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Museologia
Il museo nasce come luogo di raccolta e di conservazione tuttavia oggi ha cambiato funzione → è
divenuto una macchina sociale
Dal 2012 al 2020 il numero complessivo dei musei è aumentato del 60%

Nel 2019 era presente la definizione del 2004 a Seul → l’ICOM decide di elaborare una nuova
proposta per l’evidente consapevolezza che il museo era cambiato (soprattutto per il nuovo ruolo
partecipativo → centro catalizzatore di nuovi interessi, luogo di apprendimento che interagisce con le
realtà della società)
• Si usa il plurale perché ci sono diverse interpretazioni
del passato.
•La protezione degli oggetti ha una funzione specifica
•C’è una evidente funzione politica del museo
La presidente volle spiegare le ragioni della nuova
definizione → la precedente definizione del museo
parlava di valori e assunti che appartenevano a periodi
precedenti (anacronistici rispetto al XXI secolo) →
l’ICOM prende atto della trasformazione della società
e modifica la sua azione e la sua identità

Oggi la gran parte dei musei dichiara pubblicamente la propria mission → è spesso ispirata alle
indicazioni dell’ICOM → essendo una associazione non governativa garantisce un principio di equità e
di eccellenza.
La posizione di ICOM Italia è stata molto cauta → ha proposto una definizione alternativa→ a
Kyoto quindi non si è arrivati ad un accordo → non si era convinti della curvatura politica di questa
nuova definizione
• 1972 → articolo di Duncan Cameron “The Museum a Temple or the Forum” definizione che ha avuto
molta fortuna. L’anno ci dice molto perché siamo dopo il 1968 e prima del 1977 (anno di
inaugurazione del centre Pompidou → non si definisce museo ma come centro culturale + si
presenta architettonicamente come una vetrina della società= accoglienza). Il museo deve scegliere
una propria identità
La funzione educativa è riconosciuta come una componente strategica del museo → è uno dei sui
obiettivi primari
• 1793 → David affermava come prioritaria la funzione educativa “il museo non è un vano insieme di
frivolezze, è necessario che esso divenga una scuola autorevole”
La museologia cosa cerca di fare? → mettere in relazione il patrimonio con le forme della conoscenza
“Pubblici” → al plurale non si parla di un pubblico singolare. → chi si occupa di museo deve svolgere
una attività di visitor studies
Differenza tra museologia e museografia → ambiti distinti ma correlati
• Museologia → è una scienza sociale che sulla base di scienze specialistiche, studia i contenuti, la
storia e le modalità di trasmissione. Colloca tra le competenze della museologia la storia del
collezionismo, la storia degli oggetti, il rapporto tra le collezioni e la storia sociale
• Museografia → riguarda la progettazione e l’allestimento degli spazi espositivi → mettere in
relazione l’ambiente con gli oggetti.
La storia del collezionismo → è una questione di natura antropologica perché raccogliere le cose e dare
loro un senso è un fenomeno naturale dell’essere umano (già gli uomini primitivi raccoglievano le cose).
La museologia presenta al livello interpretativo due ambiti di competenza fondamentali:
1. Ruolo della museologia come ambito dell’organizzazione e della gestione del museo oggi
2. Approccio teorico alla dimensione conservativa → leggere ed interpretare anche in senso
filosofico il settore del museo.

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Secondo l’UNESCO → definisce la museologia come la scienza dei musei → concerne la storia, il
rapporto con la società, rapporti con l’ambiente circostante etc
La vera essenza della professione della musologia sta nel ruolo che il museo sviluppa e svolge all’interno
della società → tutti i musei devono poter svolgere questa funzione a prescindere dal tipo di museo
Museologia è conservazione e gestione della cultura materiale ma allo stesso tempo
interpretazione.
Dagli anni 80 → dibattito sul significato della museologia si sviluppa tantissimo → interessanti i
contributi degli studiosi dell’Europa dell’est → oggi è prevalente l’interpretazione di Museo Globale.

Come affrontare la storia dell’idea di Museo → che funzione deve avere? Come si deve rapportare con
il resto del mondo
1. Museo deve essere analizzato rispetto al suo contesto
2. Processo che accompagna l’elaborazione di una certa ideologia di museo
- Musei in Germania inizio del 800 → sono strettamente legati alla filosofia di Hegel
3. Esperienze interne al museo → come si forma una collezione? Lo studio delle dinamiche che
orientano lo sviluppo delle collezioni può darci chiavi di lettura per comprendere il rapporto con
l’attualità dell’arte
- Collezione Guggenheim di Venezia → Peggy crea collezione dedicata alle grandi avanguardie
(surrealismo e astrattismo) e poi diventa uno dei motori per l’espressionismo astratto americano
- Collezione Giustiniani di inizio 600 → Caravaggio
4. Operazioni esterne al museo → come il museo si relazione al pubblico → non si deve pensare solo
all’estrema attualità → es. vanno letti i diari di viaggio che nel corso dei secoli entravano in
determinate dimore ( si comprende la fortuna delle collezioni)
- Nel museo pio clementino tra la fine del 700 e inizio 800 si visitava al lume di candela → si
otteneva un determinato tipo di esperienza estetica
Ciascuna raccolta non è mai un assemblaggio neutrale di beni → raccogliere significa compire un
atto critico ed un atto interpretativo (es. poetica del frammento) → museo è sempre un’elaborazione
ideale ispirata ad aspetti storici, politici, ideologica → gli oggetti sono parte di una narrazione → Come
studiosi ci poniamo davanti al museo con l’intento di decodificare la narrazione
Musei possono agire in modo politico e critico sul presente
- MET 2019 → nella giornata internazionale dedicata alla tutela dei diritti dei rifugiati vengono
coperte le opere degli artisti rifugiati → cosa ne sarebbe stato della cultura senza gli artisti rifugiati?
→ atto semplice ma di grande forza
- Papa Francesco convocando il sinodo dedicato all’amazzonia → fa riaprire il museo etnografico dei
musei vaticani e va personalmente all’inaugurazione e dedica un’intera mostra all’amazzonia
(messaggio della tutela dell’ambiente e delle popolazioni indigene)
- BLM → alcuni musei hanno preso posizioni e hanno condannato le violenze
- GNAM → è stata oggetto di una riconfigurazione molto discussa → che piaccia o meno ha creato
un dibattito fervente
Un oggetto collezionato è portatore di significato (SEMIOFORO) → questo lo rende meritevole
di entrare in una collezione → valore della memoria è fondamentale → il lavoro del museologia è di
decodificare il significato degli oggetti.
- Si studia l’insieme degli oggetti → l’identità e le figure che hanno voluto creare un contesto
collezionistico
- Per la singola opera bisogna ricostruire il modo in cui è entrata a far parte della collezione
- Come si relazione il singolo oggetto con le altre opere d’arte
- Come veniva fruito l’oggetto → era accessibile a tanti o pochi?
- Oggetto è stato restaurato? Come è stato conservato?

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È molto importante conoscere la storia degli oggetti → perché il passaggio di un’opera all’interno
di una collezione può spiegare delle influenze artistiche → le collezioni nel corso del tempo
hanno rappresentato dei grandi repertori di aggiornamento e di stimolo per gli artisti delle epoche

Collezionisti, amatori e curiosi (Pomian)→le collezioni costituiscono un ambito sui generis → fatti da oggetti semiofori.
La storia delle collezioni viene a trovarsi all’incrocio di più direttrici e si configura come percorso privilegiato della
storia culturale → i musei e le collezioni sono macchine della cultura.
• L’oggetto collezionato pur mantenendo il suo valore di scambio perde il suo valore d’uso → es. Pala d’altare
perde il valore di culto se messa in una collezione. L’oggetto collezionato deve essere sottratto dalla sua funzione
d’uso
• L’oggetto svolge una funzione di collegamento fra mondo visibile e dimensione invisibile (cioè che è distante nel
tempo e nello spazio)
- es. bandiera garibaldina significa coraggio, liberà e origini di una nazione.
• L’oggetto collezionato sottratto alla sua destinazione d’uso svolge la sua funzione primaria nell’essere oggetto di
osservazione → rapporto con lo sguardo e lo spettatore è la chiave decisiva di comunicazione della collezione
stessa.
- es. nei corredi funebri dell’antichità lo sguardo è quello dei defunti ai quali si assicura la presenza di ammirare
oggetti preziosi per l’eternità).
Il rapporto tra visibile e invisibile è quindi cruciale nella comprensione del fenomeno stesso del collezionismo →
questo rapporto però deve poter essere espresso e decodificato → per questo la collezione è un’istituzione
universalmente diffusa perché ha universalmente la capacità di collegarci con qualcosa di intangibile.
Il museo è una macchina del tempo e dell’emozione che permette di collegarci con la dimensione
simbolica → deve poter però costruire delle narrazioni decodificatili e fruibili per i visitatori di oggi

Le prime forme di collezionismo nascono dal desiderio di definire una lettura dell’universo e del
mondo → dare dei modelli di interpretazione
Andrea emiliani → uno dei grandi protagonisti della museologia dice che la m. si può intendere come
l’estensione operativa della storia dell’arte.
La museologia ha a che fare con la storia del gusto e con l’elaborazione di un canone →è una selezione
della storia dell’arte (dibattito sui deposti)

La questione della museologia al livello metodologico si può affrontare da un punto di vista


- Antropologico
- Storico-culturale
- Processi di elaborazione sugli effetti
- Sociale
- Politico → es. nascita del Louvre è legata ad un atto politico → è una diretta espressione della
rivoluzione francese
Fonti e gli strumenti che la museologia può utilizzare
- Collezioni materiali
- Documenti
- (es. Inventari sono molto utili perché spiegano anche le disposizioni se fatti bene)
- Diari dei viaggiatori
- Contratti
- Disposizioni sulla storia della tutela
- Contenitori → qual’è l’edificio → gli allestimenti
- Documenti figurativi
- Critica d’arte

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Hooper Greenhill → 1992 Museum and the shaping of knowledge → propone una lettura del funzionamento del
museo messa in relazione con il pensieri di Foucault (Le parole e le cose, archeologia delle scienze umane)→
prende l’approccio di Foucault e lo applica alla storia del museo → F propone un modo nuovo di fare storia
(c’è una storia delle piccole cose marginali → degli errori e non delle grandi scelte) una storia fatta di ritorni e
combinazioni + ogni epoca elabora un suo modello della conoscenza → 3 fondamentali (rinascimentale, classica e
Moderna) CG dice che è possibile scrivere una storia dei musei dal punto di vista della storia effettiva
focalizzandosi sul modo in cui i musei sono cambiati nel tempo
Museo come specchio dell’epistemologia di una determinata epoca
- es. la Wunderkammer è un tipico esempio del modello di conoscenza rinascimentale → classico tentativo di dare
forma alla conoscenza

L’avvento e la formazione del museo moderno è fortemente legato all’illuminismo → anche per la
nuova sensibilità verso la conservazione delle opere.

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LE ORIGINI DEL MUSEO - l’antichità e il Medioevo
Importanza dell’affermazione iniziale di una sensibilità per il collezionismo → ha origini molto antiche
• La prima forma di collezionismo inteso come raccolta di oggetti con una particolare funzione anche
di natura espositiva → riconducibile al mono greco → Tesori dei templi anche funzionale a forme di
apprezzamento estetico (ce lo dimostrano le descrizioni di Pausania che si sofferma sulla presenza
degli oggetti nei templi)
• nel mondo greco di età ellenistica si manifesterà anche una prima forma di collezionismo individuale.
Museum Archetypes and Collecting in the Ancient world → raccolta di studi interamente dedicata al
collezionismo antico come archetipo del museo moderno.
- J. Shaya → molto interessante l’approccio metodologico → i musei sono dei generatori di e
fenomeni prodotti culturali → possono descrivere una prospettiva, storica, estetica, della scienza etc.
→ i visitatori di un museo si spostano in uno stato di più alta ricettività se si trovano davanti ad un
allestimento museale, allestimento che spesso esprime le idee e gli interessi di un gruppo di potere
all’interno della comunità
Classificazione del collezionismo in mondo antico
1. Collezioni pubbliche
- Possedute o fruite dalla comunità (es. raccolte votive nei templi)
- Caratterizzate da una forte ambivalenza semantica politico-religiosa → sistemi di classificazioni
razionali di tipo aristotelica e poi in seguito approcci estetico-espositivi
2. Collezioni private (regali/artisocratiche) → si affermano inizialmente nel mondo ellenistico ma poi
avranno grande seguito nel mondo romano
- Raccolte esclusive sottratte all pubblica fruizione
3. Collezioni virtuali (letterarie o visuali)
- Sono immateriali ma sono fatte di descrizioni letterarie o dipinte → molto evocative e spesso sono
totalmente inventate → sono molto difficili da ricostruire e decifrare
Tempio di Lindo a Rodi 99 a.C.→ Esempio emblematico del collezionismo greco →luogo considerato
estremamente significativo sia politicamente che per ragioni religiose. → abbiamo una testimonianza
(→stele di Lindo) scritta che sembra somigliare ad un inventario descrivendo e celebrando gli oggetti
contenuti → 45 descrizioni di cui soltanto 37 leggibili ed erano organizzate così →
- Donatore → spesso presi dalla mitologia (per dare prestigio)
- Descrizione dell’oggetto nei suoi dettagli
- Lista di riferimenti alle fonti che citano l’oggetto
+ ci dice che Atena si era manifestata → questo accredita l’importanza del tempio → la stele è una sorta
di. Vessillo del tempio e quindi della comunità → infatti sono evidenziate la cronologia e la vetustà
degli oggetti.
Secondo Shaya gli oggetti costituivano una sorta di mappa del mondo secondo la comunità di Lindo
→ il tesoro era molto più che la somma delle sue parti ma nel suo insieme il tesoro è una celebrazione
del prestigio e della fama di Lindo. → drammatizzazione dell’identità del popolo di lindo + quasi
attrazione storica. → emerge con chiarezza il desiderio di annotare e comunicare la collezione e di darle
un significato politico e di storicizzare la collezione → viene data una intensa carica culturale e storica
agli oggetti. → le comunità utilizzavano gli oggetti per esprimere le loro idee ed i loro interessi.
La comunità ha bisogno di un luogo in cui reificare le proprie credenze ed i propri valori → la
comunità ha bisogno di una memoria ed il museo è il luogo

Collezionismo pubblico Romano → forte commissione di significati religiosi e politici →


esposizione e conservazione degli oggetti è spesso legato al culto della città e della Repubblica +
costituzione di raccolte derivanti dai bottini di guerra (→ Trionfi ) → è molto ben descritto dalle fonti
• Collezione di Pompeo → collezione eclettica in un cortile porticato su imitazione di Pergamo
• Collezione di Cesare → nel tempio di Venere

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• Collezione di Pollione → segna una svolta nella concezione → espone opere derivanti dalle
campagne militari + oggetti realizzati appositamente per la raccolta → + fa costruire appositamente
uno spazio “atrium liberatis” nell’angolo nord ovest del foro di cesare → Plinio ci dice che l’intento
era che la collezione attraesse i visitatori.
Collezionismo inizia a virare nella sfera privata → vengono prese delle misure volte a contenere la
sottrazione delle opere alla pubblica fruizione (
- 28 a.C. Agrippa raccomanda i collezionisti di non sottrarre le opere ma di mostrarle)
- Cicerone interpreta il desiderio di Roma di condannare la smania del collezionismo privato (Verrinae)
→ Verre si appropria abusando del proprio potere anche di un cupido in marmo di Prassitele, un
Ercole Bronzeo di Mirone due canefore di Policleto (insistenza sugli artisti). Accanimento controlli
collezionismo provato è perché lo si riteneva incompatibile con i mos maiorum (leggi suntuarie)
• Studio di Paoletti 2003 → parla della collezione di Verre → si era diffuso moltissimo il desiderio di
legittimare la privata luxuria soprattutto dai nuovi ceti emergenti.
Le accuse di cicerone contro Verre ci danno delle informazioni interessanti sul collezionismo:
1. Verre accusato di morbus et insania → è un malato
2. Cicerone condanna la scarsa cultura di Verre → non è un vero appassionato infatti si fa consigliare
da pittori e scultori
3. Verre ha mancanza di rispetto per il sacro e per la pietas (valori fondamentali dell’etica latina) → il
cittadino romano deve essere sobrio e modesto e deve dedicarsi solo al perseguimento del successo
di Roma.
Elsner → arco di Costantino come una sorta di esposizione pubblica di pezzi di spoglio → oltre ad essere
una macchina carica di significato politico “a cerfully designed object for the display of spolia” → eredita
una logica dell’uso politico della combinazione degli oggetti. → fu il primo passo in una sequenza di
esperimenti che sarebbero poi espressi nella chiesa di Santi Apostoli a Costantinopoli.
Il rapporto tra l’uso dello spoglio nell’età di Costantino può essere considerato all’origine del collezionismo
medievale. L’arco di Costantino dispone degli oggetti che sono direttamente collegati e non sono copie
(come accadeva a Villa Adriana o alle Terme di Caracalla) → l’accogliere gli originali ed esporli anticipa il
culto delle reliquie (forma di collezionismo più importante dell’età medievale)
Medioevo fu molto forte il fenomeno delle reliquie dedicato alla passione di cristo
Prime testimonianze di comportamenti collezionisti → ci sono dei limiti nel medioevo per i pochi
documenti + l’atteggiamento controverso della chiesa rispetto al possesso di beni preziosi e
all’ostentazione della ricchezza.
• Abate Suger di Saint Denis → è una delle prime fonti che esplicitamente incoraggia la
contemplazione della bellezza e il collezionismo di oggetti preziosi come forma di avvicinamento a
Dio → apre la porta ad un’esperienza estetica come forma di avvicinamento al divino.
Ci vorrà molto tempo prima che in Italia in particolare si formi una pratica di collezionismo
• Ristoro d’Arezzo (XIII sec cosmografo) → ci lascia una descrizione della raccolta che mostra una
sensibilità pre umanistica verso le antichità → nel XIII secolo le uniche forme di raccolte
accessibili al pubblico erano i tesori delle cattedrali (luoghi identitaria delle città) → avevano
sopratutto un valore miracoloso e non avevano un valore intrinseco o storico-culturale mentre in
Ristoro d’Arezzo riscontiamo un gusto quasi antiquario
• Oliviero Forzetta a Treviso (mercante) → nel 1335 ci lascia un suo promemoria in cui da delle
informazioni interessanti sulla sua pratica di collezionismo → ci da le sue commissioni ma traspare
un’ansia di accumulare e raccogliere tipica del collezionista di professione → è considerata come la
prima manifestazione del collezionismo in area veneta (nel 500 molto importante)
- Interesse per la pittura del XIV sec → artisti dell’area lombarda e veneziana
- Attenzione per l’arte profana → animali, scacchi ritratti e cammei
- Gusto antiquario → raccoglie statue, bronzi, monete etc.

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Lo studiolo compare in Italia solo nel 300 ma maturerà ne 400 → è un percorso molto lungo che si
nutre due due stimoli particolari
1. Cultura classica → Atriolum di Cicerone che descrive uno spazio riservato dedicato allo studio e
decorato con figure di uopi illustri
2. Tradizione cristiana → spazi chiusi e segregati, poveri e semplici destinati alla preghiera e allo
studio.
- Cella del monaco dedito allo studio
- Ambienti di studio laici
- Archivio-biblioteca.sala del tesoro allestiti all’interno dei contesti religiosi
L’ambiente deve essere lontano dal negotium e deve essere anche in prossimità fisica con la biblioteca.
I luogo della scrittura e dello studio nel medioevo sono di tre tipologie fondamentali:
1. Cella del monaco dedito allo studio
2. Ambienti di studio laici
3. Archivio-biblioteca.sala del tesoro allestiti all’interno dei contesti religiosi
Sin dalle origini il luogo di studio → devono essere in prossimità con il contesto naturale però una
visione dal’alto (lo ritroviamo anche nell’agiografia di Benedetto, Agostino e Girolamo) → sono fattori
importanti nella pratica dello studio.
Si stabilisce un’associazione tra l’anaforesi e la sapienza.

Uno dei precedenti più importanti sono gli ambiente presente nel palazzo di Carlo magno di
Aquisgrana: situati nella torre GRANUS →Torre del Tesoro di Carlo Magno
- Cappella
- Biblioteca
- Camera
- Vestiarium
È un’anticipazione dell’atmosfera dello studiolo medievale
Già nei testi antichi si afferma che la pratica dello studio porta alla Melanconia → si deve contrastare
con l’esposizione alla luce, la prossimità della natura, la frequentazioni di spazi naturali, la possibilità di
praticare dell’esercizio fisico → si ritroverà nella pratica dello studio incoraggiata da Petrarca.
Melanconia → associata a Sturno e quindi anche all’esercizio del genio e della creatività.
Il termine studiolo comincia ad essere associato al luogo in cui si raccolgono le cose → solo dal XVI
secolo ma il prototipo di questa tipologia si trova ad Avignone attorno al 1337 l’appartamento privato
di Papa Benedetto XII viene descritto così:
- Studio privato (7x5) collegato alla camera privata e alla camera dei paramenti, lo studio era dotato di
una finestra sui giardini, in prossimità c’era la camera del tesoro, l’archivio e la biblioteca.
Con Carlo V re di Francia il concetto di studio privato del signore si afferma in maniera più definita →
castello di Vincennes viene realizzato l’ “estude” che fa parte del suo appartamento privato → si trova
all’interno della torre → è+ affiancato alla cappella e all’oratorio e ha una orientamento verso il bosco
→ miniatura del 1373 rappresenta Carlo V nel suo studio mentre legge il primo salmo → nasce
un’iconografia del luogo di studio
Arredi molto preziosi definiscono lo spazio → elemento più importante è il saggio (atteggiamento
contemplativo) circondato da libri → iconografia derivata dall’immagine dl monaco nella sua cella.
Nel testo aperto vengono celebrate le virtù salomoniche della sapienza e della giustizia → attribuite alla
figura del monarca → c’è associazione tra l’icnografia del re e l’icnografia dello studioso perché il re
deve essere depositario della sapienza ed è il centro di uno stato che prende forma anche nell’esercizio
dello studio e della saggezza.

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Descrizione di Christine de Pizan → descrizione del tesoro di Carlo V → si entra negli spazi
inaccessibili → grande abbondanza di piccoli oggetti (rari o preziosi es. Cammei che saranno
particolarmente apprezzati nel mondo mediceo), oggetti religiosi e anche oggetti che hanno a che fare
con la rappresentazione del mondo geografico e naturale.

Con Petrarca prende forma il vero e proprio studiolo umanistico → lega una buona parte della sua
formazione in Francia dove c’era già stata un’affermazione di questo modello. Quali sono gli elementi
che ispirano l’elaborazione di Petrarca ?
- Atteggiamento verso la cultura classica che vene celebrata come modello → irraggiunginbile ma allo
stesso tempo fondamentale da conservare ed imitare → approccio rigoroso e filologico nei confronti
delle fonti antiche
- Cultura materiale diventa fonte di informazioni sul passato → collezione di oggetti, monete, rilievi e
cammei è veicolo di conoscenza ed informazione. → raccolte a fini di studio e ricerca
Petrarca è anche un punto di svolta per l’atteggiamento che lui promuove e favorisce nei confronti dello
studio → definisce un modello dello studioso → attento e disciplinato nella pratica dello studio ed
amante della solitudine.
La grande passione della cultura antica di Petrarca sarà alla base della nascita dello studiolo veri e
proprio.
• De vita solitaria → elaborato nella sua residenza nei pressi di Avignone a Vaucluse dove si trasferisce
dal 1337 → importanza fondamentale nella costruzione della sua immagine di studioso(quasi
autorappresentazione) → per lui la vita solitaria è il presupposto della attività di studioso ed ha una
qualità morale. Nella pratica dello studio egli recupera l’immagine della turris speculationis ed incoraggia
l’importanza dell’osservazione sulla natura. Ci sei deve isolare ma va mantenuto il contatto.
Lo studioso deve praticare sempre un dialogo immaginario con i grandi studiosi del passato → ebbe
una grande risonanza nella cultura rinascimentale → in moltissime raccolte successive la presenza dei
ritratti degli uomini illustri non ha una funzione decorativa ma queste rappresentazioni sono una sorta
di comunità immaginaria reale.
Definisce quindi un prototipo dello studiolo → raccoglie la tradizione antica, sviluppa ed evolve le
premesse dell’età medievale (in particolare quelle della tradizione francese) e crea un nuovo
atteggiamento che si apre verso una modernità →avrà grandissima fortuna in epoca umanistica e
rinascimentale
C’è bisogno di tre fattori per la pratica di solitudine virtuosa
1. Il luogo → lo studiolo
2. Il tempo → il momento dello studio è la notte perché c’è massimo raccoglimento
3. La disposizione d’animo
Le premesse definite da Petrarca durante il soggiorno in Francia troveranno un ulteriore momento di
sviluppo e un definitivo assestamento nella sua residenza di Arquà (vicino Padova)dal 1369 due
differenze fondamentali
1. Di Vaucluse abbiamo solo descrizione letteraria mentre Arquà la conosciamo
2. A Vaucluse Petrarca si rifà al modello di cicerone (sappiamo che c’erano giardini ed una grotta)
→nelle sue dichiarazioni scritte non usa mai la parola studium preferisce il termine biblioteca.
Nuovo modello iconografico
Con Petrarca nasce anche un’icnografia dello studioso → immagine dell’uomo sapiente nel suo studio
• Altichiero, Petrarca al lavoro, Sala dei giganti 1377
• Da Altichiero, manoscritto del 1400 →
C’è un’affinità iconografica con l’immagine di Carlo V →avere uno spazio è una condizione necessaria
e la stanza dello studio è propria per alcune figure

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- Chi regna → che ben governa deve anche ben pensare (lo ritroveremo potentemente nello studiolo
di Federico da Montefeltro che teneva tantissimo a sottolineare il suo interesse per lo studio)
- Gli intellettuali → incoronazione in campidoglio nel 1341 → definisce l’equiparazione della creatività
del regnante e del poeta.
La rappresentazione dell’uomo di studio ha una sua evidente collegamento con i ritratti di Tommaso da
Modena a Treviso nella sala capitolare → ambizione di cogliere l’individualità dei personaggi intenti
nella pratica dello studio → attribuiti caratterizzati.

Questo nuovo modello supera l’immagine dell’insegnante


→ Liebenwien ci dice che prima per rappresentare uno
studioso lo si poneva davanti a degli studenti mentre ora è
l’ambiente del pensatore che caratterizza l’immagine → se
prima c’era una dimensione sociale, la nuova iconografia si
caratterizza per la solitudine.

Lo studiolo si presenta anche come una celebrazione dell’individuo → esaltazione dell’individualità


dell’uomo umanistico e rinascimentale → primo accenno dell’idea dello studiolo come specchio della
personalità del collezionista

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Collezionismo Rinascimentale
ITALIA SETTENTRIONALE → Nel Veneto in particolare (area adriatica e di forti collegamenti
commerciali dove sono presenti moltissimi oggetti sul mercato antiquario) precocemente matura una
disponibilità e un’attenzione di tipo pre-umanistico
ITALIA CENTRALE → A Firenze molto presto comincia a diffondersi un “collezionismo ideale” →
raccolta di fonti, testi, rappresentazioni grafiche etc → sulla scorta dello studio filologico che
inizialmente si alimenta l’interesse per l’antico.
La collezione di antichità assume in questo contesto un’importanza fondamentale perché la cultura
dell’antico in quest’epoca alimenta lo studi della storia e assume anche un valore etico.

La famiglia Medici ebbe un’importanza fondamentale → la spinta cruciale fu di natura politica


Il controllo preso dai medici è mascherato da forme politiche ingannevoli → avendo un grande potere
economico dovevano ottenere un prestigio culturale e sociale nella prospettiva di ottenere
consenso politico. Ricerca costante del consenso politico → appropriazione di un contesto sociale e
politico che teoricamente doveva essere repubblicano. Molte delle tensioni che gravarono sulla vita di
questi personaggi (sopratutto Lorenzo che fu vittima della Congiura dei Pazzi del 1478). Pur essendo un
abile diplomatico fu in realtà in varie occasioni lui stesso causa di varie tensioni.
• Raccolta di opere rare e preziose → testimoniano gusto raffinato e ricercato + collegamento con
modelli indiscutibili dell’antico e del panorama del tempo
Obiettivo fondamentale è di ottenere maggiore consenso politico significato etico e morale che viene
attribuito agli oggetti che facilitano la trasmissione di messaggi ideologici → oggetti semiofori.
- Cosimo il Vecchio → pioniere della nuova forma di collezionismo
- Piero il Gottoso → che per la sua natura solitaria ricercherà in modo particolare la dimensione di
isolamento dello studiolo e avrà un ruolo fondamentale nello sviluppo del modello dello studiolo
- Lorenzo il Magnifico → andrà ben oltre la pratica dello studiolo e apre la strada ad un collezionismo
fortemente legato al mecenatismo anticipando la nuova stagione rinascimentale
Cosimo il Vecchio →figura a tutto tondo che mostra un grande interesse per le arti in generale e
comprende molto preste le implicazioni di natura politica → forte interesse per l’architettura e la
scultura contemporanea (due forme d’arte che hanno particolare rilevanza pubblica). È molto
appassionato di cultura classica (sopratutto Seneca) e matura grande passione per l’arte antica.
• Inventario del 1418 → riguarda il Palazzo Vecchio medici nel quale c’è una descrizione
dell’appartamento di Cosimo → presenza di uno scrittoio (→ è un mobile all’interno del quale si
torvavano gli oggetti più preziosi) che è associato ad una camera, anticamera e ad un’agiamenot.
- 66 libri
- 2 dipinti
- 170 monete antiche (→ considerate oggetti di straordinaria importanza documentaria ed
avevano una potenza iconica molto forte → combinazione di immagine e scrittura)
- Rosari
- Mappamondo
- Strumenti di scrittura
• Per il Palazzo Nuovo due inventari ed una descrizione del Filerete → descrizione dello studiolo di
Cosimo e dello studiolo di Piero il Gottoso → “studietto ornato di degnissimi libri e altre cose degne
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• Inventario del 1492 → redatto dopo la morte di Lorenzo il Magnifico → elenco degli oggetti molto
corposo
- Oggetti già presenti nello studiolo di Piero
- Oggetti già appartenuti a Cosimo → nel 1451 aveva disposto che le sue proprietà dello studiolo
rimanessero all’interno della casata

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- Dipinti di maestri importantissimi (presenza dei fiamminghi che ci fa capire l’influenza di questa
cultura a Firenze) ù
- Reliquiari,
- Gemme,
- Monete
- Libri preziosi
Cosimo si distingue per la sua straordinaria passione verso la glittica antica → Sigillo di Nerone (è una
corniola che rappresenta Apollo e Marsia venata di scuro che ha una forma convessa sul retro e che è
stata ricomposta nei suoi frammenti) → oggetto molto riprodotto che avrà una notevole influenza
sull’arte del 400.
- Descrizione di Ghiberti nei Commentari → dice di avere realizzato una montatura in oro per la
corniola
- Vasari nelle Vite parlando di Ghiberti → la montatura “non men bella dell’intaglio”
Entrambi esprimono una grande ammirazione per l’antichità ma
1. Ghiberti ci esprime la sua ambizione di conciliare il gusto moderno con l’antico, ammirazione per
la qualità tecnica però allo stesso tempo l’imprecisione iconografica. → permane un approccio
tardo medievale (non ancora prettamente umanistico) forse per la poca familiarità
2. Vasari mostra molta più competenza e cautela rispetto all’autore (si comporta da conoscitore) ed è
puntuale nell’individuazione del soggetto rappresentato→ espressione di una vera e propria
mentalità rinascimentale
All’intento delle collezioni si aprono dei laboratori di riflessione e di creatività che alimentano
nuovi discorsi espressivi.
Cosimo ebbe un orientamento pragmatico ma ebbe che una funzione decisiva nella spinta delle arti del
primo 400 → invente grandi quantità di denaro soprattutto nella pittura e nella scultura →
collaborazione dei grandi artisti del tempo nel progetto di rinnovazione della città → artisti ed architetti
lavorano nelle chiese e nei conventi.
Normalmente non viene ricordato come un grande intellettuale ma aveva passione per la cultura
classica → sopratutto filosofia di Seneca.
Predilezione per l’architettura è ampiamente descritta dalle fonti → si dice che il Pontefice lo avesse
spronato in questo
• Restauro del convento domenicano di San Marco → Beato Angelico + per la biblioteca del convento
Cosimo provvederà alla fornitura dei libri + doppia cappella per pregare privata)
• Costruzione del Palazzo Medici su via Larga (1444)→ diventerà un luogo di accoglienza per gli artisti
(primo fra tutti Donatello) → vero e proprio modello dell’architettura civile rinascimentale →
progetto che susciterà grande invida per la sua magnificenza e bellezza → è lo scrigno all’intento del
quale viene immaginata la collezione stessa.
- In un secondo momento sarà portato il David bronzeo di Donatello → ebbe l’incarico di
realizzare questa statua inizialmente posta nella sala grande della “Casa Vecchia” e poi viene
trasferito attorno ale 1457 nel palazzo nuovo al centro del cortile su un basamento a forma di
colonna (imitazione delle colonne coclide dell’antichità) → fonti della visita di Galeazzo Maria
Sforza insieme a papa Pio II(1459) → Francesco Caglioti ci dice che la statua era visibile anche
dalla strada quindi aveva una rilevanza di natura urbanistica sulla città.
- Il cortile ha una funzione di rappresentanza della collezione stessa → i tondi con festoni hanno
una rilevanza di documentazione e testimonianza degli oggetti antichi presenti in casa medici.
La collezione di gemme antiche (anche imitazione) è una componente fondamentale del collezionismo
medico →riprende una moda nord-europea → negli inventari al 1456 la famiglia possedeva circa 50
gemme antiche incise, nel 1465 ne sono elencate 30, nel 1492 sono 76. Sono oggetti particolarmente
adatti all’ambiente dello studiolo (piccola raccolta di grande eleganza).

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Cosimo muore nel 1464 lasciando le redini a Piero → era molto malato e quindi lo porta ad avere una
vita riservata e stanziale → sarà sostituito nella guida da Lorenzo solo ventenne dovendo
sostanzialmente compensare la morte improvvisa del padre.
Piero il Gottoso fu un uomo molto riservato e si fece realizzare un suo piccolo studiolo → descritto
negli inventari come uno scrittoio
- piccola stanza di circa 20 mq con volta a botte e senza finestre → ambiente che ci anticipa scelte di
ambiente particolarmente raccolto
- Porta d’ingresso → decorazione a tarsie che ritroviamo lungo le pareti (→ questo si ritroverà nello
studiolo di Federico da Montefeltro)
- Pavimento e soffitto erano decorati in terracotta invetriata → opera di Luca della Robbia
- Sulla volta c’era la decorazione dei dodici mesi in terracotta invetriata → oggi sono al Victoria and
Albert Museum. Secondo la tradizione iconografica medievale rappresentano i lavori dei Mesi. Ha
una logica di organizzazione della conoscenza perché i tondi rappresentano i mesi e sull’anello di
contorno hanno la fase lunare, il segno zodiacale e la durata de giorno e della notte.
• Filarete nel trattato di architettura ci da testimonianza dello studio di Pietro → Piero possiede tante
rappresentazioni degli uomini illustri (quello che era importante non erano le gemme e le monete ma
le immagini degli uomini illustri). → non ci spiega solo la composizione della raccolta ma anche l’uso
che Piero ne faceva.
Piero sarà colui che farà realizzare la Cavalcata dei Magi a Benozzo Gozzoli

Lorenzo il Magnifico → nasce nel 1449 da Piero de medici e Lucrezia Tornabuoni.


Passa alla storia non solo come grande uomo politico → si trova a gestire una situazione economica
della famiglia non fortunatissima → sia perché Cosimo aveva speso tanti soldi in opere architettoniche
+ per i prestiti fatti a uomini potentissimi.
Riceve una formazione umanistica → si appassiona alla pratica della poesia in lingua volgare → sarà lui
stesso promotore di competizioni poetiche e letterarie + si dedica alla raccolta e alla cura della
tradizione volgare toscana.
Viene fatto viaggiare da molto giovane → entra subito in contatto con le corti di tutta italia.
1468 sposa una fanciulla di casa Orsini → è una scelta politica.
• 1471 Viaggio a Roma (ha soli 17 anni)→ appena eletto Sisto IV della Rovere (sostenuto inizialmente
dai Medici) → Sisto gli regala due busti antichi e alcuni cammei preziosi + gli facilita la strada per fare
acquisti di antichità (saranno il nucleo iniziale della sua collezione) → ci lascia una memoria di questo
viaggio due teste di Marmo di Augusto e di Agrippa + scudella nostra di calcedonio (La tazza
Farnese)
• 1478 → Congiura dei Pazzi con complicità di Sisto IV e Federico da Montefeltro → muore Giuliano
(il fratello) → ne seguirà un periodo difficilissimo e carico di contrasti
Moneta di Bertoldo di Giovanni → Giuliano e Lorenzo raffigurati mentre vengono celebrati dopo la
congiura.
Fu un mecenate appassionato → tenta di emulare la grandezza di Cosimo senza però aver le capacità
economiche. → diplomazia artistica (reclutamento degli artisti fiorentini per la decorazione 400 della
cappella Sistina).
Inventario 1492 → 64 carte 15 delle quali sono dedicate solo allo scrittoio → 358 oggetti. Un capitolo
intero è dedicato allo scrittoio di Piero.
Nel 1451 → Cosimo aveva vincolato alcuni oggetti
Sono menzionati solo 4 artisti → Deposizione di Giotto, Giuditta e Oloferne dello Squarcione, San Girolamo
di Van Eyck, un ritratto di “dama franzese” di Petrus Christus. → evidente gusto per l’arte nordica
L’inventario ci dice dove si trovavano gli oggetti, quanto pesano e quanto valgono → inventari
venivano principalmente redatti dopo la morte del proprietario.

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L’oggetto più prezioso è un corno di unicorno → 6000 fiorini → Naturalia e Mirabilia è un retaggio
del tardo medioevo.
Nel 1490 abbiamo testimonianza della raccolta → Visita di Ermolao Barbaro da Venezia
La Glittica → uno dei temi più ricorrenti del collezionismo Rinascimentale.
• Tazza Farnese → ha una storia straordinaria perché passa di Mano in mano
- Piatto da libagione di 20 cm → viene valutata 10.00 fiorini
- Allegoria divina della famiglia regnante di Alessandria → Abbondanza dell’egitto
- Creata per la corte ellenistica di Alessandria → faceva parte del tesoro reale.
- Arriva a roma e poi arriva a Costantinopoli dove rimane dino al 1024 → diventa proprietà di
Federico II di Svevia → un disegno di un pittore persiano dimostra che la tazza nuovamente si
torva in oriente nella corte di samarcanda → sarà poi a Napoli dove viene descritta da Poliziano
→ viene acquistata da cardinale Trevisan (veneziano) che lascia la sua collezione al Papa prima di
Sisto IV → arriverà a Sisto IV e Lorenzo de Medici l’acquista → Margherita d’Austria spostata in
prima nozze ad un Medici si sposa ad un Farnese.
• Diomede e il Palladio → viene ripreso anche nei tondi del cortile del palazzo medici
(monumentalizzazione delle gemme → ostentazione del possesso delle gemme)
Lorenzo spesso fa apporre la sua sigla su alcuni di questi oggetti → es. boccale di diaspro con coperto
legato in argento.
Quali sono i canali di approvvigionamento?
1. Mercanti e scavatori
2. Contropartite e garanzie di prestiti → tipologia molto frequente in casa Medici.
Non mancano gli oggetti sacri → reliquiari ed oggetti preziosi →
• Reliquiario del Libretto → oggetto particolarmente famoso (è un doppio reliquiario che contenente le
principali reliquie della passione di Gesù provenienti dalla Saint Chapelle), Sun oggetto della seconda
metà del 300 che si deve a Carlo V di Francia → oggetto legato anche alla fiera di Luigi d’Angiò.
Dall’inventario del 1492 si osserva la corrispondenza tra gli spazi architettonici e gli oggetti e
anche la funzione degli spazi → il linguaggio utilizzato negli inventari ci spiega anche il modo in cui
le opere venivano categorizzate e l’abbinamento (soprattutto sui quadri) degli oggetti.
Legame tra Lorenzo ed il Giovanissimo Michelangelo → legame che viene sottolineato in particolare
da Ascanio Condivi → Michelangelo aveva un grandissimo interesse rispetto alla raccolta delle gemme
di casa Medici → Michelangelo viene trattato come un figlio da Lorenzo → nell’argomentare il fatto
che Michelangelo era amatissimo da Lorenzo ci dice che lo amava talmente tanto da mostragli spesso i
suoi beni più preziosi. Solo chi aveva accesso al suo cuore aveva accesso alla sua collezione → questo
ci spiega l’aurea della collezione. Questi oggetti rimasero nel patrimonio figurativo di Michelangelo.
La collezione di Lorenzo tiene in molto considerazione
1. esempi nord-europei → il mondo franco-boemo e soprattutto la monarchia francese (Carlo V il
saggio) → il collezionismo di casa medici è è protorinasicmentale perché è ancora legato al
tardogotico e il modello petrarchesco. → il fatto stesso che noi sappiamo molto poco degli
ambienti fisici ci fa comprendere questo.
La scolta si avrà con Federico da Montefeltro e soprattutto con Isabella d’Este → è primariamente
moderna.
Il XV secolo segna uno slittamento semantico che trasforma la pratica del collezionismo in una
forma di celebrazione della grandezza del collezionista stesso → colui che possiede gli oggetti
vuole esercitare una sorta di dominio sulle arti e c’è un’attribuzione alla sua pratica di collezionismo un
significato ben superiore all’attività di raccoglimento , studio e contemplazione tipica dell’ambiente di
matrice petratchesca.
2. Il secondo modello importante per casa Medici viene sempre dalla Francia → collezione di Jean de
Berry (fratello di Carlo V) è un personaggio eclettico dal gusto ricercato e raffinato → un
mecenate appassionato. È un mecenate a 360 gradi , committente di dipinti, libri e imprese

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architettoniche (15 castelli → architettura è molto presente nelle rappresentazioni pittoriche di Jean
de Berry). Interessato anche all’arte antica, alle gemme , cammei, animali esotici etc
• Très riches heure du Duc de Berry → libro di preghiere magnificamente illustrato
- Anticipa l’arte fiamminga del 400
- Confronto con Libro d’ore di Jean de Vreer
• Reliquiario della sacra spina → gusto per il dettaglio e per la preziosità minuta (arti minori)
• Arazzi dei nove Eroi → oggi al Met
Federico da Montefeltro
Luogo di straordinaria bellezza che va compreso proprio nella sua qualità ambientale e nella sua
relazione con il paesaggio → Urbino nel giro di poco tempo diventa un luogo di grande importanza
politica e culturale.
• Descrizione di Baldassare Castiglione nel Corteggiano → descrive il palazzo come una una città un
forma di palazzo → vi è una biblioteca composta di manoscritti di grandissima rarità e sarà un polo
di attrazione per gli intellettuali più autorevoli del tempo.
Federico nasce a Gubbio nel 1422 e muore a Ferrara nel 1482 → è il figlio naturale di Guidantonio (→
è un figlio illegittimo ma poi verrà riconosciuto) è amatissimo anche perché è l’unico figlio maschio →
viene molto seguito dalla corte finché non nascerà Oddantonio.
• 1433 viene mandato a Venezia per una questione diplomatica →lascerà un segno profondo
• Seguono due anni presso i Gonzaga a Mantova →conosce e diventa allievo di Vittorino da Feltre
Sono due momenti molto importanti → legati a luoghi di cultura, raffinatezza ed eleganza.
• 1437 → sposa la prima moglie Gentile Brancaleoni
• 1438 → inizia la sua carriera di condottiero → mercenario presso i Visconti di Milano. → sarà un
capitano di ventura molto abile.

• 1440 → presa della rocca di San Leo → viene considerata quasi imprendibile → successo militare che
gli da grande prestigio
• 1444 → riesce a divenire signore di Urbino perché Oddantonio (il fratello) viene ucciso in una
congiura → per sempre graverà su di lui il sospetto di Fratricidio
Nel 1446 c’è una corrispondenza con Cosimo il Vecchio → dalla tragedia Federico ne ha tratto
beneficio perché lo ha reso più forte.
Sarà continuamente sul campo di battaglia → suo arcinemico è Sigismondo Malatesta
Sarà sfigurato per sempre in seguito ad una gara.
Perde il Figlio Buonconte
• 1460 sposa battista Sforza (figlia del signore di Pesaro) → 1473-75 di Piero della Francesca oggi alla
galleria degli Uffizi
• 1472 → Battista Muore
• 1474 → Sisto IV riconosce a Federico il titolo di Duca e lo nomina Gonfaloniere dello Stato
Pontificio
A seguire riceverò tantissimi rinascimenti → Ordine dell’ermellino e ordine della Giarrettiera
• 1482 morirà improvvisamente per un malore a Ferrara.
La sua effige è abbastanza frequentemente rappresentata → abbiamo anche una serie di descrizioni
importanti
• Vespasiano da Bisticci → ci parla dell’amore di Federico per l’architettura.
Palazzo di Urbino → lavori iniziano 1450 e viene costruito in una progressione che si estende nel
corso del tempo
• 1465-72 → risale l’intervento di Luciano Aurano
• 1472 → completamenti fatti da Francesco di Giorgio Martini

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La pianta del palazzo metto subito in luce il recupero della sintassi classica → armonia, alternanza di
arcate e trabeazione
Andamento discontinuo del palazzo →dovuto all’ampliamento progressivo e all’adattamento di
strutture precedenti e adattamento con il paesaggio.
Facciata dei Torricini → è una facciata di rappresentanza ma non aveva una funzione altra a rendere il
palazzo visibile e da lontano → si adatta alla collina su cui si trova. → è un finto accesso monumentale
al palazzo.
Piano superiore → c’è l’appartamento ducale → lo studiolo si torva in una posizione di isolamento
rispetto agli altri ambienti.
Modelli:
- Facciata dei torrcini → arco di Alfonso d’Aragona (Maschio Angioino)
Capiamo i suoi gusti personali e le sue propensioni architettoniche.

La sua passione più sfrenata è la costruzione della biblioteca →Giovanni Santi (padre di Raffaello) ci
lascia una descrizione della biblioteca costituita da 900 codici miniati in tutte le lingue → oggi è
conservata presso la biblioteca apostolica vaticana
- 600 latini e volgari
- 168 greci
- 82 ebraici
- 2 arabi
Erano manoscritti miniati → quindi era anche un patrimonio di immagini → tantissime matrici
iconografiche a cui gli artisti più importanti potevano accedere. → Le biblioteche sono fonti di
informazione molto importanti per gli storici dell’arte.

→ data sulla base di


un’iscrizione che i torva
nello stesso studiolo
Diversamente da tutti gli
altri è conservato quasi
integralmente → l’assetto è
molto vicino all’aspetto
originale a parte alcuni
pannelli dipinti che oggi si
trovano al Louvre
L’acceso avveniva tramite
due porte + planimetria
irregolare che accentua il
dinamismo di questo
ambiente

La dimensione è molto ridotta → è molto alto però e questo giustifica la decorazione in verticale
articolata su più livelli.
• Decorazione a tarsie lignee → alte carica 2.53 m → hanno la particolarità di avere delle vedute
prospettiche
• Al di sopra presenta due fasce sovrapposte di ritratti di uomini illustri (→ tema ricorrente nello
studio) → 28 di cui 14 si trovano al Louvre → in parte sono personaggi del mondo della dimensione
classica ma ci sono anche dei contemporanei (tratto peculiare) che personalizza fortemente il suo
studiolo → passato e presente si mischiano e c’è anche un suo ritratto.

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• Sulla volta → decorazione a cassettoni
Abbiamo alcuni nomi degli artisti che lavorano nello studiolo → Federico fa di tutto per trasformare
Urbino in una vera corte umanistica → chiama diversi artisti provenienti dal nord europa (è
un’attenzione molto forte nel mondo umanistico italiano del 400). Soprattutto fiamminghi
- Giusto di Gand → lascerà Un segno importante in città → influenzando l’opera di giovanni santi e
indirettamente di Raffaello →
Tema prevalente che troviamo come chiave di lettura → tema del rapporto fra vita attiva e vita
contemplativa → tra l’attività militare e la passione letteraria.
• Vespasiano da Bisticci → decozione da una fonte coeva → Federico si intendeva di pittura e sapendo
che in Italia non c’erano artati in grande di dipingere intavola ad olio (era la grande novità del
momento)e per questo chiamò Giuro di Gand → dipinge le immagini delle uomini illustri e anche un
ritratto di Federico stesso (che non gli mancava nulla se non lo spirito → è una definizione che Vasari
utilizzerà più tardi in proposito di un ritratto Giulio II eseguito da Raffaello).
È cruciale nella descrizione la presenza degli uomini illustri → deve avere un’attinenza precisa con la
biblioteca di Federico, una visualizzazione della potenza espressa dalla Biblioteca.
La disposizione sui due livelli → centralità della figura di Federico che è posta in dialogo con gli altri
personaggi → i ritratti sono concepiti con un’animazione della gestualità → l’intento è di simulare dei
personaggi in conversazione → ideale colloquio tra il passato ed il presente che al tempo stesso
potesse essere di ispirazione per Federico.
Le tarsie simulano un arredo architettonico → panca continua e finte nicchie →+ armadi che
contendono oggetti di studi e diletto → es. codici, sfera armillare, astrolabio, strumenti musicali, armi +
veduta prospettica (si raccorda con la veduta dal palazzo)→ è da escludere che gli oggetti rappresentati
corrispondessero ad oggetti precisi. Lesene corinzie definisco gli spazi decorati (dettaglio di gusto
classico).
Lo studiolo era pensato come un luogo di contemplazione, raccoglimento ed isolamento → non un
vero spazio espositivo e di raccolta degli oggetti. È un luogo di rappresentazione ideale di uno
status di intellettuale che doveva compensare la dedizione di Federico alla vita di uomo d’armi.
Rimane centrale la presenza di Federico → è protagonista in quanto proprietario, diretto
ispiratore della decorazione ma anche come abitante in carne e in immagine dello spazio → è
rappresentato paludato al di sotto di un tendaggio che accompagna le tre teologali → tratto fortemente
auto-celebrativo. C’è un bisogno di legittimazione e di affermazione che Federico continuamente
dimostrava.
Il motivo ispiratore di questo consesso di saggi secondo Liebenwine → frontespizio di libri a stampa
della fine del 400 → anche se post possiamo dare per scontato che si trattasse di una modalità
decorativa radicata → attingevano ad una tradizione precedente. C’è un personaggio centrale che
normalmente è l’autore del testo e che viene circondato da altri personaggi posti nelle edicole.
- Adagia di Erasmo, 1523 → prefazione al centro e tutt’attorno personaggi che si affacciano con una
certa vivacità gestuale quasi a simulare una conversazione in atto.

• Da un punto di vista metodologico → schemi tratti dagli studi comparativi di Luciano Cheles → si
cerca di mettere in relazione l’assetto delle decorazioni in rapporto con lo studio du Gubbio e altri
esempi di cicli o serie decorative → es. insieme della arti liberali o decorazioni dei tarocchi o le virtù

Studiolo di Gubbio →era la città natale di Federico a cui rimane sempre molto legato → c’è un
palazzo preesistente all’intento del quale c’è uno studiolo
• 1494 Visita di Isabella d’Este a Gubbio → apprezza in particolare il palazzo → ne apprezza la
capacità di domandare lo spazio circostante + apprezza la presenza del giardino con la fontana.
La pianta è meno strategica rispetto all’isolamento ricercato di Urbino → viene realizzata una
decorazione a Tarsie lignee (è + più tarda 1478-82)

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Mancano le rappresentazioni
delle vite ed il paesaggio
mentre sono presenti le tavole
dipinte con le sette arti liberarli
Nuovamente il tema è della
vita attiva e contemplativa.
Figure allegoriche con sapienti
che si inginocchiano →
accompagnata da iscrizione
latina → rappresentazioni di
personificazioni delle arti
liberarli di fronte alle quali si
inginocchiano dei sapienti
(alcuni riconoscibili es.
Tolomeo)

Federico è rappresentato di fronte alla personificazione della dialetti → dipinto al Kaiser Friedrich
Museum.

Isabella d’Este Gonzaga - Marchesa di Mantova (1474-1539)


Tra Ferrara Mantova → è sposa di Francesco Gonzaga → sono due ducati molto importanti che
confinavano → la prossimità aveva nel corso del tempo creato delle tensioni e successivamente al
matrimonio si riavvicinarono.
È una donna dalla personalità forte e dominante → coraggiosa e caparbia capace di perseguire le sue
passioni ed i suoi interessi a dispetto di tutte le difficoltà.
Il motivo principale per cui isabella è così conosciuta → sappiamo praticamente tutto perché abbiamo
negli archivi Gonzaga 30.000 lettere → questo ci offre una panoramica dettagliata su tutta la sua vita.
• “Lo insasciabile desiderio di cose antique” → si autodefinisce una collezionista sfrenata → è anche
orgogliosa della sua passione.
Isabella viaggiò tantissimo → continuamente tornava a Ferrara perché era rimasta in grande legame con
la sua famiglia essendo la figlia prediletta di Eleonora d’Aragona. → spesso si reca anche a Milano dove
viveva la sorella Beatrice. Altro luogo importante è Venezia → ebbe un’importanza fondamentale nella
formazione e nei modelli culturali della giovane Isabella.
Isabella è la primogenita del Duca Ercole Primo d’Este e di Elonora d’Aragona (figlia del re di Napoli
Ferdinando I) → fu seguita da illustri intellettuali del tempo e sin da giovanissima mostra particolare
talento per la musica (sarà punto di sintonia con Francesco Gonzaga)
• 1490 si sposa con Francesco Gonzaga → ma il patto di matrimonio risale al 1480 → legame politico
che serbava a rinsaldare i rapporti fra i due ducati. → da subito comincia a progettare lo studiolo e
questo ci fa capire che è un’eredità ferrarese (corte di straordinaria eleganza e vivacità culturale +
precedente dello studio di Belfiore)
A Milano farà amicizia con Ludovico il Moro
• 1493 → muore Elonora → in questo suo lutto ostenterà un’eleganza straordinaria → le fonti ci
dicono che non era molto bella ma amava moltissimo affermarsi socialmente attraverso la
raffinatezza della moda.
• 1493 → nasce la prima figlia → a seguito si rec derà in pellegrinaggio a Loeto ed assisi
• 1496-97 → muore Beatrice e la secondogenita
• 1500 → Federico nasce come primo genito → scelti due padrini d’eccezione (Imperatore e Cesare
Borgia).

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• 1509 → Francesco viene fatto prigioniero dai veneziani →Isabella svolge funzione di reggente
sapeva tenere testa al papa e all’imperatore → dovrà combattere per ottenerne la liberazione con
l’aiuto di Giulio II e dovrà accettare che Federico venga preso in ostaggio al posto del padre (motivo
di litigio con Francesco).
• 1514-15 → primo viaggio a Roma →è una rivelazione perché vede le antichità classiche che prima
aveva conosciuto solo in via mediata. → rappresentazioni antiquarie di Mantegna.
Dopo il primo soggiorno romano seguiranno moltissimi viaggi → andrà anche nel sud della Francia
• 1519 muore Francesco Gonzaga → fino alla maggiore età di Federico dovrà governare → il ducato è
strategico ed è una casata molto importante e si muove attraverso la diplomazia
• 1521 → comincia a progettare un novo appartamento nella Cortevecchia → si allontana da Federico
• 1523 torna a Padova e Venezia accompagnata da Baldassarre Castiglione
• 1526 → torna a Roma per il giubileo → tiene il cardinalato per il figlio → si stabilisce a palazzo
colonna dove vivrà il sacco del 27 (l’unico palazzo nobiliare salvato dai saccheggi).
Nel 1539 muore all’età di 65 anni.
È la figlia di Ercole I desto ed è la nipote di Lionello e Borso (mecenati importantissimi del
rinascimento ferrarese, registi dell’officina ferrarese, luogo dinamico e ricco di stimoli → attivo
nell’elaborazione della cultura rinascimentale) → moltissimi legami con il mondo francese e
Borgognone. Il modello di Ferrara è indispensabile per capire come Isabella arriva a concepire
il progetto dello studiolo → è un’affermazione personale rispetto alla famiglia Gonzaga.
• Il modello più importante era lo Studiolo di Belfiore → realizzato da Lionello d’Este → è un
personaggio molto affasciato
dalla cultura tardogotica
(interesse per l’arte di Pisanello) e
le creazioni artistiche che
vengono elaborate per il suo
studiolo (una delle cosiddette
delizie di Casa d’Este la cui
caratteristica fondamentale
rimane il contatto con la natura)
→ Cosmè tura, Francesco del
Cossa, Ercole de Roberti (che accompagnerà isabella nel suo viaggio di trasferimento da Ferrara a
Mantova).
Borso d’Este era stato un’importantissima committente di Codici →Bibbia di Borso d’Este, 1445-61
→tra gusto vado gotico e riferimenti antiquari delle grottesche.
Intraprendenza urbanistica e architettonica della famiglia →addizione Ercluea dal 1492 ad opera di
Biagio Rossetti → mirava a riconfigurare l’assetto medievale di Ferrara attraverso un’organizzazione
razionale dello spazio inuma inquadramento pienamente rinascimentale.
Isabella arriva a Mantova con un suo bagaglio culturale ed affettivo → forte senso di autostima ed
autoefficacia.

Lo studio di Isabella vive due capitoli


1. Studiolo realizzato nel castello di San Giorgio
2. Dal 1521 → trasferimento nella Cortevecchia in cui crea un nuovo studiolo
Mantova era il luogo dove Andrea Mantegna aveva lavorato sin dagli anni 70 → Camera degli Sposi (1474
ca.) + negli anni successivi realizzerà la famosa serie dei Trionfi (1486-1501) + Madonna della vittoria
(1495). Isabella stessa fu committente di Mantegna → quando Isabella arriva a Mantova trova un
ambiente già fortemente culturale

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Il Castello di San Giorgio → aveva all’interno spazi pronti a raccogliere i desideri ed i capricci della
giovane isabella → già nel 1491 comincia a vagheggiare un’idea di studiolo → fa sistemare lo spazio
fisico e poi comincia a pensare alla decorazione.
Una particolarità degli studio di Isabella è che sono composti di due ambienti
1. Studiolo vero e proprio
2. Grotta → è un secondo spazio gemello → forse per ragioni di necessità espositive + grotta evoca
modelli culturali ed è uno spazio appropriato per raccogliere le sculture antiche

Finestra e balcone →
apertura verso
l’esterno
Decorazione
successivamente
isabella cominciare a
commissionare dipinti
ad hoc per questo
spazio → è un fatto di
grande originalità

Modelli → 3 matrici
1. Appartamento di Eleonora d’Aragona → dopo la risistemazione degli appartamenti
2. Abitazioni monastiche
3. Cortile del bel vedere → sopratutto per la grotta
Il tema dominante è quello del confronto tra vizi e virtù → fortissimo richiamo auto-celebrativo
→ era chiamata la decima musa perché si riteneva patrona delle arti
Grotta → è uno spazio affiancato allo tulio che aveva una finestra piccola → si trovava direttamente
sotto allo studiolo.
Lo studiolo sta in punto alla torre → ricorda il posizionamento del palazzo di Urbino → c’è una scala
interna che conduceva alla grotta.
• Inventario Gonzaga 1542 detto Codice Stivini → redatto tre anni dopo la morte di Isabella. → da
questo inventario noi ricaviamo una grandissima quantità di informazioni. → forte di presenza di
corniole monete e naturalia
- Cammeo Gonzaga del III sec a.C. → montatura in oro
Non disdegnava copie dall’antico → però in bronzo e in miniatura → soprattutto copie di grandi
capolavori dell’antichità → dopo il viaggio a Roma si procura copie del lacooonte, dello spinario etc.
Isabella amava moltissimo la pittura → nel 1502 scrive che desiderava avere pitture di storia (di maggior
pregio) dei più importanti pittori contemporanei italiani → rispetto ad altri suoi contemporanei lei
vuole operare una selezione dei migliori artisti e possederne le opere → da questa sua passione
deriveranno molte pene perché solo in parte gli artisti del tempo assecondarono i suoi capricci → es.
Leonardo non dipinse nulla per lei eccetto un disegno che la ritraeva, anche da Raffaello e Bellini non
riuscì ad ottenere nulla. → lei pretendeva di orientare le formulazioni iconografiche delle opere per cui
poneva delle regole ferree
- Tutte le figure delle stesse dimensioni
- Illuminazione fosse coerente con la luce naturale
Il più importante studioso che si è occupato dello stuolo era Egon Feraien → dalle descrizioni ha
ricostruito la disposizione dei dipinti

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• Minerva che caccia i vizi dal Giardino delle virtù di Mantegna → fondamentale il testo che corre lungo
l’albero animato.
• Scena con Marte e Venere di Mantegna (erroneamente definito il Parnaso) → amore virtuoso e positivo
con la negatività della figura di vulcano
• Incoronazione di Isabella in veste di Minerva del Costa → era centrale come celebrazione → 1511
• Lotta tra Castità e Lussuria del Perugino 1503 → contrapposizione tra elementi positivi e negativi con
le figure dei Diana e di Minerva che sconfiggono i vizi
• Regno di Como, 1511 del Costa
Il tono era di sapore autocelebrativo → isabella come regina delle virtù ed è colei che presiede alla
virtù della sapienza e si identifica nel ruolo di minerva quale regina delle arti
Avevano delle incorniciature classicheggianti.
Studiolo della Corte vecchia

Modello fondamentale è il
belvedere in Vaticano
La Cortevecchia è l’antico
palazzo ducale
L’appartamento di Isabella →
dallo studioso si accedere alla
grotta + c’era un giardino
segreto → spazio
classicheggiante con nicchie
dove venivano accolte delle
sculture ad imitazione dei
modelli romani
• Cortile dei Belvedere
• Palazzo della Valle a Caprinica → spazio architettonico dotato di nicchie all’intento del quale si
trovano delle sculture antiche.
Aggiunta del giardino segreto e spazi gemelli che accompagnano e affiancano lo studiolo vero e
proprio.
• Giardino segreto → spazio ameno che cura con particolare attenzione ad imitazione degli spazi che
aveva ammirato a Roma → dove era stata due volte
Il cortile del belvedere del vaticano aveva in qualche modo definito un’articolazione del locus amenus
rinascimentale: presenza di elementi vegetali e botanici (agrumi ) e sculture → è un serio in cui si vanno
accumulando sculture antiche nelle raccolte vaticane.
• Nel secondo studiolo vengono portati i dipinti che aveva fatto eseguire a Mantegna, Perugino e del
Costa → vengono aggiunte altre opere → due dipinti di Correggio Allegorie del vizio e della virtù,
1528-30 ( personificazione femminile ispirato al riquadro della volta della stanza della segnatura come
Astronomia)
Lo studiolo diventa il distillato della sua convinta pratica del collezionismo come espressione della
sua stessa personalità → i sono molti riferimenti personali
- Motto di isabella → Nec spes nec metu
- Rappresentazione musicale → allude al rapporto tra il tempo ed il silenzio → riflette la personalità di
isabella che aveva un grande talento per la musica.
In termini di originalità isabella porta ad un punto di svolta → non si limita a costruire uno spazio
umanistico, autocelebrativo votato all’isolamento → isabella cerca di fare dello studiolo una propria
creazione che abbia un ordine e una progettualità → è un’aspetto specifico che riflette la
maturazione di un gusto
- Comparazione antico e moderno putto di Michelangelo

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- Commisisona dipinti → combina l’elemento del collezionismo con l’elemento del mecenatismo →
aspetto che sarà caratteristico nel 500 e nel 600 n
Rilevanza pubblica della collezione → mostra con orgoglio la sua raccolta.
È l più moderna dei collezionisti tra 400-500 perché la sua collezione è su base stilistica

Margherita d’Austria → è l’unica altra collezionista donna documentata a quest’epoca → è la figlia


dell’imperatore Massimiliano → realizza la sua raccolta che era distribuita nel palazzo di Mechelen
(nome fiammingo della città di Malines)
Essendo un contesto imperiale la
collezione è molto più ricca di quella di
Isabella. Moltissimi oggetti esotici che
provengono in gran parte dalle Americhe.
C’è una combinazione di ambienti →
Biblioteca, Cappella, Gabinetti e spazio
espositivo descritto nei documenti come
Cabinet apres le jardin
Abbiamo un inventario → che ci parla
anche dello stile delle opere

Sono dipinti di grande importanza e di scuole diverse e ci sono nomi importanti come Bosch, Van
Eyck, Van Der Weyden

Alfonso I d’Este → è il fratello d isabella avevano


e un gusto comune
• Vasari dedica qualche passo al camerino di
Alfonso → spazi espositivi di particolare pregio
nel castello di Ferrara → l’artista è Dosso Dossi e
voleva delle pitture di Giovanni Bellini
“acconciare un camerino” → implica una volontà
di allestimento
• Lettera di Annibale di Roncaglia a Cesare d’Este ,
1598 → è una data difficile per la città di Ferrara
perché avviene la devoluzione di Ferrara (viene
ceduta allo stato pontificio e la corte degli Este si
deve trasferire a Modena) → parla dei capolavori
sottratti e descrive il camerino d’Alabastro →
descrive quali oggetti erano conservati e come
erano collocati
- Dipinti di Tiziano → Bacco e Arianna, Andrii
- Dipinti di Giovanni bellini → Festino degli Dei
- Dipinti di Dossi → fregi con le storie di Enea
I camerini di Alfonso d’Este → abbiamo un
documento notarile del 1600 che ci descrive un appartamento detto “Camerini” → da una serie di
ambienti in un camminamento chiamato la via coperta → tra il palazzo e
• Camerino d’Alabastro → 34 lastra di marmo realizzate da Antonio Lombardo tra 1507-1515 con
delle storie mitologiche → oggi sono all’Ermitage
Ricostruzione dell’appartamento di Alfonso I

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Molti dipinti di scuola veneta → vengono portati a Roma da Pietro Aldobrandini → tra la fine del 500 e
inizi del 600 porteranno nel panorama artistico romano una sfiammata per il colorismo veneto ed
influenzeranno i Carracci e saranno importanti per il collezionismo. Il collezionismo di quest’epoca è
fortemente caratterizzato dalle mode. La presenza di una singola opera all’interno di una collezione può
generare addirittura nuove scuole pittoriche
Nello studio di uno spazio è necessario capire come gli spazi s sono evoluti → la collezione è come una
macchina e assume un significato quando riusciamo ad aggaiciarlo alla viaa

Dalla metà del 500 il genere dello studiolo si afferma → vene sempre più citato → es. De Cardinalatu
1510.
Ricchezza, varietà ed abbondanza degli oggetti + postura dei personaggi è spesso tipica
dell’atteggiamento del malinconico.
Iconografia del dotto all’interno di uno spazio privato compare anche nello scenario di venezia →
Lorenzo Lotto, Prelato nel suo studio.
Palazzo Farnese a Caprarola →ricca
programmazione iconografica che porta
alla celebrazione di vita attiva e
contemplativa → abbiamo una serie
rappresentazioni iconografiche che
alludono alla meditazione,. Nel palazzo di
capralora troviamo accanto alla biblioteca
nel torrione due spazi che prendono il
nome dai temi iconografici con funzione
assimilabile allo studiolo
1.Camera della solitudine → descritta da
Annibal Caro → figure che si dedicano al
tema della solitudine + c’è
rappresentazione dei Ermes e Atena
(Ermatena) che allude all’eloquenza e
all’intelligenza
2.Camera della penitenza

Lo studiolo presenta quindi delle caratteristiche comuni


- Prossimità alla natura
- Prossimità alla biblioteca
- Prossimità all’appartamento privato
- Accompagnamento da eventuali camerini → per l’estensione delle collezioni → dallo studiolo si
passerà alla galleria in un’evoluzione che pian piano riusciamo a seguire → resa allo spazio più
fruibile e personalizzato (esigenze di rappresentanza e natura politica).
Nella letteratura e nella critica artistica della fine del 500 si comincia a parlaeredi questi spazi
• Trattato di Giovanni Battista Armenini “De veri precetti della Pittura” parla di spazi che considera essere
adatti all’esposizione e devono essere decorati da determinate tipi di iconografie (dipinti ad olio con
uomini illustri o grottesche).
• Sabba da Castiglione in “Ricordi ovvero ammaestramenti” → nel descrivere la vita del perfetto di uomo di
corte parla di camere e studi adatti ad accogliere dipinti etc → diventa una pratica comune. → per
Sabba la parola “studio” diventa proprio sinonimo di collezione

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Sull’eredità di Isabella che aperto questa strada lo studiolo diventa un modello di collezionismo del
rinascimento (→ siamo lontani dall’isolamento di Petrarca) → diventa un luogo di rappresentanza
• Collezione di Pietro Bembo → costruisce un suo camerino a ruota e poi lo trasferisce a Padova → la
raccolta di Bembo sarà definita da Alessandro Maggi come MUSEUM.

Evoluzione dello studiolo a Firenze → nel 500 riconoscimento ufficiale e formale del potere dei
Medici con la figura di Cosimo I che nel 1537 assume il titolo di duca → porta la famiglia in Palazzo
Vecchio nel 1540 → chiedono a Giorgio Vasari di adeguare gli appartamenti alle nuove esigenze della
famiglia → nella sistemazione degli appartamenti ducali realizza e progetta due nuovi
appartamenti all’interno dei quali è previsto uno studiolo
1. Quartiere di Leone X → 1561, Immagine di Cesare nello studio
2. Quartiere degli Elementi è al secondo piano ed è accessibile dalla sala di Cere. Rilievo di Donatello,
Nicola Pisano, Chimera di Bellerofonte. In questo studiolo viene rappresentata calliope (che
secondo Vasari riunite in se tutte le altre muse)
Cosimo I → ama molto la natura, le scoperte geografiche, gli oggetti esotici → fa realizzare al
mezzanino di palazzo vecchio uno scrittoio (era la definizione dello studiolo di Piero il gottoso) con
delle decorazioni di tipo naturalistico → aveva pesci esotici, denti in animali etc →prende forma il
gusto dei naturalia che andrà a confluire più tardi nei gabinetti naturali della fine del 500 (es. Ulisse
Aldovrandi). Le decorazioni assomigliano ad un erbario
→ Vasari parlando di Piero di Cosimo ci dice che egli dipingeva cose strane della natura → diventano
oggetto di collezione → Vasari ci da anche notizia delle decorazioni del mezzanino fatte dal Bachiacca.
Cosimo I aveva poi un’altro spazio (il Tesoretto) che si trovava nell’appartamento di Via della Ninna →
pannelli inseriti in incorniciature ricche e abbondanti che celebrano la figura di Cosimo come protettore
delle arti e delle scienze.
Esisteva uno scrittoio destinato ad affacciarsi sullo spazio esterno → scritto del Terrazzo con
decorazioni vegetali che simulano lo spazio naturale che non era possibile essendo in città

Lo studiolo di Francesco I → è
l’epilogo della storia dello
studiolo. Trasforma la camera da
letto arcato al tesoretto di
Cosimo → ha delle caratteristiche
molto interessanti con un preciso
progetto iconografico elaborato
da Vincenzo Borghini
comparazione tra creatività
dell’uomo e della natura
(microcosmo e macrocosmo).

Tentativo di ricercare l’universo interno → ricostruire il mondo in una stanza (che è poi il principio di
base della collezione) → tipico di una sensibilità che nasce dal timore di ci che non è conosciuto perché
si avverte la necessità di dare ordine al mondo.

Momenti nodali del collezionismo nel 500


1. 1471 → Donazione/Restituzione di Sisto IV → gesto simbolico di grande rilevanza politica → atto
fondativo delle collezioni capitoline

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2. Allestimento del cortile del belvedere in vaticano → fondamentale per la definizione di un modello
→ si definisce il topos tra arte antica e natura → idea del cortile popolato dalle statue diventerà un
modello estremamente gradito ai collezionisti di primo 500
- Giardino di Jacopo Galli
- Collezione del cardinale della Valle
- Cortile di casa sarei
- Giardino del cardinale Cesi → importanza anche per l’utilizzo dell’istituto del fedecommesso e
quindi stabilisce la cononutià e a intoccabilità
3. Lettera di Raffaello a Leone X → documento fondamentale per la storia del patrimonio e della
tutela → ritratta della definizione di un modello di comportamento e di sensibilità nei confronti
delle antichità → aumenta e reprime allo stesso tempo il fenomeno del collezionismo
Evoluzione delle raccolte
1. Studiolo
2. Moltiplicazione degli ambienti espositivi → es, Giovio
3. La Galleria → diventerà lo spazio espositivo per eccellenza dalla fine del 500 e per tutto il 600 →
alla fine del secolo nei progetto architettonici dei palazzi nobiliari sarà la galleria ad avere uno
spazio privilegiato.
Verso il museo
1. Nascite del museo di Paolo Giovio
2. Samuel Quicchberf scrive il primo trattato di museografia
3. Apertura della Tribuna degli uffizi → descrizione di F. Bocchi → spazio che prendeva l’apertura al
pubblico (ce lo dice il bocchi alla fine della sua descrizione) → la tribuna doveva essere patrimonio
condiviso da eruditi e curiosi
Analisi del fenomeno del collezionismo 500 →punti di ista di Stenhouse “Visitors, Display and Reception in the
Antiquity collections of late Renaissance Rome → tentativo di definire la storia della fruizione.
I. Ville e giarindi a imitazioni delle residenze romane
II. Cortile e giardini interni
III. Studioli
Già da isabella c’è una vocazione pubblica/di rappresentanza → lo studio di Stenhouse si pone il problema della
fruizione nel 500 e distingue due momenti
1. 1550-65 → fase caratterizzata da una fruizione limitata → prevalenza di collezioni accolte entro residenze
ecclesiastiche
2. 1580-600 → fase di minor legame con l’alto clero → minore ostentazione → si registra una maggiore
accessibilità delle raccolte
Concilio di Trento è spartiacque
Fonti
• Fulvio Orsini → si lamenta dei forestieri e curiosi inesperti che vogliono visitare a tutti i costi le
collezioni
• Ciriaco Mattei
• Girolamo Ferrucci
→ documentano l’interesse di un generico pubblico per le collezioni e anche la diffusione editoriale
delle guide (→ sono vere e proprie guide d’arte ad uso dei viaggiatori tra cui quello di Aldovrandi).

Allestimento della raccolta di Ferdinando dei Medici nella Villa medici a Trinità dei monti
• Inventario del 1588 che elenca la ricca consistenza → marmi antichi e dipinti moderni (Raffaello,
Tiziano, zucchi etc)

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Facciata interna della villa presentava una decorazione con bassorilievi → testimonia l’avvento di un
nuovo modello → utilizzo della facciata come spazio
espositivo (es. vedi Matti di Giove) → viene data
subito rilevanza pubblica alla collezione.
In questa villa importante era la presenza della galleria
→ in modo netto e definito una funzione delle opere
d’arte.

I giardini e dli spazi esterni sono molto più importanti


del palazzo stesso

La galleria si torvava al piano nobile e quindi appartena


agli ambienti di rappresentanza → andava a connotare
l’ambiente

Alessandro Farnese → è un personaggio straordinario che ci è noto come collezionista e sopratutto


come mecenate
- Villa di caprarola
- Horti Farnesiani
- Chisa del Gesù
- Palazzo della cancelleria
Possedeva una grande quantità di oggetti preziosi → gusto spiccato per le arti minori → grande amore
per le miniature (in particolare quelle di Giulio Clovio) e per le gemme ed i cristalli
• Lezionario Farnese, Giulio Clovio → fortemente influenzato dall’arte di Michelangelo.
• Cassetta Farnese → oggi al museo di Napoli
Il curatore era Fulvuo Orisini che era il bibliotecario di Farnese
Da come le fonti ci raccontano la collezione andava preservata anche a beneficio pubblico →
nella raccolta c’erano anche dei colossi (es. Toro Farnese) → impatto enorme sulla produzione artistica
di fine 500.

Venezia → nel 500 il collezionismo assume una rilevanza particolare


Aspetti che caratterizzano il collezionismo veneziano del 500
1. Emulazione tra le famiglie aristocratiche → c’è una sorta di competizione nell’utilizzo del
patrimonio per glorificare il prestigio delle proprie origini

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2. Pratica del collezionismo come investimento economico e culturale → Venezia è un modo di
commerciati → approccio di investimento economico
3. Comprensione del valore politico e comunicativo delle collezioni d’arte → legame con prestigio
pubblico e alla competizione politica che c’era a Venezia per l’accesso dalle cariche pubbliche
4. Particolare attenzione per la pittura contemporanea e specialmente per il genere del ritratto →
forma di auto-celebrazione e collegamento con sfera pubblica e politica.
Andra Odoni → è una delle prime collezioni di cui abbiamo traccia
• Lorenzo Lotto, ritratto di Andrea Odoni, 1527 → è uno dei primi riatti di collezionista, è elegantemente
vestito e circondato da sculture antiche → il tema è proprio quello dell’uomo che fa bella mostra di se
attraverso il possesso delle antichità → ci trasmette la sua cultura, nel suo gusto e la sua raffinatezza.
La collezione di Andrea Odoni rappresenta un po’ quello che era il gusto dell’alta borghesia veneta nel
primo trentennio del 500
Abbiamo distribuzione → descrizione dei Marcantonio Michiel di Casa Odoni distingue tra opere
moderne e antiche (quando sono moderne ci dice anche l’autore)
- Studio al primo piano → oggetti di piccole dimensioni
- Nel cortile → statue antiche e moderne
- Portego o loggia chiusa → ospita collezioni di dipinti
- Camera da letto → oggetti sacri e profani
La parte finale della descrizione del Michiel → dice che sembra di essere sia a Roma che a Venezia + ci
dice che l’amore per l’antico è proprio agli animi nobili e l’amore per la bellezza è associato ad una
collezione di virtù del collezionista stesso.

Gabriele Vendramin
• La famiglia Vendramin in adorazione della reliquia della vera croce, 1540-45
Il michiel ci descrive la tempesta di Giorgione
• A.F. Doni → La collezione di Gabriele Vendramin → abbiamo una descrizione
• Testamento di Gabriele Vendramin → ci parla della fatica nel radunare la collezione che gli è molto
cara e quindi esorta i suoi eredi d non venderle ne prestarle.

Grimani → famiglia importantissima


Domenico Grimani → 1461-1523 → Collezione che nasce a Roma ed è caratterizzata da tantissimi
pezzi antichi →scavi condotti presso il Quirinale dove il cardinale stava edificando il suo palazzo.
• 1523 → morte la sua collezione contava 170 pezzi tra cui marmi antichi, bronzi, dipinti moderni
(Raffaello, Bosch, Quattro visioni dell’aldilà) cammei etc + biblioteca di 15.000 volumi (→ acquisto della
raccolta di pico della mirandola).
Domenico era un uomo colto ed aveva sempre coltivato gli studi → è anche appassionato di miniatura
Breviario Grimani (è descritto dal Michiel) con le rappresentazioni dei 12 mesi (gusto nord europeo) →
per i pittori questo tipo di oggetti sono una fonte di formazione importante.
Alla sua morte decide di lasciare la sua collezione alla repubblica → questo fa della collezione Grimani
il primo museo pubblico della città di Venezia → la raccolta viene custodita provvisoriamente nel
palazzo ducale per poi dare seguito alle volontà del cardinale →Andrea Gritti fece realizzare una sala
destinata a raccogliere la raccolta di Domenico.
Giovanni Grimani → patriarca di Aquileia da seguo in modo definitivo alle volontà dello zio istituendo
lo statuario pubblico → la collezione statuearia lascerà il palazzo Griamni in Santa Maria formosa nel
1587
Istituisce delle regole precise
1. Trovare un luogo pubblcio adeguato → sarà antisala della libreria marciana
2. Riunire la sua donazione con quello dello zio → la raccolta di Domenico era stata collocata in una
sala che era ritenuta inadeguata
3. Garantire l’illuminazione zenitale (→ su modello della Tribuna) → c’è un’attenzione museografica
• Incisioni di Anton Maria Zanetti → ci descrivono l’allestimento

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Della sistemazione dell’anticamera della libreria Marciana viene incaricato Vincenzo Scamozzi → crea
una sorta di foro antico in cui si accostano le statue con un affollamento studiatissimo → uso di
nicchie, partiture corinzie etc → luogo viene aperto al pubblico nel 1596
Per Pomian →la collezione Grimiani costituisce il primo modello di museo energetico (→dovuto
alla generosità di un singolo benefattore).
È il terzo episodio di una raccolta artistica donata al pubblico → 1 Sisto IV 2 apertura della Tribuna 3
collezione Grimiani

Raccolta di naturalia → l’evoluzione delle raccolte di naturalia segue due strade


1. Wunderkammern → comparazione tra artificialia e naturalia (es. Raccolta di Rodolfo II a Praga)
- Es. dipinto di Frans Franken
- Lettera di Giovanni Tarino a madama Tale Cristina di Francia → ci parla di come deve essere
composta una stanza delle curiosità.
2. Raccolta scientifica → approccio sistematico ed empirico però definirli scienziati è una forzatura
- Si sviluppano in modo progressivo → anche però attenzione per oggetti bizzarri (es. fondatore
dell’accademia dei Linacei aveva dei denti di gigante) → rimangono modelli di conoscenza
legati al tardo rinascimento che riguardano l’astrologia e l’alchimia
- Concepite prevalentemente come luoghi di ricerca
→i musei scientifici nasceranno da questa categoria.
Fino alla prima metà del 600 c’è una coesistenza

Ulisse Aldrovrandi → ci è noto soprattutto come naturalista che compie studi filosofici e matematici
importanti → dalla seconda metà del 500 si dedicherà al collezionismo naturalistico (sopratutto pesci e
poi botanica) → dal 1568 si comincerà ad occupare dell’orto botanico Bolognese.
Non solo raccogli gli oggetti ma li fa raffigura → recluta degli illustratori che rappresentano animali e
piante
Adotta un suo metodo
• Ricerca e scoperta
• Approccio didattico
• Tecnica memorativa → criterio di catalogazione e classificazione
Il problema della classificazione è proprio il vero problema del collezionismo scientifico di quest’epoca
Esperienza per imparare e capire la natura → per porla descrivere e catalogare
Il museo di Ulisse arriva a contare 1400 reperti reali o dipinti + un erbario di 6000 esemplari di piante
essiccate e agglutinate → lo scopo era di raccogliere oggetti ed evidenze di tutto il mondo conosciuto
• 1603 Ulisse scrive il suo testamento → lascia al senato accademico dell’Università di Bologna l’intera
sua collezione naturalistica con una motivazione “che le mie fatiche vengo continuate dopo la mia more per
l’onore e l’utile della mia città” → concetto di pubblica utilità.
Aldovrandi è una figura di passaggio tra rinascimento e metodo empirico e produce un’enorme attività
editoriale → i suoi libri sono usati in tutta Europa come fonti di conoscenza.
• Visita di Pompeo Vizani al museo Aldovrandi su incarico di Carlo Emanuele I di Savoia → usa
esplicitamente la parola museo, che entra nel lessico comune e lo definisce come una delle cose più
degne notabili che si trovano a Bologna. E ci dice inoltre che nel libro dei visitatori ci sono molti

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nomi illustri e questo era un elemento che attestava il prestigio della collezione stessa → l’elemento
della pubblicità accresceva la notorietà ed il prestigio della collezione
All’interno del museo c’erano moltissime rappresentazioni di animali etc → avevano un’importanza
fondamentale perché siamo in un epoca di passaggio dalla logica della camera delle meraviglie a quella
del museo proto scientifico → si capisce che il libro illustrato assume un ruolo decisivo per far fruire la
collezione. → la riproduzione scientifica aveva una importanza enorme e l’affermazione del naturalismo
nel gusto pittorico è anche legato a questa nuova sensibilità per la natura e per la verità. → artisti
nordici ebbero grande fortuna grazie alla loro abilità nel rappresentare la natura (tedeschi e fiamminghi).
Molto spesso troviamo rappresentazioni di animali fantastici perché questo è un mondo di confine
perché da una parte ci si apre verso la scienza ma dall’altra parte c’è ancora un retaggio tardo
rinascimentale ancora molto forte.
• Drago di Aldovrandi → afferma di aver dissezionato un drago ma in verità aveva fabbricato un corpo
di un drago mettendo insieme corpi di animali diversi (un drago per il Papa, M Ruffini) → voleva
assecondare il papa Gregorio XIII il cui simbolo araldico è un drago
Collegate alle raccolte scientifiche c’è una grande attività editoriale → diffusione dei libri a
stampa diventa un veicolo fondamentale di conoscenza all’interno del mondo della “Repubblica delle
Lettere” →scambio di corrispondenze fittissime attraverso le quali si attiva una comunità di pensiero.
Molto spesso tra le cose che queste persone si inviavano c’erano anche disegni, niente essiccate e rarità
botaniche → venivano scambiate e trasmesse per conoscenza. Da questa comunità si svilupperanno i
musei scientifici che però arriveranno con l’illuminismo che porta una maggiore consapevolezza di
metodo.
Museo di Rodolfo II a Praga → una vera e propria Wunderkammer aristocratica.
Cultura collezionista profondamente eclettica → era un uomo eclettico estremamente attratto
dall’esoterismo (alchimia, magia, astrologia, scienze naturali e medicine) → voleva che la sua corte fosse
un punto d’incontro fra personaggi, artisti e scienziati di tutta Europa.
Nella sua raccolta troviamo oggetti di ogni tipo →vedi descrizione → dipinti di Arcinboldo che
rientrano nella sensibilità che vuole unire arte e natura.
• 1648 castello di Praga viene saccheggiato dall’esercito svedese
- 470 dipinti
- 69 statue in bronzo
- 179 oggetti in avorio
- 403 curiosità indiane
- 300 strumenti scientifici et

Altri esempi sono:


• Museo Ferrante Imperato a Napoli → è una figura che ricorre molto negli scritti dei linacei
→rappresentazione con oggetti ovunque ma c’è uno sforzo di dare ordine
- Descrizione di Capaccio, Il forestiero, 1634 → ritroviamo il principio della pubblicità
• Museo di Francesco Calzolari a Verona

Federico Cesi 1603 → fonda l’accademia dei Lincei → la lince viene scelta perché è famosa per la sua
vista → per conoscere la natura bisogna osservarla → importanza della osservazione dal vero e lo
spazio di collezione è importantissimo (si parla proprio di Museo) che è un laboratorio funzionale
alla comprensione del mondo
Johannes Faber, cancelliere dell’accademia → aveva un museo anatomico in casa → lo sappiamo da un
inventario del 1629 → gli scheletri erano posti gli uni accantonagli altri per essere comparati.
ebbero difficoltà a procurarsi dei bravi illustratori ed editori capaci di riprodurre le immagini scientifiche
in modo adeguato. → era un tema su cui si giocava il prestigio di una comunitò scientifica.
• Testo di Galileo Galilei, 1589 → ci parla del rapporto tra nascita della collezioni scientifiche,
collezionismo d’arte e sopravvivenza dei gabinetti di curiosità. Galileo che è un uomo moderno fa un

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confronto fra il Tasso e l’Ariosto ma alludendo alla differenza che c’è tra un gabinetto di curiosità e
una collezione vera e propria. La letteratura del tasso che è vista come grezza e di poca cosa ed è
comparata ad uno “studietto di un ometto curioso” con cose prive di valore. La letteratura di Ariosto
è vista come una galleria regia.
Museo Kircheriano al Collegio romano → fondato a Roma nel 1651 ed è legato al gesuita
Athanasius Kircher → quello che caratterizza questo museo è la centralità dell’aspetto della
meraviglia → nelle sue descrizioni K presenta degli esperimenti (spesso illustrati) quasi performance
scientifiche pensate per stupire e affascinare i visitatori (es. Lanterna magica) → spettacolo della scienza
o spettacolo della natura → diventa un uomo amatissimo e molto spesso descritto nelle corrispondenze
del tempo.
Collezione di Mandredo Settala a Milano (1600-1680) → abbiamo una impressionante illustrazione
che ci mostra la quantità infinita di oggetti. → Raccolta che conteneva circa 30000 pezzi naturalistici
però la straordinarietà era l’unione alla biblioteca → spazio di conoscenza con una vera e propria
finzione di studio. Sin da giovanissimo si dedica alla pratica del collezionismo
- Il demonio automa di Sattala → descritto spessissimo dai viaggiatori → si cominciano a diffondere
degli automi che con un meccanismo meccanico si muovano.

Federico Borromeo
• nel 1607 fonda la Biblioteca Ambrosiana
• nel 1609 la apre al pubblico
• nel 1618 istituisce la pinacoteca
• nel 1625 viene pubblicato il Museo di Federico Borromeo in cui descrive la sua raccolta → ci dice che
riteneva importante scrivere un libro che rappresentasse in parole la sua raccolta ed inoltre parla della
legittimità delle copie → il Borromeo è importante la pratica del ekfrasis e la copia è importante
perché rende possibile la divulgazione della conoscenza dei capolavori.
Nella pinacoteca ambrosiana c’è la Canestra di Frutta di Caravaggio → aveva un gusto particolare per la
natura morta e infatti aveva molte opere di artisti nordici es. Jan Bruegel dei Velluti (Vaso di Fiori).

In due fonti molto importanti (Federico Borromeo e Giulio Mancini) del primo 600 compaiono alcuni
temi importanti
1. Confronto tra le opere → tema già introdotto in parte da Isabella d’Este
2. Confronto tra le scuole pittoriche nell’esercizio del gusto

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La Galleria→ è un punto di approdo della lunga storia di collezionismo che si evolve dallo studiolo
alla raccolta. Gia compariva in villa medici e diventa uno spazio estremamente significativo ed
importante. Tra studiolo galleria c’è una grande differenza di percezione fisica che riporta una
diversa concezione della raccolta e della fruizione
1.Nello studiolo c’è una
fruizione circolare e ci si sente al
cento del mondo → è una
estensione del proprietario
spesso ed è un rifugio perché
nasce all’insegna della solitudine
virtuosa.
2.Nella galleria il dialogo con
l’architettura è importantissimo
→ è un fattore decisivo → è uno
spazio pensato per essere
attraversato e condiviso.

• Vincenzo Scamozzi, Dell’Idea dell’Architettura universale,1615 → parla della Galleria.


- L’origine della galleria è francese per trattenere a passeggio i personaggi nelle corti → la
proporzione viene dalla loggia ma c’è una minore apertura.
- Ci dice che a Roma iniziano ad esserci gallerie nelle case dei notabili e Roma nasce la moda e si
coniuga con la pratica del collezionismo di antichità.
- Bisogna essere attenti all’illuminazione che non deve essere troppa e devono guardare i giardini e
si devono trovare al piano nobile. L’illuminazione deve venire da una sola parte così che le cose
dentro possano essere viste in maniera ottimale e le aperture siano distante per collocare gli
oggetti di collezioni.
- “Le cose devono dar materia di ragionare e di passare il tempo virtuosamente”. Lo scopo della
galleria non è solo quello di mostrare gli oggetti ma di stimolare la conversazione → in questi
luoghi ci si dedica alla conversazione virtuosa.
• Federico Zuccari, La Galleria di Carlo Emanuele di Savoia, 1606→ parla del progetto e della decorazione
che rientrava nel culto della natura tipica del primo seicento. La definisce una "corsa di lunghezza”
con una vista singolare di ville e giardini. Sulla volta erano rappresentate le stelle ed i pianeti mentre
sul pavimento gli animali → rappresentazione dell’intero universo.
- Nella volta a botte → 48 immagini celesti
- Sfondamenti di prospettiva
- Nel pavimento di mosaico vanno forme matematiche e cosmografia di tutto il mondo
- Nel basamento → le teste di tutti gli animali
→ Questo progetto riflette la commistione dei modelli → questo rende il senso di fermento e di
elaborazione caratteristica di quest’epoca.
La galleria diverrà il genere dello spazio espositivo più ricercato → tutti i palazzi nobiliari la devono
avere
- Spazio decorato → motivi a grottesche, motivi naturalistici, festoni e ghirlande
- Sculture antiche → gusto antiquario trova spazio → commistione di antichità e pittura.
- Si trova al piano nobile (differenza con la loggia di Psiche anche se è un’antenata)
- Guarda la natura (preferibilmente)
- Nuovi criteri di allestimento n
- Funzione celebrativa e narrativa

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- Gusto scenografico → galleria di palazzo Farnese
All’inizio del 600 → collezioni che si vanno costituendo e cominciano a diventare degli status symbol
→ motivo di affermazione sociale sia tra i grandi ecclesiastici che tra gli esponenti dell’aristocrazia. In
questo momento emerge la figura del collezionista come erudito
Collezione Borghese → descrizione del Baglione che ci dice che è un luogo che viene edificato
appositamente per accogliere la collezione, che ha un rapporto molto forte con il contesto circostante.
- Ispirazione antiquaria con statue fuori (come villa medici) → forma di ostentazione →
trasformazione della facciata come spazio liminare e vetrina.
- Collezione eclettica → commistione tra natura ed arte (è un aspetto molto forte nella cultura
artistica tra 500 e 600)
- Scipione Borghese → bramosia della collezione anche con prepotenze (Cavalier d’Arpino o
acquisizione della Deposizione Baglioni o l’acquisizione della caccia di Diana) → scelte precise da
un punto di vista di opere → nascita di un gusto nuovo.
- Allestimento → in origine aveva un carattere di scarsa sistematicità (non venivano collocate in
base a scuole o materiali) → c’erano degli accostamenti tematici per stimolare il gusto del
visitatore es. Madonna dei Palafrenieri era associata a tre opere con Adamo ed Eva del Baglioni
C’è una nuova consapevolezza nella scelta delle opere → entrano nelle collezioni perché si
vogliono proprio quelle → spesso ci sono specializzazioni nelle collezioni.
→ Descrizione del 1600 del Manilli →

Collezione Giustiniani → viene composta all’inizi del 600 da Benedetto e Vincezio Giustiniani →
ricchissimi possiedono un palazzo
Ci sono moltissimi inventari → Luigi Salerno pubblica inventario del 1638 (more di Vincenzo) che dice
che ci sono 600 dipinti e 1800 sculture (→ tra le opere c’era la prima versione del Cristo Risorto di
Michelangelo (per santa Maria sopra Minerva), oggi si trova nella chiesa di san Vincenzo a Bassano
Romano). Moltissimi dipinti di Caravaggio e dei caravaggeschi (sia olandesi che italiani).
La galleria era uno spazio espositivo molto particolare ed importante e ricchissimo di sculture (es.
Minerva Giustiniani). Fino al 1621 quando muore Benedetto i due fratelli lavorano insieme nella
costruzione della raccolta →sappiamo che un primo nucleo di quadri (300) erano proprio stati raccolti
da Benedetto (lo sappiamo dall’inventario del 1621)
Vincenzo si farà promotore della realizzazione di una sere di incisioni tratte dalla sue collezioni →
Galleria Giustiniana volume in due tomi → con la finalità di diffondere l’importanza della raccolta di
sculture.
Allestimento della galleria → c’è una differenza di disposizione che gli oggetti avevano in base alle due
principali fonti che noi abbiamo sulla storia della collezione
• Inventario 1638 → documento importante perché capiamo l’importanza del rapporto con la
pittura di Caravaggio e di come questa collezione ha influite sulla diffusione della pittura
caravaggesca.
- Le statue (secondo lo studio della Strunk) erano disposte come se fossero personaggi di una
rappresentazione teatrale → l’antico prende vita → la galleria ha un aspetto ludico e ha una
qualità relazionale e sociale. → l’esercizio del godimento delle arti era la funzione primaria della
collezione.
• Inventario del 1793 → molto più tardo ma importante perché ci da l’idea della collezione prima che
venisse venduta (la gran parte dei dipinti sono finiti in Germania).
- Siamo in piena età illuminista (sono già nati i grandi musei internazionali) e c’è una nuova
mentalità → logica classificatoria e principio di simmetria e di affinità tematica → c’è un
desiderio di organizzare l’allestimento secondo un principio di razionalità ed ordine che andava
ad incontrare una fruizione di approfondimento, conoscenza e tentativo filologico.

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La conoscenza di alcune opere presenti in collezione ha sicuramente influenzato Caravaggio (pittura a
lime di candela di Luca Cambiaso, Cristo davanti a Caifa) e fu per lui importante conoscere l’arte classica
che furono di stimolo ed ispirazione.
• V. Giustiniani, Discorso sulla pittura, 1610 → Sull’allestimento dei palazzi “parare i palazzi
compitamente co quadri” → decorare le pareti dei palazzi e di riempirle realizzando delle gallerie
cambiando l’abitudine di un tempo. Questa pratica fa si che si alimenti un mercato della pittura e (→
quindi cambia il modo di dipingere e produrre arte ed il collezionismo è quindi un motore
importante)
Durante il 600 la galleria diventa quindi lo spazio espositivo per eccellenza → si apre un nuova strada
che alimenta il mercato dell’arte, mette in competizione i collezionisti e alimenta un gusto nuovo.
Essendo un luogo di frequentazione pubblica è un luogo di rappresentanza che quindi ha apparati
decorativi magniloquenti che hanno due funzioni 1 celebrazione del proprietario 2 fornire il giusto
contesto per la fruizione delle opere.
Il seicento è un’epoca in cui le fonti ed i trattati si moltiplicano:
• Lettera di Cassiano dal Pozzo (è un erudito del tempo) a Agnolo Galli →Sulla disposizione dei quadri,
1629. Ci sta dicendo che alcuni quadri valgono di più a seconda dei temi (es. tempio antico da valore)
e ci dice che i quadri devono essere disposti per genere e per misura. Parlando delle prospettive dei
dipinti devono avere una congruenza sulla parete. Il committente ha un contatto diretto con gli artisti
e chiede quadri a seconda delle sue necessità.
• Giulio Mancini, Le considerazioni sulla pittura, 1620 ca. → in questo passo ci parla dei diversi generi
artistici e come debbano essere disposti
- Nelle sale d’attesa devono essere posti i dipinti che parlano o di guerra o di pace o di azioni civili
(creazione di ambiente che ispira alla contrattazione)
- Ritratti dei personaggi illustri devono essere luoghi in cui la gente può entrare
- Le opere con temi sacri devono essere messe nelle anticamere di dove si dorme e se questi
ambienti non bastano → devono essere poste in galleria. (Battuta da tramontana e parata da
scirocco)
- Nella galleria devono essere poste per stile, per epoca, per soggetto o per scuola.
Testo della Francis Cage → sostiene come Giulio mancini sostiene che la pittura di paesaggio ha un
effetto benefico.

Spezzaferro
Emerge in quest’epoca una nuova concezione dell’opera d’arte → fino a questo momento i quadri venivano
acquistati principalmente per una loro funzione (es. funzione devozionale). Nel collezionismo romano del 600 i
dipinti perdono la loro qualità di funzione e le opere d’arte diventano autonome in sé e diventano desiderabili
per le loro qualità estetiche, tecniche e pittoriche → fenomeno di laicizzazione dell’arte → una
dimostrazione evidente è La morte della Vergine di Caravaggio che era stato respinto da un committente ecclesiastico e
poi viene venduta sul mercato. La storia del collezionismo a Roma nel 600 deve essere studiato come storia del
processo del riconoscimento autonomo dell’opera. A palazzo Farnese nel periodo del cardinale Odorado, che
muore nel 1626, vengono allestite camere dei quadri → riservati esclusivamente alla contemplazione delle opere. Lo
stesso fenomeno si riscontra anche nella collezione giustinianei nella Stanza Grande dei Quadri antichi.
I collezionisti tutelano le loro opere non volendo che vengano copiate perché la riproduzione di un’opera ne
riduceva l’esclusività e lo stesso vale nell’interesse del pittore.

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Nascita del museo moderno → il museo del 700
Il muro è il grande fenomeno del 700 e caratterizza quest’epoca → es. importanza dell’apertura delle
collezioni di antichità.
Uno dei tratti prevalenti è l’apertura delle collezioni private al pubblico → direttamente collegato al
fiorire della cultura illuminista che influenzerà la museologia per due aspetti
1. Organizzazione del museo→ opere vengono catalogate ed esposte secondo dei criteri → che
durante il settecento si evolveranno → soprattutto verso la razionalità
- Criterio cronologico
- Criterio delle scuole
2. Rilevanza pubblica → perché la finalità è diffondere la cultura e la conoscenza ed il museo appartiene
al processo di diffusone ed apertura (sarà un processo molto controllato, lento e in parte anche
ostacolato).
Comportamenti pregressi di cui tenere conto
- Apertura delle collezioni private al pubblico
- Evoluzione degli approcci espositivi e di comunicazione delle collezione
- Produzione degli strumenti che agevolano la comprensione e la conoscenza → cataloghi ed opere
a stampa (es. Museo Pio clementino)
- Cessione dei beni alla comunità → parte dalla restituzione dei papa Sisto IV nel 1471, apertura
degli Uffizi, lo statuario Grimani, la pinacoteca Ambrosiana, la donazione dell’Aldovrandi.
- Sviluppo di una nuova sensibilità volta alla diffusione della conoscenza (es. Accademia dei Lincei)
Sono due gli aspetti che contribuiscono alla nascita del muso settecentesco
1. Esigenza di tutela → sopratutto in Italia e nello stato della chiesa si afferma la necessità di attestare
la priorità della protezione dei beni culturali rispetto al loro possesso → sempre più spesso si
prenderanno provvedimenti per contenere il fenomeno della dispersione (→ molto spesso le opere
delle collezioni venivano acquisite da collezionisti stranieri). Questo fenomeno diventa molto
significativo anche ero l’effetto del Grand Tour e quindi c’era un esigenza di trattenere la bramosi
dei viaggiatori
2. Valore del bene pubblico e della condivisione del patrimonio → troverà un suo sbocco importante
durante la rivoluzione francese

Musei capitolini → sono i primi musei moderni ad essere aperti al pubblico


• 1734 → papa Clemente XII cede la collezione Albani alla collezione capitolina (che aveva già un suo
nucleo) → si fonda la prima collezione pubblica di antichità
Questa raccolta viene organizzata secondo criteri tipicamente settecenteschi
- Nuclei tematici
- Forte rilevanza data ai capolavori → la statua significativa da nome alla sala e viene collocata al
centro per far si che i visitatori possano avere il massimo godimento estrico
• 1741-45 → vengono pubblicati i primi cataloghi
• 1734 → viene fondata l’accademia del nudo → gli artisti sono quindi i principali fruitori del museo
(simile a quello che era successo alla pinacoteca con la fondazione dell’accademia del disegno)
- Incisione → si vedono artisti che riproducono i grandi capolavori del passato
• 1748 → Benedetto XIV acquista le raccolte pittoriche di Sacchetti e di pio da Carpi → dando
origine alla pinacoteca capitolina
Un anno prima (1733) → era stato emanato l’editto Albani → cruciale per la storia della tutela
- Blocca la vendita della collezione di Alessandro Albani
- Pone i motivi di pubblico decoro e di vantaggio del pubblico e del privato bene → riprende i
principi illuministi
Firenze
• 1737 → patto di Famiglia → le collezioni d’arte della famiglia dei Medici vengono donate alla città
→ questo porterà nel 1769 all’apertura degli Uffizi al pubblico

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Un tipico progetto illuminista che ebbe un effetto molto importante nella concezione del museo
moderno è l’apertura del Museo Lapidario di Scipione Maffei a Verona → è un museo specialistico di
numismatica ed epigrafia viste come “antichità parlanti” (hanno un valore storiografico maggiore).
Polemica con agli altri eruditi del tempo perché sosteneva la necessità di vedere gli originali perché non
basta la trascrizione → importanza di raccogliere gli originali
• 1746 Museum Veronense → descritto il museo e si vede la pianta → organizzazione esterna rigorosa e
funzionale → subisce l’influenza dell’Abate Lodoli che aveva formulato il concetto di galleria
progressiva, cioè organizzata in ordine cronologico.

Collezionisti, amatori e curiosi di Pomian → parla di Maffei e lo mette a confronto con Caylus (non si incontrarono
mai personalmente), hanno una sensibilità e attenzione per la storia e per il valore del patrimonio culturale
inteso come fonte di conoscenza e come ramo autonomo della ricerca → entrambi danno allo studio dei reperti
antichi una dignità disciplinare. Il monumento figurato per entrambi diventa un campo di indagine ed esplorazione
della storia. Entrambi mostrano attenzione alla tutela, sensibilità al bene pubblico e scambiano i modelli. Hanno
rispetto al passato degli atteggiamenti diversi
• Per Maffei i monumenti antichi sono delle prove di storia ma allo stesso tempo delle espressioni del gusto → è
un uomo di lettere
• Per Caylus il gusto l’elemento fondamentale → è un uomo di cose
Ci sono due documenti che Pomian cita:
• 1736 Maffei era stato a Parigi e e scrive al Polignac per suggerire la creazione di antichità a Parigi che raccolga le
iscrizioni ed i monumenti figurati. → il museo serve sopratutto a progettare le opere e a studiarle. È convinto
che il museo di antichità ha una finalità istruttiva importante ma allo stesso tempo in quasi tutte le città è
negletto. → avere un museo di antichità è com avere un laboratorio di storia.
• Caylus → ha saputo che Maffei vorrebbe che a Parigi si aprisse un museo di antichità e sottoscrive questa
necessità → parla del museo di Verona. Ci parla anche del Museo capitolino

Esisteva una comunità di intellettuali ed eruditi che cercava di promuovere una nuova cultura del
patrimonio e delle tutela di cui fa parte Francesco Algarotti, è un nobile veneziano che viaggia tanto e
condivide gli ideali dell’illuminismo → lo ricordiamo perché nel 1759 elabora un progetto per realizzare
un museo a Dresda (→ è una sintesi dei principi fondamentali della museografia settecentesca), per
Augusto III di Sassonia
• 1759 Progetto Organico per ridurre a compimento il regio museo di Dresda
- Elaborazione di un progetto di museo ben distinto dalla residenza del re → autonomia di spazio
e di funzione
- Ispirazione classica → evocazione dell’architettura antica
- Illuminazione zenitale su modello della tribuna degli Uffizi → attenzione all’illuminazione è molto
importante e molto moderna perché presta attenzione sul rapporto tra visitatore ed opera q evinsi
sull’esperienza estetica
- Galleria come spazio privilegiato per esporre la statuaria antica
- Sala rotonda coperta a cupola → strutta simil Pantheon
C’è quindi una combinazione di spazi diversi in un sistema ordinato e coerente → lettera di Algarotti al
vedutista bolognese Pesci, 1759. È una rievocazione dell’antico
Pur essendo un progetto immaginario è interessante perché risponde ad una sensibilità
caratteristica di questa epoca

Luigi Lanzi → è autore della Storia pittorica della Italia, 1759 storia dell’arte organizzata per scuole
pittoriche regionali. Ebbe un ruolo importantissimo all’interno della galleria degli Uffizi → influenza la
riorganizzazione → approccio per regioni verrà adottato → c’è corrispondenza tra storiografia e
museografia.

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• 1778-19 → va a Roma dove conosce Ennio Quirino Visconti (incaricato di redigere il catalogo del
Pio Clementino
Con Lanzi la galleria degli Uffizi riceva una nuova organizzazione e prende la strada della
modernità →si afferma una piena concezione delle arti e delle scienze in chiave di utilità pubblica+
classificazione delle opere per scuole, tecniche e periodi + isolamento dei capolavori per favorire l
comprensione e la fruizione → le collezioni scientifiche vengono separate da quelle scientifiche
• 1781 → allestimento della sala della Niobe affidata all’architetto Paoletti → nel 2006 è stata
ripristinata secondo l’originario progetto del Lanzi → grande bellezza e cura espositiva. 9 sculture
che erano statue scoperte a Roma nel 1583 e che erano rimaste nella collezione di Ferdinando dei
medici fino al 1775.

British Museum di Londra → inizialmente si trovava a Montagu House-


• 1759 Viene istituito per una delibera del parlamento inglese → nasce a seguito di un accordo di Hans
Sloane che lascia la collezione naturalistica perché venga istituto un museo → subito viene istituita
una biblioteca allestita anche grazie all’acquisizione della Biblio dei Sir Robert Cotton e la Royal
Library
Sir Hans Sloane → era un naturalista ed uno scienziato → la sua attività collezionista inizia nel 1687
quando si trasferisce in Jamaica. Importante era l’erbario con 334 volumi.
Importanza della combinazione tra museo e biblioteca → loco di studio end educazione dei cittadini
• Negli anni ‘70 il museo prende una svolta archeologica in seguito all’acquisizione delle raccolte di
William Hamilton(ceramica greca) nel 1772 e nel 1816 recono acquistati i marmi Elgin
Le collezioni provate albero una grande importanza nella formazione del British
- Raccolta di Charles Townley → dal 1778 aveva fatto costruire una residenza che che aveva le sue
opere → nel 1802 aperta la Galleria Townley
Caso della stele di rosetta

I due momenti da considerarsi epocali sono due


1. Nascita del Louvre
2. Nascita del museo Pio-Clementino
In Francia il dibattito sull’apertura di un museo pubblico precorre la rivoluzione → in epoca
dell’Ancien Regime il sistema dell’arte era dominato dai Salons organizzati dall’Academie Royale.
• 1750 → apertura del Palais du Luxemburg per iniziativa del Marchese di Martigny → apertura due
volte a settimana per tre ore di una raccolta molto selezionata di opere pittoriche
- l’allestimento delle opere era concepito per approccio comparativo → interessava stimolare gli
spettatori attraverso la pratica della conversazione → è una pratica di pensiero e di riflessione che
applicata all’esperienza estetica risulta essere stimolante → non punta quindi alla contemplazione
dell’opera ma ad una sua analisi razionale che vuole avvalersi del confronto con gli altri
• 1775 → si prova a trasformare il Louvre in un palazzo delle arti per idea del conte Charles D?
Angivillier→ idea coerente con le idee di Diderot e Dalambert → iniziativa non ebbe una sua
applicazione completa
La Francia riflette sulla natura stessa del Museo → i concorsi per Accademie d’Architecture per il
Prix de Rome hanno come oggetto il museo → progetto del museo perfetto
• 1753 → tema è realizzazione di una galleria associata ad una palazzo con rotonda a cupola con
lacunari
• 1778 progettazione di un museo distinto per sezioni tematiche secondo il criterio catalogico della
cultura illuminista→ da forma ad un modello di un museo a pianta quadrata con quattro cortili a
croce greca
Quindi la Francia pre-rivoluzionaria mostra una sensibilità per la condivisione del patrimonio culturale
→ già dalla metà del 700 si vuole garantire una maggiore accessibilità delle collezioni e un interesse per
la tutela della opere.

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L’allestimento comparativo delle opere nel Palais du Luxemburg stimola il dibattito → museo assume
una funzione anche politica → questo cederà il posto ad un approccio più contemplativo → minore
apertura e dialogo → le opere parlano ed il museo diventa quasi un luogo sacro → quindi si punta a
imporre un punto di vista e a non chiedere la partecipazione e l’interazione dei fruitori.
Di fatto il museo moderno in Francia approderà con lo scoppio della rivoluzione → solo dopo il 1789.
• 1793 → apertura del Louvre dopo un dibattito che dura due anni.

Musei Vaticani
Roma continua ad essere un luogo di importante sperimentazione sia nella collezioni privati e
nell’allestimento e anche della loro coesistenza con le necessità e le urgenze di tutela del patrimonio.
- Villa Albani → si caratterizza per una presenza di Winkelmann che era il bibliotecario del cardinale
Albani, e in questa funzione studierà l’antico, la scultura contribuendo in modo significativo alla
sistemazione delle opere nella villa. → Luogo di grande elaborazione culturale che in qualche modo
anticipa il clima che sarà vita al museo pio clementino
• 1763 → W viene nominato commissario alle antichità di Roma → lo mette in relazione alle collezioni
pontificie. È in un contesto che si prepara alla riorganizzazione delle collezioni vaticane
• 1757 →Benedetto XIV Lambertini fonda il Museo Sacro (Museo di Antichità Cristiane)
• 1761 → Clemente XIII con l’assistenza di W fonda il Museo Profano → assume un approccio
scientifico moderno → interesse non solo per i capolavori ma anche per gli oggetti minori e le
suppellettili → testimonianza della sensibilità illuminista che punta a ricostruire la storia.
I musei vaticani sono frutto di una convergenza tra pensiero moderno e capolavori → il museo
pio clementino è il vero cuore delle collezioni vaticane (rimane ancora il nucleo fondamentale) →
prende vita come museo grazie all’impegno di due pontefici
• Clemente XIV Ganganelli (1769-1774) → più moderato e meno moderno anche se da vita al museo
- Approccio di tutela perché parte dall’acquisto della collezione Mattei → vuole collocare le opere
“a pubblico decoro”
- Nel 1770 → decide di riorganizzare gli spazi delle collezioni preesistenti → avevano già una storia
molto importante di epoca rinascimentale (es. Cortile del Belvedere) → vengono disposti i lavori
di adeguamento per il cortile del belvedere e la palazzina di Innocenzo VIII → Tutto si presenta
all’insegna di una restituzione delle opere e una riqualificazione della collezione → maggiore
liberalità
- 1770-72 → Alessandro Dori sceglie un’impostazione magniloquente e scenografia con tante
decorazioni e stucchi → realizza vasta galleria in cui dispone le opere. L’allestimento proposto da
Dori è molto tardo barocco → stucchi e marmi colorati + disposizione che ci ricorda i musei
capitolini. → ricorda le ricostruzioni allegoriche di Panini
- Dal 1774 fino al 1787 Michelangelo Simonetti → completa e modifica i progetti di Dori
→demolisce la parte dei vaticani che ospitava gli affreschi di Mantegna però collega la galleria
delle statue al cortile dove realizza un nuovo cortile porticato in stile ionico e progetta l’accesso al
museo con una sequenza di ambienti. Approccio di Simonetti al Pio-Clementino → più austero e
molto classico (scelta dello ionico) e mette i grandi capolavori all’interno di grandi
nicchie illuminate dall’alto con lucernari → isolamento dell’opera stimola la fruizione
contemplativa, quasi sacrale. Il suo cortile delle statue trae ispirazione dalle case romane (→ in
quegli anni si inizia a comprendere com’erano anche per la scoperta i Ercolano e Pompei). Il
pensiero di W ha avuto influenza sull’allestimento di Simonetti.
Mengs, Allegoria del museo Pio-Cementino, 1772→ la storia sconfigge il tempo → si trova nella sala
dei papiri.
• Pio VI Braschi (1775-99)
- Riprende il progetto di Clemente e lo amplia → demolisce la cappella di Mantegna e inserisce
nuovi spazi

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- Oggi il percorso ricalca solo in parte quello originale → non vediamo alcuni spazi (es. sala delle
maschere) è una percezione falsata sia nel percorso che nell’atmosfera.
- Porta ad una svolta neo classa → ambienti che tendono a ricreare i grandi monumenti della
Roma imperiale → cuore del museo diventa la Rotonda modellata sul Pantheon (→sala che sarà
ispiratore della museografia ottocentesca es. Altes Museum).
- Le ambientazioni all’antica → pio clementino precorre in un certo senso le Period Rooms La
rotonda produce uno stato di estasi ed un’esperienza immersiva in cui il passato sembra
riprendere vita
Il museo pensato da Simonetti è caratterizzato dalla grande presenza della luce e del colore → grande
forza evocativa che da la sensazione di viaggio nel tempo →è anche un ambiente molto vario perché le
varie sale sono molto diverse fra loro → diveniva un’esperienza di scoperta dove l’elemento emotivo
era fondamentale.
Molto importanti sono le influenze esercitate dall’architettura neoclassica inglese → es., Robert Adam a
Kedleston
Tipologia di fruizione tipica del tardo settecento → si diffonde in quest’epoca la moda di recarsi di
notte a visitare il museo ammirando le opere a lume di torcia → fruizione ravvicinata che tende a far
esplorare l’opera per porzioni, attenzione quasi anatomica che tende a celebrare il dettaglio.
• Giovanni Battista Visconti → lavora dopo W come commissario delle antichità → lavora nel museo
Pio-Clementino sia per la sistemazione che per la pubblicazione del catalogo →
• 1782 insieme ad Ennio Quirino pubblicazione del catalogo illustrato delle collezioni
ASPETTI FONDAMENTALI del Pio-Clementino → tutti lo vorranno andare a vedere e lo ammirano
1. Celebrazione dell’antichità che si attualizza attraverso l’allestimento
2. Allestimento curato ed aggiornato rispetto al gusto dell’epoca
3. Verità delle collezioni → non c’è solo l’antichità classica
4. Attenzione all’aspetto didattico ed educativo
Gustavo III di Svezia giunge a Roma per visitare il papa →ritornato in patria vuole ricreare una sua
galleria di statue che è fortemente debitrice al museo → vorrà che la sua collezione di antichità diventi
una sorta di accademia e di scuola per gli artisti → nel 1794 sarà aperto al pubblico
• Articolo di Jeffrey Collins → autore cita il resoconto di un prete anglo-irlandese nel 1802 → “il
museo riempie la mente dello spettatore con stupore e delizia e forma il più magnifico insieme che si
sia mai visto o immaginato” →sottolinea l’esperienza estatica.

Il museo del Louvre


Il museo assume molto presto un significato politico nel progetto rivoluzionario → è il simbolo del
passaggio dalla monarchia alla repubblica perché il patrimonio passa dalle mani dei monarchi a
quelle del popolo
• 1791 → assemblea nazionale decreta l’esproprio dei beni della corna di Francia
• 1792 → viene istituito di Musée Revolutionaire
• 1793 → sarà inaugurato ed aperto al pubblico → Al momento dell’apertura aveva appena 537 dipinti
e 124 sculture perché diventerà quello che conosciamo noi con gli espropri rivoluzionari e
napoleonici → retorica del restituire le opere alla libertà.
- Viene riorganizzato molto preso per scuole e per odine cronologico → aveva lo scopo di
nascondere il fatto che molte delle opere ero frutto di confische
• “Rapport sur la suppression de la Commisun du museum” David, 1793 → il museo deve divenire una scuola
autorevole → parole che esprimono lo spirito iniziale ed alto, cioè il ruolo educativo che il
museo doveva avere. Il cittadino doveva entrare nel museo liberamente e trarre ispirazione dalla
bellezza e dalla storia, riconoscere nel patrimonio le proprie radici → Questo è il primo
fondamentale spirito repubblicano del Louvre → educazione del popolo e costituzione della
cittadinanze

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Le campagne napoleoniche ebbero un ruolo fondamentale nell’arricchimento della collezione del
Louvre
• 1797 su arriva al trattato di Tolentino con il quale la Francia diviene proprietaria delle opere
requisite → legittima gli espropri
• 1797 Trattato di Campoformio → prelevano cavallo di san marco nozze di Cana etc
• 1798 → francesi entrano a Roma e i marmi più preziosi del Pio-Clementino prendono la via per
Parigi
Le campagne portano ad un ribaltamento dello spirito repubblicano → il valore rivoluzionario si
sminuisce perché nella prima fase le opere erano del popolo. A seguito delle campagne del popolo
sono trofei di guerra, risarcimento dei sacrifici dei soldati. → mutamento del senso politico del museo.
Gli anni napoleonici quindi portano ad una radicale trasformazione del Museo
• 1803 prende il nome di Musée Napoleon → Dominique Vivant Denon avrà un ruolo fondamentale
nella riorganizzazione → dopo la campagna d’Egitto viene nominato direttore generale del Louvre
(comincia il ruolo del curatore museale)
- Cerca di riorganizzare il museo → vocazione colonialista cioè esposizione dei trofei celebrano la
superiorità di una cultura sulle altre e utilizzando l’esposizione dei beni culturali come forma di
autocelebrazione.
- Riorganizzazione museografica →insieme Percier e Fontaine c’è una nuova progettazione degli
spazi → apertura dei lacunari nella Grand Galerie, divisa in sei sale e dotata di un grande scalone
ad imitazione dello scalone di Simonetti
Ennio Quirino Visconti diventa curatore delle collezioni di antichità →cerca di attuare alcuni dei criteri
caratteristici della sistemazioni del Pio-Clementino
- l’isolamento di grandi capolavori all’intento i nicchia (fruizione celebrativa molto diversa da quella
illuminista dei musei capitolini che puntano ad una catalogazione per generi.).
- Gli ambienti vengono decorati secondo un approccio tematico → ambienti immersivi
- Viene inaugurata la galleria dei disegni (risponde ad una sensibilità storico critica che punta a
riconoscere il disegno come opera importante perché racchiude l’idea).
• Progetto di allestimento della sala di Raffaello di Denon → è una sorta di esempio delle regole di
informazione, classificazione ed esposizione. Al centro si torva la Trasfigurazione, intono si trovano
le opere dello stesso Raffaello e di Perugino → approccio storico-critico di stile e scuole.
Napoleone sfrutta il muro del Louvre per l’auto-celebrazione del suo impero e della sua persona → la
processione matrimoniale si dispone all’interno della Grand Galerie
• 1815 →Caduta di Napoleone → si apre la questione della restituzione dei beni espropriati ci sono
una serie di personaggi che intervengono
- L’Inghilterra si schiera nettamente a favore delle restituzioni (Visconti di Castlereagh e il Duca di
Wellington) si assumono l’onere del trasporto delle opere del vaticano.
- Per il Vaticano il ruolo fondamentale è quello di Canova → era stato nominato nel 1802 come
ispettore generale alle antichità → agisce per conto di Pio VII Chiaramonti → si adopera per far
ritornare il numero maggiore possibile di opere anche se circa la metà dei dipinti rimangono in
Francia + le 200 sculture cedute da Camillo Borghese nel 1808.
Da questa vicenda emerge la consapevolezza del legame tra patrimonio culturale e identità dei
popoli → Denon invece sostiene che la collezione che si è costituita diveniva una sorta di patrimonio
universale. Il concetto di museo universale è lo stesso argomento che è stato tirato fuori dai musei del
XX secolo per rispondere alle accuse.
Questi sono gli anni in cui la questione tra popolo e patrimonio riceve un’attenzione critica e filosofica
molto importante → legame indissolubile tra bene culturale e contesto viene espresso da Quatremère
de Cancy

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• 1796 Lettere a Miranda “Lettere sul pregiudizio che potrebbero causare alle arti e alle scienze la
rimozione dei monumenti dell’arte in Italia, lo smembramento della sue scuole, la spoliazione delle
sue collezioni, gallerie musei etc” → corpus di lettere fittizie che vengono indirizzate a tale Francisco
de Miranda che aveva partecipato alla rivoluzione francese → sono un testo fondamentale perché
esprime dei concetti e principi che ritroviamo anche nella costituzione (grande lungimiranza).
-Ci dice che c’è una cittadinanza culturale universale → arte
unisce persone e popoli all’insegna del bello → nessuna nazione piò
essere definita barbara perché ogni nazione ha gli stessi diritti
-Repubblica generale delle arti e delle scienze → è inutile farsi
la guerra per rubarsi l’arte (cioè l’anima) → violazione della
proprietà comune
-Denuncia il fatto che le spoliazioni perpetue dalle truppe
francesi erano inaccettabili perché sottraevano le opere al loro
contesto di appartenenza → le opere non devo essere portate via
perché il danno che provocano è inaccettabile.
Arriva a concepire l’idea di patrimonio intangibile → il patrimonio è
come un tessuto che non può essere strappato perché appartiene
ai luoghi e la natura si aggancia.

Gaspare Monge → è uno dei sostenitori delle spoliazioni → visione opposta


Musée de Monuments Français di Alexandre Lenoir → nato in questi anni a Parigi per tutelare i
monumenti smantellati durante la rivoluzione → approccio di celebrazione e tutela della nazione → ha
la funzione di raccontare per epoche la storia del paese attraverso un carattere emozionale con
un allestimento di impatto. → viene istituito nel 1795 e chiuso nel 1816. È un museo interessante come
esperimento museografico e museologico diverso da quello del Louvre e più legato ad una sorta di
sensibilità pre romantica.
Gli anni si chiudono e si aprono con due provvedimenti giuridici dello stato della chiesa che hanno
fatto la storia della tutela moderna
1. 1802 → Chirografo di Pio VII → su ispirazione di Carlo Fea → costituisce il primo tassello della
tutela moderna → definisce un elenco di tutte le opere inalienabili → segue l’editto Doria che
estende la tutela anche al patrimonio mobile, pubblico e privato secondo il valore della tutela
preventiva
2. 1820 → Editto Pacca → su ispirazione dell’operato di Canova → è il primo provvedimento
organico e strutturato volto a tutelare le opere seondo un principio di salvaguardia
- Proibisce l’esportazione di tutti i beni artistici →impedendo anche acquisto da parte dei turisti
- Stabilisce la denuncia(dichiarazione) di tutti gli oggetti artistici da parte dei privati possessori
disponendo dei controlli di verifica annuali da parte di funzionari incartati → provvedimento
che comincia ad intaccare il diritto privato.

Museo nell’800 → in questo secolo c’è un assestamento dei temi del ‘700 (concezione di pubblica
utilità, principio di tutela anche attraverso interventi di restauro)
Caratteristiche identificative
- Rilevanza dell’architettura → costruzioni di edifici che appositamente accolgono le collezioni
- Evoluzione dell’esperienza di visita → c’è una crescita della consapevolezza del pubblico.
- Corrispondenza tra patrimonio e nazione → l’800 è il momento di consolidamento dei grandi stati
nazionali.
Si diffondono i modelli dei musei ideali (→ già dalla fine del 700 concorsi del Prix de Rome)

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• 1805 Durand → progetta una idea di museo dove si recupera lo spazio della galleria con al centro una
grande rotonda (→ da Pio-Clementino che riprendeva sia un tema classico che neoclassico
-architettura privata inglese) → modello che farà da scuola per la museografia Europea dell’800.
Gliptoteca di Monaco → destinata a raccogliere la scultura antica ed ha un aspetto da tempio classico
• Iniziata nel 1816 e inaugurata nel 1830 → è il primo edificio museale autonomo tedesco.
Ludovico di Baviera, dopo aver visitato il Pio-Clementno, decide di creare un museo di scultura antica
“qui a monaco abbiamo bisogno di ciò che a Roma viene chiamato museo” → affida il progetto a Von
Klenze
• 1812 → La Baviera acquista i marmi provenienti dal frontone del tempio di Athena Aphaia ad Egina
→erano state scoperte da un archeologo inglese (Charles Robert Cockerell).
- Quando le sculture arrivano vengono restaurate con un intervento di restauro integrativo
(metodo di restauro privilegiato in epoca neoclassica) da Thorvalsen. → anche se siamo giù in
un’epoca in cui la questione del restauro integrativo inizia ad essere messa in questione (→ es.
quando il marmi Elgin arrivano a Londra Canova si rifiuta perché lo considera un sacrilegio)
- vengono sistemate con un’ipotesi di posizionamento.
- Negli anni 1962-71 c’è un intervento di de-restuaro → rimosse le integrazioni neoclassiche.
Allestimento pensato da Von Klenze è all’antica con decorazioni che dovevano guidare l’occhio
dell’osservatore, accompagnandolo in una sorta di viaggio del tempo, immersione estetica e
contemplativa.
C’è tra Klenze e Wagner (pittore) una polemica circa l’allestimento
- Wagner (pittore) sosteneva che il museo dovesse essere sobrio ed austero, l’opera deve avere una
neutralità
- Klenze voleva una contesualizzazione a tema che producesse un effetto evocativo.
• Un’altra opera conservata a monaco è il fauno Barberini → era stato restaurato da Vincenzo Pacetti
nel 1799. → sempre negli anni 60 si provvede alla rimozione.
La pianta della Gliptoteca ricorda il modello di Durand → non c’è la rotonda centrale ma c’è il fronte
concepito come tempio classico e una successione di sale che vanno a delinearsi in un percorso
rettilineo.
Inizialmente il museo presentava un ordine cronologico → con un abbinamento agli artisti del
neoclassicismo, rimane comunque un approccio elitario → concezione aristocratica della collezione.
Tra 700-800 → c’è una tensione perché da una parte ci si impegna ad propagare un’idea di libertà però
allo stesso tempo non si vuole dare a tutti perché la contemplazione della bellezza è un atto di libertà.
Alte Pinakothek → destinata alla pittura e ha l’aspetto di una palazzo rinascimentale
• Ludovico di Baviera affida il progetto a Von Klenze → viene usato l’approccio della galleria
- Organizzato su tre canali di percorso → parte centrale è la galleria vera e propria con i capolavori,
prima fascia laterale con Cabniets con opere minori. L’ultima fascia affrescata da Cornelius con
scene delle vite degli artisti → creazione di un percorso narrante ed esplicativo per i visitatori
Von Klenze ebbe rilevanza internazionale perché rializzò un progetto per il nuovo ermitage
L’intervento di Ludovico di Baviera è anche legato ad un grande progetto politico → forte richiamo antico
significava valore, onore ed attaccamento alla patria→ Leo Von Klenze nel Walhalla.

Altes Museum → attorno al quale a Berlino in questi anni si apre una grande discussione i cui
personaggi principali sono:
- Federico Guglielmo III
- Aloys Hirt → archeologo e storico dell’arte → era stato il primo a proporre all’imperatore un
museo dell’antichità → è un uomo dell’illuminismo
- Schinkel → architetto
- Waagen → storico dell’arte e futuro direttore del museo
- Hegel

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• 1825-30 → Imperatore affida Schinkel la realizzazione del nuovo museo che doveva ispirarsi al
pantheon→ viene concepito come un edificio cardine posto nel centro della città e con una
fortissima rilevanza simbolica → edificio concepito come tempio della bellezza.
Schinkel e Waagen ispirati da Hegel sostengono che il museo debba essere un luogo di
contemplazione della bellezza→ si oppongono alla visione illuminista di Hirt che e vuole proporre il
museo come luogo di istruzione. → La visione idealista prevale e viene costruito il museo-tempio
che ha la precisa caratteristica di essere un vero e proprio tempio del bello
- Fulcro è rotonda → influenzata dai musei ideali ma sopratutto dal pio-clementino di Simonetti
- Allestimento raffinatissimo molto curato → forte celebrazione dei grandi capolavori.
- Viene escluso sul ricorso alle copie suggerito da Von Humboldt per la valorizzazione degli
originali
Il dibattito sull’Altes Museum evidenzia la crescita della disciplina della Storia dell’Arte → lo storico
dell’arte inizia ad assumere una funzione importante all’interno del museo.
La vicenda dell’Altes è l’inizio di un percorso che porterà al Museum Insel → tra il 1830-1930 venongo
costruiti cinque musei
1. Altes Museum
2. Neues Museum → fortemente danneggiato → intervento di restauro portato avanti da David
Chipperfield
3. Alte Nationalgalerie
4. Bode Museum → inizialmente chiamato Kaiser Friedrich → chiamato dal suo primo direttore Von
Bode (1845-1929)
5. Pergamon Museum
Von Bode Inventa per il suo museo un tipo di allestimento che ambienta le opere → ambienti tematici
e stilisticamente coerenti → accompagnare il visitatore in modo immersione verso il gusto di una
determinata epoca (finalità didattica)→ pioniere delle Period Rooms che avranno grandissima fortuna
in ambito anglosassone. Il più grande allievo di Bode che si chiamava Valentiner che si
Musei inglesi di fine ottocento
Rivoluzione industriale porta a una trasformazione della società → il museo ne risente
• 1851 →Great Exibition → prima esposizione universale voluta da Albert→ commissiona a Joseph
Paxton il Chrystal Palace → esposizione bevve un enorme successo
Albert volle che i proventi della mostra fossero investiti nella realizzazione di un quartiere dedicato al
progresso dell’arte e della scienza (successivamente chiamato Albertopolis)
• 1857 → Nascita del South Kensington Museum→ inizialmente si chiamava il Museum of
Manufactures in Marlborough House → affidato a Henry Cole.
- Scopo di educare al buon gusto→ Cole organizza nella prima esposizione esempi di buon gusto
e cattivo gusto (Chambers of Horror)
La produzione industriale doveva sposarsi con la ricerca della bellezza con lo scopo di educare al
buon gusto. La grande produzione industriale non doveva essere esente da una qualità estetica.
La prima sede del museo venne trasferita su richiesta di Cole nel quartiere di South Kensington →
primo edificio chiamato Iron Musem che tra le cose aveva la particolarità di avere un impianto di
illuminazione a Gas che permetteva l’apertura notturna per gli operai.
L’altro personaggio che verrà coinvolto nel progetto di ampliamento è Captain Francis Fowke che era
un ingegnere militante incaricato di progettare i lavori di ampliamento→ idea di un tipo di museo
strettamente collegato con il progresso e con l’industria. Si arriverà alla progettazione di un edificio
molto articolato ed ampio. Si occupa anche dell’allestimento degli interni
- The Casts Courts → sale dei Gessi → copie ei grandi capolavori dell’antichità che servivano ad
educare il pubblico
Museo di ispirazione anglosassone ha una finalità educativa→ prima sposandosi con l’industria
ed il processo e poi utilizzando la grande dimensione del museo per educare il pubblico

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• 1899 → istituzione del Victoria and Albert Museum → morto Albert la regina Vittoria lo dedica a
loro. Gli obietti i del musei “eccellenza di ogni forma artistica deve consistere al completo
riconoscimento dei sui scopi” il museo è finalizzato allo sviluppo della qualità artistica del design
inglese e della produzione. Promuovere la conoscenza dell’arte è un modo per educare i
produttori affinché producano cose belle.
Museo di Storia Naturale di Londra → nasce sempre in questo periodo ad Albertopolis → eredita la
collezione di Sir Hans Sloane (era stata il primo nucleo del British) → architettonicamente ha la stessa
forma del Victoria and Albert. Allestimento museografico si sposa con la finalità → chiamato
Cattedrale della Natura
Musei Americani
Il modello delle sale immersivi verrà accolto dai musei americani con l’arrivo di Valentiner al
Metropolitan → darà vita alle Period Rooms
La tradizione museologica americana → grande modernità ed apertura → è in grado di guardare
all’esempio europeo per poter imparare e di adattarlo alla realtà americana.
La gran parte dei musei americani è frutto di iniziative dei privati → nasce come una costola della
grande industria → Il Met nasce perché i maggiorenti di NY si rendono conto di dover dotare la città
di un museo → nasce prima il museo che la collezione. Nascono sempre dal rapporto tra proprietà
privata e comunità.
Le grandi collezioni europee nascono su iniziativa dei privati e le trasformazioni politiche hanno fatto si
che siano rese pubbliche → nel mondo statunitense la collezione nasce quasi come un desiderio di
risarcimento, in Europa invece nasce da una separazione tra bene privato e bene pubblico.
Origini del museo americano → già alla fine del 700
• 1786 Charles Wilson Peale istituisce il Philadelphia Museum → approccio d’affari → società
commerciale con intento didattico → aveva come obiettivo mettere insieme scienza e natura “rational
amusement” → adotta il sistema di Linneo → apre delle sezioni nelle città di Ny e Baltimora
• Parte di questo museo venne acquistato da Phinneas Taylor Barnum (→ fondatore del circo
Barnum). Nel 1841 apre l’American Museum a New York esponendo 6000 oggetti di ogni genere che
comprendevano anche i reperti di reale interesse naturalistico → 1865 viene distrutto.
Vanno considerati tre aspetti importanti per capire da dove viene il museo americano
1. Approccio educativo e di contesto del modello Bode → il museo deve servire alla comunità per
educarla alla qualità estetica ed al gusto e ad un patrimonio identitario → collegare l’America
moderna con la vecchia Europa (gli stati uniti sentivano tanto l’origine europea)
2. Modello inglese → rapporto con le arti decorative e ed il design
3. Mecenatismo e collezionismo privato → riguarda anche il rapporto con le comunità e le realtà
urbani (anche competizioni fra città)
La vecchia Europa rimane comunque il modello di prestigio e di autorevolezza → i musei americani
sono strutture neoclassiche che vogliono ricreare l’atmosfera ed il fascino del museo di tradizione.
Contemporaneamente il museo americano capisce presto che deve generare una sua specificità →
progresso, dinamismo e velocità.

Ci sono tre fasi della stagione dei Musei Americani


I. 1870-76 → Modello industrial Arts and Education → nascono I primi grandi musei ammiccanti
tra cui Il Met, il MFA di Boston, Il Pen museum di Filadelfia e lo Smithsonian
II. Dal 1880 → musei americani entrano in competizione con i musei europei → nasce una classe
di professionisti della museologia e della storia dell’arte. Si afferma attenzione per il capolavoro →
campagne d’acquisti in Europa e nascono le grandi collezioni private americane.
III. 1900-1930 →Nascono le Period Rooms → gli americani cercano di mettere appunto un propio
modello dopo aver studiato quello europeo → soprattutto i musei tedeschi (sopratutto i
Landesumusem che sono musei di storia) dove prevale sempre di più l’ambientazione del genere
Bode.

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La Period Room → coinvolgimento del visitatore profondamente emozionale
Nei primi anni del 900 accadono alcuni fatti importanti
• 1906 → Museum of Fine Arts di Boston commissiona la Communications to the Trustees →
rapporto sui cambiamenti dei musei europei → documento cruciale per la storia dei musei americani
• 1901 nasce l’idea di costituire un Bollettino Museale → peri primo è Il Pennsylvania museum →
museo si trasforma in una comunità scientifica → in Europa questo spazio professionale di
confronto arriverà solo nel 1926 quando Focillion fonda la rivista Museion
• 1908 → nasce al Pensylvania Museum il primo corso di studi museali → con lezioni di storia dei
musei, uso delle didascalie, allestimenti etc.
• 1906 → Fondata l’American Association of museum → comprendono l’importanza di fare rete e di
confrontarsi
Rapporto con il progresso → è una delle idee caratterizzanti della museologia e della museografia
americana → è un tema estremamente importante nell’America della seconda metà dell’800
• John Cotton Dana → sarebbe molto meglio se tutti i musei fossero come dei grandi magazzini,
onesti, puliti, concreti, pieni di oggetti strettamente legati alla vita della gente” → se è simile ad un
grande magazzino è attrattivo e propone die messaggi vicini
I primissimi musei americani hanno un rapporto strettissimo con l’industria → American Museum of
Natural Historu, Brooklyn Myseum, Metropolitan museum, Newark Museum.
Questo è il periodo in cui nascono i Department Store → la loro estetica inizialmente somigliava a
quella di grandi musei → questo intreccio avrà un forte impatto anche sull’allestimento del museo.
• 1916-22 Campagna “Designed in America” in collaborazioni con i grandi musei Tra cui il Met → in
particolare Macy’s → campagna coordinata da Morris D’Camp Crwaford.
→ si sente il bisogno di qualificare la grande produzione industriale manifatturiera attraverso una
rilevanza estetica e il gusto.
• 1928 Art in Merchandise: notes on the relationships of stores and museum → Robert de Forest
direttore del Natural History Museum
Valentiner → allievo di Bode → diventa il curatore del dipartimento di Arti decorative del MET → fa
acquistare moltissimi arredi d’epoca per ricreare le ambientazioni che diventeranno caratteristici del
museo americano
- Cloisters del MET→ chiostri medievali che sono stati scomposti e ricostruiti a NY → rispondono
all’estetica dell’ambientazione
Museum of Fine Arts di Boston
• Fondato nel 1870→ Struttura enorme
Propone delle sale ambientate → sala buddista, sala giapponese
Accanto alla voglia di ricorrere il progresso rimane la retorica del museo-tempio → architettura
neoclassica ma ridondanti nella loro struttura →John Russel Pope è l’architetto che esegue sia i progetti
della Duveen Gallery etc. Esegue anche il progetto della National gallery (1941)

Temi della Museologia del 900


Nei confronti del museo come istituzione storica vedono la diffusione di un movimento di scetticismo/
contrasto → critiche mosse dai movimenti d’avanguardia (es. Futuristi dicevano che i musei
andavano distrutti ) → si diffonde sempre di più un movimento oppositivo nei confronti della cultura
dei museo perché queste istituzioni tenevano a chiudersi nella dimensione del tempio della bellezza →
non aperto ad alcuna forma di partecipazione. Il museo viene percepito dagli intellettuali come una
realtà ostile e obsoleta. → I primi anni del 900 domina la questione su come relazionale l’istituzione
del museo (votato alla conservazione del patrimonio) con la modernità.
Dopo la prima guerra mondiale si innesca uno straordinario fermento sul dibattito del museo del
modernità

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• 1922 Institut International pour la Coopération Intellectuelle→ presieduto da Bergosn → funzione di
promuovere e valorizzare il dibattito culturale ai fini di perseguire un progetto di pace planetario
• 1926 → Focillion si fa promotore dell’Office International de Musées (OIM) →obbiettivi
- Coordinare e potenziare i musei europei → rendendoli sempre più come istituzione aperte alla
cittadinanza → aspetto politico ha sempre maggiore rilevanza
- Primo presidente è Jules Destrée (sostenitore del socialismo umanitario, fra i primi fondatori delle
università popolari)
Henri Focillion (1881-1943) → è il direttore del museo di belle arti di Lione e docente universitario →
promotore di una nuova idea di museo moderno → più aperto al grande pubblico
- Museo come spazio di confronto e condivisione → uno spazio pubblico → contrario all’idea di
museo elitario e aristocratico
- Paradoxe Suprendant → quando intende la capacità del muro di coinvolgere sia gli studiosi che
l’uomo comune → è un approccio consentito dal fatto che il museo è un ambiente dinamico
(milieux vivant). Il museo deve essere un luogo concreto dove le cose vengono dette in modo
semplice e chiaro ma anche un luogo della fantasia
Il museo quindi si deve rinnovare → per consentire allo spazio museale di essere al passo con i tempi è
necessario aprire un dibattito → fonda una rivista.
• 1927 nasce Museion→ bollettino dell’Office International de Musées→ diventa uno spazio di
dibattito internazionale sul del rinnovamento dei musei, dei progetti museografici, degli allestimenti
etc.
Rivista che assume un’importanza enorme nel dibattito museografico e museologico fra le due guerre
→ preparerà i lavori per la conferenza di Madrid del 1934
Emerge chiaramente il principio che il museo non può essere un luogo separato dal resto del
mondo → nascono una serie di proposte all’intento della rivista Museion → “museo di Domani”
• 1933, Clarence Stein → promotore di una visione modernista → fazione del mondo statunitense.
→propone di distinguere il progetto museale in due anime fondamentale
1. Study series → dialogo con gli studiosi
2. Exhibition series → dialogo con il grande pubblico
Proposta museografica→ grattacielo con planimetria ottagonale che disviluppa attraverso otto gallerie
che hanno il compito di accogliere principalmente il grande pubblico, fa emergere una idea flessibile e
dinamica del museo (→ prevedeva infatti l’utilizzo delle pareti mobili)
• Le Corbusier, 1927 → interviene nella quesitone museale (→ la progettazione del museo appartiene
alle tematiche dell’architetto moderno e modernista) → interviene con un progetto per il Museo del
Spere Universale che non sarà mai realizzato ma che ispirerà → Museo a crescita illimitata sviluppato
come una sorta di spirale quadrata che si contrappone in modo radicale al concetto di museo
tradizionale → è uno spazio dinamico che invita il visitatore al movimento. Il museo diventa una
macchina per l’esposizione flessibile ed adattabile.
Gli anni 30 sono gli anni che al livello internazionale il dibattito sul patrimonio culturale si estende
anche alle grandi questioni della tutela → lo stesso Museion avrà un ruolo significativo nel promuovere
la cultura del restauro e della conservazione→ i sostenitori di Museion sono tra i sostenitori della Cara
del Restauro di Atene del 1931 → fino alla cara di Atene del 1933 → documenti che promuovono la
conoscenza e la comprensione del patrimonio come un valore universale →nasce idea di legame con il
patrimonio culturale come valore di tutta l’umanità e base fondante di coesione tra i popoli, pace e
civiltà.
USA
I musei americani andavano a raccogliere opere dal vecchio continente → volevano emulare la grande
tradizione dei musei europei

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• 1929 → nasce il Museum of Modern Art di NY per volontà di tre personaggi, Miss Lillie P. Bliss,
Mrs Mary Quinn Sullivan e Abby Alrdrich D. Rockefeller → è un museo che cambia tutto perché
vuole essere un museo del presente → la creazione di un museo di arte moderna significa intanto
interrogarsi su cosa sia l’arte moderna e su quale sia la finalità del museo → si apre un dibattito
teorico importantissimo. Se è un’arte del Presente quali sono le autorità capaci di riconoscere un
determinato manufatto come arte?
- Scelgono delle sedi non magniloquenti → la prima sede viene allestita al 12 piano di un palazzo
→ sul sito è possibile vedere l’evoluzione delle sedi, Nel 1938-39 viene costruito il nuovo edificio
da Philipp Goodwin e Edward Furrel Stone( da di un museo che cerca un dialogo con il territorio
urbano attraverso parete trasparente), si amplierà poi con delle sedi aggiuntive.
- Dall’inizio rinuncia ad avere una sua esposizione permanente → deve proiettarsi sull’attualità
- Il primo presidente è Conger Goodyer (mecenate e uomo d’affari ma appassionato collezionista)
Il primo direttore è Alfred Barr (1902-1981) → appena a 27 anni viene nominato direttore del MoMa e
a lui si deve la formulazione teorica di questo museo →è stato un pioniere:
- per il tipo di museo che ha voluto realizzare
- per il tipo di pubblico che ha voluto ricercare
- per la funzione didattica che ha voluto attribuire al museo (→ funzione didattica in senso moderno,
attraverso laboratori e progetti, con impegno pedagogico che si posa con l’attivismo pedagogico nato
negli Stati Uniti).
Per Barr il museo è un grande laboratorio al quale il pubblico deve partecipare (→ il pubblico
diventa protagonista). Nel suo dialogo con il pubblico il museo deve parlare la lingua del presente e
quindi deve aprirsi a tutte le arti del presente (cinema, fotografia e design). È un museo capace di
leggere il temo presente e di esporlo.
• 1937 → Barr apre la prima sezione didattica del MoMa e l’affida a Victor d’Amico→ subito si pone
all’avanguardia dal punto di vista della missione educativa (ormai fa parte del DNA del museo,
anche perché lo troviamo nella sezione ICOM, ma negli anni 30’ era un atteggiamento pioneristico).
Victor d’amico si porrà la quesitone dei cataloghi e delle mostre
• 1937 → apertura della galleria dei Giovani, lezione di arti e spazi espositivi per studenti
• 1942 → inventa il Carnevale dell’Arte dei Bambini → progetti e iniziative ludiche
• 1942 → istituzione del Comitato per l’arte nell’educazione e nella società americane destinato a
promuovere le arti durante la guerra (accesso all’arte era considerato una misura di conforto e
support)
• 1949-69 → dirigerà il People’s Art Center
• 1955 → organizzazione dei corsi estivi di arte riutilizzando una chiatta a Long Island (Art Barge)
Alfred Barr → arriva a capire il potenziale del museo ed il suo rapporto con la contemporaneità grazie
ad un viaggio che fa nel 28 in Europa dove trascorre 3 giorni al Bauhaus → ci dice che furono uno dei
più importanti eventi della sua formazione (→teoria pedagogica). Al Bauhaus impara l’idea di arte
onnicomprensiva e l’idea i modernità e la dimensione internazionale.
Sin dalla sua fondazione il MoMa persegue una politica espositiva inarrestabile → nei primi 10 anni
91 mostre in 1400 località → Barr cerca di promuovere un’idea diversa di museo per contrastare il
pregiudizio sui musei → dialogo con il presente e contribuisce alla formazione del presente.
Secondo Barr il museo deve essere audace → Gerturde Stein diceva che si può essere o moderni o
essere museo → quindi L’idea di Barr è rivoluzionaria perché il museo può essere una elemento di
spinta per la modernità stessa e per questo
motivo si pone la questione cruciale: cosa è arte
moderna? → inventa la metafora della
torpedine (siluro)
Il museo moderno deve lasciare indietro
progressivamente i vecchi movimenti che non
sono più in grado di dialogare con il presente →

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la coda va lasciata ai musei storici
Rappresenta l’idea di museo come istituzione in movimento
Vengono fatti degli accordi specifici
• 1948 → Testamento della Rockfeller cede la sua collezione al Moma ma impone al museo di cedere le
opere al Met dopo 50 anni
• 1947-48 → Patto tra il MET, il MoMa e il Whitney→ i tre musei decidono di ripartiti le aree di
competenza→ Il Met avrebbe out acquistare tutte le opere non più ritenute moderne (spartiacque
definito 1910) → patto non viene rispettato
Barr già negli anni ’40 si inventa delle didascalie → chiede il confronto a chi sta osservando → prende
per mano il pubblico e gli rivolge la parola → il pubblico non è una presenza muta ma una presenza
dialogante con la quale si può aprire una conversazione→ creare una condizione di stimolo.
Il MoMa cerca di aprire la discussione sugli artisti del tempo presente → ebbe un ruolo molto
importante nella promozione dell’espressionismo astratto(→si dice che il MOMA durante la guerra
fredda ha sostenuto i movimenti delle avanguardie americane in Europa con il sostegno della CIA. )
• Nascita del MoMa→ il momento di assunzione di responsabilità nella gestione delle questioni
della contemporaneità da parte degli stati uniti
il MoMa ponendosi come museo da legittimità ad opere di un’artista vivente → in un qualche modo ne
ratifica anche l’azione in termini di mercato. Però si pone come mediatore nei confronti di un pubblico
non pubblico.
• 1942 → Peggy Guggenheim (→ vive per molti anni a Paridi ed entra in contatto con le grandi
avanguardie) apre la galleria Art of This Century (volva fosse sia galleria che museo) → crea un
ambiente quasi fantascientifico → era la stessa idea perseguita dal MOMA.
Solomon Guggenheim decide di realizzare un museo dedicato alla collezione “Non Objective painting”
con la consulenza di Hilla Rebay → nasce il Solomon Gugghenehum Museum, edificio progettato
da Frank Lloyd Wright → progetto che stravolge la funzione e l’immagine del museo tradizionale.
Il museo sembra una macchina in movimento e lo mette in relazione dinamica con la modernità →
vuole i visitatori in movimento → museo prevede gallerie a spirale che dall’alto verso il basso fanno
camminare con un moto indotto i visitatori. → Il museo quasi si impone sul contenuto → è il primo
museo Landkmark, l’architettura è anche al centro dell’esperienza stesso con il rischio di sovrastare
l’importanza della collezione
Hilla Von Rebay → era una baronessa tedesca che aveva studiato pittura a Parigi, aveva frequentato i
grandi ambienti di avanguardie, dal 1927 arriva a NY dove conosce Solomon e lo incoraggia ad
acquistare arte contemporanea astratta (non Objective)
• 1939 si apre il museum of Non Objective painting → è Hilla che ha l’idea di coinvolgere Wright per
la progettazione del museo, chiedendoli di progettare un tempio allo spirito dell’arte (calotta del G.
Con la luce zenitale è una rivisitazione moderna della Rotonda di Simonetti)
È un’evento meno rivoluzionario del MoMa perché si avvantaggia dell’esperienza di questo → la grande
intuizione di questo museo è nella forma della sua architettura perché apre la strada alla sua dei musei
landmarks (oggi le archistar si cimentano soprattutto con il genere del museo → significa modentità,
sostenibilità, dialogo con il paesaggio e riqualificazione economica e sociale).
Musei civici in Italia
Il museo italiano nell’800 è caratterizzato dal genere del museo civico → musei legati al territorio →
nascono per due motivi principali
1. I grandi collezionisti desiderano donare il proprio patrimonio alla città → venendo meno il
fedecommesso con l’unità d’Italia → ritorna l’idea di godimento pubblico delle collezioni
(precedenti celebri donazioni) → rimane in Italia una forte vocazione regionalistica → museo
civico interpreta questo spirito

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2. Stato ha bisogno di proteggere le opere perché a seguito dell’unità moltissimi beni vengono
espropriati dalla chiesa (legge 3036 del 1866)→ inizialmente vengono assegnati alle accademie
d’arte (soluzione non congeniale) → necessaria la creazione di nuovi musei
Difficoltà nell’Italia post-unitaria → patrimonio immenso e mancanza di leggi organiche di tutela
(lo stato pontificio era pioniere nell’istituzione di dispositivi giuridici atti a tutelare il patrimonio). →
insidia costante del mercato artistico e pressioni provenienti da acquirenti stranieri.
Il museo civico arriva in Italia anche a tamponare l’emorragia di opere → però in realtà le sottrae al
contesto (soprattutto quelle che si trovavano nelle chiese sparse sul territorio)
• 1861 → Cavalcaselle e Morelli (conoscitori)→ incaricati di redigere un inventario delle opere di
pertinenza ecclesiastica nelle Marche e in Umbria → serviva ad individuare le opere che dovevano
essere tutelate dallo stato
• 1863 Cavalcaselle definisce i principi guida della tutela del patrimonio
- Catalogazione
- Nonna di ispettori locali → propone una doppia sorveglianza, locale e centrale
- Controllo dei restauri
- Divieto di esportazione
Per Morelli e Cavacaselle il principio di tutela è prioritario → prevale sul principio di mantenimento
del rapporto tra opera e contesto → il museo è la negazione dei principi enunciati da Quatrèmere
de Quency
• Lettera di Morelli a Francesco de Sanctis → pensa che i musei debbono essere piccoli e legati al
territorio → “i musei universali sono tipici di quei paesi che hanno perduto il loro rapporto con la
storia dell’arte o forse non l’hanno mai avuto”
Specificità del museo civico
- Attenzione alla storia locale
- Attenzione alle arti minori → espressione della cultura del territorio stesso
- Rilevanza dei frammenti architettonici delle opere sottratta e edifici demoliti
Germania: landes museum
Francia: ecomuseo → museo legato al territorio oggi venuto una declinazione del museo
contemporaneo → nella Carta di Siena si sostiene il rapporto tra museo e paesaggio → il museo non ha
responsabilità solo di quello che contiene ma anche di quello che gli sta intorno

Svolta della museografia italiana nel dopoguerra


• 1934 → Conferenza di Madrid →Italia partecipa ma si faceva portatrice di istanze legate ad una
politica di regime che quindi tendevano a concepire la funzione del museo e del rapporto tra arte e
pubblico in chiave dittatoriale
Dopo la seconda guerra mondiale l’Italia vive una stagione gloriosa → aspetto quasi poetico della
museografia italiana della seconda metà del ‘900.
Italia esce dalla seconda guerra mondiale dolorante ma con un grande patrimonio valoriale suggellato
dalla costituzione → nei principi fondamentali ci sono degli articoli importanti per il patrimonio
culturale
• Articolo 9 entra nella costituzione per volontà di due personaggi molto diversi fra loro [1] Concetto
Marchesi (→ comunista che si occupa nella costituente delle questioni dell’istruzione e
dell’educazione) [2]Aldo Moro (→ è un cattolico, quasi più espressione) → viene recuperato il
principio del patrimonio come tesoro della nazione e della valorizzazione del paesaggio,
principio già presente nella costituzione della repubblica di Weimar
Musei erano stati danneggiati → i più grandi architetti vengono chiamati a dare nuova dignità delle
opere e anche chiamati a dialogare
• 1953 Guglielmo De Angelis D’ossat Rapporto sul ripristino dei Musei italiani → ci dice che sta per
compiere un passo in avanti per un’adeguata sistemazione del patrimonio artistico nazionale
Vengono accolti i principi affermati anni prima dalla conferenza di Madrid del 1934

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- Questione del doppio percorso
- Selezione delle opere
- Illuminazione
- Flessibilità e mobilità degli spazi
- Critica delle ricostruzioni d’ambiente → si predilige ambientazione neutra
Carlo Scarpa (1906-1978) → si forma con Franco Pizzuto
Studia all’accademia di belle arti e fra il 1932 e il 1946 era stato direttore artisti della Vetreria Venini di
Venezia (interesse per le arti applicate→ caratterizzerà la sua estetica )
Legge le riviste specializzate e studia l’opera di Adolf Loos, Otto Wgner e Olbrich → interesse per
razionalismo architettonico
Tratti caratteristici
- Dialogo con i materiali
- Il disegno di dettaglio
- Attenzione alla luce
- Idea di architettura come narrazione→ nella sua museografia l’architettura racconta le storie
delle opere e le mette in relazione fra loro → crea delle ambienti di esperienza
Sarà molto ispirato da Wright, Le Corbusier (poetica del bianco e rapporto con l’ambiente circostante),
Alvar Aalto ma anche Klee, Kandinskij, Fontana (artisti che si sono posti il problema del rapporto tra
arte e spazio)
Comincia ad occuparsi di musei
• 1944 → viene incaciato dal Sovrintendente Moschini di riorganizzare le Gallerie dell’Accademia →
primo museo ad essere risistemato in questa nuova stagione
- Ambienti vengono semplificati → si tolgono gli apparti decorativi in stile che vengono considerati
ridondanti
- Selezione delle opere → eccessivo assembramento viene considerato distraente
- Pareti che accolgono le opere in modo “caldo” (→ es. pannelli rivestiti in tessuto)
- Definizione dei percorsi→ itinerari ben studiati
• 1953 → allestimento per la mostra “Antonello da Messina e la pittura del ‘400 in Sicilia”→ sarà il
preludio all’intervento di sistemazione di Palazzo Abatellis (1953-54) (→ grate che hanno la finalità di
filtrare la luce)
• 1956-57 si occupa della gipsoteca canosina a Possagno
• 1958 → Mostra “Da Altichiero a Pisanello”.→ nella reggia di Castelvecchio → progettazione in tre
fasi considerato come il suo più grande capolavoro museografico
Lavora anche a tantissime mostre temporanee → es Mostra su Wright alla XII Triennale di Milano
Utilizza schemi retorici della narratologia →rende più efficace e dialogante l’architettura con il
visitatore
Museo Nazionale di Castelvecchio → dialogo con il visitatore che si muove negli spazi
accompagnandolo in un percorso, cura l’orientamento dei quadri verso la luce naturale laterale.
“architettura è uno strumento critico usato per vedere le opere e per renderle comprensibili” (S. Loz
2005)
• F Bricolo, “Carlo Scarpa ed il racconto di Castelvecchio” → propone una lettura della Galleria delle
Sculture, progettata da Scarpa nel 1964 → sculture e rilievi che provengono dal territori veronese su 5
sale collegate da varchi che determinano un’infilata prospettica → “contrariamente a quanto si possa
pensare il fatto che ride queste sequenza espressiva ed efficace non è dato dall’effetto spannung ma
dalle forze opposte messe in atto per contrastane la spiccata unidirezionalità” la narratologia di scarpa
non passa per i punti drammatici di svolta ma passa per le tensioni, dialoghi interni fra le opere →
rompe l’unidirezionalità creando dei punti che catalizzano l’attenzione e fanno movere il
visitatore cercando di rompere il tranello del cannocchiale

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- Prima sala → scultura di spalle che obbliga lo spettatore a girale intorno. Santa Cecilia crea una
metonimia narrativa → la statua che volge le spalle c’è ma si nega alla visione e questo crea
tensione
- Sala centrale → alla metà del percorso c’è una parete rossa che fa contrato con i colori neutrali
utilizzati in tutte le altre sale + restringimento dello spazio dato dai pannelli → parete rossa ha
l’effetto di far fermare ilv isitatore e quindi Scapa pone delle opere piccole → improvvisamente
diventano protagoniste
- Crocifissione→ volge il volto del cristo urlante verso la finestra da cui arriva la luce → utilizza
metallo come scorce per creare contrasto.
Le forze opposte sono rappresenta dalle 5 sale della galleria che assumono il ruolo di agenti narrativi →
attirando a loro interno il visitatore e facendolo spostare nello spazio determinano calcolare fattori anti-
climax → equilibrio →squilibrio → equilibrio (oggetto di valore alla fine del percorso)
• Utilizza la tecnica narrativa della prolessi → anticipazione di figure che si tornai fisicamente in punti
più avanzati del racconto-percorso → si esprime attraverso le “attese e rituali”
- Es. Mostra Piet Mondiran alla GNAM nel 1957 → crea un’apertura con pannelli che lascia aperti
però non si può passare → anticipa il capolavoro (Brodway Boogie Woogie). Sale tramezzate da
pannelli di tela grezza imbevuti di calce e gesso posizionati in modo tale da permettere ai visitatori
una visione d’insieme della sala
Nella galleria delle sculture la logica della prolessi è utilizzata al suo meglio → nella prima sala vediamo
la sequenza di tutte le sale ma si vede anche un’anticipazione di alcune figure che si riusciranno a
percepire pienante soltanto al termine del percorso
Tema tipicamente scarpano della luce → l’utilizza per dare rilievo alle opere
Il Rilancio in Europa
Braccio di ferro tra Francia e Stati Uniti per il ruolo di guida e controllo dello scenario artistico
contemporaneo
Il Guggenheim è il prototipo di una nuova generazione dei musei in cui l’architettura si trasforma il
linguaggio
Nascita del Centre Pompidou → la parola centro è importante perché non solo museo, ma un luogo
di elaborazione e condivisione della cultura al livello urbano → questo ci riporta all’esempio
MOMA che inizialmente nella sua nascita voleva essere centro polivalente. Il Pompidou si pone in un
luogo che all’epoca era percepito come un quartiere degradato della città di Parigi.
Presidente francese Georges Pompidou → per promuovere una conciliazione dopo le tensioni del 68
(che in Francia in particolare si erano accese in maniera particolare sul rapporto tra politica e cultura)
vuole creare un centro cultura → non come museo tempio ma come museo foro→è un museo
spartiacque nel novecento perché passa dalla tipologia dell’istituzione autoreferenziale e autocentrata
all’istituzione aperta. Il museo si propone come centro interdisciplinare → sale di attività e dibattito
per il pubblico, centro di documentazione ed intente essere un punto di partenza per la rigenerazione
urbana.,
• 1977 → nasce il Centro Pompidou ma viene anche chiamato Beaubourg dal nome del quartiere →
tradizionalmente considerato come una risposta alla contestazione giovanile del 68 → intento di
rilancio della città all’insegna della partecipazione culturale.
Queste premesse ci fanno capite le scelte architettoniche del museo → è un museo trasparente che
sembra un marchingegno industriale → le specchiature creano un collegamento con la piazza antistante
→ la scala da idea di accoglienza. Non ha l’aspetto di un museo né da fuori né da dentro: le gallerie
espositive sono in alto mentre nei piani in basso ci sono gli spazi commerciali ed il cinema
• Progettato da Renzo Piano e da Richard Rogers →scelgono l’elemento della trasparenza come il
carattere identitario del museo→ non c’è soluzione di continuità tra il museo e la piazza
Il museo non fu recepito positivamente da tutti
• Jean Baudrillard (famoso sociologo e filosofo francese) scrive un pamphlet L’effet Beaubourg in cui
condanna senza appello il nuovo centro → crede che sia una mistificazione → trasformazione del

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museo in centro commerciale e celebrazione dell’esperienza al museo come se fosse un rito di massa
→ B. pensa che l’esperienza estetica è individuale e ritualizzava e quindi non può diventare
un’esperienza di massa → dice che così si toglie il fascino all’esperienza artistica. Lo definisce un
“monumento di dissuasione culturale”
• Tarquini
Baldriga è in parte d’accordo

Come si arriva al museo del XXI secolo?


I momenti importanti della storia del museo che secondo alcuni storici può essere tradotta in un
passaggio epocale dalla linearità alla trasversalità → oggi i musei sono sempre più dei centri culturali
• Figure di intellettuali che assumono dei ruoli importanti nella definizione stessa dei musei e nelle
scelte → Visconti, Vivant Denon, Waagen/shinkel, Bode e Barr → percorso con logica evolutiva che
va verso
Però è il il Pompidou che si passa dalla linearità alla trasversalità → si apre una nuova età della
museologia → il museo può seguire tante prospettive diverse perché entra in una dimensione di
consapevolezza della complessità del dialogo con i suoi pubblici → è proposto ad assumere una
molteplicità di servizi e di missioni
Si parla di Post-museo → dalla fine degli anni 80-90 si mette in rapporto l’evoluzione del museo
moderno con l’avvento della postmodenità (epoca del “pensiero debole” in cui le certezze vengono
meno perché è un’eta di crisi e ripiegamento)→ di frotne a questo come si pone il museo?
- Da una parte il museo entra in crisi → il Pompidou nasce proprio dal crollo di queste certezze
- Dall’altra parte mette al centro il pubblico → muta il proprio volto e cambia le modalità di
interazione con i pubblici
Le criticità di questo tempo mettono al centro il rapporto tra cultura e società → ci sono sempre più
difficoltà economiche e di gestione per i musei
Il museo è insidiato da altre forme di consumo culturale e quindi cerca nuove forme di sostentamento
→ l’offerta culturale dagli anni 70 si amplifica quindi c’è più concorrenza→ in questa fase il museo è
ancora sguarnito di strategie.
Dal museo ci si aspetta una maggiore democratizzazione e apertura → crolla l’idea di museo tempio (in
realtà molti musei si sentono ancora autoreferenziali) → diventa una realtà di massa che deve orientarsi
da una parte tra bisogno di risorse e dall’altra valori ( innovazione, impegno, connessione, sostenibilità
etc) → il museo deve far “quadrare i conti”
Nonostante l’obiettivo del Museo non debba mai essere rivolto solo al concetto di guadagno, questa
istituzione può tuttavia innescare dei processi virtuosi, in un preciso ambito territoriale, all’interno
dell’economia circolare. È anche in grado di generare un benessere sociale (welfare culturale) che si
traduce in altri aspetti → offrire benessere alla popolazione significa avere anche una popolazione più
produttiva → Il museo del XXI secolo interagisce e si intreccia nelle dinamiche del progresso e della
sostenibilità. Per far ciò è necessario un impegno di politica alta – politica culturale ed economica –
deve pianificare tutto questo, non può essere svolto dai musei da soli.
Thomas Hoving → direttore del MET dal 1967-1977 → scrive Making the Mummies Dance in cui
parla della sua storia → decide che il museo non deve essere più un tempio ma deve essere un luogo di
aggregazione, intrattenimento attrattivo per il cinema, la musica e la moda. →
Viene molto criticato perché incoraggia che vengano intrapresi degli acquasti discutibili →es. vaso di
Eufronio
Per promuovere il Met → chiama la direttrice di Vogue (al tempo Diane Vreeland) e la nomina
responsabile del settore abbigliamento del MET → diventa la star del Metropolitan e organizza sfilate
strepitose e serate di San moda (Met Gala) con il Metropolitan come scenario.

Caratteristiche che dominano il museo del XXI sec → le ritroviamo nella nuova proposta di definizione
di museo (ICOM Kyoto 2019)

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- Tutela e conservazione→ rimangono al primo posto e la prima funzione del museo è la protezione
→ in realtà è un principio nemico al quello delle Lettere a Miranda. → spesso è anche una scelta
necessaria perché alcuni luoghi non sono in grado di conservarli (es. romanico catalano)
- Ricerca
- Didattica, allestimenti, servizi
- Indagini sui pubblici → è un punto delicato e che in italia è poco praticato, i visitors studies sono
fondamentali perché ci consentono di studiare l comportamento dei visitatori → si praticano molto
in inghilterra e negli stati uniti
- Eventi e mostre → è un settore che sta a metà tra il discorso ricerca e il discorso comunicazione → il
mercato delle mostre da molto profitto ma proprio per questa ragione si è anche profondamente
snaturato → sempre di meno si realizzano mostre di alto livello scientifico e sono proposte iniziative
fatte per attrarre
- Serve comunque un approccio divulgativo (Focillion paradosso sorprendente)
- Comunicazione e marketing → settore strategico
- Collaborazione con il territorio → è un settore recente ma necessario perché collaborare con il
territorio significa da una parte dialogare con il pubblico (scuse etc) e all’altra inserirsi nella logica
dell’economia circolare che fa del museo un congegno in grado di portare ricchezza

K. Schubert → scrive “Museo storia di un’idea” → prova a mettere su una bilancia come il museo possa pendere dal
lato negativo o positivo e individua tre parametri fondamentali
1. Tipologia della collezione
- Positivo→ se la collezione è mirata → se il museo è orientato verso un settore specifico risulta più godibile e
comprensibile
- Negativo → se la collezione è generale → può risultare dispersivo e distraente → e spesso non propone degli
itinerari comprensibili
2. Autonomia istituzionale
- Positivo → autonomia dell’istituzione permette di modulare l’offerta sulla base dell’esigenze del territorio e
dell’utenza → è più facile creare una rete e rivolgersi ad un particolare tipo di pubblico
- Negativo → non autonomia
3. Dialogo architetto-curatore-artista
- Positivo → dialogo fra le professionalità interne è fondamentale → es. Maxxi nell’elaborazione delle didascalie
- Negativo → se non c’è dialogo purtroppo molto spesso succede che non ci sia → sopratutto tra ci si occupa
dell’educazione chi si cura le collezioni
Ci sono degli orientamenti quasi contrapposti
• Propensione verso il muro globale → si allaga verso alti e nuovi orizzonti
- es Guggenheim che attraverso la sua fondazione si proietta nel mondo ( operazione sia economica
che culturale) → es. Bilbao museo serve a rigenerare la città
• Museo monografico → si concentra su un artista o un tema → spesso sono collezioni identitarie e
fortemente caratterizzate
Caso Guggenhiem nasce alla fine degli anni. 80 quando Thomas Krens per distinguere il G dal Whitney
ed il MoMa ha l’idea di globalizzare → vengono create delle istituzioni satellite ( vendita di dipinti di
Chagall, Kandinskye e Modigliani)
• Sede distaccata nel quartiere di Soho
• Promozione del marchio Guggenhiem nel mondo → rete internaizonle →Peggy, Salisburgo, Berlino
e Bilbao
Secondo Schubert → sfruttamento del marchio che già esiste e quindi intraprende approccio
puramente economico
Louvre Abudabi → anche qui si sfrutta il marchio → Louvre consente l’uso del marchio, presta delle
opere e lo fa in un’area del mondo che ha un suo significato strategico particolare → è anche questa

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una forma di globalizzazione del museo→ tra l’altro ha sto spinta per un rilancio di un’intera area che
accoglierà altri marchi → con il coinvolgimento di archistar

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