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Fattore

RISCHIO
umano e
trappole
euristiche

VALANGHE
Anselmo Cagnati Qualsiasi attività praticata in ambiente montano innevato è esposta al pericolo di
ARPAV DRST
Centro Valanghe di Arabba
distacco valanghe e conseguentemente al rischio di travolgimento. Le statistiche
Igor Chiambretti
AINEVA
Vicolo dell’Adige 18 Trento
a livello mondiale mostrano una differenza significativa sul rateo di incidenti tra

coloro che praticano attività ricreativa sulla neve ed i professionisti.

È stato infatti accertato che la maggior parte degli incidenti accadono per errori

umani, ma non è ancora stata adeguatamente compresa la dinamica decisionale

ed i fattori che la influenzano. Alcuni autori (vd. bibliografia) hanno dimostrato

che gli esperti, pur esposti ad un maggior rischio, sono in grado di sviluppare il

processo decisionale riducendo gli errori umani, in particolare le trappole euristiche.

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RISCHIO E La percezione del rischio è un giu- Inoltre, le attività ricreative invernali sono
VALUTAZIONE dizio altamente soggettivo elaborato in fortemente gratificanti per i praticanti
DEL RISCHIO funzione dalla propensione a rischiare di (così come il gioco d’azzardo, il sesso non
VALANGHE ciascuno e stimato in base ai potenziali protetto e la droga od il fumo) e poiché
Si definisce rischio, nel campo delle atti- vantaggi che un’azione rischiosa potreb- la valanga non è un evento così comune,
vità ricreative invernali, la probabilità che be apportare alla salute e alle capacità l’esperienza risulta altamente positiva di-
l’esposizione ad un pericolo (valanga) personali. storcendo, al ribasso, la reale percezione
causi danni, ferite o la perdita della vita La propensione al rischio influisce del rischio corso (insensibilità alla proba-
(McClung, 2002). fortemente sul comportamento e dipen- bilità). (Vedi tabella di Fig. 1)
Il rischio può essere descritto in maniera de dalla personalità, dallo stile di vita,
qualitativa - basso, moderato, considere- dall’esperienza maturata e da fattori so- Una bassa percezione del rischio, un’ec-
vole, elevato, estremo - in funzione della cio-culturali (età, livello culturale, appar- cessiva familiarità con un certo pe-
probabilità di distacco valanghe e delle tenenza ad un gruppo, stato civile etc.). ricolo ed uno scarso autocontrollo sulle
conseguenze attese. La volontarietà nell’esposizione proprie pulsioni tende a far sottostimare
La percezione del rischio da parte al rischio è un fattore importante in le conseguenze e la probabilità di venir
delle potenziali vittime è altamente sog- quanto la tolleranza dipende dal grado di coinvolti, tanto che 69% degli incidenti
gettiva ed è funzione della conoscenza volontarietà con cui ci si espone ad esso: avviene su pendii comunemente frequen-
del rischio, della sua valutazione, non- maggiore è la volontarietà, maggiore sarà tati, nel corso della stagione, dalle vittime.
ché della personale propensione ad esso. l’esposizione e la tolleranza del rischio.
La valutazione del rischio è influenza- Possono pertanto sorgere dei problemi Inoltre la proliferazione di modelli media-
ta da variabili naturali quali quelle fisiche quando ci si affida ad altri per la decisio- tici (film, video, riviste) che propongono
(terreno), ambientali (condizioni meteoni- ne e l’esposizione al rischio risulta essere attività estreme e il loro favore incontra-
vologiche) e da quelle umane. involontaria. to presso vaste platee ha sicuramente
Fig. 1
favorito un innalzamento collettivo della
Classificazione del RISPOSTA EMOTIVA tolleranza al rischio ed un aumento della
rischio in funzione del
grado di autocontrollo e
fiducia nella tecnologia e nelle capacità
della risposta emotiva al FORTEMENTE FORTEMENTE tecniche di molti praticanti le attività ri-
AUTOCONTROLLO
rischio (da McCammon, NEGATIVA POSITIVA creative invernali. Pertanto il singolo ten-
2004).
de a sostituire i dati della realtà (basati sul
SOVRASTIMA O SOTTOSTIMA O
CONFIDENZA ECCESSIVA CONFIDENZA ECCESSIVA caos della complessità ontologica - quindi
troppo inquietanti e stressanti) con quelli
Uso di Droghe / Alcool; di una realtà precostituita o addomestica-
Attacco Squali;
Sesso non protetto;
ALTO Vaccinazione; Guida ad alta velocità;
ta (basata su una visione più armonica e
Tornado Valanghe ordinata ma irrazionale) al fine di ridurre
il proprio stato di ansia o di apprensione;
SOVRASTIMA O SOTTOSTIMA O egli incorre quindi nell’omeostasi del
SCARSA CONFIDENZA SCARSA CONFIDENZA rischio, l’accettazione di assumere un
certo livello di rischio, soggettivamente
Rifiuti Nucleari; Gioco d’azzardo;
BASSO Terrorismo; Gioco in Borsa; stimato è “tranquillizzante” e “gratifican-
Riscaldamento Globale Lotterie te”. Ma l’incidente avviene quasi sempre
quando la percezione del rischio, da par-
La stima è l’aspettativa di un evento negativo; la confidenza è la valutazione sulla te della vittima, non coincide con il reale
correttezza della stima.
pericolo (probabilità di distacco).

Fig. 2
Bilancio VANTAGGI SVANTAGGI Nell’ottica dell’individuo l’omeostasi del
vantaggi/svantaggi
rischio parte da un’analisi vantaggi /
in funzione del tipo di
comportamento. svantaggi (Adams, 2005a). Vedi tabella
Comportamento discesa entusiasmante, ferite o morte conseguenti
a rischio soddisfacente al travolgimento di Fig. 2)

Tale analisi non è però sempre applicabi-


Comportamento rinunciare alla discesa, le alla problematica del rischio valanghe.
non a rischio tornare a casa incolumi salita, itinerario o meta
prefissata. Nel caso delle attività ricreative fuori pista

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(sci alpinismo, sci di fondo escursionismo,
free-ride, ciaspole) il processo decisio-
nale è finalizzato ad ottenere la massima
soddisfazione nell’attività (qualità della
sciata/escursione) minimizzando l’espo- FATTORE FATTORE
sizione al pericolo valanghe. Mentre il AMBIENTALE FISICO
condizioni meteorologiche condizioni
costo dell’esposizione può arrivare al fe- e nivologiche del terreno

rimento e/o alla morte, il beneficio sarà Individuazione


un perfetta e soddisfacente discesa sulla Rivalutazione obiettivi,
e feedback aspettative
neve. In questo caso quindi, il rapporto e problemi
costo/beneficio può essere chiaramente
valutato purché si sia consapevoli che i PROCESSO
DECISIONALE
fattori fisici, estetici e sociali di tale at-
tività costituiscono una forte pulsione Decisione Valutazione
ed introducono un’ulteriore parametro e valutazione delle condizioni,
continua dei fattori, dei
complesso nell’equazione del rischio. dei fattori rischi e delle
dei rischi incertezze
Viceversa, nel caso di altre attività che si
svolgono in ambiente innevato (traspor-
ti, residenza, industria) gli utenti non ri-
cavano grandi benefici da un’eventuale
FATTORE UMANO
maggiore esposizione al rischio. La valu- fattore individuale
(cognitivo, fisiologico, psicologico)
tazione della stabilità del manto nevoso fattore organizzazione
da una parte permette di identificare, con fattore clienti
fattore socio-politico
relativa facilità, le aree sicuramente stabili
ed instabili ma dall’altra lascia ampi mar-
gini d’incertezza nella valutazione delle condizioni di stabilità del manto nevoso del percorso in quanto influenza gli altri Fig. 3
Il processo decisionale
aree di transizione tra questi due stati. influenzate sia da fattori umani, sia da fattori e la capacità individuale di effet- ed i fattori che lo
L’attuazione di un processo decisionale, quelli fisici (terreno) e ambientali (con- tuare scelte e valutazioni corrette circa il influenzano. Esso
è costituito da un
quando s’indagano queste zone di tran- dizioni nivometeo) caratterizzati da un rischio cui si è esposti. Esso si articola, a processo dinamico
sizione altamente incerte, risulta pertanto elevato grado d’incertezza nella percezio- sua volta, in fattori interni (individuale) controllato da
elementi - quali
cognitivamente impegnativo e facilmente ne individuale. Complessità ed incertezza e fattori esterni (gruppo, organizzazione, condizioni del terreno e
soggetto ad errori umani (Adams, 2005a). insite nel processo decisionale possono clienti, socio-politico), ciascuno caratte- meteorologiche
gruppo di persone
ingenerare errori di giudizio sulla base di rizzato da specifiche problematiche (Fig. partecipanti - altamente
IL PROCESSO informazioni imprecise tali da dar luogo a 4). Statistiche condotte in diverse nazioni variabili nel tempo e
nello spazio (lungo
DECISIONALE ED decisioni passibili di esporre gli individui hanno dimostrato che la maggior parte l'itinerario) che
IL FATTORE UMANO ad un rischio elevato con conseguenze degli incidenti in valanga sono accaduti condizionano le fasi di
valutazione, scelta,
Come si articola il processo per decidere drammatiche. nonostante la preesistenza di diversi ovvi giudizio e decisione
(modificato da Adams,
se intraprendere, quale traccia seguire La legge di Murphy …”se qualche cosa indizi di pericolosità locale elevata (Mc- 2005a).
e come procedere durante un’escursio- può andare storto lo farà sicuramente nel Cammon, 2002; CAA, 2003) che le vittime
ne su terreno innevato? Contrariamente momento peggiore” … nel campo delle non sono state in grado di riconoscere e
all’opinione comune, tale processo non valanghe funziona sempre! capire o addirittura hanno ignorato per
è costituito da eventi discreti, ovvero scelta. Il fattore umano dipende dal livello
isolati momenti di valutazione e scelta, Un corretto processo decisionale - adot- di addestramento ed esperienza.
bensì giudizio e decisioni si susseguono tato dai tecnici esperti - si basa su criteri L’addestramento consente di acquisire
in un processo dinamico controllato da oggettivi ed è un continuo riesame, sulla le conoscenze e le capacità necessarie per
elementi fisicio-ambientali e umani alta- base dell’esperienza maturata, degli input valutare la stabilità del manto nevoso e
mente variabili nel tempo e nello spazio e delle condizioni che man mano si ven- scegliere, conseguentemente, il percorso
(lungo l’itinerario) - Fig. 3. Il meccanismo gono a verificare. con la minor esposizione al rischio; ma il
decisionale è frutto dell’applicazione e/o solo addestramento, senza l’acquisizione
combinazione di conoscenza, abilità, Il fattore umano, se pure il più difficile dell’esperienza, può condurre ad un falso
esperienza e intuizione individuale; esso da comprende, è quello preponderante senso di sicurezza che, inevitabilmente,
richiede elevate capacità di giudizio sulle nel percorso decisionale di selezione espone ad un maggior rischio.

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Fig. 4
Il fattore umano è
articolato, a sua
volta, in fattori interni
(individuale) e fattori
IL FATTORE UMANO ED I SUOI ELEMENTI
esterni (gruppo, FATTORI INTERNI
organizzazione,
clienti, socio-politico),
ciascuno caratterizzato COGNITIVO FISIOLOGICO PSICOLOGICO
da specifiche Conoscenza inadeguata Costrizione temporale Obiettivi
problematiche. Il fattore Percezione inaccurata Fatica Emozioni
Capacità di processo limitata Stress mentale ed emozionale Orgoglio ed ego
individuale è a sua volta
Influenze ambientali Confidenza eccessiva
suddiviso in sottofattori
(cognitivo, fisiologico e
psicologico).
FATTORE INDIVIDUALE
Ognuna delle
problematiche elencate
può, in mancanza di
addestramento ed
esperienza adeguate,
inficiare la capacità FATTORE
individuale di effettuare UMANO
scelte e valutazioni
corrette circa il rischio
cui si è esposti.

Comunicazione inadeguata
Resistenza alle opinioni
differenti
Mancata analisi degli assunti
alla base di obiettivi Pressioni per effettuare una
Adeguamento passivo ai certa escursione
giudizi/decisioni altrui Comunicazione inadeguata
Conformismo Perdita di contatto visivo

FATTORE GRUPPO FATTORE CLIENTI

Mancata comprensione del Senso collettivo di


rischio da parte del appartenenza
management
Valori di riferimento
Costrizione finanziaria,
Modelli comportamentali
logistica, temporale

FATTORE FATTORE
ORGANIZZAZIONE SOCIO-POLITICO

FATTORI ESTERNI

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L’esperienza permette sia di memoriz- Fig. 5
TIPOLOGIE DI FREQUENTATORE Tipologie di
zare una serie di situazioni tipo che fa- DELLA MONTAGNA INVERNALE frequentatore della
cilitano il processo decisionale alla luce montagna invernale
(modificato da Conger,
delle conoscenze e delle capacità apprese CATEGORIE CARATTERISTICHE 2004; Adams, 2005a).
durante l’addestramento, sia di acquisire
l’abilità di imparare e di modificare com- sanno poco o nulla e devono apprendere nozioni e
INESPERTI procedure nei vari campi (meteorologia, nivologia,
portamenti e pratica quotidiana in fun- dinamica delle valanghe, soccorso etc.)
zione del vissuto.
L’acquisizione della conoscenza attraver- hanno acquisito una serie di nozioni base nei vari
PRINCIPIANTI campi ma non sono ancora in grado di valutare
so l’esperienza non è un atto automa- i dati e di capire quale informazione è veramente
importante
tico, bensì richiede anni di interazione
volontaria con l’ambiente (osservazione) attraverso l’istruzione e l’esperienza iniziano a svilup-
e la capacità di analizzare criticamente e COMPETENTI pare capacità di analisi e discernimento dei dati ma
non possiedono ancora capacità previsionali a breve
comparare gli eventi osservati. e lungo termine
Col tempo, dunque, l’esperto (tabella di
Fig. 5) avrà in mente un data-base di si- in grado di riconoscere i problemi ed adottare solu-
ESPERTI zioni efficaci basate sull’esperienza e nei livelli più
tuazioni che gli consentirà di identificare Suddivisi in: elevati questo processo avviene in maniera intuitiva
la situazione e adottare soluzioni efficaci, ed immediata
spesso in modo intuitivo, riducendo così
ESPERTI PERCETTIVI in grado di cogliere le differenze invisibili o non
l’incertezza provocata da luoghi comuni ovvie agli altri
e pregiudizi.
Di conseguenza, per esempio, una per-
ESPERTI COGNITIVI in grado di cogliere le relazioni non trovate da altri
sona esperta sarà in grado di utilizzare
in modo critico il bollettino valanghe o
gli indizi di stabilità/instabilità del man- ESPERTI DI CONO- in grado di prendere decisioni in base a una vasta
SCENZA mole di informazioni
to nevoso.
La mancanza di esperienza conduce in-
ESPERTI IN DEDU-
vece all’utilizzo delle trappole euristiche: ZIONI O DIAGNO- in grado di prendere decisioni in base a pochi dati e
STICA con grosse incertezze
le persone inesperte - anche a seguito
di una abituale ma passiva frequenta-
ESPERTI CONSIGLIE-
zione della montagna - non riusciranno RI in grado di fornire informazioni e/o consigli ad altri
a riconoscere i problemi importanti e a
compararli con le opportune soluzioni,
ESPERTI ATTIVISTI in grado di prendere decisioni autonomamente
reagendo alla complessità del problema
utilizzando lo status quo (cioè ciò che ha
già funzionato nel passato).
I media spesso attribuiscono, erronea-
mente, la qualifica di “esperto” alle vittime
in valanga le quali sono unicamente del-
le assidue frequentatrici della montagna
senza aver mai acquisito una rilevante e
consapevole esperienza nel campo delle
valanghe.

LE TRAPPOLE
EURISTICHE
Nella pratica comune il processo decisio-
nale ricorre al metodo euristico. Ossia
le decisioni su eventi incerti vengono
affidate a scorciatoie “logiche” basate su
poche semplici regole o sulle esperienze
precedenti che evitano lo sforzo ana-

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Fig. 6
TRAPPOLE EURISTICHE PIU’ COMUNI

COMPORTAMENTO
TRAPPOLA DESCRIZIONE ESEMPI MANIFESTAZIONE VITTIME
DA TENERE

Le esperienze vissute in pas- Il 69% degli incidenti avven- Si manifesta con conside- Coinvolge spesso persone Nelle pratiche di attività al di
sato ma in situazioni comple- gono su pendii già frequentati razioni del tipo“…questa dotate di buone conoscenze/ fuori delle piste battute è ne-
tamente diverse e l’abitudine dalla vittima che li considera discesa l’ho già fatta decine addestramento e che frequen- cessario diffidare del terreno
inducono a credere che il sicuri, a prescindere dalla di volte e non è mai successo tano abitualmente il luogo / familiare e sforzarsi di consi-
comportamento attuale sia reale situazione di stabilità nulla…” oppure “…su que- itinerario. derarlo come se lo si percor-
adeguato alla situazione. del manto. sto pendio non ho mai visto resse per la prima volta!
FAMILIARITA’ La perfetta conoscenza di un una valanga…” o ancora “…
itinerario noto, anche in caso so bene dove sono i punti
di innalzamento del grado di critici…”.
pericolo, provoca una falsa
impressione di sicurezza e
spinge ad accettare incon-
sciamente un rischio mag-
giore.

L’eccesso di determinazione Sindrome del lupo: tendenza Si manifesta con giustifica- La trappola può scattare in Porre maggiore attenzione
sviluppa un punto di vista di alcuni ad essere sempre zioni del tipo “…Un ultimo gruppi (superiori alle 3 – 4 alle dinamiche del gruppo e
ottuso in cui si filtrano solo davanti a tutti e quindi rag- sforzo e siamo in vetta…” o persone) molto motivati a ricordarsi che saper rinun-
le informazioni positive, tra- giungere la vetta per primi, “…non si può tornare indie- raggiungere un certo obiettivo ciare è una buona pratica in
scurando quelle negative (se- fare la traccia, oppure scen- tro proprio adesso…”. (in particolare se l’itinerario è montagna.
gnali di allarme, di instabilità dere il pendio vergine prima già costato tempo e fatica) a
nevosa, cambiamenti repenti- che arrivino gli altri. causa di ritardi sulla tabella di
ni del tempo, etc.) che potreb- Sindrome del cavallo: deside- marcia o al sopraggiungere di
ECCESSO DI DETER- bero mettere in discussione il rio incontrollato di rientrare il oscurità o maltempo.
MINAZIONE raggiungimento dell’obiettivo più velocemente possibile e
o la decisione presa. In par- per la via più breve in un luo-
ticolare se l’itinerario già per- go sicuro (rifugio, auto) per
corso è costato tempo, fatica, sopraggiunte difficoltà (vere
forse anche giorni di ferie e o immaginarie), maltempo,
costi di vario tipo, si tende, stanchezza.
fatalmente, a sottostimare i
segnali di instabilità del man-
to nevoso incontrati.

La ricerca del consenso Gli uomini (adolescenti o Sviluppo di pratiche compe- La trappola scatta special- Solo la presenza di un adulto
all’interno del gruppo, ovvero giovani uomini) sono spesso titive tendenti a prestazioni mente nei gruppi misti (uo- molto assertivo (dominante-
di essere notati ed apprezzati, soggetti, in gruppi misti alla estreme: “….fammi vedere mini/donne); oppure in grup- ergo mantenimento della
induce ad assumere compor- sindrome del “testosterone che cosa sai fare…” o “… pi consapevoli del rischio disciplina) può contenere tali
CONSENSO SOCIALE tamenti a rischio. challenge”. In presenza di chi ha il coraggio di scendere valanghe, ma privi di reali dinamiche di gruppo.
una o più donne essi sono più con me?...”. competenze/conoscenze.
inclini ad interagire in modo
competitivo, aggressivo o
ad esporsi maggiormente al
rischio.

L’affidamento alla leadership In molti incidenti il gruppo ri- La trappola si manifesta Se il gruppo è superiore alle Un leader competente e con
è una scelta di comodo per- sultava condotto da un leader, quando il leader inesperto 2-4 persone, il leader incom- un’elevata preparazione nel
ché inconsciamente si evita di vero o presunto, che ha com- induce il gruppo ad unifor- petente (molto assertivo, ma campo delle valanghe espor-
fare complesse valutazioni e piuto errori di giudizio mentre marsi alle sue decisioni ri- non esperto) avrà maggiori rà a minori rischi il gruppo.
di prendere decisioni, in una i componenti si lasciavano tenendo che il rischio venga probabilità di effettuare scelte Il gruppo deve comunque
parola ci si semplifica, ap- influenzare dalla maggioranza ridotto dalla ripartizione della sbagliate, poiché tenderà ad essere coinvolto nel proces-
AURA parentemente, la vita. Questa e seguivano passivamente. responsabilità e dell’esposi- effettuare valutazioni che non so decisionale e non seguire
DELL’ESPERTO E soluzione talvolta può essere Nella maggior parte dei casi zione ad esso (effetto gregge) scontentino il gruppo. passivamente.
ISTINTO GREGARIO comoda e rilassante ma può la leadership è basata su tra tutti i membri del gruppo.
O EFFETTO GREGGE rivelarsi molto pericolosa migliori capacità tecniche Tipiche frasi: “…seguite me,
perché la completa fiducia (sciistiche / escursionisti- so dove passare…” o “…
negli altri impedisce di farsi che), maggiore frequentazio- sono anni che vado in mon-
una propria opinione e la ne della montagna (che non tagna, fidatevi…”.
sensazione comune impedi- significa esperienza), elevata
sce l’osservazione dei segnali assertività (capacità di impor-
di pericolo. si sugli altri).

È una delle trappole più co- La presenza di altre persone Si manifesta in due modi: Questa trappola scatta, più Nel caso di gruppi è neces-
muni in situazione di incer- che hanno il nostro stesso “…sono già passati, quindi frequentemente, con gruppi saria una comunicazione ben
tezza elevata o quando nel comportamento ci induce a non c’è problema…” oppure di 3-4 persone e con gruppi regolata in modo tale che si
gruppo vi sono molti esperti. credere che sia quello corret- nei gruppi privi di un vero le- composti da principianti o sappia chi prende le decisioni
In questo caso non è sempre to e a competere (es. tracce ader nei quali tutti tendono a competenti. ed è importante che esse sia-
COMPETITIVITA’ chiaro chi prende le deci- preesistenti sul pendio o pre- pensare “…se effettivamente no prese dopo che ciascuno
SOCIALE sioni. Inoltre, ogni esperto, senza di altri gruppi in attivi- è troppo pericoloso, qualcu- ha dato la sua opinione (ana-
per non sminuirsi agli occhi tà). In gruppi molto uniformi no lo dirà…”. lisi critica).
degli altri, tenderà a prendere per livello di preparazione
maggiori decisioni al limite tecnica e di conoscenza pos-
del rischio. sono subentrare dinamiche
competitive inconsce.

La percezione di opportunità Buone condizioni meteo dopo Si manifesta, per es., con Questa trappola scatta, più Il manto nevoso può rima-
limitate ci porta a competere lunghi periodi di maltempo o l’euforia e la sindrome da frequentemente, con gruppi nere instabile a lungo dopo
per acquisirle. La presenza di nevicate dopo lunghi periodi neve polverosa. Tipiche frasi: di 3-4 persone molto deter- una nuova nevicata o periodi
pochi pendii di neve vergine di scarsità inducono uno “…c’è un mare di neve, ci di- minate subito dopo le nevica- di maltempo (vento / preci-
SCARSITA’ o sufficientemente innevati, stato euforico e spingono le vertiremo un sacco…” o “… te ed aumenta con l’aumento pitazioni). Il mantenimento
ED EUFORIA specie in condizioni di affol- persone a competere per usu- dobbiamo tracciare per primi del pericolo valanghe. dell’autocontrollo consente di
lamento degli itinerari, porta fruire, per primi, della risorsa. quel pendio…”. dominare le pulsioni evitando
al voler arrivare per primi a questa trappola.
tracciare l’itinerario / discesa
(concausa con la sindrome
del lupo).

L’apprendimento positivo È purtroppo difficile verificare “Sino a quando si scia senza La mancanza di esperienza Si deve imparare a valutare
attraverso l’esperienza è dif- direttamente le condizioni di causare distacchi è impossi- e l’assenza di feed-back dai criticamente non solo le gite
ficile poiché avviene solo stabilità del manto nevoso bile sapere quanto si è stati precedenti avvenimenti può nelle quali si è verificato un
quando la valanga si stac- (a differenza delle condizioni vicini all’evento. Questo indu- portare a decisioni errate. incidente, ma anche quelle
EFFETTO DI ca (quindi raramente) ed è meteo): esso può essere in ce ad una conclusione errata: che si svolgono senza proble-
APPRENDIMENTO difficile evitarla. Viceversa condizioni di stabilità limite se ho potuto sciare su questo mi, chiedendosi se il rischio
NEGATIVO l’apprendimento negativo av- anche se sul terreno non si pendio nelle attuali condi- era accettabile o meno.
viene spesso, con detrimento vede alcun distacco! zioni, allora è sicuramente
della sicurezza. stabile. Il ripetersi di simili
eventi porterà inevitabilmente
all’incidente” – anonimo.

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litico dell’intera massa di informazioni focalizzano spesso sui segnali maggior- risce utilizzare o seguire le decisioni di
disponibile, permettendo di scegliere, mente emozionali o affettivi; qualcun altro;
rapidamente, tra opzioni contrastanti/ • distorsione da stress, disagio • tendenza a preferire lo status quo
concorrenti. Si tratta di un metodo deci- mentale o fisico - livelli elevati di fa- - quando si è sottoposti a scelte difficili e
sionale preconscio (quindi inconsapevo- tica, sconforto fisico o costrizione tem- non ci sono risposte giuste ovvie è prassi
le) governato dalle percezioni talora er- porale provocano forte stress inducendo comune non prendere decisioni o dele-
rate, dalle attitudini e dai desideri con cui all’utilizzo delle trappole euristiche; in gare la scelta ad altri;
vengono selezionate e filtrate conoscenze particolare, in caso di eventuali scelte • incapacità nell’apprendere - in
ed informazioni prima di approdare nel azzardate, il processo decisionale può caso di decisioni molto azzardate, sono
campo conscio. La decisione di norma è essere seriamente compromesso introdu- poche le opportunità da cui imparare (i
funzione di due criteri: la soluzione che cendo elevati livelli di incertezza e mag- feedback nelle decisioni sono rari e po-
ha già funzionato in passato e quella con giori probabilità di errore. Il fenomeno si tenzialmente criticabili).
cui siamo più familiari. può avverare sia nella breve (giornata o
In linea generale, più la situazione è com- week-end – giornata di decisioni diffici- È perciò importate saper riconoscere
plessa ed ambigua, più si tende a decide- li), sia nella lunga scala temporale (fine l’incertezza e le eventuali trappole eu-
re in modo intuitivo, non ragionato e del stagione invernale – effetto cumulativo); ristiche, durante il processo decisionale
tutto soggettivo, mediato da i “protocolli esso è particolarmente evidente in si- e prepararsi ad evitarle, per poter indi-
di azione” stabiliti e trasmessi dal nostro tuazioni di la costrizione temporale (fine viduare l’azione corretta da eseguire. “È
modello culturale, spesso quindi basati giornata; brutto tempo in avvicinamento; nostro compito attenderci l’imprevisto,
su luoghi comuni che diventano fonte emergenza incombente). pianificare per il peggiore dei casi ed es-
di rischio ed un ostacolo alla corretta ri- • eccessiva fiducia sulle conven- sere semplicemente consci che l’evento
soluzione del problema. La sovrasempli- zioni o “norme” sociali - si prefe- inaspettato accadrà” – anonimo.
ficazione euristica, in contesti decisionali
complessi, può portare quindi a gravi
errori di giudizio. Il metodo euristico è
tuttavia preferito a quello analitico, in
quanto quest’ultimo, fondato sulla cono-
scenza, risulta essere più lento e noioso,
richiede maggiore sforzo cognitivo e tal-
volta può fornire risposte ambigue che,
senza l’esperienza, non possono essere
selezionate.

Purtroppo le trappole euristiche (tabella


di Fig. 6) scattano indipendentemente dal
grado di addestramento/conoscenza delle
vittime e gli individui solitari o i gruppi
tra 6 e 10 persone sono le categorie più
esposte (McCammon, 2004).

Il seguire trappole euristiche conduce a


(Adams, 2005a):

• sottoutilizzazione delle infor-


mazioni acquisite e incapacità di
differenziare tra le probabilità - uso
insufficiente o ignoranza completa delle
informazioni (e.g. non capiterà a me);
• eccessiva attenzione ai segnali
emozionali/affettivi - quando le de-
cisioni sono ambigue o richiedono diffi-
cili compromessi tra gli elementi, esse si

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STRATEGIE INFORMATIVE
Campagne educative condotte per altre problematiche di rilevanza sociale (droga, AIDS, guida
ad alta velocità, etc.) hanno dimostrato che (McCammon, 2004b):

• la maggior informazione sul rischio viene ben rece- • le campagne mediatiche/pubblicitarie che solleci-
pita dal pubblico ma non si traduce in un cambiamen- tano le pulsioni inconsce degli individui (marketing,
to significativo dei comportamenti (droga, incidenti pubblicità subliminale) non sempre funzionano (80%
d'auto, AIDS, violenza minorile etc.); di insuccessi dopo sei mesi), tuttavia non mancano in
• l'implementazione delle capacità tecniche (es. vari settori (commercio, politica) esempi che hanno
guida ad alta velocità o in condizioni proibitive e.g. riscosso grandi successi;
neve-nebbia) può produrre un aumento di incidenti • la creazione di metodi di riduzione del rischio, forte-
poiché gli utenti tendono ad innalzare la propensio- mente ancorati alle scale del pericolo, ma semplici e di
ne al rischio confidando in queste nuove loro risorse facile comprensione per il pubblico si sono dimostrati
(omeostasi del rischio); particolarmente efficaci nell'aiutare gli utenti a stima-
• l'approccio razionale (uso della logica e dell'analisi) re il rischio a cui sono esposti (Munter 3x3, NivoTest,
funziona raramente perché oltre il 95% dei processi SnowCard, Stop-or-Go etc.);
mentali quotidiani, nella maggior parte delle persone, • le tecniche di mitigazione del rischio (già in parte
è di tipo inconscio ed irrazionale. Inoltre la razionalità insegnate nei corsi) sono un altro metodo efficace
richiede tempo e sforzo e, nel caso in cui conduca a purché l'utente sia in grado di comprendere di quan-
risultati ambigui, l'individuo spesso cede all'uso del to potrà effettivamente ridurre il rischio e quindi di
metodo euristico con l'insorgere dei problemi già visti; valutare il rischio residuo.

Fig. 7
Alcuni principi base su
cui si basa la crescita di DIVENTARE ESPERTI
un esperto.
Essere fortemente motivati
ad apprendere e migliorarsi
continuamente

Il livello di abilità ed esperienza


acquisito è direttamente correlato
con il quantitativo di pratica
deliberatamente effettuata

Adottare le corrette strategie


decisionali al fine di migliorare
l’apprendimento da ogni esperienza

Simulare eventi e scenari da cui poter


trarre esperienza

Sviluppare e mantenere elevate


capacità di comunicazione e confronto
di idee/esperienze con altri esperti

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CONCLUSIONI cui deve seguire il tentativo di applica-
La cultura della prevenzione, finalizzata zione della conoscenza appresa al fine di Bibliografia
ad evitare gli incidenti da valanghe, fa acquisire, in un ciclo teoricamente infini-
Adams, L., 2004, Supporting sound decisions - a professional perspecti-
da sempre parte del bagaglio di molti to, nuova esperienza. ve on recreational avalanche accident prevention in Canada: Proceedings
praticanti le attività ricreative invernali. Nella sostanza l'esperto acquisisce nuova of the ISSW 2004, Jackson Hole. USA, 1-10.
conoscenza attraverso l'esperienza men- Adams, L., 2005a, A systems approach to human factors and expert
In questi ultimi decenni, dopo la nascita
decision-making within Canadian avalanche phenomena: MsA Thesis,
dei servizi di previsione valanghe e delle tre l'inesperto apprende, principalmente, Royal Roads Univ., Canada, 285 pp.
scuole del CAI, sono stati fatti passi da gi- attraverso l'addestramento ma non riesce Adams, L., 2005b, Perspectives on avalanche risk - the need for social
o non vuole poi applicare tali nozioni sciences and systems thinking approach: Avalanche News, v. 72, p. 1-5.
gante nella prevenzione, prova ne è il non
Adams, L., 2005c, Avalanche judgment and decision making: Avalan-
sostanziale aumento degli incidenti da all'esperienza.
che News, v. 74, p. 1-15.
valanghe rispetto al vero e proprio boom L'attività formativa, oltre a dare notevole Atkins, D., and McCammon, I., 2004, Differencies between avalanche
di attività sportive su neve vergine (sci risalto ad aspetti tecnici o scientifici - experts and novices: Proceedings of the ISSW 2004, Jackson Hole, USA,
p. 452-461.
alpinismo, snowboard, escursionismo con quali la nivologia, la programmazione e
Cagnati, A., 2008, Percezioni errate e pericolo di valanghe nello sci
racchette da neve etc.). la conduzione della gita -, dovrebbe fo- alpinismo: Le Alpi Venete, p. 174-177.
Tuttavia rimane una significativa percen- calizzarsi ad insegnare agli allievi come Conger, S., 2004, Learning to decide - on becoming an expert: Canad.
contestualizzare fatti, principi e regole. Aval. Assoc. Avalanche News, v. 70, p. 42-44.
tuale di "inesperti" e "principianti" che,
McCammon, I., 2004a, Heuristic traps in recreational avalanche ac-
pur avendo seguito con profitto i corsi, Gli allievi non devono apprendere a pen-
cidents - evidence and implications: Avalanche News, v. 68, p. 1-10.
non sembrano riuscire ad imparare dalle sare come esperti ma ad imparare come McCammon, I., 2004b, Sex, drugs and the white death: Proceedings of
proprie esperienze. esperti. the ISSW 2004, Jackson Hole, USA, p. 1-10.
McCammon, I., 2002, Evidence of heuristic traps in recreational avalan-
Come in tutti i processi cognitivi ciò che
che accidents: Proceedings of the ISSW 2002, Penticon, Canada, p. 1-8.
più conta, quindi, è la volontarietà dell'at- Ringraziamenti McClung, D.M., 2002, The elements of applied avalanche forecasting -
to di apprendere e la capacità di riela- Si ringrazia la Dott.sa Giuditta Musso per the human issues: Natural Hazards, v. 25, p. 111-129.
borazione critica dell'esperienza vissuta la preziosa opera di revisione del testo.

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