donante (ricostruite se-


U

condo lo schema del diritto potestativo a necessario esercizio scendenti assenti (o non conosciuti) al momento della donazio-
LA

giudiziale, v. A. TORRENTE, La donazione, in Trattato di diritto ne. Il momento in cui è stata eseguita quest'ultima costituisce lo
IO olo

civile e commerciale già diretto da A. CICU, A. MESSINEO, L. spartiacque dell'esistenza o della conoscenza dei figli: in pre-
senza dell'una o dell'altra il donante non potrà più revocare la
C

MENGONI, continuato da P. SCHLESINGER, 2a ed. agg., Milano,


c

2006, 677), costituite dalla revoca per ingratitudine e per so- liberalità eseguita nonostante la sopravvenienza di ulteriori figli
O sci
LO

pravvenienza di figli (art. 800 c.c., su cui, v. A. TORRENTE, op. o discendenti determini un incremento, anche economico, di
cit., 671 ss.). Ora, è pur vero che la disciplina della donazione eventuali obblighi di mantenimento. Tale spartiacque segna al-
Fa

prevede due ipotesi tipiche di revocazione che vanno a costitui- tresì una cesura tra due situazioni non assimilabili ad avviso del
re una deroga al principio di vincolatività del contratto e che, giudice di legittimità e quindi insuscettibili di creare una regola
R

pertanto, l'art. 803 c.c. costituisce una delle cause ammesse dal- diversificata per due casi simili, tale da determinare censure di
la legge nelle quali il contratto di donazione può essere revocato incostituzionalità ex art. 3 Cost.: eseguire una liberalità in pre-
dal donante. È tuttavia altrettanto vero che la corretta ricostru- senza di figli o discendenti (ormai non più da qualificare come
zione del rapporto tra vincolatività del contratto (regola genera- legittimi a seguito della l. 219/12) e fare un atto di donazione
le) - scioglimento del rapporto contrattuale, seppure attraverso quando si ha almeno un figlio. La finalità di assecondare l'e-
la necessaria intermediazione di una sentenza costitutiva (ecce- mersione nel campo giuridico di un intimo e profondo sentire
zione), porta con sé il corollario dell'impossibilità dell'esten- dell'essere umano è sentita come necessaria solo nel primo ca-
sione analogica della norma in esame, ma rende possibile solo so, mentre nel secondo caso la sufficiente ponderazione degli
un'interpretazione estensiva. Nella specie è, tuttavia, di difficile impegni conseguenti alla maternità o paternità o alla presenza di
configurabilità un'estensione interpretativa che, partendo dal- ulteriori discendenti non è tale da far sorgere rimedi contro il
l'ipotesi della mancanza o ignoranza dell'esistenza di figli precedente atto di liberalità meritevoli di tutela giuridica.
all'epoca della donazione e sopravvenienza o esistenza di un fi- Neppure possono essere tratti argomenti volti ad ampliare
glio, giunga a consentire la revocazione della donazione anche l'ambito di applicazione dell'art. 803 c.c. dalla norma successi-
nel caso in cui il donante, già genitore di uno o più figli, all'e- va (art. 804 c.c.).
poca della donazione, abbia avuto ulteriori figli in epoca succes- La norma pone, infatti, un termine di decadenza che non mo-
siva. Del resto, la mancata riconducibilità dei due casi appena difica i connotati sostanziali dell'istituto: la revoca della dona-
descritti all'interno di un comune riferimento normativo costi- zione richiede la sopravvenienza di figli rispetto al compimento
tuito dall'art. 803 c.c. è dimostrata dalla circostanza che lo stes- dell'atto. Il carattere mobile del termine (ancorato alla nascita
so donante, nel caso esaminato dalla sentenza in epigrafe, aveva dell'ultimo figlio e non al perfezionamento dell'atto) e la sua
cercato di battere, senza successo, la strada della questione di il- possibile dilatazione temporale non fanno venir meno il requisi-
legittimità costituzionale della norma, per contrasto con gli art. to della necessaria assenza o conoscenza dell'esistenza di figlio
3, 30 e 31 Cost. o discendenti al momento della donazione.
Le censure di incostituzionalità sono, infatti, escluse dal giu- La norma non si fa, pertanto, latrice di esigenze di tutela dei
dice di legittimità, partendo dalla considerazione dell'interesse figli, per i quali residuano i rimedi stabiliti nell'ambito della
perseguito dall'art. 803 c.c., la cui ratio è identificata nel- normativa delle successioni e, in particolare, la collazione e l'a-
l'esigenza di consentire al donante di riconsiderare l'opportunità zione di riduzione. In tutt’altra prospettiva si pone, invece, l'art.
dell'attribuzione già disposta a fronte della sopravvenuta nascita 687 c.c., dove l'automaticità della revocazione della disposizio-
di un figlio o della sopravvenuta conoscenza della sua esistenza. ne testamentaria in caso di sopravvenienza di figli evidenzia
Con la nascita del figlio si creano, infatti, in capo al genitore come sia proprio l'interesse di questi ultimi a costituire la ratio
donante nuovi doveri di mantenimento, istruzione ed educazio- della previsione normativa (v. BONAMINI, op. cit., 4526, al quale
ne per il cui adempimento egli deve poter disporre di mezzi si rimanda anche per i riferimenti della dottrina in merito alle
adeguati. Ad avviso dei giudici di legittimità la norma si spiega possibili spiegazioni della ratio dell'art. 687 c.c.).
per la complessità della psiche umana, ritenendo il legislatore
che il donante non possa aver valutato adeguatamente l'interes- II. - Nella giurisprudenza costituzionale è da segnalare Corte
se alla cura filiale, allorquando non abbia ancora figli, e non ab- cost. 3 luglio 2000, n. 250, cit., la quale, dichiarando incostitu-
bia ancora provato il sentimento di amor filiale con la dedizione zionale la precedente formulazione dell'art. 803, 1° comma,
che esso determina ed il superamento che esso provoca di ogni c.c., nella parte in cui prevedeva che — in caso di sopravve-
altro affetto. Tale interesse diventa recessivo, a fronte dei motivi nienza di un figlio naturale — la donazione potesse essere revo-
IL FORO ITALIANO — 2018.
641 PARTE PRIMA 642

cata solo in caso di riconoscimento del figlio intervenuto entro stenza in un momento successivo). Il requisito di tipo negativo è
due anni dalla donazione, contiene significative affermazioni in da ritenere sussistente anche quando all'epoca della donazione i
relazione all'istituto della revocazione che hanno influenzato la figli precedentemente avuti fossero morti o fosse stata dichiarata
giurisprudenza successiva. Secondo il giudice delle leggi la re- la loro assenza o morte presunta. Inoltre, l'autore (p. 2443) con-
vocazione della donazione ex art. 803 c.c. trova fondamento corda con la sentenza in epigrafe laddove rileva che la possibili-
nell'esigenza di consentire al donante una rivalutazione della tà di lasciare fermo l'atto di liberalità da parte del donante, no-
perdurante opportunità della donazione stessa in seguito al fatto nostante la sopravvenienza della prole, evidenzia come l'istituto
sopravvenuto della nascita di figli o discendenti o alla cono- della revocazione non sia stato concepito per la tutela degli inte-
scenza della loro esistenza. Considerato poi che il donante è ar- ressi dei figli sopravvenuti.
bitro di decidere in ordine alla revocazione e, in caso positivo, In senso conforme alla sentenza in epigrafe anche T. BONA-

a
resta libero di disporre dei beni rientrati nel suo patrimonio, MINI, op. cit., 4527, il quale evidenzia come la scelta di agire
l'art. 803 c.c. non è finalizzato alla garanzia immediata degli in- per la revoca della donazione sia rimessa al donante stesso, che,

to
teressi dei figli sopravvenuti o, più genericamente, degli interes- una volta recuperato il bene, potrebbe disporne anche a favore

en
si familiari. di estranei al nucleo familiare, senza destinarli alle aspettative
Nella recente giurisprudenza di legittimità (Cass. 4 maggio dei figli ed ai loro interessi.

am
2012, n. 6761, Foro it., 2013, I, 622; e Nuova giur. civ., 2013, I, Circa l'impatto applicativo sull'art. 803 c.c. della riforma
39, con nota di A. BENNI DE SENA, Donazione, revocazione e so- operata dalla l. 219/12, in dottrina è stato evidenziato come la

on
pravvenienza di figli; Corriere giur., 2012, 1335, con nota di G. parificazione tra parentela legittima, naturale e adottiva renda
IACCARINO, Adozione di persona maggiore di età e revocazione revocabili non solo le donazioni dei genitori, ma anche quelle

O
M abb
della donazione; Notariato, 2012, 634, con nota di G. LIOTTI, La degli ascendenti naturali o adottivi (M. DOSSETTI, L'adegua-

M
Cassazione esclude la revocabilità delle donazioni per sopravve- mento della disciplina delle successioni e delle donazioni al
nienza di figli adottivi maggiorenni; Riv. not., 2012, 914, con nota principio di unicità dello stato di figlio, in M. DOSSETTI, M. e C.

SI
IO in
di G. MUSOLINO, La revoca della donazione per sopravvenienza MORETTI, La riforma della filiazione. Aspetti personali, succes-

AS
di figli; Rass. dir. civ., 2015, 230, con nota di P. VIRGADAMO, La sori e processuali, Bologna, 2013, 126).
so
revocazione della donazione per sopravvenienza di un figlio adot- Sulle diverse ricostruzioni della dottrina in merito alla revo-
tivo maggiorenne: per un'interpretazione assiologico-sistematica cazione ex art. 800 c.c., intesa come revocazione in senso stretto
es

dell'art. 803 c.c. alla luce della riforma della filiazione) è stata o come impugnativa, v. C. COPPOLA, sub art. 800 c.c., in Com-
invocata una ratio dell'art. 803 c.c. identica a quella indicata nella mentario del codice civile diretto da E. GABRIELLI, Delle dona-
nc

sentenza in epigrafe — cioè l'esigenza di consentire al donante di zioni, Torino, 2014, 524; TORRENTE, op. cit., 672-677).
D

riconsiderare l'opportunità dell'attribuzione liberale a fronte della Secondo A. CATAUDELLA, Successioni e donazioni. La dona-
co

sopravvenuta nascita di un figlio, o della sopravvenuta conoscen- zione, in Trattato di diritto privato diretto da M. BESSONE, To-
za della sua esistenza, in funzione degli obblighi di mantenimen- rino, 2005, 156, la sopravvenienza di discendenti ulteriori ri-
LA
IO olo

to, istruzione ed educazione, che derivano da tale evento (com- spetto ai figli non può costituire ragione di revocazione se segua
presa l'adozione del minore d'età ex art. 27 l. 184/83) — al fine alla sopravvenienza di figli non fatta valere ai fini della revoca-
C
c

di escludere che rientri nell'ambito di applicazione della norma il zione, considerato che l'art. 803 c.c. non pone i due eventi sullo
O sci
LO

caso della sopravvenuta adozione del maggiore d'età. Quest’ul- stesso piano, come emerge dall'uso della disgiuntiva «o».
tima non è, infatti, finalizzata a proteggere la prole, ma ad assicu-
Fa

rare all'adottante la trasmissione del nome e del patrimonio IV. - Del diverso istituto della revocazione di diritto delle di-
(adoptio in hereditatem). Nel fare tale affermazione è stata, per- sposizioni testamentarie per sopravvenienza di figli ex art. 687
R

tanto, ritenuta manifestamente infondata la questione di illegitti- c.c. si è occupata di recente Cass. 28 luglio 2017, n. 18893, Fo-
mità dell'art. 803 c.c., in riferimento all'art. 3 Cost., nella parte in ro it., 2017, I, 3340, che ne ha escluso l'operatività quando il te-
cui non prevede la revocazione degli atti di liberalità per soprav- statore, al momento della redazione del testamento, aveva già
venienza di figli adottivi maggiorenni. Tale precedente evidenzia, figli dei quali gli era nota l'esistenza e ne sia sopraggiunto un
quindi, come l'individuazione della ratio dell'art. 803 c.c. costi- altro. [R. BROGI]
tuisca uno snodo interpretativo cruciale per sciogliere gran parte
dei dubbi interpretativi che possono sorgere in merito all'interpre-
tazione della norma non solo quelli emersi nella sentenza in epi-
grafe.
————————
Secondo Cass. 1° marzo 1994, n. 2031, Foro it., 1995, I,
1307, l'art. 803 c.c., nel regolare la revocabilità della donazione
per sopravvenienza di figli o discendenti legittimi del donante
ovvero della conoscenza dell'esistenza degli uni o degli altri,
istituisce fra le due categorie una relazione disgiuntiva, dimo-
CORTE DI CASSAZIONE; sezioni unite civili; sentenza 2
strativa dell'intento del legislatore di considerarle in via alterna-
tiva e di esclusione, tale cioè che — atteso il vincolo meno stret- febbraio 2017, n. 2731; Pres. RORDORF, Est. MANNA, P.M.
to dei discendenti col donante — la sopravvenienza o conoscen- SALVATO (concl. diff.); Pedrotti e altri (AVV. GRIECO) c.
za dell'esistenza di figli, se non fatte valere ai fini della revoca, Provincia di Sondrio (AVV. BETTONI, SPADEA), Regione
precludono la possibilità della revoca stessa in relazione a so- Lombardia (AVV. CEDERLE) e altri. Conferma Trib. sup.
pravvenienza o conoscenza di discendenti legittimi. acque 26 novembre 2014, n. 239.
Energia elettrica ed energia in genere — Piano territo-
III. - In dottrina, secondo F. PATTI, op. cit., 2430 s., con la re- riale di coordinamento provinciale — Nuove conces-
vocazione il legislatore ha voluto tutelare interessi superiori ri- sioni per derivazioni idroelettriche — Limiti correlati
spetto a quelli sacrificati, sia dal punto di vista morale (art. 801 all'uso sostenibile del territorio — Normativa sulla
c.c.) che familiare (art. 803 c.c.). Per tale autore la revocazione
promozione dell'energia elettrica prodotta da fonti
si distingue dalla risoluzione (prevista a tutela di interessi pa-
trimoniali), in quanto l'incidenza sul rapporto patrimoniale co- energetiche rinnovabili — Compatibilità (L. 8 giugno
stituisce conseguenza della valutazione del donante, in relazione 1990 n. 142, ordinamento delle autonomie locali, art. 15;
alle valutazioni di ordine morale o familiare, che va ad incidere y d.leg. 31 marzo 1998 n. 112, conferimento di funzioni e
sull'arricchimento originario del donatario. Con la revocazione compiti amministrativi dello Stato alle regioni ed agli enti
viene, quindi, consentito al donante uno ius poenitendi, che se è locali, in attuazione del capo I l. 15 marzo 1997 n. 59, art.
vincolato in ordine ai casi di esercizio, è comunque discreziona- 57; y d.leg. 18 agosto 2000 n. 267, t.u. delle leggi sul-
le in ordine al suo esercizio, dando vita ad un diritto potestativo. l'ordinamento degli enti locali, art. 20; y direttiva 27 set-
Con specifico riferimento all'art. 803 c.c. lo stesso a. (p. tembre 2001 n. 2001/77/Ce del parlamento europeo e del
2442) rileva che la norma prevede due requisiti: uno di ordine consiglio, sulla promozione dell'energia elettrica prodotta
negativo (mancanza di figli o discendenti o ignoranza della loro da fonti energetiche rinnovabili nel mercato interno del-
esistenza all'epoca della donazione) e uno di ordine positivo l'elettricità, art. 3; y d.leg. 29 dicembre 2003 n. 387, attua-
(sopravvenienza di figli o discendenti o scoperta della loro esi- zione della direttiva 2001/77/Ce relativa alla promozione
IL FORO ITALIANO — 2018.
643 GIURISPRUDENZA COSTITUZIONALE E CIVILE 644

dell'energia elettrica prodotta da fonti energetiche rinno- idroelettriche all'uso sostenibile del territorio (e con ciò resta
vabili nel mercato interno dell'elettricità, art. 12; y l. reg. fuori dall'angolo visuale della controversia il richiamo a Corte
Lombardia 11 marzo 2005 n. 12, legge per il governo del cost. 364/06 (Foro it., Rep. 2007, voce Regione, n. 394), che
territorio, art. 15, 56; y d.leg. 3 aprile 2006 n. 152, norme ha dichiarato illegittimo l'art. 1, 1° comma, l. reg. Puglia 9/05,
in materia ambientale, art. 121; y l. 24 dicembre 2007 n. che invece prevedeva una moratoria per le procedure di valu-
244, disposizioni per la formazione del bilancio annuale e tazione d'impatto ambientale e per le procedure autorizzative
pluriennale dello Stato (legge finanziaria 2008), art. 2, in materia di impianti di energia eolica, sospendendone l'esa-
comma 167; y direttiva 23 aprile 2009 n. 2009/28/Ce del me; non pertinente la citazione di Corte cost. 282/09 (id.,
parlamento europeo e del consiglio, sulla promozione 2010, I, 1983), che ha dichiarato illegittime varie disposizioni
dell'uso dell'energia da fonti rinnovabili, recante modifi- di legge della regione Molise, in materia di insediamenti degli

a
ca e successiva abrogazione delle direttive 2001/77/Ce e impianti eolici e fotovoltaici sul territorio della regione Moli-

to
2003/30/Ce, art. 3). se, che prevedevano misure di compensazione; del pari impro-
prio il richiamo a Corte cost. 344/10 (id., 2011, I, 1028), aven-

en
I limiti, correlati all'uso sostenibile del territorio, alle nuove te ad oggetto l'illegittimità costituzionale di norme della re-
concessioni per derivazioni idroelettriche previsti dalle

am
gione Puglia che avevano previsto dei piani regolatori per l'in-
norme tecniche di attuazione del piano territoriale di stallazione di impianti eolici — Prie — sconosciuti alla legge
coordinamento provinciale (nella specie, quello approvato statale).

on
dalla provincia di Sondrio), che a seguito di intesa con la
L'art. 75, 2° comma, del Ptcp prevede, infatti, che possono

O
regione deve ritenersi imputabile direttamente a que-

M abb
st'ultima, non sono incompatibili con la normativa che ha essere attuate nuove derivazioni nei tratti di corso d'acqua

M
recepito la direttiva sulla promozione dell'energia elettri- classificati a rischio R1 e R2, fatto salvo quanto previsto nel

SI
ca prodotta da fonti energetiche rinnovabili. (1) 1° comma, a condizione che la classe di rischio del tratto di
IO in corso d'acqua non superi per l'effetto della nuova derivazione

AS
la classe R2 e non sia compromesso il raggiungimento o il
so

Motivi della decisione. — (Omissis). 12. - Il primo ed il se- mantenimento degli obiettivi di qualità stabiliti nel piano re-
gionale di tutela ed uso delle acque. Il 3° comma del medesi-
es

condo motivo, da esaminare congiuntamente per la loro stretta


connessione, sono infondati. mo articolo stabilisce, pure, che possono essere attuate nuove
nc

12.1. - L'art. 121, 3° comma, d.leg. 152/06 (norme in mate- derivazioni d'acqua per usi d'interesse locale, quando sussi-
stano esigenze di approvvigionamento non altrimenti soddi-
D

ria ambientale) stabilisce che il piano di tutela delle acque


co

sfacibili, anche in deroga a quanto stabilito dai commi prece-


U

contiene, oltre agli interventi volti a garantire il raggiungimen-


to o il mantenimento degli obiettivi di cui alla parte terza del denti («... per il consumo umano, per l'uso irriguo, limitata-
LA
IO olo

medesimo decreto, le misure necessarie alla tutela qualitativa e mente al periodo di irrigazione e a condizione che la portata
massima derivata non ecceda i 40 l/s, che la dotazione specifi-
C

quantitativa del sistema idrico.


c

L'art. 57, 1° comma, d.leg. 112/98 (decreto che ha trasferito ca non superi 1 l/s per ettaro di superficie da irrigare e che il
O sci
LO

competenze statali in materia a regioni ed enti locali) dispone volume complessivo di prelievo non superi i 300.000 mc
che la regione, con legge regionale, prevede che il piano terri- all'anno, per derivazioni a scopo idroelettrico con potenza
Fa

toriale di coordinamento provinciale di cui all'art. 15 l. 8 giu- nominale media di concessione non superiore ai 30 kW, utiliz-
gno 1990 n. 142 (norma abrogata ma sostanzialmente ripro- zate per autoconsumo in loco (alpeggi, rifugi, abitazioni rurali,
R

dotta nel suo portato precettivo dall'art. 20 d.leg. 267/00) as- case sparse, piccoli agglomerati, ecc.) o per alimentare zone
suma il valore e gli effetti dei piani di tutela nei settori della sprovviste di linee elettriche e nel caso in cui l'allacciamento
protezione della natura, della tutela dell'ambiente, delle acque alla rete elettrica di distribuzione non sia attuabile per motivi
e della difesa del suolo e della tutela delle bellezze naturali, tecnico-economici, per altri usi, se effettuati in serie ed in su-
sempreché la definizione delle relative disposizioni avvenga bordine agli usi potabile ed irriguo assentibili entro i limiti di
nella forma di intese fra la provincia e le amministrazioni, an- prelievo di cui alle precedenti lett. a) e b) e purché non com-
che statali, competenti. portino un aumento delle portate derivate o del periodo di pre-
A sua volta la l. reg. Lombardia 12/05 (legge per il governo lievo»).
del territorio), all'art. 15, 3° comma, stabilisce che in ordine Porre limiti al rilascio, in una determinata zona, di nuove
alla tutela ambientale, all'assetto idrogeologico e alla difesa concessioni per derivare acqua a scopo idroelettrico non signi-
del suolo, il Ptcp [piano territoriale di coordinamento provin- fica impedire la produzione di energia da fonti rinnovabili in
ciale] definisce l'assetto idrogeologico del territorio secondo violazione del d.leg. 387/03, di attuazione della direttiva
quanto disposto dall'art. 56 stessa legge. Il quale art. 56, 1° 2001/77/Ce; così come, per converso, quest'ultima non affer-
comma, lett. b), a sua volta, dispone che il Ptcp definisce l'as- ma per nulla che l'incremento di tali fonti d'energia debba
setto idrogeologico del territorio, anche attraverso la realizza- prevalere su ogni altra finalità. Proprio il 44° ‘considerando’
zione di opportuni studi e monitoraggi, sviluppando ed appro- della direttiva 2009/28/Ce (che, come detto, ha sostituito la di-
fondendo i contenuti del Ptr [piano territoriale regionale] e del rettiva 2001/77/Ce) dimostra l'esatto contrario di quanto vor-
piano di bacino, in coerenza con le direttive regionali e del- rebbe parte ricorrente. Ed infatti, nello stabilire che «(è) op-
l'autorità di bacino. portuno assicurare la coerenza tra gli obiettivi della presente
12.1.1. - Nella specie, l'intesa prevista dall'art. 57, 1° com- direttiva e la normativa ambientale della Comunità. In partico-
ma, d.leg. 112/98 è stata stipulata il 13 dicembre 2010, sicché lare, durante le procedure di valutazione, pianificazione o con-
il Ptcp ha acquistato il valore di piano di tutela delle acque. cessione di licenze per gli impianti di energia rinnovabile, gli
Parte ricorrente pone il problema se i limiti alle nuove con- Stati membri dovrebbero tener conto di tutta la normativa am-
cessioni per derivazioni idroelettriche previste in particolare bientale della Comunità e del contributo delle fonti energeti-
dall'art. 75 delle norme tecniche del Ptcp siano compatibili che rinnovabili al conseguimento degli obiettivi in materia di
con il d.leg. 387/03 di attuazione della direttiva 2001/77/Ce ambiente e cambiamenti climatici, specialmente rispetto agli
(poi sostituita con la direttiva 2009/28/Ce) sull'incremento impianti di energia non rinnovabile», esso dimostra comunque
della produzione di energia derivante da fonti rinnovabili. E, la necessità di un bilanciamento degli obiettivi, non della pre-
nel dedurre che ogni limite a tale produzione violerebbe sia ta- varicazione secca dell'uno (la produzione di energia rinnova-
le direttiva che il protocollo di Kyoto, cita a sostegno alcune bile) sull'altro (la tutela ambientale).
pronunce della Corte costituzionale. Il fatto che l'art. 3 della direttiva 2009/28/Ce stabilisca delle
12.1.2. - Detta violazione, come ritenuto dalla sentenza im- soglie minime di produzione e i relativi criteri di calcolo com-
pugnata, non sussiste. porta non già che la produzione di energia da fonti rinnovabili
In primo luogo, gli atti impugnati non si pongono in contra- non possa incontrare limiti di sorta, neppure su base provincia-
sto con le citate direttive comunitarie, perché non integrano le, ma solo che gli Stati membri devono adoperarsi per conse-
una moratoria, ma subordinano il rilascio di nuove concessioni guire tali soglie minime. Tant’è che Corte cost. 124/10, id.,
IL FORO ITALIANO — 2018.
645 PARTE PRIMA 646

2010, I, 2617 (il cui richiamo, contenuto nel ricorso, non giova autorizzazioni al rispetto di determinati limiti, estendendo l'ope-
alla tesi della parte ricorrente) in tanto ha dichiarato illegittimo ratività di tali limiti ai procedimenti amministrativi in corso,
l'art. 2 l. reg. Calabria 42/08 in quanto detta norma prevedeva, «relativamente alle fasi istruttorie non ancora esaurite»; con-
nelle more dell'aggiornamento del piano energetico ambienta- templavano il versamento di una somma di denaro alla regione a
le regionale e della ripartizione nazionale tra le regioni delle titolo di misura di compensazione: cfr. Corte cost. 6 novembre
produzioni di energia da fonti non rinnovabili, dei limiti di po- 2009, n. 282, Foro it., 2010, I, 1983, con nota di richiami di M.
tenza autorizzabile sul territorio regionale. Ciò in contrasto D'AURIA (e Riv. giur. Molise e Sannio, 2009, fasc. 3, 1, con no-
con l'art. 2, comma 167, l. 244/07, che in ottemperanza agli ta di SANTORO, Riparto di competenze tra Stato e regioni in ma-
teria di energia eolica e regime autorizzatorio; Dir. trasporti,
indirizzi internazionali (protocollo di Kyoto) e comunitari (art. 2010, 723, con nota di SALVATORI, Impianti eolici off-shore:
3 della direttiva 2001/77/Ce) prevede che la quota minima

a
competenza dello Stato; Riv. giur. ambiente, 2010, 333, con no-
d'incremento dell'energia prodotta da fonti rinnovabili sia ri- ta di SANTORO);

to
partita tra le regioni e le province autonome di Trento e Bol- c) la norma della regione Puglia che sospendeva, fino all'ap-
zano, nell'ambito della conferenza permanente tra Stato, re-

en
provazione del piano energetico ambientale regionale e, comun-
gioni e le predette province autonome. que, fino al 30 giugno 2006, le procedure autorizzative per la

am
Infondata è anche la dedotta violazione tanto dell'art. 12, realizzazione di impianti eolici relative a domande presentate
10° comma, d.leg. 387/03, quanto delle linee guida di cui al dopo il 31 maggio 2005: cfr. Corte cost. 9 novembre 2006, n.

on
d.m. 10 settembre 2010 del ministero dello sviluppo economi- 364, Foro it., Rep. 2007, voce cit., n. 394 (annotata da TUMBIO-
co, il cui par. 1.2 dispone che le sole regioni e le province au- LO, Impianti eolici: procedimento autorizzativo e compatibilità

O
M abb
tonome possono porre limitazioni e divieti in atti di tipo pro- ambientale, in Riv. giur. ambiente, 2007, 306; CONTE, La corte

M
grammatorio o pianificatorio per l'installazione di specifiche blocca le sospensioni regionali agli impianti eolici, in Giust.
amm., 2006, 1173; ORO NOBILI, La previsione di un termine di

SI
tipologie di impianti alimentati a fonti rinnovabili ed esclusi-
IO in
vamente nell'ambito e con le modalità di cui al par. 17. Ed in- centottanta giorni per autorizzare la costruzione di impianti eo-

AS
fatti, a) con la stipula dell'intesa prevista dall'art. 57, 1° com- lici è un principio fondamentale della legislazione dello Stato,
cui le regioni si devono uniformare, in Rass. giur. energia elet-
so
ma, d.leg. 112/98 il Ptcp ha acquistato il valore di piano di tu- trica, 2006, 619; VIOLA, Moratorie ed eolico: un importante se-
tela delle acque (che ai sensi dell'art. 121, 5° comma, d.leg.
es

gnale dalla Corte costituzionale, in Ambiente, 2007, 12; M.


152/06 è approvato dalla regione) ed è, dunque, direttamente D'AURIA, Impianti eolici e termine massimo di conclusione del
imputabile alla stessa autorità regionale; b) le citate disposi-
nc

procedimento, in Giornale dir. amm., 2007, 493).


zioni del d.m. 10 settembre 2010 disciplinano la procedura
D

Dal canto proprio, la giurisprudenza amministrativa ha affer-


co

d'individuazione delle aree non idonee all'installazione di mato che un blocco generalizzato nel settore eolico si pone in
U

specifiche tipologie d'impianti, cioè escluse in partenza dalla stridente contrasto con lo spirito di favor per gli impianti di tale
LA
IO olo

loro allocazione, il che è altro rispetto al problema dei limiti tipologia che traspare, da un lato, dalla normativa eurounitaria
quali-quantitativi entro cui possono essere assentite le nuove e, dall'altro, dagli accordi internazionali tesi alla valorizzazione
C

derivazioni d'acqua all'interno delle zone idonee, cui si riferi-


c

e incentivazione della produzione di energia da fonti rinnovabi-


O sci

sce appunto l'art. 75 del Ptcp. li: cfr. Tar Sardegna, sez. I, 14 gennaio 2011, n. 37, Foro it.,
LO

Per il resto, le restanti censure svolte contestano l'apprez- Rep. 2011, voce Energia elettrica, n. 158 (e Dir. e giur. agr. e
Fa

zamento di puro merito amministrativo operato dalle pubbli- ambiente, 2011, 276, con nota di BASSO, Impianti eolici tra
che amministrazioni interessate nel bilanciare tutela del pae- competenze della regione e dello Stato: sospensione e archivia-
zione del procedimento autorizzativo mediante delibera regio-
R

saggio e valorizzazione delle fonti rinnovabili d'energia; valu-


nale); Tar Molise 15 gennaio 2007, n. 20, Foro it., Rep. 2008,
tazione non sindacabile in sede giurisdizionale (cfr. Cass., sez.
voce Ambiente (tutela dell'), n. 177 (e Riv. giur. Molise e San-
un., 403/SU/99, id., Rep. 1999, voce Acque pubbliche, n. 156, nio, 2007, fasc. 2, 34 (m.), con nota di SANTORO, La tutela del
la quale ha affermato che il Tribunale superiore delle acque paesaggio ed i campi eolici).
pubbliche, nella veste di giudice della legittimità amministra- Una moratoria generalizzata per il rilascio delle concessioni
tiva, non può sindacare un provvedimento amministrativo sot- per la produzione di energia elettrica, quando sia limitata nel
to il profilo della prevalenza dell'interesse ambientale su quel- tempo e risponda a precetti di pubblico interesse, è ritenuta
lo relativo all'equilibrio geostatico e geomorfologico dei tor- ammissibile da Trib. sup. acque 4 novembre 2010, n. 152, Foro
renti coinvolti, che resta riservata alla valutazione e alle deci- it., Rep. 2011, voce Energia elettrica, n. 104.
sioni discrezionali della pubblica amministrazione). (Omissis) Le motivazioni dell'eventuale diniego (seppur parziale) di au-
torizzazione paesaggistica alla realizzazione di un impianto di
————————
produzione di energia da fonte rinnovabile devono essere parti-
colarmente stringenti: così Cons. Stato, sez. VI, 23 marzo 2016,
(1) Non constano precedenti specifici in termini. n. 1201, id., Rep. 2016, voce Ambiente (tutela dell'), n. 200.
La sentenza in epigrafe ritiene che, ai fini della decisione del Nel senso che la direttiva 2009/28/Ce non ha escluso che gli
caso in esame, non risultano decisivi, in quanto riguardanti si- Stati membri contemperino l'interesse alla promozione della
tuazioni non sovrapponibili, i principî espressi dalla Consulta produzione energetica con la salvaguardia di altri valori di evi-
allorché ha sigmatizzato: dente rilievo costituzionale, v. Cons. Stato, sez. VI, 8 agosto
a) le disposizioni legislative molisane che prevedevano un 2014, n. 4233, id., Rep. 2014, voce Energia elettrica ed energia
divieto arbitrario, generalizzato e indiscriminato di localizza- in genere, n. 69.
zione di impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili, Circa l'individuazione dei diversi interessi implicati nell'in-
individuando le aree senza una adeguata e preventiva istruttoria stallazione delle strutture finalizzate alla produzione di energia
che tenesse conto dei diversi interessi coinvolti: cfr. Corte cost. da fonti rinnovabili, v. GUARINO, «Moratoria eolica»: incostitu-
11 novembre 2011, n. 308, Foro it., Rep. 2012, voce Regione, n. zionale se disposta con legge, ricompare come provvedimento
385 (e Giornale dir. amm., 2012, 637 (m.), con nota di DE LU- amministrativo, in Riv. giur. ambiente, 2009, 374; MOLASCHI,
CIA, La localizzazione degli impianti di fonti di energia rinno- Paesaggio «versus» ambiente: osservazioni alla luce della giu-
vabile; Dir. e giur. agr. e ambiente, 2012, 616, con nota di SE- risprudenza in materia di realizzazione di impianti eolici, in
RAFINI, Localizzazione di impianti di produzione di energia da Riv. giur. edilizia, 2009, II, 171; FREGO LUPPI, L'autorizzazione
fonti rinnovabili; le regioni non hanno imparato la lezione; Riv. alla costruzione ed all'esercizio di infrastrutture energetiche, in
giur. ambiente, 2012, 568, con nota di MAESTRONI, La questio- Dir. amm., 2007, 459; DE LEONARDIS, Criteri di bilanciamento
ne della localizzazione di impianti di produzione di energie rin- tra paesaggio e energia eolica, id., 2005, 899; NICOLETTI, Pia-
novabili a valle delle linea guida ministeriali. Corte costituzio- nificazione urbanistica, energia eolica e tutela del paesaggio
nale e Corte di giustizia arbitri di esigenze di tutela paesistica e tra divieti assoluti e ponderazione di interessi, in Riv. giur. ur-
di sviluppo economico); banistica, 2004, 283.
b) le norme molisane che individuavano «aree non idonee»
all'installazione di impianti eolici e fotovoltaici; vietavano l'in-
————————
stallazione di impianti off-shore anche per le opere connesse ri-
cadenti sul territorio regionale; subordinavano il rilascio delle
IL FORO ITALIANO — 2018.
647 GIURISPRUDENZA COSTITUZIONALE E CIVILE 648

CORTE DI CASSAZIONE; sezioni unite civili; sentenza pello abbia omesso di considerare il ruolo di effettiva unica
18 novembre 2016, n. 23463; Pres. RORDORF, Est. NAPPI, interlocutrice della stazione appaltante svolto dalla De Luca
P.M. SALVATO (concl. diff.); Soc. De Luca Picione costru- Picione costruzioni generali s.r.l., nella quale era stata confe-
zioni generali (Avv. CAPPONI, DI FALCO) c. Iacp della rita l'azienda individuale con tutti i suoi rapporti contrattuali.
provincia di Benevento (Avv. INTORCIA). Conferma App. Sostiene infatti che il riferimento del contratto all'impresa
Napoli 1° settembre 2011. individuale fu dovuto a un mero errore materiale, illegitti-
mamente disconosciuto dalla corte d'appello in violazione
Arbitrato e compromesso — Lodi non definitivi e parziali dei principî di ermeneutica contrattuale sanciti dal codice ci-
— Immediata impugnabilità — Condizioni — Fattispe- vile.
cie (Cod. proc. civ., art. 278, 827). 2.1. - Il primo motivo del ricorso pone la questione sulla

a
Arbitrato e compromesso — Clausola compromissoria — quale si è manifestato nella giurisprudenza di questa corte il

to
Questione sulla validità ed esistenza — Natura pregiu- contrasto denunciato dalla prima sezione civile.
diziale di rito (Cod. proc. civ., art. 827, 829).

en
Il contrasto riguarda l'interpretazione della disposizione
Il lodo che decide parzialmente il merito della controversia, dell'art. 827, 3° comma, c.p.c. per cui «il lodo che decide

am
immediatamente impugnabile ex art. 827, 3° comma, c.p.c., parzialmente il merito della controversia è immediatamente
è sia quello di condanna generica ex art. 278 c.p.c., sia impugnabile, ma il lodo che risolve alcune delle questioni in-

on
quello che decide una o alcune delle domande proposte sen- sorte senza definire il giudizio arbitrale è impugnabile solo
za definire l'intero giudizio; non sono invece immediata- unitamente al lodo definitivo». E si manifesta in realtà in una

O
M abb
mente impugnabili i lodi che decidono questioni pregiudi- duplice prospettiva, risultando controverse due distinte que-

M
ziali di rito o preliminari di merito. (1) stioni:

SI
Nel giudizio arbitrale, la questione concernente l'esistenza o a) se il lodo sia immediatamente impugnabile anche
IO in
la validità della convenzione giustificativa della potestas quando decida questioni pregiudiziali o preliminari (Cass. 6

AS
iudicandi degli arbitri ha natura pregiudiziale di rito, in aprile 2012, n. 5634, Foro it., Rep. 2014, voce Arbitrato, n.
so

quanto funzionale all'accertamento di un error in proce- 143; 17 febbraio 2014, n. 3678, id., Le banche dati, archivio
dendo che vizia una decisione giurisdizionale, quale è il Cassazione civile) ovvero solo quando decida nel merito di
es

lodo. (2) una domanda (Cass. 26 marzo 2012, n. 4790, id., Rep. 2012,
nc

voce cit., n. 178; 24 luglio 2014, n. 16963, id., 2015, I,


4001);
D
co

Svolgimento del processo. — Viene impugnata per cassa- b) se la questione di validità della convenzione arbitrale,
U

zione la sentenza della Corte d'appello di Napoli dichiarativa che fonda il potere decisorio degli arbitri, sia di merito (Cass.
LA
IO olo

della nullità di due lodi pronunciati nel giudizio arbitrale 6 aprile 2012, n. 5634, cit.; 10 aprile 2014, n. 8457, id., Rep.
promosso l'8 marzo 2006 dalla De Luca Picione costruzioni 2014, voce cit., n. 144), benché «sol mediatamente incidente
C
c

generali s.r.l. nei confronti dell'Istituto autonomo case popo- sul bene della vita rivendicato dalla domanda» (Cass. 17
O sci
LO

lari della provincia di Benevento, nell'ambito di una contro- febbraio 2014, n. 3678, cit.), o sia invece di rito (Cass., sez.
versia relativa all'esecuzione di un contratto d'appalto stipu- un., 25 ottobre 2013, n. 24153, id., 2013, I, 3407).
Fa

lato con clausola compromissoria il 3 dicembre 1992. 2.2. - Tuttavia il secondo indicato profilo del contrasto di
Ritenne la corte d'appello che la De Luca Picione costru- giurisprudenza è ormai solo residuale, perché questa corte,
R

zioni generali s.r.l. fosse estranea alla convenzione arbitrale, superato il precedente orientamento contrattualistico, ricono-
stipulata in realtà dall'impresa individuale Sebastiano De sce ormai da tempo che «l'eccezione di compromesso, attesa
Luca Picione, ed escluse che la conseguente eccezione di la natura giurisdizionale e sostitutiva della funzione del giu-
inammissibilità della domanda di arbitrato proposta dalla so- dice ordinario da attribuirsi all'arbitrato rituale in conse-
cietà risultasse preclusa, benché già disattesa dal primo dei guenza delle disciplina complessivamente ricavabile dalla l.
due lodi arbitrali, perché quel lodo, il n. 1/07, non era imme- 5 gennaio 1994 n. 5 e dal d.leg. 2 febbraio 2006 n. 40, deve
diatamente impugnabile, in quanto risolutivo della sola que- ricomprendersi, a pieno titolo, nel novero di quelle di rito»
stione della competenza del collegio arbitrale. Sicché l'Istitu- (Cass., sez. un., 25 ottobre 2013, n. 24153, cit.; sez. un. 20
to autonomo case popolari della provincia di Benevento ave- gennaio 2014, n. 1005, id., Rep. 2015, voce Giurisdizione ci-
va tempestivamente e correttamente proposto l'impugnazio- vile, nn. 66, 173; 6 novembre 2015, n. 22748, ibid., voce Ar-
ne solo dopo la pronuncia del secondo lodo, il n. 13/08. bitrato, n. 95).
Per la cassazione di questa sentenza ha proposto ricorso la Ciò nondimeno, parte ricorrente argomenta diffusamente
soccombente società De Luca Picione costruzioni generali per la pertinenza al merito della questione relativa alla titola-
s.r.l., sulla base di due motivi d'impugnazione, illustrati an- rità attiva del rapporto dedotto in giudizio e alla validità del-
che con memoria, cui resiste con controricorso l'Istituto au- la clausola compromissoria. E lo fa non solo evocando l'or-
tonomo case popolari della provincia di Benevento. mai superata giurisprudenza sulla natura negoziale del-
La prima sezione civile di questa corte, cui il ricorso era l'arbitrato rituale, ma anche richiamando la giurisprudenza di
stato assegnato, ne ha chiesto la rimessione alle sezioni uni- questa corte sulla pertinenza al merito dell'accertamento cir-
te, avendo rilevato che è controversa in giurisprudenza l'im- ca l'effettiva titolarità del rapporto dedotto in un giudizio or-
mediata impugnabilità del lodo che abbia deciso sull'esi- dinario.
stenza di una valida clausola compromissoria giustificativa Sennonché, l'ascrizione al rito o al merito di una questione
della competenza arbitrale. non dipende da un'immutabile natura delle cose, come sem-
Motivi della decisione. — 1. - Con il primo motivo la ri- bra ritenere anche Cass. 17 febbraio 2014, n. 3678, cit., bensì
corrente deduce violazione e falsa applicazione degli art. dalle diverse funzioni che la questione può assumere anche
827, 3° comma, e 279, 2° comma, c.p.c., lamentando che la in ciascuna fase di uno stesso giudizio. Infatti nella prospet-
corte d'appello abbia erroneamente qualificato come pregiu- tiva del giudizio la stessa distinzione tra norma sostanziale e
diziali le questioni preliminari di merito decise con il lodo n. norma processuale è solo relativa: norma sostanziale essendo
1/07, attinenti alla titolarità attiva del rapporto dedotto in quella che funge da criterio di giudizio, da regola di inferen-
giudizio e alla validità della clausola compromissoria. za esibita a garanzia dell'argomentazione che ascrive deter-
Sostiene dunque che, essendo indiscussa la pertinenza al minate conseguenze giuridiche a un fatto; norma processuale
merito di tali questioni, il lodo n. 1/07 ebbe natura di deci- quella che regola l'attività del giudice e delle parti nel pro-
sione parziale sul merito, impugnabile immediatamente a cesso. Sicché una stessa norma giuridica può venire in di-
norma dell'art. 827, 3° comma, c.p.c. scussione ora come regola di un'attività processuale, ora co-
Con il secondo motivo la ricorrente deduce violazione de- me criterio di giudizio.
gli art. 1362, 1363, 1366, 1367, 2558 c.c., vizi di motivazio- Per il giudizio arbitrale l'art. 827, 1° comma, c.p.c. preve-
ne della decisione impugnata, lamentando che la corte d'ap- de che il lodo è soggetto a impugnazione per nullità, oltre
IL FORO ITALIANO — 2018.
649 PARTE PRIMA 650

che per revocazione e opposizione di terzo. E l'art. 829, 1° La ricorrente, oltre a ipotizzare il conferimento in società
comma, n. 1, c.p.c. prevede che l'impugnazione per nullità è di un contratto non ancora stipulato, non pone in discussione
ammessa «se la convenzione d'arbitrato è invalida». Ne con- i fatti esibiti a fondamento della decisione impugnata, ma ne
segue che nel giudizio arbitrale la questione dell'invalidità, propone una diversa interpretazione, lamentando che non sia
come dell'inesistenza (Cass. 8 ottobre 2014, n. 21215, id., stato riconosciuto il dedotto errore materiale nell'individua-
Rep. 2014, voce cit., n. 138), della clausola compromissoria zione del contraente effettivo dell'appalto.
è funzionale all'accertamento di un error in procedendo che Sicché, pur lamentando la violazione dei criteri legali di
vizia una decisione giurisdizionale, qual è il lodo. interpretazione dei contratti, propone censure in fatto.
Non v’è dubbio pertanto che nel giudizio arbitrale è una In realtà, nella giurisprudenza di questa corte, riconosciuto
questione pregiudiziale di rito quella concernente l'esistenza che l'interpretazione dei contratti pone una questione di fatto

a
o la validità della convenzione giustificativa della potestas (Cass. 25 febbraio 2004, n. 3772, id., Rep. 2004, voce Lavo-

to
iudicandi degli arbitri. ro (rapporto), n. 1031; 20 gennaio 2003, n. 732, id., Rep.

en
2.3. - Il secondo profilo del contrasto di giurisprudenza 2003, voce Contratto in genere, n. 424; 13 febbraio 2002, n.
denunciato attiene invece alla distinzione tra il lodo che, de- 2074, id., Rep. 2002, voce cit., n. 400), si ritiene che tale

am
cidendo parzialmente il merito della controversia, è imme- giudizio sia sindacabile solo per vizio di motivazione o per
diatamente impugnabile, e il lodo che, risolvendo alcune del- violazione dei criteri legali di interpretazione. Tuttavia, una

on
le questioni insorte senza definire il giudizio arbitrale, non è volta ammesso che si tratta di regole legali del giudizio di
immediatamente impugnabile. fatto, ne consegue che anche la violazione di queste norme

O
M abb
Tuttavia questa distinzione, che è solo in parte sovrappo- dà luogo a un vizio della motivazione. Si può certo distin-

M
nibile a quella tra sentenze definitive e non definitive ex art. guere tra «il rispetto dei canoni legali di ermeneutica e la

SI
279 c.p.c., ha ora un criterio normativo di definizione negli coerenza e logicità della motivazione addotta» (Cass. 13
IO in
art. 360, 3° comma, e 361, 1° comma, c.p.c. (come modifica- maggio 2004, n. 9091, id., Rep. 2004, voce cit., n. 442), ma

AS
ti dal d.leg. 2 febbraio 2006 n. 40), che riconoscono l'imme- non pare possa discutersi che anche la violazione dei criteri
so

diata ricorribilità per cassazione solo delle sentenze di con- legali di interpretazione rilevi solo quale vizio della giustifi-
cazione del giudizio di fatto, perché sono norme queste che
es

danna generica ex art. 278 c.p.c. e delle sentenze che decido-


no una o alcune delle domande senza definire l'intero giudi- non regolano la decisione, bensì solo la sua giustificazione.
nc

zio. Come per ogni altro vizio della giustificazione del giudizio
di merito sul fatto, dunque, la decisione può risultare corretta
D

Come questa corte ha già avuto modo di chiarire, infatti, la


co

nonostante la violazione di tali regole; e può risultare scor-


U

riforma del 2006 si pone «nel solco della disciplina già in-
trodotta per il lodo dalla l. 5 gennaio 1994 n. 25, con il no- retta pur se esse siano state perfettamente osservate.
LA
IO olo

vellato art. 827 c.p.c.» (Cass., sez. un., 22 dicembre 2015, n. È infatti indiscusso in giurisprudenza che, «per sottrarsi al
sindacato di legittimità, quella data dal giudice al contratto
C

25774, id., Rep. 2016, voce Cassazione civile, n. 55).


c

non deve essere l'unica interpretazione possibile, o la mi-


Sicché, come può da questa giurisprudenza chiaramente
O sci
LO

gliore in astratto, ma una delle possibili e plausibili interpre-


desumersi, «lodo che decide parzialmente il merito della tazioni, per cui, quando di una clausola contrattuale sono
controversia», a norma dell'art. 827, 3° comma, c.p.c., è sia
Fa

possibili due o più interpretazioni (plausibili), non è consen-


quello di condanna generica ex art. 278 c.p.c., sia quello che tito, alla parte che aveva proposto l'interpretazione poi disat-
decide una o alcune delle domande proposte senza definire
R

tesa dal giudice, dolersi in sede di legittimità del fatto che sia
l'intero giudizio. Ed è irrilevante a questi fini se la questione stata privilegiata l'altra» (Cass. 23 maggio 2006, n. 12123,
risolta senza definire il giudizio sia una questione prelimina- id., Rep. 2006, voce Cassazione civile, n. 48; 17 luglio 2003,
re di merito o pregiudiziale di rito. n. 11193, id., Rep. 2003, voce Contratto in genere, n. 411;
2.4. - Risolvendo il contrasto di giurisprudenza denunciato 24 gennaio 1966, n. 277, id., Rep. 1966, voce Obbligazioni e
dalla prima sezione civile di questa corte, può dunque enun- contratti, n. 279).
ciarsi il seguente principio di diritto: Il ricorso va dunque rigettato.
«Lodo che decide parzialmente il merito della controver-
sia, immediatamente impugnabile a norma dell'art. 827, 3° ————————

comma, c.p.c., è sia quello di condanna generica ex art. 278


c.p.c., sia quello che decide una o alcune delle domande pro- (1-2) I. - La sentenza in rassegna chiarisce quali siano i lodi
poste senza definire l'intero giudizio, non essendo immedia- immediatamente impugnabili e quali, invece, sono quelli da im-
tamente impugnabili i lodi che decidono questioni pregiudi- pugnare unitamente al lodo definitivo, secondo il disposto del-
l'art. 827, 3° comma, c.p.c.
ziali o preliminari».
Sull'imposizione di differenti tempi di impugnazione del lo-
Ne consegue l'infondatezza del primo motivo del ricorso. do, a seconda che esso sia parziale o non definitivo, disposta da
3. - Il secondo motivo del ricorso è inammissibile perché tale norma, dottrina e giurisprudenza si sono a lungo interrogate
propone censure attinenti alla decisione di merito sul fatto. se quello che decida sull'exceptio compromissi senza definire il
In realtà la corte d'appello ha fondato la propria decisione giudizio arbitrale, e quindi rigettando siffatta eccezione con
sui seguenti fatti: 1) la De Luca Picione costruzioni generali conseguente prosecuzione del giudizio medesimo, sia da consi-
s.r.l. fu costituita il 29 dicembre 1990, anche con il conferi- derare parziale o non definitivo.
mento dell'azienda di Sebastiano De Luca Picione; 2) il 10 Le sezioni unite prendono posizione anche sul punto, diri-
ottobre 1991 l'appalto controverso fu aggiudicato dal- mendo il contrasto sorto in giurisprudenza con riguardo alla ri-
l'Istituto autonomo case popolari della provincia di Beneven- feribilità al rito piuttosto che al merito della questione, unita-
to all'impresa individuale di Sebastiano De Luca Picione; 3) mente all'altra diversa, ma correlata, relativa all'immediata o
il contratto di appalto con l'Istituto autonomo case popolari meno impugnabilità del lodo che decida su questioni pregiudi-
della provincia di Benevento fu poi stipulato il 3 dicembre ziali o preliminari, concludendo nel senso che non vi sia dubbio
1992 dall'impresa Sebastiano De Luca Picione; 4) l'impresa «che nel giudizio arbitrale è una questione pregiudiziale di rito
quella concernente l'esistenza o la validità della convenzione
Sebastiano De Luca Picione fu cancellata dal registro delle giustificativa della potestas iudicandi degli arbitri» (p. 2.2 della
imprese il 30 dicembre 1992. decisione).
Sulla base di questi fatti e dell'inequivocabile riferimento Nel senso che la nozione di lodo parziale non coincide con
del testo contrattuale all'impresa individuale Sebastiano De quella di sentenza non definitiva di cui all'art. 279, 2° comma,
Luca Picione, la corte d'appello ha escluso che potessero n. 4, c.p.c., secondo il quale il giudice decide con sentenza an-
avere rilevanza successivi comportamenti concludenti delle che quando risolve una questione preliminare di merito senza
parti, sia per l'esigenza della forma scritta nei contratti della definire il giudizio; pertanto, il lodo parziale è immediatamente
pubblica amministrazione, sia per l'impossibilità di sostituire impugnabile ai sensi dell'art. 827 c.p.c., esclusivamente quando,
per via interpretativa un contraente con un altro. decidendo su una o più domande, abbia definito il giudizio rela-
IL FORO ITALIANO — 2018.
651 GIURISPRUDENZA COSTITUZIONALE E CIVILE 652

tivamente ad essa e non anche nell'ipotesi in cui abbia deciso In precedenza, v. Cass. 9 luglio 2014, n. 15601, Foro it.,
questioni preliminari di merito, v. Cass. 24 luglio 2014, n. 2014, I, 3098, con nota di BALENA, CARRATTA, COSTANTINO,
16963, Foro it., 2015, I, 4001, e Corriere giur., 2015, 324, con OLIVIERI, PROTO PISANI, RUFFINI, MASTRANGELO, secondo cui
nota di STELLA. non è immediatamente impugnabile con ricorso per cassazione
Cfr. Cass. 6 novembre 2015, n. 22748, Foro it., Rep. 2015, la sentenza d'appello che si limiti a riformare la pronuncia di
voce Arbitrato, n. 95, e Giur. it., 2016, 351, con nota di CASTA- primo grado dichiarativa dell'estinzione del processo e a rimet-
GNO, secondo cui in considerazione della natura giurisdizionale tere la causa al giudice a quo per la decisione di merito; nonché
dell'arbitrato e della sua funzione sostitutiva della giurisdizione Cass., sez. un., 2 luglio 2014, n. 14991, ibid. [G. FACONDA]
ordinaria, come desumibile dalla disciplina introdotta dalla l. n.
5 del 1994 e dalle modificazioni di cui al d.leg. n. 40 del 2006,

a
l'eccezione di compromesso ha carattere processuale ed integra * * *

to
una questione di competenza, che deve essere eccepita dalla
parte interessata, a pena di decadenza e conseguente radicamen- Lodi parziali e lodi non definitivi: individuazione e regi-

en
to presso il giudice adìto del potere di decidere in ordine alla me di impugnazione.
domanda proposta, nella comparsa di risposta e nel termine fis-

am
sato dall'art. 166 c.p.c.; né la competenza arbitrale, quanto me- 1. - La sentenza in epigrafe risolve il contrasto denunciato
no in questioni incidenti su diritti indisponibili, può essere as- dalla prima sezione civile relativo all'interpretazione dell'art.

on
similata alla competenza funzionale, così da giustificare il rilie- 827, 3° comma, c.p.c., i.e. all'individuazione e al conseguente
vo officioso ex art. 38, 3° comma, c.p.c., atteso che essa si fon- regime di impugnazione dei lodi che non definiscono, deciden-

O
M abb
da unicamente sulla volontà delle parti, le quali sono libere di do questioni o domande, il giudizio arbitrale. Quesito generale

M
scegliere se affidare la controversia agli arbitri e, quindi, anche che — come osserva la sezione rimettente — si coniuga con la
«peculiarità» del caso concreto «in cui la questione della legit-

SI
di adottare condotte processuali tacitamente convergenti verso
IO in
l'esclusione della competenza di questi ultimi, con l'introduzio- timazione sostanziale nel rapporto contrattuale si intreccia con

AS
ne di un giudizio ordinario, da un lato, e la mancata proposizio- quella sulla sussistenza della potestas iudicandi degli arbitri,
so
ne dell'eccezione di arbitrato, dall'altro. possibile solo ove la parte del rapporto sostanziale sia la mede-
sima che abbia sottoscritto, o a cui sia comunque riferibile, la
In dottrina sui lodi che non definiscono il giudizio, v. SAL-
es

clausola compromissoria in discussione» (1). Di conseguenza,


VANESCHI, Arbitrato, in Commentario del codice di procedura
le sezioni unite affrontano due diversi e strettamente connessi
nc

civile a cura di CHIARLONI, Bologna, 2014, 851 ss.; DE BER-


profili: «a) se il lodo sia immediatamente impugnabile anche
NARDI, Sull'impugnazione del lodo dichiarativo della competen-
D

quando decida questioni pregiudiziali o preliminari ovvero solo


co

za arbitrale, in Riv. arbitrato, 2014, 135 ss.; MARZOCCO, in


U

quando decida nel merito di una domanda; b) se la questione di


Commentario del codice di procedura civile diretto da COMO- validità della convenzione arbitrale, che fonda il potere deciso-
LA
IO olo

GLIO, CONSOLO, SASSANI e VACCARELLA, Torino, 2014, sub art.


rio degli arbitri, sia di merito, benché ‘sol mediatamente inci-
827; MARINUCCI, Note sul contrasto fra lodo non definitivo e dente sul bene della vita rivendicato dalla domanda’» (2).
C

lodo definitivo nel giudizio di impugnazione per nullità, in Riv.


c

Chiarissima la soluzione fornita circa il primo quesito, deci-


O sci

arbitrato, 2013, 964; PUNZI, Disegno sistematico dell'arbitrato,


LO

so nel senso dell'immediata impugnabilità dei soli lodi che


Padova, 2012, I; OCCHIPINTI, La cognizione degli arbitri sui pronuncino su «domande» senza definire interamente il giudi-
Fa

presupposti dell'arbitrato, Torino, 2011, 120; DALFINO, Lodi zio, ivi compresi quelli di condanna generica. Al contrario, i
non definitivi su questioni preliminari di merito, in Giusto pro- provvedimenti che risolvano questioni pregiudiziali o prelimi-
cesso civ., 2010, 1041 ss.; L.P. COMOGLIO, Lodo parziale e lodo
R

nari in senso non ostativo alla prosecuzione nel merito, sono


non definitivo dopo le ultime riforme, in Riv. dir. proc., 2009, soggetti ad una necessaria riserva di impugnazione, cosicché le
599 ss.; TRINCHI, Questioni aperte in tema di impugnabilità del censure ad essi relative troveranno spazio, se del caso, unita-
lodo parziale non definitivo avente ad oggetto la sola statuizio- mente all'impugnazione del lodo definitivo.
ne sull'an debeatur, in Riv. arbitrato, 2004, 505; ZUCCONI GAL- Secondo il Supremo consesso, il risultato argomentativo tro-
LI FONSECA, in Arbitrato a cura di CARPI, Bologna, 2001, sub
va conferma (e in qualche misura deriva) nel «criterio normati-
art. 827; FAZZALARI, in La nuova disciplina dell'arbitrato a cu- vo di definizione» adottato per le sentenze non definitive di ap-
ra di BRIGUGLIO, FAZZALARI e MARENGO, Milano, 1994, 194; pello con la riforma del 2006, «nel solco della disciplina già in-
MONTESANO, Sui lodi parziali di merito, in Riv. arbitrato, 1994, trodotta per il lodo dalla l. 5 gennaio 1994 n. 25» proprio «con
247 ss.; COLESANTI, Cognizione sulla validità del compromesso il novellato art. 827 c.p.c.» (3) e diverge dal regime delle non
in arbitri, in Riv. dir. proc., 1958, 244 ss. definitive di appello delineato dall'art. 340 c.p.c.
Sulla natura del lodo che decide della potestas iudicandi arbi- Ciò che orienta la soluzione è, ad avviso di chi scrive, la po-
trale valutando la valida esistenza del patto compromissorio, cfr. tenzialità della decisione arbitrale a incidere su un bene della
CONSOLO, Litispendenza e connessione fra arbitrato e giudizio vita, concedendolo (si pensi alla condanna generica) ovvero
ordinario (evoluzioni e problemi irrisolti), in Riv. arbitrato, negandone la spettanza nel contesto di un giudizio destinato a
1998, 659 ss., spec. 671 s.; COLESANTI, op. loc. cit.; IZZO, La proseguire (4). In questa prospettiva diviene «irrilevante» —
convenzione arbitrale nel processo. Studio sui rapporti tra arbi- come segnalato dalla corte — che il lodo decida una questione
trato e giurisdizioni statuali, Torino, 2013, 76 ss.; SALVANE- pregiudiziale di rito o preliminare di merito (5). Entrambi i
SCHI, Arbitrato, cit., 851 ss.; VERDE, Lineamenti di diritto del-
l'arbitrato, Torino, 2017, 25. ————————

(1) Già riportata in Riv. arbitrato, 2017, 87, con nota di G. CANALE;
II. - Nel senso che è immediatamente impugnabile con ricorso Giur. it., 2017, 157, con nota di F. GODIO, e ibid., 1929, altresì, il
per cassazione la sentenza con cui il giudice d'appello, nei casi commento di L. ROVELLI; Riv. dir. proc., 2016, 810, con nota adesiva
previsti dagli art. 353 e 354 c.p.c., riforma o annulla la sentenza di G. BASILICO, alla quale si rimanda per l'approfondimento degli
aspetti attinenti al merito della controversia relativo, per quanto qui ri-
di primo grado, rimettendo la causa al giudice a quo; trattandosi leva, a un'ipotesi di successione nella clausola compromissoria dovuta
di sentenza definitiva, essa non ricade nel campo di applicazio- alla «trasformazione» dell'originario compromittente da impresa indi-
ne del divieto, dettato dal novellato art. 360, 3° comma, c.p.c., viduale a società a responsabilità limitata.
di separata impugnazione in Cassazione delle sentenze non de- (2) Per la rassegna delle pronunce espressive dei diversi orientamen-
finitive su mere questioni, per tali intendendosi le sentenze su ti si rimanda alla nota redazionale.
questioni pregiudiziali di rito o preliminari di merito che non (3) In termini, già prima della riforma del 2006, G.P. CALIFANO,
L'impugnazione della sentenza non definitiva, Napoli, 1996, 245 s. e
chiudono il processo davanti al giudice che le ha pronunciate, nota 17; N. RASCIO, La decisione, in Diritto dell'arbitrato3 a cura di G.
essendo la trattazione della causa destinata a proseguire dinanzi VERDE, Torino, 2005, 400 ss., anche per l'ampia bibliografia sul tema.
allo stesso giudice in vista della decisione definitiva, v. Cass., (4) F.P. LUISO, Intorno agli effetti dei lodi non definitivi o parzial-
sez. un., 22 dicembre 2015, n. 25774, Foro it., Rep. 2016, voce mente definitivi, in Riv. arbitrato, 1998, 594; E. FAZZALARI, La rifor-
Cassazione civile, n. 55, e Riv. dir. proc., 2016, 202, con nota di ma dell'arbitrato, id., 1994, 1; G.P. CALIFANO, L'impugnazione, cit.,
241 s.; D. DALFINO, Lodi non definitivi su questioni preliminari di me-
MARINUCCI; ibid., 1330, con nota di BUONAFEDE; Giur. it., rito, in AA.VV., Sull'arbitrato, Studi offerti a Giovanni Verde, Napoli,
2016, 1902 e 2407, con note di RONCO; Giusto processo civ., 2010, 303.
2016, 1095, con nota di UNGARETTI DELL'IMMAGINE. (5) Cfr. p. 2.3 della decisione.

IL FORO ITALIANO — 2018.


653 PARTE PRIMA 654

provvedimenti hanno, infatti, contenuto «preparatorio, destina- zionabilità dell'arbitrato societario statutario quanto con riferi-
to a confluire in un più comprensivo giudizio, nei cui confronti mento alle pretese sostanziali nascenti dal rapporto sociale (12).
si configurano come tappe prive di autonoma ragione e consi- In buona sostanza, è ben possibile che il ricorso ad elementi
stenza» (6) e, perciò, risultano inidonei a pregiudicare in sé e di merito — rectius appartenenti al diritto sostanziale — costi-
per sé considerati le pretese sostanziali delle parti. tuisca passaggio necessario per giungere ad una decisione di ri-
Non a caso la «questione» pregiudiziale o preliminare po- to; ma non è di certo la «qualità» delle norme applicate a de-
trebbe essere oggetto anziché di un lodo non definitivo, che terminare la natura del provvedimento reso. Proprio su questo
esaurisce il potere decisorio sul punto, di un'ordinanza interlo- equivoco si fondava il c.d. orientamento contrattualistico sulla
cutoria e, dunque, «revocabile e non soggetta a deposito» (7), natura dell'arbitrato, là dove qualificava l'eccezione di com-
atteso che l'art. 816 bis concede agli arbitri di optare per l'una promesso quale eccezione di merito «in quanto direttamente

a
o l'altra forma per la risoluzione delle questioni «che si presen- inerente alla validità o all'interpretazione del compromesso o
tano nel corso del procedimento» (8). È chiaro che analoga di- della clausola compromissoria» (13).

to
screzionalità non potrebbe essere concessa — anche in ragione

en
del dettagliato disposto dell'art. 819 c.p.c. — con riferimento a 3. - Ogni qualvolta gli arbitri decidono della propria compe-
provvedimenti che investano il «merito di una domanda», atte- tenza affrontano il thema della valida esistenza del patto com-

am
sa l'immediata incisione sui beni della vita domandati (9). promissorio compiendo valutazioni che riguardano la disciplina
sostanziale del contratto. Tuttavia — anche se le sezioni unite

on
2. - Fondare il regime giuridico sulla potenzialità del prov- non lo esplicitano direttamente, se non nel contestualizzare la
vedimento a incidere sui beni della vita demandati travalica soluzione offerta, valida per l'appunto «nel giudizio arbitrale»

O
M abb
tanto il criterio che fa leva sulla natura (di merito o di rito) del- —, non vi è possibilità che il lodo, definitivo o meno, che pro-

M
le questioni decise, quanto quello che contrappone lodi su do- nunci su di essa possa assumere valenza di giudicato sostanzia-

SI
mande e lodi su questioni (10). Ad avviso di chi scrive, tale le. Il principio per cui ciascun giudice è giudice della propria
IO in
impostazione costituisce un innegabile contributo in termini di competenza, infatti, non si spinge, né potrebbe farlo, fino al

AS
chiarificazione generale del sistema, a prescindere dal perime- punto di consentire all'arbitro di decidere della convenzione
so
tro del contesto del giudizio privato. arbitrale con effetti diversi da quelli implicati dal principio
La Suprema corte rileva che «l'ascrizione al rito o al merito stesso: non dunque con l'efficacia del giudicato sostanziale, o,
es

di una questione non dipende da un'immutabile natura delle se si vuole, con «gli effetti della sentenza» di merito «pronun-
cose [...] bensì dalle diverse funzioni che la stessa può assume- ciata dall'autorità giudiziaria» sul medesimo oggetto, ripren-
nc

re anche in ciascuna fase di uno stesso giudizio». Non è la na- dendo il periodare dell'art. 824 bis c.p.c. (14).
D
co

tura, sostanziale o processuale della norma invocata a determi- Tale ipotesi, al contrario, è realizzabile innanzi al giudice
U

nare la «stoffa» della decisione, bensì la funzione che essa o dello Stato, cosicché, a fronte dell'eccezione di compromesso,
LA

l'elemento controverso assumono nel singolo contesto così da il provvedimento giudiziale potrà riguardare tanto la sola com-
IO olo

poter «venire in discussione ora come regola di un'attività pro- petenza del giudice adìto, quanto, a seguito di esplicita doman-
C

cessuale, ora come criterio di giudizio» (11). Il fenomeno per da di parte in via riconvenzionale o di reconventio reconven-
c

cui la decisione su un presupposto processuale o su una condi- tionis, decidere, con efficacia idonea al giudicato, della valida
O sci
LO

zione dell'azione possa implicare l'esame di elementi sostan- esistenza della convenzione di arbitrato (15). Ciò in quanto, la
ziali è riconosciuto, sia pure con altro obiettivo, dallo stesso possibilità che il tema rilevante sia sul piano del rito che su
Fa

codice di rito, tanto con riferimento alla decisione delle que- quello del merito possa essere oggetto di decisione a contenuto
stioni di competenza, «decise», per l'appunto, «ai soli fini» sostanziale implica una competenza effettivamente esistente e
R

della determinazione della potestas iudicandi del giudice adìto non meramente affermata tale. È, dunque, logicamente incon-
(art. 38, 4° comma), quanto in relazione alla pronuncia della cepibile attribuire agli arbitri un potere che ripetono dalla con-
Corte di cassazione sulla giurisdizione, che «non pregiudica le venzione arbitrale che sarebbero chiamati ad accertare (16).
questioni sulla pertinenza del diritto e sulla proponibilità della Del tutto condivisibile è, dunque, la soluzione fornita dalla
domanda». In entrambi i casi la valutazione giudiziale può sia corte al secondo quesito rimessole (17), risolto nel senso che
operare sul piano dell'esistenza o della fondatezza delle situa-
————————
zioni giuridiche in lite, sia essere finalizzata, e perciò limitata,
alla decisione della questione pregiudiziale. (12) F.P. LUISO, Diritto processuale civile, V. La risoluzione non
Tornando al piano del giudizio privato, noto e nitido è l'esem- giurisdizionale delle controversie, Milano, 2017, 198.
pio relativo allo status di socio, elemento rilevante tanto per l'a- (13) Inaugurato con Cass., sez. un., 3 agosto 2000, n. 527/SU, Foro
it., 2001, I, 839, con nota di richiami di C.M. BARONE, e Riv. arbitrato,
———————— 2000, 699, con nota di E. FAZZALARI; Riv. dir. proc., 2001, 254, con
nota di E.F. RICCI; Corriere giur., 2001, 51, con note di G. RUFFINI e
(6) C. CONSOLO, Il cumulo condizionale di domande, I. Struttura e M. MARINELLI; Giust. civ., 2001, I, 761, con nota di G. MONTELEONE.
funzione, Padova, 1985, 244, nota 196. (14) F.P. LUISO, da ultimo, in Diritto processuale, cit., 196 ss.; M.
(7) La previsione espressa del lodo non definitivo per la soluzione BOVE, Ancora sui rapporti tra arbitro e giudice statale, in <www.
«delle questioni insorte senza definire il giudizio arbitrale» — inserita judicium.it>, § 3; S. IZZO, La convenzione, cit., 229 s. Diversamente, F.
nel corpo dell'art. 816 con la riforma del 1994 e poi «trasferita» da GODIO, (In)competenza e (in)validità della clausola compromissoria:
quella del 2006 nel novellato art. 816 bis — consente di escludere che accertamento sempre incidenter tantum ad opera degli arbitri? Note
la forma dell'ordinanza sia riservata alle questioni relative all'istruzio- (quasi) a margine di sez. un. 23463/16, in Giur. it., 2017, 161 ss., la
ne o all'ordinato svolgimento del procedimento (per ampi riferimenti al quale ritiene che l'accertamento pieno della convenzione arbitrale sia
tema, cfr. D. DALFINO, Lodi non definitivi, cit., 313 ss.). possibile e dovuto in presenza di due presupposti individuati in «una
(8) Sulla scorta del tenore letterale della disposizione, e rivedendo la chiara ed espressa richiesta di accertamento in via principale, con sta-
mia precedente opinione, mi sembra questa la soluzione interpretativa tuizione idonea al giudicato» e nella «esistenza di una potestas deci-
preferibile. Nel medesimo senso, v. G. VERDE, Lineamenti di diritto dendi arbitrale» sul punto.
dell'arbitrato5, Torino, 2017, 25 e 164 s.; S. LA CHINA, Arbitrato. Il si- (15) Cfr., anche per gli ulteriori riferimenti alla letteratura, S. IZZO,
stema e l'esperienza4, Milano, 2011, 161; F. AULETTA, Lodo parziale e La convenzione, cit., 191 ss.
lodo non definitivo, spec. §§ 2 e 3, in corso di pubblicazione in Corrie- (16) Un risultato diverso non sarebbe ottenibile neppure in forza di
re giur., 2018, consultato grazie alla cortesia dell'a.; contra, G. TOTA, una specifica pattuizione dei compromittenti che sottoponesse al giudi-
in Commentario alle riforme del processo civile, III, II, a cura di A. zio degli arbitri non soltanto il rapporto sostanziale, ma, per l'appunto,
BRIGUGLIO e B. CAPPONI, Padova, 2009, sub art. 816 bis, 706 ss.; G.P. l'accordo arbitrale, atteso che essa riguarderebbe quella che nel giudi-
CALIFANO, Sul provvedimento dell'arbitro che afferma la propria zio privato rileva come mera questione pregiudiziale di rito e non come
competenza, in Riv. arbitrato, 2017, 494 s.; D. DALFINO, Lodi non de- lite suscettibile di essere a sua volta compromessa. L'inconcepibilità
finitivi, cit., 315 s. logica è confermata dal dato normativo che impedisce alle parti di ri-
(9) Analogamente, S. LA CHINA, op. loc. cit.; F. AULETTA, Lodo nunciare previamente ai motivi di impugnazione del lodo (art. 829, 1°
parziale, cit., § 3. comma, c.p.c.), risultato al quale si perverrebbe attribuendo agli arbitri
(10) Esistendo una «zona grigia» tra queste due ultime tipologie, in- la competenza esclusiva a decidere del patto compromissorio.
dividuabile nei «lodi che, rigettando, pronunciano su eccezioni in senso (17) Affrontato dalla pronuncia per primo sulla scorta della conside-
stretto» e in quelli che decidono «sul patto di arbitrato», cfr. F. AULET- razione della residualità del contrasto sul punto, sia pur espressamente
TA, Lodo parziale, cit., § 5. definito dall'ordinanza di rimessione «reale» (cfr. Cass. 21 gennaio
(11) Cfr. § 2.2 della decisione in rassegna e S. IZZO, La convenzione 2016, n. 1082, punto 6, Foro it., Le banche dati, archivio Cassazione
arbitrale nel processo. Studio sui rapporti tra arbitrato e giurisdizioni civile). In effetti, le decisioni che hanno qualificato in termini di lodo
statuali, Torino, 2013, 142 s. «parziale» e, dunque, immediatamente impugnabile quello concernente


IL FORO ITALIANO — 2018.


655 GIURISPRUDENZA COSTITUZIONALE E CIVILE 656

«nel giudizio arbitrale è una questione pregiudiziale di rito rio. All'effetto principale della decisione, dunque, corrisponde
quella concernente l'esistenza o la validità della convenzione l'effetto, per così dire, secondario della statuizione sulla con-
giustificativa della potestas iudicandi degli arbitri». Di talché, venzione arbitrale al fine dell'individuazione del giudice, pri-
il lodo non definitivo che la risolva non è immediatamente im- vato o pubblico, competente per la controversia che fosse rein-
pugnabile, non avendo ad oggetto una domanda a contenuto so- trodotta tra le stesse parti e sul medesimo oggetto. Statuizione,
stanziale. ad avviso di chi scrive, idonea al giudicato sostanziale, utile al
Ne consegue che il provvedimento arbitrale reso in forza di fine di evitare la contemporanea pendenza di due giudizi —
patto compromissorio invalido è impugnabile ai sensi dell'art. pubblico e privato — sul medesimo oggetto o, situazione fi-
829, 1° comma, motivo che veicola innanzi alla corte d'appello nanche più grave, un conflitto negativo di «competenza».
un error in procedendo; il sindacato del giudice, perciò, si ri-

a
volgerà direttamente alla convenzione arbitrale senza la neces- SILVIA IZZO
sità di dover essere filtrato dalla denuncia di errores in iudi-

to
cando degli arbitri pur ove questi abbiano deciso sulla base di

en
valutazioni che impingono direttamente elementi di disciplina
sostanziale del rapporto (18). ————————

am
4. - La natura e il regime riconosciuto dalle sezioni unite al

on
lodo che decida della valida esistenza della convenzione arbi-
trale comporta che l'accertamento emesso abbia efficacia me- I

O
M abb
ramente processuale e pertanto sia insuscettibile di conformare

M
le sorti di un eventuale giudizio pubblico, parallelo o successi- CORTE D'APPELLO DI ROMA; decreto 4 dicembre 2017;
Pres. ed est. MAFFEI; Fall. soc. Cerbiatto Due (Avv. NICCO-

SI
vo, sul medesimo oggetto. Esso integra una decisione proces-
IO in
suale — relativa alla potestas iudicandi sulla controversia — e LINI) c. Soc. Morganna gestioni industriali e immobiliari e

AS
come ogni altra decisione processuale è caratterizzato da un'ef- altri (Avv. A. e F. CAIAFA).
so

ficacia diversa e minore rispetto a quella del giudicato di meri- Fallimento — Estensione — Società di fatto — Prova
to (19). Per far fronte a tale inconveniente — che costituisce il
es

(Cod. civ., art. 2247, 2249; y r.d. 16 marzo 1942 n. 267,


più serio punctum dolens della disciplina del rapporto tra arbi-
disciplina del fallimento, art. 147).
nc

trato e giurisdizione statale — sono fiorite le tesi volte ad attri-


buire a questo specifico lodo consistenza diversa, ritenendolo Costituisce indizio grave, preciso e pertinente, ai fini del-
D
co

mediatamente in grado di incidere sul bene della vita domanda- l'accertamento dell'esistenza di una società di fatto fra
U

to (20) o comunque idoneo all'accertamento pieno del «diritto» due società di capitali, una delle quali fallita, e due perso-
LA
IO olo

ad adire la via arbitrale (21). ne fisiche, la circostanza che il ciclo produttivo sia realiz-
Accantonati, almeno nel pensiero della pronuncia odierna, zato con beni di tali soggetti, tutti indispensabili per lo
C

tali tentativi, potrebbe utilmente valorizzarsi l'effetto confor-


c

svolgimento dell'attività formalmente esercitata dalla so-


O sci

mativo della sentenza della corte di appello resa in sede di im-


LO

cietà fallita. (1)


pugnazione del lodo. Quest’ultima decisione (22), proveniente
Fa

da un giudice la cui competenza non è contestata, non condivi-


de la precarietà che caratterizza la statuizione di chi sia chia- II
mato a valutare la propria. Inoltre, l'art. 830, al 3° comma, sta-
R

bilisce che, «quando la corte d'appello non decide nel merito, TRIBUNALE DI ROMA; decreto 9 settembre 2016; Pres.
alla controversia si applica la convenzione di arbitrato, salvo
LA MALFA, Rel. VANNUCCI; Fall. soc. Cerbiatto Due (Avv.
che la nullità dipenda dalla sua invalidità o inefficacia», in tal
modo attribuendo alla sentenza in parola un'efficacia precettiva
BORROMEO) c. Soc. Morganna gestioni industriali e im-
che travalica l'oggetto principale del giudizio e del giudicato mobiliari e altri (Avv. A. e F. CAIAFA).
— che è e rimane la nullità del lodo — e lambisce, per l'appun- Società — Società di capitali — Partecipazione a società
to, la questione della valida esistenza del patto compromisso- di fatto — Ammissibilità (Cod. civ., art. 2249, 2251,
————————
2295, 2297, 2361).
Fallimento — Estensione — Società di fatto — Prova
la valida esistenza della convenzione di arbitrato si fondavano, come ri- (Cod. civ., art. 2247, 2249, 2729; y r.d. 16 marzo 1942 n.
levato dalle stesse sezioni unite, sull'orientamento «contrattualistico» 267, art. 147).
dell'arbitrato, poi superato dalla riforma del 2006. Per i necessari rife-
rimenti al tema, cfr. S. IZZO, La convenzione, cit., 76 ss. Spese giudiziali in materia civile — Istanza di fallimento
(18) S. MENCHINI, Il controllo e la tutela della convenzione arbitra- — Rigetto — Condanna alle spese (Cod. proc. civ., art.
le, in Riv. arbitrato, 2013, 363 ss., spec. 396; S. IZZO, La convenzione, 91; y r.d. 16 marzo 1942 n. 267, art. 22).
cit., 230 s.
(19) Né il meccanismo cambia con riferimento alle condizioni di de- La disciplina legale delle società di capitali non è di ostaco-
cidibilità nel merito nel giudizio togato: per esempio, la decisione che lo a che una società a responsabilità limitata partecipi,
declini la giurisdizione, rilevando un'ipotesi di immunità dello Stato
estero, non costituisce giudicato spendibile in sedi diverse sul- unitamente ad altri soggetti (società e persone fisiche), a
l'effettività della stessa. una società di persone irregolare, anche occulta. (2)
(20) C. CONSOLO, Litispendenza e connessione fra arbitrato e giu- L'esistenza di una società di fatto fra una società di capitali
dizio ordinario (evoluzioni e problemi irrisolti), in Riv. arbitrato, 1998, fallita, altra società di capitali e persone fisiche, ai fini
659 ss., spec. 671 s. In precedenza, V. COLESANTI, Cognizione sulla
validità del compromesso in arbitri, in Riv. dir. proc., 1958, 244 ss., dell'estensione del fallimento a detta società di fatto, deve
enfatizzando il collegamento con il successivo contratto di arbitrato, a essere accertata con particolare rigore, anche con presun-
riprova dell'interesse sostanziale delle parti a veder dichiarata l'even- zioni, purché gravi, precise e concordanti. (3)
tuale invalidità della medesima in modo da non dover corrispondere il In caso di rigetto dell'istanza di fallimento, l'istante deve es-
compenso agli arbitri. sere condannato alle spese di lite. (4)
(21) L. SALVANESCHI, Arbitrato, in Commentario del codice di pro-
cedura civile a cura di S. CHIARLONI, Bologna, 2014, cit., 851 s., quali-
ficando il relativo lodo «parziale». In qualche modo nel medesimo sen-
so, G. VERDE, Lineamenti, cit., 25, là dove rileva che l'arbitro debba I
provvedere con lodo parziale «qualora la parte abbia espressamente sol-
levato la questione circa la validità e l'efficacia della convenzione, in
quanto [. . .] l'art. 819, che sembra prevedere la decisione con efficacia App. Roma, decr. 4 dicembre 2017
di giudicato soltanto quando ciò sia previsto dalla legge, deve fare i
conti con l'art. 34 (e con il principio della domanda di cui costituisce Svolgimento del processo. — Con ricorso del 3 marzo 2016
applicazione)». il fallimento della Cerbiatto Due s.r.l. introduceva, innanzi al
(22) Al pari del provvedimento della Corte di cassazione reso sulla
sentenza relativa all'eccezione di compromesso formulata nel corso del Tribunale di Roma, il giudizio n. 658/16 r.g. - pre-fall. (cui,
giudizio togato, cfr. S. IZZO, La convenzione, cit., 233 ss.; 174 ss. poi, venivano riuniti i procedimenti, connessi nn. 654, 655,
IL FORO ITALIANO — 2018.
657 PARTE PRIMA 658

656 e 657/16 r.g.) per chiedere — previo accertamento della tuno riassumere le motivazioni addotte dal Tribunale di
sussistenza di società in nome collettivo irregolare tra la Cer- Roma per respingere le domande della curatela.
biatto Due s.r.l. (già dichiarata fallita con sentenza 10 aprile E, invero, i primi giudici — dopo aver ricostruito la cro-
2015 dello stesso tribunale), la Morganna gestioni industriali e nistoria ed i termini essenziali della controversia (cui si rin-
immobiliari (di seguito Morganna) s.r.l., Lullo Domenico via integralmente per evidenti ragioni di economia espositi-
(amministratore di detta società) e le di lui figlie Lullo Morga- va — v. par. 1 e 2 del decreto cit.) — si sono ampiamente
na e Lullo Anna — di dichiarare il fallimento in estensione al- soffermati sulla normativa di riferimento riguardante l'e-
la società di fatto occulta, costituita dai soggetti sopra indicati, stensione del fallimento a società di fatto, per verificare
e ciò sulla base di una serie di univoci e gravi elementi indi- l'applicabilità in concreto della relativa disciplina legale
ziari, documentali e contabili. (ibid., par. 3).

a
Si costituivano in giudizio la Morganna s.r.l., Lullo Do- Segnatamente, i giudici di prime cure — dopo aver dato

to
menico (in proprio e quale amministratore di detta società), atto, in termini generali, della fallibilità della società in no-

en
Lullo Morgana e Lullo Anna, sollecitando il rigetto delle me collettivo irregolare, palese ovvero occulta, ad iniziativa
domande della curatela del fallimento, stante l'inesistenza di chi si ritenga creditore, con conseguente estensione del

am
della società di fatto tra essi soggetti e la Cerbiatto Due fallimento (art. 147, 1° comma, l. fall.) ai relativi soci, per-
s.r.l., dichiarata fallita. sonalmente ed illimitatamente responsabili per le obbliga-

on
Istruita la causa solo documentalmente, il Tribunale di zioni sociali ex art. 2291 c.c. (Cass. 10507/16, id., Rep.
Roma — con decreto 9 settembre 2016 — respingeva le 2016, voce cit., n. 531) — hanno sottolineato come l'accer-

O
M abb
domande del fallimento e condannava quest'ultimo a rifon- tamento del rapporto sociale irregolare, ai fini del-

M
dere alle controparti le spese di lite, complessivamente li- l'eventuale accoglimento della domanda ex art. 147 l. fall.,

SI
quidate in euro 5.000 oltre accessori. da parte del giudice di merito, dovesse essere «particolar-
IO in
Avverso detto decreto proponeva ricorso, avanti a questa mente rigoroso» (p. 6 della sentenza).

AS
corte, il fallimento che — con reclamo ex art. 22 e 147 l. Nella fattispecie, a giudizio del tribunale, l'indagine do-
so
fall., depositato il 10 ottobre 2016 e ritualmente notificato veva, perciò, essere intensificata, occorrendo dimostrare, da
alle controparti — rassegnava le conclusioni trascritte in parte della curatela ricorrente, l'esistenza di una società ir-
es

epigrafe. regolare occulta — tra una società a responsabilità limitata,


nc

Si costituivano in giudizio la società di capitali Morganna dichiarata fallita (la Cerbiatto Due), un'altra società a re-
s.r.l., Lullo Domenico (in proprio e quale amministratore di sponsabilità limitata (la Morganna) ed i tre soci di que-
D
co

detta società), Lullo Morgana e Lullo Anna (quali socie di st'ultima — «... in funzione del concreto esercizio del-
U

Morganna s.r.l.), chiedendo il rigetto del reclamo avversario. l'attività d'impresa costituente esecuzione dell'oggetto so-
LA
IO olo

Acquisite le memorie difensive autorizzate, prodotte dalle ciale della società di capitali fallita» (ibid., p. 6).
parti in corso di giudizio, all'esito della discussione all'u- Ciò detto, passando all'esame del merito dell'accertamento
C
c

dienza camerale del 28 settembre 2016, il collegio si riser- (par. 4 del decreto cit.), il tribunale — dopo avere escluso l'e-
O sci
LO

vava di decidere. sistenza di un concreto rapporto di controllo esterno tra Cer-


Motivi della decisione. — Il reclamo ex art. 22 l. fall. è biatto Due e Morganna s.r.l. — ha affermato che nel ricorso
Fa

fondato e deve essere accolto nei confronti di Morganna introduttivo della curatela e nella documentazione dalla stessa
s.r.l., Lullo Domenico e Lullo Morgana — con conseguente allegata, non vi era prova o, comunque, significativa traccia
R

accertamento della sussistenza di una società di fatto tra det- indiziaria del dedotto vincolo sociale occulto con la Cerbiatto
ti soggetti e la Cerbiatto Due s.r.l., già dichiarata fallita dal Due s.r.l., riguardante entrambe le sorelle Lullo, Anna e Mor-
Tribunale di Roma con sentenza 10 aprile 2015 e, quindi, gana (dai cui nomi aveva tratto la sua denominazione sociale
con rimessione degli atti ai primi giudici per provvedere, in la Morganna s.r.l.), per pervenire ad una estensione del falli-
presenza dei requisiti soggettivi ed oggettivi ex art. 5 e 15 l. mento nei loro confronti.
fall., alla correlata estensione del fallimento nei loro con- Per completezza espositiva non va sottaciuto che il tribu-
fronti — mentre deve essere respinto nei confronti di Lullo nale differenziava le posizioni delle due sorelle, osservando
Anna, per una sostanziale insufficienza di prova indiziaria che, mentre per Lullo Anna nel ricorso della curatela «...
circa la partecipazione di quest'ultima alla menzionata so- non un rigo» era «dedicato ad illustrare la sussistenza del
cietà di fatto, la cui esistenza è stata accertata nel presente vincolo sociale» tra la stessa e «gli altri soggetti dal ricor-
giudizio dalla corte. rente convenuti», viceversa, per Lullo Morgana, erano
Ciò posto, prima di passare ad esaminare le censure mos- emersi comportamenti (che si esamineranno in prosieguo di
se dalla curatela del fallimento al decreto impugnato, occor- motivazione) nel rapporto tra Cerbiatto Due s.r.l. e Morgan-
re dare atto che la ulteriore documentazione depositata ed na s.r.l., eventualmente rilevanti per contestare il concorso
allegata alla memoria autorizzata della curatela, diventata nel delitto di bancarotta, non certo idonei ad «... affermare
disponibile, a seguito del dissequestro, da parte della procu- che la sig. Lullo fosse socia occulta di Cerbiatto Due» (p. 7
ra della repubblica di Roma, di dodici personal computer della sentenza).
della Cerbiatto Due (di cui uno in uso a Lullo Anna) deve Tanto detto, una volta sgomberato — in termini motiva-
considerarsi del tutto ammissibile. zionali, per così dire, assolutori — il campo di indagine, nei
E, invero, nel giudizio di reclamo ex art. 22 l. fall. contro confronti delle sorelle Lullo, i primi giudici passavano,
il provvedimento di rigetto dell'istanza di fallimento posso- quindi, ad esaminare le posizioni di Morganna s.r.l. e di
no essere introdotti ed utilizzati documenti nuovi, applican- Lullo Domenico, pervenendo, anche in questo caso, sia pure
do, per analogia e per coerenza sistematica, il principio di con una motivazione più diffusa, al rigetto del ricorso della
ammissibilità di nuova produzione documentale in sede di curatela (ibid. p. 7-8).
reclamo ex art. 18 l. fall., per l'effetto devolutivo pieno del In tale contesto — dopo avere analiticamente elencato tut-
relativo giudizio (in termini, v., ex multis, 6835/14, Foro it., ti i fatti indiziari, indicati dalla curatela per dedurre l'esi-
Rep. 2014, voce Fallimento, nn. 179, 251). stenza della società occulta tra Cerbiatto Due s.r.l., Morgan-
Sul punto, peraltro, la difesa dei resistenti, nella memoria na s.r.l. e Lullo Domenico — il tribunale ha concluso che ta-
di replica autorizzata per l'udienza del 25 maggio 2017, ha li elementi non presentassero quel grado di gravità, preci-
ritirato l'iniziale opposizione all'acquisizione documentale, sione e concordanza ex art. 2729 c.c., necessario per fare ri-
espressa a verbale d'udienza 26 gennaio 2017, pur deducen- tenere sussistente la prova presuntiva dell'esistenza della
do la irrilevanza nel merito, di tali documenti, ai fini della società occulta sia sotto il profilo oggettivo che sotto quello
prospettata estensione del fallimento di Cerbiatto Due ai soggettivo.
soggetti reclamati. Per i giudici di prime cure, infatti, difettava la prova sia
Tanto detto, prima di valutare le doglianze spiegate, in ri- del conferimento di beni e servizi per la costituzione di un
to e nel merito, dal fallimento Cerbiatto Due s.r.l., è oppor- fondo comune, sottratto alla disponibilità dei singoli com-
IL FORO ITALIANO — 2018.
659 GIURISPRUDENZA COSTITUZIONALE E CIVILE 660

partecipi, da parte di Cerbiatto Due, Morganna e Lullo Do- stione di risorse patrimoniali (e di cui lo stesso tribunale ha
menico, sia dell'intenzione, comune di detti soggetti, di vin- dato atto a p. 8 della sentenza, riconoscendo le ingenti spese
colarsi e di collaborare per conseguire risultati patrimoniali sostenute da Cerbiatto Due per la costruzione dell'opificio
comuni nell'esercizio dell'attività di produzione e commer- industriale di via Tor Cervara 266, di proprietà della Mor-
cio dei prodotti dolciari. ganna s.r.l.), ma anche in relazione alla disponibilità tra-
All'uopo, per il tribunale «... contabilità disinvolta, pa- sversale della forza lavoro dei dipendenti — è stata inopina-
gamenti di debiti di Morganna con denaro di Cerbiatto Due, tamente ignorata dai primi giudici ed ulteriormente svaluta-
commistione soggettiva in determinate operazioni, distra- ta, in sede di giudizio di reclamo, dai resistenti.
zioni di parti consistenti di patrimonio sociale di Cerbiatto Segnatamente, per questi ultimi, la su indicata distrazione
Due a beneficio essenzialmente della società Morganna non della forza lavoro non costituiva prova dell'esistenza «... di

a
costituiscono presunzione di esistenza del dedotto contratto un soggetto unitario distinto dalle società interessate» e,

to
sociale occulto» (ibid., p. 8) fra i tre soggetti qui presi in quindi, «... di un autonomo e distinto centro di imputazione

en
considerazione. dei rapporti giuridici» (p. 9 della memoria di costituzione),
I primi giudici rigettavano, quindi, le domande della cura- essendo, piuttosto, elemento da valutare a fini retributivi dei

am
tela del fallimento e condannavano quest'ultima (che aveva lavoratori e da imputare, alternativamente, in via solidale
dato causa al processo in cui era uscita soccombente) alla ri- e/o parziaria alle due società.

on
fusione delle spese processuali in favore delle controparti Il ragionamento difensivo dei resistenti, imperniato sugli
(par. 5 della sentenza cit.). aspetti retributivi (invero marginali ai fini della presente de-

O
M abb
Tutto ciò premesso, avverso il decreto del 9 settembre cisione) della comune forza lavoro utilizzata, non è persua-

M
2016 del tribunale capitolino, la curatela del fallimento ha sivo, non affrontando in alcun modo e, quindi, non smen-

SI
spiegato nel merito tre complessi e connessi motivi di re- tendo, l'appariscente (e non apparente) collegamento, inter-
IO in
clamo ex art. 22 e 147 l. fall., per chiedere l'annullamento di no ed esterno, tra Cerbiatto Due e Morganna, già emerso

AS
detto provvedimento, deducendo la violazione e falsa appli- dagli altri elementi presuntivi e indiziari acquisiti in atti e
so

cazione delle norme in materia e la travisata valutazione che il collegio si accinge a riesaminare, per verificare l'esi-
della prova (e, in particolare, dell'art. 2729 c.c. e delle rego-
es

stenza o meno della società occulta di fatto, invocata dalla


le probatorie nel procedimento fallimentare) e, di conse- curatela.
nc

guenza, il malgoverno delle risultanze istruttorie, poiché i Tanto detto, sempre nell'ambito del complesso primo mo-
primi giudici erano pervenuti all'erronea (e censurata) con-
D

tivo di reclamo, la curatela ha valorizzato, ai fini del-


co

clusione della inesistenza e/o della mancata prova del-


U

l'affermazione della società di fatto, invece negata dal tri-


l'esistenza della società di fatto, ad evidente base familiare
LA

bunale, la messa in comune delle strutture aziendali e della


IO olo

(padre e due figlie). capacità produttiva delle due società sopra indicate, struttu-
In buona sostanza, il fallimento si è doluto del fatto che il
C

rate a compagine familiare.


c

tribunale avesse erroneamente omesso di considerare e di va- Più precisamente, la curatela — dopo aver elencato anali-
O sci
LO

lutare adeguatamente in blocco una serie di fatti indiziari plu- ticamente tutti gli elementi che comprovano, a suo dire, il
rimi, gravi ed univoci che trovavano la loro concreta dimo-
reciproco concorso di risorse e mezzi nella realizzazione del
Fa

strazione in una serie di documenti allegati in corso di causa


ciclo produttivo dolciario tra Cerbiatto Due e Morganna
ed idonei a dimostrare, in assenza di un contratto scritto, l'esi-
(ibid., p. 5-6) — ha poi affermato che tali circostanze testi-
R

stenza della società occulta costituita dalla società fallita Cer-


biatto Due s.r.l. e dai quattro soggetti resistenti. moniavano non soltanto un uso improprio ed un reciproco
interscambio degli asset e della manodopera aziendale, ma
Tanto detto, per comprensibili ragioni logico-espositive,
anche e soprattutto «… l'esistenza di un'unità produttiva
il collegio, in sede di reclamo ex art. 22 l. fall., non può
terza, esterna alla Cerbiatto Due e alla Morganna e comune
esimersi dall'esaminare previamente il dato oggettivo, ossia
l'esistenza o no della società di fatto e, di conseguenza, l'e- ad esse, con un'azione imprenditoriale sovrapposta a quella
stensione o no del fallimento ex art. 147 l. fall. di Cerbiatto delle due società» (ibid., p. 7).
Due s.r.l. ai soci occulti a base familiare e, quindi, in caso di Le argomentazioni della curatela — sia sul piano logico
delibazione positiva dell'impugnazione della curatela del che su quello economico — sono persuasive.
fallimento, di valutare le singole posizioni soggettive degli E, invero, se solo si tiene conto del fatto che l'azienda
odierni resistenti, in relazione ai presupposti di fallibilità di della Cerbiatto Due, operante nel settore della produzione e
ognuno. della commercializzazione dolciaria, era dotata di materie
Da questo punto di vista, il thema decidendum specifico, prime, di macchinari (obsoleti) e di mano d'opera (105 ope-
demandato alla corte è, quindi, quello di individuare e di ac- rai), ma non fruiva di acqua, nonché di locali e di spazi suf-
certare se esista o no, in forza di un'unitaria azione impren- ficienti (dislocati in un piano interrato di appena 300 mq)
ditoriale, una società di fatto tra la (poi) fallita Cerbiatto per l'espletamento di una attività produttiva autonoma, men-
Due, la Morganna, Lullo Domenico e le di lui due figlie, tre, invece, l'azienda della Morganna disponeva sì di nume-
Anna e Morgana, alla luce dei conferimenti funzionali pre- rosi macchinari ad alta tecnologia e di ben più vasti spazi
visti dall'art. 2247 c.c. per l'esercizio in comune (come nel produttivi (circa mq 9.100 al piano interrato in comune con
caso di specie) di una attività economica. Cerbiatto) e, soprattutto, dell'indispensabile materia prima
Fatta questa necessaria premessa di carattere sistematico, costituita dall'acqua, ma era, a sua volta, priva di maestran-
si può, quindi, passare a scrutinare i motivi di reclamo, ze e di energia elettrica e, quindi, incapace di produrre auto-
spiegati dalla curatela. nomamente dolci, non si può non concludere nel senso che
E, invero, con il primo motivo (v. p. 5 del reclamo) la cu- l'attività industriale delle due aziende era strettamente inte-
ratela ha sostenuto che la prova dell'esistenza della società grata, interdipendente e complementare.
di fatto e del sottostante collegamento tra Cerbiatto Due e In altre parole, l'una società non poteva fare a meno del-
Morganna s.r.l. fosse desumibile, innanzi tutto, dall'evento l'altra per la realizzazione del ciclo produttivo aziendale (si
(non contestato) connesso alla realizzazione dello stabili- pensi all'uso essenziale del forno, assemblato con compo-
mento di proprietà della Morganna, in occasione del quale nenti forniti da entrambe le società, nonché all'utilizzazione
erano stati impiegati, per loro stessa ammissione, gli operai comune di 5630 teglie riconosciute di proprietà di Lullo
della Cerbiatto Due (v. dichiarazioni dai medesimi rese al Domenico dal giudice delegato del fallimento, oltre a 50
curatore del fallimento). carrelli industriali) in vista del raggiungimento del conver-
Tale circostanza — invero significativa e confermativa, a gente profitto imprenditoriale-familiare (a conferma del-
livello operativo, dell'esistenza di un collegamento organi- l'interdipendenza strutturale e non occasionale, v. ordinativi
co, nell'ambito di una vera e propria confusione funzionale della Morganna, firmati per accettazione anche dalla Cer-
e produttiva tra le due società, non solo in tema di commi- biatto Due e viceversa).
IL FORO ITALIANO — 2018.
661 PARTE PRIMA 662

In tale contesto, oltremodo convincente e condivisa dalla erogati sempre alla Morganna per 344.000 euro circa — de-
corte si appalesa l'osservazione della curatela secondo cui «... vono essere inquadrati non già in una contabilità personale
la commistione era elevata a sistema ... e costituiva l'indispen- del Lullo, sganciata dal contesto associativo di riferimento
sabile generatore dell'azione imprenditoriale», in quanto non — come riduttivamente ed a torto affermato dai primi giudi-
si era in presenza di una «semplice coincidenza di aree opera- ci (p. 8 del decreto impugnato) — ma inseriti, piuttosto, in
tive» ovvero di un mero e reciproco «supporto logistico» tra le un contesto obiettivo, funzionalmente collegato ed interdi-
due società, ma della «genesi di un complesso produttivo al pendente, volto a favorire un'azione imprenditoriale comune
quale né l'azienda della Cerbiatto Due né quella della Mor- esercitata attraverso una terza società costituita tra la Cer-
ganna potevano da sole dare luce» (ibid., p. 7). biatto Due e la Morganna.
Coerente con la ricostruzione fattuale operata dalla cura- Ma vi è di più: a giudizio del collegio, i primi giudici

a
tela si rileva anche il fatto (ignorato dal tribunale) che nel hanno erroneamente omesso di considerare la funzione eco-

to
ciclo produttivo comune venivano utilizzati di fatto numero- nomica — di sostegno e di finanziamento alla società di fat-

en
si macchinari di proprietà personale di Lullo Domenico (il to — effettivamente svolta da Lullo Domenico.
vero dominus della società occulta) e, inoltre, che la stessa In tale contesto, i cospicui prelievi di denaro dalle casse

am
registrazione e commercializzazione del marchio «Cerbiatto della Morganna, operati dal Lullo, con il connesso depaupe-
il cornetto appena fatto» scaturiva da un titolo di proprietà ramento del patrimonio sociale di Cerbiatto sempre a bene-

on
personale rivendicata dal predetto Lullo Domenico nei con- ficio della società Morganna (v. spese ingenti per la costru-
fronti della Cerbiatto Due, poi fallita (v. p. 8, con la relativa zione dell'opificio industriale di proprietà di quest'ultima)

O
M abb
nota 10, del reclamo). — operazioni di cui lo stesso tribunale ha dato atto — costi-

M
All'uopo, la modalità di utilizzo dei locali di via di Tor tuivano obiettivi elementi presuntivi di organica commistio-

SI
Cervara, oggetto di contratto di locazione — su cui si è con- ne, produttiva e finanziaria, inter partes, comprovante il de-
IO in
centrata l'attenzione dei resistenti (p. 10 della memoria di dotto contratto sociale occulto tra i tre predetti soggetti, per

AS
costituzione) per contestare l'esistenza del rapporto associa- lo svolgimento in comune dell'attività di produzione e
so
tivo ed invocare al riguardo la sopravvenuta formazione di commercio di prodotti dolciari.
un giudicato endoconcorsuale (ibid., p. 12) — appare, nella Non appare, quindi, persuasiva l'affermazione del tribu-
es

stessa prospettazione attrice della curatela istante, una circo- nale secondo cui non bastavano «... contabilità disinvolta,
nc

stanza isolata, aggiuntiva e di contorno, di per sé sola non pagamenti dei debiti di Morganna con denaro di Cerbiatto
costitutiva del rapporto associativo di fatto, tant’è che l'ana- Due, commistione soggettiva in determinate operazioni, di-
D
co

litica descrizione del rapporto contrattuale di locazione, strazione di parti consistenti del patrimonio sociale di Cer-
U

operata dai soggetti reclamanti, non rileva e non mette in di- biatto Due a beneficio essenzialmente della società Morgan-
LA
IO olo

scussione il coacervo degli altri elementi indiziari, posti a na» (ibid., p. 8) a fare presumere l'esistenza della società di
fondamento della primigenia domanda di estensione del fal- fatto, dovendosi, viceversa, da una lettura ragionata e com-
C
c

limento di Cerbiatto Due s.r.l. plessiva delle carte processuali pervenire alla soluzione op-
O sci
LO

Se tali sono le risultanze processuali, le condotte sintoma- posta sollecitata da parte reclamante.
tiche e le circostanze concludenti sopra elencate, valutate In altre parole, quelle che il tribunale, nel decreto impu-
Fa

unitariamente e non separatamente, costituiscono — a diffe- gnato, ha riduttivamente considerato personali distrazioni
renza di quanto ritenuto dal tribunale — «comportamenti patrimoniali poste in essere da Lullo Domenico, nella sua
R

incontrovertibilmente rilevatori dell'esistenza di una società qualità di amministratore unico della Cerbiatto Due, in dan-
fra la Cerbiatto, la Morganna e il sig. Domenico Lullo» (co- no di detta società e dei suoi creditori, dovevano, in realtà,
sì a p. 8 del reclamo). qualificarsi, a tutti gli effetti, come prelievi, finalizzati a fi-
In questo scenario, dall'esame congiunto di tali elementi, nanziare, attraverso la Morganna, l'iniziativa imprenditoria-
è agevole desumere il carattere unitario dell'azione impren- le comune ai tre menzionati soggetti.
ditoriale e produttiva, qui realizzata attraverso conferimenti Resta, quindi, inteso che ricorrono indizi gravi, precisi e
di varia natura (dall'uso del marchio alla messa a disposi- concordanti ex art. 2729 c.c. per fare ritenere sussistente,
zione in comune di immobili e macchinari) nell'ambito del- senza ombra di dubbio, la società di fatto tra i tre soggetti
le collegate strategie aziendali, bene evidenziate visivamen- principali sopra indicati (Cerbiatto Due, Morganna e Lullo
te dalla curatela nel riepilogo schematico riportato a p. 3 Domenico), stante il conferimento di beni, risorse e servizi,
della memoria autorizzata del 9 maggio 2017. con la costituzione di un fondo comune alimentato dalle mi-
Alla stregua di quanto sopra esposto, il primo motivo di rate movimentazioni finanziarie indebitamente operate dal
reclamo deve, quindi, essere accolto. Lullo.
Non pare, infatti, dubitabile che nella fattispecie ricorrano All'uopo, non va sottaciuto, ad ulteriore rafforzamento
plurimi indizi, idonei e sufficienti a dimostrare l'esistenza di del convincimento del collegio circa l'esercizio in comune
una società di fatto, quali il fondo comune, l'identità della dell'attività di impresa, quanto si evince e si rileva dal con-
sede legale ed operativa in via di Tor Cervara, l'unicità e la tenuto dirimente del verbale 8 febbraio 2013 dell'assemblea
stabilità della struttura organizzativo-produttiva, l'identità dei soci di Cerbiatto Due (doc. 18 di parte reclamante).
familiare della compagine sociale, la confusione dei patri- In tale verbale — ampiamente richiamato e commentato a
moni, il perseguimento di un interesse comune (conforme p. 5 ss. della memoria 9 maggio 2017 della curatela — si
Cass. 23344/10, id., Rep. 2011, voce cit., nn. 261, 536). parlava espressamente dei rapporti intercorrenti tra Cerbiat-
Considerazioni similari, favorevoli per la curatela recla- to Due e Morganna, dandosi atto della medesima composi-
mante, devono farsi valere per il secondo motivo di impu- zione societaria, della coincidenza dell'amministratore uni-
gnazione — strettamente connesso al primo — con cui è sta- co, nella persona di Lullo Domenico, del coinvolgimento fi-
to censurato il modus procedendi del tribunale nell'esami- nanziario di Cerbiatto Due negli investimenti effettuati dalla
nare atomisticamente — senza collocarli nella ragionevole Morganna, nonché del reciproco rapporto di direzione e
prospettiva dell'integrazione societaria — rilevantissimi ap- controllo, esercitato dall'una sull'altra società.
porti produttivi e finanziari, provenienti da Lullo Domenico Decisivo al riguardo, nel senso di riscontro all'esistenza
(in proprio, nonché quale amministratore unico di Cerbiatto della società di fatto, a torto negata dal tribunale, si pone il
Due e Morganna) ed utilizzati nella partecipazione alla co- passaggio testuale di cui a p. 6 di detto verbale assembleare
mune gestione aziendale di fatto di una società terza. in cui non soltanto si ammettevano esplicitamente «strettis-
In proposito, non si dimentichi che le fideiussioni prestate sime ed evidentissime interconnessioni ed interessi tra le
dalla Cerbiatto Due in favore della Morganna per un cospi- due società, tali da aver indotto l'amministratore ad agire in
cuo importo complessivo (documentato e non contestato) di un'ottica di gruppo», ma si parlava anche di costituire in via
oltre 15 milioni di euro (v. p. 9, nota 11, del reclamo) — e formale un nuovo gruppo aziendale, formato dalle due so-
su cui il tribunale ha sottaciuto — nonché i finanziamenti cietà, all'evidenza per regolarizzare, anche nei reciproci
IL FORO ITALIANO — 2018.
663 GIURISPRUDENZA COSTITUZIONALE E CIVILE 664

rapporti interni, sociali e finanziari, ciò che di fatto già esi- Alla stregua di quanto sopra esposto, il decreto impugnato
steva ed operava all'esterno come soggetto terzo. va confermato in parte qua, con rigetto delle domande della
In altri termini, risulta per tabulas che Lullo Domenico — curatela nei confronti di Lullo Anna.
amministratore della società di fatto ed agevolato nel- Discorso diverso deve essere fatto per Lullo Morgana,
l'operare in tale veste, grazie alla carica di amministratore ben più attiva ed inserita della sorella Anna nella società di
unico sia di Morganna che di Cerbiatto Due — ebbe a gesti- fatto gestita dal padre Domenico.
re ed amministrare il soggetto terzo di cui si discute in ma- Particolarmente significativa ed aggiuntiva — rispetto al-
niera coerente ed univoca. le circostanze riferite alla posizione della sorella Anna — si
Tale modus procedendi del Lullo è stato ben descritto e appalesa il fatto ricordato anche dal tribunale (p. 7 del de-
creto) che Lullo Morgana aveva in custodia i documenti del-

a
riassunto dalla curatela reclamante a p. 7 della memoria 9
maggio 2017, nei termini condivisi di seguito trascritti e, più la Cerbiatto Due relativi a rapporti con terzi (essa stessa

to
precisamente, «... da un lato asservendo i patrimoni di tutti i Morgana, nonché Lullo Domenico e Morganna s.r.l.).

en
soggetti conferenti all'esercizio dell'unica impresa dolciaria Non sembra dubitabile che questo elemento presuntivo
(e questo è prova dell'affectio societatis) e d'altro lato de- additivo, di tipo custodiale e fiduciario, costituisca indizio

am
stinando tali patrimoni, a partire dal proprio marchio per fi- significativo della partecipazione di Lullo Morgana alla so-
nire ai macchinari comprati dalla Morganna, passando per il cietà di fatto in questione.

on
personale della Cerbiatto Due, ad un impiego rispondente Ma vi è di più: dalla documentazione depositata dalla cu-
all'interesse di tutti (e questo è prova del conferimento in un ratela con le note autorizzate del 6 aprile 2017 si rileva una

O
M abb
fondo comune)». ulteriore circostanza, particolarmente significativa, a sup-

M
La rilettura e la ridefinizione del contesto indiziario, nel porto del reclamo della curatela.

SI
senso controfattuale prospettato dalla curatela e comprovato Segnatamente, a seguito del dissequestro e dell'esame del
IO in
da una serie di indici rilevatori, impongono, quindi, l'acco- personal computer in uso presso la commercialista di fiducia

AS
glimento del secondo motivo di reclamo, con conseguente della società e della famiglia Lullo, dott. Marzoli, sono
so

rimessione degli atti al Tribunale di Roma, ai sensi dell'art. emerse due e-mail, inviate da quest'ultima a Lullo Morgana,
rispettivamente, il 9 novembre 2013 ed il 29 aprile 2014.
es

22 l. fall., per sentire dichiarare, in presenza dei requisiti


soggettivi ed oggettivi, l'estensione, ai sensi dell'art. 147 l. Da tale posta elettronica si rileva un accordo, per manife-
nc

fall., del fallimento di Cerbiatto Due a Morganna s.r.l. ed a stare all'esterno uno schema contrattuale e per fare sì che
una serie di macchinari, di valore patrimoniale e di utilità
D

Lullo Domenico.
co

produttiva, già da tempo utilizzati dalla società di fatto Cer-


U

Infine, con il terzo ed ultimo motivo di reclamo (p. 10-11)


biatto Due-Morganna, apparissero utilizzati dalla sola Cer-
LA

la curatela ha criticato la pronunzia del tribunale, per errata


IO olo

valutazione delle risultanze istruttorie e, in particolare, della biatto Due.


Il terzo motivo di reclamo va, quindi, accolto nei confron-
C

prova indiziaria ex art. 2729 c.c. nella parte specificatamen-


c

te relativa alle figlie di Lullo Domenico, Anna e Morgana, ti di Lullo Morganna.


O sci
LO

considerate dai giudici di prime cure entrambe estranee alla Riepilogando, in parziale riforma del decreto impugnato,
società di fatto. deve essere, in primo luogo, affermata e dichiarata l'esisten-
Fa

za della società di fatto tra la Cerbiatto Due s.r.l. (poi falli-


Le censure colgono nel segno ma solo in parte e limitata- ta), la Morganna gestioni industriali e immobiliari s.r.l.,
mente a Lullo Morgana, come già anticipato in premessa di
R

Lullo Domenico (in proprio e quale legale rappresentante


motivazione. della Morganna) e Lullo Morgana.
Prima di esaminare la posizione di quest'ultima, appare Per l'effetto, gli atti devono essere rimessi al Tribunale di
però opportuno, per evidenti ragioni di economia espositiva, Roma per la dichiarazione di fallimento della società di fatto
sgomberare il campo di indagine dalle contestazioni inerenti sopra menzionata e con conseguente estensione del falli-
all'altra sorella, Lullo Anna, il cui ruolo nella vicenda asso- mento di Cerbiatto Due s.r.l. agli altri tre soggetti, compo-
ciativa di cui trattasi è restato obiettivamente confinato in nenti della società irregolare ed odierni reclamati.
un ambito indiziario opaco ed incerto. Viceversa, in difetto di una prova piena della partecipa-
E, invero, per detta reclamata — a prescindere dal legame zione di Lullo Anna alla società di fatto, deve essere rigetta-
parentale con il dominus Lullo Domenico e dalla personale to il reclamo proposto dalla curatela nei confronti di detto
qualità di socia della Morganna s.r.l. (elementi, questi, si- soggetto, con conferma del decreto emesso dal tribunale —
gnificativi di col lateralità, ma non di partecipazione nella nella parte relativa alla menzionata resistente — sia nel me-
società irregolare gestita ed amministrata dal padre) — l'u- rito che per le spese processali pro quota personale (non og-
nico elemento qualificato, valorizzato dalla curatela, per getto di uno specifico motivo di impugnazione).
ipotizzare un coinvolgimento di essa Lullo Anna nella so-
cietà di fatto, è stato ravvisato nel riscatto anticipato di po-
lizza assicurativa di cui la stessa era beneficiaria, con ver- II
samento del ricavato a Cerbiatto Due, poi girato alla società
Morganna. Trib. Roma, decr. 9 settembre 2016
Il riscontro documentale alla causale di tale movimenta-
zione, come invocata dalla curatela, appare in verità molto 1. - I fatti incontroversi. Il sig. Domenico Lullo è padre
labile, fondandosi unicamente su appunto ritrovato negli uf- delle sig. Morgana Lullo e Anna Lullo.
fici del responsabile amministrativo Kellerman, nella fase Tali persone fisiche: sono state rispettivamente proprieta-
concorsuale (doc. 134), né confermato né verificato, ma solo rie di quota di partecipazione al capitale sella Cerbiatto Due
menzionato, peraltro in nota 16, a p. 11 del reclamo. s.r.l. fino all'11 settembre 2013 (a partire dall'11 settembre
Se si considera poi che — come affermato a p. 6 del re- 2013 la proprietà di quota rappresentativa dell'intero capita-
clamo impugnato — nel ricorso introduttivo della curatela le sociale di Cerbiatto Due appartiene al sig. Domenico Lul-
non era stato offerto alcun elemento idoneo a dimostrare la lo); sono rispettivamente proprietarie dal 25 giugno 2003
sussistenza del vincolo sociale di fatto, in termini di confe- (Morgana e Anna Lullo e, a partire dal 12 gennaio 2006, an-
rimenti e di attività da parte di Lullo Anna, ne deriva che il che Domenico Lullo), di quota di partecipazione al capitale
sospetto avanzato dalla curatela, scaturito dalla liquidazione della Morganna gestioni industriali e immobiliari s.r.l. (la
anticipata e dalla destinazione della polizza, nell'ambito di prima parola identificativa della denominazione di tale so-
un comune ambito socio-familiare, sia rimasto isolato e non cietà è un evidente acronimo dei prenomi Morgana e Anna).
possa considerarsi sufficiente a dimostrare la piena parteci- L'oggetto sociale della Cerbiatto Due s.r.l. (costituita il
pazione della stessa alla società di fatto guidata dal padre 28 novembre 1983) si sostanzia nella produzione e nel
Lullo Domenico. commercio di prodotti per l'alimentazione umana e tale og-
IL FORO ITALIANO — 2018.
665 PARTE PRIMA 666

getto sociale ha avuto concreta esecuzione nell'esercizio di to, richiamando i principî sopra ricordati, Cass. 22 febbraio
attività di produzione e vendita di dolciumi dal marchio 2000, n. 1961, id., Rep. 2000, voce cit., n. 578).
«Cerbiatto. Il cornetto appena fatto». La conseguenza dell'applicazione del principio di appa-
Cerbiatto Due è stata dichiarata fallita da questo tribunale renza del rapporto sociale di fronte ai terzi è che, anche in
con sentenza del 10 aprile 2015. sede di pronuncia di fallimento, non occorre necessariamen-
A partire dal 26 marzo 1996 Cerbiatto Due è amministrata te la prova del patto sociale, ma è sufficiente la dimostra-
da Domenico Lullo (con esclusione del periodo compreso zione di un comportamento, da parte dei soci, tale da inge-
fra il 29 gennaio e il 28 settembre 2004, in cui l'incarico ge- nerare nei terzi il convincimento, giustificato ed incolpevo-
storio venne affidato alla sig. Morgana Lullo). le, che costoro agissero come soci (in questo senso, cfr.
Cass. 12 settembre 1997, n. 9030, id., Rep. 1998, voce Fal-

a
A partire dal 12 settembre 1998 fino al 30 giugno 2015 la
sig. Morgana Lullo ha prestato in favore di Cerbiatto Due la limento, n. 230; 21 giugno 2004, n. 11491, id., Rep. 2004,

to
propria opera in regime di subordinazione (mansioni di im- voce Società, n. 865).

en
piegata di concetto). Il principio di apparenza del rapporto sociale non entra però
L'oggetto sociale della Morgana gestioni industriali s.r.l. in gioco ove sussista il rapporto medesimo, i cui contenuti so-

am
(costituita il 10 novembre 1989) si sostanzia nella costru- no quelli sopra evidenziati, ma allo stesso acceda un patto di
zione e nell'acquisto di «immobili industriali da attrezzare occultamento della relativa esistenza rispetto ai terzi.

on
per la realizzazione di» prodotti per l'alimentazione umana, In tal caso la società (di per sé irregolare, perché non
iscritta nel registro delle imprese se svolge attività commer-

O
«da gestire direttamente o da locare a terzi», nonché nella

M abb
gestione di «opifici industriali organizzati per la produzione ciale) è occulta: ciò non toglie, ovviamente, che si richieda

M
di prodotti alimentari quali ... prodotti dolciari sia freschi pur sempre la partecipazione di tutti i soci all'esercizio della

SI
che confezionati». attività d'impresa riferibile all'ente in vista di un risultato
IO in unitario, secondo le regole dell'ordinamento interno (occul-

AS
2. - Le domande della curatela del fallimento della Cer-
tato ai terzi), e che i conferimenti siano diretti a costituire
so
biatto Due s.r.l. e le difese dei soggetti convenuti. La curate-
un patrimonio comune, sottratto alla libera disponibilità dei
la del fallimento Cerbiatto Due, per i motivi diffusamente il-
singoli partecipi (art. 2256 c.c.) ed alle azioni esecutive dei
es

lustrati nel ricorso introduttivo del presente procedimento,


loro creditori personali (art. 2270 e 2305 c.c.). Invero, l'uni-
chiede che: venga accertata la sussistenza di società in nome
nc

ca particolarità di tale peculiare struttura organizzativa a ba-


collettivo irregolare occulta (p. 54-67 del ricorso introdutti-
D

se collettiva occulta si sostanzia nel fatto che le operazioni


co

vo), cui riferire soggettivamente l'attività commerciale ap-


economiche determinanti la nascita di obbligazioni sono
U

parentemente svolta da Cerbiatto Due, fra tale ultima socie-


compiute da chi agisce non già in nome della società (vale a
LA

tà, la società Morganna ed i sig. Domenico Lullo, Morgana


IO olo

dire, del gruppo complessivo dei soci), la cui esistenza è oc-


Lullo ed Anna Lullo; l'efficacia della sentenza fallimento di
cultata, bensì in nome proprio (cfr. Cass. 17 gennaio 1998,
C

Cerbiatto Due venga, in conseguenza, estesa a tale società di


c

n. 366, id., Rep. 1998, voce cit., n. 482).


persone occulte ed ai relativi soci (la società Morganna ed i
O sci
LO

sig.ri Domenico, Morgana e Anna Lullo). La società di persone occulta che eserciti attività com-
merciale risponde dunque delle proprie obbligazioni di fron-
Fa

La società di capitali e le tre persone fisiche convenute te ai terzi (anche se, come detto, il socio che abbia agito lo
chiedono il rigetto di tali domande evidenziando, in buona abbia fatto in nome proprio) anche in difetto della c.d. este-
sostanza, che il contenuto stesso del ricorso introduttivo e
R

riorizzazione, ossia della prova di un comportamento dei so-


quelli dei documenti allo stesso allegati evidenziavano la ci idoneo a determinare in concreto l'incolpevole affidamen-
non sussistenza della dedotta società occulta. to dei terzi circa l'esistenza della società ed è, pertanto, as-
3. - La disciplina legale relativa alle società di persone, soggettabile al fallimento, anche ai sensi dell'art. 147 l.
con particolare riferimento alle società di persone irregola- fall., essendo l'insolvenza riferibile a tale soggetto, con con-
ri. La partecipazione di società di capitali a società di per- seguente assoggettamento al fallimento dei soci personal-
sone. Le conseguenze quanto all'applicazione della disci- mente ed illimitatamente responsabili per le obbligazioni
plina del fallimento delle società di persone. Alla luce del derivanti dall'esercizio dell'attività d'impresa da parte della
contenuto dell'art. 2247 c.c. l'esistenza di una società, di società occulta (cfr., per tutte, Cass. 29 ottobre 1963, n.
persone, di capitali, regolare, irregolare, e quindi anche di 2892, id., Rep. 1963, voce Fallimento, n. 94; 23 aprile 1969,
una società di fatto richiede il concorso di un elemento og- n. 1284, id., Rep. 1969, voce Società, n. 134; 17 marzo
gettivo, rappresentato dal conferimento di beni o servizi, 1976, n. 977, id., 1976, I, 942; 10 febbraio 2006, n. 2975,
con la formazione di un fondo comune, e di un elemento id., Rep. 2006, voce Fallimento, n. 660).
soggettivo (affectio societatis), costituito dalla comune in- Alla luce dei quanto mai chiari contenuti precettivi rispet-
tenzione dei contraenti di vincolarsi e di collaborare per tivamente recati dall'art. 2361, 2° comma, c.c. e dall'art.
conseguire risultati patrimoniali comuni nell'esercizio col- 111 duodecies disp. att. c.c., la vigente disciplina legale del-
lettivo di un'attività di impresa (cfr. Cass. 16 luglio 1997, n. le società consente che una società di persone iscritta nel re-
6514, Foro it., Rep. 1997, voce Società, n. 475; 18 dicembre gistro delle imprese (art. 2296 c.c.) sia costituita anche fra
1999, n. 12663, id., Rep. 1998, voce cit., n. 548). società di capitali: è dunque astrattamente predicabile la co-
Tale comune intenzione costituisce il contratto sociale, in stituzione fra società di capitali di società in nome collettivo
assenza del quale la società non può esistere come tale. irregolare, sia essa palese ovvero occulta.
Quel che caratterizza la società di fatto non è dunque la Alla partecipazione, in particolare, di società a responsa-
mancanza del contratto sociale, ma il modo in cui questo si bilità limitata a società di persone (iscritta nel registro delle
manifesta e, eventualmente, si esteriorizza; esso infatti può imprese, solo irregolare ovvero anche occulta), non è di
essere stipulato anche tacitamente, e risultare da manifesta- ostacolo la regola contenuta nell'art. 2361, 2° comma, c.c.
zioni esteriori della attività di gruppo, quando esse, per la — esclusivamente applicabile alle società per azioni — co-
loro sintomaticità e concludenza, evidenzino l'esistenza del stituendo la decisione di partecipazione in questione atto ge-
vincolo societario fra due o più persone nei relativi rapporti storio proprio degli amministratori della società a responsa-
interni (cfr. Cass. 13 maggio 1997, n. 4187, id., Rep. 1998, bilità limitata; come tale non richiedente preventiva autoriz-
voce cit., n. 484). zazione dei soci (del resto, anche la norma di cui all'art.
La circostanza che poi tale esteriorizzazione abbia rile- 2361, 2° comma, c.c. mira a rimuovere un limite interno ai
vanza decisiva per la configurabilità della società di fatto poteri gestori degli amministratori di società per azioni
nei rapporti con i terzi non contraddice quanto evidenziato, all'unico fine di esonerare costoro da responsabilità sociale,
ma è solo effetto della tutela che, in tal caso, l'ordinamento mentre l'assunzione della partecipazione resta valida ed ef-
accorda all'affidamento dei terzi di buona fede, e un'appli- ficace, anche alla luce del precetto di cui all'art. 2384 c.c. in
cazione del principio generale dell'apparenza (così, sul pun- tema di opponibilità ai terzi delle limitazioni ai poteri di
IL FORO ITALIANO — 2018.
667 GIURISPRUDENZA COSTITUZIONALE E CIVILE 668

rappresentanza degli amministratori), salva, al limite, l'ipo- Se quello delineato è il quadro normativo applicabile al
tesi del significativo mutamento dell'oggetto sociale previ- caso di specie, è necessario precisare che le sentenze in ar-
sta dall'art. 2479, 2° comma, n. 5, c.c. che derivi dal- gomento pronunciate dal giudice di legittimità nel corso del-
l'assunzione della partecipazione in società di persone da l'anno 2016 (sopra richiamate) hanno tutte, con forza, chia-
parte della società a responsabilità limitata (in questo senso, ramente affermato, nel corso delle relative motivazioni, che
cfr. Cass. 21 gennaio 2016, n. 1095, id., Rep. 2016, voce l'accertamento dell'esistenza del rapporto sociale irregolare
cit., n. 530 e voce Società, n. 560; i principî sono ribaditi da in funzione dell'accoglimento di domanda proposta ai sensi
Cass. 20 maggio 2016, n. 10507, ibid., voce Fallimento, n. dell'art. 147, 5° comma, l. fall. deve essere particolarmente
531, e 13 giugno 2016, n. 12120, ibid., n. 536); la cui disci- rigoroso da parte del giudice di merito. E tale rigore non può
plina è comunque influenzata dalla regola dettata dall'art. che intensificarsi laddove, come nel caso di specie, si dedu-

a
2475 bis c.c. in tema di opponibilità ai terzi delle limitazioni ca l'esistenza di società di persone irregolare occulta fra so-

to
ai poteri di rappresentanza degli amministratori. cietà a responsabilità limitata dichiarata fallita, altra società
a responsabilità limitata e tre persone fisiche in funzione del

en
Può dunque essere dichiarato il fallimento, ricorrendo il
presupposto della relativa insolvenza, della società in nome concreto esercizio dell'attività d'impresa costituente esecu-

am
collettivo irregolare, palese ovvero occulta, costituita anche zione dell'oggetto sociale della società di capitali fallita.
(ovvero solo) da società di capitali ad iniziativa (art. 6, 1° 4. - Il merito dell'accertamento. Premesso che, come cor-

on
comma, l. fall.) di chi si afferma creditore di tale società; rettamente esplicitato dalla curatela ricorrente (p. 55 e 56
con conseguente estensione del fallimento (art. 147 1° del ricorso introduttivo), fra le società Cerbiatto Due e Mor-

O
M abb
comma, l. fall.) ai relativi soci, personalmente ed illimitata- ganna non sussisteva in concreto rapporto di controllo ester-

M
mente responsabili per le obbligazioni sociali ex art. 2291 no rilevante ai sensi dell'art. 2359, 1° comma, n. 3, c.c. (il

SI
(cfr. in motivazione, Cass. 20 maggio 2016, n. 10507, cit.). che avrebbe precluso, per evidenti ragioni, l'applicazione in
IO in
Dichiarato il fallimento di un imprenditore individuale, di concreto della disciplina di cui all'art. 147, 5° comma, l.

AS
una società di persone ovvero di una società di capitali, su fall.), dovendo invece Morganna considerarsi società corre-
so

domanda del curatore del soggetto fallito, di uno dei suoi lata a Cerbiatto Due in funzione dell'applicazione della re-
gola contenuta nell'art. 2427, comma 22 bis, c.c. (per come
es

creditori ovvero dello stesso soggetto fallito (art. 147, 4°


comma, l. fall.), l'efficacia della sentenza di accertamento i rapporti economici fra le due società erano strutturati se-
nc

dell'insolvenza è estesa (art. 147, 5° comma, l. fall.) a chi condo quanto si ricava dal contenuto del ricorso e dei do-
cumenti allo stesso allegati), si osserva preliminarmente che
D

(persona fisica, società di persone regolare, società di capi-


co

non un rigo del ricorso introduttivo è dedicato ad illustrare


U

tali) risulti socio, come tale illimitatamente responsabile per


le relative obbligazioni sociali, di società di persone irrego- la sussistenza di vincolo sociale (quali conferimenti? quali
LA
IO olo

lare, anche occulta, che si accerti abbia svolto l'attività ap- attività compiute?) fra la sig. Anna Lullo (come detto, fino
parentemente riferibile al solo imprenditore fallito (sia esso all'11 settembre 2013 socia di Cerbiatto Due e ancora socia
C
c

persona fisica, società di persone, società di capitali); do- di Morganna) e gli altri soggetti dal ricorrente convenuti: è
O sci

dunque da escludere che costei sia socia della predicata so-


LO

vendo, in particolare, il precetto recato dall'art. 147, 5°


comma, l. fall., interpretarsi, estensivamente, nel senso che cietà occulta.
Fa

esso trova applicazione anche nel caso in cui l'attività d'im- A non diversa conclusione si perviene quanto alla sig.ra
presa riferibile alla società di persone irregolare sia stata Morgana Lullo. È certamente vero che Morgana Lullo era a
R

apparentemente svolta da una società, anche di capitali, il conoscenza dei rapporti economici, non improntati a traspa-
cui fallimento sia stato in precedenza pronunziato (cfr., per renza, fra le società Cerbiatto Due e Morganna (verbale di
tale puntualizzazione, Cass. 20 maggio 2016, n. 10507, cit.). assemblea dei soci di Cerbiatto Due dell'8 febbraio 2013),
In conclusione: la disciplina legale delle società di capita- ma tale consapevolezza è, al più, quella del socio di società
li (in particolare, in riferimento al caso in esame, quella del- di capitali (che, contrariamente a quanto evidenziato dal ri-
le società a responsabilità limitata) non è di ostacolo a che corrente nella nota 77 di p. 61, non aveva alcun obbligo di
una società appartenente a tale tipo possa partecipare, uni- concorrere, unitamente alla sorella Anna, a decisione auto-
tamente ad altri soggetti (persone fisiche, società di persone rizzativa di azione di responsabilità nei confronti del padre
regolari, società di capitali), a società di persone irregolare, Domenico Lullo, amministratore unico di Cerbiatto due) re-
anche occulta, per lo svolgimento in comune di attività lativa all'esistenza di atti di cattiva gestione in ipotesi impu-
commerciale; tale società di persone irregolare, anche occul- tabili all'amministratore unico di Cerbiatto Due. È del pari
ta, può, su domande dei suoi creditori ovvero del pubblico vero che tale persona fisica ha, verosimilmente, custodito
ministero, essere dichiarata fallita se si accerti che essa è in- documenti riferibili ai rapporti fra Cerbiatto Due, i sig. Do-
solvente (e il fallimento della società irregolare insolvente menico e Morgana Lullo, la società Morganna con soggetti
ha quale conseguenza legale quello dei relativi soci); il cura- parti di rapporti di cui era titolare Cerbiatto Due, ma tale
tore del fallimento di una società di capitali (nella specie, comportamento può, in ipotesi, eventualmente rilevare in
una società a responsabilità limitata), sul rilievo che l'attivi- sede di concorso in delitto di bancarotta, non certo per af-
tà da tale società svolta fosse soggettivamente imputabile a fermare che la sig. Lullo fosse socia occulta di Cerbiatto
società di persone irregolare, anche occulta, di cui la fallita Due.
era socia, è legittimato a domandare l'emissione di sentenza Nessun ulteriore elemento indiziario di una qualche con-
che estenda l'efficacia della pronunzia dichiarativa di falli- sistenza la curatela ricorrente ha indicato per dimostrare l'e-
mento ai soci, siano essi persone fisiche ovvero società di sistenza di una società occulta fra Morgana Lullo e Cerbiat-
capitali, di tale società di persone irregolare, anche occulta; to Due.
il presupposto della sentenza che l'estensione del fallimento Paradossalmente, la curatela contraddice poi sé stessa al-
pronunci è dunque l'accertamento giudiziale dell'esistenza, lorché, con la memoria depositata il 6 maggio 2016, valoriz-
fra società di capitali fallita ed altri soggetti (anche solo so- za il contenuto di alcuni documenti in termini di indizi evi-
cietà di capitali), di rapporto sociale irregolare, in ipotesi denzianti apparenza dell'esistenza del rapporto sociale fra la
anche occulto, per lo svolgimento della medesima attività sig. Morgana Lullo e Cerbiatto Due, mentre nel ricorso in-
d'impresa i cui esiti hanno determinato il pregresso accer- troduttivo del procedimento la ricorrente ha più volte affer-
tamento di insolvenza; in conseguenza, dunque, di accerta- mato che il dedotto rapporto sociale era occulto.
mento sopravvenuto al fallimento di società di capitali l'im- I fatti da cui dedurre l'esistenza di società occulta fra
prenditore insolvente è la società di persone irregolare, an- Cerbiatto Due, la società Morganna e Domenico Lullo sono,
che occulta, e la società di capitali fallita, al pari degli altri per come descritti nel ricorso introduttivo («la sottrazione
soci della società irregolare, fallisce perché socio personal- ‘palese’ di denaro»; «l'occultamento dell'incasso dei credi-
mente ed illimitatamente responsabile per le obbligazioni ti»; «la locazione dell'immobile di via di Tor Cervara»; «la
assunte dalla società irregolare insolvente. partecipazione alla realizzazione dell'immobile di via di Tor
IL FORO ITALIANO — 2018.
669 PARTE PRIMA 670

Cervara»; «la destinazione delle risorse distolte ed il loro resistito costituendosi nel procedimento camerale, «non può
utilizzo» in favore della società Morganna; «la assoluta con- chiedere in separato giudizio la condanna del creditore
tiguità e commistione dei fattori produttivi»; «l'utilizzo del- istante alla rifusione delle spese ovvero al risarcimento del
l'immobile di via Tor Cervara»; «ancora sulla costruzione danno per responsabilità aggravato ai sensi dell'art. 96
dello stabilimento di via di Tor Cervara»; «lo stabilimento c.p.c.»; con ciò, da un lato ponendo termine (lo si spera) alle
di via Alecce») e per come riscontrati nel contenuto dei intricate questioni interpretative derivanti dalla disciplina
quanto mai numerosi documenti allegati (sul punto, serio è dell'art. 21 stessa legge nel testo precedente la relativa
stato lo sforzo ricostruttivo svolto dal curatore e dal suo di- abrogazione ad opera dell'art. 18 d.leg. n. 5 del 2006, e, dal-
fensore con procura per tentare di dare coerenza al contenu- l'altro, sancendo espressamente l'obbligo del giudice che,
to dei documenti in discorso in funzione della dimostrazione all'esito del procedimento camerale di prima istanza di cui

a
della tesi dedotta), sono, in mancanza di scritto contenente il all'art. 15 l. fall. (ovvero di reclamo di cui al successivo art.

to
contratto sociale fra Morganna e Domenico Lullo, di natura 22, 2° comma), rigetti la sollecitazione al fallimento avanza-
essenzialmente indiziaria. ta da parti private di provvedere tanto sulle spese del proce-

en
Gli indizi non hanno, però, quel grado di gravità, preci- dimento che il debitore abbia anticipato nel difendersi a

am
sione e concordanza richiesto dall'art. 2729, 1° comma, c.c. mezzo di difensore con procura, quanto sulla eventuale re-
per ritenere sussistente prova per presunzioni dell'esistenza sponsabilità processuale aggravata della parte privata che la
domanda ha proposto.

on
di conferimento di beni e servizi, con la costituzione di un
fondo comune sottratto alla responsabilità dei singoli parte- Infine, par d'uopo rammentare che la pronuncia giudiziale

O
M abb
cipi, da parte dei soggetti sopra indicati (Cerbiatto Due, sulle spese non ha come suo necessario presupposto una

M
Morganna e Domenico Lullo) e della sussistenza dell'inten- esplicita domanda in tal senso (nel caso concreto peraltro
zione, comune agli stessi soggetti, di vincolarsi e di collabo- sussistente nelle memorie difensive depositate dai convenu-

SI
IO in
rare per conseguire risultati patrimoniali comuni nell'eser- ti), essendo una obiettiva conseguenza legale della decisione

AS
cizio collettivo dell'attività di produzione e commercio dei della lite, che attiene al funzionamento del processo (cfr.
so
prodotti dolciari. Cass. n. 4774 del 2007, cit.; n. 4485 del 2001, id., Rep.
Tali elementi (in particolare, le ingenti spese sostenute da 2001, voce Spese giudiziali civili, n. 19; n. 4922 del 1987,
es

Cerbiatto Due per la costruzione dell'opificio industriale la id., Rep. 1987, voce cit., n. 13); salva l'ipotesi, di scuola
(nel caso di specie, come detto, non riscontrabile), che vi sia
nc

cui proprietà appartiene alla società Morganna ed i quanto


mai «disinvolti» sistemi di depauperamento del patrimonio stata espressa rinuncia a tale statuizione proveniente dalla
D
co

sociale di Cerbiatto Due a vantaggio essenzialmente della parte o dal suo difensore con procura.
U

società correlata Morganna: ci si riferisce anche ai fatti evi- La curatela del fallimento di Cerbiatto Due, che ha dato
LA
IO olo

denziati dal ricorrente nelle p. 5-9 della memoria depositata causa di processo in cui ha visto rigettare le proprie doman-
il 6 maggio 2016), ben possono essere considerati come de, deve essere condannata a rimborsare alle parti convenute
C

(costituitesi a mezzo dei medesimi due difensori) le spese


c

operazioni di cattiva gestione del patrimonio sociale di Cer-


O sci

biatto Due da parte del relativo amministratore unico (ed è del presente procedimento da costoro anticipate in via soli-
LO

quanto mai probabile che dal contenuto di tali documenti dale nella misura liquidata (d'ufficio, in mancanza di nota
Fa

possa desumersi la sussistenza di responsabilità di Domeni- spese) in dispositivo (art. 91 c.p.c.).


co Lullo ex art. 2476 c.c. e 2394 c.c. nei confronti di Cer- ————————
R

biatto Due e dei relativi creditori sociali).


In buona sostanza, contabilità «disinvolta», pagamenti di (1-3) I provvedimenti resi dal tribunale (anche in Nuovo di-
debiti di Morganna con denaro di Cerbiatto Due, commi- ritto delle società, 2017, 175, ma solo le massime, con nota di
stione soggettiva in determinate operazioni, distrazioni di A. CAIAFA, Fallimento in estensione e società di fatto tra per-
parti consistenti di patrimonio sociale di Cerbiatto Due a sone fisiche e società di capitali) e dalla Corte d'appello di Ro-
beneficio essenzialmente della società Morganna non costi- ma si pongono in successione processuale, risolvendo in manie-
tuiscono presunzione di esistenza del dedotto contratto so- ra divergente un caso di estensione del fallimento ad una società
ciale occulto fra Cerbiatto Due, Morganna e Domenico Lul- di fatto (e occulta) costituita dalla società già dichiarata fallita,
lo per lo svolgimento in comune dell'attività di produzione da altra società di capitali e alcune persone fisiche. Al quesito, il
e commercio di prodotti dolciari. giudice di prime cure — dopo aver ammesso la possibilità che
Le domande sono dunque da rigettare. una società di capitali partecipi ad una società di fatto, anche in
assenza di preventiva decisione dei soci [cfr., cit. in motivazio-
5. - La decisione sulle spese. Le disposizioni contenute ne, Cass. 21 gennaio 2016, n. 1095, Foro it., Rep. 2016, voce
negli art. 91-98 c.p.c. trovano applicazione a ogni provve- Fallimento, n. 530 (e Società, 2016, 453, con nota di F. FIMMA-
dimento, ancorché reso in forma di ordinanza o di decreto, NÒ, L'estensione «inversa» del fallimento della supersocietà di
che, nel risolvere contrapposte posizioni soggettive, consen- fatto controllata ai soci-s.r.l. controllanti e «subornati»; Falli-
ta di individuare una parte vittoriosa e una soccombente ed mento, 2016, 524, con nota di F. ANGIOLINI, Consulta e Supre-
elimini il procedimento dinanzi al giudice che lo emette, ma corte a confronto su partecipazione societaria di fatto e fal-
quando, in coerenza con il principio di economia dei giudi- limento; Corriere giur., 2017, 55, con nota di P. GHIONNI CRI-
zi, si renda necessario ristorare la parte vittoriosa dagli oneri VELLI VISCONTI, La c.d. supersocietà tra società di capitali al
inerenti al dispendio di attività processuale, legata da nesso primo (e parziale) vaglio della Cassazione; Riv. dir. comm.,
causale con l'iniziativa dell'avversario (cfr., fra le altre, 2017, II, 175, con nota di V. VALENTE, Sulla applicazione ana-
Cass. n. 2216 del 2000, id., 2000, I, 2232; n. 10180 del logica dell'art. 2361, 2° comma, c.c. nelle società a responsabi-
1996, id., 1997, I, 1537). lità limitata); 20 maggio 2016, n. 10507, Foro it., Rep. 2016,
In tale ottica, le disposizioni in questione trovano appli- voce cit., n. 531 (e Società, 2017, 163, con nota di L. ABETE, Il
cazione al caso di rigetto (in sede di prima istanza ovvero di fallimento della supersocietà (di fatto) occulta: «controindica-
reclamo) di domanda di fallimento all'esito di procedimento zioni» applicative; Dir. fallim., 2017, 571, con nota di F. FIM-
MANÒ, La vera ragione dell'eccezionalità dell'art. 147, 5°
camerale relativo alla stessa, attesa la contrapposizione fra
comma, l. fall.: l'invulnerabilità della persona giuridica); 13
diritti in esso riscontrabile in merito alla sussistenza del de-
giugno 2016, n. 12120, Foro it., Rep. 2016, voce cit., n. 522 (e
dotto stato di insolvenza (cfr. Cass. n. 4774 del 2007, id., Dir. fallim., 2016, 1217, con note di G. FAUCEGLIA, Verso la
Rep. 2007, voce cit., n. 411; n. 22476 del 2004, id., Rep. «fallimentarizzazione» del diritto societario ovvero la giuris-
2004, voce cit., n. 281). prudenza della Cassazione nell'età dell'incertezza, di A. PEN-
Tali principî, da tempo acquisiti al patrimonio della giu- TA, La contemplatio domini in ambito fallimentare, e di D. RE-
risprudenza di legittimità, trovano conferma nel precetto STUCCIA, La Corte di cassazione riconosce l'ammissibilità di
contenuto nell'art. 22, 2° comma, l. fall. (nel testo modifica- una supersocietà di fatto: il difficile rapporto con l'attività di
to dal d.leg. n. 5 del 2006), secondo cui, nel caso di rigetto direzione e coordinamento; Giur. it., 2017, 895, con nota di F.
della domanda di fallimento il debitore, che a questa abbia RIGANTI, «Supersocietà» di fatto ed estensione del fallimento al
IL FORO ITALIANO — 2018.
671 GIURISPRUDENZA COSTITUZIONALE E CIVILE 672

socio s.r.l.; nonché Fallimento, 2016, 1186, con nota di F. FIM- 2014, id., Rep. 2014, voce Fallimento, n. 412 e voce Società, n.
MANÒ, Il fallimento ascendente della supersocietà di fatto in li- 424, e Dir. fallim., 2014, II, 515, con nota di F. MURINO, Brevi
quidazione per subornazione delle società dominate); sulla pos- note sul fallimento della holding personale (persona fisica e so-
sibilità che una società partecipi ad una società di fatto v. Corte cietà di fatto tra persone fisiche) e sugli incerti confini tra re-
per il trust e i rapporti fiduciari San Marino 22 marzo 2016, Fo- sponsabilità civile ed impresa commerciale nonché Fallimento,
ro it., 2016, IV, 378, con osservazioni di R. RANUCCI]; dopo 2015, 677, con nota di F. ANGIOLINI, I nuovi orizzonti della fal-
avere richiamato gli elementi dai quali si può trarre l'esistenza libilità della società di fatto holding) e l'estensione del falli-
di una società di fatto [cit. in motivazione: Cass. 16 luglio 1997, mento agli stessi (cfr., cit. nella motivazione del decreto del tri-
n. 6514, id., Rep. 1997, voce Società, n. 475; 18 dicembre 1998, bunale: Cass. 29 ottobre 1963, n. 2892, Foro it., Rep. 1963, vo-
n. 12663, id., Rep. 1999, voce cit., n. 548; 13 maggio 1997, n. ce Fallimento, 94; 23 aprile 1969, n. 1284, id., Rep. 1969, voce

a
4187, id., Rep. 1998, voce cit., n. 484; 22 febbraio 2000, n. Società, n. 134; 17 marzo 1976, n. 977, id., 1976, I, 942; Cass.
1961, id., Rep. 2000, voce cit., n. 578; 12 settembre 1997, n. 10 febbraio 2006, n. 2975, id., Rep. 2006, voce Fallimento, n.

to
9030, id., Rep. 1997, voce cit., n. 473; 21 giugno 2004, n. 660). Infatti, l'estensione del fallimento al socio della società di

en
11491, id., Rep. 2004, voce cit., n. 865]; e dopo avere sottoli- fatto costituisce un effetto automatico e inderogabile giacché
neato come l'accertamento dell'esistenza di una società di fatto, dipende dalla qualità di socio appunto illimitatamente responsa-

am
ai fini dell'accoglimento della domanda proposta ai sensi del- bile ed esclude tanto la sua effettiva insolvenza (cfr. Cass. 13
l'art. 147, 5° comma, l. fall., debba essere particolarmente rigo- giugno 2016, n. 12120, cit.; 21 gennaio 2016, n. 1095, cit.),

on
roso, esigendo la prova dei parametri organizzativi ed essenziali quanto la sua qualificazione, anche indiretta, di imprenditore.
del contratto di società [cfr. Cass. 20 maggio 2016, n. 10507, Sull'estensione del fallimento ex art. 147, 5° comma, l. fall., cfr.

O
M abb
cit.; nonché, cit. in motivazione, Cass. 13 giugno 2016, n. Corte per il trust e i rapporti fiduciari San Marino 22 marzo

M
12120, cit. e 21 gennaio 2016, n. 1095, cit.] — ha dato responso 2016, cit., ove richiami, cui adde F. TOMASSO, in G. LO CASCIO
negativo. Di opposto segno il verdetto del giudice di seconda (diretto da), Codice commentato del fallimento, 4ª ed., Milano,

SI
istanza. IO in 2017, sub art. 147 l. fall., 1892 ss.

AS
Nel pur ampio panorama delle fattispecie al cospetto delle In ordine ai profili procedimentali della dichiarazione di fal-
so
quali si è parlato di società di fatto (frequente, nell'esperienza limento in estensione del socio illimitatamente responsabile, v.
giurisprudenziale, il caso della società di fatto conseguente alla Cass. 13 luglio 2017, n. 17345, Foro it., Le banche dati, archi-
es

metodica concessione di finanziamenti e nel costante rilascio di vio Cassazione civile, nonché Cass. 6 febbraio 1998, n. 1225,
fideiussioni in favore di una società: cfr. Cass. 16 marzo 2007, id., Rep. 1999, voce cit., n. 842 (e Fallimento, 1999, 53, con no-
nc

n. 6299, id., Rep. 2007, voce cit., n. 571; 14 febbraio 2007, n. ta di A. PATTI, Litisconsorzio nel giudizio di opposizione alla
D

3271, ibid., voce Fallimento, n. 709, secondo cui la sistematicità sentenza di fallimento ex art. 147 l. fall.) e Cass. 9 gennaio
co

non deve essere intesa in senso meramente quantitativo, potendo 1998, n. 122, Foro it., 1998, I, 413. Sulla necessità che alla con-
LA

pochi interventi di finanziamento o di prestazione di garanzie troversia relativa all'accertamento dell'esistenza di una società
IO olo

costituire un idoneo indice rivelatore del rapporto societario in di fatto prendano parte tutti i soggetti che si assumono partecipi
presenza di altre circostanze come, ad esempio, l'effettuazione di detta società, v. Cass. 21 giugno 2017, n. 15446, id., Le ban-
C
c

in momenti decisivi per lo sviluppo dell'impresa o per evitarne che dati, archivio cit. (e Corriere trib., 2017, 3565, con nota di
O sci
LO

la crisi, il principale indice rivelatore dell'esistenza di un rap- M. BUSICO, Litisconsorzio necessario tra tutti i soggetti coin-
porto sociale seppur occulto, purché, per la loro sistematicità e volti nella contestata società di fatto); 11 agosto 2016, n. 16958,
Fa

per ogni altro elemento concreto, siano ricollegabili ad una per- Foro it., Rep. 2016, voce Tributi in genere, n. 1424; 27 luglio
sistente opera di sostegno dell'attività di impresa, qualificabile 2016, n. 15566, ibid., n. 1425; 25 giugno 2014, n. 14387, id.,
R

come collaborazione di un socio al raggiungimento degli scopi Rep. 2014, voce cit., n. 1515.
sociali), il caso di specie è tuttavia particolare. La società fallita, La legittimità costituzionale dell'art. 147, 5° comma, l. fall.,
che operava nel settore della produzione e della commercializ- della quale Trib. Vibo Valentia 31 marzo 2015, id., Le banche
zazione di dolci, sebbene fosse dotata di materie prime, di mac- dati, archivio Merito ed extra, 2017.1010, aveva dubitato muo-
chinari (obsoleti) e di mano d'opera, non disponeva di acqua e vendo dall'erroneo presupposto che la legge non equipari la so-
di locali sufficienti per l'esercizio di un'attività produttiva auto- cietà di capitali all'impresa individuale ai fini della estendibili-
noma, mentre l'altra società era provvista di numerosi e più tà del fallimento agli eventuali rispettivi soci di fatto, è affer-
moderni macchinari, di vasti spazi produttivi (nei quali aveva mata da Corte cost. 6 dicembre 2017, n. 255, <wwww.corte
luogo la produzione dolciaria) e di acqua, sebbene fosse priva di costituzionale.it>, nel solco di Corte cost. 29 gennaio 2016, n.
maestranze e di energia elettrica; le persone fisiche (socie di en- 15, Foro it., Rep. 2016, voce Fallimento, n. 519 (e Fallimento,
trambe le società e legate dal più stretto vincolo di parentela) 2016, 523, con nota di F. ANGIOLINI, Consulta e Suprema corte
avevano l'una finanziato l'attività e messo a disposizione il a confronto su partecipazione societaria di fatto e fallimento).
marchio con il quale la società fallita commercializzava i pro-
dotti ed alcuni strumenti impiegati nel ciclo produttivo e l'altra (4) Il decreto applica il principio della soccombenza che pre-
deteneva la contabilità delle società e ne seguiva l'attività. In siede al riparto delle spese di lite (su cui v., cit. nella motivazio-
tema v., per la peculiarità della fattispecie (gestione collettiva di ne, Cass. 28 febbraio 2000, n. 2216, Foro it., 2000, I, 2232; 20
un'attività di raccolta del risparmio esercitata su larga scala nel novembre 1996, n. 10180, id., 1997, I, 1537; 28 febbraio 2007,
quadro di una comune strategia d'impresa, per mezzo dello n. 4774, id., Rep. 2007, voce Fallimento, n. 411; 28 marzo
strumento operativo costituito da un gruppo di società), App. 2001, n. 4485, id., Rep. 2001, voce Spese giudiziali civili, n. 19;
Roma 10 settembre 2012, id., 2014, I, 263, con osservazioni di 5 giugno 1987, n. 4922, id., Rep. 1987, voce cit., n. 13) al caso
G. CARMELLINO, ove richiami ad ulteriori fattispecie, cui adde del giudizio per la dichiarazione di fallimento: così — oltre alle
Trib. Torre Annunziata 9 maggio 2013, id., Rep. 2014, voce cit., decisioni, ivi cit. in motivazione, di Cass. 28 febbraio 2007, n.
n. 413 e voce Società, n. 437, e Dir. fallim., 2014, II, 374, con 4774, cit. e di Cass. 29 novembre 2004, n. 22476, id., Rep.
nota di L. MACCHIARULO, I presupposti di fallibilità di una hol- 2004, voce Fallimento, n. 281 — v. Trib. Pordenone 16 settem-
ding società di fatto; Trib. Gela 15 ottobre 2013, Foro it., Rep. bre 2009, id., Rep. 2010, voce cit., n. 295, e Fallimento, 2010,
2015, voce Fallimento, n. 487. 849, con nota adesiva di F. ROLFI, Desistenza dall'istanza di
In ordine alla dimostrazione dell'esistenza di una società di fallimento e regime delle spese (caso di desistenza, e dunque di
fatto, oltre alla decisione, cit. in motivazione, di Cass. 18 no- applicazione dell'art. 306 c.p.c., dalla domanda di fallimento);
vembre 2010, n. 23344, id., Rep. 2011, voce cit., n. 537 (e Fal- Cass. 18 luglio 2008, n. 19979, Foro it., Rep. 2008, voce cit., n.
limento, 2011, 565, con nota di F. SIGNORELLI, Società di fatto, 395; App. Napoli 24 gennaio 2008, id., Rep. 2009, voce cit., n.
holding e fallimento), v. Giud. appell. civ. di San Marino 23 274 (e Dir. e giur., 2009, 134, con nota di A. COPPOLA, Spese e
febbraio 2017, Foro it., 2017, IV, 330, con osservazioni di R. danni nell'ipotesi di rigetto dell'istanza di fallimento); Cass. 25
RANUCCI. luglio 2006, n. 16975, Foro it., Rep. 2007, voce cit., n. 410 (e
L'accertamento dell'esistenza della società di fatto comporta Giust. civ., 2007, I, 639, con nota di A. DIDONE, Note sulla con-
la responsabilità dei suoi soci indipendentemente dal- danna alle spese e al risarcimento del danno nell'ipotesi di ri-
l'esteriorizzazione del vincolo sociale (cfr., cit. nella motivazio- getto dell'istanza di fallimento); Giud. pace Bari 20 gennaio
ne del decreto del tribunale, Cass. 17 gennaio 1998, n. 366, id., 2000, Foro it., Rep. 2000, voce cit., n. 305; Trib. Roma 2 giu-
Rep. 1998, voce Società, n. 482; v. anche App. Napoli 1° agosto gno 1999, Foro it., voce Spese giudiziali civili, n. 52 (e Temi
IL FORO ITALIANO — 2018.
673 PARTE PRIMA 674

romana, 2000, 244, con nota di D. GUERRIERI, Le spese proces- tenti con Terni Energia s.p.a., la quale, dato atto del ruolo
suali nel procedimento camerale per la dichiarazione di falli- svolto dal dott. Rossi nel metterla in contatto con la Mada
mento e inapplicabilità dell'art. 96 c.p.c.); Cass. 20 novembre s.r.l., si impegnava, a fronte della stipulazione di due con-
1996, n. 10180, Foro it., 1997, I, 1537. Nel senso che, ai fini tratti di appalto volti alla realizzazione di due impianti foto-
della determinazione degli onorari spettanti alla parte vittoriosa voltaici, a corrispondergli la somma di euro 300 per ogni
nel giudizio di opposizione alla sentenza dichiarativa di falli- KWP installato; deduceva, inoltre, che all'art. 4 della lettera
mento, il valore della controversia va ritenuto pari all'ammonta-
di intenti erano disciplinate le modalità e le tempistiche di
re dello stato passivo, dovendo trovare applicazione analogica la
norma stabilita per il processo di opposizione alla esecuzione, liquidazione del suddetto compenso e, in particolare: il venti
cfr. App. Venezia 23 dicembre 1995, id., 1996, I, 2071. Si ve- per cento dello stesso al momento di avvio dei lavori, il set-
tanta per cento al momento del collaudo a freddo degli im-

a
dano anche — nel senso che i creditori che hanno proposto il ri-
corso di fallimento nei confronti di una società di persone o di pianti ed il restante dieci per cento al momento del collega-

to
un imprenditore apparentemente individuale non sono litiscon- mento della rete, escludendo, altresì, che il verificarsi delle

en
sorti necessari nel procedimento di fallimento in estensione pre- suddette circostanze integrasse in alcun modo un elemento
visto dagli art. 15 e 147 l. fall. promosso ad istanza del curatore, costitutivo del proprio diritto alla corresponsione del com-

am
neppure ai fini della condanna alle spese processuali, che il pre- penso, spettantegli sin dalla conclusione dell'affare.
sunto socio potrebbe reclamare nei confronti dello stesso curato- Ritenuto che, con una prima memoria difensiva, Terni

on
re — Cass. 24 ottobre 2016, n. 21430, id., Rep. 2016, voce Fal- Energia s.p.a., nell'ordine:
limento, n. 526, e 16 maggio 2014, n. 10795, id., 2015, I, 1769. — in via principale, eccepiva l'insussistenza di un vinco-

O
M abb
In dottrina, conformemente alla decisione, C. CECCHELLA, Il lo contrattuale intercorrente tra le parti, stante la natura di

M
giudizio, in Trattato di diritto fallimentare e delle altre procedure atto precontrattuale della lettera di intenti sottoscritta con il
concorsuali diretto da F. VASSALLI-F.P. LUISO-G. GABRIELLI, To-

SI
rino, 2014, II, 119; M. FABIANI, La conclusione del procedimento
dott. Rossi;
IO in — in via di subordine, premessa la riconducibilità del

AS
prefallimentare con decreto, in Fallimento, 2006, 628.
rapporto de quo alla figura della mediazione tipica, eccepiva
so

la nullità della lettera di intenti citata, stante la mancata


es

iscrizione del dott. Rossi nell'albo dei mediatori previsto


dalla l. 39/89;
nc

———————— — in via ulteriormente gradata, affermava il condiziona-


D

mento del compenso pattuito con la lettera di intenti allo


co

stato di avanzamento dei lavori oggetto dei contratti di ap-


LA

palto stipulati con Mada s.r.l., derivandone l'infondatezza


IO olo

della pretesa azionata dal dott. Rossi in ragione della manca-


C

CORTE D'APPELLO DI ROMA; sentenza 26 maggio ta realizzazione degli impianti ad opera di tale società.
c

In ultimo, nel contestare la congruità del quantum contrat-


O sci

2017; Pres. MARASCO, Est. ORRÙ; Soc. Terni Energia


LO

(Avv. RANALLI) c. Rossi (Avv. FINOTTO). tualmente pattuito là dove superiore all'utile conseguibile
dall'affare concluso con Mada s.r.l., proponeva domanda ri-
Fa

Arbitrato e compromesso — Lavoro — Giudizio di nulli- convenzionale volta alla restituzione della somma pari ad
tà — Competenza in materia di lavoro — Accertamen- euro 36.000 già corrisposta al dott. Rossi in data 19 gennaio
R

to della arbitrabilità — Ammissibilità della impugna- 2011.


zione (Cod. civ., art. 1754; y cod. proc. civ., art. 409, 427, Pertanto, sulla base delle suesposte ragioni, concludeva
428, 817, 828, 829). per il rigetto delle avverse pretese.
L'accertamento relativo all'arbitrabilità della lite, qualifica- Ritenuto che seguiva il (vano) esperimento del tentativo
ta come controversia di lavoro, e il successivo giudizio di di conciliazione ad opera del collegio, l'istruzione della con-
ammissibilità dell'impugnazione per nullità del lodo ritua- troversia, nonché il deposito di sei memorie difensive per
le sono compiuti dal giudice del lavoro, che conosce della ciascuna parte; in particolare, con memoria del 14 giugno
sussistenza dei requisiti di riconducibilità all'art. 409 2011, oltre a riproporre le precedenti difese, Terni Energia
c.p.c. allo stato degli atti. (1) s.p.a. deduceva la natura irrituale dell'arbitrato de quo e con
successiva memoria datata 30 maggio 2013 eccepiva altresì
l'invalidità della lettera di intenti, poiché sottoscritta da
Fatto. — Ritenuto che, in data 14 ottobre 2011, il dott. soggetto privo della relativa legittimazione.
Franco Rossi, nell'attivare la clausola compromissoria pre- Con memoria di replica del 20 giugno 2013 il dott. Rossi
vista ex art. 5 della lettera di intenti sottoscritta con Terni eccepiva l'inammissibilità, in quanto tardiva, di tale que-
Energia s.p.a. il 28 aprile 2010, ritualmente nominato il col- stione relativa al difetto dei poteri di rappresentanza e, con
legio giudicante, conveniva quest'ultima in sede arbitrale al successiva istanza al collegio datata 23 dicembre 2013,
fine di sentire: premesso di aver appreso della sottoscrizione del lodo nella
— in via principale, accertare e dichiarare il proprio dirit- procedura arbitrale pendente tra Terni Energia s.p.a. e Mada
to, in qualità di procacciatore d'affari, a vedersi corrisposto s.r.l., ne domandava l'acquisizione agli atti.
il compenso pattuito in ragione della stipulazione di due Con ordinanza del 10 gennaio 2014, il collegio, nel disat-
contratti di appalto tra Mada s.r.l. e Terni Energia s.p.a. me- tendere l'eccezione sollevata da Terni Energia s.p.a. sul
desima, con conseguente condanna di quest'ultima al paga- punto e ritenuta la rilevanza del lodo suddetto, ne disponeva
mento in proprio favore di una somma complessiva pari ad il deposito a cura della parte più diligente; in ottemperanza a
euro 515.952, oltre interessi e rivalutazione monetaria; quanto disposto con la predetta ordinanza, il dott. Rossi, in
— in via subordinata e qualora si fosse ritenuta la subor- data 30 gennaio 2014, provvedeva a depositare il lodo de
dinazione del suddetto diritto allo stato di avanzamento dei quo; in particolare, quest'ultimo accertava la corresponsabi-
lavori, condannare Terni Energia s.p.a. al pagamento di una lità delle due società in ragione dei reciproci inadempimenti
prima somma pari ad euro 269.112 imputabile all'integrale posti in essere in esecuzione dei due contratti di appalto sot-
esecuzione del primo dei suddetti contratti di appalto sotto- toscritti, ne dichiarava la risoluzione.
scritti tra le due società, nonché all'ulteriore somma pari ad Ritenuto che, a seguito del deposito di due ulteriori me-
euro 26.782,14, spettantegli in ragione dell'avvio dei lavori morie conclusive, il collegio, nel pronunciare il lodo datato
relativi al secondo contratto. 27 e 29 maggio 2014, accoglieva parzialmente le pretese
A sostegno delle suesposte pretese, premessa la natura ri- avanzate dal dott. Rossi e:
tuale dell'arbitrato de quo, deduceva, in fatto, di aver sotto- — in via preliminare, ricostruita la volontà negoziale del-
scritto, in qualità di procacciatore d'affari, una lettera di in- le parti ai sensi dell'art. 1362 c.c., affermava la natura ritua-
IL FORO ITALIANO — 2018.
675 GIURISPRUDENZA COSTITUZIONALE E CIVILE 676

le dell'arbitrato de quo, stante la mancanza di un riferimen- — censura, inoltre, il lodo de quo in quanto il collegio, a
to, nella clausola compromissoria sottoscritta, alla natura ir- fronte di una clausola compromissoria diversamente orienta-
rituale dello stesso, che, costituendo una deroga all'istituto ta, ha ritenuto la natura rituale del relativo procedimento ar-
tipico regolato dalla legge, deve emergere inequivocabil- bitrale (quinto motivo di appello);
mente mediante un espresso rimando alla determinazione — contesta, poi, il riconoscimento del diritto al compen-
contrattuale assunta con il lodo pronunciato all'esito del re- so del dott. Rossi, in quanto subordinato allo stato del-
lativo procedimento; l'avanzamento dei lavori oggetto dei contratti di appalto sot-
— ancora in via preliminare, indagata la comune inten- toscritti con Mada s.r.l. per la realizzazione degli impianti
zione delle parti anche alla luce del comportamento dalle fotovoltaici (terzo motivo di appello);
— denuncia altresì la nullità del lodo ai sensi dell'art.

a
stesse tenuto in esecuzione della lettera di intenti sottoscritta
da queste ultime in data 28 aprile 2010, disattendeva l'ecce- 829, 1° comma, n. 1, c.p.c., stante l'invalidità della clausola

to
zione sollevata da Terni Energia s.p.a. in ordine all'inesi- compromissoria che, inserita in un mero atto precontrattuale

en
stenza di un vincolo contrattuale intercorrente tra la società quale è la lettera di intenti, non esplicherebbe effetti vinco-
e il dott. Rossi; lanti tra le parti (sesto motivo di appello);

am
— nel merito, nel ricondurre preliminarmente il rapporto — in ultimo, denuncia la nullità del lodo, ex art. 829, 1°
contrattuale inter partes alla figura della mediazione atipica, comma, n. 4, per aver trasceso i limiti della convenzione di

on
rigettava l'eccezione relativa alla nullità della citata lettera arbitrato là dove gli arbitri, nel ritenere la rilevanza della
pronuncia resa all'esito del procedimento pendente tra Terni

O
di intenti in ragione della mancata iscrizione, ai sensi della l.

M abb
Energia s.p.a. e Mada s.r.l., pur non essendo stati autorizza-

M
39/89, del dott. Rossi all'albo per l'esercizio della profes-
sione di mediatore, precisando altresì come tale requisito ti, avrebbero quantificato il compenso del dott. Rossi ricor-

SI
condizioni il diritto alla provvigione e non la validità del re- rendo all'applicazione di principî equitativi (ottavo e undi-
IO in cesimo motivo di appello).

AS
lativo contratto di mediazione; ciò premesso, in relazione al-
Ritenuto che il dott. Rossi, ritualmente costituitosi, in via
so
la sussistenza di tale diritto, nell'affermare la portata gene-
rale della direttiva Bolkestein relativa alla libertà di stabili- preliminare ha eccepito l'incompetenza del giudice del lavo-
es

mento dei prestatori di servizi così come recepita dal d.leg. ro, concludendo altresì per l'inammissibilità o, comunque,
59/10, il collegio rilevava l'inapplicabilità dell'art. 6 l. cit. per l'infondatezza nel merito dell'avverso gravame.
nc

alla figura del procacciatore d'affari, in quanto norma spe- Motivi della decisione. — 1. - Ritenuto che, a fronte del-
D

l'eccezione formulata dal dott. Rossi in ordine alla compe-


co

ciale riservata alla mediazione tipica;


U

tenza di codesta corte d'appello, in funzione del giudice del


— nel richiamare la giurisprudenza di legittimità in tema
LA

lavoro, occorre trattare detta questione con priorità rispetto


IO olo

di rappresentanza apparente, rigettava altresì l'eccezione


alle ulteriori doglianze proposte, stante il carattere pregiudi-
volta a far valere la nullità della lettera di intenti in quanto
C

ziale della stessa.


c

sottoscritta da soggetto privo della relativa legittimazione,


Sul punto si condivide l'insegnamento della Suprema cor-
O sci
LO

ritenendo la piena validità ed efficacia del vincolo contrat-


tuale intercorrente tra le parti, cui, peraltro, era stata data te, che, con sentenza 12188/13 (Foro it., Rep. 2013, voce
Lavoro e previdenza (controversie), n. 160), ha statuito che
Fa

parziale esecuzione da Terni Energia s.p.a. con il pagamento


disposto in favore del dott. Rossi; «la controversia relativa al compenso da corrispondere per
un rapporto di lavoro, nella quale non vi sia accordo tra le
R

— in ultimo, riconosceva il diritto di quest'ultimo a ve- parti in merito alla natura autonoma o subordinata, alla sua
dersi parzialmente corrisposto da Terni Energia s.p.a. il esatta qualificazione come rapporto di agenzia o di procac-
compenso pattuito per la sottoscrizione e la relativa esecu- ciamento di affari e, quindi, all'individuazione del giudice
zione del primo contratto di appalto tra questa e Mada s.r.l., competente, deve essere attribuita alla competenza del giu-
liquidandolo in euro 144.585 oltre interessi e rivalutazione dice del lavoro, in quanto le suddette questioni relative alla
monetaria; in particolare, nel richiamare la pattuizione con- qualificazione del rapporto, così come le questioni attinenti
tenuta nell'art. 4 della lettera di intenti, riteneva la spettanza alla mancata iscrizione del lavoratore nell'albo degli agenti,
del suddetto compenso condizionata all'effettiva installa- riguardando il merito della controversia, non rilevano ai fini
zione e al collaudo a caldo degli impianti fotovoltaici ogget- processuali».
to dei contratti di appalto stipulati tra Terni Energia s.p.a. e Ciò posto, rileva il collegio che la qualificazione giuridica
Mada s.r.l. Tuttavia, valutata la rilevanza del lodo che, reso del rapporto dedotto in giudizio alla stregua di un rapporto
all'esito del procedimento arbitrale pendente tra queste ul- di lavoro parasubordinato ex art. 309, n. 3, c.p.c. ovvero di
time, aveva dichiarato la risoluzione dei due contratti di ap- un rapporto contrattuale di procacciamento d'affari, oltre a
palto, stanti i reciproci inadempimenti posti in essere dalle costituire specifico motivo di impugnazione, assume, nel ca-
due società, condannava Terni Energia s.p.a. al pagamento so di specie, natura pregiudiziale; e ciò non tanto in ordine
della somma predetta in favore del dott. Rossi, ritenendo all'accertamento della competenza del giudice del lavoro —
quest'ultima corresponsabile in ordine alla mancata realiz- che, in applicazione del principio soprarichiamato, sussiste a
zazione degli impianti, rimanendo comunque «impregiudi- prescindere — quanto, piuttosto, al fine di vagliare l'ammis-
cata ogni pretesa che il dott. Rossi eventualmente riterrà di sibilità dei motivi di gravame articolati da Terni Energia
vantare direttamente nei confronti di Mada s.r.l.». s.p.a., che, ai sensi dell'art. 829, 1° e 3° comma, c.p.c., sono
Ritenuto che, con ricorso ex art. 828 c.p.c., tempestiva- esperibili avverso il lodo rituale.
mente depositato, la Terni Energia s.p.a., in persona del suo Procedendo con ordine, a tal fine occorre verificare se, ri-
legale rappresentante, ha convenuto in giudizio innanzi co- correndo nel caso in esame i requisiti della continuità, del
desta corte d'appello, in funzione del giudice del lavoro, il coordinamento e del carattere prevalentemente personale
dott. Franco Rossi al fine di sentir dichiarare la nullità del dell'attività svolta dal dott. Rossi, il rapporto intercorso in-
suddetto lodo, articolando molteplici profili di censura e, in ter partes sia sussumibile nell'alveo dell'art. 309, n. 3, c.p.c.
particolare: Sul punto, rileva il collegio che sia l'unicità dell'incarico,
— premessa la competenza del giudice del lavoro, stante che la durata di quest'ultimo (poco più di un mese), ma so-
la sussistenza dei requisiti dettati dall'art. 309, n. 3, c.p.c. prattutto l'oggetto dello stesso escludono la sussistenza de-
con riferimento al lavoro parasubordinato, denuncia l'erro- gli indici suddetti così come interpretati alla luce della giu-
neità del lodo impugnato là dove ha qualificato il rapporto risprudenza di legittimità (cfr., ex multis, Cass. n. [sic]); in
dedotto in giudizio alla stregua di una mediazione atipica, particolare dalla lettura della lettera di intenti sottoscritta
ritenendo conseguentemente il dott. Rossi esente dal- dalle parti l'oggetto dell'incarico di procacciatore d'affari
l'obbligo di iscrizione all'albo di cui all'art. 2 l. 39/89 (pri- attribuito al dott. Rossi risulta specifico e circoscritto, es-
mo, secondo, quarto e settimo motivo di appello); sendo individuato l'affare (la realizzazione di impianti foto-
IL FORO ITALIANO — 2018.
677 PARTE PRIMA 678

voltaici) e l'interlocutore di Terni Energia s.p.a (la Mada Orbene, rileva il collegio come anche detto motivo debba
s.r.l.), conseguendone l'insussistenza della natura lavorati- ritenersi inammissibile ai sensi del combinato disposto degli
va, seppur parasubordinata, del rapporto de quo, in quanto art. 817, 2° comma, secondo periodo, e art. 829, 2° comma,
tale non ascrivile all'elencazione dell'art. 409, n. 3, c.p.c. c.p.c., giacché la Terni Energia s.p.a. avrebbe dovuto far va-
2. - Ritenuto che, ciò premesso, occorre trattare con prio- lere l'invalidità della clausola compromissoria già nel corso
rità la doglianza relativa alla natura rituale dell'arbitrato de del giudizio arbitrale, con la prima difesa utile.
quo, là dove, come anticipato, anche detta questione assu- Così non ha fatto, e ciò poiché la deduzione relativa alla
me, insieme a quella appena risolta, carattere pregiudiziale natura precontrattuale della lettera di intenti è stata svilup-
in ordine all'ammissibilità degli ulteriori motivi di impu- pata nelle difese depositate in sede arbitrale al solo fine di
gnazione formulati da Terni Energia s.p.a. negare il diritto del sig. Rossi al compenso ivi pattuito; que-

a
Sul punto, rileva la corte che la natura rituale del- stione, questa, che, attenendo al merito della controversia,

to
l'arbitrato in questione, correttamente ritenuta dal collegio rimane preclusa, ai sensi del già citato art. 829, 3° comma,

en
arbitrale, risulta confermata, nel caso di specie, dall'inter- c.p.c., alla cognizione della corte d'appello.
pretazione della clausola compromissoria alla luce del favor Ne deriva che Terni Energia s.p.a. è definitivamente de-

am
per l'arbitrato rituale sancito, con sentenza 24153/13 dalle caduta dalla possibilità di far valere l'eventuale invalidità
sezioni unite della Cassazione (id., 2013, I, 3407), ove sia della clausola compromissoria per il motivo suddetto.

on
controversa la natura dello stesso, e ciò in ragione delle L'impugnazione deve perciò essere respinta.
maggiori garanzie assicurate da quest'ultimo, in quanto pun-

O
M abb
————————
tualmente disciplinato dalla legge (cfr., sul punto, Cass.

M
6096/15, id., Le banche dati, archivio Cassazione civile). (1) I. - Con la sentenza in epigrafe, resa all'esito di un giu-

SI
A seguito della riforma intervenuta nel 2006, infatti, per- dizio di nullità di lodo rituale, la corte territoriale, nel-
IO in
ché l'arbitrato possa ritenersi irrituale, occorre che le parti,

AS
l'escludere che il rapporto di mediazione atipica intercorso tra
nella sottoscrizione della clausola compromissoria, abbiano la società impugnante e un procacciatore d'affari sia riconduci-
so

espressamente pattuito di demandare la soluzione di even- bile all'art. 409, n. 3, c.p.c., afferma la competenza funzionale
es

tuali controversie alla cognizione arbitrale e che questi del giudice del lavoro e, purtuttavia, riconosce l'originaria
adempiano il proprio compito mediante una pronuncia che compromettibilità in arbitri della controversia ai sensi dell'art.
nc

assuma i connotati di una determinazione contrattuale; ca- 806, 2° comma, c.p.c.; pertanto, conclude per l'inammissibilità
D

rattere, questo, che non emerge dal generico riferimento, dei motivi di impugnazione del lodo, giacché formulati in vio-
co

nella clausola compromissoria in esame, all'irritualità della lazione dell'art. 829, 1° comma, c.p.c.
Sulla riconducibilità all'art. 409, n. 3, c.p.c., dei rapporti di
LA

decisione resa dagli arbitri, che, costituendo piuttosto un'in-


IO olo

dicazione circa le modalità di assunzione della stessa, risulta procacciamento d'affari, purché rechino i caratteri del coordi-
namento, della continuità e della prevalente personalità della
C

insufficiente a fondare una specifica volontà delle parti circa


c

la natura irrituale dell'arbitrato de quo. prestazione, cfr. Cass. 9 novembre 2016, n. 22816, Foro it.,
O sci
LO

Ne deriva, pertanto, l'infondatezza del quinto motivo di im- Rep. 2016, voce Competenza civile, n. 76; 20 maggio 2013, n.
pugnazione sviluppato sul punto da Terni Energia s.p.a., con- 12188, id., Rep. 2013, voce Lavoro e previdenza (controver-
Fa

sie), n. 160; 6 aprile 2009, n. 8214, id., Rep. 2009, voce cit., n.
fermandosi altresì la competenza della corte d'appello (e non
43; 7 giugno 2000, n. 7736, id., Rep. 2000, voce cit., n. 45; con
del tribunale, competente, invece, per l'impugnazione del lodo
R

riguardo alla differenza tra il rapporto di procacciamento di af-


irrituale avente natura negoziale ai sensi dell'art. 808 ter fari e quello di agenzia, si segnala altresì Cass. 6 aprile 2000, n.
c.p.c.), sussistente anche nel caso in cui sia controversa la na- 4327, id., 2001, I, 607, con nota di M. CAPUTI.
tura dell'arbitrato in termini di ritualità o irritualità. In dottrina, tra i più recenti contributi, v. D. DALFINO, Ambi-
3. - Ciò posto, una volta esclusa la natura lavorativa, seppur to di applicazione, in AA.VV., Processo del lavoro diretto da
parasubordinata, del rapporto dedotto in giudizio ai sensi del- P. CURZIO-L. DI PAOLA-R. ROMEI, Milano, 2017, 26; L. DIT-
l'art. 309, n. 3, c.p.c. in ragione della qualificazione di que- TRICH-G. TARZIA, Manuale del processo del lavoro, Milano,
st'ultimo alla stregua del procacciamento d'affari — cui, pe- 2015, 10; A. VALLEBONA-M.C. CATAUDELLA, Lavoro parasu-
raltro, consegue la compromettibilità in arbitri della presente bordinato, in Il diritto - Encicl. giur., Milano, 2007, VIII, 628.
controversia, altrimenti esclusa dall'art. 806, 2° comma, c.p.c. Quanto alla correttezza dell'introduzione del giudizio de quo
— e ritenuta la ritualità dell'arbitrato de quo, occorre procede- secondo le forme del rito del lavoro, la pronuncia in epigrafe
re alla disamina dei singoli motivi di censura proposti alla richiama espressamente Cass. 20 maggio 2013, n. 12188, cit.,
stregua dell'individuazione tassativa operata dall'art. 829 che, seppur relativa a una questione insorta ex art. 428 c.p.c.,
c.p.c., dettato per l'impugnazione del lodo rituale. afferma la competenza funzionale del giudice del lavoro nelle
Orbene, tale articolo distingue tra dodici errores in pro- ipotesi in cui sia controversa la spettanza del compenso da cor-
cedendo elencati al 1° comma e sempre rilevabili in sede di rispondere al procacciatore d'affari e, in ultimo, la stessa quali-
impugnazione del lodo rituale e violazioni di norme di dirit- ficazione giuridica del rapporto dedotto in giudizio alla stregua
to attinenti al merito della controversia (3° comma), rileva- dell'art. 409 c.p.c., giacché tali questioni, attenendo al merito,
bili dalla corte d'appello esclusivamente là dove espressa- sono irrilevanti ai fini dell'applicazione del rito; in senso con-
mente previsto dalle parti e dalla legge, per contrarietà al- forme, v. Cass. 7 giugno 2000, n. 7736, cit., la quale precisa
l'ordine pubblico, nonché nelle controversie ex art. 409 che, affinché possa escludersi ictu oculi la competenza del giu-
c.p.c.; circostanza, quest'ultima, che non ricorre nel caso di dice del lavoro ai sensi dell'art. 409 c.p.c., occorre che l'estra-
specie e già esclusa per le ragioni sopra esposte. neità del rapporto di procacciamento d'affari dedotto in giudi-
zio rispetto a quelli ivi elencati sia desumibile dalle stesse as-
Pertanto, non sono ammissibili, poiché unicamente volte
serzioni delle parti, senza dover procedere ad ulteriori indagini
a far valere il riesame nel merito della controversia, rispetti- relative al merito della controversia; 11 novembre 1998, n.
vamente, il secondo e il settimo (che, diversamente articola- 11397, Foro it., Rep. 1998, voce cit., n. 70; 25 ottobre 1982, n.
ti, denunciano la violazione della l. 39/89 stante la mancata 5582, id., Rep. 1982, voce cit., n. 80; nel senso che il giudizio
iscrizione del dott. Rossi nell'albo dei mediatori), il terzo, relativo alla determinazione del rito applicabile ex art. 409
l'ottavo e il nono motivo di impugnazione proposti da Terni c.p.c. debba essere condotto in base alla domanda giudiziale,
Energia s.p.a. senza che rilevino le deduzioni del convenuto, cfr. anche Cass.
Residua, dunque, esclusivamente il sesto motivo di impu- 9 novembre 2016, n. 22816, cit.; 25 maggio 2009, n. 11998,
gnazione, il quale, nel denunciare l'invalidità della conven- id., Rep. 2009, voce cit., n. 42; 6 aprile 2009, n. 8214, cit.; 26
zione di arbitrato là dove inserita in un mero atto precontrat- febbraio 2008, n. 4954, id., Rep. 2008, voce cit., n. 61; 17
tuale — la lettera di intenti —, in quanto tale non vincolan- maggio 2007, n. 11415, id., Rep. 2007, voce Competenza civi-
te, integra il vizio procedimentale previsto dall'art. 829, 1° le, n. 81; 4 agosto 2005, n. 16404, id., Rep. 2005, voce cit., n.
comma, n. 1, c.p.c. 25; sul tema, si segnalano altresì Cass. 26 settembre 1995, n.
IL FORO ITALIANO — 2018.
679 GIURISPRUDENZA COSTITUZIONALE E CIVILE 680

10188, id., Rep. 1995, voce cit., n. 22; e 7 ottobre 1993, n. in ogni stato e grado del processo — la giurisprudenza è co-
9929, id., Rep. 1994, voce Lavoro e previdenza (controversie), stante nell'escludere che possa comportare, per ciò solo, la nul-
n. 109, le quali affermano che, in ipotesi di più domande, l'una lità della sentenza o integrare autonomo motivo di impugna-
subordinata all'altra, la competenza si determina in base al pe- zione, il quale è inammissibile per carenza di interesse, salvo
titum di quella proposta in via principale, sicché, qualora l'atto- che l'errore abbia determinato un concreto pregiudizio sul pia-
re deduca la simulazione di un contratto di agenzia in luogo di no processuale (così Cass. 7 giugno 2017, n. 14186, Foro it.,
un rapporto di lavoro subordinato, il criterio applicabile è quel- Le banche dati, archivio Cassazione civile; 27 gennaio 2015, n.
lo dettato dal 2° comma dell'art. 413 c.p.c. e non già quello del 1448, id., Rep. 2015, voce cit., n. 99; 30 dicembre 2014, n.
4° comma che, introdotto dall'art. 1 l. 128/92, riguarda i rap- 27519, id., Rep. 2014, voce cit., n. 102; 17 ottobre 2014, n.
porti di lavoro parasubordinato ex art. 409, n. 3, c.p.c. 22075, ibid., voce Procedimento civile, n. 83; 7 aprile 2010, n.

a
Nel senso che anche il rito applicabile si determina in base a 8245, id., Rep. 2011, voce Lavoro e previdenza (controversie),

to
quanto prospettato dall'attore nell'atto introduttivo, cfr. Cass. n. 84; 18 luglio 2008, n. 19942, id., Rep. 2008, voce Procedi-
16 febbraio 1993, n. 1916, id., Rep. 1993, voce cit., n. 97; 16 mento civile, n. 180; 13 maggio 2008, n. 11903, ibid., n. 74; 29

en
giugno 1983, n. 4156, id., Rep. 1983, voce cit., n. 175; 8 otto- settembre 2005, n. 19136, id., Rep. 2005, voce cit., n. 49; 30
bre 1981, n. 5290, id., Rep. 1982, voce cit., n. 386. giugno 2005, n. 13993, ibid., voce Locazione, n. 263; 6 marzo

am
In dottrina, v., in senso contrario, A. PROTO PISANI, Questio- 2001, n. 3217, id., Rep. 2001, voce Lavoro e previdenza (con-
ni di rito, in AA.VV., Le controversie in materia di lavoro, Bo- troversie), n. 106; 16 gennaio 2001, n. 511, ibid., n. 107; 9 ot-

on
logna-Roma, 1987, 353, il quale ritiene dirimente la qualifica- tobre 1998, n. 10030, id., Rep. 1998, voce cit., n. 193; 24 di-

O
zione giuridica fornita dal giudice in ordine all'oggetto della cembre 1997, n. 13038, id., Rep. 1997, voce cit., n. 92; 13 gen-

M abb
controversia. naio 1996, n. 221, id., Rep. 1996, voce cit., n. 101; 16 giugno

M
1994, n. 5847, id., Rep. 1994, voce cit., n. 131, la quale precisa

SI
II. - Quanto alla differenza tra questioni relative alla compe- che l'errore sul rito non involge una questione di costituzione
IO in del giudice; 19 novembre 1993, n. 11418, id., Rep. 1993, voce

AS
tenza e questione attinenti al rito applicabile, tra loro spesso
sovrapposte, cfr. Cass. 19 luglio 2016, n. 14790, Foro it., Rep. cit., n. 94; 13 ottobre 1992, n. 11148, id., Rep. 1992, voce cit.,
so

2016, voce Procedimento civile, n. 337; 31 agosto 2015, n. n. 102; 23 maggio 1983, n. 3570, id., 1984, I, 226).
es

17346, id., Rep. 2015, voce Lavoro e previdenza (controver- Inoltre, qualora l'errore sulle forme del procedimento riguardi
sie), n. 98; 5 maggio 2015, n. 8905, ibid., voce Competenza ci- l'instaurazione del relativo giudizio di secondo grado, si pone la
nc

vile, n. 152; 13 aprile 2010, n. 8721, id., Rep. 2010, voce Lavo- questione della tempestività dell'impugnazione introdotta con ci-
D

ro e previdenza (controversie), n. 62; 23 settembre 2009, n. tazione in luogo del ricorso e viceversa, risolta secondo il princi-
co

20494, id., Rep. 2009, voce Competenza civile, n. 14; 9 agosto pio di ultrattività del rito; in tal senso, con specifico riguardo
2004, n. 15391, id., Rep. 2004, voce cit., n. 161; 5 aprile 2003, all'applicazione del rito del lavoro, cfr. Cass. 2 novembre 2017,
LA
IO olo

n. 5368, id., Rep. 2003, voce cit., n. 34; 8 novembre 2002, n. n. 26136, in corso di pubblicazione in <www.eclegal.it>, con no-
15751, id., Rep. 2002, voce cit., n. 176; 13 luglio 2001, n. ta di M. ADORNO; 13 dicembre 2016, n. 25553, Foro it., Rep.
C
c

9547, id., 2002, I, 466, e 6 aprile 2001, n. 5174, ibid., 509, le 2016, voce cit., n. 69; 30 giugno 2015, n. 13311, id., Rep. 2015,
O sci
LO

quali, nell'escludere la proponibilità del regolamento di compe- voce Circolazione stradale, n. 268; 11 luglio 2014, n. 15897, id.,
tenza avverso l'ordinanza con cui il giudice dispone il muta- Rep. 2014, voce Appello civile, n. 86; 3 luglio 2014, n. 15272,
Fa

mento del rito ai sensi degli art. 426 e 427 c.p.c., affermano che ibid., voce Impugnazioni civili, n. 18; 7 giugno 2011, n. 12290,
la ripartizione delle controversie tra sezioni lavoro e sezioni id., Rep. 2012, voce Appello civile, n. 48; 21 maggio 2010, n.
R

ordinarie non implica l'insorgenza di una questione di compe- 12524, id., Rep. 2011, voce Procedimento civile, n. 219; 27
tenza, giacché attinente alla distribuzione degli affari giurisdi- maggio 2010, n. 12990, id., Rep. 2010, voce Lavoro e previden-
zionali interna all'ufficio giudiziario; infine, si segnala Cass. za (controversie), n. 108; 14 gennaio 2005, n. 682, id., Rep.
18 settembre 2007, n. 19345, id., Rep. 2007, voce Lavoro e 2005, voce cit., n. 82; 16 luglio 2002, n. 10278, id., Rep. 2002,
previdenza (controversie), n. 54, la quale afferma che l'ordi- voce Contratti agrari, n. 119; 7 giugno 2000, n. 7672, id., Rep.
nanza con cui il giudice del lavoro dispone il mutamento del ri- 2001, voce Locazione, n. 237; 21 ottobre 1998, n. 10425, id.,
to non è vincolante in ordine alla qualificazione del rapporto Rep. 1999, voce Procedimento civile, n. 86; 4 novembre 1995, n.
dedotto in giudizio e, quindi, esclude la stessa portata decisoria 11517, id., 1996, I, 1329.
del relativo provvedimento che, dunque, non è impugnabile in In dottrina, con specifico riguardo all'ultrattività del rito del
Cassazione nemmeno con ricorso ordinario. lavoro, v. G. COSTANTINO, L'appello, in AA.VV. Processo del
Nel senso che l'art. 428 c.p.c. riguardi il solo profilo del- lavoro diretto da P. CURZIO-L. DI PAOLA-R. ROMEI, cit., 235;
l'incompetenza per territorio inderogabile a norma dei criteri G. TARZIA, Manuale del processo del lavoro, Milano, 2008,
dettati dall'art. 413 c.p.c., cfr. Cass. 3 novembre 2000, n. 223; in generale sul tema, cfr., recentemente, A. LUPANO,
14379, id., Rep. 2000, voce cit., n. 82; 12 gennaio 1998, n. 180, Sull'introduzione del processo secondo un modello formale er-
id., 2000, I, 603, con nota di B. CAPPONI, e 11 febbraio 1985, n. rato, in Riv. trim. dir. e proc. civ., 2015, 121; G. BALENA, Le
1156, id., 1985, I, 689, con nota di C.M. BARONE. conseguenze dell'errore sul modello formale dell'atto introdut-
Concordi, in dottrina, F.P. LUISO, Il processo del lavoro, in Il tivo (traendo spunto da un obiter dictum delle sezioni unite), in
processo civile diretto da E. FAZZALARI, Torino, 1992, 79; G. Giusto processo civ., 2011, 658.
ARIETA, La sentenza sulla competenza, Padova, 1990, 259; F.
CARPI, Il regime dell'eccezione di incompetenza per materia ed III. - Esaurita la trattazione sulla propria competenza, la cor-
il nuovo rito del lavoro, in Giur. it., 1977, I, 2, 455; contra, v. te territoriale osserva che la qualificazione del rapporto dedotto
L. MONTESANO-R. VACCARELLA, Manuale di diritto processua- in giudizio alla stregua di un rapporto di mediazione atipica,
le del lavoro, Napoli, 1996, 245, e A. PROTO PISANI, Le contro- ovvero di un rapporto di lavoro parasubordinato ex art. 409, n.
versie individuali di lavoro, Torino, 1993, 332, i quali estendo- 3, c.p.c., rileva altresì al fine di vagliare l'originaria compro-
no l'applicabilità dell'art. 428 c.p.c., in luogo dell'art. 38 c.p.c., mettibilità in arbitri della controversia e, dunque, la stessa am-
anche alle questioni di competenza per materia. missibilità dei motivi di appello articolati dalla società, giac-
Il dibattito si è inevitabilmente mitigato a seguito delle mo- ché, a norma dell'art. 806, 2° comma, c.p.c., le controversie in
difiche apportate, dalla l. 353/90 prima e dalla l. 69/09 poi, al materia di lavoro possono essere devolute alla cognizione arbi-
testo dell'art. 38 c.p.c., che si applica in combinato disposto trale solo se previsto dalla legge o dalla contrattazione colletti-
con l'art. 428 c.p.c. al rito del lavoro; in dottrina, nel senso che va; tale disposizione deve leggersi congiuntamente al 4° e al 5°
la questione assume, ormai, una scarsa rilevanza nella pratica comma dell'art. 829 c.p.c., i quali ammettono la sindacabilità
v. L. DE ANGELIS, La decisione della causa, in D. BORGHESI-L. del lodo per violazione di norme di diritto attinenti al merito
DE ANGELIS, Il processo del lavoro e della previdenza, Torino, della controversia ex art. 409 c.p.c., altrimenti preclusa, nonché
2013, 299; G. IANNIRUBERTO, Il processo del lavoro rinnovato, per violazione dei contratti collettivi.
Padova, 1999, 86. Sull'ambito applicativo di tale disposizione, cfr., in giuris-
Quanto all'omesso mutamento del rito — che a norma del prudenza, Cass. 19 dicembre 2001, n. 16026, Foro it., Rep.
combinato disposto degli art. 426, 427 e 439 c.p.c. può disporsi 2002, voce Arbitrato, n. 87, la quale, seppur resa sotto la vi-
IL FORO ITALIANO — 2018.
681 PARTE PRIMA 682

genza del precedente art. 808, 2° comma, c.p.c., afferma che, ai non già nella nullità del lodo, bensì nella sua inesistenza in ra-
fini del giudizio relativo alla compromettibilità in arbitri della gione della sostanziale equiparazione disposta dal 2° comma
controversia dedotta in giudizio, non è sufficiente l'attualità di dell'art. 806 c.p.c. tra tali ipotesi e le controversie non arbitra-
un rapporto di lavoro, ma occorre vagliare l'oggetto stesso del bili; sul tema, cfr., anche, A. MOTTO, Le controversie arbitra-
contrasto. bili alla luce della riforma dell'arbitrato del 2006 (art. 806
In dottrina, v. C. CECCHELLA, L'arbitrato nel rapporto di la- c.p.c.), in <www.judicium.it>, il quale parla di «inarbitrabilità
voro, in L'arbitrato: profili sostanziali a cura di G. ALPA-F. attenuata». [G. AMMASSARI]
BENATTI, Torino, 1999, 960; sulle rationes che, storicamente,
giustificano il divieto disposto dall'art. 806, 2° comma, c.p.c.,
v. S. IZZO, L'arbitrato, in La nuova giustizia del lavoro a cura

a
di D. DALFINO, Bari, 2001, 393, la quale, tra queste, individua,

to
prioritariamente, la natura indisponibile dei diritti che contrad-
distinguono la materia, nonché la necessità di tutelare, da un la-

en
————————
to, l'autonomia istituzionale del sindacato e, dall'altro, il lavo-
ratore stesso in quanto contraente debole; in tal senso cfr., an-

am
che, C. PUNZI, L'arbitrato per la risoluzione delle controversie
individuali di lavoro, in Riv. dir. proc., 2011, 3; B. CAPPONI,

on
Le fonti degli arbitrati in materia di lavoro, in Mass. giur. lav.,

O
2010, 357; L. SALVANESCHI, Il nuovo arbitrato in materia di

M abb
lavoro, in Riv. dir. proc., 1999, 27.

M
TRIBUNALE DI FIRENZE; ordinanza 26 ottobre 2017;
Nel senso che la previsione in ordine alla deferibilità in arbi- Giud. CALVANI; Min. beni e attività culturali e turismo

SI
tri delle controversie ex art. 409 c.p.c. in sede di contrattazione
IO in (Avv. dello Stato) c. Visit Today.

AS
collettiva rappresenta un prerequisito necessario, cui deve cor-
rispondere, altrettanto necessariamente, una clausola compro-
so
Provvedimenti di urgenza — Musei italiani — Accessi e
missoria inserita nel contratto di lavoro individuale, ovvero un visite guidate — Promozione pubblicitaria — Riprodu-
es

compromesso sottoscritto a lite già iniziata cfr., in giurispru- zione fotografica — Concessione — Mancanza — Inibi-
denza, Cass. 6 marzo 1992, n. 2733, Foro it., 1992, I, 3194, toria (Cod. proc. civ., art. 700; y d.leg. 22 gennaio 2004 n.
nc

con nota di C.M. BARONE, e Riv. arbitrato, 1992, 679, con nota 42, codice dei beni culturali e del paesaggio, ai sensi del-
D

A. DI STEFANO, la quale, testualmente, parla di una «condizio- l'art. 10 l. 6 luglio 2002 n. 137, art. 107, 108).
co

ne di legittimità per le manifestazioni individuali di volontà


compromissoria». Va inibita, con provvedimento d'urgenza la cui efficacia è
LA
IO olo

In dottrina, sul tema, cfr. E. ZUCCONI GALLI FONSECA, L'ar- estesa a tutto il territorio europeo, la promozione a scopo
bitrato nelle controversie di lavoro: bilancio e prospettive di di lucro, da parte di una agenzia specializzata, di accessi e
C
c

riforma, id., 2008, 459; sulla possibilità che le parti manifesti- visite guidate a musei italiani utilizzando, sui dépliant e
O sci
LO

no tale volontà (a formazione progressiva) attraverso lo scam- sul sito Internet, riproduzioni fotografiche della galleria
bio degli atti introduttivi del giudizio arbitrale, v. F.P. LUISO, dell'Accademia di Firenze e del David di Michelangelo, ivi
Fa

L'arbitrato irrituale nelle controversie di lavoro dopo la rifor- conservato, senza la necessaria concessione del ministero
ma del 1998, id., 1998, 434, il quale rileva che l'art. 817, 2° competente. (1)
R

comma, c.p.c. applicabile all'arbitrato rituale, nell'esigere che


l'inesistenza dell'accordo arbitrale venga eccepita nella prima
difesa utile, sembrerebbe ammettere l'arbitrato per fatti con- Il ministero dei beni e attività culturali e del turismo riferi-
cludenti. sce che la Visit Today di Tholonthuduwa Siriwardhanage
Diversamente, sull'opposto problema dell'ammissibilità di Ujitha Sampath e Loku Kodikara Arachchige Geethika Snc
un recesso ex lege anche dopo l'introduzione del giudizio arbi- (di seguito: Visit Today), esercente l'attività di agenzia di
trale irrituale, cfr., in giurisprudenza, Cass. 26 febbraio 2008, viaggio, offre ai suoi clienti accessi ad alcuni musei italiani
n. 5045, Foro it., Rep. 2008, voce Lavoro (rapporto), n. 1174, e — tra i quali la galleria dell'Accademia di Firenze — con vi-
Lavoro nelle p.a., 2008, 126, 873, con nota di M. DANZA; 6 site guidate, a prezzi peraltro superiori a quelli praticati dalla
marzo 1992, n. 2733, cit.; 24 marzo 1982, n. 1869, Foro it., biglietteria del museo e che consentono all'agenzia notevoli
1982, I, 3037. margini di guadagno.
In dottrina, sul tema, v. E. ZUCCONI GALLI FONSECA, op. cit., Nei mezzi pubblicitari utilizzati dall'agenzia — dépliant,
467; E. D'ALESSANDRO, Arbitrato in materia di lavoro, in Di- sito Internet — compaiono immagini della galleria e del Da-
zionario dell'arbitrato a cura di N. IRTI, Torino, 1997, 35. vid di Michelangelo.
Infine, sulle conseguenze derivanti dal difetto di tale previ- Il ricorrente fa presente che, ai sensi dell'art. 108 d.leg.
sione pur a fronte di una convenzione arbitrale sottoscritta tra 42/04 (codice dei beni culturali) la riproduzione di beni cul-
lavoratore e datore di lavoro, vengono offerte due diverse solu-
turali con scopo di lucro è soggetta a concessione, mentre la
zioni a seconda che si accolga l'impostazione che ritiene la na-
Visit Today non l'ha mai chiesta né ottenuta, sì che l'uso
turale indisponibilità di tali diritti, che, in ragione della preva-
delle immagini del David ne risulta illecito, integrando altre-
lente inderogabilità delle norme poste a presidio di questi ulti-
mi, sembrerebbe confortata dalla giurisprudenza maggioritaria
sì una forma di abuso dell'immagine altrui, nonché di con-
(contra, v. F. SANTORO PASSARELLI, La transazione, Napoli, correnza sleale.
1971, 123), ovvero si ritenga l'operatività di un divieto in ordi- Preannuncia pertanto un'azione ordinaria per far valere i
ne alla compromettibilità di tali diritti, altrimenti disponibili. suoi diritti, ma, temendo di subire nell'attesa un danno irre-
In particolare, nel senso che, in difetto di tale condizione di parabile, chiede una misura d'urgenza che inibisca alla con-
legittimità dell'arbitrato, l'invalidità di quest'ultimo debba ec- venuta, su tutto il territorio europeo, l'utilizzo a fini com-
cepirsi entro il termine di cui all'art. 817, 2° comma, c.p.c., pe- merciali della riproduzione del nome e dell'immagine del
na la sanatoria del vizio, v. E. ZUCCONI GALLI FONSECA, op. David, disponga il ritiro dal commercio e la distruzione di
cit., 464, e M. BOVE, L'arbitrato nelle controversie di lavoro, tutto il materiale pubblicitario che contenga detta riprodu-
in Riv. arbitrato, 2006, 225; al contrario, G. TRISORIO LIUZZI, zione, nonché l'oscuramento del sito Internet della convenu-
L'arbitrato, in AA.VV., Processo del lavoro diretto da P. CUR- ta, salvo che per l'obbligo di pubblicazione sul medesimo del
ZIO-L. DI PAOLA-R. ROMEI, cit., 600; D. BORGHESI, in D. BOR- provvedimento cautelare, disponga infine la pubblicazione su
GHESI-L. DE ANGELIS, Il processo del lavoro e della previden- quotidiani e periodici ed una penale per ogni visita guidata e
za, cit., 25; S. LA CHINA, L'arbitrato, il sistema, l'esperienza, ogni giorno di ritardo nell'esecuzione del provvedimento.
Milano, 2007, 47, ritengono che la convenzione di arbitrato Visit Today è rimasta contumace.
sottoscritta in assenza della relativa previsione in sede di con- L'art. 108 del codice dei beni culturali riserva all'autorità
trattazione collettiva sia affetta da nullità assoluta e si traduca che ha in consegna il bene culturale il diritto di consentirne la
ILL FORO
ORO ITALIANO — 2018
TALIANO — 2018.— 16.
683 GIURISPRUDENZA COSTITUZIONALE E CIVILE 684

riproduzione, previa richiesta di concessione e pagamento del (con efficacia espressamente cross border, estesa a tutto il terri-
canone fissato dalla autorità medesima, facendo libera la ri- torio europeo, deve ritenersi dell'Ue. Il provvedimento non of-
produzione delle opere solo se effettuata senza scopo di lucro. fre al riguardo specifici riferimenti normativi; cfr. però — ma
Non vi è dubbio sulla qualificazione della scultura in og- con riferimento a provvedimenti industrialistici — Trib. Milano
getto come bene culturale, né sul fatto che l'autorità che lo 23 marzo 2016, Foro it., 2016, I, 1845.
ha in consegna è la galleria dell'Accademia di Firenze, ri- Si noti che il polo museale fiorentino non è nuovo a simili
conducibile al ministero ricorrente; pertanto, il suo utilizzo a iniziative; ha destato scalpore, nel 2007, la diffida all'enciclo-
fini lucrativi effettuato tramite riproduzione della sua imma- pedia on line Wikipedia, cui veniva rimproverato l'uso non au-
gine rientra nelle ipotesi per le quali è necessaria la conces- torizzato di immagini e di opere conservate nei musei fiorentini;
sione dell'autorità amministrativa. da qui anche interrogazioni parlamentari; di fatto poi, almeno

a
Non risulta che Visit Today abbia mai chiesto né ottenuto fino alle recenti novellazioni dell'art. 108 cit., Wikipedia Italia
ha evitato di pubblicare immagini ad alta definizione di opere

to
tale concessione, mentre è documentato dal ricorrente che la
del patrimonio artistico nazionale, con evidenti ricadute negati-

en
convenuta, nondimeno, usa la figura ed il nome del David ve per la promozione dei beni culturali e del turismo: cfr. FAG-
per pubblicizzare la sua attività commerciale; ne deriva, co- GIONI, La libertà di panorama in Italia, in Dir. ind., 2011, 535.

am
me ipotesi giuridica probabilmente fondata, l'illiceità della
condotta dell'agenzia, ai sensi dell'art. 2043 c.c. III. - Le disposizioni surrichiamate (su cui la giurisprudenza
Meno evidente è la fondatezza degli addebiti di lesione del

on
si è raramente pronunciata) si inseriscono in un più ampio e
nome e immagine e di concorrenza sleale, dovendosi meglio complesso contesto giuridico, non solo civilistico ed autorale,

O
M abb
precisare, da un lato, in che modo nome e immagine del mi- che tuttora presenta criticità e punti opachi, nonostante le ripetu-

M
nistero siano stati abusivamente spesi, da altro lato in quali te novellazioni, anche per le ricadute economiche (e tenuto con-
termini le parti del presente procedimento siano tra loro con-

SI
to poi delle nuove tecnologie, in particolare la fotografia digita-
IO in
correnti; tuttavia, per la sussistenza del presupposto del fu- le, ormai ad altissima definizione, e la possibilità di diffusione

AS
mus boni iuris, è sufficiente aver individuato il motivo di il- di immagini a mezzo del web).
so
liceità che precede, fondato sul disposto del codice dei beni Cfr., in dottrina, anche per ulteriori riferimenti, SBARBARO,
culturali. Codice dei beni culturali e diritto d'autore: recenti evoluzioni
es

Sussiste anche la necessità di provvedere con urgenza, po- nella valorizzazione e nella fruizione del patrimonio culturale,
sto che l'uso indiscriminato dell'immagine di beni culturali è in Riv. dir. ind., 2016, I, 64, secondo cui la «riproduzione del
nc

suscettibile di svilirne la forza attrattiva. bene culturale . . . può consistere nelle riproduzioni destinate ai
D
co

Il ricorso dev’essere perciò accolto per quanto riguarda le cataloghi delle mostre, ai libri d'arte, ad uso nell'ambito del
U

richieste di inibitoria, ritiro dal commercio e distruzione del merchandising museale . . . alla promozione (locandine, manife-
LA

sti, manchette pubblicitarie ed altri strumenti di comunicazione)


IO olo

materiale pubblicitario, fissazione di penali per il ritardo e


pubblicazione del presente provvedimento, mentre non appa- nonché, più di recente, ai siti web, alle c.d. app od ai nuovi pro-
C

re proporzionata alla fattispecie la misura dell'oscuramento dotti interattivi e multimediali, realizzati anche in occasione di
c

mostre ed altri eventi culturali».


O sci

del sito Internet, salvo l'obbligo di eliminare da esso l'im-


LO

magine della scultura e di pubblicare sul medesimo il presen- Cfr. ancora MAGNANI, Musei e valorizzazione delle collezio-
ni: questioni aperte in tema di sfruttamento dei diritti di pro-
Fa

te provvedimento.
prietà intellettuale sulle immagini delle opere, ibid., 211; STEL-
———————— LA FAGGIONI, op. cit.; MERCATI, Commento agli art. 106, 107,
R

108 d.leg. 42/04, in Nuove leggi civ., 2005, 1431.


(1) I. - Il provvedimento in rassegna, che ha suscitato l'inte- In giurisprudenza, cfr. Cass. 23 aprile 2013, n. 9757, Foro it.,
resse dei media, inibisce ex art. 700 c.p.c. la promozione pub- 2013, I, 2846, con nota di richiami (nonché Riv. dir. ind., 2014,
blicitaria di accessi (con prevendita dei biglietti di ingresso) e II, 207, con osservazioni di MASTROLILLI).
visite guidate a musei statali italiani, a mezzo della riproduzione La questione può essere sintetizzata nei termini che seguono.
del David di Michelangelo, iconico capolavoro conservato alla
galleria dell'Accademia di Firenze; tanto perché tale attività ha Bisogna in primo luogo distinguere le riproduzioni di opere
avuto luogo in mancanza della concessione (e del versamento (anche architettoniche) tutelate dal diritto d'autore (quindi entro
del relativo canone) di cui agli art. 107 e 108 d.leg. 42/04, il co- i settanta anni dalla morte dell'autore) da quelle che, invece,
dice dei beni culturali e del paesaggio. non lo sono più.
L'art. 107 cit. (non espressamente richiamato) dispone, al 1° Per le prime, come del resto enunciato dall'art. 107 cit., ope-
comma, che il ministero dei beni e attività culturali e del turi- rano le disposizioni di cui alla l. 633/41, in particolare gli art. 13
smo (Mibact), le regioni e gli altri enti pubblici territoriali «pos- e 70; l'autorizzazione alla riproduzione di un'opera, e all'utiliz-
sono consentire la riproduzione . . . dei beni culturali che abbia- zo dell'immagine, pertanto, va chiesta all'autore o ai suoi eredi,
no in consegna, fatte salve le disposizioni . . . in materia di dirit- ovvero a chi dispone del relativo diritto patrimoniale d'autore;
to d'autore», mentre l'art. 108 cit. disciplina la determinazione ne segue però una pesante limitazione delle facoltà di chi inten-
dei canoni di concessione ed i corrispettivi connessi alle ripro- da, ad es., ritrarre un edificio esteticamente pregevole, tenuto —
duzioni di beni culturali; il canone (arg. ex 1° e 3° comma) è almeno in linea di principio — a rintracciare il proprietario per
dovuto solo per le riproduzioni a fini di lucro, non anche per conseguire l'autorizzazione.
quelle richieste da privati per uso personale o per motivi di stu- Cfr. anche, per una panoramica generale (con specifico rife-
dio, ovvero da soggetti pubblici per finalità di valorizzazione. rimento alle arti visive) CASABURI, Originalità, creatività, ela-
Va peraltro segnalato che l'art. 108, già novellato dal d.l. borazione creativa, citazione e plagio: profili evolutivi (specie
83/14 (c.d. decreto cultura), convertito in l. 106/14 (con l'intro- in riferimento alla prova dell'arte contemporanea) (nota a Trib.
duzione del comma 3 bis), lo è stato nuovamente dalla l. 124/17 Roma 15 maggio 2017), in Foro it., 2017, I, 3779.
(c.d. decreto concorrenza), art. 1, comma 171, che ha ulterior- Si noti che non è stata data attuazione, nel nostro ordinamento
mente liberalizzato le riproduzioni, nei musei ma anche negli — così però rinunciando ad un regime speciale della materia —
archivi, senza fini di lucro (naturalmente sempre che sia tutelata all'art. 5, § 3 h), della direttiva 2001/29/Ce del parlamento eu-
l'integrità dell'opera stessa), ad uso personale (foto ricordo) o di ropeo e del consiglio del 22 maggio 2001 sull'armonizzazione
studio; in particolare i visitatori dei musei statali possono ora li- di taluni aspetti del diritto d'autore e dei diritti connessi nella
beramente scattare fotografie (senza flash) e pubblicarle sui so- società dell'informazione, che dà facoltà agli Stati membri di
cial o sul web (attività fino ad ora tradizionalmente vietate). prevedere eccezioni e limitazioni al diritto, spettante all'autore,
È stata così limitata la discrezionalità del soggetto che dispo- di riproduzione (di cui all'art. 2) «quando si utilizzino opere,
ne del bene nell'autorizzarne la riproduzione. quali opere di architettura o di scultura, realizzate per essere
collocate stabilmente in luoghi pubblici».
II. - Nel caso di specie l'agenzia di viaggio convenuta (non
costituitasi) non aveva richiesto la concessione per la riprodu- IV. - Per le opere non più tutelabili alla stregua della l. 633/41
zione del David e delle altre immagini, né ovviamente aveva dovrebbe invece prospettarsi — almeno in linea di principio —
versato alcunché: da qui appunto l'accoglimento del ricorso la libertà di riproduzione, senza vincoli o limiti.
IL FORO ITALIANO — 2018.
685 PARTE PRIMA 686

Si configura, al riguardo, il c.d. diritto o libertà di panorama raneamente, riapprovati i bilanci degli anni 2009, 2010,
(inteso come «libertà di riprodurre fotograficamente monumen- 2011, e 2012, i primi due già oggetto di sentenza emessa dal
ti, opere artistiche ed architettoniche, edifici ed in generale ogni Tribunale di Aosta, i secondi due oggetto di impugnativa le
luogo pubblico, senza infrangere le disposizioni volte a tutelare cui cause pendono dinanzi al Tribunale di Torino.
i diritti d'autore dell'opera»: FAGGIONI, op. cit., 535). Allegava la nullità (o l'annullabilità) della deliberazione
Non è invece così, almeno allorquando si tratta di opere che assembleare giacché il relativo progetto di bilancio era stato
costituiscono beni culturali, alla stregua dell'ampia previsione approvato da un consiglio di amministrazione revocato con
dell'art. 2 del codice dei beni culturali.
provvedimento ex art. 2409 c.c. del Tribunale di Aosta e,
Per tali beni, infatti, sono previste — a tutela di esigenze es-
senzialmente pubblicistiche — rilevanti limitazioni alla fruizio-
quindi, in carenza di potere. Assumeva, nel merito, che tutti
i bilanci approvati in assemblea non rispondevano ai princi-

a
ne, intesa come utilizzo e godimento.
pî di chiarezza, prudenza, veridicità e ragionevolezza.

to
Al riguardo, anzi, occorre ulteriormente distinguere tra quelle
di proprietà privata e quelle di proprietà pubblica (dello Stato o Si costituiva la società convenuta dapprima tramite l'am-

en
di altri enti pubblici); vi è spazio per una ulteriore distinzione ministratore giudiziario, che si rimetteva alle decisioni del
(che a ben vedere investe anche le opere di proprietà privata), collegio rilevando, comunque, che il provvedimento di no-

am
tra le opere (mobili) conservate nei musei o in altri luoghi ad mina non risultava essere esecutivo e che, inoltre, l'incarico
accesso limitato e quelle presenti in luoghi pubblici (comprese, era scaduto e, successivamente, si costituiva (all'esito della

on
quindi, le opere architettoniche); in tema, cfr. spec. MAGNANI e sopravvenuta revoca giurisdizionale dell'amministratore
SBARBARO, op. cit. giudiziario) tramite il rinominato presidente del consiglio di

O
M abb
Quanto ai luoghi pubblici «il problema si pone principalmen- amministrazione eccependo la decadenza dalla facoltà di

M
te per chi intenda fare un uso commerciale delle immagini di impugnativa del bilancio per scadenza del termine di novan-

SI
monumenti ed opere d'arte, per sfruttarle non solo in modo di- ta giorni ex art. 2377, 6° comma, c.c. Eccepiva la sussisten-
IO in
retto (come nel caso di oggettistica e merchandising ritraente za del giudicato oggetto della sentenza del Tribunale di Ao-

AS
l'opera in questione) ma anche come ‘sfondo’ ad altre e diverse sta circa i vizi rilevati nei bilanci del 2009 e del 2010 e già
so
operazioni commerciali. È sempre più frequente, infatti, l'utiliz- contestati in quella sede e chiedeva la sospensione del pro-
zo di immagini di monumenti, opere artistiche ed architettoni-
es

che, all'interno di film, serie televisive e soprattutto campagne cesso ex art. 295 c.p.c. relativamente alla pendenza dinanzi
pubblicitarie»: FAGGIONI, op. cit., 536; in materia (cfr. l'art. 102 al Tribunale di Torino delle impugnative dei bilanci 2011 e
nc

del codice dei beni culturali) sussiste la competenza degli enti 2012. Contestava, nel merito, la sussistenza di irregolarità
D

del bilancio e chiedeva il rigetto della domanda.


co

pubblici territoriali, che hanno la disponibilità dei beni, e che


U

decidono le modalità di fruizione, con la possibilità di imporre La domanda è fondata e dev’essere accolta e la impugnata
LA

canoni di pagamento (i principali comuni italiani prevedono delibera di approvazione dei bilanci dev’essere annullata.
IO olo

specifiche procedure per l'autorizzazione alle riprese foto- In via pregiudiziale si deve chiarire che alcun presupposto
C

cinematografiche). [G. CASABURI] per la sospensione del giudizio ai sensi dell'art. 295 c.p.c.
c

(richiesta da parte convenuta) ricorre nel caso oggetto del


O sci
LO

presente giudizio per i motivi già individuati con ordinanza


data all'udienza del 16 dicembre 2015 al cui contenuto si
Fa

————————
rinvia.
Sempre in via pregiudiziale si deve sottolineare come
R

l'eccezione di decadenza (in cui sarebbe incorsa parte attri-


ce) dal diritto di impugnazione della delibera, sollevata da
parte convenuta ai sensi dell'art. 2377, 6° comma, c.c., per
TRIBUNALE DI TORINO; sentenza 4 ottobre 2017; Pres. decorso del termine di novanta giorni dalla data di iscrizione
ed est. RIZZI; Regione autonoma Valle d'Aosta (Avv. SA- nel registro delle imprese, motivata dalla circostanza che
RACCO) c. Soc. Aeroporto Valle d'Aosta - Aeroport du Val l'originaria notificazione dell'atto di citazione è stata di-
d'Aoste Avda (Avv. MILITERNI). chiarata nulla dal giudice e che la relativa rinnovazione è
avvenuta oltre il suddetto termine di decadenza, è infondata.
Società — Società per azioni — Denuncia al tribunale — Ai sensi dell'art. 291, 1° comma, c.p.c., infatti, «la rinno-
Decreto di revoca degli amministratori e di nomina di vazione impedisce ogni decadenza» e, appunto, parte attrice
un amministratore giudiziario — Immediata esecutività ha ritualmente rinnovato la notificazione dell'atto di cita-
(Cod. civ., art. 2409; y disp. att. cod. civ., art. 92, 103; y zione con la conseguenza che, avendo l'attore rispettato il
cod. proc. civ., art. 741). termine perentorio assegnatogli, agendo il rimedio ex tunc,
Società — Società per azioni — Assemblea — Delibera- gli effetti dell'atto vanno ricollegati alla prima notificazione
zione di approvazione di bilanci predisposti da ammini- e la rinnovazione impedisce, quindi, ogni decadenza com-
stratori revocati — Annullabilità (Cod. civ., art. 2377, presa quella relativa a termini di impugnazione (Cass.
2379, 2409, 2423). 9385/95, Foro it., Rep. 1995, voce Lavoro e previdenza
È immediatamente esecutivo il decreto con il quale il tribu- (controversie), n. 152) riferita al tempestivo esercizio del di-
nale, a norma dell'art. 2409, 4° comma, c.c., revoca gli ritto.
amministratori di una società per azioni e nomina un am- Il Tribunale di Aosta, con decreto in data 31 ottobre 2013,
ministratore giudiziario. (1) viste le gravi irregolarità compiute dagli amministratori del-
È annullabile la deliberazione assembleare di una società la s.p.a. Avda in violazione dei loro doveri, ha disposto, ai
per azioni che approva bilanci d'esercizio redatti da am- sensi dell'art. 2409, 4° comma, c.c., la revoca degli ammini-
ministratori che, all'esito del procedimento di controllo stratori (e dei sindaci) e la nomina di un amministratore
giudiziario, il tribunale aveva revocato nominando un giudiziario per la durata di un anno (quindi, fino al 31 otto-
amministratore giudiziario. (2) bre 2014) conferendogli i poteri di ordinaria amministrazio-
ne (e con l'obbligo di richiedere l'autorizzazione del tribu-
nale per gli atti eccedenti).
Motivi della decisione. — La regione autonoma della Val- Il consiglio di amministrazione della s.p.a. Avda, in prati-
le d'Aosta, socia della s.p.a. Aeroporto Valle d'Aosta - Ae- ca, è stato integralmente revocato e gli amministratori priva-
roport du Val d'Aoste, Avda, e titolare del capitale sociale ti dei relativi poteri.
nella percentuale del quarantanove per cento, impugnava la Successivamente, però, il consiglio di amministrazione
deliberazione assembleare della società adottata in data 16 (nonostante fosse stato revocato dal tribunale) ha (ri)ap-
giugno 2014 con la quale è stato approvato il bilancio della provato i (progetti dei) bilanci degli anni 2009 e 2010 (og-
società medesima chiuso il 31 dicembre 2013 e, contempo- getto della sentenza di nullità del Tribunale di Aosta) e, ri-
IL FORO ITALIANO — 2018.
687 GIURISPRUDENZA COSTITUZIONALE E CIVILE 688

spettivamente, in data 28 gennaio 2014 e 12 maggio 2014 (ora abrogato), ove parimenti nei medesimi art. 92 e 103
ha provveduto a riapprovare anche i progetti di bilancio de- disp. att. c.c. si prevedeva che il provvedimento di nomina
gli anni 2011 e 2012 (oggetto di impugnazione con cause dell'amministratore giudiziario «priva l'imprenditore, dalla
pendenti dinanzi al Tribunale di Torino), nonché ad appro- sua data, dell'amministrazione dell'impresa» e se ne dispo-
vare quello dell'anno 2013, sottoponendoli tutti all'assem- neva l'iscrizione nel registro delle imprese; rappresentano
blea della società che, con deliberazione in data 16 giugno una normativa speciale applicabile ai provvedimenti resi in
14 (impugnata in questa sede), li ha (previa revoca delle camera di consiglio ai sensi dell'art. 2409 c.c. rispetto alla
originarie delibere di approvazione dei bilanci 2011 e 2012) normativa generale di cui all'art. 741 c.p.c. (che non preve-
approvati. de l'immediata efficacia dei decreti del collegio) e preval-
Ora, come detto, il consiglio di amministrazione della gono su questa.

a
s.p.a. Avda era stato revocato con relativa nomina di un La giurisprudenza che questo collegio condivide, infatti,

to
amministratore giudiziario, il che comporta l'inefficacia di reputa che i provvedimenti emanati dal tribunale ex art.

en
eventuali atti posti in essere dagli organi sociali in contrasto 2409 c.c. sono, per legge, immediatamente esecutivi nono-
con il disposto dell'art. 2409 c.c. (Cass. 2113/73, id., 1973, stante reclamo (App. Torino 25 ottobre 1988, id., Rep.

am
I, 2988), cosicché gli amministratori della s.p.a. Avda non 1988, voce cit., n. 590).
avrebbero potuto redigere ed approvare i progetti di bilancio Il provvedimento del tribunale di revoca degli ammini-

on
sottoposti all'assemblea e da questa approvati, giacché tale stratori ex art. 2409 c.c. ha effetto dalla sua data e, per il
compito spettava all'amministratore giudiziario (Trib. Ve-

O
combinato disposto degli art. 92, 103 disp. att. c.c., è da ri-

M abb
rona 15 luglio 1996, id., Rep. 1997, voce Società, n. 720). tenersi esecutivo nonostante il reclamo, privando l'ammini-

M
Si noti, per completezza (e benché nessuna delle parti ab- stratore revocato immediatamente del proprio ufficio ed in-

SI
bia rilevato la questione), che a tal fine risulta del tutto irri- vestendone, in suo luogo e vece, l'amministratore giudiziale
IO in
levante che al momento della redazione dei progetti di bi-

AS
nominato (Trib. Pisa 20 ottobre 1989, id., Rep. 1990, voce
lancio alcuni degli amministratori (tutti ormai) revocati fos-
so
cit., n. 697).
sero stati sostituiti dall'assemblea. È stato ulteriormente ribadito che il decreto emesso dal
es

Tale (tra l'altro, limitata) rinnovazione del consiglio di tribunale ex art. 2409 c.c., con cui gli amministratori della
amministrazione (integralmente revocato) appare del tutto società sono stati revocati ed è stato nominato un ammini-
nc

ininfluente dopo che l'amministratore giudiziario sia già sta- stratore giudiziario, è immediatamente esecutivo (App. Fi-
D

to nominato dal tribunale, giacché neppure l'assemblea può


co

renze 2 marzo 1994, id., Rep. 1995, voce cit., n. 767; App.
U

eludere le conseguenze del procedimento ex art. 2409 c.c. Trento 17 maggio 1996, id., Rep. 1996, voce cit., n. 704) e
LA

(ad es., revocando l'amministratore giudiziario o sostituen-


IO olo

questo anche se sia stato proposto reclamo ex art. 739 c.p.c.


dolo con un nuovo consiglio di amministrazione). (Trib. Palermo 4 giugno 1997, id., Rep. 1998, voce cit., n.
C

Venendo ora a trattare la questione dirimente oggetto del 687), nella quale ipotesi può solo intervenire, eventualmen-
c

presente giudizio, il collegio giudicante non condivide l'o-


O sci

te, la sospensione in sede di reclamo in corte d'appello


LO

pinione secondo la quale il decreto di revoca degli ammini- (App. Firenze 18 settembre 2001, id., Rep. 2002, voce cit.,
stratori di una società di capitali e di nomina di un ammini-
Fa

n. 768).
stratore giudiziario, emesso dal tribunale ai sensi dell'art. Nel caso oggetto del presente giudizio, invece, la Corte
2409 c.c., non è immediatamente efficace, a meno che il tri-
R

d'appello di Torino, con provvedimento in data 9 febbraio


bunale stesso abbia statuito in tal senso per motivi di urgen- 2016, ha dichiarato inammissibile il reclamo avverso il
za (e, nel caso oggetto del presente giudizio, il Tribunale di
provvedimento di revoca degli amministratori per sopravve-
Aosta non lo ha fatto espressamente) ex art. 741 c.p.c. (App.
nuta carenza di interesse.
Roma 10 agosto 2000, id., Rep. 2000, voce cit., n. 768).
Opinione che, secondo alcuni, risulterebbe rafforzata dal- Suffraga la tesi dell'immediata efficacia ed esecutività del
la circostanza che l'art. 26 d.leg. 5/03 (norma sul procedi- provvedimento ex art. 2409 c.c. anche la circostanza che la
mento in materia di diritto societario), che prevedeva come Suprema corte qualifica tale provvedimento di nomina di un
nei procedimenti in camera di consiglio il giudice provvede amministratore giudiziale con revoca di quello prescelto
con decreto motivato «immediatamente esecutivo», è stato dall'assemblea quale misura di natura cautelare (Cass.
abrogato. 10349/05, id., 2006, I, 824), la quale, ex se, è ben difficil-
Il dato normativo tutt’ora vigente non avvalora tale tesi. mente compatibile con un provvedimento non dotato di effi-
Ai sensi dell'art. 92 disp. att. c.c., infatti, «il decreto previ- cacia immediata (e, quindi, non in grado di soddisfare le
sto dall'art. 2409 c.c., che nomina l'amministratore giudiziario stesse esigenze cautelari per le quali viene emesso).
... priva l'imprenditore, dalla sua data, dell'amministrazione Per scrupolo di completezza è bene sottolineare che alcu-
della società nei limiti dei poteri conferiti all'amministratore na rilevanza assume nel presente procedimento la circostan-
giudiziario». za che, «causa il venir meno del requisito dell'attualità delle
Dalla data del decreto emesso ai sensi dell'art. 2409 c.c., condotte all'epoca ritenute irregolari», il Tribunale di Aosta,
quindi, l'amministratore revocato è privato dei poteri che con sopravvenuto decreto in data 28 luglio 2016, abbia re-
sono conferiti all'amministratore giudiziario. vocato la nomina dell'amministratore giudiziario, trattando-
La lettera della norma è chiara nell'individuare, di conse- si di provvedimento, come tale, privo di effetto retroattivo
guenza, l'efficacia esecutiva del decreto di revoca degli ed idoneo solamente a far cessare, ex nunc, gli effetti del
amministratori della società, come conferma, inoltre, l'art. primitivo decreto adottato (arg. ex Trib. Ariano Irpino 3 ot-
103 disp. att. c.c., che statuisce come il decreto ex art. 2409 tobre 2001).
c.c. «deve essere comunicato a cura del cancelliere, entro Accertato, quindi, che il revocato consiglio di ammini-
cinque giorni, all'ufficio del registro delle imprese per l'i- strazione della s.p.a. Avda non aveva i poteri per approvare
scrizione». Considerato che tale iscrizione, ai sensi dell'art. i progetti di bilancio e sottoporli all'assemblea, si tratta di
2193 c.c., è finalizzata a conferire efficacia (anche) nei con- verificare quali siano le conseguenze di tali illegittime con-
fronti dei terzi al decreto di revoca dell'amministratore dotte degli amministratori sulla validità della delibera in da-
(tramite la possibilità di opposizione del provvedimento ai ta 16 giugno 2014 in questa sede impugnata.
medesimi), una tale efficacia presuppone l'esecutività im- Ai sensi dell'art. 2423, 1° comma, c.c., «gli amministrato-
mediata del provvedimento. ri devono redigere il bilancio di esercizio ...».
Gli art. 92 e 103 disp. att. c.c. nell'attuale formulazione Secondo unanime opinione il bilancio di esercizio è il ri-
(operata dall'art. 9, lett. a e c, d.leg. 6/03) sono, infatti, sultato di un complesso procedimento al quale concorrono
tutt’ora in vigore; ricalcano, inoltre, analoga formulazione vari organi e, in primis, gli amministratori che (quali titolari
vigente anche anteriormente alla riforma del rito societario della fase preparatoria) lo redigono (la dottrina parla di
IL FORO ITALIANO — 2018.
689 PARTE PRIMA 690

«progetto di bilancio») con attribuzione non delegabile co- 687, e Società, 1998, 75, con nota di V. SALAFIA, Efficacia del
me prevede espressamente l'art. 2381, 4° comma, c.c. decreto di nomina dell'amministratore giudiziario; Trib. Vero-
L'approvazione consiliare del progetto, inoltre, è un atto na 15 luglio 1996, Foro it., Rep. 1997, voce cit., n. 720, e So-
dovuto dagli amministratori, i quali devono comunicarlo, ex cietà, 1997, 75, con nota di A. PATELLI, Poteri dell'ammi-
art. 2429, 1° e 3° comma, c.c. (unitamente alla relazione), al nistratore giudiziario nominato ex art. 2409 c.c.; App. Trento
collegio sindacale trenta giorni prima dell'assemblea, non- 17 maggio 1996, Foro it., Rep. 1996, voce cit., n. 704, e Socie-
tà, 1996, 1285, con nota di M. TASSI, Efficacia e sospensione
ché depositarne copia per i quindici giorni che precedono del decreto di nomina di amministratore giudiziario; App. Fi-
l'assemblea nella sede sociale. renze 2 marzo 1994, Foro it., Rep. 1995, voce cit., n. 767, e
Tale progetto di bilancio redatto dagli amministratori, Dir. fallim., 1994, II, 1127, con nota di D. DI GRAVIO, In tema
quindi, ha una propria valenza quale fase primaria del pro-

a
di reclamo contro l'amministrazione giudiziaria della società;
cedimento di approvazione assembleare del bilancio e, se Trib. Pisa 20 ottobre 1989, Foro it., Rep. 1990, voce cit., n.

to
redatto, ad es., in violazione del principio di chiarezza, su 697, e Dir. fallim., 1990, II, 1095, con nota di D. DI GRAVIO,

en
ricorso giurisdizionale di un componente del consiglio di La revoca degli amministratori nelle società di capitali e la
amministrazione la relativa deliberazione può anche essere (non) esecutorietà del provvedimento; App. Torino 25 ottobre

am
oggetto di autonoma sospensiva cautelare (Trib. Milano 30 1988, Foro it., Rep. 1988, voce cit., n. 590: alle quali adde
luglio 2010, id., Rep. 2011, voce cit., n. 712). App. Venezia 14 settembre 1987, ibid., n. 591, nonché (nel

on
Il procedimento di approvazione del bilancio oggetto del senso che il provvedimento cautelare emesso dal tribunale av-
presente giudizio, quindi, risulta viziato sin dalla sua fase valendosi dei poteri attribuitigli dall'art. 2409 c.c. è immedia-

O
M abb
primaria-preparatoria (redazione ed approvazione del pro- tamente reclamabile dinanzi alla corte d'appello, data la sua in-

M
trinseca attitudine ad incidere immediatamente su una posizio-
getto di bilancio), il che si riflette sulla delibera di approva- ne di diritto del soggetto passivo del provvedimento stesso)

SI
zione del bilancio medesimo che risulta invalida, giacché App. Milano 12 marzo 2004, id., Rep. 2004, voce cit., n. 1052,
IO in
l'illegittima costituzione di un organo sociale (consiglio di

AS
e Società, 2004, 1125, con nota di V. SALAFIA, Natura e re-
amministrazione) compromette anche la validità degli atti
so
clamabilità del provvedimento cautelare emesso nel procedi-
compiuti da organi diversi (assemblea societaria) che siano mento ex art. 2409 c.c.). Cass. 17 maggio 2005, n. 10349 (i
es

confluenti in un medesimo procedimento o comunque ad es- provvedimenti resi sulla denuncia di irregolarità nella gestione
so legati da un nesso di conseguenzialità necessaria (Cass. di una società ex art. 2409 c.c. sono privi di decisorietà e non
nc

11554/08, id., 2009, I, 2175): il caso oggetto del presente hanno attitudine ad acquistare autorità di giudicato sostanziale,
D

giudizio. onde non sono impugnabili con ricorso straordinario per cassa-
co

In particolar modo, ai sensi del combinato disposto degli zione ai sensi dell'art. 111 Cost.), e 18 luglio 1973, n. 2113 (è
nulla la delibera con cui l'assemblea provvede a nominare nuo-
LA

art. 2377 e 2379 c.c., l'annullabilità costituisce la forma ge-


IO olo

nerale di invalidità delle deliberazioni assembleari, mentre vi amministratori, adottata dopo che il tribunale aveva revocato
i precedenti amministratori e nominato un amministratore giu-
C

la nullità si ha solo nei casi previsti dalla legge. Il sistema


c

delle invalidità in tema di deliberazioni assembleari risulta, diziario), anch’esse cit. in motivazione, si leggono in Foro it.,
O sci
LO

2006, I, 824, e id., 1973, I, 2988.


infatti, rovesciato rispetto al sistema delle invalidità nego-
ziali. Diversamente, nel senso che il provvedimento di revoca de-
Fa

gli amministratori di società e nomina di amministratore giudi-


Specificamente, secondo unanime opinione, i vizi del
ziario, emesso dal tribunale ai sensi dell'art. 2409 c.c., non ha
procedimento attengono ad ipotesi di annullabilità delle de-
R

immediata efficacia esecutiva, a meno che lo stesso provvedi-


liberazioni assembleari societarie. mento, per obiettive ragioni di urgenza, non disponga in tal
Ancor più in particolare la Suprema corte ha statuito che i senso, App. Roma 10 agosto 2000, cit. in motivazione, id.,
vizi del procedimento di formazione del bilancio (di cui gli Rep. 2000, voce cit., n. 768, e App. L'Aquila 11 agosto 1989,
amministratori devono assumere la paternità del relativo id., Rep. 1990, voce cit., n. 696, e Dir. fallim., 1990, II, 1093,
progetto: Cass. 3458/93, id., 1995, I, 257) comportano l'an- con nota di D. DI GRAVIO, La revoca, cit. Vedi anche, nel sen-
nullabilità (e non la nullità) delle delibere di approvazione so che, non avendo natura meramente istruttoria ed essendo
ai sensi dell'art. 2377 c.c. immediatamente reclamabile in base all'art. 739 c.p.c. (App.
In un caso sostanzialmente analogo, del resto, la Suprema Salerno 15 luglio 2004, Foro it., Rep. 2005, voce cit., n. 944, e
corte ha statuito l'annullabilità della deliberazione di appro- Dir. fallim., 2005, II, 165, con nota di M. DELLA CORTE, Re-
vazione del bilancio in caso di illegittima costituzione del clamabilità dell'ordine di ispezione e nuova disciplina dell'art.
collegio sindacale, essendo questa destinata ad inficiare la 2409 c.c.), il provvedimento con il quale il tribunale dispone,
regolarità del procedimento di approvazione del bilancio so- in seno al procedimento ex art. 2409 c.c., l'ispezione della so-
cietà non può ritenersi ex se immediatamente esecutivo, App.
ciale e della deliberazione assembleare che lo conclude per- Bologna 15 novembre 1991, Foro it., Rep. 1994, voce cit., n.
ché la relazione dei sindaci costituisce indiscutibilmente un 724, e Giur. comm., 1994, II, 88, con nota di S. ALVARO, Se il
momento essenziale di detto procedimento (Cass. 11554/08, decreto con cui il tribunale ordina l'ispezione giudiziale del-
cit.): momento non meno essenziale costituisce, certamente, l'amministrazione di una società per azioni ex art. 2409 c.c.
la redazione del progetto di bilancio da parte degli ammini- sia immediatamente esecutivo, e 21 novembre 1991, Foro it.,
stratori, con la conseguenza che, se il consiglio di ammini- Rep. 1992, voce cit., n. 568, e Società, 1992, 503, con nota di
strazione che lo approva risulta (come nel caso oggetto del A. PATELLI, Impugnabilità ed esecutorietà dell'ordine di ispe-
presente giudizio) illegittimamente costituito, ciò non può zione nel controllo giudiziario.
che riflettersi sulla delibera di approvazione del bilancio La soluzione accolta nella sentenza si accorda alla natura la-
che, appunto, dev’essere annullata. to sensu cautelare dei provvedimenti assumibili a norma del-
Per i complessivi motivi di cui sopra, in conclusione, la l'art. 2409 c.c., che non hanno natura conservativa, non essen-
deliberazione assembleare del 16 giugno 2014 nella parte di do in sé finalizzati, in via immediata, alla custodia del patri-
approvazione dei bilanci al 31 dicembre 2009, al 31 dicem- monio sociale nell'interesse dei creditori, quanto, più in gene-
bre 2010, al 31 dicembre 2011, al 31 dicembre 2012 ed al rale, al ripristino della legalità e della regolarità della gestione
31 dicembre 2013 dev’essere annullata. nell'ambito della società per prevenire un danno alla società
Ogni ulteriore eccezione sollevata da parte convenuta ri- stessa (onde si è esclusa la natura privilegiata ex art. 552, n. 1,
c. nav., del credito degli amministratori giudiziari nominati ai
mane assorbita dai suddetti motivi della decisione. sensi dell'art. 2409 c.c., non trattandosi di crediti riferiti ad at-
———————— ti conservativi sulla nave: App. Palermo 2 marzo 2013, Foro
it., Rep. 2015, voce Privilegio, n. 19, e Dir. trasporti, 2015,
(1) La sentenza si pone nel solco della giurisprudenza mag- 885, con nota di K. CROSILLA, Il privilegio sulla nave e sul
gioritaria: in senso conforme, citate in motivazione, App. Fi- nolo ai sensi dell'art. 552, n. 1, c. nav.: atti conservativi e na-
renze 18 settembre 2001, Foro it., Rep. 2002, voce Società, n. tura dei crediti privilegiati in relazione all'art. 2409 c.c., con-
768; Trib. Palermo 4 giugno 1997, id., Rep. 1998, voce cit., n. fermata da Cass. 15 giugno 2016, n. 12298, Foro it., Rep.
IL FORO ITALIANO — 2018.
691 GIURISPRUDENZA COSTITUZIONALE E CIVILE 692

2016, voce Nave, n. 27), su cui v. Cass. 21 marzo 2007, n. dell'organo sindacale non era iscritto nell'albo dei revisori uf-
6805, id., Rep. 2007, voce Società, n. 709; 17 maggio 2005, n. ficiali dei conti ed era legato da rapporto di lavoro dipendente
10349, cit.; 29 marzo 2005, n. 6615, id., Rep. 2005, voce cit., con una società controllata).
n. 947, nonché in dottrina, tra i tanti, A. BERTOLOTTI, Società Si vedano altresì, cit. in motivazione, Trib. Milano 30 luglio
per azioni. Collegio sindacale, revisori, denunzia al tribunale, 2010, id., Rep. 2011, voce cit., n. 712, e Società, 2011, 393,
Torino 2015, 570. Circa le analogie, sotto questo profilo, fra i con nota di V. SCOGNAMIGLIO, L'impugnazione del progetto di
provvedimenti adottabili all'esito del procedimento di control- bilancio e Riv. dir. soc., 2011, 381, con nota di G. STRAMPELLI
lo giudiziario sulle società per azioni di cui all'art. 2409 c.c. e L'impugnazione della delibera consiliare di approvazione del
quelli assumibili dal tribunale nell'ambito del procedimento progetto di bilancio; Cass. 23 marzo 1993, n. 3458, Foro it.,
per la dichiarazione di fallimento di una società (quale ne sia il 1995, I, 257, con osservazioni di A. ZUCCO.

a
tipo) ai sensi dell'art. 15 l. fall., v. Trib. Vibo Valentia 14 di- La sentenza non è esplicita nel dire chi — se, cioè, gli am-
cembre 2010, Foro it., Rep. 2012, voce Fallimento, n. 270; ministratori o i sindaci revocati oppure l'amministratore giudi-

to
Trib. Prato 4 febbraio 2011, id., Rep. 2011, voce cit., n. 285, e ziario — avesse dato impulso al procedimento assembleare

en
Dir. fallim., 2011, II, 340, con nota di S. PACCHI, Provvedi- procedendo alla convocazione dei soci (né se si fosse trattato di
menti cautelari e conservativi su richiesta del debitore in atte- assemblea totalitaria). Ove alla convocazione avessero provve-

am
sa di un accordo di ristrutturazione; Trib. Novara 24 febbraio duto gli amministratori (o i sindaci) revocati, la deliberazione
2010, Foro it., Rep. 2010, voce Liquidazione coatta ammini- di approvazione dei bilanci sarebbe stata esposta a ulteriore vi-

on
strativa e amministrazione straordinaria, n. 29, e Fallimento, zio: se non di nullità, per quella «mancata convocazione del-
2010, 1180, con nota di P. MARZOCCHI, I provvedimenti caute- l'assemblea» di cui parla l'art. 2379, 1° comma, c.c. (come

O
M abb
lari nell'istruttoria prefallimentare: i limiti agli effetti antici- sembrerebbe incline a ritenere Trib. Roma 15 giugno 2015, id.,

M
patori; Trib. Monza 11 febbraio 2009, Foro it., Rep. 2009, vo- Rep. 2016, voce cit., n. 657, e Società, 2016, 419, con nota di
ce Fallimento, n. 266, nonché Dir. fallim., 2009, II, 345, con C. SIMONE, Nullità delle decisioni dei soci di società a respon-

SI
nota di B. INZITARI, Sostituzione cautelare dell'amministra-
IO in sabilità limitata prese in assenza assoluta di informazione,

AS
tore per l'istruttoria prefallimentare ex art. 15, penultimo nonché, implicitamente, Trib. Torino 30 gennaio 2015, Foro
so
comma, l. fall., e Fallimento, 2009, 854, con nota di M. FER- it., Rep. 2016, voce cit., n. 655, e Società, 2016, 342, con nota
RO, La revoca dell'amministratore nell'istruttoria prefalli- di M. ADORNO, L'invalidità delle delibere assembleari di s.p.a.
es

mentare: prove generali di anticipazione dell'efficacia del fal- e la legittimazione ad agire dell'ex amministratore) di annulla-
limento successivo, e Giur. comm., 2010, II, 491, con nota di bilità (in questo senso, per l'ipotesi di convocazione effettuata
nc

F. GHIGNONE, I provvedimenti cautelari o conservativi nel- autonomamente dal presidente del consiglio di amministrazio-
D

l'ambito dei giudizi di dichiarazione di fallimento: prime ap- ne, Trib. Roma 6 aprile 2010, Foro it., Rep. 2011, voce cit., n.
co

plicazioni giurisprudenziali. 628, e Cass. 22 settembre 2008, n. 23950, id., Rep. 2009, voce
cit., n. 619; e, per l'ipotesi dell'assemblea convocata, nel-
LA

In dottrina, in senso conforme alla decisione riportata, S.


IO olo

AMBROSINI, Il controllo giudiziario, in N. ABRIANI-S. AMBRO- l'inerzia dell'organo amministrativo, dal solo presidente del
collegio sindacale senza previa delibera di detto collegio, Cass.
C

SINI-O. CAGNASSO-P. MONTALENTI, Le società per azioni, in


c

Trattato di dir. comm. diretto da G. COTTINO, Padova, 2010, 17 gennaio 2007, n. 1034, id., 2007, I, 3501, e Società, 2008,
O sci
LO

IV, 834; A. BERTOLOTTI, op. cit., 614; M. LIBERTINI, in Com- 199, con nota di L.M. CAPUANO, La validità delle convocazioni
mentario romano del nuovo dir. soc. diretto da F. D'ALESSAN- «anomale»). Nel senso che le eventuali irregolarità nel proce-
Fa

DRO, Padova, 2011, II, 2, sub art. 2409, 209. Prima del- dimento di deliberazione del consiglio d'amministrazione per
l'abrogazione dell'art. 26 d.leg. 5/03, ad opera della l. 18 giu- la convocazione dell'assemblea non si riflettono sulla delibera
R

gno 2009 n. 69, v. L. NAZZICONE, Il controllo giudiziario sulle assembleare, con la conseguenza che la mancata convocazione
irregolarità di gestione. Fattispecie e rito dopo la riforma so- di uno dei suoi componenti alla riunione del consiglio d'ammi-
cietaria, Milano, 2005, 317 ss.; G.U. TEDESCHI, Il nuovo art. nistrazione che abbia deliberato di convocare l'assemblea non
2409 c.c., in Scritti in onore di Vincenzo Buonocore, Milano, determina annullabilità della deliberazione dell'assemblea stes-
2005, III, 3, 3970. Contra, anteriormente alla novella societaria sa, v. Cass. 12 gennaio 2010, n. 259, Foro it., Rep. 2010, voce
del 2003, G.U. TEDESCHI, Il controllo giudiziario sulla gestio- cit., n. 705, nonché Notariato, 2010, 653, con nota di F. GAM-
ne, in Trattato delle società per azioni diretto da G.E. COLOM- BARDELLA, In tema di vizio nella delibera di convocazione del-
BO e G.B. PORTALE, Torino, 1988, V, 283, secondo il quale non l'assemblea; v. anche Cass. 26 novembre 1998, n. 12012, Foro
erano decisivi né l'art. 92 disp. att. c.c. (perché dettato con rife- it., Rep. 1998, voce cit., n. 532. [F. MAINETTI]
rimento al procedimento di cui agli art. 2089 ss. c.c.) né l'art.
103 disp. att. c.c. (data la differenza tra iscrizione ed efficacia
immediata dei decreti di cui si tratta).

(2) La decisione consegue al decisum di cui alla prima mas-


sima: invalidi in quanto predisposti da amministratori non più
in carica (e sul ruolo degli amministratori nel procedimento che
mette capo all'approvazione delle tavole contabili di una socie-
tà, v. O. CAGNASSO, Il bilancio d'esercizio e consolidato, in N.
ABRIANI-S. AMBROSINI-O. CAGNASSO-P. MONTALENTI, op. cit.,
929), i bilanci non potevano essere validamente approvati dal-
l'assemblea. Invalidità che — precisa la sentenza — non si tra-
duce in nullità intrinseca del deliberato (art. 2379 c.c.), ma nel-
la sua annullabilità (art. 2377 c.c.), determinata da vizio del
procedimento. Uguale soluzione è stata indicata per l'ipotesi ————————

del bilancio accompagnato da una relazione redatta da sindaci


non in carica (Cass. 9 maggio 2008, n. 11554, cit. in motiva-
zione, Foro it., 2009, I, 2175, con nota di L. NAZZICONE, Sin-
daco decaduto ed invalidità, diretta e derivata, di deliberazioni
societarie, e Società, 2009, 1105, con nota di P. BALZARINI-M.
DI SARLI, Chiarezza del bilancio, effetti dei chiarimenti forniti
in assemblea e cause di decadenza dei sindaci, Giur. comm.,
2009, II, 924, con nota di I. RUSSO, La rilevanza esterna dei
chiarimenti forniti dagli amministratori in sede di approvazio-
ne del bilancio d'esercizio, e 1110 (m.), con nota di T. PASTO-
RI, Decadenza del sindaco ed illegittimità della deliberazione
del collegio sindacale) o che non avrebbero potuto essere no-
minati sindaci (Trib. Monza 16 febbraio 1993, Foro it., Rep.
1993, voce Società, n. 710: nella specie uno dei componenti
IL FORO ITALIANO — 2018.
73 GIURISPRUDENZA PENALE 74

I proposta nell'interesse dell'indagato, Zydi Hoxha, avverso il


provvedimento con cui il g.i.p. del medesimo tribunale ha ap-
CORTE DI CASSAZIONE; sezione VI penale; sentenza 6 plicato al primo la misura della custodia cautelare in carcere
novembre 2017 - 20 dicembre 2017, n. 56990; Pres. CON- per i reati di cui all'art. 73, commi 1 e 1 bis, d.p.r. n. 309 del
TI, Est. SCALIA, P.M. MOLINO (concl. diff.); ric. Hoxha 1990, esclusa l'aggravante dell'ingente quantitativo quanto ad
Zydi. Annulla Trib. Ancona, ord. 15 giugno 2017. uno dei contestati episodi.
2. - Ricorrono in Cassazione nell'interesse dell'indagato i
Misure cautelari personali — Riesame — Trasmissione difensori di fiducia, con sei motivi di annullamento.
degli atti — Decreti autorizzativi delle intercettazioni 2.1. - Con il primo motivo si deduce l'inosservanza di norme
— Omessa trasmissione da parte del pubblico ministero processuali stabilite a pena di nullità ed inutilizzabilità (in rela-

a
unitamente alla richiesta di applicazione della misura zione agli art. 267, 268, commi 3 e 3 bis, 271, 273, 1° comma,
— Perdita di efficacia della misura cautelare — Esclu-

to
192, 1° e 2° comma, c.p.p.) e mancanza, insufficienza e manife-
sione — Inutilizzabilità delle intercettazioni — Condi-

en
sta illogicità della motivazione in punto di utilizzabilità delle in-
zioni (Cod. proc. pen., art. 271, 309). tercettazioni telefoniche e ambientali, e di gravità indiziaria.
Misure cautelari personali — Riesame — Videoriprese —

am
Il tribunale avrebbe rigettato la deduzione di nullità del-
Richiesta del difensore di copia dei supporti — Condi- l'ordinanza genetica e di inutilizzabilità delle intercettazioni su
zioni (Cod. proc. pen., art. 266, 309).

on
cui la prima si fondava, in quanto rientranti tra gli atti «posti a
In materia di procedimento di riesame di misure cautelari base della misura cautelare», per non avere il pubblico mini-

O
M abb
personali, ove il pubblico ministero abbia omesso di tra- stero posto a disposizione della difesa e del tribunale i decreti

M
smettere al giudice, in sede di richiesta di una misura cau- di autorizzazione delle intercettazioni.

SI
telare, copia dei decreti autorizzativi delle intercettazioni Il tribunale del riesame, ritenendo che il decreto non rien-
IO in
di comunicazioni, e la difesa dell'indagato abbia presenta- trasse tra gli atti che il pubblico ministero deve presentare a

AS
to specifica e tempestiva richiesta di acquisizione dei de- norma dell'art. 291 c.p.p. a corredo della richiesta di misura
so

creti in relazione alla proposta istanza di riesame, dal- cautelare, avrebbe mancato di esercitare il potere-dovere di ve-
l'omissione del pubblico ministero nel provvedere alla tra- rifica della legittimità dei decreti di autorizzazione delle inter-
es

smissione di tale documentazione consegue l'inutilizzabili- cettazioni, al fine di valutare delle intercettazioni l'utilizzabili-
nc

tà dei risultati delle intercettazioni eseguite. (1) tà, previa verifica della sussistenza delle condizioni legitti-
manti la loro effettuazione.
D

In tema di riesame di misure cautelari personali, il diritto del


co

difensore di chiedere ed ottenere dal pubblico ministero Sarebbe mancata in tal modo lo scrutinio dei risultati delle
U

copia dei supporti magnetici o informatici delle registra- intercettazioni e quindi, nel giudizio cautelare, la sussistenza
LA
IO olo

zioni di videoriprese utilizzate ai fini dell'adozione del dei gravi indizi di colpevolezza, nella natura speciale e preva-
provvedimento cautelare, non è condizionato né all'espres- lente dell'art. 271 c.p.p. sull'art. 191 c.p.p., secondo indirizzo
C
c

sa indicazione nella richiesta della destinazione della do- giurisprudenziale affermatosi sin dalla sentenza n. 21 del 20
O sci
LO

cumentazione alla proposizione dell'istanza di riesame, né novembre 1996, Glicora (Foro it., Rep. 1997, voce Intercetta-
all'onere in capo al difensore, ove il pubblico ministero zione di conversazioni, n. 29), adottata dalla corte di legittimi-
Fa

non provveda sull'istanza, a richiedere un differimento del- tà a sezioni unite.


l'udienza fissata per deliberare sull'istanza di riesame. (2) 2.2. - Con il secondo motivo si deducono medesime viola-
R

zioni in relazione all'art. 268 c.p.p., come interpretato dalla


Corte costituzionale con la sentenza n. 336 del 2008 (id., Rep.
II 2008, voce cit., n. 31), e vizio di motivazione in punto di uti-
lizzabilità delle intercettazioni poste a base del giudizio di
CORTE DI CASSAZIONE; sezione VI penale; sentenza 26 gravità indiziaria.
settembre 2017 - 7 novembre 2017, n. 50760; Pres. ROTUN- Le registrazioni, anche se non depositate dal pubblico mini-
DO, Est. GIANESINI, P.M. CANEVELLI (concl. conf.); ric. Delli stero e sostituite dalle trascrizioni sommarie della polizia giu-
Castelli e altri. Annulla Trib. Roma, ord. 5 aprile 2017. diziaria, quali duplicati di supporti magnetici non erano state
poste a disposizione della difesa, che ne aveva fatto richiesta
Misure cautelari personali — Riesame — Intercettazioni al fine di controllo della legittimità della misura genetica.
— Richiesta del difensore di copia dei supporti — Pub- A fronte di richiesta avanzata il 26 maggio 2017, il pubblico
blico ministero — Ritardo nel deposito — Differimento ministero procedente rilasciava «nulla osta» all'estrazione di
dell'udienza — Richiesta del difensore — Obbligo — copia ad eccezione delle intercettazioni non depositate dagli
Esclusione (Cod. proc. pen., art. 266, 309).
operanti.
In tema di riesame di misure cautelari personali, ove il pub- Il carattere incondizionato del diritto ad ottenere copia della
blico ministero non abbia provveduto, a fronte di tempesti- registrazione non poteva essere disconosciuto per il mero dato
va richiesta del difensore, al deposito dei supporti magne- formalistico, come invece ritenuto dal tribunale, della mancata
tici o informatici delle registrazioni delle conversazioni esplicitazione che l'istanza era stata effettuata ai fini della
utilizzate ai fini dell'adozione del provvedimento cautela- proposizione del riesame e comunque non sarebbe stato perti-
re, nei termini per il deposito degli atti necessari per deli- nente il richiamo, pure operato nell'ordinanza, alla possibilità
berare sull'istanza, non può porsi alcun onere in capo al della difesa di avanzare richiesta di termine ai sensi dell'art.
difensore di richiedere un differimento dell'udienza fissata 309, comma 9 bis, c.p.p.
per deliberare sull'istanza di riesame (nella specie, è stato Non avrebbe potuto farsi carico all'imputato della scelta di
precisato che il tribunale del riesame non può tenere conto richiedere un rinvio che avrebbe procrastinato i tempi della
delle conversazioni intercettate e non messe a disposizione decisione.
della difesa, con conseguente inutilizzabilità ai fini della 2.3. - Con il terzo motivo si fa valere l'inosservanza di nor-
decisione cautelare). (3) me processuali stabilite a pena di nullità ed inutilizzabilità, in
relazione agli art. 273, 1° comma, 192, 1° e 2° comma, c.p.p. e
309, 5° comma, c.p.p., e vizio di motivazione in punto di
I mancata trasmissione al tribunale del riesame, e di mancata
messa a disposizione della difesa, dell'interrogatorio del coin-
Cass. 6 novembre - 20 dicembre 2017, n. 56990, Hoxha Zydi dagato, Biamino, di cui la difesa aveva preso visione per le so-
le osservazioni contenute nell'ordinanza genetica.
Sarebbe mancato il controllo da parte del tribunale del rie-
Ritenuto in fatto. — 1. - Il Tribunale di Ancona, con l'ordi- same della regolarità e completezza della documentazione su
nanza in epigrafe indicata, ha rigettato la richiesta di riesame cui si fondava il provvedimento cautelare.
IL FORO ITALIANO — 2018.
75 PARTE SECONDA 76

2.4. - Con il quarto motivo è dedotta inosservanza di norme gli art. 266 ss. c.p.p. (Cass. 10 ottobre 2011, C., id., Rep. 2012,
processuali e vizio di motivazione in relazione all'art. 16 c.p.p. voce Intercettazione di conversazioni, n. 58).
in punto di competenza territoriale da individuarsi in favore È, quello della difesa, un diritto incondizionato all'accesso,
dell'autorità giudiziaria di Modena. la cui violazione configura una nullità generale a regime in-
Esclusa, per uno dei contestati episodi, l'aggravante di cui termedio prevista dall'art. 178, lett. c), c.p.p. (Cass. 11 luglio
all'art. 80, 2° comma, d.p.r. n. 309 del 1990, i due fatti conte- 2013, D.G., id., Rep. 2014, voce cit., n. 50), quale risultante
stati, nelle conclusioni del tribunale sul punto, avrebbero do- della sentenza della Corte costituzionale n. 336 del 2008 (id.,
vuto considerarsi di pari gravità, sostenendo quindi la compe- Rep. 2008, voce cit., n. 31).
tenza di Ancona. Siffatto diritto non può essere disconosciuto per il mero da-
Il ragionamento sarebbe stato fallace, anche in astratto, poi- to formalistico della mancata esplicitazione che l'istanza è sta-

a
ché un fatto relativo a 2.200 gr di cocaina non avrebbe potuto ta effettuata ai fini della proposizione della richiesta di riesa-

to
ritenersi di pari gravità di altro riguardante un quantitativo di me, posto che tale indicazione rileva esclusivamente per la ve-

en
300 gr. rifica della congruità del tempo impiegato per l'adempimento,
2.5. - Con il quinto motivo si denuncia inosservanza di di cui la prima costituisce misura (Cass. 6 giugno 2014, R.M.,

am
norme processuali stabilite a pena di nullità ed inutilizzabilità id., Rep. 2015, voce cit., n. 41; 20 aprile 2016, R., id., Rep.
in relazione agli art. 273, 192, 1° e 2° comma, c.p.p. e vizio di 2016, voce Misure cautelari personali, n. 327).

on
motivazione in punto di sussistenza dei gravi indizi di colpe- Né ove intervenga il rigetto da parte del p.m. può farsi carico
volezza. all'indagato di nuove richieste o della scelta di un rinvio del-

O
M abb
Nell'inutilizzabilità delle intercettazioni, il piano indiziario l'udienza dinanzi al tribunale in attesa dell'adempimento, trat-

M
a carico dell'indagato ne sarebbe uscito fortemente compro- teggiandosi per siffatte condotte oneri non compatibili con la

SI
messo, nella dedotta, dalla difesa, impossibilità di trarre ele- natura incondizionata del diritto (in termini, per l'insussistenza,
menti indiziari dai tre verbali di Ocp.IO in in capo all'indagato, dell'onere di documentare il fatto negativo,

AS
Anche nell'utilizzabilità delle intercettazioni la motivazione rappresentato dal mancato riscontro alla richiesta da parte del
so

in punto di gravità indiziaria sarebbe stata comunque grave- pubblico ministero: Cass. 10 ottobre 2011, C., cit.). (Omissis)
mente carente.
es

2.6. - Con il sesto motivo si denuncia inosservanza di norme


nc

processuali, in relazione all'art. 274 c.p.p., e vizio di motiva- II


zione in punto di sussistenza delle esigenze cautelari a fronte
D
co

della richiesta di sostituzione della misura cautelare con quella Cass. 26 settembre - 7 novembre 2017, n. 50760, Delli Castelli
U

degli arresti domiciliari presso l'abitazione della sorella e la


LA
IO olo

disponibilità dell'indagato ad essere sottoposto a controllo a Ritenuto in fatto. — 1. - I difensori di Maurizio Ferraresi,
distanza a mezzo del braccialetto elettronico. Nello Delli Castelli, Domenico Francia e Alessandro Federici
C
c

Considerato in diritto. — 1. - Il primo ed il secondo motivo hanno proposto ricorso per cassazione contro l'ordinanza con
O sci
LO

di ricorso sono fondati ed assorbono, nel loro rilievo, i succes- la quale il Tribunale di Roma, in sede di riesame, ha confer-
sivi nei termini di seguito indicati. mato l'ordinanza genetica dispositiva della custodia in carcere
Fa

2. - Appartiene a consolidato indirizzo di legittimità il prin- per il Ferraresi per il reato di cui agli art. 319, 319 ter e 321
cipio per il quale, qualora il pubblico ministero abbia omesso c.p. (capi 1 e 2), e degli arresti domiciliari per gli altri indaga-
R

di trasmettere al giudice, in sede di richiesta di una misura ti, in riferimento al reato di cui all'art. 353 c.p. (capo 9, in esso
cautelare, e quindi al tribunale del riesame, ai sensi dell'art. assorbito il capo 8).
309, 5° comma, c.p.p., copia dei decreti di autorizzazione 1.1. - Più in dettaglio, il Ferraresi è sottoposto ad indagine
all'effettuazione di intercettazioni di comunicazioni, detta (capo 1) per aver ricevuto da Mario Dionisi una somma di de-
omissione, pur non determinando di per sé l'inefficacia della naro mensile tra i 5 e i 12 mila euro per consegnare agli utenti
misura cautelare, costituisce violazione di un obbligo finaliz- della commissione medica locale di Roma un foglio con l'in-
zato a far sì che possa essere vagliata la legittimità e l'ammis- dicazione del laboratorio di analisi dello stesso Dionisi e per
sibilità delle suddette intercettazioni, con conseguente inutiliz- aver accettato la promessa dell'intervento di Amedeo Franco
zabilità dei relativi risultati (Cass. 19 novembre 2001, Faouzi), finalizzato ad ottenere l'annullamento di provvedimenti di se-
ove la difesa dell'indagato abbia presentato specifica e tempe- questro preventivo dietro il rilascio di una certificazione medi-
stiva richiesta di acquisizione, e la stessa o il giudice non siano co-legale ideologicamente falsa.
stati in condizione di effettuare un efficace controllo di legit- 1.2. - Gli altri indagati, tutti imprenditori, sono sottoposti ad
timità (Cass. 24 gennaio 2013, Cerbasio, id., Rep. 2013, voce indagine per aver concorso con il Rup Cascarino nella turbati-
Misure cautelari personali, n. 236; in termini, Cass. n. 18802 va della gara pubblicata il 25 luglio 2016 con le modalità de-
del 21 marzo 2017, S., id., Le banche dati, archivio Cassazio- scritte nella relativa imputazione preliminare.
ne penale). 2. - Il difensore di Maurizio Ferraresi ha dedotto due motivi
L'inutilizzabilità delle intercettazioni che consegue alla di ricorso, entrambi riferiti al tema delle esigenze cautelari.
mancata trasmissione da parte del pubblico ministero al giudi- 2.1. - Con il primo motivo, il ricorrente ha lamentato vizi di
ce della cautela dei decreti di autorizzazione è sancita a presi- motivazione in ordine all'effettiva sussistenza di esigenze cau-
dio dell'esercizio del controllo che incombe sul tribunale del telari concrete ed attuali sia in riferimento all'esigenza riferibi-
riesame — e, prima ancora, sul giudice delle indagini prelimi- le al pericolo per l'acquisizione delle prove che a quello di cui
nari —, che è strumentale, a sua volta, alla tutela del diritto all'art. 274, lett. c), c.p.p.
della difesa di verificare la legittimità delle operazioni di in- Quanto al primo profilo cautelare, il tribunale non aveva
tercettazione e, per esse, dei decreti di autorizzazione, in quan- considerato quanto rappresentato nella richiesta di riesame e
to provvedimenti che concorrono al corretto processo di for- cioè che il Ferraresi, dopo aver bonificato il proprio ufficio a
mazione dei gravi indizi di colpevolezza. seguito della scoperta di una microspia, aveva presentato de-
3. - È fondato anche il secondo motivo di ricorso. nuncia-querela per il reato di cui all'art. 617 bis c.p., con ciò
In tema di riesame di misure cautelari personali, sussiste il dimostrando l'assenza radicale di ogni intento di ostacolare o
diritto del difensore di chiedere ed ottenere dal pubblico mini- inquinare le indagini; del resto, anche gli ulteriori profili di af-
stero copia dei supporti magnetici o informatici delle registra- fermato pericolo di inquinamento della genuinità della prova
zioni di videoriprese utilizzate ai fini dell'adozione del prov- erano stati addotti in termini del tutto apodittici, dato che l'es-
vedimento cautelare, poiché la prova dei fatti dalle stesse rap- senza del materiale probatorio era già stata raccolta con inter-
presentati non deriva dal riassunto effettuato negli atti di poli- cettazioni telefoniche e ambientali e prove dichiarative del
zia giudiziaria, ma dal contenuto stesso delle registrazioni do- corruttore ampiamente confessorie dei fatti; l'ordinanza, poi,
cumentate nei relativi supporti, irrilevante dovendosi ritenere non recava alcuna indicazione circa la fissazione della data di
la circostanza che la relativa disciplina non sia rinvenibile ne- scadenza della misura, in ogni caso necessaria anche in ipotesi
IL FORO ITALIANO — 2018.
77 GIURISPRUDENZA PENALE 78

di annullamento, da parte della Corte di cassazione, del profilo non aveva considerato che la condotta ascritta al Cascarino e
cautelare di cui all'art. 274, lett. c), c.p.p. riferita al Francia aveva ad oggetto non una gara di appalto da
Quanto al secondo profilo di cautela, il ricorrente ha svolto aggiudicare quanto piuttosto una proroga di un appalto già ag-
considerazioni critiche in ordine alla astrattezza delle valuta- giudicato e di una gara già conclusasi, con conseguente non
zioni, di carattere meramente congetturale, del tribunale, che configurabilità del reato di cui all'art. 353 c.p.; in ogni caso,
non aveva poi tenuto conto del fatto che le dimissioni presen- poi, il nominativo del Francia non era stato espressamente in-
tate dal Ferraresi e la richiesta di pensionamento non erano af- dicato da tribunale tra gli imprenditori «amici» che il Cascari-
fatto suscettibili di revoca in caso di ridimensionamento del no aveva concretamente favorito.
materiale indiziario e si presentavano quindi con carattere di Anche il tema della affermata falsità della autocertificazione
definitività, così che mancava palesemente qualsiasi reale in- del Francia non era stato adeguatamente trattato dal tribunale,

a
dicazione sia in termini di concretezza che in termini di attua- che aveva trascurato di considerare la lunga memoria difensi-

to
lità del pericolo cautelare in argomento. va che aveva contestato la sussistenza di detta falsità; l'inter-

en
2.2. - Con il secondo motivo, il ricorrente ha censurato la pretazione poi della conversazione telefonica del 23 febbraio
motivazione del provvedimento impugnato sul tema della scel- 2017, soffriva dell'equivoco già segnalato e cioè dell'affermata

am
ta della misura cautelare, dato che non era stata specificamente equivalenza tra la proroga di un appalto già scaduto e l'affi-
indicata la ragione per cui non era stata ritenuta idonea la mi- damento di quello per cui era in corso la procedura di gara,

on
sura degli arresti domiciliari con le procedure di controllo di come dimostravano gli accenni alla richiesta di integrazione di
cui all'art. 275, comma 3 bis, c.p.p., come richiesto da recente, una polizza fideiussoria e all'atto di sottomissione, cioè all'a-

O
M abb
nota pronuncia delle sezioni unite della Corte di cassazione. desione dell'appaltatore all'estensione dei lavori previsti nel-

M
In ogni caso, poi, l'ordinanza si era limitata all'enunciazio- l'appalto così come solo al tema della proroga dell'appalto

SI
ne di formule stereotipate prive di concreto riferimento fattua- doveva essere riferita la conversazione cui il Francia aveva
IO in
le, così violando i principî di adeguatezza, proporzionalità e preso parte.

AS
gradualità e, in definitiva, quello della minor compressione 4.2. - Con una seconda prospettazione, specificamente rife-
so

possibile della libertà personale e non indicando la ragione ef- rita alle esigenze cautelari, il ricorrente ha lamentato l'asserti-
fettiva della inidoneità di altre misure meno restrittive a tutela- vità e l'apoditticità della relativa motivazione, anche in riferi-
es

re le esigenze di cautela ritenute sussistenti. mento alla previsione di condanna non inferiore ai tre anni di
nc

3. - Il difensore di Nello Delli Castelli ha dedotto tre motivi reclusione.


di ricorso. 5. - Il difensore di Alessandro Federici ha dedotto tre motivi
D
co

3.1. - Con il primo motivo, il ricorrente ha lamentato viola- di ricorso, tutti riferiti a vizi di motivazione ex art. 606, 1°
U

zione di legge processuale ex art. 606, 1° comma, lett. c), comma, lett. e), c.p.p.
LA
IO olo

c.p.p.; il tribunale, infatti, aveva rigettato l'eccezione difensiva 5.1. - Con il primo motivo, riferito al tema della gravità in-
formulata con i motivi nuovi ex art. 309, 6° comma, c.p.p., diziaria, il ricorrente ha lamentato che la motivazione della
C
c

senza considerare che la difesa non aveva avuto a disposizio- corte avesse ripercorso quella del g.i.p. senza alcuna reale va-
O sci
LO

ne, in tempo utile per l'udienza del riesame, la maggior parte lutazione degli elementi addotti dalla difesa, ponendo a fon-
delle intercettazioni telefoniche effettuate perché non ancora damento della riconosciuta gravità indiziaria il contenuto di
Fa

masterizzate, intercettazioni tutte riferite a circostanze rilevan- alcune conversazioni intercettate senza alcun approfondimento
ti e decisive per la posizione dell'indagato, e non era nelle critico del loro contenuto, che avrebbe dimostrato invece come
R

condizioni di chiedere il rinvio dell'udienza ex art. 309, il Federici avesse chiesto al Cascarino spiegazioni e chiari-
comma 9 bis, c.p.p. in quanto era già scaduto il termine dei menti in merito ai requisiti per poter presentare la propria of-
due giorni dalla notificazione dell'avviso di fissazione del- ferta, offerta che, a seguito della riapertura dei termini, non era
l'udienza di riesame e non era poi possibile formulare una ri- poi stata materialmente presentata per carenza dei requisiti in-
chiesta motivata, dato che il pubblico ministero non aveva da- dicati nel bando.
to alcuna indicazione di date entro le quali i DVD con la copia 5.2. - Con il secondo motivo, relativo alle esigenze cautela-
delle intercettazioni sarebbero stati trasmessi. ri, il ricorrente ha sottolineato come il tribunale avesse sostan-
3.2. - Con il secondo motivo, il ricorrente ha lamentato vio- zialmente omesso di indicare, in specifico riferimento al Fede-
lazioni di legge penale sostanziale e vizi di motivazione ex art. rici, le circostanze di fatto che rendevano concreto ed attuale il
606, 1° comma, lett. b) ed e), c.p.p.; il tribunale aveva posto a pericolo di commissione di delitti della stessa specie, tanto più
fondamento della riconosciuta gravità indiziaria una intercet- che, come già osservato, il Federici aveva poi espressamente
tazione della quale non vi era traccia negli atti depositati e che rinunciato a partecipare alla gara per assenza dei requisiti ri-
si riferiva in ogni caso al precedente bando di concorso e non chiesti, così che il giudizio cautelare del tribunale si fondava
aveva poi tenuto conto del fatto che il Delli Castelli aveva ri- in realtà solo su elementi di natura spiccatamente congetturale.
fiutato le proposte del Cascarino, con ciò escludendo ogni pro- 5.3. - Con il terzo motivo, relativo all'idoneità ed adegua-
filo di concorso nella turbativa d'asta e aveva poi trascurato di tezza della misura effettivamente disposta, quella degli arresti
valutare che la gara del 26 luglio 2016 non era ancora stata domiciliari, il ricorrente ha lamentato che il tribunale non
espletata ed anzi l'Asl aveva iniziato il procedimento di revo- avesse effettivamente indicato le ragioni per le quali una misu-
ca. ra meno restrittiva non avrebbe potuto salvaguardare adegua-
3.3. - Con il terzo motivo, relativo alle esigenze cautelari, il tamente le esigenze cautelari ritenute sussistenti.
ricorrente ha lamentato una totale carenza di motivazione in 6. - Il 20 settembre 2017 è pervenuta una nota di deposito
ordine all'affermata sussistenza della esigenza cautelare di cui nell'interesse di Maurizio Ferraresi con allegata documenta-
all'art. 274, lett. c), c.p.p., data l'assenza di precedenti penali zione di presa d'atto dell'Asl di Roma della risoluzione del
dell'indagato e il riferimento solo ad altri indagati delle con- rapporto di lavoro e di sospensione del Ferraresi dall'albo dei
dotte ritenute indicative di detto pericolo; il Delli Castelli, poi, medici.
era stato destinatario di una revoca della procura a rappresen- 7. - Il 25 settembre 2017 sono pervenuti motivi nuovi del ri-
tare e dirigere tecnicamente la società, che aveva poi parteci- corrente Domenico Francia, che ha lamentato, con il primo
pato per la prima volta ad un appalto pubblico, il tutto a tacere motivo nuovo, violazione di legge ex art. 606, lett. b), c.p.p.
della considerazione che ben difficilmente una eventuale pena per erronea applicazione della legge penale in riferimento
inflitta in giudizio avrebbe potuto superare i tre anni di reclu- all'art. 353 c.p. e, con il secondo, violazione di legge proces-
sione. suale ex art. 606, lett. c), c.p.p. in merito alla ritenuta sussi-
4. - Il difensore di Domenico Francia ha dedotto più motivi stenza di esigenze cautelari che legittimavano la misura degli
di ricorso, tutti per violazione di legge penale sostanziale e arresti domiciliari.
processuale e per vizi di motivazione. Considerato in diritto. — (Omissis). 2. - Il ricorso di Nello
4.1. - Con una prima prospettazione, riferibile al tema della Delli Castelli è fondato nel suo primo motivo, con assorbi-
gravità indiziaria, il ricorrente ha sottolineato che il tribunale mento conseguente del secondo e del terzo, con annullamento
IL FORO ITALIANO — 2018.
79 PARTE SECONDA 80

della ordinanza impugnata e rinvio per nuovo esame al Tribu- cettate e sommariamente trascritte dalla polizia giudiziaria nei
nale di Roma. cosiddetti brogliacci di ascolto, utilizzati ai fini dell'adozione
2.1. - Va brevemente ricordato, in fatto, che la difesa del di un'ordinanza di custodia cautelare, dà luogo ad una nullità
Delli Castelli ha ricevuto, il giorno 29 marzo 2017, l'avviso di ordine generale a regime intermedio, ai sensi dell'art. 178,
previsto dall'art. 309, 8° comma, c.p.p. di fissazione della ca- lett. c), c.p.p., e che qualora tale vizio sia stato ritualmente de-
mera di consiglio del 5 aprile 2017 per la trattazione della ri- dotto in sede di riesame ed il tribunale non abbia potuto acqui-
chiesta di riesame e il successivo giorno 30 marzo ha chiesto sire il relativo supporto fonico entro il termine perentorio di
di estrarre copia di tutti i files audio relativi alle intercettazio- cui all'art. 309, 9° comma, c.p.p., le suddette trascrizioni non
ni, da reperire negli atti trasmessi dal pubblico ministero ex possono essere utilizzate come prova nel giudizio de libertate
art. 309, 5° comma, c.p.p., ma il Tribunale di Roma aveva ri- (in tal senso, Cass., sez. un., 22 aprile 2010, Lasala, id., Rep.

a
sposto che il pubblico ministero non aveva in realtà depositato 2010, voce cit., n. 102).

to
alcun supporto informatico; il successivo 31 marzo la difesa Il tema si presenta allora, sulla base delle pronunce sopra ri-

en
aveva sollecitato il pubblico ministero a depositare quanto ri- cordate e di altre successive anche a sezioni semplici (v., ad
chiesto, ma la procura della repubblica aveva risposto con un esempio, Cass. 21 ottobre 2011, S., id., Rep. 2011, voce cit., n.

am
fax con il quale si faceva riserva di depositare il tutto non ap- 50) come caratterizzato da un vero e proprio onere del pubbli-
pena la ditta incaricata della masterizzazione avesse terminato co ministero di mettere completamente a disposizione della di-

on
il suo lavoro, posizione ribadita anche il successivo giorno 4 fesa, prima dell'udienza del riesame, tutti gli atti presentati
aprile 2017, quello precedente l'udienza di riesame, quando il con la richiesta di misura cautelare e, per quanto qui interessa,

O
M abb
pubblico ministero rispondeva ad una ulteriore, analoga istan- tutti i file audio delle registrazioni delle conversazioni inter-

M
za difensiva con una nota in calce alla stessa dove si affermava cettate ritenuti utili; l'eventuale omissione o ritardo, natural-

SI
che si sarebbe provveduto al deposito delle conversazioni mente incolpevole, nell'adempimento di detto onere da parte
IO in
mancanti non appena terminata la masterizzazione. della pubblica accusa non può quindi risolversi in aggrava-

AS
2.2. - Di fronte all'evidente omissione del deposito integrale mento della posizione dell'indagato richiedente il riesame, che
so

degli atti posti a fondamento della richiesta di cui all'art. 291, si vedrebbe costretto, nei limitati tempi processuali di cui
1° comma, c.p.p. e alla correlativa eccezione tempestivamente
es

all'art. 309, comma 9 bis, c.p.p., a richiedere personalmente


avanzata, il tribunale ha risposto, avvalendosi anche del prin- un rinvio dell'udienza tanto più pregiudizievole in termini di
nc

cipio di diritto enunciato in Cass. 1° dicembre 2016, L. (Foro possibile allungamento della custodia cautelare in quanto di-
it., Rep. 2016, voce Misure cautelari personali, n. 325), che la
D

pendente non da circostanze ed esigenze direttamente ed


co

difesa avrebbe dovuto sollecitare, perché ancora in termine, il


U

esclusivamente riferibili al solo ed esclusivo profilo delle esi-


rinvio dell'udienza di riesame ex art. 309, comma 9 bis, c.p.p. genze e strategie difensive quanto piuttosto al sostanziale ina-
LA
IO olo

2.3. - La tesi sviluppata dal tribunale non è però persuasiva dempimento, da parte dell'accusa, di quello specifico onere di
e si risolve in una sostanziale violazione di legge processuale completezza cui si è sopra fatto cenno.
C
c

in riferimento proprio alla facoltà di chiedere il rinvio del- 2.4. - In conclusione, quindi, l'ordinanza impugnata dal
O sci
LO

l'udienza del riesame previsto dal citato art. 309, comma 9 bis. Delli Castelli va annullata con rinvio al Tribunale di Roma per
Non c'è dubbio, contrariamente a quanto sostenuto dal ri- nuovo esame che terrà conto della circostanza che le conver-
Fa

corrente, che il termine per chiedere il rinvio, quello di due sazioni intercettate e non messe a disposizione, mediante i re-
giorni dalla notificazione dell'avviso, non era ancora scaduto lativi file audio, della difesa non possono essere utilizzate ai
R

quando, il giorno 31 marzo, la difesa, sulla base della ricostru- fini della decisione cautelare. (Omissis)
zione svolta più sopra, aveva già avuto definitiva certezza che
le copie non ancora masterizzate non erano disponibili e non ————————
sarebbero state depositate in termini così come non ha alcun
reale pregio l'osservazione, sempre della difesa, che non si sa- (1) La decisione in epigrafe si richiama ai conformi prece-
rebbe potuto chiedere il rinvio dell'udienza perché non si sa- denti di legittimità che, esclusa la conseguenza della perdita di
peva quanto tempo avrebbe richiesto la masterizzazione in efficacia della misura per l'omessa trasmissione dei decreti non
questione. originariamente allegati alla richiesta del pubblico ministero di
Quello che però non convince della tesi del tribunale è la applicazione della misura cautelare (sanzione che è ancorata alla
corrispondenza tra materiale messo a disposizione del g.i.p. e
individuazione in capo alla difesa (più precisamente, all'inda- documentazione da trasmettere a pena di perdita di efficacia
gato) di un dovere di richiedere il rinvio dell'udienza, anche della misura, ai sensi del combinato disposto dell'art. 309, 5° e
per un termine che la legge quantifica in un massimo di dieci 10° comma, c.p.p.), prevedono la sanzione dell'inutilizzabilità
giorni (cui corrisponde un analogo periodo temporale di ipote- dei risultati delle operazioni di intercettazioni a condizione del-
tica protrazione della custodia cautelare in essere) per ragioni l'esistenza di una specifica richiesta da parte della difesa e del-
direttamente dipendenti non da esigenze strettamente ed esclu- l'impossibilità, conseguente a tale omissione, sia per la difesa
sivamente difensive, per le quali il sacrificio richiesto consi- che per il tribunale del riesame, di valutare la legittimità dei de-
stente nell'ipotetico prolungamento della custodia cautelare si creti e della conseguente attività di captazione: v. Cass. 24 gen-
giustifica e si comprende), ma per ovviare in qualche modo ad naio 2013, Cerbasio, Foro it., Rep. 2013, voce Misure cautelari
omissioni e manchevolezze, sia pure incolpevoli, del pubblico personali, n. 236; 2 ottobre 2003, Giua, id., Rep. 2004, voce
ministero che si sono risolte in una sostanziale violazione del cit., n. 243; 22 dicembre 2000, Caramazza, id., Rep. 2001, voce
dovere di deposito integrale degli atti ex art. 309, 5° comma, cit., n. 224; 17 maggio 2000, Dessì, id., Rep. 2000, voce cit., n.
c.p.p. e, in particolare, delle intercettazioni telefoniche e am- 90; 26 marzo 1997, Zagaria, id., Rep. 1998, voce cit., n. 387; 21
bientali effettuate durante le indagini preliminari. gennaio 1997, Accurso, id., Rep. 1997, voce cit., n. 229; 20 no-
Occorre infatti brevemente ricordare che la Corte costitu- vembre 1996, Glicora, ibid., voce Intercettazione di conversa-
zionale, con sentenza 336/08 (id., Rep. 2008, voce Intercetta- zioni, n. 29; 24 ottobre 1996, Rubbè, ibid., n. 18; 27 marzo 1996,
Monteleone, id., 1996, II, 710, con nota di GIRONI, Inutilizzabilità
zioni di conversazioni, n. 31), ha dichiarato l'illegittimità co-
del risultato di intercettazioni telefoniche in sede cautelare ed
stituzionale dell'art. 268 c.p.p. nella parte in cui la norma non ambito di applicabilità delle disposizioni generali sulle prove.
prevede il diritto del difensore di ottenere, dopo l'esecuzione Mette conto rammentare che in passato si era affermato l'o-
della misura cautelare, la trasposizione su nastro magnetico rientamento secondo il quale il pubblico ministero, nel richiede-
delle registrazioni di conversazioni intercettate e utilizzate ai re l'applicazione di una misura cautelare fondata su elementi
fini dell'emissione del provvedimento cautelare; ancora, la emergenti da intercettazioni di conversazioni, avesse l'obbligo
giurisprudenza della Corte di cassazione, nella sua più autore- di allegare agli atti da trasmettere al g.i.p. i decreti autorizzativi
vole espressione, ha ulteriormente chiarito che, in tema di rie- delle intercettazioni telefoniche e identico obbligo gravava, nel
same, l'illegittima compressione del diritto di difesa derivante procedimento di riesame o di appello, quanto all'invio di tali atti
dall'ingiustificato ritardo del pubblico ministero nel consentire al tribunale della libertà, con la conseguenza della perdita di ef-
al difensore l'accesso alle registrazioni di conversazioni inter- ficacia della misura cautelare nell'ipotesi di omessa trasmissio-
IL FORO ITALIANO — 2018.
81 GIURISPRUDENZA PENALE 82

ne dei decreti: cfr. Cass. 12 settembre 1996, Peraj, id., Rep. 1997, rientamento della corte di legittimità esclude la derivazione di
voce cit., n. 43; 24 ottobre 1996, Mammone, ibid., voce Misure conseguenze, quali la nullità o l'inutilizzabilità dei risultati delle
cautelari personali, n. 501; 24 ottobre 1996, Carrese, ibid., n. intercettazioni, considerando la diversa funzione cui assolvono
505; per una posizione intermedia, v. Cass. 30 ottobre 1996, Vi- tali materiali (ossia, la riproduzione dei contenuti, in sintesi e in
veri, ibid., n. 499, e 29 ottobre 1996, Lo Cascio, ibid., n. 500, se- modo integrale, delle operazioni eseguite): v., sul punto, Cass. 9
condo le quali da tale omissione non discende la perdita di effi- gennaio 2015, R., id., Rep. 2015, voce Intercettazione di con-
cacia della misura, ma al tribunale sarà inibito valutare gli indizi versazioni, n. 42, a cui avviso deve ritenersi sufficiente, a tutela-
rappresentati dal materiale delle operazioni di intercettazione. re le esigenze difensive, la trasmissione, da parte del pubblico
In senso parzialmente diverso rispetto alla decisone in epigra- ministero, di una documentazione anche sommaria ed informa-
fe sembra porsi Cass. 11 ottobre 2016, n. 823, F., id., Le banche le, che dia conto sinteticamente del contenuto delle conversa-

a
dati, archivio Cassazione penale, ad avviso della quale la man- zioni riferite negli atti della polizia giudiziaria, fatto salvo l'ob-
cata allegazione, da parte del pubblico ministero, dei decreti au-

to
bligo del tribunale di fornire congrua motivazione in ordine alle
torizzativi delle intercettazioni a corredo della richiesta di appli- eventuali difformità specificamente indicate dalla parte fra i te-

en
cazione di misure cautelari e la successiva omessa trasmissione sti delle conversazioni telefoniche richiamati negli atti e quelli
degli stessi al tribunale del riesame a seguito di impugnazione risultanti dall'ascolto dei supporti; in senso conforme, Cass. 3

am
del provvedimento coercitivo non determinano né l'inefficacia dicembre 2014, G., ibid., voce Misure cautelari personali, n.
della misura né l'inutilizzabilità delle intercettazioni, ma obbli- 274; 23 settembre 2010, Della Giovampaola, id., Rep. 2011, vo-

on
gano il tribunale ad acquisire d'ufficio tali decreti ove la parte ce cit., n. 192; analogo indirizzo viene seguìto con riguardo ai
ne faccia richiesta (nello stesso senso, v. Cass. 15 maggio 2013,

O
supporti informatici contenenti videoriprese utilizzate ai fini

M abb
C.M., id., Rep. 2015, voce Intercettazione di conversazioni, n. dell'applicazione delle misure: cfr. Cass. 2 febbraio 2016, E.A.,

M
40 (per esteso, Riv. giur. sarda, 2015, I, 395, con nota di LAI, id., Rep. 2016, voce cit., n. 329; 20 giugno 2014, I., id., Rep.

SI
Omessa trasmissione del decreto autorizzativo delle intercetta- 2014, voce cit., n. 276; 27 maggio 2013, F., ibid., n. 286; 17 lu-
IO in
zioni: quali conseguenze?); 12 ottobre 2007, Gulisano, Foro it., glio 2008, Vottari, id., Rep. 2009, voce cit., n. 76.

AS
Rep. 2008, voce cit., n. 61; 1° dicembre 2004, Kelolli, id., Rep.
so
2005, voce cit., n. 80, secondo la quale non comporta l'inutiliz- (2-3) In senso conforme, relativamente al profilo dell'insussisten-
zabilità dei risultati delle intercettazioni la mancata trasmissione za dell'onere del difensore di specificare la finalità della richiesta
es

dei relativi decreti di autorizzazione emessi, ai sensi dell'art. di rilascio di copia dei supporti, v. Cass. 6 giugno 2014, R.M.,
267 c.p.p., al tribunale del riesame, a suo tempo non trasmessi
nc

Foro it., Rep. 2015, voce Intercettazione di conversazioni, n.


neppure al g.i.p. con la richiesta di applicazione della misura 41; in senso contrario, però, cfr. Cass. 20 aprile 2016, R., id.,
D
co

cautelare, e successivamente acquisiti dallo stesso tribunale del Rep. 2016, voce Misure cautelari personali, n. 327; 28 maggio
U

riesame (nella specie, su eccezione formulata dalla difesa: nello 2015, P., id., Rep. 2015, voce cit., n. 272; 17 aprile 2013, C.,
LA
IO olo

stesso senso, v. anche Cass. 15 febbraio 2005, Ferrini, ibid., n. id., Rep. 2013, voce cit., n. 231, secondo la quale il difensore ha
81; 13 dicembre 2002, Arceri, id., Rep. 2003, voce cit., n. 61; il dovere di specificare nella richiesta che l'accesso è finalizzato
C

11 aprile 2000, Luongo, id., Rep. 2001, voce Misure cautelari alla presentazione di un'istanza di riesame al fine di attivare
c

personali, n. 229); analogamente, ancorando la declaratoria di


O sci

l'obbligo del tempestivo deposito della documentazione (nella


LO

inutilizzabilità al previo esame del contenuto dei decreti da par- specie, il difensore, sia in sede di richiesta delle copie del-
te del tribunale che li abbia acquisiti su sollecitazione della dife-
Fa

l'intercettazione, sia in sede di conferimento di incarico al con-


sa, v. Cass. 7 marzo 2013, D., id., Rep. 2013, voce cit., n. 234; sulente tecnico per la duplicazione dei supporti, non aveva indi-
28 gennaio 2008, Haziri, id., Rep. 2009, voce Intercettazione di cato che la richiesta era urgente, in quanto necessaria per l'u-
R

conversazioni, n. 88; 1° giugno 2001, Laribi, id., Rep. 2002, vo- dienza dinanzi al tribunale del riesame).
ce Misure cautelari personali, n. 242). Seguendo la medesima Evidentemente nuova la questione, affrontata dalle decisioni
logica, Cass. 29 settembre 2000, Morgante, id., Rep. 2001, voce in rassegna, nell'affermare concordemente il principio secondo
cit., n. 117, ha affermato che, spettando al tribunale disporre, in il quale, a fronte del diritto del difensore di richiedere ed ottene-
tali ipotesi, l'acquisizione dei decreti onde consentire le neces- re copia dei supporti su cui siano fissate registrazioni di conver-
sarie verifiche, a fronte di tempestiva eccezione del difensore, sazioni ovvero riprese di immagini, nella prospettiva della veri-
ne consegue che l'inutilizzabilità dei risultati delle intercetta- fica del materiale utilizzato per l'adozione delle misure cautela-
zioni opera solo nel caso in cui il tribunale del riesame, in pre- ri, l'eventuale ritardo, anche incolpevole, dell'ufficio del pub-
senza di una specifica richiesta del difensore, non abbia provve- blico ministero nel mettere a disposizione detti supporti, in tem-
duto alla suddetta acquisizione. po utile per la deliberazione in sede di riesame, non comporta a
Quest’ultimo orientamento appare più coerente sia con la carico della difesa oneri di richiesta di differimento del-
funzione affidata al controllo sul contenuto dei decreti autoriz- l'udienza, attraverso lo strumento introdotto dall'art. 11, 4°
zativi (ossia, accertare la sussistenza delle condizioni che legit- comma, l. 16 aprile 2015 n. 47 (su cui v. SPANGHER, La recente
timano l'attività di captazione, subordinata a rigorosi requisiti di riforma delle misure cautelari, in Libro dell'anno del diritto-
legittimità in ragione della compromissione della libertà e segre- Enciclopedia giuridica Treccani, Roma, 2016, 626; ID., Brevi
tezza delle comunicazioni), sia con la necessità di sanzionare at- riflessioni sistematiche sulle misure cautelari dopo la l. n. 47
traverso la categoria dell'inutilizzabilità il materiale che sia stato del 2015, in <www.dirittopenalecontemporaneo.it>; PAZIENZA,
esaminato dall'autorità giudiziaria; al contrario, seguendo le indi- Primi orientamenti sulle nuove disposizioni in materia cautela-
cazioni della decisione in epigrafe, la sanzione dell'inutilizzabilità re, in Cass. pen., 2016, suppl. al fasc. 6, 289), per ottenere il ri-
dovrebbe conseguire dalla sola omissione della trasmissione dei lascio della documentazione (mentre potrà richiedersi alla parte
decreti (pur esistenti e in ipotesi legittimi), con il pericolo che di utilizzare il potere di differimento dell'udienza ex art. 309,
attività di ricerca della prova legittimamente eseguite possano comma 9 bis, c.p.p., ove rilasciate le copie, non sia stato possi-
essere definitivamente disperse. bile completare l'esame della documentazione: cfr. Cass. 1° di-
Non è superfluo ricordare che, nella diversa ipotesi relativa ai cembre 2016, L., Foro it., Rep. 2016, voce cit., n. 325, che ha
casi in cui il pubblico ministero abbia sin dal momento della pre- riconosciuto la sussistenza della causa di nullità dell'ordinanza
sentazione della richiesta trasmesso al giudice per le indagini pre- di applicazione di misura cautelare personale derivante dal rifiu-
liminari i decreti autorizzativi delle intercettazioni, l'omessa tra- to o dall'ingiustificato ritardo del p.m. nel consentire l'accesso
smissione dei decreti al tribunale del riesame cui sia stata presen- alle registrazioni di conversazioni o riprese audiovisive, «sem-
tata istanza ai sensi dell'art. 309 c.p.p., comporterà la perdita di pre che il difensore dell'interessato dimostri di essersi attivato
efficacia della misura ai sensi dell'art. 309, 10° comma, c.p.p., ma tempestivamente e diligentemente per la richiesta e l'esame del
non anche l'inutilizzabilità dei risultati delle intercettazioni (cfr. materiale, anche richiedendo, nel caso di oggettiva impossibilità
Cass. 30 ottobre 2014, L., id., Rep. 2014, voce cit., n. 273; 28 no- di completare la propria attività, il rinvio dell'udienza di riesa-
vembre 2006, Passalacqua, id., Rep. 2007, voce cit., n. 191; 6 no- me ai sensi dell'art. 309, comma 9 bis, c.p.p.»).
vembre 2003, Gangitano, id., Rep. 2005, voce cit., n. 259). In relazione allo specifico profilo della documentazione rela-
Sulla questione relativa all'omessa trasmissione dei c.d. bro- tiva alla registrazione di immagini e della richiesta di esame dei
gliacci e dei supporti su cui siano state fissate le conversazioni supporti informatici contenenti le immagini registrate, v. Cass.
intercettate, in sede di proposizione dell'istanza di riesame, l'o- 24 aprile 2013, id., Rep. 2014, voce cit., n. 287, secondo la qua-
IL FORO ITALIANO — 2018.
83 PARTE SECONDA 84

le la violazione dell'obbligo di rilasciare tempestivamente copia Una volta ottenuta la disponibilità della documentazione con-
delle registrazioni, in tempo utile rispetto alla proposta richiesta tenente i risultati dell'attività di intercettazione o di videoripre-
di riesame (obbligo discendente anche per le video riprese, in sa, le eventuali difficoltà tecniche, così come l'indisponibilità di
quanto la prova dei fatti rappresentati non deriva dalla rielabo- attrezzature necessarie per l'ascolto o la visione dei dati regi-
razione contenuta negli atti di polizia giudiziaria, ma dal conte- strati o ripresi, ovvero l'impossibilità di procedere alla duplica-
nuto delle registrazioni, senza che rilevi l'assenza di richiami zione dei supporti, non integrano motivi fondanti alcuna viola-
espressi all'attività di videoregistrazione negli art. 266 ss. c.p.p.: zione del diritto di difesa: cfr. Cass. 10 ottobre 2012, D.P., id.,
Cass. 10 ottobre 2011, C., id., Rep. 2011, voce Intercettazione Rep. 2012, voce cit., n. 57 (non vìola il diritto di difesa la man-
di conversazioni, n. 52), pur non incidendo sull'utilizzabilità cata possibilità di visionare le videoriprese trascritte su DVD
degli esiti delle registrazioni, comporta una violazione ex art. per mancanza del relativo software presso l'ufficio giudiziario il

a
178, 1° comma, lett. c), c.p.p., che impone di non tenere conto predetto ufficio, in quanto il diritto di difesa non coincide con
di quei dati ai fini della decisione in sede cautelare. l'esame in cancelleria dei file informatici); Cass. 23 novembre

to
La nullità per violazione del diritto di difesa, conseguente- 2011, C., ibid., voce Misure cautelari personali, n. 231 (la man-

en
mente al diniego o alla limitazione nell'esame dei supporti con- cata concessione al difensore di un tempo sufficiente ad esegui-
tenenti le registrazioni di suoni e immagini in sede di procedi- re la trascrizione dei supporti informatici relativi alle intercetta-

am
mento di riesame, è principio consolidato: v. Cass. 10 ottobre zioni ambientali non vìola il diritto della difesa, sempre che a
2011, Namia, id., Rep. 2012, voce Misure cautelari personali, quest'ultima sia stato garantito quantomeno il tempo per l'ascol-
to delle registrazioni); v. anche Cass. 23 novembre 2012, G., id.,

on
n. 233; 22 aprile 2010, Lasala, id., Rep. 2010, voce Intercetta-
zione di conversazioni, n. 102. Conseguenza della rilevata nulli- Rep. 2013, voce Intercettazione di conversazioni, n. 53, secon-

O
M abb
tà è l'illegittimità del provvedimento adottato dal tribunale del do la quale il termine entro il quale vanno rilasciate le copie del-

M
riesame confermando l'ordinanza di applicazione della misura, le registrazioni deve essere sufficiente per consentire il solo
attraverso l'utilizzazione degli esiti delle operazioni di intercet- ascolto delle registrazioni e non anche la trascrizione delle stes-

SI
tazione: Cass. 4 novembre 2015, n. 45490, id., Rep. 2016, voce se a mezzo di proprio consulente.
IO in
AS
Misure cautelari personali, n. 331; 17 giugno 2014, B., id., Rep. Sui rimedi esperibili nelle ipotesi di tardiva messa a disposi-
2015, voce cit., n. 276; 24 febbraio 2012, A., id., Rep. 2012, vo- zione dei supporti, v. Cass. 20 dicembre 2013, T., id., Rep. 2014,
so

ce Intercettazione di conversazioni, n. 63; 21 ottobre 2011, S., voce Misure cautelari personali, n. 281, a cui avviso, non poten-
es

id., Rep. 2011, voce cit., n. 50; 10 ottobre 2011, C., ibid., n. 55; do essere dilazionati i termini fissati per la procedura incidentale
3 novembre 2009, Kasa, id., Rep. 2010, voce cit., n. 52. di riesame, il difensore potrà, all'esito del successivo ascolto,
nc

Sulla tempestività della consegna delle copie dei supporti e formulare istanza di revoca della misura ai sensi dell'art. 299
D

sugli oneri che gravano unicamente sul pubblico ministero, v. c.p.p. ed eventuale appello ai sensi dell'art. 310 c.p.p.
co

Cass. 15 maggio 2013, L., id., Rep. 2015, voce Misure cautelari In dottrina, sulla possibilità di utilizzare lo strumento del dif-
U

personali, n. 277, secondo la quale la consegna di copia delle ferimento dell'udienza ex art. 309, comma 9 bis, c.p.p. per assi-
LA
IO olo

registrazioni effettuata solo nel corso dell'udienza di riesame curare l'esame del materiale delle intercettazioni, cfr. LA ROC-
non consente di sanare il vizio già realizzatosi con la mancata CA, Misure cautelari (profili innovativi), voce del Digesto pen.,
C

messa a disposizione delle stesse registrazioni — tempestiva- aggiornamento-2016, Torino, 462; sui profili generali dei diritti
c
O sci

mente richieste dal difensore — ai fini dell'esercizio del rime- difensivi in materia di esame del materiale contenente le ripro-
LO

dio cautelare, né vale a sanare tale situazione la contestuale ac- duzioni delle attività di intercettazione, cfr. PILLONI, Il diritto di
Fa

quisizione della registrazione da parte del tribunale del riesame. accesso difensivo alle intercettazioni in materia cautelare: ap-
Per altro verso, è stato affermato che la richiesta difensiva di punti per un auspicabile intervento legislativo, in Riv. giur. sar-
trasposizione su supporto magnetico delle registrazioni debba da, 2015, I, 170; ZAMPAGLIONE, Una nuova verifica della natura
R

essere tempestiva (prendendo in considerazione quale momento «incondizionata» del diritto di accesso del difensore ai file audio
iniziale quello nel quale la parte interessata ha avuto cognizione in ambito cautelare, in Dir. pen. e proc., 2015, 590; LO DICO,
dell'ordinanza cautelare, coincidente di regola con la notifica Applicazione di misure cautelari ed esercizio del diritto di difesa:
dell'ordinanza cautelare ovvero con altra evenienza documenta- il punto in materia di videoriprese, id., 2014, 871; SPINELLI, In-
ta: cfr. Cass. 5 giugno 2014, C., id., Rep. 2014, voce cit., n. tercettazioni e difesa: il diritto alla copia delle registrazioni nel
189), anche al fine di escludere ogni uso strumentale e dilatorio procedimento de libertate, id., 2012, 561. [S. DI PAOLA]
del diritto esercitato: cfr. Cass. 24 giugno 2010, V., id., Rep.
2011, voce cit., n. 193, che ha ritenuto intempestiva un'istanza
avanzata a meno di quarantotto ore dall'udienza fissata per il
riesame, non consentendo l'accesso alle registrazioni.
Non può, invece, porsi a carico della difesa l'ulteriore onere ————————
di documentare il fatto negativo rappresentato dal mancato ri-
scontro alla richiesta da parte del pubblico ministero: cfr. Cass.
17 giugno 2014, B., id., Rep. 2015, voce cit., n. 275 (in motiva-
zione la corte ha precisato che il tribunale — ove lo ritenga ne-
cessario — può effettuare il riscontro presso l'ufficio competen-
te sul mancato adempimento della richiesta e sulle sue eventuali CORTE DI CASSAZIONE; sezioni unite penali; sentenza
ragioni, valutando altresì la tempestività della richiesta di cui si 26 ottobre 2017 - 24 novembre 2017, n. 53390; Pres. CAN-
assume la mancata evasione); 19 ottobre 2011, Pizzata, id., Rep. ZIO, Est. LAPALORCIA, P.M. ROSSI (concl. conf.). Conflitto
2012, voce cit., n. 232; 10 ottobre 2011, C., id., Rep. 2011, voce In- di competenza in c. Patroni Griffi e altri.
tercettazione di conversazioni, n. 53; contra, Cass. 3 ottobre 2013, Competenza e giurisdizione penale — Connessione teleo-
B., id., Rep. 2013, voce cit., n. 30; 24 aprile 2012, N., id., Rep. 2012,
voce cit., n. 54; 5 aprile 2011, P., id., Rep. 2011, voce cit., n. 59.
logica — Identità di autori del reato-mezzo e del reato-
Si ritiene che, non gravando sul p.m. alcun obbligo di comuni- fine — Esclusione (Cod. proc. pen., art. 12).
cazione al difensore del provvedimento adottato sull'istanza di La connessione teleologica prevista dall'art. 12, lett. c), c.p.p. che
accesso alle registrazioni, è onere del difensore informarsi del- muta la competenza, consiste in una relazione oggettiva di
l'eventuale accoglimento ovvero del rigetto dell'istanza, al fine di strumentalità tra i reati che può sussistere indipendente-
dedurre l'impossibilità di esaminare la documentazione entro il mente dall'identità fra gli autori del reato-fine e quelli del
termine per la celebrazione dell'udienza camerale: Cass. 24 aprile reato-mezzo quando risulti che l'autore di quest'ultimo abbia
2012, D.M., id., Rep. 2012, voce cit., n. 55; 7 ottobre 2011, R.,
id., Rep. 2011, voce cit., n. 54 (nella fattispecie, la difesa aveva avuto presente l'oggettiva finalizzazione della sua condotta
eccepito, nel corso dell'udienza dinanzi al tribunale del riesame, alla commissione o all'occultamento di un altro reato. (1)
di non essere stata posta in condizione di esercitare il diritto di
accesso, perché l'autorizzazione del pubblico ministero gli era
stata comunicata via fax solo il giorno precedente all'udienza, Ritenuto in fatto. — 1. - Con ordinanza del 27 gennaio
adempimento la cui asserita tardività la corte ha ritenuto insussi- 2017 il giudice dell'udienza preliminare del Tribunale di Ba-
stente, affermando che spetta alla difesa attivarsi tempestivamente ri ha sollevato conflitto di competenza nei confronti del giu-
per prendere cognizione della sorte dell'istanza formulata). dice dell'udienza preliminare del Tribunale di Taranto, che,
IL FORO ITALIANO — 2018.
85 GIURISPRUDENZA PENALE 86

con sentenza del 7 maggio 2015, ha dichiarato l'incompeten- del procedimento per il reato di cui agli art. 110 e 479 c.p. e
za per territorio del Tribunale di Taranto, ordinando la tra- trasmesso gli atti a Taranto. Il pubblico ministero di Taranto
smissione degli atti al pubblico ministero presso il Tribunale aveva poi presentato richiesta di rinvio a giudizio e il giudice
di Bari, in relazione ad una serie di reati. dell'udienza preliminare si era dichiarato incompetente con
2. - Si tratta dei reati di falso ideologico del pubblico uffi- la sentenza di cui sopra.
ciale per induzione ascritto a Ugo Patroni Griffi e a Giuseppe 7. - La prima sezione penale di questa corte, con ordinanza
Sanseverino (capo a), truffa ascritta ai due predetti imputati del 17 luglio 2017, depositata il 21 luglio 2017, premessa
(capo b), abuso d'ufficio ascritto a Sanseverino e a Ermanno l'erroneità sul piano sia sostanziale sia processuale della tesi,
Bocchini, Luigi Filippo Paolucci, Gianvito Giannelli (capo sostenuta dal giudice dell'udienza preliminare del Tribunale
c), falso ideologico del pubblico ufficiale in atto pubblico di Taranto, della «consumazione anticipata» del reato sub a),

a
ascritto a questi ultimi quattro imputati (capo d), falso ideo- sul rilievo che è l'atto finale del procedimento amministrati-

to
logico del privato in atto pubblico, ascritto a Sanseverino vo a rivestire portata concretamente lesiva, e considerato il

en
(capo e), favoreggiamento personale ascritto rispettivamente persistente contrasto giurisprudenziale sul tema della natura
ad Anna Zaccaria, Giuditta Lagonigro e Rosa Calderazzi esclusivamente oggettiva ovvero anche soggettiva (nel senso

am
(capi f, i ed l); reati commessi in Taranto quelli sub a), b) ed della piena coincidenza soggettiva tra gli autori del reato-
e), in Bari quelli sub c), d), f), i) ed l). mezzo e quelli del reato-fine) del legame che deve intercor-

on
3. - La vicenda processuale trae inizio dalla presentazione rere tra più reati ai fini della valutazione della connessione
di una querela da parte di Monica Bruno che segnalava irre- teleologica (a sostegno del primo orientamento ha citato

O
M abb
golarità, volte a favorire Sanseverino, nelle procedure di as- Cass. 16 gennaio 2013, E., Foro it., Rep. 2013, voce Compe-

M
segnazione degli incarichi degli insegnamenti di diritto tenza penale, n. 34; del secondo Cass. 2 marzo 2016, n.

SI
commerciale internazionale e di mercato e procedure concor- 5970, S., id., Le banche dati, archivio Cassazione penale), ha
IO in
suali, e del posto di ricercatore nell'università di Bari, sede rimesso la questione alle sezioni unite mostrando comunque

AS
di Taranto, posto, quello di ricercatore, al quale anch'essa di condividere la decisione del giudice barese circa la com-
so
aspirava. petenza di quello di Taranto, in adesione all'orientamento
4. - Il conflitto negativo di competenza risulta determinato che ritiene sufficiente il collegamento oggettivo tra i reati per
es

dal fatto che il giudice di Taranto aveva «anticipato» al 9 set- effetto della modifica legislativa sopra richiamata.
nc

tembre 2009 la consumazione del primo reato, data nella 8. - Quanto alla sussistenza della connessione tra i reati
quale, in Bari, si era tenuta la seduta del consiglio del dipar- ascritti agli imputati, la sezione rimettente ha osservato che
D
co

timento di studi aziendali giusprivatistici dell'università de- tra i capi a) e b), caratterizzati anche dall'identità degli auto-
U

gli studi di Bari, in cui era stato espresso parere di congruità ri, sussiste quanto meno l'ipotesi di cui all'art. 12, 1° com-
LA
IO olo

dei titoli posseduti da Sanseverino ai due insegnamenti uni- ma, lett. b), c.p.p. Tra il reato di cui al capo a) e i reati tra lo-
versitari richiesti, parere cui si era poi attenuto il consiglio di ro connessi sub c), d) ed e) (quelli sub c e d commessi in Ba-
C
c

facoltà dell'università di Bari, sede di Taranto, così indotto ri) la prima sezione, al di là della contestazione nel primo
O sci
LO

in errore, allorché aveva conferito a Sanseverino l'incarico di capo dell'aggravante del nesso teleologico rispetto ai capi b)
tali insegnamenti con le due delibere rispettivamente del 20 e c), in quanto commesso anche per eseguire questi ultimi
Fa

settembre 2009 e del 9 giugno 2010, di cui al capo a). reati, ha ritenuto non implausibile, ai fini strettamente pro-
5. - Il giudice denunciante, invece — valorizzando la cir- cessuali che qui rilevano, la prospettazione di un nesso teleo-
R

costanza che nella contestazione sub a) non vi è alcun rife- logico, rilevante anche sotto il profilo della connessione, tra
rimento alla riunione del consiglio del dipartimento di studi il capo a), commesso in Taranto, e il capo c), commesso in
aziendali giusprivatistici dell'università degli studi di Bari, Bari, ascritti a soggetti in parte diversi (Sanseverino è
mentre si indicano, come soggetti passivi del reato continua- chiamato a rispondere di entrambi, in concorso con perso-
to, commesso il 29 settembre 2009 e il 9 giugno 2010 in Ta- ne diverse), dal momento che Sanseverino avrebbe in con-
ranto, i componenti del consiglio della seconda facoltà di creto fatto uso del conferimento di uno dei due incarichi
economia dell'università di Bari, sede di Taranto, e conside- didattici di cui al capo a) nell'ambito del bando per il po-
rato che la competenza va determinata in base alla prospetta- sto di ricercatore di cui al capo c) (come risulta dal verbale
zione dell'accusa, sempre che non contenga errori macrosco- del 17 febbraio 2010 inerente alla relativa procedura di sele-
pici percepibili ictu oculi —, riteneva competente l'autorità zione).
giudiziaria di Taranto sul rilievo che i reati sub c) e d), rela- Ciò a prescindere dall'esistenza di ragioni di connessione
tivi al conferimento del posto di ricercatore e commessi in con gli ulteriori reati di favoreggiamento personale di cui ai
Bari, erano teleologicamente connessi a quello sub a). Il che capi f), i) ed l), non connessi con gli altri né sotto il profilo
determinava, anche in caso di diversità degli imputati dei va- finalistico né sotto quello dell'occultamento.
ri reati, la connessione ex art. 12, 1° comma, lett. c), c.p.p., 9. - Con decreto del 24 luglio 2017 il primo presidente ha
da intendersi come oggettiva a seguito della riformulazione assegnato il ricorso alle sezioni unite fissando per la tratta-
della norma ad opera del d.l. 20 novembre 1991 n. 367, con- zione l'odierna udienza camerale.
vertito, con modificazioni, dalla l. 20 gennaio 1992 n. 8 («se 10. - Con memoria depositata il 6 ottobre 2017 l'avvocato
dei reati per cui si procede gli uni sono stati commessi per generale ha concluso — valorizzando anche il dato di realtà
eseguire o per occultare gli altri», mentre il precedente testo rappresentato dalle «sequenze delittuose» proprie della cri-
recitava: «se una persona è imputata di più reati, quando gli minalità economica e di quella organizzata — nel senso della
uni sono stati commessi per eseguire od occultare gli altri»), non necessità della coincidenza soggettiva tra autore del rea-
essendo venuta meno la necessità del collegamento anche to-mezzo e autore del reato-fine per la ricorrenza dell'ipotesi
soggettivo tra i reati, e cioè della loro commissione da parte di connessione di cui all'art. 12, lett. c), c.p.p., e quindi per
degli stessi soggetti. la determinazione della competenza per territorio ex art. 16
6. - L'ordinanza ha pure ricordato che in precedenza il stesso codice, ritenendo sufficiente la relazione oggettiva tra
pubblico ministero presso il Tribunale di Taranto, a seguito reati-fine e reati-mezzo.
di presentazione della querela di Monica Bruno, aveva tra- 11. - L'avv. R. Pellegrini, per Anna Zaccaria, imputata di
smesso gli atti a quello di Bari sul rilievo che il primo atto in favoreggiamento personale, con memoria depositata il 9 otto-
cui risultava falsamente attestata la congruità dei titoli pro- bre 2017, ha rilevato che, a prescindere dalla soluzione adotta-
fessionali e scientifici di Sanseverino era il verbale in data 9 ta in relazione al quesito, non sussisterebbe alcuna connessio-
settembre 2009 del consiglio del dipartimento di studi azien- ne, se non, al più, di tipo probatorio, tra il reato di cui al capo
dali giusprivatistici dell'università degli studi di Bari, verba- f), ascritto alla Zaccaria, e quelli di cui ai capi a) e b).
le che costituiva il presupposto del conferimento degli inca- 12. - L'avv. A. Raffo, per la parte civile Monica Bruno, ha
richi. Ma, su richiesta del pubblico ministero, il Giudice per fatto pervenire memoria difensiva datata 19 ottobre 2017 con
le indagini preliminari di Bari aveva disposto l'archiviazione la quale si esprime condivisione delle conclusioni della pro-
IL FORO ITALIANO — 2018.
87 PARTE SECONDA 88

cura generale e, quanto ai reati di favoreggiamento in rela- tico di non attribuire alla legge altro significato che quello
zione ai quali peraltro la Bruno non è costituita parte civile, fatto palese dal significato proprio delle parole secondo la
rileva la ricorrenza di una ipotesi di evidente connessione connessione di esse (art. 12, 1° comma, disp. sulla legge in
probatoria. generale), non può che porsi, nella specie, come prioritario,
Considerato in diritto. — 1. - La questione di diritto per la soprattutto perché l'attuale formulazione della norma è frutto
quale il ricorso è stato rimesso alle sezioni unite può essere di una precisa modifica lessicale — da ritenere non dovuta al
così enunciata: «Se, ai fini della configurabilità della connes- caso — nella scelta di una locuzione impersonale in sostitu-
sione teleologica prevista dall'art. 12, 1° comma, lett. c), zione di una precedente che esigeva ex professo la coinci-
c.p.p., sia o meno richiesta l'identità fra gli autori del reato- denza tra l'autore — o gli autori — dei reati, rispettivamente,
mezzo e quelli del reato-fine». mezzo e fine.

a
2. - Le sezioni unite ritengono condivisibile la soluzione 7. - L'oggettivo riferimento ai reati, invece che quello

to
prospettata dalla sezione rimettente, in linea con l'indirizzo soggettivo ai loro autori, per individuare il vincolo teleologi-

en
giurisprudenziale attualmente minoritario, secondo la quale, co, esprime un parametro da interpretare come un univoco
nel caso di connessione teleologica di cui all'art. 12, 1° segnale di mutamento della voluntas legis, in linea con il ge-

am
comma, lett. c), c.p.p., non è richiesta l'identità fra gli autori nerale obiettivo del legislatore del tempo, risultante anche
del reato-mezzo e quelli del reato-fine. dalla relazione al disegno di legge di conversione del d.l. n.

on
3. - Giova in proposito ricordare che, nella sua primitiva 367 del 1991, recante «coordinamento delle indagini nei pro-
formulazione, l'art. 12, 1° comma, lett. c), c.p.p. stabiliva cedimenti per reati di criminalità organizzata», di ampliare il

O
M abb
che vi è connessione di procedimenti «se una persona è im- perimetro di operatività dell'istituto della connessione assi-

M
putata di più reati, quando gli uni sono stati commessi per curando l'esame unitario, in particolare, dei fenomeni di

SI
eseguire od occultare gli altri»: formulazione il cui incipit criminalità organizzata (occasio legis), pena, in caso contra-
IO in
(«se una persona») non dava adito a dubbi sul fatto che il rio, la sostanziale stasi negli accertamenti, «se non addirittu-

AS
nesso teleologico fosse idoneo a determinare spostamento ra deprecabili contrasti», ovviando anche all'eccesso di dele-
so

della competenza per materia o per territorio, nei termini de- ga, in minus, in cui era incorso il legislatore che aveva redat-
lineati dagli art. 15 e 16 c.p.p., solo con riguardo a reati to il vigente codice di procedura penale, consistito nella no-
es

ascritti alla stessa o alle stesse persone. tevole, e non giustificata, riduzione dei casi di connessione.
nc

4. - Il dato testuale è stato profondamente innovato dal d.l. 8. - Né va trascurato che, mediante la riforma del
20 novembre 1991 n. 367 (coordinamento delle indagini nei 1991/1992, è stata modificata anche la lett. b) del 1° comma
D
co

procedimenti per reati di criminalità organizzata), convertito, dell'art. 12. Infatti, la precedente formulazione dell'art. 12,
U

con modificazioni, dalla l. 20 gennaio 1992 n. 8, il cui art. 1 lett. b), era: «se una persona è imputata di più reati commessi
LA
IO olo

ha soppresso l'esplicito riferimento all'identità dell'autore con una sola azione od omissione ovvero con più azioni od
dei fatti in connessione, sostituendolo con una locuzione im- omissioni in unità di tempo e di luogo», mentre quella intro-
C
c

personale («se dei reati per cui si procede»), oltre ad amplia- dotta dalla predetta riforma recita: «se una persona è imputa-
O sci
LO

re lo spettro dei legami rilevanti tra reati, aggiungendovi la ta di più reati commessi con una sola azione od omissione
c.d. connessione occasionale (reati commessi in occasione di ovvero con più azioni od omissioni esecutive di un medesi-
Fa

altri) e ulteriori profili finalistici (la finalità di conseguimen- mo disegno criminoso». Per effetto della coesistenza delle
to, anche per altri, del profitto, del prezzo, del prodotto o del- lett. b) e c) nel testo anteriore al 1991/1992, la previsione
R

l'impunità rispetto ad altri reati), così uniformando il dettato della identità soggettiva degli autori dei reati in entrambi i
normativo, in toto, a quello dell'art. 45, n. 2, del codice pre- casi poteva ritenersi dovuta al fatto che, mentre nella lett. b)
vigente, già oggetto di drastica potatura, ispirata al favor se- rientravano i soli casi di continuazione caratterizzati da unità
parationis, ad opera del legislatore delegato in sede di ema- spazio-temporale delle azioni od omissioni, la lett. c) preve-
nazione del nuovo codice di procedura penale. Norma, quella deva una ulteriore ipotesi di possibile continuazione, quella
di cui all'art. 45, n. 2, del codice previgente, che è stata in- della commissione di uno o più reati al fine di commetterne
terpretata, nella parte relativa al nesso teleologico, nel senso altri (essendo normalmente il nesso teleologico sintomo an-
dell'esigenza del rapporto obiettivo di strumentalità tra i reati che di identità del disegno criminoso: Cass. 6 marzo 1996,
(v. Cass. 29 giugno 1983, Bono, id., Rep. 1985, voce cit., n. Laezza, id., Rep. 1996, voce Circostanze di reato, n. 6),
81: in tema di individuazione della competenza per territorio mentre l'assorbimento nella lett. b), per effetto della riforma,
per reati connessi, la semplice analogia tra diversi reati, se di tutte le ipotesi di continuazione, è interpretabile nel senso
non si traduce in effettiva identità di fattispecie criminose o della voluntas legis dell'esclusione dall'ipotesi del nesso fi-
in reati connessi oggettivamente, probatoriamente o teleolo- nalistico del requisito soggettivo dell'identità degli autori. A
gicamente, non determina spostamento di competenza). diversamente ritenere, infatti, la previsione di cui alla lett. c)
5. - La successiva modifica della norma in esame con l. 1° rischierebbe di duplicare, anche se solo in parte, quella della
marzo 2001 n. 63 (modifiche al codice penale e al codice di lett. b), in quanto il nesso finalistico è normalmente sintomo
procedura penale in materia di formazione e valutazione del- di unica progettualità criminosa.
la prova in attuazione della legge costituzionale di riforma 9. - Tanto premesso, non sembra giustificato il ricorso,
dell'art. 111 Cost.) ha espunto, attraverso l'art. 1, segnando piuttosto che all'interpretazione letterale dell'art. 12, 1°
sotto tale profilo un ritorno alla prima formulazione dell'art. comma, lett. c), c.p.p., all'opzione ermeneutica di tipo logi-
12, lett. c), il riferimento alla connessione occasionale e ai co-sistematico, condivisa dall'orientamento maggioritario,
profili finalistici introdotti nel 1991, ma non ha ripristinato la che imporrebbe tuttora, nonostante la modifica normativa
formula «se una persona è imputata di più reati, quando gli sopravvenuta, la necessità, per configurare la connessione ex
uni sono stati commessi per eseguire od occultare gli altri», art. 12, lett. c), della coincidenza degli autori dei reati.
mantenendo quella impersonale «se dei reati per cui si pro- 10. - L'analisi delle pronunce di legittimità che sostengono
cede gli uni sono stati commessi per eseguire o per occultare quell'indirizzo rivela che esse tengono in poco conto la mo-
gli altri». La formulazione attuale dell'art. 12, lett. c), frutto difica normativa del 1991/1992 facendo sostanzialmente le-
della prima modifica, ispirata alla conclamata esigenza di va, in termini ripetitivi, con richiami reciproci e con una sor-
ampliamento dei casi di connessione, ha quindi superato in- ta di autoreferenzialità — in una parola, tralaticiamente —,
denne la seconda, che, pur rimaneggiando in senso restrittivo su due argomenti: e cioè, il primo, che l'unità del processo
lo spettro dei casi di connessione — in controtendenza ri- volitivo tra il reato-mezzo ed il reato-fine, ritenuto presuppo-
spetto alle maggiori aperture della prima modifica —, non ha sto logico della connessione teleologica, sarebbe configura-
ripristinato la formula indicativa dell'esigenza che i reati sia- bile solo qualora i reati siano stati commessi dagli stessi sog-
no realizzati dalla stessa o dalle stesse persone. getti; il secondo, in certo senso rafforzativo del precedente,
6. - Su tale dato testuale deve innestarsi una prima rifles- che l'interesse di un solo imputato alla trattazione unitaria di
sione in ordine alla questione devoluta. Il principio ermeneu- reati connessi tra loro con il vincolo teleologico non potreb-
IL FORO ITALIANO — 2018.
89 GIURISPRUDENZA PENALE 90

be pregiudicare quello del coimputato (o dei coimputati) a 14. - Al riguardo vale la pena ricordare che un consolidato
non essere sottratto al giudice naturale secondo le regole or- orientamento di legittimità ritiene l'istituto della continua-
dinarie della competenza. zione non incompatibile con l'aggravante di cui all'art. 61, n.
11. - In tal senso concordano, tra le tante, Cass. 9 marzo 2, c.p., sul rilievo che la continuazione, quale strumento
1995, Pischedda, id., Rep. 1995, voce Competenza penale, equilibratore della pena, agisce sul piano della riconducibili-
nn. 112, 114; 26 novembre 1999, Bonassisa, id., Rep. 2000, tà di più reati ad un comune programma criminoso, mentre
voce Sanità pubblica, n. 774; 23 ottobre 2002, Mauro; 30 l'aggravante del nesso teleologico, connotata dalla strumen-
gennaio 2003, Lodigiani, id., Rep. 2004, voce Corruzione, n. talità di un reato rispetto ad un altro e finalizzata all'aggra-
22; 12 marzo 2003, Pofferi; 10 marzo 2009, Ruiu, id., Rep. vamento della pena in quanto espressione di maggior perico-
2009, voce Competenza penale, n. 41; n. 5970 del 2 marzo losità del colpevole, può rientrare, nonostante la differente

a
2016, S., cit. funzione dei due istituti, nel programma criminoso elaborato

to
Quest'ultima e più recente decisione, non nascondendosi da un solo agente o da più concorrenti nel reato (Cass. 9 no-
vembre 2012, R., id., Rep. 2012, voce cit., n. 12; 17 novem-

en
che un altro indirizzo giurisprudenziale individua una rela-
zione di tipo oggettivo tra le condotte collegate dalla finalità bre 2004, Emiliano, id., Rep. 2005, voce cit., n. 3; 3 novem-

am
di eseguire o di occultare (Cass. 13 giugno 1998, Altissimo, bre 2004, Dellagaren, ibid., voce Reato continuato, n. 1; 6
id., Rep. 1998, voce Appropriazione indebita, n. 7; 23 set- marzo 1996, Laezza, cit.; 27 settembre 1995, Iaquinta, id.,
tembre 2010, D.G., id., Rep. 2010, voce Competenza penale, Rep. 1996, voce Circostanze di reato, n. 7).

on
n. 49; 16 gennaio 2013, E., cit.; n. 7350 dell'11 luglio 2014, 15. - In definitiva, la formulazione della lett. c) dell'art. 12

O
M abb
Forcelli, non massimata), ha tuttavia ritenuto di ribadire una c.p.p. sposta, e concentra, l'attenzione, a differenza delle due

M
convinta adesione alla linea interpretativa «prevalente e al- lettere precedenti, essenzialmente sul legame oggettivo tra
meno ventennale», considerata quasi diritto vivente. Ha due o più reati, senza esigere che l'autore — o gli autori —

SI
quindi riaffermato, in conformità a tale linea, che, nonostante
IO in di quello strumentale all'altro o agli altri debba — o debbano

AS
il mutamento del dato letterale — con il quale sostanzial- — necessariamente prendere parte a quest'ultimo, che può
mente non si confronta —, è condizione imprescindibile per
so

la configurabilità della connessione teleologica e, quindi, per essere commesso da terzi. L'esattezza di tale conclusione ri-
sulta del resto avvalorata dalla considerazione che il caso di
es

la produzione dei suoi effetti tipici sul piano dello sposta-


mento di competenza, l'identità tra gli autori del reato-mezzo nesso strumentale per occultamento, il quale rappresenta la
nc

e gli autori del reato-fine, essendo presupposto logico della seconda ipotesi di connessione di cui alla lett. c) della norma
in esame, accomunata alla prima dall'unico esordio («se dei
D

connessione teleologica l'unità del processo volitivo, mentre,


co

in caso di eterogeneità di autori, ricorre solo un'ipotesi di reati per cui si procede»), esprime con tutta evidenza la pos-
U

connessione di natura eventualmente probatoria, inidonea a sibilità che l'autore del secondo reato, ispirato alla finalità di
LA
IO olo

produrre spostamento di competenza, tanto più — ulteriore occultamento del precedente, sia diverso dall'autore del pri-
argomento alla base dell'orientamento tradizionale — perché mo — ben potendo il reato finalizzato all'occultamento di un
C
c

l'interesse di un imputato alla trattazione unitaria dei reati fatto criminoso già commesso essere realizzato, per le più
O sci

avvinti da vincolo teleologico non può pregiudicare quello svariate ragioni, da persona diversa —, risultando così l'uni-
LO

del coimputato (o dei coimputati) a non essere sottratto al tà del processo volitivo del tutto estranea, o comunque me-
Fa

giudice naturale secondo le regole ordinarie della competen- ramente eventuale, a tale fattispecie di collegamento tra reati.
za. 16. - L'opzione ermeneutica, condivisa dall'orientamento
R

12. - Tale pronuncia, e soprattutto le precedenti sulla stes- maggioritario, non è d'altro canto imposta, o giustificata,
sa linea, non considerano però adeguatamente, così con- neppure dal rispetto del principio del giudice naturale preco-
dannando alla totale irrilevanza la modifica apportata al te- stituito per legge, che, secondo tale indirizzo, sarebbe violato
sto originario dell'art. 12, lett. c), c.p.p. dalla riforma se gli autori dei reati meno gravi o, in caso di pari gravità,
1991/1992, l'evoluzione normativa dell'istituto e il suo epi- successivi al primo, fossero attratti nell'orbita della compe-
logo, che individua, nell'attuale configurazione di esso, un tenza del giudice, rispettivamente, di quello più grave o del
legame tra i reati di natura essenzialmente oggettiva, pre- primo reato, per la ragione che l'interesse di un imputato alla
scindendo testualmente dall'identità soggettiva degli autori
dei reati connessi. Né tengono conto degli aspetti penali so- trattazione unitaria di procedimenti per reati commessi in
stanziali della connessione teleologica, che convergono nel- continuazione, o connessi teleologicamente, non potrebbe
l'indicare quale criterio per la ricorrenza di tale ipotesi, il pregiudicare quello del coimputato (o dei coimputati) a non
solo legame finalistico tra i reati. Invero, quanto all'aggra- essere sottratto al giudice naturale secondo le regole ordina-
vante di cui all'art. 61, n. 2, c.p., il cui testo contiene, tra le rie della competenza.
altre, anche le ipotesi di commissione di un reato per ese- Tale prospettazione sconta l'adesione alla tradizionale
guirne od occultarne un altro, la configurabilità della con- equazione processualpenalistica «giudice naturale = forum
nessione teleologica in caso di autori diversi è stata ricono- commissi delicti», trascurando che il valore costituzional-
sciuta, come ricordato in motivazione da Corte cost. n. 21 mente tutelato (tra l'altro nel silenzio dell'art. 25 Cost. circa
del 2013 (id., Rep. 2013, voce cit., n. 32), tanto in sede dot- la necessità dell'allocazione del processo nel luogo in cui il
trinale che giurisprudenziale (in tal senso, Cass. 14 febbraio reato è stato commesso) è, alla stregua della giurisprudenza
1984, Maggi, id., Rep. 1985, voce Circostanze di reato, n. costituzionale e di legittimità, quello dell'imparzialità del
43). giudice, assicurato dalla sua precostituzione rispetto alla
13. - Del resto, il richiamo all'unità del processo volitivo vicenda controversa, in base a criteri generali, che, nei limi-
da parte dell'orientamento tradizionale implica l'estensione ti della non arbitrarietà e della ragionevolezza, appartengo-
alla lett. c) dell'art. 12 c.p.p. — da ritenere non consentita no alla discrezionalità legislativa; mentre altre esigenze,
trattandosi di norma in deroga alle regole sulla competenza, quali quelle di agevolare la raccolta delle prove, di ridurre i
quindi di stretta interpretazione — di un parametro sogget- disagi per le parti e per i testi, di assicurare un effettivo
tivo proprio delle lett. a) (concorso di persone nel reato) e controllo sociale, di riaffermare la giustizia nel luogo in cui
b) (concorso formale e continuazione) della stessa norma, è stata violata, ben possono cedere dinanzi a valori costitu-
che richiedono la coincidenza degli autori dei reati, senza zionalmente garantiti o a esigenze di pari, se non maggiore,
tener conto che queste ultime ipotesi di connessione posso-
no ricomprendere, nel caso di ricorrenza di entrambe (con- rilevanza. Valga per tutti il principio dell'efficacia della
corso di persone in reato continuato), anche la commissio- giurisdizione assicurato dall'unitarietà della celebrazione
ne da parte delle stesse persone di più reati-mezzo e di più del processo e quindi dalla ragionevole durata di esso, e
reati-fine, se espressivi, come quasi sempre avviene, di dalla prevenzione di giudicati non fisiologicamente contra-
un'unica progettualità, rendendo sostanzialmente superflua stanti.
la previsione della connessione sub c), se intesa nel senso Si ricordano al riguardo Corte cost. n. 117 del 2012 (id.,
che presupponga, a propria volta, l'identità degli autori dei Rep. 2012, voce Diritti politici e civili, n. 244); n. 30 del
reati. 2011 (id., 2011, I, 644), n. 279 del 2009 (id., Rep. 2010, vo-
IL FORO ITALIANO — 2018.
91 PARTE SECONDA 92

ce Competenza penale, n. 29), n. 168 del 2006 (id., Rep. calmente introduce un complemento di fine e che precede la
2006, voce Rimessione del processo, n. 2), n. 452 del 1997 formula «eseguire od occultare gli altri») alla commissione
(id., Rep. 1998, voce Riscossione delle imposte, n. 306), n. di un altro reato oppure all'occultamento di un reato prece-
130 del 1995 (id., 1996, I, 2281), n. 100 del 1984 (id., Rep. dente. La spia di tale finalizzazione ben può essere ricercata,
1985, voce Impiegato dello Stato, n. 770), n. 88 del 1962 ma non solo, nella contestazione dell'aggravante di cui
(id., 1962, I, 1217), tutte concordi nel sostenere che la no- all'art. 61, n. 2, c.p., nelle ipotesi di connessione sovrappo-
zione di giudice naturale non si cristallizza nella determina- nibili a quelle di cui all'art. 12, lett. c), c.p.p.
zione di una competenza generale, ma è frutto del complesso 21. - Vale la pena da ultimo evidenziare che l'indirizzo qui
della disciplina attributiva della competenza, formandosi per condiviso non comporta rischi di ricadute sulla determina-
effetto di tutte le disposizioni di legge, comprese quelle de- zione della competenza per effetto di successivi eventi,

a
rogatorie alle regole ordinarie in base a criteri che ragione- istruttori o decisori, di significato diverso rispetto ai dati ini-

to
volmente valutino i valori in gioco, anche di rango costitu- zialmente valutati ai fini della fissazione della competenza.
zionale, e i disparati interessi coinvolti nel processo.

en
Invero, in conformità all'orientamento costantemente espres-
17. - Ne consegue che la disciplina della competenza per so sul punto dalla giurisprudenza di legittimità, la competen-

am
connessione, ivi compreso il caso del nesso teleologico og- za, in generale, anche quindi quella per connessione, va de-
gettivamente interpretato, rispondendo a tali criteri, non con- terminata, in base al principio della perpetuatio iurisdictio-

on
trasta con il principio del giudice naturale precostituito per nis, con criterio ex ante, sulla scorta della situazione risultan-
legge in quanto, pur derogando alle norme ordinarie sulla te dalle figure soggettive e dagli addebiti indicati nella for-

O
M abb
competenza per materia e per territorio, costituisce un crite- mulazione dell'imputazione, entro i limiti temporali di rile-

M
rio originario, autonomo, nonché predeterminato in modo vazione della questione, che sono, per quanto attiene alla
generale, di competenza, esso pure tra l'altro ancorato, per

SI
competenza per connessione, quelli delle fasi preliminari del
IO in
quanto attiene a quella per territorio, al criterio del locus giudizio di primo grado (art. 21, 3° comma, c.p.p.), e mante-

AS
commissi delicti del reato più grave o, in caso di pari gravità, nuta ferma a prescindere dalle vicende processuali successi-
so
del primo reato (sez. un. 28 febbraio 2013, Taricco, id., Rep. ve, inidonee ad incidere sulla competenza già affermata
2013, voce Competenza penale, n. 33). (Cass. 12 dicembre 2012, P.G., ibid., n. 23; 4 maggio 2006,
es

18. - A sostegno della tesi maggioritaria non sembra util- Battistella, id., Rep. 2006, voce cit., n. 37).
nc

mente invocabile Corte cost. n. 21 del 2013 (ibid., n. 32), che 22. - Va quindi enunciato il seguente principio di dirit-
ha dichiarato l'inammissibilità della questione di costituzio- to:
D
co

nalità sollevata, in riferimento agli art. 3 e 25 Cost., della di- «Ferma restando la necessità di individuare un effettivo
U

sposizione combinata degli art. 12, 1° comma, lett. c), e 16 legame finalistico fra i reati, non è richiesta l'identità degli
LA
IO olo

c.p.p., nella parte in cui — alla stregua dell'interpretazione autori ai fini della configurabilità della connessione teleolo-
accolta dal giudice rimettente — attribuisce, nel caso di con- gica prevista dall'art. 12, 1° comma, lett. c), c.p.p.».
C
c

nessione teleologica, la competenza per tutti i reati connessi 23. - Venendo al caso in esame, il conflitto negativo di
O sci
LO

e per tutti gli imputati al giudice del luogo di commissione competenza — ammissibile in rito, in quanto entrambi i giu-
del reato più grave, anche quando di quest'ultimo non siano dici ordinari contemporaneamente ricusano di prendere co-
Fa

chiamati a rispondere tutti gli imputati del reato meno grave. gnizione del medesimo fatto loro deferito, dando così luogo
La corte, infatti, premessa la ventennale adesione della a quella situazione di stallo processuale prevista dall'art. 28
R

giurisprudenza di legittimità alla tesi maggioritaria, ma so- c.p.p. —, va risolto, alla stregua di quanto sopra, nei termini
prattutto stigmatizzata l'impropria scelta di sollevare l'inci- di seguito precisati.
dente di costituzionalità sulla base soltanto di una delle pos- Le argomentazioni alla base della dichiarazione di incom-
sibili interpretazioni della legge (quella dell'indirizzo mino- petenza dell'autorità giudiziaria di Taranto non sono condi-
ritario), non sembra tuttavia aver sottinteso che la lettura del- visibili per le ragioni indicate nell'ordinanza con cui è stato
l'art. 12 offerta dal giudice rimettente sarebbe, a differenza sollevato conflitto. Non è infatti giustificata l'anticipazione,
di quella consolidata, di dubbia costituzionalità, avendo, al prospettata dal giudice di Taranto al fine di radicare la com-
contrario, affermato, con un significativo obiter, la sostanzia- petenza dell'autorità barese, della consumazione del primo
le infondatezza delle censure formulate dal giudice rimetten- reato al 9 settembre 2009, data nella quale, in Bari, si era te-
te («A prescindere, peraltro, da ogni rilievo circa la reale nuta la seduta del consiglio del dipartimento di studi azien-
fondatezza delle censure formulate dal giudice a quo — dali giusprivatistici dell'università degli studi di Bari, che
quelle riferite all'art. 25 Cost., se valide, imporrebbero a ri- aveva espresso parere di congruità dei titoli posseduti da
gore la rimozione dell'intero istituto della connessione di Sanseverino ai due insegnamenti universitari richiesti.
procedimenti; quella relativa all'art. 3 Cost. trascura i tratti Anche a tacere del fatto che per tale ipotesi di falso, in vir-
differenziali tra le figure poste a confronto, cioè connessione tù della quale il pubblico ministero presso il Tribunale di Ta-
teleologica e continuazione —, è pregiudiziale e dirimente ri- ranto aveva trasmesso gli atti alla procura della repubblica di
levare che l'operazione dianzi descritta implica un uso im- Bari, era intervenuta archiviazione da parte del giudice per le
proprio dell'incidente di costituzionalità»). indagini preliminari del Tribunale di Bari, a seguito di che
19. - L'interpretazione oggettiva del legame finalistico è gli atti erano stati restituiti alla procura della repubblica di
del resto anche quella che maggiormente si attaglia, come Taranto, va ricordato che una delle regole essenziali in punto
osservato dall'avvocato generale, alle esigenze della realtà di criteri di determinazione della competenza è, per radicato
fenomenica attuale, che presenta, nell'ambito della moderna orientamento interpretativo, che la competenza giurisdizio-
criminalità economica ed amministrativa, oltre che di quella nale va attribuita sulla base di ciò che si «prospetta» e non di
organizzata — in espansione anche in tali settori —, «se- ciò che si «ritiene», e quindi facendo riferimento alle linee
quenze criminali» nelle quali si individuano «reati battistra- fattuali contenute nell'originaria notizia di reato, prescinden-
da» e «reati spia», nonché «reati traccia», legati da nessi me- do da ogni valutazione di merito in ordine alla sua fondatez-
ramente oggettivi, la cui trattazione unitaria è la sola in gra- za o all'effettiva ravvisabilità delle originarie ipotesi di con-
do di assicurare l'efficacia della giurisdizione. nessione.
20. - È necessario nondimeno aggiungere che, per ritenere Trattasi di regola tradizionalmente affermata (Cass. 17 no-
configurata la connessione teleologica di cui all'art. 12, lett. vembre 2009, Osmanovic, id., Rep. 2010, voce cit., n. 34; 24
c), idonea a determinare uno spostamento di competenza, febbraio 2010, Guida, ibid., n. 53) e ribadita in tempi recenti
dovrà essere individuato, in concreto, un effettivo legame fi- anche in ambito civile, a conferma dell'unità logica del dirit-
nalistico fra i reati commessi da soggetti diversi, con conse- to processuale (sez. un. n. 26937 del 2 dicembre 2013, id.,
guente necessità di verificare che chi ha commesso un reato Rep. 2015, voce Giurisdizione civile, n. 85). «Ciò perché la
abbia avuto presente l'oggettiva finalizzazione della sua competenza è ‘misura della giurisdizione’ sin dal momento
condotta (espressa dalla preposizione «per», che grammati- iniziale del procedimento ed è pertanto correlata alle caratte-
IL FORO ITALIANO — 2018.
93 GIURISPRUDENZA PENALE 94

ristiche intrinseche della domanda, non alla sua fondatezza» stata espressamente modificata dal d.l. 367/91, che, nell'ottica
(così, in motivazione, Cass. 20 giugno 2014, Soc. Cemim - di ampliare l'ambito dei casi di connessione per consentire la
Centro intermodale Marche, ibid., voce Competenza penale, trattazione unitaria dei processi di criminalità organizzata, ha
n. 32). eliminato la medesima formula iniziale della lett. c) «se una
24. - Dovendo pertanto la competenza per territorio nel- persona è imputata di più reati . . .», sostituendola con l'attuale
l'ipotesi di reati connessi determinarsi avendo riguardo alla formula impersonale. Tale riforma, inoltre, introduceva tra i casi
contestazione formulata dal pubblico ministero, a meno che di connessione della lett. c) quello, poi abrogato nel 2001, dei
la stessa non contenga rilevanti errori macroscopici ed im- reati finalizzati a garantire l'impunità dell'autore del reato prin-
mediatamente percepibili (Cass. 24 febbraio 2010, Guida, cipale, ipotesi di sicura diversità degli autori, così escludendo
cit.), il che non può nella specie essere affermato sulla sola che il limite soggettivo fosse implicito.

a
base dell'esistenza del precedente parere espresso dal consi- La questione era già stata rimessa due volte alle sezioni unite,

to
glio di dipartimento di Bari, in relazione al quale non risulta su iniziativa di collegi che aderivano alla tesi «minoritaria»; in
un caso il primo presidente, con provvedimento del 9 aprile

en
contestato alcun reato, la competenza per connessione non
potrà che essere individuata, alla stregua degli addebiti indi- 2011, disponeva la restituzione alla sezione di provenienza per
la non rilevanza della questione ai fini della decisione del caso

am
cati nella formulazione dell'imputazione, sulla base della
contestazione del reato sub a), commesso in Taranto, che co- concreto e, nell'altro, Cass., sez. un., 17 luglio 2014, G., Foro
stituisce, secondo la prospettazione accusatoria offerta a que- it., Rep. 2015, voce Competenza penale, n. 13, aveva ritenuto

on
sta corte, il reato commesso per primo e di pari gravità ri- l'inammissibilità originaria del ricorso.

O
M abb
spetto ad altri.

M
Tale reato attrae nell'orbita della competenza per connes- II. - Si vedano, quanto all'indirizzo minoritario fatto proprio
sione dell'autorità giudiziaria di Taranto — premesso che i dalla sentenza in rassegna: Cass. 13 giugno 1998, Altissimo, id.,

SI
Rep. 1998, voce Appropriazione indebita, n. 7, e Guida al dir.,
IO in
reati sub b) ed e) sono contestati come commessi in Taranto

AS
—, i reati sub c) e d), relativi all'assegnazione del posto di 1998, fasc. 41, 60, con nota di PATALANO, che segnala l'eviden-
za del dato testuale e «che diversamente sarebbe da considerarsi
so
ricercatore, realizzati in Bari, ma connessi quali reati-fine a
del tutto irrilevante la modifica apportata all'originaria disposi-
quello di cui al capo a), sia perché quest'ultimo è contestato
es

zione . . .»; 23 settembre 2010, D.G., Foro it., Rep. 2010, voce
come aggravato ex art. 61, 1° comma, n. 2, c.p. in relazione a Competenza penale, n. 49, la quale affronta il tema con partico-
quelli sub b) e c), sia perché, come da ordinanza di rimessio-
nc

lare ampiezza e, confrontandosi con l'orientamento dominante,


ne, il conferimento dei due incarichi di insegnamento di cui
D

svolge argomenti che anticipano l'odierna decisione, valoriz-


co

al capo a) risulta in concreto utilizzato per l'assegnazione del


U

zando la natura oggettiva della relazione tra i reati e la infonda-


posto di ricercatore, configurandosi quindi il capo a) come tezza dell'argomento della giurisprudenza maggioritaria in tema
LA
IO olo

reato-mezzo rispetto ai reati-fine sub c) e d). di «giudice naturale», ovvero gli argomenti fatti propri dalla
25. - Non si ravvisano, invece, ragioni di connessione, ri- sentenza in rassegna; 16 gennaio 2013, E., id., Rep. 2013, voce
C

levanti ai fini dello spostamento della competenza per terri-


c

cit., n. 34, che, in modo argomentato, conferma l'indirizzo dei


O sci

torio, quanto ai tre episodi di favoreggiamento (capi f, i, l),


LO

due precedenti citati. In termini adesivi a tale indirizzo, v. anche


contestati a persone diverse da quelle di cui ai capi preceden- Cass. 11 luglio 2014, F., non massimata, e le ordinanze di ri-
Fa

ti, per i quali resta radicata la competenza territoriale del messione alle sezioni unite 18 marzo 2014, n. 14967, e 17 luglio
Tribunale di Bari, in quanto commessi ad Altamura. 2017, n. 36278, inedite.
Infatti, il fine dell'impunità, previsto tra le ipotesi di ag-
R

gravamento del reato ex art. 61, n. 2, c.p. (aggravante conte- III. - Si vedano, quanto alle decisioni conformi alla linea in-
stata nei capi f, i, l) rileva processualmente solo ai fini del terpretativa già maggioritaria, spesso motivate in semplici ter-
collegamento delle indagini ai sensi dell'art. 371, 2° comma, mini di adesione ai precedenti: Cass. 2 marzo 2016, n. 5970, S.,
lett. b), c.p.p. e non più anche (a seguito della riforma del id., Le banche dati, archivio Cassazione penale, ampiamente ri-
2001 dell'art. 12, lett. c) ai fini della connessione teleologica chiamata dalla sentenza in rassegna, che, pur prendendo atto del
rilevante per la competenza per territorio determinata dalla diverso indirizzo minoritario, ribadisce che l'«essere l'identità
connessione (Cass. 23 settembre 2010, D.G., cit.; 20 maggio tra gli autori del reato-mezzo e gli autori del reato-fine condi-
2008, Feleppa, id., Rep. 2008, voce cit., n. 44; 20 aprile zione imprescindibile per la configurabilità della connessione»,
2004, Leonardi, id., Rep. 2004, voce cit., n. 36; n. 39896 del nonché l'interesse «del coimputato (o dei coimputati) a non es-
18 luglio 2017, Squarcialupi, non massimata). sere sottratto al giudice naturale secondo le regole ordinarie del-
la competenza» sono ragioni che rendono non determinante il
————————
dato letterale della disposizione; 1° ottobre 2009, Mendico, id.,
(1) I. - Con la sentenza in rassegna le sezioni unite, deciden- Rep. 2010, voce cit., n. 56, che accomuna i criteri di connessio-
do su di un conflitto di competenza tra giudici dell'udienza pre- ne delle lett. b) e c) dell'art. 12, valorizzando l'interesse a «non
liminare, affrontano il contrasto insorto tra le sezioni semplici essere sottratto al giudice naturale secondo le regole ordinarie
quanto alla necessità, per configurare la connessione teleologica della competenza»; 10 marzo 2009, Ruiu, id., Rep. 2009, voce
tra reati ai sensi dell'art. 12, lett. c), c.p.p. («se dei reati per cui cit., n. 41, secondo cui, alla luce delle precedenti decisioni, va
si procede gli uni sono stati commessi per eseguire o occultare affermato che occorre «che il reato fine sia stato realizzato dalla
gli altri»), rilevante ai fini della competenza per connessione ex stessa persona»; 26 settembre 2007, Casella, id., Rep. 2008, vo-
art. 15 e 16 c.p.p., dell'identità soggettiva tra gli autori del rea- ce cit., n. 48; 8 giugno 1998, Sama, id., Rep. 1998, voce cit., n.
to-mezzo e del reato-fine. 48; 25 marzo 1998, Apreda, ibid., n. 51; 2 luglio 1998, Di Carlo,
La sentenza, aderendo alla giurisprudenza pur nettamente mi- ibid., n. 46; 18 dicembre 1996, Ietto, id., Rep. 1997, voce cit., n.
noritaria sul piano numerico, afferma il principio che la connes- 68; 9 marzo 1995, Pischedda, id., Rep. 1995, voce cit., n. 114.
sione teleologica tra reati consiste in una relazione di natura og-
gettiva, non rilevando quindi tale identità dell'autore/i dei diver- IV. - La decisione in rassegna, oltre alla valorizzazione del
si reati, con la precisazione che è comunque necessario «verifi- dato testuale, aggiunge argomentazioni per escludere che l'in-
care che chi ha commesso un reato abbia avuto presente l'ogget- terpretazione letterale della disposizione in questione violi in
tiva finalizzazione della sua condotta alla commissione di un al- danno del coimputato la regola del rispetto del «giudice natura-
tro reato oppure all'occultamento di un reato precedente». le» e del «giudice precostituito», richiamando i principî fissati
Si tratta, nella prospettiva delle sezioni unite, di una lettura dalla giurisprudenza costituzionale e delle medesime sezioni
agevole sulla scorta del criterio prioritario dell'interpretazione unite.
letterale, poiché il chiaro dato testuale della lett. c) non prevede Si vedano quindi:
alcuna limitazione soggettiva, contrariamente alla precedente — Cass., sez. un., 28 febbraio 2013, Taricco, id., Rep. 2013,
lett. b) dello stesso articolo che utilizza la formula «se una per- voce cit., n. 33, e Cass. pen., 2013, 4492 (m), con nota di CASI-
sona è imputata di più reati . . .». L'ulteriore elemento che rende RAGHI, e 3810, con nota di LIGUORI, che specifica che la compe-
determinante la volontà del legislatore è che la disposizione è tenza per connessione è un criterio originario di attribuzione
IL FORO ITALIANO — 2018.
95 PARTE SECONDA 96

della competenza, per il quale opera il principio della perpetua- CORTE DI CASSAZIONE; sezione II penale; ordinanza
tio iurisdictionis, per cui si tratta di un criterio oggettivo che 25 ottobre 2017 - 26 ottobre 2017, n. 49194; Pres. DE
consente l'individuazione del giudice senza ricorso a valutazio- CRESCIENZO, Rel. RECCHIONE, P.M. MARINELLI (concl.
ni discrezionali; diff.); ric. Sorresso.
— la giurisprudenza costituzionale, secondo la quale il prin-
cipio del giudice naturale è rispettato quando l'individuazione Misure di prevenzione — Sorveglianza speciale con ob-
del giudice competente dipenda da criteri legali e non sia frutto bligo di soggiorno — Prescrizioni — Vivere onestamen-
di valutazioni discrezionali: Corte cost. 10 maggio 2012, n. 117, te e rispettare le leggi — Inosservanza — Reato —
Foro it., Rep. 2012, voce Diritti politici e civili, n. 244, secondo Questione non manifestamente infondata di costituzio-
cui «il principio del giudice naturale deve ritenersi osservato nalità (Cost., art. 25, 117; y l. 4 agosto 1955 n. 848, ratifi-

a
quando ‘l'organo giudicante sia stato istituito dalla legge sulla ca ed esecuzione della convenzione per la salvaguardia dei
diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali, firmata a

to
base di criteri generali fissati in anticipo e non in vista di singo-
le controversie’»; 2 aprile 2009, n. 102, id., Rep. 2009, voce Roma il 4 novembre 1950 e del protocollo addizionale alla

en
Giudizio abbreviato, n. 26, secondo la quale l'ordinamento co- convenzione stessa, firmato a Parigi il 20 marzo 1952:
stituzionale non propone una nozione autonoma di giudice natu- convenzione, art. 7; protocollo n. 4, art. 2; y l. 27 dicembre

am
rale, distinta e diversa da quella di giudice precostituito per leg- 1956 n. 1423, misure di prevenzione nei confronti delle
ge, e «giudice naturale è quello prefigurato dalla legge, secondo persone pericolose per la sicurezza e per la pubblica mora-

on
criteri generali che, nei limiti della non manifesta irragionevo- lità, art. 5, 9; y d.p.r. 14 aprile 1982 n. 217, esecuzione del

O
lezza e arbitrarietà, appartengono alla discrezionalità legislativa protocollo n. 4 addizionale della convenzione per la salva-

M abb
. . .»; 14 aprile 1995, n. 130, id., 1996, I, 2281, secondo cui l'art. guardia dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali,

M
25 Cost. tutela essenzialmente l'esigenza che la competenza che riconosce taluni diritti e libertà oltre quelli che già fi-

SI
venga sottratta ad ogni possibilità di arbitrio attraverso la preco- gurano nella detta convenzione e nel suo primo protocollo
stituzione per legge del giudice. IO in
AS
addizionale, adottato a Strasburgo il 16 settembre 1963,
art. 2; y d.leg. 6 settembre 2011 n. 159, codice delle leggi
so

V. - Si veda anche, citata dalle sezioni unite, Corte cost. 14 antimafia e delle misure di prevenzione, nonché nuove di-
febbraio 2013, n. 21, id., Rep. 2013, voce Competenza penale,
es

sposizioni in materia di documentazione antimafia, a nor-


n. 32, di inammissibilità della questione di costituzionalità sul- ma degli art. 1 e 2 l. 13 agosto 2010 n. 136, art. 3, 8, 75).
nc

l'art. 12, lett. c), c.p.p., la quale esclude che, in tale materia, sia
comunque in questione la violazione del principio del giudice
D

Non è manifestamente infondata la questione di legittimità


co

naturale in quanto le relative questioni, «. . . se valide, impor- costituzionale dell'art. 75, 2° comma, d.leg. 6 settembre
U

rebbero a rigore la rimozione dell'intero istituto della connes- 2011 n. 159, nella parte in cui sanziona penalmente la vio-
LA
IO olo

sione di procedimenti»; secondo la sentenza in rassegna, questa lazione degli obblighi di «vivere onestamente» e «rispetta-
decisione del giudice delle leggi non offre alcuna interpretazio- re le leggi» connessi alla misura di prevenzione della sor-
C

ne, affermando, anzi, che l'ordinanza che aveva rimesso la que-


c

veglianza speciale con obbligo o divieto di soggiorno, in


O sci

stione di costituzionalità chiedeva, di fatto, un non consentito


LO

riferimento agli art. 25 e 117 Cost., quest'ultimo in rela-


«avallo a favore dell'una scelta interpretativa contro l'altra». zione all'art. 7 Cedu e all'art. 2 del protocollo n. 4 della
Fa

Invero, tale stessa sentenza è stata letta quale conferma della in- stessa convenzione. (1)
terpretazione «maggioritaria», come si legge in Cass. 2 marzo
2016, sopra citata, e in alcuni commenti.
R

Ritenuto in fatto. — 1. - La Corte d'appello di Bari confer-


VI. - In dottrina, v. E. APRILE, Gli effetti della connessione
teleologica sulla competenza per territorio, in Cass. pen., 2013,
mava la responsabilità del Sorresso per i reati di cui agli art.
1842, che, nel commentare la citata Corte cost. 14 febbraio 628, 2° comma, c.p. e 75, 2° comma, d.leg. n. 159 del 2011.
2013, n. 21, afferma che i giudici costituzionali «pare abbiano All'imputato era stato contestato il reato previsto dall'art.
abbastanza chiaramente indirizzato la possibile scelta dei giudi- 75, 2° comma, d.leg. n. 159 del 2011 «perché nelle stesse cir-
ci di merito» verso l'orientamento maggioritario; G. LEO, Giu- costanze di tempo e di luogo sub a), pur sottoposto alla misu-
dice naturale, in <www.dirittopenalecontemporaneo.it>, 2015, ra di prevenzione della sorveglianza speciale di pubblica sicu-
che affronta il tema anche considerando la nozione fatta propria rezza con obbligo di soggiorno nel comune di Bitonto per la
dalla sentenza da ultimo citata; E. SOMMA, La competenza per durata di mesi dieci e giorni undici in virtù del provvedimento
connessione fra Corte costituzionale e sezioni unite, in Dir. pen. del Tribunale di Bari - sezione misure di prevenzione n.
e proc., 2014, 1251, che inquadra il contrasto sulla connessione 216/11 r.g.m.p. (già 209/10 r.g.m.p.) del 14 dicembre 2011,
teleologica; R. CASIRAGHI, Competenza per connessione e giu- emesso dalla sezione misure di prevenzione del Tribunale di
dice naturale (nota a Cass., sez. un., 28 febbraio 2013, Taricco, Bari (verbale di risottoposizione alla medesima misura di
cit.), in Cass. pen., 2013, 4492; CABIALE, La Corte costituzio- prevenzione della sorveglianza speciale di pubblica sicurezza
nale non prende posizione sui presupposti della connessione te- con obbligo di soggiorno del 10 febbraio 2016), violava le
leologica, in <www.dirittopenalecontemporaneo.it>, 2013; F. prescrizioni di cui al punto 4 (‘vivere onestamente, rispettare
NUZZO, Sulla competenza per connessione occasionale, in Cass. le leggi dello Stato e non dare ragione alcuna di sospetto in
pen., 1999, 311, che, per la connessione occasionale, ritiene ne- ordine alla propria condotta’) quando commetteva il delitto
cessaria l'identità dell'autore o degli autori dei reati; G. SANTA- sub a) [rapina aggravata] indicato in Bari il 1° giugno 2016».
LUCIA, Competenza per territorio e connessione, in Riv. pen., Per tale delitto veniva inflitto un aumento di pena, in conti-
2005, 1391; M. MASUCCI, La competenza per connessione de- nuazione con la sanzione relativa al reato di rapina, di anno
terminata dalla continuazione, in Riv. it. dir. e proc. pen., 1997, uno, mesi sei di reclusione ed euro 400 di multa.
659. [P. DI STEFANO] 2. - Avverso tale sentenza proponeva ricorso per cassazio-
ne l'imputato, che deduceva vizio di legge e di motivazione
in ordine alla definizione del trattamento sanzionatorio e, se-
gnatamente, in ordine al giudizio di bilanciamento tra le cir-
costanze ed alla individuazione della pena base.
Considerato in diritto. — 1. - Il collegio ritiene di sollevare
———————— d'ufficio la seguente questione di costituzionalità: se l'art. 75,
2° comma, d.leg. n. 159 del 2011, nella parte in cui sanziona
penalmente l'obbligo di «vivere onestamente e di rispettare le
leggi», sia compatibile con gli art. 25 e 117 della Carta fon-
damentale, letto questo secondo articolo in relazione all'art. 7
della convenzione europea per la salvaguardia dei diritti del-
l'uomo e delle libertà fondamentali ed all'art. 2 del protocollo
IL FORO ITALIANO — 2018.
97 GIURISPRUDENZA PENALE 98

n. 4 della stessa convenzione, interpretati alla luce della ratio zione» in quanto ai sensi dell'art. 5, 1° comma, della legge in
decidendi espressa da Corte eur. diritti dell'uomo, grande ca- questione, il tribunale poteva applicare «qualsiasi misura rite-
mera, De Tommaso c. Italia del 23 febbraio 2017. nesse necessaria — senza specificarne il contenuto — in con-
2. - Per inquadrare il problema di costituzionalità rilevato, siderazione delle esigenze di tutelare la società» (§ 121). Con
è necessario richiamare alcune sentenze delle «alte corti» riguardo alla tassatività delle prescrizioni i giudici europei
(Corte costituzionale, Corte Edu e Cassazione a sezioni unite) hanno affermato: «la corte non ritiene che gli obblighi di ‘vi-
che si sono espresse sulla determinatezza e prevedibilità della vere onestamente e rispettare le leggi’ e di ‘non dare ragione
legge che le disciplina. alcuna ai sospetti’ siano stati delimitati in modo sufficiente
2.1. - Segnatamente, si ritengono rilevanti le seguenti deci- dall'interpretazione della Corte costituzionale, per i seguenti
sioni: motivi. In primo luogo, il ‘dovere dell'interessato di adattare

a
— la sentenza della Corte costituzionale n. 282 del 2010 la propria condotta a uno stile di vita che osservi tutti i sum-

to
(Foro it., Rep. 2011, voce Misure di prevenzione, n. 162): in menzionati obblighi’ è altrettanto indeterminato dell'‘obbligo

en
tale decisione è stata vagliata la rispondenza al principio di di vivere onestamente e rispettare le leggi’, in quanto la Corte
legalità della fattispecie prevista dall'art. 9, 2° comma, l. 27 costituzionale rinvia semplicemente all'art. 5 stesso. Secondo

am
dicembre 1956 n. 1423 (riprodotta integralmente, con la sola la corte tale interpretazione non fornisce indicazioni suffi-
esclusione dell'obbligo di «non dare ragioni di sospetto», nel- cienti per le persone interessate. In secondo luogo il ‘dovere

on
l'art. 75, 2° comma, d.leg. n. 159 del 2011 attualmente vigen- della persona interessata di rispettare tutte le regole prescritti-
te e contestato al Sorresso). In tale occasione il giudice delle ve che le chiedono di comportarsi, o di non comportarsi, in un

O
M abb
leggi ha ritenuto non fondata la questione e ha affermato che particolare modo; non solo le leggi penali, quindi, ma le di-

M
«la prescrizione di ‘vivere onestamente’, se valutata in modo sposizioni la cui inosservanza sarebbe un ulteriore indizio del

SI
isolato, appare di per sé generica e suscettibile di assumere pericolo per la società che è già stato accertato’ è un riferi-
IO in
una molteplicità di significati, quindi non qualificabile come mento a tempo indeterminato per l'intero ordinamento giuri-

AS
uno specifico obbligo penalmente sanzionato. Tuttavia, se es- dico italiano, e non fornisce ulteriori chiarimenti sulle speci-
so
sa è collocata nel contesto di tutte le altre prescrizioni previ- fiche norme la cui inosservanza rappresenterebbe un ulteriore
ste dall'art. 5 l. n. 1423 del 1956 e successive modificazioni e indizio del pericolo rappresentato dalla persona per la società.
es

se si considera che è elemento di una fattispecie integrante un La corte ritiene pertanto che questa parte della legge non sia
nc

reato proprio, il quale può essere commesso soltanto da un stata formulata in modo sufficientemente dettagliato e non de-
soggetto già sottoposto alla misura di prevenzione della sor- finisca con sufficiente chiarezza il contenuto delle misure di
D
co

veglianza speciale con obbligo o divieto di soggiorno, la pre- prevenzione che potrebbero essere applicate a una persona,
U

scrizione assume un contenuto più preciso, risolvendosi nel anche alla luce della giurisprudenza della Corte costituziona-
LA
IO olo

dovere imposto a quel soggetto di adeguare la propria condot- le» (§ 122);


ta ad un sistema di vita conforme al complesso delle suddette — la sentenza pronunciata il 27 aprile 2017 dalle sezioni
C
c

prescrizioni, tramite le quali il dettato di ‘vivere onestamente’ unite della Cassazione, nel caso Paternò (id., 2017, II, 729): la
O sci
LO

si concreta e si individualizza. Quanto alla prescrizione di ‘ri- corte, nella sua composizione più autorevole, è stata chiamata
spettare le leggi’, essa non è indeterminata, ma si riferisce al a valutare se la norma incriminatrice di cui all'art. 75, 2°
Fa

dovere, imposto al prevenuto, di rispettare tutte le norme a comma, d.leg. n. 159 del 2011, che punisce la condotta di chi
contenuto precettivo, che impongano cioè di tenere o non te- violi gli obblighi e le prescrizioni imposti con la misura di
R

nere una certa condotta; non soltanto le norme penali, dun- prevenzione della sorveglianza speciale di pubblica sicurezza
que, ma qualsiasi disposizione la cui inosservanza sia ulterio- ai sensi dell'art. 8 d.leg. cit., abbia ad oggetto anche la viola-
re indice della già accertata pericolosità sociale. Né vale ad- zione delle prescrizioni di «vivere onestamente» e «rispettare
durre che questo è un obbligo generale, riguardante tutta la le leggi». A tale quesito la corte ha risposto affermando che
collettività, perché il carattere generale dell'obbligo, da un la- l'inosservanza di tali prescrizioni, da parte del soggetto sotto-
to, non ne rende generico il contenuto e, dall'altro, conferma posto alla sorveglianza speciale con obbligo o divieto di sog-
la sottolineata esigenza di prescriverne il rispetto a persone giorno, non configura il reato previsto dall'art. 75, 2° comma,
nei cui confronti è stato formulato, con le garanzie proprie d.leg. n. 159 del 2011, il cui contenuto precettivo è integrato
della giurisdizione, il suddetto giudizio di grave pericolosità esclusivamente dalle prescrizioni c.d. specifiche; la predetta
sociale»; inosservanza può, tuttavia, rilevare ai fini dell'eventuale ag-
— la sentenza emessa il 23 febbraio 2017 dalla grande gravamento della misura di prevenzione (Cass., sez. un., 27
camera della Corte Edu nel caso De Tommaso c. Italia: la aprile 2017, Paternò, cit.).
Corte europea ha valutato la compatibilità con la convenzione Il percorso argomentativo posto a sostegno di tale decisio-
della l. n. 1423 del 1956 (come si è detto, in gran parte ripro- ne, che supera espressamente le conclusioni cui era giunta la
dotta nel d.leg. n. 159 del 2011), rilevando un difetto di tassa- Corte costituzionale con la sentenza n. 282 del 2010, cit., si
tività della legge italiana che disciplina le misure di preven- fonda sulla valorizzazione della ratio decidendi espressa dalla
zione personali sia nella descrizione dei presupposti applica- corte di Strasburgo nella sentenza De Tommaso c. Italia. Le
tivi, che nell'indicazione dei contenuti prescrittivi. Quanto ai sezioni unite hanno infatti affermato che «solo una lettura
presupposti applicativi i giudici di Strasburgo hanno afferma- ‘tassativizzante’ e tipizzante della fattispecie può rendere coe-
to che «nonostante il fatto che la Corte costituzionale sia in- renza costituzionale e convenzionale alla norma incriminatri-
tervenuta in diverse occasioni per chiarire i criteri da utilizza- ce di cui all'art. 75, 2° comma, d.leg. n. 159 del 2011, il che
re per valutare se le misure di prevenzione fossero necessarie, inevitabilmente comporta il superamento di una giurispruden-
l'applicazione di tali misure resta legata a un'analisi prospet- za di legittimità che, fino ad oggi, non mostra di essersi con-
tica da parte dei tribunali nazionali, dato che né la legge né la frontata adeguatamente con tali problematiche». La corte ha
Corte costituzionale hanno individuato chiaramente le ‘prove poi deciso che «il richiamo ‘agli obblighi e alle prescrizioni
fattuali’ o le specifiche tipologie di comportamento di cui si inerenti alla sorveglianza speciale con obbligo o divieto di
deve tener conto al fine di valutare il pericolo che la persona soggiorno’ può essere riferito soltanto a quegli obblighi e a
rappresenta per la società e che può dar luogo a misure di quelle prescrizioni che hanno un contenuto determinato e
prevenzione» (§ 117). La corte ha ritenuto pertanto che la specifico, a cui poter attribuire valore precettivo. Tali caratte-
legge in questione non contenga «disposizioni sufficiente- ri difettano alle prescrizioni del ‘vivere onestamente’ e del
mente dettagliate sui tipi di comportamento che dovevano es- ‘rispettare le leggi’. Invero, è dubbio che possano considerar-
sere considerati costituire un pericolo per la società» (§ 117). si vere e proprie prescrizioni, al pari di quelle menzionate nel-
Con riferimento ai contenuti prescrittivi (che rilevano nel ca- la stessa disposizione di cui all'art. 8 d.leg. n. 159 del 2011,
so in esame) i giudici di Strasburgo hanno che «l'interpreta- dal momento che non impongono comportamenti specifici,
zione da parte della Corte costituzionale nel 2010 non ha ri- ma contengono un mero ammonimento ‘morale’, la cui gene-
solto il problema dell'imprevedibilità delle misure di preven- ricità e indeterminatezza dimostra l'assoluta inidoneità ad in-
IL FORO ITALIANO — 2018.
99 PARTE SECONDA 100

tegrare il nucleo di una norma penale incriminatrice» (Cass., corte di legittimità, che, tranne nei casi di ricorso tardivo, ha
sez. un., 27 aprile 2017, Paternò, § 9, cit.). Il difetto di tassa- l'obbligo di rilevare d'ufficio l'eventuale abolitio criminis
tività è stato specificamente individuato: «ciò che difetta è (Cass. n. 27820 del 19 aprile 2017, C., id., Le banche dati, ar-
soprattutto la conoscibilità da parte del destinatario delle spe- chivio Cassazione penale; 14 aprile 2016, M., id., Rep. 2016,
cifiche condotte la cui inosservanza può determinare la re- voce Cassazione penale, n. 88). Secondo l'autorevole inse-
sponsabilità penale. E non è un caso che la Corte Edu abbia gnamento delle sezioni unite «i casi di abolitio criminis e di-
stigmatizzato proprio l'imprevedibilità causata dal generico chiarazione di incostituzionalità della norma incriminatrice,
riferimento al rispetto di tutte le leggi e delle disposizioni la determinando la revoca della sentenza di condanna da parte
cui inosservanza sarebbe sintomatico indizio del pericolo per del giudice dell'esecuzione ex art. 673 c.p.p., ben possono es-
la società (sentenza De Tommaso c. Italia)». Il Supremo col- sere rilevati, pur in presenza di un ricorso inammissibile, dal

a
legio ha anche affermato che «le norme penali sono norme giudice della cognizione, che si limita ad anticipare, per ra-

to
precettive, in quanto funzionali ad influire sul comportamento gioni di economia processuale, gli esiti obbligati della fase

en
dei destinatari, ma tale carattere difetta alle prescrizioni di esecutiva; l'eventuale declaratoria d'inammissibilità, infatti,
‘vivere onestamente e di rispettare le leggi’, perché il loro avrebbe vita effimera e non impedirebbe il successivo inter-

am
contenuto, amplissimo e indefinito, non è in grado di orienta- vento derogatorio in executivis» (Cass., sez. un., 17 dicembre
re il comportamento sociale richiesto. L'indeterminatezza 2015, Ricci, cit.).

on
delle due prescrizioni in esame è tale che impedisce la stessa La giurisprudenza della Cassazione ha peraltro individuato
conoscibilità del precetto in primo luogo da parte del destina- in capo al giudice di legittimità un pervasivo onere di control-

O
M abb
tario e poi da parte del giudice» (Cass. sez. un., 27 aprile lo della «legalità del giudicato» che non si limita alla verifica

M
2017, Paternò, § 9, cit.). della perdurante esistenza della fattispecie astratta cui si rife-

SI
2.2. - Dal serrato confronto tra le alte corti che si è passato risce la condanna, ovvero alla valutazione della sopravve-
IO in
in rassegna emerge la rilevazione di un serio difetto di tassa- nienza di eventi aboliti della fattispecie incriminatrice, ma si

AS
tività degli obblighi di «rispettare le leggi e vivere onesta- estende anche al vaglio della coerenza del trattamento sanzio-
so

mente», che si riverbera sulla prevedibilità della legge ed un natorio (in corso di esecuzione) con i parametri di legalità
esplicito superamento delle conclusioni cui era giunta la Cor- «alta» (costituzionale o convenzionale) eventualmente ridefi-
es

te costituzionale con la sentenza n. 282 del 2010, cit. niti dopo la formazione del giudicato (Cass., sez. un., 24 otto-
nc

Riconoscendo la capacità conformativa del diritto conven- bre 2013, Ercolano, id., Rep. 2014, voce Esecuzione penale,
zionale espresso dalla Corte Edu nella sentenza De Tommaso n. 33; 29 maggio 2014, Gatto, id., 2015, II, 376). Si è deciso,
D
co

e la sua capacità di incidere sulla tenuta delle conclusioni cui tra l'altro, che nel giudizio di cassazione l'illegalità della pe-
U

era giunta la Corte costituzionale, le sezioni unite si sono na conseguente a dichiarazione di incostituzionalità di norme
LA
IO olo

orientate ad effettuare una interpretazione adeguatrice che si riguardanti il trattamento sanzionatorio è rilevabile d'ufficio
risolve, di fatto, in una abrogazione giurisprudenziale del rea- anche in caso di inammissibilità del ricorso, tranne che nel
C
c

to previsto dall'art. 75, 2° comma, d.leg. n. 159 del 2011. caso di ricorso tardivo (la dichiarazione di incostituzionalità,
O sci
LO

3. - Al fine di chiarire la ragione per cui il collegio ritiene intervenuta con la sentenza n. 32 del 2014, id., 2014, I, 1003,
necessario aprire l'incidente di costituzionalità, si rimarca che riguardava il trattamento sanzionatorio introdotto per le c.d.
Fa

l'interpretazione abolitiva proposta dalle sezioni unite non «droghe leggere» dal d.l. 30 dicembre 2005 n. 272, converti-
consente l'incisione del giudicato. to, con modificazioni, dalla l. 21 febbraio 2006 n. 49: Cass.,
R

3.1. - Le sezioni unite hanno infatti valutato un caso in cui sez. un., 26 febbraio 2015, Jazouli, id., 2015, II, 694). L'in-
il ricorso era ammissibile, sicché non era in predicato la revi- tervento sul giudicato in presenza di ricorso inammissibile è
sione del giudicato (Cass., sez. un., 27 aprile 2017, Paternò, stato esteso anche ai casi di sopravvenienze legislative che
§ 13, cit.). Diversamente, nel caso in esame, il ricorso non incidano in modo favorevole sul trattamento sanzionatorio:
supera il vaglio di ammissibilità: il Sorresso proponeva, in- anche in questo caso il riallineamento ai nuovi parametri può
fatti, doglianze generiche nei confronti del trattamento san- essere effettuato dalla Cassazione d'ufficio disponendo, ai
zionatorio e non impugnava l'accertamento di responsabilità sensi dell'art. 609 c.p.p., l'annullamento sul punto della sen-
relativo all'art. 75, 2° comma, d.leg. n. 159 del 2011. In ma- tenza impugnata pronunciata prima delle modifiche normati-
teria si richiama la consolidata e condivisa giurisprudenza ve in melius (Cass., sez. un., 26 giugno 2015, D.F., id., Rep.
secondo cui è inammissibile la censura che, nel giudizio di 2015, voce Cassazione penale, n. 101).
cassazione, miri ad una nuova valutazione della congruità 3.3. - Pertanto: anche in presenza di un preliminare vaglio
della pena la cui determinazione non sia frutto di mero arbi- di inammissibilità del ricorso il giudizio innanzi alla Cassa-
trio o di ragionamento illogico e sia sorretta da sufficiente zione non può dirsi, quindi, «concluso», dato che incombe sul
motivazione (Cass. 30 settembre 2013, F., id., Rep. 2014, giudice di legittimità un penetrante onere di controllo della
voce Pena, n. 19). Invero il giudice di merito, con la enun- «legalità del giudicato».
ciazione, anche sintetica, della valutazione di uno (o più) dei Nel caso di specie l'adempimento di tale onere impone la
criteri indicati nell'art. 133 c.p., assolve all'obbligo della verifica della perdurante esistenza del reato previsto dall'art.
motivazione dato che la valutazione in ordine alla definizio- 75, 2° comma, d.leg. n. 159 del 2011: si tratta — si ripete —
ne del trattamento sanzionatorio rientra nella sua discrezio- di una valutazione d'ufficio necessaria ed «ulteriore» rispetto
nalità e non postula un'analitica esposizione dei criteri adot- alla valutazione di inammissibilità dell'impugnazione, che
tati per addivenirvi in concreto (Cass. 19 marzo 2008, Ga- consente di ritenere non definito il giudizio, nonostante la
sparri, id., Rep. 2008, voce cit., n. 16; 16 novembre 1988, preliminare valutazione della manifesta infondatezza delle
Spina, id., Rep. 1989, voce cit., n. 24). questioni devolute.
Alla rilevata inammissibilità del ricorso consegue, inelutta- 3.4. - In punto di valutazione dell'attuale vigenza della fat-
bilmente, il passaggio in giudicato della condanna: la senten- tispecie incriminatrice prevista dall'art. 75, 2° comma, d.leg.
za invalidamente impugnata diventa infatti intangibile sin dal n. 159 del 2011, si rileva che l'adeguamento alla (pur condi-
momento in cui si concretizza la causa di inammissibilità, che visa) interpretazione abolitiva offerta dalla sentenza Paternò
va apprezzata in un'ottica «sostanzialistica» della dinamica non legittima alcun intervento sul giudicato e, dunque, non
impugnatoria e delle relative conseguenze sul piano delle pre- consente al collegio di effettuare il doveroso controllo di le-
clusioni processuali (giudicato sostanziale). La declaratoria galità sul giudicato.
d'inammissibilità della Cassazione, ove intervenga, ha dun- La forza regolatrice delle sentenze delle sezioni unite in-
que carattere meramente ricognitivo di una situazione già esi- contra, infatti, un limite quando l'interpretazione si risolve
stente (così Cass., sez. un., 17 dicembre 2015, Ricci, id., Rep. nell'abrogazione della fattispecie criminosa, dato che tale
2016, voce Prescrizione penale, n. 35). operazione ermeneutica non può essere assimilata ad un even-
3.2. - La valutazione in ordine all'inammissibilità del ricor- to abolitivo di matrice legislativa o costituzionale e non con-
so non esaurisce, tuttavia, gli oneri valutativi gravanti sulla sente l'incisione del giudicato.
IL FORO ITALIANO — 2018.
101 GIURISPRUDENZA PENALE 102

Sul punto la Corte costituzionale ha affermato che «al fi- sive di un orientamento oramai divenuto definitivo [...] La
ne di porre nel nulla ciò che, di per sé, dovrebbe rimanere nozione stessa di giurisprudenza consolidata trova riconosci-
intangibile — il giudicato, appunto — il legislatore esige, mento nell'art. 28 Cedu, a riprova che, anche nell'ambito di
non irragionevolmente, una vicenda modificativa che de- quest'ultima, si ammette che lo spessore di persuasività delle
termini la caduta della rilevanza penale di una determinata pronunce sia soggetto a sfumature di grado, fino a quando
condotta con connotati di generale vincolatività e di intrin- non emerga un ‘well-established case- law’ che ‘normally
seca stabilità»; connotati che non vengono riconosciuti alla means case-law which has been consistently applied by a
giurisprudenza delle sezioni unite in quanto «vi si oppone Chamber’, salvo il caso eccezionale su questione di principio,
anche, e prima ancora — in uno alla già più volte evocata ‘particularly when the Grand Chamber has rendered it’» (Cor-
riserva di legge in materia penale, di cui allo stesso art. 25, te cost. n. 49 del 2015, cit.).

a
2° comma, Cost. — il principio di separazione dei poteri, I giudici costituzionali hanno anche indicato gli indici

to
specificamente riflesso nel precetto (art. 101, 2° comma, idonei ad orientare il giudice nazionale nel suo percorso di

en
Cost.) che vuole il giudice soggetto (soltanto) alla legge» discernimento ovvero «la creatività del principio affermato,
(Corte cost. n. 230 del 2012, § 11, id., Rep. 2012, voce Ese- rispetto al solco tradizionale della giurisprudenza europea;

am
cuzione penale, n. 45). gli eventuali punti di distinguo, o persino di contrasto, nei
Tale inidoneità delle sentenze della Cassazione a costituire confronti di altre pronunce della corte di Strasburgo; la ri-

on
«fonte del diritto» sopravvive anche nell'attuale panorama correnza di opinioni dissenzienti, specie se alimentate da
normativo, dato che la speciale vincolatività assegnata ai robuste deduzioni; la circostanza che quanto deciso promana

O
M abb
principî espressi dalle sezioni unite dall'art. 618, comma 1 da una sezione semplice, e non ha ricevuto l'avallo della

M
bis, c.p.p. è funzionale a stabilizzare l'interpretazione, intro- grande camera; il dubbio che, nel caso di specie, il giudice

SI
ducendo anche nel nostro ordinamento una sorta di «vincolo europeo non sia stato posto in condizione di apprezzare i
IO in
del precedente», ma non assegna al massimo organo della tratti peculiari dell'ordinamento giuridico nazionale, esten-

AS
Cassazione alcun ruolo normativo. dendovi criteri di giudizio elaborati nei confronti di altri
so
3.5. - Deve pertanto essere ribadita l'impossibilità di rileva- Stati aderenti che, alla luce di quei tratti, si mostrano invece
re l'abolizione del reato previsto dall'art. 75, 2° comma,
es

poco confacenti al caso italiano. Quando tutti, o alcuni di


d.leg. n. 159 del 2011 facendo (esclusivo) riferimento alla in- questi indizi si manifestano, secondo un giudizio che non
nc

terpretazione abrogatrice offerta dalle sezioni unite nella sen- può prescindere dalle peculiarità di ogni singola vicenda,
tenza Paternò.
D

non vi è alcuna ragione che obblighi il giudice comune a


co

4. - Invero — ed è questo il punto — l'abrogazione inter-


U

condividere la linea interpretativa adottata dalla Corte Edu


pretativa effettuata dalle sezioni unite altro non è che la vali- per decidere una peculiare controversia, sempre che non si
LA
IO olo

dazione di un evento abolitivo che trova la sua matrice nel di- tratti di una ‘sentenza pilota’ in senso stretto» (Corte cost. n.
ritto convenzionale e, segnatamente, nella sentenza della 49 del 2015, cit.).
C
c

grande camera De Tommaso c. Italia. Dunque: non ogni sentenza della Corte Edu genera l'obbli-
O sci
LO

4.1. - Se si individua la fonte dell'abolitio nella convenzio- go di interpretazione adeguatrice, ma solo quelle che siano
ne Edu nella dimensione interpretativa offerta dalla corte di espressione di un diritto consolidato, che offra una ratio deci-
Fa

Strasburgo, non resta al giudice comune che percorrere il per- dendi del diritto scrutinato non frutto di un'elaborazione epi-
corso metodologico tracciato dalla Corte costituzionale per ri- sodica, ma di un percorso interpretativo sedimentato e condi-
R

solvere i difetti di compatibilità tra il diritto interno e quello viso, se non addirittura avallato dall'intervento di una pro-
europeo di matrice convenzionale. nuncia della grande camera.
Con le sentenze nn. 348 e 349 del 2007 (id., 2008, I, 39) il
4.3. - Seguendo il metodo indicato, il confronto tra il diritto
giudice delle leggi ha chiarito che la convenzione europea dei
interno (nel caso di specie individuato nell'art. 75, 2° comma,
diritti umani come interpretata dalla giurisprudenza della cor-
d.leg. n. 159 del 2011) con il diritto convenzionale espresso
te di Strasburgo assurge a fonte del diritto interno di rango
dalla sentenza De Tommaso deve passare attraverso le se-
sovralegislativo, ma subcostituzionale: il giudice comune è
tenuto ad interpretare la legislazione interna in modo «con- guenti tappe: a) la verifica della natura consolidata del diritto
forme» alla ratio decidendi del giudice convenzionale, facen- europeo in ipotetico contrasto con quello interno; b) la valu-
do ricorso ad ogni strumento ermeneutico disponibile; l'inci- tazione della possibile composizione del contrasto attraverso
dente di legittimità costituzionale è indicato come strumento l'interpretazione adeguatrice; c) l'apertura dell'incidente di
residuale da utilizzare quando è impraticabile la torsione in- costituzionalità, ove il contrasto non sia risolvibile per via in-
terpretativa delle norme legislative poiché il confronto con le terpretativa.
indicazioni convenzionali evidenzia fratture inemendabili per 5. - In via preliminare deve essere valutato se alla ratio de-
via interpretativa. Competerà, inoltre, al giudice delle leggi, cidendi espressa dalla sentenza De Tommaso possa essere ri-
ove accerti il denunciato contrasto tra norma interna e norma conosciuta la qualità di «diritto consolidato».
della Cedu, non risolvibile in via interpretativa, verificare se 5.1. - Sul punto il collegio ritiene di non discostarsi dalla
la seconda, che si colloca pur sempre ad un livello subcostitu- scelta ermeneutica effettuata dalle sezioni unite nel caso Pa-
zionale, si ponga eventualmente in conflitto con altre norme ternò: nell'effettuare l'interpretazione abolitiva dell'art. 75,
della Carta fondamentale, ipotesi questa che condurrà ad 2° comma, d.leg. n. 159 del 2011 la corte ha, seppur implici-
escludere l'idoneità della norma convenzionale a integrare il tamente, riconosciuto alla sentenza De Tommaso la natura di
parametro costituzionale considerato (tra le altre: Corte cost. «diritto consolidato» e la conseguente capacità di attivare in
n. 68 del 2017; n. 303 e n. 113 del 2011, id., 2012, I, 717, e capo al giudice comune l'onere conformativo.
id., 2013, I, 802; n. 93 del 2010, id., 2010, I, 2008; n. 311 del A favore di tale scelta milita l'autorevolezza dell'organo
2009, ibid., 1073; n. 349 e n. 348 del 2007, cit.). decidente: secondo la prassi che governa il funzionamento
4.2. - Il ruolo della «norma» convenzionale nel sistema in- della corte di Strasburgo, le sentenze della grande camera
terno delle fonti è stato chiarito, ed in qualche modo ridimen- vincolano le sezioni semplici e sono reversibili solo attraver-
sionato, dalla Corte costituzionale nella sentenza n. 49 del so un nuovo intervento del massimo organo di interpretazione
2015 (id., 2016, I, 1623). del diritto convenzionale (come conferma, a titolo esemplifi-
In tale sentenza si è affermato che l'obbligo dell'in- cativo, l'overruling sulla retroattività ante giudicato della lex
terpretazione adeguatrice incombe sul giudice solo in presen- mitior sopravvenuta, deciso dalla grande camera nel caso
za di un'interpretazione consolidata o di una sentenza pilota: Scoppola c. Italia).
«solo un ‘diritto consolidato’, generato dalla giurisprudenza 5.2. - Tuttavia deve essere rimarcato che in ambiente na-
europea, che il giudice interno è tenuto a porre a fondamento zionale il fatto che l'interpretazione del diritto convenzionale
del proprio processo interpretativo, mentre nessun obbligo provenga dalla grande camera non è l'unico indice per valu-
esiste in tal senso, a fronte di pronunce che non siano espres- tarne la capacità conformativa.
IL FORO ITALIANO — 2018.
103 PARTE SECONDA 104

Secondo la corte ostano al riconoscimento della stabilità Sebbene in ambiente convenzionale le opinioni dissenzienti
del diritto: a) la «creatività» del principio affermato, gli even- non incidano sulla capacità stabilizzante degli interventi della
tuali punti di distinguo, o di contrasto con altre pronunce del- grande camera (che restano reversibili solo attraverso un nuo-
la Corte europea; b) la ricorrenza di opinioni dissenzienti, vo intervento del massimo organo), le stesse hanno un inne-
specie se articolate; c) il mancato apprezzamento di tratti pe- gabile rilievo «interno», in quanto sono indicate dalla Corte
culiari dell'ordinamento nazionale; d) ed anche (ma non solo) costituzionale come parametri di rilievo per valutare la capa-
la circostanza che l'interpretazione provenga da una sezione cità conformativa della giurisprudenza di Strasburgo, ed è per
semplice e non abbia ricevuto l'avallo della grande camera tale ragione che le stesse devono essere comunque valutate.
(Corte cost. n. 49 del 2015, cit.). Nel caso De Tommaso le opinioni separate evidenziano due
Si tratta di indicatori che, all'apparenza sono sullo stesso aree di dissenso: la prima, nella quale si rileva come la viola-

a
piano, senza che sia possibile riconoscere tra gli stessi alcuna zione dell'art. 2 del protocollo n. 4 della convenzione sia rile-

to
gerarchia o prevalenza, ed il cui scrutinio è rimesso all'ap- vabile non in ragione della carente prevedibilità della legge,

en
prezzamento ampiamente discrezionale, del giudice comune. ma a causa del difetto di proporzione della misura imposta ri-
5.3. - Per effettuare una avvertita analisi della stabilità del spetto alle esigenze preventive rilevate (giudici Raimondi,

am
diritto convenzionale che aspira ad avere efficacia conforma- Villiger, Šikuta, Keller e Kjølbro e, con qualche distinguo,
tiva occorre dunque esaminare tutti i parametri indicati. giudice Dedov); la seconda, dove si contesta invece, in modo

on
In primo luogo: nel caso di specie non si rinviene alcun più radicale, il mancato riconoscimento della violazione degli
profilo di «creatività» del diritto espresso dalla sentenza De art. 5 e 6 della convenzione, ovvero della natura «penale» del-

O
M abb
Tommaso; la «qualità» della legge in materia di misure di le ingerenze sulla libertà agite per ragioni preventive (giudice

M
prevenzione non era stata mai specificamente valutata dalla Pinto de Albuquerque, giudice Sajò, giudice VuÍiniÇ). Infine,

SI
Corte europea, sicché non può dirsi che la sentenza rappre- un'ulteriore opinione non concordante denuncia un'errata va-
IO in
senti una imprevedibile frattura rispetto ad una pregressa in- lutazione del caso concreto (giudice Kuris).

AS
terpretazione consolidata, ma solo un autorevole novum (§ Con riguardo al tema che rileva nel caso in esame, ovvero
so

114 della sentenza De Tommaso). la valutazione in ordine alla «qualità» della legge italiana, che
Il collegio non ignora che in una delle opinioni dissenzienti
es

refluisce sul giudizio in ordine alla tassatività delle condotte


(quella a firma dei giudici Raimondi, Villiger, Šikuta, Keller indicate dall'art. 75, 2° comma, d.leg. n. 159 del 2011, si ri-
nc

e Kjølbro) si osserva che prima di esaminare il caso De Tom- tiene che gli argomenti offerti dai giudici dissenzienti, centra-
maso la Corte europea non aveva mai rinvenuto carenze in
D

ti sulla valorizzazione della novità e, dunque, del sostanziale


co

termini di prevedibilità e, più in generale, di qualità della leg-


U

«isolamento» della sentenza De Tommaso, non abbiano la ca-


ge italiana: si tratta, tuttavia, di una affermazione che non tie-
LA

pacità di incidere l'efficacia argomentativa della decisione


IO olo

ne conto del fatto che nella precedente giurisprudenza della avversata. Come si è già rilevato, le sentenze precedenti si
Corte europea il difetto di prevedibilità non veniva rilevato
C

erano limitate a rilevare l'esistenza di una «base legale» delle


c

perché non espressamente esaminato. Le precedenti pronunce misure di prevenzione, ma non avevano approfondito il tema
O sci
LO

si erano infatti limitate a rilevare l'esistenza della (innegabile) della «qualità» di tale base, che per espressa ammissione della
«base legale» della misura, senza approfondire la questione corte, veniva valutata per la prima volta proprio nel caso De
Fa

della qualità del relativo tessuto normativo. Così, ad esempio, Tommaso (§ 114 della sentenza).
nel caso Monno c. Italia (Corte eur. diritti dell'uomo 8 otto- Il fatto che in relazione alla stessa non si registri un corredo
R

bre 2013), la corte ha chiarito che la misura personale della


di pronunce confermative non è elemento che incide sulla na-
sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno non comporta
tura consolidata del diritto espresso dalla sentenza De Tom-
una violazione dell'art. 5, 1° comma, che tutela la libertà fisi-
maso: la grande camera è stata infatti «direttamente» chiama-
ca della persona, ma si tratta di una mera restrizione della li-
ta a decidere sul tema della prevedibilità della legge che di-
bertà di circolazione, disciplinata dall'art. 2 del protocollo n.
sciplina la materia delle misure di prevenzione per la rilevan-
4, che deve essere prescritta dalla legge, perseguire uno scopo
za del tema e la sua percepibile incidenza sull'ordinamento
legittimo ai sensi del 3° comma dello stesso art. 2 del proto-
collo n. 4, e perseguire un corretto bilanciamento tra il pub- italiano. Tale circostanza, piuttosto che depotenziare, rafforza
blico interesse e i diritti degli individui (contra, in relazione l'autorevolezza della pronuncia, in quanto esprime la piena
alla particolare misura imposta, la sentenza emessa nel caso consapevolezza della rilevanza della questione devoluta.
Guzzardi c. Italia, 6 novembre 1980, id., 1981, IV, 1). Non 5.4. - Infine: il collegio non ignora che valutazioni contra-
risultano in termini neanche le sentenze Raimondo c. Italia rie al riconoscimento della qualità di diritto consolidato alla
(22 febbraio 1994), Labita c. Italia (grande camera 6 aprile ratio decidendi espressa dalla sentenza De Tommaso sono
2000, id., Rep. 2000, voce Diritti politici e civili, n. 95), Vito state effettuate da parte della giurisprudenza di merito, che al
Sante Santoro c. Italia (1° luglio 2004) e Villa c. Italia (20 fine di escluderne la capacità conformativa ha valorizzato
aprile 2010): anche in questi casi la corte si limita all'apprez- proprio l'isolamento della decisione e la presenza di articolate
zamento dell'esistenza di una base legale, senza approfondire opinioni dissenzienti (tra le altre: Trib. Milano 7 marzo 2017,
il tema della qualità della legge. Trib. Palermo 1° giugno 2017, Trib. Roma 3 aprile 2017).
In secondo luogo: non può ritenersi che il diritto interno 5.5. - Si ritiene tuttavia di non discostarsi dalla scelta er-
non sia stato apprezzato nelle sue peculiarità, dato che la sen- meneutica effettuata nella sentenza Paternò e di ribadire la
tenza De Tommaso si rivolge proprio nei confronti dello Stato natura consolidata del diritto espresso dalla sentenza della
italiano, sicché non patisce i fisiologici difetti di compatibilità Corte Edu nel caso De Tommaso, con il conseguente ricono-
con il diritto interno che possono emergere quando le deci- scimento del ruolo (sovralegislativo) che assume nel sistema
sioni riguardano altri Stati e valutano altri ordinamenti. Anzi, delle fonti e, quel che più rileva, della sua capacità di con-
nel caso in esame la corte di Strasburgo tiene conto anche del formare il diritto interno: militano in tal senso l'autorevolezza
percorso giurisprudenziale correttivo effettuato sia dalla Corte dell'organo decidente, la riconosciuta stabilità delle decisioni
costituzionale (§§ 44 ss.), che dalla Corte di cassazione (§§ di grande camera in ambiente convenzionale, la specificità
62 ss.), offrendo un'interpretazione che, da un lato, è coerente delle valutazioni in essa contenute, espressamente dirette nei
con la natura mista (legislativa e giurisprudenziale) del diritto confronti della legge italiana (e fondate su una analitica valu-
convenzionale e, dall'altro, si dimostra specificamente ade- tazione del diritto interno, sia di matrice legislativa che giuri-
rente alle peculiarità dell'ordinamento italiano. sprudenziale), nonché la debolezza degli argomenti offerti
Rilevante è, invece, il numero di opinioni non concordanti dalle opinioni non concordanti.
che corredano la decisione. Si tratta di opinioni che, pur con- 6. - Riconosciuta all'interpretazione offerta dalla sentenza
dividendo il riconoscimento dell'illegalità dell'ingerenza con- De Tommaso la natura di «diritto consolidato», e preso atto
seguente all'imposizione della sorveglianza speciale, utilizza- del conseguente ruolo che la stessa acquista nel sistema delle
no argomenti diversi da quelli offerti dalla sentenza. fonti (sovralegislativo, ma subcostituzionale), occorre verifi-
IL FORO ITALIANO — 2018.
105 GIURISPRUDENZA PENALE 106

care se la conformazione della legge a tale fonte superiore È vero che si tratterebbe di una decisione sostanzialmente
possa essere attuata per via interpretativa, o se invece sia ne- «ricognitiva» di un'abolizione che trova la sua fonte nel dirit-
cessario sollevare la questione di costituzionalità. to europeo, con formale rispetto del principio di legalità (l'a-
6.1. - È bene rimarcare che i giudici di Strasburgo si sono brogazione non sarebbe di matrice giurisprudenziale, ma con-
limitati a valutare la legalità convenzionale dei presupposti venzionale, ovvero sovralegislativa); ma l'attività si risolve-
applicativi e dei contenuti prescrittivi della legge che disci- rebbe, comunque, in una «isolata» e non vincolante interpre-
plina le misure di prevenzione, ma non hanno analizzato i tazione giurisprudenziale.
correlati penali della disciplina e, segnatamente, la risponden- Ritenere che la stessa «esistenza astratta» di un delitto pos-
za ai parametri di legalità convenzionale del reato previsto sa essere sottoposta alla fisiologica instabilità correlata alla
dall'art. 75, 2° comma, d.leg. n. 159 del 2011. «diffusione» della facoltà di interpretazione connessa all'e-

a
Il che, secondo il collegio, non toglie rilevanza al problema sercizio della giurisdizione, non risponde all'esigenza di pre-

to
della determinatezza e prevedibilità del reato in esame: la vedibilità alla cui tutela è funzionale il principio di legalità;

en
censura rivolta nei confronti della genericità della prescrizio- né garantisce il diritto fondamentale alla libertà personale,
ne di «vivere onestamente e rispettare le leggi» si ripercuote che può essere inciso dallo Stato solo in caso di accertata vio-

am
inevitabilmente sulla norma che prevede l'applicazione di una lazione di norme «stabili», ovvero conoscibili e prevedibili,
sanzione proprio in relazione all'accertamento della violazio- definite in astratto in modo tassativo ed univoco e non sotto-

on
ne delle prescrizioni delle quali si afferma la genericità. poste all'alea di valutazioni giurisprudenziali disomogenee.
6.2. - Nell'area del diritto penale la valutazione di indeter-

O
Il ricorso all'interpretazione adeguatrice, strumento a voca-

M abb
minatezza delle condotte impone il confronto con il principio zione casistica, si rivela inadeguato a garantire la certezza del

M
di legalità tutelato sia dall'art. 7 della convenzione Edu, che diritto necessaria quando sia in gioco la definizione dell'area

SI
dall'art. 25 della Carta costituzionale; confronto che non è delle condotte penalmente rilevanti, ovvero quando sia in
IO in
stato necessario nel caso De Tommaso, dove era in valutazio-

AS
predicato un'«interpretazione abolitiva» a vocazione genera-
ne la legalità dei presupposti e delle prescrizioni delle misure
so
le, che, come nel caso di specie, pretenda di travolgere il giu-
di prevenzione, ovvero di una materia che, ancora una volta è dicato.
es

stata ritenuta non all'area del diritto penale.


6.4. - Si ritiene, pertanto, necessario un intervento della
Nel caso di specie, invece, la valutazione in ordine all'in-
Corte costituzionale, ovvero dell'unico organo che ha la ca-
nc

determinatezza delle prescrizioni di «vivere onestamente» e pacità di incidere sulla legge con efficacia retroattiva e che
D

«rispettare le leggi», alla cui violazione consegue la applica-


co

può assegnare alla condotta prevista dall'art. 75, 2° comma,


U

zione della sanzione prevista dall'art. 75, 2° comma, d.leg. n. d.leg. n. 159 del 2011 la connotazione «stabile» necessaria
159 del 2011, impone il controllo del rispetto del principio di
LA
IO olo

per garantire la prevedibilità della sanzione ed il sostanziale


legalità: la indeterminatezza della descrizione della fattispecie rispetto del principio di legalità.
C

penale confligge con i parametri di legalità scolpiti nelle carte


c

dei diritti (Costituzione e convenzione Edu) poiché autorizza- 7. - In sintesi: il collegio deve valutare se alla pronuncia di
O sci
LO

no incisioni del diritto alla libertà non prevedibili in quanto grande camera De Tommaso c. Italia, espressione di diritto
l'intervento giudiziale non risulta contenuto entro un perime- convenzionale consolidato, consegua l'abolizione del delitto
Fa

tro normativo sufficientemente definito. previsto dall'art. 75, 2° comma, d.leg. n. 159 del 2011 nella
Sul punto, la Corte Edu ha ribadito che «una norma è ‘pre- parte in cui sanziona penalmente la violazione dell'obbligo di
R

vedibile’ quando offre una misura di protezione contro le in- «vivere onestamente e rispettare leggi».
gerenze arbitrarie da parte delle autorità pubbliche (v. Centro 7.1. - In punto di rilevanza della questione in relazione al
Europa 7 s.r.l. e Di Stefano, sopra citata, § 143, e Khlyustov, caso di specie si osserva che tale valutazione non è evitabile,
sopra citata, § 70). Una legge che conferisce una discreziona- dato che la Corte di cassazione ha l'onere di valutare la so-
lità deve indicare la portata di tale discrezionalità, benché le pravvenienza di eventi abolitivi anche in presenza di ricorsi
particolareggiate procedure e condizioni da osservare non inammissibili e, dunque, a fronte di condanne passate in giu-
debbano essere necessariamente comprese nelle norme del di- dicato. Il giudizio devoluto alla Cassazione non si esaurisce,
ritto sostanziale (v. Khlyustov, sopra citata, § 70, e Silver e al- infatti, nella valutazione della manifesta infondatezza del ri-
tri c. Regno unito, 25 marzo 1983, § 88, serie A n. 61)» (§ corso, dato che permane la necessità di controllare la legalità
109 della sentenza De Tommaso). del giudicato e, segnatamente, l'eventuale abolizione dei reati
Del pari le sezioni unite hanno affermato che il «rapporto per i quali vi è stata condanna.
che lega la determinatezza della norma penale alla sua preve- Come rilevato nel § 3, il ricorso del Sorresso è manifesta-
dibilità e conoscibilità finisce per influire sulla sussistenza mente infondato in quanto è diretto in modo generico a conte-
stessa della colpevolezza, intesa come possibilità del destina- stare la definizione del trattamento sanzionatorio, sia in punto
tario di ‘essere motivato dal diritto’. Il difetto di precettività di individuazione della pena base, che di bilanciamento delle
insito nel generico obbligo di rispettare le leggi, che vale per circostanze. Il ricorrente vanta tuttavia una condanna alla pe-
ogni consociato, impedisce alla norma in questione di influire na di anni uno e mesi sei di reclusione inflitta in relazione al
sul comportamento del destinatario, in quanto non sono indi- delitto previsto dall'art. 75, 2° comma, d.leg. n. 159 del 2011:
viduate quelle condotte socialmente dannose, che devono es- l'efficacia ed eseguibilità di tale sanzione è condizionata dalle
sere evitate, e non sono prescritte quelle socialmente utili, che valutazioni in ordine alla perdurante vigenza del delitto con-
devono essere perseguite. In questa situazione di incertezza il testato, della cui compatibilità costituzionale e convenzionale
sorvegliato speciale non è in condizione di conoscere e pre- tuttavia si dubita.
vedere le conseguenze della violazione di una prescrizione 7.2. - Quanto alla fondatezza della questione, si rileva che
che si presenta in termini così generali. D'altra parte, in pre- l'interrogativo circa la attuale sussistenza del reato non trova
senza di un precetto indefinito l'ordinamento penale non può risposta nella interpretazione abrogatrice fornita dalla Cassa-
neppure pretenderne l'osservanza» (Cass., sez. un., 27 aprile zione nel caso Paternò, essendo i principî di diritto espressi
2017, Paternò, cit.). dalle sezioni unite non assimilabili alle fonti del diritto (Corte
6.3. - Il difetto di legalità rilevato, secondo il collegio, non cost. n. 230 del 2012, cit.); né si ritiene compatibile con l'esi-
può essere sanato con lo strumento dell'interpretazione ade- genza di certezza tutelata dall'art. 25 Cost. e dall'art. 7 della
guatrice. convenzione un'interpretazione conformatrice di tipo ricogni-
Se infatti si ritenesse di adeguare per via interpretativa la tivo, che individui l'evento abolitivo direttamente nel diritto
norma penale alle indicazioni convenzionali, si dovrebbe ri- convenzionale. Come già rilevato, tale scelta non avrebbe la
conoscere la fonte dell'abrogazione del delitto previsto dal- stabilità necessaria per garantire la prevedibilità della legge
l'art. 75, 2° comma, d.leg. n. 159 del 2011 nel diritto conven- penale e, in ultima istanza, il diritto alla libertà personale,
zionale espresso dalla sentenza De Tommaso. presidiato dal principio di legalità.
IL FORO ITALIANO — 2018.
107 PARTE SECONDA 108

7.3. - Pertanto: ritenuto che la sentenza della Corte Edu ottobre 2007, nn. 348 e 349, id., 2008, I, 39 (richiamate in moti-
pronunciata nel caso De Tommaso c. Italia rappresenta dirit- vazione), con osservazioni di TRAVI e ROMBOLI e note di CAP-
to «consolidato», si sottopone al vaglio del giudice delle PUCCIO, La Corte costituzionale interviene sui rapporti tra con-
leggi il seguente quesito: se l'art. 75, 2° comma, d.leg. n. venzione europea dei diritti dell'uomo e Costituzione, e di GHE-
159 del 2011, nella parte in cui sanziona penalmente la vio- RA, Una svolta storica nei rapporti del diritto interno con il di-
lazione dell'obbligo di «vivere onestamente e di rispettare le ritto internazionale pattizio (ma non in quelli con il diritto co-
leggi», sia compatibile con gli art. 25 e 117 della Carta fon- munitario), le cui affermazioni sono state riprese e integrate da
damentale, letto questo secondo articolo in relazione all'art. Corte cost. 26 novembre 2009, n. 311, id., 2010, I, 1073, e da
7 della convenzione europea per la salvaguardia dei diritti Corte cost. 4 dicembre 2009, n. 317, ibid., 359. Tali pronunce,
di primario rilievo nel tema del «dialogo tra le corti», chiarisco-
dell'uomo e delle libertà fondamentali ed all'art. 2 del pro-

a
no che le norme della Cedu, nella interpretazione della Corte
tocollo n. 4 della stessa convenzione, interpretati alla luce europea dei diritti dell'uomo, integrano, quali «norme interpo-

to
della ratio decidendi espressa dalla sentenza della Corte ste», il parametro costituzionale dell'art. 117, 1° comma, Cost.
Edu, grande camera, De Tommaso c. Italia del 23 febbraio

en
nella parte in cui impone al legislatore il rispetto degli obblighi
2017, cit. assunti dall'Italia a livello internazionale. Spetta, quindi, al giu-

am
7.4. - Il giudizio in corso deve pertanto essere sospeso e dice comune interpretare la norma interna in modo conforme al-
deve essere disposta l'immediata trasmissione degli atti alla la disposizione internazionale entro i limiti in cui ciò sia con-

on
Corte costituzionale. sentito dal dato testuale. Ove tale operazione non sia possibile,
Per questi motivi, dichiara, d'ufficio, rilevante e non mani- il giudice deve investire la Consulta della relativa questione di

O
M abb
festamente infondata la questione di legittimità costituzionale costituzionalità. In questo senso, v. anche Corte cost. 11 marzo

M
dell'art. 75, 2° comma, d.leg. n. 159 del 2011, nella parte in 2011, n. 80, id., Rep. 2011, voce Misure di prevenzione, n. 51,
che rileva come i principî affermati a partire da Corte cost. 24

SI
cui sanziona penalmente la violazione degli obblighi di «vive-
IO in
re onestamente» e «rispettare le leggi» connessi all'imposi- ottobre 2007, nn. 348 e 349, cit., siano stati reiteratamente riba-

AS
zione della misura di sicurezza della sorveglianza speciale in diti dalla corte stessa anche dopo l'entrata in vigore del trattato
so

relazione agli art. 25 e 117 Cost., quest'ultimo in riferimento di Lisbona. Sul tema, Corte cost. 26 marzo 2015, n. 49, id.,
2016, I, 1623 (richiamata nell'ordinanza), ha chiarito il ruolo
all'art. 7 della convenzione europea per la salvaguardia dei
es

della «norma» convenzionale nel sistema interno delle fonti, li-


diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali ed all'art. 2 del mitando l'obbligo dell'interpretazione adeguatrice solo in pre-
nc

protocollo n. 4 della stessa convenzione, interpretati alla luce senza di un «diritto consolidato» della giurisprudenza europea.
della ratio decidendi della sentenza De Tommaso c. Italia
D

A tal fine la Consulta ha indicato gli indici idonei ad orientare il


co

pronunciata dalla grande camera della Corte Edu il 23 feb-


U

giudice nazionale. Sul punto l'ordinanza in epigrafe ritiene (in


braio 2017. senso conforme a Cass., sez. un., 27 aprile 2017, Paternò, cit.)
LA
IO olo

————————
di ribadire la natura di diritto consolidato del diritto espresso da
Corte eur. diritti dell'uomo 23 febbraio 2017, De Tommaso c.
C
c

(1) I. - L'importanza dell'ordinanza in epigrafe si ricollega a Italia, cit. Si valorizza l'autorevolezza dell'organo giudicante,
O sci
LO

Corte eur. diritti dell'uomo 23 febbraio 2017, De Tommaso c. la specificità delle valutazioni contenute nelle decisioni, la de-
Italia, <www.echr.coe.int>, che ha rilevato il deficit di tassativi- bolezza delle opinioni non concordanti.
Fa

tà della legge italiana che disciplina le misure di prevenzione


personali sia nella descrizione dei presupposti applicativi, sia II. - In ordine al difetto di tassatività e determinatezza delle
R

nell'indicazione dei contenuti prescrittivi. La ratio decidendi prescrizioni di «vivere onestamente» e «rispettare le leggi», v.
espressa dalla corte di Strasburgo è stata valorizzata da Cass., Corte cost. 23 luglio 2010, n. 282, id., Rep. 2011, voce cit., n.
sez. un., 27 aprile 2017, Paternò, Foro it., 2017, II, 729. Le se- 162, che ha ritenuto non fondata la questione di legittimità co-
zioni unite, chiamate a chiarire la portata della norma incrimina- stituzionale. Si è affermato che il «vivere onestamente» assume-
trice dell'art. 75, 2° comma, d.leg. 6 settembre 2011 n. 159, rebbe contenuto più preciso ove collocato nel contesto delle al-
hanno escluso la punibilità dell'inosservanza delle prescrizioni tre prescrizioni dell'art. 5 l. 27 dicembre 1956 n. 1423 (oggi art.
generiche di «vivere onestamente» e «rispettare le leggi» rivolte 8 cit.); il «rispettare le leggi» avrebbe riguardo al dovere impo-
al sorvegliato speciale ex art. 8, 4° comma, d.leg. cit. (che ha sto al prevenuto di rispettare le norme (non solo penali) che im-
recepito l'art. 5 l. 27 dicembre 1956 n. 1423). Secondo la corte, pongono di tenere o non tenere una data condotta.
simili prescrizioni — dal contenuto amplissimo e indefinito —
non consentirebbero la conoscibilità del precetto da parte del III. - Nella giurisprudenza di merito si sono registrate posi-
destinatario né da parte del giudice. Pur condividendo la rico- zioni divergenti all'indomani di Corte eur. diritti dell'uomo 23
struzione della sentenza Paternò, cit., l'ordinanza della sezione febbraio 2017, De Tommaso c. Italia, cit. Sul punto, App. Napo-
seconda penale non ritiene del tutto soddisfacente l'assetto così li, ord. 15 marzo 2017, id., Le banche dati, archivio Merito ed
delineato e intraprende la strada dell'illegittimità costituzionale. extra, 2017.2360, ha sollevato questione di legittimità costitu-
Si evidenzia come l'interpretazione adeguatrice proposta dalle zionale degli art. 1, 3 e 5 l. 27 dicembre 1956 n. 1423, dell'art.
sezioni unite — che si risolve di fatto in un'abrogazione giuris- 19 l. 22 maggio 1975 n. 152, degli art. 1, 4, 1° comma, lett. c), 6
prudenziale del reato di cui all'art. 75, 2° comma, cit. — non e 8 d.leg. 6 settembre 2011 n. 159, tutti per contrasto anche con
consenta l'incisione del giudicato. L'ordinanza richiama l'orien- l'art. 117, 1° comma, Cost. in relazione all'art. 2 del protocollo
tamento espresso da Corte cost. 12 ottobre 2012, n. 230, id., addizionale n. 4 alla Cedu. Contra, Trib. Milano, decr. 7 marzo
Rep. 2012, voce Esecuzione penale, n. 45, che esclude, tra le 2017, inedita, ha escluso che Corte eur. diritti dell'uomo 23
ipotesi di revoca della sentenza di condanna ex art. 673 c.p.p., il febbraio 2017, cit., esprima un orientamento consolidato con
«mutamento giurisprudenziale» determinato da una decisione conseguente obbligo di interpretazione adeguatrice in capo al
delle sezioni unite. Simile conclusione poggia sul principio del- giudice nazionale.
la riserva di legge in materia penale (art. 25 Cost.), della separa-
zione dei poteri (dell'art. 101 Cost.), nonché sul rilievo che, a IV. - La dottrina prevalente da tempo denuncia il deficit di
differenza della legge abrogativa e della declaratoria di illegit- legalità dei presupposti di pericolosità che legittimano il ricorso
timità costituzionale, la decisione dell'organo della nomofila- alle misure di prevenzione personali e auspica un intervento ri-
chia rimane potenzialmente suscettibile di essere disattesa in formatore. Ex plurimis, CATENACCI, Le misure personali di pre-
ogni tempo e da qualunque giudice della repubblica. Poste tali venzione fra «critica» e «progetto»: per un recupero dell'ori-
premesse, l'ordinanza in epigrafe riconduce l'evento abolitivo al ginaria finalità preventiva, in Riv. it. dir. e proc. pen., 2017,
diritto convenzionale, nella dimensione interpretativa offerta da 526, indica nella «giurisdizionalizzazione» e nella «personaliz-
Corte eur. diritti dell'uomo 23 febbraio 2017, De Tommaso c. zazione» le parole chiave per ricondurre l'attuale sistema delle
Italia, cit. La sezione seconda penale afferma quindi l'esistenza misure di prevenzione ad una piena compatibilità con i principî
di un'ipotesi di contrasto tra diritto interno e diritto europeo di dello Stato di diritto. Sul punto, v. anche MENDITTO, La sen-
matrice convenzionale, la cui risoluzione non appare possibile tenza De Tommaso c. Italia: verso la piena modernizzazione e
in via interpretativa, bensì richiede l'incidente di legittimità co- la compatibilità convenzionale del sistema della prevenzione,
stituzionale. Sul punto, v. le «sentenze gemelle» Corte cost. 24 in <www.dirittopenalecontemporaneo.it>, 2017, in cui l'autore
IL FORO ITALIANO — 2018.
109 GIURISPRUDENZA PENALE 110

ravvisa nei principî espressi dalla corte di Strasburgo l'occasio- reato di cui agli art. 5, lett. d), e 6, 3° comma, l. n. 283 del
ne per accelerare il processo di modernizzazione delle misure di 1962, per avere, quale legale rappresentante della Veneto
prevenzione personali e lo stimolo per concentrare l'impegno pesca s.r.l., commercializzato alimenti infestati da larve di
sulle misure patrimoniali. In senso conforme, LASALVIA, «Gutta parassiti (Anisakidae) non idonee al consumo umano. Fatto
cavat lapidem». L'insostenibile vaghezza dell'«honeste vivere» accertato in Savona il 27 settembre 2012.
al vaglio delle sezioni unite, in <www.archiviopenale.it>, 2017,
auspica che l'intervento delle sezioni unite costituisca un pas- 2. - Avverso la sentenza ha proposto ricorso per cassazio-
saggio intermedio e che sia la Consulta ad esprimersi definiti- ne l'imputato, a mezzo del difensore e ne ha chiesto l'annul-
vamente «sull'insostenibile vaghezza» del delitto di cui all'art. lamento, deducendo due motivi di ricorso.
75, 2° comma, cit. Per una ricostruzione storica degli interventi 2.1. - Con il primo motivo deduce la violazione di cui

a
legislativi in materia, v. LACCHÈ, Uno «sguardo fugace». Le mi- all'art. 606, 1° comma, lett. e), c.p.p. in relazione all'illogi-
sure di prevenzione in Italia tra ottocento e novecento, in Riv. cità della motivazione con riferimento alla condotta materia-

to
it. dir. e proc. pen., 2017, 413. le del reato. Sostiene il ricorrente che il giudice avrebbe er-

en
Sul tema del «dialogo tra le corti», tra i molti interventi in roneamente ritenuto sussistente la condotta contestata di
dottrina, v. APRILE, I meccanismi di adeguamento alle sentenze commercializzazione di prodotti ittici invasi da parassiti in-

am
della Corte europea dei diritti dell'uomo nella giurisprudenza dipendentemente dalla nocività e senza considerare che la
penale di legittimità, in Cass. pen., 2011, 3216, in cui l'autore presenza dei parassiti del tipo accertato (larve di Anisakis)

on
prende in analisi plurime pronunce di legittimità relative ai nei prodotti da pesca costituisce una condizione naturale e
«meccanismi di adeguamento» dell'ordinamento penale italiano

O
normale del prodotto in quanto ingeriti dal pesce, come an-

M abb
alle norme della Cedu. Per un approfondimento in ordine allo
che desumile dal parere dell'Efsa ministero della saluta

M
spazio d'azione del giudice ordinario, v. GANDINI, Il giudice or-
dinario e la convenzione europea per la salvaguardia dei diritti pubblica. Essendo normale la presenza di larve di Anisakis

SI
dell'uomo e delle libertà fondamentali: il tramonto del judicial
IO in nei prodotti da pesca, circostanza questa attestata anche dal-

AS
review, (nota a Trib. Palermo 19 gennaio 2007), in Foro it., la nota ministero della salute Dgsan n. 4380-P del 17 feb-
so
2008, II, 57; LUPO, La vincolatività delle sentenze della Corte braio 2011, il cui parere risulta anche rilevante sotto il profi-
europea dei diritti dell'uomo per il giudice interno e la svolta lo giuridico a mente degli art. 6 e 22 del regolamento Ce,
es

recente della Cassazione civile e penale, in Cass. pen., 2007, non sarebbe prospettabile la condotta di reato ritenuta sussi-
2247. In modo più ampio sull'argomento, v. PETRALIA, Equo stente.
nc

processo, giudicato nazionale e convenzione europea dei diritti 2.2. - Con il secondo motivo deduce la violazione di cui
D

dell'uomo, Torino, 2012; ZAGREBELSKY, La convenzione euro-


co

all'art. 606, 1° comma, lett. e), c.p.p. in relazione all'illogi-


U

pea dei diritti dell'uomo e il principio di legalità nella materia


penale, in MANES-ZAGREBELSKY, La convenzione europea dei
cità della motivazione con riferimento all'elemento sogget-
LA
IO olo

diritti dell'uomo nell'ordinamento penale italiano, Milano, tivo del reato. Sostiene il ricorrente che il giudice avrebbe
2011, 71. Per un'analisi sul tema, v. anche CALÒ, Il giudice na- illogicamente argomentato la sussistenza della colpa, e ciò
C

in quanto non esisterebbe un metodo riconosciuto che sia in


c

zionale dinanzi alla giurisprudenza Cedu. La metafora dei «tre


O sci

grado di identificare con assoluta certezza la presenza o as-


LO

cappelli» (nota a Corte cost. 7 aprile 2011, n. 113), in Foro it.,


2013, I, 814, in cui l'autore rileva come il giudice nazionale, senza di parassiti, e i regolamenti, che disciplinano i con-
Fa

nella sua opera di interpretazione conforme sia — a seconda del trolli (regolamenti Ce 178/2002, 853/2004 e 1020/2008) non
«cappello» che è chiamato a indossare — giudice della confor- prescrivono una quantità rilevante all'esito della campiona-
R

mità alla Costituzione, al diritto dell'Unione europea e alla Ce- tura e, pertanto, alcun rimprovero, neppure a titolo di colpa,
du. [L. BETTIOL] potrebbe essere mosso all'Osa [sic] che ha rispettato la pro-
cedura prescritta per l'individuazione delle larve. Poi, ver-
rebbe in considerazione, al fine di escludere la sussistenza
stessa del reato contestato, il fatto che dal punto di vista
scientifico non sarebbe possibile sostenere che la presenza
————————
di larve esclusivamente nei visceri del pesce possa costituire
pericolo per l'uomo, non potendo queste migrare nella parte
destinata al consumo umano.
3. - Il procuratore generale ha concluso chiedendo il riget-
to del ricorso.
CORTE DI CASSAZIONE; sezione III penale; sentenza 21 Considerato in diritto. — 4. - Il ricorso non è fondato per
settembre 2017 - 15 dicembre 2017, n. 56080; Pres. SA- le ragioni qui esposte.
VANI, Est. GAI, P.M. FILIPPI (concl. conf.); ric. Cattin.
5. - Il primo motivo di ricorso, con cui il ricorrente de-
Conferma Trib. Savona 23 febbraio 2017.
nuncia la violazione dell'art. 606, 1° comma, lett. e), c.p.p.
Alimenti e bevande (igiene e commercio) — Commercio in relazione alla mancanza e/o contraddittorietà della moti-
di sostanze alimentari contenenti parassiti — Reato — vazione sull'elemento oggettivo del reato, non è fondato per
Estremi — Fattispecie (L. 30 aprile 1962 n. 283, discipli- le ragioni qui di seguito esposte.
na igienica della produzione e della vendita delle sostanze Deve, in primo luogo, evidenziarsi che, pur rubricato, il
alimentari e delle bevande, art. 5, 6). motivo di ricorso quale vizio riconducibile alla lett. e) del-
Per la sussistenza del reato di detenzione/commercializzazione l'art. 606 c.p.p., con esso il difensore del ricorrente prospet-
di sostanze alimentari invase da parassiti (lett. d dell'art. 5 ta nella parte argomentativa l'erronea interpretazione della
l. 283/62) non è richiesta anche la nocività della sostanza e legge penale, vizio denunciabile ai sensi della lett. b) del 1°
non rileva neppure la «naturale» presenza delle larve nel pe- comma dell'art. 606 c.p.p.
sce azzurro, posto che la vigente normativa detta una pre- La giurisprudenza di legittimità ha avuto modo di precisa-
gnante disciplina sui controlli per evitare che siano immessi re che il vizio di cui all'art. 606, 1° comma, lett. b), c.p.p.
nel mercato ittico prodotti contaminati o, comunque, non riguarda l'erronea interpretazione della legge penale sostan-
conformi a legge (nella specie, si contestava la messa in ziale (ossia, la sua inosservanza), ovvero l'erronea applica-
commercio di acciughe invase da parassiti, essendo stata zione della stessa al caso concreto (e, dunque, l'erronea qua-
accertata la presenza di larve vive di Anisakis). (1) lificazione giuridica del fatto o la sussunzione del caso con-
creto sotto fattispecie astratta).
Nel caso in esame il ricorrente, pur denunciando, nella
Ritenuto in fatto. — 1. - Con sentenza 23 febbraio 2017, il rubrica del motivo, la violazione della lett. e) dell'art. 606
Tribunale di Savona ha condannato Cattin Roberto alla pena c.p.p., nella parte argomentativa contesta, ferma la ricostru-
di euro 10.000 di ammenda, perché ritenuto responsabile del zione fattuale (il rinvenimento di acciughe invase da paras-
IL FORO ITALIANO — 2018.
111 PARTE SECONDA 112

siti nella quantità indicata in sentenza), la sussunzione del tura e di successiva commercializzazione, non sottrae i
fatto nella fattispecie legale, mentre deve ritenersi fuori dal commercianti al generale dovere di porre in essere ogni oppor-
perimetro del devoluto la contraddittorietà e/o mancanza tuna precauzione idonea ad evitare l'immissione sul mercato
della motivazione. di prodotti dannosi o, comunque, non conformi a legge, sicché
Ed invero, il ricorrente pone una questione di diritto e non vi è dubbio che tale dovere sussistesse in capo all'imputa-
cioè se la semplice presenza di parassiti, naturalmente pre- to ricorrente (Cass. 3 dicembre 2008, Brivio, Foro it., Rep.
senti nel pesce, integri il reato contestato. 2009, voce Alimenti e bevande, n. 40; 7 febbraio 2003, Inter-
La risposta è positiva. landi, id., Rep. 2003, voce cit., n. 45).
Va rilevato che l'art. 5 l. n. 283 del 1962 sanziona espres- Ciò detto, la sentenza impugnata ha ritenuto che, pur in

a
samente l'impiego, la vendita, la detenzione per la vendita, assenza di indicazioni specifiche, nei protocolli, della quan-
la somministrazione o comunque la distribuzione per il con- tità di prodotto per la campionatura, il mancato rispetto del-

to
sumo di sostanze alimentari che siano «insudiciate, invase le procedure di autocontrollo derivava dalla circostanza che

en
da parassiti, in stato di alterazione o comunque nocive». Il il prodotto ittico era letteralmente invaso dal parassita, visi-
chiaro tenore letterale della norma non lascia dubbi sul fatto bile anche ad occhio nudo, sicché tale circostanza era dimo-

am
che la condotta è integrata in presenza di una delle ipotesi strativa che le procedure stesse non avevano funzionato e
ivi indicate e che non debba coesistere il requisito che la so- ciò era attribuibile a titolo di colpa all'imputato nella sua

on
stanza sia anche nociva. qualità. Motivazione corretta e immune da censure sindaca-

O
Sotto questo primo profilo va ricordato che all'imputato è bili in questa sede.

M abb
7. - Il ricorso va, pertanto, rigettato.

M
stato contestato il fatto di avere venduto, quale legale rap-
presentante della Veneto pesca s.r.l., kg 140 di acciughe in-

SI
————————
vase da parassiti, essendo stata accertata la presenza di larve
IO in
AS
vive di Anisakis in quantitativi rilevanti (su 29 acciughe (1) In senso conforme, v. Cass. 23 settembre 2016, n. 21660,
so
erano stati rilevati n. 101 parassiti) e, pertanto, va confer- B., Foro it., Le banche dati, archivio Cassazione penale (il tito-
mata al riguardo, sotto il profilo della ricorrenza del- lare di una ditta di produzione e commercio di prodotti alimen-
es

l'elemento oggettivo, la ritenuta sussistenza del reato con- tari ha l'obbligo di rispettare non solo le disposizioni di legge
testato che deve ritenersi integrato — si ribadisce — in pre- che presiedono alla disciplina di quel settore di produzione, ma
nc

senza di detenzione/commercializzazione di sostanze invase anche le generali norme che impongono la massima prudenza,
D
co

da parassiti. attenzione e diligenza nella produzione, sicché è responsabile


U

Invero, osserva la corte, con l'espressione «invase da pa- ogni qual volta un evento dannoso rientri nella prevedibilità ed
LA

evitabilità secondo regole di ordinaria diligenza: fattispecie in


IO olo

rassiti» contenuta nella lett. d) della disposizione dianzi ri-


cui la Suprema corte ha ritenuto esente da censure la sentenza
cordata, cioè l'art. 5 l. n. 283 del 1962, il legislatore, nel
C

che aveva affermato la responsabilità dell'imputato per aver


c

sanzionare la condotta di chi, appunto, detenga o ponga in commercializzato una partita di alici contaminata da parassiti
O sci
LO

vendita prodotti alimentari aventi la predetta caratteristica, pericolosi per la salute, la cui presenza era riscontrabile a vista,
non ha inteso, come viceversa ritenuto dal ricorrente, richie- pur avendo egli provveduto a sottoporre gli alimenti a controlli
Fa

dere anche la nocività della sostanza, peraltro sussistente a campione); Cass. 9 settembre 2015, S., id., Rep. 2016, voce
trattandosi di specie patogena, l'Anisakis, pericolosa per la Alimenti e bevande, n. 47 (risponde del reato di cui all'art. 5, 1°
R

salute umana. comma, lett. d, l. n. 283 del 1962 il responsabile di reparto di


Quanto poi all'ulteriore profilo di censura, secondo cui il esercizio commerciale, al cui interno siano posti in vendita
reato sarebbe escluso stante la «naturale» presenza delle lar- prodotti alimentari invasi da parassiti, il quale abbia colposa-
ve di Anisakis nel pesce azzurro, esso è infondato. È fatto mente trascurato di impartire disposizioni al fine di garantire
notorio, tratto dalla letteratura scientifica, che le larve pre- un regime di controllo della qualità del prodotto idoneo a pre-
senti nel prodotto ittico possano trasmigrare nell'uomo pro- venire una simile eventualità ovvero, laddove disposizioni nel
vocando infezioni gastriche/allergiche, essendo indiscusso il senso indicato siano state impartite, di verificarne la corretta at-
carattere patogeno dell'Anisakis. Per tale ragione i regola- tuazione).
menti Ce dettano una pregnante disciplina sui controlli per È stato affermato che ove i prodotti utilizzati per la prepara-
evitare che siano immessi nel mercato ittico prodotti conta- zione di generi alimentari posti in vendita appaiano ictu oculi
minati e sui trattamenti prima del consumo. invasi da parassiti, è sufficiente la mera ispezione, non essendo
richiesto alcun accertamento di laboratorio (così Cass. 5 di-
A tal proposito il regolamento Ce 1020/2008, che modifi- cembre 2012, P., id., Rep. 2013, voce cit., n. 59).
ca gli all. II e III del regolamento Ce 853/2004, ha esteso gli Per la nozione di sostanze alimentari «comunque nocive» ai
obblighi di controllo dei parassiti anche alla vendita al det- sensi dell'art. 5, lett. d), l. 283/62, v. Cass. 7 dicembre 2016,
taglio; il regolamento 2074/2005, poi, ha stabilito che spetta Seno, id., 2017, II, 526, con nota di richiami.
agli operatori di settore alimentare effettuare controlli in tut- In tema di disciplina degli alimenti, le fattispecie distinta-
te le fasi della produzione dei prodotti da pesca «conforme- mente previste dalle singole lettere dell'art. 5 l. n. 283 costitui-
mente alle disposizioni dell'all. III, sezione VIII, capitolo V, scono altrettante figure autonome di reato, che possono concor-
parte D, del regolamento 853/2004, affinché i prodotti della rere fra loro, ove ne ricorrano le condizioni (così Cass. 4 aprile
pesca palesemente infestati da parassiti non siano immessi 2017, n. 37858, M., id., Le banche dati, archivio cit.).
sul mercato per il consumo umano». Da ultimo, Cass. 27 giugno 2017, n. 56036, Macagnino, ine-
Ne consegue che la naturale presenza dei parassiti, come dita, in un caso di contestazione del reato di cui all'art. 5, lett.
invocata dal ricorrente anche con richiamo del parere del- a), l. n. 283 per la commercializzazione di olio extra vergine di
l'Efsa e della nota del ministero della salute Dgsan del 17 oliva risultato non essere conforme alla legge (il valore spettro-
febbraio 2011, non vale a superare il chiaro obbligo prove- fotometrico riscontrato alle analisi di laboratorio risultava su-
niente da fonte regolamentare dell'Unione europea diretta- periore al limite previsto per l'olio extravergine di oliva), ha
mente applicabile nello Stato italiano. ribadito che «rientrano nella previsione dell'art. 5, lett. a), l. 30
aprile 1962 n. 283 anche la produzione e la vendita di sostanze
6. - Anche il secondo motivo di ricorso non è fondato. Si
alimentari che siano ‘prive’, indipendentemente dall'azione di-
è già detto che il regolamento 2074/2005 ha previsto la re- retta dell'agente, degli elementi nutritivi propri, determinati
sponsabilità dell'organismo interno deputato al controllo in dalla legge. Ed è quanto verificatosi nella specie: l'olio di oliva
funzione della dichiarata finalità di evitare che i prodotti da lampante è olio che, a differenza dell'olio extra vergine di oliva
pesca vengano immessi sul mercato per il consumo umano e dell'olio vergine di oliva, non è commestibile e non è am-
infestati da parassiti. messo al consumo diretto, ma è destinato ad usi industriali e
Anche l'esistenza di controlli pubblici, sia pure sistemati- non per il settore alimentare. I giudici del merito hanno accer-
ci, finalizzati a garantire l'igienicità delle operazioni di cat- tato in punto di fatto che si trattava effettivamente di olio di
IL FORO ITALIANO — 2018.
113 GIURISPRUDENZA PENALE 114

oliva lampante, con composizione chimica difforme da quella 1.2. - Secondo l'impostazione dell'ordinanza gravata dal-
dichiarata, sicché esattamente hanno ritenuto sussistente il rea- l'istanza di riesame, Gianni Micalusi, soggetto già giudicato
to contestato». per vari fatti delittuosi e sottoposto ad altri procedimenti,
aveva fittiziamente intestato ai figli Lorenzo e Francesco va-
rie attività commerciali nell'ambito della ristorazione e del
———————— commercio di prodotti ittici, i cui profitti erano poi confluiti
in conti correnti, acquisti immobiliari ovvero nella costitu-
zione di nuove società operanti in vari settori. Il Tribunale di
Roma, in funzione di giudice del riesame, respinte le ecce-
I
zioni preliminari aventi ad oggetto la scadenza dei termini

a
delle indagini preliminari e l'inutilizzabilità delle intercetta-
CORTE DI CASSAZIONE; sezione feriale; sentenza 26

to
zioni ambientali e telefoniche, affermava la sussistenza di
luglio 2017 - 21 settembre 2017, n. 43144; Pres. IZZO, Est.

en
gravi indizi di colpevolezza circa il contenuto fittizio ed elu-
PARDO, P.M. DE MASELLIS (concl. conf.); ric. Micalusi e sivo delle operazioni che vedevano Gianni Micalusi operare
altri. Conferma Trib. Roma, ord. 17 maggio 2017.

am
quale dominus delle attività pur intestate ai figli, oltre che a
Riciclaggio di proventi illeciti e finanziamento del terro- tale Genovese Vito Francesco, e la sussistenza anche della

on
rismo (prevenzione) — Autoriciclaggio — Reato pre- gravità indiziaria in ordine ai delitti di riciclaggio ed autori-
supposto — Trasferimento fraudolento di valori (Cod. ciclaggio, poi contestati con riguardo agli investimenti in al-

O
M abb
pen., art. 648 bis, 648 ter.1; y d.l. 8 giugno 1992 n. 306, tre operazioni dei profitti di quelle attività oggetto di fittizia

M
modifiche urgenti al nuovo codice di procedura penale e intestazione.

SI
provvedimenti di contrasto alla criminalità mafiosa, art. 12 1.3. - Avverso detta ordinanza proponevano ricorso per
IO in
quinquies; y l. 7 agosto 1992 n. 356, conversione in legge, cassazione gli indagati Gianni e Lorenzo Micalusi, tramite i

AS
con modificazioni, del d.l. 8 giugno 1992 n. 306). propri difensori, deducendo, con il primo motivo, violazione
so

dell'art. 606, lett. c), c.p.p. per inosservanza delle norme sul-
Il delitto di trasferimento fraudolento di valori di cui all'art. la durata massima delle indagini preliminari; ripercorse le fa-
es

12 quinquies d.l. n. 306 del 1992 (convertito in l. n. 356 si delle indagini svolte nei confronti di Micalusi Gianni, si
del 1992) può fungere da reato presupposto dei delitti di
nc

affermava che la nuova iscrizione del 22 ottobre 2015, per i


riciclaggio e autoriciclaggio, in quanto di per sé idoneo a fatti di cui all'art. 12 quinquies, lungi dal risultare frutto di
D
co

produrre profitti illeciti costituiti dal prodotto dell'opera nuove emergenze fattuali, costituiva soltanto un mutamento
U

di fittizia intestazione. (1) strumentale della qualificazione giuridica originaria dei fatti
LA
IO olo

di riciclaggio aggravato per il quale era stata operata la prima


iscrizione del predetto indagato nel marzo del 2013.
C

II
c

Con il secondo motivo, lamentavano violazione dell'art.


O sci
LO

606, lett. c) ed e), c.p.p., per inosservanza di norme proces-


CORTE DI CASSAZIONE; sezione II penale; sentenza 14 suali stabilite a pena di inutilizzabilità dei risultati delle in-
Fa

luglio 2017 - 18 settembre 2017, n. 42561; Pres. DIOTAL- tercettazioni. Al proposito, si contestava l'utilizzazione fre-
LEVI, Est. COSCIONI, P.M. MAZZOTTA (concl. diff.); ric. quente di «omissis» nel corpo motivazionale dei singoli de-
R

P.m. in c. Pappalardo. Annulla Trib. Messina, ord. 13 mar- creti autorizzativi avvenuta per scelta deliberata dell'ufficio
zo 2017. del p.m. in violazione delle regole sul contenuto dei provve-
Riciclaggio di proventi illeciti e finanziamento del terro- dimenti autorizzativi la limitazione di un diritto fondamenta-
rismo (prevenzione) — Autoriciclaggio — Concorso di le del cittadino. Inoltre, si lamentava anche la violazione del-
persone nel reato — Mancata contestazione del reato le regole in tema di motivazione per relationem, posto che
presupposto — Concorso dell'«extraneus» nel reato nel corpo dei decreti erano state richiamate delle informative
proprio — Ammissibilità — Fattispecie (Cod. pen., art. di polizia giudiziaria non versate in atti. Infine, con il secon-
110, 117, 648 bis, 648 ter.1). do motivo, si deduceva ancora la mancata correlazione tra la
richiesta di proroga adottata con il r.i.t. 6905/12, in cui si fa-
Risponde del reato di autoriciclaggio anche il soggetto a cui ceva riferimento all'ipotesi di riciclaggio aggravato ed il
non sia contestato il reato presupposto giacché si configu- provvedimento del g.i.p., che, invece, richiamava la differen-
ra un'ipotesi di concorso dell'extraneus nel reato proprio te ipotesi di usura in danno dello stesso Micalusi Gianni.
(nella specie, è stata affermata la sussistenza di gravi indi- Con il terzo motivo veniva dedotta l'erronea applicazione
zi di colpevolezza per il reato di autoriciclaggio in capo della legge penale ed il difetto di motivazione, con riferimen-
all'indagato che si occupava della redazione dei bilanci e to alla ritenuta sussistenza degli elementi costitutivi la fatti-
della tenuta delle scritture contabili delle società nei cui conti specie di intestazione fittizia di cui all'art. 12 quinquies nelle
correnti transitava il denaro proveniente dal reato presuppo- condotte poste in essere e ricostruite in sede di indagini;
sto, bancarotta fraudolenta, a lui non contestato). (2) quanto all'elemento oggettivo, il vizio del provvedimento
impugnato veniva ravvisato nell'assenza di adeguati riferi-
menti alla pericolosità sociale del Micalusi Gianni, in quanto
I potenziale destinatario di misure di prevenzione patrimoniale
che ne avrebbe motivato la scelta dell'intestazione fittizia. Al
Cass. 26 luglio - 21 settembre 2017, n. 43144, Micalusi proposito, si deduceva che alcun fatto sintomatico della peri-
colosità sociale veniva descritto o richiamato mentre avrebbe
Ritenuto in fatto. — 1.1. - Con ordinanza in data 17 mag- dovuto tenersi conto dell'esito assolutorio delle principali
gio 2017 il Tribunale della libertà di Roma, in parziale acco- pendenze, sicché il dato essenziale dell'oggettiva sottoponi-
glimento dell'istanza di riesame avanzata nell'interesse degli bilità del Micalusi ad una misura di prevenzione risultava
indagati Gianni, Lorenzo e Francesco Micalusi, avverso l'or- obliterato. Circa l'elemento soggettivo, si esponeva come
dinanza del g.i.p. del Tribunale di Roma del 24 aprile 2017, necessario requisito imprescindibile per la configurabilità del
sostituiva la misura cautelare della custodia cautelare appli- fatto-reato fosse l'intento elusivo della fittizia intestazione,
cata a Gianni Micalusi con gli arresti domiciliari e confer- trattandosi di fattispecie penale punita a titolo di dolo speci-
mava la stessa misura nei confronti dei fratelli Lorenzo e fico di offesa, divenendo essenziale accertare l'esclusivo
Francesco Micalusi. Tutti i predetti soggetti risultavano in- scopo di sottrarre determinati beni al procedimento di pre-
dagati di molteplici ipotesi delittuose riconducibili all'art. 12 venzione. Ed invece, su tale tema, il giudice del riesame ave-
quinquies d.l. n. 306 del 1992 ed anche di alcune ipotesi di va operato un illegittimo automatismo ricavando la sussi-
riciclaggio ed autoriciclaggio. stenza della finalità elusiva, incompatibile con forme di dolo
IL FORO ITALIANO — 2018.
115 PARTE SECONDA 116

eventuale, dal fondato timore di essere sottoposto a misura di aveva agito al fine di sottrarre il proprio patrimonio a misure
prevenzione, senza valorizzare adeguatamente la circostanza ablatorie;
che, in epoca antecedente a tutte le operazioni contestate nel — violazione di legge in relazione all'art. 606, lett. b),
capo di imputazione provvisorio, era stato attestato in via ir- c.p.p., posto che era stata configurata l'ipotesi di cui all'art.
revocabile che Micalusi non era soggetto pericoloso a segui- 12 quinquies pur in mancanza di valutazione circa la concre-
to dell'avvenuta revoca da parte della Corte d'appello di ta capacità elusiva delle operazioni di intestazione di quote e
Roma, con decreto del 30 settembre 2009, della disposta mi- beni immobili ai figli per i quali opera la presunzione di in-
sura di prevenzione. Inoltre, si lamentava come fosse stato terposizione fittizia prevista dalle disposizioni in tema di mi-
adeguatamente dedotto e provato che le operazioni negoziali sure di prevenzione patrimoniali; tale particolare situazione
effettuate non potevano avere finalità elusiva perché con esse avrebbe richiesto l'individuazione di elementi aggiuntivi atti

a
si erano operate intestazioni a soggetti, i figli di Micalusi a dimostrare che la condotta miri ad assicurare detta finalità

to
Gianni, Lorenzo e Francesco, che in caso di applicazione elusiva;

en
della misura di prevenzione sarebbero state prive di effica- — violazione di legge con riguardo al capo 4 dell'im-
cia, avuto riguardo alle disposizioni contenute negli art. 19 e putazione provvisoria riguardante l'intestazione fittizia del

am
26 cod. antimafia. Inoltre, nel corso del riesame, era stato conto corrente presso la Banca del Fucino a Francesco Mica-
anche dedotto come Micalusi non avesse mai nascosto di es- lusi, posto che il delitto di cui all'art. 12 quinquies d.l.

on
sere il punto di riferimento dell'attività di ristorazione e che 306/92 non poteva costituire il reato presupposto della fatti-
la mancata intestazione personale delle attività rispondeva specie di riciclaggio;

O
M abb
alle necessità conseguenti la condanna per bancarotta e l'ap- — violazione di legge e difetto di motivazione con ri-

M
plicazione delle pene accessorie. guardo al delitto di riciclaggio contestato al capo 15 del-

SI
Con il quarto motivo si deduceva violazione dell'art. 606, l'imputazione posto che la mancata conoscenza della finalità
IO in
lett. b) ed e), con riferimento alla configurabilità della conte- elusiva escludeva la sussistenza del delitto di cui all'art. 648

AS
stata ipotesi di cui all'art. 12 quinquies nei confronti di Lo- bis c.p. e che, comunque, il trasferimento di somme (pari ad
so

renzo Micalusi a titolo di concorso; difatti, il tribunale del euro 218.000 provenienti da Assunta madre s.r.l.) provento
riesame aveva ricavato la gravità indiziaria in relazione al del reato di intestazione fittizia non comportava la consuma-
es

dolo specifico sulla base del solo rapporto di parentela, senza zione di condotte di riciclaggio per incompatibilità tra art. 12
nc

l'individuazione di alcuna circostanza fattuale da cui desu- quinquies e 648 bis c.p.;
D

mere che anche Lorenzo Micalusi fosse consapevole della — illogicità della motivazione in punto di sussistenza del-
co

sottoponibilità del padre e misure di prevenzione e della fi-


U

l'esigenza cautelare del pericolo di reiterazione da escludersi


nalità elusiva delle operazioni. Doveva quindi escludersi che a seguito dell'intervenuto sequestro preventivo di tutte le so-
LA
IO olo

il solo legame di parentela provasse il dolo specifico. cietà, circostanza idonea ad elidere anche l'attualità delle
Con il motivo quinto si lamentava violazione di legge in esigenze.
C
c

relazione alla configurabilità della ipotesi di autoriciclaggio Il secondo difensore di Francesco Micausi, avv. Cestra,
O sci
LO

in relazione ai capi 14 e 19 riguardanti il reinvestimento del- deduceva, con il primo motivo, violazione dell'art. 606, lett.
la somma di 218.000 euro, provento delle attività del- c) ed e), c.p.p. in relazione al difetto di autonoma valutazione
Fa

l'Assunta madre s.r.l.; al proposito si contestava l'imposta- da parte del tribunale del riesame degli elementi sussistenti
zione seguìta dal giudice del riesame, dovendo invece rite- nei confronti di Francesco Micalusi, posto che il collegio
R

nersi che la fattispecie di intestazione fittizia di cui all'art. 12 aveva affermato la fittizietà delle intestazioni al predetto,
quinquies fosse priva di produrre profitti illeciti suscettibili senza tenere conto delle circostanze esposte dalla difesa con
di reimpiego. La nozione di profitto del reato doveva limitar- apposita memoria nella quale si deduceva come il ricorrente
si al vantaggio economico ricavato in via diretta ed immedia- fosse realmente amministratore della Papa Giulio s.r.l. e ge-
ta dal reato stesso, dovendosi escludere tale presupposto nei store unitamente agli altri soci del ristorante Assunta madre
vantaggi puramente ipotetici potenziali. Pertanto, doveva ri- di Milano. Il collegio del riesame non aveva quindi motivato
tenersi che i proventi delle attività oggetto di fittizia intesta- sulla reale possibilità di una donazione indiretta del padre ai
zione come l'Assunta madre s.r.l. non possano considerarsi figli, incompatibile con l'intento elusivo. Inoltre, l'ordinanza
frutto di attività illecita, trattandosi invece di attività piena- del riesame, non conteneva alcuna valutazione circa la sussi-
mente lecite con conseguente impossibilità di configurare il stenza del dolo specifico del resto di cui all'art. 12 quinquies.
delitto di autoriciclaggio sia in capo a Gianni Micalusi che Con il secondo motivo lamentava violazione dell'art. 606,
nei confronti di Lorenzo Micalusi, chiamato a rispondere a lett. b) ed e), c.p.p., con riguardo al ritenuto timore, in capo a
titolo di concorso senza alcuna indicazione della consapevo- Gianni Micalusi, di essere sottoposto a misura di prevenzio-
lezza in capo a quest'ultimo della natura illecita delle somme ne quale elemento costitutivo delle formulate contestazioni
reinvestite. ex art. 12 quinquies. Difatti, l'assoluzione dal reato di parte-
Con il sesto motivo si eccepiva difetto di motivazione ai cipazione ad associazione mafiosa e la revoca della misura di
sensi dell'art. 606, lett. e), c.p.p. in relazione alle esigenze prevenzione dovevano escludere in capo al predetto ogni ti-
more di essere coinvolto in altri procedimenti e, quindi,
cautelari ravvisate con riferimento al pericolo di reiterazione
escludere anche l'intento elusivo delle intestazioni ai figli;
sulla base di argomentazioni assertive senza tenere conto del inoltre, tali operazioni, in quanto colpite dalla presunzione di
più recente orientamento giurisprudenziale. cui all'art. 26 cod. antimafia, erano anche prive di qualsiasi
1.4. - Anche Francesco Micalusi proponeva ricorso per efficacia. Peraltro, mancava qualsiasi approfondimento circa
cassazione tramite i propri difensori; nel ricorso avv.to Lat- la sussistenza dell'elemento soggettivo del delitto in capo al
tanzi si deduceva: ricorrente Francesco Micalusi che, avendo operato quale
— vizio di motivazione ex art. 606, lett. e), c.p.p. con ri- soggetto interposto, avrebbe dovuto anch'egli avere agito
guardo alla ritenuta sussistenza della gravità indiziaria in or- con il dolo specifico di eludere le disposizioni in tema di mi-
dine al delitto di intestazione fittizia poiché alcun elemento sure di prevenzione. Viceversa doveva ritenersi che il padre
specifico, se non il mero rapporto parentale, era stato evi- Gianni Micalusi aveva attuato l'intento di effettuare effettive
denziato per dimostrare la consapevolezza della finalità elu- donazioni ai figli a cagione delle proprie condizioni di salute
siva e tale affermazione doveva ritenersi illogica; al proposi- e delle pene accessorie allo stesso inflitte con la condanna
to, poi, richiamati i trascorsi giudiziari di Gianni Micalusi, si per bancarotta fraudolenta che gli impedivano l'esercizio
contestava pure che questi avesse un concreto timore di esse- delle imprese. Francesco Micalusi poi è soggetto realmente
re sottoposto a misura di prevenzione in considerazione della inserito nelle dinamiche aziendali e dotato di propria capaci-
revoca della precedente misura disposta dalla Corte d'appel- tà reddituale che gli derivava dal ruolo di amministratore ri-
lo di Roma con provvedimento del settembre 2009, fatto, coperto nella Papa Giulio e prima nella Assunta madre.
questo, che escludeva la possibilità di ritenere che il predetto Quanto all'acquisto dell'abitazione di Roma, l'ampio ricorso
IL FORO ITALIANO — 2018.
117 GIURISPRUDENZA PENALE 118

al mutuo sconfessava la tesi dell'intento elusivo e di prove- pag. 4-6 dell'impugnato provvedimento, alle doglianze di-
nienza illecita, sicché doveva escludersi l'ipotesi del trasfe- fensive alle quali deve comunque essere obiettato che la stes-
rimento fraudolento di valori trattandosi piuttosto di interpo- sa analitica descrizione delle operazioni oggetto di contesta-
sizione reale. Con ulteriore motivo di doglianza si contestava zione nel presente procedimento, contenuta alle pag. 9-10
poi che il reato di cui all'art. 12 quinquies potesse fungere da dell'ordinanza, enuclea una serie di attività che hanno data
delitto presupposto delle figure di riciclaggio ed autorici- tra il 18 marzo 2011 ed il 17 marzo 2016 e, quindi, in mo-
claggio, posto che la figura del reato presupposto di tali figu- menti anche del tutto successivi a quelli delle prime investi-
re giuridiche doveva limitarsi ai casi di reati in grado di pro- gazioni aventi ad oggetto differenti fattispecie delittuose.
durre denaro od altre utilità; il delitto di cui all'art. 12 quin- Dalla suddetta elencazione si ricava, anzi, che molteplici
quies non è in grado di produrre profitti riciclabili poiché operazioni contestate paiono essere state poste in essere tra il

a
l'intestazione fittizia non è autonomamente produttiva di 2014 ed il 2015, sicché è decisamente da escludere che la

to
proventi economici illeciti. nuova iscrizione datata ottobre 2015 possa avere una ragione

en
Con il terzo motivo deduceva vizio di motivazione per es- solo strumentale, attraverso un mutamento della qualifica-
sere carente l'indicazione degli elementi relativi alle esigen- zione giuridica di fatti già precedentemente emersi nel corso

am
ze cautelari; non era stata svolta da parte del tribunale alcuna delle indagini concluse nel 2013, trattandosi proprio di epi-
autonoma valutazione della posizione di Francesco Micalusi sodi contestati in relazione ad acquisizione e trasferimenti di

on
con riguardo alle esigenze cautelari asserite sulla base di quote sociali, costituzione di compagini sociali ed acquisti
formule tautologiche e con motivazione meramente apparen- immobiliari, tutti successivi a quella prima fase investigativa

O
M abb
te. L'attualità del pericolo di reiterazione imponeva la ricerca in cui si procedeva per il differente delitto di riciclaggio ag-

M
di elementi concreti sulla base dei quali affermare la prossi- gravato.
mità temporale della commissione di nuovi reati sotto il pro-

SI
2.2. - In relazione alla seconda eccezione di inutilizzabili-
IO in
filo della certezza o elevata probabilità della consumazione tà, avente ad oggetto il contenuto dei decreti autorizzativi, le

AS
di nuovi fatti delittuosi. Peraltro, in relazione a tale aspetto, operazioni di intercettazione telefonica ed ambientale, la do-
so
doveva anche tenersi conto della distanza temporale dei fatti glianza si profila ugualmente non fondata anche perché ge-
rispetto al momento di adozione della misura. nerica; in primo luogo, deve essere osservato come questa
es

Con motivi aggiunti l'avv. Lattanzi, difensore di France- corte abbia ripetutamente ed anche recentemente (Cass. n.
nc

sco Micalusi, lamentava violazione dell'art. 274, 1° comma, 17118 del 28 febbraio 2017, C., Foro it., Le banche dati, ar-
lett. c), con riguardo alla ritenuta sussistenza di esigenze cau-
D

chivio Cassazione penale) avuto modo di ribadire che la pre-


co

telari benché fosse stato accertato il ruolo marginale e se- senza di parti omissate nelle richieste del pubblico ministero
U

condario del ricorrente rispetto al ruolo del padre Gianni; pe- non costituisce causa di nullità del provvedimento poi adot-
LA
IO olo

raltro, il pericolo di reiterazione doveva escludersi poiché il tato dal giudice delle indagini preliminari che faccia anche
padre era stato sottoposto a misura cautelare e tutte le società richiamo alla richiesta della pubblica accusa. Sarà onere del
C
c

sequestrate. L'attualità del pericolo di reiterazione non pote- giudice che procede, tuttavia, valutare se la presenza di tali
O sci
LO

va ricavarsi neppure dalla data di consumazione dei fatti tutti parti omissate integri un concreto ed effettivo difetto della
conclusi a quasi due anni dall'applicazione della misura. motivazione del provvedimento del giudice, che sia privo per
Fa

Anche l'avv. Cestra proponeva motivi aggiunti deducendo ciò solo dell'adeguata spiegazione dei presupposti legali del
il vizio di omessa ed apparente motivazione dell'ordinanza provvedimento assunto. L'applicazione di tale principio al
R

del riesame, lamentando che la stessa nulla aveva adeguata- caso in esame comporta che l'eventuale presenza di «omis-
mente dedotto circa le doglianze proposte relative alla man- sis» nei provvedimenti con i quali i pubblici ministeri richie-
canza di illecita provenienza del denaro utilizzato per le fitti- dano l'autorizzazione al g.i.p. di procedere ad intercettazioni
zie intestazioni ed all'assenza dell'elemento soggettivo. De- non determina l'automatica nullità del provvedimento del
duceva che il g.i.p., prima, ed il tribunale, poi, avevano con- giudice che anche li richiami, tuttavia, dovendo essere sem-
centrato l'esame sulla posizione del solo Micalusi Gianni pre desumibile dal contenuto dei provvedimenti ai quali vie-
senza nulla riferire circa la reale capacità reddituale di Mica- ne fatto rinvio per relationem l'esistenza di presupposti legit-
lusi Francesco reale amministratore del ristorante Assunta timi per l'esercizio delle attività di captazione ai sensi degli
madre di Milano. Quanto agli elementi costitutivi il delitto art. 263 ss. c.p.p. Nel caso in esame, il Tribunale della libertà
contestato di intestazione fittizia mancava la consapevolezza di Roma ha proceduto ad analisi specifica della doglianza
in capo ai figli Lorenzo e Francesco di operare al fine di elu- proposta escludendo che le parti omissate contenute nei
dere l'applicazione di misure di prevenzione, posto che le provvedimenti potessero inficiare la validità dei provvedi-
operazioni trovavano giustificazione in atti di liberalità; ri- menti autorizzativi le attività di intercettazione, ritenendo le
guardo l'elemento oggettivo si sottolineava che l'intestazio- stesse «coerentemente ed adeguatamente motivate», sicché
ne ai figli era necessaria per l'applicazione delle pene acces- «il contenuto dei provvedimenti autorizzativi e dei successivi
sorie della condanna per bancarotta, sicché doveva ritenersi decreti di proroga deve intendersi sorretto da una motivazio-
essere in presenza di ipotesi di interposizione fiduciaria o ne assolutamente rispondente ai necessari criteri di analiticità
reale. Ancora venivano riproposte le doglianze in tema di in- e specificità». A fronte di tali specifici argomenti, le do-
sussistenza di riciclaggio ed autoriciclaggio quali reati a val- glianze proposte non rappresentano in qual misura concreta
le del delitto di cui all'art. 12 quinquies cit. ed altresì in tema ed effettiva la presenza di «omissis» nelle richieste di auto-
di mancanza di motivazione in punto di esigenze cautelari rizzazione all'effettuazione di operazioni di captazione, pos-
sotto il profilo della necessaria valutazione autonoma quanto sa avere determinato un vulnus del provvedimento tale da
alla posizione del ricorrente. farlo apparire privo della spiegazione dei presupposti legit-
Considerato in diritto. — Ciò posto, i ricorsi sono infonda- timanti l'operazione.
ti e devono, pertanto, essere respinti. Analogamente deve ritenersi quanto alla stessa doglianza
2.1. - Quanto alle eccezioni preliminari, riguardanti la de- proposta in relazione alla irritualità della motivazione per re-
dotta inutilizzabilità di atti, proposte nel ricorso di Gianni e lationem che avrebbe richiamato informative di reato non
Lorenzo Micalusi, con il primo motivo si è lamentata la versate in atti; anche sul punto il tribunale del riesame ha
strumentalità della iscrizione di Micalusi Gianni nel registro spiegato che i provvedimenti di richiesta di svolgimento del-
indagati per il delitto di cui all'art. 12 quinquies in data 22 le captazione e quelli successivi autorizzativi appaiono ade-
ottobre 2015, assumendosi che già nel 2013 le informative in guatamente motivati con riferimento alla sussistenza di tutti i
atti avevano descritto le attività di fittizia intestazione avve- presupposti richiesti dalla legge e ciò, si assume, «indipen-
nute nell'ambito familiare; di conseguenza al momento della dentemente dal richiamo alle citate note ed informative di
nuova iscrizione i termini massimi per le indagini dovevano polizia giudiziaria». A fronte di tale specifica asserzione, i
ritenersi essere già decorsi. Sul punto, il tribunale del riesa- ricorrenti avrebbero dovuto indicare specificamente quale at-
me appare avere già risposto, con le osservazioni svolte alle to contenga il richiamo a note mai versate in atti e conse-
IL FORO ITALIANO — 2018.
119 PARTE SECONDA 120

guentemente dedurre il difetto di motivazione dello specifico sito imprescindibile per affermare la colpevolezza ai sensi
atto, essendosi invece limitati a rappresentare genericamente dell'art. 12 quinquies cit.
un vizio che pare non idoneo ad inficiare di inutilizzabilità i Orbene, in tema di intestazione fittizia, questa corte (sez.
provvedimenti autorizzativi le operazioni di intercettazione un. 28 febbraio 2001, Ferrarese, id., 2001, II, 510) ha già
proprio perché generico il ricorso sul punto così come dedot- chiarito che il disvalore della condotta incriminata si esauri-
to. Genericità che pare affliggere anche l'ulteriore doglianza sce mediante l'utilizzazione di meccanismi interpositori in
avanzata, sempre nel contesto del secondo motivo di Gianni grado di determinare l'effetto traslativo del diritto sul bene
e Lorenzo Micalusi, con riguardo alla richiesta di proroga (ovvero il conferimento di un potere di fatto sul bene stes-
adottata con il r.i.t. 6905/12 di cui si assume la mancata cor- so), così da determinarne (attraverso i modelli della simula-
relazione tra il provvedimento del g.i.p. e la richiesta del zione o del negozio fiduciario) la (solo) formale attribuzio-

a
p.m., non essendosi evidenziato in alcun modo né il contenu- ne, al fine di raggiungere la conseguenza elusiva delle di-

to
to delle intercettazioni che sarebbero non utilizzabili, né la sposizioni di legge in materia di misure di prevenzione pa-
decisività delle stesse nel complessivo giudizio cautelare. E,

en
trimoniali o di contrabbando, ovvero di agevolare la com-
secondo il costante orientamento di questa corte, allorché missione di uno dei delitti di cui agli art. 648, 648 bis e 648

am
con il ricorso per cassazione si lamenti l'inutilizzabilità di un ter c.p.
elemento a carico, il motivo di ricorso deve illustrare, a pena L'art. 12 quinquies prevede e punisce, quindi, una fatti-
di inammissibilità, l'incidenza dell'eventuale eliminazione

on
specie a forma libera, finalisticamente orientata ad evitare
del predetto elemento ai fini della c.d. «prova di resistenza», l'attribuzione fittizia della titolarità o della disponibilità

O
M abb
essendo in ogni caso necessario valutare se le residue risul- di denaro o altre utilità, protesa ad eludere talune disposi-

M
tanze, nonostante l'espunzione di quella inutilizzabile, risul- zioni legislative, tra le quali le norme in materia di misure
tino sufficienti a giustificare l'identico convincimento (Cass.

SI
di prevenzione patrimoniali; la fattispecie si caratterizza per
5 febbraio 2014, B., id., Rep. 2014, voce Cassazione penale,
IO in «la consapevole determinazione — in qualsiasi forma realiz-

AS
n. 42); occorre ricordare ancora come, in tema di inutilizza- zata — di una situazione di difformità tra titolarità forma-
so
bilità della prova e deduzione del vizio nel giudizio di impu- le, meramente apparente, e titolarità di fatto di un determi-
gnazione, il giudice dell'impugnazione non è tenuto a dichia- nato compendio patrimoniale, qualificata dalla specifica
es

rare preventivamente l'inutilizzabilità della prova contestata finalizzazione fraudolente normativamente descritta. Per
qualora ritenga di poterne prescindere per la decisione, ri-
nc

questa sua caratteristica risulta irrilevante che il provvedi-


correndo al cosiddetto «criterio di resistenza», applicabile mento di prevenzione non sia ancora disposto, poiché — al-
D
co

anche nel giudizio di legittimità (Cass. 16 settembre 2014, la luce dell'interesse giuridico sotteso al reato — conserva
U

A., ibid., voce Impugnazioni penali, n. 9). L'applicazione indubbiamente interesse penale la cessione dei beni disposta
LA
IO olo

del sopra esposto principio comporta proprio l'inammissibi- proprio al fine di sottrarli all'effetto ablativo della misura.
lità di tale ultima doglianza non essendosi in alcun modo in- Deve pertanto essere innanzi tutto escluso che la provvista
C

dicata la rilevanza della prova di cui si deduce l'inutilizzabi-


c

per le intestazioni fittizie punite dalla citata norma debba


O sci

lità.
LO

avere natura illecita, non essendo previsto tale profilo ogget-


2.3. - Tutti i difensori ricorrenti hanno poi contestato la tivo della condotta dalla fattispecie incriminata; e tale con-
Fa

sussistenza della gravità indiziaria in ordine al contestato siderazione determina l'infondatezza del motivo aggiunto
delitto di cui all'art. 12 quinquies d.l. 306/92 con riferimen- proposto dall'avv. Cestra nell'interesse di Micalusi France-
to a plurimi aspetti; al proposito, deve essere innanzitutto
R

sco.
premesso che secondo il costante insegnamento di questa L'ampiezza e l'indeterminatezza del momento oggettivo
corte in tema di misure cautelari personali, allorché sia de- trova però un limite nell'indefettibile presenza del dolo spe-
nunciato, con ricorso per cassazione, vizio di motivazione cifico, momento selettivo che qualifica il portato antidovero-
del provvedimento emesso dal tribunale del riesame in ordi- so: lo scopo elusivo» (Cass. 24 novembre 2011, Ciaravola,
ne alla consistenza dei gravi indizi di colpevolezza, alla id., Rep. 2012, voce Riciclaggio, n. 61). In questo contesto si
Corte suprema spetta il compito di verificare, in relazione è ancora affermato che, ai fini dell'integrazione del delitto di
alla peculiare natura del giudizio di legittimità e ai limiti che
trasferimento fraudolento di valori previsto dall'art. 12 quin-
ad esso ineriscono, se il giudice di merito abbia dato ade-
quies d.l. 8 giugno 1992 n. 306, convertito in l. 7 agosto
guatamente conto delle ragioni che l'hanno indotto ad af-
fermare la gravità del quadro indiziario a carico del- 1992 n. 356, lo «scopo elusivo» che connota il dolo specifico
l'indagato, controllando la congruenza della motivazione ri- prescinde dalla concreta possibilità dell'adozione di misure
guardante la valutazione degli elementi indizianti rispetto ai di prevenzione patrimoniali all'esito del relativo procedi-
canoni della logica e ai principî di diritto che governano l'ap- mento, essendo integrato anche soltanto dal fondato timore
prezzamento delle risultanze probatorie (per tutte, v. Cass., dell'inizio di esso, a prescindere da quello che potrebbe es-
sez. un., 22 marzo 2000, Audino, id., 2000, II, 393); inoltre, serne l'esito (Cass. 21 ottobre 2014, Lapelosa, id., Rep.
la pronuncia cautelare non è fondata su prove, ma su indizi 2015, voce cit., n. 48). Difatti il delitto di trasferimento frau-
e tendente all'accertamento non della responsabilità, bensì dolento di valori, di cui all'art. 12 quinquies è un reato di pe-
di una qualificata probabilità di colpevolezza, e il giudizio ricolo astratto, essendo sufficiente, per la sua commissione,
di legittimità deve limitarsi a verificare se il giudice di me- che l'agente, sottoposto o sottoponibile ad una misura di
rito abbia dato adeguatamente conto delle ragioni che prevenzione, compia un qualsiasi negozio giuridico al fine di
l'hanno indotto ad affermare la gravità del quadro indizia- eludere le disposizioni di legge in materia di misure di pre-
rio a carico dell'indagato, senza possibilità di «rilettura» venzione patrimoniali; ne consegue che la valutazione circa il
degli elementi probatori (per tutte, sez. un., 22 marzo 2000, pericolo di elusione della misura va compiuta ex ante, su base
Audino, cit.). parziale, ovvero, alla stregua delle circostanze che, al momen-
Facendo applicazione di tali principî, deve escludersi la to della condotta, erano conosciute o conoscibili da un uomo
fondatezza delle doglianze proposte in punto di sussistenza medio in quella determinata situazione spazio-temporale
della gravità indiziaria in relazione al delitto di cui all'art. 12 (Cass. 9 marzo 2016, M., id., Rep. 2016, voce cit., n. 66).
quinquies cit. esposte anche nei motivi aggiunti; in particola- E, nel caso in esame, l'analisi della condizione personale
re, con il terzo motivo del ricorso Gianni e Lorenzo Micalu- operata dal tribunale del riesame con riferimento ai prece-
si, e con analoghe doglianze dei difensori di Francesco Mica- denti penali di Gianni Micalusi ed ai carichi pendenti nei
lusi (primo motivo avv. Lattanzi, secondo motivo ricorso confronti dello stesso, ha portato prima il g.i.p. e poi il colle-
avv. Cestra), si è dedotta l'insussistenza in capo a Gianni gio della libertà di Roma a concludere, con giudizio esente
Micalusi della condizione di soggetto che al momento delle dalle lamentate illogicità, per la sussistenza in capo al predet-
operazioni di intestazione di quote sociali, conti correnti ed to di un concreto e fondato timore di essere sottoposto a pro-
immobili a terzi, potesse comunque temere l'applicazione di cedimenti di prevenzione che ne avevano indotto le attività
misure di prevenzione ablatorie il proprio patrimonio, requi- di intestazione fittizia. Dall'analisi del provvedimento impu-
IL FORO ITALIANO — 2018.
121 GIURISPRUDENZA PENALE 122

gnato e degli stessi ricorsi, che sul punto si dilungano, risulta completamente differenti (Cass. n. 7999 del 1° febbraio
che Micalusi Gianni è stato condannato per furto nel 1985, 2017, G., id., Le banche dati, archivio cit.; 6 maggio 2014,
per ricettazione, falsità materiale commessa da privato ed in- B., id., Rep. 2014, voce cit., n. 40). In particolare, la corte ha
duzione alla falsità ideologica del pubblico ufficiale nel ritenuto in dette pronunce che il reato di cui al citato art. 12
2002, per bancarotta fraudolenta nel 2005. Nel 2003 veniva quinquies si manifesta attraverso una condotta comunque ca-
tratto in arresto perché coinvolto in un procedimento per i pace di mettere in pericolo l'interesse protetto dello Stato,
delitti di cui agli art. 416 bis e 644 c.p., fattispecie dalle quali tenuto conto «che l'esistenza di una mera presunzione relati-
veniva poi assolto nel 2012; rinviato a giudizio anche per as- va di elusività nella intestazione di beni ai familiari del pro-
sociazione a delinquere finalizzata ad usura ed estorsione, il posto (ai sensi della l. n. 575 del 1965, art. 2 ter) non è certo
giudizio relativo si concludeva con la declaratoria di prescri- elemento idoneo ad escludere ex se l'offensività del contesta-

a
zione adottata dal Tribunale di Roma il 3 novembre 2015. to delitto ex art. 12 quinquies l. 356/92, commesso al delibe-

to
Inoltre, il tribunale del riesame, con affermazioni sul punto rato scopo di eludere, appunto attraverso la propria interpo-

en
rimaste prive di smentita, richiama alle pag. 17-18 del- sizione fittizia, la efficacia di adottare misure di prevenzione
l'ordinanza gravata da ricorso l'esistenza a carico dello stes- patrimoniale» (Cass. n. 31884 del 6 luglio 2011, Asaro). Non

am
so ricorrente di «ulteriori pendenze per reati di natura tribu- bisogna quindi confondere gli elementi integranti la fattispe-
taria e finanziaria». A fronte di tale complessiva situazione, cie incriminatrice in esame con i criteri di giudizio, ovvero

on
non possono ritenersi fondate le doglianze difensive, tutte te- con le presunzioni iuris tantum previste dalla disciplina delle
se ad asserire che, a seguito della revoca della misura di pre- misure di prevenzione reale ai fini dell'adozione di siffatti

O
M abb
venzione disposta dalla Corte d'appello di Roma con decreto provvedimenti di natura ablatoria, anche perché assimilare le

M
del 30 settembre 2009 e dell'assoluzione per il delitto di par- due «situazioni», aventi presupposti operativi ed effetti com-

SI
tecipazione ad associazione mafiosa (del 2012), Gianni Mi- pletamente differenti, finirebbe per comportare l'arbitraria, e
IO in
calusi fosse soggetto del tutto estraneo ad ogni pendenza perciò inammissibile, creazione di una causa di esclusione

AS
giudiziaria e così privo di qualsiasi interesse, che non fosse della punibilità a norma del menzionato art. 12 quinquies.
so

quello di donare ai figli, ad operare le intestazioni fittizie. Questa corte in altra pronuncia (Cass. 27 ottobre 2011, Cu-
Viceversa, deve proprio ritenersi, sulla base di un adeguato scinà e altro, id., Rep. 2012, voce cit., n. 59), anch'essa con-
es

giudizio ex ante, che il giudizio del tribunale della libertà divisa dal collegio, ha precisato che l'ambito di operatività
nc

abbia ancorato tale valutazione a precisi dati di fatto, poiché del predetto art. 2 ter (oggi art. 26 cod. antimafia) è squisi-
è già la sola pendenza del procedimento per associazione a tamente processuale, poiché la disposizione regolamenta par-
D
co

delinquere ed usura, definito solo nel 2015 con declaratoria ticolari aspetti del procedimento di prevenzione per le misure
U

di prescrizione, che giustificava l'adozione di misure elusive patrimoniali, mentre quello dell'art. 12 quinquies è penale
LA
IO olo

della propria capacità patrimoniale e reddituale. In conclusio- sostanziale, poiché la disposizione punisce con la reclusione
ne sul punto, e posto che la valutazione viene compiuta soltan- la fittizia intestazione — comunque commessa — di un bene
C
c

to sotto il profilo della gravità indiziaria, deve ritenersi che la ad un qualsiasi soggetto terzo, al fine di eludere le disposi-
O sci
LO

precedente condanna per reati produttivi di illecito profitto e la zioni in materia di misure di prevenzione patrimoniali, con la
pendenza di procedimenti per vari delitti alcuni contestati in conseguenza che l'applicazione dell'una non esclude l'appli-
Fa

relazione all'art. 416 c.p. paiono essere state legittimamente e cazione dell'altra. La tesi secondo la quale, per la sussistenza
logicamente valutate dal giudice del riesame quale causa giu- del reato de quo, non basterebbe la sola fittizietà dell'inte-
R

stificatrice le ripetute operazioni di intestazione fittizia. stazione in favore di uno dei suddetti soggetti, ma occorrereb-
Peraltro, questa corte ha già escluso che l'avvenuta revoca be la presenza di ulteriori elementi di fatto che siano capaci
della misura di prevenzione precluda la configurabilità del di concretizzare la capacità elusiva dell'operazione (Cass. 9
contestato delitto di cui all'art. 12 quinquies; si è difatti af- luglio 2013, n. 45145, Femia; 2 aprile 2012, F., ibid., n. 57),
fermato che, in tema di trasferimento fraudolento di valori non viene invece condivisa in quanto tale esegesi finirebbe
(art. 12 quinquies d.l. n. 306 del 1992), le valutazioni effet- per richiedere la sussistenza di elementi costitutivi della fat-
tuate nel giudizio di prevenzione sulla pericolosità del pro- tispecie incriminatrice non previsti dall'art. 12 quinquies, at-
posto non sono stabili e sono soggette a possibili rivalutazio- tribuendo tale veste a elementi fattuali che potrebbero avere
ni, sicché le stesse non hanno la capacità, anche se negative, solo una rilevanza ai fini della verifica dell'esistenza del ne-
di elidere l'elemento soggettivo del reato, relativamente alle cessario elemento psicologico del delitto.
condotte poste in essere nel periodo in cui nel procedimento L'applicazione del sopra esposto principio al caso in esa-
di prevenzione era stata esclusa la pericolosità del proposto, me comporta il rigetto dei motivi proposti nell'interesse di
requisito necessario per la adozione delle misure di preven- tutti i ricorrenti e con i quali si è appunto dedotta la non con-
zione patrimoniali (Cass. 2 dicembre 2014, R., id., Rep. figurabilità del delitto in ipotesi di fittizie intestazioni al co-
2015, voce cit., n. 52). niuge od ai discendenti, come appunto avvenuto nel caso in
2.4. - Va poi esaminato un ulteriore motivo comune ai ri- esame attraverso l'attribuzione degli immobili, dei conti cor-
corsi presentati nell'interesse dei ricorrenti e relativo alla renti e delle quote sociali a Lorenzo e Francesco Micalusi da
configurabilità del reato contestato, nel caso, come quello di parte del padre Gianni.
specie, in cui i fittizi intestatari siano i prossimi congiunti, 2.5. - Quanto poi alla prova dell'elemento soggettivo, e cioè
coniugi o figli, dei ricorrenti. Il giudice dell'appello cautela- alla necessaria finalità elusiva delle intestazioni fittizie, pure
re ha ritenuto, richiamando una recente pronuncia di questa contestata con i motivi proposti nell'interesse di tutti i ricor-
corte condivisa dal collegio (Cass. 6 aprile 2016, C., id., renti (terzo motivo del ricorso Gianni-Lorenzo Micalusi, se-
Rep. 2016, voce cit., n. 70), che ai fini della configurabilità condo motivo dei ricorsi avv. Lattanzi e Cestra), il tribunale
del reato previsto dall'art. 12 quinquies d.l. n. 306 del 1992 è del riesame appare avere operato un'interpretazione ed esposi-
sufficiente l'attribuzione fittizia ad altri della titolarità o del- zione di dati di fatto priva dei dedotti vizi sia sotto il lamentato
la disponibilità di denaro, beni o altre utilità anche nel caso profilo della violazione di legge che del difetto di motivazio-
in cui i beni siano stati intestati ad un familiare di un sogget- ne; si è infatti adeguatamente esposto (v. al proposito le argo-
to sottoposto o sottoponibile ad una misura di prevenzione mentazioni alla pag. 20 dell'ordinanza impugnata) come la ri-
patrimoniale. L'art. 2 ter, ultimo comma, l. n. 575 del 1965 petitività delle operazioni di fittizia intestazione ed il coinvol-
— ora sostituito dall'art. 26, 2° comma, d.leg. n. 159 del gimento nelle stesse anche di soggetti estranei al nucleo fami-
2011 — nel prevedere presunzioni d'interposizione fittizia liare, il Genovese, che per detta posizione venivano anche re-
destinate a favorire l'applicazione di misure di prevenzioni tribuiti, costituisce elemento del tutto significativo proprio del-
patrimoniali antimafia non impedisce infatti di configurare, la volontà elusiva e quindi della sussistenza del dolo specifico.
eventualmente anche a titolo di concorso, il delitto di cui E tali considerazioni paiono proprio condivisibili poiché,
all'art. 12 quinquies l. n. 356 del 1992, trattandosi di norme se vi sono plurime e ripetute intestazioni fittizie anche a sog-
relative a situazioni aventi presupposti operativi ad effetti getti terzi, logicamente ne viene dichiarata la natura elusiva
IL FORO ITALIANO — 2018.
123 PARTE SECONDA 124

quantomeno nella fase della valutazione dei gravi indizi di prevenzione, perché gravitanti nel contesto della criminalità
colpevolezza e, quindi, anche il dolo specifico richiesto per mafiosa, tale possibilità deve valere anche per i profitti de-
la configurabilità dell'art. 12 quinquies, ben lungi dall'essere rivanti dalle attività fittiziamente intestate. Il profitto delle
stato pretermesso, risulta invece valorizzato sulla base di attività oggetto di fittizia intestazione assume carattere ille-
precise condizioni di fatto che non trovano smentita; e tali cito proprio in quanto apparente titolare dello stesso è un
considerazioni valgono anche per la posizione di Lorenzo e soggetto diverso da quello esposto all'applicazione della
Francesco Micalusi, figli di Gianni Micalusi, la cui parteci- misura di prevenzione e quindi esposto alle misure ablato-
pazione a plurime operazioni avvenute anche con l'interven- rie; diversamente opinando si finirebbe per attribuire un ef-
to di terzi appositamente individuati quali meri prestanome fetto «sanante» allo svolgimento di attività produttive di
(il Genovese) ne manifesta il concorso nel delitto contestato. profitto economico pur oggetto di iniziale intestazione fitti-

a
Né tali conclusioni circa la finalità elusiva possono trovare zia in palese dispregio dello scopo della norma. È proprio

to
smentita nelle circostanze pure dedotte nei rispettivi ricorsi dall'analisi strutturale dell'art. 12 quinquies che può dedursi

en
(ed anche nei motivi aggiunti), secondo le quali la sussisten- la congruità di tale fattispecie a fungere quale reato presup-
za del dolo specifico e comunque del delitto di intestazione posto dei delitti di cui agli art. 648 bis e 648 ter c.p., doven-

am
fittizia andrebbe esclusa sulla base dell'accertato effettivo dosi sottolineare l'esigenza di annettere alla struttura norma-
svolgimento di attività di amministrazione e comunque di tiva una funzione di «reato-ostacolo», in linea con la segna-

on
gestione degli esercizi di ristorazione da parte dei figli Fran- lata esigenza di impedire la accumulazione, il godimento e
cesco e Lorenzo Micalusi (secondo motivo di ricorso avv. lo sfruttamento economico di beni in capo ai soggetti so-

O
M abb
Cestra). E, difatti, la circostanza che Francesco e Lorenzo spettati di appartenere ad organizzazioni mafiose, attraverso

M
Micalusi possano avere svolto reali attività all'interno degli le più varie — e nella specie, normativamente innominate

SI
esercizi destinati alla ristorazione non esclude la fittizietà — condotte tese a scongiurare il rischio di misure di pre-
IO in
dell'intestazione iniziale delle quote sociali e quindi la con- venzione patrimoniali, specie se di carattere spoliativo. Ri-

AS
sumazione del fatto in quel preciso momento; in tema di ciclare o reimpiegare il prodotto dell'opera di fittizia inte-
so

momento consumativo del delitto di cui all'art. 12 quinquies stazione, realizzata attraverso le condotte sussunte a base
si è difatti affermato che il delitto di trasferimento fraudolen- della imputazione di cui al d.l. n. 306 del 1992, art. 12 quin-
es

to di valori è un reato a forma libera e a consumazione istan- quies, integra, pertanto, le contestate fattispecie di cui agli
nc

tanea, che si consuma nel luogo in cui è avvenuta la disponi- art. 648 bis e 648 ter c.p., avuto riguardo, fra l'altro, al con-
bilità o la attribuzione fittizia del bene (Cass. 7 gennaio vergente interesse di tutti gli imputati di continuare nel-
D
co

2015, S., id., Rep. 2015, voce cit., n. 46), con la conseguenza l'opera di «camuffamento» che impedisse, comunque, la ri-
U

di dover affermare la sussistenza della fattispecie in presenza conoscibilità della originaria appartenenza delle attività e
LA
IO olo

della sola attribuzione fittizia e quindi indipendentemente dei successivi profitti realizzati a Gianni Micalusi. Anche
dalla effettività dell'attività poi svolta all'interno delle socie- tale motivo di ricorso appare pertanto non fondato.
C
c

tà dai soggetti ai quali le quote sono state inizialmente attri- 2.7. - Infine, quanto alle esigenze cautelari ed al profilo
O sci
LO

buite con volontà elusiva. dell'attualità del pericolo di reiterazione (contestate anche
2.6. - Con ulteriori motivi di ricorso i difensori di Gianni, nei motivi aggiunti), il tribunale del riesame appare avere
Fa

Lorenzo e Francesco Micalusi hanno poi tutti contestato che fatto corretta applicazione dei principî secondo cui, in tema
il delitto di intestazione fittizia possa fungere da delitto pre- di presupposti per l'applicazione delle misure cautelari per-
R

supposto delle ipotesi di autoriciclaggio e riciclaggio pure lo- sonali, il requisito dell'attualità del pericolo di reiterazione
ro contestate; affermando che la fattispecie di cui all'art. 12 del reato, introdotto nell'art. 274, lett. c), c.p.p. dalla l. 16
quinquies non disegna una condotta produttiva di profitti il- aprile 2015 n. 47, non richiede la previsione di una specifica
leciti si è voluto escludere a priori la possibilità che oggetto occasione per delinquere, ma una valutazione prognostica
di condotte decettive riconducibili alle ipotesi di cui agli art. fondata su elementi concreti, idonei a dar conto della effetti-
648 bis e 648 ter.1 c.p. possano essere i profitti derivanti vità del pericolo di concretizzazione dei rischi che la misura
dalle attività delle società le cui quote risultano fittiziamente cautelare è chiamata a realizzare (Cass. n. 11511 del 14 di-
intestate. cembre 2016, V., id., Le banche dati, archivio cit.); e tale va-
Al proposito, però, devono essere richiamati quegli orien- lutazione appare essere stata adeguatamente compiuta dal
tamenti di questa corte che hanno già affrontato la proble- giudice del riesame senza incorrere in alcuna illogicità o
matica risolvendola nell'esatto senso indicato dal tribunale contraddizione, essendosi ricavato il pericolo di reiterazione
del riesame nell'impugnata ordinanza; si è difatti affermato sulla base di quei concreti elementi indicati alle pag. 32-33
che il delitto di trasferimento fraudolento di valori ex art. 12 della motivazione dell'ordinanza impugnata, nelle quali vie-
quinquies d.l. n. 306 del 1992 (convertito in l. n. 356 del ne segnalata la prosecuzione delle attività al momento di ap-
1992) può fungere da reato presupposto dei delitti di cui agli plicazione della misura, la ripetitività delle operazioni di fit-
art. 648 bis e 648 ter c.p. (Cass. 14 luglio 2016, M., id., tizia intestazione, la cooperazione di soggetti professionali
Rep. 2016, voce cit., n. 77) e ciò conformemente a quanto per l'esecuzione delle stesse. Peraltro, il conferimento dei
già in precedenza affermato da altra pronuncia che aveva as- profitti in conti correnti ed acquisti immobiliari esclude la
serito l'analogo principio proprio in una fattispecie relativa fondatezza della doglianza che sottolinea la rilevanza decisi-
a condotte di riciclo e reimpiego di beni effettuate in ambito va dell'avvenuto sequestro preventivo delle compagini socia-
societario e volte a schermare le disponibilità facenti capo li, poiché le attività di intestazione fittizia, avendo seguìto
all'imputato e a sottrarle al pericolo di confisca (Cass. 5 ot- diversi schemi, non paiono limitabili con il solo ricorso alla
tobre 2011, Ciancimino, id., Rep. 2012, voce cit., n. 51). E misura cautelare reale.
quindi quella configurazione, secondo cui per aversi rici- In conclusione, i ricorsi devono ritenersi infondati.
claggio, autoriciclaggio o reimpiego, occorre che il reato
presupposto sia in sé produttivo delle illecite attività eco-
nomiche da riciclare o reimpiegare, incentrata su una pro- II
spettiva essenzialmente «naturalitica», che vede correlare
l'oggetto del riciclaggio o del reimpiego all'oggetto del de- Cass. 14 luglio - 18 settembre 2017, n. 42561, Pappalardo
litto presupposto, inteso quale bene fisicamente avulso dalla
condotta materiale di quest'ultimo delitto, non può essere Ritenuto in fatto. — 1. - Con ordinanza del 13 marzo 2017,
condivisa, anche se sicuramente presente nello schema più il Tribunale del riesame di Messina annullava l'ordinanza del
frequente che caratterizza la correlazione tra le varie figure giudice per le indagini preliminari di Barcellona Pozzo di
di riferimento. Se, infatti, la ratio del delitto di interposizio- Gotto con cui era stata applicata a Pappalardo Pietro, indaga-
ne fittizia è impedire la divaricazione tra titolarità formale e to per il reato di autoriclaggio, la misura degli arresti domici-
reale di beni appartenenti a soggetti sottoponibili a misura di liari; Pappalardo era ritenuto gravemente indiziato di avere
IL FORO ITALIANO — 2018.
125 GIURISPRUDENZA PENALE 126

concorso con Siclari Pasquale, dominus del gruppo societario fase della bancarotta fraudolenta impropria; infine, risultava
Aicon [sic] e con Gitto Salvatrice (segretaria di Siclari) nel essere anche manifestamente illogica la motivazione circa lo
reato di cui all'art. 648 ter.1 c.p. perché, «. . . con condotte svuotamento del contenuto accusatorio relativo al dato fat-
diverse, impiegavano e, comunque, trasferivano e sostituiva- tuale che Pappalardo e Siclari non intrattenessero rapporti
no tramite le società Airon [sic] s.r.l., Airon Italia s.r.l. e diretti, ma tramite la segretaria: Pappalardo, sentendosi più
Borgo Musolino s.r.l., società riconducibili a Siclari Pasqua- tranquillo nell'interloquire con la segretaria, si lasciava an-
le, in attività economiche, finanziarie e speculative, di tipo dare a confidenze e suggerimenti per aggiustare i conti che
turistico e alberghiero, il denaro e le altre utilità provenienti altrimenti non avrebbe fatto se l'interlocutore fosse stato
dalla commissione di un delitto non colposo, in modo da Siclari.
ostacolare concretamente l'identificazione della loro prove- Considerato in diritto. — 2. - Il ricorso è fondato.

a
nienza illecita»; la condotta di Pappalardo sarebbe consistita 2.1. - Preliminarmente, si deve rilevare l'infondatezza del-

to
in condotte attive ed omissive, così descritte nel capo di im- l'eccezione sollevata in udienza dal difensore dell'indagato

en
putazione provvisorio: «in qualità di consulente delle scrittu- sulla tardività del ricorso, posto che nel caso in esame trova
re contabili del gruppo Aicon s.p.a. teneva in modo irregola- applicazione l'art. 311 c.p.p., con conseguente decorrenza

am
re e confuso la contabilità e non segnalava all'ufficio italiano del termine per proporre ricorso per cassazione dalla data
cambi, avendone l'obbligo ai sensi dell'art. 41 d.leg. 21 no- della comunicazione o della notificazione dell'avviso di de-

on
vembre 2007 n. 231, le operazioni di cui sopra come opera- posito del provvedimento.
zioni sospette»; in particolare, il tribunale, dopo una disami- 2.2. - Nel merito, giova anzitutto ricordare i limiti di sinda-

O
M abb
na degli elementi circa la sussistenza del reato di autorici- cabilità da parte di questa corte dei provvedimenti adottati dal

M
claggio in ordine all'operazione di reimpiego di denaro di- giudice del riesame dei provvedimenti sulla libertà personale.

SI
stratto dalle casse della società Aicon s.p.a. nell'operazione Secondo l'orientamento di questa corte, che il collegio
IO in
commerciale Borgo Musolino da parte di Siclari Pasquale, condivide, l'ordinamento non conferisce alla Corte di cassa-

AS
aveva concluso nel senso che a carico di Pappalardo gli ele- zione alcun potere di revisione degli elementi materiali e fat-
so

menti raccolti non consentivano di affermare che l'indagato tuali delle vicende indagate, ivi compreso lo spessore degli
es

avesse la consapevolezza che le somme investite fossero di indizi, né alcun potere di riconsiderazione delle caratteristi-
provenienza delittuosa. che soggettive dell'indagato, ivi compreso l'apprezzamento
nc

1.1. - Avverso la sentenza ricorre per cassazione il procu- delle esigenze cautelari e delle misure ritenute adeguate, trat-
D

ratore della repubblica presso il Tribunale di Barcellona tandosi di apprezzamenti rientranti nel compito esclusivo e
co

Pozzo di Gotto, lamentando come la circostanza che Pappa- insindacabile del giudice cui è stata chiesta l'applicazione
LA

lardo fosse una testa di legno con riferimento alla società della misura cautelare, nonché del tribunale del riesame.
IO olo

Dic s.r.l. fosse elemento decisivo circa la sussistenza in ca- Il controllo di legittimità sui punti devoluti è, perciò, cir-
C

po all'indagato della consapevolezza dell'attività delittuosa coscritto all'esclusivo esame dell'atto impugnato al fine di
c

di reimpiego di denaro: Pappalardo non era la classica testa verificare che il testo di esso sia rispondente a due requisiti,
O sci
LO

di legno, ma soggetto dotato di particolari competenze in uno di carattere positivo e l'altro negativo, la cui presenza
materia tributaria e contabile, e che aveva le password di rende l'atto incensurabile in sede di legittimità: — l'esposi-
Fa

accesso ai conti della società, pertanto aveva un, seppur mi- zione delle ragioni giuridicamente significative che lo hanno
nimo, potere gestorio, per cui era interessato alla concreta determinato; — l'assenza di illogicità evidenti, ossia la con-
R

realizzazione del progetto imprenditoriale della Borgo Mu- gruità delle argomentazioni rispetto al fine giustificativo del
solino, di cui deteneva la maggioranza delle quote sociali; il provvedimento (Cass. 25 maggio 1995, Tontoli, Foro it.,
tribunale del riesame aveva poi omesso di considerare che Rep. 1995, voce Misure cautelari personali, n. 667; 7 di-
Pappalardo si occupava della redazione dei bilanci e della cembre 2011, S., id., Rep. 2012, voce cit., n. 273); inoltre, il
tenuta delle scritture contabili delle società attraverso cui i controllo di legittimità sulla motivazione delle ordinanze di
conti il denaro sporco transitava per poi confluire nel- riesame dei provvedimenti restrittivi della libertà personale è
l'attività Borgo Musolino (Airon Italia s.r.l. e Airon s.r.l.) e diretto a verificare, da un lato, la congruenza e la coordina-
che in capo a Pappalardo gravava l'obbligo di comunicare, zione logica dell'apparato argomentativo che collega gli in-
ex art. 41 d.leg. 231/07 le operazioni sospette, per cui dizi di colpevolezza al giudizio di probabile colpevolezza
avrebbe dovuto segnalare il doppio transito nella stessa data dell'indagato e, dall'altro, la valenza sintomatica degli indizi.
della somma di euro 270.347,38 dal fondo Dopa al conto in- Tanto precisato, sul caso di specie deve rilevarsi come vi
testato alla Airon s.r.l. prima e poi nel conto della Airon Ita- sia stata una omessa motivazione da parte del tribunale su
lia s.r.l., così come avrebbe dovuto ritenere sospetta e ido- diversi punti, che impongono pertanto l'annullamento del-
nea a frapporre un ostacolo all'identificazione della prove- l'ordinanza impugnata.
nienza illecita del denaro la successiva parcellizzazione; non In particolare, il tribunale, che pure dà atto dell'esistenza
era pensabile che un consulente quale Pappalardo, che cono- di opachi rapporti tra Siclari e Pappalardo, non ha tenuto
sceva Siclari sin dalla fase della bancarotta fraudolenta im- conto che Pappalardo è il soggetto che si occupa della reda-
propria, potesse tenere una contabilità irregolare delle socie- zione dei bilanci e della tenuta delle scritture contabili delle
tà attraverso cui Siclari reimpiegava denaro di provenienza società attraverso i cui conti il denaro proveniente dalla ban-
illecita al solo fine di permettergli di evadere le imposte; carotta transitava per poi confluire nella Borgo Musolino e,
inoltre, non appariva ragionevole la conclusione cui perve- soprattutto, che non ha adempiuto all'obbligo di comunicare
niva il tribunale del riesame laddove riteneva che la mancata ex art. 41 d.leg. 231/07 le operazioni sospette consistite nel
contestazione formale del credito Iva da parte della società doppio transito nella stessa data della somma di euro
Dic s.r.l. potesse escludere in radice la consapevolezza in 270.347,38 dal fondo Dgpa al conto corrente intestato alla
capo all'indagato del segmento oggetto di contestazione e Airon s.r.l. prima e nella Airon Italia s.r.l. poi; su tale manca-
relativo al disinvestimento del fondo Dgpa: tale criticità to adempimento, che non può essere visto se non come
evidenziava un ulteriore elemento sintomatico che denotava espressione dell'intento di Pappalardo di favorire Siclari, il
la consapevolezza della provenienza illecita del denaro tribunale non dà alcuna spiegazione.
reinvestito in Borgo Musolino; non era poi dato comprende- Come poi correttamente rilevato dal procuratore ricorren-
re come la mancata contestazione in capo a Pappalardo del te, la mancata contestazione in capo a Pappalardo del reato
reato presupposto potesse escludere la sussistenza di gravi presupposto (bancarotta) non può escludere la sussistenza di
indizi di colpevolezza in capo all'indagato del reato di auto- gravi indizi di colpevolezza in capo all'indagato del reato di
riciclaggio: nel caso di specie, si configurava un'ipotesi di autoriciclaggio, posto che nel caso in esame si sostiene la
concorso dell'extraneus nel reato proprio; lo stesso tribunale sussistenza di un'ipotesi di concorso dell'extraneus nel reato
ammetteva l'esistenza di opachi interessi tra i due già nella proprio; appare quindi necessaria una valutazione globale
ORO ITALIANO
IL FORO TALIANO —
— 2018
2018.— 17.
127 PARTE SECONDA 128

della gravità indiziaria, a fronte dell'analisi parcellizzata come il delitto di trasferimento fraudolento di valori costituisca
operata dal tribunale del riesame. il precedente storico del delitto di autoriciclaggio e poi si affer-
3. - Per le suesposte considerazioni, il ricorso deve essere ma la possibilità del concorso tra tali due fattispecie. Sul tema,
accolto. v. anche RUGANI, La due anni di «autoriciclaggio»: una fatti-
specie-simbolo tra incertezze ermeneutiche e marginalità appli-
———————— cativa, in <www.lalegislazionepenale.eu>.
(1-2) I. - Le sentenze in epigrafe, da angolazioni diverse, si V. - In dottrina, sulla questione di cui alla sentenza sub II si
occupano del reato di autoriciclaggio. riscontrano diversi orientamenti, che prediligono ora considera-
II. - La prima decisione affronta il tema della configurabilità zioni di carattere sistematico, ora esigenze di politica criminale.
del delitto di trasferimento fraudolento di valori quale reato pre- Taluni autori ammettono il concorso dell'extraneus nel reato di

a
supposto dei delitti di riciclaggio e autoriciclaggio. I giudici di autoriciclaggio, altri invece configurano il delitto di cui all'art.

to
legittimità rigettano la tesi difensiva, la quale esclude che il de- 648 ter.1 c.p. come reato proprio c.d. esclusivo e riconducono la
responsabilità del terzo ai reati di cui agli art. 648 bis e 648 ter

en
litto di cui all'art. 12 quinquies d.l. n. 306 del 1992 (convertito
in l. n. 356 del 1992) possa assumere un tale ruolo poiché non c.p. Per una puntuale disamina delle tesi sul punto, v. BASILE,
L'autoriciclaggio nel sistema penalistico di contrasto al money

am
produttivo in via autonoma di proventi economici illeciti. La
Suprema corte ammette che il delitto di cui all'art. 12 quinquies laundering e il nodo gordiano del concorso di persone, in Cass.
cit. possa fungere da reato presupposto sulla base di argomenta- pen., 2017, 1277, che rileva come ammettere il concorso del-

on
zioni legate alla struttura e alla ratio della fattispecie. Il caratte- l'extraneus nel reato di autoriciclaggio porti alla conseguenza

O
«paradossale» di un'interpretatio abrogans delle fattispecie di

M abb
re illecito del profitto delle attività oggetto di fittizia intestazio-
cui agli art. 648 bis e 648 ter c.p., in contrasto con l'obiettivo

M
ne discende dalla titolarità delle stesse in capo ad un soggetto
diverso da quello esposto all'applicazione della misura di pre- del legislatore di estendere l'area delle condotte penalmente ri-

SI
venzione e quindi alle misure ablatorie. Sulla base di un argo- levanti. Sul punto, v. TROYER-CAVALLINI, Apocalittici o inte-
IO in grati? Il nuovo reato di autoriciclaggio: ragionevoli sentieri

AS
mento a contrario, si rileva che ad opinare diversamente si fini-
ermeneutici all'ombra del «vicino ingombrante», in <www.di
so
rebbe per attribuire un inaccettabile effetto sanante alle attività
produttive di profitto economico oggetto di una iniziale intesta- rittopenalecontemporaneo.it>, in cui gli autori rilevano come
colui che ieri era autore di riciclaggio diviene oggi un concor-
es

zione fittizia. La Suprema corte richiama poi la funzione di rea-


to-ostacolo della fattispecie di cui all'art. 12 quinquies cit., ido- rente in autoriciclaggio e beneficia di una sanzione penale più
nc

nea di per sé a fungere da reato presupposto giacché in linea con mite: «l'extraneus avrà buon gioco nel difendersi affermando
che, per poter ripulire il provento illecito, decisivo è stato il
D

l'esigenza di impedire il godimento e lo sfruttamento economi-


co

contributo dell'autore del delitto presupposto, suo immancabile


U

co di beni in capo a soggetti sospettati di appartenere ad asso-


ciazioni mafiose. In senso conforme, v. Cass. 14 luglio 2016, concorrente». Sul tema, v., tra i molti contributi, anche DELLA
LA
IO olo

M., Foro it., Rep. 2016, voce Riciclaggio, n. 77, la quale am- VOLPE, Il contributo dell'extraneus alla condotta di autorici-
mette che il delitto di trasferimento fraudolento di valori possa claggio: reato di riciclaggio o concorso nell'autoriciclaggio?
C

La presa di posizione del legislatore, in Cass. pen., 2016, 2650,


c

fungere da reato presupposto dei delitti di riciclaggio e reimpie-


O sci

in cui l'autore indica come poco comprensibile la scelta del le-


LO

go di cui all'art. 648 ter c.p. (in un caso relativo all'attività di


distribuzione di beni di una compagine sociale oggetto di fittizia gislatore di procedere a una nuova incriminazione anziché ad
una modifica della fattispecie di riciclaggio. Così, DELL'OSSO,
Fa

intestazione). Nello stesso senso, v. Cass. 5 ottobre 2011, Cian-


cimino, id., Rep. 2012, voce cit., n. 51. L'orientamento illustra- Il reato di autoriciclaggio: la politica criminale cede il passo a
esigenze mediatiche e investigative, in Riv. it. dir. e proc. pen.,
R

to è stato ribadito di recente anche da Cass. 12 gennaio 2017, n.


3935, Di Monaco, id., Le banche dati, archivio Cassazione pe- 2015, 796; FAZIO, Il delitto di riciclaggio tra concorso di norme
nale, che esamina in modo approfondito i rapporti tra la fatti- e concorso di persone, in <www.lalegislazionepenale.eu>. Sul-
specie di autoriciclaggio e quella di cui all'art. 12 quinquies cit., l'argomento, GULLO, Autoriciclaggio, in Libro dell'anno del di-
e da Cass. 9 marzo 2017, n. 20684, S., ibid., che affronta il tema ritto-Enciclopedia giuridica Treccani, Roma, 2016, e <www.di
del rapporto tra il delitto di trasferimento fraudolento di valori e rittopenalecontemporaneo.it>, prende in esame due ipotesi spe-
il reato di impiego di denaro, beni o utilità di provenienza illeci- cifiche: quella del terzo estraneo, che istiga l'autore o concor-
ta di cui all'art. 648 ter c.p. Contra, Cass. 9 novembre 2011, F., rente nel delitto presupposto a porre in essere la condotta di im-
id., Rep. 2012, voce cit., n. 60, che esclude, considerata la strut- piego, e il caso in cui la condotta di impiego sia realizzata dal
tura del delitto di cui all'art. 12 quinquies cit., che tale fattispe- terzo su incarico dell'autore del delitto presupposto.
cie possa costituire reato presupposto del delitto di riciclaggio.
III. - Nella seconda decisione, la Suprema corte ammette la
figura del concorso dell'estraneo nel delitto di cui all'art. 648
ter.1 c.p. — inteso quale reato proprio — e afferma la punibilità ————————

a titolo di concorso con l'intraneus nel delitto di autoriciclaggio


anche del soggetto che non abbia preso parte al reato presuppo-
sto. Nel caso di specie viene in rilievo la figura del consulente,
incaricato della contabilità di un gruppo societario, che omette I
di procedere alla segnalazione di operazioni sospette ai sensi
dell'art. 41 d.leg. 231/07 a fronte del doppio transito nella stessa
data di un ingente quantitativo di denaro nell'alveo dei conti
CORTE DI CASSAZIONE; sezione III penale; sentenza 11
correnti delle società. Non constano precedenti specifici sul luglio 2017 - 8 novembre 2017, n. 50928; Pres. DI NICOLA,
punto. Est. GALTERIO, P.M. MARINELLI (concl. conf.); ric. Ventu-
IV. - Sulla questione di cui alla sentenza sub I, per un'analisi rini e altri. Annulla senza rinvio Trib. Brescia, ord. 16
in dottrina dei rapporti tra la fattispecie di cui all'art. 648 ter.1 e gennaio 2017 (tre).
quella ex art. 12 quinquies d.l. n. 306 del 1992 (convertito in l.
n. 356 del 1992), v. PALAZZI, I rapporti tra il delitto di autorici- Sport — Divieto di accedere a manifestazioni sportive
claggio e quello di trasferimento fraudolento di valori, in — Manifestazione religiosa — Provocazione alla vio-
AA.VV., Punire l'autoriciclaggio: come quando e perché, To- lenza per motivi razziali — Obbligo di presentazione
rino, 2016, 70 ss., in cui l'autore rileva come, a fronte della me- all'autorità di polizia — Convalida — Esclusione (L.
desima operazione materiale di «trasferimento» idoneo a mime- 13 dicembre 1989 n. 401, interventi nel settore del giuoco
tizzare l'effettiva riconducibilità dell'utilità, il delitto di cui e delle scommesse clandestini e tutela della correttezza
all'art. 12 quinquies cit. difetta di un presupposto (provenienza nello svolgimento di manifestazioni sportive, art. 6; y d.l.
illecita della provvista) e il reato di riciclaggio del fine specifico 20 agosto 2001 n. 336, disposizioni urgenti per contrasta-
(elusione delle misure di prevenzione ovvero agevolazione di re i fenomeni di violenza in occasione di manifestazioni
autonomo riciclaggio o reimpiego). Sul tema, v. anche LAGIOIA, sportive, art. 2 bis; y l. 19 ottobre 2001 n. 377, conver-
Il concorso tra i reati di trasferimento fraudolento e autorici- sione in legge, con modificazioni, del d.l. 20 agosto 2001
claggio, in Cass. pen., 2017, 1961, in cui dapprima si ricorda n. 336).
IL FORO ITALIANO — 2018.
129 GIURISPRUDENZA PENALE 130

Non sussistono i presupposti per convalidare la misura im- e che l'art. 2 bis, 1° comma, l. 377/01, costituente norma di
positiva dell'obbligo di presentazione all'autorità di poli- interpretazione autentica della suddetta disposizione, stabili-
zia, prescritta unitamente al divieto di accedere a manife- sce che per manifestazioni sportive si intendono le competi-
stazioni sportive, nei confronti di quanti abbiano posto in zioni che si svolgono nell'ambito delle attività previste dalle
essere atti di provocazione alla violenza per motivi razziali federazioni sportive e dagli enti e dalle organizzazioni rico-
in occasione di una manifestazione religiosa. (1) nosciuti dal Coni. Sostengono quindi i ricorrenti, in ciò so-
stanziandosi la censura svolta, che nessuna convalida poteva
essere pronunciata a fronte di un episodio di delinquenza
II comune, avvenuto fuori da un bar senza che alcuna manife-
stazione sportiva fosse in corso nelle immediate vicinanze.

a
CORTE DI CASSAZIONE; sezione III penale; sentenza 10 Considerato in diritto. — Il ricorso deve ritenersi merite-

to
maggio 2017 - 8 novembre 2017, n. 50921; Pres. DI NICO- vole di accoglimento.

en
LA, Est. CIRIELLO, P.M. CASELLA (concl. conf.); ric. Ber- Seguendo l'ordine logico e sistematico derivante dalla
nasconi. Annulla senza rinvio G.i.p. Trib. Torino, ord. 5 struttura dell'impugnazione in sede di legittimità, dev'essere

am
settembre 2016. prioritariamente esaminata la questione di cui al terzo motivo
Sport — Divieto di accedere a manifestazioni sportive — afferente ai presupposti legittimanti la pronuncia del provve-

on
Commemorazione delle vittime dello stadio Heysel di dimento impugnato. Con esso i ricorrenti si dolgono per non
essere l'episodio contestatogli commesso in occasione di una

O
Bruxelles — Condotte violente — Obbligo di presenta-

M abb
zione all'autorità di polizia — Convalida — Esclusione gara sportiva, essendosi trattato di atti di provocazione alla

M
(L. 13 dicembre 1989 n. 401, art. 6; y d.l. 20 agosto 2001 violenza nei confronti di un corteo religioso composto da cit-

SI
n. 336, art. 2 bis; y l. 19 ottobre 2001 n. 377). tadini pakistani posti in essere innanzi ad un pub nel centro
IO in di Brescia.

AS
Non sussistono i presupposti per convalidare la misura im- Come già ritenuto da questa corte in tema di misure volte
so

positiva dell'obbligo di presentazione all'autorità di poli- a prevenire i fenomeni di violenza in occasione di competi-
zia, prescritta unitamente al divieto di accedere a manife- zioni sportive, per «manifestazioni sportive» devono inten-
es

stazioni sportive, nei confronti di chi abbia posto in essere dersi le competizioni che si svolgono nell'ambito delle attivi-
nc

condotte violente successivamente ad una commemorazio- tà previste dalle federazioni sportive e dagli enti e organizza-
ne delle vittime dello stadio Heysel di Bruxelles. (2) zioni riconosciuti dal comitato olimpico nazionale (Cass. 9
D
co

novembre 2011, T., Foro it., Rep. 2011, voce Sport, n. 115,
U

che ha ritenuto esulasse da tale nozione finanche il festeg-


LA
IO olo

I giamento indetto per commemorare la fondazione di una so-


cietà calcistica). Chiaro nella stessa formulazione della litte-
C
c

Cass. 11 luglio - 8 novembre 2017, n. 50928, Venturini ra legis è il dettato dell'art. 6, 1° comma, l. 401/89, che pre-
O sci
LO

vede l'emissione del Daspo da parte del questore nei con-


Ritenuto in fatto. — 1. - Con separate ordinanze in data 16 fronti di soggetti denunciati o condannati per i reati ivi tassa-
Fa

gennaio 2017 il Tribunale di Brescia ha convalidato i singoli tivamente indicati o che abbiano preso parte attiva ad episodi
decreti emessi nominativamente dal questore di Brescia il 12 di violenza su persone o cose «in occasione o a causa di ma-
R

gennaio 2017 e notificati agli interessati il 13 gennaio 2017 nifestazioni sportive» o che nelle medesime circostanze ab-
con cui è stato imposto ai soggetti in epigrafe indicati il di- biano incitato, inneggiato o indotto alla violenza, dove il ri-
vieto di accedere a tutti i luoghi in cui si svolgono manife- ferimento alle manifestazioni sportive è all'evidenza limita-
stazioni sportive di calcio, anche amichevoli, disputate da tivo dell'area di adottabilità del provvedimento, atteso che la
qualunque squadra che militi nei campionati nazionali di se- manifestazione sportiva deve essere l'occasione nel corso
rie A, B, Lega pro, campionati dilettantistici D e campionati della quale sia stata posta in essere la condotta passibile di
regionali, ovvero dalla Nazionale italiana e dalla compagine Daspo. Ciò sia perché, trattandosi di misura restrittiva della
under 21 per la durata di cinque anni ed il contemporaneo libertà personale, deve ritenersi precluso il ricorso all'analo-
obbligo di presentarsi nel locale commissariato di Brescia gia, risultando la norma di stretta interpretazione, sia perché
mezz'ora dopo l'inizio di ogni incontro in occasione di ogni il presupposto fattuale ai fini dell'adozione dei provvedimen-
partita disputata dalla squadra del Brescia in campionato. ti di divieto deve essere strettamente correlato alle condotte
Avverso tali decisioni, i sottoposti hanno ognuno presentato, che si intendono prevenire. L'interpretazione rigorosa e dun-
per il tramite del medesimo difensore, ricorso per cassazione que maggiormente aderente al significato letterale della nor-
articolando tre motivi di ricorso. Con il primo motivo lamen- ma è infatti doverosa, avuto riguardo al quadro costituzionale
tano, in relazione al vizio di violazione di legge processuale in cui si inserisce il provvedimento restrittivo impugnato, i
riferito all'art. 178, lett. c), c.p.p., la mancata disamina delle cui effetti si traducono in una limitazione della libertà di cir-
memorie difensive tempestivamente depositate, ovverosia colazione del soggetto destinatario della misura, posto che
antecedentemente alla convalida nell'arco delle quarantotto l'art. 16 della Carta costituzionale consente restrizioni del di-
ore previsto quale termine dilatorio dalla richiesta del p.m., ritto in esame solo nei casi stabiliti dalla legge, quali quelli
ai sensi dell'art. 6, comma 2 bis, l. 401/89, non avendo il in materia di sanità e sicurezza (numerose in tal senso sono
g.i.p. speso alcuna motivazione sulle eccezioni ivi svolte, le pronunce rese dalla giurisprudenza amministrativa: cfr.
con conseguente nullità delle ordinanze impugnate per viola- Tar Toscana, sez. I, 5479/04, Tar Piemonte, sez. II, n. 2051
zione del principio di difesa. del 7 maggio 2007).
2. - Con il secondo motivo censurano, in relazione al vizio In ogni caso, la l. 19 ottobre 2001 n. 377, art. 2 bis, modi-
di cui all'art. 606, lett. e), c.p.p. l'omessa motivazione, non ficando il d.l. 20 agosto 2001 n. 336, a sua volta modificati-
evincibile neppure implicitamente né per relationem, sulle vo della l. n. 401 del 1989, ha introdotto una norma d'inter-
eccezioni svolte dalla difesa circa l'assenza di un collega- pretazione autentica a proposito della nozione di manifesta-
mento tra le misure emesse ed una competizione sportiva. zione sportiva costituente per l'appunto il contesto necessa-
3. - Con il terzo motivo deducono, in relazione al vizio di rio nel quale debbano essere state poste in essere le condotte
violazione di legge riferito all'art. 6, 1° comma, l. 401/89 ed passibili della misura restrittiva in esame. Tale norma, detta-
all'art. 2 bis, 1° comma, l. 377/01, che i fatti contestati sono ta all'esplicito fine di delimitare il campo delle manifesta-
avvenuti al di fuori del contesto sportivo previsto ex lege, zioni coinvolte, stante la nozione particolarmente ampia di
posto che l'art. 6, 1° comma, l. 401/89 dispone che il Daspo sport e di quanto vi ruota intorno, dispone che «per manife-
può essere emesso dal questore nei confronti di persone che stazioni sportive ai sensi degli art. 1 e 2 si intendono le com-
si siano rese autrici delle azioni criminose ivi dettagliatamen- petizioni che si svolgono nell'ambito delle attività previste
te elencate in occasione o a causa di manifestazioni sportive dalle federazioni sportive e dagli enti e organizzazioni rico-
IL FORO ITALIANO — 2018.
131 PARTE SECONDA 132

nosciuti dal Comitato olimpico nazionale italiano». Se quindi l'eccessiva compressione del termine di difesa in contrasto
l'approdo cui è giunta questa corte nell'arresto sopra citato è con l'art. 24 e 111 Cost., tenuto conto dell'astratta durata
stato quello, pienamente condivisibile, di escludere che il della misura di prevenzione fino a otto anni, esorbitante a
bene giuridico tutelato dalla norma fosse quello della sicu- fronte dell'applicazione delle misure tradizionali la cui du-
rezza in occasione di una qualsivoglia manifestazione sem- rata non supera i cinque anni, nonché il vizio della motiva-
plicemente collegata all'attività sportiva, e dunque di natura zione che sarebbe contraddittoria e manifestamente illogica,
meramente parasportiva, a fortiori deve escludersi l'applica- atteso che applica la disciplina in esame, relativa alla «ma-
bilità della misura allorquando la condotta posta a fondamen- nifestazione sportiva», in un caso di «commemorazione»,
to della medesima sia stata posta in essere in occasione di svolta in centro città e lontana dagli stadi e da qualsiasi
manifestazioni che nulla a che vedere hanno con lo sport, co- evento sportivo.

a
sì come è accaduto nel caso in esame, in cui i sottoposti era- Considerato in diritto. — 3. - Il ricorso è fondato.

to
no stati sorpresi in occasione di una manifestazione religiosa, Con l'art. 1 d.l. 20 agosto 2001 n. 336 (disposizioni ur-

en
cui prendevano parte un folto numero di cittadini pakistani, genti per contrastare i fenomeni di violenza in occasione di
ad inveire, mentre si trovavano nei pressi di un pub, nei con- ((manifestazioni)) sportive (G.U. n. 193 del 21 agosto 2001)

am
fronti del corteo di fedeli inneggiando un controcanto con il sono state, tra l'altro, apportate modifiche alla l. 13 dicem-
braccio teso e perciò ponendo in essere atti di provocazione bre 1989 n. 401.

on
alla violenza per motivi razziali. Con l'art. 2 bis medesimo d.l. è stata poi introdotta una
Le ordinanze impugnate devono pertanto essere annullate norma di interpretazione autentica, che stabilisce che «per

O
M abb
senza rinvio, in difetto dei presupposti per la loro emissione, manifestazioni sportive ai sensi degli art. 1 e 2, si intendono

M
restando gli ulteriori motivi di ricorso assorbiti. le competizioni che si svolgono nell'ambito delle attività
previste dalle federazioni sportive e dagli enti e organizza-

SI
IO in zioni riconosciuti dal Comitato olimpico nazionale italiano

AS
II (Coni)».
so
Da tale ricostruzione normativa deriva che nel caso di
Cass. 10 maggio - 8 novembre 2017, n. 50921, Bernasconi specie non sussistono i presupposti che consentono l'appli-
es

cabilità del divieto e delle prescrizioni del citato art. 6 l.


401/89 (cfr., in termini, Cass. 9 novembre 2011, T., Foro it.,
nc

Ritenuto in fatto. — 1. - Con ordinanza del 5 settembre


Rep. 2011, voce Sport, n. 115), pur dovendosi riaffermare il
D

2016, il g.i.p. del Tribunale di Torino ha convalidato il


co

provvedimento del questore del medesimo capoluogo del 16 disvalore degli atti di violenza commessi, da perseguire ai
U

agosto 2016 (notificato il 2 settembre 2016, h. 18.39), con sensi delle leggi vigenti.
LA
IO olo

cui è stato disposto a carico di Bernasconi Davide il divieto L'ordinanza va, perciò, annullata senza rinvio, con assor-
— per il periodo di cinque anni dalla data di notifica del bimento degli ulteriori motivi di ricorso, restando, tuttavia,
C
c

provvedimento — di accesso in stadi, campi di gioco, luoghi impregiudicata la parte del provvedimento relativa al divieto
O sci

di accesso ai luoghi, impianti e manifestazioni, in ragione


LO

dove si svolgono attività agonistiche; corredato — per il


medesimo periodo — dalla misura dell'obbligo di presentar- della natura amministrativa della prescrizione.
Fa

si presso la stazione dei carabinieri di Settimo Torinese, ————————


all'inizio e al termine di ogni incontro di calcio disputato
R

dalla squadra della Juventus sul territorio nazionale. (1-2) La terza sezione penale si è occupata di alcune ordi-
2. - Avverso tale ordinanza, l'interessato ha proposto ri- nanze che avevano convalidato i provvedimenti questorili con
corso per cassazione, tramite il suo difensore, chiedendone cui ai ricorrenti — da un lato, protagonisti di atti di razzismo
l'annullamento. verso cittadini pakistani che davano vita a una manifestazione
2.1. - Con il primo motivo ha dedotto il vizio di violazio- religiosa; dall'altro, autori di condotte violente a ridosso della
ne di legge in relazione all'art. 6, 1° comma, l. 401/89 in cui commemorazione della vittime di una tragedia avvenuta all'in-
sarebbe incorsa l'ordinanza impugnata, procedendo alla terno di uno stadio — era stato imposto, in aggiunta al divieto di
convalida del provvedimento nonostante le condotte violen- accedere a manifestazioni sportive (Daspo), l'obbligo di compa-
te addebitate non si fossero svolte «in occasione o a causa di rire personalmente dinanzi a un ufficio o comando di polizia
(nel senso che tale misura interdittiva non è preclusa dal-
manifestazioni sportive», ma nel centro di Torino, «succes-
l'obbligo di emettere biglietti nominativi, assieme al correlato
sivamente ad una commemorazione delle vittime del- divieto di vendere titoli di accesso ai destinatari del Daspo, v.
l'Heysel» (circostanza ritenuta rilevante, in procedimenti Cass. 19 maggio 2016, Baisi, Foro it., 2017, II, 56); ha annulla-
analoghi, per escludere la sussistenza dei presupposti ogget- to senza rinvio le ordinanze impugnate e dichiarato cessata l'ef-
tivi previsti dall'art. 6 l. 401/89). ficacia dei predetti provvedimenti, limitatamente all'obbligo di
2.2. - Con il secondo motivo, il ricorrente ha dedotto il presentazione all'autorità di pubblica sicurezza (sotto il profilo
vizio di violazione di legge in cui sarebbe incorso il giudice processuale, si è affermato che soltanto la misura impositiva
di merito in relazione agli art. 178, lett. c), 179, 148, 161, dell'obbligo di presentazione all'autorità di polizia è soggetta al
162 e 16 c.p.p. e all'art. 6, 3° comma, l. 401/89, in quanto controllo del g.i.p., mentre nessuna convalida il giudice può ef-
— nonostante fosse stata inoltrata tempestiva memoria di- fettuare in ordine al divieto di accesso ai luoghi ove si svolgono
fensiva contenente, tra l'altro, la nomina dei difensori e l'e- le manifestazioni sportive, considerata la natura esclusivamente
lezione di domicilio presso il loro studio — le stesse non sa- amministrativa di tale provvedimento: cfr. Cass. 28 gennaio
rebbero state considerate dal g.i.p. in quanto mai trasmesse 2016, B., id., Rep. 2016, voce Sport, n. 98; per alcune ipotesi in
dall'autorità di polizia, con lesione del diritto di difesa del cui la corte di legittimità, disposto l'annullamento senza rinvio
ricorrente. dell'ordinanza di convalida, ha sancito la perdita di efficacia del
2.3.- Con il terzo motivo, ha dedotto il vizio di violazione provvedimento questorile erroneamente convalidato con esclu-
di legge in cui sarebbe incorso il giudice di merito in rela- sivo riferimento alla misura di prevenzione dell'obbligo di pre-
zione agli art. 178 e 179 c.p.p. e all'art. 6, par. 1-47, della sentazione, ferma restando l'intangibilità della parte ammini-
strativa afferente al divieto di accesso ad impianti e/o manife-
carta dei diritti fondamentali dell'Ue. stazioni, v. Cass. 3 febbraio 2016, Cassanelli, id., 2016, II, 337;
Il rigoroso controllo giurisdizionale, che deve svolgersi in 27 gennaio 2016, D'U., id., Rep. 2016, voce cit., n. 99).
maniera piena, sarebbe stato compromesso, in contrasto con Le pronunce in epigrafe prediligono un'interpretazione al-
tali norme, dalla circostanza dedotta sub 2.2 (in quanto il quanto restrittiva del concetto di «manifestazione sportiva»
g.i.p. non aveva potuto esaminare la memoria difensiva del- (come circoscritta dall'art. 2 bis, 1° comma, d.l. 336/01, conver-
l'interessato, perché non trasmessa dal questore). tito, con modificazioni, in l. 377/01), con cui l'agire del sogget-
2.4. - Infine il ricorrente ha dedotto il vizio di violazione di to interessato deve trovarsi correlato (correlazione espressa dal-
legge in cui sarebbe incorso il giudice di merito in relazione l'art. 6 l. 401/89 con la formula «in occasione o a causa di mani-
agli art. 178, lett. c), c.p.p., all'art. 6, 3° comma, l. 401/89 per festazioni sportive») per poter applicare il Daspo e le altre misu-
IL FORO ITALIANO — 2018.
133 GIURISPRUDENZA PENALE 134

re volte a prevenire i fenomeni di violenza connessi allo sport, stenitori di una squadra avversaria, dove avevano elevato cori e
nelle ipotesi in cui non consti la denuncia o la condanna per ta- grida offensivi e commesso atti di violenza nei confronti delle
luni reati specificamente indicati dal legislatore, ma la pericolo- cose e delle persone (le istanze di sospensione dell'efficacia del-
sità per l'ordinario e pacifico svolgimento delle competizioni sia le predette sentenze sono state respinte da Cons. Stato, sez. III,
desumibile dall'aver preso parte attiva ad episodi di violenza su ord. caut. 25 maggio 2017, nn. 2230 e 2237, ibid.).
persone o cose; dall'aver incitato, inneggiato o indotto alla vio-
lenza; dall'aver tenuto una condotta, sia singola che di gruppo,
evidentemente finalizzata alla partecipazione attiva ad episodi
di violenza, di minaccia o di intimidazione, tali da porre in peri-
colo la sicurezza pubblica o a creare turbative per l'ordine pub- ————————

a
blico. In entrambi i casi viene evocata, a sostegno dell'esigenza
di un nesso molto stretto tra gli atti posti in essere dal destinata-

to
rio delle misure e una manifestazione sportiva, Cass. 9 novem-

en
bre 2011, T., id., Rep. 2011, voce cit., n. 115, secondo cui esula
dall'indicata nozione il festeggiamento indetto per celebrare la
CORTE DI CASSAZIONE; sezione III penale; sentenza 28

am
fondazione di una società calcistica. Allo stesso modo, l'insussi-
stenza dei presupposti per l'applicazione del Daspo è stata rav- giugno 2017 - 22 novembre 2017, n. 53136; Pres. CAVAL-
LO, Est. DI NICOLA, P.M. BIRRITTERI (concl. conf.); ric.

on
visata con riferimento ai tifosi che si erano radunati presso uno
stadio con fumogeni e striscioni per ascoltare la radiocronaca di Vacca e altro. Dichiara inammissibile ricorso avverso

O
App. Cagliari 19 ottobre 2016.

M abb
un incontro giocato altrove e manifestare contro l'adozione del-

M
la «tessera del tifoso» (Cass. 13 luglio 2010, n. 27067, non mas-
simata, che è stata richiamata nella motivazione di Cass. 8 gen- Sanità pubblica e sanitari — Materiali derivanti da atti-

SI
naio 2014, C., id., Rep. 2015, voce cit., n. 76, la quale, a propria vità di demolizione — Rifiuti per presunzione «iuris
IO in tantum» — Sottoprodotti — Condizioni — Fattispecie

AS
volta, ha assolto dal reato di violazione del Daspo l'imputato
(D.leg. 3 aprile 2006 n. 152, norme in materia ambientale,
so
che si era unito a una manifestazione inscenata da alcuni tifosi
per le vie cittadine dopo il rinvio di una partita che avrebbe do- art. 184, 184 bis, 260).
es

vuto disputarsi nello stadio dove in precedenza costoro si erano


radunati, evidenziando che il mancato svolgimento dell'incontro I materiali che residuano da lavori di demolizione («fresato
nc

sportivo rende inconfigurabile la violazione del divieto di parte- d'asfalto» derivante dalle attività di scarifica di una pista
D

ciparvi, come pure dell'obbligo di presentarsi presso l'autorità aeroportuale) rientrano nel novero dei rifiuti per presun-
co

zione ex lege iuris tantum, ferma restando la possibilità di


U

di polizia nei tempi e modi indicati nel provvedimento del que-


store; su quest'ultima pronuncia, v. M.F. CORTESI, La Cassazio- gestire gli stessi come sottoprodotti purché ricorrano tutte
LA
IO olo

ne delimita l'efficacia del «Daspo», in Dir. pen. e proc., 2015, le condizioni di cui all'art. 184 bis d.leg. 152/06: in parti-
323). colare, da un lato, il requisito della certezza dell'utilizzo
C
c

La pronuncia sub I, intervenuta in una fattispecie dove il le- del sottoprodotto va apprezzato con riferimento esclusivo
O sci
LO

game con le manifestazioni sportive appariva piuttosto labile, alla fase della produzione e, dall'altro lato, per accertare
ricorda altresì due pronunce dei giudici amministrativi ascrivibi- se il trattamento cui è sottoposto il materiale prima del
Fa

li alla stessa corrente ermeneutica: si tratta di Tar Piemonte, sez. riutilizzo possa rientrare nella «normale pratica industria-
II, 7 maggio 2007, n. 2051, <www.giustizia-amministrativa.it>, le», vanno esclusi gli interventi manipolativi del residuo
R

relativa ad episodi di violenza occorsi al termine di un incontro diversi da quelli ordinariamente effettuati nel processo
tra la nuova dirigenza della società calcistica e i rappresentanti produttivo nel quale viene utilizzato (nella specie, ai fini
della tifoseria in alcune regioni; e di Tar Toscana, sez. I, 8 no- del suo riutilizzo quale componente del nuovo conglomera-
vembre 2004, n. 5479, ibid., concernente il tentativo di aggres- to bituminoso, il fresato non veniva impiegato «tal quale»,
sione dell'allenatore di una squadra di calcio durante una seduta ma era sottoposto a una lavorazione a caldo, che, attra-
di allenamento. Sennonché, con riferimento agli episodi verifi- verso la miscelazione con altre componenti vergini, dava
catisi in occasione degli allenamenti, la sentenza da ultimo luogo a un materiale diverso da quello originario). (1)
menzionata — ancorché non isolata (v., ad es., Tar Lombardia,
sez. I, 27 novembre 2014, n. 2839, Foro it., 2015, III, 318) — è
stata contraddetta sia dal Consiglio di Stato, (sez. III 8 novem-
bre 2011, nn. 5888 e 5887, entrambe in <www.giustizia-am Ritenuto in fatto. — 1. - Marcello Vacca e Italo Melis ri-
ministrativa.it>, e n. 5886, Foro it., Rep. 2012, voce cit., n. 99), corrono per cassazione impugnando la sentenza indicata in
sia dalla Suprema corte (Cass. 8 aprile 2016, M., id., Rep. 2016, epigrafe con la quale la Corte d'appello di Cagliari ha con-
voce cit., n. 86; 22 aprile 2015, B., id., Rep. 2015, voce cit., n. fermato, per quanto qui interessa, la sentenza del tribunale
68), inclini a ritenere che l'allenamento sia strettamente collega- dello stesso capoluogo, che aveva condannato i ricorrenti alla
to con le manifestazioni sportive. In ambito penalistico, l'esi- pena di anni uno di reclusione ciascuno, condizionalmente
stenza di una siffatta connessione è stata affermata con riferi- sospesa per il solo Melis.
mento a quanto accaduto presso un centro sportivo nel quale I ricorrenti erano accusati del reato previsto dagli art. 81,
una squadra di calcio si trovava in ritiro, allorché alcuni suppor- cpv., 110 c.p. e 260, 1° comma, d.leg. 3 aprile 2006 n. 152,
ters, con atteggiamento aggressivo, intimidatorio e con toni pe- poiché, in concorso tra loro, con più azioni esecutive di un
rentori, costringevano i calciatori e l'allenatore a raggiungerli medesimo disegno criminoso, il primo in qualità di ammini-
nella zona parcheggi dove, dopo aver allontanato i dirigenti, li stratore unico dal 16 giugno 1989 al 28 ottobre 2009 della
ingiuriavano e li minacciavano ed in alcuni casi li schiaffeggia-
Sarcobit s.r.l., il secondo in qualità di direttore tecnico e, dal
vano, proferendo invettive finalizzate ad ottenere un maggiore
impegno e risultati sportivi adeguati alle aspettative dei tifosi in 12 settembre 2003 al 29 agosto 2008, procuratore speciale
occasione delle restanti partite (Cass. 8 luglio 2016, n. 44621, della società consortile Elams s.c.a.r.l., costituita dalle socie-
M., id., Le banche dati, archivio Cassazione penale). tà Sarcobit e Pavimental, e amministratore di fatto della Sar-
cobit s.r.l., al fine di conseguire un ingiusto profitto (per le
Non mancano altre situazioni di confine. Prova ne sia che gli
stessi avvenimenti presi in esame dalla pronuncia sub II, ossia suddette società dato dal mancato accollo dei costi per il re-
gli scontri verbali e fisici verificatisi a Torino a seguito di una golare smaltimento dei rifiuti) effettuavano, tramite mezzi e
cerimonia nella quale erano state commemorate le vittime dello attività continuative ed organizzate, il trasporto di rifiuti da
stadio Heysel, sono stati valutati in modo diametralmente oppo- vari cantieri riconducibili alle società Sarcobit (per un am-
sto dai giudici amministrativi. Infatti, il Tar Piemonte (sez. I 9 montare pari ad almeno 17.500 metri cubi) e li stoccavano
gennaio 2017, n. 27, id., 2017, III, 341, e n. 28, <www.giusti presso l'area di proprietà della Sarcobit s.r.l. situata in Capo-
zia-amministrativa.it>), adìto da altri protagonisti dei medesimi terra, località Marzaloi, ove venivano rinvenuti e sottoposti a
tafferugli, ha ritenuto legittimo il Daspo applicato ai ricorrenti sequestro dai carabinieri del Noe, in data 23 marzo 2009,
che, subito dopo aver partecipato a tale commemorazione, si circa 100.000 metri cubi di rifiuti speciali costituiti da misce-
erano introdotti in un esercizio commerciale frequentato dai so- le bituminose derivanti dalla fresatura di manti stradali pro-
IL FORO ITALIANO — 2018.
135 PARTE SECONDA 136

venienti dai cantieri delle strade statali 131, 130 e del- mento presso l'impianto di Marzaloi, in vista di un successi-
l'aeroporto di Cagliari Eimas. vo riutilizzo nel ciclo produttivo, ed ottenendo anche un no-
Commessi in Capoterra dal 8 maggio 2008 al 31 marzo tevole risparmio sui costi che avrebbero dovuto altrimenti
2009 (data del sequestro). (Omissis) sostenere qualora la gestione del materiale fosse avvenuta
Considerato in diritto. — 1. - I ricorsi sono inammissibili. nel pieno rispetto della normativa di settore.
2. - Il primo motivo del ricorso Vacca ed i primi tre motivi 4. - Ciò posto, la prima questione da esaminare è, nel-
del ricorso Melis, essendo tra loro strettamente collegati, l'ordine logico, se il materiale trasportato nell'impianto di
vanno trattati congiuntamente. Marzaloi vada qualificato come sottoprodotto, secondo la te-
3. - Con accertamento di fatto, adeguatamente motivato e si esposta dai ricorrenti, o come rifiuto, secondo il conver-
privo di vizi di manifesta illogicità, sicché insuscettibile di gente approdo cui sono giunti i giudici del merito.

a
essere sottoposto al sindacato di legittimità, i giudici del me- 4.1. - Nel corso del primo giudizio, il tribunale ha ritenuto

to
rito, con doppia conforme motivazione, hanno precisato che, di disattendere la tesi difensiva, secondo la quale il materiale

en
a seguito del sopralluogo compiuto dai carabinieri del Noe, bituminoso andava qualificato come sottoprodotto.
venne accertato che durante il periodo compreso tra l'8 mag- In particolare la difesa aveva sostenuto che il trasporto pres-

am
gio 2008 e il 31 marzo 2009, in Capoterra, località Marzaloi, so la località Marzaloi avvenne al solo fine di assicurane il
era stata trasportata e conferita una ingente quantità di con- trattamento nell'impianto della Conmoter in vista di un suc-

on
glomerato bituminoso (altrimenti detto «fresato d'asfalto») cessivo reimpiego nel ciclo di rifacimento della pista aerea di
derivante dalle attività di rifacimento della pista aerea del- Elmas, secondo quanto disposto dal contratto d'appalto.

O
M abb
l'aeroporto di Elmas. Il terreno suindicato risultò di proprietà Il tribunale ha invece ritenuto che tale tesi poteva ritenersi

M
della Sarcobit s.r.l. e pertinenza di un impianto della società fondata solo per un periodo successivo all'arco temporale in-

SI
collegata Conmoter s.r.l., specializzata nella produzione di teressato dall'imputazione, atteso che la seconda variante al
conglomerati bituminosi. IO in contratto d'appalto (del 17 dicembre 2008) venne approvata

AS
I giudici del merito hanno ritenuto provata un'attività di solo dopo che le attività di trasporto, così come documentate
so
trasporto continua e accuratamente pianificata di detto mate- nei report, erano state compiute da tempo ovvero quando la
riale, eseguita con mezzi pesanti che dall'aeroporto di Elmas destinazione di rifiuto era già stata impressa in maniera defi-
es

giungevano poi all'impianto di Capoterra, desumendo ciò dal nitiva e irreversibile.


nc

rinvenimento di numerosi «report» acquisiti dai carabinieri A parere del tribunale le miscele bituminose avrebbero po-
tramite il curatore del fallimento della Conmoter s.r.l. tuto qualificarsi in termini di sottoprodotto solo laddove fos-
D
co

I report in questione vennero infatti annotati, in via del tut- se stata certa sin dall'origine la destinazione al reimpiego.
U

to informale, dai dipendenti impegnati nelle attività di tra- Per contro, ha ritenuto certa sin dall'origine la sua destina-
LA
IO olo

sporto al fine di assicurare una documentazione seppur mi- zione in discarica, pervenendo alla conclusione di ritenere
nima dei conferimenti di conglomerato bituminoso operati pienamente integrato il reato di cui all'art. 260 d.leg. 152/06
C
c

dalla Sarcobit s.r.l. verso la Conmoter. s.r.l. sotto il profilo oggettivo e soggettivo.
O sci
LO

L'attività continuativa di trasporto e di conferimento delle 4.2. - La corte di appello ha condiviso il percorso argo-
miscele presso l'agro di Marzaloi venne comunque anche mentativo del tribunale e ha fornito adeguata risposta alle
Fa

confermata dalle dichiarazioni rese dal teste Carlo Ucched- obiezioni difensive che, con i ricorsi per cassazione, sono
du, dichiarazioni ulteriormente corroborate da quelle rese da state sostanzialmente riproposte negli stessi termini.
R

altro testimone (Domenico De Angelis). Per rendersene conto è opportuno riportare le rationes de-
Lo stesso imputato, Italo Melis, aveva confermato che vi cidendi della corte del merito, la quale ha esaminato la co-
fu un trasporto continuo di miscela bituminosa dall'aeroporto mune tesi difensiva fondata sul rilievo, ritenuto dirimente,
di Elmas verso l'impianto di Marzaloi. che il fresato derivante dalle operazioni di scarificazione del-
Sulla base di ciò e di ulteriori risultanze, i giudici del me- la vecchia pista aeroportuale dovesse essere reimpiegato qua-
rito hanno ritenuto che il conglomerato conferito presso le componente del manto di copertura della nuova pista.
l'impianto di Marzaloi, nel periodo compreso tra l'8 maggio La corte distrettuale ha stimato l'assunto erroneo sia per-
e il 25 settembre 2008, avesse natura di rifiuto, essendo de- ché non ha ritenuto vero che il fresato dovesse essere per in-
stinato per contratto all'abbandono ed essendo stato, per la tero riutilizzato; sia perché l'accezione di sottoprodotto im-
maggior parte, derelitto; hanno, inoltre, ritenuto che le attivi- piegata è stata ritenuta non corrispondente alla rigorosa defi-
tà di trasporto e di conferimento nella località suindicata in- nizione che la legge dà dei materiali qualificabili come sot-
crementarono una discarica già esistente su quel sito, formata toprodotti.
anche da batterie esauste e da pneumatici fuori uso, nonché Dopo aver riportato la definizione normativa di sottopro-
da altre migliaia di metri cubi di sostanza analoga. dotto vigente al momento dei fatti e introdotta dall'art. 2, 20°
Sulla base degli elementi probatori raccolti, hanno dunque comma, d.leg. n. 4 del 2008, che sostituì per intero il testo
qualificato come abusive le attività di trasporto e di conferi- dell'art. 183 d.leg. n. 152 del 2006 concernente le definizioni
mento, in quanto svolte senza autorizzazione e senza redige- normative, e dopo aver riportato anche la definizione di sot-
re la documentazione espressamente richiesta dalla normati- toprodotto data dal successivo d.leg. n. 205 del 2010, che ha
va di settore; hanno ritenuto che le stesse fossero state svolte nuovamente riformulato il citato art. 183 e, con specifico ri-
con continuità e con organizzazione di uomini e mezzi: sem- ferimento ai sottoprodotti, ha introdotto nel d.leg. n. 152 del
pre con le medesime modalità e caratteristiche. In particola- 2006 l'art. 184 bis, la corte del merito ha affermato come,
re, furono sempre identiche le società che organizzarono la con riferimento alla vicenda in esame, vi fosse una sostanzia-
movimentazione dei mezzi; identica era la natura del mate- le continuità normativa tra la definizione dei sottoprodotti
riale trasportato e identici furono anche gli autisti preposti al- vigente all'epoca dei fatti e quella subentrata nel 2010.
la guida dei mezzi di trasporto. La corte d'appello ha quindi chiarito come fosse certo che
Sempre secondo la ricostruzione dei fatti operata dai giu- il fresato derivante dalla scarificazione dell'asfalto della vec-
dici del merito, l'intera attività di trasporto e conferimento chia pista aeroportuale derivasse da un processo lavorativo
del materiale avvenne secondo operazioni pianificate accura- che non era funzionale alla sua produzione; anzi il processo
tamente, condotte dalle due società di capitali nell'esercizio produttivo era funzionale, almeno nella fase dello smantel-
delle rispettive attività di impresa in esecuzione del contratto lamento della vecchia pista, a eliminare lo strato di asfalto
d'appalto e delle commesse ad esso pertinenti. esistente per poter realizzare la nuova pista.
Tali circostanze comprovavano anche il perseguimento di Quanto poi al requisito della previsione certa del riutilizzo,
un ingiusto profitto da parte delle società Sarcobit e Conmo- la corte del merito ha osservato come i difensori avessero
ter, avendo dette società organizzato il trasporto del conglo- sottolineato che sarebbe stato certo fin dall'inizio dei lavori
merato bituminoso, proveniente dal rifacimento della pista il reimpiego del fresato derivante dalla scarificazione del
aerea dell'aeroporto di Elmas, avendone disposto il conferi- vecchio strato d'asfalto.
IL FORO ITALIANO — 2018.
137 GIURISPRUDENZA PENALE 138

A questo proposito, la corte distrettuale ha posto in evi- macchina apposita e mischiato con nuovo bitume, cemento e
denza come, per stessa ammissione difensiva, il fresato non acqua polverizzata, la tecnica a caldo non permette di cono-
dovesse essere riutilizzato per intero perché, come stabilito scere a priori la quantità utilizzabile perché dipende da
nel primo capitolato d'appalto e comprovato dalle dichiara- quanto bitume è rimasto aggregato agli inerti dopo la fresatu-
zioni dell'ing. Massimo Rodriguez, era previsto che il fresa- ra e soprattutto non si conosce l'esatta pezzatura dell'inerte
to derivante dalla scarificazione doveva essere riutilizzato dopo che viene fresato. In questa prospettiva, occorre tener
per la nuova pista nella misura del cinquantacinque per cen- conto delle prestazioni meccaniche che si vogliono ottenere e
to; pertanto, il restante quarantacinque per cento non sareb- proprio in ragione di ciò, dopo i test del politecnico di Mila-
be stato riutilizzato e perciò costituiva a tutti gli effetti un no, fu deciso di abbassare la percentuale di fresato presente
rifiuto. nel conglomerato bituminoso destinato alla nuova pista.

a
Alla luce di ciò, è apparso irrilevante che, con la perizia di Da ciò la corte d'appello ha tratto la logica convinzione

to
variante approvata soltanto il 17 dicembre 2008 (cioè quando che, ai fini del suo riutilizzo quale componente del nuovo

en
i lavori andavano avanti ormai da tempo e un gran numero di conglomerato bituminoso, il fresato non veniva impiegato
trasporti di fresato a Marzaloi erano stati eseguiti), si era sta- «tal quale», ma era sottoposto a una lavorazione a caldo che,

am
bilito, quale compensazione per la riduzione al venti per cen- attraverso la miscelazione con altre componenti vergini, dava
to del fresato da riutilizzare nella nuova pista, l'impiego del luogo a un materiale del tutto diverso da quello originario. E

on
restante fresato per la realizzazione delle «strips» (fasce late- ciò avveniva affinché il prodotto risultante potesse soddisfa-
rali rispetto alla pista in senso stretto) mischiandolo e costi- re le specifiche caratteristiche merceologiche richieste per

O
M abb
pandolo con altro materiale inerte: la variante non poteva l'asfalto della nuova pista aeroportuale, caratteristiche che il

M
evidentemente mutare, a posteriori, le caratteristiche del ma- fresato «tal quale» non aveva, con la conseguenza che è stato

SI
teriale già abbandonato e costituente a tutti gli effetti rifiuto, escluso in modo certo, persino sulla base di acquisizioni pro-
IO in
anche nell'ipotesi che esso fosse stato poi effettivamente im- batorie indicate dalla stessa difesa negli atti d'impugnazione,

AS
piegato per il nuovo uso deciso soltanto a fine 2008. che il fresato d'asfalto costituisse un sottoprodotto in senso
so

La corte territoriale ha precisato come il concetto fosse stretto, mentre costituiva a tutti gli effetti un rifiuto.
stato espresso efficacemente anche dalla consulente, dott. 5. - Le conclusioni, cui sono giunti i giudici del merito,
es

Simonetta Fanni, la quale aveva chiarito che «colui che deve sono corrette ed immuni dai rilievi giuridici sollevati dai ri-
nc

e vuole riutilizzare come sottoprodotto lo deve dichiarare correnti perché, nella specie, il materiale raccolto non è qua-
immediatamente e deve poi fare che ci sia assoluta certezza, lificabile come sottoprodotto, né alla stregua delle versione
D
co

ma in fase iniziale, non a metà strada o a fine lavoro». originaria contenuta nel d.leg. n. 152 del 2006, né alla stre-
U

È stato poi ritenuto che difettasse in radice un requisito es- gua della versione introdotta dal d.leg. n. 4 del 2008, ratione
LA
IO olo

senziale del sottoprodotto, e cioè il fatto che potesse essere temporis vigente, e neppure alla stregua della nuova defini-
riutilizzato «tal quale», senza essere sottoposto a trattamenti zione dei sottoprodotti recata dal d.leg. 3 aprile 2006 n. 152,
C
c

preventivi o trasformazioni preliminari. art. 184 bis, inserito dal d.leg. 3 dicembre 2010 n. 205, art.
O sci
LO

Secondo la corte d'appello, è certo invece che, almeno per 12, con la sottolineatura che gli approdi interpretativi devono
la quota da riutilizzare come componente della nuova pista, ritenersi confermati anche a seguito dell'entrata in vigore (in
Fa

dovesse essere sottoposto a un trattamento che ne mutava in data 2 marzo 2017) del d.m. 13 ottobre 2016 n. 264 (G.U. 15
modo radicale le caratteristiche. febbraio 2017, n. 38, regolamento recante criteri indicativi
R

Al riguardo, è stato ritenuto decisivo che il fresato fosse per agevolare la dimostrazione della sussistenza dei requisiti
trasferito proprio a Marzaloi, presso la Conmoter, che gesti- per la qualifica dei residui di produzione come sottoprodotti
va un impianto di produzione di conglomerati bituminosi. e non come rifiuti).
Ciò, di per sé, è stato considerato come indicativo della Quindi, l'affermazione contenuta nella sentenza di secon-
necessità di sottoporre il fresato da riutilizzare a un processo do grado, secondo la quale vi è piena continuità normativa
di trasformazione, rientrando in una nozione di comune espe- tra le disposizioni che, nel definire la nozione di sottoprodot-
rienza il fatto che il materiale grezzo, polveroso e sassoso, to, si sono succedute nel tempo, è senza dubbio corretta.
proveniente dalla scarificazione del precedente asfalto, non La nuova disposizione legislativa, introdotta dal d.leg. n.
viene reimmesso «tal quale» a integrare il nuovo fondo, ma è 205 del 2010, che è invocata dai ricorrenti per supportare la
impiegato per realizzare, mediante appositi macchinari, un tesi che non si trattasse di rifiuto, richiede, perché si tratti di
diverso materiale — evidentemente non polveroso, né sasso- sottoprodotto, tra l'altro, da un lato, che la sostanza o l'og-
so — con caratteristiche del tutto diverse di pastosità, elasti- getto potesse essere utilizzato direttamente senza alcun ulte-
cità e relativa morbidezza. riore trattamento diverso dalla normale pratica industriale (1°
E, con specifico riferimento al caso in esame, la corte comma, lett. c), e, da un altro lato, che la sostanza o l'ogget-
d'appello non ha mancato di sottolineare come il consulente, to fosse originato da un processo di produzione, di cui costi-
dott. Antonello Angius, avesse spiegato che il conglomerato tuisse parte integrante, e il cui scopo primario non fosse la
bituminoso utilizzato per lo strato di base della pista princi- produzione di tale sostanza od oggetto (1° comma, lett. a).
pale — cioè proprio quello per il quale era previsto il reim- Sul punto, questa sezione ha affermato che integra il reato
piego del fresato di cui si discute — era prodotto a caldo in previsto dall'art. 256, 1° comma, lett. a), d.leg. 3 aprile 2006
un impianto esterno. n. 152 il reimpiego di materiale inerte derivante dall'attività
Dal testo della sentenza impugnata, risulta che lo stesso di scarifica del manto stradale nel processo produttivo di
concetto è stato espresso dal dott. Angius nella sua relazione conglomerato bituminoso, non potendo lo scarificato essere
scritta, richiamata dall'appello Melis, trovando ciò specifica qualificato come sottoprodotto ai sensi dell'art. 184 bis citato
conferma nelle leali dichiarazioni dell'ing. Silvia Portas, d.leg. neppure all'esito della modifica introdotta dall'art. 12
consulente tecnico della difesa, la quale, pur avendo sostenu- d.leg. 3 dicembre 2010 n. 205 (Cass. 19 gennaio 2012, A.,
to — evidentemente al fine di corroborare la tesi difensiva Foro it., Rep. 2012, voce Sanità pubblica, n. 596).
— che il fresato sarebbe stato riutilizzato «tal quale», poco Si è visto come sia stato accertato che il fresato derivante
dopo, in palese contraddizione, ha precisato che per realizza- dalla scarificazione dell'asfalto della vecchia pista aeropor-
re il conglomerato bituminoso «il reimpiego è stato fatto a tuale originasse da un processo lavorativo che non era fun-
caldo, quindi l'hanno portato nell'impianto di Capoterra, zionale alla sua produzione; anzi il processo produttivo era
l'hanno miscelato con un conglomerato vergine e poi hanno funzionale, almeno nella fase dello smantellamento della
riportato tutta la miscela in aeroporto». vecchia pista, a eliminare lo strato di asfalto esistente per po-
Nello spiegare le tecniche di miscelazione per il reimpiego ter realizzare la nuova pista.
del fresato, l'ing. Portas ha anche sottolineato che, mentre la In ogni caso, opportunamente, i giudici del merito, come
tecnica a freddo permette di riutilizzare il cento per cento del sarà più chiaro in seguito, hanno anche accertato che il fresa-
fresato, che viene reimpastato direttamente sul sito con una to derivante dalle operazioni di scarificazione della vecchia
IL FORO ITALIANO — 2018.
139 PARTE SECONDA 140

pista aeroportuale, oltre a difettare di altri necessari requisiti, normale pratica industriale in un impianto che ne preveda
richiedeva adeguate operazioni di recupero per poter essere l'impiego nello stesso ciclo di produzione, e precisamente
riutilizzato e che erano necessarie ulteriori trasformazioni e per il reimpiego del materiale come componente del prodotto
trattamenti, tramite apposito impianto non collocato in loco e finale trattato nell'ambito dello stesso impianto (Cons. Stato,
dove il fresato di asfalto doveva essere appositamente tra- sez. IV, n. 4151 del 2013, cit.).
sportato. La giurisprudenza di legittimità è ferma nel ritenere che il
È pacifico, tant'è che gli stessi ricorrenti se ne fanno cari- c.d. «fresato d'asfalto» — che viene solitamente definito
co, che una sostanza, per essere qualificata come sottopro- come il materiale solido di risulta dell'attività di scarifica
dotto, deve soddisfare cumulativamente tutti i requisiti di cui (scarificazione) del manto stradale mediante fresatura, costi-
all'art. 184 bis t.u.a., con la conseguenza che, se anche uno tuito da bitume ed inerti, qualificato come rifiuto dall'all. 1

a
solo dei requisiti non è soddisfatto, la sostanza non può rien- al d.m. 5 febbraio 1998 e dal codice europeo dei rifiuti —

to
trare nella nozione di sottoprodotto. rientri nella nozione di rifiuto.

en
L'art. 184 bis, infatti, stabilisce che è sottoprodotto e non In realtà, il nucleo che, in questa delicata materia del dirit-
rifiuto ai sensi dell'art. 183, 1° comma, lett. a), qualsiasi so- to ambientale, sorregge tale consolidato orientamento, do-

am
stanza od oggetto che soddisfi tutte le seguenti condizioni: la vendo per ovvie ragioni l'analisi essere limitata alle pronun-
sostanza o l'oggetto deve trarre origine da un processo di ce intervenute dopo la novella del 2010, è tutto nel senso

on
produzione, di cui costituisca parte integrante, e il cui scopo che, in taluni casi, la presunzione legale iuris tantum della
primario non sia la produzione di tale sostanza od oggetto; qualifica di rifiuto non è vinta da chi eccepisce la natura di

O
M abb
deve esserne certa l'utilizzazione nel corso dello stesso e/o di sottoprodotto della sostanza derivante dalle predette attività

M
un successivo processo di produzione e/o di utilizzazione, da (da ultimo, Cass. n. 37168 del 9 giugno 2016, Bindi, non

SI
parte del produttore o di terzi; la sostanza o l'oggetto può es- massimata), laddove, trattandosi di invocare una condizione
IO in
sere utilizzato direttamente senza alcun ulteriore trattamento per l'applicabilità di un regime derogatorio a quello ordina-

AS
diverso dalla normale pratica industriale; l'ulteriore utilizzo rio dei rifiuti, incombe sull'interessato l'onere di provare che
so

è legale, ossia la sostanza o l'oggetto soddisfa, per l'utilizzo tutti i requisiti, richiesti dall'art. 184 bis per attribuire alla
specifico, tutti i requisiti pertinenti riguardanti i prodotti e la sostanza la qualifica di sottoprodotto, siano stati osservati
es

protezione della salute e dell'ambiente e non porterà a impat- («... fermo restando quanto disposto dall'art. 184 bis»), mentre
nc

ti complessivi negativi sull'ambiente o la salute umana. al giudice compete la verifica se il materiale probatorio forni-
Ciò posto, occorre partire dalla premessa, aderente al dato to dalla parte abbia assolto tale onere.
D
co

normativo, che i materiali che residuano da lavori di demoli- In questo senso è anche il d.m. 13 ottobre 2016 n. 264,
U

zione o di costruzione, che hanno ad oggetto strade o opere che, all'art. 4, nel dettare le condizioni generali di applicabi-
LA
IO olo

simili (quale, come nel caso in esame, la nuova costruzione lità, esordisce affermando che, ai sensi dell'art. 184 bis d.leg.
di una pista aeroportuale) devono farsi rientrare nel novero 3 aprile 2006 n. 152, i residui di produzione, cui all'art. 2, 1°
C
c

dei rifiuti, perché l'art. 184, 1° comma, lett. b), t.u.a., defini- comma, lett. b), ossia «ogni materiale o sostanza che non è
O sci
LO

sce, ex positivo iure, rifiuti speciali quelli derivanti da attivi- deliberatamente prodotto in un processo di produzione e che
tà di demolizione, costruzione, nonché quelli che derivano può essere o non essere un rifiuto», sono sottoprodotti e non
Fa

dalle attività di scavo, fermo restando la possibilità di gestire rifiuti quando il produttore dimostra che, non essendo stati
gli stessi come sottoprodotti, ricorrendo le condizioni di cui prodotti volontariamente e come obiettivo primario del ciclo
R

all'art. 184 bis t.u.a. produttivo, sono destinati ad essere utilizzati nello stesso o in
Ne consegue che il materiale derivante dalle attività inclu- un successivo processo, dal produttore medesimo o da parte
se nella lista di cui alla lett. b) del 3° comma dell'art. 184 di terzi e, a tal fine, in ogni fase della gestione del residuo, è
t.u.a. costituiscono rifiuti per presunzione ex lege iuris tan- necessario fornire la dimostrazione che sono soddisfatte tutte
tum (circostanza, del resto, confermata, per quanto attiene le condizioni di cui alle lett. a), b), c) e d) dell'art. 4 del de-
l'attività di scarifica del manto stradale mediante fresatura a creto.
freddo, qualificata al punto 7.6.1 come rifiuto dall'all. 1 al Nel caso in esame, non soltanto i ricorrenti non hanno af-
d.m. del 5 febbraio 1998 e dal codice europeo dei rifiuti), co- fatto osservato l'onere sugli stessi incombente, anzi, come sot-
sì dovendosi interpretare l'inciso «fermo restando quanto di- tolineato nella sentenza impugnata, sono emerse circostanze di
sposto dall'art. 184 bis», nel senso cioè che la regola è che si segno opposto, confermative della natura di rifiuto del mate-
verte in tema di rifiuti, pur non essendo esclusa (in via di ec- riale derivante dall'attività di scarificazione del manto della
cezione) la possibilità che dette sostanze derivanti da quelle pista aeroportuale, con specifico riferimento, al di là della
attività costituiscano, in presenza di tutte le condizioni previ- «provenienza» del fresato e di cui si è già trattato, ai requisiti
ste dall'art. 184 bis, sottoprodotti. dell'utilizzo, della certezza dell'utilizzo e della compatibilità
In tale quadro, secondo il collegio, vanno letti gli arresti del trattamento con la nozione di sottoprodotto.
cui è pervenuta, sul tema della natura dei residui da demoli- 5.1. - Quanto al requisito dell'utilizzo, è incontroverso
zione del manto stradale, la giurisprudenza amministrativa che, nel periodo oggetto della contestazione, esso non sia
(Cons. Stato, sez. IV, n. 4978 del 6 ottobre 2014, id., Rep. stato integrale.
2015, voce Sanità pubblica e sanitari, n. 554; n. 4151 del 6 Tuttavia, non è più previsto, con la novella del 2010, che il
agosto 2013, id., Rep. 2013, voce cit., n. 655), la quale si è riutilizzo della sostanza (nel caso in esame, del fresato di
espressa nel senso di ritenere astrattamente possibile qualifi- asfalto) debba essere integrale e ciò si spiega col fatto che il
care il fresato d'asfalto come sottoprodotto, in presenza (ap- produttore può decidere di disfarsi, in parte, del sottoprodot-
punto) di tutte le condizioni prescritte dall'art. 184 bis t.u.a. to che, a quel punto, diventa un rifiuto.
La giurisprudenza amministrativa ha osservato che il fre- Ne consegue che, quando il riutilizzo non è integrale, ine-
sato d'asfalto, pur essendo contemplato dal codice europeo vitabilmente una parte della sostanza prodotta è rifiuto in
dei rifiuti (Cer), può essere trattato alla stregua di un sotto- quanto oggettivamente destinata all'abbandono e l'eventuale
prodotto quando venga inserito in un ciclo produttivo e ven- recupero è condizionato a precisi adempimenti, in mancanza
ga utilizzato senza nessun trattamento in un impianto che ne dei quali detti materiali vanno considerati, comunque, cose
preveda l'utilizzo nello stesso ciclo di produzione, senza di cui il detentore ha l'intenzione di disfarsi, con l'ulteriore
operazioni di stoccaggio a tempo indefinito, precisando che conseguenza che la giacenza del materiale (a maggior ragio-
resta comunque ferma la qualifica di «rifiuto» del fresato ne se, come nella specie, in una sede diversa dal luogo di
d'asfalto, con la conseguenza che, ai fini dello smaltimento, produzione del rifiuto) integra la fase dello stoccaggio e po-
esso è soggetto a tutte le norme che valgono per la categoria ne il problema della permanenza del rifiuto.
dei rifiuti, mentre può essere qualificato sottoprodotto, anzi- 5.2. - Quanto poi al requisito della certezza dell'utilizzo
ché rifiuto, se lo stesso è inserito in un ciclo produttivo, ossia del sottoprodotto, si richiede che sia «certo che la sostanza o
se viene utilizzato senza nessun trattamento diverso dalla l'oggetto sarà utilizzato, nel corso dello stesso o di un suc-
IL FORO ITALIANO — 2018.
141 GIURISPRUDENZA PENALE 142

cessivo processo di produzione o di utilizzazione, da parte dotto derivato potesse soddisfare le specifiche caratteristiche
del produttore o di terzi». merceologiche richieste per l'asfalto della nuova pista aero-
Sebbene la norma del 2008 indicasse espressamente il portuale, caratteristiche che il fresato «tal quale» non aveva.
momento della produzione come quello in cui deve sussistere Quindi, non risulta dimostrato, anzi è emerso l'esatto con-
la certezza del riutilizzo, richiedendo che fosse anche pre- trario, che il fresato di asfalto fosse stato o potesse essere uti-
ventivamente individuato il processo di produzione o di uti- lizzato direttamente, senza alcun ulteriore trattamento diver-
lizzazione in cui questo deve avvenire, la dottrina ha segna- so dalla «normale pratica industriale».
lato come tali condizioni, quantunque non replicate con la Tale ultima nozione non può infatti ricomprendere, come
novella del 2010, siano da ritenersi implicite nel sistema. ha chiarito la giurisprudenza di legittimità, quelle attività che
È stato infatti osservato che solo la fase della produzione è comportano trasformazioni così radicali del materiale trattato

a
quella in cui, a seconda del comportamento o delle intenzioni tanto da stravolgerne l'originaria natura (Cass. 17 aprile

to
del produttore, si può stabilire se egli si disfi o abbia inten- 2012, Busé, in motivazione, id., 2012, II, 595), al pari di

en
zione di disfarsi della sostanza, nel qual caso si è in presenza quelle che si risolvono, come nel caso di specie, in una vera
di un rifiuto, ovvero intenda procedere ad un riutilizzo di es- e propria attività di recupero di rifiuti.

am
sa all'interno del circuito produttivo, nel qual caso, ricorren- Invero, dall'accertamento di merito contenuto nella sen-
do tutte le altre condizioni, si è in presenza di un sottoprodot- tenza impugnata è risultato evidente che i materiali derivanti

on
to e tale opzione deve emergere, senza soluzione di continui- dalla scarificazione della vecchia pista aeroportuale non ve-
tà, nel momento della produzione e non può subentrare dopo nivano utilizzati direttamente, poiché erano sottoposti ad una

O
M abb
che la sostanza abbia assunto la natura di rifiuto, con la con- specifica procedura di «trattamento», la cui nozione è rica-

M
seguenza che, dovendosi individuare nel momento della pro- vabile dal d.leg. n. 36 del 2003, art. 2, 1° comma, lett. h),

SI
duzione quello in cui vanno verificate le condizioni perché «attuazione della direttiva 1999/31/Ce relativa alle discariche
IO in
possa parlarsi di sottoprodotto, è evidente che ciò non può di rifiuti» e si riferisce ai «processi fisici, termici, chimici o

AS
che avvenire prima del suo utilizzo e che quest'ultimo deve biologici, incluse le operazioni di cernita, che modificano le
so

essere preventivamente individuato e programmato, a pre- caratteristiche dei rifiuti, allo scopo di ridurne il volume o la
scindere dall'espressa previsione normativa. natura pericolosa, di facilitarne il trasporto, di agevolare il
es

La questione è strettamente collegata con quella della pro- recupero o di favorirne lo smaltimento in condizioni di sicu-
nc

va della certezza del riutilizzo e, per le ragioni in precedenza rezza», con la conseguenza che tale attività comporta un mu-
enunciate, la giurisprudenza di legittimità è ferma nel ritene- tamento strutturale delle componenti chimico-fisiche della
D
co

re che, in materia di gestione dei rifiuti, ai fini della qualifi- sostanza trattata, sicché, se tale è il «trattamento», anche
U

cazione come sottoprodotto di sostanze e materiali, incombe operazioni di minor impatto sul residuo, definite «minimali»,
LA
IO olo

sull'interessato l'onere di fornire la prova che un determinato individuabili in operazioni quali la cernita, la vagliatura, la
materiale sia destinato con certezza ed effettività, e non co- frantumazione o la macinazione, ne determinano una modifi-
C
c

me mera eventualità, ad un ulteriore utilizzo, trattandosi di cazione dell'originaria consistenza, rientrando in tale concet-
O sci
LO

disciplina avente natura eccezionale e derogatoria rispetto a to (Cass. 17 aprile 2012, cit., in motivazione). Essendo per-
quella ordinaria (Cass. 2 ottobre 2014, G., id., Rep. 2015, tanto questa la nozione di «trattamento» da considerare ai fi-
Fa

voce cit., n. 610; 30 settembre 2008, Castellano, id., Rep. ni dell'individuazione della sussistenza dei requisiti di cui al
2009, voce Sanità pubblica, n. 704). d.leg. n. 152 del 2006, art. 184 bis, la giurisprudenza di legit-
R

Nel caso in esame, siccome è incontroverso che sin dal- timità ha osservato che la verifica — diretta ad accertare
l'inizio il fresato non dovesse essere utilizzato per intero, è quando detto trattamento possa ritenersi rientrante nella
invece certo che una parte cospicua di esso (pari al quaranta- normale pratica industriale — implica il ricorso ad un'inter-
cinque per cento) non sarebbe stata riutilizzata e perciò costi- pretazione meno estensiva dell'ambito di operatività della di-
tuiva a tutti gli effetti un rifiuto. sposizione in esame e tale da escludere dal novero della
Pertanto, non potendo la certezza dell'utilizzo subentrare normale pratica industriale tutti gli interventi manipolativi
dopo che la sostanza aveva già assunto la natura di rifiuto, è del residuo diversi da quelli ordinariamente effettuati nel
apparso, a ragione, irrilevante che, con la perizia di variante processo produttivo nel quale esso viene utilizzato. Tale let-
approvata soltanto il 17 dicembre 2008 (cioè quando i lavori tura della norma, suggerita dalla dottrina e che considera
andavano avanti ormai da tempo e un gran numero di tra- conforme alla normale pratica industriale quelle operazioni
sporti di fresato a Marzaloi erano stati eseguiti), si era stabi- che l'impresa normalmente effettua sulla materia prima che
lito, quale compensazione per la riduzione al venti per cento il sottoprodotto va a sostituire, è sembrata maggiormente ri-
del fresato da riutilizzare nella nuova pista, l'impiego del re- spondente ai criteri generali di tutela dell'ambiente cui si
stante fresato per la realizzazione delle «strips» (fasce latera- ispira la disciplina in tema di rifiuti, rispetto ad altre pur au-
li rispetto alla pista in senso stretto) mischiandolo e costi- torevoli opinioni che, ampliando eccessivamente il concetto,
pandolo con altro materiale inerte: la variante non poteva rendono molto più incerta la delimitazione dell'ambito di
evidentemente mutare, a posteriori, le caratteristiche del ma- operatività della disposizione e più alto il rischio di una pra-
teriale già abbandonato e costituente a tutti gli effetti rifiuto, tica applicazione che ne snaturi, di fatto, le finalità, con la
anche nell'ipotesi che esso fosse stato poi effettivamente im- precisazione che tale soluzione interpretativa, in ogni caso,
piegato per il nuovo uso deciso successivamente. non può prescindere da un puntuale accertamento in fatto da
5.3. - A seguito del d.leg. n. 205 del 2010, la lett. c) del 1° parte del giudice del merito, il quale dovrà necessariamente
comma dell'art. 184 bis prevede che «la sostanza o l'oggetto analizzare tutti gli aspetti significativi della vicenda proces-
può essere utilizzato direttamente senza alcun ulteriore trat- suale che consentano di verificare l'effettiva sussistenza dei
tamento diverso dalla normale pratica industriale». presupposti di applicabilità della disciplina prevista per i sot-
Anche questa ulteriore e necessaria condizione è stata ri- toprodotti (Cass. 17 aprile 2012, cit. in motivazione).
tenuta mancante nel senso che il fresato non poteva essere A tale delicato compito non si sono sottratti, nel caso di
riutilizzato «tal quale», dovendo invece essere sottoposto, specie, i giudici del merito, che, in considerazione del trat-
almeno per la quota da riutilizzare come componente della tamento subìto dal fresato di asfalto, hanno desunto la man-
nuova pista, a un trattamento diverso dalla normale pratica canza di questo altro e fondamentale requisito richiesto dal
industriale che ne mutava in modo radicale le caratteristiche. d.leg. n. 152 del 2006, art. 184 bis per la configurazione del
In altri termini, ai fini del suo riutilizzo quale componente sottoprodotto.
del nuovo conglomerato bituminoso, il fresato non veniva Sotto quest'ultimo aspetto, va sottolineato come il precita-
impiegato «tal quale», ma era sottoposto, nel caso di specie, to d.m. n. 264 del 2016 abbia fornito, all'art. 6 (utilizzo di-
a una lavorazione a caldo che, attraverso la miscelazione con retto senza trattamenti diversi dalla normale pratica indu-
altre componenti vergini, dava luogo a un materiale del tutto striale), indicazioni non contrastanti con l'interpretazione
diverso da quello originario. E ciò avveniva affinché il pro- giurisprudenziale del concetto di normale pratica industriale,
IL FORO ITALIANO — 2018.
143 PARTE SECONDA 144

laddove ha precisato, al 1° comma, che, ai fini e per gli effet- RATORI, Sottoprodotti: prime aperture anche dalla Suprema corte
ti dell'art. 4, 1° comma, lett. c), non costituiscono normale (non è richiesto che il «residuo produttivo» sia utilizzato «tal
pratica industriale i processi e le operazioni necessari per quale», in quanto sono permessi trattamenti minimi, che si ren-
rendere le caratteristiche ambientali della sostanza o del- dono utili o funzionali per il suo ulteriore e specifico utilizzo,
l'oggetto idonee a soddisfare, per l'utilizzo specifico, tutti i presso il produttore o presso altri utilizzatori, rientranti nella
requisiti pertinenti riguardanti i prodotti e la protezione della normale pratica industriale, come le operazioni di lavaggio, es-
salute e dell'ambiente e a non portare a impatti complessivi siccazione, selezione, cernita, vagliatura, macinazione, frantu-
negativi sull'ambiente, salvo il caso in cui siano effettuate mazione).
nel medesimo ciclo produttivo, secondo quanto disposto al In senso analogo, è stato affermato da Cass. 14 maggio 2015,
2° comma. F., Foro it., Rep. 2015, voce Sanità pubblica e sanitari, n. 578,

a
In base al quale, invece, rientrano, in ogni caso, nella che i materiali provenienti da demolizione devono essere quali-

to
normale pratica industriale le attività e le operazioni che co- ficati dal giudice come rifiuti, in quanto oggettivamente destina-

en
stituiscono parte integrante del ciclo di produzione del resi- ti all'abbandono, salvo che l'interessato non fornisca la prova
duo, anche se progettate e realizzate allo specifico fine di della sussistenza dei presupposti previsti dalla legge per l'appli-

am
rendere le caratteristiche ambientali o sanitarie della sostanza cazione di un regime giuridico più favorevole, quale quello rela-
o dell'oggetto idonee a consentire e favorire, per l'utilizzo tivo al «deposito temporaneo» o al «sottoprodotto».

on
specifico, tutti i requisiti pertinenti riguardanti i prodotti e la Inoltre, Cass. 1° luglio 2015, G., ibid., n. 575, ha stabilito che
protezione della salute e dell'ambiente e a non portare ad l'attività di demolizione di un edificio non può essere definita

O
M abb
impatti complessivi negativi sull'ambiente (art. 6, 2° comma, un «processo di produzione» quale quello indicato dall'art. 184

M
d.m. n. 264 del 2016). bis, 1° comma, lett. a), d.leg. n. 152 del 2006, con la conse-
guenza che i materiali che ne derivano vanno qualificati come

SI
Ciò posto, in disparte la questione della natura certamente
IO in
non integrativa della norma penale di tale decreto, appare rifiuti e non come sottoprodotti.

AS
chiaro come la definizione di normale pratica industriale ap- Premesso che è a carico dell'interessato fornire la prova della
so

paia coerente con la tesi più restrittiva espressa in preceden- sussistenza dei presupposti previsti dalla legge per l'applicazio-
za dalla giurisprudenza di legittimità, giacché si esclude che ne del regime giuridico più favorevole relativo al «sottoprodot-
es

possano rientrare in quella nozione «i processi e le operazio- to», Cass. 28 giugno 2017, Roncada, Ambiente e sviluppo, 2017,
671, ha stabilito che la natura di sottoprodotto di una sostanza
nc

ni necessari per rendere le caratteristiche ambientali della so-


stanza o dell'oggetto idonee a soddisfare, per l'utilizzo spe- non è accertabile tramite prova testimoniale.
D
co

cifico, tutti i requisiti pertinenti riguardanti i prodotti», com- In tema di trattamenti manipolativi, v. anche Cass. 28 luglio
U

prese dunque le operazioni c.d. minimali, salvo che non co- 2015, Salciarini, Foro it., 2016, II, 14 (ha natura di rifiuto e non
LA
IO olo

stituiscano parte integrante del ciclo di produzione del resi- di sottoprodotto il materiale proveniente da pregresse forniture
duo in modo che sia garantito l'utilizzo del sottoprodotto «tal di calcestruzzo alla clientela e dalle operazioni di lavaggio delle
C

betoniere e delle pompe, sicché il trattamento di tale materiale


c

quale» (cioè nello stesso stato in cui è generato dal processo


O sci

costituisce attività di recupero soggetta ad autorizzazione).


LO

di produzione), circostanza che i giudici del merito, con lo-


gica ed adeguata motivazione, hanno correttamente escluso. II. - Da ultimo, sulla nozione di rifiuto, Cass. 15 dicembre
Fa

5.4. - Conclusivamente, nel caso in questione, i ricorrenti, 2016, Zantonello, id., 2017, II, 237, ha affermato che la natura
non hanno assolto l'onere della prova, sugli stessi incomben- di rifiuto di un materiale o di una sostanza, una volta acquisita
R

te, circa l'osservanza di tutte le condizioni richieste dall'art. in forza di elementi positivi (oggetto di cui il detentore si disfi o
184 bis d.leg. n. 152 del 2006 per ritenere che il fresato di abbia l'intenzione di disfarsi quale residuo di produzione) e ne-
asfalto, ricavato dalle operazioni di scarificazione della vec- gativi (assenza dei requisiti per qualificare la sostanza un sotto-
chia pista aeroportuale, potesse rientrare nella categoria del prodotto), non viene meno in ragione di un mero accordo con
sottoprodotto, fermo restando che costituisce una quaestio terzi ostensibile all'autorità (oppure creato proprio a tal fine) in
facti, demandata al giudice di merito ed insindacabile in sede quanto un rifiuto resta tale anche se viene ceduto a terzi a titolo
di legittimità se giuridicamente corretta e se sorretta, come oneroso o gratuito.
nella specie, da adeguata motivazione esente da vizi di mani- Nello stesso senso, non vale ad escludere la natura di rifiuti la
festa illogicità, quella diretta a stabilire se una sostanza abbia presenza in essi di metalli nobili, la cui estrazione ne comporta
o meno natura di sottoprodotto o di rifiuto. (Omissis) il trattamento e non il riutilizzo tal quale, il che impedisce che
possano essere qualificati come «sottoprodotti» di un processo
———————— produttivo inesistente o del quale non si conosce alcunché (fatti-
specie relativa a scarti di lavorazione odontoiatrica e protesi
(1) Sulla prima parte della questione, v. Cass. 6 luglio 2017, dentarie: così Cass. 20 gennaio 2015, N.M., id., Rep. 2016, voce
Garlando, Ambiente e sviluppo, 2017, 744: la mancanza di cer- cit., n. 583).
tezze iniziali sull'intenzione del produttore del rifiuto di «di- III. - Si segnala che il 2 marzo 2017 è entrato in vigore il d.m.
sfarsene» e l'eventualità di un suo riutilizzo legata a pure con-
13 ottobre 2016 n. 264, regolamento recante criteri indicativi per
tingenze, impedisce in radice che esso possa essere qualificato
come «sottoprodotto» (nella specie, la corte ha ritenuto che non agevolare la dimostrazione della sussistenza dei requisiti per la
possono mai ritenersi «sottoprodotti» i rifiuti da demolizione qualifica dei residui di produzione come sottoprodotti e non come
depositati in attesa di un loro eventuale riutilizzo, atteso che ciò rifiuti. In dottrina, v. MURATORI, D.m. 264/16: criteri realmente
denunzia ex se la mancanza della iniziale certezza del loro riuti- «indicativi» per riconoscere i sottoprodotti?, in Ambiente e svi-
lizzo prima ancora della loro produzione). luppo, 2017, 255; PAONE, Sottoprodotti e normale pratica indu-
Sulla seconda parte della questione, v., in senso conforme, striale: non c’è proprio pace!, ibid., 504.
Cass. 17 aprile 2012, Busè, Foro it., 2012, II, 595: in tema di In tema, v. pure MURATORI, Gessi di defecazione: fertilizzanti-
sottoprodotti, devono escludersi dal novero della «normale pra- «merci» o rifiuti? La Cassazione fissa le condizioni, ibid., 637.
tica industriale» tutti gli interventi manipolativi del residuo, an- Sul delitto di cui all'art. 260 d.leg. 152/06, v., da ultimo, RA-
che «minimali», diversi da quelli ordinariamente effettuati nel MACCI, Il «nuovo» art. 260 d.leg. 152/06, vecchie e nuove que-
processo produttivo nel quale esso viene utilizzato; pertanto, i stioni, id., 2016, 167.
trattamenti consentiti sul sottoprodotto consistono esclusiva-
mente in quelle operazioni che l'impresa normalmente effettua
sulla materia prima che il sottoprodotto va a sostituire (fattispe-
cie di stoccaggio non autorizzato di fumi di ottone non utilizzati
direttamente nella produzione di metalli non ferrosi essendo sot- ————————
toposti ad una specifica procedura finalizzata alla separazione
delle singole componenti).
In senso contrario, v. Cass. 4 giugno 2015, Silvestri, id.,
2016, II, 15, e Ambiente e sviluppo, 2016, 16, con nota di MU-
IL FORO ITALIANO — 2018.
65 GIURISPRUDENZA AMMINISTRATIVA 66

CONSIGLIO DI STATO; sezione consultiva per gli atti — eliminare alcuni dubbi interpretativi nella disciplina
normativi; parere 27 dicembre 2017, n. 2272/17; Pres. vigente e colmare vuoti della regolazione.
MASTRANDREA, Est. BOCCIA; Min. giustizia. Al fine, dunque, di perseguire tali obiettivi il ministero
proponente ha predisposto lo schema di decreto in esame,
Avvocato — Parametri — Modifiche — Schema di rego-
volto, secondo quanto riferito dal medesimo dicastero, a:
lamento del ministro della giustizia — Parere del Con-
— limitare il perimetro di discrezionalità riconosciuto al
siglio di Stato (D.m. 10 marzo 2014 n. 55, regolamento
giudice, individuando delle soglie minime percentuali di ri-
recante la determinazione dei parametri per la liquidazione
duzione del compenso rispetto al valore parametrico di base
dei compensi per la professione forense, ai sensi dell'art.
al di sotto delle quali non è possibile andare;
13, 6° comma, l. 31 dicembre 2012 n. 247).

a
— aumentare, «in tutti i tipi di giudizi», i compensi dovu-
Il Consiglio di Stato, sezione consultiva per gli atti normati- ti all'avvocato che assiste più soggetti aventi la stessa posi-

to
vi, nell'adunanza del 21 dicembre 2017, ha espresso pare- zione processuale, sia mediante l'incremento del compenso

en
re favorevole sullo schema di regolamento del ministro spettante per i soggetti assistiti oltre il primo sia mediante
della giustizia recante modifiche al decreto dello stesso l'innalzamento della soglia massima di soggetti assistiti per

am
ministro 10 marzo 2014 n. 55, concernente la determina- cui il professionista ha diritto ad essere remunerato;
zione dei parametri per la liquidazione dei compensi per la — consentire, nel processo amministrativo, una maggio-

on
professione forense ai sensi dell'art. 13, 6° comma, l. 31 razione del compenso relativo alla fase introduttiva del giu-

O
dicembre 2012 n. 247. (1) dizio quando l'avvocato propone motivi aggiunti, trattandosi

M abb
di una voce non considerata nella precedente disciplina;

M
— specificare che i compensi previsti e quantificati nelle

SI
Premesso. — 1. - Con la nota dell'11 dicembre 2017, prot.
IO in apposite tabelle per gli avvocati che svolgono la funzione di

AS
n. 12844, il ministero della giustizia ha trasmesso per il pre- arbitro si riferiscono al compenso dovuto a ciascun arbitro
so
scritto parere lo schema di decreto in epigrafe, recante «mo- quando l'arbitrato è affidato ad un collegio;
difiche al decreto del ministro della giustizia 10 marzo 2014 — sostituire, nelle disposizioni concernenti l'attività pe-
es

n. 55, concernente la determinazione dei parametri per la li- nale, il riferimento alla «parte» con quello al «soggetto», al
quidazione dei compensi per la professione forense ai sensi fine di consentire al difensore di poter richiedere il compen-
nc

dell'art. 13, 6° comma, l. 31 dicembre 2012 n. 247». so per ogni singolo soggetto che difende;
D
co

In proposito il dicastero proponente ha evidenziato che — sostituire il riferimento al «processo» con quello al
U

l'intervento normativo è volto ad attuare le previsioni di cui «procedimento», per evitare effetti pregiudizievoli per il di-
LA
IO olo

all'art. 13, 6° comma, l. n. 247 del 2012 (nuova disciplina fensore che spiega la difesa nell'interesse di un soggetto sot-
dell'ordinamento della professione forense) in base al quale toposto ad un procedimento che non sfocia in giudizio;
C
c

un apposito decreto del ministro della giustizia, adottato su — integrare la disciplina parametrale mediante la specifi-
O sci
LO

proposta del Consiglio nazionale forense (di seguito Cnf), ca previsione, non recata dalla previgente disciplina, di un
formulata con cadenza biennale, deve individuare i parametri compenso per l'attività svolta dall'avvocato a livello stragiu-
Fa

in base ai quali stabilire i compensi dovuti agli avvocati nel- diziale e, in particolare, nei procedimenti di mediazione e nei
l'ipotesi in cui non vi sia stata una determinazione consen- procedimenti di negoziazione assistita.
R

suale della misura di tali compensi, nel caso di liquidazione 2. - Quanto al contenuto dello schema di regolamento,
giudiziale degli stessi e nei casi in cui la prestazione profes- l'amministrazione riferisce che lo stesso si compone di tre
sionale è resa nell'interesse di terzi o per prestazioni officio- articoli e di un allegato, le cui disposizioni sono di seguito
se previste dalla legge. riassunte nei loro aspetti principali:
In ossequio alla richiamata disposizione è stato adottato il — art. 1 (modifiche al decreto del ministro della giustizia
d.m. n. 55 del 10 marzo 2014. 10 marzo 2014 n. 55) che reca le novelle da introdurre nel te-
Essendo trascorsi oltre due anni dall'adozione del precitato sto del d.m. n. 55 del 2014 — segnatamente agli art. 4 (lett.
decreto ministeriale, il Cnf ha chiesto di procedere alla modi- a), 10 (lett. b), 12 (lett. c), 19 (lett. d) e 20 (lett. e) — volte a
fica dei parametri ivi previsti, formulando un'apposita propo- perseguire gli obiettivi di cui si è detto al precedente n. 1. Il
sta, approvata il 26 maggio 2017 e trasmessa all'amministra- medesimo articolo prevede inoltre, alla lett. f), l'inserimento
di nuova tabella nel decreto ministeriale, denominata tabella
zione con la nota del 1° giugno 2017, prot. n. 28992.U.
n. 25 bis — allegata al presente decreto con la denominazio-
In particolare il Cnf ha evidenziato di aver svolto un pre- ne di tabella A — relativa ai compensi spettanti per i proce-
liminare esame di natura statistica sull'applicazione del dimenti di mediazione e di negoziazione assistita;
d.m. n. 55 del 2014 e, sulla base delle risultanze di tale in- — art. 2 (disposizione temporale) che specifica che le no-
dagine, ha proceduto a formulare delle dettagliate proposte velle introdotte dal decreto in esame trovano applicazione
di modifica concernenti sia i compensi relativi al rito civile con esclusivo riguardo alle liquidazioni successive all'entrata
e tributario, sia quelli concernenti i giudizi in materia am- in vigore del decreto stesso;
ministrativa sia, infine, quelli relativi ai giudizi in materia — art. 3 (entrata in vigore) che prevede che il decreto en-
penale. tri in vigore il giorno successivo alla sua pubblicazione sulla
Il ministero proponente riferisce, al riguardo, di condivide- Gazzetta ufficiale.
re una parte delle proposte del Cnf e di aver conseguente- Lo schema di decreto in esame risulta, inoltre, corredato
mente introdotto delle modifiche ai parametri previsti dal ci- dall'analisi dell'impatto della regolamentazione (Air) e dal-
tato d.m. n. 55 del 2014, al fine di perseguire i seguenti l'analisi tecnico-normativa (Atn).
obiettivi: Infine, per completezza espositiva, deve evidenziarsi che
— superare l'incertezza applicativa ingenerata dalla pos- l'Unione nazionale avvocati amministrativisti (di seguito
sibilità, nell'attuale sistema parametrale, che il giudice prov- Una), con la nota del 12 dicembre 2017, prot. n. 23-2017,
veda alla liquidazione del compenso dell'avvocato senza trasmessa direttamente a questa sezione, ha formulato delle
avere come riferimento alcuna soglia numerica minima, ren- proposte di modifica del d.m. n. 55 del 2014, solo in parte
dendo inadeguata la remunerazione della prestazione profes- sovrapponibili rispetto a quelle enucleate dal Cnf nella sedu-
sionale; ta del 26 maggio 2017.
— prevedere la modifica dei parametri in taluni singoli Considerato. — 3. - Lo schema di decreto in esame, come
casi al fine di assicurare il rispetto del principio di adegua- in precedenza esposto, reca le «modifiche al decreto del mi-
tezza del compenso in relazione all'importanza dell'opera nistro della giustizia 10 marzo 2014 n. 55, concernente la de-
prestata e al decoro della professione; terminazione dei parametri per la liquidazione dei compensi
IL FORO ITALIANO — 2018.
67 PARTE TERZA 68

per la professione forense ai sensi dell'art. 13, 6° comma, l. Le modifiche di cui si converte, inoltre, non sembrano
31 dicembre 2012 n. 247». porsi in contrasto neanche con la normativa europea in mate-
Il succitato art. 13 l. n. 247 del 2012, infatti, dispone che i ria ed in particolare con la recente sentenza n. 427 del 23 no-
parametri per la liquidazione dei compensi per la professione vembre 2017 della Corte di giustizia dell'Unione europea,
forense debbano essere individuati con «decreto emanato dal che ha statuito che una disciplina regolatoria, come quella
ministro della giustizia, su proposta del Cnf, ogni due anni bulgara, che non autorizza il giudice nazionale a disporre la
...» e che tali parametri «si applicano quando all'atto del- rifusione degli onorari degli avvocati per un importo inferio-
l'incarico o successivamente il compenso non sia stato de- re a quello minimo previsto da un regolamento adottato da
terminato in forma scritta, in ogni caso di mancata determi- un'organizzazione di categoria dell'ordine forense, quale il

a
nazione consensuale, in caso di liquidazione giudiziale dei «Vissh advokatski savet» (Consiglio superiore dell'ordine
compensi e nei casi in cui la prestazione professionale è resa forense della Bulgaria), «è idonea a restringere il gioco della

to
nell'interesse di terzi o per prestazioni officiose previste dal- concorrenza nel mercato interno ai sensi dell'art. 101, par. 1,

en
la legge». Tfue».
Sotto il profilo della potestà normativa esercitata nel caso Al riguardo la sezione rileva, infatti, che la Cgue è perve-

am
di specie, quindi, la sezione non ha alcun rilevo da formula- nuta a tale decisione in considerazione della circostanza che
re, atteso che l'emanazione del presente decreto rientra, ai le tariffe minime previste dalla normativa bulgara sono state

on
sensi della normativa precedentemente citata, nella compe- individuate con un regolamento del Consiglio superiore del-

O
tenza del ministero proponente. l'ordine forense e, dunque, non da un organo pubblico, avendo

M abb
4. - Per quanto concerne, inoltre, il procedimento seguìto il legislatore bulgaro demandato integralmente la fissazione di

M
dall'amministrazione nel predisporre lo schema di decreto in tali tariffe minime all'organo di categoria senza prevedere

SI
esame, la sezione osserva che quest'ultimo è stato elaborato
IO in degli espliciti «criteri di interesse pubblico definiti dalla leg-

AS
dal dicastero riferente dopo aver ricevuto la proposta di mo- ge» nazionale.
so
difica formulata, ai sensi del succitato art. 13, 6° comma, l. Da qui la differenza con l'atto normativo di cui si converte
n. 247 del 2012, dal Cnf con la nota prot. n. 28992.U del 1° che è adottato non da un'organizzazione di rappresentanza
es

giugno 2017. della categoria forense ma dal ministro della giustizia, il cui
Anche sotto questo profilo, dunque, la sezione non ha ri- operato si è basato sull'applicazione di precisi criteri d'inte-
nc

lievi da formulare, atteso che l'iter seguìto dall'amministra- resse pubblico stabiliti dalla legge quali la trasparenza e l'u-
D
co

zione nella predisposizione dello schema deve ritenersi con- nitarietà nella determinazione dei compensi professionali,
U

forme a quanto disposto dal succitato art. 13, 6° comma, l. n. con la conseguenza che la sezione, anche sotto il profilo in
LA
IO olo

247 del 2012 e alla procedura già seguìta per l'approvazione esame, non ha specifici rilievi da esplicitare.
del d.m. n. 55 del 2014. 6. - Tanto premesso, la sezione ritiene di dover formulare
C
c

5. - Per quanto concerne il merito dello schema di decreto, le seguenti osservazioni in relazione allo specifico contenuto
O sci
LO

la sezione osserva in via preliminare che la l. n. 247 del dell'atto normativo di cui si converte.
2012, in relazione ai criteri in base ai quali individuare i pa- In primo luogo, per quanto concerne la tematica, già ri-
Fa

rametri per la liquidazione dei compensi degli avvocati, sta- chiamata, della fissazione di soglie minime non derogabili da
bilisce, all'art. 13, 7° comma, che tali parametri debbano es- parte degli organi giudicanti, la sezione deve rilevare che le
R

sere formulati «in modo da favorire la trasparenza nella de- modifiche a tal fine introdotte agli art. 4, 1° comma, 12, 1°
terminazione dei compensi dovuti per le prestazioni profes- comma, e 19, 1° comma, d.m. n. 55 del 2014 non appaiono
sionali e l'unitarietà e la semplicità nella determinazione dei chiare nella loro formulazione, lasciando possibili spazi in-
compensi». terpretativi in merito all'applicazione della locuzione «di re-
Inoltre, detti criteri sono stati integrati da alcune sentenze gola» anche alle riduzioni percentuali dei valori parametrici
— puntualmente richiamate dal Cnf nella nota del 1° giugno di base mentre, secondo quanto riferito dall'amministrazio-
2017, prot. n. 28992.U — con cui è stato evidenziato come la ne, la medesima locuzione dovrebbe applicarsi esclusiva-
discrezionalità del giudice nella determinazione giudiziale mente agli aumenti percentuali dei succitati valori.
dei compensi «non può condurre ad una liquidazione che ... La sezione, pertanto, ritiene necessario invitare l'ammini-
remuneri l'opera del difensore, al netto delle spese vive, con strazione a prevedere una diversa formulazione degli art. 4,
una somma che in termini assoluti risulti praticamente sim- 1° comma, 12, 1° comma, e 19, 1° comma, d.m. n. 55 del
bolica e, come tale, non consona al decoro professionale che 2014, dalla quale emerga con maggiore chiarezza l'indero-
l'art. 2233, 2° comma, c.c. pure impone di considerare» (ex gabilità delle soglie minime percentuali di riduzione del
multis, Cass. 22 dicembre 2015, n. 25804, Foro it., Rep. compenso rispetto al valore parametrico di base da parte de-
2015, voce Diritti politici e civili, n. 336), principio, que- gli organi giudicanti, e ciò anche in considerazione del fatto
st'ultimo, più volte ribadito anche da questo Consiglio di che l'art. 13, 7° comma, l. n. 247 del 2012 prevede fra i crite-
Stato (Cons. Stato, sez. VI, 22 gennaio 2015, n. 238, ibid., ri cui si deve attenere l'amministrazione quello della «traspa-
voce Professioni intellettuali, nn. 137, 144). renza nella determinazione dei compensi dovuti per le pre-
La sezione ritiene che le modifiche al d.m. n. 55 del 2014 stazioni professionali».
previste dallo schema di decreto risultino conformi ai criteri In secondo luogo, deve rilevarsi che l'amministrazione,
previsti dalla normativa primaria di riferimento, salvo quanto tramite il decreto in esame, ha accolto solo parzialmente le
si evidenzierà al successivo n. 6. articolate proposte di modifica del d.m. n. 55 del 2014 avan-
Infatti, tali modifiche e in particolar modo quelle volte a zate dal Cnf e, per il tramite della documentazione istruttoria
superare le lacune normative riscontrate dall'amministra- trasmessa a questa sezione, non ha esplicitato le ragioni in
zione e dal Cnf — tra le quali è da evidenziare quella relativa base alle quali ha proceduto in tal senso.
ai compensi spettanti per la fase stragiudiziale, come i pro- In proposito la sezione osserva come la motivazione delle
cedimenti di mediazione e di negoziazione assistita — sono scelte dell'amministrazione — benché non strettamente ne-
volte ad aumentare la trasparenza nella determinazione dei cessaria, ai fini della legittimità del presente atto normativo,
compensi in ossequio allo specifico criterio previsto dal 7° in considerazione della natura non vincolante delle proposte
comma dell'art. 13. del Cnf ai sensi di quanto previsto dalla l. n. 247 del 2012 —
Tali modifiche, inoltre, risultano anche coerenti con gli sarebbe stata in ogni caso opportuna, quantomeno in sede di
orientamenti assunti in materia dai competenti organi giudi- Air, per comprendere l'iter logico-giuridico seguìto dal-
canti, atteso che alcune di esse tendono ad assicurare, come l'amministrazione nel predisporre l'intervento normativo de
riferito dalla stessa amministrazione, la conformità dei com- quo. E ciò anche in considerazione del fatto che alcune delle
pensi al principio di tutela del decoro professionale. proposte avanzate dal Cnf e dall'Una — come, in via mera-
IL FORO ITALIANO — 2018.
69 GIURISPRUDENZA AMMINISTRATIVA 70

mente esemplificativa, quella concernente la necessità di * * *


adeguare i parametri di remunerazione relativi alla fase deci-
soria dinanzi al Consiglio di Stato (tabella n. 22 allegata al I nuovi parametri forensi.
d.m. n. 55 del 2014), atteso che questi ultimi risultano infe-
riori rispetto ai parametri previsti per i giudizi dinanzi ai Tar Dopo il parere favorevole del Consiglio di Stato in epigrafe,
(tabella n. 21 allegata al precitato d.m.) — appaiono raziona- sullo schema di decreto del ministro della giustizia, recante mo-
li, di talché non risulta agevole, in assenza di rilievi sul punto difiche al d.m. 10 marzo 2014 n. 55, concernente la determina-
da parte dell'amministrazione, desumere i motivi per i quali zione dei parametri per la liquidazione dei compensi per la pro-
fessione forense, si è conclusa (quasi) la procedura prevista dal-
tali proposte non hanno trovato favorevole accoglimento. l'art. 13, 6° comma, l. n. 247 del 2012 per l'adeguamento dei

a
La sezione, pertanto, non può che limitarsi a prendere atto parametri con cadenza biennale.
delle scelte operate dall'amministrazione proponente nel-

to
Prima di illustrare le innovazioni, occorre preliminarmente
l'ambito della discrezionalità alla medesima attribuita dalla evidenziare che, per stabilire i compensi dovuti agli esercenti la

en
normativa di settore (art. 1, 3° comma, e 13, 6° comma, l. n. professione forense, i parametri si applicano:
247 del 2012). — nelle ipotesi in cui non via sia stata una determinazione

am
In terzo luogo, la sezione rileva che le disposizioni in consensuale tra le parti della misura del compenso;
esame, nel recepire alcune delle proposte formulate dal Cnf — nei casi in cui la prestazione professionale è resa nel-

on
con la nota prot. n. 28992.U del 1° giugno 2017, risultano l'interesse di terzi o per prestazioni officiose previste dalla leg-

O
adeguate, in linea di principio e salvo quanto appena rilevato ge.

M abb
in materia di soglie minime di riduzione dei compensi pro-

M
Le modifiche ai parametri per la liquidazione dei compensi
fessionali, ai fini del raggiungimento degli obiettivi fissati per l'avvocato, previsti nello schema di decreto in questione,

SI
dalla stessa amministrazione proponente, di cui si è detto al non sono di secondaria importanza.
IO in
AS
precedente n. 1. Innanzitutto, la disciplina parametrica è stata integrata con la
specifica previsione (non presente nella previgente disciplina) di
so
Al riguardo, la sezione deve tuttavia evidenziare che l'ef-
fettivo raggiungimento di tali obiettivi potrà essere compiu- un apposito compenso per l'avvocato che svolge attività profes-
es

tamente valutato soltanto a seguito della concreta applicazio- sionale nei procedimenti di mediazione e di negoziazione assi-
ne della normativa de qua, attraverso l'esame e il monitorag- stita. Per la quantificazione del compenso per tale attività è stata
nc

introdotta apposita tabella (25 bis), con parametri che variano a


gio da parte dell'amministrazione — che potrà all'uopo av-
D

seconda degli scaglioni di valore di riferimento ed a seconda


co

valersi anche del contributo fornito dal Cnf — delle pronun- della fase — attivazione, negoziazione, conciliazione — della
U

ce di liquidazione impugnate dinanzi ai competenti organi procedura cui l'avvocato partecipa.


LA
IO olo

giurisdizionali in ragione del mancato rispetto dei parametri Altra novità, è la previsione, nei giudizi innanzi ai Tar ed al
previsti dalla normativa di cui si converte. Consiglio di Stato, di una maggiorazione — fino al 50 per cento
C

Infine, la sezione prende atto del fatto che dalle modifiche


c

— del compenso relativo alla fase introduttiva del giudizio


O sci

introdotte dall'intervento normativo in esame «non sembrano


LO

quando l'avvocato propone motivi aggiunti.


derivare nuovi o maggiori oneri a carico del bilancio dello Novità rilevante è il «freno» alla discrezionalità del giudice
Fa

Stato», e ciò anche con riferimento agli eventuali riflessi in- nella liquidazione del compenso. Il decreto, infatti, limita il pe-
diretti della disciplina in esame sui costi connessi al patroci- rimetro di discrezionalità riconosciuto al giudice, individuando
R

nio a spese dello Stato che — come evidenziato dalla stessa delle soglie minime percentuali di riduzione del compenso ri-
amministrazione con la relazione tecnica depositata in atti — spetto al valore parametrico di base al di sotto delle quali non è
«potranno essere coperti nei limiti degli stanziamenti di bi- possibile andare. È «vietato», quindi, al giudice la liquidazione
lancio disponibili a legislazione vigente». del compenso all'avvocato «scendendo» sotto una soglia nume-
7. - Pertanto, in considerazione di quanto sin qui esposto, rica minima.
la sezione ritiene che lo schema di decreto in esame meriti Per l'avvocato che assiste (in «tutti i tipi di giudizi», sia civile
che penale) più soggetti aventi la stessa posizione processuale, i
parere favorevole con le osservazioni in precedenza formula- compensi sono aumentati sia mediante l'incremento del com-
te. penso spettante per i soggetti assistiti oltre il primo, sia median-
Da ultimo, sotto il profilo redazionale, la sezione suggeri- te l'innalzamento della soglia massima di soggetti assistiti per
sce all'amministrazione di: cui il professionista ha diritto ad essere remunerato. È previsto,
a) valutare la possibilità di suddividere il disposto del- infatti, che in tali casi il compenso (unico) passa dal 20 per cen-
l'art. 1 dello schema in più articoli, ciascuno recante le modi- to al 30 per cento per ogni soggetto oltre il primo fino a 10, e
fiche ad un singolo articolo del d.m. n. 55 del 10 marzo dal 5 per cento al 10 per cento per ogni soggetto oltre i primi
2014. Ciò al fine di evitare l'attuale suddivisione dell'art. 1 dieci e fino ad un massimo di trenta.
in più lettere e più numeri, anche parzialmente sovrapposti, Al fine di superare l'incertezza applicativa del d.m. n. 55 del
poiché quanto precede rende la disposizione in esame di non 2014 per l'individuazione del compenso spettante all'avvocato
facile lettura; per i procedimenti arbitrali, lo schema di decreto specifica che i
b) sostituire, all'art. 1, 1° comma, lett. a), n. 3, la parola compensi previsti nella apposita tabella (tabella 26) per gli av-
«ridoto» con quella «ridotto», al fine di eliminare il refuso vocati che svolgono la funzione di arbitro si riferiscono al com-
penso dovuto a ciascun arbitro quando l'arbitrato è affidato ad
recato dalla disposizione stessa. un collegio.
———————— Come evidenziato anche nel parere del Consiglio di Stato, la
proposta di modifica inoltrata dal Consiglio nazionale forense al
(1) Il Consiglio nazionale forense ha trasmesso al ministro ministro della giustizia è stata accolta solo in parte, pur non
della giustizia, in base al disposto dell'art. 13, 6° comma, l. prevedendo la stessa alcun incremento dei valori pecuniari dei
247/12, il 1° giugno 2017 (prot. n. 28992.U) proposta di modifi- parametri del d.m. 55/14 (e la cadenza biennale per l'aggiorna-
ca dei parametri di cui al d.m. 55/14. mento è superata). Tra le proposte del Consiglio nazionale fo-
Il ministro della giustizia, con nota dell'11 dicembre 2017, ha rense, e quelle sollecitate dall'avvocatura, «disattese» dallo
chiesto il parere al Consiglio di Stato, parere che a «stretto giro» schema di decreto in esame, e che certamente, se accolte, avreb-
è arrivato nel senso di cui alla riportata massima. bero semplificato la struttura parametrica, si segnalano, in parti-
In ordine alla procedura di approvazione dei parametri, L. colare, la previsione di un compenso per la fase postdecisoria,
CARBONE, Parcelle avvocati e fatturazione elettronica verso la stante le necessarie attività che vengono svolte dopo la sentenza,
pubblica amministrazione, Milano, 2015, 39 ss.; G. SCARSELLI, nonché di compensi per la fase cautelare in tutti i giudizi (e non
Parametri ministeriali per la liquidazione dei compensi forensi solo per quelli davanti al Tar e al Consiglio di Stato), di un au-
nel tempo della crisi, in Foro it., 2012, V, 1995. mento del compenso per l'atto di precetto, ma soprattutto di un
Segue la nota di L. CARBONE e lo schema di decreto del mini- ampliamento delle tabelle parametriche per l'attività espletata
stro della giustizia. nelle procedure concorsuali, prevedendo il d.m. 55/14 solo la
IL FORO ITALIANO — 2018.
71 PARTE TERZA 72

tabella 20 per la dichiarazione di fallimento e la tabella 25 per c) all'art. 12 sono apportate le seguenti modificazioni:
l'assistenza stragiudiziale. 1) al 1° comma sono apportate le seguenti modificazioni:
Una lacuna nello schema di decreto è la mancanza di ogni ri- a) al primo periodo dopo le parole «numero dei documen-
ferimento all'equo compenso per l'avvocato, anche perché or- ti» sono inserite le seguenti «e degli atti»;
mai l'equo compenso è previsto dalla l. 172/17, come modifica- b) al terzo periodo le parole «possono, di regola, essere
ta dalla l'art. 1, comma 437, l. 27 dicembre 2017 n. 205 (legge aumentati fino all'80 per cento, o diminuiti fino al 50 per cento»
di bilancio 2018). sono sostituite dalle seguenti: «possono, di regola, essere au-
Aggiungasi, poi, che lo stesso parere del Consiglio di Stato mentati fino all'80 per cento, o diminuiti in misura non superio-
2272/17 dà una «mano» allorché afferma che le modifiche ri- re al 50 per cento»;
portate nello schema di decreto del ministro della giustizia «non 2) al 2° comma sono apportate le seguenti modificazioni:

a
sembrano porsi in contrasto neanche con la normativa europea a) al primo periodo: dopo le parole «la stessa posizione»
in materia ed in particolare con la recente sentenza C-427/16 del

to
sono aggiunte le parole «procedimentale o»; le parole «20 per
23 novembre 2017 della Corte di giustizia dell'Unione europea cento» e «5 per cento» sono sostituite rispettivamente da: «30

en
(<www.curia.europa.eu>)», atteso che l'atto normativo di cui per cento» e «10 per cento»; le parole «fino a un massimo di
allo schema di decreto «è adottato non da un'organizzazione di venti» sono sostituite dalle seguenti «fino a un massimo di tren-

am
rappresentanza della categoria forense ma dal ministro della ta»;
giustizia, il cui operato si è basato sull'applicazione di precisi b) al secondo periodo le parole «il numero delle parti» è

on
criteri d'interesse pubblico stabiliti dalla legge quali la traspa- sostituito dalle seguenti «il numero dei soggetti» e le parole
renza e l'unitarietà nella determinazione dei compensi profes- «una parte contro più parti» sono sostituite con le seguenti: «un

O
M abb
sionali»; parere in linea, peraltro, con precedenti decisioni quali: singolo soggetto contro più soggetti»;

M
Corte giust. 19 febbraio 2002, causa C-35/99, Foro it., 2002, c) al terzo periodo: dopo le parole «l'identità di posizione»
IV, 187; 5 dicembre 2006, cause riunite C-94/04 e C-202/04,

SI
sono inserite le parole «procedimentale o»; la parola «imputati»
IO in
id., 2007, IV, 1, in cui si afferma che gli art. 10, 81 e 82 del trat- è sostituita dalla parola «soggetti»; le parole «è di regola ridotto

AS
tato Ce non ostano all'adozione, da parte di uno Stato membro, del 30 per cento» sono sostituite dalle seguenti: «è ridotto in mi-
so
di un provvedimento normativo che approvi, sulla base di un sura non superiore al 30 per cento»;
progetto elaborato da un ordine professionale forense quale il d) all'art. 19, 1° comma, terzo periodo, le parole «o dimi-
es

Consiglio nazionale forense, una tariffa che fissi un limite mi- nuiti fino al 50 per cento» sono sostituite con le seguenti: «o
nimo per gli onorari degli avvocati e a cui, in linea di principio, diminuiti in misura non superiore al 50 per cento»;
nc

non sia possibile derogare né per le prestazioni riservate agli e) all'art. 20, dopo il 1° comma, è aggiunto il seguente: «1
D

avvocati, né per quelle, come le prestazioni stragiudiziali, che


co

bis. L'attività svolta dall'avvocato nel procedimento di media-


U

possono essere svolte anche da qualsiasi altro operatore econo- zione e nella procedura di negoziazione assistita è di regola li-
LA

mico non vincolato da tale tariffa. quidata in base ai parametri numerici di cui all'allegata tabel-
IO olo

la.»;
LEONARDO CARBONE
C

f) dopo la tabella n. 25 è aggiunta la tabella n. 25 bis. Pro-


c

cedimento di mediazione e procedura di negoziazione assistita,


O sci
LO

allegata come tabella A al presente decreto.


* * *
Fa

Art. 2
Schema di decreto del ministro della giustizia concernente
R

regolamento recante modifiche al decreto del ministro della Disposizione temporale


giustizia 10 marzo 2014 n. 55, concernente la determinazione
dei parametri per la liquidazione dei compensi per la profes- 1. Le disposizioni di cui al presente decreto si applicano alle
sione forense ai sensi dell'art. 13, 6° comma, l. 31 dicembre liquidazioni successive alla sua entrata in vigore.
2012 n. 247.
Art. 3
Entrata in vigore
Art. 1
Modifiche al decreto del ministro della giustizia 1. Il presente decreto entra in vigore il giorno successivo a
10 marzo 2014 n. 55 quello della sua pubblicazione nella Gazzetta ufficiale della Re-
pubblica italiana.
1. Al decreto del ministro della giustizia 10 marzo 2014 n. 55 Il presente decreto, munito del sigillo dello Stato, sarà inseri-
sono apportate le seguenti modificazioni: to nella Raccolta ufficiale degli atti normativi della Repubblica
a) all'art. 4 sono apportate le seguenti modificazioni: italiana. È fatto obbligo a chiunque spetti di osservarlo e di farlo
1) al 1° comma sono apportate le seguenti modificazioni: osservare.
a) al terzo periodo le parole «o diminuiti fino al 50 per
cento» sono sostituite dalle seguenti: «o diminuiti in misura non
superiore al 50 per cento»; Tabella A (art. 1, 1° comma, lett. f)
b) al quarto periodo, le parole «diminuzione di regola fino
al 70 per cento» sono sostituite dalle seguenti: «diminuzione in 25 bis. Procedimento di mediazione e procedura di negoziazione
misura non superiore al 70 per cento»; assistita
2) al 2° comma, primo periodo le parole «20 per cento» e «5
per cento» sono sostituite rispettivamente da «30 per cento» e da € 0,01
a € 1.100,00
€ 1.100,01 € 5.200,01 € 26.000,01 € 52.000,01 € 260.000,01
a € 5.200,00 a € 26.000,00 a € 52.000,00 a € 260.000,00 a € 520.000,00
«10 per cento» e le parole «fino a un massimo di venti» sono Valore

sostituite dalle seguenti: «fino a un massimo di trenta»; fase della 60 270 420 510 960 1305
attivazione
3) al 4° comma le parole «è di regola ridotto del 30 per cen-
fase di ne- 120 540 840 1020 1920 2610
to» sono sostituite dalle seguenti: goziazione
«è ridoto in misura non superiore al 30 per cento»; conciliazio- 180 810 1260 1530 2880 3915
4) dopo il 10° comma è aggiunto il seguente: «10 bis. Nel ne
caso di giudizi innanzi al Tar e al Consiglio di Stato il compen-
so relativo alla fase introduttiva del giudizio è di regola aumen-
tato sino al 50 per cento quando sono proposti motivi aggiun-
ti.»;
b) all'art. 10, le parole «agli arbitri sono» sono sostituite dal- ————————
le parole «a ciascun arbitro è» e le parole «dovuti i compensi
previsti» sono sostituite con le parole «dovuto il compenso pre-
visto»;
IL FORO ITALIANO — 2018.
73 GIURISPRUDENZA AMMINISTRATIVA 74

CONSIGLIO DI STATO; adunanza plenaria; sentenza 20 costituzionale degli art. 106 cod. proc. amm. e 395 e 396
dicembre 2017, n. 12; Pres. PAJNO, Est. TAORMINA; Stai- c.p.c. cui la Corte costituzionale non abbia già fornito rispo-
bano e altri (Avv. MARONE), Mottola e altri (Avv. VENIE- sta nella decisione n. 123 del 26 maggio 2017.
RO, MARONE) c. Università degli studi di Napoli Federico 1.3. - Quanto alla richiesta di differimento avanzata dalla
II (Avv. ABIGNENTE), Inps gestione ex Inpdap (Avv. MA- parte ricorrente in revocazione, si osserva che non appare
RINUZZI, MORRONE) e altra. Dichiara inammissibile ricor- utilmente praticabile l'ipotesi di un ulteriore rinvio della de-
so per revocazione avverso Cons. Stato, ad. plen., 22 feb- finitiva decisione sul ricorso di revocazione, in attesa che la
braio 2007, n. 4. Corte costituzionale si pronunci sulla ordinanza n. 6891 del-
l'8 aprile 2016 con la quale le sezioni unite della Suprema
Giustizia amministrativa — Revocazione — Giudicato corte di cassazione hanno sollevato la questione di costitu-

a
amministrativo lesivo di diritti protetti dalla conven- zionalità dell'art. 69, 7° comma, d.leg. n. 165 del 30 marzo
zione europea dei diritti dell'uomo — Inammissibilità

to
2001 in relazione all'art. 117, 1° comma, Cost.
(Cod. proc. civ., art. 395, 396; cod. proc. amm., art. 106).

en
1.3.1. - La questione di costituzionalità sollevata dalle se-
È inammissibile, in quanto proposto al di fuori dei casi tas- zioni unite — è agevole riconoscere — investe una disposi-

am
sativamente stabiliti dall'ordinamento, il ricorso per revo- zione che ha rivestito certamente portata decisiva nel giudi-
cazione proposto avverso un giudicato dell'adunanza ple- zio conclusosi con la sentenza dell'adunanza plenaria n. 4

on
naria del Consiglio di Stato dichiarato lesivo di diritti pro- del 21 febbraio 2007 (id., Rep. 2007, voce Impiegato dello
tetti dalla convenzione europea dei diritti dell'uomo con Stato, nn. 261, 267, 317, 677).

O
M abb
sentenza definitiva della corte di Strasburgo. (1) 1.3.2. - Ciò che è necessario porre in luce, però (in dispar-

M
te ogni considerazione sulla circostanza che a più riprese la

SI
Corte costituzionale ha risolto in senso negativo il dubbio in
IO in
Diritto. — 1. - Seguendo la tassonomia propria delle que- passato prospettato — seppur con riferimento a differenti pa-

AS
stioni (secondo le coordinate ermeneutiche dettate dal- rametri — in ordine alla compatibilità costituzionale dell'art.
so

l'adunanza plenaria n. 5 del 2015, Foro it., 2015, III, 265), è 69, 7° comma, d.leg. n. 165 del 30 marzo 2001), è che deve
evidente che in ordine logico è prioritaria la disamina delle essere escluso che l'eventuale accoglimento da parte della
es

richieste avanzate dalla parte odierna ricorrente in revoca- Corte costituzionale di tale questione ad essa rimessa possa
nc

zione volte ad ottenere che questa adunanza plenaria sollevi spiegare effetto nell'odierno processo in senso favorevole
all'odierna parte ricorrente, in quanto:
D

nuovamente la questione di legittimità costituzionale degli


co

art. 106 cod. proc. amm. e 395 e 396 c.p.c. in relazione agli a) l'ordinanza di rimessione delle sezioni unite della Cor-
U

art. 111 e 24 Cost., ovvero, in via subordinata, che venga dif- te di cassazione, n. 6891 dell'8 aprile 2016 muove da una
LA
IO olo

ferita la trattazione della causa in attesa che la Corte costitu- condizione diametralmente opposta rispetto a quella che
zionale si pronunci sulla questione rimessale con la ordinan- connota l'odierno processo;
C
c

za n. 6891 dell'8 aprile 2016 dalle sezioni unite della Supre- b) infatti, in quel processo, la sentenza del Consiglio di
O sci
LO

ma corte di cassazione (id., 2016, I, 1667). Stato che aveva dato torto agli originari ricorrenti era stata
1.1. - Nessuna delle suindicate richieste appare, però, ac- impugnata innanzi alle sezioni unite della Suprema corte di
Fa

coglibile. Cassazione per motivi attinenti alla giurisdizione (sulla cir-


1.2. - Quanto alla prima di esse, questa adunanza plenaria costanza che «il passaggio in giudicato delle decisioni del
R

non ritiene che ricorrano le condizioni per sollevare nuova- Consiglio di Stato — assoggettate ai sensi dell'art. 111, 8°
mente la questione di costituzionalità delle disposizioni di comma, Cost. al ricorso in Cassazione, anche se solo per i
cui agli art. 106 cod. proc. amm. e 395 e 396 c.p.c. in quanto: motivi inerenti alla giurisdizione — non ha luogo il giorno
a) è ben vero che la decisione della Corte costituzionale della pubblicazione della pronuncia, bensì, come previsto
n. 123 del 26 maggio 2017, id., 2017, I, 2180 (sul cui conte- dall'art. 324 c.p.c., il giorno in cui la decisione non è più
nuto ci si soffermerà più diffusamente di seguito) ha dichia- soggetta a ricorso per cassazione» v., tra le tante, Cons. Sta-
rato inammissibile il secondo profilo critico sollevato dal- to, sez. IV, 16 giugno 2008, n. 2986, id., Rep. 2008, voce
l'adunanza plenaria nella citata ordinanza collegiale di ri- Giustizia amministrativa, n. 1130; 21 agosto 2003, n. 4729,
messione n. 2 del 2015 (id., Rep. 2015, voce Revocazione id., Rep. 2004, voce cit., n. 1313);
(giudizio di), n. 44), per difetto di motivazione sulla non ma- c) tale circostanza condizionava in senso negativo il pas-
nifesta infondatezza (così la Corte costituzionale: «il rimet- saggio in giudicato della sentenza reiettiva della pretesa dei
tente, infatti, non spiega le ragioni dell'asserito contrasto privati e prova di ciò riposa nella circostanza che le sezioni uni-
delle norme censurate con gli evocati art. 24 e 111 Cost., li- te hanno in primo luogo vagliato il profilo dell'ammissibilità
mitandosi ad affermare in termini generici e senza alcun del proposto ricorso per motivi attinenti alla giurisdizione,
esame dei parametri costituzionali, l'equivalenza tra la ga- stabilendo che «l'impugnazione, per come oggi proposta, è
ranzia da essi apprestata e quella offerta dal sistema conven- in linea generale idonea a promuovere l'intervento rescin-
zionale»); dente delle sezioni unite, così rendendo rilevante la questio-
b) purtuttavia, è altresì agevolmente ricavabile dal testo ne di costituzionalità di seguito indicata» (così il ‘conside-
della predetta decisione n. 123 del 26 maggio 2017 che, in rando’ n. 14 dell'ordinanza di rimessione n. 6891 dell'8 apri-
realtà, la Corte costituzionale ha esplorato anche tale profilo, le 2016).
esprimendo il convincimento che spettasse in via prioritaria 1.3.3. - A prescindere da ogni questione circa l'ammissibi-
al legislatore «la delicata ponderazione, alla luce dell'art. 24 lità, e quindi l'effettiva rilevanza, della questione di legitti-
Cost., fra il diritto di azione degli interessati e il diritto di di- mità costituzionale come prospettata dalle sezioni unite della
fesa dei terzi»; Corte di cassazione in sede di giudizio ex art. 111 Cost., nel
c) e ciò appare tanto più significativo, laddove si conside- caso in esame la revocanda decisione dell'adunanza plenaria
ri che la Corte costituzionale ha tenuto ben presente (‘consi- n. 4 del 2007 è certamente passata in giudicato, in quanto
derando’ n. II della decisione citata) che il parametro evocato l'impugnazione revocatoria è stata proposta ben dopo la sca-
dalla ordinanza di rimessione faceva espresso riferimento al- denza dei termini di proposizione della revocazione ordinaria
la circostanza che le sentenze dalla corte di Strasburgo si ai sensi per i motivi di cui ai nn. 4 e 5 dell'art. 395 c.p.c., e
erano fondate sulla violazione del diritto dei ricorrenti di ac- non è stato giammai proposto innanzi alle sezioni unite della
cesso a un tribunale (art. 6 Cedu); Corte di cassazione ricorso per motivi attinenti alla giurisdi-
d) il parametro riposante nella compiuta garanzia del dirit- zione.
to di difesa in giudizio (anche alla luce dei principî del c.d. 1.3.4. - Neppure potrebbe fondatamente sostenersi che la
«giusto processo») è stato quindi integralmente valutato dalla mera circostanza che sia stato proposto il ricorso in revoca-
Corte costituzionale e non sembra al collegio che possano in zione che viene alla decisione del collegio potesse — e possa
tal senso individuarsi ulteriori profili di dubbia compatibilità — condizionare il passaggio in giudicato della decisione del-
IL FORO ITALIANO — 2018.
75 PARTE TERZA 76

l'ad. plen. n. 4 del 2007, in quanto per condivisa e costante Corte costituzionale in punto di sindacato «accentrato» sul-
giurisprudenza (v., in proposito, Cass. 9 gennaio 2014, n. l'asserita confliggenza della norma interna con le norme pat-
272, id., 2014, I, 1177) «l'astratta esperibilità della revoca- tizie internazionali, ivi compresa la Cedu, (Corte cost. nn.
zione straordinaria o la mera proposizione della relativa do- 348 e 349 del 2007, id., 2008, I, 39);
manda avverso le sentenze passate in giudicato, laddove non b) accolto la domanda avanzata in via subordinata, solle-
seguìta dalla pronuncia rescindente di revocazione», non in- vando la questione di legittimità costituzionale nei termini
cide sul giudicato formatosi ed all'accoglimento del petitum prima descritti.
rescindente osta la circostanza che la revocazione non risulta 6. - L'accurata analisi del giudice delle leggi contenuta
proposta per alcuno dei casi contemplati dagli art. 294 e 395 nella decisione n. 123 del 26 maggio 2017 trae le mosse dal
c.p.c. e che la Corte costituzionale, con la decisione n. 123 ‘considerando’ n. 15 («nelle materie diverse da quella pena-

a
del 26 maggio 2017 ha respinto il dubbio di costituzionalità le, dalla giurisprudenza convenzionale non emerge, allo sta-

to
che questa adunanza plenaria aveva prospettato. to, l'esistenza di un obbligo generale di adottare la misura ri-

en
1.3.5. - Accertato, quindi, che per le chiarite ragioni la de- pristinatoria della riapertura del processo, e che la decisione
cisione dell'ad. plen. n. 4 del 2007 è passata in giudicato, ne di prevederla è rimessa agli Stati contraenti, i quali, peraltro,

am
discende la non refluenza, sull'odierna causa, della futura sono incoraggiati a provvedere in tal senso, pur con la dovuta
decisione della Corte costituzionale sulla questione rimessale attenzione per i vari e confliggenti interessi in gioco») ed ap-

on
(quale ne sia l'esito), in quanto, come è noto, costituisce proda alla conclusione (‘considerando’ n. 17) per cui nel
principio da sempre affermato dalla giurisprudenza civile ed «nostro ordinamento la riapertura del processo non penale,

O
M abb
amministrativa quello per cui «la dichiarazione di illegittimi- con il conseguente travolgimento del giudicato, esige una de-

M
tà costituzionale di una norma rileva anche nei processi in licata ponderazione, alla luce dell'art. 24 Cost., fra il diritto

SI
corso, ma non incide sugli effetti irreversibili già prodottisi, di azione degli interessati e il diritto di difesa dei terzi, e tale
IO in
in quanto la retroattività degli effetti della dichiarazione di ponderazione spetta in via prioritaria al legislatore».

AS
incostituzionalità incontra un limite negli effetti che la stes- 7. - All'esito della decisione della Corte costituzionale n.
so

sa, ancorché successivamente rimossa dall'ordinamento, ab- 123 del 26 maggio 2017 — che ha esplorato tutti i possibili
bia irrevocabilmente prodotto qualora resi intangibili dalla pre- argomenti posti a sostegno della dedotta questione ed alla cui
es

clusione nascente o dall'esaurimento dello specifico rapporto completa esposizione nulla ritiene questa adunanza plenaria
nc

giuridico disciplinato dalla norma espunta dall'ordinamento giu- di dovere aggiungere — è evidente che il ricorso per revoca-
ridico oppure dal maturare di prescrizioni e decadenze ovve- zione (il cui petitum per l'eventuale fase rescissoria, era
D
co

ro, ancora, dalla formazione del giudicato» (tra le tante, v. quello postulante la reiezione degli appelli proposti dalle
U

Cons. Stato, sez. IV, 3 novembre 2015, n. 5012; Cass. 22 amministrazioni e, per l'effetto, la conferma delle sentenze
LA
IO olo

febbraio 2012, n. 2552, id., Rep. 2012, voce Contratti agra- di prime cure impugnate e la corresponsione agli odierni ri-
ri, n. 10). correnti del pagamento della contribuzione previdenziale e
C
c

1.4. - Anche la subordinata richiesta di differimento della dell'indennità di fine rapporto) deve essere dichiarato inam-
O sci
LO

trattazione della causa, va quindi disattesa. missibile, in quanto risulta essere stato proposto per una ipo-
2. - A questo punto dell'esposizione, può essere esaminata tesi non contemplata dall'ordinamento giuridico, ed è noto
Fa

la domanda di revocazione. che per la costante giurisprudenza civile ed amministrativa,


3. - Come a più riprese anticipato, la menzionata decisione «attesa la loro eccezionalità, i casi di revocazione della sen-
R

n. 123 del 26 maggio 2017 della Corte costituzionale ha tenza, tassativamente previsti dall'art. 395 c.p.c., sono di
escluso la possibilità di un'«integrazione» per via giurisdi- stretta interpretazione, ai sensi dell'art. 14 preleggi» (ex aliis,
zionale dei tassativi casi di impugnazione revocatoria indica- Cass. n. 1957 del 19 marzo 1983, id., Rep. 1983, voce Revo-
ti negli art. 395 e 396 c.p.c. ed espressamente richiamati dal- cazione (giudizio di), n. 1; Corte conti, sez. giur. reg. Sicilia,
l'art. 106 cod. proc. amm. con riferimento al processo ammi- 14 maggio 1997, n. 112, id., Rep. 1998, voce Pensione, n.
nistrativo. 723; Cons. Stato, sez. III, 24 maggio 2013, n. 2840).
4. - Evidenzia in proposito l'adunanza plenaria che l'uni- 8. - Conclusivamente, l'adunanza plenaria, richiamata la
co, complesso, motivo di revocazione della sentenza del- propria precedente ordinanza collegiale n. 2 del 2015 e la de-
l'adunanza plenaria n. 4 del 22 febbraio 2007, cit., prospetta- cisione della Corte costituzionale n. 123 del 26 maggio 2017,
to dall'odierna parte ricorrente ipotizzava due eventualità; definitivamente pronunciando sul ricorso per revocazione, lo
infatti, muovendo dalla circostanza che la Corte costituziona- dichiara inammissibile in quanto proposto al di fuori dei casi
le, con la sentenza n. 113 del 2011 (id., 2013, I, 802), aveva tassativamente stabiliti dall'ordinamento.
introdotto nell'art. 630 c.p.p. una specifica ipotesi di revisio-
————————
ne della sentenza passata in giudicato, conseguente nella ne-
cessità di conformarsi ad una sentenza della Corte Edu, era (1) I. - Con la declaratoria di inammissibilità della doman-
stato dedotto che: da di revocazione della sentenza dell'adunanza plenaria n. 4
a) in via principale, si sarebbe potuto procedere all'im- del 2007, Foro it., Rep. 2007, voce Impiegato dello Stato, n.
mediato accoglimento del petitum rescindente sulla scorta di 261, giunge a conclusione la vicenda dei medici a gettone del-
un'interpretazione degli art. 395 e 396 c.p.c. e dell'art. 106 l'università Federico II di Napoli, che, dal 1983 al 1997, aveva-
cod. proc. amm. conforme alla predetta sentenza della Corte no svolto attività assistenziale presso il policlinico napoletano.
costituzionale n. 113 del 2011 (traslando, quindi, sul proces- Gli stessi, nel 2004, avevano proposto ricorso davanti al Tar
so amministrativo la conclusione cui era pervenuta la Corte Campania per vedere accertato giudizialmente il loro rapporto
costituzionale quanto al processo penale); di fatto alle dipendenze dell'Università di Napoli Federico II
b) in via subordinata, si sarebbe dovuta sollevare la que- con consequenziale riconoscimento del diritto al versamento dei
stione di legittimità costituzionale degli art. 106 cod. proc. contributi previdenziali. I medici a gettone avevano avuto suc-
amm. e 395 e 396 c.p.c. in relazione agli art. 117, 1° comma, cesso in primo grado, in quanto la loro posizione era stata equi-
111 e 24 Cost., nella parte in cui non prevedevano un diverso parata a quella dei ricercatori universitari, risultando invece
soccombenti, nel 2007, davanti all'adunanza plenaria del Consi-
caso di revocazione della sentenza quando ciò sia necessario, glio di Stato. L'adunanza plenaria del Consiglio di Stato aveva
ai sensi dell'art. 46, par. 1, della convenzione europea dei di- infatti applicato alla controversia l'art. 45, 17° comma, d.leg. 31
ritti dell'uomo e delle libertà fondamentali, per conformarsi marzo 1998 n. 80, poi confluito nell'art. 69, 7° comma, d.leg. n.
ad una sentenza definitiva della Corte europea dei diritti del- 165 del 2001, interpretato secondo la lettura all'epoca prevalen-
l'uomo. te, ossia quella per cui, dopo il 15 settembre 2000, i dipendenti
5. - Con l'ordinanza collegiale di rimessione n. 2 del 2015 del pubblico impiego privatizzato avrebbero perso la possibilità
questa adunanza plenaria ha: di azionare i loro diritti, vuoi davanti al giudice amministrativo,
a) motivatamente disatteso la domanda avanzata in via vuoi dinanzi a quello ordinario.
principale, richiamando la consolidata giurisprudenza della Alcuni dei medici a gettone avevano adìto la via di Strasburgo.
IL FORO ITALIANO — 2018.
77 GIURISPRUDENZA AMMINISTRATIVA 78

La Corte europea dei diritti dell'uomo, con le sentenze del 4 cedimento e del processo amministrativo, in <https://tinyurl.
febbraio 2014, Mottola, id., Rep. 2014, voce Diritti politici e ci- com/y6wk4qeh>, e D'ALESSANDRO, L'attuazione delle pronunce
vili, n. 201, e Staibano, ibid., n. 200, aveva dichiarato la sentenza della Corte europea dei diritti dell'uomo accertanti violazioni
n. 4 del 2007 dell'adunanza plenaria del Consiglio di Stato lesiva convenzionali perpetrate da un giudicato civile, in <https://
dell'art. 6 della convenzione europea dei diritti dell'uomo e del- tinyurl.com/ycl9nnq5>.
l'art. 1 del protocollo n. 1 della medesima convenzione. L'ordinanza dell'adunanza plenaria del 4 marzo 2015, n. 2,
Come osserva Cons. Stato, ad. plen., 20 dicembre 2017, n. 12, cit., è stata successivamente richiamata da Cons. Stato, sez. IV,
in epigrafe, «i giudici di Strasburgo avevano considerato infatti i ord. 17 novembre 2016, n. 4765, <www.giustizia-amministrati
ricorrenti titolari di un ‘bene’, ai sensi dell'art. 1 del protocollo 1 va.it>, a sostegno di una nuova questione di costituzionalità del-
della convenzione, avendo il diritto di credito dei ricorrenti una l'art. 106 cod. proc. amm. (l. 104/10) e degli art. 395 e 396

a
base sufficiente nel diritto interno, in quanto confermato da con- c.p.c., in relazione agli art. 117, 1° comma, 111 e 24 Cost., nella
solidata giurisprudenza; gli stessi erano pertanto titolari di un'a- parte in cui non prevedono un diverso caso di revocazione della

to
spettativa legittima al versamento dei contributi al pari dei loro sentenza quando ciò sia necessario per conformarsi ad una sen-

en
colleghi». tenza definitiva della Corte europea dei diritti dell'uomo.
La corte di Strasburgo, pur avendo ravvisato gli estremi di due La vicenda che ha originato la controversia stavolta non ri-

am
violazioni convenzionali, non aveva però accolto la domanda di guarda medici a gettone.
equa riparazione formulata dai ricorrenti ai sensi dell'art. 41 del- La Corte costituzionale, con ordinanza 2 febbraio 2018, n. 19,

on
la convenzione, in considerazione «della possibilità che il gover- <www.cortecostituzionale.it>, ha però dichiarato manifestamen-
no e i ricorrenti addivengano ad un accordo» (punto 70, sentenze te inammissibile la questione di costituzionalità, considerando

O
M abb
Mottola e Staibano, cit.). carente la motivazione dell'ordinanza di rimessione che si risol-

M
I ricorrenti a Strasburgo avevano quindi adìto nuovamente il veva unicamente nel richiamo per relationem a Cons. Stato, ad.

SI
Consiglio di Stato per ottenere la revocazione della pronuncia plen., ord. 4 marzo 2015, n. 2, cit.
IO in
dell'adunanza plenaria n. 4 del 2007, in quanto dichiarata lesiva

AS
di diritti protetti dalla convenzione europea dei diritti dell'uomo II. - Alla ripresa del giudizio davanti all'adunanza plenaria del
so
con sentenza definitiva della corte di Strasburgo, domandando, Consiglio di Stato i medici a gettone avevano innanzitutto do-
in via principale, di ammettere la revocazione in base ad un'in- mandato una nuova rimessione degli atti alla Consulta, in quanto
es

terpretazione costituzionalmente orientata dell'art. 106 cod. proc. la declaratoria di inammissibilità di cui alla sentenza n. 123 del
amm. nonché degli 395 e 396 c.p.c. 2017, cit., a loro dire, era stata causata da un difetto di motiva-
nc

In via subordinata si chiedeva al giudice amministrativo di sol- zione in ordine alla non manifesta infondatezza della questione,
D
co

levare questione di legittimità costituzionale delle disposizioni senza che vi fosse stato alcun esame di merito della questione.
U

da ultimo richiamate, perché esse non consentono la revocazione Cons. Stato, ad. plen., 20 dicembre 2017, n. 12, in maniera con-
LA

di un giudicato amministrativo lesivo di alcuna delle garanzie di divisibile, ha reputato, però, inutile una nuova rimessione poiché,
IO olo

cui alla convenzione europea dei diritti dell'uomo. in realtà, la Corte costituzionale ha esplorato anche tale profilo,
C

Quest’ultima è stata l'opzione prescelta dall'adunanza plena- esprimendo il convincimento che spetti in via prioritaria al legis-
c

ria, la quale, con ord. 4 marzo 2015, n. 2, id., Rep. 2015, voce latore il compito di intervenire per disciplinare la materia. Preci-
O sci
LO

Giustizia amministrativa, n. 619, e Giur. it., 2015, 2710 (m.), sa, infatti, l'adunanza plenaria nella sentenza in epigrafe che «il
con nota di PATRITO, Se sia ammissibile l'impugnativa per revo- parametro riposante nella compiuta garanzia del diritto di difesa
Fa

cazione della sentenza del Consiglio di Stato per contrasto con in giudizio (anche alla luce dei principî del c.d. ‘giusto proces-
decisione sopravvenuta della Corte Edu; Corriere giur., 2015, so’) è stato [...] integralmente valutato dalla Corte costituziona-
R

1427, con nota di VITALE, Revocazione del giudicato civile e le, e non sembra [...] che possano in tal senso individuarsi ulte-
amministrativo per violazione della Cedu? Il Consiglio di Stato riori profili di dubbia compatibilità costituzionale degli art. 106
porta la questione alla Corte costituzionale, aveva sollevato cod. proc. amm. e 395 e 396 c.p.c. cui la Corte costituzionale
questione di legittimità costituzionale degli art. 106 cod. proc. non abbia già fornito risposta nella decisione n. 123 del 26
amm. e 395 e 396 c.p.c. in relazione agli art. 117, 1° comma, 111 maggio 2017».
e 24 Cost., nella parte in cui non prevedono un diverso caso di
revocazione della sentenza quando ciò sia necessario, ai sensi III. - In via subordinata, i medici a gettone avevano chiesto un
dell'art. 46, par. 1, della convenzione europea dei diritti del- differimento della trattazione della causa di revocazione nel-
l'uomo e delle libertà fondamentali, per conformarsi ad una sen- l'attesa che la Corte costituzionale si pronunciasse sulla que-
tenza definitiva della Corte europea dei diritti dell'uomo. stione di legittimità costituzionale sollevata dalla Corte di cas-
La Corte costituzionale, con sentenza 26 maggio 2017, n. 123, sazione con ord. 8 aprile 2016, n. 6891, Foro it., 2016, I, 1667.
Foro it., 2017, I, 2180, con nota essenzialmente adesiva di D'A- Con tale ordinanza, le sezioni unite della Suprema corte di cas-
LESSANDRO, Il giudicato amministrativo (e quello civile) per ora sazione hanno infatti dubitato della costituzionalità dell'art. 69,
non cedono all'impatto con la Corte europea dei diritti del- 7° comma, d.leg. n. 165 del 2001 in relazione all'art. 117, 1°
l'uomo, e Giur. costit., 2017, 1261, con nota parimenti adesiva di comma, Cost. Si tratta della medesima eccezione di incostitu-
TRAVI, Pronunce della corte di Strasburgo e revocazione delle zionalità dichiarata manifestamente infondata, prima delle sen-
sentenze: un punto fermo della Corte costituzionale, ha però di- tenze della Corte europea dei diritti dell'uomo Mottola e Stai-
chiarato non fondata la questione di legittimità costituzionale. I bano, citate, da Corte cost., ord. 6 luglio 2004, n. 214, id., Rep.
giudici della Consulta hanno infatti valorizzato la circostanza per 2004, voce Impiegato dello Stato, n. 314; 26 maggio 2005, n.
cui, in riferimento al giudicato amministrativo (o civile), contra- 213, id., Rep. 2005, voce cit., n. 259; 7 ottobre 2005, n. 382, id.,
riamente a quanto si verifica in riferimento al giudicato penale, Rep. 2006, voce cit., n. 223; 11 maggio 2006, n. 197, id., Rep.
vi è un bilanciamento di valori da porre in essere tra il diritto del 2007, voce cit., n. 265.
soggetto leso nei suoi diritti fondamentali che aspira alla rimo- L'ordinanza di rimessione degli atti alla Consulta trae origine
zione del pregiudizio consistente nella cosa giudicata nazionale e da una vicenda parallela, che vede di nuovo protagonisti dei me-
il diritto dei terzi a non vedersi privati del bene della vita a loro dici a gettone dell'università Federico II (diversi da quelli parte
attribuito dal giudicato emesso in loro favore. Spetta al legislato- del giudizio conclusosi con la sentenza in epigrafe), i quali, dopo
re il delicato compito di porre in essere siffatto bilanciamento. A la pubblicazione delle sentenze della Corte europea dei diritti
commento della sentenza 26 maggio 2017, n. 123, v., in dottri- dell’uomo del 4 febbraio 2014, Mottola e Staibano — benché tra
na, oltre ai commenti precedentemente indicati, con toni invece di loro non vi fosse alcuno dei ricorrenti a Strasburgo — entro i
critici, CONTI, L'esecuzione delle sentenze della Corte Edu nei termini di cui all’art. 325 c.p.c. hanno intentato ricorso ex art.
processi non penali dopo Corte cost. n. 123 del 2017, in 362, n. 1, c.p.c. davanti alla Corte di cassazione, sostenendo che
<www.giurcost.it>, e A. RANDAZZO, A proposito della sorte del il Consiglio di Stato, male interpretando l’art. 69, 7° comma,
giudicato amministrativo contrario a pronunzie della corte di d.leg. n. 165 del 2001, ha dato vita ad un diniego di giurisdizione
Strasburgo (note minime alla sentenza n. 123 del 2017 della che li ha privati della garanzia essenziale del diritto di azione.
Corte costituzionale), in <www.osservatorioaic.it>. Più in gene- La doglianza si fonda sul recente orientamento della giuris-
rale, sul tema dei rapporti tra il giudicato amministrativo o civile prudenza di legittimità, di cui costituiscono espressione Cass.,
e le pronunce della Corte europea dei diritti dell'uomo, v. SIMO- sez. un., 29 dicembre 2017, n. 31226, id., Le banche dati, archi-
NETTI, Esecuzione delle pronunce Cedu e «riapertura» del pro- vio Cassazione civile, che sarà riportata in un prossimo fascico-
IL FORO ITALIANO — 2018.
79 PARTE TERZA 80

lo; 17 gennaio 2017, n. 956, ibid., e ord. 8 aprile 2016, n. 6891, 2009, I, 992, con nota di CAPONI, Giudicato civile e leggi re-
cit., secondo cui il ricorso per cassazione alle sezioni unite av- troattive, nonché, nell'ambito della giurisprudenza amministrati-
verso le decisioni del Consiglio di Stato ai sensi dell’art. 362 va, Cons. Stato, sez. IV, 3 novembre 2015, n. 5012, <www.giusti
c.p.c. è proponibile anche quando il giudice amministrativo ne- zia-amministrativa.it>.
ghi la propria giurisdizione sul presupposto che la domanda In dottrina, sul tema dei rapporti tra giudicato civile o am-
avanzata non possa costituire in assoluto oggetto di esame giuris- ministrativo e sentenze di incostituzionalità, v., per tutti, CA-
dizionale. PONI, L'efficacia del giudicato civile nel tempo, Milano, 1991,
Benché la normativa sostanziale fatta oggetto di quest'ultimo spec. 339; ID., In tema di limiti temporali del giudicato civile
ricorso incidentale di costituzionalità sia la medesima applicata sulle situazioni soggettive che proteggono un interesse dure-
al merito della controversia dalla pronuncia n. 4 del 2007 di cui vole nel tempo, in Foro it., 1998, I, 1193 ss.; DALFINO, L'«in-

a
si domandava la revocazione, Cons. Stato, ad. plen., 20 dicembre costituzionalità differita» dietro quella (asseritamente) «soprav-
2017, n. 12, cit., a ragione ha respinto la richiesta di differimento venuta» (a proposito di Corte cost. 178/15), in Giornale dir. lav.

to
della trattazione in quanto «l'ordinanza di rimessione delle se- relazioni ind., 2017, 169 ss.; DIACO, Gli effetti temporali della

en
zioni unite della Corte di cassazione n. 6891 dell'8 aprile 2016 decisione di incostituzionalità tra legge fondamentale e diritto
muove da una condizione diametralmente opposta». costituzionale vivente, in <www.giurcost.org>; PIGNATELLI, Le

am
Infatti, mentre la sentenza amministrativa censurata davanti al- interazioni tra processo amministrativo e processo costitu-
la Cassazione ai sensi dell'art. 362 c.p.c. è stata impugnata nei zionale in via incidentale, Torino, 2008, spec. 19 ss. e 106

on
termini di cui all'art. 325 c.p.c. e non può, pertanto, considerarsi ss.; ID., Gli effetti della illegittimità costituzionale «nei limi-
munita del requisito dell'irretrattabilità, la sentenza dell'adunanza ti» dei motivi di impugnazione del provvedimento ammini-

O
M abb
plenaria del Consiglio di Stato n. 4 del 2007, non a caso fatta og- strativo: le regole processuali del Consiglio di Stato, in Foro

M
getto di ricorso davanti al giudice di Strasburgo sul presupposto it., 2010, III, 77 ss.

SI
del previo esaurimento di tutti i mezzi di censura nazionali, ha In ogni caso, la Corte costituzionale, con sentenza 18 gennaio
IO in
ormai acquisito l'autorità di cosa giudicata ed è da considerare 2018, n. 6, Foro it., 2018, I, 373, in questo fascicolo, con nota di

AS
irretrattabile. ROMBOLI, ha dichiarato inammissibile la questione di legittimità
so
Pertanto, nota Cons. Stato, ad. plen., 20 dicembre 2017, n. 12, costituzionale sollevata da Cass., ord. 8 aprile 2016, n. 6891, cit.,
cit., un'eventuale declaratoria di incostituzionalità della normati- precisando che «la tesi che il ricorso in Cassazione per motivi
es

va sostanziale applicata per decidere la causa nel merito dalla inerenti alla giurisdizione, previsto dall'8° comma dell'art. 111
sentenza n. 4 del 2007 non potrebbe produrre effetti nel giudizio Cost. avverso le sentenze del Consiglio di Stato e della Corte dei
nc

di revocazione instaurato dinanzi al giudice amministrativo, po- conti, comprenda anche il sindacato su errores in procedendo o
D

sto che: in iudicando non può qualificarsi come una interpretazione evo-
co

— per un verso, attesa la eccezionalità dei motivi di revoca- lutiva, poiché non è compatibile con la lettera e lo spirito della
LA

zione delle sentenze amministrative, tassativamente previsti dal- norma costituzionale». Il giudice delle leggi, andando di diverso
IO olo

l'art. 395 c.p.c. richiamato dall'art. 106, 1° comma, cod. proc. avviso rispetto alla giurisprudenza di legittimità favorevole ad
una estensione della portata del ricorso per cassazione per motivi
C

amm. e di stretta interpretazione, ai sensi dell'art. 14 preleggi, è


c

da considerare inammissibile la richiesta di revocazione del giu- di giurisdizione, ha aggiunto che «l'intervento delle sezioni uni-
O sci
LO

dicato amministrativo per contrarietà a sentenza della Corte eu- te, in sede di controllo di giurisdizione, nemmeno può essere
ropea dei diritti dell'uomo. La decisione dell'adunanza plenaria giustificato dalla violazione di norme dell'Unione o della con-
Fa

n. 4 del 2007, cit., come già anticipato, deve pertanto considerar- venzione, non essendo peraltro chiaro, nell'ordinanza di rimes-
si produttiva di effetti irreversibili, né su tale irreversibilità è in sione e nella stessa giurisprudenza ivi richiamata, se ciò valga
R

grado di incidere la questione di costituzionalità attualmente sempre ovvero solo in presenza di una sentenza sopravvenuta
pendente dinanzi alla Consulta. In riferimento alla tassatività dei della Corte di giustizia o della corte di Strasburgo».
motivi di revocazione, v., in giurisprudenza, Cass., sez. un., 27 La Consulta ha conseguentemente ribadito che la questione
dicembre 2017, nn. 30994, 30995, 30996, 30997, ibid.; 7 maggio della contrarietà del giudicato nazionale alle norme convenzio-
2014, n. 9865, id., Rep. 2014, voce Revocazione (giudizio di), n. nali «deve trovare la sua soluzione all'interno di ciascuna giu-
23; sez. un. 25 luglio 2007, n. 16402, id., Rep. 2007, voce cit., n. risdizione, eventualmente anche con un nuovo caso di revoca-
4; 9 giugno 1994, n. 5603, id., Rep. 1995, voce cit., n. 6; 22 otto- zione di cui all'art. 395 c.p.c., come auspicato da questa corte
bre 1991, n. 11199, id., Rep. 1991, voce cit., n. 11; 3 marzo con riferimento alle sentenze della Corte Edu (sentenza n. 123
1987, n. 2222, id., Rep. 1987, voce cit., n. 2; 19 marzo 1983, n. del 2017)». [E. D'ALESSANDRO]
1957, id., Rep. 1983, voce cit., n. 1. Nell'ambito della giurispru-
denza amministrativa, nel senso che i motivi di revocazione sono
tassativi e non sono passibili di interpretazione estensiva o ana- * * *
logica, cfr. Cons. Stato, sez. III, 6 agosto 2014, n. 4185, id.,
2014, III, 557, con nota di richiami di TRAVI; sez. IV 27 ottobre Corte di Strasburgo e giudici nazionali: equilibri proble-
1998, n. 1399, id., Rep. 1999, voce Giustizia amministrativa, n. matici ed esigenze di rigore.
1020).
In dottrina, cfr. CONSOLO, Le impugnazioni delle sentenze e L'adunanza plenaria del Consiglio di Stato si attiene, come
dei lodi, Padova, 2012, 435; ID., La revocazione, in Spiegazioni era del tutto ragionevole, a quanto affermato da Corte cost. 26
di diritto processuale civile, II. Il processo di primo grado e le maggio 2017, n. 123, Foro it., 2017, I, 2180, che aveva dichia-
impugnazioni delle sentenze, Torino, 2015, sez. VII, cap. V, 611; rato infondata la questione di legittimità costituzionale dell'art.
CERINO CANOVA-TOMBARI FABBRINI, Revocazione (dir. proc. 106 cod. proc. amm. e degli art. 395 e 396 c.p.c., nella parte in
civ.), voce dell'Enciclopedia giuridica Treccani, Roma, 1991, cui non contemplavano come motivo di revocazione (straordina-
XXVII, 1 ss.; COLESANTI, Sentenza civile (revocazione della), ria) l'esigenza di conformarsi a una pronuncia definitiva della
voce del Novissimo digesto, Torino, 1969, XVI, 1161; ROTA, Corte europea dei diritti dell'uomo. La Corte costituzionale, sul-
Revocazione nel diritto processuale civile, voce del Digesto civ., la base di una puntuale ricostruzione dell'ordinamento Cedu,
Torino, 1998, XVII, 473 ss.; SIRIANNI, La revocazione, in LUISO- aveva escluso che la riapertura del processo, in materia non pe-
VACCARELLA (a cura di), Le impugnazioni civili, Torino, 2013, nale, costituisse un rimedio necessario e infungibile per attuare
537; l'obbligo convenzionale di osservare una sentenza Cedu. In casi
— per altro verso, «la dichiarazione di illegittimità costitu- del genere, pertanto, deve darsi spazio essenzialmente a rimedi
zionale di una norma rileva anche nei processi in corso, ma non di ordine riparatorio, la cui applicazione, d'altronde, può essere
incide sugli effetti irreversibili già prodottisi, in quanto la re- ragionevolmente privilegiata rispetto al sacrificio del principio
troattività degli effetti della dichiarazione di incostituzionalità della intangibilità del giudicato.
incontra un limite negli effetti che la stessa, ancorché successi- Con la pronuncia dell'adunanza plenaria la vicenda sembra
vamente rimossa dall'ordinamento, abbia irrevocabilmente pro- pertanto ormai chiusa. In realtà, ad un esame più approfondito
dotto qualora resi intangibili [...] dalla formazione del giudica- l'equilibrio con l'ordinamento Cedu rimane problematico. La
to», come nella vicenda in esame. In questo senso, in giurispru- dottrina che non ha apprezzato l'intervento della Corte costitu-
denza, Cass. 22 febbraio 2012, n. 2552, Foro it., Rep. 2012, voce zionale ha sottolineato la difficoltà di assicurare una continuità
Contratti agrari, n. 10; Corte cost. 7 novembre 2007, n. 364, id., fra i due ordinamenti, nella misura in cui si conclude che resti
IL FORO ITALIANO — 2018.
81 GIURISPRUDENZA AMMINISTRATIVA 82

fermo il giudicato nazionale ritenuto incoerente con l'ordina- CONSIGLIO DI STATO; sezione IV; sentenza 6 ottobre
mento Cedu. Il problema in effetti sussiste, ma ciò nulla toglie 2017, n. 4656; Pres. POLI, Est. CASTIGLIA; Tosetti e altri
al fatto che l'intervento della Corte costituzionale sia stato inec- (Avv. PETTINI) c. Comune di Prato (Avv. CLARICH, BAR-
cepibile e, d'altra parte, una volta riconosciuta la possibilità di TALESI). Conferma Tar Toscana, sez. III, 17 marzo 2008,
diversi strumenti per l'esecuzione di una sentenza Cedu, non si n. 385.
può ammettere che la corte si sostituisca al legislatore imponen-
do l'adozione di uno strumento specifico. Polizia mortuaria e cimitero — Cimitero — Zona di ri-
Nel dibattito un profilo sembra essere piuttosto trascurato. La spetto — Riduzione — Portata (R.d. 27 luglio 1934 n.
corte di Strasburgo (nelle sentenze del 4 febbraio 2014 sui casi 1265, approvazione del t.u. delle leggi sanitarie, art. 338; y
Mottola e Staibano, id., Rep. 2014, voce Diritti politici e civili, l. 1° agosto 2002 n. 166, disposizioni in materia di infra-

a
nn. 201 e 200) è intervenuta criticamente nei confronti della de- strutture e trasporti, art. 28).
cisione del Consiglio di Stato che, nel 2007, aveva respinto le

to
domande dei c.d. medici a gettone (cfr. Cons. Stato, ad. plen., La delibera con cui il consiglio comunale riduce la zona di

en
21 febbraio 2007, n. 4, id., Rep. 2007, voce Impiegato dello Sta- rispetto cimiteriale consente di costruire unicamente con
to, n. 261); la critica, però, non ha riguardato una asserita in- riguardo a specifiche domande edificatorie, ma non può

am
compatibilità, con l'ordinamento Cedu, della previsione della costituire la base legale di un'autorizzazione a costruire
decadenza per le pretese relative a rapporti d'impiego «privatiz- de futuro. (1)

on
zati» stabilita dall'art. 45, 17° comma, d.leg. 31 marzo 1998 n.
80, e dall'art. 69, 7° comma, d.leg. 30 marzo 2001 n. 165. La

O
M abb
corte di Strasburgo ha affermato invece che la previsione di de- Fatto e diritto. — 1. - I sig. Stefano Tosetti, Romano Beco-

M
cadenza era incompatibile con la convenzione europea (in parti- ni e Giovanna Beconi sono proprietari di un terreno nel co-
colare con l'art. 6 della stessa e con il primo protocollo addizio-

SI
mune di Prato, sul quale insiste un impianto sportivo ricaden-
IO in
nale) per ragioni contingenti, e cioè perché incideva su un ambi- te per intero in zona di rispetto cimiteriale per essere a una di-

AS
to (quello della disciplina dei medici «a gettone») gravato da stanza inferiore di duecento metri dal cimitero di Grignano.
so
consistenti incertezze interpretative, tali da rendere problemati-
ca — in presenza della previsione di decadenza — una tutela ef- 2. - Entrata in vigore la l. 1° agosto 2002 n. 166 — che ha
modificato l'art. 338 r.d. 27 luglio 1934 n. 1265, consentendo
es

ficace dei diritti. Pertanto, all'origine degli interventi critici del-


la Cedu vi era la convinzione che una previsione di decadenza a determinate condizioni la riduzione della fascia di rispetto
nc

del genere potesse essere introdotta solo in un contesto suffi- —, la parrocchia di San Pietro a Grignano, proprietaria del-
D

cientemente chiaro, tale cioè da non indurre in errore anche una l'impianto sportivo, ha chiesto al comune di poter realizzare
co

nell'area alcuni locali a servizio dell'impianto in questione.


U

parte diligente in merito alla necessità di rispettare il termine di


decadenza per tutelare i propri diritti. 3. - Con delibera n. 181 del 30 settembre 2004 il consiglio
LA
IO olo

La violazione della Cedu non è dunque riconducibile a una comunale ha autorizzato la costruzione di servizi all'impianto
previsione di decadenza in quanto tale, che era stata ritenuta di sportivo, secondo la richiesta della parrocchia, con conse-
C
c

ordine «sostanziale», ossia in grado di precludere la garanzia del guente riduzione della zona di rispetto, ma «con esclusivo ri-
O sci
LO

diritto, ma va ricondotta alla circostanza che la previsione di de- ferimento agli edifici da realizzare».
cadenza non operava in un contesto chiaro, per la sussistenza di 4. - Ritenendo leso il proprio interesse a ottenere una gene-
Fa

serie incertezze interpretative in merito ai presupposti per la sua rale modifica del vincolo per poter realizzare in futuro altre
applicazione. più complesse opere di adeguamento strutturale, a loro dire
R

Se questa è la lettura più corretta della due sentenze della cor- necessarie per l'utilizzo degli impianti sportivi, senza dovere
te di Strasburgo (e tale lettura appare confortata dal testo delle nuovamente avviare la procedura di rimozione del vincolo
sentenze), ci saremmo aspettati dalla stessa corte un'analisi pre- medesimo, i privati hanno impugnato la delibera comunale.
cisa che conducesse a riconoscere gli estremi di una situazione 5. - Con sentenza 17 marzo 2008, n. 385, il Tar Toscana,
di incertezza. Ragionevolmente una situazione di incertezza del sez. III, ha respinto il ricorso, condannando i ricorrenti al pa-
genere dovrebbe riconoscersi in presenza di significativi muta-
menti giurisprudenziali, o di contrapposizione fra indirizzi di-
gamento delle spese di giudizio. Il tribunale territoriale ha ri-
versi, o di norme formulate in modo ambiguo. Per questo profi- tenuto che l'art. 338 cit. attribuisca all'amministrazione una
lo, però, le due sentenze sono molto stringate e finiscono col da- facoltà discrezionale da esercitarsi caso per caso, che non può
re rilievo essenzialmente a una divergenza di posizioni fra il spingersi sino a emettere provvedimenti di valenza conforma-
giudice di primo grado (Tar Campania) e il giudice d'appello tiva della vocazione edificatoria delle aree assumendo la fun-
(Consiglio di Stato), sulla qualificazione del rapporto dei «me- zione riservata invece agli strumenti urbanistici.
dici a gettone», negli specifici giudizi sottoposti poi alla corte di 6. - Gli originari ricorrenti hanno interposto appello avver-
Strasburgo. so la sentenza 385/08 riproponendo la censura di violazione
La circostanza che giudici di grado diverso, rispetto ad una ed erronea applicazione dell'art. 338 cit. e di eccesso di pote-
identica controversia, esprimano punti di vista anche sensibil- re sotto diversi profili. Con il reputare che la ricordata modi-
mente differenti rappresenta, a ben vedere, un dato «fisiologico» fica normativa legittimasse non un assottigliamento della zo-
in un sistema processuale. Non sembra questa, pertanto, la «so- na di rispetto, ma solo una deroga al vincolo cimiteriale,
glia» sufficiente per identificare una situazione di incertezza, ta- l'amministrazione prima e il Tar poi ne avrebbero erronea-
le da pregiudicare anche l'applicazione di una previsione nor- mente interpretato e illegittimamente ridotto la portata. Inol-
mativa di decadenza. tre l'autorità sanitaria avrebbe rilasciato parere favorevole al-
La vicenda evidenzia quindi sì un equilibrio problematico con la riduzione del vincolo e parere favorevole sarebbe stato dato
l'ordinamento Cedu, ma la problematicità più grave attiene — a anche a un progetto alternativo che avrebbe previsto la realiz-
ben vedere — alle pronunce della corte sovranazionale. Esse sono zazione di opere a distanza persino inferiore dal confine del
destinate a produrre effetti molto importanti nell'ordinamento na- cimitero.
zionale, talvolta «dirompenti». A questa rilevanza negli effetti non 7. - Il comune di Prato si è costituito in giudizio per resiste-
sempre corrisponde, però, un'adeguata cura nell'argomentazione e
re all'appello e, nella successiva memoria depositata il 25 lu-
nella motivazione.
glio 2017, ne ha sostenuto la parziale inammissibilità (con ri-
guardo a una censura di difetto di motivazione circa la man-
ALDO TRAVI
cata riduzione generalizzata del vincolo, considerata nuova in
questo grado) e comunque l'infondatezza nel merito.
8. - Gli appellanti hanno replicato con memoria depositata
il 3 agosto scorso, con cui hanno contestato l'affermata di-
————————
screpanza fra il contenuto del ricorso di primo e quello di se-
condo grado, e hanno rinnovato le proprie argomentazioni.
9. - All'udienza pubblica del 28 settembre 2017, l'appello è
stato chiamato e trattenuto in decisione.
IL FORO ITALIANO — 2018.
83 PARTE TERZA 84

10. - In via preliminare, il collegio: sta attivabile nel solo interesse pubblico — come valutato dal
a) osserva che la ricostruzione in fatto, sopra riportata e ri- legislatore nell'elencazione, al 5° comma, delle opere ammis-
petitiva di quella operata dal giudice di prime cure, non è sta- sibili ai fini della riduzione — la procedura di riduzione della
ta contestata dalle parti costituite ed è comunque acclarata fascia inedificabile (cfr., da ultimo, Cons. Stato, sez. VI, 4 lu-
dalla documentazione versata in atti. Di conseguenza, vigen- glio 2014, n. 3410, id., Rep. 2015, voce Polizia mortuaria, n.
do la preclusione posta dall'art. 64, 2° comma, cod. proc. 4; 27 luglio 2015, n. 3667, ibid., n. 3; ivi riferimenti ulteriori).
amm., devono darsi per assodati i fatti oggetto di giudizio; 12.2. - In definitiva, l'art. 338, 5° comma, norma eccezio-
b) ritiene di poter prescindere dall'esame dell'eccezione di nale e di stretta interpretazione, consente di costruire in zona
parziale inammissibilità del ricorso formulata dal comune inti- di rispetto cimiteriale unicamente con riguardo a specifiche
mato perché l'appello è manifestamente infondato nel merito. domande edificatorie e non può essere base legale di un'auto-

a
12. [sic] - Il 1° comma dell'art. 338 r.d. 1265/34 dispone rizzazione a costruire de futuro.

to
che: 13. - La delibera comunale impugnata era dunque del tutto
legittima nella parte in cui ha ridotto la zona di rispetto cimi-

en
«I cimiteri devono essere collocati alla distanza di almeno
duecento metri dal centro abitato. È vietato costruire intorno teriale con solo riguardo alle opere da realizzare secondo il

am
ai cimiteri nuovi edifici entro il raggio di duecento metri dal progetto presentato dalla parrocchia di San Pietro a Grignano,
perimetro dell'impianto cimiteriale, quale risultante dagli restando del tutto irrilevanti i pareri espressi dall'azienda Usl,
che attengono evidentemente a profili del tutto diversi.

on
strumenti urbanistici vigenti nel comune o, in difetto di essi,
comunque quale esistente in fatto, salve le deroghe ed ecce- 14. - Dalle considerazioni che precedono discende che,

O
come detto, l'appello è manifestamente infondato e va perciò

M abb
zioni previste dalla legge».
respinto, con conferma della sentenza impugnata. (Omissis)

M
Aggiunge il 5° comma, nel testo da ultimo sostituito dal-

SI
l'art. 28, 1° comma, lett. b), l. 166/02: ————————
IO in
«Per dare esecuzione ad un'opera pubblica o all'attuazione

AS
di un intervento urbanistico, purché non vi ostino ragioni (1) La pronuncia in epigrafe muove dal presupposto che il 5°
so

igienico-sanitarie, il consiglio comunale può consentire, pre- comma dell'art. 338 t.u. delle leggi sanitarie (r.d. 27 luglio 1934
vio parere favorevole della competente azienda sanitaria loca-
es

n. 1265), inserito dall'art. 28 l. 1° agosto 2002 n. 166, debba es-


le, la riduzione della zona di rispetto tenendo conto degli sere considerato una norma eccezionale e, come tale, di stretta
nc

elementi ambientali di pregio dell'area, autorizzando l'am- interpretazione.


D

pliamento di edifici preesistenti o la costruzione di nuovi edi- Nel senso che, dove la citata disposizione concede la possibi-
co

fici. La riduzione di cui al periodo precedente si applica con lità di ridurre la fascia di rispetto anche per finalità legate
U

identica procedura anche per la realizzazione di parchi, giar- «all'attuazione di un intervento urbanistico», si deve ritenere
LA
IO olo

dini e annessi, parcheggi pubblici e privati, attrezzature spor- che il legislatore voglia prendere in considerazione soltanto gli
tive, locali tecnici e serre». interventi pubblici, o comunque destinati a soddisfare esigenze
C
c

12.1. - A tale proposito, la consolidata giurisprudenza è nel pubblicistiche di rango almeno pari a quelle poste alla base del
O sci
LO

senso che: vincolo da attenuare, v. Cass. 13 gennaio 2009, n. 8626, Foro


a) il vincolo cimiteriale determina una situazione di inedi- it., Rep. 2009, voce Edilizia e urbanistica, n. 346 (e Urbanistica
Fa

ficabilità ex lege e integra una limitazione legale della pro- e appalti, 2009, 1019, con nota di GISONDI, Realizzazione di in-
prietà a carattere assoluto, direttamente incidente sul valore terventi pubblici e privati entro la fascia di rispetto cimiteriale).
R

del bene e non suscettibile di deroghe di fatto, tale da confi- Nel senso che il vincolo cimiteriale determina una tipica si-
gurare in maniera obiettiva e rispetto alla totalità dei soggetti tuazione di inedificabilità ex lege, suscettibile di venire rimossa
il regime di appartenenza di una pluralità indifferenziata di solo in ipotesi eccezionali e comunque per considerazioni di in-
immobili che si trovino in un particolare rapporto di vicinan- teresse pubblico, ma non per interessi privati, v. Cons. Stato,
za o contiguità con i suddetti beni pubblici (da ultimo, Cass. sez. VI, 27 luglio 2015, n. 3667, Foro it., Rep. 2015, voce Poli-
zia mortuaria, n. 3; 4 luglio 2014, n. 3410, ibid., n. 4. Per Cons.
20 dicembre 2016, n. 26326, Foro it., Rep. 2016, voce
Stato, sez. IV, 27 ottobre 2009, n. 6547, id., Rep. 2009, voce
Espropriazione per p.i., n. 86);
cit., n. 3, tale vincolo prevale anche su eventuali disposizioni
b) il vincolo ha carattere assoluto e non consente in alcun contrarie del piano regolatore generale, con conseguente insa-
modo l'allocazione sia di edifici, sia di opere incompatibili nabilità delle opere ivi realizzate.
con il vincolo medesimo, in considerazione dei molteplici in- Anche nell'ambito di controversie insorte in materia di
teressi pubblici che la fascia di rispetto intende tutelare, quali espropriazione, si è evidenziato come non sia edificabile il ter-
le esigenze di natura igienico-sanitaria, la salvaguardia della reno rientrante nella fascia di rispetto cimiteriale, assoggettato
peculiare sacralità che connota i luoghi destinati all'inuma- al relativo vincolo ai sensi dell'art. 338 r.d. 27 luglio 1934 n.
zione e alla sepoltura, il mantenimento di un'area di possibile 1265, integrante una limitazione legale della proprietà a caratte-
espansione della cinta cimiteriale (Cons. Stato, sez. VI, 9 re assoluto: cfr. Cass. 20 dicembre 2016, n. 26326, id., Rep.
marzo 2016, n. 949); 2016, voce Espropriazione per p.i., n. 86; 22 aprile 2010, n.
c) il vincolo, d'indole conformativa, è sganciato dalle esi- 9631, id., Rep. 2010, voce cit., n. 92 (con cui è stata cassata la
genze immediate della pianificazione urbanistica, nel senso sentenza di merito che aveva riconosciuto la destinazione edifi-
che esso si impone di per sé, con efficacia diretta, indipenden- catoria di un terreno solo perché incluso all'interno del piano
temente da qualsiasi recepimento in strumenti urbanistici, i regolatore industriale, senza preventivamente considerare che
quali non sono idonei, proprio per la loro natura, ad incidere tale destinazione era preclusa dalla collocazione del fondo in
sulla sua esistenza o sui suoi limiti (Cons. Stato, sez. IV, 22 un'area di rispetto cimiteriale).
novembre 2013, n. 5544, id., Rep. 2014, voce Edilizia e ur- In argomento, v. GIOVANNELLI, Le nuove potenzialità della
banistica, n. 207; Cass. n. 26326 del 2016, cit.); zona di rispetto cimiteriale alla luce della riforma del 2002 e
d) la situazione di inedificabilità prodotta dal vincolo è su- delle più recenti pronunce giurisprudenziali, in Riv. giur. edili-
scettibile di venire rimossa solo in ipotesi eccezionali e co- zia, 2009, II, 185; GALEONE, La zona di rispetto cimiteriale
munque solo per considerazioni di interesse pubblico, in pre- (art. 338 t.u.l.s. 27 luglio 1934 n. 1265 come modificato dal-
senza delle condizioni specificate nell'art. 338, 5° comma; l'art. 28 l. 1° agosto 2002 n. 166), in Ammin. it., 2002, 1717.
e) l'art. 338, 5° comma, non presidia interessi privati e non
può legittimare interventi edilizi futuri su un'area indisponibi-
le per ragioni di ordine igienico-sanitario, nonché per la sa-
cralità dei luoghi di sepoltura; ————————
f) il procedimento attivabile dai singoli proprietari all'in-
terno della zona di rispetto è soltanto quello finalizzato agli
interventi di cui al 7° comma dell'art. 338 (recupero o cambio
di destinazione d'uso di edificazioni preesistenti); mentre re-
IL FORO ITALIANO — 2018.
85 GIURISPRUDENZA AMMINISTRATIVA 86

TRIBUNALE AMMINISTRATIVO REGIONALE PER La cooperativa Valdocco, seconda classificata, ha propo-


IL PIEMONTE; sezione I; ordinanza 17 gennaio 2018, n. sto censure avverso gli atti di gara, lamentando altresì la
88; Pres. GIORDANO, Est. BINI; Soc. coop. Animazione mancata esclusione dell'aggiudicataria, per l'assenza in ca-
Valdocco (Avv. SCIOLLA, VIALE, FORNERIS) c. Consorzio po alle ditte mandanti dei requisiti di partecipazione.
intercomunale servizi sociali di Pinerolo (Avv. DEL MON- Il ricorso è stato proposto a conclusione del procedimento
TE) e altri. di gara, una volta intervenuta l'aggiudicazione, seppure la
stazione appaltante avesse regolarmente comunicato alle dit-
Giustizia amministrativa — Giudizio in tema di contratti te partecipanti l'atto di ammissione dei concorrenti, come
pubblici — Atti di ammissione o di mancata esclusione previsto dall'art. 29 d.leg. 50/16.
— Onere di impugnazione immediata — Rimessione al- Ai sensi dell'art. 120, comma 2 bis, cod. proc. amm., in-

a
la Corte di giustizia (Cod. proc. amm., art. 120; y l. 4 trodotto dall'art. 204 d.leg. 50/16, ogni contestazione relati-

to
agosto 1955 n. 848, ratifica ed esecuzione della conven- va all'ammissione e/o all'esclusione deve essere proposta
zione per la salvaguardia dei diritti dell'uomo e delle liber-

en
nel termine perentorio di trenta giorni decorrente dalla co-
tà fondamentali, firmata a Roma il 4 novembre 1950 e del municazione dell'atto di cui all'art. 29 d.leg. 50/16.
protocollo addizionale alla convenzione stessa, firmato a

am
La stazione appaltante e la controinteressata hanno quindi
Parigi il 20 marzo 1952: convenzione, art. 6, 13; y diretti- eccepito l'irricevibilità del ricorso, in quanto proposto av-
va 21 dicembre 1989 n. 89/665/Cee del consiglio, che

on
verso l'aggiudicazione definitiva, mentre, vertendo su que-
coordina le disposizioni legislative, regolamentari e ammi- stioni di ammissibilità, avrebbe dovuto essere proposto en-

O
nistrative relative all'applicazione delle procedure di ricor-

M abb
tro il termine di trenta giorni dalla comunicazione dell'atto

M
so in materia di aggiudicazione degli appalti pubblici di di ammissione alla gara dei concorrenti.
forniture e di lavori, art. 1; y d.leg. 18 aprile 2016 n. 50,

SI
Con sentenza non definitiva n. 1129 del 13 novembre
codice dei contratti pubblici, art. 204).
IO in 2017, il collegio ha rilevato che l'applicazione della suindi-

AS
Giustizia amministrativa — Giudizio in tema di contratti cata normativa dovrebbe condurre alla declaratoria di irrice-
so
pubblici — Atti di ammissione o di mancata esclusione vibilità per tardività del ricorso, impedendo quindi l'esame
— Onere di impugnazione immediata — Inosservanza nel merito delle censure che denunciano l'assenza dei requi-
es

— Preclusione — Rimessione alla Corte di giustizia siti di partecipazione in capo al R.t.i. risultato aggiudicatario
(Cod. proc. amm., art. 120; y l. 4 agosto 1955 n. 848: con-
nc

della gara; pertanto il collegio ha sospeso il giudizio, rite-


venzione, art. 6, 13; y direttiva 21 dicembre 1989 n.
D

nendo rilevante e decisiva la questione oggetto della do-


co

89/665/Cee del consiglio, art. 1; y d.leg. 18 aprile 2016 n. manda di rinvio pregiudiziale.
U

50, art. 204). B) La normativa nazionale e la sua interpretazione. L'art.


LA
IO olo

Va rimesso alla Corte di giustizia il quesito se la disciplina 120, comma 2 bis, cod. proc. amm. (come modificato dal-
l'art. 204 d.leg. 50/16) ha previsto il c.d. rito superaccelera-
C

europea in materia di diritto di difesa, di giusto processo e


c

di effettività sostanziale della tutela (con particolare rife- to, avverso gli atti di ammissione ed esclusione dei concor-
O sci
LO

rimento agli art. 6 e 13 Cedu, all'art. 47 della carta dei di- renti dalla gara di appalto.
ritti fondamentali dell'Unione europea e all'art. 1 della Nell'art. 120 cod. proc. amm., al comma 2 bis, è stata in-
Fa

direttiva 89/665/Cee) osti ad una normativa nazionale, trodotta la seguente disposizione:


quale l'art. 120, comma 2 bis, cod. proc. amm, che impone «Il provvedimento che determina le esclusioni dalla pro-
R

all'operatore che partecipa ad una procedura di gara di cedura di affidamento e le ammissioni ad essa all'esito della
impugnare l'ammissione/mancata esclusione di un altro valutazione dei requisiti soggettivi, economico-finanziari e
soggetto entro il termine di trenta giorni dalla comunica- tecnico-professionali va impugnato nel termine di trenta
zione del provvedimento con cui viene disposta l'ammis- giorni, decorrente dalla sua pubblicazione sul profilo del
sione/esclusione dei partecipanti. (1) committente della stazione appaltante, ai sensi dell'art. 29,
1° comma, del codice dei contratti pubblici adottato in at-
Va rimesso alla Corte di giustizia il quesito se la disciplina
tuazione della l. 28 gennaio 2016 n. 11. L'omessa impugna-
europea in materia di diritto di difesa, di giusto processo e
zione preclude la facoltà di far valere l'illegittimità derivata
di effettività sostanziale della tutela (con particolare rife-
dei successivi atti delle procedure di affidamento, anche con
rimento agli art. 6 e 13 Cedu, all'art. 47 della carta dei di-
ricorso incidentale. È altresì inammissibile l'impugnazione
ritti fondamentali dell'Unione europea e all'art. 1 della
della proposta di aggiudicazione, ove disposta, e degli altri
direttiva 89/665/Cee) osti ad una normativa nazionale,
atti endoprocedimentali privi di immediata lesività».
quale l'art. 120, comma 2 bis, cod. proc. amm., che pre-
clude all'operatore economico di far valere, a conclusione A sua volta l'art. 29 d.leg. 50/16 stabilisce che: «Al fine
del procedimento, anche con ricorso incidentale, l'illegit- di consentire l'eventuale proposizione del ricorso ai sensi
timità degli atti di ammissione degli altri operatori, in par- dell'art. 120, comma 2 bis, cod. proc. amm., sono altresì
ticolare dell'aggiudicatario o del ricorrente principale, pubblicati, nei successivi due giorni dalla data di adozione
senza aver precedentemente impugnato l'atto di ammissio- dei relativi atti, il provvedimento che determina le esclusio-
ne nel termine previsto. (2) ni dalla procedura di affidamento e le ammissioni all'esito
della verifica della documentazione attestante l'assenza dei
motivi di esclusione di cui all'art. 80, nonché la sussistenza
A) L'oggetto della controversia e i fatti processuali ri- dei requisiti economico-finanziari e tecnico-professionali.
levanti. Con il ricorso proposto avanti al Tar Piemonte, la Entro il medesimo termine di due giorni è dato avviso ai
cooperativa Valdocco ha impugnato gli atti della gara in- candidati e ai concorrenti, con le modalità di cui all'art. 5 bis
detta per l'aggiudicazione del servizio di assistenza do- d.leg. 7 marzo 2005 n. 82, recante il codice dell'amministrazione
miciliare per l'ambito territoriale del consorzio interco- digitale o strumento analogo negli altri Stati membri, di detto
munale servizi sociali di Pinerolo e per parte del distretto provvedimento, indicando l'ufficio o il collegamento infor-
sanitario del pinerolese coincidente con il territorio con- matico ad accesso riservato dove sono disponibili i relativi
sortile, per il periodo 1° giugno 2017 - 31 maggio 2020 atti. Il termine per l'impugnativa di cui al citato art. 120,
(cig 69769877 Ce), secondo il criterio dell'offerta econo- comma 2 bis, decorre dal momento in cui gli atti di cui al
micamente più vantaggiosa, ai sensi dell'art. 95 d.leg. secondo periodo sono resi in concreto disponibili, corredati
50/16. di motivazione».
La gara è stata aggiudicata al raggruppamento tempora- In base al combinato disposto delle due norme riportate,
neo di imprese (R.t.i.) Cilte/Coesa/La Dua Valadda (da ora per il caso che qui rileva, la ditta partecipante ad una gara,
anche solo R.t.i.), con la determinazione del direttore del che vuole contestare l'ammissione di un altro partecipante,
consorzio intercomunale servizi sociali di Pinerolo (Ciss) n. lamentando il difetto dei requisiti soggettivi e di quelli eco-
203 del 19 maggio 2017. nomico-finanziari e tecnico-professionali e, quindi, l'illegit-
IL FORO ITALIANO — 2018.
87 PARTE TERZA 88

timità della decisione della stazione appaltante di non aver può comunque dolere nei termini di decadenza previsti dal-
escluso il partecipante, deve proporre ricorso entro trenta l'art. 120, comma 2 bis, cod. proc. amm.
giorni dalla comunicazione ex art. 29 d.leg. 50/16. Al riguardo, non appare inutile ricordare che anche la
La previsione di questo rito, c.d. super accelerato, per Corte costituzionale, in relazione all'introduzione di forme
l'impugnativa dei provvedimenti di esclusione o di ammis- celeri per la definizione delle controversie amministrative
sione, risponde alla necessità di consentire la definizione del ovvero di abbreviazione dei termini — avvenuta a partire
giudizio prima che si giunga al provvedimento di aggiudica- dalla fine degli anni novanta del secolo scorso, proprio per il
zione; ovverosia, in sostanza, a definire la platea dei sogget- settore delle pubbliche commesse, in esame — ha costante-
ti ammessi alla gara in un momento antecedente all'esame mente affermato che le stesse non possano considerarsi co-
delle offerte e alla conseguente aggiudicazione. stituzionalmente illegittime nella misura in cui venga assi-

a
L'intento del legislatore è stato infatti quello di definire curato il rispetto di alcuni valori processuali fondamentali,

to
prontamente la platea dei soggetti ammessi alla gara in un quali, in primo luogo, l'integrità del contraddittorio, nonché

en
momento antecedente all'esame delle offerte (Cons. Stato, la completezza e sufficienza del quadro probatorio (Corte
commissione speciale, parere n. 885 del 1° aprile 2016), cost. 26 giugno 2007, n. 237, Foro it., Rep. 2007, voce Giu-

am
creando un «nuovo modello complessivo di contenzioso a stizia amministrativa, n. 229; cfr. anche 20 luglio 2016, n.
duplice sequenza, disgiunto per fasi successive del procedi- 191, id., Rep. 2016, voce Termini processuali civili, n. 3, e

on
mento di gara, dove la raggiunta certezza preventiva circa la la capostipite n. 427 del 1999, id., 2000, I, 746).
res controversa della prima è immaginata come presupposto E se, nel caso di specie, l'anticipazione della tutela ad una

O
M abb
di sicurezza della seconda» (Cons. Stato, sez. V, ord. n. fase antecedente l'aggiudicazione della gara rende sicura-

M
1059 del 15 marzo 2017). mente più oneroso l'esercizio del diritto di difesa, a fini di

SI
Una volta che il provvedimento di aggiudicazione inter- riequilibrio — come ritenuto dal Consiglio di Stato nel cita-
IO in
venga in corso di causa, questo deve essere necessariamente to parere 855/16, reso sullo schema originario del nuovo co-

AS
impugnato con ricorso autonomo o con motivi aggiunti, in dice dei contratti — dovrebbe essere sufficiente un interven-
so
entrambi i casi con duplicazione degli oneri contributivi. to del legislatore ordinario volto a ridurre il contributo uni-
Ravvisa però il collegio alcuni profili di criticità del- ficato per il contenzioso a valle e, in ogni caso, a garantire
es

l'attuale sistema, anche alla luce degli orientamenti interpre- la tempestiva conoscenza degli atti e della relativa motiva-
nc

tativi fino ad oggi intervenuti. zione (cfr., anche, al riguardo, il parere n. 782 del 30 marzo
Si può infatti prospettare l'ipotesi in cui sia censurata 2017, reso sul correttivo al codice) (Tar Lazio, sez. II,
D
co

l'ammissione/mancata esclusione di una ditta partecipante 8577/17).


U

che, tuttavia, conclusa la gara, potrebbe non essere risultata Non sono tuttavia mancate decisioni che, seppur inciden-
LA
IO olo

aggiudicataria; così come la stessa ricorrente potrebbe, a talmente, hanno rilevato il possibile contrasto dell'art. 120,
conclusione del procedimento, porsi in una posizione tale da comma 2 bis, cod. proc. amm. con la Carta costituzionale e
C
c

non avere alcun interesse a contestare l'aggiudicazione. con le fonti del diritto europeo, affermando che «il legislato-
O sci
LO

In tale ipotesi si impone ad un soggetto partecipante alla re ha introdotto una sorta di presunzione legale di lesione,
gara un onere «inutile» al fine dell'interesse finale persegui- non direttamente correlata alla lesione effettiva e concreta di
Fa

to da chi partecipa, cioè l'aggiudicazione dell'appalto. un bene della vita secondo la dimensione sostanzialistica
Nella differente ipotesi, in cui nessuna ditta partecipante dell'interesse legittimo (...) il nuovo rito superaccelerato
R

faccia valere tempestivamente la mancata esclusione di altro sembra porsi in contrasto con le garanzie costituzionali di
partecipante, che risulti poi aggiudicatario, è preclusa la azione in giudizio e tutela contro gli atti della pubblica am-
possibilità di fare valere vizi relativi all'illegittima ammis- ministrazione ex art. 24 e 113 Cost. e questo a causa del-
sione dell'aggiudicataria, con la conseguenza che potrebbe l'onere di immediata impugnativa di provvedimenti a fronte
conseguire l'aggiudicazione una ditta priva dei requisiti di dell'assenza di un interesse concreto ed attuale al ricorso»
partecipazione, nell'ipotesi in cui la stazione appaltante sia (Tar Campania, sez. IV, 20 dicembre 2016, n. 5852). E an-
incorsa in errore nella valutazione degli stessi. cora «la novella legislativa dell'art. 120, comma 2 bis, cod.
Secondo l'orientamento formatosi in merito alla nuova proc. amm. confligge con il quadro giurisprudenziale stori-
disciplina, il rito super accelerato è da ritenersi conforme ai camente consolidatosi, atteso che veicola nell'ordinamento
principî costituzionali. l'onere di immediata impugnazione dell'ammissione di tutti
È stato infatti affermato che la circostanza che, nella fase gli operatori economici — quale condizione di ammissibilità
di ammissione, non sia ancora delineabile in capo ad alcuno della futura impugnazione del provvedimento di aggiudica-
dei concorrenti l'utilità finale rappresentata dall'aggiudicazione zione — anche in carenza di un'effettiva lesione od utilità
della gara, non è ostativa all'emersione anticipata di un di- concreta» (Tar Puglia, sez. III, 8 novembre 2016, n. 1262,
stinto interesse di natura strumentale» (sia pure di nuovo id., Le banche dati, archivio Merito ed extra, 2016.2268).
conio come definito in dottrina) che, comunque, rimane La previsione di un rito ad hoc per la fase di ammissio-
proprio e personale del concorrente, e quindi distinto dal- ne/esclusione aggrava il partecipante alla gara dell'onere di
l'interesse generale alla correttezza e trasparenza delle pro- proporre una doppia impugnazione, seppure nell'ambito del-
cedure di gara. lo stesso giudizio, qualora il provvedimento di aggiudica-
Del resto, l'interesse legittimo è una posizione non solo zione della gara, sia sopraggiunto quando il giudizio ex art.
«differenziata» rispetto alla generalità di consociati ma an- 120, comma 6 bis, non sia ancora definito.
che «qualificata» proprio dalla rilevanza che l'ordinamento Infatti, seppur il prevalente orientamento giurisprudenzia-
le attribuisce. le (cfr. Tar Campania, sez. VIII, 19 gennaio 2017, n. 434;
Sicché la necessità di tutela anticipata di tale interesse, Tar Puglia, sez. I, 7 dicembre 2016, n. 1367, ibid., 2016,
nel caso in esame, dipende dalla stessa configurazione bifa- 2482) ritiene che si possa ricorrere all'istituto dei motivi
sica ideata dal legislatore al fine di evitare regressioni del aggiunti (da formulare ossia avverso il successivo provve-
procedimento, per effetto di iniziative di natura contenziosa dimento di aggiudicazione), tuttavia questo impone comun-
relativi ai vizi che — alla stregua dei comuni principî di que un aggravio processuale ed economico.
buona fede e correttezza nello svolgimento delle trattative C) Il diritto dell'Unione: i principî europei in materia di
— i concorrenti potrebbero far rilevare già dalle fasi preli- diritto di difesa e di presupposti dell'azione. Il principio di
minari della gara. effettività sostanziale della tutela. Premesso quanto sopra
D'altro lato, il diritto di difesa a tutela della ulteriore e di- circa la disciplina nazionale, si devono richiamare le norme
stinta posizione soggettiva rappresentata dalla vincita della rilevanti nel caso in esame, del diritto dell'Unione europea.
gara, non ne risulta limitato o definitivamente scalfito, in Gli art. 6 e 13 Cedu riconoscono il diritto ad un giusto ed
contrasto con le garanzie di cui agli art. 24 e 113 Cost., poi- effettivo processo, sotto il profilo sostanziale, garantendo
ché delle illegittimità relative alla fase di ammissione ci si una tutela attraverso un'adeguata qualificazione della situa-
IL FORO ITALIANO — 2018.
89 GIURISPRUDENZA AMMINISTRATIVA 90

zione giuridica soggettiva da proteggere e una tutela proces- ziativa di soggetti che non hanno alcuna garanzia di poter
suale attraverso le tre componenti fondamentali del princi- ricavare vantaggi materiali dal favorevole esito della con-
pio di effettività: pienezza e completezza della tutela e ra- troversia o che addirittura potrebbero correre il rischio di
gionevole durata del processo. favorire propri concorrenti, come potrebbe accadere qualora
L'art. 47 della carta dei diritti fondamentali dell'Unione il ricorso contro l'atto di ammissione alla gara sia stato pro-
europea stabilisce il diritto dell'individuo ad «un ricorso ef- posto da uno dei concorrenti poi collocati in posizione non
fettivo davanti ad un giudice», quando siano stati violati i utile ai fini dell'aggiudicazione.
propri diritti e le proprie libertà. D) Le questioni di rilevanza europea. Il rito di cui all'art.
In tema di appalti, l'art. 1 della direttiva 89/665/Cee, mo- 120, comma 2 bis, cod. proc. amm. implica una tutela di ti-
dificato dall'art. 1 della direttiva 2007/66/Ce, stabilisce che po oggettivo, in cui l'azione non si configura caratterizzata

a
«gli Stati membri adottano i provvedimenti necessari per ga- da un interesse attuale del ricorrente e da una lesione con-

to
rantire che, per quanto riguarda gli appalti disciplinati dalla creta della sua situazione giuridica soggettiva.

en
direttiva 2004/18/Ce, le decisioni prese dalle amministra- L'operatore economico è obbligato ad impugnare le am-
zioni aggiudicatrici possano essere oggetto di un ricorso ef- missioni di tutti i concorrenti alla gara, senza sapere ancora

am
ficace». chi sarà l'aggiudicatario e, parimenti, senza sapere se lui
Tale direttiva, all'art. 1 (ambito di applicazione e accessi- stesso si collocherà in graduatoria in posizione utile per ot-

on
bilità delle procedure di ricorso), fissa i fondamentali prin- tenere e/o contestare l'aggiudicazione dell'appalto. Si im-
cipî di efficacia, celerità, non discriminazione ed accessibili- pone quindi al concorrente di promuovere l'azione giurisdi-

O
M abb
tà, che nell'ordinamento interno possono condensarsi nelle zionale senza alcuna garanzia che detta iniziativa possa ga-

M
formule dell'effettività e satisfattività della tutela. Essa, in- rantirgli una concreta utilità, facendo carico anche all'opera-

SI
fatti, stabilisce, nel testo novellato, che: tore che abbia presentato un'offerta risultata poi non compe-
IO in
«1. ... Gli Stati membri adottano i provvedimenti necessa- titiva in esito alla selezione, di assumere gli oneri connessi

AS
ri per garantire che, per quanto riguarda gli appalti discipli- all'esperimento immediato del giudizio, ossia di promuove-
so

nati dalla direttiva 2004/18/Ce, le decisioni prese dalle am- re un ricorso inutile e non efficace.
ministrazioni aggiudicatrici possano essere oggetto di un ri-
es

Le norme censurate hanno pertanto introdotto una tipolo-


corso efficace e, in particolare, quanto più rapido possibile, gia di contenzioso che si qualifica per essere un giudizio di
nc

secondo le condizioni previste negli art. da 2 a 2 septies del- diritto oggettivo, contrario ai principî comunitari sopra ri-
la presente direttiva, sulla base del fatto che hanno violato il
D

chiamati, che forgiano il diritto di azione come diritto del


co

diritto comunitario in materia di aggiudicazione degli appal-


U

solo soggetto titolare di un interesse attuale e concreto, inte-


ti pubblici o le norme nazionali che lo recepiscono.
LA

resse che, nell'ipotesi delle gare di appalto, consiste unica-


IO olo

2. Gli Stati membri garantiscono che non vi sia alcuna mente nel conseguimento dell'aggiudicazione o, al più, qua-
discriminazione tra le imprese suscettibili di far valere un
C

le modalità strumentale al perseguimento del medesimo fi-


c

pregiudizio nell'ambito di una procedura di aggiudicazione ne, nella chance derivante dalla rinnovazione della gara. Si
O sci
LO

di un appalto, a motivo della distinzione effettuata dalla pre- rende in tal modo recessivo il principio dell'immediatezza
sente direttiva tra le norme nazionali che recepiscono il di- della lesione derivante dal provvedimento impugnato rispet-
Fa

ritto comunitario e le altre norme nazionali. to alla (necessaria) attualità della reazione giurisdizionale,
3. Gli Stati membri provvedono a rendere accessibili le anticipandola obbligatoriamente ad un momento procedi-
R

procedure di ricorso, secondo modalità che gli Stati membri mentale nel quale la selezione degli interessi dei singoli par-
possono determinare, a chiunque abbia o abbia avuto inte- tecipanti non è ancora tale da poter far riconoscere in capo a
resse a ottenere l'aggiudicazione di un determinato appalto e
ciascun concorrente un effettivo e concreto interesse (ed uti-
sia stato o rischi di essere leso a causa di una presunta vio-
lità) all'impugnativa.
lazione».
Peraltro, il soggetto privato obbligato a proporre un giu-
La disposizione (e specificatamente l'art. 1, 3° comma),
riconnette espressamente e chiaramente il principio di effet- dizio secondo lo schema del rito superaccelerato non solo
tività della tutela delle posizioni soggettive di derivazione non ha un interesse concreto ed attuale ad una pronuncia
europea in materia di appalti alla nozione di interesse, là dell'autorità giudiziaria, ma subisce anche un danno dal-
dove impone agli Stati membri di apprestare un sistema di l'applicazione dell'art. 120, comma 2 bis, cod. proc. amm.,
giustizia che garantisca un utile accesso a «chiunque abbia o non solo con riferimento agli esborsi economici ingentissimi
abbia avuto interesse a ottenere l'aggiudicazione di un de- collegati alla proposizione di plurimi ricorsi avverso l'am-
terminato appalto e sia stato o rischi di essere leso a causa di missione di tutti i concorrenti alla gara (in un numero po-
una presunta violazione». tenzialmente molto elevato), ma anche per la potenziale
Il principio di efficacia presuppone quindi che l'azione compromissione della propria posizione agli occhi della
sia volta a soddisfare un interesse attuale e concreto del commissione di gara della stazione appaltante, destinataria
soggetto ricorrente, che agisce a tutela di una sua lesione al dei plurimi ricorsi, che è chiamata nelle more del giudizio a
bene della vita costituito dall'aggiudicazione della gara di valutare l'offerta tecnica del ricorrente; e per le nefaste con-
appalto cui ha partecipato. seguenze in merito al rating d'impresa disciplinato dall'art.
Tale principio postula che l'operatore economico al quale 83 del codice dei contratti pubblici, che individua come pa-
dev’essere assicurato un sistema di giustizia effettivo abbia rametro di giudizio (negativo) l'incidenza dei contenziosi
e conservi un interesse all'aggiudicazione dell'appalto (in attivati dall'operatore economico nelle gare d'appalto.
tal senso, Corte giust. 5 aprile 2016, causa C-689/13, Puli- In tale quadro, che si prospetta potenzialmente idoneo a
gienica c. Soc. Airgest, id., 2016, IV, 324). dissuadere i concorrenti da iniziative processuali anticipate
Corollario indefettibile di detti principî è che la tutela giu- rispetto al verificarsi della lesione concreta, sembrano trova-
risdizionale può (e deve) esserci solo ove vi sia stata una le- re fondamento le critiche sollevate da parte della dottrina,
sione di un diritto o di un interesse legittimo, e che vi sia un che ha attribuito alla novella legislativa l'intendimento di
interesse, concreto ed attuale, ad una pronuncia dell'autorità ridurre le facoltà di difesa e, al contempo, le occasioni di
giudiziaria. sindacato del giudice amministrativo sull'esito delle gare
Consegue anche che il legislatore non potrebbe mai im- pubbliche.
porre al privato cittadino di azionare lo strumento proces- La violazione ai principî comunitari sopra richiamati, ed
suale prima che detta lesione concreta e attuale di un diritto in particolare laddove si rende l'accesso alla giustizia am-
o di un interesse legittimo sia reale ed effettiva. ministrativa eccessivamente gravoso, si ravvisa in quanto
Ne consegue che il principio di effettività sostanziale non l'attuale sistema impone a ogni ditta concorrente di:
può dirsi rispettato quando la possibilità di contestare le de- 1) impugnare il provvedimento di ammissione di tutte le
cisioni delle amministrazioni giudicatrici sia affidata all'ini- altre ditte partecipanti;
IL FORO ITALIANO — 2018.
91 PARTE TERZA 92

2) proporre il relativo ricorso in una fase del procedimen- delle imprese, e di una conseguente paralisi dei procedimen-
to in cui la cognizione dei documenti di gara degli altri con- ti di gara, soprattutto di quelli relativi ad appalti di rilevante
correnti è resa problematica dalla disciplina dettata nell'art. importo, rispetto ai quali il gravoso onere economico del-
53 d.leg. 50/16, che al 3° comma vieta di comunicare o co- l'iniziativa giudiziaria non rappresenta una remora, con
munque di rendere noti gli atti di gara, l'accesso ai quali è buona pace delle esigenze di celerità procedimentale e di
differito all'aggiudicazione e, al suo 4° comma, rende puni- deflazione del contenzioso che si immaginano garantite dal-
bile, ai sensi dell'art. 326 c.p. (rivelazione di segreti d'uffi- la riforma.
cio), la condotta del pubblico ufficiale o degli incaricati di Da altro lato e al contrario, l'attuale sistema può facil-
pubblico servizio (endiadi in cui sono compresi tutti i fun- mente comportare, specialmente per appalti di non elevatis-
zionari addetti alla procedura di gara) inosservante del di- simo importo, rinunce da parte dell'interessato alla scelta di

a
vieto. La cogenza di tale incondizionato divieto, oltre a por- proporre il ricorso giurisdizionale. In una fase anticipata in

to
re questioni di coordinamento con l'art. 29 cit., lascia pre- cui gli operatori non possono confidare nelle utilità derivan-
vedere una giustificata ritrosia dei soggetti responsabili del- ti dall'aggiudicazione, l'entità degli esborsi necessari per la

en
la procedura a rendere ostensibile, oltre al provvedimento di difesa processuale può costituire motivo di forte dissuasione

am
ammissione, la documentazione amministrativa dei concor- al ricorso agli strumenti processuali che potrebbero essere
renti, costringendo gli operatori a proporre ricorsi «al buio» fatti valere in giudizio, compromettendo anche il diritto di
ovvero, come confermato dalle già numerose pronunce in- difesa.

on
tervenute sul punto, a presentare ulteriori ricorsi per l'accer- La stessa normativa, imponendo a tutti i concorrenti di far

O
tamento del diritto di accesso alla documentazione necessa-

M abb
valere le cause di esclusione mediante l'immediata contesta-

M
ria per la proposizione del ricorso ex art. 120, comma 2 bis, zione degli atti di ammissione alla gara, sanzionando la de-
cod. proc. amm.; cadenza dalla possibilità di contestare l'ammissione dei

SI
3) formulare censure avverso ogni atto di ammissione, per
IO in concorrenti stessi al momento della formazione della gra-

AS
evitare di incorrere nell'inammissibilità di un ricorso cumu- duatoria e dell'aggiudicazione dell'appalto, priva l'aggiudi-
so
lativo (ogni ammissione potrebbe risultare affetta da vizi catario del rimedio del ricorso incidentale da opporre a chi
propri e distinti rispetto all'altra, con diversità oggettiva e contesti l'aggiudicazione senza possedere i requisiti di am-
es

soggettiva per ogni ricorso), con la necessaria proposizione missione alla gara.
di tanti ricorsi quante sono le ditte ammesse e quindi con la Al contempo ancora più grave, come sembra dimostrare il
nc

conseguenza di dover versare il contributo unificato per caso all'esame di questo Tar, è il rischio che l'operare del
D

ogni ricorso (può dirsi acclarata la funzione dissuasiva nuovo meccanismo preclusivo finisca per rendere inattacca-
co

all'azione giurisdizionale indotta dal cumulo di tributi giu- bili aggiudicazioni disposte in favore di soggetti privi dei
LA

diziari dovuti in caso di impugnazione separata degli atti di requisiti di partecipazione, posti a presidio della corretta
IO olo

ammissione e di aggiudicazione nell'ambito della stessa esecuzione delle prestazioni contrattuali. Il collegio ritiene
C

procedura di gara). un tale esito contrastare anche, e soprattutto, con quella che
c

Risulta netto il contrasto con il principio di effettività so- è l'esigenza sottesa a tutta la regolamentazione europea e
O sci
LO

stanziale della tutela assicurato dalla direttiva recepita nazionale in materia di appalti pubblici: e cioè l'esigenza di
(89/665), laddove prevede una decadenza di motivi ricor- assicurare che le commesse pubbliche vengano affidate al
Fa

suali deducibili nel momento in cui l'esigenza di tutela sog- soggetto maggiormente idoneo, esigenza alla quale il con-
gettiva diviene concreta ed attuale, cioè con l'aggiudicazio- fronto concorrenziale è funzionale e che inevitabilmente ri-
R

ne. marrebbe frustrata ove si consentisse, in forza di quello che


Inoltre, per quanto possa estendersi la nozione di interesse è un meccanismo di natura meramente processuale, di tenere
processualmente rilevante fino a comprendervi l'accezione ferma l'aggiudicazione pronunciata a favore di un aggiudi-
anche di un interesse strumentale alla rinnovazione della catario che risulti non possedere i requisiti di partecipazione
procedura, non possono certo ravvisarsi gli estremi della con- alla gara.
dizione dell'azione in una situazione in cui dall'accoglimento F) [sic] Formulazione dei quesiti sottoposti alla corte. In
del ricorso non derivi neanche il limitato effetto dell'indi- conclusione, il collegio ritiene di dover sottoporre all'esame
zione di una nuova procedura. della Corte di giustizia dell'Unione europea i due seguenti
La corretta attuazione dei principî sopra richiamati sugge- quesiti:
rirebbe l'approdo (o per meglio dire il ritorno) ad una solu- 1) se la disciplina europea in materia di diritto di difesa,
zione che consenta di attendere la definizione della procedu- di giusto processo e di effettività sostanziale della tutela, se-
ra e la piena discovery, prima di proporre ricorso per motivi gnatamente gli art. 6 e 13 Cedu, l'art. 47 della carta dei di-
relativi all'ammissione dell'aggiudicatario. ritti fondamentali dell'Unione europea e l'art. 1 della diret-
Sotto ulteriore profilo, la normativa interna in esame tiva 89/665/Cee, 1 e 2 della direttiva [sic], ostino ad una
comporta, ad avviso del collegio, altresì la violazione del normativa nazionale, quale l'art. 120, comma 2 bis, cod.
principio di proporzionalità, che, com’è noto, costituisce proc. amm., che impone all'operatore che partecipa ad una
parte integrante dei principî generali del diritto comunitario procedura di gara di impugnare l'ammissione/mancata
ed esige che la normativa nazionale non ecceda i limiti di esclusione di un altro soggetto, entro il termine di trenta
ciò che è idoneo e necessario per il conseguimento degli giorni dalla comunicazione del provvedimento con cui viene
scopi pur legittimamente perseguiti da ciascuno Stato. Alla disposta l'ammissione/esclusione dei partecipanti;
stregua di tale principio, infatti, qualora sia possibile una 2) se la disciplina europea in materia di diritto di difesa,
scelta tra più misure appropriate, si deve ricorrere a quella di giusto processo e di effettività sostanziale della tutela, se-
meno restrittiva e penalizzante, in modo che gli inconve- gnatamente gli art. 6 e 13 Cedu, l'art. 47 della carta dei di-
nienti causati dalle stesse misure non siano sproporzionati ritti fondamentali dell'Unione europea e l'art. 1 della diret-
rispetto ai fini da raggiungere (cfr., ad es., Corte giust. 12 tiva 89/665/Cee, 1 e 2 della direttiva [sic], osti ad una nor-
luglio 2001, causa C-189/01, id., 2001, IV, 393; 12 settem- mativa nazionale quale l'art. 120, comma 2 bis, cod. proc.
bre 2013, cause riunite C-660/11 e C-8/12, id., Rep. 2013, amm., che preclude all'operatore economico di far valere, a
voce Unione europea, n. 1273; 8 maggio 2013, cause riunite conclusione del procedimento, anche con ricorso incidenta-
C-197 e C-203/11, ibid., nn. 812, 1318, 1894, 1977; 13 di- le, l'illegittimità degli atti di ammissione degli altri operato-
cembre 2012, causa C-395/11, id., Rep. 2012, voce cit., n. ri, in particolare dell'aggiudicatario o del ricorrente princi-
2119; 27 novembre 2012, causa C-566/10 P, id., 2013, IV, pale, senza aver precedentemente impugnato l'atto di am-
63; 21 dicembre 2011, causa C-28/09, id., Rep. 2012, voce missione nel termine suindicato.
cit., nn. 1201, 1951). ————————
La misura di cui trattasi è ridondante sotto diversi profili.
Da un lato, essa genera il rischio di una proliferazione dei (1-2) Il Tar Piemonte sottopone alla Corte di giustizia alcuni
ricorsi nella fase di «qualificazione», cioè di ammissione profili centrali per il c.d. rito superaccelerato in tema di con-
IL FORO ITALIANO — 2018.
93 GIURISPRUDENZA AMMINISTRATIVA 94

tratti pubblici, introdotto dall'art. 204, 1° comma, d.leg. 18 none di «eventualità» che impone di proporre l'impugnazione a
aprile 2016 n. 50, che ha inserito nell'art. 120 cod. proc. amm. prescindere dall'esito finale della procedura.
i commi 2 bis e 6 bis. L'intervento della Corte di giustizia è ri-
chiesto in relazione a due profili: (a) l'onere di impugnazione
immediata degli atti di ammissione/mancata esclusione di con-
correnti, e (b) la preclusione per l'impugnazione di tali atti in
————————
seguito all'aggiudicazione, «anche con ricorso incidentale».
Sulle disposizioni in questione cfr. in generale E. FOLLIERI,
Le novità sui ricorsi giurisdizionali amministrativi nel codice
dei contratti pubblici, in Urbanistica e appalti, 2016, 873 ss.,

a
e, con specifico riferimento ai profili di non conformità ai prin-
TRIBUNALE AMMINISTRATIVO REGIONALE PER

to
cipî del diritto comunitario richiamati anche nell'ordinanza del
Tar, G. GRECO, Il contenzioso degli appalti pubblici tra defla-
IL LAZIO; sezione III bis; sentenza 9 gennaio 2018, n.

en
zione e complicazione, in Riv. it. dir. pubbl. comunitario, 2016,
128; Pres. SAVOIA, Est. LORIA; Piacentini (Avv. ALTIERI,
971. In particolare questo a. aveva posto in evidenza due profili FIORENTINO) c. Min. istruzione, università e ricerca - Uffi-

am
critici, rappresentati il primo dall'onere di impugnare immedia- cio scolastico regionale per il Lazio e altri.
tamente un atto (quello di ammissione di altri concorrenti) an- Istruzione pubblica — Scuola primaria — Concorso —

on
corché non si possa configurare alcun interesse attuale del ri- Domanda di partecipazione redatta con modalità in-

O
corrente (proprio per la mancanza dell'aggiudicazione), e il se-

M abb
formatiche — Laurea in scienze della formazione pri-
condo dalla preclusione dell'impugnazione (con ricorso princi-

M
maria — Mancata inclusione — Rettifica della gradua-
pale, anche per i profili di illegittimità derivata, o con ricorso toria (D.m. 23 febbraio 2016 n. 94, tabella dei titoli valu-

SI
incidentale) dell'ammissione di un concorrente, quando invece tabili nei concorsi per titoli ed esami per l'accesso ai ruoli
IO in
AS
solo al momento dell'aggiudicazione sia sorto un interesse a del personale docente della scuola dell'infanzia, primaria,
contestarla (perché il concorrente ammesso illegittimamente
so
secondaria di primo e secondo grado, nonché del personale
abbia conseguito l'aggiudicazione). docente per il sostegno agli alunni con disabilità, e riparti-
es

La circostanza che l'art. 120, comma 2 bis, possa determina- zione dei relativi punteggi).
re l'esigenza di un ricorso, soggetto al c.d. rito superaccelerato,
nc

contro l'atto di ammissione, e di un ricorso distinto, secondo il Nonostante la laurea in scienze della formazione primaria
D

rito abbreviato, contro l'aggiudicazione, è stata ritenuta non in- non fosse stata inclusa nella domanda, redatta con modali-
co

compatibile con i principî sanciti dalla direttiva 89/665/Ce (sui tà informatiche, di partecipazione al concorso per la co-
ricorsi in materia di appalti pubblici) da Tar Lazio, sez. III qua- pertura di posti comuni di scuola primaria, l'amministra-
LA
IO olo

ter, 22 agosto 2017, n. 9379, <www.giustizia-amministra zione è tenuta a prendere in considerazione il titolo, rien-
tiva.it>. trante tra quelli valutabili, anche in occasione della ri-
C
c

Il c.d. rito superaccelerato è oggetto di dibattito anche per al- chiesta di rettifica della graduatoria concorsuale in sede
O sci
LO

tri profili. In particolare, si è dubitato che esso, per la celerità di autotutela, previa verifica dell'effettiva sussistenza dello
della decisione, fosse compatibile con la previsione di misure stesso. (1)
Fa

cautelari: per la soluzione affermativa cfr. Cons. Stato, sez. V,


23 marzo 2017, n. 1323, ibid. (che conseguentemente ha ritenu-
R

to applicabile anche la disciplina della sentenza in forma sem- Fatto e diritto. — Rilevato che col ricorso in esame parte
plificata all'esito della trattazione dell'istanza cautelare), e ord. ricorrente fa valere che nonostante la rettifica della sua po-
14 marzo 2017, n. 1059, ibid., e Dir. proc. amm., 2017, 710, sizione nella graduatoria del concorso per posto comune
con nota di L. BERTONAZZI, Limiti applicativi del nuovo giudi- scuola primaria approvata con Ddg n. 278 del 16 giugno
zio di cui all'art. 120, comma 2 bis, cod. proc. amm. e sua 2017 a seguito di apposito reclamo inoltrato dalla stessa
compatibilità con la tutela cautelare. Si discute con quali mo- come da altri interessati, la detta posizione dell'interessata
dalità (ossia, se con ricorso autonomo o se con motivi aggiunti risulta ancora errata per il mancato riconoscimento, anziché
nel giudizio promosso con rito superaccelerato) vada impugna- di soli 5 punti, di complessivi 11,5 punti per i titoli come
ta l'aggiudicazione, che sopravvenga in pendenza del giudizio derivanti dai 5 punti di cui alla tab. A.1.1 del d.m. 94/16 per
contro l'ammissione: per l'ammissibilità dell'impugnazione il possesso della laurea in scienze della formazione primaria
con motivi aggiunti, nonostante la tipicità del rito super- vecchio ordinamento quale titolo di accesso, dai 5 punti per
accelerato, Tar Campania, sez. VIII, 19 gennaio 2017, n. 434, e l'abilitazione specifica conseguita attraverso la ridetta lau-
Tar Puglia, sez. I, 7 dicembre 2016, n. 1367, entrambe in rea come previsto dalla tabella al punto A.1.2 del medesimo
<www.giustizia-amministrativa.it>. Nel senso che il ricorso
d.m. 94/16, oltre che da 1,5 punti di cui al punto B.5.4 della
contro l'ammissione di altro concorrente, proposto ai sensi del-
detta tabella per il titolo di specializzazione sul sostegno di
l'art. 120, comma 2 bis, cod. proc. amm., diventi improcedibile
cui è titolare l'interessata e che le consentirebbe di graduarsi
per sopravvenuta carenza d'interesse, se il ricorrente non risulti
aggiudicatario né risulti in graduatoria in altra posizione utile
con punti 80,3, anziché con punti 73,8 come si evince dal
per l'aggiudicazione, cfr. Cons. Stato, sez. V, 4 luglio 2017, n. d.m. 278/17 impugnato;
3257, ibid. rilevato che anche nel successivo decreto dirigenziale n.
L'onere di immediata impugnazione dell'ammissione o della 403 del 24 luglio 2017 non appare integrata la posizione
mancata esclusione è previsto, dal testo dell'art. 120, comma 2 della ricorrente, che anzi scende al posto 378 da 361, in
bis, cod. proc. amm., soltanto se siano in discussione i «requisi- quanto sono stati riconosciuti esclusivamente 1,5 punti ai
ti soggettivi, economico-finanziari o tecnico-professionali» per sensi del punto B.5.4 d.m. 94/16, mentre non sono stati an-
la procedura di gara: nel senso che questa previsione abbia ca- cora attribuiti i 5 punti ai sensi del punto A.1.2 della precita-
rattere tassativo e che perciò non si applichi alle contestazioni ta tabella, senza che sia evincibile alcuna motivazione al ri-
sui contenuti dell'offerta, cfr. Tar Campania, sez. I, 20 febbraio guardo;
2017, n. 1020, ibid. In questo modo, però, risulta evidente che dato atto che, con ordinanza 9502/17 del 30 agosto 2017,
il rito introdotto dall'art. 120, comma 2 bis, cod. proc. amm. è è stato ordinato all'ufficio scolastico regionale per il Lazio
inidoneo a fronteggiare la problematica dei ricorsi incidentali di depositare in giudizio una compiuta relazione in ordine
nei giudizi sugli appalti pubblici, perché alle ammissioni che agli argomenti per cui è causa ed è stata autorizzata la noti-
vengano contestate per ragioni diverse dalla carenza di requisiti ficazione per pubblici proclami nei sensi e termini di cui in
generali dovrebbe comunque continuare ad applicarsi la disci- motivazione, di cui è stata data prova con deposito della
plina processuale precedente. Più in generale, l'onere di impu- pubblicazione sul sito dell'Usr Lazio del 6 novembre 2017;
gnazione immediata di certi atti endo-procedimentali rischia di rilevato che l'amministrazione ha dato riscontro alla ri-
produrre un risultato opposto a quello auspicato, e cioè incre- chiesta istruttoria affermando che «la candidata Piacentini
menta il contenzioso, anziché ridurlo, perché introduce un ca- Giulia ha compilato la domanda on line inserendo un solo ti-
IL FORO ITALIANO — 2018.
95 PARTE TERZA 96

tolo di accesso e un solo titolo di sostegno. Tutti i titoli sono archivio Merito ed extra, 2017.545, ha vagliato le doglianze di
stati valutati. Non sono stati inclusi nella stessa alcun titolo una candidata che, avendo intenzione di partecipare alle sele-
di servizio, come risulta dallo screen shot allegato al presen- zioni sia per la scuola dell'infanzia che per quella primaria, ma
te rapporto. Pertanto la commissione che era tenuta a lavora- essendo incorsa in errore durante la compilazione della doman-
re sulla piattaforma ed era vincolata alle possibilità operati- da telematica, nella quale indicava, nel quadro degli insegna-
ve della piattaforma stessa non ha potuto attribuire il pun- menti richiesti, soltanto la scuola primaria, reagiva contro la
teggio relativo ad altri titoli. Per altri candidati la rettifica è mancata inclusione nel novero di quanti erano convocati per le
stata possibile in quanto i titoli rettificati erano stati indicati prove d'esame relative alla scuola dell'infanzia. Il ricorso è sta-
nella domanda e si è trattato di intervenire esclusivamente to accolto, valorizzando in primo luogo la sussistenza nella do-
su meri errori materiali»; manda di diversi elementi, che avrebbero dovuto stimolare

a
ritenuto che il ricorso sia fondato perché la tabella A, al l'amministrazione a verificare se l'indicazione circa l'insegna-

to
punto 1.2 allegata al d.m. n. 94 del 23 febbraio 2016 preve- mento richiesto fosse corretta o si trattasse piuttosto del frutto di
un refuso, che d'altro canto il modello telematico di presenta-

en
deva tra i titoli valutabili la laurea in scienze della forma-
zione della domanda non era in grado di impedire, in mancanza
zione primaria, che quindi l'amministrazione avrebbe dovu-
della predisposizione per tale errore di un meccanismo di blocco

am
to prendere in considerazione eventualmente in sede di ri-
automatico. Pertanto, a fronte delle incongruenze registrate
chiesta di rettifica della graduatoria in sede di autotutela, all'interno di una stessa domanda redatta obbligatoriamente con

on
ovviamente previa verifica dell'effettiva sussistenza del tito- il modello telematico, l'amministrazione, in base al principio di
lo in capo alla candidata;

O
soccorso istruttorio, è tenuta a chiedere o ad accertare quale dei

M abb
rilevato che la mancata inclusione del titolo nella doman- due dati discordanti dichiarati sia quello vero, non diversamente

M
da redatta con modalità informatiche non può impedire da quanto occorre fare nell'eventualità in cui venga constatata

SI
all'amministrazione, per un mero tecnicismo informatico, di una discordanza tra le dichiarazioni a corredo della domanda di
IO in
considerare il titolo ove sussistente e comprovato. partecipazione al concorso fatte pervenire tramite compilazione

AS
on line del form predisposto in un sito web e quelle contenute
so
———————— nella domanda presentata per iscritto e fatta arrivare per posta
(Cons. Stato, sez. II, 28 gennaio 2016, n. 838/14, id., Rep. 2016,
es

(1) I. - L'odierna ricorrente aveva partecipato al concorso, voce Concorso a pubblico impiego, n. 1).
per titoli ed esami, finalizzato al reclutamento del personale do-
nc

Si riferiscono, a propria volta, al concorso per titoli ed esami,


cente per posti comuni dell'organico dell'autonomia della scuo- finalizzato al reclutamento del personale docente per i posti co-
D
co

la dell'infanzia e primaria, che era stato bandito dal ministero muni dell'organico dell'autonomia della scuola secondaria di
U

dell'istruzione, università e ricerca con d.d.g. 23 febbraio 2016 primo e secondo grado, di cui al d.d.g. 23 febbraio 2016 n. 106,
LA

n. 105. In particolare, la candidata aspirava ad essere assunta a


IO olo

le controversie nelle quali sono intervenute Tar Lombardia, sez.


tempo indeterminato quale insegnante della scuola primaria nel- III, 27 giugno 2017, n. 1449, id., Le banche dati, archivio Meri-
C

la regione Lazio. Il bando prevedeva che la domanda di parteci- to ed extra, 2017.1575, e Tar Toscana, sez. I, 5 giugno 2017, n.
c

pazione fosse presentata esclusivamente per via telematica (at-


O sci

758, <www.giustizia-amministrativa.it>. In tali pronunce sono


LO

traverso l'apposito servizio predisposto dal ministero). Nella parimenti evidenziate alcune criticità della piattaforma informa-
domanda dovevano essere, tra l'altro, indicati i titoli valutabili
Fa

tica di cui si serve il ministero per le selezioni.


ai sensi della pertinente tabella allegata al d.m. 23 febbraio 2016
n. 94. III. - A proposito dell'errore del candidato nell'indicazione
R

Una volta pubblicata la graduatoria, l'interessata contestava il del titolo di studio in sede di compilazione della domanda in-
punteggio attribuitole per i titoli, che non riteneva corretto formatica di partecipazione al concorso per l'assegnazione delle
nemmeno a seguito di rettifica operata dall'amministrazione. Si sedi farmaceutiche, Tar Lombardia, sez. III, 20 gennaio 2016, n.
approdava così al cospetto dei giudici amministrativi, dove l'at- 119, Foro it., Rep. 2016, voce Farmacia, n. 114, ha stabilito
tenzione si focalizzava sul mancato riconoscimento dei punti che, ove lo sbaglio sia attribuibile all'inesatta predisposizione
che sarebbero spettati per la laurea in scienze della formazione della piattaforma tecnologica per la presentazione della stessa,
primaria e per la specializzazione sul sostegno agli alunni con nonché alle istruzioni per la compilazione del modulo informa-
disabilità. In prima battuta, veniva respinta l'istanza di misure tico, non vi è una preclusione a che la commissione giudicatrice
urgenti monocratiche proposta dalla ricorrente (Tar Lazio, sez. ne tenga conto ai fini dell'attribuzione del punteggio. Ulteriori
III bis, decr. caut. 31 luglio 2017, n. 3839, <www.giustizia-am disfunzioni verificatesi nello stesso concorso sono venute in ri-
ministrativa.it>). Nel frattempo era stata disposta un'ulteriore lievo nel caso deciso da Trga Trentino-Alto Adige, sede Trento,
rettifica della graduatoria che, per quanto riguarda la candidata 15 aprile 2015, n. 149, id., 2015, III, 492 (annotata da B. BAR-
in esame, si limitava a sancire un modesto incremento in valore MANN, La responsabilità della amministrazione per il cattivo
assoluto con riferimento alla specializzazione sul sostegno, ac- funzionamento dei sistemi informatici, in Giornale dir. amm.,
compagnato da una perdita di posizioni a scapito di altri concor- 2016, 393), che ha annullato il provvedimento implicito, pro-
renti; anche tale delibera veniva impugnata con i motivi aggiun- nunciato on line attraverso la piattaforma tecnologica predispo-
ti. Nel proseguo del giudizio, dato che l'amministrazione non si sta per le procedure relative al concorso per l'apertura di nuove
era costituita, il collegio ordinava all'ufficio scolastico regiona- sedi farmaceutiche, con il quale non era stata ammessa la parte-
le del Lazio di produrre una compiuta relazione onde evincere le cipazione di un candidato, dal momento che al sistema informa-
ragioni per le quali non erano stati valutati al completo i titoli tico risultava che, nel momento in cui l'aspirante tentava di ac-
vantati dall'istante (Tar Lazio, sez. III bis, ord. 31 agosto 2017, cedervi, egli già avesse chiesto di partecipare ad analoghe sele-
n. 9502, ibid., in cui si prevedeva altresì che il ricorso fosse no- zioni in altre due regioni, raggiungendo così il numero massimo
tificato per pubblici proclami, in considerazione dell'elevato di domande consentite, senza tuttavia considerare che le stesse
numero di persone che, nell'eventualità di un suo accoglimento, erano inammissibili.
si vedrebbero superate). La relazione evidenziava che la com-
missione giudicatrice, in ragione dei vincoli legati all'impiego
della piattaforma digitale, non poteva valutare un titolo che non
era stato inserito nella domanda compilata on line.
La pronuncia in epigrafe ritiene che l'amministrazione non
possa trincerarsi dietro i tecnicismi informatici, essendo invece
tenuta, anche nel momento in cui procede alla rettifica della ————————
graduatoria, a verificare l'effettiva sussistenza del titolo invoca-
to e, in caso affermativo, a tenerne conto ai fini della valutazio-
ne complessiva.

II. - Con riferimento al medesimo bando di concorso, Tar Ve-


neto, sez. I, 9 febbraio 2017, n. 144, Foro it., Le banche dati,
IL FORO ITALIANO — 2018.
97 GIURISPRUDENZA AMMINISTRATIVA 98

TRIBUNALE AMMINISTRATIVO REGIONALE PER ore del suo tempo di lavoro giornaliero . . .» oppure «. . .
LE MARCHE; sezione I; sentenza 29 dicembre 2017, n. qualsiasi lavoratore che svolga, in via non eccezionale, du-
944; Pres. FILIPPI, Est. CAPITANIO; Del Bello (Avv. DEVO- rante il periodo notturno almeno una parte del suo orario di
LI) c. Min. interno (Avv. dello Stato). lavoro normale secondo le norme definite dal contratto col-
lettivo nazionale di lavoro. In difetto di disciplina collettiva è
Impiegato dello Stato e pubblico in genere — Disabile a considerato lavoratore notturno qualsiasi lavoratore che
carico — Esonero dai turni di lavoro notturno — Esclu- svolga lavoro notturno per un minimo di ottanta giorni lavo-
sione — Fattispecie (D.leg. 26 novembre 1999 n. 532, di- rativi all'anno; il suddetto limite minimo è riproporzionato in
sposizioni in materia di lavoro notturno, a norma dell'art. caso di lavoro a tempo parziale . . .»;
17, 2° comma, l. 5 febbraio 1999 n. 25, art. 2; y d.leg. 26 — ora, come risulta per tabulas, l'orario di lavoro del ri-

a
marzo 2001 n. 151, t.u. delle disposizioni legislative in ma- corrente si articolava all'epoca dei fatti su cinque giorni la-
teria di tutela e sostegno della maternità e della paternità, a

to
vorativi, che si sviluppavano negli orari 8-14 e 14-20, con
norma dell'art. 15 l. 8 marzo 2000 n. 53, art. 53). due rientri settimanali di tre ore ciascuno negli stessi qua-

en
È legittimo il provvedimento con cui l'amministrazione pub- dranti mattutini o pomeridiani. Gli unici casi in cui era ipo-

am
blica rigetta la richiesta di esonero del dipendente, avente tizzabile lo svolgimento da parte del ricorrente di attività la-
un soggetto disabile a carico, dai turni di lavoro notturno, vorativa in orario notturno erano legati ai turni di reperibili-
tà, che, in base al numero complessivo dei dipendenti inte-

on
allorché tali turni non presentino carattere continuativo,
non integrando di conseguenza le nozioni di «lavoratore ressati, potevano riguardare, al massimo, cinque giorni al

O
M abb
notturno» e «lavoro notturno» ai sensi dell'art. 2 d.leg. n. mese (e quindi un totale di sessanta giorni l'anno);

M
532 del 1999, bensì siano limitati a pochi giorni in ogni — come si può agevolmente constatare, a fronte di un si-
mile scenario non può certo dirsi che non fosse possibile per

SI
mese, sub specie di pronta reperibilità in situazioni di
emergenza. (1) IO in il ricorrente predisporre misure di assistenza alternative (c.d.

AS
badanti) nei giorni in cui era inserito nel turno di reperibilità.
so
Del resto, parte ricorrente non ha nemmeno evidenziato se e
Fatto e diritto. — 1. - Il ricorrente, ispettore capo della po- quante volte nel periodo di tempo successivo all'adozione
es

lizia di Stato all'epoca dei fatti in servizio presso la polizia dell'impugnato diniego abbia effettivamente dovuto prendere
servizio in orario notturno;
nc

scientifica di Ancona, impugna il provvedimento con cui il


dirigente pro tempore del gabinetto interregionale per le — è quindi legittima anche la circolare ministeriale prot.
D
co

Marche e l'Abruzzo del servizio della polizia scientifica ha n. 333.A/9807.B.6 del 24 gennaio 2003, nella parte in cui si
U

respinto la richiesta di esenzione dal lavoro notturno. stabilisce che l'esenzione riguarda solo il lavoro notturno
LA

quale definito dal d.leg. 532/99.


IO olo

In tale istanza, presentata in data 6 febbraio 2006, l'ispet-


tore Del Bello esponeva di essere l'unico familiare che assi- 5. - Il ricorso va dunque respinto.
C

steva continuativamente la madre sig. Arduina Belli (sogget-


c

————————
O sci

to portatore di handicap con carattere di permanenza, come


LO

da verbale della commissione ex art. 4 l. 104/92 datato 4 lu- (1) I. - La pronunzia non consta di specifici precedenti. Pe-
Fa

glio 2005) e che, pertanto, avrebbe dovuto essere esonerato raltro, un principio di analoga portata si trae da Cons. Stato, sez.
dal lavoro notturno ai sensi della circolare ministeriale n. V, 16 aprile 1992, n. 314, Foro it., Rep. 1992, voce Impiegato
333.A/9802.B.B5.5 del 7 aprile 2000.
R

dello Stato, n. 936, il quale esclude che dallo svolgimento dei


2. - L'amministrazione intimata ha respinto l'istanza sulla turni di reperibilità derivi la spettanza dell'indennità per lavoro
base dei seguenti argomenti: notturno, trattandosi di modalità di organizzazione del servizio
— il ricorrente è «dattiloscopista» ed è soggetto a turni di che non implica una specifica forma di esplicazione dell'orario
servizio non a carattere continuativo, ma articolati su cinque di lavoro; v. anche, in argomento, Cass. 25 febbraio 2011, n.
giorni lavorativi, e che si sviluppano negli orari 8-14 e 14- 4688, id., Rep. 2011, voce Sanità pubblica, n. 462.
20, con due rientri settimanali di tre ore ciascuno negli stessi II. - Sulle nozioni di «lavoro notturno» e di «lavoratore not-
quadranti mattutini o pomeridiani; turno» ai sensi dell'art. 2 d.leg. n. 532 del 1999, v. Cass. 30 lu-
— gli interventi in emergenza sono assicurati mediante il glio 2008, n. 20724, id., Rep. 2008, voce Lavoro (rapporto), n.
servizio di reperibilità (che, in ragione del numero di dipen- 1225.
denti coinvolti nella turnazione, coinvolge il ricorrente per III. - In materia di flessibilità dell'orario di lavoro notturno,
con conseguente facoltà della contrattazione collettiva a definire
non più di cinque giorni al mese, il che consente un'agevole regimi di turnazione in lavoro notturno per fare fronte ad emer-
organizzazione degli impegni personali e familiari); genze impreviste, v. Cass. 18 settembre 2013, n. 21361, id.,
— con circolare n. 333.A/9807.B.6 del 24 gennaio 2003 il Rep. 2013, voce cit., n. 1000; sui limiti legali all'orario di lavo-
ministero dell'interno ha chiarito che l'art. 17 d.p.r. 164/02 ro notturno e conseguente disponibilità da parte della contratta-
riguarda esclusivamente il lavoro notturno quale lo stesso è zione collettiva, v. Cass. 23 maggio 2014, n. 11574, id., Rep.
definito dall'art. 2 d.leg. 532/99; 2014, voce cit., n. 909.
— la madre del ricorrente (che peraltro vive a Camerano, IV. - Sulla configurabilità del diritto all'esonero dal lavoro
mentre il ricorrente risiede a Civitanova Marche) è soggetto notturno del dipendente che assista con continuità un soggetto
portatore di handicap non in condizioni di gravità e non ne- disabile, a prescindere dal livello di gravità dello stato di handi-
cessita dunque di assistenza continuativa. cap, v. Trib. Milano 18 settembre 2016, id., 2016, I, 3602; in
3. - Il ricorso è affidato ai seguenti motivi: senso conforme Trib. Napoli 7 aprile 2011, id., Rep. 2012, voce
— violazione e falsa applicazione dell'art. 53, 3° comma, cit., n. 1069.
d.leg. 151/01 e dell'art. 17, 1° comma, lett. d), d.p.r. 164/02. V. - La portata del diritto all'esonero è confermata da Cass.
Si è costituito il ministero dell'interno, chiedendo il rigetto 14 novembre 2011, n. 23807, ibid., n. 1270, che ha ritenuto nul-
del ricorso. lo il licenziamento della lavoratrice che, in quanto madre di un
Con ordinanza 532/06 il tribunale ha respinto l'istanza bambino di età inferiore a tre anni, si era rifiutata di svolgere la-
cautelare. voro notturno.
Alla pubblica udienza del 6 dicembre 2017 la causa è stata VI. - Di recente, circa l'inapplicabilità della disciplina sul-
trattenuta per la decisione di merito. l'esonero dal lavoro notturno al personale di volo, trovando ap-
plicazione la speciale disciplina di cui al d.leg. n. 185 del 2005,
4. - Il ricorso non merita accoglimento, atteso che: v. Cass. 25 luglio 2017, n. 18285, id., 2017, I, 3018, con nota di
— ai sensi dell'art. 2 d.leg. 532/99 per lavoro notturno si richiami.
intende «. . . l'attività svolta nel corso di un periodo di alme-
no sette ore consecutive comprendenti l'intervallo fra la
mezzanotte e le cinque del mattino . . .», mentre per lavorato- ————————
re notturno si intende «. . . qualsiasi lavoratore che durante il
periodo notturno svolga, in via non eccezionale, almeno tre
IL FORO ITALIANO — 2018.
99 PARTE TERZA 100

TRIBUNALE AMMINISTRATIVO REGIONALE PER La disposizione non accenna in alcun punto al servizio
IL FRIULI-VENEZIA GIULIA; sezione I; sentenza 28 mensa. E, tra le stesse prestazioni strettamente educative, so-
novembre 2017, n. 366; Pres. SETTESOLDI, Est. TAGLIA- lo quelle conclusive dell'anno scolastico sono qualificate
SACCHI; Filcams Cgil di Trieste e altri (Avv. MIANI, VEN- dalla legge come essenziali.
TURA, TENAGLIA) c. Min. interno - Prefettura di Trieste D'altro canto, il servizio di refezione scolastica è un servi-
(Avv. dello Stato), Soc. Dussmann Service (Avv. MOIZO, zio locale a pagamento, a domanda individuale, non obbliga-
MARTINEZ, MOSCUZZA). torio né nella sua istituzione (cfr. Tar Piemonte, sez. I,
1365/14), né nella sua fruizione.
Sciopero, serrata e boicottaggio — Sciopero nei servizi Come tale il servizio di mensa scolastica non può dirsi
pubblici essenziali — Servizio di mensa scolastica — strettamente qualificante il servizio di pubblica istruzione.

a
Ordinanza di precettazione prefettizia — Illegittimità In questo quadro deve convenirsi con i ricorrenti in ordine

to
(L. 12 giugno 1990 n. 146, norme sull'esercizio del diritto al fatto che il servizio di refezione scolastica non rientra tra
di sciopero nei servizi pubblici essenziali e sulla salva-

en
quelli assoggettati al potere di precettazione di cui all'art. 8 l.
guardia dei diritti della persona costituzionalmente tutelati. 146/90.

am
Istituzione della commissione di garanzia dell'attuazione Invero, determinando una compromissione del diritto di
della legge, art. 1, 8). sciopero, che è un diritto costituzionalmente riconosciuto e

on
In materia di sciopero nei servizi pubblici essenziali, è ille- tutelato, la precettazione può essere disposta solo qualora si
tratti di garantire un servizio pubblico essenziale, e tale non è

O
gittima l'ordinanza di precettazione adottata dal prefetto

M abb
in caso di astensione dal lavoro degli addetti alla mensa un servizio non obbligatorio nella stessa istituzione.

M
scolastica, non rientrando quest'ultima fra le prestazioni Fondato e assorbente è, quindi, il primo motivo di ricorso,

SI
qualificanti il servizio di «pubblica istruzione» ai sensi con il quale i deducenti negano nella sua stessa esistenza il
IO in potere esercitato dal prefetto con l'atto qui gravato.

AS
dell'art. 1 l. n. 146 del 1990. (1)
Il che preclude l'esame delle ulteriori censure dedotte in
so

ricorso, in quanto incentrate sulle modalità di esercizio del


es

Diritto. — Viene all'esame di questo tribunale amministra- potere di precettazione, sicché il loro accoglimento non assi-
tivo l'ordinanza prefettizia di precettazione dei dipendenti curerebbe ai ricorrenti un'utilità maggiore rispetto a quella
nc

dell'appaltatore del servizio di refezione scolastica per il garantita dall'annullamento per il primo motivo di illegitti-
D

mità dedotto (cfr. Cons. Stato, sez. V, 4513/15).


co

comune di Trieste: nello specifico, i ricorrenti contestano sia


U

l'an, sia — in subordine — il quomodo del potere in concre- In definitiva, il ricorso è fondato e viene accolto e per l'ef-
fetto l'ordinanza di precettazione impugnata è annullata.
LA
IO olo

to esercitato dall'amministrazione.
Com’è noto, nell'ordinamento nazionale il diritto di scio- ————————
C
c

pero, siccome espressamente riconosciuto dall'art. 40 Cost.,


(1) I. - La pronunzia, a quanto consta priva di precedenti,
O sci
LO

assume carattere primario.


delimita il perimetro di applicazione della normativa sulle limi-
L'astensione collettiva dal lavoro, quale legittimo stru- tazioni allo sciopero nei servizi pubblici essenziali (nella spe-
Fa

mento di tutela degli interessi, non solo economici, dei lavo- cie, nel settore della scuola), riferendole esclusivamente alle
ratori (cfr. Cass. 711/80, Foro it., 1980, I, 25) incontra quale forme di astensione aventi diretta connessione con il bene co-
R

limite al suo esercizio quello del contemperamento di diritti stituzionalmente garantito.


quanto meno di pari rango (cfr. Corte cost. 123/62, id., 1963, Sostiene il collegio triestino che la garanzia del servizio di
I, 5). pubblica istruzione va assicurata con riferimento alla continuità
Invero, la giurisprudenza costituzionale ha chiarito che lo dei servizi scolastici di ogni ordine e grado, con particolare ri-
sciopero «acquista rilievo costituzionale in una duplice dire- ferimento agli scrutini finali e agli esami conclusivi dei cicli di
zione: come specifico strumento di tutela degli interessi che istruzione (art. 1, 2° comma, lett. d, l. n. 146 del 1990). Di con-
fanno capo ai lavoratori, ed in tal caso il suo esercizio non seguenza, lo sciopero degli addetti al servizio di refezione sco-
può dar luogo ad alcuna conseguenza svantaggiosa per colo- lastica non può in alcun modo rientrare nel novero dei casi nei
ro che vi partecipino; e come manifestazione di una libertà quali è consentita l'adozione dell'ordinanza prefettizia di pre-
che non può essere penalmente compressa se non a tutela di cettazione (ex art. 8 l. n. 146 del 1990).
interessi che abbiano rilievo costituzionale» (così, testual- II. - Va segnalato, peraltro, che Cons. Stato, sez. V, 5 no-
mente, Corte cost. 290/74, id., 1975, I, 259). vembre 2012, n. 5589, Foro it., Rep. 2012, voce Contratti pub-
blici, n. 402, pur in riferimento a diversa materia, relativa ai
Ne consegue che le restrizioni all'esercizio del diritto di contratti di appalto di mensa scolastica, qualifica la refezione
sciopero sono di stretta interpretazione. quale «servizio essenziale pur strumentale all'attività scolasti-
Questo vale anche nel caso dei servizi pubblici essenziali, ca, in quanto funzionale a garantire l'attività didattica nelle
ove il diritto dei lavoratori ad astenersi dal rendere la presta- forme di impegno temporale attualmente vigente».
zione lavorativa incide non solo e non tanto sull'interesse del III. - Con riguardo alle prestazioni lavorative del personale
datore di lavoro, quanto piuttosto sulla posizione degli utenti scolastico, circa la legittimità delle ordinanze di precettazione
del servizio pubblico medesimo (cfr. Corte cost. 344/96, id., finalizzate ad assicurare il regolare svolgimento delle opera-
1997, I, 381). zioni di scrutinio finali e degli esami, a fronte della minaccia di
In particolare, nella stessa delimitazione del perimetro del uno sciopero dei docenti, nel vigore della nuova disciplina di
servizio pubblico, ai sensi e per gli effetti di cui all'art. 1 l. n. cui alla l. n. 146 del 1990, v. Cass. 11 febbraio 1999, n. 1143,
146/90, l'interprete deve prediligere un criterio testuale e re- id., Rep. 2000, voce Sciopero, n. 52.
strittivo, affinché non risulti compromesso un diritto costitu- IV. - In riferimento al regime anteriore al 1990, nel senso
zionalmente riconosciuto per una larga categoria di lavorato- della legittimità dei provvedimenti di sostituzione di docenti in
ri. sciopero, al fine di assicurare il funzionamento del servizio
scolastico costituzionalmente garantito, v. Tar Lazio, sez. III,
Ora, l'art. 1, 1° comma, l. 146/90 include fra i diritti della 13 febbraio 1990, n. 201, id., Rep. 1990, voce Istruzione pub-
persona con i quali deve essere contemperato il diritto di blica, n. 126; Tar Molise 15 maggio 1985, n. 89, id., Rep.
sciopero quello all'istruzione, espressamente definito al 2° 1985, voce cit., n. 120; Tar Lazio, sez. III, 25 luglio 1983, n.
comma, lett. d), del medesimo articolo in relazione «all'esi- 584, id., Rep. 1984, voce cit., n. 111; v. altresì Cass. 29 no-
genza di assicurare la continuità dei servizi degli asili nido, vembre 1991, n. 12822, id., 1992, I, 53, che nega la configura-
delle scuole materne e delle scuole elementari, nonché lo bilità, in tale fattispecie, di una condotta antisindacale da parte
svolgimento degli scrutini finali e degli esami, e l'istruzione della pubblica amministrazione.
universitaria, con particolare riferimento agli esami conclu- V. - Sui presupposti sostanziali e procedurali per l'adozione
sivi dei cicli di istruzione». dell'ordinanza di precettazione, v., con specifico riferimento al
IL FORO ITALIANO — 2018.
101 GIURISPRUDENZA AMMINISTRATIVA 102

settore dei trasporti, Cons. Stato, sez. VI, 19 agosto 2009, n. anche rendendo inaccessibile l'uso degli arredi esterni. Lo
4985, id., Rep. 2010, voce Sciopero, n. 21; Tar Lazio, sez. III, stesso ha, altresì, imposto l'eliminazione dei sistemi di am-
13 giugno 2005, n. 4811, id., Rep. 2006, voce cit., n. 15; 15 plificazione posti all'esterno del locale, la realizzazione della
settembre 1999, n. 2787, id., Rep. 2001, voce cit., n. 47; sez. I bussola con doppia porta d'ingresso, l'applicazione di un li-
7 settembre 1998, n. 2509, id., Rep. 2000, voce cit., n. 41. mitatore sul sistema di amplificazione interna.
VI. - Da ultimo, circa la qualificazione come mera «viola- Con la nota n. 14476 del 16 giugno 2015, il sig. Beretta
zione procedimentale», con conseguente responsabilità di natu- Ivan è stato sollecitato ad attuare le prescrizioni di Arpa, ma,
ra disciplinare, dell'omesso preavviso di sciopero in un servi- a fronte del protrarsi dell'inerzia del medesimo, il comune ha
zio pubblico essenziale, con conseguente illegittimità del- ravvisato i presupposti per l'adozione dell'ordinanza con cui
l'ordinanza prefettizia di precettazione, v. Tar Liguria, sez. II, ha attribuito ulteriore efficacia precettiva alle prescrizioni già

a
28 febbraio 2017, n. 132, <www.giustizia-amministrativa.it>. elencate da Arpa.

to
Ritenuto tale provvedimento e la precedente diffida illegit-

en
timi, la società ricorrente li ha impugnati deducendo i se-
guenti vizi:

am
———————— 1) violazione degli art. 50 e 54 d.leg. 267/00, per incom-
petenza del dirigente che ha adottato l'ordinanza;

on
2) violazione degli art. 50 e 54 d.leg. 267/00, in ragione
della radicale inesistenza dei presupposti per il ricorso all'e-

O
M abb
sercizio del potere da essi disciplinato;

M
TRIBUNALE AMMINISTRATIVO REGIONALE PER 3) eccesso di potere per travisamento e erronea valutazio-

SI
LA LOMBARDIA; sede di Brescia; sezione II; sentenza ne dei fatti, essendo il provvedimento adottato nel solo inte-
IO in
18 ottobre 2017, n. 1255; Pres. FARINA, Est. BERTAGNOL- resse della sig. Ornella Lamera;

AS
LI; Soc. Retrò Concept (Avv. NESPOLI) c. Comune di Ro- 4) violazione degli art. 50 e 54 d.leg. 267/00 per avere, il
so
mano di Lombardia (Avv. BEZZI), Lamera (Avv. SON- comune, disposto misure definitive, in luogo di misure tem-
ZOGNI). poranee;
es

5) violazione dell'art. 7 l. 241/90 e incomprensibilità del-


Commercio (disciplina del) — Bar — Ore notturne —
nc

l'ordinanza per effetto dei variegati richiami normativi con-


Stazionamento della clientela innanzi al locale — In-
tenuti nel preambolo;
D

terdizione totale — Onere di imporre agli avventori il


co

6) eccesso di potere per sviamento dovuto al fatto che non


U

rispetto del divieto — Illegittimità.


sarebbe stato perseguito alcun interesse pubblico, ma solo
LA
IO olo

Mentre l'amministrazione comunale può addossare al gesto- quello privato dell'odierna controinteressata;
re di un bar l'onere di adottare ogni accorgimento e pre- 7) eccesso di potere per difetto di istruttoria, essendo sta-
C
c

cauzione affinché la permanenza dei clienti all'esterno sia to, il provvedimento, adottato sulla scorta di un mero parere
O sci
LO

limitata al solo tempo necessario per l'allontanamento e i di Arpa, espresso senza effettuare alcun rilievo fonometrico;
toni dei medesimi siano, in tale fase, moderati, deve rite- 8) eccesso di potere per irrazionalità e sproporzione del
Fa

nersi illegittima, in quanto irragionevole e sproporzionata, provvedimento, che avrebbe imposto alla Retrò Concept di
la prescrizione con cui viene interdetto totalmente lo sta- pretendere dalla propria clientela un comportamento che
R

zionamento della clientela innanzi al locale dalle ore ven- uscirebbe dai limiti della sua disponibilità e capacità, peral-
tidue, esigendo che il gestore imponga agli avventori il ri- tro da un orario assai anticipato rispetto a quello che viene
spetto di tale divieto. (1) ordinariamente considerato notturno e cioè dopo le 23;
9) violazione degli art. 2 e 41 Cost. a causa della com-
pressione generalizzata del diritto di iniziativa economica
Fatto. — La società odierna ricorrente, la quale gestisce che deriverebbe dal provvedimento impugnato.
l'attività di bar sotto l'insegna «Step Diner Cafè», è stata in- Dopo aver dapprima garantito una tutela cautelare nelle
vitata — già nel 2014, a seguito di molteplici segnalazioni, more di taluni accertamenti, questo tribunale ha, infine, di-
pervenute non solo dall'odierna controinteressata, ma anche sposto la sospensione degli effetti del provvedimento impu-
da altri cittadini residenti in zona — «a verificare i livelli di gnato.
rumorosità di tutti gli impianti utilizzati e dell'attività eserci- In vista della pubblica udienza, tutte le parti hanno deposi-
tata nel suo complesso e a presentare una relazione di misure tato memorie, ribadendo le proprie posizioni.
effettuata da un tecnico competente». Invero, parte ricorrente si è opposta al deposito tardivo dei
Il 3 marzo 2015, nel silenzio della società Retrò Concept, documenti allegati alla memoria depositata dalla controinte-
è stato richiesto l'intervento dell'Arpa, per l'effettuazione ressata il giorno 11 settembre 2017 e della memoria stessa.
delle necessarie misurazioni. Il comune, invece, ha dato conto della situazione di fatto,
Il 5 marzo 2015, la suddetta società ha depositato una re- rappresentando come l'amministrazione, in assenza di ulte-
lazione di impatto acustico, nella quale si è impegnata ad ap- riori segnalazioni/denunce (con la sola esclusione di quella
porre dei cartelli all'esterno per chiedere alla clientela di arrivata solo ai primi di settembre del 2017) non abbia effet-
moderare il vociare, a vigilare sul comportamento dei clienti tuato ulteriori sopralluoghi. Cionondimeno, nel corso del
che sostano fuori negli orari di apertura, a non installare il giudizio sarebbe chiaramente emerso come il provvedimento
plateatico, né casse acustiche all'esterno del locale, a mante- sia legittimo e proporzionato alla situazione, dal momento
nere il livello della musica all'interno del locale al livello che sembrerebbe incontestabile che i limiti di immissione
concordato con l'ing. Rizzi (tecnico che ha sottoscritto la re- differenziale notturni possano essere rispettati solo alla con-
lazione) e a realizzare una bussola con doppia porta all'in- dizione che vede la clientela all'interno del locale.
gresso per assicurare che il suono non esca dal locale all'a- Alla pubblica udienza dell'11 ottobre 2017, la causa, su
pertura della porta. conforme richiesta dei procuratori delle parti, è stata tratte-
Con la lettera del 23 aprile 2015, attesa l'inerzia della Re- nuta in decisione.
trò Concept, la società è stata diffidata, chiedendo la puntua- Diritto. — Deve essere preliminarmente dato conto, in ri-
le esecuzione di tutto quanto previsto dalla relazione presen- to, in primo luogo del fatto che parte ricorrente ha rinunciato
tata dalla medesima. all'impugnazione della prescrizione relativa alla costruzione
Nel frattempo, sulla relazione ha espresso il proprio parere della bussola, avendo essa provveduto ad adottare misure al-
l'Arpa, la quale ha dettato una serie di prescrizioni, limitan- ternative ritenute soddisfacenti dall'amministrazione nei suc-
do espressamente l'utilizzo dell'area esterna al solo periodo cessivi sopralluoghi.
diurno e precludendolo dopo le ore 22, onerando la gestione Per quanto attiene, invece, alla pretesa tardività del depo-
di interdire lo stazionamento della clientela, eventualmente sito da parte della controinteressata di memoria e documenti,
IL FORO ITALIANO — 2018.
103 PARTE TERZA 104

l'eccezione appare fondata limitatamente al deposito della abusivamente rientra nella competenza del comune. Pertanto,
documentazione allegata alla memoria che, invece, a pre- al gestore non può essere imposto di vigilare su un uso degli
scindere dalla sua denominazione come tale, può essere qua- spazi esterni autonomamente fatto dagli avventori. In sostan-
lificata quale memoria di replica rispetto a quella depositata za, alla ricorrente è incontestatamente precluso di servire i
dalla ricorrente, al pari di quella, non censurata, depositata propri clienti all'esterno o favorire il consumo di quanto
ben più tardi, dal comune. somministrato all'interno del locale con la predisposizione di
Come da tempo chiarito dalla giurisprudenza (cfr., sul sedute e tavoli, ma sul rispetto di ciò deve vigilare il comu-
punto, Cons. Stato n. 1766 del 2017, che conferma Tar ne.
Abruzzo 347/16, Foro it., Rep. 2016, voce Giustizia ammini- Ogni altro uso degli spazi esterni fatto dai clienti autono-
strativa, n. 577) presupposto indefettibile, e allo stesso tem- mamente non può essere imputato al gestore del locale, il

a
po sufficiente, per la presentazione di memorie di replica è quale non può avere alcuna responsabilità per lo stesso, co-

to
l'avvenuto deposito di memorie conclusionali, indipenden- me implicitamente confermato dal fatto che non ha a dispo-

en
temente dal contenuto di queste ultime, atteso che la norma è sizione alcuno strumento di coercizione nei confronti di chi
finalizzata a garantire a ciascuna parte la possibilità di con- non rispetti il divieto di stazionamento, dovuto alla mancan-

am
trobattere agli argomenti, ancorché ripetitivi, spesi dall'altra za di autorizzazione all'uso del plateatico.
nelle proprie conclusioni. Peraltro, come già evidenziato in sede cautelare, risulta

on
Ciò chiarito, le censure 1, 2 e 4 possono essere trattate condivisibile l'asserzione secondo cui la scelta dell'Arpa di
congiuntamente, in quanto hanno a oggetto la pretesa viola- effettuare le rilevazioni (che, in ogni caso, hanno evidenziato

O
M abb
zione della normativa che disciplina l'esercizio del potere di superamenti dei limiti solo per brevi periodi, all'uscita degli

M
adottare ordinanze contingibili e urgenti. avventori dal locale) presso il bagno della controinteressata,
a finestre aperte, rappresenta una scelta censurabile, trattan-

SI
I provvedimenti impugnati, però, non sono affatto ricon-
IO in
ducibili a tale categoria, dovendo, essi essere inquadrati in dosi, per comune sentire, di un vano non ordinariamente de-

AS
quella delle ordinanze ordinarie, destinate a regolamentare stinato al riposo notturno delle persone residenti.
so
l'orario degli esercizi pubblici presenti sul territorio comuna- L'assenza della segnalazione di ulteriori disagi (fino a po-
le. co prima dell'udienza pubblica), infine, conferma come, in
es

Ciò chiarito, non possono, quindi, ovviamente essere rav- generale, la situazione debba ritenersi tale da confermare il
giudizio di irragionevolezza e sproporzione della prescrizio-
nc

visati i dedotti vizi che attengono al corretto esercizio di un


potere cui non è stato fatto ricorso nel caso di specie. ne che ha interdetto totalmente lo stazionamento della clien-
D
co

Con riferimento, invece, all'eccesso di potere di cui alle tela innanzi al locale dalle ore 22, imponendo al gestore del-
U

doglianze n. 3 e n. 6, esso non appare ravvisabile, atteso che lo stesso di imporre agli avventori il rispetto di tale divieto,
LA
IO olo

il provvedimento, ancorché adottato su segnalazione anche pur dovendosi confermare l'onere, in capo al gestore mede-
dell'odierna controinteressata, è indubbiamente teso al per- simo, di adottare ogni accorgimento e precauzione affinché
C

la permanenza all'esterno sia limitata al solo tempo necessa-


c

seguimento dell'interesse pubblico alla preservazione della


O sci

rio per l'allontanamento e i toni degli avventori siano, in tale


LO

vivibilità del quartiere residenziale in cui si colloca il locale


in questione e a garantire il rispetto della normativa in mate- fase, moderati.
Fa

ria di inquinamento acustico che è allo stesso fine preordina- ————————


ta.
R

Né appare ravvisabile la dedotta violazione del diritto alla (1) La pronuncia in epigrafe (preceduta, nella fase cautelare,
partecipazione al procedimento, atteso che, non solo il prov- da Tar Lombardia, sede Brescia, sez. II, ord. caut. 3 dicembre
vedimento impugnato trova la propria fonte nella mancata at- 2015, n. 2157, 16 giugno 2016, n. 433, e 13 ottobre 2016, n.
tuazione degli obblighi che la stessa odierna ricorrente si è 662, tutte in <www.giustizia-amministrativa.it>) non mette in
assunta nel presentare la relazione acustica del 2015 (che è discussione il potere delle amministrazioni comunali di interve-
stata più volte invitata ad adempiere), ma essa non ha rappre- nire per far cessare, o quantomeno attenuare, i disagi provocati
sentato, nemmeno in giudizio, la sussistenza di elementi tali dagli schiamazzi a tarda ora dei clienti di pubblici esercizi che si
che, se resi noti nel corso del procedimento, avrebbero potu- trattengono all'esterno dei locali, in particolare per consumare
to determinare una sua diversa conclusione. alimenti e bevande ivi acquistate.
Invero, dalla casistica edita emerge come, a fronte dell'eccessiva
Ai sensi dell'art. 21 octies l. 241/90, dunque, il mancato rumorosità addebitabile a un esercizio di somministrazione di
avviso di avvio del procedimento, dedotto con la censura n. alimenti e bevande, anche a causa dello stazionare degli avven-
7, non può determinare la caducazione del provvedimento in tori all'esterno, e del conseguente disturbo arrecato ai vicini, il
esame. comune possa persino ordinare la riduzione dell'orario di attivi-
Né può avere rilevanza il generico richiamo a disposizioni tà notturna (Tar Lombardia, sez. IV, 2 aprile 2008, n. 715, Fo-
che contengono discipline non tutte applicabili nella fattispe- ro it., Rep. 2008, voce Commercio (disciplina del), n. 51). In
cie o solo parzialmente suscettibili di applicazione ovvero considerazione del fatto che alcune tipologie di attività arti-
contenenti la previsione di misure sanzionatorie derivanti so- gianale caratterizzate dall'immediata vendita al dettaglio degli
lo dall'eventuale violazione dell'ordine imposto, in conside- alimenti prodotti in loco (quali pizzerie da asporto, gelaterie,
razione del fatto che nella censura n. 5 non risulta dimostrato yogurterie, rosticcerie, friggitorie e pasticcerie) comportano
se e in che modo le stesse abbiano inciso negativamente sulla assembramenti in genere ben più rumorosi di un ordinario
posizione della ricorrente. esercizio di vicinato, è stato avallato dai giudici amministrativi
Per quanto attiene alle ulteriori doglianze di parte ricorren- l'operato del sindaco che, a salvaguardia della quiete pubblica
te, il collegio ritiene che, alla luce di quanto accaduto suc- e del normale riposo nelle ore notturne, ha esercitato il potere
cessivamente alla sospensione degli effetti del provvedimen- conferitogli dall'art. 50, 7° comma, d.leg. 267/00, disponendo
to impugnato e degli approfondimenti propri della fase del la chiusura degli anzidetti locali per le ore 1 dalla domenica al
merito, sussistano i presupposti per confermare gli effetti de- venerdì e per le ore 2 il sabato (Cons. Stato, sez. V, 21 dicem-
bre 2015, n. 5810, id., Rep. 2016, voce cit., n. 23). Si è inoltre
rivati dal pronunciamento di questo tribunale in sede cautela- ritenuta legittima l'ordinanza che vietava a un'associazione
re. privata l'attività di somministrazione di alimenti e bevande,
La misura imposta con specifico riferimento al divieto di esercitata nei propri locali e nell'area esterna del cortile, dove
stazionamento degli avventori del locale negli spazi esterni si verificavano continui schiamazzi da parte degli avventori
appare, infatti, esulare dal potere del comune e risulta, dun- (Cons. Stato, sez. V, 10 settembre 2009, n. 5420, id., Rep. 2009,
que, essere irrazionale nella parte in cui trasferisce sulla ri- voce Comune, n. 438, e Guida enti locali, 2009, fasc. 41, 61,
corrente oneri che graverebbero sull'amministrazione locale. con nota di ITALIA).
Fermo restando, infatti, che il divieto in parola è implicito Nel caso di specie, ciò che inficia parzialmente il provvedi-
nel fatto che la ricorrente non ha alcuna autorizzazione all'u- mento impugnato è l'aver addossato al gestore dell'esercizio
so del plateatico, il controllo sul fatto che ciò non avvenga commerciale di vigilare sui clienti affinché rispettino il divieto
IL FORO ITALIANO — 2018.
105 GIURISPRUDENZA AMMINISTRATIVA 106

assoluto di stazionare all'esterno del locale dopo le ore 22. Sen- CONSIGLIO SUPERIORE DELLA MAGISTRATURA;
nonché, per un verso, il titolare del bar non dispone di strumenti deliberazione 24 gennaio 2018; Pres. LEGNINI, Rel. SAN
coercitivi e, per altro verso, grava sul comune controllare con- GIORGIO.
dotte poste in essere in aree pubbliche e riconducibili esclusi-
vamente ai frequentatori del locale. Ordinamento giudiziario — Magistrati — Consiglio su-
Al riguardo, va peraltro evidenziato che in sede penale il ge- periore della magistratura — Memorandum delle tre
store di un esercizio commerciale è stato chiamato a rispondere giurisdizioni (Cost., art. 103, 105, 106, 111; y r.d. 30 gen-
del reato di disturbo delle occupazioni o del riposo delle persone naio 1941 n. 12, ordinamento giudiziario, art. 65).
non soltanto rispetto alla musica ad altissimo volume diffusa dal
locale, le cui porte venivano tenute costantemente aperte, ma Il Consiglio superiore della magistratura ha approvato una
risoluzione sui temi oggetto del Memorandum delle tre

a
anche per quel che concerne il mancato impedimento del rumo-
re degli avventori, proveniente sia dall'interno del locale stesso giurisdizioni, sottoscritto in data 15 maggio 2017 dai rap-

to
sia dall'esterno (cfr. Cass. 17 dicembre 2014, Bertotto, Foro it., presentanti della Corte di cassazione, del Consiglio di Sta-

en
2015, II, 207, con cui è stata confermata la sentenza di merito to e della Corte dei conti, nonché delle procure generali
secondo cui gli schiamazzi non erano riconducibili neanche in presso la Cassazione e la Corte dei conti. (1)

am
astratto al rumore connaturato all'attività del bar ed erano stati
provocati da clienti del locale, posto che la continua apertura

on
delle porte creava una continuità tra l'interno e il marciapiede 1. - Il 15 maggio 2017 è stato presentato al presidente del-
della via pubblica, utilizzato in modo prevalente per le consu- la repubblica, presso il palazzo del Quirinale, il Memoran-

O
M abb
mazioni all'aperto degli avventori, mentre non poteva darsi ri- dum sottoscritto dai vertici delle tre giurisdizioni superiori

M
lievo ai tentativi del gestore, considerati insufficienti, di calmare (Foro it., 2018, V, 57, in questo fascicolo), nel quale i pre-

SI
la clientela più rumorosa). D'altro canto, il Supremo collegio, sidenti della Corte suprema di cassazione, del Consiglio di
IO in
nel pervenire all'annullamento dell'ordinanza che aveva disatte- Stato e della Corte dei conti ed i procuratori generali della

AS
so la richiesta di riesame del provvedimento di sequestro pre- Corte suprema di cassazione e della Corte dei conti si impe-
so
ventivo disposto nei confronti dell'esercizio pubblico il cui ge- gnano, nel primario interesse dei cittadini alla certezza del
store era indagato per il reato di cui all'art. 659 c.p., ha tra l'al- diritto, a svolgere ogni iniziativa utile per migliorare l'eser-
es

tro stigmatizzato il ragionamento del giudice di merito laddove,


pur riconoscendo che il gestore si era concretamente attivato per
cizio della funzione di garanzia della corretta interpretazione
nc

scongiurare il verificarsi di disturbi alla quiete pubblica all'e- delle norme.


D

sterno del locale, aveva impropriamente configurato in capo a Nel Memorandum è indicato il percorso seguìto dall'apposito
co

gruppo di lavoro, costituito da alti esponenti delle tre giuri-


U

quest'ultimo un potere di «sanzionare» le eventuali infrazioni da


sdizioni, designati dai rispettivi vertici, e da tre accademici,
LA

parte degli avventori (Cass. 18 dicembre 2014, Mauro, ibid.). In


IO olo

argomento, v. anche Cass. 28 luglio 2015, G., id., Rep. 2015, con il supporto di Italiadecide, associazione per la qualità
voce Quiete pubblica, n. 8, secondo cui l'art. 659 c.p. può trova- delle politiche pubbliche, per giungere a questa, che viene
C
c

re applicazione con riferimento al gestore di un pubblico eserci- considerata una prima importante tappa verso il traguardo
O sci
LO

zio (nella circostanza, si trattava di un locale di intrattenimento) dell'accrescimento della cooperazione tra le tre giurisdizioni
che non impedisca i continui schiamazzi provocati degli avven- superiori al fine di armonizzare l'esercizio della funzione
Fa

tori in sosta davanti al locale anche nelle ore notturne, poiché al nomofilattica attraverso il dialogo intergiurisdizionale e lo
gestore è imposto l'obbligo giuridico di controllare, anche con scambio conoscitivo. Un percorso che si è sviluppato, secon-
R

ricorso allo ius excludendi o all'autorità, che la frequentazione do quanto emerge dallo stesso Memorandum, attraverso se-
del locale da parte degli utenti non sfoci in condotte contrastanti minari presso la camera dei deputati ed una riunione tenutasi
con le norme poste a tutela dell'ordine e della tranquillità pub- il 29 febbraio 2016, nel corso della quale i vertici delle tre
blica. Analogamente a quest'ultima pronuncia si esprime Trib. giurisdizioni e il vice presidente del Csm hanno preso atto
Novara 6 febbraio 2015, id., Rep. 2016, voce cit., n. 7 (e Giust. del lavoro svolto e hanno confermato l'impegno a sostenere
pen., 2016, II, 162, con nota di MIGLIO-MOSSINI, Schiamazzi con la loro attiva partecipazione una iniziativa conclusiva di
degli avventori che stazionano all'esterno di un locale e re-
alto profilo istituzionale.
sponsabilità dei gestori - Alcune indicazioni dal Tribunale di
Novara), dove si puntualizza che, qualora vi sia una situazione Lo scorso 18 dicembre si è tenuta, presso la camera dei de-
di continuo, reiterato e pressoché quotidiano assembramento se- putati, con l'intervento di alte autorità politico-istituzionali,
rale di clientela al di fuori dell'esercizio pubblico, con costante una conferenza sulla «cooperazione tra le giurisdizioni supe-
disturbo della quiete dei residenti causato dagli schiamazzi e riori nell'interesse dei cittadini e della giustizia», nel corso
dalle urla fino a notte inoltrata, si deve necessariamente ritenere della quale il Memorandum è stato presentato a cura di tutti i
che il gestore del locale sia pienamente responsabile in concorso suoi sottoscrittori.
con gli avventori per la sua condotta di consapevole e chiara Il primo presidente ed il procuratore generale della Corte
agevolazione di tale disturbo. di cassazione pro tempore (quest’ultimo rappresentato nel-
Facendo leva in particolare sui rumori provenienti dagli av- l'occasione dal procuratore generale aggiunto) hanno poi fat-
ventori dei numerosi esercizi pubblici di somministrazione di to pervenire alla sesta commissione del Consiglio superiore
alimenti e bevande presenti in una strada, oltretutto amplificati della magistratura, naturale interlocutore con riguardo ad
dai portici ivi esistenti, Tar Emilia-Romagna, sez. II, 9 febbraio ogni iniziativa che presenti ricadute sul piano ordinamentale,
2015, n. 118, Foro it., Le banche dati, archivio Merito ed extra, i rispettivi contributi al dibattito svolto in tale occasione.
2015.76, ha annullato i provvedimenti concessori con cui si Fermo restando il necessario approfondimento di tutte le
consentiva ad alcune imprese, che gestiscono pubblici esercizi complesse tematiche in discussione, il consiglio ritiene op-
nella medesima strada, l'installazione di dehors sul suolo pub- portuno formulare con la presente risoluzione le seguenti
blico comunale antistante gli esercizi, senza considerare che tali prime riflessioni ed osservazioni.
strutture avrebbero ulteriormente aggravato il problema della
rumorosità.
2. - Il Memorandum individua una serie di impegni, arti-
colati in nove punti, nella direzione, tra l'altro, della stabiliz-
zazione della collaborazione tra ufficio del massimario della
Corte di cassazione e uffici studi della giustizia amministra-
tiva e della Corte dei conti, nonché tra gli uffici del pubblico
ministero presso la Corte di cassazione e presso la Corte dei
———————— conti, al fine di valorizzare e stabilizzare in via di autorga-
nizzazione i metodi di cooperazione nelle attività di forma-
zione, di svolgimento di lavori preparatori o istruttorie co-
muni sui temi di comune interesse, di scambio sistematico di
conoscenze sulla giurisprudenza più significativa, peraltro
già in atto in numerose sedi, quali gli uffici studi della giu-
IL FORO ITALIANO — 2018.
107 PARTE TERZA 108

stizia amministrativa e contabile, gli uffici del massimario zione non possono dar luogo a nomofilachie divergenti, poi-
della Corte di cassazione e la scuola superiore della magi- ché per dettato costituzionale (art. 111, 8° comma, Cost., che
stratura; della cooperazione istituzionale e dello scambio co- eleva al rango di disposizione costituzionale quella funzione
noscitivo anche con le attività delle procure generali della di tribunale dei conflitti che già l'art. 3, n. 3, l. 31 marzo 1877
Corte di cassazione e della Corte dei conti, ed all'attività n. 3781 attribuiva alle sezioni unite civili della Corte di cas-
svolta dal Consiglio di Stato in sede consultiva e dalla Corte sazione) la funzione regolatrice della giurisdizione spetta
dei conti in sede di controllo; della valorizzazione nella for- esclusivamente alla Corte di cassazione, cui si accede per
mazione e nella deontologia del giudice, ed in particolare di concorso tra i magistrati ordinari, con la sola eccezione, pre-
quello addetto a funzioni nomofilattiche, del bilanciamento vista dalla Costituzione all'art. 106, dei giuristi nominati per
tra la esigenza insopprimibile di tutela della indipendenza e meriti insigni dal Consiglio superiore della magistratura.

a
la responsabilità del giudice di garantire la coerenza, la cer- Invero, i contrasti di orientamenti giurisprudenziali tra Cor-

to
tezza e la stabilità del sistema delle decisioni, sia pure in un te di cassazione e Consiglio di Stato rilevati negli ultimi anni
quadro evolutivo; della elaborazione di iniziative comuni per

en
sono derivati, oltre che dal numero abnorme di controversie,
considerare, nel dialogo tra le diverse istituzioni, le cause dei proprio dall'ampliamento delle ipotesi di giurisdizione esclu-

am
differenziali quantitativi che ancora si registrano rispetto ad siva in capo ai giudici amministrativi rispetto all'originario
altri paesi europei, con particolare riferimento ad interventi impianto costituzionale, che attribuisce la cognizione sui di-
in tema di contenimento della frequenza di accesso alle corti

on
ritti soggettivi in via generale al giudice ordinario e solo in
superiori, alla diffusione di una cultura istituzionale e profes- «particolari materie», ai sensi dell'art. 103, 2° comma, Cost.,

O
M abb
sionale maggiormente orientata verso qualità ed efficacia di e cioè in via residuale, al giudice amministrativo. Il legislato-

M
risultati, e alla valorizzazione dei principî della maggiore re, attraverso un ricorso massiccio alla riserva di cui alla ci-
concentrazione possibile delle domande e della massima sin- tata disposizione costituzionale, ha sbiadito quel carattere di

SI
IO in
tesi ed economia dei mezzi giuridici di tutela. eccezionalità e residualità caratterizzante l'area della giuris-

AS
Tra gli obiettivi dichiarati nel Memorandum, al punto 4, si dizione esclusiva del giudice amministrativo, con possibili
so
colloca l'impegno a «valutare, previe opportune consultazio- conseguenze, tutte da approfondire, anche sull'ambito della
ni al proprio interno e con i competenti organi di autogover- ricorribilità per cassazione delle decisioni del giudice ammi-
es

no, la possibilità di promuovere l'introduzione di norme, a nistrativo.


nc

Costituzione invariata, che consentano forme di integrazione Né può sottacersi la specificità dello statuto di indipen-
degli organi collegiali di vertice con funzioni specificamente denza dei magistrati ordinari, che gode di copertura costitu-
D
co

nomofilattiche delle tre giurisdizioni (sezioni unite civili del- zionale, e che fa dell'ordinamento della magistratura ordina-
U

la Corte di cassazione, adunanza plenaria del Consiglio di ria un unicum nel sistema, come confermato dal rilievo costi-
LA
IO olo

Stato, sezioni riunite della Corte dei conti) con magistrati di tuzionale della Corte di cassazione.
altre giurisdizioni, quando si trattino questioni di alto e co- 4. - Resta sullo sfondo il tema, autorevolmente proposto e
C
c

mune rilievo nomofilattico, ivi comprese, per le sezioni unite ricorrente nel tempo, di una risolutiva razionalizzazione e
O sci

civili della Corte di cassazione, quelle attinenti alla giurisdi-


LO

semplificazione del sistema attuabile con una riforma costi-


zione». tuzionale che realizzi l'unità della giurisdizione in forma tale
Fa

3. - Ciò premesso, va anzitutto manifestato massimo ap- da garantire il permanere di saperi specializzati.
prezzamento nei confronti di ogni sforzo volto ad accrescere 5. - Con riferimento agli evidenziati profili appare oppor-
R

gli spazi di riflessione ed elaborazione comune al fine di rea- tuno rimettere alla valutazione della sesta commissione refe-
lizzare un'effettiva armonizzazione dell'esercizio della fun- rente gli ulteriori approfondimenti, anche al fine di assumere
zione nomofilattica, anche mediante la creazione di strumen- le eventuali conseguenti iniziative di confronto con gli altri
ti di raccordo permanente formati da rappresentanti delle di- protagonisti istituzionali coinvolti nella iniziativa in esame.
verse giurisdizioni intesi a creare un sistema unico di tra- Alla luce delle considerazioni che precedono, il consiglio
smissione di precedenti e di contributi scientifici. Ed è altret- delibera l'approvazione della presente risoluzione sui temi
tanto condivisibile il rilievo secondo il quale, per rispondere oggetto del Memorandum delle tre giurisdizioni.
al bisogno di maggiore coerenza giurisprudenziale, occorre
muoversi in una prospettiva che, pur nell'attuale diversità dei ————————

plessi giurisdizionali previsti dalla Costituzione, eviti (o al-


(1) I. - La risoluzione in rassegna interviene sui temi affron-
meno limiti) il rischio che tale diversità si traduca in una tati dal Memorandum sottoscritto il 15 maggio 2017 dai vertici
frammentazione della funzione nomofilattica, incompatibile delle tre giurisdizioni superiori — i presidenti della Corte di
con l'essenza stessa di tale funzione. cassazione, del Consiglio di Stato, della Corte dei conti e i pro-
Vi sono principî comuni in ordine ai quali una diversità di curatori generali della Corte di cassazione e della Corte dei con-
interpretazione e l'instaurarsi di prassi applicative discordi in ti — che partendo da considerazioni generali sullo stato della
ciascun settore dell'ordinamento non paiono davvero accet- funzione nomofilattica formula alcune proposte rivolte a miglio-
tabili. Tanto meno una tale diversità è tollerabile, poi, quan- rare la cooperazione fra le giurisdizioni. Al documento è dedica-
do giudici appartenenti ai differenti plessi giurisdizionali si to un approfondimento a più voci in Foro it., 2018, V, 57, in
pronuncino su questioni ricadenti nella medesima area tema- questo fascicolo.
tica.
Al riguardo, ritiene il Consiglio superiore della magistratu- II. - Il Memorandum costituisce un documento complesso,
ra che l'auspicata armonizzazione delle funzioni di nomofila- dalla chiara valenza di politica giudiziaria, articolato in una
chia possa, e anzi debba, bensì realizzarsi nell'operare dei ri- premessa, uno svolgimento e nove punti programmatici tesi a
spettivi organismi di studio, con la circolazione di modelli ed definire un insieme di iniziative all'interno delle rispettive giu-
risdizioni allo scopo di armonizzare l'esercizio della funzione
esperienze, con l'osmosi dei saperi e con il dibattito scientifi- nomofilattica. Accanto a proposte programmatiche, il documen-
co, come pure auspicato nel Memorandum, e, quindi, con il to suggerisce di valutare soluzioni operative anche a Costituzio-
superamento del deficit organizzativo nella predisposizione di ne invariata, con la possibilità di prevedere forme di integrazio-
momenti istituzionali di raccordo e di confronto su questioni ne degli organi collegiali di vertice con funzioni nomofilattiche,
controverse. In particolare attraverso l'ampliamento degli come le sezioni unite civili della Corte di cassazione, con magi-
strumenti conoscitivi informatici della giurisprudenza ammi- strati di altre giurisdizioni, quando si trattino questioni di alto e
nistrativa e contabile. Appare, per converso, preclusa la stra- comune rilievo nomofilattico.
da, pur indicata allo stesso scopo al citato punto 4 del Memo- Non è la prima volta che i vertici delle giurisdizioni intessono
randum, di procedere, a Costituzione invariata, alla integra- un dialogo. Risale al 1929 l'intesa tra i presidenti della Corte di
zione dei collegi delle sezioni unite della Corte di cassazione cassazione e del Consiglio di Stato (M. D'AMELIO-S. ROMANO,
con magistrati di altre giurisdizioni, ove si tratti di risolvere I contatti giurisdizionali della Corte di cassazione e del Consi-
questioni attinenti alla giurisdizione, questioni che per defini- glio di Stato, in Riv. dir. pubbl., 1929, I, 181 ss.), noto come
IL FORO ITALIANO — 2018.
109 GIURISPRUDENZA AMMINISTRATIVA 110

«concordato giurisprudenziale» per trovare una soluzione ai in Foro it., 2017, V, 123, che definisce al tempo stesso irreali-
problemi nascenti dal riparto di giurisdizione e che trovò riscon- stico predicare l'eliminazione pura e semplice della pluralità
tro in Cons. Stato, ad. plen., 14 giugno 1930, Foro it., 1930, III, delle giurisdizioni.
169, e Cass., sez. un., 15 luglio 1930, ibid., 1146. Più recente-
mente, nel 2003, è stata presentata la Relazione di sintesi dei la- III. - Altro tema che ha interessato forme di raccordo tra le
vori della commissione di studio istituita dai presidenti della diverse giurisdizioni è quello della responsabilità disciplinare,
Corte di cassazione e del Consiglio di Stato per l'approfondi- ove in passato sono state avanzate proposte di revisione costitu-
mento dei problemi di maggiore rilievo in tema di riparto di zionale per l'istituzione di una Corte di giustizia disciplinare o
giurisdizione, id., 2004, V, 18, sulle questioni poste dall'entrata di un'Alta corte di giustizia per trattare i procedimenti discipli-
in vigore della l. 205/00 e sul riparto, allora vigente, per blocchi nari nei riguardi degli appartenenti a tutte le magistrature (cfr.

a
di materie. N. ZANON, «Sei gradi di separazione»: ovvero come assicurare
Rinviando alla parte quinta l'analisi nel dettaglio delle que- la terzietà della sezione disciplinare del Consiglio superiore

to
stioni trattate, emergono in questa sede due profili essenziali. della magistratura, in <https://tinyurl.com/yb6tyded>), idea pe-

en
Il primo è la questione del metodo. raltro condivisa dal presidente di Italiadecide, che riemerge pe-
Il testo giunge all'esito di un articolato percorso che i vertici riodicamente accanto alla soluzione di separare le funzioni di-

am
delle tre giurisdizioni succedutisi nel tempo hanno portato a com- sciplinari dall'organo di governo autonomo della magistratura.
pimento con il supporto di Italiadecide, associazione per la qualità In materia disciplinare, e di modifiche a legislazione invaria-

on
delle politiche pubbliche, attraverso alcuni seminari che si sono ta, va segnalato che il Csm, con delibera del 12 aprile 2017, ha
svolti a porte chiuse (il 22 giugno 2012 e il 3 febbraio 2014 pres- respinto la proposta di inserimento dei magistrati delle sezioni

O
M abb
so la camera dei deputati e le successive riunioni del 13 maggio, 9 unite penali in quelle civili per trattare la materia dei procedi-

M
giugno, 23 giugno, 7 ottobre, 11 novembre 2015 e 29 febbraio menti disciplinari a carico dei magistrati, stante la previsione

SI
2016) senza alcuna interlocuzione, preventiva o successiva, con delle fonti primarie che attribuiscono la trattazione delle impu-
IO in
l'organo di governo autonomo della magistratura ordinaria o con gnazioni in sede disciplinare esclusivamente alle sezioni unite

AS
l'associazione nazionale magistrati. La riunione che ha coinvolto civili (art. 24 d.leg. 23 febbraio 2006 n. 109), definendo la loro
so
il vice presidente del Csm si è tenuta soltanto il 29 febbraio 2016. composizione (art. 67, 2° comma, r.d. 30 gennaio 1941 n. 12,
Considerata la rilevanza delle questioni affrontate, che non con- per cui il collegio a sezioni unite in materia civile è composto
es

cernono profili meramente interni e organizzativi di ciascuna cor- da magistrati appartenenti alle sezioni civili). Al riguardo il
te, sarebbe stato forse opportuno un diverso modo di procedere. consiglio ha escluso che si possa trattare di una mera variazione
nc

Sull'iter dei lavori, v. il quaderno curato dall'associazione Italia- tabellare.


D

decide, <https://tinyurl.com/y6wptzqf>, che racchiude, accanto al


co

Memorandum, la relazione finale del gruppo di lavoro «Giurisdi- IV. - Tra i contributi apparsi sui temi del Memorandum: C.
LA

zioni»: la cooperazione tra le giurisdizioni superiori nell'interesse CONSOLO, Il «Memorandum» del 15 maggio 2017: ragionevole
IO olo

dei cittadini e della giustizia, la relativa nota di sintesi e alcune sogno o vere linee effettive?, in Giornale dir. amm., 2017, 683;
note tematiche.
C

G. SILVESTRI, La funzione unificante della cultura della giuris-


c

Il secondo aspetto concerne il merito. dizione ed il ruolo della formazione, ibid., 681; M. ACIERNO-M.
O sci
LO

I temi trattati nel Memorandum sono della massima rilevanza FALASCHI, Il Memorandum sulle giurisdizioni: il metodo tradi-
e meritano un'approfondita riflessione perché toccano gli assetti sce l'obiettivo, in <https://tinyurl.com/ydxqd9ga>; R. RUSSO,
Fa

della giurisdizione, e quindi della tutela dei diritti, così come Un Memorandum immemore della Costituzione?, in <https://
concepita e strutturata dalla Carta costituzionale, il rapporto tra tinyurl.com/yabsv3oc>. [G. GRASSO]
R

la magistratura ordinaria e quella amministrativa e le funzioni e


le garanzie riconosciute a ciascuno degli ordini giudiziari.
Se gli aspetti della cooperazione istituzionale tra le giurisdi-
zioni supreme, attraverso la collaborazione nel settore della
formazione (si pensi ai seminari e agli incontri di studio che
vengono periodicamente organizzati con il coinvolgimento delle ————————
diverse giurisdizioni, grazie anche alle attività curate dalla scuo-
la superiore della magistratura, tra cui l'incontro del 21 settem-
bre 2017 su «eccesso di potere giurisdizionale e diniego di giu-
risdizione dei giudici speciali al vaglio delle sezioni unite della
Corte di cassazione»), degli studi e delle ricerche o nell'ambito GARANTE PER LA PROTEZIONE DEI DATI PERSO-
internazionale (sia la Corte di cassazione sia il Consiglio di Sta- NALI; provvedimento 26 ottobre 2017, n. 438; Pres. SO-
to aderiscono alla «rete giudiziaria dell'Unione europea» costi- RO, Rel. BIANCHI CLERICI.
tuita dal 2017 per rafforzare la cooperazione tra la Corte di giu-
stizia e le Corti supreme e costituzionali e a cui aderiscono ses- Persona fisica e diritti della personalità — Trattamento
santa giurisdizioni degli Stati membri) rivestono una particolare dei dati personali — Sistemi di informazioni creditizie
e concreta rilevanza al fine di garantire coerenza e certezza — Registrazione dei dati — Preavviso all'interessato —
all'interpretazione giurisprudenziale, le proposte riguardanti la Atto recettizio (Cod. civ., art. 1334, 1335; y d.leg. 30 giu-
composizione integrata dei collegi con magistrati appartenenti a gno 2003 n. 196, codice in materia di protezione dei dati
ordini diversi rivestono natura politica e presentano, a Costitu- personali, art. 12, 117, 154).
zione invariata, degli evidenti limiti, considerati dalla risoluzio-
ne del Csm non superabili. Persona fisica e diritti della personalità — Trattamento
Sulla proposta, nei termini in cui è stata formulata, hanno dei dati personali — Sistemi di informazioni creditizie
espresso chiare riserve sia le componenti associate della magi- — Dati relativi a inadempimenti non regolarizzati —
stratura, sia l'associazione nazionale magistrati attraverso l'as- Conservazione — Termine massimo (D.leg. 30 giugno
semblea della sezione Cassazione dell'Anm, riunitasi il 27 giu- 2003 n. 196, art. 12, 117, 154).
gno 2017, e il comitato direttivo centrale con nota del 13 gen- Persona fisica e diritti della personalità — Trattamento
naio 2018 (in <https://tinyurl.com/y9896z7u>). dei dati personali — Informativa personalizzata Secci
Con riferimento alla necessità di favorire il formarsi di una — Accesso ai sistemi di informazioni creditizie —
nomofilachia più univoca mediante l'unificazione in capo alla Esclusione (D.leg. 1° settembre 1993 n. 385, t.u. delle
Corte di cassazione a sezioni unite — ma in una composizione leggi in materia bancaria e creditizia, art. 124; y d.leg. 30
appositamente integrata da alcuni componenti di provenienza giugno 2003 n. 196, art. 12, 117, 154).
dalle giurisdizioni speciali — della funzione nomofilattica ulti-
ma sulle questioni di maggiore rilievo nelle quali entri in gioco Deve ritenersi un atto recettizio il preavviso che, al verifi-
la tutela dei diritti soggettivi e si configuri la necessità di un carsi di ritardi nei pagamenti, i partecipanti ai sistemi di
coordinamento con l'esercizio della giurisdizione esclusiva at- informazioni creditizie sono tenuti a dare agli interessati
tribuita al giudice amministrativo, v. R. RORDORF, Pluralità del- circa l'imminente registrazione dei propri dati in uno o più
le giurisdizioni ed unitarietà del diritto vivente: una proposta, di tali sistemi. (1)
IL FORO
ORO ITALIANO — 2018
TALIANO — 2018.— 18.
111 PARTE TERZA 112

Il termine massimo di conservazione nei sistemi di informa- zione dell'art. 4, 7° comma, del codice deontologico conti-
zioni creditizie dei dati relativi a inadempimenti non suc- nua a generare, anche presso il garante, si ritiene necessario
cessivamente regolarizzati non può comunque superare i un intervento chiarificatore da parte dell'autorità.
cinque anni dalla data di scadenza del rapporto, quale ri- Al riguardo, condividendo le motivazioni addotte dalla
sulta dal contratto di finanziamento. (2) giurisprudenza di merito e di legittimità della quale si è già
Nella predisposizione dell'informativa personalizzata Secci, dato conto, anche il garante ritiene che, al fine di rispondere
si deve tener conto esclusivamente delle informazioni even- alla ratio della norma, sia imprescindibile considerare il
tualmente rese, direttamente e spontaneamente, dal con- preavviso di imminente segnalazione un atto recettizio ai
sumatore senza possibilità di accedere ai sistemi di infor- sensi degli art. 1334 e 1335 c.c., con la conseguenza che,
mazioni creditizie. (3) per la legittimità della segnalazione nei «Sic», i titolari del

a
trattamento (cioè gli operatori bancari e finanziari) debbano

to
essere in grado di dimostrare l'effettiva ricezione della co-

en
Premesso. — 1. - Il preavviso di imminente registrazione. municazione scritta contenente il preavviso.
1.1. - L'art. 4, 7° comma, del codice deontologico. La nor- Tale lettura è infatti da condividere anche sotto lo specifi-

am
ma in epigrafe prevede «l'invio» agli interessati, da parte co profilo della normativa in materia di protezione dei dati
degli operatori, di una comunicazione contenente il preavvi- personali, considerato, in particolare, che:

on
so di imminente registrazione nei «Sic» dei dati agli stessi — trattandosi di uno dei profili oggetto di maggiore con-
riferiti al verificarsi di ritardi nei pagamenti. La ratio della tenzioso tra le parti, è necessario, anche in ragione delle

O
M abb
disposizione è evidentemente quella di rendere edotti gli in- conseguenze che l'iscrizione nei «Sic» comporta per l'inte-

M
teressati delle conseguenze di un perdurante inadempimen- ressato, che gli operatori creditizi si avvalgano di mezzi di

SI
to, dando così loro la possibilità di sanarlo prima di proce- invio che garantiscano la certezza e l'effettività della rice-
IO in
dere all'effettiva iscrizione dei nominativi nei «Sic». L'in- zione;

AS
terpretazione che della medesima è stata data e l'applicazio- — il preavviso di segnalazione, espressione del principio
so
ne pratica che ne è conseguita hanno generato un fitto con- di correttezza nel trattamento dei dati personali ai sensi del-
tenzioso che, nel corso degli anni, si è risolto con pronunce, l'art. 11 del codice, ha lo scopo di consentire all'interessato
es

spesso contrastanti, da parte degli organismi a vario titolo — venuto a conoscenza dell'imminente segnalazione del
nc

chiamati a pronunciarsi (autorità giudiziaria, garante, arbitro suo nominativo nei «Sic» — di adempiere al proprio obbli-
bancario finanziario). go creditizio prima che la segnalazione sia effettuata.
D
co

1.2. - Le recenti pronunce giurisprudenziali e dell'arbitro In alternativa all'invio delle comunicazioni a mezzo posta
U

bancario finanziario. Solo in tempi recenti, la giurispruden- di uso tradizionale (quali la raccomandata con ricevuta di ri-
LA
IO olo

za si è univocamente orientata nel senso che, benché non torno e il telegramma, strumenti espressamente previsti dal-
siano previste forme particolari per la comunicazione del l'art. 9 bis l. 12 dicembre 1990 n. 386 per il preavviso di
C
c

preavviso, incomba sul creditore l'onere di provare l'effetti- iscrizione nella centrale di allarme interbancaria - Cai in ca-
O sci
LO

vo adempimento all'obbligo di invio di tale comunicazione, so di emissione di assegni in mancanza di provvista), gli
ritenendo non sufficienti elementi solo presuntivi, quali, ad operatori si potranno avvalere dei mezzi considerati legal-
Fa

esempio, la produzione della copia delle missive asserita- mente equivalenti, come la posta elettronica certificata. Ov-
mente inviate con modalità inidonee a provarne sia l'avve- viamente saranno anche considerati correttamente ricevuti i
R

nuta spedizione, sia il ricevimento da parte del debitore (co- preavvisi che risulteranno noti all'interessato in virtù di suc-
sì Trib. Verona n. 163 del 6 febbraio 2016). Ancora più pun- cessivi comportamenti significativi di quest'ultimo.
tuale risulta, sul punto, il pronunciamento della Corte di 2. - Tempi di conservazione dei dati in caso di inadempi-
cassazione, che, con ordinanza del 13 giugno 2017, n. 14685 menti non regolarizzati. 2.1. - Art. 6, 5° comma, del codice
(Foro it., 2017, I, 2690), ha stabilito che «[...] l'atto di ‘av- deontologico. La disposizione stabilisce che le informazioni
vertimento con preavviso’ ovvero di ‘avviso’ — di cui relative a inadempimenti non successivamente regolarizzati
[l']art. 4, 7° comma, fa onere all'intermediario — integra possono essere conservate nei «Sic» «[...] non oltre trentasei
una dichiarazione recettizia, in quanto specificamente diret- mesi dalla data di scadenza contrattuale del rapporto oppure,
ta alla persona dell'interessato e intesa a manifestare la de- in caso di altre vicende rilevanti in relazione al pagamento,
cisione dell'intermediario medesimo di provvedere alla dalla data in cui è risultato necessario il loro ultimo aggior-
classificazione di ‘cattivo debitore’ del destinatario interes- namento, o comunque dalla data di cessazione del rappor-
sato, con tutti gli effetti che ne conseguono, nel perdurante to».
difetto di regolarizzazione della propria posizione da parte Detta norma rende incerta l'individuazione della data di
di quest'ultimo entro il periodo di preavviso. In quanto ‘di- decorrenza del termine di conservazione dei dati relativi a
chiarazione a determinata persona’, quella prescritta dalla inadempimenti non regolarizzati. Infatti, se, da un lato, si
norma dell'art. 4, 7° comma, risulta soggetta alle prescrizio- vuole evitare che il termine di trentasei mesi dalla prevista
ni generali di cui agli art. 1334 e 1335 c.c. Perciò, l'effica- cessazione degli effetti del rapporto contrattuale comporti
cia della dichiarazione di ‘avviso’ si produce quando la stes- automaticamente la cancellazione di informazioni relative a
sa giunge a conoscenza del destinatario interessato, con la inadempimenti non (ancora) regolarizzati, dall'altro la gene-
presunzione relativa che la conoscenza si abbia nel momen- ricità del testo, che a tal fine considera rilevanti una plurali-
to in cui la dichiarazione raggiunge l'indirizzo del destinata- tà di accadimenti, rischia di rendere difficilmente determi-
rio». nabile ex ante il momento in cui i dati personali verranno
Lo stesso arbitro bancario finanziario, che si era espresso cancellati, con conseguente incertezza per gli interessati e
in passato in termini contrastanti (v., per tutte, collegio di per gli operatori del settore. Di fatto, l'esperienza di questi
Napoli del 23 gennaio 2012, n. 234, e collegio di Milano del anni ha palesato l'esistenza di prassi operative diversificate
14 ottobre 2016, n. 9150), si è, da ultimo, orientato nel sen- fra i vari «Sic», a conferma dell'opportunità di un intervento
so che il mezzo adoperato per l'invio debba integrare i re- chiarificatore del garante.
quisiti necessari per poter conseguire la prova legale non so- 2.2. - La posizione del garante. In ossequio ai principî
lo dell'invio, ma anche della relativa ricezione, e pertanto generali stabiliti in materia di trattamento dei dati personali
che la comunicazione debba essere pervenuta a conoscenza (art. 11 del codice), appare congruo ritenere che il termine
del destinatario (v. collegio di Roma dell'11 novembre massimo di conservazione dei dati relativi a inadempimenti
2016, n. 10012, e collegio di Bari del 6 aprile 2017, n. non successivamente regolarizzati — fermo restando il ter-
3740). mine «normale» di riferimento di trentasei mesi dalla sca-
1.3. - La posizione del garante. Preso atto del consolidarsi denza contrattuale o dalla cessazione del rapporto di cui
dell'orientamento del quale si è dato conto nel precedente all'art. 6, 5° comma, del codice deontologico —, non possa
paragrafo e alla luce del rilevante contenzioso che l'applica- comunque mai superare — all'eventuale verificarsi delle al-
IL FORO ITALIANO — 2018.
113 GIURISPRUDENZA AMMINISTRATIVA 114

tre ipotesi previste dal citato art. 6, 5° comma — i cinque nell'interpretazione e applicazione del «codice di deontolo-
anni dalla data di scadenza del rapporto, quale risulta dal gia e di buona condotta per i sistemi informativi gestiti da
contratto di finanziamento. Tale termine tiene conto dei soggetti privati in tema di crediti al consumo, affidabilità e
tempi massimi di conservazione dei dati «negativi» fissati in puntualità nei pagamenti», i titolari del trattamento tengano
relazione ad altre banche dati assimilabili a quelle in que- conto delle indicazioni fornite con il presente provvedimen-
stione (ad esempio, archivio Cai, banca dati protesti). Ciò to (punti 1.3; 2.2; 3.2).
corrisponde alla necessità di non rendere aleatorio e indefi-
————————
nito il termine finale di conservazione dei dati. Nel senso di
una determinazione meno discrezionale di tale termine si (1-3) I. - È nella logica delle cose che quanti erogano un fi-
pone anche la nuova disciplina in materia di protezione dei

a
nanziamento o concedono dilazioni di pagamento cerchino di
dati personali contenuta nel regolamento (Ue) 2016/679 del documentarsi sull'affidabilità della controparte. Di qui l'utilità

to
parlamento europeo e del consiglio del 27 aprile 2016, la di sistemi finalizzati a raccogliere e catalogare le informazioni

en
quale, in materia di informativa da fornire all'interessato, sulle pregresse abitudini di pagamento degli aspiranti borro-
prevede che «[...] per garantire un trattamento corretto e tra- wers, nonché a metterle a disposizione di chi abbia l'esigenza di

am
sparente [...]», il titolare indichi, tra l'altro, «[...] il periodo servirsene per le valutazioni. Sennonché, è da tempo maturata la
di conservazione dei dati personali oppure, se non è possibi- consapevolezza che il proliferare e il perfezionarsi di tali siste-

on
le, i criteri utilizzati per determinare tale periodo» (art. 13, mi, in assenza di adeguati correttivi, può generare distorsioni
par. 2, lett. a). non soltanto rispetto alle scelte sulla concessione del credito,

O
M abb
3. - Informativa personalizzata (Secci). 3.1. - Informativa ma anche rispetto a ulteriori ambiti decisionali. Le disfunzioni

M
personalizzata (Secci) prevista dalle modifiche apportate principali attengono all'inaccuratezza dei dati e alla loro pro-
lungata permanenza nei database: lo stigma di cattivo pagatore

SI
all'art. 124 d.leg. 1° settembre 1993 n. 385, testo unico
IO in rischia di colpire alla cieca o di accompagnare vita natural du-
bancario. L'art. 5 del codice deontologico prescrive che

AS
rante chi ha incontrato qualche difficoltà nel rimborso, persino
«[a]l momento della raccolta dei dati personali relativi a ri-
so
parziale, di un prestito.
chieste/rapporti di credito, il partecipante informa l'interes- Di qui una serie di questioni che possono evidentemente esse-
sato ai sensi dell'art. 13 del codice anche con riguardo al
es

re affrontate nell'ottica della regolazione del mercato creditizio


trattamento dei dati personali effettuato nell'ambito di un si- e/o dei singoli contratti tra gli attori di tale mercato. Su questo
nc

stema di informazioni creditizie» e che tale informativa de- versante, guardando allo scenario europeo, incontriamo, ad
D

ve essere resa obbligatoriamente per iscritto secondo il mo- esempio, gli obblighi di verifica del merito creditizio sanciti:
co

dello allegato al codice deontologico e, «[...] se inserita in


U

— nella disciplina armonizzata del credito ai consumatori


un modulo utilizzato dal partecipante, [deve essere] adegua-
LA

dall'art. 8 della direttiva 2008/48/Ce (su cui la Corte di giustizia


IO olo

tamente evidenziata e collocata in modo autonomo ed unita- ha fornito delucidazioni nella sent. 27 marzo 2014, causa C-
rio, in parti o riquadri distinti da quelli relativi ad eventuali 565/12, LCL Le Crédit Lyonnais, in Foro it., 2014, IV, 550, cir-
C
c

altre finalità del trattamento effettuato dal medesimo parte- ca le conseguenze della violazione dell'obbligo precontrattuale
O sci
LO

cipante». di valutare la solvibilità del debitore consultando una banca dati


L'informativa personalizzata Secci (denominata anche pertinente; su tale pronuncia, v. T. RUMI, Verifica del merito
Fa

Iebcc - informazioni europee di base sul credito ai consuma- creditizio ed efficacia dei rimedi a tutela del consumatore, in
tori, informativa precontrattuale o documento conforme) è Contratti, 2014, 873; G. AZADI, Valutazione del merito crediti-
R

un modello di informativa, proposto e fornito dal finanziato- zio, adeguatezza delle sanzioni e tutela microeconomica dei
re al cliente prima che lo stesso sia vincolato da un contratto consumatori, in Giur. it., 2015, 285; e nella sent. 18 dicembre
e recante tutte le informazioni necessarie per avere completa 2014, causa C-449/13, CA Consumer Finance SA, in Foro it.,
chiarezza delle condizioni economiche e delle caratteristiche Rep. 2014, voce Unione europea, n. 1742; su cui v. M.M.
principali del finanziamento. Essa viene predisposta con- FRANCISETTI BROLIN, Ancora sul c.d. «merito creditizio» nel
credito al consumo - Chiose a margine di una recente decisione
formemente a quanto disposto dalla Banca d'Italia (v. prov- comunitaria, in Contratto e impr.-Europa, 2015, 357); gli stessi
vedimento del 9 febbraio 2011, «trasparenza delle operazio- obblighi vengono ripresi, a livello nazionale, dall'art. 124 bis
ni e dei servizi bancari e finanziari. Correttezza delle rela- t.u.b., introdotto dal d.leg. 141/10 (per approfondimenti sul pun-
zioni tra intermediari e clienti») in attuazione dell'art. 124 to, v. ID., L'art. 124 bis t.u.b. e gli incerti riflessi civilistici del
d.leg. 1° settembre 1993 n. 385, recante il t.u. delle leggi in c.d. «merito creditizio» nel credito al consumo dalla culpa in
materia bancaria e creditizia, nel testo novellato in sede di contrahendo ai vizi del volere, id., 2014, 541; E. PELLECCHIA,
recepimento della direttiva 2008/48/Ce relativa ai contratti L'obbligo di verifica del merito creditizio del consumatore:
di credito ai consumatori, in vigore dal 1° giugno 2011. Det- spunti di riflessione per un nuovo modo di guardare alla «con-
ta norma prevede che «[i]l finanziatore o l'intermediario del trattazione con l'insolvente», in Nuove leggi civ., 2014, 1088);
credito, sulla base delle condizioni offerte dal finanziatore e, — nella disciplina armonizzata dei contratti di credito ai
se del caso, delle preferenze espresse e delle informazioni consumatori relativi a beni immobili residenziali di cui agli art.
fornite dal consumatore, forniscono al consumatore, prima 18-20 della direttiva 2014/17/Ue, attuati nell'ordinamento ita-
che egli sia vincolato da un contratto o da un'offerta di cre- liano mediante gli art. 120 undecies e 120 duodecies t.u.b., in-
dito, le informazioni necessarie per consentire il confronto trodotti dal d.leg. 72/16.
delle diverse offerte di credito sul mercato, al fine di pren-
dere una decisione informata e consapevole in merito alla II. - Sennonché, visto che i sistemi di credit scoring si imper-
conclusione di un contratto di credito» (articolo così sosti- niano su informazioni riguardanti determinati soggetti, non può
tuito dall'art. 1 d.leg. 13 agosto 2010 n. 141, come modifi- non porsi un problema di «personal data protection». Invero,
cato dall'art. 1 d.leg. 14 dicembre 2010 n. 218 e dall'art. 1, storicamente il contrasto agli abusi ha mosso i primi passi pro-
1° comma, lett. c), d.leg. 19 settembre 2012 n. 169). prio sul terreno della privacy, potendosi identificare la sua na-
3.2. - La posizione del garante. Tenuto conto che il codi- scita con l'emanazione nel 1970, da parte del legislatore federa-
le statunitense, del Fair Credit Reporting Act. Provvedimento
ce deontologico si applica solo in presenza di una richie-
normativo, quest'ultimo, dove erano incluse misure che preclu-
sta/rapporto di credito e non nella fase propedeutica alla devano alle consumer reporting agencies di avvalersi di infor-
formulazione di una richiesta di finanziamento, si ritiene mazioni datate, imponevano obblighi di disclosure nei confronti
che, nella predisposizione dell'informativa personalizzata degli interessati e prevedevano procedure per emendare even-
Secci, si debba tener conto esclusivamente delle informa- tuali imprecisioni o incompletezze.
zioni eventualmente rese, direttamente e spontaneamente, Con la direttiva 95/46/Ce, anche l'approccio europeo alla pri-
dal consumatore, senza possibilità, in questa fase, di accede- vacy è stato chiamato a confrontarsi con le insidie legate alla
re ai sistemi di informazioni creditizie. raccolta e alla circolazione delle informazioni creditizie. In ef-
Tanto premesso, il garante: ai sensi degli art. 154, 1° fetti, il testo della direttiva alludeva soltanto fugacemente alla
comma, lett. h), e 12, 1° comma, del codice, stabilisce che creditworthiness laddove si occupava delle decisioni individuali
IL FORO ITALIANO — 2018.
115 PARTE TERZA 116

automatizzate (ogni esplicito riferimento è venuto meno peraltro pari, rispettivamente a ventiquattro mesi o a dodici mesi dalla
nel regolamento (Ue) 2016/679, destinato a rimpiazzare la diret- data di registrazione (sempre che, medio tempore, non siano re-
tiva a far tempo dal 25 maggio 2018, dove rimane nel preambo- gistrati dati relativi ad ulteriori ritardi o inadempimenti). Con ri-
lo un cenno al rifiuto automatico di una domanda di credito on- ferimento all'eventualità sub b), è fissato un termine di trentasei
line), ma era soprattutto l'ampiezza delle nozioni di dato perso- mesi, che decorre: i) dalla data di scadenza contrattuale del rap-
nale e di trattamento a far sì che non fosse concepibile disinte- porto; ii) in caso di altre vicende rilevanti in relazione al paga-
ressarsi dei dati riguardanti i rapporti di credito (circa l'impatto mento, dalla data in cui è risultato necessario l'ultimo aggior-
sul credit scoring della legislazione eurounitaria in materia di namento dei dati; iii) comunque dalla data di cessazione del
protezione dei dati personali, v. M. KAMP, B. KÖRFFER, M. rapporto.
MEINTS, Profiling of Customers and Consumers - Customer Nel 2014, in ragione sia delle intervenute novità riguardanti il

a
Loyalty Programmes and Scoring Practices, in M. HILDE- credito ai consumatori ivi comprese quelle legate all'istituzione
BRANDT, S. GUTWIRTH (eds.), Profiling the European Citizen. di un sistema di prevenzione delle frodi, sia dell'esigenza di

to
Cross-Disciplinary Perspectives, Springer, 2008, 206 ss.). Del puntualizzare alcuni profili, l'authority avviava il procedimento

en
resto, la Francia, antesignana della via europea alla protezione di revisione del codice deontologico (provv. 17 aprile 2014, n.
dei dati personali all'epoca delle banche dati, aveva introdotto 203, Foro it., Le banche dati, archivio Merito ed extra,

am
sin dal 1985, grazie alla Commission Nationale de l'Informati- 2014.253; al riguardo, v. P. SANTORO, Garante privacy: avviato
que et des Libertés, alcune cautele riguardo all'appréciation du processo di revisione del codice di deontologia e di buona con-

on
risque de crédit par des moyens automatisés (delibera n. 85-15 dotta per i sistemi informativi gestiti da soggetti privati in tema
del 30 aprile 1985). di crediti al consumo, affidabilità e puntualità dei pagamenti, in

O
M abb
<www.filodiritto.com>, 2014).

M
III. - Venendo all'Italia, nella vigenza della l. 675/96, un pas-

SI
so importante era compiuto nel 2002 dal Garante per la prote- IV. - Mentre è ancora in corso la discussione sull'aggiornamento
IO in
zione dei dati personali con la delibera recante prescrizioni di del codice deontologico, il garante sente il bisogno di chiarire

AS
carattere generale per le «centrali rischi private» (provv. 31 lu- alcuni dubbi interpretativi con il provvedimento reso il 26 otto-
so
glio 2002, <www.garanteprivacy.it>, doc. web n. 30000). In bre 2017, n. 438 (anticipato in <www.foroitaliano.it>). Tre sono
quella circostanza venivano rivolte, ai gestori dei sistemi infor- i punti toccati: A) il preavviso di registrazione; B) il tempo di
es

mativi di rilevazione dei rischi creditizi, come pure a quanti conservazione dei dati in caso di inadempimenti non regolariz-
aderivano ai relativi circuiti, una serie di indicazioni puntuali ri- zati; C) il documento denominato «informazioni europee di base
nc

guardanti: la formulazione dell'informativa; i trattamenti per sul credito ai consumatori».


D

scopi ulteriori o comunque estranei alle attività di rilascio o ge-


co

Quanto al preavviso di registrazione, ne viene affermata la


U

stione dei finanziamenti (dichiarati senza mezzi termini illeciti); natura di atto recettizio, sì che esso produce effetti soltanto
LA

i criteri seguìti per la segnalazione delle morosità o di altri even-


IO olo

quando raggiunge l'indirizzo dell'interessato. La soluzione è in


ti negativi (nel cui contesto si sottolineava l'esigenza di dare piena sintonia con quanto di recente statuito dalla giurispruden-
preavviso agli interessati, quale risvolto applicativo del princi-
C

za di legittimità (Cass., ord. 13 giugno 2017, n. 14685, Foro it.,


c

pio di lealtà o correttezza nel trattamento); la conservazione dei 2017, I, 2690). Proprio il responso della Cassazione, al quale il
O sci
LO

dati relativi alle richieste ovvero ai rapporti di finanziamento. garante si allinea, dovrebbe sopire le incertezze che si erano
Nella stessa delibera si preannunciava l'adozione di un codice
manifestate soprattutto in seno all'arbitro bancario finanziario.
Fa

deontologico in materia, sulla scorta di quanto esplicitamente


previsto dall'art. 20, 2° comma, lett. e), d.leg. 467/01 (la sotto- Con riferimento alla questione di natura cronologica, il garan-
te è dell'avviso che, onde evitare margini di indeterminatezza,
R

scrizione di tale codice era stata promossa dal garante con


provv. 10 aprile 2002, pubblicato nella Gazzetta ufficiale 8 occorra impedire l'ulteriore presenza nel sistema dei dati relati-
maggio 2002, n. 106). vi a inadempimenti non successivamente regolarizzati, una volta
Varato, quindi, il codice in materia di protezione dei dati per- che sia comunque trascorso un lustro dalla data di scadenza del
sonali (d.leg. 196/03) che, all'art. 118, ribadiva l'esigenza di rapporto, quale risultante dal contratto di finanziamento. Del re-
addivenire al codice deontologico, i lavori preliminari si con- sto, cinque anni è il limite più elevato di permanenza dei dati
cludevano con l'elaborazione di uno schema di tale documento, nell'archivio informatizzato degli assegni bancari e postali e
che veniva pubblicato sul sito Internet del garante, al fine di sol- delle carte di pagamento, istituito presso la Banca d'Italia (c.d.
lecitare i soggetti interessati a formulare osservazioni (il relativo centrale d'allarme interbancaria), riferendosi ai dati identificati-
avviso era riportato id., 18 agosto 2004, n. 193). Il testo defini- vi personali iscritti a seguito dell'irrogazione di sanzioni ammi-
tivo del codice deontologico era finalmente sottoscritto in data nistrative pecuniarie (art. 10, 3° comma, d.m. 7 novembre 2001
12 novembre 2004 dai rappresentanti delle imprese interessate e n. 458).
da alcune associazioni rappresentative dei consumatori. A que- Infine, l'attenzione si focalizza sul modulo contenente le «in-
sto punto il garante ne attestava la conformità alle leggi ed ai formazioni europee di base» sul credito ai consumatori, previsto
regolamenti, ritenendo comunque essenziale giustapporvi un dall'art. 124 t.u.b. e disciplinato nel dettaglio dalla Banca d'Ita-
modello unico di informativa, reso obbligatorio per i titolari del lia (su cui v. A. MINTO, Il nuovo documento denominato «in-
trattamento (provv. 16 novembre 2004, n. 8, id., 23 dicembre formazioni europee di base» nell'ambito del rinnovato regime
2004 n. 300; ivi è riportato in allegato lo stesso codice deonto- informativo nei contratti di credito ai consumatori, in Banca,
logico). Il codice deontologico diveniva così applicabile a far borsa, ecc., 2012, I, 98). Il documento è noto anche con la de-
tempo dal 1° gennaio 2005. nominazione Standard European Consumer Credit Information
Tra i precetti maggiormente significativi del codice deontolo- (abbreviata in Secci) e il modello standardizzato figura come
gico, in chiave di tutela del soggetto la cui situazione debitoria è all. 4C al provvedimento della «Trasparenza delle operazioni e
suscettibile di essere radiografata (sui principî ispiratori di detto dei servizi bancari e finanziari. Correttezza delle relazioni tra
testo, v. F. PICCIOLINI, Il codice di deontologia in tema di credi- intermediari e clienti», adottato dalla Banca d'Italia il 29 luglio
ti al consumo, in Consumatori, diritti e mercato, 2007, fasc. 2, 2009 e più volte in seguito modificato. Il garante ritiene che,
111), va innanzitutto evidenziato quello che addossa a banche, trovandosi nella fase propedeutica alla formulazione di una ri-
intermediari finanziari e quanti concedono una dilazione di pa- chiesta di finanziamento, non sia consentito accedere ai sistemi
gamento l'obbligo di preavvertire l'interessato circa l'imminen- di informazioni creditizie ai fini della predisposizione del-
te registrazione dei dati in uno o più sistemi di informazioni l'informativa. [A. PALMIERI]
creditizie, con un congelamento dei dati negativi per un periodo
di quindici giorni. Altro aspetto di indubbio rilievo è legato alla
tempistica per l'eliminazione dei dati raccolti nel sistema infor-
mativo. Per quel che concerne, in particolare, le informazioni
creditizie di tipo negativo si distingue tra: a) ritardi nei paga- ————————
menti, successivamente regolarizzati; b) inadempimenti non
successivamente regolarizzati. Nell'ipotesi sub a), c’è un'ulte-
riore differenziazione a seconda che i ritardi siano, o non, supe-
riori a due rate o mesi; il termine massimo di conservazione è
IL FORO ITALIANO — 2018.
117 GIURISPRUDENZA AMMINISTRATIVA 118

RASSEGNA DEI PARERI DEL CONSIGLIO DI STATO tale (d.leg. 7 marzo 2005 n. 82) — Modifiche — Art. 1 l. 7
agosto 2015 n. 124 — Schema di d.leg.
(a cura di M. DE PAOLIS) ric. Pres. cons. min. n. 1654/17

11. Avvocato — Compensi per l'esercizio della professione fo-


rense — Liquidazione — Parametri — Determinazione —
SEZIONE CONSULTIVA PER GLI ATTI NORMATIVI ( ) D.m. 10 marzo 2014 n. 55 — Modifiche — Art. 13, 6°
comma, l. 31 dicembre 2012 n. 247 — Schema di d.m.
(1° ottobre - 31 dicembre 2017)
ric. Min. giustizia n. 2272/17

a
to
1. Ambiente (tutela dell') — Area marina protetta Capo Mi- 12. Circolazione stradale — Veicoli iscritti nel pubblico regi-
stro automobilistico — Documento unico di circolazione e

en
lazzo — Schema di d.m.
di proprietà ex d.leg. 29 maggio 2017 n. 98 — Art. 245,

am
ric. Min. ambiente, 247, 264 e 402 d.p.r. 16 dicembre 1992 n. 495 — Modifi-
tutela del territorio che — Schema di d.p.r.
e del mare n. 2014/17

on
ric. Min. infrastrutture
e trasporti n. 2150/17

O
2. Ambiente (tutela dell') — Area marina protetta Capo Testa-

M abb

M
Punta Falcone — Schema di d.m.
13. Comune e provincia — Osservatorio sul fenomeno degli at-

SI
ric. Min. ambiente, ti intimidatori nei confronti degli amministratori locali —
tutela del territorio IO in Composizione — Art. 6 l. 3 luglio 2017 n. 105 — Schema

AS
e del mare n. 2013/17 di regolamento
so

14. Comune e provincia — Osservatorio sul fenomeno degli at-


3. Ambiente (tutela dell') — Procedimento ex art. 29 d.leg. 3
es

ti intimidatori nei confronti degli amministratori locali —


aprile 2006 n. 152, così come modificato dall'art. 18 d.leg. Modalità di funzionamento — Art. 6 l. 3 luglio 2017 n. 105
nc

16 giugno 2017 n. 104 — Verbale di accertamento — Con- — Schema di regolamento


tenuto minimo — Schema di d.m.
D
co

4. Ambiente (tutela dell') — Procedimento ex art. 29 d.leg. 3 ric. Min. interno n. 2082/17
U

aprile 2006 n. 152, così come modificato dall'art. 18 d.leg.


LA

15. Contratti pubblici (lavori, servizi e forniture) e obbligazioni


IO olo

16 giugno 2017 n. 104 — Verbale di accertamento — For-


mato — Schema di d.m. della pubblica amministrazione — Servizi attinenti all'ar-
C

chitettura — Indirizzi generali — Linee guida n. 1 di attua-


c

5. Ambiente (tutela dell') — Procedimento ex art. 29 d.leg. 3


zione del d.leg. 18 aprile 2016 n. 50 — Aggiornamento —
O sci

aprile 2006 n. 152, così come modificato dall'art. 18 d.leg.


LO

16 giugno 2017 n. 104 — Verbale di contestazione — Con- Schema di linee guida


Fa

tenuto minimo — Schema di d.m. 16. Contratti pubblici (lavori, servizi e forniture) e obbligazioni
6. Ambiente (tutela dell') — Procedimento ex art. 29 d.leg. 3 della pubblica amministrazione — Servizi attinenti all'in-
gegneria — Indirizzi generali — Linee guida n. 1 di attua-
R

aprile 2006 n. 152, così come modificato dall'art. 18 d.leg.


16 giugno 2017 n. 104 — Verbale di contestazione — For- zione del d.leg. 18 aprile 2016 n. 50 — Aggiornamento —
mato — Schema di d.m. Schema di linee guida
7. Ambiente (tutela dell') — Procedimento ex art. 29 d.leg. 3 ric. Autorità nazionale
aprile 2006 n. 152, così come modificato dall'art. 18 d.leg. anticorruzione n. 2062/17
16 giugno 2017 n. 104 — Verbale di notificazione — Con-
tenuto minimo — Schema di d.m. 17. Economia nazionale e programmazione economica — Di-
8. Ambiente (tutela dell') — Procedimento ex art. 29 d.leg. 3 sposizioni urgenti per la crescita economica del Mezzo-
aprile 2006 n. 152, così come modificato dall'art. 18 d.leg. giorno — Misura «Resto al sud» — Art. 1 d.l. 20 giugno
16 giugno 2017 n. 104 — Verbale di notificazione — For- 2017 n. 91, convertito, con modificazioni, dalla l. 3 agosto
mato — Schema di d.m. 2017 n. 123 — Schema di decreto attuativo
ric. Min. ambiente, ric. Min. coesione territoriale
tutela del territorio e Mezzogiorno n. 1833/17
e del mare n. 2058/17
18. Friuli-Venezia Giulia — Minoranza slovena — Comitato
9. Amministrazione dello Stato e degli enti pubblici in genere istituzionale paritetico per i problemi della minoranza slo-
— Riorganizzazione — Codice dell'amministrazione digi- vena — Istituzione — D.p.r. 27 febbraio 2002 n. 65 —
tale (d.leg. 7 marzo 2005 n. 82) — Integrazioni — Art. 1 l. Modifiche — Schema di d.p.r.
7 agosto 2015 n. 124 — Schema di d.leg. 19. Friuli-Venezia Giulia — Minoranza slovena — Comitato
10. Amministrazione dello Stato e degli enti pubblici in genere istituzionale paritetico per i problemi della minoranza slo-
— Riorganizzazione — Codice dell'amministrazione digi- vena — Funzionamento — D.p.r. 27 febbraio 2002 n. 65 —
———————— Modifiche — Schema di d.p.r.
( ) La rassegna persegue la finalità di segnalare i pareri resi dalla se- ric. Pres. cons. min. n. 2098/17
zione consultiva per gli atti normativi, istituita ai sensi dell'art. 17,
comma 28, l. 15 maggio 1997 n. 127. 20. Istruzione pubblica — Istituzioni scolastiche — Gestione
La sezione è competente per l'esame degli schemi di atti normativi, amministrativo-contabile — Art. 1, comma 143, l. 13 luglio
per i quali il parere del Consiglio di Stato in sede consultiva sia pre-
scritto per legge, o comunque sia richiesto dall'amministrazione; in tale 2015 n. 107 — Istruzioni generali — D.m. 1° febbraio 2001
competenza rientra anche il parere sugli schemi di atti normativi del- n. 44 — Modifiche — Schema di regolamento
l'Unione europea.
Le informazioni riguardano, nell'ordine, il numero progressivo asse- ric. Min. istruzione,
gnato dalla redazione; la voce del Repertorio del Foro italiano; un sin- università e ricerca n. 2054/17
tetico titoletto; l'amministrazione richiedente il parere; il numero di
pubblicazione della sezione consultiva per gli atti normativi. 21. Lavoro (rapporto di) — Salute e sicurezza nei luoghi di la-
La presente rassegna copre il periodo dal 1° ottobre al 31 dicembre
2017. voro — Corpo nazionale dei vigili del fuoco — Articola-
 I pareri si possono consultare su <http://www.giustizia-amministra zioni centrali e periferiche — Art. 3, 2° comma, d.leg. 9
tiva.it/cdsintra/cdsintra/Attivita/consigliodistato/index.html>. aprile 2008 n. 81 — Schema di decreto interministeriale
IL FORO ITALIANO — 2018.
119 PARTE TERZA 120

22. Lavoro (rapporto di) — Salute e sicurezza nei luoghi di la- 39. Pubblica sicurezza (amministrazione della) — Funzioni di
voro — Difesa civile — Articolazioni centrali e periferiche polizia — Razionalizzazione — D.leg. 19 agosto 2016 n.
— Art. 3, 2° comma, d.leg. 9 aprile 2008 n. 81 — Schema 177 — Disposizioni integrative e correttive — Schema di
di decreto interministeriale d.leg.
23. Lavoro (rapporto di) — Salute e sicurezza nei luoghi di la- ric. Pres. cons. min. n. 1653/17
voro — Dipartimento dei vigili del fuoco — Articolazioni
centrali e periferiche — Art. 3, 2° comma, d.leg. 9 aprile 40. Radiotelevisione — Opere europee e italiane — Promozio-
2008 n. 81 — Schema di decreto interministeriale ne da parte di fornitori di servizi di media audiovisivi —
24. Lavoro (rapporto di) — Salute e sicurezza nei luoghi di la- Art. 34 l. 14 novembre 2016 n. 220 — Schema di d.leg.
voro — Ministero dell'interno — Strutture destinate per fi-

a
nalità istituzionali alle attività degli organi con compiti in ric. Min. beni,
attività culturali

to
materia di ordine e sicurezza pubblica — Art. 3, 2° comma,
d.leg. 9 aprile 2008 n. 81 — Schema di decreto intermini- e turismo n. 1868/17

en
steriale

am
25. Lavoro (rapporto di) — Salute e sicurezza nei luoghi di la-
voro — Polizia di Stato — Articolazioni centrali e periferi-
che — Art. 3, 2° comma, d.leg. 9 aprile 2008 n. 81 —

on
INDICE CRONOLOGICO
Schema di decreto interministeriale

O
26. Lavoro (rapporto di) — Salute e sicurezza nei luoghi di la-

M abb
Parere n. 1653/17, nn. 38, 39
voro — Soccorso pubblico — Articolazioni centrali e peri-

M
feriche — Art. 3, 2° comma, d.leg. 9 aprile 2008 n. 81 — » » 1654/17, nn. 9, 10

SI
Schema di decreto interministeriale » » 1668/17, nn. 34, 35, 36
IO in » » 1745/17, nn. 31, 32, 33

AS
ric. Min. interno n. 1917/17 » » 1833/17, n. 17
so

» » 1867/17, nn. 29, 30


27. Lavoro (rapporto di) — Settore audiovisivo — Art. 35 l. 14
es

novembre 2016 n. 220 — Schema di d.leg. » » 1868/17, n. 40


28. Lavoro (rapporto di) — Settore cinematografico — Art. 35 » » 1869/17, nn. 27, 28
nc

l. 14 novembre 2016 n. 220 — Schema di d.leg. » » 1917/17, nn. 21, 22, 23, 24, 25, 26
D

» » 2013/17, n. 2
co

ric. Min. beni,


U

» » 2014/17, n. 1
attività culturali
LA

» » 2054/17, n. 20
IO olo

e turismo n. 1869/17
» » 2058/17, nn. 3, 4, 5, 6, 7, 8
C

» » 2062/17, nn. 15, 16


c

29. Lavoro (rapporto di) — Settore audiovisivo — Tutela dei


» » 2082/17, nn. 13, 14
O sci

minori — Art. 33 l. 14 novembre 2016 n. 220 — Schema di


LO

d.leg. » » 2098/17, n. 18, 19


Fa

30. Lavoro (rapporto di) — Settore cinematografico — Tutela » » 2109/17, n. 37


dei minori — Art. 33 l. 14 novembre 2016 n. 220 — Sche- » » 2150/17, n. 12
ma di d.leg.
R

» » 2272/17, n. 11
ric. Min. beni,
attività culturali
e turismo n. 1867/17

31. Nave — Codice della nautica da diporto (d.leg. 18 luglio


2005 n. 171) — Integrazione — Schema di d.leg.
32. Nave — Codice della nautica da diporto (d.leg. 18 luglio
2005 n. 171) — Revisione — Schema di d.leg.
33. Nave — Direttiva 2003/44/Ce — Attuazione — Art. 6 l. 8
luglio 2003 n. 172 in attuazione dell'art. 1 l. 7 ottobre 2015
n. 167 — Schema di d.leg.
ric. Min. infrastrutture
e trasporti n. 1745/17

34. Porti, spiagge, fari — Autorità portuali — Disciplina ex l.


28 gennaio 1994 n. 84 — Razionalizzazione — Art. 8, 1°
comma, lett. f), l. 7 agosto 2015 n. 124 — Schema di d.leg.
35. Porti, spiagge, fari — Autorità portuali — Disciplina ex l. ————————
28 gennaio 1994 n. 84 — Riorganizzazione — Art. 8, 1°
comma, lett. f), l. 7 agosto 2015 n. 124 — Schema di d.leg.
36. Porti, spiagge, fari — Autorità portuali — Disciplina ex l.
28 gennaio 1994 n. 84 — Semplificazione — Art. 8, 1°
comma, lett. f), l. 7 agosto 2015 n. 124 — Schema di d.leg.
ric. Pres. cons. min. n. 1668/17

37. Protezione civile, servizi antincendi e vigili del fuoco (cor-


po dei) — Sistema nazionale della protezione civile — L.
16 marzo 2017 n. 30 — Riordino delle disposizioni legisla-
tive — Schema di d.leg.
ric. Pres. cons. min. n. 2109/17

38. Pubblica sicurezza (amministrazione della) — Corpo fore-


stale dello Stato — Assorbimento — D.leg. 19 agosto 2016
n. 177 — Disposizioni integrative e correttive — Schema di
d.leg.
IL FORO ITALIANO — 2018.
65 GIURISPRUDENZA DELL'UNIONE EUROPEA E STRANIERA 66

CORTE DI GIUSTIZIA DELL'UNIONE EUROPEA; se- re, a meno che non possa essere operata un'adeguata rettifica
zione I; sentenza 20 dicembre 2017, causa C-529/16; Pres. ai sensi dell'art. 32,
SILVA DE LAPUERTA, Rel. REGAN, Avv. gen. TANCHEV e
(senza concl.); Hamamatsu Photonics Deutschland GmbH d) il compratore ed il venditore non siano legati o, se lo
c. Hauptzollamt München. sono, il valore di transazione sia accettabile a fini doganali,
ai sensi del par. 2».
Unione europea — Tariffe doganali — Accertamento e 5. - Ai sensi dell'art. 29, par. 2, del medesimo codice:
liquidazione — Valore di transazione — Successivo
«a) Per stabilire se il valore di transazione sia accettabile
adeguamento — Rilevanza (Regolamento 12 ottobre
ai fini dell'applicazione del par. 1, il fatto che il compratore
1992 n. 2913/92/Cee del consiglio, che istituisce un codice
e il venditore siano legati non costituisce di per sé motivo

a
doganale comunitario, art. 28, 29, 30, 31).
sufficiente per considerare inaccettabile detto valore. Se ne-

to
Gli art. da 28 a 31 del regolamento (Cee) 2913/92 del consi- cessario, le circostanze proprie della vendita sono esaminate

en
glio, del 12 ottobre 1992, che istituisce un codice doganale e il valore di transazione ammesso, purché tali legami non
comunitario, come modificato dal regolamento (Ce) 82/97 abbiano influito sul prezzo. (. . .)

am
del parlamento europeo e del consiglio, del 19 dicembre b) In una vendita tra persone legate, il valore di transazio-
1996, devono essere interpretati nel senso che non consen- ne è accettato e le merci sono valutate conformemente al par.

on
tono di prendere in considerazione, come valore in doga- 1 quando il dichiarante dimostri che detto valore è molto vi-
na, un valore di transazione concordato costituito, in par- cino ad uno dei valori qui di seguito indicati, stabiliti allo

O
M abb
te, da un importo inizialmente fatturato e dichiarato e, in stesso momento o pressappoco allo stesso momento:

M
parte, da un adeguamento forfetario operato dopo la fine i) il valore di transazione in occasione di vendita, tra

SI
del periodo di fatturazione, senza che sia possibile sapere compratori e venditori che non sono legati, di merci identi-
IO in
se, al termine del periodo di fatturazione, tale adeguamen- che o similari per l'esportazione a destinazione della Comu-

AS
to sarà operato al rialzo o al ribasso. (1) nità;
so

ii) il valore in dogana di merci identiche o similari, quale


è determinato ai sensi dell'art. 30, par. 2, lett. c);
es

1. - La domanda di pronuncia pregiudiziale verte sul- iii) il valore in dogana di merci identiche o similari, quale
nc

l'interpretazione degli art. da 28 a 31 del regolamento (Cee) è determinato ai sensi dell'art. 30, par. 2, lett. d).
D

2913/92 del consiglio, del 12 ottobre 1992, che istituisce un Nell'applicare i predetti criteri si tiene debitamente conto
co

codice doganale comunitario (G.U. 1992, L 302, pag. 1), delle differenze accertate tra i livelli commerciali, le quanti-
U

come modificato dal regolamento (Ce) 82/97 del parlamento tà, gli elementi enumerati all'art. 32 ed i costi sostenuti dal
LA
IO olo

europeo e del consiglio, del 19 dicembre 1996 (G.U. 1997, L venditore in occasione di vendite nelle quali il compratore e
17, pag. 1; in prosieguo: il «codice doganale»). il venditore non sono legati e i costi che questi non sostiene
C
c

2. - Tale domanda è stata presentata nell'ambito di una con- in occasione di vendite nelle quali il compratore ed il vendi-
O sci
LO

troversia tra la Hamamatsu Photonics Deutschland GmbH (in tore sono legati.
prosieguo: la «Hamamatsu») e l'Hauptzollamt München (Tri- c) I criteri di cui alla lett. b) devono essere applicati su
Fa

bunale tributario di Monaco, Germania), in seguito al rifiuto di iniziativa del dichiarante e soltanto a fini comparativi. Non
quest'ultimo di procedere al rimborso parziale di dazi doga- possono essere stabiliti valori sostitutivi ai sensi della predet-
R

nali dichiarati e pagati dalla Hamamatsu. ta lett. b)».


6. - L'art. 29, par. 3, lett. a), del citato codice prevede
Contesto normativo quanto segue:
«Il prezzo effettivamente pagato o da pagare è il pagamen-
Diritto dell'Unione to totale effettuato o da effettuare da parte del compratore al
venditore, o a beneficio di quest'ultimo, per le merci impor-
Codice doganale tate e comprende la totalità dei pagamenti eseguiti o da ese-
guire, come condizione della vendita delle merci importate,
3. - L'art. 28 del codice doganale prevede che le disposi- dal compratore al venditore, o dal compratore a una terza
zioni del capitolo 3 dello stesso disciplinano «il valore in do- persona, per soddisfare un obbligo del venditore. Il paga-
gana per l'applicazione della tariffa doganale delle Comunità mento non deve necessariamente essere fatto in denaro. Esso
europee e di altre misure non tariffarie stabilite da norme può essere fatto, per via diretta o indiretta, anche mediante
comunitarie specifiche nel quadro degli scambi di merci». lettere di credito e titoli negoziabili».
7. - L'art. 30, par. 1, dello stesso codice così enuncia:
4. - L'art. 29, par. 1, del codice doganale così dispone:
«Quando il valore in dogana non può essere determinato ai
«Il valore in dogana delle merci importate è il valore di sensi dell'art. 29 si ha riguardo, nell'ordine, alle lett. a), b),
transazione, cioè il prezzo effettivamente pagato o da pagare c) e d) del par. 2 fino alla prima di queste lettere che consen-
per le merci quando siano vendute per l'esportazione a desti- ta di determinarlo, salvo il caso in cui l'ordine delle lett. c) e
nazione del territorio doganale della Comunità, previa even- d) debba essere invertito su richiesta del dichiarante; soltanto
tuale rettifica effettuata conformemente agli art. 32 e 33, quando tale valore in dogana non possa essere determinato a
sempre che: norma di una data lettera è consentito applicare la lettera
a) non esistano restrizioni per la cessione o per l'utilizza- immediatamente successiva nell'ordine stabilito dal presente
zione delle merci da parte del compratore, oltre le restrizioni paragrafo».
che: 8. - L'art. 31, par. 1, del codice doganale così prevede:
— sono imposte o richieste dalla legge o dalle autorità «Se il valore in dogana delle merci non può essere deter-
pubbliche nella Comunità; minato ai sensi degli art. 29 e 30, esso viene stabilito, sulla
— limitano l'area geografica nella quale le merci possono base dei dati disponibili nella Comunità, ricorrendo a mezzi
essere rivendute, ragionevoli compatibili con i principî e con le disposizioni
oppure generali:
— non intaccano sostanzialmente il valore delle merci, — dell'accordo relativo all'attuazione dell'art. VII del-
b) la vendita o il prezzo non sia subordinato a condizioni l'accordo generale sulle tariffe doganali e sul commercio del
o prestazioni il cui valore non possa essere determinato in re- 1994;
lazione alle merci da valutare, — dell'articolo VII dell'accordo generale sulle tariffe do-
c) nessuna parte del prodotto di qualsiasi rivendita, ces- ganali e sul commercio del 1994 e
sione o utilizzazione successiva delle merci da parte del — delle disposizioni del presente capitolo».
compratore ritorni, direttamente o indirettamente, al vendito- 9. - L'art. 32 di tale codice dispone quanto segue:
IL FORO ITALIANO — 2018.
67 PARTE QUARTA 68

«1. Per determinare il valore in dogana ai sensi dell'art. — il tasso dell'interesse richiesto non è superiore al livel-
29 si addizionano al prezzo effettivamente pagato o da paga- lo al momento comunemente praticato per transazioni del
re per le merci importate: genere nel paese dove è stato garantito il finanziamento;
a) i seguenti elementi, nella misura in cui sono a carico d) le spese relative al diritto di riproduzione nella Comu-
del compratore ma non sono stati inclusi nel prezzo effetti- nità delle merci importate;
vamente pagato o da pagare per le merci (. . .): e) le commissioni d'acquisto;
i) commissioni e spese di mediazione, escluse le commis- f) i dazi all'importazione e le altre imposizioni da pagare
sioni di acquisto; nella Comunità a motivo dell'importazione o della vendita
ii) costo dei contenitori considerati, ai fini doganali, come delle merci».
11. - Ai sensi dell'art. 78 del medesimo codice:

a
facenti un tutto unico con la merce;
iii) costo dell'imballaggio, comprendente sia la manodo- «1. Dopo aver concesso lo svincolo delle merci, l'autorità

to
pera che i materiali; doganale può procedere alla revisione della dichiarazione,

en
b) il valore, attribuito in misura adeguata, dei prodotti e d'ufficio o su richiesta del dichiarante.
servizi qui di seguito elencati, qualora questi siano forniti di- 2. Dopo aver concesso lo svincolo delle merci, l'autorità

am
rettamente o indirettamente dal compratore, senza spese o a doganale, per accertare l'esattezza delle indicazioni figuranti
costo ridotto e siano utilizzati nel corso della produzione e nella dichiarazione, può controllare i documenti ed i dati

on
della vendita per l'esportazione delle merci importate, nella commerciali relativi alle operazioni d'importazione o di
esportazione nonché alle successive operazioni commerciali

O
misura in cui detto valore non sia stato incluso nel prezzo ef-

M abb
concernenti le merci stesse. Questi controlli possono essere
fettivamente pagato o da pagare:

M
effettuati presso il dichiarante, presso chiunque sia diretta-
i) materie, componenti, parti e elementi similari incorpo-

SI
mente o indirettamente interessato alle predette operazioni in
rati nelle merci importate; IO in ragione della sua attività professionale o da chiunque possie-

AS
ii) utensili, matrici, stampi ed oggetti similari utilizzati da, per le stesse ragioni, tali documenti e dati. La medesima
so
per la produzione delle merci importate; autorità può procedere anche alla visita delle merci quando
iii) materie consumate durante la produzione delle merci queste possano esserle ancora presentate.
es

importate; 3. Quando dalla revisione della dichiarazione o dai con-


iv) lavori d'ingegneria, di studio, d'arte e di design, piani
nc

trolli a posteriori risulti che le disposizioni che disciplinano


e schizzi, eseguiti in un paese non membro della Comunità e il regime doganale considerato sono state applicate in base
D
co

necessari per la produzione delle merci importate; ad elementi inesatti o incompleti, l'autorità doganale, nel ri-
U

c) i corrispettivi e i diritti di licenza relativi alle merci da spetto delle norme in vigore e tenendo conto dei nuovi ele-
LA
IO olo

valutare, che il compratore è tenuto a pagare, direttamente o menti di cui essa dispone, adotta i provvedimenti necessari
indirettamente, come condizione della vendita delle merci da per regolarizzare la situazione».
C
c

valutare, nella misura in cui detti corrispettivi e diritti di li-


O sci
LO

cenza non sono stati inclusi nel prezzo effettivamente pagato Il regolamento di applicazione
o da pagare;
Fa

d) il valore di ogni parte del prodotto di qualsiasi rivendi- 12. - Il regolamento (Cee) 2454/93 della commissione, del
ta, cessione o utilizzazione delle merci importate spettante 2 luglio 1993, che fissa talune disposizioni d'applicazione
R

direttamente o indirettamente al venditore; del regolamento 2913/92 (G.U. 1993, L 253, pag. 1), come
e) i) le spese di trasporto e di assicurazione delle merci modificato dal regolamento (Ce) 881/2003 della commissio-
importate ne, del 21 maggio 2003 (G.U. 2003, L 134, pag. 1; in prosie-
e guo: il «regolamento di applicazione»), prevede, nella sezio-
ii) le spese di carico e movimentazione connesse col tra- ne 1 del capitolo 2, intitolato «merci dichiarate per l'immis-
sporto delle merci importate, sione in libera pratica», del titolo IX, rubricato «procedure
fino al luogo di introduzione delle merci nel territorio do- semplificate», le disposizioni applicabili alle dichiarazioni
ganale della Comunità. incomplete. L'art. 256, par. 1, del regolamento di applicazio-
2. Ogni elemento che venga aggiunto ai sensi del presente ne dispone quanto segue:
articolo al prezzo effettivamente pagato o da pagare è basato «Il termine accordato dall'autorità doganale al dichiarante
esclusivamente su dati oggettivi e quantificabili. per comunicare le indicazioni o per presentare i documenti
3. Per la determinazione del valore in dogana, nessun mancanti al momento dell'accettazione della dichiarazione
elemento è aggiunto al prezzo effettivamente pagato o da pa- non può essere superiore ad un mese a decorrere dalla data
gare, fatti salvi quelli previsti dal presente articolo. d'accettazione della dichiarazione.
(. . .)». Quando si tratti di un documento alla cui presentazione è
10. - L'art. 33 di detto codice enuncia quanto segue: subordinata l'applicazione di un dazio all'importazione ri-
«Sempre che essi siano distinti dal prezzo effettivamente dotto o nullo, sempre che l'autorità doganale abbia validi
motivi per ritenere che alle merci cui si riferisce la dichiara-
pagato o da pagare per le merci importate, il valore in doga-
zione incompleta possa essere effettivamente applicato tale
na non comprende i seguenti elementi:
dazio ridotto o nullo, su richiesta del dichiarante, può essere
a) le spese di trasporto delle merci dopo il loro arrivo nel concesso per la sua presentazione un termine più lungo ri-
luogo d'introduzione nel territorio doganale della Comunità; spetto a quello indicato al 1° comma, se le circostanze lo
b) le spese relative a lavori di costruzione, d'installazione, giustificano. Tale termine non può superare i quattro mesi
di montaggio, di manutenzione o di assistenza tecnica iniziati dalla data di accettazione della dichiarazione. Esso non può
dopo l'importazione, sulle merci importate, ad esempio im- essere prorogato.
pianti, macchinari o materiale industriale; Quando si tratti di comunicare indicazioni o documenti
c) gli interessi conseguenti ad un accordo di finanziamen- mancanti in materia di valore in dogana l'autorità doganale
to concluso dal compratore e relativo all'acquisto di merci può, ove sia indispensabile, stabilire un termine più lungo o
importate, indipendentemente dalla circostanza che il finan- prorogare il termine già stabilito. La durata del periodo com-
ziamento sia garantito dal venditore o da un'altra persona, plessivamente accordato deve tener conto dei termini di pre-
sempre che l'accordo di finanziamento considerato sia stato scrizione in vigore».
fatto per iscritto e, su richiesta, il compratore possa dimostra-
re che: Procedimento principale e questioni pregiudiziali
— le merci sono realmente vendute al prezzo dichiarato
come prezzo effettivamente pagato o da pagare, 13. - La Hamamatsu, società con sede in Germania, fa par-
e te di un gruppo di società che opera a livello mondiale, la cui
IL FORO ITALIANO — 2018.
69 GIURISPRUDENZA DELL'UNIONE EUROPEA E STRANIERA 70

società controllante, la Hamamatsu Photonics, ha sede in «1) Se le disposizioni di cui agli art. 28 ss. del codice do-
Giappone. La Hamamatsu distribuisce, in particolare, dispo- ganale consentano di indicare come valore in dogana, me-
sitivi, sistemi e accessori optoelettronici. diante applicazione di un criterio di ripartizione, un prezzo di
14. - Quest’ultima ha acquistato, dalla sua società control- trasferimento concordato costituito da un importo inizial-
lante, merci importate per le quali le sono stati fatturati dalla mente fatturato e dichiarato, nonché da un adeguamento for-
stessa i prezzi praticati all'interno del gruppo, conformemen- fetario compiuto dopo la fine del periodo di fatturazione, a
te ad un accordo preventivo sul prezzo di trasferimento stipu- prescindere dalla questione se, al termine di tale periodo,
lato tra detto gruppo di società e le autorità fiscali tedesche. venga emessa, nei confronti dell'interessato, una nota di ad-
La somma degli importi fatturati alla ricorrente nel procedi- debito o di accredito.
mento principale da parte della società controllante era pe- 2) In caso affermativo: Se il valore in dogana possa essere

a
riodicamente verificata e, se del caso, corretta, per garantire verificato e fissato in base ad elementi di calcolo semplificati

to
che i prezzi di vendita fossero conformi al criterio della pie- laddove debbano essere riconosciuti gli effetti di adeguamen-

en
na concorrenza previsto dalle linee guida dell'organizzazione ti del prezzo di trasferimento operati ex post (sia al rialzo che
per la cooperazione e lo sviluppo economico (Ocse) sui al ribasso)».

am
prezzi di trasferimento per le imprese multinazionali e le
amministrazioni fiscali (in prosieguo: gli «orientamenti Oc- Sulle questioni pregiudiziali

on
se»).
15. - Il giudice del rinvio, il Finanzgericht München (Tri- Sulla prima questione

O
M abb
bunale tributario di Monaco, Germania), illustra che tale ve-

M
rifica si svolge in diverse fasi, in base al metodo cosiddetto 23. - Con la sua prima questione, il giudice del rinvio

SI
«della ripartizione degli utili residui» («Residual Profit Split chiede, sostanzialmente, se gli art. da 28 a 31 del codice do-
IO in
Method»), il quale è conforme agli orientamenti dell'Ocse. ganale debbano essere interpretati nel senso che consentono

AS
In primo luogo, a ciascuna delle parti è attribuito un utile di prendere in considerazione, come valore in dogana, un va-
so
sufficiente per l'ottenimento di un rendimento minimo. L'u- lore di transazione concordato costituito, in parte, da un im-
tile residuo stesso formerebbe l'oggetto di una ripartizione porto inizialmente fatturato e dichiarato nonché, in parte, da
es

proporzionale, in base a fattori determinati. In secondo luo- un adeguamento forfetario compiuto al termine del periodo
nc

go, sarebbe fissata alla Hamamatsu una fascia obiettivo del di fatturazione, senza la possibilità di sapere se, al termine
margine operativo («Operating Margin»). Qualora il risultato del periodo di fatturazione, tale adeguamento sarà operato al
D
co

effettivamente raggiunto si collochi al di fuori della suddetta rialzo o al ribasso.


U

fascia obiettivo, esso andrebbe allineato, con un adeguamen- 24. - In via preliminare occorre rammentare che, secondo
LA
IO olo

to, al limite superiore o inferiore di detta fascia e sarebbero giurisprudenza costante della corte, il diritto dell'Unione in
emesse note di accredito o di addebito. materia di valutazione doganale mira a stabilire un sistema
C
c

16. - Tra il 7 ottobre 2009 e il 30 settembre 2010, la ricor- equo, uniforme e neutro che escluda l'impiego di valori in
O sci
LO

rente nel procedimento principale ha immesso in libera prati- dogana arbitrari o fittizi. Il valore in dogana deve dunque ri-
ca diversi prodotti, provenienti da oltre 1.000 spedizioni ef- flettere il valore economico reale di una merce importata e,
Fa

fettuate dalla sua controllante, dichiarando quale valore in quindi, tener conto di tutti gli elementi di tale merce che pre-
dogana il prezzo ad essa fatturato. Alle merci soggette a da- sentano un valore economico (v., in tal senso, sentenze 16
R

zio è stata applicata un'aliquota compresa tra l'1,4 per cento novembre 2006, Compaq Computer International Corpora-
e il 6,7 per cento. tion, C-306/04, EU:C:2006:716, punto 30, Foro it., Rep.
17. - Poiché, durante tale periodo, il margine operativo 2007, voce Unione europea, n. 1483; 16 giugno 2016, EURO
della ricorrente principale si collocava al di sotto della fascia 2004. Hungary, C-291/15, EU:C:2016:455, punti 23 e 26,
obiettivo stabilita, i prezzi di trasferimento sono stati corri- Foro it., 2016, IV, 430, nonché 9 marzo 2017, GE Healthca-
spondentemente adeguati. La ricorrente principale ha quindi re, C-173/15, EU:C:2017:195, punto 30, Foro it., 2017, IV,
ricevuto un credito di importo pari a EUR 3.858.345,46. 373).
18. - Alla luce dell'adeguamento dei prezzi di trasferimento 25. - In forza dell'art. 29 del codice doganale, il valore in
operato ex post, la ricorrente principale, con lettera del 10 di- dogana delle merci importate è costituito dal loro valore di
cembre 2012, ha chiesto il rimborso dei dazi doganali per le transazione, ossia dal prezzo effettivamente pagato o da pa-
merci importate, per la somma di EUR 42.942,14. Non veniva gare per le merci quando siano vendute per l'esportazione a
effettuata una ripartizione dell'importo dell'adeguamento per destinazione del territorio doganale dell'Unione, fatte salve,
le diverse merci importate. tuttavia, le rettifiche da effettuare conformemente agli art. 32
19. - L'ufficio doganale principale di Monaco ha respinto e 33 di tale codice (v., in tal senso, sentenze 12 dicembre
tale domanda in quanto il metodo adottato dalla ricorrente 2013, Christodoulou e a., C-116/12, EU:C:2013:825, punto
nel procedimento principale non sarebbe stato conforme 38, Foro it., Rep. 2013, voce cit., n. 1144, nonché 16 giugno
all'art. 29, par. 1, del codice doganale, il quale riguarda il va- 2016, EURO 2004. Hungary, C-291/15, EU:C:2016:455, cit.,
lore di transazione di merci specifiche e non quello delle punto 24).
spedizioni miste. 26. - Inoltre, la corte ha già indicato che il valore in doga-
20. - La ricorrente nel procedimento principale ha impu- na dovrebbe essere determinato, in via prioritaria, secondo il
gnato tale decisione dinanzi al giudice del rinvio. metodo cosiddetto «del valore di transazione», conforme-
21. - Quest’ultimo ritiene che il calcolo finale annuo costi- mente all'art. 29 del codice doganale. Solo qualora il prezzo
tuisca il prezzo di trasferimento finale, stabilito conforme- effettivamente pagato o da pagare per i beni, laddove essi
mente al principio delle normali condizioni di mercato quale siano venduti per l'esportazione, non possa essere determi-
previsto dagli orientamenti dell'Ocse. Non vi sarebbe dun- nato, si può ricorrere ai metodi alternativi previsti in se-
que alcun interesse a basare il prezzo di trasferimento uni- quenza dagli art. 30 e 31 di tale codice (v., in particolare,
camente sul prezzo indicato provvisoriamente nell'ambito di sentenze 12 dicembre 2013, Christodoulou e a., C-116/12,
un accordo preventivo sul prezzo di trasferimento concluso EU:C:2013:825, cit., punti 38, 41, 42 e 44, e 16 giugno 2016,
con le autorità fiscali, il quale non rifletterebbe il valore reale EURO 2004. Hungary, C-291/15, EU:C:2016:455, cit., punti
delle merci importate. Quindi, il prezzo dichiarato alle auto- 24 e da 27 a 30).
rità doganali costituirebbe solamente un prezzo fittizio, e non 27. - La corte ha anche precisato che, anche se il prezzo
un «prezzo da pagare» per le merci importate, ai sensi del- effettivamente pagato o da pagare per le merci costituisce,
l'art. 29 del codice doganale. generalmente, la base del calcolo del valore in dogana, tale
22. - Ciò posto, il Finanzgericht München (Tribunale tri- prezzo è un dato che deve eventualmente formare oggetto di
butario di Monaco) ha deciso di sospendere il giudizio e di rettifiche qualora tale operazione sia necessaria per evitare
sottoporre alla corte le seguenti questioni pregiudiziali: di determinare un valore in dogana arbitrario o fittizio (v., in
IL FORO ITALIANO — 2018.
71 PARTE QUARTA 72

tal senso, sentenze 12 giugno 1986, Repenning, 183/85, Gli art. da 28 a 31 del regolamento (Cee) 2913/92 del con-
EU:C:1986:247, punto 16, Foro it., Rep. 1988, voce Comu- siglio, 12 ottobre 1992, che istituisce un codice doganale co-
nità europee, n. 287; 19 marzo 2009, Mitsui & Co. Deu- munitario, come modificato dal regolamento (Ce) 82/97 del
tschland, C-256/07, EU:C:2009:167, punto 24, Foro it., parlamento europeo e del consiglio, 19 dicembre 1996, devo-
Rep. 2010, voce Unione europea, n. 1181; 12 dicembre no essere interpretati nel senso che non consentono di prende-
2013, Christodoulou e a., C-116/12, EU:C:2013:825, cit., re in considerazione, come valore in dogana, un valore di
punto 39, nonché 16 giugno 2016, EURO 2004. Hungary, transazione concordato costituito, in parte, da un importo ini-
C-291/15, EU:C:2016:455, cit., punto 25). zialmente fatturato e dichiarato e, in parte, da un adeguamen-
28. - Infatti, il valore di transazione deve riflettere il valore to forfetario operato dopo la fine del periodo di fatturazione,
economico reale di una merce importata e tener conto di tutti senza che sia possibile sapere se, al termine del periodo di

a
gli elementi di tale merce che presentano un valore economi- fatturazione, tale adeguamento sarà operato al rialzo o al ri-

to
co (sentenze 12 dicembre 2013, Christodoulou e a., C- basso.

en
116/12, EU:C:2013:825, cit., punto 40, nonché 16 giugno ————————
2016, EURO 2004. Hungary, C-291/15, EU:C:2016:455, cit.,

am
punto 26). (1) I. - A fondamento della decisione, la corte sottolinea che
29. - L'art. 78 del codice doganale consente all'autorità il codice doganale oggetto del regolamento 2913/92 non impone

on
doganale di procedere, d'ufficio o su richiesta del dichiaran- alcun obbligo alle imprese importatrici di sollecitare adegua-
te, alla revisione della dichiarazione. menti del valore di transazione laddove quest'ultimo sia corret-

O
M abb
30. - Tuttavia, occorre rammentare che i casi in cui la cor- to ex post al rialzo; ma neanche contiene alcuna disposizione

M
te ha ammesso un adeguamento ex post del valore di transa- che consenta all'autorità doganale di tutelarsi dal rischio che le

SI
zione sono limitati a situazioni specifiche riguardanti, segna- imprese in questione richiedano unicamente adeguamenti al ri-
IO in
tamente, un difetto di qualità del prodotto o vizi rilevati suc- basso.

AS
cessivamente alla sua immissione in libera pratica. Di qui la conseguenza che, nella sua versione in vigore, il co-
so

31. - La corte ha già dichiarato che occorreva riconoscere dice doganale non consente di prendere in considerazione un
adeguamento ex post del valore di transazione.
es

che, nel caso in cui la merce da valutare, esente da vizi all'at-


II. - Quanto alla giurisprudenza precedente sull'argomento, v.
to dell'acquisto, sia stata danneggiata prima della sua immis-
nc

i richiami che corredano Cass. 4 aprile 2013, n. 8323, Foro it.,


sione in libera pratica, il prezzo effettivamente pagato o da 2013, I, 3258, secondo cui il dazio doganale da importazione è
D

pagare doveva formare oggetto di una riduzione proporzio-


co

un dazio ad valorem, in quanto rappresenta un'aliquota del va-


U

nale al danno subìto quando si trattava di diminuzioni impreve- lore in dogana che coincide con quello della transazione, ossia
LA

dibili del valore commerciale della merce (sentenza 19 marzo


IO olo

col prezzo effettivamente pagato o da pagare, di guisa che l'au-


2009, Mitsui & Co. Deutschland, C-256/07, EU:C:2009:167, torità doganale, per potersene discostare, è tenuta a sollecitare il
C

cit., punto 25 e giurisprudenza ivi citata). contraddittorio e chiedere informazioni, prima di decidere di
c

32. - Parimenti, la corte ha riconosciuto che il prezzo ef-


O sci

non determinare il valore della dogana delle merci importate in


LO

fettivamente pagato o da pagare poteva subire una riduzione base alla predetta regola.
proporzionale alla diminuzione del valore commerciale delle
Fa

III. - Cfr., peraltro, Corte giust. 12 ottobre 2017, causa C-


merci a causa di un vizio nascosto la cui sussistenza prima 661/15, id., 2017, IV, 605, secondo cui l'art. 145, par. 2, del re-
della loro immissione in libera pratica era stata dimostrata, il golamento (Cee) 2454/93 della commissione, del 2 luglio 1993,
R

quale aveva originato successivi rimborsi in forza di un ob- che fissa talune disposizioni d'applicazione del regolamento
bligo contrattuale di garanzia e, di conseguenza, era idoneo a (Cee) 2913/92 del consiglio che istituisce il codice doganale
comportare una successiva riduzione del valore in dogana di comunitario, come modificato dal regolamento (Ce) 444/2002
tali merci (sentenza 19 marzo 2009, Mitsui & Co. Deu- della commissione, dell'11 marzo 2002, in combinato disposto
tschland, C-256/07, EU:C:2009:167, cit., punto 26 e giuris- con l'art. 29, par. 1 e 3, del regolamento (Cee) 2913/92 del con-
prudenza ivi citata). siglio, del 12 ottobre 1992, che istituisce un codice doganale
33. - Infine, è giocoforza constatare che, nella sua versione comunitario, deve essere interpretato nel senso che include una
in vigore, il codice doganale, da un lato, non impone alcun situazione, come quella di cui al procedimento principale, in cui
obbligo alle imprese importatrici di sollecitare adeguamenti sia accertato che, al momento dell'accettazione della dichiara-
del valore di transazione laddove quest'ultimo sia corretto ex zione di immissione in libera pratica per una merce, sussiste un
post al rialzo e, dall'altro, non contiene alcuna disposizione rischio, connesso alla fabbricazione, che tale merce divenga di-
che consenta all'autorità doganale di tutelarsi dal rischio che fettosa con l'uso, e in cui per questo motivo il venditore, in
le citate imprese richiedano unicamente adeguamenti al ri- adempimento di un obbligo contrattuale di garanzia nei confron-
ti dell'acquirente, concede a quest'ultimo una riduzione del
basso.
prezzo sotto forma di un rimborso delle spese sostenute dal-
34. - Va pertanto rilevato che, nella sua versione in vigore, l'acquirente per modificare la merce in modo tale da escludere il
il codice doganale non consente di prendere in considerazio- suddetto rischio.
ne un adeguamento ex post del valore di transazione, come IV. - L'art. 70 del nuovo codice doganale dell'Unione euro-
quello di cui trattasi nel procedimento principale. pea, oggetto del regolamento 952/2013 del parlamento e del
35. - Occorre pertanto rispondere alla prima questione di- consiglio del 9 ottobre 2013, stabilisce che la base primaria per
chiarando che gli art. da 28 a 31 del codice doganale devono il valore in dogana delle merci è il valore di transazione, cioè il
essere interpretati nel senso che non consentono di prendere prezzo effettivamente pagato o da pagare per le merci quando
in considerazione, come valore in dogana, un valore di tran- sono vendute per l'esportazione verso il territorio doganale del-
sazione concordato costituito, in parte, da un importo ini- l'Unione, eventualmente adeguato. Precisa che il prezzo effetti-
zialmente fatturato e dichiarato e, in parte, da un adeguamen- vamente pagato o da pagare è il pagamento totale che è stato o
to forfetario operato dopo la fine del periodo di fatturazione, deve essere effettuato dal compratore nei confronti del vendito-
senza che sia possibile sapere se, al termine del periodo di re, o dal compratore a una terza parte, a beneficio del venditore,
fatturazione, tale adeguamento sarà operato al rialzo o al ri- per le merci importate, e comprende tutti i pagamenti che sono
basso. stati o devono essere effettuati, come condizione della vendita
delle merci importate.
Sulla seconda questione

36. - Poiché la seconda questione pregiudiziale è stata po- ————————


sta solo per il caso di soluzione affermativa della prima que-
stione, essa non necessita di risposta.
Per questi motivi, la corte (prima sezione) dichiara:
IL FORO ITALIANO — 2018.
73 GIURISPRUDENZA DELL'UNIONE EUROPEA E STRANIERA 74

CORTE DI GIUSTIZIA DELL'UNIONE EUROPEA; se- 5. - L'art. 72, par. 1, del codice tributario è del seguente
zione II; sentenza 20 dicembre 2017, causa C-500/16; Pres. tenore:
ILEŠIÌ, Rel. TOADER, Avv. gen. CAMPOS SÁNCHEZ- «Per eccedenza si intende l'importo:
BORDONA (senza concl.); Caterpillar Financial Services sp. 1) dell'imposta pagata in eccesso o indebitamente;
z.o.o. (. . .)».
6. - L'art. 74, par. 1, di detto codice così recita:
Unione europea — Imposta sul valore aggiunto — Do- «Qualora un'eccedenza sia emersa a seguito di una pro-
manda di rimborso — Termine di prescrizione quin- nuncia del TrybunaĂ Konstytucyjny [Corte costituzionale,
quennale — Scadenza — Sentenza della Corte di giusti- Polonia] o di una pronuncia della Corte di giustizia del-
zia successiva — Irrilevanza (Trattato Ue, art. 4; y trattato l'Unione europea, e il soggetto passivo il cui debito d'impo-

a
Fue, art. 267). sta sorge nei modi previsti all'art. 21, par. 1, punto 1 (. . .),

to
I principî di equivalenza e di effettività, letti alla luce del- abbia presentato una delle dichiarazioni di cui all'art. 73, par.

en
l'art. 4, par. 3, Tue, vanno interpretati nel senso che non 2, o un'altra dichiarazione, dalla quale risulti l'ammontare
ostano a una normativa nazionale, come quella di cui trat- del debito d'imposta, l'importo dell'eccedenza è determinato

am
tasi nel procedimento principale, che consente di respin- dal soggetto passivo nella domanda di rimborso, presentata
gere una domanda di rimborso dell'imposta sul valore ag- unitamente alla dichiarazione rettificata».

on
giunto (Iva) pagata in eccedenza qualora tale domanda sia 7. - L'art. 75, par. 1, dello stesso codice dispone quanto
stata proposta dal soggetto passivo dopo la scadenza del segue:

O
M abb
termine di prescrizione quinquennale, sebbene da una sen- «Il soggetto passivo, qualora contesti la legittimità del pre-

M
tenza della corte pronunciata successivamente alla sca- lievo da parte del soggetto pagatore oppure l'importo del-

SI
denza di tale termine risulti che il pagamento dell'Iva og- l'imposta prelevata, può presentare una domanda diretta a far
IO in
getto di tale domanda di rimborso non era dovuto. (1) constatare l'eccedenza».

AS
8. - Ai sensi dell'art. 77, par. 1, dello stesso codice:
so
«L'eccedenza è rimborsata entro:
(. . .)
es

1. - La domanda di pronuncia pregiudiziale verte sul-


l'interpretazione del principio di leale cooperazione, enun- 2) trenta giorni dalla data della decisione che constata
nc

ciato all'art. 4, par. 3, Tue e dei principî di effettività e di l'eccedenza o che fissa l'importo dell'eccedenza;
(. . .)
D

equivalenza.
co

4) trenta giorni dalla data di presentazione della domanda


U

2. - Tale domanda è stata presentata nell'ambito di una


controversia tra la Caterpillar Financial Services sp. z.o.o. (in di cui all'art. 74».
LA
IO olo

prosieguo: la «Caterpillar») e il Dyrektor Izby Skarbowej w (. . .)».


Warszawie (direttore dell'ufficio imposte di Varsavia, Polo- 9. - L'art. 79, par. 2, del codice tributario prevedeva quan-
C
c

nia) (in prosieguo: il «direttore»), in merito al rigetto da par- to segue:


O sci
LO

te di quest'ultimo della domanda presentata dalla Caterpillar «Il diritto a presentare la domanda intesa a far constatare
per ottenere il rimborso dell'imposta sul valore aggiunto l'eccedenza e la domanda di rimborso dell'eccedenza si
Fa

(Iva) pagata in eccedenza a seguito di un esercizio d'imposta estingue allo scadere del termine di prescrizione del debito
non conforme al diritto dell'Unione. d'imposta, salvo che le leggi tributarie prevedano altre mo-
R

dalità di rimborso dell'imposta».


Contesto normativo 10. - L'art. 80, par. 1, di tale codice così recita:
«Il diritto al rimborso dell'eccedenza di un'imposta si
Diritto dell'Unione estingue allo scadere dei cinque anni, a decorrere dalla fine
dell'anno civile in cui scadeva il termine per il suo rimbor-
3. - L'art. 135, par. 1, lett. a), della direttiva 2006/112/Ce so».
del consiglio, del 28 novembre 2006, relativa al sistema co- 11. - L'art. 81, par. 1, di detto codice enuncia:
mune d'imposta sul valore aggiunto (G.U. 2006, L 347, pag. «Salvo contrarie disposizioni, i soggetti passivi, i soggetti
1; in prosieguo: la «direttiva Iva»), che figura al titolo IX, pagatori e percettori possono rettificare una dichiarazione
«esenzioni», capitolo 3, intitolato «esenzioni a favore di altre presentata in precedenza».
attività» di tale direttiva, prevede quanto segue: 12. - L'art. 240, par. 1, punto 1, del medesimo codice così
«Gli Stati membri esentano le operazioni seguenti: dispone:
a) le operazioni di assicurazione e di riassicurazione, «Quando è adottata una decisione definitiva, viene dispo-
comprese le prestazioni di servizi relative a dette operazioni, sta la riapertura del procedimento se ricorrono le seguenti
effettuate dai mediatori e dagli intermediari di assicurazio- condizioni:
ne». (. . .)
11) una sentenza della Corte di giustizia dell'Unione eu-
ropea incide sul contenuto della decisione emanata».
Diritto polacco
13. - L'art. 79, par. 2, del codice tributario, nella sua ver-
sione modificata, entrata in vigore il 1° gennaio 2016, preve-
4. - L'ustawa ordynacja podatkowa (legge recante codice de quanto segue:
tributario), del 29 agosto 1997 (Dz. U. del 1997, n. 137, po- «Il diritto a presentare la domanda intesa a far constatare
sizione 926; in prosieguo: il «codice tributario»), nella sua l'eccedenza e la domanda di rimborso dell'eccedenza si
versione applicabile ai fatti del procedimento principale, così estingue allo scadere del termine di prescrizione del debito
dispone al suo art. 70: d'imposta, salvo che le leggi tributarie prevedano altre mo-
«1. Il debito d'imposta si prescrive in cinque anni, a de- dalità di rimborso dell'imposta».
correre dalla fine dell'anno civile in cui scadeva il termine
per il pagamento dell'imposta. Procedimento principale e questione pregiudiziale
(. . .)
6. Il termine di prescrizione del debito d'imposta non ini- 14. - La Caterpillar, società di diritto polacco che, in quali-
zia a decorrere — e, se ha già iniziato decorrere, è sospeso tà di concedente, conclude contratti di leasing nell'ambito
— al verificarsi dei fatti seguenti: della sua attività economica, offre agli utilizzatori la possibi-
(. . .) lità di prestar loro un'assicurazione che copre il bene oggetto
2) proposizione di un ricorso dinanzi ad un tribunale am- del leasing.
ministrativo avverso una decisione relativa a tale debito; 15. - Una volta che gli utilizzatori abbiano manifestato la
(. . .)». volontà di beneficiare di tale possibilità, i contratti d'assicu-
IL FORO ITALIANO — 2018.
75 PARTE QUARTA 76

razione vengono sottoscritti presso una compagnia di assicu- ne di prescrizione di cinque anni del debito d'imposta previ-
razioni dalla Caterpillar, che prende in carico le spese con- sto all'art. 70, par. 1, di tale codice. Tale giudice ha dichia-
nesse alla loro conclusione, ma ripercuote sugli utilizzatori il rato parimenti che il termine di prescrizione suddetto non
costo dei premi assicurativi senza percepire alcun margine di contrastava con il principio di effettività del diritto del-
profitto. Sulle fatture emesse agli utilizzatori la Caterpillar l'Unione.
esentava tali premi dall'Iva. 22. - Sia la Caterpillar sia il direttore hanno impugnato ta-
16. - In seguito a una sentenza del Naczelny SÅd Admini- le sentenza dinanzi al giudice del rinvio, il Naczelny SÅd
stracyjny (Corte suprema amministrativa, Polonia), dell'8 Administracyjny (Corte suprema amministrativa).
novembre 2010, con cui è stato dichiarato che un operatore 23. - Il giudice del rinvio ritiene che il termine di prescri-
che fornisce prestazioni di servizi di leasing deve includere zione quinquennale per il rimborso dell'Iva indebitamente

a
nella base imponibile di tali servizi i costi dell'assicurazione versata, previsto all'art. 70, par. 1, del codice tributario, in

to
che copre il bene oggetto di leasing, nonché a seguito di una combinato disposto con l'art. 79, par. 2, di tale codice, non

en
notifica del Dyrektor UrzÙdu Kontroli Skarbowej (direttore possa essere considerato, in linea di principio, alla luce di
dell'ispettorato fiscale, Polonia) che annunciava alla Cater- una costante giurisprudenza della corte, contrario al princi-

am
pillar l'imminenza di un'ispezione fiscale relativa al periodo pio di effettività.
compreso tra il mese di dicembre 2005 e il mese di dicem- 24. - Tuttavia, secondo il giudice del rinvio, il diritto po-

on
bre 2006, quest'ultima ha depositato fatture rettificate che lacco non prevede alcuna base giuridica che consenta al sog-
indicavano gli importi relativi agli arretrati di imposta, getto di diritto, che abbia fatto affidamento negli enti dello

O
M abb
maggiorati degli interessi, e ha assolto, il 30 dicembre 2010, Stato nel considerare che l'imposta fosse dovuta, di recupe-

M
l'Iva che gravava sui corrispondenti premi assicurativi. rare tale imposta, riscossa in violazione del diritto del-

SI
17. - Dopo la pronuncia della sentenza 17 gennaio 2013, l'Unione dalle autorità tributarie, dopo la scadenza del ter-
IO in
BGĻ Leasing (C-224/11, EU:C:2013:15, Foro it., Rep. mine di prescrizione del diritto di proporre la domanda di

AS
2013, voce Unione europea, n. 2280), in cui la corte è stata rimborso suddetta.
so
chiamata dal Naczelny SÅd Administracyjny (Corte su- 25. - In tale contesto, il Naczelny SÅd Administracyjny
prema amministrativa) a pronunciarsi in via pregiudiziale
es

(Corte suprema amministrativa) ha deciso di sospendere il


su una controversia relativa al diniego da parte del- procedimento e di sottoporre alla corte la seguente questione
nc

l'amministrazione tributaria polacca di concedere l'esenzio- pregiudiziale:


ne dall'Iva dell'operazione consistente nel fornire una co-
D

«Se i principî di effettività, di leale cooperazione e di


co

pertura assicurativa del bene oggetto di leasing, l'11 marzo


U

equivalenza, espressi all'art. 4, par. 3, Tue, o qualsiasi altro


2013 la Caterpillar ha chiesto al Naczelnik Drugiego Mazo-
LA

principio inerente, previsto nel diritto dell'Unione, ostino, in


IO olo

wieckiego UrzÙdu Skarbowego w Warszawie (direttore del-


materia di imposta sul valore aggiunto, alla luce del-
l'amministrazione tributaria II del distretto della Masovia a
C

l'interpretazione operata dalla corte nella sentenza 17 gen-


c

Varsavia, Polonia) il rimborso dell'eccedenza dell'Iva per il


naio 2013, BGĻ Leasing [(C-224/11, EU:C:2013:15, cit.)], a
O sci
LO

periodo compreso tra il mese di dicembre 2005 e il mese di


dicembre 2011. disposizioni nazionali o a una prassi nazionale che impedi-
scono il rimborso di un'eccedenza emersa a seguito della ri-
Fa

18. - Il direttore dell'amministrazione tributaria II del di-


stretto della Masovia a Varsavia ha rifiutato di procedere, scossione dell'Iva a valle in violazione del diritto del-
l'Unione, nella situazione in cui, a causa del comportamento
R

con decisione dell'11 aprile 2013, all'avvio di un procedi-


mento di rimborso dell'eccedenza dell'Iva relativa a taluni delle autorità nazionali, il soggetto interessato abbia avuto
mesi del periodo compreso tra il mese di dicembre 2005 e il la possibilità di esercitare i propri diritti soltanto dopo la
mese di novembre 2007, invocando la scadenza del termine scadenza del termine di prescrizione del debito d'imposta».
di prescrizione previsto all'art. 70, par. 1, del codice tributa-
rio. Per contro, esso ha rimborsato l'Iva pagata in eccedenza Sulla questione pregiudiziale
per il periodo compreso tra il mese di dicembre 2007 e il
mese di dicembre 2011. 26. - Con la sua questione, il giudice del rinvio chiede, in
19. - Il direttore, chiamato a decidere in merito ad un re- sostanza, se i principî di equivalenza e di effettività, letti alla
clamo contro la decisione del direttore dell'amministrazione luce dell'art. 4, par. 3, Tue, debbano essere interpretati nel
tributaria II del distretto della Masovia a Varsavia, ha con- senso che ostano a una normativa nazionale, come quella di
fermato la decisione di quest'ultimo. Nella motivazione del- cui al procedimento principale, che consente di respingere la
la sua decisione, il direttore ha dichiarato che il termine di domanda di rimborso dell'Iva pagata in eccedenza, qualora
prescrizione del debito d'imposta, a titolo dell'Iva riguar- tale domanda sia stata presentata dal soggetto passivo dopo
dante i periodi cui si riferiva la domanda della Caterpillar la scadenza di un termine di prescrizione quinquennale, seb-
diretta a ottenere il rimborso dell'Iva pagata in eccedenza, bene la corte abbia dichiarato, successivamente alla scadenza
era scaduto il 31 dicembre 2011 (rispetto ai mesi di dicem- di tale termine, che il pagamento dell'Iva oggetto di tale do-
bre 2005 e di febbraio 2006 oggetto della domanda) e il 31 manda di rimborso non era dovuto.
dicembre 2012 (rispetto ai mesi di gennaio e novembre 2007 27. - Dall'ordinanza di rinvio risulta che tale questione è
oggetto della domanda). proposta con riferimento a circostanze, come quelle di cui
20. - Con un ricorso depositato contro quest'ultima deci- trattasi nel procedimento principale, in cui un soggetto pas-
sione dinanzi al Wojewódzki SÅd Administracyjny w sivo sostiene di aver pagato tale eccedenza soltanto in con-
Warszawie (Tribunale amministrativo del voivodato di Var- siderazione della giurisprudenza sviluppata dal giudice del
savia, Polonia), la Caterpillar ha dedotto, in sostanza, l'erra- rinvio anteriormente alla sentenza 17 gennaio 2013, BGĻ
ta interpretazione dell'art. 74 del codice tributario, dell'art. Leasing (C-224/11, EU:C:2013:15, cit.), nonché della pro-
9 Cost. polacca e dell'art. 4, par. 3, Tue. spettiva dell'imminente svolgimento di un controllo da parte
21. - Con sentenza del 10 settembre 2014 tale giudice ha dell'autorità tributaria competente.
annullato la decisione del direttore con la motivazione che 28. - Occorre rilevare, in limine, che spetta agli Stati
le autorità tributarie non avrebbero dovuto emettere una de- membri, segnatamente in virtù del principio di leale coope-
cisione recante rifiuto di avviare il procedimento, bensì una razione enunciato all'art. 4, par. 3, 1° comma, Tue, assicura-
decisione recante diniego di rimborso dell'Iva pagata in ec- re, nei rispettivi territori, l'applicazione e il rispetto del di-
cedenza. Nel merito, il Wojewódzki SÅd Administracyjny w ritto dell'Unione e che, ai sensi dell'art. 4, par. 3, 2° com-
Warszawie (Tribunale amministrativo del voivodato di Var- ma, Tue, gli Stati membri adottano ogni misura di carattere
savia) ha dichiarato che la Caterpillar non era legittimata a generale o particolare atta ad assicurare l'esecuzione degli
chiedere il rimborso dell'Iva pagata in eccedenza in base obblighi derivanti dai trattati o conseguenti dagli atti delle
all'art. 74 del codice tributario, dopo la scadenza del termi- istituzioni dell'Unione (v., in tal senso, sentenza 14 settem-
IL FORO ITALIANO — 2018.
77 GIURISPRUDENZA DELL'UNIONE EUROPEA E STRANIERA 78

bre 2017, The Trustees of the BT Pension Scheme, C-628/15, violazione del diritto dell'Unione (sentenza 6 settembre
EU:C:2017:687, punto 47). 2011, Lady & Kid e a., C-398/09, EU:C:2011:540, punto 17
29. - Nella sua sentenza 17 gennaio 2013, BGĻ Leasing e giurisprudenza citata, Foro it., Rep. 2011, voce cit., n.
(C-224/11, EU:C:2013:15, cit.), la corte ha dichiarato, in- 1714).
terpretando l'art. 2, par. 1, lett. c), della direttiva Iva, che 36. - Tuttavia, la corte ha sottolineato in più occasioni che
spettava al giudice del rinvio stabilire se, considerate le cir- il problema della restituzione di tributi indebitamente pagati
costanze concrete della causa sfociata nella sentenza suddet- è risolto in modi diversi nei diversi Stati membri e persino
ta, la prestazione di servizi relativa all'assicurazione del be- all'interno di uno stesso Stato, a seconda dei diversi tipi di
ne oggetto di leasing e la prestazione di servizi relativa al imposte e di tasse in questione. In determinati casi, conte-
leasing stesso fossero connesse tra loro a tal punto da dover stazioni o richieste del genere sono assoggettate dalla legge

a
essere considerate costitutive di un'unica prestazione oppure a condizioni di forma e di termine per quanto riguarda sia i

to
se, al contrario, esse costituissero prestazioni indipendenti. reclami rivolti all'amministrazione fiscale sia i ricorsi giuri-

en
Per il caso in cui tali prestazioni di servizi fossero conside- sdizionali. In altri casi, i ricorsi diretti ad ottenere il rimbor-
rate distinte, la corte ha dichiarato, interpretando l'art. 28 e so di tributi non dovuti devono essere proposti dinanzi ai

am
l'art. 135, par. 1, lett. a), della direttiva Iva, che, quando il giudici ordinari, sotto forma, in particolare, di azioni di ripe-
concedente del leasing provvede egli stesso a far assicurare tizione dell'indebito. Tale diritto d'agire si esercita entro

on
il bene oggetto di leasing, fatturando a sua volta all'utilizza- termini più o meno lunghi, in determinati casi entro il ter-
tore il costo esatto dell'assicurazione, tale operazione costi- mine di prescrizione ordinaria (sentenza 17 giugno 2004,

O
M abb
tuisce, in circostanze come quelle di detta causa, un'opera- Recheio - Cash & Carry, C-30/02, EU:C:2004:373, punto

M
zione esente dall'Iva. 16 e giurisprudenza citata, Foro it., Rep. 2004, voce cit., n.

SI
30. - Nella fattispecie, come risulta dal fascicolo a dispo- 1545).
IO in
sizione della corte, in seguito alla pronuncia di tale sentenza 37. - Così, in assenza di regole armonizzate concernenti il

AS
della corte, l'amministrazione tributaria polacca ha negato rimborso di tributi imposti in violazione del diritto del-
so

l'avvio di una procedura di rimborso dell'Iva pagata in ec- l'Unione, gli Stati membri mantengono il diritto di applicare
es

cedenza per il periodo compreso tra il mese di dicembre le modalità procedurali previste dal proprio ordinamento
2005 e il mese di novembre 2007, con la motivazione che il giuridico interno, in particolare in materia di termini di de-
nc

termine di prescrizione quinquennale, previsto dall'art. 70, cadenza, fermo restando il rispetto dei principî di equivalen-
D

par. 1, del codice tributario, era scaduto. Anche se la parte ri- za e di effettività (sentenza 8 settembre 2011, Q-Beef e
co

corrente nel procedimento principale contesta l'applicabilità di Bosschaert, C-89/10 e C-96/10, EU:C:2011:555, punto 34,
LA

tale termine di prescrizione alle domande di rimborso dell'Iva Foro it., Rep. 2013, voce cit., n. 1090).
IO olo

pagata in eccedenza, risulta cionondimeno dall'ordinanza di 38. - Per verificare se il principio di equivalenza sia ri-
C

rinvio che tale termine di cui all'art. 70, par. 1, del codice tri- spettato nel procedimento principale occorre quindi esami-
c

butario deve, secondo l'apprezzamento del giudice del rinvio, nare se esista, oltre ad una regola di prescrizione come quel-
O sci
LO

essere letto in combinato disposto con l'art. 79, par. 2, di tale la di cui trattasi, applicabile ai ricorsi intesi a garantire nel
codice e va pertanto applicato alle domande di rimborso sud- diritto interno la salvaguardia dei diritti che il diritto del-
Fa

dette. l'Unione conferisce ai singoli, una regola di prescrizione


31. - Riguardo, in primo luogo, agli effetti di una sentenza applicabile ai ricorsi di natura interna che, alla luce del suo
R

emessa su rinvio pregiudiziale, va ricordato che, conforme- oggetto e dei suoi elementi essenziali, possa essere considerata
mente a una giurisprudenza costante, l'interpretazione di simile alla suddetta prima disposizione sulla prescrizione (sen-
una norma di diritto dell'Unione che la corte fornisce nel- tenza 15 aprile 2010, Barth, C-542/08, EU:C:2010:193, punto
l'esercizio della competenza attribuitale dall'art. 267 Tfue 20 e giurisprudenza citata, Foro it., Rep. 2010, voce cit., n.
chiarisce e precisa il significato e la portata della norma 1133).
stessa, come deve o avrebbe dovuto essere intesa ed applica- 39. - Come risulta dalle osservazioni scritte del governo
ta dal momento della sua entrata in vigore. Ne deriva che la polacco e dalle osservazioni del direttore presentate durante
norma così interpretata può e deve essere applicata anche a la fase orale del procedimento dinanzi alla corte, che non so-
rapporti giuridici sorti e costituiti prima della sentenza che no state contraddette dalla ricorrente nel procedimento prin-
statuisce sulla domanda di interpretazione, purché sussista- cipale, in Polonia si fa applicazione uniforme delle stesse re-
no, peraltro, i presupposti per sottoporre al giudice compe- gole alle domande di rimborso dell'imposta pagata in ecce-
tente una lite relativa all'applicazione di detta norma (sen- denza presentate tanto nel contesto dei ricorsi destinati a ga-
tenza 14 aprile 2015, M., C-76/14, EU:C:2015:216, punto rantire, nel diritto interno, la salvaguardia dei diritti che i
53 nonché giurisprudenza citata, Foro it., Rep. 2016, voce singoli traggono dal diritto dell'Unione, quanto nel contesto
cit., n. 2064). dei ricorsi di natura interna. Nei limiti in cui il codice tribu-
32. - Infatti, solo in via del tutto eccezionale la corte, ap- tario non prevede alcuna disposizione particolare applicabile
plicando il principio generale della certezza del diritto in- all'uno o all'altro tipo di ricorso, risulta pertanto che la rego-
trinseco all'ordinamento giuridico dell'Unione, può essere la di prescrizione prevista all'art. 70, par. 1, del codice tribu-
indotta a limitare la possibilità di far valere una disposizione tario è applicabile a ciascuno di questi due tipi di ricorso.
da essa interpretata (sentenza 14 aprile 2015, M., C-76/14, 40. - Tale regola di prescrizione, applicandosi allo stesso
EU:C:2015:216, cit., punto 54 e giurisprudenza citata). modo tanto ai ricorsi di natura interna quanto ai ricorsi de-
33. - Orbene, è giocoforza constatare che la corte non ha stinati a garantire la salvaguardia dei diritti che i singoli
limitato nel tempo gli effetti della sentenza 17 gennaio traggono dal diritto dell'Unione, non può essere considerata
2013, BGĻ Leasing (C-224/11, EU:C:2013:15, cit.). contraria al principio di equivalenza.
34. - Ne consegue che le disposizioni interpretate dalla 41. - Riguardo al principio di effettività, occorre ricordare
corte in tale sentenza devono, in linea di principio, essere che gli Stati membri hanno la responsabilità di garantire, in
intese e applicate in conformità a tale interpretazione fin ogni caso, una tutela effettiva dei diritti conferiti dal diritto
dalla data della loro entrata in vigore. dell'Unione e che tale principio richiede, in particolare, che
35. - Risulta, in secondo luogo, da giurisprudenza costan- le autorità tributarie degli Stati membri non rendano prati-
te che il diritto di ottenere il rimborso di tributi riscossi in camente impossibile o eccessivamente difficile l'esercizio
uno Stato membro in violazione del diritto dell'Unione co- dei diritti conferiti dall'ordinamento giuridico dell'Unione
stituisce la conseguenza e il complemento dei diritti attribui- (v., in tal senso, sentenze 8 settembre 2011, Q-Beef e
ti ai singoli dalle disposizioni del diritto dell'Unione, così Bosschaert, C-89/10 e C-96/10, EU:C:2011:555, cit., punto
come interpretate dalla corte. Lo Stato membro è quindi te- 32, e 14 settembre 2017, The Trustees of the BT Pension
nuto, in linea di principio, a rimborsare i tributi riscossi in Scheme, C-628/15, EU:C:2017:687, cit., punto 59).
IL FORO ITALIANO — 2018.
79 PARTE QUARTA 80

42. - La corte ha riconosciuto compatibile con il diritto mediante ricorso giurisdizionale, o di pagare l'arretrato di
dell'Unione la fissazione di termini di ricorso ragionevoli a imposta e adire un giudice nazionale per ottenere la ripeti-
pena di decadenza, nell'interesse della certezza del diritto, a zione dell'indebito nell'osservanza di detto termine di pre-
tutela sia dell'interessato sia dell'amministrazione coinvol- scrizione, senza attendere un'eventuale interpretazione da
ta, anche se, per definizione, il decorso di tali termini com- parte della corte delle disposizioni della direttiva Iva. Orbe-
porta il rigetto totale o parziale, dell'azione proposta (v., in ne, è giocoforza constatare che la Caterpillar non si è avval-
tal senso, sentenza 8 settembre 2011, Q-Beef e Bosschaert, sa di nessuna di tali facoltà.
C-89/10 e C-96/10, EU:C:2011:555, cit., punto 36). A titolo 51. - Ne consegue che la pronuncia della sentenza della cor-
d'esempio, termini di prescrizione triennali (sentenza 15 te 17 gennaio 2013, BGĻ Leasing (C-224/11, EU:C:2013:15,
aprile 2010, Barth, C-542/08, EU:C:2010:193, cit., punto cit.), resa successivamente alla scadenza del termine di pre-

a
28) o biennali (sentenza 15 dicembre 2011, Banca Antonia- scrizione, previsto all'art. 70, par. 1, del codice tributario, non

to
na popolare veneta, C-427/10, EU:C:2011:844, punto 25, consente di concludere che la ricorrente nel procedimento

en
Foro it., Rep. 2012, voce cit., n. 2127) sono stati considerati principale non potesse far valere i propri diritti anteriormen-
conformi al principio di effettività. te alla scadenza di tale termine.

am
43. - Quindi, il termine di prescrizione quinquennale pre- 52. - Tenuto conto dell'insieme delle considerazioni che
visto all'art. 70, par. 1, del codice tributario deve, a maggior precedono, occorre rispondere alla questione presentata di-

on
ragione, essere considerato in linea di principio conforme al chiarando che i principî di equivalenza e di effettività, letti
principio di effettività, nei limiti in cui è idoneo a consentire alla luce dell'art. 4, par. 3, Tue, vanno interpretati nel senso

O
M abb
a qualsiasi soggetto passivo dotato della normale diligenza che non ostano a una normativa nazionale, come quella di

M
di far valere validamente i diritti derivanti a suo favore dal- cui trattasi nel procedimento principale, che consente di re-

SI
l'ordinamento giuridico dell'Unione. spingere una domanda di rimborso dell'Iva pagata in ecce-
IO in
44. - Riguardo al principio di leale cooperazione, enun- denza qualora tale domanda sia stata proposta dal soggetto

AS
ciato all'art. 4, par. 3, Tue, si deve constatare che una regola passivo dopo la scadenza di un termine di prescrizione
so

di prescrizione prevista in un codice tributario nazionale, quinquennale, sebbene da una sentenza della corte pronun-
qualora rispetti i principî di equivalenza e di effettività, non ciata successivamente alla scadenza di tale termine risulti
es

può essere considerata lesiva del principio di leale coopera- che il pagamento dell'Iva oggetto di tale domanda di rim-
nc

zione. In tali condizioni, infatti, non si può affermare che lo borso non era dovuto.
Stato membro interessato, facendo applicazione di tale rego-
D

Per questi motivi, la corte (seconda sezione) dichiara:


co

la di prescrizione, metta a repentaglio la realizzazione degli


U

I principî di equivalenza e di effettività, letti alla luce del-


obiettivi dell'Unione. l'art. 4, par. 3, Tue, vanno interpretati nel senso che non
LA
IO olo

45. - In terzo luogo, va ricordato che, secondo la corte, il ostano a una normativa nazionale, come quella di cui trattasi
diritto dell'Unione osta a che un'autorità nazionale eccepi- nel procedimento principale, che consente di respingere una
C
c

sca la scadenza di un termine di prescrizione ragionevole domanda di rimborso dell'imposta sul valore aggiunto (Iva)
O sci
LO

soltanto se il comportamento delle autorità nazionali, con- pagata in eccedenza qualora tale domanda sia stata proposta
giuntamente all'esistenza di un termine di decadenza, ha dal soggetto passivo dopo la scadenza del termine di pre-
Fa

come conseguenza di privare totalmente un soggetto della scrizione quinquennale, sebbene da una sentenza della corte
possibilità di far valere i suoi diritti dinanzi ai giudici na- pronunciata successivamente alla scadenza di tale termine
R

zionali (v., in tal senso, sentenza 8 settembre 2011, Q-Beef e risulti che il pagamento dell'Iva oggetto di tale domanda di
Bosschaert, C-89/10 e C-96/10, EU:C:2011:555, cit., punto rimborso non era dovuto.
51, nonché giurisprudenza citata).
46. - Occorre pertanto esaminare se, in circostanze come ————————
quelle di cui trattasi nel procedimento principale, si debba
ritenere che il soggetto passivo sia stato privato della possi- (1) I. - Premette la corte che l'interpretazione di una norma
bilità di far valere i propri diritti dinanzi ai giudici nazionali. di diritto dell'Unione compiuta a norma dell'art. 267 Tfue ne
47. - Al riguardo la Caterpillar, affermando di essere stata chiarisce e precisa il significato e la portata, come si sarebbero
privata della possibilità di esercitare i suoi diritti, fa valere, dovuti intendere ed applicare sin dall'entrata in vigore della
da un lato, una sentenza pronunciata dal Naczelny SÅd Ad- norma. Sicché la disposizione, nel contenuto precettivo ad essa
ministracyjny (Corte suprema amministrativa) in una causa assegnato dalla corte, può e deve essere applicata anche a rap-
in cui essa non aveva la qualità di parte e, dall'altro, una no- porti giuridici sorti e costituiti prima della sentenza che statuisce
tifica del direttore dell'ispettorato fiscale, indirizzata alla sulla domanda di interpretazione.
Caterpillar, il quale annunciava la sua intenzione di esercita- Qualora, dunque, la domanda di rimborso dell'Iva, che sia
re un controllo fiscale relativo al periodo compreso tra il stata dichiarata non dovuta da una sentenza della Corte di giu-
mese di dicembre 2005 e il mese di dicembre 2006. stizia, sia presentata successivamente al decorso del termine di
48. - Nel corso della fase orale del procedimento dinanzi prescrizione stabilito dal diritto interno, a nulla vale il fatto che
alla corte, la Caterpillar ha sostenuto che, essendo venuta a la sentenza della Corte di giustizia sia anch’essa intervenuta do-
conoscenza di una sentenza del più alto organo giurisdizio- po la scadenza del termine.
nale amministrativo polacco, ad essa sfavorevole, e avendo In particolare, il termine è da considerare ragionevole se sia
ricevuto l'annuncio di un controllo fiscale imminente, essa idoneo a consentire a qualsiasi soggetto passivo dotato della
normale diligenza di far valere validamente i diritti scaturenti
aveva deciso di versare all'amministrazione tributaria gli
dall'ordinamento giuridico dell'Unione; laddove è irrilevante la
importi corrispondenti agli arretrati di imposta. La Caterpil- convinzione soggettiva di non essere in grado di agire diversa-
lar si è dichiarata, in tal contesto, persuasa della «futilità» di mente che mediante il pagamento dell'Iva rivelatasi non dovuta.
una contestazione della conformità al diritto dell'Unione II. - Conforme è la giurisprudenza interna: v. Cass. 12 marzo
della riscossione dell'Iva relativa ai costi dell'assicurazione 2015, n. 5014, Foro it., Rep. 2015, voce Tributi in genere, n.
afferente ai contratti di leasing. 1598, secondo cui, quando l'Iva sia stata pagata sulla base di
49. - Tuttavia, la convinzione soggettiva di non essere in una norma successivamente dichiarata in contrasto con il diritto
grado di agire diversamente che mediante il pagamento del- dell'Unione europea, non sono invocabili i principî elaborati
l'Iva relativa ai costi dell'assicurazione afferente ai contratti dalla giurisprudenza di legittimità in tema di overruling per giu-
di leasing non può essere assimilata all'impossibilità ogget- stificare la decorrenza del termine decadenziale del diritto al
tiva di agire diversamente. rimborso dalla data della pronuncia della Corte di giustizia o,
50. - Nella fattispecie, la Caterpillar aveva, infatti, la fa- ancor dopo, dalla data di emanazione del provvedimento norma-
coltà di rifiutarsi di pagare l'arretrato di imposta, avendo ini- tivo che ad essa abbia dato attuazione, piuttosto che da quella in
zialmente considerato che tali costi assicurativi erano esenti cui venne effettuato il versamento, in quanto deve ritenersi pre-
dall'Iva, e di contestare qualsiasi ingiunzione di pagamento valente una esigenza di certezza delle situazioni giuridiche che
IL FORO ITALIANO — 2018.
81 GIURISPRUDENZA DELL'UNIONE EUROPEA E STRANIERA 82

resterebbe vulnerata attesa la sostanziale protrazione a tempo XI. - Nel caso esaminato dalla sentenza in rassegna, la non
indeterminato dei relativi rapporti. debenza dell'Iva era stata affermata da Corte giust. 17 gennaio
III. - Sulla stessa falsariga, Cass. 24 aprile 2015, n. 8373, 2013, causa C-224/11, id., Rep. 2013, voce Unione europea,
ibid., voce Valore aggiunto (imposta), n. 359, secondo cui, in n. 2281, secondo cui, quando il concedente provvede egli stes-
tema d'Iva, il termine per le richieste di rimborso collegate alla so a far assicurare il bene oggetto del leasing, fatturando a sua
sentenza della Corte di giustizia 14 settembre 2006, causa C- volta all'utilizzatore esattamente il costo dell'assicurazione,
228/05 (id., 2006, IV, 481), non decorre dal pagamento del- una simile operazione costituisce, in casi come quello di cui al
l'imposta, atteso che il d.l. 15 settembre 2006 n. 258, convertito, procedimento principale, un'operazione di assicurazione, ai
con modificazioni, nella l. 10 novembre 2006 n. 278, ha intro- sensi dell'art. 135, par. 1, lett. a), della direttiva 2006/112/Ce
dotto una disciplina completa ed innovativa, applicabile, nei li- del consiglio, 28 novembre 2006, relativa al sistema comune

a
miti in cui è diretta ad ampliare i termini di decadenza a carico d'Iva.

to
del contribuente, anche ai giudizi pendenti il 14 settembre 2006;
l'istanza va, quindi, presentata entro il 20 ottobre 2007, se forfe-

en
taria, o entro due anni, decorrenti dal 15 novembre 2006, se ana-

am
liticamente determinata.
————————
IV. - In termini, Cass. 6 maggio 2015, n. 9034, id., Rep. 2015,
voce cit., n. 358, secondo cui l'istanza di rimborso dell'Iva non

on
detratta sugli autoveicoli aziendali e professionali si considera

O
M abb
presentata tardivamente se è decorso il termine di due anni dal

M
pagamento dell'imposta; a seguito, tuttavia, delle disposizioni CORTE DI GIUSTIZIA DELL'UNIONE EUROPEA; se-
contenute nel d.l. 258/06, il diritto di ottenere la ripetizione del-

SI
zione X; sentenza 20 dicembre 2017, causa C-158/16; Pres.
l'imposta indebitamente versata in considerazione della previsio-
IO in LEVITS, Rel. BILTGEN, Avv. gen. SHARPSTON (concl. conf.);

AS
ne di indetraibilità, ritenuta illegittima dalla Corte di giustizia,
Vega González c. Consejería de Hacienda y Sector Público
so
non può considerarsi estinto se esercitato secondo le modalità e
nel rispetto del termine previsto dalla novellata disciplina.
del Gobierno del Principado de Asturias.
es

V. - Conf. Cass. 9 agosto 2016, n. 16726, id., Le banche dati, Unione europea — Direttiva sul contratto di lavoro a
archivio Cassazione civile, e 24 marzo 2016, n. 5860, id., Rep. tempo determinato — Condizioni di impiego — Lavo-
nc

2016, voce cit., n. 253. ratore eletto a funzione parlamentare — Diritto ad


D
co

VI. - Di segno diverso Cass. 22 dicembre 2014, n. 27185, id., un'aspettativa (Trattato Fue, art. 267; y direttiva 28 giu-
U

Rep. 2015, voce cit., n. 360, secondo cui, in tema di rimborsi gno 1999 n. 1999/70/Ce del consiglio, relativa all'accordo
LA

Iva, il termine di decadenza per chiedere la restituzione di quan-


IO olo

quadro Ces, Unice, Ceep sul lavoro a tempo determinato,


to corrisposto all'erario in forza di disposizione nazionale suc- clausola 4).
C

cessivamente dichiarata dalla Corte di giustizia incompatibile


c

Unione europea — Direttiva sul contratto di lavoro a


con il diritto dell'Unione europea non decorre dalla data del pa-
O sci

tempo determinato — Lavoratore eletto a funzione par-


LO

gamento ove l'applicazione della sentenza della corte richieda lamentare — Diritto ad un'aspettativa — Esclusione —
una disciplina di attuazione, che, in quanto costitutiva di un
Fa

Incompatibilità con l'accordo quadro (Trattato Fue, art.


nuovo diritto, ha modalità di esercizio e cadenze temporali an-
267; y direttiva 28 giugno 1999 n. 1999/70/Ce del consi-
corate alla data di sua entrata in vigore, sicché è inapplicabile
R

alle istanze di rimborso presentate anteriormente.


glio, clausola 4).
VI. - Conf. Cass. 4 aprile 2012, n. 5411, id., Rep. 2012, voce La clausola 4, punto 1, dell'accordo quadro sul lavoro a
cit., n. 329. tempo determinato, concluso il 18 marzo 1999, che figura
VII. - Vedi, inoltre, Cass., ord. 26 gennaio 2016, n. 1426, id., in allegato alla direttiva 1999/70/Ce del consiglio, del 28
Rep. 2016, voce cit., n. 297, secondo cui il fornitore ha diritto al giugno 1999, relativa all'accordo quadro Ces, Unice e
rimborso dell'Iva erroneamente addebitata in fattura anche una Ceep sul lavoro a tempo determinato, deve essere interpre-
volta decorso il termine decadenziale di due anni dal pagamento tata nel senso che la nozione di «condizioni di impiego», di
se il cliente ne ha chiesto la restituzione al fornitore sulla base cui a tale disposizione, ricomprende il diritto, per un lavo-
di un provvedimento coattivo, non potendosi neppure considera- ratore che sia stato eletto a una funzione parlamentare, di
re ostativa alla domanda di rimborso del fornitore la mancata beneficiare di un'aspettativa speciale, prevista dalla nor-
emissione della nota di variazione nel rispetto del termine an- mativa nazionale, in forza della quale il rapporto di lavoro
nuale previsto dalla normativa in materia di Iva. è sospeso, in modo tale per cui la conservazione del posto
VIII. - Conf. Cass. 24 febbraio 2015, n. 3627, id., Rep. 2015, di tale lavoratore e il suo diritto all'avanzamento di car-
voce cit., n. 361; 20 luglio 2012, n. 12666, id., Rep. 2012, voce riera sono garantiti fino allo scadere del suo mandato par-
cit., n. 327. lamentare. (1)
IX. - Più in generale, v. Cass., sez. un., 16 giugno 2014, n. La clausola 4 dell'accordo quadro sul lavoro a tempo de-
13676, id., 2015, I, 4014, secondo cui il termine di decadenza per terminato che figura in allegato alla direttiva 1999/70 de-
il rimborso delle imposte sui redditi, previsto dall'art. 38 d.p.r. 29 ve essere interpretata nel senso che essa osta a una nor-
settembre 1973 n. 602 e decorrente dalla «data del versamento» o mativa nazionale, come quella di cui al procedimento
da quella in cui «la ritenuta è stata operata», si applica anche nel principale, la quale escluda in modo assoluto la conces-
caso in cui l'imposta sia stata pagata sulla base di una norma suc- sione a un lavoratore a tempo determinato, al fine di eser-
cessivamente dichiarata in contrasto con il diritto dell'Unione eu-
citare un mandato politico, di un'aspettativa in forza della
ropea da una sentenza della Corte di giustizia.
quale il rapporto di lavoro è sospeso fino alla reintegra-
X. - Sul termine per il rimborso dell'Iva, v. anche Corte giust. zione di tale lavoratore allo scadere di detto mandato,
6 luglio 2017, causa C-254/16, id., 2017, IV, 389, secondo cui il mentre tale diritto è riconosciuto ai lavoratori a tempo in-
diritto dell'Unione deve essere interpretato nel senso che osta a
determinato. (2)
una normativa nazionale, come quella controversa nel procedi-
mento principale, ai sensi della quale, quando l'amministrazione
tributaria avvia una procedura di verifica fiscale ed è irrogata
un'ammenda a un soggetto passivo per mancata cooperazione, 1. - La domanda di pronuncia pregiudiziale verte sul-
la data del rimborso dell'eccedenza di imposta sul valore ag- l'interpretazione della clausola 4 dell'accordo quadro sul la-
giunto può essere differita sino alla notifica, a tale soggetto pas- voro a tempo determinato, concluso il 18 marzo 1999 (in
sivo, del verbale della suddetta verifica e può essere negato il prosieguo: l'«accordo quadro»), che figura in allegato alla
versamento degli interessi di mora, anche allorché la durata del- direttiva 1999/70/Ce del consiglio, del 28 giugno 1999, rela-
la procedura di verifica fiscale è eccessiva e non è interamente tiva all'accordo quadro Ces, Unice e Ceep sul lavoro a tempo
imputabile alla condotta del soggetto passivo. determinato (G.U. 1999, L 175, pag. 43).
IL FORO ITALIANO — 2018.
83 PARTE QUARTA 84

2. - Tale domanda è stata presentata nell'ambito di una a tempo determinato, a meno che non sussistano ragioni og-
controversia tra la sig. Margarita Isabel Vega González e la gettive».
Consejería de Hacienda y Sector Público del Gobierno del
Principado de Asturias (ministero delle finanze e della fun- Diritto spagnolo
zione pubblica del governo del Principato delle Asturie, Spa-
gna) (in prosieguo: il «ministero») in merito al rifiuto di que- 9. - La Ley del Principado de Asturias 3/1985 de Ordena-
st'ultimo di accogliere la domanda di collocamento nella po- ción de la Función Pública de la Administración del Princi-
sizione amministrativa di aspettativa per incarichi particolari pado de Asturias (legge del Principato delle Asturie 3/1985,
presentata dall'interessata in seguito alla sua elezione quale recante organizzazione della funzione pubblica del-
deputata parlamentare.

a
l'amministrazione del Principato delle Asturie), del 26 di-
cembre 1985 (BOE n. 59, del 10 marzo 1986, pag. 9083),

to
Contesto normativo all'art. 6 definisce i «funzionari ad interim» come le persone

en
nominate per legge che occupano temporaneamente posti va-
Diritto dell'Unione canti nell'amministrazione del Principato delle Asturie, fin-

am
tantoché tali posti non vengano occupati da funzionari di
3. - Dal ‘considerando’ 14 della direttiva 1999/70 risulta ruolo, o che sostituiscono questi ultimi in caso di licenza o

on
che «le parti contraenti hanno voluto concludere un accordo permesso o di assunzione di incarichi particolari.

O
quadro sul lavoro a tempo determinato che stabilisce i prin- 10. - Per quanto riguarda le posizioni amministrative di

M abb
cipî generali e i requisiti minimi per i contratti e i rapporti di servizio, esse sono elencate all'art. 59, par. 1, della legge

M
lavoro a tempo determinato; hanno espresso l'intenzione di 3/1985, che menziona, alla lett. e), l'«aspettativa per incari-

SI
migliorare la qualità del lavoro a tempo determinato garan- chi particolari». Il par. 2 di tale art. 59 dispone espressamen-
IO in
AS
tendo l'applicazione del principio di non discriminazione, te che i funzionari ad interim non possono essere collocati in
so
nonché di creare un quadro per la prevenzione degli abusi aspettativa per incarichi particolari.
derivanti dall'utilizzo di una successione di contratti o di 11. - Ai sensi dell'art. 64, par. 1, lett. g), della legge
es

rapporti di lavoro a tempo determinato». 3/1985, i funzionari dell'amministrazione del Principato del-
4. - Ai sensi dell'art. 1 della direttiva 1999/70, que- le Asturie sono collocati in aspettativa per incarichi partico-
nc

st'ultima mira ad «attuare l'accordo quadro (...), che figura lari quando vengono eletti deputati della Junta General del
D
co

nell'allegato, concluso (...) fra le organizzazioni intercatego- Principado de Asturias (parlamento del Principato delle
U

riali a carattere generale [Confederazione europea dei sinda- Asturie, Spagna).


LA
IO olo

cati (Ces), Unione delle confederazioni delle industrie della 12. - Conformemente all'art. 64, par. 2, della legge
Comunità europea (Unice), Centro europeo delle imprese a 3/1985, i funzionari collocati in aspettativa per incarichi par-
C

partecipazione pubblica (Ceep)]». ticolari hanno diritto alla conservazione del posto e del-
c
O sci

5. - Il preambolo dell'accordo quadro precisa, al 3° com- l'incarico che occupavano, e il tempo di permanenza in detta
LO

ma, che esso «stabilisce i principî generali e i requisiti mini- posizione sarà loro computato ai fini degli scatti triennali per
Fa

mi relativi al lavoro a tempo determinato, riconoscendo che anzianità di servizio e dell'avanzamento di carriera.
la loro applicazione dettagliata deve tener conto delle realtà
R

specifiche delle situazioni nazionali, settoriali e stagionali. Procedimento principale e questioni pregiudiziali
Esso indica la volontà delle parti sociali di stabilire un qua-
dro generale che garantisca la parità di trattamento ai lavora- 13. - La sig. Vega González è dipendente del-
tori a tempo determinato, proteggendoli dalle discriminazio- l'amministrazione del Principato delle Asturie dal 26 maggio
ni, e un uso dei contratti di lavoro a tempo determinato ac- 1989, e ciò con diversi status professionali. Il 15 aprile 2011
cettabile sia per i datori di lavoro sia per i lavoratori». essa è stata nominata, dalla suddetta amministrazione, fun-
6. - Ai sensi della clausola 1 dell'accordo quadro, que- zionario ad interim nella categoria del corpo superiore degli
st'ultimo ha l'obiettivo, da un lato, di migliorare la qualità amministratori, per sostituire un funzionario in distacco.
del lavoro a tempo determinato garantendo il rispetto del 14. - In occasione delle elezioni del parlamento delle
principio di non discriminazione e, dall'altro, di creare un Asturie svoltesi il 24 maggio 2015, la sig. Vega González si
quadro normativo per la prevenzione degli abusi derivanti è candidata nella lista di un partito politico ed è stata eletta
dall'utilizzo di una successione di contratti o di rapporti di deputata parlamentare.
lavoro a tempo determinato. 15. - Per poter assumere le sue funzioni parlamentari a
7. - La clausola 3 dell'accordo quadro, intitolata «defini- tempo pieno, la sig. Vega González ha presentato, il 13 giu-
zioni», così dispone: gno 2015, una domanda presso l'amministrazione del Princi-
«1. Ai fini del presente accordo, il termine ‘lavoratore a pato delle Asturie al fine di beneficiare di un'aspettativa per
tempo determinato’ indica una persona con un contratto o un incarichi particolari, ai sensi dell'art. 59 della legge 3/1985,
rapporto di lavoro definiti direttamente fra il datore di lavoro o, in alternativa, di un'aspettativa per motivi personali.
e il lavoratore e il cui termine è determinato da condizioni 16. - Con decisione del 23 giugno 2015, la Dirección Ge-
oggettive, quali il raggiungimento di una certa data, il com- neral de Función Pública (direzione generale della funzione
pletamento di un compito specifico o il verificarsi di un pubblica, Spagna) ha respinto tale domanda per il motivo che
evento specifico. l'aspettativa per incarichi particolari e l'aspettativa per moti-
2. Ai fini del presente accordo, il termine ‘lavoratore a vi personali si applicano ai soli funzionari di ruolo, ad esclu-
tempo indeterminato comparabile’ indica un lavoratore con sione dei funzionari ad interim.
un contratto o un rapporto di lavoro di durata indeterminata 17. - Il ricorso amministrativo presentato dalla sig. Vega
appartenente allo stesso stabilimento e addetto a lavo- González è stato respinto con decisione del ministero del 22
ro/occupazione identico o simile, tenuto conto delle qualifi- ottobre 2015.
che/competenze. (...)». 18. - La sig. Vega González ha proposto un ricorso giuris-
8. - La clausola 4 dell'accordo quadro, rubricata «princi- dizionale contro tale decisione dinanzi allo Juzgado de lo
pio di non discriminazione», prevede, al punto 1, quanto se- Contencioso-Administrativo n. 1 de Oviedo (Tribunale am-
gue: ministrativo n. 1 di Oviedo, Spagna), giudice del rinvio.
«Per quanto riguarda le condizioni di impiego, i lavoratori 19. - Dinanzi ad esso, il ministero fa valere che la direttiva
a tempo determinato non possono essere trattati in modo me- 1999/70 non è applicabile, atteso che essa si riferisce unica-
no favorevole dei lavoratori a tempo indeterminato compara- mente alle condizioni di impiego e non a posizioni ammini-
bili per il solo fatto di avere un contratto o rapporto di lavoro strative di servizio.
IL FORO ITALIANO — 2018.
85 GIURISPRUDENZA DELL'UNIONE EUROPEA E STRANIERA 86

20. - Il ministero precisa che, qualora la sig. Vega Gon- 2) Se il principio di non discriminazione contemplato dal-
zález fosse stata funzionario di ruolo, l'aspettativa per inca- la clausola 4 dell'accordo quadro debba essere interpretato
richi particolari di cui all'art. 59 l. 3/85 le sarebbe stata con- nel senso che esso osta a una normativa nazionale, come
cessa, poiché l'amministrazione interessata non dispone di l'art. 59, par. 2, della legge 3/1985, la quale precluda in mo-
alcun margine discrezionale a tale proposito. Di conseguen- do totale e assoluto ai funzionari ad interim di ottenere il ri-
za, l'unico modo che la sig. Vega González avrebbe per conoscimento della posizione amministrativa di aspettativa
esercitare pienamente il suo mandato politico sarebbe rinun- per incarichi particolari quando essi risultino eletti come de-
ciare in via definitiva al suo impiego. putati al parlamento delle Asturie, mentre il suddetto diritto
21. - Il giudice del rinvio ricorda che, secondo una costan- viene riconosciuto ai funzionari di ruolo».
te giurisprudenza della corte, una differenza di trattamento,

a
per quanto attiene alle condizioni di impiego, fra lavoratori a Sulle questioni pregiudiziali

to
tempo determinato e lavoratori a tempo indeterminato non è

en
compatibile con le prescrizioni della direttiva 1999/70, a me- Sulla prima questione
no che essa non sia giustificata da ragioni oggettive.

am
22. - A tale proposito, il giudice del rinvio insiste sul fatto 26. - Con la prima questione il giudice del rinvio chiede, in
che, sebbene sia teoricamente possibile sostenere che la dif- sostanza, se la clausola 4, punto 1, dell'accordo quadro debba

on
ferenza di trattamento è giustificata da ragioni oggettive rela- essere interpretata nel senso che la nozione di «condizioni di
tive alla necessità ed urgenza della nomina temporanea, tale impiego» di cui a tale disposizione ricomprende il diritto, per

O
M abb
argomento non può tuttavia valere in un caso di specie nel un lavoratore che sia stato eletto a una funzione parlamentare,

M
quale il posto è occupato da più di quattro anni da un lavora- di beneficiare di un'aspettativa speciale, prevista dalla norma-

SI
tore temporaneo. Inoltre, il giudice di rinvio sottolinea l'im- tiva nazionale, in forza della quale il rapporto di lavoro è so-
IO in
portanza particolare del diritto leso nella presente fattispecie, speso, in modo che la conservazione del posto di tale lavora-

AS
vale a dire il diritto di accedere a un mandato parlamentare, tore e il suo diritto all'avanzamento di carriera sono garantiti
so

garantito dalla Costituzione spagnola. fino allo scadere del suo mandato parlamentare.
es

23. - Secondo il giudice del rinvio, il carattere temporaneo 27. - Occorre rammentare, preliminarmente, che, ai sensi
della funzione esercitata da un funzionario ad interim non della clausola 1, lett. a), dell'accordo quadro, uno degli obiet-
nc

costituisce, in quanto tale, una ragione oggettiva idonea a tivi di quest'ultimo è migliorare la qualità del lavoro a tempo
D

giustificare un diverso trattamento, privando l'interessato del determinato garantendo il rispetto del principio di non discri-
co

diritto di essere reintegrato nel suo posto allo scadere del minazione. Inoltre, il preambolo dell'accordo quadro precisa,
LA

mandato parlamentare. Infatti, anche se è possibile che, du- al 3° comma, che tale accordo «indica la volontà delle parti
IO olo

rante tale mandato, la possibilità di reintegrazione sia de fac- sociali di stabilire un quadro generale che garantisca la parità
C

to scomparsa, per il fatto che il posto coperto dal funzionario di trattamento ai lavoratori a tempo determinato, proteggen-
c

interinale è stato nel frattempo occupato da un funzionario o, doli dalle discriminazioni». Il ‘considerando’ 14 della diretti-
O sci
LO

semplicemente, soppresso, non è nemmeno escluso che la si- va 1999/70 precisa, a tal fine, che l'obiettivo dell'accordo
tuazione che a suo tempo aveva motivato la nomina di tale quadro consiste, in particolare, nel miglioramento della quali-
Fa

funzionario interinale sia ancora d'attualità allo scadere del tà del lavoro a tempo determinato, fissando requisiti minimi
mandato parlamentare di quest'ultimo. atti a garantire l'applicazione del principio di non discrimina-
R

24. - Pertanto, i dubbi del giudice del giudice del rinvio ri- zione (sentenza 14 settembre 2016, de Diego Porras, C-
guardano piuttosto la nozione di «condizioni d'impiego», ai 596/14, EU:C:2016:683, punto 25 e la giurisprudenza ivi cita-
sensi della clausola 4, punto 1, dell'accordo quadro. Orbene, ta, Foro it., Rep. 2016, voce Unione europea, n. 1958).
allo stato attuale, la corte avrebbe esaminato la portata di tale 28. - L'accordo quadro, e in particolare la sua clausola 4,
nozione solo in riferimento alle questioni attinenti alla retri- mira a dare applicazione a detto principio nei confronti dei
buzione dovuta, all'orario di lavoro, alla durata del lavoro lavoratori a tempo determinato, al fine di impedire che un
giornaliero, al calendario lavorativo o alle ferie o, in genera- rapporto di lavoro di tale natura venga utilizzato da un datore
le, ai congedi che possono essere riconosciuti per assentarsi di lavoro per privare questi lavoratori di diritti riconosciuti ai
dal lavoro. Occorrerebbe pertanto, da un lato, determinare se lavoratori a tempo indeterminato (sentenza 14 settembre
la nozione di «condizioni d'impiego» comprenda altresì 2016, de Diego Porras, C-596/14, EU:C:2016:683, cit., pun-
l'obbligo di collocare un lavoratore a tempo determinato, to 26 e la giurisprudenza ivi citata).
nella specie un funzionario interinale, in una posizione am- 29. - Alla luce degli obiettivi perseguiti dall'accordo qua-
ministrativa che gli consenta, alla stregua di un lavoratore a dro, la clausola 4 di quest'ultimo deve essere intesa nel senso
tempo indeterminato, ossia il funzionario di ruolo, di so- che essa esprime un principio di diritto sociale dell'Unione
spendere il rapporto di lavoro, al fine, più specificamente, di che non può essere interpretato in modo restrittivo (sentenza
dedicarsi all'esercizio del mandato politico per il quale è sta- 14 settembre 2016, de Diego Porras, C-596/14, EU:C:2016:
to eletto. Dall'altro lato, il giudice del rinvio domanda se la 683, cit., punto 27 e la giurisprudenza ivi citata).
diversità di trattamento istituita dall'art. 59 della legge 30. - Per quanto riguarda la nozione di «condizioni di im-
3/1985 tra i funzionari interinali e i funzionari di ruolo sia piego», ai sensi della clausola 4 dell'accordo quadro, la corte
compatibile con il principio di non discriminazione stabilito ha già stabilito che il criterio decisivo per determinare se una
dalla clausola 4, punto 1, dell'accordo quadro. misura rientri nell'ambito di tale nozione è precisamente
25. - È in tali circostanze che lo Juzgado de lo Contencio- quello dell'impiego, vale a dire il rapporto di lavoro sussi-
so-Administrativo n. 1 de Oviedo (Tribunale amministrativo stente tra un lavoratore e il suo datore di lavoro (sentenze 12
n. 1 di Oviedo) ha deciso di sospendere il procedimento e di dicembre 2013, Carratù, C-361/12, EU:C:2013:830, punto
sottoporre alla corte le seguenti questioni pregiudiziali: 35, Foro it., 2014, IV, 74; 13 marzo 2014, Nierodzik, C-
«1) Se la nozione di ‘condizioni di impiego’ contemplata 38/13, EU:C:2014:152, punto 25, Foro it., Rep. 2014, voce
dalla clausola 4 dell'accordo quadro debba essere interpreta- cit., n. 1589; 14 settembre 2016, de Diego Porras, C-596/14,
ta nel senso che essa include la situazione giuridica che con- EU:C:2016:683, cit., punto 26, nonché ordinanza 9 febbraio
sente ad un lavoratore con un rapporto di lavoro a tempo de- 2017, Rodrigo Sanz, C-443/16, EU:C:2017:109, punto 32).
terminato, il quale sia risultato eletto a un incarico politico 31. - Pertanto, rientrano nella nozione di «condizioni di im-
rappresentativo, di chiedere e ottenere, al pari di quanto pre- piego», di cui alla clausola 4, punto 1, dell'accordo quadro, le
visto per il personale a tempo indeterminato, una sospensio- indennità triennali per anzianità di servizio (v., in tal senso,
ne del proprio rapporto di servizio con il datore di lavoro, per sentenze 13 settembre 2007, Del Cerro Alonso, C-307/05,
poi essere reintegrato nel proprio posto di lavoro una volta EU:C:2007:509, punto 47, Foro it., 2007, IV, 617; 22 dicem-
terminato il relativo mandato parlamentare. bre 2010, Gavieiro Gavieiro e Iglesias Torres, C-444/09 e C-
IL FORO ITALIANO — 2018.
87 PARTE QUARTA 88

456/09, EU:C:2010:819, punti da 50 a 58, Foro it., Rep. 2011, la conseguenza che, di per sé stesso, il semplice fatto di can-
voce cit., n. 1557; nonché 9 luglio 2015, Regojo Dans, C- didarsi non la obbliga a presentare una domanda di aspettati-
177/14, EU:C:2015:450, punto 43, Foro it., 2015, IV, 481), le va per incarichi particolari.
indennità sessennali per formazione continua (v., in tal senso, 38. - In ogni caso, si deve aggiungere che un'interpretazione
ordinanza 9 febbraio 2012, Lorenzo Martínez, C-556/11, non della clausola 4, punto 1, dell'accordo quadro la quale esclu-
pubblicata, EU:C:2012:67, punto 38), le norme relative ai pe- desse dall'ambito di applicazione della nozione di «condizioni
riodi di servizio necessari per poter essere classificato in una di impiego», ai sensi di tale disposizione, il diritto ad un'aspet-
categoria retributiva superiore o al calcolo dei periodi di servi- tativa per incarichi particolari, equivarrebbe a ridurre, in spre-
zio richiesti per essere oggetto di un rapporto informativo an- gio all'obiettivo assegnato alla suddetta disposizione, la porta-
nuale (v., in tal senso, sentenza 8 settembre 2011, Rosado San- ta della tutela accordata ai lavoratori a tempo determinato con-

a
tana, C-177/10, EU:C:2011:557, punto 46 e la giurisprudenza tro le discriminazioni (v., in tal senso, sentenze 13 marzo

to
ivi citata, Foro it., Rep. 2013, voce cit., n. 2083), il diritto di 2014, Nierodzik, C-38/13, EU:C:2014:152, cit., punti 27 e 29;

en
partecipazione al piano di valutazione della funzione docente e 14 settembre 2016, de Diego Porras, C-596/14, EU:C:2016:
l'incentivo economico che ne consegue (ordinanza 21 settem- 683, cit., punto 30, nonché ordinanza 21 settembre 2016, Ál-

am
bre 2016, Álvarez Santirso, C-631/15, EU:C:2016:725, punto varez Santirso, C-631/15, EU:C:2016:725, cit., punto 39).
36), nonché la riduzione della metà del tempo di lavoro e la 39. - Di conseguenza, si deve rispondere alla prima que-

on
conseguente riduzione dello stipendio (ordinanza 9 febbraio stione dichiarando che la clausola 4, punto 1, dell'accordo
2017, Rodrigo Sanz, C-443/16, EU:C:2017:109, cit., punto quadro deve essere interpretata nel senso che la nozione di

O
M abb
33). «condizioni di impiego», di cui a tale disposizione, ricom-

M
32. - La corte ha altresì dichiarato che le regole relative alla prende il diritto, per un lavoratore che sia stato eletto a una

SI
determinazione del termine di preavviso applicabile in caso di funzione parlamentare, di beneficiare di un'aspettativa spe-
IO in
risoluzione dei contratti di lavoro a tempo determinato fanno ciale, prevista dalla normativa nazionale, in forza della quale

AS
parte delle «condizioni di impiego», ai sensi della clausola 4, il rapporto di lavoro è sospeso, in modo tale per cui la con-
so

punto 1, dell'accordo quadro (v., in tal senso, sentenza 13 servazione del posto di tale lavoratore e il suo diritto all'a-
es

marzo 2014, Nierodzik, C-38/13, EU:C:2014:152, cit., punti vanzamento di carriera sono garantiti fino allo scadere del
27 e 29). suo mandato parlamentare.
nc

33. - Lo stesso vale per quanto riguarda l'indennità che un


D

datore di lavoro è tenuto a versare ad un lavoratore a causa Sulla seconda questione


co

dell'illecita apposizione di un termine al contratto di lavoro


LA

di quest'ultimo (v., in tal senso, sentenza 12 dicembre 2013, 40. - Con la seconda questione il giudice del rinvio chiede,
IO olo

Carratù, C-361/12, EU:C:2013:830, cit., punto 37) o in se- in sostanza, se la clausola 4 dell'accordo quadro debba esse-
C

guito alla risoluzione dei contratti di lavoro a tempo deter- re interpretata nel senso che essa osta a una normativa nazio-
c

minato (v., in tal senso, sentenza 14 settembre 2016, de Die- nale, come quella di cui al procedimento principale, la quale
O sci
LO

go Porras, C-596/14, EU:C:2016:683, cit., punto 31). escluda in modo assoluto la concessione ad un lavoratore a
34. - Come è stato sottolineato dall'avvocato generale al tempo determinato, al fine di esercitare un mandato politico,
Fa

par. 22 delle sue conclusioni, l'espressione «condizioni di di un'aspettativa in forza della quale il rapporto di lavoro è
impiego» si riferisce dunque ai diritti e agli obblighi che de- sospeso fino alla reintegrazione di tale lavoratore allo scade-
R

finiscono un dato rapporto di lavoro, includendovi tanto le re di detto mandato, mentre tale diritto è riconosciuto ai la-
condizioni nelle quali una persona esercita un impiego quan- voratori a tempo indeterminato.
to quelle relative alla cessazione di tale rapporto di lavoro. 41. - Per quanto attiene alla clausola 4 dell'accordo qua-
35. - Si deve quindi ritenere che una decisione che conce- dro, va ricordato che essa, al punto 1, vieta di trattare, per
de un'aspettativa per incarichi particolari, come quella di cui quanto riguarda le condizioni di impiego, i lavoratori a tem-
al procedimento principale, che comporta la sospensione di po determinato in modo meno favorevole dei lavoratori a
taluni elementi del rapporto di lavoro, mentre altri perdura- tempo indeterminato che si trovino in una situazione compa-
no, soddisfa il criterio enunciato al punto 30 della presente rabile, per il solo fatto che i primi hanno un contratto o rap-
sentenza e rientra quindi nella nozione di «condizioni di im- porto di lavoro a tempo determinato, a meno che una diversi-
piego» di cui alla clausola 4 dell'accordo quadro. tà di trattamento non sia giustificata da ragioni oggettive.
36. - Infatti, da un lato, è pacifico che la decisione di con- 42. - Secondo una costante giurisprudenza della corte, il
cedere una tale aspettativa ad un lavoratore è necessariamen- principio di non discriminazione impone che situazioni para-
te adottata in ragione del rapporto di lavoro che lega costui al gonabili non siano trattate in maniera diversa e che situazioni
datore di lavoro. Dall'altro lato, va rilevato che, nella specie, diverse non siano trattate in maniera uguale, a meno che tale
l'aspettativa per incarichi particolari, prevista dalla legge trattamento non sia oggettivamente giustificato (sentenze 8
3/1985, non solamente comporta la sospensione del rapporto settembre 2011, Rosado Santana, C-177/10, EU:C:2011:557,
di lavoro, ma consente anche la conservazione dell'incarico cit., punto 65 e la giurisprudenza ivi citata, nonché 14 set-
originario del lavoratore fino alla sua reintegrazione al ter- tembre 2016, de Diego Porras, C-596/14, EU:C:2016:683,
mine del suo mandato parlamentare, garantendo al contempo cit., punto 35).
che il periodo trascorso in tale posizione verrà preso in con- 43. - Nella specie, va constatato che sussiste una differen-
siderazione ai fini del calcolo delle indennità triennali e del- za di trattamento tra i lavoratori a tempo determinato e i la-
l'avanzamento di carriera, elementi questi che, come risulta voratori a tempo indeterminato, poiché a un lavoratore a
dalla giurisprudenza citata al punto 31 della presente senten- tempo indeterminato eletto per un mandato politico può esse-
za, sono già stati espressamente riconosciuti come rientranti re concessa un'aspettativa speciale in forza della quale il
nella nozione di «condizioni di impiego», come ha rilevato rapporto di lavoro è sospeso fino al momento della sua rein-
l'avvocato generale al par. 25 delle sue conclusioni. tegrazione al termine di detto mandato, mentre un lavoratore
37. - L'argomento secondo il quale, nell'ambito della con- a tempo determinato deve dare le dimissioni dal suo posto
troversia di cui al procedimento principale, la necessità di per poter esercitare lo stesso mandato.
vedersi concedere una tale aspettativa speciale deriva dalla 44. - Orbene, solo nell'ipotesi in cui il lavoro svolto da un
decisione volontaria e unilaterale della lavoratrice a tempo lavoratore come la sig. Vega González, nell'ambito del suo
determinato di partecipare a delle elezioni non è determinan- contratto di lavoro a tempo determinato, non fosse identico o
te a tale riguardo, poiché un lavoratore a tempo indetermina- paragonabile a quello svolto da lavoratori a tempo indeter-
to posto nella medesima situazione si sarebbe trovato di fron- minato, la lamentata differenza di trattamento relativa alla
te alla stessa necessità. Inoltre, la persona che si candida ad concessione del beneficio di un'aspettativa speciale potrebbe
una funzione parlamentare non è sicura di farsi eleggere, con essere giustificata, nonostante il divieto stabilito dalla clau-
IL FORO ITALIANO — 2018.
89 GIURISPRUDENZA DELL'UNIONE EUROPEA E STRANIERA 90

sola 4 dell'accordo quadro, poiché tale differenza di tratta- mento di carriera dei lavoratori a tempo indeterminato, e più
mento sarebbe correlata a situazioni differenti (v., per analo- precisamente dei funzionari investiti di un mandato politico,
gia, sentenze 18 ottobre 2012, Valenza e a., da C-302/11 a C- nella misura in cui il giudice del rinvio stesso constata che è
305/11, EU:C:2012:646, punto 48 e la giurisprudenza ivi ci- senz’altro ipotizzabile consentire ai lavoratori a tempo de-
tata, Foro it., 2012, IV, 537, nonché 14 settembre 2016, de terminato investiti del medesimo mandato di beneficiare di
Diego Porras, C-596/14, EU:C:2016:683, cit., punto 41). una tale aspettativa per incarichi particolari, la quale sospen-
45. - Infatti, al fine di valutare se le persone interessate derebbe il rapporto di lavoro fino allo scadere di detto man-
esercitino un lavoro identico o simile nel senso di cui all'ac- dato, quando avrebbero la garanzia di essere reintegrati nel
cordo quadro, occorre stabilire, in conformità alle clausole 3, loro posto di lavoro, a meno che questo non sia stato, nel
punto 2, e 4, punto 1, di quest'ultimo, se, tenuto conto di un frattempo, soppresso o occupato da un funzionario di ruolo.

a
insieme di fattori, come la natura del lavoro, le condizioni di 51. - Alla luce di quanto precede, si deve rispondere alla

to
formazione e le condizioni di impiego, si possa ritenere che seconda questione dichiarando che la clausola 4, dell'ac-

en
dette persone si trovano in una situazione comparabile (sen- cordo quadro deve essere interpretata nel senso che essa osta
tenze 18 ottobre 2012, Valenza e a., da C-302/11 a C-305/11, a una normativa nazionale, come quella di cui al procedi-

am
EU:C:2012:646, cit., punto 42 e la giurisprudenza ivi citata; mento principale, la quale escluda in modo assoluto la con-
13 marzo 2014, Nierodzik, C-38/13, EU:C:2014:152, cit., cessione a un lavoratore a tempo determinato, al fine di eser-

on
punto 31, nonché 14 settembre 2016, de Diego Porras, C- citare un mandato politico, di un'aspettativa in forza della
596/14, EU:C:2016:683, cit., punto 40). quale il rapporto di lavoro è sospeso fino alla reintegrazione

O
M abb
46. - Spetta, quindi, al giudice del rinvio stabilire se la sig. di tale lavoratore allo scadere di detto mandato, mentre tale

M
Vega González si trovi in una situazione comparabile a quel- diritto è riconosciuto ai lavoratori a tempo indeterminato.

SI
la dei lavoratori assunti a tempo indeterminato dalla mede- Per questi motivi, la corte (decima sezione) dichiara:
IO in
sima autorità durante il medesimo periodo (v., per analogia,

AS
1) La clausola 4, punto 1, dell'accordo quadro sul lavoro
sentenze 18 ottobre 2012, Valenza e a., da C-302/11 a C-
so
a tempo determinato, concluso il 18 marzo 1999, che figura
305/11, EU:C:2012:646, cit., punto 43 e la giurisprudenza ivi in allegato alla direttiva 1999/70/Ce del consiglio, del 28
es

citata; 13 marzo 2014, Nierodzik, C-38/13, EU:C:2014:152, giugno 1999, relativa all'accordo quadro Ces, Unice e Ceep
cit., punto 32, nonché 14 settembre 2016, de Diego Porras, sul lavoro a tempo determinato, deve essere interpretata nel
nc

C-596/14, EU:C:2016:683, cit., punto 42). Qualora, al termi- senso che la nozione di «condizioni di impiego», di cui a tale
D

ne di questo esame, detto giudice dovesse constatare una di-


co

disposizione, ricomprende il diritto, per un lavoratore che sia


U

sparità di trattamento, esso sarebbe allora tenuto a verificare stato eletto a una funzione parlamentare, di beneficiare di
LA

se quest'ultima possa essere giustificata dall'esistenza di un'aspettativa speciale, prevista dalla normativa nazionale,
IO olo

«ragioni oggettive», ai sensi della clausola 4, punto 1, del- in forza della quale il rapporto di lavoro è sospeso, in modo
C

l'accordo quadro, vale a dire da elementi precisi e concreti, tale per cui la conservazione del posto di tale lavoratore e il
c

caratterizzanti la condizione di lavoro di cui trattasi, nel par-


O sci

suo diritto all'avanzamento di carriera sono garantiti fino al-


LO

ticolare contesto in cui questa s’inscrive e in base a criteri lo scadere del suo mandato parlamentare.
oggettivi e trasparenti, i quali consentano di verificare se det-
Fa

2) La clausola 4 dell'accordo quadro sul lavoro a tempo


ta disparità risponde ad una reale necessità, è idonea a con- determinato che figura in allegato alla direttiva 1999/70 deve
seguire l'obiettivo perseguito ed è necessaria a tal fine (v., in
R

essere interpretata nel senso che essa osta a una normativa


tal senso, sentenza 14 settembre 2016, de Diego Porras, C- nazionale, come quella di cui al procedimento principale, la
596/14, EU:C:2016:683, cit., punto 45 e la giurisprudenza ivi quale escluda in modo assoluto la concessione a un lavorato-
citata). re a tempo determinato, al fine di esercitare un mandato poli-
47. - A tale proposito la corte ha già precisato, da un lato, tico, di un'aspettativa in forza della quale il rapporto di lavo-
che la nozione di «ragioni oggettive» ai sensi della clausola ro è sospeso fino alla reintegrazione di tale lavoratore allo
4, punto 1, dell'accordo quadro dev’essere intesa nel senso scadere di detto mandato, mentre tale diritto è riconosciuto ai
che essa non consente di giustificare una differenza di trat- lavoratori a tempo indeterminato.
tamento tra i lavoratori a tempo determinato e i lavoratori a
tempo indeterminato con il fatto che tale differenza è previ- ————————

sta da una norma nazionale generale ed astratta (sentenza 14


settembre 2016, de Diego Porras, C-596/14, EU:C:2016: (1-2) I. - Rileva la corte che l'aspettativa per incarichi partico-
683, cit., punto 46 e la giurisprudenza ivi citata). lari rientra nella nozione di condizioni di impiego ai fini del-
l'applicazione della direttiva sul contratto di lavoro a tempo de-
48. - Dall'altro lato, risulta altresì da una costante giuris- terminato, identificabile in base al criterio dell'inerenza all'im-
prudenza della corte che il riferimento alla sola natura tem- piego, ossia al rapporto di lavoro sussistente tra un lavoratore e il
poranea del lavoro non è conforme ai suddetti requisiti e non suo datore di lavoro.
può configurare una «ragione oggettiva» ai sensi della clau- Ne consegue che, qualora la situazione del lavoratore a tempo
sola 4, punto 1, dell'accordo quadro (sentenza 14 settembre determinato sia comparabile a quella del lavoratore a tempo inde-
2016, de Diego Porras, C-596/14, EU:C:2016:683, cit., pun- terminato, sarebbe discriminatoria l'esclusione per il solo lavora-
to 47 e la giurisprudenza ivi citata). tore con contratto di lavoro a termine del diritto di beneficiare
49. - Nella specie, anche se il giudice del rinvio non esclu- dell'aspettativa per mandato parlamentare. Ciò perché, si aggiun-
de che l'urgenza e la necessità di una nomina temporanea, ge in sentenza, il rifiuto assoluto di consentire ai lavoratori a tem-
come pure la prevedibilità della cessazione del rapporto di po determinato di beneficiare di un'aspettativa per incarichi parti-
lavoro, possano, in linea di principio, costituire elementi pre- colari non risulta a priori indispensabile agli obiettivi perseguiti
cisi e concreti idonei a giustificare una disparità di trattamen- col riconoscimento di essa, vale a dire la conservazione del posto
to per quanto riguarda la concessione di un'aspettativa per di lavoro e del diritto all'avanzamento di carriera dei lavoratori a
incarichi particolari, lo stesso giudice precisa tuttavia che tali tempo indeterminato.
argomenti non possono valere in una situazione come quella II. - Sulla nozione di condizioni d'impiego ai fini dell'appli-
che ha dato luogo al procedimento principale, nella quale il cazione della direttiva sul contratto di lavoro a tempo determina-
to, v. i richiami che corredano Corte giust. 9 luglio 2015, causa C-
posto è occupato da più di quattro anni dal medesimo lavora- 177/14, Regojo Dans, in Foro it., 2015, IV, 481, secondo cui la
tore temporaneo. clausola 4, punto 1, dell'accordo quadro sul lavoro a tempo de-
50. - In ogni caso, il rifiuto assoluto di consentire ai lavo- terminato deve essere interpretata nel senso che osta ad una nor-
ratori a tempo determinato di beneficiare di un'aspettativa mativa nazionale, come quella in discussione nel procedimento
per incarichi particolari non risulta a priori indispensabile principale, la quale esclude, prescindendo da qualsiasi giustifica-
all'obiettivo perseguito dalla legge 3/1985, vale a dire la zione per ragioni oggettive, il personale reclutato occasionalmen-
conservazione del posto di lavoro e del diritto all'avanza- te dal diritto di percepire una maggiorazione corrispondente allo
IL FORO ITALIANO — 2018.
91 PARTE QUARTA 92

scatto triennale di anzianità accordata, segnatamente, ai dipenden- tiva 98/34/Ce, come modificata dalla direttiva 98/48/Ce,
ti di ruolo, quando, relativamente alla percezione della maggiora- cui rinvia l'art. 2, lett. a), della direttiva 2000/31/Ce, de-
zione di cui trattasi, le due summenzionate categorie di lavoratori vono essere interpretati nel senso che un servizio d'inter-
si trovano in situazioni comparabili, circostanza che spetta al giu- mediazione, come quello di cui al procedimento principa-
dice del rinvio verificare. le, avente ad oggetto la messa in contatto mediante un'ap-
III. - Quanto alla giurisprudenza interna, nel senso che il diritto plicazione per smartphone, dietro retribuzione, di condu-
all'aspettativa non retribuita in favore dei lavoratori eletti in par- centi non professionisti, che utilizzano il proprio veicolo,
lamento, oppure chiamati ad altre funzioni pubbliche elettive, o a con persone che desiderano effettuare uno spostamento
ricoprire cariche sindacali provinciali e nazionali, sorge solo in nell'area urbana, deve essere considerato indissolubil-
presenza dei requisiti previsti dall'art. 31 l. 20 maggio 1970 n. mente legato a un servizio di trasporto e rientrante, per-

a
300, senza che siano necessari anche i requisiti indicati dall'art. 3
d.leg. n. 564 del 1996, in tema di contribuzione figurativa per la-
tanto, nella qualificazione di «servizi nel settore dei tra-

to
voratori chiamati a ricoprire cariche sindacali, la cui disciplina sporti», ai sensi dell'art. 58, par. 1, del trattato Fue; un
servizio siffatto deve, di conseguenza, essere escluso dal-

en
vale solo ai fini previdenziali e non introduce una modifica di or-
dine generale della disciplina dettata dallo statuto dei lavoratori, l'ambito di applicazione dell'art. 56 del trattato Fue, della

am
v. Cass. 2 agosto 2011, n. 16865, id., Rep. 2011, voce Lavoro direttiva 2006/123/Ce e della direttiva 2000/31/Ce. (1)
(rapporto), n. 1057.

on
Conf., Cass., ord. 18 luglio 2014, n. 16507, id., Le banche dati,
archivio Cassazione civile. (Omissis)

O
M abb
IV. - Precisa Cons. Stato, sez. IV, 5 maggio 2011, n. 2703, id.,

M
Rep. 2011, voce Militare, n. 19, che la finalità perseguita dall'art. Nel merito
34 l. 19 maggio 1986 n. 224, nella parte in cui dispone che il mili-

SI
IO in
tare, chiamato a ricoprire cariche elettive, non deve subire pregiu- 33. - Con la sua prima e la sua seconda questione, che oc-

AS
dizio nell'avanzamento di carriera dall'aspettativa in cui è stato corre esaminare congiuntamente, il giudice del rinvio chiede,
so
collocato d'autorità, non è quella di procurargli vantaggi di carrie- in sostanza, se l'art. 56 Tfue, in combinato disposto con l'art.
ra rispetto ai colleghi rimasti in servizio, ma solo di evitargli dan-
58, par. 1, Tfue, nonché l'art. 2, par. 2, lett. d), della direttiva
es

ni dalla mancata prestazione dell'attività lavorativa.


V. - Vedi anche App. Genova 4 luglio 2001, id., Rep. 2004, 2006/123 e l'art. 1, punto 2, della direttiva 98/34, cui rinvia
nc

voce Previdenza sociale, n. 374, secondo cui la ratio dell'istituto l'art. 2, lett. a), della direttiva 2000/31, debbano essere inter-
D

dell'aspettativa per mandato elettorale è di evitare pregiudizi di pretati nel senso che un servizio d'intermediazione come
co

quello di cui al procedimento principale, avente ad oggetto,


U

natura economica e professionale in capo a coloro che sono chia-


mediante un'applicazione per smartphone, la messa in con-
LA

mati a coprire cariche elettive, ma ciò non esclude che l'istituto


IO olo

previdenziale possa svolgere i necessari controlli volti ad accerta- tatto, dietro retribuzione, di conducenti non professionisti
re l'eventuale simulazione del rapporto di lavoro (nel caso di spe- che utilizzano il proprio veicolo con persone che intendono
C
c

cie, regolato dalla l. 816/85, la corte ha negato il diritto, affer- effettuare uno spostamento nell'area urbana, deve essere
O sci
LO

mando che la contestualità dell'assunzione rispetto all'aspettativa, qualificato «servizio nel settore dei trasporti», ai sensi del-
l'assenza di oneri ed esborsi a carico della cooperativa datrice di l'art. 58, par. 1, Tfue, e, di conseguenza, escluso dall'ambito
Fa

lavoro e la carica di consigliere di amministrazione della stessa di applicazione dell'art. 56 Tfue, della direttiva 2006/123 e
possano integrare elementi presuntivi tali da far ritenere simulata della direttiva 2000/31 o, invece, se tale servizio rientri nel-
R

la costituzione del rapporto). l'ambito dell'art. 56 Tfue, della direttiva 2006/123 nonché
della direttiva 2000/31.
34. - A tal riguardo occorre rilevare che un servizio d'in-
termediazione consistente nel mettere in contatto un condu-
————————
cente non professionista che utilizza il proprio veicolo e una
persona che intende effettuare uno spostamento in area urba-
na costituisce, in linea di principio, un servizio distinto dal
servizio di trasporto che consiste nell'atto fisico di trasferi-
mento di persone o di beni da un luogo a un altro tramite un
CORTE DI GIUSTIZIA DELL'UNIONE EUROPEA; gran- veicolo. Si deve aggiungere che ciascuno di tali servizi, con-
de sezione; sentenza 20 dicembre 2017, causa C-434/15; siderato singolarmente, può essere collegato a varie direttive
Pres. LENAERTS, Rel. ŠVÁBY, Avv. gen. SZPUNAR (concl. o disposizioni del trattato Fue relative alla libera prestazione
conf.); Asociación Profesional Elite Taxi c. Uber Systems di servizi, come considera il giudice del rinvio.
Spain SL. 35. - Pertanto, un servizio d'intermediazione che consente
la trasmissione, mediante un'applicazione per smartphone,
Unione europea — Applicazione per smartphone — Spo- delle informazioni relative alla prenotazione di un servizio di
stamenti nell'area urbana — Messa in contatto con trasporto tra il passeggero e il conducente non professionista
conducenti non professionisti — Servizio nel settore dei che, usando il proprio veicolo, effettuerà il trasporto soddi-
trasporti (Trattato Fue, art. 56, 58; y direttiva 22 giugno sfa, in linea di principio, i criteri per essere qualificato «ser-
1998 n. 98/34/Ce del parlamento europeo e del consiglio, vizio della società dell'informazione», ai sensi dell'art. 1,
che prevede una procedura d'informazione nel settore punto 2, della direttiva 98/34, al quale rinvia l'art. 2, lett. a),
delle norme e delle regolamentazioni tecniche e delle re- della direttiva 2000/31. Tale servizio d'intermediazione co-
gole relative ai servizi della società dell'informazione, stituisce, come previsto dalla definizione contenuta in tale
art. 1; y direttiva 20 luglio 1998 n. 98/48/Ce del parla- disposizione della direttiva 98/34, un «servizio prestato nor-
mento europeo e del consiglio, relativa ad una modifica malmente dietro retribuzione, a distanza, per via elettronica e
della direttiva 98/34/Ce; y direttiva 8 giugno 2000 n. a richiesta individuale di un destinatario di servizi».
2000/31/Ce del parlamento europeo e del consiglio, rela-
36. - Invece, un servizio di trasporto non collettivo in area
tiva a taluni aspetti giuridici dei servizi della società del-
urbana, quale un servizio di taxi, deve essere qualificato
l'informazione, in particolare il commercio elettronico,
«servizio nel settore dei trasporti», ai sensi dell'art. 2, par. 2,
nel mercato interno («direttiva sul commercio elettroni-
lett. d), della direttiva 2006/123, letto alla luce del ‘conside-
co»), art. 2; y direttiva 12 dicembre 2006 n. 2006/123/Ce
rando’ 21 di quest'ultima (v., in tal senso, sentenza 1° otto-
del parlamento europeo e del consiglio, relativa ai servizi
bre 2015, T., C-340/14 e C-341/14, EU:C:2015:641, punto
nel mercato interno, art. 2).
49, Foro it., Rep. 2015, voce Unione europea, n. 1299).
L'art. 56 del trattato Fue, in combinato disposto con l'art. 37. - Occorre, tuttavia, rilevare che un servizio come quel-
58, par. 1, del trattato Fue, nonché l'art. 2, par. 2, lett. d), lo di cui al procedimento principale non è soltanto un servi-
della direttiva 2006/123/Ce e l'art. 1, punto 2, della diret- zio d'intermediazione che consiste nel mettere in contatto,
IL FORO ITALIANO — 2018.
93 GIURISPRUDENZA DELL'UNIONE EUROPEA E STRANIERA 94

mediante un'applicazione per smartphone, un conducente (sentenza 22 dicembre 2010, Yellow Cab Verkehrsbetriebs,
non professionista che utilizza il proprio veicolo e una per- C-338/09, EU:C:2010:814, cit., punto 30 e giurisprudenza ivi
sona che intende effettuare uno spostamento in area urbana. citata).
38. - Infatti, in una situazione, come quella presa in consi- 46. - Orbene, occorre constatare che i servizi di trasporto
derazione dal giudice del rinvio, in cui il trasporto dei pas- non collettivi in area urbana così come i servizi ad essi indis-
seggeri è effettuato da conducenti non professionisti che uti- solubilmente legati, quali il servizio d'intermediazione di cui
lizzano il proprio veicolo, il fornitore di tale servizio d'in- al procedimento principale, non hanno portato all'adozione
termediazione crea al contempo un'offerta di servizi di tra- da parte del parlamento europeo e del consiglio dell'Unione
sporto urbano che rende accessibile segnatamente con stru- europea di norme comuni o di altre misure, sul fondamento
menti informatici, quali l'applicazione di cui al procedimen- dell'art. 91, par. 1, Tfue.

a
to principale, e di cui organizza il funzionamento generale a 47. - Ne consegue che, allo stato attuale del diritto del-

to
favore delle persone che intendono avvalersi di tale offerta l'Unione, è compito degli Stati membri disciplinare le condi-

en
per uno spostamento in area urbana. zioni di prestazione dei servizi d'intermediazione come quel-
39. - A tal riguardo, dalle informazioni di cui dispone la lo di cui al procedimento principale nel rispetto delle norme

am
corte emerge che il servizio d'intermediazione della Uber si generali del trattato Fue.
basa sulla selezione di conducenti non professionisti che uti- 48. - Di conseguenza, si deve rispondere alla prima e alla

on
lizzano il proprio veicolo ai quali tale società fornisce un'ap- seconda questione dichiarando che l'art. 56 Tfue, in combi-
plicazione senza la quale, da un lato, tali conducenti non sa- nato disposto con l'art. 58, par. 1, Tfue, nonché l'art. 2, par.

O
M abb
rebbero indotti a fornire servizi di trasporto e, dall'altro, le 2, lett. d), della direttiva 2006/123 e l'art. 1, punto 2, della

M
persone che intendono effettuare uno spostamento nell'aerea direttiva 98/34, cui rinvia l'art. 2, lett. a), della direttiva

SI
urbana non ricorrerebbero ai servizi di tali conducenti. Inol- 2000/31, devono essere interpretati nel senso che un servizio
IO in
tre, la Uber esercita un'influenza determinante sulle condi- d'intermediazione, come quello di cui al procedimento prin-

AS
zioni della prestazione di siffatti conducenti. In relazione a cipale, avente ad oggetto la messa in contatto mediante
so
tale ultimo punto, emerge segnatamente che la Uber fissa, un'applicazione per smartphone, dietro retribuzione, di con-
mediante l'omonima applicazione, se non altro il prezzo ducenti non professionisti, che utilizzano il proprio veicolo,
es

massimo della corsa, che tale società riceve tale somma dal con persone che desiderano effettuare uno spostamento nel-
nc

cliente prima di versarne una parte al conducente non profes- l'area urbana, deve essere considerato indissolubilmente le-
sionista del veicolo e che essa esercita un determinato con-
D

gato a un servizio di trasporto e rientrante, pertanto, nella


co

trollo sulla qualità dei veicoli e dei loro conducenti, nonché qualificazione di «servizi nel settore dei trasporti», ai sensi
U

sul comportamento di quest'ultimi, che può portare, se del dell'art. 58, par. 1, Tfue. Un servizio siffatto deve, di conse-
LA
IO olo

caso, alla loro esclusione. guenza, essere escluso dall'ambito di applicazione dell'art.
40. - Tale servizio d'intermediazione deve quindi essere 56 Tfue, della direttiva 2006/123 e della direttiva 2000/31.
C
c

considerato parte integrante di un servizio complessivo in cui 49. - Tenuto conto della risposta fornita alla prima e alla
O sci
LO

l'elemento principale è un servizio di trasporto e, di conse- seconda questione non occorre rispondere alla terza e alla
guenza, rispondente non alla qualificazione di «servizio della quarta questione che sono poste nell'ipotesi in cui la direttiva
Fa

società dell'informazione», ai sensi dell'art. 1, punto 2, della 2006/123 o la direttiva 2000/31 siano applicabili.
direttiva 98/34, cui rinvia l'art. 2, lett. a), della direttiva Per questi motivi, la corte (grande sezione) dichiara:
R

2000/31, ma di «servizio nel settore dei trasporti», ai sensi L'art. 56 Tfue, in combinato disposto con l'art. 58, par. 1,
dell'art. 2, par. 2, lett. d), della direttiva 2006/123. Tfue, nonché l'art. 2, par. 2, lett. d), della direttiva
41. - Una siffatta qualificazione è inoltre avvalorata dalla 2006/123/Ce del parlamento europeo e del consiglio, del 12
giurisprudenza della corte secondo cui la nozione di «servi- dicembre 2006, relativa ai servizi nel mercato interno, e l'art.
zio nel settore dei trasporti» ricomprende non soltanto i ser- 1, punto 2, della direttiva 98/34/Ce del parlamento europeo e
vizi di trasporto considerati come tali, ma altresì ogni servi- del consiglio, 22 giugno 1998, che prevede una procedura
zio intrinsecamente connesso a un atto fisico di trasferimento d'informazione nel settore delle norme e delle regolamenta-
di persone o di beni da un luogo a un altro tramite un mezzo zioni tecniche e delle regole relative ai servizi della società
di trasporto (v., in tal senso, sentenza 15 ottobre 2015, Grupo dell'informazione, come modificata dalla direttiva 98/48/Ce
Itevelesa e a., C-168/14, EU:C:2015:685, punti 45 e 46, Fo- del parlamento europeo e del consiglio, del 20 luglio 1998,
ro it., Rep. 2015, voce cit., n. 1298, nonché parere 2/15 (ac- cui rinvia l'art. 2, lett. a), della direttiva 2000/31/Ce del par-
cordo di libero scambio con Singapore), 16 maggio 2017, lamento europeo e del consiglio, dell'8 giugno 2000, relativa
EU:C:2017:376, punto 61). a taluni aspetti giuridici dei servizi della società del-
42. - Di conseguenza, la direttiva 2000/31 non si applica a l'informazione, in particolare il commercio elettronico, nel
un servizio d'intermediazione come quello di cui al proce- mercato interno (direttiva sul commercio elettronico), devo-
dimento principale. no essere interpretati nel senso che un servizio d'intermedia-
43. - Un servizio siffatto, dal momento che rientra nella zione, come quello di cui al procedimento principale, avente
qualificazione di «servizio nel settore dei trasporti», non è ad oggetto la messa in contatto mediante un'applicazione per
neppure sottoposto alla direttiva 2006/123, poiché tale tipo smartphone, dietro retribuzione, di conducenti non profes-
di servizio figura, ai sensi dell'art. 2, par. 2, lett. d), di tale sionisti, che utilizzano il proprio veicolo, con persone che
direttiva, tra i servizi espressamente esclusi dall'ambito di desiderano effettuare uno spostamento nell'area urbana, deve
applicazione della direttiva in parola. essere considerato indissolubilmente legato a un servizio di
44. - Inoltre, poiché il servizio d'intermediazione di cui al trasporto e rientrante, pertanto, nella qualificazione di «ser-
procedimento principale corrisponde alla qualificazione di vizi nel settore dei trasporti», ai sensi dell'art. 58, par. 1,
«servizi nel settore dei trasporti», non rientra nell'ambito Tfue. Un servizio siffatto deve, di conseguenza, essere esclu-
dell'art. 56 Tfue, relativo alla libera prestazione dei servizi in so dall'ambito di applicazione dell'art. 56 Tfue, della diretti-
generale, bensì dell'art. 58, par. 1, Tfue, disposizione speci- va 2006/123 e della direttiva 2000/31.
fica ai sensi della quale «[l]a libera circolazione dei servizi,
————————
in materia di trasporti, è regolata dalle disposizioni del titolo
relativo ai trasporti» (v., in tal senso, sentenza 22 dicembre (1) La pronuncia in epigrafe (la cui versione francese è stata
2010, Yellow Cab Verkehrsbetriebs, C-338/09, EU:C:2010:814, anticipata in <www.foroitaliano.it>), in sintonia con le conclu-
punto 29 e giurisprudenza ivi citata, Foro it., Rep. 2011, voce sioni presentate in data 11 maggio 2017 dall'avv. gen. Szpunar
cit., n. 1192). (il relativo comunicato stampa è disponibile in Foro it., Le ban-
45. - L'applicazione dei principî della libera prestazione che dati, archivio Merito ed extra, 2017.1466), stabilisce che
dei servizi deve pertanto essere realizzata, in base al trattato Uber Pop, in ragione delle sue caratteristiche, non può essere
Fue, mediante l'attuazione della politica comune dei trasporti considerato un servizio della società dell'informazione, bensì un
IL FORO ITALIANO — 2018.
95 PARTE QUARTA 96

servizio afferente al settore dei trasporti, con la conseguenza sia dei servizi offerti sotto l'egida della corporation californiana,
che rimane compito degli Stati membri disciplinare le relative i presagi divengono sempre più infausti, posto che nell'occhio
condizioni di prestazione. del ciclone è finita l'app destinata a congiungere i proprietari di
Per quanto riguarda la categoria dei «servizi nel settore dei autoveicoli desiderosi di ricavare un profitto da tale asset moto-
trasporti», vi rientrano le attività di controllo tecnico dei veicoli rizzato (pur non vantando alcun titolo abilitativo) e la vasta e
(Corte giust. 15 ottobre 2015, causa C-168/14, Grupo Itevelesa, indifferenziata schiera degli internauti bisognosi di spostarsi fi-
id., Rep. 2015, voce Unione europea, n. 1298); per contro, si è sicamente da un punto all'altro della città. E, rispetto a quello
escluso che ne faccia parte un'attività consistente nel fornire, a che vien percepito come un duro colpo sferrato a Uper Pop, le
titolo oneroso, servizi di accoglienza di passeggeri su un'imbar- reazioni a caldo hanno evocato il ridimensionamento, la débâcle
cazione al fine di far loro visitare, in occasione di eventi e ricor- o la fine di un mito (1).

a
renze, una città per le vie d'acqua (Corte giust. 1° ottobre 2015, Vero è che, specie nella parte occidentale dell'Europa, il cli-
cause riunite C-340/14 e C-341/14, T., ibid., n. 1299). ma non era certo propizio al gestore della piattaforma tecnolo-

to
Sono state ricondotte alla nozione di «servizio della società gica. La controversia approdata dinanzi alla Corte di giustizia

en
dell'informazione»: nasceva dalle rimostranze dei taxisti di Barcellona, che, a ridos-
a) la pubblicità dei servizi di uno studio odontoiatrico realiz- so del lancio in Spagna del citato servizio in versione basic, si

am
zata attraverso un sito Internet creato dal medesimo professioni- erano mossi nell'autunno del 2014 lamentando che la sfida con-
sta (Corte giust. 4 maggio 2017, causa C-339/15, Vanderborght, correnziale era stata lanciata in maniera sleale. Fatto sta che nel

on
<www.curia.europa.eu>, che ha ritenuto pertanto incompatibile dicembre dello stesso anno, su iniziativa dei loro colleghi ma-
con il diritto dell'Ue la normativa nazionale che vietava in mo- drileni, l'operatività di Uber Pop veniva bloccata in via d'ur-

O
M abb
do generale e assoluto ogni tipo di pubblicità relativa a presta- genza, per ordine giudiziale, in tutto il territorio nazionale (2).

M
zioni di cura del cavo orale e dei denti); Le misure cautelari, rettificate nel maggio del 2015 dallo stesso
giudice che le aveva emesse al fine di chiarire che non si riferi-

SI
b) la prestazione fornita dal gestore di una rete di comunica-
IO in
zione, consistente nel mettere quest'ultima a disposizione del vano a servizi offerti dalla medesima impresa non correlati a

AS
pubblico gratuitamente, quando ciò avvenga a fini pubblicitari quello preso di mira (3), sono state confermate all'inizio del
so

per beni venduti o servizi forniti dal medesimo prestatore (Corte 2017 in appello (4).
giust. 15 settembre 2016, causa C-484/14, M.C., in Foro it., Anche altrove le cose non andavano meglio per Uber: risulta
es

che i decisori istituzionali, con le corti in posizione di primo


Rep. 2016, voce cit., n. 1441; annotata da A. SIROTTI GAUDENZI,
piano, abbiano messo i proverbiali bastoni tra le ruote in Fran-
nc

in Guida al dir., 2016, fasc. 43, 94);


cia, Belgio (5), Paesi Bassi (6), Germania (7) e Italia (8). Anche
c) la fornitura di informazioni on line a fronte della quale il
D

nel Regno unito, dove la piattaforma ha attecchito in fretta, con


co

prestatore sia remunerato non dal destinatario, bensì grazie ai


U

ragguardevoli risultati commerciali (Londra conta un esercito di


proventi derivanti dalle pubblicità commerciali che appaiono su quarantamila conducenti che scorrazzano tra Piccadilly Circus e
LA
IO olo

un sito Internet (Corte giust. 11 settembre 2014, causa C- i quartieri periferici), si percepiscono grandi scricchiolii, con le
291/13, Papasavvas, in Foro it., Rep. 2014, voce cit., n. 1162). autorità locali non disposte a rinnovare le licenze (9) e decisioni
C

Sulle vicissitudini dei vari servizi targati Uber nelle aule dei
c

sfavorevoli sul versante lavoristico (10).


O sci

tribunali italiani, v. Trib. Roma, ord. 26 maggio 2017 e 7 aprile


LO

Torniamo alla vertenza catalana che ha dato lo spunto al pri-


2017, e Trib. Torino 22 marzo 2017, id., 2017, I, 2081, con os- mo verdetto dei giudici di Lussemburgo in materia di sharing
Fa

servazioni di M. CAPUTI, Uber: una app da disapplicare? economy. In tale controversia, il giudicante ha ritenuto opportu-
La legge annuale sulla concorrenza per il 2017, nel conferire no un approfondimento su un aspetto nodale, attinente alla qua-
al governo la delega finalizzata alla revisione della disciplina in
R

lificazione del servizio, a propria volta determinante per stabili-


materia di autoservizi pubblici non di linea, ha previsto, tra l'al- re se, e in che misura, la sua libera prestazione sia garantita a li-
tro, che la riforma tenga conto dell'esigenza di «adeguare l'of- vello dell'Unione. Tra i vari possibili inquadramenti, un estremo
ferta di servizi alle nuove forme di mobilità che si svolgono è rappresentato dai servizi di trasporto o, più in generale, dai
grazie ad applicazioni web che utilizzano piattaforme tecnologi- servizi nel settore dei trasporti, che fuoriescono dall'ambito ap-
che per l'interconnessione dei passeggeri e dei conducenti» (art. plicativo della direttiva Bolkestein, volta ad agevolare la libera
1, comma 179, lett. b, l. 124/17). circolazione dei servizi, in particolare riducendo il margine di
Sulle problematiche correlate ai servizi di Uber, v. E. MO-
————————
STACCI-A. SOMMA, Il caso Uber. La sharing economy nel con-
fronto tra common law e civil law, Milano, 2016; M. COLANGE- (1) Al riguardo, si possono citare, dal sito del Financial Times, A.
LO-M. MAGGIOLINO, Uber: A New Challenge for Regulation HILL, The European court is right to bring Uber down to earth (dispo-
and Competition Law?, in Market and Competition Law Review, nibile all'indirizzo <https://tinyurl.com/yd4o5zz5>), e, dal sito di
2017, 47; A. BOITANI-S. COLOMBO, Taxi, Ncc, Uber: scontro fi- Bloomberg, L. BERSHIDSKY, European Ruling Buries Uber’s Platform
nale o alba di coesistenza?, in Mercato, concorrenza, regole, Myth (disponibile all'indirizzo <https://tinyurl.com/yceddbgo>).
(2) Lo Juzgado de lo Mecantil n. 2 de Madrid, con decisione resa inau-
2017, 61; M.R. NUCCIO, Le metamorfosi del trasporto non di li- dita altera parte in data 9 dicembre 2014, <https://tinyurl.com/nv89ljf>,
nea: il caso Uber, in Rass. dir. civ., 2017, 588; P. MANZINI, ordinò la «cesación y prohibición en España de la prestación y adjudica-
Uber: tra concorrenza e regolazione del mercato, in Dir. tra- ción del servicio de transporte de viajeros en vehículos bajo la denomi-
sporti, 2017, 79; O. POLLICINO-V. LUBELLO, Un monito com- nación ‘uber pop’».
plesso ed una apertura al dibattito europeo rilevante: Uber tra (3) Juzgado de lo Mecantil n. 2 de Madrid 22 maggio 2015, <https://
tinyurl.com/y8qqk56s>.
giudici e legislatori, in <www.osservatorioaic.it>, 2017. (4) Audiencia Provincial de Madrid 23 gennaio 2017, <https://
Di particolare interesse il panorama comparatistico presentato tinyurl.com/ydccog55>.
nel lavoro Il servizio di trasporto di passeggeri non di linea for- (5) Trib. comm. Bruxelles 23 settembre 2015, Radio Taxi Bruxellois v.
nito attraverso applicazioni software. Materiali per una ricerca a Uber, traduzione francese disponibile all'indirizzo <https://tinyurl.com/
cura di P. PASSAGLIA, disponibile sul sito <www.cortecostituzio y7dwlfuy>.
(6) College van Beroep voor het bedrijfsleven 8 dicembre 2014,
nale.it>. <https://tinyurl.com/ycq5zemm>.
(7) Oberverwaltungsgericht Hamburg 24 settembre 2014, <https://
tinyurl.com/y7kljz7r>; Oberverwaltungsgericht Berlin-Brandenburg 10
* * * aprile 2015, <https://tinyurl.com/y7js26ru>.
(8) Trib. Roma, ord. 26 maggio 2017 e 7 aprile 2017, e Trib. Torino
22 marzo 2017, Foro it., 2017, I, 2081, con osservazioni di M. CAPUTI,
Uber Pop: fine delle corse in (mezza) Europa? Uber: una app da disapplicare?
(9) Ha destato scalpore la decisione resa il 22 settembre 2017 dal-
1. - Le difficoltà incontrate da Uber dinanzi ai giudici nazio- l'ente londinese competente in materia (Transport for London),
nali e le richieste di chiarimenti alla Corte di giustizia. Non ap- <https://tinyurl.com/yc6ry6n4>, secondo cui Uber «is not fit and proper
pena reso noto il verdetto dei giudici di Lussemburgo nel caso to hold a private hire operator licence».
Asociación Profesional Elite Taxi, la stampa e i siti specializzati (10) Nel caso Aslam v Uber BV, le decisioni rese dall'Employment Tri-
bunal (il 28 ottobre 2016), <https://tinyurl.com/jyv52p8>, e dal-
in materia economico-finanziaria hanno pressoché all'unisono l'Employment Appeal Tribunal (il 10 novembre 2017), <https://
intonato il de profundis per Uber nell'Unione europea. Quan- tinyurl.com/y8dxfwgj>, hanno attribuito ad alcuni conducenti legati a
tunque ad essere investita dalla pronuncia non sia l'intera galas- Uber lo status di «workers», anziché di «self-employed».

IL FORO ITALIANO — 2018.


97 GIURISPRUDENZA DELL'UNIONE EUROPEA E STRANIERA 98

manovra degli ordinamenti statali rispetto ai regimi autorizzato- di collaborazione. Il criterio fondamentale attiene alla verifica
ri (11). All'estremo opposto, rinveniamo la categoria dei servizi del livello di controllo o di influenza che la piattaforma può
della società dell'informazione, i cui prestatori godono di un esercitare sul prestatore dei servizi sottostanti. Esso, a sua volta,
trattamento particolarmente favorevole. In posizione mediana si si articola nei seguenti sottocriteri: a) ingerenza nella fissazione
collocano i servizi elettronici di intermediazione, che non sono del prezzo finale che dovrà essere pagato dall'utente; b) inge-
ascrivibili ad alcuna delle precedenti nozioni; per essi, nondi- renza nella definizione delle altre condizioni che governano la
meno, valgono le regole previste per i servizi in generale. relazione contrattuale con l'utente; c) possesso dei beni essen-
Anche altri giudici nazionali, alle prese con i risvolti inediti ziali usati per la fornitura del servizio; d) assunzione, da parte
dell'attività di Uber, si sono rivolti alla Corte di giustizia. Mette della piattaforma, delle spese e dei rischi connessi alla presta-
conto segnalare la questione sollevata nel settembre del 2015 zione del servizio sottostante; e) sussistenza di un rapporto di

a
dal Tribunale del commercio di lingua neerlandese di Bruxelles, lavoro subordinato tra la piattaforma e le persone che espletano
finalizzata a stabilire se la nozione di «servizi di taxi» si appli- in concreto il servizio.

to
casse anche a vettori privati che operano nel ridesharing, acco-

en
gliendo richieste di corse presentate mediante un'app. L'inizia- 3. - Le conclusioni dell'avvocato generale: Uber come orga-
tiva è stata frustrata sul piano procedurale, andando incontro a nizzatore di servizi di trasporto. L'avvocato generale, nel redi-

am
una statuizione di manifesta irricevibilità (12). Si è poi attivato gere le sue conclusioni nel caso Asociación Profesional Elite
nel 2016 il Tribunal de grande instance di Lille, chiedendo se la Taxi, richiama di scorcio la testé ricordata comunicazione (sol-

on
disposizione francese con cui viene vietata e sanzionata l'orga- tanto in nota e al fine di stigmatizzare l'eccessiva ampiezza del-
nizzazione di un sistema che mette in contatto clienti con per- la nozione di economia collaborativa ivi delineata), ma l'analisi

O
M abb
sone che svolgono attività di trasporto di passeggeri in viola- dell'attività di Uber Pop si impernia proprio nella ricerca degli

M
zione delle norme applicabili a tali attività di trasporto costitui- elementi utili a verificare l'influsso determinante della piatta-
sce una regola tecnica relativa ai servizi ai sensi dell'art. 1, forma sull'attività di trasporto svolta più o meno occasional-

SI
IO in
punto 5, della direttiva 98/34/Ce, come tale assoggettata mente dagli autisti aderenti al circuito. E questi elementi vengo-

AS
all'obbligo di notifica. Nel corso del relativo procedimento no identificati in gran copia osservando le modalità concrete di
so
l'avvocato generale ha suggerito di rispondere negativamente a funzionamento del meccanismo che ruota attorno all'app dove
tale quesito (13). È stato quindi, a metà del 2017, il turno del convergono conducenti e passeggeri. Si va dalla rigida regola-
es

Bundesgerichtshof, che ha chiesto lumi sul trattamento giuridi- zione dei requisiti di accesso alla piattaforma per chi sia inten-
co della fattispecie in cui il gestore della piattaforma, oltre ad zionato a proporsi come conducente alla previsione di incentivi
nc

aver instaurato una collaborazione con un'impresa di autono- riconosciuti a questi ultimi ove effettuino un certo numero di
D

leggio autorizzata al trasporto di persone, dispone la fissazione corse, corredati da indicazioni delle coordinate geografiche e
co

della tariffa, lo svolgimento delle operazioni di pagamento e le cronologiche suscettibili di far fruttare al meglio la messa a di-
condizioni di trasporto relative alle richieste di trasporto, fa-
LA

sposizione del veicolo; o, ancora, al controllo indiretto sulla


IO olo

cendo altresì pubblicità con la propria denominazione commer- qualità delle prestazioni attraverso l'allestimento di un sistema
ciale e con offerte promozionali uniformi per i veicoli per i di valutazione (dove assume importanza non l'offerta ai clienti
C
c

quali funge da intermediaria (14). della chance di dire la propria opinione condividendola con gli
O sci
LO

internauti, in quanto tale, bensì il fatto che giudizi non lusin-


2. - Il punto di vista della commissione europea sulla sharing ghieri possono determinare l'espulsione del prestatore dal net-
Fa

economy. Prima di analizzare le conclusioni dell'avvocato ge- work). Ma soprattutto viene in rilevo il fatto che la determina-
nerale e il responso della grande chambre nel caso di prove- zione del prezzo della corsa fa capo a Uber, nella misura in cui
R

nienza iberica, è opportuno dar conto di un documento predi- l'app — anche grazie a un algoritmo — determina un valore
sposto dalla commissione europea a metà del 2016, che ha in- che, sebbene non cogente, sarà difficilmente rivisto al ribasso
dubbiamente avuto notevole incidenza sugli esiti del giudizio. dal conducente, rimanendo l'eventuale detrazione a proprio ca-
Si allude alla comunicazione intitolata «Un'agenda europea per rico.
l'economia collaborativa» (15), nella quale si può rinvenire la Questo mix di fattori porta l'avvocato generale a ritenere che
chiave che aiuta a decifrare la sentenza. È come se in questa «Uber non funge [. . .] da semplice intermediario tra i conducen-
circostanza la commissione — sovente rimproverata di muo- ti disponibili a erogare occasionalmente un servizio di trasporto
versi al traino della Corte di giustizia, limitandosi per lo più a e i passeggeri alla ricerca di un servizio siffatto. Al contrario,
certificare e, se del caso, a risistemare le acquisizioni della giu- nelle città in cui è presente, essa funge da vero e proprio orga-
risprudenza — abbia giocato d'anticipo nel tentativo di dettare nizzatore e operatore di servizi di trasporto urbano». In que-
la linea. st'ottica, nel quadro di un servizio con più sfaccettature, non sa-
Orbene, nella menzionata comunicazione si parte dal presup- rebbe nemmeno possibile isolare l'elemento fornito per via elet-
posto che le piattaforme di collaborazione forniscono un servi- tronica, in quanto esso non presenta un grado di autonomia e di
zio della società dell'informazione. Ciò non esclude a priori che importanza tale da essere etichettato come «servizio della socie-
le stesse piattaforme vengano riguardate alla stregua di presta- tà dell'informazione»; ne consegue che l'attività va considerata
trici di servizi aggiuntivi a quelli che offrono in qualità di in- unitariamente, non potendo che ricadere nell'alveo dei servizi
termediari tra i prestatori dei servizi sottostanti e i loro utenti: nel «settore dei trasporti». In definitiva, il gestore di Uber Pop
segnatamente, possono configurarsi esse stesse come prestatrici va visto «se non come un trasportatore in senso stretto, quanto-
del servizio sottostante. Trovarsi da una parte o dall'altra dello meno come un organizzatore di servizi di trasporto». Scatta,
steccato comporta, come si è accennato, destini diametralmente pertanto, l'eccezione alla libera prestazione dei servizi sancita
opposti. dal trattato Fue e confermata dalla direttiva Bolkestein.
Il documento prosegue elencando una serie di fattori da pren-
dere in esame per il corretto posizionamento della piattaforma 4. - Il verdetto dei giudici di Lussemburgo e i problemi irri-
solti. Come si accennava nelle prime battute del presente contri-
————————
buto, il responso della Corte di giustizia non è stato certo favo-
(11) Circa i temperamenti alla logica onnicomprensiva che permea revole all'impresa che regge le sorti della piattaforma. Il colle-
tale direttiva, v. F.F. GUZZI, La direttiva Bolkestein e la nuova discipli- gio giudicante, pur affidandosi ad argomentazioni maggiormen-
na dei servizi economici privati, Milano, 2016, 39 ss. te stringate, concorda con l'avvocato generale in ordine alla
(12) Corte giust. 27 ottobre 2016, causa C-526/15, Uber Belgium, di- scelta di collocare Uber Pop nella «scomoda» casella dei servizi
sponibile in lingua francese sul sito <www.curia.europa.eu>. erogati nel settore dei trasporti.
(13) Le conclusioni presentate dall'avv. gen. Szpunar il 4 luglio
2017, nella causa C-320/16, Uber France, possono leggersi sul sito La sentenza non nega, in via di principio, la possibilità di ri-
<www.curia.europa.eu>. condurre alla nozione di servizio della società dell'informazione
(14) Risulta pendente la causa C-371/17, Uber. anche un servizio d'intermediazione consistente nel mettere in
(15) La comunicazione del 2 giugno 2016 [COM(2016) 356 final], contatto, mediante un'app per smartphone, un conducente non
come indicato nella parte introduttiva, «fornisce orientamenti giuridici professionista che utilizza il proprio veicolo e una persona che
e strategici per le autorità pubbliche, gli operatori di mercato e i cittadi-
ni interessati, ai fini di uno sviluppo equilibrato e sostenibile del- intende effettuare uno spostamento in area urbana. Non si fa-
l'economia collaborativa». Alla stessa è abbinato un documento di la- rebbe fatica, infatti, a ravvisare i tratti fondamentali della defi-
voro, redatto esclusivamente in lingua inglese [SWD(2016) 184 final]. nizione di servizio della società dell'informazione, come deli-
IL FORO ITALIANO — 2018.
99 PARTE QUARTA 100

neata dalla direttiva 98/34/Ce. Sennonché il servizio d'interme- CORTE DI GIUSTIZIA DELL'UNIONE EUROPEA; gran-
diazione, per le modalità con cui viene concretamente erogato, de sezione; sentenza 28 novembre 2017, causa C-514/16;
presenta caratteristiche aggiuntive, le quali determinano in un Pres. LENAERTS, Rel. ARABADJIEV, Avv. gen. BOT (senza
certo senso il suo assorbimento nel quadro del servizio sotto- concl.); Pinheiro Vieira Rodrigues de Andrade e altro c.
stante. Si rammenta, a tale proposito, che il fornitore del servi- Proença Salvador e altri.
zio d'intermediazione «crea al contempo un'offerta di servizi di
trasporto urbano [. . .] di cui organizza il funzionamento genera- Unione europea — Assicurazione r.c.a. — Trattore agri-
le a favore delle persone che intendono avvalersi di tale offer- colo — Utilizzazione come macchina da lavoro — Cir-
ta». E si ribadisce che il cambio di casacca trova la sua ragion colazione dei veicoli — Esclusione (Direttiva 24 aprile
d'essere principalmente nel fatto che la piattaforma esercita 1972 n. 72/166/Cee del consiglio, concernente il ravvici-

a
un'influenza determinante sulle modalità organizzative della namento delle legislazioni degli Stati membri in materia di
prestazione dei conducenti e sulla conformazione del rapporto

to
assicurazione della responsabilità civile risultante dalla
tra questi ultimi e passeggeri: è sufficiente, sotto tale aspetto, circolazione di autoveicoli e di controllo dell'obbligo di

en
constatare la formale imposizione di un vincolo di carattere es- assicurare tale responsabilità, art. 3).
senziale, quale il prezzo massimo della corsa.

am
Per chiudere il cerchio, non resta che rammentare l'ampiezza L'art. 3, par. 1, della direttiva 72/166/Cee deve essere inter-
della nozione di «servizio nel settore dei trasporti», non limitata pretato nel senso che non rientra nella nozione di «circo-

on
ai meri servizi di trasferimento di persone o di beni da un luogo lazione dei veicoli», di cui a tale disposizione, una situa-
a un altro tramite un mezzo all'uopo dedicato, ma suscettibile di zione in cui un trattore agricolo è stato coinvolto in un in-

O
M abb
ricomprendere qualsivoglia servizio intrinsecamente connesso a cidente allorché la sua funzione principale, nel momento

M
tali attività. A tale risultato ermeneutico i giudici di Lussembur- in cui si è verificato l'incidente, consisteva non nel servire
go erano approdati allorquando avevano stabilito che anche le

SI
da mezzo di trasporto ma nel generare, in quanto macchi-
IO in
attività di controllo tecnico dei veicoli devono essere considera- na da lavoro, la forza motrice necessaria per azionare la

AS
te come «servizi nel settore dei trasporti» (16).
pompa di un polverizzatore d'erbicida. (1)
so
Tra i diversi inquadramenti prospettati dal giudice a quo si è,
dunque, materializzato quello di gran lunga meno propizio per
es

Uber. Per giunta, alcuni passaggi dell'iter motivazionale della


sentenza si prestano a puntellare eventuali iniziative di contrasto (Omissis)
nc

ad altre epifanie dell'attività di intermediazione nel campo del


D

trasporto urbano (e, perché no, in altri campi in cui le piattafor- Sulle questioni pregiudiziali
co

me di collaborazione hanno preso piede). A parte le diatribe sul-


l'opportunità di porre un freno a modelli di business propri del
LA

Sulle questioni prima e seconda


IO olo

capitalismo dell'era digitale, di cui è innegabile l'appetibilità


per alcune fasce di consumatori, restano comunque sul tappeto
C

25. - Con le questioni prima e seconda, che è opportuno


c

alcune questioni scottanti che dal punto vista strettamente for-


esaminare congiuntamente, il giudice del rinvio chiede, in
O sci
LO

male (viste le sue prerogative in sede di rinvio pregiudiziale) la


Corte di giustizia poteva by-passare, ma che verosimilmente ri- sostanza, se l'art. 3, par. 1, della prima direttiva debba essere
interpretato nel senso che rientra nella nozione di «circola-
Fa

chiederebbero l'attenzione del legislatore eurounitario. Da un


lato, continua ad avvertirsi un deficit del livello di concorrenza zione dei veicoli», di cui a tale disposizione, una situazione
in cui un trattore, che era fermo su una pista sterrata di un'a-
R

nel settore dei trasporti urbani non di linea, rispetto al quale


l'avvento delle piattaforme ha mostrato — come riconosciuto da zienda agricola e con il motore acceso per azionare la pompa
varie authorities (17) — di stimolare un'inversione di rotta, il di un polverizzatore di erbicida fissato su tale trattore, è stato
che non vuol dire beninteso abdicare a forme di regolamenta- travolto da uno smottamento del terreno provocato dalla
zione volte a garantire la salvaguardia di interessi primari, in combinazione di molteplici fattori, vale a dire il peso del
primis il rispetto di parametri di sicurezza attinenti a un'attività trattore stesso, le vibrazioni del suo motore e della pompa,
che può mettere a repentaglio l'incolumità personale dei condu- nonché le forti piogge, con conseguente decesso di una per-
centi e dei passeggeri. D'altro canto, l'atteggiamento astensioni- sona che lavorava presso detta azienda.
stico dell'Ue, avallato dai giudici di Lussemburgo, non vuol di- 26. - Tali questioni si fondano sulla premessa che il contrat-
re che si arrivi ipso facto al divieto o alla regolamentazione fer- to di assicurazione, citato al precedente punto 12, sottoscritto
rea in tutti gli scenari nazionali; piuttosto è prodromico al for- dalla sig. Morais da Silva Pinto e relativo al trattore in que-
marsi di un puzzle disordinato dove si possono percepire (e già
in parte sta accadendo) molteplici nuances. La prospettiva di fini-
stione, ha per oggetto la copertura della responsabilità civile
re in un ginepraio inestricabile è forse persino peggiore di un'a- legata alla sola circolazione di detto trattore. Sulla base di tale
critica equiparazione ai servizi della società dell'informazione. premessa, il giudice del rinvio si domanda se la situazione de-
scritta al punto precedente possa, o meno, essere qualificata
ALESSANDRO PALMIERI come incidente legato alla circolazione del veicolo in questio-
ne, ai sensi dell'art. 3, par. 1, della prima direttiva.
————————
27. - Ciò detto, occorre ricordare che, ai sensi dell'art. 3,
(16) Corte giust. 15 ottobre 2015, causa C-168/14, Grupo Itevelesa, par. 1, della prima direttiva, ogni Stato membro adotta tutte
in Foro it., Rep. 2015, voce Unione europea, n. 1298. le misure necessarie, fatta salva l'applicazione dell'art. 4 del-
(17) Oltre a quanto evidenziato, in Italia, dall'Autorità garante della la medesima direttiva, affinché la responsabilità civile relati-
concorrenza e del mercato (da ultimo, nella segnalazione del 10 marzo va alla circolazione dei veicoli che stazionano abitualmente
2017, AS1354 - Riforma del settore della mobilità non di linea in
<www.agcm.it>), si considerino, ad esempio, il punto di vista del- nel suo territorio sia coperta da un'assicurazione.
l'Autoridade da Concorrência portoghese (rapporto 20 luglio 2016, 28. - Occorre rilevare, innanzitutto, che un trattore agrico-
denominato «Relatorio Preliminar sobre Concorrência e Regulação no lo, come quello in questione, rientra nella nozione di «veico-
Transporte de Passageiros em Veículos Ligeiros», sul sito <www.con
correncia.pt>) e dell'Autorità polacca (documento 5 maggio 2016, in lo», di cui all'art. 1, punto 1, della suddetta direttiva, in
versione inglese all'indirizzo <https://tinyurl.com/y7j5jtmz>). quanto esso corrisponde ad un «autoveicolo destinato a cir-
colare sul suolo e che può essere azionato da una forza mec-
canica, senza essere vincolato ad una strada ferrata».
29. - Al riguardo, va rammentato che tale definizione pre-
scinde dall'uso attuale o potenziale del veicolo in questione.
———————— Pertanto, il fatto che un trattore possa, in determinate circo-
stanze, essere utilizzato come macchina agricola non ha al-
cuna incidenza sulla constatazione che un tale veicolo ri-
sponde alla nozione di «veicolo» di cui all'art. 1, punto 1,
della prima direttiva (sentenza 4 settembre 2014, Vnuk, C-
IL FORO ITALIANO — 2018.
101 GIURISPRUDENZA DELL'UNIONE EUROPEA E STRANIERA 102

162/13, EU:C:2014:2146, punto 38, Foro it., Rep. 2014, vo- tale veicolo in quel momento potesse rientrare nella sua fun-
ce Unione europea, n. 1845). zione di mezzo di trasporto e, di conseguenza, nella nozione
30. - Emerge, peraltro, dal fascicolo depositato presso la di «circolazione dei veicoli», ai sensi dell'art. 3, par. 1, della
corte che il trattore in questione staziona abitualmente nel prima direttiva. La questione se il motore fosse o meno acce-
territorio di uno Stato membro e che non è oggetto di alcuna so nel momento in cui si è verificato l'incidente non è peral-
deroga adottata in applicazione dell'art. 4 di tale direttiva. tro determinante a tal riguardo.
31. - Per quanto riguarda la nozione di «circolazione dei 40. - Detto ciò, trattandosi di veicoli che, al pari del tratto-
veicoli», ai sensi dell'art. 3, par. 1, di detta direttiva, occorre re in questione, sono destinati, oltre che al loro uso abituale
ricordare che tale nozione non può essere nella disponibilità come mezzi di trasporto, ad essere utilizzati, in determinate
dei singoli Stati membri, ma costituisce una nozione auto- circostanze, come macchine da lavoro, è importante determi-

a
noma di diritto dell'Unione, che deve essere interpretata te- nare se, nel momento in cui si è verificato l'incidente in cui

to
nendo conto, in particolare, del suo contesto e della finalità tale veicolo è stato coinvolto, detto veicolo fosse usato prin-

en
perseguita dalla normativa di cui è parte (v., in tal senso, sen- cipalmente come mezzo di trasporto, nel qual caso tale uso
tenza 4 settembre 2014, Vnuk, C-162/13, EU:C:2014:2146, può rientrare nella nozione di «circolazione dei veicoli», ai

am
cit., punti 41 e 42). sensi dell'art. 3, par. 1, della prima direttiva, o in quanto
32. - A tal proposito, la prima direttiva fa parte di una se- macchina da lavoro, nel qual caso l'uso in questione non può

on
rie di direttive che hanno progressivamente precisato gli ob- rientrare nella suddetta nozione.
blighi degli Stati membri in materia di assicurazione della

O
41. - Nel caso di specie, emerge dalle indicazioni fornite

M abb
responsabilità civile risultante dalla circolazione dei veicoli. dal giudice del rinvio che, nel momento in cui si è verificato

M
Dal preambolo della prima e della seconda direttiva 84/5/Cee l'incidente in cui è stato coinvolto, il trattore in questione era

SI
del consiglio, del 30 dicembre 1983, concernente il ravvici- utilizzato come generatore della forza motrice necessaria ad
IO in
namento delle legislazioni degli Stati membri in materia di azionare la pompa di polverizzazione d'erbicida, di cui era

AS
assicurazione della responsabilità civile risultante dalla cir- munito, al fine di spargere tale erbicida sui ceppi di vite di
so

colazione degli autoveicoli (G.U. 1984, L 8, pag. 17), emer- un'azienda agricola. Con riserva delle verifiche che spetta al
ge che tali direttive sono dirette, da un lato, ad assicurare la
es

giudice del rinvio effettuare, risulta pertanto che un uso simi-


libera circolazione sia dei veicoli che stazionano abitualmen- le è principalmente collegato alla funzione del suddetto trat-
nc

te nel territorio dell'Unione, sia delle persone che vi si tro- tore in quanto macchina da lavoro e non in quanto mezzo di
vano a bordo e, dall'altro, a garantire che le vittime degli in-
D

trasporto e, di conseguenza, non rientra nella nozione di


co

cidenti causati da tali veicoli beneficeranno di un trattamento


U

«circolazione dei veicoli», ai sensi dell'art. 3, par. 1, della


comparabile, indipendentemente dal luogo dell'Unione in cui
LA

prima direttiva.
IO olo

il sinistro è avvenuto (v., in tal senso, sentenze 9 giugno


2011, Ambrósio Lavrador e Olival Ferreira Bonifácio, C- 42. - Alla luce delle considerazioni svolte, si deve rispon-
C

dere alle questioni prima e seconda che l'art. 3, par. 1, della


c

409/09, EU:C:2011:371, punto 23, Foro it., 2011, IV, 515; 23


prima direttiva deve essere interpretato nel senso che non
O sci
LO

ottobre 2012, Marques Almeida, C-300/10, EU:C:2012:656,


punto 26, Foro it., Rep. 2012, voce cit., n. 2213, nonché 4 rientra nella nozione di «circolazione dei veicoli», di cui a
tale disposizione, una situazione in cui un trattore agricolo è
Fa

settembre 2014, Vnuk, C-162/13, EU:C:2014:2146, cit., punto


50). stato coinvolto in un incidente allorché la sua funzione prin-
cipale, nel momento in cui si è verificato l'incidente, consi-
R

33. - L'evoluzione della normativa dell'Unione in materia


di assicurazione obbligatoria lascia peraltro emergere che steva non nel servire da mezzo di trasporto ma nel generare,
detto obiettivo di tutela delle vittime degli incidenti causati in quanto macchina da lavoro, la forza motrice necessaria
da veicoli è stato costantemente perseguito e rafforzato dal per azionare la pompa di un polverizzatore d'erbicida.
legislatore dell'Unione (v., in tal senso, sentenza 4 settembre (Omissis)
2014, Vnuk, C-162/13, EU:C:2014:2146, cit., punti da 52 a Per questi motivi, la corte (grande sezione) dichiara:
55). L'art. 3, par. 1, della direttiva 72/166/Cee del consiglio,
34. - La corte ha statuito in tale contesto, in sostanza, che del 24 aprile 1972, concernente il ravvicinamento delle le-
l'art. 3, par. 1, della prima direttiva deve essere interpretato gislazioni degli Stati membri in materia di assicurazione
nel senso che la sua nozione di «circolazione dei veicoli» della responsabilità civile risultante dalla circolazione di
non è limitata ad ipotesi di circolazione stradale, vale a dire autoveicoli e di controllo dell'obbligo di assicurare tale re-
la circolazione sulla pubblica via, ma che in tale nozione sponsabilità, deve essere interpretato nel senso che non
rientra qualunque uso di un veicolo che sia conforme alla rientra nella nozione di «circolazione dei veicoli», di cui a
funzione abituale dello stesso (v., in tal senso, sentenza 4 set- tale disposizione, una situazione in cui un trattore agricolo
tembre 2014, Vnuk, C-162/13, EU:C:2014:2146, cit., punto è stato coinvolto in un incidente allorché la sua funzione
59). principale, nel momento in cui si è verificato l'incidente,
35. - Dalle suesposte considerazioni risulta, da un lato, che consisteva non nel servire da mezzo di trasporto ma nel ge-
la portata della nozione di «circolazione dei veicoli» non di- nerare, in quanto macchina da lavoro, la forza motrice ne-
pende dalle caratteristiche del terreno sul quale l'autoveicolo cessaria per azionare la pompa di un polverizzatore d'erbi-
è utilizzato. cida.
36. - Nessuna disposizione delle direttive relative all'assi-
curazione obbligatoria, peraltro, pone limiti all'estensione ————————

dell'obbligo di assicurazione e della tutela che tale obbligo


intende garantire alle vittime degli incidenti causati da auto- (1) La Corte di giustizia si era già occupata di individuare la
veicoli, ai casi in cui tali veicoli sono utilizzati su determina- portata della nozione di circolazione di veicoli, delineata dalla
ti terreni o su determinate strade. disciplina armonizzata sull'assicurazione obbligatoria (Corte
37. - Dall'altra parte, occorre sottolineare che gli autovei- giust. 4 settembre 2014, causa C-162/13, Vnuk, in Foro it., Rep.
2014, voce Unione europea, n. 1845; al riguardo, cfr. V. MI-
coli di cui all'art. 1, punto 1, della prima direttiva, indipen- CHEL, Assurance automobile obligatoire et machines agricoles,
dentemente dalle loro caratteristiche, sono destinati a servire in Europe, 2014, n. 11, 32). In quella circostanza i giudici di
abitualmente come mezzi di trasporto. Lussemburgo avevano affermato che rientra nella predetta no-
38. - Se ne deduce che rientra nella nozione di «circola- zione qualunque uso di un veicolo conforme alla sua funzione
zione dei veicoli», ai sensi dell'art. 3, par. 1, di tale direttiva, abituale. Nel caso di specie, veniva in rilievo un sinistro cagio-
qualunque uso di un veicolo in quanto mezzo di trasporto. nato da un trattore che stava effettuando una manovra nel cortile
39. - A tal proposito, la circostanza che il veicolo coinvol- di una casa colonica per immettere in un fienile il rimorchio di
to nell'incidente fosse fermo nel momento in cui que- cui era munito; a tale proposito, la corte, pur demandando al
st'ultimo si è verificato non esclude, di per sé, che l'uso di giudice nazionale le verifiche finali, ha ammesso che tale ipotesi
IL FORO ITALIANO — 2018.
103 PARTE QUARTA 104

fosse riconducibile a un incidente avvenuto durante la circola- si mesi, conformemente alla volontà comune dei suoi geni-
zione stradale. tori, in uno Stato membro diverso da quello in cui questi
La pronuncia in epigrafe, per contro, esclude che l'ambito ultimi avevano la loro residenza abituale prima della sua
della circolazione stradale possa estendersi al punto di ricom- nascita, l'intenzione iniziale dei genitori in merito al ri-
prendere situazioni in cui il veicolo non viene utilizzato, coeren- torno della madre, in compagnia del minore, in que-
temente a quello che è il suo uso abituale, come mezzo di tra- st'ultimo Stato membro non può consentire di ritenere
sporto, bensì come macchina da lavoro. che detto minore abbia ivi la sua «residenza abituale», ai
Per quanto riguarda l'ambito interno, la Suprema corte ha af- sensi di detto regolamento; di conseguenza, in una situa-
frontato la medesima problematica, evidenziando che, nel con- zione siffatta, il diniego della madre di far ritorno in
cetto di circolazione, ai fini dell'applicabilità della disciplina questo stesso Stato membro in compagnia del minore non

a
sull'assicurazione obbligatoria r.c.a., rientrano tutte le opera- può essere considerato come un «illecito trasferimento o
zioni che il veicolo è destinato a compiere con le sue proprie

to
mancato ritorno» del minore, ai sensi di detto art. 11,
modalità (cfr. Cass. 29 aprile 2015, n. 8620, Foro it., 2015, I,
par. 1. (1)

en
2354; annotata da A. CARRATO, Le sezioni unite chiariscono in
via definitiva il concetto di «circolazione stradale» in funzione

am
dell'operatività della disciplina della r.c.a., in Corriere giur.,
2015, 1223; S. ARGINE, Le sezioni unite e il concetto di circo- 1. - La domanda di pronuncia pregiudiziale verte sul-

on
lazione stradale: luci ed ombre interpretative, in Resp. civ., l'interpretazione dell'art. 11, par. 1, del regolamento (Ce)
2016, 214; v. altresì G. GALLONE, L'intervento delle sezioni 2201/2003 del consiglio, del 27 novembre 2003, relativo alla

O
M abb
unite sulla nozione di circolazione dei veicoli a motore, in competenza, al riconoscimento e all'esecuzione delle deci-

M
Arch. circolaz., 2015, 783; tale pronuncia aveva configurato sioni in materia matrimoniale e in materia di responsabilità
genitoriale, che abroga il regolamento (Ce) 1347/2000 (G.U.

SI
l'operatività della garanzia assicurativa a fronte del sinistro
IO in
provocato, per un'errata manovra del braccio meccanico, da 2003, L 338, pag. 1).

AS
un'autogrù posizionata e attiva su strada pubblica). Successi- 2. - Questa domanda è stata presentata nel quadro di una
so
vamente, si è specificato che rientra nella nozione di danno controversia che vede opposti OL a PQ in merito a una do-
causato dalla circolazione — e, dunque, nell'ambito di operati- manda di ritorno, presentata da OL, della loro figlia che si
es

vità della garanzia r.c.a. — il pregiudizio arrecato da una strut- trova in Grecia, Stato membro dove quest'ultima è nata e ri-
tura seagente che costituisce parte del veicolo assicurato, quale
nc

siede con sua madre, in Italia, dove si trovava la residenza


in particolare il braccio meccanico di un autocarro (Cass. 3 di- abituale della coppia prima della nascita del minore.
D

cembre 2015, n. 24622, Foro it., Rep. 2016, voce Assicurazio-


co

ne (contratto), n. 123, e Giur. it., 2016, 1596, con nota di P.


Contesto normativo
LA

VALORE, Circolazione stradale ed applicabilità della discipli-


IO olo

na della r.c.a.).
Diritto internazionale
C

Guardando alla giurisprudenza d'oltremanica, può essere se-


c

gnalata la decisione resa dalla High Court of Justice il 19 feb-


O sci
LO

braio 2016 nel caso UK Insurance Ltd v. Holden ([2016] EWHC 3. - La convenzione sugli aspetti civili della sottrazione in-
264 (QB)), secondo cui la riparazione di un veicolo non rientra ternazionale di minori, conclusa all'Aia il 25 ottobre 1980
Fa

fra gli usi di un veicolo da ritenere conformi alla sua funzione (in prosieguo: la «convenzione dell'Aia del 1980»), ha lo
abituale (in un passaggio della motivazione, l'estensore osserva scopo, come si evince dal suo preambolo, segnatamente, di
R

che: «While it is normal, indeed necessary, for cars to be repai- proteggere il minore, sul piano internazionale, contro gli ef-
red from time to time, I do not accept that it is a ‘normal func- fetti nocivi di un trasferimento o di un mancato ritorno illeci-
tion' of a car to undergo repair»); il verdetto è stato dichiarata- ti e di stabilire procedure che garantiscano il ritorno imme-
mente influenzato dalla pronuncia della Corte di giustizia nel diato del minore nello Stato della sua residenza abituale.
caso Vnuk. Questa convenzione è stata ratificata da tutti gli Stati membri
dell'Unione europea.
4. - L'art. 1 della convenzione dell'Aia del 1980 così di-
spone:
«La presente convenzione ha come fine:
———————— a) di assicurare l'immediato rientro dei minori illecita-
mente trasferiti o trattenuti in qualsiasi Stato contraente;
b) di assicurare che i diritti di affidamento e di visita pre-
visti in uno Stato contraente siano effettivamente rispettati
negli altri Stati contraenti».
CORTE DI GIUSTIZIA DELL'UNIONE EUROPEA; se- 5. - Ai sensi dell'art. 3 di tale convenzione:
zione V; sentenza 8 giugno 2017, causa C-111/17 PPU; «Il trasferimento o il mancato ritorno di un minore è con-
Pres. e rel. DA CRUZ VILAÇA, Avv. gen. WAHL (concl. siderato illecito:
conf.); OL c. PQ. a) quando avviene in violazione dei diritti di custodia as-
segnati ad una persona, istituzione o ogni altro ente, con-
Unione europea — Sottrazione internazionale di minore
giuntamente o individualmente, in base alla legislazione del-
— Minore — Residenza abituale — Nozione (Regola-
lo Stato nel quale il minore aveva la sua residenza abituale
mento 27 novembre 2003 n. 2201/2003/Ce del consiglio
immediatamente prima del suo trasferimento o del suo man-
relativo alla competenza, al riconoscimento e all'esecuzio-
cato rientro; e
ne delle decisioni in materia matrimoniale e in materia di
responsabilità genitoriale, che abroga il regolamento (Ce) b) se tale diritto era effettivamente esercitato, individual-
1347/2000, art. 11; y convenzione dell'Aia del 25 ottobre mente o congiuntamente, al momento del trasferimento o del
1980 sugli aspetti civili della sottrazione internazionale di mancato ritorno, o avrebbe potuto esserlo se non si fossero
minori, art. 1, 3, 5, 8, 11). verificate tali circostanze.
Il diritto di custodia di cui alla lett. a) può derivare in par-
L'art. 11, par. 1, del regolamento (Ce) 2201/2003 del consi- ticolare direttamente dalla legge, da una decisione giudiziaria
glio, del 27 novembre 2003, relativo alla competenza, al o amministrativa, o da un accordo in vigore in base alla le-
riconoscimento e all'esecuzione delle decisioni in materia gislazione del predetto Stato».
matrimoniale e in materia di responsabilità genitoriale, 6. - L'art. 5, lett. a), di detta convenzione prevede che, ai
che abroga il regolamento (Ce) 1347/2000, dev’essere in- sensi della medesima, il «diritto di custodia» comprende il
terpretato nel senso che, in una situazione quale quella di diritto vertente sulla cura della persona del minore e, in
cui al procedimento principale, in cui un minore è nato ed particolare, quello di decidere in merito al luogo di residen-
ha soggiornato ininterrottamente con sua madre per diver- za.
IL FORO ITALIANO — 2018.
105 GIURISPRUDENZA DELL'UNIONE EUROPEA E STRANIERA 106

7. - L'art. 8 della citata convenzione precisa quanto segue: 2. Il par. 1 si applica fatte salve le disposizioni degli art.
«Ogni persona, istituzione od ente, che adduca che un mi- 9, 10 e 12».
nore è stato trasferito o trattenuto in violazione di un diritto 12. - L'art. 10 del medesimo regolamento, intitolato
di custodia, può rivolgersi sia all'autorità centrale della resi- «competenza nei casi di sottrazione di minori», stabilisce
denza abituale del minore, sia a quella di ogni altro Stato quanto segue:
contraente, al fine di ottenere assistenza per assicurare il ri- «In caso di trasferimento illecito o mancato rientro del mi-
torno del minore. nore, l'autorità giurisdizionale dello Stato membro nel quale
(. . .)». il minore aveva la residenza abituale immediatamente prima
8. - L'art. 11, 1° comma, della convenzione dell'Aia del del trasferimento o del mancato rientro conserva la compe-
1980 prevede che le autorità giudiziarie o amministrative di tenza giurisdizionale fino a che il minore non abbia acquisito

a
ogni Stato contraente devono procedere d'urgenza al fine del la residenza in un altro Stato membro e:

to
ritorno del minore. a) se ciascuna persona, istituzione o altro ente titolare del dirit-

en
to di affidamento ha accettato il trasferimento o mancato rientro;
Diritto dell'Unione o

am
b) se il minore ha soggiornato in quell'altro Stato membro
9. - I ‘considerando’ 12 e 17 del regolamento 2201/2003 almeno per un anno da quando la persona, istituzione o altro

on
così recitano: ente titolare del diritto di affidamento ha avuto conoscenza, o
avrebbe dovuto avere conoscenza, del luogo in cui il minore

O
«(12) È opportuno che le regole di competenza in mate-

M abb
ria di responsabilità genitoriale accolte nel presente rego- si trovava e il minore si è integrato nel nuovo ambiente e se

M
lamento si informino all'interesse superiore del minore e in ricorre una qualsiasi delle seguenti condizioni:

SI
particolare al criterio di vicinanza. Ciò significa che la i) entro un anno da quando il titolare del diritto di affida-
IO in
competenza giurisdizionale appartiene anzitutto ai giudici mento ha avuto conoscenza, o avrebbe dovuto avere cono-

AS
dello Stato membro in cui il minore risiede abitualmente, scenza, del luogo in cui il minore si trovava non è stata pre-
so

salvo ove si verifichi un cambiamento della sua residenza o sentata alcuna domanda di ritorno del minore dinanzi alle au-
torità competenti dello Stato membro nel quale il minore è
es

in caso di accordo fra i titolari della responsabilità genito-


riale. stato trasferito o dal quale non ha fatto rientro;
nc

(. . .) ii) una domanda di ritorno presentata dal titolare del dirit-


to di affidamento è stata ritirata e non è stata presentata una
D

(17) In caso di trasferimento o mancato rientro illeciti del


co

nuova domanda entro il termine di cui al punto i);


U

minore, si dovrebbe ottenerne immediatamente il ritorno e a


iii) un procedimento dinanzi all'autorità giurisdiziona-
LA

tal fine dovrebbe continuare ad essere applicata la conven-


IO olo

zione dell'Aia del (. . .) 1980, quale integrata dalle disposi- le dello Stato membro nel quale il minore aveva la resi-
denza abituale immediatamente prima del trasferimento o
C

zioni del presente regolamento, in particolare l'art. 11.


c

(. . .)». del mancato rientro è stato definito a norma dell'art. 11,


O sci
LO

10. - L'art. 2 di tale regolamento contiene le seguenti defi- par. 7;


nizioni: iv) l'autorità giurisdizionale dello Stato membro nel quale
Fa

«(. . .) il minore aveva la residenza abituale immediatamente prima


dell'illecito trasferimento o del mancato ritorno ha emanato
7) ‘responsabilità genitoriale’: i diritti e doveri di cui è
R

una decisione di affidamento che non prevede il ritorno del


investita una persona fisica o giuridica in virtù di una deci- minore».
sione giudiziaria, della legge o di un accordo in vigore ri-
13. - L'art. 11 del regolamento 2201/2003, intitolato «ri-
guardanti la persona o i beni di un minore. Il termine com-
torno del minore», così dispone:
prende, in particolare, il diritto di affidamento e il diritto di
«1. Quando una persona, istituzione o altro ente titolare
visita;
del diritto di affidamento adisce le autorità competenti di uno
8) ‘titolare della responsabilità genitoriale’: qualsiasi per- Stato membro affinché emanino un provvedimento in base
sona che eserciti la responsabilità di genitore su un minore; alla convenzione dell'Aia del (. . .) 1980 per ottenere il ritor-
9) ‘diritto di affidamento’: i diritti e doveri concernenti la no di un minore che è stato illecitamente trasferito o trattenu-
cura della persona di un minore, in particolare il diritto di in- to in uno Stato membro diverso dallo Stato membro nel qua-
tervenire nella decisione riguardo al suo luogo di residenza; le il minore aveva la residenza abituale immediatamente
(. . .) prima dell'illecito trasferimento o mancato ritorno, si appli-
11) ‘trasferimento illecito o mancato ritorno del minore’: cano i par. da 2 a 8.
il trasferimento o il mancato rientro di un minore: (. . .)
a) quando avviene in violazione dei diritti di affidamento 3. Un'autorità giurisdizionale alla quale è stata presenta-
derivanti da una decisione, dalla legge o da un accordo vi- ta la domanda per il ritorno del minore di cui al par. 1 pro-
gente in base alla legislazione dello Stato membro nel quale cede al rapido trattamento della domanda stessa, utilizzan-
il minore aveva la sua residenza abituale immediatamente do le procedure più rapide previste nella legislazione na-
prima del suo trasferimento o del suo mancato rientro zionale.
e Fatto salvo il 1° comma l'autorità giurisdizionale, salvo
b) se il diritto di affidamento era effettivamente esercita- nel caso in cui circostanze eccezionali non lo consentano,
to, individualmente o congiuntamente, al momento del tra- emana il provvedimento al più tardi sei settimane dopo aver
sferimento del minore o del suo mancato rientro, o lo sa- ricevuto la domanda.
rebbe stato se non fossero sopravvenuti tali eventi. L'affi- (. . .)».
damento si considera esercitato congiuntamente da entram-
bi i genitori quan[d]o uno dei titolari della responsabilità Diritto ellenico
genitoriale non può, conformemente ad una decisione o al
diritto nazionale, decidere il luogo di residenza del minore 14. - Dalle informazioni contenute nella decisione di rin-
senza il consenso dell'altro titolare della responsabilità ge- vio risulta che, in Grecia, una domanda di ritorno, ai sensi
nitoriale». della convenzione dell'Aia del 1980, dev’essere depositata
11. - Ai sensi dell'art. 8 del regolamento, intitolato «com- presso il Monomeles Protodikeio (tribunale monocratico) del
petenza generale»: luogo in cui il minore interessato si trova in esito alla sua
«1. Le autorità giurisdizionali di uno Stato membro sono sottrazione o a quello del domicilio dell'autore di detta sot-
competenti per le domande relative alla responsabilità geni- trazione. Una siffatta domanda può essere proposta o dal mi-
toriale su un minore, se il minore risiede abitualmente in nistero della giustizia — il quale, in detto Stato membro, è
quello Stato membro alla data in cui sono aditi. l'autorità centrale competente per le domande di ritorno — o
IL FORO ITALIANO — 2018.
107 PARTE QUARTA 108

direttamente dalla persona, dall'istituzione o dall'ente che dei diritti dei genitori e a un effettivo allontanamento del mi-
reclama il diritto di affidamento sul minore. Questa domanda nore dal luogo in cui, secondo il normale corso degli eventi,
è trattata con procedimento sommario, ma la decisione presa si sarebbe trovata la sua residenza abituale. A situazioni di
dal giudice adito decide in via definitiva la controversia rela- tal genere andrebbe applicata, per queste ragioni, la procedu-
tiva al ritorno del minore. ra di ritorno prevista dalla convenzione dell'Aia del 1980 e
dal regolamento 2201/2003.
Procedimento principale e questione pregiudiziale 23. - La presenza fisica del minore in un determinato luo-
go non dovrebbe essere pertanto un prerequisito per indivi-
15. - Dalla decisione di rinvio, nonché dalle osservazioni duare ivi la sua «residenza abituale», ai sensi dell'art. 11 del
scritte e orali presentate alla corte si ricava che OL, cittadino regolamento 2201/2003. Infatti, per quanto concerne in par-

a
italiano, e PQ, cittadina greca, hanno contratto matrimonio il ticolare i neonati e i lattanti, i fattori che consentono nor-

to
1° dicembre 2013 in Italia, Stato membro dove si sono poi malmente di determinare la residenza abituale diventerebbe-

en
stabiliti, insieme, nel comune di S. ro irrilevanti a causa della totale dipendenza di questi minori
16. - All'epoca in cui PQ era incinta di otto mesi, i coniugi in tenera età nei confronti delle persone che ne hanno la cu-

am
hanno convenuto che essa avrebbe dato alla luce il loro figlio stodia. Del resto, la corte stessa riterrebbe che la condizione
ad Atene (Grecia), dove essa avrebbe potuto beneficiare del- riguardante la presenza fisica del minore è di importanza più

on
l'assistenza della sua famiglia paterna, e che, in seguito, PQ tenue in relazione ai lattanti, posto che essa ha dichiarato,
avrebbe fatto ritorno al domicilio coniugale in Italia con que- nella sentenza 22 dicembre 2010, Mercredi (C-497/10 PPU,

O
M abb
st'ultimo. EU:C:2010:829, Foro it., Rep. 2011, voce Unione europea,

M
17. - Gli sposi si sono così recati ad Atene dove PQ ha da- n. 1073), che il soggiorno di alcuni giorni di un siffatto lat-

SI
to alla luce, il ... 2016, una bambina che, da quel momento, tante in un determinato luogo, unitamente ad altri elementi,
IO in
dimora ivi con la madre. Successivamente, OL è ripartito in bastava per individuare ivi la sua residenza abituale.

AS
Italia. Secondo quanto afferma quest'ultimo, egli avrebbe 24. - Secondo il giudice del rinvio, al fine di determinare
so

acconsentito a che il minore soggiornasse in Grecia sino al la residenza abituale di un neonato o di un lattante, occorre
es

maggio 2016, epoca in cui egli attendeva il ritorno di sua utilizzare piuttosto come fattore primordiale [sic] l'intenzio-
moglie accompagnata dal lattante. Tuttavia, nel corso del ne comune dei genitori responsabili, che può dedursi dai
nc

mese di giugno dello stesso anno, PQ avrebbe deciso unilate- preparativi che questi ultimi hanno effettuato al fine di acco-
D

ralmente di rimanere in Grecia con il minore. gliere il figlio, quali la dichiarazione di nascita di que-
co

18. - Secondo PQ, i coniugi non avevano determinato una st'ultimo allo stato civile del luogo della loro residenza abi-
LA

data precisa per il suo ritorno in Italia con il minore. PQ af- tuale, l'acquisto dei vestiti per lui indispensabili o dei mobili
IO olo

ferma segnatamente che, nel maggio 2016 e successivamente a lui destinati, la preparazione della sua stanza o ancora la
C

nel mese di giugno dello stesso anno, OL le ha fatto visita in locazione di un'abitazione più grande.
c

Grecia. Peraltro, essi avrebbero concordato di trascorrere in- 25. - Ciò premesso, il Monomeles Protodikeio Athinon
O sci
LO

sieme le vacanze estive in questo Stato membro. (Tribunale monocratico di Atene) ha deciso di sospendere il
19. - Il 20 luglio 2016, OL ha depositato dinanzi al Tribu- procedimento e di sottoporre alla corte la seguente questione
Fa

nale ordinario di Ancona (Italia) un'istanza di divorzio. In ta- pregiudiziale:


le contesto, egli ha chiesto segnatamente che gli fosse attri- «Come debba essere interpretata l'espressione ‘residenza
R

buito l'affidamento esclusivo del minore, che venisse dispo- abituale’, ai sensi dell'art. 11, par. 1, del regolamento (...)
sto un diritto di visita per la madre, che venisse ordinato il ri- 2201/2003 (...), nel caso di un lattante che, per motivi fortuiti
torno del minore in Italia e che gli fosse concessa una pen- o di forza maggiore, sia nato in un luogo diverso da quello
sione alimentare per il mantenimento di quest'ultimo. Con che i suoi genitori, i quali esercitano congiuntamente su di
decisione 7 novembre 2016, detto giudice ha ritenuto che esso la potestà genitoriale, avevano previsto per lui quale
non occorresse pronunciarsi sulla domanda relativa alla re- luogo di residenza abituale e che sia stato da allora illecita-
sponsabilità genitoriale sul minore, in quanto egli risiede sin mente trattenuto da uno dei suoi genitori nello Stato in cui è
dalla nascita in uno Stato membro diverso dall'Italia. OL ha nato oppure sia stato trasferito in uno Stato terzo. Più in par-
impugnato tale decisione, che è stata confermata, il 20 gen- ticolare, se la presenza fisica sia, in ogni caso, una condizio-
naio 2017, dalla Corte d'appello di Ancona. Peraltro, con de- ne necessaria ed evidente per stabilire la residenza abituale
cisione 23 gennaio 2017, il Tribunale ordinario di Ancona ha di una persona e segnatamente di un neonato».
rifiutato di pronunciarsi sulla domanda di pensione alimenta-
re, sempre perché la residenza abituale del minore non è si- Sul procedimento pregiudiziale d'urgenza
tuata in Italia. Infine, il 23 febbraio 2017 detto giudice ha
pronunciato il divorzio di OL e di PQ, senza pronunciarsi 26. - Il giudice del rinvio ha chiesto di sottoporre il pre-
sulla responsabilità genitoriale riguardo al minore. sente rinvio pregiudiziale al procedimento pregiudiziale
20. - Parallelamente al procedimento dinanzi ai giudici ita- d'urgenza previsto dall'art. 107 del regolamento di procedu-
liani, il 20 ottobre 2016 OL ha presentato, dinanzi al Mono- ra della corte.
meles Protodikeio Athinon (Tribunale monocratico di Ate- 27. - A sostegno di tale domanda, detto giudice ha affer-
ne), una domanda di ritorno concernente il minore. mato che il procedimento principale riguarda una bambina di
21. - A questo proposito, detto giudice è del parere che, appena un anno di età, che è stata allontanata da suo padre
benché il minore certamente non sia stato «trasferito» ai sen- per più di nove mesi, senza che quest'ultimo abbia avuto la
si dell'art. 11, par. 1, del regolamento 2201/2003 o dell'art. 3 possibilità di comunicare con lei, e che una situazione siffat-
della convenzione dell'Aia del 1980, da uno Stato membro o ta può compromettere gravemente il loro futuro rapporto.
un altro, egli è stato tuttavia illecitamente trattenuto da sua 28. - A tal riguardo occorre rilevare, in primo luogo, che il
madre in Grecia, senza che il padre abbia dato il suo consen- presente rinvio pregiudiziale verte sull'interpretazione del
so a che la residenza abituale di questo minore fosse ivi sta- regolamento 2201/2003, che è stato adottato sul fondamento,
bilita, laddove i genitori esercitano congiuntamente la re- segnatamente, dell'art. 61, lett. c), Ce, divenuto art. 67 Tfue,
sponsabilità genitoriale su quest'ultimo. disposizione che si trova nel titolo V della terza parte del
22. - Detto giudice ritiene che, quando un minore è nato in trattato Fue, relativa allo spazio di libertà, sicurezza e giusti-
un luogo che non ha relazione con la residenza abituale dei zia. Esso è di conseguenza idoneo a essere sottoposto al pro-
suoi genitori — per esempio, per caso fortuito o forza mag- cedimento pregiudiziale d'urgenza.
giore, come un viaggio dei suoi genitori in un paese straniero 29. - In secondo luogo, dalla decisione di rinvio si evince
— e in seguito viene trasferito o trattenuto illecitamente da che il minore interessato si trova separato dal proprio padre
uno di essi, tali situazioni danno luogo a violazioni fragranti in un'età delicata per lo sviluppo e che il prolungamento del-
IL FORO ITALIANO — 2018.
109 GIURISPRUDENZA DELL'UNIONE EUROPEA E STRANIERA 110

l'attuale situazione potrebbe nuocere seriamente alla relazio- 37. - Peraltro, l'art. 11, par. 1, del regolamento 2201/2003
ne futura di detto minore con il proprio padre. prevede che le disposizioni di detto articolo trovino applica-
30. - Alla luce di ciò, il 16 marzo 2017 la quinta sezione zione quando il titolare del diritto di affidamento adisce le
della corte ha deciso, su proposta del giudice relatore, sentito autorità competenti di uno Stato membro, affinché emanino
l'avvocato generale, di accogliere la richiesta del giudice del un provvedimento in base alla convenzione dell'Aia del 1980
rinvio di sottoporre il presente rinvio pregiudiziale al proce- per ottenere il ritorno di un minore, che è stato illecitamente
dimento pregiudiziale d'urgenza. trasferito o trattenuto in «uno Stato membro diverso dallo
Stato membro nel quale il minore aveva la residenza abituale
Sulla questione pregiudiziale immediatamente prima dell'illecito trasferimento o mancato
ritorno».

a
31. - In via preliminare, occorre rilevare che le circostanze 38. - Da queste disposizioni discende che la nozione di

to
del procedimento principale differiscono parzialmente da «residenza abituale» costituisce un elemento centrale per va-

en
quelle prospettate nella questione pregiudiziale. lutare la fondatezza di una domanda di ritorno. Infatti, una
32. - Infatti, dalla decisione di rinvio risulta che la figlia di domanda siffatta può essere accolta solo qualora il minore

am
OL e di PQ è nata in Grecia non «per motivi fortuiti o di for- avesse, immediatamente prima dell'asserito trasferimento o
za maggiore», bensì conformemente alla volontà comune dei mancato ritorno, la propria residenza abituale nello Stato

on
suoi genitori, affinché PQ potesse beneficiare dell'assistenza membro verso il quale si chiede che egli ritorni.
della sua famiglia paterna prima del parto e nei primi mesi di 39. - In merito a ciò che occorra intendere con l'espressio-

O
M abb
vita della figlia. È parimenti manifesto che ella non è stata ne «residenza abituale» del minore, va ricordato che il rego-

M
successivamente «trasferita in uno Stato terzo». Inoltre, ben- lamento 2201/2003, analogamente alla convenzione dell'Aia

SI
ché il giudice del rinvio, nella sua questione, parli sia di un del 1980, non definisce questa nozione. Gli articoli di detto
IO in
«neonato» sia di un «lattante», è giocoforza constatare che, regolamento che evocano quest'ultima non contengono

AS
poiché immediatamente prima dell'asserito mancato ritorno, nemmeno un rinvio esplicito al diritto degli Stati membri per
so

ossia nel mese di giugno 2016, detto minore aveva già cin- definirne senso e portata.
es

que mesi di età, il procedimento principale concerne un lat- 40. - Pertanto, la corte ha più volte dichiarato che si tratta
tante. di una nozione autonoma del diritto dell'Unione, che
nc

33. - Ebbene, conformemente a una giurisprudenza conso- dev’essere interpretata alla luce del contesto delle disposi-
D

lidata, non spetta alla corte formulare opinioni consultive su zioni che la menzionano e degli scopi del regolamento
co

questioni generiche o ipotetiche (sentenza 16 luglio 1992, 2201/2003, segnatamente quello ricavabile dal suo ‘conside-
LA

Meilicke, C-83/91, EU:C:1992:332, punto 25, Foro it., Rep. rando’ 12, secondo il quale le norme in materia di competen-
IO olo

1995, Rep. 1995, voce cit., nn. 525, 529, 538, e ordinanza 11 za che esso stabilisce sono concepite in funzione del-
C

gennaio 2017, Boudjellal, C-508/16, non pubblicata, EU:C: l'interesse superiore del minore e, in particolare, del criterio
c

2017:6, punto 32). di vicinanza (v. sentenze 2 aprile 2009, A, C-523/07,


O sci
LO

34. - Nondimeno, nell'ambito della procedura di coopera- EU:C:2009:225, punti 34 e 35, Foro it., Rep. 2009, voce cit.,
zione tra i giudici nazionali e la corte, istituita dall'art. 267 n. 1100, nonché 22 dicembre 2010, Mercredi, C-497/10
Fa

Tfue, spetta a quest'ultima fornire al giudice nazionale una PPU, EU:C:2010:829, cit., punti da 44 a 46).
risposta utile che gli consenta di dirimere la controversia sot- 41. - Peraltro, conformemente alla giurisprudenza della
R

topostagli. In tale prospettiva la corte, all'occorrenza, deve corte, la nozione di «residenza abituale» deve avere un signi-
riformulare le questioni che le sono sottoposte (v., segnata- ficato uniforme nel regolamento 2201/2003. Pertanto, l'in-
mente, sentenza 13 ottobre 2016, M. e S., C-303/15, EU:C: terpretazione data di questa nozione nel quadro degli art. 8 e
2016:771, punto 16 nonché giurisprudenza ivi citata, Foro 10 di detto regolamento, relativi alla competenza internazio-
it., Rep. 2016, voce cit., n. 2322). nale delle autorità giurisdizionali in materia di responsabilità
35. - Pertanto, occorre intendere la questione proposta nel genitoriale, è applicabile all'art. 11, par. 1, di detto regola-
senso che il giudice del rinvio chiede, in sostanza, quale in- mento (v., in tal senso, sentenza 9 ottobre 2014, C, C-376/14
terpretazione occorra dare della nozione di «residenza abi- PPU, EU:C:2014:2268, punto 54, Foro it., Rep. 2016, voce
tuale», ai sensi dell'art. 11, par. 1, del regolamento cit., nn. 1271, 1274).
2201/2003, al fine di determinare se esso abbia a che fare 42. - Secondo questa stessa giurisprudenza, la «residenza
con un «mancato ritorno illecito», in una situazione quale abituale» del minore corrisponde al luogo che denota una
quella di cui al procedimento principale, in cui un minore è certa integrazione di quest'ultimo in un ambiente sociale e
nato e ha soggiornato ininterrottamente con sua madre per familiare. Tale luogo dev’essere individuato dai giudici na-
diversi mesi, conformemente alla volontà comune dei suoi zionali in considerazione del complesso delle circostanze di
genitori, in uno Stato membro diverso da quello in cui questi fatto peculiari a ciascun caso di specie (sentenze 2 aprile
ultimi avevano la loro residenza abituale prima della sua na- 2009, A, C-523/07, EU:C:2009:225, cit., punti 42 e 44, non-
scita. In questo contesto, il giudice del rinvio chiede se, in ché 22 dicembre 2010, Mercredi, C-497/10 PPU, EU:C:
una situazione siffatta, l'intenzione iniziale dei genitori in 2010:829, cit., punto 47).
merito al ritorno della madre, in compagnia del minore, in 43. - A tal fine, oltre alla presenza fisica del minore in uno
quest'ultimo Stato membro sia un fattore preponderante per Stato membro, devono essere considerati altri fattori, idonei
ritenere che detto minore abbia ivi la sua «residenza abitua- a evidenziare che tale presenza non è in alcun modo tempo-
le», ai sensi di detto regolamento, indipendentemente dal fat- ranea o occasionale e che la residenza del minore denota una
to che egli non sia mai stato fisicamente presente nel citato certa integrazione in un ambiente sociale e familiare (senten-
Stato membro. za 2 aprile 2009, A, C-523/07, EU:C:2009:225, cit., punto
36. - A questo proposito occorre rilevare che, secondo la 38).
definizione di cui all'art. 2, punto 11, del regolamento 44. - Tra questi fattori figurano la durata, la regolarità, le
2201/2003, in termini assai simili a quelli utilizzati dall'art. 3 condizioni e i motivi del soggiorno del minore nel territorio
della convenzione dell'Aia del 1980, la nozione di «trasferi- di uno Stato membro, nonché la cittadinanza di quest'ultimo
mento illecito o mancato ritorno del minore» va collegata al (v., in tal senso, sentenza 2 aprile 2009, A, C-523/07,
trasferimento o mancato ritorno di un minore avvenuto in EU:C:2009:225, cit., punto 39). Inoltre, i fattori rilevanti va-
violazione di un diritto di affidamento derivante da una deci- riano in funzione dell'età del minore interessato (sentenza 22
sione giudiziaria, dalla legge o da un accordo vigente in base dicembre 2010, Mercredi, C-497/10 PPU, EU:C:2010:829,
alla legislazione dello «Stato membro nel quale il minore cit., punto 53).
aveva la sua residenza abituale immediatamente prima del 45. - Quando il minore in questione è un lattante, la corte
suo trasferimento o del suo mancato rientro». ha rilevato che il suo ambiente è essenzialmente familiare,
IL FORO ITALIANO — 2018.
111 PARTE QUARTA 112

determinato dalla persona o dalle persone di riferimento con 53. - Infatti, conformemente alla definizione di «trasferi-
le quali vive, che lo custodiscono effettivamente e si prendo- mento illecito o mancato ritorno del minore», di cui all'art.
no cura di lui, e che egli condivide necessariamente l'am- 2, punto 11, di detto regolamento e all'art. 3 della conven-
biente sociale e familiare di tale persona o di tali persone. Di zione dell'Aia del 1980, ricordata nel punto 36 della presente
conseguenza, quando, come nel caso di cui al procedimento sentenza, la legalità o l'illegalità di un trasferimento o di un
principale, un lattante è effettivamente custodito da sua ma- mancato ritorno si valuta in funzione dei diritti di affidamen-
dre, in uno Stato membro diverso da quello in cui risiede abi- to attribuiti in forza dell'ordinamento dello Stato membro
tualmente il padre, occorre prendere in considerazione se- della residenza abituale del minore prima del suo trasferi-
gnatamente, da un lato, la regolarità, le condizioni e i motivi mento o mancato ritorno. Pertanto, nel quadro della valuta-
del soggiorno della genitrice nel territorio del primo Stato zione di una domanda di ritorno, la determinazione del luogo

a
membro e, dall'altro, le origini geografiche e familiari della della residenza abituale del minore precede l'individuazione

to
madre, nonché le relazioni familiari e sociali intrattenute da dei diritti di affidamento eventualmente violati.

en
quest'ultima e dal minore nel medesimo Stato membro (v. 54. - Di conseguenza, il consenso o la mancanza di consen-
sentenza 22 dicembre 2010, Mercredi, C-497/10 PPU, so del padre, nell'esercizio del suo diritto di affidamento, al

am
EU:C:2010:829, cit., punti da 54 a 56). fatto che il minore si stabilisca in un luogo non può essere una
46. - Per quanto riguarda l'intenzione dei genitori di stabi- considerazione decisiva per determinare la «residenza abitua-

on
lirsi con il minore in uno Stato membro, la corte ha ricono- le» di detto minore, ai sensi del regolamento 2201/2003, circo-
sciuto che essa può pure essere presa in considerazione, stanza che concorda, del resto, con l'idea che tale nozione ri-

O
M abb
quando si esprime mediante determinate misure tangibili flette essenzialmente una questione di fatto.

M
quali l'acquisto o la locazione di un alloggio nello Stato 55. - Questa interpretazione è corroborata inoltre dall'art.

SI
membro ospitante (v., in tal senso, sentenza 2 aprile 2009, A, 10 di detto regolamento, il quale prevede proprio il caso in
IO in
C-523/07 EU:C:2009:225, cit., punto 40). cui il minore acquisisca una nuova residenza abituale succes-

AS
47. - [Come rettificato con ordinanza 12 giugno 2017] Per- sivamente a un illecito trasferimento o mancato rientro.
so

tanto, conformemente alla giurisprudenza della corte, l'in- 56. - In terzo luogo, in un caso come quello di cui al pro-
es

tenzione dei genitori non può essere in principio decisiva, di cedimento principale, considerare la volontà iniziale dei ge-
per sé sola, per determinare la residenza abituale di un mino- nitori come un fattore preponderante per determinare la resi-
nc

re, ai sensi del regolamento 2201/2003, ma costituisce un denza abituale del minore sarebbe contrario all'efficacia del-
D

«indizio» tale da integrare un complesso di altri elementi la procedura di ritorno e alla certezza del diritto.
co

concordanti. 57. - A questo proposito occorre ricordare che una proce-


LA

48. - Indubbiamente, il peso da riconoscere a tale conside- dura di ritorno, per sua natura, è una procedura d'urgenza,
IO olo

razione, al fine di determinare il luogo della residenza abi- dal momento che essa mira a garantire, come prevede il
C

tuale del minore, dipende dalle circostanze peculiari a cia- preambolo della convenzione dell'Aia del 1980 e il ‘conside-
c

scun caso di specie (v., in tal senso, sentenza 22 dicembre rando’ 17 del regolamento 2201/2003, l'immediato ritorno
O sci
LO

2010, Mercredi, C-497/10 PPU, EU:C:2010:829, cit., punti del minore. Del resto, il legislatore dell'Unione ha concretiz-
50 e 51). zato tale esigenza imperativa nell'art. 11, par. 3, del regola-
Fa

49. - Ciò posto, occorre ricordare che, nel caso di cui al mento 2201/2003, imponendo ai giudici investiti di domande
procedimento principale, come sottolineato nel punto 32 del- di ritorno di emanare la loro decisione al più tardi sei setti-
R

la presente sentenza, il minore è nato in uno Stato membro mane dopo aver ricevuto la domanda, salvo circostanze ec-
determinato conformemente alla volontà comune dei suoi cezionali.
genitori e che, immediatamente prima dell'asserito mancato 58. - Una domanda di ritorno dev’essere fondata pertanto
ritorno, egli aveva ivi costantemente soggiornato per cinque su elementi rapidamente e facilmente verificabili e, per quan-
mesi con sua madre, in seno alla famiglia paterna di que- to possibile, univoci. Ebbene, in un caso come quello di cui
st'ultima, senza mai uscire dal territorio di detto Stato. al procedimento principale può essere difficile, se non im-
50. - In un contesto siffatto, considerare l'intenzione ini- possibile, stabilire al di là di qualsiasi ragionevole dubbio,
zialmente espressa dai genitori in merito al ritorno della ma- segnatamente, la data inizialmente prevista dai genitori per il
dre in compagnia del minore in un secondo Stato membro, ritorno della madre nello Stato membro della loro residenza
che era quello della loro residenza abituale prima della nasci- abituale, e se la decisione della madre di rimanere nello Stato
ta del minore, come considerazione preponderante, stabilen- membro di nascita del minore sia la causa o, al contrario, la
do di fatto una regola generale e astratta secondo la quale la conseguenza della domanda di divorzio presentata dal padre
residenza abituale di un lattante è necessariamente quella dei dinanzi ai giudici del primo Stato.
suoi genitori, violerebbe i limiti della nozione di «residenza 59. - Insomma, accogliere, in un contesto siffatto, un'in-
abituale», ai sensi del regolamento 2201/2003, e sarebbe terpretazione della nozione di «residenza abituale» del mino-
contraria all'economia, all'efficacia nonché alla finalità della re, ai sensi del regolamento 2201/2003, tale che l'intenzione
procedura di ritorno. Infine, l'interesse superiore del minore iniziale dei genitori in merito al luogo che «sarebbe dovuto
non fa propendere per un'interpretazione quale quella propo- essere» quello di detta residenza ne costituisse il fattore pre-
sta dal giudice del rinvio. dominante sarebbe tale da costringere i giudici nazionali o a
51. - A questo proposito, in primo luogo, occorre ricordare raccogliere un gran numero di prove e di testimonianze, al
che la nozione di «residenza abituale», ai sensi del regola- fine di determinare con certezza detta intenzione, il che sa-
mento 2201/2003, riflette essenzialmente una questione di rebbe difficilmente compatibile con il carattere d'urgenza
fatto. Pertanto, sarebbe difficilmente conciliabile con tale della procedura di ritorno, o a emanare le loro decisioni sen-
nozione considerare che l'intenzione iniziale dei genitori, za disporre di tutti gli elementi rilevanti, il che sarebbe fonte
che il minore risieda in un luogo determinato, prevalga sulla di incertezza del diritto.
circostanza che egli soggiorna ininterrottamente in un altro 60. - In quarto luogo, in un caso come quello di cui al pro-
Stato sin dalla sua nascita. cedimento principale, un'interpretazione della nozione di
52. - In secondo luogo, in considerazione dell'economia «residenza abituale» quale quella suggerita dal giudice del
della convenzione dell'Aia del 1980 e dell'art. 11, par. 1, del rinvio sarebbe contraria alla finalità della procedura di ritor-
regolamento 2201/2003, l'argomento secondo cui i genitori no.
esercitano congiuntamente il diritto di affidamento e la ma- 61. - Infatti, dalla relazione illustrativa della convenzione
dre non poteva pertanto decidere da sola in merito al luogo di dell'Aia del 1980 si ricava che uno degli scopi di detta con-
residenza del minore non può essere determinante per stabili- venzione e, per analogia, dell'art. 11 del regolamento
re la «residenza abituale» di quest'ultimo, ai sensi del citato 2201/2003, è il ristabilimento dello statu quo ante, ossia del-
regolamento. la situazione che esisteva anteriormente al trasferimento o al
IL FORO ITALIANO — 2018.
113 GIURISPRUDENZA DELL'UNIONE EUROPEA E STRANIERA 114

mancato ritorno illeciti del minore. La procedura di ritorno 68. - Ad ogni modo, la corte non dispone di nessun ele-
mira pertanto a ricollocare quest'ultimo nell'ambiente che gli mento tale da far pensare che, nelle circostanze specifiche
è più familiare e, così facendo, a ripristinare la continuità che caratterizzano il caso di cui al procedimento principale,
delle sue condizioni di esistenza e di sviluppo. l'interesse superiore del minore sarebbe pregiudicato.
62. - Ebbene, in una situazione quale quella di cui al pro- 69. - Per tali ragioni, in un caso come quello di cui al pro-
cedimento principale, conformemente a tale obiettivo, il pre- cedimento principale, l'art. 11, par. 1, del regolamento
sunto comportamento illecito di uno dei genitori non può da 2201/2003 non può essere interpretato nel senso che, imme-
solo giustificare che venga accolta una domanda di ritorno e diatamente prima del mancato ritorno asserito dal padre, il
che il minore sia trasferito dallo Stato membro dove è nato e minore avesse la sua «residenza abituale», ai sensi di detta
ha soggiornato regolarmente in modo ininterrotto verso uno disposizione, nello Stato membro di residenza abituale dei

a
Stato membro che non gli è familiare. suoi genitori prima della sua nascita. Di conseguenza, il di-

to
63. - Indubbiamente, la procedura di ritorno prevista dalla niego della madre di far ritorno, in compagnia del minore, in

en
convenzione dell'Aia del 1980 e dal regolamento 2201/2003 tale Stato membro non può costituire un «illecito trasferi-
ha anche lo scopo che uno dei genitori non possa rafforzare mento o mancato ritorno» del minore, ai sensi della citata di-

am
la propria posizione sulla questione dell'affidamento del sposizione.
minore sottraendosi, per vie di fatto, alla competenza dei 70. - Alla luce di tutte le considerazioni sin qui svolte, oc-

on
giudici in linea di principio designati, conformemente alle corre risolvere la questione proposta dichiarando che l'art.
norme previste segnatamente da detto regolamento, per sta- 11, par. 1, del regolamento 2201/2003 dev’essere interpreta-

O
M abb
tuire sulla responsabilità genitoriale riguardante que- to nel senso che, in una situazione quale quella di cui al pro-

M
st'ultimo (v., in tal senso, sentenze 23 dicembre 2009, De- cedimento principale, in cui un minore è nato e ha soggiorna-

SI
tiÍek, C-403/09 PPU, EU:C:2009:810, punto 49, Foro it., to ininterrottamente con sua madre per diversi mesi, confor-
IO in
2010, IV, 124, e 9 ottobre 2014, C, C-376/14 PPU, EU:C: memente alla volontà comune dei suoi genitori, in uno Stato

AS
2014:2268, cit., punto 67). membro diverso da quello in cui questi ultimi avevano la lo-
so

64. - A questo proposito, tuttavia, va sottolineato che, per ro residenza abituale prima della sua nascita, l'intenzione
es

quanto concerne il caso di cui al procedimento principale, iniziale dei genitori in merito al ritorno della madre, in com-
non è stato fornito nessun indizio tale da far presumere una pagnia del minore, in quest'ultimo Stato membro non può
nc

volontà della madre di aggirare le norme in materia di com- consentire di ritenere che detto minore abbia ivi la sua «resi-
D

petenza previste da detto regolamento riguardo alla respon- denza abituale», ai sensi di detto regolamento.
co

sabilità genitoriale. Di conseguenza, in una situazione siffatta, il diniego della


LA

65. - Peraltro, occorre precisare che una decisione sul ri- madre di far ritorno in questo stesso Stato membro in com-
IO olo

torno o sul mancato ritorno del minore non risolve la que- pagnia del minore non può essere considerato come un «ille-
C

stione dell'affidamento di quest'ultimo. In tal senso, l'im- cito trasferimento o mancato ritorno» del minore, ai sensi di
c

possibilità di beneficiare di una procedura di ritorno nel qua- detto art. 11, par. 1.
O sci
LO

dro del procedimento principale non pregiudica la facoltà del Per questi motivi, la corte (quinta sezione) dichiara:
padre di reclamare i suoi diritti sul minore mediante una pro-
Fa

L'art. 11, par. 1, del regolamento (Ce) 2201/2003 del con-


cedura che accerti nel merito la responsabilità genitoriale, siglio, del 27 novembre 2003, relativo alla competenza, al ri-
proposta dinanzi ai giudici competenti a conoscerne in forza conoscimento e all'esecuzione delle decisioni in materia ma-
R

delle disposizioni del regolamento 2201/2003, nell'ambito trimoniale e in materia di responsabilità genitoriale, che
della quale potrà essere effettuato un esame approfondito del abroga il regolamento (Ce) 1347/2000, dev’essere interpreta-
complesso delle circostanze, ivi compreso il comportamento to nel senso che, in una situazione quale quella di cui al pro-
dei genitori (v., per analogia, sentenza 5 ottobre 2010, McB., cedimento principale, in cui un minore è nato e ha soggiorna-
C-400/10 PPU, EU:C:2010:582, punto 58, Foro it., Rep. to ininterrottamente con sua madre per diversi mesi, confor-
2011, voce cit., n. 1067). memente alla volontà comune dei suoi genitori, in uno Stato
66. - Infine, posto che, come rilevato nel punto 40 della membro diverso da quello in cui questi ultimi avevano la lo-
presente sentenza, la nozione di «residenza abituale», ai sen- ro residenza abituale prima della sua nascita, l'intenzione
si del regolamento 2201/2003, dev’essere interpretata in fun- iniziale dei genitori in merito al ritorno della madre, in com-
zione dell'interesse superiore del minore, occorre sottolinea- pagnia del minore, in quest'ultimo Stato membro non può
re che questa considerazione primordiale [sic] non fa pro- consentire di ritenere che detto minore abbia ivi la sua «resi-
pendere, nella presente causa, per un'interpretazione quale denza abituale», ai sensi di detto regolamento.
quella proposta dal giudice del rinvio. In particolare, il diritto Di conseguenza, in una situazione siffatta, il diniego della
del minore di intrattenere relazioni personali e contatti diretti madre di far ritorno in questo stesso Stato membro in com-
con i suoi due genitori, di cui all'art. 24, par. 3, della carta pagnia del minore non può essere considerato come un «ille-
dei diritti fondamentali dell'Unione europea, non impone il cito trasferimento o mancato ritorno» del minore, ai sensi di
trasferimento del minore verso lo Stato membro dove si tro- detto art. 11, par. 1.
vava la residenza di questi ultimi prima della sua nascita. In-
fatti, questo diritto fondamentale potrà essere tutelato nel ————————
quadro di una procedura che accerti nel merito il diritto di af-
fidamento, quale quella prospettata nel punto precedente, nel (1) I. - La sentenza in rassegna, pronunciata su rinvio pre-
corso della quale la questione dell'affidamento potrà essere giudiziale del giudice greco, concerne l'interpretazione della
rivalutata e, se del caso, potranno essere stabiliti eventuali nozione di «residenza abituale» del minore, di cui all'art. 11, §
diritti di visita. 1, del regolamento 2201/2003, con riferimento ad una fattispe-
cie di sottrazione internazionale di minore, di cui alla conven-
67. - Del resto, è più conforme al criterio di vicinanza, zione dell'Aia del 25 ottobre 1980 (ratificata dall'Italia con l.
privilegiato dal legislatore dell'Unione nel quadro del rego- 64/94).
lamento 2201/2003 proprio al fine di garantire la conside- Va qui ricordato che il regolamento disciplina, all'art. 10, la
razione dell'interesse superiore del minore, il fatto che competenza nei casi di sottrazione di minore, mentre l'art. 11,
eventuali decisioni che lo riguardino vengano adottate dai rubricato «ritorno del minore», detta i criteri per l'applicazione,
giudici dello Stato membro in cui il minore soggiorna inin- nell'ambito dell'Ue, della convenzione dell'Aia cit.
terrottamente sin dalla sua nascita (v., in tal senso, sentenze Centrale, in entrambi i testi normativi, è la nozione di resi-
23 dicembre 2009, DetiÍek, C-403/09 PPU, EU:C:2009: denza abituale del minore, che però non è definita né dall'uno
810, cit., punto 36, e 15 luglio 2010, Purrucker, C-256/09, né dall'altro.
EU:C:2010:437, punto 91, Foro it., Rep. 2011, voce cit., n. Si tratta di questione affrontata in passato dalla corte del Lus-
1075). semburgo; già Corte giust. 2 aprile 2009, causa C-523/07, Foro
IL FORO ITALIANO — 2018.
115 PARTE QUARTA 116

it., Rep. 2009, voce Unione europea, n. 1103 (per esteso, Fami- Tra tali elementi può rientrare, se espressa con misure tangi-
glia e dir., 2009, 877, con osservazioni di ASTIGGIANO), aveva bili (es. l'acquisto o la locazione di un immobile), anche l'in-
affermato che quella in esame costituisce una nozione autono- tenzione dei genitori di stabilirsi in un certo Stato.
ma, che deve essere interpretata alla luce del contesto delle di- Si tratta comunque di indizi, di per sé non decisivi, ai fini
sposizioni e dell'obiettivo del regolamento; pertanto, «tenendo della determinazione del luogo di residenza abituale del mino-
conto delle peculiari circostanze di fatto che caratterizzano ogni re.
caso di specie, la residenza abituale corrisponde al luogo dove il Quando poi questi è ancora in tenera età, addirittura un lattan-
minore è fisicamente presente, in modo non temporaneo né oc- te, già Corte giust. 22 dicembre 2010, cit. afferma che il suo
casionale, e che denota una sua certa integrazione in un ambien- ambiente è quello familiare, determinato dalle persone con cui
te sociale e familiare». vive e che si prendono cura di lui. In particolare, allorché il

a
Si tratta di nozione di valenza non certo solo processuale, ma neonato risieda con la madre in uno Stato membro, nel quale è
anzi centrale per valutare la fondatezza della domanda di ritorno stato portato, diverso da quello della residenza abituale comune

to
(così espressamente la sentenza in rassegna). dei genitori, «devono essere presi in considerazione, da un lato,

en
La corte muove, d'altronde, dal carattere unitario della resi- la durata, la regolarità, le condizioni e le ragioni del soggiorno
denza abituale del minore di cui all'art. 11 del regolamento nel territorio di tale Stato membro nonché del trasferimento del-

am
2201/2003, cit.: si tratta, infatti, di nozione contenuta (ma con la madre in detto Stato e, dall'altro lato, tenuto conto dell'età
riferimento alla competenza) anche negli art. 8 e 10; cfr., al ri- del minore, l'origine geografica e familiare della madre nonché

on
guardo, Corte giust. 9 ottobre 2014, causa C-376/14 PPU, Foro i rapporti familiari e sociali che madre e minore intrattengono
it., Rep. 2016, voce cit., nn. 1271, 1274. con quello dello stesso Stato membro; è compito del giudice na-

O
M abb
La prospettiva — non estranea al diritto interno italiano — è zionale determinare la residenza abituale del minore tenendo

M
quella del criterio della vicinanza, in funzione del superiore in- conto di tutte le circostanze di fatto specifiche di ciascuna fatti-

SI
teresse del minore, che permea di sé il procedimento in oggetto specie».
IO in
nel suo complesso, cfr. Corte giust. 2 aprile 2009, cit., e 22 di- Sulla base di tale assetto giurisprudenziale la sentenza in rasse-

AS
cembre 2010, causa C-497/10 PPU, id., Rep., 2011, voce cit., n. gna (nella specie, come detto, il bambino ha sempre vissuto con
so

1073 (per esteso, Riv. dir. internaz. privato e proc., 2011, 812); la madre in Grecia, dove è nato) reputa che la sua residenza abi-
sul criterio di vicinanza cfr. anche Corte giust. 15 luglio 2010, tuale non possa essere fatta coincidere con quella dei genitori: si
es

causa C-256/09, Foro it., Rep. 2011, voce cit., n. 1076. tratterebbe di un principio generale in contrasto con la ratio del-
le norme di riferimento e con la stessa esigenza di tutela del su-
nc

II. - Nel caso di specie, tuttavia, vi sono delle peculiarità. periore interesse del minore.
D
co

Il minore di cui si tratta, infatti, è nato in Grecia da una cop- Oltretutto, quella in oggetto è una nozione di fatto, sicché sa-
U

pia di coniugi — la madre è greca e il padre italiano — che ave- rebbe privo di senso logico e giuridico farla coincidere a fronte
LA

di un minore sempre vissuto in certo luogo, con l'intenzione dei


IO olo

vano stabilito la residenza in Italia e avevano previsto di tornar-


vi dopo la nascita del figlio; la donna, però, aveva scelto unila- genitori di trasferirlo altrove (non avendo rilievo decisivo nep-
C

teralmente di restare in patria. Da qui (in Italia) un procedimen- pure il mancato consenso paterno alla permanenza nel luogo
c

dove, di fatto, continua a trovarsi).


O sci

to di divorzio, poi pronunciato (dati i tempi, appare più probabi-


LO

le che si tratti di separazione), ma anche il procedimento di sot- Da qui, alla stregua di stringenti ed ulteriori argomentazioni,
funzionali anche alla ratio di speditezza sottesa al procedimento
Fa

trazione attivato dal padre in Grecia.


Da qui il dilemma giuridico che ha indotto il giudice ellenico di sottrazione internazionale (pregiudicata dal riconoscimento
a proporre il rinvio pregiudiziale; il minore, infatti, non è stato della prevalenza della intenzione dei genitori, che richiederebbe
R

certo «trasferito» da uno Stato all'altro (è nato e vissuto sempre complesse e difficoltose indagini), l'affermazione del principio
in Grecia), sicché — almeno alla stregua della lettera delle nor- di cui alla massima.
me — non sembrano integrate le fattispecie né dell'art. 11 del In termini, nel diritto interno, Cass., ord. 14 dicembre 2017,
regolamento 2201/2003, né dell'art. 3 della convenzione del- n. 30123 (ampiamente fondata proprio sulla sentenza in rasse-
l'Aia cit.; tuttavia c’è il fatto che il bambino è stato trattenuto gna), id., 2018, I, 525, in questo fascicolo, con nota di richiami.
dalla madre illegittimamente, perché senza il consenso del pa-
dre, che pure esercita la responsabilità genitoriale; la residenza
della famiglia, oltretutto, è in Italia.
Il giudice del rinvio mostra allora di ritenere che, a fronte
di bambini molto piccoli (come nella specie), nati per caso
fortuito o forza maggiore in luogo diverso da quello che i ge-
nitori avevano scelto quale luogo di residenza abituale (e sia
stato poi ivi illegittimamente trattenuto da uno di essi), que-
st'ultima debba essere determinata proprio con riferimento al-
la comune intenzione dei genitori (desumibile da elementi in-
diziari quali gli stessi preparativi per la nascita del figlio, es.
allestimento della sua stanza, scelta di una abitazione più
grande).
Nel caso di specie (dove, peraltro — la corte lo rimarca — il
bambino era nato in Grecia non per caso fortuito o forza mag-
giore, ma per scelta dei genitori), secondo il giudice del rinvio, ————————
la residenza abituale del minore sarebbe l'Italia, paese di resi-
denza dei genitori prima della sua nascita e dove avevano previ-
sto di tornare dopo qualche mese (ma la madre, come detto,
aveva mutato opinione).

III. - La sentenza in rassegna muove, in termini generali, dalla


propria giurisprudenza in materia (anche in ambito più stretta-
mente processuale), sopra già ampiamente richiamata, ribaden-
do che la «residenza abituale» del minore corrisponde al luogo
che denota una certa integrazione del minore in un ambiente so-
ciale e familiare; tale luogo va individuato, dai giudici naziona-
li, secondo le circostanze del caso concreto.
In particolare, dovrà tenersi conto di tutti quegli elementi fat-
tuali idonei ad evidenziare che la presenza del minore in un cer-
to luogo non sia occasionale o casuale, ma che — di contro —
denoti una certa integrazione in un ambiente familiare e sociale.
IL FORO ITALIANO — 2018.
57 MONOGRAFIE E VARIETÀ 58

Memorandum delle proposte delineate nel Memorandum. Di qui un dibatti-


to, che si è venuto allargando, con toni diversificati e vieppiù
sulle tre giurisdizioni superiori vivaci, offrendo uno sguardo d'insieme, scandito da una plu-
ralità di accenti, su un assetto in cerca — si direbbe — di una
nuova coerenza. Vi si è aggiunta (a bozze ormai composte,
SOMMARIO: senza che gli interventi potessero quindi tenerne conto) la
Corte costituzionale, con sentenza 18 gennaio 2018, n. 6, Fo-
I. Memorandum, col. 58 ro it., 2018, I, 373, in questo fascicolo, con nota di richiami; e
II. ANDREA PROTO PISANI - GIULIANO SCARSELLI, La completa il quadro l'avallo contenuto nella «relazione sul-
l'amministrazione della giustizia nell'anno 2017», del nuovo

a
strana idea di consentire ai giudici amministrativi di
comporre i collegi delle sezioni unite, col. 62 primo presidente della Corte di cassazione, pronunciata il 26

to
III. GIOVANNI CANZIO, Le buone ragioni di un Memoran- gennaio 2018 (par. 9), <www.cortedicassazione.it>. Cfr. an-
che Cons. sup. magistratura 24 gennaio 2018, Foro it., 2018,

en
dum, col. 66
III, 106, in questo fascicolo.
IV. ANDREA PROTO PISANI, Chiosa ad una recente «confe-

am
renza» tenutasi a Roma il 18 dicembre 2017, presso il Il Foro italiano accoglie questa ideale tavola rotonda, ri-
parlamento, in tema di giustizia con la partecipazione spettando il modo — una sequenza temporale di interventi
— in cui essa si è manifestata: perché il lettore possa, come

on
di autorevolissime personalità, col. 69
sempre, tirarne le somme.

O
V. ANTONIO CARRATTA - GIORGIO COSTANTINO - GIU-

M abb
SEPPE RUFFINI, Per la salvaguardia delle prerogative

M
costituzionali della Corte di cassazione, col. 71

SI
VI. ANTONIO LAMORGESE, Note in margine al Memoran-
IO in I
dum sulle giurisdizioni, col. 80

AS
VII. ENRICO SCODITTI, Il mutamento costituzionale mate-
so

riale su diritti soggettivi e giudice amministrativo e il Memorandum


es

sindacato della Corte di cassazione, col. 84


VIII. GIOVANNI AMOROSO, Le sezioni unite civili della Cor-
nc

te di cassazione a composizione allargata: considera- Il primo presidente della Corte suprema di cassazione,
D

zioni a margine del Memorandum sulle tre giurisdizio- Il presidente del Consiglio di Stato,
co

Il presidente della Corte dei conti,


U

ni, col. 90
Il procuratore generale presso la Corte suprema di cassa-
LA

IX. FILIPPO PATRONI GRIFFI, Per un «dialogo tra le corti» al


IO olo

servizio del cittadino e non di giudici e giuristi, col. 96 zione,


Il procuratore generale presso la Corte dei conti,
C

X. MASSIMO LUCIANI, Il Memorandum delle giurisdizioni


c

superiori e la discussione (mancata) sulla certezza del


O sci
LO

diritto, col. 100 Premesso


XI. SABINO CASSESE - LUISA TORCHIA, La Costituzione dei che un apposito gruppo di lavoro, costituito da alti espo-
Fa

diritti e la Costituzione delle prerogative, col. 104 nenti delle tre giurisdizioni su mandato dei loro predecessori,
XII. ALDO TRAVI, Rapporti fra le giurisdizioni e interpreta- con il supporto di Italiadecide, Associazione per la qualità
R

zione della Costituzione: osservazioni sul Memorandum delle politiche pubbliche, in ragione del suo carattere super
dei presidenti delle tre giurisdizioni superiori, col. 109 partes, ha svolto un impegnativo percorso di approfondimen-
XIII. CLAUDIO CONSOLO, La base partecipativa e l'aspira- to dei problemi comuni attraverso:
zione alla nomofilachia, col. 111 — un primo seminario, svoltosi a porte chiuse il 22 giu-
XIV. ANTONELLO COSENTINO, Brevi considerazioni a pro- gno 2012, presso la camera dei deputati, sulla base di rela-
posito del Memorandum sulle giurisdizioni, col. 117 zioni dei costituzionalisti Massimo Luciani e Nicolò Zanon, i
XV. ALESSANDRO PAJNO, Un Memorandum virtuoso, col. cui esiti sono riassunti nel documento intitolato «Giurisdi-
122 zioni, Costituzione e sistema politico», nel quale si auspica
XVI. GAETANO D'AURIA, Memorandum sulle giurisdizioni una maggiore cooperazione tra i poteri e tra le giurisdizioni
e Corte dei conti, col. 125 superiori per migliorare il funzionamento del sistema di giu-
stizia;
XVII. CARLO MARIA BARONE - ROBERTO PARDOLESI, Qual-
che minimale considerazione conclusiva, col. 133 — un secondo seminario, svoltosi a porte chiuse il 3 feb-
braio 2014, presso la camera dei deputati, con la partecipa-
zione dei vertici delle giurisdizioni superiori, nel quale si è
discussa una ampia relazione del gruppo di lavoro sulle que-
Premessa stioni comuni alle tre giurisdizioni e si è concordato di uscire
dalla logica del confronto interno, che aveva caratterizzato il
Un percorso articolatosi nell'arco di un quinquennio (a precedente lavoro, e di proseguire allo scopo di avviare un
partire, dunque, dalla primavera 2012) ha portato gli organi dialogo tra le giurisdizioni e gli altri poteri dello Stato sul
di vertice della nostra galassia giurisdizionale — di concerto tema di fondo della giurisdizione come servizio alla comuni-
con il Consiglio superiore della magistratura e col supporto tà e al cittadino;
dell'associazione Italiadecide — a interrogarsi sui problemi che su queste basi il gruppo di lavoro ha proceduto a:
di rapporto tra le varie giurisdizioni, sino ad elaborare, sulla a) ricomporre l'esperienza più recente delle tre giurisdi-
scorta delle linee indicate da un gruppo di lavoro assai con- zioni in un unico quadro conoscitivo da offrire come base di
sapevole, un documento condiviso, che va sotto l'indicazione confronto;
imperspicua di Memorandum (gli daremo un'identità con b) elaborare proposte condivise per migliorare il contribu-
l'aggettivazione «intergiurisdizionale») sullo stato della fun- to delle giurisdizioni superiori al funzionamento del sistema
zione nomofilattica e sulle iniziative più acconce da adottare di giustizia;
per razionalizzare la crescente complessità del sistema. c) ribadire l'esigenza di armonizzare l'esercizio della fun-
Il documento è stato presentato al capo dello Stato il 15 zione nomofilattica in un sistema storicamente basato sulla
maggio 2017; ma si può dire che abbia avuto il battesimo del pluralità di giurisdizioni e avanzare a tal fine proposte volte a
fuoco in un convegno svoltosi in sede parlamentare il 18 di- sistematizzare il dialogo ed i raccordi organizzativi e funzio-
cembre 2017. A un di presso in coincidenza con quel- nali, principalmente attraverso processi paralleli e concordati
l'occasione Andrea Proto Pisani e Giuliano Scarselli hanno di autoriforma;
fatto circolare un loro «manifesto» critico, che si riporta, con che nel corso di una riunione tenutasi il 29 febbraio 2016 i
cui denunciavano aporie e incongruenze, anche costituzionali, vertici delle tre giurisdizioni e il vice presidente del Csm
TALIANO —
IL FORO ITALIANO — 2018
2018.— 19.
59 PARTE QUINTA 60

hanno tutti concordemente preso atto del lavoro fin lì svolto — il rischio viene evitato nel maggior numero dei casi
e hanno confermato l'impegno a sostenere con la loro attiva grazie alla alta consapevolezza dei singoli giudici e delle
partecipazione una iniziativa conclusiva di alto profilo istitu- corti nel loro insieme;
zionale; — questa stessa alta consapevolezza, di fronte al crescere
che il gruppo di lavoro ha provveduto alla elaborazione dei casi problematici, conduce a condividere l'esigenza e
della relazione conclusiva composta da note tematiche sotto- l'urgenza di accrescere e di sistematizzare il dialogo ed i rac-
scritte dai singoli partecipanti e dalla nota di sintesi, che con- cordi organizzativi e funzionali tra le giurisdizioni superiori
tiene uno schema del quadro conoscitivo condiviso e l'elen- e i loro organi di vertice;
co delle proposte del pari condivise in seno al gruppo di la- — occorre rafforzare una cultura comune della giurisdi-
voro alla luce della discussione finale. zione anche attraverso l'avvicinamento tra i metodi di lavoro

a
delle diverse giurisdizioni e la loro ulteriore evoluzione per

to
Preso atto della relazione conclusiva, della nota di sintesi adeguarli al grado di complessità raggiunto dagli ordinamen-

en
e delle proposte condivise. ti e migliorare la tempestività, coerenza e qualità delle deci-
sioni;

am
Rilevato che — in tal modo si intende valorizzare al massimo grado il
— la nota di sintesi introduttiva della relazione conclusiva disegno costituzionale che prevede una pluralità di giurisdi-

on
contiene, nella prima parte, considerazioni generali sullo sta- zioni nel quadro dell'armonizzazione della funzione giurisdi-
to della funzione nomofilattica e, nella seconda parte, propo- zionale, che ha le sue basi comuni negli art. 24 e 111 Cost.

O
M abb
ste rivolte a migliorare la cooperazione fra le giurisdizioni;

M
— nella stessa nota di sintesi si sottolinea come: Pertanto:

SI
- nell'attuale quadro di crescente interconnessione fra or- i vertici delle tre giurisdizioni, consapevoli che tali obiet-
IO in
AS
dinamenti, di continua moltiplicazione delle fonti, di ipertro- tivi sono in buona parte realizzabili attraverso un'autonoma
fia e di incessante mutamento delle norme, le magistrature,
so
assunzione di responsabilità e di iniziativa da parte del-
pur tra grandi difficoltà, rappresentano il principale presidio l'insieme delle giurisdizioni superiori, attraverso paralleli e
es

della certezza del diritto e della prevedibilità delle decisioni; coordinati processi di autoriforma, muovendosi in modo pro-
- nel sistema europeo, il concorso di diverse giurisdizioni positivo e guardando al futuro, convengono di impegnarsi —
nc

in ambito nazionale e sovranazionale, nei rispettivi ordini e nei limiti dei compiti organizzativi e di indirizzo loro spet-
D

livelli, consente di far fronte alla accresciuta complessità del tanti nell'esercizio delle rispettive funzioni — al fine di
co

sistema stesso e alle nuove forme di effettiva tutela giurisdi- promuovere tutte le opportune iniziative all'interno delle ri-
LA

zionale che il mondo contemporaneo richiede, estese come spettive giurisdizioni allo scopo di migliorare lo svolgimento
IO olo

mai in passato e in continua espansione; complessivo della funzione nomofilattica.


C

- alla crescente complessità del sistema normativo rispon- In tale quadro — dopo aver svolto al proprio interno le ne-
c

de quotidianamente la lettura professionale fornita dai giudi- cessarie consultazioni — potranno concordare un programma
O sci
LO

ci, che ne operano comunque la ricomposizione ai fini della comune per rafforzare i raccordi e i legami tra le diverse giu-
soluzione del singolo caso;
Fa

risdizioni in ambito nazionale, nonché nelle loro relazioni


- grava sui singoli giudici e, nella dialettica tra i diversi con le giurisdizioni europee.
gradi del giudizio, sui sistemi giurisdizionali nazionali e in
R

Le finalità e gli ambiti da prendere in considerazione sono


definitiva sulle giurisdizioni superiori il sempre più difficile quelli risultanti dalla seconda parte della nota di sintesi del
compito di assorbire le spinte tra loro conflittuali che metto- documento conclusivo del gruppo di lavoro (in buona parte
no in crisi l'unità dell'ordinamento; coincidenti con indirizzi già operanti nell'ambito di singole
- spetta alle giurisdizioni superiori, come giudici di ultima giurisdizioni) ed in particolare:
istanza in ambito nazionale, il compito di stabilire una ordi- 1) rafforzare, attraverso la cooperazione tra le giurisdizio-
nata e coerente interlocuzione con le giurisdizioni europee ni, gli strumenti volti a favorire che ciascuna giurisdizione in
che esercitano esse stesse una funzione di prevalente nomofi- sede di esercizio della funzione nomofilattica si pronunci te-
lachia; nendo conto della giurisprudenza e della esperienza maturata
- spetta a ciascuna giurisdizione superiore l'impegno a in altre giurisdizioni e dei principî di diritto fissati al fine di
rafforzare l'esercizio della funzione nomofilattica in una vi- procedere alla loro progressiva armonizzazione;
sione unitaria del sistema, che tenga conto tanto del ruolo 2) stabilizzare e rendere permanenti i canali di dialogo
delle giurisdizioni europee quanto del ruolo delle giurisdi- istituzionalizzati fra l'ufficio del massimario della Corte di
zioni nazionali; cassazione e gli uffici studi della giustizia amministrativa e
- occorre adeguare l'organizzazione del sistema giurisdi- della Corte dei conti, nonché tra gli uffici del pubblico mini-
zionale per assicurare un accettabile grado di certezza e di stero presso la Corte di cassazione e presso la Corte dei con-
prevedibilità che oggi rischia di venire meno e che invece ti, mediante: a) lo svolgimento di lavori preparatori o istrut-
costituisce un diritto fondamentale dei cittadini. torie comuni sui temi di comune interesse; b) lo scambio si-
stematico di conoscenze sulla giurisprudenza più significati-
Considerato che va; c) la progressiva armonizzazione dei metodi di lavoro; d)
— la base normativa da portare al suo compiuto svolgi- la ricognizione di decisioni, principî o concetti rilevanti nei
mento è costituita dalle norme che, a partire dal 2006, sono rapporti tra le diverse giurisdizioni;
state progressivamente introdotte nell'ordinamento delle tre 3) applicare la logica di cooperazione istituzionale e
giurisdizioni per rafforzare la funzione nomofilattica all'in- scambio conoscitivo alle attività delle procure generali della
terno di ciascuna giurisdizione superiore, con effetti signifi- Corte di cassazione e della Corte dei conti, nonché all'attivi-
cativi ai fini della armonizzazione della complessiva giuris- tà svolta dal Consiglio di Stato in sede consultiva e dalla
prudenza; Corte dei conti in sede di controllo;
— queste innovazioni normative introdotte al più alto li- 4) valutare, previe opportune consultazioni al proprio in-
vello dell'ordinamento hanno avuto riflessi profondi anche terno e con i competenti organi di autogoverno, la possibilità
nei rapporti tra le giurisdizioni superiori: in quanto da tali di promuovere l'introduzione di norme, a Costituzione inva-
innovazioni logicamente consegue la necessità di armonizza- riata, che consentano forme di integrazione degli organi col-
re l'esercizio della funzione nomofilattica tra le stesse giuris- legiali di vertice con funzioni specificamente nomofilattiche
dizioni per evitare il formarsi di «nomofilachie» divergenti, delle tre giurisdizioni (sezioni unite civili della Corte di
o comunque non comunicanti, sulle medesime questioni di cassazione, adunanza plenaria del Consiglio di Stato, se-
diritto sostanziale, come ad esempio in tema di responsabilità zioni riunite della Corte dei conti) con magistrati di altre
civile o di discrezionalità della pubblica amministrazione; giurisdizioni, quando si trattino questioni di alto e comune
IL FORO ITALIANO — 2018.
61 MONOGRAFIE E VARIETÀ 62

rilievo nomofilattico, ivi comprese, per le sezioni unite civili II


della Corte di cassazione, quelle attinenti alla giurisdizione;
5) elaborare iniziative comuni per considerare, nel dialo-
go tra le diverse istituzioni, le cause dei differenziali quanti- La strana idea di consentire
tativi che ancora registriamo rispetto ad altri paesi europei, ai giudici amministrativi
con riferimento in particolare ad interventi quali: a) il conte- di comporre i collegi delle sezioni unite
nimento della frequenza di accesso alle corti superiori, net-
tamente maggiore rispetto a quanto si riscontra in altri siste-
mi simili; b) la diffusione di una cultura istituzionale e pro- SOMMARIO - Lo scritto analizza il Memorandum del 15
fessionale maggiormente orientata verso qualità ed efficacia

a
maggio 2017, soprattutto nella parte in cui propone di «va-
di risultato; c) la valorizzazione di principî, di indirizzi e cul- lutare l'introduzione di norme, a Costituzione invariata, che

to
ture professionali ispirati alla maggiore concentrazione pos- consentano forme di integrazione degli organi collegiali di
sibile delle domande in un unico procedimento nei limiti del

en
vertice, ivi comprese, per le sezioni unite civili della Corte
miglior conseguimento dei fini di giustizia; d) la massima
di cassazione, quelle attinenti alla giurisdizione». Si ritiene

am
sintesi ed economia dei mezzi giuridici di tutela, tenendo
conto delle esigenze di sostenibilità del sistema; che, a Costituzione invariata, non sia possibile integrare i
6) valorizzare nella formazione e nella deontologia del collegi delle sezioni unite con giudici amministrativi, so-

on
giudice, ed in particolare di quello addetto a funzioni nomo- prattutto per questioni attinenti alla giurisdizione. Si ritiene

O
altresì che detta integrazione non sia comunque opportuna

M abb
filattiche, il bilanciamento tra la esigenza insopprimibile di
e che altri debbano essere i modi per evitare nomofilachie

M
tutela della indipendenza, cioè il libero convincimento, del
singolo giudice, e la responsabilità dello stesso giudice di ga- divergenti, peraltro dovute all'estensione abnorme della

SI
IO in
rantire la coerenza, la certezza e la stabilità del sistema delle giurisdizione esclusiva. Si ritiene che la Corte di cassazione

AS
decisioni, sia pure in un quadro evolutivo, adottando un me- non debba essere toccata nella sua struttura e nella sua fun-
so
todo di lavoro che ricomponga tali esigenze in specifiche zione di nomofilachia, unico ufficio giudiziario di pura le-
procedure; gittimità, e che opera con l'apporto della procura generale,
es

7) rafforzare gli strumenti organizzativi e formativi diretti la quale conclude nell'interesse della legge.
a rendere certa la capacità di ciascun giudice di pronunciarsi
nc

tenendo conto del complesso della giurisprudenza in qualsia-


D
co

si modo attinente al caso in giudizio, tanto nella propria 1. - In data 15 maggio 2017 è stato elaborato un Memo-
U

quanto nell'ambito di altre giurisdizioni, valorizzando l'ap- randum, sottoscritto dai vertici della Corte di cassazione,
LA
IO olo

porto di ciascuna e assicurando, in modo particolare nei pas- Consiglio di Stato e Corte dei conti, nonché dai procuratori
saggi evolutivi, la continuità dei principî e delle tradizioni generali della Cassazione e della Corte dei conti, che è stato
C

giuridiche incorporate nella giurisprudenza;


c

consegnato al presidente della repubblica.


O sci

8) valorizzare ai medesimi fini la collegialità e la respon-


LO

Il Memorandum, preso atto che alle Corti superiori spetta


sabilità in capo ai presidenti dei collegi giudicanti — previ- la funzione di nomofilachia, ognuna all'interno della propria
Fa

sta dall'art. 47 quater ord. giud. (da considerarsi come prin- giurisdizione; preso atto che la funzione di nomofilachia è
cipio estensibile alle altre giurisdizioni) — di assicurare lo di fondamentale importanza, in quanto volta ad assicurare
scambio di informazioni e di esperienze all'interno delle se-
R

nel sistema l'eguaglianza delle parti in giudizio, e quindi il


zioni e dei singoli collegi sulla preesistente giurisprudenza e rispetto dell'art. 3 Cost., nonché la prevedibilità delle deci-
quindi di curare l'adeguata motivazione di ogni scostamento, sioni; preso atto che spetta a ciascuna giurisdizione superio-
oltre al rispetto delle regole relative all'obbligo di rinvio
re l'impegno a rafforzare l'esercizio della funzione nomofi-
all'organo nomofilattico di vertice;
9) adottare metodi informatici e organizzativi che faciliti- lattica in una visione unitaria del sistema al fine di assicura-
no sempre più, all'interno degli uffici giudiziari, la cono- re un accettabile grado di certezza e di prevedibilità delle
scenza collettiva delle pronunce rese in occasione di prece- decisioni; e preso infine atto che, sempre più frequentemen-
denti conformi e, laddove le decisioni dei primi giudici siano te, si è assistito invece a «nomofilachie divergenti» per con-
state impugnate, di quelle intervenute nel corso dei gradi trasti di orientamenti che si sono sviluppati tra le Supreme
successivi del medesimo giudizio, attraverso una informa- corti, ad esempio in tema di responsabilità civile o di discre-
zione mirata e una adeguata classificazione tematica nelle zionalità della pubblica amministrazione; propone di raffor-
banche dati. zare la cooperazione tra le giurisdizioni di vertice, e soprat-
tutto propone di «valutare l'introduzione di norme, a Costi-
Roma, 15 maggio 2017 tuzione invariata, che consentano forme di integrazione de-
gli organi collegiali di vertice con funzioni specificamente
Primo presidente nomofilattiche delle tre giurisdizioni con magistrati di altre
della Corte suprema di cassazione giurisdizioni, quando si trattino questioni di alto e comune
GIOVANNI CANZIO rilievo nomofilattico, ivi comprese, per le sezioni unite civi-
li della Corte di cassazione, quelle attinenti alla giurisdizio-
Presidente ne».
del Consiglio di Stato
ALESSANDRO PAJNO 2. - Il Memorandum, così, nella sua analisi, pone sullo
stesso piano le tre giurisdizioni superiori, facendo riferimen-
Presidente to ad un «sistema storicamente basato sulla pluralità di giu-
della Corte dei conti risdizioni», e asserisce che ogni ufficio giurisdizionale di
vertice svolge funzioni di nomofilachia nel proprio ambito e
ARTURO MARTUCCI DI SCARFIZZI «all'interno di ciascuna giurisdizione superiore».
Premesso ciò, e per evitare nomofilachie divergenti, per il
Procuratore generale
presso la Corte suprema di cassazione Memorandum è opportuno non solo che si incentivi il dialo-
go e la cooperazione tra le giurisdizioni di vertice, ma è op-
PASQUALE PAOLO MARIA CICCOLO portuno altresì che i singoli magistrati di una giurisdizione
di vertice possano andare a comporre i collegi di altre giuri-
Procuratore generale sdizioni di vertice.
presso la Corte dei conti E qui, seppur il Memorandum non lo affermi direttamen-
CLAUDIO GALTIERI te, si fa (a nostro parere) soprattutto riferimento, con il ri-
IL FORO ITALIANO — 2018.
63 PARTE QUINTA 64

chiamo alle questioni di giurisdizione, all'esigenza di con- trasti di orientamenti giurisprudenziali tra Consiglio di Stato
sentire a giudici amministrativi di poter far parte dei collegi e Corte di cassazione.
delle sezioni unite quando queste si debbano pronunciare su È strano, perché il Memorandum, prima di arrivare alla
questioni di giurisdizione o su questioni di particolare rile- conclusione sopra riportata, dedica due pagine alla premes-
vanza nomofilattica. sa, una al ‘rilevato che ...’, e altre due al ‘considerato che
Tutto questo al fine di uniformare e rafforzare la funzione ...’, senza alcun cenno a ciò.
di nomofilachia, già prevista non solo dall'art. 65 ord. giud., Si tratta allora di ricordare che il fenomeno si è sviluppato
bensì anche più recentemente valorizzata e rafforzata dal- a seguito dell'ampliamento smisurato della giurisdizione
l'art. 347, 3° comma, c.p.c. esclusiva in capo ai giudici amministrativi. Ove questo svi-

a
luppo non vi fosse stato, lì non si sarebbero avuti i contrasti
3. - Questa proposta, autorevolissima perché sottoscritta giurisprudenziali di questi ultimi anni.

to
dai presidenti degli uffici giurisdizionali di vertice del no- I nostri padri costituenti immaginarono la tutela dei diritti

en
stro sistema e presentata alla presidenza della repubblica, la- dinanzi ai giudici amministrativi solo in ipotesi assai limita-
scia tuttavia alquanto perplessi. te, affermando al contrario che, in via generale, la funzione

am
Sostanzialmente si dice che, per evitare contrasti tra il giurisdizionale è esercitata da magistrati ordinari istituiti e
Consiglio di Stato e la Corte di cassazione, si possono man- regolati dalle norme sull'ordinamento giudiziario, e che il

on
dare giudici del Consiglio di Stato presso la Corte di cassa- Consiglio di Stato e gli altri organi di giustizia amministra-

O
tiva hanno giurisdizione per la tutela nei confronti della

M abb
zione, e così i contrasti non vi sono più, o vi sono molto
pubblica amministrazione degli interessi legittimi, e solo in

M
meno.
Procedendo in questo percorso logico potremmo dire che, via del tutto eccezionale anche sui diritti soggettivi nei casi

SI
IO in
per evitare contrasti di nomofilachia tra la Corte costituzio- espressamente previsti dalla legge.

AS
nale quando questa dà l'interpretazione delle norme in base Si fosse stati alla Costituzione, l'espansione della giuris-
so
alla nostra Carta costituzionale, e la Corte di cassazione, po- dizione esclusiva non sarebbe stata possibile, perché in gra-
tremmo mandare alle sezioni unite anche qualche giudice do di trasformare l'eccezione nella regola, e quindi di porsi
es

della Corte costituzionale. in contrasto con gli art. 102 e 103 Cost., per come voluti e
scritti dai nostri padri costituenti (la via da seguire sarebbe
nc

Ed altresì, per evitare contrasti tra la Corte di giustizia eu-


stata, se del caso, quella indicata dall'art. 113, 3° comma,
D

ropea e sempre la nostra Corte di cassazione, potremmo


co

Cost.).
U

immaginare inoltre che anche qualche giudice della corte di


Strasburgo possa partecipare ai collegi delle sezioni unite. L'idea che oggi si ha, così, è che, superati i limiti che la
LA
IO olo

Continuando in questo percorso potremmo immaginare Costituzione dava nel rapporto tra giudici ordinari e giudici
speciali, e ottenuta la giurisdizione generalizzata anche sui
C

ancora che, con riferimento a questioni di «alto e comune ri-


c

lievo nomofilattico», al fine di evitare critiche da parte della diritti da parte del giudice speciale, si voglia ora conquistare
O sci
LO

dottrina, eminenti giuristi possano integrare i collegi delle gli ultimi spazi rimasti, che sono quelli di aver parola anche
sezioni unite; e così di seguito ... sui conflitti di giurisdizione, e sull'interpretazione piena dei
Fa

diritti che, direttamente o indirettamente, siano riconducibili


Pensiamo basti questo.
a quelli sotto la giurisdizione esclusiva per come smisura-
È evidente che «l'armonizzazione della funzione di no-
R

tamente ampliata in questi ultimi anni.


mofilachia», sempre che possa ritenersi corretta una simile Al contrario, poiché il limite all'impugnazione in Cassa-
espressione, può darsi solo con il dialogo e le reciproche zione delle decisioni del Consiglio di Stato e della Corte dei
conoscenze, non con l'integrazione dei collegi; integrare i conti di cui all'art. 111, ultimo comma, Cost. è dovuto agli
collegi è operazione invece meramente politica, finalizzata a equilibri dati tra l'art. 102 e 103 Cost., equilibri che si sono
consentire ad una giurisdizione di entrare (in parte) nella infranti, l'unica armonizzazione del sistema attuale (ove non
giurisdizione dell'altra. si voglia ricorrere all'applicazione dell'art. 113, 3° comma,
Cost.), e al fine di evitare nomofilachie divergenti, sarebbe
4. - Che le cose stiano in questi termini è confermato dal- invece proprio quella di prevedere la ricorribilità in Cassa-
la circostanza che l'integrazione dei collegi non è prevista zione ex art. 360, n. 3, c.p.c. delle decisioni del giudice
nel Memorandum solo per le «questioni di alto e comune ri- amministrativo su diritti soggettivi.
lievo nomofilattico», bensì anche per «quelle attinenti alla
giurisdizione». 6. - Sotto altro profilo non sembra che i giudici ammini-
Ora, nella misura in cui spetta solo alla Suprema corte di strativi, ed in particolare i consiglieri di Stato, possano far
cassazione statuire sulla giurisdizione e decidere le questio- parte dei collegi della Cassazione, perché tra gli uni e gli al-
ni attinenti o riconducibili alla giurisdizione, non si vede tri vigono statuti e regole diverse di indipendenza.
che «nomofilachie divergenti» si possono sviluppare in pun- Si deve ricordare, al riguardo, che, ancora oggi, a settanta
to di giurisdizione, perché solo un ufficio di vertice, e non anni dalla nostra Carta costituzionale, i consiglieri di Stato
altri, è tenuto a pronunciarsi su ciò. vengono nominati dal governo per un quarto dei suoi com-
Al contrario, se si prevede la commistione dei collegi an- ponenti fuori da ogni meccanismo concorsuale, ancora oggi
che sulle questioni di giurisdizione, ovvero si prevede la i consiglieri di Stato possono, senza regole particolari, pas-
commistione dei collegi anche in ipotesi che non possono sare dalle sezioni consultive alle sezioni giurisdizionali, e
dar vita a «nomofilachie divergenti», va da sé che l'obietti- soprattutto ancora oggi i magistrati amministrativi possono
vo che si intende perseguire, più che quello di uniformare la svolgere attività extragiudiziali e presso i ministeri con una
funzione nomofilattica, è al contrario quello di consentire libertà sconosciuta ai giudici ordinari.
anche ai giudici amministrativi, in contrasto con l'art. 111, Va da sé, allora, che giudici la cui indipendenza è regola-
8° comma, Cost. (le cui origini risalgono fino al 1877), di ta in così diverso modo, non possono poi trovarsi a compor-
poter interloquire su questioni di giurisdizione. re i medesimi collegi.
La Costituzione ha attribuito in modo chiaro la funzione
regolatrice della giurisdizione alla Corte di cassazione; ogni 7. - Il Memorandum ritiene invece che tutto questo possa
tentativo di compromettere questa scelta non può non consi- farsi a «Costituzione invariata».
derarsi in contrasto con la Costituzione. Certo, se a costituzione invariata si è fatto del giudice
amministrativo il giudice del «potere pubblico» o «dell'eco-
5. - Il Memorandum, poi, niente dice sulle ragioni per le nomia» in contrasto con gli art. 102, 103 e 113 Cost., è paci-
quali, negli ultimi periodi, si sono effettivamente avuti con- fico che, sempre a Costituzione invariata, si possa prevedere
IL FORO ITALIANO — 2018.
65 MONOGRAFIE E VARIETÀ 66

altresì che giudici amministrativi compongano i collegi del-


la Cassazione (o viceversa). III
Il problema, però, è che tutto questo, più che a Costitu-
zione invariata, verrebbe fatto a prescindere dalla Costitu- Le buone ragioni di un Memorandum
zione, purtroppo in aderenza ad un fenomeno esistente da
anni, e che può definirsi di «decostituzionalizzazione della
giurisdizione». SOMMARIO - La crisi del diritto nella società postmoder-
Per quanto riguarda la Cassazione, la Costituzione, con na è sotto gli occhi di tutti e si traduce in un'imperiosa esi-
l'art. 106, è chiara: in Cassazione si accede per concorso, e genza di certezza, perduta nelle pieghe di un sistema a più

a
unica eccezione è la chiamata in Cassazione di giuristi per livelli. L'antidoto culturale (ma anche metodologico e pro-
meriti insigni, con nomina del Consiglio superiore della

to
cedurale) è dato dalla nomofilachia, che, però, è resa pro-
magistratura. blematica dalla pluralità delle giurisdizioni. Di qui l'oppor-

en
Se l'art. 106, 3° comma, Cost. prevede allora che in Cas- tunità di un dialogo virtuoso e l'utilità di un'integrazione
sazione, oltre ai giudici che lì sono arrivati per concorso e

am
infragiurisdizionale.
carriera all'interno dell'ordinamento giudiziario, possano
stare in via d'eccezione solo giuristi insigni individuati dal

on
Consiglio superiore della magistratura, va da sé che nessun 1. - Il valore della (ragionevole) certezza del diritto nella

O
altro magistrato, al di fuori di questi, può assumere il ruolo

M abb
postmodernità. La certezza del diritto, intesa come prevedi-

M
e svolgere la funzione di giudice della Cassazione. bilità/predicibilità delle decisioni giudiziarie e come tenden-
E se lo stesso giurista insigne, per svolgere la funzione di

SI
ziale uniformità dell'applicazione della legge, in funzione
giudice della Cassazione, deve abbandonare la cattedra e la
IO in dell'uguaglianza di trattamento dei cittadini, ha una duplice

AS
professione forense, va di nuovo da sé che non possono es- valenza: coerenziatrice dell'ordinamento giuridico e propul-
so
sere ammessi a comporre collegi giudici (magari) nominati siva del sistema economico-finanziario.
dal governo, o che provengano dalle sezioni consultive del
es

Tramontata la dommatica del razionalismo formale webe-


Consiglio di Stato o, ancora, che, con una diversa libertà ri-
riano sulla calcolabilità del diritto come macchina e sul pa-
nc

spetto ai giudici ordinari, possano svolgere funzioni extra-


radigma sillogistico del giudice-automa, resta imperiosa l'e-
giudiziali.
D

sigenza di ridurre l'area della incertezza del diritto, a fronte


co

di visibili fenomeni di disgregazione e frammentazione della


8. - Non si tocchi la Corte di cassazione.
LA

sempre più complessa società postmoderna; in un quadro ca-


IO olo

La si lasci nel ruolo che i nostri padri costituenti le hanno ratterizzato, peraltro, da una tumultuosa evoluzione dei co-
assegnato, integra nei suoi giudici, libera nello svolgimento
C

stumi e dell'economia e da profonde torsioni dell'assetto


c

delle sue funzioni, indipendente dal potere politico e da in- tradizionale della democrazia in uno Stato di diritto.
O sci
LO

teressi economici.
Le ragioni della crisi sono note. In sintesi: l'alterazione e
La si lasci lavorare così come fino ad oggi ha lavorato,
Fa

la moltiplicazione delle fonti dell'ordinamento; l'asistemati-


nell'interesse della giustizia e di tutti i cittadini, che ad essa,
cità e l'oscurità/ambiguità del linguaggio del legislatore; il
con totale fiducia e rispetto, si sono rivolti in questi anni per
R

predominio di principî e valori come guida del giudice-


la tutela dei diritti, in base a quanto previsto dall'art. 111
interprete nella fissazione della regola per il caso concreto;
Cost.
la fluidità, parzialmente creativa, dell'opera di mediazione
La si lasci svolgere la sua funzione di nomofilachia, per-
affidata al diritto giurisprudenziale.
ché la legge e la storia della giustizia hanno affidato ad essa,
e non ad altri giudici, detta superiore funzione, quale unico
2. - La nomofilachia come antidoto del «diritto incalcola-
ufficio giudiziario di pura legittimità, che opera con l'appor-
bile». Il pensiero giuridico moderno individua nella nomofi-
to della procura generale che conclude nell'interesse della
lachia l'antidoto culturale, ma anche metodologico e proce-
legge.
durale, all'incertezza del diritto, nella consapevolezza, pe-
raltro, che essa non costituisce più solo una categoria con-
ANDREA PROTO PISANI cettuale, essendo ormai oggetto della grammatica delle leg-
GIULIANO SCARSELLI gi.
La costruzione di una solida rete di «precedenti» autore-
voli, nella formazione giurisprudenziale del «diritto viven-
te», pur nel dinamico svolgersi delle trasformazioni econo-
ABSTRACT - The strange idea of allowing administra-
miche e sociali, s’interpone come presidio plurilivello, oriz-
tive judges to compose the colleges of the united sections.
zontale, circolare, nient’affatto statico, della tendenziale
uniformità e prevedibilità delle decisioni, contro il rischio di
The paper analyzes the Memorandum of 15 May 2017, es- uno scivolamento della pratica ermeneutica verso l'instabili-
pecially where it proposes to «evaluate the introduction, tà del diritto «liquido» o «incalcolabile», frutto di un esa-
within the present constitutional frame, of rules allowing sperato soggettivismo interpretativo.
forms of integration of the top collegiate bodies, including Il sapere dell'uomo è stratificato sulla base di progressive
the Joint civil sections of the Corte di cassazione, those convergenze intorno a «convinzioni» giustificate, perché ra-
charged with control of jurisdiction». The authors believe zionalmente fondate e condivise, perciò affidabili, le quali
that, if the constitution stands as it is, there is no margin to crescono pure in assenza di certezze o verità assolute.
integrate the colleges of the Joint sections with administra- I giudici, in particolare gli organi di ultima istanza della
tive judges, above all for matters pertaining to jurisdiction. giurisdizione, esercitano una pratica di tipo comunicativo
They also believe that such an integration is not appropriate; quanto alle ragioni e agli argomenti a sostegno delle deci-
others should be the ways to avoid divergent nomophila- sioni, orientata al dialogo e all'intesa con le parti e i difen-
chies, mainly due to the excessive extension of the exclusive sori, con gli altri giudici, con la dottrina e con l'opinione
jurisdiction. The Corte di cassazione should not be touched pubblica. L'esito della pratica comunicativa preme per
in its structure and in its function of nomophilachia: unique un'opera di ricomposizione e condivisione delle ragioni e di
judicial office of pure legitimacy, operating with the contri- conformazione al precedente nei casi simili e analoghi (sta-
bution of the General Prosecutor's Office, which concludes re decisis), in assenza, ovviamente, di argomenti differenti,
in the interest of the law. nuovi e più validi.
IL FORO ITALIANO — 2018.
67 PARTE QUINTA 68

3. - La nomofilachia e la pluralità delle giurisdizioni. risdizioni europee, anzi a valle delle descritte operazioni
Come interagisce l'esigenza coerenziatrice della nomofila- materiali che caratterizzano il dialogo, nel punto 4 del Me-
chia e l'agire comunicativo dei giudici con la pluralità delle morandum (che va letto, peraltro, insieme agli altri otto
giurisdizioni? punti, tutti davvero essenziali e significativi) è previsto
Nel sistema vigente convivono plurimi plessi giurisdizio- l'impegno a promuovere spazi di intervento del legislatore,
nali, distinti e però con significative aree di sovrapposizio- al fine di consentire forme di «parziale mobilità» infragiu-
ne, il cui riparto e coordinamento è affidato dall'art. 111 risdizionale.
Cost. alle sezioni unite (civili) della Cassazione. Sembra Il modulo suggerito è quello dell'integrazione — innanzi-
non producente — se non elusivo del problema — appellarsi tutto — dell'ordinaria composizione delle sezioni unite civi-

a
al mito della «unità della giurisdizione», o invocare la ricor- li con una quota limitata di giudici «speciali», se e quando
ribilità per cassazione per violazione di legge delle sentenze debbano essere trattate e decise «questioni di alto e comune

to
del giudice amministrativo. Mancano, all'evidenza, le con- rilievo nomofilattico», anche se intrecciate o correlate a

en
dizioni storico-politiche per una così radicale scelta, pure questioni attinenti alla giurisdizione.
ispirata a esigenze obiettive di razionalizzazione e semplifi- Fermo restando il ruolo centrale delle sezioni unite civili,

am
cazione. s’intende così implementarne l'autorevolezza coerenziatrice
E poiché la funzione nomofilattica viene concretamente del precedente, laddove la questione di diritto investa la tu-

on
esercitata, nei rispettivi ambiti di competenza, anche dagli tela di diritti soggettivi fondamentali e il rilievo della solu-

O
organi di vertice delle giurisdizioni speciali, occorre muo- zione sia trasversale alle plurime giurisdizioni. Lo scopo

M abb
versi nell'ottica del dialogo fra le corti, al fine di ridurre il

M
perseguito è quello di arricchirne la forza nomofilattica, in
rischio della frammentazione o differenziazione dei principî virtù del contributo dei saperi professionali e delle compe-

SI
di diritto elaborati da ciascuna giurisdizione nell'opera di
IO in tenze specialistiche, dei metodi e dei ragionamenti di com-

AS
interpretazione di norme, le quali, anche se in settori diversi, ponenti provenienti dalle giurisdizioni speciali.
so
investono questioni comunque ricadenti nella medesima o
analoga area tematica. 5. - Qualche considerazione conclusiva. Meritano a que-
es

È sufficiente richiamare i confini allargati della giurisdi- sto punto un'attenta riflessione due aspetti controversi: da
zione esclusiva del giudice amministrativo o di quella con- un lato, la possibilità che alla prospettata iniziativa legislati-
nc

tabile su posizioni soggettive tipicamente affidate al giudice va si proceda «a Costituzione invariata» o, viceversa, con
D
co

ordinario, riguardanti la responsabilità e il risarcimento del adeguati ritocchi dell'art. 111 Cost.; dall'altro, le ricadute
U

danno da illecito civile o contabile, il diritto alla concorren- della riforma sul piano strettamente ordinamentale dello sta-
LA
IO olo

za, il diritto societario e la responsabilità degli organi socia- tuto, tuttora profondamente differenziato per molti profili
li, la configurazione degli elementi costitutivi della causalità (accesso, carriera, responsabilità disciplinare, ecc.) delle
C
c

e della colpa; ovvero fare riferimento ai molteplici aspetti magistrature, ordinaria e speciali.
O sci
LO

del diritto eurounitario che intersecano gli itinerari interpre- Non sarà pertanto un compito facile definire, con rigore e
tativi delle plurime giurisdizioni. precisione, l'an, il quando, il quomodo e il quantum della
Fa

L'ordinamento giuridico risulta già intessuto di non poche prospettata «parziale mobilità» infragiurisdizionale.
regole, dirette a disciplinare i rapporti discorsivi fra le giuris- Ritengo, tuttavia, che la sfida culturale debba essere rac-
R

dizioni nazionali e fra queste e quelle internazionali, essen- colta e che dal fiume carsico delle proposte che hanno at-
dosi delineati negli ultimi anni taluni standard minimi di una traversato le varie legislature si passi al confronto aperto e
«procedura», ancora embrionale, del dialogo fra le corti. leale nelle istituzioni per il rilancio del progetto riformato-
Mette conto di richiamare, in proposito, la disciplina — re, all'interno dei diversi plessi giurisdizionali e nei compe-
comune alle giurisdizioni speciali — del «vincolo negativo» tenti organi di autogoverno, con l'avvocatura e con l'acca-
nei rapporti fra le sezioni semplici e le sezioni unite della demia.
Cassazione (art. 374, 3° comma, c.p.c. e 618, comma 1 bis, Appare necessario, anzi prioritario, avviare un diffuso e
c.p.p.), del principio di diritto nell'interesse della legge (art. ampio coinvolgimento dei protagonisti della giurisdizione
363 c.p.c.), della pregiudiziale interpretativa nel rito del la- nel processo riformatore. E però a viso aperto, senza reci-
voro (art. 420 bis c.p.c.), della pregiudiziale costituzionale e proche gelosie o diffidenze, arroccamenti, interdizioni, chiu-
di quella comunitaria (art. 267, par. 3, Tfue), del parere con- sure di tipo corporativo o autoreferenziale. Nella comune
sultivo della Corte Edu (protocollo n. 16 Cedu, in attesa di consapevolezza che, a fronte di ormai irreversibili e reali
ratifica). esigenze della società postmoderna, caratterizzata da un'i-
nedita e sempre più larga domanda di giustizia e di legalità,
4. - Le prassi virtuose del dialogo tra le corti e le propo- ogni sforzo di elaborazione collettiva debba essere compiuto
ste di riforma legislativa. Il punto 4 del Memorandum. La al fine, per un verso, di assicurare la tutela effettiva dei di-
Cassazione ha avviato una serie di percorsi virtuosi per co- ritti fondamentali e, per altro verso, di rafforzare, mediante
struire momenti di sintesi unificatrice nell'evoluzione del- l'unità funzionale e di servizio delle giurisdizioni, la fiducia
l'interpretazione giuridica, formalizzati in appositi «proto- dei cittadini nello Stato di diritto e, con essa, i valori pro-
colli d'intesa» con le giurisdizioni speciali (Consiglio di fondi della democrazia.
Stato e Corte dei conti) e con la giurisdizione europea (Cor-
te di giustizia e Corte Edu). GIOVANNI CANZIO
Si sono instaurate prassi di fattiva e sistematica collabo-
razione tra gli uffici studi delle rispettive corti, che si espri-
mono compiutamente in occasione di decisioni su questioni
di diritto di alto e comune rilievo monofilattico, mediante lo ABSTRACT - The good reasons for a Memorandum.
scambio informativo di ricerche e studi di settore, cui se-
guono colloqui e incontri informali tra i giudici dei diversi The crisis of law in post-modern society is under the eyes
plessi. of all and unfolds an urgent need for certainty, lost in the
Le ragioni, gli argomenti e le opinioni di ciascuno sono folds of a multi-level system. The cultural antidote (but also
sottoposti al confronto dialettico in vista della programmata methodological and procedural) is given by the nomophila-
intesa giurisprudenziale nella formazione di un comune di- chia, which, however, is made problematic by the plurality
ritto vivente. of jurisdictions, hence the opportunity for a virtuous dia-
Oltre le prassi di autorganizzazione nella cooperazione logue and the usefulness of an infra-jurisdictional integra-
tra le giurisdizioni superiori nazionali e tra queste e le giu- tion.
IL FORO ITALIANO — 2018.
69 MONOGRAFIE E VARIETÀ 70

Qui probabilmente la risposta deve necessariamente esse-


IV re, non lunga, ma più complessa.
Sul piano delle scelte costituzionali, l'operazione di au-
Chiosa ad una recente «conferenza» mento a dismisura della giurisdizione (c.d. esclusiva) anche
sui diritti del giudice amministrativo è dipesa dall'avere vo-
tenutasi a Roma il 18 dicembre 2017, luto «consapevolmente» ignorare che la Costituzione indica-
presso il parlamento, in tema di giustizia va e indica chiaramente nel 3° comma dell'art. 113 la via
con la partecipazione di autorevolissime personalità corretta da seguire allo scopo di assicurare effettività di tute-
la innanzi ad uno stesso giudice di controversie che vedono
coinvolti sia poteri della pubblica amministrazione sia veri e

a
SOMMARIO - Il breve intervento critica con particolare propri diritti: attribuire queste materie al giudice ordinario

to
energia recenti proposte, a suo avviso palesemente contrarie con contestuale attribuzione ad esso del potere (costituzio-

en
alla Costituzione e alla difesa della autonomia e indipenden- nalmente previsto) di annullamento dei provvedimenti am-
za dei giudici ordinari, non senza indicare gli interventi che ministrativi.

am
sarebbero invece perseguibili (e si sarebbero dovuti perse- Questa strada (con tutti gli accorgimenti necessari in punto
guire) alla stregua della Costituzione per la sacrosanta tute- di adeguamento dell'organico dei giudici ordinari e even-

on
la del valore della nomofilachia. tualmente di creazione sia di sezioni specializzate — se del
caso attingendo anche ai magistrati dei tribunali regionali

O
M abb
amministrativi — sia di riti accelerati) avrebbe evitato il sor-

M
1. - Non occorre essere un grande esperto di ordinamento gere di qualsiasi problema in tema di nomofilachia, perché le

SI
giudiziario italiano, né esser stato magistrato ordinario o giu- decisioni dei giudici ordinari (anche quelle di annullamento
IO in
dice costituzionale, né essere professore ordinario di diritto ai sensi del 3° comma dell'art. 113) sono sempre ricorribili

AS
presso facoltà prestigiose; né tanto meno essere primo presi- in Cassazione per violazione di legge, e non solo per motivi
so

dente della magistratura ordinaria o di magistrature speciali; inerenti alla giurisdizione.


es

non occorre nulla di tutto questo per sapere che giudici della
Corte di cassazione possono essere unicamente i giudici ordi- 4. - Perché non è stata seguìta questa strada?
nc

nari, selezionati per concorso (con la sola eccezionalissima La risposta diviene ipotetica. Non certo, direi, per incapa-
D

previsione dell'ultimo comma dell'art. 106 relativo ai profes- cità teorica degli studiosi e dei giudici amministrativi (stu-
co

diosi e giudici, che — come ebbe a dire una volta Mario Ni-
U

sori ordinari in materia di diritto e agli avvocati che abbiano


determinate anzianità e meriti, ecc.) e ciò perché solo ad essi è gro nel corso di un seminario organizzato dall'istituto Gram-
LA
IO olo

assicurata l'autonomia e l'indipendenza (da qualsiasi potere) sci — costituiscono un eletto e ristretto club).
attraverso norme di rango costituzionale (art. 104-107 Cost.). Forse, come mi dicevano due miei cari amici un po’ im-
C
c

Ma se le cose stanno davvero in questi termini (e così pertinenti, perché dall'inizio degli anni novanta (o dalla fine
O sci
LO

stanno, non avendo senso, in un discorso svolto secondo degli anni ottanta) del secolo scorso, è venuta meno quella
buona fede, il richiamo all'art. 139 r.d. 1775/33 sulla — più probabilmente tacita «sinergia» tra giudici ordinari e potere
Fa

che dubbia sotto il profilo delle garanzie costituzionali del- politico, e l'esecutivo ha preferito ridurre progressivamente
l'indipendenza e autonomia — composizione del Tribunale la competenza dei giudici civili ordinari, e attribuire invece
R

superiore delle acque pubbliche, sia perché si tratta di uno al più vicino — e più influenzabile — giudice amministrati-
dei pochi giudici speciali sopravvissuti all'art. 102 Cost., sia vo le controversie più importanti per il potere (economico e)
perché le decisioni di questo giudice sono soggette a ricorso politico.
per cassazione — ovviamente nella sua composizione «ordi- Si tratta di un'impertinenza? Non ne sarei così convinto (1).
naria» — per violazione di legge ai sensi dell'art. 111 Cost.),
non si comprende perché alti magistrati, autorevoli professo- ANDREA PROTO PISANI
ri ordinari ed ex magistrati, in nome della nomofilachia si
stanno agitando per aprire le porte della Corte di cassazione
(e in più della sua composizione più autorevole: le sezioni ABSTRACT - Comments on a recent «conference» con-
unite) ai consiglieri di Stato, cioè a giudici che già per la loro cerning justice held in Rome on December 18, 2017, at the
nomina, ma anche per il loro ordinamento, sono particolar-
mente contigui ai poteri forti dell'esecutivo, e da sempre su- ————————

scitano quanto meno non manifestamente infondati forti so- (1) Chi scrive ha trattato — spero — con dovizia di argomenti e
spetti sul terreno della loro autonomia e indipendenza, cioè premesse storiche la giustizia amministrativa nella prospettiva della no-
sulla loro soggezione soltanto alla legge. stra Costituzione: v. Foro it., 1994, V, 14 ss.; Riv. dir. civ., 2000, 775
ss.; Giur. it., 2005, 2437 s.; Foro it., 2009, V, 369 ss.; id., 2012, V, 1
2. - La risposta è — in prima battuta — relativamente age- ss.; id. 2015, V, 184 ss.; id., 2016, V, 6 ss.; id., 2017, V, 250 ss.
Non ricordo quale giurista romano qualificava addirittura come «in-
vole. civile» una deduzione giuridica nisi tota lege perspecta.
Quanto meno a partire dagli anni novanta del secolo scor- La sovrabbondanza e il carattere alluvionale della legislazione attua-
so il legislatore ordinario si è mosso nel senso di un aumento le inducono a mitigare di molto il giudizio riguardo all'operatore giuri-
a dismisura della giurisdizione (c.d. esclusiva) relativa anche dico contemporaneo.
Con un limite, però: se la legge cui ci si riferisce è la nostra scarna
a diritti (anche a diritti fondamentali) del giudice ammini- Costituzione, i cui articoli (comprese le disposizioni transitorie e finali)
strativo; con la conseguente (stante l'ultimo comma dell'art. sono un poco meno di centosessanta, il brocardo romano è tutt'ora va-
111 Cost., e la proponibilità contro le decisioni del Consiglio lido.
di Stato di ricorso per cassazione solo per motivi di giurisdi- Dico questo anche perché negli scritti raccolti nel presente dossier si
percepisce la pervicace volontà di concentrare l'esame sugli art. 24,
zione) creazione dei due organi giudiziari di vertice (la Corte 103, 111, ultimo comma, spesso pretermettendo del tutto o quasi l'art.
di cassazione ed il Consiglio di Stato) chiamati a dire l'ulti- 113, che pure è invece la disposizione base relativa alla tutela giurisdi-
ma parola sull'interpretazione degli stessi testi di legge in zionale contro gli atti della pubblica amministrazione; quasi, o senza
materia di responsabilità, obbligazioni, contratti, ecc. Di qui, quasi, a volere ignorare del tutto il 3° comma dell'art. 113, disposizione
che invece non può non essere presa attentamente in considerazione,
oggi, l'ansia di trovare qualche soluzione anche, purtroppo, specie nell'attuale fase di estensione (a mio avviso scorretta perché in
se in palese contrasto con la Costituzione (a Costituzione in- contrasto proprio con il 3° comma dell'art. 113) ai diritti della giurisdi-
variata) tramite l'autoregolamentazione dei soli organi di zione dei giudici amministrativi (al riguardo mi permetto di richiamare
vertice amministrativi della giurisdizione ordinaria (Csm), — tra i tanti — il mio intervento pubblicato id., 2015, V, 184 ss., non
del Consiglio di Stato e della Corte dei conti. fosse altro che per il titolo: L'art. 113, 3° comma, Cost.: una norma,
troppo spesso dimenticata, fondamentale per la tutela effettiva del cit-
tadino contro atti della pubblica amministrazione, intervento ignorato
3. - Ma era davvero inevitabile giungere a questa impasse? finanche dai collaboratori intervenuti nell'odierno dossier).

IL FORO ITALIANO — 2018.


71 PARTE QUINTA 72

parliament, with the participation of authoritative personali- nio fondamentale di alcune delle forze del Risorgimento, fu-
ties. rono aboliti gli organi speciali di giustizia amministrativa
esistenti in alcuni Stati preunitari (art. 1 l. 20 marzo 1865 n.
The brief comment criticizes with particular emphasis 2248, all. E). Con l'art. 2 stessa legge si affermò anche il
some recent proposals, deemed to be clearly contrary to the fondamentale principio per il quale «sono devolute alla giu-
Constitution and to the defense of ordinary judges’ autono- risdizione ordinaria tutte le cause per contravvenzioni e tutte
my and independence; it also states the actions that might be le materie nelle quali si faccia questione di un diritto civile o
(and should have been dutifully) pursued according to the politico, comunque vi possa essere interessata la pubblica
Constitution for the sake of jurisdictional coherence (so amministrazione, e ancorché siano emanati provvedimenti
called nomophilachia). del potere esecutivo o dell'autorità amministrativa».

a
Sennonché, l'art. 13 stessa legge aveva lasciato in vita un

to
vecchio arnese dell'assolutismo: la l. 20 novembre 1859 n.

en
3780, sui conflitti di attribuzione, in base alla quale il potere
di stabilire se si facesse «questione d'un diritto civile o poli-

am
tico» era attribuito alla stessa pubblica amministrazione, non
V ai giudici.

on
La posizione dei cittadini del neonato regno d'Italia nei
Per la salvaguardia confronti della pubblica amministrazione finì con l'essere

O
M abb
deteriore rispetto a quella dei cittadini degli Stati preunitari.
delle prerogative costituzionali

M
Nonostante quanto previsto dall'art. 2 l. 20 marzo 1865 n.
della Corte di cassazione

SI
2248, all. E, la giurisdizione ordinaria era negata e non c’era
IO in più un organo al quale rivolgersi per la tutela nei confronti

AS
della pubblica amministrazione. A ciò provvedeva la stessa
so
SOMMARIO - In relazione alle proposte del Memorandum amministrazione, mediante il Consiglio di Stato, in base al
e, in particolare, a quella del punto 4, si ricorda, in primo principio, importato dalla Francia, per il quale «juger l'ad-
es

luogo, l'esigenza di considerare l'evoluzione storica della ministration c’est aussi administrer».
nc

giurisdizione amministrativa e del riparto di giurisdizione. Si formò la «giurisprudenza dei pareri». Enfatizzando la
In secondo luogo, si dubita della possibilità che la proposta previsione di cui all'art. 4 l. 20 marzo 1865 n. 2248, all. E, a
D
co

possa essere attuata «a Costituzione invariata», e se ne con- scapito di quanto stabilito dall'art. 2, si affermò il principio
U

testa, nel merito, l'utilità. Si rileva che l'attribuzione alla per il quale l'atto o il provvedimento amministrativo degra-
LA
IO olo

Cassazione del controllo di legittimità implica piuttosto l'e- dava il diritto soggettivo; questo non avrebbe potuto neppure
stensione del ricorso contro tutti i provvedimenti relativi a essere affermato per invocarne tutela, né il giudice ordinario
C

diritti, anche quelli dei giudici speciali. Si aggiunge, in terzo


c

avrebbe potuto annullare l'atto.


O sci

luogo, che, in considerazione della nozione di giurisdizione,


LO

Nel 1877 fu istituita la Cassazione romana, alla quale fu


ora deducibile dall'art. 111, 1° comma, Cost., il controllo attribuito il compito di regolare i conflitti. Nel 1889 fu isti-
Fa

della Cassazione per «soli motivi inerenti alla giurisdizione» tuita la IV sezione del Consiglio di Stato. Nel 1907, con l'i-
dovrebbe essere esteso alla verifica del rispetto dei principî stituzione della V sezione, nacque la giurisdizione esclusiva.
R

del giusto processo, in quanto caratterizzanti della stessa Nel 1948, la Costituzione ha legittimato la pluralità di giuri-
giurisdizione. sdizioni e ha attribuito espressa rilevanza all'interesse legit-
timo, quale oggetto di tutela giurisdizionale, ma ha anche
espressamente previsto, all'art. 113, 3° comma, che «la legge
1. - Premessa. L'esigenza di un coordinamento tra la giu- determina quali organi di giurisdizione possono annullare gli
risprudenza della Corte di cassazione e quella del Consiglio atti della pubblica amministrazione nei casi e con gli effetti
di Stato ha significativi precedenti. previsti dalla legge stessa», cosicché può escludersi che esi-
Già nel 1929, venne concluso un accordo programmatico, sta una riserva a favore dei giudici speciali sull'annullamento
intitolato «I contatti giurisdizionali della Corte di cassazione degli atti amministrativi. Ha inoltre stabilito, all'art. 103, 1°
e del Consiglio di Stato», meglio noto come «concordato comma, che la giurisdizione esclusiva può sussistere quando,
giurisprudenziale», da Mariano D'Amelio e Santi Romano, «in particolari materie indicate dalla legge», sia invocata tu-
rispettivamente presidente della Corte di cassazione e del tela «anche dei diritti soggettivi», ove questi ultimi siano de-
Consiglio di Stato (1). dotti unitamente agli interessi legittimi. Nel 1971, con la l. 6
Nel 2003, ha concluso i lavori la commissione di studio dicembre 1971 n. 1034, sono stati istituiti i tribunali ammini-
istituita per l'approfondimento congiunto dei problemi di strativi regionali, previsti dall'art. 125, 2° comma, Cost. Nel
maggiore rilievo in tema di riparto di giurisdizione in base al 1998, le controversie in materia di pubblico impiego sono
criterio allora vigente per «blocchi di materie» (2). state trasferite al giudice ordinario e gli art. 33 e 34 d.leg. 31
Sulle questioni di interesse comune oggetto di Dialogoi marzo 1998 n. 80 hanno introdotto il criterio di riparto di
hanno partecipato al dibattito anche i giudici amministrati- giurisdizione per «blocchi di materie». Nel 1999, la Corte di
vi (3). cassazione ha riconosciuto la risarcibilità dei danni per lesio-
L'esame e la valutazione delle proposte contenute nel ne degli interessi legittimi: Cass. 22 luglio 1999, n. 500/SU
Memorandum, tuttavia, implicano che sia ricordata l'evolu- (Foro it., 1999, I, 2487). Il 2000 è stato un anno denso di av-
zione del sistema (4). venimenti: il 27 marzo, l'adunanza plenaria del Consiglio di
All'indomani dell'unità d'Italia, in funzione della affer- Stato ha illustrato la completezza della tutela amministrativa:
mazione del principio dell'unità della giurisdizione, patrimo- Cons. Stato, ad. plen., 30 marzo 2000, n. 1 (id., 2000, III,
————————
365); l'11 luglio la Corte costituzionale ha dichiarato l'ille-
gittimità delle disposizioni introduttive dei nuovi criteri di
(1) In Riv. dir. pubbl., 1929, 181. riparto di giurisdizione per eccesso di delega: Corte cost. 17
(2) In Foro it., 2004, V, 18. luglio 2000, n. 292 (ibid., I, 2393); il 19 luglio la commis-
(3) Vedi, sull'interesse dell'attore ad impugnare per motivi attinenti sione affari costituzionali del senato ha approvato un ordine
alla giurisdizione, il Dialogos del 20 settembre 2016 (<http://bit.
ly/2lqFitM> e <http://bit.ly/2lhafSb>). La questione è stata poi definita del giorno nel quale ha impegnato il governo a farsi carico
da Cass., sez. un., 20 ottobre 2016, n. 21260, Foro it., 2017, I, 966, con degli effetti della pronuncia del giudice delle leggi; è del 21
note di G.G. POLI, di A. TRAVI e di F. AULETTA, e Giur. it., 2017, 457, luglio la legge di riforma della giustizia amministrativa: l. 21
con nota di VIPIANA-PERPETUA; Corriere giur., 2017, 257, con note di luglio 2000 n. 205. Il 5 ed il 28 luglio 2004, la Corte costitu-
ASPRELLA e CONSOLO; Riv. dir. proc., 2017, 793, con nota di RUFFINI.
(4) Per indicazioni si rinvia a G. COSTANTINO, Appunti sulla giuris- zionale ha sancito l'incompatibilità del criterio di riparto per
dizione, in Studi in onore di Nicola Picardi, Pisa, 2017, I, 681. blocchi di materia con i principî costituzionali: Corte cost. 6
IL FORO ITALIANO — 2018.
73 MONOGRAFIE E VARIETÀ 74

luglio 2004, n. 204 (id., 2004, I, 2594), e 28 luglio 2004, n. certezza e la stabilità del sistema delle decisioni; 7) rafforza-
281 (ibid., 2593). Con il d.leg. 2 luglio 2010 n. 104, è stata re gli strumenti organizzativi e formativi diretti a rafforzare
attuata la delega di cui all'art. 44 l. 18 giugno 2009 n. 69, ed la capacità di ciascun giudice di pronunciarsi tenendo conto
è stato emanato il codice del processo amministrativo. del complesso della giurisprudenza; 8) valorizzare la colle-
I confini della giurisdizione amministrativa sono segnati gialità e la responsabilità in capo ai presidenti dei collegi
dall'art. 7 cod. proc. amm., per il quale i giudici amministra- giudicanti, prevista dall'art. 47 quater ord. giud.; 9) adottare
tivi esercitano una giurisdizione «generale» di legittimità; metodi informatici e organizzativi che facilitino la conoscen-
nei casi previsti dalla legge e dall'art. 134 cod. proc. amm. za collettiva delle pronunce.
possono anche sindacare il merito degli atti amministrativi e
in quelli, pure previsti dalla legge e dall'art. 133 cod. proc. 3. - L'integrazione dei collegi delle sezioni unite della

a
amm., possono conoscere anche dei diritti soggettivi. In ogni Cassazione. Dei nove punti di azione individuati dal Memo-

to
caso si tratta di «provvedimenti, atti, accordi o comporta- randum, che per buona parte ribadiscono pratiche virtuose

en
menti riconducibili anche mediatamente all'esercizio di tale già poste in essere e improntate allo spirito di collaborazione
potere, posti in essere da pubbliche amministrazioni». La fra le tre magistrature superiori, il vero punctum dolens è il

am
giurisdizione speciale si estende comunque al «risarcimento n. 4 (5). Per come impostato e per le ricadute costituzionali e
del danno per lesione di interessi legittimi e agli altri diritti ordinamentali che avrebbe, ove fosse attuato, esso fa emer-

on
patrimoniali consequenziali, pure se introdotti in via auto- gere numerose criticità, sia sul piano del metodo, che i sotto-
noma». scrittori del documento intendono utilizzare nel persegui-

O
M abb
Si tratta, in ogni caso, di una giurisdizione speciale: ai mento degli obiettivi ivi indicati, sia su quello del merito, e

M
sensi dell'art. 102, 1° comma, Cost., «la funzione giurisdi- cioè dell'opportunità che tali obiettivi siano perseguiti.

SI
zionale è esercitata da magistrati ordinari». Quanto al metodo indicato, anzitutto non si comprende
IO in
I giudici speciali possono giudicare soltanto nei casi come possa ammettersi che leggi ordinarie consentano «a

AS
espressamente previsti dalla legge. Costituzione invariata» l'integrazione del collegio delle se-
so

Questa evoluzione e questo quadro, ampiamente noti e zioni unite della Cassazione con magistrati provenienti dal
es

sinteticamente riassunti, non possono essere pretermessi nel- Consiglio di Stato e dalla Corte dei conti.
l'analisi del Memorandum e delle proposte in esso contenute. Infatti, stando all'art. 106, 3° comma, Cost., alla composi-
nc

zione della Corte di cassazione — accanto ai magistrati ordi-


D

2. - Le proposte del Memorandum. Chiara è l'impostazio- nari — possono eccezionalmente accedere «per meriti insi-
co

ne che sorregge il Memorandum, elaborato da un gruppo di gni» e «su designazione del Consiglio superiore della magi-
lavoro con il supporto dell'associazione Italiadecide, presen- stratura», «professori ordinari in materie giuridiche e avvo-
LA
IO olo

tato al presidente della repubblica lo scorso 15 maggio 2017 cati che abbiano quindici anni d'esercizio e siano iscritti ne-
e discusso presso la camera dei deputati il 18 dicembre 2017.
C

gli albi speciali per le giurisdizioni superiori». E siccome il


c

Partendo dalla premessa che le innovazioni normative a collegio delle sezioni unite della Cassazione è composto da
O sci
LO

partire dal 2006 «introdotte al più alto livello dell'ordina- magistrati appartenenti alle sezioni semplici della stessa Cas-
mento hanno avuto riflessi profondi anche nei rapporti tra le sazione, è davvero difficile immaginare che la sua composi-
Fa

giurisdizioni superiori» e che «da tali innovazioni logica- zione possa essere integrata con esponenti delle magistrature
mente consegue la necessità di armonizzare l'esercizio della speciali, sorvolando bellamente sul dettato dell'art. 106, 3°
R

funzione nomofilattica tra le stesse giurisdizioni per evitare il comma, Cost. (6) e limitandosi a prevedere che all'integra-
formarsi di ‘nomofilachie’ divergenti, o comunque non co- zione del collegio si possa procedere «di intesa tra i presi-
municanti, sulle medesime questioni di diritto sostanziale, denti di ciascuna giurisdizione e sentite le parti», nei casi in
come ad esempio in tema di responsabilità civile o di discre- cui «le giurisdizioni siano chiamate a decidere una questione
zionalità della pubblica amministrazione», le tre magistrature che rientri in una giurisdizione, ma investa aspetti di interes-
superiori condividono nel Memorandum «l'esigenza e l'ur- se anche di altre giurisdizioni» (7).
genza di accrescere e di sistematizzare il dialogo ed i rappor- D'altro canto, se si considera che, ai sensi dell'art. 111, 8°
ti organizzativi e funzionali tra le giurisdizioni». comma, Cost., le pronunce del Consiglio di Stato e della
E dunque convengono, in particolare, che si debba: 1) raf- Corte dei conti sono ricorribili per cassazione sia pure sol-
forzare gli strumenti volti a favorire che ciascuna giurisdizio- tanto per motivi inerenti alla giurisdizione e che, ai sensi del-
ne, nell'esercizio della «propria» funzione nomofilattica, «si
pronunci tenendo conto della giurisprudenza e della espe- ————————

rienza maturata in altre giurisdizioni e dei principî di diritto (5) Invece, nel senso che la via tracciata nel Memorandum sia «reali-
fissati al fine di procedere alla loro progressiva armonizza- stica ed equilibrata», CONSOLO, Il «Memorandum» del 15 maggio
zione»; 2) stabilizzare e rendere permanenti i canali di dialo- 2017: ragionevole sogno o vere linee effettive?, in Giornale dir. amm.,
go istituzionalizzati fra l'ufficio del massimario della Cassa- 2017, 685; anche per SILVESTRI, La funzione unificante della cultura
zione e gli uffici studi della giustizia amministrativa e della della giurisdizione ed il ruolo della formazione, ibid., 682, le proposte
Corte dei conti; 3) applicare la logica di cooperazione istitu- del Memorandum sono «tutte di buon senso e aderenti alle attuali pro-
blematiche della nomofilachia».
zionale e scambio conoscitivo alle attività delle procure ge- (6) Non è un caso, del resto, che la relazione che accompagnava il
nerali della Cassazione e della Corte dei conti, «nonché d.d.l.d. 2953 (delega al governo recante disposizioni per l'efficienza del
all'attività svolta dal Consiglio di Stato in sede consultiva e processo civile), approvato della camera dei deputati il 10 marzo 2016,
della Corte dei conti in sede di controllo»; 4) «valutare la nel richiamare gli interventi sul rito davanti alla Corte di cassazione,
possibilità . . . di promuovere l'introduzione di norme, a Co- previsti dallo stesso disegno di legge, li inquadrava «nel segno di un
uso più diffuso del rito camerale e nella prospettiva possibile di una ri-
stituzione invariata, che consentano forme di integrazione forma costituzionale che veda inseriti in un organo giudiziario supremo
degli organi collegiali di vertice con funzioni specificamente giudici oggi appartenenti ad altre magistrature».
nomofilattiche delle tre giurisdizioni (sezioni unite civili del- (7) All'interno del gruppo di lavoro che ha elaborato il Memoran-
la Corte di cassazione, adunanza plenaria del Consiglio di dum si è anche precisato che l'allargamento dovrebbe riguardare da
Stato, sezioni riunite della Corte dei conti) con magistrati di uno o due fino ad «un certo numero» di magistrati provenienti dalle
altre giurisdizioni superiori (Amoroso) e si è proposto che nelle se-
altre giurisdizioni, quando si trattino questioni di alto e co- zioni unite civili della Corte di cassazione, ai nove magistrati che
mune rilievo nomofilattico, ivi comprese, per le sezioni unite formano ordinariamente il collegio si aggiungano tre componenti
civili della Corte di cassazione, quelle attinenti alla giurisdi- provenienti, a seconda dei casi, dal Consiglio di Stato e/o dalla Corte
zione»; 5) elaborare iniziative comuni per considerare le dei conti (Rordorf), con una certa anzianità di svolgimento delle fun-
cause dei differenziali quantitativi rispetto ad altri paesi eu- zioni giurisdizionali. Vedi, in proposito, la Relazione finale del grup-
po di lavoro «Giurisdizioni. La cooperazione tra le giurisdizioni su-
ropei; 6) valorizzare nella formazione e nella deontologia del periori nell'interesse dei cittadini e della giustizia». Nota di sintesi a
giudice il bilanciamento tra la esigenza di tutela della propria cura di C. GUARNIERI e A. PALANZA, 33 (riportato in <http://www.
indipendenza e la responsabilità di garantire la coerenza, la italiadecide.it/public/documenti/2017/11/14122017_REPORT_.pdf>).

IL FORO
ORO ITALIANO — 2018
TALIANO — 2018.— 20.
75 PARTE QUINTA 76

l'art. 374, 1° comma, c.p.c., i motivi attinenti alla giurisdi- 5. - Incompatibilità della proposta di integrazione con la
zione sono decisi dalle sezioni unite della Cassazione, ipo- funzione di nomofilachia. L'art. 111 Cost., al suo 7° comma,
tizzare che queste ultime possano essere integrate con la par- attribuisce espressamente alla Corte di cassazione il ruolo di
tecipazione di esponenti delle altre magistrature superiori giudice del controllo della legittimità (sostanziale e proces-
(Consiglio di Stato e Corte dei conti), quando siano chiamate suale) su tutte le sentenze e i provvedimenti restrittivi della
a decidere questioni «attinenti alla giurisdizione», significa libertà personale e la Corte costituzionale ha riconosciuto a
snaturare sostanzialmente il dettato costituzionale, che vuole più riprese che il ricorso per cassazione «per violazione di
sia riservato alla sola Corte suprema di cassazione il control- legge» costituisce «nucleo essenziale del ‘giusto processo
lo sul rispetto dei limiti di giurisdizione della giurisdizione regolato dalla legge’» (così, in particolare, Corte cost. 28 lu-
ordinaria come di quelle speciali. glio 2000, n. 395, rel. G.M. Flick, id., Rep. 2000, voce Revi-

a
Inoltre, non può sottacersi la circostanza che, ove venisse sione penale, n. 7; 9 luglio 2009, n. 207, rel. P. Grossi, id.,

to
posta in essere la proposta presente nel già richiamato punto 2009, I, 3281). Ciò sta dunque a significare — ha sottolinea-

en
4 del Memorandum, si istituirebbero per via ordinaria nuovi to, ancora di recente, la Corte costituzionale — «non soltanto
organi giurisdizionali speciali, in deroga al divieto costitu- che il giudizio di cassazione è previsto come rimedio costitu-

am
zionale di cui all'art. 102, 2° comma, Cost. zionalmente imposto contro tale tipo di pronunzie; ma, so-
Nella realtà, infatti, avremmo che i collegi delle sezioni prattutto, che il presidio costituzionale — il quale è testual-

on
unite della Cassazione, dell'adunanza plenaria del Consiglio mente rivolto ad assicurare il controllo sulla legalità del giu-
di Stato, delle sezioni riunite della Corte dei conti nella loro dizio (a ciò riferendosi, infatti, l'espresso richiamo al para-

O
M abb
attuale composizione continuerebbero ad esercitare le stesse digmatico vizio di violazione di legge) — contrassegna il di-

M
funzioni giurisdizionali che attualmente esercitano, mentre ritto a fruire del controllo di legittimità riservato alla Corte

SI
verrebbero istituiti, accanto a questi, nuovi «organi collegiali suprema, cioè il diritto al processo in Cassazione» (così Cor-
IO in
di vertice con funzioni specificamente nomofilattiche delle te cost. 9 luglio 2009, n. 207, cit.).

AS
tre giurisdizioni» (così il punto 4 del Memorandum), «inte- Lo stesso art. 111, poi, nel comma successivo, attribuisce
so

grati» con esponenti delle tre magistrature superiori. alla Corte di cassazione il potere di sindacare le decisioni del
Consiglio di Stato e della Corte dei conti per «motivi inerenti
es

Questi nuovi organi giurisdizionali, da un lato, presente-


rebbero una composizione del tutto particolare e diversa da alla giurisdizione», con formulazione solo parzialmente so-
nc

quella che assumono attualmente e, dall'altro lato, assolve- vrapponibile a quella contenuta nell'art. 65 ord. giud., che le
attribuisce il compito di assicurare il «rispetto dei limiti delle
D

rebbero a funzioni del tutto particolari, e cioè «nomofilatti-


co

diverse giurisdizioni».
U

che delle tre giurisdizioni», che li caratterizzerebbero come


È in questo quadro costituzionale che si inserisce la fun-
LA

un unicum nel panorama ordinamentale giudiziario italiano.


IO olo

Ed in presenza di queste peculiarità è difficile negare che zione nomofilattica, che l'ordinamento giudiziario attribuisce
esclusivamente alla Corte suprema di cassazione («assicurare
C

nella sostanza si vogliano istituire nuovi organi giurisdizio-


c

nali speciali. l'esatta osservanza e l'uniforme interpretazione della legge»,


O sci
LO

secondo il dettato del già citato art. 65).


È infatti evidente che, se al ricorso per cassazione «per
Fa

4. - Incompatibilità della proposta di integrazione con la violazione di legge» viene riconosciuto valore costituzionale,
Costituzione. Dal punto di vista del merito, poi, la soluzione coerenza vuole che alla stessa Cassazione venga attribuita la
individuata dallo stesso punto 4 del Memorandum — e cioè
R

funzione di assicurare l'esatta e uniforme interpretazione


la possibilità di integrare la composizione dei collegi delle della legge. Ciò che in più occasioni ha riconosciuto la stessa
sezioni unite della Cassazione con esponenti delle altre ma- Corte costituzionale, parlando della Cassazione come del
gistrature superiori — per essere realizzata richiederebbe il «massimo organo di nomofilachia» (Corte cost. 18 luglio
superamento non solo dell'attuale assetto costituzionale, or- 2013, n. 210, rel. G. Lattanzi, id., Rep. 2013, voce Giudizio
ganizzativo e disciplinare dei magistrati che compongono le abbreviato, n. 43) o come organo giudiziario cui, ai sensi
diverse giurisdizioni speciali, ma anche di alcuni principî dell'art. 111, 7° comma, Cost., «compete il magistero della
della nostra Carta costituzionale. nomofilachia» (così Corte cost. 30 novembre 1982, n. 204,
La proposta contenuta nel Memorandum dà per acquisito rel. V. Andrioli, id., 1982, I, 2981; e 23 maggio 1986, n. 129,
ciò che — ai termini dell'attuale quadro costituzionale e del- rel. V. Andrioli, id., 1986, I, 2102) o «la filachia delle norme
la normativa ordinaria — non è affatto acquisito, ed anzi è sottordinate» (Corte cost. 5 novembre 1986, n. 231, rel. V.
smentito dal quadro costituzionale e normativo esistente. E Andrioli, id., 1987, I, 2356).
cioè che ci sia l'esigenza di coordinare gli indirizzi interpre- Si rileva nel Memorandum — evidentemente sul presup-
tativi delle sezioni unite della Cassazione, dell'adunanza posto che il ricorso in Cassazione avverso le pronunce del
plenaria del Consiglio di Stato e delle sezioni riunite della Consiglio di Stato e della Corte dei conti sia circoscritto al
Corte dei conti come se si trattasse di tre diverse corti su- controllo dell'osservanza dei soli limiti esterni della giurisdi-
preme, aventi il medesimo ruolo e svolgenti la medesima zione, senza alcuna possibilità di estensione del controllo
funzione sia pure in ambiti giurisdizionali differenti. agli altri profili di legittimità (sostanziale e processuale) —
Ed infatti, il Memorandum premette — come abbiamo vi- che di fatto il Consiglio di Stato e la Corte dei conti, nei set-
sto — che le innovazioni normative più recenti avrebbero tori di giurisdizione esclusiva, eserciterebbero funzioni no-
avuto «riflessi profondi anche nei rapporti fra le giurisdizioni mofilattiche al pari della Corte di cassazione. Questa appare
superiori» e che dalle stesse innovazioni sorga l'esigenza di la fonte della proposta di integrazione reciproca dei collegi
armonizzazione della funzione nomofilattica propria di delle sezioni unite, dell'adunanza plenaria e delle sezioni
ognuna delle tre giurisdizioni superiori. Ciò che chiaramente riunite.
evidenzia l'equivoco di fondo — l'esistenza nel nostro ordi- Sennonché la soluzione proposta è peggiore del problema
namento di tre diversi organi ai quali è demandata la funzio- che intenderebbe risolvere.
ne nomofilattica su identiche questioni di merito —, che vi- Che ci sia un problema di esercizio della funzione nomofi-
zia in premessa il discorso sviluppato dallo stesso Memoran- lattica della Suprema corte di cassazione e di controllo del ri-
dum e le conclusioni alle quali perviene nel merito (e cioè spetto dei principî regolatori del giusto processo nei settori
«l'esigenza e l'urgenza di accrescere e di sistematizzare il della giurisdizione esclusiva del Consiglio di Stato e della
dialogo ed i raccordi organizzativi e funzionali tra le giuris- Corte dei conti è indubbio. Ed è parimenti indubbio che il
dizioni»). problema si sia notevolmente acuito con il crescente espan-
In realtà, le cose non stanno affatto in questi termini, né dersi dei settori di giurisdizione su diritti sottratti alla giuris-
dal punto di vista costituzionale, né da quello ordinamentale, dizione del giudice ordinario e attribuiti, in nome di una ma-
ed è preoccupante che i promotori del Memorandum trascu- lintesa esclusività della giurisdizione speciale, al giudice
rino ciò, quasi si trattasse di un dettaglio secondario. amministrativo ed a quello contabile. Questo non significa
IL FORO ITALIANO — 2018.
77 MONOGRAFIE E VARIETÀ 78

affatto, tuttavia, che il Consiglio di Stato e la Corte dei conti Vale a dire, riconoscere che è ormai maturo il tempo per
siano divenuti — nei settori di giurisdizione esclusiva — or- ammettere il ricorso in Cassazione «per violazione di legge»
gani nomofilattici al posto della Suprema corte di cassazione anche nei confronti delle sentenze (e dei provvedimenti deci-
o accanto a questa, né che a quest'ultima debba essere impe- sori e definitivi) dei giudici speciali in materia di tutela giu-
dito il sindacato delle decisioni del Consiglio di Stato e della risdizionale di diritti soggettivi, attraverso un'interpretazione
Corte dei conti per violazione delle norme che regolano l'e- costituzionalmente (e logicamente) coerente sia delle nume-
sercizio della giurisdizione. Significa, molto più semplice- rose ipotesi di conferimento ai giudici speciali della tutela
mente, che — nei settori della giurisdizione esclusiva, la «anche» di diritti soggettivi, sia dello stesso dettato dell'8°
quale coinvolge anche la tutela di diritti fondamentali e di ri- comma dell'art. 111 Cost., la cui formulazione letterale non
levanza costituzionale — non è accettabile, proprio alla luce può arrivare a giustificare che si privino le parti coinvolte da

a
degli art. 111, 7° comma, e 3 Cost., che non si consenta alle ipotesi di giurisdizione esclusiva di una delle garanzie (il ri-

to
parti di ricorrere in Cassazione anche «per violazione di leg- corso per cassazione «per violazione di legge») che compon-

en
ge», così come è riconosciuto nei confronti di tutte le senten- gono il «nucleo essenziale» del giusto processo.
ze (e di tutti gli altri provvedimenti definitivi incidenti su di-

am
ritti soggettivi, secondo il tralaticio orientamento che la stes- 7. - L'estensione del controllo di legalità ai profili relativi
sa Cassazione ha offerto dell'art. 111, 7° comma) dei giudici al «giusto processo». In ogni caso, ed anche a non voler

on
ordinari; e che comunque, alla luce dell'art. 111, 8° comma, condividere le conclusioni sopra prospettate in ordine al con-
Cost., appare incongruo negare alla Corte di cassazione il po- trollo nomofilattico della Cassazione nelle materie di giuris-

O
M abb
tere di sindacare le sentenze del Consiglio di Stato e della dizione esclusiva delle giurisdizioni speciali, deve comunque

M
Corte dei conti affette da vizi che attengono all'essenza stes- escludersi una equivalenza delle altre giurisdizioni superiori

SI
sa della funzione giurisdizionale improntata ai principî del alla Corte di cassazione; questa è sovraordinata anche ai giu-
IO in
«giusto processo», quali enucleabili dai primi due commi del dici speciali per quanto riguarda il controllo del rispetto dei

AS
medesimo articolo. principî costituzionali del «giusto processo».
so

È qui, dunque, il vulnus costituzionale che l'operazione In termini generali ci pare infatti che i tempi siano comun-
«incremento della giurisdizione esclusiva» dei giudici spe-
es

que maturi per superare, alla luce della nozione costituziona-


ciali degli ultimi decenni ha determinato, privando ampie ca- le di giurisdizione ricavabile dai primi due commi dell'art.
nc

tegorie di titolari di diritti soggettivi, anche di rilevanza co- 111 Cost., il tralaticio orientamento giurisprudenziale secon-
D

stituzionale, della possibilità di ottenere il controllo di legit- do cui i motivi riguardanti la giurisdizione, per i quali gli art.
co

timità della Suprema corte di cassazione sull'operato dei


U

111, 8° comma, Cost. e 362 c.p.c. consentono il ricorso per


giudici di merito, che sarebbe stata loro garantita se il legis-
LA

cassazione avverso le decisioni del Consiglio di Stato e della


IO olo

latore ordinario non avesse proceduto a sottrarre al giudice Corte dei conti, attengono esclusivamente ai limiti esterni
ordinario la loro tutela giurisdizionale. Di questo occorre
C

della giurisdizione di tali giudici ovvero all'esistenza dei vizi


c

prendere atto. che attengono all'essenza della funzione giurisdizionale


O sci
LO

esercitata dagli stessi e non anche ai vizi che attengono al


6. - L'estensione del controllo di legalità ai provvedimenti modo del suo esercizio, anche se relativi a violazioni dei
Fa

su diritti. Ora, in presenza di una situazione contra Constitu- principî costituzionali del «giusto processo» (8).
tionem come quella brevemente descritta, quale sarebbe stata Spettando infatti alla Corte di cassazione, ai sensi del-
R

la risposta che ci si sarebbe attesi dai vertici della Suprema l'ultimo comma dell'art. 111 Cost., il potere di sindacare le
corte di cassazione e delle altre magistrature superiori? decisioni del Consiglio di Stato e della Corte dei conti per
Certamente non improbabili integrazioni di collegi fra motivi inerenti alla giurisdizione, le cui caratteristiche essen-
giudici aventi status notevolmente diversi fra loro, come se ziali sono scolpite dai primi due commi del medesimo artico-
la garanzia costituzionale dell'esatta applicazione e del- lo, come modificato dalla l. cost. 23 novembre 1999 n. 2,
l'uniforme interpretazione della legge fosse qualcosa nella non sembra più possibile, ai giorni nostri, escludere da tale
disponibilità dei vertici delle magistrature superiori (e degli controllo i vizi inerenti all'essenza stessa della giurisdizione,
autorevoli esponenti dell'accademia che li sostengono) e su pur se concernenti la sua concreta attuazione.
cui si possano stipulare accordi o Memorandum per consenti- Con riferimento al sistema anteriore alla l. cost. 2/99, la
re anche ad esponenti delle giurisdizioni speciali, alle quali Corte di cassazione aveva escluso che la violazione del prin-
non è attribuita (né dalla Costituzione, né dalle norme ordi- cipio del contraddittorio potesse rientrare tra i motivi attinen-
narie) alcuna funzione nomofilattica, di partecipare ai collegi ti alla giurisdizione di cui all'allora 3° comma dell'art. 111
(quelli delle sezioni unite della Cassazione), che costituisco- Cost. ed al 1° comma dell'art. 362 c.p.c. (9).
no la massima espressione di tale funzione (anche alla luce
————————
dell'art. 374, 3° comma, c.p.c.).
E ciò per l'ovvia ragione che così operando — ammesso e (8) Ancora di recente, le sezioni unite hanno voluto dare continuità
non concesso che si possa colmare il vulnus costituzionale all'orientamento giurisprudenziale secondo il quale «anche a seguito
sopra richiamato — si va contro non solo il dettato dell'art. dell'inserimento della garanzia del giusto processo nella nuova formu-
lazione dell'art. 111 Cost., l'accertamento in ordine ad errores in pro-
65 ord. giud., ma anche il dettato costituzionale dell'art. 111, cedendo o ad errores in iudicando rientra nell'ambito del sindacato af-
il quale, nel riservare nel 7° comma alla sola Cassazione il ferente i limiti interni della giurisdizione, trattandosi di violazioni en-
controllo di legittimità contro tutte le sentenze (e i provve- doprocessuali rilevabili in ogni tipo di giudizio e non inerenti all'essen-
dimenti decisori definitivi) dei giudici ordinari, consapevol- za della giurisdizione o allo sconfinamento dai limiti esterni di essa, ma
solo al modo in cui è stata esercitata», con la conseguenza che, «in te-
mente (e ragionevolmente, per quanto finora detto) distingue ma di sindacabilità del difetto di giurisdizione delle sentenze della Cor-
sul piano funzionale — nell'8° comma — questa magistratu- te dei conti, è inammissibile il ricorso che si fondi su vizi processuali
ra superiore dal Consiglio di Stato e dalla Corte dei conti. relativi a violazioni dei principî costituzionali del giusto processo, quali
quelli che ledono il contraddittorio tra le parti o la loro parità di fronte
In realtà, la sola risposta secundum Constitutionem che ci al giudice o l'esercizio del diritto di difesa, trattandosi di violazioni en-
si sarebbe attesi — per colmare il vulnus di tutela che si è de- doprocessuali rilevabili in ogni tipo di giudizio, al pari di tutti gli altri
terminato per effetto dell'espandersi della giurisdizione errores in procedendo e non inerenti all'essenza della giurisdizione o
esclusiva dei giudici speciali e per realizzare l'obiettivo del- allo sconfinamento dei limiti esterni di essa ma solo al modo in cui è
stata esercitata» (così Cass., sez. un., 19 gennaio 2018, n. 1410, Foro
l'«armonia» dell'ordinamento (che, sul Corriere della Sera it., Le banche dati, archivio Cassazione civile; nel medesimo senso, in
del 20 luglio 2017, S. Cassese ha attribuito al Memorandum) precedenza, v. Cass., sez. un., 18 maggio 2017, n. 12497, ibid.; 25 lu-
— sarebbe stata quella più ovvia in termini di rafforzamento glio 2011, n. 16165, id., Rep. 2012, voce Corte dei conti, n. 46; e 9
dell'effettività della tutela giurisdizionale e di salvaguardia giugno 2011, n. 12539, ibid., n. 45).
(9) Cass., sez. un., 17 dicembre 1999, n. 910/SU, Foro it., Rep.
del principio di uguaglianza, e questa, sì, «a Costituzione in- 1999, voce Giustizia amministrativa, n. 1016; 31 maggio 1984, n.
variata». 3318, id., 1984, I, 1482.

IL FORO ITALIANO — 2018.


79 PARTE QUINTA 80

In quel sistema, nel quale il testo dell'art. 111 Cost. non si siano sussumibili anche nella categoria degli errori in proce-
pronunciava ancora in ordine ai requisiti essenziali della giu- dendo.
risdizione, si riteneva infatti che l'ultimo comma dell'art.
111 Cost., nel consentire il ricorso per cassazione avverso le ANTONIO CARRATTA
sentenze del Consiglio di Stato e della Corte dei conti «per i GIORGIO COSTANTINO
soli motivi inerenti alla giurisdizione», non esprimesse al- GIUSEPPE RUFFINI
cunché di diverso rispetto al 1° comma dell'art. 362 c.p.c., a
norma del quale «Possono essere impugnate con ricorso per
cassazione [. . .] le decisioni in grado di appello o in unico ABSTRACT - Safeguarding the constitutional preroga-
grado di un giudice speciale, per motivi attinenti alla giuris- tives of the Corte di cassazione.

a
dizione del giudice stesso». Cosicché, non essendo ancora il

to
principio del contraddittorio e quello di terzietà ed imparzia- With regard to the Memorandum proposals and, specifical-

en
lità del giudice entrati a far parte del significato costituziona- ly, to the point 4, we underline, in particular, the need to con-
le di giurisdizione, era possibile (anche se non necessario) sider the historical evolution of administrative jurisdiction and

am
affermare che la violazione degli stessi non riguardasse l'es- of distribution of the jurisdictional power among different
senza stessa della giurisdizione e che, pertanto, nonostante la courts. Secondly, we doubt on the possibility that the proposal

on
mancata ripetizione nel testo dell'art. 111 Cost. della locu- could be enacted without any constitutional modification and
zione «del giudice stesso», entrambe le norme dovessero ri- contest its usefulness. We rather note that the appeal of legali-

O
M abb
ferirsi esclusivamente all'accertamento dell'eventuale scon- ty implies the control on all decisions on subjective rights, also

M
finamento dei limiti esterni della giurisdizione del giudice delivered by special courts. We also add that, considering the
adìto.

SI
concept of jurisdiction, as sanctioned by art. 111, 1st para.,
IO in
A seguito della l. cost. 2/99, la Corte di cassazione ha con- Cost., the control on the jurisdiction, made by the Corte di

AS
tinuato costantemente (10) ad escludere il ricorso avverso le cassazione, should be extended to all they characterize «due
so
sentenze del Consiglio di Stato e della Corte dei conti per process» principles, since the jurisdictional power.
violazione del contraddittorio sulla sola base della constata-
es

zione che detto vizio non riguarda la violazione dei limiti


nc

esterni della giurisdizione del giudice amministrativo o con-


tabile ed a negare l'esistenza di una differenza testuale tra le
D
co

due disposizioni; si è detto in particolare che «la norma di


U

cui all'art. 362, 1° comma, c.p.c. non è frutto di una discuti- VI


LA
IO olo

bile opzione legislativa che ha escluso il sindacato di legitti-


mità, ma è puramente e semplicemente una scelta che trova, Note in margine
C
c

al contempo, speculare corrispondenza e totale legittimazio- al Memorandum sulle giurisdizioni


O sci
LO

ne nel disposto dell'art. 111, ultimo comma, Cost.» (11).


Oggi, peraltro, nel mutato quadro normativo esiste e deve
Fa

assumere un rilevante significato la differenza testuale tra il SOMMARIO - Il Memorandum, elaborato dai vertici della
1° comma dell'art. 362 c.p.c., che limita la possibilità di ri- Cassazione, del Consiglio di Stato e della Corte dei conti,
R

corso per cassazione avverso le sentenze dei giudici speciali non è condivisibile perché sorvola sulle ragioni che sono al
ai soli motivi attinenti la giurisdizione di detti giudici e l'ul- fondo dei problemi che si sostiene di volere risolvere; per gli
timo comma dell'art. 111 Cost., che invece consente il ricor- equivoci e i fraintendimenti sui quali esso si basa; per la ir-
so per cassazione avverso le sentenze del Consiglio di Stato ricevibilità della proposta, formulata a Costituzione invaria-
e della Corte dei conti per tutti i motivi comunque inerenti ta, sulla integrazione reciproca dei collegi delle sezioni uni-
alla giurisdizione. te, dell'adunanza plenaria e delle sezioni riunite della Corte
La prima norma, invero, consente di affermare che, nel- dei conti.
l'originario sistema del codice di rito, il controllo di legitti-
mità riservato alla Corte di cassazione fosse limitato all'ac-
certamento dell'eventuale sconfinamento dai limiti esterni 1. - Il Memorandum esordisce con la presa d'atto del-
della giurisdizione dei predetti giudici, restando escluso ogni l'esistenza di «nomofilachie divergenti, o comunque non
sindacato sui limiti interni di tali giurisdizioni, pur se ineren- comunicanti, sulle medesime questioni di diritto sostanzia-
ti alla violazione del contraddittorio. le», da qui la necessità di armonizzarle al fine di evitarne gli
L'ultimo comma dell'art. 111 Cost., invece, consentendo effetti distorsivi.
il ricorso per cassazione avverso le sentenze del Consiglio di Il Memorandum non rivolge, però, neppure un cenno alle
Stato e della Corte dei conti per tutti i motivi inerenti alla cause del moltiplicarsi di queste nomofilachie divergenti.
giurisdizione, non può, evidentemente, prescindere dal signi- Tutti sanno che questo fenomeno è direttamente propor-
ficato costituzionale di giurisdizione accolto nel medesimo zionale alla innaturale espansione della giurisdizione esclu-
articolo (12), con la conseguenza che deve ritenersi ammis- siva «nel suo complesso», come previsto e da tempo denun-
sibile anche il ricorso per cassazione con il quale si facciano ciato da chi aveva puntualmente indicato le criticità di questa
valere i vizi che attengano all'essenza stessa della funzione espansione e il vulnus arrecato alla funzione nomofilattica,
giurisdizionale ricavabile dai primi due commi dell'art. 111 riservata alla Cassazione, che è strumento di attuazione del
Cost. quali il vizio derivante dalla violazione del contraddit- principio di uguaglianza (art. 3 Cost.).
torio o del principio di terzietà e imparzialità del giudice, a Che tale espansione sia andata ben al di là dei limiti previ-
nulla potendo rilevare in senso contrario il fatto che gli stessi sti dal disegno costituzionale è difficilmente contestabile (1)
———————— ed è chiaramente dimostrato dalla presentazione di un dise-
gno di legge costituzionale (2), che si proponeva di consenti-
(10) Cass., sez. un., 30 giugno 2008, n. 17766, Foro it., Rep. 2008, re alla giurisdizione amministrativa di superare i persistenti
voce Giustizia amministrativa, n. 1104; 8 marzo 2005, n. 4953, id., ostacoli rappresentati dalla lettera dell'art. 103 Cost. (che la
Rep. 2005, voce Corte dei conti, n. 43; 11 febbraio 2010, n. 3202, ine-
dita; 9 giugno 2011, n. 12539, id., Rep. 2012, voce cit., n. 45; 13 feb- limita alle «particolari materie indicate dalla legge»), preve-
braio 2012, n. 1979, id., 2013, I, 2881. dendo appunto che «la giurisdizione amministrativa ha ad
(11) Cass., sez. un., 11 febbraio 2010, n. 3202, cit. oggetto le controversie con la pubblica amministrazione nel-
(12) Nel senso che ai fini dell'interpretazione dell'art. 111, ultimo
comma, Cost. non si possa prescindere dall'evoluzione del concetto di ————————
giurisdizione, dovuto anche al «rilievo costituzionale del principio del
giusto processo», v., di recente, Cass., sez. un., 29 dicembre 2017, n. (1) LAMORGESE, La giurisdizione contesa, Torino, 2014.
31226, Foro it., Le banche dati, archivio Cassazione civile. (2) Proposta Cerulli-Irelli, n. 7465 del 28 novembre 2000.

IL FORO ITALIANO — 2018.


81 MONOGRAFIE E VARIETÀ 82

le materie indicate dalla legge», con la «riserva» al giudice Cost. al Consiglio di Stato, ciò consentendo anche a tale or-
amministrativo «delle controversie riguardanti l'esercizio di gano di esercitare la medesima giurisdizione «civile» sulla
poteri amministrativi» (3). quale è la Cassazione a vigilare (art. 65 ord. giud.), ai fini
Questo disegno di revisione costituzionale fu abbandona- dell'uniforme interpretazione della legge, a prescindere dal-
to, ma solo perché i proponenti compresero presto che lo l'appartenenza in concreto dell'organo giudicante nei gradi
scopo avuto di mira era raggiungibile — ed è stato ampia- di merito all'ordine giurisdizionale ordinario o amministrati-
mente raggiunto — a Costituzione invariata, mediante inces- vo. E non si dica che è la stessa Costituzione ad escludere il
santi interventi del legislatore ordinario, volti ad espandere la ricorso per cassazione avverso le sentenze del giudice ammi-
giurisdizione esclusiva, che hanno finito per far configurare nistrativo sui diritti soggettivi, essendo questa limitazione
il giudice amministrativo — almeno secondo alcune decla- prevista per quella giurisdizione esclusiva che la Costituzio-

a
mazioni altisonanti — come giudice del potere pubblico o ne intendeva (cioè imponeva che fosse) residuale se non ec-

to
dell'economia, in senso opposto al disegno costituzionale, cezionale. Se si interpella la Costituzione, non si può poi in-
terpretarla alla luce delle esigenze successivamente manife-

en
secondo il quale, di regola, il giudice naturale dei diritti a
fronte dell'esercizio del potere pubblico è il giudice ordina- state e realizzate dal legislatore ordinario.

am
rio. Inoltre, se si parla di valori condivisi tra le varie giurisdi-
Questo lucido disegno ha condotto ad una sostanziale «de- zioni, che dovrebbero costituire il nucleo ideologico della
predicata «unità funzionale» della giurisdizione, sarebbe in-

on
costituzionalizzazione» della giurisdizione, che ha consentito
al legislatore ordinario di configurare discrezionalmente i teressante conoscere a quali valori si fa riferimento, se si

O
M abb
rapporti tra le due giurisdizioni e, in definitiva, di incidere pensa alle opinioni divergenti tra i giudici amministrativi e

M
liberamente sui contenuti intrinseci dell'esercizio del potere la grande maggioranza dei giudici ordinari sul valore positi-
vo, o negativo, della «vicinanza» e collaborazione con il po-

SI
giurisdizionale.
IO in
Si potrebbe obiettare che di questa espansione è responsa- tere governativo (che per il Consiglio di Stato è prevista dal-

AS
bile il legislatore e che il Memorandum serve proprio per ri- l'art. 100, 1° comma, Cost., in quanto «organo di consulen-
so

solvere i problemi da essa creati. za giuridico-amministrativa») e, in definitiva, sul significato


Si deve tuttavia replicare che, se il Memorandum vuole della soggezione dei giudici solo alla legge (art. 101, 2°
es

certificare la rinnovata armonia tra le giurisdizioni, sarebbe comma, Cost.); sul valore dell'esclusività dell'esercizio del-
l'attività giurisdizionale, intesa dai giudici ordinari come in-
nc

stato doveroso menzionare la causa principale dei problemi


compatibile con il contemporaneo espletamento di attività
D

che abbiamo davanti e su di essa fare autocritica.


co

Un percorso di progressiva osmosi tra le tre corti dovrebbe lucrative, ecc.


U

fondarsi su principî di verità e lealtà e non si può dimenticare Il secondo fraintendimento è che esistano tre Corti supre-
LA
IO olo

che il Consiglio di Stato ha svolto un ruolo decisivo nel- me pariordinate, da qui l'idea che il legislatore ordinario
l'espansione della giurisdizione esclusiva, intervenendo an- possa discrezionalmente incidere sulla loro composizione ed
C

introdurre forme e meccanismi di cogestione delle loro fun-


c

che come co-legislatore nella redazione di importanti testi


O sci

zioni.
LO

normativi riguardanti la giurisdizione propria e altrui.


Tuttavia è arduo considerare «supremo» un giudice che sia
Fa

2. - Il Memorandum si fonda su vari equivoci e frainten- privo del potere di decidere sull'esistenza del proprio potere
dimenti. giurisdizionale in concreto.
R

La previsione del Memorandum sull'integrazione recipro- La Costituzione ha configurato la Corte di cassazione co-
ca dei collegi dell'adunanza plenaria e delle sezioni riunite, e me «massimo organo di nomofilachia» (6) e, non a caso,
non solo delle sezioni unite, dimostra l'intendimento di cri- come giudice «di legittimità», con l'apporto della procura
stallizzare la pluralità delle giurisdizioni, la quale si assume generale quale organo che conclude nell'interesse della leg-
corrispondere storicamente al nostro sistema, sul presupposto ge, a differenza del Consiglio di Stato (organo «di tutela del-
che l'unità della giurisdizione debba intendersi in senso solo la giustizia nell'amministrazione», oltre che consulente del-
«funzionale», cioè come generica comunanza di valori con- l'amministrazione), che, come la Corte dei conti, è giudice di
divisi propri dello status di giudice. Questa idea, abbastanza merito, del fatto e del diritto; e giudice di merito è anche il
diffusa, è propria anche di coloro che, pur dichiarando di Tribunale superiore delle acque pubbliche, le cui sentenze
condividere in astratto la prospettiva dell'unità della giurisdi- sono impugnabili dinanzi alle sezioni unite per violazione di
zione, la ritengono un'ipotesi impraticabile in tempi non geo- legge anche quando decidono sugli interessi legittimi.
logici e coerentemente operano perché questa prospettiva È per questa sua particolare funzione e posizione ricono-
non si realizzi, in tal modo tradendo lo spirito costituzionale. sciutale dall'ordinamento, a garanzia della «unità del diritto
Ci si dimentica che la Costituzione ha sì conservato il oggettivo nazionale» — e non per il solo fatto di essere giu-
Consiglio di Stato e la Corte dei conti, ma ha indicato chia- dice dell'impugnazione —, che è stata affidata alla Cassa-
ramente la strada da percorrere, che è quella verso l'unità zione la funzione nomofilattica di assicurare «l'esatta osser-
della giurisdizione (4) — da realizzare mediante la creazione vanza e l'uniforme interpretazione della legge» ex art. 65
di sezioni specializzate nei tribunali e nelle corti d'appello ord. giud., legge la cui rilevanza costituzionale è nota.
— e, al contempo, ha realizzato la «unità della giurisdizione La funzione nomofilattica è svolta dalla Cassazione a pre-
civile e penale» avente la Cassazione come unica Corte su- scindere dalla cura degli interessi pubblici eventualmente
prema (5). coinvolti nella controversia, rappresentati ad esempio dalla
Unità della giurisdizione civile intesa oggettivamente, presenza di una parte pubblica, mentre ben diversa è la ga-
quindi, come giurisdizione sui diritti, non rilevando in senso ranzia nomofilattica del Consiglio di Stato, la cui attività in-
contrario che una fetta di questa sia attribuita ex art. 103 terpretativa, avendo ad oggetto norme che riconoscono ai
singoli l'interesse (legittimo) al corretto esercizio del potere
———————— da parte della pubblica amministrazione, non può non tenere
conto degli interessi pubblici a cui è funzionalizzata l'attività
(3) Con questo disegno i nostalgici del modello francese, deliberata-
mente abbandonato dalla legge del 1865, le cui linee direttrici sono sta- amministrativa (7).
te costituzionalizzate (Corte cost. 6 luglio 2004, n. 204, Foro it., 2004, Si spiega sia la funzione regolatrice della giurisdizione che
I, 2594), hanno visto attuata pienamente (andando anche oltre) la loro è affidata alla Cassazione, quale organo di vertice della giu-
revanche di fondare le giurisdizioni sulla vetusta distinzione tra gli atti
iure imperii e iure gestionis. ————————
(4) È significativo l'intervento di Ruini in sede costituente: «Vo-
gliamo dunque andare verso l'unità della giurisdizione», in assemblea (6) Corte cost. 18 luglio 2013, n. 210, Foro it., Rep. 2013, voce Giu-
costituente, 21 novembre 1947, seduta pom. dizio abbreviato, n. 43.
(5) Interventi di Leone e Nobili, in assemblea costituente, 21 novem- (7) TISCINI, La (nuova) giurisdizione esclusiva del giudice ammini-
bre 1947, seduta pom.; Rossi, in assemblea costituente, 27 novembre strativo tra (vecchi e nuovi) sospetti di illegittimità costituzionale, in
1947, seduta pom. Riv. dir. proc., 2001, 801.

IL FORO ITALIANO — 2018.


83 PARTE QUINTA 84

risdizione ordinaria — perché giudicare sull'esistenza e sui nicanti, sulle medesime questioni di diritto sostanziale, per-
limiti della giurisdizione amministrativa implica un «giudi- ché non seguire la strada maestra della modifica dell'art.
zio sui limiti dei diritti soggettivi [. . .] e dunque la sua attri- 111, ultimo comma, Cost., al fine di ammettere il ricorso per
buzione alla stessa giurisdizione ordinaria corrisponde al si- cassazione per violazione di legge (art. 360, n. 3, c.p.c.) av-
stema» (8) —, sia l'appartenenza del sindacato sull'«eccesso verso le sentenze dei giudici amministrativi che decidono sui
di potere giurisdizionale» al nucleo ideologico del sindacato diritti soggettivi nell'ambito della loro giurisdizione esclusi-
sulla giurisdizione, risalente alla l. n. 3761 del 1877 e con- va (ammesso che una simile strada interpretativa non sia già
fermato, oltre che dall'art. 111, ultimo comma, Cost., dal- percorribile)?
l'art. 65 ord. giud., che ha rimesso alla Cassazione di assicu-
rare «il rispetto dei limiti delle diverse giurisdizioni» (9). 4. - Queste considerazioni non sono affatto ispirate a gelo-

a
sie o diffidenze, arroccamenti, interdizioni o chiusure di tipo

to
3. - Il punto 4 del Memorandum prefigura l'introduzione corporativo o autoreferenziale, ma semplicemente alla fidu-

en
di norme di legge ordinarie che dovrebbero consentire l'inte- cia che si vuole e deve avere nella Costituzione come docu-
grazione dei collegi delle sezioni unite, dell'adunanza plena- mento avente un valore giuridico, non manipolabile ad usum

am
ria del Consiglio di Stato e delle sezioni riunite della Corte delphini.
dei conti.

on
In primo luogo, questa operazione, se fatta «a Costituzione ANTONIO LAMORGESE
invariata» (come previsto nel Memorandum), rappresente-

O
M abb
rebbe il punto più avanzato del già denunciato processo, in

M
corso da anni, di «decostituzionalizzazione» della giurisdi- ABSTRACT - On the so called Memorandum concerning

SI
zione, intesa come «liberazione» dello strumento legislativo the jurisdictions.
IO in
ordinario da limiti e vincoli, in evidente contrasto con il

AS
principio secondo cui «le leggi ordinarie non possono dispor- The well-known Memorandum elaborated by leaders of
so

re delle funzioni costituzionalmente riservate alla Corte di the Corte di cassazione, of the Consiglio di Stato and of the
cassazione» (10) e, a maggior ragione, non possono incidere Corte dei conti proposes a mutual integration of the judicial
es

sulla composizione della Corte di cassazione, alla quale pos- colleges of these judges. This proposal is not admissible
nc

sono accedere soltanto magistrati ordinari e giuristi per «me- without changing the Constitution; nor is it commendable
riti insigni», sempre nominati dal Csm (art. 106 Cost.).
D

because it omits the causes of the problems that it is sup-


co

In secondo luogo, l'integrazione dei collegi delle sezioni posed to resolve and furthermore because it is based on several
U

unite — sia per le questioni di giurisdizione (cui appartengo- misunderstandings.


LA
IO olo

no quelle relative al sindacato sull'eccesso di potere giuris-


dizionale), sia «quando si trattino questioni di alto e comune
C
c

rilievo nomofilattico» — sarebbe in evidente contrasto con la


O sci
LO

Costituzione, che riserva alla Cassazione la regolazione della


giurisdizione e il compito di assicurare l'uniforme interpre-
Fa

tazione della legge, senza alcuna possibilità di introdurre VII


forme di cogestione con il Consiglio di Stato e la Corte dei
R

conti. Il mutamento costituzionale materiale


In terzo luogo, l'integrazione dei collegi è prevista nel
Memorandum «quando si trattino questioni di alto e comune su diritti soggettivi e giudice amministrativo
rilievo nomofilattico», e tuttavia, quali siano in concreto tali e il sindacato della Corte di cassazione
questioni non è dato sapere, essendovi un implicito rimando
alle disposizioni della legge ordinaria, quindi suscettibili di
successive modifiche e adattamenti alle mutevoli esigenze SOMMARIO - La straordinaria estensione della giurisdizio-
del potere esecutivo, che finirebbe per incidere sulla forma- ne esclusiva del giudice amministrativo ha rappresentato un
zione dei collegi. Ancor più criticabile sarebbe una previsio- mutamento costituzionale materiale. Sulla base di una nuova
ne che rimettesse alle insindacabili scelte dei presidenti delle interpretazione dell'art. 111 Cost. è possibile considerare il
due corti l'individuazione dei ricorsi che dovrebbero essere ricorso straordinario in Cassazione contro le sentenze del
decisi dai collegi nella composizione integrata. Consiglio di Stato su diritti soggettivi come rimedio già in
In quarto luogo, nulla impedirebbe che tra i consiglieri di vigore. L'integrazione delle sezioni unite della Corte di cas-
Stato e della Corte dei conti chiamati ad integrare i collegi sazione mediante magistrati del Consiglio di Stato nominati
delle sezioni unite vi siano quelli di nomina governativa. per concorso dovrebbe essere prevista solo nei casi di ricor-
Quali garanzie che ciò non avvenga? so per violazione di legge contro le sentenze su diritti del
E non si dica che la presenza nelle sezioni unite di giudici giudice amministrativo.
provenienti da altre giurisdizioni avrebbe l'effetto pratico di
«facilitare» il sindacato per eccesso di potere sulle sentenze
amministrative: non è chiaro il senso di quest'affermazione, 1. - Il mutamento costituzionale materiale. Rispetto alla
dal momento che il compito delle sezioni unite non è di tipo secca alternativa fra il testo a priori della Costituzione e la
arbitrale (nel qual caso si capirebbe l'esigenza di non scon- revisione costituzionale, la nozione di «politica costituziona-
tentare le parti), né politico (nel qual caso potrebbe operare il le», quale complesso di teorie e prassi costituzionali, consen-
fattore della moral suasion), ma esclusivamente giurisdizio- te di comprendere più efficacemente l'evoluzione del-
nale. l'ordinamento su diritti soggettivi e giudice amministrativo.
Infine una domanda: se davvero si vuole risolvere il pro- Se restiamo sul piano di una sorta di originalismo costituzio-
blema del formarsi di nomofilachie divergenti, o non comu- nale, il giudice amministrativo dovrebbe conoscere dei diritti
soggettivi solo in «particolari materie», come recita l'art.
———————— 103, 2° comma, Cost., dove «particolari» evoca residualità
(8) CANNADA-BARTOLI, Giurisdizione (conflitti di), voce dell'Enci- ed eccezionalità della giurisdizione amministrativa su diritti.
clopedia del diritto, 1970, XIX, 295. Vedi, adesivamente, CORPACI, L'intento del legislatore costituente, per rimanere a questo
Note per un dibattito in tema di sindacato della Cassazione sulle sen- linguaggio «originalista», aveva come punto di riferimento le
tenze del Consiglio di Stato, in Dir. pubbl., 2013, 341. materie marginali che in seguito avrebbe richiamato l'art. 7
(9) LAMORGESE, Eccesso di potere giurisdizionale e sindacato della della legge istitutiva dei tribunali amministrativi regionali e
Cassazione sulle sentenze del Consiglio di Stato, in <www.federa
lismi.it>. delle quali l'unica di rilievo era quella del pubblico impiego.
(10) Corte cost. 10 maggio 1982, n. 86, Foro it., 1982, I, 1497. Dunque, la giurisdizione esclusiva del giudice amministrati-
IL FORO ITALIANO — 2018.
85 MONOGRAFIE E VARIETÀ 86

vo aveva nell'ottica del legislatore costituente i caratteri del- di legittimità» (5). In tal modo però si smarrisce il carattere
la marginalità ed eccezionalità. di giurisdizione su diritti in senso proprio della giurisdizione
La prospettiva originalista non consente di comprendere esclusiva del giudice amministrativo. Il sindacato sulla legit-
come, rispetto ai caratteri di partenza del testo costituzionale, timità della manifestazione di potere non è elemento indefet-
si sia pervenuti all'elencazione di materie, assai rilevante sia tibile della giurisdizione amministrativa su diritti. Sufficien-
per quantità che per qualità, che propone l'art. 133 cod. proc. te, ai fini della giurisdizione del giudice amministrativo, nel-
amm. Tale previsione sembra quasi compendiare l'intero le materie previste dalla legge, è la riconducibilità del com-
spettro delle situazioni in cui i diritti soggettivi possono fron- portamento all'esercizio del potere. Ciò che deve essere ille-
teggiare i comportamenti, posti in essere dalle pubbliche gittimo, ai fini del riconoscimento della lesione del diritto, è
amministrazioni, riconducibili anche mediatamente all'eser- il comportamento, non l'esercizio del potere. Ove per ipotesi

a
cizio del potere amministrativo (cfr. art. 7, 1° comma, cod. ricorra il sindacato sul potere, esso acquista, in mancanza

to
proc. amm.). Non più dunque la materia del pubblico impie- della correlativa impugnativa del provvedimento (per la pre-
senza di posizioni di interesse legittimo), non le forme della

en
go, ma l'intero interfaccia fra diritti soggettivi e comporta-
menti riconducibili all'esercizio del potere amministrativo. giurisdizione generale di legittimità, ma quelle della cogni-

am
Tutto questo non c’era nell'intento del costituente, ma non zione incidentale, connaturata alla giurisdizione ordinaria (e
rappresenta neanche il risultato di una revisione costituziona- che si manifesta mediante il potere di disapplicazione del-
le. È un mutamento costituzionale materiale (1). È il risultato l'atto). Se la cognizione è, infatti, su diritti, non può che ripe-

on
di quel complesso di prassi ed interventi che ridefiniscono tere le caratteristiche della cognizione del giudice ordinario.

O
M abb
costantemente il senso delle disposizioni costituzionali, se- Si fronteggiano un comportamento, riconducibile, anche me-

M
condo una logica interpretativa e non originalista. Se non si diatamente, all'esercizio del potere, e una posizione di diritto
assume l'ottica dell'evoluzione costituzionale, non sarebbe soggettivo. L'eventuale illegittimità dell'atto amministrativo

SI
IO in
comprensibile il cambiamento radicale della giurisdizione è elemento esterno alla fattispecie dedotta nella controversia

AS
esclusiva del giudice amministrativo. sul comportamento (diversamente, ove l'illegittimità del-
so
Gli attori di questo mutamento sono stati due, il legislatore l'esercizio del potere costituisca l'elemento costitutivo della
ordinario ed il giudice costituzionale. Un mutamento di se- fattispecie impeditiva della pretesa sostanziale dell'ammini-
es

gno così rilevante nella portata della disposizione costituzio- strazione, si tratterebbe di un comune giudizio su potere ed
nale non sarebbe stato possibile senza il concorso di inter- interesse legittimo) (6).
nc

venti della Consulta che sono rimasti punti fermi (2). Il mu- La vera giustificazione della sottrazione al ricorso per cas-
D
co

tamento costituzionale materiale appare ancora più rilevante sazione delle pronunce del giudice amministrativo su diritti
U

ove si ponga attenzione ad un esito ancora più lontano dal- soggettivi è allora non la natura della controversia, che è pur
LA
IO olo

l'universo giuridico che era innanzi il costituente del 1948. sempre su diritti, ma l'eccezionalità e marginalità delle ipo-
Nell'ambito della giurisdizione esclusiva il giudice ammini- tesi di giurisdizione esclusiva, come sottolineò la Corte di
C

strativo ha la cognizione sui diritti fondamentali. I richiami


c

cassazione nel 1973. Una volta che quella eccezionalità e


O sci

nel codice del processo amministrativo ai diritti fondamentali marginalità sia venuta meno, deve ritenersi che sia venuto
LO

(art. 55 e 133, lett. p) rappresentano il punto di arrivo di meno anche il presupposto della esclusione della ricorribilità
Fa

un'evoluzione, anch’essa di portata costituzionale, che si de- in Cassazione per violazione di legge delle sentenze del Con-
ve sia al legislatore (si pensi all'art. 3 l. n. 205 del 2000, che siglio di Stato su diritti soggettivi. Può essere un ostacolo al
anticipava l'odierno art. 55 del codice) che alla giurispruden-
R

sindacato di legittimità della Suprema corte la lettera dell'art.


za, costituzionale e comune (3). L'aspetto che resta irrisolto 111, 8° comma, Cost., secondo cui «contro le decisioni del
di questo mutamento è quello della coerenza di un siffatto Consiglio di Stato e della Corte dei conti il ricorso in Cassa-
circuito giurisdizionale alla garanzia che la Costituzione co- zione è ammesso per i soli motivi inerenti alla giurisdizio-
munque riserva ai diritti, fondamentali e non. ne»?
2. - Giurisdizione esclusiva come giurisdizione su diritti in 3. - Il ricorso straordinario in Cassazione contro le deci-
senso proprio. Nella sentenza n. 204 del 2004 della Consulta sioni del Consiglio di Stato su diritti: un rimedio già in vigo-
si mantiene ferma la posizione secondo cui la Carta costitu- re. Se vi è stata un'evoluzione costituzionale, essa non può
zionale sottrae al vaglio di legittimità della Corte di cassa- rimanere a senso unico. Il mutamento costituzionale materia-
zione le pronunce che investono i diritti soggettivi nelle le che ha toccato l'art. 103 non può non lasciare un segno
«particolari» materie di giurisdizione esclusiva del giudice sull'art. 111. Se si tratta di un fenomeno interpretativo e non
amministrativo. La stessa Corte di cassazione, a partire da un
della revisione di una singola disposizione, bisogna guardare
precedente ormai lontano del 1973, ha affermato che, sia che
al sistema ed all'unità di fondo, non al dettaglio. Il contrasto
si verta in materia di interessi legittimi che di diritti soggetti-
vi, il ricorso in Cassazione è ammesso per i soli motivi ine- nel dibattito statunitense su originalismo ed interpretazione
renti alla giurisdizione (4). Il precedente del 1973 presuppo- della Costituzione era in definitiva fra sostenitori delle con-
neva il carattere marginale della giurisdizione esclusiva, li- crete opinioni dei padri costituenti, manifestatesi nelle singo-
mitata alla materia del pubblico impiego, ma è sulla pronun- le disposizioni, ed attenzione ai principî di fondo soggiacenti
cia del giudice delle leggi che vale la pena spendere due pa- quelle disposizioni (7). Nella prospettiva dell'unità di fondo
role. del sistema dobbiamo cogliere come si sia evoluto l'art. 111
Giustificazione della sottrazione al ricorso per cassazione in relazione all'ampliamento, quantitativo e qualitativo, della
delle pronunce del giudice amministrativo su diritti soggetti- giurisdizione esclusiva secondo una misura del tutto incom-
vi secondo il giudice delle leggi è che, in mancanza della parabile con quella dell'originaria scrittura dell'art. 103.
previsione legislativa della giurisdizione esclusiva, le mate- La limitazione del ricorso in Cassazione contro le decisio-
rie «contemplerebbero pur sempre, in quanto vi opera la ni del Consiglio di Stato per i soli motivi inerenti alla giuris-
pubblica amministrazione - autorità, la giurisdizione generale dizione, presa alla lettera e senza considerazione del ricorso
straordinario di legittimità per violazione di legge, aveva
————————
————————
(1) G. ZAGREBELSKY, I paradossi della riforma costituzionale, in G.
ZAGREBELSKY-P.P. PORTINARO-J. LUTHER (a cura di), Il futuro della (5) Corte cost. 6 luglio 2004, n. 204, cit., punto 3.2.
Costituzione, Torino, 1996, 311. (6) Si rinvia a E. SCODITTI, Ricorribilità in Cassazione per violazio-
(2) Corte cost. 6 luglio 2004, n. 204, Foro it., 2004, I, 2594, e 11 ne di legge delle sentenze del Consiglio di Stato su diritti soggettivi:
maggio 2006, n. 191, id., 2006, I, 1625. una questione aperta, in Foro it., 2014, V, 157. Per quanto si dirà nel
(3) I riferimenti sono soprattutto a Corte cost. 27 aprile 2007, n. 140, testo si rinvia anche a ID., I diritti fondamentali fra giudice ordinario e
Foro it., 2008, I, 435, e Cass. 28 dicembre 2007, n. 27187, ibid., 766. giudice amministrativo, id., 2015, I, 962.
(4) Cass. 17 luglio 1973, n. 2078, Foro it., Rep. 1973, voce Giustizia (7) R. DWORKIN, Il dominio della vita. Aborto, eutanasia e libertà
amministrativa, n. 616, e, per esteso, Giust. civ., 1973, I, 1899. individuale, Milano, 1994, 180 ss.

IL FORO ITALIANO — 2018.


87 PARTE QUINTA 88

senso all'epoca del carattere eccezionale e marginale della renti alla giurisdizione come verifica della concreta eroga-
giurisdizione esclusiva. Ora che la cognizione del giudice zione della tutela da parte del giudice amministrativo si limi-
amministrativo su diritti soggettivi pare includere l'intero ta all'accertamento del diniego di giustizia, che identifica un
spettro dei diritti, anche fondamentali, che fronteggiano i ambito di tutela più ristretto rispetto a quello apprestato dal
comportamenti riconducibili anche mediatamente all'eserci- sindacato di legittimità per violazione di legge.
zio del potere amministrativo, non è più possibile prendere Posto inoltre che l'area del ricorso ordinario di legittimità
quella disposizione costituzionale alla lettera, in modo del è coperta dagli art. 111, 8° comma, Cost. e 110 cod. proc.
tutto avulso dal comma che la precede e che contempla il ri- amm., non dovrebbe trovare applicazione l'art. 360, ultimo
corso straordinario in Cassazione. comma, c.p.c., che equipara i motivi proponibili con il ricor-
Prevede l'art. 111, 7° comma, che contro le sentenze su di- so straordinario a quelli ammessi per il ricorso ordinario.

a
ritti, pronunciate dagli organi giurisdizionali ordinari o spe- L'impugnabilità ai sensi dell'art. 111, 7° comma, dovrebbe

to
ciali, è «sempre» ammesso ricorso in Cassazione per viola- così restare negli stretti limiti della violazione di legge. L'as-

en
zione di legge e che a tale norma si può derogare solo «per le soggettamento al sindacato di legittimità per violazione di
sentenze dei tribunali militari in tempo di guerra». Come legge delle sentenze del Consiglio di Stato su diritti soggetti-

am
conciliare l'universalità («è sempre ammesso») ed inderoga- vi (tutti i diritti soggettivi e non solo quelli fondamentali, ac-
bilità (salvo il «tempo di guerra») del ricorso straordinario certati direttamente sulla base della fonte costituzionale)

on
con la limitazione del ricorso in Cassazione contro le deci- conferma, in definitiva, entro questi limiti, la regola della
sioni del Consiglio di Stato ai soli motivi inerenti alla giuri- giurisdizione unica del giudice ordinario in tema di diritti.

O
M abb
sdizione? La conciliazione risiede nel fatto che le due norme Proprio alla luce di quest'ultima regola non convince la te-

M
costituzionali prevedono ricorsi diversi, il 7° comma il ricor- si secondo cui, essendo ormai la funzione giurisdizionale

SI
so straordinario, l'8° il ricorso ordinario, i quali proprio in frazionata fra giudici forniti di pari legittimazione, non
IO in
ragione della loro diversità ben possono coesistere. avrebbe più senso parlare di una magistratura «ordinaria» in

AS
Il giudice amministrativo è giudice generale degli interessi contrapposizione alle magistrature «speciali» e neppure
so

legittimi (e quindi organo giurisdizionale né ordinario né avrebbe senso che all'apice delle magistrature sia posto l'or-
speciale), ma è organo giurisdizionale speciale quando deci- gano di vertice di una delle magistrature esistenti e operanti a
es

de in ordine a diritti soggettivi, e dunque dovrebbe ricadere pari titolo nel nostro sistema di giustizia (10). L'attributo
nc

in quest' ultimo caso nel fuoco dell'art. 111, 7° comma. «ordinaria» è il riflesso del diverso statuto del diritto sogget-
L'art. 111, 8° comma, Cost. e l'art. 110 cod. proc. amm. che tivo rispetto all'interesse legittimo. La differenza fra diritto e
D
co

vi dà attuazione, disciplinano il ricorso ordinario in Cassa- interesse non risiede solo nel fatto che il primo trova tutela in
U

zione, limitandolo ai soli motivi inerenti alla giurisdizione. una norma all'uopo destinata (a struttura di fattispecie o
LA
IO olo

La ragione della limitazione del ricorso ordinario ai motivi clausola generale come nel caso della normativa di correttez-
attinenti alla giurisdizione è intuitiva: la giurisdizione di le- za), mentre le ragioni di tutela dell'interesse legittimo sono
C
c

gittimità sull'esercizio del potere amministrazione non può tutte racchiuse nella norma attributiva del potere. Spostando-
O sci
LO

essere soggetta ad un sindacato di ultima istanza da parte del si sul piano del sistema delle fonti, l'interesse legittimo po-
giudice ordinario, il quale è il giudice dei diritti e non degli stula la presenza per l'appunto della norma attributiva del
Fa

interessi legittimi. Tale ragione di limitazione non ricorre potere, e si dispiega unitamente all'esercizio di quest'ultimo,
quando il giudice amministrativo conosce dei diritti soggetti- il diritto soggettivo invece, in mancanza di una previsione le-
R

vi. Qui entra in gioco il rimedio straordinario contemplato gislativa, può essere direttamente accertato dal giudice sulla
dall'art. 111, 7° comma, Cost. il quale è norma che si colloca base della fonte costituzionale, estraendo da quest'ultima la
su un piano diverso da quello dell'art. 111, 8° comma. La norma relativa alle circostanze del caso concreto mediante il
limitazione del sindacato ordinario ai motivi di giurisdizione bilanciamento fra principî. Vi è quindi una sorta di origina-
non dovrebbe escludere quello straordinario per violazione di rietà della posizione di diritto soggettivo (identificabile me-
legge quando siano in gioco i diritti soggettivi. diante la fonte costituzionale in mancanza di quella legislati-
Dato che il rimedio ordinario e quello straordinario sono va), la quale postula un giudice preposto alla sua tutela (non
rimedi operanti su piani diversi, entrambi possono trovare essendo concepibile il riconoscimento di un diritto in man-
applicazione. È pur vero che il rimedio straordinario trova canza del rimedio giurisdizionale (11)) e che, proprio per
applicazione, in linea di principio, in mancanza del rimedio quella originarietà, non può che essere definito «giudice or-
ordinario, ma, se si considera che nel campo della tutela del- dinario». La qualifica di «giudice ordinario» è il riflesso del
le posizioni soggettive il criterio-cardine è quello del- carattere originario del diritto soggettivo.
l'effettività della tutela, non può sfuggire che la norma di cui Il rimedio straordinario di legittimità ai sensi dell'art. 111,
all'art. 111, 8° comma, non garantisce nel contesto attuale 7° comma, non dovrebbe infine trovare applicazione con ri-
della giurisdizione esclusiva la tutela dei diritti nella misura ferimento alle sentenze del Consiglio di Stato aventi ad og-
consentita dal 7° comma della norma costituzionale. Il rime- getto il risarcimento del danno per violazione degli interessi
dio straordinario di legittimità è norma di chiusura del siste- legittimi. La giurisprudenza costituzionale esclude che l'a-
ma delle impugnazioni, come ricordato di recente dalla Su- zione risarcitoria per lesione di interesse legittimo configuri
prema corte (8), e opera ogni qualvolta non sia garantito il una nuova «materia» attribuita alla giurisdizione esclusiva
controllo in Cassazione per violazione di legge delle decisio- del giudice amministrativo, trattandosi piuttosto di un rime-
ni su diritti soggettivi. Mancando dunque un rimedio ordina- dio, ulteriore rispetto all'azione costitutiva di annullamento,
rio che garantisca tale controllo, ecco che diventa utilizzabile nell'ambito della giurisdizione generale di legittimità. Nel
il rimedio straordinario. caso dell'azione risarcitoria il giudice amministrativo è giu-
Il rimedio ordinario è inidoneo a garantire la tutela dei di- dice generale degli interessi legittimi, mentre il rimedio
ritti soggettivi alla stessa stregua del rimedio straordinario straordinario di legittimità è diretto alle decisioni su diritti
anche considerando la nozione di norma sulla giurisdizione, soggettivi degli organi giurisdizionali ordinari o speciali.
elaborata dalle sezioni unite della Corte di cassazione, come
norma non solo sui presupposti dell'attribuzione del potere 4. - Entro quali limiti prevedere l'integrazione delle sezioni
giurisdizionale, ma anche che dà contenuto a quel potere sta- unite della Corte di cassazione mediante consiglieri di Stato?
bilendo le forme di tutela attraverso le quali esso si estrinse-
ca (9). La possibilità di esercitare il sindacato per motivi ine- ————————

———————— (10) G. VERDE, Obsolescenza di norme processuali: la disciplina


della giurisdizione, in Riv. dir. proc., 2014, 842.
(8) Cass. 2 febbraio 2016, n. 1914, Foro it., 2016, I, 2478. (11) «Al riconoscimento della titolarità dei diritti non può non ac-
(9) Cass. 23 dicembre 2008, n. 30254, Foro it., 2009, I, 731; 14 set- compagnarsi il riconoscimento del potere di farli valere innanzi a un
tembre 2012, n. 15428, id., Rep. 2012, voce Giustizia amministrativa, giudice in un procedimento di natura giurisdizionale» (Corte cost. 11
n. 1041. febbraio 1999, n. 26, Foro it., 1999, I, 1118).

IL FORO ITALIANO — 2018.


89 MONOGRAFIE E VARIETÀ 90

Come è stato osservato, è opportuno che un'interpretazione resa su diritti soggettivi. La designazione dei magistrati del
della Costituzione, diversa da quella tradizionale, in materia di Consiglio di Stato che andranno a comporre i collegi delle
sindacato di legittimità sulle sentenze del giudice amministra- sezioni unite dovrebbe essere il risultato di una scelta condi-
tivo che decidono su diritti, non venga fuori ex abrupto dalla visa del primo presidente della Corte di cassazione e del pre-
Corte di cassazione (12). Se di «mutamento costituzionale ma- sidente del Consiglio di Stato. Una simile norma complete-
teriale» si tratta, la ricorribilità in Cassazione delle sentenze rebbe il «mutamento costituzionale materiale» che la rivolu-
del Consiglio di Stato su diritti soggettivi dovrebbe rappresen- zione avvenuta nella giurisdizione esclusiva del giudice am-
tare l'esito di un processo evolutivo, nel quale possa prendere ministrativo ha avviato e che attende ancora di essere portato
forma l'intero complesso delle teorie e delle prassi interpreta- a conclusione.
tive. È in gioco una competenza prevista dalla Costituzione,

a
rispetto alla quale il confronto fra interpreti dovrebbe precede- ENRICO SCODITTI

to
re ogni drastica semplificazione della discussione quale quella
di una sentenza che interrompa una tradizione interpretativa

en
consolidata per lunghissimo tempo. Un revirement giurispru- ABSTRACT - The material constitutional change on sub-

am
denziale non rappresenta la contrapposizione di una tesi ad al- jective rights and administrative judge, and the judicial re-
tra tesi, ma è il momento di sintesi di una maturazione collet- view of the Corte di cassazione.
tiva, è la migliore interpretazione della prassi giuridica di

on
un'intera comunità, per dirla con Ronald Dworkin. La via da The extraordinary extension of the exclusive jurisdiction

O
M abb
privilegiare è allora quella del dialogo, in forme più o meno of the administrative judge represented a material constitu-

M
istituzionalizzate, fra le corti superiori. Si tratta del resto di tional change. It is possible to consider the extraordinary ap-
una delle esigenze alla base del Memorandum che in data 15 peal to the Corte di cassazione against the judgments of the

SI
maggio 2017 è stato sottoscritto dai vertici della Corte di cas-
IO in Consiglio di Stato on subjective rights as a remedy already in

AS
sazione, del Consiglio di Stato e della Corte dei conti, nonché force on the basis of a new interpretation of Article 111 of
so
dai procuratori generali della Cassazione e della Corte dei con- the Constitution. The integration of the united sections of the
ti, ed è stato consegnato al presidente della repubblica. Al sin- Corte di cassazione with magistrates of the Consiglio di
es

dacato di legittimità sulle sentenze del Consiglio di Stato su Stato nominated by public contest should be only provided in
diritti si dovrebbe pervenire, nello stesso spirito di dialogo e cases of appeal against the judgments of the administrative
nc

comune ricerca che soggiace al Memorandum, sulla base di un judge on rights.


D
co

nuovo «concordato sulla giurisprudenza», come quello stipula-


U

to nel 1929 fra i presidenti della Corte di cassazione e del


LA
IO olo

Consiglio di Stato, che rappresenti l'esito di un confronto al-


largato a tutte le sedi ed istanze, ivi comprese quelle del Con-
C

siglio superiore della magistratura e del Consiglio di presiden-


c

VIII
O sci

za della giustizia amministrativa.


LO

La presa d'atto del «mutamento costituzionale materiale»


Fa

potrebbe essere identificabile in una norma ordinaria che Le sezioni unite civili della Corte di cassazione
preveda l'integrazione del collegio della Corte di cassazione a composizione allargata: considerazioni a margine
con magistrati provenienti dal Consiglio di Stato. Il Memo-
R

randum conferisce una portata generale all'integrazione, pre- del Memorandum sulle tre giurisdizioni
vedendo in funzione di salvaguardia del valore della nomofi-
lachia forme di reciproca integrazione fra i vertici delle giu-
risdizioni ed anche l'integrazione delle sezioni unite della SOMMARIO - Il Memorandum sottoscritto dai vertici della
Corte di cassazione per le questioni attinenti la giurisdizione. Corte di cassazione, del Consiglio di Stato e della Corte dei
L'esigenza nomofilattica si pone in realtà proprio con riferi- conti il 15 maggio 2017 innanzi al presidente della repubbli-
mento alle controversie su diritti soggettivi, rispetto alle qua- ca contiene la previsione, tra le altre, della possibile inte-
li possono formarsi orientamenti divergenti fra giudice ordi- grazione della composizione delle sezioni unite civili della
nario e giudice amministrativo. In relazione a tali controver- Corte di cassazione con magistrati del Consiglio di Stato e
sie la garanzia del ricorso straordinario in Cassazione a tutela della Corte dei conti. Il testo riflette sull'esigenza sottesa a
dei diritti e la garanzia di preservazione del valore della no- tale previsione nel rispetto del vigente criterio di riparto del-
mofilachia costituiscono un tutt’uno. L'integrazione dovreb- la giurisdizione posto dall'art. 111, 7° ed 8° comma, Cost.
be pertanto essere limitata ai casi di giurisdizione esclusiva e
dovrebbe riguardare consiglieri di Stato nominati per concor-
so in ossequio all'art. 106, 1° comma, Cost. («le nomine dei 1. - Il 15 maggio 2017 il presidente della repubblica ha ri-
magistrati hanno luogo per concorso»). Le ragioni dell'inte- cevuto al Quirinale i vertici della Corte di cassazione, del
grazione sono agevolmente comprensibili: la cognizione su Consiglio di Stato e della Corte dei conti, i quali gli hanno
diritti che fronteggiano i comportamenti riconducibili all'e- presentato, sottoscrivendolo in quella sede, il «Memorandum
sercizio del potere amministrativo ha esigenze peculiari, che delle tre giurisdizioni» per un più efficace esercizio delle lo-
giustificano per l'appunto l'attribuzione al giudice ammini- ro attività.
strativo; l'inserimento di consiglieri di Stato nel collegio di Questo documento si colloca tra una conferenza iniziale
legittimità mirerebbe alla salvaguardia di quelle esigenze in nel 2012 ed una finale nel 2017: la prima sul tema «Magi-
sede di deliberazione sull'impugnazione. stratura e riforme» tenutasi il 22 giugno 2012 a Montecitorio,
Si potrebbe così immaginare una norma ordinaria che pre- nella sala della Regina, su iniziativa dell'ex presidente della
veda che le sezioni unite, mediante cui la Corte di cassazione camera Luciano Violante e dell’associazione Italiadecide con
pronuncia nei casi di impugnazione delle decisioni del Con- la partecipazione, tra gli altri, del primo presidente della Cor-
siglio di Stato (art. 374 c.p.c.), risultino integrate da consi- te di cassazione, del presidente del Consiglio di Stato, del
glieri di Stato nominati per concorso nei casi in cui debba es- presidente della Corte dei conti; la seconda sul tema «La
sere deciso un ricorso straordinario ai sensi dell'art. 111, 7° cooperazione tra le giurisdizioni superiori nell'interesse dei
comma, Cost. nei confronti di sentenza del Consiglio di Stato cittadini e della giustizia», tenutasi il 18 dicembre 2017 nella
medesima sede della camera dei deputati, con la stessa parte-
———————— cipazione delle supreme magistrature.
Il punto maggiormente controverso del Memorandum, a
(12) L.A. ROVELLI, Il riparto di giurisdizione: giudice civile e giudi-
ce amministrativo, in P.L. PORTALURI (a cura di), L'Europa del diritto: margine del quale si vengono a svolgere i rilievi che seguo-
i giudici e gli ordinamenti, atti del convegno di Lecce del 27-28 aprile no, è il n. 4, così formulato: «valutare, previe opportune con-
2012, Napoli, 2012, 335 ss. sultazioni al proprio interno e con i competenti organi di au-
IL FORO ITALIANO — 2018.
91 PARTE QUINTA 92

togoverno, la possibilità di promuovere l'introduzione di particolari materie indicate dalla legge» (art. 103, 1° comma,
norme, a Costituzione invariata, che consentano forme di in- Cost.): il catalogo delle controversie devolute alla giurisdi-
tegrazione degli organi collegiali di vertice con funzioni spe- zione esclusiva del giudice amministrativo, contenuto nel-
cificamente nomofilattiche delle tre giurisdizioni (sezioni l'art. 133 cod. proc. amm., è arrivato alla lett. z-sexies). Il
unite civili della Corte di cassazione, adunanza plenaria del giudice amministrativo, che nasce (nel 1889) come giudice
Consiglio di Stato, sezioni riunite della Corte dei conti) con degli interessi legittimi e quindi della legittimità dell'azione
magistrati di altre giurisdizioni, quando si trattino questioni amministrativa con una giurisdizione così distinta e limitata,
di alto e comune rilievo nomofilattico, ivi comprese, per le costituzionalmente riservata dall'art. 103 Cost (cfr. Corte
sezioni unite civili della Corte di cassazione, quelle attinenti cost. 6 luglio 2004, n. 204, id., 2004, I, 2594), si è progres-
alla giurisdizione». sivamente trasformato anche in giudice di diritti soggettivi

a
L'esigenza di fondo sottesa al Memorandum nel suo in- soprattutto nelle tante materie di giurisdizione esclusiva, pe-

to
sieme (nei suoi nove punti) è quella della nomofilachia come raltro non solo «per la tutela nei confronti della pubblica

en
antidoto del «diritto incalcolabile» (CANZIO, Le buone ra- amministrazione» (art. 103, 1° comma, Cost.), ma anche
gioni di un Memorandum, in Foro it., 2018, V, 66, che pre- quando sia adìto dalla (e quindi per la tutela della) pubblica

am
cede sub III), alla ricerca di un unico diritto vivente (ROR- amministrazione (Corte cost. 15 luglio 2016, n. 179, id.,
DORF, Pluralità delle giurisdizioni ed unitarietà del diritto 2016, I, 3047). La stessa giurisdizione di legittimità ha subì-

on
vivente: una proposta, id., 2017, V, 123). to una mutazione a seguito del riconoscimento della risarci-
bilità degli interessi legittimi, con conseguente pienezza di

O
M abb
2. - La prima considerazione che può farsi sulla proposi- tutela di questi ultimi al pari dei diritti soggettivi. Per un

M
zione sopra riportata riguarda la riserva recata dall'espres- quadro di sintesi di tale evoluzione, v. CARRATTA-

SI
sione «a Costituzione invariata». Questa, che è una prelimina- COSTANTINO-RUFFINI, Per la salvaguardia delle prerogati-
IO in
re clausola di carattere generale, vale a perimetrare l'ambito ve costituzionali della Corte di cassazione, id., 2018, V, 71,

AS
della prospettiva riformatrice ipotizzata nel Memorandum, che precede sub V).
so

che si muove nel binario segnato dal 7° ed 8° comma dell'art. Tutto ciò ha fatto sì che alla cognizione del giudice ammi-
es

111 Cost. nistrativo siano devolute controversie che spesso pongono


Da una parte, non si ipotizza che possa mutare il generale questioni del tutto analoghe a quelle che possono presentarsi
nc

sindacato sulla giurisdizione esercitato dalla Corte di cassa- innanzi al giudice ordinario (più in generale si è parlato di
D

zione a sezioni unite sulle pronunce di qualsivoglia giudice, progressiva «de-differenziazione» dei sistemi di giustizia nei
co

ordinario o speciale. Né si prefigura un'istanza superiore confronti dell'amministrazione: così CASSESE, Monismo e
quale il tribunale dei conflitti, come nell'ordinamento giuri-
LA

dualismo giudiziario. Storia e prospettive, in Riv. trim. dir.


IO olo

dico francese. La norma costituzionale realizza già l'unitarie- pubbl., 2017, 583). Consegue che in questo mutato contesto
C

tà del sindacato accentrato nella Corte di cassazione quanto normativo maggiore è la possibilità che questioni attinenti a
c

alle questioni inerenti alla giurisdizione. Non ci sono conflit- diritti si pongano negli stessi termini nella giurisdizione ge-
O sci
LO

ti da comporre perché c'è una sola nomofilachia sulla giuris- nerale del giudice ordinario ed in quella del giudice ammini-
dizione ed è quella della Corte di cassazione a sezioni unite. strativo con riferimento soprattutto alla giurisdizione esclu-
Fa

D'altra parte, la predicata invarianza anche dell'8° comma siva.


dell'art. 111 Cost. vale a confermare che le pronunce di due Sicché, non operando il principio dell'unitarietà della giu-
R

giudici speciali di antica tradizione — Consiglio di Stato e risdizione, potrebbero aversi, in tesi, delle nomofilachie non
Corte dei conti — sono censurabili con ricorso per cassazio- in sintonia — o anche in contrasto tra loro —, che però
ne ex art. 362 c.p.c. solo per motivi inerenti alla giurisdizio- astrattamente non costituirebbero un'anomalia perché l'as-
ne. Ciò significa che il nostro ordinamento giuridico vede setto dell'art. 111, 7° ed 8° comma, Cost. consente ciò, dal
coesistere, accanto alla nomofilachia di carattere generale momento che — in disparte il sindacato sulla giurisdizione
della Corte di cassazione attraverso il sindacato di legittimità che è unitario ed è assegnato dalla Costituzione solo alla
sulle pronunce di tutti i giudici ordinari e speciali, con il li- Corte di cassazione — al sindacato di legittimità di que-
mite dell'8° comma dell'art. 111 Cost., due nomofilachie set- st'ultima si affianca quello del Consiglio di Stato, nonché, in
toriali, quelle appunto del Consiglio di Stato e della Corte misura più contenuta, quello della Corte dei conti. Le nomo-
dei conti per tutte le questioni, processuali e di merito, diver- filachie del giudice ordinario e di questi giudici speciali sono
se da quelle inerenti la giurisdizione. come rette parallele che non si incontrano mai.
Questo assetto, che si ipotizza debba rimanere invariato, è Tale coerenza formale con l'assetto costituzionale della
quello risultante dalla scelta dell'assemblea costituente, che giurisdizione non esclude però che il principio di eguaglian-
disattese la tesi di Calamandrei sull'unità della giurisdizione za (art. 3, 1° comma, Cost.) rischi di venire in sofferenza al-
per accedere ad un sistema ibrido, che all'unitarietà del solo lorché situazioni uguali siano trattate in modo diverso e tale
sindacato sulla giurisdizione affiancava — ed affianca tuttora diversità, quando maggiormente marcata, non sembra potersi
— la differenziazione del sindacato di legittimità: quello ge- giustificare sempre e solo con il dato formale del diverso
nerale della Corte di cassazione e quelli settoriali del Consi- giudice dotato di giurisdizione. In ogni caso il giudice, ordi-
glio di Stato e della Corte dei conti. nario o speciale che sia, deve assicurare, in posizione di ter-
zietà ed indipendenza, il rispetto del principio del giusto pro-
3. - Se ci si muove in questa prospettiva conservativa di cesso, mentre l'appartenenza di un giudice a distinti plessi
mantenimento del riparto di giurisdizione — prospettiva più giurisdizionali può giustificare solo fino ad un certo punto
che altro prudenziale e realistica rispetto ad un assetto radi- che la disciplina processuale e meno ancora quella sostanzia-
calmente innovatore, pur astrattamente proponibile, quale sa- le su diritti possano essere diverse.
rebbe quello dell'unitarietà della giurisdizione attraverso l'e-
stensione del ricorso per cassazione per violazione di diritti 4. - Ben possono esserci quindi questioni che si pongono
soggettivi anche avverso le pronunce del Consiglio di Stato e negli stessi, o analoghi, termini innanzi sia al giudice ordina-
della Corte dei conti —, c'è da chiedersi cosa sia cambiato rio che al giudice amministrativo.
negli anni sì da indurre ad interrogarsi oggi sulla opportunità, Recentemente è stata rimessa all'adunanza plenaria del
o no, di un momento di collegamento tra le giurisdizioni. Consiglio di Stato la questione se sia possibile, o meno, sot-
È in realtà cambiata la giurisdizione su diritti soggettivi ad trarre dal complessivo importo dovuto al danneggiato a titolo
opera del giudice amministrativo quale conseguenza della di risarcimento del danno gli emolumenti di carattere inden-
notevole estensione della giurisdizione esclusiva pur nel pe- nitario versati da assicuratori privati o sociali ovvero da enti
rimetro segnato dalla limitazione della giurisdizione del giu- pubblici, specie previdenziali (Cons. Stato, sez. IV, ord. 6
dice amministrativo per la tutela di diritti soggettivi solo «in giugno 2017, n. 2719, Foro it., 2017, III, 394). Questione so-
IL FORO ITALIANO — 2018.
93 MONOGRAFIE E VARIETÀ 94

stanzialmente analoga — quella della compensatio lucri cum corso incidentale, diretto a contestare la legittimazione del
damno — è stata rimessa alle sezioni unite della Corte di ricorrente principale mediante la censura della sua ammis-
cassazione (Cass. 22 giugno 2017, n. 15534, ibid., I, 2242). sione alla procedura di gara, dovesse essere sempre esamina-
Si ha quindi che una stessa (o analoga) questione di diritto è to prioritariamente, con assorbimento del ricorso principale,
stata deferita al massimo organo della nomofilachia di legit- anche nel caso in cui il ricorrente principale allegasse l'inte-
timità rispettivamente nel plesso della giurisdizione ordinaria resse strumentale alla rinnovazione dell'intera procedura. La
ed in quello della giurisdizione amministrativa. È certamente giurisprudenza delle sezioni unite, mentre in passato aveva
auspicabile che i due arresti giurisprudenziali che ne segui- escluso che fosse ravvisabile il superamento dei limiti esterni
ranno siano in sintonia tra loro; ma potrebbero non esserlo. della giurisdizione nella forma del diniego di giustizia per il
In materia processuale un disallineamento si è registrato in ricorrente principale innanzi al Consiglio di Stato che non

a
tema di ammissibilità, o no, del motivo di impugnazione per aveva avuto una decisione della sua impugnazione (Cass.,

to
contestare la giurisdizione del giudice che ha emesso la pro- sez. un., 21 giugno 2012, n. 10294, id., Rep. 2012, voce Cas-

en
nuncia impugnata se proposto dalla parte che sul punto non sazione civile, n. 68), successivamente, dopo un intervento
sia stata soccombente per aver adìto proprio quel giudice; anche della Corte di giustizia (Corte giust. 4 luglio 2013,

am
censura in passato ritenuta ammissibile dalla giurisprudenza causa C-100/12, id., 2014, IV, 395), ha invece ravvisato tale
delle sezioni unite, essendo sufficiente che sul punto non si ipotesi e — ritenendo un vizio inerente alla giurisdizione —

on
sia formato un giudicato neppure implicito (Cass., sez. un., ha cassato la pronuncia del giudice amministrativo (Cass.,
29 marzo 2011, n. 7097, id., Rep. 2011, voce Giurisdizione sez. un., 6 febbraio 2015, n. 2242, id., 2016, I, 327).

O
M abb
civile, n. 215); laddove invece la prevalente giurisprudenza Ma, al di là di questa e pochissime altre ipotesi, in genera-

M
del Consiglio di Stato escludeva che fosse possibile venire le il sindacato sulle regole di procedura non appartiene all'a-

SI
contra factum proprium e quindi riteneva che integrasse un rea delle questioni inerenti alla giurisdizione di cui all'8°
IO in
abuso del processo la contestazione in grado di appello della comma dell'art. 111 Cost. E non di meno vi sono questioni

AS
giurisdizione da parte di chi avesse optato per quella giuris- processuali che, al pari di questioni di merito, possono porsi
so
dizione in primo grado e che, pur se soccombente nel merito, negli stessi termini nella giurisdizione ordinaria ed in quella
fosse risultato vittorioso, in forza di una pronuncia esplicita
es

amministrativa senza che ci sia un meccanismo processuale


o di una statuizione implicita, proprio sulla questione della di composizione.
nc

giurisdizione (Cons. Stato, sez. V, 7 febbraio 2012, n. 656,


id., 2012, III, 200). Le sezioni unite (Cass., sez. un., 20 otto-
D

5. - Talora poi si registra un vero e proprio contrasto di


co

bre 2016, n. 21260, id., 2017, I, 966) hanno successivamente


U

giurisprudenza.
operato un revirement sostanzialmente aderendo alla tesi
LA

Si consideri, ad esempio, una questione di diritto che si è


IO olo

prevalente nella giurisprudenza amministrativa: l'attore che


abbia incardinato la causa dinanzi ad un giudice e sia rimasto posta negli stessi identici termini innanzi alle sezioni unite
C

della Corte di cassazione ed innanzi al Consiglio di Stato: se


c

soccombente nel merito non è legittimato ad interporre im-


il miglioramento del trattamento indennitario previsto per le
O sci

pugnazione contro la sentenza per denunciare il difetto di


LO

giurisdizione del giudice da lui scelto in quanto non soccom- vittime del terrorismo possa, o no, estendersi in via interpre-
Fa

bente su tale autonomo capo della decisione. tativa alle vittime del dovere. La giurisdizione su siffatte
Un noto punto di frizione in passato ha riguardato, in tema controversie è del giudice ordinario, ma la giurisdizione sul-
l'ottemperanza della pubblica amministrazione alle pronunce
R

di risarcibilità del danno da lesione di interessi legittimi, la


pregiudiziale amministrativa dove la giurisprudenza del del giudice ordinario, passate in giudicato, di accertamento
Consiglio di Stato (Cons. Stato, ad. plen., 23 marzo 2011, n. del diritto alla provvidenza appartiene invece al giudice am-
3, id., 2012, III, 31) ha finito per allinearsi a quella della ministrativo. Di fatto si è avuto che su tale questione di dirit-
Corte di cassazione (Cass., sez. un., 13 giugno 2006, nn. to il Consiglio di Stato (Cons. Stato, sez. IV, 16 dicembre
13659 e 13660, id., 2007, I, 3181, e id., Rep. 2006, voce cit., 2016, n. 5337, <www.giustizia-amministrativa.it>), facendo
n. 160; 23 dicembre 2008, n. 30254, id., 2009, I, 731). il punto della giurisprudenza amministrativa precedente, ha
Per le questioni processuali c’è poi da aggiungere che ne- alla fine accolto una soluzione di rigore, privilegiando l'in-
gli ultimi anni è emersa una ristretta area di contatto tra que- terpretazione letterale della normativa di riferimento: il mi-
stioni di giurisdizione in senso stretto e questioni di legitti- glioramento dell'indennizzo è previso solo per le vittime del
mità in generale perché si è sviluppata la dottrina dei limiti terrorismo e quindi non spetta anche alle vittime del dovere,
esterni della giurisdizione, secondo cui ci sono alcune que- avendo il legislatore voluto differenziare queste due catego-
stioni che, pur non essendo strettamente di giurisdizione, rie di beneficiari della provvidenza. La giurisprudenza delle
comunque ineriscono alla giurisdizione sotto forma del- sezioni unite della Corte di cassazione (Cass., sez. un., 27
l'eccesso di potere giurisdizionale o del diniego di giurisdi- marzo 2017, n. 7761, Foro it., Le banche dati, archivio cit.),
zione. È un'area grigia, esterna a quella suscettibile ex ante pronunciandosi sulla giurisdizione, ha nel merito accolto in-
di regolamento preventivo e dai contorni non ben definiti, vece la tesi opposta, ritenendo, sulla base di un'interpreta-
che comunque vede la giurisprudenza delle sezioni unite at- zione estensiva e costituzionalmente orientata, che la quanti-
testata su una linea di grande self restraint sicché i casi di di- ficazione dell'indennizzo dovesse essere la stessa per en-
niego di giustizia o di eccesso di potere giurisdizionale sono trambe le categorie.
molto rari. Si è affermato, infatti, che è configurabile l'ec- Un siffatto contrasto di giurisprudenza, se insorto all'in-
cesso di potere giurisdizionale con riferimento alle regole del terno della giurisdizione del giudice ordinario, sarebbe desti-
processo amministrativo solo nel caso di radicale stravolgi- nato ad avere la sua composizione in una pronuncia delle se-
mento delle norme di rito, tale da implicare un evidente di- zioni unite (art. 374 c.p.c.); ma, se insorto tra giurisdizioni
niego di giustizia (ex plurimis, Cass., sez. un., 17 gennaio diverse, esso non vede alcuna possibilità di composizione
2017, n. 964, id., 2017, I, 509), come nel caso di errore in perché connaturale all'assetto dell'art. 111, 7° e 8° comma,
procedendo costituito dall'applicazione di una regola proces- Cost.
suale interna che abbia portato a negare alla parte l'accesso
alla tutela giurisdizionale nell'ampiezza riconosciuta da di- 6. - Non di meno il Memorandum, in una prospettiva me-
sposizioni normative dell'Unione europea, direttamente ap- no ambiziosa e più prudenziale, sollecita una riflessione su
plicabili, secondo l'interpretazione elaborata dalla Corte di un possibile coordinamento tra le giurisdizioni. Ammonisce
giustizia (ha così precisato Cass., sez. un., 29 dicembre 2017, la Corte costituzionale (Corte cost. 12 marzo 2007, n. 77, id.,
n. 31226, id., Le banche dati, archivio Cassazione civile). 2007, I, 1009) che il «principio della incomunicabilità dei
Si consideri altresì, ad es., nel contenzioso in materia di giudici appartenenti ad ordini diversi [. . .] è certamente in-
appalti pubblici, la giurisprudenza del Consiglio di Stato che compatibile, nel momento attuale, con fondamentali valori
in passato ha ritenuto che nel giudizio amministrativo il ri- costituzionali».
IL FORO ITALIANO — 2018.
95 PARTE QUINTA 96

Orbene, il punto 4 del Memorandum sembra potersi riferi- ne l'ampliamento della composizione delle sezioni unite po-
re proprio a quest'area delimitata dalle rette parallele delle trebbe valere a prefigurare un ruolo nomofilattico unitario,
nomofilachie della giurisdizione ordinaria e delle giurisdi- con il quale in vero non sarebbe in sintonia la possibilità che
zioni speciali ex art. 111, 8° comma, Cost., che non si incon- possa esserci anche nelle giurisdizioni speciali del Consiglio
trano mai, ma senza ipotizzare un meccanismo processuale di Stato e della Corte dei conti una pronuncia al superiore li-
di composizione per conseguire l'unitarietà, ancorché non vello del loro organo di vertice a composizione allargata.
l'unità, della giurisdizione; ciò che richiederebbe una modi-
fica dell'8° comma dell'art. 111 Cost., che invece non viene GIOVANNI AMOROSO
prefigurata perché il punto 4 del Memorandum — come già
rilevato — si muove «a Costituzione invariata» in tal senso.

a
Si considera invece una possibile integrazione — e quindi ABSTRACT - The united chambers of the Corte di cassa-

to
un ampliamento — della composizione delle sezioni unite zione in an enlarged composition: comments on the Memo-

en
civili con l'inserimento di magistrati delle due giurisdizioni randum concerning the three jurisdictions.
sottratte al generale sindacato di legittimità della Corte di

am
cassazione; ampliamento non quantificato in termini numeri- The Memorandum signed by the summits of the Corte di
ci, ma che in ipotesi potrebbe realizzarsi portando il collegio cassazione, Consiglio di Stato and Corte dei conti on 15 May

on
dagli attuali nove componenti di magistrati ordinari ad un 2017 before the President of the Republic contains the provi-
numero maggiore con l'inserimento di alcuni magistrati delle sion, among others, of the possible integration of the compo-

O
M abb
altre due giurisdizioni. Peraltro questa direzione riformatrice sition of the United Civil Chambers of the Corte di cassazio-

M
si rinveniva già nella relazione al d.d.l. n. 2953-A (delega al ne with magistrates of the Consiglio di Stato and of the Cor-
te dei conti. The text reflects on the need underlying this

SI
governo recante disposizioni per l'efficienza del processo ci-
IO in
vile), approvato dalla camera dei deputati il 10 marzo 2016 provision in respect of the current division of jurisdiction set

AS
(S.2284). by Art. 111, seventh and eighth paragraph, of the Constitu-
so

In questa composizione allargata le sezioni unite potrebbe- tion.


ro essere chiamate a decidere questioni di diritto (e solo que-
es

ste, sul modello, in ipotesi, delle pronunce interpretative ex


nc

art. 420 bis c.p.c.) che — non essendo di giurisdizione in


senso stretto, pur potendo avere ricadute in termini di giuris-
D
co

dizione sotto il profilo dell'eccesso di potere giurisdizionale


U

o del diniego di giustizia — si presentino negli stessi termini


IX
LA
IO olo

nel contenzioso appartenente rispettivamente alla giurisdizio-


ne dei distinti plessi giurisdizionali e vedano divergenti Per un «dialogo tra le corti»
C
c

orientamenti giurisprudenziali tra una giurisdizione ed un'al- al servizio del cittadino e non di giudici e giuristi
O sci
LO

tra. Si tratterebbe quindi di casi eccezionali, mentre normal-


mente le sezioni unite continuerebbero ad operare nella
Fa

composizione ordinaria. SOMMARIO - Lo scritto evidenzia l'importanza del dialo-


La maggiore autorevolezza di tale istanza superiore, costi- go fra le Corti supreme nazionali e del relativo Memoran-
R

tuita dalle sezioni unite a composizione allargata, veicole- dum sottoscritto fra le corti medesime il 15 maggio 2017,
rebbe una maggiore persuasività della pronuncia nell'uno e criticando l'ostilità pregiudiziale manifestata da una parte
nell'altro plesso giurisdizionale, pur senza alcun vincolo in- della dottrina: nell'attuale frammentazione delle fonti del
terpretativo, al di là del singolo giudizio in cui la pronuncia diritto, tipica di un sistema multilivello, il dialogo fra le
sarebbe resa, neppure negativo del tipo di quello recato dal- corti meglio assicura la tutela dei diritti fondamentali e l'u-
l'art. 374 c.p.c. per le pronunce delle sezioni unite della Cor- niforme interpretazione del diritto.
te di cassazione, dall'art. 99 cod. proc. amm. per le pronunce
dell'adunanza plenaria del Consiglio di Stato e dall'art. 117
cod. giust. cont. per le pronunce delle sezioni riunite della 1. - Il commento dei prof. Proto Pisani e Scarselli al Me-
Corte dei conti; ciò sempre per rimanere nel perimetro inva- morandum tra le corti merita una riflessione, per l'autorevo-
riato del vigente riparto di giurisdizione. lezza degli autori e per l'importanza del tema; riflessione
La previsione di questa istanza superiore, in questi ristretti necessariamente schematica per ragioni di spazio, ma riten-
limiti, non modificherebbe l'assetto dell'art. 111, 7° ed 8° go utile sia per ragioni di confronto culturale, sia per ristabi-
comma, Cost. e quindi sarebbe, in tal senso, a Costituzione lire la verità di alcuni fatti.
invariata, in disparte invece da quale debba essere il rango di Dedicherei poco tempo agli aspetti fondati su dati inesatti
una siffatta norma sull'ordinamento giudiziario, se meramen- (incarichi extragiudiziari) o su posizioni che a me sembrano
te ordinario o no, a fronte della prescrizione dell'art. 106 strumentali (non indipendenza dei magistrati amministrativi
Cost. Però rappresenterebbe comunque un utile momento di o di parte di essi) — aspetti che sconsiglierebbero la conta-
coordinamento, necessariamente solo presso la Corte di cas- minatio sanguinis nel medesimo organo tra giudici ordinari
sazione, che di norma è il giudice della nomofilachia (da ul- e amministrativi — per potermi soffermare meglio sui temi
timo, Corte cost. 6 dicembre 2017, n. 254, id., 2018, I, 41) e rilevanti: nomofilachia e giurisdizione.
che ha la missione di assicurare l'uniforme interpretazione
della legge e l'unità del diritto oggettivo nazionale (art. 65 2. - Partiamo dai dati non veritieri: «ancora oggi i magi-
ord. giud.), nonché (essa sola) di regolare il riparto di giuris- strati amministrativi possono svolgere, anche di fatto, attivi-
dizione tra giudice ordinario e giudici speciali; coordinamen- tà extragiudiziali e presso i ministeri con una libertà scono-
to, questo, tra la giurisdizione ordinaria e quella speciale del sciuta ai giudici ordinari». L'affermazione è inesatta. Da
giudice amministrativo e del giudice contabile, mirato a fa- anni tutti i magistrati sono sottoposti all'identica disciplina
vorire una nomofilachia unitaria su questioni comuni e con- in materia di incarichi (art. 14, 2° comma, e 23 bis t.u.
troverse. 165/01; 1, commi 18 e 66-72, l. 190/12; 209 d.leg. 50/16),
Il Memorandum, in vero, ipotizza altresì la possibilità di sicché i magistrati amministrativi non possono più svolgere
una integrazione anche della composizione dell'adunanza incarichi arbitrali e collaudi, che li ponevano in una posi-
plenaria del Consiglio di Stato e delle sezioni riunite della zione parzialmente differenziata rispetto agli ordinari. È per
Corte dei conti; ciò però avrebbe una finalità minore e diver- contro diversa la disciplina dell'attività di insegnamento
sa — quella dell'apporto di esperienze professionali maturate presso scuole «private» per la preparazione ai concorsi, vie-
nell'esercizio della funzione di legittimità della Corte di cas- tata ai magistrati ordinari e regolamentata per quelli ammi-
sazione —, mentre in realtà solo presso la Corte di cassazio- nistrativi. Cosa si intenda, poi, per «svolgere anche di fatto»
IL FORO ITALIANO — 2018.
97 MONOGRAFIE E VARIETÀ 98

attività extragiudiziali non è dato comprendere, fatti salvi i risprudenza costituzionale. Può per converso convenirsi sul
casi di illiceità. Quanto agli altri incarichi, e segnatamente fatto che l'area della giurisdizione esclusiva si sia negli ul-
quelli «governativi», lo statuto delle magistrature, regolato timi tempi (troppo) estesa; e una riflessione approfondita
da legge o disposizioni dell'organo di autogoverno, è so- andrebbe fatta sia sul perché di tale estensione (che presenta
stanzialmente analogo; anzi, per essere precisi, incarichi di aspetti positivi e negativi), sia sulla sua opportunità. La cor-
«gestione», quali la titolarità di dipartimenti e direzioni ge- te, dal canto suo, ha chiarito, sul piano della legittimità, che
nerali, che i magistrati ordinari ricoprono (ritengo giusta- l'area della giurisdizione esclusiva non può condurre a un
mente) al ministero della giustizia, sono preclusi ai magi- riparto per materie; e questo controllo la corte ha esercitato
strati amministrativi anche con riferimento all'amministra- colpendo alcune ipotesi di giurisdizione esclusiva. Per con-
zione di riferimento, la presidenza del consiglio; mentre per verso, mi sembra che non possa parlarsi di giurisdizione

a
gli uffici di diretta collaborazione vigono regole analoghe. esclusiva in senso proprio con riferimento al risarcimento

to
del danno: proprio a partire dall'ottica della sentenza della

en
3. - Passiamo alle posizioni che definirei «strumentali», in Cassazione n. 500/SU del 1999 (id., 1999, I, 2487), il risar-
quanto si asserisce che i giudici amministrativi abbiano una cimento (più che un astratto diritto soggettivo autonomo) è

am
«indipendenza regolata in così diverso modo dagli ordina- uno strumento riparatorio di una lesione subita da una situa-
ri»: detta in claris, non sono abbastanza indipendenti. zione soggettiva sostanziale (diritto o interesse): un «rime-

on
Il secondo profilo di contaminatio da evitare, infatti, si dio» (Corte cost. 94/17, id., 2017, I, 2952; 57/15, id., 2015,
fonda sul fatto che «i consiglieri di Stato vengono nominati I, 3063; 191/06, id., 2006, I, 1625; 204/04, cit.).

O
M abb
dal governo per un quarto dei suoi componenti fuori da ogni

M
meccanismo concorsuale». Ora, a parte che la nomina go- Se il giudice ordinario è il giudice naturale dei diritti,
quello amministrativo è il giudice naturale del potere pub-

SI
vernativa riguarda un quarto dei posti vacanti e non un quar-
IO in
to dei componenti (soluzione che, validata da Corte cost. blico. Che non vi possa essere diritto a fronte di un potere è

AS
272/08, Foro it., Rep. 2008, voce Consiglio di Stato, n. 5, affermazione contrastata da autorevole dottrina da tempo
so

comporta che la nomina governativa sia notevolmente al di (Giannini, Montesano) e comunque non condivisa dalla Cor-
sotto di un quarto della pianta organica, ma questa è osser- te costituzionale, nemmeno con riferimento ai diritti fonda-
es

vazione pertinente al paragrafo dei dati inesatti), non vi è mentali (sin da Corte cost. 140/07, id., 2008, I, 435; succes-
sivamente, 259/09, id., 2009, I, 3271; 35/10, id., 2010, I,
nc

dubbio che i consiglieri di nomina governativa possano non


2975; 80/10, ibid., 1066; 264/12, id., 2013, I, 22; 85/13, id.,
D

aver fatto un concorso di accesso alla magistratura (anche se


co

2014, I, 441; 265/16, id., 2017, I, 433): del resto questa tesi
U

normalmente hanno fatto un concorso di accesso ad altro


impiego pubblico). L'inconveniente, se tale fosse, riguarde- indurrebbe a ritenere, ad esempio, che la localizzazione di
LA
IO olo

rebbe anche la nomina per meriti insigni in Cassazione, no- una centrale nucleare o un impianto di smaltimento rifiuti
minati «fuori da ogni meccanismo concorsuale», rispetto al- siano da contestare, per ledere la salute, davanti al giudice
C
c

la quale, anzi, non è chiaro a chi spetti l'iniziativa e la con- ordinario. E ancora nessun avvocato ci ha pensato. In realtà
O sci

i detrattori della giurisdizione esclusiva, in modo larvato o


LO

seguente responsabilità della nomina (rectius: della propo-


sta), né come si valuti ciò che costituisce un assai «unbe- dichiarato, tentano di capovolgere surrettiziamente il siste-
Fa

stimmter Begriff» quale il merito insigne. Comunque, sulla ma duale di giurisdizione previsto in Costituzione e, cosa
nomina governativa ebbe a pronunciarsi la Corte costituzio- che troppo spesso si dimentica, condiviso nella maggior par-
R

nale, che l'ha ritenuta da sempre legittima «con paletti» (sin te dei paesi europei: e l'attentato alla Costituzione mi sem-
da Corte cost. 1/67, id., 1967, I, 216; successivamente, bra più grave di quello paventato di una integrazione degli
177/73, id., 1974, I, 1; 316/04, id., 2005, I, 985; 130/12, id., organi giurisdizionali di vertice.
Rep. 2013, voce Corte dei conti, n. 25; 193/14, id., 2014, I,
2663; 215/16, id., 2016, I, 3370), partendo dalla decisiva 5. - In un sistema duale la nomofilachia non può che spet-
premessa che giudici ordinari e speciali, per poter esercitare tare all'organo posto al vertice del giudice chiamato a inter-
la funzione giurisdizionale, devono essere assistiti dalle me- pretare la norma di cui si invoca l'uniforme applicazione.
desime garanzie di indipendenza e imparzialità (Corte cost. Semmai può rivelarsi anomala l'utilizzazione del sindacato
215/16, cit.; 16/11, id., 2011, I, 2615; 87/09, id., 2009, I, ex art. 111 Cost. come strumento surrettizio per esercitare il
2603; 353/02, id., 2002, I, 2930). Oggi, per la nomina (art. controllo sull'interpretazione della legge operato dal giudice
19 l. 186/82), che ovviamente è a tempo indeterminato, oc- (diverso) fornito di giurisdizione ai sensi della Costituzione;
corre un parere conforme dell'organo di autogoverno, che e la Corte di cassazione si è sempre mostrata prudente.
valuti la «piena idoneità» del nominando, e non colgo la di- Se l'art. 111 consentisse la sindacabilità delle sentenze
versità sostanziale rispetto alla nomina ex art. 106 Cost. del Consiglio di Stato per motivi diversi da quelli inerenti
L'affermazione poi appare ancor più incomprensibile ove si alla giurisdizione, e ciò nelle ipotesi in cui il giudice ordina-
ritenga che già in passato sono stati nominati magistrati or- rio non sia il giudice munito di giurisdizione sulla contro-
dinari e che di recente sono stati nominati tre consiglieri versia, il sindacato della Cassazione ex art. 111 avrebbe na-
della Corte di cassazione, che, a questo punto, mi chiedo se tura analoga a quello sulle sentenze dei giudici ordinari e la
si siano resi conto del mutamento del loro statuto di indi- tecnica del rinvio a valle opererebbe nei confronti del Con-
pendenza. Senza voler considerare che in tutta Europa, e siglio di Stato come per qualsiasi corte d'appello. A questo
non solo, l'accesso alle corti superiori è generalmente disci- punto chi (legittimamente) dubiti dell'integrazione a Costi-
plinato da meccanismi non (almeno direttamente) concor- tuzione invariata degli organi di vertice delle giurisdizioni
suali. (ma l'art. 102 ha anche un 2° comma; e sembra difficile
leggere l'art. 106 nel senso che, prevedendo il giurista insi-
4. - E passiamo ai temi rilevanti. Si lamenta l'eccessiva gne in Cassazione, a contrario escluda il consigliere di Sta-
estensione della giurisdizione amministrativa esclusiva e to), chi sia inorridito da corti a composizione mista (come
che «a Costituzione invariata si è fatto del giudice ammini- avviene in altri paesi proprio per i conflitti di giurisdizione e
strativo il giudice del potere pubblico o dell'economia in fu auspicato dal Mortara; mentre già nel nostro paese la con-
contrasto» con tre articoli della Costituzione. Quest’ultima taminatio si dissolve nelle acque del relativo tribunale), co-
operazione «in contrasto con la Costituzione» è stata fatta stui forse dovrebbe spiegare perché l'avverbio «solo» del-
dalla Corte costituzionale (con una serie di sentenze a parti- l'art. 111 dovrebbe leggersi come un «tra l'altro» o, addirit-
re dalla 204/04, id., 2004, I, 2594) e quindi non mi dilungo: tura, come se vi fosse scritto «non solo» per motivi attinenti
per la verità la tesi esposta, e altre consimili, più che contra- alla giurisdizione, «ma anche» per violazione di legge. Gli
stare il Memorandum, sembrano costituire un atto di ribel- autori dell'articolo oggetto della presente riflessione — che
lione all'assetto delle giurisdizioni come definito dalla giu- paventano, da parte del giudice amministrativo, una bellica
IL FORO ITALIANO — 2018.
99 PARTE QUINTA 100

«conquista degli ultimi spazi rimasti» al giudice ordinario


(che non mi pare particolarmente a corto di lavoro) —, nel X
lamentare la violazione degli art. 102, 103 e 113 Cost. per il
mutare degli equilibri tra le giurisdizioni, richiamano l'art. Il Memorandum delle giurisdizioni superiori
111 per fondare «la ricorribilità in Cassazione ex art. 360, n.
3, c.p.c. delle decisioni del giudice amministrativo su diritti
e la discussione (mancata) sulla certezza del diritto
soggettivi»: al che confesso di arrendermi rispetto a una sif-
fatta argomentazione di sapore logico-sistematico, che sem- SOMMARIO - Il Memorandum recentemente sottoscritto
bra obliterare il senso «fatto palese dal significato proprio dagli organi di vertice delle giurisdizioni superiori costitui-
delle parole» (art. 12 preleggi). Vi è di più. A sostegno di

a
sce un ottimo esempio di collaborazione istituzionale. Esso
tale tesi, in palese contrasto con l'uso in italiano delle paro-

to
intende rafforzare il contributo della giurisdizione alla cer-
le, si ricorre (non dagli autori) a una lettura (costituzional- tezza del diritto, potenziando la nomofilachia. Le critiche

en
mente orientata?) della Costituzione alla luce dell'art. 65 che gli sono state mosse, soprattutto quanto all'ipotesi del-
ord. giud. (che ovviamente si riferisce alla massima espres- l'integrazione delle sezioni unite della Corte di cassazione

am
sione della nomofilachia della giurisdizione ordinaria) e si con giudici del Consiglio di Stato o della Corte dei conti,
arriva a sostenere che nessuna legge ordinaria attribuisce la non sono condivisibili.

on
funzione nomofilattica al Consiglio di Stato, evidentemente

O
obliterando la semplice lettura dell'art. 99 cod. proc. amm.,

M abb
norma peraltro esattamente simmetrica a quella prevista per 1. - Colpisce che il recente Memorandum siglato dai rap-

M
la Cassazione dal codice di procedura civile. presentanti delle tre giurisdizioni superiori abbia attirato l'at-

SI
tenzione dei commentatori (mi riferisco sia alla discussione
IO in
Conclusioni. «Non si tocchi la Corte di cassazione». Nes-

AS
svoltasi in sede di presentazione pubblica del documento, sia
suno vuole toccarla e la corte ben saprebbe «difendersi». Se, al saggio di Proto Pisani e Scarselli riportato in Foro it.,
so

tra inconvenienti e vantaggi, il pluralismo giurisdizionale 2018, V, 62, che precede sub II, che ha sollecitato il dibattito
es

presenta un vantaggio certo, è che esso consente di modella- in cui questo scritto si inserisce) soprattutto per il profilo dei
re pragmaticamente sulle situazioni soggettive e sulla situa- rapporti fra giudice ordinario e giudice amministrativo (e,
nc

zione di fatto concreta le tutele del cittadino nei confronti con assai minore attenzione critica, contabile), piuttosto che
D

dei poteri pubblici. Per far ciò servono dialogo e coopera- per altri aspetti, a mio parere assai più significativi. Ne se-
co

zione tra giudici; così come serve dialogo dei giudici nazio- gnalo due.
nali con le corti europee, anche per armonizzare negli ordi-
LA

Il primo è d'ordine — diciamo così — procedurale: mai, a


IO olo

namenti nazionali quella nomofilachia europea che va af- mio parere, lo sforzo di cooperazione istituzionale fra organi
fermandosi sempre più, talvolta anche in sovrapposizione
C

giurisdizionali era stato più sincero e mai aveva raggiunto


c

alle pronunce delle corti nazionali: del resto, meglio spazi simili livelli di profondità. In un momento storico nel quale
O sci
LO

con più tutele che ambiti privi di adeguata tutela. E il dialo- il credito delle istituzioni è al minimo e il rischio è che la ris-
go serve a impedire che le maggiori tutele si risolvano nel sosità della politica si proietti anche sul piano dei loro rap-
Fa

caos dei «Tribunali di Babele» (Cassese). porti, sarebbe opportuno leggere il Memorandum almeno
In questo panorama la dottrina dovrebbe sentirsi chiamata come un segnale in controtendenza, da valutare molto positi-
R

a collaborare, fornendo spunti costruttivi e anche critici allo vamente.


sforzo, probabilmente emendabile e migliorabile, di dialogo Il secondo, d'ordine sostanziale, è ancora più importante.
in atto tra le corti superiori. Mi sembra evidente che il Memorandum muova dal convin-
È uno sforzo che si svolge a vari livelli. Quello dell'inte- cimento che un rafforzamento della funzione nomofilattica
grazione degli organi di vertice può essere discusso e anche sia essenziale per concretizzare il valore della certezza del
abbandonato: non ne sono esaltato, né per un verso né per un diritto, giustamente ritenuto, allo stesso tempo, fondamentale
altro. Nel frattempo già la Corte di cassazione e il Consiglio di e a rischio.
Stato cooperano, con iniziative anche a livello formale (per Qui occorre intendersi bene. Non esiste, nel nostro sistema
esempio, in tema di formazione e di scambio di ricerche del- costituzionale, una allgemeine Werteordnung paragonabile a
l'ufficio del massimario e dell'ufficio studi su questioni defe- quella che la giurisprudenza del Bundesverfassungsgericht
rite alle sezioni unite e all'adunanza plenaria). E il Memoran- ravvisa nel Grundgesetz sin dalla sent. BVerfGE, 10, 59
dum si muove in questa logica e con questo spirito. (80); non c’è alcun valore costituzionale sovraordinato agli
L'importante è che i giudici dialoghino. Dialogo significa altri e che perciò si sottragga al bilanciamento; non c’è un
confronto e apertura: solo chi ha paura non si confronta e si ordine generale dei valori; ci sono solo gerarchie all'interno
chiude nelle logiche autoreferenziali di un esercizio della dei singoli «campi di attività» nei quali si opera (si pensi al
giurisdizione inteso come anacronistica e sterile rivendica- fatto che il buon costume, se è sovraordinato alla libertà di
zione di potere anziché in una logica di servizio. E la spe- manifestazione del pensiero, non lo è necessariamente a tutte
ranza è che la dottrina faccia la sua parte. Se (parte di essa) le altre situazioni soggettive garantite in Costituzione o agli
non ci riesce o non vuole, pazienza: i giudici hanno il dove- altri valori costituzionali oggettivi). Ciononostante, la certez-
re di pensare a fare i giudici. Che vuol dire fornire una tutela za del diritto (da intendersi, nonostante le critiche della più
completa, «piena», e di porre la giurisdizione al servizio del recente dottrina a questa tesi, come prevedibilità delle con-
cittadino; non dei giuristi, e ancor meno dei giudici mede- seguenze delle proprie azioni) ha, per evidenti ragioni stori-
simi e delle loro logiche corporative. che e funzionali, una posizione tale che la si deve assumere
come la prospettiva privilegiata di analisi del rapporto fra
FILIPPO PATRONI GRIFFI impianto costituzionale e scelte ordinamentali attuative.
Dal punto di vista storico, la certezza altro non è che la
proiezione giuridica dell'essenza politica della statualità mo-
ABSTRACT - For a «dialogue among the Courts» to be derna (se lo Stato, come lo conosciamo, nasce per garantire
of service to citizens, not to judges or jurists. prestazioni di sicurezza nell'era delle guerre civili e di reli-
gione, l'ordinamento giuridico statale deve garantire presta-
The article focusses on the importance of the dialogue zioni di certezza).
among Italian Supreme Courts and of the relative 5.15.2017 Dal punto di vista funzionale, la certezza si trova all'in-
Memorandum, criticizing severely the hostility from a part of crocio fra i tre principî che — certo non casualmente —
the doctrine: in the current fragmentation of multilevel sources compaiono nei primi tre articoli della nostra Costituzione: la
system, the dialogue is committed to preserving fundamental democrazia, la libertà, l'eguaglianza. La certezza, infatti, è
rights and uniform interpretation of law. funzionale alla democrazia perché solo un'applicazione delle
IL FORO ITALIANO — 2018.
101 MONOGRAFIE E VARIETÀ 102

fonti prevedibile conserva l'efficacia precettiva della legge Forse, però, le norme di rango primario ora ricordate sono
(espressione della volontà della rappresentanza liberamente in contrasto con la Costituzione? Non mi sembra. Desumere
eletta) e impedisce la prevalenza di modelli decisionali ari- dai commi 7 («Contro le sentenze e contro i provvedimenti
stocratici. È funzionale alla libertà, perché solo potendo pre- sulla libertà personale, pronunciati dagli organi giurisdizio-
vedere le conseguenze giuridiche delle proprie azioni il sin- nali ordinari o speciali, è sempre ammesso ricorso in Cassa-
golo è libero di orientarsi nell'una o nell'altra direzione. È zione per violazione di legge. Si può derogare a tale norma
funzionale all'eguaglianza, perché patologie generative di soltanto per le sentenze dei tribunali militari in tempo di
incertezza come la retroattività della legge o l'oscillazione guerra») e 8 («Contro le decisioni del Consiglio di Stato e
nella sua interpretazione comportano un diverso trattamento della Corte dei conti il ricorso in Cassazione è ammesso per i
di fattispecie analoghe o addirittura identiche. soli motivi inerenti alla giurisdizione») dell'art. 111 Cost.

a
Il Memorandum, mostrando consapevolezza di tutto que- una riserva di funzione nomofilattica, francamente, mi sem-

to
sto, costituisce — anche qui — un passo in controtendenza, bra operazione interpretativa a dir poco impervia. La Costi-

en
in una temperie spirituale nella quale la certezza è ridotta a tuzione, con quelle norme, ha inteso dire semplicemente che
mito, se non a ideologia (nel senso marxiano di falsa co- la Corte di cassazione costituisce il presidio ultimo (al livello

am
scienza). Non essendo questa la sede per dimostrarlo (cosa della giurisdizione comune, ovviamente) della sola libertà
che chi scrive ha tentato altrove), ci si deve accontentare, personale e il presidio ultimo della sola corretta ripartizione

on
qui, dell'apodittica affermazione che simili posizioni critiche della giurisdizione. Come mai avrebbe potuto, poi, riservarle
sono infondate. Se lo sono, però, la valorizzazione della no- l'uniforme interpretazione della legge, una volta che la stessa

O
M abb
mofilachia, promossa dal Memorandum, è essenziale: a fron- Costituzione ha sottratto alcune materie alla giurisdizione del

M
te di una legislazione sempre meno amica della certezza giudice ordinario? Come si potrebbe mai giustificare una

SI
(perché ridondante, complessa, contraddittoria), spetta alla nomofilachia estesa a campi sui quali non si ha giurisdizio-
IO in
giurisdizione recuperare in sede di concreta amministrazione ne?

AS
dei diritti e degli interessi quanto si può essere perduto in se- Per queste stesse ragioni mi sembra impraticabile anche la
so

de di loro generale e astratta regolazione. E questo si può fa- proposta, ora avanzata da Proto Pisani e Scarselli, di intro-
durre (anche a Costituzione invariata) il ricorso per cassazio-
es

re solo promuovendo interpretazioni stabili e prevedibili.


Il punto, semmai, è il rapporto fra promozione della nomo- ne avverso tutte le pronunce del Consiglio di Stato e della
nc

filachia e conservazione del principio della soggezione del Corte dei conti che tocchino diritti soggettivi. Essa, certa-
mente preclusa dal testo originario della Costituzione, non
D

giudice alla (sola) legge, ma stranamente tale problema (che


co

può trovare fondamento nella novellazione dell'art. 111


U

ritengo, comunque, risolvibile) è stato trascurato dai primi


Cost. a opera della l. cost. n. 2 del 1999. Fatta eccezione per
LA

commenti, che, come detto, si sono concentrati su altro. Due


IO olo

temi, in particolare, hanno attirato l'attenzione: il riconosci- la giurisdizione penale, il nuovo art. 111 non ha introdotto
alcuna vera novità e l'esplicitazione del principio del giusto
C

mento della pluralità delle nomofilachie; la possibile integra-


c

zione degli organi di vertice delle varie giurisdizioni con processo non ha cambiato alcunché nella giurisprudenza co-
O sci
LO

componenti degli organi omologhi delle altre. Vediamo, nei stituzionale. Già ben prima della novella, infatti, la corte
limiti di spazio di un rapido intervento come questo, entram- aveva richiamato quel principio e proprio in forza di tale ri-
Fa

be le questioni. chiamo aveva fatto valere, ad esempio, l'uguaglianza delle


parti (ord. n. 88 del 1980, Foro it., Rep. 1981, voce Locazio-
R

ne, nn. 461, 513); la parità delle armi (ord. n. 421 del 1997,
2. - Il Memorandum postula l'esigenza di un coordinamen- id., Rep. 1998, voce Difensore penale, n. 7); il diritto alla di-
to delle attività nomofilattiche della Corte di cassazione, del fesa tecnica (ancora ord. n. 421 del 1997); la funzionalizza-
Consiglio di Stato e della Corte dei conti, e per ciò solo pre- zione del processo (civile) alla definizione delle controversie
suppone che non esista un monopolio della funzione nomofi- nel merito (sent. n. 220 del 1986, id., 1986, I, 2669); l'esten-
lattica in capo alla prima. Questa logica premessa è stata og- sione al procedimento disciplinare amministrativo di alcune
getto di contestazione, anche con richiami alla Costituzione. garanzie tipiche del processo giurisdizionale (sent. n. 17 del
La critica non mi sembra condivisibile. 1991, id., 1992, I, 2872); la necessità che i termini per le im-
Anzitutto, sul piano delle fonti primarie, è evidente che il pugnazioni decorrano dal momento in cui l'atto da gravare è
legislatore ha conferito la funzione nomofilattica anche al stato portato a conoscenza dell'interessato (sent. n. 201 del
Consiglio di Stato (all'adunanza plenaria) e alla Corte dei 1993, id., 1994, I, 3577); la necessità che «il giudizio si for-
conti (alle sezioni riunite). Gli art. 374, 3° comma, e 384 mi in base al razionale apprezzamento delle prove raccolte
c.p.c., così come l'art. 65 ord. giud. (nei quali la funzione ed acquisite» (sent. n. 371 del 1996, id., 1997, I, 15); l'esi-
nomofilattica della Cassazione emerge a tutto tondo), trova- genza della terzietà del giudice (sentt. nn. 124 e 186 del
no infatti corrispondenza (oltre che nell'art. 13 bis, che pur 1992, id., 1992, I, 1993; n. 432 del 1995, id., 1995, I, 3068;
riferendosi a materia speciale implica palesemente il genera- nn. 131 e 177 del 1996, id., 1996, I, 1489 e 2278; n. 371 del
le ruolo nomofilattico della plenaria) nell'art. 99 cod. proc. 1996, cit.; nn. 66, 306, 307, 308, 331 e 364 del 1997, rispet-
amm. (v., in particolare, il 5° comma: «Se ritiene che la que- tivamente id., Rep. 1997, voce Astensione, ricusazione, n.
stione è di particolare importanza, l'adunanza plenaria può 83, id., 1997, I, 2722, ibid., 2721, ibid., id., 1998, I, 349, e
comunque enunciare il principio di diritto nell'interesse della id., Rep. 1998, voce Sorveglianza (magistratura di), n. 13; n.
legge anche quando dichiara il ricorso irricevibile, inammis- 290 del 1998, id., 1999, I, 430; nn. 241, 381 e 387 del 1999,
sibile o improcedibile, ovvero l'estinzione del giudizio ibid., 2420, id., 2001, I, 422, e id., 1999, I, 3441; ord. nn.
[. . .]») e negli art. 11 (v., in particolare, il 1° comma: «Le se- 340 e 342 del 1997, id., Rep. 1998, voce Astensione, ricusa-
zioni riunite in sede giurisdizionale della Corte dei conti, zione, nn. 96 e 109; nn. 203 e 242 del 1998, id., Rep. 1999,
quali articolazione interna della medesima corte in sede voce cit., nn. 47 e 50; nn. 29, 127, 133, 135, 313 e 444 del
d'appello, sono l'organo che assicura l'uniforme interpreta- 1999, rispettivamente ibid., n. 53, ibid., n. 60, ibid., n. 61,
zione e la corretta applicazione delle norme di contabilità ibid., n. 63, id., Rep. 2000, voce cit., n. 43, e ibid., n. 49). Il
pubblica e nelle altre materie sottoposte alla giurisdizione nuovo art. 111, dunque, non solo non è cambiato nella parte
contabile») e 117 («La sezione giurisdizionale di appello che in cui disciplina il rapporto fra le giurisdizioni, ma anche in
ritenga di non condividere un principio di diritto di cui debba generale è assai meno nuovo di quanto sembri. Pertanto, non
fare applicazione, già enunciato dalle sezioni riunite, rimette può sorreggere proposte come quella qui in commento.
a queste ultime, con ordinanza motivata, la decisione del- Simili proposte, a mio avviso, al di là d'ogni considera-
l'impugnazione») del codice della giustizia contabile. Quan- zione sull'aggravio di lavoro che regalerebbero a una Cassa-
do, dunque, il Memorandum muove dalla premessa della plu- zione già sovraccarica, dimenticano che la Costituzione ha
ralità delle nomofilachie, lo fa in osservanza di un preciso rifiutato il principio dell'unicità della giurisdizione e ha af-
indirizzo del diritto positivo. fermato, invece, quello della sua unità. Il ricorso per cassa-
IL FORO ITALIANO — 2018.
103 PARTE QUINTA 104

zione contro le pronunce dei giudici speciali per motivi atti- La giurisprudenza della Suprema corte ha fatto uso accor-
nenti alla giurisdizione è perfettamente coerente con il prin- to, ma fermo, di questa attribuzione, giungendo — giusta-
cipio di unità, perché in un sistema a giurisdizioni multiple mente — a delimitare incisivamente la giurisdizione dei giu-
occorre un meccanismo che consenta l'actio finium regundo- dici speciali anche pel profilo dei limiti del loro apprezza-
rum. Il ricorso per cassazione avverso tutte le pronunce del mento della ragionevolezza degli atti sindacati (cfr., in parti-
Consiglio di Stato e della Corte dei conti per violazione di colare, sez. un., 5 ottobre 2015, n. 19787, id., 2015, I, 3440).
legge postulerebbe (non già l'unità, bensì) l'unicità della giu- Accortezza e fermezza non credo sarebbero poste a rischio
risdizione. Che potrà anche essere desiderata, ma non è stata dalla minoritaria presenza di giudici di altre giurisdizioni,
accolta dalla Costituzione. che potrebbero apportare il contributo della conoscenza in-
terna delle problematiche del loro plesso organizzativo, ma

a
3. - È proprio sul riparto della giurisdizione, però, che si non potrebbero certo prevalere sugli appartenenti alla Cassa-

to
incentra l'altra critica al Memorandum, al quale si rimprove- zione. Né, mi sembra, la dignità e la funzionalità delle giuris-
dizioni speciali sarebbero compromesse dalla presenza di

en
ra di aver ipotizzato l'integrazione degli organi di vertice
delle varie giurisdizioni con componenti degli organi omolo- giudici della Corte di cassazione nei rispettivi organi «di ver-

am
ghi delle altre «quando si trattino questioni di alto e comune tice». Proprio l'unità della giurisdizione presuppone che non
rilievo nomofilattico, ivi comprese, per le sezioni unite civili si affermi una cultura della separatezza delle istituzioni che
l'amministrano e l'iniziativa del Memorandum va, a mio

on
della Corte di cassazione, quelle attinenti alla giurisdizione».
Per la verità, la critica riguarda essenzialmente l'integra- modesto avviso, nella direzione giusta.

O
M abb
zione delle sezioni unite con componenti delle giurisdizioni

M
speciali (specificamente, del Consiglio di Stato), mentre il MASSIMO LUCIANI

SI
Memorandum prospetta l'integrazione non solo delle sezioni
IO in
unite della Corte di cassazione, ma anche dell'adunanza ple-

AS
naria del Consiglio di Stato e delle sezioni riunite della Corte
so
ABSTRACT - The Memorandum of the three highest ju-
dei conti. Si tratta di un aspetto significativo, che sembra di- risdictions and the (lost) debate about legal certainty.
mostrare come la critica muova dalla premessa dell'unicità e
es

non della (sola) unità della giurisdizione. Quel che più conta,
The Memorandum recently signed by the heads of the
nc

però, è che essa si fonda (oltre che su considerazioni di op-


portunità, che è bene lasciare impregiudicate) su argomenti highest Italian courts is a very good example of institutional
D
co

d'ordine costituzionale che non mi sembrano fondati. cooperation. It aims to strengthen the contribution of the
U

Le previsioni costituzionali che la proposta del Memoran- judges to legal certainty, enhancing the uniform interpreta-
LA

tion of legislation. Criticism has been expressed especially


IO olo

dum disattenderebbe sarebbero, in particolare, quelle di cui


all'art. 111, 8° comma (perché è con questo articolo che la about the hypothesis of integrating the Joint Chambers of the
C

Corte di cassazione with judges coming from the Consiglio


c

funzione di regolazione della giurisdizione è stata conferita


di Stato or the Corte dei conti, but the author doesn't agree
O sci
LO

alla Corte di cassazione) e all'art. 106 (che riserva l'accesso


alla Cassazione solo a chi ha superato un concorso o — ec- with it.
Fa

cezionalmente — a chi è stato selezionato «per meriti insi-


gni»). Nessuno dei due richiami, però, mi convince.
R

Non il richiamo all'art. 111, il quale si limita a determina-


re l'ufficio competente a risolvere le questioni di giurisdizio-
ne, identificando tale ufficio nella Corte di cassazione. L'art.
111, mentre identifica con precisione l'ufficio, tace sulla sua XI
composizione, che dunque può essere determinata dal legis-
latore, ovviamente nel rispetto di tutte le norme costituziona- La Costituzione dei diritti
li. e la Costituzione delle prerogative
Non il richiamo all'art. 106, il quale, al 3° comma, stabili-
sce testualmente, non a caso, che possono essere chiamati
all'ufficio di consigliere di Cassazione alcuni soggetti parti-
colarmente qualificati per i loro meriti. È evidente che la Co- SOMMARIO - Il Memorandum sottoscritto dai vertici della
stituzione, qui, si riferisce all'entrata di tali soggetti — ap- giurisdizione ordinaria e della giurisdizione amministrativa
punto — nei ruoli dell'ufficio, del quale entrano a far parte è stato criticato e qualificato come un attentato all'autono-
stabilmente. Cosa diversa è la partecipazione al collegio e — mia della Corte di cassazione. Queste critiche sembrano in-
dunque — all'esercizio della funzione, su cui la Costituzione fondate alla luce di tre elementi fondamentali: le ragioni
tace. della nascita e dello sviluppo della giurisdizione ammini-
Il vero problema, semmai, mi sembra costituito dall'art. 25 strativa; il quadro costituzionale; la convergenza dei siste-
Cost., che stabilisce il principio del giudice naturale. Come è mi monisti e dei sistemi dualisti di giurisdizione in tutti i
ben noto, sin dall'inizio la giurisprudenza costituzionale ha paesi sviluppati. L'esame di questi elementi porta a consi-
affermato che «la locuzione ‘giudice naturale’ è dallo stesso derare positivamente il Memorandum e le sue previsioni
art. 25 definita come corrispondente a quella di ‘giudice pre- sulla nomofilachia, finalizzate ad assicurare che la pluralità
costituito per legge’, il quale è, come fu osservato nei lavori di norme e principî e diritti e giudici, caratteristica di ogni
preparatori della Costituzione, il giudice istituito in base a ordinamento democratico contemporaneo, non produca
criteri generali fissati in anticipo e non in vista di determina- vuoti o carenze di tutela, incertezza e imprevedibilità, con-
te controversie» (sent. n. 29 del 1958, id., 1958, I, 505). Se traddizioni e incoerenze, nel rispetto di una Costituzione
mai si darà attuazione al Memorandum, dunque, si dovrà di- che garantisce i diritti dei cittadini e non le prerogative dei
segnare una disciplina rispettosa di tale principio, il che non giudici.
sarà certo semplice, ma nemmeno impossibile.

4. - Aver posto la funzione regolatrice della giurisdizione 1. - Un Memorandum per una nuova cultura della giuris-
in capo alla Corte di cassazione è stata una scelta felice del dizione. Il Memorandum sottoscritto il 15 maggio 2017 dal
costituente. La rinuncia all'unicità della giurisdizione, infatti, primo presidente della Corte di cassazione, dal presidente
doveva trovare un temperamento in un meccanismo proces- del Consiglio di Stato, dal presidente della Corte dei conti,
suale che ne mantenesse, però, l'unità, a garanzia di quella dal procuratore generale presso la Corte di cassazione e dal
certezza che, come detto in apertura, è valore oggi troppo procuratore generale presso la Corte dei conti, dopo essere
trascurato. stato consegnato al presidente della repubblica dai vertici
IL FORO ITALIANO — 2018.
105 MONOGRAFIE E VARIETÀ 106

delle tre giurisdizioni, è stato già oggetto di commenti di au- significativo passo in avanti, sulla strada dell'effettività del-
torevoli studiosi (1) e discusso in un seminario tenutosi il 18 la tutela, rispetto alla disapplicazione, peraltro raramente
dicembre 2017 presso la camera dei deputati con la presenza utilizzata dal giudice ordinario.
di ministri, parlamentari, esperti, magistrati e studiosi di va- Non è una storia solo italiana. I sistemi dualisti prevalgo-
rie discipline. Il dibattito si è concentrato sulle novità di me- no in Europa e la mancanza di una tutela giurisdizionale di-
todo e di contenuto, sulle possibili difficoltà applicative, sui segnata per far fronte al potere pubblico si rivelerà con il
profili critici specialmente sul piano organizzativo e, soprat- tempo uno dei lati oscuri del tanto decantato liberalismo an-
tutto, sulla necessità di creare le condizioni — una nuova glosassone: dall'immunità della responsabilità pubblica (the
«cultura della giurisdizione», come l'ha chiamata G. Silve- King can do no wrong) ai poteri speciali attribuiti all'ammi-
stri – perché la pluralità di norme e principî e diritti e giudi- nistrazione fiscale, o a quella della difesa, o a quella peni-

a
ci, caratteristica di ogni ordinamento democratico contem- tenziaria, i vuoti di tutela e di difesa non mancano e saranno

to
poraneo, non produca vuoti o carenze di tutela, incertezza e via via colmati anche con la creazione di corti amministrati-
imprevedibilità, contraddizioni e incoerenze.

en
ve (v. par. 4).
Con il Memorandum le tre giurisdizioni si sono impegna- Alla giurisdizione di legittimità si accompagna, per

am
te anche a sperimentare alcune, per la verità minimali, misu- espressa previsione costituzionale, la giurisdizione esclusi-
re organizzative, volte a facilitare la cooperazione e la stabi- va. Questa ha conosciuto uno sviluppo impetuoso alla fine
lizzazione dei canali di comunicazione e a «valutare, previe

on
del secolo scorso, da alcuni visto come una ingiusta inva-
opportune consultazioni al proprio interno e con i competen- sione di campo: e quindi sottoposto al giudizio della Corte

O
M abb
ti organi di autogoverno, la possibilità di promuovere l'in- costituzionale, la quale è stata chiamata a pronunciarsi non

M
troduzione di norme, a Costituzione invariata, che consenta- solo sul perimetro della giurisdizione esclusiva, ma sul valo-
no forme di integrazione degli organi collegiali di vertice

SI
re e sulla natura della giurisdizione amministrativa tout
IO in
con funzioni specificamente nomofilattiche delle tre giuri- court. E se della Costituzione si vuole tenere conto, da que-

AS
sdizioni (sezioni unite civili della Corte di cassazione, adu- sta giurisprudenza non si può prescindere.
so
nanza plenaria del Consiglio di Stato, sezioni riunite della
Corte dei conti) con magistrati di altre giurisdizioni, quando 3. - Giurisdizione amministrativa e Costituzione. La Corte
es

si trattino questioni di alto e comune rilievo nomofilattico, costituzionale ha definito i limiti e i confini della giurisdi-
ivi comprese, per le sezioni unite civili della Corte di cassa-
nc

zione esclusiva facendo leva soprattutto sulla formula costi-


zione, quelle attinenti alla giurisdizione». tuzionale delle «particolari materie», escludendo così ogni
D
co

Su questa previsione si sono concentrate critiche accese possibilità di attribuzione non fondata sul carattere della
U

da parte di chi vi ha voluto leggere addirittura un attentato particolarità. La corte non si è però fermata alla ricognizio-
LA
IO olo

all'autonomia della Corte di cassazione — autoinflitto, pe- ne dei confini, ma ha colto l'occasione per ridefinire i ter-
raltro, viste le firme in calce al Memorandum — con un mini generali tanto del riparto di giurisdizione, quanto della
C

evidente fine strumentale: riproporre una visione della giu-


c

natura della giurisdizione amministrativa nel suo complesso.


O sci

risdizione precostituzionale e antistorica, secondo la quale


LO

La Corte costituzionale ha colto, innanzitutto, fra i carat-


la giurisdizione ordinaria sarebbe la sola «vera» giurisdizio- teri originari e fondativi della giurisdizione amministrativa
Fa

ne e la giurisdizione amministrativa sarebbe non solo «spe- — di quella di legittimità come di quella esclusiva — la na-
ciale», ma pericolosa per la tutela dei diritti. Secondo questo tura autoritativa dell'azione amministrativa sottoposta a
punto di vista, l'unica vera e piena tutela non potrebbe che
R

scrutinio giurisdizionale, utilizzando i termini «autorità» e


realizzarsi nella giurisdizione ordinaria e, anzi, vista la per- «potere» come sinonimi. Ha ancorato così la giurisdizione
niciosa espansione della giurisdizione amministrativa esclu- amministrativa alla nozione di potere amministrativo e qua-
siva, occorrerebbe espandere, di converso, la possibilità di lificato questo ancoraggio come costituzionalmente impo-
ricorso in Cassazione contro le sentenze del giudice ammi- sto.
nistrativo, non più solo per questioni inerenti alla giurisdi- Le conseguenze sono importanti. Prima conseguenza: le
zione, ma per violazione di legge. materie ove non operi alcun potere amministrativo spettano
Si tratta, come si è detto, di un punto di vista che ignora alla giurisdizione ordinaria, perché appunto solo dove c’è il
almeno tre elementi fondamentali: le ragioni della nascita e potere sussiste la possibilità della tutela davanti al giudice
dello sviluppo della giurisdizione amministrativa; il quadro amministrativo. Si limita così la possibilità di individuare ad
costituzionale; la convergenza dei sistemi monisti e dei si- libitum le «particolari materie» da attribuire alla giurisdizio-
stemi dualisti di giurisdizione in tutti i paesi sviluppati. ne esclusiva del giudice amministrativo.
Seconda conseguenza, di segno opposto: la Corte di cas-
2. - Giurisdizione amministrativa e potere pubblico: una sazione, nella sua funzione di corte regolatrice, non può sot-
relazione necessaria. All'origine della nascita della giurisdi- trarre al giudice amministrativo le controversie che abbiano
zione amministrativa sta l'esigenza di una tutela effettiva ad oggetto o comunque siano connesse all'esercizio del po-
nei confronti del potere pubblico. Gli studi storici hanno tere amministrativo.
dimostrato come l'abolizione del contenzioso amministrati- È interessante notare che il fondamento costituzionale
vo si rivelò del tutto inefficiente rispetto al fine vagheggiato della giurisdizione amministrativa finisce così per poggiare
di porre sullo stesso piano potere pubblico e diritti privati. proprio sulla tesi, sviluppata soprattutto dalla Corte di cas-
La tutela affidata al giudice ordinario si palesò subito insuf- sazione (e ribadita oggi dai critici del Memorandum), se-
ficiente, sia per la limitatezza dei poteri attribuiti al giudice, condo la quale a fronte del potere pubblico non può sussiste-
limitati alla disapplicazione dell'atto, sia per la «deference» re una situazione soggettiva qualificata come diritto: e quin-
che la giurisdizione ordinaria ha tradizionalmente mostrato di non può esserci tutela. La Corte costituzionale ha però
nei confronti del potere pubblico. fatto propria la premessa maggiore — a fronte del potere
La causa efficiente della nascita della giurisdizione di le- non sussiste diritto soggettivo —, ma da questa premessa ha
gittimità si trova dunque nella necessità di porre rimedio ad tratto una importante conseguenza. Se non si è in presenza
una carenza di tutela del privato nei confronti del potere di diritti soggettivi, non potrà ricorrersi al giudice ordinario:
pubblico. Il potere di annullare l'atto amministrativo — che ma poiché non possono esserci vuoti di tutela, la tutela sarà
oggi consideriamo come soltanto uno fra i poteri del giudice assicurata dal giudice amministrativo. Persino nei casi di di-
e non necessariamente la misura più satisfattiva — era un ritti fondamentali incisi dal potere amministrativo, in nome
———————— di quella premessa maggiore, deve essere il giudice ammini-
strativo e non il giudice ordinario, secondo la Corte costitu-
(1) G. SILVESTRI, La funzione unificante della cultura della giurisdi- zionale, a garantire la tutela.
zione ed il ruolo della formazione, in Giornale dir. amm., 2017, 681; C.
CONSOLO, Il Memorandum del 15 maggio 2017: ragionevole sogno o È, di nuovo, l'esigenza di assicurare una tutela piena ed
vere linee effettive?, ibid., 683. effettiva a fronte del potere pubblico a guidare la giurispru-
IL FORO ITALIANO — 2018.
107 PARTE QUINTA 108

denza costituzionale, che fra il giudice amministrativo come nunciata sul tema, ritenendolo irrilevante ai fini della con-
giudice dell'amministrazione pubblica, quale sarebbe se si formità a Costituzione della giurisdizione amministrativa,
seguisse solo il criterio di riparto per materie, e il giudice sia perché sono proprio i giudici ordinari ad attraversare
amministrativo come giudice dell'esercizio del potere am- sempre più spesso il confine fra politica e giurisdizione, di-
ministrativo, sotto il profilo procedurale come sotto il profi- venendo presidenti di regione, sindaci, presidenti di autorità
lo sostanziale, ha scelto e ha dichiarato costituzionalmente indipendenti, parlamentari. E, proprio sotto il profilo so-
necessaria la seconda opzione. stanziale dell'indipendenza, meriterebbe attenzione anche il
Se poi, dal piano dei diritti — che è quello che più inte- procedimento di nomina agli incarichi direttivi, così pesan-
ressa — si vuole scendere sul piano delle «prerogative» dei temente condizionato dall'appartenenza a correnti, come ha
giudici, come fanno i critici del Memorandum, si può ricor- riconosciuto espressamente ormai anche lo stesso Csm.

a
dare che i principî di eguaglianza e di unicità della giurisdi- Il valore del Memorandum, al contrario, sta proprio nella

to
zione di cui all'art. 102 Cost. esigono, per citare nuovamen- consapevolezza della necessità di assicurare, attraverso mo-

en
te G. Silvestri, non l'unificazione organizzativa e delle derni strumenti di nomofilachia, quella certezza del diritto
competenze, ma la coerenza delle garanzie. Perché la nostra che la legge non è più in grado di assicurare, nell'ordi-

am
Costituzione garantisce e richiede la massima tutela dei di- namento italiano come in tutti gli ordinamenti sviluppati.
ritti e a questa tutela sono strumentali e finalizzate tutte le Non a caso si verifica oggi un ampio fenomeno di conver-
previsioni sulla funzione giurisdizionale, intesa come servi- genza fra sistemi monisti e sistemi dualisti in tutti i paesi

on
zio alla collettività e ai singoli e non come esercizio di pote- europei (4), nei quali la situazione organizzativa dei sistemi

O
M abb
re e rivendicazione di prerogative. giudiziari può essere assai diversa. Essa è completamente

M
dualistica in Francia, Italia, Grecia, Belgio, Lussemburgo,
4. - Una tutela piena ed effettiva. Al centro della rifles- Olanda, Germania, Austria, Portogallo, Svezia, Finlandia,

SI
IO in
sione sulla nomofilachia e sugli strumenti migliori per assi- Polonia, Repubblica ceca e Lituania, mentre è unitaria, ma

AS
curare la certezza, la prevedibilità e la coerenza della giusti- con formazioni specializzate per la materia amministrativa
so
zia non può che essere, quindi, una tutela piena ed effettiva in Spagna, Estonia, Ungheria, Lettonia e Slovacchia. Infine,
di tutte le situazioni giuridiche soggettive. L'esercizio del altri paesi (Regno unito, Irlanda, Danimarca, Malta e Cipro)
es

potere pubblico, che dà e che toglie, anche se non si caratte- hanno un sistema giudiziario unitario, ma comunque con la
rizza sempre e comunque come «autorità», anche se è stato presenza di giudici speciali per la materia amministrativa.
nc

circondato di garanzie procedimentali, crea in ogni caso una In tutti questi sistemi si è registrato un processo di perdita
D
co

situazione di asimmetria fra chi esercita il potere e chi lo ri- di specificità o peculiarità di ciascuno dei due modelli, per-
U

chiede o lo subisce e la vera parità delle armi si può assicu- ché ciascuno di essi ha acquisito caratteri propri dell'altro:
LA
IO olo

rare solo se si dispone di strumenti di tutela effettivi ed effi- le generalist courts si sono andate specializzando, le corti
caci, dotati di propria specifica configurazione e conforma- amministrative sono andate perdendo i caratteri che le di-
C

zione rispetto alla soluzione delle controversie fra privati. stinguevano da quelle ordinarie. Si vanno così esaurendo i
c
O sci

Questa tutela viene assicurata, nell'ordinamento italiano motivi di opposizione tra l'uno e l'altro sistema giudiziario,
LO

come nella maggior parte degli ordinamenti europei, da una quello dualistico e quello monistico, anche in ragione del-
Fa

giurisdizione che abbia gli strumenti per incidere sul rappor- l'affermazione di principî comuni, spesso derivanti da ordini
to amministrativo e sull'asimmetria che lo caratterizza, e sovrastatali e globali — si pensi al principio di proporziona-
lità, o all'art. 6 Cedu — che diventano patrimonio comune
R

quindi di un giudice che conosca a pieno dell'esercizio o del


mancato esercizio del potere amministrativo e che non si li- dei giudici che controllano l'amministrazione rispondendo
miti, invece, ad un controllo esterno rispetto a quel potere: il alle istanze di cittadini, siano essi parte di un sistema duali-
che a volte accade alla giurisdizione ordinaria, come ha di- stico o di un sistema monistico.
mostrato S. Battini in una brillante ricostruzione di qualche Tutti i giudici sono quindi tenuti ad assicurare il livello
anno fa (2). massimo di protezione alle situazioni soggettive private, nel
Per fare solo un esempio: quando la Corte di cassazione rispetto di una Costituzione che garantisce i diritti dei citta-
interviene in materia di rapporti tra ricorso principale e ri- dini e non le prerogative dei giudici. Di questa protezione è
corso incidentale e individua il compito del giudice ammini- parte integrante la certezza, la coerenza e la non contraddit-
strativo nel prevalente — se non esclusivo — accertamento torietà della giurisprudenza, così spesso chiamata a «mettere
della legittimità della gara e nel ripristino della legalità, af- ordine» fra le tanti fonti e i tanti principî che compongono il
fermando espressamente che la realizzazione dell'opera nostro ordinamento.
«non è un'aspirazione dell'ordinamento» (3), è evidente il
tentativo di circoscrivere i poteri del giudice ad una verifica SABINO CASSESE - LUISA TORCHIA
esterna di legittimità. Questi poteri, secondo la Cassazione,
non potrebbero o dovrebbero estendersi né al rapporto am-
ministrativo complessivo, che, in un procedimento ammini- ABSTRACT - The Constitution of rights and the Consti-
strativo complesso come una gara per la realizzazione di tution of prerogatives.
un'opera pubblica, coinvolge la pubblica amministrazione e
una pluralità di soggetti privati, né alla realizzazione del The Memorandum signed by the top civil and administra-
concreto interesse pubblico sotteso al procedimento e ai tive judges has been criticized as an attempt to imperil the
provvedimenti amministrativi oggetto di giudizio. autonomy of the Corte di cassazione. These criticisms are
L'indipendenza del giudice si mostra, invece, proprio e without foundation in the light of the historical reasons of the
innanzitutto nel giudizio: e le ricorrenti proteste contro l'ec- administrative justice, the Constitution and the convergence
cessiva «intrusività» della giustizia amministrativa rispetto of monist and dualist systems in the world. The analysis of
alle decisioni pubbliche sono la migliore dimostrazione del- these elements leads to a positive consideration of the Mem-
l'autonomia del giudice amministrativo rispetto al potere orandum, as a mean of judicial cooperation. This judicial co-
pubblico. Richiamare in proposito l'antico argomento della operation is necessary to insure that citizens’ rights are fully
nomina governativa di un numero, peraltro assai limitato, di defended and protected without fail and avoiding incon-
consiglieri di Stato non è utile ai critici del Memorandum, sistency, as the Constitution requires.
sia perché, anche qui, la Corte costituzionale si è già pro-
————————

(2) S. BATTINI, La giustizia amministrativa in Italia: un dualismo a ————————


trazione monista, in Riv. trim. dir. pubbl., 2013, 47 ss.
(3) Vedi Cass., sez. un., n. 10294 del 21 giugno 2012, Foro it., Rep. (4) S. CASSESE, Monismo e dualismo giudiziario. Storia e prospetti-
2012, voce Giustizia amministrativa, n. 1046. ve, in Riv. trim. dir. pubbl., 2017, 583 ss.

IL FORO ITALIANO — 2018.


109 MONOGRAFIE E VARIETÀ 110

XII che un recente tentativo di riproporla come fattore strutturale


abbia finito col sostenere anche la necessità di estendere l'inte-
Rapporti fra le giurisdizioni resse legittimo a situazioni privatistiche.
In questo contesto si staglia il tema della «specialità» del di-
e interpretazione della Costituzione: ritto sostanziale (o almeno di alcuni istituti che ne sono parte)
osservazioni sul Memorandum che regola l'amministrazione pubblica. Il confronto con la di-
dei presidenti delle tre giurisdizioni superiori sciplina generale è ineludibile ed è naturale che a questi fini,
per qualsiasi giurisprudenza, assuma rilievo centrale l'interpre-
tazione accolta dalla Cassazione (lo stesso Consiglio di Stato
SOMMARIO - Il Memorandum formula una proposta per af- ne ha dato atto, in alcune pronunce recenti: per tutte, Cons. Sta-

a
frontare i problemi legati alle interferenze fra le giurisdizioni to, ad. plen., 7 dicembre 2016, n. 24, Foro it., 2017, III, 129, in

to
che pare criticabile dal punto di vista costituzionale. Una ri- tema di fideiussione). Alla base di un confronto del genere vi è
la consapevolezza, purtroppo non sempre dichiarata (neppure

en
forma effettiva dovrebbe considerare con attenzione l'introdu-
zione di una giurisdizione unica. A questa soluzione si può per- da parte della Corte costituzionale), che in gioco è un valore
primario e decisivo, il principio di eguaglianza, e il principio di

am
venire con una revisione costituzionale che appare ormai matu-
ra; invece alcune innovazioni giurisprudenziali che modificano eguaglianza non ammette deroghe all'ordine sostanziale fonda-
te sulla specialità della giurisdizione. Si pensi invece al caso,

on
il rapporto fra Corte di cassazione e giurisdizioni speciali risul-
tano molto discutibili. purtroppo oggi senza rimedio, della ricostruzione della respon-

O
sabilità amministrativa nella giurisprudenza contabile, ormai

M abb
così lontana dalla disciplina civilistica del risarcimento dei

M
danni anche per aspetti non regolati da disposizioni speciali. La

SI
1. - Il Memorandum presentato dai presidenti della Corte di specialità della giurisdizione, cui corrisponde nel sistema attua-
IO in
cassazione, del Consiglio di Stato e della Corte dei conti pro- le il limite alla nomofilachia della Cassazione stabilito dall'art.

AS
pone una soluzione (rappresentata dalla integrazione dei colle- 111, 8° comma, Cost., finisce con l'alimentare specialità di or-
so
gi con magistrati delle altre giurisdizioni, quando vengano dine sostanziale non fondate sulla legge, in un contesto che le-
trattate «questioni di alto e comune rilievo nomofilattico» di
es

gittima l'autoreferenzialità di ciascuna giurisdizione. Anche


interesse per tali giurisdizioni, «ivi comprese, per le sezioni qualsiasi modalità di coordinamento «volontario», sulla linea di
unite civili della Corte di cassazione, quelle attinenti alla giu-
nc

una auspicata «unità della giurisprudenza», anziché di una uni-


risdizione») che non ritengo praticabile, a Costituzione inva-
D

tà della giurisdizione, finisce col risultare insoddisfacente, tanto


co

riata. Infatti la giurisdizione ordinaria, di cui è componente più che sottopone le parti a soluzioni che maturano in altra giu-
U

primaria la Corte di cassazione, è qualificata dall'assog- risdizione, cui esse non possono avere accesso.
LA

gettamento dei magistrati che la compongono alla legge sul-


IO olo

l'ordinamento giudiziario (art. 102, 1° comma, Cost.); condi- La proposta formulata nel Memorandum, a ben vedere, re-
gistra la difficoltà del modello attuale. Non mi pare, però, che
C

zioni diverse di status valgono invece, secondo i rispettivi or-


c

dinamenti, per i giudici delle giurisdizioni speciali (cfr. art. nel documento sia prospettata la soluzione più lineare: una
O sci
LO

108, 2° comma, Cost.). Anche la partecipazione al collegio volta riconosciuto che il sistema attuale presenta inconvenienti
giudicante in Cassazione è esercizio della «funzione giurisdi- gravi, e una volta chiarito che essi non sono superabili «a Co-
Fa

zionale» nell'ambito della giurisdizione ordinaria, rispetto alla stituzione invariata», si dovrebbe ragionare piuttosto sulla pro-
quale, come è testimoniato appunto dall'art. 102, 1° comma, spettiva di un'unificazione della giurisdizione, introducendo
R

Cost., condizione essenziale è l'assoggettamento a uno speci- un unico stato giuridico per tutti i magistrati, valorizzando le
fico stato giuridico. La Costituzione ammette che alla funzione sezioni specializzate e assegnando alla Cassazione una funzio-
giurisdizionale, esercitata dagli organi di giurisdizione ordina- ne nomofilattica realmente generale. Anche nella Cassazione
ria, possano partecipare «cittadini idonei estranei alla magi- dovrebbero trovare spazio sezioni specializzate per il conten-
stratura» (art. 102, 2° comma, Cost.), ma in una logica (quella zioso con l'amministrazione, ivi compreso quello sugli inte-
della partecipazione dei cittadini alla funzione giudiziaria) che ressi legittimi e sulle responsabilità (il diritto amministrativo è
è ben diversa da quella del Memorandum. Prevede infine che obiettivamente complesso e spesso i magistrati civili — non-
all'ufficio di consigliere di Cassazione, «per meriti insigni», ché quelli penali — non brillano quanto ad esperienza e cono-
possano essere chiamati professori universitari e avvocati con scenza in questo settore). Nelle sezioni unite dovrebbero esse-
particolari requisiti (art. 106, 3° comma, Cost.): in questo mo- re presenti magistrati provenienti anche da tali sezioni, quando
do essi diventano però a tutti gli effetti magistrati ordinari. siano affrontate questioni di diritto amministrativo. Nella giu-
L'inserimento di giudici speciali nei collegi della Cassazione risdizione dovrebbe trovare spazio solo una distinzione di
esorbita, pertanto, dal quadro costituzionale che, da parte sua, competenze; di conseguenza dovrebbe essere spazzata via an-
risulta puntuale, anche per quanto attiene all'esercizio della che la convinzione, comunemente associata al sistema delle
funzione. giurisdizioni speciali, secondo cui ogni giurisdizione speciale
Il Memorandum rispetto alla soluzione proposta non appare svolgerebbe anche un proprio «ruolo» particolare, ulteriore ri-
convincente. Merita però particolare attenzione, in relazione a spetto all'applicazione della legge nel caso concreto.
due profili di rilievo centrale. Questa è la sfida reale; non ha senso ignorarla o non affron-
tarla.
2. - Il primo profilo è rappresentato dal riconoscimento della
sempre maggiore difficoltà a sostenere il modello attuale, fon- 3. - Il secondo profilo è rappresentato dalle «derive» che si
dato sulla coesistenza, accanto a una giurisdizione ordinaria, di stanno riscontrando oggi, nei rapporti fra le giurisdizioni, in
giurisdizioni speciali, due delle quali (giurisdizione ammini- conseguenza della loro separatezza. Queste «derive» eviden-
strativa e giurisdizione contabile) trovano copertura nella Co- temente sono ben presenti ai presidenti dei tre Supremi con-
stituzione del 1948 (art. 103). Le relazioni fra le questioni as- sessi, che infatti hanno proposto un assetto che dovrebbe cer-
segnate alla giurisdizione ordinaria e le questioni assegnate alle care, per quanto possibile, di ristabilire la precedenza del qua-
due giurisdizioni speciali oggi sono sempre più strette. Gli stes- dro legislativo, se non altro attraverso l'introduzione di moda-
si criteri di riparto risultano più problematici: se si considera lità di coordinamento effettivamente normate.
l'evoluzione in materia nell'ultimo cinquantennio, appare più Ho già esposto sopra le ragioni in base alle quali la proposta
forte l'applicazione in termini convenzionali, anziché logico- formulata nel Memorandum non pare convincente. Rimane
giuridici. Per alcuni ambiti le interferenze reciproche sono di però un ulteriore problema grave, rappresentato dalle forzature
particolare evidenza: l'espansione della giurisdizione esclusiva che caratterizzano la giurisprudenza più recente della Cassa-
comporta che sempre più spesso il giudice amministrativo deb- zione sulle questioni di giurisdizione e che hanno trovato la lo-
ba affrontare questioni di puro diritto civile; la responsabilità ro sintesi, da ultimo, in Cass., sez. un., 29 dicembre 2017, n.
amministrativa attiene essenzialmente all'istituto civilistico del 31226 (id., Le banche dati, archivio Cassazione civile). La
risarcimento del danno; la stessa distinzione fra diritto sogget- Cassazione, come è testimoniato da questa pronuncia (che pur
tivo e interesse legittimo appare più labile ed è significativo avrebbe dovuto ricomporre la giurisprudenza sulla nozione di
IL FORO ITALIANO — 2018.
111 PARTE QUINTA 112

«rifiuto di giurisdizione»), si muove su una linea non coerente pure) del Memorandum (non solo del suo «famigerato» pun-
con quanto disposto tuttora dall'art. 111, 8° comma, Cost. ed to 4)? 1. - Molte sono le riflessioni suscitate dal Memoran-
assegna alla nozione di «motivi inerenti alla giurisdizione» un dum intergiurisdizionale del 15 maggio 2017, ed accese sono
significato diverso, e ben più ampio, di quello sancito e rica- state le reazioni, specie con riguardo al punto 4 delle sue
vabile dal testo costituzionale. Il problema di fondo è dunque conclusioni, e delle sue divisate, non facili, scelte di maggio-
riconducibile al declino della «ragione giuridica» e, in termini re integrazione propriamente organica e di composizione
corrispondenti, alla «libertà» che contraddistingue questa in- professionale e personale dei collegi di vertice delle tre giu-
terpretazione giurisprudenziale rispetto alla norma da applica- risdizioni non penali (ordinaria, e qui ricomprendo anche la
re. È una «libertà» che, a ben vedere, trova una legittimazione tributaria, amministrativa e contabile). Vorremmo noi pure
solo sul piano dei fatti, e cioè nella circostanza che il giudice aggiungere qualcosa a quanto già in altra occasione, a prima

a
che si pronuncia è di ultima istanza: così, finisce col rispec- lettura, osservammo (Il Memorandum del 15 maggio 2017:
chiare un carattere quasi «sovrano» della giurisdizione, che

to
ragionevole sogno o vere linee effettive?, in Giornale dir.
sfugge anche ai principî dell'ordinamento democratico. amm., 2017, 683 ss.).

en
Si tratta di un problema grave, che affligge la nostra giuris- Prima, però, credo utile soffermarmi su di un concetto che
prudenza e che non può essere minimizzato introducendo la

am
regge ed innerva tanto le premesse quanto le conclusioni del
lamentela ricorrente sulle carenze del legislatore e sulle con-
Memorandum, e a seconda di come venga inteso rende omo-
seguenti esigenze di supplenza del giudice. La rilevanza del

on
problema è ben più estesa e travalica ampiamente il tema stes- logabile o inaccettabile anche lo spunto più operativo del
tanto turbolento punto 4. Il concetto è quello di nomofila-

O
so del rapporto fra le giurisdizioni. Attiene infatti al rapporto

M abb
fra il giudice (qualunque sia il giudice) e la legge nel nostro chia. Ed al riguardo non posso tacere una percezione singola-

M
ordinamento democratico, che è fondato sulla soggezione del re, forse significativa: nei cinque ultimi anni (e non solo per-

SI
giudice alla legge. Attiene inoltre all'insufficienza pratica de- ché passati a Roma), il riferimento alla «nomofilachia» è di-
IO in
gli strumenti «interni», di controllo sull'esercizio della giuris- venuto frequentissimo. Un crescendo impressionante, se non

AS
dizione, pur nel doveroso rispetto dell'indipendenza dell'ordi- proprio un peana. Rara ancora ogni verifica empirica. Dopo
so

ne giurisdizionale. aver vissuto per decenni e decenni senza diuturne frequenta-


Anche per questo profilo è in gioco un elemento di rilevan- zioni con la cosmogonia della nomofilachia, non passa oggi
es

za istituzionale, che sollecita risposte adeguate. Il Memoran- giorno in cui non capiti di sentir parlare, e per vero quasi
nc

dum testimonia certamente la debolezza dell'assetto attuale, osannare, questo concetto, e gustare questa sapida parola, di
ma per un'alternativa reale sarebbe necessario ben altro. In-
D

cui si volle far dono alla penna dei legislatori stessi.


co

nanzi tutto ci vorrebbe un'attenzione ben più vigile di tutte le


U

Ed allora il quesito viene spontaneo: cos’è che tanto attrae


componenti della dialettica nell'ambito giuridico e, penso, un in essa e fa pensare che bene renda il concetto della parità di
LA
IO olo

modo un po’ diverso di concepire la giurisdizione. trattamento, sincronica e nel breve termine magari anche dia-
cronica, nella clinica processuale delle patologie sociali? Se si
C
c

ALDO TRAVI guarda alle origini, la prima accezione di nomos è quella di


O sci
LO

canto a rilievo collettivo, tramandato oralmente, da persone di


eccellente memoria che sapevano ... intonarsi, e quindi co-
Fa

ABSTRACT - Relations between jurisdictions and inter- legarsi, addirittura al trascorrere delle generazioni e non solo
pretation of the Constitution: observations on the Memoran- nel volger inquieto di pochi anni. L'intonazione corale e
R

dum of the Presidents of the three highest jurisdictions. quindi «tramandabile» tuttavia oggi, pur in epoca di iperscrit-
tura elettronica, non conterebbe dopotutto meno. Eppure non
The proposal put forward by the Memorandum in order to si rivela agevole, direi soprattutto nell'osservazione degli ul-
solve the issues of interference between jurisdictions seems timi dieci anni di lavoro di quelle sezioni unite che la riforma
problematic, from a constitutional standpoint. An effective
del 2006 ha posto maggiormente al centro della scena di quel-
reform should carefully consider the introduction of a single
jurisdiction. This solution can be achieved through a consti- la clinica. Proprio quando da qualche tempo ridotte ad un
tutional review, for which the time is now ripe; on the con- numero esiguo di componenti, nove su circa quaranta desi-
trary, the modification by case-law of the relationship be- gnabili, che quindi ruotano e sono chiamati a pronunciare de-
tween the Corte di cassazione and the special jurisdictions cisioni a centinaia, benché molte sui disciplinari e tante —
appears to be questionable. davvero troppe e troppo a lungo posticipate: v. infra — sul
vessato tema del riparto. Questo è, a mio avviso, un punto
fondamentale, e proprio ciò che oggi non funziona granché
bene se riguardato da un punto di vista debitamente sistemico.
Se vogliamo comprendere e conservare quanto v’è di ve-
XIII ramente prezioso nell'origine del concetto di nomofilachia,
che è parte del suo fascino non vietamente meccanicistico,
La base partecipativa e l'aspirazione ben oltre il motto stare decisis, dobbiamo prendere atto che a
alla nomofilachia questa funzione non giovano né dissezioni della pura quae-
stio iuris, né un uso della reclamata legittimazione alla no-
mofilachia di tipo poco comunicativo, come emerge purtrop-
SOMMARIO - Lo scritto approfondisce le difficoltà sistemo- po a volte dalla lettura dello intricato stile stesso di molte de-
logiche della c.d. nomofilachia e le condizioni per una sua cisioni, incapaci di illustrare fino al fondo il senso delle que-
durevolezza nel tempo in un contesto non gerarchico, come stioni e di persuadere davvero gli ascoltatori, e così di trova-
era all'epoca dell'ordinamento giudiziario di Grandi e del re poi nella stessa corte, dopo gli avvicendamenti, successori
suo art. 65, con il curioso chiasmo che lo innerva. Ne emer- consentanei non tanto — come pur si dovrebbe — nei lustri
ge l'esigenza di più larghe basi partecipative, verso cui la seguenti, ma anche solo un paio di anni dopo, anziché ribal-
stessa più ardita proposta integrazionista orizzontale inter- tamenti appunto assai frequenti e taluni facilmente pronosti-
giurisdizionale (sul modello della componente togata della cabili, ma sovente altrettanto farraginosi. Concatenazione
Corte costituzionale) del Memorandum potrebbe, se ben rea- rapsodica di elaborati su una scena cangiante (talora anche
lizzata con ogni garanzia e dettaglio, risultare funzionale ma ammirevoli in sé), non il flusso del canto del Nomos. Vorrei
certo non risolutiva e sufficiente. e dovrei qui fare un certo numero di esempi (e.g., e per stare
non alla mera procedura, rammento gli interventi sulla com-
pensazione, sulla garanzia, sull'abuso dell'azione e del-
I. - La funzione nomofilattica ed il suo odierno volto: chia- l'intervento nell'esecuzione, sul ricorso incidentale condi-
ve di volta o tallone d'Achille (del nostro sistema giuridico e zionato, ecc.), ma non v’è ora spazio.
IL FORO ITALIANO — 2018.
113 MONOGRAFIE E VARIETÀ 114

2. - D'altro canto, proprio perché la giurisdizione è una ri- mia materia) propongono con forza, sulla scorta di osserva-
sorsa scarsa — altro Leitmotiv di questi anni, vero per quan- zioni certo assai puntuali sulla impossibilità, a mente del-
to talora abusato —, verrebbe da dire che essa debba saper l'art. 106 Cost., che la composizione delle sezioni unite del-
essere razionale in tutto il percorso processuale, e sin da su- la Suprema corte possa essere modificata con l'innesto di
bito dare frutti attendibili. Si nota invece ormai una certa magistrati nominati non per scelta del Csm (così Proto Pisa-
tendenza, quando il caso è importante, a rovesciare le deci- ni e Scarselli), ma che dopotutto non credo possano portare
sioni di primo e secondo grado, anche se fra loro conformi, ad ignorare del tutto e a lungo le istanze che così vengono
perché la nomofilachia imporrebbe qualcosa di più rispetto a espresse. Ammesso e non concesso che davvero l'art. 106
quello che hanno saputo in iure secernere i giudici dei gradi Cost. possa qui venire invocato (non si tratta di una integra-
precedenti, reputati troppo invischiati nel fatto e dunque zione stabile dei collegi della Suprema corte: v. così anche

a
«impacciati». Con perdita di quella sensazione di continuità Luciani), e soprattutto che dal percorso dei meriti insigni di

to
che pure non tanto la parola ma la stessa tradizione della avvocati e docenti si possa desumere un anatema per ogni

en
nomofilachia dovrebbero saper coonestare giorno per giorno. altro percorso che muova dall'interno del servizio giurisdi-
Un sociologo giudiziario, se esistesse, ce ne svelerebbe le zionale: esso, invece, prima di permettere, impone un mix di

am
varie ragioni. Talune intuibili. esperienze, quale quello senza cui nulla di insigne mai si vi-
Un primo dato di empirica riflessione è che le sezioni uni- de.

on
te, ridotte a nove componenti di rapido avvicendamento, Atteggiamento più proficuo, che sta sostanzialmente
mentre le sezioni semplici divenivano ben sei, nonostante la emergendo, mi pare sia invece quello di riconoscere che le

O
M abb
recente meritoria presenza di un membro fisso (egregiamente modifiche proposte non potranno essere implementate già

M
sempre scelto ed operoso, ma sempre e solo uno, e su tutte le nel 2018, ma nemmeno potrà rinviarsi il tutto alla grande ri-

SI
materie poi), non rispecchiano neppure a largo raggio la cor- forma costituzionale che — si è capito — risulta, per gli ita-
IO in
te stessa — per non dire la magistratura e per tacer della dot- liani (per varie ragioni, tra cui forse anche le insoddisfacenti

AS
trina — e tantomeno danno la mano al futuro di essa, anche a proposte per solito, chissà come, elaborate), difficilmente
so

quello prossimo. Per i disciplinari nove son anche troppi; per possibile, almeno a breve-medio termine. Dobbiamo quindi
il riparto congrui; per i casi di diritto internazionale privato saperci organizzare meglio e con retta empiria su di un piano
es

(Dip) già pochini; per la agognata nomofilachia davvero non diverso da quello della grande riforma costituzionale, ed è
nc

bastano. Già diversa è la vasta (ben quindici, con sole quattro questo il primo significato che ritengo debba riconoscersi al
sezioni) e più capillare composizione dell'adunanza plenaria Memorandum.
D
co

di palazzo Spada, che oggi fa molte più pronunce di un tem-


U

po, ma sempre in numeri assai ragionevoli e ben distillati 2. - Il proposito è dunque quello di esaltare i già presenti
LA
IO olo

(pur se meno osservata è la tradizione classica della brevitas «raccordi organizzativi e funzionali», ed anzi di crearne di
icastica, su cui pagine minuziose ma profonde, da non di- nuovi, al fine di prevenire il rischio — fin qui però non direi
C
c

menticare, son quelle del Paleologo, di confronto fra Palais grave ed imminente — di nomofilachie divergenti nei con-
O sci
LO

Royal e palazzo Spada). tenuti — ma aggiungerei anche nelle modalità e nelle valen-
ze —, o comunque appartate l'una dall'altra, che l'art. 111
Fa

3. - Questo par sommariamente essere il problematico, Cost., con le sue attuali scelte, non vale a scongiurare del
inappagante, contesto generale — che attiene proprio alla tutto, nonostante il graduale, ma assai problematico, allar-
R

claudicante vocazione partecipativa delle sezioni unite, nuo- gamento del sindacato delle sezioni unite della Cassazione
vo perno di una più ambiziosa nomofilachia post 2006 — nel non solo più sulle borderlines fra le quattro giurisdizioni,
quale andrebbe collocata e valutata anche la certo ardita pro- ma pure su taluni più gravi vizi intrinseci del loro esercizio
posta del punto 4 del Memorandum. Si deve prendere atto o mancato esercizio ad opera delle giurisdizioni amministra-
che i frutti della nomofilachia, per come oggi intesa e solita- tiva e contabile. Ed in tal senso io pure concordo che valga
riamente intessuta in sede redazionale (l'incompleta parteci- la pena tentare questa reazione alla lunga storia di incom-
patività si coglie non solo nelle relazioni da giurisdizione a prensioni, frizioni e difficile dialogicità — dovuta anche a
giurisdizione, ormai comunicanti, ma ancor prima pure percorsi di selezione troppo divaricati (indubbiamente da ri-
all'interno di ciascuna giurisdizione e specie di quella civi- pensare, seppur senza omologazioni da pensiero unico) —
le), di rado sono (e possono essere) scolpiti durevolmente, specie fra il Consiglio di Stato (cui ha nuociuto l'abolizione
quindi capaci di ben rispondere alla funzione propria di que- dei due stadi di referendario, saldissimi in Francia) e la Cas-
sta delicata figura leaderistica. Che mira ad offrire soluzioni sazione civile. Approccio che merita la giusta considerazio-
vastamente ed acutamente partecipate e quindi condivise e ne, con tutte le dovute attenzioni e tutte le caute consapevo-
condivisibili, capaci di orientare l'agire dei giudici dei diver- lezze del caso, senza lasciarci prendere dall'esterofilia che
si plessi giurisdizionali perché realmente persuasive, senza in molte recenti occasioni il legislatore processuale (ordina-
dover ricercare l'uniformità decisoria attraverso un approc- rio o delegato) ha mostrato (con risultati a tutti noti, e poco
cio supinamente adesivo ai precedenti (anche quelli delle commendevoli).
stesse sezioni unite son troppo numerosi e vorticano nelle via Tutti conoscono, ad esempio, il modello francese del Tri-
via nuove e vieppiù certosine motivazioni, ossessionate dalla bunale dei conflitti (che esiste, con varianti, già dalla metà
c.d. cultura del — recte qui, di ogni — precedente). dell'800, e rende molte e celebri decisioni annue), a compo-
sizione paritaria fra Cassation e Conseil, sino al 2015 simbo-
II. - Il mite approccio del Memorandum per una equa, licamente presieduto e, se necessario in ipotesi di stallo insu-
necessaria, embrionale transizione tra passato e futuro (a perabile, «spareggiato» dal politico e sovente atecnico guar-
prescindere dalle più o meno realistiche ed equilibrate solu- dasigilli. Vari auspicano, da lustri, forme imitative o almeno
zioni contingenti ivi proposte). 1. - E vengo allora al punto 4 cospiranti. E tuttavia si tratta di un modello che non mi pare
delle conclusioni del Memorandum, che certo non è dunque né compatibile con le nostre scelte costituzionali, incise da
il profilo più vitale e cruciale del dibattito. Al più esprimerà idealità e soprattutto da storie affatto diverse; né suscettibile
alcune prime ricadute operazionali e concrete della nuova di venir additato come modello di attrazione per una com-
stagione di dialogo che si è voluta aprire. Solo il tempo po- plessiva (lontana) riforma, tutt’altro che irresistibile in quei
trà dire se esso si rivelerà un libro dei sogni (come l'ho in termini, per una pluralità di radicate ragioni, fra le quali la
altra sede definito: v. Il Memorandum del 15 maggio 2017: presidenza governativa spareggiante è solo la più evidente.
ragionevole sogno o vere linee effettive?, cit.), o piuttosto Nemmeno l'esperienza della Germania può sovvenire (in di-
degli incubi e paure di una sorta di ... «commistione trans- sparte poi il sistema di common law, che vede fortemente
giurisdizionale». Quel che non credo sia possibile né produ- monogiurisdizionali, salve le tante ma subordinate magistra-
cente è semplicemente accantonare quelle prospettive, come ture speciali quasi-judicial): lì non v’è una autorità giudizia-
pure alcuni ascoltati amici (e in special modo colleghi della ria ordinaria che congiunge i giudici civili e penali e li separa
IL FORO ITALIANO — 2018.
115 PARTE QUINTA 116

dai giudici detti speciali; ogni giurisdizione delle cinque (sei sto tanto mutato da quello degli albori delle giustizie ammi-
con quella penale), più o meno socialmente o storicamente nistrative — si tornerebbe ad un unilateralismo, seppur op-
importante o risalente, è formalmente pariordinata; nessuna posto a quello monarchico-ottocentesco.
esprime una Corte suprema, ciascuna ha invece una propria La si potrà chiamare una nuova dimensione di partecipati-
Corte superiore federale, e fra esse si instaura a valle un pe- vità non solo verticale, ma pure quasi-orizzontale della mo-
culiare rapporto organico. derna nomofilachia che deve essere assai più fluida e disin-
cantata di quella che Grandi-Calamandrei continuano — in
3. - Il Memorandum, dunque, delinea solo vagamente una violazione della VII disp. finale — ad additarci dal loro ac-
via realista ed equilibrata di miglior raccordo, partendo dal cigliato art. 65 ord. giud. Scritto e pensato in tempore belli
polifonico fattore umano, attraverso l'innesto negli organi (ma quei due grandi politici sarebbero i primi a stupirsi di

a
esistenti di componenti minoritari e ben scelti tratti dagli al- vedere il loro chiasmo ancor oggi sogghignare da una legge

to
tri, soprattutto al fine di avere collegi delle sezioni unite del- sì rammendata, ma mai funditus ripensata, ulteriore caso di

en
la Suprema corte ad «esperienze multiple». Il rischio di fal- Costituzione tradita). Si vedrà col tempo se si tratterà di va-
limento, ognun lo vede, è che il nostro cammino storico, ben riazioni (buone o meno buone) nei riguardi dell'insoddi-

am
più che le scelte del 1947, segnino dopo settant’anni argini sfacente esistente. Vale comunque la pena, dimesso il com-
angusti che faticano a tenere le pressioni del tempo che scor- piacimento, di tentare.

on
re. Eppure esempi di cooperazione ve ne sono stati: non solo
il lontano, ma semplice e diretto compromesso tra Suprema III. - Altri esempi di concrete, non attendiste, proposte per

O
M abb
corte e Consiglio di Stato di circa ottant’anni fa sul c.d. peti- un miglioramento della polifonica giustizia non penale. 1. -

M
tum sostanziale come canone di riparto giurisdizionale; ma Non solo Memorandum, però. Con un po’ di fantasia e di ca-

SI
pure il lavoro comune nella Consulta (di natura composita, pacità il legislatore ordinario potrebbe introdurre opportune,
IO in
ma eminentemente giurisdizionale), che esso sì esprime in ben pensate, soluzioni di vari tipi, onde sfaccettare meglio la

AS
toto la mens del costituente sulla pluralità ben temperata del- realtà pluralistica del giusto processo. Penso, ad esempio, ad
so

le giurisdizioni e dei percorsi e sulla piena giurisdizionalità un ampliamento dell'art. 420 bis c.p.c., consentendo di adire
di tutte e tre le corti. Mentre dall'art. 106 si ricava, semmai, il giudice di ultima istanza, quello della nomofilachia, im-
es

una ancor più ampia ispirazione partecipativa, non il cancello mediatamente e senza formalità e «barocchismi» (che pur-
nc

dell'esclusivismo con la inferriata della alternativa ordinario troppo almeno in parte sono subentrati anche nell'adizione
versus speciale. del giudice costituzionale, attraverso lo scrutinio così meti-
D
co

Si tratta di trovare, oggi, dei modi di lavorare meglio in- coloso, a volte angusto e iperprocedimentale, della rilevanza
U

sieme, di cui non mancano altri minori precedenti, regolati della questione). Si eviterebbe così che i giudici di primo e
LA
IO olo

da leggi ordinarie, ma ben fatte. Penso qui al Tribunale delle secondo grado vedano il loro prodotto decisorio trattato, dal
acque pubbliche, di cui meriterebbero di essere sviluppate le punto di vista strettamente giuridico, con una certa minor
C
c

capacità, che a suo tempo si seppero comprendere, di inte- considerazione allorché — v. retro — sopravverrà solo alla
O sci
LO

grazione di esperienze in un campo di confine, come quello fine dall'alto, e quasi eversivamente, lo spirito della nomofi-
delle acque pubbliche. Sono ovviamente ben cosciente che lachia. Che non dovrebbe mai ricordare una Sibilla o il volo
Fa

v’è un vincolo a non creare altri giudici speciali, ma si tratta troppo alto dell'albatros (che non si sa se abbia poi una vista
di un vincolo che è nato qui, proprio in questo palazzo che da aquila).
R

oggi ci ospita, nel 1946, in un contesto in cui la figura del


giudice speciale evocava ben altre, tristi e pericolose insie- 2. - Lo stesso regolamento di giurisdizione andrebbe un
me, figure. Va rispettato, ma senza darsi a sue interpretazioni poco deformalizzato (certo depurato dell'ossessione del-
ultraestensive. Le «sezioni unite a tre colori», dico così solo l'autosufficienza), ed andrebbe abbandonato quel moto,
. . . per invincibile amor di humour, non sarebbero un organo quasi di ripulsa, che da molto tempo la Suprema corte dimo-
concettualmente nuovo e proibito, strengsten Verboten allo stra, sull'onda di tante critiche che Cipriani seppe bene
esprit de finesse del parlamento. Si accresce, non si intorbida esprimere e che l'originaria disciplina positiva di questo
il valore costituzionale speciale della Cassazione, con buone strumento (spesso utilizzato per lucrare la sospensione ob-
ricadute più aperte anche sull'8° comma dell'art. 111, che bligatoria del giudizio di merito) certo allora meritava. Oggi
pur dice «soli» e non consente alcun surrettizio terzo grado tuttavia molto è mutato, anche nella disciplina positiva del
(ma la sentenza delle sezioni unite del 29 dicembre 2017, n. regolamento di giurisdizione, che va rivalutato sia nel-
31226, Foro it., Le banche dati, archivio Cassazione civile, l'ottica dell'integrazione internazionale (ove rappresenta
sui rapporti tra Cassazione e Consiglio di Stato ex art. 362 l'unico strumento a disposizione dell'Italia per arrivare pre-
c.p.c. è di innegabile qualità, anche stilistica, e aiuta il pro- sto a esprimere la propria posizione quantomeno in riferi-
gredire del dibattito). mento alla giurisdizione e alla litispendenza), sia nell'ottica
del riparto interno di giurisdizione e per accelerare la trans-
4. - Di qui il tendenziale apprezzamento non tanto per le latio, che rischia di arrivare a babbo morto. Ed in tale conte-
contingenti soluzioni, ma per l'approccio del Memorandum, sto si potrebbe financo pensare ad un regolamento di giuris-
con il quale oggi si vorrebbe profilare una equa transizione dizione ante causam, e con poca spesa per il ricorrente, per
tra passato e futuro, anche facendo partecipare i giudici spe- consentire alle parti di sapere sin da subito ed in modo vin-
ciali alla comunque per più versi rinnovanda — per ragioni colante qual è la giurisdizione da adire per una ben enuncia-
sue endogene — nomofilachia delle sezioni unite. Su vari ta domanda che appaia verosimilmente necessaria e che già
aspetti, e non solo sui mutevoli volti della responsabilità ci- veda chiare le parti. Non si tratta di una proposta che mina il
vile, questa è la premessa per un vincolo più ecumenico, af- regolare svolgimento del giudizio, né elide prerogative del
finché poi tutti vi si attengano negli organi di plurima prove- giudice di merito, o rende consultive le sezioni unite, ma
nienza, anche con modalità di dissenso costruttivo da mettere mira a prevenire la translatio iudicii con stridio di congegni,
meglio a fuoco (tenendo ad es. conto del vincolo condiziona- spese, tempi vuoti.
to delle sezioni semplici ai dicta delle sezioni unite, per Devono essere ricercate (e dobbiamo ricercare) soluzioni
estenderlo alle altre corti in qualunque loro formazione). La utili, meritevoli dell'impianto costituzionale (arioso e aperto)
nomofilachia va costruita e sarà meno formale e caduca pro- di giusti settanta anni fa, fra l'altro senza più perseverare nel-
prio a petto dell'acquisita possibilità per i componenti delle la violazione omissiva della VII disposizione finale che vo-
magistrature tutte regolande, quanto ai loro confini esterni ed leva un ripensato, e non solo rettificato, moderno e aperto
in parte anche a nodi interni, di partecipare. E quindi anche ordinamento giudiziario.
alla funzione dirimente delle annose e talora esiziali questio-
ni di giurisdizione, latamente ma non smodatamente e tan-
tomeno autoritativamente da concepire. Se no — nel conte- CLAUDIO CONSOLO
IL FORO ITALIANO — 2018.
117 MONOGRAFIE E VARIETÀ 118

ABSTRACT - The participative basis and the quest to del dibattito giuridico-istituzionale un Memorandum sulle giu-
nomophilachia. risdizioni redatto con il supporto dell'associazione Italiadecide
e sottoscritto dal primo presidente della Corte di cassazione,
This comment focuses on the systemological hardships dal presidente del Consiglio di Stato, dal presidente della Corte
which the experience and need of the so called nomophila- dei conti, dal procuratore generale presso la Corte di cassazione
chia poses, requiring an anti-individualistic adjudicatory atti- e dal procuratore generale presso la Corte dei conti.
tude, a precondition for lasting outcomes specially in a de- Il Memorandum, premessa la necessità di «adeguare l'orga-
hierarchized and multi-branches judiciary organization, very nizzazione del sistema giurisdizionale per assicurare un accet-
far from the one in which in 1940 was written that admonish- tabile grado di certezza e di prevedibilità che oggi rischia di
ing article 65 of the statute on the ordinamento giudiziario venire meno e che invece costituisce un diritto fondamentale

a
(Judicial Order) by Dino Grandi. Larger and more profound dei cittadini», prevede, tra l'altro, l'impegno dei dirigenti degli

to
participating contributions are requested for these ambitious uffici di vertice delle giurisdizioni ordinaria, amministrativa e

en
purposes, not excluded, if well implemented, the integration contabile a «valutare, previe opportune consultazioni al proprio
in horizontal sense of the panel of the three superior Courts, interno e con i competenti organi di autogoverno, la possibilità

am
on the same interjurisdictional path, after all, which was di promuovere l'introduzione di norme, a Costituzione invaria-
conceived of for the composition of the Corte costituzionale. ta, che consentano forme di integrazione degli organi collegiali

on
di vertice con funzioni specificamente nomofilattiche delle tre
giurisdizioni (sezioni unite civili della Corte di cassazione,

O
M abb
adunanza plenaria del Consiglio di Stato, sezioni riunite della

M
Corte dei conti) con magistrati di altre giurisdizioni, quando si

SI
XIV trattino questioni di alto e comune rilievo nomofilattico, ivi
IO in comprese, per le sezioni unite civili della Corte di cassazione,

AS
quelle attinenti alla giurisdizione».
Brevi considerazioni a proposito
so

In sostanza, la «integrazione degli organi collegiali di vertice


del Memorandum sulle giurisdizioni delle tre giurisdizioni (da effettuare «a Costituzione invariata»)
es

viene vista dai sottoscrittori del Memorandum come una possi-


nc

bile risposta all'esigenza di rafforzare l'esercizio della funzione


SOMMARIO - L'autore esamina il Memorandum sulle giuris-
D

nomofilattica.
co

dizioni, ritenendo impraticabile, a Costituzione invariata (con


U

Di fronte a questa ipotesi non si tratta di tornare ancora una


particolare riferimento agli art. 25, 102, 106 e 111 Cost.), l'i- volta, a oltre cinquant’anni dal Discorso generale sulla giusti-
LA
IO olo

potesi dell'integrazione dei collegi delle sezioni unite della zia amministrativa di Massimo Severo Giannini (4), sulla vexa-
Cassazione con magistrati del Consiglio di Stato e della Corte ta quaestio della giustificazione costituzionale della giustizia
C

dei conti. Tale soluzione, inoltre, non garantirebbe l'uniformi-


c

amministrativa (5), né di dare alimento ad una sorta di «lotta


O sci

tà della nomofilachia nelle diverse giurisdizioni, non essendo


LO

tra le giurisdizioni» (6), quasi che tutti i plessi giurisdizionali


le decisioni del Consiglio di Stato e della Corte dei conti ri- non debbano cooperare per realizzare un'amministrazione della
Fa

corribili per cassazione per violazione di legge. giustizia che garantisca ai cittadini celerità e prevedibilità delle
decisioni. Del resto, è difficile non convenire con Renato Ror-
R

dorf, quando scrive che l'ipotesi del ritorno all'unità della giu-
1. - Nel 1950 Silvio Lessona scriveva: «Se questa malefica risdizione non sembra oggi praticabile «per ragioni di ordine
fungosità aduggiante il maestoso albero della giustizia sia frut- storico e di realismo politico» (7), ed è innegabile che, dopo
to più di un interesse egoistico dell'amministrazione o di una l'enorme espansione del perimetro della giurisdizione esclusiva
spinta subcosciente di antagonismo dell'‘esecutivo’ nei con-
fronti del ‘giudiziario’ è impossibile stabilire. Certo è che il ————————
male esiste, mentre è altrettanto certo che non è un male neces-
(4) M.S. GIANNINI, Discorso generale sulla giustizia amministrativa.
sario, perché nessuna ragione politico-sociale giustifica la di- Parte I, in Riv. dir. proc., 1963, 522 ss., parte II e parte III, id., 1964,
sintegrazione della giurisdizione quale essa si realizza oggi nel 12 e 217. La straordinaria forza anticipatrice delle osservazioni di
nostro Stato» (1). Giannini viene messa in evidenza da A. PAJNO, Massimo Severo Gian-
Il linguaggio di Lessona era certo assai colorito (2) e la sua nini e l'interpretazione della complessità, in <http://scienzepolitiche.
luiss.it/sites/dptssp.luiss.edu/files/m_s_giannini_e_linterpretazione.pdf>,
vis polemica verosimilmente risentiva della passione con cui che sottolinea come le trasformazioni subite dalla giustizia amministra-
Piero Calamandrei, che era condirettore del Commentario in tiva a partire dagli anni novanta si muovano, in gran parte, nella dire-
cui Lessona scriveva, aveva cercato, senza successo, di opporsi zione indicata da Giannini. È certo che tali trasformazioni hanno modi-
a quello che Bernardo Sordi ha felicemente definito il «conge- ficato radicalmente il paradigma novecentesco della giustizia ammini-
strativa; lapidario è il commento con cui F. SATTA, Giustizia ammini-
lamento costituzionale del sistema di giustizia amministrativa, strativa, voce dell'Enciclopedia del diritto, aggiornamento VI, Milano,
con la prima imbalsamazione normativa della nozione di inte- 2002, § 9, chiude le sue considerazioni sulla modifica apportata dalla l.
resse legittimo» (3). n. 205 del 2000 all'art. 7 l. n. 1034 del 1971: «Sì, la giustizia ammini-
Perché oggi rispolveriamo quelle vecchie carte? Perché nel strativa classica era finita».
2017, settantesimo anniversario dell'approvazione della Costi- (5) Non può evidentemente essere questa la sede per una riflessione
su un tema così impegnativo. È un fatto che la parte largamente preva-
tuzione, quella «malefica fungosità» — se ci è consentito usare, lente della dottrina giuridica italiana ha ritenuto che la Costituzione
«un po’ per celia», le parole di Silvio Lessona — sembra esser- abbia recepito, facendolo proprio, il previgente sistema della giustizia
si grandemente avvicinata alla sommità del «maestoso albero amministrativa. Tra le non molte voci dissonanti, ci limitiamo a ricor-
della giustizia». Infatti, prima con una presentazione ufficiale dare, oltre ad A. ORSI BATTAGLINI, op. cit., dove si indagano appro-
fonditamente le ragioni del successo della teoria della «recezione»
al presidente della repubblica effettuata il 15 maggio, poi con (cfr. pag. 16 ss.), V. BACHELET, La giustizia amministrativa nella Co-
una conferenza svoltasi il 18 dicembre nella sala della regina stituzione italiana, Milano, 1966; L. FERRARA, Attualità del giudice
della camera dei deputati, è prepotentemente salito alla ribalta amministrativo e unificazione delle giurisdizioni: annotazioni brevi, in
<http://www.questionegiustizia.it/rivista/2015/3/attualita-del-giudice-
———————— amministrativo-e-unificazione-delle-giurisdizioni_annotazioni-brevi_
259.php>; A. PROTO PISANI, Intervento breve per il superamento del-
(1) S. LESSONA, La funzione giurisdizionale, in Commentario siste- la giurisdizione amministrativa, in Foro it., 2001, V, 21; dello stesso
matico alla Costituzione italiana a cura di P. CALAMANDREI e A. LEVI, autore, v. anche Appunti sul giudice delle controversie tra privati e
Firenze, 1950, II, 202. pubblica amministrazione, id., 2009, V, 369; Schede per una relazione
(2) Lo definisce «enfatico» A. ORSI BATTAGLINI, che con quella ci- su giurisdizione e pubblica amministrazione, id., 2016, V, 6 ss.; Sono
tazione apre il primo capitolo del suo libro Alla ricerca dello Stato di davvero da approvare senza riserve le recenti trasformazioni della
diritto, Milano, 2005, significativamente sottotitolato «Per una giustizia giustizia amministrativa?, id., 2017, V, 250 ss.
‘non amministrativa’ (Sonntagsgedanke)». (6) L'espressione si legge in B. SORDI, op. cit., 729.
(3) B. SORDI, Interesse legittimo, voce dell'Enciclopedia del diritto - (7) R. RORDORF, Pluralità delle giurisdizioni ed unitarietà del dirit-
Annali, Milano, 2008, vol. II, t. II, 719. to vivente: una proposta, in Foro it., 2017, V, 127.

IL FORO ITALIANO — 2018.


119 PARTE QUINTA 120

del giudice amministrativo verificatasi a cavallo tra gli anni Né ci pare che tale ostacolo possa essere superato con l'ar-
novanta del secolo scorso e i primi anni di questo secolo (8), il gomento che la suddetta alterità non verrebbe meno per effetto
manifesto ideologico «Un soggetto, un diritto, un giudice», in- dell'inserimento nel collegio di vertice di una giurisdizione di
dicato da Andrea Orsi Battaglini come programma della rivista taluni magistrati provenienti da altre giurisdizioni, in numero
Diritto pubblico (9), faccia sempre più fatica ad affermarsi nel- tale da non poter formare maggioranza.
l'evoluzione dell'ordinamento, e della società, dell'Italia del Per quanto specificamente riguarda la Cassazione, infatti, le
XXI secolo. regole della relativa composizione non possono prescindere dal
Né, per altro verso, si può realisticamente contestare la fon- riferimento dell'art. 102, 1° comma, Cost. ai «magistrati ordi-
datezza della premessa del ragionamento svolto nel Memoran- nari», salva la deroga contenuta nell'ultimo comma dell'art.
dum, ossia la necessità di rafforzare l'esercizio della funzione 106 della stessa Costituzione (il quale peraltro, va sottolineato,

a
nomofilattica, che, per molteplici ragioni — tra cui non certo attribuisce esclusivamente al Consiglio superiore della magi-

to
secondaria è quella del mutamento del rapporto tra il giudice e stratura il potere di chiamare all'ufficio di consigliere di Cassa-

en
la legge, nell'epoca che Paolo Grossi definisce della «postmo- zione, per meriti insigni, professori e avvocati). A tacer del ri-
dernità giuridica» — sta oggi vivendo una stagione di profonda lievo, già da altri evidenziato (13), che la composizione organi-

am
trasformazione rispetto al paradigma fissato nell'art. 65 ord. ca di un ufficio giudiziario avente rilievo costituzionale (14)
giud. (10). contribuisce ad identificare tale ufficio anche quale giudice na-

on
Si tratta, semplicemente, di provare a capire se l'ipotesi del- turale precostituito per legge ai sensi dell'art. 25, 1° comma,
l'integrazione, a Costituzione invariata, degli organi collegiali Cost.

O
M abb
di vertice delle tre giurisdizioni, sia, da un lato, giuridicamente

M
praticabile e, d'altro lato, effettivamente idonea a soddisfare 3. - Al di là della praticabilità giuridica dell'integrazione, a

SI
l'esigenza a cui vuol dare risposta, ossia quella di consentire la Costituzione invariata, degli organi collegiali di vertice delle
IO in
formazione di una nomofilachia capace di orientare con chia- tre giurisdizioni con magistrati di altre giurisdizioni, resta poi

AS
rezza l'attività dei tre plessi giurisdizionali — ordinario, ammi- da sciogliere il nodo di fondo della questione posta dal Memo-
so

nistrativo e contabile — quando tale attività debba misurarsi randum: l'ipotizzata integrazione servirebbe effettivamente a
con questioni e principî simili, come specialmente accade nel
es

favorire l'omogeneità degli indirizzi giurisprudenziali nei di-


rapporto tra giurisdizione ordinaria e giurisdizione amministra- versi plessi giurisdizionali?
nc

tiva esclusiva. Intendiamoci, non è minimamente in discussione l'utilità,


D

anzi la necessità, del dialogo tra le giurisdizioni.


co

2. - La possibilità di integrare gli organi collegiali di vertice Nessuno oggi potrebbe ragionevolmente immaginare la no-
delle tre giurisdizioni con magistrati di altre giurisdizioni, oltre
LA

mofilachia come «ordine» di conformità che discende dal ver-


IO olo

a risultare incoerente con il disegno costituzionale della «unità tice e certamente ha ragione Giovanni Canzio, quando scrive
non organica, ma funzionale di giurisdizione, che non esclude,
C

che «dobbiamo guardarci da una nomofilachia verticale, riser-


c

anzi implica, una divisione dei vari ordini di giudici in sistemi vata alla Corte di cassazione e declinata in senso gerarchico» e
O sci
LO

diversi, in sistemi autonomi, ognuno dei quali fa parte a sé» sottolinea che «la nomofilachia moderna non può essere che
(11), trova ostacolo, a nostro avviso, nel disposto dell'ultimo ‘orizzontale’, ‘circolare’ e ‘cetuale’» (15).
Fa

comma dell'art. 111 Cost., che, nel prevedere il ricorso in Cas- L'esperienza degli osservatori sulla giustizia civile, del resto,
sazione contro le sentenze del Consiglio di Stato e della Corte dimostra che la ricerca di prassi — non solo organizzative, ma
R

dei conti (per i soli motivi inerenti alla giurisdizione (12)), pre- anche interpretative — condivise tra giudici e avvocati costitui-
suppone la reciproca alterità tra tali consessi. sce una fortissima leva di miglioramento dell'amministrazione
————————
della giustizia, con particolare riguardo al profilo, essenziale
per la sua stretta connessione con il valore costituzionale delle
(8) Sulle implicazioni del suddetto ampliamento, v. R. RUSSO, Un eguaglianze dei cittadini di fronte alla legge, della prevedibilità
Memorandum immemore della Costituzione?, in <http://www.judi delle decisioni (16). Anche alla luce di quella esperienza è evi-
cium.it/wp-content/uploads/2017/09/Russo.pdf>, dove si sottolinea
che «l'estensione quantitativa dell'attribuzione al giudice ammini- dente che oggi la nomofilachia non può essere intesa che come
strativo della tutela risarcitoria si era tramutata in problema qualitati- sintesi ed espressione di cultura e valori condivisi, come pro-
vo, come tale irrisolvibile con lo schema costituzionale originario». I cesso che coinvolge circolarmente la dottrina, l'avvocatura, i
problemi della nomofilachia a cui il Memorandum vorrebbe dare ri- giudici di merito, i giudici speciali, le corti sovranazionali.
sposta sarebbero assai meno rilevanti se, nelle «particolari materie»
(art. 103 Cost.) oggi devolute alla giurisdizione esclusiva del giudice Su questo terreno, del resto, la Corte di cassazione è da anni
amministrativo, il potere di annullamento degli atti amministrativi fortemente impegnata. Emblematici sono, ad esempio, i «dia-
fosse stato attribuito, ai sensi dell'art. 113, 3° comma, Cost., al giudi- logoi» organizzati in collaborazione con la cattedra di procedu-
ce ordinario, le cui sentenze sono ricorribili per cassazione per viola- ra civile dell'università Roma Tre su temi di attualità proces-
zione di legge, previa creazione di sezione specializzate con le neces-
sarie dotazioni di organico (sulla valorizzazione del 3° comma del- suale, o gli incontri seminariali aperti anche ai giudici ammini-
l'art. 113 Cost., v. A. PROTO PISANI, L'art. 113, 3° comma, Cost.: strativi e contabili (17). Straordinariamente significativi sono
una norma troppo spesso dimenticata, fondamentale per la tutela ef- poi i protocolli d'intesa sottoscritti dalla Corte di cassazione nel
fettiva del cittadino contro atti della pubblica amministrazione, in 2015, con il Consiglio nazionale forense, sulle modalità reda-
Foro it., 2015, V, 184 ss.). Le ragioni per cui negli anni novanta il le-
gislatore scelse di affidare al giudice amministrativo il contenzioso zionali dei ricorsi (Foro it., 2015, V, 40); ancora nel 2015, con
relativo a settori strategici della vita nazionale non possono essere la Corte europea dei diritti dell'uomo, per lo sviluppo di moda-
indagate a fondo in questa sede; verosimilmente ebbero un ruolo sia lità di dialogo permanente tra le due corti (id., 2016, V, 49); nel
la difficoltà di assicurare celerità al funzionamento della giustizia ci-
vile, sia le tensioni che, a partire dagli anni ottanta, hanno caratteriz- ————————
zato il concreto sviluppo dei rapporti tra magistratura ordinaria e par-
ti rilevanti della classe dirigente italiana. fondito esame del tema è fornito dalla recentissima Cass. 29 dicembre
(9) La formula, indubbiamente di potente icasticità, chiude l'In limi- 2017, n. 31226, Foro it., Le banche dati, archivio Cassazione civile.
ne di A. ORSI BATTAGLINI al numero 1 della rivista Diritto pubblico, (13) Così in M. ACIERNO-M. FALASCHI, Il Memorandum sulle giu-
gennaio-aprile 1995. risdizioni; il metodo tradisce l'obiettivo, in <http://www.giudicedonna.it/
(10) Sulle cause delle odierne difficoltà di esercizio della funzione no- articoli/Il%20memorandum%20sulle%20giurisdizioni.pdf >, 8.
mofilattica, v. B. CARAVITA, Memorandum sul dialogo tra le giurisdizio- (14) Sulla rilevanza costituzionale della Corte di cassazione, v. Corte
ni, in <http://www.federalismi.it/nv14/articolodocumento.cfm?hpsez=Pri cost. n. 86 del 1982 (Foro it., 1982, I, 1497), ove si precisa che le leggi
mo_Piano&content=Memorandum+sul+dialogo+tra+le+giurisdizioni+% ordinarie non possono disporre delle funzioni costituzionalmente riser-
3Cb%3E(con+nota+di+presentazione+di+Beniamino+Caravita)%3C/b% vate alla Corte di cassazione (§ 6).
3E&content_auth=&Artid=34087>. (15) G. CANZIO, Nomofilachia e diritto giurisprudenziale, in Dir.
(11) Così C. Mortati, nei lavori dell'assemblea costituente (seduta pubbl., 2017, 25.
pomeridiana del 27 novembre 1947), citato nella sentenza della Corte (16) Sull'esperienza degli osservatori e sulla loro qualificazione co-
costituzionale n. 204 del 2004, par. 2.2, Foro it., 2004, I, 2594. me formanti del diritto, v. R. CAPONI, L'attività degli osservatori sulla
(12) Sull'identificazione della nozione di «motivi inerenti alla giu- giustizia civile nel sistema delle fonti del diritto, in Foro it., 2007, V, 7.
risdizione» l'elaborazione giurisprudenziale è molto vasta; un appro-

(17) Si veda, al riguardo, M. ACIERNO-M. FALASCHI, op. cit., 2.

IL FORO ITALIANO — 2018.


121 MONOGRAFIE E VARIETÀ 122

2016, di nuovo con il Consiglio nazionale forense (e l'avvoca- ABSTRACT - Brief comments on Memorandum on the
tura generale dello Stato) (id., 2017, V, 61), nonché con la pro- jurisdictions.
cura generale presso la Corte di cassazione, sulle prassi inter-
pretative condivise relative alla riforma del giudizio civile di The author analyses the proposal, contained in the Memo-
cassazione di cui alla l. n. 197 del 2016. randum on the jurisdictions, to change the composition of the
Non manca, dunque, la disponibilità della Corte di cassazio- Joint Chambers of the Corte di cassazione, adding to them
ne al dialogo con i giudici amministrativi e contabili e certa- some judges belonging to the Consiglio di Stato and Corte
mente va condiviso il rilievo che «ogni sforzo deve essere mes- dei conti, arguing that it infringes articles 25, 102, 106 and
so in campo per potenziare le interrelazioni e le reti virtuose 111 of the Italian Constitution. Furthermore, he states that
che si possono ideare e realizzare al fine di superare la separa- the proposal is not able to reach the goal pursued, i.e. guar-

a
tezza e la impermeabilità all'interno di ciascun grado delle giu- anteeing the uniformity of the legal interpretation given by

to
risdizioni e tra le giurisdizioni» (18). the various jurisdictions, because it is not allowed to appeal

en
Ma altro è il dialogo tra corti, altro è l'inserimento di magi- to the Corte di cassazione the decisions of both the Consiglio
strati di una corte nei collegi giudicanti di un'altra (19). di Stato and the Corte di cassazione, alleging infringements

am
of provisions of law.
Il dialogo si sviluppa con la creazione di circuiti di comune
ricerca e crescita culturale, destinati a coinvolgere la più parte

on
dei magistrati delle diverse corti in un processo di progressiva

O
acquisizione di reciproca conoscenza e di crescente consapevo-

M abb
lezza delle rispettive problematiche, delle rispettive sensibilità

M
e, per certi aspetti, dei rispettivi linguaggi. XV

SI
La partecipazione — evidentemente abbastanza sporadica
IO in Un Memorandum virtuoso

AS
(solo per le cause «di alto e comune rilievo nomofilattico») —
so
di un ristretto numero di magistrati alle udienze di una corte di-
versa dalla propria pare funzionale, più che a formare una cul-
es

tura condivisa tra i magistrati delle diverse giurisdizioni, a for- SOMMARIO - La fibrillazione normativa in atto accentua la
mare decisioni condivise in singole cause, che possano presen- responsabilità delle giurisdizioni superiori, investite del com-
nc

tare valenza nomofilattica rilevante nei plessi giurisdizionali in- pito di venire incontro alla domanda di giustizia del cittadino
D

attraverso un'attività interpretativa ordinatrice e chiarifica-


co

teressati. Ma detta partecipazione non assicura in alcun modo


U

la stabilità della nomofilachia e l'uniformità dell'interpreta- trice. Questo risultato va perseguito riconoscendo che la fun-
LA

zione tra i diversi plessi giurisdizionali. zione giurisdizionale è unica, ma plurali sono le organizzazio-
IO olo

In primo luogo va sottolineata la difficoltà di concepire — in ni dei giudici; nella consapevolezza che la giustizia è una ri-
C

relazione a magistrati componenti di un collegio giudicante, sorsa scarsa, esse devono saper dialogare e cooperare.
c
O sci

soggetti soltanto alla legge (art. 101, 2° comma, Cost.) — una


LO

qualche funzione di rappresentanza, anche soltanto culturale,


Fa

delle rispettive corti di provenienza; nulla, in sostanza, garanti- 1. - La vicenda del Memorandum sottoscritto dai tre presi-
sce che i componenti di un collegio misto si facciano portatori, denti della Corte di cassazione, del Consiglio di Stato e della
Corte dei conti è, obiettivamente, il risultato di un processo
R

nella discussione in camera di consiglio, degli orientamenti


prevalenti all'interno della corte di cui fanno parte. due volte virtuoso: virtuoso, innanzi tutto, perché vede unite e
In secondo luogo, ci pare determinante il rilievo che, ai sensi compatte, anziché separate, proprio quelle giurisdizioni che un
dell'art. 111, ultimo comma, Cost., le decisioni del Consiglio di certo modo — ideologico, mi sia consentito di dire — preferi-
Stato e della Corte dei conti non sono ricorribili per cassazione sce rappresentare come tradizionalmente divise, gelose dei
per violazione di legge; detti consessi, pertanto, potranno con- propri confini, indifferenti a ciò che accade al di fuori di esse;
tinuare a definire le controversie rientranti nella loro giurisdi- virtuoso, poi, perché il processo in questione non è il frutto
zione discostandosi dalla giurisprudenza della Cassazione, esat- soltanto della riflessione e dell'impegno dei giudici, ma il ri-
tamente come possono fare oggi. sultato di un lavoro più complesso e più profondo, che ha visto
Né sembra realistico fare eccessivo affidamento sulla ipote- cooperare intellettuali, componenti dell'accademia, avvocati,
tica maggiore persuasività che le sentenze della Cassazione parlamentari, uomini di governo e giudici, con il contributo
avrebbero presso le magistrature amministrativa e contabile per determinante di Italiadecide e del suo presidente, volto ad ap-
il fatto di venire emanate da collegi composti anche da compo- profondire la lettura del quadro costituzionale sulla funzione
nenti provenienti da quelle magistrature. giurisdizionale e sul suo esercizio, a confrontarlo con la com-
La capacità di una sentenza della Corte di cassazione di plessità ed anche con la contraddittorietà delle manifestazioni
orientare la giurisprudenza, quando non dipende dall'intrinseca della società postmoderna, ed a cercare risposte, anche mode-
persuasività dei suoi argomenti (nel qual caso è irrilevante co- ste e limitate, ai più pressanti problemi registrati dalla situa-
me fosse composto il collegio che l'ha emessa), dipende dal zione in cui viviamo.
ruolo di giudice di ultima istanza che la corte ricopre. Per quei Come ho detto, il percorso che ha portato al documento par-
giudici speciali, in relazione ai quali tale ruolo non opera, la te da lontano: esso prende le mosse da alcuni seminari, che
strada per la costruzione di una nomofilachia condivisa non hanno avuto luogo alcuni anni fa (il 22 giugno 2012 ed il 3
può essere, a Costituzione invariata, che quella della paziente, febbraio 2014), volti ad approfondire i rapporti fra Costituzio-
operosa, leale costruzione di una cultura e di una sensibilità ne, giurisdizioni e sistema politico, anche considerando i nuo-
comuni. vi spunti di riflessione offerti dall'evoluzione delle norme di
legge primarie, riguardanti la configurazione delle stesse corti
supreme e del loro rapporto con gli altri giudici: mi riferisco,
ANTONELLO COSENTINO in particolare, alle norme che modellano in modo sostanzial-
———————— mente identico il ruolo delle sezioni unite della Corte di cassa-
zione, dell'adunanza plenaria del Consiglio di Stato e delle se-
(18) Così in M. ACIERNO e M. FALASCHI, op. cit., 2. zioni riunite della Corte dei conti.
(19) Sul punto, A. PROTO PISANI-G. SCARSELLI, La strana idea di
consentire ai giudici amministrativi di comporre i collegi delle sezioni Il dibattito culturale così iniziato è proseguito con il coin-
unite, in Foro it., 2018, V, 62, che precede sub II, provocatoriamente volgimento sempre crescente dei rappresentanti delle giuris-
osservano: «Procedendo in questo percorso logico potremmo dire che dizioni superiori e, progressivamente, dei loro vertici; in que-
per evitare contrasti di nomofilachia tra la Corte costituzionale quando sto modo l'iniziativa culturale è, a poco a poco ma con sempre
questa dà l'interpretazione delle norme in base alla nostra Carta costi-
tuzionale, e la Corte di cassazione, potremmo mandare alle sezioni uni- maggior chiarezza, divenuta risposta istituzionale, nel quadro
te anche qualche giudice della Corte costituzionale». della consapevolezza della necessità di una autentica assun-
IL FORO ITALIANO — 2018.
123 PARTE QUINTA 124

zione di responsabilità di fronte al paese delle giurisdizioni 3. - Il secondo punto di partenza è costituito da una lettura
superiori. rinnovata delle norme costituzionali sulla giurisdizione, e con
Gli esiti del lavoro di questi anni sono riassunti nel proto- esse del ruolo delle stesse Corti supreme, nel quadro di un si-
collo che è stato firmato; qui vale la pena soltanto di menzio- stema chiamato a fornire una tutela effettiva.
nare le premesse, culturali ed istituzionali, del Memorandum e Per molto tempo è prevalsa una lettura che considerava in
di indicare i possibili obiettivi raggiungibili. qualche modo separate le diverse norme costituzionali e con
esse anche le diverse giurisdizioni; si è poi, anche grazie alla
2. - Il primo punto di partenza è costituito dalla piena con- giurisprudenza costituzionale ed alla riflessione della dottri-
sapevolezza della gravità che nel nostro paese, e non solo, ha na, affermata una lettura complessiva, non separata, del-
raggiunto l'inflazione normativa. Gli studi più recenti, ivi l'intero sistema di tutela giurisdizionale, incentrato sulla

a
compresi quelli di paesi diversi dal nostro (significativamente norma fondamentale dell'art. 24 Cost., intesa non solo come

to
il Conseil d'État ha dedicato lo studio annuale del 2016 al te- disposizione sul diritto di azione, ma come disposizione sul-

en
ma «semplificazione e qualità del diritto») sono tutti concordi l'organizzazione del sistema di tutela giurisdizionale: un'or-
nel ritenere che si è di fronte ad una vera e propria «fibrilla- ganizzazione, appunto, che deve garantire alla violazione

am
zione normativa» che rende sempre più incerta la vita dei cit- delle situazioni soggettive — diritti o interessi legittimi —
tadini e delle imprese. Cause diverse sono alla base di questo una protezione giudiziaria adeguata. Senza una visione del

on
fenomeno, non ultima la moltiplicazione delle fonti; certo è genere, non sarebbe stata possibile l'affermazione della
che una situazione del genere rende sempre più mobili i confi- translatio iudicii, con la sentenza della Corte costituzionale

O
M abb
ni tra legislatore, amministrazione e giudice, con una sovrap- 77/07 (Foro it., 2007, I, 1009).

M
posizione di ruoli che rende, se possibile, ancora più incerto e È stato, così, progressivamente precisato il senso del plura-

SI
contraddittorio lo spazio lasciato alla libertà dei cittadini e del- lismo delle giurisdizioni: la funzione giurisdizionale è unica,
le imprese. IO in ma plurali sono le organizzazioni dei giudici.

AS
La crisi del sistema pubblico, quel lungo processo ancora in D'altra parte, il pluralismo dei giudici costituisce una ric-
so

corso che ha interessato la legge e l'atto amministrativo, il par- chezza, perché consente di dare risposte adeguate ad una so-
es

lamento e le burocrazie, ha infatti scaricato sulla funzione giu- cietà complessa; essa, però, non è indifferente, come tutte le
risdizionale nuovi compiti e maggiori responsabilità, entrambi forme di autonomia, alle esigenze unitarie, da realizzarsi con
nc

divisi più o meno equamente tra le diverse magistrature. un efficace coordinamento.


D

La crisi, economica, sociale, politica degli ultimi lustri è Questo approccio consente di affermare che ogni giudice,
co

stata ed è anche, se non soprattutto, una crisi di rappresentanza ordinario, amministrativo, contabile, deve considerare come
LA

e nella rappresentanza. Qualcosa o forse molto non funziona proprio l'intero sistema di tutela giurisdizionale, e non solo il
IO olo

più lungo la cinghia di trasmissione che dalla società conduce segmento di cui fa parte; e che il portato più importante delle
C

alle istituzioni e dalle istituzioni ritorna verso la società. diverse giurisdizioni superiori, quello di unificazione della
c

Della crisi della rappresentanza è una manifestazione, un giurisprudenza, deve essere realizzato in modo che ciascuna
O sci
LO

segno, la crisi stessa della legge. Il motore della legislazione corte tenga conto degli indirizzi dell'altra; esito, questo, tanto
per norme generali ed astratte si è come inceppato, sostituito più importante se si pensa che il diritto amministrativo si av-
Fa

ora da una casistica minuta di piccole disposizioni d'occasio- vale sempre più spesso di strumenti di diritto comune.
ne; ora da grandi principî declinati frettolosamente attraverso
R

clausole generali che attendono un interprete che sappia farli 4. - Il terzo punto di partenza è costituito dalla consapevo-
convivere, tenerli insieme. lezza dell'importanza oggi rivestita dal dialogo tra le corti, na-
Se nel primo caso si rischia la confusione e la contraddizio- zionali e sovranazionali.
ne, nell'altro si paga un tributo alla indeterminatezza. Comun- Maria Rosaria Ferrarese ha descritto i nostri tempi come ca-
que si perde in certezza, in prevedibilità. ratterizzati da un diritto «sconfinato». Un diritto che travalica
Una situazione del genere interpella direttamente il giudice, e supera i tradizionali confini statali per darsene di nuovi — è
che è interprete della legge ed è deputato a ricevere, dai prin- il caso del diritto «sovranazionale» — ovvero che è restio a la-
cipî dell'ordinamento, le indicazioni che, anche in assenza di sciarsi segnare da limiti e confini territoriali ed è quindi
chiare disposizioni normative, sono utili per dare risposta alla «transnazionale» (è il caso del c.d. diritto globale). In un con-
domanda di giustizia del cittadino. Una situazione del genere testo del genere il collegamento ed il dialogo fra le corti chia-
interpella, però, in modo del tutto speciale le giurisdizioni su- mate ad applicare il diritto diviene una esigenza strutturale del
periori, e cioè quelle che non sono chiamate soltanto a pro- complessivo sistema di giustizia, sia nelle forme appositamen-
nunciarsi sulla pretesa, ma che hanno il compito di venire in- te indicate dalla legge (si pensi all'obbligo di rimessione, da
contro alla domanda di giustizia attraverso una funzione ordi- parte dei giudici nazionali, alla Corte di giustizia dell'Unione
natrice e chiarificatrice, rendendo possibile l'elaborazione di europea, quando venga in discussione l'interpretazione di di-
regole chiare, che consentano al cittadino ed al sistema eco- sposizioni dell'Unione), sia in relazione al ruolo svolto dalla
nomico di orientarsi e programmare ragionevolmente il pro- giurisprudenza della corte di Strasburgo nei giudizi davanti ai
prio futuro. A fronte di una situazione del genere, è assoluta- giudici-nazionali, sia infine secondo le modalità precisate da
mente necessaria una presa di coscienza e una specifica assun- apposite convenzioni, che, non a caso, sia la Corte di cassa-
zione di responsabilità da parte delle giurisdizioni di ultima zione che il Consiglio di Stato hanno sottoscritto.
istanza: se aumenta l'incertezza e la sfiducia del cittadino, In una situazione del genere potrebbe, quasi, apparire para-
spetta innanzitutto ad esse cooperare alla diminuzione del- dossale il fatto di ricostituire all'interno — nei rapporti tra le
l'incertezza ed alla costruzione della fiducia. corti nazionali — quei confini che da tempo sono stati superati
Non a caso, il legislatore negli ultimi anni, come ho già ri- in relazione alle corti sopranazionali. Si assisterebbe, per così
cordato, ha posto più volte l'accento sulla esigenza che sia as- dire, ad un certo strabismo istituzionale, realizzato attraverso
sicurata l'uniforme interpretazione del diritto e dei diritti (e dei un processo di riconfinamento interno, ad una sorta di configu-
doveri), attraverso disposizioni processuali intese a rafforzare razione delle diverse giurisdizioni come «piccole patrie», in pa-
la funzione nomofilattica della Corte di cassazione, del Consi- lese controtendenza con le esigenze attuali dell'ordinamento.
glio di Stato e della Corte dei conti. Scongiurando il ripetersi
di decisioni difformi a fronte di situazioni pressoché identiche, 5. - Il quarto punto di partenza è costituito, infine, dalla
all'origine di disparità che generano un sentimento di incer- consapevolezza che la giustizia — tutta la giustizia — è una
tezza e talvolta di inquietudine. Rafforzando così il ruolo delle risorsa limitata e che quello che attraverso di essa viene eroga-
corti superiori, nel tentativo di accrescere la prevedibilità delle to è un servizio pubblico. Proprio perché risorsa scarsa e limi-
loro decisioni, restituendo sicurezza agli utenti del variegato tata, la giustizia va utilizzata nel modo più razionale possibile:
sistema giustizia. e costituisce esplicazione evidente di questa esigenza di razio-
IL FORO ITALIANO — 2018.
125 MONOGRAFIE E VARIETÀ 126

nalità assicurare la cooperazione ed il dialogo anche fra le cor- tra i firmatari del documento, del presidente e del procuratore
ti nazionali. Anche questo, infatti, significa esercitare, nel- generale della Corte dei conti. In effetti, il tema centrale del
l'interesse del cittadino, la giurisdizione come un servizio dibattito non può che essere, per ragioni storiche e attuali,
pubblico. Si muove in questa ottica, ad esempio, anche l'indi- quello degli spazi d'intervento che competono al giudice or-
cazione, contenuta nel Memorandum, della necessità di inizia- dinario e al giudice amministrativo e, perciò, delle coerenze
tive comuni fra le corti per identificare le cause dei differen- fra le due giurisdizioni. Ma la disattenzione per i problemi
ziali quantitativi registrati rispetto ad altri paesi europei, con che la Corte dei conti mette in campo con la sottoscrizione
riferimento all'accesso alle corti superiori. del Memorandum ha anche un'altra ragione, ed è l'interesse
complessivamente modesto che, con poche eccezioni, la
6. - Proprio le esigenze sopra descritte il Memorandum, che scienza giuridica riserva alla giurisdizione contabile, da molti

a
segna una tappa importante nel processo di cooperazione fra le considerata — a seconda dei casi — un residuo del passato o

to
corti nazionali, tende a soddisfare: sia quando prevede inizia- un ingombro allo svolgimento dell'azione amministrativa.

en
tive percorribili a legislazione — ordinaria e costituzionale — Sono lontani, beninteso, i tempi nei quali Massimo Severo
invariata, sia quando è volto ad aprire un dibattito su possibili, Giannini, nel suo Discorso generale sulla giustizia ammini-

am
ulteriori vie percorribili a Costituzione invariata ma con l'in- strativa (1964), lamentava che i giudizi contabili, «che pure
tervento di nuove norme di legge ordinaria. sono tra i più importanti istituti dello Stato contemporaneo»,

on
Le questioni agitate nel Memorandum hanno provocato rea- risultassero «negletti dalla dottrina, ancor più dal legislatore»
zioni e prese di posizioni diverse: esito, questo, che non può (1) (parole, queste, che, ancora nel 1995, Erminio Ferrari con-

O
M abb
meravigliare, sol che si pensi che un fenomeno del genere si fermava «senza esitazioni» (2)). Va ricordato, al riguardo,

M
accompagna sempre all'introduzione di profili di innovazione. che, dalla seconda metà degli anni novanta del secolo scorso

SI
Sul contenuto del Memorandum, sulle misure in esso indi- al primo decennio di questo secolo, la disciplina della respon-
IO in
cate ed anche su quelle per le quali il Memorandum ha omesso sabilità amministrativa (con la relativa giurisdizione) ha su-

AS
di pronunciarsi, è opportuno che si apra un dibattito, franco scitato riflessioni importanti sulla sua adeguatezza a fronteg-
so

ma consapevole della posta in gioco, dal momento che solo da giare le esigenze di corretta gestione delle finanze pubbliche,
esso potranno venire la condizione e l'approfondimento neces-
es

sulle sue (in)congruenze rispetto alle trasformazioni del-


sario per la realizzazione di un rapporto di maggiore intensità l'organizzazione e dell'azione pubblica che in quel periodo
nc

e qualità fra le corti. — con ritmo incalzante — andavano succedendosi, ed anche


D

È probabile che un dibattito del genere richiederà a tutti noi sulle prospettive di una sua riforma a livello costituzionale
co

un supplemento di attenzione, di senso di responsabilità, ed an-


U

(3). Nondimeno, le vicende più recenti — quelle, in particola-


che, forse, in qualche misura, un certo mutamento culturale: re, che dal 2012 ad oggi hanno riguardato l'allargamento del-
LA
IO olo

quel che, a mio avviso, appare sicuro è che solo da iniziative la giurisdizione contabile a nuove fattispecie (crisi finanziarie
del genere potrà derivare una più rilevante soddisfazione del degli enti locali, spese dei gruppi politici dei consigli regiona-
C
c

cittadino; di quello, cioè, che, alla fine, deve costituire l'obiet- li, inserimento di enti nell'elenco Istat delle pubbliche ammi-
O sci
LO

tivo più rilevante del sistema pubblico di tutela giurisdizionale. nistrazioni, parificazione di rendiconti regionali) — non sem-
brano aver attratto l'attenzione dei più, malgrado su di esse si
Fa

ALESSANDRO PAJNO sia pure formata una certa giurisprudenza, sia costituzionale
che di legittimità. Né è chiaro il motivo per cui l'emanazione
R

di un «codice della giustizia contabile», avvenuta nel 2016


ABSTRACT - A virtuous Memorandum. (d.leg. n. 174), abbia finora suscitato un'attenzione che non
va oltre quella dei più stretti «addetti ai lavori» (4).
The normative fibrillation of the modern legal system ac- Sta di fatto che la Corte dei conti è, allo stato dell'impianto
centuates the responsibility of the highest jurisdictions, in- costituzionale, una componente di quella organizzazione del
vested with the task of satisfying the citizen's demand for jus- sistema giurisdizionale che «occorre adeguare — secondo il
tice through an ordinative and clarifying activity of legal in- Memorandum — per assicurare [al sistema stesso] un accet-
terpretation. This result must be pursued by recognizing that
tabile grado di certezza e di prevedibilità che oggi rischia di
the judicial function is unique, but plural are the judges' or-
venire meno e che invece costituisce un diritto fondamentale
ganizations; in the awareness that justice is a scarce resource,
dei cittadini». Con una precisazione: l'istituzione Corte dei
they must be able to dialogue and cooperate.
conti assolve anche ad altre funzioni — quelle di controllo
preventivo sugli atti del governo e di controllo successivo sul-
la gestione dei bilanci pubblici — che godono di una loro in-
dipendenza costituzionalmente garantita (art. 100, 2° e 3°
XVI comma, Cost.) e che la Corte costituzionale non autorizza a
confondere con quelle giurisdizionali, collocate — appunto
Memorandum sulle giurisdizioni — nel potere giudiziario. Ben opportunamente, quindi, è pre-
e Corte dei conti visto dal Memorandum che la «logica di cooperazione istitu-
————————

(1) M.S. GIANNINI, Discorso generale sulla giustizia amministrativa


SOMMARIO - Il testo esamina le implicazioni che l'attua- (1964), ora in ID., Scritti, Milano, 2004, V, 320.
zione del Memorandum sulle giurisdizioni potrebbe avere per (2) E. FERRARI, Le sezioni giurisdizionali regionali della Corte dei
la Corte dei conti, che esercita due funzioni costituzionali: conti dalla legittimità amministrativa alla giustizia contabile, in Riv.
quella giurisdizionale (per cui fa parte del potere giudiziario) dir. proc., 1995, 377.
e quella di controllo esterno sulle amministrazioni pubbliche. (3) Sul dibattito sviluppatosi negli anni novanta, v., per tutti, D. SO-
RACE (a cura di), Le responsabilità pubbliche. Civile, amministrativa,
Con specifico riferimento alla funzione giurisdizionale, si sot- disciplinare, penale, dirigenziale, Padova, 1998, 239 ss.; per una rico-
tolinea l'importanza che potrebbe avere, ai fini dell'eguale gnizione dei principali problemi al 2012, v. A. CORPACI, Ambito e fun-
applicazione della legge, l'impugnazione delle sentenze della zione della responsabilità amministrativa e della relativa giurisdizione,
Corte dei conti davanti alla Corte di cassazione per motivi in Riv. Corte conti, 2013, fasc. 5-6, 698.
(4) . . . come testimoniano i commenti al nuovo codice finora editi:
diversi da quelli di giurisdizione. A. GRIBAUDO (a cura di), Il codice della giustizia contabile commenta-
to articolo per articolo (d.leg. 26 agosto 2016 n. 174), Santarcangelo di
Romagna, 2017; F. MASTRAGOSTINO-S. PILATO (a cura di), La giusti-
1. - Alcune considerazioni generali. Non è un caso che il zia contabile. Dal regolamento di procedura al nuovo codice, Bologna,
2017; A. CANALE-F. FRENI-M. SMIROLDO (a cura di), Il nuovo proces-
dibattito innescato dal Memorandum sulle giurisdizioni abbia, so davanti alla Corte dei conti. Commento sistematico al codice della
finora, soltanto lambito il significato che riveste la presenza, giustizia contabile (d.leg. 174/16), Milano, 2017.

IL FORO ITALIANO — 2018.


127 PARTE QUINTA 128

zionale e scambio conoscitivo» (5) fra le tre giurisdizioni considerato, peraltro, che una parte della (lamentata) espan-
coinvolga la Corte dei conti nell'esercizio delle sue funzioni sione è stata dovuta all'insufficienza di strumenti — giurisdi-
di controllo, gli esiti del quale — soprattutto sul versante dei zionali o amministrativi — idonei a consentire il risarcimento
risultati delle gestioni — sono in grado di condizionare sensi- del danno subìto dall'amministrazione per effetto di condotte
bilmente importanti decisioni degli amministratori (ad esem- illecite dei propri funzionari o agenti (scontando il duplice
pio, nel dichiarare il dissesto finanziario dei comuni), alle «inconveniente di fatto» costituito dalla storica debolezza del
quali seguono, spesso, vicende giudiziarie che si svolgono, sistema disciplinare nell'ambito del lavoro pubblico e dal-
per aspetti diversi, davanti a tutte e tre le giurisdizioni. l'indifferenza delle amministrazioni nel far valere le proprie
V’è anche da dire che, all'interno della Corte dei conti, le ragioni di danno nei confronti dei propri dipendenti); senza
funzioni di controllo esterno sulle pubbliche amministrazioni trascurare che l'accertamento di danni di vaste dimensioni (si

a
sono, oggi, in diversi ambiti, intimamente compenetrate con pensi alle responsabilità incorse nella costruzione di grandi

to
quelle giurisdizionali (si tornerà più avanti su questo punto), opere pubbliche), rispetto ai quali il risarcimento supera ogni

en
nel senso che, nei confronti di determinate pronunce di con- capacità patrimoniale del condannato, dovrebbe essere ac-
trollo, è ammesso ricorso giurisdizionale (in sede di giurisdi- compagnato da sanzioni diverse da quelle che offre la respon-

am
zione esclusiva) alle sezioni riunite della stessa corte (6); ciò sabilità patrimoniale.
in quanto le pronunce di cui si parla si atteggiano — per il Per altro verso, non è secondario che, proprio mediante l'e-

on
modo in cui sono concepite dalle norme — a veri e propri sercizio della giurisdizione di responsabilità, la Corte dei con-
provvedimenti amministrativi, come tali impugnabili davanti ti abbia contribuito a richiamare l'attenzione — di altre giuri-

O
M abb
a un giudice. Senonché, l'indipendenza che è propria delle sdizioni e del legislatore — su nuove forme di gestione am-

M
funzioni di controllo e il loro diretto «rapporto di ausiliarietà» ministrativa, che hanno rivelato, come nel caso delle società

SI
con gli organi rappresentativi (parlamento e governo naziona- pubbliche, fenomenologie complesse e non omogenee, alcune
IO in
li, assemblee e governi regionali e locali) — quindi, la loro delle quali del tutto estranee all'area del diritto civile e, inve-

AS
estraneità alla «cura concreta di interessi pubblici» — do- ce, pienamente «organiche» all'assetto funzionale delle pub-
so

vrebbero impedire al legislatore di configurare l'attività di bliche amministrazioni. Ancora, occorre prendere atto che la
es

controllo della Corte dei conti come esercizio di funzione nozione di «contabilità pubblica» si è, a sua volta, evoluta —
amministrativa; la quale, per la via invece praticata dalla le- nella cultura giuridica e nella legislazione — in quella di «fi-
nc

gislazione più recente, entrerebbe — in quanto compresa nel- nanza pubblica», sul presupposto che la corretta «tenuta dei
D

le attribuzioni di controllo della corte — anche nella «coope- conti» è, al tempo stesso, il fondamento delle gestioni pubbli-
co

razione istituzionale» fra organi giudiziari. che e la rappresentazione dei risultati da esse conseguiti, posti
in relazione agli obiettivi (che risultano, secondo la nuova
LA
IO olo

2. - Uno sguardo d'insieme sulla giurisdizione della Corte nomenclatura della contabilità pubblica, dalle «missioni», dai
«programmi» e dalle «azioni» (11)) che, con le risorse attinte
C

dei conti. 2.1. - È noto che la giurisdizione di responsabilità


c
O sci

della Corte dei conti è cresciuta, per tipologia di giudizi e re-


LO

————————
gole processuali, sulle fondamenta del giudizio di conto e,
243 quater Tuel (introdotto dall'art. 1 d.l. 174/12, convertito dalla l.
Fa

cioè, di un procedimento di controllo, rivestito di forma giu-


213/12). Su tali controversie e sulla giurisdizione, peraltro parziale,
risdizionale all'unico scopo di consentire all'amministrazione della Corte dei conti, v. Cass., ord. 13 marzo 2014, n. 5805, Foro it.,
— ove la verifica avesse avuto esito negativo — la realizza-
R

Rep. 2014, voce Corte dei conti, n. 42; e 22 luglio 2014, n. 16631,
zione dei propri crediti, in base a un titolo giudiziale, nei con- ibid., voce Comune, n. 485, che, per atti di procedimenti diversi ma ine-
fronti dei contabili (7). Sono note, altresì, le severe critiche renti a una materia sostanzialmente unitaria, cui appartengono sia le
misure preordinate dagli enti locali ad evitare il dissesto finanziario, sia
rivolte da studiosi autorevoli alla «vocazione espansionistica» le conseguenze della mancata adozione delle stesse misure, hanno rico-
della giurisdizione contabile (8), che, favorita dalla generica nosciuto la giurisdizione, nel primo caso, della Corte dei conti e, nel
formulazione dell'art. 103 Cost. («la Corte dei conti ha giuris- secondo caso, del giudice amministrativo;
dizione nelle materie di contabilità pubblica»), ha portato — le irregolarità dei rendiconti dei gruppi politici dei consigli regio-
nali (comprese quelle relative all'obbligo di restituzione di somme irre-
all'«occupazione», da parte della corte, di territori in prece- golarmente spese dai componenti dei gruppi): art. 1, 12° comma, d.l. n.
denza non presidiati da alcuna giurisdizione (è il caso, senza 174 cit., come modificato dal d.l. 91/14 (convertito dalla l. 116/14). Su
andare troppo indietro nel tempo, del «danno all'ambiente» tali controversie e sulla relativa giurisdizione, v., di recente, Cass., ord.
(9)) o a interpretazioni — legislative e giurisprudenziali — 25 marzo 2016, n. 6026, id., Rep. 2016, voce Responsabilità contabile,
n. 32; 21 aprile 2015, n. 8077, id., Rep. 2015, voce cit., n. 36;
per cui a questa giurisdizione sono state assegnate, anche di — l'inserimento di enti (a struttura pubblica o privata) nell'annuale
recente, controversie altrimenti devolute alla giurisdizione del elenco Istat degli enti (per lo più privati) i cui bilanci contribuiscono a
giudice amministrativo o a quella del giudice civile (10). Va formare il «conto consolidato della pubblica amministrazione», con
conseguenti obblighi di contenimento della spesa in capo agli stessi en-
———————— ti: art. 1, comma 169, l. 228/12. Su tali controversie e sulla relativa giu-
risdizione della Corte dei conti, v. Cass. 18 maggio 2017, n. 12496, id.,
(5) Vedi il punto 3 delle «finalità» indicate dal Memorandum. Le banche dati, archivio Cassazione civile;
(6) Vedi art. 11, 6° comma, lett. a, c, d, e), cod. giust. contabile. — le certificazioni di attendibilità e di compatibilità finanziaria dei
(7) Su tali origini, v. O. SEPE, La giurisdizione contabile, in G. SAN- costi recati dagli accordi contrattuali relativi ai lavoratori delle fonda-
TANIELLO (diretto da), Trattato di diritto amministrativo, Padova, zioni lirico-sinfoniche: art. 11, 19° comma, d.l. 91/13 (convertito dalla
1989, 3 ss., 39 ss. M.S. GIANNINI, nella Recensione (1990) a questo vo- l. 112/13);
lume (ora in ID., Scritti, Milano, 2006, VIII, 1165 s.), scrisse che «la — la responsabilità dei pubblici dipendenti per omesso versamento
giurisdizione contabile [era] nata in modo talmente empirico da non all'amministrazione di appartenenza dei compensi percepiti per incari-
avere neppure una sembianza presentabile» e che è stata «l'opera con- chi retribuiti, estranei all'attività lavorativa, non autorizzati dalla stessa
giunta della giurisprudenza della Corte dei conti [. . .] e di uno sparuto amministrazione: art. 53, comma 7 bis, d.leg. 165/01, introdotto dalla l.
gruppo di teorici e di studiosi a darle una fisionomia presentabile», con 190/12. Su di esse e sulla giurisdizione della Corte dei conti, v. Cass.,
un ruolo di primo piano degli stessi magistrati della corte, «preoccupati ord. 28 settembre 2016, n. 19072, id., Rep. 2016, voce Giurisdizione
di tirar fuori la loro creatura dallo Stige in cui l'aveva cacciata il patrio civile, n. 89, la quale, con riferimento all'epoca precedente l'entrata in
legislatore». vigore della l. n. 190 cit., afferma la giurisdizione del giudice ordinario
(8) A.M. SANDULLI, La Corte dei conti nella prospettiva costituzio- quale giudice del lavoro, in quanto «l'obbligo di versamento di che trat-
nale, in La Corte dei conti strumento di attuazione della Costituzione tasi rappresenta una particolare sanzione ex lege al fine di rafforzare la
nella materia della contabilità pubblica, Napoli, 1979, I, 51; ID., Ma- fedeltà del dipendente pubblico e quindi prescinde dai presupposti della
nuale di diritto amministrativo, 15a ed., Napoli, 1989, 312, nota 170; responsabilità per danno (evento; nesso di causalità; elemento psicolo-
M. NIGRO, Le giurisdizioni sui pubblici poteri fra sistema normativo e gico)».
spinte fattuali, in Dir. proc. amm., 1984, 458. Tutte le categorie di controversie sopra citate, ad esclusione del-
(9) . . . poi fatto rientrare nella giurisdizione ordinaria: art. 18, 2° l'ultima, sono ora enumerate dall'art. 11, 6° comma, cod. giust. conta-
comma, l. 349/86 e, successivamente, art. 313, 6° comma, e 318 d.leg. bile come di competenza, in sede di giurisdizione esclusiva, della Corte
152/06. dei conti, sezioni riunite giurisdizionali «in speciale composizione»
(10) È il caso delle controversie concernenti: (sulle quali v. infra, par. 3), che giudicano in unico grado.
— i piani di riequilibrio degli enti locali e di ammissione al fondo di (11) Vedi, per lo Stato, gli art. 21, 25 e 25 bis l. 196/09; per le regio-
rotazione per assicurare la stabilità finanziaria degli enti locali, dall'art.

ni e gli enti locali, gli art. 11-14 d.leg. 118/11.

IL FORO ITALIANO — 2018.


129 MONOGRAFIE E VARIETÀ 130

dalla collettività, le amministrazioni sono chiamate a realizza- norama delle tutele giudiziarie, per l'equilibrio che riesce —
re. Infine, è la stessa nozione di «pubblica amministrazione» o dovrebbe riuscire — a comporre fra l'esigenza di risarci-
ad aver acquistato confini mobili, sicché la giurisdizione di mento e quella di sanzione pecuniaria per il comportamento
responsabilità della Corte dei conti si è estesa — oltre che illecito, anche allo scopo di scoraggiare la ripetizione del
agli amministratori e dipendenti delle società in house (12) — comportamento o comportamenti analoghi. In terzo luogo, ri-
in altre due direzioni: verso i privati destinatari di risorse fi- chiama i giudici della responsabilità amministrativa ad appli-
nanziarie pubbliche, ad essi erogate per attuare interventi di care la «pena», valutando, «caso per caso», in quale misura il
loro interesse, ma rientranti in un piano o programma che la «rischio dell'attività» debba ragionevolmente ricadere a cari-
pubblica amministrazione si propone di realizzare (cosicché co del dipendente, ad evitare che la condanna si risolva in un
la distrazione di quei fondi dalle finalità cui erano preordinati disincentivo — non solo per il soggetto ritenuto responsabile

a
arreca all'amministrazione un danno corrispondente al man- — all'assunzione dei doveri implicati dall'esercizio del-

to
cato conseguimento degli obiettivi da essa perseguiti) (13); e l'attività amministrativa. Infine, rende esplicita, quanto all'e-

en
verso coloro che abbiano cagionato danno alle finanze del- lemento soggettivo dell'illecito, l'applicazione degli stessi
l'Unione europea (sul presupposto che l'art. 325, 2° comma, criteri alle forme di responsabilità propriamente contabile.

am
Tfue obbliga gli Stati membri a colpire le frodi alle finanze
comunitarie con le stesse misure che essi adottano per com- 2.2. - Si deve aggiungere, per completezza di quadro, che

on
battere le frodi ai danni delle finanze nazionali) (14). la giurisdizione della Corte dei conti abbraccia fattispecie che
Con riferimento alla dimensione tradizionale della respon- non attengono soltanto a responsabilità di funzionari e agenti,

O
M abb
sabilità, riferita ai funzionari (compresi gli amministratori) e ma riguardano la definizione di rapporti di dare e avere

M
agli agenti (che operano in c.d. «rapporto di servizio» con le (quindi, situazioni di diritto soggettivo) fra l'amministrazione

SI
amministrazioni), una sintesi efficace della disciplina vigente e altri soggetti e, poi, oggetti disparati, quali: le caratteristiche
IO in
fu fatta dalla Corte costituzionale, quando, nel ritenere non di determinati enti — pubblici o privati — ai fini della loro

AS
incostituzionale la norma (art. 3, 1° comma, lett. a, d.l. soggezione ad obblighi di riduzione della spesa (quindi, anco-
so

543/96, convertito dalla l. 639/96) che limita la responsabilità ra situazioni di diritto soggettivo, ma anche di interesse legit-
amministrativa ai soli fatti ed omissioni posti in essere con timo), le condizioni per l'accesso degli enti locali alla proce-
es

dolo o colpa grave, spiegò (15), da un lato, che, «nella con- dura di riequilibrio finanziario pluriennale (in tal caso sinda-
nc

formazione delle fattispecie di responsabilità», il legislatore è cando — come accennato — la legittimità di pronunce ema-
«arbitro di stabilire non solo quali comportamenti possano
D

nate dalla stessa corte nell'esercizio delle sue funzioni di con-


co

costituire titolo di responsabilità», ma anche, «caso per caso», trollo), l'irrogazione di sanzioni pecuniarie per la violazione
U

con riferimento alle diverse categorie di dipendenti pubblici di determinate prescrizioni normative, la spettanza — secon-
LA
IO olo

ovvero alle particolari situazioni oggetto di disciplina, «quale do un'antica attribuzione — di diritti previdenziali a soggetti
grado di colpa sia richiesto ed a quali soggetti la responsabili- privati (anche qui con possibili implicazioni sia di diritti sog-
C
c

tà sia ascrivibile, senza limiti o condizionamenti che non sia- gettivi che di interessi legittimi).
O sci
LO

no quelli della non irragionevolezza e non arbitrarietà»; dal- È, quindi, fin troppo scontato osservare come l'interpositio
l'altro lato, che quella norma risponde, «nella combinazione legislatoris, nell'assegnare (ma anche nel sottrarre) materie o
Fa

di elementi restitutori e di deterrenza», alla finalità di «deter- ambiti di materia alla Corte dei conti, abbia operato, nel corso
minare quanto del rischio dell'attività debba restare a carico degli anni, senza avere a riferimento alcun disegno organico,
R

dell'apparato e quanto a carico del dipendente, nella ricerca di ma spinta da esigenze contingenti o, in alcuni casi (come non
un punto di equilibrio tale da rendere, per dipendenti ed am- è difficile immaginare), da sollecitazioni provenienti dalla
ministratori pubblici, la prospettiva della responsabilità ra- stessa corte.
gione di stimolo, e non di disincentivo»; con l'ulteriore preci-
sazione che ciò «vale, ovviamente, sia per la responsabilità
amministrativa che per quella contabile, posto che, quanto ad 2.3. - Senza pretendere di tracciare, ad oggi, una fisionomia
elementi costitutivi, quest'ultima, a prescindere dalla specifi- della giurisdizione di responsabilità amministrativa, si può di-
cità delle obbligazioni che incombono su coloro che hanno re che essa risulta da un insieme di materiali diversi, alcuni
maneggio di beni e valori di pertinenza pubblica, si modella dei quali con una propria ragione (storica o attuale) di appar-
— come da tempo chiarito dalla stessa giurisprudenza conta- tenenza all'insieme, altri con una identità strutturale esclusi-
bile — sullo stesso paradigma che caratterizza la c.d. respon- va, molti con regole singolari di trattamento processuale; co-
sabilità amministrativa». sicché chi volesse descrivere i caratteri della (quota di) giuris-
Questa sentenza dice davvero molte cose. In primo luogo, dizione ad oggi esercitata dalla Corte dei conti non potrebbe
dà atto che la responsabilità amministrativa non è materia di dire altro se non che essa copre un'area piuttosto ampia di
facile sistematizzazione: tante situazioni differenti, tanti pos- controversie eterogenee, legate alla gestione del pubblico de-
sibili presupposti della responsabilità e titoli di imputazione naro e alla tutela del patrimonio pubblico, nonché, più in ge-
che coprono l'ampia gamma della colpa grave (fino ad esclu- nerale, alla legalità dell'azione amministrativa e all'efficienza
derla, per comprendere solo il dolo, com’è per alcuni dipen- delle amministrazioni (ma senza che ciò escluda la giurisdi-
denti pubblici), con tutte le specificazioni rimesse all'auto- zione del giudice civile o del giudice amministrativo, secondo
nomia del giudice Corte dei conti (a sua volta «protetto» dalla le rispettive competenze, in controversie relative agli stessi
insindacabilità, davanti alla Corte di cassazione, dei vizi in beni e attività) (16). Si tratta, altresì, di controversie che, per
iudicando). In secondo luogo, descrive l'essenza della giuris- quanto sottendano l'esame di questioni – sostanziali e proces-
dizione di responsabilità, in essa individuando quella «com- suali — spesso comuni a quelle discusse nella giurisprudenza
binazione di elementi restitutori e di deterrenza» che ne fa — ordinaria o amministrativa, hanno consentito alla Corte dei
al di là di ogni ricostruzione dottrinaria — un unicum nel pa- conti di costruire una giurisprudenza variamente disallineata
rispetto a quella delle altre giurisdizioni (basti pensare alla
———————— nozione e ai criteri di valutazione del danno, alle connotazioni
della colpa grave, alla disciplina della prescrizione e a quella
(12) In tema, da ultimo, v. Cass. 22 dicembre 2016, n. 26643, 5 di-
cembre 2016, n. 24737, 27 ottobre 2016, n. 21692, e 8 luglio 2016, n. della solidarietà nell'obbligazione di risarcimento); un esito,
14040, Foro it., 2017, I, 2355, con nota di G. D'AURIA, Amministratori questo, al quale si è pervenuti — è il caso di ripetere — anche
di società pubbliche e responsabilità erariale: un aggiornamento e un e, forse, soprattutto a causa della ritenuta insindacabilità delle
caso singolare.
(13) Vedi, per tutte, Cass., ord. 24 novembre 2015, n. 23897, Foro ————————
it., Rep. 2015, voce Responsabilità contabile, n. 33.
(14) Vedi Cass., ord. 10 settembre 2013, n. 20701, Foro it., Rep. (16) Sul punto, v. E. FERRARI, Le giurisdizioni amministrative spe-
2014, voce Responsabilità contabile, n. 241. ciali, in S. CASSESE (a cura di), Trattato di diritto amministrativo. Di-
(15) Corte cost. 20 novembre 1998, n. 371, Foro it., Rep. 1998, voce ritto amministrativo speciale, V. Il processo amministrativo, Milano,
Responsabilità contabile, n. 133. 2003, 4718 s.

IL FORO ITALIANO — 2018.


131 PARTE QUINTA 132

decisioni della corte — come di quelle del Consiglio di Stato re, tanto varrebbe affrontare il tema dalle sue radici e, cioè,
— per motivi (compresi la violazione dei principî del giusto dalla verifica delle ragioni per cui l'ordinamento abbia biso-
processo (17) e il mancato rispetto del diritto europeo (18)) gno di giudici speciali, piuttosto che di giudici specializzati
che non attengono ai limiti esterni della giurisdizione (19). per materia all'interno di una giurisdizione unica. Nel frat-
Né ha giovato, su questo piano, l'emanazione del recente tempo, la soluzione di alcuni problemi potrebbe risiedere,
codice della giustizia contabile, il quale si prestava, proba- quanto all'ambito di giurisdizione della Corte dei conti, nel-
bilmente, a una razionalizzazione che avrebbe potuto definire l'ammettere che le sentenze dei giudici speciali, quando deci-
criteri materiali univoci cui ancorare la giurisdizione. Invece, dono in ordine a diritti soggettivi, siano ricorribili per Cassa-
il codice si limita a prendere atto (art. 1) delle innumerevoli zione (ex art. 111, 7° comma, Cost.) anche per errore di dirit-
materie che danno corpo alla giurisdizione della corte e a de- to, secondo una linea di pensiero che trova espressione nelle

a
finire (con una dozzina di procedimenti diversi, considerando persuasive argomentazioni sul «mutamento di Costituzione

to
solo il primo o unico grado) le regole del loro trattamento materiale» intervenuto nel tempo con l'attribuzione di un ruo-

en
processuale; mentre non contiene — come è stato osservato lo crescente e, ormai, di primo piano alle giurisdizioni diverse
(20) — «una disposizione analoga all'art. 7 cod. proc. amm., da quella ordinaria nella tutela dei diritti soggettivi (23); mu-

am
sulla giurisdizione del giudice, che aiut[i] a caratterizzare la tamento che, se è stato particolarmente evidente per la giuris-
specialità della Corte dei conti, così da rendere più compren- dizione amministrativa, risulta non meno rilevante per la giu-

on
sibile, soprattutto per chi non sia un addetto ai lavori, la sin- risdizione contabile, nella quale le situazioni soggettive tute-
golarità della giurisdizione contabile». late sono concentrate, per la parte maggiore, su diritti e, in

O
M abb
La complessità di questa situazione, con il carico di que- primo luogo, sul diritto al risarcimento del danno subìto dal-

M
stioni da essa implicate, non poteva che chiamare in causa — l'amministrazione per il comportamento illecito del proprio

SI
considerati i valori in gioco, a partire dal diritto di uguaglian- funzionario o agente (così come sul diritto alla restituzione o
IO in
za, che rischia di essere compromesso dalla difforme o di- al rimborso di somme o di beni, o su diritti di natura previ-

AS
scorde applicazione della legge — la responsabilità istituzio- denziale). Se è così, si può dire che per le decisioni della Cor-
so

nale della Corte dei conti nel favorire, con l'adesione all'ini- te dei conti sussiste appieno (non da oggi) il presupposto es-
ziativa del Memorandum, un'inversione di tendenza, per ri- senziale — la garanzia, appunto, di un diritto soggettivo —
es

portare la giurisprudenza contabile entro un alveo di concetti per la loro impugnabilità in Cassazione con il rimedio straor-
nc

giuridici comuni e condivisi da tutti i plessi giurisdizionali. dinario ex art. 111, 7° comma, Cost.
D

Da questo punto di vista, si può dire che il Memorandum Basterebbe questa «apertura», ad opera della giurispruden-
co

esprime la volontà della corte di uscire da una propria autore-


U

za di legittimità, per dare alla giurisdizione della Corte dei


ferenzialità e di partecipare senza pregiudizi alla maturazione conti il respiro necessario ad avviare quel cambiamento di cui
LA
IO olo

delle soluzioni necessarie a realizzare l'uniforme applicazione si dà carico il Memorandum nell'indicare come obbiettivo
della legge fra le varie giurisdizioni. delle varie iniziative la «progressiva armonizzazione» dei
C
c

principî di diritto fissati nella giurisprudenza delle diverse


O sci
LO

3. - Quali vantaggi dall'eventuale attuazione del Memo- giurisdizioni.


randum? Il Memorandum avanza un'ipotesi di lavoro (solo V’è, infine, un tema, solo apparentemente di carattere or-
Fa

così la si può definire, dati i passaggi che, per essere attuata, ganizzativo, sul quale è il caso di soffermarsi brevemente. Ci
la proposta dovrebbe attraversare) che, allo scopo — fra gli si riferisce all'esistenza, nella Corte dei conti, di distinte se-
R

altri — di «rafforzare l'esercizio della funzione nomofilatti- zioni riunite, a seconda che esse operino come organo di ver-
ca» (21), prevede l'«ibridazione» degli organi collegiali di tice della funzione giurisdizionale o della funzione di control-
vertice delle tre giurisdizioni (sezioni unite della Corte di cas- lo. A questi due organi se ne è aggiunto, di recente (ad opera
sazione, adunanza plenaria del Consiglio di Stato, sezioni riu- del d.l. 174/12, convertito dalla l. 213/12; v., ora, l'art. 11, 6°
nite della Corte dei conti), mediante l'inserimento, in ciascu- e 7° comma, cod. giust. contabile), un altro: le sezioni riunite
no di essi, di componenti delle altre due giurisdizioni. giurisdizionali «in speciale composizione», in cui siedono
Al di là della praticabilità, a Costituzione vigente, di que- magistrati del controllo e della giurisdizione, per l'esame del-
sta ipotesi, è importante, anzitutto, che siano stati i presidenti le controversie instaurate da soggetti (amministrazioni pub-
dei tre organi e i procuratori generali a mettere sul tappeto bliche, gruppi politici dei consigli regionali, altri enti) che si
l'esigenza e — potrebbe dirsi — l'urgenza di ricercare stru- ritengono lesi da decisioni di controllo pronunciate dalle se-
menti e metodi per «armonizzare l'esercizio della funzione zioni regionali della corte (si tratta, come accennato all'inizio,
nomofilattica», onde «evitare il formarsi di ‘nomofilachie’ di decisioni, estranee alla funzione referente dei controlli pre-
divergenti, o comunque non comunicanti, sulle medesime visti dall'art. 100 Cost., sostanzialmente equivalenti a prov-
questioni di diritto sostanziale, come ad esempio in tema di vedimenti amministrativi) (24). Allo stesso organo compete,
responsabilità civile o di discrezionalità della pubblica am- secondo l'art. 11, 6° comma, del codice, di decidere in unico
ministrazione» (22). grado sui giudizi «nelle materie di contabilità pubblica, nel
Non foss’altro che a questo scopo sarebbe auspicabile che caso di impugnazioni conseguenti alle deliberazioni delle se-
l'ibridazione potesse realizzarsi senza imboccare la strada di zioni regionali di controllo»: espressione che sembra riferirsi
una riforma costituzionale; ma, se a questa si dovesse arriva- ai futuri casi (oltre quelli già enumerati dalla stessa norma)
————————
nei quali la legge consentirà l'impugnativa delle pronunce di
controllo emesse dalle sezioni regionali, ma che ha dato luogo
(17) Vedi, fra le altre, Cass. 31 marzo 2015, n. 6493, Foro it., 2017, a un dibattito e a decisioni delle sezioni riunite «in speciale
I, 1968, con nota di G. D'AURIA. composizione» che sembrano ammettere l'impugnabilità di
(18) Cass. 27 gennaio 2016, n. 1515, Foro it., Rep. 2016, voce Re-
sponsabilità contabile, n. 25. tutte, indistintamente, le pronunce di controllo delle sezioni
(19) Su queste ed altre questioni, v. V. TENORE (a cura di), La nuova regionali.
Corte dei conti: responsabilità, pensioni, controlli, Milano, 2013; P. Si va affermando, in questo modo, una tendenza che vede
SANTORO, L'illecito contabile e la responsabilità amministrativa, San-
tarcangelo di Romagna, 2011; M. ATELLI (a cura di), Giurisdizione del- con favore l'attrazione degli esiti del controllo nell'orbita della
la Corte dei conti e responsabilità amministrativo-contabile a dieci an- giurisdizione, anche a prescindere dalla natura «provvedimen-
ni dalle riforme, Napoli, 2005; E.F. SCHLITZER (a cura di), L'evoluzio- tale» delle decisioni impugnate, di talché — si può concludere
ne della responsabilità amministrativa, Milano, 2002; D. SORACE (a
cura di), op. cit.; F.G. SCOCA (a cura di), La responsabilità amministra- ————————
tiva ed il suo processo, Padova, 1997.
(20) M. CLARICH-F. LUISO-A. TRAVI, Prime osservazioni sul recente (23) Vedi E. SCODITTI, Il mutamento costituzionale materiale su di-
codice di procedura avanti alla Corte dei conti, in Dir. proc. amm., ritti soggettivi e giudice amministrativo e il sindacato della Corte di
2016, 1274. cassazione, in Foro it., 2018, V, 84, che precede sub VII.
(21) Così il penultimo sottopunto del ‘rilevato’. (24) Il Memorandum si riferisce, comunque, genericamente alle se-
(22) Così la seconda espressione del ‘considerato’. zioni riunite della Corte dei conti.

IL FORO ITALIANO — 2018.


133 MONOGRAFIE E VARIETÀ 134

— la giurisdizione contabile, forte della sua autoreferenzialità, gli altri, dai vertici della Corte di cassazione, del Consiglio di
rischia di estendersi all'area, vastissima, delle problematiche Stato e della Corte dei conti, si è soffermato (op. cit., nota 3)
affrontate dalla stessa corte nei suoi controlli finanziari e di ef- su alcuni aspetti del testo considerato, avvertendo che «non
ficienza delle gestioni pubbliche (o, più precisamente, dei con- può escludersi una correlazione — ancorché meramente og-
trolli di questo tipo esercitati dalle sezioni regionali, restando, gettiva — tra la terza proroga [della durata in carica dei magi-
per ora, indenni — data la formulazione dell'art. 11, 6° com- strati apicali, direttivi e semidirettivi, delle tre giurisdizioni], il
ma, cit. — i controlli delle sezioni centrali). Memorandum e il nuovo rito cassatorio, se non altro perché
Senza voler qui paventare l'imminente assoggettamento del parimenti in odore di incostituzionalità». Lo stesso a., poi,
potere di controllo della corte al potere giurisdizionale (o alla senza per questo istituire un qualsivoglia collegamento con la
proposizione testé riprodotta, ha iniziato il successivo periodo
quota di potere giurisdizionale presente nella stessa corte),

a
della medesima nota 3, sottolineando che «notizie di stampa
sembra evidente che, ove la tendenza di cui s’è detto dovesse sembrano per altro annunciare una quarta proroga», nei fatti

to
consolidarsi, le future sedi della nomofilachia prefigurate dal mai intervenuta, «dai contorni non definiti» della durata degli

en
Memorandum sarebbero chiamate ad occuparsi anche dei anzidetti incarichi. E non ha mancato, inoltre, di chiarire che
concetti, giuridici e non, applicati all'esercizio dei controlli «il Memorandum qui al vaglio non potrebbe in alcun modo

am
sulle gestioni pubbliche. giustificare alcuna ulteriore proroga perché i suoi autori non si
Andrebbero, quindi, sviluppate iniziative, anche all'interno sono impegnati in proprio, ma al più nelle loro rispettive quali-

on
della Corte dei conti, per far sì che le sue funzioni di controllo tà che si trasmetteranno ai loro successori nelle rispettive qua-
o, almeno, quelle che, avendo ad oggetto i risultati delle ge- lità».

O
M abb
stioni pubbliche, non possiedono una valenza «provvedimen- Le correlazioni come sopra istituite e i riferimenti ivi opera-

M
tale», conservino le prerogative di insindacabilità che solo si ti alle notizie di stampa non hanno avuto comunque alcuna si-

SI
addicono ad una istituzione con caratteristiche costituzionali gnificativa ripercussione sul piano interpretativo, almeno fino
IO in
di «ausiliarietà» (25) verso gli organi della rappresentanza, a quando Anrea Proto Pisani, nei rilievi integrativi del 27 di-

AS
spettando a questi — ed eventualmente ai titolari di poteri so- cembre 2017, a definitiva conferma delle considerazioni svolte
so

stitutivi (26) nei loro confronti — il compito e la responsabi- nello scritto, a firma congiunta con Giuliano Scarselli, non si è
lità di eliminare, con le proprie decisioni, le irregolarità e le chiesto perché mai autori, ideatori e propugnatori del Memo-
es

inefficienze rilevate dall'organo di controllo esterno. randum, per dare una risposta alle tematiche implicate dal ri-
nc

detto documento, abbiano preferito puntare sulla «autoregola-


GAETANO D'AURIA mentazione dei soli organi di vertice amministrativi della giu-
D
co

risdizione ordinaria (Csm), del Consiglio di Stato e della Corte


U

dei conti», ignorando consapevolmente (e quindi abbandonan-


LA
IO olo

ABSTRACT - The Memorandum on jurisdictions and the do) la più semplice, lineare ed esaustiva via del ricorso al 3°
Corte dei conti. comma dell'art. 113 Cost.
C

Proto Pisani, infatti, nel tentativo di ipotizzare una risposta


c
O sci

soddisfacente al quesito come sopra posto, nel confermato ri-


LO

The text indicates the implications that the implementation


of the Memorandum on jurisdictions could have for the Cor- conoscimento dell'impossibilità, obiettiva prima che giuridica,
Fa

te dei conti, which exercises two constitutional functions: the di reperire attendibili punti di riferimento nel vigente tessuto
jurisdictional one (for which it is part of the judiciary) and logico normativo anche di livello costituzionale, ha considera-
to un terreno in qualche modo metagiuridico («eccentrico» ri-
R

that of external audit on public administrations. With specif- spetto alle argomentazioni svolte dai sostenitori del Memoran-
ic regard to the judicial functions, it emphasizes the im- dum), tenendo verosimilmente presenti le evocazioni in parte
portance that could have, for the purposes of uniform appli- qua di Rosario Russo. Lo stesso Proto Pisani, peraltro, non ha
cation of the law, the appeal of the decisions of the Corte dei mancato di ribadire che, così come rammentatogli da altri,
conti to the Corte di cassazione for reasons other than those «dall'inizio degli anni novanta è venuta meno quella proba-
of jurisdiction. bilmente tacita ‘sinergia’ fra giudici ordinari e potere politico
————————
e l'esecutivo ha preferito ridurre progressivamente la compe-
tenza dei giudici civili ordinari e attribuire invece al più vicino
(25) Sull'ausiliarietà delle funzioni di controllo della Corte dei conti — e più influenzabile — giudice amministrativo le controver-
predicata dall'art. 100, 2° comma, Cost., v. G. CARBONE, Art. 100, in sie più importanti per il potere (economico e) politico».
Commentario della Costituzione fondato da G. BRANCA e continuato
da A. PIZZORUSSO, Bologna-Roma, 1994, 73 ss. E questa impostazione, la si voglia o meno definire «una
(26) A seconda dei casi, lo Stato o le regioni. impertinenza», per la semplicità e la efficacia del linguaggio
usato, consente di svolgere non trascurabili considerazioni di
fondo: relega, anzitutto, sul piano delle enunciazioni astratte,
non disgiunte da un certo qual buonismo, gli abbastanza enfa-
XVII tizzati auspici dello scritto del primo presidente uscente, G.
CANZIO (Le buone ragioni del Memorandum, in Foro it.,
2018, V, 66, che precede sub III), incentrati sulla difesa del ca-
Qualche minimale considerazione conclusiva rattere prioritario dell'avvio di «un diffuso e ampio coinvol-
gimento dei protagonisti delle giurisdizioni nel processo ri-
formatore», sempre che il medesimo avvio si attui «a viso
SOMMARIO - Qualche rilievo in margine a un dibattito che, aperto, senza reciproche gelosie o diffidenze, arroccamenti, in-
di volta in volta, copre e disvela nervature assai sensibili. Sal- terdizioni e chiusure di tipo corporativo o autoreferenziale»;
vo perdere di vista l'interesse dei cittadini e dare per scontata consente di smentire, siccome priva di attendibili ed appaganti
la sconfortante prospettiva di una nomofilachia trifasica. riscontri obiettivi — oltre che poco rispettosa delle conoscen-
ze, della visione sistematica delle questioni e dell'esaustivo
possesso dei più aggiornati sviluppi, dei contributi dottrinali e
I. - Molto si è argomentato, nelle pagine che precedono, con giurisprudenziali in subiecta materia, di tutti quegli elementi,
punte di autentico virtuosismo. Fors’anche per questo ci limi- cioè, che costituiscono il normale bagaglio culturale in special
teremo ad alcune osservazioni minimali in margine al dibatti- modo dei magistrati della corte addetti alle sezioni unite civili
to. Insomma, per scelta (o per necessità), voleremo basso. —, la tesi che vorrebbe giustificare l'inserimento di magistrati
amministrativi nei collegi delle sezioni unite civili della corte,
II. - Cominciamo col ricordare che R. RUSSO, Un Memo- in considerazione «dell'esperienza e della competenza matura-
randum immemore della Costituzione?, in <www.judicium. ta dai ridetti magistrati, nelle varie giurisdizioni di appartenen-
it>, 2017, dopo aver precisato che il Memorandum di cui si è za» (in senso conforme anche R. RORDORF, Pluralità delle
finora discusso fu sottoscritto il 15 maggio 2017, in una sala giurisdizioni ed unitarietà del diritto vivente: una proposta,
del Quirinale al cospetto del presidente della repubblica, fra id., 2017, V, 123, spec. punto 4), facendo apparire tale tesi a
IL FORO ITALIANO — 2018.
135 PARTE QUINTA 136

dir poco azzardata; rimarcando, poi, che le modifiche previste dalla prudenza assicurativa della sua vittima. Posizioni evi-
dal Memorandum vengono attuate a «Costituzione invariata», dentemente plausibili, quanto fra loro incompatibili: che, ove
dimostra come la prospettata tendenza innovativa finisca per andassero ad assestarsi nei termini indicati, sarebbero testi-
valorizzare nei fatti significative fattispecie di diritto libero monianza non già di un disagio o di una crisi (di certezza)
(concordemente ritenuto inconfigurabile da L. FERRAJOLI, del diritto, quanto della sua negazione. Col principio di
Contro la giurisprudenza creativa, in Questione giustizia, eguaglianza non solo relativizzato — il che, ancora, potrebbe
2016, fasc. 4, 13; dallo stesso R. RORDORF, Editoriale, ibid., starci —, ma più semplicemente irriso.
spec. 5; in precedenza, C. CASTRONOVO, Eclissi del diritto ci- Si dirà che proprio a scongiurare simili fibrillazioni mira il
vile, Milano, 2015, spec. 92), prescindendo perfino dalla rego- Memorandum. Vero, ma — come già detto — con il disegno,
la fondamentale che impone, come primaria, la considerazione di corto respiro, di arginare gli effetti devastanti di un sistema

a
testuale delle norme interpretande, anche se di rango costitu- giuridico in caduta libera da parcellizzazione incontrollata. Il
zionale (oltre agli a. già menzionati, adde, per la dottrina tede-

to
nodo problematico sta giusto qui, nella nomofilachia a scac-
sca, il pensiero di Larenz riportato da CASTRONOVO, op. cit., chiera; e nell'accettazione della prospettiva di ovviarvi con

en
92, nota 9). Insomma, tutto e il contrario di tutto. l'arte del rammendo, sta nell'abdicazione sistemica che vi si
Ma con quale vantaggio per la tutela dei cittadini? riconnette, all'insegna dell'ognun per sé (capace, a colpi di

am
bacchetta magica e di risoluto ottimismo della volontà, di esi-
III. - I quali cittadini — c’è da credere — stenteranno a tro- tare nel «tutti insieme appassionatamente», anche se ciascuno

on
vare consolazione nella scintillante dialettica fra unità e unici- rema industriosamente contro ...). E ciò, naturalmente, elimi-
nando in via di fatto perfino la previsione del vigente ultimo

O
tà della giurisdizione, che a detta di M. LUCIANI (Il Memoran-

M abb
dum delle giurisdizioni superiori e la discussione (mancata) comma dell'art. 111 Cost., che riserva ancora alla Corte di

M
sulla certezza del diritto, in Foro it., 2018, V, 100, che prece- cassazione il controllo sulla giurisdizione in relazione alle de-

SI
de sub X) rifletterebbe, piaccia o no, la scelta del legislatore cisioni del Consiglio di Stato e della Corte dei conti. Né vale
IO in
costituente. La logica adottata dal Memorandum, e da buona replicare che persino le leggi del caos forniscono, talora, utili

AS
parte del dibattito che lo ha preparato e si è venuto dipanando impulsi, perché in ogni caso non le si può tollerare a lungo e
so

intorno ad esso, denuncia, sì, una grave crisi di coesione, ma prima piuttosto che poi vanno ricondotte a ragione. Cambiare
diritto quante volte si cambiassero i cavalli alle stazioni di po-
es

guarda disperatamente al risvolto effettuale, nel senso di mira-


re a metter un qualche rimedio al profilarsi di smagliature, evi- sta era il cruccio voltairiano, cui rischiamo di contrapporre
un'ancora più frustrante trasversalità di scivolamenti giuridici
nc

tando di confrontarsi con le cause. Anzi, la causa immediata


a seconda della giurisdizione di appartenenza del giudicante. E
D

— a prescindere, per un momento almeno, dalle sue radici più


co

remote —, che consiste in una prassi straniata di nomofilachia qui si torna al punto: con quale vantaggio per la tutela dei cit-
U

settoriale, a macchia di leopardo, vocazionalmente tripolare. tadini?


LA
IO olo

Questi tratti sono, nemmeno a dirlo, incompatibili con l'idea a Rispetto a un quadro così inquietante finisce per svaporare,
base di una funzione autenticamente nomofilattica, che è quel- o quasi, il groviglio di perplessità che pure si appunta sulla
C

la di attivare uno strumento atto a ricomporre l'armonia — proposta più controversa del Memorandum, ovvero sul-
c
O sci

l'intonazione corale, nelle suadenti parole di C. CONSOLO (La l'integrazione delle sezioni unite con rappresentanze degli altri
LO

base partecipativa e l'aspirazione alla nomofilachia, ibid., collegi apicali: l'idea sottesa sembra essere quella che, assicu-
Fa

111, che precede sub XIII), che devono però misurarsi con una rando la circolazione della cultura decisionale, si garantisca la
realtà assai meno consolatoria — dell'interpretazione quando coesione dei risultati applicativi, un po’ come accade per il li-
essa appaia vulnerata dalla complessità dell'attuazione pratica. vello dei fluidi nei vasi comunicanti. Ma, anche a voler eroi-
R

Sotto questo profilo, sia detto senza nascondersi dietro fumi- camente ignorare le tante controindicazioni e difficoltà, anche
sterie istituzionali, la nomofilachia per perimetri chiusi e indi- costituzionali, segnalate da buona parte dei partecipanti a que-
pendenti, quasi per ontologie regionali autonome (ma sovrap- sta ideale tavola rotonda, rimane il dubbio che le leggi della fi-
poste e potenzialmente antinomiche), esprime una sorta di os- sica stentino a farsi valere in ambito giuridico. Riesce difficile
simoro logico prim’ancora che un segno di resa rispetto all'in- comprendere, infatti, che cosa vi sarebbe di magico nella
governabilità del sistema. traiettoria così divisata: di là dal florilegio di buone intenzioni,
Ci rammenta a mo’ d'esempio G. AMOROSO (Le sezioni che è merce davvero a buon mercato, la presenza di giudici
unite civili della Corte di cassazione a composizione allar- «esterni» là dove si fa nomofilachia di settore, la «partecipati-
gata: considerazioni a margine del Memorandum sulle tre vità», non dà di per sé stessa alcuna garanzia di recezione da
giurisdizioni, ibid., 90, che precede sub VIII) come Cons. parte degli organi di provenienza. A meno che, con qualche
Stato, sez. IV, ord. 6 giugno 2017, n. 2719, id., 2017, III, inclinazione ad istinti perversi, non vi si voglia vedere un'e-
394, abbia rimesso all'adunanza plenaria la questione «se sia semplificazione pratica della teoria (economica) dello scambio
possibile o meno sottrarre dal complessivo importo dovuto al di ostaggi, in forza della quale il promittente, come pegno del-
danneggiato a titolo di risarcimento del danno [funzionario la sua futura prestazione, consegna in anticipo a controparte
pubblico la cui infermità era stata riconosciuta come dipen- qualcosa/qualcuno che abbia per lui valore sostanziale (e, si
dente da causa di servizio] gli emolumenti di carattere in- badi bene, nessuno per il promissario ...).
dennitario versati da assicuratori privati o sociali ovvero da
enti pubblici, specie previdenziali». E come questione so- CARLO MARIA BARONE
stanzialmente analoga sia stata rimessa alle sezioni unite del- ROBERTO PARDOLESI
la Cassazione da un drappello assai determinato di ordinan-
ze, modellate sullo stesso calco di base, intese a porre il pro-
blema se nella liquidazione del danno da fatto illecito debba
tenersi conto delle provvidenze, per la vittima o i suoi paren- ABSTRACT - Minimal concluding remarks.
ti, conseguite al sinistro (ibid., I, 2242). Nessuna paura, si
replicherà, perché è (o dovrebbe essere in atto) un dialogo Some comments upon of a debate that, now and then, co-
virtuoso tra giurisdizioni, del tipo auspicato dal Memoran- vers and unveils very sensitive veining. With the incumbent
dum per spianare le difficoltà (dialogo di cui sarebbe prova, risk of neglecting the interest of citizens, as well as of en-
nella circostanza, l'apprezzamento espresso dal giudice am- dorsing the disheartening prospect of a triphasic nomophila-
ministrativo per la qualità delle argomentazioni apprestate chia.
nel canovaccio comune delle ordinanze di rimessione della
terza sezione della Cassazione). Ma si tratta pur sempre di
«wishful thinking», nulla di più di un pio desiderio. È possi-
bile, dunque, che l'una istanza di vertice sottoscriva l'impe- ————————
rativo categorico di evitare indebiti arricchimenti della vitti-
ma e che l'altra, magari, opti per il recupero della funzione
deterrente della responsabilità civile, preoccupandosi di im-
pedire che l'autore dell'illecito fruisca di vantaggi derivanti
IL FORO ITALIANO — 2018.

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