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Inquadrare una figura poliedrica come quella di Jelly Roll Morton, non cosa semplice, ma per
capirne l'essenza necessario limitare innanzitutto il quadro storico-sociale in cui nato e cresciuto.
Morton nasce a New Orleans nel 1890, da una famiglia di creoli.
Nascere a New Orleans all'epoca voleva dire entrare in contatto con una moltitudine di etnie e
substrati sociali, culturalmente differenti. Con uno sguardo pi dettagliato possiamo cos
identificarli: un substrato Bambara, un substrato Senegambese (entrambi risalenti alla
colonizzazione francese), un substrato Kongo-Angola (risalente al periodo di colonizzazione
spagnolo), un substrato formato dai profughi di Haiti (dopo la rivoluzione del 1791), un substrato
formato da schiavi interni agli Stati Uniti (nel periodo del cosiddetto degli allevamenti di schiavi),
e in un ultimo un substrato di europei di varia provenienza.
Ma alla base della sua musica non c' solo una sintesi di culture, ma anche e soprattutto una sintesi
di repertori musicali differenti.
Morton comincia a fare le sue prime esperienze musicali nei locali a luci rosse di Storyville, un
famoso e malfamato quartiere di N.O.
Al French Opera House, ha l'opportunit di ascoltare la musica classica europea, e di trarne
ispirazione per le sue composizioni.
Ma il variegato puzzle di N.O. si componeva anche delle numerose sale da ballo, delle feste a
Congo Square, dei quartetti barbershop e delle marching bands che completavano il tessuto
musicale.
Dal 1904 comincia il suo nomadismo, si sposta a St. Louis, Chicago, New York dove entra nel
circuito del vaudeville, facendo addirittura il comico nei minstrels show.
Entr in contatto con tutti i canali musicali e teatrali, che ritroveremo splendidamente nelle sue
composizioni.
La sua figura, nonostante sia cos varia e in apparenza legata all'interno di una comunit di artisti
neri e bianchi da considerarsi estranea. Si pu dire che fosse un vero e proprio outsider.
Morton, definendo se stesso il creatore del jazz, cap che il jazz non ragtime e blues, ma quel tipo
di musica che si pu adattare ad ogni repertorio musicale.
E' in questa chiave di lettura che egli cerca una sua strada tra composizione e improvvisazione.
Registrazioni di Morton per le avremo solo dal 1923, dove nel pieno della sua maturit registrer
le sue composizioni giovanili. Morton perfezion il suo stile sulle anarchiche registrazioni (1926) di
Chicago con la sua Red Hot Peppers, una band creata esclusivamente per registrare in studio e
formata da musicisti di New Orleans, dove ha modo di mettere a punto l'orchestrazione gi presente
sul pianoforte, distribuendola per i vari strumenti.
Dagli spariti a stampa (volontariamente semplificati rispetto alle registrazioni), e da queste prime
registrazioni possiamo tracciare un quadro artistico di quelli che erano i suoi strumenti:
- utilizzo delle blue notes, cluter, acciaccature, in funzione di una tavolozza pi vasta di altezze
variabili;
- spanish tinge, colore spagnolo;
ripetizione sottoposta a variazione, pur lavorando sulla forma multitematica del ragtime;
- secondary rag;
- break;
- stop time;
- stride piano;
- arrangiamenti orchestrali sulle varie zone del pianoforte;
- lavora non solo sui giri armonici, ma anche su armonie parallele (tipicamente africane), su
quadriadi, quarte aperte liberando la 7a dai vincoli tonali.
Questi elementi che ritroveremo anche nel brano Pep, un ragtime tritematico cos strutturato:
Intro
A1
B1
A2
Trans.
C1
Coda
16
16
16
16
16
32
32
abac
8+8
abac
adae
4+4+4+4
4+4+4+4
abac