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COMPORTAMENTI DI FINTA E PROCESSI MENTALI NELLO SPORT

ARGOMENTI
Strategia, tattica e finta: definizioni e classificazione Il sistema elaborativo umano: caratteristiche Comportamento del sistema in condizioni di stanchezza Funzionamento del sistema in situazioni di pressione temporale SINTESI

Strategia, tattica e finta


Strategia: pianificazione mentale che, anticipa e prestabilisce nelle loro linee generali le decisioni relative al comportamento di gara (tiene conto delle possibili decisioni dell'avversario, ma non le influenza direttamente) (Barth 1994). Per tattica s'intende invece quell'insieme di comportamenti che, tenendo conto della situazione attuale, produce condizioni che possono essere utilizzate a proprio vantaggio durante l'incontro (condotte ingannevoli o manovre di disturbo, piano d'azione a breve termine, sottoprogramma della strategia). FINTA: tentativo intenzionale di trarre in inganno lavversario per acquisire un vantaggio nel contesto competitivo (Okonek 1988).

Classificazione delle finte


ATTIVE: indurre nell'avversario anticipazioni errate e, quindi, una reazione che gli impedisce di far fronte alla seguente, reale azione offensiva dell'attaccante (ruolo attivo). PASSIVE: nascondere le proprie intenzioni lasciando l'avversario nell'incertezza su quale sar il seguito dell'azione (Klein 1981) IN ATTACCO: fanno credere allavversario che abbia inizio un'azione pericolosa ben precisa. IN DIFESA: hanno l'apparenza di errori potenzialmente sfruttabili da parte dell'attaccante (Okonek 1988).

Classificazione delle finte


Finte che MODIFICANO LO SPAZIO (dribbling, cambi di direzione in corsa). Finte che MODIFICANO IL TEMPO (differenza di ritmo, cambi di velocit). INDIVIDUALI DI SQUADRA (Stiehler et al. 1988) SEMPLICI: stimolano una modalit elaborativa di tipo bottom -up grazie alla produzioni di stimoli con caratteristiche collative forti; innescano un riflesso d'orientamento (livello sensoriale). COMPLESSE: inducono errori nella modalit elaborativa top down (livello decisionale) (Rossi, 1986)

LA FINTA: QUANDO?
PROCESSO COSTOSO: NON HA RAGIONE DI ESSERE MESSA IN ATTO QUANDO:

possibile risolvere la situazione grazie ad una chiara superiorit fisica o tecnica Lavversario ha un livello comunicativo troppo diverso

LA PSICOLOGIA COGNITIVA:
luomo come elaboratore di informazioni
S T IM O L O S IS T E M A S E N S O R IAL E M E M O R IA S IS T E M A D I R IS P O S T A d ecisio n e p ro g ram m azio n e M O V IM E N T O

feed b ack S IS T E M A D I CONTROLLO risu ltato fin ale

Modello delle componenti strutturali del sistema elaborativo umano

Sistema delaborazione delle informazioni e comportamenti di finta


La capacit elaborativa umana limitata. Tutto ci che sovraccarica il sistema elaborativo dell'avversario, lo mette "sotto pressione temporale" e/o lo obbliga a protrarre nel tempo il processo elaborativo utile per acquisire un vantaggio strategico su di esso (ad es. Periodo Refrattario Psicologico, PRP) Il sistema elaborativo obbedisce ad un principio di economia

Quindi:
-indurre l'avversario a utilizzare processi controllati (producendo situazioni dette inconsistenti, cio a bassa prevedibilit); -innescare nell'avversario processi automatici , per ragioni diverse, altrettanto vantaggioso.

ELABORAZIONE AUTOMATICA, AUTOMATIZZATA E CONTROLLATA


TIPO/ Caratteristiche

CONTROLLATA AUTOMATICA/ AUTOMATIZZATA

Rapidit Costi Attenzione cosciente Modalit elab. Modificabilit

Lenta Alti SI Seriale SI

Veloce Bassi NO Parallela NO

IL PRP
La finta efficace - sembra identica allazione -precede il movimento di 60-100 ms

400 TR a S2 (ms) 150 60

controllo: S2 da solo

100 200 300 intervallo fra S1 e S2 (ms)

Comportamento del sistema in condizioni di stanchezza


Sovraccarico elaborativo Finte che mirano a disturbare i primi stadi elaborativi (semplici) Sottocarico elaborativo (monotonia, diminuzione dello stato di vigilanza)

Funzionamento del sistema in situazioni di pressione temporale


In tali condizioni, latleta diviene particolarmente sensibile alla covarianza o dipendenza sequenziale degli eventi: Relazioni sincroniche (levento A compare insieme allevento B) Relazioni diacroniche (levento A seguito dallevento B) Distanza tra gli atleti e modalit di elaborazione dellinformazione (lesempio della scherma)

LA FINTA: ASPETTI APPLICATIVI SINTESI


INDURRE SOVRACCARICO ELABORATIVO INDURRE RISPOSTE AUTOMATICHE TIPO DI FINTA IN FUNZIONE DEL LIVELLO DI STANCHEZZA DELLAVVERSARIO INDURRE SOTTOCARICO ELABORATIVO INVARIANTI SINCRONICHE DIACRONICHE ELEVATO REPERORIO DI AZIONI (aumento TR) PERCHE LA FINTA SIA EFFICACE: - chi attua la finta organizza lazione come una singola unit; - la finta deve essere percepita in modo realistico; - i movimenti devono essere organizzati in modo che la finta (S1) e il movimento che segue (S2) siano separati dal giusto tempo (60-100 ms).

BIBLIOGRAFIA
Rossi B. e Nougier V. (1996). Processi mentali, tattica e comportamenti di finta. SdS, Rivista di Cultura Sportiva, 35, 2-8. Schmidt R.A. e Wrisberg C.A. (2000). Apprendimento motorio e prestazione. Roma: Societ Stampa Sportiva.

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