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Un numero complesso è definito come un numero della forma , con e numeri reali e
una soluzione dell'equazione detta unità immaginaria. I numeri complessi sono usati in
tutti i campi della matematica, in molti campi della fisica (notoriamente in meccanica quantistica),
nonché in ingegneria (specialmente in elettronica, telecomunicazioni ed elettrotecnica) per la loro
utilità nel rappresentare onde elettromagnetiche e correnti elettriche ad andamento temporale
sinusoidale.
Introduzione informale
L'unità immaginaria
Nel corso dei secoli gli insiemi dei numeri sono andati man mano allargandosi, presumibilmente
per rispondere all'esigenza di dare soluzione a equazioni e problemi sempre nuovi.[1]
I numeri complessi sono un'estensione dei numeri reali, nata inizialmente per consentire di trovare
tutte le soluzioni delle equazioni polinomiali. Ad esempio, l'equazione
non ha soluzioni nell'insieme dei numeri reali, perché in questo insieme non esistono numeri il cui
quadrato sia negativo.
Si definisce allora il valore , chiamato unità immaginaria, che gode della seguente proprietà:
I numeri complessi sono formati da due parti, una parte reale e una parte immaginaria, e sono
rappresentati dalla seguente espressione:
Le leggi della somma algebrica e del prodotto nei numeri complessi si applicano facendo i conti nel
modo usuale e sapendo che .
Come i numeri reali sono in corrispondenza biunivoca con i punti di una retta, quelli complessi
sono in corrispondenza con i punti del piano, detto piano complesso (o di Argand-Gauss): al
numero complesso si associa il punto di coordinate cartesiane .
con , incluse quelle che non hanno soluzioni reali perché dotate di discriminante
negativo:
che nel caso in cui il discriminante sia negativo, si svolge nel modo seguente:
Ad esempio:
Più in generale è vero che se un numero complesso è soluzione di un'equazione a coefficienti reali,
allora anche il suo complesso coniugato è soluzione della stessa equazione. Quindi nel caso di
un'equazione di grado dispari, tra le soluzioni ci sarà sempre almeno un numero reale.
Storia
I numeri complessi hanno avuto una genesi dilatata nel tempo. Cominciarono a essere utilizzati
formalmente nel XVI secolo nelle formule di risoluzione delle equazioni di terzo e quarto grado di
Tartaglia. I primi che riuscirono ad attribuire soluzioni alle equazioni cubiche furono Scipione del
Ferro, il Bombelli e anche Niccolò Tartaglia, quest'ultimo, dopo molte insistenze, passò i risultati a
Girolamo Cardano con la promessa di non divulgarli. Cardano dopo aver verificato l'esattezza delle
soluzioni di Tartaglia non rispettò la sua promessa e pubblicò i risultati, citandone l'autore però,
nella sua nota Ars Magna del 1545. Tartaglia aveva molte amicizie tra gli inquisitori e in seguito
Cardano ebbe problemi legati alla giustizia del tempo, molti dei quali provenienti da accuse di
eresia. Attualmente la comparsa di radici di numeri negativi viene attribuita principalmente a
Tartaglia mentre nelle meno numerose pagine dedicate a Cardano non vi è traccia del suo probabile
importante contributo a tale rappresentazione numerica.
Inizialmente i numeri complessi non vennero considerati come "numeri" ma solo come artifici
algebrici utili a risolvere equazioni. Erano infatti numeri "che non dovrebbero esistere": Cartesio
nel XVII secolo li chiamò "numeri immaginari". Abraham de Moivre ed Eulero nel XVIII secolo
incominciarono a fornire ai numeri complessi una base teorica, finché questi assunsero piena
cittadinanza nel mondo matematico con i lavori di Gauss. Contemporaneamente si affermò
l'interpretazione dei numeri complessi come punti del piano.
Terminologia
In matematica molti oggetti e teoremi dipendono dalla scelta di un insieme numerico di base:
spesso la scelta è fra numeri reali e complessi. L'aggettivo "complesso" è in questo caso usato per
specificare questo insieme di base. Per esempio, si definiscono le matrici complesse, i polinomi
complessi, gli spazi vettoriali complessi e l'algebra di Lie complessa. Esistono anche il teorema di
Sylvester complesso e il teorema spettrale complesso.
Definizione moderna
Formalmente un numero complesso si può definire come una coppia ordinata di numeri reali .
Si definiscono quindi somma e prodotto di due numeri complessi nel modo seguente:
Con queste due operazioni, l'insieme dei numeri complessi risulta essere un campo, che viene
indicato con .
Ogni numero complesso si scrive facilmente come combinazione lineare nel modo
seguente:
Definizioni alternative
Usando gli strumenti della teoria dei campi, il campo dei numeri complessi può essere definito
come la chiusura algebrica del campo dei numeri reali.
Usando gli strumenti della teoria degli anelli, può anche essere introdotto come l'anello quoziente
dell'anello dei polinomi reali con una variabile tramite l'ideale generato dal polinomio :
Geometria
Un numero complesso può essere visto come un punto del piano cartesiano, chiamato in questo
caso piano di Gauss. Una rappresentazione di questo tipo si chiama diagramma di Argand-
Gauss. Nella figura si vede che
per
Modulo e distanza
se
Coniugato
A volte è anche indicato come . Nel piano complesso è ottenuto da per simmetria rispetto
all'asse reale. Valgono le seguenti proprietà:
Reciproco
Ossia, se otteniamo
Somma algebrica
Valgono le relazioni
La somma di due numeri complessi equivale alla usuale somma fra vettori nel piano complesso.
Prodotto
Vale
Questa affermazione consente di dimostrare la regola dei segni del prodotto: . Difatti se si
considera che l'argomento di un numero reale negativo è 180º, moltiplicando tra loro due di questi
numeri si ottiene un numero con argomento 360° e quindi 0° che è l'argomento di un numero reale
positivo.
Una moltiplicazione per un numero complesso può essere vista come una simultanea rotazione e
omotetia. Moltiplicare un vettore o equivalentemente un numero complesso per l'elemento
produce una rotazione di 90°, in senso antiorario, del numero complesso di partenza. Ovviamente
la moltiplicazione per e poi ancora per produce una rotazione di 180º; ciò è logico visto che
.
Rapporto
Usando la rappresentazione
Potenze
Inoltre, ogni numero complesso ha esattamente radici -esime: in particolare non esiste un modo
univoco di definire la radice quadrata di un numero complesso.
Esponenziale
La funzione esponenziale complessa è definita facendo uso delle serie e degli strumenti del
calcolo infinitesimale, nel modo seguente:
In particolare, se si ottiene
Logaritmo
Se
dove è un numero intero qualsiasi. Poiché il valore è arbitrario, un numero complesso ha una
infinità di logaritmi distinti, che differiscono per multipli interi di .
Se si può scrivere
In questo caso, se è reale (cioè se ) fra gli infiniti valori ce n'è uno reale, che corrisponde
all'usuale logaritmo di un numero reale positivo.
Esempi
La prima possibilità è quella di porre e di uguagliare la parte reale di alla parte reale
del coniugato di e analogamente per le rispettive parti immaginarie. Seguendo questa strada si
ottengono due equazioni:
e uguagliare le norme e gli argomenti di e del coniugato di , ottenendo anche qui due
equazioni:
Alcune proprietà
Perdita dell'ordinamento
Diversamente dai numeri reali, i numeri complessi non possono essere ordinati in modo
compatibile con le operazioni aritmetiche. Non è cioè possibile definire un ordine tale che
come avviene con i numeri reali. Quindi non ha senso chiedere ad esempio se è maggiore o minore
di , né studiare disequazioni nel campo complesso. Infatti in ogni campo ordinato tutti i quadrati
devono essere maggiori o uguali a zero: per costruzione dell'unità immaginaria, invece .
Ciò non deve essere confuso con il dire che l'insieme dei numeri complessi non può essere
totalmente ben ordinato. Infatti i numeri complessi hanno, ad esempio, un ordinamento in termini
di ordine lessicografico, e costituiscono quindi un insieme ordinabile (come ogni insieme in ZFC
stante l'assioma della scelta), ma non formano un campo ordinato (per la ragione di cui sopra) né
una struttura algebrica ordinabile rispetto alla metrica indotta da una norma.
Piano cartesiano
Funzione logaritmica: tutte le coppie (x;y) con x negativa sono numeri complessi e non possono
essere rappresentati nel piano, prescindendo dalla base scelta: rosso per la base e, verde per la base
10 e viola per la base 1,7.
Quando si disegna una funzione nel piano cartesiano il cui codominio contiene numeri dell'insieme
immaginario, tali numeri non possono essere rappresentati da una coppia di coordinate ,
poiché essendo complesso non può avere ordinamento rispetto alla retta .
L'insieme è contemporaneamente uno spazio vettoriale complesso a una dimensione (come tutti i
campi), e uno spazio vettoriale reale a due dimensioni. In quanto spazio vettoriale reale a
dimensione finita è inoltre uno spazio normato completo, cioè uno spazio di Banach, e più in
particolare uno spazio di Hilbert.
Una radice complessa di un polinomio a coefficienti reali è un numero complesso tale che
. Il teorema fondamentale dell'algebra asserisce che ogni polinomio di grado ha
esattamente soluzioni complesse, contate con molteplicità. Questo risultato indica che i numeri
complessi sono (a differenza dei reali) un campo algebricamente chiuso.
Analisi complessa
Lo studio delle funzioni con variabili complesse è detto analisi complessa e trova largo impiego
nella matematica applicata e nella teoria dei numeri, oltre che in altre branche della matematica,
della fisica e dell'ingegneria. Spesso, le dimostrazioni più semplici per gli enunciati dell'analisi reale
o persino della teoria dei numeri impiegano tecniche di analisi complessa (vedi teorema dei numeri
primi per un esempio). Diversamente dalle funzioni reali, che sono rappresentate comunemente
come grafici bidimensionali, le funzioni complesse hanno grafici a quattro dimensioni e spesso
vengono rappresentate come grafici colorati dove il colore sopperisce alla dimensione mancante (si
veda, ad esempio, la voce Immagini conformi). Si possono anche usare delle animazioni per
mostrare la trasformazione dinamica della funzione complessa del piano complesso.
Applicazioni
In matematica
I numeri complessi sono presenti in tutta la matematica, e sono protagonisti di interi settori, come
l'analisi complessa o la geometria algebrica. Elenchiamo qui soltanto alcune applicazioni dei
numeri complessi a settori della matematica in cui questi non hanno un ruolo dominante.
Teoria dei numeri: La teoria dei numeri analitica usa l'analisi complessa per affrontare problemi
sui numeri interi. Alcuni esempi sono il teorema dei numeri primi e la collegata ipotesi di Riemann.
Integrali impropri: Alcuni integrali impropri possono essere risolti agevolmente con il teorema
dei residui dell'analisi complessa.
Frattali: Alcuni frattali sono definiti tramite i numeri complessi, per esempio l'insieme di
Mandelbrot e l'insieme di Julia.
In fisica
Dinamica dei fluidi: Nella dinamica dei fluidi i numeri complessi vengono utilizzati per
descrivere il flusso potenziale in 2 dimensioni.
Meccanica quantistica: Il campo dei numeri complessi è una componente essenziale della
meccanica quantistica dato che la teoria è sviluppata in uno spazio di Hilbert a dimensione infinita
derivato da C. L'unità immaginaria compare anche nell'equazione di Schrödinger.
Relatività: Nella relatività generale e relatività speciale alcune formule dello spazio metrico
diventano più semplici se si suppone la variabile temporale come una variabile immaginaria.
Ingegneria
I numeri complessi sono utilizzati per la risoluzione delle equazioni differenziali associate al moto
di tipo vibratorio dei sistemi meccanici. Sono molto usati anche nell'ingegneria elettrica,
soprattutto per rappresentare lo sfasamento tra reattanza e resistenza.
Analisi dei segnali
I numeri complessi vengono utilizzati nell'analisi dei segnali e in tutti i campi dove si trattano
segnali che variano sinusoidalmente nel tempo, o anche semplicemente periodici. Il valore assoluto
di |z| è interpretato come l'ampiezza del segnale mentre l'argomento di z è interpretato come la
fase. I numeri complessi rendono possibile anche l'analisi di Fourier, che rende possibile scomporre
un generico segnale tempo-invariante in una somma di infinite sinusoidi: ogni sinusoide è scritta
come un singolo numero complesso
Elettrotecnica ed elettronica
Generalizzazioni ed estensioni
Il processo di estensione del campo R dei numeri reali al campo C dei numeri complessi è noto
come costruzione di Cayley-Dickson. Esso può essere portato oltre a dimensioni più elevate,
ottenendo i quaternioni H, gli ottetti (o ottonioni) O e i sedenioni, i quali costituiscono,
rispettivamente, delle algebre a 4, 8, 16 dimensioni sul campo dei numeri reali. In questo contesto, i
numeri complessi sono stati chiamati binarioni.[2]
Le algebre prodotte da questo processo sono note come algebre di Cayley-Dickson e, poiché
estendono i numeri complessi, vanno a costituire una famiglia dell'insieme dei cosiddetti numeri
ipercomplessi, il quale, tuttavia, include anche la famiglia delle algebre di Clifford.
Note
Bibliografia
Voci correlate
Altri progetti
Collegamenti esterni