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CONDENSATORI

Il condensatore è strutturalmente costituito da due superfici conduttrici, le armature, fra le quali è


interposto un isolante, il dielettrico.
La grandezza che caratterizza i condensatori è la capacità C, espressa in Farad (F). Essa dipende
dalla forma e dalle dimensioni delle armature e dalla natura del dielettrico. Per un condensatore con
armature piane e parallele di superficie S, poste a distanza d tra loro , l’espressione della capacità è
C = ε S/d, dove ε è una costante che dipende dal dielettrico.
A lato sono riportati possibili simboli grafici per condensatori generici e per condensatori
polarizzati.
A differenza del resistore, il condensatore è in grado di caricarsi e quindi di accumulare energia.
Un condensatore di capacità C, sottoposto alla tensione V, accumula sulle armature una quantità di
carica Q = CV, immagazzinando così una energia E = ½ CV2.
La tensione sulle armature di un condensatore, essendo proporzionale alla quantità di carica Q,
tende a variare in modo non brusco; per questo motivo il condensatore viene usato come filtro
stabilizzatore negli alimentatori.
Il tempo di carica e scarica del condensatore dipende dalla sua capacità C e dalla resistenza R del
circuito in cui è inserito, secondo la costante di tempo τ = RC. Il transitorio è largamente usato nei
circuiti di temporizzazione e nei generatori di forma d’onda.

I principali parametri caratteristici di un condensatore sono:


il valore nominale di capacità, espressa in Farad (F); tale unità è molto grande, per cui i valori
di capacità sono quasi sempre espressi nei sottomultipli pF, nF e µF:
1 pF (picoFarad =10-12F) è generalmente la capacità più piccola che si trova in commercio
1 nF (nanoFarad = 10-9F) = 1.000 pF
1µF (microFarad = 10-6F) = 1.000 nF = 1.000.000 pF (spesso si trova "uF" al posto di "µF")
il mF (milliFarad = 10-3F) non si usa; si dice ad esempio 2200uF ma mai 2.2mF
1F (Farad) = 1.000.000 µF
la tolleranza, espressa in percentuale (tipicamente +/-10%, ma anche +/-20%). Indica di
quanto il valore reale può discostarsi da quello nominale.
la tensione massima di lavoro, espressa in Volt (V); tale valore non va superato, perché
altrimenti il condensatore può danneggiarsi, per la perforazione dell’isolante.
Anche nei condensatori viene usata la Scala di Valori Normalizzati E12, ma la più frequente è la
E6, dato che la tolleranza sul valore nominale è spesso del 20%, soprattutto per alte capacità.
Considerata la vasta gamma di valori disponibili in commercio (si va da 1pF a qualche Farad), i
condensatori differiscono molto tra loro per tipologia costruttiva e vanno classificati in base ad essa.
La variabile principale è il tipo di dielettrico: si parla quindi di condensatori ceramici, al film
plastico o poliestere, elettrolitici, al tantalio.
Un’altra classificazione importante è data dal tipo di armature: ci sono condensatori ad armature
piane (i ceramici, adatti per l’alta frequenza), e ad armature cilindriche avvolte (tutti gli altri, per
uso generale).
L’ultima classificazione possibile è tra condensatori non polarizzati (ceramici e plastici) e
polarizzati (elettrolitici e al tantalio).
La scelta del condensatore dipende dal tipo di applicazione e dal valore richiesto; solo in alcuni
casi ho la possibilità di scegliere tra diverse tipologie, mentre in altri casi la scelta è obbligata.
Il grafico seguente mostra il campo di valori in cui si collocano le varie tipologie.

1pF 10pF 100pF 1nF 10nF 100nF 1uF 10uF 100uF 1000 10000 0.1F 1F 10F

ceramici
poliestere
elettrolitici
tantalio backup
non polarizzati polarizzati
CONDENSATORI CERAMICI
Sono condensatori non polarizzati.
Tali condensatori, come dice il nome, hanno della ceramica come dielettrico e sono caratterizzati
dal fatto che le armature sono “piane”, non potendosi ovviamente avvolgere la ceramica.
La forma di tali componenti è quindi quella più vicina al modello ideale. Inoltre la ceramica è
caratterizzata da ottime proprietà dielettriche e di stabilità.
Tali condensatori sono quindi da considerarsi di ottima qualità, adatti anche ad applicazioni in alta
frequenza e di disaccoppiamento sui disturbi di alimentazione.
I ceramici più semplici sono a strato singolo e sono detti “a disco” o “a pasticca” per la loro
forma. Non potendosi realizzare strati molto sottili di ceramica, né molto estesi, i valori di capacità
ottenibili sono relativamente bassi. Si va da 1pF a circa 100nF.
Per aumentare la capacità sono stati realizzati i “condensatori ceramici multistrato”, nei quali la
superficie totale è la somma dei vari strati sovrapposti. In questo modo anche l’ingombro totale
risulta ridotto. I valori di capacità vanno da circa 33nF fino a quasi 1µF.
Anche i condensatori ceramici sono disponibili in versione SMD per il montaggio superficiale.

Lettura del valore di capacità: viene utilizzato spesso il codice a tre cifre, in cui la terza cifra
esprime sempre il moltiplicatore; alcune volte viene utilizzato il codice alfanumerico. Dopo il
valore, può essere presente l’indicazione della tolleranza e/o anche quella della tensione massima di
lavoro.
Il valore di capacità può essere espresso in pF, nF o più raramente in µF. Per la corretta
interpretazione bisogna ricordare le seguenti regole, valide anche per i condensatori a film plastico:
• se il valore è in nF, esso è sempre scritto in modo alfanumerico esplicito, mediante la lettera
“n”; ad esempio 4n7 significa 4.7nF, 68n significa 68nF;
• se non sono nF, possono essere solo pF o µF e quindi valgono le regole successive;
• se il numero è grande (es. 100, 1000, 10000), si tratta logicamente di pF, visto che i
condensatori ceramici possono arrivare al massimo a 1µF;
• se il numero è piccolo (es. 0.01, 0.1, al massimo 1), si tratta logicamente di µF; attenzione al
fatto che alcune volte lo zero prima del punto decimale non viene scritto, così ad esempio .1
significa 0.1µF=100nF, .047 significa 0.047µF=47nF
La tolleranza viene espressa con il codice J=5%, K=10%, M=20%.
La tensione di lavoro, se presente, è espressa in Volt, senza rispettare ovviamente la scala E12: ad
esempio 63, 80, 250, 400 o anche 15KV, come nella seconda figura più in basso riportata.

Semplice condensatore ceramico a


“pasticca” da 4.7nF 10%.

Condensatori ceramici ad alta tensione di rottura (qualche Kvolt), ottenuti


grazie alle proprietà dielettriche e di isolamento della ceramica.

Condensatori ceramici multistrato, di


ottime caratteristiche.
Il valore 0.1µF=100nF è spesso utilizzato come filtro sulla
tensione di alimentazione.

Condensatori ceramici multistrato per montaggio superficiale (SMD=


Surface Mount Device)
CONDENSATORI A FILM PLASTICO
Sono anch’essi condensatori non polarizzati.
Si ottengono avvolgendo insieme due sottili lamine metalliche (simili alla stagnola) separate da un
film plastico altrettanto sottile. Poiché le lamine metalliche e quelle in plastica possono essere
prodotte in qualsiasi lunghezza, con questo sistema si ottengono capacità che arrivano a qualche µF.
Il tipo di film plastico più usato è il poliestere, che quindi spesso dà il nome a questa categoria di
condensatori, ma vengono utilizzati anche altri tipi di isolante, come il mylar o il polistirolo
Gli avvolgimenti si collegano sue due lati e quindi le lamine metalliche devono sporgere dal
dielettrico per essere compresse e saldate ai terminali. L'avvolgimento viene poi annegato in una
bagno di materiale plastico o incapsulato in un apposito contenitore; i terminali di collegamento
fuoriescono in direzione assiale o tangenziale.
Il condensatore ottenuto con questo procedimento è di piccole dimensioni ma di elevata capacità e
di basso costo, adatto quindi ad applicazione di uso generale.

Lettura del valore di capacità: come per i ceramici, viene utilizzato spesso un codice
alfanumerico, con le regole già esposte.
Se sul corpo del condensatore c'è un numero preceduto da un puntino, significa che il valore è
espresso in µF, e il puntino corrisponde alla virgola preceduta dallo zero. Esempi:
.0047 significa 0,0047µF = 4,7nF
.47 significa 0,47µF = 470nF
Si usa anche il codice numerico a tre cifre, in cui le prime due corrispondono alle prime due cifre
del valore di capacità, e la terza al numero di zeri da aggiungere. Il valore è espresso in pF. Esempi:
472 significa 4.700pF = 4,7nF (prima cifra 4 - seconda cifra 7 - zeri da aggiungere 2)
104 significa 100.000pF = 100nF
La tolleranza viene espressa con il codice J=5%, K=10%, M=20%.
La tensione di lavoro, se presente, è espressa in Volt.
Alcuni contenitori tipici, utilizzati
per i condensatori a film plastico,
normali o SMD

CONDENSATORI ELETTROLITICI
Sono condensatori polarizzati, hanno cioè una polarità da rispettare, nel senso che uno dei due
terminali (positivo) deve stare sempre ad un potenziale maggiore dell’altro (negativo).
Il motivo sta nel fatto che, per ottenere grandi valori di capacità, viene utilizzato come dielettrico
un sottilissimo strato di ossido, bagnato da una soluzione elettrolitica.
I terminali quindi non possono essere invertiti quando si monta il condensatore nel circuito.
I condensatori elettrolitici hanno una capacità compresa solitamente tra 1µF e 10000µF, ma si può
arrivare anche a 100000uF.
Hanno un contenitore metallico cilindrico
(alluminio, spesso plastificato) da cui fuoriescono
i due terminali, per un montaggio verticale,
orizzontale o anche SMD.
I valori di capacità e di tensione sono stampati chiaramente sul loro corpo, su cui è contrassegnata
anche la polarità (solitamente si preferisce evidenziare il terminale negativo (-); il terminale
negativo è quello più corto.

CONDENSATORI AL TANTALIO
I condensatori al tantalio hanno capacità comprese solitamente tra 0,1µF e
100µF. Sono più costosi degli elettrolitici, e si utilizzano generalmente in
applicazioni particolari. Alcuni modelli hanno i valori di capacità e tensione indicati chiaramente
nel corpo, dove è indicata anche la polarità, mentre altri modelli utilizzano invece un particolare
codice a colori su cui non si ritiene di soffermarci.

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