1
a buoni tecnici, sappiamo che il primo caso si parla di ECAD -Electronic CAD- oppure di
D passo di un progetto elettronico è la rea-
lizzazione dell’hardware sul quale esso si basa.
EDA, ossia Electronic Design Automation) esisto-
no da almeno trent’anni, ma mentre un tempo si
Lo sviluppo di una scheda elettronica può es- trovavano solo prodotti per il settore professionale
sere affrontato a diversi livelli di complessità e (molto costosi e inaccessibili al grosso del pubblico),
la progettazione può essere più o meno profes- da diversi anni sviluppatori e semplici appassionati
sionale e richiedere o no l’utilizzo di strumenti hanno creato software di progettazione freeware o
CAD (Computer Aided Design) più o meno comunque di basso costo che hanno portato il CAD
complessi. La progettazione assistita dal com- nei computer di molti sperimentatori.
puter è una realtà assodata da decenni in vari Per il settore professionale esistono ottimi software
settori, che vanno dall’edilizia alla meccanica e come ad esempio OrCAD della Cadence, Altium
all’aeronautica, e, naturalmente, all’elettronica. dell’omonima azienda australiana; nel campo ope-
I programmi CAD per elettronica (in questo rano altre software house come Mentor Graphics,
FIG. 2
Diffusione
di KiCad a
confronto
con quel-
la di altri
ECAD di
prestazioni
simili.
DOWNLOAD E INSTALLAZIONE
Passiamo adesso alla fase operativa del corso,
FIG. 7
Contenuto
della directory
di download.
DEXRQŎQHDOWHUPLQHGHOSURFHVVRYHGUH-
te comparire la schermata di Fig. 12. Nella
schermata conclusiva, l’installer vi avvisa che
il software è stato correttamente installato e
che i componenti 3D presenti in KiCad sono
stati realizzati con Wings3D; inoltre vi infor-
ma che per creare i vostri elementi 3D perso-
nalizzati è necessario installare tale compo-
nente software.
In questo corso non cureremo tale aspetto,
limitandoci ad utilizzare la visualizzazione
3D con i modelli esistenti, senza crearne di
nuovi. Lasciamo ai lettori più esperti ed intra-
prendenti l’esplorazione di questa possibilità
aggiuntiva, che permette di personalizzare la
OLEUHULDGLHOHPHQWLJUDŎFLGHOG9LHZHU FIG. 13 - Project Manager di KiCad.
2
iCad è una Electronic Design Automation una demoboard per microcontrollori Microchip PIC
K Suite open source, o, se preferite, un CAD
elettronico open, che avete iniziato a cono-
della serie 18.
FIG. 5
Impostazione
pagina.
FIG. 7
Ricerca del componente
LM7805.
FIG. 25
Finestra Proprietà
componente.
e
M
Proseguiamo il
nostro viaggio alla
scoperta di KiCad, un
valido strumento di
progettazione CAD
elettronico open
source, continuando
la descrizione di
Eeschema, descrivendo
l’uso delle etichette,
e introducendo
l’uso di Cvpcb.
Terza puntata.
di Francesco Ficili e Vincenzo Germano
3
ella puntata precedente abbiamo presen- uno schema elettrico possono essere anche molto
N tato Eeschema, l’editor di schemi elettrici
di KiCad, analizzandone l’interfaccia e l’editor
LQWULFDWHHGLGLIŎFLOLVVLPDOHWWXUD(FFRSHUFKªPROWL
('$6PHWWRQRDGLVSRVL]LRQHGHJOLVWUXPHQWLSHU
dei componenti, che ci permette di creare i nostri ĮVHPSOLŎFDUHįOHFRQQHVVLRQLXQRGHLTXDOL©FRVWL-
componenti personalizzati o editare le librerie WXLWRGDOOHĮHWLFKHWWHį8QĬHWLFKHWWDUDSSUHVHQWDXQ
HVLVWHQWL,QŎQHDEELDPRSUHVHQWDWRLOSURJHWWR punto di connessione all’interno di uno schema; due
pratico che svilupperemo durante il corso: una o più etichette aventi lo stesso nome rappresentano
demoboard per il microcontrollore PIC18F4550. XQQRGR'LFRQVHJXHQ]DXQDFRSSLDGLHWLFKHWWH
In questa terza puntata consolidiamo le nostre co- può essere utilizzata per connettere due punti distan-
noscenze su Eeschema e introduciamo l’uso di un WLDOOĬLQWHUQRGLXQFLUFXLWRVHQ]DELVRJQRGLXWLOL]-
altro componente fondamentale di KiCad: Cvpcb. ]DUHXQFROOHJDPHQWRGLUHWWR(HVFKHPDGLVSRQHGL
diversi tipi di etichette, presenti sempre all’interno
USO DELLE ETICHETTE GHOODWRROEDULPPHGLDWDPHQWHDOGLVRWWRGHJOLVWUX-
Come sappiamo, le connessioni all’interno di PHQWLSHULOZLULQJHVDPLQDWLQHOODSXQWDWDSUHFH-
SLºOHJJLELOHHSHUDXPHQWDUQHLOFRQWHQXWR
informativo.
FIG. 10
Collegamento
a Cvpcb
da Eeschema.
JQDWRGDOVLPERORGLXQDFKLDYHLQJOHVHHGDOOD ASSOCIAZIONE
VFULWWDQHWIRUPDWRGHOŎOHFKHYHUU¡JHQHUD- COMPONENTE-MODULO: CVPCB
to), come evidenziato in Fig. 8. Passiamo ora alla descrizione di Cvpcb, il tool
In questo momento ci troviamo, all’interno KiCad che ci permette di effettuare l’associa-
del ciclo di sviluppo di KiCad, nella zona di zione tra schema del componente e modulo.
interfaccia tra Eeschema e Pcbnew. Cvpcb può essere lanciato dalla toolbar di Ki-
8QDYROWDVHOH]LRQDWRLOWRROVLDSULU¡ODŎQHVWUD cad, oppure anche dall’interfaccia di Eeschema.
di Fig. 9GDOODTXDOH©SRVVLELOHJHQHUDUHODQHW- ,Q(HVFKHPDLOFROOHJDPHQWRD&YSFE©SUHVHQ-
OLVWSHU3FEQHZPD©DQFKHSRVVLELOHJHQHUDUH te all’interno della parte in alto a destra della
XQŎOHGLQHWOLVWFRPSDWLELOHFRQDOWUL('$6 project bar, come illustrato in Fig. 10.
come ad esempio Orcad, Cadstar e Spice. È 8QDYROWDODQFLDWRLOWRRO.L&DGJHQHUHU¡XQD
LQROWUHSRVVLELOHLQVWDOODUHDOWULSOXJLQSHU ŎQHVWUDGLHUURUHODTXDOHFLLQIRUPDFKHQRQ
JHQHUDUHDOWULIRUPDWL
1RLFLOLPLWHUHPRDOODGHVFUL]LRQHGHOODJHQHUD-
zione della netlist per Pcbnew; lasciamo a voi
OĬHVSORUD]LRQHGLDOWUHSRVVLELOLW¡'DOODŎQHVWUD
di Fig. 9©SRVVLELOHVFHJOLHUHGHOOHRS]LRQLSHU
LOIRUPDWR6HOH]LRQLDPRĮIRUPDWRSUHGHŎQLWRį
HĮIRUPDWRDYDQ]DWRįHFOLFFKLDPRVXOOĬRS]LRQH
ĮVDOYDOLVWDFRPSRQHQWLį
$TXHVWRSXQWRVLDSULU¡XQDŎQHVWUDGLGLDOR-
JRGL:LQGRZVFOLFFKLDPRVX6DOYDLOQRPH
SUHGHŎQLWR©LOQRPHGHOSURJHWWRFRQHVWHQVLR-
QHQHWSHUSURVHJXLUH
$TXHVWRSXQWRODQRVWUDQHWOLVW©VWDWDVDOYD-
WDHG©SRVVLELOHDSULUODWUDPLWH&YSFESHU
DVVRFLDUHDJOLVFKHPLLOIRRWSULQW1HOFLFORGL
sviluppo della scheda, il compito di Eesche-
PD©WHRULFDPHQWHŎQLWRDPHQRGLHYHQWXDOL
backward annotations che richiedano di tornare
LQGLHWURDOOĬHGLWRUGHJOLVFKHPDWLFLSHUPRGLŎ-
FDUHTXDOFRVDHJHQHUDUHXQDQXRYDQHWOLVW FIG. 12 - Finestra di generazione della netlist.
$TXHVWRSXQWR©SRVVLELOHDVVRFLDUHDGRJQL
componente un footprint. Iniziamo selezio-
nando il primo componente, ossia C1 (uno
dei condensatori del circuito di oscillazione).
9RJOLDPRDVVRFLDUHDTXHVWRFRPSRQHQWHXQ
condensatore ceramico con case tipo THT.
(VLVWRQRYDULIRRWSULQWDGDWWLVFHJOLDPRGL
XWLOL]]DUHLOIRRWSULQW&'D&YSFE©SRVVLELOH
visualizzare i footprint selezionando il tool
Į0RVWUDLPSURQWDVHOH]LRQDWDįSUHVHQWHVXOOD
toolbar. Per effettuare l’associazione, facciamo
doppio clic (o premiamo Invio) sul footprint FIG. 15 - Sezione microcontrollore completata.
*OLLQGLUL]]L,s&GHLWUHGLVSRVLWLYLVODYHVRQR
riportati nella Tabella 1.
,QQHVVXQFDVRFĬ©FRQŏLWWRGLLQGLUL]]RGL
FRQVHJXHQ]DSRVVLDPRFRQQHWWHUHDPDVVDWXWWL
LSLHGLQLGLFRQŎJXUD]LRQHGHOOĬLQGLUL]]RVH
SUHVHQWLVXLGLVSRVLWLYL6HWXWWRYLHQHHVHJXL-
FIG. 17 - Connessione USB. to correttamente, il risultato dovrebbe essere
4
el fascicolo del mese scorso abbiamo (uno dei componenti fondamentali di KiCAD) e lo
N approfondito la nostra conoscenza di
Eeschema (l’editor di schemi elettrici di KiCad,
facciamo associando i componenti della demoboard
e introduciamo un altro tool della suite, Pcbnew, che
che ci permette di creare i nostri componenti costituisce l’interfaccia per la creazione dei layout.
personalizzati o editare le librerie esistenti)
e abbiamo imparato ad associare i footprint BOARD LAYOUT CON KICAD:
agli schemi dei componenti mediante lo LO STRUMENTO PCBNEW
strumento Cvpcb. Inoltre siamo andati avanti Una delle fasi più critiche nello sviluppo di una
nello sviluppo della nostra demoboard per il scheda elettronica è la realizzazione del layout,
microcontrollore PIC18F4550 (che abbiamo vo- ovvero del percorso e della sagoma delle piste
luto come esempio di progettazione dei PCB) di interconnessione, nonché delle vie (ossia i fori
completandone lo schema elettrico ed eseguen- passanti tra le piste dei vari layer); questo processo
do per essa la funzione di associazione dei YLHQHXVXDOPHQWHGHŎQLWRĮVEURJOLRįGHOODVFKHGD
componenti. In questa quarta puntata consoli- /ĬRXWSXWŎQDOHGLTXHVWDIDVH©ODUHDOL]]D]LRQHGHL
diamo le nostre conoscenze nell’uso di Cvpcb ŎOHĮJHUEHUįFKHYHUUDQQRXWLOL]]DWLSHUODUHDOL]]D-
]LRQHŎVLFDGHO3&%FRQOHPDFFKLQHDFRQWURO-
lo numerico. All’interno di KiCad il tool utiliz-
zato per la realizzazione dei layout è Pcbnew.
Questo potente strumento integra:
• un editor per il layout;
• un editor per i footprint;
• un visualizzatore 3D;
ijXQWUDFFLDWRUHSHUODJHQHUD]LRQHGHLŎOHGL
output.
FIG. 10 - Regole dei gruppi “Piste Potenza” e “Piste Segnale”. FIG. 11 - Impostazione pagina.
FIG. 13 - Strumenti di
disegno di Pcbnew.
• si inizia il tracciamento di
un segmento di pista;
• giunti al punto in cui si
desidera piazzare il foro
di via si clicca sul tasto
destro del mouse;
• dal menu a tendina che si
apre si clicca sull’opzio-
QHĮLQVHULVFLYLDįFRPH
visibile nella Fig. 19);
• il foro viene piazzato e si
FIG. 17 - Esempio di routing. può tracciare il segmento
di pista dal lato di arrivo.
di segnale. Colleghiamo i pulsanti e l’oscillato-
re, cambiando opportunamente piano per fare A questo punto uniamo i
in modo che le piste non si intersechino tra di terminali dei LED ai pin di
loro. Anche in questo caso, avendo impostato comando del PIC12F510
in precedenza le design rules, noteremo che partendo dal lato rame.retro
la larghezza delle piste di segnale è inferiore e passando sul lato opposto tramite due fori di
rispetto alle piste di potenza. Il risultato è via. Il risultato di questa operazione è visibile
illustrato in Fig. 18. nella Fig. 20.
A questo punto è possibile completare il
routing collegando i due LED. In questo caso PROGETTO PRATICO: ASSOCIAZIONE DEI
prevediamo anche il piazzamento di due fori COMPONENTI E IMPORTAZIONE
di via. Un foro di via è un foro metallizzato Torniamo adesso al nostro progetto pratico,
che permette di collegare due segmenti di procedendo con l’associazione dei componenti
pista disposti su due layer differenti. In questo e, quindi, con l’importazione della netlist sotto
caso il substrato del PCB viene forato e il foro Pcbnew.
viene metallizzato in modo da garantire il Per prima cosa procediamo all’associazione
collegamento elettrico. Si tratta di un com- GHLFRPSRQHQWL/DŎQHVWUDGL&YSFEUHODWLYD
ponente fondamentale dei PCB aventi più di al progetto pratico è riportata in Fig. 21.
uno strato, in quanto aumenta notevolmente il Per l’associazione dei componenti, usiamo le
grado di libertà del progettista nell’eseguire lo seguenti regole:
sbroglio della scheda. • Condensatori 100nF e 27pF: Footprint C1
Per inserire un foro di via con Eeschema si • Condensatori 330nF: Footprint C2
procede così: • Condensatori > 330nF: Footprint C1V5
FIG. 18 - Tracciamento delle prime piste di segnale. FIG. 20 – Uso dei fori di via.
e
M
Continuiamo la nostra
analisi di Pcbnew,
l’editor usato per
il layout dei PCB in
KiCad, illustrando
l’uso delle librerie e
del footprint editor
e proseguendo lo
sviluppo del nostro
progetto pratico.
Quinta puntata.
5
ella quarta puntata di questo corso footprint integrato in Pcbnew. Inoltre prosegui-
N siamo arrivati ad introdurre e descri-
vere Pcbnew, l’editor usato in KiCad per
remo lo sviluppo del progetto pratico, entrando
nel vivo della fase di layout della scheda.
la gestione dei layout dei circuiti stampati;
inoltre abbiamo descritto le regole base GESTIONE DELLE LIBRERIE IN PCBNEW
per il piazzamento dei componenti e per il Pcbnew presenta, come anche Eeschema, un
routing. Oltre a ciò, abbiamo continuato lo gestore integrato delle librerie, ossia uno stru-
sviluppo del nostro progetto pratico, com- mento che permette così l’importazione su un
pletando la fase di associazione e l’importa- progetto esistente di librerie esistenti.
zione dei componenti all’interno di Pcbnew. Il gestore delle librerie può essere aperto di-
In questa quinta puntata continuiamo l’ana- rettamente da Pcbnew, selezionando l’opzione
lisi di Pcbnew, affrontando argomenti come Opzioni/Libreria, attraverso la quale si aprirà la
la gestione delle librerie, la realizzazione schermata di Fig. 1.
dei piani di massa e l’uso dell’editor di Da questa schermata può essere facilmente
8 a 9 e clicchiamo sul tasto OK. Ripetiamo come i piani di massa, le maschere e i piani
l’operazione per tutte le piazzole successi- di applicazione della pasta saldante. KiCad
ve. Alla fine otterremo un risultato analogo offre un tool di riempimento zone, acces-
a quello riportato in Fig. 8. sibile dalla toolbar insieme agli altri stru-
A questo punto non resta che modificare la menti di disegno, come illustrato in Fig. 11.
serigrafia per correggere il nome del com- Il tool di riempimento varia il suo compor-
ponente ed il contorno sul piano serigrafie. tamento in base all’utilizzo e la principale
Il risultato finale è visibile in Fig. 9. differenziazione è fatta in base al layer
Ora è possibile salvare il nuovo modulo all’interno del quale si sta lavorando (in
selezionando l’opzione File/Salva Modulo particolare se si tratta o meno di uno strato
nella Libreria Corrente, o usando il tasto di rame).
scelta rapida Cntr+S. L’editor chiederà di Vediamo come utilizzare il tool per la
inserire il nome con cui si desidera salvare realizzazione di un piano di massa, ser-
il modulo: nella casella prevista allo scopo, vendoci del solito esempio. Per prima cosa
della finestra di dialogo Salva modulo, assicuriamoci di stare lavorando su uno
inseriamo il nome SO18E e proseguiamo fa- degli strati di rame (Rame.Fronte o Rame.
cendo clic sul pulsante OK. A questo punto Retro). Poi, una volta selezionato il tool
il modulo è presente nelle librerie dei “Inserisci Zona”, bisogna posizionarsi su
footprint e può essere utilizzato in Pcbnew.
Infatti se utilizziamo il visualizzatore dei
footprint, troveremo il modulo all’interno
della libreria “libcms”, come illustrato in
Fig. 10.
FIG. 17 - Selezione
del componente
foro singolo.
FIG. 18
Scontornatura
scheda e
piazzamento dei
fori agli angoli.
FIG. 21
questo caso selezioniamo un’area che copre Piazzamento
l’intera scheda), come è possibile vedere in della rete I²C.
Fig. 13.
A questo punto per eseguire il riempimen-
to è sufficiente cliccare con il tasto destro
all’interno della zona da riempire e selezio-
nare l’opzione Riempi oppure la Aggiorna
tutte le Zone, come illustrato in Fig. 14.
Il risultato finale è visibile in Fig. 15.
In questo esempio abbiamo riempito la
zona rame retro; se volessimo completare il
piano di massa anche con la parte fronte ci
basterebbe ripetere il processo selezionan-
do il layer Rame.fronte nelle proprietà di
riempimento delle zone in rame (è necessa-
rio tracciare una nuova zona di riempimen-
FIG. 20 - Realizzazione del footprint del display LCD. FIG. 22 – Posizionamento display e tastierino numerico.
6
ella puntata precedente abbiamo conti- DEMOBOARD PIC18: IL ROUTING
N nuato l’analisi dello strumento Pcbnew,
che avevamo iniziato ad affrontare già nella
Non ci soffermiamo in dettaglio sul routing del
progetto pratico, in quanto l’argomento è già stato
quarta puntata, quando ci siamo occupati trattato nelle puntate precedenti ed una trattazio-
dell’editor dei layout, dei riempimenti e della ne dettagliata del routing di una scheda di queste
gestione di librerie e zone; sempre nella scorsa dimensioni risulterebbe eccessivamente pesante. Ci
puntata, siamo andati avanti nella realizzazio- limiteremo, quindi, ad evidenziare qui di seguito,
ne del progetto pratico, completando la fase alcune linee guida valide per tutti i casi.
di posizionamento dei componenti. In queste • Prima di eseguire lo sbroglio della scheda, biso-
pagine si conclude il corso dedicato a KiCad: gna posizionare tutti i moduli nella maniera più
completeremo la nostra panoramica sullo stru- conveniente.
mento Pcbnew e termineremo la realizzazione • Impostare le “design rules” di progetto (Preferen-
GHOQRVWURSURJHWWRSUDWLFR,QŎQHYHGUHPR ze/Preferenze Circuito Stampato), tenendo presenti:
FRPHUHDOL]]DUHLŎOHJHUEHUQHFHVVDULDOODUHD- - dimensioni delle piste;
lizzazione dei nostri circuiti stampati. - isolamento delle piste;
RSHUD]LRQHVLDSULU¡ODŎQHVWUDLOOXVWUDWDQHOOD
Fig. 3. Il controllo delle regole di progetto si
avvia facendo clic sul pulsante Avvia Controllo
Regole, come evidenziato sempre in Fig. 3.
Le opzioni per il controllo sono riportate nel
riquadro a sinistra in alto (è anche possibile
JHQHUDUHHVDOYDUHXQŎOHFRQWHQHQWHLOUDSSRU-
WRQHOORVSHFLŎFRYHQJRQRFRQWUROODWL
• gli isolamenti (dalle preferenze impostate in
fase di progettazione e dalle proprietà dei
moduli);
• le larghezze delle piste;
• la dimensione delle vie (vias);
• la dimensione delle microvie (microvias).
FIG. 9 - Generazione dei file di output. Una volta selezionato il formato preferito
(in genere è Gerber), è possibile selezionare
SDVVDUHDOODIDVHGLUHDOL]]D]LRQHGHLŎOHGL dall’elenco “strati”, nella parte sinistra della
IDEEULFD]LRQH3HUIDUOR©VXIŎFLHQWHVHOH- ŎQHVWUDLOD\HUFKHVLGHVLGHUDWUDFFLDUHEDVWD
zionare l’icona a forma di stampante con la mettere o togliere il segno di spunta nella
lettera P sovrapposta, che è presente, sempre checkbox relativa ai layer). A questo punto si
all’interno della Project bar, a sinistra dello può intervenire sulle opzioni, presenti nei due
zoom, come indicato in Fig. 7 (oppure sele- riquadri “Opzioni” ed “Opzioni Gerber”. Una
zionare l’opzione File/Tracciatore dal menu YROWDFRPSOHWDWLWXWWLLVHWWDJJL©VXIŎFLHQWH
principale). fare clic sul pulsante “Tracciatore” per gene-
Una volta selezionato lo strumento, si aprirà UDUHLŎOHGLRXWSXW,OWRROFLIRUQLU¡XQUHSRUW
ODŎQHVWUDGLGLDORJRPRVWUDWDLQFig. 8. UHODWLYRDOODJHQHUD]LRQHGHLŎOHFRPHTXHOOR
Vediamo quali sono i passi da compiere per visibile in Fig. 9.
JHQHUDUHFRUUHWWDPHQWHLQRVWULŎOHGLRXWSXW 2OWUHDLŎOHUHODWLYLDLYDULVWUDWL©QHFHVVDULR
Per prima cosa è necessario impostare il JHQHUDUHDQFKHLŎOHGLIRUDWXUD4XHVWRWLSR
SHUFRUVRDOOĬLQWHUQRGHOTXDOHVDOYDUHLŎOH
JHQHUDWLSHUIDUOR©VXIŎFLHQWHFOLFFDUHVXO
pulsante “Esplora…” che farà comparire una
ŎQHVWUDGLGLDORJRGL:LQGRZVDWWUDYHUVROD
quale è possibile impostare il percorso pre-
ferito (viene anche fornita la possibilità di FIG. 11- Generazione dei file di foratura.
CONCLUSIONI
Con questa sesta puntata abbiamo concluso il
nostro viaggio alla scoperta di KiCad, comple-
tando la panoramica su Pcbnew e introducen-
do gli ultimi tool della suite.
Il progetto KiCad, che ci ha permesso di
disporre di un prezioso software ECAD di
progettazione di circuiti stampati che copre
OĬLQWHUDŎOLHUDGHOODSURGX]LRQHYDDYDQWLH
ci auguriamo che il team di sviluppo che l’ha
ideato e progettato possa offrire ancora, in
FIG. 19 - Sovrapposizione di un file di foratura futuro, delle versioni aggiornate di questo
ad un file gerber. ottimo CAD elettronico open-source. J