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Tesi
“Sperimentazione didattica
relativa al perfezionamento
tecnico del diritto”
Maestro Nazionale
Alessandro Finelli
Tutor
Gennaro Volturo
Abstract
Il progetto prende spunto dal lavoro svolto dal Tecnico Nazionale della
Federazione Italiana Tennis, Giampaolo Coppo, in collaborazione con lo staff di
maestri e istruttori del Tennis Club Châtillon – Saint Vincent, con un gruppo di
giovani tennisti appartenenti al settore del pre-perfezionamento e
perfezionamento iscritti alla scuola tennis del circolo. Nel corso degli otto mesi
in cui si è operato, grazie alla tipologia di allenamento adottata da Coppo, i
ragazzi sono riusciti ad assimilare un metodo di lavoro basato sulla percezione
del proprio corpo e sulle sensazioni percepite nell’esecuzione del gesto tecnico.
La sperimentazione, per cause di forza maggiore, è stata discriminante,
poiché rivolta ad un limitato gruppo di allievi e allieve che aderendo, hanno
seguito un programma differenziato rispetto a quello adottato dalla Scuola
Tennis.
La sinergia tra la metodologia di Coppo e gli allenamenti tecnico-tattici
ispirati dalla FIT e svolti dai maestri del club, ha prodotto un risultato proficuo,
rivelando quanto, a tutti gli effetti, le due tipologie di allenamento siano
complementari l’una all’altra. Per tale motivo, la sperimentazione sarà inserita
all’interno del programma di lavoro, rendendola fruibile a tutti gli allievi della
Scuola Tennis.
Ringraziamenti
Il titolo della tesi nasce da un’idea del tutor Prof. Gennaro Volturo che si
è dimostrato un mentore aperto al confronto e al dialogo, e che ha saputo
seguirmi nella redazione del progetto, lasciando spazio all’iniziativa personale.
Il percorso formativo svoltosi nel periodo 2017/2018 si è rivelato di alto
livello e di estremo interesse tanto da accrescere il mio bagaglio tecnico
professionale. Pertanto ringrazio tutti i docenti che si sono avvicendati durante i
moduli del biennio che, con professionalità e disponibilità, hanno reso fluido ed
avvincente il Corso di Maestro Nazionale FIT. Il corso è risultato ancora più
proficuo ed appassionante grazie al ruolo svolto dai colleghi con i quali ci si è
confrontati costantemente.
Un ringraziamento particolare va al Tecnico Nazionale Giampaolo
Coppo, un professionista preparato e di alto livello, ma soprattutto uomo di
grande valore, a cui devo molto per l’elaborazione del presente project work,
per la cui stesura si è reso disponibile ed è stato di ispirazione.
Indice
Abstract...............................................................................................................2
Ringraziamenti ....................................................................................................3
Indice ..................................................................................................................4
Introduzione ........................................................................................................5
Il modello di prestazione .....................................................................................7
Il modello di prestazione – La tecnica e la biomeccanica................................8
Il modello di prestazione – La tattica .............................................................11
Il modello di prestazione – L’area mentale ....................................................14
Il modello di prestazione – L’area fisica.........................................................15
Sperimentazione didattica relativa al perfezionamento tecnico del diritto .........16
Introduzione alla base del metodo: la semplificazione ......................................16
Saper fare, saper far fare e saper far “sentire”. .............................................18
Semplificazione della comprensione della catena cinetica............................20
Bilateralità e simmetria degli arti....................................................................22
Didattica del diritto.........................................................................................27
Didattica del diritto come colpo di attacco: “camminare con la palla” ............31
Interazione tra didattica sperimentale e didattica dell’Istituto Superiore di
Formazione ...................................................................................................33
Risultati della sperimentazione didattica .......................................................39
Introduzione
Il tennis moderno è caratterizzato dalla predominanza di due colpi: il
servizio ed il diritto. In entrambi i casi si può parlare di colpi di “fine gioco”,
soprattutto per il servizio e la risposta con il colpo del diritto, con cui i giocatori
di alto livello intendono risolvere immediatamente lo scambio a proprio favore.
Prendendo in esame i risultati delle statistiche dei match disputati dai
professionisti, colpisce il dato secondo cui circa il 62% dei colpi a rimbalzo sono
eseguiti con il diritto e che circa il 70% dei colpi di diritto sono eseguiti
attraverso angolazioni anomale (75% diritto inside out, 25% inside in). Un dato
molto interessante, che riguarda la velocità media di palla prodotta attraverso
l’esecuzione del diritto (130 km/h) è che risulta circa il 17% superiore rispetto a
quella prodotta attraverso l’abilità tecnica del rovescio.
Infine, se si pensa che la percentuale di colpi di diritto giocati nei
game di servizio è superiore di circa il 30% rispetto ai colpi di diritto giocati nei
game di risposta, è palese l’importanza assunta da questo colpo, nella
costruzione e nella finalizzazione del gioco.
L’analisi dei dati ricavati dal modello di prestazione è dunque
indispensabile per l’allenamento dei giovani allievi nelle varie fasi del percorso
tennistico formativo ed è per tale motivo che è fondamentale che essi possano
apprendere, fin dal pre-perfezionamento e dal perfezionamento, la tecnica del
colpo del diritto per poter assolvere qualsiasi compito tattico.
La finalità principale della proposta didattica in esame è quella di
trasmettere agli allievi una maggior conoscenza e coscienza di come il proprio
corpo reagisce mentre gioca a tennis. Si tratta insomma di stimolare
l’attenzione sulla propriocettività, in modo tale che essi possano percepire le
informazioni di retroazione sui movimenti propri dell’organismo, compiendo un
determinato gesto tecnico. Per questo motivo i ragazzi verranno corretti il meno
possibile, lasciando a loro porre l’attenzione alle sensazioni che provengono dal
proprio corpo. I ragazzi che hanno preso parte alla sperimentazione didattica, di
età compresa tra gli 8 e i 13 anni, suddivisi per gruppi omogenei di livello di
gioco, si sono allenati intensivamente con il coach Coppo per un week-end al
mese (dal venerdì mattina alla domenica pomeriggio), per otto mesi. Durante i
regolari allenamenti svolti in settimana con i maestri del circolo, gli allievi hanno
effettuato attività di preparazione atletica e tennis, mirati a curare gli aspetti fisici
e tecnico-tattici, oltre a sedute di yoga e stretching per favorire elasticità e
capacità di concentrazione e di interiorizzazione.
Il modello di prestazione
Il project work è incentrato sul miglioramento dell’abilità tecnica del diritto
attraverso l’utilizzo della sperimentazione didattica. Per poter raggiungere tale
obiettivo è fondamentale definire un modello di prestazione a cui fare
riferimento. Se si pensa ai migliori professionisti del circuito, è evidente come
essi ripongano nel diritto uno dei colpi fondamentali su cui basano i propri
schemi di gioco. Per molti di loro è proprio il colpo con cui chiudono lo scambio
a proprio favore. Le tipologie di giocatori più presenti tra i primi 100 al mondo,
vale a dire l’attaccante ed il contrattaccante da fondo campo, nonché il
giocatore a tutto campo, tendono ad imperniare il proprio gioco su due colpi
fondamentali: il servizio ed il diritto.
La necessità di dare profondità al proprio gioco, di creare aperture di
campo laterali e di restituire una palla con molta complessità e potenza, ha fatto
prevalere la scelta del colpo del diritto nei giocatori del tennis moderno. Infatti
l’allenamento del tennista moderno consiste in una ricerca continua di soluzioni
tattiche che prevedono l’utilizzo del diritto al fine di scardinare il gioco
dell’avversario, tendendo a colpire la palla anche in zone di campo
tradizionalmente destinate al rovescio.
Per tale motivo, fin dalla fase del perfezionamento, dove il campo è quello
del livello “Coccodrillo”, di dimensioni ragguardevoli e di poco ridotte rispetto al
campo regolamentare - lunghezza 19,77 metri, larghezza 8,23 metri - si dovrà
cercare di allenare i giocatori under ispirandosi il più possibile al modello di
prestazione.
Per poter analizzare il modello di prestazione è doveroso prendere in
esame gli aspetti fondamentali che lo rappresentano:
• L’area tecnica e la biomeccanica
• L’area tattica
• L’area mentale
• L’area fisica
Nella prima fase di preparazione gli arti inferiori si muovono verso la palla
e contemporaneamente inizia la torsione del tronco. Se ci si riferisce ad un
modello di prestazione in cui viene eseguito il diritto con il movimento di
dissociazione degli arti superiori, il tronco ruota grazie all’azione dell’arto non
dominante che arretra, insieme alla racchetta, fino a raggiungere la spalla
posteriore. In corrispondenza del rimbalzo della palla gli arti superiori eseguono
un movimento di dissociazione, per cui l’arto non dominante si posiziona
parallelamente alla rete, mentre quello dominante si estende per determinare
spazio di accelerazione dell’attrezzo.
I giocatori che hanno nel colpo del diritto un’arma con cui poter incidere in
maniera efficace e determinante, possono sicuramente far leva su questo
fondamentale per poter mettere maggiormente in difficoltà il proprio avversario,
soprattutto da un punto di vista mentale. Infatti chi affronta tennisti di questo
genere, tende a subire la superiorità dell’avversario, più che sul campo tecnico-
tattico, sul lato emotivo. Scontrarsi con giocatori che possiedono un diritto
devastante, seppur con caratteristiche differenti in merito al tipo di complessità
e di velocità di palla (es. Del Potro, Federer, Nadal, Serena Williams),
determina uno stato di ansia e di soggezione, tali da far propendere il match in
favore dell’avversario, fin dalle prime battute. Solo i giocatori dotati di un diritto
altrettanto performante e con una forte determinazione ed autostima riescono a
superare questo stato emotivo negativo.
D’altro canto i giocatori che in determinati momenti del match o del
periodo di allenamento, non riescono ad esprimere la migliore performance con
il proprio colpo migliore, subiscono anch’essi una sorta di frustrazione che può
portare a momenti di crisi.
Risulta quindi che, da un punto di vista mentale, il diritto è un’arma a
doppio taglio e che solo i tennisti che riescono ad automatizzare abilmente il
gesto tecnico, giocandolo senza dover pensare alla corretta esecuzione del
movimento, riescono ad usare efficacemente questo colpo a proprio vantaggio.
Il tennis di alto livello, nel corso degli ultimi decenni, ha subito grandi ed
importanti cambiamenti che hanno portato alla situazione attuale che presenta,
tra le sue caratteristiche principali, l’elevata velocità di gioco e il numero di
scambi ridotti. L’innovazione tecnologica degli anni ’80, che ha visto il
passaggio dalle racchette di legno a quelle in alluminio e in kevlar, è stata
determinante per l’incremento della velocità della palla. Negli anni ’90, per
contrastare tale fenomeno, è avvenuto un cambiamento negli studi della
preparazione atletica (vedi Ivan Lendl), mirata a migliorare la velocità e la
resistenza dei giocatori. Alla fine degli anni ’90, gli studi di biomeccanica al
servizio del tennis, hanno analizzato il gioco di alcuni atleti di spicco (Agassi e
Sampras su tutti). I dati forniti sono stati presi come riferimento per fornire
indicazioni alle Federazioni Nazionali, che hanno modificato i programmi di
allenamento dei tennisti delle nuove generazioni. I risultati di queste analisi
hanno determinato la classificazione odierna delle cinque tipologie di giocatori
attuali, come riportato nel capitolo precedente.
Se si osservano le caratteristiche elencate nella tabella riportante le
tipologie di giocatore, è palese che si stia trattando atleti che devono essere
solidi, molto rapidi e resistenti alla velocità. Devono automatizzare la qualità
della tecnica degli spostamenti, che permette loro di alternare passi rapidi sia
lunghi che corti, per sopperire alle proprie doti fisiche, ovvero corporatura e
statura piuttosto importanti e potenti. E’ infine importante che essi conservino
sempre una buona elasticità muscolare e mobilità articolare a tutela della come
forma di prevenzione per gli infortuni. Per cui la cura dei minimi particolari,
anche dal punto di vista atletico, può fare la differenza per la programmazione e
la carriera di un giocatore di tennis professionista.
tutto avviene con molta semplicità, senza così focalizzare l’attenzione sugli
errori.
“Prendere per mano” è un gesto che si può compiere se tra il maestro e
l’allievo si instaura una buona intesa. Il maestro dovrà dimostrare molta empatia
e creare un ambiente sereno in cui i ragazzi devono potersi sentire a proprio
agio e non sotto esame. Se il maestro riesce a centrare questo obiettivo,
riuscirà anche ad ottenere l’attenzione e la fiducia dell’allievo. Prendere per
mano un bambino sotto i dodici anni risulta molto più semplice che non
invadere lo spazio di un adolescente. Questi aspetti vanno considerati se si vuol
procedere con questo metodo di lavoro, senza causare piccoli incidenti di
percorso.
Posizione dell’arto non dominante durante le varie fasi della preparazione colpo del diritto.
Durante le fasi del colpo del diritto è significativa la posizione dell’arto non
dominante che anticipa il movimento del braccio che impugna l’attrezzo,
favorendo la torsione del tronco. In relazione a ciò, si potrebbe quindi parlare,
piuttosto che di arto non dominante, di arto complementare: la mano sinistra ha
una sorta di ruolo di “apri-strada” nell’esecuzione del colpo. Ciò implica che per
eseguire il diritto, il giocatore necessita di una programmazione anticipata del
gesto.
Nel capitolo che tratta la didattica viene approfondito il ruolo dell’arto non
dominante ed il modo in cui si allena il suo utilizzo per l’esecuzione del diritto.
- l'ultimo step consiste nel far portare la palla agli allievi con l'arto
dominante, con la mano sinistra che anticipa il movimento, compiendo il gesto
senza colpire la palla (gli arti superiori cooperano nell'esecuzione del
movimento, favorendo così il movimento di torsione del tronco);
All’interno del capitolo in cui sono stati presi in considerazione gli aspetti
tattici del colpo del diritto, è stato dato risalto al fatto che nel tennis moderno di
alto livello, questo colpo sta assumendo un ruolo di importanza primaria. I
giocatori di alto livello a cui si fa riferimento tendono ad utilizzarlo come un
colpo di attacco per riuscire a scardinare la difesa dell’avversario e per
concludere lo scambio a proprio favore. Ciò avviene attraverso l’impiego di un
fattore di fondamentale importanza: la velocità di palla. Un giocatore che
intende giocare un colpo a rimbalzo producendo velocità dovrà tenere conto di
due fattori imprescindibili: lo spazio e il tempo.
Il tennis è uno sport territoriale, per cui chi gioca un match dovrà cercare
di guadagnare campo avanzando la posizione all’interno della propria metà
campo, cercando di muovere l’avversario durante lo scambio. Ciò avviene con
maggiore facilità se si riesce a rubare il tempo all’avversario, stando vicini al
punto in cui rimbalza la palla e cercando di colpirla in fase ascendente.
Tutto questo è ancora più proficuo se il giocatore riesce a colpire in
dinamica e con un punto d’impatto di altezza compresa tra i fianchi e le spalle.
Nella didattica in oggetto viene detto semplicemente agli allievi di
“camminare con la palla”, ovvero di colpire la palla camminando. Il primo step
infatti prevede che essi, partendo dalla linea di fondo campo, avanzino in
direzione della rete e che senza mai fermarsi colpiscano le palle che gli
vengono fornite con la mano dal maestro. L’esercizio ha successo se essi non
si fermeranno mai al momento dell’impatto, ma anzi continueranno sempre a
camminare senza sosta. Successivamente essi proveranno ad eseguire una
serie di diritti partendo dal centro del campo, muovendosi in direzione obliqua
per poi rientrare verso il centro con la corretta tecnica degli spostamenti. Ogni
singolo colpo dovrà essere eseguito in maniera tale da fare un paio di passi
dopo aver colpito seguendo la direzione di destinazione della palla. Man mano
che essi acquisiscono i movimenti in modo più sciolto e naturale si dirà loro di
muoversi con una maggiore velocità, ma sempre cercando di far si che arti
inferiori e arti superiori si muovano alla stessa velocità. Con questa metodologia
Il tempo di contatto degli arti inferiori con il terreno, nel momento in cui
l’allievo deve determinare il tipo di stance, risulta inferiore per circa il 30%
rispetto a quello impiegato dai tennisti professionisti. Le condizioni principali che
comportano l’arrivo ed il piazzamento in ritardo rispetto alla palla, sono
essenzialmente la velocità con cui vengono processate le condizioni ambientali
da parte dell’atleta e la velocità di spostamento (accelerazione, decelerazione
quindi verso l’altra metà campo), non ci sarebbe un buon controllo e profondità
di palla.
dei ragazzi facendo si che essi si concentrino sulle percezioni e sulle sensazioni
di ritorno del proprio corpo, può essere un espediente efficace in termini di
autoefficacia percepita e può portare ad una buona intesa tra maestro e allievo.
In tal senso è stato di grande aiuto l’inserimento di sedute di yoga a quelle
tecniche e atletiche. Lo yoga è uno strumento indispensabile che aiuta i ragazzi
ad ascoltare le sensazioni che provengono dal proprio corpo, a capire come
funziona il nostro organismo, ad imparare a respirare nel modo corretto e ad
interiorizzarsi attraverso la meditazione.
basavano i propri colpi sulla forza muscolare, che grazie al metodo di Coppo,
sono riuscite a modificare il proprio modo di giocare, impiegando molta meno
forza ed esprimendosi con maggiore fluidità nei movimenti. In termine di
prestazione, ci sono stati apprezzabili miglioramenti negli schemi: hanno
giocato con più profondità e impostato schemi di gioco con maggior utilizzo
delle diagonali e hanno sfruttato maggiormente le aperture di campo.
Conclusioni