La Selezione Naturale
di Luisa Taddei
RIASSUNTO:
Verr esposto qui di seguito il concetto di selezione naturale introdotto da Charles Darwin
nel 1859 nel libro L'origine delle specie.
''la selezione naturale il processo che comporta la sopravvivenza del pi
adatto, fondato sulla conservazione longitudinale delle variazioni favorevoli e
sull'eliminazione di quelle sfavorevoli''.
Charles
Darwin, ''L'origine delle specie''
La selezione naturale
La selezione naturale un concetto introdotto da Darwin nel 1859, all'interno del suo libro
L'origine delle specie. E' il meccanismo secondo il quale si verifica l'evoluzione delle
specie e secondo cui si accumulano, col tempo, negli individui di una determinata specie
tutti gli elementi genetici che determinano caratteristiche via via sempre pi ottimali per la
sopravvivenza in un certo ambiente.
''la selezione naturale il processo che comporta la sopravvivenza del pi
adatto, fondato sulla conservazione longitudinale delle variazioni favorevoli e
sull'eliminazione di quelle sfavorevoli''.
''qualsiasi variazioe, anche se lieve, qualunque ne sia l'origine, purch risulti in
qualsiasi grado ad un individuo appartenente a qualsiasi specie, (..) contribuir
alla conservazione di quell'individuo e, in genere, sar ereditata dai suoi
discendenti. Quindi, anche i discendenti avranno maggiori possibilit di
sopravvivere''.
Charles
Darwin, L'origine delle specie
Al suo ritorno in Gran Bretagna, nel 1836, Darwin si stabil a Londra ed inizi a mettere per
iscritto le sue idee sulla variazione delle specie (Notebooks on the Transmutation of
Species). Per l'elaborazione della teoria della selezione naturale ebbe un ruolo
fondamentale la lettura del saggio di Thomas Robert Malthus, intitolato An Essay on the
Principle of Population, nel quale si sosteneva che l'aumento delle disponibilit di cibo
necessarie alla sopravvivenza della specie umana non potesse in alcun modo eguagliare il
tasso di crescita della popolazione: secondo Malthus quest'ultima doveva, quindi, essere
limitata nel suo sviluppo da ostacoli naturali, quali carestie e malattie, o da azioni prodotte
dall'uomo, come le guerre. Inoltre, conversando ed intavolando corrispondenze con
allevatori e giardinieri, Darwin raccolse molti dati sull'allora inconsapevole selezione
artificiale o domestica.
Da anni gli allevatori incrociavano le specie per poter ottenere nelle generazioni future dei
migliori caratteri che si adattassero ad ambiente o funzioni per i quali gli animali venivano
utilizzati, ad esempio i cani Bassotti, che erano stati selezionati per poter agilmente
entrare nelle tane delle volpi.
Proprio la documentazione relativa alle forme viventi domestiche gli fece balenare in
mente l'idea che le variazioni verificatesi nel corso del tempo in natura fossero dovute ad
una selezione naturale. Esempio tipico l'evoluzione del collo delle giraffe. Nel corso di
milioni di anni le mutazioni genetiche che portarono alcuni individui ad avere un collo
(sempre) pi lungo si rivelarono vantaggiose: questi individui potevano raggiungere pi
facilmente le foglie di alberi alti, il che, in condizioni di scarsit di cibo, determin un
migliore adattamento all'ambiente rispetto agli individui col collo pi corto: migliore
capacit di procurarsi il cibo, quindi maggiore probabilit di sopravvivere, di raggiungere
l'et della riproduzione e di riprodursi, dunque, maggiore probabilit di trasmettere il
proprio patrimonio genetico (e quindi la lunghezza del collo) alle generazioni successive.
- Variazione
- Adattamento
- Ereditariet
1. Il primo afferma che tra gli individui di una popolazione esiste una certa variabilit
dei caratteri;
2. Il secondo afferma che alcuni individui (i "pi adatti" all'ambiente) presentano
caratteri che offrono un vantaggio, di sopravvivenza o riproduttivo, ergo i loro
caratteri sono maggiormente presenti nella popolazione;
3. Il terzo localizza nei geni l'origine della variabilit delle caratteristiche fenotipiche
trasmissibili ai discendenti per via riproduttiva.
Inoltre, nel capitolo 4 del suo libro The Origin of Species, Darwin dedic un paragrafo alla
definizione di un altro tipo di selezione, distinta da quella ecologica, che veniva descritta
come il processo attraverso il quale un individuo acquisisce vantaggio rispetto ad un altro
dello stesso sesso, grazie alla sua capacit di accoppiarsi con un maggior numero di
partner e, di conseguenza, di avere un maggior numero di discendenti. Questo tipo di
selezione, nota come selezione sessuale, interessa generalmente gli individui di sesso
maschile e si manifesta essenzialmente con due tipi di comportamento, la lotta per
l'accoppiamento, nella quale i maschi lottano appunto per ottenere il diritto di accoppiarsi,
e la scelta delle femmine, in cui appunto le femmine scelgono, in base a caratteristiche
sessuali secondarie (come ad esempio la colorata coda del pavone maschio) a quali
maschi concedersi. Questo tipo di selezione conduce allevoluzione di armi speciali o di
caratteri ornamentali che si definiscono, appunto, caratteri sessuali secondari. Secondari
perch non sono direttamente coinvolti nella riproduzione, ma in qualche modo, come
abbiamo visto, la favoriscono. Inoltre le differenze fra maschi e femmine determinano il
dimorfismo sessuale, tipico e funzionale in questo caso. Darwin attribu una notevole
importanza al dimorfismo sessuale, che descrisse in un gran numero di specie. La
comparazione tra le specie dimostrava che tale dimorfismo era pi diffuso nelle specie
poligame rispetto a quelle monogame.
Bibliografia:
1) L'origine delle specie Charles Darwin
2) Charles Darwin Wikipedia
3) Selezione naturale Wikipedia