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Corso di laurea in lingue di Mediazione linguistica e culturale

Dipartimento di scienze umane


L'Aquila

La Selezione Naturale
di Luisa Taddei

RIASSUNTO:
Verr esposto qui di seguito il concetto di selezione naturale introdotto da Charles Darwin
nel 1859 nel libro L'origine delle specie.
''la selezione naturale il processo che comporta la sopravvivenza del pi
adatto, fondato sulla conservazione longitudinale delle variazioni favorevoli e
sull'eliminazione di quelle sfavorevoli''.
Charles
Darwin, ''L'origine delle specie''

La selezione naturale

La conservazione delle differenze


e variazioni individuali favorevoli e
la distruzione di quelle nocive sono
state da me chiamate "selezione
naturale" o "sopravvivenza del pi
adatto". Le variazioni che non sono
n utili n nocive non saranno
influenzate
dalla
selezione
naturale, e rimarranno allo stato di
elementi fluttuanti, come si pu
osservare
in
certe
specie
polimorfe, o infine, si fisseranno,
per cause dipendenti dalla natura
dell'organismo e da quella delle
condizioni.
Charles Darwin, L'origine delle specie.

La selezione naturale un concetto introdotto da Darwin nel 1859, all'interno del suo libro
L'origine delle specie. E' il meccanismo secondo il quale si verifica l'evoluzione delle
specie e secondo cui si accumulano, col tempo, negli individui di una determinata specie
tutti gli elementi genetici che determinano caratteristiche via via sempre pi ottimali per la
sopravvivenza in un certo ambiente.
''la selezione naturale il processo che comporta la sopravvivenza del pi
adatto, fondato sulla conservazione longitudinale delle variazioni favorevoli e
sull'eliminazione di quelle sfavorevoli''.
''qualsiasi variazioe, anche se lieve, qualunque ne sia l'origine, purch risulti in
qualsiasi grado ad un individuo appartenente a qualsiasi specie, (..) contribuir
alla conservazione di quell'individuo e, in genere, sar ereditata dai suoi
discendenti. Quindi, anche i discendenti avranno maggiori possibilit di
sopravvivere''.
Charles
Darwin, L'origine delle specie

Il naturalista scrisse la sua opera probabilmente pi famosa dopo un viaggio intorno al


mondo (durato ben cinque anni a dispetto dei tre previsti) sul celebre brigantino Beagle
(che prendeva il nome dall'omonima razza canina). Visit le isole di Capo Verde, il Brasile,
la Patagonia, la Terra del Fuoco, le coste del Cile e del Per, molte isole dellOceano
Pacifico. L'allora giovane Darwin fu particolarmente colpito sopratutto dalla lunga sosta
sulle isole Galapagos; infatti, in queste isole vide le iguane, che erano piccole, abituate
allambiente roccioso e si procuravano il cibo immergendosi nellacqua; le tartarughe, che
erano pi grandi ed erano differenti a seconda dellisola nella quale si trovavano: quelle
che abitavano nelle isole con lerba alta, avevano il collo corto ed il guscio arrotondato,
mentre quelle che vivevano nelle isole dove potevano nutrirsi dei germogli sugli arbusti,
avevano il collo lungo e il guscio sollevato; i fringuelli (di cui not ben quattordici specie)
erano simili tra loro, ma con il becco diverso a seconda dellalimentazione: pi il cibo era
duro, pi il becco era spesso.

Al suo ritorno in Gran Bretagna, nel 1836, Darwin si stabil a Londra ed inizi a mettere per
iscritto le sue idee sulla variazione delle specie (Notebooks on the Transmutation of
Species). Per l'elaborazione della teoria della selezione naturale ebbe un ruolo
fondamentale la lettura del saggio di Thomas Robert Malthus, intitolato An Essay on the
Principle of Population, nel quale si sosteneva che l'aumento delle disponibilit di cibo
necessarie alla sopravvivenza della specie umana non potesse in alcun modo eguagliare il
tasso di crescita della popolazione: secondo Malthus quest'ultima doveva, quindi, essere
limitata nel suo sviluppo da ostacoli naturali, quali carestie e malattie, o da azioni prodotte
dall'uomo, come le guerre. Inoltre, conversando ed intavolando corrispondenze con
allevatori e giardinieri, Darwin raccolse molti dati sull'allora inconsapevole selezione
artificiale o domestica.
Da anni gli allevatori incrociavano le specie per poter ottenere nelle generazioni future dei
migliori caratteri che si adattassero ad ambiente o funzioni per i quali gli animali venivano

utilizzati, ad esempio i cani Bassotti, che erano stati selezionati per poter agilmente
entrare nelle tane delle volpi.
Proprio la documentazione relativa alle forme viventi domestiche gli fece balenare in
mente l'idea che le variazioni verificatesi nel corso del tempo in natura fossero dovute ad
una selezione naturale. Esempio tipico l'evoluzione del collo delle giraffe. Nel corso di
milioni di anni le mutazioni genetiche che portarono alcuni individui ad avere un collo
(sempre) pi lungo si rivelarono vantaggiose: questi individui potevano raggiungere pi
facilmente le foglie di alberi alti, il che, in condizioni di scarsit di cibo, determin un
migliore adattamento all'ambiente rispetto agli individui col collo pi corto: migliore
capacit di procurarsi il cibo, quindi maggiore probabilit di sopravvivere, di raggiungere
l'et della riproduzione e di riprodursi, dunque, maggiore probabilit di trasmettere il
proprio patrimonio genetico (e quindi la lunghezza del collo) alle generazioni successive.

Sicch, riordinando le informazioni ch'egli aveva parzialmente raccolto e catalogato, arriv


alle seguenti conclusioni: la variazione delle condizioni ambientali e l'accrescimento
numerico degli individui di una stessa specie pongono agli organismi viventi problemi di
adattamento; essi vivono una vera lotta per l'esistenza; quelli che riescono a produrre
in s le variazioni (nella loro organizzazione biologica e nelle loro funzioni) adatte alle
nuove condizioni, sopravvivono; quelli che non vi riescono arrivano fino all'estinzione; in
quelli che sopravvivono i nuovi caratteri acquisiti, stabilizzatisi, si trasmettono per
ereditariet; quando essi sono stati acquisiti in modo irreversibile, possono costituire una
trasformazione anche tanto radicale da rappresentare una vera mutazione della stessa
specie, cio essi possono dare origine ad una nuova specie.

Ci sono tre principi sui quali si basa la selezione naturale:

- Variazione
- Adattamento
- Ereditariet
1. Il primo afferma che tra gli individui di una popolazione esiste una certa variabilit
dei caratteri;
2. Il secondo afferma che alcuni individui (i "pi adatti" all'ambiente) presentano
caratteri che offrono un vantaggio, di sopravvivenza o riproduttivo, ergo i loro
caratteri sono maggiormente presenti nella popolazione;
3. Il terzo localizza nei geni l'origine della variabilit delle caratteristiche fenotipiche
trasmissibili ai discendenti per via riproduttiva.
Inoltre, nel capitolo 4 del suo libro The Origin of Species, Darwin dedic un paragrafo alla
definizione di un altro tipo di selezione, distinta da quella ecologica, che veniva descritta
come il processo attraverso il quale un individuo acquisisce vantaggio rispetto ad un altro
dello stesso sesso, grazie alla sua capacit di accoppiarsi con un maggior numero di
partner e, di conseguenza, di avere un maggior numero di discendenti. Questo tipo di
selezione, nota come selezione sessuale, interessa generalmente gli individui di sesso
maschile e si manifesta essenzialmente con due tipi di comportamento, la lotta per
l'accoppiamento, nella quale i maschi lottano appunto per ottenere il diritto di accoppiarsi,
e la scelta delle femmine, in cui appunto le femmine scelgono, in base a caratteristiche
sessuali secondarie (come ad esempio la colorata coda del pavone maschio) a quali
maschi concedersi. Questo tipo di selezione conduce allevoluzione di armi speciali o di
caratteri ornamentali che si definiscono, appunto, caratteri sessuali secondari. Secondari
perch non sono direttamente coinvolti nella riproduzione, ma in qualche modo, come
abbiamo visto, la favoriscono. Inoltre le differenze fra maschi e femmine determinano il
dimorfismo sessuale, tipico e funzionale in questo caso. Darwin attribu una notevole
importanza al dimorfismo sessuale, che descrisse in un gran numero di specie. La

comparazione tra le specie dimostrava che tale dimorfismo era pi diffuso nelle specie
poligame rispetto a quelle monogame.

Bibliografia:
1) L'origine delle specie Charles Darwin
2) Charles Darwin Wikipedia
3) Selezione naturale Wikipedia

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