Documenti di Didattica
Documenti di Professioni
Documenti di Cultura
PREMESSA
Vivere l’imprevisto con disagio o con angoscia è quello che molto spesso
accade nelle nostre vite. Al contrario, esattamente come l’errore, uno
scenario inatteso è un mezzo straordinario di crescita, di sviluppo e
perfezionamento di personali potenzialità.
L’Anticipazione ideo-motoria in tale accezione rappresenta un eccellente prerequisito per il pensiero
tattico, da allenare, con adeguati tempi e modi, sin dal momento in cui il piccolo giocatore metterà piede in
un campo di calcio per disputare il primo incontro. Infatti, anche giocando a nascondino, i bambini sono in
grado di applicare strategie di gioco…nel calcio, per anni, si è scelta la strada di approfondire tali aspetti
solo a maturazione avvenuta e comunque in un secondo tempo rispetto ad esempio ai contenuti tecnici,
privando varie generazioni dei fondamentali allenamenti, volti a sostenere e sviluppare le loro innate, a volte
costruite capacità. Se si svolgono campionati di piccoli amici, il bambino dovrà sin da subito, imparare ad
applicare adeguate strategie. Invece… ”Ragazzi, giochiamo adesso, ma, mi spiace, il modo migliore per
farlo, ve lo insegneranno altri allenatori in futuro”. Gravissimo errore.
Grazie alla cospicua mole di letteratura relativa all’argomento si sa quanto e come ogni singola azione di
gioco sia più rapida rispetto al passato; tale evoluzione continuerà in questo mondo di “nativi digitali”,
capaci di far muovere dita e cervello ad una velocità impensabile per noi adulti “immigrati”; i ritmi, i
contenuti e le metodologie di allenamento dovranno quindi essere adeguati al modello prestativo
scegliendo la strada adeguata, pur salvaguardando i presupposti fondamentali della disciplina.
-E’ pronosticare l’andamento di un gesto tecnico o tattico nella maniera più rapida e precisa: l’inizio, lo
sviluppo, l’evoluzione e la conclusione nel tempo e nello spazio di un’azione motoria o di gioco anche in
contesti non facilmente prevedibili.
-E’ capacità intuitiva, sapere in un tempo brevissimo dove cadrà la palla o quale gesto
tecnico-atletico-tattico farà l’avversario, ma allo stesso tempo capacità logica utile in na
frazione di secondo ad organizzare la contromossa nello spazio e nel tempo al fine di
eseguire il gesto più efficace (capacità coordinativa).
-E’ un’importante progresso evolutivo, una componente vitale di complessi sistemi cognitivi naturali,
(Sjolander 1995). Si potrebbe parlare di sesto senso, o addirittura di settimo senso e percezione.
-E’ quella pre-visione che permette, sulla base di un calcolo probabilistico, di dare la migliore delle risposte
all’azione motoria in fieri degli avversari; tutto ciò programmando e ri-programmando tempestivamente le
proprie azioni tramite feed-forward e feed-back
FEED-FORWARD MEMORY
Pre-azione: continuo monitoraggio- aggiustamento-rettifica di una situazione di gioco, attraverso vari atti preventivi, in
risposta alla previsione dello stato futuro probabile e in relazione ad uno stato futuro preferibile. Tale pre-azione può
assumere la forma del:
prevedere: discernere futuri probabili, accento su dimensione cognitiva (azioni di attacco)
provvedere: esprimere futuri possibili, accento su dimensione volitiva (azioni di difesa)
Questo tipo di azione avviene prima e durante il movimento con le seguenti modalità:
Informazioni di partenza:
a) conoscenza della situazione ambientale
b) valutazione delle distanze e della posizione rispetto all’oggetto destinatario dell’azione
c) conoscenza della posizione del corpo come tensione muscolare e angoli di articolazione
Informazioni di partenza + Esperienza di situazioni simili = programmazione del movimento
FEED-BACK MEMORY
è la capacità di confrontare il progetto di un’azione con il suo risultato, la perizia dei sistemi dinamici di tenere conto
di tutti i risultati allo scopo di modificare le caratteristiche dell’azione, qualora non rispondente alle aspettative; tale
meccanismo agisce in reazione a stimoli esterni destabilizzanti. Le informazioni consentono istantaneamente di
determinare se il gesto è stato potenzialmente efficace e corretto, oppure se non è stato idoneo, non ha prodotto
l’effetto sperato ed è quindi da modificare.
-E’un processo mentale presupposto di qualsiasi atto motorio, aspettativa intuitiva, cognitiva e volitiva di
un evento futuro. Non si può anticipare ciò che non si è mai conosciuto e di cui non si è fatta esperienza; è
quindi funzione di memoria tramite cui si recupera il vissuto rievocato dagli stimoli sensoriali. E la
programmazione del movimento successivo non avverrà in seguito allo stimolo: sarebbe tardiva. Avverrà
sulla previsione (legata a esperienza pregressa) dello stimolo stesso e di quando esso avrà luogo.
Interpretare quindi velocemente e adeguatamente i segnali provenienti dal contesto, ciò che comunemente
viene definito lettura della partita, può significare la differenza tra la vittoria
e la sconfitta.
C’è quindi un continuo prevenire, riconoscere e “tradurre” gli stimoli
registrati dai recettori e dagli organi di senso e “aggiustare il tiro”
nell’azione motoria programmata per adeguarla al migliore degli esiti.
Sarà favorito il calciatore che disporrà di:
qualità genetiche
adeguato livello di gioco raggiunto ( step )
capacità di interpretare i cambiamenti
capacità di adattamento all’ambiente che lo circonda.
Anche per questo motivo, il processo di costruzione del calciatore - la creazione degli engrammi motori o
schemi di movimento permanenti, dei pattern motori attivanti i sistemi feed – forward (anticipatorio) e feed-
back (di controllo) - dovrebbe iniziare non negli ultimi anni della scuola calcio, ma il prima possibile, per
continuare nel corso della vita agonistica dell’atleta e dotarlo di un vissuto sempre più significativo.
INFINITE VARIABILI
“Se conosci il nemico e conosci te stesso non c’è bisogno di temere il risultato della battaglia.
Sottometterai il nemico senza combattere. La gara disputata nel campo inizia nella mente.
Tutto ciò che conosci non costituisce più un problema. Ma non dimenticare che in ogni storia di successo anche la
fortuna gioca …”
Tra i fattori determinanti i processi di preparazione alla risposta c’è il numero di informazioni che l’atleta è in
grado di cogliere ed analizzare. Più informazioni verranno prese in considerazione, più si allungherà il
tempo necessario alla loro elaborazione. Attraverso l’allenamento l’atleta potrà riuscire a restringere il
campo cognitivo e focalizzare l’attenzione soltanto sulle informazioni rilevanti ai fini della competizione,
escludendo tutti gli stimoli la cui elaborazione porterebbe soltanto ad un "affaticamento del sistema" con
conseguente peggioramento qualitativo della prestazione motoria. Elevata sarà la richiesta di impegno
mentale, il cosiddetto carico cognitivo, che darà l’avvio ad un repentino meccanismo decisionale (decision
making) innestato nella memoria del vissuto motorio dell’atleta. Sarà il particolare momento della scelta
durante le fasi della gara ad avere un elevato onere in termini di energia. Spesso sottovalutato nel
computo dell’intensità dei costi di una partita in cui si è sempre tenuta in gran conto la spesa energetica
condizionale (valori di soglia, Watt, VO2-max ), il carico cognitivo e la conseguente stanchezza del SN,
difficilmente valutabile se non con strumenti indiretti tipo Scala di Borg, risulta essere uno dei fattori
fortemente condizionanti la prestazione. Riassumendo, grazie alla qualità ed alla quantità delle esperienze
pregresse, ordinate mnemonicamente in sequenze, rivisitate e riportate alla luce nelle sedute di
allenamento, alla ricezione di un dato stimolo si prenderà una “scorciatoia” e si andrà a richiamare un
pattern motorio immagazzinato a livello subcorticale). Sarà così possibile selezionare rapidamente i più
opportuni gesti motori e dare loro attuazione, in relazione allo scopo da raggiungere. Nel calcio muscolare
si ragiona in secondi,in quello mentale in millisecondi.
MOVIMENTI MEMORY
I movimenti si suddividono in volontari, automatici e riflessi. In realtà sarebbe più giusto parlare di componenti
volontarie, automatiche e riflesse di uno stesso movimento, perché, in misura diversa, sono presenti tutte e tre.
I movimenti riflessi , di reazione a uno stimolo, sono determinati dall'attività delle cellule del midollo spinale e il
percorso dell'impulso è quello di un arco: parte dalla fibra muscolare, dai recettori che hanno registrato lo stiramento,
prosegue lungo la fibra sensitiva che ritorna al midollo attraverso il nervo spinale, collegandosi con la cellula sensitiva
del corno posteriore, questa poi con un'altra fibra si collega a una cellula motoria nel corno anteriore e da questa
parte una fibra motoria che percorre lo stesso nervo .Così l'impulso giungerà allo stesso muscolo da cui era partito. Il
muscolo, allo stiramento iniziale reagisce con una contrazione.
Per movimento volontario si intende quello che viene voluto e regolato nei dettagli da una rappresentazione mentale
cosciente, la quale segue costantemente le varie fasi, i movimenti frazionati dell'intero gesto.
Il movimento automatico é quello che può essere eseguito con disinvoltura e perfezione, anche pensando ad altro;
inizialmente è volontario, dopo migliaia di ripetizioni si automatizza e viene immagazzinato stabile nella memoria.
Il movimento. volontario parte dalla corteccia, quello automatico da una zona più bassa alla base del cervello, detta
dei nuclei grigi centrali, con la partecipazione del cervelletto. Il gesto sportivo automatizzato consente di rispondere in
meno di 200 millesimi di secondo a differenza degli atti automatici (riflessi), in esso la volontà è sempre vigile e può
intervenire a modificare o ad interrompere.
La scoperta dei neuroni specchio, ci ricorda che ogni azione non avviene a caso o per caso ma trae
origine da un progetto ed ha un chiaro fine: il calciatore non si muove e soprattutto non si muove in
anticipo se non avrà elaborato prima un progetto mentale da predisporre e realizzare in modo rapido
L’ANTICIPAZIONE motoria,
rappresenta la più importante
fase di ogni gesto motorio. Come
buona parte dei nostri movimenti,
è anch’essa sottoposta a un tipo
di controllo intermittente da parte
del SNC, che utilizza al meglio,
alternativamente o
contemporaneamente, i sistemi di
FEED-FORWARD e FEED-BACK
(Favilla, Pettorassi,
Scarnati…2002, vedi diagramma
a lato) Questi due sistemi sono
impegnati nel confronto tra
l’interpretazione degli INPUT
afferenti, la decodifica, l’attività
neurale centrale e la gestione
delle risposte efferenti OUTPUT.
In particolare:
meccanismo feed-
forward anticipatorio, di cui sono
dotati i nostri organi di senso,
che concorrono all’acquisizione
della percezione, con possibilità
di correzione in base alle
informazioni sensitive derivanti da
esperienze pregresse. Tale
meccanismo è preposto alla
programmazione di movimenti
responsabili dell’attività prepara-
SCHEMA CONCETTUALE DELL’APPROCCIO COGNITIVO toria del muscolo(prima del gesto)
( Schmidt e Wriesberg 2000, modificato)
meccanismo di feedback ,
svolge una continua regolazione motoria mediante vie riflesse e si associa all’attività muscolare reattiva
(durante il gesto). E’ un meccanismo meno rapido, poiché il tempo per ricevere e analizzare segnali sensori
è relativamente lungo.
“Le memorie sono nuove informazioni che diventano esperienze pregresse, necessarie per sopravvivere…”
Ipotesi modale (progetto), rapidità del gesto e comprensione del momento di gara sono anelli inscindibili di
ogni sport di situazione, in cui l’esecuzione deve essere istantaneamente vincolata alla decisione. Nel
calcio, un difensore che sta per effettuare un’azione di salvataggio, non avrà tanto tempo per ragionare,
analizzerà mentalmente solo alcune tra le tante soluzioni possibili e dovrà decidere in maniera repentina:
quale, tra tutte, la migliore? Il vedere e il sentire, l’intuito, un’accurata conoscenza dell’azione da compiere,
la memoria puntuale del proprio vissuto motorio e la coscienza delle proprie capacità, veicoleranno il
giocatore verso la scelta più appropriata, quella vincente. Studi sulle modalità di elaborazione delle scelte,
sovradimensione tattica e strategia sono in continua evoluzione. Uno spunto davvero interessante sarà la
chiave di lettura fornita dal generale John Boyd esperto in Strategia Militare, che ha ipotizzato un CICLO
denominato O.O.D.A
“I giocatori sono esseri umani e prima o poi commettono qualcosa di stupido”. Sir Alex Ferguson
Anticipare il ciclo dell’avversario o degli avversari genererà in essi confusione e disordine. Se a questo si
unirà la capacità tecnico-tattica del calciatore di “oscurare” le proprie intenzioni così da renderle
imprevedibili (finte, cambi di direzione, no-look…), generando continue
soluzioni in mutevoli condizioni e RAPIDA-MENTE, si verificherà
un’ambiguità di gioco che annienterà, negli avversari, consapevolezza,
sicurezza, capacità di lettura dell’ azione. E più che nelle altre, è nella
fase di ORIENTAMENTO che il calciatore “si giocherà” l’azione, la partita,
la stagione, la vita. Certo è che una pre-anticipazione comporta dei rischi
e potrebbe essere fallimentare alla stessa stregua di una non-
anticipazione. Una non adeguata interpretazione degli eventi che stanno
per avvenire nel setting di gioco potrebbe compromettere l’esito di
un’azione. Sembra che la capacità di calciatori professionisti di
mantenere lo sguardo stabile, nel periodo successivo al contatto con la
palla, serva proprio come processo inibitorio, appreso e affinato, per non
cadere in un’anticipazione troppo frettolosa dell’azione. E’ come se nella mente del giocatore si creasse
una finestra di opportunità, aperta ma in stand-by, che permetterà di rimandare l’anticipazione all’azione
successiva fino a quando il calciatore
non avrà sufficienti elementi addizionali
per agire.
QUALE ALLENAMENTO?
“La partita è il regno dell’incertezza, una nebbia avvolge i due terzi delle azioni di gioco: solo un’intelligenza che si
fonde con l’esperienza può risolvere la questione.”
In termini di programmazione, per imparare a giocare d’anticipo, bisognerà prevedere un training volto
all’acquisizione, da parte del giocatore, del più ampio repertorio di pattern
(schemi motori, configurazioni) e programmi motori nonché alla capacità di
variare tali programmi in tempi brevissimi e in relazione alla situazione-
problema. Tale patrimonio proprio del giocatore verrà poi richiamato e
utilizzato all’occorrenza. Il giocatore specializzato, che avrà effettuato un
addestramento ripetitivo, godrà di un vasto repertorio automatizzato. Ma
nel calcio, come in tutti gli sport di squadra dove la palla è sinonimo di
variabilità, tutto questo non basta. Le esercitazioni dovranno vertere sulla
gestione e risoluzione delle infinite variabili, altrimenti, pur essendo
impeccabili da vari punti di vista, gli allenamenti potrebbero rivelarsi poco
efficaci e ciò anche se si parla di coordinazione o di tecnica calcistica. Se
non si lascerà spazio al pensiero divergente e alla funzione immaginativa indotta dalle situazioni open, alla
creatività, alla ricerca di soluzioni nuove e inaspettate si arriverà presto ad una stagnazione anche
malgrado “deliziosi esercizietti” coordinativi. L’obiettivo sarà quello di creare situazioni intriganti con lo
scopo di trovare molteplici risposte ad una stessa domanda e di decodificare degli elementi nascosti, di
realizzare una propria strategia in maniera intuitiva, tutti parametri strettamente collegati all’anticipo e
all’anticipazione motoria. Quindi ampio spazio agli SMALL SIDED GAMES a tema unico (di cui si parlerà
più avanti), ai giochi combinati, agli esercizi problema, ai lavori sulla fase di transizione, sul timing, sugli
spazi, lavori a pressione, alla massima intensità cognitiva.
L’Anticipo è una capacità che, come si è detto, fa da spartiacque tra il
mediocre giocatore e il giocatore esperto il quale non deve attendere il
completo compiersi dell’azione dell’avversario per agire, ma saprà
prevedere il gesto. Durante una fase di gioco la durata dell’attivazione dei
muscoli di calciatori esperti risulta significativamente inferiore a quella degli
stessi muscoli in calciatori che lo sono meno, grazie alla loro abilità nel
produrre subito la combinazione utile, non prendendo in considerazione le
inutili, per una sorta di “scrematura” repentina che induce alla semplicità
intuitiva (Bennett, 1910). Secondo Tyldesley e Whiting (1975), Van Soest e
Beek (1996), gli esecutori esperti, sembrano saper cogliere la durata precisa
dell’impatto del piede sulla palla o di un’azione di intercetto.
Laddove e qualora non esistano doti innate o rilevante esperienza, sarà possibile programmare un
ALLENAMENTO volto al CONDIZIONAMENTO NEUROASSOCIATIVO che stimolerà i giocatori normodotati
al perfezionamento degli schemi motori, resi poi permanenti negli stessi engrammi e pattern. Gli allenamenti
mirati, effettuati in regime di grande variabilità, doteranno i giocatori di adeguate esperienze e risorse: per
questo dovranno esser proposti fin dai primi anni di scuola calcio, per far sperimentare al meglio e a lungo
l’acquisizione di una anticipatoria intelligenza di gioco.
CALCIATORI PRINCIPIANTI CALCIATORI DI ALTO LIVELLO
1. La strategia di esplorazione visiva è di tipo rigidamente 1. La strategia di esplorazione visiva è di tipo olistico,
seriale: gli indizi vengono localizzati e analizzati l'uno globale, viene controllato uno spazio significativo
dopo l'altro relativamente ampio
2. La strategia di esplorazione è visiva è "inter -evento":
2. La strategia di esplorazione è di tipo puntuale:ogni
considera le relazioni tra i diversi elementi presenti e tra i
indizio è considerato indipendentemente dal contesto
diversi eventi in via di attuazione
3. L'informazione è trattata prevalentemente in visione 3.C'è una complementarietà funzionale ottimale tra
centrale visione periferica e visione centrale
4. La capacità di previsione delle caratteristiche 4. La capacità di previsione delle caratteristiche spazio -
dell'evento è scarsa o rigida temporali e circostanziali dell'evento è elevata
5. La lettura dell'evento è prevalentemente anticipata:
5. La "lettura" degli eventi segue la loro apparizione
l'atleta porta lo sguardo sul punto dove apparirà l'indizio
6. Vengono analizzati solo gli indizi pertinenti: il numero
6. Viene analizzato un numero elevato di indizi
di consultazioni è quindi ristretto
7. La scelta dell'indizio è spesso determinata dalle 7. La ricerca e la scelta dell'indizio è strettamente
caratteristiche fisiche e configurazionali dell'indizio stesso determinata dal fine da perseguire
8. Il tempo dedicato all'analisi di ogni indizio, anche se 8. Il tempo di consultazione dedicato all'indizio
non pertinente, è elevato pertinente è consistente
9. Il tempo totale dell'analisi visiva è elevato 9. Il tempo totale dell'esplorazione visiva è ridotto
10. Il ritardo temporale tra la presa di informazione e 10. la risposta viene iniziata durante l'analisi della
l'emissione della risposta è consistente situazione
L'informazione visiva di tipo psicosemantico nello sport (da Rossi, 1989, modificato).
Sarà soltanto grazie a training “open loop” che ad esempio un portiere, davanti ad un calcio di rigore, sarà
in grado di leggere i “segnali”: la rincorsa, la direzione dello sguardo, l’orientamento del corpo del suo
diretto avversario; saprà intuire ed effettuare una scelta di natura probabilistica prendendo coscienza, in
maniera istantanea, di determinati elementi come il peso, l’inerzia, il punto di caduta della palla, il rumore
del piede nell’impatto con la sfera, un attaccante intuirà la miglior posizione per farsi trovare smarcato e
ricevere, un difensore per indietreggiare o avanzare per coprire lo spazio. Naturalmente la realtà sarà letta
in maniera soggettiva, perché il cervello intreccia in una propria originale esperienza, gli eventi, le persone,
gli oggetti, le percezioni, i comportamenti, le emozioni e le risposte in modo non conscio, imprevedibile e
quindi non catalogabile tra le pagine della programmazione. Fondamentale quindi allenare le CAPACITA’
COORDINATIVE applicate al calcio in questi termini. Un allenamento focalizzato sul “come” usare capacità
e abilità darà l’opportunità di provare il gesto tecnico-tattico scaturito dall’intuizione, comprensione
decodifica rapida e precisa della situazione di gioco e dalla presa di decisione. Se l’allenamento al
contrario non si focalizzerà su tali aspetti, su alcuni particolari, ben presto, al pari dei positivi, potrebbero
rendersi permanenti e automatizzati schemi motori rigidi tali da influenzare, nel futuro, la rapidità, la
biomeccanica la fantasia, la prestazione del calciatore.
Prendere per primi il controllo della situazione di gioco risulta quindi fondamentale. L'applicazione
aggressiva e cosciente del processo feed-forward (monitoraggio-aggiustamento-rettifica) darà un
vantaggio competitivo rispetto ad un avversario che semplicemente reagisce e non anticipa, o ha scarsa
consapevolezza della situazione. Un’esatta lettura della situazione favorirà enormemente la decisione da
prendere al fine di una reale efficienza competitiva.
Il giocatore in ogni azione sarà sempre in bilico tra due comportamenti opposti: adattamento e
anticipazione del cambiamento. Questi si muoverà continuamente tra il sistema istintivo, automatico e il
sistema razionale. In realtà, come detto, non esiste una netta distinzione cerebrale e neurale tra queste
funzioni. Negli sport open sarà preferibile ipotizzare un buon piano, tale da far agire subito, piuttosto che
un piano perfetto ma che si innescherà in ritardo. Giocare alla velocità del pensiero dovrà essere il
presupposto di ogni azione. Purtroppo non si potrà giocare a lungo ad una simile velocità; quindi le migliori
azioni e i gesti di anticipo scaturiranno dall’integrazione continua dei tre sistemi. Ciò genererà ’effetto
FLOW o “momento bianco” (Csikszentmihaly,1985) rara sensazione di pieno controllo delle azioni, in cui
l’atleta si sente totalmente padrone di sé stesso e avverte una profonda e preziosa sensazione di piacere,
punto di riferimento per la memoria successiva, termine di paragone rispetto al come dovrebbe essere
sempre effettuata l’azione di gioco. In tale stato si perde parte della consapevolezza spazio-temporale e si
impara a vedere con gli occhi della mente, in maniera sempre più nitida e precisa, fino a sperimentare
l’esaltante sensazione di osservare la scena in cui si è impegnati; è da lì che prendono luogo prestazioni
eccezionali e soluzioni geniali, polverizzando il timore di perdere il controllo e non riuscire (Hedelman,
Damasio, 2003).
FLOW, AROUSAL (stato attentivo-cognitivo di vigilanza e di pronta reazione agli stimoli esterni, allerta
sensoriale, prontezza di riflessi), una LETTURA più tempestiva della situazione ambientale e di ciò che
avviene nel proprio fisico, una REATTIVITÀ sincronizzata sulle necessità dell’evento agonistico, tale da
annullare gli eventuali pensieri negativi, saranno gli elementi cardine di una straordinaria capacità di
anticipazione ideomotoria. Essenziale rimane la sostanza metodologica relativa ai giochi di squadra: più
importante del QUANTO è il COME che fa davvero CAMBIARE PROSPETTIVA!!!!!
ABOUT MULTILATERALITA’
Si insiste molto, in tema di training coordinativo nel periodo formativo, sul
concetto di multilateralità: questo termine si è molto equivocato.
Vorremmo chiarire che tale espressione non significa mettere in
condizione il calciatore di provare esercitazioni generiche, aspecifiche con
obiettivi coordinativi non mirati, o combinazioni anche interessanti di più
capacità coordinative o anche di tutte le capacità coordinative nel nome
della plasticità del SN. Questa pratica, da alcuni anni largamente utilizzata,
non ha chiaramente controindicazioni, ma l’avvenimento sportivo ha
bisogno di avere alla base gesti specifici e per far si che le esercitazioni
coordinative risultino davvero efficaci e utili per il loro utilizzo durante la partita, dovrebbero essere
strutturate in modo tale da far sperimentare al ragazzo calciatore molteplici esercizi-problema con infinite
variabili, tutti progettati su una stessa finalità e inerenti obiettivi e sottobiettivi che in questo caso
sviluppano le capacità di anticipo e dell’anticipazione ideo-motoria. Capacità coordinative quindi intese
come modello della diversificazione. La varietà è da intendersi nel gesto sport-specifico relativo all’obiettivo
coordinativo particolare della seduta. Plasticità significa quindi predisposizione ad apprendere il maggior
numero di diversi esercizi specifici. L’assimilazione graduale di capacità e poi di abilità coordinative,
tecniche e tattiche e la loro memorizzazione ne consentirà l’utilizzo, il TRANSFERT in situazioni simili, mai
uguali, durante la partita. Integrare in un meccanismo così perfetto, movimento volontario istintivo e
automatico significherà avere una centralina (cervello) che invierà segnali in tempi brevi (120 m/s.)
STEP DI ALLENAMENTO
La tabella sottostante, così suddivisa per ordine mentale del lettore, riassume schematicamente Il bagaglio
di cui si dovrà dotare il giocatore nel corso della sua carriera calcistica, relativamente alla capacità di
anticipazione ideomotoria e alla capacità coordinativa denominata anticipo
ASPETTO TECNICO ASPETTO TATTICO
SOSTEGNO
PRIMO TOCCO SENSO DELLA POSIZIONE
CONTROLLO ORIENTATO CONSAPEVOLEZZA
PASSAGGIO A DESTRA O A SINISTRA NO LOOK
PASSAGGIO LUNGO O CORTO COGLIERE DI SORPRESA
DRIBBLING COMUNICAZIONE VERBALE E NON VERBALE
RICEZIONE PRENDERE DECISIONI- IL QUANDO E IL DOVE
NO LOOK (finta di testa/ sguardo) CREARE SPAZI
TURNING (base del dribbling e dei CDD) COMPRENDERE LA SITUAZIONE
GIOCHI COMBINATI VISIONE DI GIOCO
FAST FOOTWORK (lavoro rapido di piede) TIMING (sincronizzazione sensomotoria)
COORDINAZIONE CON LA PALLA PRONTEZZA NELLE TRANSIZIONI
ESPERIENZA PRATICA DENSITA’
CAMBIO DI PASSO FAR FRONTE A VARIAZIONI REPENTINE
CAMBIO DI DIREZIONE ORGANIZZAZIONE E RIORGANIZZAZIONE
TESTA ALTA ELEVATA VARIETA’ DI PRAXIE
GUARDARE PRIMA DI RICEVERE VELOCITA’ PERCETTIVA
POSIZIONE APERTA DEL CORPO INTUIZIONE, SIXTHSENSE
OSARE
IMPREVEDIBILITA’
ASPETTO FISICO ASPETTO MENTALE
VELOCITA’ INTELLIGENZA
RAPIDITA’CICLICA E ACICLICA CALMA, PADRONANZA
RAPIDITA’ DI AZIONE MEMORIA
RAPIDITA’ DI INTERVENTO STATO MENTALE, COSCIENZA
ACCELERAZIONE SAPER COMPRENDERE LO SVILUPPO DI 1 AZIONE
FLESSIBILITA’ ATTEGGIAMENTO
PRONTEZZA DI RIFLESSI ATTENZIONE
FLUIDITA’ CONCENTRAZIONE
FORZA ESPLOSIVA DESIDERIO
RESISTENZA ALLA VELOCITA’ COACHABILITY ( saper trascinare )
ABILITA’ FIDUCIA
CONDIZIONE SICUREZZA, CORAGGIO, TEMERARIETA’
POSIZIONE APERTA DEL CORPO INTUIZIONE
SIXTHSENSE
THINKQUICKLY (rapidità di pensiero)
FARSI DOMANDE DI CONTINUO
ORGANIZZAZIONE E RIORGANIZZAZIONE
FAR FRONTE A VARIAZIONI REPENTINE
SAPER CAPTARE INFORMAZIONI SIGNIFICATIVE
Tale suddivisione appare puramente strumentale in quanto tutte le capacità elencate potranno trovare
adeguato spazio in un contenitore denominato appunto SOVRADIMENSIONE TATTICA, espressione
propria del tecnico del REAL MADRID Josè Mourinho e di molti altri addetti ai lavori e ideologi della scuola
spagnola, da Damasio a Rafa Benitez.
La valutazione delle attività sarà effettuata tramite test, osservazione di filmati o anche semplici domande:
ad esempio, dopo un’azione determinante chiedere al giocatore cosa l’ha spinto a fare quella scelta, cosa
ha osservato, cosa ha pensato e valutato. La coscienza e l’autocoscienza, il riflettere sull’esperienza fatta,
“rimasticarla”, risultano elementi preziosi.
“Aprire agli occhi del giocatore lo spiraglio di un mondo incantato nel quale entrare in futuro”
Il tentativo di ipotizzare esercizi di transfer in ambito motorio è cosa complessa, ma strada obbligata da
percorrere per colmare il gap tuttora esistente tra la ricchezza dei progressi in ambito di neuroscienze e
ricaduta pratica in ambito motorio. Mixare patrimonio-ricerca & patrimonio-esperienza di campo è ciò che ci
fornirà adeguati input per coltivare il talento dei ragazzi delle nostre scuole-calcio. Lo dobbiamo alle loro
intelligenze. Quando li guardiamo giocare riusciamo a intuire che c’è qualcosa che va più veloce della palla e del
gioco stesso. Un interno che spinge l’esterno. Sappiamo che c’è, e la nostra passione si gioca tutta lì, nel poter
riuscire, un giorno, forse… D’altra parte è cosa propria della vita non sapere mai niente con assoluta certezza.
Si ringrazia Filippo Giommetti per la parte grafica.
BIBLIOGRAFIA
Cardenas, D. (2000). Competenze formative integrate visive nello sport iniziazione. Málaga, Aljibe
Editoriale.
Cratty, BJ (1986). Psicologia e l'attività fisica. Barcellona, Paidós editoriali.
Gonzalez Rodriguez, MS e Rangel Sanchez, H. (2002). Percezione e apprendimento in iniziazione sport.
Guida alla direzione pedagogica. EFDeportes.com, Digital Magazine. Buenos Aires, No. 53.
Luria, A. (1981). Sensazione e percezione. Barcellona, Fontaella Editoriale.
Manzano, M. (2007.) Introduzione alla percezione. L'Avana, Editoriale Felix Varela.
Rodionov, AV (1981). Psicologia showdown sport. L'Avana, Editor ORB.
Hajoglou, A. Effetto di Warm-Up sul rendimento prova del tempo di ciclo. Med Sci Sport Exerc., 2005.
Bielsa, L. (1995) "Manuale d'occhiali" Ed Optical Industries SA, Madrid
Fradua, l, (1997) "La visione del gioco di calcio" ed paidotribo, barcellona
Garcia, T., Martin, Y., NIETO, A. (1993) "Sport Vision" Supplemento alla Gazzetta ufficiale ottico, n ° 273.
Quevedo e Sole (1991) "Visual Training" Basketball ottica Gazette, No. 241, pag10-23, Madrid.