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IL TRAUMA E I SUOI DISTURBI:

FATTORI DI RISCHIO E FATTORI DI PROTEZIONE

Modulo I:
IL CONCETTO DI TRAUMA

Modulo I, Lezione 1: Definizione di trauma e cenni storici


DEFINIZIONE E STORIA DEL TRAUMA
Il trauma è considerato come…

«Sopraffazione dell’io ad opera di uno stimolo


eccessivo, che lo rende privo di difese ed incapace di
reagire».
STORIA DEL TRAUMA
Pierre Janet (1920) definì perfettamente il concetto di trauma
psicologico: “E’ il risultato dell’esposizione ad un inevitabile evento stressante
che va oltre i meccanismi di coping della persona. Quando le persone si
sentono enormemente sopraffatte dalle loro emozioni, i ricordi non possono
essere trasformati in esperienze narrative neutrali. Il terrore diventa una
fobia della memoria che impedisce l’integrazione dell’evento traumatico e
frammenta i ricordi traumatici, separandoli dalla coscienza ordinaria,
lasciandoli organizzati in percezioni visive, preoccupazioni somatiche e
reazioni comportamentali”.
STORIA DEL TRAUMA

Pierre Janet è considerato il padre della moderna


psicotraumatologia!
 Il trauma è un evento identificabile in base alle «emozioni veementi»
che sopraffanno le capacità dell’individuo di gestirle nella coscienza.
STORIA DEL TRAUMA
 Inizialmente Freud era d’accordo con le tesi di Janet sul trauma ma
subito dopo le rinnegò divenendo un suo severo critico…

 Per lungo tempo non si parlò più di trauma.

 Gli psicoanalisti che, dopo la morte di Freud, tentarono di recuperare


le teorie sul trauma (Ferenczi, Bowlby), vennero bollati come eretici.
STORIA DEL TRAUMA

Le conseguenze emotive degli orrori della Seconda guerra mondiale


finirono per riaccendere l’interesse sui traumi psichici superando
l’interdizione teorica posta dalla psicoanalisi dell’epoca.

Nel 1947 lo psichiatra statunitense Abraham Kardiner pubblicò un


saggio clinico sul trauma bellico divenuto un classico: War, Stress and
Neurosis.
STORIA DEL TRAUMA
Fu necessario aspettare la fine della guerra in Vietnam perché i disturbi post-
traumatici ottenessero il pieno riconoscimento da parte della comunità
scientifica!

Vennero aperti centri specializzati per il recupero dei soldati traumatizzati;

Furono finanziate ricerche che ebbero il merito di generare una crescente


attenzione verso altri generi di trauma (violenza sulle donne e sui bambini,
tentati omicidi, disastri civili, torture, catastrofi naturali, ecc.);
STORIA DEL TRAUMA

Nel 1980 L’American Psychiatric Association, con molti anni di


colpevole ritardo, ma in anticipo rispetto ad altre istituzioni
scientifiche, inserì, nella terza edizione del proprio sistema
diagnostico (DSM-III), la diagnosi di Disturbo Post-Traumatico da
Stress.
DEFINIZIONE DI TRAUMA
DSM-IV (1994): «L’esperienza personale diretta di un evento che causa o può
comportare morte o lesioni gravi o altre minacce all’integrità fisica. Ma
anche l’essere presenti a un evento che comporta morte, lesioni o altre
minacce all’integrità fisica di un’altra persona»
DSM-IV TR (2000): «Quando la persona ha vissuto, ha assistito o si è
confrontata con un evento o con eventi che hanno implicato morte, o
minaccia di morte, o gravi lesioni, o una minaccia all’integrità fisica propria o
di altri».
DEFINIZIONE DI TRAUMA

DSM-V (2014): Esposizione a morte reale o minaccia di morte, grave


lesione, oppure violenza sessuale in uno o più dei seguenti modi:

1. Fare esperienza diretta dell’evento/i traumatico/i;

2. Assistere direttamente ad un evento/i traumatico/i accaduto ad


altri;
DEFINIZIONE DI TRAUMA
DSM-V

3. Venire a conoscenza di un evento/i traumatico/i accaduto ad un


membro della famiglia oppure ad un amico stretto. In caso di morte
reale o minaccia di morte di un membro della famiglia o di un amico,
l’evento deve essere stato violento o accidentale;

4. Fare esperienza di una ripetuta o estrema esposizione a dettagli


crudi dell’evento/i traumatico/i.

La risposta del soggetto comprende paura, vulnerabilità o orrore intensi


DEFINIZIONE DI TRAUMA
Sebbene il trauma abbia un carattere di oggettiva gravità, è sempre
definito in rapporto alle capacità del soggetto di sostenerne le
conseguenze.

In questo senso, il trauma è definito come un evento emotivamente


non sostenibile per chi lo subisce.
DEFINIZIONE DI TRAUMA
L’abbandono, per esempio, è traumatico quando avviene nell’infanzia
dove le cure da parte degli adulti sono essenziali e la condizione di
abbandono è una grave minaccia; diversamente dalla vita adulta dove
ciò, sebbene possa essere un’esperienza dolorosa, non dovrebbe
rappresentare di per sé un trauma.
DEFINIZIONE DI TRAUMA
La possibilità di reagire efficacemente a una minaccia pone dunque il
confine tra un’esperienza estrema e grave ma non necessariamente
patogena e il trauma psicologico!
DEFINIZIONE DI TRAUMA
Uno studioso dell’Olocausto descrive in questo modo il senso di
inevitabilità del trauma: «La prima condizione delle situazione estrema
è che non vi è via di fuga, non c’è luogo in cui scappare, se non la
tomba» (Beebe Tarantelli, 1992).
DEFINIZIONE DI TRAUMA
Vivere una situazione minacciosa alla quale è impossibile sottrarsi o
reagire efficacemente neutralizzandola, e contro la quale non si ottiene
sufficiente aiuto o sostegno da altri, soprattutto se la situazione
traumatica è continua o frequente come negli sviluppi traumatici,
genera un senso di sfiducia conseguente all’impotenza, che diventa uno
degli elementi clinici più comuni e importanti nei disturbi correlati ai
traumi.
DEFINIZIONE DI TRAUMA
«Il trauma psichico è il dolore degli impotenti. Nel momento del
trauma, la vittima è resa inerme da una forza soverchiante».

Herman, 1992
DEFINIZIONE DI TRAUMA
EVENTO TRAUMATICO: evento stressante, dal quale non ci si può sottrarre,
che sovrasta le capacità di resistenza dell’individuo e circoscritto nel tempo.

SVILUPPO TRAUMATICO: condizioni stabili di minaccia soverchiante da cui è


impossibile sottrarsi che costellano, ripetendosi con effetti cumulativi, ampi
archi di tempo dello sviluppo individuale. Lo sviluppo traumatico è l’esempio
più frequente di trauma complesso.
DEFINIZIONE DI TRAUMA

TRAUMA RELAZIONALE PRECOCE (Schore, 2003/2009): interazioni fra il


bambino e chi lo accudisce marcate da una sorta di contagio della
paura continuamente e inconsapevolmente espressa dall’adulto e
assorbita dal bambino. Questo tipo di trauma sembra corrispondere
con l’attaccamento disorganizzato.
BIG T E SMALL t: UNA VISIONE EMDR
Negli ultimi tempi, nel campo della terapia EMDR, è stata proposta una
differenziazione tra grandi traumi o traumi con la T maiuscola (big T) e
piccoli traumi o traumi con la t minuscola (small t).

I traumi con la T sono, generalmente, eventi inaspettati e con un


grande impatto emotivo che riducono le nostre risorse di coping;
includono disastri naturali (terremoti, inondazioni, ecc..) o disastri
provocati dall’uomo (incidenti, violenze, abusi, ecc..) che le persone
hanno subìto oppure a cui abbiano assistito. Traumi legati all’evento.
BIG T E SMALL t: UNA VISIONE EMDR
I traumi con la t sono molto più comuni e possono essere più pericolosi
poiché non sempre siamo in grado di identificarli. Traumi legati
all’attaccamento.

Includono lutti, aborti, separazioni, perdita del lavoro, episodi negativi


nell’infanzia, episodi di esclusione sociale, fallimenti, ecc.

Questi traumi sono causati dall’esposizione ripetuta a eventi che finiscono


per danneggiare le risorse di coping, come le perdite o situazioni di
umiliazione e sofferenza; si tratta di “traumi cumulativi”.
GRAZIE PER L’ATTENZIONE!!!

Dott.ssa Mariachiara Di Francesco

Psicologa – Esperta in Neuropsicologia

328 2727064

mariachiaradifrancesco@yahoo.it
Corso di formazione

IL TRAUMA E I SUOI DISTURBI:


FATTORI DI RISCHIO E FATTORI DI PROTEZIONE

Dott.ssa Mariachiara Di Francesco


Psicologa - Esperta in Neuropsicologia Clinica
IL TRAUMA E I SUOI DISTURBI:
FATTORI DI RISCHIO E FATTORI DI PROTEZIONE

Modulo I:
IL CONCETTO DI TRAUMA

Modulo I, Lezione 2: Fattori implicati nello sviluppo e nel


mantenimento dei disturbi conseguenti al trauma
TRAUMI COLLETTIVI E TRAUMI INDIVIDUALI
In base alla tipologia, è possibile proporre un’ulteriore differenziazione
di trauma:

TRAUMI INDIVIDUALI

TRAUMI COLLETTIVI
TRAUMI COLLETTIVI E TRAUMI INDIVIDUALI
TRAUMI INDIVIDUALI
-Furto -Diagnosi medica infausta

-Rapina -Infarto

-Violenza fisica -Testimone di eventi

-Violenza sessuale -Assistenza ad un malato

-Molestia sessuale -Interruzione di gravidanza

-Incidente automobilistico -Lutto

-Incidente sul lavoro


TRAUMI COLLETTIVI E TRAUMI INDIVIDUALI
TRAUMI COLLETTIVI

1. CATASTROFI NATURALI;

2. CATASTROFI TECNOLOGICHE;

3. CATASTROFI SOCIALI.
TRAUMI COLLETTIVI E TRAUMI INDIVIDUALI
1. CATASTROFI NATURALI:
-Eventi geologici (terremoti, maremoti, eruzioni vulcaniche,
caduta di meteoriti, bradisismo);

-Eventi meteorologici (piogge sovrabbondanti, siccità, trombe


d’aria, tifoni, uragani, neve, ghiaccio, grandine sovrabbondanti);

-Eventi idrogeologici (alluvioni, esondazioni, frane,


valanghe/slavine, collasso di ghiacciai).
TRAUMI COLLETTIVI E TRAUMI INDIVIDUALI
2. CATASTROFI TECNOLOGICHE:

-Incidenti di rilievo in attività industriali (radioattività, esplosioni,


rilascio di sostanze tossiche);

-Incidenti nei trasporti (aerei, ferroviari, marittimi, stradali);

-Collasso dei sistemi tecnologici (black-out elettrico/informatico,


collasso di dighe e bacini);

-Incendi (boschivi, urbani, industriali, tunnel/trafori);

-Crolli di immobili e grandi strutture (palazzi, ospedali, ponti).


TRAUMI COLLETTIVI E TRAUMI INDIVIDUALI
3. CATASTROFI SOCIALI:

-Eventi socio-politici (conflitti armati, atti terroristici, sommosse,


impiego di armi biologiche, chimiche e nucleari);

-Eventi socio-economici (carestie);

-Eventi socio-sanitari (epidemie);

-Esodi (migrazioni forzate o volontarie di grandi numeri di


persone).
FATTORI IMPLICATI NELLO SVILUPPO E NEL
MANTENIMENTO DI UN DISTURBO CONSEGUENTE
AL TRAUMA
In molti casi, in seguito ad un singolo o a più eventi traumatici, potrebbero
svilupparsi delle psicopatologie…
E’ importante, però, ribadire che non tutte le persone che vivono uno o più
traumi sviluppano un disturbo!
Da cosa dipende allora lo sviluppo e il mantenimento di un disturbo correlato
al trauma?
FATTORI IMPLICATI NELLO SVILUPPO E NEL
MANTENIMENTO DEL TRAUMA
FATTORI PROTETTIVI
-Età del soggetto;

-Parametri dell’abuso (frequenza, durata, tipo);

-Tipo di relazione con l’abusatore;

-Aspetti psicobiologici della personalità;

-Aspetti psicologici della personalità (meccanismi di difesa, memoria,


processi cognitivi);
FATTORI IMPLICATI NELLO SVILUPPO E NEL
MANTENIMENTO DEL TRAUMA
FATTORI PROTETTIVI
-Assenza di psicopatologia dei genitori;

-Possibilità e capacità di comunicare agli altri quanto accaduto;

-Qualità delle relazioni di attaccamento con le figure di cura.


FATTORI IMPLICATI NELLO SVILUPPO E NEL
MANTENIMENTO DEL TRAUMA
Tipo di evento stressante (T o t, collettivo o individuale, ecc.);

Variabili della vittima (età, sesso, anamnesi);

Risposta soggettiva all’evento stressante (resilienza e stili di coping);

Supporto e risorse sociali.


FATTORI IMPLICATI NELLO SVILUPPO E NEL
MANTENIMENTO DEL TRAUMA
Recenti studi (Liotti, 2006; Schore, 2009) mostrano come un particolare
tipo di attaccamento con le figure di riferimento sia alla base di molti
disturbi conseguenti al trauma e come sia, quindi, definibile come il più
importante fattore di rischio per lo sviluppo di una psicopatologia…

L’ATTACCAMENTO DISORGANIZZATO
FATTORI IMPLICATI NELLO SVILUPPO E NEL
MANTENIMENTO DEL TRAUMA
L’attaccamento è quella particolare relazione che si instaura tra il bambino e
colui/colei che vi si prende cura (caregiver) nei primi anni di vita.

In base al modo in cui il caregiver risponde ai bisogni e alle richieste del


bambino, si possono definire quattro stili di attaccamento: sicuro, evitante,
ambivalente, disorganizzato.

Sulle basi di questa relazione, il bambino si formerà dei Modelli Operativi


Interni (MOI) che guideranno il suo comportamento nelle relazioni future.
FATTORI IMPLICATI NELLO SVILUPPO E NEL
MANTENIMENTO DEL TRAUMA
I SISTEMI MOTIVAZIONALI
I sistemi motivazionali possono essere concepiti come moduli
specializzati in funzioni essenziali per la sopravvivenza e per la vita
sociale, ciascuno dei quali è funzionalmente indipendente da ciascun
altro.

Vanno, inoltre, considerati come potenti propensioni o tendenze


all’azione dotate di una base innata ma poi influenzate
dall’apprendimento.
FATTORI IMPLICATI NELLO SVILUPPO E NEL
MANTENIMENTO DEL TRAUMA
I SISTEMI MOTIVAZIONALI

I sistemi motivazionali possono essere suddivisi in tre livelli, dal più


arcaico al più recente:

-Primo livello: CERVELLO RETTILIANO: regolazione fisiologica


(alimentazione, termoregolazione, cicli sonno-veglia); difesa
(aggressione, immobilizzazione e fuga in situazioni di pericolo);
esplorazione (di novità ambientali); territorialità; sessualità individuale.
FATTORI IMPLICATI NELLO SVILUPPO E NEL
MANTENIMENTO DEL TRAUMA
I SISTEMI MOTIVAZIONALI

-Secondo livello: CERVELLO LIMBICO: attaccamento (ricerca di cura e


vicinanza protettiva); accudimento (offerta di cura); sessualità di coppia,
competizione (definisce il rango di dominanza-sottomissione); cooperazione
(attenzione congiunta e condivisa); gioco sociale, affiliazione al gruppo.

-Terzo livello: NEOCORTECCIA: intersoggettività, costruzione di strutture di


significato.
FATTORI IMPLICATI NELLO SVILUPPO E NEL
MANTENIMENTO DEL TRAUMA
Possiamo quindi affermare come la storia di attaccamento sia
fondamentale nell’esperienza traumatica e come l’attaccamento
insicuro e, in modo particolare quello disorganizzato, rappresenti un
importante fattore di rischio per lo sviluppo di un disturbo post
traumatico da stress.
FATTORI IMPLICATI NELLO SVILUPPO E NEL
MANTENIMENTO DEL TRAUMA
Gli studi effettuati sulle conseguenze dell’attacco terroristico alle torri
gemelle di New York hanno evidenziato che i sintomi di PTSD sviluppati
da persone con precedente storia di attaccamento sicuro sono
significativamente minori rispetto agli individui insicuri (Fraley et al.,
2006).
FATTORI IMPLICATI NELLO SVILUPPO E NEL
MANTENIMENTO DEL TRAUMA
Il MOI dell’attaccamento disorganizzato si può considerare una
struttura mentale che facilita la risposta dissociativa ai traumi

(Cassidy, 2001; Liotti 2004).


FATTORI IMPLICATI NELLO SVILUPPO E NEL
MANTENIMENTO DEL TRAUMA
Uno studio longitudinale ha dimostrato che bambini in età scolare e
adolescenti che durante il loro secondo anno di vita erano stati
classificati come disorganizzati nell’attaccamento, rispondevano a
eventi traumatici con la dissociazione in misura significativamente
maggiore rispetto ai coetanei provenienti da storie di attaccamento di
altro tipo (Ozer et al., 2003).
GRAZIE PER L’ATTENZIONE!!!

Dott.ssa Mariachiara Di Francesco

Psicologa – Esperta in Neuropsicologia

328 2727064

mariachiaradifrancesco@yahoo.it

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