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TR.UETTORU.
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Fig. 1-3
I
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I
YKllTIC.&LI: VXRA"
I
----'-- - - - - - - - - - - - - - - , i~ - -o_a~_zzo
_~TAL~-
o
Z"
Fig. 1-4
Nelle figg. 1 ··2 e 1-·3 sono anche indicati gli angoli:
13=q,-a
e
X \Il - o
5
1-2 Definizioni .
.Rispetto alla terna di · assi vento ·la risultante F del-
le forze aerodinamiche sull 1.ala o sull I intero velivolo si puo•
scomporre nelle seguenti tre componenti:
P : portanza, norm ale alla direzione della velocita• rela-
tiva V
R resistenza, parallela alla direzione della V
D devianza, normale alle precedenti .
Detta s
la superficie alare e p la de.nsita• de.l mez-
zo, tali componenti si possono esprimere nella forma:
[1-4] p Cp -21 p V2 s
1
(1- 5] R cr -
2
p y2 s
1
[1-6] [) :;; Cd - p V2 S
2
in cui i tre coefficienti adimensionali Cp , C,. ,', Cd prendo- -
no rispettivamente il nome di coefficiente di portanza, coef-
·ficiente di resistenza, coefficiente di devianza.
Analogamente rispetto agli assi corpo la risultante F
si scompone in tre componenti:
[1-7] z Cz -12 p y2 s
1
[1-e] X= Cx
2
p y2 s
1
[1-9J y = Cy p y2 s
2
Si noti che come superficie alare S si considera sem-
pre quella dell • ala isolata ideale, inclusa quindi là por21io-
ne corri spandente alla zona di · attra'!7er$amento della, fusoliera.
01 tre 1 ·a forza F 1 • azione aerodinamica genera ·di se-
lito un momento scomponibile secondo gli assi . X, Y, Z vento o
corpo. Si considerano cosi• i seguenti tre momenti attorno agli
a 's si X, Y, Z indicati con:
6
1 b
[ 1-10) L = CL 2
P v2 s -2
1
[1-11] H CN p V2 S C
2
1 b
(1 - 1 2) N = C9 2 P v2 s 2
150 30
- :--
100 Cp V
~
E
/
100 cr Vr,
,I
À= s
I'
100 I/ 20
J
/ ~ ....... I
J K
I ,I
IIO
I V
J
" ......
r--.... R
' ~
I I ~
I J ~~ /
o --I '/
V
- i - - i--
......
-~ --
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P~PILOOO~I
Fig. 1-5
v- Il
KO
....•• b
V
100 e,.,
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100
Vi jO ' Jr,_
J I\ I/
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o 2
• 6 8 10 12 14 1 6 18 20 22 24 26
100 e,.
-60 -.O - 20 o 20 40 60 80
100 ½B
ll'Ìlf. 1-6
[1-15] .\f Fx
9
/
-V"' y _ _
- xv+-_j_
Fig. 1-7
x 1/c
1- 4 Espressioni analitiche.
[1 - 16]
À = b2 /S
In tale espressione Cro e 1 il coefficiente di resisten-
za di profilo, comprendente la resistenza di scia e quella
di .attrito, mentre il termine Cp/TIÀ rappresenta il coeffi-
10
[ 1 -18)
punto infer iore a quella del suono alla corri sponden t e tem-
peratura .
Poi che• la veloci ta• del suono ~ , funzione essenzial men-
t e della tempera tura assoluta , vari a con la quota, per mag-
g ior comodit~ e precis ione si introduc e un paramet ro adimen -
s ionale, il nume ro di Mach, Ha, defini to come il rapporto del --
la velocita • di volo V· a quella del suono nelle corrispo n-
d enti c ondi zioni ambiente :
~\
1+~r l
-(E3>l--' r &ccordo
-0 , 5
o
o.a o.a e,..
con
Fi!f. 1- 8
- 1 .0
IL VOLO LIBRATO
[2- 2] Q= p
[2-3] · R = T
[2-4) J( = o
v~,~
V -½ PCp
Ponendo in questa per Cp, il suo valore mass i mo Cp st• cor-
rispondente all•incidenza di stallo, si ottiene il valore di
Yllin ad una certa quota ( rappresentata dal ·valore d i p J. Ge-
neralmente la densita• alla quota z v.iene riferita .alla den-
s lt~ Po a quota zero tràmite la densita• relati va o defi-
n ita co~e il rapporto tra la densita• dell•aria alla quota z
e quella dell I aria a quota zero, p 0 • Allora la [2-5], essen--
do nell•aria tipo Po = 0 . 125 kg s 2 /m 4 , si trasforma ·nella:
[:2- 5] V
min~
4,~~
V~ ,;g ·
Il fattore 1/✓6 si trova gia• tabellato in tutti i ma.-
_nuali per l•aria tipo; ad esempio per z = 12000 m esso as-
sume circa il valore 2, cioe• a tale quota la velocita• mini-
aa di sostentamento e• circa doppia di quella al livello del
■are.
1 1
[2-6] p - pV2 = - Po5 y2
2 2
(2-8] Q sen /3 R
Dividendo membro a
membro, e ricordando le
Q
(1-4] e [l- 5] si ha :
[ _ ] 1/tg /3 = Cp/Cr E
2 9 Fig. 2-2
/3 :::: arctg 1/E
E = Cp/&ro + ~)
Derivando il reciproco di
Fi.g. 2-3 tale espressione rispetto
a Cp ed eguagliando a ze-
rosi ricava che il minimo di 1/E e quindi .il massimo di E
si ha nel punto in cui :
c2 .
:i. - e o
rtÀ ro
cioe• per:
= o. 885 ✓ vero
Da essa risulta evi dente che quando con una opportuna scelta
del profili e un buon disegno delle altre parti del velivolo
si sia ridotto al minimo il C,..0 , 1 •unica st'rada aperta per
aumentare l•efficienza e• quella di accrescere l•allungamento:
per questo tutti gli alianti di .alte caratteristiche hanno
allungame nti elevatissimi.
La velocita• l ungo la traiettoria si puo• determinare me-
diante la [2-7] che ricordando la [1- 4] da•:
Q/S Q/S 1
[2- 10) V= cos S= 4 Cp Va ✓cos S
W = V sen B
cio~, per la [2- 10]:
1
/Qjj /3 S
Ve;
[2- 11] W_ 4 · sen v'cos
✓o
Ora gli assetti che piw interessano il volo librato so-
no quelli corrispondenti ai minimi valori di /3 e quindi con
incidenze prossime a quelle in cui la retta come OA di fi-
gura 2 -- 3 risulta tangente alla polare del velivolo. In queste
condizioni, e sempre per il .caso dell • aliante, E puo• valere
20 +30, 13 risulta· molto piccolo, 2° + 3°, cos /3 puo• essere
r i tenuto uguale all •unita• e sen 13 identificato con tg l3.
Si ha con queste semplificazioni :
V = 4 ~ filf _
V e;
.(2- 12] 1_
v'6
identica alla [2-5], e:
1 1
[2- 13] w= 4 ✓ Q/S /6
[2 ·14}
Q q se
1
•- p
2
v se
2
[2- 17]
V= 4_/ws _i_
Ve a
Questa espressione, di carattere assolutamente generale,con-
sente di c alcolare, per ogni ·valore di S, a cui corrisponde
biunivocamente un valore di C, la velocita• V lungo la tra-
i ettoria. Se ora si riporta ( fig. 2·-4) sulla polare ruot ata il
luogo dei punti B, estremo dei segmenti 0B = V, ed inclina-
ti sull • asse di Cp dell•angolo S di rampa corrispondente
a quella V, si ottiene una curva che prende il nome di odo -
grafa del moto o polare delle velocita' e che permette di ri-
solvere rapidamente molti interessanti problemi relativi a l
volo librato.
Si noti intanto che gli assi della polare possono anche
v enire quotati nella s tessa scala delle velocita• adottata per
la costruzione della o d ografa : i segmenti come OH verranno
allora a rappresentare la componente orizzontale U della ve-
l ocita• lungo la traiettoria, i segmenti ON la comp:mente ver-
ticale W, veloci ta• di discesa;
L•odografa i noltre, come e• evidente, non puo• passare al
di sopra della semiretta OA 1 che individua il minimo angolo
d i rampa.
Q= R
eia~, a regime, per la ( 1-5]
V - 4./Q/S _i_
[2-18] lim - Ve;: v'6
Questo valore della velocita• che il velivolo raggiunge
i n una affondata prende il nome di velocita' li111ite. Si noti
che la (2- 18) e• stata dedotta rigorosamente per il caso del-
1 • affondata dell .• aliante o del velivolo a motore con elica in
bandiera, perchei diversamente a quella elevata velocita• l•eli-
ca verrebbe ad esercitare una vigorosiss i ma azione frenante .
· I valori di V11m che si raggi ungono nei moderni veli vo-
1 i molto fin i aerod i namicamente e con elevato carico , al are
sono altissimi: gia• negli alianti si raggiungerebbero v1 im
.
super i ori di 500 km/h, tali quind i da non poter essere sop-
24
e
Fig. 2-5
2-10 L•aliante.
S = E(z-zi)
dove E e• l•efficienza corrispondente all • assetto prescelto
di volo, z la quota iniziale e z 1 la quota finale della
planata.
A seconda del tipo dell, ascendenza sfruttata dall • alian-
t .e . per salire, i voli veleggiati si classificano in voli di
pendio, voli termici e voli d•onda, ma spesso naturalmente
accade che ci siano ascendenze dovute contemporaneamente a
piw di una di queste cause, senza che sia possibile indivi -
duare quale e• la causa prevalente.
Nei voli di pendio si sfruttano le correnti ascendenti
28
(a)
- -· -~
_Li t
vento
V \. ~
...
Q
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I •
Q
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......,
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vèn to
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vento
l
~------··'
Jl'ig-. 2-7
ll'ig. 2-8
3-1 Generalita•.
• 6 8 10 12
1 00 e,.
J!'ig. 3-1
I
ero+ e; I
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11 I
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A
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ero
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lhcr
Fig . 3-2
[ 3- 2] R = 2
2
f
p y2 C
L ro
+ sj
TCÀ
S
34
ed essendo :
c2p Q2;s2
1
[ 3 - 3) R;:; - 2 pV2 Cro S+
1
- p V2 TCI\
2
I l primo termine del secondo membro della (3- 3J, resi-
stenza di forma, e• evidentemente rappresentato nel piano R, V
da una parabola avente il vertice nell•origine, mentre il se-
condo, resistenza indotta, lo e• da una iperbole cubica aven-
te gli assi come asintoti (fig.3- 3). Il grafico della resi-
stenza globale al moto, somma di due funzioni, una crescente
R I
I
\•
\
~
Q;:; cost.
z;:; cost.
---
V
l"ig. 3-3
R z
(a) (b)
Km
Q= cost 1G
strat<»tera
12
- - - ----
tropo•ter&
8
vcr
• vocr
V. V'. V v, o o ,5 1
nnn
= Fig. 3-4
Q= cost
R
,:
V".
nnn
V'max V"
max
V
Fig. 3--5
G 9 . 8 1000/2000 = 5 kg/s
general mente effettu ata a motore spento. Era del resto que-
a
sta la tattica .usata durante la p assata guerra dai cacci a
razzo tedesch i Messer sc hmi tt Ne 163.
Nel · caso :i nvece di aerei sperim entali o da record, de-
stinat i a raggiun gere elevati ssime velocit a•, s i fa addiri t-
tura traspo rtare in quota il velivo lo d a un alt ro (caso, ad
esempio del Bell X- 1, portato in quota da un normale quadri-
motore B- 29) al t riment i il carico d i propel lente non sarebbe
poi suffic ien te ad accele rare il vel ivolo sino alla velocit a•
desi derata.
Si da anche :il caso in cui tutto i l propel lente viene
consuma to nella sola salita, prolun gata fino a quote eleva.-
tissime , come nel caso dei missil i tipo V 2.
- V
o statore attore, con-
siste essenz ialmen te
( ng. 3- 6) i n un dif-
fusore 0 - 1 in cui
l•energ ia cineti ca
1 2
I, dell I aria captata dal-
la presa dinamic a·vie-
ne conver t it a in eIEr-
gia d i press ione,un a
T
c amera di combus tio-
ne 1-2 ne lla quale
viene iniett ato i l
c o mbusti bile , un e span-
sore 2 - 3. Il ciclo
teorico e• quello di
Br ayton, co me nel
turbor eattore , ma rea-
lizzato senz a organi
in movime nto.
s Limitan do 1 1 es a -
li'ig. 3-6 me al caso i deal e,
in assenza di perdi-
te d i qualsia si genere e con calori spe cifici costan ti si ha
39
G
[ 3-4] -e = - (V3 -- V)
f
e ssendo G l a p o rtat a d • a r ia i n peso e t r ascur ando la massa
del combu st i bil e . Or a G p uo• essere espre ssa da :
G
- = S0 V p
f
( S0 a rea d e l l a bo c ca di presa) c h e int r odotta ~lla [3- 4 ] da•:
Va
[ 3- 5] -r = S0 V2 p - - 1
V
1000 ~
. ~,~
~
~
IP
~
D
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77 ,,17' i.--
,V/ _, ~~
100 .
71·[7
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rn 7 T2 = 12'.X)°K -
r; r7 I C,,. = P.24
10
1;
,
1
1
I
10 0 200 m/s V aoo
!l'ig . 3-7
T2
[ 3- 9]
v2
-
A
- +T 11
Cp 2f
in cui sono da ritenere costan ti S0 e T 2 , che sarao la tem--
peratura massima c o mpatibile con la res istenza dell e p a reti
dell a came ra d ì combustione.
L I andamento di -r in funzione di V e z sara• g_uindi
quello r appre sentato in scala semilog a rìtmica, in fig . 3· 7; e•
evidente come la spinta dipenda in modo essenziale dalla ve-
locìta• di volo, anzi il tratto della c u rva corr ispondente a
V< 100 m/s circa non e•praticamen te realizzabile in quanto
in esso il funzionamento dello statoreattore non e • stabile .
R z = cost.
T
autoreattore
lv;'
l'TÌn,«.
V
Fig . 3---8
quanto e• praticamen te l I unico propulsore la cui spinta au-
41
[ 3- lD] "[' G (W - Y)
e
I I l
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F'ig . 8 -14
~ (TolT)1. 15
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Po
q, 2 = 1 + ("o 1) 2
n
X2 = 1 + Vl'i
'1'2 = ( T/To )0 . 15
Not ·, dlllO che per 1.1 val1dita di QU ste formule e ne--
ce&sario che la velocita• i efflusso dei gas, f , rimanga
costante 1n tutto l I nterval.lo considerato. Ora in tut l. i
turboreat ì,ori d ·l tipo classico e senza postcombust1one a
W imane prati e amante costante, e com resa per lo piu tra
000 e 500 m/ s , cioe 1 • n un campo mo td' i stretto e con uno
scarto massimo · del 10 · tra i due estremi, e di poco varia-
bile con V e con n .
N anche nei tu bo reattori con spina di regolazione el-
1 uge di effl.us so come i tedesch Jumo 00 4 e BMW 00 3
le velo e ta• Ji ~ubi s ono vari azioni t nto sens bili da non
permet er:.. , i n pr ma a pross mazione 1 uso delle ( 3 - 17 e
[ 3-18) con Ji = C\. s t . Infatti nel Jumo 00 4 1 a. massi mc1 va-
ri azione della ve; oc1ta• di efflusso era da 400 a 400 m/s ,
con . una corrispondente vari a ione di n da 8100 a 8 7 4l .
Questa vari azione del 12 % introdotta ne l e f unz10 i X pr~
ceden emente viste da ; luogo a variazioni molto mi no r i n el-
le sp nte e nei consUlTl , e p e cio' non dim nu · sce appr zz~
b lmente l ' app ross maz one di r sul tati
T di agr ~ i d ell e fi g. 3- a fig. 3 - 4 son at ap-
punto ri cavati ~p .i.cando l e [ - 17) e [3 - 8] al turborea-tr-
tore e Hav1.ll an d DGT 3 G o s t, che ha l e segu ent carat te---
49
ri s ti che base :
no :::: 87S:> gi ri/1 '
1' so :faso kg
k so :::: 1. 0 21 kBf k g h
turbo get t o .
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- - -
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ll'ig . 3 -16
- I
Po ssi amo infatti scri ver e le ( 3- 1'7 e (3- 18) so tto l d forma:
0:> n giun g ~ndo po i ~rd d1 loro, con una p r 1m:1 schiera d.:
curve, tutti i p un i d:. egu l velo ci t a · , e con una secon dc1
s chie re,, tutti 1 pun t1 di e ual quota, si ottiene 1 a parte
f ndd.lllentale del diag r amma, evidentemente co r ri sp ondente ad
un solo valore del n umero d g.1 ri relati va Per ottenere 1
valori di ,: e d1 k p e r n/n "I- 1 bast a riportare l ungo
un as s e parallelo a yuello d e e . ascisse, e ne la s t-e ss a
sc al a di yUes te, J. v alori d o g cp 1 , e p arall el amen te al-
1 a scala delle ordin a te e.nella medesima scala d i que st e, ~ ·ralo-
ri di log q> 2 Ad una data ve oci ta ; e . ad una dc1ta qu ta -
11 grafi co da di r et t amente sp nte e consumi p r nino ·= 1 ;
per numeri di g.i ri dive rsi sp i nte e consumi si ott8ngono
spost d.ndosi parallelamente dlle asci s se 01 un segmento pari
a log q> 1 e parall e lamen te all e ordin a te di un s egmento
pari a . lo g qi 2 •
Z•O
-v'·
V
Fili. 3 -1
Nel caso in s ame con v· ene, come vedre o, r ipo r t are i n
52
cioe • :
-r - R
[ 3 - ID] sen B=
Q
53
E sen e evident ment anche:
2 sen S = ti/
con:
l3-22
li
I I
I I
w..
-+---- I
I I
w.
-1- - - .j
I I
I
j,
est e i del ca.mpo di vel ci a' po ssi L1l del a.e reo, cio '
per = . Vriiin ed [] - Vmax , a cui :?.:>r 1 pondono angoli i
ramp · (3 = O . Nelle condi ioni intermedi . invece i_ segmen-
ti come OA uscenti .!all or gine rappre e tano e veloci
54
3 - 13 Quota di taneenzà.
[3- 2'7 ]
[ 3-28) Ji = [ O, 85 ; s O 'V 1 _ : ] V
ll'ig. 3-20
Infatti dalla:
dz = w' dt
èonsiderando delle differenze finite in luogo degli infini-
tesimi in modo dei poter operare per . tronchi, si ha:
[ 3-29]
1
[4- 1 ] (! RV = - p VS Cr- S
2
(4-3] a= ~pvs(c
2 ro
+ 1)s
7tÀ
Ri cardando che, per 1 e ( 1-4] e [ 2 - 2] si puo• scrivere:
Q/S
1
2 pf2
[ 4- 4] _(Q/S)
_1_ 2_ ,
ITÀ - pV
2
anch•es sa costituita da due termini, l•uno, ~ 1 dovuto alla
resi stenza di profilo rappresentata da una parabola cubica,
l I altro <J2 , dovuto alla resistenza indotta, rappresentata
da una iperbole (fig.4- 1); la curva delle potenze totali,
somma di due curve l•una crescente, l•altra decrescente,
presentera• quindi un minimo. Si noti che il termine 12 ,
per la de fini zio ne stessa di allungamento puo• anche assume-
re la forma:
(Q/b)2
1
- n: p V
2
(J
Z:: cost.
I Q = cost.
I 1
I I
I
I I
I I
\I I
1/
\ I
\ jtJ,
/
I~~ /
//
. I ', (l':'f.+~ /
llllh
_ _ t-- ---, - - - /
j ,.... ,,,,.,,,
l .... _~.,...
__ .,,.....r--..-.____ <1'2
--~~~ --------
V
]'i~. 4-1
Q = cost.
o K TU V
Jl'ig . 4-2
p.m.i. p ~{Tc:
(4-5)
( P· m. i. )o = Po VT
o, ancora piu• semplice mente : (formul a ufficial e italiana ):
Pv = a+ b p . m.i./(p.m.i.) 0 .
p • m. e. = p . m. i. - pV
si ottiene (sempre a n costante)
1t p. m. e. a p. m. i. a
[4-6] -
n0 ·
= ---,--
(p.m.e.) .
= [1 +- - -
(p.m.e.) 0
]
(p.m. i. ) 0 : (p. m. e - ) 0
0
In definitiva. si ha. una legge di variazione del · tipo
rappresentato i n fig. 4- 4 , piu' r apida che non guella del-
1 a densi ta• relati va.
n- cost.
pieni g<JS
..........
- 10000 1UliO
m. 2
n • '451
pieri ~
• parila• d1 ~so llltlle
o - 110CO
'"· z
Fig. 4-5
Si avrebbe anche il vantaggio di avere a di sposi zione una
sovrapotenza mom:entanea alle basse ç,uote e limini:Uldo per un
breve periodo di tempo lo strozzèllllento al cc1rburatore; per
esempio · dovendo "riattaccare" dopo un atterraggio mancato
il pilota aprirebbe la valvola di strozzamento che rimar re_!)
be aperta sol tanto per un certo periodo determinato a p ri o-
ri e indipendente dalla volonta• del pilota.
Caduto in disuso il motore alleggerito ed ormai sol'-
passati i cosiddetti motori sovralesati e surcompressi ( in
cui cioe• l ' adattamento ad una quota za > O era fatto non
alleggerendo il motore ma aumentandone o 1 a cilindrata o il
rapporto di compressione) per il ristabilimento della p res-
69
t
I?
9
1'.i i
• D
- z:.. %
!"i g. 4-6
.. l
~
--1 -, · ~ - t wloc!t
'\~~
'· ,,,... .
.,,,.,,,. I
\
0'15
V ~• 1 wlocib'
\
~
05
~
n - cost.
piffli gas
z,.
"' ~ '\.
COfflprPSSOR' comandali,
- meccanica....it
o
2000 10000 ft.000
m. z
Fig. 4- 7
' ·;:
~
"',
1t--- - - - --
-~
n,
-'----• - - - - - .i-:=limilaiont
a n,
ll'ill- 4-8
z • cast.
n·
"""
Fig. 4-9
per la diminuzione di rendimento organico ( figura 4- 10).
Ua(osf. I
pitni gas
~ 1 velocil'a'
,,...- - -- - - - 1--
mah,n, lit,,,,o
11- coet
pieni gas
,L--=:::t:=-_ _ j_
o
Fi 11 · 4-10
-
_ __L_ __ j_ _ __l..__
10000
'"
_ _J
-
z
j
li
, ,....._
v l
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LL
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~ o...
75
R
r
-~-
.,.,
B K
dT
L e
V
F
u
-r
t 2TC
Pi~. 4-12
portando in AC lo sviluppo della circonferenza 2 1t r , la
76
1 (,l2r2
- p - - - l dr[Cp cos E - cr sen E]
2 cos 2 E
1 &>2 r2
- p - - - r l dr [ e-+, sen E + er CO s E]
2 cos 2 E 1'
T= p r,i2 R4 -
1
z
R 1
t 2 t[Cp cos E CrsenE] cos 2 dé,r
[4 - 9]
I
Gli i r'
(' =
1, "::
p
2
g
·o
ral i
(,) 2
che
RS - z
o
comp3iono
.
..I.
2
E
JR( e( 3
Cf, sen E
ci
+ Cr cos E]
1
cos 2 E
destre1. d e ll!': due formule,
dt,
79
1
moltiplicati per z si indicano di solito con ,:- e 'K, ot-
tenendosi cosi• 2
T
[4-10] { e
che sono .le formule di
R~nard di prima specie. T
I calcoli analitici
di -r e K con gli inte-
grali delle [4 •x-9] sono
facili , anche se labo--
r i osi, q_uando si con o --
scano le polari per al-
lungame nto infinito dei
profili che compongono
la pal a. Dl solito pero•
i coefficienti adimen-
sionali ,:- e K sono de- k01--- - - -- - - -- - - - ~ L - -- -
terminati s p erimental - - - - TRA.RII TH--- - ·- - -~
~ T E MULINO
-- --rVF:Nro
mente su un modello di
e li ca.
Il rendimento 11 del-
a punto fisso
1 • elica, inte s o come rap-
porto del lavoro utile
al l avoro complessivo
sull•albero,sar~ quindi
espresso dalla:
T1 = TV/Cw 01----- - - - -- - - -- -+---__:"---
cioe con i simboli del-
1
le formule di Renard:
,:- V T
[4- 11) T1 = - - = - Y
K ,., ,--e K
polare dell elica \ che ovvi a.mente . non gode delle stesse pro-
prieta 1 viste nel primo capitolo per guella.deLvelivolo ).
A. Q. C. ~ep. 829
, FAMIG LIA N" 23
passo uniforme
\
'I
\ n° 2 pale
-
I I
I
I
I
I
I
~1 '\
I
I
I
n' IUO
I I
I I
I
I
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I
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I
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I
I
i
A ,~ I
;I,.
'
- -t- 1'/rn .1
SEZ 'x• 10 20 ;o Ml 60 80 e R r
Misure in % del
A - - - - - - 4.fZ - -
r<19~io r0
Il. 1.s 1-~4 2.Ai U 3 2-1;1 2.1% 1-U
13.50 o.~ 050
:>'i o.n 1.05 1.0? 1.06 O-f5 o.n
e 2.10 uo 1:n Z."/0 U.l f.58 !6-26 0.44 0 ,ZS
D o.u
E
1.'7
1.17
2.H 2.12
1.43 u, %.O!
1.48
1.114
1.l<l
1.21
0,85
1éAO
14 Ab 0.1 7
0.14
o. H
Fig. 4-16
Anche sulla polare dell ' elica ( ng. 4-15 ) , puntegg i ata g e-
T
'[ = - -- -
p w2 R4
0.04~~:::::::h~~..c:~~~~"'-<:----~~"c--==::r::..--- _J_- --J- - - ........- - -
¼ = - - --
e
p w2 R5
400
o 0 .1 0 .2 0 .3 0 .4 0 .5 o.e 0 .7 0 .8
V
y=-
wR
Fig. 4-17
83
[4-15 ] Cfd=nn ·
V ::: y w re
e quella di T\ ci da' la potenz a dispon ibile, tramite la
[4-15] , col che risulta no note . ascissl½ e ordina tadiun pun-
to della- curva in esame. Ri pe tendo la costruz ione per tutti
g11 . n compre si . tra nmin e nma:x. si puo · c;.uindi trac-
d'.,;,.
Fig. 4- 18
[ 4- 16] Q CO s s ::: 21 p V2 Cp s
1
[4- 17] Q sen 6 + -.p V2 C/S ::: T cos (1,
. 2
L\angolo di incidenza a rimane prdticamente sempre
inferiore al 10° ,
t a.a to pi u ' che c;,uan-
do 1 • angolo di l.n-
ci denza della fu-
soliera e• nullo
l • angolo di inci-
denza aerodinamica
dell •. ala e• gi a• di
5v6°, sicche• nel-
la [4-17) si puo' Q
ritenere cosa = 1 ,
e scrivere, molti-
plicandol a per V:
[ 4- 18) QV sen f3 +
1 Fig. 4-20
+- p VS Cr S = TV
2
Ricordando la (4- 1] e tenendo presente che:
V sen 13 = 'ti
87
VI
_____
.....
u
Fig . . 4-21
- -~--- - - ~ - - - -
/' I , t
,l l \"
,' : ~ \
Fig. 4-22
J
. 99
l
,assume come origine delle velocita•. !ndi prese - rispettiva-
90
Ot/1.
·i;;
>'
·u
009
oos
~ 00P ·
I=
OOI'. -
~ 'J
09
6"0
8-0 o.:-
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92
B
e, o./s
I
I
1
I
I
I
__ _ _ ____ JM
rr/s
O,c__ _ _ _ _ _ _ __ _ __ _ _ _ _ _ _ __
Cr
Fig . 4-2 5
I
I I
I I 1
I I I
I le y
Fig , 4-26
Per esempio per un velivolo da corsa, in cui interessa ov-
94
[ 4-25] TT = x p w3 (DI 2) 5
dedotta dalla (4-lO] moltiplicata per w. Sostituendo
w ìl numero di giri n e r icordando 1 a de fini zio ne di rai:
porto caratteristico di funzionamento y data dalla [4-1:
si puo' scrivere sotto forma logaritmica:
[ 4-27] lo g ·x = lo g TT - 3 lo g n - 5 lo g D + co st
TT X
o y
Fi g. 4-27
o/.S t 1000 X
- 100
I
T. Uf.A.C..A. - 6+2
E. 6101 ~ 15"
per T• a
'
20' 1 ZS" 30' 35' 40'
◄,00 100 (!)
T 4.'3 S,58 S,b ,,15 ~.5 6,8
C.V.1 eo • 10
(Elica a tre oale
;; -ç· '3.~ so varia.bile
1000 7. ,s 12.,-4 11,8 2-4,75 31,8 38.~
O)
'° r,
in oresenza.
-~1~~1:: p
1000 ·_ di i,
Q'ondolaper motore s·
lloo - . • so 1 , 250 ,25S
raffreddato ad aria)
•40' 20· ,US )J'
500
• as· .10 I .'40 12,0 25' ,413 ,-423
o
400 ~ - so•
.oel .3211,6 - ·,,s,
30' ,493
35" ,582 ,G05
40'
,517
.714
-
021.os l .-4
o lo 011
80
-6 ')tj
=F--=x
L.1_ i _, r
Y,
~t>~o11t
,025 ,S S , I 3 .3 I ~o o .7 .6~ o
,05 ,66 ,06 .4 I ,,a o ,8 ,52 o
j3 = An~olo di calett a.mento -,1 +-,81· 04
M - .s I 93 o ,9 ,~A o
del _profilo 1l. O, 75 R . ,2 ,'6 01 ,& I ,Bl o
1.S
(LU,K Y
20
11/Dy-~
' 1
r,oo
l i I I :r
aoo '""" V
97
La scal a delle velo ci ta• V sara ' poi in sen s o posi-
tivo orizz onta le, c;iue lla d el le pote nze
in senso posi tivo
vert icale e come orig ini delle scale dei
diam etri e dei gi-
ri n si scelg ono due_ valo ri çu al si asi
prat i ci.
P e r fiss~ re la posi zion e relat iva del l
e vari e scale .ba-
st a r,uin di riso lvere . anal i tic amen te le
eçua zion i per un pun-
to noto .dell a cara tteri stica , .a çuot a
zero e per i v;tlo ri
di rz e D scel ti come orig i n i.
Infa tti un punt o çual sias i dell a pola re
ci dara• il va-
lore di y corr i spon dent e al x scelt o: noto y e' nota
V e <4uin di fissa ta 1 a posi zion e d ella
rela ti v a scala , men-
tre la cono scen za di x ci perm ette di risa lire. a çuel la
di TI e çuin di dell a posi zion e.an che
d i çues ta scala .
'L a scal a dell e corr ezio ni in çuot a
e • cong loba ta
in çuel la dell e pote nze che verr a· cosi
diret tame nte gra-
-duat a. con i valo ri di Tr/6 .
Per agev olare l 1:1. solu zion e dei prob lemi
si di segna no
infin e le curv e di egua l rendi ment o cong
iunge ndo i • punt i
corri spondent i delle di vers e cara tteri
sti che.
In flg . 4- 28 e' ripo rtato un esem pio di
nomo gramm a lo-
garit mico di una fami glia di eli 'c he; si
noti che per como-
di ta ' di lettu ra l e scal e oriz zont ali
sono di vers e da çuel le
y
V
Pig. 4-29
vert ical i e çuin di la retta dei diam etri
non e ' incl inat a di
5:1 e çuel la dei giri di 3:1.
98
4 - 15 La ·t ur boelica .
Il secondo tipo di motore che puo• e ssere accoppiato ad
un, elic a e• 1 a turbo.elica; essa puo1 venire concettualmente
A) Fig. 4 - 30 BJ
[4-29)
oppure anche una potenza della sp inta ns
definita dalla
somma della potenza sull •asse moltiplicata per un r endimen-
to standard dell•elica (ancora 0 .8 nella maggioranza dei
casi) con la potenza del getto:
[ 4- 30] ns = o.srr + -r v
Corrispondentemente si avranno anche tre definizioni
del consumo specifico espresso in Kg/CVh, ct,ce , cs a
100
lT T
cv ~ TUHOELl(A A.S. ,vrMON
V•·o z: •O
TT • TI,,
9o«J 6GO- ---+-- - - - t
I
I
l!'ig. 4 - 31
1T
$!11D...---- --,..-- - -- ..-- - -~ - - - -~ - - - - ~-- - --t"-- - - -.- - -----:r -,
TURIOEllCA A. ~ PYTNON
----
- - -=:::. ··--
---
- - -+- -
---
_..,_ ------·
______ ,___....-
""
----
--- - - - - ------ - - - - e
Fig. 4- 33
lD4
;
-------~~----
-l_ -.;;.....___ : - -
I
:
"""-..
:· - - --
- -- - - --:- -.._ · --- •
. I
- - - -- -
IIIC)O - ·-
OL....._ _ _ _....___ _ _ _
Fig. 4-35 ·
Anche adesso la turboelic a ad un solo asse con elica a giri
_
- - ·-
. __ __ _ ....__ __ _
....
_
%
O
ID5
--+- - - - - ~
+-- - ---12.700
ll'i g. 4-35
.4 ~ 1'1 Parti col ari ta• dell •elica per il turboel tea.
77
0 ,9
0,8
0,7
0,11
0 ,11
0 ,11 0 ,6 0 ,7 0,8 0,9 1
•a (al.l•e11trE1111ta: pllle)
Jlf'ig. 4,-38
Fi il • 4-39
")GF,-:.:.:::_-=_-- - - - - - - - - -- - - ------,
1J
y
Fig. 4-40
AUTONOM IA E DURATA
1
( 5-1) T\Il =
2
p v8 cr s
[ 5- 2] Q=
1
2
p y2 e,, s
Di videndo membro a membro la prima per la seconda:
T\Il/Q = V/ E
e moltiplica ndo ambo i termini di tale espressio ne per e dt,
ove e e• il consumo specifico del motore in kg/CV/h e t
il tempo in _ore, si ha:
ITT\ e dt
Y dt
[ 5-3] - -e
Q E
Ora il prodotto [I e dt non e'. altro se non il consumo glo-
bale di com busti bile nel tempo at , coi nei dente col} 1 a di-
minuzione di peso totale del velivolo - dQ , V dt e' lo
5Pazio ds percorso nel medesimo tempo, sicche • si puo '
seri vere:
T\E dQ
[ 5-4) ds = - - -
e Q
Il · fat.t o re:
(5---5]
nE
o
e
prende il nome di fattore di econoaia di percors·o; La nagio-
112
[ 5 - 7] W = V ✓ 1 - sen2 6 + •VI co s S
Applicd.Ildo i l teorema dei seni . al triangolo delle velocita•
abbi amo pure
V/sen (3 = V1/sen 6
e s ostituendo nella [ 5 - 7):
~- - - 2- ----
( 5~) W= V ( 1 - ~ sen S + V' 2
co s S
_Ora i l caso piu' comune e' yuello in cui V 1/V e · _abbastan-
za piccolo rispetto .alla .unita• per poter sostitui re .alla
radice che compare nella [5-8) il suo sviluppo in serie; in
caso contrario infatti il volo non sarebbe praticamente ros-
si bile; si ottiene cosi':
y,2 y,
[ 5-9] W= V [ 1 - - - sen2 (3 +- co s SJ
2 V2 V
Moltiplicando ambo i termini della [5-3] per W e tenendo
114
!3·J dQ
12
· [5--10] ds - nE
- - [1 + -V' cos V-
!3 - - sen2
e V 2 2V Q
Confrontando tale espressione con l a (5- 4] si vede come il
fattore di economia di percorso, in presenza di vento, ven-
ga alterato secondo il termine che compare nella [5-10] in
parentesi ;iuadre; percio', effettuando la integrazione del -
la (5--10] nelle stesse ipotesi che ci sono servite per ri-
cavare la {5,..13] si atterra• per 1 •autonomi a s 1 •espressione :
o::::ncE_ r:l+~ij
maggiore del cr dato dalla [5--5]; si noti che l 1 influenza
favorevole del vento "in poppa" e' tanto minore quanto mag. -
giore e- la velocita del velivolo relativa all ' aria, cosa
questa del resto intuitiva. D•altra parte la condizione di
vento concorde alla V e ' favorevole solo per un volo che
debba svolsersi in un unico senso, se infatti il vel i volo
deve percorrere il medesimo percorso in ambedue i sensi e
il vento mantiene inalterata la sua direzione cio' che si
perde in autonomia nel tratto con vento contrario non com--
pensa il guadagno ottenuto nell I altro tratto con vento fa--
vorevole.
Nel caso di vento contrario S:::: 180° e quindi:
diminuì sce; in parti col are con 13 = 90 ° cio e' con vento _al
traverso:
nE y,2
(J = [1 -
2 y2
J-
e
da cui . appare come un vento _al traverso debole disturbi po-
chi ssimo dato che a denominatore compare V2 che, nel caso
pratico, deve sempre essere molto maggiore di V 1 ; dato pe-
ro • che. anche V' compare . a numeratore . al quadrato e' evi-
dente che il disturbo . arrecato da un vento trasversale . au-
menta notevolmente . all~aumentare dell"intensita• di questo,
divenendo sensibile gia' per venti moderati.
~CJ~~
100
.a:aac,
,o IV
,---- - .--- -- -.-- - -~- ----.--- - ---<so .
tD /A
s
K.. aria ! calma
16ooc) . _ _ ______ I_ _ ,_ _
-
o IO
Fig . 5-2
i
---------~------..-----,--- ---,
Kwi.
aria ·calfflol
Fig. 5-3
E' evidente dall'esame di tali grafi ci come, per un da-
117
¾
5<>~- ----- ---~- - ---- - - ----- ---
%
E A) EFCD
i
40 l - - - -- -"- - - -- - 1--
Velivolo
Velivolo B) E'F'C'D'
---1-' -
1
Y:,1----- - - -
Qv '50% '
rr • 80
aria calma
- - - - - - - -- ·• - - -- - ----+.e,,,,_f--- - +-- --+---__.:' -- ---1
,C ~ - - - - .
"""- ••- --r--i I
-
l I
·- ----!.-"'~
o .__i
O
--'----Li_-Ll---4--1-1.l
~ ~ ~D~
_ ----'-----~'--___.r__:::,,,.!BL-J
- ~ ~ ~
Km, s
Fig. 5-4
uno stesso -veli volo possono ·vari are . a seconda della n atura
del carico trasportato; nel caso di velivol.i per trasporto
passeggeri entro . limiti ristretti in guanto s i richi edono
. almeno 2 m3 di c-abinaper unita•, con un peso spec ifico
. apparente di ro kg/ m8 comp resi i bagagli. Nel caso di ve-
. li volo per ·trasporto merci invece pu0' darsi il caso di ca-
rico . ad. alto peso specifico che permetta di innalzare 1a
EF, oppure di carico di . alto ·valore che giustifichi l'in-
stallazione in cabina d i serbatoi supplementari spostando
cosi' verso destra 1 a Cl) •
Nasce. anche una conclusione interessante l •. archi tettu-
ra stessa del ·veli volo': · i veli vol i destinati . a percorsi ml-
to . brevi devono.avere un forte volume di cabina, venendo
cosi• . a reali zzare un diagramma di utilizzazione del t ipo
A) di fig. 5-4 dato che corrispondentemerit-e si ha una limi-
tazione considerevole nel volume di serbatoi istallabill . a
. bordo; veli vo li destinati invece. a voli su lunghe dl stanze
devono . avere un diagramma di util izzazione del tipo B) del- .
la medesima. figura, in ·cui il volume di cabina e' s-acri fi-
cato . alla . ne cessita• di . avere un grande ~ azlo. a1di sposi-zio-
ne per i 1. com busti bile.
Tali limitazioni sul diagramma dei moJÌl-enti dl traspor-
to si .- traducono nel fatto che solo liarco AB di guesto e'
effettivamente rea-
1 i zzato; al di la' ,¾
di B il velivolo ~
\
non puo' giungere, al \
dl sotto dl A , ri-
manendo J · _costante
la . curva degli i e'
sosti ~ul ta dal)., a ret-
ta OA • In -- certe
condizioni 1,uo' an-
che darsi:èhe non si
riesca , a raggiungere
11 massimo· '. J ( cur-
va O.A'B')-ooprattut-
to nel caso di veli-
voli per trasporti OL.....__ __ _ __ _ __ _ _.l...__---'----"'' --s -
su forti -distanze
( fig. 5--5)- .
Fig. 5-5
Un al t:ro
p ara.-
metro che presenta notevole interesse e ' il consumo speci -
fico di co ■ bustibile, •
q5 -::: ·G/ J s
<tv= ~
aria calma
0.2
I ___I__ A
0.1
--·i· !
~ - 4 Volo a o costante.
Le espressioni [5- 8) e [5-10)della autonomia sono sta-
te dedotte nell•ipotesi che il fattore di economia di per-
corso rimanesse costante in tutto il volo e, possibilmente
12)
pari . al sµo valore massimo. Vedi amo ora quali sono 1 e con-
dizioni necessarie. a . che cio' . avvenga.
E' evidente che.una delle condizioni che possiamo im-
porre e' che rimanga costante E e cioe' che il vo l o si
svolga . a'd. assetto costante: il pilota 111anterra' qui ndi nel
· tempo l'incidenza del velivolo . al valore piu' favorevole:
ora.man mano che i •:aereo procede si . alleg·gerisce quindi 0/S
diminuisèe; dalla (4-21 ] . appare subito che, volendo mante-
nere Cp costante occorre ·variare o V2 o p in modo di-
rettamente proporzionale . a Q •
Si com-inci . ad esaminare il caso del . volo . ad . assetto
costante e ·. a quota costante, in cui cioe' si varia V nel
· tempo come: IQ, cio' che e' sempre possibile dato che la
v&riazione . di Q - e' contenuta entro limiti non troppo.ampi
i -nfatt~ una diminuzione di Q a1. ro % { caso rarissimo in
prati ca) obbligherebbe . a . diminuire 1 a velocita ' sol tanto da
500 . a 400 km/h Corrispondentemente la potenza disponibi-
le, sempre pe-r il vel•ivolo con propulsione . ad elica, deve,
per . la (4- 22], ridursi _proporziqnalmente . a V8 , essendo C,-
nelle nostre ipotesi costante, c i oe ' T\JI deve variare come
Q3 / dato che V vari a come Q1 1 2 •
2
1--------~----~---~----- 1,5
IT/11 Cu 1 ca dl u t 11 z~&:r:lon
C/G,
l ,4
1- 3
1. 2
1 -.1
O L------~-
o .5 o.e ----'-----
o.·, .L-- ----'------==~
o.e o.& 1
1
n/rJo
ll'ig . 5-?
z
cur v a teorie& -·-
.- · -·
--
\.... --•
.,_..-· ..
.~·
--· = coet.
n = 'COSt,
ore d1 volo
ll'ig. 5-8
5 - 5 Durata.
Si riprenda in esame la (5-3] in cui ora la variabile
che interessa e• il tempo t. Sostituendo in essa alla ve-
locita• V la espressione che se ne deduce dalla (4- 21) si
ottiene:
"'n
Q
e dt 4 f{f ~ ~ dt
cioe • , come gia• visto in (5- 1):
E ✓°cp 1
dt ✓6 -----==~ dQ
e 4 Q ..rws
Se ora si suppone, analogamente a quanto fatto nel de-
durre l•espressione dell•autonomia, che l•assetto, la quota
il rendimento dell•elica e il consumo specifico del motore
rimang ano costanti durante tutto il volo, integrando si ot-
tiene:
-✓-Q/S
1
(5-12] t = 37. 5 ne E le,,, v'6
,,
-
in cui il fattore numerico 37.5 e• dovuto alla trasformazio-
ne di e in unita•pratiche di misura (kg/CV/h) .
Nelle ipote s i fatte appare quindi che per realizzare
la massima durata di volo occorre un velivolo a basso cari-
co alare, con un motore a basso cons umo specifico ed un• eli-
ca di elevato rendimento, un forte carico di carburante, e
che voli alla minima quota possibile e ad una incidenza mol-
to prossima a quella di stallo in modo da realizzare il mas-
simo valore dell • indice di quota E ffp .
Il volo in queste
condizioni e• evidentemente piuttosto pericoloso e richiede
grande abilita• da parte del pilota.
Considerazioni analoghe a quelle viste a proposito del-
125
-r V kdt V k dt
Q
= E
e d essendo -r k dt l • alleggerimento - dQ dovuto al consumo
di combustibile e Vdt lo spazio percorso:
VE dQ
[5- 14) ds ::: - - -
k Q
Si noti, confrontando l•espressione teste • scritta con la
[5-4), come nel caso del velivolo a reazione non sia possi-
bile prescindere dalla velocita• di volo V; sostituendo a
questa l•espressione che se ne deduce dalla condizione d i
equilibrio lungo la normale alla traiettoria, la [5- 14] di-
:~:; ds = - 4 ff! ~ : dg =- 4 ~ ~ ~ fs ~
in cui e• interessante notare come compaia un termine di-
pendente dalle caratteristiche aerod i namiche del velivolo,
E/~, uno relativo alla quota di volo 1/./6, uno che di-
pende dal propulsore, 1/k , ed infine uno legato alle ca-
ratteristiche geometriche del velivolo; 1//s -
Ora il consumo specifico k, e• indipendente dalla ve-
locita• di volo solo nel caso del razzo, mentre dipende sen-
sibilmente da V nel caso del turboreattore e, ancor piu•,
128
E 1
(5-16] s 8
ffp 16
e per k in kg/kg/h ed S in km
E 1 1
(J
8 - - - - k ✓Q/S
✓Cp 16
in funzione della velocita • di volo e determinandone :il mas-
·simo .
Nel caso di volo in . aria agitata valgono le conalusio-
ni a cui si e' giunti ·in 5 - 2; ·cosi• pure per il dilagnamma di
utilizzazione del velivolo si puo• ripetere quanto visto in -5 ~3.
127
E dQ
[5-17] dt = -
k Q
Se si suppone di volare ad assetto costante e se si
puo• ritenere k indipendente da Q. l•integrazione della
[5- 18) fornisce:
E Q
t ln
k Q-G
in cui e• interessante osservare come la durata di volo non
dipenda pi u • dal carico
al are de 1 veli vo 1 o ne• dal-
1 a quota di volo, come Cp
invece succedeva per il
velivolo a propulsione
ad elica.
·Il volo di durata
nel velivolo a reazione
presenta pure scarso in-
teresse, tranne casi par-
ticolari come, ad esem-
pio, il caso di un veli-
volo da caccia st azionan-
·te sulla zona da difen- reazione
DECOI.ù,O ED ATTERRAMENTO
I
I rul lagg10
IV= o h
I
B D
x,,. .,
xdec.- - - - - - -- ----i
-
Fig . 6-1
J
133
esse re post a sotto la form a:
[13-1] Q
T- R - a
g
dove Q e• i l peso tota le del veliv olo
al deco llo ed a la
acce leraz ione .
Salv o il caso ecce zion ale i n cui il
rulla g gio si com-
pia ad incid enza asso lutam ente null a,
al cre scer e dell a ve-
loci ta• il peso grav ante sulle ruote del
carr ello va dimi-
nuen do in cons egue nza dell a soste ntaz
ione aerod inam ica. Se
Cp,- e• il coef ficie ntè di port_ anza corri
spon dent e all • in-
cide nza assw ita dal veliv olo sull e tre
ruot e del carr ello
trici clo, in cond izion i di rull aggi o il
peso grav ante su _ta-
li ruot e, in un dato istan te in cui l•aer
eo poss iede la ve-
leci ta• V, sara• ovvi amen te:
1
[6- 2] Q - p V2 Cp,. S
2
e quin di la resis tenz a comp less iva al
moto , somm a di quel la
Rs dovu ta al rotol amen to sul terre no e di
quel la aero dina -
mica Ra, risu lta:
Deriv ando risp etto a Cp,- ed annu lland o tale deriv a...
ta si ha infin e:
TCf\
(e-e ] Cpr ,ott =f
2
L•as setto ottim o di rulla gg~o dipen de
quin di dall e ca.-
ratt eris t.iche del veliv olo (e pr-ec isam
ente da fl) e dal ti-
po dell a supe rfici e dell a pist a a cui
e• lega to il coef fi-
cien te di attr ito glob ale al rotol amen
to f. Per quan to ri-
guar da ques t•ult imo ~lcu ni dati sper imen
tali sono ripo rtati
in tabe lla 2.
134
TABELL A 2
T
RT
I
I
I T- R
I
I
., A " )&fsi- ✓-✓- I
• ·-·- ·-· - ·- · Rif'_;;;.✓• I I
Rs =f( Q-~ p~p ,j~~ ---·
_,_. ,.,..,-·_..·
-t-
................
I
.
_.. .---•.
_
o
V
Fig-. 6 - 2
In tale graf ico i segm enti come
s i tra la c urva dell e T d ispo nib
KN di fig . 6 - 2 comp re-
ili e que lla dell e resi -
sten ze tota li ris ul t _~no prop qrzi
o;na li, seco ndo ·l a [8 - 1 )., al-
1 • acce lera z.io ne del veli volo . Per
calc olar e temp o .e spaz io
di rull agg io si proc ede •allo r a ·nel
·mod o s e guen te. ·Dal la de-
136
finizione di accelerazione
dV
[6- 7] a
dt
si deduce
1
[6- 8] dt dV
a
:i. Q
a (T-R) g
dV
Vdee V m;sec
!l'ig. 'ì-3
1 Q/g
[-s-10]
a T- R
Analoga.mente per determinare lo spazio di rul laggio x,.
si parte dalla ['3-7] che puo• essere scritta
dV
[e - 11] a= V
dx
137
se si osserva che
dV dV dx dV
V
dt dx dt dx
Dalla ['3-11] separando le variabili e integrando si ha
~- V dV
(6-12] X
r :::
f
o a
Anche ora per il calcolo della [6- 11] si portano in un
diagramma - Vedi fig. 6-4 - i valori di V/a in funzione di
V e si integra graficamente o numericamente il diagramma
ottenuto.
-aV S •
Vdec V m/sec
P-Q
[6-13]
Q
( T - R) co s 13 - P sen /3
[5-15]
P co s 13 - Q + ( T - R) s en f3
Fig. 6-5
139
w/u 1
sen (3 ::: cos (3
✓1 + (w/u)2 ✓1 + (w/u)2
dato che e• evidentemente
tg (3 ::: w/u
f p
u [(T~R) - -Q w/u]
i/1 + (w/u)2
(6-16]
w
✓1
f
+ _(w/u)2 [~ - ✓1 + (w/u) 2 + (T - R)
Q w/u
]
per t = o w = o u = V ::: Vd
Il sistema di equazioni differenziali teste• scritte
e• pero• praticamente insolubile s e non si fa !•ipotesi che
durante la salita il pilota regoli la potenza dei motori in
modo che P , R e T rimangano costanti.
Anche con tali ipotesi pero• per evitare complicazioni
analitiche eccessive e del tutto sproporzionate al caratte-
re approssimato della r icerca conviene una soluzione nume-
rica per tronchi, come quella indicata in Tab.3, in cui e •
riportato un esempio di calcolo .
Precisamente, noti i valori delle costanti per il ve-
l i volo in esame, si divide il tempo di salita in intervalli
abbastanza vicini e si calcolano le velocita• w e u al
termine di ogni i!}t ervallo ~upponendo che durante esso ri-
mangano costanti sia che w u,
determinate con le (6- 16]
in base al valore del rapporto w/u che si ha all•inizio
dell•intervallo stesso.
E • cosi• possibile anche calcolare per ogni tronco lo
incremento di quota corrispondente
T- R
Dati caratteristici del velivolo P/Q = 1.5 - - = 0 . 15 nelle cond i zioni di decollo e con · Vd = 60 m/ s ho = 15 m
Q
t
inizio
u
. .
w
termine
f',,z z /',,x X
u w 'w/u u w
s m/s 2 m/s 2 m m m m
m/s m/s m/s m/s
P-Q
El{ ( f. = o. 95 + o. 90)
Q
P - Q t 2 f,
Q
2h0
Ef (P - Q)/Q
Applicando tale formula al caso esaminato in tabe lla 3,
con f. = 0.95 si e • ottenuto xs = 157 rn , contro 155 m ri-
sultatì dal calcolo piu• approssimato.
Per il velivolo con carrello "classico", cioe • con una
coppia d i ruote avanti al baricentro ed un ruotino , o p at-
tino, di cod a , dal moment0 in cui si e' portato in "linea
d i volo", cioe• dal punto corrispondente all•inizio della
corsa di rullaggio del veli volo con carrello triciclo, la
trattazione e• perfettamente ident ica a quella vi sta a pro
posito di que st•ultimo .
Precedenteme nte si ha pero• una fa s e iniziale ( fi g u-
142
/
/
~ .
/
-ih ;.._ /!
I • ; -✓·
I I ./
inizio rul I aggio 1manovr& ; salita /
1
! i . .,,,
' V= o · O< V< id V=Vd: i V=~............ •
----:------ .._. -·-·-·- .-·
ll'ilf. 5-6
_ _ _,.____ Xm - -+-- - -~
- - - - - - ---- - --- xall - - - -- - - -
ll'ig. 6-7
Q
(6-19] · R - a
f
in cui a e• la decelerazione (normalmente dell•ordine di
2 m/s 2 ) e la resistenza complessiva al moto R e• espressa
da una formula perfettamente analoga alla (6-3], salvo, ben
inteso, i diversi valori di f conseguenti all •uso dei fre-
ni ( si veda Tab. 2). Supponendo a costante, il che non si
scosta molto dalla realta•, il calcolo di :rr e• quindi im-
mediato. Si ha:
xr = v;
t , i p/ 2 a
Dall•esame di Tab.2 e• evidente quanto poco affidamento
si possa fare sui freni se la pista e• bagnata o ghiacciata:
in tali condizioni appare percio• molto utile l•uso di eli-
che a passo reversibile, capaci cioe• di fornire wia spinta
negativa, o di inversori della spinta dei reattori, attual-
mente allo studio un po• ovunque.
L•atterraggio del velivolo con carrello classico dif-
ferisce da quello del velivolo con carrello triciclo essen-
zialmente per quanto riguarda l • assetto del veli volo al ter-
mine della fase di discesa; infatti in seguito all•urto del-
le ruote principali contro il suolo !•incidenza aumenta bru-
scamente il che provoca, se si e• ad un assetto inferiore a
quello di stallo, il ridecollo dell•apparecchio. Si produce
cosi• una pericolosa s uccessione di rimbalzi sul campo, det-
ta "piastrellamento"; solo atterrando in perdita di veloci -
ta•, cioe• con incidenza superiore a ~uella di stallo, tale
inconveniente non puo• verificarsi, dato che allora ad un
aumento di incidenza corrisponde una diminuzione di portan-
za. Poi che, la condizione a > fls t, ip viene normalmente rea-
lizzata col velivol o appoggiato sulle tre ruote ne nasce la
convenienza del cosiddetto atterraggio su tre punti in cui,
subito prima di toccare il suolo, il pilota porta il velivo-
lo i n posizione tale da giungere a contatto d e l terreno an-
che col ruotino d i co da. In t ali c ondizion i manc a evident e -
145
11 10 9 8 7 6 li 4 3 2 1 o
•
Galleggiante
per idro
I
I
__ I:___ ~ _ :l -
---r.- ·-'-
!
I
-+--+
:
-i
11~ccpppp~~
Ca.nt Z~6
Fondo Tipo
Guidoni&
GlS 6
10 9 8 7 O 6 4. 3 2 1
Fig. 6 - 8
vcr Vd V
I
N' A.' I
R'
A
J ?_
R
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Fig. 6 - 9
o
G&llegglante
con f"ondo /
--- ...- 1.57
Guidoni& GIS 6 /
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I
I
I
I
I
.31
o
2 3 5 6 c
V
Fig. 6 - 1 0
V
Fi!l. 6-11
2000
m
Loclcheed Conatell&t!Dn
1
Q= 37400 Kg
11,00
..,e
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......
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I
I
o L.__ _ ____.L_ _/._ _ ...J.._,__ __ ~ . . . L . . - -- . J _ -- - ......1
600 800 1000 1200 1400 m 1000
!JJoghezra della pista, Xp
Fig. 6-12
6 - 6 So vrapoteoza al decollo .
1 a
[6- 24] 'T\ITd = -2 er P svs + QV
f
da cui:
IId V
Q 1) [: + ; ]
e sostituendo a V la sua espressione (2-5], con semplici
trasformazioni si ottiene; esprimendo ITd in CV:
~
1
(6-25)
v'o [ + ;]
0 . 0532
1 2 3 4 5 6 'I 8
I I
i e
m
h1,
- - b -+---- d .------/
Fig-• . 6-13