Sei sulla pagina 1di 21

ROMANTICISMO

• apertura a una ricerca nuova che coinvolge tutti i letterati europei


• idea di una letteratura e quindi di un’arte che deve intervenire ed essere coinvolta parlando della
storia dei popoli, dei sentimenti che muovono le nazioni alle grandi imprese e a una ricerca
di senso per la società contemporanea guardando al passato
• il Neoclassicismo guardava alle antiche società del passato, mentre il Romanticismo si rivolge
alla rilettura del periodo medievale
↳per il romanticismo si parla di revival medievale
↳il Medioevo è un’epoca interessante per molti artisti romantici
↳studiando il Medioevo si vuole mandare un segnale all’epoca contemporanea
+un altro elemento importante nell’arte romantica è il protagonismo dei singoli, dei popoli e
dei sentimenti
↳nell’ambito del Romanticismo europeo, si hanno temi con intento di aiutare il popolo e le
nazioni a prendere carico della propria storia e allo stesso tempo ci devono essere dei
sentimenti, cioè andare alla rappresentazione manifestata dal punto di vista pittorico dei
sentimenti che muovono le persone
+tema del paesaggio rappresentato con una nuova sensibilità che porta all’adozione di
tecniche pittoriche che vengono elaborate

ROMANTICISMO INGLESE
• grande sviluppo per revival medievale letterario con William Blake e che dialoga anche con i
temi del paesaggio
WILLIAM BLAKE
• poeta inglese famoso non solo come poeta ma anche come artista
• è un disegnatore particolarmente interessante da vedere che crea le sue opere pittoriche
partendo da dei testi letterari
• realizzò dei disegni usando penna e acquarello perché voleva commentare la Bibbia, ma il
secondo riferimento letterario fu la “Divina Commedia”
↳è interessato a leggere e a documentare coi suoi disegni la traduzione inglese della Bibbia e
della Divina Commedia
↳duplice interesse per la “Divina Commedia” come poeta e come artista disegnatore
↳questi suoi disegni erano un perfetto lascito di una ricerca che Blake stava facendo su Dante
seppure a distanza di secoli=revival medievale letterario
↳Blake, in qualità di disegnatore di alcuni episodi cruciali della Commedia, rientra con questi
disegni nell’ambito del revival medievale di fonte letteraria

“IL VORTICE DEGLI AMANTI”

“Il vortice degli amanti”, William Blake, 1825,


penna e acquerello, 37.5 x 53 cm, Birmingham
Museum and Art Gallery

• 1825
• canto V della Commedia=Paolo e Francesca
• Blake immaginava di affiancare alla traduzione di questo canto il suo disegno chiamato “Vortice
degli amanti” in cui si trovano Paolo e Francesco la cui vicenda fece svenire Dante per la
commozione
• opera molto grafica➞ inchiostro e acquerello
• colori molto cupi

JOHN CONSTABLE
• fa parte degli artisti paesaggisti inglesi che iniziano a realizzare meravigliosi quadri legati alla
campagna inglese
• Constable si specializza anche in pittura di nuvole=studio degli aspetti meteorologici

“IL MULINO DI FLATFORD”

“Il mulino di Flatford”, John Constable, 1817, olio


su tela, 101.6 x 127 cm, Londra Tate Gallery

• 1817
• mulino nella campagna inglese di proprietà della famiglia Constable
• paesaggio molto interessante per come viene dipinto
• fiume, sentiero, prato, ragazzino su cavallo mentre il padre fissa la corda dell’imbarcazione sul
fiume, alberi, mulino sullo sfondo, cielo con nuvole bianche e grigie
• se guardiamo quest’opera, notiamo un’attenzione molto ripetuta ai dettagli
↳Constable non solo dipinge con grande attenzione lo sviluppo del tronco dell’albero, ma
quando arriva alla chioma dipinge foglia per foglia ogni elemento
↳non fa una grossa macchia verde, ma dipinge in maniera molto calligrafica ogni foglia e
ogni particolare dell’albero sia come tronco che come chioma
• sembra una fotografia molto particolareggiata
• studio del paesaggio + studio del gioco di luce e ombra + studio del gioco dei colori
↳prato chiazzato di colori diversi
↳cielo in alcuni punti sereno e in altri riempito di nuvole bianche e grigie
↳queste nuvole, o la loro mancanza, portano a terra sul prato luce diversa
↳nuvole marcate da linee di demarcazione
• Constable fu un grande studioso dell’aspetto metereologico come David=aspetto pre-
romantico nel neoclassico David
↳nella parte alta del quadro, l’aspetto metereologico occupa i 2/3 dell’intera composizione
↳Constable si specializza anche in pittura di nuvole

• impiega molto tempo per dipingere quest’opera


↳nel corso del 1800 gli artisti fino a circa metà secolo, quando dipingevano i paesaggi,
andavano en plein air (=in mezzo alla natura) col loro cavalletto, la tela e i colori e facevano lo
schizzo dell’opera, poi coi colori facevano le prove colore
↳il problema è che, fino alla prima metà 1800, i colori dovevano essere miscelati dagli
artisti nel loro studio ed erano colori che portati all’aria aperta poteva succedere che si
ossidassero perdendo la tonalità originale⚠
↳i pittori della prima metà 1800, quando dipingono opere così complesse, vanno en plein
air, schizzano il paesaggio, con pochi colori fanno le prove colore e poi tornano in atelier
dove impostano l’opera d’arte. Usano poco colore così non si rovina e in questo modo avranno
la traccia di colore giusto da riproporre e da stendere su tutta l’opera
↳i pittori romantici dipingono en plein air ma solo parzialmente

• dopo la metà del 1800, l’industria a livello europeo avrà bisogno della produzione di colori e
allora si sente l’esigenza di elaborare colori a fini industriali su base chimica e si inizia a
produrre colori in latte di rame in modo che il colore rimanesse stabile senza che si alterasse una
volta aperta la latta
↳dopo la metà del 1800 abbiamo la chimica dei colori
↳nella seconda metà 1800 la grande differenza tra romantici e impressionisti è che i
romantici dipingono en plein air ma in modo parziale, invece gli impressionisti possono
godere della rivoluzione della chimica dei colori⚠
↳i colori, resi stabili dalla chimica in tubetti di rame, permettevano agli impressionisti di
restare fuori tutto il giorno a dipingere=en plein air totale e non più parziale come con i
romantici

“LA CATTEDRALE DI SALISBURY VISTA DAI TERRENI DEL VESCOVO”

“La cattedrale di Salisbury vista dai terreni del


vescovo”, John Constable, 1825, olio su tela, 87.6 x
111.8 cm, Londra Victoria and Albert Museum

• 1825
• paesaggio inglese con sullo sfondo la cattedrale gotica di Salisbury
• possiamo catalogare quest’opera anche con revival medievale di tipo architettonico e non
letterario come era con Blake (Dante)
↳precisione fotografica con cui realizza lo sviluppo delle vetrate, la presenza degli archi,
la torre campanaria della cattedrale come se fosse un trattato di architettura
↳come in un capitolo di “Notre-Dame de Paris” in cui Victor Hugo descrive in modo
estremamente dettagliato la cattedrale di Notre-Dame
+aspetto metereologico
↳due piante che si incrociano con le loro chiome a formare un arco a tutto sesto

↳luce a terra
↳rappresentazione del cielo
• si ritrovano gli aspetti già visti ne “Il mulino di Flatford”
↳studio del paesaggio molto puntuale
↳attenzione luministica e all’aspetto metereologico
↳+revival medievale (attenzione per la storia patria)

JOSEPH MALLORD WILLIAM TURNER (1775-1851)


• si presenta con idee opposte a John Constable
• ritiene che il paesaggio debba essere raccontato per il suo impatto di colori che la natura
porta con sé
• Turner guarda alla natura e si fa soggiogare dai colori che la natura presenta e non sceglie
l’attenzione minima di Constable ma mette sulla tela, attraverso macchie di colori, quello
che lui vede

“L’INCENDIO DELLE CAMERE DEI LORD E DEI COMUNI”

“L’incendio delle Camere dei Lord e dei Comuni”,


William Turner, 1835, olio su tela, 92.5 x 123 cm,
Cleveland Museum of Art, Cleveland

• 1835
• grandi macchie di colore
• Londra, ottobre 1834 la Camera dei Lords e dei Comuni va a fuoco
↳evento epocale, giornata di cielo sereno, fiume Tamigi
• dall’altra parte del fiume, Turner guarda l’incendio, fa le prove colore e lo rappresenta
• cattedrale di Londra sullo sfondo
• le prime arcate del ponte non si vedono perché sono nascoste dalle vampe del fuoco
• si nota un cielo azzurro che però è occupato da lame di fuoco che salgono verso l’alto e si
piegano, complice il vento, verso sinistra
• riflesso delle fiamme sull’acqua del fiume
• le arcate del ponte si riflettono sul fiume e anche le fiamme dell’incendio
• lungo la costa sulla riva opposta all’incendio, ci sono le sagome di tante persone che si sono
assiepate sulla sfonda opposta per vedere la catastrofe
↳di alcune di queste non possiamo distinguere né il corpo né la testa, ma di altre si vedono la
bocca, il naso e il mento
• ci sono anche delle barche colme di gente che vogliono vedere più da vicino l’incendio
• a destra ci sono delle persone a cavalcioni sul secondo ponte che guardano l’incendio
• il soggetto dell’opera è il Parlamento che sta andando a fuoco avvolto dalle fiamme
• quadro di paesaggio urbano osservato in un momento storico (incendio del 1834) che viene
colto da Turner che si trova dall’altra parte della riva e osserva l’incendio
↳questo incendio avvenne il 16 ottobre 1834 ma l’opera venne dipinta nel 1835

↳è un ottimo esempio di en plein air parziale=Turner schizza la situazione, fa la prova


colore ma poi dipinge l’opera dopo 1 anno
+non vuole dipingere in maniera calligrafica e puntuale tutti gli aspetti della realtà che vede, ma
usa macchie di colore

• Turner è un grande paesaggista che a differenza di Constable sceglie di lavorare con


macchie di colore
• Turner aveva letto un trattato di Goethe chiamato “La teoria dei colori” in cui diceva che l’uomo
è attratto dai colori forti e non da quelli freddi
↳nell’ambito del Romanticismo c’è il termine sublime che indica qualcosa di particolare che
attira lo sguardo, ma allo stesso tempo impressiona e a volte può anche terrorizzare chi
guarda
↳incendio che attira gli sguardi delle persone che sono attratte dalla magnificenza e dai colori
caldi di questo evento, ma allo stesso tempo ne sono impauriti
↳sono attirati da qualcosa che sembra piacevole, ma allo stesso tempo dovrebbe terrorizzare
↳evento che si osserva con interesse pur rimanendone distante
↳ Turner in questo quadro rappresenta questo aspetto del sublime tipico del
Romanticismo, usando colori che attirano perché il fuoco ha una gamma di colori detti
caldi

• inoltre Turner, dipingendo questo quadro, si sposta col suo cavalletto e ha realizzato una serie di
bozzetti da diverse angolazioni

ROMANTICISMO TEDESCO
CASPAR DAVID FRIEDRICH
• incarna l’artista del Romanticismo alla perfezione
• i protagonisti delle sue opere sono paesaggio e natura
↳mentre nel Romanticismo inglese la natura viene osservata e riproposta, con Friedrich i
paesaggi e la natura vengono osservati, riprodotti e soprattutto riconosciuti
↳in Friedrich la natura è un segno manifesto della presenza di Dio
↳la natura è il racconto del rapporto tra uomo creato e il suo creatore
• le sue opere sono di una poesia eccezionale
• muore nel 1840

“MONACO IN RIVA AL MARE”

“Monaco in riva al mare”, Caspar David Friedrich,


1808-1810, olio su tela, 110 x 171.5 cm, Berlino
Alte Nationalgalerie

• 1808-1810

• tela occupata per ben oltre la metà da azzurro cielo, strisce di blu per il mare e infine striscia
bianca di sabbia su cui si trova in monaco=il creato davanti alla potenza di Dio creatore che si
manifesta nel cielo e nel mare
↳la presenza umana c’è sempre, anche quando la natura è enorme e soverchiante, però
nelle opere di Friedrich i personaggi umani sono rappresentati di spalle o di 3/4 (come il
monaco) perché l’uomo (piccolo microcosmo) guarda verso la natura (macrocosmo) e non
si sente oppresso da essa perché con Friedrich la natura corrisponde a Dio e da Lui si sente
amato e avvolto ⚠
• non c’è nulla di puntualmente descrittivo
• monaco in riva sulla spiaggia che contempla il mare
• per Friedrich la natura è la manifestazione di Dio
↳le sue opere hanno sempre un sottinteso interpretativo di tipo religioso
↳l’uomo rispetto all’ampia e straordinaria natura è un piccolo microcosmo circondato dal
macrocosmo della natura che è Dio
↳la presenza di Dio nella natura è enorme
↳il piccolo uomo circondato da macrocosmo non ne ha paura, non si sente minacciato,
bensì si sente avvolto da esso che segnala la presenza di Dio
• mare caratterizzato da pigmentazioni in bianco per dare l’idea di piccole onde
• nel cielo si stagliano anche dei piccoli uccelli che svolazzano nello straordinario cielo andando
verso l’orizzonte
• sentimento religioso del rapporto uomo-natura che è il rapporto dell’uomo con Dio che
muove Friedrich

“ABBAZIA NEL QUERCETO”

“Abbazia nel querceto”, Caspar David Friedrich,


1809-1810, olio su tela, 110.4 x 171 cm, Berlino
Alte Nationalgalerie

• 1809
• Berlino, Alte Nationalgalerie
• bosco di querce
• si vede il rudere murario di quella che era la parte centrale della facciata di un’antica
abbazia di cui si può dire che è un’abbazia gotica
↳vetrata molto slanciata verso l’alto culminata con arco a sesto acuto
• il resto murario di questa antica abbazia è circondato da querce prive di foglie
↳siamo in pieno inverno e a terra, all’interno della radura, c’è della neve a sottolineare che
siamo in inverno
↳in un bosco di querce, è caduta la neve
• in mezzo a questo spettrale paesaggio si erge un frammento murario di un’antica abbazia
gotica

↳anche qui abbiamo il revival medievale


↳in questo paesaggio invernale si ha un elemento che possiamo ricondurre al revival medievale
perché c’è questo rudere di cattedrale gotica
• nella parte inferiore dell’opera ci sono una serie di monaci che stanno per passare sotto l’entrata
dell’antica abbazia e stanno partecipando a un funerale
↳è una corte funebre, infatti più avanti si vede una bara che viene trasportata in spalla
↳tema funerario
• a destra e a sinistra dei resti dell’abbazia ci sono elementi in legno
↳è un’area cimiteriale intorno al rudere dell’abbazia gotica
↳tutto intorno all’antica abbazia l’area è usata a scopo cimiteriale
↳tema funerario
• non si può capire con certezza in che momento della giornata è ambientata questa scena
↳potrebbe essere alba o tramonto
↳la parte inferiore dell’opera è in ombra
↳il sole si sta alzando in cielo e in effetti lo rischiara, ma non si è alzato in modo da illuminare il
bosco anche nelle sue parti inferiori
↳oppure può essere interpretato anche come un tramonto e quindi la luce se ne sta andando
↳l’alba e il tramonto (aspetto metereologico) sono simbolo di ciclicità della vita a cui segue
la morte, ma allo stesso tempo la vita che porta alla rinascita (le querce rifioriranno e si
riempiranno di foglie in primavera)
↳nell’interpretazione religiosa di Friedrich lui vede in questa sua opera il ritratto della natura
umana ma anche vegetale
↳vede un motivo che alimenta la sua fede, cioè la consapevolezza della mortalità dell’uomo
a cui però spetta la rinascita
• quest’opera in modo semplice, ma efficace, mette insieme interesse per revival medievale,
aspetto metereologico (alba e tramonto) e riconoscimento della natura come segno tangibile
della presenza di Dio

“LE BIANCHE SCOGLIERE DI RÜGEN”

“Le bianche scogliere di Rügen”, Caspar David Friedrich,


1818, olio su tela, 90.5 x 71 cm, Collezione Oskar
Reinhart Am Römerholz, Winterthur, Svizzera

• 1818

• nel nord della Germania a Rügen esistono dei casi geologici molto particolari. Ci sono delle
penisole dove ci sono delle scogliere bianchissime
↳è un luogo molto caro al pittore perché ci andava spesso durante la sua infanzia e nel 1818
durante il viaggio di nozze. Rocce bianchissime che scendono verso il mare creando dei colori
straordinari
• prato leggermente discendente verso le scogliere
• sul prato ci sono 3 personaggi
• al termine del prato ci sono altissime bianche scogliere con profili aguzzi che creano
nell’opera un andamento vagamente triangolare con la punta rivolta verso il basso
↳in questo spazio tra i 2 estremi della scogliera c’è il mare che si propende verso l’orizzonte
↳in mare ci sono 2 barche a vela
↳mare azzurro che diventa anche rosato
• opera in cui l’aspetto naturalistico è predominante
• il mare e le scogliere sono incorniciati dalla presenta di alberi
• bellezza delle piante dipinte foglia per foglia
• ci sono anche 3 personaggi: donna vestita di rosso, uomo che sta come gattonando sul prato e
un altro uomo con le braccia conserte
↳tutti e 3 sono rappresentati di spalle
↳figurazione umana ma mai possibile identificazione
1. la donna vestita di rosso si trova seduta sul prato che discende verso le scogliere
↳con un braccio si tiene salda ai rami di un cespuglio. Con l’altro braccio sembra indicare
qualcosa
↳questa donna è la moglie di Friedrich con cui era stato a visitare le scogliere nel 1818

2. il secondo personaggio è un uomo che ha buttato a terra il cappello a tuba e il suo bastone
e sta cercando qualcosa nel prato
↳è molto ben elegantemente vestito anche perché ha un cappotto a mezza altezza e quindi
capiamo che è un personaggio elegante rispetto all’epoca
↳questo personaggio viene identificato come un autoritratto dello stesso Friedrich

3. l’ultimo personaggio è un uomo che ha i piedi sopra il ceppo di un cespuglio e tiene le


braccia conserte appoggiandosi a una roccia sotto un albero e guarda il mare davanti a sé
↳anche lui è vestito molto elegante con un cappotto
↳è curiosamente rappresentato con un cappello ciambelliforme floscio=cappello tipico della
Germania del 1800
↳secondo gli studiosi, questo personaggio è il ricordo del fratello maggiore di Friedrich che
era morto in giovane età allorquando il piccolo pittore, caduto in un lago ghiacciato, era stato
salvato dal fratello che poi era morto salvandolo

• sulla base degli scritti di Friedrich, questi 3 personaggi, con sensibilità religiosa, vengono
interpretati in questo modo:
1. fede=uomo al centro che cerca qualcosa nel prato
↳nell’idea di Friedrich la fede è una ricerca continua e va alimentata
2. speranza=ritratto del fratello con lo sguardo di chi si affida a quello che verrà e ne
accetta le conseguenze
↳ha speranza in quella che sarà la sua strada

↳speranza religiosa con sacrifico del fratello maggiore che perse la vita nella speranza di
salvare Friedrich
3. carità=donna vestita di rosso
↳già nelle iconografie degli antichi, la carità veniva rappresentata come una donna vestita di
rosso
↳la carità è l’amore disinteressato che si porta a qualcuno che non si conosce e che non ci darà
mai niente in cambio. Non è l’amore per chi si ama!

• Friedrich, in quest’opera, sta riflettendo sui concetti di fede, speranza e carità e, mettendo
insieme i suoi scritti e la genesi di questa sua opera, gli studiosi interpretano la fede con
l’autoritratto dell’autore, la speranza con il ritratto del fratello e carità con la moglie

“VIANDANTE SUL MARE DI NEBBIA”

“Viandante sul mare di nebbia”, Caspar David


Friedrich, 1818, olio su tela, 95 x 75 cm, Hamburger
Kunsthalle, Amburgo

• 1818
• opera celeberrima usata come immagine icona del Romanticismo europeo
• costruzione realizzata con roccia che corrisponde al vertice di una montagna su cui si trova il
viandante
↳la testa costituisce il punto più alto di un triangolo col vertice rivolto verso l’alto
il viandante è di spalle e guarda davanti a sé un paesaggio infinito
il viandante è arrivato alla meta tanto agognata, ossia raggiungere la cima della montagna
↳indossa una marsina a taglio medio
↳questo personaggio è l’alter ego dell’artista che ha scalato la montagna
• il titolo non indica solo come soggetto il viandante, ma anche il mare di nebbia intendendo per
nebbia la coltre bianca che il viandante vede davanti a sé
↳questo mare di nebbia può essere interpretato in 2 modi:
1. il viandante, guardando la vallata sottostante, non la vede perché c’è la nebbia
2. oppure ci sono delle nuvole basse
↳dal mare di nebbia emergono le punte di montagne più basse
• sfondo azzurro-grigio per dare il senso delle montagne in lontananza
• il viandante scopre che, nonostante pensi di trovarsi sulla montagna più alta, in realtà sullo
sfondo si stagliano delle montagne ben più alte di quella su cui si trova
↳uomo che mantiene viva la sua fede

↳per quanto tu mantieni viva la tua fede e penserai di aver scalato il mistero di Dio
quando penserai di aver raggiunto la comprensione totale, capirai che in realtà il mistero di
Dio è insondabile⚠
↳quando pensi di aver capito fino in fondo il mistero di Dio scoprirai che c’è qualcos’altro ancora
da scoprire, c’è sempre una montagna più alta da scalare
↳il viandante è un microcosmo, un uomo di fede che cerca di scalare e scoprire il mistero
di Dio e, quando pensa di averlo compreso, si renderà conto che ancora non lo ha colto e
forse non lo coglierà mai, perché c’è sempre una montagna più alta, c’è sempre
qualcos’altro del mistero di Dio da scoprire
↳l’uomo qui si sente avvolto dal macrocosmo perché la natura è l’abbraccio di Dio da cui
l’uomo non si sente in alcun modo soverchiato
↳desiderio dell’uomo di ascendere verso l’alto e comprendere il mistero di Dio
• questo paesaggio rappresentato esiste veramente in Svizzera tedesca

ROMANTICISMO FRANCESE
• temi della storia contemporanea agli artisti del Romanticismo francese
THÉODORE GÉRICAULT
• artista che alla fine del 1700 si forma sotto gli insegnanti dell’Accademia Reale in Francia
• nel 1818 inizia a produrre “La zattera della Medusa”

“LA ZATTERA DELLA MEDUSA”

“La zattera della Medusa”, Théodore Géricault,


1818-1819, olio su tela, 491 x 716 cm, Parigi Museo
del Louvre

• 1818-1819
• il soggetto dell’opera è un soggetto storico, riprende un avvenimento storico avvenuto nel
1816
↳nel 1816 avvenne un episodio drammatico che 2 anni dopo ispirò Gericault
↳nel 1816 i francesi organizzano una flotta di navi che, attraversando il Mediterraneo e lo
stretto di Gibilterra, dovranno andare in Senegal a prendere possesso della propria colonia.
Organizzano una flotta di mare e la nave ammiraglia si chiama Medusa. Su questa nave salgono
personaggi che dovranno prendere in mano il territorio del Senegal. Oltre alla Medusa, ci sono
anche altre navi che precedono la nave ammiraglia. Durante la navigazione, la nave Medusa
inizia a imbarcare acqua e, complice la velocità dell’acqua che entra, il comandante decide di
ammarare le scialuppe e di far procedere in scialuppa la navigazione. Però ci si accorge che
mancano delle scialuppe per gli ultimi della nave (quelli che puliscono, che lavano le stoviglie).
Allora si decide di fasciare i legni della nave e di costruire uno zatterone di fortuna dove far
salire questo centinaio di persone e delle provviste e si decide di legare questa zattera con
delle corde alle scialuppe per tirarla verso la costa. Navigano per 1 giorno e 1 notte. Quando,

all’alba del secondo giorno, quelli sulla zattera si risvegliano, scoprono di essere in mezzo al
mare da soli
↳durante la notte sono state tagliate le corde che legavano la zattera alle scialuppe. Gli
uomini sulla zattera cercano di sopravvivere e, dopo giornate di navigazione, alcuni iniziano a
morire. Alcuni cadaveri vengono buttati in mare, ma poi si rendono conto che la carne di quei
copri erano la loro fonte di salvezza così ci sono episodi di cannibalismo per necessità. Di quel
centinaio di uomini ne rimane una decina/ventina. Ad un certo punto intercettano la nave Argo.
Gli uomini tornano in Europa e il governo francese dice loro che riceveranno un indennizzo per
quello che gli è capitato ma loro non devono raccontar nulla di quello che gli è successo
↳dal punto di vista politico, era meglio che la notizia non venisse fuori quindi questa vicenda
viene coperta da un segreto di stato
↳però, dopo 2 anni, alcuni di questi che erano sopravvissuti e non avevano ricevuto
l’indennizzo raccontano l’accaduto, dicendo che dei francesi avevano mandato a morte i
francesi tagliando le corde della zattera e abbandonandoli in mare
↳questo episodio di cronaca nera diventa l’avvenimento a cui Géricault si ispira per realizzare la
sua opera incredibile dedicata ai poveracci della zattera della Medusa

• Géricault realizza molti bozzetti di quest’opera prima di iniziare a dipingerla


• nell’ultimo bozzetto si osserva la zattera circondata da tutti e 4 i lati da onde in alcuni punti molto
alte
↳sulla zattera ci sono uomini morti buttati a terra e altri ancora vivi
↳zattera con vela di fortuna da cui si capisce che il vento va verso sinistra
↳sulla zattera un giovanotto veglia issato sopra una botte e ha in mano un fazzoletto
bianco perché si è accorto che c’è la nave Argo
↳i poveretti, pur sapendo che la nave era molto lontana, cercano di sbracciarsi per farsi vedere.
Il gesto di questo giovane è accompagnato dagli altri uomini caduti a terra privi di forza che
spiritualmente cercano di alzare una mano per farsi vedere. Accompagnano il gesto del
giovanotto per chiedere aiuto
↳altri uomini non reagiscono perché sono già morti
↳poi c’è un uomo coperto da un mantello rosso che volge lo sguardo da tutt’altra parte
come se stesse meditando e tiene presso di sé il cadavere di un giovane. Sembra la figura dei
filosofi antichi che si isola dagli altri e sta cercando un significato su quello che sta avvenendo con
un gesto di pietà o forse anche necessità tenendo presso di lui il cadavere di un compagno
↳aspetto metereologico molto importante. Non possiamo sapere se il cielo fino a quel
momento sereno si stia chiudendo con l’arrivo di una tempesta oppure il contrario. Il vento va in
direzione opposta rispetto al punto della salvezza, ossia la nave Argo. Siamo davanti a una
natura matrigna come direbbe Leopardi perché in una situazione di disperazione ci si mette
anche il mare con le onde, la tempesta e il vento. Questi uomini sono in balia degli eventi
meteorologici drammatici

• poi Géricualt realizza l’opera conservata al Museo del Louvre


↳natura matrigna➞ nuvole bianche e nere, cielo che inizia piano piano ad essere sereno però
le onde e il cielo indicano la situazione di tempesta
↳giovane che si sbraccia tendendo in mano un tessuto più ampio di colore rosso, bianco e
un puntino di azzurro➞ giovane che richiede aiuto col vessillo francese
↳uomini caduti a terra che imitano il gesto quasi a rafforzare la richiesta di aiuto
↳cadaveri di uomini morti. Addirittura un cadavere che in parte è sulla zattera ma con la testa è
in mare

↳viene precisata la qualità lignea della zattera di cui si vede il fasciame


↳uomo con la barba, capelli bianchi, mantello rosso che gli copre la testa, pensieroso che
medita sul raccapriccio che sta vivendo e tiene un giovane uomo morto affinché non cada
fuori dalla zattera
↳nell’opera finale lo spazio vuoto di fianco all’uomo che medita viene riempito con il
cadavere di un uomo con il corpo grigio-verde (color cadavere), è mezzo uomo perché non
l’altra metà del suo corpo è già stata usata in episodi di cannibalismo
↳Géricault vuole raccontare il raccapriccio di questa vicenda e dare omaggio ai
sopravvissuti senza nascondere gli atti di cannibalismo⚠
↳nel bozzetto si vedeva in fondo all’orizzonte la nave Argo ma nell’opera finale essa viene
rappresentata come un triangolo ancora più lontano per sottolineare la disperazione del
momento
↳intervento psicologico di Géricault➞la zattera nel bozzetto è circondata dall’acqua su tutti
e 4 i lati, invece nell’opera finale nell’angolo in primo piano non è circondata da acqua
bensì è in parte nascosto come se Géricault avesse cambiato il punto di vista dello schizzo
↳ora si vede la zattera che è come se avesse il suo angolo in primo piano fuori dalla tela
↳i critici dell’arte dissero che per un momento, mettendosi davanti alla tela, è come se chi
guarda la tela si trovasse sull’angolo estremo della zattera
↳l’intentodel pittore era quello di far sentire chi guarda la tela compartecipe di quel
dramma e non solo spettatore
↳questo crea grande enfasi e notorietà all’opera

• quando Géricault termina l’opera decide di presentarla a un’esposizione dell’Accademia delle


Belle Arti di Parigi che istituiva borse di studio agli artisti migliori come il Prix de Rome
↳inoltre aveva altre manifestazioni che portava avanti e c’era un’esposizione, una grande mostra
a cui gli artisti potevano partecipare con 1 o massimo 3 tele e tutti potevano andare a vederle.
Alla fine della manifestazione i critici d’arte dicono chi ha fatto il quadro migliore
↳Géricault decide di partecipare con delle opere tra cui “La zattera della Medusa”
↳all’inizio i critici d’arte non vorrebbero ammettere l’opera di Géricault perché denuncia il
fatto che dei francesi hanno abbandonato altri francesi, quindi sarebbe stato meglio non
esporla per evitare nuovamente la polemica. Però poi si decide di ammetterla alla gara per
evitare che si scopra che non era stata ammessa
↳esposizione del 1819 a cui assistevano personaggi della corte, dell’alta borghesia ma nel
1819 anche il popolo basse entrò per la prima volta all’esposizione
↳era circolato un passaparola in cui si diceva che c’era un pittore che aveva omaggiato i
disperati della zattera della Medusa e quindi il popolo si mette in fila per vedere un’opera
d’arte che parlava di loro. Un artista aveva celebrato il popolo che era stato coinvolto in una
vicenda così raccapricciante. Il popolo andava diretto a vedere l’opera di Géricault
↳il popolo si sente rappresentato e vede la tragedia dei poveracci della Medusa come mai
avrebbe potuto immaginare
↳al termine della manifestazione la giuria deve decidere qual è il quadro migliore. Dare la
medaglia d’oro come premio a Géricault politicamente voleva dire ammettere la colpevolezza del
re e del governo e dare nuovamente notorietà a una vicenda che si voleva nascondere. Quindi
bisognava trovare un errore pittorico. Si inventano il rimprovero che l’opera era molto cupa e
con la scusa di questa cupezza dell’opera, essa viene ritenuta valida, tra le prime 5 opere
dell’esposizione, ma non le viene data la medaglia

↳il re però doveva sempre visitare l’esposizione e prima che venga proclamata l’opera migliore il
re passa davanti al quadro di Géricault. Le cronache dicono che si vide il re arrivare davanti a
“La zattera della Medusa”, sostare con volto un po’ pensieroso davanti all’opera e si rivolse
a Géricault facendogli i complimenti e dicendo che la bellezza di quell’opera non avrebbe di
certo portato al naufragio dell’artista

“ALIENATI CON MONOMANIE”


• opere molto importanti realizzate tra 1822 e 1824. Si ricorre all’arte con funzione diagnostica
• Géricault continua la sua attività pittorica come ritrattista
• nel 1822 a Géricault arriva la richiesta da parte di alcuni medici che si occupavano di malattie
psicosomatiche
↳arte al servizio della medicina
↳nella medicina nel 1800 ci si rende conto che ci sono malattie che partono dal corpo e altre in
cui il corpo fa male ma in realtà il problema è legato alla psiche
↳i medici di malattie psicosomatiche dicono che ci sono malattie della psiche che coinvolgono
anche degli atteggiamenti e portano le persone ad avere delle manie
↳quindi chiamano Géricault a fare dei ritratti dei malati certificati di malattie
psicosomatiche per avere elementi utili a individuare queste malattie negli altri
↳nel 1800 si era compreso che delle malattie erano legate alla testa e avevano effetti sul corpo
↳i medici che si occupavano di alienati (=persone malate di malattie psicosomatiche)
chiamano Géricault e gli dicono di fare il ritratto degli alienati perché hanno delle manie
↳per la prima volta ci si rende conto che si ha bisogno di un pittore che colga nello sguardo
perso dei malati la loro monomania
↳medicina che si rivolge all’arte con fini diagnostici
“ALIENATA CON MONOMANIA DEL GIOCO”

• vecchietta con volto scavato


• sguardo con occhio spiritato di una persona che aveva la mania del gioco
• il ritratto è l’atteggiamento della persona malata
“ALIENATO CON MONOMANIA DEL COMANDO MILITARE”

“ALIENATO CON MONOMANIA DEL FURTO”

•stesura del colore a macchie


•occhi espressivi quasi vitrei

“ALIENATO CON MONOMANIA DEL RAPIMENTO DEI BAMBINI”

•guarda di traverso

“ALIENATA CON MONOMANIA DELL’INVIDIA”

•occhi quasi insanguinati


•indipendentemente dalla risoluzione medica, è impressionante il modo in
cui sono rappresentati gli alienati

• Géricault muore nel 1824 e la sua morte segna una grande perdita

EUGÈNE DELACROIX
pittore francese
• artista di grande bravura che introduce il tema delle opere pittoriche con interesse di tipo storico

“LA BARCA DI DANTE”

“La barca di Dante”, Eugène Delacroix, 1822, olio su


tela, 1.89 x 2.41 m, Parigi Museo del Louvre

• 1822
• Dante, Virgilio e Caronte mentre attraversano il fiume infernale
• mentre la barca attraverso a il fiume cercano di salire sulla barca una serie di dannati
• quest’opera rientra nel filone del Romanticismo del revival medievale di tipo letterario come
Blake
↳tema dantesco nuovamente presente in un’opera del Romanticismo francese
• opera cupa (ma siamo nel girone infernale) caratterizzata pittoricamente dalla bellezza
monumentale dello studio pittorico e scultoreo quasi della schiena di Caronte che sta
governando la nave
• gusto del macabro e del terrifico
↳dannato che cerca di salire sulla barca con occhi iniettati di sangue

“LA LIBERTÀ CHE GUIDA IL POPOLO”

“La Libertà che guida il popolo”, Eugène Delacroix,


1830, olio su tela, 2.6 x 3.25 m, Parigi Museo del
Louvre

• opera in cui Delacroix celebra le 3 giornate gloriose 27-28-29 luglio 1830 in cui i parigini
realizzano delle barricate contro il governo di Carlo X che aveva represso la libertà di
stampa e il popolo decide di insorgere

↳per 3 giorni il popolo lotta sulle barricate contro l’esercito del re Carlo X con fucili e baionette
↳avranno la meglio i soldati del re
• opera identitaria di Francia
• il padre e il nonno di Eugène erano stati funzionari dello stato che avevano avuto incarichi
importanti di rappresentazione del re
• quando scoppia la rivoluzione, Eugène vuole partecipare, è d’accordo col popolo ma il padre
glielo impedisce perché non può dimenticare a quale famiglia appartiene
↳nell’ottobre 1830 Eugène scrive a un amico che per una questione di opportunità familiare
non ha potuto partecipare alla rivoluzione, ma ha deciso di celebrare la rivoluzione
dipingendo “La Libertà che guida il popolo”. Prende una posizione politica

• la libertà non è un concetto teorico, ma viene qui rappresentata tramite la fisicizzazione di una
donna che guida il popolo tenendo in mano il vessillo di Francia
↳concetto di libertà viene personificato tramite una donna che nella mano sinistra ha un
fucile con innestata baionetta (=arma bianca perché è la punta di una spada di fatto) e nella
mano destra il vessillo di Francia
↳lei non avanza guardando davanti a sé ma girando la testa indietro perché vuole essere
certa che il popolo la stia seguendo=visualmente il titolo “La Libertà che guida il popolo” lo
rintracciamo perfettamente nell’opera d’arte
• il popolo che segue è dato da volti che distinguiamo appena
↳il popolo alle spalle della Libertà è indistinto perché c’è un biancore che è il fumo degli spari
↳il popolo segue la Libertà
• a sinistra di Libertà c’è un ragazzino che avanza con in mano 2 pistole
• sul lato destro di libertà c’è un uomo che avanza con una spada in mano e alla fondina una
pistola affiancato da un secondo personaggio che non è un popolano vedendo come è
vestito
↳secondo gli studiosi, questo uomo con il cappello a cilindro è l’alter ego di Delacroix che si
rappresenta in base al suo stato sociale alto-borghese nobile
↳Delacroix vuole sottolineare la trasversalità sociale dei componenti del popolo (dal
popolano al nobile) e trasversalità di età (da giovani a adulti, tutti vanno in piazza e si
rivoltano contro il re) ⚠
• i piedi di Libertà poggiano sul legname delle barricate
↳inoltre in primo piano nella composizione ci sono 2 cadaveri e un giovane vestito di rosso,
blu e bianco che, al passaggio della Libertà, con le forze residue cerca di tirarsi su per ammirarla
↳la Libertà è un’ispirazione di tutti, quindi, anche simbolicamente, davanti il passaggio
della libertà chi ha ancora un po’ di forza cerca di sollevarsi in segno di rispetto per
omaggiarla
• la composizione crea un triangolo che ha per vertice superiore il vessillo di Francia e come
vertici inferiori i 2 cadaveri del popolano e del soldato
↳Delacroix vuole celebrare il popolo che ha seguito la libertà e messo in piedi questa lotta
però non si dimentica di chi era sul lato opposto
↳non c’è solo il cadavere del popolano, ma anche del soldato
↳i soldati hanno ubbidito al re Carlo X che ha detto di sparare sul popolo
↳Delacroix parteggia per il popolo, ma ha anche pietà per i soldati quindi non è un caso
che alla base del triangolo ci siano 2 cadaveri, un popolano e un soldato
↳per sottolineare che sono entrambi figli della Francia, il popolano ha una camicia bianca
imbrattata di sangue e un calzino di colore blu arrotolato sulla caviglia. Il soldato indossa la

giubba blu con lo spallaccio bianco e un elemento che contraddistingue il suo status di
soldato di colore rosso
↳rosso, bianco e blu sono i colori del vessillo di Francia a sottolineare che sono tutti figli
della stessa nazione
↳le 3 giornate gloriose sono state giornate di guerra civile
• Delacroix omaggia l’amico Gericault riprendendo dal giovane cadavere de “La zattera della
Medusa” il calzino arrotolato sul piede del cadavere del popolano
• sullo sfondo ci sono delle case che indicano che siamo a Parigi
↳Delacroix dipinge le 2 torri di Notre-Dame e uno squarcio di edifici parigini
↳inoltre ci sono i fumi degli spari
• dipinto nell’angolo a destra sullo sfondo c’è uno schieramento obliquo di soldati francesi con
alti cappelloni neri che stanno sparando in direzione del popolo
↳è un particolare di neanche 1 cm
↳fa un omaggio a Goya con l’opera “Fucilazioni del 3 maggio 1808 alla montagna del
Principe Pio” riprendendo quel taglio obliquo dello schieramento dei soldati con 2 davanti
che sparano verso il popolo, e quindi capiamo da dove nasce il fumo
• su dei pezzi di legname delle barricate, Delacroix mette la sua firma e scrive la data di
realizzazione (1830) con pittura rossa

• tela molto interessante e sapiente dal punto di vista costruttivo


↳no su committenza
↳Delacroix voleva fare una cosa per lui giusta e, attraverso la sua arte, omaggiare un evento
al quale non ha potuto partecipare
• l’opera ebbe un enorme successo e nel 1831 venne esposta al salone delle Belle Arti di Francia e il
popolo andò a vedere l’opera perché un artista di elevata classe sociale parlava dei popolani
↳l’arte manda dei segnali tali che creano un linguaggio e una condivisione straordinari
↳però Delacroix non riceve il primo premio e come giustificazione gli dicono che era stata
notata della peluria sotto l’ascella della Libertà
↳ancora oggi gli studiosi discutono se ci sia della peluria nel cavo ascellare
↳i giudici non volevano esporre il re a dare il primo premio a Delacroix in un’opera in cui si
celebrava la rivolta del popolo. Per una ragione politica Delacroix non riceve il primo premio

• Delacroix per il corpo della Libertà prende spunto da una modella che non subisce l’onda
del tempo
↳nel 1821 era arrivata al Louvre la famosa “Venere di Milo”, statua che era stata acquistata per
il Louvre
↳Delacroix va più volte al Louvre e si fa ispirare dalla “Venere di Milo” per sottolineare il
fatto che la libertà è un desiderio immortale che l’uomo ha come afflato di vita e quindi
sceglie una modella che non subisca l’effetto del passaggio del tempo

• copricapo di Libertà che indossa un berretto frigio


↳con frigio gli antichi greci indicavano gli abitanti della Frigia. I Frigi venivano sempre
rappresentanti con un copricapo che terminava a punta e la punta di afflosciava sulla testa
↳questo berretto era chiamato frigio perché indicava coloro che venivano dalla Frigia, quindi da
oriente
↳questo berretto era rappresentato anche sulla testa del dio Mitra
↳per i romani tutti quelli che avevano questo eretto venivano da oriente

↳il berretto frigio poi inizia ad avere un significato diverso quando in epoca romana uno schiavo
diventava un liberto, ossia venivano liberato dal suo padrone e quindi quel giorno si metteva quel
berretto
↳in seguito il berretto frigio diventa non più simbolo di provenienza geografica ma simbolo esso
stesso di libertà
↳a Ravenna, nei mosaici medievali di Santa Pollinare Nuovo, dovendo rappresentare i re Magi,
gli mettono il berretto frigio per indicare che provenivano da oriente
↳il berretto frigio diventa simbolo di libertà

ROMANTICISMO ITALIANO
FRANCESCO HAYEZ
• artista veneziano che, come molti personaggi nell’ambito della fase della prima metà 1800, opera
pittoricamente dopo aver fatto l’Accademia di Venezia ed essersi specializzato a Roma
• acquisisce interesse per il revival medievale=è interessato a prendere spunto per le sue opere da
episodi medievali per mandare messaggi cifrati al mondo a lui contemporaneo

“IL BACIO”

“Il bacio”, Francesco Hayez, 1859, olio su tela, 112 x


88 cm, Pinacoteca di Brera, Milano

• 1859
• Pinacoteca di Brera, Milano
• realizzata da Hayez quando, negli anni 50 del 1800, è diventato docente di pittura presso
l’Accademia di Brera
• inoltre negli anni 50 del 1800, Hayez collabora col teatro La Scala perché progetta le
scenografie e disegna i costumi che verranno utilizzati nelle opere liriche e nei balletti che si
svolgono al teatro
• per Hayez La Scala e la Pinacoteca di Brera erano nello stesso quartiere
• è un artista molto interessante nel panorama di una Milano occupata dagli austriaci
• quando Hayez è professore all’Accademia di Brera alla Scala abbiamo Giuseppe Verdi e poco
distante dal teatro c’è un palazzo in cui vive Alessandro Manzoni che conosce Hayez
↳il più bel ritratto di Manzoni è fatto da Hayez
• gli anni 50 sono quelli che caratterizzano le guerre di indipendenza in Italia. A Milano Manzoni
scrive “I Promessi Sposi”, anche Verdi con “Nabucco” racconta di oppressori e oppressi

• viene chiesto da un committente privato ad Hayez di realizzare questo quadro il cui titolo
originale non era solamente “Il bacio” ma vi era anche un sottotitolo “Personaggi in vesti del XIV
secolo”=tema sentimentale in un contesto da revival medievale
• rispetto al bacio di Amore e Psiche, qui l’azione è rappresentata in presa diretta
• gradini di una scalinata in marmo, attacco di una bifora in alto a destra, muratura e una bifora
nella parte alta della tela, semi colonna, mensolina e un arco
• la scenografia è molto spoglia, ma questo bacio probabilmente avviene nell’atrio di un castello
forse dove, grazie al sottotitolo, osserviamo che i 2 sono vestiti in maniera medievale
• lui ha dei panta-collant, un grande mantello che lo avvolge e un cappello con piume che ricorda
molto quello degli alpini e ricopre il suo volto
• lei ha una meravigliosa veste di seta azzurra con sbuffi tessili ricamati che fuoriescono all’altezza
del gomito, capigliatura con ciocca di capelli raccolta in una treccia
• si stanno baciando e il bacio avviene sotto la falda del cappello che nasconde il volto di lui e
parte del volto di lei

• intorno al 1872, alcuni critici d’arte, parlando di questo quadro che aveva avuto molto successo,
intitolano l’opera “L’ultimo bacio del combattente”, cosa che in epoca risorgimentale sembrava
molto strana
↳allora gli studiosi si chiedono il perché e si scopre che Hayez, con quest’opera, ha fatto voluto
far vedere agli austriaci una storia nascondendone un’altra dietro: vuole far vedere agli
austriaci quello che vediamo noi a primo impatto, ossia 2 che si baciano, ma dietro c’è una
storia politica
• l’uomo ha un piede sul primo gradino della scala e sotto il mantello del giovane si vede l’elsa di
un pugnale
↳sulla testa ha il cappello calato che viene visto come il fatto di mantenere nascosta la sua
vera identità
↳il giovane armato bacia la sua bella pronto a scappare non facendosi identificare da
nessuno
↳sotto gli austriaci, come dice anche Manzoni, coloro che avevano delle posizioni contro gli
austriaci dovevano stare molto attenti perché c’era chi poteva denunciarli

• lui tiene una mano dietro la nuca della fanciulla e con l’altra le tiene la guancia, lei si aggrappa a
lui, non sembra un bacio
↳sembra
che lei abbia una mano che va ad aggrapparsi alla spalla di lui, ma non sembra un
abbraccio, bensì il tentativo di trattenerlo
• i 2 si stanno baciando e al di là dell’arco dipinto nel buio sulla parete di fondo si stampa l’ombra
nera di qualcuno che sta per arrivare o forse sta osservando i 2 che si stanno baciando

• secondo l’interpretazione storico-politica nascosta dietro il bacio, il giovane combattente,


che nasconde la sua identità, bacia la sua fanciulla prima di lasciare gli affetti e di andare a
combattere
↳questo bacio viene dato così velocemente ed è sottolineato anche dall’ombra di un
personaggio che sta per arrivare o forse sta spiando i 2 che si baciano e la fanciulla si
aggrappa a lui quasi lo voglia trattenere

• i Savoia si alleano con i francesi


↳gli studiosi osservano che nelle vesti dei 2 amanti ci sono i colori delle bandiere della
Francia e dell’Italia: verde nel risvolto della camicia del giovane, bianco sulla veste della
fanciulla e blu della sua veste

• gli studiosi dicono che questo quadro ha 2 letture:


1. per gli austriaci che vedono il tema sentimentale e vedono solo il bacio
2. per gli anti austriaci che vedono al di là del bacio un messaggio di chiamata alle armi dei
giovani che abbandonino gli affetti più cari e armati vadano a combattere per l’idea di
creare una patria unita e priva della presenza degli austriaci
↳l’idea di sbarazzarsi degli austriaci può realizzarsi tramite l’alleanza con i francesi

• luce che arriva da sinistra e ha un effetto luministico straordinario sulla veste di seta della
fanciulla che sembra sbiancarsi
↳effetto sbiancante della luce che si riflette sulla veste azzurra e viene perfettamente
elaborato pittoricamente da Hayez

• quest’opera ebbe subito molto successo e tanti chiedono ad Hayez di poter riprodurre la stessa
opera su supporti diversi

•nel 1861, anno dell’unificazione di Italia, Hayez riproduce su


un’altra tela “Il bacio”
↳apertura finestrata che sembra diventare una trifora, stemmi
araldici a sottolineare l’ambientazione medievaleggiante, arco
e una figura che viene meglio realizzata dall’artista come una
figura vista di spalle come se stesse andando in direzione
opposta
↳la fanciulla ha una veste totalmente bianca
↳si precisano di più i colori del tricolore italiano
ampliando la manica verde del fanciullo
↳Sotto il mantello vi è l’elsa di un pugnale o di una spada
↳il giovane, che nasconde la sua identità sotto il cappello,
è rappresentato mentre bacia la sua bella totalmente
armato, ma qui sembra che il messaggio politico di
un’alleanza tra Italia e Francia venga cancellato
↳effetto luministico della luce che sbianca ulteriormente la veste della fanciulla di un bianco
sporco, non cangiante
↳qui si va a chiarire il dettaglio precedentemente molto scuro e, mentre nella prima versione
sembrava un personaggio avvicinarsi ai 2 amanti, nella seconda versione sembra una figura
femminile con un velo in testa che se ne sta andando

•nel 1867, un anno dopo la terza guerra di indipendenza, Hayez


realizza un’altra versione
↳la parete con la bifora, scalini più allungasti, fanciulla con
veste azzurra originaria
↳ambientazione che sembra chiesastica perché c’è una
piccola colonna con acquasantiera, figura femminile velata in
testa che sembra allontanarsi scendendo le scale e
curiosamente sembra di essere fuori o dentro una chiesa
↳qualcuno dice che il giovane prende improvvisamente la
sua fanciulla le dà un bacio, lei perde il velo che aveva sulla
testa obbligatorio per le donne per andare in chiesa
↳quindi si stanno baciando in chiesa perché l’ambientazione
sembra in uscita dalla chiesa quando lei mentre esce il

giovane la afferra e la bacia


↳donna nell’ombra che sta scendendo in un’ambientazione che non ha nulla di spionistico
↳qui ritornano i colori che mettono insieme la bandiera francese e italiana però senza
alcun senso politico

• probabilmente Hayez all’inizio intese nascondere un messaggio politico richiamando i giovani a


liberarsi dagli oppressori e quindi baciare le loro amate e combattere per la libertà
↳nel 1859 si aggiungerà anche il messaggio dell’alleanza tra i piemontesi e i francesi
↳nella seconda versione del 1861 i colori della Francia vengono meno
↳nel 1867 si ritorna ai colori originari, ma la scenografia è molto più chiarita come se
fossero nel portico di un’antica chiesa e la fanciulla viene bloccata prima che salga i gradini
della scala per entrare in chiesa
↳l’opera del 1867 è in collezione privata come quella del 1861, quindi per molto tempo in tanto
conoscevano solo la versione del 1859

Potrebbero piacerti anche