Erodoto nacque ad Alicarnasso, città di origine dorica,
presumibilmente intorno al 484 a.C. Proveniente da una famiglia aristocratica, nacque da madre greca, il cui nome era Dryò e padre asiatico Lyxes. A livello politico si mostrò sempre oppositivo nei riguardi di Ligdami II, il tiranno di Alicarnasso. Coinvolto nel tentativo di insurrezione contro Ligdami, fu costretto all’esilio nella vicina isola di Samo, città aderente alla Lega delio-attica di orientamento antipersiano. Erodoto viaggiò molto e visitò gran parte del Mediterraneo, in particolar modo l'Egitto dove, affascinato dalla cultura e dalla civiltà, rimase per quattro mesi. I viaggi gli avrebbero fornito materiali utili destinati alla successiva stesura della sua opera massima, l’opera per cui Erodoto è ricordato maggiormente, l’opera che gli valse il titolo di “padre della storiografia”, intitolata “le Storie”. Dal 447 a.C. soggiornò ad Atene, dove conobbe importanti personalità: Pericle, Sofocle, Ippodamo di Mileto, Eutidemo e Protagora. Nel 445 a.C. partecipò alle Panatenee, durante le quali lesse pubblicamente i brani della sua opera, ricevendone in premio la notevole somma di 10 talenti. Nel 444 a.C. Erodoto partecipò alla fondazione della colonia panellenica di Turi, sulla costa ionica della Lucania, (in Magna Grecia, nel luogo dove sorgeva l'antica Sibari), dove visse per alcuni anni ottenendone la cittadinanza. La tradizione vuole che morisse a Turi negli anni successivi allo scoppio della Guerra del Peloponneso, alla quale accenna nella sua opera.
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