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270/04)
Insegnamento: GEOMETRIA
Lezione n°: 5
Titolo: POLINOMI
Attività n°: 1
Lezione 5
Polinomi
Lezione 5
Polinomi
5.1 Polinomi
Monomi
Definizione 5.1. Un monomio è il prodotto di un numero e di alcune Monomi
variabili (anche nessuna), ciascuna delle quali compare una volta sola
con un certo esponente intero positivo. Il numero è detto coefficiente Coefficiente (numerico)
numerico o semplicemente coefficiente, mentre la parte formata dalle
variabili è detta parte letterale. Tutti i monomi senza parte letterale, Parte letterale
ossia senza variabili, sono detti costanti. Tutti i monomi con coefficiente
uguale a zero sono considerati uguali, e sono detti monomi nulli e indicati Monomio nullo
semplicemente con 0. Il grado di un monomio m è Grado
• la somma degli esponenti delle variabili se m 6= 0, ◮ ◮ I monomi costanti hanno grado 0, perché
la somma di nessun esponente è 0.
• −∞ se m = 0;
il grado di m è indicato con deg(·)
Dall’inglese “degree”.
deg(m).
Osservazione 5.2. • Non abbiamo considerato monomi che hanno
alcune variabili con esponente nullo, perché, analogamente a quan-
to succede per i numeri non nulli, stipuliamo che ogni variabile
elevata a zero sia uguale a 1.
• Le particolari variabili utilizzate nel monomio non sono fondamen-
tali: ad esempio, i monomi 3xy 2 e 3zt2 sono diversi, ma per molti
aspetti si comportano allo stesso modo.
• L’ordine delle variabili non è rilevante.
• Il grado di un monomio può essere solamente un numero intero Il grado di un monomio non può essere un
numero negativo (ad esempio, −1, −2 o
positivo o nullo, oppure −∞. −27)
7
√ o un numero non intero (ad esempio,
Notazione 5.3. Può succedere che il coefficiente di un monomio sia una 4
, 5 o π).
◮ Tanto è uguale.
Lezione 5. Polinomi 5–6
Polinomi
Definiamo i polinomi, che ovviano al fatto che la somma di monomi non
simili non si può fare.
Definizione 5.19. Un polinomio è la somma di monomi non simili. ◮ Polinomio
Ciascun monomio è detto termine. Il termine di grado 0 è detto termine ◮ La somma è astratta: non possiamo calco-
larla, perché i monomi non sono simili, e la
noto. Il polinomio formato solo dal monomio nullo è detto polinomio lasciamo indicata. Se nella somma ci sono
nullo ed è indicato semplicemente con 0. Il grado di un polinomio p è il monomi simili, facciamo la somma come
abbiamo visto nella Definizione 5.17.
grado massimo dei suoi termini, ed è indicato con
Termine
deg(p). Termine noto
Polinomio nullo
L’insieme dei polinomi in una variabile (ad esempio, x) con coefficienti
Grado
in un insieme (ad esempio, I) è indicato con
deg(·)
I[x] , I[·]
I6m[x] o I6m[x1 , x2 , . . . , xn ]
(a seconda delle variabili).
Esempio 5.20. 1. Il polinomio 8x3 + 15x2 − x + 2 nella variabile x
è formato da quattro termini: i monomi 8x3 , 15x2 , −x e 2. Ha
grado 3, infatti il termine di grado massimo è 8x3 . Se pensiamo i
coefficienti in Z, il polinomio appartiene all’insieme Z[x]; se invece
li pensiamo in R, esso appartiene all’insieme R[x].
√
2. Il polinomio 21 a4 b5 − 3a6 b nelle variabili a e b è formato da due
√
termini: i monomi 21 a4 b5 e − 3a6 b. Ha grado 9, infatti il termine
√
di grado massimo è 21 a4 b5 . Un coefficiente non appartiene a Q ◮, ◮ 3.
quindi il polinomio non appartiene all’insieme Q[a, b]; invece, visto
che tutti i coefficienti appartengono ad R, il polinomio appartiene
all’insieme R[a, b].
3. Il polinomio x4 yz 3 −xyz 5 +2z 3 può essere visto come un polinomio Nella penultima colonna abbiamo indica-
to il termine di grado massimo, nell’ultima
in modi diversi a seconda di quali lettere scegliamo come variabili. l’insieme a cui appartengono i polinomi, se
pensiamo i coefficienti come numeri reali.
Notazione 5.24. Se al polinomio p (a1 , a2 , . . . , an ) manca un termine Questa è una finezza, ma, strettamente
parlando, il polinomio p(x) = 2x2 − 3 non
di grado k 6 deg(p), nelle variabili a1 , a2 , . . . , an , questo termine sarà ha il termine con parte letterale x: con
considerato contenuto nel polinomio con coefficiente 0. questa notazione possiamo dire che il po-
linomio p(x) contiene il termine con parte
Definizione 5.25. La somma di due polinomi, p1 e p2 , è il polinomio letterale x con coefficiente 0.
p1 + p2 ottenuto sommando i monomi di p1 e p2 . ◮ ◮ Somma di polinomi
Per ricorrenza, la somma di k polinomi p1 , p2 , . . . , pk , con k > 2, è ◮ Se ci sono monomi simili, la somma viene
◮
ottenuta facendo la somma dei primi k − 1 polinomi, e poi facendo la fatta utilizzando la Definizione 5.17.
2x3 − 23 x2 −4x +3 4x − 3
2x3 − 23 x2 −4x +3 4x − 3
2x3 − 32 x2 1 2
x
2
−4x +3
2x3 − 23 x2 −4x +3 4x − 3
3 2 1 2
2x3 2x x −1
2
−4x +3
−4x +3
0
Teorema 5.39 (del resto). Il resto della divisione di un polinomio in Teorema del resto
una variabile p(x) per un polinomio d(x) = x − α, con α costante, è
uguale a p(α).
Dimostrazione. Facendo la divisione di p(x) per x − α otteniamo
p(x) = q(x) · (x − α) + r(x),
con deg(r) < 1, ossia r(x) è formato solo dal termine noto r(x) = r0 .
Inoltre, abbiamo
p(α) = q(α) · (α − α) + r(α) = q(α) · 0 + r0 = r0 .
La dimostrazione è completa.
Definizione 5.40. Dato un polinomio in una variabile p(x), un numero Zero di un polinomio
α è detto zero di p(x) se
p(α) = 0,
ossia se, sostituendolo alla variabile, si ottiene 0, ossia se α è una solu-
zione dell’equazione p(x) = 0.
Esempio 5.41. 1. Consideriamo il polinomio p(x) = x3 −2x2 −x+2. Per ora, non possiamo dire se il polinomio
x3 −2x2 −x+2 ha altri zeri: sappiamo solo
I numeri 1, −1 e 2 sono zeri di p(x), infatti abbiamo rispettivamente che ±1 e 2 sono zeri. Vedremo tra poco che
p(1) = 0, p(−1) = 0 e p(2) = 0. I numeri 0 e −2 non sono zeri di non ce ne sono altri.
p(x), infatti abbiamo rispettivamente p(0) = 2 e p(−2) = −12.
2. Consideriamo il polinomio p(x) = x3 − 5x2 + 3x + 9. I numeri −1 Anche qui non possiamo dire se il polino-
mio x3 − 5x2 + 3x + 9 ha altri zeri: sappia-
e 3 sono zeri di p(x), infatti
√ abbiamo rispettivamente p(−1) = 0 e mo solo che −1 e 3 sono zeri. Vedremo tra
p(3) = 0. I numeri 1 e 2 non √ sono
zeri
√ di p(x), infatti abbiamo poco che non ce ne sono altri.
√
rispettivamente p(1) = 8 e p 2 = 5 2 − 1 ◮. ◮ Che non è 0, altrimenti avremmo 2 =
1
5
∈ Q.
3. Consideriamo il polinomio p(x) = 2x3 −x2 . I numeri 0 e 12 sono zeri
Questa volta possiamo dire che il polino-
di p(x), infatti abbiamo rispettivamente p(0) = 0 e p 12 = 0. I mio 2x3 − x2 non ha altri zeri. Infatti,
numeri 1 e 2 non sono zeri di p(x), infatti abbiamo rispettivamente l’equazione 2x3 − x2 = 0 può essere riscrit-
ta come x2 (2x − 1) = 0; un prodotto di
p(1) = 1 e p(2) = 12. due numeri è nullo se e solo se almeno uno
di essi è nullo, cosicché abbiamo x2 = 0 o
4. Il polinomio p(x) = x2 + 1 non ha zeri reali ◮
◮, ma ne ha complessi:
2x − 1 = 0, quindi le uniche soluzioni sono
i numeri i e −i sono zeri di p(x), infatti abbiamo rispettivamente x = 0 e x = 12 .
p(i) = 0 e p(−i) = 0. ◮ x2 + |{z}
◮ |{z} 1 > 0.
>0 >0
Teorema 5.42 (Ruffini). Dato un polinomio in una variabile p(x), un
Teorema di Ruffini
numero α è uno zero di p(x) se e solo se p(x) è divisibile per x − α.
Dimostrazione. Per il Teorema del resto ◮ abbiamo che p(α) = 0 se e ◮ Teorema 5.39.
solo se il resto della divisione di p(x) per x − α è 0. Ciò significa che p(x)
è divisibile per x − α ◮. ◮ Definizione 5.34.
Definizione 5.43. Siano p(x) un polinomio in una variabile e sia α un Molteplicità di uno zero di un
polinomio
suo zero. Il massimo esponente m tale che p(x) è divisibile per (x − α)m
è detto molteplicità di α. Per il Teorema di Ruffini p(x) è divisibile
almeno per (x − α)1 .
Esempio 5.44. Consideriamo i polinomi dell’Esempio 5.41.
1. Abbiamo p(x) = x3 − 2x2 − x + 2 = (x − 1)(x + 1)(x − 2) ◮: ◮ Vedremo tra poco come abbiamo scritto il
polinomio x3 − 2x2 − x + 2 come prodotto
• p(x) è divisibile per x − 1 e lo zero x = 1 ha molteplicità 1, di polinomi di grado 1.
• p(x) è divisibile per x + 1 e lo zero x = −1 ha molteplicità 1,
• p(x) è divisibile per x − 2 e lo zero x = 2 ha molteplicità 1.
2. Abbiamo p(x) = x3 − 5x2 + 3x + 9 = (x + 1)(x − 3)2 ◮: ◮ Vedremo tra poco come abbiamo scritto il
polinomio x3 − 5x2 + 3x + 9 come prodotto
• p(x) è divisibile per x + 1 e lo zero x = −1 ha molteplicità 1, di polinomi di grado 1.
• p(x) è divisibile per (x − 3)2 e lo zero x = 3 ha molteplicità
2.
3. Abbiamo p(x) = 2x3 − x2 = 2x2 x − 12 :
b
c Sostituzione È zero?
1
1 p(1) = 3 · 14 − 14 · 13 + 24 · 12 − 18 · 1 + 5 = 0 Sì
1
−1 p(−1) = 3(−1)4 − 14(−1)3 + 24(−1)2 − 18(−1) + 5 = 64 No
5
1 p(5) = 3 · 54 − 14 · 53 + 24 · 52 − 18 · 5 + 5 = 640 No
− 51 p(−5) = 3(−5)4 − 14(−5)3 + 24(−5)2 − 18(−5) + 5 = 4320 No
1
4 3 2
3 p 31 = 3 13 − 14 13 + 24 13 − 18 13 + 5 = 27 32
No
4 3 2
− 31 p − 13 = 3 − 13 − 14 − 13 + 24 − 31 − 18 − 13 + 5 = 128 9 No
5
4 3 2
3 p 35 = 3 53 − 14 53 + 24 53 − 18 53 + 5 = 0 Sì
4 3 2
− 53 p − 53 = 3 − 53 − 14 − 53 + 24 − 35 − 18 − 53 + 5 = − 512027 No
b
c Sostituzione È zero?
1
= 22
1 p(1) = 2 · 13 + 3 · 12 − 5 · 1 − 6 = −6 No
− 11 = − 22 p(−1) = 2(−1)3 + 3(−1)2 − 5(−1) − 6 = 0 Sì
2
1 p(2) = 2 · 23 + 3 · 22 − 5 · 2 − 6 = 12 No
− 21 p(−2) = 2(−2)3 + 3(−2)2 − 5(−2) − 6 = 0 Sì
3 6
1 = 2 p(3) = 2 · 33 + 3 · 32 − 5 · 3 − 6 = 60 No
− 31 = − 26 p(−3) = 2(−3)3 + 3(−3)2 − 5(−3) − 6 = −18 No
6
1 p(6) = 2 · 63 + 3 · 62 − 5 · 6 − 6 = 504 No
− 61 p(−6) = 2(−6)3 + 3(−6)2 − 5(−6) − 6 = −300 No
1
3 2
2 p 12 = 2 12 + 3 12 − 5 21 − 6 = − 15 No
1 3
1 2
2
− 21 1
p − 2 = 2 − 2 + 3 − 2 − 5 − 2 − 6 = −3 1
No
3
3 2
2 p 32 = 2 32 + 3 32 − 5 23 − 6 = 0 Sì
3 2
− 32 p − 32 = 2 − 23 + 3 − 32 − 5 − 32 − 6 = 32 No
p(x) = 0
nell’incognita x è detta equazione polinomiale. Il grado del polinomio Grado
p(x) è detto grado dell’equazione. Risolvere l’equazione consiste nel cer-
care i valori di x tali che p(x) = 0, ossia gli zeri del polinomio p(x) ◮. Se ◮ Definizione 5.40.
uno zero x = α ha molteplicità 1 diremo che la soluzione α è semplice, se Soluzioni semplici, doppie, triple,. . .
ha molteplicità 2 diremo che la soluzione α è doppia, se ha molteplicità
3 diremo che la soluzione α è tripla, e così via.
Se deg(p) = 1, ossia p(x) è della forma ax + b, con a 6= 0, abbiamo
visto che l’equazione ax + b = 0 ha una soluzione x1 = − ab ◮. ◮ Esempio 4.6.
Se deg(p) = 2, ossia p(x) è della forma ax2 + bx +√c, con a 6= 0, Formula risolutiva delle equazioni di
b2 −4ac secondo grado
l’equazione ax2 + bx + c = 0 ha due soluzioni x1 = −b− 2a e x2 =
√
−b+ b2 −4ac ◮
2a . Le soluzioni coincidono se b2 −4ac = 0, e sono complesse se ◮ Useremo anche la notazione x1/2
√
=
b2 − 4ac < 0. ◮◮ Questa formula è detta formula risolutiva delle equazioni −b± b2 −4ac
2a
.
di secondo grado. ◮ Se b2 − 4ac < 0 non ci sono soluzioni reali.
◮
Prima di aumentare il grado, analizziamo i due casi più semplici:
• se deg(p) = 0, ossia p(x) = a, con a 6= 0, non ci sono soluzioni; ◮
◮
◮
◮
◮ Sostituendo alla x un qualunque numero,
◮
otteniamo sempre a, ossia non otteniamo
• se deg(p) = −∞, ossia p(x) = 0, tutti i numeri sono soluzioni. ◮ mai 0.
Analizziamo il caso generico, ossia supponiamo che deg(p) = n > 2 e ◮ Sostituendo alla x un qualunque numero,
otteniamo sempre 0.
consideriamo l’equazione p(x) = 0. Non esiste un metodo che funziona
per tutti i polinomi di qualsiasi grado. ◮ Se però i coefficienti del polino- ◮ Se deg(p) = 3 oppure deg(p) = 4, esistono
formule esplicite per trovare le soluzioni,
mio p(x) sono interi, un metodo per trovare le soluzioni dell’equazione ma sono lunghe e complicate. Se invece
p(x) = 0 consiste nel cercare di abbassare il grado del polinomio fino ad deg(p) > 5, è stato dimostrato che ci sono
arrivare a 1 o 2, e quindi usare le formule viste sopra. ◮◮ Questo meto- polinomi i cui zeri possono essere espressi
tramite radicali, e che ce ne sono altri i
do funziona solo se tutti gli zeri del polinomio, eccetto al più due, sono cui zeri non possono essere espressi tramite
razionali. I passi da fare per abbassare il grado sono i seguenti. radicali.
◮ Questo metodo non funziona se anche uno
◮
solo dei coefficienti del polinomio non è in-
tero: ad esempio, per il polinomio x3 −
√
2x + 1.
c 2014 Gennaro Amendola
Versione 1.0
Lezione 5. Polinomi 5–20
A questo punto abbiamo abbassato il grado di p(x), infatti deg(q) = ◮ Un altro metodo per trovare q(x) consi-
◮
ste nell’usare la “Regola di Ruffini”: abbia-
deg(p) − 1, e possiamo ripetere i passi precedenti finché otteniamo un mo preferito utilizzare la divisione (che è
polinomio di grado 1 o 2. Infine, possiamo trovare gli ultimi zeri con una generalizzazione della divisione tra nu-
meri, conosciuta dalle scuole elementari),
le formule descritte sopra. Il problema anticipato prima sul fatto che evitando di imparare un altro metodo.
questo procedimento potrebbe non funzionare dipende dal fatto che al
Passo 1 potremmo non riuscire a trovare uno zero del polinomio: ciò
succede se il polinomio non ha abbastanza zeri razionali. ◮ ◮ Servono almeno deg(p) − 2 zeri razionali.
Se riusciamo a trovare tutti gli zeri di p(x), diciamo α1 , α2 , . . . , αn , Per completezza, diciamo che la scrittura
possiamo scrivere p(x) = pn (x − α1 ) (x − α2 ) · · · (x − αn ) è
detta fattorizzazione di p(x).
p(x) = pn (x − α1 ) (x − α2 ) · · · (x − αn ) ,
dove pn è il coefficiente del termine di grado massimo di p(x).
Esempio 5.55. 1. Cerchiamo le soluzioni dell’equazione
3
x − 7x − 6 = 0. (5.1)
Visto che il polinomio p(x) = x3 − 7x − 6 ha coefficienti interi,
cominciamo cercando le soluzioni razionali, ossia proviamo con i
numeri bc , con b che divide −6 e c che divide 1. Abbiamo 8 casi:
±1, ±2, ±3, ±6. Abbiamo p(−1) = 0, quindi una soluzione è
x = −1. Allora il polinomio p(x) è divisibile per x + 1: facendo
la divisione otteniamo come quoziente x2 − x − 6 ◮, quindi p(x) = ◮ E, naturalmente, resto 0: se non trovassi-
mo 0 saremmo sicuri di aver fatto un errore
x2 − x − 6 (x + 1). (nel fare la divisione o nel cercare gli zeri
Cerchiamo quindi le soluzioni dell’equazione x2 −x−6
√ = 0 che pos- prima).
−(−1)± (−1)2 −4·1·(−6)
siamo trovare con la formula risolutiva: x = 2·1 =
1±5
2 , ossia x = 3 oppure x = −2. ◮ L’equazione (5.1) ha tre solu- ◮ Essendo razionali, le avremmo potute tro-
vare anche proseguendo con il metodo ini-
zioni: x = −1, x = −2 e x = 3. ziale, con cui abbiamo trovato la soluzione
2. Cerchiamo le soluzioni dell’equazione x = −1.
11 17
x4 + x3 + x2 − 6 = 0. (5.2)
2 2
Notiamo che moltiplicando entrambi i membri per 2 otteniamo l’e-
quazione equivalente 2x4 +11x3 +17x2 −12 = 0. Quindi, cerchiamo
gli zeri del polinomio a coefficienti interi p(x) = 2x4 +11x3 +17x2 −
12.
Cominciamo cercando le soluzioni razionali, ossia proviamo con i
numeri bc , con b che divide −12 e c che divide 2. Abbiamo molti
casi da analizzare: ±1, ±2, ±3, ±4, ±6, ±12, ± 12 , ± 32 . Abbiamo
p(−2) = 0, quindi una soluzione è x = −2. Allora il polinomio p(x)
è divisibile per x+2: facendo la divisione otteniamo come quoziente
2x3 + 7x2 + 3x − 6, quindi p(x) = 2x3 + 7x2 + 3x − 6 (x + 2).
Polinomi
Lezione 5. Polinomi 5–22
Il prodotto è
2x2 y − x2 y 3 · x + 3xy 2 − x2 y = 2x3 y − x3 y 3 + 6x3 y 3 − 3x3 y 5 − 2x4 y 2 + x4 y 4 =
= 2x3 y + 5x3 y 3 − 3x3 y 5 − 2x4 y 2 + x4 y 4 .
• Il grado del primo polinomio è 5 perché il termine di grado massimo
è −x2 y 3 . Il grado del secondo polinomio è 3 perché un termine con
grado massimo è 3xy 2 ◮. ◮ Anche il termine −x2 y ha grado 3.
Esercizio 5.3. Trova gli zeri del polinomio 2x3 − 9x2 + x + 12, e le loro
molteplicità.
Soluzione. Gli zeri razionali del polinomio 2x3 − 9x2 + x + 12, che ha
coefficienti interi, hanno la forma bc con b che divide 12 e c che divide 2.
I divisori di 12 sono ±1, ±2, ±3, ±4, ±6 e ±12, mentre i divisori di 2
Quindi cerchiamo gli zeri del polinomio √ 2x2 − 11x + 12, che possiamo
11± (−11)2 −4·2·12
trovare con la formula risolutiva: x = 2·2 = 11±5 3
4 , ossia 2 e
3
4. Le soluzioni sono x1 = −1 con molteplicità 1, x2 = 2 con molteplicità
1, x3 = 4 con molteplicità 1.
Polinomi
Lezione 5. Polinomi 5–24
Risultato dell’Esercizio
5.5.
• ab2 − 3ab + ab − ab2 = −2ab,
ab2 − 3ab · ab − ab2 = 4a2 b3 − 3a2 b2 − a2 b4 .
• deg ab2 − 3ab = 3, deg ab − ab2 = 3.
• deg ab2 − 3ab + ab − ab2 = 2, deg ab2 − 3ab · ab − ab2 = 6.
• R[a, b].
• m = 6. ◮ ◮ L’insieme dei polinomi è R66 [a, b].
Polinomi
Lezione 5. Polinomi 5–26
c 2014 Gennaro Amendola Versione 1.0
Lezione 5. Polinomi 5–28
(b)
(c)
(d)
c 2014 Gennaro Amendola Versione 1.0
Lezione 5. Polinomi 5–29
c 2014 Gennaro Amendola Versione 1.0
Lezione 5. Polinomi 5–30
Domanda 5.10. Quali sono gli zeri del polinomio x3 − 5x2 + 7x − 3 con
le rispettive molteplicità?
(a) 1 con molteplicità 2, e 3 con molteplicità 1.
(b) 1 con molteplicità 2, e 3 con molteplicità 1.
(c) 1 con molteplicità 1, e 3 con molteplicità 1.
(d) 1 con molteplicità 2, e 3 con molteplicità 2.
c 2014 Gennaro Amendola Versione 1.0