Sei sulla pagina 1di 1

Tra le minacce incluse nei processi naturali (K) prevalgono nettamente i fenomeni dovuti al-

l’evoluzione delle biocenosi e alle successioni (K02) e la riduzione della fertilità e la depressione
genetica (K05.02).
Inoltre l’impatto delle specie aliene invasive (I01) viene rilevato tra le minacce future con ran-
king elevati per numerose entità (es. Eleocharis carniolica, Cytisus aeolicus, Linaria flava,
Silene velutina). Il prelievo delle piante in natura (F04) appare essere ancora una minaccia per
numerose specie di allegato IV (es. Gentiana lutea, Arnica montana, Iris marsica) e per alcune
specie di allegato II (es. Aquilegia bertolonii, Himantoglossum adriaticum).

2.2.6. Prospettive future

Il reporting prevede di effettuare una va-


lutazione delle prospettive future del
taxon, ovvero lo status previsto nei suc-
cessivi 12 anni. La valutazione obiettiva
di questo parametro è piuttosto com-
plessa, in quanto deve tener conto sia
dello stato attuale di range, popolazione e
habitat per la specie, sia dell’effetto com-
binato delle principali pressioni e minacce
e delle eventuali misure di conservazione
in atto. Essa richiede conoscenze molto
approfondite e dati a supporto di modelli
predittivi. Anche in questo, come in altri
parametri, allo stato attuale delle cono-
scenze è ancora forte il peso del giudizio
esperto (cfr. Box 2.3.2).
I risultati del presente reporting mostrano
previsioni non ottimistiche per molte en-
tità. Circa il 5% delle schede prodotte ri-
Bassia saxicola, endemita del settore costiero tirrenico porta prospettive future cattive per i
meridionale, soggetto principalmente a fattori di rischio relativi taxa e ben il 41% prospettive ina-
naturali (frane, subpopolazioni piccole e isolate), ma deguate. Per il 23% delle schede le pro-
anche di origine antropica (raccolta, turismo) (Santan- spettive future rimangono sconosciute.
gelo et al., 2012. Foto S. Strumia). Il grafico di figura 2.25 mette in luce le
maggiori criticità della bioregione medi-
terranea, dove in termini percentuali (60%) le specie hanno prospettive future peggiori rispetto
ai taxa presenti nelle bioregioni alpina (34%) e continentale (40%). Nella regione mediterranea
tra le specie con cattive prospettive future sono presenti endemiti puntiformi come Astragalus
maritimus (Isola di S. Pietro), Lamyropsys microcephala ed Euphrasia nana (Gennargentu), a
rischio a causa di dinamiche naturali e fenomeni di degrado della qualità dell’habitat (Bacchetta
et al., 2008b, 2011; Fenu et al., 2010, 2011; Mattana et al., 2011).

36

Potrebbero piacerti anche