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RESISTENZE

R1 R2
Sono componenti molto impiegati nelle applicazioni elettroniche. 4K7 680

A lato sono riportati i simboli grafici più utilizzati nel disegno di schemi.
Il nome corretto è "resistore" (infatti la resistenza non è il componente, ma uno dei suoi parametri), ma
poiché è ormai consolidato, utilizzeremo anche noi il termine "resistenza".
La resistenza rappresenta il legame tra la tensione V ai capi del componente e la corrente I che scorre
su di esso, espresso dalla legge di Ohm, V=RI. Essa si misura in Ohm [Ω] e dipende dalle caratteristiche
costruttive del componente, cioè dal materiale usato e dalla sua configurazione geometrica.
I parametri principali sono:
il valore resistivo nominale, espresso in ohm o nei suoi multipli Kilo=103 e Mega=106 (ad esempio
47ohm, 12Kohm, 1Mohm). Spesso la scritta ohm si sottintende e si indica brevemente 12K o 1M.
la potenza dissipabile, espressa in Watt (ad esempio 1/4W, 1W, 5W, …). Se ne deve tenere conto
per evitare surriscaldamenti del componente causati da effetto Joule.
la tolleranza, espressa in percentuale (tipicamente +/-5%, ma anche +/-1%, +/-0,1% o altre). Indica
di quanto il valore resistivo reale può discostarsi da quello nominale.
Valore nominale e Tolleranza sono indicati sulla resistenza mediante delle fasce colorate, in quanto le
piccole dimensioni del componente non consentono una scrittura per esteso. Le fasce sono tipicamente 4
e il loro significato è riportato nella corrispondente tabella più in basso.
I valori resistivi normalmente usati in elettronica vanno dalle frazioni di ohm ai Mohm, secondo scale
normalizzate di valori standard, come la E12, la E24, fino alla E192. La più usata è la scala E12 per
resistenze al 5% o 10% di tolleranza.
I valori della scala E12 sono ottenuti partendo da un valore 10 sommando circa il 20% per ottenere il
valore successivo. In questo modo si ottengono 12 valori compresi tra 10 e 100; ovviamente lo stesso
procedimento si applica ai valori tra 100 e 1000 e così via. Lo scopo è quello di ridurre la gamma di
valori commerciali in modo da avere una differenza di circa il 20% tra un qualsiasi valore e il valore
successivo. Un altro vantaggio è quello di ridurre a 12 i valori resistivi di una “decade”, e quindi di
facilitare anche la lettura del codice a colori, escludendo molte ambiguità: ad esempio dopo un arancio
(3) posso aspettarmi solo un altro arancio (33) o un bianco (39). Considerando che le “decadi” usate
sono 8 (0.1, 1, 10, 100, 1K, 10K, 100K, 1M), la “scorta” completa di resistenze si compone al massimo
di 8x12 = 96 valori diversi.
CODICE DEI COLORI A 4 FASCE VALORI
Questo è il codice dei colori per resistenze della serie E12, e NORMALIZZATI
comunque per tutte le serie con alte percentuali di tolleranza (5% o
10%) che hanno 3 o 4 fasce colorate stampate sul corpo. Validi per Resistenze,
Condensatori, ecc.
COLORE Fascia 1 Fascia 2 Fascia 3 Fascia 4
Prima cifra Seconda cifra Fattore Tolleranza E24 E12 E6
NERO 0 0 - - 10 11 10 10
MARRONE 1 1 x 10 - 12 13 12
ROSSO 2 2 x 100 - 15 16 15 15
ARANCIO 3 3 x 1.000 - 18 20 18
GIALLO 4 4 x 10.000 - 22 24 22 22
VERDE 5 5 x 100.000 - 27 30 27
BLU 6 6 x 1.000.000 - 33 36 33 33
VIOLA 7 7 - - 39 43 39
GRIGIO 8 8 - - 47 51 47 47
BIANCO 9 9 - - 56 62 56
ORO - - :10 5% 68 75 68 68
ARGENTO - - :100 10% 82 91 82
ASSENTE - - - 20%
Identificare il valore di una resistenza con il codice dei colori è semplice.
Ad esempio, proviamo a interpretare una resistenza con i colori: verde, blu, arancio, oro.
Il primo colore, il verde, indica la prima cifra, 5. Il secondo colore, il blu, indica la seconda cifra, 6.
Il terzo colore, l'arancio, 3, indica che è necessario aggiungere 3 zeri, cioè moltiplicare per 1.000.
Dunque: Prima fascia = 5, seconda fascia = 6, terza fascia = 000: la resistenza è da 56000 ohm = 56K.
Se la terza fascia fosse stata il nero, non si sarebbe dovuto aggiungere alcuno zero (56 ohm).
Se la terza fascia fosse stata l'oro, si sarebbe dovuto dividere per 10 (5.6 ohm).
La quarta fascia, oro, indica una tolleranza del 5%.
La potenza delle resistenze da 1W o meno, si deduce dalle dimensioni fisiche. Ad esempio
una resistenza da 1W è lunga circa 14mm, una da 1/2W è circa 10mm, una da 1/4W è circa
7mm, una da 1/8W è circa 3mm. Le più comuni sono quelle da 1/4W.
Per potenze superiori al Watt, la resistenza spesso ha un supporto ceramico
abbastanza grande da contenere la stampa chiara e completa del valore nominale,
della tolleranza e della potenza.
Resistenze da 1/4W o meno sono disponibili anche in formato SMD per il montaggio superficiale.
CODICE ALFANUMERICO: In alcuni casi viene fatto uso di una scritta in cui si trova una lettera
al posto della virgola e dell'unità di misura. La lettera R sta per ohm, K per Kohm, M per Mohm.
Esempio: 47R sta per 47ohm, R47 sta per 0.47ohm, 4R7 sta per 4.7ohm, 4K7 sta per 4.7Kohm, M47 sta
per 0.47Mohm.
Dopo il valore di resistenza è indicata la tolleranza con la lettera M=20%, K=10%, J=5%. La scelta
della K e della M è un po’ discutibile perché può essere erroneamente intesa come Kilo e Mega, infatti
ad esempio: R47K non significa 47Kohm, ma 0.47ohm 10%; 47KK significa 47Kohm 10%; 47KJ
significa 47Kohm 5%; 47RK significa 47ohm 10%; R47M significa 0.47ohm 20%.
RETI RESISTIVE: In alcune applicazioni sono necessari più resistenze
dello stesso valore. In questi casi si possono utilizzare delle reti resistive,
ossia dei componenti, come quello in figura, che integrano al loro interno
più resistenze, a volte con un collegamento in comune.
RESISTENZE VARIABILI: TRIMMER e POTENZIOMETRI
Il trimmer si utilizza nei punti in cui è necessario effettuare una taratura, ossia una regolazione che si
effettua solo in fase di produzione dell'apparecchio, per metterlo a punto affinché funzioni
correttamente.
Un trimmer è un resistore il cui valore di resistenza può essere regolato, ruotando una sorta di vite di
cui dispone. Ha gli stessi parametri di un resistore fisso.
Se un trimmer è da 470 ohm, significa che ruotando la sua vite, è possibile
regolare la resistenza da 0 a 470 ohm. Tale resistenza può essere misurata
tra il piedino centrale ed uno dei laterali. Tra i due laterali invece, è presente
sempre la resistenza massima (che rimane fissa).
I trimmer più economici sono quelli al carbone (i primi due a sinistra), quelli in Cermet sono i modelli
più professionali e si dividono essenzialmente in modelli monogiro e multigiro (a destra):
Il valore di resistenza è riportato chiaramente sul corpo del trimmer, spesso usando un codice a tre cifre
simile alle fasce colorate. Le prime due cifre indicano le prime cifre del valore, mentre la terza cifra
indica il numero di zeri da aggiungere, sottintendendo il valore in Ohm. Esempio: 103 significa che è
necessario aggiungere 3 zeri a "10", quindi 103 significa 10000 ohm (cioè 10K).
Trattandosi di resistenze variabili, non si segue la scala E12; la scala tipica è 10, 22 (o 20), 47 (o 50).
L'assenza dell'unità di misura sottintende che si parla di ohm (esempio: 220 significa 220 ohm).
I potenziometri hanno caratteristiche simili ai trimmer, ma dispongono di un
apposito albero girevole per effettuare la variazione di resistenza. Esistono di tipo
monogiro (sopra) o multigiro (sotto). I monogiro possono essere di tipo lineare o
logaritmico: questi ultimi sono utilizzati tipicamente nella regolazione del volume
audio, in quanto seguono meglio la risposta dell’orecchio umano.
I lineari hanno il valore seguito dalla lettera A (esempio 100KA=100K lineare),
mentre nei logaritmici si usa la lettera B (esempio 100KB=100K logaritmico).

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