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La leggenda nera del “mangiatore di uomini” e del cattivo delle favole nasce nel
Medioevo. Ed è arrivata fino a noi.
Il lupo, la belva per antonomasia del folklore e della tradizione europea, a cosa
deve la sua pessima fama?
Anche nel paesaggio europeo dell’Alto Medioevo il lupo era presenza quotidiana
nella vita degli uomini.
La religione cristiana è una religione pastorale, dove Cristo è il buon pastore che
accudisce le pecore, cioè i suoi fedeli.
Inoltre, proprio nei Vangeli Gesù ammonisce i discepoli dicendo di mandarli come
“pecore tra i lupi”.
Inoltre questo animale viveva nel buio dei boschi e si muoveva a suo agio
soprattutto con le tenebre, attaccando preferibilmente chi era da solo e in difficoltà.
Insomma potevano essere solo figli del Demonio, se non il Diavolo stesso.
I lupi si spingono nelle città
I rapporti cambiarono inoltre dopo l’anno Mille.
Per secoli la popolazione era stata scarsa a causa delle invasioni barbariche e delle
guerre, ma, verso il nuovo millennio la situazione cambiò.
Il lupo si ritrovò con meno prede selvatiche, così cominciò a spingersi al di là dei
suoi spazi abituali e divenne più aggressivo nei confronti dei greggi.
Uomo e lupo erano ormai in competizione non solo per la Chiesa, ma anche per i
pastori e contadini.
Del resto i branchi dovevano essere molto numerosi, come si può leggere dalla ricca
toponomastica: Montelupo, Montelupone, Cantalupo e Bocca del lupo.
Il mangiatore di uomini
Questo clima contribuì a diffondere ancora di più la diffidenza per il lupo.
Una paura ben presente nei racconti del tempo dove si parla di viandanti aggrediti,
monaci divorati.
Per chi non sottostava al divieto, era facile essere sospettato di licantropia e finire
sotto processo oppure al rogo.
Inoltre ci sono fonti medievali che inventano aggressioni, come alcuni testi
ecclesiastici scritti per alimentare la paura del lupo, come personificazione del
Diavolo.
Certamente poteva succedere che i lupi, spinti dalla fame, aggredissero bambini o
ragazzi lasciati soli a guardia dei greggi, o che scorrazzassero tra i feriti e i cadaveri
dopo una battaglia.
È però indubbio che il lupo come preda prediliga gli animali selvatici, non certo
l’uomo.