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FRAMMENTI DI DEMOCRITO

1) ‘’Sii vigile mediante l’intelletto; infatti il sonno di questo è congenito alla morte reale’’
In questo frammento Democrito si limita ad esprimere la sua teoria riguardante la realtà. Egli infatti
considera che il mondo circostante è costituito da aggregati di atomi, ma solo i desti riescono a percepire e a
distinguere la presenza di questi atomi nel mondo circostante. Mentre invece, i dormienti si limitano a vedere
la realtà , così come appare ai loro occhi . Ciò significa, che non si spingono ad indagare la realtà effettiva ma
si adagiano su tutto ciò che di apparente costituisce il mondo in cui viviamo . Tuttavia , ogni essere umano ha
intelletto , nonché sapienza, poiché anche il sapere secondo gli atomisti , compreso Democrito, deriva dal
contatto degli atomi. Oltre ciò l’affermazione del filosofo, pone l’accento sull’espressione “intelletto” , che in
questo frammento ha un ruolo di primo piano, visto che viene considerato un mezzo , di cui usufruire nella vita
reale, che porta vantaggi , ma al contempo nasconde un lato oscuro , che possiamo percepire solo nel sonno,
cioè quando l’intelletto, la nostra parte razionale perde influenza sul nostro organismo, causando
l’accrescimento dell’inconscio irrazionale, generando così una realtà che sembra essere moto simile alla morte
reale, ma che in realtà deriva solo dal nostro inconscio che nella fase del sonno detiene il predominio su tutto
ciò che siamo. Infatti come afferma lo stesso filosofo nella sua teoria : l’uomo è in relazione immediata con i
corpi composti , cioè quelli visibili , tangibili e dunque concreti, ma il sapere , nonché l’intelletto, dovuto al
contatto degli atomi , è un concetto puro, effettivo e reale. La conoscenza sensibile tuttavia fornisce
informazioni piuttosto superficiali e spesso ingannevoli sulle qualità degli oggetti percepiti (tanto da far credere
che colori sapori e odori siano proprietà intrinseche delle cose ed invece non lo sono): essa non è in grado né
di cogliere la struttura profonda degli enti, quindi la loro natura atomica, né i rapporti causali esistenti tra essi.
Ciò significa che l’intelletto di cui parla nella seconda parte del frammento (“infatti il sonno di questo è
congenito alla morte reale’’) deriva da una condizione umana di completa assenza di coscienza, in cui
l’intelletto non è governato dalla razionalità, bensì è frutto della psiche umana, che determina una condizione
molto simile a quella della morte reale, che quindi Democrito , riconosce nella condizione di incoscienza. Tutti
coloro che vivono nell’incoscienza, secondo Democrito, sono destinati a non cogliere mai la realtà effettiva
delle cose, perché l’inconscio, può essere paragonato a una condizione di non essere , in cui a livello fisico
prevale il vuoto sugli atomi . Infatti per Democrito un atomo costituiva l'elemento originario e fondamentale
dell'universo, nonché il fondamento metafisico della realtà fisica; ciò significava che gli atomi non venivano
percepiti a livello sensibile (realtà fisica) ma solo su un piano intelligibile, ossia attraverso un procedimento
intellettuale che scomponeva e superava il mondo fisico-corporeo. Ecco dunque che la realtà effettiva delle
cose esiste solo quando essa è governata dall’ordine degli atomi , elementi scindibili entro un certo limite, che
non nascono dal nulla e che dunque non ritornano al nulla. La morte reale è il nulla , di conseguenza la
condizione di non essere non percepisce l’atomo democriteo , ma neanche i sensi sono in grado di cogliere
l’atomo , descritto da Democrito . Solo l’intelligenza umana , il logos, riesce a dedurre ciò che non è visibile ,
gli atomi democritei, a partire da ciò che visibile e concreto. Il mondo fisico visibile è formato da un archè , che
egli identifica negli atomi , immutabili ed eterni . Nonostante siano immutabili , essi sono condizionati dal
passare del tempo , in cui è osservabile il movimento di queste particelle , che occupano tutto lo spazio
disponibile , trovandosi in una condizione di continuo movimento. Tuttavia , quando il filosofo , nella seconda
parte del frammento , allude alla ‘’morte reale’’ , con molta probabilità , analizza la staticità degli atomi nel
cervello , visto che , secondo quest’ultimo, anche la mente ha la stessa composizione atomistica comune agli
altri enti , e i suoi atomi si trovano nel cervello , diversamente dall’Anima, i cui atomi pervadono tutto il corpo.
In altre parole anche l’anima e il pensiero sarebbero costituiti da atomi, diffusi in tutto il corpo. Di conseguenza
, la staticità di queste particelle , o la completa assenza di quest’ultimi , quindi quello che lui chiama “vuoto”, è
paragonata alla condizione di non essere , cioè alla morte reale , insita nel sonno, cioè nell’assenza di
intelletto. Quindi , secondo il filosofo, l’assenza di sapienza è un grande male, perché conduce l’uomo in una
vita apparente , in cui il suo essere è dominato unicamente dai sensi e dall’istinto, nascondendo a quest’ultimo
la struttura profonda del reale, che è incarnata nella dinamicità degli atomi . Di seguito , la conoscenza che si
sofferma solo sulla superficialità delle cose, è denominata “oscura”, mentre quella autentica , cerca di
indagare il significato nascosto delle cose.
2) “Anche un buon timoniere [kybernētēs agathos] qualche volta naufraga [nauagei]; anche un uomo
nobile fallisce”
In questo frammento di Democrito , è ben evidente ,una concezione più vicina all’essere umano , e
abbastanza distaccata dalla sua rinomata concezione atomistica e in cui predomina il materialismo e il
meccanicismo. Egli infatti , afferma che tutti prima o poi “naufragano” , anche i migliori . Il filosofo, più
precisamente riporta gli esempi di un buon timonieri e di un uomo nobile, in altre parole di due persone
di successo , che hanno incontrato nella loro vita ostacoli, che li hanno portati a vivere le peggiori
situazioni mai incontrate. Ciò è in parte causato anche dal fatto di non essere delle figure divine , e
dalla necessità di essere integrati nella società . Infatti , l’uomo , secondo Democrito, non è nato come
elemento individualistico , ma anzi , gli uomini, sono esattamente come gli atomi, quindi necessitano di
un gruppo , di trovarsi in compagnia. Come gli atomi occupano spazio , colmando il vuoto, in gruppo ,
quindi grazie l’alto numero di queste particelle , anche gli uomini riescono ad abbattere la condizione
del non essere ,e dunque della staticità , che li porta a una condizione di incoscienza , solo per mezzo
dell’aggregazione . Ecco che nell’ottica democritea gli uomini non sono, come avrebbe pensato
Aristotele, esseri sociali o politici, bensì esseri individualisti che si aggregano ad altri uomini non
per spirito di comunità, bensì per utilità. Pertanto tutto ruota attorno all’individuo, il quale cerca di
perseguire il proprio stato di benessere rappresentato dalla felicità (per quanto instabile e precaria).
Infatti l’animo umano, secondo Democrito, non è provvisto di unità come l’atomo, quindi l’unica
soluzione consiste nel ricercare il giusto mezzo, cioè trovare un giusto equilibrio tra ragione e passione
al fine di raggiungere la tranquillità. Conseguentemente , l’uomo con molta probabilità non perseguirà
mai i suoi obiettivi , lo scopo che si è posto dall’inizio, senza una giusta integrazione e modo di
convivere con la società . Naturalmente ognuno di noi ha, prima o poi, un fallimento della propria
situazione , che poi si risolve sempre nel migliore nei modi , se decidiamo di reagire , evitando di farci
sopraffare dalla situazione critica che si sta vivendo . Ciò, d’altronde, è in stretta relazione alle nostre
capacità e ai limiti che ci poniamo, indipendentemente dal parere della comunità . Tuttavia ,
Democrito , sostiene , come si può evincere dal suo frammento , che la soluzione delle problematiche
comunitarie è nel logos , cioè nella ragione: reagire razionalmente , o rincorrere uno studio , evita che
l’uomo incorra in passioni o vicissitudini sociali o private , che normalmente causano abbattimento ,
rabbia ed irrequietezza dell’animo .La pace e la serenità della psiche umana risiedono nel logos, cioè
in una condizione di perenne conoscenza, che però viene riconosciuta come tale solo dalla propria
personalità , e non da altre, perché il fatto di concepire il logos in funzione delle persone circostanti ,
quindi dell’intera comunità, è causa , il più delle volte, di delusioni e costernazioni, che derivano , in
realtà , dall’azione di considerare la comunità circostante, e quindi i pareri di altri che potrebbero
essere anche errati. In altre parole , l’uomo è destinato a fallire prima o poi , perché i sentimenti che
emergono a seguito di queste azioni che ci hanno indotto all’aggravamento , sono parte della
psicologia umana , e senza di essi non ci sarebbe seguito al logos . Quindi , a parer mio, il logos si
può rafforzare per mezzo del giudizio , che sia positivo o negativo, ma in generale la condizione di
staticità , non favorisce la razionalità , ma la stabilizza. Ecco dunque che , anche secondo Democrito,
tutto ha bisogno di movimento , persino il logos umano , come gli atomi , identificando così una
contaminazione e fusione tra interpretazioni moniste o pluraliste di filosofi diversi. Tuttavia, nonostante
delle volte ci impegniamo più del dovuto , l’uomo cade sempre nell’oblio , dal momento che l’errore che
commette è il medesimo : egli si focalizza con troppa attenzione al mondo circostante, tralasciando
l’aspetto principale, la saggezza. Essa deve essere concepita unicamente da noi, nessun altro deve
entrare nel legame che coesiste tra noi e il rapporto che abbiamo con il logos, perché è ciò che
determina , altrimenti , l’odio , per quest’ultimo , e , conseguentemente , il suddetto “sonno
dell’intelletto”, che è frutto dell’incoscienza , e che determina , di seguito, quella che Democrito ,
chiama “morte reale” . Quindi la vera battaglia che l’uomo deve affrontare nel suo mondo, è il
turbamento della ragione , dovuto a fattori esterni, che spingono quest’ultimo fuori dalla sfera di
tranquillità e serenità, che deriva dalla consapevolezza di vivere dentro una bolla di saggezza , di
studio. Anche i migliori perdono la loro sfida con i fattori del mondo terreno che lo contrastano , per via
del suo distaccamento temporaneo dalla vera causa della sua felicità : l’intelletto. È tale distanza che
l’uomo mantiene dalla sua ragione di felicità e tranquillità , che lo induce alla perdita di valori importanti
che lo avevano da sempre condizionato , anche se riuscirà ad accettarli dentro di sé in seguito.
Dunque , la bellezza della vita , secondo il mio parere , sta nel giungere alla verità , come affermava
anche lo stesso Democrito, ma , al contempo, bisogna riflettere anche sul lato negativo che si cela
dietro ogni scoperta effettuata in un determinato campo: critiche e pareri contrastanti , ci
allontaneranno sempre dal nostro studio , ma non ci faranno mai perdere l’interesse che nutriamo per
esso. Ecco dunque che nella vita bisogna accettare sempre il lato negativo di ogni strada che
percorriamo, ma al contempo non bisogna mai smarrire la bussola che ci indica la direzione da seguire
, perché l’unica eterna felicità che si prova sta nel logos.

3) “Chi si accontenta della ricchezza secondo natura è molto più ricco di chi possiede molte cose
ma ne desidera di più: mentre infatti a quello non manca nulla, a questo manca molto più di ciò che
possiede”
In questo frammento Democrito mette in luce il suo pensiero materialistico, secondo cui la materia
costituisce l’unica sostanza e l’unica causa delle cose. Egli infatti afferma nella prima parte , che solo
coloro che si accontentano della ricchezza che possiedono, sono più ricchi di quelli che invece
possiedono molte cose ma ne desiderano di più. In effetti , tutte le persone che si accontentano di
quello che hanno possono ritenere i loro sogni completamente realizzati , o almeno in parte .
Quest’ultime sono persone che raggiungono la soddisfazione con quello che hanno , sentendosi in
pace con il proprio essere , diversamente dall’insoddisfatto che è sempre alla ricerca di qualcosa che lo
faccia sentire più felice. Non importa i risultati che può raggiungere , la sensazione di superiorità lo
induce a pensare che i risultati che ha raggiunto sono migliori rispetto a quelli di altri . Il desiderio di
volere sempre di più da qualcosa spinge la persona ad essere artefice di una società consumista , in
cui tutto si basa sull’acquisto di un numero infinito di beni materiali . Non a caso tutti i problemi della
società attuale nascono dal desiderio mai sazio di avere di più o qualcosa di diverso. Eppure
l’appagamento più profondo nasce essenzialmente dalla qualità di ciò che desideriamo , non dalla
quantità. Democrito intuì la problematica sociale che si sarebbe sviluppata nei secoli successivi ,
sostenendo che la materia costituisce l’unica sostanza e l’unica causa delle cose. Infatti , essendo la
materia l’unica sostanza origine delle cose, la mente umana , nel momento in cui assimila la superiorità
alla maggiore quantità di materia , è tormentata dal possesso di quante più cose sia possibile avere.
D’altra parte coloro che si accontentano delle cose che già possiedono , non provano solo
rassegnazione, nel caso in cui non hanno la possibilità di avere più oggetti materiali, ma , come
afferma lo stesso Democrito , solo le “ricchezze secondo natura” , saziano il tormento umano innato ed
incarnato nel genere umano . Quelle che il filosofo considera “ricchezze secondo natura”, sono astratte
e sono comuni a tutte le persone, ma diversamente dalle ricchezze materiali , esse sono eterne . Il
bene più grande , è quindi per Democrito, la felicità , che è causa delle ricchezze secondo natura, cioè
delle decisioni che noi prendiamo, che a sua volta sono regolate dalla ragione . La materia è causa
delle cose, ma non della felicità e serenità dell’animo umano, visto che questa deriva dal logos , che a
sua volta regola gli eventi che accadono in natura , che non sono frutto del caso. Dunque chi si
accontenta di quello che ha ed accetta di vivere secondo i principi della natura , si pone allo stesso
livello degli altri , diversamente da chi desidera sempre qualcosa , che invece si ritiene superiore agli
altri . In quest’ottica, la persona , che Democrito, descrive affermando “a questo manca molto più di ciò
che possiede”, giudicherà mediocri i risultanti raggiunti dalle altre persone. Questo perché,
l’insoddisfatto sente di poter fare qualcosa di speciale e di unico a cui gli altri non arriveranno mai .
Egli, tuttavia, non raggiungerà mai la felicità , tanto sperata, poiché questo comportamento improntato
sul continuo miglioramento lo spingerà alla continua ricerca del miglioramento applicabile alla sua
situazione già più vantaggiosa rispetto a quella di altri. A parer mio , questa convinzione che si radica
sempre di più nell’animo di queste persone che non arrivano mai ad esaurire il loro desiderio di
migliorare, le rende più motivate e spronate a ricercare la verità in ogni cosa, divenendo così un
membro importante nella società. Tuttavia ,in questo modo , sono destinate al deterioramento del loro
organismo, che ovviamente non può varcare i limiti della conoscenza , diversamente dalla mente
umana , che invece riesce a raggiungere anche le verità più eclissate (=profonde) . Tutti coloro che ,
sono descritti nel frammento di Democrito , come inappagabili , sono destinati prima o poi a un lento e
graduale processo di autodistruzione, che, però , hanno scelto coscientemente di seguire . In realtà la
natura di queste persone, descritte da Democrito , diventerà sempre più complicata e solcata da buchi
profondi di fragilità, perché non riusciranno mai a trovare qualcosa per cui vale la pena essere felici .
Conseguentemente il baricentro della loro vita si sposta di continuo, visto che provano più strade per
raggiungere l’ideale felicità. Dentro quest’ultimi le voragini, causate dal sentimento di insoddisfazione,
crescono sempre di più, portando la persona in questione a cercare continuamente qualcosa che non
troverà mai. Oltretutto, solo usufruendo delle proprietà della mente umana , gli insoddisfatti potranno
provare a ricercare la felicità, come sostiene lo stesso Democrito, secondo cui il sapere si fonda sulle
risorse della mente e non sulla sola esperienza dei cinque sensi . È dunque il sapere che generà
felicità, ma al contempo fragilità , infatti poiché esso non ha fine , non ha un limite, è ritenuto anche
causa di mali, secondo il mio punto di vista, soprattutto per gli individui , che non trovano pace in
niente. Quindi, la felicità, secondo Democrito, non va intesa solo come una celebrazione del piacere,
ma anche come pacato equilibrio capace di allontanare ogni preoccupazione o paura. Ecco perché egli
considera “ricche” le persone che si accontentano del limite della conoscenza che hanno raggiunto ,
infatti quest’ultime hanno raggiunto una condizione di felicità e appagamento , solo per il fatto che
hanno accettato di fermare la loro ricerca. Coloro che invece possiedono molte cose ma ne desiderano
di più , diventano , a parer mio, schiave della conoscenza, visto che vedono in essa un labirinto senza
fine , perdendo la loro ratio e la loro ragione , indagando una realtà , che per quest’ultimi è senza fine .
Diversamente dagli insegnamenti di Democrito, che spiegava la realtà mediante la nozione di fine ,
essa non può essere ritenuta tale se l’uomo non si pone un fine, uno scopo , che dopo essere stato
raggiunto , segna la fine della sua realtà.

4)” Stai bene attento alle menzogne, benché siano false: infatti i più ignorano la verità, ma guardano
all’apparenza”
In questo frammento Democrito , esprime la sua concezione sulla realtà e la verità che si cela dietro
essa , affermando che le menzogne , nonostante siano palesemente false , danno degli insegnamenti
sulla vita , rendendo chiara la verità nella realtà , che gli altri rendono apparente . Secondo il filosofo, le
menzogne che compaiono in quella che giudichiamo “realtà” , e il comportamento di ignorare quella
che apparentemente sembra essere la realtà, ci aiutano a cogliere la reale verità, anche se molti ,
nonostante tutto ciò, “guardano all’apparenza” , cioè alla realtà illusoria , che gli altri ci fanno credere
come vera. Quindi, per Democrito , la verità è formata da atomi e vuoto, mentre tutto il resto , il dolce ,
il caldo , il freddo, cioè le varie emozioni e sensazioni percepibili tramite i cinque sensi , è opinione che,
in quanto tale, è soggettiva, cioè varia di individuo a individuo, oscurando così la realtà, che si può
cogliere solo riflettendo con il logos . Deriva che , il mondo che ci circonda è opinione , dove anche le
opinioni di formano in base alla percezione ,fermandosi però alla superficialità delle cose, alle qualità
esterne del corpo. In quanto frutto di sensazioni, anche le opinioni hanno un fondo di verità, anche se
l’unica verità , che può essere definita tale , è quella che si conosce , quando si ripone piena fiducia
nella ideologia che si basa sull’esistenza del vuoto e degli atomi. Tuttavia , le menzogne nascono dalla
concezione di sapere la verità e di volerla occultare in tutti i modi, ma il filosofo nel frammento afferma ,
che è a causa del falso che è possibile scoprire la verità o fermarsi allo schermo di menzogne , ma ciò
dipende unicamente dalla volontà dell’individuo: ci sono alcuni che vogliono scoprire la verità con tutti i
modi possibili, anche a costo di logorare se stessi, altri invece non sentono il bisogno di scoprire cosa
si cela dietro a quella che ritengono già essere la realtà . Ma è grazie a coloro che da motivati e
determinati si spingono fino ai limiti pur di scoprire la realtà dei fatti, mirando a scoprire anche qualcosa
che si trova oltre il pensiero umano. D’altronde Democrito non esprime un giudizio tra i due gruppi di
persone , nonché tra coloro che indagano l’invisibile e coloro che non si accorgono di nulla o non
vogliono andare oltre la realtà delle cose , diversamente da Eraclito , che aveva categorizzato i filosofi
come persone “sveglie “ e vigili “ , che vedono la realtà nella sua verità, e i dormienti , cioè le persone
comuni . Ecco che riemerge il conflitto tra conoscenza vera delle cose e conoscenza superficiale.
Tuttavia , il filosofo Democrito in questo frammento fa anche riflettere su un’altra concezione secondo
cui nulla avviene per caso ma tutto accade secondo una logica ben definita, conseguentemente ,3
affermando che la verità si può indagare partendo dalle menzogne , cioè dalla realtà apparente in cui
viviamo, è possibile a sua volta dire che c’è una logica in questa apparente contraddizione . Dunque le
menzogne rappresentano la reale verità , visto che esse prendono origine dalla conoscenza della
verità .

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