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Canis lupus familiaris

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Come leggere il tassobox
Cane
Collage of Nine Dogs.jpg
Varie razze di cani
Stato di conservazione
Status iucn3.1 LC it.svg
Rischio minimo
Classificazione scientifica
Dominio Eukaryota
Regno Animalia
Sottoregno Eumetazoa
Superphylum Deuterostomia
Phylum Chordata
Subphylum Vertebrata
Infraphylum Gnathostomata
Superclasse Tetrapoda
Classe Mammalia
Sottoclasse Theria
Infraclasse Eutheria
Superordine Laurasiatheria
Ordine Carnivora
Sottordine Caniformia
Superfamiglia Cynoidea
Famiglia Canidae
Sottofamiglia Caninae
Trib� Canini
Sottotrib� Canina
Genere Canis
Specie C. lupus
Sottospecie C. l. familiaris
Nomenclatura trinomiale
Canis lupus familiaris
Linneo, 1758
Esempio di cani

Il cane (Canis lupus familiaris Linnaeus, 1758) � un mammifero appartenente


all'ordine Carnivora, della famiglia dei canidi. Con l'avvento
dell'addomesticamento si � distinto dal lupo di cui � considerato una sottospecie
(o, dalla maggior parte degli autori, una forma neotenica[1]).
Si tratta di un canino di taglia da piccola a grande, dotato di una plasticit�
fenotipica molto variabile. Il mantello pu� essere corto o lungo, ispido o morbido,
liscio o riccio, con una borra (sottopelo) di cui molte razze fanno la muta. Il
colore varia a seconda della discendenza: bianco, nero, rosso, marrone, ecc. La
testa pu� essere brachicefala, mesaticefala o dolicocefala. La coda varia in forma
e lunghezza; in alcune razze � assente. Talune razze dispongono di un quinto dito
vestigiale sugli arti posteriori, che serve per facilitare la camminata o
arrampicarsi.[2]
Indice

1 Origini
2 Etimologia
3 Biologia
3.1 Apparato riproduttore
3.2 Infanzia
3.3 Senso dell'olfatto
3.4 Intelligenza
3.5 Apprendimento
3.5.1 Capacit� di individuare tumori
3.6 Alimentazione
3.6.1 Cibi tossici per il cane
4 Evoluzione
4.1 Neotenia nel cane
5 Razze
5.1 Classificazione F.C.I. per gruppi e sezioni
5.2 Classificazione morfologica
5.3 Cani da caccia
5.4 Caratteristiche particolari
6 Pericolosit�
6.1 Morso
6.2 Malattie trasmissibili all'uomo
7 Record
8 Note
9 Bibliografia
10 Voci correlate
11 Altri progetti
12 Collegamenti esterni

Origini

La domesticazione da parte dell'uomo ha origini antichissime. Antichi resti fossili


di lupo furono ritrovati presso uno stanziamento umano in una tomba natufiana, e
risalgono a 11.000-12.000 anni fa[3], ma l'origine del rapporto fra le due specie
si colloca molto pi� indietro nel tempo, fra 30.000 e 36.000 anni fa.[4] Lo studio
di un cranio di "canide simile a un cane", un proto-cane geneticamente analizzato e
pi� vicino al cane moderno che non al lupo dell'epoca, rinvenuto nei monti Altaj in
Siberia, nel sito paleolitico Eliseevichi-1 nella regione Bryansk della Russia
centrale presso un insediamento umano, una capanna eretta con ossa di mammut
risalente a oltre 33.000 anni fa, ha retrodatato di molte migliaia di anni la
domesticazione dei primi proto-cani; un altro ritrovamento di possibili tracce di
protocanidi, i crani di "Goyet" e "Mezine", risalgono a 36.000 anni fa, ed anche se
la questione viene ancora dibattuta, � stato proposto che le diverse razze canine
moderne non abbiano un unico progenitore comune, ma discendano da diversi distinti
processi di addomesticamento dei lupi in diverse epoche ed in diverse aree del
mondo.[5]

Nel 2001 la popolazione stimata di cani era di 400 milioni.[6]


Etimologia
La parola "cane" deriva dal latino "canis". Il prefisso cino- (usato in molti
termini composti, come cinofilia) deriva dal greco kyon / kyn�s (????, ?????, ?);
questa radice � comune a tutte le lingue indoeuropee tra cui il sanscrito (sva�).
[7]
Biologia
Cuore di cane. Campione diafanizzato per la visualizzazione delle strutture
anatomiche.

Il cane ha una grande variabilit� nelle caratteristiche biologiche, per la


selezione operata dalla natura (per i diversi luoghi di provenienza), per le varie
specie nate nel corso dei secoli e, soprattutto, per via della selezione operata
dall'uomo (suo compagno fin dall'et� preistorica). Il peso dell'adulto pu� variare
dai 500 g del Chihuahua ai 140 kg del San Bernardo. Ha un ciclo estrale che si
ripete due volte l'anno (mentre il lupo ha un unico periodo d'estro l'anno); questa
caratteristica � dovuta in parte alla selezione effettuata nei secoli dall'uomo
(per facilitare l'allevamento), in parte alla selezione naturale.[8] Tuttavia, in
cani particolarmente primitivi come il cane lupo cecoslovacco, il cane lupo di
Saarloos, il basenji o il mastino tibetano, l'estro avviene una sola volta l'anno e
talora viene inibito da condizioni ambientali sfavorevoli, come, ad esempio,
conflitti sociali tra cani che convivono.

Il cane domestico teme il caldo a cominciare dai 25�. Essendo dotato unicamente di
ghiandole sudoripare in naso e cuscinetti delle zampe gi� a questa temperatura pu�
ricevere danni permanenti.[9] L'esposizione diretta al Sole sarebbe da evitare in
quanto il folto mantello, sia a pelo lungo che corto, � progettato per resistere
alle gelate invernali ma non permette la dispersione diretta del calore attraverso
la pelle.

Per tutte le razze il periodo di gestazione � di circa 62 giorni. Vengono alla luce
da 1 a 10 piccoli, a seconda della taglia dell'animale. Notevoli sono i cambiamenti
apportati nel corso dei secoli dalla selezione operata dall'uomo, sia come
caratteristiche fisiche (colore, peso, qualit� sensoriali) sia come caratteristiche
di socializzazione. Notevole importanza � stata posta da sempre nell'educazione e
nel comportamento del cane.

I predatori del cane sono, in maggioranza, il lupo, la tigre e l'uomo. Storicamente


il consumo umano di carne di cane � stato registrato in numerose parti del mondo,
compresi est e sud-est asiatico, Africa occidentale, Europa, Oceania e America.[10]
Nel ventunesimo secolo, alcuni dei Paesi in cui � consumata la carne di cane sono
la Cina[11], la Corea[12] e il Vietnam[13]. Molte culture vedono il consumo di
carne di cane come una parte della loro tradizionale e quotidiana cucina, mentre
altre - come quelle occidentalizzate - lo considerano un tab�, nonostante l'abbiano
consumata in tempi di guerra o carestie.
Magnifying glass icon mgx2.svg Lo stesso argomento in dettaglio: Carne di
cane.

Il cane viene generalmente considerato onnivoro[14][15][16], ma non � in grado di


metabolizzare efficientemente la teobromina contenuta nel cacao e nel cioccolato;
pertanto, in caso di ingestione di tali alimenti, sono possibili conseguenze
negative per la salute, anche gravi.
Apparato riproduttore

L'apparato riproduttore maschile nel cane � costituito da pene, scroto, testicoli,


tubuli seminiferi, dotti efferenti, epididimi, dotti deferenti e ghiandole
accessorie (ampolle e prostata). Nel cane mancano le vescicole seminali e le
ghiandole bulbouretrali.

I testicoli producono le cellule germinali maschili (spermatozoi) e gli androgeni,


che conferiscono all'animale adulto le caratteristiche maschili. Il processo di
produzione degli spermatozoi � detto spermatogenesi.

Il pene dei cani � provvisto di osso penico.


Infanzia

Per infanzia del cane si intende quel periodo in cui i cani vengono nominati
�cuccioli�, quindi i primi mesi della loro vita[17]. � un periodo molto delicato in
cui devono ricevere molte cure, soprattutto nei primi due giorni di vita[18]. Al
momento della nascita i cuccioli hanno gli occhi chiusi, solo intorno al decimo
giorno di nascita le loro palpebre si aprono e riescono a vedere. Anche il senso
dell�udito si sviluppa bene verso il decimo giorno di vita. Grazie all�allattamento
naturale ricevono un buon nutrimento, infatti al sesto giorno riescono gi� a
raddoppiare il loro peso e a triplicarlo intorno al trentesimo; inoltre, pi� la
cucciolata � piccola, maggiore � il sostentamento. In questo periodo di
allattamento sono soggetti alla verminosi, quindi, verso la terza o quarta
settimana � bene ricorrere allo sverminamento con prodotti adatti.

Dopo le due settimane di vita i cuccioli hanno acquisito abbastanza forza da


potersi muovere, camminare e giocare fra di loro, cos� da iniziare a scoprire ci�
che li circonda, bisogna evitare per� che stiano in luoghi umidi e freddi[19]. Nel
primo mese compaiono i primi denti che, per�, non sono subito forti e
resistenti[18]

Dopo le cinque settimane possono essere avviati allo svezzamento, nel quale deve
essere sostituito gradualmente il latte materno con della carne, fino ad arrivare
al completamento del secondo mese che sancisce la fine di questo processo. Dalla
nascita fino al terzo mese di vita, i pasti regrediscono da 6 a 3 al giorno, cos�
da assumere un�alimentazione da cane adulto.

Compiuto lo svezzamento, il cucciolo comincia ad essere indipendente dalla madre,


gli � necessario il movimento all�aria aperta e il Sole per uno buono sviluppo
muscolare.

Nel periodo dell�infanzia il cucciolo ha necessit� della compagnia, infatti non


dovrebbe essere mai lasciato da solo, ma � preferibile che stia insieme ad altri
cani della sua stessa et�.

Dai quattro mesi in poi il cane entra nella fase dell�adolescenza, che durer� fino
intorno ai 18 mesi[17].
Senso dell'olfatto
Magnifying glass icon mgx2.svg Lo stesso argomento in dettaglio: Rinario.
Rinario di un cane

Il cane ha un senso dell'olfatto molto sviluppato; la corteccia olfattiva ha un


ruolo predominante nel cervello del cane, analogamente a quanto avviene per la
corteccia visiva dell'uomo. Si stima che i cani abbiano un olfatto molte volte pi�
sviluppato, quindi pi� efficace per le varie necessit�, di quello umano.

Parte fondamentale del suo processo di riconoscimento degli odori � la


conformazione del suo naso (il tartufo o rinario) e soprattutto la potente mucosa
interna, in grado di distinguere una sola molecola di una sostanza su milioni di
altre[senza fonte]. Il tartufo rappresenta l'estremit� terminale del naso del cane.
L'impronta delle circonvoluzioni che lo contraddistinguono � specifica
dell'individuo e, al pari delle impronte digitali dell'essere umano, pu� essere
usata come efficace sistema di riconoscimento[senza fonte]. La mucosa che riveste
internamente il naso del cane svolge gli stessi compiti di quella di qualsiasi
altro mammifero. All'estremit� del tartufo si trovano le froge o cavit� per
aspirare l'aria e, come in altri mammiferi, al confine mucosocutaneo, ci sono
vibrisse laterali, grossi peli con funzioni sensoriali molto importanti.

Oltre all'olfatto, il naso del cane ha molte funzionalit� aggiuntive. La maggior


parte delle ghiandole sudoripare del cane sono concentrate nella mucosa interna del
tartufo, cosa che lo rende importante dal punto di vista della regolazione termica.
Inoltre, esso � dotato di recettori del freddo che recepiscono l'evaporazione
dell'umidit� causata dalle correnti d'aria, e consentono al cane una notevole
precisione nel determinare la direzione di provenienza degli odori. Questa
caratteristica � stata sfruttata dall'uomo per l'addestramento di cani per la
ricerca di animali, persone, tartufi, o sostanze particolari, come stupefacenti o
esplosivi. La ricchezza di terminazioni nervose rende il naso del cane in grado di
rilevare anche le radiazioni termiche, come i serpenti.[20]
Intelligenza
Magnifying glass icon mgx2.svg Lo stesso argomento in dettaglio: Intelligenza
dei cani.
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Apprendimento
Un cucciolo di cane

Il cane � un animale sociale che, al contrario di quanto molti asseriscono, non


vive in un branco gerarchicamente organizzato. Studi sui cani randagi, in
particolare quelli dell'�quipe del dottor Bonanni,[21] dimostrerebbero che il
concetto di gerarchia lineare nel cane � alquanto inverosimile; semmai esisterebbe
un comportamento di competenze condivise fra molti e non sempre. In realt�, vista
la storia evolutiva del cane, si pu� parlare sia di partnership (relazione con
mutuo vantaggio fra le parti) sia di leadership (relazione con vantaggio maggiore
di una delle due parti) a seconda delle circostanze e di come si formano i gruppi
sociali.

Il cane non � pi� un lupo e quindi non lo si pu� definire esattamente come animale
da branco, ma nella famiglia umana lui vede un "gruppo sociale" paragonabile (a
grandi linee) al branco naturale. Alcune osservazioni sul lupo hanno riscontrato
che i branchi sono soprattutto familiari (i due riproduttori sono alla guida dei
propri figli, spesso di cucciolate di anni diversi); altri studiosi hanno osservato
il comportamento di branchi formatisi dall'unione di gruppi diversi, con modalit�
molto diverse rispetto a quelle dei branchi familiari.

Nel cane solitamente � la madre che si occupa in toto delle cure parentali,
dopodich� la guida del "branco misto" passa all'uomo, con il quale il cane instaura
un rapporto di collaborazione sociale perch� il processo chiamato "impregnazione"
(ovvero il fatto che l'uomo interagisca con il cucciolo di pochissimi giorni di
vita) convince il cane che apparteniamo, se non proprio alla stessa specie,
quantomeno allo stesso gruppo sociale. Secondo alcune scuole (dette "gentiliste")
al cane non va chiesta ubbidienza, concetto arcaico tipico di metodi addestrativi
basati sulla coercizione; semmai lo si invoglia a cooperare cos� come alle origini
fu la relazione cane/umano.

Secondo altre (dette "tradizionali" o "naturali"), fermo restando l'impegno di


evitare al cane qualunque sofferenza, l'obbedienza non � affatto un concetto
superato: anzi, � l'unico concetto che il cane, come animale sociale e gerarchico,
pu� far suo, sentendo il vero e proprio bisogno di una guida che lo accompagni
nella sua crescita e nella sua acquisizione di un ruolo e di competenze specifiche
all'interno del gruppo.

Entrambe concordano sul fatto che l'obiettivo � quello di costruire un rapporto di


fiducia corretto e bilanciato. Accanto al concetto di "addestramento" (cio�
"rendere destro il cane" ad un'attivit� sportiva o di utilit�) assume grande
importanza quello di "educazione" del cane, in cui viene coinvolta la psiche del
cane per raggiungere una condizione di equilibrio (omeostasi psichica) che gli
permetta di vivere in ambito antropico senza traumi o stress.

Stabilito questo, il cane �, fra gli animali domestici, forse il pi� facile e il
pi� proficuo nell'apprendimento ed � capace di imparare ad eseguire un gran numero
di esercizi. Alcune affermazioni da parte dello scienziato Stanley Coren lo
confermano.[22] Lo psicologo, che raccoglie da anni dati sui comportamenti dei
cani, e che insegna psicologia all'universit� canadese della British Columbia,[23]
afferma che la loro intelligenza � profondamente pi� sviluppata di quanto le
persone pensino. Per intelligenza li paragona infatti a bambini di due tre anni:
[24] essi infatti, come avviene per i cuccioli d'uomo, hanno basilari capacit�
aritmetiche (quelli particolarmente intelligenti sono capaci di contare fino a
cinque) e sono in grado di apprendere oltre 165 parole[25] (il numero varia
sensibilmente, fino ad arrivare a 250 parole nei cani pi� intelligenti[25] e a un
migliaio di parole in casi eccezionali; si veda Intelligenza dei cani). Egli
distingue inoltre vari tipi di intelligenza:

intelligenza istintiva: ci� che un cane � addestrato a fare fin dalla nascita;
intelligenza adattativa: ci� che un cane impara a fare da solo, attraverso
l'esperienza;
intelligenza funzionale (ubbidienza): ci� che l'animale pu� imparare attraverso
l'insegnamento di comandi e ordini;
intelligenza spaziale: si riferisce alle capacit� di un cane di ritrovare ad
esempio la via di casa.

La classificazione di Coren � contestata da altri studiosi ed etologi. Gli antichi


(e superati da decenni) metodi di addestramento del cane si fondavano
principalmente sulla coercizione per rettificare i comportamenti errati (rinforzo
negativo e punizione positiva), fino all'ottenimento del comportamento desiderato.
Questo avveniva (e ancora avviene sui campi di alcuni addestratori "vecchio
stampo", nonch� in molte case private) con l'applicazione di varie forme di
pressione fisica e psicologica, dalla semplice sgridata ad alta voce, allo
strattone applicato tramite il guinzaglio, fino all'uso di collari a strozzo, a
punte o elettrici, questi ultimi controllati a distanza tramite telecomando.

Il progredire delle conoscenze etologiche, e la crescente sensibilit� animalista,


hanno fatto s� che negli ultimi 30 anni si sia progressivamente diffuso, a partire
dal mondo anglosassone, un nuovo tipo di educazione e addestramento, di cui
esistono principalmente due scuole. Uno � il metodo gentile, basato sul rinforzo
positivo del comportamento desiderato, tramite lo stimolo di quattro fondamentali
bisogni del cane, che possiamo distinguere in primari (alimentazione con bocconcini
di w�rstel o formaggio e l'istinto di predazione come l'inseguimento di una
pallina) e secondari (istinto di competitivit� tira e molla e contatto sociale con
carezze). Questo metodo sfrutta il principio naturale per il quale il cane, come
tutti gli animali, tende a ripetere i comportamenti che gli portano un vantaggio,
tralasciando i comportamenti che non ne portano.

Una delle metodologie pi� efficaci facenti parte del metodo gentile � quella del
Clicker training, spesso basata sul modellaggio, anche se � spesso male
interpretata da chi l'applica in modo approssimativo ed improvvisato, con
conseguenti scarsi e approssimativi risultati. L'altro metodo, "tradizionale" o
"naturale", parte dal metodo di scuola tedesca senza per� tenere pi� in alcuna
considerazione la coercizione e la violenza. Fa invece ampio uso di rinforzo
positivo, pur considerando la possibilit� di correggere il cane, in vari modi che
possono andare dalla semplice sgridata all'azione decisa sul guinzaglio, quando
sbaglia, ritenendo che il cane (come confermato da tutti gli studi sul
cognitivismo) non sia un mero opportunista ma un essere pensante e in grado di
capire perfettamente ci� che il proprietario desidera da lui, quindi in grado di
distinguere anche gli errori purch� gli si spieghi chiaramente quando e perch� ha
sbagliato.

Nell'ambito delle attivit� organizzate di addestramento, vanno diffondendosi per


seguito e per approfondimento le "prove di lavoro" riservate ad esemplari delle
razze di utilit� (un esempio tra tutti quello del cane da pastore); si tratta di
manifestazioni cinotecniche e sportive organizzate dalle delegazioni dell'E. N.C.
I. allo scopo di mettere in evidenza le qualit� naturali del cane, nonch� la sua
attitudine ad applicare ci� che ha appreso dall'addestramento specifico, per
individuare e fare conoscere, ai fini dell'allevamento, i soggetti dotati di
carattere migliore e pi� idonei al lavoro.
Capacit� di individuare tumori

Sulla prestigiosa rivista scientifica GUT, nel novembre 2010, ricercatori


giapponesi del dipartimento di chirurgia e scienze dell'Universit� di Kyushu hanno
provato la capacit� del fiuto del cane di individuare e riconoscere i soggetti
portatori di tumore al colon e altre forme tumorali. Ci� perch� questi soggetti
emetterebbero sostanze volatili, individuate dal fiuto del cane, che sono possibili
indicatori della patologia sin dalle prime fasi di sviluppo della stessa.[26][27]
Alimentazione

Nonostante la loro discendenza dai lupi e la classificazione come carnivori, i cani


sono descritti da varie teorie accademiche ed altri scritti come carnivori o
onnivori. A differenza dei carnivori puri, come il gatto di famiglia con il suo
corto intestino tenue, i cani sono in grado di adattarsi ad una dieta ad ampio
raggio, e non dipendono da una dieta a base di proteine animali n� da un livello
molto elevato di proteine, al fine di adempiere alle loro esigenze alimentari. I
cani possono digerire una variet� di alimenti, tra cui verdura e cereali, e possono
consumare una grande percentuale di questi nella loro dieta. Rispetto ai loro
antenati lupi, i cani hanno compiuto adattamenti genetici nella digestione
dell'amido che contribuiscono ad una maggiore capacit� di prosperare su una dieta
ricca di amidi.

La maggior parte dei cani domestici viene alimentata con cibi industriali, ad
esempio croccantini o scatolette di umido, mentre alla restante parte viene
somministrata una dieta casalinga cotta o a crudo, ossia la Dieta BARF.
Cibi tossici per il cane

Il fegato canino non ha gli enzimi necessari a metabolizzare la teobromina,


rendendo tossici per il cane gli alimenti che la contengono, cacao e cioccolato. Un
cane di taglia medio-grande (20�30 kg) pu� avere disturbi gi� con 100-150 g al
giorno di cioccolato amaro (100% cacao) e pu� arrivare alla morte con una dose di
500-600 g al giorno dello stesso.[28][29]

Il cane inoltre (come alcuni esseri umani) non tollera le solanacee (per via della
presenza di solanina), quindi il pomodoro e altro, soprattutto nelle sue parti
verdi, ricche di solanina.

Evoluzione
Magnifying glass icon mgx2.svg Lo stesso argomento in dettaglio:
Addomesticamento del cane.

�Non esiste patto che non sia stato spezzato, non esiste fedelt� che non sia stata
tradita, all'infuori di quella di un cane veramente fedele.[30]�
(Konrad Lorenz)
I cani domestici discendono dai lupi grigi

Gli studi basati sulla genetica, supportati da ritrovamenti paleontologici, hanno


portato a ritenere valido il riconoscimento del lupo grigio (Canis lupus) come
progenitore del cane domestico, riconosciuto come sottospecie (Canis lupus
familiaris). Ancora incerte sono le ipotesi sul processo di domesticazione. Una
delle ipotesi pi� accreditate � quella dei coniugi Ray e Lorna Coppinger, biologi,
che propongono la teoria di un "domesticamento naturale" del lupo, una selezione
naturale di soggetti meno abili nella caccia, ma al contempo meno timorosi nei
confronti dell'uomo, che avrebbero cominciato a seguire i primi gruppi di
cacciatori nomadi, nutrendosi dei resti dei loro pasti, ma fornendo
inconsapevolmente un prezioso servizio di "sentinelle", stabilendosi in seguito nei
pressi dei primi insediamenti, e dando il via ad una sorprendente coabitazione tra
due specie di predatori, con reciproci vantaggi.

Alcuni di questi "cani selvatici" sarebbero poi stati avvicinati ed adottati nella
comunit� umana (cani del villaggio, i "cani pariah" che si trovano ancora in alcune
societ�, "di tutto il villaggio", tollerati per il loro ruolo di spazzini e di
predatori di piccoli animali nocivi), dando il via ad un perfetto esempio di
coevoluzione. Quasi certamente, come dimostrato anche dagli studi di Dmitrij
Beljaev, la naturale selezione basata sulle attitudini caratteriali al
domesticamento ha provocato la comparsa di mutamenti fisici (dalla riduzione del
volume cranico, all'accorciamento dei denti, ma anche la comparsa di caratteri
quali le chiazze bianche sul mantello e le code arricciate).

In una ricerca pubblicata nel 2013 sulla rivista scientifica Science, alcuni
ricercatori dell'Universit� di Turku in Finlandia hanno utilizzato il DNA
mitocondriale,[31] comparando il genoma di 18 canidi preistorici europei e
americani con uno spettro del genoma di cani e di lupi attuali. Le somiglianze
risultanti dalla comparazione indicherebbero che filogenicamente tutti i cani
moderni sono maggiormente simili ai cani europei, sia moderni che preistorici. Le
analisi molecolari suggerirebbero come datazione che i primi casi di
addomesticamento del cane dal lupo risalirebbero ad un periodo compreso tra il
18.800 e 32.100 anni fa, in popolazioni nomadi di cacciatori raccoglitori europee.
Cranio di cane addomesticato preistorico, rinvenuto in Siberia, vecchio di 33.000
anni

Questo studio contraddirebbe la tesi secondo la quale le prime domesticazioni siano


avvenute in Asia in popolazioni stanziali; anche se episodi "abortiti" di
domesticazione sono avvenuti in varie epoche e luoghi.[32] In Europa il primo resto
archeologico di cane � stato ritrovato in Belgio nella caverna di Goyet (nelle
Ardenne) e risale a 31.000 anni fa. Scoperto nel 1870 si � ritenuto per molto tempo
che fosse un lupo ma nel 2007 � stato ristudiato e ricatalogato. Inoltre, nei siti
archeologici pi� antichi, numerosi sono i ritrovamenti di resti di cani (che pure
testimoniano le prime differenze dall'antenato selvatico). La testimonianza pi�
antica di un legame fra cani ed umani risale al Gravettiano (circa 28.000 anni fa)
e sono le orme di un bambino e di un cane ritrovate presso la grotta di Chauvet,
nel sud della Francia.

Sono stati scoperti siti tombali risalenti allo stesso periodo (25.000/28.000 anni
fa) che dimostrano una sepoltura rituale di cani (introduzione di un osso di mammut
nella bocca di uno dei tre cani ritrovati). Tuttavia, la prima testimonianza di un
legame affettivo tra uomo e cane risale al pi� recente periodo natufiano (circa
12.000 anni fa) presso il sito di Ein Mallaha in Israele con una tomba che conserva
i resti di un uomo anziano coricato su un fianco in posizione fetale che protende
un braccio verso i resti di un cucciolo di cane.
Un dipinto, che ritrae un boxer vicino alla sua cuccia

Alla luce delle esperienze in cui si � tentato di addomesticare il lupo (tentativi


tutti miseramente falliti) o di ibridazione dello stesso con i cani (gli unici tre
tentativi riusciti, dopo innumerevoli peripezie, sono il cane lupo cecoslovacco, il
Saarloos e il lupo italiano), sembra alquanto inverosimile che la prima
differenziazione tra razze diverse sia da attribuire alle diverse sottospecie di
lupo (che, secondo la tradizione, vennero addomesticate quasi contemporaneamente in
diverse parti del mondo, in situazioni geografiche e climatiche altrettanto
dissimili); appare pi� logico, invece, che le prime razze siano state selezionate
in maniera molto pi� semplicemente empirica tramite l'accoppiamento di cani pariah
con caratteristiche analoghe (ad esempio i levrieri ancestrali possono essere stati
il frutto di selezione fra cani snelli, veloci ed abili predatori, cos� come gli
antenati del Basenji furono selezionati accoppiando cani di piccola taglia con
gambe snelle particolarmente abili nel cacciare i topi).

Successivamente, i soggetti pi� dotati fisicamente e/o attitudinalmente per i


diversi impieghi, furono selezionati con metodi sempre pi� efficaci: a quanto pare
i primi ad effettuare un processo selettivo sistematico furono i romani intorno al
III - IV sec. a.C. Pu� essere interessante osservare come le grandi variazioni
morfologiche che hanno permesso al lupo di "trasformarsi" in alano, chihuahua
oppure bassotto, si siano presentate nel corso dei secoli in forma involontaria,
vere e proprie mutazioni spontanee che l'uomo ha saputo sfruttare.

Si sono talvolta sfruttate quelle che potevano apparire assurde bizzarrie


genetiche, quali il nanismo acondroplasico (arti corti su corpi normali), utili in
cani adibiti a seguire la selvaggina nel folto dei cespugli, o dentro le tane: ecco
la comparsa delle forme "bassotte" in molte razze da caccia. Molto interessante,
poi, la ricostruzione dell'evoluzione delle razze attraverso il fenomeno del
pedomorfismo neotenico, la conservazione cio� nei cani adulti di alcuni tratti
morfologici e caratteriali tipici di diverse fasi giovanili dello sviluppo del
lupo. In base a tale teoria, si possono raccogliere le razze in 4 gruppi:

cani primitivi - Discendenti del lupo; con proporzioni della testa e struttura
generale fortemente lupine, orecchie erette. Esempi: Groenlandese, Pharaon hound,
Basenji, V�stg�taspets, Siberian Husky, Samoiedo;
pedomorfi di primo grado - teste allungate, stop accentuato, orecchie semi
erette. Sono segugi e cani paratori, con spiccato istinto all'inseguimento. Esempi:
Wolfhound, Bloodhound, Bracco, i Collie, i Terrier, Bassotto;
pedomorfi di secondo grado - teste pi� larghe, musi pi� quadrati, stop marcato,
orecchie pendenti, pelle pi� spessa. Cani giocatori con gli oggetti, buoni
riportatori. Esempi: Terranova, Golden Retriever, Barbone, Cavalier King Charles
Spaniel, Bichon Fris�;
pedomorfi di terzo grado - accentuati diametri trasversali, musi corti o
cortissimi, occhi frontali, orecchie piccole e cadenti, cute abbondante che forma
rughe, molto predisposti all'accumulo di grassi. Cani "lottatori" (anche nella
forma giocosa), fortemente territoriali e diffidenti. Esempi: i mastini, i cani da
montagna, i cani da presa, Bulldog, Carlino, Pechinese.

Nel tempo, l'uomo ha selezionato diverse razze e variet� di cani per avere un aiuto
nelle sue attivit�: esistono quindi razze di cani da pastore, da caccia, da
guardia, da compagnia, da corsa.
Neotenia nel cane
Magnifying glass icon mgx2.svg Lo stesso argomento in dettaglio: Neotenia �
Neotenia nel cane.

Sulla base delle ricerche di Konrad Lorenz, Lorna e Raymond Coppinger (due biologi
statunitensi) hanno potuto riscontrare una forma di neotenia nella specie canina.
[senza fonte]

Il cane, discendente dal lupo e addomesticato dall'uomo circa 12.000 anni fa, �
stato oggetto di una selezione artificiale, operata dall'uomo con l'intenzione di
creare razze canine sempre pi� addomesticabili e adatte alla collaborazione con
l'uomo in ambito lavorativo. Durante questa selezione, volta alla ricerca di un
cane docile e dipendente dall'uomo, sono nati soggetti sempre pi�
immaturi/infantili dal punto di vista psichico, dunque caratterialmente pi� simili
al cucciolo di lupo che non al lupo adulto. Tale regressione caratteriale � stata
accompagnata da una regressione delle caratteristiche morfologiche dell'adulto
verso l'aspetto infantile, tanto che il cane ora ha caratteristiche simili a quelle
del cucciolo di lupo e quasi in nessun caso raggiunge la maturit� fisica e
psicologica del lupo adulto.

La risposta comportamentale e il coping dei cuccioli al secondo mese di et� sia in


un ambiente isolato che in presenza di altri animali sono condizionati dalla cura
materna donata nei primi giorni/settimane di vita. Ulteriori ricerche hanno
dimostrato il ruolo centrale e fondativo dell'apprendimento materno nello sviluppo
del cervello, del comportamento, delle capacit� sociali e dei sistemi emotivi dei
giovani di molteplici specie di mammiferi.[33]

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