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Corso di Laurea: INGEGNERIA INDUSTRIALE CURR. ENERGETICO (D.M.

270/04)
Insegnamento: GEOMETRIA
Lezione n°: 4
Titolo: ALGEBRA
Attività n°: 1

Lezione 4
Algebra
Lezione 4

Algebra

In questa lezione rivedremo brevemente alcune nozioni di base di alge-


bra. Esse sono fondamentali per ciò che faremo in seguito, sia per i
concetti (che sono la base per i concetti futuri) che per l’introduzione del
linguaggio matematico (che useremo nelle altre lezioni).

4.1 Algebra
Lettere Per rappresentare i numeri non specificati (o altri elementi ◮), ◮ Funzioni, vettori, ecc.
nelle formule matematiche sono usate le lettere ◮. Ogni lettera, a seconda ◮ L’abbiamo già visto nelle lezioni preceden-
del caso, rappresenta un elemento appartenente a un particolare insieme ti.

I, e si comporta proprio come se fosse un elemento di quell’insieme: se


si specifica il valore dell’elemento rappresentato, diciamo che la lettera
vale quell’elemento o assume il valore di quell’elemento. Questa nota-
zione è molto utile, ma “pericolosa”: da un lato ci permette di scrivere
formule valide in generale, dall’altro ci obbliga a fare attenzione perché il
significato della formula può cambiare drasticamente se la lettera assume
qualche valore particolare.
Esempio 4.1. 1. La formula del quadrato di un binomio
(a + b)2 = a2 + 2ab + b2
◮ Dobbiamo usare le parentesi perché due
ci permette di rappresentare una relazione valida per ogni a, b ∈ C. simboli di operazioni non possono essere
Se a assume il valore 3 e b assume il valore −4 la formula diventa ◮. adiacenti: scrivere 3 + −4 è sbagliato.
◮ Fare la divisione tra due numeri a e b si-

(3 + (−4))2 = 32 + 2 · 3 · (−4) + (−4)2 . gnifica trovare un terzo numero c tale che
a = bc. Se b = 0 abbiamo problemi:
n
2. Con la formula m , con n e m numeri interi, possiamo rappresentare • se a 6= 0 non troviamo nessun
numero c tale che a = 0c;
un qualsiasi numero razionale, ma dobbiamo stare attenti a porre
• se a = 0 tutti i numeri c sono tali
m 6= 0, perché non è possibile dividere per 0. ◮
◮ che 0 = 0c;
in entrambi i casi non abbiamo una solu-
A seconda di come una lettera è utilizzata, essa viene chiamata in zione unica, quindi non possiamo fare la
modo diverso: divisione per 0.
• una variabile è una lettera libera di assumere un qualsiasi valore Variabile
in I;
• una incognita è una lettera soggetta ad alcune condizioni ◮; Incognita
◮ Tipicamente, il problema è trovare quali
• una costante o parametro è una lettera che, pur libera di assumere elementi soddisfano le condizioni imposte
◮.
un qualsiasi valore in I, è considerata fissata ◮ alle incognite.
Costante/parametro
c 2014 Gennaro Amendola
Versione 1.0 ◮ Anche se non se ne conosce il valore.

Lezione 4. Algebra 4–2

Lettera Trascrizione Lettera Transcrizione


Aα alfa N ν ni
Bβ beta Ξξ xi
Γγ gamma Ππ pi
∆δ delta P ρ ro
Eǫ epsilon Σσ sigma
Z ζ zeta T τ tau
H η eta Φφ fi
Θθ teta X χ chi
Λλ lambda Ψψ psi
M µ mi Ωω omega

Tabella 4.1: Lettere dell’alfabeto greco. La tabella non è completa.

Esempio 4.2. Nella formula ax2 , le due lettere a e x sono variabili (ad
esempio, numeri interi, ossia a, x ∈ Z). Se però consideriamo la lettera
x fissata, essa diventa un parametro (o una costante) e la formula è
pensata come un modo sintetico per scrivere a · (−1)2 , a · 02 , a · 12 , a · 22 ,
ecc. Se cerchiamo i valori di x per cui ax2 = 18, allora la lettera x è
un’incognita.
Oltre alle lettere, maiuscole e minuscole, dell’alfabeto latino, si usano
anche le lettere, maiuscole e minuscole, dell’alfabeto greco (Tabella 4.1). ◮ ◮ Non usiamo le lettere maiuscole dell’al-
fabeto greco se coincidono con quelle
A volte, quando sono necessarie molte variabili, o se è utile numerare dell’alfabeto latino.
le variabili, possono essere usati apici e pedici; ad esempio, possiamo
◮, o a′ , a′′ , a′′′ ◮ (0) (1) (2)

avere a0 , a1 , a2 , . . . ◮ ◮, o a , a , a , . . . ◮. Nel terzo caso ◮ Si pronunciano “a (con) zero”, “a (con)

uno”, “a (con) due”, ecc.
usiamo le parentesi per evitare confusione con l’elevamento a potenza,
◮ Si pronunciano “a primo”, “a secondo”, “a
ma a volte usiamo anche la notazione a0 , a1 , a2 , a3 , . . . specificando, in ◮

terzo”, ecc.
ogni caso, che non stiamo elevando a potenza. A volte, è utile usare la
◮ Si pronunciano “a (con) zero”, “a (con)
stessa lettera per rappresentare due oggetti simili ma diversi, in tal caso uno”, “a (con) due”, ecc.
usiamo un segno per distinguere le due lettere, come ad esempio x e x.
La scelta delle lettere in base alla situazione è completamente arbi-
traria, a patto di non usare la stessa lettera con due diversi significati. Ci
sono però delle convenzioni, per aiutare a comprendere meglio le formule,
anche se ci sono situazioni in cui esse non sono seguite: ad esempio,
• le lettere x, y, z sono tipicamente riservate alle variabili/incognite,
• le lettere a, b, c sono tipicamente riservate alle costanti,
• le lettere m, n sono tipicamente riservate agli interi,
• per gli indici sono tipicamente usate le lettere i, j, h, k,
• per gli angoli sono tipicamente usate le lettere minuscole dell’alfa-
beto greco (α, β, γ, . . . ),
• per i punti della retta, del piano o dello spazio sono tipicamente
usate le lettere maiuscole dell’alfabeto latino (A, B, C, . . . ),
• per le rette del piano o dello spazio sono tipicamente usate le lettere
minuscole dell’alfabeto latino (r, s, t, . . . ),

c 2014 Gennaro Amendola


Versione 1.0
Lezione 4. Algebra 4–3

• per i piani dello spazio sono tipicamente usate le lettere minuscole


dell’alfabeto greco (α, β, γ, . . . ).

Sommatoria e produttoria Spesso faremo somme e prodotti di espres- Sommatoria e produttoria


sioni indicizzate in qualche
P modo. In tal casoQuseremo rispettivamente
i simboli di sommatoria e di produttoria , e indicheremo sopra e
sotto questi simboli quali sono gli indici su cui si somma e si moltiplica,
P
e in quale insieme variano. Ad esempio, per la somma abbiamo
Xn La prima si legge “sommatoria” (o sempli-
ai := am + am+1 + · · · + an con m < n, cemente “somma”) per i che varia tra m e
n dell’espressione ai . Le altre si leggono in
i=m maniera analoga.
X
ai := am + am+1 + · · · + an con m < n,
i∈{m,m+1,...,n}
n fino a h − 1 da h + 1
X z }| { z }| {
ai := am + am+1 + · · · + ah−1 + ah+1 + · · · + an con m < n e m 6 h 6 n,
i=m
i6=h
i=1 i=2 i=n
X z }| { z }| { z }| {
aij := a11 + a12 + · · · + a1m + a21 + a22 + · · · + a2m + · · · + an1 + an2 + · · · + anm ,
i=1,2,...,n
j=1,2,...,m

dove le ai e le aij sono espressioni che dipendono rispettivamente dall’in-


dice i e dagli indici i e j. Ci sono anche casi estremi in cui la somma si
riduce a un solo addendo (m = n) o a zero addendi (m > n): nel primo
caso il risultato è l’unico addendo, nel secondo è 0 ◮, ad esempio ◮ Perché 0 è l’elemento neutro dell’addizio-
n ne: non sommare significa lasciare tutto
X inalterato, ossia sommare 0.
ai := an ,
i=n
Xn
ai := 0 con m > n.
i=m
Q
Analogamente, per il prodotto abbiamo ◮
Yn La prima si legge “produttoria” (o sempli-
ai := am · am+1 · · · an con m < n, cemente “prodotto”) per i che varia tra m
e n dell’espressione ai . Le altre si leggono
i=m in maniera analoga.
Y
ai := am · am+1 · · · an con m < n, ◮ L’ultima uguaglianza segue dal fatto che
i∈{m,m+1,...,n} l’elemento neutro della moltiplicazione è
1: non moltiplicare significa lasciare tutto
n
Y fino a h − 1 da h + 1 inalterato, ossia moltiplicare per 1.
z }| { z }| {
ai := am · am+1 · · · ah−1 · ah+1 · · · an con m < n e m 6 h 6 n,
i=m
i6=h

Y i=1 i=2 i=n


z }| { z }| { z }| {
aij := a11 · a12 · · · a1m · a21 · a22 · · · a2m · · · an1 · an2 · · · anm ,
i=1,2,...,n
j=1,2,...,m
Yn
ai := an ,
i=n
Yn
ai := 1 con m > n,
i=m

c 2014 Gennaro Amendola


Versione 1.0
Lezione 4. Algebra 4–4

dove le ai e le aij sono espressioni che dipendono rispettivamente dal-


l’indice i e dagli indici i e j.
P Q
Esempio 4.3. 1. Abbiamo 3i=0 i = 0+1+2+3 e 3i=0 i = 0·1·2·3.
2. Abbiamo
X5 5 2
Y
i2 12 22 32 42 52 i 12 22 32 42 52
= + + + + e = · · · · .
3 3 3 3 3 3 3 3 3 3 3 3
i=1 i=1
P6 4 4
Q6 4 4
3. Abbiamo i=6 i = 6 e i=6 i = 6 .
P2 √ Q2 √
4. Abbiamo i=4 i = 0 e i=4 i = 1.
Notazione 4.4. Se abbiamo variabili indicizzate, ad esempio ai , con
l’indice i che appartiene a un insieme I, per evitare un appesantimento
delle frasi, indicheremo con un asterisco ∗ un generico valore dell’indice i,
ossia diremo “l’elemento a∗ ”, invece di “l’elemento ai , con i ∈ I”, oppure
“gli elementi a∗ ”, invece di “gli elementi ai , con i ∈ I”.

Equazioni
Equazioni Una equazione è una uguaglianza in cui compaiono una o Equazione
più incognite appartenenti ciascuna a un dato insieme. A meno che non
sia indicato esplicitamente, le incognite sono quelle che compaiono nell’e-
quazione, ◮ e l’insieme in cui variano è R. Il segno di uguaglianza divide ◮ Le incognite che non compaiono nell’e-
quazione sono libere di assumere qualsiasi
l’equazione in due membri, il membro sinistro e il membro destro. Una valore.
soluzione di una equazione consiste in una n-upla di valori, uno per ogni Membri
incognita, tali che se ogni incognita assume il valore corrispondente, l’e- Soluzione
quazione è soddisfatta ◮. Quindi una soluzione può essere pensata come ◮ Se c’è più di una incognita, non basta tro-
un elemento del prodotto cartesiano degli insiemi a cui appartengono le vare un valore per una particolare incogni-
ta: una soluzione è formata da più valori,
incognite. Una risoluzione di una equazione consiste nel trovare tutte le uno per ogni incognita.
soluzioni dell’equazione; in tal caso diremo che risolviamo l’equazione.
Esempio 4.5. 1. L’equazione 3x − 2 = 0 nell’insieme dei numeri
reali ◮ ha la soluzione x = 23 , infatti 3 · 32 − 2 = 0. ◮ Ma anche nell’insieme dei numeri razionali
o in quello dei numeri complessi.
2. L’equazione 0 = 0 nell’insieme dei numeri reali R ha come insieme
delle soluzioni tutto R, infatti per ogni x ∈ R l’equazione è sod-
disfatta. ◮ Al contrario, l’equazione 0 = 1 nell’insieme dei numeri ◮ Qualsiasi numero scegliamo
√ (ad esempio,
x = 3, x = π 3 , x = 11) l’equazione 0 = 0
reali R non ha soluzioni, infatti per ogni x ∈ R l’equazione non è è verificata.
soddisfatta. ◮
◮ ◮ Qualsiasi numero scegliamo (ad esempio,
◮ √
x = 3, x = π 3 , x = 11) l’equazione 0 = 1
3. L’equazione
√ x2 − 2 = 0 nell’insieme dei numeri
√ reali ha la soluzione non è verificata.
x1 = 2, ma anche la soluzione x2 = − 2. Invece, la stessa equa-
zione nell’insieme dei numeri razionali non ha soluzioni: l’abbiamo
dimostrato nella Proposizione 3.14.
L’equazione x2 + 2 = 0 nell’insieme dei numeri reali non ha solu- x2 + |{z}
|{z} 2 > 0.
zioni, infatti sommando un quadrato (che è positivo o nullo) a un >0 >0

numero positivo (2) otteniamo sempre un numero che è positivo, e


quindi diverso da zero. Invece, la stessa equazione
√ nell’insieme dei
numeri complessi ha le due soluzioni x = ± 2i.
4. L’equazione x − y + 1 = 0 nell’insieme dei numeri reali ha infinite Qui abbiamo due incognite quindi le solu-
zioni sono coppie: la coppia (0, 1) è una
soluzioni: per ogni α ∈ R la coppia (x, y) = (α, α + 1) è una soluzione (non sono due soluzioni, 0 e 1),
la coppia (3, 4) è un’altra soluzione (non
c 2014 Gennaro Amendola
Versione 1.0 sono due soluzioni, 3 e 4).
Lezione 4. Algebra 4–5

soluzione dell’equazione, infatti α − (α + 1) + 1 = 0. Ad esempio,


abbiamo

α 0 3 −7 3
↓ ↓ ↓ ↓ √ √↓  .
(x, y) (0, 1) (3, 4) (−7, −6) 3, 3 + 1

5. L’equazione x2 + y 2 = 0 nell’insieme dei numeri reali ha un’unica x2 + y 2 = 0 ⇔ (x, y) = (0, 0).


|{z} |{z}
soluzione: la coppia (x, y) = (0, 0), infatti sommando due quadrati >0 >0

(che sono positivi o nulli) possiamo ottenere 0 se e solo se sono


entrambi nulli.
In una equazione possono comparire alcuni parametri. In tal caso,
bisogna pensare i parametri come fissi, e nella risoluzione dell’equazione
bisogna trovare solo i valori delle incognite. In altre parole, abbiamo una
equazione diversa per ogni valore dei parametri.
Esempio 4.6. Consideriamo l’equazione ax = b con l’incognita x ∈ R.
Abbiamo due parametri, a, b ∈ R, quindi abbiamo infinite equazioni
diverse√al variare della coppia (a, b) ∈ R2 : ad esempio, abbiamo 2x = 3,
−x = 2, πx = 12, 0x = 2, 0x = 0. Esse possono essere raggruppate in
tre tipologie:
• se a 6= 0, abbiamo una soluzione x = ab , infatti a · ab = b; ◮ ◮ Possiamo dividere per a perché a è diverso
da 0.
• se a = 0, distinguiamo due casi: ◮

◮ Non possiamo dividere per a perché a è

uguale a 0.
– se b = 0, l’equazione è 0 = 0 che è verificata per ogni x ∈ R;
– se b 6= 0, l’equazione è 0 = b che non è verificata per nessun
x ∈ R.

Equazioni equivalenti Due equazioni sono dette equivalenti se hanno Equazioni equivalenti
le stesse soluzioni.
Osservazione 4.7. Applicando una delle seguenti operazioni a una Il viceversa non è vero: con queste ope-
razioni non riusciamo a ottenere tutte le
equazione otteniamo un’equazione equivalente: equazioni equivalenti. Ad esempio, sia
• scambiare i membri; x2 + 1 = 0 che 0 = 1 non hanno soluzio-
ni reali (quindi sono equivalenti), ma non
• sommare o sottrarre la stessa quantità da entrambi i membri; riusciamo a ottenerle l’una dall’altra con
queste operazioni.
• moltiplicare o dividere per la stessa quantità non-nulla entrambi i
membri. ◮ ◮ Abbiamo già visto che non è possibile divi-
dere per 0. Per quanto riguarda la molti-
Esempio 4.8. • Le equazioni 3x + 1 = 5x2 e 5x2 = 3x + 1 so- plicazione per 0, invece, può succedere che
no equivalenti perché sono ottenute l’una dall’altra scambiando i dopo la moltiplicazione compaiano nuove
soluzioni.
membri.
• Le equazioni 3x + 1 = 5x2 e 3x + 3 = 5x2 + 2 sono equivalenti
perché la seconda è ottenuta sommando 2 a entrambi i membri
della prima. Le equazioni 3x + 1 = 5x2 e 3x = 5x2 − 1 sono
equivalenti perché la seconda è ottenuta sottraendo 1 da entrambi
i membri della prima. ◮ ◮ In questo caso, è come se avessimo sposta-
to l’1 al secondo membro, cambiandolo di
• Le equazioni 3x + 1 = 5x2 e 9x + 3 = 15x2 sono equivalenti perché segno.
la seconda è ottenuta moltiplicando per 3 entrambi i membri della
prima. Le equazioni 3x + 1 = 5x2 e 3x+1 5 = x2 sono equivalenti

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Versione 1.0
Lezione 4. Algebra 4–6

perché la seconda è ottenuta dividendo per 5 entrambi i membri


della prima. ◮ ◮ In questo caso, è come se avessimo spo-
stato il 5 al primo membro, mettendolo al
Le equazioni 4x = 8 e 0 = 0 non sono equivalenti (la seconda denominatore.
è ottenuta moltiplicando per 0 entrambi i membri della prima),
infatti la prima equazione ha un’unica soluzione (x = 2) ◮, mentre ◮ Dividendo entrambi i membri per 4 ot-
teniamo l’equazione equivalente x =
la seconda è sempre verificata. Le equazioni ax = a e x = 1 sono 2.
equivalenti se a 6= 0 (in tal caso, la seconda equazione è ottenuta
dividendo entrambi i membri della prima per a); se, invece, a = 0
la prima equazione (0 = 0) è sempre verificata, mentre la seconda
ha un’unica soluzione (x = 1).
Notazione 4.9. D’ora in poi non faremo distinzione tra equazioni che
si ottengono l’una dall’altra tramite le tre operazioni descritte nell’Os-
servazione 4.7.
Esempio 4.10. Le quattro equazioni dell’esempio precedente 3x + 1 =
5x2 , 5x2 = 3x + 1, 3x + 3 = 5x2 + 2, 3x = 5x2 − 1, 9x + 3 = 15x2 ,
3x+1
5 = x2 sono pensate come un’unica equazione.

Sistemi di equazioni
Sistemi di equazioni Un sistema (di equazioni) è una collezione di Sistemi (di equazioni)
equazioni eq1 , eq2 , . . . , eqn , ed è indicato con


 eq1

 eq2
.. .

 .


eqn
Una soluzione del sistema è una soluzione comune a tutte le equazioni Soluzione
eq1 , eq2 , . . . , eqn . Una risoluzione di un sistema (di equazioni) consiste
nel trovare tutte le soluzioni del sistema (di equazioni); in tal caso diremo
che risolviamo il sistema (di equazioni). Visto che prenderemo in consi-
derazione solo sistemi di equazioni (e non, ad esempio, di disequazioni),
non ripeteremo ogni volta le parole “di equazioni”.
La tecnica più semplice per risolvere un sistema è la sostituzione. Sostituzione
Essa consiste nel risolvere un’equazione del sistema rispetto a una va-
riabile (considerando le altre parametri), sostituire poi la soluzione (o le
soluzioni) trovata nelle altre equazioni, e ripetere il processo finché non
viene trovata l’ultima variabile; in seguito si ripetono i passi in ordine
inverso trovando ricorsivamente le altre variabili; alla fine, si controlla
che le soluzioni trovate soddisfano le equazioni che non sono state usate.
Si noti che alcune variabili possono essere libere di assumere qualsiasi
valore.

 3x = 5
Esempio 4.11. 1. Il sistema y 2 − 2 = 0 nelle incognite x, y ∈ R

1=1
√ 
ha tre equazioni e due incognite. Ha due soluzioni: (x, y) = 35 , 2
√ 
e (x, y) = 35 , − 2 .
Lo stesso sistema nelle incognite x, y ∈ Q non ha soluzioni. ◮ ◮ Non esistono coppie di numeri razionali
(x, y) tali che y 2 = 2 (Proposizione 3.14).

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Lezione 4. Algebra 4–7

Lo stesso sistema nelle incognite x, y, z ∈ R ha tre


√ equazioni
 e tre
incognite. Ha infinite soluzioni ◮: (x, y, z) = 53 , 2, α con α ∈ R ◮ Non abbiamo condizioni sulla variabile z
√  che, quindi, è libera di assumere qualsiasi
e (x, y, z) = 35 , − 2, α con α ∈ R. valore reale.

 2x + z = 3
2. Il sistema 2y = 0 nelle incognite x, y, z ∈ R ha tre

2z − y + 4x = 6
equazioni e tre incognite. Cerchiamo le soluzioni: la prima equa-
zione può essere riscritta come z = 3 − 2x e la seconda come y = 0;
sostituendo nella terza equazione otteniamo 2(3 − 2x) − 0 + 4x = 6,
ossia 0 = 0, che è sempre verificata. Quindi le soluzioni sono tutte
le terne (x, y, z) tali che y = 0 e z = 3 − 2x. Possiamo quindi
scegliere arbitrariamente l’incognita x ∈ R: ossia per ogni α ∈ R
abbiamo la soluzione (x, y, z) = (α, 0, 3 − 2α).
L’insieme delle
soluzioni è quindi (α, 0, 3 − 2α) ∈ R3 α ∈ R .

Sistemi equivalenti Due sistemi sono detti equivalenti se hanno le Sistemi equivalenti
stesse soluzioni.
Osservazione 4.12. Applicando una delle seguenti operazioni alle equa- Il viceversa non è vero: con queste ope-
razioni non riusciamo a ottenere tutti
zioni di un sistema ottieniamo un sistema equivalente: i sistemi equivalenti. Ad esempio, sia

I) scambio di due equazioni del sistema; x2 + 1 = 0 che 0 = 1 sono sistemi
(con una sola equazione) che non hanno so-
II) moltiplicazione di entrambi i membri di una equazione del sistema luzioni reali, ma non riusciamo a ottenerle
l’una dall’altra con queste operazioni.
per lo stesso valore non nullo; ◮
◮ Questa operazione è stata già considera-
III) sostituzione di un’equazione del sistema con l’equazione ottenuta ta nell’Osservazione 4.7: la ripetiamo qui
sommando a ciascun membro dell’equazione stessa il corrisponden- perché ci sarà utile in seguito.

te membro di un’altra equazione moltiplicato per un numero ◮◮. ◮ Il numero per cui moltiplichiamo deve es-

sere lo stesso per entrambi i membri. Inol-
Per semplicità, diremo semplicemente che “moltiplichiamo un’equa- tre non richiediamo che il numero sia non
zione per un numero” per il caso II e che “aggiungiamo un multiplo di nullo, ma se scegliamo 0 l’operazione non
cambia il sistema, quindi è “inutile”.
un’equazione a un’altra” per il caso III.
Definizione 4.13. Le tre operazioni descritte nella precedente osserva- Operazioni di tipo I/II/III
zione sono dette rispettivamente di tipo I, di tipo II e di tipo III.
Esempio 4.14. 1. Applichiamo alcune operazioni al sistema

 3x = 5
y2 − 2 = 0

1=1
dell’Esempio 4.11-1.
 2
 y −2=0
I) Il sistema 3x = 5 è ottenuto scambiando le prime due

1=1
equazioni (operazione di tipo I).

 3x = 5
II) Il sistema 4y 2 − 8 = 0 è ottenuto moltiplicando entram-

1=1
bi i membri della seconda equazione per 4 (operazione di
tipo II).

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Versione 1.0
Lezione 4. Algebra 4–8


 3x = 5
III) Il sistema y 2 − 2 + 6x = 10 è ottenuto sostituendo alla

1=1
seconda equazione l’equazione ottenuta sommando a ciascun
membro dell’equazione stessa (la seconda) il corrispondente
membro della prima equazione moltiplicato per 2 (operazione
di tipo III).
2. Applichiamo alcune operazioni al sistema

 2x + z = 3
2y = 0

2z − y + 4x = 6
dell’Esempio 4.11-2.

 2z − y + 4x = 6
I) Il sistema 2y = 0 è ottenuto scambiando la pri-

2x + z = 3
ma equazione con la terza (operazione di tipo I).

 2x + z = 3
II) Il sistema y=0 è ottenuto moltiplicando la

2z − y + 4x = 6
seconda equazione per 12 (operazione di tipo II).

 2x + z = 3
III) Il sistema 2y = 0 è ottenuto aggiungendo alla
 4 8
3 z − y + 3 x = 4
terza equazione la prima moltiplicata per − 32 (operazione di
tipo III).
Osservazione 4.15. Nell’operazione di tipo II è fondamentale la richie-
sta che il numero per cui moltiplichiamo sia diverso da zero, altrimenti
l’equivalenza non è assicurata, perché moltiplicando per zero possono
comparire nuove soluzioni.
Esempio 4.16. 1. Se moltiplichiamo
 entrambi i membri della se-
 3x = 5
conda equazione del sistema y 2 − 2 = 0 nelle incognite x, y ∈

1=1

 3x = 5
R per 0 otteniamo il sistema
◮ 0 = 0 (sempre nelle incognite ◮ Esempio 4.11-1.

1=1

x, y ∈ R) che ha infinite soluzioni: (x, y) = 53 , α with α ∈ R.
2. Se moltiplichiamo
 entrambi i membri della terza equazione del si-
 2x + z = 3
stema 2y = 0 nelle incognite x, y, z ∈ R ◮ per 0 otte- ◮ Esempio 4.11-2.

2z − y + 4x = 6

 2x + z = 3
niamo il sistema 2y = 0 (sempre nelle incognite x, y, z ∈

0=0
R) che ha le stesse soluzioni del sistema iniziale ◮: (x, y, z) = ◮ Qui siamo stati “fortunati” ad aver
annullato una equazione “inutile”.
(α, 0, 3 − 2α) ∈ R3 con α ∈ R.

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Versione 1.0
Lezione 4. Algebra 4–9

Se ora moltiplichiamo entrambi


 i membri della seconda equazione
 2x + z = 3
per 0 otteniamo il sistema 0=0 (sempre nelle incognite

0=0
x, y, z ∈ R) che ha più soluzioni del sistema iniziale ◮: (x, y, z) = ◮ Non abbiamo restrizioni sull’incognita y.
(α, β, 3 − 2α) ∈ R3 con α, β ∈ R.

Equazioni dipendenti Se una equazione di un sistema è ottenuta dal- Equazione dipendente


le altre utilizzando operazioni di tipo II e III, diremo che essa è dipendente
dalle altre.
Osservazione 4.17. Se una equazione, eqi , di un sistema è dipendente
dalle altre, allora eliminandola otteniamo un sistema equivalente. Infat-
ti, se essa è ottenuta dalle altre con operazioni di tipo II e III, possiamo
ripetere in ordine inverso le stesse operazioni su eqi , ma dividendo (in-
vece di moltiplicare) per le operazioni di tipo II e sottraendo (invece
di sommare) per le operazioni di tipo III; alla fine otteniamo un’equa-
zione uguale a un’altra equazione del sistema, quindi essa non influisce
sulle soluzioni del sistema e può essere cancellata senza alterare le solu-
zioni ◮. Abbiamo ottenuto il sistema iniziale da cui abbiamo eliminato ◮ L’equazione 0 = 0 è sempre soddisfatta.
l’equazione eqi , che quindi è equivalente al sistema iniziale.
Esempio 4.18. 1. Consideriamo il sistema


 4x − y 2 = 0

3y + z = 0
.

 15y + 5z = 0

4x − y 2 − 9y − 3z = 0
II) La terza equazione è ottenuta moltiplicando per 5 entrambi
i membri della seconda (operazione ditipo II); quindi essa può
 4x − y 2 = 0
essere eliminata ottenendo il sistema 3y + z = 0

4x − y 2 − 9y − 3z = 0
equivalente a quello iniziale. ◮ ◮ Moltiplicando entrambi i membri della ter-
za equazione per 15 (operazione di ti-
III) La quarta equazione invece è ottenuta sommando a ciascun po
 II), otteniamo il sistema equivalente
membro della prima equazione il corrispondente membro del-  4x − y 2 = 0


3y + z = 0
la seconda equazione moltiplicato per −3 (operazione di ti- 3y + z = 0
.


po
 III); quindi essa può essere eliminata ottenendo il sistema  2
4x − y − 9y − 3z = 0
2
 4x − y = 0
3y + z = 0 equivalente a quello iniziale. ◮
◮ ◮ Sostituendo alla quarta equazione l’equa-

 zione ottenuta aggiungendo all’equazione
15y + 5z = 0 stessa la seconda equazione moltiplicata
Applicando in sequenza
 i due passi indicati sopra otteniamo il per 3 (operazione di tipo
 III), otteniamo
 4x − y 2 = 0
4x − y 2 = 0 

sistema equivalente . il sistema equivalente
3y + z = 0
.
3y + z = 0 
 15y + 5z = 0
  2
4x − y = 0
 2x + z = 3
2. La terza equazione del sistema 2y = 0 dell’Esempio 4.11-

2z − y + 4x = 6
2 è ottenuta moltiplicando per 2 la prima (operazione di tipo II)
e poi aggiungendo all’equazione appena ottenuta la seconda equa-
zione moltiplicata per − 21 (operazione di tipo III); quindi essa può

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Versione 1.0
Lezione 4. Algebra 4–10


2x + z = 3
essere eliminata ottenendo il sistema equivalente a
2y = 0
quello iniziale. ◮ ◮ Sostituendo alla terza equazione l’equa-
zione ottenuta aggiungendo all’equazione
stessa la seconda equazione moltiplicata
per 21 (operazione di tipo III), otteniamo

 2x + z = 3
il sistema equivalente 2y = 0 .

2z + 4x = 6
Moltiplicando poi entrambi i membri del-
la terza equazione per 21 (operazione di
tipo
 II), otteniamo il sistema equivalente
 2x + z = 3
2y = 0 .

z + 2x = 3

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Versione 1.0
Corso di Laurea: INGEGNERIA INDUSTRIALE CURR. ENERGETICO (D.M. 270/04)
Insegnamento: GEOMETRIA
Lezione n°: 4/S1
Titolo: ALGEBRA
Attività n°: 1

Sessione di Studio 4.1

Algebra
Lezione 4. Algebra 4–11

Sessione di Studio 4.1


P2 √
Esercizio 4.1. 1. Calcola h=0 h2 − 4h + 4.
4
Y
1
2. Calcola aj con aj = (j−1)2 .
j=−1
j6=1
Soluzione. 1. Abbiamo la seguente catena di uguaglianze:
2 p
X p p p
h2 − 4h + 4 = 02 − 4 · 0 + 4 + 12 − 4 · 1 + 4 + 22 − 4 · 2 + 4 =
h=0
√ √ √
= 4+ 1 + 0 = 2 + 1 + 0 = 3.
2. Abbiamo la seguente catena di uguaglianze:
4
Y 1 1 1 1 1 1
= · · · · =
(j − 1)2 (−1 − 1)2 (0 − 1)2 (2 − 1)2 (3 − 1)2 (4 − 1)2
j=−1
j6=1
1 1 1 1 1 1 1 1 1
= 2
· 2
· 2 · 2 · 2 = ·1·1· · = .
(−2) (−1) 1 2 3 4 4 9 144

Esercizio 4.2. Risolvi l’equazione x2 + 2x − 3 = 2(x − 1).


Soluzione. L’equazione è x2 + 2x − 3 = 2x − 2. Sottraendo da entrambi Osservazione 4.7.
i membri 2x, otteniamo l’equazione equivalente x2 − 3 = −2. Spostando
−3 al secondo membro, cambiandolo di segno, otteniamo l’equazione
equivalente x2 = 1. Le soluzioni sono quindi x = 1 e x = −1.

 2
 y =1
Esercizio 4.3. Risolvi il sistema 6x + 2z − 2y − y 2 = 3 .

3x + z − y = 2
Soluzione. La seconda equazione è dipendente dalle altre due, infatti è
ottenuta moltiplicando entrambi i membri della terza equazione per 2,
e poi sottraendo a ciascun membro dell’equazione ottenuta il corrispon-
dente membro della prima equazione. Quindi la seconda
 2 equazione può
y =1
essere eliminata, ottenendo il sistema equivalente .
3x + z − y = 2
Dalla prima equazione otteniamo y = ±1. Dalla seconda otteniamo
z = y − 3x + 2, e quindi due casi a seconda di y: ossia z = −1 − 3x + 2 e
z = 1 − 3x + 2. Allora otteniamo le soluzioni (x, y, z) = (α, −1, 1 − 3α)
con α ∈ R e (x, y, z) = (α, 1, 3 − 3α) con α ∈ R.


 x + 2y + 2z = 3
Esercizio 4.4. Risolvi il sistema 2x − 3y − z = −1 .

3x + 2z = 2
Soluzione. Dalla terza equazione otteniamo  z = 1 − 32 x. Sostituendolo
 
 x + 2y + 2 1 − 32 x = 3  −2x + 2y + 2 = 3
3 7
nelle altre otteniamo 2x − 3y − 1 − 2 x = −1 , e quindi 2 x − 3y − 1 = −1 .
 
z = 1 − 32 x z = 1 − 32 x

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Versione 1.0
Lezione 4. Algebra 4–12

Dalla seconda equazione otteniamo y = 67 x. Sostituendolo nell’altra


 
 −2x + 2 76 x + 2 = 3  x=3
otteniamo y = 76 x , e quindi y = 67 x .
 3 
z = 1 − 2x z = 1 − 32 x

 x=3
Sostituendo in ordine inverso il valore assunto da x otteniamo y = 27 ,

z = − 27
7 7

ossia la soluzione è (x, y, z) = 3, 2 , − 2 .


x + 2y − z = −2
Esercizio 4.5. Risolvi il sistema dove le incognite
2x + 4y + z = 5
sono x, y, z, t.
Soluzione. Sottraendo dalla seconda equazione  la prima moltiplicata
x + 2y − z = −2
per 2 (operazione di tipo III) otteniamo , e quindi
3z = 9

x + 2y − z = −2
.
z=3
 Sostituendo il valore assunto  da z nella prima equazione otteniamo
x + 2y − 3 = −2 x = 1 − 2y
, e quindi .
z=3 z=3
La variabile t è libera di assumere qualsiasi valore, quindi le soluzioni
sono (x, y, z, t) = (1 − 2α, α, 3, β) con α, β ∈ R.



 3x1 + 3x2 − 2x3 + x4 = 1

2x1 + x2 − x3 + x4 = −2
Esercizio 4.6. Risolvi il sistema .

 x 1 + 2x2 − x3 = 2

x1 + x2 − x3 + 2x4 = 0
Soluzione. La terza equazioneè x1 = 2 − 2x2 + x3 , quindi sostituendo

 3 (2 − 2x2 + x3 ) + 3x2 − 2x3 + x4 = 1

2 (2 − 2x2 + x3 ) + x2 − x3 + x4 = −2
nelle altre equazioni otteniamo ,

 x + 2x2 − x3 = 2
 1
(2 − 2x2 + x3 ) + x2 − x3 + 2x4 = 0


 −3x2 + x3 + x4 = −5

−3x2 + x3 + x4 = −6
e quindi .

 x + 2x2 − x3 = 2
 1
(2 − 2x2 + x3 ) + x2 − x3 + 2x4 = 0
Sottraendo la seconda equazione dalla prima (operazione di tipo III),
otteniamo l’equazione 0 = 1, che non ha soluzione, quindi il sistema non
ha soluzione.

c 2014 Gennaro Amendola


Versione 1.0
Corso di Laurea: INGEGNERIA INDUSTRIALE CURR. ENERGETICO (D.M. 270/04)
Insegnamento: GEOMETRIA
Lezione n°: 4/S2
Titolo: ALGEBRA
Attività n°: 1

Sessione di Studio 4.2

Algebra
Lezione 4. Algebra 4–13

Sessione di Studio 4.2


X √
k
Esercizio 4.7. 1. Calcola bk con bk = 2 .
k∈{0,1,4,9,16,25}
Q4 p
2. Calcola i=1 i(i + 1).
Esercizio 4.8. Risolvi l’equazione 3x + 5 = 1 + x.


 4x − y 2 = 0

3y + z = 0
Esercizio 4.9. Risolvi il sistema .

 15y + 5z = 0

4x − y 2 − 9y − 3z = 0
 2
 x +y =4
Esercizio 4.10. Risolvi il sistema y + z = 3 , prima con le incognite

y−z =1
appartenenti a R e poi con le incognite appartenenti a Q.

 3x + y + 2z = −3
Esercizio 4.11. Risolvi il sistema 2x + y − z = 1 .

2x + y + 3z = −2


 x1 − 2x2 + x3 − x4 = −1

x1 − 3x2 + 2x4 = −2
Esercizio 4.12. Risolvi il sistema .

 x + 2x3 − 3x4 = −2
 1
5x2 + 3x3 − 7x4 = −1


 2x1 + 3x2 − x3 = 3

3x1 − 2x2 = −1
Esercizio 4.13. Risolvi il sistema .

 x + x2 + 2x3 = 1
 1
4x1 − 3x3 = 0

c 2014 Gennaro Amendola


Versione 1.0
Lezione 4. Algebra 4–14

15
Risultato dell’Esercizio 4.7. 1. 2 .

2. 24 5.
Risultato dell’Esercizio 4.8. x = −2.
 
α2
Risultato dell’Esercizio 4.9. (x, y, z) = con α ∈ R.
2 , α, −3α Usa l’Esempio 4.18.
√ 
Risultato dell’Esercizio 4.10. In R: (x, y, z) = ± 2, 2, 1 . ◮ ◮ Trova y e z, e poi x.

In Q: nessuna soluzione. ◮ ◮ Ricorda che 2 6∈ Q.

Risultato dell’Esercizio 4.11. (x, y, z) = − 47 , 15
4 , − 3
4 .
Risultato dell’Esercizio 4.12. (x1 , x2 , x3 , x4 ) = (−8 − 5a, −2 − a, 3 +
4a, a) con a ∈ R.
Risultato dell’Esercizio 4.13. Nessuna soluzione.

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Versione 1.0
Corso di Laurea: INGEGNERIA INDUSTRIALE CURR. ENERGETICO (D.M. 270/04)
Insegnamento: GEOMETRIA
Lezione n°: 4/S3
Titolo: ALGEBRA
Attività n°: 1

Sessione di Studio 4.3

Algebra
Lezione 4. Algebra 4–15

Sessione di Studio 4.3


Letture supplementari possono essere le seguenti:
• http://it.wikipedia.org/wiki/Variabile_(matematica)
• http://it.wikipedia.org/wiki/Alfabeto_latino
• http://it.wikipedia.org/wiki/Alfabeto_greco
• http://it.wikipedia.org/wiki/Lettere_greche_in_matematica,_scienze,_ingegneria
• http://it.wikipedia.org/wiki/Sommatoria
• http://it.wikipedia.org/wiki/Produttoria
• http://it.wikipedia.org/wiki/Equazione
• http://it.wikipedia.org/wiki/Sistema_di_equazioni

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Versione 1.0
Lezione 4. Algebra 4–16

Sessione di Studio 4.Quiz


Seguirà un quiz, le cui domande sono le seguenti, per controllare il li-
vello di approfondimento degli argomenti studiati: assicurati di avere a
disposizione queste domande quando farai il quiz. L’esito del quiz non
sarà tenuto in considerazione per l’esame.
Dopo aver svolto il quiz ricontrolla le domande, specialmente quelle
a cui non hai risposto in maniera corretta.
Per ognuna delle seguenti domande, la risposta esatta è una sola.

Domanda 4.1. Nella fornula ab2 x la lettera b può essere considerata un


parametro?
(a) No.
(b) Dipende da x.
(c) Solo se vale 0.
(d) Sì.
5
X
Domanda 4.2. Quale è la scrittura esplicita di xi ?
i=2
i6=3
(a) x2 + x4 + x5 .
(b) x2 + x3 + x4 + x5 .
(c) x2 + x5 .
(d) x2 .
5
X
Domanda 4.3. Quale è il risultato di 2i?
i=0
(a) 15.
(b) 5.
(c) 0.
(d) 30.
Domanda 4.4. Quale delle seguenti è soluzione dell’equazione x5 − 2 =
−x?
(a) 1.
(b) 0.
(c) 2.
(d) −1.
Domanda 4.5. Quale delle seguenti equazioni è equivalente all’equa-
zione 2x + 2 = x − 3?
(a) 4x + 4 = 2x − 6.
(b) 2x = x.
(c) 2 = −3.
(d) 0 = 0.


c 2014 Gennaro Amendola Versione 1.0
Lezione 4. Algebra 4–17


x + 4y = 1
Domanda 4.6. Quali sono le soluzioni del sistema nelle
2x + y = 9
incognite x, y ∈ R?
(a) Nessuna soluzione.
(b) Ogni coppia (x, y) ∈ R2 .
(c) (x, y) = (5, 1).
(d) (x, y) = (5, −1).

 x + y − 2z = 0
Domanda 4.7. Quali sono le soluzioni del sistema 2x + y − z = 0
3x − 2y − 3z = 0

nelle incognite x, y, z ∈ Q?
(a) Nessuna soluzione.
(b) (0, 0, 0).
(c) (x, y, z) = (−α, 3α, α) con α ∈ Q.
(d) (x, y, z) = (α, 0, 0) con α ∈ Q.

Domanda
 4.8. Quale tipo di operazioneè stata applicata al sistema
 x + y − z =2  x+y−z =2
2x − 4z = 3 per ottenere il sistema 2x − 4z = 3 ?
3y − 2z = 1 2x + 5y − 4z = 5
 

(a) Tipo I.
(b) Tipo II.
(c) Tipo III.
(d) Nessuna delle precedenti.

Domanda
 4.9. Quale tipo di operazioneè stata applicata al sistema
 x + y − z =2  2x − 4z = 3
2x − 4z = 3 per ottenere il sistema x+y−z =2 ?
3y − 2z = 1 3y − 2z = 1
 

(a) Tipo I.
(b) Tipo II.
(c) Tipo III.
(d) Nessuna delle precedenti.

Domanda
 4.10. Quale tipo di operazione è stata applicata al sistema
 x+y−z =2  x+y−z =2
2x − 4z = 3 per ottenere il sistema x − 2z = 32 ?
3y − 2z = 1 3y − 2z = 1
 

(a) Tipo I.
(b) Tipo II.
(c) Tipo III.
(d) Nessuna delle precedenti.


c 2014 Gennaro Amendola Versione 1.0

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