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Questo e-book nasce dalla raccolta dei post pubblicati durante il Calendario
dell’Avvento del 2021, sulle nostre pagine social.
Se hai scaricato l’e-book probabilmente sei stata/o con noi e hai giovato della
bella atmosfera creatasi in quei giorni: volevamo concentrarla qui e far sì che
tu l’avessi a portata di mano, sempre; come un ricordo utile.
Se invece non ci ha seguiti durante l’Avvento, siamo felici che ora tu possa
usufruire di quello che abbiamo preparato e raccolto qui.
Lo staff
di Naturalmente Erboristeria
di Momoli Gianfranco
1
MELISSA
Melissa Officinalis
Deriva dal greco “Mèlissa” che significa “colei che dà il miele”, ossia ape. È chiamata anche
Cedronella per l’odore simile a quello del limone.
Gianfranco l’erborista dice: la Melissa è la pianta per antonomasia contro stress e ansia
lieve. È un ottimo calmante e digestivo.
2
EQUISETO O CODA CAVALLINA
Equisetum arvense
ll termine Equisetum, che significa “coda cavallina”, deriva dal latino equus “cavallo” e
saeta “pelo, setola”.
Ad uso interno in polvere per curare la fragilità di unghie e capelli e nella prevenzione della
carie.
Ad uso esterno, il decotto freddo, serve per bloccare emorragie al naso e per disinfettare il
cavo orale, le gengive ed il palato infiammati.
Gianfranco l’erborista dice: è una pianta eccezionale che ha moltissime funzioni benefiche.
Anche se è una pianta molto povera ha straordinarie proprietà. Si trova facilmente
ovunque, anche vicino ai fossi, ma prima di utilizzarla fatela vedere al vostro erborista o al
vostro farmacista.
Abbiamo scelto di mettere l'Equiseto nel nostro primo integratore A.M.O.R.E. proprio per
questo https://www.naturalei.it/amore/
3
OLIVO
Olea Europea
Il nome “Olivo” deriva dal cretese “elaiwa” e dal greco “elaia”, olivo, da “elaion”, olio.
4
CAMOMILLA
Camomilla Vulgaris o Matricaria recutita
Il nome matricaria (da matrix, utero) indica le proprietà di regolarizzazione del ciclo
mestruale indotta dal fitocomplesso. La Camomilla fa parte delle 54 piante medicinali
descritte da Dioscoride (Pedanius Dioscorides era un medico greco, farmacologo, botanico
e autore del De materia medica, un'enciclopedia greca in 5 volumi sulla fitoterapia e sulle
sostanze medicinali correlate, ampiamente letta per oltre 1.500 anni. Fu impiegato come
medico nell'esercito romano.)
Gianfranco l'erborista dice: sono i fiori più usati per i disturbi dell’insonnia, per calmare
bambini eccitabili ed irrequieti. La Camomilla è ottima per la sua azione digestiva e per
rilassare le mucose gastriche in casi di gastrite o ernia iatale.
Molto importante la conservazione dei fiori stessi, in un ambiente fresco e al buio o
direttamente in frigorifero in un vasetto di vetro.
5
ORTICA
Urtica dioica
Il nome deriva dal latino “urere”, bruciare, poiché ricoperta da peli che provocano
bruciore.
Scrive Plinio il Vecchio: “per molti è oggetto di superstizione, perché costoro pensano,
mangiandone, di preservarsi in tal modo da ogni malattia per tutto l’anno”. Ricca di
clorofilla, oligoelementi e vitamine, viene utilizzata come fitocomplesso rimineralizzante.
Gianfranco l’erborista dice: pianta rimineralizzante che viene usata per problemi di
ritenzione idrica, dolori e per la sua azione depurativa. Ad uso interno, insieme
all’Equiseto, viene usata anche per rendere i capelli più forti e sani, per dermatosi,
alopecia, acne e per abbassare la glicemia. Ricca di ferro va bene anche per epistassi
(fermare il sangue in caso di emorragie).
Anche l’Ortica è presente nel nostro integratore A.M.O.R.E.
https://www.naturalei.it/amore/
6
LUPPOLO
Humulus Lupulus
L’origine del nome del Luppolo va imputata a Plinio il Vecchio che paragonò la pianta ad
un lupo perché nociva per l’albero cui si appoggia (poiché rampicante) come “un lupo per
un gregge di pecore”.
Gianfranco l’erborista dice: pianta che si utilizza sia per i bambini che fanno la pipì a letto
(enuresi notturna), sia per le donne durante la menopausa per aiutare a ridurre le vampate
di calore, sia come pianta inibitrice sessuale. Si può usare anche per aumentare la montata
lattea. Viene usata come estratto per creare delle creme o pomate che rendono parti del
corpo più turgide perché contiene estrogeni.
7
ELEUTEROCOCCO
Eleutherococcus senticosus (o ginseng siberiano)
È definito ginseng siberiano in virtù della sua ricca presenza in quella regione. Grazie
all’assenza di tossicità viene classificato come fitocomplesso “adattogeno”.
Gianfranco l’erborista dice: è una radice straordinaria che cresce sotto la neve, in zone
fredde e ghiacciate. La qualità migliore arriva dai paesi dove le temperature scendono di
gran lunga sotto lo zero. È una pianta adattogena. Dà un senso di benessere generale (non
è come il ginseng che eccita perché non è un eccitante). Usata sia negli anziani per
aumentare la memoria, l’energia o dopo una convalescenza; sia nei giovani studenti sotto
esami. Usata dalle donne in menopausa e nelle persone che vogliono dimagrire perché
sembrerebbe - anche se non scientificamente provato - che possa mitigare la fame. Il
principio attivo si concentra nella radice. Alza le difese immunitarie.
È presente nel nostro integratore Acqua di Momi Tonik https://www.naturalei.it/acqua-
momi-tonik/
8
VALERIANA
Valeriana Officinalis
Il termine deriva dal latino e significa “riuscire a star bene con la propria forza”.
Chiamata anche erba dei gatti (non è l'erba gatta!), in quanto il suo odore attira
irresistibilmente i gatti che vi si strofinano deliziati, la Valeriana cresce nei luoghi umidi,
nei prati ombrosi e ai margini dei boschi. È caratterizzata da grosse radici con un odore
penetrante. Il suo nome compare attorno al X secolo in uno scritto di Isacco il Giudeo, ma
la Valeriana entra nella materia medica fitoterapica soltanto alla fine del XVI secolo come
antispasmodico di grande valore e antiepilettico. È un sedativo del sistema nervoso
centrale, indicato nell’affaticamento mentale e nell’insonnia.
Gianfranco l’erborista dice: quando apriamo una confezione di Valeriana radice non
rilascia un buon profumo (affatto!), però è ottima perché viene usata da moltissimi secoli
per stati ansiosi e per riposare meglio. È la pianta più comune per aiutare ad avere un
sonno ristoratore, per chi soffre di sonno irregolare ed insonnia, magari abbinata a Melissa
e Camomilla.
9
MENTA PIPERITA
Mentha piperita
Il termine Mentha, secondo la mitologia greca, deriva dal nome di una ninfa, Mintha,
amata da Ade. Proserpina, moglie di Ade, per gelosia tramutò la ninfa in una pianta, la
menta, che tutti oggi conosciamo.
Antica è la coltivazione della menta, come testimonia l’evangelico: “voi pagate la decima
della menta, dell’aneto e del cumino” (Matteo, 23, 23). Nel XIII secolo furono definite le
proprietà del fitocomplesso: “capace di ristabilire le funzioni dello stomaco, facilitare la
digestione […], sopprimere anche le flatulenze, alleviare i dolori della colica”.
Gianfranco l’erborista dice: ci sarebbe da discutere per ore delle proprietà della Menta. È
digestiva e rinfresca l’alito. Bisogna però stare attenti a non esagerare, perché può dare
irritabilità anche a livello gastrico. Ottima in caso di alitosi e aerofagie. Noi consigliamo
l’assunzione della Menta nelle nostre tisane sgonfianti-digestive in caso di reflusso gastro-
esofageo.
10
MALVA
Malva Sylvestris
Il nome deriva dal latino “mollire alvum” e ha il significato di “rendere molle” e dal termine
greco “malachè”, lumaca, riferita alle proprietà emollienti dei succhi vischiosi come la bava
delle chiocciole.
Gianfranco l'erborista dice: la Malva è la pianta più usata per disturbi gastrici vedi gonfiori,
intestino pigro e infiammazioni urinarie, oltre che per regolarizzare l’intestino in maniera
molto delicata. Sicuramente è una pianta che non ha effetti collaterali e usandola con
regolarità si hanno dei buoni risultati a livello di benessere generale. Si può usare l'acqua di
Malva – raffreddata – per fare impacchi per le infiammazioni agli occhi.
11
ROSA CANINA
Rosa canina
Deriva dal greco “kynorrhodon”, rovo dei cani, perché i greci, che così la chiamavano, ne
impiegavano la radice per curare la rabbia. Studi successivi hanno dimostrato
l’infondatezza di questa credenza, anche se il nome è rimasto.
Gianfranco l’erborista dice: la Rosa canina viene utilizzata in erboristeria per molti scopi,
in particolare come preventivo delle infezioni invernali come tosse e raffreddore, ed è
ottima per aumentare le difese immunitarie perché ricca in Vitamina C, flavonoidi e
carotenoidi. È ottima usata in infusi o decotti in caso di infiammazioni intestinali con
diarrea o dissenteria. È anche un buonissimo diuretico ed aiuta ad abbassare la glicemia.
La polvere di Rosa canina - nella quantità di un cucchiaino - si può assumere tutte le
mattine nello yogurt o sciolta nelle bevande come tè o latte vegetale.
12
MIRTILLO NERO
Vaccinium myrtillus
“Vaccinium” deriva dal latino e indica la vacca, in quanto questi animali sono golosi delle
bacche del Mirtillo. Il Mirtillo nero era già noto a Dioscoride, che lo utilizzava nella
dissenteria. La tradizione popolare, invece, ne riconosce l’efficacia soprattutto come
antidiarroico.
Gianfranco l’erborista dice: è ottimo sia per la circolazione che per le varici. Le foglie si
usano per abbassare la glicemia, il frutto, invece, viene usato da sempre in erboristeria per
le sue proprietà vasocostrittrici e anche per curare le emorroidi. È una delle poche piante
che va proprio a chiudere i vasi in sofferenza. Il Mirtillo è ricco di vitamina A, B e C, ferro e
manganese. La cosa che aiuta molto per i capillari sono i flavonoidi. Ottimo anche in caso
di cistiti, come anche per tutte le infiammazioni dell’apparato uro-genitale e anche in caso
di diarrea. Infine, il Mirtillo è molto importante anche per gli occhi e per sostenere il
sistema immunitario.
13
BIANCOSPINO
Crataegus oxyagantha
L’etimologia del nome latino deriva da “kràtaigos”, il nome con cui i greci indicavano il
Biancospino, che significa forza e robustezza. È infatti un arbusto spinoso con legno molto
resistente e a crescita lenta.
Gianfranco l’erborista dice: del Biancospino si usano sia i fiori che le foglie. Viene chiamata
anche la “pianta del cuore”. Noi lo consigliamo in caso di stati di ansia, aritmie,
insufficienza cardiaca, ipertensione e menopausa. Il Biancospino può essere usato anche in
caso di labirintiti e vertigini. La tisana dopo cena è ottima per l’insonnia e anche come
digestivo, magari con l'aggiunta di 1/2 cucchiaino di radice di Genziana.
14
GRAMIGNA
Agropyrum repens
“Grano dei campi” (“agropyron”, dal greco “agros”, campo, e “pyron”, grano) così
chiamavano un tempo la Gramigna, sia per la sua somiglianza con le spighe del grano sia
perché lo danneggiava strisciando (“repens”) con il suo rizoma attraverso i campi. La
Gramigna veniva utilizzata già da Dioscoride e Plinio per facilitare la diuresi e nelle
infezioni delle vie urinarie.
Gianfranco l’erborista dice: la Gramigna agisce sul nostro apparato digestivo come sulla
nostra circolazione venosa. Ottima per la cellulite, per aumentare la microcircolazione, per
la cistite e le infiammazioni urinarie. È un ottimo diuretico rimineralizzante. La Gramigna
è una pianta tanto povera quanto importante e ricca di ottime qualità. Non dovrebbe mai
mancare la Gramigna nelle vostre tisane da bere durante la giornata, ottima anche per
eliminare dei piccoli calcoli renali (renella) se bevuta con costanza per un periodo medio
lungo.
15
CARDO MARIANO
Silybum marianum
Il nome deriva dall’egiziano “solib” che indicava una specie di cardo, oppure dall’ebraico
“sillon”, spina. Il nome della specie marianum si fa risalire alla leggenda secondo cui le sue
variegature furono procurate dal latte della Vergine Maria e per questo è detto anche cardo
della Madonna.
Le proprietà terapeutiche dei semi di Cardo mariano erano già note all’umanista, medico e
botanico Mattioli (1554), che li considerava colagoghi e diuretici.
Gianfranco l’erborista dice: il Cardo mariano è alla base delle nostre tisane depurative per
il fegato e per le vie biliari. È utile anche in caso di emorragie, cirrosi epatiche ed epatiti. Si
usa moltissimo anche per il sistema circolatorio. Da usare per tutte le patologie del fegato
perché agisce in modo molto delicato. La proprietà epatoprotettiva della silimarina è stata
dimostrata in numerosi studi. Il Cardo è anche un ottimo antiossidante ed è confermato
che è anche un prezioso alleato del nostro sistema immunitario.
16
CARCIOFO
Cynara Scolymus
Gianfranco l'erborista dice: noi del Carciofo usiamo prevalentemente le foglie e credo sia
una delle piante più usate in erboristeria per le sue molteplici proprietà. È utilizzato per
depurare il fegato, abbassare il colesterolo, favorire la diuresi e la digestione. Lo si può
usare anche per curare l’acne, ma soprattutto come depurativo, drenante, diuretico e per le
calcolosi. È colagogo e usato anche nel diabete mellito. Il Carciofo foglie è alla base delle
nostre tisane dimagranti (basta non esagerare!) in sinergia con altre piante! Inoltre, aiuta a
regolare i trigliceridi e la glicemia.
17
CENTELLA ASIATICA
Hydrocotyle asiatica
Potrebbe derivare dal verbo “centellinare” con riferimento al fatto che la pianta sorseggia
ininterrottamente l’acqua dalle zone palustri in cui vive.
Nello Sri Lanka, le foglie fresche di Centella sono considerate un alimento in grado di
assicurare salute e longevità. Il nome cinese fo-ti-tieng significa “elisir di lunga vita”
Curiosità: è detta anche erba della tigre o dell’elefante perché gli animali selvatici feriti si
rotolavano tra le sue foglie per curarsi e lenire le ferite.
Gianfranco l’erborista dice: è un’ottima pianta con potere diuretico perché agisce sul
microcircolo e sulla cellulite. È la pianta più usata in erboristeria e la più efficace proprio
per ridurre la cellulite della donna. Per questo è presente nella nostra tisana concentrata
Acqua di Momi sia nella versione standard https://www.naturalei.it/acquadimomi/ , che
in quella tonica https://www.naturalei.it/acqua-momi-tonik/
18
SALVIA
Salvia officinalis
Chiamata anche erba sacra, salvia de osei o sarvia, la Salvia deriva il proprio nome dal
termine latino salus “salute” in riferimento alle sue proprietà curative e medicamentose.
Considerata la regina delle Labiate, fu definita anche “Salvia salvatrix” dalla Scuola medica
salernitana. Essa manifesta “una reale efficacia per regolarizzare i flussi mestruali, calmare
le reazioni dolorose, combattere i disturbi della menopausa”.
19
Gianfranco l’erborista dice: posso chiamarla come “pianta delle donne” appunto perché
rende il ciclo mestruale più regolare e perché aiuta molto nel periodo della menopausa.
Alza leggermente la pressione ed è ricca di estrogeni. Deriva da “salvare” e sembra proprio
che sia un regalo del Signore per le donne.
Viene usata anche per paste dentifrice e collutori naturali. Per le infezioni del cavo orale si
può usare un semplice infuso anche da foglie fresche raccolte in giardino, o nei vostri orti.
Si usa molto anche in casi di eccessiva sudorazione, facendo bollire le foglie per dei bagni o
spugnature.
Di grande aiuto nella cattiva digestione, per eliminare il catarro dalle vie respiratorie e per
leggere forme epatiche.
20
TARASSACO
Taraxacum officinale
Potrebbe derivare dal greco “tarassol tarachè”, ovvero turbamento. Altri lo fanno derivare
dall’arabo “tarakchenken”, termine che indica un tipo di cicoria. La fitoterapia moderna ha
talmente valorizzato i molteplici impieghi di questo fitocomplesso da coniare il termine
“tarassacoterapia”. Il Tarassaco ha un’azione di “drenaggio” a livello epato-renale, utile
soprattutto nella preparazione a trattamenti specifici e nelle cure “primaverili”.
21
Gianfranco l'erborista dice: il Tarassaco è sicuramente la radice più utilizzata dalla
erboristeria italiana. I miei maestri consigliavano sempre come base depurativa un decotto
di Tarassaco radice, anche da bere tutte le mattine nella quantità di un bicchiere. È ottimo
nel regolarizzare l’intestino (ma senza esagerare nelle dosi) e anche per evitare la
formazione della renella e dei calcoli renali.
Potete trovare molte ricette in internet per un ottimo sciroppo per la tosse fatto con i fiori
raccolti di Tarassaco. Per chi ha la fortuna di stare in campagna o in montagna: provi,
eccezionale!
22
ANICE STELLATO
Illicium Verum
L’Anice stellato è noto anche come “badiana cinese” e proprio in Cina è considerato
simbolo di prosperità.
23
RHODIOLA ROSEA
Rhodiola rosea L.
La pianta più famosa della medicina tradizionale russa è la Rhodiola. Nota anche con il
nome di “radice d’oro” o "corona della regina".
Proprietà: questa pianta è stata utilizzata per secoli nella medicina tradizionale russa e
scandinava, soprattutto per le sue capacità tonico-adattogene che si esprimono con gli
effetti protettivi a livello cardiorespiratorio ed a livello del sistema nervoso centrale
stimolando il rilascio di serotonina. Ha anche proprietà immunostimolanti e antiossidanti.
Si usa la radice per alleviare diversi disturbi tra cui: ansia, stanchezza e mal di testa
connessi allo stress, oltre che per aumentare la resistenza e le prestazioni fisiche,
aumentare la longevità e migliorare la resistenza alle patologie di alta quota, il cosiddetto
"mal di montagna".
Ottimo antistress, migliora le capacità cognitive, le performance mentali e la memoria. Si
può usare in soggetti che non tollerano il Ginseng.
Viene spesso utilizzata in caso di sovrappeso come coadiuvante di un programma specifico
finalizzato alla riduzione del peso corporeo. Si trova nel nostro integratore naturale
A.M.O.R.E. https://www.naturalei.it/amore/
Gianfranco l’erborista dice: questa meravigliosa radice oltre che ad essere di aiuto a ridurre
la fame nervosa, sostiene il sistema immunitario e migliora la performance mentale e
l'umore. È infatti utilizzata dagli alpinisti dove l’ossigeno scarseggia.
24
UVA URSINA
Arctostaphylos uva ursi
Il nome Arctostaphylos deriva dal greco arktos (orso) e staphulè (grappolo d’uva). La
denominazione latina “uva ursi”, l’uva degli orsi, ha lo stesso significato perché questi
animali ne sono ghiotti dei suoi frutti.
Narra una leggenda dell’anno Mille che un monaco, inseguito da un orso, trovò rifugio in
una grotta, davanti alla quale cresceva l’uva ursina. L’orso fu attratto dai suoi frutti e si
dimenticò del monaco.
J. Roques (1837) scrive “l’uva ursina non disgrega i calcoli, ma esercita un’azione
particolare sui reni, sulla vescica, eccita la loro vitalità, favorisce l’eliminazione della
renella e dei piccoli calcoli”
Proprietà: è antisettica delle vie urinarie e antimicrobica (nei confronti di ceppi come
Escherichia coli, Staphylococcus aureus…). Secondo la fitoterapia moderna è il migliore
rimedio naturale per le infiammazioni delle vie urinarie.
È usata in fitoterapia principalmente in caso di cistiti sia acuta che recidivante, uretriti,
incontinenza, enuresi notturna, ritenzione urinaria e ipertrofia della prostata. Favorisce
l’espulsione di piccoli calcoli renali ed è utile in caso di diarrea e colon irritabile.
Gianfranco l’erborista dice: l'Uva ursina è una delle piante più utilizzate e più efficaci
insieme al Mirtillo rosso e all'Epilobio (per l’uomo) per l'apparato urogenitale; ottima per
favorire la diuresi e di aiuto per l’incontinenza urinaria.
25
SPIREA ULMARIA
Spirea Ulmaria o Spirea Olmaria o Regina dei prati
Il re Alboino utilizzava la Spirea olmaria nel trattamento delle crisi di gotta. Nel secolo
scorso Tissier, medico di Lione, ne dimostrò la netta azione diuretica. Numerosi autori
sostengono la sua efficacia nell’edema degli arti inferiori e nel versamento articolare.
Questo fitocomplesso dimostra una specifica attività nelle manifestazioni dolorose
articolari e nell’edema.
26
Gianfranco l’erborista dice: anche questa pianta è un grande regalo della natura, e infatti è
presente nella nostra Acqua di Momi.
È una delle rare piante che non si piega al vento.
Ottima come depurativo, diuretico, per combattere dolori articolari, cellulite, gotta, obesità
e sovrappeso. La utilizzo spesso nelle mie tisane personalizzate per lenire anche i fastidiosi
mal di testa, insieme all’Anice stellato e alla Melissa. I fiori sono bianchi e profumatissimi.
27
GENZIANA
Gentiana lutea
Già nell’antico Egitto la genziana maggiore trovava impiego per facilitare il processo
digestivo. Nella tradizione popolare è definita “panacea delle alpi”, poiché entra nella
composizione di numerose ricette utili nel trattamento di malattie contagiose, nonché per
assicurare una vita lunga e serena. Mattioli la esaltava come fitocomplesso antipiretico. Il
suo nome deriverebbe da Gentius, re dell’Illiria vissuto nel II sec. A. C., che si dice sia stato
il primo a far conoscere le virtù medicinali della pianta nel 160 a.C.
28
Gianfranco l’erborista dice: la Genziana è la radice che può essere di aiuto negli stati
ansiosi. Sapendo che stomaco ed intestino vengono chiamati anche “secondo cervello”, se
si risolvono i problemi di gonfiori addominali, si migliorano anche problemi di tachicardie
e ansia. Insieme ai semi di zucca oltre ad aiutare a risolvere problemi di ossiuri e parassiti
intestinali, è di aiuto anche per i problemi di prostata. Attenzione a non confonderla con il
veratrum album, pianta simile ma tossica!
La Genziana è presente anche nel nostro integratore Momo_linea, scoprilo qui
https://www.naturalei.it/momo_linea/
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Continua a conoscere le Piante Officinali con noi
La conoscenza delle Piante Officinali continua sul nostro Blog “Le tue sane
abitudini”:
https://www.naturalei.it/le-tue-sane-abitudini/
https://www.facebook.com/Natural.Erbo/
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Ti aspettiamo lì!
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Bibliografia:
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