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“ L’algebra dei monomi ”

Mappe, schemi riassuntivi ed esercitazioni


Introduzione

Fino ad ora abbiamo operato prevalentemente


con i numeri interi o razionali, utilizzando
operazioni aritmetiche, ma abbiamo anche
incontrato alcune regole scritte con l’uso
delle lettere. Tale formalismo richiama il
linguaggio simbolico dell’algebra, in quanto
oltre ai numeri, compaiono anche simboli
letterali. In questo modulo sarai condotto
all’interno del calcolo letterale, imparando
ad operare con i monomi, i polinomi e le
frazioni algebriche.
Mappa concettuale del modulo
Formule letterali: variabili e costanti

Consideriamo un triangolo e
chiamiamo b la base ed h l’altezza.
Come ben sapete l’area del triangolo
h
si calcola utilizzando la formula
b
scritta a lato. In questa formula b
ed h sono lettere che possono
assumere diversi valori a seconda
dei casi, possono dunque variare.
Diremo dunque che b ed h sono
variabili. Il numero 2 invece non
cambia se variano la base e l’altezza,
per cui diremo che 2 è una
costante.
Assegnazione di valori alle variabili:
dal caso generale al caso particolare

Il concetto di variabile è un concetto


fondamentale in matematica e viene
utilizzato per esprimere proprietà generali,
come ad esempio l’area di un triangolo
qualsiasi. Se dovessimo calcolare l’area per
un triangolo particolare, dovremmo
assegnare dei valori precisi alle nostre due
variabili.
Proprietà
b=3
generale
h=2

Caso particolare
Formula letterale Caso generale

Assegnazione di valori
Caso particolare
alle variabili
Linguaggio simbolico dell’algebra

Il linguaggio dell’algebra è un linguaggio simbolico che ci


permette di rappresentare in forma letterale proprietà
generali. Studiare l’algebra non significa quindi acquisire solo
tecniche di calcolo, ma soprattutto affinare le proprie
capacità di astrazione, sapendo riconoscere
nell’impostazione di un problema, le variabili fondamentali
che entrano in gioco e le relazioni matematiche che le
legano.

Linguaggio simbolico
Algebra (si manipolano lettere
anziché numeri)
Nota storica
Euclide di Alessandria d'Egitto, attivo nel 300 a.C. Matematico greco formatosi
probabilmente ad Atene presso l'Accademia platonica, insegnò geometria ad
Alessandria d'Egitto, dove fondò una scuola di matematica. Nel suo capolavoro, gli
Elementi le proprietà algebriche vengono trattate utilizzando segmenti e figure
geometriche. Bisogna aspettare il Rinascimento per veder fiorire l’algebra come
disciplina autonoma.
Raffaele Bombelli, (Bologna 1526 – Roma 1572), matematico italiano, fu uno dei grandi
algebristi del Rinascimento. Il suo contributo alla matematica è contenuto in un
trattato di algebra in 3 volumi (il progetto originale ne prevedeva 5), pubblicato l’anno
della sua morte e intitolato Algebra. Il trattato comprende regole di computo per
numeri negativi e relative dimostrazioni. Bombelli però, nel dimostrare proprietà
generali, utilizzava ancora numeri, anziché lettere. La vera rivoluzione si ebbe invece
nel 1600, grazie a Viète.
François Viète, (Fontenay-le Comte 1540 - Parigi 1603), matematico e
uomo politico francese. Conseguì il baccalaureato in diritto nel 1560. A
partire dal 1602 lavorò alle sue prime opere scientifiche e fu autore di
un sistema notazionale di simbolizzazione dell'algebra, grazie al quale
fu possibile applicare il formalismo algebrico allo studio della
geometria. Viète introdusse inoltre l'uso delle lettere nel calcolo per
rappresentare le quantità note e le incognite e portò contributi
fondamentali alla teoria delle equazioni.
Differenza tra espressione letterale e
valore dell’espressione

Espressione Valore dell’espressione

con a = 3

Caso generale Caso particolare


Se cambia il valore della variabile

Cambia il valore dell’espressione


Esempi esplicativi

1. Consideriamo l’espressione letterale 3 + a – 2 b


Diciamo che a e b sono variabili, mentre 3 e
2 sono costanti.

2. Consideriamo l’espressione letterale x + 2 y . Il


valore di tale espressione per x = 1 e y = 5 è:
1 + 2 * 5 = 1 + 10 = 11
Convenzione di scrittura

Indicheremo generalmente le variabili


con le lettere minuscole

Al posto di Scriveremo

x*y xy

2*x 2x

3 * (x + y) 3(x + y)
monomi

Espressione in cui compare solo

l’operazione di moltiplicazione

2x3y4 4xy5z ab3 5ax2yb5


Grado di un monomio

Somma degli esponenti dei fattori letterali

x xy x 2 y 3 z5 x0 5

1 1+1=2 2+3+5=10 0 0
Analizziamo un monomio

Parte letterale

3 x2 y b 5

Coefficiente numerico

Grado: 2+1+5 = 8
Esercitazioni
1. Scrivi le espressioni algebriche che indicano le seguenti
operazioni:
a. Sommare alla metà di a il doppio di b.
b. Sottrarre al triplo di a il cubo di b.

2. Calcolare il valore numerico delle seguenti operazioni letterali,


assegnando alle lettere i valori indicati:
a. -5a+2b+3ab con a = -2 e b = 4 R: [-6]
b. 3a2-6a+3 con a = 3 R: [12]
c. con x = 2 R: [-3]

d. x2+3y-z con x = -5; y = -3; z = 6 R: [10]


Esercitazioni
1. Stabilisci quali delle seguenti espressioni algebriche sono
monomi:
x2y; a + b; x3y2z; 5a4 – b; x(-y)(z3a4b2); 4(x-y)

2. Per ognuno dei seguenti monomi indica il coefficiente, la parte


letterale e il grado:
xyz2; 5x3y4z; 2abc; 8; -a2b4xy5

3. Scrivi un monomio di ottavo grado che abbia come parte


letterale solo tre variabili.
4. Scrivi un monomio di sesto grado che sia di quarto rispetto
alla lettera y e che abbia coefficiente uguale ad 1.
Monomi simili

Hanno la stessa parte letterale

Monomi simili: Monomi non simili:

2x3yz2 5x3yz2 4xy7 3x2y


Somma algebrica di monomi

Monomi simili: Monomi non simili:

2x3yz2 5x3yz2 4xy7 3x2y

La loro somma restituisce


La loro somma
un unico monomio:
non è un unico monomio
ma un polinomio
2x3yz2 + 5x3yz2 = (2+5) x3yz2
4xy7 + 3x2y
=
= 7 x3yz2

L’insieme dei monomi non è chiuso


rispetto alla somma
La somma di due monomi simili è un nuovo monomio
che ha come coefficiente la somma algebrica dei coefficienti e
come parte letterale la stessa parte letterale

5xy + 3xy = (5 + 3)xy = 8xy

La somma di due monomi simili di grado n


è ancora un monomio di grado n

5xy ha grado 2
3xy ha grado 2

(5 + 3)xy = 8xy ha grado 2


Moltiplicazione di monomi

1. Si moltiplicano i coefficienti numerici


2. Si moltiplicano tra loro i fattori letterali
3. Se ci sono fattori letterali comuni:
si applicano le proprietà delle potenze

Esempio:

5b2 x 4b3 =
= (5x4) b2 x b3 = 20 b2+3 =
= 20 b5

Grado = somma dei gradi L’insieme dei monomi è chiuso


5=2+3 rispetto alla moltiplicazione
Potenza di monomi

La potenza di un monomio è uguale al prodotto delle potenze dei suoi


fattori

(-2x2yz3)2 = (-2)2(x2)2(y)2(z3)2 = 4x4y2z6

Grado = grado del monomio base x esponente

Grado (-2x2yz3)2 = grado (-2x2yz3) x 2 =


= (2 + 1 + 3) x 2 = 6 x 2 = 12
Esercitazioni
1. Indica tra i seguenti gruppi di monomi quelli simili:
a. 3ab2; ab; -b2a; a2b; 5ab; 3a
b. xy; 5ac; -xy; -x2y; axy; 8ac
2. Calcola le seguenti somme di monomi simili ed indica il loro grado:
a. 5ab3 + 3ab3 = grado =
b. 10xy + (-11xy) = grado =
c. -7ac2 + 7ac2 = grado =
3. Calcola i seguenti prodotti ed indica il grado del monomio risultante:
a. -4a2b(-3ab2) = grado =
b. 3xyz(-x2z)(3z2) = grado =
Esercitazioni
Esercitazioni

1. Calcola le seguenti potenze ed indica il grado del monomio risultante:


a. (3xy2)3= grado =
b. (-2a3bc4)5 = grado =
c. [-(-3x2)3]2 = grado =

2. Esegui le seguenti moltiplicazioni dopo aver sommato i monomi simili:


a. R:

b. R:

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