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Il Neoclassicismo

Nella prima metà del 1700 vennero alla luce le antiche città di Ercolano e Pompei (Campania),
sepolte secoli e secoli prima sotto la lava del Vesuvio e sedi di magnifiche ville in stile romano.
Ciò diede inizio a un periodo di importanti campagne di scavo in Italia, Grecia e Oriente

E' in questo periodo che si sviluppa l'archeologia (studio del mondo antico) come scienza.
Tutto ciò che del mondo antico viene rinvenuto negli scavi viene studiato, catalogato, esposto (nei
musei) e riprodotto (nelle accademie).

La passione per l'arte antica greca e romana cresce tra i collezionisti e i mercanti d'arte, ma anche
tra gli artisti che stanchi dello stile barocco, ricco di eccessi decorativi, si ispirano all'arte classica.

Nasce così nella seconda metà del settecento il Neoclassicismo che si propone non di copiare ma
di imitare cioè di ispirarsi all'arte classica.

Johan Winkelmann

Johan Winkelmann fu un grande studioso dell'arte classica e autore della prima Storia dell'arte
dell'antichità.
Secondo Winkelmann l'arte deve educare alla bellezza ideale.
La bellezza ideale è pura, ha forme pulite, ha armonia, non si carica di inutili decori (come
invece fa il barocco).
Essa non ha bisogno di pesanti drappeggi o di chiaroscuri violenti.
I personaggi raffigurati o scolpiti devono esprimere “nobile semplicità e calma grandezza”
devono cioè essere rappresentati nelle fasi che precedono o seguono il momento culminante di
un'azione e mai nella fase di maggiore tensione quando i visi vengono quasi deformati dalle
emozioni.
L'arte per W. ha inoltre un valore universale: tutti la riconoscono come tale in ogni tempo e in ogni
luogo.

La scultura neoclassica e A. Canova

In particolare nella scultura, le figure scolpite hanno corpi ideali (perfetti) nella loro anatomia,
senza difetti.
Le loro pose sono statiche (non esprimono movimento), i loro visi quasi inespressivi, le emozioni
contenute (trattenute).

Questi furono i principi seguiti dal massimo esponente della scultura neoclassica: Antonio Canova.
Antonio Canova, di origine veneta, scelse Roma come sede principale di lavoro.
Fu così bravo che in poco tempo diventò famosissimo in tutta Europa e anche Napoleone lo
“corteggiò” affinché si trasferisse presso la sua corte.

La sua opera Amore e Psiche si rifà al mito greco raccontato dall'autore latino Apuleio.

La composizione rappresenta Amore (il personaggio con le ali), figlio di Venere, che abbraccia
l'amata Psiche mentre tenta di rianimarla.
Psiche è infatti svenuta dopo aver respirato i vapori usciti da un vaso che avrebbe dovuto
consegnare chiuso a Venere (di lei gelosissima) ma che , invece, ha aperto spinta dalla curiosità.
L'opera è di marmo bianchissimo che Canova considerava il materiale più adatto per rendere la
morbidezza della carne. Le statue sono levigatissime, senza difetti, con un “effetto specchio”
ottenuto ricoprendo l'opera con uno strato sottilissimo di cera.
Come vuole lo stile neoclassico il momento rappresentato è non quello del bacio ma dell'attimo che
lo precede (Amore si accinge a baciare Psiche). Non vi è passione travolgente, i visi sono dolci e
rilassati, vi è, al contrario, compostezza dei sentimenti.

La pittura neoclassica e J. L. David

La pittura neoclassica non solo cerca di raggiungere la bellezza ideale ma acquista anche un valore
morale e politico (propone modelli di comportamento).

I valori sono quelli della fedeltà alla patria, della lealtà, della solidarietà che nel mondo
dell'antica Roma erano condivisi da tutti i cittadini.

Secondo il Neoclassicismo anche la società moderna deve ispirarsi a questi valori .

Così quando in Francia nel 1789 scoppia la Rivoluzione, anche gli artisti neoclassici rappresentano
gli eroi dell'antica Roma per parlare di eroi moderni che lottano contro la tirannia presente.

La pittura di storia diventa allora molto diffusa.

Il francese Jacques-Louis David è uno dei pittori più grandi del movimento neoclassico.

Il suo quadro, il giuramento degli Orazi, è un dipinto che si rifà alla storia dell'antica Roma, in
particolare al duello tra gli Orazi (Romani) e i Curiazi (di Albalonga)

David dipinge il momento prima del duello, quando i tre fratelli Orazi giurano fedeltà alla città di
Roma davanti al padre che regge le spade.

A destra del dipinto, dietro gli uomini, le donne della famiglia (madre e sorelle), affrante al pensiero
del rischio a cui gli Orazi andranno incontro.

Gli elementi neoclassici del quadro sono palesi: composizione semplice e lineare, colori limpidi
ma non eccessivi, corpi idealizzati, elementi architettonici classici (gli archi a tutto sesto, il
pavimento a spina di pesce).

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