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Aroldo

Melodramma in quattro atti


Musica di Giuseppe Verdi ATTO PRIMO
Libretto di Francesco Maria Piave SCENA II

Personaggi Mina
Aroldo, cavaliere sassone, Tenore
Mina, di lui moglie, figlia di Egberto, Soprano MINA (agitata dalla destra):
Egberto, vecchio cavaliere vassallo di Kenth, Ciel, ch'io respiri!... il gaudio del convito,
Baritono Onde si plaude al reduce mio sposo,
Briano, pio Solitario, Basso Supplizio era per me!... che feci mai!...
Godvino, cavaliere di Ventura ospite d'Egberto, Qual fantasma ovunque il mio delitto
Tenore M'appar!... mi lacera il rimorso!...temo
Enrico, cugino di Mina, Tenore Che ognun mi legga a lettere di fuoco
Elena, sua cugina, Mezzosoprano Scolpita in fronte la parola: Colpa!...
Jorg, servo d'Aroldo che non parla, Mimo Salvami tu, gran Dio!!...
Coro e comparse, Cavalieri Crociati, Gentiluomini Tu che mi leggi in core
e Dame di Kenth, Scudieri, Paggi, Araldi, E sai l'angoscia, e il pentimento mio!...
Cacciatori, Sassoni, paesane scozzesi Egli viene!...

Epoca: il 1200 circa.


Scena, pei primi tre atti la dimora d'Egberto ATTO PRIMO
presso Kenth; pel quarto le sponde del lago SCENA III
Loomond in Iscozia.
Mina Aroldo e Briano dalla destra.

AROLDO:
ATTO PRIMO Perché sìtriste?
SCENA I: Salotto nella dimora d'Egberto
MINA:
Gran finestra s'indirizzò fuor della quale si Oh Aroldo...
vedranno i merli del castello. Sonvi porte laterali,
tavola coll'occorrente per iscrivere, sedie, ecc. AROLDO: Tu se' commossa!...
La stanza è vuota. Interni canti dalla destra
indicano la fine d'un banchetto. MINA:
Dopo
Tanti perigli...
CORO:
Tocchiamo!... a gaudio insolito AROLDO:
Dischiudendosi ogni corI... È vero, senza questo Pietoso solitario
Al prode Aroldo, al reduce Me spento forse piangeresti, o donna.
Di Palestina, onor!... Ferito ei mi raccolse ad Ascalona,
Per lui di Kenth più splendida La vita mi serbava... i Santi Luoghi
La stella sfolgorò. Noi visitammo uniti... sulla Sacra
Finché avran vita i secoli Tomba giurammo d'esserne campioni,
Il nome suo eternò. E vivere indivisi...
Tocchiamo!... poiché intrepido
Corone egli mieté, MINA:
Soave ed ineffabile Ed egli sia
D'amore avrà mercé. L'angiol di questo tetto protettore...
Chi forte potea vincere
L'infido saracen BRIANO:
Godrà posarsi placido Per sempre dalla colpa e dal delitto
Di fida sposa in sen. La mano lo preservi del Signore.
(Entra nelle stanze a sinistra.) Ebben, parlatemi...
(Alzandosi.)

MINA:
ATTO PRIMO Ah!...
SCENA IV
AROLDO:
Aroldo e Mina Non c'è più!... Perché?...
Ah bada!... la sua perdita
AROLDO: Per noi saria fatale!...
Sotto il sol di Siria ardente Coll'ultimo suo vale
Ricoperto d'aspre maglie, La madre mia mel diè.
Questo cor nelle battaglie Pria che smarrirlo un fulmine
Non tremava che per te. Piombar dovea su noi;
Dovea gli abissi suoi
MINA: Aprir la terra a me.
(Ah! tai detti qual rovente
Lava piombano su me!) (Squillo interno di trombe.)

AROLDO:
Lorché giacqui per ferita
Lungamente spasimando, ATTO PRIMO
Solo, ah! solo a te pensando SCENA V
Si leniva il mio dolor.
Aroldo, Mina e Briano dalla sinistra.
MINA:
(Quanto amore!... Ah di mia vita BRIANO:
Fia il rimorso struggitor!) I tuoi giungono... vieni...

AROLDO: AROLDO:
Ma!... lacrime ti grondano!... Brian!... son teco...
Tu tremi!... non m'inganno!... (Poi a Mina:) A te ritorno tosto.
Ti cruccia ascoso affanno?...
Parla al tuo sposo... (Escono dalla destra.)

MINA:
No.
ATTO PRIMO
AROLDO: SCENA VI
No?... dunque allor sorridimi:
Oggi del nostro imene Mina, quindi Egberto guardingo dalla sinistra.
Ricorre la memoria...
MINA:
MINA: Tosto ci disse!... mio Dio!...
Lo so... (Che orrende pene!) perduta sono...
(S'abbandona sopra una sedia col volto tra le
AROLDO: mani)
Dal cielo benedivane
Oggi la madre mia... EGBERTO:
(Le prende la mano.) (Oh miei sospetti!... di chiarirvi è tempo!...
Oggi il suo anel... che fia!... Di mia casa l'onore alto lo impone...
Non l'hai?... L'anel dov'è?... O Godvino, se lo macchiasti, trema.)

MINA: MINA (scuotendosi prende la penna):


L'anello? Sì, si, è deciso... il tutto a lui si sveli...
AROLDO: (Scrive.)
Dovrete amor subire!...
EGBERTO (impadronendosi improvvisamente del
foglio): MINA: No.
Che fai?...
EGBERTO:
MINA (spaventata): È d'uopo l'obbedire...
Mio padre!...
MINA:
EGBERTO: Mai.
A Godvino tu scrivi?
EGBERTO:
MINA: Io?... no. Mai?

EGBERTO: MINA:
Silenzio... (Legge:) Aroldo, No, non sarà.
Di voi non son più degna!...
Non m'ingannava dunque, EGBERTO:
o sciagurata!... Ed io pure innanzi agli
Uomini
MINA: Dovrò l'ira soffocare?
Più tacer non potea... Soffriva troppo... La vergogna dovrò vincere,
Voi mia figlia ancor nomare?
EGBERTO: Voi l'indegna che detesto,
Ed ei?... Disperazione, Voi del padre disonor?...
Morte per lui qui stanno.
(Indicando il foglio.) MINA:
Oh qual fate orrendo strazio
MINA: D'una misera pentita!...
Ciel!... Non vi dicon queste lagrime
Che già troppo son punita?...
EGBERTO: Non volente fui nel lezzo
Sì, la morte... Trascinata dell'error...

MINA: EGBERTO:
Ah no, ch'ei viva, o Dio! Basti adesso, quel pianto tergete.
Ingannarlo dovrò?... No, nol poss'io.
MINA:
EGBERTO: Ah nol posso...
Dite che il fallo a tergere
La forza non ha il core; EGBERTO:
Che de' rimorsi il démone Non più, lo dovete.
Troppo vi fa terrore;
Dite che imen difficile MINA:
All'anima spergiura No, nol posso...
Svelar la colpa impura
Che morte a lui darà. EGBERTO
Non basta a voi l'infamia, È di padre volere.
Essere vil volete!...
MINA:
MINA: Non lo posso...
Padre!...
EGBERTO:
EGBERTO: È di moglie dovere...
Sì, vil... ma uditemi. Or d'Aroldo lo esige la vita...
Aroldo salverete...
D'amore immeritevole, MINA:
(Me infelice!...)
CORO:
EGBERTO: È bello di guerra dai campi cruenti
Lo vo'... Al tetto natale tranquilli tornar!
È dolce a' suoi cari, felici, plaudenti
MINA: La serie de' corsi perigli narrar.
Chi m'aita?

EGBERTO:
Or meco venite, il pianto non vale; ATTO PRIMO
Nessuno sospetti l'evento fatale. SCENA VIII
Sia come in sepolcro celato l'errore,
Lo esige, lo impera del sangue l'onore.
Sia Aroldo all'amore del mondo serbato, Detti, Enrico abbigliato come Godvino, poi
Se il vostro perdeva mutabile cor. Aroldo, Mina al braccio di Egberto, Elena,
Scudieri, Paggi, ecc.
MINA:
Orrenda parola!... per sempre perduto!... ENRICO (stende la destra a Briano, non
Il pianto si celi, il duolo sia muto; ottenendo risposta che d'un freddo inchino).
Sorrida serena nel.volto la calma,
Nasconda l'atroce procella dell'alma!... BRIANO:
Perduto!... perduto!!... eppure adorato (Forse costui!)
Qual cosa celeste fu sempre dal cor.
(Entrano alla sinistra.) ENRICO (si ferma a caso presso la tavola, prende
il libro, e trovatolo chiuso lo lascia, e si confonde
cogli altri).

ATTO PRIMO BRIANO (Fissandolo):


SCENA VII (È desso!... si discopra
Il mistero... Puniscasi la colpa...)
(Va frettoloso ad Aroldo ch'entra, e mentre
Fuga di sale illuminate a gran festa. Nella prima Egberto, Mina e gli alfri cordialmente
sonvi mobili dell'epoca, sopra uno de' quali è un intrattengonsi, lo trae sul davanti della scena e
libro chiuso da fermaglio con chiave. rapidamente gli dice:)
Dame, Cavalieri, s'incontrano e si dirigono a Vedi quel libro?
diverse parti. Per un istante non si vedranno che
nel fondo; poi Godvino e Briano. AROLDO:
Il vedo.
GODVINO (entra cautamente dalla destra):
(O Mina, tu mi sfuggi, Ed io cotanto t'amo!... BRIANO:
Ecco il suo libro... ed eccone La chiave)... Ivi s'attenta
(Trae di tasca la chiave ed uno scritto, tenendo All'onore...
sempre le spalle volte alla destra.)
AROLDO:
BRIANO (entrando dalla destra): Di chi?...
(Cielo, che vedo!... quale trama!)
BRIANO:
GODVINO (chiudendo il biglietto nel libro): Al tuo forse.
(Saprò così mia sorte.)
AROLDO:
BRIANO: Cielo!
(D'Aroldo è amico!... e qual?... noi ravvisai!)
BRIANO:
GODVINO (si confonde tra' nuovi invitati Vi fu chiuso uno scritto.
ch'entrano, o sono raggiunti dai primi.
Si canta il seguente). AROLDO:
E chi '1 celava?
AROLDO:
BRIANO:(indicando Enrico): Chiuso!...
Mira.
ELENA:
AROLDO (con mal represso impeto): Ne ha Mina la chiave...
Enrico!... oh inferno!...
MINA:
TUTTI (affollandosi intorno ad Aroldo che (Gran Dio!...)
rimane cupamente concentrato):
Per te, della croce possente guerriero AROLDO:
Che tanto di Kenth crescevi l'onor, Apritelo dunque...
Ogn'alma ha qui un voto, costante, sincero:
S'infiorin tuoi giorni di pace, d'amor. MINA:
Che dite?
EGBERTO:
Eterna vivrà in Kenthe AROLDO:
la memoria Il voglio.
Del glorioso istante
In cui m'e dato accorvi nel mio tetto... MINA:
Ed or di re Riccardo alcuno esponga Io!
Le gesta in Palestina.
AROLDO:
CORO: Aprite voi, lo replico,
Aroldo... a voi... narrate È inutile il terrore.
D'un vile traditore
AROLDO: Qui la condanna sta.
Io?... no...
TUTTI:
ENRICO: Oh qual m'invade ed agita
Al comun desio Terribile pensiero!...
V' arrendete... Fatal, fatal mistero
Quel libro svelerà!
AROLDO:
Voi pur?... AROLDO:
Non voléte? (A Mina:)
ENRICO: Farollo io stesso.
Sì. (Rompe il fermaglio, cade il biglietto.)
Uno scritto!...
AROLDO:
Si?... MINA:
Ascoltate. (Gran Dio!)
Vi fu in Palestina tal uomo che indegno
L'onor d'un amico d'insidia fe' segno. EGBERTO (ad Aroldo raccogliendolo):
A libro racchiuso fidava uno scritto V'arrestate.
Che il calle appianargli doveva al delitto. Non v'è legger tal foglio concesso...
Un vecchio, vegliando dell'ospite il lare, Chi lo scrisse, cui spetti ignorate...
La tresca nefanda giungeva a svelare!...
Il vil, che tradiva la fede, l'onore, AROLDO:
Accerchi tremendo l'eterno furore... Io nol curo... rendetelo... il vo'. (Trasalendo.)
Ma storia simile qui un vate narrò;
Gli stessi suoi detti ripetervi vo... EGBERTO:
(Prende il libro.) Vecchio sono...
(Con dignità.)
MINA:
Ah!... AROLDO:
Rendetelo... MINA (dal fondo a sinistra agitatissima):
Oh 'cielo!... ove son io!...
EGBERTO: Qui mi trascina irresistibil possa!...
No. Qui della morte è il regno... è tutto orrore!...
In ogni tomba sculto
AROLDO: In cifre spaventose
Chi ti salva, o sciagurato Il mio delitto io leggo!...
(ad Egberto trasalendo:) Il murmure d'ogn'aura mi par voce
Dallo sdegno che m'accende? Che un rimprovero suoni!...
Cieco l'ira già mi rende, (S'aggira barcollando fra i sepolcri)
Più non freno il mio furor. Ah di mia madre è questo il santo avello!...
MINA (frapponendosi fra Aroldo ed Egberto): Ella sì pura!... ed io!...
È mio padre!... L'ira vostra Madre!... madre, soccorri al dolor mio.
(ad Aroldo) Ah dagli scanni eterei,
Su me tutta cada alfine, Dove beata siedi,
Ma le nevi di quel crine Alla tua figlia volgiti,
Rispettatele, signor. L'affanno suo deh! vedi.
Queste pentite lacrime
EGBERTO: Offri all'eterno trono,
Nel recinto dei sepolcri E se i beati piangono,
(piano a Godvino) Piangi tu pur con me.
Da me atteso or or sarai; Non vorrà il suo perdono
Armi a scelta troverai... Negarmi Iddio per te.
Ti precedo, o traditor.

GODVINO:
Freno all'ira... io non la temo (ad Egberto) ATTO SECONDO
Se ch'io sia voi conoscete, SCENA II
Sconsigliato invero siete
Nel gridarmi traditor.
Mina e Godvino
BRIANO, CORO:
A turbar la bella calma GODVINO:
Che spirava in ogni petto Mina!
Certo un demone il sospetto
Ad Aroldo lanciò in cor. MINA:
Voi qui!... Non profanate questo
(Quadro e cala la tela.) Santo loco... lasciatemi alle preci...

GODVINO:
Ingrata!.. io v'amo sempre...

ATTO SECONDO MINA:


SCENA I Ah! tal parola
Non v'esca più dal labbro, e se d'onore
Più stilla è in voi, l'anello
Antico cimitero del castello di Kenth. Nel centro è Di colpevole amor pegno funesto
una croce con gradini; a destra la porta d'un Rendetemi, fuggite.
témpio internamente illuminato, a cui si ascende
per grandiosa scalea; a sinistra più in fondo si GODVINO:
vede il castello. La luna fiocamente rischiara le No... mai... v'amo; a difendervi qui resto.
sparse tombe qua e là ombreggiate da secolari
cipressi. Una tra quelle è recente. MINA:
Ah dal sen di quella tomba
Mina Cupo fremito rimbomba!...
Scellerato fu l'accento
Che lo giunse a provocar.
Di mia madre l'ombra irata GODVINO:
Già ne sorge, su me guata!... Un duello?
Oh terrore!... già mi sento
Dal suo labbro fulminar. EGBERTO:
Ah fuggite!... il mio spavento Sì, e mortale.
Si raddoppia a voi dinante;
Maledetto sia l'istante GODVINO:
Che vi scesi ad ascoltar. Ma la sorte non è eguale...

EGBERTO:
Tu ricusi?... Al mondo in faccia
ATTO SECONDO Vo' insultarti...
SCENA III
GODVINO:
La minaccia
Mina, Godvino ed Egberto Io non curo... Fia lodato
Chi avrà un veglio rispettato.
Dal fondo a sinistra, giunge Egberto chiuso in
mantello. Egli ha due spade. EGBERTO:
Se' un infame, un vile
GODVINO: indegno...
Io resto... (Freddamente.) Né ancor t'ecciti allo sdegno?...
Dunque in te l'onore è spento?...
MINA:
Aroldo allora GODVINO:
saprà tutto. Io sto muto al vostro accento.

EGBERTO: EGBERTO:
Ei tutto ignorerà... Oh mia rabbia!... Ebbene, ascolta...
(Entrando fra loro.)
GODVINO:
MINA: Basti!...
Padre!
EGBERTO:
EGBERTO (a Mina): M'odi anco una volta;
Partite. S'ora invano t'ha gridato
Vile, infame il labbro mio
MINA: Fare a tutti disvelato
Ah m'ascoltate, o padre... Chi tu sia, saprò ben io.

EGBERTO (severo): GODVINO:


M'obbedite. Basti, Egberto...
(Mina parte dalla sinistra.)
EGBERTO:
Venturiero
Che t'avvolgi nel mistero,
ATTO SECONDO Non sai tu ch'io farò noto
SCENA IV Come il padre ti sia ignoto?...

GODVINO:
Egberto e Godvino Ah! una spada!... (Furente.)

EGBERTO: EGBERTO:Grazie o sorte!


Scegli... (Gettando il mantello, e presentando gli (Presenta le spade a Godvino, che ne prende una)
le spade.)
GODVINO: Solo spetta qui a voi...
Una spada!... in guardia... Giù quell'armi;
(entra fra loro)
EGBERTO:A morte. Sia l'offesa coperta d'obblio...
Il fratello al fratello perdoni...
A 2:
Nessun demone, niun Dio EGBERTO:
A' miei colpi li torrà. Mai.
Col tuo sangue il furor mio
L'onta infame tergerà. AROLDO:
(Si battono.) Più giovin, l'acciar pria deponi...
(a Godvino)
La tua destra...
(Lo disarma, e gli stringe la mano)
ATTO SECONDO
SCENA V EGBERTO:
Oh eccesso inaudito!...
La man stringi dell'uom ch'hai tradito?...
Detti ed Aroldo dal tempio. (A Godvino)

AROLDO: AROLDO:
Qual rumore!... Un duello... Ah!... tradito!...
Abbassate
Or quell'armi... EGBERTO:
(Dalla gradinata.) (Che dissi!)

GODVINO, EGBERTO: AROLDO:


Tu!... Aroldo!... Parlate?
(Ad Egberto)
AROLDO (si sarà avvicinato)
Voi siete!... EGBERTO:
Santo è il loco che sì profanato, No, lasciatemi.
I sepolcri col piede premete,
Sopra il capo la croce vi sta. AROLDO:
Il vo'... terminate.
EGBERTO:
Vieni altrove...
(A Godvino.) ATTO SECONDO
SCENA VI
AROLDO:
Dio pur vi sarà.
Detti e Mina dal fondo a sinistra.
EGBERTO, GODVINO:
Ne lasciate... un MINA:
di noi dee morire. (Suon qui d'armi!)
(Indietro)
AROLDO:
Io saprovvi dovunque seguire. AROLDO (ad Egberto):
Si sveli il mistero.
EGBERTO:
Dimmi, scordi a chi parli?... MINA:
Che fu?
AROLDO: (Avanzandosi)
Di Dio
Ora parlo nel nome... EGBERTO, GODVINO:
Ascoltarmi Mina!...
Dessa non è, comprendilo,
AROLDO (vedendola): (ad Aroldo)
Saprò alfin il vero. Che devi or punire...

MINA: AROLDO:
Grazia, Aroldo... Ah veggo chi è il colpevole!
(Ad Egberto)  -
AROLDO (a Mina): Onor vi fe' brandire
Che parli? Quel ferro a vendicarmi...
Non più... riprendi l'armi...
EGBERTO: (A Godvino strappando la spada di mano ad
(Oh ciel!) Egberto).

AROLDO: GODVINO:
Grazia!... Contro di voi!... nol vo'.
Era dunque costui!...
AROLDO:
EGRERTO: Difenditi...
(Quale orror!)
GODVINO:
AROLDO: No, no.
Era vero?... ah no... è impossibile...
Che ho mentito, almeno dite... AROLDO:
Un accento proferite... (A Mina.) Non odi in suon terribile
Vi scolpate per pietà... Gridarti queste tombe:
Ma tu taci!... ah tolto è il dubbio... Trema, a punirti, o perfido,
Il mio piè ti schiaccierà. L'ora fatal tuonò!...
(Mina spaventata si allontana da lui.)
CORO:
MINA: Non punirmi, o Signor, nel tuo furore,
(Ah scoppiata è omai la folgore) (dal tempio)
Che ruggia sulla mia testa, O come nebbia al sol dileguerò!
E la vita che mi resta Miserere di me, pietà, Signore...
Lenta morte mi sarà!... Miserere, e tue glorie canterò.
Dio, che padre sei de' miseri
Non negarmi tua pietà.)

EGBERTO: ATTO SECONDO


Or da Dio con quelle lagrime SCENA VII
(a Godvino indicando Mina)
destino tuo già scritto...
Reo tu sei di tal delitto, Detti e Briano dal tempio.
Che più inulto non andrà.
S'ora fu sospeso il fulmine, BRIANO:
Più tremendo poi cadrà. Aroldo?
(Dalla soglia.)
GODVINO:
Pronto sono; che più tardasi? AROLDO:
(Ad Egberto.) Quali canti...
Me tremante non vedrài; (Gli cade la spada di mano)
Dal mio braccio apprenderai
S'io conosca la viltà. BRIANO:
Nuova pugna inevitabile Son de' pietosi oranti...
L'onor mio vendicherà. (Raggiungendolo)

EGBERTO: AROLDO:
È vero!... AROLDO:
La croce!... Ahime'!... qual gelo!...
BRIANO: (Va barcollando)
Il cielo pregano... Io muoio!...
(Cade sui gradini)
AROLDO:
Il cielo!... Ah!... TUTTI:
Oh sventurato!
BRIANO: (Quadro e cala la tela)
Torna in te.

AROLDO:
Me disperato abbruciano ATTO TERZO
Ira, infernal furore... SCENA I
Tranquilli la man gelida
Voi mi gravate al core...
Ah fate prima ch'ardermi Anticamera nella dimora d'Egberto che mette a
Le vene cessi il sangue, vani appartamenti. Sopra una tavola è
E la virtù che langue l'occorrente per iscrivere. Egberto entra pensoso
Sarà più forte in me. per leggere uno scritto.
Lasciatemi... lasciatemi...
Tutto il mio cor perdé. Ei fugge!... e con tal foglio
(Il canto è ripreso) Mina a seguirlo tenta!...
Infame!... egli s'invola a mia vendetta!...
BRIANO: O spada dell'onor che per tant'anni
Non odi?... Cingevi il fianco del guerriero antico,
E nei cimenti a lui mietevi gloria,
TUTTI: Vanne lungi da me... più non ti merto...
Istante fiero! (Getta la spada)
Disonorato io son!... disonorato!...
BRIANO: E ch'è la vita mai senza l'onore?...
Crociato e cavaliero E un'onta... ebben si tolga...
(solenne avvicinandolo) Sì, sì un istante, e tutto sia finito...
Rammenta i giuramenti... (S'appressa al labbro un anello, e poi s'arresta)
Quel canto, quegli accenti Ma, lasciar tutto..:
Di Dio, la voce sono... Aroldo... la mia figlia!...
La mia colpevol figlia!... che!... una lagrima!
AROLDO: Lacrima il ciglio d'un soldato!... Oh quanto
È ver!... (S'inginocchia) Sei tu grande, o dolor!... mi strappi il pianto.
Mina, pensai che un angelo
TUTTI: In te mi desse il cielo,
Pace, perdono. Raggio d'amor purissimo
Degli anni miei sul gelo...
AROLDO: Stolto!... sognai!... sparita
Perdon!... giammai... la perfida La gioia è di mia vita;
(sorge trasalendo) Una innocente lacrima
Sia maledetta. Spirando non vedrò;
Solo seguace al feretro
TUTTI: Il disonore avrò.
Oh cielo! (Siede commosso e scrive)
(Mina cade alle ginocchia d'Aroldo)
ATTO TERZO
BRIANO: SCENA II
Da questa croce agli uomini
Il Giusto ha perdonato.
Detto, poi Briano astratto dalla destra.
EGBERTO: Aroldo dalla sinistra, poi Godvino dalla destra.
Ah si finisca... Aroldo, Aroldo... Addio
Estremo... AROLDO:
(Suggella il foglio, poi riprende l'anello per L'istante s'avvicina!...
suggerne il veleno) O Santa Terra, o campi d'Ascalona
Del sangue mio bagnati!...
BRIANO: O sole d'Oriente che la Croce
Ei qui verrà... Baciasti sculta sulla mia lorica,
È cruda in ver questa mercé ch'io colsi!...
EGBERTO (sorpreso arrestandosi): Ma giunge alcuno!... è desso!... Il tuo furore
Chi? In te racchiudi, né tradirmi, o core.
(Siede)
BRIANO:
Voi!... d'Aroldo GODVINO:
Cerco. Ricercare mi feste?

EGBERTO: AROLDO:
È inaccesso a tutti... Sì.

BRIANO: GODVINO:
A me nol fia, Prevedo
Quando saprà raggiunto il fuggitivo. Le accuse...

EGHERTO: AROLDO:
Che di'?... Non un detto.

BRIANO: GODVINO:
Ei verrà tra poco. Non m'opporrò a vendetta,
(Entra a sinistra nella stanza d'Aroldo) se bramate...

AROLDO:
Solo ho un'inchiesta...
ATTO TERZO
SCENA III GODVINO:
Quale?

EGBERTO (solo): AROLDO:


Godvino qui verrà!... Che fareste, se pur libera fosse Mina?
In questo tetto uno di noi morrà.
Oh gioia inesprimibile, GODVINO:
Che questo core innondi, Che dite?
È troppo, è troppo il palpito
Che in tutto me diffondi! AROLDO:
Convulsa provo un'estasi Io chiedo...
Che quasi par deliro!... Rispondete.
La voce ed il respiro
Mancar già sento a me! GODVINO:
Vendetta!... ah vieni, affrettati. A impossibil supposto?
Rinascerò per te.
(Parte dalla destra) AROLDO:
Jorg?... s'avverta
(Jorg comparisce)
ATTO TERZO Mina, che qui l'attendo...
SCENA IV (Jorg riparte)
GODVINO: Cielo!... un divorzio?
E che cercate?
AROLDO:
AROLDO: È qui, segnatelo... firmato io l'ho.
Saper s'è a voi più cara
(alzandosi) MINA:
Colpevol libertade, o l'avvenire Pietà, pietade, non mi scacciate...
Di donna che perdeste... O all'onta, al duolo soccomberò...
Là tutto udrete.. Sì crudo, Aroldo, non vi mostrate...
(Lo conduce e chiude in una stanza laterale a (Ahimè! che il pianto frenar non so!)
sinistra) AROLDO:
Credete che per lacrime
GODVINO (entrando): Si scemi il dolor mio?...
(Cielo!..) Che l'onta incancellabile
Si terga dall'obblio?...
Che rassegnato accogliere
ATTO TERZO io possa il disonor?...
SCENA V Ah vivon quanto l'anima
Le offese dell'onor!...

Aroldo e Mina dalla destra. MINA:


A me quell'atto... Datelo.
AROLDO: (Glielo toglie di mano)
Inevitabil fu questo colloquio
Prima di separarci;.. AROLDO:
Firmate?...
MINA:
Che!... partite?... MINA:
Sì.
AROLDO:
Sì... questa sera... AROLDO:
(Che ascolto!)
MINA:
Voi!... Come? MINA:
Trama pensaste il piangere...
AROLDO: Or tal dubbio è sciolto... (Firma)
Udite. Entrambi siamo or liberi;
Opposto è il calle che in avvenire Tutto fra noi cessò.
La nostra vita dovrà seguire. (Gli rende lo scritto)
Col guardo fiso soltanto in Dio Ora il potrete... uditemi...
Vo' rassegnato correre il mio...
Voi stretta all'uomo del vostro core, AROLDO:
Trarvi potrete dal disonore. Non più, signora...
(Per partire)
MINA:
Che dite?... MINA (trattenendolo):
Il vo'.
AROLDO: Non allo sposo, al giudice
Quando ci unimmo sposi Rivolgo il detto mio...
Al vostro amore col mio risposi... I rei fin dal patibolo
Or fra noi tutto, tutto è cangiato; Clemente ascolta Iddio...
L'infausto nodo sarà troncato... La donna or più non supplica,
Quest'atto il frange... Qui la colpevol sta.
(Le presenta un foglio)
AROLDO:
MINA: Lasciatemi... lasciatemi...
Detti, Egberto dalla sinistra con spada
MINA: insanguinata alla mano; Briano dalla destra.
Lo esigo... giudicatemi...
(Cade a' suoi piedi) EGBERTO:
Come fossi a Dio presente Non v'è più.
Il mio labbro qui non mente...
S'ho fallito, l'alma è pura, MINA:
Né il mio duolo ebbe misura... Che?...
D'altri donna andar dovrei
Per redimermi all'onore?... BRIANO:
E sorvivere potrei Un'uccisione?
Discacciata dal tuo core?...
AROLDO:
AROLDO: Un duello?
Basti... basti...
EGBERTO:
MINA: Un'espiazione.
D'altri moglie!... Chi poteva il disonore
Ah! voi dunque non capite Rivelar, estinto è già.
L'amor mio?... (Parte dalla destra)

AROLDO: BRIANO (ad Aroldo):


Amor!... che dite! Vieni al tempio del Signore,
Virtù nuova avrai colà.
MINA:
V'amai sempre... sempre v'amo;
Testimone Iddio ne chiamo...
ATTO TERZO
AROLDO: SCENA VII
Ma colui!...

MINA: Aroldo, Mina e Briano.


Fu tradimento...
AROLDO:
AROLDO: Ah sì, voliamo al tempio,
Vi tradiva?... Fuggiam le inique porte;
Delitto solo e morte
MINA: Qui l'uomo vi stampò.
Sì. Ai seduttori esempio
Rimanga questo tetto...
AROLDO: Iddio l'ha maledetto,
Fia spento, D'infamia il fulminò.
Io n'ho il dritto...
MINA:
MINA: Ad dunque non v'ha in terra
Cielo!... Conforto al mio dolore?...
D'involontario errore
AROLDO (indica la stanza) Perdono non avrò?
:È là. Clemente Iddio disserra
Di tua pietà il tesoro,
Col palpito d'imploro
ATTO TERZO Del cor che non peccò!
SCENA VI
(Aroldo è tratto altrove da Briano;
Mina siede tramortita, e cade la tela)
Ah! ogni giorno pari a questo
Ne sorrida avventurato,
ATTO QUARTO E ogni core al cielo grato
SCENA I Lodi e grazie potrà alzar.
(Si disperdono)

Profonda valle in Iscozia. La riva del lago


Loomond si vede in prospetto. Monti praticabili, ATTO QUARTO
coperti di selve a destra e sinistra, dov'é un pineto SCENA II
presso cui una modesta casa. Cade il sole.
Lontani suoni di cornamuse e corni che si
appressano. Voci di Pastori, Donne e Cacciatori, Briano e Aroldo in eguale costume di solitarii
che scendono dai monti e s'incontrano sulla compariscono da una vetta a destra, e scendono
scena. avviandosi alla casa.

CACCIATORI: AROLDO (guardando verso la parte onde


Sparve il sole... il calle è scuro; s'odono ancora de' canti):
Lascia i boschi, o cacciator. Cantan felici!... ed io l'inferno ho in core!...
Mi tradìa l'infedele!...
PASTORI: Ah che odiarla dovrei... pur l'amo ancora!...
Cade il giorno... asil securo
Trovi il gregge col pastor. BRIANO:
Ti calma... rientriamo... è tarda l'ora.
DONNE: (La campana d'un prossimo villaggio suona l'Ave)
Vien la notte!... all'abituro
Torna carco il mietitor. AROLDO:
La campana della sera!...
PASTORI (scendendo):
Viva!... BRIANO:
Che ne invita alla preghiera.
CACCIATORI (c.s.):
Amici... AROLDO:
Orsù al ciel la mente alziamo.
DONNE: (S'inginocchia)
Oh lieto dì!
BRIANO:
CACCIATORI: Sì, preghiamo.
Lieto pur per noi finì. (Fa lo stesso)
Sulle roccie più scoscese,
Nel più cupo delle selve VOCI LONTANE:
Inseguito abbiam le belve, Or via preghiamo.
Né alcun colpo errato andò.
AROLDO, BRIANO:
PASTORI: Angiol di Dio, - Custode mio,
Colli aprichi, erbosi piani Prega per me.
Furon pascolo all'arrnento; Tu mi proteggi, - M'ispira e reggi?
Dissetollo un rio d'argento, M'affido a te.
Poi l'ovile il ricovrò. (Entrano in casa)

DONNE:
Del meriggio a' rai cocenti
Noi cogliemmo aurate spiche; ATTO QUARTO
Or torniam dell'ombre amiche SCENA III
La fresc'aura a respirar.

TUTTI:
Montanari e Donne da varie parti, poi Egberto,
Mina, e due Barcajuoli. MINA:
Ah! più non reggo... Ohimè! sento mancarmi...
È notte:  la luna, che si sarà alzata durante la Meglio sarìa morire.
preghiera, viene coperta da grosse nubi; il vento
impetuoso soffia e sconvolge il lago. EGBERTO:
Soffri per poco, avrem colà riposo.
VOCI: (Indica la casa)
Al lago. (Lontano)
MINA:
ALTRE: E i nostri servi?
Al lago. (Da altra parte)
EGBERTO:
ALTRE: Dio vegli su loro.
Al lago.
(Più vicino) MINA:
Povero padre mio... perdona a questa.
(Scoppia l'uragano, il cielo è squarciato da spessi Disgraziata donna
lampi; s'ode lo scoscio de' fulmini. I Montanari Che te seguì fuggente
accorrono chi sulla cima delle colline, chi alla Da' luoghi ove punita fu cotanto.
sponda gridando)
EGBERTO:
TUTTI: Non più... qui posa, o Mina... tergi il pianto.
Maina a poppa. (La fa seder sopra un sasso, e va a picchiar alla
I.: porta)
(Gettano una fune):
A te, a prora...

II.:Tira... forte. ATTO QUARTO


SCENA V
DONNE:
Gran Dio, pietà di lor!... Gran Dio, li salva...
Detti ed Aroldo.
(Dopo vani sforzi, tirata dalla fune, comparisce
una barca mezzo franta, colla vela squarciata. Vi AROLDO:
sono due Barcaiuoli, Mina ed Egberto) Chi v'ha?...
(Dall 'interno)
TUTTI:
Approda!... è salva!... EGBERTO:
(La tempesta è calmata, i viaggiatori scendono a Accordate asilo al viandante.
terra)
AROLDO (comparendo sulla soglia):
EGBERTO: Ben giunga lo straniero al tetto mio.
Oh Dio sia ringraziato!
MINA:
CORO: (Qual.voce mai!..)
Bussate a quella porta... ivi dimorano,
E ospitarvi potran, due solitarii. AROLDO (avanzandosi):
(Partono tutti) Chi geme?...

MINA:
ATTO QUARTO Un'infelice...
SCENA IV (Correndo a' suoi piedi)

AROLDO:
Egberto e Mina. Mina!...
Non torni la speme, la speme soltanto
MINA: Che allor perdonata almeno morrò.
Aroldo!
AROLDO:
TUTTI: (Ah troppa è la prova!... non regge il mio core!...
Oh Dio!... Commosso mi sento da tanto dolore!)

AROLDO: EGBERTO:
Ah da me fuggi, invólati, Quel pianto che sgorga pentito sincero
Né t'appressar più mai... Nell'alma ti scenda di pace foriero.
I cari miei, la pàtria,
Tutto per te lasciai.. BRIANO:
Qui volli in pace vivere, Il Giusto un dì ha detto: Il sassoscagliato
Sottrarmi al disonore, Sia primo da quegli ch'e' senza peccato:
E tu vi giungi a schiudermi E allor perdonata la donna si alzò.
Novello incendio in core?...
Va... non volermi astringere EGBERTO, BRIANO:
A maledirti ancor. Perdona.

EGBERTO: AROLDO:
La patria legge vindice (Le lacrime frenare non so!)
Il sangue mio chiedeva,
E me fuggente ed esule MINA:
Mina seguir voleva; Aroldo!... che veggo!... Ah spero in quel pianto!...
Delle tempeste l'impeto
La trasse a' piedi tuoi... EGBERTO, BRIANO:
Aroldo, se più moglie Ti placa, deh cedi...
Nomarla tu non puoi,
Ancòra ell'è mia figlia, MINA:
Rispettala, signor. Io pur piansi tanto...

MINA: EGBERTO, BRIANO:


Pace, mio padre, calmati, Aroldo!...
Ripartiremo or ora;
Lo stesso tetto accogliere MINA:
Non puote entrambi ancora. Perdona.
Sì, troppo fui colpevole, (ad Aroldo)
Indegna ne son io; AROLDO (come ispirato):
Ma se al tuo piè qui trassemi Sì, sei perdonata...
Alto voler di Dio,
Un solo accento, l'ultimo, MINA:
Ascolta, Aroldo, ancor. Ah grazie, gran Dio!...
(S'abbracciano)

AROLDO, MINA:
ATTO QUARTO Per sempre al mio cor.
SCENA ULTIMA
TUTTI:
Oh istante sublime!
Detti e Briano dalla casa.
MINA:
MINA: Oh gioia insperata!
Allora che gli anni avran domo il core, TUTTI:
E bianco il mio crine sarà pel dolore; Trionfi la legge divina d'amor!!!
Allor che questi occhi fien muti di pianto,
E alfin l'ora estrema suonare m'udrò... FINE

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