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1. INTRODUZIONE
L'insegnamento della tecnica e della tattica costituisce l'elemento cardine di ogni disciplina sportiva e in modo particolare della pallavolo, sport nel quale la padronanza di tutti gli elementi tecnico - tattici risulta indispensabile. Di fronte ad un allievo in fase di apprendimento, l'allenatore assume un ruolo cruciale nel proporre modelli di riferimento chiari e precisi rispetto ai quali il giocatore ha modo di confrontarsi, alla ricerca di solide basi sulle quali costruire la propria carriera. Di conseguenza, uno degli strumenti richiesti all'allenatore una strategia di insegnamento in grado di valutare oggettivamente i progressi o i regressi, nell'ambito di una precisa pianificazione a medio e lungo termine. Lo scopo di questo documento di illustrare due metodologie di lavoro, scaturite dall'esperienza personale, delle quali una fa riferimento all'insegnamento della tecnica, mentre l'altra verte sulla tattica. Gli argomenti vengono trattati in modo sintetico e non pretendono di essere la medicina contro tutti i problemi. Credo comunque che l'accrescimento tecnico degli allenatori passi, inevitabilmente, dal confronto con le esperienze degli altri colleghi, affrontato in modo critico e aperto.
2. MODELLI DI RIFERIMENTO
Definiamo errore tecnico (risp. tattico) ogni gestualit (risp. comportamento) che si discosta dal modello di riferimento. Stabilito ci occorre fissare i modelli di riferimento sia in ambito tecnico sia in ambito tattico. Modelli tecnici di riferimento: l'approccio pi razionale di considerarli come il risultato di un lavoro di estrapolazione compiuto sui grandi campioni (ES: la rincorsa di Papi, la ricezione di Bernardi, il palleggio di Vullo, ...). Di fatti, dato che i giocatore fanno del modello tecnico generico una loro personalizzazione, il compito dell'allenatore stabilire quale sia l'esempio migliore e spiegarlo nel modo pi chiaro possibile. Modelli tattici di riferimento: dal punto di vista della tattica individuale, pi che di modelli di riferimento sarebbe preferibile parlare di comportamenti tattici dettati, nella maggioranza dei casi, dal buon senso e dalla casistica che la letteratura pallavolistica offre. Dal punto di vista delle tattiche collettive esistono numerosi modelli di riferimento ormai consolidatisi, dai quali lallenatore pu attingere.
ESEMPIO: supponiamo di volere insegnare il movimento di attacco ad un giocatore. Un possibile approccio potrebbe essere il seguente: descrizione verbale dell'intera catena cinetica separando le singole fasi (posizione iniziale, movimento degli arti inferiori, movimento degli arti superiori, fase di stacco, colpo sulla palla, ricaduta); visione del modello di riferimento (video che riproduce il movimento di Papi); ritmizzazione della sequenza di passi mediante il battito delle mani; utilizzo di segni tracciati a terra per visualizzare la sequenza di passi; organizzazione dell'esercizio per punti chiave e innesco del processo imitativo; .....
All'atto dell'esecuzione del gesto sar compito dell'allenatore osservare l'atleta ed evidenziarne i problemi adottando uno strumento di analisi oggettivo, efficiente e completo che tenga conto del grado di preparazione dell'atleta stesso.
3.2.5 RICOMBINAZIONE: una volta che l'atleta ha manifestato sicurezza nell'esecuzione scomposta, occorre aumentare, procedendo secondo una progressione didattica, il numero di variabili in gioco ed il numero di priorit richieste all'atleta. Quest'ultimo aspetto cruciale in quanto un'esecuzione scomposta corretta condizione necessaria ma non sufficiente per la soluzione del problema tecnico. L'esecuzione completa necessita di un processo di automatizzazione che frutto di un alto numero di ripetizioni e di una progressione didattica, in grado di introdurre gradualmente le variabili in gioco.
4. UN ESEMPIO
OGGETTO: un atleta destrimane esegue la rincorsa d'attacco come se fosse mancino.
4.4 SCOMPOSIZIONE
Descrizione verbale: l'allenatore descrive le sequenze di passi in esame (quella corretta e quella sbagliata) rendendo l'atleta partecipe dei pro e dei contro. Strumenti ausiliari: tracciare a terra dei segni corrispondenti alle posizioni dei piedi all'atto dell'esecuzione della rincorsa. Visione di un esempio corretto: utilizzare un video, un compagno o l'allenatore stesso. Ritmizzazione: sfruttare il battito delle mani per evidenziare il ritmo corretto della rincorsa.
5.1 METODOLOGIA
La strategia di analisi e correzione proposta di seguito si compone di 4 fasi da eseguire in modo sequenziale e nell'ordine proposto. Per ogni step vengono indicate: la definizione, una breve spiegazione, come cambia il metodo in esame se non viene considerato lo step in questione ed un semplice esempio.
IL CONTESTO: costituisce l'insieme dei fattori che influenzano la situazione entro la quale si muove l'atleta. L'analisi del contesto evidenzia tutte le variabili, dipendenti o indipendenti dall'atleta, che influenzano l'esecuzione del gesto tecnico - tattico e che contribuiscono a diversificarne le modalit. Questa fase influenza in modo decisivo il punto B ("Il compito"), in quanto consente all'allenatore di istruire l'atleta in merito al modo di comportarsi a seguito dei diversi casi che possono presentarsi. Senza il contesto: non considerare il contesto significa non ammettere che la pallavolo uno sport di situazione, nel quale i giocatori sono costretti ad adeguare il proprio comportamento agli eventi in corso. Schemi fissi e poca capacit di lettura della situazione creano giocatori dotati di scarsa elasticit mentale, non in grado di <<leggere>> gli eventi. ES: la posizione difensiva di un giocatore non fissata a priori ma dipende da diversi fattori (zona di provenienza dell'attacco avversario, qualit dell'alzata, tipologia di attaccante, schieramento di muro - difesa della squadra, ...). Dire ad un giocatore di difendere la diagonale limitativo (rispetto a che cosa, in che situazione, ...). IL COMPITO: insieme dei comportamenti tecnico tattici che l'atleta deve compiere per portare a termine l'azione in esame nel modo pi corretto possibile. Questo forse lo step cruciale nell'intera strategia di analisi. Senza un esame accurato del compito richiesto al giocatore (modello tecnico - tattico di riferimento e sue varianti situazionali), l'allenatore non riuscir mai a rilevare gli scostamenti tra il comportamento effettivo e quello previsto cio non verranno mai evidenziati gli errori. Senza il compito: se non si forniscono ai giocatori gli strumenti tecnico - tattici che coprano buona parte delle casistiche di gioco, si rischia che l'evoluzione delle azioni proceda casualmente, senza alcuna correlazione tra l'accaduto ed il comportamento. In pratica, l'allenatore non si dota di uno strumento comparativo per migliorare le capacit tecnico - tattiche dei propri allievi.
ES: consideriamo un giocatore di zona 2 in fase di muro (M2) che affronta un attacco dalla zona 4 avversaria. Se l'alzata errata a tal punto da essere sotto al nastro, M2 deve evitare il salto a muro, in quanto il contesto in esame rende l'attaccante non pericoloso. L'EVOLUZIONE: corrisponde al progredire dell'azione considerata, cio all'insieme dei comportamenti tecnico tattici che l'atleta esegue effettivamente. L'azione in esame deve essere necessariamente contestualizzata, al fine di verificare se esiste una corretta corrispondenza tra ci che accaduto, ci che l'atleta avrebbe dovuto fare e ci che l'atleta ha effettivamente fatto. Senza l'evoluzione: la soddisfazione del solo compito un approccio limitativo, che pu creare disorientamento nell'allievo, in quanto non coglie la finalit del suo gesto. ES: pensate ad un giocatore che va correttamente a difendere un pallonetto in posizione corta (compito assolto), ma subisce punto proprio per effetto di un pallonetto. L'allenatore non pu certo dirgli che stato bravo!
(L'ESITO): corrisponde al risultato concreto conseguito dall'atleta al termine dell'azione. La valutazione del risultato, sia esso in termini di efficacia o di punto realizzato, costituisce condizione necessaria ma non sufficiente ai fini della corretta analisi dell'atleta: il tecnico scrupoloso deve indagare la situazione nella sua completezza.
CONTESTO: attacco dalla zona 4 e studio del comportamento del giocatore a muro in zona 2 (M2). COMPITO: se l'alzata sotto il nastro o molto staccata dalla rete, segnalare alla difesa il "no - block" e staccarsi
dalla rete per coprire i pallonetti. In ogni altro caso eseguire l'azione di muro rispettando gli schemi concordati con la difesa. EVOLUZIONE: l'alzata del palleggiatore avversario diretta in zona 4 ma completamente sbagliata. Per contro, M2 esegue ugualmente l'azione di muro. ESITO: lo schiacciatore avversario esegue una piazzata e subisce il muro vincente di M2.
Per l'allenatore pragmatico M2 si comportato correttamente in quanto ha espletato il suo compito conseguendo un punto per la propria squadra. Le circostanze in cui l'azione si evoluta ed il compito previsto non vengono presi in considerazione in quanto l'esito stato del tutto soddisfacente. Per l'allenatore analitico il punto derivato da un caso fortuito, scaturito da un errore dell'attaccante avversario. Pur essendo positivo l'esito dell'azione, l'allenatore deve comunque correggere il comportamento tattico del proprio giocatore, che si discostato dal modello di riferimento previsto.
6. CONCLUSIONI
Organizzando la propria metodologia di insegnamento secondo gli schemi proposti si possono ottenere notevoli benefici, soprattutto se anche i giocatori vengono coinvolti. Se l'allievo impara a farsi delle domande sull'accaduto e sul proprio comportamento tecnico - tattico, riuscir a costruirsi un substrato di casistiche complete che daranno i loro frutti (esperienza tecnico - tattica). Risulta quindi utile, in molti casi, sottoporre il problema tecnico in maniera propositiva, attraverso piccole domande alle quali l'atleta deve rispondere con le conoscenze in suo possesso.
ES: ALL: L'avversario ha attaccato dalla zona 4. Quale la tua corretta posizione difensiva? GIOC: Corto in zona 2 a coprire il pallonetto. ALL: Perfetto! Ricordatelo perch una singola difesa pu essere determinante per l'intero set.
Adottando questi accorgimenti si possono costruire atleti con un certo grado di autonomia e di capacit di adattamento alle situazioni di gioco.