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CAP 12

DISEGNO DEGLI SCHEMI


ELETTRONICI CON SISTEMI CAD

La descrizione dei sistemi CAD/CAM/CAE che abbiamo fatto nel capitolo 13 ha con- concetti chiave
siderato le principali caratteristiche tecniche dei sistemi di disegno computerizzato per l’e- ¨ Annotazione
lettronica senza riferirsi a un particolare prodotto. In questo capitolo analizzeremo l’esecu- ¨ Design rules check
zione, con un sistema CAD commerciale, dei metodi di lavoro e delle prescrizioni tecniche ¨ Disegni a struttura
descritti in precedenza. gerarchica
Un sistema CAD completo deve essere in grado di: ¨ Connessione a bus
1. catturare lo schema elettrico di un’apparecchiatura; ¨ Control Panel
2. estrarre dallo schema elettrico le informazioni riguardanti le parti di librerie utilizzate ¨ Entry point
e le interconnessioni; ¨ Layout
3. realizzare automaticamente i disegni di fabbricazione del circuito stampato; ¨ Libreria
4. verificare, utilizzando programmi di simulazione, il funzionamento dell’apparecchiatura. ¨ Lista dei componenti
¨ Macro
Le pagine che seguono sono dedicate alla descrizione delle prime due operazioni. ¨ Net
Inizieremo prendendo a riferimento OrCAD® Capture v. 9, un prodotto che gira su PC ¨ Netlist
IBM® e compatibili dotati di almeno 256 Kbyte di memoria RAM, e che utilizzino il siste- ¨ Schema elettrico
ma operativo Windows®. Successivamente esamineremo la versione DOS del programma ¨ Script
OrCAD, una versione ancora molto diffusa per cui è utile descriverne il funzionamento, ¨ Simbolo grafico
anche per mostrare come tutti i programmi CAD possiedano sostanzialmente le stesse fun- ¨ User Language Program
zionalità di base, differendo per alcuni aspetti che aumentano le potenzialità e soprattutto (ULP)
semplificano l’uso.
Queste caratteristiche permettono di raggiungere migliori risultati finali in tempi più brevi.

12.1 GUIDA AL SISTEMA ORCAD® CAPTURE

Caratteristiche tecniche
La scelta di questo programma applicativo è legata al fatto che è largamente conosciuto
nell’industria elettronica. Si tratta dell’evoluzione del sistema OrCAD STD v. 4.0, che in
passato ha avuto un’eccezionale diffusione.
Naturalmente sul mercato esistono decine di prodotti analoghi, realizzati da importanti
aziende del settore, che presentano le stesse funzionalità.
Con una ricerca su Internet il tecnico può facilmente ottenere programmi CAD in versione
demo, shareware o freeware, che gli permettono di realizzare i disegni degli schemi elettrici e
di fabbricazione dei circuiti stampati a costi molto bassi, ma dovrà soggiacere a forti limita-
zioni sia nel numero di simboli utilizzabili sia nell’ampiezza delle librerie disponibili. Alcuni
vhdl
prodotti di questo genere sono CirCAD® della Holopase Inc., e Eagle® della CADSoft. Very hardware descriptionm
Il sistema OrCAD Capture v. 9 permette di: language
 disegnare, mediante un’interfaccia grafica a icone, uno schema elettrico; fpga
Field programmable gate array
 caricare un progetto in linguaggio vhdl, linguaggio che permette di descrivere il fun-
cpld
zionamento di un dispositivo digitale; Complex programmable logic
 sintetizzare, progettare e compilare logiche programmabili fpga e cpld; device

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 effettuare la simulazione dei circuiti elettronici di tipo digitale, analogico e misti;
 effettuare la sbrogliatura dei circuiti stampati.

Il prodotto, quindi, non è stato sviluppato per una specifica applicazione, per esempio il disegno dello
schema elettrico, ma per realizzare un completo flusso progettuale elettronico che porti dalle specifiche del
progetto (linguaggio VHDL) o dello schema elettronico, all’analisi e ve rifica simulata del comportamento
elettrico, statico e dinamico del circuito elettronico, fino alla realizzazione della sbrogliatura del circuito
stampato e alla generazione dei disegni necessari per la sua fabbricazione.
Il programma, come tutti i software che operano in ambiente Windows, è attivato cliccando due volte
rapidamente sull’icona che identifica il collegamento al programma eseguibile. Quest’icona è, di norma,
disponibile sul desktop del computer ed è creata automaticamente dal programma in fase di installazione.
In assenza del collegamento, per l’avvio si può utilizzare il comando Esegui o il menu a tendina delle ap-
plicazioni installate (fig. 12.1).

fig. 12.1
Comandi di avvio del
programma OrCAD Capture.

All’avvio del programma compare la finestra della figura 12.2 a pagina seguente. Si nota in basso a destra
un’icona minimizzata, denominata session log, che contiene una sorta di diario in cui il programma registra
informazioni su tutti gli eventi occorsi durante la sessione di lavoro; grazie a esse sarà possibile valutare gli
eventuali errori commessi e correggerli. Il file generato è un file di testo denominato session.txt.
La fase di inizializzazione di Capture è semplificata dal fatto di operare nell’ambiente Windows. Gli utenti
della versione DOS si ricorderanno che in tale ambiente era necessario configurare il programma inseren-
do i percorsi di ricerca dei driver del monitor, della stampante, del plotter, delle librerie ecc., e che a ogni
nuova installazione il tecnico era costretto a ripetere la sequenza di configurazione. Il nuovo programma
non richiede nessuna programmazione delle risorse, ma utilizza quelle selezionate con Windows: usa cioè
il monitor attivo, la stampante predefinita e possiede, nel suo file di configurazione, tutte le informazioni
sulla localizzazione delle librerie.

Il Project Manager
Il programma OrCAD consente al disegnatore di operare su un solo disegno o su più disegni contempo-
raneamente; a ogni disegno viene attribuita una specifica finestra. L’ambiente Windows permette anche di
sfruttare la tabella degli appunti (clipboard) per spostare disegni o loro parti da una finestra all’altra. Ogni
nuovo disegno è visto come un nuovo progetto a cui assegnare un insieme di risorse; il programma che
permette di effettuare questa operazione è il Project Manager.

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fig. 12.2
Finestra di avvio di OrCAD
Capture v. 9.

Quest’ultimo fornisce la visualizzazione grafica delle risorse assegnate al progetto raggrup-


pandole e organizzandole in cartelle (fig. 12.3):
¢ La cartella Design Resources contiene le cartelle e le pagine degli schemi; la cartella
Design Cache contiene l’elenco delle parti (simboli grafici) prelevate dalle librerie e
utilizzate nei disegni; la cartella Library mostra i file di libreria utilizzati nel progetto.
¢ La cartella Outputs contiene i file ottenuti da elaborazioni effettuate sullo schema elettri-
co, per esempio l’elenco dei componenti e dei materiali, la lista delle connessioni (netlist).

Tutte queste informazioni vengono registrate in un file con il nome assegnato dal disegna-
fig. 12.3
tore al progetto e con estensione .OPJ, un file di testo che può essere modificato dall’utente. Project Manager.
Un progetto può comprendere un solo schema, uno schema organizzato su più pagine o
uno schema che al suo interno contiene altri schemi.
L’organizzazione degli schemi nel Project Manager è quindi analoga a quella di memoriz-
zazione dei file delle directory. Il Project Manager offre due possibilità di visualizzazione
delle risorse del progetto:
¢ il metodo a file (fig. 12.4a a p. seg.), che mostra tutte le cartelle mediante una visualiz-
zazione ad albero che si può espandere (+) o comprimere (–);
¢ il metodo a gerarchia (fig. 12.4b a p. seg.), che evidenzia la relazione gerarchica fra
le cartelle.

Gli strumenti
Il sistema dispone di tre programmi di editor:
1. dello schema elettrico, un editor grafico che permette la visualizzazione dello schema
elettrico e la sua modifica mediante l’inserimento di tutti gli elementi che lo costituiscono
(segni grafici, fili di connessione, bus, giunzioni, testi, etichette ecc.);
2. degli elementi (parts) compresi nelle librerie, un editor grafico che consente di creare
nuovi elementi di libreria o di modificare quelli esistenti; di ciascun elemento si possono

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figg. 12.4a, b
Project Manager;
visualizzazione delle risorse
del progetto:
a. scheda file;
b. scheda con gerarchia.

12.4a

12.4b

modificare le proprietà (riferimento, prefisso), ma anche creare e modificare simboli di alimentazione e


di massa, cartigli e simboli di connessione fra schemi;
3. del testo, un editor che viene utilizzato per visualizzare i file di testo prodotti dal sistema CAD quali
l’elenco dei componenti e dei materiali, la lista di connessione, i file in formato VHDL.

Editor grafico: barra degli strumenti


L’accesso alle risorse dell’editor grafico può avvenire mediante i menu a tendina attivabili sulla barra prin-
cipale oppure la barra degli strumenti (fig. 12.5 a p. seg.).
I comandi disponibili permettono di:
 attivare, aprire, salvare, stampare un progetto, disegno o file VHDL;
 effettuare operazioni di editing quali la cancellazione, la copia, l’immissione di elementi o gruppi di
elementi di uno schema;
 recuperare elementi grafici cancellati (Undo) o ripetere un’azione eliminata (Redo);
 rieseguire automaticamente l’ultimo comando dato;
 amplificare, ridurre o delimitare l’area di visualizzazione dello schema;
 assegnare il valore di riferimento ai segni grafici (per esempio R1, C23 ecc.) e di effettuare automatica-
mente la retroannotazione di tutti gli schemi selezionati;
 controllare la rispondenza del disegno alle regole elettriche di base di un progetto elettronico;
 creare la lista delle connessioni (netlist) che mostra lo schema di connessione elettrica identificando tutti i
pld
nodi di connessione e vie ne utilizzata dai programmi CAD per la realizzazione dei disegni di fabbrica- Programmable
zione dei circuiti stampati, e dai programmmi di simulazione e di programmazione dei pld; logic device

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fig. 12.5
Barra degli strumenti.

 creare la lista dei riferimenti incrociati (cross reference), che permette di individuare tut-
te le parti usate nel disegno e localizzarle correttamente all’interno di ciascun disegno;
 ottenere automaticamente l’elenco dei componenti e dei materiali:
 attivare la finestra Project Manager;
 vincolare o no il posizionamento degli elementi grafici alla griglia di riferimento (snap);
la non attivazione del vincolo al tracciamento sulla griglia comporterà sicuri problemi
per l’esecuzione automatica del programma di controllo degli errori (drc) e drc

per la realizzazione della lista dei collegamenti; questa risorsa deve essere usata con Design rules check

estrema cautela;
 accedere all’aiuto in linea per avere informazioni sulla sintassi dei comandi e per
risolvere i problemi che si presentano nell’usare il programma; dispone di un indice
alfabetico, di un indice suddiviso per categorie e di un motore di ricerca che, in base a
parole chiave di ricerca digitate dall’utente, individua i paragrafi del testo che vi fanno
riferimento; si tratta di un ipertesto, e quindi il disegnatore può navigare all’interno di
esso alla ricerca dell’informazione seguendo vari percorsi di lettura.

Tavolozza degli strumenti


Il disegnatore ha a propria disposizione un’ampia scelta (più di 30 000) di elementi gra-
fici già realizzati dal produttore del programma e resi disponibili mediante un insieme
di librerie organizzate per categorie. Gli elementi sono accessibili dal menu a tendina
disponibile sulla barra principale con il comando Edit, oppure dalla tavolozza degli
strumenti (fig. 12.6).

fig. 12.6
Tavolozza degli strumenti
dell’editor grafico per gli
schemi elettrici.

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I comandi disponibili permettono di:
 selezionare parti delle librerie;
 tracciare linee di connessione singole (wire) e multifilari (bus); per distinguere gli attraversamen-
ti dall’accesso al bus multifilare si utilizza l’elemento grafico chiamato entry bus (fig. 12.7);
 inserire pallini di connessione (junction) per indicare che due elementi grafici sono fra loro
interconnessi;
 posizionare e caratterizzare gli elementi di riferimento delle tensioni di alimentazione fig. 12.7
(power) e di massa (ground); Attraversamento e accesso
al bus nelle connessioni
 inserire un blocco gerarchico (hierarchical block) quando si vuole realizzare lo schema multifilari.
elettrico suddividendolo su più fogli da disegno (per esempio utilizzando una suddivisione
funzionale: alimentatore, unità di controllo, unità di visualizzazione); lo schema elettrico
viene così suddiviso su più fogli ( files, nel nostro caso) ma viene visto dal sistema CAD
come un unico disegno; il collegamento fra i segnali dello schema elettrico e gli elementi
grafici contenuti nel blocco gerarchico si realizza con il comando Hirarchical Pin che
consente di caratterizzare la connessione mediante un nome e un attributo (ingresso,
uscita, ingresso/uscita, …); all’interno del blocco gerarchico il segnale proveniente dallo
schema radice viene indicato mediante il segno grafico Hierarchical Port che deve
avere la stessa denominazione e le stesse caratteristiche indicate nei Hierarchical Pin
impiegati nel blocco gerarchico inserito nel disegno radice;
 inserire connettori al di fuori del foglio da disegno;
 inserire i simboli di non connessione sui segnali di uscita non utilizzati; l’input di questa
informazione, che potrebbe non essere inserita, è utile invece in quanto il DRC del siste-
ma segnala con una linea di testo nella session log la non connessione, fatto che appesan-
tisce con informazioni superflue la fase di controllo del disegno; ricordiamo che non è
opportuno utilizzare questo segno grafico con i segnali di ingresso dei circuiti micologici
digitali che, come abbiamo visto, per avere un corretto comportamento circuitale non
devono mai essere lasciati sconnessi;
 l’utilizzo degli elementi grafici di base presenti in tutti i programmi CAD quali il tracciamento
di linee e di insiemi di linee (polilinea), di rettangoli, ellissi, archi e l’inserimento di testi.

In genere le librerie messe a disposizione dal programma soddisfano le esigenze del dise-
gnatore e non è necessario modificarle o integrarle con nuove realizzazioni, ma talvolta, o
perché il simbolo è di recente introduzione, o perché la distribuzione dei pin non si adatta al
disegno che si vuole realizzare, è opportuno ridisegnare l’elemento grafico generando una
propria, nuova libreria. A questo fine il sistema CAD mette a disposizione un’appropriata
tavolozza (fig. 12.8) per costruire i propri simboli grafici dall’inizio o modificare i

fig. 12.8
Tavolozza degli strumenti di
editing.

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simboli esistenti. I comandi disponibili in questa tavolozza permettono di:
 disegnare, mediante gli elementi grafici di base presenti in tutti i programmi CAD (linee e linee spezza-
te, rettangoli, ellissi, archi, testi ecc.) la forma del simbolo grafico;
 inserire i pin di connessione caratterizzandoli con denominazione e numero del terminale, cerchiolino
di inversione, tipo (ingresso, uscita, ingresso/uscita, passivo, di alimentazione);
 velocizzare l’operazione di inserzione di pin multipli;
 inserire i nuovi simboli per i circuiti, un vero e proprio linguaggio che descriveremo ampiamente in seguito.

Barra di stato
Tutte le attività correnti sono monitorate mediante la barra di stato, posta in basso sullo schermo (fig. 12.9).
A sinistra viene mostrato lo strumento o voce del menu attualmente attivi, al centro il numero di oggetti
selezionati su cui agirà il comando attivato, e a destra la scala corrente impiegata nel disegno e la posizione
del cursore sullo schermo, espressa in pollici o in millimetri a seconda dell’unità di misura preselezionata.
fig. 12.9
Barra di stato.

Proprietà degli elementi grafici


Tutti gli elementi utilizzati dal programma possiedono proprietà che li caratterizzano e che sono modificabili
dall’utente. Una proprietà è definita da un nome e da un valore, modificabile, a essa associato. Per esempio:

NOME VALORE
Part reference R1
Reference U2
Part value 10k
PCB 14DIP300

In un disegno complesso alcune parti di uno schema possono essere riutilizzate più volte, e se si modifica la
proprietà di un oggetto è in genere necessario modificarla anche negli altri oggetti identici utilizzati nel di-
segno. Un’alternativa alla rieditazione delle proprietà di tutti gli oggetti è quella di caratterizzare un oggetto
come instance (traducibile in italiano come situazione, esempio) e gli altri come occurrence (occorrenza,
comparsa); in questo modo una modifica della proprietà dell’oggetto instance comporta la modifica di tutti
gli oggetti a esso collegati come occurrence; la singola occurrence resta modificabile individualmente.

ESEMPIO GUIDATO
Differenza tra instance e occurrence
Vogliamo disegnare un circuito impiegando due fogli organizzati in una struttura gerarchica.
Il primo disegno (disegno radice della gerarchia) utilizza al suo interno una porta appartenente a un circuito
micrologico 74LS00 che contiene quattro porte NAND a due ingressi: questa parte, che viene prelevata
dalla libreria e posizionata sul foglio è un’instance.
Attraverso un blocco gerarchico accediamo al secondo foglio. In questo secondo disegno vengono utiliz-
zate le altre tre porte del 74LS00: queste parti sono occurrence.

Gli elementi possono essere modificati impiegando:


 l’editor a foglio elettronico o browse spreadsheet;
 l’editor delle proprietà.

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Il browse spreadsheet (fig. 12.10) permette di modificare le informazioni che riguardano le porte ge-
rarchiche, le connessioni fuori foglio, i segnalatori mostrati dal programma di controllo DRC, i segnalibri,
le occurrence di parti, di net, di pin e di cartigli.

fig. 12.10
Editor per il foglio elettronico.

Il foglio elettronico mostra gli oggetti selezionati e le loro proprietà; selezionando la cella che si vuole modificare
è possibile inserire una nuova informazione, per esempio cambiare il tipo di contenitore associato a un circuito
integrato oppure, in un dispositivo 74LS00 che contiene quattro porte NAND, cambiare la numerazione dei pin
modificando la parte selezionata da A (pin 1 e 2 ingressi, pin 3 uscita) a D (pin 12 e 13 ingressi, pin 11 uscita).
Con questo editor si possono cambiare le proprietà delle sole occurrence; per cambiare quelle delle instance
occorre impiegare l’altro editor: quello delle proprietà. Non è possibile eliminare la proprietà di un’occurrence:
se la sua attuale proprietà viene cancellata, essa assume automaticamente quella dell’instance di riferimento.
L’editor delle proprietà (fig. 12.11 a p. seg.) si attiva selezionando gli oggetti sullo schema elettrico,
facendo un doppio click sull’oggetto o scegliendo nel menu di Edit il comando Properties. In basso a sini-
stra compaiono i nomi degli oggetti modificabili con questo editor: parti, inclusi oggetti gerarchici (blocchi,
port e pin), nodi degli schemi, compresi quelli che si riferiscono ai bus, pin e dati del cartiglio.
Nella finestra sono elencati, per righe, i vari elementi del disegno selezionati, che possono essere instance op-
pure occurrence; le occurrence sono evidenziate in giallo, sono poste al di sotto dell’instance di riferimento
e vengono mostrate solo se si espande l’instance attivando il comando “+”. Ogni colonna mostra una pro-
prietà. Se un valore di una proprietà è indicato con un tratteggio, nel caso di una instance significa che tale
proprietà non ha un valore, nel caso di un’occurence vuol dire che essa ha lo stesso valore della sua instance.
Le proprietà che appaiono nelle colonne dell’editor dipendono dal tipo di elemento che si sta impiegando;
per semplificare la gestione e velocizzare le operazioni di editing il disegnatore dispone di un filtro che gli
permette di selezionare le proprietà che di volta in volta vuole visualizzare. Dopo aver selezionato un oggetto
il disegnatore può creare una nuova proprietà (comando New), modificare il valore attribuito a una proprietà
esistente (digitare il nuovo valore e premere R), cancellare una proprietà (comando Delete), visualizzare una
proprietà sullo schema (comando Display) dopo aver selezionato in una finestra di dialogo (Display Pro-
perties) come mostra la figura 12.12 a pagina seguente.

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fig. 12.11
Editor delle Proprietà.

fig. 12.12
Finestra di dialogo delle
proprietà di visualizzazione.

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FACCIAMO IL PUNTO
1. Quali operazioni di disegno si possono fare con una programma CAD?
2. È possibile scaricare programmi CAD da Internet?
3. Quali elementi grafici sono presenti in un programma di disegno CAD?
4. Che cos’è una libreria?
5. Che cos’è un’instance? E un’occurence?

Disegno di uno schema elettrico


Un nuovo disegno inizia con la definizione del progetto. Si può definire un nuovo progetto (.PRJ o .DSN),
una nuova pagina di schema, una nuova libreria o un nuovo file VHDL (fig. 12.13).

fig. 12.13
Comando New di apertura
di un nuovo progetto.

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Per attivare un nuovo progetto si usa il comando New della finestra di dialogo New Project. Occorre
dare un nome al progetto e scegliere una directory in cui memorizzare i dati. Sono disponibili quattro tipi
di progetto:
1. circuito analogico o misto;
2. scheda PCB;
3. logica programmabile;
4. schema.

La selezione circuito analogico (o misto) attiva una procedura guidata (wizard) che permette l’instal-
lazione di tutti i file necessari per la realizzazione del progetto. Viene utilizzata quando si intende utilizzare
il progetto con il programma di simulazione analogico digitale OrCAD PSpice.
La selezione del secondo tipo attiva una procedura guidata (pcb Project) che predispone il sistema per la pcb
realizzazione di un disegno che possa essere utilizzato con OrCAD layout per la realizzazione dei disegni Printed
circuit board
di fabbricazione dei circuiti stampati.
La selezione di Logica programmabile predispone il sistema all’utilizzo del programma applicativo OrCAD
Express per lo studio, progettazione, verifica e programmazione dei dispositivi a logica programma bile PLD.
Si ricorre alla selezione del quarto tipo quando lo schema che si vuole realizzare non appartiene alle tipolo-
gie 1, 2 e 3; l’elaborazione genera un file di progetto con estensione .DSN. A questa funzione si può giungere
direttamente mediante il comando New/Design.
Di ogni progetto viene generato un solo file DSN per cui, se si tenta di memorizzare un secondo disegno,
quest’ultimo sovrascrive il precedente.
Una nuova pagina si crea selezionando la cartella che la necessita con il tasto destro del mouse; si attiva un
pop-up menu in cui si sceglie il comando New Page.
Naturalmente, se il progetto è già stato creato è possibile aprirlo e utilizzarlo ed è sempre possibile salvarlo,
globalmente con il comando Save o selettivamente con il comando Save As.
L’esecuzione di un progetto può essere terminata, senza uscire dall’editor grafico, mediante il comando
Close Project. Il comando Exit, invece, oltre a chiudere il progetto attivo dopo la conferma del salvatag-
gio dei file, esce dal programma applicativo.

Predisposizione di OrCAD Capture


Come tutti i programmi professionali, il programma di disegno attribuisce a tutti i suoi oggetti dei valori di
default che soddisfano le esigenze di impiego normale.
L’opzione Preferences, disponibile nel menu Options, permette però di agire sulle proprietà del pro-
gramma (fig. 12.14 a p. seg.) per:
 modificare i colori degli oggetti grafici (fili di connessione, parti, bus ecc.), dello sfondo e della griglia;
 visualizzare o meno la griglia utilizzando, nel caso la si sia resa visibile, punti e linee;
 vincolare o meno il movimento e il tracciamento delle linee alla griglia (funzione di Snap);
 abilitare la funzione panneggio (Pan) che permette, qualora ci si trovi vicino al bordo dello schermo, di
spostare la visualizzazione nella zona adiacente del disegno;
 controllare il fattore di zoom quando lo si incrementa o decrementa;
 estendere o limitare il numero e le possibilità di selezione degli oggetti sullo schema elettrico;
 definire lo stile e lo spessore delle linee, il tipo di riempimento da utilizzare (tratteggio, puntini, solido),
l’uso dei caratteri True Type (per la stampa), si può abilitare la possibilità di comunicare con gli altri
software OrCAD;
 attivare o disattivare la funzione di salvataggio automatico del progetto ad intervalli di tempo prestabiliti
(è possibile definire un qualsiasi intervallo di tempo compreso fra 5 e 120 min).

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fig. 12.14
Finestra di dialogo per la
definizione dell’ambiente di
disegno Preferences.

Mediante la finestra di dialogo Design Template (fig. 12.15), presente nel menu Option, il disegnatore
può definire:
 i font da usare per i vari elementi grafici che compongono lo schema;
 i parametri che caratterizzano il cartiglio del disegno tra i quali è utile inserire i dati identificativi dell’or-
ganizzazione aziendale (marchio, indirizzo, partita IVA, reparto ecc.) e, nel caso dei disegni gerarchici,
la denominazione generale del progetto (per esempio: Cronometro digitale);
 le dimensioni del foglio da disegno, in formato UNI o americano;
 i riferimenti della griglia del bordo;
 se i blocchi gerarchici e le instance degli oggetti grafici (parti) sono per default primitive o non primitive
(in assenza di scelta sono tutte definite primitive); per esempio, se si vuole realizzare una netlist per la
simulazione è necessario attivare la proprietà Non primitive perché per ogni parte (per esempio una
porta logica) si vuole scendere fino a livello dei transistor che la compongono, nel caso di una netlist per

Fig. 12.15
Finestra di dialogo Design
Template.

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la realizzazione dei disegni di fabbricazione dei circuiti stampati è invece sufficiente fermarsi al livello
della porta logica;
 i parametri che permettono di convertire i disegni realizzati con la versione OrCAD STD nel nuovo
formato utilizzato da Capture.

La finestra di dialogo Design Properties (fig. 12.16) permette infine di accedere alle informazioni sullo
schema attivo:
 visualizzando il percorso di memorizzazione e il nome del file che contiene il disegno, la data di creazio-
ne e quella dell’ultima modifica effettuata;
 visualizzando sullo schema i dati relativi ai terminali di alimentazione dei componenti elettronici che
restano, comunque, non collegabili.

fig. 12.16
Finestra di dialogo Design
Properties.

Struttura del progetto


Il progettista, quando inizia un progetto elettronico di struttura mediamente complessa, deve scegliere
se disegnare un unico disegno su un foglio di grande formato o se suddividerlo in più unità funzionali di
dimensioni ridotte lavorando su più disegni su fogli separati. La seconda opzione è quella generalmente se-
guita dai progettisti perché permette di ottenere disegni più leggibili e chiari, che possono essere facilmente

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riprodotti con costi limitati e strumenti di riproduzione di facile reperibilità. Al contrario, la soluzione su
foglio di grande formato implica l’utilizzo di plotter per la riproduzione costosi e lenti, con costi di ripro-
duzione e di fascicolazione elevati. La stessa consultazione dello schema, sia sullo schermo del monitor sia
nel formato cartaceo, è alquanto disagevole. Per tutte queste ragioni il progettista sceglie quasi sempre di
realizzare disegni su più fogli.
OrCAD Capture permette di organizzare i progetti con due metodi:
1. a struttura piatta ( flat);
2. a struttura gerarchica.

Nel progetto a struttura piatta, i collegamenti fra i vari fogli che compongono il disegno sono fatti me-
diante particolari oggetti denominati connettori fuori foglio identificati da un nome. Tutte le pagine di
un progetto sono contenute in una stessa cartella di schemi e sono su un livello singolo (fig. 12.17).

fig. 12.17
Connettori fuori foglio e
disegni a struttura piatta.

Nel progetto a struttura gerarchica uno schema, detto modulo radice, contiene al suo interno
uno o più simboli grafici di blocco gerarchico (Hierarchical Block); questi blocchi, oltre allo schema
elettrico possono contenere altri blocchi gerarchici, che a loro volta possono contenerne altri. Lo schema
elettrico viene così suddiviso su più fogli disposti a vari livelli nidificati in una struttura gerarchica (fig.
12.18 a p. seg.).
Un blocco gerarchico è caratterizzato da un corpo di forma rettangolare, da un nome di identificazio-
ne, da un filename, da pin gerarchici a loro volta caratterizzati da un nome di identificazione e da un tipo
(ingresso, uscita). Nello schema contenuto all’interno del blocco gerarchico le connessioni che si riferiscono
ai pin vengono identificate mediante porte gerarchiche (Hierarchical Port).
La figura 12.19 a pagina seguente mostra un esempio di disegno gerarchico.

Posizionamento degli oggetti sul foglio


I simboli grafici necessari per la realizzazione degli schemi elettrici sono raccolti nella libreria.
Il disegnatore preleva dalla libreria l’oggetto o parte (part) che intende posizionare (per esempio, il simbolo

MODULO D Normativa tecnica e disegno elettronico CAP 12 Disegno degli schemi elettronici con un sistema CAD 14
pagina 1 pagina 2

disegno radice

fig. 12.18
Disegni a struttura gerarchica.

pagina 4 pagina 3

fig. 12.19
Esempi di impiego dei disegni
a struttura gerarchica.

grafico di una resistenza), lo posiziona e a questo punto può modificarne la posizione, l’orientamento, l’a-
spetto e le proprietà.
Le parti contenute nelle librerie sono caratterizzate da una forma grafica e da un pin (terminale, reoforo).
Un generico pin viene definito da nome, numero, forma (freccia, punto, punto-freccia, linea lunga, linea
corta o a lunghezza zero), tipo (ingresso, uscita, a tre stati, a collettore aperto, a emettitore aperto, pas-
sivo, alimentazione, bidirezionale, potenza), spessore (filo o bus) e visibilità. Tutte queste caratteristiche
vengono utilizzate dagli strumenti di OrCAD Capture per estrarre informazioni sullo schema elettrico
ed effettuare elaborazioni come il controllo di conformità delle regole elettriche di base utilizzate nello
schema.
Ogni parte viene definita da un insieme di proprietà, e principalmente dal nome di riferimento (Refe-
rence Value) e dal valore (Part Value), utilizzati dagli strumenti di Capture per lo sbroglio dei circuiti
stampati e per la simulazione.

MODULO D Normativa tecnica e disegno elettronico CAP 12 Disegno degli schemi elettronici con un sistema CAD 15
Prelievo delle parti
Il programma offre più metodi di prelievo delle parti dalla libreria.
¢ Un metodo permette di effettuare il piazzamento di una parte utilizzando il comando Part del
menu Place (fig. 12.20). Se si conosce il nome della parte è sufficiente digitarlo, se non lo si co-
nosce si può ricercarlo con i caratteri Jolly. Il carattere punto interrogativo (?) sostituisce un carat-
tere nel testo da ricercare, mentre il carattere asterisco (*) sostituisce più caratteri. All’attivazione
del comando il programma mostra un elenco delle parti contenute nelle librerie attive che sod-
disfano le condizioni della ricerca; successivamente la parte selezionata si posiziona sul foglio.
Il piazzamento avviene una volta individuata la corretta posizione sul foglio da disegno mediante un
semplice click con il pulsante sinistro del mouse.

R2
10k

C1
100nF fig. 12.20
R1 Piazzamento di una parte
10k PA selezionata dalla libreria.

GND

¢ Un altro metodo di prelievo di una parte consiste nel selezionare una libreria e nello scorrere l’elenco del-
le parti in essa contenute, in una finestra grafica a destra della finestra di dialogo appare un’anteprima
del simbolo grafico. Quando il disegnatore individua la parte che gli interessa, l’acquisisce con un click
con il pulsante sinistro del mouse.
Se la parte non è disponibile è possibile caricare nuove librerie mediante il comando Add Library; per
liberare risorse, le librerie inutilizzate possono essere rimosse mediante il comando Remove Library.
La parte può essere rappresentata nel modo normale o nella forma convertita (fig. 12.21).
Quando viene prelevata dalla libreria e posizionata sul foglio la parte è un’instance.
U1A U2A

1 1
3 3
2 2

74LS00 74LS00 fig. 12.21


Rappresentazione delle parti
logiche in forma normale e in
forma convertita.
U3A U4A
2 2
1 1
3 3

74LS02 74LS02

MODULO D Normativa tecnica e disegno elettronico CAP 12 Disegno degli schemi elettronici con un sistema CAD 16
Riferimenti di alimentazione e di massa
Per caricare gli oggetti di riferimento per la tensione di alimentazione e di massa si utilizza-
no, rispettivamente, il comando Power e Ground del menu Place. Si apre la finestra di
dialogo della figura 12.22 che mostra tutti gli elementi contenuti nella libreria capsym.olb.
I tipi di riferimento di alimentazione utilizzabili sono a forma di freccia, di cerchio, di barra
e d’onda. Il disegnatore può cambiare il nome attribuito al simbolo con denominazioni più
adatte come +5 V, VDD, 12 VDC, GND.

Orientation

Type Top Bottom Left Right

+5V
Circle +5V +5V
+5V
fig. 12.22
Sistema di riferimento
+5V di alimentazione e di massa.
Arrow +5V +5V
+5V

+5V
Bar +5V +5V
+5V

+5V
Wave +5V +5V
+5V

Simboli di non connessione


Il simbolo di non connessione (fig. 12.23) viene utilizzato per indicare al programma di
controllo delle regole elettriche di base (DRC) che il pin che lo impiega non è connesso; ciò
evita che nel report compaiano più linee indicatrici della non connessione, che appesanti-
scono l’analisi dello schema circuitale.

Blocchi, pin e port gerarchici fig. 12.23


Il blocco gerarchico serve a creare una struttura gerarchica. La finestra di dialogo che per- Simbolo di non connessione.

mette di definire le proprietà del blocco si attiva mediante il comando Hierarchical Box
del menu Place (fig. 12.24 a p. seg.). Il blocco gerarchico è caratterizzato da:
 un nome di riferimento che lo identifica;
 l’attributo di primitiva priva di collegamenti gerarchici, di non primitiva oppure di de-
fault; in questo ultimo caso sono utilizzate le stesse definizioni attribuite alla scheda
Hierarchy della finestra di dialogo Design Template;
 le proprietà (nome, valori, visibilità, carattere e rotazione dei testi) che possono essere
modificate con il comando attivabile da User Properties.

I pin da posizionare nei blocchi gerarchici sono selezionati nella finestra di dialogo Place
Hierarchical Pin (fig. 12.25 a p. seg.) che si apre con il comando Hierarchical Pin del

MODULO D Normativa tecnica e disegno elettronico CAP 12 Disegno degli schemi elettronici con un sistema CAD 17
fig. 12.24
Finestra di dialogo
Place Hierarchical Block.

fig. 12.25
Finestra di dialogo
Place Hierarchical Pin.

menu Place. I parametri che si possono editare sono il nome, il tipo e il numero di connessioni, una sola
linea di connessione (Scalar) o più linee (bus).
I port gerarchici sono utilizzati all’interno del disegno richiamato dal blocco gerarchico. Le proprietà
del port gerarchico sono definite dalla finestra di dialogo Place Hierarchical Port attivata dal comando
Hierarchical Port del menu Place (fig. 12.26 a p. seg.).
Il tipo di port gerarchico viene scelto fra quelli contenuti nella libreria capsym.olb o nell’eventuale libreria
sviluppata dall’utente con simboli personalizzati.

MODULO D Normativa tecnica e disegno elettronico CAP 12 Disegno degli schemi elettronici con un sistema CAD 18
fig. 12.26
Finestra di dialogo
Place Hierarchical Port.

Connettori fuori foglio


Questo elemento è impiegato per connettere segnali fra due fogli in una struttura piatta. Il comando Off-
Page Connector della tavolozza degli strumenti o del menu Place fa apparire la finestra di dialogo Place
Off-Page Connector (fig. 12.27). A questo punto si edita nella casella Symbol il nome del simbolo da
piazzare. Se non lo si conosce lo si può ricercare utilizzando i caratteri jolly (? *). I simboli dei connettori
fuori foglio sono memorizzati nella libreria capsym.olb.
Il programma elenca tutti i simboli che soddisfano la chiave di ricerca mostrandone anche l’immagine
grafica e il disegnatore può selezionare quello desiderato.

fig. 12.27
Finestra di dialogo Place Off-
Page Connector.

MODULO D Normativa tecnica e disegno elettronico CAP 12 Disegno degli schemi elettronici con un sistema CAD 19
Linee di connessione e bus
La connessione delle linee viene attivata mediante il comando Wire del menu Place o con un click sull’ico-
na corrispondente della barra degli strumenti. A questo punto è sufficiente posizionare il cursore nel punto
d’inizio del collegamento e trascinare il cursore fino al punto finale, fare un click con il pulsante sinistro del
mouse per modificare la direzione del filo o un doppio click per terminare il tracciamento della connessio-
ne. Si può rimuovere una connessione utilizzando il comando Delete.
Per comprendere se la connessione fra parte e pin è stata effettivamente realizzata il programma fornisce
una conferma visiva rimuovendo il quadrato di non connessione. Il tracciamento delle linee di connessione
avviene, di default, seguendo la griglia di riferimento e per spostamenti ortogonali.
Quando si desidera spostare una linea di connessione è sufficiente selezionarla e trascinarla nella nuova posi-
zione, mantenendo per tutta la durata dell’operazione il tasto sinistro del mouse premuto. Se si vuole mante-
nere la connessione e quindi allungare la linea si deve premere il tasto Alt mentre si effettua lo spostamento.
Il tracciamento di un bus, cioè di un gruppo di segnali, avviene nello stesso modo descritto per la linea di
connessione: attivando il comando Bus del menu Place, o con un click sull’icona corrispondente della barra
degli strumenti.
Il collegamento con i pin delle parti avviene con l’entry bus e una linea di connessione. Ogni linea di con-
nessione deve però essere identificata da un elemento denominato Alias. L’Alias è un’etichetta che viene
applicata al bus ed è formata da una o più lettere seguite da due numeri separati dal carattere “:”. L’Alias
D[0:7] identifica un bus composto da otto linee di collegamento, le singole linee uscenti dal bus vengono
identificate dalle sigle D0, D1, D2, D3, D4, D5, D6, D7. La figura 12.28 illustra il metodo di connessione
di un bus e l’inserimento del l’Alias con il comando Net Alias del menu Place.
Il tracciamento del bus è vincolato alla griglia e segue percorsi ortogonali.
Se durante il tracciamento si preme il tasto Shift è possibile tracciare bus con differenti angolazioni. Per terminare
il tracciamento delle linee di connessione e del bus si può premere il tasto destro del mouse o il tasto Esc. Due li-
nee di connessione non connesse fisicamente, ma etichettate con lo stesso nome di Net Alias, sono interconnesse.

fig. 12.28
Connessione a bus e utilizzo
della Net Alias.

Giunzioni
Le giunzioni possono essere posizionate:
 con il comando Junction del menu Place (oppure l’icona presente nella barra degli strumenti);
 posizionando il cursore nel punto d’incontro fra due linee e cliccando rapidamente due volte con il tasto
sinistro del mouse.

Elementi di disegno
Il sistema CAD permette d’inserire nello schema elettrico una serie di elementi caratteristici dei sistemi
CAD tecnici quali linee, quadrati, rettangoli, cerchi, ellissi, archi, linee spezzate (polyline), poligoni. Si può
anche inserire nel foglio da disegno un’immagine in formato bitmap prelevata da un’altra applicazione,

MODULO D Normativa tecnica e disegno elettronico CAP 12 Disegno degli schemi elettronici con un sistema CAD 20
fatto che si rivela utile, per esempio, se si vuole aggiungere al disegno un’immagine dell’apparecchiatura,
o mostrare come montare un particolare componente.
Il disegnatore può inoltre aggiungere al disegno testi informativi sulle caratteristiche dei componenti uti-
lizzati, sul significato di alcuni di questi simboli, sulle tecniche di montaggio da utilizzare, sulle misure
da effettuare, sulle relazioni funzionali fra le varie parti dello schema, sulla funzione assegnata a qualche
componente significativo di esso.
Per questi testi si possono utilizzare vari tipi di font preselezionati nelle finestre di dialogo Design Template
o Design Properties; ma è anche possibile accedere ad altri caratteri con il comando Font della finestra di
dialogo Edit Text (fig. 12.29).
Tutti questi oggetti possono essere modificati, spostati, ruotati, ruotati specularmente, copiati, incollati,
tagliati, cancellati.

fig. 12.29
Finestra di dialogo Place Text.

Comandi di gestione del foglio da disegno


Il comando di Zoom permette di alterare la visione degli elementi posizionati su un foglio da disegno
elettronico espandendo la scala di visualizzazione (Zoom In), per vedere con maggior dettaglio alcuni par-
ticolari del disegno stesso, oppure per ridurla (Zoom Out) perdendo alcune informazioni ma acquistando
una visione completa del foglio da disegno.

MODULO D Normativa tecnica e disegno elettronico CAP 12 Disegno degli schemi elettronici con un sistema CAD 21
Il programma prevede alcune scale predefinite: 25%, 50%, 100%, 200%, 300% e 400%.
È possibile definire una propria scala personalizzata digitandone il valore in un’apposita finestra di editing.
Un’altra interessante funzione di Zoom è quella che permette di espandere una zona selezionata del dise-
gno. Il cursore può essere spostato nei vari punti del disegno mediante il comando Go To, che apre una
finestra di dialogo dove si possono introdurre le coordinate fisiche, in pollici o in millimetri, del punto che
si vuole raggiungere, le coordinate indicate dai punti di riferimento della griglia (A...Z, 0...9) o la posizione
precedentemente segnalata con un segnalibro (fig. 12.30).
Il segnalibro etichetta un particolare punto del disegno a cui il disegnatore vuole tornare rapidamente;
lo si assegna con il comando Bookmark del menu Place.
Il posizionamento delle parti estratte dalle librerie e il tracciamento delle linee di connessione vengono
facilitati dall’uso della griglia.

fig. 12.30
Spostamento del cursore sul
foglio da disegno.

MODULO D Normativa tecnica e disegno elettronico CAP 12 Disegno degli schemi elettronici con un sistema CAD 22
Talvolta, in disegni complessi che ne utilizzano un gran numero, si fa fatica a identificare la posizione di
una parte sul foglio da disegno; il comando Find attiva una finestra di dialogo in cui è possibile editare il
valore di una proprietà della parte (per esempio R23), e questo valore viene usato dal programma come
chiave di ricerca per localizzarla.
Se il programma individua la parte il cursore si colloca su di essa. Nella ricerca si possono utilizzare anche
i caratteri jolly.
Per spostare oggetti singoli o gruppi di oggetti (blocchi) posizionati sul foglio da disegno non vi sono coman-
di particolari: è sufficiente selezionare gli oggetti e trascinarli nel punto desiderato mantenendo premuto
il pulsante sinistro del mouse. Per selezionare l’oggetto si porta il cursore su un suo vertice, si clicca con il
pulsante sinistro del mouse, si sposta il cursore sull’altro vertice, si fa un nuovo click e si trascina l’oggetto,
mantenendo il pulsante del mouse premuto. Se sono già state fatte le connessioni, anch’esse vengono trasci-
nate; successivamente il disegnatore dovrà agganciarle con il mouse e riposizionarle
correttamente.
La cancellazione degli elementi del disegno avviene posizionando il mouse sull’elemento, selezionandolo
con un click del pulsante sinistro e poi utilizzando il comando taglia o cancella nel menu Modifica. I
blocchi si cancellano nello stesso modo selezionando più oggetti. Le funzioni Undo e Redo permettono,
rispettivamente, di recuperare l’ultima cancellazione o di ripristinarla.

FACCIAMO IL PUNTO
1. Che cos’è un valore di default?
2. Quando si lavora a un disegno complesso è più conveniente disegnare su un foglio solo e di grande
formato o su più fogli separati?
3. Che cos’è un progetto a struttura piatta? E un progetto a struttura gerarchica?
4. Da che cosa sono caratterizzati gli oggetti contenuti nelle librerie?
5. A che cosa serve lo zoom?
6. Che cos’è un segnalibro?
7. A che cosa serve il comando Find?

Creazione o modifica delle librerie


Sappiamo già che le parti utilizzate per la creazione degli schemi elettrici sono raccolte in librerie. Sap-
piamo anche che alcuni dispositivi micrologici racchiudono in uno stesso contenitore (package) più parti
identiche; per esempio, il micrologico 4011 contiene quattro porte NAND a due ingressi che differiscono
fra loro solo per la numerazione dei pin. Le parti contenute in un package sono quasi sempre omogenee, ma
in qualche caso sono eterogenee e contengono differenti tipi di porta logica o di dispositivo, come nel caso
di un relè che contiene la bobina e un contatto di scambio.
Una nuova libreria viene creata o attivando il comando New/Library nella barra principale; nel Project
Manager si aggiunge una cartella denominata Libray Cache e si attiva l’editor grafico con la sua barra
degli strumenti.
Le librerie sono memorizzate utilizzando l’estensione .OLB.

Creazione di una parte


I simboli creati dall’utente devono essere realizzati seguendo le indicazioni fornite dagli enti di normazione,
quali il CEI o la IEEE.

MODULO D Normativa tecnica e disegno elettronico CAP 12 Disegno degli schemi elettronici con un sistema CAD 23
Per il disegno del corpo del simbolo si utilizzano gli strumenti di base disponibili nella tavo-
lozza degli strumenti; i testi e i simboli IEEE (se usati) devono essere posti sia all’interno che
all’esterno, mentre i pin sono disposti esternamente al bordo del corpo del simbolo.
La creazione della parte della libreria avviene in tre fasi:
1. definizione;
2. disegno;
3. attribuzione dei pin.

Definizione della parte


Selezioniamo nel Project Manager la libreria che desideriamo aggiornare aggiungendovi
la nuova parte. Apriamo la finestra di dialogo New Part Properties (fig.12.31) e inseriamo
le informazioni richieste.

fig. 12.31
Finestra di dialogo New Part
Properties.

¢ Name. Il nome della parte è il valore di default che viene scritto sul disegno quando la
parte vi viene posizionata, per esempio RESISTOR nel caso di un resistore.
¢ Parte Reference Prefix. È il prefisso di riferimento alla parte, per esempio nel caso
di un resistore R. U1A
¢ PCB Footprint. È il nome del package fisico in cui il componente è incapsulato, per
1 2
esempio RL07 per un resistore a montaggio orizzontale, 14DIP300 per un circuito inte-
grato Dual-In-Line a inserzione a 14 pin.
¢ Create Convert View. Le porte logiche possono essere rappresentate in funzione del 74LS04
livello logico attivo nei due modi indicati nella figura 12.21; l’attivazione di questo co-
mando permette le due modalità di rappresentazione. U2
¢ Parts per pkg. È il numero delle parti contenute nel package; per esempio, se vogliamo 1 2
1
creare la parte che contenga la porta Not appartenente al micrologico 74LS04, se la par-
3 4
te rappresenta la singola porta logica dobbiamo inserire un 6, se invece disegniamo un
solo blocco con 6 linee di ingresso e 6 di uscita dobbiamo scrivere 1 (fig. 12.32). 5 6

¢ Homogneous or heterogeneous. Nel caso che il package contenga più parti esse 9 8
possono essere tutte identiche o no.
11 10
¢ Alphabetic or numeric. Se il package contiene più parti, esse vengono identificate dal
riferimento del package e da una lettera che identifica la parte del package (U1A). L’at- 13 12

tivazione del bottone Numeric permette di sostituire la lettera con un numero (U?1). 7406
¢ Part Aliases. Apre una finestra di dialogo che permette di aggiungere o rimuovere
fig. 12.32
alias delle parti, cioè parti che usano la stessa grafica, cartelle di schemi attaccate e pro- Rappresentazione della parte
prietà delle parti originali, con esclusione del valore della parte. NOT.

MODULO D Normativa tecnica e disegno elettronico CAP 12 Disegno degli schemi elettronici con un sistema CAD 24
¢ Attach Implementation. Apre una finestra di dialogo che permette di creare una gerarchia collegan-
do alla parte una cartella di schemi, un file VHDL, un progetto o un modello Pspice. Questa funzione
permette di riutilizzare gli oggetti collegati in altri progetti.

Disegno della parte


Il corpo del simbolo grafico viene disegnato utilizzando gli strumenti di base (linee, quadrati, rettangoli,
cerchi, ellissi, archi, linee spezzate o polyline, poligoni) disponibili sulla barra degli strumenti selezionando
le diverse icone.
I testi verranno inseriti con il comando Text del menu Place.

Posizionamento dei pin sulla parte


Per posizionare i pin sulla parte si utilizza il comando Pin del menu Place o l’icona disponibile nella
tavolozza degli strumenti. Si apre la finestra di dialogo Place Pin (fig. 12.33) che accoglierà le seguenti
informazioni.

fig. 12.33
Finestra di dialogo Place Pin.

¢ Name. Richiede il nome di identificazione del pin, per esempio D0, A3 o SEL. Se il segnale è attivo
basso il nome va scritto \S\E\L; se il nome non viene assegnato, il programma ne assegna uno di
default.
¢ Shape. È la forma del pin (Dot: cerchiolino di inversione; Clock: ingresso dinamico sensibile alle tran-
sizioni attive alte; Dot-clock: ingresso dinamico sensibile alle transizioni attive basse; Zero: la linea ha
lunghezza zero; Short: la linea ha lunghezza pari a un’unità della griglia; Line: la linea ha lunghezza
pari a tre unità della griglia).
¢ Number. È il numero del terminale del package assegnato alla parte.
¢ Type. È il tipo di segnale attribuito al pin. Può assumere i seguenti valori: ingresso, uscita, a tre stati, a
collettore aperto, a emettitore aperto, passivo, alimentazione, bidirezionale, power.
¢ Width. Può essere unifilare (scalar) o multifilare (bus).

Dopo avere chiuso la finestra di dialogo Place Pin si punta il cursore sul bordo del corpo della parte e si fa
click con il pulsante sinistro del mouse. Si possono piazzare instance multiple del pin spostando il cursore
e ripetendo l’attivazione del pulsante sinistro del mouse; se terminano con un numero, la numerazione del
pin e del nome si incrementano automaticamente. Il posizionamento di array di pin legati fra loro da una
relazione matematica di incremento è reso più agevole dall’uso della finestra di dialogo Place Pin Array
(fig. 12.34 a p. seg.). Il significato delle caselle da riempire è autoevidente.

MODULO D Normativa tecnica e disegno elettronico CAP 12 Disegno degli schemi elettronici con un sistema CAD 25
fig. 12.34
Finestra di dialogo Place Pin
Array.

La sequenza di posizionamento dei pin s’interrompe con il comando End Mode, accessibile dal pulsante
destro del mouse.
I pin di alimentazione e di massa sono invisibili e globali.
Sono invisibili nel senso che, a meno di un diretto intervento del disegnatore, essi non sono disegnati sul
simbolo posizionato sul foglio da disegno; è possibile renderli visibili se, dopo aver piazzato il pin, si fa un
doppio click sulla parte e si sceglie l’opzione che li rende visibili.
Sono globali nel senso che essi sono connessi a oggetti di alimentazione, net di alimentazione e pin invisibili
di alimentazione che hanno lo stesso nome.
Per evidenziare sul disegno i pin di alimentazione, e per potervisi collegare come a tutti gli altri pin, si deve
attivare, nel menu Option del Project Manager il comando Design Properties, e nella finestra di dialogo
la scheda Miscellaneous e quindi l’opzione Display In visible Power Pins.

Stampa del disegno


I disegni e i file di testo realizzati con Capture possono essere riprodotti mediante una stampante, un plotter
o un file encapsuled PostScript.
Per l’operazione si utilizzano le finestre di dialogo standard di Windows Print Setup (per definire le caratte-
ristiche della pagina di stampa), Print Preview (per visualizzare l’anteprima di stampa) e Print (per lanciare
la stampa).
Le finestre di dialogo permettono di definire il fattore di scala per ottimizzare la stampa e riempire in
modo completo il foglio di stampa.

FACCIAMO IL PUNTO
1. Che cos’è un package?
2. Che cosa significa aggiornare una libreria?
3. Che cos’è un alias?
4. Che cos’è un pin? Da quali elementi è composto?
5. Quali strumenti permettono di riprodurre un disegno realizzato con il CAD?
6. Quale finestra di dialogo di Windows permette di definire le caratteristiche della pagina di stampa?

MODULO D Normativa tecnica e disegno elettronico CAP 12 Disegno degli schemi elettronici con un sistema CAD 26
Strumenti di elaborazione di OrCAD Capture
Una volta completato il disegno dello schema su uno o più fogli, Capture mette a disposizione del disegna-
tore una serie di strumenti che gli permettono di automatizzare molte operazioni di completamento come:
 effettuare l’annotazione automatica delle parti utilizzate nello schema elettrico in modo che ciascuna di
esse possa essere identificata in modo univoco con un riferimento individuale (annotate);
 controllare la rispondenza del disegno alle regole elettriche di base di un progetto elettronico (DRC);
 compilare la lista dei riferimenti incrociati che permette di individuare la posizione di ciascuna parte nei
vari fogli che compongono lo schema elettrico (cross reference);
 estrarre l’elenco dei componenti e la lista dei materiali; quest’ultima può essere integrata in automatico
da informazioni quali codici dei fornitori e prezzi;
 ricavare dallo schema elettrico la lista delle connessioni (netlist) in un formato che contiene anche le
informazioni necessarie per la sbrogliatura dei circuiti stampati;
 permettere la riannotazione del disegno, cioè la modifica dei riferimenti assegnati durante il processo di
annotazione, qualora nella fase di realizzazione dei disegni di fabbricazione dei circuiti stampati il di-
segnatore abbia effettuato operazioni di scambio di porte all’interno di uno stesso package o di package
omogenei (port swap) o scambio di pin equivalenti all’interno di una stessa parte (pin swap);
 ricavare dallo schema la lista delle connessioni in un formato che contiene anche le informazioni neces-
sarie per la simulazione dello schema elettrico disegnato;
 ricavare dallo schema la lista delle connessioni in un formato che contiene anche le informazioni neces-
sarie per la sintesi e la generazione dei file di programmazione dei componenti PLD.

La figura 12.35 a pagina seguenteè un diagramma di flusso che illustra la concatenazione logica fra i
processi che il disegnatore attua per ottenere le informazioni significative e i disegni esecutivi dal disegno
dello schema elettrico.
Le operazioni di aggiornamento delle proprietà evidenziate nel diagramma sono necessarie per aggiungere
alla lista dei collegamenti le informazioni che servono per utilizzare i programmi di disegno destinati alla
realizzazione dei circuiti stampati, di simulazione analogicodigitale, di sintesi e di programmazione dei PLD.

Annotazione automatica del disegno


Per effettuare l’annotazione automatica del disegno si selezionano nel Project Manager le pagine da anno-
tare e poi, dal menu Tools, la finestra di dialogo Annotate (fig. 12.36 a p. seg.). Il disegnatore può:
 annotare una selezione di alcuni componenti oppure l’intero disegno;
 annullare la numerazione dell’intero disegno ripristinando la condizione iniziale con il riferimento se-
guito dal carattere punto di domanda (?);
 guidare il processo di annotazione forzandolo oppure limitandolo ai componenti privi di numerazione.

Aggiornamento delle proprietà


Se le proprietà che devono essere modificate riguardano pochi componenti si può farlo agevolmente uti-
lizzando l’editor dello schema elettrico, ma se i cambiamenti coinvolgono molte parti è utile impiegare lo
strumento Update Properties. Quest’ultimo permette di aggiornare tutte le proprietà delle parti con
esclusione del riferimento, del nome e della ID della net. Si possono aggiungere nuove proprietà.
Per aggiornare le proprietà è necessario creare, con un editor di testo ASCII, un file che contenga le infor-
mazioni sulle proprietà da ricercare, quelle da aggiornare e i nuovi valori da assegnare. Si possono inserire
commenti facendoli precedere da un punto e virgola.
Il testo si compone di due campi: il primo campo contiene la proprietà che deve essere ricercata per indi-
viduare le parti da aggiornare; il secondo campo identifica la proprietà della parte identificata che deve

MODULO D Normativa tecnica e disegno elettronico CAP 12 Disegno degli schemi elettronici con un sistema CAD 27
Disegno
dello schema

Annotazione

Cross
DRC
reference

Aggiorna Editor Esporta


fig. 12.35
le proprietà delle prorietà le proprietà
Grafo degli strumenti di
OrCAD.
Crea
la netlist Foglio
elettronico

Sbroglio
della scheda
Importazione
delle proprietà

Retroannotazione

Lista
dei materiali

fig. 12.36
Finestra di dialogo Annotate.

MODULO D Normativa tecnica e disegno elettronico CAP 12 Disegno degli schemi elettronici con un sistema CAD 28
essere aggiornata. Nelle righe successive seguono nelle due colonne, rispettivamente, i valori da ricercare
e quelli da assegnare.
Il nome della proprietà dev’essere chiuso fra parentesi graffe e l’intero campo dev’essere chiuso tra virgo-
lette. Se la proprietà da inserire è il nome del modulo del contenitore del package della parte inserita nello
schema il file di aggiornamento verrà scritto in questo modo:
ʺ{value}ʺ ʺ{PCB Footprint}ʺ
ʺ10kʺ ʺRL07ʺ
ʺ0,1μFʺ ʺCK05ʺ
ʺ74LS04ʺ ʺ14DIP300ʺ
Ciò significa che tutti i resistori la cui part value contiene il valore 10k inseriscono il valore RL07 nella
proprietà PCB Footprint.

Controllo delle regole elettriche


Con un CAD si può controllare la rispondenza del disegno alle regole elettriche di base di un progetto
elettronico utilizzando come riferimento la scheda di controllo ERC Matrix (fig. 12.37) accessibile dal la
finestra di dialogo Design Rules Check.
La finestra presenta una tabella a due entrate che pone in correlazione le possibili cause di errore, classifi-
candole come errori che devono essere corretti (E-error), o come possibili situazioni di errore (W-warning).
Il tecnico può modificare a suo piacimento la tabella riclassificando gli errori e può ripristinare la situazio-
ne iniziale con il comando Restore Defaults.
La scheda Design Rules Check aiuta il tecnico a limitare il processo di controllo a qualche pagina del
disegno o a tutto il disegno.

fig. 12.37
Scheda ERC Matrix.

MODULO D Normativa tecnica e disegno elettronico CAP 12 Disegno degli schemi elettronici con un sistema CAD 29
Successivamente si potranno selezionare nel file di testo le informazioni elaborate dal programma durante
il controllo.

Retroannotazione
Alcuni strumenti esterni, come OrCAD Layout, che realizza i disegni di fabbricazione del circuito stampa-
to, operano dei cambiamenti dello schema elettrico. Come abbiamo visto i package dei circuiti micrologici
talvolta non contengono un solo dispositivo, ma più dispositivi omogenei, per esempio 6 porte Not, 4 porte
NAND, 4 latch S-R o 2 multivibratori monostabili. L’attribuzione del numero dei pin e delle parti viene in
genere compiuta mediante lo strumento dell’annotazione automatica, che assegna i numeri di riferimento
incrementandoli e spostandosi nel disegno da sinistra verso destra, secondo le regole descritte.
Quando si realizza la sbrogliatura del circuito stampato, questa localizzazione dei pin, nella sostanza casua-
le, rende talvolta complesso o impossibile il tracciamento delle connessioni. Il programma di sbrogliatura
procede allora a riassegnare le parti appartenenti allo stesso package o scambiare due integrati identici ma
con differente riferimento (port swapping), oppure a scambiare i pin di ingresso di una parte (pin swapping).
Questa modifica dello schema di connessione (netlist) deve essere riprodotta nello schema elettrico che
descrive l’apparecchiatura: il montaggio della scheda a circuito stampato e il suo collaudo richiedono che
schema elettrico e circuito stampato diano le stesse informazioni. Lo strumento di retroannotazione (back
annotation), istruito da un file di testo preparato dal tecnico, effettua automaticamente l’operazione di
aggiornamento dello schema elettrico (vedi Esempio guidato sotto riportato).

ESEMPIO GUIDATO
Sintassi del comando di aggiornamento
Per poter effettuare l’operazione di aggiornamento il tecnico deve preparare un file di testo ASCII nel for-
mato:
CHANGEREF U4 U3 ; scambia il riferimento U4 con U3
GATESWAP U1C U1A ; scambia la parte U1C con la parte U1A
GATESWAP U4 U1 ; scambia la parte U4 con la parte U1
CHANGE PIN U3 1 2
CHANGE PIN U3 2 1 ; scambia i pin 1 e 2 appartenenti a U1
CHANGE PIN U5 ʺA0ʺ ʺA1ʺ
CHANGE PIN U5 ʺA1ʺ ʺA0ʺ ; scambia il pin denominato A0 con quello denominato A1
appartenente a U5

Il file di testo utilizza l’estensione .SWP; questa estensione non è obbligatoria.


Come si vede, la sintassi del comando si compone di una parola chiave che indica l’operazione da effet-
tuare (scambio del riferimento, delle parti o dei pin in un parte) e il riferimento delle due parti da scambiare.
Per effettuare lo scambio dei pin in una parte bisogna impiegare due righe: una per ogni scambio.
La figura 12.38 evidenzia gli effetti degli scambi proposti nell’esempio.

fig. 12.38
Esempi di swap.

MODULO D Normativa tecnica e disegno elettronico CAP 12 Disegno degli schemi elettronici con un sistema CAD 30
Il programma OrCAD Layout che effettua la sbrogliatura dei circuiti stampati è in grado
di generare automaticamente il file di scambio.
Il comando Back Annotate, che attiva la finestra di dialogo per accedere allo strumento
di retroannotazione (fig. 12.39), si trova nel menu Tools del Project Manager. I dati da
immettere riguardano il percorso di ricerca del file di scambio, il suo nome completo dell’e-
stensione e la portata dell’aggiornamento (se interessa tutto il disegno o solo alcuni fogli).
fig. 12.39
Lista dei collegamenti Finestra di dialogo Back
Annotate.
Per essere utilizzato da altri strumenti di OrCAD, quali il simulatore digitale analogico o il pro-
gramma di sbrogliatura dei circuiti stampati, lo schema elettrico disegnato con i vari elementi
grafici deve essere trasformato in un file di testo ASCII che, utilizzando opportune convenzio-
ni, fornisca lo schema di tutte le interconnessioni del circuito. Gli strumenti di OrCAD, per
operare correttamente, hanno bisogno di ulteriori informazioni sulle parti che compongono
lo schema. Per esempio, il programma di simulazione necessita di un modello che rappresenti,
attraverso una serie di parametri significativi, le caratteristiche elettriche, statiche e dinamiche
di ciascun dispositivo, il programma di sbrogliatura ha la necessità di mettere in relazione i
numeri di identificazione dei pin di ciascun componente con la corrispondente posizione fisica
spaziale dei terminali del componente reale. Tutte queste informazioni devono essere presenti
nei valori delle proprietà caratteristiche di ciascuna parte (PCB Footprint ecc.). Nel paragrafo
"Aggiornamento delle proprietà" di pagina 27 abbiamo visto come si prepara il file.
Per creare la lista dei collegamenti (netlist) si deve attivare il comando Create Netlist del
menu Tools del Project Manager, che apre la finestra di dialogo della figura 12.40. La
finestra è composta da più schede che generano differenti tipi di netlist, ciascuno adatto a
essere utilizzato con strumenti di OrCAD.

fig. 12.40
Finestra di dialogo Create
Netlist.

MODULO D Normativa tecnica e disegno elettronico CAP 12 Disegno degli schemi elettronici con un sistema CAD 31
Le varie schede creano liste dei collegamenti per i formati EDIF 2.00, PSpice, Spice, VHDL, Verilog, La-
yout, Inf e altri. La lista generata è un file di testo ASCII con estensione .NET.
Una serie di opzioni consente al tecnico di guidare il processo di elaborazione selezionando la tipologia di
informazioni fornite dal processodi conversione.
Di particolare interesse per lo sviluppo successivo del nostro studio sono le liste di connessione per la realiz-
zazione del disegno dei circuiti stampati (layout) e quelle di simulazione (EDIF 2.00, PSpice).
Prima di generare la lista delle connessioni il programma di controllo degli errori (ERC) deve aver segnala-
to l’assenza di errori; la presenza di eventuali warning deve essere attentamente valutata perché in assenza
di questo controllo è possibile che la lista dei collegamenti risulti incompleta, e che la simulazione porti ad
analisi errate o alla realizzazione di un circuito stampato e quindi a circuiti non funzionanti.
La figura 12.41 illustra una lista delle connessioni.

fig. 12.41
Lista delle connessioni
(netlist).

Elenco dei componenti e lista dei materiali


L’attivazione della finestra di dialogo Bill of Materials (fig. 12.42 a p. seg.), accessibile dal menu Tools del Project
Manager, consente di ottenere un file di testo che elenca tutti i componenti utilizzati in uno schema elettrico
in ordine alfabetico, individualmente o raggruppati per valore.
La figura 12.43 a pagina seguente dà un elenco dei componenti ottenuto con il programma OrCAD.

MODULO D Normativa tecnica e disegno elettronico CAP 12 Disegno degli schemi elettronici con un sistema CAD 32
fig. 12.42
Finestra di dialogo Bill of
Materials.

fig. 12.43
Elenco dei componenti.

MODULO D Normativa tecnica e disegno elettronico CAP 12 Disegno degli schemi elettronici con un sistema CAD 33
Il programma offre anche la possibilità di integrare automaticamente le informazioni ricavate dallo schema
elettrico con altre informazioni possedute dal cliente che possono riguardare una descrizione più dettaglia-
ta delle caratteristiche tecniche dei componenti, un codice identificativo di magazzino, un codice fornitore
ecc.
Il file che contiene le informazioni da includere è un file di testo ASCII con estensione .INC.
Il formato è il seguente:
ʺ DESCRIPTIONPART DEPOTCODE
ʹ10kʹ ʹResistenza 1/4 W 5% a stratoʹ ʹB000056ACʹ
ʹ74LS00ʹ ʹTTL IC quad NANDʹ ʹIC00090DCʹ
Il formato del file è lo stesso utilizzato dalla precedente versione DOS, per cui eventuali file di inclusione
già disponibili possono essere riutilizzati.
Questa considerazione ci permette di fare una digressione di tipo tecnico-economico.
Quando si passa alla nuova versione di un programma è importante verificare che quest’ultima mantenga
una piena compatibilità con le elaborazioni precedentemente sviluppate all’interno dell’azienda. In fatti, nel
nostro caso i file di inclusione sono elaborati dall’utente finale e contengono informazioni collegate alla sua
realtà industriale. Il crearli e mantenerli in efficenza è costato sicuramente tempo e fatica; il costo di aggior-
namento del software diventa proibitivo se, oltre ai costi di aggiornamento del personale, si rende necessa-
ria anche la riscrittura dei file di inclusione. Ciò rende più chiaro perché, in moltissimi casi, nelle aziende
non si procede a un rapido adeguamento del software, anche se il nuovo appare più efficiente ed efficace.
La valutazione tecnico-economica di un prodotto non è quindi data solo dal suo costo, ma da una pondera-
zione dei costi di acquisto, di aggiornamento del personale e degli archivi con i vantaggi ottenibili dall’uso
di un mezzo più efficiente.
La lista dei riferimenti incrociati (cross reference) è un altro listato ottenibile dallo schema elettrico.
Elenca tutte le parti utilizzate nello schema, complete dei riferimenti e delle indicazioni dei fogli da disegno
dove sono utilizzate, con l’indicazione delle cooordinate di riferimento.
La lista viene creata mediante l’attivazione della finestra di dialogo Cross Reference Parts, selezionata
nel menu Tools del Project Manager (fig. 12.44).
La figura 12.45 a pagina seguente illustra un report generato dal programma.

fig. 12.44
Finestra di dialogo Cross
Reference Parts.

MODULO D Normativa tecnica e disegno elettronico CAP 12 Disegno degli schemi elettronici con un sistema CAD 34
fig. 12.45
Esempi di Cross Reference.

Esportazione e importazione dei dati dello schema


I disegni realizzati con il CAD possono essere salvati in formati differenti da quello del produttore; i formati
disponibili sono .EDIF e .DXF.
Il formato .DXF è particolarmente utile perché questo tipo di file può essere letto ed elaborato da pro-
grammi di disegno tecnico molto diffusi quali AutoCad®, o da programmi di disegno come Corel® o Illu-
strator® che possono trasformare il disegno dalla forma vettoriale alla bitmap.
La figura 12.46 mostra la finestra di dialogo Export Design, che possiede due schede: una per la memo-
rizzazione in formato .EDIF, l’altra per il formato .DXF.
Il programma OrCAD Capture è in grado di importare un progetto o una libreria in formato .EDIF, Mi-
croSim Schematics o personalizzato.
Nella figura 12.47 è mostrata la finestra di dialogo Import Design.
fig. 12.46
Finestra di dialogo
Export Design.

12.46

fig. 12.47
Finestra di dialogo Import
12.47 Design.

MODULO D Normativa tecnica e disegno elettronico CAP 12 Disegno degli schemi elettronici con un sistema CAD 35
Il tecnico deve indicare il nome del file da importare, il percorso ove il file convertito deve essere memoriz-
zato e poi precisare, a seconda del tipo di file da importare, il file di configurazione corrispondente (MSIM.
INI per un file PSpice e un file adatto, con estensione .CFG, per gli altri formati).

FACCIAMO IL PUNTO
1. Descrivi cinque tipiche operazioni di completamento del disegno.
2. Che cosa vuol dire aggiornamento delle proprietà? A che cosa serve?
3. Che cosa vuol dire DRC?
4. Che cosa vuol dire sbrogliatura del circuito stampato?
5. A che cosa serve la netlist?
6. Che cos‘è il Bill of Materials?
7. In quali formati si possono salvare i disegni realizzati con il CAD?

MODULO D Normativa tecnica e disegno elettronico CAP 12 Disegno degli schemi elettronici con un sistema CAD 36
12.2 GUIDA AL SISTEMA CIRCAD®

La descrizione dei sistemi CAD/CAE presentata nel capitolo precedente non si riferisce a un particolare
prodotto, ma presenta le principali caratteristiche tecniche dei sistemi di disegno automatico per l’elettroni-
ca. Questo capitolo intende mostrare come un sistema CAD/CAE commerciale realizza e mette in pratica
i metodi e le prescrizioni tecniche descritte nei capitoli precedenti.
Un sistema CAD completo deve essere in grado di:
1. catturare lo schema elettrico di un’apparecchiatura;
2. estrarre da esso le informazioni riguardanti le parti di librerie utilizzate e le interconnessioni;
3. realizzare automaticamente i disegni di fabbricazione del circuito stampato;
4. permettere la conversione in importazione (import) o esportazione (export) dei dati nei formati dei CAD
più diffusi;
5. verificare, utilizzando programmi di simulazione, il funzionamento dell’apparecchiatura;
6. di disegnare schemi meccanici completi di quotatura in formato compatibile con Autocad® generando
file in formato dwg.

Le pagine che seguono sono dedicate alla descrizione delle prime due operazioni, le altre saranno trattate
nel volume 2.
Il sistema CAD preso in esame è CirCAD98 prodotto da Holofase Incorporated®.

Caratteristiche tecniche di CirCAD


Il sistema CAD, differisce nelle sue potenzialità a seconda della versione impiegata: professional o General
Public.
La versione professional è completa ed è quella che viene impiegata nei contesti professionali e industriali.
La descrizione del capitolo sarà riferita alla versione 4.20 General Public scaricabile dal sito ufficiale
www.holophase.com, esponendo poi le potenzialità del pacchetto completo.

CirCAD è in grado di:


¢ gestire uno schema suddiviso su più fogli;
¢ supportare componenti realizzati con differenti tecnologie (per esempio 7400,74LS00,74AC00);
¢ usare funzioni di editing semplici e di immediata comprensione, permettendo così di lavorare in modo
efficiente ed efficace. Il programma possiede una funzione di autopanning, mediante la quale, spostando
il mouse sul bordo della finestra (foglio di disegno), questi si sposta automaticamente nella direzione di
spostamento del mouse mostrando altre parti del disegno. Se lo si desidera, la funzione può essere inibita
nel menu Setup usando l’opzione Draw modes;
¢ passare in modo semplice dall’editor dello schema a quello del layout del circuito stampato (comando da
tastiera alt-N);
¢ creare e personalizzare le librerie con semplici procedure di copia e incolla da quelle già esistenti;
¢ avere la risoluzione assoluta di un punto pari a 1/65536 di pollice (inch);
¢ disporre di un layer master e di 250 layer definibili dall’utente. Il layer predefinito, di colore viola, viene
utilizzato per le piazzole passanti e per definire i bordi della scheda del circuito stampato;
¢ disporre di linee che possono avere uno spessore che va da 1/65536 di pollice a 1 pollice;
¢ generare output grafici: stampa (con stampanti ad aghi,a getto di inchiostro e laser), plotter e output di
fabbricazione per i photoplotter Gerber (file in formato Gerber del tipo RS274x con calcolo delle apertu-
re automatico) o di collaudo e testing utilizzando i programmi di CAM processor integrati nel pacchetto;

MODULO D Normativa tecnica e disegno elettronico CAP 12 Disegno degli schemi elettronici con un sistema CAD 37
¢ integrarsi perfettamente e in modo automatico con le funzioni di progetto dei disegni
di fabbricazione dei circuiti stampati (Editor Layout) e di sbroglio automatico delle piste
(Autorouter),
¢ stampare utilizzando i driver di stampa del sistema operativo;
¢ effettuare salvataggi (backup) dei fogli di disegno in automatico generando, nella stessa
directory di appartenenza, un file che ha lo stesso nome del progetto con estensione bak;
¢ di disegnare schemi meccanici completi di quotatura in formato compatibile con Auto-
cad® generando file in formato dwg.

Installazione, impostazione e personalizzazione del pro-


gramma
Il programma si installa e configura in modo automatico dopo avere avviato il programma
di installazione.
L’uso dei tasti funzione e la personalizzazione delle barre degli strumenti permette di
velocizzare l’esecuzione di comandi ripetitivi e di migliorare l’efficienza del lavoro.
I comandi possono essere attivati in due modi utilizzando sia il mouse sia la tastiera. Il
mouse permette al cursore di muoversi in tutta l’area dello schermo, di attivare i comandi
cliccando con il tasto di sinistra, di aprire i menu a tendina delle opzioni attivando il tasto
di destra e di far muovere un componente o aree selezionate dello schema disegnato sul
foglio, in modo da permettere un diverso posizionamento.
La tastiera permette di attivare i comandi della barra principale e quelli del menu a ten-
dina premendo contemporaneamente il tasto alt e il carattere sottolineato evidenziato
nel testo, per esempio, nella barra principale si può attivare la finestra di apertura di un
file premendo alt-F e poi alt-O.
Un altro metodo consiste nel dare i comandi da tastiera usando combinazione di tasti
(Shortkey) o i tasti funzione. Un elenco di questi comandi è disponibile del menu Help
opzione Brief Overview e nella sezione di approfondimento sul sito Internet.
Il pacchetto software genera nella sua attività una serie di file che utilizzano le seguenti
estensioni:

ESTENSIONE DESCRIZIONE
*.pcb Scheda a circuito stampato
*.sch Contiene lo schema
*.bak File di backup
*.bom Lista dei componenti
*.csv Lista dei componenti in formato Excel®
*.lib Librerie dei componenti
*.net Lista dei collegamenti (netlist)

Per il programma CirCAD l’estensione non è vincolante, perché è in grado di stabilire


automaticamente la natura dei dati memorizzati nel file. Pertanto il progettista può modifi-
care le estensioni come desidera, per esempio al posto di .pcb può utilizzare .brd.
CirCAD permette di attivare un progetto completo, cioè: la cattura dello schema elettrico,
realizzazione del circuito stampato, la gestione delle librerie dei componenti elettronici e la
realizzazione dei disegni meccanici.
Di seguito il capitolo si occuperà delle procedure di cattura dello schema elettronico e di

MODULO D Normativa tecnica e disegno elettronico CAP 12 Disegno degli schemi elettronici con un sistema CAD 38
come si gestiscono le librerie del sistema, nel volume 2, invece, verrà descritto come utiliz-
zare il pacchetto software in modo integrato per realizzare i circuiti stampati.

Avvio del programma


All’avvio il programma mostra la finestra mostrata nella figura 12.48.
La finestra presenta le caratteristiche del programma e informazioni che riguardano la
ditta produttrice e di come è possibile contattarla: indirizzo, numero di telefono, numero
di fax e sito internet.

fig. 12.48
Finestra di avvio di CirCAD®.

Scorrendo la finestra dall’alto in basso si incontra:


¢ l’icona di presentazione del programma;
¢ la barra dei menu;
¢ la finestra informativa;
¢ una barra di stato che mostra le coordinate del cursore (in millesimi di pollice,“mils”) rela-
tivamente a un punto zero di riferimento posto al margine inferiore sinistro del foglio di la-
voro. Tale punto può essere modificato utilizzando il menu Setup e l’opzione Zero Point;
¢ la risoluzione corrente della griglia (in pollici). Il valore di default è di 0,025˝. Il valore
può essere modificato con il comando Setup e l’opzione Grid Snap;
¢ l’orario corrente.

In seguito, nella fase di editing del disegno o del circuito stampato sono visualizzate infor-
mazioni utili come la descrizione del comando in uso.

La barra del menu File (fig. 12.49) mostra i principali comandi, comuni a tutti i programmi
basati sui menu tipo Windows, cioè l’attivazione di un nuovo progetto (New), il caricamen-
to di un progetto archiviato (Open), la possibilità di salvare il progetto in corso con lo stesso
nome (Save) o cambiandolo (Save as); di chiudere il progetto mostrato a video (Close); fig. 12.49
di cancellarlo dal disco (Erase); di riaprire i file (Re-Open); di richiamare un progetto Menu a tendina File.

MODULO D Normativa tecnica e disegno elettronico CAP 12 Disegno degli schemi elettronici con un sistema CAD 39
archiviato (Total Recall) (fig. 12.50); di scorrere i file aperti in avanti (Next) o indietro (Previous File);
selezionare un file (Select File); caricare uno schema (Load), informazioni statistiche sul file di progetto
(Information) (fig. 12.51) e di uscire dal programma (Exit/Quit).
Ogni volta che si esce dal programma vengono mostrate in successione una serie di messaggi che ricordano
al disegnatore che alcuni file sono stati modificati e non salvati. Il messaggio File has been updated but
not yet been saved. Save file before exit? Informa che sono stati effettuate modifiche sul file che si sta
chiudendo e si chiede all’utente se desidera salvarle.
fig. 12.50
Finestra Total Recall.

fig. 12.51
Finestra di informazione
statistica sugli elementi che
sono utilizzati nello schema.

12.50 12.51

L’opzione Gerber Out consente la creazione del file in formato gerber photoplotter che sarà utilizzato dal
produttore dei circuiti stampati per generare i master di fabbricazione e comandare le macchine impiegate
per la produzione fisica delle schede.
L’opzione Printer Out permette di stampare gli schemi e i disegni di fabbricazione dei circuiti stampati.
L’opzione BOM Out genera la lista dei componenti (BOM - Bills of Materials) in formato ASCII e quindi
può essere modificato con qualsiasi editor di testo e stampata senza problemi
L’opzione New permette di iniziare un nuovo progetto. La sua attivazione apre la finestra mostrata nella
figura 12.52. Il disegnatore sceglie il tipo di lavoro che desidera iniziare e il formato del foglio di lavoro
(template) selezionandolo fra quelli elencati nella tabella 12.1.

Tabella 12.1 Formati dei fogli


da disegno
FORMATO CORRISPONDENZA
fig. 12.52
A A4 Selezione del lavoro e del
formato del foglio da disegno.
B A3
C A2
D A1

È possibile utilizzare alcuni formati speciali attivando l’opzione Specialty Template File (fig. 12.53 a p. seg.).
Il disegnatore può disegnare uno schema, un circuito stampato o un disegno meccanico. A questo punto il programma apre
la finestra Save As che chiede di attribuire un nome al progetto. Questo nome sarà utilizzato in seguito per generare i file
prodotti dall’elaborazione (fig. 12.54 a p. seg.).
I layer sono come fogli da disegni trasparenti e ognuno di essi è dedicato a ricevere una particolare parte del disegno (tab.
12.2 a p. seg.).
I vari layer sono sovrapposti uno sull’altro e appaiono sullo schermo come un foglio unico. I layer possono essere singolar-

MODULO D Normativa tecnica e disegno elettronico CAP 12 Disegno degli schemi elettronici con un sistema CAD 40
fig. 12.53
Formati speciali dei fogli
di lavoro.

fig. 12.54
Finestra per il salvataggio
dei file.
12.53 12.54

Tabella 12.2 Descrizione dei layer utilizzati per la realizzazione


di uno schema elettronico
N. NOME DEL LAYER TIPO COLORE DESCRIZIONE
0 Master Xxx Silk Verde Punti di connessione
dei pin
1 Symbol Symbols Nero Simboli grafici
2 Signals Schema Blu Collegamenti elettrici
3 Busses Drawing Rosso Collegamenti a bus
4 Pin Names Symbols Grigio Nome dei pin attribuiti
ai simboli grafici
5 Pin Numbers Symbols Nero Numerazione dei pin

mente attivati e disattivati per cui il disegnatore può operare sullo schema a vari livelli di
dettaglio. L’uso di colori differenti semplifica l’interpretazione delle informazioni presenti
sul foglio di lavoro.

Menu Place
Le opzioni disponibili in questo menu a tendina sono utilizzate in combinazione con quelle
dei menu Grab, Edit e Delete.
Infatti gli elementi grafici durante l’attività di realizzazione di uno schema elettrico o del
disegno di fabbricazione di un circuito stampato devono essere posizionati sul foglio da
disegno (Place), riposizionati (Grab), modificati (Edit) e cancellati (Delete).
La barra del menu File mostra i principali elementi grafici che si utilizzano per realizzare
uno schema elettrico e i disegni per i circuiti stampati (fig. 12.55).
Per realizzare uno schema elettrico è necessario prelevare dalla libreria i simboli grafici dei
componenti elettronici usando l’opzione Component (fig. 12.56 a p. seg.).
Gli elementi contenuti nelle librerie possono essere elencati (modo Listing), oppure vi-
sualizzati nel riquadro a destra nella finestra di presentazione (modo Graphics). La
visualizzazione in forma iconica permette una più rapida selezione del componente (fig.
12.57 a p. seg.).
La finestra mostra nel riquadro in alto a destra le caratteristiche che identificano il com-
ponente: la sigla di riferimento, il valore, il package. Il parametro Modifier permette di fig. 12.55
aggiungere, quando necessario, informazioni aggiuntive. Menu Place.

MODULO D Normativa tecnica e disegno elettronico CAP 12 Disegno degli schemi elettronici con un sistema CAD 41
fig. 12.56
Selezione di un componente
da una libreria (modo Listing).

fig. 12.57
Selezione di un componente
da una libreria (modo
Graphics).

Nel riquadro il package è mostrato utilizzando una rappresentazione vista dall’alto.


Se al simbolo grafico non è stato attribuito un tipo di package, lo schema non può essere utilizzato per
realizzare i disegni di fabbricazione del circuito stampato.
L’editazione può essere fatta: in un secondo tempo fornendo manualmente le corrette associazioni fra sim-
bolo e corrispondente contenitore (package) utilizzato sul circuito stampato oppure subito scegliendo, in
libreria, il simbolo corretto che contiene le informazioni che riguardano il package, cioè le informazioni che
riguardano le caratteristiche fisiche del componente (forma, ingombro, piedinatura).
Il passaggio di informazioni fra schema e circuito stampato avviene attraverso una lista dei collegamenti
(netlist) generata dallo schema utilizzando le associazioni simbolo grafico package del componente. Se le
associazioni non sono corrente o sono mancanti, sarà compito del disegnatore editarle manualmente fino

MODULO D Normativa tecnica e disegno elettronico CAP 12 Disegno degli schemi elettronici con un sistema CAD 42
all’eliminazione di tutti gli errori riscontrati. È evidente che un’attenta selezione del componente dalla
libreria fa risparmiare al disegnatore molto tempo e lavoro.
In un paragrafo successivo si illustrerà come realizzare nuovi simboli di libreria.
Il programma non possiede una funzione che permette di ruotare il nome di riferimento del simbolo gra-
fico, pertanto il disegnatore deve scegliere il simbolo con l’orientamento corretto. Nelle figure 12.58a,b
sono mostrati i due simboli grafici utilizzati per una resistenza posizionata in verticale e in orizzontale.

figg 12.58a, b
Simbolo grafico
per la realizzazione
del solo schema di una
resistenza
orientata in verticale (a)
e in orizzontale (b).

12.58a 12.58b

Immediatamente sotto è rappresentato il simbolo grafico, la numerazione dei pin e l’elenco delle librerie
attive. Se il disegno utilizza solo poche librerie è meglio mantenere attive e in memoria solo le librerie ne-
cessarie in modo da liberare risorse di memoria per lo sviluppo del disegno.
A destra, invece, un riquadro elenca tutti i componenti presenti nella libreria aperta, identificati dalle loro
sigle e raggruppati per tipo. Il disegnatore scorre la lista, controllando le informazioni fornite nei riquadri a
sinistra e seleziona il componente desiderato. La lista delle librerie attive può essere modificata utilizzando
il comando Modify Library File List aggiungendo e togliendo librerie dall’elenco delle librerie attive.
Identificato il simbolo, il disegnatore attiva il tasto Confirm. Usando il mouse trascina il componente sul
foglio di lavoro e lo posiziona. Si conferma il posizionamento premendo il tasto sinistro del mouse. Una
nuova pressione del tasto riattiva la finestra di selezione dei componenti (figg. 12.59a, b); un’ulteriore
attivazione del tasto Confirm permette il posizionamento di un altro dispositivo analogo al precedente
oppure si seleziona un nuovo componente dalla libreria attiva o se ne seleziona un’altra.
Il posizionamento del componente è facilitato dal cursore che scorre sulla griglia formato da due linee or-
togonali che individuano la posizione in modo sicuro ed efficace.
L’operazione prosegue muovendosi tra foglio e librerie fino al posizionamento di tutti i simboli grafici.

figg 12.59a,b
Selezione dei componenti
dalla libreria.

12.59a 12.59b

MODULO D Normativa tecnica e disegno elettronico CAP 12 Disegno degli schemi elettronici con un sistema CAD 43
Ogni volta che si posiziona un componente dello stesso tipo o appartenente allo stesso di-
spositivo l’identificatore si autoincrementa (fig. 12.60).

fig. 12.60
Posizionamento di
un componente con
autoincremento del nome
di riferimento.

L’annullamento di un comando e lo sganciamento del cursore del mouse si ottiene utiliz-


zando il tasto Esc della tastiera o il pulsante destro del mouse dando due rapidi click.
Durante le operazioni di posizionamento i simboli non sono sempre orientati nel modo
desiderato dal disegnatore, pertanto egli può ruotarli premendo il tasto R sulla tastiera. A
ogni pressione il componente ruota in senso antiorario di 90 gradi.
Se durante le operazioni di posizionamento si ha bisogno di ingrandire o ridurre la visua-
lizzazione del foglio si può usare la rotella del mouse; mentre, se si ha bisogno di centrare
il disegno sullo schermo, si può premere il tasto sinistro del mouse e, tenendolo premuto,
spostarlo. Il cursore si modifica nell’icona di una mano che afferra il foglio e lo sposta.
Se si desidera cancellare un simbolo già posizionato si attiva nel menu a tendina il menu
Delete, si sceglie l’opzione Component e poi il simbolo da cancellare (fig. 12.61). L’ope-
razione può essere continuata con altri componenti. fig. 12.61
Le altre operazioni di cancellazione agiscono sui seguenti elementi: linee singole (Line), se- Menu Delete.
quenze di linee contigue (Multi-line), cancella uno snodo o una giunzione (angolo di una
traccia) permettendo di ridisegnarlo (Vertex), archi o cerchi (Arc/circle), testi (Text),
piazzole o via (Pad/via), aree (Filled Solid).
Le opzioni Iso-Island e Tears Drop permettono rispettivamente di cancellare ogni par-
te in rame non collegata e aree di rame isolate. Trova applicazione nella realizzazione dei
master per i circuiti stampati.
I comandi sono sempre preceduti da una finestra che mostra i valori di default dell’elemento
grafico. Il disegnatore prima di posizionarlo, può confermarli o modificarli (figg. 12.62a, b).
L’attivazione di un’opzione del menu Place viene visualizzata nella barra di stato e rimane
attiva fino all’attivazione di una nuova opzione.
Il tracciamento di una linea avviene puntando il punto di inizio con il cursore, cliccando

figg. 12.62a, b
Parametri di default degli
elementi grafici, linea e testo,
da posizionare nello schema.

12.62a 12.62b

MODULO D Normativa tecnica e disegno elettronico CAP 12 Disegno degli schemi elettronici con un sistema CAD 44
il tasto sinistro del mouse (oppure il tasto Enter), trascinando la linea sullo schermo, si clicca sul tasto
sinistro per un eventuale cambio di direzione; raggiunto il punto di connessione si preme il tasto destro
del mouse (oppure il tasto Escape), la linea viene visualizzata e il cursore si libera per tracciare una
nuova linea.
Si esce dal comando di posizionamento premendo in successione due volte il tasto destro del mouse.
L’opzione Vertex (o snodo) permette di interrompere una linea o una pista del circuito stampato al fine
di correggerne la forma e/o la direzione. Nella figura 12.63 viene mostrato come spostare una linea di
collegamento (Signal Line). Dopo aver attivato l’opzione Vertex con il cursore si sposta il vertice della
linea da spostare nella nuova posizione, si conferma lo spostamento, si seleziona l’altra estremità e si spo-
sta la linea, si conferma lo spostamento. È una valida alternativa alla cancellazione e al ri-tracciamento
della linea.
L’opzione Arc/circle traccia cerchi e archi di circonferenza. Viene usata raramente del disegno degli
schemi, ma si rivela molto utile per disegnare simboli grafici da inserire nelle librerie.
L’opzione Pad viene utilizzata nella realizzazione dei master per il circuito stampato.
L’opzione Via riguarda il piazzamento dei punti di attraversamento fra i layer del circuito stampato.
Le piazzole (pad) per poter essere utilizzate come punti di giunzione fra collegamenti sullo schema devono
essere del tipo S3.
L’opzione Filled Solid permette al progettista di definire (con una forma geometrica qualsiasi), posiziona-
re e colorare in modo uniforme aree sul foglio da disegno.
Quando si disegna una scheda a circuito stampato questa opzione permette di definire sulla scheda delle
zone completamente ricoperte di rame. Questa applicazione viene utilizzata principalmente nelle applica-
zioni in alta e altissima frequenza. Può anche essere usata per realizzare aree di sgombro (zone proibite) in
modo da impedire allo sbrogliatore automatico (autouter) e al disegnatore in fase di sbroglio manuale di
tracciare piste in certe aree della scheda.
L’area viene definita posizionando il cursore fissando e cliccando con il tasto sinistro del mouse e conclu-
dendola con il tasto destro, compare quindi sul foglio di lavoro l’area riempita.

fig. 12.63
Posizionamento di uno snodo
(vertex) al fine di riposizionare
una linea.

MODULO D Normativa tecnica e disegno elettronico CAP 12 Disegno degli schemi elettronici con un sistema CAD 45
Le opzioni Signal name, Signal Port, Signal Wire, Signal Dot, Bus WireBus
Port, +Pwr Port e – Pwr Port, Signal GND, Earth GND, Named GND sono gli
elementi grafici necessari per realizzare gli schemi elettrici: le linee di collegamento, i
bus, il port di segnale, l’etichetta per i bus, i riferimenti di tensione e quelli di massa (fig.
12.64).
Il collegamento fra i componenti dello schema deve essere realizzato utilizzando l’opzio-
ne Signal Wire; se si utilizza l’opzione Line lo schema non potrà essere utilizzato per
realizzare i disegni di fabbricazione dei circuiti stampati. L’opzione Signal Port per-
mette di collegare, soprattutto in schemi di grandi dimensioni vari dispositivi senza avere
la necessità di tracciare la linea di collegamento. Il collegamento può essere rinominato
utilizzando l’opzione Signal Name. L’opzione Signal Dot effettua la connessione fra
due o più collegamenti collocando un punto di giunzione.
La connessione a bus permette di disegnare connessioni legate da un comune significato
logico, come l’indirizzo di selezione di una memoria evitando di tracciare tutte le connes-
sioni. Lo schema è in questo modo più facilmente leggibile e interpretabile.
La connessione a bus (Bus Wire) utilizza una linea di spessore doppia rispetto a quella fig. 12.64
utilizzata per le connessioni e i segnali entranti o uscenti dal bus sono disegnati utilizzan- Elementi grafici per la
do l’opzione Bus Port che permette di identificare ogni segnale mediante un parametro realizzazione degli schemi
elettrici dei segnali e dei
(fig. 12.65). riferimenti.
L’opzione Arrowhead posiziona una freccia assegnandola al layer corrente del circuito
stampato o del disegno meccanico. È utilizzata per il posizionamento dimensionale di
oggetti sul circuito stampato o per generare linee di quota in un disegno meccanico.
L’opzione XY Dimension permette di posizionare linee di quota orizzontali o verticali

fig.12.65
Collegamento a Bus.

MODULO D Normativa tecnica e disegno elettronico CAP 12 Disegno degli schemi elettronici con un sistema CAD 46
di una scheda a circuito stampato o in un disegno meccanico. È utile quando sono previ-
ste particolari lavorazioni sulla scheda come intagli o contorni oppure quando la scheda
assume forme non rettangolari.

Menu Un-Do
Se si desidera annullare l’operazione, ripristinare gli elementi cancellati o un’azione ef-
fettuata sullo schema, si attiva nel menu Un-Do e si seleziona Un-Do Event se si vuole
recuperare solo l’ultimo evento oppure Un-Do All se si vuole recuperare tutto. Se invece,
dopo il recupero, si vuole tornare indietro e annullare l’operazione di ripristino si usano le
opzioni Re-Do Event e Re-Do All rispettivamente per ogni singolo evento o per recupe-
rare tutto (fig. 12.66).
Se si desidera svuotare la sequenza delle azioni si deve agire sulla pila (stack) che le memo-
rizza, si usa Purge Un-Do Stack per svuotare la sequenza di Un-Do o Purge Re-Do fig. 12.66
Stack per la sequenza di Re-Do. Menu Un-Do.

Menu Grab
Se il posizionamento del simbolo non è soddisfacente e si desidera spostarlo si usano le op-
zioni raccolte nel menu Grab (fig. 12.67).
Con le opzioni di questo menu si possono:
¢ spostare gli elementi grafici: una linea (Line), uno snodo (Vertex), gli archi (Arc edge,
Arc origin, Arc end point), le piazzole e le via (pad/via), i testi (Text), un singolo
simbolo grafico (Comp Only) o più simboli grafici (Component), una parte di compo-
nenti costituiti da vari elementi o porzioni di elementi grafici (Item);
¢ svuotare un’area (Filled Solid);
¢ ruotare (Rotate 90°, Rotate N°);
¢ ribaltare il simbolo rispetto all’asse x (Mirror X) e all’asse y (Mirror Y);
¢ ribaltare i componenti a montaggio superficiale sul lato opposto del circuito stampato
(Mirror T/B), ingrandire o rimpicciolire l’elemento selezionato (Scale X/Y).

L’opzione Item permette di spostare e ruotare i riferimenti associati ai simboli grafici in


modo da renderli facilmente leggibili.
fig. 12.67
Menu Edit Menu Grab.
L’attivazione del menu a tendina Edit (fig. 12.68 a p. seg.) permette di modificare gli ele-
menti grafici inseriti nello schema modificandone i parametri. Si può cambiare lo spessore
di una linea di collegamento (Line); cambiare le caratteristiche di un arco o di un cerchio
(Arc/circle); modificare le dimensioni, forma, diametro dei fori, tipo, lato di applicazione
delle piazzole e via (Pad/via); aggiornare il contenuto dei testi (Text); modificare la dimen-
sione, layer di appartenenza, angolo di rotazione (Text param); dissolvere simboli grafici
(Krump Component); dissolvere zone ramate (Krump Filled Solid); posizionare auto-
maticamente il cursore a un estremo di una linea o al centro di una piazzola (Snap item).

Menu Query
Il menu Query (fig. 12.69 a p. seg.) visualizza informazioni riguardo le linee (Line), archi
e cerchi (Arc/circle), piazzole e via (Pad/via), testi (Text), simboli grafici (Component)
(fig. 12.70 a p. seg.).

MODULO D Normativa tecnica e disegno elettronico CAP 12 Disegno degli schemi elettronici con un sistema CAD 47
Menu Zoom
Il disegnatore durante la sua attività ha spesso la necessità di ingrandire lo schema (Zoom/
Out (0.707x)), ridurlo (Zoom/In(1.414x)) riportarlo al centro dello schermo. I comandi
per eseguire queste attività sono raccolti nel menu Zoom (fig. 12.71).
L’opzione Scale visualizza il circuito stampato a un determinato numero di punti (dots)
per pollice (dpi). Il valore viene definito quando la funzione viene attivata (fig. 12.72), il
disegnatore può confermarlo o modificarlo.
L’opzione Re-draw rigenera l’immagine a schermo.
L’opzione Layer permette di passare da un layer a un altro.
L’opzione Center permette di definire tramite il cursore un punto di riferimento che viene
assunto come centro dell’immagine visualizzata sullo schermo. Viene utilizzata dal dise-
gnatore per portare al centro dello schermo una porzione del disegno schema o circuito
stampato di suo interesse.
L’opzione Next permette di ritornare alla visualizzazione precedente, mentre l’opzione
Extents effettua un dimensionamento automatico che permette di portare a pieno scher-
mo l’intero schema o circuito stampato comprensivo del bordo o della cornice.
L’opzione Window permette al disegnatore di definire una cornice rettangolare sul dise-
gno che viene poi aperta a pieno schermo. È una funzione di grande utilità nella pratica fig. 12.68
del disegnatore. Menu Edit.

fig. 12.69
Menu Query.

fig. 12.70
Query del simbolo di una
resistenza.
12.69 12.70

fig. 12.71
Menu Zoom.

fig. 12.72
Definizione del fattore di scala
della funzione di Zoom.
12.71 12.72

MODULO D Normativa tecnica e disegno elettronico CAP 12 Disegno degli schemi elettronici con un sistema CAD 48
Un altro modo rapido per recuperare il disegno consiste nel ridurlo e poi con il mouse spo-
starlo al centro dello schermo e ingrandirlo ruotandola rotella del mouse.

Menu Help
Se durante l’attività il disegnatore ha bisogno di aiuto può consultare il menu di aiuto
(Help) mostrato nella figura 12.73. L’opzione Brief Overview fornisce un elenco di
comandi da tastiera che permettono di attivare le opzioni e i comandi descritti in modo
rapido ed efficace migliorando la velocità di esecuzione del disegno (fig. 12.74). fig. 12.73
Menu Help.

fig. 12.74
Comandi attivati con la
tastiera (selezione).

Menu Setup
Il programma è utilizzato per disegnare gli elementi che compongono il disegno dei para-
metri il cui valore è assegnato per default, ma il disegnatore può intervenire attivando il
menu Setup (fig. 12.75 a p. seg.) modificandoli e adattandoli alle sue esigenze. Alcuni pa-
rametri influiscono sul disegno dello schema, mentre altri servono per impostare i disegni
di fabbricazione dei circuiti stampati.
Il menu di Setup permette di modificare i valori attribuiti di default ai parametri che gui-
dano l’esecuzione di molti aspetti del programma, alcuni riguardano l’uso generale dello
stesso, alcuni specificatamente il disegno degli schemi, ma la maggior parte influenzano la
realizzazione degli schemi per la fabbricazione dei circuiti stampati.
Nella figura 12.76 a pagina 51 sono mostrate le finestre di setup della griglia e delle
librerie.
La finestra di setup della griglia (Grid Dots) permette di modificare la risoluzione e i colori
utilizzati per: i punti della griglia, lo sfondo, gli elementi evidenziati, le segnalazioni che
evidenziano problemi e che quindi richiedono attenzione da parte del disegnatore.
La finestra di setup delle librerie (Library File) permette di selezionare il caricamento
delle sole librerie necessarie in modo che l’utilizzo della memoria sia minimizzato e, di
conseguenza, si possa operare con disegni che utilizzano molti elementi grafici.
L’opzione Draw Modes permette di definire la modalità di rappresentazione grafica delle
linee, archi, via e testi nello schema e nel disegno a circuito stampato.
L’opzione Via param permette di stabilire le dimensioni della piazzola e del foro della via.

MODULO D Normativa tecnica e disegno elettronico CAP 12 Disegno degli schemi elettronici con un sistema CAD 49
fig. 12.75
Menu Setup.

Questi valori parametrici sono utilizzati quando si posiziona sullo schema una via con il
comando Place l’opzione Pad/via. Se dopo aver posizionato alcune via, il disegnatore
interviene e mediante questo comando modifica i paramatri delle via, la modifica interes-
serà solo i posizionamenti successivi.
L’opzione XY Dimension Lines permette di definire le dimensioni del testo associato
alle linee di quote del circuito stampato o nei disegni meccanici.
L’opzione Clearances permette di definire le zone di spazio libero “clearance”: intorno
alle piazzole; fra piste; fra piste e piazzole; fra piazzole e piazzole; fra zone a riempimento
(flood) e piste o piazzole.
Il disegnatore durante l’attività di posizionamento degli elementi grafici ha talvolta bi-
sogno di effettuare spostamenti precisi. Mediante i comandi Snap Table e Grid Snap
è possibile definire il più piccolo incremento associato allo spostamento del cursore sul
foglio di lavoro.
L’opzione ZeroPoint permette di definire il punto di zero relativo rispetto al quale ven-
gono definite le coordinate del sistema.
L’opzione Mirror View permette di ruotare l’intero foglio di lavoro.
L’opzione Ortho Mode attiva la modalità ortogonale per tutte le modalità di utilizzo
dei comandi.
L’opzione Keystroke Macro mostra l’associazione fra i tasti funzione e le combinazioni
di tasti con i comandi e le opzioni del programma.
Nella figura è evidenziata l’associazione fra il tasto funzione F1 e il comando Place/
Line.
La funzione di autopanning può essere attivata e disattivata attivando l’opzione Draw
Modes.
La finestra mostrata nella figura 12.77 permette di attivare e disattivare le opzioni auto-
matiche del programma, quali: il salvataggio automatico ogni 4 minuti, o la sospensione

MODULO D Normativa tecnica e disegno elettronico CAP 12 Disegno degli schemi elettronici con un sistema CAD 50
12.77 fig. 12.76
Finestre di Setup della griglia
e delle librerie.

12.76

fig. 12.77
Finestra che permette di
regolare le opzioni di sistema.

dell’esecuzione del programma dopo un minuto di inattività (Enter Sleep Mode After 1
minute), commutare dallo schema al circuito stampato e viceversa, abilitare la generazione
di suoni di avvertimento ecc.

Blocks Menu
Il menu Block (fig. 12.78) permette di selezionare una parte del disegno utilizzando un’area
di selezione di forma rettangolare (Rectangle) o poligonale ( ). Tutte le operazioni successive
interesseranno tutti gli elementi selezionati. fig. 12.78
La selezione avviene posizionando un cursore in un punto opportuno cliccando il tasto sinistro Menu Block.
del mouse spostando il cursore e ri-cliccando il tasto. L’area è evidenziata da una linea tratteg-
giata animata. Nel blocco sono compresi solo gli elementi racchiusi in modo completo, quelli
contenuti in modo parziale sono esclusi. È necessario definire un punto di aggancio che sarà
utilizzato dal programma come punto di riferimento per le operazioni sul blocco.
Si può sostituire la linea tratteggiata animata con un rettangolo o un poligono a sfondo bianco
disattivando l’opzione Animated Perimeter.
È possibile definire un solo blocco per volta, pertanto se si desidera creare un nuovo blocco
bisogna rilasciare il precedente utilizzando l’opzione Block Release.

Menu Nets
Le opzioni raccolte nel menu Nets sono fondamentali per la realizzazione dei disegni di fab-
bricazione dei circuiti stampati (fig. 12.79). La netlist è un testo informato ASCII che elenca
tutti i net di connessione fra i vari package dei componenti inseriti nello schema. Le informa-
zioni sono poi utilizzate per realizzare il circuito stampato utilizzando lo sbroglio automatico
(autorouter) o manuale. L’opzione Netlist Out viene attivata quando è caricato lo schema
e genera un file ASCII che ha, per default, lo stesso nome attribuito al file che contiene lo fig. 12.79
schema e l’estensione net. Menu Nets.

MODULO D Normativa tecnica e disegno elettronico CAP 12 Disegno degli schemi elettronici con un sistema CAD 51
Nella figura 12.80 è mostrato il contenuto di un file netlist in formato CirCAD.
Il file contiene un primo elenco che descrive per ogni dispositivo inserito nello schema: la sigla di riferimen-
to del simbolo grafico; la sigla del package associato; il valore (value) associato al dispositivo; i commenti
interni; la sigla di riferimento interno alla libreria.
Nel secondo elenco, il nome del net e i dispositivi a essi collegati.
L’importazione di questi dati avviene mediante l’opzione Netlist In. Se non sono stati rilevati errori Cir-
CAD distribuisce i dispositivi sulla scheda allocandoli in basso al margine del foglio di lavoro.
CirCAD genera un file log nel quale sono registrati eventuali errori.
L’utilizzazione della netlist per realizzare i disegni di fabbricazione dei circuiti stampati verrà trattata nel
volume 2.

fig. 12.80
Lista dei collegamenti (Netlist).

Riproduzione degli schemi


La stampa degli schemi e dei disegni di fabbricazione si ottiene selezionando nel menu File l’opzione Prin-
ter (fig. 12.81).
L’attivazione dell’opzione Print rect stampa il rettangolo definito con i parametri Xmin, Xmax, Ymin e
Ymax. I valori di default definiscono l’intero foglio di lavoro.
La stampa può essere condizionata dall’attivazione delle opzioni che seguono.
¢ Center, centra lo schema sul foglio di stampa.

fig. 12.81
Opzioni di stampa.

MODULO D Normativa tecnica e disegno elettronico CAP 12 Disegno degli schemi elettronici con un sistema CAD 52
¢ Mirror, stampa il disegno in forma speculare. È utile quando si vuole stampare il master del lato sal-
dature di un circuito stampato.
¢ Negative, stampa scambiando i colori per cui gli elementi dello schema sono stampati in bianco e lo
sfondo in nero.

Le opzioni Scale to page e Print to scale permettono di comprimere o di espandere lo schema in modo
di adattarlo al formato del foglio di stampa.
Se l’opzione BMP to Disk è attiva il processo di stampa genera un file immagine in formato bitmap (bmp).
La qualità dell’immagine ottenuta si può controllare attraverso il parametro Scaling Factor che stabilisce
il numero di pixel per pollice (dpi) associato alla figura. L’incremento avviene per 300 dpi alla volta per cui,
un fattore di scala 1 è pari 300 dpi, un fattore 2 a 600 dpi e così via.
La stampa nei disegni di fabbricazione di piazzole (pad), via e fori (holes) viene controllata con la selezione
delle corrispondenti opzioni.
Il tasto Reset consente di ripristinare la condizione di default del processo di stampa.
Il comando Setup agisce come l’omonimo comando Windows e permette di selezionare le opzioni tipiche
di stampa e di scegliere la stampante da utilizzare. Se si dispone di una stampante a colori è possibile, atti-
vando il comando FASC, stampare utilizzando gli stessi colori associati ai vari layer del disegno.
L’elenco dei componenti utilizzati nello schema si ottiene utilizzando nel menu File il comando BOM
Output. Il disegnatore sceglie il formato di uscita del file in formato ANSI o in un foglio elettronico Excel
(figg. 12.82 e 12.83).

fig. 12.82
Formato del file della lista dei
componenti - BOM (Bill of
Materials).

fig. 12.83
Lista dei componenti in
formato Excel.

MODULO D Normativa tecnica e disegno elettronico CAP 12 Disegno degli schemi elettronici con un sistema CAD 53
Disegnare uno schema elettronico
Per imparare a usare correttamente i comandi descritti finora, in questo paragrafo verranno esposti i pas-
saggi logici per realizzare lo schema mostrato nella figura 12.84.

fig. 12.84
Schema elettronico di un dispositivo di memoria.

Per iniziare si selezionano i simboli grafici da posizionare sul foglio da disegno dalle librerie. Se il di-
segno dovrà essere usato per generare i disegni di fabbricazione del circuito stampato, è necessario
selezionare il simbolo grafico e il contenitore (package) corretto controllandone le dimensioni, il tipo di
montaggio, il diametro dei fori e l’area della piazzola.
La ricerca dei componenti nelle librerie può essere fatta scorrendo il menu a tendina, aperto a finestra
attivando il comando Place e selezionando l’opzione Component. Individuato il simbolo grafico, lo
si seleziona e lo si posiziona sul foglio di lavoro. Si ripete la sequenza per tutti i simboli grafici necessari
(fig. 12.85 a p. seg).
Se il posizionamento dei simboli è soddisfacente si possono aggiungere le linee di connessione (Signal
Wire), i punti di giunzione (Signal Dot) e i riferimenti di massa e di alimentazione selezionando l’op-
zione Earth_GND e +-PWR.
Utilizzando l’opzione Component del menu Edit si completano le informazioni riguardo al valore at-
tribuito ai singoli componenti assegnando, per esempio, alle resistenze il loro valore o associando ai led,
la sigla commerciale (fig. 12.86 a p. seg). Nella figura 12.87 a pagina 56 è mostrato il disegno completo.

MODULO D Normativa tecnica e disegno elettronico CAP 12 Disegno degli schemi elettronici con un sistema CAD 54
fig. 12.85
Posizionamento dei simboli grafici sul foglio di lavoro.

fig. 12.86
Editing del campo value
associato ai componenti.

MODULO D Normativa tecnica e disegno elettronico CAP 12 Disegno degli schemi elettronici con un sistema CAD 55
fig. 12.87
Schema della scheda di memoria.

fig. 12.88
Compilazione del cartiglio del
foglio di lavoro.

Si completa il cartiglio utilizzando l’opzione Text data del menu Edit (fig. 12.88) aggiungendo il titolo
del disegno, il nome della società, l’autore del disegno, la data, il formato del foglio di disegno, il livello
della revisione, il numero del foglio e il numero totale dei fogli che compongono lo schema, il riferimento al
circuito stampato, se è stato disegnato.

Le librerie
I componenti che si utilizzano per realizzare gli schemi elettronici e i disegni di fabbricazione dei circuiti
stampati sono contenuti in librerie. Il produttore fornisce agli utenti professionali librerie complete e in co-
stante aggiornamento. Normalmente il disegnatore ha a disposizione tutto ciò che gli serve per realizzare

MODULO D Normativa tecnica e disegno elettronico CAP 12 Disegno degli schemi elettronici con un sistema CAD 56
uno schema, ma talvolta si ha la necessità di intervenire sulle librerie. Ciò avviene quando il dispositivo che
si vuole utilizzare è mancante o non è associato al contenitore (case) corretto.
Le librerie non sono file di tipo grafico ma di tipo ASCII in formato speciale, che utilizzano un particolare
linguaggio per descrivere il componente come mostrato nella figura 12.89.
La creazione di un simbolo grafico effettuata utilizzando il linguaggio ASCII richiede una fatica non giu-
stificata, quindi è meglio utilizzare lo strumento grafico di editing messo a disposizione dal programma.
Il programma legge questi file con estensione .lib e da essi elabora la rappresentazione grafica del simbolo.
È quasi sempre conveniente aprire una libreria esistente, contenete un componente simile a quello che si
vuole modificare, editare le modifiche necessarie, poi salvarlo creando una nuova libreria, salvando la
libreria con un nome differente, seguendo le procedure che di seguito vengono descritte.

fig. 12.89
Descrizione in caratteri ASCII
di una resistenza.

Un componente di libreria è composto da tre elementi:


1. Package: la forma fisica del componente, necessaria per determinare gli ingombri del componente sul
circuito stampato, il diametro del foro o l’ampiezza delle aree per il montaggio superficiale.
2. Symbol: il simbolo logico del componente impiegato negli schemi elettronici.
3. Device: il componente vero e proprio originato dall’unione del package col simbolo.

Creazione di un nuovo simbolo


Le librerie create dall’utente devono essere memorizzate nella stessa cartella utilizzata per quelle standard
del pacchetto (directory: \programmi\ circad98\library) e devono utilizzare l’estensione .lib.
Per analizzare la procedura che permette di creare un nuovo simbolo, si propone di realizzare una
libreria che contenga le informazioni mostrate nel foglio tecnico mostrato nella figura 12.90 a pagina
seguente. Si tratta di un DIAC (Diode for Alternating Current) che viene realizzato in due differenti
contenitori (package) DO-35 e SOT-23.
Come già sottolineato in precedenza il modo migliore e più rapido per realizzare la nuova libreria sarebbe
di caricare dalla libreria discrete.
lib il simbolo del TRIAC, di cancellare le informazioni superflue, di adattare le informazioni a quelle del
DIAC e di salvare il tutto nella nuova libreria.
In questo caso si preferisce mostrare la procedura di realizzazione partendo dall’inizio.

MODULO D Normativa tecnica e disegno elettronico CAP 12 Disegno degli schemi elettronici con un sistema CAD 57
fig. 12.90
Foglio tecnico del Diac DB3
prodotto dalla ST®.

Durante la fase di editazione è consigliabile aumentare la risoluzione della griglia a 50 mils,


ricordando di posizionare comunque i pin alla distanza standard di 100 mils (fig. 12.91).
Per disegnare il simbolo si inizia disegnando i due triangoli equilateri contrapposti tipici
del simbolo del DIAC (fig. 12.92 a p. seg.) utilizzando l’opzione Filled Solid del menu
Place.
Si aggiungono mediante l’opzione Line o l’opzione Ortho-Line le linee mancanti (fig.
12.93 a p. seg.) ottenendo il simbolo grafico completo. Si consiglia di utilizzare i valori
parametrici di default (spessore della linea 10 mils).
Si aggiungono ora le due piazzole che costituiranno i punti di collegamento fra le linee di
collegamento e il simbolo grafico.
Utilizzando la finestra, aperta mediante l’attivazione dell’opzione Pad del menu Place, fig. 12.91
si posiziona la piazzola sui terminali del simbolo grafico (fig. 12.94 a p. seg.). Definizione della risoluzione
del movimento del cursore
La piazzola deve essere del tipo To = Schematic Pin, deve essere posizionato sul layer sulla griglia.
Symbols e la dimensione del foro deve essere nullo, cioè la piazzola deve essere piena.
Dopo averle posizionate si controlla che la piazzola sia stata correttamente posizionata
utilizzando l’opzione Pad/via del menu Query (fig. 12.95 a p. seg.).
Si aggiungono ora i testi che caratterizzano il componente dopo averne definito i para-
metri (fig. 12.96 a p. 60) mediante l’attivazione dell’opzione Text del comando Place. Il
layer di posizionamento deve essere Symbols. Si possono definire: le dimensioni del testo,
l’angolo di rotazione, il punto di ancoraggio e la visualizzazione sul layer.
Il testo da inserire riguarda i cosiddetti simboli fantoccio, che verranno riempiti con il
valore indicato quando verrà creato il componente.

MODULO D Normativa tecnica e disegno elettronico CAP 12 Disegno degli schemi elettronici con un sistema CAD 58
fig. 12.92
Disegno del simbolo grafico
del Diac.

12.93

fig. 12.93
12.92 Simbolo grafico del Diac.

fig. 12.94
Posizionamento delle Pad
sui terminali.

fig. 12.95
Attribuzione del nome ai
terminali del componente.

MODULO D Normativa tecnica e disegno elettronico CAP 12 Disegno degli schemi elettronici con un sistema CAD 59
fig. 12.96
Definizione dei parametri per i
testi da aggiungere al simbolo
grafico.

Tabella 12.3 Simboli fantoccio


simbolo descrizione
&1 Verrà sostituito dal riferimento di identificazione (Ref ID), cioè la
numerazione progressiva che il programma associa automaticamente
dopo ogni posizionamento del simbolo grafico D1,D2,…
&2 Verrà sostituito dal valore (Type/Value), cioè il nome del componente
(10k􀀀, 74ALS00,…)
&3 Verrà sostituito con il modificatore (Modifier), cioè con l’eventuale
annotazione del disegnatore (100V, ¼ W, …)

fig. 12.97
I simboli fantoccio da utilizzare sono elencati nella tabella 12.3 e visualizzati nella figura Inserimento del testo.
12.97.
Il componente viene generato aggregando tutti gli elementi disegnati in un solo blocco as-
segnandogli i parametri caratterizzanti un simbolo grafico da utilizzare nella realizzazione
degli schemi.
Si disattiva nel menu Block l’opzione Animated Perimeter e si seleziona tramite l’op-
zione Rectangle il blocco del simbolo (fig. 12.98).
I parametri del componente (tab. 12.4 a p. seg.) vengono inseriti nella finestra attivata con
l’opzione Build Component (fig. 12.99 a p. seg.).
Se tutte le operazioni sono state eseguite correttamente lo sfondo bianco scompare mostran-
do il simbolo grafico completo (fig. 12.100 a p. seg.). Per controllare che il simbolo sia stato
costruito correttamente si può, per esempio, spostarlo usando l’opzione Move del menu
Grab (fig. 12.101 a p. seg.).
A questo punto si salva il componente nella libreria, si chiude il file. fig. 12.98
Definizione del blocco con
Si riapre un nuovo disegno e mediante l’opzione Component del menu Place si carica l’opzione Rectangle del menu
dalla libreria my_DIAC.lib il simbolo grafico del DIAC (fig. 12.102 a p. seg.). Block.

MODULO D Normativa tecnica e disegno elettronico CAP 12 Disegno degli schemi elettronici con un sistema CAD 60
Tabella 12.4 Parametri del componente
attributo descrizione
Pattern È il nome del componente
Ref ID È la numerazione progressiva che viene automaticamente
incrementato a ogni posizionamento e compare sullo schema
nel campo fantoccio &1
Type/Value È il nome del componente, di solito è uguale al pattern.
Comparirà nel campo fantoccio &2
Modifier È il modificatore, contiene informazioni che compariranno
sullo schema nel campo fantoccio &3. La compilazione è
opzionale, si mette solo se serve
PCB Pattern È il nome del package salvato nella libreria, crea il legame
fra il componente e il suo contenitore. fig. 12.99
Rotation Non modificarlo. Lasciare il valore di default, 0 annotazione Definizione dei parametri del componente
mediante l’opzione Block Component
del disegnatore (100V, ¼ W, …)
del menu Block.

fig. 12.100
Simbolo grafico del Diac completo.

fig. 12.101
Spostamento mediante l’opzione Move del
menu Grab del simbolo grafico.
12.100 12.101

fig. 12.102
Finestra che mostra il contenuto della libreria
my_DIAC.lib.

MODULO D Normativa tecnica e disegno elettronico CAP 12 Disegno degli schemi elettronici con un sistema CAD 61
12.3 GUIDA AL SISTEMA CAD: EAGLE®. SCHEMATIC

La descrizione dei sistemi CAD/CAE presentata nel paragrafo precedente non si riferisce a un particolare
prodotto ma presenta le principali caratteristiche tecniche dei sistemi di disegno automatico per l’elettro-
nica. Questo paragrafo intende mostrare come un sistema CAD/CAE commerciale realizza e mette in
pratica i metodi e le prescrizioni tecniche descritte nei capitoli precedenti.
Un sistema CAD completo deve essere in grado di:
1. catturare lo schema elettrico di un’apparecchiatura;
2. estrarre da esso le informazioni riguardanti le parti di librerie utilizzate e le interconnessioni;
3. realizzare automaticamente i disegni di fabbricazione del circuito stampato;
4. verificare, utilizzando programmi di simulazione, il funzionamento dell’apparecchiatura.

Le pagine che seguono sono dedicate alla descrizione delle prime due operazioni, le altre saranno trattate
nel volume 2.
Il sistema CAD qui preso in esame è EAGLE (Easily Applicable Graphical Layout Editor) prodotto da
Cadsoft® in Germania (Divisione per il mercato americano: Cadsoft USA).
Il prodotto gira su un PC IBM® (586/Pentium o superiore) e compatibili dotati di un hard disk con almeno
50 Mbyte di spazio libero, una scheda video con risoluzione grafica di almeno 1024x768 pixel, un mouse
a tre tasti, un sistema operativo Windows® (95/98/ME,Windows NT4/2000/XP), Linux (kernel 2.x,libc6,
X11,8 bpp) o Mac OS X.

Caratteristiche tecniche di Eagle®


Il sistema CAD differisce nelle sue potenzialità a seconda della versione impiegata: professional, standard,
light.
La versione professional è completa e viene impiegata nei contesti professionali e industriali. La versione
standard presenta limitazioni nelle dimensioni del circuito stampato (massimo 160x100 mm), nel numero
di strati (massimo 4 strati). La versione light, quella freeware, è una versione di valutazione, presenta forti
limitazioni nelle dimensioni del circuito stampato (massimo 100x80 mm) e nel numero di strati (massimo 2
strati), lo schema può essere composto da un solo foglio.
La descrizione del capitolo sarà riferita alla versione 5.0 light estendendo però la descrizione alle potenzia-
lità del pacchetto completo.
Eagle è in grado di:
¢ gestire fino a 99 fogli per schema;
¢ supportare componenti realizzati con differenti tecnologie (per esempio 7400,74LS00,74AC00);
¢ usare funzioni di editing semplici e immediate, permettendo di lavorare in modo efficiente ed efficace;
¢ generare automaticamente i segnali di alimentazione;
¢ creare e personalizzare le librerie con semplici procedure di copia e incolla da quelle già esistenti;
¢ generare output grafici (stampa, plotter) e output di fabbricazione (Gerber) o di collaudo e testing utiliz-
zando i programmi di CAM processor integrati nel pacchetto;
¢ integrarsi perfettamente e in modo automatico con le funzioni di progetto dei disegni di fabbricazione
dei circuiti stampati (Editor Layout) e di sbroglio automatico delle piste (Autorouter);
¢ stampare utilizzando i driver di stampa del sistema operativo;
¢ effettuare salvataggi (backup) dei fogli di disegno in automatico.

MODULO D Normativa tecnica e disegno elettronico CAP 12 Disegno degli schemi elettronici con un sistema CAD 62
Installazione, impostazione e personalizzazione del programma
Il programma si installa in modo automatico dopo avere avviato il programma di installazione.
Ogni azione di Eagle viene attivata da una stringa di comando. L’utente utilizza un’interfaccia di tipo Win-
dows e pertanto non deve digitare le righe di comando ma si limita ad attivarle cliccando su icone raggrup-
pate in barre di strumenti o voci del menu. I comandi utilizzano nella loro azione dei valori parametrici che
ne orientano l’azione. I comandi, se non vengono variati dall’utente utilizzando apposite finestre di dialogo,
utilizzano dei valori di default preimpostati.
Ogni comando può essere digitato dall’utente nella casella di editing presente sul lato superiore del foglio di
disegno utilizzando la sintassi descritta nel manuale di aiuto attivabile con il comando Help.
Per disegnare schemi elettrici o realizzare i disegni di fabbricazione del circuito stampato non è necessaria
la conoscenza della sintassi dei comandi.
Il disegnatore può digitare singole linee di comando, raggrupparle in un file di testo e quindi salvarle o
associarle a un tasto funzione (F1,F2, ...) ottenendo così, all’attivazione del tasto, l’esecuzione dell’intera
sequenza di comandi. L’associazione avviene tramite il comando Options/Assign.
I valori predefiniti per Schematic Editor, Layout Editor e Library Editor sono memorizzati nel file script
eagle.scr, dopo aver approfondito la sintassi dei comandi utilizzando le informazioni fornite dal menu in
linea (Help).
L’uso dei tasti funzione e la personalizzazione delle barre degli strumenti permette di velocizzare l’esecu-
zione di comandi ripetitivi e di migliorare l’efficienza del lavoro.
L’interfaccia utente può essere personalizzata cliccando la voce di menu Option/User Interface del Control
pannel.
I comandi possono essere attivati utilizzando sia il mouse sia la tastiera. Il mouse consente al cursore di:
 muoversi in tutta l’area dello schermo;
 attivare i comandi cliccando con il tasto di sinistra;
 aprire i menu a tendina delle opzioni cliccando il destro;
 muovere un componente, o aree selezionate dello schema disegnato, sul foglio per permettere un diverso
posizionamento.

La tastiera permette di attivare i comandi della barra principale e quelli del menu a tendina premendo
contemporaneamente il tasto Alt e il carattere sottolineato evidenziato nel testo: per esempio, nella barra
principale si può attivare la finestra di apertura di un file premendo Alt-F e poi Alt-O.
Il pacchetto software genera nella sua attività una serie di file che utilizzano le seguenti estensioni:

ESTENSIONE PROGRAMMA CHE LO GENERA DESCRIZIONE


*.brd Board Layout Editor Scheda a circuito stampato
*.sch Schematic Editor Contiene lo schema
*.lbr Library Editor Librerie dei componenti
*.scr Script File Text Editor Contiene gli script, sequenze di
comandi che possono essere attivati
in una successione predeterminata
(attivazione/ disattivazione
della griglia, …)
*.ulp User Language Program Contiene le sequenze di comandi
Text Editor che permettono di estrarre
dati dal database dello schema
e del circuito stampato

MODULO D Normativa tecnica e disegno elettronico CAP 12 Disegno degli schemi elettronici con un sistema CAD 63
Il Control Panel
All’avvio del programma si apre la finestra mostrata nella figura 12.103.

fig. 12.103
Finestra di avvio di Eagle®.

La barra del menu mostra i comandi principali, comuni a tutti i programmi basati sui
menu tipo Windows, cioè l’attivazione di un nuovo progetto (New), il caricamento di un
progetto archiviato (Open), la possibilità di salvare il progetto in corso (Save), di chiudere
il progetto (Close) e di uscire dal programma (Exit).
La figura 12.104 evidenzia che i menu New e Open attivano icone simili, il primo viene
utilizzato per iniziare la stesura di un nuovo progetto il secondo per gestire progetti archiviati.
Eagle permette di attivare un progetto completo: cattura dello schema elettrico, realizza-
zione del circuito stampato e gestione delle librerie dei componenti elettronici.
Di seguito verranno illustrate le procedure di cattura dello schema elettronico e di come si
gestiscono le librerie del sistema; nel volume 2, invece, verrà descritto come utilizzare il
pacchetto software in modo integrato per realizzare i circuiti stampati.

fig. 12.104
Menu New e Open.

MODULO D Normativa tecnica e disegno elettronico CAP 12 Disegno degli schemi elettronici con un sistema CAD 64
Si seleziona pertanto l’icona Schematic e compare il menu mostrato nella figura 12.105.
Scorrendo la finestra dall’alto in basso si possono notare i seguenti elementi: barra del titolo, barra dei
menu, barra degli strumenti (Action Bar), barra della griglia e dei parameri dinamici (Parameter Toolbar),
display delle coordinate e linea di comando.
Alla sinistra si trova la barra dei comandi (Command Toolbar), la barra dei fogli e il foglio da disegno
attualmente attivo.
In basso vi è la barra di stato che mostra una breve descrizione del comando attualmente in uso.
Tutte le barre possono essere spostate, chiuse e riaperte secondo le necessità del disegnatore.
Il sistema crea in modo automatico dei file di backup, dello schema e della scheda elettronica e delle libre-
rie; questi file sono riconoscibili perché vengono memorizzati modificando l’estensione nel modo che segue:

ESTENSIONE FILE ESTENSIONE FILE DI BACK UP DESCRIZIONE


*.brd *.b#1 circuito stampato
*.sch *.s#1 schema elettronico
*.lbr *.l#1 librerie

Sono possibili fino a 9 livelli di backup. Attivando il menu a tendina Options presente sulla barra dei
menu del Control Panel e l’opzione Backup è possibile preimpostare il sistema in modo che a intervalli di
tempo predefiniti i file siano salvati automaticamente.
I file possono essere riutilizzati rinominando in modo corretto l’estensione.

fig. 12.105
Finestra di avvio di Schematic
Editor.

MODULO D Normativa tecnica e disegno elettronico CAP 12 Disegno degli schemi elettronici con un sistema CAD 65
Il nome assegnato al progetto può essere modificato direttamente nel Control Panel clic-
cando il tasto destro sul nome standard New_Project e utilizzando l’opzione Rename.
L’accesso alle risorse dell’Editor grafico può avvenire mediante i menu a tendina attivabili
sulla barra principale oppure sulla barra degli strumenti (fig. 12.106).

fig. 12.106
Barra degli strumenti.

I comandi disponibili permettono di:


¢ attivare, aprire, salvare, stampare un progetto o un disegno (comandi: Apri, Salva e
Stampa);
¢ attivare le funzioni del CAM Processor per generare i file utilizzati per la produzione
del circuito stampato (comando CAM). Il suo utilizzo sarà discusso successivamente;
¢ commutare la visualizzazione dallo schema elettronico al layout del circuito stampato
attivando il comando Board;
¢ selezionare il foglio di lavoro utilizzando il comando Sheet;
¢ aggiungere e rimuovere le librerie disponibili per l’esecuzione del disegno. Il sistema
di default rende disponibili un certo numero di librerie, il disegnatore può modificare
tale configurazione aggiungendo o togliendo librerie dal sistema utilizzando il coman-
do Use in modo da liberare risorse di memoria inutilizzate;
¢ visualizzare i file .scr che contengono particolari sequenze di comandi, di selezionarne
uno e di metterlo in esecuzione (comando Script);
¢ visualizzare gli User Language Program (ULP). Un ULP è un programma scritto con
un Editor di testo che consente la redazione di programmi scritti utilizzando la sintassi
del linguaggio C. Questi programmi possono estrarre ed elaborare le informazioni dai
file contenenti le librerie (*.lbr), dagli schemi (*.sch), dal layout del circuito stampato
(*.brd) per generare un report di uscita. Il pacchetto fornisce un discreto numero di
programmi già scritti che generano i report più usuali: il disegnatore, utilizzando le
informazioni attivabili con il menu in linea e una sufficiente conoscenza del linguag-
gio di programmazione C, può scrivere nuovi programmi. I programmi sono eseguiti
attivando il comando Use;
¢ effettuare operazioni di editing, quali cancellazione, copia, immissione di elementi o
gruppi di elementi in uno schema;

MODULO D Normativa tecnica e disegno elettronico CAP 12 Disegno degli schemi elettronici con un sistema CAD 66
¢ amplificare (comando Zoom out), ridurre (comando Zoom In), portare in primo
piano l’area di visualizzazione dello schema selezionato delimitando l’area tenendo
premuto il tasto sinistro e movendo il cursore (comando Select), riportare la visione
all’aspetto precedente (comando Redraw), portare gli elementi posizionati in primo
piano riempiendo lo schermo (comando Fit). Una volta attivato il comando è sufficien-
te far ruotare la rotella del mouse avanti o indietro per ottenere l’ingrandimento o la
riduzione desiderati;
¢ recuperare elementi grafici cancellati (comando Undo) o ripetere un’azione eliminata
(comando Redo);
¢ il comando Cancel permette di interrompere il posizionamento di un componente
prelevato dalla libreria;
¢ accedere all’aiuto in linea (fig. 12.107) – comando Help – per avere informazioni sul
significato e sull’uso dei comandi associati alle varie icone e per risolvere i problemi
che si presentano nell’usare il programma; dispone di un indice alfabetico, di un in-
dice suddiviso per categorie e di un motore di ricerca che, in base a parole chiave di
ricerca digitate dall’utente, individua i paragrafi del testo che vi fanno riferimento:
si tratta di un ipertesto, e quindi il disegnatore può navigare all’interno di esso alla
ricerca dell’informazione, seguendo vari percorsi di lettura.

fig. 12.107
Finestra di aiuto.

MODULO D Normativa tecnica e disegno elettronico CAP 12 Disegno degli schemi elettronici con un sistema CAD 67
Per disegnare lo schema si utilizzano i comandi mostrati nella barra di editing visualizzata
nella figura 12.108.

fig. 12.108
Barra di Editing
di Schematic.

I comandi disponibili permettono di:


¢ prelevare i componenti da piazzare nello schema mediante il comando Add. Il compo-
nente viene selezionato dalle librerie e si posiziona nel punto in cui si trova il cursore.
Per facilitare l’operazione è possibile attivare una griglia di riferimento attivando il co-
mando mostrato nella figura 12.109 a pagina seguenete. Il disegnatore può utilizzare
la griglia a puntini o a linee e determinarne la risoluzione. Per uno schema elettrico
la risoluzione ottimale è 0,1 pollici. Talvolta è utile modificare la griglia per piazzare i
testi in modo più preciso. Il componente prima di essere posizionato può essere ruotato
utilizzando il tasto destro del mouse (fig. 12.110 a p. seg.). Posizionato il primo compo
nente il mouse presenta un nuovo componente che a sua volta può essere posizionato;

MODULO D Normativa tecnica e disegno elettronico CAP 12 Disegno degli schemi elettronici con un sistema CAD 68
fig. 12.109
Attivazione/disattivazione della
griglia di riferimento.

fig. 12.110
Posizionamento dei
componenti.

se si desidera interrompere il posizionamento si preme il comando Cancella nella


barra principale.
Ogni volta che si posiziona un componente il nome di riferimento viene automatica-
mente assegnato incrementandosi automaticamente, per cui la prima resistenza sarà R1,
la seconda R2 e così via (fig. 12.111 a p. seg.). È possibile modificare la numerazione
automatica utilizzando il comando Name, oppure modificarne il valore con il comando
Value, oppure modificarne tutti gli attributi con il comando Attribute mediante la
finestra mostrata nella figura 12.112 a pagina seguenete.
Quando si seleziona il componente da una libreria la finestra lo propone mostrandone
la sigla, il simbolo grafico e la configurazione del contenitore (package), il disegnatore li
scorre e sceglie quello adatto. La ricerca dei simboli grafici può avvenire scorrendo un

MODULO D Normativa tecnica e disegno elettronico CAP 12 Disegno degli schemi elettronici con un sistema CAD 69
fig. 12.111
Rotazione dei componenti.

fig. 12.112
Comando Attribute.

elenco oppure utilizzando un algoritmo di ricerca che mostra solo gli elementi che pre-
sentano nella loro descrizione la parola chiave digitata dall’utente. I componenti possono
essere prelevati da librerie differenti e non è necessario allegare i file di libreria a quelli
degli schemi e delle schede in quanto sono salvati nello schema e /o nella scheda;
¢ inserire un testo tramite il comando Text. È possibile cambiare il tipo di font (Courier,
Arial ecc.) e le dimensioni dei caratteri.
¢ tracciare le linee di collegamento fra i componenti utilizzando il comando Net. Il trac-
ciamento dei collegamenti avviene seguendo le linee della griglia di riferimento seguen-
do percorsi ortogonali. Attivando il comando Split è possibile tracciare percorsi di col-
legamento obliqui. È anche possibile arrotondare i cambi di direzione utilizzando il
comando Miter. È inoltre possibile cambiare lo spessore della linea di collegamento
utilizzando il comando Change e selezionando nel menu a tendina l’opzione Width. Si

MODULO D Normativa tecnica e disegno elettronico CAP 12 Disegno degli schemi elettronici con un sistema CAD 70
sceglie lo spessore desiderato e poi con il cursore si clicca sulle linee da modificare (fig.
12.113). La linea di collegamento si inizia a tracciare puntando il cursore sul terminale
del primo simbolo da collegare premendo il pulsante sinistro del mouse, trascinando la
linea lungo le linee della griglia seguendo il percorso desiderato e marcando i cambi di
direzione con un clic fino al terminale del simbolo di arrivo, qui si dà un doppio clic per
rilasciare la linea e liberare il cursore;
¢ sostituire un componente già posizionato con un altro. Per esempio si è posizionato un dio-
do 1N4004 e lo si vuole sostituire con il diodo 1N4148. La procedura di sostituzione richie-
de che si attivi il comando Replace, si apre la libreria, si seleziona dalla libreria il nuovo
componente si sposta il cursore sul componente da sostituire e si clicca (figg. 12.114a, b);
¢ inserire elementi grafici come linee, cerchi, archi, rettangoli pieni e poligoni pieni me-
diante i comandi Wire, Circle, Arc, Rectangle, Polygon. Questi elementi in uno
schema elettronico sono elementi puramente decorativi, mentre nel contesto del disegno
di fabbricazione dei circuiti stampati essi possono delimitare aree ove non si devono
piazzare componenti o far passare piste (restrict area). Attenzione a non confondere il
comando Wire con il comando Net, solo quest’ultimo realizza le connessioni fra i com-
ponenti e viene riconosciuto dal sistema software;
¢ richiamare le parti di un componente non utilizzate mediante il comando Invoke. Si usa
quando viene utilizzato un dispositivo come un 74ALS00 che contiene 4 porte NAND,
2 porte vengono usate nello schema, successivamente se si vuole si può utilizzare un’altra
porta NAND. Questo comando permette di controllare se vi sono porte non utilizzate
fig. 12.113
nei dispositivi già piazzati evitando così di usarne uno nuovo (fig. 12.115 a p. seg.) Inoltre Comando Change.
permette di connettere alle alimentazioni i dispositivi che non utilizzano come etichette
VCC e GND. L’applicazione del comando Invoke a un componente, per esempio un

12.114a 12.114b

figg.12.12a, b
Comando Replace.

MODULO D Normativa tecnica e disegno elettronico CAP 12 Disegno degli schemi elettronici con un sistema CAD 71
fig. 12.115
Comando Invoke.

micrologico CMOS che utilizza le etichette VDD e VSS, permette di evidenziare sullo
schema le linee di alimentazione e di connetterle correttamente ai net;
¢ ribaltare (comando Mirror), ruotare (comando Rotate), muovere (comando Move),
cancellare (comando Delete), incollare da clipboard (comando Paste) un componente
nel foglio (fig. 12.116) o un gruppo di componenti precedentemente raggruppati con il
comando Group;
¢ scambiare nei dispositivi che contengono più parti la numerazione dei pin (comando
Pinswap) o le parti stesse (comando Gateswap) come mostrato nella figura 12.117 a
pagina seguente;

fig. 12.116
Comando Delete.

MODULO D Normativa tecnica e disegno elettronico CAP 12 Disegno degli schemi elettronici con un sistema CAD 72
fig. 12.117
Comandi Pinswap e
Gateswap.

¢ utilizzare le connessioni a bus (comando Bus) ed etichettare le connessioni con il coman-


do Label (fig. 12.118);

fig.12.118
Comandi Bus e Label.

¢ fissare un punto di riferimento (Mark) rispetto al quale vengono mostrate le coordinate


cartesiane relative. Permette di posizionare i componenti in modo preciso durante gli spo-
stamenti. Il Mark viene posizionato mediante il comando Mark (fig. 12.119 a p. seg.);
¢ visualizzare ed eventualmente modificare i colori associati ai vari componenti utilizzati
per disegnare lo schema componenti, connessioni, giunzioni, bus, etichette, testi. Si uti-
lizza il comando Display (fig. 12.120 a p. seg.);

MODULO D Normativa tecnica e disegno elettronico CAP 12 Disegno degli schemi elettronici con un sistema CAD 73
fig. 12.119
Comando Mark.

fig. 12.120
Comando Display.

¢ evidenziare i dettagli di un componente o di una connessione mediante il comando


Show e mostrare tutti i suoi parametri mediante il comando Info (fig. 12.121 a p. seg.);
¢ verificare che non vi siano errori nel tracciamento delle connessioni o errori di piazza-
mento dei componenti (comando Errori). Il programma genera una finestra che elenca
gli errori rilevati come mostrato nella figura 12.122 a pagina seguente;
¢ controllare la rispondenza del disegno alle regole elettriche di base di un progetto elet-
tronico mediante il comando ERC. Il programma visualizza in una finestra gli errori
riscontrati (fig. 12.123 a p. 78);
¢ aggiungere una cornice (Frame) che definisca le dimensioni del foglio elettronico e,
se previsto, un cartiglio. Il cartiglio viene aggiornato automaticamente a ogni salva-
taggio del file. L’operazione viene effettuata prelevando, con il comando Add, dalla

MODULO D Normativa tecnica e disegno elettronico CAP 12 Disegno degli schemi elettronici con un sistema CAD 74
fig. 12.121
Comando Info.

fig. 12.122
Comando Errori.

MODULO D Normativa tecnica e disegno elettronico CAP 12 Disegno degli schemi elettronici con un sistema CAD 75
fig. 12.123
Comando ERC.

libreria frames.lbr il componente adatto come mostrato nella figura 12.124. Questa
operazione può essere fatta alla fine o, più opportunamente, prima di iniziare il di-
segno al fine di evitare spostamenti e sistemazioni del disegno ultimato. Il software
numera le connessioni man mano che vengono realizzate attribuendo a ogni punto di
connessione (net) un nome N$x (ove x è un numero intero). I punti che hanno lo stesso
identificativo sono connessi fra loro. Per vedere, ed eventualmente modificare, il valore
attribuito a un net basta puntarlo col cursore e premere il tasto destro del mouse. Lo
stesso avviene per la connessione a bus che impiega il nome di default B$x (ove x è un
numero intero) e per i pin dei componenti che impiega il nome di default P$x (ove x è
un numero intero).

fig. 12.124
Selezione del Frame con
cartiglio.

MODULO D Normativa tecnica e disegno elettronico CAP 12 Disegno degli schemi elettronici con un sistema CAD 76
Disegnare uno schema elettronico
Per imparare a usare correttamente i comandi descritti finora per realizzare uno schema
elettrico saranno descritti i vari passaggi che portano alla realizzazione dello schema mo-
strato nella figura 12.125.

fig. 12.125
Schema elettronico di un dispositivo di Memoria.

Si inizia il disegno selezionando i simboli grafici da posizionare sul foglio da disegno dalle librerie.
Nel selezionare il componente, se il disegno dovrà essere usato per generare i disegni di fabbri-
cazione del circuito stampato, bisognerà scegliere, oltre al simbolo, anche il contenitore corretto
controllandone le dimensioni, il tipo di montaggio, il diametro dei fori l’area della piazzola.
La ricerca dei componenti nelle librerie può essere fatta scorrendo il menu a tendina, aperto
nella finestra attivata con il comando Add oppure digitando nell’apposita casella di Edit
una chiave di ricerca che seleziona e mostra le relative informazioni, facilitando così il
lavoro del disegnatore.
Nelle figure 12.126, 12.127, 12.128 e 12.129, alle pagine seguenti, sono mostrate le in-
formazioni fornite dalle librerie riguardo il circuito integrato 74ALS00, la resistenza, il
connettore e i diodi led.

MODULO D Normativa tecnica e disegno elettronico CAP 12 Disegno degli schemi elettronici con un sistema CAD 77
fig. 12.126
Finestra di libreria per il circuito integrato 74ALS00.

fig. 12.127
Finestra di libreria per la resistenza.

MODULO D Normativa tecnica e disegno elettronico CAP 12 Disegno degli schemi elettronici con un sistema CAD 78
fig. 12.128
Finestra di libreria per il connettore.

fig. 12.129
Finestra di libreria per i diodi led.

MODULO D Normativa tecnica e disegno elettronico CAP 12 Disegno degli schemi elettronici con un sistema CAD 79
fig. 12.130
Posizionamento delle porte del circuito integrato 74ALS00.

Dopo aver selezionato il circuito integrato, utilizzando il cursore e fissando la posizione col tasto sinistro, si
posizionano le porte del circuito integrato come mostrato nella figura 12.130.
Dopo di che si posizionano tutti i componenti utilizzando, se necessaria, la griglia come riferimento (fig.
12.131 a p. seg.).
I componenti prima di essere posizionati, vengono opportunamente ruotati in modo da rendere lo schema
elettronico facilmente leggibile e ricco di informazioni.
Si realizzano i collegamenti attivandoli con il comando Net e si collegano i dispositivi come mostrato nella
figura 12.132 a pagina seguente.
Non utilizzar e, per realizzare i collegamenti, il comando Wire, perché non effettua le connessioni, serve
solo per creare figure geometriche o grafici come i comandi Rectangle e Polygon.

MODULO D Normativa tecnica e disegno elettronico CAP 12 Disegno degli schemi elettronici con un sistema CAD 80
fig. 12.131
Posizionamento di tutti i dispositivi previsti dallo schema.

fig. 12.132
Posizionamento delle linee di connessione.

MODULO D Normativa tecnica e disegno elettronico CAP 12 Disegno degli schemi elettronici con un sistema CAD 81
Si conclude il disegno aggiungendo i riferimenti di alimentazione e di massa prelevandoli dalle librerie
utilizzando il comando Add. Anche in questo caso si può facilmente accedere agli elementi utilizzando
il motore di ricerca cercando le etichette VCC e GND (figg. 12.133 e 12.134).

fig. 12.133
Riferimento di alimentazione.

fig. 12.134
Riferimento di massa.

Il posizionamento dei riferimenti e dei valori associati ai componenti non è però corretto (fig. 12.135 a p.
seg.). Alcune scritte sono orizzontali altre verticali, è perciò necessario riposizionarle in modo da eliminare
eventuali ambiguità informative e di migliorare la leggibilità del disegno.
Lo spostamento delle sigle di riferimento e dei valori di ciascun componente viene effettuata selezionando
il comando Smash e cliccando poi sulla scritta del componente dopo aver scelto l’operazione che si vuole
effettuare: rotazione, spostamento, cancellazione ecc.

MODULO D Normativa tecnica e disegno elettronico CAP 12 Disegno degli schemi elettronici con un sistema CAD 82
Un modo rapido per effettuare questa operazione è attivare il comando Smash per tutti i componenti del
disegno contemporaneamente.
L’operazione può essere fatta utilizzando il programma ULP smash-allsch.ulp. L’attivazione si ottiene sele-
zionando sulla barra principale il comando ULP e ricercando il file suddetto nell’elenco presentato a video.
Da questo momento il disegnatore sceglie l’operazione che intende effettuare (muovi, ruota, ...) e seleziona in
sequenza tutte le sigle che intende modificare. Il risultato di questo lavoro è mostrato nella figura 12.136.

fig. 12.135
Schema completo, ma con il posizionamento dei riferimenti di alimentazione e di massa non corretti.

fig. 12.136
Schema completo.

MODULO D Normativa tecnica e disegno elettronico CAP 12 Disegno degli schemi elettronici con un sistema CAD 83
A questo punto per verificare se vi sono errori nel disegno o errori concettuali nei colle-
gamenti si utilizzano i comandi ERC ed Errors. L’attivazione del comando ERC rivela
che non ci sono errori ma segnala che molti elementi del disegno sono privi del valore (fig.
12.137).
Utilizzando i comandi Name e Value si completano le informazioni. Si effettua una nuo-
va attivazione del comando ERC per verificare di aver concluso il disegno.
Come ultima operazione si preleva dalla libreria frame.lbr il riquadro del foglio di disegno
prescelto si completa il cartiglio con le informazioni che permettono di identificare il dise-
gno. Se il disegno è più complesso di quello presentato, è opportuno fare questa operazione
all’inizio per utilizzare in modo ottimale gli spazi sul foglio e per non dover procedere
quindi a successivi spostamenti.

fig. 12.137
Verifica degli errori.

MODULO D Normativa tecnica e disegno elettronico CAP 12 Disegno degli schemi elettronici con un sistema CAD 84
Utilizzando l’opzione Export (fig. 12.138) attivabile dal menu File è possibile estrarre
dallo schema: la lista delle connessioni (netlist), la lista dei componenti, lo script della lista
dei collegamenti e salvare lo schema come immagine selezionandone la risoluzione e il
formato (bmp, jpg. tif,…).

fig. 138
Opzione Export.

MODULO D Normativa tecnica e disegno elettronico CAP 12 Disegno degli schemi elettronici con un sistema CAD 85
Le ULP forniscono poi ulteriori possibilità di estrazione di dati dallo schema. Per esempio
la ULP statistic-sch.ulp fornisce il report mostrato nella figura 12.139.
Altre ULP interessanti per il disegno degli schemi elettronici sono:
¢ smash-all-sch.ulp che permette di editare in modo efficiente i riferimenti e i valori asso-
ciati ai componenti elettronici;
¢ renumber-sch.ulp che permette di ri-numerare lo schema; è particolarmente utile quando,
dopo aver piazzato molti dispositivi, se ne cancella uno, con l’uso di questa ULP il dise-
gno viene completamente numerato in modo automatico;
¢ renumber-sheet.ulp che permette di ri-numerare tutti i fogli che compongono uno schema;
¢ bom.ulp genera automaticamente l’elenco dei componenti (fig. 12.140 a p. seg.).

fig. 12.139
Report generato dalla ULP statistic-sch.ulp.

MODULO D Normativa tecnica e disegno elettronico CAP 12 Disegno degli schemi elettronici con un sistema CAD 86
fig. 12.140
Lista dei componenti.

La stampa del disegno viene ottenuta, usando i driver del sistema operativo, utilizzando
l’opzione Print.
Per stampare i disegni è necessario selezionare le opzioni Black, Solid e Rotate (se il
disegno si sviluppa in orizzontale). Le opzioni Mirror e Upside down non devono essere
selezionate e le opzioni Scale factor e Page limit devono essere inizializzate a 1 per
ottenere la riproduzione del disegno in scala 1:1. Fra le opzioni disponibili il sistema può
generare anche il file in formato .pdf.
Il disegno proposto è stato realizzato su un solo foglio, ma disegni più complessi possono
essere suddivisi su più fogli. In questo caso tutti i fogli del disegno sono visualizzati in una
finestra verticale posta accanto alla barra dell’Editor (fig. 12.141). La finestra viene attivata
con il comando Show.
I collegamenti fra le connessioni vengono effettuati utilizzando il comando Label ed eti-
chettando con lo stesso nome i file scambiati tra i fogli.

fig. 12.141
Finestra di selezione dei fogli.

MODULO D Normativa tecnica e disegno elettronico CAP 12 Disegno degli schemi elettronici con un sistema CAD 87
Le librerie
I componenti che si utilizzano per realizzare gli schemi elettronici e i disegni di fabbricazione dei circuiti
stampati sono contenuti in librerie.
Il produttore fornisce agli utenti professionali librerie complete e in costante aggiornamento per cui in ge-
nere non è necessario intervenire su di esse. Quando però il dispositivo che si vuole utilizzare è mancante
o non è associato al contenitore (case) corretto è talvolta necessario agire sulle librerie.
L’operazione viene effettuata aprendo dal Control Panel la libreria che si vuole modificare (fig. 12.142)
oppure si apre una nuova libreria.

fig. 12.142
Procedura di attivazione
dell’Editor di libreria.

È quasi sempre conveniente aprire una libreria esistente contenente un componente simile
a quello che si vuole modificare e poi agire su di esso salvando la libreria con un nome
differente.
Un componente di libreria è composto da tre elementi:
¢ Package: la forma fisica del componente, necessaria per determinare gli ingombri del
componente sul circuito stampato, il diametro del foro o l’ampiezza delle aree per il
montaggio superficiale.
¢ Symbol: il simbolo logico del componente impiegato negli schemi elettronici.
¢ Device: il componente vero e proprio originato dall’unione del package col simbolo.

Nella figura 12.143 a pagina seguente viene mostrata la finestra dell’Editor di libreria che
contiene i parametri del micrologico CMOS 4001.
Fra i parametri che potrebbero essere modificati c’è la forma del contenitore (package).
Un nuovo tipo di contenitore potrebbe essere associato al componente attivando l’opzione
New. Si apre la finestra mostrata nella figura 12.144 a pagina seguente ove è possibile
selezionare il nuovo contenitore.

MODULO D Normativa tecnica e disegno elettronico CAP 12 Disegno degli schemi elettronici con un sistema CAD 88
fig. 12.143
Finestra di configurazione del
micrologico CMOS 4001.

fig. 12.144
Contenitori associabili
al micrologico.

MODULO D Normativa tecnica e disegno elettronico CAP 12 Disegno degli schemi elettronici con un sistema CAD 89
Creazione di un nuovo simbolo
Per analizzare la procedura che permette di creare un nuovo simbolo, si propone di realizzare una libre-
ria che contenga le informazioni mostrate nel foglio tecnico mostrato nella figura 12.145. Si tratta di un
DIAC (Diode for Alternating Current) che viene realizzato in tre differenti contenitori (package).
Si attiva il programma di Editor delle librerie e il comando Device.

fig. 12.145
Foglio tecnico del Diac DB3
prodotto dalla ST®.

Si apre a video la finestra mostrata nella figura 12.146 a pagina seguente e si assegna un nome al compo-
nente, in questo caso, DIAC.
Si seleziona l’opzione Symbol che fa aprire la finestra di Editor dei simboli (fig. 12.147 a p. seg.). Si disegna
utilizzando linee e poligoni il simbolo e si aggiungono i pin di connessione attribuendogli la caratteristica
Pas (passivo). Nella figura 12.148 a pagina 92 sono mostrate tutte le opzioni possibili per caratterizzare i
pin (non connesso, ingresso, uscita, i/o, passivo, alta impedenza, …).
Disegnato il simbolo (fig. 12.149 a p. 92) si salva il disegno chiamando la libreria my-diac.lbr.

MODULO D Normativa tecnica e disegno elettronico CAP 12 Disegno degli schemi elettronici con un sistema CAD 90
fig. 12.146
Attribuzione del nome al
componente.

fig. 12.147
Finestra per l’Editor del componente.

MODULO D Normativa tecnica e disegno elettronico CAP 12 Disegno degli schemi elettronici con un sistema CAD 91
fig. 12.148
Tipi di connessione.

fig. 12.149
Simbolo del Diac.

MODULO D Normativa tecnica e disegno elettronico CAP 12 Disegno degli schemi elettronici con un sistema CAD 92
Si attiva sulla barra principale il comando Component e si riapre la finestra mostrata
nella figura 45; con il comando Part carichiamo il simbolo dalla libreria appena creata e,
utilizzando l’opzione Create in basso a destra, definiamo il nome del prefisso (fig. 12.150).
Quest’ultimo sarà utilizzato dal programma per identificare e numerare automaticamente
il dispositivo quando sarà inserito nello schema. Sempre in basso a destra possiamo sele-
zionare con il Value la possibilità di farlo apparire o meno sullo schema. Decidiamo di
visualizzarlo e quindi scegliamo lo stato ON. fig. 12.150
Abbiamo anche aggiunto, cliccando sulla scritta Description, una breve descrizione del Definizione del prefisso.
componente.
A questo punto si verifica se il simbolo sia stato inserito correttamente in libreria (fig. 12.151).

fig. 12.151
Libreria mydiac.lbr.

MODULO D Normativa tecnica e disegno elettronico CAP 12 Disegno degli schemi elettronici con un sistema CAD 93
Si completa il componente richiamando l’Editor del package (fig. 12.152). Si inseriscono le piazzole, con le
linee si traccia il profilo del componente come si desidera che compaia nella serigrafia. Si salva il package e
si torna all’Editor del componente. Si attiva l’opzione Connected e si associa il nome dei pin del simbolo,
P$1 e P$2, con quelli del package (fig. 12.153).
A questo punto si salva la libreria, il lavoro è terminato e la libreria è utilizzabile.

fig. 12.152
Editing del Package D0-35.

fig. 12.153
Generazione della connessione fra simbolo e package.

MODULO D Normativa tecnica e disegno elettronico CAP 12 Disegno degli schemi elettronici con un sistema CAD 94
VERIFICHE
1 Individuare il principio di funzionamento del circuito di memoria e, utilizzando il comando Text, completare il disegno con
informazioni che ne consentano una maggiore leggibilità.

2 Modificare il progetto utilizzando, al posto del micrologico 74ALS00 (porte NAND a 2 ingressi), il micrologico 74ALS10 (3
porte NAND a 3 ingressi). Ridisegnare lo schema.

3 Disegnare lo schema proposto nella figura.

Schema di una scheda di un alimentatore.

4 Estrarre dallo schema la lista dei componenti e la lista dei collegamenti (netlist) e verificarne la correttezza.

MODULO D Normativa tecnica e disegno elettronico CAP 12 Verifiche 95


VERIFICHE
5 Disegnare il simbolo del DIAC partendo dal simbolo del TRIAC contenuto nella libreria discrete.lib (vedi figura).

Simbolo grafico del Triac.

6 Individuare il principio di funzionamento del circuito di memoria e utilizzando il comando Text, completare il disegno con
informazioni che ne consentano una maggiore leggibilità.

7 Modificare il progetto utilizzando al posto del micrologico 74ALS00 (porte NAND a 2 ingressi) il micrologico 74ALS10 (3
porte NAND a 3 ingressi). Ridisegnare lo schema.

MODULO D Normativa tecnica e disegno elettronico CAP 12 Verifiche 96


12.2 GUIDA AL SISTEMA CIRCAD®

La descrizione dei sistemi CAD/CAE presentata nel capitolo precedente non si riferisce a un particolare
prodotto, ma presenta le principali caratteristiche tecniche dei sistemi di disegno automatico per l’elettroni-
ca. Questo capitolo intende mostrare come un sistema CAD/CAE commerciale realizza e mette in pratica
i metodi e le prescrizioni tecniche descritte nei capitoli precedenti.
Un sistema CAD completo deve essere in grado di:
1. catturare lo schema elettrico di un’apparecchiatura;
2. estrarre da esso le informazioni riguardanti le parti di librerie utilizzate e le interconnessioni;
3. realizzare automaticamente i disegni di fabbricazione del circuito stampato;
4. permettere la conversione in importazione (import) o esportazione (export) dei dati nei formati dei CAD
più diffusi;
5. verificare, utilizzando programmi di simulazione, il funzionamento dell’apparecchiatura;
6. di disegnare schemi meccanici completi di quotatura in formato compatibile con Autocad® generando
file in formato dwg.

Le pagine che seguono sono dedicate alla descrizione delle prime due operazioni, le altre saranno trattate
nel volume 2.
Il sistema CAD preso in esame è CirCAD98 prodotto da Holofase Incorporated®.

Caratteristiche tecniche di CirCAD


Il sistema CAD, differisce nelle sue potenzialità a seconda della versione impiegata: professional o General
Public.
La versione professional è completa ed è quella che viene impiegata nei contesti professionali e industriali.
La descrizione del capitolo sarà riferita alla versione 4.20 General Public scaricabile dal sito ufficiale
www.holophase.com, esponendo poi le potenzialità del pacchetto completo.

CirCAD è in grado di:


¢ gestire uno schema suddiviso su più fogli;
¢ supportare componenti realizzati con differenti tecnologie (per esempio 7400,74LS00,74AC00);
¢ usare funzioni di editing semplici e di immediata comprensione, permettendo così di lavorare in modo
efficiente ed efficace. Il programma possiede una funzione di autopanning, mediante la quale, spostando
il mouse sul bordo della finestra (foglio di disegno), questi si sposta automaticamente nella direzione di
spostamento del mouse mostrando altre parti del disegno. Se lo si desidera, la funzione può essere inibita
nel menu Setup usando l’opzione Draw modes;
¢ passare in modo semplice dall’editor dello schema a quello del layout del circuito stampato (comando da
tastiera alt-N);
¢ creare e personalizzare le librerie con semplici procedure di copia e incolla da quelle già esistenti;
¢ avere la risoluzione assoluta di un punto pari a 1/65536 di pollice (inch);
¢ disporre di un layer master e di 250 layer definibili dall’utente. Il layer predefinito, di colore viola, viene
utilizzato per le piazzole passanti e per definire i bordi della scheda del circuito stampato;
¢ disporre di linee che possono avere uno spessore che va da 1/65536 di pollice a 1 pollice;
¢ generare output grafici: stampa (con stampanti ad aghi,a getto di inchiostro e laser), plotter e output di
fabbricazione per i photoplotter Gerber (file in formato Gerber del tipo RS274x con calcolo delle apertu-
re automatico) o di collaudo e testing utilizzando i programmi di CAM processor integrati nel pacchetto;

MODULO D Normativa tecnica e disegno elettronico CAP 12 Disegno degli schemi elettronici con un sistema CAD 37
¢ integrarsi perfettamente e in modo automatico con le funzioni di progetto dei disegni
di fabbricazione dei circuiti stampati (Editor Layout) e di sbroglio automatico delle piste
(Autorouter),
¢ stampare utilizzando i driver di stampa del sistema operativo;
¢ effettuare salvataggi (backup) dei fogli di disegno in automatico generando, nella stessa
directory di appartenenza, un file che ha lo stesso nome del progetto con estensione bak;
¢ di disegnare schemi meccanici completi di quotatura in formato compatibile con Auto-
cad® generando file in formato dwg.

Installazione, impostazione e personalizzazione del pro-


gramma
Il programma si installa e configura in modo automatico dopo avere avviato il programma
di installazione.
L’uso dei tasti funzione e la personalizzazione delle barre degli strumenti permette di
velocizzare l’esecuzione di comandi ripetitivi e di migliorare l’efficienza del lavoro.
I comandi possono essere attivati in due modi utilizzando sia il mouse sia la tastiera. Il
mouse permette al cursore di muoversi in tutta l’area dello schermo, di attivare i comandi
cliccando con il tasto di sinistra, di aprire i menu a tendina delle opzioni attivando il tasto
di destra e di far muovere un componente o aree selezionate dello schema disegnato sul
foglio, in modo da permettere un diverso posizionamento.
La tastiera permette di attivare i comandi della barra principale e quelli del menu a ten-
dina premendo contemporaneamente il tasto alt e il carattere sottolineato evidenziato
nel testo, per esempio, nella barra principale si può attivare la finestra di apertura di un
file premendo alt-F e poi alt-O.
Un altro metodo consiste nel dare i comandi da tastiera usando combinazione di tasti
(Shortkey) o i tasti funzione. Un elenco di questi comandi è disponibile del menu Help
opzione Brief Overview e nella sezione di approfondimento sul sito Internet.
Il pacchetto software genera nella sua attività una serie di file che utilizzano le seguenti
estensioni:

ESTENSIONE DESCRIZIONE
*.pcb Scheda a circuito stampato
*.sch Contiene lo schema
*.bak File di backup
*.bom Lista dei componenti
*.csv Lista dei componenti in formato Excel®
*.lib Librerie dei componenti
*.net Lista dei collegamenti (netlist)

Per il programma CirCAD l’estensione non è vincolante, perché è in grado di stabilire


automaticamente la natura dei dati memorizzati nel file. Pertanto il progettista può modifi-
care le estensioni come desidera, per esempio al posto di .pcb può utilizzare .brd.
CirCAD permette di attivare un progetto completo, cioè: la cattura dello schema elettrico,
realizzazione del circuito stampato, la gestione delle librerie dei componenti elettronici e la
realizzazione dei disegni meccanici.
Di seguito il capitolo si occuperà delle procedure di cattura dello schema elettronico e di

MODULO D Normativa tecnica e disegno elettronico CAP 12 Disegno degli schemi elettronici con un sistema CAD 38
come si gestiscono le librerie del sistema, nel volume 2, invece, verrà descritto come utiliz-
zare il pacchetto software in modo integrato per realizzare i circuiti stampati.

Avvio del programma


All’avvio il programma mostra la finestra mostrata nella figura 12.48.
La finestra presenta le caratteristiche del programma e informazioni che riguardano la
ditta produttrice e di come è possibile contattarla: indirizzo, numero di telefono, numero
di fax e sito internet.

fig. 12.48
Finestra di avvio di CirCAD®.

Scorrendo la finestra dall’alto in basso si incontra:


¢ l’icona di presentazione del programma;
¢ la barra dei menu;
¢ la finestra informativa;
¢ una barra di stato che mostra le coordinate del cursore (in millesimi di pollice,“mils”) rela-
tivamente a un punto zero di riferimento posto al margine inferiore sinistro del foglio di la-
voro. Tale punto può essere modificato utilizzando il menu Setup e l’opzione Zero Point;
¢ la risoluzione corrente della griglia (in pollici). Il valore di default è di 0,025˝. Il valore
può essere modificato con il comando Setup e l’opzione Grid Snap;
¢ l’orario corrente.

In seguito, nella fase di editing del disegno o del circuito stampato sono visualizzate infor-
mazioni utili come la descrizione del comando in uso.

La barra del menu File (fig. 12.49) mostra i principali comandi, comuni a tutti i programmi
basati sui menu tipo Windows, cioè l’attivazione di un nuovo progetto (New), il caricamen-
to di un progetto archiviato (Open), la possibilità di salvare il progetto in corso con lo stesso
nome (Save) o cambiandolo (Save as); di chiudere il progetto mostrato a video (Close); fig. 12.49
di cancellarlo dal disco (Erase); di riaprire i file (Re-Open); di richiamare un progetto Menu a tendina File.

MODULO D Normativa tecnica e disegno elettronico CAP 12 Disegno degli schemi elettronici con un sistema CAD 39
archiviato (Total Recall) (fig. 12.50); di scorrere i file aperti in avanti (Next) o indietro (Previous File);
selezionare un file (Select File); caricare uno schema (Load), informazioni statistiche sul file di progetto
(Information) (fig. 12.51) e di uscire dal programma (Exit/Quit).
Ogni volta che si esce dal programma vengono mostrate in successione una serie di messaggi che ricordano
al disegnatore che alcuni file sono stati modificati e non salvati. Il messaggio File has been updated but
not yet been saved. Save file before exit? Informa che sono stati effettuate modifiche sul file che si sta
chiudendo e si chiede all’utente se desidera salvarle.
fig. 12.50
Finestra Total Recall.

fig. 12.51
Finestra di informazione
statistica sugli elementi che
sono utilizzati nello schema.

12.50 12.51

L’opzione Gerber Out consente la creazione del file in formato gerber photoplotter che sarà utilizzato dal
produttore dei circuiti stampati per generare i master di fabbricazione e comandare le macchine impiegate
per la produzione fisica delle schede.
L’opzione Printer Out permette di stampare gli schemi e i disegni di fabbricazione dei circuiti stampati.
L’opzione BOM Out genera la lista dei componenti (BOM - Bills of Materials) in formato ASCII e quindi
può essere modificato con qualsiasi editor di testo e stampata senza problemi
L’opzione New permette di iniziare un nuovo progetto. La sua attivazione apre la finestra mostrata nella
figura 12.52. Il disegnatore sceglie il tipo di lavoro che desidera iniziare e il formato del foglio di lavoro
(template) selezionandolo fra quelli elencati nella tabella 12.1.

Tabella 12.1 Formati dei fogli


da disegno
FORMATO CORRISPONDENZA
fig. 12.52
A A4 Selezione del lavoro e del
formato del foglio da disegno.
B A3
C A2
D A1

È possibile utilizzare alcuni formati speciali attivando l’opzione Specialty Template File (fig. 12.53 a p. seg.).
Il disegnatore può disegnare uno schema, un circuito stampato o un disegno meccanico. A questo punto il programma apre
la finestra Save As che chiede di attribuire un nome al progetto. Questo nome sarà utilizzato in seguito per generare i file
prodotti dall’elaborazione (fig. 12.54 a p. seg.).
I layer sono come fogli da disegni trasparenti e ognuno di essi è dedicato a ricevere una particolare parte del disegno (tab.
12.2 a p. seg.).
I vari layer sono sovrapposti uno sull’altro e appaiono sullo schermo come un foglio unico. I layer possono essere singolar-

MODULO D Normativa tecnica e disegno elettronico CAP 12 Disegno degli schemi elettronici con un sistema CAD 40
fig. 12.53
Formati speciali dei fogli
di lavoro.

fig. 12.54
Finestra per il salvataggio
dei file.
12.53 12.54

Tabella 12.2 Descrizione dei layer utilizzati per la realizzazione


di uno schema elettronico
N. NOME DEL LAYER TIPO COLORE DESCRIZIONE
0 Master Xxx Silk Verde Punti di connessione
dei pin
1 Symbol Symbols Nero Simboli grafici
2 Signals Schema Blu Collegamenti elettrici
3 Busses Drawing Rosso Collegamenti a bus
4 Pin Names Symbols Grigio Nome dei pin attribuiti
ai simboli grafici
5 Pin Numbers Symbols Nero Numerazione dei pin

mente attivati e disattivati per cui il disegnatore può operare sullo schema a vari livelli di
dettaglio. L’uso di colori differenti semplifica l’interpretazione delle informazioni presenti
sul foglio di lavoro.

Menu Place
Le opzioni disponibili in questo menu a tendina sono utilizzate in combinazione con quelle
dei menu Grab, Edit e Delete.
Infatti gli elementi grafici durante l’attività di realizzazione di uno schema elettrico o del
disegno di fabbricazione di un circuito stampato devono essere posizionati sul foglio da
disegno (Place), riposizionati (Grab), modificati (Edit) e cancellati (Delete).
La barra del menu File mostra i principali elementi grafici che si utilizzano per realizzare
uno schema elettrico e i disegni per i circuiti stampati (fig. 12.55).
Per realizzare uno schema elettrico è necessario prelevare dalla libreria i simboli grafici dei
componenti elettronici usando l’opzione Component (fig. 12.56 a p. seg.).
Gli elementi contenuti nelle librerie possono essere elencati (modo Listing), oppure vi-
sualizzati nel riquadro a destra nella finestra di presentazione (modo Graphics). La
visualizzazione in forma iconica permette una più rapida selezione del componente (fig.
12.57 a p. seg.).
La finestra mostra nel riquadro in alto a destra le caratteristiche che identificano il com-
ponente: la sigla di riferimento, il valore, il package. Il parametro Modifier permette di fig. 12.55
aggiungere, quando necessario, informazioni aggiuntive. Menu Place.

MODULO D Normativa tecnica e disegno elettronico CAP 12 Disegno degli schemi elettronici con un sistema CAD 41
fig. 12.56
Selezione di un componente
da una libreria (modo Listing).

fig. 12.57
Selezione di un componente
da una libreria (modo
Graphics).

Nel riquadro il package è mostrato utilizzando una rappresentazione vista dall’alto.


Se al simbolo grafico non è stato attribuito un tipo di package, lo schema non può essere utilizzato per
realizzare i disegni di fabbricazione del circuito stampato.
L’editazione può essere fatta: in un secondo tempo fornendo manualmente le corrette associazioni fra sim-
bolo e corrispondente contenitore (package) utilizzato sul circuito stampato oppure subito scegliendo, in
libreria, il simbolo corretto che contiene le informazioni che riguardano il package, cioè le informazioni che
riguardano le caratteristiche fisiche del componente (forma, ingombro, piedinatura).
Il passaggio di informazioni fra schema e circuito stampato avviene attraverso una lista dei collegamenti
(netlist) generata dallo schema utilizzando le associazioni simbolo grafico package del componente. Se le
associazioni non sono corrente o sono mancanti, sarà compito del disegnatore editarle manualmente fino

MODULO D Normativa tecnica e disegno elettronico CAP 12 Disegno degli schemi elettronici con un sistema CAD 42
all’eliminazione di tutti gli errori riscontrati. È evidente che un’attenta selezione del componente dalla
libreria fa risparmiare al disegnatore molto tempo e lavoro.
In un paragrafo successivo si illustrerà come realizzare nuovi simboli di libreria.
Il programma non possiede una funzione che permette di ruotare il nome di riferimento del simbolo gra-
fico, pertanto il disegnatore deve scegliere il simbolo con l’orientamento corretto. Nelle figure 12.58a,b
sono mostrati i due simboli grafici utilizzati per una resistenza posizionata in verticale e in orizzontale.

figg 12.58a, b
Simbolo grafico
per la realizzazione
del solo schema di una
resistenza
orientata in verticale (a)
e in orizzontale (b).

12.58a 12.58b

Immediatamente sotto è rappresentato il simbolo grafico, la numerazione dei pin e l’elenco delle librerie
attive. Se il disegno utilizza solo poche librerie è meglio mantenere attive e in memoria solo le librerie ne-
cessarie in modo da liberare risorse di memoria per lo sviluppo del disegno.
A destra, invece, un riquadro elenca tutti i componenti presenti nella libreria aperta, identificati dalle loro
sigle e raggruppati per tipo. Il disegnatore scorre la lista, controllando le informazioni fornite nei riquadri a
sinistra e seleziona il componente desiderato. La lista delle librerie attive può essere modificata utilizzando
il comando Modify Library File List aggiungendo e togliendo librerie dall’elenco delle librerie attive.
Identificato il simbolo, il disegnatore attiva il tasto Confirm. Usando il mouse trascina il componente sul
foglio di lavoro e lo posiziona. Si conferma il posizionamento premendo il tasto sinistro del mouse. Una
nuova pressione del tasto riattiva la finestra di selezione dei componenti (figg. 12.59a, b); un’ulteriore
attivazione del tasto Confirm permette il posizionamento di un altro dispositivo analogo al precedente
oppure si seleziona un nuovo componente dalla libreria attiva o se ne seleziona un’altra.
Il posizionamento del componente è facilitato dal cursore che scorre sulla griglia formato da due linee or-
togonali che individuano la posizione in modo sicuro ed efficace.
L’operazione prosegue muovendosi tra foglio e librerie fino al posizionamento di tutti i simboli grafici.

figg 12.59a,b
Selezione dei componenti
dalla libreria.

12.59a 12.59b

MODULO D Normativa tecnica e disegno elettronico CAP 12 Disegno degli schemi elettronici con un sistema CAD 43
Ogni volta che si posiziona un componente dello stesso tipo o appartenente allo stesso di-
spositivo l’identificatore si autoincrementa (fig. 12.60).

fig. 12.60
Posizionamento di
un componente con
autoincremento del nome
di riferimento.

L’annullamento di un comando e lo sganciamento del cursore del mouse si ottiene utiliz-


zando il tasto Esc della tastiera o il pulsante destro del mouse dando due rapidi click.
Durante le operazioni di posizionamento i simboli non sono sempre orientati nel modo
desiderato dal disegnatore, pertanto egli può ruotarli premendo il tasto R sulla tastiera. A
ogni pressione il componente ruota in senso antiorario di 90 gradi.
Se durante le operazioni di posizionamento si ha bisogno di ingrandire o ridurre la visua-
lizzazione del foglio si può usare la rotella del mouse; mentre, se si ha bisogno di centrare
il disegno sullo schermo, si può premere il tasto sinistro del mouse e, tenendolo premuto,
spostarlo. Il cursore si modifica nell’icona di una mano che afferra il foglio e lo sposta.
Se si desidera cancellare un simbolo già posizionato si attiva nel menu a tendina il menu
Delete, si sceglie l’opzione Component e poi il simbolo da cancellare (fig. 12.61). L’ope-
razione può essere continuata con altri componenti. fig. 12.61
Le altre operazioni di cancellazione agiscono sui seguenti elementi: linee singole (Line), se- Menu Delete.
quenze di linee contigue (Multi-line), cancella uno snodo o una giunzione (angolo di una
traccia) permettendo di ridisegnarlo (Vertex), archi o cerchi (Arc/circle), testi (Text),
piazzole o via (Pad/via), aree (Filled Solid).
Le opzioni Iso-Island e Tears Drop permettono rispettivamente di cancellare ogni par-
te in rame non collegata e aree di rame isolate. Trova applicazione nella realizzazione dei
master per i circuiti stampati.
I comandi sono sempre preceduti da una finestra che mostra i valori di default dell’elemento
grafico. Il disegnatore prima di posizionarlo, può confermarli o modificarli (figg. 12.62a, b).
L’attivazione di un’opzione del menu Place viene visualizzata nella barra di stato e rimane
attiva fino all’attivazione di una nuova opzione.
Il tracciamento di una linea avviene puntando il punto di inizio con il cursore, cliccando

figg. 12.62a, b
Parametri di default degli
elementi grafici, linea e testo,
da posizionare nello schema.

12.62a 12.62b

MODULO D Normativa tecnica e disegno elettronico CAP 12 Disegno degli schemi elettronici con un sistema CAD 44
il tasto sinistro del mouse (oppure il tasto Enter), trascinando la linea sullo schermo, si clicca sul tasto
sinistro per un eventuale cambio di direzione; raggiunto il punto di connessione si preme il tasto destro
del mouse (oppure il tasto Escape), la linea viene visualizzata e il cursore si libera per tracciare una
nuova linea.
Si esce dal comando di posizionamento premendo in successione due volte il tasto destro del mouse.
L’opzione Vertex (o snodo) permette di interrompere una linea o una pista del circuito stampato al fine
di correggerne la forma e/o la direzione. Nella figura 12.63 viene mostrato come spostare una linea di
collegamento (Signal Line). Dopo aver attivato l’opzione Vertex con il cursore si sposta il vertice della
linea da spostare nella nuova posizione, si conferma lo spostamento, si seleziona l’altra estremità e si spo-
sta la linea, si conferma lo spostamento. È una valida alternativa alla cancellazione e al ri-tracciamento
della linea.
L’opzione Arc/circle traccia cerchi e archi di circonferenza. Viene usata raramente del disegno degli
schemi, ma si rivela molto utile per disegnare simboli grafici da inserire nelle librerie.
L’opzione Pad viene utilizzata nella realizzazione dei master per il circuito stampato.
L’opzione Via riguarda il piazzamento dei punti di attraversamento fra i layer del circuito stampato.
Le piazzole (pad) per poter essere utilizzate come punti di giunzione fra collegamenti sullo schema devono
essere del tipo S3.
L’opzione Filled Solid permette al progettista di definire (con una forma geometrica qualsiasi), posiziona-
re e colorare in modo uniforme aree sul foglio da disegno.
Quando si disegna una scheda a circuito stampato questa opzione permette di definire sulla scheda delle
zone completamente ricoperte di rame. Questa applicazione viene utilizzata principalmente nelle applica-
zioni in alta e altissima frequenza. Può anche essere usata per realizzare aree di sgombro (zone proibite) in
modo da impedire allo sbrogliatore automatico (autouter) e al disegnatore in fase di sbroglio manuale di
tracciare piste in certe aree della scheda.
L’area viene definita posizionando il cursore fissando e cliccando con il tasto sinistro del mouse e conclu-
dendola con il tasto destro, compare quindi sul foglio di lavoro l’area riempita.

fig. 12.63
Posizionamento di uno snodo
(vertex) al fine di riposizionare
una linea.

MODULO D Normativa tecnica e disegno elettronico CAP 12 Disegno degli schemi elettronici con un sistema CAD 45
Le opzioni Signal name, Signal Port, Signal Wire, Signal Dot, Bus WireBus
Port, +Pwr Port e – Pwr Port, Signal GND, Earth GND, Named GND sono gli
elementi grafici necessari per realizzare gli schemi elettrici: le linee di collegamento, i
bus, il port di segnale, l’etichetta per i bus, i riferimenti di tensione e quelli di massa (fig.
12.64).
Il collegamento fra i componenti dello schema deve essere realizzato utilizzando l’opzio-
ne Signal Wire; se si utilizza l’opzione Line lo schema non potrà essere utilizzato per
realizzare i disegni di fabbricazione dei circuiti stampati. L’opzione Signal Port per-
mette di collegare, soprattutto in schemi di grandi dimensioni vari dispositivi senza avere
la necessità di tracciare la linea di collegamento. Il collegamento può essere rinominato
utilizzando l’opzione Signal Name. L’opzione Signal Dot effettua la connessione fra
due o più collegamenti collocando un punto di giunzione.
La connessione a bus permette di disegnare connessioni legate da un comune significato
logico, come l’indirizzo di selezione di una memoria evitando di tracciare tutte le connes-
sioni. Lo schema è in questo modo più facilmente leggibile e interpretabile.
La connessione a bus (Bus Wire) utilizza una linea di spessore doppia rispetto a quella fig. 12.64
utilizzata per le connessioni e i segnali entranti o uscenti dal bus sono disegnati utilizzan- Elementi grafici per la
do l’opzione Bus Port che permette di identificare ogni segnale mediante un parametro realizzazione degli schemi
elettrici dei segnali e dei
(fig. 12.65). riferimenti.
L’opzione Arrowhead posiziona una freccia assegnandola al layer corrente del circuito
stampato o del disegno meccanico. È utilizzata per il posizionamento dimensionale di
oggetti sul circuito stampato o per generare linee di quota in un disegno meccanico.
L’opzione XY Dimension permette di posizionare linee di quota orizzontali o verticali

fig.12.65
Collegamento a Bus.

MODULO D Normativa tecnica e disegno elettronico CAP 12 Disegno degli schemi elettronici con un sistema CAD 46
di una scheda a circuito stampato o in un disegno meccanico. È utile quando sono previ-
ste particolari lavorazioni sulla scheda come intagli o contorni oppure quando la scheda
assume forme non rettangolari.

Menu Un-Do
Se si desidera annullare l’operazione, ripristinare gli elementi cancellati o un’azione ef-
fettuata sullo schema, si attiva nel menu Un-Do e si seleziona Un-Do Event se si vuole
recuperare solo l’ultimo evento oppure Un-Do All se si vuole recuperare tutto. Se invece,
dopo il recupero, si vuole tornare indietro e annullare l’operazione di ripristino si usano le
opzioni Re-Do Event e Re-Do All rispettivamente per ogni singolo evento o per recupe-
rare tutto (fig. 12.66).
Se si desidera svuotare la sequenza delle azioni si deve agire sulla pila (stack) che le memo-
rizza, si usa Purge Un-Do Stack per svuotare la sequenza di Un-Do o Purge Re-Do fig. 12.66
Stack per la sequenza di Re-Do. Menu Un-Do.

Menu Grab
Se il posizionamento del simbolo non è soddisfacente e si desidera spostarlo si usano le op-
zioni raccolte nel menu Grab (fig. 12.67).
Con le opzioni di questo menu si possono:
¢ spostare gli elementi grafici: una linea (Line), uno snodo (Vertex), gli archi (Arc edge,
Arc origin, Arc end point), le piazzole e le via (pad/via), i testi (Text), un singolo
simbolo grafico (Comp Only) o più simboli grafici (Component), una parte di compo-
nenti costituiti da vari elementi o porzioni di elementi grafici (Item);
¢ svuotare un’area (Filled Solid);
¢ ruotare (Rotate 90°, Rotate N°);
¢ ribaltare il simbolo rispetto all’asse x (Mirror X) e all’asse y (Mirror Y);
¢ ribaltare i componenti a montaggio superficiale sul lato opposto del circuito stampato
(Mirror T/B), ingrandire o rimpicciolire l’elemento selezionato (Scale X/Y).

L’opzione Item permette di spostare e ruotare i riferimenti associati ai simboli grafici in


modo da renderli facilmente leggibili.
fig. 12.67
Menu Edit Menu Grab.
L’attivazione del menu a tendina Edit (fig. 12.68 a p. seg.) permette di modificare gli ele-
menti grafici inseriti nello schema modificandone i parametri. Si può cambiare lo spessore
di una linea di collegamento (Line); cambiare le caratteristiche di un arco o di un cerchio
(Arc/circle); modificare le dimensioni, forma, diametro dei fori, tipo, lato di applicazione
delle piazzole e via (Pad/via); aggiornare il contenuto dei testi (Text); modificare la dimen-
sione, layer di appartenenza, angolo di rotazione (Text param); dissolvere simboli grafici
(Krump Component); dissolvere zone ramate (Krump Filled Solid); posizionare auto-
maticamente il cursore a un estremo di una linea o al centro di una piazzola (Snap item).

Menu Query
Il menu Query (fig. 12.69 a p. seg.) visualizza informazioni riguardo le linee (Line), archi
e cerchi (Arc/circle), piazzole e via (Pad/via), testi (Text), simboli grafici (Component)
(fig. 12.70 a p. seg.).

MODULO D Normativa tecnica e disegno elettronico CAP 12 Disegno degli schemi elettronici con un sistema CAD 47
Menu Zoom
Il disegnatore durante la sua attività ha spesso la necessità di ingrandire lo schema (Zoom/
Out (0.707x)), ridurlo (Zoom/In(1.414x)) riportarlo al centro dello schermo. I comandi
per eseguire queste attività sono raccolti nel menu Zoom (fig. 12.71).
L’opzione Scale visualizza il circuito stampato a un determinato numero di punti (dots)
per pollice (dpi). Il valore viene definito quando la funzione viene attivata (fig. 12.72), il
disegnatore può confermarlo o modificarlo.
L’opzione Re-draw rigenera l’immagine a schermo.
L’opzione Layer permette di passare da un layer a un altro.
L’opzione Center permette di definire tramite il cursore un punto di riferimento che viene
assunto come centro dell’immagine visualizzata sullo schermo. Viene utilizzata dal dise-
gnatore per portare al centro dello schermo una porzione del disegno schema o circuito
stampato di suo interesse.
L’opzione Next permette di ritornare alla visualizzazione precedente, mentre l’opzione
Extents effettua un dimensionamento automatico che permette di portare a pieno scher-
mo l’intero schema o circuito stampato comprensivo del bordo o della cornice.
L’opzione Window permette al disegnatore di definire una cornice rettangolare sul dise-
gno che viene poi aperta a pieno schermo. È una funzione di grande utilità nella pratica fig. 12.68
del disegnatore. Menu Edit.

fig. 12.69
Menu Query.

fig. 12.70
Query del simbolo di una
resistenza.
12.69 12.70

fig. 12.71
Menu Zoom.

fig. 12.72
Definizione del fattore di scala
della funzione di Zoom.
12.71 12.72

MODULO D Normativa tecnica e disegno elettronico CAP 12 Disegno degli schemi elettronici con un sistema CAD 48
Un altro modo rapido per recuperare il disegno consiste nel ridurlo e poi con il mouse spo-
starlo al centro dello schermo e ingrandirlo ruotandola rotella del mouse.

Menu Help
Se durante l’attività il disegnatore ha bisogno di aiuto può consultare il menu di aiuto
(Help) mostrato nella figura 12.73. L’opzione Brief Overview fornisce un elenco di
comandi da tastiera che permettono di attivare le opzioni e i comandi descritti in modo
rapido ed efficace migliorando la velocità di esecuzione del disegno (fig. 12.74). fig. 12.73
Menu Help.

fig. 12.74
Comandi attivati con la
tastiera (selezione).

Menu Setup
Il programma è utilizzato per disegnare gli elementi che compongono il disegno dei para-
metri il cui valore è assegnato per default, ma il disegnatore può intervenire attivando il
menu Setup (fig. 12.75 a p. seg.) modificandoli e adattandoli alle sue esigenze. Alcuni pa-
rametri influiscono sul disegno dello schema, mentre altri servono per impostare i disegni
di fabbricazione dei circuiti stampati.
Il menu di Setup permette di modificare i valori attribuiti di default ai parametri che gui-
dano l’esecuzione di molti aspetti del programma, alcuni riguardano l’uso generale dello
stesso, alcuni specificatamente il disegno degli schemi, ma la maggior parte influenzano la
realizzazione degli schemi per la fabbricazione dei circuiti stampati.
Nella figura 12.76 a pagina 51 sono mostrate le finestre di setup della griglia e delle
librerie.
La finestra di setup della griglia (Grid Dots) permette di modificare la risoluzione e i colori
utilizzati per: i punti della griglia, lo sfondo, gli elementi evidenziati, le segnalazioni che
evidenziano problemi e che quindi richiedono attenzione da parte del disegnatore.
La finestra di setup delle librerie (Library File) permette di selezionare il caricamento
delle sole librerie necessarie in modo che l’utilizzo della memoria sia minimizzato e, di
conseguenza, si possa operare con disegni che utilizzano molti elementi grafici.
L’opzione Draw Modes permette di definire la modalità di rappresentazione grafica delle
linee, archi, via e testi nello schema e nel disegno a circuito stampato.
L’opzione Via param permette di stabilire le dimensioni della piazzola e del foro della via.

MODULO D Normativa tecnica e disegno elettronico CAP 12 Disegno degli schemi elettronici con un sistema CAD 49
fig. 12.75
Menu Setup.

Questi valori parametrici sono utilizzati quando si posiziona sullo schema una via con il
comando Place l’opzione Pad/via. Se dopo aver posizionato alcune via, il disegnatore
interviene e mediante questo comando modifica i paramatri delle via, la modifica interes-
serà solo i posizionamenti successivi.
L’opzione XY Dimension Lines permette di definire le dimensioni del testo associato
alle linee di quote del circuito stampato o nei disegni meccanici.
L’opzione Clearances permette di definire le zone di spazio libero “clearance”: intorno
alle piazzole; fra piste; fra piste e piazzole; fra piazzole e piazzole; fra zone a riempimento
(flood) e piste o piazzole.
Il disegnatore durante l’attività di posizionamento degli elementi grafici ha talvolta bi-
sogno di effettuare spostamenti precisi. Mediante i comandi Snap Table e Grid Snap
è possibile definire il più piccolo incremento associato allo spostamento del cursore sul
foglio di lavoro.
L’opzione ZeroPoint permette di definire il punto di zero relativo rispetto al quale ven-
gono definite le coordinate del sistema.
L’opzione Mirror View permette di ruotare l’intero foglio di lavoro.
L’opzione Ortho Mode attiva la modalità ortogonale per tutte le modalità di utilizzo
dei comandi.
L’opzione Keystroke Macro mostra l’associazione fra i tasti funzione e le combinazioni
di tasti con i comandi e le opzioni del programma.
Nella figura è evidenziata l’associazione fra il tasto funzione F1 e il comando Place/
Line.
La funzione di autopanning può essere attivata e disattivata attivando l’opzione Draw
Modes.
La finestra mostrata nella figura 12.77 a pagina seguente permette di attivare e disat-
tivare le opzioni automatiche del programma, quali: il salvataggio automatico ogni 4

MODULO D Normativa tecnica e disegno elettronico CAP 12 Disegno degli schemi elettronici con un sistema CAD 50
12.77 fig. 12.76
Finestre di Setup della griglia
e delle librerie.

12.76

fig. 12.77
Finestra che permette di
regolare le opzioni di sistema.

minuti, o la sospensione dell’esecuzione del programma dopo un minuto di inattività (Enter


Sleep Mode After 1 minute), commutare dallo schema al circuito stampato e viceversa,
abilitare la generazione di suoni di avvertimento ecc.

Blocks Menu
Il menu Block (fig. 12.78) permette di selezionare una parte del disegno utilizzando un’area
di selezione di forma rettangolare (Rectangle) o poligonale ( ). Tutte le operazioni successive
interesseranno tutti gli elementi selezionati. fig. 12.78
La selezione avviene posizionando un cursore in un punto opportuno cliccando il tasto sinistro Menu Block.
del mouse spostando il cursore e ri-cliccando il tasto. L’area è evidenziata da una linea tratteg-
giata animata. Nel blocco sono compresi solo gli elementi racchiusi in modo completo, quelli
contenuti in modo parziale sono esclusi. È necessario definire un punto di aggancio che sarà
utilizzato dal programma come punto di riferimento per le operazioni sul blocco.
Si può sostituire la linea tratteggiata animata con un rettangolo o un poligono a sfondo bianco
disattivando l’opzione Animated Perimeter.
È possibile definire un solo blocco per volta, pertanto se si desidera creare un nuovo blocco
bisogna rilasciare il precedente utilizzando l’opzione Block Release.

Menu Nets
Le opzioni raccolte nel menu Nets sono fondamentali per la realizzazione dei disegni di fab-
bricazione dei circuiti stampati (fig. 12.79). La netlist è un testo informato ASCII che elenca
tutti i net di connessione fra i vari package dei componenti inseriti nello schema. Le informa-
zioni sono poi utilizzate per realizzare il circuito stampato utilizzando lo sbroglio automatico
(autorouter) o manuale. L’opzione Netlist Out viene attivata quando è caricato lo schema
e genera un file ASCII che ha, per default, lo stesso nome attribuito al file che contiene lo fig. 12.79
schema e l’estensione net. Menu Nets.

MODULO D Normativa tecnica e disegno elettronico CAP 12 Disegno degli schemi elettronici con un sistema CAD 51
Nella figura 12.80 è mostrato il contenuto di un file netlist in formato CirCAD.
Il file contiene un primo elenco che descrive per ogni dispositivo inserito nello schema: la sigla di riferimen-
to del simbolo grafico; la sigla del package associato; il valore (value) associato al dispositivo; i commenti
interni; la sigla di riferimento interno alla libreria.
Nel secondo elenco, il nome del net e i dispositivi a essi collegati.
L’importazione di questi dati avviene mediante l’opzione Netlist In. Se non sono stati rilevati errori Cir-
CAD distribuisce i dispositivi sulla scheda allocandoli in basso al margine del foglio di lavoro.
CirCAD genera un file log nel quale sono registrati eventuali errori.
L’utilizzazione della netlist per realizzare i disegni di fabbricazione dei circuiti stampati verrà trattata nel
volume 2.

fig. 12.80
Lista dei collegamenti (Netlist).

Riproduzione degli schemi


La stampa degli schemi e dei disegni di fabbricazione si ottiene selezionando nel menu File l’opzione Prin-
ter (fig. 12.81).
L’attivazione dell’opzione Print rect stampa il rettangolo definito con i parametri Xmin, Xmax, Ymin e
Ymax. I valori di default definiscono l’intero foglio di lavoro.
La stampa può essere condizionata dall’attivazione delle opzioni che seguono.
¢ Center, centra lo schema sul foglio di stampa.

fig. 12.81
Opzioni di stampa.

MODULO D Normativa tecnica e disegno elettronico CAP 12 Disegno degli schemi elettronici con un sistema CAD 52
¢ Mirror, stampa il disegno in forma speculare. È utile quando si vuole stampare il master del lato sal-
dature di un circuito stampato.
¢ Negative, stampa scambiando i colori per cui gli elementi dello schema sono stampati in bianco e lo
sfondo in nero.

Le opzioni Scale to page e Print to scale permettono di comprimere o di espandere lo schema in modo
di adattarlo al formato del foglio di stampa.
Se l’opzione BMP to Disk è attiva il processo di stampa genera un file immagine in formato bitmap (bmp).
La qualità dell’immagine ottenuta si può controllare attraverso il parametro Scaling Factor che stabilisce
il numero di pixel per pollice (dpi) associato alla figura. L’incremento avviene per 300 dpi alla volta per cui,
un fattore di scala 1 è pari 300 dpi, un fattore 2 a 600 dpi e così via.
La stampa nei disegni di fabbricazione di piazzole (pad), via e fori (holes) viene controllata con la selezione
delle corrispondenti opzioni.
Il tasto Reset consente di ripristinare la condizione di default del processo di stampa.
Il comando Setup agisce come l’omonimo comando Windows e permette di selezionare le opzioni tipiche
di stampa e di scegliere la stampante da utilizzare. Se si dispone di una stampante a colori è possibile, atti-
vando il comando FASC, stampare utilizzando gli stessi colori associati ai vari layer del disegno.
L’elenco dei componenti utilizzati nello schema si ottiene utilizzando nel menu File il comando BOM
Output. Il disegnatore sceglie il formato di uscita del file in formato ANSI o in un foglio elettronico Excel
(figg. 12.82 e 12.83).

fig. 12.82
Formato del file della lista dei
componenti - BOM (Bill of
Materials).

fig. 12.83
Lista dei componenti in
formato Excel.

MODULO D Normativa tecnica e disegno elettronico CAP 12 Disegno degli schemi elettronici con un sistema CAD 53
Disegnare uno schema elettronico
Per imparare a usare correttamente i comandi descritti finora, in questo paragrafo verranno esposti i pas-
saggi logici per realizzare lo schema mostrato nella figura 12.84.

fig. 12.84
Schema elettronico di un dispositivo di memoria.

Per iniziare si selezionano i simboli grafici da posizionare sul foglio da disegno dalle librerie. Se il di-
segno dovrà essere usato per generare i disegni di fabbricazione del circuito stampato, è necessario
selezionare il simbolo grafico e il contenitore (package) corretto controllandone le dimensioni, il tipo di
montaggio, il diametro dei fori e l’area della piazzola.
La ricerca dei componenti nelle librerie può essere fatta scorrendo il menu a tendina, aperto a finestra
attivando il comando Place e selezionando l’opzione Component. Individuato il simbolo grafico, lo
si seleziona e lo si posiziona sul foglio di lavoro. Si ripete la sequenza per tutti i simboli grafici necessari
(fig. 12.85 a p. seg).
Se il posizionamento dei simboli è soddisfacente si possono aggiungere le linee di connessione (Signal
Wire), i punti di giunzione (Signal Dot) e i riferimenti di massa e di alimentazione selezionando l’op-
zione Earth_GND e +-PWR.
Utilizzando l’opzione Component del menu Edit si completano le informazioni riguardo al valore at-
tribuito ai singoli componenti assegnando, per esempio, alle resistenze il loro valore o associando ai led,
la sigla commerciale (fig. 12.86 a p. seg). Nella figura 12.87 a pagina 56 è mostrato il disegno completo.

MODULO D Normativa tecnica e disegno elettronico CAP 12 Disegno degli schemi elettronici con un sistema CAD 54
fig. 12.85
Posizionamento dei simboli grafici sul foglio di lavoro.

fig. 12.86
Editing del campo value
associato ai componenti.

MODULO D Normativa tecnica e disegno elettronico CAP 12 Disegno degli schemi elettronici con un sistema CAD 55
fig. 12.87
Schema della scheda di memoria.

fig. 12.88
Compilazione del cartiglio del
foglio di lavoro.

Si completa il cartiglio utilizzando l’opzione Text data del menu Edit (fig. 12.88) aggiungendo il titolo
del disegno, il nome della società, l’autore del disegno, la data, il formato del foglio di disegno, il livello
della revisione, il numero del foglio e il numero totale dei fogli che compongono lo schema, il riferimento al
circuito stampato, se è stato disegnato.

Le librerie
I componenti che si utilizzano per realizzare gli schemi elettronici e i disegni di fabbricazione dei circuiti
stampati sono contenuti in librerie. Il produttore fornisce agli utenti professionali librerie complete e in co-
stante aggiornamento. Normalmente il disegnatore ha a disposizione tutto ciò che gli serve per realizzare

MODULO D Normativa tecnica e disegno elettronico CAP 12 Disegno degli schemi elettronici con un sistema CAD 56
uno schema, ma talvolta si ha la necessità di intervenire sulle librerie. Ciò avviene quando il dispositivo che
si vuole utilizzare è mancante o non è associato al contenitore (case) corretto.
Le librerie non sono file di tipo grafico ma di tipo ASCII in formato speciale, che utilizzano un particolare
linguaggio per descrivere il componente come mostrato nella figura 12.89.
La creazione di un simbolo grafico effettuata utilizzando il linguaggio ASCII richiede una fatica non giu-
stificata, quindi è meglio utilizzare lo strumento grafico di editing messo a disposizione dal programma.
Il programma legge questi file con estensione .lib e da essi elabora la rappresentazione grafica del simbolo.
È quasi sempre conveniente aprire una libreria esistente, contenete un componente simile a quello che si
vuole modificare, editare le modifiche necessarie, poi salvarlo creando una nuova libreria, salvando la
libreria con un nome differente, seguendo le procedure che di seguito vengono descritte.

fig. 12.89
Descrizione in caratteri ASCII
di una resistenza.

Un componente di libreria è composto da tre elementi:


1. Package: la forma fisica del componente, necessaria per determinare gli ingombri del componente sul
circuito stampato, il diametro del foro o l’ampiezza delle aree per il montaggio superficiale.
2. Symbol: il simbolo logico del componente impiegato negli schemi elettronici.
3. Device: il componente vero e proprio originato dall’unione del package col simbolo.

Creazione di un nuovo simbolo


Le librerie create dall’utente devono essere memorizzate nella stessa cartella utilizzata per quelle standard
del pacchetto (directory: \programmi\ circad98\library) e devono utilizzare l’estensione .lib.
Per analizzare la procedura che permette di creare un nuovo simbolo, si propone di realizzare una
libreria che contenga le informazioni mostrate nel foglio tecnico mostrato nella figura 12.90 a pagina
seguente. Si tratta di un DIAC (Diode for Alternating Current) che viene realizzato in due differenti
contenitori (package) DO-35 e SOT-23.
Come già sottolineato in precedenza il modo migliore e più rapido per realizzare la nuova libreria sarebbe
di caricare dalla libreria discrete.
lib il simbolo del TRIAC, di cancellare le informazioni superflue, di adattare le informazioni a quelle del
DIAC e di salvare il tutto nella nuova libreria.
In questo caso si preferisce mostrare la procedura di realizzazione partendo dall’inizio.

MODULO D Normativa tecnica e disegno elettronico CAP 12 Disegno degli schemi elettronici con un sistema CAD 57
fig. 12.90
Foglio tecnico del Diac DB3
prodotto dalla ST®.

Durante la fase di editazione è consigliabile aumentare la risoluzione della griglia a 50 mils,


ricordando di posizionare comunque i pin alla distanza standard di 100 mils (fig. 12.91).
Per disegnare il simbolo si inizia disegnando i due triangoli equilateri contrapposti tipici
del simbolo del DIAC (fig. 12.92 a p. seg.) utilizzando l’opzione Filled Solid del menu
Place.
Si aggiungono mediante l’opzione Line o l’opzione Ortho-Line le linee mancanti (fig.
12.93 a p. seg.) ottenendo il simbolo grafico completo. Si consiglia di utilizzare i valori
parametrici di default (spessore della linea 10 mils).
Si aggiungono ora le due piazzole che costituiranno i punti di collegamento fra le linee di
collegamento e il simbolo grafico.
Utilizzando la finestra, aperta mediante l’attivazione dell’opzione Pad del menu Place, fig. 12.91
si posiziona la piazzola sui terminali del simbolo grafico (fig. 12.94 a p. seg.). Definizione della risoluzione
del movimento del cursore
La piazzola deve essere del tipo To = Schematic Pin, deve essere posizionato sul layer sulla griglia.
Symbols e la dimensione del foro deve essere nullo, cioè la piazzola deve essere piena.
Dopo averle posizionate si controlla che la piazzola sia stata correttamente posizionata
utilizzando l’opzione Pad/via del menu Query (fig. 12.95 a p. seg.).
Si aggiungono ora i testi che caratterizzano il componente dopo averne definito i para-
metri (fig. 12.96 a p. 60) mediante l’attivazione dell’opzione Text del comando Place. Il
layer di posizionamento deve essere Symbols. Si possono definire: le dimensioni del testo,
l’angolo di rotazione, il punto di ancoraggio e la visualizzazione sul layer.
Il testo da inserire riguarda i cosiddetti simboli fantoccio, che verranno riempiti con il
valore indicato quando verrà creato il componente.

MODULO D Normativa tecnica e disegno elettronico CAP 12 Disegno degli schemi elettronici con un sistema CAD 58
fig. 12.92
Disegno del simbolo grafico
del Diac.

12.93

fig. 12.93
12.92 Simbolo grafico del Diac.

fig. 12.94
Posizionamento delle Pad
sui terminali.

fig. 12.95
Attribuzione del nome ai
terminali del componente.

MODULO D Normativa tecnica e disegno elettronico CAP 12 Disegno degli schemi elettronici con un sistema CAD 59
fig. 12.96
Definizione dei parametri per i
testi da aggiungere al simbolo
grafico.

Tabella 12.3 Simboli fantoccio


simbolo descrizione
&1 Verrà sostituito dal riferimento di identificazione (Ref ID), cioè la
numerazione progressiva che il programma associa automaticamente
dopo ogni posizionamento del simbolo grafico D1,D2,…
&2 Verrà sostituito dal valore (Type/Value), cioè il nome del componente
(10k􀀀, 74ALS00,…)
&3 Verrà sostituito con il modificatore (Modifier), cioè con l’eventuale
annotazione del disegnatore (100V, ¼ W, …)

fig. 12.97
I simboli fantoccio da utilizzare sono elencati nella tabella 12.3 e visualizzati nella figura Inserimento del testo.
12.97.
Il componente viene generato aggregando tutti gli elementi disegnati in un solo blocco as-
segnandogli i parametri caratterizzanti un simbolo grafico da utilizzare nella realizzazione
degli schemi.
Si disattiva nel menu Block l’opzione Animated Perimeter e si seleziona tramite l’op-
zione Rectangle il blocco del simbolo (fig. 12.98).
I parametri del componente (tab. 12.4 a p. seg.) vengono inseriti nella finestra attivata con
l’opzione Build Component (fig. 12.99 a p. seg.).
Se tutte le operazioni sono state eseguite correttamente lo sfondo bianco scompare mostran-
do il simbolo grafico completo (fig. 12.100 a p. seg.). Per controllare che il simbolo sia stato
costruito correttamente si può, per esempio, spostarlo usando l’opzione Move del menu
Grab (fig. 12.101 a p. seg.).
A questo punto si salva il componente nella libreria, si chiude il file. fig. 12.98
Definizione del blocco con
Si riapre un nuovo disegno e mediante l’opzione Component del menu Place si carica l’opzione Rectangle del menu
dalla libreria my_DIAC.lib il simbolo grafico del DIAC (fig. 12.102 a p. seg.). Block.

MODULO D Normativa tecnica e disegno elettronico CAP 12 Disegno degli schemi elettronici con un sistema CAD 60
Tabella 12.4 Parametri del componente
attributo descrizione
Pattern È il nome del componente
Ref ID È la numerazione progressiva che viene automaticamente
incrementato a ogni posizionamento e compare sullo schema
nel campo fantoccio &1
Type/Value È il nome del componente, di solito è uguale al pattern.
Comparirà nel campo fantoccio &2
Modifier È il modificatore, contiene informazioni che compariranno
sullo schema nel campo fantoccio &3. La compilazione è
opzionale, si mette solo se serve
PCB Pattern È il nome del package salvato nella libreria, crea il legame
fra il componente e il suo contenitore. fig. 12.99
Rotation Non modificarlo. Lasciare il valore di default, 0 annotazione Definizione dei parametri del componente
mediante l’opzione Block Component
del disegnatore (100V, ¼ W, …)
del menu Block.

fig. 12.100
Simbolo grafico del Diac completo.

fig. 12.101
Spostamento mediante l’opzione Move del
menu Grab del simbolo grafico.
12.100 12.101

fig. 12.102
Finestra che mostra il contenuto della libreria
my_DIAC.lib.

MODULO D Normativa tecnica e disegno elettronico CAP 12 Disegno degli schemi elettronici con un sistema CAD 61
12.3 GUIDA AL SISTEMA CAD: EAGLE®. SCHEMATIC

La descrizione dei sistemi CAD/CAE presentata nel paragrafo precedente non si riferisce a un particolare
prodotto ma presenta le principali caratteristiche tecniche dei sistemi di disegno automatico per l’elettro-
nica. Questo paragrafo intende mostrare come un sistema CAD/CAE commerciale realizza e mette in
pratica i metodi e le prescrizioni tecniche descritte nei capitoli precedenti.
Un sistema CAD completo deve essere in grado di:
1. catturare lo schema elettrico di un’apparecchiatura;
2. estrarre da esso le informazioni riguardanti le parti di librerie utilizzate e le interconnessioni;
3. realizzare automaticamente i disegni di fabbricazione del circuito stampato;
4. verificare, utilizzando programmi di simulazione, il funzionamento dell’apparecchiatura.

Le pagine che seguono sono dedicate alla descrizione delle prime due operazioni, le altre saranno trattate
nel volume 2.
Il sistema CAD qui preso in esame è EAGLE (Easily Applicable Graphical Layout Editor) prodotto da
Cadsoft® in Germania (Divisione per il mercato americano: Cadsoft USA).
Il prodotto gira su un PC IBM® (586/Pentium o superiore) e compatibili dotati di un hard disk con almeno
50 Mbyte di spazio libero, una scheda video con risoluzione grafica di almeno 1024x768 pixel, un mouse
a tre tasti, un sistema operativo Windows® (95/98/ME,Windows NT4/2000/XP), Linux (kernel 2.x,libc6,
X11,8 bpp) o Mac OS X.

Caratteristiche tecniche di Eagle®


Il sistema CAD differisce nelle sue potenzialità a seconda della versione impiegata: professional, standard,
light.
La versione professional è completa e viene impiegata nei contesti professionali e industriali. La versione
standard presenta limitazioni nelle dimensioni del circuito stampato (massimo 160x100 mm), nel numero
di strati (massimo 4 strati). La versione light, quella freeware, è una versione di valutazione, presenta forti
limitazioni nelle dimensioni del circuito stampato (massimo 100x80 mm) e nel numero di strati (massimo 2
strati), lo schema può essere composto da un solo foglio.
La descrizione del capitolo sarà riferita alla versione 5.0 light estendendo però la descrizione alle potenzia-
lità del pacchetto completo.
Eagle è in grado di:
¢ gestire fino a 99 fogli per schema;
¢ supportare componenti realizzati con differenti tecnologie (per esempio 7400,74LS00,74AC00);
¢ usare funzioni di editing semplici e immediate, permettendo di lavorare in modo efficiente ed efficace;
¢ generare automaticamente i segnali di alimentazione;
¢ creare e personalizzare le librerie con semplici procedure di copia e incolla da quelle già esistenti;
¢ generare output grafici (stampa, plotter) e output di fabbricazione (Gerber) o di collaudo e testing utiliz-
zando i programmi di CAM processor integrati nel pacchetto;
¢ integrarsi perfettamente e in modo automatico con le funzioni di progetto dei disegni di fabbricazione
dei circuiti stampati (Editor Layout) e di sbroglio automatico delle piste (Autorouter);
¢ stampare utilizzando i driver di stampa del sistema operativo;
¢ effettuare salvataggi (backup) dei fogli di disegno in automatico.

MODULO D Normativa tecnica e disegno elettronico CAP 12 Disegno degli schemi elettronici con un sistema CAD 62
Installazione, impostazione e personalizzazione del programma
Il programma si installa in modo automatico dopo avere avviato il programma di installazione.
Ogni azione di Eagle viene attivata da una stringa di comando. L’utente utilizza un’interfaccia di tipo Win-
dows e pertanto non deve digitare le righe di comando ma si limita ad attivarle cliccando su icone raggrup-
pate in barre di strumenti o voci del menu. I comandi utilizzano nella loro azione dei valori parametrici che
ne orientano l’azione. I comandi, se non vengono variati dall’utente utilizzando apposite finestre di dialogo,
utilizzano dei valori di default preimpostati.
Ogni comando può essere digitato dall’utente nella casella di editing presente sul lato superiore del foglio di
disegno utilizzando la sintassi descritta nel manuale di aiuto attivabile con il comando Help.
Per disegnare schemi elettrici o realizzare i disegni di fabbricazione del circuito stampato non è necessaria
la conoscenza della sintassi dei comandi.
Il disegnatore può digitare singole linee di comando, raggrupparle in un file di testo e quindi salvarle o
associarle a un tasto funzione (F1,F2, ...) ottenendo così, all’attivazione del tasto, l’esecuzione dell’intera
sequenza di comandi. L’associazione avviene tramite il comando Options/Assign.
I valori predefiniti per Schematic Editor, Layout Editor e Library Editor sono memorizzati nel file script
eagle.scr, dopo aver approfondito la sintassi dei comandi utilizzando le informazioni fornite dal menu in
linea (Help).
L’uso dei tasti funzione e la personalizzazione delle barre degli strumenti permette di velocizzare l’esecu-
zione di comandi ripetitivi e di migliorare l’efficienza del lavoro.
L’interfaccia utente può essere personalizzata cliccando la voce di menu Option/User Interface del Control
pannel.
I comandi possono essere attivati utilizzando sia il mouse sia la tastiera. Il mouse consente al cursore di:
 muoversi in tutta l’area dello schermo;
 attivare i comandi cliccando con il tasto di sinistra;
 aprire i menu a tendina delle opzioni cliccando il destro;
 muovere un componente, o aree selezionate dello schema disegnato, sul foglio per permettere un diverso
posizionamento.

La tastiera permette di attivare i comandi della barra principale e quelli del menu a tendina premendo
contemporaneamente il tasto Alt e il carattere sottolineato evidenziato nel testo: per esempio, nella barra
principale si può attivare la finestra di apertura di un file premendo Alt-F e poi Alt-O.
Il pacchetto software genera nella sua attività una serie di file che utilizzano le seguenti estensioni:

ESTENSIONE PROGRAMMA CHE LO GENERA DESCRIZIONE


*.brd Board Layout Editor Scheda a circuito stampato
*.sch Schematic Editor Contiene lo schema
*.lbr Library Editor Librerie dei componenti
*.scr Script File Text Editor Contiene gli script, sequenze di
comandi che possono essere attivati
in una successione predeterminata
(attivazione/ disattivazione
della griglia, …)
*.ulp User Language Program Contiene le sequenze di comandi
Text Editor che permettono di estrarre
dati dal database dello schema
e del circuito stampato

MODULO D Normativa tecnica e disegno elettronico CAP 12 Disegno degli schemi elettronici con un sistema CAD 63
Il Control Panel
All’avvio del programma si apre la finestra mostrata nella figura 12.103.

fig. 12.103
Finestra di avvio di Eagle®.

La barra del menu mostra i comandi principali, comuni a tutti i programmi basati sui
menu tipo Windows, cioè l’attivazione di un nuovo progetto (New), il caricamento di un
progetto archiviato (Open), la possibilità di salvare il progetto in corso (Save), di chiudere
il progetto (Close) e di uscire dal programma (Exit).
La figura 12.104 evidenzia che i menu New e Open attivano icone simili, il primo viene
utilizzato per iniziare la stesura di un nuovo progetto il secondo per gestire progetti archiviati.
Eagle permette di attivare un progetto completo: cattura dello schema elettrico, realizza-
zione del circuito stampato e gestione delle librerie dei componenti elettronici.
Di seguito verranno illustrate le procedure di cattura dello schema elettronico e di come si
gestiscono le librerie del sistema; nel volume 2, invece, verrà descritto come utilizzare il
pacchetto software in modo integrato per realizzare i circuiti stampati.

fig. 12.104
Menu New e Open.

MODULO D Normativa tecnica e disegno elettronico CAP 12 Disegno degli schemi elettronici con un sistema CAD 64
Si seleziona pertanto l’icona Schematic e compare il menu mostrato nella figura 12.105.
Scorrendo la finestra dall’alto in basso si possono notare i seguenti elementi: barra del titolo, barra dei
menu, barra degli strumenti (Action Bar), barra della griglia e dei parameri dinamici (Parameter Toolbar),
display delle coordinate e linea di comando.
Alla sinistra si trova la barra dei comandi (Command Toolbar), la barra dei fogli e il foglio da disegno
attualmente attivo.
In basso vi è la barra di stato che mostra una breve descrizione del comando attualmente in uso.
Tutte le barre possono essere spostate, chiuse e riaperte secondo le necessità del disegnatore.
Il sistema crea in modo automatico dei file di backup, dello schema e della scheda elettronica e delle libre-
rie; questi file sono riconoscibili perché vengono memorizzati modificando l’estensione nel modo che segue:

ESTENSIONE FILE ESTENSIONE FILE DI BACK UP DESCRIZIONE


*.brd *.b#1 circuito stampato
*.sch *.s#1 schema elettronico
*.lbr *.l#1 librerie

Sono possibili fino a 9 livelli di backup. Attivando il menu a tendina Options presente sulla barra dei
menu del Control Panel e l’opzione Backup è possibile preimpostare il sistema in modo che a intervalli di
tempo predefiniti i file siano salvati automaticamente.
I file possono essere riutilizzati rinominando in modo corretto l’estensione.

fig. 12.105
Finestra di avvio di Schematic
Editor.

MODULO D Normativa tecnica e disegno elettronico CAP 12 Disegno degli schemi elettronici con un sistema CAD 65
Il nome assegnato al progetto può essere modificato direttamente nel Control Panel clic-
cando il tasto destro sul nome standard New_Project e utilizzando l’opzione Rename.
L’accesso alle risorse dell’Editor grafico può avvenire mediante i menu a tendina attivabili
sulla barra principale oppure sulla barra degli strumenti (fig. 12.106).

fig. 12.106
Barra degli strumenti.

I comandi disponibili permettono di:


¢ attivare, aprire, salvare, stampare un progetto o un disegno (comandi: Apri, Salva e
Stampa);
¢ attivare le funzioni del CAM Processor per generare i file utilizzati per la produzione
del circuito stampato (comando CAM). Il suo utilizzo sarà discusso successivamente
(Vol. 2, Cap. 10);
¢ commutare la visualizzazione dallo schema elettronico al layout del circuito stampato
attivando il comando Board;
¢ selezionare il foglio di lavoro utilizzando il comando Sheet;
¢ aggiungere e rimuovere le librerie disponibili per l’esecuzione del disegno. Il sistema
di default rende disponibili un certo numero di librerie, il disegnatore può modificare
tale configurazione aggiungendo o togliendo librerie dal sistema utilizzando il coman-
do Use in modo da liberare risorse di memoria inutilizzate;
¢ visualizzare i file .scr che contengono particolari sequenze di comandi, di selezionarne
uno e di metterlo in esecuzione (comando Script);
¢ visualizzare gli User Language Program (ULP). Un ULP è un programma scritto con
un Editor di testo che consente la redazione di programmi scritti utilizzando la sintassi
del linguaggio C. Questi programmi possono estrarre ed elaborare le informazioni dai
file contenenti le librerie (*.lbr), dagli schemi (*.sch), dal layout del circuito stampato
(*.brd) per generare un report di uscita. Il pacchetto fornisce un discreto numero di
programmi già scritti che generano i report più usuali: il disegnatore, utilizzando le
informazioni attivabili con il menu in linea e una sufficiente conoscenza del linguag-
gio di programmazione C, può scrivere nuovi programmi. I programmi sono eseguiti
attivando il comando Use;
¢ effettuare operazioni di editing, quali cancellazione, copia, immissione di elementi o
gruppi di elementi in uno schema;

MODULO D Normativa tecnica e disegno elettronico CAP 12 Disegno degli schemi elettronici con un sistema CAD 66
¢ amplificare (comando Zoom out), ridurre (comando Zoom In), portare in primo
piano l’area di visualizzazione dello schema selezionato delimitando l’area tenendo
premuto il tasto sinistro e movendo il cursore (comando Select), riportare la visione
all’aspetto precedente (comando Redraw), portare gli elementi posizionati in primo
piano riempiendo lo schermo (comando Fit). Una volta attivato il comando è sufficien-
te far ruotare la rotella del mouse avanti o indietro per ottenere l’ingrandimento o la
riduzione desiderati;
¢ recuperare elementi grafici cancellati (comando Undo) o ripetere un’azione eliminata
(comando Redo);
¢ il comando Cancel permette di interrompere il posizionamento di un componente
prelevato dalla libreria;
¢ accedere all’aiuto in linea (fig. 12.107) – comando Help – per avere informazioni sul
significato e sull’uso dei comandi associati alle varie icone e per risolvere i problemi
che si presentano nell’usare il programma; dispone di un indice alfabetico, di un in-
dice suddiviso per categorie e di un motore di ricerca che, in base a parole chiave di
ricerca digitate dall’utente, individua i paragrafi del testo che vi fanno riferimento:
si tratta di un ipertesto, e quindi il disegnatore può navigare all’interno di esso alla
ricerca dell’informazione, seguendo vari percorsi di lettura.

fig. 12.107
Finestra di aiuto.

MODULO D Normativa tecnica e disegno elettronico CAP 12 Disegno degli schemi elettronici con un sistema CAD 67
Per disegnare lo schema si utilizzano i comandi mostrati nella barra di editing visualizzata
nella figura 12.108.

fig. 12.108
Barra di Editing
di Schematic.

I comandi disponibili permettono di:


¢ prelevare i componenti da piazzare nello schema mediante il comando Add. Il compo-
nente viene selezionato dalle librerie e si posiziona nel punto in cui si trova il cursore.
Per facilitare l’operazione è possibile attivare una griglia di riferimento attivando il co-
mando mostrato nella figura 12.109 a pagina seguenete. Il disegnatore può utilizzare
la griglia a puntini o a linee e determinarne la risoluzione. Per uno schema elettrico
la risoluzione ottimale è 0,1 pollici. Talvolta è utile modificare la griglia per piazzare i
testi in modo più preciso. Il componente prima di essere posizionato può essere ruotato
utilizzando il tasto destro del mouse (fig. 12.110 a p. seg.). Posizionato il primo compo
nente il mouse presenta un nuovo componente che a sua volta può essere posizionato;

MODULO D Normativa tecnica e disegno elettronico CAP 12 Disegno degli schemi elettronici con un sistema CAD 68
fig. 12.109
Attivazione/disattivazione della
griglia di riferimento.

fig. 12.110
Posizionamento dei
componenti.

se si desidera interrompere il posizionamento si preme il comando Cancella nella


barra principale.
Ogni volta che si posiziona un componente il nome di riferimento viene automatica-
mente assegnato incrementandosi automaticamente, per cui la prima resistenza sarà R1,
la seconda R2 e così via (fig. 12.111 a p. seg.). È possibile modificare la numerazione
automatica utilizzando il comando Name, oppure modificarne il valore con il comando
Value, oppure modificarne tutti gli attributi con il comando Attribute mediante la
finestra mostrata nella figura 12.112 a pagina seguenete.
Quando si seleziona il componente da una libreria la finestra lo propone mostrandone
la sigla, il simbolo grafico e la configurazione del contenitore (package), il disegnatore li
scorre e sceglie quello adatto. La ricerca dei simboli grafici può avvenire scorrendo un

MODULO D Normativa tecnica e disegno elettronico CAP 12 Disegno degli schemi elettronici con un sistema CAD 69
fig. 12.111
Rotazione dei componenti.

fig. 12.112
Comando Attribute.

elenco oppure utilizzando un algoritmo di ricerca che mostra solo gli elementi che pre-
sentano nella loro descrizione la parola chiave digitata dall’utente. I componenti possono
essere prelevati da librerie differenti e non è necessario allegare i file di libreria a quelli
degli schemi e delle schede in quanto sono salvati nello schema e /o nella scheda;
¢ inserire un testo tramite il comando Text. È possibile cambiare il tipo di font (Courier,
Arial ecc.) e le dimensioni dei caratteri.
¢ tracciare le linee di collegamento fra i componenti utilizzando il comando Net. Il trac-
ciamento dei collegamenti avviene seguendo le linee della griglia di riferimento seguen-
do percorsi ortogonali. Attivando il comando Split è possibile tracciare percorsi di col-
legamento obliqui. È anche possibile arrotondare i cambi di direzione utilizzando il
comando Miter. È inoltre possibile cambiare lo spessore della linea di collegamento
utilizzando il comando Change e selezionando nel menu a tendina l’opzione Width. Si

MODULO D Normativa tecnica e disegno elettronico CAP 12 Disegno degli schemi elettronici con un sistema CAD 70
sceglie lo spessore desiderato e poi con il cursore si clicca sulle linee da modificare (fig.
12.113). La linea di collegamento si inizia a tracciare puntando il cursore sul terminale
del primo simbolo da collegare premendo il pulsante sinistro del mouse, trascinando la
linea lungo le linee della griglia seguendo il percorso desiderato e marcando i cambi di
direzione con un clic fino al terminale del simbolo di arrivo, qui si dà un doppio clic per
rilasciare la linea e liberare il cursore;
¢ sostituire un componente già posizionato con un altro. Per esempio si è posizionato un dio-
do 1N4004 e lo si vuole sostituire con il diodo 1N4148. La procedura di sostituzione richie-
de che si attivi il comando Replace, si apre la libreria, si seleziona dalla libreria il nuovo
componente si sposta il cursore sul componente da sostituire e si clicca (figg. 12.114a, b);
¢ inserire elementi grafici come linee, cerchi, archi, rettangoli pieni e poligoni pieni me-
diante i comandi Wire, Circle, Arc, Rectangle, Polygon. Questi elementi in uno
schema elettronico sono elementi puramente decorativi, mentre nel contesto del disegno
di fabbricazione dei circuiti stampati essi possono delimitare aree ove non si devono
piazzare componenti o far passare piste (restrict area). Attenzione a non confondere il
comando Wire con il comando Net, solo quest’ultimo realizza le connessioni fra i com-
ponenti e viene riconosciuto dal sistema software;
¢ richiamare le parti di un componente non utilizzate mediante il comando Invoke. Si usa
quando viene utilizzato un dispositivo come un 74ALS00 che contiene 4 porte NAND,
2 porte vengono usate nello schema, successivamente se si vuole si può utilizzare un’altra
porta NAND. Questo comando permette di controllare se vi sono porte non utilizzate
fig. 12.113
nei dispositivi già piazzati evitando così di usarne uno nuovo (fig. 12.115 a p. seg.) Inoltre Comando Change.
permette di connettere alle alimentazioni i dispositivi che non utilizzano come etichette
VCC e GND. L’applicazione del comando Invoke a un componente, per esempio un

12.114a 12.114b

figg.12.114a, b
Comando Replace.

MODULO D Normativa tecnica e disegno elettronico CAP 12 Disegno degli schemi elettronici con un sistema CAD 71
fig. 12.115
Comando Invoke.

micrologico CMOS che utilizza le etichette VDD e VSS, permette di evidenziare sullo
schema le linee di alimentazione e di connetterle correttamente ai net;
¢ ribaltare (comando Mirror), ruotare (comando Rotate), muovere (comando Move),
cancellare (comando Delete), incollare da clipboard (comando Paste) un componente
nel foglio (fig. 12.116) o un gruppo di componenti precedentemente raggruppati con il
comando Group;
¢ scambiare nei dispositivi che contengono più parti la numerazione dei pin (comando
Pinswap) o le parti stesse (comando Gateswap) come mostrato nella figura 12.117 a
pagina seguente;

fig. 12.116
Comando Delete.

MODULO D Normativa tecnica e disegno elettronico CAP 12 Disegno degli schemi elettronici con un sistema CAD 72
fig. 12.117
Comandi Pinswap e
Gateswap.

¢ utilizzare le connessioni a bus (comando Bus) ed etichettare le connessioni con il coman-


do Label (fig. 12.118);

fig.12.118
Comandi Bus e Label.

¢ fissare un punto di riferimento (Mark) rispetto al quale vengono mostrate le coordinate


cartesiane relative. Permette di posizionare i componenti in modo preciso durante gli spo-
stamenti. Il Mark viene posizionato mediante il comando Mark (fig. 12.119 a p. seg.);
¢ visualizzare ed eventualmente modificare i colori associati ai vari componenti utilizzati
per disegnare lo schema componenti, connessioni, giunzioni, bus, etichette, testi. Si uti-
lizza il comando Display (fig. 12.120 a p. seg.);

MODULO D Normativa tecnica e disegno elettronico CAP 12 Disegno degli schemi elettronici con un sistema CAD 73
fig. 12.119
Comando Mark.

fig. 12.120
Comando Display.

¢ evidenziare i dettagli di un componente o di una connessione mediante il comando


Show e mostrare tutti i suoi parametri mediante il comando Info (fig. 12.121 a p. seg.);
¢ verificare che non vi siano errori nel tracciamento delle connessioni o errori di piazza-
mento dei componenti (comando Errori). Il programma genera una finestra che elenca
gli errori rilevati come mostrato nella figura 12.122 a pagina seguente;
¢ controllare la rispondenza del disegno alle regole elettriche di base di un progetto elet-
tronico mediante il comando ERC. Il programma visualizza in una finestra gli errori
riscontrati (fig. 12.123 a p. 76);
¢ aggiungere una cornice (Frame) che definisca le dimensioni del foglio elettronico e,
se previsto, un cartiglio. Il cartiglio viene aggiornato automaticamente a ogni salva-
taggio del file. L’operazione viene effettuata prelevando, con il comando Add, dalla

MODULO D Normativa tecnica e disegno elettronico CAP 12 Disegno degli schemi elettronici con un sistema CAD 74
fig. 12.121
Comando Info.

fig. 12.122
Comando Errori.

MODULO D Normativa tecnica e disegno elettronico CAP 12 Disegno degli schemi elettronici con un sistema CAD 75
fig. 12.123
Comando ERC.

libreria frames.lbr il componente adatto come mostrato nella figura 12.124. Questa
operazione può essere fatta alla fine o, più opportunamente, prima di iniziare il di-
segno al fine di evitare spostamenti e sistemazioni del disegno ultimato. Il software
numera le connessioni man mano che vengono realizzate attribuendo a ogni punto di
connessione (net) un nome N$x (ove x è un numero intero). I punti che hanno lo stesso
identificativo sono connessi fra loro. Per vedere, ed eventualmente modificare, il valore
attribuito a un net basta puntarlo col cursore e premere il tasto destro del mouse. Lo
stesso avviene per la connessione a bus che impiega il nome di default B$x (ove x è un
numero intero) e per i pin dei componenti che impiega il nome di default P$x (ove x è
un numero intero).

fig. 12.124
Selezione del Frame con
cartiglio.

MODULO D Normativa tecnica e disegno elettronico CAP 12 Disegno degli schemi elettronici con un sistema CAD 76
Disegnare uno schema elettronico
Per imparare a usare correttamente i comandi descritti finora per realizzare uno schema
elettrico saranno descritti i vari passaggi che portano alla realizzazione dello schema mo-
strato nella figura 12.125.

fig. 12.125
Schema elettronico di un dispositivo di Memoria.

Si inizia il disegno selezionando i simboli grafici da posizionare sul foglio da disegno dalle librerie.
Nel selezionare il componente, se il disegno dovrà essere usato per generare i disegni di fabbri-
cazione del circuito stampato, bisognerà scegliere, oltre al simbolo, anche il contenitore corretto
controllandone le dimensioni, il tipo di montaggio, il diametro dei fori l’area della piazzola.
La ricerca dei componenti nelle librerie può essere fatta scorrendo il menu a tendina, aperto
nella finestra attivata con il comando Add oppure digitando nell’apposita casella di Edit
una chiave di ricerca che seleziona e mostra le relative informazioni, facilitando così il
lavoro del disegnatore.
Nelle figure 12.126, 12.127, 12.128 e 12.129, alle pagine seguenti, sono mostrate le in-
formazioni fornite dalle librerie riguardo il circuito integrato 74ALS00, la resistenza, il
connettore e i diodi led.

MODULO D Normativa tecnica e disegno elettronico CAP 12 Disegno degli schemi elettronici con un sistema CAD 77
fig. 12.126
Finestra di libreria per il circuito integrato 74ALS00.

fig. 12.127
Finestra di libreria per la resistenza.

MODULO D Normativa tecnica e disegno elettronico CAP 12 Disegno degli schemi elettronici con un sistema CAD 78
fig. 12.128
Finestra di libreria per il connettore.

fig. 12.129
Finestra di libreria per i diodi led.

MODULO D Normativa tecnica e disegno elettronico CAP 12 Disegno degli schemi elettronici con un sistema CAD 79
fig. 12.130
Posizionamento delle porte del circuito integrato 74ALS00.

Dopo aver selezionato il circuito integrato, utilizzando il cursore e fissando la posizione col tasto sinistro, si
posizionano le porte del circuito integrato come mostrato nella figura 12.130.
Dopo di che si posizionano tutti i componenti utilizzando, se necessaria, la griglia come riferimento (fig.
12.131 a p. seg.).
I componenti prima di essere posizionati, vengono opportunamente ruotati in modo da rendere lo schema
elettronico facilmente leggibile e ricco di informazioni.
Si realizzano i collegamenti attivandoli con il comando Net e si collegano i dispositivi come mostrato nella
figura 12.132 a pagina seguente.
Non utilizzar e, per realizzare i collegamenti, il comando Wire, perché non effettua le connessioni, serve
solo per creare figure geometriche o grafici come i comandi Rectangle e Polygon.

MODULO D Normativa tecnica e disegno elettronico CAP 12 Disegno degli schemi elettronici con un sistema CAD 80
fig. 12.131
Posizionamento di tutti i dispositivi previsti dallo schema.

fig. 12.132
Posizionamento delle linee di connessione.

MODULO D Normativa tecnica e disegno elettronico CAP 12 Disegno degli schemi elettronici con un sistema CAD 81
Si conclude il disegno aggiungendo i riferimenti di alimentazione e di massa prelevandoli dalle librerie
utilizzando il comando Add. Anche in questo caso si può facilmente accedere agli elementi utilizzando
il motore di ricerca cercando le etichette VCC e GND (figg. 12.133 e 12.134).

fig. 12.133
Riferimento di alimentazione.

fig. 12.134
Riferimento di massa.

Il posizionamento dei riferimenti e dei valori associati ai componenti non è però corretto (fig. 12.135 a p.
seg.). Alcune scritte sono orizzontali altre verticali, è perciò necessario riposizionarle in modo da eliminare
eventuali ambiguità informative e di migliorare la leggibilità del disegno.
Lo spostamento delle sigle di riferimento e dei valori di ciascun componente viene effettuata selezionando
il comando Smash e cliccando poi sulla scritta del componente dopo aver scelto l’operazione che si vuole
effettuare: rotazione, spostamento, cancellazione ecc.

MODULO D Normativa tecnica e disegno elettronico CAP 12 Disegno degli schemi elettronici con un sistema CAD 82
Un modo rapido per effettuare questa operazione è attivare il comando Smash per tutti i componenti del
disegno contemporaneamente.
L’operazione può essere fatta utilizzando il programma ULP smash-allsch.ulp. L’attivazione si ottiene sele-
zionando sulla barra principale il comando ULP e ricercando il file suddetto nell’elenco presentato a video.
Da questo momento il disegnatore sceglie l’operazione che intende effettuare (muovi, ruota, ...) e seleziona in
sequenza tutte le sigle che intende modificare. Il risultato di questo lavoro è mostrato nella figura 12.136.

fig. 12.135
Schema completo, ma con il posizionamento dei riferimenti di alimentazione e di massa non corretti.

fig. 12.136
Schema completo.

MODULO D Normativa tecnica e disegno elettronico CAP 12 Disegno degli schemi elettronici con un sistema CAD 83
A questo punto per verificare se vi sono errori nel disegno o errori concettuali nei colle-
gamenti si utilizzano i comandi ERC ed Errors. L’attivazione del comando ERC rivela
che non ci sono errori ma segnala che molti elementi del disegno sono privi del valore (fig.
12.137).
Utilizzando i comandi Name e Value si completano le informazioni. Si effettua una nuo-
va attivazione del comando ERC per verificare di aver concluso il disegno.
Come ultima operazione si preleva dalla libreria frame.lbr il riquadro del foglio di disegno
prescelto si completa il cartiglio con le informazioni che permettono di identificare il dise-
gno. Se il disegno è più complesso di quello presentato, è opportuno fare questa operazione
all’inizio per utilizzare in modo ottimale gli spazi sul foglio e per non dover procedere
quindi a successivi spostamenti.

fig. 12.137
Verifica degli errori.

MODULO D Normativa tecnica e disegno elettronico CAP 12 Disegno degli schemi elettronici con un sistema CAD 84
Utilizzando l’opzione Export (fig. 12.138) attivabile dal menu File è possibile estrarre
dallo schema: la lista delle connessioni (netlist), la lista dei componenti, lo script della lista
dei collegamenti e salvare lo schema come immagine selezionandone la risoluzione e il
formato (bmp, jpg. tif,…).

fig. 138
Opzione Export.

MODULO D Normativa tecnica e disegno elettronico CAP 12 Disegno degli schemi elettronici con un sistema CAD 85
Le ULP forniscono poi ulteriori possibilità di estrazione di dati dallo schema. Per esempio
la ULP statistic-sch.ulp fornisce il report mostrato nella figura 12.139.
Altre ULP interessanti per il disegno degli schemi elettronici sono:
¢ smash-all-sch.ulp che permette di editare in modo efficiente i riferimenti e i valori asso-
ciati ai componenti elettronici;
¢ renumber-sch.ulp che permette di ri-numerare lo schema; è particolarmente utile quando,
dopo aver piazzato molti dispositivi, se ne cancella uno, con l’uso di questa ULP il dise-
gno viene completamente numerato in modo automatico;
¢ renumber-sheet.ulp che permette di ri-numerare tutti i fogli che compongono uno schema;
¢ bom.ulp genera automaticamente l’elenco dei componenti (fig. 12.140 a p. seg.).

fig. 12.139
Report generato dalla ULP statistic-sch.ulp.

MODULO D Normativa tecnica e disegno elettronico CAP 12 Disegno degli schemi elettronici con un sistema CAD 86
fig. 12.140
Lista dei componenti.

La stampa del disegno viene ottenuta, usando i driver del sistema operativo, utilizzando
l’opzione Print.
Per stampare i disegni è necessario selezionare le opzioni Black, Solid e Rotate (se il
disegno si sviluppa in orizzontale). Le opzioni Mirror e Upside down non devono essere
selezionate e le opzioni Scale factor e Page limit devono essere inizializzate a 1 per
ottenere la riproduzione del disegno in scala 1:1. Fra le opzioni disponibili il sistema può
generare anche il file in formato .pdf.
Il disegno proposto è stato realizzato su un solo foglio, ma disegni più complessi possono
essere suddivisi su più fogli. In questo caso tutti i fogli del disegno sono visualizzati in una
finestra verticale posta accanto alla barra dell’Editor (fig. 12.141). La finestra viene attivata
con il comando Show.
I collegamenti fra le connessioni vengono effettuati utilizzando il comando Label ed eti-
chettando con lo stesso nome i file scambiati tra i fogli.

fig. 12.141
Finestra di selezione dei fogli.

MODULO D Normativa tecnica e disegno elettronico CAP 12 Disegno degli schemi elettronici con un sistema CAD 87
Le librerie
I componenti che si utilizzano per realizzare gli schemi elettronici e i disegni di fabbricazione dei circuiti
stampati sono contenuti in librerie.
Il produttore fornisce agli utenti professionali librerie complete e in costante aggiornamento per cui in ge-
nere non è necessario intervenire su di esse. Quando però il dispositivo che si vuole utilizzare è mancante
o non è associato al contenitore (case) corretto è talvolta necessario agire sulle librerie.
L’operazione viene effettuata aprendo dal Control Panel la libreria che si vuole modificare (fig. 12.142)
oppure si apre una nuova libreria.

fig. 12.142
Procedura di attivazione
dell’Editor di libreria.

È quasi sempre conveniente aprire una libreria esistente contenente un componente simile
a quello che si vuole modificare e poi agire su di esso salvando la libreria con un nome
differente.
Un componente di libreria è composto da tre elementi:
¢ Package: la forma fisica del componente, necessaria per determinare gli ingombri del
componente sul circuito stampato, il diametro del foro o l’ampiezza delle aree per il
montaggio superficiale.
¢ Symbol: il simbolo logico del componente impiegato negli schemi elettronici.
¢ Device: il componente vero e proprio originato dall’unione del package col simbolo.

Nella figura 12.143 a pagina seguente viene mostrata la finestra dell’Editor di libreria che
contiene i parametri del micrologico CMOS 4001.
Fra i parametri che potrebbero essere modificati c’è la forma del contenitore (package).
Un nuovo tipo di contenitore potrebbe essere associato al componente attivando l’opzione
New. Si apre la finestra mostrata nella figura 12.144 a pagina seguente ove è possibile
selezionare il nuovo contenitore.

MODULO D Normativa tecnica e disegno elettronico CAP 12 Disegno degli schemi elettronici con un sistema CAD 88
fig. 12.143
Finestra di configurazione del
micrologico CMOS 4001.

fig. 12.144
Contenitori associabili
al micrologico.

MODULO D Normativa tecnica e disegno elettronico CAP 12 Disegno degli schemi elettronici con un sistema CAD 89
Creazione di un nuovo simbolo
Per analizzare la procedura che permette di creare un nuovo simbolo, si propone di realizzare una libre-
ria che contenga le informazioni mostrate nel foglio tecnico mostrato nella figura 12.145. Si tratta di un
DIAC (Diode for Alternating Current) che viene realizzato in tre differenti contenitori (package).
Si attiva il programma di Editor delle librerie e il comando Device.

fig. 12.145
Foglio tecnico del Diac DB3
prodotto dalla ST®.

Si apre a video la finestra mostrata nella figura 12.146 a pagina seguente e si assegna un nome al compo-
nente, in questo caso, DIAC.
Si seleziona l’opzione Symbol che fa aprire la finestra di Editor dei simboli (fig. 12.147 a p. seg.). Si disegna
utilizzando linee e poligoni il simbolo e si aggiungono i pin di connessione attribuendogli la caratteristica
Pas (passivo). Nella figura 12.148 a pagina 92 sono mostrate tutte le opzioni possibili per caratterizzare i
pin (non connesso, ingresso, uscita, i/o, passivo, alta impedenza, …).
Disegnato il simbolo (fig. 12.149 a p. 92) si salva il disegno chiamando la libreria my-diac.lbr.

MODULO D Normativa tecnica e disegno elettronico CAP 12 Disegno degli schemi elettronici con un sistema CAD 90
fig. 12.146
Attribuzione del nome al
componente.

fig. 12.147
Finestra per l’Editor del componente.

MODULO D Normativa tecnica e disegno elettronico CAP 12 Disegno degli schemi elettronici con un sistema CAD 91
fig. 12.148
Tipi di connessione.

fig. 12.149
Simbolo del Diac.

MODULO D Normativa tecnica e disegno elettronico CAP 12 Disegno degli schemi elettronici con un sistema CAD 92
Si attiva sulla barra principale il comando Component e si riapre la finestra mostrata
nella figura 45; con il comando Part carichiamo il simbolo dalla libreria appena creata e,
utilizzando l’opzione Create in basso a destra, definiamo il nome del prefisso (fig. 12.150).
Quest’ultimo sarà utilizzato dal programma per identificare e numerare automaticamente
il dispositivo quando sarà inserito nello schema. Sempre in basso a destra possiamo sele-
zionare con il Value la possibilità di farlo apparire o meno sullo schema. Decidiamo di
visualizzarlo e quindi scegliamo lo stato ON. fig. 12.150
Abbiamo anche aggiunto, cliccando sulla scritta Description, una breve descrizione del Definizione del prefisso.
componente.
A questo punto si verifica se il simbolo sia stato inserito correttamente in libreria (fig. 12.151).

fig. 12.151
Libreria mydiac.lbr.

MODULO D Normativa tecnica e disegno elettronico CAP 12 Disegno degli schemi elettronici con un sistema CAD 93
Si completa il componente richiamando l’Editor del package (fig. 12.152). Si inseriscono le piazzole, con le
linee si traccia il profilo del componente come si desidera che compaia nella serigrafia. Si salva il package e
si torna all’Editor del componente. Si attiva l’opzione Connected e si associa il nome dei pin del simbolo,
P$1 e P$2, con quelli del package (fig. 12.153).
A questo punto si salva la libreria, il lavoro è terminato e la libreria è utilizzabile.

fig. 12.152
Editing del Package D0-35.

fig. 12.153
Generazione della connessione fra simbolo e package.

MODULO D Normativa tecnica e disegno elettronico CAP 12 Disegno degli schemi elettronici con un sistema CAD 94
VERIFICHE
1 Individuare il principio di funzionamento del circuito di memoria e, utilizzando il comando Text, completare il disegno con
informazioni che ne consentano una maggiore leggibilità.

2 Modificare il progetto utilizzando, al posto del micrologico 74ALS00 (porte NAND a 2 ingressi), il micrologico 74ALS10 (3
porte NAND a 3 ingressi). Ridisegnare lo schema.

3 Disegnare lo schema proposto nella figura.

Schema di una scheda di un alimentatore.

4 Estrarre dallo schema la lista dei componenti e la lista dei collegamenti (netlist) e verificarne la correttezza.

MODULO D Normativa tecnica e disegno elettronico CAP 12 Verifiche 95


VERIFICHE
5 Disegnare il simbolo del DIAC partendo dal simbolo del TRIAC contenuto nella libreria discrete.lib (vedi figura).

Simbolo grafico del Triac.

6 Individuare il principio di funzionamento del circuito di memoria e utilizzando il comando Text, completare il disegno con
informazioni che ne consentano una maggiore leggibilità.

7 Modificare il progetto utilizzando al posto del micrologico 74ALS00 (porte NAND a 2 ingressi) il micrologico 74ALS10 (3
porte NAND a 3 ingressi). Ridisegnare lo schema.

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