Sei sulla pagina 1di 19

I.C.

Boccadifalco Tomasi di Lampedusa Erika Carollo III C

Un mondo da scoprire: il Regno Animale

“Figuriamoci poi se c’è chi pensa che ci siete anche voi bestie, che guardate
uomini e cose con codesti occhi silenziosi, e chi sa come li vedete, e che ne
pensate…” –Luigi Pirandello
Iniziamo il viaggio…
Ho scelto di trattare questo tema per la mia tesina del colloquio orale di terza media poiché il mio
amore e interesse è rivolto verso gli animali. Penso che loro siano la cosa migliore che l’uomo
possa avere al proprio fianco; loro riescono a darti amore, fedeltà, allegria senza chiedere nulla in
cambio. Credo che gli animali siano stati creati per rendere l’uomo migliore. Ed è proprio per
questo, per l’amore che provo verso queste creature, che ho scelto questo tema per la mia tesina
di terza media.

D’altronde, noi sappiamo che loro sono stati l’origine di tutto. Se noi siamo come adesso
dobbiamo in parte riconoscerlo agli animali, da cui è partita la nostra evoluzione.

A tal proposito si affronterà l’evoluzione dei viventi, da cui verranno descritte, appunto, le teorie
dell’evoluzione e anche teorie antiche; al quale si collegherà storia con lo sfruttamento degli
animali nelle guerre. Parlando di guerre ci si ricollega al mondo, poiché alle guerre fanno parte
tutti gli Stati del mondo, dunque affronterò il Brasile; sappiamo essere un problema comune
l’inquinamento anche e soprattutto in Brasile, perciò si passerà all’obiettivo 14 dell’Agenda 2030 e,
infine, mi collegherò da questa all’energia dell’acqua: l’energia idrica. Tornando alla natura, alle
foreste, discuteremo del parco di Yellowstone e della riserva naturale del Vercors. E sempre a
proposito di vastità di animali, andremo avanti con la cultura generale, passando a un grande
musicista francese, il quale compose un celebre brano sugli animali. E a proposito di flora e fauna
dei parchi, affronteremo la poesia di un grandissimo scrittore, che si racconta metaforicamente
tramite un passero: si tratta de “il passero solitario” di Giacomo Leopardi. Successivamente farò
riferimento a un famoso pittore che ha amato gli animali, trasferendomi poi a due correnti famose
anche per ritrarre gli animali. A seguito, collegandomi alla corrente del “cavaliere azzurro”,
verranno introdotti uno sport altrettanto importante e conosciuto che riguarda un animale nello
specifico: l’equitazione ed inoltre un Santo, il quale rispettava profondamente ed è conosciuto per
il suo rapporto con gli animali, nonché San Francesco D’Assisi. Infine esprimerò una riflessione su
un fenomeno attuale molto grave e frequente: il bullismo.

L’evoluzione dei viventi


All’inizio del XIX secolo non era ancora presente un pensiero evoluzionista, ma per darsi una
spiegazione vennero formulate tre teorie antiche: il fissismo, a cui è strettamente legato il
creazionismo, e infine il catastrofismo. Il fissismo spiega che gli esseri viventi non hanno mai subito
un cambiamento, essendo già perfetti; spesso i fissismi credevano anche nella teoria del
creazionismo, poiché si pensava che gli esseri viventi non avessero bisogno di cambiamenti,
perché creati da Dio. Il catastrofismo, invece, spiega l’esistenza dei fossili: essi sarebbero stati i
resti di microrganismi morti a seguito di catastrofi naturali.

Il primo evoluzionista fu Lamarck, che fondò la sua teoria su tre idee guida: la grande varietà dei
viventi, la quale spiega che da poche specie primitive ne sono nate altre adattandosi all’ambiente;
l’uso e il non uso degli organi, la quale spiega che gli animali sviluppavano l’organo di cui facevano
più uso e infine l’ereditarietà dei caratteri acquisiti, collegata alla seconda idea, i caratteri acquisiti
si trasmettevano ai figli. Lamarck fu il primo a capire che gli animali si adattano all’ambiente in cui
vivono.

Un altro grande scienziato fondamentale per la teoria dell’evoluzione fu Darwin, il quale raccolse
dati per la sua teoria nel suo viaggio verso il Sudamerica. Egli fondò il suo pensiero su cinque punti
principali: la variabilità, tra individui della stessa specie si possono trasmettere caratteristiche ai
figli; il potenziale riproduttivo, collegato alla lotta per la sopravvivenza, poiché la prima spiega che
le risorse sono limitate e la seconda che nascendo più individui bisogna lottare per sopravvivere; la
selezione naturale spiega che, appunto, sopravvivono gli organismi più resistenti e l’ultimo punto
si basa sull’isolamento geografico, il fenomeno basato sulla deriva dei continenti, poiché prima gli
animali si sviluppavano allo stesso modo trovandosi nello stesso luogo, ma separandosi pur
essendo della stessa specie hanno avuto caratteristiche diverse.

Lo sfruttamento degli animali nelle guerre


Sin dall’antichità l’uomo ha amato, ma soprattutto sfruttato gli animali, e questo accadde anche
nelle guerre. Durante la prima guerra mondiale cavalli, muli, asini, cani, colombi viaggiatori, poveri
animali furono mandati al fronte. Si stima che i cavalli impiegati furono quasi dieci milioni, adibiti
ai traini dei carri e per le colonne di salmerie (il complesso di viveri, carri, munizioni e bagagli di un
reparto di truppa); venne sfruttato in cariche travolgenti, fino a quando il perfezionamento delle
armi portò la cavalleria al declino. Oltre ai cavalli non furono di certo risparmiati i muli: essi furono
adoperati per il trasporto dei bagagli in sostituzione ai carri. A partire dal settecento e fino ai giorni
nostri, tutte le armate disposero di muli in reparti di gruppi speciali. Si poterono accorciare i tempi
di marcia delle truppe che arrivarono a coprire anche un centinaio di chilometri in tre o quattro
giorni, poiché ciascun animale era in grado di portare un peso di 150 kg. Anche l’asino ha svolto
mansioni come bestia da soma. Invece, contrariamente agli altri animali, la sottomissione del cane
all’uomo è stata spontanea: risultò un prezioso alleato, versatile e adattabile; ma venne utilizzato
maggiormente per il suo olfatto. Vennero sfruttati persino i colombi viaggiatori per il loro fittissimo
senso di orientamento e perché nessuno poteva competere con un colombo in velocità e distanze
raggiunte in breve tempo, infatti tutti gli eserciti possedevano reparti di questi animali. Addirittura
l’uccisione di un colombo veniva condannata allo stesso modo di un’uccisione di un soldato. Per
concludere, a differenza del pensiero comune, gli animali dei reparti ausiliari contribuirono molto
alle guerre del passato: non a caso la guerra la vinse chi aveva più animali da tiro, da soma e da
macello. Inoltre, assistevano sulle urgenze alimentari dei civili con delle scatolette di carne.

Il Brasile

Opportunamente alle guerre a cui ha partecipato l’intero mondo, parliamo di un Paese


sudamericano: il Brasile. Quest’ultimo confina con la Guyana francese, Suriname, Guyana,
Venezuela, Colombia, Perù, Bolivia, Paraguay, Argentina, Uruguay ed è bagnato
dall’oceano Atlantico. In Brasile si estende il Bassopiano Amazzonico, attraversato dal Rio
delle Amazzoni, uno dei fiumi più importanti; un altro fiume importante è invece il Paranà.
Inoltre il bassopiano è ricoperto dall’immensa foresta della Selva amazzonica. Nelle zone
centrali e meridionali del Paese si estende un altopiano dove si alternano zone aride ed
erbose ricoperte dal Mato Grosso, “il bosco grande”, in cui vivono le ultime popolazioni
indigene. La fascia costiera lungo l’Atlantico è pianeggiante. Il clima è prevalentemente
tropicale, caldo e torrido nella zona degli altipiani; mentre nella regione amazzonica il
clima è equatoriale umido, con precipitazioni abbondanti e quotidiane. Per quanto
riguarda la regione amazzonica, soffermiamoci sulla foresta nominata poco prima: la Selva
Amazzonica. Nel 2000 l’UNESCO ha dichiarato Patrimonio dell’Umanità l’Amazzonia. La
Selva amazzonica è infatti considerata il “polmone del pianeta”, poiché, essendo la foresta
più grande del pianeta, attraverso la fotosintesi clorofilliana, le piante danno un contributo
fondamentale per l’equilibrio tra anidride carbonica e ossigeno presente nell’atmosfera. E’
un’area ricchissima di biodiversità, infatti comprende un’enorme varietà di vegetali e
animali: è molto famosa, ad esempio, per i suoi pappagalli, l’ara macao, delle foreste
sempreverdi; ma anche per l’alligatore che, purtroppo, per via soprattutto del valore
commerciale della sua pelle, è in rischio di estinzione. Oppure nell’igapò, una foresta ricca
di corsi d’acqua, dove sono presenti numerosissime specie rare, tra cui caimano nero e i
delfini d’acqua dolce. Tuttavia, l’azione sempre più intensa di sfruttamento forestale e
disboscamento sta mettendo a serio rischio i cosiddetti polmoni della Terra. Per quanto
riguarda la popolazione, il Brasile è il Paese più popoloso dell’America meridionale,
comprendente anche tribù indigene, le cui tradizioni e cultura vengono tutelate. La lingua
ufficiale è il portoghese e la religione più praticata è il cattolicesimo. Il Brasile è pieno di
grandi città, come Rio de Janeiro, una città celeberrima per le sue tradizioni, come il
carnevale e anche per la statua del Cristo Redentore sul monte Corcovado; ma a queste
città si scontrano le favelas: baraccopoli ai margini del centro, formate dalle masse di
persone dalla campagna che vivono in condizioni di miseria. Il Brasile è una repubblica
federale, composta da 26 stati riuniti in cinque regioni più il distretto di Brasilia, nonché
capitale. L’agricoltura è ancora in mano a dei latifondisti, tuttavia il Paese è il primo
produttore mondiale per caffè, canna da zucchero, zucchero raffinato e agrumi; al secondo
posto per banane, soia e allevamento di suini. Le risorse minerarie sono abbondanti:
petrolio, manganese, oro e diamanti. L’industria è una delle prime al mondo. Gli scambi
commerciali sono intensi con Stati Uniti, Europa e Cina. Infine il turismo è in crescita.
Agenda 2030: Obiettivo 14
Gli oceani sono la culla della vita sulla Terra, poiché i primi organismi nascono proprio nell'acqua.
E tutt'oggi l'oceano è importantissimo per noi, visto che è fonte di cibo attraverso la pesca, una via
di comunicazione, elemento favorevole per il clima mite, eccetera. Tuttavia, le attività umane
mettono in pericolo questa grande risorsa, a causa dello sfruttamento eccessivo delle risorse,
l'inquinamento e il cambiamento climatico.

Uno dei principali problemi riguarda la pesca intensiva, per cui vengono presi in maniera eccessiva
le risorse ittiche e questo causa anche il rischio di estinzione di alcune specie di pesci.
L'esagerazione provoca anche lo spreco, poiché alcuni pesci risultano inadatti al commercio, ad
esempio. Inoltre, la pesca intensiva stravolge la catena alimentare.

Come abbiamo detto, è dannoso il cambiamento climatico anche nei mari, perché determina
un'acidificazione delle acque marine e in seguito influisce sulla vita di pesci, alghe e coralli, che
perdono il loro colore e diventano bianchi e, spesso, muoiono. In più, questo porta alla distruzione
del carbonato di calcio, una componente fondamentali di organismi marini come molluschi, coralli
e plancton, che oltre a essere una fondamentale parte della catena alimentare marina, influisce
nella produzione dell'ossigeno.

Ma è presente un altro grande problema dei mari: l'inquinamento da plastica, spesso gli animali
muoiono imprigionati dagli involucri di plastica, oppure perché li mangiano scambiandoli per il loro
cibo (come nel caso delle tartarughe), in questo modo danneggiamo noi stessi, perché la plastica
finisce nello stomaco dei pesci che noi mangiamo.

Per cercare di ridurre l'inquinamento dei mari e degli oceani, l'ONU ha promosso nel 2017 una
Conferenza sugli Oceani, in cui sono stati identificati degli obiettivi fondamentali, quali la
protezione della barriera corallina, far fronte all'acidificazione delle acque, sviluppare una pesca
sostenibile, tutelare gli ecosistemi marini e costieri, contrastare l'inquinamento e regolare le leggi
locali e internazionali sulla protezione delle acque.

L’energia idroelettrica
L’energia idroelettrica è un tipo di energia rinnovabile, destinata cioè a non esaurirsi nel tempo.
Per produrre tale viene utilizzata la caduta dell’acqua dei fiumi o dei torrenti e diventa energia
elettrica, tramite le centrali idroelettriche; quest’ultima è formata da una serie di strutture, quali
un bacino idrico, una diga, canali di derivazione, condotte forzate, turbine e generatori. La diga è
sfruttata per creare un bacino idrico, accumulando l’acqua. Infatti, l’acqua viene inizialmente
convogliata nel canale di derivazione, tubazione che sono a sua volta collegate al pozzo
piezometrico che porta l’acqua nelle condotte forzate. Successivamente l’acqua arriva alla turbina,
che grazie alla girante produce energia meccanica di rotazione; la turbina si trova a contatto con
l’alternatore, che trasforma l’energia in elettrica.

Alcune centrali si differenziano per l’impianto a pompaggio, costituito da 2 serbatoi posti a quote
diverse e una condotta forzata. La differenza da una normale centrale è rappresentata dal
generatore, il quale funziona in base alla necessità di energia: quando esiste maggiore
disponibilità, l’acqua del bacino inferiore viene pompata in quello superiore, facendo funzionare il
generatore come motore; invece quando persiste maggiore necessità di energia, l’acqua nel
serbatoio fluisce verso il basso, azionando la turbina.

Yellowstone National Park


Yellowstone National Park is located in the states of Idaho, Montana and Wyoming, in the USA.
The park has forests, mountains, waterfalls, hot springs and geysers. Yellowstone National Park
was named a UNESCO World Heritage Site in 1978 because it’s the oldest national park in the
world. The park has got a lot of trails and visitors can hike, explore and admire different natural
landscapes where you can see a lot of local wild animals including grizzly bears, wolves and bald
eagles. The protected area is home to the Greater Yellowstone Ecosystem, the largest complex of
its kind that has remained nearly intact in the northern temperate zone. The vast forests and
prairies include unique plant specimens and, in addition, hundreds of species of the animal
kingdom: mammals, birds, fish, reptiles and amphibians, including many at risk. Yellowstone Park
features recreational activities, including hiking, camping, boating, fishing, bird watching, and
sightseeing.

La Rè serve Naturelle Nationale du Vercors


Située à l’ouest de Grenoble, la Réserve Naturelle Nationale du Vercors est la plus grande réserve
terrestre de France métropolitaine. Elle est protégée depuis 1985. Sa flore est riche, sa faune
discrète mais foisonnante. On peut y observer la plupart des espèces de montagne: la marmotte,
la tétras-lyre, l’aigle royale, le chamois… ainsi que des espèces plus rares. La réserve naturelle du
Vercors est composée de 8 régions naturelles : Vercors Drômois, Diois, Gervanne, Royans-Drôme,
Quatre-Montagnes, Trièves, Royans-Isère et Piémont Nord et se distingue par la diversité de ses
paysages, sauvages et grandioses. La grande biodiversité du Parc Naturel Régional du Vercors en
fait un territoire exceptionnel, avec une faune et une flore particulièrement riches. De nombreuses
espèces animales coexistent, notamment des oiseaux nicheurs, des mammifères, des reptiles et
des amphibiens. Le Parc abrite également la plus grande réserve naturelle de France
métropolitaine, les Hauts Plateaux, véritable espace sauvage sans routes ni villages. La réserve
naturelle offre aux visiteurs de nombreuses activités. Aux beaux jours, randonnées pédestres ou
VTT, escalade, canyoning, spéléologie ou parapente. En hiver, les stations de ski, les nombreuses
pistes enneigées et bien d'autres activités sont très appréciées.
Camille Saint-Saë ns
Camille Saint-Saëns è stato un compositore, pianista e organista francese. Egli si appassionò alla
musica sin dalla tenera età. Divenne conosciuto inizialmente come organista nelle chiese francesi e
in seguito per la fondazione della “Société Nationale de Musique”, che aveva lo scopo di fare
conoscere ed eseguire opere di autori francesi. Prese ispirazione, in un primo momento, da Franz
Liszt, ma si allontanò da egli con il passare del tempo e non apprezzò mai la musica impressionista.
Scrisse per di più opere orchestrali e teatrali, di cui la più famosa è “Sansone e Dalila”. Per quanto
riguarda le sue composizioni ricordiamo il poema sinfonico “Danza macabra” e “il carnevale degli
animali”. Saint-Saëns compose quest’ultima nel 1886 durante un periodo di riposo a Vienna, in
occasione della festività di Martedì Grasso, nell’abitazione del violoncellista Charles-Joseph
Lebouc; a tal proposito desiderava che fosse eseguita pubblicamente solo dopo la sua morte,
avvenuta nel 1921. Infatti, venne eseguita il 26 febbraio 1922, trentasei anni dopo la sua
composizione e un anno dopo la morte dell’autore. “Il carnevale degli animali” divenne la più
celebre composizione di Saint-Saëns per i suoi toni umoristici e canzonatori. E’ divisa in 14 brani
molto brevi, in cui ognuno si riferisce ad un animale: compaiono il leone, re della foresta, galline e
galli con il loro classico chicchirichì, asini e cavalli selvatici, tartarughe, elefanti, canguri, pesci,
asini, cuculi, uccelli non identificati, ma anche fossili e poi, prima del gran finale, un bellissimo
cigno. L'esecuzione di questa composizione è affidata a un piccolo gruppo di strumenti: pianoforte,
violini, viola, violoncello, contrabbasso, flauto traverso, clarinetto e xilofono. Le caratteristiche
variano a seconda dell’animale, si adattano cioè alle sue caratteristiche: ad esempio,
nell’Introduzione e Marcia Reale del leone è presente un ritmo maestoso e marcato, e così via. Il
brano che ho preferito è stato quello della tartaruga, poiché secondo me la rappresenta alla
perfezione, grazie al ritmo lento, tipico dell’animale; tra l’altro questo brano è molto conosciuto, il
can-can di Offenbach. Nel dodicesimo e tredicesimo brano, invece, Saint-Saëns cita la sua
composizione “Danze macabre” e il “Barbiere di Siviglia” di Rossini. Il finale è un rondò (una forma
musicale caratterizzata dal ritorno di una melodia principale lungo lo svolgimento della
composizione), che conclude il Carnevale degli animali facendo sfilare tutti gli animali tutti insieme.
Giacomo Leopardi e Il passero solitario

Collegandoci alla fauna dei parchi più famosi in Inghilterra e in Francia, adesso parleremo di una
poesia metaforicamente legata a un passero, scritta da Giacomo Leopardi. Egli nacque a Recanati
nel 1798, in una famiglia nobile, sua madre era infatti la marchesa Adelaide Antici e suo padre il
conte Monaldo. Il rapporto con i genitori segnò la vita del giovane Leopardi, essendo molto
distaccato; per questo il poeta dedicò se stesso allo studio, definendolo lui stesso “matto e
disperatissimo”, nella biblioteca paterna si nutrì di cultura, imparando da autodidatta il latino, il
greco antico, l’ebraico e anche l’inglese. Leopardi formò una cultura personale invidiabile, a
scapito della salute. Nel 1818 lo scrittore intervenne in un dibattito riguardo alla letteratura
romantica ed egli si schierò in difesa del classicismo. In quegli anni l’impegno nello studio andò
diminuendo e iniziò a dedicarsi alla composizione il suo diario letterario “lo Zibaldone di pensieri”
e le prime composizione poetiche, come gli “Idilli”. Nel 1822 Leopardi viaggiò verso Roma, dove
tuttavia rimase deluso per la mancanza di cultura; perciò tornato a Recanati fu colpito da una crisi
personale e poetica e in questo periodo pessimista, compose la maggior parte delle “Operette
morali”. Dal 1828 tornò a produrre versi, componendo alcune delle sue poesie più celebri, tra cui
“A Silvia”. Insieme all’amico Antonio Ranieri nel 1883 si trasferì a Napoli e nel 1837, a soli
trentanove anni, Giacomo Leopardi morì. Il poeta è considerato uno dei principali esponenti del
Romanticismo: infatti, nelle sue opere lasciò spazio ai sentimenti, a un malessere e ad una
malinconia insanabile e, nel caso di Leopardi, molto pessimismo, soprattutto con la teoria della
Natura matrigna, che inganna i propri figli, pensiero che gira attorno alla sua poetica. La poesia “il
passero solitario” inizia con una descrizione di un paesaggio allegro in cui si inserisce la figura del
passero: si crea in tal modo un contrasto fra l’uccellino solitario che se ne sta in disparte e gli altri
uccelli che festeggiano l’arrivo della primavera volando e cantando tutti insieme. Questo contrasto
serve a introdurre il parallelismo fra il poeta e il passero solitario nella seconda strofa: anche
Leopardi preferisce stare in disparte dai suoi coetanei. Ma, a differenza del passero, il poeta è
consapevole che il suo comportamento è estraneo alla natura umana; per questo lo scrittore si
sente diverso e si pentirà, in futuro, di non avere vissuto appieno la sua gioventù.
Da Leonardo al Realismo
Molti artisti amavano dipingere soggetti raffiguranti animali, ognuno in modo diverso. Uno dei più
noti fu il celebre Leonardo da Vinci, uno dei principali esponenti del Risorgimento, lui amava
raffigurare il mondo naturale, che si tratti di un paesaggio, l’espressione di un volto o il movimento
di un animale. Uno dei dipinti più celebri è “la dama con l’ermellino”, che raffigura l’amante di
Ludovico il Moro con un ermellino in braccio; è caratterizzato da simbologie: l’ermellino è simbolo
di purezza, mentre la dama di raffinatezza ed eleganza.

Più avanti, intorno alla metà dell’Ottocento, si sviluppò un nuovo movimento artistico: il Realismo.
Esso rappresentava la realtà delle persone più umili, riproducendo scene di vita quotidiana di
lavori contadini; per questo erano protagonisti anche gli animali. L’esponente più importante e il
fondatore del Realismo fu Gustave Courbet. Un altro artista famoso fu, invece, Jean-François
Millet, il quale dipingeva paesaggi, contesti rurali, animali e persone con estrema aderenza alla
realtà e con un senso di leggerezza e serenità. Il suo dipinto più celebre è “la nascita del vitello”: in
tale sono raffigurati due contadini che portano un vitello appena nato, il quadro trasmette un
senso totale di povertà, definito soprattutto dalla stanchezza dei lavoratori, i quali camminano con
lo sguardo verso terra e dalla magrezza della vacca. Tuttavia, nell’atmosfera si nota una vita
domestica gioiosa, grazie alle bambine davanti la porta di casa che attendono con emozione il
vitello appena nato, simbolo di speranza e rinascita.

Un altro importante movimento vide protagonisti gli animali, nato in Germania nel 1911, che prese
il nome di “cavaliere azzurro”. Gli artisti che aderivano al Cavaliere Azzurro volevano comunicare
purezza e naturalezza; per questo favorivano dipingere gli animali, poiché ritenevano che l’uomo
avesse perso la naturalezza nel vivere. Tra gli esponenti più importanti vi furono Franz Marc e
Vasilij Kandinskij.
L’equitazione

L’equitazione è una pratica antichissima, in quanto, sin dalle epoche più antiche, l’uomo ha
utilizzato i cavalli per il trasporto umano e di merce, sin dai tempi greci e romani. Inoltre i cavalli
erano usati nelle olimpiadi antiche, ovvero delle celebrazioni atletiche e religiose, svolte
storicamente dal 776 a.C. al 393 d.C. ogni quattro anni; nate ad Olimpia. Durante questi giochi si
sospendevano persino le guerre. Le gare più praticate delle olimpiadi antiche erano la corsa
veloce, il salto in lungo, il lancio del disco, il lancio del giavellotto e la lotta. A tali gari potevano
partecipare solo gli uomini, l’unica donna ammessa era la sacerdotessa. Il premio per il vincitore
era una corona d’alloro e sostanzialmente la fama e la benevolenza degli dei. I Giochi olimpici
persero gradualmente importanza con l’aumentare del potere romano in Grecia. Tuttavia,
continuò ad essere diffusa nei secoli, ma ovviamente il suo ruolo è cambiato: oggi è, infatti,
definita come disciplina sportiva, che prevede la cavalcata di un cavallo.
San Francesco D’Assisi
Nato nel 1181, San Francesco D’Assisi era figlio di Pietro di Bernardone, un ricco mercante il quale
aspirava lo stesso destino per il figlio; ma le sue aspettative furono deluse dalla carriera militare
del ragazzo. All’improvviso, nel 1205, una crisi religiosa lo spinse a convertirsi: mentre era ad
Assisi, un sogno lo fece decidere di mettersi al servizio di Dio. Fece quindi la scelta della povertà,
per onorare Dio, e chiuse i rapporti con la famiglia. La Chiesa aveva sempre considerato un dovere
quello di aiutare i poveri, ma non si era mai privata delle sue ricchezze. L’approccio di San
Francesco era diverso: egli predicava un ideale di povertà, di amore e di umiltà. Egli usava il
dialogo per convincere i fedeli. Infatti, la sua attività principale era la predicazione; parlava anche
con gli animali, inclusi uccelli e lupi feroci, esortando a trattare il prossimo con amore. Uno degli
aspetti più famosi di San Francesco era proprio il suo rapporto con gli animali: addirittura, alcuni
sostengono che le sue ultime parole le rivolse all’asino che lo aveva trasportato per anni,
dicendogli di essere in debito con lui.
Il bullismo

Il bullismo è un fenomeno sociale di tipo violento, purtroppo, molto diffuso; soprattutto nell’età
adolescenziale. Tale fenomeno comprende dei comportamenti prepotenti ripetuti nel corso del
tempo, di natura fisica: picchiando, rubando o rovinando effetti personali, eccetera; o di natura
psicologica, insultando, prendendo in giro o minacciando il soggetto. Nel bullismo tutto parte dal
bullo, più frequentemente i bulli, nonché gli aggressori. Si formano dei gruppi poiché il bullo non è
altro che una persona fragile, debole, che scarica le sue tensioni su altre persone: la vittima; essa è
la persona presa di mira la quale si fa condizionare dai bulli e, in tal modo, viene afflitta da gravi
sofferenze psicologiche, quali la depressione, i disturbi alimentari, autolesionismo e, nel peggiore
dei casi, il suicidio. Oggi gli episodi di bullismo avvengono soprattutto nelle scuole, o in luoghi
frequentati soprattutto da adolescenti.

Per mettere un punto su questo fenomeno si deve denunciare: bisogna parlare con gli adulti, con
gli insegnanti o i genitori, che possono aiutarti. Si deve denunciare! Purtroppo le vittime non
hanno il coraggio di farlo, poiché ricattate dal bullo, o perché si vergognano, non credono sia
necessario.

Personalmente mi ritengo una persona molto empatica e da tale mi sentirei male vedendo una
persona soffrire a causa del bullismo, perciò la sosterrei e la aiuterei ad uscire da questo periodo
buio, cosa che dovrebbero fare tutti se notassero certi comportamenti, poiché inoltre può aiutare
la vittima a trovare il coraggio di parlarne.
Il viaggio è giunto al termine…
E adesso, a conclusione del mio lavoro e dei tre anni di terza media, posso dire di essere cosciente
di essere cresciuta tanto. I professori mi hanno accolto come una bambina che stava iniziando a
crescere e mi stanno lasciando come una ragazzina. Nel corso di questo tempo mi rendo conto di
essere cresciuta non solo fisicamente, ma soprattutto mentalmente; sono maturata, mi ritengo
quasi una persona diversa, ho conosciuto il mio vero carattere, a seguito di tante esperienze
vissute a livello personale, a seguito di tanti errori che mi hanno aiutata a migliorare. Sono grata di
avere saputo cogliere da ogni momento qualcosa, di non essermi abbattuta nei momenti di
difficoltà e di sapermi rendere conto di tante cose; perché se tornassi indietro, se tornassi a
quando ero una bambina spaventata nell’incontrare i ragazzi di terza media, non mi sarei
aspettata che tali tre anni sarebbero stati fondamentali per la mia crescita, e mi sarebbe sembrato
ancora così tanto lontano il tempo di prepararmi per gli esami di terza media.

E adesso mi aspetta una nuova avventura, un’altra avventura che mi porterà lontano e che mi
insegnerà qualcosa di nuovo come ha fatto questa. Mi attende una nuova vita, e io attendo lei.
Bibliografia
Ecco da dove ho ricavato i materiali necessari per la mia tesina:

Scienze: Focus natura Green 3, Luigi Leopardi, Massimo Bubani, Michele Marcaccio;

Storia: storiaememoriadibologna.it;

Geografia: Katmandu plus 3, Gabriella Porino;

Tecnologia: Tecnozip settori produttivi, Gianni Arduino;

Ed. civica: 2030 percorsi di educazione civica, Ilaria Rigoni, Davide Bianchi, Francesca Gozzato, Marco
Crepalti, Raffaella Damonte;

Inglese: wikipedia;

Francese: à Merveille! En poche, Rossella Bruneri, Angelina Stucchi;

Italiano: La scala dei sogni, Giulia Pellegrini, Claudia Ghezzi;

Musica: wikipedia;

Storia dell’arte: Viaggio nell’arte B di Claudio Cristiani, skuola.net;

Ed. fisica: cibocanigatti.it;

Religione: studenti.it;

Bullismo: sapienze personali;

Immagini: Google immagini e Pinterest.

Potrebbero piacerti anche