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Carchiolo, La Prassi Esecutiva Del Basso Continuo
Carchiolo, La Prassi Esecutiva Del Basso Continuo
2013
Studi nel terzo centenario
della morte di Arcangelo Corelli
A c u r a di
Gu id o Oli v ier i e
M a rc Va nschee u w ijck
Un trattato romano?
Presso il fondo musicale Chiti-Corsini della Biblioteca Corsiniana di
Roma (I-Rli) è conservato — con la segnatura Musica R 1 — il trattato
manoscritto del quale qui ci occupiamo. Si tratta di un volume in quarto
oblungo di 81 carte misuranti mm. 215 x 300. Il frontespizio recita RE-
GOLE / Per Accompagnar Sopra la Parte / N. 1. / D’AUTORE INCERTO.
All’inizio della trattazione, accanto all’intitolazione «Cap.[itol]o Primo»,
si legge «Libro P[ri]mo». Il testo è vergato su carta pentagrammata, con
sei pentagrammi per pagina nei primi cinque fascicoli (fino a c. 45v) e
con otto pentagrammi nei rimanenti cinque. La grafia del testo è piutto-
sto frettolosa, ma nel complesso ben leggibile. Gli esempi musicali sono
notati con maggiore cura e sono intavolati su due pentagrammi, che uti-
lizzano normalmente la chiave di basso o di tenore per la mano sinistra e
quella di soprano per la destra. Una caratteristica singolare del trattato è la
presenza, in più di un luogo, di frammenti musicali che apparentemente
non hanno relazione con la trattazione; sembrerebbe come se il copista (o
l’autore) avesse utilizzato la parte della pagina lasciata libera per annotare
degli appunti.1
1. Ciò avviene a cc. 8v, 13r, 17v, 24r, 24v, 31r, 36r.
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∙ La prassi esecutiva del basso continuo ∙
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8. Rostirolla et alii 2010, p. 204: «Mando il fagotto delle miscellanee musicali di cui, con l’altre
riceute, ne farà a Suo commodo una fedele lista per il concordato […]».
9. Lettera senza data, ma probabilmente del maggio 1748. Cfr. Rostirolla et alii 2010, p. 404.
10. Rostirolla et alii 2010, p. 384.
11. «Copia della nota di varie opere e studi musicali fatta dal molto reverendo padre maestro Gio-
vanni Battista Martini li 21 [24?] maggio 1747 per ricordo a don Girolamo Chiti Suo servitore
che Glie ne diede l’uso, prestito, e cambio, e dono». È la lettera di cui alla nota 9.
12. In realtà il trattato comincia con la seguente frase: «Scala de nomi delle note musicali per
b.quadro».
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13. Che Martini agisse talvolta in questo modo è documentato almeno in una circostanza. Nella
lettera del 6 luglio 1748, nel restituire a Chiti, fra le altre cose, copia del trattato Armonica
cultura di Angelo Furio, egli dichiara: «Confesso il vero che mi sono preso troppa libertà
in restituirLe la copia, non l’originale di quest’ultimo, ma siccome la suddetta copia è fatta
fedelissimamente e con diligenza particolare, ho stimato che sia per perdonarmi il signor don
Girolamo una tal libertà». Cfr. Rostirolla et alii 2010, p. 414.
14. Biblioteca comunale dell’Archiginnasio, «Filigrane Bolognesi fra il 1650 e il 1750»,
<http://badigit.comune.bologna.it/filigrane/schede/205.htm>, consultato il 12/10/2013. Si
veda anche il saggio di G. Olivieri in questo volume.
15. A conferma di questa ipotesi c’è almeno un inequivocabile errore significativo, e cioè una
lacuna dovuta a omoteleuto a c. 37r della copia della Corsiniana.
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16. Landshoff 1918, p. 197: «Auch Gasparini hatte seine Studien in Rom gemacht, und da sich
zwischen seinen Ausführungen und denen unseres anonymen Autors noch zahlreiche andere
Parallelen nachweisen lassen, liegt die Vermutung nahe, daß auch dieser direkt oder indirekt
aus der Schule Bernardo Pasquini’s, der damals als Lehrer Weltruf genoß, hervorgegangen
ist». Della stessa opinione è Boccaccio 1999, p. II.
17. Cfr. Gmeinwieser 1968.
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20. L’adozione del suonar pieno nella moderna pratica continuistica ha dovuto misurarsi con le
resistenze di uno stile continuistico standardizzato, codificato nella Baroque Renaissance della
seconda metà del XX secolo, per il quale una certa discrezione, il non dare troppo nell’occhio
e l’asservimento alle dinamiche del solista, sono le principali virtù. Tale stile è desunto da una
scelta di fonti parziale e certamente non pertinente alla musica italiana del barocco maturo.
Cfr. altresì Mortensen 1996. È significativo a tale proposito notare come, nonostante il con-
tenuto delle Regole fosse stato segnalato già nel 1918 da Ludwig Landshoff in relazione alla
problematica della Vollstimmigkeit, dopo tale data il trattato sia rimasto ignoto ai più e del
tutto trascurato nelle classi di basso continuo sino a un paio di decenni fa.
21. I-Rli, Musica R 1; d’ora in poi: Regole per accompagnar, c. 65v.
22. A tale proposito si vedano almeno Landshoff 1918, Buelow 1963, Boccaccio 1999, Böt-
ticher-Christensen 1995, Carchiolo 2007, Nuti 2007 e il saggio di M. Pesci in questo
volume.
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a b c
Esempio 1 a, b, c. Regole per accompagnar, c. 33r
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26. I-Bc, Ms E.25, Regole di canto figurato, n.n. La citazione è tratta dalla copia bolognese
poiché in corrispondenza di questa frase l’esemplare della Corsiniana presenta la lacuna di cui
alla nota 15.
27. Cfr. a tale proposito Tagliavini 1975.
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Esempio 4. Arcangelo Corelli, Sonata Op. II n. 1, I mov., bb. 1-4 (realizzazione del
b.c. di Salvatore Carchiolo).
31. Regole per imparare a sonare sopra il clavicembalo e organo (1714). I-Bc, Ms. P. 132, c. 14r.
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∙ Salvatore Carchiolo ∙
Esempio 6. Arcangelo Corelli, Sonata Op. II n. 1, I mov., bb. 1-4 (realizzazione del
b.c. Salvatore Carchiolo).
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34. Penna 16844, pp. 186–7: «Per compimento dell’accompagnare le Note, che sono con Disso-
nanze da resolversi con le Consonanze, sia avertito il Scolare, che è Regola universale, potersi,
anzi doversi alle Dissonanze aggiungere le terze, le quinte, le ottave, e loro replicate della Nota
scritta, facendo suonare ogni cosa insieme, quando massime la Composizione sia à molte
voci, cioè à cinque, ò più voci, à due Chori, à trè Chori, à quattro Chori, &c. perché anche il
Compositore facendo à più Chori, con le Dissonanze ve le ponne».
35. Cfr. Buelow 1986, pp. 87–92.
36. Cfr. Buelow 1986, p. 104.
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a b
Esempio 7 a,b. Regole per accompagnar, c. 43v.
a b
Esempio 8 a,b. Regole per accompagnar, c. 43v.
a b
Esempio 9 a,b. Regole per accompagnar, c. 44r.
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a b
Esempio 10 a,b. Regole per accompagnar, c. 43r.
a b
Esempio 11 a,b. Regole per accompagnar, c. 43r.
a b
Esempio 12 a,b. Regole per accompagnar, c. 44r.
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∙ Salvatore Carchiolo ∙
a b
Esempio 13 a,b. Regole per accompagnar, c. 44v.
a b
Esempio 14 a,b. Regole per accompagnar, c. 45r.37
a b
Esempio 15 a,b. Regole per accompagnar, c. 45r.
Gli esempi sono assai significativi perché un loro uso accorto può arric-
chire in modo non marginale l’immagine armonica di un passo con l’ag-
giunta di dissonanze supplementari fra le parti, dissonanze non indicate
dalla numerica (qualora le note scambiate appaiano nelle parti superiori).
37. Il mi al soprano sul terzo quarto dell’esempio a manca nelle due copie delle Regole. La lezione
corretta è ricavata da Contrapuncti demonstratio varia, I-Rli, Musica C 9 bis/6.
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Esempio 16. Arcangelo Corelli, Sonata Op. I n. 8, I mov., bb. 8-9 (realizzazione
S.C.).
Esempio 17. Arcangelo Corelli, Sonata Op. II n. 1, I mov., bb. 9-10 (realizzazione
S.C.).
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Esempio 18. Arcangelo Corelli, Sonata Op. V n. 7, Corrente, bb. 41-44 (realizza-
zione S.C.).
Esempio 19. Arcangelo Corelli, Sonata Op. V n. 9, Preludio, bb. 14-16 (realizzazio-
ne S.C.).
Esempio 20. Arcangelo Corelli, So- Esempio 21. Arcangelo Corelli, So-
nata Op. V n. 5, Vivace, bb. 73-74 nata Op. V n. 2, Adagio, b. 3 (realiz-
(realizzazione S.C.). zazione S.C.).
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l’accordo di sesta sul III grado. Il la diventa quindi una sorta di cernie-
ra che collega gli accordi adiacenti. L’esempio C costituisce una ulterio-
re estensione dello stesso principio; l’autore commenta come si tratti di
un’altra maniera contraddistinta da «più ostinatione et perfidia frà il so-
prano e il contralto replicando più volte l’istesse corde con diversa ar-
monia e varietà di consonanze e dissonanze».39 Questo esempio, oltre a
contenere lo stesso accordo di sesta e settima sul III grado dell’esempio
precedente, è arricchito da una sovrapposizione di armonie sull’ultimo
ottavo della prima battuta. La nota re — nota di passaggio che collega
l’accordo di quinta e sesta sul IV grado all’accordo di quarta e terza sul
VI grado — è armonizzata con terza e quinta nella mano sinistra, mentre
la mano destra mantiene l’accordo di quinta e sesta del basso precedente,
determinando in tal modo una contaminazione delle due armonie. L’e-
sempio B è realizzato invece secondo un altro principio che ricorda quello
di Heinichen relativo all’accompagnamento delle note di passaggio. L’in-
solito accordo sulla seconda nota della prima battuta (terza, sesta e nona)
nasce infatti dalla simultaneità della ripetizione dell’accordo della nota
reale (sol) con la decima usata per accompagnare la nota di passaggio fa.
Che è appunto il procedimento descritto da Heinichen.
L’uso dell’accordo di sesta e settima sul III grado nella formula caden-
zale V – III – IV – V – I trova molteplici possibilità di impiego nel re-
pertorio italiano del tardo Seicento e del primo Settecento, specialmente
nella musica di Corelli, e permette di ravvivare e rendere più interessante
il contenuto armonico delle cadenze. Ecco un esempio, scelto tra gli innu-
merevoli possibili, di una cadenza che può essere trattata in tale maniera:
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∙ La prassi esecutiva del basso continuo ∙
In tal caso, il mantenimento del sol del II violino sul terzo quarto della
prima battuta, richiesto dall’esigenza di evitare le quinte parallele con il
basso che si sarebbero prodotte se la parte del violino si fosse mossa a la,
determina l’accordo di quarta e terza (indicato dalla numerica) sul VI gra-
do. Propongo di seguito una possibile realizzazione del passo.
6 5 4 6 6 5
3 5 4 3
Esempio 25. Arcangelo Corelli, Sonata Op. II n. 2, Adagio, bb. 14-15 (realizzazione
S.C.).
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Esempio 28. Arcangelo Corelli, Sonata Op. III n. 3, Largo, bb. 21-23.
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Fonti
Chiti Inventario
G. Chiti, […] Inventario di tutte le materie musicali raccolte […] dal R.do
D. Girolamo Chiti […]. Manoscritto. I-Rli, Musica I 1.
Contrapuncti demonstratio varia (A)
Contrapuncti demonstratio varia. Manoscritto. I-Rli, Musica C 9 bis/6.
Contrapuncti demonstratio varia (B)
Contrapuncti demonstratio varia. Manoscritto. I-Bc, Ms. K.79.
Gaffi Regole
B. Gaffi, Regole per sonare sù la parte. Manoscritto. I-Rli, Musica M 14
bis/11.
Modo facilissimo
Modo facilissimo per imparare a cantare e conoscere le regole del canto
ecclesiastico, o gregoriano […]. Manoscritto. I-Rli, Musica C 9 bis/1.
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