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Il primo passo per ogni persona che si accosta al calcio, con la volontà di farne parte in
maniera attiva, è di possedere una propria visione del gioco e di come vorrebbe strutturare
la sua impostazione tattica.
Questo pensiero è tramutabile in: come vorresti attaccare, dove, quando e con quanti? Con
quale intensità vorresti andare a rubare il pallone, quanti giocatori impegneresti in maniera
attiva per recuperarlo? Il tutto è riassumibile in: come ti comporteresti nelle varie fasi di
gioco che caratterizzano il calcio?
Fasi di gioco, cosa sono?
I neuroni specchio sono una classe di neuroni motori che si attiva involontariamente sia quando un individuo esegue un'azione
finalizzata, sia quando lo stesso individuo osserva la medesima azione finalizzata compiuta da un altro soggetto qualunque. Il
risultato pratico di questa attivazione è che ognuno di noi comprende istantaneamente quello che un’altra persona sta
facendo. Tuttavia, si è visto che movimenti simili ma con scopi diversi attivano circuiti neuronali diversi (Rizzolatti e Sinigaglia,
2006).
‘’L’atleta apprende al meglio delle sue possibilità se, durante la seduta di allenamento, ripropone nella sua globalità e nella sua
complessità, le problematiche tattiche e fisiche che egli stesso deve affrontare durante la partita” (Capanna, 2007).
Il gioco del calcio come
sistema:
Il calcio è uno sport open, situazionale e di contatto e come tale è un fenomeno complesso. Pertanto bisognerebbe approcciarsi ad esso con un
pensiero complesso (Vitor Frade). Uno dei principi su cui si basa il pensiero complesso è la Teoria dei Sistemi (Von Bertalanffy, riel. 2012).
Esiste una classe particolare di sistemi, detti Complessi Adattativi (CAS). "Un Sistema Complesso Adattativo è un sistema aperto, formato da
numerosi elementi che interagiscono fra di loro in modo non lineare e che costituiscono un'entità unica, organizzata e dinamica, capace di
evolvere e adattarsi all'ambiente" (Gandolfi, 2008).
Con: sistema aperto = sport situazionale, numerosi elementi = giocatori, interazioni non lineare = non prevedibili, entità unica = squadra.
Nasce, dunque, la Periodizzazione Tattica.
La Periodizzazione Tattica
Con questo termine non ci si rivolge alla tattica con funzione strategica, bensì ci si riferisce alla scelta.
Benché il calcio sia uno sport complesso e imprevedibile, i giocatori non sono in balia dello stesso, poiché hanno a loro
disposizione i Principi Tattici, detti anche di gioco, per poter affrontare le situazioni.
Con questo tipo di metodologia di allenamento, non ci si rifà all’olismo della globalità della prestazione, ma si considerano
anche le relazioni tra i componenti del sistema.
‘’Il gioco del calcio è molto di più che la mera somma dei suoi elementi costitutivi’’ (Moriello, 2003).
La Periodizzazione Tattica attraverso un approccio sistemico si propone di raggiungere una determinata
organizzazione tattica attraverso la gerarchizzazione di Principi, Sotto-Principi e Sotto Sotto-Principi di gioco
che consentono di sviluppare il modello di gioco.
Vi è il riconoscimento di un sovra-dimensione di natura tattica che "guida" tutto il processo di allenamento e
subordina le altre componenti prestative.
L’allenamento cognitivo:
Il giocatore veloce non è colui che ricopre una determinata distanza in poco tempo, ma colui che è capace di
analizzare e risolvere in poco tempo le situazioni di gioco.
La prestazione dipende da mille fattori, soprattutto negli sport situazionali. Bisogna considerare sia la parte visibile relativa alla
tattica, strategia di gioco, tecnica, performance fisico-atletica, sia considerare una parte invisibile relativa alle capacità
cognitive, esse sono le capacità di raccogliere, interpretare ed elaborare le informazioni della partita per una risposta vincente.
Richieste cognitive di gara:
• Velocità percettiva; • Velocità di reazione; • Velocità di intervento:
• Velocità di anticipazione; • Velocità di decisione;
Pianificazione, programmazione
e periodizzazione:
PIANIFICARE: È LA PROGRAMMARE: COMPRENDE PERIODIZZARE: È IL PROCESSO DI
STRUTTURAZIONE DEL PIANO LA SCELTA DEI MEZZI DI SUDDIVISIONE IN PERIODI E FASI
ANNUALE. ALLENAMENTO. DEL PIANO ANNUALE ED È
L’UNIONE DI PIANIFICAZIONE E
PROGRAMMAZIONE.
Pianificazione, programmazione
e periodizzazione, un esempio:
Cinque allenamenti settimanali
Settimana
standard Sviluppo di Principi e Sotto-
Principi nelle sedute
morfo-ciclo
Preparazione tattica prossima
partita
Settimana Tipo, con partita
domenica e domenica.
Il morfo-ciclo si struttura con:
- Lunedì riposo;
- Martedì recupero attivo;
- Mercoledì, giovedì e venerdì
allenamenti acquisitivi;
- Sabato rifinitura e attivazione.
Settimana
non standard Ridotti allenamenti acquisitivi
morfo-ciclo
Preparazione tattica prossima
partita
Settimana non standard, con partita
domenica e sabato successivo.
Il morfo-ciclo si struttura con:
- Lunedì riposo;
- Martedì recupero attivo;
- Mercoledì e giovedì allenamenti
acquisitivi;
- Venerdì rifinitura e attivazione.
Solitamente, si può concedere il giorno post gara come giorno di riposo passivo,
soprattutto per una questione logistica (trasferte). Anche se sarebbe più opportuno
avere il giorno post partita come recupero attivo, ed il D+2 come recupero passivo.
I giorni più lontani dalle gare sono quelli con il più alto carico (Training Load) sia
sotto il punto di vista fisico, ma anche sotto quello cognitivo. Infatti, l’acquisizione di
nozioni tattiche hanno un forte impatto sul giocatore, quindi sarebbe opportuno
inserire tali mezzi di lavoro in determinate sedute della settimana.
Biblio e Sitografia: