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Indice
Il Calcolo letterale
1 Introduzione
2 Scopo del Calcolo letterale
3 Monomi
4 Polinomi
4.1 Prodotti notevoli
5 Scomposizione di un polinomio in fattori
6 M.C.D e m.c.m. tra polinomi
7 Frazioni algebriche
8 Esercitazioni
9 Approfondimenti
pag. 3
pag. 4
pag. 5
pag. 6
pag. 7
pag. 8
pag. 13
pag. 14
pag. 16
pag. 23
Il Calcolo letterale
1 Introduzione
Questa trattazione si pone complessivamente lobiettivo di fornire tutto il materiale concettuale
ed esercitativo relativo al calcolo letterale, cio a quella parte dellalgebra elementare che va dal
calcolo con monomi e polinomi fino al calcolo con le frazioni algebriche.
Poich le propriet algebriche di monomi, polinomi e frazioni algebriche, sono una
conseguenza delle propriet algebriche degli insiemi numerici (e in particolare di Z fino al calcolo con
i polinomi e di Q per il calcolo con le frazioni algebriche), opportuno, ma non essenziale, che questo
argomento venga trattato dopo lo studio degli Insiemi numerici fondamentali, nel quale si analizzano
le propriet di N, Z, Q, R, si revisiona e si approfondisce loperazione di elevazione a potenza e si
analizza, in modo generale, il significato di operazione in un insieme.
In ogni caso, molte delle difficolt che insorgono nellapprendimento del calcolo letterale
dipendono dalla cattiva comprensione di concetti o regole che si sarebbero dovuti imparare in modo
solido prima della sua introduzione. In particolare, molte analisi degli errori ricorrenti concordano
sulla persistenza dei seguenti:
non rispetto dellordine di precedenza delle operazioni, dovuto ad una omologazione del calcolo
alle regole di lettura (da sinistra verso destra) del linguaggio non matematico. Errore tipico, gi
aritmetico e che si ripercuote nel calcolo algebrico, per esempio 1+23=33=9;
non rispetto del ruolo delle parentesi e della loro necessit nel caso si debba modificare lordine
naturale di esecuzione delle operazioni. Errori tipici, a tale proposito, sono lindifferenza tra
scritture quali (a + b )(c + d ) e (a + b )c + d oppure la dimenticanza della distribuzione del segno
che fa credere uguali le seguenti scritture a (b + c ) e a b + c ;
non consolidata differenziazione delle regole che governano le operazioni tra esponenti quando si
opera con potenze. Non si applicano cos agli esponenti le operazioni di livello pi basso e si
trovano errori tipici quali a 2 a 3 = a 6 ;
non comprensione della sintassi del calcolo con le frazioni e, in particolare, incertezza sul
b
a+b
significato di scritture quali a (in cui sono presenti tre livelli!) o
, nella quale volentieri
c
a+c
vengono semplificate le a del numeratore e del denominatore, non rilevando il ruolo di
parentesi che ha il segno di frazione lungo;
generalizzazione, diventano brutali esercizi fini a se stessi, su cui non esercitare ragionamento, ma
solo, quando va bene, esecutive capacit di calcolo (per questo, spesso, piacciono cos tanto agli
studenti di livello medio, perch, una volta capite le non molte regole, non impegnano il
ragionamento, cos come invece problemi di varia natura);
b) non si raggiunge il livello nel quale gli oggetti del calcolo letterale i monomi, i polinomi, le
frazioni algebriche pur essendo nati da esigenze di generalizzazione del livello numerico, se ne
distaccano, quasi autonomizzandosi. Anche se, a livello di biennio, il percorso non va seguito fino
a tal punto, i polinomi costituiscono comunque un anello e, dunque, unautonoma struttura,
oramai svincolata quando se ne studiano le caratteristiche dalla loro origine di strumenti per
generalizzare o per risolvere problemi effettivi.
Nella presentazione del materiali di studio, nella scelta degli esempi e degli esercizi, ho tenuto
conto di tali diagnosi e, pertanto, continuamente riproposto questo doppio livello della comprensione
del calcolo letterale (come strumento di generalizzazione e come ambiente di calcolo autonomo), cos
come le situazioni imbarazzanti dove si annidano gli errori tipici sono ben pi frequenti di altre
situazioni pi di routine.
A = 3 6 = 18m 2
6
A questo punto sorge spontanea la domanda: Ci sar un sistema per calcolare larea di un rettangolo
qualsiasi?
Si il modo c: indicate con b e h le misure, rispetto alla stessa unit, della base e dellaltezza del
rettangolo, larea, cio la misura della superficie, data dalla seguente formula
A = bh
Questa formula di carattere generale e si pu quindi applicare per determinare larea di un qualsiasi
rettangolo di cui si conoscano la base e laltezza.
Osservazione: quando si indica un prodotto tra due numeri rappresentati da lettere si suole omettere il
punto, cio il segno delloperazione di moltiplicazione. Ad esempio
a b = ab
2 n = 2n
a b c = abc
E invece evidente che per indicare il prodotto tra due numeri, per esempio tra il numero 2 ed il
numero 3, non si pu omettere il segno di moltiplicazione, altrimenti si leggerebbe 23 ventitre.
Cosa succede se volessi calcolare il perimetro di un rettangolo?
Nel caso specifico dellesempio considerato, il bordo del terreno misurer 3 + 3 + 6 + 6 = 18m , ma per
un rettangolo qualsiasi avremo la seguente formula:
p = b + b + h + h = 2b + 2h
che viene cos scritta
p = 2b + 2h .
4
Dallesempio proposto si visto che, usando lettere dellalfabeto per indicare numeri (reali), si
ottiene il vantaggio di poter generalizzare un determinato problema e di poter agevolmente indicare la
sequenza di operazioni da eseguire per risolverlo.
Si dice cos che il Calcolo letterale quella parte della matematica che generalizza il calcolo
algebrico usando anche delle lettere per indicare numeri. Vedi a questo proposito gli Approfondimenti
(par. 9.1, 9.2 e 9.3).
Per esempio, con la scrittura
a 2 3b
2a
intendiamo il problema che, nel linguaggio comune, si enuncia cos: dividere la differenza tra il
quadrato di un numero dato e il triplo di un altro numero dato per il doppio del primo numero
considerato. Che fatica!
Il valore che si otterr eseguendo tali operazioni dipender, evidentemente, dai valori che si
attribuiranno alle due lettere a e b:
a =1
a = 1
b=2
oppure
(1)2 3(2) = 1 6 = 5 = 5
2(1)
2
2
2
b = 2
( 1)2 3( 2) = 1 + 6 = 7 = 7
2( 1)
2 2
2
Chiameremo espressione algebrica letterale o semplicemente espressione letterale ogni scrittura che
indichi operazioni da eseguire su numeri e lettere assegnati.
Le lettere che compaiono in una espressione letterale si dicono indeterminate e rappresentano numeri
reali.
Possiamo concludere che mentre una espressione algebrica numerica indica quali operazioni compiere
su certi numeri per giungere a un risultato numerico (valore dellespressione), le espressioni letterali
costituiscono uno schema generale di calcolo:
espressione algebrica numerica
espressione algebrica letterale
2
(1) 3(2)
a 2 3b
2(1)
2a
3 Monomi
La pi semplice espressione letterale intera il cosiddetto monomio. Il monomio una espressione
letterale in cui figurano solo operazioni di moltiplicazione.
Ovviamente, per come definito, un monomio rappresenta un numero.
Il grado di un monomio la somma degli esponenti delle sue lettere.
Due o pi monomi si dicono simili quando hanno la stessa parte letterale.
Vediamo da vicino come fatto un monomio:
Grado del monomio
3 + 2 +1 = 6
Parte numerica
4
5
4 3 2
x y z
5
Parte letterale
x3 y 2 z
lettere uguali rappresentano necessariamente numeri uguali, mentre lettere diverse non
rappresentano necessariamente numeri diversi;
i numeri reali sono a loro volta monomi di grado zero e lo 0 a sua volta un monomio;
applicando tutte le regole valide per le espressioni numeriche (propriet delle operazioni tra numeri
comprese le potenze, priorit delle operazioni e uso delle parentesi) possibile calcolare
espressioni letterali contenenti monomi.
1
1
7
ab 2c + ab 2c + 3ab 2c = 1 + 3 ab 2c = ab 2c
2
2
2
Prodotto di monomi
4 4 3
= +15a 4b 4c 3
Potenza di un monomio
( 2a bc ) = ( 2) a b c
2
3 3
6 3 9
= 8a 6 b 3 c 9
( 18a b c ): (+ 3a b c ) = 6a bc
5 3 4
3 2
4 Polinomi
Si chiama polinomio una espressione letterale formata dalla somma algebrica di pi monomi detti
termini del polinomio.
I monomi, quindi, sono casi particolari di polinomi formati da un solo termine.
In particolare viene detto:
Binomio
il polinomio formato da due monomi non simili
Trinomio
il polinomio formato da tre monomi non simili due a due
Quadrinomio il polinomio formato da 4 monomi a due a due non simili.
Se un polinomio formato da monomi che non sono simili a due a due, si dice che ridotto a forma
normale.
Il grado di un polinomio il massimo dei gradi dei termini (monomi) che lo compongono.
Alcune raccomandazioni:
come per i monomi, applicando tutte le regole valide per le espressioni numeriche, possibile
calcolare espressioni letterali contenenti polinomi.
) (
1
1
x2 x + 2 y + 4 x2 + 6 x 2 3 y + 5x2 = x2 x + 2 y + 4 x2 + 6 x + 2 + 3 y 5x2 =
3
3
(1 + 4 5)x 2 +
1
17
x + (2 + 3) y + 2 = x + 5 y + 2
3
3
3 xy 5 x 2 2 y = 15 x 3 y 6 xy 2
Quoziente di un polinomio per un monomio
(12 x y
3
)(
6 x 2 y 3 : 3 x 2 y = 4 xy 3 + 2 y 2
( A + B )2 = A2 + 2 AB + B 2
( A + B + C )2 = A2 + B 2 + C 2 + 2 AB + 2 AC + 2 BC
( A + B )3 = A3 + 3 A2 B + 3 AB 2 + B 2
( A + B )( A B ) = A2 B 2
( A + B )(A2 AB + B 2 ) = A3 + B 3
( A B )(A2 + AB + B 2 ) = A3 B 3
Guardando gli sviluppi del Quadrato e del Cubo di un binomio pu nascere spontanea la seguente
4
n
domanda: Come sar lo sviluppo di ( A + B ) ? E della potenza ( A + B ) ?
Vedi a questo proposito gli Approfondimenti (par. 9.4).
(2 x + y )(2 x y )
(2 x + y )2 x y
Come nel caso dei numeri interi la scomposizione in fattori nellinsieme dei numeri naturali
indispensabile per calcolare la somma di frazioni o per la loro semplificazione, cos succede
nellinsieme dei polinomi. Saper scomporre in fattori infatti requisito indispensabile per poter
introdurre le operazioni con le frazioni algebriche.
Loperazione di scomposizione di un polinomio in fattori primi non facile e non sempre i polinomi
sono riducibili cio scomponibili.
Esamineremo alcune tecniche di scomposizione poi costruiremo uno schema generale che ci possa
aiutare ad affrontare i casi pi comuni.
MCD 12 x 2 ,6 xy = 6 x
poi si calcolano i quozienti
12 x 2 / 6 x = 2 x e 6 xy / 6 x = y
A2 + 2 AB + B 2 = ( A + B )
A2 + B 2 + C 2 + 2 AB + 2 AC + 2 BC = ( A + B + C )
A3 + 3 A2 B + 3 AB 2 + B 2 = ( A + B )
2
2
(
= ( A B )(A
A3 + B 3 = ( A + B ) A2 AB + B 2
A3 B 3
+ AB + B 2
)
)
Va notato che la scomposizione di polinomi, per motivi di segno, non esattamente unica:
per esempio a 2 b 2 = (a b )(a + b ) = ( a b )( a + b )
x 2 + sx + p
siamo in grado di scomporlo in fattori se riusciamo a scriverlo nella forma
x 2 + (a + b )x + ab
La regola vale quando i numeri a, b sono numeri reali. Non sempre per tale regola di facile
applicazione per cui ci limiteremo ad applicarla nei casi semplici quando sono due numeri interi.
Esempio
Regola di Ruffini
Sia dato un polinomio P ( x ) , ed un binomio divisore della forma x a , con a un numero reale
qualsiasi. Sia Q( x ) il quoziente. Dalla relazione fondamentale della divisione possiamo dedurre :
Calcoliamo P(a ) :
P(a ) = Q(a ) (a a ) + R = R
Quando R = 0 si dice che il polinomio P ( x ) divisibile per x a e la relazione scritta sopra ci
fornisce una sua scomposizione in fattori. Il problema diventa allora quello di trovare i binomi del tipo
xa.
Si pu procedere nel seguente modo:
1. Si determinano i divisori del termine noto pi
2. Si determinano i divisori del coefficiente del termine di grado massimo qi
3. Si trovano tutte le possibili frazioni
pi
.Tra questi valori ci sono gli a cercati
qi
4. Si trova il resto R della divisione calcolando P (a ) . Si applica in questa fase il Teorema del
resto
5. Si prende, se c il valore a che rende P (a ) nullo. In tal caso il binomio x a divisore del
polinomio P ( x ) e quindi questo scomponibile.
Esempio
Si vuole scomporre in fattori il polinomio
Seguiamo lo schema
1. i divisori del termine noto 6 sono: 1, 2, 3, 6
2. i divisori del coefficiente del termine di grado massimo 2 sono: 1, 2
3. le possibili frazioni sono quindi 1, 2, 3, 6, 1/2, 3/2, di conseguenza i possibili divisori sono
4. applichiamo il Teorema del resto:
10
Resto della
divisione
Per procedere nella scomposizione in fattori , occorre ora operare sul trinomio
2x2 7 x + 6
Poich nessuno dei procedimenti usuali per i trinomi applicabile, si ripete su di esso il procedimento
di Ruffini a partire dal punto 1.
I possibili divisori sono gli stessi del passaggio precedente, con esclusione di x 1 che aveva gi dato
esito negativo.
Applichiamo il Teorema del resto:
Pu essere
Raccoglimento a fattor comune totale
Differenza di potenze
Binomio
(in particolare Differenza di quadrati)
Raccoglimento a fattor comune totale
Quadrato di un binomio
Trinomio
Trinomio particolare di secondo grado
Regola di Ruffini
Cubo di un binomio
Raccoglimento a fattor comune parziale
Regola di Ruffini
Quadrinomio
Combinazione dei metodi precedenti
...... artifici vari che si imparano con la pratica
Altri metodi, artifici e trucchi vari si imparano poi, se necessario, con lesperienza.
Come applicazione della Regola di Ruffini si ha:
La differenza di due potenze di uguale esponente sempre divisibile per la differenza delle basi.
La differenza di due potenze di ugual esponente divisibile per la somma delle basi solo se
l'esponente pari.
La somma di due potenze di ugual esponente divisibile per la somma delle basi solo se
l'esponente dispari.
La somma di due potenze di ugual esponente non mai divisibile per la differenza delle basi.
12
Differenza di potenze
Somma di potenze
non scomponibile
non scomponibile
Regola di calcolo
M.C.D. tra numeri
Il M.C.D. tra due o pi numeri il prodotto tra i
fattori primi comuni ai numeri dati, e presi
ciascuno una sola volta con il minore esponente
con cui figurano nella scomposizione.
M.C.D. tra polinomi
Scomposti i polinomi dati in fattori irriducibili, il
M.C.D. tra due o pi polinomi il prodotto di tutti
e soli i fattori comuni ai polinomi dati, e presi
ciascuno una sola volta e con il minore esponente
con cui figurano nella scomposizione.
Osservazione
Prima di costruire il M.C.D. ed il m.c.m. fra polinomi indispensabile che ognuno di essi venga
scomposto in fattori primi facendo riferimento ai procedimenti visti nel paragrafo precedente.
Esempio
Siano dati i polinomi:
3x 4 3x 2
9 x 2 + 18 x + 9
6 x3 + 6 x 2
3 x 4 3 x 2 = 3 x 2 x 2 1 = 3 x 2 ( x 1)( x + 1)
9 x 2 + 18 x + 9 = 9 x 2 + 2 x + 1 = 9( x + 1)
6 x 3 + 6 x 2 = 6 x 2 ( x + 1)
quindi avremo
M .C.D. = 3( x + 1)
m.c.m. = 18 x 2 ( x + 1) ( x 1)
2
13
7 Frazioni algebriche
Le frazioni algebriche sono denotate con il simbolo
A
B
essendo A e B dei monomi o dei polinomi. La frazione algebrica
B.
A
indica quindi il quoziente tra A e
B
I termini della frazione sono A numeratore e B denominatore (che deve essere 0 essendo il divisore
di una divisione).
Ad esempio, sono frazioni algebriche le espressioni
2a b
3
3xy
2
2
a 3ab + 2b
2a
x x +1
Una frazione algebrica ha significato per tutti i valori delle lettere che vi compaiono eccetto per gli
eventuali valori che rendono il denominatore uguale a zero. Quindi quando si opera con frazioni
algebriche necessario escludere i valori delle lettere che rendono nullo il denominatore.
Ad esempio la frazione
2
4x + 1
x2 1
non ha significato per x = 1 e per x = 1 , perch per tali valori di x il denominatore x 2 1 assume il
valore zero.
Nel calcolo con frazioni algebriche la fase in cui si escludono i valori delle lettere che annullano il
denominatore prende il nome di studio delle condizioni di esistenza della frazione stessa, e nelle
applicazioni, riferendoci allesempio precedente, possiamo scrivere nel seguente modo:
4x + 1
x2 1
C.E. x 1 , x 1
oppure in sintesi:
C.E.
x 1 .
Per le frazioni algebriche valgono le stesse propriet note per le frazione numeriche.
Si pu cio applicare la stessa procedura per semplificare una frazione oppure ridurre allo stesso
denominatore due o pi frazioni. Si possono inoltre eseguire le varie operazioni: addizione,
sottrazione, moltiplicazione, divisione e potenza con gli stessi criteri.
Per affrontare bene il calcolo sulle frazioni algebriche sono richiesti i seguenti prerequisiti:
Tecniche di calcolo per operare con monomi e polinomi.
Metodi di scomposizione in fattori di polinomi.
Calcolo del M.C.D. per la semplificazione di una frazione.
Calcolo del m.c.m. per ridurre pi frazioni allo stesso denominatore e quindi eseguire la somma
algebrica di due o pi frazioni algebriche.
semplificazione
14
2a
2
a 4a + 4
2a
(a 2)2
2a(a )(a + 2 )
2a 2 (a + 2 )
=
2
2
a (a + 2 )(a 2 )
a (a + 2 )(a 2 )
3
2
a + 2a
3
a(a + 2 )
3(a 2 )
2
a(a + 2)(a 2)
a2 4
a 2 + 4a + 4
(a 2)(a + 2) = a 2
a+2
(a + 2)2
scomposizione
a(a 2)
2
a(a + 2)(a 2)
3
1
a2 a
=
a2 + a a2 1
1
a(a 1)
=
2+
a(a + 1) (a 1)(a + 1)
2+
2a (a + 1) + 1 a 2
=
a (a + 1)
2a 2 + 2a + 1 a 2
=
a(a + 1)
Scomposizioni
Riduzioni ai minimi termini
m.c.m. = a(a + 1)
Sviluppo dei calcoli al numeratore
a 2 + 2a + 1
=
a (a + 1)
(a + 1)2 =
a (a + 1)
a +1
a
15
8 Esercitazioni
Vengono di seguito presentati 4 Test a scelta multipla (nei quali per ciascun quesito c una sola
risposta giusta) su Monomi, Polinomi, Scomposizioni in fattori e Frazioni algebriche ed una Verifica
finale.
Il lettore che volesse esercitarsi su tali test deve considerarli come strumenti per una autovalutazione e
come spunti di riflessione per eventuali discussioni con il docente.
Unit 1 Monomi
1. Quale delle seguenti espressioni traduce la frase il triplo prodotto del quadrato di un termine per laltro?
A
3a23b
(a2b)3
2. Se a=1, b=
A
27
3a2b
1
, c=3, allora il monomio 4a2b2c3 vale:
2
27
54
3. Solo uno dei seguenti monomi non mai negativo, qualunque sia il valore attribuito alle lettere. Quale?
A
2x3y3
2x2y2
4x2y
xy2
3abc4
+5a2bc
3a3+b2
+6a3bc
5. Solo uno, tra i seguenti monomi, non simile agli altri. Quale?
A
2xy2z3
1
xy 2 z 3 C
3
xz3y2
3xy3z2
4a2
6. Laddizione 3a+a d:
A
4a
3a2
7. Semplificando lespressione
A
27 6 6
a b
20
1 2
2
a b ab 2 + ab 2 a 2 b si ottiene:
4
5
3
3
ab 2 a 2 b
5
4
27 2 2
a b
20
35a2b4
3 4 2
xy
8
8. La moltiplicazione (5ab3)(7a2b4c) d:
A
35a2b7c
9. La divisione
35a2b12c
1 4 6 3
2
x y z : xy 3 z 3 d:
4
3
3 3 3
xyz
8
3 3 3
xy
8
10. Solo una di queste divisioni non d come risultato un monomio. Quale?
A
(2x3y):(3x2y)
(8x4y): (4x4y)
(2x3y2):(x3y3)
(4x3yz2):(7)
16
8a3b6c12
8a3b8c64
8a3b8c12
2xy2z 144x4y12z2 D
x3y3
x3y3
3x3y3
2xy2z48x3y10z
16x3y10z
90a3b4c3d
90 a2b3
6a2b3
90a3b4c3d
90 a2b3
6a2b3
Unit 2 Polinomi
1. Qual , riscritta in simboli, lequivalente della frase: il triplo prodotto del cubo di un primo termine per il
secondo pi il doppio prodotto del primo termine per il quadrato del secondo?
A
3a33b+2a2b2
(a3b)3+(ab2)2
3a3b+2ab2
2. Quale dei seguenti polinomi non mai negativo qualunque siano i valori numerici che si sostituiscono alle
lettere?
A
a+b
a2+b2
1000a+1000b
xy4+x4y+ x2y2
x2y2+xy3+1
2xy33x2y2+4x2y2 D
ab32ab+3b
ab3+2ab+3b
ab32ab3b
2x24x3y2+3xy
2x2(4x3y2+3xy)
(2x2 )4x3y2+3xy
2a37a2b2+6ab3
2a3b9a2b26ab33ab2
12a4b4
in nessun caso
8. Una sola delle seguenti uguaglianze vera per ogni valore delle lettere. Quale?
A
(x+y)2=x2+y2
(x+y)(a+b)=ax+by
(xy)(xy)=x2y2
2(x+y) = 2x+2y
17
14a4
4a41
4a4+14a2
10. Quale dei seguenti un prodotto del tipo somma per differenza?
A
(ab)(ab) B
(ab)(a+b)
1
11. Qual il risultato di a b 2
2
A
1
a2 b2
4
(a+b)(a+b)
1
a2 b4
4
1
a2 + b4
4
60x2y3
30xy20xy3
30xy+12x2y220xy3
(a2)3
(a2)3
(a+2)3
3
14. Semplificando lespressione a +
4
1 2
a
2
2a 4 +
1 2
a C
2
2a 4 +
3
a2
4
5 2
a
2
3
+ a 2 (a) 2 si ottiene:
4
D
14x12
26x16
Unit 3 Scomposizione
1. Uno solo tra i seguenti polinomi scomposto in fattori. Quale?
A
a(xy)a(x+y)
(2ab)2+(ab)(a+b)
2(a-3b)+1
2(ab)(x+y)
2a2b3c4
24a2b3c4
2a3b5c4d
a(3a22a+1)
a(3a22a)
a2(3a2)+a
xy(2x1)+x(2x1)
x(2x1)(y+1)
2x2(y+1)x(y+1) D
(5x215xy+3y3)2 D
(5x23y3)(5x2+3y3)
(5x23y3)2
18
(4a80a+100a5)3 B
16a2(4a15)+25(12a5)
(4a5)2
7. Quale delle seguenti espressioni occorre aggiungere a 4a2b4+24a3b3 per ottenere il quadrato di un
binomio?
A
6a4b4
6a4b2
36a4b2
a4 + a2
a4 a2 +
1
4
a 4 2a 2 +
1
4
a4
1
4
1
4
il polinomio che esprime il quadrato di un binomio ha almeno due monomi con segno positivo
il polinomio che esprime il quadrato di un binomio ha almeno tre monomi con segno positivo
il polinomio che esprime la differenza di due quadrati ha almeno due monomi con segno positivo
il polinomio che esprime il cubo di un binomio ha almeno due monomi con segno positivo
10. Uno solo dei seguenti uno zero per il polinomio p(x) = 2x32x2+2x+6. Quale?
A
11. Se dividendo un polinomio p(x) per il polinomio a(x)0, si ottiene come quoziente q(x) e come resto r(x),
allora p(x) =
A
q(x) + r(x)
q(x)a(x)+r(x)
q(x)a(x)r(x)
(x1)(x9)
(x+1)(x9)
(x1)(x+9)
(2a1)2(2a+1)2
(2a1)4
(2a1)(2a+1)(4a2+1)
14. Uno solo dei seguenti polinomi non ulteriormente scomponibile. Quale?
A
a4+1
a41
a3+1
a31
15. Per quale valore reale di k lespressione a4b218a2b+k1 il quadrato di un binomio per qualunque valore
di a e b?
A
10
82
19
a3+a2bab2b3
a2b+b32ab2
:
A
ab
ab
ab(ab)2(ab)2
a3+a2bab2b3
a2b+b32ab2
:
A
ab
ab
ab(ab)2(a+b)2
4a3b3+8a2b4
8a5+32a4b+32a3b2
:
A
24a3b3(a+2b)2(x3y)
2(a+2b)2
2(a+2b)
x2y2
x22xy+y2
:
A
xy
x3y3
(xy)2(x+y)
Se il minimo comune multiplo di due polinomi uguale a 1, allora il loro massimo comune divisore
Se il minimo comune multiplo di due polinomi uguale al loro prodotto, allora il loro massimo comune
divisore uguale a 1
C
Se il massimo comune divisore di due polinomi uguale al loro rapporto, allora il loro minimo comune
ultimo
D
Se il massimo comune divisore di due polinomi uguale al loro rapporto, allora il loro minimo comune
non esiste
7. Di due polinomi si conoscono il MCD e il mcm. Si pu allora sicuramente dedurre:
A
8. Soltanto una delle seguenti frazioni algebriche non equivalente alle altre. Quale?
20
xy 2
z
y2z
3x
y2z
3y 2
x 1 z
9. In una sola delle seguenti divisioni si ottiene una frazione algebrica. In quale?
A
(2a3b4):(3ab4)
10. La frazione
A
0:(4x4y2)
(4a2b4):(2ab5)
(7x3y8):(3x3y8)
a2
non ha significato per
b3
a=2
b= 3
a=2 e b=3
b=3
a 1
+1
a
11. Uno solo dei seguenti calcoli diverso dagli altri. Quale?
A
1 a
a
2a
x2
y
1
a
x 2 xy
y 2 xy
a 2 + 2ab + b 2
a 2 + 4ab + 4b 2
b
a + 2b
1
+2
a
x
y
1
4
si ottiene:
si ottiene:
x
y
1
1
1
1 a
1 + b 2 2b
a 2 + 4b 2 + 4ab
si ottiene:
1
a
y
x
1
1
x 1 y 1
1 x 1 y
C
si ottiene:
D
21
1 b(a 1) 2
e quindi calcola il risultato.
Esercizio 2
Scrivi una formula che utilizzi le prime lettere dellalfabeto e corrisponda alla seguente frase:
Il cubo della somma di due numeri qualunque diverso dal quadrato del primo pi il triplo prodotto del primo
per il quadrato del secondo
Esercizio 3
Scomponi in fattori i seguenti polinomi:
a)
x2+2xy1+y2
b)
32a216ab+2b22c2+12c18
c)
x664
d)
15abx10axy+6bc24c2y
e)
a2+a42
Esercizio 4
Calcola il MCD e il mcm dei seguenti polinomi:
acbcad+bd
axbxay+by
a2b2
a2+b22ab
Esercizio 5
Nel polinomio di secondo grado p(x)= x25x6 si effettua la sostituzione x=2t1. Scrivi il polinomio nella
variabile t che cos si ottiene e scomponilo in fattori.
Tenendo conto che 2t=x+1, deduci dalla scomposizione in fattori del polinomio nella variabile t la
scomposizione in fattori di p(x).
Esercizio 6
Scrivi una frazione algebrica che abbia le seguenti caratteristiche:
a) come numeratore ha un polinomio di primo grado nella sola variabile x
b) come denominatore ha un polinomio di secondo grado nella sola variabile x
c) uguale a 0 per x= 2
d) non ha significato per x=1 o per x=4
Esercizio 7
Calcola:
a+
a 2 3ab
a
a
2ab
:
+
a+b
a + b a b a2 b2
Esercizio 8
Calcola:
a +1+
2
2
: a 1 +
a 1
a +1
a+
a + 4 ( a + 1) 2
:
a + 3 (a 1) 2
22
9 Approfondimenti
9.1
Dimostrazione algebrica
Uso del calcolo letterale in una dimostrazione:
Pensate un numero e sommateci 1, poi fate il quadrato di quello che avete ottenuto, poi sottraete 1,
quindi dividete per il numero pensato e sottraete per il numero pensato. Cosa ottenete?
Soluzione:
[(a + 1) 1]: a a = 2
2
9.2
Problema del parallelepipedo
Dividendo un foglio A4 in 4 parti uguali formiamo un parallelepipedo. Otteniamo lo stesso volume
dividendo in lunghezza e in larghezza?
Soluzione:
V =
b
4
ab
b
a
V =
4
9.3
Problema risolto con il calcolo letterale
Aumentando le circonferenze, la parte esterna alle circonferenze aumenta?
1 circonferenza
l = 12cm
r = 6cm
Aq = 144cm 2
Ac = 36cm 2
Pe = 144 36
4 circonferenze
l = 12cm
r = 3cm
Aq = 144cm 2
Ac = 9cm 2
Pe = 144 4(9 )
23
Soluzione:
n 2 circonferenze (n per lato)
l = 12cm
12
cm
2n
Aq = 144cm 2
r=
12
Ac =
2n
cm 2
Pe = 144 n
12
2n
9.4
Il Triangolo di Tartaglia
Il triangolo di Tartaglia uno schema a forma triangolare nel quale compaiono numeri interi positivi
legati tra loro da delle relazioni.
Ogni termine, tranne quelli posti sui lati obliqui che sono pari ad 1, uguale alla differenza tra il
termine posto nella riga inferiore alla sua sinistra e quello alla sua sinistra sulla stessa riga, es.
10 = 15 5 ; inoltre ogni termine, tranne quelli posti sui lati obliqui, uguale alla somma dei termini
posti subito sopra di esso; es. 3 = 1 + 2 ).
1
1
1
1
4
5
6
10
15
1
4
10
1
5
20 15 6
...
...
I coefficienti degli sviluppi delle potenze di un binomio sono dati proprio dai termini del Triangolo di
Tartaglia:
( A + B )0 =
( A + B )1 =
( A + B )2 =
( A + B )3 =
( A + B )4 =
( A + B )5 =
( A + B )6 =
...
1
A
A3
A
+
+
3 A2 B
2 AB
+
+
3 AB 2
B2
+
B3
A4
4 A3 B
6 A2 B 2
4 AB 3
B4
A5
5 A4 B
10 A3 B 2
10 A2 B 3
5 AB 4
B5
+
...
6 A5 B
+
...
15 A4 B 2
+
...
20 A3 B 3
+
...
15 A2 B 4
+
...
6 AB 5
+
...
A6
B6
...
24