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Sommario: 1. Atto di appello. – 2. Istanza di riesame di misura cautelare personale ex art. 309 cod. proc.
pen.. – 3. Atto di appello ex art. 310 cod. proc. pen.. – 4. Istanza di riesame di misura cautelare reale ex art.
324 cod. proc. pen.. – 5. Incidente di esecuzione. – 6. Atto di costituzione di parte civile.
■■ISTRUZIONI
L’autorità giudiziaria deve essere correttamente individuata in base ai criteri di competenza recati
dall’art. 596 cod. proc. pen. – l’autorità competente territorialmente va indicata solo se la traccia indica
un luogo specifico.
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e la Corte di assise di appello, a seconda che si tratti di reato di competenza del tribunale o della
Corte di assise;
—— indicare la composizione della Corte di appello: non va mai indicata poiché la composizione
della Corte è sempre collegiale;
—— indicare la composizione del Tribunale chiamato a pronunciarsi su una sentenza di condanna
emessa dal giudice di pace: è sufficiente l’indicazione “Tribunale di ..........” in quanto competente
a pronunciarsi è sempre il tribunale in composizione monocratica.
■■ISTRUZIONI
Deve essere indicata la nomina rilasciata al difensore per la proposizione dell’appello: l’art. 571, terzo
comma, cod. proc. pen. prevede infatti che “può inoltre proporre impugnazione il difensore dell’imputato
al momento del deposito del provvedimento ovvero il difensore nominato a tal fine”.
●●CONSIGLI
- non indicare la composizione del tribunale che ha emesso la sentenza che si impugna allorché non
si sia sicuri (nel dubbio è sempre meglio scrivere “emessa dal Tribunale di …….. senza altre indicazioni”);
- è sconsigliato indicare “giusta nomina già in atti” e non predisporre l’atto di nomina; sebbene non
costituisca un vero e proprio errore (essendo plausibile che a proporre appello sia lo stesso difensore
nominato per il giudizio di primo grado), può seriamente mettere a repentaglio il superamento dell’esame
(è pertanto opportuno ricorrere a tale soluzione solo in casi “emergenziali”);
- sebbene il codice preveda espressamente che per la proposizione dell’appello debba essere rilascia-
ta nomina al difensore di fiducia, non rappresenta un errore predisporre la procura speciale, purché
contenga la specifica indicazione che la stessa è stata rilasciata al fine di proporre appello avverso la
sentenza di condanna.
■■ISTRUZIONI
Occorre leggere attentamente la traccia e verificare se l’imputato risulti o meno detenuto: nel primo
caso se ne dovrà dare atto nell’epigrafe che dovrà contenere l’indicazione “attualmente detenuto presso la
Casa Circondariale di ..........”; nel secondo caso sarà sufficiente indicare il suo indirizzo di residenza. L’epi-
grafe deve poi contenere l’indicazione del procedimento penale e delle fattispecie per le quali l’imputato
ha riportato la condanna (anche semplicemente indicando l’articolo – o gli articoli – corrispondente al
reato).
PARTE IN FATTO
APPELLO
avverso la sentenza n. .........., emessa in data .......... e depositata il .......... con la quale il Tribunale
(Giudice di pace - G.i.p./G.u.p. - Corte d’Assise) di .......... ha condannato Tizio per il reato di
.......... alla pena di mesi (o anni) .......... di reclusione (o arresto) ed euro .......... di multa (o am-
menda).
L’appello concerne tutti i capi della sentenza di primo grado ed è proposto per i seguenti
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■■ISTRUZIONI
Nella parte in fatto occorre inserire la dichiarazione di appello, gli estremi del provvedimento impu-
gnato e i capi o i punti ai quali si riferisce l’impugnazione. L’art. 581 cod. proc. pen. prevede, infatti, a
pena di inammissibilità (art. 591 cod. proc. pen.), che l’impugnazione contenga l’indicazione del prov-
vedimento impugnato, la data del medesimo, il giudice che lo ha emesso e che siano enunciati i capi o i
punti della decisione ai quali si riferisce l’impugnazione.
■■ISTRUZIONI
Nella parte in fatto deve essere riportato esclusivamente quanto indicato dalla traccia evitando di
dare indicazioni ulteriori (di fantasia) non traibili dalla stessa.
PARTE IN DIRITTO
MOTIVI
■■ISTRUZIONI
Nella parte in diritto deve essere riportata la questione giuridica proposta dalla traccia soffermandosi
sugli istituti indicati dalla traccia (anche indirettamente) valorizzando la massima risolutiva.
MOTIVI
1) RICHIESTA DI RINNOVAZIONE DELL’ISTRUTTORIA DIBATTIMENTALE
L’art. 603 cod. proc. pen. consente la riassunzione, in grado di appello, di prove già assunte
nel dibattimento di primo grado ovvero di nuove prove.
Il motivo deve essere articolato solo se la traccia fornisce una chiara indicazione in tal
senso.
Il motivo può essere introdotto, ad esempio, nel modo che segue: “il Giudice di prime cure è
pervenuto alla affermazione della penale responsabilità dell’imputato, per il reato di cui all’art.
.......... sulla scorta di un quadro probatorio fortemente deficitario. In particolare non è stata am-
messa l’escussione testimoniale di Sempronio senza dubbio dirimente al fine del decidere …”.
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2) ASSOLUZIONE DI TIZIO DAL REATO DI CUI ALL’ART. .......... PERCHÈ IL FATTO NON
SUSSISTE
La formula assolutoria “perchè il fatto non sussiste” deve essere utilizzata se:
- manca l’elemento oggettivo del reato contestato;
- nei reati di evento non si è verificato l’evento descritto dalla fattispecie incriminatrice (es.:
con riferimento alla fattispecie di “atti persecutori”, dalla traccia emerge che Tizio ha sì posto
in essere una condotta violenta nei confronti della vittima, ma non si è verificato uno dei tre
eventi di danno previsti dalla norma (cagionare un perdurante e grave stato di ansia o paura
ovvero ingenerare un fondato timore per l’incolumità propria o di un prossimo congiunto o
di persona al medesimo legata da relazione affettiva ovvero costringere lo stesso ad altera-
re le proprie abitudini di vita);
- nei reati di evento difetta il nesso di causalità tra la condotta e l’evento ex artt. 40 e 41 cod.
pen. (es.: nel caso in cui sia contestato il reato di lesioni personali colpose commesso con
violazione delle norme per la prevenzione degli infortuni sul lavoro e dalla traccia emerge
che l’infortunio si è verificato a causa di un comportamento “abnorme” tenuto dal lavorato-
re, idoneo a inserirsi nella serie causale e a determinare da solo la realizzazione dell’evento
di cui all’art. 41, secondo comma, cod. pen.);
- nei reati propri difetta in capo all’imputato la qualifica soggettiva richiesta dalla fattispecie
incriminatrice (es.: pubblico ufficiale o incaricato di un pubblico servizio);
- nei reati omissivi impropri l’imputato non ricopre alcuna posizione di garanzia;
- in relazione ai reati tentati (art. 56 cod. pen.), mancano i requisiti di idoneità e univocità
degli atti;
- in caso di reato impossibile (art. 49 cod. pen.) emerge l’inidoneità dell’azione o l’inesisten-
za dell’oggetto.
3) ASSOLUZIONE DI TIZIO DAL REATO DI CUI ALL’ART. .......... PER NON AVER COMMES-
SO IL FATTO
Un fatto di reato è stato commesso, ma da un’altra persona.
La formula assolutoria “per non aver commesso il fatto” deve essere utilizzata:
- nel caso di concorso di persone quando la difesa riguarda solo uno di questi;
- nell’ipotesi di cui all’art. 116 cod. pen. in quanto è stato commesso un reato diverso da
quello voluto da taluno dei concorrenti.
4) ASSOLUZIONE DI TIZIO DAL REATO DI CUI ALL’ART. .......... PERCHÈ IL FATTO NON
COSTITUISCE REATO
La formula assolutoria “perchè il fatto non costituisce reato” deve essere utilizzata se:
- nei reati dolosi manca il dolo (ad es. il reato di danneggiamento di un bene esposto alla
pubblica fede è stato commesso con colpa);
- nei reati colposi manca la colpa o, come nel caso della responsabilità medica, sia lieve
(l’art. 3, primo comma, primo periodo del decreto legge n. 158/2012, convertito con modifi-
cazioni dalla legge di conversione n. 189/2012 prevede: «L’esercente la professione sanitaria
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che nello svolgimento della propria attività si attiene a linee guida e buone pratiche accre-
ditate dalla comunità scientifica non risponde penalmente per colpa lieve»;
- il reato è stato commesso in presenza di una causa di giustificazione (es.: legittima difesa
ex art. 52 cod. pen. o esercizio di un diritto o adempimento di un dovere ex art. 51 cod. pen.),
sul punto si veda Cass. pen., Sez. Un. 29 maggio 2008, n. 40049;
- il reato è stato commesso in presenza di una causa di esclusione della colpevolezza (es.:
costringimento fisico ex art. 46 cod. pen. o psichico ex art. 54 cod. pen. ovvero errore di fatto
ex art. 47 cod. pen.).
5) ASSOLUZIONE DI TIZIO DAL REATO DI CUI ALL’ART. .......... PERCHÈ IL FATTO NON È
PREVISTO DALLA LEGGE COME REATO
La formula assolutoria “perchè il fatto non è previsto dalla legge come reato” deve essere
utilizzata:
- in caso di abolitio criminis ossia quando il fatto storico contestato risulta provato, ma non
costituisce più né un illecito penale né un illecito amministrativo;
- in caso di depenalizzazione ossia quando il fatto storico contestato risulta provato, ma la
legge lo sanziona solo a livello amministrativo;
- in caso di concorso apparente di norme ex art. 15 cod. pen.;
- in caso di violazione del divieto di bis in idem;
- in caso di applicazione analogica in malam partem di una fattispecie di reato, in violazione
dei principi costituzionali di legalità e tassatività;
- in generale quando il fatto contestato all’imputato si è verificato ma gli è stato attribuito
per un errore di valutazione giuridica.
6) ASSOLUZIONE DI TIZIO DAL REATO DI CUI ALL’ART. .......... PERCHÈ IL FATTO È STATO
COMMESSO DA PERSONA NON IMPUTABILE
La formula assolutoria “perchè il fatto è stato commesso da persona non imputabile” deve
essere utilizzata:
- quando il fatto è stato commesso da persona incapace di intendere e di volere ex art. 85
cod. pen.
7) ASSOLUZIONE DI TIZIO DAL REATO DI CUI ALL’ART. .......... PERCHÈ IL FATTO È STATO
COMMESSO DA PERSONA NON PUNIBILE
La formula assolutoria “perchè il reato è stato commesso da persona non punibile” deve
essere utilizzata:
- in presenza di una immunità;
- nei casi previsti dall’art. 384 cod. pen.;
- nei casi previsti dall’art. 649 cod. pen.;
- quando il fatto risulta integrato sotto il profilo oggettivo e soggettivo ma la legge sceglie
di non punirlo per ragioni di opportunità (es.: l’art. 131-bis cod. pen.).
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8) ASSOLUZIONE DI TIZIO DAL REATO DI CUI ALL’ART. .........., AI SENSI DELL’ART. 530,
SECONDO COMMA, COD. PROC. PEN. PERCHÈ ..........
La richiesta di assoluzione ai sensi dell’art. 530, secondo comma, cod. proc. pen. è consen-
tita quando:
- manca, è insufficiente o è contraddittoria la prova che il fatto sussiste, che l’imputato lo ha
commesso, che il fatto costituisce reato o che il reato è stato commesso da persona impu-
tabile (il motivo può essere così articolato: “… voglia assolvere Tizio, eventualmente ai sensi
dell’art. 530, secondo comma, cod. proc. pen. perchè il fatto non sussiste”).
■■ISTRUZIONI
I motivi di gravame devono essere articolati in maniera logica e consequenziale, ordinandoli dal più
favorevole al meno favorevole per l’imputato.
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●●CONSIGLI
- se più di uno, è opportuno numerare i motivi di appello;
- è consigliato altresì intitolare il motivo di appello enunciando succintamente le ragioni poste a fonda-
mento.
CONCLUSIONI
Sulla base di quanto sopra esposto il sottoscritto difensore,
CHIEDE
che L’Ecc. ma autorità (Tribunale o Corte di Appello) adita, in riforma della gravata sentenza
VOGLIA
1) In via preliminare ……….
2) In via gradata ...........
3) In subordine, in caso di conferma dell’impugnata sentenza, rideterminare la pena inflitta
partendo dal minimo edittale, previa concessione delle circostanze attenuanti generiche, con
concessione dei benefici della sospensione condizionale della pena e della non menzione.
……………, lì ……………
Avv. ……………
■■ISTRUZIONI
Le conclusioni devono essere una sintesi della parte in diritto (non una loro ripetizione).
●●CONSIGLI
- non è richiesta l’allegazione della sentenza di primo grado.
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NOMINA IN CALCE
ATTO DI NOMINA
Il sottoscritto Tizio, nato a ..................., il ..................., residente in ..................., alla via ..................., n. .......
(o attualmente detenuto presso la Casa Circondariale di..................) imputato nell’ambito del
procedimento penale n. .......... R.G.N.R. (R.G. G.i.p. - R.G. Dib.) per il/i reato/i di cui all’art. ..........,
e condannato con sentenza n. ..................., emessa dal Tribunale (G.i.p./G.u.p. o Giudice di pace)
di ................... in data ................... alla pena di ...................
NOMINA
ai sensi e per gli effetti dell’art. 96 cod. proc. pen., quale proprio difensore di fiducia, l’Avv.
................... del foro di ................... con studio in ..................., via ...., n. ..., conferendogli ogni più ampia
facoltà di legge, ivi inclusa quella di proporre impugnazione avverso la suddetta sentenza
di condanna
AUTORIZZA
fin da ora il predetto difensore a nominare un sostituto processuale ai sensi dell’art. 102 cod.
proc. pen.,
DICHIARA
di revocare ogni mandato precedentemente conferito,
ESPRIME
il proprio consenso al trattamento dei dati personali ai sensi del d.lgs. 30 giugno 2003, n.
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Luogo e data.
Tizio
Per autentica
Avv. ...................
■■ISTRUZIONI
La nomina fiduciaria deve contenere le generalità dell’imputato, gli estremi della sentenza impugnata
e l’indicazione specifica che la stessa è stata conferita espressamente al fine di proporre impugnazione
avverso la sentenza di condanna ex art. 571 cod. proc. pen.
●●CONSIGLI
- la nomina non deve essere intestata qualora la stessa sia redatta immediatamente dopo l’atto di ap-
pello;
- l’elezione di domicilio presso lo studio del difensore è facoltativa.
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