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LE
PAROLE GRECHE
DELL'USO ITALIANO
SECONDA EDIZIONE
compiutamente rifatta
1883
DITTA G. B. PARAVIA E COMP.
DI I. VIGLIARDI
TORINO - ROMA- MILANO FIRENZE
-
TC
1582.
PROPRIETÀ LETTERARIA
s2608fl
di
spontanee della coltura; laddove, proponendomi io
contribuire in qualche modo a mettere in luce l'influsso
ellenico sulla coltura nostra, doveva aver di mira anzi
tutto le parole divenute popolari e da lui in gran parte
omesse. Queste adunque mi studiai di raccògliere ; delle
parole dotte scelsi soltanto quelle che sono d' uso co-
mune, e non avendo per lo più un equivalente popolare;
il
semplice nome dell'autore sono:
Id. Italograeca,
— fase. I, II. — Hannover. 1882.
N. Caix ,
Studi di etimologia italiana e romanza. — Firenze. 1878.
in quelle deiritalia.
Mentre adunquele ggenti ve^"^-f^ ì^^
Tf.a.li^, ImcririjLigi!!!!^^'
liieuo
JmiLymu^ »pp uiitlir^p^f^ quenaTvita comune ch'essi
,'
che non
avesse pronta ed utile applicazione ottuso il ;
dei Greci.
E verisimile che le prime cose importate e cercate
dai Latini ancora tanto rozzi fossero piante, animali, vesti,
ornamenti commestibili unguenti monete ; al tempo dei
, , ,
ne trovano traccio. Le
reliquie della lingua politica dei
Greci che si trovano in tempi antichi indicano per lo più
istituti greci, come tyrannus prytaneum ecclesia synedri.
^p'!c<iJ.^og
. il trofeo zpóncaov, ecc. La divisione della notte
in quattro vigilie, data probabilmente dalla metà del se-
condo secolo a. Cr. quando fu introdotta la clepsydra
e con essa fu possibile misurare esattamente il tempo
(Cfr. Veget. 3, 8). L'introduzione relativamente tarda
delle vigilie è provata anche dall'essere quattro, laddove
in tempi anteriori i Greci ne avevano tre.
Nel calendario non appariscono voci greche, e nondi-
meno l'influsso greco è evidente. I mesi di 29 e 30 giorni,
Tanno di dodici mesi col mese periodicamente intercalare
sono dovuti ai Babilonesi, da cui li presero i Greci; e
questi certamente li trasmisero ai Komani. Al tempo dei
Decemviri fu introdotto il ciclo attico di otto anni ; poi,
la sandraca la naphtha,
il nitro, V ammoniaca. Dei ,
il
ciliegio, V oleandro ,
il tamarisco, il pisjtacchio il ,
-io-
giuggiolo^ il nespolo, Yalbicocco, Yerba medica, il citiso^
il
canape, lo sparto, il coriandolo, Vasparago, la menta,
la maiorantty il
giacinto, il croco, la melissa, la scam-
monea, il
fagiuolo, il narciso, V acanto, il
giusquiamo ,
parlare comune.
Dall'oriente vennero poi gli aromi, il balsamo, il cin-
namomo, il nardo, la mirra, V incenso ,
lo ^en,?ero,
Vebano, lo zucchero, il
papiro, il dittamo. Questi però
non si coltivarono in non negli orti botanici
Italia se
e medicinali. Sappiamo che gomma, papiro, cicoria,
acacia sono d'origine egizia: il dittamo da Creta, il ra-
barbaro dal Ponto, il riso dall'India, il cipero da Cipro.
Greci importarono pochi animali in Italia; proba-
I
gli spettacoli del circo dai paesi eh' essi domarono con
le armi (1), eppure molti portano nomi greci, benché i
(1) Vedi MoNGEZ, Sur les animaux promenés ou Lués dans les
coccodrillo.
La
religione romana benché partita da un' origine
,
Mars e Neptmms.
Con la seconda guerra punica cominciano ad entrare in
provinole meridionali.
La causa precipua di cotesta ellenizzazione fu religiosa.
Piana presso Reggio nel 682 Giovanni VI nel 701 ; Giovanni VII
;
tanto del dialetto napoletano. Del resto buona parte delle etimologie
è indovinata. Ecco un saggio di quella raccolta spamfiare Tra/A'^atvw : ,
^anto ad un£iriàTinà^'^""qug<^Tvon§;3£^
laiifìlSQuelIaT'^tTos^ cacciò dall'usoarmus,
cycnus si sostituì ad olor, ^slog e ^s/a a patrmis, avun-
culus, amita, matertera; poeta a vates ; poema e poesis
a Carmen; e più tardi golfo Sisintis; trapano {rpvnoc-
vov) a terehra. Dei nomi di venti abbiamo parlato più
su. Altre volte due nomi durarono paralleli come mare,
i ,
IL
(1.)
At quid est ipse accentus? ita definitus est: accentus est
quasi anima vocis. Pompei Comm ad Donat.
~ 28 -
l'altra da strapazzo ,
come epifania e hefdna^ Berenice
e Veronica e con diverso significato manìa e smania ,
per esempio è certo che navis non deriva dal greco vaDg,
ma è parola comune alle lingue indo-europee, naus in
sanscrito, navi neirantico persiano, nau nell'antico ira-
nico: ma nausea dalla maniera della sua formazione si
rivela come derivato dal greco vav7ia. Inoltre non è
verosimile chei Komani provassero il mal di mare e gli
dessero un nome ancor prima di venire a contatto coi
Greci delle colonie italiche. Al contrario prima di quel
tempo essi aravano i loro campi, ond'è certo che ara-
trum, hos, ed altre parole attinenti all'agricoltura, pur
sephone (1).
Con Attio incomincia periodo durante il
il secondo ,
ccidas, CycJopas ,
ecc. Oltre a ciò si usarono derivati
yjy.ipi(^vX\ov caerefoUum,
it.
(= skida, scheda) ,
yjxki^
calx^ p.7j7Xi/ri masticum ; [jav^Tì menta, ^vog tus, cmy^Ttp
spinter. Anche triumphus, antic. triumpe, sembra deri-
vato da ^ph.p.^og. Più di raro all'aspirata corrisponde
la media, come (^akaivx balaena, ^pvyeg Bruges, ^i^v^ov
nella tarda forma popolare iuiuha (giuggiola), ^oy^Ci doga,
^py.yjjM dragma. Così in parole comuni vediamo corri-
spondere ambo ad CK[j.(pj), umbilicus ad òp/^oHòg, ecc.
In tempi posteriori, quando Timitazione fu più esatta
e più consapevole, le aspirate si riproducevano aggiun-
gendo h alla tenue, come philosophia, achates, Athenae,
e benché per la labbiale i Latini avessero /*, distinguevano
da questa il suono ph, (1) e dove innanzi Si ph stava n lo
facevano m-, come in amphora, laddove ritenevano n in-
nanzi ad f, come infelix. Ma in progresso di tempo la
distinzione scomparve e si ritornò all'antichissimo uso
italico. Perchè nelle parole comuni alle due lingue la la-
biale aspirata bh della lingua primitiva, segnatamente in
si scrivevano eh th ,
nel linguaggio popolare rigettarono
crestomazia,
yprj'7T0iJ.(/3£i(/, GXpov^f/^v struzzo, nv^iog
pizio. Conserva il suono di t in alcune parole del lin-
guaggio colto, come da t.v.^uol diciamo simpatia, antipatia.
- 39 -
Del resto la presenza di mute aspirate nelle parole
latine non è sempre indizio certo che derivino dal greco,
sia perchè possono essere entrate anche da altre lingue,
(1) Cfr. Cic. orat. 48, 160. Catullo 84. Quintil. 1, 5, 20.
- 40 -
regolare di petra in latino sarebbe quadra, ài pepo (po-
pone) sarebbe coquo, di opium sarebbe succus. E verisi-
mile adunque che petra , pepio , opium sieno le parole
greche nirpv., nincùv^ ònog.
Anche la gutturale tenue seguita da vocale o da li-
quida tende a diventar media in latino p. e. xo^ap,? ,
drj[xoy.paTLa democrazia,
nohxsla polizia, npo'^mucf. pro-
fezia, nlcnziy. piazza ecc. La media cominciò pur essa
,
(jy^làia scheggia.
L'aspirazione iniziale e quella di p pp furono comu-
nemente conservate in latino, e sono indizio abbastanza
sicuro di origine greca, p. e. hilarus , halec, rhombus,
Pyrrhus, calar rlms. Però la sua mancanza non è indizio
- 41 -
del contrario, perchè la pronuncia popolare rifiutava l'a-
(1) Vedi Schneider elem. p. 385, Ribbeck Rhein. Mus. 12, 4t9,
Corssen Ausspr. 1, 216).
- 42 —
Intorno all'anno 300 a. Cr. si compie quel muta-
mento della s fra due vocali nella r, che si conosce
sotto il nome di rotacismo (1), come in mos, moris, gè-
Le parole entrate in latino prima di quel
mis, generis, ecc.
tempo patirono anch'esse quella mutazione, e perciò ab-
biamo thus, thuris, donde turibolo. Ma in quelle entrate
di
mapiiVAT,
abbiamo fatto arnica ; lastra e piastra si
ritiene essere la stessa parola derivata da n'k&.7vpov.
Probabilmente barattare è da Gravi mutazioni
npoirrsiv.
abbiamo fatto anclie in mezzo di parola, p. e. da (jocyixoc
salma, da
(7iJ.ap7,y^og smeraldo;
usammo largamente
l'assimilazione, come àpoc/^ixc dramma, ^Ib^ij.gc flemma,
^r/.zotiJ.GV dittamo, (prattica) pratica, àno-
npaxrtìiri '
cuparéssus, cupressus.
La vocale £ trovasi mutata in u davanti a /, per
tympanum ,
ecc.
-45 -
questa medesima £ diventa i per assimilazione al suono
della seguente in Sicilia da ltY.{kia. Ciò sembra av-
i
[xr^lov,
ParacUfo parallelo a Paracleto Uapazlmog,
Agapito 'Ayanrjzog, accidia /xx/i^sta, amnistia dijyrjdvia,
effimero Sf/jiispog, Giovanni da loìdvvYjg (nelle iscrizioni
s'incontrano le due forme Ioannes e lohannis). Del
resto anche la e dei latini si iotacizzò nei secoli poste-
riori all'età classica, ci danno p. e. Cor-
e le iscrizioni
nilitis, onde
Cornigliail Dante non è senza esempio.
di
L'antica pronunzia dorica Me s sana detta comunemente ^
p. e.
jSoXjSog ìnilhus, (paivólrjg paenula, rptó^oloD trio-
hidimi. Ma nel linguaggio popolare quella u pronunzia-
vasi 0, e fino al tempo dei Gracchi e della guerra cim-
brica si trovano le forme consolihus, epistola, Hercoles,
cubo 7.vfiog,
mulo ujjylog, sambuca^ i7a[j.^vy.rj , acciuga
yjivrjinvece corrisponde ad i nelle parole entrate nel
;
timo ^x)\ìsjg.
È rara la / nelle parole entrate nel primo
periodo, come IJlixes, stilus. Alcune hanno una doppia
forma, per es. tufo e tifo torso e tirso
rù'^og, ^vpaog,
porpora antico,
porfido posteriore nopcpup , ,
martdro e
martirio [j^aprupioy^ Sorta {Suria) e Siria Ivpia. Nei
tardi scrittori la u è una reminiscenza arcaica, come
p. es. in Cledonio le forme amphibracJius ,
dactulus e
axxjxTipiq,
automa avróixaTov, amaurosi daavpco7tg, areo-
nauta àzpovamnq, caustico xavfJTtKÓg. In alcune parole
fu contratto in o, come posa e pausa, tesoro da ^Tj^avpóg.
Nel riprodurre il dittongo et non si trova uniformità
nei Latini, i
quali ora ne fecero e ora i, p. e. Uolv^iksizog
Folicletus, 'Epaxlsizog Heraclitus. Così accadde nel
4 Zambaldi, Le parole greche.
— 50 ~-
Epeus 'Kmióg ,
e come fiducia così Seléucia. Anche gli
scrittori classici variano da e ad ^, ma conservano lunga
la vocale che rappresenta il
dittongo, per es. Baréus
Ao^pelog, Alexandréa ^AlsBd'j^psia,
Medea Myj^sia, mu~
séum platea nlarsia, panacèa navdy.eia, Sper-
[j^ovasiov,
cJiéus Inepyjtóg spondéus Gnoy§EiGg\ e JDarius, Ale-
,
I poeti cristiani
seguendo l'uso popolare abbreviano di
nuovo in Ddrius, cydneus, epictlreus, glicdnius, phere-
crdtius, ecc. Del resto Ve è indizio di origine greca,
perchè nelle parole comuni alle due lingue ad Et cor-
risponde in latino ?', p. e.
^er/.-yvp.i, dico. Così si ri-
conoscono per greci i vocaboli ipotenusa vnoTclvovGa ,
Il
dittongo improprio co nelle parole entrate più an-
ticamente in latino ebbe la forma oe, italiano e, come
tragedia, comedia, citaredo : in altre entrate nel tempo
classico rimase o, come in rapsodo, epodo.
Il dittongo ov rappresentava suono u
il e
semplice ,
(i) Pel dittongo eu in latino vedi Th. Birt, Rhein. Mus. 34, I,
- 52 -
Il dittongo ut e rimasto in italiano semplice ^, come
'hpnvloLi Arpie.
Anche eli due vocali che non formano dittongo ab-
biamo qualche esempio di contrazione e fusione in un
suono solo. Per esempio in ^ai^(*)V Phaeton le vocali ae
si pronunziarono già ah antico in una sola sillaba, come
vacp-og pleonasmo ,
(/.(popi7ix6g aforismo ,
GuWoyi(jp.6g
TA
latino è di nomi femminili, come Jiasta, cicuta, meta,
semita, ecc. La forma latina dei nomi greci in rrig è ta,
come nsLpc/.TYtg pirata, a^lYiv/tg athleta , Tzoirixrig poeta,
eremita, tàtCjòTTig idiota, e tale è pure in ita-
spriixiTTjg
liano, p. e.
àya/W|3v:Tvig anacoreta, -Xavvirv^g pianeta,
eccettuati alcuni nomi propri! come
slÒGloldvprig idolatra,
Aulete Poiiorcete, ecc. Alcuni di questi divennero fem-
minili anche in latino, p. e.
aap^^aplxrig margarita, /aprvjg
charta , xaTCcnilTng cataptdta e in italiano
, "/.oiiXiTTig
i
|3wXjr/:g
sostan-
tivi in -ista derivati da verbi in /?w, come 70'pi7T/ig
sofista, y.t^api(jxrig citarista, cJvri^ywvfaT/yg antagonista,
^anxiGvr^g battista.
In italiano il suffisso si applica anche
a parole nostrali, come umanista, dentista, flautista,
sicché non è più indizio d'origine greca. Anche i Latini
avevano cominciato ad usarne in qualche parola, come
computista, Donatista, ecc.
THP trovasi per esempio in y.paT/ip cratere, yoipccATCip
nazione, spelunca.
Il tardo suffisso femminile iGda {ty.]o()
è proprio ve-
ramente dei temi gutturali, come ^pf,77cx. tracia, (pom7(7oc
fenicia; ma poi si usò anche in altri nomi come (jAlt^aa
([xskiz) ape, ^o^GilKJfjoi (P(K7tktò) regina.
Nel tardo latino
troviamo prophetissa, ahhatissa, diaconissa pytho- ,
nissa ,
ecc. Nelle lingue romanze si usò come suffisso
femminile anche di nomi non greci, come contessa, dw
chessa, baronessa, ecc.
O^ Q.m (xvoi'^ miope,
:
vdpco^ idrope ,
xuxXo'^ ci-
clope, ecc.
AN IN HN AINA: nuicHv peana, òsl(ptg del/ino,
XztyriV lichene, Ìolvjol iena, gangrena, ecc.
^id^pipof.ivoL
- 56 —
A 102 suffisso aggettivale, come (xiJ,oi^odog amébeo ^
imeneo.
y.opu(paiog corifeo, vpÀvaioq
I nomi comuni in n ed Tì^ della prima declinazione
passarono per più lo a; ben
pochi conservarono la
in
desinenza greca, e solo nel linguaggio colto, come epitome^
cramhe, anagnostes, pyrites. La stessa varietà dura in
italiano. Escono in a le parole entrate nell'uso volgare,
come ino)(jn epoca, UTTO^yjzv? ipoteca, crvvayc^yr' synagoga,
dsGKGTrjg despota e i nomi d' arti e di scienze ,
come
ypaiJ.iJ.O(.zr/.in grammatica, prjVopr/.Ti retorica, ^oi>OT/yi mu-
sica, ecc. ; ritengono e quelle appartenenti al linguaggio
colto, come
o:i>aypa(pri anagrafe, ànG7vpo(pin apostrofe,
smroiJ.ri epitome. L'aggettivo numerale Pentecoste, nzvxYn
Y^oirri, del linguaggio liturgico ritenne la forma greca;
la quale è conservata comunemente anche dai nomi proprii,
come Ismene, Dindimene, Euripide, Tucidide, ecc. Al-
cuni maschili, come già osservammo nei nomi in rriq,
penso ;
neir asigmatico si perdette la t allungando la
vocale. Così si riconoscono come greci i nominativi as ,
zodiacus ysvs^X^axog
,
iliacus
genethliacus , iliocY.óg ,
genus; i
greci ritennero os come enog epos, (xilog melos,
ntòog pathos. U-élayog pelagus fu latinizzato: tus,^\jog,
àiaiJ.srpog
diametrus (y^^a/XjULvi),
e così poi ^((p^oyyog
dipMhongus, nllv^ogpUnthus, a^v77og ahyssus, àvTLÒorog
antidotus, anoaTpo'pGg apostrophus, aTO[xog atomus, na-
la cronaca, za (j-ylàta
la scheggia, rà (3rj3X«a
ypovr/.a.
la bibbia, toc
Koy)(yha la conchiglia, rà (xiJ.iJ.O)vtay.a
r ammoniaca poi varii nomi di piante e frutta che
; ,
matita, ecc.
Apocope: automa da ayro/iarov; catasta da koctoc-
napovv)(^ioVj òt.pp.opiOLy.ia
ramolaccio.
Fra le parole che si vanno coniando nel linguaggio
scientifico e per nominare le scoperte nuove, non tutte
sono formate secondo l'analogia più corretta; anzi non
poche rivelano l'imperizia dei loro autori. Per esempio
la parola telegramma pecca contra la regola, che i verbi
e i sostantivi verbali composti con altre parole che non
siano preposizioni, non rimangono inalterati, ma formano
un verbo derivato. Perciò se dicesi anagramma, epi-
gramma, programma, perchè àvdi ini sono pre-
npo
posizioni, non si può dire telegramma perchè tyìX£ è
avverbio e il verbo composto non sarebbe rrjlsypdfpcù ma
TYjlsypacpicù ,
donde il sostantivo telegrafema. Le parole
indicanti malattie infiammatorie ora si troncano in ite,
(1) Vedi Keil, Gramm. Lat., IV, 526 « Superest estendere quem
:
Tlgridis ,
Isidis ,
Thétidis , Thymbridis , Dàphnidis prima acuta
proferendum sit, quia brevis est paenultirna graeca. Graeca autem
mera sunt quae et graeco fonte manant et ita per casus nu-
merosque clinantur, ut nunquam ab origine sua ne litterae qui-
dem unius commutatione decedant. Haec in carminibus poètarum
passim reperiuntur, ut in his Vergilii » quorum alter Acharnàn »
et « fatidicae Mantùs », quae omnia, ut a graeca declinatione
mutata non sunt, ita a graeco tono corrumpi non debent quare ;
pldtea nlazsic/, ,
cl-órea
yopziay halineuni ^alc/.vslov,
gynéceum yjvcir/.stoy ,
Seìéiicla IsÌEvzsLa. Tanto più ciò
accadde nell'oscurarsi della quantità, sicché nei poeti
cristiani troviamo il suffisso stog riprodotto con etis, per
esemi^ìo JSfa^dreits, epicureus, gìiconius, pherccratitis, ecc.
Queste considerazioni generali sulle leggi delP accento
latino e sulle cause che ne produssero lo spostamento
valgono a spiegare nel più dei casi il tono che le parole
greche hanno in italiano.
Per quanto riguarda l'accento dei bisillabi la regola
è semplicissima. L'italiano, come il latino, è alieno dal
i
proparossitoni hanno valore passivo, gli ossitoni attivo.
Per esempio yjipQyp(X(poi^ è il manoscritto, laddove /£«po-
sarebbe chi scrive a mano, l'amanuense. Per ri-
yp(X(pog
spettare questa regola dovremmo adunque dire in signi-
ficato attivo, calligrafo, coreografo, poligrafo, steno-
grafo, tachigrafo, ecc. ma questa distinzione non si
mantenne, e i
composti attivi calligrafo, comediografo,
coreografo, fotografo, litografo, stenografo, telegrafo,
come pure antropofago, entomofago, sarcofago non dif-
feriscono nell'accento dai composti passivi autografo chi-
\zik6i},zvol paralipomeni,
ma alcuni femminili mantengono
'
òioidrj[j.c(.
diadema ,
oldrjp.a edema ,
EiJ.^Xrip.a emblema,
ìv^\Jlj:r,iia entimema, koItiIj.ol poema, o'yoTv:/;.^ sistema;
(ma fisima con /
per e ritiene l'accento greco); molti
in TTig, latino ta, come Xloì.topy.riTrig Poliorcete, àva)(fj)-
priVCig anacoreta, i'^lrrÀg atleta, nlaWtTTjg pianeta, npo-
cp'/iTYjg profeta, molti nomi proprii in [jM^'Cg e p.YiVTj, come
Archimede, Ato[j.riàrjg Diomede, rayyp.yj^y^g
'kp-/iu:ri^rtg
Ganimede, Aìy.tjMvY} Alcmene, i\iv^up:rivri Dindimene,
Ijir/iVTi Ismene; molti in dfi[J.og come 'Api^vó^rjixog ,
'
Aristodemo X.aptòriiJ.og
, Caridemo Ev^v^YiiJ.Gg Euti- ,
p. e. s^oàog esodo ,
(lé^o^og metodo ,
nspioSog periodo ,
t(7G)[povGg
isocrono ,
v/koy/i egloga , iniToiin epitome ,
OiiixoÌTCù7ig,
neurdsi
vsvpcù<7tg.
Alcuni non hanno accento universalmente stabilito, ma
la pronunzia è varia, come in dj^oto e a^dto afcoTov, cred-
soto creosdto Z|0£(M(70ot(5V,
e i
composti di zwXov come
dicolo, tricolo, isocolo ^r/wXov, xpUcSkov, hÓT-ùìlov, ecc.
I nomi proprii conservano generalmente Yo lunga, come
• — 80 —
'A/sXwog Achei 00 khcùnog Esopo, Aizcùkot Etóli
, ^
riazTwXog Pattólo.
Idolo è usato breve fino dai poeti cristiani.
La maggior parte delle parole che hanno i breve sulla
penultima sillaba si pronuziano sdrucciole, come vno'/.pii:riq
ipocrita. Così tutti i numerosi aggettivi col suffisso iy.o,
p. e.
ày.po^axiY.6q acrobatico, iyoclvTfaóg analitico, iva-
roixtyióg anatomico, apxnxog artico, xa^oXr/og cattolico,
K0LV(7rty.óg caustico, KBpo(iJ.£iy.6g ceramico, vlnpf/.6g chie-
'/iptov
mantennero Taccento allo stesso posto anche quando
perdettero la t come dr/.a<7Tcptoi> dicastero
, ,
p.vfjxripiov
mistero e i composti di come emi-
G'ùaìpa, riiJA7(patpLoy
sfero, plani-c^palptov planisfero.
Maun ordine particolare è formato dai nomi in la,
che offrono la maggiore varietà d'accento, e in questi si
applica principalmente quella legge sopra detta, che le
— 81 —
o nei
parole, le quali entrano nell'uso popolare latino,
tempi precedenti a Varrone o dopo il fiore del classicismo,
sono sdrucciole, quelle invece che rimasero nella classe
colta e nel linguaggio scientifico conservano l'accento greco
sulla penultima. Alcune delle parole popolari si ricono-
scono anche dalla alterazione della forma, come nausea
voLDdia^ storia i7Topta, chiesa zYyìkrìaia^ seppia (yrinia,
hihhia T(x
jSi^X/a.
Le prime due parole entrarono assai di buon^ora in
latino ;
Jiistdria probabilmente fino dal tempo
doveva dirsi
farmacopea, prosopopea.
Al contrario abbiamo conservate parossitone le parole
scientifiche, le quali anche dai Latini, secondo le testi-
6 Zaimbaldi ,
Le parole greche.
• — 82 —
Bioloyia teologia, (pap[j.aìio\oyio(. farmacologia, ecc. Per
analogia con questi nomi greci si pronunziano parossitoni
anche molti nomi geografici, come Albania (Strabene,
11,500), Boniania, Rumelia, Anatolia. Epifania prese
l'accento per analogia con queste parole, tuttoché non
derivi dal singolare snKpoivEtoc o InKpavi'a^ ma dal neutro
y.vp(/.
e
Y^ópmìpoL Corcira
ma non in ancora àyy.vpo(.
, ,
Xtp.aipoc Chimera.
Eitiene l'accento anche il dittongo av, non pur nella
sua forma originaria, come àspo-vaùrrjg aeronauta, xsv-
'Ovoixaìipizog, ed
altri nomi con i breve nella penultima;
poi su qualche patronimico, come 'Epa/kelòai Eraclidi,
'YnepEtSrjgIperide. Aristide 'Apt<7TSiàrjg si pronunzia in
due modi. Divenne poi breve nei composti di stòsg, come
alcaloide, asteroide, encefaloide, oficleide , sferoide ,
e
simili.
cento greco Ar p su g.
Ma
questo accento sull'ultima sillaba confuse insieme
le parole derivanti dai due suffissi atog ed evg, di guisa
voxxsa ipotenusa,
lupaKovaai Siracusa. Ma seguito da
l esso nel
linguaggio volgare tendeva a mutarsi in o breve,
— 86 -
p. e.
Ev^ouXog Euhoìo, Klsó^ovlog Cleoholo, ed anche
pronunziando u si ritrae generalmente l'accento, per
'
liano i breve.
Finalmente il dittongo vi si mantenne lungo, come in
'
hùnvioi.1
Arpie.
Se la vocale breve della penultima sillaba è seguita
da due o più consonanti la sillaba diventa lunga per ,
m.
INDICE
Abbreviature : e. ra. composto moderno
— e. ibr. composto ibrido deriv.
derivali — I. m. latino medievale. — vb. verbo o verbale. —
indicare l' inferno dei dannati. ameno e sacro all' eroe ateniese
Abyssus Tert. De bapt. e. 3. Akademos, dove Platone insegnò
Abrotano^ àjSpóTovov, nome di pianta. la sua filosofia e dopo di lui i
Abrotonus Lucr. 4, 123. Abroto- suoi discepoli. Quindi accademia
num Hor. ep. 2, 1,14. significò pure la scuola e la dot-
Abside^ absis Plin, 2, 63, ab-
à<fi5, trina di Platone, e i suoi seguaci
sida [sìa. or. 15, 8, 7. Significa furono detti Accademici.
curvatura, vòlta, forma arcuata Acceggia, uccello di becco lungo.
che congiunge («tt-tw) due cose. Alcuni derivano questo nome da
In architettura è il termine semi- V.Y.Ó
punta, altri dal lat. acies. Si
circolare d'un portico, d'un tem- trovano le forme medievali acacia,
pio, ecc. che congiunge le due accia.
pareti parallele. Accidia, à-y.-rMioc (non curanza) ace
Acacia^ àxaxta, acacia Cels. 6, 6; dia Vulg. Sirac. 29, 6. Accidia
Plin. 20, 109. Pianta spinosa, e Isid.Sen^. 2, 37, 2. Cicerone l'usò
perciò ebbe il nome dal rad. ac, in greco. Agg. accidioso.
che si trova in acre, acuto, ace- Acciaga, aphye ed apua Plin.
à'^ó-zj,
to, ecc. Cresceva specialmente in 31, 95. Da apjuca venne poi ac-
Egitto, sicché Linneo la nominò ciuga. La sardella fu cibo popo-
mimosa nilotica. Una forma po- lare a Roma ancor prima di
polare della stessa parola è gaggia. Plauto.
Acanto, ax«v2ro$ e uav.v'^x (spino) Acefalo, à-xs^«/o; (senza testa), ace-
90 -
phali, Isid. or. 5, 39, 39, erano una Addome, vedi adipe.
setta eretica. Adianto, àStavTov sorta di pianta
AcinO) 5:>(.tvoi, acinus e acinum Cic. {capillusVeneris). Adiantum Plin.
C. M. 15. In Dion. è il basilico sel- 21, 100.
vatico; cfr. Plin. 21, 174.11 nome Adipe, aìti'f oc, adeps Lucil. 4, 35.
è dalla radice ac (cfr. acacia). ^el tardo latino anche aleps. Che
Secondo Fick è originale latino. adeps derivi da alufx è dimo-
Acolito 9 à/.ó).ou&05, acoluthos Cypr. strato dal Benfey II, 122, e am-
ep.7. Dal significato generale di messo dal Curtius, p. 166, dal
satellite nel linguaggio cristiano Vanicek, p. 81 1 dal Weise, p. 329.
prese quello particolare di chi — Da adeps deriva adipomen
,
Vitr. 10, 1
genus ma- AdoniO , koój^rciOi agg. di WSoìvig
àz|00j3aT£/.óv , ,
Navona in Roma, antico circo dere al vero, cioè con lenti che
agonale). ingrandiscono le immagini fino
Agonia, agonia Y\x\g. Lue.
àywvta, allagrandezza naturale e con di-
22, 44. In greco è sinonimo di stacco delle figure.
à/cóv, poi anche d'esercizio gin- Alfabeto, «Xyà^vjTos, parola compo-
92
Allegoria j allegoria.
yXi-ri/opiv. ,
\
'
ambrosio; nome propr. Ambrosio
Quint. 8, 6, Ai z= inversio Agg. . e Ambrogio.
allegorico, aù-nyopuói, allegoricus Amen, avv. affermativo ebraico, ri-
Arnob. 5, p. 183. vb. Allegorizzare. tenuto dagli scrittori greci cri-
Allopatia^ e. m. di allo-'xóùs.ioi.. Si- stiani e da questi trasmesso ai
stema di medicina, che usa ri- Latini; «//./; v amen
, Aug. doctr.
medi quali producono altri ef-
i chr. 2, 11, 16.
fetti da. quelli della malattia. L'op- Ametista, «-/as^u^to;, agg, vb. da
posto è omeopatia. Agg. allopa- /AiS-uc),essere ebbro , con à priv.
tico. Gli antichi attribuivano a questa
Aloe, «/o'y/, aloe Cels, 1, 3. Parola pietra la virtù di attirare i va-
di forma semitica (sanscr. agaru). pori del vino e di liberare dalla
Il migliore veniva dall'Arabia. ubbriachezza. Amethystus Ovid.
Altea^ à/Sata, pianta malvacea, al- \
a. a. 9, 81. Cfr. Plin. 37, 9, 40.
thaeaVVm. 20, 222. Il femminile italiano sottintende
j
//cai'vw con
à priv. Significa incon-
Amalgama, iJ.i.ict.yiJ.y., sost. verb. da \
taminato. In Dioscor. è la pietra,
rammollimento. Propr.
ij.où.ccQ^'jì j
che gli antichi filavano e ne fa-
l'unione di un metallo con mer- ;
cevano più che altro salviette e
curio; malagrna Cels. 5, 17, 2. |
pezzuole. Amiantus Plin. 36, 139.
vb. amalgamare. Amido, K-/y.j).ov, comp. da /atj)./?, mo- j
che è una diramazione del monte ristoph. Acharn. 1057 è una fo-
Tauro in Cilicia. caccia di fior di farina. Amylum
Amaraco, u'j.dpuy.o; (-ov). amaracus e amulura Cat. r. r. 87 = amo-
{-um) Catull. 61 ,
7. lurn.
Amaranto, o:,v.apavTo; agg. vb. da Ammi, a//'., sorta di pianta, ami e
,
Aristarco, 'Api'yra.pxoi ^
dottissimo rhabo Plaut. Mil. 957, arrha
critico alessandrino, quindi ogni Inscr. in Eckel doctr. numm.
critico. Cic. fam. 3, 1 1 hinc Ari- Vili, p. 316.
starchosvocamus alienorum seri- Arritmia, àp-pu^riùx^ mancanza di
ptorum censores, edam in bonam ritmo arrhythmia Mar. Vict.
,
Zambàldi ,
Le parole greche.
98-
Arsenico 9 àp^vny-óv e àppivuóv , vi- 25, 82; agg. asmatico, à7&//aTtxÓ5,
rile; aì'senicum e arrhenicum asthmaticus Plin. 26, 34.
Plin. 6, 98. Deriv. arsenicale, ar- Asparago, àanipoi.yoi ^ asparagus
ftcuicato. Cat. v.v. 6, 3, 5, sparagna Theod.
Arteiuone, artimone, àprs/Awv, specie Prisc. 1, 5.
di vela, artemo Lucil. 26, 98 M. Aspide, cciniq^ aspis Cic. fin. 2, 18
Artemisia, àprcy-i^tx, specie di pian- = coluber.
ta,artemisia Plin. 25, 73. Assa^^iare, assaggio, vedi saggio.
Arteria , àpzrtplx arteria Cornif. , Assenzio, ài/tv3tov, absinthìum Plaut.
rhet. 3, 12; agg. arterioso. Trin. 935.
Artico, àpxTtxó;, agg. di apxrog, orsa, Assioma, à5tw/xa, sost. vb. di à|tów,
costellazione polare ; arcticus Hy- principio, enunciato ;
axioma A-
gin. astr. 1,6 = septentriona- pul. dogm, Plat. 3; agg. assio-
lis. matico, à^tw/z-arizó,.
Artritide, àp^pìng , malattia delle Asterisco, à7T£|3i7X05, piccolo astro,
articolazioni ( ap^px ) ;
arthritis segno critico a figura di stella;
Cael. Aur. chron. 5, 2,28; agg. asteriscus Svet. fr. 107, pag. 137,
artritico , àp^piTr/.ó^ ,
arthriticus 10.
Cic.ad fam, 9, 23. Asteroide, à7T-;poct^>7?, che ha l'a-
Arturo, àproupo;, arcturus Piaut. spetto di stella.
Rud. proL 71. Stella di Boote. Astragalo , h.i-.pó.'jxlo'i o.stragalus ,
scetria^ àrA-h-zpKx., Julian. epit. nov. Enn. trag. 275 V. Deriv. astrolo-
e. 115; astr. ascetismo. gia, à'jTpoj.oyici^ astrologia Cic. or.
Ascite, à!7xtTv;5, idropisia del basso 1 16; astrologico, à.7Tpo).o-/t/.ói
, ^
losa, col cappuccio , detto così bombus Enn. ine. lib. 59 V. Dalla
- 105
borea anche boria, altri propon- MiL 26. Im. bracium. Deriv. brac-
gono vaporea ed altri finalmente ciale bracciante, ecc.
,
anche per un' altra etimologia. gesch. 2, 402). Il popolo poi ap-
BpovTv; significa tuono, e nell'an- plicò questo nome al bue selva-
tico teatro ^po-j-ziio-j dicevasi un tico per l'assonanza con bos.
bacino di bronzo entro al quale Buglossa, j3oJ-7>w770,-, a lingua di
si agitavano sassi bue, specie d'erba, buglossos Plin.
per produrre
l'effetto del tuono. B^covrEtov da- 25, 81.
rebbe il latino brontiura e poi Buio, -TZ'jppói, burrus, e da questo
bronthmi, e poteva indicare qual- la forma aggettivale burreus. Fest.
siasi bacino e campana, e poi il burrv/m antiqui quod nos dici-
metallo di cui era formata. Sa- mus rufum. Dal rosso scuro il
rebbe la metonimia inversa a significato sarebbe passato ad
quella che usiamo noi allorché oscuro. Cfr. Diez, p. 94.
diciamo i sacri bronzi per cam- Bulbo, j3o/,3ó5, bulbus, Cat. r. r. 8.
pane. Deriv. bronzino, bronzista, Bulimo, -io-j-M/j.oi, fame da bue, cioè
abbronzare, abbronzire. morbosa; bulimus Veget. 5, 37;
Bruco, j?.c5vx55, b7^uc lius Prnd. ha- astr. bulimia, ^ovIl/j.lcc. Per aferesi
mart. 229. limo, consunzione di stomaco.
Bubbone, j'ì5j,5ojv, gianduia dell'in- Buratto, specie di drappo rado e
guine; negli scrittori di medicina trasparente, nominato dal suo co-
la stessa gianduia enfiata. Dalla lore rossigno , mppóg , burrus.
forma buba, che trovasi p. es. in Cfr. buio. In altri casi il colore
spagn. e port. venne il dimin. diede nome alla stoffa. Deriv. bu-
bubbola. rattino, fantoccio di cenci, burat-
Buccia, fem. di buccio il Diez tella, sacchetto di stamigna per
.,
O
Cacare ,
xaxa&) e xa//àw ,
caco Hor. rotto da y.xSi^iisi xxò//.t2, con suf-
Sai. 1,8, 38. Sembra derivato fisso aggettivale, cadmia Plin.
dalla parola infantile x.a/./a. So- 34, 2.
stengono la derivazione dal greco Calamita, /.xlv.jj.iTrti, derivato da xa-
il Fick
1,
55 2, 48, e il Corssen
; /a/zo?, canna. In greco era il nome
2, 733 N.; la credono parola co- d'una rana verde e piccola che
mune alle due lingue Curtius vive fra i canneti. CalamitesVìm.
,
p. 139. Weise, p. 26. Vanicek, 32, 10, 42. Questa parola fu tras-
p. 102. portata a significare l'ago ma-
Cachessia, xax-£ii«, mal-essere, a- gnetico applicato alla navigazione,
bito malaticcio; cachexia Cael. forse perchè lo si chiudeva in
Aur. chron. 3, 6, 80 = tisi. Agg. una capsula piena d'acqua fissan-
cachettico, e da questo scaclilc- dolo sopra un pernio e sopra un
cio. pezzetto di sughero. (Cfr. Diez,
Cacofonia, x«xo-y wvia, cattivo suono, p. 98). Alla derivazione diretta da
Strab. 13, p. 618. nelle lingue romanze
calamus
Cactus, xàxTos, cactus Plin. 21, 97. contrasta il suffisso ita, rarissimo
Da questo cacchioni , spuntoni in esse per oggetti materiali.
delle prime penne. Calandra, xà^avSpa, parola che si
Cadrega, alterazione popolare di trova nei tardi scrittori greci per
cattedra. una specie d'allodola. Altri volle
Caduceo, xvìpuxiiov (dor. xapu/.stov), senza necessità derivarlo da x«P«-
agg. di xvipul, araldo; era una ^pm, uccello simile al calandrino
verga d'alloro o d'ulivo con due che vive nei burroni [xccpà^cu).
serpi attortigliati, portata dagli Calare, xa^aw, allentare, chalare
araldi ed attribuivasi anche a
, Vitr. 26 1, 12; calare C. 1. L 4,
Mercurio come araldo degli dèi. 2021. Calata, calia, minuzzoli di
Calafato , xa) ««^jar/j; e calafatare , oro che si staccano nel lavorarlo,
xa/a-^aTiiv, derivasi comunemente e rappresentano ciò ch'esso cala.
dall'arabo qalafa^ saldare le fes- Quindi usasi di cosa consunta e
sure della nave. Non sappiamo se vieta.
l'Occidente abbia preso questa Calce, yàxi'S, caloo Cai r. r. 18. Che ,
voce dai Greci. L'Engelmann però sia parola derivata dal greco, ol-
la vuol derivata da calefactare. tre che dalla forma, pare verisi-
Calamaio, calamarìus, agg. da xa- mile anche da questo, che i Ro-
lot-ix-oi.^ calamus, penna. Significò mani impararono dai Greci la
poi un arnese da riporre le penne, fabbricazione in pietra. (Cfr. Leo
theca calamaria Suet. Claud. 35. Meyer KZ. V, 386). Deriv. calca-
Calamandrea o Calamandrina , reo, calcina, calcinare, calcinaccio.
specie di pianta, da x^/^^^'-^P^^? Calcedonia, specie di pietra dura,
quercia bassa, querciuola, cala- agg. da Ra)>xv)5wv, città di Bitinia.
mandrea Plin. 14, 112. Calcografia, e. m. yaXM-'ip<x'^iQt. ,
greco (perchè ma
non è suffisso sta a terra , chamomilla Theod.
neolatino), e accennerebbe a yx- Prisc, 4, 1.
5, 20, 100. Fu noto ai Romani plan. symb. VII, p. 158, Mai. Ca-
nella guerra africana di Cesare nonizzazione canonica canoni- , ,
Catapulta, /.y.zci--iìrr,g ^
macchina da deriva cedro da citrus, spiegando
scagliare dardi ed altri proiet- la mutazione in e per l' incerta
tili, catapulta Plaut. Pers. 28. quantità dell't; ma non v' è bi-
Cataratta xara-o^xT/;? e xaTapoaxr/;?, sogno se fino da Orazio usavasi
caduta d'acqua, cataracta 6 cata- a Roma la forma greca. Deriv.
r«c<(?5Liv.27,28, 10;Plin 10,126. cedrino, cedrato.
Catarro, xara/s-zsoug, propr. deflusso, Cefalea, xEya).ai«, agg. di y.ivy.lr„ te-
catarrhus Marc. Èmp. 5. sta, cephalaea Plin. 20, 135= do-
Catartico, y.^^apruSì, purgativo. lor capìitis inveteratus. Nello stesso
Catasta, xaTà-Tmcrtg, suggesto, palco senso anche cefalalgia, Xi^aX-a)//ta.
da spettacoli, catasta Tibull. 2, Cefalo, x£^a).05, pesce notissimo con
3, 60. Deriv. accatastare. gran testa {y-i-joù.-^).
109 —
Celidonia, yùiSovtx, specie d'erba, cuUo la portò dal Ponto in Italia
chelidonia Plin. 25, 89. nell'anno 74 a. Cr. ( Hehn p. 346
Cembalo^ xu/A(3a>oy, specie di stro- sgg-^-
mento di rame, a forma di bacino Cerfoglio, xa'P^f^^^^^/ caerefolium,
semicircolare ; cymhalum Lucr. Plin. 19,17j.
2, 618.Composto con claviSf ta- Cerotto, xvjpwTóv, agg. vb. di x/jpów,
sto,divenne clavicembalo. incerare, cerotum Orib. Bern. 10,
Cenno, probab. abbreviato da cin- 14 —ceratum.
cinnus^ riccio, capelli arricciati, Cerusico, corr. di chirurgo.
e questo da /.tV.twog. Il cenno sa- Cesta, xi!7Tv5, cista Att. trag. 528,
rebbe dunque propriamente l'on- dim. cestella , cistella Plaut., Cic.
1, 3. Della stessa origine
è
deggiar dei capelli per effetto del 4,
crollare il capo. Deriv. accenno, cisterna.
accennare. Cetaceo, agg. da x^to;, balena, pe-
Cenobio, y.oaó-^io-^, luogo di vita sce cane, cetus Plaut. Aul. 373,
comune, coenobium Hieron. ep. plur. cete Verg. Aen. 5, 822.
22, 36. Deriv. cenobita. Cetra, xt&àpa, cithara Lucr. 2 28. ,
73. Dagli antichi si usava in me- lers Beitr. zur Kunde der indog.
dicina e traevasi dall'Egitto. Spr. 2, 290.
Cìg-no, xu/.vo,-, cycnus Lucr. 3, 7. Ciprio, xwpto5, dell'isola di Cipro,
Cilicio, xtÀcV-tov, cilicium^ agg. che cyprius Cic. Bom. 20.
sottintende textum slragulum, , Ciro , porco secondo Ferrari da
,
agg. conico, xwvtxós, conicus Vitr. Cassiod. div. lect. 25; cosmografo,
236, 22. y.Q'jlj.oypi.'^oi^ cosmographus Myth.
Coppa, incerto se dal gr. xuttv^ ,
o se lat. 3, 6, 35 } agg. cosmografico ;
reus Cic. or. 63, 212. attori tragici e così indicò poi
Coreografo, e. m. di -/opno-ypiooi, anche la tragedia.
scrittore di balli; coreografla. Cranio, xpavtcv; craniologia, e. m.
Coriambo, xopiv.ij.poi, piede metrico, xpav[&-/oyta, dottrina del cranio.
choriambus Auson. ep. 10 37, Crapula, x^atTra/vj crapula Plaut.
, ,
Corintio, y.opOj^'.o;, agg. di Corinto, dei vulcani, che nella forma so-
ora agg. di un ordine architet- miglia all'antico cratere.
tonico, corinthius Cic. Orai. 2, 65. Creosoto, e. m. di zpéa; (To'j^j), che
Coriza, z-ipu^a, coryza Cael. Aur. salva la carne, olio volatile che
acut. 2, 17, 101 =r destillatio, pi- conserva a lungo le carni.
tuita. Cresima, xp''^^F°^7 unzione, sost. vb.
- 113 -
di x/5'«^5
chrìsma Tert. de bapt. giudice d'arte. Fem. critica, xpt-
7; vb. cresimare. arte di giudicare, vb. criti-
Ttx/7,
poi fino dal tempo di Erodoto la Diadema, òtao/;//«, sost. vb. di^ta-^éw,
terra compresa fra i due rami legare intorno, cingere, diadema
del Nilo e il mare, che raffigura- Cat. or. p.28, 13. L'uso del dia-
va appunto un A; Beltà Mei. '<?, 7, dema venne dalla Persia.
14. Ora indicali paese Diafano, oi
compreso trasparente.
fra due rami di un fiume qual- Diaframma, ^là-'fpv.yiJ.u, tramezzo
siasi e il mare. fra due spazi, comunemente il
Demagogo, ov;//-avwvór, capopopolo; muscolo che separa il torace dal-
astr. demagogia, ^/i/y.aywyiaj
agg. l'addome
demagogico, ^nij.ayjy/'./.óc. Diagnosi, òtayvwcru, distinzione, in
Democrazia, ò-niio-y.pv.Tiy., governo particolareil riconoscere una ma-
popolai-e; agg. democratico, o/;//o- lattia; agg. diagnostico, òtavv&)7Ttxóc.
^lu e ywvta che
/.pv.-u/.òi,. Diagonale, agg. da
Dèmone, òylij.wi^ (spirito, ente su- attraversa gli angoli, diogonalis
periore) daemon Apul. de deo Vitr. 213, 2tS =
disterminus.
Socr. 13. Deiiv. demonio, Sutf/.ó-jio-j, Diagridio, oiaz^ùòtov, diagrydium
daemonium Manil, 2, 938 dae- = Cael. Aur. acM^. 1, 17, 179.
1i5 —
Dialettica; Sta-isxTtxv^, propr. l'arte SiSócT/.oc'Xoi , maestro, didascalicus
del conversare e discutere, dia- Auson. ep. 17.
lectica {-e) Quintil. 1,10, 42. Agg. Didattico, 5t5«xTixó?, che appartiene
masch. dialettico, Sta^sxrtx.ó^, dia- all'istruzione, agg. di StSaerxw, in-
lecticus Ciò,. Fin. 2,6, 17. segnare.
Dialetto, (la parlata) dia-
StàX-:xToc, Dieresi, Staipzsi?, distinzione, diae-
lectus Svet. Tib.Z6;agg. dialettale. resis Prob. 363 , 21 K , separa-
conversazione, zione di sillabe.
Dialogo, Sidc-loyoi,
dialogus, Cic. or. 44. Deriv. dialo- Diesis, ^t2<rt5, sost. vb. di St-i-/)/xi, di-
gico, dialogizzare, dialogismo. videre, in musica un quarto di
Diamante, kSx/xag, in-domabile; tono cioè la divisione di un se-
,
Plin. 36, 172, nome d'una scala dinamometro, strumento per mi-
musicale. surare la forza.
Diatriba, otz-rpt^ó, propr. tratte- Dinamite, deriv. mod. da òùvufj.i^
nimento, diatriba in Geli. 1, 26, potenza, indica una sostanza e-
1 è scuola filosofica. Quindi dis-
splodente di gran potenza.
sertazione; ora scrittura violenta. Dinasta, ouvajrv;?, il potente, chi
Diavolo, Sià'^oloi calunniatore
,
ha il potere nello Stato; dynasta
,
gata in due, cioè aperta, una let- pisc. Aurei. 48, 2. Ora sì dicono
tera patente, un passaporto, ecc. doghe le assi curve di legno
diploma Cic. fam. 6, 12, 3. De- ond'è composta la botte. '
riv. diplomatico, diplomazia. Dogma e Domma, òó//j(.a, decreto ,
per maligno influsso d'una stella; ticus Auson. idyll. 17, 16; dog-
agg. disastroso. matizzare ,
dogmatizo August.
Disco, oiaxoq, discus Plaut. Most. ep. 57, 8 estr. dogmatismo.
152. ?]ra un piatto circolare, dì Dorico, ÒMpv/.ói doricus Plin. 6,
,
intestinale dysenteria
, Plin. 28, òjOa/y.aTtxó; , Dìom.
dramaiiciis
j28,* agg.
dissenterico. 482, 15 K; comp. dramaturgo,
Distico, òc-7TtxOi, di due versi, di- vpu;j.y.r-ovp-/òi, compositore di dra-
stichus Col. 2,9, 16. Comune- mi; dramaturgia, draniaturgico.
mente indica un esametro e un Dramma, ^pv-'/jj-h,
nome d' un peso
pentametro dattilico. e d'una moneta, drachma ,
dra-
Ditirambo, ot-^-jpxiJ.^oc, nome d'un chuma, Plaut. Pseud. 88.
canto bacchico, dithi/rambus Cic. I
E
Ebano) sjSsvo?,ehenus Verg. geo. 2, 9 la giusta disposizione del di-
117: Sola India nìgrum feri ebe- scorso, economo, otxovó/xos, oeco-
num. Deriv. ebanista. nomus Cod. Just. 1, 3, 33. De-
Ebdomadario^ agg. deriv. da £|35o- riv. economico, oìx'jvo/jitxó;, oeco-
[xxi, il numero sette, la setti- nomicus Quint. 7, 10, 11 ;
eco-
mana. nomista, economizzare.
EbreOj e^parìoi, forma d'agg. greco, Ecumenico, ouov/mvixóì, agg. da
hebraeus Tac. hist. 5, 2. Deriv. otxou/^év/7 ,
la terra abitata , oecu-
ebraico, hehraicus Lactant. 417. menicus che appartiene alla terra
Ecatombe, haró/j.^-n ,
sacrificio di abitata, Eckel Doctr. Nura. Ili ,
cento (Ixaróv) buoi (^/j.
Altri cre- p. 336, 372, Comunemente è at-
de jSvj suffisso aggettivale, per tributo dei Concilii della Chiesa
j3ot/j,
sottinteso S'unta, sacrificio, e universale.
indicherebbe un sacrificio di cen- Edema, oiS-ri^u, gonfiezza, sost. vb.
to vittime.Cfr. Vanicek p. 229 da olSioì'j ^Sg- edematico.
Poi significò un sacrificio
sg.). Efebo, if-Yj^oì adolescente, ephe-
di più vittime, anche se erano bus Tert, Andr. 51.
•
molto meno di cento; hacatombe Effemeride, l^-vj/xsp tV giornale, ,
parola da kUyzXov ,
nome che gli
mosìniere. antichi davano al distico formato
Elenco, 'iUyxoi, prova, controllo,! d'un esametro e d'un pentametro
quindi registro; elenchus fu an- dattilico, e in questa forma si
che nome di perle grosse e bis- componevano le iscrizioni funebri,
lunghe, Plin. y, 113. tra le celeberrime quelle
quali
Elettrico, agg. da rtlzy.Tpo^^, ambra, di Simonide. Il Delbriick K Z. V,
la quale strofinata sviluppa l'e- 275 ammette una forma eloc-iunij
lettrico. Deriv. elettricità, elettriz- parallela ad eloquium, con cui
zare, ecc. l'avea già identificato il Doe-
Elettuario, To-j,agg. vb. da derlein Synonym. IV, 1 1 Il Va- .
£v-3-u,uoD//at considerare
,
enthy- zione, epiphonema Senec. conU\
,
Esametro, £ia//.-:Tpov
di sei misure; timento e di ciò che fa impres-
nome di versi : hexametrum j
sione sui sensi. Ora s'intende la
Lucil.5a«.6, 39M. teoria del bello.
Esantema, £i-av2rr)//.a efflorescenza, Estro, oTazpoi tafano, oestrus Verg.
exanthema Marc. Emp. 9. geo. 3, 148. All'effetto che produce
che sta a capo, pre- il morso del tafano fu
Esarca, È'Iapx»? poi ras-
fetto nome dei governatori bi-
, somigliato il furore poetico, l'ec-
zantini, ea7«rc/itt5J usti n. nov. 133. citamento dei sensi nell'amore ecc.
4. Deriv. esarcato, circoscrizione agg. estroso.
d'un esarca. Etere, od^r.p, aether Enn. ann. 520
Escara, ì'^yipoi. crosta, escìiara Cael. V. agg. etereo oi.l'èr,pioi aetherius
Aur. chron. o, 1 extr. agg. esca- Host. bell.istr. lib. 1.
rotico. Eteroclito, irepó-x^tTos d' altra de-
Esedra, ìl-iopa sedile esterno, semi- clinazione, parola che s' inflette
cerchio nel portico con sedili. in modo diverso dalla regola
Nelle case salotto da conversare, generale, heteroclitus Charis.l 23. ,
Etica, h^iy-n morale; agg. da vì^o^; poi anche il silenzio di voto, eu-
costume ,
carattere ,
ehica Cic. phemia Claud. Sacerd. art.gram.
Acad. p. 1,7; etico y).9f£y,ó5 ethicus 1, 156; agg. eufemico.
Sen.rhetContr.2, 12, 8. Eufemismo, sù'^yj/z-ta/zós sost. da eùyvj-
Etico ed etticO) I/t^ós malato di lj.iioij.a.1, dir parole di
significa
petto; sost. etisia. buon augurio poi l'indicare cosa
;
Etimologia^ etymologia
èTu^ao->oyta, di cattivo significato con una
Quint. 1 , 6, 28 =
veriloquium, parola o frase che l'attenui.
nominum interpretatio'-, etimologo Eufonia, eù-^wvta buon suono, agg.
ìrvfxolóyoi etymologus Varr. L l. 6, eufonico.
39; etimologico £tu/aoìo'/£xó; ety- Eugenio, eù-yévstos bennato, nobile,
mologicus Geli. 1, 18, 1; vb. eti- eugeneus Cat. r. r. 6.
mologizzare. Enmenidi, Eù/zsvtSss benevole, ap-
Etnografia, e. m. l'Ss-jo-ypoi.fìx descri- pellativo delle Erinni placate;
zione delle stirpi; agg. etnograflco; cfr. Erinni.
etnologia k^fvoìoyia. scienza delle Eunuco, sùvoOxos custode del letto;
stirpi. servo evirato degli orientali, cu-
Etologia, h'^Q-loyix descrizione dei stode delle donne, eunuchus Ter.
caratteri. Eun. 167.
EtOpea, hOo-noux formazione di Eupatoria, tùnxropix erba giulia,
caratteri , ethopoeia Rutil. Lup. eupatoria Plin. 25, 56.
de fig. sent. 21 .
Euritmia, zup^^/jLi», eurhythmiaYìtr.
Etra, aX°rpa. cielo sereno, aethra 12, 9; agg. euritmico.
Naev.in Varr. ^ LI, 81. Euro, s.Zpoi vento di sud-est, eurus
Ettacordo, tmù-xopSo^ che ha sette Yerg.Aen. 1, 108.
corde, heptachordus Boet. inst. Eusino, £u-?stvo5 ospitale , appella-
mus.ì, 120. tivo del mar Nero, Euxinus Ov.
Ettagono, irtrà-vovos di sette angoli, Trist. 4, 4, 55.
F
Fagiano, ^astavós uccello del fiume glia, anche parti delle dita, pha-
Phasis. phasianus Suet. Yit.. 13. lanx Caes. h. g. 1 24, 5. Deriv.,
ladio 4, 9, 4, circa alla metà del della terra, cioè della sua forma-
secolo. Forse la cura re zione e struttura fisica; geologo,
-
quarto
ligiosa degli Egiziani per la con- geologico.
servazione di questa bestia (Diod. Geometria, yz^-ixi-rpia^ misura della
1, 83) ne rese difficile l'esporta- terra, geometria Cic. de or. 1,
zione. D' altra parte i Romani 42, 18 /; geometra, ysw/AÉTpyjs, geO'
non ne sentivano gran bisogno, metra Cic. Acad. 2, 7, 22; geo-
servendosi della donnola e della metrico, yzdiixtrpi-AQii geometricus ,
Giusquiamo, uoì-ì^ùu/j-o^ ,
fava da agonia^ àywvia, con 1' accento ri-
porci, hyosciamus i'um) Cels. 2, tirato e l'aferesi tanto frequente
:-^3, 7. dell'a iniziale. Cfr. agognare.
- 129
Oonzo, zovTÓ,- stanga, contus Verg. 11 Caix propone invece il lat. med.
Aen. 5, 208. L'assibilazione della granea, grano e granaio, attra-
t si può spiegare con una forma verso alla forma francese gran-
aggettivale conteus o contius. chi (p. 28).
(Cfr. il venez. palo, il tose, pinolo Greco, ypai/.ó^, graecus Plaut. A-
per uomo golfo e scimunito). sin. 1, 3, 47; grecizzare, ypyuìiM,
Gorernare, xu,?-:pvav reggere il ti-
graecisso Plaut. Men. prol. 7 R.
mone della nave, gubernare Enn. grecismo.
ann. 472; governo guhernium , Grifo e Grifone, ypi/'p, animale fa-
Laber. in Geli. 16, 7. ( U greco voloso, quadrupede alato, gryps
xu/3e|5vo5 è una tarda forma per Verg. ecl.S, 27; ipìur. gryphes.
y.ujSì/svyjT/!; governatore, guberna-
, Grillo, ypfAlo: gryllus Plin. 29,
,
namento, grafliatura.
Zamb VLDi ,
La parole greche.
- i30 -
Ibi, '$1^, uccello egizio, ibis Cic. Idiota^ ìSiwTvj^ uomo privato, poi
n. d. \, 36, 101. profano ad una cosa, imperito ;
Ibrido, agg. che vien derivato co- anche plebeo, Sost. da tho^ pro-
munemente da u/3p(?, violenza e prio, privato; idiota Lucil. 26,
anche stupro, e indicherebbe un 32 M; idiotismo, iSioìrL:j/j.ói, il par-
animale nato da genitori d'ordine lare del volgo, idiotismus Senec.
diverso, appunto perchè il loro contr.2, 3, 21. Cfr. zotico.
accoppiamento fosse riguardato Idolo, si^M/ov immagine, idolum
come una violenza alla natura; Plin. ep. 7, 27, 5; vb. idolatrare;
hybridaPìm. 8,53, 79. (O.Mùller comp, idolatra, ziSMlo-Ààrp/n ado-
ad Fest. p. 33, 14 lo deriva dallo ratore di idoli, idololatres Tert.
spagn. iher , rj/j-io-joi una (3oò,- xsà deidol. 1; idolatria, Etòw/o-zarpita,
lì Weise, p. 23 crede che idolatria Tert. ibid. Agg. idola-
Tizùpo-j.
h e y siano stati aggiunti dai trico.
Icneumone, indagatore,
lyjjvji^w gento liquido quindi mercurio
,
hydrops Hor. carm. '2,2, 13 idro- jxiog, hymenaeus Plaut. Gas. 667,
;
1199; poi passò anche alla terza Iperbato, vmp^xTò'j trapasso, agg.
vb. da imzp^xhoìy fig. gram. che
declinazione, hilaris, (cfr. Lach-
mann ad Lucr. 2, 1122,1 donde consiste in una trasposizione di
sèpw-
Latini lo sci'ivono in greco, p. e. •Ji/.ò;, ironicus Fulg. ìnytk. 1,
ì
a. Cr. (Liv. 39, 22i. Essendo stato cografo, lessicografico. Da ).i'iii an-
il leone conosciuto dai che lessigrafia, modo di scrivere
popoli eu-
le parole.
ropei fino da tempi antichissimi
(e perciò è da credere che i Ro- Letargo, H^apyoz^ leihargus Lucr.
mani l'avessero dimenticato fino 3, 405.
Deriv. letargia lrlìa.pyi(x. le-
a che lo rividero in Africa}, il thargia Cael. Aur. acut. \,Q^ 49;
Pauli vuol dimostrare che Ieo agg. letargico ).r;^ap7jz&5 lethargicus
non è derivata, ma co-
parola Hor. sat. 2,
3_,
30.
mune dalla rad. liv. Ma in questo Libeccio, ).tj' libico, vento da ovest-
caso la forma latina avrebbe con- sud-ovest anche africus libs
,
mod. /j.y./.y.pi beato felice. Come , luogo chiuso sia perchè i mo- ,
ixfixivLiij.y.^
var. 1, 45. I
tivale di
metallo, /j.i-rcàlo-j 'jNel .
Melopea, ij.ùo--oux composizione
di canto; melopoeia Fulg. myth.
XII secolo indicava una piccola i
//^òj/.v:,
Menta, yi-^^n, menta Cat. r.r 119.
il nome di
un'erba, medica, Varr. Piin. anche mintha e smintha.
r. r. \, 12. Fu cominciata a col-
tivare nel
Mesopotamia, Mi^onozy.y.ix inter- ,
Megaera Yerg. Aen^ 12, 815. mano che sta dopo il carpo fino
Mela //vj/ov; cfr. mpione. La forma alle dita. Cfr. carpo.
latina originale è malum. Quindi
Metafisica, lù. /j-i^à. rà ov^i/J., titolo
i
corap. ibr. mei-arancio, mela- d'un' opera di Aristotele che ve-
g;rauo. niva dopo la fisica. Poi dal con-
Melanconia, iJ.iUy-yyj.ix atra-bile, tenuto di quell'opera indicò la
melanclioUa Geli. 18, 7; agg. me- dottrina del soprasensibile. Ma-
lanconico, iJ.ù.yjyo'.ny.òq, melaucho- sch. meian$«ico. Deriv. metaflsica-
licus Cic. Tusc. 33, 80. re, mctaflgichcria.
\,
f39
Metafora; iJ.ixy.'^or3x traslato, meta- Vitr. 103, 10; agg. metrico, //s-
pliora Quint. 6, 4; agg. me-
8, metricus Plin. 1 1, 219; fem.
-zpiMi,
taforico, /x&raf opiy.ó;. In lat. v' è metrica, dottrina dei versi; comp.
l'avv. metaphorice , Acron. ad metrologia, dottrina delle misure
Horat, ep. 1 20, i vb. metaforiz-
,
. e dei pesi.
zare. Metronomo, //.it,oo-vó/>io?, antic. ma-
Metallo 9 /j.i7x>loj, mstallum Verg. gistrato che vegliava sui pesi e
geo. 2, 165; agg. metallico, //.iTa»t- sulle misure. Ora significa un ap-
xó;, metallicus Plin. 34, 173; parecchio d'orologeria che batte
comp. metallurgia , lavoro dei il tempo automaticamente.
metalli ; agg. metallurgico. Metropoli, >j.-rìrpó-nohg, città madre,
Metamorfosi, rj.i7x-/j.óf)foì7ti trasfor- detta così rispetto alle sue colo-
mazione, (sost. vb. di /j.trx-fj.op- nie, poi capitale d'uno Stato,
uów, trasformare) mdamorphosis metropolis Cod. Theod. 13, 3, 11.
Quint. 4, 1, 77. Deriv. metropolita, /j.r,rpo-n:Qlizr,i ,
il vescovo della capitale, metro-
Metaplasmo, iJ.nu.-7z).v.niJ.ò^ trasfiga-
razione di parole, metaplasmus, polila Ven. Fort. Carm.'ò^ 4, 20;
Quint. 1, cS, 14. agg. metropolitano.
Metatarso, e. m. di //.ira e raoTó;, Miagro , ii.^xypoi specie , d'erba ,
dopo il tarso, parte del piede fra myagros Plin. 27, 106.
il tarso e le falangi. Cfr. tarso. Miasma , iJlxnixx infezione ,
sost.
Metatesi, trasposizione,
[j.fzà-'^i'jii vb. da fj.ixh'j)
insudiciare, infet-
metathesis Prob. 264, 15 K. tar'»; agg. miasmatico.
Metempsicosi, //ir-s/y.-lux'-'J^t^ ani- , Miccia, y-v?a stoppino della lu-
mazione trasportata, cioè trasmi- cerna, niyxa Plin. 13, 51. Dalla
grazione delie anime in altri mutazione di xìn e il Diez crede
corpi, metempsychosis Tert, de che questo nome sia entrato in
anim. 34. italiano dal francese, dove ap-
Meteora, /j.iT-ir.ypo; sospeso in aria, punto X diventa c/i, come laxus,
neutro piar, rà /xirioìpx, i corpi lache.
celesti, le nubi, le procelle, ecc., Microcosmo, /M/.pó-y.oafj.oi, il mondo
agg. meteorico, conip. meteoro- in piccolo, microcosmus Isid. 3,
logia, iJiZTZ'jìpo-loyix, dottrina delle 22, 2.
meteore; meteorologo, /j.irzptoì-).ó- Microscopio, e. m. iJ.vApQ-T/.oiziXo-j,
yo:, meteorologico, iJ.irto>poÀoyi-/.ói. stromento da osservare gli og-
Metodo, //éSr-c3005, methodus Vitr. getti piccoli; agg. microscopico,
7, 5; agg. metodico, methodicus sost. microscopia.
Tert. de anim. 6, fem. inetti o dice Millefoglie, iJ.r)Q^'^^A\o-j, a foglie di
Quint. I, 9, 1; metodica, la dot- melo, melophyllum Apul. herb.
trina del metodo; metodista, setta 88, millefolium Plin. 25, 4V, mi-
religiosa; e. mod. metodologia. li
folium Plin. 24, 152.
Metonimia, denomi- Mimo, /^c/jLo,-, specie di farsa, mi-
ij.i'7-w\>/ux ,
susino. \
donde morjo, ìnojo, mogio.
Miria , /^.'>>ta diecimila; entra nei Molosso, yoAor^^óc, paese del dei
composti raod. mirìagraHima ,
! Molossi in Epiro, razza di cani,
uìirsameiro, ecc. I
molossus Lucr. 5, 1052. Anche
Miriade, /^upia?, decina di migliaia, I
un piede metrico.
poi una gran quantità indefinita, ;
Monaco, u.o-juxài solitario, rnona-
myrias Intorpr. Irenaei 1, 24, 0.
''
Monografia, e. m. //ovo
- ypa^ia , Mortella, vedi mirto.
scritto che tratta uà soggetto Mosaico, agg. da Musa, gr. /Jtoy^cto,-,
d'
speciale. musivus Inscr. Orell. 3323.
Monogramma, [j.Q'Jó--^pxiJ.tj.x è un Mota, alterato da malta (mauta),
,
Paul. Noi. in natal. XI .S. Felic. cio, mucus Catull ^À'ò^ 17. Del
Monolite /j.ow-h^oi masso di pie-
,
resto se mucus è parola derivata ,
tra in un pezzo solo, monolithus dovette entrare molto presto in
Laber. com. 39, Rbb. latino , dove 1' aggettivo niucius
Monologo, antic. trovasi fj-ovo-lóyo:, divenne fino da tempi antichis-
attivo, che discorre solo. Ora si simi anche nome di famiglia.
prende passivamente pel discorso Deriv. muccoso, mucido, mucillag-
di una persona con sé stessa; gine. Da mucus proviene anche
astr. nionologia, ^ovo— /oyta. moccolo, propr. ciò che cola dalle
Monomachia , duello,//5vo-//.axia candele.
monomachia Cassiod. var,3, 24 Mulo, iJxt/jM o [j.ùylQi, asino da
= certamen singulare. monta. ( Hesych. ó-jo^jì luì oy_ti(x.v
Monomania e. m. iJ-a^o-'j-yMoi. paz-
, 7i-/A7r&^(/.év(5u,-). Dal Ponto, che pare
zia particolare ad un solo ordine essere stata la sua patria {liiad.
d'idee; agg. monomaae e mono- 2, 852) fu portato probabilmente
niaiiiaco. dai Focesi nelle loro stazioni oc-
Monopodio, ijmoitòùio-j tavolino ,
cidentali dei Mediterraneo (Velia.
con un piede solo, monopodium Sardegna Marsiglia
, ecc. Cfr. ,
indica l' uniformità noiosa. Sost. or. 3, 33; masch. musico, //.ouTt/.ó,-,
monotonia, ij.o'jo-xovìv.. musicus Pacuv. 1 J4. Deriv. musi-
Morchia, àu-òpyo feccia dell'olio, care.
amurca o amurga^ Y erg. geo. ì. Mustacchio, jW.u7Ta/.tov dimin. di
,
Corssen 2, 162).
194. (Cfr (dorico per //aira?, il lab-
fxxjfjTO'.^,
N
Nafta , va'y),&«,
bitume liquido, naph- antica gramanzia da cui scara-
iha Plìn. ^, 235. manzia.
Naìade, vaia?, ninfa di fonte o fiu- Nemesi, vé/xìsis, la giustizia divina
me (
vao) il fluire dell'acqua) che punisce.
Naias Verg ecl.Q, 2l. Nenia, (v/;vta), canto funebre, nenia
Xano , vavo,- uomo piccolo
, ,
dalla V\2i\\t Pseud. 1278; rri^iu non è
^0 Zaaibaldi ,
Le parole greche.
— J46 -
di cui raschiavasi la prima scrit- Pantano, incerto se da nxr-^fj.x, sost.
tura per scrivervi altra cosa, pa- vb.di TTaréw, ciò che si calpesta,
limpsestos Catull, 22, 5. da pollo, lat.^tt^5, pappa e pol-
Fnlladio, Tia/XaStov dirairi. di Pallas, tiglia.
Pallade Athena Minerva. Così Panteismo, e. m. derivato da ttìcv-
,
de monog. 16} agg. paradisiaco parasitus Naev. com 60; agg. pa-
TzocpxSei'siccì^ói paradisiacus Alcim.
rasitico parasiticus Plaut. Capi.
Avit. 1,298. 4, 69.
Paradosso, che è contro Pardo, 7T«p5o5, pardus Plin.8, (:3;
Trapà-^olov
l'opinione inaspettato e quindi
,
cfr. pantera.
strano, paradoxum Cic. titolo Parelio, nap-ZiUoi un secondo sole.
d' un' opera. Deriv. paradossale, Fenomeno di riflessione per cui
paradossare. apparisce un altro sole accanto
Parafrasi, Tra/sa-^p^crts l'esporre am- al vero parelion Sen. nat. qu. 1
; ,
sina ai
poveri; poi significò partic. di un verbo pae-
Pedante,
chiunque avesse cura 'd'anime. dare, forma romana del greco
Partenone, naps-svwv, tempio della -rrattìiuótv, educare. 11 primo signi-
persicum Plin. 15, 11, 1^. Pira, mpà rogo, pyra (da nup fuoco)
Pesca, sincope di persica. Verg. Aen. 6, 215.
Petalo, 7T£Ta/ov petalum Isid. oriq. Piramide, r.xtpof.ijli^ pyramìs Cic.
19, 2i. n.d.2y 18, 47. Deriv. piramidale,
Petecchia, -tTra/tov, e T^irzù/Ax, bol- piramidare.
lettino da attaccare con pece Pirata, Trìiparv;?, sost. da T.iipu.oì, che
(-('tra), etìcheUa pittacium Laber.
,
arrischia avventuriere pirata
, ,
mim.Q\ Rbb. Ora significa una Cic. Rose. Am.oO. Deriv, piratico,
nialattia in cui la pelle è coperta TizipuTi/.ó; piraticus Cic. Verr. 2,
,
di maccliie rosse,
quasi di bran- 5, 28; pirateria, pirateggiare.
delli attaccati ad
essa; agg, pe- Pirico, agg, deriv. da Tzvp fuoco.
tecchiale. Pirite, T.upÌTr,;, pyrites Plin. 36,
Pezza, l'etimologia più verosimile 138.
è da TTÉ^x, piede, orlo, lembo. Piromanzia, 7tupo-/aKVTita divina-
Piaga, -rz'i.Tiyri colpo plana Cic.
,
zione dal fuoco, pyromantia Isid.
Yerr.l, 51. 8, 9, 13.
Pianeta, Tr/awir/j?, viaggiatore, er- Pìropo, 7ru/5-wT:ó;, d'aspetto igneo,
rante, quindi le stelle erranti pyropus Lucr. 2, 803.
contrapposte alle fisse, planetes Piroscafo, e. m. Ttvpo- 3b, barca
Geli. 14, 11, 12. Deriv. planetario. a fuoco. Così pure dicesi pirofre-
Piastra, lamina di metallo, da gata pirocorvetta, ecc.
,
Prolegomeni Tzpo-ityòiJ.fjx
,
cose
Protagonista, Trpwr-aywvtTT/? primo
dette innanzi, prefazione. attore. Aveva questo nome perchè
Prolessi, TTpó-Àvjft,' anticipazione, le rappresentazioni dramatiche
prolepsis Charis.280, 1 K. erano a concorso (àycóv) e gareg-
Prologo, -pó-ìoyo^ discorso che pre- giavasi per il premio.
cede, prologus Ter. Andr. 5. Protasi, u/2ó-Ta7t,' proposizione,
Pronao, -rrci-vao? avan-tempio, atrio, gramm. la prima parte del pe-
pronaus Vitr. 94, 13. riodo.
Pronostico, Trp^-yvwTTixó,- presciente, Proteo, UpMTixji antico dio marino
prognosticus Isid. 4, 10, 1, pro- che trasmutavasi in tutte le
gnoslicum indizio del futuro Cic. forme; Proteus Hor. Ep. 1, 1,90.
de divin. 1, 8, 13. e. m. ibr. proteiforme.
istru- Protesi, premessa, pro-
Propedeutica, 7rp5-7iat5-:uT(//5 7Tpó-&£7£5
zione preparatoria; agg. masch. thesis Dom. 443, 1 ilKpreporre
propedeutico. una lettera a una parola.
Propileo, Trpo-TTJ/afov anti-porta, Proto, npwTo; vale primo, ora di-
Cic. 60. rettore dei lavoranti. Entra nei
propylaeum o/f. 2, 17,
Propinare, -Kpa-rd-jw bere avanti ad composti protomartire, protome-
uno particolarmente all' ospite
,
dico, protonotario, prototipo, ecc.
prima di porgergli il bicchiere ; protologia è la scienza delle ve-
propinare Plaut. Stich. 420 rità prime.
inclinato in a- Protocollo, il
Propizio, Ttpo-niTr,; npoìzò-y.o'Ùoi) propr.
vanti , quindi pronto , disposto, foglio incollato sui rotoli di pa-
jjropitius Plaut. Trin 836.
Altri piro, contenente la data e il
crede che sia termine augurale nome dell'autore. Poi significò il
romano, pro-pù-ius prospere ,
nome riportato nei registri no-
advolans (cfr. Ascoli KZ. XVI, tarili ^vedi Tychsen nel Civil.
211, Vanicek p. 467). Il Weise Magazin di Hugo, VI, 132).
p. 59 sostiene l'origine greca, Prugna, npoCi/j-vov^ prunum, Plin. 15,
perchè se fosse parola latina,
,
13. È derivato dal greco secondo
prò sarebbe lungo, di che trovasi Lobeck, Hehn, Saalfeld, Ruge.
un solo esempio in Giovenale. Secondo il Weise p 80 è voce
Propontide, -po-izo-nii avan-mare, latina, prono è l'albero, prunus.
nome del mar di Marmara che PSEUDO, ^'--oào falso, nei composti
sta prima del .mar Nero; pro- pseudograna '|iu5o->pa'^t« scrittura
pontis CatuU. 4, 8. falsa pseudolatria ^^vjSo-ìocrpzix
,
Prora, np'ytpx, prora Lucil. 20, 12; culto falso, pseudonimo ^zuS-
mutata la r in c?,"/liven ne proda. wvu/zov nome falso, ecc.
Proscenio, npo-^/.-rrno-j anti-scena Psicologia, ^uxo-J.oyiu dottrina del-
proscaeniumPìani.Poen.prol. 17. l'anima. Deriv. psicologico, psico-
Proselito, Tipo'j-Yi/.urù; sopravvenuto, logista, psicologismo. Da 'pux'n
quindi passato da una ^religione proviene 1' agg. psichico ifo^wó,-
ad aL\ivai,proselytus Cic. prò Flacc. psychicus Tert. de pudic. 21.
28. Deriv. proseiiiìsiuo. Punire, vedi pena.
- if>^ -
R
Rabarbaro, pa. (o pììov)^ip^xpov, reu- Reuma, pia scor-
psu/^a sost. vb. di
barbarum Isid. 17, 7, 40. Veniva rere, rheuma catarro Hieron. ep.
dalla costa settentrionale del 122, 1; agg. reumatico psu/iarexé;
Ponto (cfr. Lennis, Synopsis 2, 2, rheumaticus Plin. 29, 142; reu-
118 b). matizzare psvfj-xri^M rheumatizo
Rachìte o rachitide, paxins malattia Theod.Prisc. 1, 10; reumatismo
della spina dorsale (pax'*)- rheumatismus Plin. 22, 46.
Rafano, pa'f avo?, raphanus
Cat. r r. Rezzo, vedi aura.
6, 1. Ribrezzo, vedi aura.
Ragade, pxyckSsg fenditure , crepa- Rima, vedi ritmo.
ture,rhagades Plin. 23, 87. Rimbombo, vedi bomba.
Ragazzo, propr. chi porta la Rinoceronte, pivó.xspw? col corno
pix^i
o mantello cencioso , poi servo, sul naso, rhinoceros Curt. 8, 9,
e come itat; e puer significavano 16, mostrato a Roma da Pompeo
anche servo, così all'opposto ra- l'anno 55 a. Cr. (Plin. 8, 71). Di
gazzo da servo passò a signifi- nome era noto anche prima (cfr.
care fanciullo. Lucil. sat. 3, 9 Miill.)
Ragno, dal latino aranea Plaut. Riposo, riposare, vedi pausa.
Stich.2,2, 24. L'etimologia di Risipola, ìpMni-Tizlai enfiagione
aranea è fra le più contestate. rossa della pelle (lpu^-7rs>, cfr. Va-
Secondo Corssen 1,6 4, Vanicek nicek p 502, 821).
54, Lachmann ad Lucr. 3, 383, Riso, òpu^a, oryza Hor. sat. 2, 3,
aranea è derivato dal gr. à/sàx-'^) 155. Gli antichi lo usavano solo
secondo Fick, Weise p. 75 e nella medicina. La coltivazione
Tuchhandler 5 è voce latina. fu introdotta in Italia dagli Arabi
Restano in dubbio Curtius p.34l (Hehn p.440sg.)
e loh Schmidt Vokalism. 2, 343. Ritmo, pu&//-ó? sost. da pu scorrere,
Ramolaccio^ «p/zopaxta specie di ra- rhythmus Varr. in Diom. 513, 1 K.
fano, armoracia Colum. 12, 9. Agg. ritmico pv^fiuó? rhythmicus
Rannicchiare, vedi nìcchio. Cic. de or. 3, 49, 190, fem sostan-
Ranno, pAi^vo^rhamnos Col 10, 373. tivato ritmica puòfjLtx-^ 1' arte o
Rapsodia, p^m^Ix canto epico, rha- dottrina del ritmo rhythmica ,
agg. retorico, p-mopi-AÓ^ rhetoricus sat. 1,2, 16. Deriv. romboide po/jijSo-
Cic. de or. 1 , 29; fem sostantivato tiSr,i rhomboides Gromat. vet. p.
retorica , pvjToptxv; 1' arte del par- 341 , 7; romboidale. Nel significato
lare, rhetorica Cic./ìn. 2, 6. di suono vedi Tromba,
- 156 -
Romito, vedi la rosa passò dall' Asia Minore
Sàbato, 7a32aTov, sabbatum Hor. sai. Macrob. 5a^. 2, 10; salmista. Com-
1,9,69. posto con ùhri è salmodia (|/«)./ji-
Sacco, ffax./.o?, saccus Plaut. Capi. 90. w5i« psalmodia Hieron. 108, ep.
Deriv. saccoccia, saccliegg^io, sac- 19.
Deriv.salmodiare, salmeggiare.
cheggiare prop. ilporre nel sacco. Salpare e sarpare, crede si daea?-
Saffico, axTzfi/.ò-j agg. di Saffo, spe- harpagare, e questo da à.p-!za.yri
cie di metro , sapphicum Serg. rampicone harpaga hist. 4 fr.
,
459 ,
22 K. 8?, significherebbe adunque stac-
Saggio, lldyio-j il
peso, il pesare, care barca togliendo il ram-
la
exagium Edict. L. Turcii Apro- pone con cui il barcaiuolo la
niaui praef. Urb. a. 362, a. Cr. (in tiene ferma alla riva. Muratori
Gruter. 647, 6) sub exagio pecora cita puramente àpiziì^zi-j strappare;
vendere, vendere a peso; vb. sag- a salpare sarebbe più vicino il
aii^-òcj coi
naso schiacciato. Il Va- l'India. Il prodotto principale del
nicek, p. 975 congiunge sìmia a paese era la seta, e perciò serico
sìmilis, quasi fosse denominata significò di seta] sericus Hor.
dall'istinto d'imitazione ma con carm. I, 28, 9.
;
Sindone, (ti-jócóv stoffa fine dell' In- teatro, siparmm Cic. de prov.
dia, sindon Mart. 4, 19, 12. Da cons. 6, 1 4 (Il Tuchàndler la crede
sindone derivano le forme po- voce ibr. sub t^àpoi il Pauli la ^
parte pel tutto; synecdoche Quint. Siringa, '::~^[a-/1 canna, sytHnx Ovid.
niet. 1, 691. vb. siringare.
Sinedrio, fj-rj-iòpio-j ,
il sedere in- Sirio, 'yiipioi canicola, sirius Verg.
sieme, seduta d'un consiglio, di geo. 4, 4l'5.
un'assemblea, ecc. synedrium Ar- Sirte, 7:pTt,-,5//r<wPlin.37, 10, 67.
nob. in psalm. 103. Sisaro, '^iaa.po-j specie d'erba, siser
Sineresl, ^uv- «t'osai,-, contrazione, Ysirv. 1.1.8, 48.
Sinfonia, 'i^jy.-^'jyjia. con-sonanza,
, Sisma, 7£',7^uó,- scuotimento, agg.
con cento, symphonia Cìc. Verr. sismico, relativo alle scosse. Entra
2, 3, 41, 105; agg. sinfonico. Una nei composti mod. sismografo ,
j
Deriv. sinonimia, cr'jvwyj/;ì,ta, syno-l sistaltico , !7U7Ta),T(xó; , systalticus
''--nymia Aq Rom. de seni. 38;
fig.
l Mart. 9, 994. E il movimento op-
sinonimico ---—---«-'»•.-'-''-"-
posto a diastole.
-
H Zambaldi ,
Le parole greche.
— 162 —
Stentoreo, agg. di Stentore, per- stramberia, strambotto specie di ,
Canilies pennis,
cil. 4, 21 M. L'agg. stomachico di- apta rapiiiae
venta per eufonia stomatico, che unguibus haniu.s inest.
,
Nocte —
volani puerosque petunt nutricls
veramente sarebbe agg. di 'yró/j-x,
egentes, — Et vitiant cunis corpora
bocca; vb. stomacare. rapta suis. Carpare dicunlur—
Stoppa, cTTJTrTiv;, sluppa Lucr. 6, lactenlia viscera rostris, Et ple- —
8ya. Deriv. stoppino, stoppare. num poto sanguine gullur habent.
Storace, balsamo che si trae dallo Da queste superstizioni s' in-
cTjpa?, storax Solin, 33, 10.
tende come dallo strige abbia a-
Storia, b-ropi'a, propr. investiga- vuto origine la strega, che ap-
zione, historia Plaut. Bacch. 158- punto rapiva i bambini e ne suc-
Deriv. storico, (jroptzó;, histovicus chiava il sangue. Striga Apul.
Cic. Brut.'è'ò, 286; istoriare, comp. met. 5. Deriv. stregare, stregone,
istoriografo, l'jropt.oypu.voi scritto- stregoneria.
re di storie, historiographus Ca- Strofa, (jTps^v; torcimento, conver-
pitol. Gord. iun. 21, 4; istoriogra- sione, probabilmente la conver-
fla, l-~op'.o--jpv.'iioi.'^ Istoriograllco, sione del coro al termine della
hTOpl'j-jp'X'jVM^.
strofa per tornare al suo posto
Strambo, '^zpot.^ói contorto, losco,
cantando l'antistrofa. Cfr. Atilius,
strabus Varr. sat. men. 344, stra- p. 295 K. stropha Phaedr. 1,14;
ho Lucil. sat. 21, 8 M
(ffTpà,8wv). agg. stronco, uTpo-^t/.ós.
Deriv. strabuzzare cTpacjSi^w
, , Strombola, arnese da scagliare
stravolgere gli occhi, strabismo, sassi, ruota idraulica, poi per la
- 163 -
forma anche panello da ardere ;
dicina che assicura un coperchio,
viene da urpó/M^oi^ paleo, vento un tappo.
vorticoso, ecc. stromhus Plin. 32.
Struzzo^ (TTpou&twv, struthio Capitol.
117, è una specie Gord. 3, extr. In Plaut. Pers. 2, 2,
di conchiglia
a chiocciola. 17 è passer marinus.
Stroppa, (jrpófoi cinghia o corda StuolO} <7TÌ>o?, spedizione, special-
,
T
Talamo, ^àìufioi, propr. stanza in- Teatro, ^sar/sov, luogo di spettacoli
terna della casa; poi camera nu- spectare )
( ò&A-o/jLsci, theathrum ,
tum Plaut. Cure. 64. Dal signifi- agg. di TSXVV2 arte, technicus Quint.
cato di peso provenne nelle lin- 2, 13, 15, maestro d'arte. Deriv.
gue moderne quello d' inclina- tecnicismo comp. tecnologia ; ,
Tarso, rapsó^, la parte piatta del foìvoi, che suona o parla da lon-
piede fra il calcagno e le dita. tano, agg. telefonico: telegrafo,
Tartaro, ruprapoi luogo oscuro e che scrive da lontano,
Tokz-ypi(fOi^
profondo negli abissi della terra, telegrafla, telegrafico, telegrafista,
Tartarus Lucr. 3, 1025; Txprapov telegramma; telescopio, Tyj^s-txxo-
tartarum in tempi più tardi è la stromento per guardare da
TTctov,
scoria delle botti. lontano; agg. telescopico.
Tattica, TaxTix^ arte dell'ordinare, Tellina, -czlio-n specie di conchiglia
agg. di Tàffffw; masch. tattico, t«x- marina, lat. mitulus.
Telonio, rsi-wvstov etsXoìviov, propr.
lo
Taumaturgo, s-au/jiar-oup'/ó? opera- appalto delle imposte, quindi
tore di meraviglie, antic. presti- ufficio di riscossione, dogana, te-
giatore; più tardi santo mira- loneum [-ium) Tert. trfoM2.
coloso. Tema, &s/*«, cosa posta o proposta,
Tautologia, TauTO-/oyia, il dire la sost. vb. da S-s (Ti&yj/At), thema Seu;
stessa cosa, ripetizione, tautolo- contr. 3, 20; agg. tematico, Ss/^a-
gia Aquil. Rem. de fig. Sent. 39. TtX^?.
\\ Zadibaldi ,
Le parole greche.
- 164
Dio, poi governo sacerdotale agg. calde (int. aquae). Erano i bagni
;
j
xaia dottrina della giustizia teo- col neutro plur. 'àipi^.à (int. vSara,
logica poi di Dio e de' suoi at-
, acque) agg. termale. ;
sultamento d'una ricerca scien- August, civ. dei 10, 10; teurgo,
tifica,regola, precetto, theorema
I
!
òzovpyói, theurgus ih = esorcista ;
= dado ma
l'etimologia è incerta,
;
Torno, rópvo;^ tornus Verg. geo^ 2, geom. a quattro lati con due
45y. Dalla pronunzia francese lati paralleli, Aristot. ^ro&/. 15,
4; trapezion Grom. vet. p. 290
'
'
XJ
e inapplicabile.
Deriv.ureirale. Da oupt- l'agg. ure- ;
0>s^ L^ -'^»
(
INDICE
III. Indice » 89
PC Zambaldi, Francesco
1582 Le parole greche dell'uso
G7Z3 italiano 2. ed.
1883
Robarts Library
DUE DATE:
Nov. 11,1993
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