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La libert e la croce

laicit dello stato, costituzione e radici cristiane.

alcuni spunti di ricerca in forma di dialogo daniele mont darpizio Padova 2005

Padova, ottobre 2002 Una premessa Normalmente si pensa alla storia dello stato moderno, con larmamentario delle idee e delle ideologie che ne hanno segnato la nascita e che ne hanno accompagnato lo sviluppo, forse anche la decadenza, come un progressivo affrancamento della sfera temporale da quella spirituale, del trono dallaltare. Questo processo sarebbe segnato da un punto di vista storico innanzitutto dalla nascita di alcuni grandi stati nazionali e dalla riforma luterana, che avrebbe rotto irrimediabilmente lunit politica oltre che spirituale della Christianitas, per giungere al suo compimento con le rivoluzioni del 18 e 19 secolo. Da un punto di vista della teoria dello stato questo processo si articola nellenucleazione del concetto di sovranit, inteso come fondazione concettuale del potere statale in base alla sua mera esistenza ed efficacia, rifuggendo ogni giustificazione trascendente, e nella teoria della laicit dello stato. Ora il problema che questa teoria, che vede lo stato moderno nascere e svilupparsi sostanzialmente in opposizione e in antitesi ad una concezione trascendente del mondo, espressa e sostenuta dalla Chiesa Romana, non da sufficiente ragione della natura stessa dello stato e dellordinamento giuridico. Da un punto di vista giuridico infatti prescindere dai contenuti delle norme e dalla loro fondazione valoriale, come fa Kelsen nella sua grandiosa costruzione di una dottrina che vuole essere pura della stato, significa non solo lasciare la porta aperta ad abusi e forzature, ma anche privare il giurista e lo studioso di alcuni importanti strumenti di giudizio. Il problema in sostanza se il preteso affrancamento dello stato e della scienza del diritto dalla radici della nostra cultura, in primo luogo quelle cristiane, non porti al pericolo che lordinamento rimanga come privato di un importante sistema di riferimento ed inaridito. Non si tratta di una questione semplicemente teorica e priva di riferimenti pratici: alcuni dei grandi e piccoli problemi su cui vertono i dibattiti contemporanei, dalla necessit di inserire nella costituzione europea un riferimento alle radici cristiane, alla regolazione dellimmigrazione, fino a lopportunit di mantenere unimmagine del crocifisso in alcuni luoghi dove si amministra il potere pubblico, segnano la necessit urgente di risposte da parte della comunit; risposte non meno importante e urgenti di quelle che attengono pi direttamente alla societ e alleconomia, in una sfida alla quale neanche gli studiosi del diritto dovrebbero sottrarsi. Si tratta quindi di indagare le relazioni dellordinamento con i valori e la cultura cristiana, sullopportunit o necessit di esprimerli, e del ruolo concreto che potrebbe avere detto riferimento nella vita concreta dellordinamento. Per quanto attiene non questi ultimi punti, ma in generale la nascita delle moderne concezioni di stato e di ordinamento e il loro rapporto con il cristianesimo, mi permetto di allegare un mio piccolo scritto del 2002. La speranza che al di l di alcune ingenuit che pure non mi sento di toccare valga ad esprimere alcuni spunti, che forse potrebbero essere sviluppati in un successivo percorso di studi. Grazie ad ogni modo dellattenzione Daniele Mont dArpizio

I Tempo fa ero seduto tranquillamente al tavolino di un bar; era sera, il sole tramontava, ed io sorbivo il mio t. Ecco, a questo punto il lettore giustamente si domander e mi domander quale interesse possa mai rivestire per lui quanto ho descritto finora; io posso solo dire che per parlar del ben chi vi trovai seguiter, e poi voi potrete ben dire la vostra. Ecco, posso giurare che normalmente sono persona estremamente rispettosa, che bada ai fatti suoi, eppure devo ammettere che non potei fare a meno di percepire alcune parole della conversazione che si andava svolgendo al tavolino a fianco al mio. , mi volsi a guardare con la coda nellocchio, e vidi due commensali che parlavano con pacatezza, stranamente male assortiti: uno doveva essere sulla sessantina, molto accademico col suo cappotto tipo loden; era alto e grosso, e il suo italiano peraltro molto limpido portava un poco marcato ma deciso accento tedesco, tedesco del nord si sarebbe detto, sassone o prussiano. Intesi il suo nome, doveva chiamarsi Viereck, ed era professore, perch cos lo apostrofava il suo interlocutore. Quanto allaltro, era un ragazzo che mostrava meno dei venticinque anni che doveva pure avere; aspetto un po dimesso, Giovanni. La conversazione e i soggetti che la conducevano parevano decisamente interessanti, decisi quindi di spiarla. Ho integrato un poco qua e l, comunque ricordo tutto bene. Ecco cosa ascoltai. Giovanni eppure le dico professore, la forma di stato attuale, il cosiddetto stato di diritto, con i suoi pregi, i suoi limiti e le sue contraddizioni, non assolutamente comprensibile senza fare riferimento alle radici cristiane della civilt europea; del resto non sono altrimenti comprensibili i processi che stanno portando al superamento di questa forma di vita associata, intesa come centro esclusivo del vivere e dellagire politico. Viereck Si spieghi meglio, lei dice tutto e niente. Provi a fondare il suo discorso, e poi a costruire un percorso logico. Giovanni Bene professore, precisiamo la mia affermazione. Possiamo dire che la nostra epoca conosce da decenni ormai la crisi di un modello di comunit politica, la quale vedeva la sua essenza concettualizzata nel termine sovranit, sul quale lei sapr certamente molto pi di quello che potrei dirle io Viereck Certamente mio buon Giovanni, certamente. Potremmo disquisire a lungo, e in ben altri termini, sulla natura e sulla funzione di questo concetto. Giovanni La definizione classica, per saperlo non occorrerebbe aver studiato il diritto n la filosofia, quella di summa legibusque absoluta potestas, e risale ai Sei libri dello stato. Viereck E esatto, anche se non si pu dire che il termine sia stato coniato proprio da Bodin; esso risale senzaltro al basso medioevo, e va fatto derivare dal termine superior, corrotto poi in superanus, fino a giungere al souverain del quale siamo ora a parlare. Non mi pare di errare se le dico che esso viene citato per la prima volta Giovanni Si professore, la prego, non perdiamo il filo. Secondo lei potremmo essere daccordo col Gierke, che definisce la sovranit come concetto polemico, difensivo in origine e poi offensivo? Viereck Senza dubbio. La sua funzione, almeno nella ricostruzione di Bodin, proprio questa: emarginare lImpero, trovare una base per cos dire ideologica alle velleit dei re, soprattutto nel Regno di Francia

Giovanni uno degli obiettivi sar anche la Chiesa di Roma mi pare. Viereck La polemica sulla sovranit non rivolta direttamente contro il Papato: rex in regno suo est imperator, non papa. Almeno non in questa fase. Certamente si pu dire che Papato e Impero sono i due poli, spirituale e politico, della concezione medievale del mondo; simul stabunt, simul cadent, e per la Chiesa di Roma di l poco ci sar la Riforma. Giovanni E poi la pace di Westfalia sancir la completa affermazione dei re anche in spiritualibus Viereck Direi che esatto. Ricordo che la presentazione del Carrino alla traduzione italiana di uno scritto del Kelsen espone in maniera molto chiara questo percorso, logico ancor prima che storico. Del resto lo stesso Kelsen evidenzia chiaramente la natura non giuridica bens ideologica dellidea di sovranit. Giovanni Mi faccia vedere se ho capito: in buona sostanza, dicendo che il re imperatore nel suo regno, non si fa altro che affermare che comanda chi comanda, non chi ha diritto di comandare o, peggio, che ha diritto di comandare chi comanda gi in maniera effettiva. Potremmo dire cos? Viereck Potremmo dire cos Giovanni. Attenzione per: bisogna arrivare a Jellinek perch si affermi coerentemente in capo al sovrano un vero e proprio diritto soggettivo allobbedienza, affermazione che del resto fu demolita dallo stesso Kelsen, senza lasciare margini al dubbio. Giovanni Dunque il concetto di sovranit come rivalutazione della fattualit rispetto alla trascendenza, come revanche della potestas sullautorit spirituale; del pari, come riaffermazione del pluralismo nei confronti dellordine universale. Ecco per, mi sfugge questo: non ideologicamente debole affermare semplicemente che la realt dellesperienza politica ha un valore che prescinde, che va al di l della sua legittimazione? Viereck Das ist korrekt amico mio. Giovanni E allora proprio da qui che parte la grande riflessione moderna sul fondamento di legittimazione dello stato Viereck Ja, la questione medievale dellordine universale, la questione di chi Dio abbia posto a capo della Respublica Christiana, lascia il posto al problema del potere, del suo fondamento e dei suoi limiti. Giovanni Se non sbaglio da allora il potere cercher di trovare una sua giustificazione dal basso, ossia cercher allora di presentarsi come la risposta alle esigenze razionali delluomo-insociet. Viereck Ecco Giovanni, lei gi arrivato alla Scuola del diritto naturale, e alle varie tipologie di contratto sociale che essa configura. Il problema lei dimostra di saperlo bene che per vari motivi si deciso di prescindere da un Dio che incoroni direttamente i re, magari attraverso le mani di un vescovo o del Papa stesso. Giovanni ma come, ancora oggi quei pochi re che rimangono si fanno incoronare dai vescovi, o comunque da un ministro del culto. E che forse il presidente degli Stati Uniti non giura su di una Bibbia? 4

Viereck Ma questo non significa nulla, sono zeremonien, cerimonie, spiegabili da un punto di vista meramente sociologico. Lei non ha letto Wirtschaft und Gesellschaft? Ma ecco amico mio, siamo al punto: abbiamo capito di cosa stiamo parlando e in che termini ne stiamo parlando. Ora si tratta di andare avanti e di dire qualcosa di nuovo.

II Il professore Scrut il povero ragazzo, bevve un po del suo t, infine diede unocchiata al suo orologio da taschino. Pareva recitare anche lui per un pubblico invisibile. Viereck Torniamo al nostro discorso. Ora, se non ricordo male, lei solamente poco fa sosteneva che la forma moderna di stato, che ruota tutta attorno la definizione del concetto di sovranit e ai suoi limiti, non sarebbe altro che unemanazione della concezione cristiana delluomo. Adesso pu tentare di spiegare questa sua affermazione; badi bene per di essere sempre logico e consequenziale. Vedo che lei ha molto entusiasmo per il sapere, ma se vogliamo che il nostro sia un discorrere scientifico, e non una delle tante chiacchierate da bar, nelle quali gli italiani amano risolvere i problemi delluniverso, deve fare lo sforzo di far mordere il freno al cavallo della sua fantasia. Vada, mi dica da dove le venuta questa idea. Giovanni Devo essere sincero Herr Professor? Lho inventata. Viereck Ebbene? E tutto quello che sa dirmi? Giovanni Mi sembra senzaltro la cosa pi onesta. E quanto a lei, le ricordo che siamo effettivamente seduti al tavolino di un bar, e spero che da par suo non si trovi troppo male in un bar, ch altrimenti mi verrebbe il sospetto che non si sarebbe trovato a suo agio neppure in una piazza o in un giardino di una citt greca del quinto secolo avanti Cristo. Il ragazzo si ferm a riprendere fiato, pentendosi di quanto aveva appena detto. Il professore non batt ciglio, ma dun tratto si fece duro nello sguardo. Viereck Badi ora a non offendermi ragazzo. Le dicevo solamente che perch questo nostro argomentare abbia un senso deve mantenersi entro i binari di un rigore scientifico. Giovanni Mi scuso. Ora le dir cosa penso, o meglio cosa intuisco. Ribadisco: lo stato moderno nella sua forma attuale e nella sua evoluzione hanno una matrice strettamente cristiana, cattolica direi anzi. Viereck Ma poco fa abbiamo visto che gli stati nazionali, sulla cui base prender forma lo stato moderno, costituiscono una rottura della dottrina politica medievale, piuttosto che un momento della sua evoluzione; dalla Christianitas si passa agli stati, dallordo allordinamento, dallo jus quia justum allo jus in civitate positum. Giovanni Bene professore, ma in quanto momento di rottura con una tradizione, la nuova dottrina dello stato non si mette per ci stesso in relazione con essa? Non si pu dire anzi che ne costituisca il rovesciamento? Viereck Mah, rispetto al problema della legittimazione del potere statale senzaltro: prima si dice che il potere deriva immediatamente da Dio; dalla fine del sedicesimo secolo si afferma 5

che il potere deriva, in qualche forma, dalluomo stesso, quando si pone come mitdaseinach! Forse capisco dove vuole arrivarela moderna dottrina dello stato come antitesi dialettica del Cristianesimo? Giovanni Non tanto del cristianesimo herr professor, quanto pi della dottrina politica cristiana medievale. Viereck bene. Non posso dire che sia unidea estremamente originale, n vedo il suo apporto allo stato della conoscenza. Giovanni Ma come professore, non le pare per lo meno interessante al giorno doggi cercare lorigine della nostra identit politica, con la necessit che abbiamo di confrontarci quotidianamente con altre culture, molto differenti dalla nostra per lingua, religione, e quindi anche per il modo di porsi-in-societ? Bene, ora le dico io: la particolarit della fede dei nostri padri sta nel fatto che essa eminentemente dialettica Viereck Troppa poesia, poca scienza mon ami. Giovanni Lei dice scienza e intende geometria mon professeur. Provi a seguirmi. Cosaltro significa dire che il Cristianesimo religione dialettica, se non sostenere che esso religione di libert, della quale ha gettato il seme nella nostra cultura, fin dallinizio e con coerenza? Sia chiaro che ci che sto sostenendo non ha niente a che vedere con giudizi teologici, e tanto meno con il mio personale senso del divino. Viereck E no caro il mio giovane, proprio qui cadiamo; lei prima faceva poesia, ora cerca di fare teologia, o storia della religione, goffamente. Quanto allesprit de gomtrie che lei pareva rimproverarmi pocanzi, posso solo dirle che purtroppo la mia gente ha conosciuto in tempi non troppo lontani cosa succede quando la ragione viene messa da parte. Giovanni La ragione uno dei nostri strumenti pi importanti e tra tutti il pi caratteristico della nostra specie; bisogna comunque comprenderne i limiti ed esaltarne le vere potenzialit! Ma mi lasci continuare, la prego. Lei mi dice: come pu essere il Cristianesimo la religione della libert? E lo sterminio dei Sassoni da parte di Carlo Magno? E la conquista delle Americhe? Linquisizione, quella no, mi risparmi la prego! unobiezione del genere. Io confermo, ed anzi rincaro la dose: in quale altra cultura la teorizzazione della libert e la problematizzazione del potere hanno uno spazio cos grande? Lasci rispondere me: in nessuna. Nessuna delle altre grandi religioni monoteistiche, n tanto meno le religioni orientali hanno un concetto comparabile a quello di foro interno. Nessuna chiama in una tale maniera gli uomini a conversione, intesa come adesione intima della coscienza ad un supposto piano divino di salvezza. Invero, il cristianesimo si sviluppato, non scordiamolo, in tre secoli di persecuzione; perch oggi le nostre costituzioni accordano tanto spazio alla libert, accordata a ciascun soggetto, di intraprendere le proprie scelte individuali? Perch dunque il famoso individualismo occidentale? Viereck Lei si sbaglia: le libert alle quali lei accenna derivano piuttosto dal pensiero liberale, da sempre osteggiato dal Papato quale acerrimo nemico; ricordi che la teoria dei diritti dellUomo citata nel Sillabo da Papa Pio IX quale uno degli errori della societ moderna. Ma guardi bene amico mio, la metto ancora in guardia, non capisco dove vuole andare a parare.

Giovanni Ha ragione herr professor. Cercher di essere pi chiaro. Io, e Agostino, e Pascal, e molti altri poniamo pongo la fede cristiana come dialettica, e non geometrica. Essa arriva addirittura a negare il principio logico di identit: provi a pensare a un Dio uno e trino contemporaneamente. In quanto dialettica, essa fede di libert. Non si persegue unideale armonia universale, bens ogni uomo sceglie giorno per giorno di aderire o no ad una supposta volont divina, essendo cos artefice del proprio destino. Non dimentichiamo poi che il messaggio del Cristo intimamente rivoluzionario, concettualmente ed anche storicamente. E questo elemento non mai stato completamente neutralizzato, bens ha costituito sempre una spinta al continuo rinnovamento dellistituzione-Chiesa. Ricordiamo che si tratta di una fede che tratta sempre il soggetto come singolo, e che quindi problematizza costantemente il vivere-in-societ e ci che lo rende possibile: il potere. Perch luomo occidentale riesce cos facilmente a rinnovare e addirittura a rinunziare alla sua tradizione? Perch da sempre cova il germe della libert, la stessa che pu anche permettergli di rinunciare alla sua stessa coscienza. Viereck Quindi anchio sarei cristianomio malgrado del resto, viste le mie origini ebraiche ed il mio totale agnosticismo. Giovanni Ecco professore, io direi semplicemente che tutti i libri che lei avr studiato, da Dante a Nietzsche, da Simmel a Kelsen, sono il frutto di una cultura cristiana, ed ebraica in quanto cristiana. Un ultimo spunto professore. Dialettica. Mi dica ora: c forse unistituzione, un gruppo umano organizzato in un sistema di potere, tanto essenzialmente dialettico come lo stato di diritto? Se analizziamo la sua struttura cosa troviamo? Un sistema di tre poteri, il cui equilibrio in costante evoluzione, posti in essere in funzione di un reciproco controllo e, quindi, di una maggiore libert dei soggetti. Per la stessa ragione abbiamo del resto un complesso sistema di diritti fondamentali, che trovano tutela sia a livello statale che internazionale. Viereck Forse ora comprendo cosa vuol dire. Devo ammettere che noto qualche spunto degno attenzione, forse; assieme a molte aporie del resto. Devo per tornare a suggerirle di essere pi rigoroso, pi scientifico, anche nel linguaggio. E di studiare ancora un poco prima di andare in giro a dire queste cose. Giovanni Spero di poter studiare ancora mein professor, e spero di trovare prima o poi qualcun altro a cui interessi starmi a sentire E fu cos che arrivarono a congedarsi. Il professore pag, e poi si lev in tutta limponenza che la sua corporatura, il loden ed il suo ruolo gli conferivano; quanto al ragazzo, beh, era tutto intimidito: solo ora forse si rendeva conto di avere dato pi volte del ragioniere e dellottuso ad un insigne cattedratico. Ma ecco, al momento di stringersi la mano, devo dire che, guardando dritto il suo giovane amico, il teutone ebbe come una smorfia, si sarebbe detto un sorriso. Poi gir i tacchi e se ne and a grandi passi, tutto rigido. Il ragazzo ristette un po a guardarlo e poi, rinfrancato da quella tacita, inattesa prova di stima, prese anche lui la strada di casa, sorridendo. Lo seguii per un tratto, non so bene perch: fischiettava. Benedetto sii tu Signore, perch hai nascosto queste cose ai grandi e ai sapienti, e le hai rivelate ai piccoli della terra.

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