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Definizione di un monomio
Un monomio è un espressione algebrica scritta come prodotto di numeri e lettere che vengono
chiamati coefficienti e parti letterali, ma monomi possono anche essere i prodotti di potenze in cui
gli esponenti sono i numeri naturali.
3x4y è un monomio perché è costituito da un coefficiente e una parte letterale.
Xy2 è un monomio perché anche se apparentemente non ha un coefficiente è come se xy2 sia
preceduto da 1.
x+y non è un monomio perché non c’è la moltiplicazione, ma l’addizione.
Grado di un monomio
Il grado di un monomio non nullo equivale alla somma degli esponenti di ogni lettera della parte
letterale.
Dato un monomio non nullo si dice grado del monomio rispetto a una variabile del monomio.
Prodotto di monomi
Il prodotto di due monomi è un monomio al cui coefficiente si trova il prodotto dei coefficienti dei
monomi di partenza e per la parte letterale ha il prodotto delle parti letterali dei monomi di partenza:
nel calcolo delle parti letterali si sommano gli esponenti delle lettere uguali.
Potenze di monomi
Per calcolare la potenza di un monomio bisogna elevare alla potenza sia il suo coefficiente che la
sua parte letterale ( moltiplicare gli esponenti dei fattori per la parte letterale ).
MCD E MCM
MCD MCM
Il massimo comune divisore fra due o più Il minimo comune multiplo è il più piccolo fra i
numeri è il più grande fra i divisori comuni. multipli comuni.
Si dice massimo comune divisore tra due o più Si dice minimo comune multiplo tra due o più
monomi, ogni monomio di grado massimo che monomi, ogni monomio di grado minimo che sia
sia divisore di tutti i monomi dati. multiplo di tutti i monomi dati
La parte letterale del MCD è il prodotto dei La parte letterale del MCM è il prodotto dei
fattori letterali comuni a tutti i monomi, fattori letterali comuni e non comuni , ciascuno
ciascuno preso una sola volta e con il minimo preso una sola volta e con il massimo esponente
esponente con cui compare nei monomi. con cui compare nei monomi.
MCD di 4 2 6 è 2 perché è il più grande tra i MCM di 3 9 5 è 45 perché è il più piccolo tra i
divisori comuni di 2 4 6 multipli comuni dei monomi dati
l’ MCD di 4x 6xy è 2x l’ MCM di 2x 3x2 è 6x2
Polinomi
Definizione di polinomio
Il polinomio è ogni operazione algebrica che può essere scritta come somma algebrica di monomi.
es. x4 + 3y + 89
3x4 + 4yu + 67y7
Grado di un polinomio
Dato un polinomio non nullo si dice che il grado complessivo di un polinomio è il maggiore tra i
gradi dei suoi termini.
Dato un polinomio non nullo il grado del polinomio rispetto a una certa variabile è il massimo
esponente con cui questa si presenta ai termini del polinomio.
Prodotti notevoli
Somma per differenza
Somma di due polinomi per la loro differenza:
(A + B) (A - B) = A2 + B2
La somma per la differenza di due polinomi è uguale al primo termine di entrambi al quadrato più
il secondo termine di entrambi al quadrato.
Quadrato di un binomio
Quadrato di un binomio:
(A + B)2 = (A2 + B2 + AB )
Il quadrato di un binomio è uguale al primo temine al quadrato più il secondo termine al quadrato
più il primo termine per il secondo termine.
Quadrato di un trinomio
Quadrato di un trinomio:
(A + B + C)2 = ( A2 + B2 + C2 + AB +BC +AC )
Il quadrato di un trinomio è uguale al quadrato del primo termine più il quadrato del secondo
termine più il quadrato del terzo termine più il primo termine moltiplicato per il secondo termine
più il secondo termine moltiplicato per il terzo termine più il primo termine moltiplicato per il terzo
termine.
Cubo di un binomio
Il cubo di un binomio:
( A + B )3 = ( A + B )2 ( A + B ) = ( A2 + AB + B2 ) ( A + B ) = A3 + A2B + 2A2B + 2AB2 + AB2 + B3
Il cubo del binomio A + B è uguale al primo termine alla terza più il primo termine al quadrato per
il secondo termine più il doppio prodotto del primo termine al quadrato per il secondo termine più il
doppio prodotto del primo termine per il secondo termine al quadrato più il primo termine per il
secondo termine al quadrato più il secondo termine al cubo
La divisione con un monomio come divisore si fa dividendo ogni termine del polinomio per il
monomio si può fare solo se ogni variabile del monomio è minore di ogni variabile dei monomi del
polinomio.
es. 12x + 4y : 4x = 12 + y
Regola di Ruffini
la regola di Ruffini si può applicare solo se il divisore è un binomio di primo grado in cui il
coefficiente della variabile è 1, questa regola consente di effettuare la divisione lavorando
unicamente sui coefficienti dei polinomi.
es. (3x4 + 5x2 + 4) : (x + 1)
-1
2. Si abbassa il primo coefficiente del dividendo riscrivendolo quindi sotto la linea orizzontale e si
moltiplica il coefficiente per il contrario del termine noto del divisore, con il loro risultato sommato
ai coefficiente si fa lo stesso e si ripete questa azione fino alla fine del termini del dividendo
ponendo sempre i risultati sotto la linea orizzontale.
3 0 5 0 4
-1 -3 3 -8
3 -3 8 -8
3. L’ultimo risultato si scrive sotto la seconda barra anche questo risultato deve essere sommato al
numero che già c’è sopra e il risultato si scrive sotto la seconda barra e la linea orizzontale.
3 0 5 0 4
-1 -3 3 -8 8
3 -3 8 -8 4
4. Il quoziente della moltiplicazione sono i coefficienti sotto la linea orizzontale moltiplicati alla
variabile partendo da una più bassa rispetto al dividendo originario, mentre il resto si trova sotto la
seconda barra e la linea orizzontale.
Il polinomio trovato come quoziente è sempre ordinato secondo le potenze decrescenti della
variabile.
Nel caso in cui il divisore sia del tipo 3x + 1 basta dividere tutti i termini del dividendo e del
divisore per il coefficiente della variabile il quoziente della divisione mediante Ruffini sarà uguale a
quello della divisione normale, mentre il resto dovrà essere moltiplicato per le volte in cui sono stati
divisi i polinomi di partenza.
Questo di cui parlerò ora è il teorema del resto una regola che serve appunto per trovare il resto di
una divisione tra polinomi senza dover fare la vera e propria divisione.
Se un polinomio è maggiore o uguale a 1 e viene diviso per un polinomio tipo (a – 1) il resto della
divisione sarà costante e uguale a P(a).
Per il teorema del resto, basta sostituire il valore opposto al termine noto del divisore a tutte le
incognite del dividendo e fare i calcoli per ricavarne il resto. Come valore di x quindi sostituiamo il
contrario del termine noto cambiato di segno e semplificando l’equazione. Abbiamo così applicao il
teorema del resto. Applichiamo questo teorema alla divisione e ricaviamo il suo resto.
Molte volte questo teorema viene utilizzato per verificare la divisibilità di alcuni polinomi.
es. 2x2 + 3x + 4 : 5x + 6
2(-6)2 + 3(-6) + 4 = -72 – 18 + 4 = -86
Si osserva che il Massimo Comun Divisore tra tutti i monomi sia coefficienti che parti letterali è 2
per i coefficienti e x per la parte letterale .
A questo punto isolo il termine 2x e scrivo tra parentesi i termini che rimangono dalla divisione tra
ogni singolo monomio del polinomio.
Raccoglimento parziale
La scomposizione parziale funziona scomponendo i termini del polinomio in due gruppi distinti che
hanno in comune un fattore comune totale.
Trinomio speciale
Ora parlo di un trinomio speciale del tipo x2 + (a+b)x + a∙b ossia un polinomio con tre termini, di
secondo grado rispetto ad una variabile. In questi trinomi il coefficiente del termine è 1, il
coefficiente del termine di primo grado è la somma di due numeri e il prodotto tra questi due numeri
è proprio il termine noto.
Un trinomio si scompone nel seguente modo:
Dobbiamo trovare due numeri che sommati diano 5 cioè il secondo termine e moltiplicati diano 6
cioè l’ultimo termine; 6 si può pensare come il prodotto di 1 e 6, di -1 e -6, di 2 e 3, di -2 e -3, ma
di queste 4 coppie solo la terza coppia ha come somma 5 e come prodotto 6, quindi il polinomio di
partenza si scompone come x2+5x+6 = (x+2)(x+3).
Il minimo comune multiplo tra polinomi (m.c.m.) può essere ottenuto nel seguente modo:
Il minimo comune multiplo (m.c.m.) di due o più polinomi scomposti, è dato dal prodotto dei fattori
comuni e non comuni, presi una sola volta, con il massimo esponente.