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Lo Studente di Ferro

del tuo Coach


Andrea Acconcia

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Come gestire le emozioni negative come l'ansia e lo stress per
l'esame ed arrivare ad una felicità incondizionata anche se hai
dei problemi e delle difficoltà da risolvere e senza dover
cambiare te stesso per qualcosa che non vuoi essere

In questa sezione andremo a trattare come gestire l'ansia e lo


stress per l'esame.

Tieni a mente che queste tecniche valgono in qualsiasi situazione


per qualsiasi cosa, non solo per lo studio.

Adesso ci serve per gli esami perché dobbiamo superarli questi


esami, ma voglio che tu sappia che sono tecniche applicabili in
qualsiasi circostanza.

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Qualsiasi prova ti troverai ad affrontare nella vita, potrai sempre
gestire l'ansia e lo stress.

Prima di capire come si gestisce l'ansia e lo stress per l'esame,


capiamo prima come NON si gestisce.

Capiamo quali sono i falsi miti e le false credenze che ci sono in


giro su come gestire l’ansia e lo stress, le emozioni in generale
insomma.

La prima cosa da cui dobbiamo partire è che gestire l'ansia e lo


stress non significa

>> Dai non ci pensare! <<

Io non ti insegnerò a dire: "Non ci pensare all'esame, non ti


preoccupare, pensa positivo, lascia stare…”

Quando capita qualcosa di brutto senti sempre dire (o forse tu


stesso te ne convinci): “Va beh dai, il tempo aggiusta ogni cosa".

Insieme impareremo a capire che non è così, che il tempo non


aggiusta proprio niente, ma fa solo dimenticare le cose.

Se tu non ci entri dentro, nessuno le aggiusterà per te.

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Gestire l'ansia e lo stress non vuol dire non pensarci. Vuol dire
usarle, vuol dire gestirle.

L’ansia non la puoi eliminare, è un meccanismo biologico e


fisiologico che entra in atto per dei motivi ben precisi, che vedremo
insieme tra poco.

Per lo stress vale la stessa cosa: sta arrivando un pericolo o un


potenziale pericolo, e il tuo corpo ovviamente risponde in qualche
modo.

Quindi non puoi semplicemente non pensarci. Il pensiero positivo


è una delle cose più fraintese al giorno d’oggi.

L'interpretazione del pensiero positivo oggi, che è


un'interpretazione a livello mentale, si traduce sempre in frasi
come: “Dai ce la puoi fare, credici tanto, credici e ce la farai”.

Molti allenatori sportivi, formatori e coach fanno proprio il


mestiere dei motivatori.

Ti dicono: “Ci devi credere, ci devi credere!”




Quindi le persone si illudono che soltanto col pensiero e con la
forza del desiderio cambieranno la loro vita.

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Il punto è che una credenza rimane sempre a livello mentale, non
penetra a livello interiore.

Quello che faremo noi invece è una cosa diversa.

Noi andremo dentro.

Andremo dentro le tue emozioni, anche quelle negative, come lo


stress e la paura per l’esame e impareremo a trasmutarle, e non a
far finta che non esistano, né tantomeno a dire: “non ti
preoccupare, pensa ad andare bene all’esame”, oppure, “pensa
positivo”.

Noi faremo un lavoro diverso.

Un altro presupposto da cui partire è che un corso non basta.

La formazione non è un corso, la formazione è un percorso che


tu decidi di fare per tutta la vita.

Infatti ti consiglio di leggere questo manuale ogni volta che ne


senti il bisogno.

Il punto non sono le informazioni che impari, il punto è la


riconnessione con la parte più profonda che si trova dentro di
te.

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Se sei credente la puoi chiamare anima, sennò la puoi chiamare la
tua parte consapevole, cioè la tua coscienza.


Se ti prendi un momento per te e ti guardi dentro, lo senti di
esistere, lo senti di essere al mondo.

Bene, quella si chiama autocoscienza, è quella roba lì.




E se ti concentri ancora un istante, scoprirai che quella sensazione,
quella gioia semplicemente di esistere non è soltanto dentro di te,
ma è in tutte le cose e le persone attorno a te.


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Ogni giorno possiamo semplicemente essere grati per essere vivi,
per essere coscienti di esistere.


Solo che il problema è che se alle persone non glielo spiegano che
per essere felici basta semplicemente riconnettersi con questa parte
di sé, le persone si rovinano la vita pensando sempre alle cose
brutte che sono successe o che potrebbero succedere.


Allora ci sto male perché sono stato bocciato all'esame, o perché
potrò essere bocciato all'esame, perché non ho abbastanza soldi,
perché la mia ragazza mi ha lasciato, ecc. ecc.


Da qui ha origine il lavoro su di sé.


Dato che le persone non riescono semplicemente a svegliarsi la
mattina ed essere felici, ad andare a lavoro o andare a studiare ed
essere felici, allora inizia il lavoro su di sé.


Ed è un lavoro, ti di devi impegnare, è impegnativo!


Si chiama lavoro su di sé, non vacanza su di sé :)


Lavorare su di te ti serve costantemente a riconnetterti con la tua
parte auto-consapevole di esistere.

E ti ripeto, si tratta di un percorso, non di un corso.

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Non ti basteranno queste pagine, non basterà chi ti vuole
convincere che si può cambiare in tre giorni con un corso magico in
cui risolverai tutti i problemi.

Sei tu che scegli di cambiare! E com'è che noi scegliamo di


cambiare?

Quando decidiamo di lavorare su di noi e quindi scegliamo di fare


un determinato percorso prima di tutto con noi stessi.

Ed è questa la soluzione che ti propongo in questo momento e ti


proporrò in tutta questa sezione.

Cioè di lavorare su di te ogni giorno della tua vita.

Quello che trovi in queste pagine inizia e finisce qui, a meno che tu
non utilizzi tutta la volontà, l'amore, e l'intelligenza che hai nel
corpo, nel cuore, e nella mente per portare questi concetti nella tua
vita ogni giorno!


Quindi usa questo manuale come un amuleto, un talismano che
porti sempre con te, e lo porti con te ogni giorno della tua vita,
quando hai difficoltà a gestire le tue emozioni o semplicemente
quando ti svegli la mattina e sei felice di esistere e di essere al
mondo.

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Non si può far finta che i problemi non esistano

Attenzione perché non puoi lavorare su di te eliminando le


difficoltà o facendo finta che non esistano.


Io non ho eliminato la sofferenza, non ho detto: "Adesso basta non


soffro più, non sono più stressato".

Assolutamente no.

Tutte le volte che capita qualche impegno importante il mio corpo


produce ormoni che generano stress, e questo accade anche a te.

In questo momento il motivo è l'esame, ma poi sarà una causa in


tribunale, il tuo paziente che devi operare, un’azienda che devi
fondare, ecc ecc.

Tutto questo percorso che stai facendo è come una palestra.

L'università è una palestra che ti consente di diventare la


persona che vuoi diventare, il professionista che vuoi essere.

Quando cominci a vederla in questa prospettiva, diventa tutto un


gioco, tutto diventa più divertente.

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Diventa tutto un: "Va beh sì sta andando male questa cosa, è
successo, ma fa parte del gioco".

Quando fai sport per esempio, succede che qualche volta ti fai male
e che sbagli.

Nella vita vale lo stesso principio, e anche all’università.

Il lavoro su di sé è stato il mio percorso di formazione che tuttora


mi accompagna e mi aiuta ad osservarmi mentre imparo nuove
cose o creo dei nuovi progetti, ancora oggi, ogni giorno della mia
vita.

Tutto quello che faccio di nuovo nella mia vita è una continua
scoperta, e tutto quello che faccio lo faccio lavorando su di me.

Cosa vuol dire lavorare su di sé?

Lavorare su di sé significa prendersi la responsabilità che tutto


quello che accade nella tua vita lo stai creando tu.

Attenzione però, perché questa frase è molto fraintendibile.

Quando ti dico che tu crei la tua realtà non vuol dire che tu crei la
tua realtà per quello che pensi o per quello che visualizzi a livello
cosciente.


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Altrimenti sarebbe come se ti dicessi: “Sei tu che crei la tua realtà,
quindi adesso pensa di volere una Ferrari e avrai una Ferrari.

No, non funziona così!




Tu non crei la tua realtà per quello che pensi, tu crei la tua realtà
per quello che sei. 

Cioè tutto quello che è dentro di te, la massa inconscia che hai
dentro, il tuo vissuto, le tue ferite emotive che hanno decine e
decine di anni, che esistono da quando sei bambino, creano la tua
realtà.

Da quando magari sei caduto dalla culla e nemmeno te lo ricordi, o


da quando piangevi e tua mamma non ti ha abbracciato in quel
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momento, tu hai sviluppato una serie di ferite emotive che ti porti
dietro.

Non le vediamo, non ce le ricordiamo, ma tutta la nostra vita è


condizionata da questi ricordi, che possono essere positivi o
negativi, e che sono impressi non solo nella nostra mente, ma nel
nostro corpo, nei muscoli, nelle viscere, nel profondo delle nostre
emozioni.


Un film recente che spiega benissimo e modo semplice e divertente
è INSIDE OUT.

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Se non l'hai visto ti consiglio ASSOLUTAMENTE di vederlo, ma nel
senso che devi vederlo stasera! :)


Nel film praticamente ci sono questi 5 personaggi: tristezza, rabbia,


paura, disgusto e gioia, che rappresentano le emozioni di una
ragazzina di undici anni: Riley.

Non ti anticipo niente sul film così se non l'hai visto te lo puoi
godere, ma fai attenzione quando nel film si inizia a parlare dei
ricordi base.


I ricordi nel film corrispondono a quelle palline luminose che trovi
alla sinistra dei personaggi della foto qui sopra.


Esistono però dei ricordi, molto molto impattanti sulla vita della

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protagonista, che diventano i ricordi base.


Questi ricordi base condizionano tantissimo la vita e il carattere
della protagonista, e infatti una dei personaggi: GIOIA, si impegna
a preservarli affinché siano ricordi sempre belli e luminosi.


Mi fermo qui sennò ti anticipo troppo, comunque quello che voglio
trasmetterti, e che poi nessuno sembra aver capito da quel film, è
che quei personaggi sono nella stanza dei bottoni, nella centrale di
controllo della protagonista.


Ma nella stanza dei bottoni puoi esserci tu! Nel film ci sono dei
cartoni animati luminosi che rendono perfettamente l'idea, ma
nella vita reale ci sei tu!


Sei tu che puoi decidere che emozione provare in ogni momento
della tua vita, perché la meravigliosa caratteristica degli esserei
umani è che hanno una coscienza, una coscienza che può fargli
scegliere cosa fare.


La differenza tra gli uomini e gli animali sono le emozioni: anche
un cane può provare emozioni, la differenza sta nella nostra
capacità di SCEGLIERE.
Noi scegliendo possiamo decidere in ogni momento della nostra
vita che emozione provare.


Quando un esame va male, quando ci lascia il nostro fidanzato, ecc.

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Attenzione però, perché come ti dicevo, non puoi rincoglionirti col
pensiero positivo e pensare che soltanto "pensando" puoi cambiare
quello che sei.


Quello di cui ti sto parlando è qualcosa che va nel profondo di te,
perché come ti dicevo prima esistono dei ricordi base che
determinano quello che sei oggi.


Il modo in cui cammini, il modo in cui arrossisci quando ti fanno
un complimento o di come reagisci quando qualcuno ti insulta, è
tutto impresso dentro di te e ti condiziona inconsapevolmente in
ogni giorno della tua vita.


Come fare allora? Se non basta pensare positivo, o credere forte
forte di voler cambiare la mia vita, come faccio a cambiare la mia
vita?

L‘unico modo per riappropriarci di noi in questo gioco è lavorare


su di sé.

Lavorare su di sé significa prendersi la responsabilità che tutto
quello che accade nella tua vita lo stai creando tu.

E ripeto, non lo stai creando per quello che pensi. Lo stai creando
per quello che sei. E la prima cosa da fare per cambiare la tua vita
se non ti piace così com'è è accettarla così com'è.


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Soltanto accettando la tua vita per quello che è adesso potrai
essere felice incondizionatamente


La prima cosa che devi accettare è la tua vita per quello che è
adesso.


Cioè il primo passo per fare questo percorso con te stesso è


l’accettazione. Accettare vuol dire accettare che tutto è perfetto.


Il problema nasce quando qualcuno comincia a dire no! 



“No, questa cosa no!"


Posso accettare tutto ma quell'esame no! A quest'esame non posso
essere bocciato/a.


La mia ragazza mi tradisce? No questa cosa è inaccettabile! Non
può succedere.


NO QUESTO NO è inaccettabile! 


Quando magari il professore fa lo stronzo perché tira i libretti in


faccia ai ragazzi.

Oppure, quando fanno proprio terrorismo psicologico, ti


intimidiscono… E inizi a dire: “Questo è sbagliato e non può
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succedere!”


Oppure: “Io quando vado all'esame sono sempre in ansia, sarò
sbagliato/a io, sarò stupido/a io, ecc. ecc.”


Nella stanza dei bottoni che comanda la tua vita, le tue
emozioni e i tuoi stati d'animo


L'unico modo che hai per prendere in mano il pannello di controllo


della tua vita, delle tue emozioni, dei tuoi pensieri, delle tue
reazioni, è ACCETTARTI.


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Quello devi fare in questo momento è semplicemente accettarti per
quello che sei.


Non può esserci lavoro su di sé se non ti accetti così come sei.


Attenzione ACCETTAZIONE non vuol dire RASSEGNAZIONE:
io non ti sto dicendo che devi fare anche le cose che non ti
piacciono, ti sto solo dicendo che puoi accettarle.


Quando ad esempio parlo di accettare senza giudizio, le persone
fraintendono e pensano che io parlo di farsi mettere i piedi in testa
senza reagire.


Questa non è né l'accettazione né il non giudizio.


Non giudicare non vuol dire non scegliere le cose e le persone che
vuoi fare entrare nella tua vita.


Esiste però una sfera di cose che io posso controllare a livello
cosciente, e altre cose che non posso controllare, ma che posso
accettare!


Io ad esempio posso controllare se prendere la macchina o il
motorino, ma non posso controllare se una persona deciderà di
mettermi sotto in un incidente.


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Ci sono delle cose che possiamo controllare, e delle cose che invece
possiamo solo accettare.


Se io riesco ad accettare che il professore mi bocci, che la mia
ragazza mi tradisca, che in questo momento non ho abbastanza
soldi, o che purtroppo una persona cara per me nel momento del
bisogno non c'è stata, allora accadrà una cosa meravigliosa.


Si perché se riesci ad accettare, inizi anche a perdonare, perdoni gli
altri per quello che ti hanno fatto, il professore, la tua ragazza, tuo
padre, tua madre, o semplicemente te stesso.


Se arrivi a questo sentire interiore, questo voler perdonare e
perdonarti, a quel punto non fa la differenza che cosa farai,
l'importante sarà come ti senti mentre lo farai.


Ad esempio se la tua ragazza ti tradisce e la perdoni, puoi lasciarla
o puoi darle una seconda possibilità.


Se un amico di tradisce nel momento del bisogno e lo perdoni puoi
smettere di vederlo o puoi dargli una seconda possibilità.


Se un professore ti boccia ad un esame importante e questo ti fa
andare fuori corso, e riesci ad accettarlo, puoi decidere di
interrompere gli studi, o di cercare di recuperare facendo meglio al
prossimo esame!


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Riesco a spiegarmi?


Capisci dove voglio farti arrivare? Se riesci ad accettare a livello
interiore tutti gli eventi che accadono nella tua vita allora puoi
diventare il padrone della tua vita.


Si perché, anche se non possiamo controllare tutti gli eventi della
nostra vita, se riusciamo ad accettarli, li possiamo influenzare!


Possiamo fare del nostro meglio per fare meglio la prossima volta,
ma se e solo se all'interno li abbiamo accettati.

Ora, lo so che questo concetto a livello teorico è semplice da capire,


ma posso assicurarti che a livello pratico è molto più complesso da
applicare.

Perché questo significa che quando il professore ti boccia e stai


male, devi tener presente che sei tu che stai creando quella
sofferenza, non il professore.

Quando la tua fidanzata ti tradisce e tu stai male perché ti ha


tradito, non è lei a farti stare male, sei tu che le permetti di farti
stare male.

A questo punto dovresti cominciare ad avvertire un po’ di fastidio.


Penso che sia normale.

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In questo momento ascoltando le mie parole starai forse pensando:

“No, non può essere così, perché dovrebbe essere così? È lei. La
colpa è sua, è lei che mi ha tradito…”

“È lui che si è comportato male”

Premetto che quelle che ti sto dicendo sono parole assolutamente


incomprensibili per il 99% delle persone.

Se tu stai qui e stai leggendo queste pagine, hai scelto di essere in


quell'1% che ha scelto di lavorare su di sé.

Questo dev'essere il presupposto di lavoro, altrimenti è inutile che


vai avanti in questo manuale.

Se non scegli di prenderti la responsabilità di quello che provi è


inutile proprio.

Non ti posso insegnare niente.

Inoltre tutto quello che ti insegnerò io l'ho provato su me stesso


prima di spiegarlo a te.

Non ti insegnerò mai nulla che non abbia mai provato o


sperimentato, soprattutto in questa sezione.

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Per me questo è pane quotidiano.

Io ogni giorno mi confronto con le mie emozioni, con lo stress per


nuove cose, per le relazioni, per i rapporti familiari e personali.

Il lavoro su di sé è costante.

Se decidi di lavorare su di te, non devi diventare per forza un guru


del pensiero positivo.

Anche lì, stai prendendo il fenomeno in superficie, non lo stai


attraversando, stai reprimendo le emozioni.

Io non ti dico di reprimere le emozioni.


Non ti dico di reprimere proprio niente.

Se tu stai male per qualcosa devi stare male, però devi imparare ad
osservare quello che provi, quello che senti, e cercare di
trasmutarlo in qualcosa che a te può essere utile.

E tranquillo, ci sono qui io per aiutarti.

Prenderemo l'ansia, lo stress o qualsiasi altra emozione che provi e


ne cambieremo il significato, cambieremo il significato che
attribuisci a quelle emozioni.

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Quindi se il professore ti boccia all’esame, smettendo di lamentarti
del fatto che è stronzo, imparerai a canalizzare tutte le tue energie
per fare meglio la prossima volta.

Vedrai che tutte quelle emozioni negative ti potranno essere utili


per fare meglio.


Faccio però ancora una volta una precisazione a scanso di equivoci.



Lavorare su di sé ed osservare le tue emozioni non vuol dire che il
professore che fa lo stronzo in realtà non stia sbagliando a
comportarsi come si sta comportando o che la tua ragazza è una
santa anche se ti tradisce.

Il professore continua ad aver sbagliato.

La tua fidanzata che ti ha tradito non è che ha ragione.

Tu puoi anche decidere tranquillamente di dire:

“Ok, ci lasciamo”, o continuare a pensare che il professore abbia


sbagliato.

Quello che sto cercando di dirti è che tutta quella sofferenza che
stai provando può servirti per fare qualcosa che ti è molto più utile
di “continuare ad odiarli”.

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Mi fermo qua perché altrimenti andiamo troppo nel tecnico, però
ricordarti che questo dev’essere il presupposto di lavoro.

Tutto quello che ti insegnerò in questo manuale lo faremo


prendendoci la responsabilità di quello che siamo e di come
stiamo e accettando tutto quello che accade nella nostra vita.

Quindi andiamo adesso a vedere quali sono le tecniche di gestione


di se stessi, della propria giornata o semplicemente del modo in cui
si vede il mondo e di conseguenza di come ci si organizza la vita.


Se poi vorrai approfondire il percorso di lavoro su di te con noi, ti
aspetto ad uno dei nostri corsi in aula, oppure nel programma di
Formazione: TU SEI PERFETTO.


(Per saperne di più scarica il mio video corso gratuito su:
www.felicitaincondizionata.it)


TU SEI PERFETTO è un programma di formazione che ho
dedicato solo a questo argomento, solo al lavoro su di sé, perché
col tempo mi sono reso conto che meritava un percorso di
formazione a parte.


Nei corsi in aula invece l’apprendimento è molto più efficace
perché abbiamo modo di guardarci negli occhi e alcune
informazioni passano molto più velocemente.


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Questo però ovviamente partendo dal presupposto che tu voglia
lavorare su di te, e cioè che è un percorso che vuoi continuare nella
tua vita ogni giorno.


Se non inizi a lavorare su di te quotidianamente, nella tua vita,
osservando le tue emozioni ogni giorno, quando giudichi la
persona che ti passa davanti al bar, o giudichi “quella stronza della
tua ragazza perché non la sopporti”, sarà inutile fare qualsiasi
corso.
Magari ti fai una bella esperienza, passi 3-4 giorni belli in aula per
un corso, ma poi sostanzialmente perdi tutto.

Se invece ti sforzi di osservarti ogni giorno e cerchi
semplicemente di vedere con distacco le emozioni che provi, stai
già facendo un ottimo lavoro.


Non ti sto chiedendo di perdonare la tua ragazza che ti tradisce,
non siamo ancora a quel punto.


Ti sto chiedendo semplicemente di osservarti, osservare le
emozioni le provi e i pensieri che fai, tutto qui.


Questo lavoro di osservazione costante ti porterà nel tempo a
sciogliere delle ferite emotive che hai cristallizzate dentro di te da
anni e anni, te lo dico per esperienza personale.


Ok, detto questo, adesso entriamo nel dettaglio e vediamo le varie
tecniche e strategie di gestione delle emozioni.

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STRATEGIE PER GESTIRE LE TUE
EMOZIONI SENZA REPRIMERLE
Come migliorare il tuo stato d’animo anche se sei giù di
morale - La triade del successo

Adesso andiamo nella parte strategica per quanto riguarda la


gestione delle proprie emozioni, dell’ansia e dello stress. 


Cioè se fino ad ora abbiamo parlato dei presupposti del lavoro su di
sé, cioè di quello che devi ASSOLUTAMENTE sapere, adesso voglio
darti delle strategie pratiche da applicare in concreto in ogni giorno
della tua vita.


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Finora abbiamo costruito le fondamenta della casa, e come ormai
saprai molto bene, se una casa non ha delle basi solide può crollare
da un momento all'altro.

Questo vuol dire che se non tieni ben presente quello che ti ho
detto nel capitolo precedente queste strategie non hanno valore.


Ma se la nostra casa ha delle fondamenta solide, e quindi fai un
lavoro serio su te stesso, imparando ad accettarti così come sei, a
perdonarti quando sbagli qualcosa, a sforzarti di non giudicare e di
non giudicarti (anche quando fai qualcosa di sbagliato) allora
queste strategie saranno molto, MOLTO efficaci!

Quella che ti vado a spiegare adesso è la TRIADE DEL


SUCCESSO, sono in molti oggi ad insegnarla, ma quello che l'ha
resa famosa per primo è stato Antony Robbins.

La triade del Successo genera dei grandi cambiamenti nelle persone


(anche a breve termine), perché va ad incidere sullo stato d’animo
di queste.

Culturalmente noi siamo portati a credere che le cose ci accadono,


non che le facciamo capitare noi!

Vediamo le emozioni come qualcosa che ci accade, ma come ho già


detto, come presupposto di lavoro dobbiamo capire che il mondo lo
creiamo noi, siamo noi che creiamo la nostra realtà, in qualsiasi
momento.

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Dobbiamo capire che la mente non distingue un’esperienza
vividamente immaginata da un’esperienza realmente vissuta.

È stato studiato ad esempio che se io ti chiedo di guardare una


bottiglia si attiva una certa parte del tuo cervello; se ti chiedo
invece di immaginare quella bottiglia vividamente, si attiva la
stessa parte del cervello. 


Quello che noi immaginiamo è quello che creiamo.

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Dato come presupposto che noi possiamo gestire le nostre
emozioni senza reprimerle, adesso ti spiego i 3 elementi principali
per cambiare il tuo stato d'animo ogni volta che lo desideri.

COME CAMBIARE IL TUO STATO D'ANIMO E


ACCEDERE AL TUO MASSIMO POTENZIALE

Il nostro stato d’animo è determinato da 3 elementi fondamentali:


il nostro FOCUS, il LINGUAGGIO che utilizziamo e la nostra
FISIOLOGIA .


- Per FOCUS intendiamo dove noi poniamo la nostra attenzione.

- Per LINGUAGGIO intendiamo non soltanto come parliamo, ma


anche come ci parliamo, quindi il dialogo interno che abbiamo con
noi stessi.

- La FISIOLOGIA rappresenta il nostro corpo.


Cambiando questi 3 elementi puoi cambiare il tuo stato d’animo in


qualsiasi momento, sempre, anche durante un esame, anche
quando accadono eventi spiacevoli o ti trovi in situazioni difficili da
affrontare.

Anche quando accade qualcosa di più brutto di un esame andato


male.

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Io conosco delle persone che hanno cambiato significato e stato
emotivo anche a traumi, addirittura a lutti.

Se è possibile cambiare significato ad un evento del genere, è


possibile anche e soprattutto cambiarlo per un esame.

PRIMO ELEMENTO: FOCUS


Per FOCUS abbiamo detto che intendiamo dove noi poniamo la


nostra attenzione. Facciamo subito un esempio pratico.

Pensa a un ricordo bello… come ti senti?

Quando pensi a quel ricordo bello, il tuo stato emotivo migliora un


pochino?

Quando pensi a una cosa bella il tuo stato emotivo migliora.

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È banale ma è così.

Alcune cose potranno sembrarti anche un po’ scontate, ma tu


applicale in modo costante, e poi vediamo se sono scontate oppure
se sono utili :)

Per capire meglio cos’è il FOCUS ti faccio un altro esempio che mi


hanno insegnato.

Penso che la mia vita sia tutta marrone!

Mettiamo il caso che io stia


camminando in un bel prato, un
prato verde, enorme, in montagna,
e a un certo punto vedo qualcosa di
marrone per terra, la vado ad
osservare, sento l’odore e vedo che
è proprio marrone, non è un
equivoco, è proprio MARRONE.


Dopo un po’ che sento ancora quell’odore, comincerò a nel prato


altre cose marroni, o comunque la mia attenzione sarà rivolta a
cercare altre cose MARRONI, MA MOLTO MARRONI.

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Conoscete delle persone che vedono un pochino la vita
MARRONE, per le quali è sempre TUTTO MARRONE?

Persone che magari hanno visto delle cose brutte, delle cose
“MARRONI,” e si sono convinte che la vita sia tutta così.

Questa è una generalizzazione del cavolo, non serve pensare che la


vita sia sempre brutta, perché la vita non è sempre MARRONE.

Nella vita ci sono delle cose belle e delle cose brutte, ma non è
sempre tutto brutto.

Se tu poni ovviamente il tuo focus nel cercare cose brutte, è ovvio


che troverai sempre cose brutte, perché stai cercando proprio
quelle. 


La generalizzazione è uno degli strumenti che usa la nostra mente
per semplificare, per capire.


Non è uno strumento sbagliato.


Se ho visto che quando attraverso la strada senza guardare a destra
e a sinistra una macchina stava per investirmi, allora la mia mente
generalizza che tutte le volte che attraverso senza guardare a destra
e sinistra qualcuno può mettermi sotto.


C'è qualcosa di male in questo? Assolutamente no.


Peccato che questo meccanismo mentale (e si tratta di un
meccanismo il più delle volte inconscio) agisce a nostra insaputa
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per tantissimi significati che diamo agli eventi che ci accadono.


Un ragazzo mi lascia, e allora tutti gli uomini sono stronzi.


Vengo bocciato ad un esame? E allora sono un fallito
all'Università…

Devo continuare?

Questo meccanismo della mente può esserci molto utile, come può
esserci molto dannoso.


Ecco che quello che possiamo fare è direzionare il nostro Focus,
cioè su cosa prestiamo attenzione, come se puntassimo una
telecamera in un punto preciso.

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Il FOCUS puoi vederlo proprio come una telecamera: immagina di
puntare una telecamera ad una festa di compleanno nella sala in cui
si balla.

Se fai vedere a un tuo amico il video della festa, lui vede la gente
che balla e che si diverte e capisce che è stata una bella festa.

Mettiamo il caso che sempre alla stessa festa ci sia un litigio in


cucina, e la telecamera questa volta era lì a riprendere quei due che
si prendono a pugni.

Quando fai vedere il video al tuo amico cos’è che pensa?


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È stata una festa di m… (marrone :) )

Ma è la stessa festa!

In base a dove poniamo il nostro focus, cambia completamente


la percezione della nostra realtà.


Se noi guardiamo agli aspetti positivi vedremo le parti più belle
della vita, se noi guardiamo agli aspetti negativi ci sembrerà tutto
un po' una m… (marrone).

A questo punto una domanda che potresti farti è: “Ma quindi devo
pensare solo alle cose belle?!”

La risposta è no, perché a volte in determinate occasione avere il


focus sui difetti può esserci MOLTO utile.
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Se io per esempio sto valutando una cosa, è utile mettere il focus
sia sulle cose positive che su quelle negative di quella cosa.

Ad esempio mettiamo che voglio comprarmi una macchina nuova.




In quel caso DEVO valutare sia i pregi che i difetti, perché
altrimenti mi troverò in mano una macchina che non mi piace.


La mente è uno strumento meraviglioso, purché venga usato come
uno strumento, e quindi gestito.


Non possiamo farci comandare dai nostri pensieri di m….(marroni)
soltanto perché qualche volta abbiamo pestato qualcosa di
marrone.

Nella maggior parte delle situazioni, soprattutto quelle che ti


rendono felice (per esempio quando sei con la tua compagna, con i
tuoi genitori, e anche quando sei con il tuo professore), se tu ti
ostini a mettere il focus soltanto sulle cose che non sai fare, sulle
cose negative della situazione, è ovvio che troverai soltanto difetti e
non vedrai mai le cose positive che queste situazioni possono
insegnarti.

Ma in questi casi a che serve avere il focus negativo?

A che serve notare tutte le imperfezioni della tua ragazza/o o farle


notare tutte le imperfezioni che ha.

Se poni il tuo focus sui difetti è ovvio che troverai sempre cose
negative, perché sì ci sono, ma ci sono anche tante cose positive.

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Quindi utilizza il tuo focus in maniera intelligente.

Se ci sono delle situazioni in cui usare il focus negativo serve, è


ovvio che devi farlo.


E invece cosa fanno le persone? Esattamente l'opposto.


Quando ti piace una ragazza la prima cosa che fai è vedere tutti i
pregi, e quindi la trovi bellissima, in un momento in cui non
dovresti vedere solo i pregi, ma dovresti vedere tutto l'insieme,
quindi anche i difetti.


Infatti cosa succede alla maggior parte delle coppie?


All'inizio guardano il proprio compagno in tutti i suoi pregi e poi
scoprono tutti i difetti.


Quello che ho imparato io nella mia vita, e questo non me l'ha
insegnato nessuno, è stato bilanciare l'uso del mio focus.


Quindi si, va bene usarlo in positivo, a patto che questo venga
bilanciato da un focus negativo e oculato sulle cose in cui è
necessario pensare.


Quelli che invece pensano che si debba sempre e solo pensare
positivo appartengono a quella che io chiamo "crescita personale
della scuola elementare."


- 37 -
Non c'è niente di male nel fare le elementari e poi le medie,
superiori, ecc.


Devi prima imparare l'alfabeto, e poi potrai scrivere dei temi.


Allo stesso modo per il pensiero positivo, devi prima imparare ad
usarlo, e poi ad usarlo come vuoi tu.


Quindi se alcune persone ad un certo punto hanno bisogno sempre
e solo di pensare positivo va bene, ci sono passato anch'io.


Venendo da una cultura sociale molto diffidente nei confronti del
prossimo, la prima cosa che ho imparato a fare è pensare positivo e
fregarmene dei limiti che mi stavo mettendo da solo.


Ad un certo punto però la scuola elementare finisce, e puoi usare
quello che hai imparato come vuoi.


Certe persone invece restano nella scuola elementare per tutta la
vita, e diventano dei frequentatori professionisti di corsi di
formazione :)


Conosco persone che ogni anno si promettono che saranno
positivi, che ci crederanno di più, che cambieranno la loro vita, ma
che continuano a ripetere sempre gli stessi errori.

Queste persone non hanno capito che la scuola elementare è finita,
e che ci sono le scuole superiori, e che quindi non devono sempre e

- 38 -
solo pensare positivo.

Ma possono pensare positivo quando lo ritengono giusto.


Io ad esempio spesso faccio questa differenza tra il momento della
decisione e il momento dell’azione.

Lo so che non è sempre semplice, ma provaci.

Quando stai decidendo se fare o no qualcosa puoi usare tutto il


focus negativo che vuoi, perché devi decidere e valutare tutte le
cose. Ti faccio subito un esempio molto pratico.


Quanti esami darai nella prossima sessione?


- 39 -
In questa fase di solito siamo molto ottimisti, prima di iniziare a
studiare siamo gasati, sorridenti, pensiamo che daremo 18 esami in
un 4 mesi e recupereremo gli esami arretrati.


Dopo pochi giorni in cui hai iniziato a studiare la scena è questa:



Stai già pregando per il 18.


Ti abbiamo insegnato come preparare gli esami in 7 giorni, ma
questo non vuol dire che tu non debba più guardare alla realtà.


Dicevo, dato che in questa fase (quella della decisione) siamo
molto più ottimisti, in questa fase ti consiglio di essere scettico e di
mettere il tuo focus negativo sui possibili intoppi.

- 40 -

Ci saranno le feste di Natale? Studierai durante le feste di Natale?
Si sincero.


In quel periodo sarà estate e quindi penserai al mare? Riuscirai a
studiare anche col caldo mentre gli altri vanno al mare?


A questo punto decidi.

Ma quando hai deciso e devi agire, per esempio quando hai deciso
che quell’esame lo vai a fare, non ci sta più tanto da pensare, devi
solo fare.


È in quel momento che devi utilizzare tutto il tuo focus positivo!


Metti il focus sulle cose positive, focalizzati sulle cose che sai e fai
risaltare anche al professore le cose che hai studiato. 


Se hai studiato una strategia per preparare 4 esami in una sessione,
e al primo esame già hai la cacarella perché pensi di non passarlo,
quello è il momento di mandare a fanculo la tua mente e andare a
dare quell'esame.


È chiaro? La mente è un grande meccanismo, vuole proteggerti dal
dolore, ma tu puoi decidere di andare oltre le paure della tua
mente.


In quelle occasioni avere un focus positivo ti salva il culo! :)
- 41 -
Ti focalizzi sul problema o sulla soluzione?

Un’altra cosa su cui dobbiamo stare molto attenti, anche questa ha


origine da come siamo stati educati e cresciuti, è che noi ci
focalizziamo sul problema e non sulla soluzione.

C’è una scena di un bellissimo film: “Patch Adams”, in cui il


protagonista Patch parla con uno scienziato pazzo.

Entrambi si trovano in un manicomio, e lo scienziato mette


davanti al volto di Patch la sua mano aperta con il pollice, chiuso e
gli chiede:

“Quante dita vedi?”

“4 dita”, risponde Patch.

Lo scienziato risponde: “Non sono 4 dita, devi guardare oltre la mia


mano”.
- 42 -
Patch allora guarda oltre la mano dello scienziato, guardando oltre
il suo focus di distorce, un po' come quando metti a fuoco qualcosa.


Mettendo a fuoco quello che c'è dopo il problema lui vede qualcosa
di diverso, e infatti vede più di 4 dita, ben 8 dita, perché quando si
vede sfocato le dita sembrano molte di più.

Questa è una metafora del fatto che se uno continua a guardare


sempre il problema (la mano) non troverà mai la soluzione

Il segreto è guardare oltre il problema.

Le persone sono completamente identificate con i problemi, ma in


questo modo non troveranno mai le soluzioni che cercano.

Ricorda: 



Il problema può essere complicato ma la soluzione è sempre
semplice, e sta oltre il problema.

Quando stai affrontando un problema per cui non ti viene la


soluzione, smetti di cercarla! Probabilmente sei focalizzato col
problema. Quando sei completamente assorbito dal problema non
vedrai mai la soluzione, perciò è utile staccare.


La soluzione la troverai focalizzandoti sulle possibili soluzioni, non
sul problema.

- 43 -
SECONDO ELEMENTO: LINGUAGGIO

Adesso vediamo il secondo elemento per cambiare il tuo stato


d'animo, cioè il LINGUAGGIO.

"Non è quel che entra nella bocca che contamina l’uomo; ma quel che esce
dalla bocca, ecco quel che contamina l’uomo."


Matteo 15:11

Per linguaggio intendo sia le parole che escono dalla tua bocca, sia
le parole che risuonano della tua testa sotto forma di dialogo

- 44 -
mentale.


Hai presente la vocina che senti nella testa quando parli sotto la
doccia o quando sei fermo nel traffico? Quello è il dialogo mentale.


Il linguaggio che utilizziamo determina gran parte della qualità
della nostra vita.


Quest'argomento richiederebbe dei giorni di seminario, ho cercato
di sintetizzarti al massimo il come cambiare il linguaggio che
utilizzi.

Cercherò di darti le informazioni più concise possibile, in modo


tale che tu possa applicarle concretamente nella tua vita.


Quello che vedremo in questo paragrafo è imparare come
direzionare il linguaggio che utilizziamo per avere risultati più
soddisfacenti sia nello studio che nella vita.

Alcune volte si fa un po' abuso di questa strategia, usandola anche


in modo improprio, e soprattutto esagerato.


Mi sta bene cambiare il linguaggio utilizzato quando parliamo di
migliorare la nostra vita, molte volte però ho visto applicare questa
strategia in modo passivo, solo perché l'aveva detto il guru o
formatore di turno.


Va benissimo pensare a frasi come: "Io creo la mia vita" "Il

- 45 -
fallimento è solo uno stato mentale" "Non esistono problemi ma
solo opportunità" Ecc. Ecc.


Sono modi di pensare che mi hanno aiutato nella mia vita, ma
questo se e solo se ci credi veramente, e sei disposto a fare un
VERO lavoro su te.

Tanto per capirci, è molto meglio chiamarlo PROBLEMA e cercare


di risolverlo, che chiamarla OPPORTUNITÀ se poi non fai nulla.


Se vieni bocciato ad un esame non è un problema, può essere
un'opportunità di andare meglio la prossima volta, ma a patto che
tu sia disposto a capire come fare meglio la prossima volta,
altrimenti te la stai solo raccontando.


Detto questo ora capiremo come DIREZIONARE il nostro
linguaggio, cioè di come fare in modo di dare una direzione
migliore alla nostra vita attraverso l'uso del linguaggio.

La prima cosa da cui dobbiamo partire sono le domande che ci


facciamo.


Si perché, sia che parliamo di linguaggio che utilizziamo nel
parlato, sia di linguaggio nel nostro dialogo mentale (cioè i
pensieri) una componente FONDAMENTALE ce l'hanno le
domande che ci facciamo.

Te lo faccio notare con un esempio.

Mettiamo il caso io sia grasso e che non mi piaccia essere grasso.


- 46 -
Se mi chiedo: "Ma perché sono grasso?”

Ovviamente è probabile che io mi trovi delle risposte negative a


questa domanda

Potrebbe essere perché non resisto davanti alle tentazioni, perché


non ho forza di volontà ecc ecc.

Ma la domanda contiene un presupposto sbagliato, ovvero che io


sono grasso e questa cosa non può cambiare, come un dato di fatto
negativo.

Se invece mi chiedo: “Come posso dimagrire in un modo intelligente,


che non mi faccia perdere i piaceri della tavola?”, vedi che la
situazione si ribalta completamente?

- 47 -
Non dico che la soluzione a questa domanda ti arriva subito, però
cambia proprio il punto di vista. Cambia la direzione che dai al tuo
linguaggio.

Per l’esame per esempio, prova a chiederti: “Come posso studiare


divertendomi senza avere ansia?”, oppure “Come posso studiare
imparando più cose anche a lungo termine?”

Invece di dire: “Perché ho l’ansia?”, fatti questa domanda: “Come


posso studiare meglio per non avere l’ansia dell’esame?"

Se tu inizi a farti delle domande intelligenti, il cervello ti darà delle


risposte intelligenti, perché il cervello è un servo meccanismo, è lì
per te, e se tu lo sai direzionare può migliorare enormemente la
qualità della tua vita.


Peccato che culturalmente non siamo esattamente portati a questo,
non siamo esattamente un popolo portato a farci domande di
qualità.


Questo accade anche perché come ci siamo già detti siamo portati a
lamentarci, a vedere sempre il lato negativo di ogni cosa.


Ogni giorno veniamo condizionati dalla Televisione, dalle
chiacchiere da bar, da altri studenti in crisi ad essere in ansia e a
cercare giustificazioni per quest'ansia.


Te lo dimostro con un esempio.

- 48 -
Quanti modi conosci di dire la parola: Neve?


Se adesso ti dico: “Guarda fuori, cos’è quella roba bianca che cade
dal cielo?”

Tu di risponderai “Neve”.

Hai tanti sinonimi per la parola neve?

No.

Se la stessa domanda tu la facessi ad un eschimese, lui avrebbe


tantissimi sinonimi per la parola neve, perché conosce tanti tipi
particolari di neve, una vera e propria classificazione del modo in
cui chiamare la neve.

- 49 -
È ovvio che se gli eschimesi hanno un tot di vocaboli per la neve,
vuol dire che la conoscono bene da poterla chiamare in modi
diversi.

Quindi possiamo assumere il presupposto per cui più vocaboli


conosci per una parola o per una sensazione, più quella stessa
parola la conosci ed è presente nella tua cultura.

Ora prova tu a fare questo esercizio.

Trova diversi sinonimi per la parola “paura” e diversi sinonimi per


la parola “entusiasmo”.

Prova a fare una lista, e dopo ti spiego il perché di questo breve


esercizio.


PAURA:


————————— 

—————————

—————————

—————————

—————————

—————————

—————————

—————————

—————————

—————————

—————————


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ENTUSIASMO:

————————— 

—————————

—————————

—————————

—————————

—————————

—————————

—————————

—————————

—————————

—————————

Notato qualcosa?


Probabilmente dovresti aver dato molti sinonimi alla parola paura,
e molti di meno alla parola entusiasmo.

Nel nostro vocabolario noi abbiamo più o meno il doppio delle


parole sinonimi di paura e la metà per entusiasmo.

Questo cosa vuol dire?

Che noi conosciamo molto meglio le parole negative che le


parole positive.

- 51 -
Questo significa che nel nostro linguaggio usiamo le parole
sbagliate.

Le parole di una cultura determinano il modo in cui quel popolo


pensa.

Quindi dobbiamo cambiare il modo in cui ci parliamo.




È per questo che il linguaggio che utilizziamo è così importante, e
non solo per le domande che ci facciamo.


Quando un esame va male cosa ti dici nella testa?


Ti senti un fallito? Ti dai del fallito?


Quando i giorni prima di un esame ti accorgi che non hai studiato
un argomento importante che cosa ti dici?


"Perché anche stavolta non ho studiato tutto!"


Oppure


"Come posso fare a rimediare a quest'errore senza pregiudicare la
mia preparazione e le fasi dell'OCME?"


Per non parlare di quello del linguaggio che utilizziamo parlando.


Di cosa parli con i tuoi compagni di corso?


- 52 -

Di quanto sono difficili gli esami o di quanto sono str***i i
professori? 


Oppure di come potete fare squadra e passare più esami possibile
nel più breve tempo possibile.


Anche se qualche volta hai ragione a lamentarti se magari l'esame è
difficile o se qualcuno ti ha fatto qualche sgarro, questo non vuol
dire che lamentarti sia una cosa utile per te.


Avere ragione non ti serve a niente da questo punto di vista.


Quindi il mio consiglio è di direzionare il linguaggio che utilizzi
non nell'ottica della lamentela, o del giudizio nei confronti di
questo o quel professore (anche se hai ragione). Il mio consiglio è
di direzionare il tuo linguaggio e le domande che ti fai nella
direzione più utile per te e per i risultati che vuoi raggiungere.

- 53 -
TERZO ELEMENTO: FISIOLOGIA

Dopo aver imparato a direzionare il focus e il nostro linguaggio,


vediamo come direzionare la nostra FISIOLOGIA.

Ovviamente le mie non saranno indicazioni mediche, perché non


sono un medico, quello che ti spiegherò sono dei semplicissimi
accorgimenti con cui puoi cambiare il tuo livello di energia in poco
tempo e in modo molto efficace.


- 54 -

Innanzitutto dobbiamo capire che :

La mente influenza il corpo, così come il corpo influenza la


mente.

C'è un legame molto stretto tra il tuo stato d'animo e il tuo corpo e
il legame è reciproco.


Se per esempio un giorno sei triste, com’è il tuo corpo?

Chiuso in se stesso, raggomitolato. 



- 55 -
Al contrario se sei felice cambierà tutto nel tuo corpo, dalla tua
postura, la posizione delle spalle, il tuo linguaggio del corpo, ecc.




Esiste quindi una vera e propria influenza mente-corpo, cioè il
nostro stato d'animo influenza in modo evidente il nostro corpo, e
questa cosa è molto evidente.


Quello che però non ci spiegano è questo legame non è solo
unilaterale, cioè non va solo dalla mente al corpo, ma anche dal
corpo alla mente.


In parole semplici questo vuol dire che non è solo il nostro stato

- 56 -
d'animo a condizionare il nostro corpo, anche il corpo può
condizionare il nostro stato d'animo.

Te dimostro subito.

Alzati in piedi, sorridi e comincia a saltare.

Fallo veramente. 


Anche se non fai un salto enorme, ma solo dei piccoli saltelli,


noterai che cambia completamente il tuo stato d'animo.


Stai saltellando?


Lo so che è ridicolo, ma fidati di me, fallo funzionerà all'istante.

- 57 -

Adesso inizia a sorridere.



Mentre continui a saltellare, sorridi. Salta e sorridi.


Se stai facendo l'esercizio, ad un certo punto dovresti iniziare a
sentirti meglio, a stare meglio.


Se sorridi cambiano i tuoi pensieri, cambia il tuo stato emotivo.


Questo accade perché c'è un legame molto stretto tra mente e
corpo, che come detto non va solo dalla mente al corpo, ma anche
dal corpo alla mente.

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Se è vero che quando sei triste il tuo corpo si incupisce, e che
quando sei felice stai con le spalle dritte e sorridi, quindi che il tuo
stato d'animo influenza il tuo corpo e la tua fisiologia.


È anche vero che quando inizi a saltellare, muoverti e sorridere,
automaticamente cambi i tuoi pensieri e il tuo stato d'animo, e
questo accade anche in negativo quando ti metti in una postura
chiusa ed incupita. Questo accade perché il tuo corpo influenza il
tuo stato d'animo.


Ogni volta che ti senti teso, stressato, triste, puoi provare
semplicemente a cambiare fisiologia del tuo corpo, e questo può
darti dei risultati molto potenti!


Io ancora oggi utilizzo questa potentissima strategia durante le
riunioni, o prima di una prova importante.


Quando ti senti triste per qualcosa, sorridi! 


Non puoi immaginare quanto è potente l’influenza che il nostro


corpo ha sulla nostra mente.

A tal proposito ti consiglio un TED di Amy Cuddy, che si intitola


“Come il linguaggio del corpo ci dice chi siamo”, che spiega
proprio come il corpo può influenzare la mente.

- 59 -
 https://www.ted.com/talks/
amy_cuddy_your_body_language_shapes_who_you_are


Quelle che ho cercato di spiegarti in modo molto semplice, sono
recentissime scoperte della neuro-fisiologia.


Infatti è solo da qualche decennio che gli scienziati hanno fatto
questa incredibile scoperta.


E cioè che non è solo la mente ad influenzare il corpo, ma anche il
corpo ad influenzare la mente.


Se vogliamo ottenere un determinato stato emotivo, il corpo
deve stare nello stesso stato emotivo che vuoi raggiungere con
il tuo cervello.

- 60 -
Ad esempio quando devi usare il palazzo e ti senti bloccato, per
usare la creatività, alzati in piedi, muoviti, cambia la tua fisiologia.

Vedrai come cambiano i tuoi pensieri e di conseguenza anche la tua


capacità creativa.


Ricapitoliamo quindi, abbiamo visto come direzionare il nostro
Focus, Linguaggio e come cambiare la nostra Fisiologia.

Questa era la TRIADE DEL SUCCESSO, questi sono i tre


elementi che possono cambiare in qualsiasi momento il tuo stato
d’animo.

Se tu cambi la tua fisiologia, cambi il modo in cui ti parli, e cambi il


modo in cui ti focalizzi sulla realtà, cambi completamente il tuo
stato d’animo, sia a breve che a lungo termine.

Magari cambiare fisiologia può aiutarti ad avere un cambiamento a


breve termine.


Per capirci non è che puoi superare una cosa veramente brutta che
ti succede saltellando in camera tua.


Ma se stai per andare a fare un esame, o una prova difficile
cambiare fisiologia, sorridere tenere le spalle dritte, chiuderti in
bagno e iniziare a saltellare o ad aprire le braccia verso l'alto1 può
veramente aiutarti a cambiare energia a breve termine.


Il Focus e il Linguaggio se ben direzionati e in modo costante

1 Non sto scherzando, lo facevo prima di ogni esame


- 61 -
possono aiutarti a fare dei cambiamenti anche a lungo termine per
la tua vita.


Si perché da come parli o ti parli, e da cosa e come metti
attenzione, determina gran parte della tua vita e delle azioni che
metterai in atto.


E dalla qualità delle tue azioni determina, la qualità dei tuoi
risultati.

Quindi la prossima volta che sarai in ansia per un esame, pensa al


tuo Focus, al tuo Linguaggio e alla tua Fisiologia.


- FISIOLOGIA: Assumi una postura dinamica, che ti metta in uno
stato di energia nuovo e migliore.

- LINGUAGGIO: Parlati in modo positivo attraverso il dialogo
interno, o esterno.

- FOCUS: Focalizzati sulle cose che hai studiato, o comunque su


qualcosa di positivo non di negativo.


È questa la strategia vincente!

- 62 -
Come estrarre i tuoi valori per un cambiamento a lungo
termine e raggiungere la felicità

La seconda strategia di gestione delle emozioni è l’estrazione dei


VALORI.


Dopo la triade del successo, con cui ti ho insegnato come fare per
cambiare il tuo stato d’animo in qualsiasi momento, adesso

- 63 -
dobbiamo capire quali sono i nostri valori per apportare davvero
un cambiamento a lungo termine.

Definire e perseguire i proprio valori è veramente la ricetta per la


felicità, anche a lungo termine.

I tuoi valori sono la cosa più importante che hai.

Se capisci cosa è più importante per te e metti tutto te stesso per


arrivarci, hai vinto.

È quella la felicità.



Io credo che la felicità non sia soltanto "fare tutto quello che si
vuole" ma "volere tutto quello che si fa".


Non è importante cosa fai, è importante se veramente lo vuoi, se ti
- 64 -
senti connesso mentre lo fai, se sei nel tuo elemento.


Solo che se tu non sai quello che vuoi come fai ad essere felice?


Dando per scontato che essere felice vuol dire che coincida quello
che fai ogni giorno con quello che vuoi fare, per esserlo dobbiamo
capire cosa vuoi veramente.


E i nostri valori sono importanti per questo, perché qualcosa per
diventare un valore deve essere veramente importante per te, ora lo
vediamo bene.

Ricordati che come diceva Seneca "Non c'è


vento a favore per il marinaio che non sa dove
andare".


Se non sai quello che vuoi non puoi essere
veramente felice.


Questa strategia ti sarà utile non soltanto per capire te stesso, ma


anche per capire le altre persone.

Ognuno ha delle scale di valori diverse.

- 65 -
Se una persona ha dei valori diversi dai tuoi si muove su leve
diverse per cose che per lui sono più importanti.

Definendo i tuoi valori puoi migliorare il rapporto con la tua


fidanzata, con il tuo fidanzato, con i tuoi genitori, o con i tuoi
collaboratori, se stai creando qualcosa con qualcuno, come
un’associazione o un business.

Ma prima di capire gli altri dobbiamo capire noi stessi.

Infatti non potrai mai capire i valori degli altri se prima non hai
capito i tuoi.

DIFFERENZA TRA VALORI FINE 



E VALORI MEZZO


Innanzitutto vediamo la differenza tra i valori “mezzo” e i valori
“fine”.

Per capire i tuoi valori la domanda a cui devi rispondere è:

Cos’è più importante per te?

Il valore è rappresentato dalla risposta che dai a questa


domanda.

Di solito si danno delle risposte come: la famiglia, i soldi, il


lavoro…

- 66 -
Penso che almeno una di queste cose sia importante per te, dipende
anche dalla tua cultura.

Il punto è che questi sono valori “mezzo”, cioè la famiglia non


rappresenta un valore in sé, ma sono le persone con cui condividi le
cose più importanti che possono farti raggiungere i veri valori che
stai perseguendo.

Per esempio, cos’è che ti dà la famiglia?

La sicurezza, l’amore… E questi sono valori.

Così come anche i soldi. 



Anche i soldi ti danno sicurezza, libertà…

Dobbiamo capire che non dobbiamo perseguire i valori “mezzo”,


perché appunto sono solo dei mezzi per arrivare ai nostri veri
valori, che sono invece i valori “fine”, cioè sono la risposta alla
domanda: “Cos’è più importante per te?”, e possono essere:

- sicurezza,
- libertà,
- importanza,
- amore.

Ma da dove vengono i valori che crediamo di avere?

Ci sono stati installati o li abbiamo sviluppati dai 7/8 fino ai 18/19


anni inconsapevolmente: provengono dai film, dalle canzoni, dal
nostro gruppo di amici, dalle persone che abbiamo frequentato, dai
- 67 -
nostri genitori, e creano quella chiamiamo la nostra “mappa del
mondo” .


Abbiamo già parlato del fatto che il mondo lo creiamo noi: il
mondo esiste per come noi lo percepiamo, e questi valori creano il
modo in cui vediamo il mondo.

Per capire quali sono i tuoi veri valori ti invito a fare un


esercizio. 


- Scrivi i tuoi valori, e fai una lista di quelle cose che per te sono
più importanti.

- Definisci i 3 valori più importanti

- Fai attenzione ai possibili conflitti

- Decidi e agisci di conseguenza.

Ricordati che il valore si estrae sempre rispondendo alla


domanda: “Cos’è più importante per te?”, facendo distinzione
tra valori mezzo e valori fine.


Facciamo subito un esempio

STEP 1

- 68 -
Cos’ è più importante per te?


A questa domanda dai 10 risposte, così da avere i tuoi primi 10
valori.

Scrivi tutti quelli che ti vengono in mente.

- SICUREZZA

- INSICUREZZA

- AMORE

- LIBERTA’

- IMPORTANZA

- ENTUSIASMO

- ONESTA’
- 69 -
Questi sono i mie valori, è solo un esempio.

Tu ovviamente scrivi i tuoi.

STEP 2

Assicurati che non ci siano valori “mezzo”e che quelli della lista
siano tutti valori “fine”. 


Se c’è FAMIGLIA tra i tuoi valori non va bene, perché come ti ho
già spiegato la famiglia è un valore mezzo, non fine.


È un mezzo per raggiungere il valore CONDIVISIONE o AMORE.


STEP 3

Attento ai possibili contrasti.

Ci sono dei valori che entrano in conflitto tra di loro. Per esempio,
nella mi lista ho scritto “ sicurezza” e “insicurezza”.

Io per “insicurezza” intendo la varietà, cioè la voglia di cambiare, di


interagire con gli altri, fare nuove cose.

Però mi rendo conto che questi due valori potrebbero andare in


conflitto.

I possibili conflitti vanno gestiti in maniera intelligente, ovvero


devi capire cosa è più importante per te: se per te è più importante
avere la tua stabilità o la tua varietà, e poi in base a quello dopo
agisci.
- 70 -
Non è che adesso non puoi più agire in modo vario e in modo
sicuro, anche perché è proprio uno dei bisogni dell’essere umano
sentirsi scuri e avere varietà, così come sono bisogni umani amore ,
unione e connessione.


Tra un attimo vedremo questo aspetto più nel dettaglio.

STEP 4

Accanto alla lista che hai fatto riscrivi i valori, però questa volta in
ordine di importanza.

Come selezionarli?

Prendi i primi due valori della lista e decidi quale dei due è più
importante per te. 

Facciamo un esempio:


- SICUREZZA

- INSICUREZZA

- AMORE

- LIBERTA’

- IMPORTANZA

- ENTUSIASMO

- ONESTA’


- 71 -
Tra Insicurezza e amore qual è il più importante? 

Amore.


Ok, tra amore e libertà qual è il più importante?

Amore.


Tra amore e importanza?

Amore


Tra amore e entusiasmo?

Amore


Tra amore e onestà?

Amore.


Perfetto abbiamo scelto il PRIMO valore, quello più importante.

- 72 -

Poi riparti dal secondo e fai:


Tra insicurezza e libertà qual è il più importante?



Libertà


Tra libertà e importanza?

Libertà.


…e così via!


Non finisco l’esercizio perché penso che ormai tu abbia capito.

Devi fare una classifica dei valori scegliendo quali sono i tuoi 3
valori più importanti.


Quando hai trovato i 3 valori più importanti di tutti, allora li scrivi
su un altro foglio più piccolino che puoi mettere nel tuo portafoglio
e portare sempre con te.


Così facendo ti troverai su un foglio piccolino, come un post-it, i 3
valori più importanti della tua vita.

- 73 -
Avere la consapevolezza dei tuoi valori è fondamentale, per questo
ti ho detto di scriverli e appenderli da qualche parte, o portarli nel
portafoglio, in modo da averli sempre a portata di mano.


Hai una bussola che ti dice sempre cosa è più importante per te, e
sei tu a sceglierlo.

Una volta che avrai acquisito la consapevolezza di ciò che è più


importante per te, dopo puoi agire.

Agire per quei 3 valori.

Quello che vorrei che tu facessi in questo momento è questo


esercizio.

- 74 -
Fallo veramente, prendi un foglio di carta e scrivi i tuoi 10 valori
più importanti e poi segui gli step che ti ho indicato.

Scrivi una lista di 10 valori.

Distingui i valori fine dai valori mezzo.

Attento ai possibili contrasti.



Scegli i 3 valori più importanti e copiali su un post-it o su un foglio
piccolo.

Fare questo esercizio ti dà la bussola della tua vita, è una delle cose
che i nostri primi studenti ancora ricordano e mi ringraziano
costantemente per quell’esercizio fatto anni fa.


I valori sono la bussola che devi seguire quando prendi una


decisione difficile, quando sei in un momento di difficoltà.

Mi raccomando fallo adesso, non dire dopo lo faccio perché poi non
lo fai più.

Io sono pessimo quando si tratta di fare gli esercizi, non ho mai


voglia di farli.

Questo accade perché ci hanno talmente tanto costretti a fare cose


che non ci piacciono, a scuola in famiglia, ecc. ecc. Che siamo
diventati allergici agli esercizi e non abbiamo più nessuna voglia di
farli.


I bambini hanno sempre voglia di fare, qualsiasi cosa sia. Noi no!

- 75 -
Quindi ti chiedo di far rivivere il bambino che è in te e di fare
veramente questo esercizio.

Se lo fai nel modo corretto ti cambia la vita, perché ti da una


bussola che puoi seguire sempre.

Puoi rifare questo esercizio tra 3-4 mesi se vuoi, così hai modo di
vedere se i tuoi valori più importanti sono cambiati, e divertirti a
scoprire cosa è più importante per te!


Come scegliere i tuoi valori per migliorare tutte le aree


della tua vita


Questo esercizio puoi farlo per qualsiasi area della tua vita, per
esempio nella relazione di coppia, nel lavoro, o nella tua crescita
personale.

Ovviamente in ogni ambito ci saranno valori più importanti di altri,


quindi quando devi prendere una decisione (ad esempio nel lavoro)
sai costantemente a quali valori devi guardare.

In un altro ambito, ad esempio quello della relazione di coppia,


magari hai valori diversi, e quindi prendi decisioni diverse in base a
quegli stessi valori.

Per esempio se sei single, nella relazione di coppia puoi fare


l’esercizio di decidere cos’è più importante per te, in modo che
quando arriverà la ragazza che ti piace saprai cosa vuoi e glielo dirai
chiaramente.

- 76 -
Te lo consiglio in particolare se sei un maschietto, perché le ragazze
amano gli uomini sicuri, che sanno dove voglio andare e non sono
disposti a compromessi.

Puoi essere morbido su mille aspetti nella tua vita, ma su quei 3-4
valori devi essere intransigente.

Se non mi credi chiedilo ad una ragazza che non sia la tua o ad


un’amica che non sia di parte.

Chiedile cosa le piace in un ragazzo, e vedrai che quello che non è


la bellezza, non sono i soldi, e nemmeno come si veste.

Quello che le ragazze amano dei ragazzi è la SICUREZZA, ed è una


cosa che si trasmette a livello inconscio. non conscio, tanto che a
volte non lo sanno nemmeno loro che è quello che vogliono,
eppure è proprio così.

Se lo chiedi ad un gruppo di ragazze nel 90% di casi ti dirà che


degli uomini amano la SICUREZZA.

Il restante 10% o non vuole dirtelo o ancora non lo sa :)


Se invece sei fidanzato, può essere utile fare questo esercizio in
coppia.

Mettetevi a tavolino e decidete cos’è più importante per voi in un


rapporto: decidete i 3 capisaldi che devono essere presenti nel
vostro rapporto.

- 77 -
Solo così si può costruire un rapporto a lungo termine, altrimenti
diventa troppo presto un rapporto in cui o ci si giudica a vicenda o
si sta insieme per comodità.


Quindi quali sono le cose più importanti del tuo rapporto?

Posso dirti i miei:

- PROGETTUALITÀ

- ACCOGLIENZA

- SICUREZZA


- 78 -
Questi sono per me i 3 valori più importanti nel rapporto di coppia.

Deve esserci un progetto comune a cui lavorare.

Deve esserci accoglienza, e quindi non far sentire giudicato l’altro
quando parla con te.

Deve esserci sicurezza, quindi devi sentire che con l’altra persona
sei al sicuro, protetto.


Al solito questi sono i miei 3 valori, tu sei libero di trovare i tuoi :)


Nel lavoro i valori possono essere diversi.

Io ho una scala diversa.

Non che gli altri valori non siano importanti, ma esempio se


dovessi dirti le caratteristiche più importanti delle persone che
lavorano con me sono:


- FIDUCIA

- LEALTÀ

- RESISTENZA


Non che queste cose non siano importanti nella coppia, ma per me
quando si tratta di lavorare con qualcuno la prima cosa che guardo
è se posso fidarmi di quella persona, se quella persona è leale (cioè
se è dalla parte della nostra azienda anche quando le cose vanno
male o ci sono difficoltà) e la sua capacità di non mollare.

Chi lavora con me non molla mai: può sbagliare, può trovare
difficoltà, ma non molla mai.
- 79 -
Ho visto studenti mollare, ho visto tante persone mollare davanti
alle difficoltà, ma non ho mai visto le persone che lavorano con me
mollare, altrimenti semplicemente non lavorano più con me.


Tutte le persone di successo hanno una scala di valori ben


definita.

Pensa a un presidente, a un leader, a un cantante o a una qualsiasi


persona che reputi di successo.


Queste persone sono dove sono perché hanno una scala di valori
molto chiara e la seguono, in modo tale che sanno sempre a cosa
fare riferimento quando devono prendere le decisioni più critiche
per loro.

Il segreto per prendere decisioni perfette è avere una solida scala di


valori, esattamente come il segreto per una buona gestione del
tempo è avere chiarezza di obiettivi.


Tutto chiaro?


Adesso ti serve un foglio di carta per fare questo esercizio, ma col
tempo vedrai che diventerà un lavoro automatico.


Oggi quando mi chiedi i valori più importanti nel lavoro, nella
coppia o nella vita personale non devo neanche pensarci più, te li
dico in un minuto, perché ormai ho fatto questo lavoro tante volte.

- 80 -

Quindi: definisci i tuoi valori e poi agisci in base a quelli!

Ti accorgerai di come la tua vita si trasformerà in una vita di


qualità, grazie alla bussola che guiderà le tue decisioni.

- 81 -
Perché conoscere I 5 Bisogni dell’essere umano ti
permetterà auto-realizzarti nella vita

Questa che vedi qui sotto è la piramide dei bisogni dell’Essere


Umano.

Questa piramide ha più di 50 anni, ma io personalmente la trovo


ancora attualissima.


- 82 -
I 5 bisogni fondamentali dell’essere umano sono:

BISOGNI FISIOLOGICI

SICUREZZA

AMORE e APPARTENENZA

STIMA

AUTO-REALIZZAZIONE


Te li spiego uno per uno.


1) Bisogni Fisiologici


Alla base della piramide troviamo i bisogni fisiologici:

Respirare, bere, mangiare.


Questi sono tutti bisogni alla base, e il motivo è ovvio.


Non è che possiamo parlare di filosofia se non abbiamo da
mangiare a tavola, per capirci.


2) Sicurezza.


Secondo bisogno è il bisogno di sicurezza, cioè la sensazione di
essere protetto.


- 83 -
Avere una casa che mi protegga dagli animali, dal brutto tempo o
da temperature troppo elevate, fa tutto parte del bisogno di
sicurezza.


Ovviamente nel bisogno di sicurezza c’è anche la famiglia che mi fa
sentire al sicuro, o la sicurezza fisica.


Se sto male, e ho ad esempio il mal di denti, non mi sento sicuro
perché in qualsiasi momento potrei stare più male.

3) Amore e Appartenenza. 


Fai attenzione perché si chiama amore e appartenenza, quindi non
parlo solo della relazione di coppia, ma parlo proprio di unirsi,
volersi bene.


Sto parlando di amicizia, affetto, intimità.


Se ci pensi anche nella coppia tu ti senti bene perché senti che
l’uno appartiene all’altro, e che in questo non c’è nessun dominio o
manipolazione, ma semplicemente la voglia di abbandonarsi a
qualcosa più grande di te.


4) Stima


Per stima troviamo sempre un bisogno legato alla personalità.


- 84 -

Cioè il bisogno di sentirsi stimato, amato, benvoluto, apprezzato,
riconosciuto come un leader.


Un leader può essere il presidente di una nazione, ma anche
l’impiegato di fiducia in banca, da cui le persone vanno per chiedere
prestiti.


Si tratta sempre di leadership, di autostima. :)


5) Auto-realizzazione


All’ultimo gradino della piramide troviamo l’auto-realizzazione, ma
in realtà fa parte di una classe di bisogni più ampi, quelli che
chiamiamo bisogni spirituali.

Sono i bisogni spirituali, che cominciamo a sentire quando è tutto
apposto nei gradini più bassi della piramide.


Crescere e contribuire sono i due bisogni dell’anima che non hanno
bisogno di giustificazioni razionali a livello di personalità.


Io ho bisogno di mangiare, perché ne ha bisogno il mio corpo.


Ma quando metto a posto i bisogni fisiologici, la mia sicurezza,
l’amore, l’appartenenza e l’autostima, allora comincio a guardare ai
bisogni spirituali.


- 85 -
Non c’è un motivo razionale per cui io dovrei crescere e
contribuire, e anche in questo caso te lo dico per esperienza
personale.


Per quale motivo io dovrei migliorarmi?


Vivo già la vita dei miei sogni, lavoro quando dico io con le persone
che dico io, per quale motivo dovrei migliorarmi?


Eppure lo faccio :)

Non c’è un motivo, l’unico motivo è che mi va di farlo.




Ad un certo punto senti il bisogno di crescere, esattamente come
senti il bisogno di contribuire.


Per quale motivo dovremmo donare dei soldi in beneficenza?


Noi con il nostro staff l’anno scorso abbiamo donato più di 3000
euro in beneficenza, e addirittura ci siamo presi la briga di
organizzare un evento di animazione per le persone colpite dal
terremoto.


Per quale motivo l’abbiamo fatto?


Per unirci come gruppo?

- 86 -
Per avere più stima di noi?


Si forse anche per quello. 


Ma c’era un motivo per cui noi sapevamo che quell’evento andava
fatto, e nessuno te lo sapeva spiegare, sapevamo solo che doveva
essere così!


Perché ti ho parlato di questi bisogni?

Perché abbiamo bisogno di soddisfare questi bisogni per


essere felici.


Quindi anche in questo caso hai una scala da guardare.


Perché se non sei nei bisogni spirituali, se non stai pensando a
crescere e contribuire, vuol dire che devi fare delle azioni per
mettere a posto altre aree della tua vita.


Magari devi sistemare la tua sicurezza, o devi lavorare sulla tua
autostima.


Alcuni formatori non concordano con questa versione della
piramide, sostengono che oggi i bisogni sono mischiati.


Che il bisogno di sicurezza possa essere appagato comunque con i
- 87 -
bisogni spirituali.


Cioè che anche se non ho una casa, posso comunque stare bene
meditando o pregando.


Per quanto mi riguarda non solo non sono d’accordo, ma penso
addirittura che per noi occidentali non lavorare sulla sicurezza o
sull’amore e appartenenza, e passare direttamente ai bisogni
spirituali sia controproducente.


Ti dico questo ovviamente nell’ottica del lavoro su di sé, perché so
che in alcuni casi (anzi in molti casi) per le persone può essere più
semplice andare a pregare da poveri che dedicarsi a migliorare la
propria vita concretamente.


Normalmente si pensa che sia difficile “sopportare” una vita
difficile, ma secondo me ci vuole poco ad essere poveri, a rifugiarsi
dietro una religione, un movimento, un pensiero che ti incoraggia
ad essere povero e piccolo.


Per come la vedo io è molto più impegnativo realizzare veramente il
tuo sogno, lottando per costruirti la vita che vuoi vivere e facendo
un lavoro che ami.


Certo, possiamo raccontarci che è più importante fare meditazione
o recitare un mantra la mattina appena ti svegli, ma se poi la tua
vita fa schifo, il tuo lavoro fa schifo, con la tua ragazza litighi

- 88 -
sempre o non riesci mai ad impegnarti in un rapporto, allora lascia
che ti dica che ti stai prendendo in giro!


È per questo che mi piace questa piramide, perché per passare dai
bisogni della personalità per arrivare a quelli spirituali sei
veramente costretto a lavorare su di te.


E te lo dice una persona che a 24 anni si è completamente
inventata il lavoro, che ha avuto modo di lavorare parecchio su di
sé in questi anni prima di arrivare a dirti queste cose.


Sistemando la base della piramide ho avuto modo di arrivare in
cima con più consapevolezza e serenità, ed è per questo che oggi
posso insegnarti queste cose.


Sistema quello che non va alla base della tua piramide e poi
dedicati ai bisogni più importanti dell’essere umano, cioè crescere e
contribuire.


Il mondo ha bisogno di persone come te, di leader capaci di vincere,
di mettersi in gioco, di fare veramente la differenza per il mondo e
di esporsi in prima persona quando è necessario.

- 89 -
Come trasformare le tue convinzioni limitanti in
convinzioni potenzianti per raggiungere il successo
personale

In quest’ultimo paragrafo ti spiego come riconoscere le tue


convinzioni limitanti e come sostituirle con convinzioni
potenzianti.

Dopo aver imparato a padroneggiare la triade del successo e ad


estrarre i tuoi valori e aver compreso quali sono i bisogni
fondamentali dell'essere umano, è finalmente arrivato il momento
di scoprire quali sono le tue convinzioni.

Nello specifico andiamo a vedere come capire quali sono le


convinzioni potenzianti e quali sono quelle limitanti.

Innanzitutto, cosa sono le convinzioni?

Le convinzioni sono quelle “idee” che noi crediamo essere vere a


prescindere.

Facciamo un esempio: noi siamo convinti che è la terra che gira


intorno al sole, e non che è il sole che gira intorno alla terra, perché
ci hanno insegnato che è così.

Il punto è che non sappiamo il perché, sono quei postulati base a


cui noi crediamo a prescindere.

Il punto è che le nostre convinzioni limitanti, limitano appunto


l’accesso al nostro potenziale.
- 90 -
Per spiegartelo ti faccio un esempio.

C’è un aneddoto che si racconta sugli elefanti


da circo.

Si racconta che gli elefanti da piccoli vengono


legati a un palo per essere addestrati.


Quando sono piccoli non hanno molta forza
e quindi non riescono a sradicare il palo.

Da grandi loro hanno la forza di sradicarlo,


tuttavia per come sono abituati non lo fanno
e passano tutta la vita nella convinzione che
non possono allontanarsi dal palo, e che
tutto il loro mondo ruoti attorno ad esso.

Di conseguenza tutto il loro mondo inizia e


finisce intorno a quel palo.

Crescendo diventano molto grossi, e


avrebbero tranquillamente la possibilità di sradicarlo, solo che non
lo fanno.

Ecco perché si vedono degli elefanti enormi, attaccati a un palo che


potrebbero estirpare a loro piacimento.

Non lo fanno perché non hanno accesso al loro potenziale. 



Ora questo è solo un aneddoto e potrebbe essere vero come
potrebbe essere falso, ma pensaci un attimo e dimmi:


- 91 -

Quante cose hai deciso che non le potevi fare, solo perché
qualcuno ti ha detto che non si potevano fare?


Quante cose hai deciso che non le potevi fare solo perché ti
sembrava di non essere nelle condizioni di poterle fare?


Quante volte senti che ti manca qualcosa per compiere un progetto
o portare a termine un obiettivo?


Non hai abbastanza tempo per superare l’esame?

Non hai abbastanza coraggio per parlare a quella persona?

Non hai abbastanza soldi per realizzare il tuo sogno?


Queste sono tutte convinzioni, e le convinzioni limitano o
favoriscono l’accesso al tuo potenziale.

Se abbiamo accesso al nostro massimo potenziale possiamo


compiere azioni di qualità ed ottenere di conseguenza risultati di
qualità. 

Molto spesso il nostro potenziale resta inespresso.

Penso che tu sia d’accordo sul fatto che hai un potenziale enorme
in qualche attività (magari il calcio piuttosto che il canto o la
chitarra) che devi solo allenare costantemente.

Solo che l’accesso profondo al potenziale deriva dalle convinzioni


che abbiamo, da cosa noi crediamo sia vero o falso su noi stessi.

- 92 -
Se io sono convinto che so giocare a calcio è ovvio che accederò al
mio potenziale allenandomi sempre di più.

Per esempio potrei serenamente scegliere di non bere la sera e di


svegliarmi presto al mattino per allenarmi.

Per il canto vale la stessa cosa, cioè io sarò più predisposto a


studiare canto se mi sono sentito apprezzato, lodato, stimato per la
mia voce ecc. ecc.

Sono i rinforzi frequenti che costruiscono le tue convinzioni.

Quindi qual è il problema?

Innanzitutto dobbiamo capire che la maggior parte delle nostre


convinzioni si sono modellate quando eravamo piccoli e purtroppo
è successo a tua insaputa, te le hanno proprio istallate.

È come quando inseriamo dei file in un computer: possono essere


dei virus o dei buoni programmi.

Da questo punto di vista il cervello è un po’ come il computer, o


meglio è il computer ad assomigliare al cervello. :)
- 93 -
Dicevamo che questo è un problema perché i genitori non lo sanno
cosa vuol dire istallare una convinzione negativa nel proprio figlio. 


È un po’ come quando ti dicono che la matematica è difficile…

Sono sicuro che la maggior parte delle persone che conosci, o


probabilmente tu stesso, ha delle convinzioni ostacolanti sulla
matematica.

Perché?

Perché ti hanno detto che era difficile.

E tu cos’hai fatto?

- 94 -
Hai limitato l’accesso al tuo potenziale, non ti sei applicato, e hai
prodotto azioni di minor qualità, ottenendo risultati di minor
qualità.

Immagina che le tue condizioni siano un grande tavolo.

Facciamo un esempio:

Mettiamo che tu sia convinto di essere brutto, quindi metti sul


tavolo questa convinzione.

Le gambe che reggono il tavolo rappresentano tanti riferimenti,


tanti rinforzi che ti hanno dato i tuoi genitori, le ragazze, gli amici
o chi per loro sul fatto che tu sia più o meno bello.

Se le gambe reggono bene, il tavolo è stabile ed è difficile


smuoverlo.

- 95 -
Se ti hanno sempre detto che sei bello, è difficile che tu non abbia
accesso al tuo potenziale.

Ma adesso mettiamo il caso che tu entri in un bar e sia convinto di


non essere un figo, perché ti hanno sempre detto che sei brutto,
che non piaci alle ragazze, ecc. ecc.

Entri in un bar, vai al bancone e vedi due ragazze che ti guardano e


ridono.

Se tu hai la convinzione di NON essere figo, la prima cosa che


pensi è che ti stanno prendendo in giro; probabilmente inizierai a
pensare di essere vestito male, di essere sporco da qualche parte, e
inizierai a cercare tutti quei significati che possano rafforzare la tua
tesi.

Perché ricordati, che non c’è nulla di più forte della nostra identità.

Noi facciamo di tutto per confermare la nostra identità.

Abbiamo deciso che non sappiamo usare il computer?

E infatti il computer non lo sappiamo usare, diciamo che odiamo la


tecnologia, troviamo delle giustificazioni anche razionali a questa
nostra convinzione.

Torniamo all’esempio del bar, ma adesso vediamo la situazione


opposta.

Mettiamo il caso che tu sia convinto di essere figo e di piacere


alle persone.

- 96 -
Entri in un bar, vai verso il bancone con lo sguardo da vero playboy,
ti guardano due ragazze e ridono.


Tu a cosa pensi?


Probabilmente pensi che quelle ragazze ci stanno provando con te.

Magari chiami un amico per andarle a conoscere…. :)

Che cosa è cambiato?

È cambiato il fatto?

No.

Allo stesso fatto, cioè due ragazze che ti guardano in un bar e


ridono, tu hai dato due significati completamente diversi.

Perché?

Perché in un caso avevi una convinzione limitante e nell’altro


invece avevo una convinzione potenziante.

Perché ti ho fatto questo esempio?

Per farti rimorchiare il sabato sera?

Certo che no ( anche se te lo auguro!)

Questo discorso è più legato al metodo di studio di quanto tu possa


pensare, perché se hai delle convinzioni limitanti sul tuo metodo o
sulla tua capacità di applicare il palazzo della memoria è ovvio che
avrai meno accesso al tuo potenziale.

- 97 -
Io ti posso dare tutte le tecniche e le strategie del mondo, ma non
funzioneranno.

Perché non avrai accesso al tuo potenziale, e quindi non le


applicherai, o troverai delle scuse, e non avrai i risultati che
desideri all’esame.

Quindi cosa puoi fare per cambiare queste convinzioni? 



STEP 1: NON DARE NIENTE PER SCONTATO

Innanzitutto devi capire che queste convinzioni te le hanno


installate.

Distaccati un po’ da quello in cui credi, metti in discussione la tua


identità.


Comincia ad accettare che la maggior parte delle tue convinzioni te
le hanno installate in modo inconsapevole, quindi metti in
discussione quelle cose che dai per scontate, come per esempio il
fatto di essere timido o di non essere capace di parlare in pubblico,
o di avere una memoria pessima.


Metti in discussione queste convinzioni perché puoi cambiarle, se
lo vuoi.


Questo vale sia per le convinzioni che hai su te stesso/a, sia per le
- 98 -
convinzioni che hai sul mondo.


Non sono solo le convinzioni “Io sono fatto così”, ma anche le
convinzioni “Le persone sono fatte così”


Ad esempio:


“Gli uomini sono tutti stronzi”

“Fidarsi è bene non fidarsi è meglio”

“Le donne sono perfide”


Sono tutte convinzioni depotenzianti, perché limitano l’accesso al
tuo potenziale, privandoti di provare fiducia nei confronti del
mondo.

Attenzione!

Ti faccio un paio di precisazioni a questo punto perché penso siano


necessarie.


Innanzitutto avere convinzioni potenzianti non vuol dire diventare
un credulone e credere anche a Babbo Natale.


Non voglio che pensi che essere buoni vuol dire essere ingenui,
perché anche in questo caso si tratta di una convinzione che hai :)


Poi, altra precisazione importante: non ti ho raccontato che le
convinzioni ce le istallano a nostra insaputa da piccoli per farti

- 99 -
giudicare tutte le persone che ti hanno educato:, a partire dalle
maestre d’infanzia fino ad arrivare ai tuoi genitori e così via!


Al contrario quello che voglio è che tu accetti tutte le convinzioni
che hai, e che te ne crei delle nuove e tra un attimo vedremo come
fare.


Non ti serve a niente giudicare le persone che ti hanno istallato


queste convinzioni.


Per adesso ti serve non credere che le tue convinzioni siano
necessariamente valide, ma semplicemente accettare che ti
sembrino valide perché qualcuno ti ha detto così.

STEP 2: ASSOCIARE DOLORE

Quello che vorrei che tu facessi è immaginare tutte le cose più


tragiche possibili che ti capiterebbero se tu seguissi quella
convinzione.


Non devi solo immaginarlo, devi proprio scriverlo su un foglio.


Prendi una delle convinzioni limitanti che hai, può essere anche
una di quelle che ti ho dato io prima, e scrivila su un foglio bianco.


- 100 -
Questo esercizio serve ad eliminare tutti i riferimenti che hai per la
vecchia convinzione, un po' come se volessi distruggere i piedi che
tengono in piedi un tavolo.

È molto importante fare questo esercizio, quindi davvero prendi


carta e penna e scrivi.

Scrivere serve a fluidificare il pensiero, quindi non pensare, scrivi.




Quando scrivi non puoi raccontarti balle, mentre quando pensi un
po’ te la racconti dicendoti:

- 101 -

“Ma io in fondo non ci credo poi così tanto, non ho proprio questa
convinzione.”


Lo so, perché ci sono passato, io sono il primo che se la raccontava.


Scrivere mi ha aiutato a non raccontarmi più balle e a prendere in
mano davvero la mia vita.


Quando scrivi non ti racconti balle, perché la convinzione la vedi lì
e dici: “Cazzo però, sono proprio un cretino ad avere questa
convinzione.”


Bene, quello che devi fare è proprio questo.


Mettiti in discussione, prova a sperimentare, prova a partire da
altri presupposti nella vita.


Cerca di mettere in discussione quello che ti hanno sempre detto di
pensare e accogli nuove convinzioni.


Quello che vorrei che tu facessi è prendere un foglio bianco e
scrivere almeno una convinzione negativa su te stesso.


Poi vorrei che tu scrivessi un po’ di cose brutte che potrebbero
succederti se continuassi ad agire così.

- 102 -
Ti faccio un esempio.


Mettiamo il caso che la tua convinzione sia:


“Gli uomini sono stronzi. Non ti fidare degli uomini perché ti
vogliono portare a letto e ti abbandonano.”

- 103 -
Prova tu adesso, completa come vuoi e scegli la credenza che senti
tua, il mio era solo un esempio.

STEP 3: TROVA UNA NUOVA CONVINZIONE


Quello che adesso devi fare è scegliere una nuova convinzione,


questa volta potenziante.


Nella metafora del tavolo, se avevi un tavolo che rappresentava una
convinzione (ad es. IO SONO FIGO) sostituiscilo con un’altra
convinzione in cui ti piacerebbe credere.


“Quando mostro veramente chi sono qualsiasi donna può trovarmi
figo.”

Può essere una.



Non ti sto dicendo di vantarti o di uscire stasera e fare lo sborone,
il nostro è un esercizio che ci serve per istallarti convinzioni
potenzianti, non te lo dimenticare :)


Per sostituire la convinzione del foglio precedente io scriverei:

“Qualunque uomo può amarmi se il mio amore è puro, se non mi
ama ancora nessuno vuol dire che non sto amando col cuore
aperto”.


- 104 -
Lo so, per qualcuna di voi sarà difficile da digerire questa
convinzione, quindi ne diamo una anche per i maschietti?

- 105 -

“La mia ragazza non mi tradirà mai se la amo in modo puro e
incondizionato”


Ve l’avevo detto che vi avrei messi in difficoltà. :)

Ovviamente, ragazzi e ragazze, non vi sto dicendo che non dovete


spaccare una sedia per terra se il vostro ragazzo vi abbandona o la
vostra ragazza vi tradisce, chiaro?


Voi fate quello che sentite di fare quando soffrite, cercate soltanto
di restare presenti alla sofferenza e di osservarvi, come ci siamo già
detti nel primo paragrafo dove spiegavo cosa vuol dire Lavorare su
di Sé.


Adesso ti farò una lista di 10 convinzioni potenzianti a cui potrai
ispirarti.


Ma indovina cosa dovrai fare prima? 


Esatto :D, devi prendere un altro foglio e scrivere la tua
convinzione potenziante, e anche in questo caso inserire delle
conseguenze, stavolta però positive.


Devi fare un elenco delle possibili conseguenze positive per quella
nuova convinzione.


- 106 -
Non prenderla sottogamba, devi immaginarti veramente le
conseguenze positive di una credenza potenziante, altrimenti non
diventerà mai una nuova credenza.

Adesso ti faccio un regalo.



Voglio condividere con te un po’ di convinzioni potenzianti che
hanno fatto la differenza per me.

- 107 -
Non devono per forza essere anche le tue, ti sto parlando di
convinzioni che per me hanno funzionato e che mi hanno permesso
di attirare nella mia vita persone come la donna che amo, o come
gli amici che ho, e di raggiungere i miei successi personali ed
economici.

Credimi, questo è un regalo di valore veramente inestimabile.




Queste convinzioni sono una delle cose più importanti che ho.


Ovviamente leggerle non basta, se vuoi farle tue devi istallarle
dentro di te come ti ho insegnato a fare con gli Step precedenti.


Sono delle convinzioni che faciliteranno il lavoro su di te e la tua
scalata verso il successo, perché spero che a questo punto avrai
capito che avere successo è una cosa bella e non brutta come
vogliono farci credere.

- 108 -
LE CONVINZIONI DI SUCCESSO 

DI ANDREA ACCONCIA


“Ogni risorsa di cui ho bisogno è già dentro di me”



“Se hai un problema grande sei un uomo piccolo”

“Se ami col cuore aperto l’amore torna sempre indietro”

“Le persone vengono prima di tutto il resto”

“Più dai, più hai"

“Il mondo ti fa da specchio: le persone e le cose che hai intorno
sono uno specchio di quello che hai dentro”

“Se vuoi veramente cambiare la tua vita puoi cambiarla in
qualsiasi momento”

“Metti prima te stesso, solo così potrai aiutare gli altri”

“Se vuoi risultati straordinari devi metterci sempre impegno
straordinario”

“Nessuna persona, cosa, risultato o prova da superare vale il
prezzo della tua infelicità, ogni giorno meriti di essere felice”

- 109 -
STEP 4: RINFORZA LE NUOVE CONVINZIONI
POTENZIANTI

Hai capito che bel lavoro abbiamo fatto finora?




Quello che abbiamo fatto è stato depotenziare le vecchie
convinzioni e trovarne delle nuove.


Quello che ci resta da fare è rinforzare le nuove convinzioni.


Immagina sempre le tue convinzioni come dei tavoli.


È come se avessimo preso i tavoli con sopra le tue convinzioni
limitanti, e avessimo distrutto le gambe.

Ora abbiamo dei nuovi tavoli con delle convinzioni potenzianti, ma


ci dobbiamo mettere tante nuove gambe che rinforzano le
convinzioni appena create.


Questi rinforzi si chiamano riferimenti.


L’ultimo esercizio che ti do infatti, che ovviamente dovrai
continuare a fare ogni giorno della tua vita (sennò non serve a
niente), è di cercare dei riferimenti che confermino le tue nuove
convinzioni.


Se metti in discussione le “gambe” del tavolo delle convinzioni
- 110 -
limitanti, la gambe si rompono, il tavolo cade, e non avrai più
quelle convinzioni.

In questo modo inizi a crearti delle convinzioni più


potenzianti.

Il lavoro che devi fare è cercarti dei riferimenti per quelle


convinzioni, mettendoti in gioco e sperimentando, quindi nuovo
tavolo, nuova convinzione.

- 111 -
I riferimenti sono i piedi del tavolo che lo tengono in piedi, e
possono essere anche piccoli ma utili, perché ricordati che le
convinzioni si cambiano a poco a poco.

Devi rinforzare un “piede” del tavolo alla volta, fino ad ottenere un


tavolo bello robusto, così che all’esame ti senta sicuro di ciò che hai
imparato e memorizzato.

Quando vai a fare l’esame con delle convinzioni potenzianti su te


stesso, se non ottieni il risultato che desideri è un problema o del
professore che è un incompetente (e potrebbe essere), o magari del
processo, cioè del fatto che hai sbagliato qualcosa: o non hai
studiato le cose giuste o non le hai studiate nel modo giusto.

Ma va bene così!

Impari cosa non va, cambi quella cosa e vai a sostenere l’esame la
volta successiva, ed è tutto a posto.

Capisci come ti cambia il mondo?

Come cambia l’accesso al tuo potenziale e quindi il mondo intero?

Quindi l’ultimo esercizio che ti dò è quello di fare un elenco di


piccole attività che puoi compiere per rinforzare le tue convinzioni
potenzianti.


Puoi partire da piccole cose, perché stai sicuro che tante piccole
azioni ti daranno dei riferimenti che saranno delle gambe robuste
da mettere sotto ai nuovi tavoli delle tue nuove convinzioni.


- 112 -

Mettiamo che tu voglia istallarti la convinzione:


“Io sono estroverso”


Perché magari pensi di essere un ragazzo timido.

Potresti cominciare col dire “buongiorno” alla prima persona che
incontri al mattino, anche se è una sconosciuta.


Questo esercizio per qualcuno magari sarà una fesseria, ma per una
persona timida può essere difficilissimo.

Fai un elenco di 2-3 cose che potresti fare da subito, già da domani
mattina e poi mettilo in un posto dove puoi vederlo.


Io ti consiglio di fare una foto al foglio e di usarla come immagine
di sfondo del cellulare.


Questa cosa è potente perché sei costretto a guardare l’immagine
ogni giorno.


Fai l’elenco adesso e fagli una foto, e mi raccomando scegli cose
semplici da fare.


Prendi una nuova convinzione che vuoi istallarti e scegli 2-3 attività
che la vadano a rinforzare e che ti prendi l’impegno di mettere in
pratica ogni giorno.

- 113 -
Bene, prima di concludere ti racconto un’ultima cosa per farti
capire l’importanza delle convinzioni per lo sviluppo dell’umanità.


È un esempio molto famoso, magari ne hai già sentito parlare.

Lo strano caso di Roger Bannister

C’è stato un caso storico che ha dimostrato come le convinzioni


limitanti che si hanno, anche a livello culturale, negano l’accesso al
tuo massimo potenziale.

- 114 -
La storia che voglio raccontarti è quella di Roger Bannister, un ex
atleta britannico, noto per essere stato il primo atleta ad aver corso
il miglio in meno di 4 minuti.

Adesso sono stati fatti nuovi record, però lui è stato il primo che
l’ha percorso in meno di 4 minuti.

A quel tempo era assodato scientificamente che l’uomo non


potesse correre il miglio in meno di 4 minuti, perché c’era stato
uno scienziato (un medico nella fattispecie) che aveva affermato
che non si poteva percorrere il miglio in meno di 4 minuti
altrimenti il cuore sarebbe scoppiato.

Questa era una convinzione limitante, esattamente come il palo


dell’elefante.

Alla fine Bannister superò i suoi limiti e corse il miglio in meno di


4 minuti.

Nello stesso anno, altre 6 persone corsero il miglio in meno di 4


minuti.

Dopo che Bannister ruppe questo limite mentale che l’essere


umano si era creato, altre 6 persone riuscirono a raggiungere
l’allora “irraggiungibile”.

Questo fatto dimostrò che non era un problema tecnico o di


potenza del corpo, ma una convinzione limitante.

Cambiando le loro convinzioni, le persone si sono date standard


diversi e solo per questo hanno ottenuto risultati migliori. 

- 115 -

Che cos’è uno standard?

Uno standard non è un obiettivo, non è una cosa da raggiungere.


Lo standard è qualcosa al di sotto del quale io NON sono disposto


a scendere!

Per esempio, c’è chi dà due esami a sessione, chi invece ne dà 4 o 5,


e darne 2 rappresenta il minimo sotto il quale non scendono.

I risultati che hai dipendono dagli standard che ti dai.

Non ti chiedo né di darti degli standard stupidi, come quelle


persone che decidono di dare 7 esami a sessione e poi non ne
danno nemmeno 1, ne di essere troppo parsimonioso.

Quello che ti consiglio è di darti degli standard onesti.



Se normalmente dai 3 esami a sessione, prova a darne 4.

Ricorda che gli standard si alzano uno alla volta, un gradino alla
volta.

Ma sii anche onesto con te stesso, non darti lo standard solo perché
devi darti lo standard.

Deve essere sincero: datti uno standard motivante in cui credi


e poi chiediti sempre di più.

Solo così riuscirai ad accedere al tuo massimo potenziale, perché è


quello che ti fa ottenere risultati, forse anche più delle strategie.

Le strategie sono importanti, ma quello in cui TU CREDI è più


importante.

- 116 -

Se ti dai standard assurdi rinforzi solo le tue convinzioni limitanti,
ma se alzi gli standard e sei onesto con te stesso la tua vita sarà
sempre in continuo miglioramento.

Io quello che ho ottenuto nella mia vita l’ho ottenuto perché mi


sono dato delle convinzioni assolutamente potenzianti su me
stesso, e quelle che non andavano le ho cambiate nel tempo.

Ho ricercato e sperimentato le migliori tecniche, quelle che non


andavano le ho lasciate, e ho riassunto il distillato di tutte le
tecniche che funzionano, poi le ho applicate e solo dopo ho iniziato
a insegnarle.

Se impari a cambiare le tue convinzioni, cambi il ciclo dei tuoi


risultati, e quindi il ciclo del tuo successo.

Te lo spiego con questo semplice schemino.



Se cambi le tue convinzioni, hai accesso al tuo massimo potenziale,
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migliori l’atteggiamento nei confronti di quello che fai e di
conseguenza ottieni risultati migliori.


Al contrario se hai convinzioni negative limiti l’accesso al tuo
potenziale, quindi assumi un atteggiamento negativo e ottieni
risultati scarsi.


È tutto qui, non è più difficile di così.

Siamo giunti alla fine di questo manuale.

Ora che hai le migliori strategie per poter rendere eccellente la tua
carriera universitaria e straordinaria la tua vita, non ci resta che
augurarti risultati straordinari.

Ti faccio un grandissimo in bocca al lupo!

Rendi la tua vita straordinaria, e ricordati di essere felice!

Un’ultima cosa, voglio darti 7 linee guida da seguire per la tua vita
che sono sicuro che faranno la differenza per te, (perché l’hanno
fatta in passato per me).

7 linee guida da seguire assolutamente per lavorare su di te

- Non giudizio: non dobbiamo giudicare ne’ giudicarci!


Qualsiasi cosa facciamo la facciamo per noi, e se giudichiamo
gli altri in realtà giudichiamo noi stessi!

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Non perderti più nel giudizio!

- Presenza e osservazione: Essere presente ai fatti vuol dire


riconoscere che il mondo lo stiamo creando noi.

Dobbiamo avere questa consapevolezza, e ricordarci di noi
stessi, di chi siamo, dei nostri valori, che siamo di più di
quello che ci circonda, e di osservare ciò che accade con
presenza e senza identificazione.

- Tenacia: Tutto ciò che vuoi ottenere, puoi ottenerlo solo se


sarai tenace!

C’è una bella poesia che dice




“Non andartene docile in quella buonanotte, infuriati, infuriati contro il
morire della luce!”

Se hai delle difficoltà non mollare, sii tenace!

Non è la voglia di vincere che ti farà avere successo, quella ce l’hanno tutti, è
la volontà di prepararsi a vincere che fa la differenza!

(Vincent Lombardi)

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-Fai più errori possibili: Non aver paura di sbagliare! La vita è
fatta di errori perché è solo con gli errori che si migliora. 

Anche con le tecniche potrai sbagliare, ma solo così potrai
diventare un campione!

Il fallimento non è una strada per il successo, è l’UNICA strada per il


successo!

(Frank Merenda)

- Frequenta i migliori: prendi i consigli da chi fa, dai migliori, da


quelli che nella vita hanno ottenuto i risultati che hanno sempre
voluto.

Circondati di persone innovative, creative, e se non le conosci,


cercale!

Le relazioni si coltivano. 

Coltiva relazioni che possono migliorarti!

-Fai di testa tua: frequenta i migliori ma fai di testa tua. Non


perdere l’audacia o il coraggio di fare di testa tua.

Non perdere la capacità di creare il tuo destino!

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-L’ingrediente segreto: SEI TU! 


"Non esiste un ingrediente segreto, per rendere una cosa speciale devi soltanto
credere che sia speciale"


Ricordati di essere felice!

Sei tu che ci metti tutto quello che vuoi nella tua vita!

La felicità è una scelta, e come tale va perseguita!

Non sono gli esami che passerai che ti daranno la felicità, ma è la


felicità farà passare gli esami con gioia.

Prenditi un post-it e attaccatelo da qualche parte, a me ha aiutato


molto:


Ricordati di essere felice.

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