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Che cos’è uno stereotipo Che cos’è uno stereotipo

Il termine fu coniato a fine Settecento in


ambiente tipografico, per indicare la
riproduzione duplicata di immagini a stampa
per mezzo di forme fisse (dal greco stereós
= rigido e týpos = impronta).
Di solito si fa risalire l’introduzione di questo
concetto nelle scienze sociali al lavoro di
Lippmann [1922, cap. 3] sui processi di
formazione dell’opinione pubblica.
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Che cos’è uno stereotipo Stereotipi e pregiudizi

Uno stereotipo è un insieme rigido e Spesso si fa dello stereotipo una base per
semplificato di credenze che un certo formulare pregiudizi, cioè giudizi aprioristici
gruppo sociale condivide e ripete in modo non basati su dati empirici sufficienti, giudizi
acritico su un oggetto, stato di cose, evento, che a volte sono neutri ma più spesso sono
comportamento, o su un altro gruppo sociale. negativi.

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Stereotipi e pregiudizi Stereotipi sui caratteri nazionali

Stereotipo: i tedeschi amano le regole e


l’ordine, sono ostinati, dotati di senso pratico,
In pratica possiamo dire che gli stereotipi efficienti, affidabili, dunque...
sono il nucleo cognitivo dei pregiudizi.
Pregiudizio: sono privi di calore umano,
troppo attenti alle regole, rigidi, noiosi, hanno
bisogno di ubriacarsi per ammorbidirsi, ecc.

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Stereotipi sui caratteri nazionali Stereotipi sulle donne

Stereotipo: gli italiani sono fantasiosi, Stereotipo: le donne sono emotive,


simpatici, orientati alla comunità particolare dipendenti, ci tengono all’aspetto fisico, sono
(specie la famiglia) più che alla collettività poco interessate alla tecnica, inclini
sociale, spontanei, sinceri, dunque... all’accudimento, dunque...

Pregiudizio: sono incostanti, superficiali, Pregiudizio: pronte alle lacrime, bisognose


pasticcioni, inaffidabili, ecc. di un uomo, poco adatte ai lavori tecnici e
alle discipline scientifiche, predisposte ai
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lavori che comportano accudimento, ecc.
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Stereotipi sugli uomini Gli stereotipi fondano pregiudizi

Stereotipo: gli uomini sono indipendenti, In pratica possiamo dire che gli stereotipi
competitivi, orientati alla tecnica e alle attività sono il nucleo cognitivo di molti pregiudizi,
pratiche, poco emotivi, dunque... che fondano discriminazioni sociali di tutti i
tipi: contro le donne, le minoranze etniche, le
Pregiudizio: sono aggressivi, poco inclini a razze, i gay, e così via.
curare i bambini, incapaci di organizzarsi,
inaffidabili nelle relazioni affettive, poco adatti È per questo che vanno combattuti.
ai lavori che comportano cura, ecc.
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Problema del nucleo di verità Come combattere gli stereotipi

È una questione ricorrente, negli studi ma Di solito chi combatte gli stereotipi tende a
anche nel senso comune, quella del rifiutarli in blocco, a negarli.
cosiddetto nucleo di verità degli stereotipi.
Il che comporta negare alcuni aspetti della
Alcuni tratti degli stereotipi sono veri, ma realtà.
sono generalizzati in modo eccessivo e
troppo rigido. Queste produce reazioni accese, anche
fondate su dati di realtà.
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Dilemma Una sintesi

Da un lato, una lotta efficace alle


esasperazioni, generalizzazioni e ai
pregiudizi passa anche attraverso Una discussione sintetica su stereotipi e
(1) il riconoscimento e (2) la serena pregiudizi, sulle loro origini sociali e
accettazione del nucleo di verità degli psicologiche e sulle strategie per
stereotipi. difendersene, si trova in questo libro:
D’altra parte, riconoscere il nucleo di verità
degli stereotipi può dare supporto ai Bruno Mazzara, Stereotipi e pregiudizi, Il
pregiudizi e alle forme di discriminazione Mulino, 1997.
che ne nascono. 13 14

Il manifesto deontologico ADCI Dagli stereotipi ai dati di realtà

Contraddizione della società italiana.


A parole la discriminazione delle donne è
combattuta.
Nei fatti:
(1)la percentuale di donne occupate è inferiore a
quella degli uomini;
(2) a parità di lavoro, età e competenze, le donne
guadagnano meno;
(3) hanno una presenza marginale nella vita
pubblica e nelle posizioni di responsabilità (soffitto
di cristallo). 16

Gender Gap Report 2019 Lo stereotipo in semiotica


Il Report 2020 (dati 2019) del World Economic Non esiste, in semiotica, un corrispettivo chiaro e
Forum colloca l’Italia al 76°posto nella classifica univoco del concetto di stereotipo nel senso in cui è
mondiale (nel 2018 eravamo al 70°, nel 2017 all’82° usato sia nel linguaggio comune sia nelle scienze
posto, nel 2016 eravamo al 50°, nel 2015 eravamo al sociali.
41°, nel 2014 al 69°, nel 2013 al 71°, nel 2012
all’80°, nel 2011 e 2010 al 74°, nel 2009 al 72°, Un equivalente semiotico della nozione di stereotipo
nel 2008 all’84°), non solo dopo paesi notoriamente sta sicuramente in quel sottoinsieme
avanzati da questo punto di vista, come l’Islanda, la dell’enciclopedia di Eco (1979, 1984) che riguarda le
Norvegia, la Finlandia, la Svezia, rispettivamente al competenze mediamente condivise in un certo
1°, 2°, 3° e 4°posto, ma dopo paesi normalmente ambito socio-culturale e in un certo momento storico,
considerati “arretrati” come il Rwanda al 9°, la competenze che per Eco possono essere
Namibia al 12°, le Filippine al 16°, l’Argentina 17al rappresentate e organizzate, per via di analisi
30°, il Burundi al 32°. semiotica, sotto forma di sceneggiature comuni. 18

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Lo stereotipo in semiotica Lo stereotipo in semiotica

Una sceneggiatura comune per Eco è la Non stodicendo che il concetto di sceneggiatura di
descrizione di uno “schema di azione e di Eco equivalga alla nozione sociologica di
comportamento prestabilito” (Eco 1984: 70) in una stereotipo, ma solo che ne possa costituire la base.
situazione tipica, standard, comune appunto:
andare al cinema, fare la spesa al supermercato, Sceneggiature mediamente condivise, infatti, a furia
prendere il treno, mangiare la pizza, scrivere un di ripetersi, possono irrigidirsi fino al punto da
testo al computer, e tutte le situazioni ordinarie che diventare stereotipi (ovvero impronte rigide e
possiamo immaginare condivise dalla maggior parte ripetitive, come suggerisce l’etimologia) e, come tali,
di persone che vivono in una certa cultura, in un possono dar adito a pregiudizi negativi e
certo momento storico, e appartengono a un gruppo addirittura discriminatori nei confronti del gruppo
sociale medio. sociale a cui sono rivolti.
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Lo stereotipo in semiotica Lo stereotipo in semiotica

Anche la nozione greimasiana di ruolo tematico Ad esempio il re, il principe, la principessa nelle
(Greimas e Courtés 1979, voci “ruolo”, “tema”, fiabe, l’investigatore nei gialli, il bello e dannato nella
“tematico”) può essere vista come un corrispettivo letteratura rosa, e così via.
semiotico dello stereotipo di cui parlano il linguaggio
comune e le scienze sociali. Il ruolo tematico ha dunque in comune con lo
Un ruolo tematico è un personaggio standard, con stereotipo la ripetizione e una certa rigidità in ambito
caratteristiche ricorrenti e come tali note in un certo narrativo, tanto che potremmo definirlo stereotipo
genere narrativo, che possono essere confermate o narrativo.
disattese da un certo testo, ma formano comunque
lo sfondo di aspettative sulla cui base quel testo è
letto e interpretato.
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