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Precorso di Matematica

Lezione 1

Maria-Laura Torrente

DIEC - Università di Genova

Maria-Laura Torrente (DIEC - Università di Genova) Precorso di Matematica 1 / 18


Contenuto del precorso:

Monomi
Polinomi
Prodotti notevoli
Scomposizioni
Radicali
Equazioni
Progressioni geometriche e aritmetiche

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Monomi

Si chiama monomio ogni espressione algebrica (scrittura contenente numeri


e lettere aventi come esponenti numeri naturali) in cui è presente il solo
prodotto di due o più fattori, ed in cui non compaiono somme algebriche
(addizioni e sottrazioni), nè divisioni (tra le parti letterali).

Esempio. Sono monomi


1 5
− , −a, y 2 , −3ax 2 y , (−3)b 3 c(− )a4
7 4
NON sono monomi
5 a2 b √ 3
3b − 2a, − , 7 xy
4 xy

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Foma normale e grado

Le regole del calcolo letterale permettono di semplificare la scrittura di un


monomio e scriverlo sotto forma normale:
coefficiente: fattore numerico (con segno);
parte letterale: prodotto dei rimanenti fattori letterali.

Esempio. Il monomio 15x 2 y 6 z ha coefficiente 15 e parte letterale x 2 y 6 z.

Il grado di un monomio rispetto ad una lettera è l’esponente in cui la


lettera compare all’interno del monomio.
Il grado (complessivo) di un monomio è la somma degli esponenti di tutte
le sue lettere.
Esempio. Il monomio −10a4 x 2 y ha grado:
4 rispetto ad a
2 rispetto ad x
1 rispetto ad y
0 rispetto ad b, z, . . .
complessivo uguale a 7

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Monomio nullo; monomi simili, uguali, opposti

Al monomio nullo non si attribuisce alcun grado

I coefficienti (monomi senza parte letterale) hanno grado zero

Due monomi si dicono:


simili: se hanno stessa parte letterale;
uguali: se sono simili e hanno stesso coefficiente;
opposti: se sono simili e hanno coefficienti opposti

Esempio:
I monomi −2xy e 3xy sono simili
I monomi 2xy 2 e 2x 2 y NON sono simili
I monomi 5ab e 102 ab sono uguali
I monomi −4xy e 4xy sono opposti

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Somma algebrica

In generale, la somma algebrica tra due o più monomi non è un monomio


(è un polinomio!...lo vedremo più avanti).
La somma algebrica tra due o più monomi simili è un monomio simile a
quelli dati e avente per coefficiente la somma algebrica dei coefficienti dei
monomi addendi.

Esempio:
3a2 − (−5a2 ) + (−2a2 ) = (3 − (−5) + (−2))a2 = 6a2

3 2
4
x y − 41 x 2 y + 52 y − 72 x 2 y − 34 y = . . .   

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Moltiplicazione

Il prodotto tra due o più monomi è il monomio che ha:


come coefficiente il prodotto dei coefficienti;
come parte letterale il prodotto delle parti letterali.

Il prodotto di un qualsiasi monomio per il monomio nullo è il monomio nullo.

Esempio:
3a2 x · b 3 · − 52 a2 x 5 = . . .   


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Potenza

La potenza n-esima, n naturale, di un monomio è il monomio che ha:


come coefficiente la potenza n-esima del coefficiente;
come parte letterale la potenza n-esima della parte letterale.

Esempio:
2 2 3 2 2 2
(x 2 yt 3 )2 = 49 x 4 y 2 t 6
 
3 x yt = 3

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Divisione

Il quoziente tra due monomi A e B, B non nullo, è ancora un monomio solo


se ciascuna lettera della parte letterale di A ha esponente maggiore o uguale
della stessa lettera nella parte letterale di B. In tale caso, il monomio
quoziente ha:
come coefficiente il quoziente tra il coefficiente di A e quello di B;
come parte letterale il quoziente tra la parte letterale di A e quella di B.

Esempio:
− 34 a3 b 5 x 3 y : 21 a2 x = − 32 ab 5 x 2 y
 

(−3xy ) : (4x 2 z) NON è un monomio.

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Polinomi

Si chiama polinomio ogni somma algebrica di due o più monomi, detti


termini.

Un polinomio formato da due, tre, quattro termini viene detto binomio,


trinomio, quadrinomio.

Esempio. Sono polinomi


1
− + a, y 2 − 3ax 2 y , x + 2y − z
7
i primi due sono binomi, il terzo è un trinomio.

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Grado; polinomio omogeneo, polinomio ordinato

Il grado di un polinomio è il massimo grado dei termini che lo compongono.

Esempio.
Il grado di y 2 − 3ax 2 y è 4;
il grado di − 17 + a è 1.

Un polinomio si dice omogeneo se tutti i termini che lo compongono hanno


lo stesso grado.
Un polinomio si dice ordinato (rispetto ad una lettera) se i termini che lo
compongono possono essere ordinati in modo crescente (o decrescente)
rispetto a tale lettera.

Esempio.
Il polinomio 3a3 − 5a2 b + 13 ab 2 è omogeneo
Il polinomio −3x 3 − 5x 2 y 4 + 2xy + 41 y 2 è ordinato rispetto a x

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Somma algebrica

La somma algebrica tra due o più polinomi è un polinomio i cui termini si


ottengono sommando algebricamente i monomi simili.

Esempio: (3a2 + 3abc) − (2abc − 5a2 − a) = 8a2 + abc + a

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Moltiplicazione

Il prodotto di un polinomio per un monomio si esegue moltiplicando ciascun


termine del polinomio per il monomio dato.

Esempio: (3a2 − 2abc) · (−2ab) = −6a3 b + 4a2 b 2 c

Il prodotto di due polinomi si esegue moltiplicando il primo polinomio per


ciascun termine del secondo e semplificando i monomi simili.

Esempio:
(3a2 b − 2abc) · (−2a2 bc + a3 b) = . . .   

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Divisione

In generale, la divisione di un polinomio per un monomio non è un polinomio

Esempio: (5xy + 3z) : (2xz 2 ) NON è un polinomio

Un polinomio è divisibile per un monomio solo quando è possibile (interna)


la divisione tra ogni termine del polinomio ed il monomio dato. In tal caso, il
quoziente si ottiene dividendo ciascun termine del polinomio per il monomio.

Esempio: (−2x 2 y + 4x 2 y 2 − x 4 y ) : (2xy ) = −x + 2xy − 12 x 3

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Divisione tra polinomi di una sola variabile

Consideriamo il caso di polinomi di una sola variabile (chiameremo x) e


ordinati in modo decrescente.

Ricordiamo la divisione tra numeri naturali:

11 : 4 = 2 con resto di 3 equivalente a 11 = 2 · 4 + 3

11 dividendo, 4 divisore, 2 quoziente, 3 resto

Dati due polinomi A(x) e B(x), con B(x) non nullo e tali che il grado di
A(x) sia maggiore o uguale al grado di B(x), esistono due unici polinomi
Q(x) e R(x), con grado di R(x) minore del grado di B(x), tali che:

A(x) = Q(x) · B(x) + R(x).

I polinomi Q(x) e R(x) sono detti rispettivamente quoziente e resto della


divisione (euclidea) di A(x) per B(x).

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Algoritmo di divisione

Calcolare quoziente e resto della divisione tra

A(x) = 13x − 5x 2 + 6x 3 − 7 e B(x) = 1 − x + 3x 2

  

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Regola del resto e teorema di Ruffini

In generale, nella divisione di due polinomi non si può sapere se l’uno sia
divisibile per l’altro (cioè se il resto sia nullo).

Regola del resto. Il resto R(x) della divisione tra un polinomio A(x) e
B(x) = x − k, k numero reale, è uguale al valore che assume A(x) per
x = k, vale cioè
R(x) = A(k)

Esempio: Il resto della divisione di A(x) = x 3 − 4x 2 + 19 per B(x) = x − 2 è


R = 23 − 4 · 22 + 19 = 11.

Teorema di Ruffini. Un polinomio A(x) è divisibile per B(x) = x − k, k


numero reale, se e solo se A(k) = 0.

Esempio: A(x) = x 3 − 2x 2 − x + 2 è divisibile per B(x) = x − 2: infatti per il


Teorema di Ruffini si ha che A(2) = 23 − 2 · 22 − 2 + 2 = 0.

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Algoritmo di Ruffini

Calcolare quoziente e resto della divisione tra

A(x) = 2x 4 − 8x 2 + 6x − 5 e B(x) = x + 3

mediante la regola di Ruffini.


  

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