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MISTERIOSO ANTICIPO
Gianluca Giacometti
la teoria ( parte 1 )
Simonetta Venturi
Roberto Sassi
PREMESSA
Vivere limprevisto con disagio o con angoscia quello che molto spesso
accade nelle nostre vite. Al contrario, esattamente come lerrore, uno
scenario inatteso un mezzo straordinario di crescita, di sviluppo e
perfezionamento di personali potenzialit.
LAnticipazione ideo-motoria in tale accezione rappresenta un eccellente prerequisito per il pensiero
tattico, da allenare, con adeguati tempi e modi, sin dal momento in cui il piccolo giocatore metter piede in
un campo di calcio per disputare il primo incontro. Infatti, anche giocando a nascondino, i bambini sono in
grado di applicare strategie di gioconel calcio, per anni, si scelta la strada di approfondire tali aspetti
solo a maturazione avvenuta e comunque in un secondo tempo rispetto ad esempio ai contenuti tecnici,
privando varie generazioni dei fondamentali allenamenti, volti a sostenere e sviluppare le loro innate, a volte
costruite capacit. Se si svolgono campionati di piccoli amici, il bambino dovr sin da subito, imparare ad
applicare adeguate strategie. Invece Ragazzi, giochiamo adesso, ma, mi spiace, il modo migliore per
farlo, ve lo insegneranno altri allenatori in futuro. Gravissimo errore.
Grazie alla cospicua mole di letteratura relativa allargomento si sa quanto e come ogni singola azione di
gioco sia pi rapida rispetto al passato; tale evoluzione continuer in questo mondo di nativi digitali,
capaci di far muovere dita e cervello ad una velocit impensabile per noi adulti immigrati; i ritmi, i
contenuti e le metodologie di allenamento dovranno quindi essere adeguati al modello prestativo
scegliendo la strada adeguata, pur salvaguardando i presupposti fondamentali della disciplina.
-E ci che differenzia il calciatore normodotato dal talento, colui che capace di eseguire un gesto
perfetto, abbinando abilit tecnica e osservazione di ogni particolare, capace di prevenire con competenza
unazione pericolosa degli avversari, abile nel decodificare naturalmente e nella maniera pi rapida ed
efficace qualsiasi situazione che si sta predisponendo. Il campione, geneticamente tale da abbinare in
modo ineccepibile e conveniente i sistemi percettivo e motorio, riuscendo cos a scegliere prima e meglio
degli altri. Ma per i normodotati che affollano le nostre squadre si stanno aprendo ampi scenari
-E unimportante progresso evolutivo, una componente vitale di complessi sistemi cognitivi naturali,
(Sjolander 1995). Si potrebbe parlare di sesto senso, o addirittura di settimo senso e percezione.
-E quella pre-visione che permette, sulla base di un calcolo probabilistico, di dare la migliore delle risposte
allazione motoria in fieri degli avversari; tutto ci programmando e ri-programmando tempestivamente le
proprie azioni tramite feed-forward e feed-back
FEED-FORWARD
MEMORY
Pre-azione: continuo monitoraggio- aggiustamento-rettifica di una situazione di gioco, attraverso vari atti preventivi, in
risposta alla previsione dello stato futuro probabile e in relazione ad uno stato futuro preferibile. Tale pre-azione pu
assumere la forma del:
prevedere: discernere futuri probabili, accento su dimensione cognitiva (azioni di attacco)
provvedere: esprimere futuri possibili, accento su dimensione volitiva (azioni di difesa)
Questo tipo di azione avviene prima e durante il movimento con le seguenti modalit:
Informazioni di partenza:
a) conoscenza della situazione ambientale
b) valutazione delle distanze e della posizione rispetto alloggetto destinatario dellazione
c) conoscenza della posizione del corpo come tensione muscolare e angoli di articolazione
Informazioni di partenza + Esperienza di situazioni simili = programmazione del movimento
FEED-BACK
MEMORY
la capacit di confrontare il progetto di unazione con il suo risultato, la perizia dei sistemi dinamici di tenere conto
di tutti i risultati allo scopo di modificare le caratteristiche dellazione, qualora non rispondente alle aspettative; tale
meccanismo agisce in reazione a stimoli esterni destabilizzanti. Le informazioni consentono istantaneamente di
determinare se il gesto stato potenzialmente efficace e corretto, oppure se non stato idoneo, non ha prodotto
leffetto sperato ed quindi da modificare.
-Eun processo mentale presupposto di qualsiasi atto motorio, aspettativa intuitiva, cognitiva e volitiva di
un evento futuro. Non si pu anticipare ci che non si mai conosciuto e di cui non si fatta esperienza;
quindi funzione di memoria tramite cui si recupera il vissuto rievocato dagli stimoli sensoriali. E la
programmazione del movimento successivo non avverr in seguito allo stimolo: sarebbe tardiva. Avverr
sulla previsione (legata a esperienza pregressa) dello stimolo stesso e di quando esso avr luogo.
INFINITE VARIABILI
Se conosci il nemico e conosci te stesso non c bisogno di temere il risultato della battaglia.
Sottometterai il nemico senza combattere. La gara disputata nel campo inizia nella mente.
Tutto ci che conosci non costituisce pi un problema. Ma non dimenticare che in ogni storia di successo anche la
fortuna gioca
A questo proposito, ruolo rilevante riservato alle capacit attentive del calciatore, utilizzate come filtro
per restringere il focus: durante lazione infatti alcuni segnali riescono a passare ad una successiva
elaborazione, mentre altri non vengono presi neanche in considerazione (vedi il prezioso lavoro di studio e
ricerca citato in altri articoli del Prof. Francesco Di Russo e della sua equipe: di fronte a due oggetti o a due
giocatori che si presentano simultaneamente, il cervello non lavorer in accelerazione, ma giudicher i fatti,
li percepir in sequenza, dando un giudizio intrinseco: la priorit andr a quello cui si presta maggiore
attenzione per scelta neuronale). Di tale capacit di concentrazione o meglio di resistere alla distrazione
alcuni giocatori sono naturalmente dotati. Con opportuni training tale qualit, determinante in tutti i
frangenti di gioco, potrebbe migliorare in tutti. E proprio il filtro attenzione a lasciar passare, previo
processing, esclusivamente linformazione proveniente dal canale sul quale si sintonizzati (es. attenzione
spaziale oppure timing) allo scopo di scegliere nel pi breve tempo possibile la migliore delle azioni inerenti
loggetto palla: per programmare in anticipo lazione di gioco si dovr infatti localizzare intuitivamente e
tempestivamente la palla nello spazio, e la sua traiettoria prima che arrivi nel punto. Ed solo con
lattenzione che si percepir loggetto: prima del focus attentivo infatti la palla non che un insieme di
caratteristiche elementari elaborate in aree separate del cervello. Allo stesso modo, se non si prester
attenzione ad un compagno o ad un avversario, tali elementi resteranno nel ruolo di proto-oggetti e non
entreranno nella consapevolezza e nella visione del calciatore. Anche per questo motivo lallenamento
dovr includere esercitazioni per stimolare al massimo, con adeguati esercizi, la visione di gioco del
calciatore (L. Fradua) che particolarmente nelle situazioni open deve essere ampia ed estesa.
Tra i fattori determinanti i processi di preparazione alla risposta c il numero di informazioni che latleta in
grado di cogliere ed analizzare. Pi informazioni verranno prese in considerazione, pi si allungher il
tempo necessario alla loro elaborazione. Attraverso lallenamento latleta potr riuscire a restringere il
campo cognitivo e focalizzare lattenzione soltanto sulle informazioni rilevanti ai fini della competizione,
escludendo tutti gli stimoli la cui elaborazione porterebbe soltanto ad un "affaticamento del sistema" con
conseguente peggioramento qualitativo della prestazione motoria. Elevata sar la richiesta di impegno
mentale, il cosiddetto carico cognitivo, che dar lavvio ad un repentino meccanismo decisionale (decision
making) innestato nella memoria del vissuto motorio dellatleta. Sar il particolare momento della scelta
durante le fasi della gara ad avere un elevato onere in termini di energia. Spesso sottovalutato nel
computo dellintensit dei costi di una partita in cui si sempre tenuta in gran conto la spesa energetica
condizionale (valori di soglia, Watt, VO2-max ), il carico cognitivo e la conseguente stanchezza del SN,
difficilmente valutabile se non con strumenti indiretti tipo Scala di Borg, risulta essere uno dei fattori
fortemente condizionanti la prestazione. Riassumendo, grazie alla qualit ed alla quantit delle esperienze
pregresse, ordinate mnemonicamente in sequenze, rivisitate e riportate alla luce nelle sedute di
allenamento, alla ricezione di un dato stimolo si prender una scorciatoia e si andr a richiamare un
pattern motorio immagazzinato a livello subcorticale). Sar cos possibile selezionare rapidamente i pi
opportuni gesti motori e dare loro attuazione, in relazione allo scopo da raggiungere. Nel calcio muscolare
si ragiona in secondi,in quello mentale in millisecondi.
MOVIMENTI
MEMORY
I movimenti si suddividono in volontari, automatici e riflessi. In realt sarebbe pi giusto parlare di componenti
volontarie, automatiche e riflesse di uno stesso movimento, perch, in misura diversa, sono presenti tutte e tre.
I movimenti riflessi , di reazione a uno stimolo, sono determinati dall'attivit delle cellule del midollo spinale e il
percorso dell'impulso quello di un arco: parte dalla fibra muscolare, dai recettori che hanno registrato lo stiramento,
prosegue lungo la fibra sensitiva che ritorna al midollo attraverso il nervo spinale, collegandosi con la cellula sensitiva
del corno posteriore, questa poi con un'altra fibra si collega a una cellula motoria nel corno anteriore e da questa
parte una fibra motoria che percorre lo stesso nervo .Cos l'impulso giunger allo stesso muscolo da cui era partito. Il
muscolo, allo stiramento iniziale reagisce con una contrazione.
Per movimento volontario si intende quello che viene voluto e regolato nei dettagli da una rappresentazione mentale
cosciente, la quale segue costantemente le varie fasi, i movimenti frazionati dell'intero gesto.
Il movimento automatico quello che pu essere eseguito con disinvoltura e perfezione, anche pensando ad altro;
inizialmente volontario, dopo migliaia di ripetizioni si automatizza e viene immagazzinato stabile nella memoria.
Il movimento. volontario parte dalla corteccia, quello automatico da una zona pi bassa alla base del cervello, detta
dei nuclei grigi centrali, con la partecipazione del cervelletto. Il gesto sportivo automatizzato consente di rispondere in
meno di 200 millesimi di secondo a differenza degli atti automatici (riflessi), in esso la volont sempre vigile e pu
intervenire a modificare o ad interrompere.
La scoperta dei neuroni specchio, ci ricorda che ogni azione non avviene a caso o per caso ma trae
origine da un progetto ed ha un chiaro fine: il calciatore non si muove e soprattutto non si muove in
anticipo se non avr elaborato prima un progetto mentale da predisporre e realizzare in modo rapido
MEMORY
Si prende atto continuamente di nuove acquisizioni sui processi che regolano la maestria nella pratica sportiva e la
capacit di prestazione: la sequenza dei movimenti, nonch ogni singolo atto di cui essa composta, avviene in
modo diverso a seconda dello scopo finale dell'azione della quale esso contestuale. La localizzazione di tali
neuroni nell'uomo in aree motorie e premotorie, nell'area di Broca e nella corteccia parietale inferiore dimostra che il
sistema motorio non assolutamente periferico e isolato dal resto delle attivit cerebrali, anzi consiste in una fitta
trama di aree corticali differenziate per localizzazione e funzioni, in grado di contribuire a realizzare quelle traduzioni
sensori- motorie che permettono i movimenti. La codifica da parte dei neuroni dellarea F5 ad esempio, non avviene
per singoli movimenti bens per atti motori, cio movimenti coordinati da un fine specifico; insomma non ci limitiamo a
registrare il movimento di un piede, di una gamba, del busto, ma eseguiamo un controllo, raggiungiamo, calciamo,
memorizziamo in relazione allo scopo del gesto. Se lazione del calciatore quindi non ha un fine, non inizia nemmeno,
non c movimento, tantomeno in anticipo. Da qui lidea che larea F5 contenga una sorta di vocabolario di atti
motori, le cui parole sarebbero rappresentate da popolazioni di neuroni. La vista del pallone, ad esempio,
rappresenterebbe un polo datto virtuale, una sorta di appello ad agire in un dato modo (affordance), e il calciatore
agir selezionando alcune parole del vocabolario, non casuali. Tutto ci d significato e dignit ad un sistema motorio
relegato al ruolo esclusivo di esecutore; dice molto anche sulla rapidit della scelta e sulle straordinarie connessioni
tra i processi percettivi, cognitivi e motori: la percezione trova infatti il suo senso compiuto se immersa nella dinamica
dellazione e il cervello che agisce innanzitutto un cervello che comprende: traduce pensieri e sensazioni in
movimento. Ma quando percezione e pensiero smettono di essere tali e diventano movimento? Si pu quantificare la
durata temporale di tale sequenza? Le neuroscienze collegano i neuroni specchio alla comprensione di
comportamenti che manifestano un'intenzione non ancora attuata in pratica, tesa a risultati futuri, la previsione di un
comportamento che sta per avvenire. Attraverso risonanza magnetica si potuto constatare che i medesimi neuroni
attivati dall'esecutore durante l'azione, vengono attivati anche nell'osservatore della medesima azione e possono
fornire una base neurale per predire, in un altro individuo, le azioni susseguenti ad un comportamento dato, nonch
l'intenzione che ne sta all'origine. Il loro ruolo primario insomma quello di farci comprendere le intenzioni e le
conseguenti azioni altrui. Ci risulta di eccezionale importanza nelle azioni calcistiche, in particolare nellANTICIPO.
LANTICIPAZIONE motoria,
rappresenta la pi importante
fase di ogni gesto motorio. Come
buona parte dei nostri movimenti,
anchessa sottoposta a un tipo
di controllo intermittente da parte
del SNC, che utilizza al meglio,
alternativamente o
contemporaneamente, i sistemi di
FEED-FORWARD e FEED-BACK
(Favilla, Pettorassi,
Scarnati2002, vedi diagramma
a lato) Questi due sistemi sono
impegnati nel confronto tra
linterpretazione degli INPUT
afferenti, la decodifica, lattivit
neurale centrale e la gestione
delle risposte efferenti OUTPUT.
In particolare:
meccanismo
feedforward anticipatorio, di cui sono
dotati i nostri organi di senso,
che concorrono allacquisizione
della percezione, con possibilit
di correzione in base alle
informazioni sensitive derivanti da
esperienze
pregresse.
Tale
meccanismo preposto alla
programmazione di movimenti
responsabili dellattivit preparatoria del muscolo(prima del gesto)
meccanismo di feedback ,
svolge una continua regolazione motoria mediante vie riflesse e si associa allattivit muscolare reattiva
(durante il gesto). E un meccanismo meno rapido, poich il tempo per ricevere e analizzare segnali sensori
relativamente lungo.
Luso ripetuto ed efficace di questi meccanismi feed-back e feed-forward che si potr sperimentare grazie
agli stimoli dellallenamento, consentir laffinamento progressivo dei movimenti e unincrementale rapidit
del gesto. Con lesercizio si imparer a non dipendere o a dipendere sempre meno dai feedback,
guadagnando sia in velocit di esecuzione sia in precisione, ottenendo una determinante autonomia
evolutiva del sistema di anticipazione. Grazie alla consapevolezza delle opzioni disponibili il giocatore sapr
cosa fare prima di ricevere palla (off the ball) e successivamente durante lazione (on the ball), prendendo
adeguate decisioni. Inoltre, grazie al migloramento di tale consapevolezza il giocatore potr determinare la
programmazione ideomotoria dellazione e acquisire un modus vivendi, una propria via, rispondendo a
domande precise: dove si sta svolgendo lazione? che tipo di giocata si sta facendo? quando la si sta
facendo (timing)? come si sta svolgendo lazione (aspetto coordinativo)? ma soprattutto perche (aspetto
tattico)?
Le memorie sono nuove informazioni che diventano esperienze pregresse, necessarie per sopravvivere
Ipotesi modale (progetto), rapidit del gesto e comprensione del momento di gara sono anelli inscindibili di
ogni sport di situazione, in cui lesecuzione deve essere istantaneamente vincolata alla decisione. Nel
calcio, un difensore che sta per effettuare unazione di salvataggio, non avr tanto tempo per ragionare,
analizzer mentalmente solo alcune tra le tante soluzioni possibili e dovr decidere in maniera repentina:
quale, tra tutte, la migliore? Il vedere e il sentire, lintuito, unaccurata conoscenza dellazione da compiere,
la memoria puntuale del proprio vissuto motorio e la coscienza delle proprie capacit, veicoleranno il
giocatore verso la scelta pi appropriata, quella vincente. Studi sulle modalit di elaborazione delle scelte,
sovradimensione tattica e strategia sono in continua evoluzione. Uno spunto davvero interessante sar la
chiave di lettura fornita dal generale John Boyd esperto in Strategia Militare, che ha ipotizzato un CICLO
denominato O.O.D.A
Quando sarai di fronte a due decisioni lancia una moneta in aria. Non perch far la scelta giusta al posto tuo ma
poich, nel momento stesso in cui sar in aria, saprai improvvisamente in cosa stai sperando di pi. Bob Marley
IL CICLO O.O.D.A.
MEMORY
FASI DEL
PROCESSO
STEP
Identificare la sfida
Esplorare
Generare Idee
Prepararsi
all'azione
IL CICLO DI LIDA
MEMORY
N.B.Il ciclo OODA in realt un insieme di pi cicli che interagiscono di continuo durante unazione. Il
calciatore deve ultimarli in modo istantaneo, osservando e reagendo agli eventi pi rapidamente degli
avversari, anticipandone mentalmente la sequenza della presa di decisione da contrastare, guadagnando il
vantaggio. Il momento della scelta durante la gara avr un altissimo onere in termini di energia, il
cosiddetto carico mentale spesso sottovalutato come sottolineato pi volte, nel computo dellintensit di
una partita, di cui costituisce poi in termini di affaticamento, luscita pi cospicua.
Boyd a tal proposito suggerisce di acquisire, tramite impegnative sessioni di allenamento, automatismi di
squadra (che noi chiameremmo schemi) e di effettuare rapide contromosse, entrando prima nel ciclo
osservazione-orientamento-decisione-azione degli antagonisti. Sappiamo quanto, a questo proposito
potr fare lesperienza, lintuito, o il visionario anticipo proprio di alcuni giocatori. Lesperienza acquisita
tramite un adeguato training, atto a stimolare nei calciatori lattenzione e la concentrazione sar
indispensabile: solo se la memoria del vissuto ricca si attiver il potenziale di azione, il giocatore che non
possiede adeguata esperienza non ha relativa memoria e quindi non ha potenziali di azione tantomeno
sapr metterli in campo.
.
I giocatori sono esseri umani e prima o poi commettono qualcosa di stupido. Sir Alex Ferguson
Anticipare il ciclo dellavversario o degli avversari generer in essi confusione e disordine. Se a questo si
unir la capacit tecnico-tattica del calciatore di oscurare le proprie intenzioni cos da renderle
imprevedibili (finte, cambi di direzione, no-look), generando continue
soluzioni in mutevoli condizioni e RAPIDA-MENTE, si verificher
unambiguit di gioco che annienter, negli avversari, consapevolezza,
sicurezza, capacit di lettura dell azione. E pi che nelle altre, nella
fase di ORIENTAMENTO che il calciatore si giocher lazione, la partita,
la stagione, la vita. Certo che una pre-anticipazione comporta dei rischi
e potrebbe essere fallimentare alla stessa stregua di una nonanticipazione. Una non adeguata interpretazione degli eventi che stanno
per avvenire nel setting di gioco potrebbe compromettere lesito di
unazione. Sembra che la capacit di calciatori professionisti di
mantenere lo sguardo stabile, nel periodo successivo al contatto con la
palla, serva proprio come processo inibitorio, appreso e affinato, per non
cadere in unanticipazione troppo frettolosa dellazione. E come se nella mente del giocatore si creasse
una finestra di opportunit, aperta ma in stand-by, che permetter di rimandare lanticipazione allazione
successiva fino a quando il calciatore
non avr sufficienti elementi addizionali
per agire.
ESEMPIO DI CICLO O.O.D.A APPLICATO AL CALCIO: Difensore di fronte ad attaccante con palla. Prima che il suo
diretto avversario possa entrare nel raggio d'azione e prima di un contatto visivo diretto, il difensore dovr aver preso
in considerazione tutte le informazioni utili circa l'identit calcistica dellattaccante: le sue caratteristiche, il livello di
formazione, velocit di azione, colpi preferiti, piede dominante(losservazione diretta avr naturalmente priorit
rispetto alle indicazioni pregresse). Sar questo il tempo di prendere una prima decisione sulla base delle informazioni
disponibili e di applicare input di controllo sempre crescenti. Verr utilizzata losservazione: l'attaccante replica alle
contromosse? Reagisce in modo prevedibile o differentemente dal previsto? Sta per effettuare un dribbling o un
passaggio? Veloce o lento? Di interno o di esterno? Filtrante o ampio? In movimento o da fermo? Angolato o diritto?
Con controllo o di prima? Chiuso o aperto? A destra o a sinistra? In sicurezza o rischio? Di fronte o dietro? In
pochissimi istanti nella testa del difensore il filtro lavorer a pieno ritmo. Mentre il contrasto avr inizio, si avr poco
tempo da dedicare alla fase fondamentale, lorientamento della scelta, a meno che non si aggiungano nuove
informazioni in tempo reale; il difensore reagir in base al proprio livello e al grado di allenamento; il pensiero
cosciente vigiler sul flusso azione-reazione, continuando a ripetere il ciclo Osservazione-Orientamento-DecisioneAzione. Contemporaneamente, l'attaccante star effettuando lo stesso ciclo. Come si potr interferire e battere in
anticipo il ciclo OODA dell avversario? Una delle principali intuizioni di John Boyd fu suggerire di cambiare velocit,
direzione e senso pi rapidamente dell'avversario, cosa importante ma non sufficiente. La vera soluzione sar avere
un buon filtro, essere allenato a pensare e ad agire piu velocemente di quanto possa fare il diretto avversario e
inserire lazione di disturbo nel suo circuito ooda per mandarlo in tilt e indurlo a reagire in modo inappropriato. Ogni
allenatore dovr necessariamente inserire nella propria programmazione annuale attivit che riescano a sollecitare e
ad innescare un rapido ciclo neuromotorio. Viceversa, unattaccante in possesso che dovr superare un difensore pi
rapido o di miglior livello tecnico-tattico. Affrontando direttamente lavversario avr scarse probabilit di successo.
Dovr impegnarsi in una rapida serie di movimenti di corpo, progettati ed elaborati per ingannarlo e negargli la
possibilit di approfittare della sua superiorit, una serie di finte in modo di indurlo in errore; se tutto ci non sar
sufficiente, si dovr quindi ricorrere ad un training mentale e pratico che permetter di bruciare i tempi, entrare nel
ciclo OODA dell'avversario e prendere il controllo della situazione, generando un vantaggio anticipatorio e non solo
una reazione ad un errore. Per chiarire ulteriormente:
MEMORY
limiti da sforzo
stanchezza, difficolt di concentrazione, incapacit nel leggere in tempo le strategie motorie tecniche
balistiche tattiche dellavversario
disconnessione tra fini e mezzi (giocatore in posizione sbagliata per quel tipo di modulo)
asimmetria
fase di transizione
difficolt organizzative
Se i dubbi generati da situazioni di insicurezza saranno molti, decisione e conseguente azione si protrarranno nel
tempo. Al contrario, ridurre a minima percentuale le incertezze sul da farsi, sulla decisione da prendere, potrebbe
costituire la via breve allazione, lo short time verso lazione efficace. In fin dei conti anche battere un avversario in
QUALE ALLENAMENTO?
La partita il regno dellincertezza, una nebbia avvolge i due terzi delle azioni di gioco: solo unintelligenza che si
fonde con lesperienza pu risolvere la questione.
In termini di programmazione, per imparare a giocare danticipo, bisogner prevedere un training volto
allacquisizione, da parte del giocatore, del pi ampio repertorio di pattern
(schemi motori, configurazioni) e programmi motori nonch alla capacit di
variare tali programmi in tempi brevissimi e in relazione alla situazioneproblema. Tale patrimonio proprio del giocatore verr poi richiamato e
utilizzato alloccorrenza. Il giocatore specializzato, che avr effettuato un
addestramento ripetitivo, godr di un vasto repertorio automatizzato. Ma
nel calcio, come in tutti gli sport di squadra dove la palla sinonimo di
variabilit, tutto questo non basta. Le esercitazioni dovranno vertere sulla
gestione e risoluzione delle infinite variabili, altrimenti, pur essendo
impeccabili da vari punti di vista, gli allenamenti potrebbero rivelarsi poco
efficaci e ci anche se si parla di coordinazione o di tecnica calcistica. Se
non si lascer spazio al pensiero divergente e alla funzione immaginativa indotta dalle situazioni open, alla
creativit, alla ricerca di soluzioni nuove e inaspettate si arriver presto ad una stagnazione anche
malgrado deliziosi esercizietti coordinativi. Lobiettivo sar quello di creare situazioni intriganti con lo
scopo di trovare molteplici risposte ad una stessa domanda e di decodificare degli elementi nascosti, di
realizzare una propria strategia in maniera intuitiva, tutti parametri strettamente collegati allanticipo e
allanticipazione motoria. Quindi ampio spazio agli SMALL SIDED GAMES a tema unico (di cui si parler
pi avanti), ai giochi combinati, agli esercizi problema, ai lavori sulla fase di transizione, sul timing, sugli
spazi, lavori a pressione, alla massima intensit cognitiva.
LAnticipo una capacit che, come si detto, fa da spartiacque tra il
mediocre giocatore e il giocatore esperto il quale non deve attendere il
completo compiersi dellazione dellavversario per agire, ma sapr
prevedere il gesto. Durante una fase di gioco la durata dellattivazione dei
muscoli di calciatori esperti risulta significativamente inferiore a quella degli
stessi muscoli in calciatori che lo sono meno, grazie alla loro abilit nel
produrre subito la combinazione utile, non prendendo in considerazione le
inutili, per una sorta di scrematura repentina che induce alla semplicit
intuitiva (Bennett, 1910). Secondo Tyldesley e Whiting (1975), Van Soest e
Beek (1996), gli esecutori esperti, sembrano saper cogliere la durata precisa
dellimpatto del piede sulla palla o di unazione di intercetto.
Laddove e qualora non esistano doti innate o rilevante esperienza, sar possibile programmare un
ALLENAMENTO volto al CONDIZIONAMENTO NEUROASSOCIATIVO che stimoler i giocatori normodotati
al perfezionamento degli schemi motori, resi poi permanenti negli stessi engrammi e pattern. Gli allenamenti
mirati, effettuati in regime di grande variabilit, doteranno i giocatori di adeguate esperienze e risorse: per
questo dovranno esser proposti fin dai primi anni di scuola calcio, per far sperimentare al meglio e a lungo
lacquisizione di una anticipatoria intelligenza di gioco.
CALCIATORI PRINCIPIANTI
L'informazione visiva di tipo psicosemantico nello sport (da Rossi, 1989, modificato).
Sar soltanto grazie a training open loop che ad esempio un portiere, davanti ad un calcio di rigore, sar
in grado di leggere i segnali: la rincorsa, la direzione dello sguardo, lorientamento del corpo del suo
diretto avversario; sapr intuire ed effettuare una scelta di natura probabilistica prendendo coscienza, in
maniera istantanea, di determinati elementi come il peso, linerzia, il punto di caduta della palla, il rumore
del piede nellimpatto con la sfera, un attaccante intuir la miglior posizione per farsi trovare smarcato e
ricevere, un difensore per indietreggiare o avanzare per coprire lo spazio. Naturalmente la realt sar letta
in maniera soggettiva, perch il cervello intreccia in una propria originale esperienza, gli eventi, le persone,
gli oggetti, le percezioni, i comportamenti, le emozioni e le risposte in modo non conscio, imprevedibile e
quindi non catalogabile tra le pagine della programmazione. Fondamentale quindi allenare le CAPACITA
COORDINATIVE applicate al calcio in questi termini. Un allenamento focalizzato sul come usare capacit
e abilit dar lopportunit di provare il gesto tecnico-tattico scaturito dallintuizione, comprensione
decodifica rapida e precisa della situazione di gioco e dalla presa di decisione. Se lallenamento al
contrario non si focalizzer su tali aspetti, su alcuni particolari, ben presto, al pari dei positivi, potrebbero
rendersi permanenti e automatizzati schemi motori rigidi tali da influenzare, nel futuro, la rapidit, la
biomeccanica la fantasia, la prestazione del calciatore.
Prendere per primi il controllo della situazione di gioco risulta quindi fondamentale. L'applicazione
aggressiva e cosciente del processo feed-forward (monitoraggio-aggiustamento-rettifica) dar un
vantaggio competitivo rispetto ad un avversario che semplicemente reagisce e non anticipa, o ha scarsa
consapevolezza della situazione. Unesatta lettura della situazione favorir enormemente la decisione da
prendere al fine di una reale efficienza competitiva.
Il giocatore in ogni azione sar sempre in bilico tra due comportamenti opposti: adattamento e
anticipazione del cambiamento. Questi si muover continuamente tra il sistema istintivo, automatico e il
sistema razionale. In realt, come detto, non esiste una netta distinzione cerebrale e neurale tra queste
funzioni. Negli sport open sar preferibile ipotizzare un buon piano, tale da far agire subito, piuttosto che
un piano perfetto ma che si innescher in ritardo. Giocare alla velocit del pensiero dovr essere il
presupposto di ogni azione. Purtroppo non si potr giocare a lungo ad una simile velocit; quindi le migliori
azioni e i gesti di anticipo scaturiranno dallintegrazione continua dei tre sistemi. Ci generer effetto
FLOW o momento bianco (Csikszentmihaly,1985) rara sensazione di pieno controllo delle azioni, in cui
latleta si sente totalmente padrone di s stesso e avverte una profonda e preziosa sensazione di piacere,
punto di riferimento per la memoria successiva, termine di paragone rispetto al come dovrebbe essere
sempre effettuata lazione di gioco. In tale stato si perde parte della consapevolezza spazio-temporale e si
impara a vedere con gli occhi della mente, in maniera sempre pi nitida e precisa, fino a sperimentare
lesaltante sensazione di osservare la scena in cui si impegnati; da l che prendono luogo prestazioni
eccezionali e soluzioni geniali, polverizzando il timore di perdere il controllo e non riuscire (Hedelman,
Damasio, 2003).
ELEMENTI DEL FLOW
MEMORY
FLOW, AROUSAL (stato attentivo-cognitivo di vigilanza e di pronta reazione agli stimoli esterni, allerta
sensoriale, prontezza di riflessi), una LETTURA pi tempestiva della situazione ambientale e di ci che
avviene nel proprio fisico, una REATTIVIT sincronizzata sulle necessit dellevento agonistico, tale da
annullare gli eventuali pensieri negativi, saranno gli elementi cardine di una straordinaria capacit di
anticipazione ideomotoria. Essenziale rimane la sostanza metodologica relativa ai giochi di squadra: pi
importante del QUANTO il COME che fa davvero CAMBIARE PROSPETTIVA!!!!!
ISTINTO, AUTOMATISMI
RAZIONALITA, LOGICA
Martin Seligman e Michael Kahana dellUniversity of Pennsylvania di Filadelfia sostengono che lanticipo
pu essere insegnato ovviamente con lesperienza diretta ma anche con lesperienza virtuale tramite
somministrazione di test e risoluzione di situazioni di emergenza in tutte le possibili varianti. Sempre pi si
diffonder lutilizzo di dispositivi e mezzi che, sulla linea dei video-games, sono progettati per catturare
lattenzione di questa generazione di nativi digitali. Luso di nuove tecnologie se utile allo scopo sar
evidentemente esercitato e largamente impiegato
ABOUT MULTILATERALITA
Si insiste molto, in tema di training coordinativo nel periodo formativo, sul
concetto di multilateralit: questo termine si molto equivocato.
Vorremmo chiarire
che tale espressione non significa mettere in
condizione il calciatore di provare esercitazioni generiche, aspecifiche con
obiettivi coordinativi non mirati, o combinazioni anche interessanti di pi
capacit coordinative o anche di tutte le capacit coordinative nel nome
della plasticit del SN. Questa pratica, da alcuni anni largamente utilizzata,
non ha chiaramente controindicazioni, ma lavvenimento sportivo ha
bisogno di avere alla base gesti specifici e per far si che le esercitazioni
coordinative risultino davvero efficaci e utili per il loro utilizzo durante la partita, dovrebbero essere
strutturate in modo tale da far sperimentare al ragazzo calciatore molteplici esercizi-problema con infinite
variabili, tutti progettati su una stessa finalit e inerenti obiettivi e sottobiettivi che in questo caso
sviluppano le capacit di anticipo e dellanticipazione ideo-motoria. Capacit coordinative quindi intese
come modello della diversificazione. La variet da intendersi nel gesto sport-specifico relativo allobiettivo
coordinativo particolare della seduta. Plasticit significa quindi predisposizione ad apprendere il maggior
numero di diversi esercizi specifici. Lassimilazione graduale di capacit e poi di abilit coordinative,
tecniche e tattiche e la loro memorizzazione ne consentir lutilizzo, il TRANSFERT in situazioni simili, mai
uguali, durante la partita. Integrare in un meccanismo cos perfetto, movimento volontario istintivo e
automatico significher avere una centralina (cervello) che invier segnali in tempi brevi (120 m/s.)
STEP DI ALLENAMENTO
Prima ancora di sapere cosera il cielo io sognavo di volare
ASPETTO TECNICO
PRIMO TOCCO
CONTROLLO ORIENTATO
PASSAGGIO A DESTRA O A SINISTRA
PASSAGGIO LUNGO O CORTO
DRIBBLING
RICEZIONE
NO LOOK (finta di testa/ sguardo)
TURNING (base del dribbling e dei CDD)
GIOCHI COMBINATI
FAST FOOTWORK (lavoro rapido di piede)
COORDINAZIONE CON LA PALLA
ESPERIENZA PRATICA
CAMBIO DI PASSO
CAMBIO DI DIREZIONE
TESTA ALTA
GUARDARE PRIMA DI RICEVERE
POSIZIONE APERTA DEL CORPO
ASPETTO FISICO
VELOCITA
RAPIDITACICLICA E ACICLICA
RAPIDITA DI AZIONE
RAPIDITA DI INTERVENTO
ACCELERAZIONE
FLESSIBILITA
PRONTEZZA DI RIFLESSI
FLUIDITA
FORZA ESPLOSIVA
RESISTENZA ALLA VELOCITA
ABILITA
CONDIZIONE
POSIZIONE APERTA DEL CORPO
ASPETTO TATTICO
SOSTEGNO
SENSO DELLA POSIZIONE
CONSAPEVOLEZZA
NO LOOK
COGLIERE DI SORPRESA
COMUNICAZIONE VERBALE E NON VERBALE
PRENDERE DECISIONI- IL QUANDO E IL DOVE
CREARE SPAZI
COMPRENDERE LA SITUAZIONE
VISIONE DI GIOCO
TIMING (sincronizzazione sensomotoria)
PRONTEZZA NELLE TRANSIZIONI
DENSITA
FAR FRONTE A VARIAZIONI REPENTINE
ORGANIZZAZIONE E RIORGANIZZAZIONE
ELEVATA VARIETA DI PRAXIE
VELOCITA PERCETTIVA
INTUIZIONE, SIXTHSENSE
OSARE
IMPREVEDIBILITA
ASPETTO MENTALE
INTELLIGENZA
CALMA, PADRONANZA
MEMORIA
STATO MENTALE, COSCIENZA
SAPER COMPRENDERE LO SVILUPPO DI 1 AZIONE
ATTEGGIAMENTO
ATTENZIONE
CONCENTRAZIONE
DESIDERIO
COACHABILITY ( saper trascinare )
FIDUCIA
SICUREZZA, CORAGGIO, TEMERARIETA
INTUIZIONE
SIXTHSENSE
THINKQUICKLY (rapidit di pensiero)
FARSI DOMANDE DI CONTINUO
ORGANIZZAZIONE E RIORGANIZZAZIONE
FAR FRONTE A VARIAZIONI REPENTINE
SAPER CAPTARE INFORMAZIONI SIGNIFICATIVE
Tale suddivisione appare puramente strumentale in quanto tutte le capacit elencate potranno trovare
adeguato spazio in un contenitore denominato appunto SOVRADIMENSIONE TATTICA, espressione
propria del tecnico del REAL MADRID Jos Mourinho e di molti altri addetti ai lavori e ideologi della scuola
spagnola, da Damasio a Rafa Benitez.
VADEMECUM e RIFLESSIONI
1. Come capire lintenzione dellavversario e del compagno?
2. Come captare il maggior numero di azioni?
3. Come trovare la soluzione ottimale nel modo pi efficace?
4. E importante captare il maggior numero di azioni o soltanto quella contingente il giocatore?
5. Tale capacit anticipatoria allenabile?
6. Si prevede un training individuale o di squadra?
7. Il Training ideato applicabile al gioco reale?
Il training per arrivare a prendere possesso in anticipo della situazione di gioco, potrebbe includere:
Sessioni per migliorare la comprensione della situazione
Sessioni per migliorare limmagine operativa di squadra
Utilizzare ritmi, tempi, spazi variabili
Cicli di transizione pi veloci tra le unit
Utilizzare ritmi, tempi, spazi di gara
Sessioni per acquisire e affinare gli automatismi di squadra
Accelerare il trasferimento di know-how ed esperienza
Sessioni per ottimizzare il processo decisionale
Condividere ci che si appreso tra i giocatori del team
Utilizzare ritmi, tempi, spazi di gara
Stimolare nei calciatori la facilitazione del processo di
adattabilit tramite la proposta di infinite variabili
Interrompere la conoscenza asettica o a secco lavorando
in situazione
Sessioni di strategia e di studio relative alla squadra avversaria
Sessioni di anticipo in relazione a tattica individuale, collettiva, in attacco, in difesa
Dominare i processi della visione di gioco (percezione, esperienze pregresse, capacit coordinative:
oculo-podalica,organizzazione spazio-tempo, attenzione)
Training propriocettivo: percezione dellattrezzo escludendo vari canali sensoriali
Captare dettagli senza avere riferimenti centrocampo
Lavorare sul primo tocco e sul controllo orientato
Controllo orientato del portiere: un conto dire: Allontano il pericolo altro Apro la manovra
Allenare il momento sensibile in cui il giocatore sta per ricevere, perfezionare i momenti che precedono
Percezione di stimoli concreti di gioco
Sapere che c altro oltre a ci che il calciatore vede nel momento dellazione
Riuscire a vedere e riuscire a capire da dove arrivano gli stimoli interessanti
Interpretare in chiave tattica ci che il giocatore vede
Tener testa alle aumentate esigenze tattiche tramite: automatismi -pallone mosso rapidamente
Memorizzazione di varie strategie -collaborazione maggiore con il reparto e con la squadra
Imparare a stare addosso agli avversari -non lasciare agli avversari il tempo di pensare
Imparare a parlare la stessa lingua (De Paoli)
Adottare gli stessi principi
Parametri condivisi
Acquisire un pin di squadra stessa struttura conoscitiva
Lavoro di reparto: interpretazione simile degli eventi
Presa di coscienza delle lacune tecnico-tattiche video: situazioni frazionate
Stesura di un prontuario: la cosa migliore da fare
Stesura di un protocollo di situazioni chiave stimolanti
Situazioni frazionate: aumentare difficolt ogni volta ( 2vs1 3vs 2 4vs3 )
Aggiungere nuove azioni e nuovi obiettivi
Imparare a leggere gli errori degli avversari per capire da dove potrebbe venire la crepa
Graduare le esigenze tecniche
Graduare la difficolt e la complessit della situazione tattica
Variare variare variare: spazi-tempi-angoli rispetto allattaccante-angoli rispetto al difensore-angoli rispetto alla
porta-difficolt tecniche-posizione-opposizione-numero giocatori-difficolt-sforzo
creare un ampio bagaglio di esperienze relativamente alla visione di gioco, al prendere decisioni, al timing
La valutazione delle attivit sar effettuata tramite test, osservazione di filmati o anche semplici domande:
ad esempio, dopo unazione determinante chiedere al giocatore cosa lha spinto a fare quella scelta, cosa
ha osservato, cosa ha pensato e valutato. La coscienza e lautocoscienza, il riflettere sullesperienza fatta,
rimasticarla, risultano elementi preziosi.
Aprire agli occhi del giocatore lo spiraglio di un mondo incantato nel quale entrare in futuro
Il Mister dovr sostenere il giocatore mentre lavora, aiutarlo
a riflettere su ci che fa, sul perch lo fa e su come lo fa.
Quindi sar chiamato ad effettuare una:
analisi della squadra relativamente alla
problematica: anticipo
analisi di ciascun giocatore relativamente alla
problematica: anticipo
analisi di ciascun reparto relativamente alla
problematica: anticipo
formulare un elenco dei fattori da migliorare in
seguito allanalisi
scegliere dei fattori in cui la squadra risulta essere
pi carente e i nodi da sviluppare (suscitare nel lettoregiocatore la capacit di decodifica in tempo reale, capacit
di guardare oltre la palla, consapevolezza della situazione,
sviluppo del processo decisionale)
Il tentativo di ipotizzare esercizi di transfer in ambito motorio cosa complessa, ma strada obbligata da
percorrere per colmare il gap tuttora esistente tra la ricchezza dei progressi in ambito di neuroscienze e
ricaduta pratica in ambito motorio. Mixare patrimonio-ricerca & patrimonio-esperienza di campo ci che ci
fornir adeguati input per coltivare il talento dei ragazzi delle nostre scuole-calcio. Lo dobbiamo alle loro
intelligenze. Quando li guardiamo giocare riusciamo a intuire che c qualcosa che va pi veloce della palla e del
gioco stesso. Un interno che spinge lesterno. Sappiamo che c, e la nostra passione si gioca tutta l, nel poter
riuscire, un giorno, forse Daltra parte cosa propria della vita non sapere mai niente con assoluta certezza.
Si ringrazia Filippo Giommetti per la parte grafica.
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