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Dant Sintesi
Dant Sintesi
DANTE ALIGHIERI
della Commedia. Nel 1310 forse si recò a Parigi.
PERCHÉ DANTE È UN CLASSICO? Riaccesesi, con l'incoronazione di Enrico VII nel 1313,
1. Perché può essere considerato il padre della lingua le sue speranze di una pacificazione dell'Italia sotto
italiana: sviluppò infatti le potenzialità espressive del l'egida imperiale, compose il De monarchia. Ospite,
volgare rivendicandone la dignità di lingua letteraria fra il 1313 e il 1319, degli Scaligeri a Verona, si dedicò
accanto al latino. alla terza cantica della Commedia e scrisse due eglo-
2. Perché, creando lo Stilnovo che influenzò Petrarca, ghe latine e delle epistole: con una di queste rifiutò
ha condizionato la tradizione poetica moderna. sdegnosamente di accettare le umilianti condizioni
3. Perché con la Commedia ha offerto la sintesi più alta imposte da Firenze nel 1315 per concedere l'amnistia
del medioevo e assieme inaugurato l'età moderna. ai fuoriusciti. Trasferitosi a Ravenna nel 1320, svolse
4. Dante rappresenta un caso, in apparenza parados- incarichi diplomatici per Guido Novello da Polenta;
sale, di autore assieme canonico e inimitabile, in par- morì di ritorno da una missione a Venezia nel 1321,
ticolare in virtù del suo sperimentalismo linguistico. Il durante la quale contrasse la malaria.
suo influsso sulla tradizione letteraria successiva non
si coglie, pertanto, a livello di riprese esteriori, ma
nelle reminiscenze profonde che segnano ancora i LE COSTANTI LETTERARIE
massimi autori del Novecento. Lo sperimentalismo 1: i temi e le forme
L'opera di Dante mostra un inesauribile sperimentali-
smo, che investe stile, contenuti, lingua e metro. Egli
LA VITA [1265-1321] passa negli anni dallo Stilnovo alla tenzone con Forese
L’infanzia, la giovinezza e gli studi Donati, dalle "rime petrose" alle egloghe latine, dalle
Dante Alighieri nacque a Firenze nel 1265 da famiglia epistole ai trattati in latino e in volgare su argomenti
guelfa di piccola nobiltà e modeste condizioni econo- filosofici, linguistici e politici.
miche. All'età di nove anni sarebbe avvenuto il primo La sola Commedia, nell'articolazione delle tre canti-
incontro con Beatrice. A vent'anni sposò Gemma che, mostra compiutamente la sua capacità di padro-
Donati, da cui ebbe almeno tre figli. Dopo un soggior- neggiare perfettamente i registri elegiaco, comico e
no a Bologna, partecipò alle vittoriose campagne mili- tragico.
tari dei guelfi fiorentini contro i ghibellini di Pisa e
Lo sperimentalismo 2: il plurilinguismo
Arezzo. La morte di Beatrice, nel 1290, lo stimolò a
Dante spesso unisce nel medesimo testo lingue diffe-
cercare conforto negli studi, in particolare filosofici e
renti a scopo espressivo; oltre al caso spettacolare
teologici.
della canzone Aï faus ris, pour quoi traï aves, dove si
La maturità a Firenze alternano francese, latino e italiano, si ricordi l'impie-
Dopo avere composto, fra 1293 e 1295, la Vita nova, go, nella Commedia, del latino, del provenzale, dei vol-
Dante intraprese la carriera politica, che culminò nel gari locali, nonché il ricorso sempre più frequente ai
1300 con l'elezione a priore. Fu un quinquennio inten- neologismi.
so sia poeticamente – compose, infatti, le “rime petro-
Lo sperimentalismo 3: la metrica
se” – sia politicamente, funestato dalle lotte intestine
Oltre a introdurre in Italia la sestina provenzale, Dante
fra guelfi bianchi e guelfi neri. Come priore condannò
probabilmente inventò la terzina impiegata nella
all'esilio gli esponenti più facinorosi delle due fazioni,
Commedia.
fra cui l'amico Guido Cavalcanti.
Nel 1301 guidò a Roma un'ambasceria presso papa La difesa del volgare
Bonifacio VIII, ma venne sorpreso dal colpo di stato Dante si battè, in sede teorica e con la sua produzione
che portò i neri al governo di Firenze; nel 1302 fu pro- artistica, per la creazione di un volgare unitario e per
cessato e condannato in contumacia prima a una sostenerne la dignità di lingua letteraria accanto al
multa, poi a morte. latino.
Gli anni dell'esilio La passione politica
Dapprima rimase in Toscana, nella speranza di poter Dante affronta spesso temi politici e le sue riflessioni
rientrare a Firenze, poi frequentò varie corti dell'Italia sono disseminate in molte opere: oltre al De monar-
settentrionale, tra cui Treviso, Venezia e Padova (dove chia, si pensi al canto VI di ogni cantica della
conobbe Giotto), e fu ospite dei Malaspina in Lu- Commedia e alle innumerevoli altre occasioni in cui
nigiana. Risalgono a questi anni il Convivio e il De vul- affronta con forza i problemi relativi a Firenze, all'Italia
gari eloquentia, nonché l'inizio della composizione e all'impero.
pagnate dal pane delle prose, che del testo poetico Il secondo libro è un trattato di retorica e stilistica. I
forniscono una spiegazione prima letterale e poi alle- principi basilari seguiti da Dante sono: 1) deve sussi-
gorica. stere una precisa corrispondenza fra lingua, stile e
Il secondo trattato è il commento alla canzone Voi che contenuto di un'opera; 2) esiste una precisa gerarchia
'ntendendo il terzo ciel movete. La passione per la degli stili, che va dal più alto, o "tragico", al più basso,
filosofia consola Dante della morte di Beatrice. Nel o "elegiaco", passando per quello intermedio, o
trattato Dante si sofferma sull'ordinamento dell'uni- "comico". Al primo stile si addice il volgare illustre
verso, le gerarchie angeliche e l'immortalità dell'ani- come lingua, la canzone come forma metrica e l'en-
ma; vengono illustrati i quattro sensi delle scritture: decasillabo come verso, e come temi quelli morali,
letterale, morale, allegorico e anagogico. politici, amorosi.
Il terzo trattato è il commento alla canzone Amor che Grazie a quest'opera Dante può essere considerato il
nella mente mi ragiona; la filosofia è amore per la "padre della lingua italiana"; con notevole acume
sapienza, vero cibo per l'uomo, il quale tuttavia non è intuisce che le lingue si evolvono in funzione del
in grado di comprendere la causa ultima della realtà, tempo e dello spazio, e che in particolare quelle par-
fino a che non è Dio a rivelarsi. late in Spagna, Francia e Italia hanno un'origine
Il quarto trattato è il commento alla canzone Le dolci comune, anche se non la individua nel latino, che
rime d'amor ch'i' solia. Riprendendo un tema guiniz- erroneamente considera una lingua artificiale,
zelliano, Dante confuta un'affermazione attribuita a costruita a tavolino.
Federico II asserendo il primato della nobiltà di spiri-
to su quella di sangue; il riferimento all'imperatore Il De monarchia [tre datazioni possibili:
offre l'occasone per riflettere sul significato e sullo 1308; 1310-1313; 1313-1318]
scopo dell'autorità politica.
La struttura e l'argomento
Il linguaggio È un trattato politico in latino destinato a un pubblico
La scelta del volgare per trattare di filosofia dipende internazionale di dotti, suddiviso in tre libri.
dal pubblico a cui Dante si rivolge, composto da L'argomento è il problema dei rapporti fra papato e
«nobile gente» (nobiltà e alta borghesia, non escluse impero, due autorità all'epoca in forte crisi.
le donne) amante della cultura ma impedita ad acce-
dervi dagli impegni militari e civili, dalla lontananza I temi
rispetto ai grandi centri di cultura, e soprattutto dal- Nel primo libro si defiscono natura e finalità della
l'ignoranza del latino. La prosa dantesca appare monarchia universale, voluta da Dio per garantire il
caratterizzata da estrema lucidità argomentativa, benessere temporale e affidata all'imperatore, massi-
chiarezza e coerenza nella struttura sintattica, rigore mo garante di pace e giustizia.
e precisione nelle scelte lessicali. Nel secondo Dante difende la legittimità dell'impero
romano, pienamente inserito nel piano provvidenziale
di Dio.
Il De vulgari eloquentia [1303-1305] Nel terzo libro, affrontando il rapporto tra papato e
La struttura e le finalità impero, Dante sviluppa la teoria dei due soli: autorità
Il trattato in latino avrebbe dovuto articolarsi in quat- spirituale e autorità temporale derivano entrambe da
tro libri, ma Dante si fermò al XIV capitolo del libro Dio, che investe della prima il papa e la Chiesa al fine
secondo. L'opera fu poco divulgata e venne riscoperta di provvedere alla felicità eterna dell'uomo, della
solo nel XVI secolo. Scopo dell'opera, indirizzata ai seconda l'imperatore perché provveda alla sua felicità
dotti avvezzi al latino, è dimostrare la dignità del vol- terrena. Fra papa e imperatore non esiste rapporto di
gare come lingua poetica. subordinazione gerarchica, anche se il secondo deve
al primo il rispetto di un figlio nei confronti del padre.
I temi
Il primo libro è dedicato alla storia della lingua. La
lingua universale originaria, l'ebraico, si frammentò in Le Epistole
una miriade di linguaggi a causa dell'orgoglio umano Redatte in latino, le Epistole sono tredici e trattano
(episodio della Torre di Babele). In Europa si sono per lo più argomenti politici. Diverse sono legate alla
affermati tre ceppi linguistici: il greco, il germanico e discesa di Enrico VII di Lussemburgo in Italia, come la
il romanzo. Quest'ultimo comprende la lingua d'oc V («ai Signori d'Italia»), la VI («ai fiorentini») e la VII
(provenzale), la lingua d'oïl (francese) e la lingua del sì («ad Arrigo»). Altre affrontano temi autobiografici,
(italiano); quest'ultima, a sua volta, si suddivide in come la XII ("a un amico fiorentino"), in cui spiega le
quattordici volgari locali principali; nessuno di questi ragioni del suo rifiuto dell'amnistia offerta da Firen-
però possiede i caratteri di un vulgaris illustris, ossia ze nel 1315 ai fuoriusciti, e la XIII (indirizzata a
di una lingua nazionale, che secondo Dante deve Cangrande della Scala, ma per alcuni si tratta di un
essere cardinale, aulica e curiale. Esempi di questo apocrifo), in cui vengono analizzati argomento, finali-
volgare illustre sovraregionale sono, per Dante, la tà, titolo, genere letterario e polisemia della Com-
lingua poetica dei siciliani e degli stilnovisti. media.
delle stelle fisse e il primo mobile, non ospitano retoriche della similitudine e della metafora, nonché
anime, ma Dante in essi contempla il trionfi di Cristo, agli artifici della ripetizione (anafora, anadiplosi),
della Vergine Maria e degli Angeli. Infine nell'empireo della perifrasi, della sineddoche, dell'allitterazione.
Dante contemplerà tutte le anime beate riunite a for- In ogni caso, scelte retoriche, linguistiche e lessicali
mare la «candida rosa», prima di essere ammesso non sono mai fini a se stesse, ma sempre funzionali a
alla mistica visione di Dio. precisi intenti espressivi.
I quattro sensi Dante personaggio e Dante autore
Come Dante stesso ebbe a precisare, la Commedia è Nell'opera, narrata in prima persona, Dante è assie-
un'opera polisemica, organizzata in particolare attor- me personaggio (agens) e narratore (auctor); pur
no a quattro livelli di significato: quello letterale, coincidendo in un solo individuo, le due funzioni sono
chiave di lettura prima e immediata, e in questo senso distinte: lo si comprende dal diverso uso dei tempi
il poema è una cronaca di viaggio; quello allegorico, verbali (dal passato al presente/futuro), nonché dai
nel senso dell'allegoria dei teologi, precisa Dante, diversi atteggiamenti; Dante-auctor a posteriori giu-
ossia la chiave di lettura con cui abitualmente si acco- stifica, rimprovera, spiega reazioni e stati d'animo del
stavano i testi biblici; quello morale, e allora la se stesso agens; oppure si rivolge al lettore assumen-
Commedia è un manuale di comportamento per la do un ruolo di guida, attraverso richiami e commenti,
vita di ciascun uomo; quello anagogico, e allora ogni che non possono che appartenere al suo ruolo di
evento "reale" va inteso come segno di realtà eterne e autore. Nel corso dell'opera, inoltre, verrà giustificata
spirituali. la composizione stessa del poema, assieme adempi-
mento di una precisa missione affidatagli da Dio e
L'interpretazione figurale
mezzo per mantenere le promesse fatte a tante anime
Un'altra chiave di lettura della Commedia è quella
incontrate nel corso del viaggio.
fondata sull'"intepretazione figurale", sulla quale si è
soffermato in particolare Erich Auerbach. Essa ruota Profezie e invettive
attorno al concetto di "figura": gli avvenimenti e i per- Dante fa spesso ricorso al tono dell'invettiva e a un
sonaggi storici, secondo la lettura medievale della linguaggio profetico, in particolare allorché si scaglia
realtà, non esauriscono la loro funzione nel mondo contro la degenerazione della Chiesa e dell'impero.
terreno ma trovano il loro compimento nell'oltretom- Frequenti sono le cosiddette "profezie post eventum":
ba, sono quindi "figura", prefigurazione di verità tra- il viaggio è infatti ambientato nella primavera nel
scendenti. 1300, mentre il poema venne composto nel ventennio
successivo, tutti i fatti accaduti fra il 1300 e il 1321
La lingua e lo stile
possono perciò essere inseriti nella Commedia sola-
La Commedia è un esempio evidente di plurilingui-
mente sotto forma di profezie di eventi futuri.
smo: alla base lessicale costituita dal fiorentino del
suo tempo, Dante mescola forme toscane non fioren- La Commedia dei poeti
tine, forme settentrionali, oltre a francesismi, proven- La Commedia è anche un'opera metaletteraria: Dante
zalismi e latinismi; ricchissima infine è la serie dei infatti approfitta spesso di incontri ed episodi per offri-
neologismi, in particolare nella terza cantica. re al lettore spunti di storia letteraria nonché rifles-
Anche a livello stilistico il poema è assai variegato; lo sioni circa il significato e lo scopo del proprio essere
stile medio, o comico (secondo la classificazione poeta e del proprio fare letteratura; esemplare in
medievale) che lo caratterizza, è infatti autorizzato a questo senso è l'incontro con il poeta Bonagiunta
continue escursioni verso l'alto (cioè verso lo stile tra- Orbicciani (Purgatorio XXIV, vv. 49 ss.), in cui sono defi-
gico o sublime) e verso il basso (cioè verso lo stile ele- niti nome e caratteri dello Stilnovo, ma altrettanto
giaco o basso), a seconda delle circostanze, del perso- importanti sono gli incontri con Guido Guinizzelli e
naggio in scena, nonché della "lettura" che Dante vuol Arnaut Daniel (Purgatorio XXVI), e quelli con i grandi
dare del singolo episodio. poeti della classicità, fra i quali Virgilio, Omero
Dante nella Commedia ricorre largamente alle figure (Inferno IV) e Stazio (Purgatorio XXI).