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Plauto nacque tra il 258 e il 250 a.C.

a Sarsina e si trasferì subito a Roma, dove


iniziò la sua carriera in qualità di commediografo. Egli scrisse solo commedie di
argomento greco, ossia le palliate, di cui 21 di sicura attribuzione plautina. Esse
hanno intrecci complicati che esaltano le caratteristiche principali dei
personaggi. Quelli che troviamo con più frequenza sono l’adulecens, il servus
callidus, il miles gloriosus, il senex (avaro o donnaiolo) e la uxor. Allorquando
si parla di Plauto non si può che non nominare una tra le sue più famose commedie:
“La Casina”. Quest’ultima ruota intorno alla figura di una giovane ragazza, Casina,
oggetto del desiderio del senex donnaiolo Lisidamo e di suo figlio, l’adulescens
Eutinico. I due rispettivamente erano aiutati dallo schiavo Olimpione e dallo
scudiero Calino con Cleustrata. L’intera azione si articola intorno all’inganno
della uxor nei confronti del marito. Il raggiro consiste nel far travestire lo
scudiero in modo da assumere le sembianze della giovane, con tale stratagemma si
raggiunge l’apice della comicità. Quando Lisidamo si accorse che la fanciulla era
in realtà un maschio, scappò via sconvolto . La commedia si conclude per il
meglio: la matrona perdonerà il marito; Casina, la quale scoprirà la vera identità
dei genitori, da donna finalmente libera, sposerà il giovane Eutinico. All’interno
dell’opera spicca il personaggio di Cleustrata , la uxor burbera, madre di
Eutinico e sposa di Lisidamo. Per quanto riguarda le donne, Plauto teneva conto dei
classici stereotipi greci , distinguendo prostitute e matrone. Quest’ultime
rappresentano le figure delle detentrici delle ricchezze familiari, ciniche ,
sfacciate e molto avide. In Cleustrata compare il grande ingegno , ella riprende
dei tratti tipici del servus callidus , in particolare è proprio lei, moglie del
senex libidinosus, a pianificare e strutturare l’inganno nei confronti del marito;
non solo compromette Lisidamo , ma oltre a ciò lo deride. Inoltre è colei che
assolve la funzione di metateatro ; recita nella parte finale della commedia
<<Farò come mi dici…la commedia è già abbastanza lunga>> ,
ella dunque parla del teatro nel teatro stesso (rottura della quarta parete).
Plauto rovescia l’organizzazione tipica della famiglia romana, in cui era il pater
familias a detenere il controllo, ed è proprio questo ribaltamento della società ad
intrattenere e far divertire il pubblico. La straordinaria comicità all’interno
della sua commedia è data infatti, non solo dal saggio uso di un linguaggio
articolato , di grande espressività e dal vario registro; ma anche dalla ricchezza
dell’inventiva dei contenuti: equivoci , espressioni buffe, luoghi comuni e
riferimenti a temi consueti producono un eccezionale effetto comico.

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