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NRIF AA015401

UNI EN 932-2:2000 - 31-10-2000 - Metodi di prova per determinare le proprietà generali degli aggregati - Metodi per la riduzione dei campioni di laboratorio
IDcompl

ITEM3 UNICEMENTO

NORMA TECNICA UNI EN 932-2:2000


DATA 31/10/2000
AUTORI UNICEMENTO

TITOLO Metodi di prova per determinare le proprietà generali degli aggregati - Metodi per la
riduzione dei campioni di laboratorio
Tests for general properties of aggregates - Methods for reducing laboratory samples

SOMMARIO La presente norma è la versione ufficiale in lingua italiana della norma europea EN 932-2
(edizione gennaio 1999). La norma specifica dei metodi per la riduzione di campioni da
laboratorio di aggregati a campioni di prova, quando la massa della porzione di prova è:
prescritta con un preciso limite inferiore di massa, prescritta con una tolleranza attorno
ad una massa desiderata, determinata con precisione dalle prescrizioni di un metodo di
prova.

TESTO DELLA NORMA

CLASSIFICAZIONE ICS 91.100.15


CLASSIFICAZIONE ARGOMENTO AA10D0102

PARZIALMENTE SOSTITUITA

GRADO DI COGENZA Raccomandata


STATO DI VALIDITA' In vigore

COLLEGAMENTI INTERNAZIONALI

LINGUA Italiano
PAGINE 13
PREZZO EURO Non Soci 32,00 Euro - Soci 16,00 Euro
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Metodi di prova per determinare le proprietà generali degli


N O R M A I T A L I A N A aggregati UNI EN 932-2
Metodi per la riduzione dei campioni di laboratorio

OTTOBRE 2000

Tests for general properties of aggregates


Methods for reducing laboratory samples

Aggregato, prova, campione, preparazione del campione di prova, metodo

NORMA EUROPEA
DESCRITTORI
di riduzione

CLASSIFICAZIONE ICS 91.100.15

SOMMARIO La norma specifica dei metodi per la riduzione di campioni da laboratorio


di aggregati a campioni di prova, quando la massa della porzione di prova è:
prescritta con un preciso limite inferiore di massa, prescritta con una tolle-
ranza attorno ad una massa desiderata, determinata con precisione dalle
prescrizioni di un metodo di prova.

RELAZIONI NAZIONALI

RELAZIONI INTERNAZIONALI = EN 932-2:1999


La presente norma è la versione ufficiale in lingua italiana della norma
europea EN 932-2 (edizione gennaio 1999).

ORGANO COMPETENTE UNICEMENTO - Ente di Normazione dei Leganti Idraulici, Malte, Calce-
struzzi e Cemento Armato

RATIFICA Presidente dell’UNI, delibera del 21 settembre 2000

RICONFERMA

UNI  UNI - Milano 2000


Ente Nazionale Italiano Riproduzione vietata. Tutti i diritti sono riservati. Nessuna parte del presente documento
di Unificazione può essere riprodotta o diffusa con un mezzo qualsiasi, fotocopie, microfilm o altro, senza
Via Battistotti Sassi, 11B il consenso scritto dell’UNI.
20133 Milano, Italia

Gr. 5 Nº di riferimento UNI EN 932-2:2000 Pagina I di IV


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PREMESSA NAZIONALE
La presente norma costituisce il recepimento, in lingua italiana, del-
la norma europea EN 932-2 (edizione gennaio 1999), che assume
così lo status di norma nazionale italiana.
La traduzione è stata curata dall’UNI.
L’UNICEMENTO (Ente di Normazione dei Leganti Idraulici, Malte,
Calcestruzzi e Cemento Armato - via Battistotti Sassi 11B, 20133
Milano), ente federato all’UNI, che segue i lavori europei sull’argo-
mento, per delega della Commissione Centrale Tecnica, ha appro-
vato il progetto europeo il 23 ottobre 1998 e la versione in lingua ita-
liana della norma il 13 ottobre 1999.

Per agevolare gli utenti, viene di seguito indicata la corrispondenza


tra le norme citate al punto "Riferimenti normativi" e le norme italia-
ne vigenti:
EN 932-1 = UNI EN 932-1

Le norme UNI sono revisionate, quando necessario, con la pubblicazione di nuove


edizioni o di aggiornamenti.
È importante pertanto che gli utenti delle stesse si accertino di essere in possesso
dell’ultima edizione e degli eventuali aggiornamenti.

Le norme UNI sono elaborate cercando di tenere conto dei punti di vista di tutte le parti
interessate e di conciliare ogni aspetto conflittuale, per rappresentare il reale stato
dell’arte della materia ed il necessario grado di consenso.
Chiunque ritenesse, a seguito dell’applicazione di questa norma, di poter fornire sug-
gerimenti per un suo miglioramento o per un suo adeguamento ad uno stato dell’arte
in evoluzione è pregato di inviare i propri contributi all’UNI, Ente Nazionale Italiano di
Unificazione, che li terrà in considerazione, per l’eventuale revisione della norma stessa.

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INDICE

PREMESSA 2

1 SCOPO E CAMPO DI APPLICAZIONE 3

2 RIFERIMENTI NORMATIVI 3

3 DEFINIZIONI E SIMBOLI 3
figura 1 Divisione a 1/2 ............................................................................................................................................... 4
figura 2 Divisione a 3/4 ............................................................................................................................................... 4
figura 3 Divisione a 5/8 ............................................................................................................................................... 4

4 PRINCIPIO 5

5 ATTREZZATURA 5

6 CONSIDERAZIONI PRIMA DELLA RIDUZIONE DEL CAMPIONE 5

7 TECNICA DI RIDUZIONE DEL CAMPIONE MEDIANTE DIVISORE


ROTANTE 6

8 RIDUZIONE DEL CAMPIONE CON CAMPIONATORE A SCATOLA 6


figura 4 Procedimento di riduzione del campione secondo 8.1 .................................................................... 7
figura 5 Procedimento di riduzione del campione secondo 8.2 .................................................................... 8

9 RIDUZIONE DEL CAMPIONE MEDIANTE FRAZIONAMENTO CON


SESSOLA 9

10 RIDUZIONE DEL CAMPIONE MEDIANTE QUARTATURA 9


figura 6 Riduzione del campione tramite quartatura ......................................................................................... 9

11 RIDUZIONE DEL CAMPIONE AD UNA PORZIONE DI PROVA AVENTE


MASSA SPECIFICATA CON TOLLERANZA MINIMA 10

12 RIDUZIONE DI UN CAMPIONE FRANTUMATO PER RIDURRE LA


DIMENSIONE DEI GRANULI 10
prospetto 1 Massa minima dei campioni ridotti nel corso della divisione di campione da sottoporre
ad analisi chimica ...................................................................................................................................... 10

13 PROCEDIMENTI PER DUPLICARE LE PORZIONI DI PROVA 10

APPENDICE A DIVISIONI DA 1/2, 3/4 E 5/8 MEDIANTE CAMPIONATORE A SCATOLA 11


(informativa)
figura A.1 ......................................................................................................................................................................... 11

APPENDICE B ESEMPI PRATICI 12


(informativa)
prospetto B.1 Calcolo delle divisioni successive a 1/2 di un campione di laboratorio avente massa
di 75 kg .......................................................................................................................................................... 12
prospetto B.2 Divisione a 3/4 seguita da divisioni a 1/2........................................................................................... 12
figura B.1 Prova di stacciatura di un aggregato da 32 mm ............................................................................. 12
prospetto B.3 Calcolo di divisioni successive a 1/2 di un campione di laboratorio avente massa
di 8 950 g ...................................................................................................................................................... 13
prospetto B.4 Divisioni a 5/8 seguite da divisioni a 1/2 ............................................................................................ 13
figura B.2 Determinazione degli inquinanti leggeri in aggregati fini .............................................................. 13

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Metodi di prova per determinare le proprietà generali degli


aggregati EN 932-2
NORMA EUROPEA Metodi per la riduzione dei campioni di laboratorio

GENNAIO 1999

Tests for general properties of aggregates


EUROPEAN STANDARD Methods for reducing laboratory samples

Essais pour déterminer les propriétés générales des granulats


NORME EUROPÉENNE Méthodes de réduction d’un échantillon de laboratoire

Prüfverfahren für allgemeine Eigenschaften von Gesteinskörnungen


EUROPÄISCHE NORM Verfahren zum Einengen von Laboratoriumsproben

DESCRITTORI Aggregato, prova, campione, preparazione del campione di prova, metodo di riduzione

ICS 91.100.15

La presente norma europea è stata approvata dal CEN il 26 dicembre 1998.


I membri del CEN devono attenersi alle Regole Comuni del CEN/CENELEC
che definiscono le modalità secondo le quali deve essere attribuito lo status di
norma nazionale alla norma europea, senza apportarvi modifiche. Gli elenchi
aggiornati ed i riferimenti bibliografici relativi alle norme nazionali corrisponden-
ti possono essere ottenuti tramite richiesta alla Segreteria Centrale oppure ai
membri del CEN.
La presente norma europea esiste in tre versioni ufficiali (inglese, francese e
tedesca). Una traduzione nella lingua nazionale, fatta sotto la propria respon-
sabilità da un membro del CEN e notificata alla Segreteria Centrale, ha il me-
desimo status delle versioni ufficiali.
I membri del CEN sono gli Organismi nazionali di normazione di Austria,
Belgio, Danimarca, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Irlanda, Islanda,
Italia, Lussemburgo, Norvegia, Paesi Bassi, Portogallo, Regno Unito,
Repubblica Ceca, Spagna, Svezia e Svizzera.

CEN
COMITATO EUROPEO DI NORMAZIONE
European Committee for Standardization
Comité Européen de Normalisation
Europäisches Komitee für Normung
Segreteria Centrale: rue de Stassart, 36 - B-1050 Bruxelles

 1999 CEN
Tutti i diritti di riproduzione, in ogni forma, con ogni mezzo e in tutti i Paesi, sono
riservati ai Membri nazionali del CEN.

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PREMESSA
La presente norma europea è stata elaborata dal Comitato Tecnico CEN/TC 154 "Aggre-
gati", la cui segreteria è affidata al BSI.
Alla presente norma europea deve essere attribuito lo status di norma nazionale, o mediante
la pubblicazione di un testo identico, o mediante notifica di adozione, entro luglio 1999 e le
norme nazionali in contrasto devono essere ritirate entro il 1° dicembre 2003*).
La presente norma fa parte di una serie di norme per determinare le proprietà generali de-
gli aggregati. Metodi di prova per determinare altre proprietà degli aggregati sono trattati
da parti delle norme europee seguenti:
EN 933 Tests for geometrical properties of aggregates [Prove per determi-
nare le caratteristiche geometriche degli aggregati]
EN 1097 Tests for mechanical and physical properties of aggregates [Prove
per determinare le proprietà meccaniche e fisiche degli aggregati]
EN 1367 Tests for thermal and weathering properties of aggregates [Prove per
determinare le proprietà termiche e la degradabilità degli aggregati]
EN 1744 Tests for chemical properties of aggregates [Prove per determinare
le proprietà chimiche degli aggregati]
prEN 13179 Tests for filler aggregate used in bituminous mixtures [Prove per
aggregati complementari usati negli impasti bituminosi]
Le altre parti della EN 932 saranno:
Parte 1: Methods for sampling [Metodi di campionamento]
Parte 3: Procedure and terminology for simplified petrographic description
[Procedura e terminologia per la descrizione petrografica semplificata]
Parte 5: Common equipment and calibration [Attrezzatura comune e taratura]
Parte 6: Definitions of repeatibility and reproducibility [Definizioni di ripetibi-
lità e riproducibilità]
In conformità alle Regole Comuni CEN/CENELEC, gli enti nazionali di normazione dei se-
guenti Paesi sono tenuti a recepire la presente norma europea: Austria, Belgio, Danimar-
ca, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Irlanda, Islanda, Italia, Lussemburgo, Norvegia,
Paesi Bassi, Portogallo, Regno Unito, Repubblica Ceca, Spagna, Svezia e Svizzera.

*) Nota nazionale - A seguito di decisioni del Bureau Technique del CEN, è ammesso, in casi ben definiti e per un periodo
transitorio fissato dal CEN, di mantenere in vigore norme nazionali contrastanti con norme europee.
Al termine del periodo transitorio, le norme nazionali contrastanti devono essere ritirate.
In relazione al gruppo di norme europee, per le prove per determinare le proprietà generali degli aggregati, il CEN ha fis-
sato per la presente norma europea un periodo transitorio con scadenza 1° dicembre 2003.

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1 SCOPO E CAMPO DI APPLICAZIONE


La presente norma europea specifica dei metodi per la riduzione di campioni da laborato-
rio di aggregati a campioni di prova, quando la massa della porzione di prova è:
- prescritta con un preciso limite inferiore di massa;
- prescritta con una tolleranza attorno ad una massa desiderata;
- determinata con precisione dalle prescrizioni di un metodo di prova.

2 RIFERIMENTI NORMATIVI
La presente norma europea rimanda, mediante riferimenti datati e non, a disposizioni
contenute in altre pubblicazioni. Tali riferimenti normativi sono citati nei punti appropriati
del testo e vengono di seguito elencati. Per quanto riguarda i riferimenti datati, successive
modifiche o revisioni apportate a dette pubblicazioni valgono unicamente se introdotte
nella presente norma europea come aggiornamento o revisione. Per i riferimenti non da-
tati vale l’ultima edizione della pubblicazione alla quale si fa riferimento.
EN 932-1 Tests for general properties of aggregates - Methods for sampling
[Metodi di prova per determinare le proprietà generali degli aggre-
gati - Metodi di campionamento]
prEN 932-5 Tests for general properties of aggregates - Common equipment
and calibration [Metodi di prova per determinare le caratteristiche
generali degli aggregati - Attrezzatura comune e taratura]

3 DEFINIZIONI E SIMBOLI

3.1 Definizioni
Ai fini della presente norma europea, si applicano le definizioni seguenti:

3.1.1 campione di laboratorio: Campione destinato a prove di laboratorio.

3.1.2 campione ridotto: Campione ottenuto per mezzo di un procedimento di riduzione del campione.

3.1.3 porzione di prova: Campione ridotto utilizzato interamente in una singola prova.

3.1.4 campione di prova: Campione utilizzato in una singola determinazione quando un metodo
di prova richiede più di una determinazione di una singola caratteristica.

3.1.5 divisione a 1/2: Divisione di un campione in due campioni ridotti aventi massa approssima-
tivamente uguale (vedere figura 1).

3.1.6 divisione a 3/4: Divisione di un campione in due campioni ridotti, aventi massa approssi-
mativamente pari a 3/4 e 1/4 della massa del campione originale (vedere figura 2).

3.1.7 divisione a 5/8: Divisione di un campione in due campioni ridotti, aventi massa approssi-
mativamente pari a 5/8 e 3/8 della massa del campione originale (vedere figura 3).

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figura 1 Divisione a 1/2

Nota - Le linee tratteggiate denotano la divisione di un campione in due campioni ridotti.

figura 2 Divisione a 3/4

Nota - Le linee tratteggiate denotano la divisione di un campione in due campioni ridotti. Una linea punteggiata denota l'aggiunta di un
campione ridotto ottenuto da una fase di divisione precedente.

figura 3 Divisione a 5/8

Nota - Le linee tratteggiate denotano la divisione di un campione in due campioni ridotti. Una linea punteggiata denota l'aggiunta di un
campione ridotto ottenuto da una fase di divisione precedente.

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3.2 Simboli
mL massa dei campioni di laboratorio (in grammi o kilogrammi);
mS massa del campione ridotto (in grammi o kilogrammi);
mT massa della porzione di prova specificata (in grammi o kilogrammi).

4 PRINCIPIO
I procedimenti indicati nella presente norma europea sono tali per cui i campioni di prova
si ricavano mediante il minimo numero di passaggi e suddivisioni. In questo modo, per
quanto possibile, l'operatore evita di effettuare piccoli aggiustamenti al campione di prova
e non può scegliere arbitrariamente le particelle da collocare nel campione di prova.

5 ATTREZZATURA
L'attrezzatura deve essere quella prescritta nella EN 932-1, con l'aggiunta di un adeguato
sistema di frantumazione e macinazione.
Tutte le attrezzature devono rispettare le prescrizioni generali del prEN 932-5.
Nota In ogni caso, possono essere utilizzate attrezzature con forme diverse, fintanto che dimensioni e lunghezze siano
rispettate e le attrezzature possano essere utilizzate in conformità con i metodi di riduzione descritti da 7 a 13.

6 CONSIDERAZIONI PRIMA DELLA RIDUZIONE DEL CAMPIONE

6.1 Contenuto di umidità e omogeneità del campione


Quando si deve determinare il contenuto di umidità di un aggregato, si devono prelevare
una o più porzioni di prova prima dell'essiccazione. Non si devono utilizzare né un cam-
pionatore a scatola né un divisore meccanico.
Quando sono necessari campioni di prova per altri impieghi, diversi dalla determinazione
del contenuto di umidità, e si deve necessariamente utilizzare un campionatore a scatola
o un divisore meccanico, il campione di laboratorio deve essere portato in condizioni di li-
bero scorrimento.
Nota 1 Per aggregati che contengono parti fini che segregano a secco, o per aggregati che contengono grumi di ar-
gilla visibili ad occhio nudo, si raccomanda che la riduzione del campione avvenga nelle condizioni di ricevi-
mento del campione in laboratorio, senza essiccazione.
Nota 2 Se in seguito ad esame visivo, si ritiene necessario miscelare il campione, questa operazione deve avvenire
su un vassoio di campionamento. Per aggregati che presentino una ampia distribuzione granulometrica, può
essere opportuno separare il campione di laboratorio in due (o più) frazioni granulometriche, mediante stac-
ciatura e trattare poi ogni frazione granulometrica separatamente per la riduzione a campione di prova.

6.2 Metodi di prova che specificano esclusivamente un limite inferiore della massa della
porzione di prova
Per i metodi di prova che specificano esclusivamente una massa minima (mT) per la porzione
di prova o per ciascuno dei diversi campioni di prova, si deve utilizzare uno dei procedimenti
seguenti per ottenere una massa compresa tra il 100% e il 150% della massa specificata:
a) riduzione del campione mediante divisore rotante (vedere 7);
b) riduzione del campione mediante campionatore a scatola (vedere 8);
c) riduzione del campione mediante frazionamento a sessola (vedere 9);
d) riduzione del campione mediante quartatura (vedere 10).
Nota a) di cui sopra, è il procedimento preferito, mentre d) non è consigliata per ampie distribuzioni granulometriche.

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6.3 Metodi di prova che consentono una larga tolleranza rispetto alla massa indicata
Per i metodi di prova che richiedono una massa della porzione di prova adatta alla capa-
cità dell'attrezzatura che si utilizza, ma che consentono una larga tolleranza rispetto alla
massa della porzione di prova (per esempio, determinazione dei solfati idrosolubili), si de-
ve utilizzare uno dei procedimenti seguenti che fornisca una massa della porzione di pro-
va compresa entro ± 15% della massa specificata:
a) riduzione del campione mediante divisore rotante (vedere 7);
b) riduzione del campione mediante campionatore a scatola (vedere 8);
c) riduzione del campione mediante frazionamento a sessola (vedere 9).
Nota a) di cui sopra, è il procedimento preferito.

6.4 Metodi di prova che specificano una massa della porzione di prova con una stretta
tolleranza
Per i tipi di metodi di prova seguenti, che richiedono che la massa della porzione di prova
sia compresa entro una tolleranza limitata rispetto alla massa specificata, si utilizza il pro-
cedimento specificato in 11:
a) metodi di prova per cui la massa della porzione di prova viene determinata mediante
la capienza di un contenitore utilizzato nella prova (per esempio, per massa volumica
specifica);
b) metodi di prova che coinvolgono la confezione di provini (per esempio provini di malta
con leganti bituminosi o con leganti idraulici) per frazioni di aggregato che devono es-
sere pesati con accuratezza di 5 g o meno;
c) metodi di prova in cui la massa della porzione di prova viene specificata con una tol-
leranza molto stretta.

7 TECNICA DI RIDUZIONE DEL CAMPIONE MEDIANTE DIVISORE ROTANTE


Scegliere una configurazione del divisore che garantisca l'ottenimento delle porzioni entro
un valore compreso tra il 100% e il 150% della massa specificata o entro l’85% e il 115%
della massa specificata, come più appropriato secondo le prescrizioni del metodo di prova.
Nota I calcoli e gli schemi delle divisioni nella riduzione dei campioni, utilizzando un campionatore a scatola descrit-
to in 8, possono essere applicati anche al divisore rotante, a condizione che questo possa poi produrre un
numero ridotto e pari di campioni ridotti.
Porre il campione nella tramoggia ed avviare il rotore. Quando raggiunge la sua velocità
operativa, avviare l'alimentatore vibrante.
Controllare che siano state completate almeno 35 rotazioni prima che il campione di labo-
ratorio sia tutto passato. Se questo non si è verificato, rimescolare i campioni ridotti e ri-
petere la riduzione del campione a velocità di alimentazione minore.
Se il divisore di campioni meccanico non è dotato di alimentatore e/o le 35 rotazioni non
possono essere raggiunte, si deve controllare la massa di ciascuna porzione di prova che
deve rientrare tra il 100% e il 150% della massa specificata, o tra l’85% e il 115% della
massa specificata, come più appropriato.

8 RIDUZIONE DEL CAMPIONE CON CAMPIONATORE A SCATOLA


Porre il campione in uno dei recipienti del campionatore a scatola. Stendere uniforme-
mente il materiale su tutta la lunghezza del recipiente. Mettere in posizione gli altri due re-
cipienti. Far scendere il campione dalla parte lunga del recipiente verso la linea centrale
del campionatore a scatola.
Un esempio di successione di riduzioni con l'impiego del campionatore a scatola è mo-
strato nell'appendice A.

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8.1 Ottenimento di una massa della porzione di prova compresa tra il 100% e il 150% di
una determinata massa

8.1.1 Calcoli
Ottenere il valore della massa specificata mT della porzione di prova dal metodo di prova
e calcolare 0,75 mT e 1,5 mT.
Nota Se un metodo di prova viene eseguito frequentemente nel laboratorio in cui viene eseguita la riduzione del
campione, potrebbe essere conveniente visualizzare le informazioni pertinenti, vedere figura B.1.
Determinare la massa del campione da laboratorio, mL. Calcolare mS = mL/2, mL/4, mL/8,
mL/16, .... fino a quando viene ottenuta una massa mS che sia minore di 1,5 mT.

8.1.2 Riduzione del campione (vedere figura 4)


Se mS è compreso tra 0,75 mT e mT: ridurre il campione di laboratorio mediante una
operazione di divisione a 3/4, quindi procedere uti-
lizzando delle divisioni a 1/2 fino ad ottenere la
massa della porzione di prova richiesta.
Se mS è compreso tra mT e 1,5 mT: procedere utilizzando divisioni a 1/2 fino ad ottene-
re la massa della porzione di prova richiesta.
Nota Dopo tre divisioni da 1/2 successive, è consigliabile determinare la massa mS del campione ridotto e decidere se
sia necessaria una ulteriore divisione da 3/4, utilizzando lo stesso metodo di cui sopra, ma con mS al posto di mL.
figura 4 Procedimento di riduzione del campione secondo 8.1

NO SI
0,75 mT < mS < mT

Eseguire una
divisione a 3/4

Eseguire quindi delle divisioni a 1/2


per ottenere la massa della porzione
di prova richiesta

8.2 Ottenimento di una massa della porzione di prova compresa tra l’85% e il 115% di una
massa specificata

8.2.1 Calcoli
Ottenere il valore della massa specificata mT della porzione di prova dal metodo di prova
e calcolare 0,75 mT, 0,85 mT, 1,15 mT e 1,5 mT.
Nota Se un metodo di prova viene eseguito frequentemente nel laboratorio in cui viene eseguita la riduzione del
campione, potrebbe essere conveniente esporre le informazioni pertinenti, vedere figura B.2.

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Determinare la massa del campione di laboratorio mL. Calcolare mS = mL/2, mL/4, mL/8, .... fino
a quando viene ottenuta una massa mS che sia minore di 1,5 mT.

8.2.2 Riduzione del campione (vedere figura 5)


Se mS è compreso tra 0,75 mT e 0,85 mT: ridurre il campione di laboratorio mediante
una operazione di divisione a 5/8, quindi
procedere con divisioni a 1/2 per ottenere
la massa della porzione di prova richiesta.
Se mS è compreso tra 0,85 mT e 1,15 mT: procedere con divisioni a 1/2 per ottenere
la massa della porzione di prova richiesta.
Se mS è compreso tra 1,15 mT e 1,5 mT: ridurre il campione di laboratorio me-
diante una operazione di divisione a 3/4,
quindi procedere con delle divisioni a 1/2
per ottenere la massa della porzione di
prova richiesta.
Nota Dopo tre divisioni a 1/2 consecutive, è consigliabile determinare la massa mT del campione ridotto e decidere se sia
necessaria una ulteriore divisione a 3/4 o 5/8, utilizzando lo stesso metodo di cui sopra, ma con mS al posto di mL.
figura 5 Procedimento di riduzione del campione secondo 8.2

NO SI
0,75 mT < mS < 0,85 mT

NO SI
0,85 mT < mS < 1,15 mT

Eseguire una Eseguire una


divisione a 3/4 divisione a 5/8

Eseguire quindi delle divisioni a 1/2


per ottenere la massa della porzione
di prova richiesta

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9 RIDUZIONE DEL CAMPIONE MEDIANTE FRAZIONAMENTO CON SESSOLA


Se non è disponibile un adeguato riduttore di campioni, si può utilizzare il sistema di fra-
zionamento con sessola per dividere un campione di laboratorio in un numero di campioni
ridotti aventi massa all'incirca uguale.
Determinare la massa del campione di laboratorio, mL.
Calcolare il numero n di campioni ridotti da produrre, tramite frazionamento con sessola,
come:
n = mL/mT
Se la massa della porzione di prova deve essere compresa tra il 100% e il 150% di mT, ar-
rotondare 'n ' al numero intero più vicino (la tolleranza richiesta può essere ottenuta a con-
dizione che n ≥ 2).
Se la massa della porzione di prova deve essere compresa tra l’85% e il 115% di mT, ar-
rotondare 'n ' al numero intero più vicino (la tolleranza richiesta può essere ottenuta a con-
dizione che n ≥ 3).
La sessola deve contenere al massimo una massa (in kilogrammi) di mL/(10 n) dell'aggre-
gato, dove mL è la massa del campione di laboratorio ed n il numero dei campioni ridotti
in cui deve essere diviso.
Prelevare quindi n sessole piene dal campione di laboratorio e metterle in n posti separati
sulla superficie di lavoro e numerarli da 1 a n. Procedere prendendo le sessole piene ed
aggiungendole a turno ad ognuno dei n campioni ridotti, fino a che l'intero campione di la-
boratorio è stato utilizzato.
Utilizzando i numeri casuali (vedere appendici B e D della EN 932-1:1996), scegliere il
campione ridotto, o i campioni ridotti, che devono essere conservati.

10 RIDUZIONE DEL CAMPIONE MEDIANTE QUARTATURA


Porre il campione di laboratorio sulla superficie di lavoro. Mescolare attentamente il cam-
pione con la sessola ammucchiandolo a formare un cono e rovesciandolo a formare un
altro cono. Ripetere per tre volte questa operazione. Nel formare i coni, posare ogni ses-
sola riempita sulla sommità del nuovo cono, in modo tale che l'aggregato scenda da tutti
i lati del cono e sia uniformemente distribuito e le varie granulometrie si mescolino ade-
guatamente.
Appiattire il terzo cono ottenuto battendo la sessola con movimento verticale sulla sommità del
cono più volte, fino a formare un mucchietto piatto che abbia diametro e spessore uniformi.
Dividere in quarti questo mucchietto appiattito lungo le diagonali intersecantesi ad angolo
retto (vedere figura 6). Scartare una coppia di quarti opposti e riunire con la sessola il ri-
manente in un mucchietto.
figura 6 Riduzione del campione tramite quartatura

Ripetere il procedimento di mescolamento e quartatura fino a che non viene ottenuta la


porzione di prova specificata.
Nota L'utilizzo di una lamina o di una croce di legno o piattina metallica che possa essere premuta contro il muc-
chio, spesso facilita la quartatura nei casi in cui il materiale tende a segregare.

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11 RIDUZIONE DEL CAMPIONE AD UNA PORZIONE DI PROVA AVENTE MASSA SPECI-


FICATA CON TOLLERANZA MINIMA
Utilizzare il procedimento come descritto in 6.2 per ottenere una massa del campione ri-
dotto eccedente quanto richiesto per la porzione di prova.
Rovesciare il campione ridotto sulla superficie di lavoro, mescolare con attenzione e for-
mare una striscia di aggregato attraverso la superficie di lavoro. Iniziando da una parte
della striscia, ed utilizzando una paletta con fondo piatto o un raschietto, continuare a pre-
levare aggregato da quella parte, fino a quando non si è ottenuta una porzione di prova
avente massa sufficiente. Assicurarsi di non lasciare sul piano le particelle più piccole.

12 RIDUZIONE DI UN CAMPIONE FRANTUMATO PER RIDURRE LA DIMENSIONE DEI


GRANULI
La riduzione di campioni da laboratorio a porzioni di prova per analisi chimica deve essere
ottenuta mediante uno o più dei procedimenti specificati da 7 a 11 ed eseguendo ad ogni
stadio intermedio la frantumazione del campione ridotto.
Per essere certi che il campione sia rappresentativo del campione originale, la massa del
campione ridotto ad ogni stadio intermedio non deve scendere al disotto dei valori limite
indicati nel prospetto 1, appropriati per la sua granulometria.
Quando la massa del campione ridotto raggiunge i limiti prescritti nel prospetto 1, il mate-
riale deve essere frantumato o macinato ad una classe granulometrica inferiore, per con-
sentire una ulteriore suddivisione. Questo procedimento deve essere ripetuto fino a quan-
do il campione di prova non abbia raggiunto la massa prescritta.
prospetto 1 Massa minima dei campioni ridotti nel corso della divisione di campione da sottoporre ad analisi chimica

Granulometria Massa minima del


massima campione ridotto
mm g
1 100
2 200
4 500
8 800
16 1 000
32 2 000
63 10 000

13 PROCEDIMENTI PER DUPLICARE LE PORZIONI DI PROVA


Quando due porzioni di prova vengono sottoposte a prova mediante lo stesso metodo,
(per esempio, per controllare la ripetibilità di un metodo di prova), si deve utilizzare uno
dei procedimenti specificati in 13.1, 13.2 o 13.3.

13.1 Dividere il campione di laboratorio in due campioni ridotti mediante divisione da 1/2. Te-
nere i due campioni ridotti separati e preparare una porzione di prova della massa speci-
ficata da ciascun campione ridotto, utilizzando i procedimenti specificati da 7 a 9.

13.2 Preparare, come specificato da 7 a 9, una porzione di prova avente la massa richiesta.
Rimescolare tutti i materiali scartati, miscelarli attentamente, quindi seguire lo stesso pro-
cedimento di cui sopra, per ottenere la seconda porzione di prova.

13.3 Preparare, utilizzando i procedimenti specificati da 7 a 9, un numero di porzioni di prova


aventi la massa richiesta. Sceglierne due per la prova usando i numeri casuali (vedere ap-
pendici B e D nella EN 932-1:1996).

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APPENDICE A DIVISIONI DA 1/2, 3/4 E 5/8 MEDIANTE CAMPIONATORE A SCATOLA


(informativa)

figura A.1

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APPENDICE B ESEMPI PRATICI


(informativa)

B.1 Esempio 1: Preparazione di una porzione di prova per una prova di stacciatura da un
campione di laboratorio con granulometria massima di 32 mm
Il metodo di stacciatura richiede una porzione di prova di almeno 10 kg per la granulome-
tria data. Una tolleranza dal 100% al 150% è accettabile, come specificato in 6.2, con
mT = 10 kg.
Seguendo i procedimenti specificati in 8.1.1, calcolare:
a) 0,75 mT = 7,5 kg;
b) 1,5 mT = 15,0 kg.
Supponiamo che la massa del campione di laboratorio sia mL = 75 kg. Calcolare le divisioni
a 1/2 successive della massa del campione di laboratorio, come mostrato nel prospetto B.1.
Questo mostra che dopo tre divisioni a 1/2 si otterrebbe un campione ridotto avente mas-
sa di 9,4 kg. Questa sarebbe minore della massa minima richiesta per la porzione di pro-
va. Perciò, il primo passo dovrebbe essere una divisione a 3/4 seguita da due divisioni a
1/2, come mostrato nel prospetto B.2. Un campione ridotto di 14,1 kg è una porzione di
prova accettabile.
prospetto B.1 Calcolo delle divisioni successive a 1/2 di un campione di laboratorio avente massa di 75 kg

Numero di divisioni a 1/2 Massa del campione ridotto


kg
0 75,0
1 37,5
2 18,8
3 9,4

prospetto B.2 Divisione a 3/4 seguita da divisioni a 1/2

Stadio di divisione Massa del campione ridotto


kg
- 75,0
3/4 56,3
1/2 28,1
1/2 14,1

Nel laboratorio in cui la riduzione del campione viene eseguita, potrebbe essere utile vi-
sualizzare le informazioni seguenti, mostrate nella figura B.1.
figura B.1 Prova di stacciatura di un aggregato da 32 mm

PROVA DI STACCIATURA DI UN AGGREGATO DA 32 mm

Massa della porzione di prova desiderata: da 10 kg a 15 kg

mS compreso tra 7,5 kg e 10,0 kg: una divisione a 3/4, quindi divisioni a 1/2

mS compreso tra 10,0 kg e 15,0 kg: divisioni a 1/2

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B.2 Esempio 2: Preparazione di una porzione di prova per la determinazione di contami-


nanti leggeri negli aggregati fini
Il metodo di prova richiede una porzione di prova avente massa di (350 ± 50) g, così mT = 350 g.
Supponiamo che la massa del campione di laboratorio sia mL = 8 950 g. Seguendo i pro-
cedimenti specificati in 8.2.1, calcolare:
a) 0,75 mT = 262,5 g;
b) 0,85 mT = 297,5 g;
c) 1,15 mT = 402,5 g;
d) 1,5 mT = 525 g.
Calcolare le divisioni successive a 1/2 della massa del campione di laboratorio come mo-
strato nel prospetto B.3.
Questo mostra che dopo cinque divisioni a 1/2 si otterrebbe un campione ridotto avente
massa di 280 g. Questa sarebbe minore della massa minima richiesta per la porzione di
prova. Perciò, il primo passo dovrebbe essere una divisione a 5/8 seguita da divisioni suc-
cessive a 1/2, che garantirebbero l'ottenimento della massa della porzione di prova richie-
sta, come mostrato nel prospetto B.4.
prospetto B.3 Calcolo di divisioni successive a 1/2 di un campione di laboratorio avente massa di 8 950 g

Numero di divisioni a 1/2 Massa del campione ridotto


g
0 8 950
1 4 475
2 2 238
3 1 119
4 559
5 280

prospetto B.4 Divisioni a 5/8 seguite da divisioni a 1/2

Stadio di divisione Massa del campione ridotto


g
- 8 950
5/8 5 594
1/2 2 797
1/2 1 398
1/2 699
1/2 350

Nel laboratorio in cui la riduzione del campione viene eseguita, potrebbe essere utile vi-
sualizzare le informazioni seguenti, mostrate nella figura A.2.
figura B.2 Determinazione degli inquinanti leggeri in aggregati fini

INQUINANTI LEGGERI IN AGGREGATI FINI

Massa della porzione di prova desiderata: da 300 g a 400 g

mS compreso tra 260 g e 300 g: una divisione a 5/8, quindi divisioni a 1/2

mS compreso tra 300 g e 400 g: divisioni a 1/2

mS compreso tra 400 g e 525 g: una divisione da 3/4, quindi divisioni a 1/2

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