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CAPITOLO
35
35 MATERIALI COMPOSITI: TIPOLOGIE
E TECNOLOGIE DI PRODUZIONE
DELLE MATRICI E PREIMPREGNATI
N
dopo essere stata l'artefice dell'impiego dei compositi, ha
ei materiali compositi, le fibre, che come
continuamente mostrato grande interesse per questi
abbiamo visto hanno prevalentemente il compito
sistemi, dando una forte spinta allo sviluppo di nuove
di sopportare le sollecitazioni meccaniche, sono
fibre e nuove matrici di impregnazione, sia termoindurenti
inglobate in una matrice continua che le lega insieme e
che termoplastiche. In particolare, la disponibilità di resine
che permette di ottenere un materiale formabile e
polimeriche termoindurenti con elevate caratteristiche
utilizzabile per ottenere componenti finiti. Le matrici
meccaniche e, soprattutto, temperature di servizio
possono essere di diversa natura, metallica, ceramica,
compatibili con le richieste delle applicazioni
polimerica e conferiscono al materiale finale
aeronautiche e spaziali, ha reso i PMC altamente
caratteristiche meccaniche, fisiche, chimiche
competitivi rispetto alle migliori leghe leggere sia in
fortemente differenziate.
termini di prestazioni specifiche che in termini di
Laminati compositi a matrice polimerica e fibre di lavorabilità e costo finale dei componenti.
vetro hanno visto la loro comparsa in applicazioni
In questo capitolo vengono discusse le funzioni a cui la
aeronautiche durante la Seconda Guerra Mondiale; il
matrice deve assolvere all'interno del composito e
loro uso si è poi esteso a partire dagli anni '50 in
vengono presentate le principali classi di matrici
numerosi settori dell'industria e dell'edilizia.
impiegate nelle applicazioni avanzate aerospaziali.
Compositi a matrice polimerica (PMC) sono stati e
sono largamente impiegati nel settore nautico (piccole
e medie imbarcazioni civili e militari), chimico ed
alimentare (reattori, tubazioni, serbatoi), dei trasporti 35.1 Funzioni della matrice polimerica
N
terrestri (elementi di carrozzeria di automobili, veicoli el composito, la matrice deve rispondere a diverse
commerciali, cabine ferroviarie), sportivo (sci, funzioni: lega insieme le fibre, trasferisce e
racchette da tennis), delle costruzioni (elementi, distribuisce il carico sulle fibre, protegge le fibre
riparazioni e rinforzi strutturali, coperture), elettrico ed dall'ambiente.
elettronico (isolanti, circuiti stampati). Come è
Materiale didattico per uso personale degli studenti. Non è consentito l’uso di questo materiale a scopo di lucro. E’ vietato utilizzare dati, informazioni e immagini presenti nel testo senza
autorizzazione. Copyright Dipartimento Ingegneria Aerospaziale - Legge Italiana sul Copyright 22.04.1941 n. 633.
Il materiale ideale da cui deriva la matrice deve essere una facile formatura del laminato permettendo di
inizialmente un liquido a bassa viscosità che può riprodurre e seguire le geometrie dello stampo. Questo
essere convertito in breve tempo in un solido resistente richiede che durante la fase di impregnazione e formatura
e tenace aderente alle fibre di rinforzo. Mentre la la resina abbia bassa viscosità e buona capacità di
funzione del sistema di rinforzo è essenzialmente bagnatura delle fibre. Successivamente, deve potere essere
quella di sopportare il carico nel composito, le solidificata in tempi brevi per conferire al manufatto le
proprietà meccaniche della matrice possono influire in caratteristiche meccaniche finali. Le resine termoindurenti
modo determinante sulle modalità e sull'efficienza con vengono solidificate a seguito di un processo di cura
cui le fibre possono operare. Se si considera ad durante il quale avviene la reazione di reticolazione,
esempio un fascio di fibre non legate da una matrice attivata per via termica o chimica (mediante catalizzatori).
sottoposto a tensione, è facile intuire che le fibre Il tempo necessario per raggiungere il completamento
meglio allineate devono sopportare la maggior parte della reazione può variare da pochi secondi a diverse
del carico. La matrice permette una distribuzione più decine di ore in funzione della resina e delle condizioni di
omogenea della sollecitazione su tutte le fibre che processo. Tempi di indurimento troppo brevi possono
risulteranno soggette ad una stessa deformazione. rendere difficile l'impregnazione e/o la formatura del
Il trasferimento degli sforzi tra fibre e matrice avviene componente; tempi eccessivi possono rendere non
prevalentemente tramite sforzi di taglio; perché questo economicamente accettabile il processo tecnologico.
sia possibile è necessaria una buona adesione (che Alcuni tra i più importanti processi di formatura di
richiede un'efficiente interfaccia) e una matrice con compositi avanzati richiedono l'impiego di semilavorati
elevata resistenza e modulo elastico. costituiti da tessuti impregnati con resine liquide o
In direzione normale alle fibre, le proprietà della parzialmente reticolate in proporzioni definite, i
matrice e dell'interfaccia controllano le proprietà preimpregnati (o prepreg). La sovrapposizione, il
fisiche e meccaniche del composito e, poiché la consolidamento e la completa reticolazione dei
matrice è generalmente il costituente più debole e preimpregnati portano alla formazione del laminato
cedevole, le sollecitazioni in direzione trasversale alle composito finale.
fibre vengono per quanto possibile evitate con una La stabilità termica e il comportamento meccanico alle
opportuna distribuzione ed orientazione del sistema di alte temperature della matrice rappresentano spesso dei
rinforzo. Ciò nonostante in molte situazioni la matrice fattori limitanti per l'impiego dei PMC. Le resine
deve essere comunque in grado di rispondere ad termoindurenti sono caratterizzate da una struttura
importanti componenti di sforzo normali rispetto alla polimerica reticolata, in cui lunghe catene
direzione delle fibre e/o di taglio e può risultare macromolecolari sono legate a formare una maglia
l'elemento critico per il comportamento meccanico del tridimensionale continua (reticolo). La particolare natura
materiale nel suo complesso. Ad esempio, la risposta di reticolo polimerico non consente la formazione di
del composito a sollecitazioni in grado di attivare strutture cristalline così come avviene nei materiali
cedimento per distacco o scorrimento tra le lamine può metallici, ma il materiale mantiene una struttura amorfa,
risultare marcatamente influenzata dalle prestazioni vetrosa. A seguito di riscaldamento, quindi, il materiale
meccaniche della matrice (oltre che dell'interfaccia). non mostra un punto di fusione, che caratterizza i
Le fibre di rinforzo impiegate sono generalmente materiali cristallini, ma raggiunge una temperatura (Tg:
fragili e danno un contributo limitato all'assorbimento temperatura di transizione vetrosa) in cui avviene il
di energia in occasione di danni da impatto, soprattutto rammollimento e la riduzione drastica della rigidezza.
quando questi comportano delaminazioni e Mentre a temperature inferiori a Tg la resina reticolata si
separazione tra le fibre. Le matrici polimeriche, in presenta come un materiale rigido, resistente, poco
particolare quelle termoplastiche, presentano spesso deformabile (e spesso fragile), a temperature superiori alla
buona tenacità e possono quindi contribuire in modo temperatura di transizione vetrosa il materiale modifica
non trascurabile alla tenacità complessiva del marcatamente il suo comportamento assumendo le
composito. Un contributo fondamentale resta proprietà tipiche di una gomma, con rigidezza molto
comunque attribuito all'interfaccia il cui ridotta (generalmente di due/tre ordini di grandezza
comportamento risulta generalmente determinante per rispetto al materiale vetroso) e alta deformabilità. La Tg
la tenacità del composito. rappresenta quindi una caratteristica fisica del materiale di
grande importanza anche pratica in quanto indica il limite
Oltre alle caratteristiche meccaniche, la possibilità di di temperatura per il suo impiego. La massima
utilizzo di una matrice polimerica è legata alla sua temperatura di servizio di un composito è limitata dalla
processabilità definita in termini di possibilità di temperatura di transizione vetrosa della resina. Il
ottenere i componenti con forme, dimensioni e superamento della Tg non comporta necessariamente il
caratteristiche volute in tempi accettabili. La matrice, degrado chimico del materiale, che normalmente avviene
allo stato liquido o in soluzione, deve essere in grado a temperature sensibilmente superiori alla Tg, ma
di infiltrarsi tra fibre e tessuti minimizzando la
formazione di bolle o difetti e deve inoltre consentire
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costituiti da gomme reattive (ad esempio CTBN, marcatamente sulla mobilità e sulla deformabilità della
gomme acrilonitrile butadiene carbossil terminate), struttura: quanto maggiore è la densità dei punti di
solubili nella resina liquida, che si separano durante la reticolazione, tanto maggiori sono la temperatura di
reticolazione come particelle elastomeriche disperse, transizione vetrosa, la rigidezza meccanica, la resistenza
oppure da polimeri termoplastici ad alta Tg (ad chimica; per contro si riduce in generale la deformabilità e
esempio polisulfone). Le Tabella 35.2 e Tabella 35.3 la resistenza a frattura.
riportano le caratteristiche meccaniche di resine
epossidiche bifunzionali senza tenacizzante e
tenacizzate con gomma.
della viscosità, durante il riscaldamento della resina, degradazione; inoltre sono riportate le curve di
seguita da un incremento della viscosità a temperatura gelificazione (tratteggiata), di vetrificazione e di
costante, conseguente all'aumento del peso molecolare degradazione (continue).
e alla gelazione. In corrispondenza della gelazione, la
reazione non è ancora terminata, ma sono ancora
presenti molti gruppi funzionali che, col procedere del
tempo, continuano la reazione aumentando la densità
di reticolazione e, di conseguenza, la Tg del materiale.
Nello stato gelificato, definito a volte come stadio B (o
B-stage), la resina e il relativo composito possono
essere limitatamente deformati, ma senza che avvenga
un consistente flusso di resina. La presenza di molti
siti ancora reattivi consente la sovrapposizione e
compattazione di tessuti impregnati con resina allo
stadio B per formare laminati compositi multistrato a
seguito di successivo completamento della
reticolazione. Figura 35.6 - Diagramma TTT per una generica resina, ad
esempio epossidica.
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via di sviluppo) presso laboratori legati alla NASA, Le resine cianato-estere (CE) presentano buona resistenza
chimica e proprietà meccaniche simili a quelle delle
per possibili applicazioni spaziali.
epossidiche; per questo ne vengono considerate possibili
sostituti in diverse applicazioni aeronautiche. Rispetto alle
epossidiche presentano alcuni vantaggi, soprattutto in
termini di elevata temperatura di transizione vetrosa,
minore assorbimento di umidità, minore ritiro di
reticolazione, maggiore stabilità dimensionale. La buona
resistenza termica, la possibilità di tenacizzazione con
additivi termplastici e l'impiego di sistemi misti CE-
epossidica o CE-BMI estendono le possibilità applicative di
questi materiali oltre quelle tipiche delle epossidiche e, in
alcuni casi, delle stesse BMI/polimmidi. La
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Bibliografia
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"ASM Handbook - Composites", vol. 21,
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[3] P. K. Mallick
"Fiber Reinforced Composites", 2nd ed.
Marcel Dekker, NY, 1993
[6] A. Kelly,
"Concise Encyclopedia of Composite Materials"
Pergamon Press, Oxford, 1989
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