Fondatore Eugenio Scalfari Direttore Maurizio Molinari

Anno 28 - N° 2 Lunedì 11 gennaio 2021 Oggi con Affari&Finanza In Italia € 1,50

“Basta con la scuola online

domani il cdm

Il Quirinale:
troppi ritardi
Subito il sì fateci tornare in classe”
al Recovery Oggi solo in tre regioni riaprono gli istituti secondari in presenza. Studenti e genitori in piazza in molte città
I governatori bocciano i nuovi parametri. Musei aperti in zona gialla ma per i bar niente asporto dopo le 18
Il Pd media per un Conte-ter
dimissioni e nuova squadra Fisco: in arrivo 50 milioni di cartelle, piano per dilazionarle
Il commento
Soltanto in tre regioni - Toscana, Abruzzo e Val d’Aosta - gli stu-
denti delle secondarie oggi tornano in aula. Nel resto del Paese il
rientro in classe è stato posticipato tra le proteste di studenti e
O ggi le scuole superiori
riaprono per le lezioni in
presenza solo in tre regioni. Regioni
genitori che stamattina saranno in piazza in varie parti d’Italia. come la Puglia e la Campania, dove i
E mentre i governatori bocciano i nuovi parametri fissati dal go-
verno per il passaggio da una fascia all’altra, tra le nuove decisio-
Quando lo Stato tassi di scolarizzazione sono
inferiori alla media nazionale e il
L’editoriale ni del Dpcm i musei aperti nelle aree gialle, ma anche lo stop non funziona divario digitale è una realtà, hanno
all’asporto per i bar dalle 18. E oggi parte anche l’invio (rallenta- collezionato dall’inizio dell’anno
to) di 50 milioni di cartelle esattoriali congelate per il Covid. scolastico molti più giorni di
La congiura di Bocci, Di Zanni, Foschini, Paolini, Petrini, Rocci chiusura che di apertura.
Tanzarella, Tonacci, Venturi e Ziniti ● da pagina 2 a pagina 8 di Francesco Manacorda ● a pagina 24
dei deboli
Reportage da Pechino Stati Uniti
di Ezio Mauro

S i potrebbe dire che un’inedita

congiura dei deboli sta costruendo
Il giallo
il vuoto politico in cui stiamo entrando,
in piena emergenza per il Covid, in
dei poliziotti
grave urgenza per il Recovery Fund.
È debole prima di tutto il governo, tra gli assalitori
che pure ha fatto da ponte tra il primo
attacco del virus e l’avvento salvifico del di Capitol Hill
vaccino, ma arriva svuotato e logorato
all’appuntamento della speranza con
l’immunità della popolazione e la
ricostruzione del Paese. Sembra che
abbia esaurito la sua spinta propulsiva.
● continua a pagina 25

Mappe

Il Parlamento Pechino La somministrazione del vaccino nella capitale cinese

REUTERS

dal nostro inviato

e la democrazia virale
In fila con i cinesi, la disciplina del vaccino Federico Rampini
di Ilvo Diamanti ● a pagina 12 Washington — C’erano anche
dal nostro corrispondente Filippo Santelli ● a pagina 9 dei poliziotti, in libera uscita lon-
tano dalla propria sede di lavo-
ro, tra i manifestanti pro-Trump
Calcio L’ inchiesta il 6 gennaio a Washington. Di-
versi dipartimenti di polizia di
tutta l’America, dal Texas all a
California allo Stato di Washing-
Telemarketing ton, hanno aperto indagini inter-
ne dopo aver scoperto che alcu-
se lo stalking ni dei loro agenti erano al radu-
no di mercoledì.
● a pagina 15
è al telefono con articoli di Lombardi
e Rodari ● a pagina 14

di Jaime D’Alessandro La polemica

ed Ettore Livini
Il Milan in fuga Cacciari: “ Twitter
dopo il pareggio S anno tutto di noi, numero di
cellulare in primis. Chiamano non può decidere
fra Roma e Inter a ogni ora della settimana, giorno
e notte, festivi compresi. A volte si
chi parla e chi no”
arrendono al primo “no”. A volte
insistono a martellare di di Ilaria Zaffino
di Condò, Pinci e Vanni telefonate lo stesso malcapitato. ● a pagina 17
● alle pagine 30 e 31 ● alle pagine 22 e 23

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pagina
.
2 Primo piano L’Italia contro il Covid
“Basta distanza
ridateci la scuola”
Lo sciopero unisce
figli e genitori
Flash mob e pc spenti nel giorno della mancata riapertura delle superiori
Ritorno in classe solo in 3 regioni. Speranza: abbiamo pensato ai più piccoli
La scuola superiore che oggi dove-
va ripartire, almeno metà in pre-
senza e l’altra da casa, non rispon-
derà all’appello in classe se non
con poche mani alzate: in Toscana,
Abruzzo, Valle d’Aosta. In tutto po-
co meno di 250mila studenti. Ma al-
zerà la voce fuori con manifestazio-
ni, flash-mob, scioperi della Dad.
«Oggi computer spenti», l’invito
della rete degli studenti medi. Pro-
testano i genitori: «I nostri figli si
stanno spegnendo». I docenti si di-
vidono, tra paura del contagio e ri-
chiamo della cattedra, reclaman-
do coi sindacati di essere conside-
rati una categoria prioritaria nel
piano vaccinale. Ad essere conte-
state sono le mancate scelte che
non hanno consentito di rientrare
in sicurezza in aula, trasporti in pri-
mis, con piani inesistenti come de-
nunciano i docenti di più licei ro-
mani. E mentre il ministro Roberto
Speranza intervistato da Fazio ri-
vendica la scelta di «salvaguardare
per quanto possibile le scuole, in
particolare le primarie e medie» e
la ministra Lucia Azzolina attacca
le Regioni che, ancora una volta,
vanno in ordine sparso, è il mondo
della scuola, vittima di una disat-
tenzione generale, a ribellarsi dal
basso. «Poi ci stupiamo delle risse
tra adolescenti nelle piazze», tuo-
na Costanza Margiotta voce del co-
mitato Priorità alla scuola che tra
oggi e domani promuove presidi
davanti alle Prefetture e alle Regio-
ni a Firenze, Milano, Ancona, La
Spezia, Trieste, Pisa. A Viterbo è
previsto anche lo sciopero della
Dad, a Firenze, Salerno e Parma le-
zioni all’aperto, così a Roma. «Te-
nendo conto delle legittime preoc-
cupazioni — insiste Margiotta — si
garantisca almeno a fine gennaio
un rientro al 50% che permetta di
bilanciare il diritto alla salute con
quello all’istruzione». Il ritorno tra
i banchi a metà per ora è promesso
in modo scaglionato dal 18 gennaio
(Piemonte, Lazio, Liguria, Molise,
Puglia) fino all’1 febbraio (Marche,
Calabria, Basilicata, Sardegna, Sici-
lia, Veneto, Friuli Venezia Giulia).
Il 25 gennaio torneranno invece in
classe i ragazzi delle superiori in
Emilia-Romagna, Campania, Lom-
bardia e Umbria.
Corre la delusione per i giri di val-
zer sui rientri annunciati e rinviati:
«Non meritiamo questo caos che
governo e regione ci stanno co-
stringendo a vivere» attacca Ludo-
vico Di Muzio, coordinatore dell’U-
nione degli studenti Lombardia.
La grande paura? «Non crediamo
più nemmeno di rientrare a fine
gennaio perché il vero rientro è in
sicurezza e in questo momento
non ci stanno dando garanzie». Os-
serva Gloria Ghetti, che per una
notte ha dormito nel suo liceo a
Faenza per protesta: «Una mia stu-
dentessa di 17 anni mi ha detto:
non mi fido più. Noi facciamo edu-
cazione civica, ma è tutto vano co-
sì, si forma una generazione che ol-
tre a pagare danni psicologici, rela-
zionali e didattici, prima ancora di
accedere alla dimensione politica
è già sfiduciata». Lo sguardo allar-
mato sui ragazzi in Dad da marzo
scorso, con una parenteasi in aula
k Ministra
Lucia Azzolina, 38 anni, guida
l’Istruzione da un anno
Lo psicologo “Stare in classe non è solo studiare
I giovani in casa diventano più apatici e irritabili”
di Michele Bocci
David Lazzari è il presidente
dell’Ordine degli psicologi che sta
collaborando con il ministero
dell’Istruzione per valutare gli effetti
della didattica a distanza.
Come stanno reagendo gli
studenti italiani alla Dad?
«Secondo un’indagine del nostro
centro studi, il 32% dei ragazzi tra 14 e
18 anni è pessimista sul futuro. Gli
adolescenti ritengono che quando
l’epidemia sarà passata la loro vita
non tornerà come prima. È un dato
pesante come altri che abbiamo
raccolto in questi mesi».
Ad esempio?
«Solo il 25% di chi frequenta le
superiori pensa che l’emergenza si
risolverà in tempi accettabili. E il 48%
ha poca fiducia nel futuro. Sono
numeri raccolti dopo un paio di mesi
di lezioni. Oggi la situazione potrebbe
essere peggiore».
E i genitori?
«Ci chiedono aiuto sempre più
spesso. Sono preoccupati, del resto il
se va bene di 40 giorni, è delle ma-
dri e dei padri: «Non vogliono più
uscire dalle loro stanze, siamo arri-
vati a un punto di non ritorno» dice
Lara Bastia. «I ragazzi stanno per-
dendo il significato dell’andare a
scuola» aggiunge Marina Ghiotti.
«Perdono l’esperienza sociale che
nasce dalle relazioni fuori dalla fa-
miglia: è un prezzo giusto che stia-
mo facendo pagare loro o è esagera-
to?» l’interrogativo di Marco Nata-
li. C’è chi pensa a nuovi ricorsi con-
tro le superiori in Dad, ma non so-
lo. Ci sono i piccoli, dimenticati in
Campania, dove in aula oggi vanno
solo quelli di prima e seconda ele-
mentare, mentre in Puglia si rien-
tra “on demand”. «Siamo devasta-
ti» la sintesi di Paola Lattaro inse-
gnante e mamma di Napoli. Fa i
conti: «Da marzo il piccolo è stato a
scuola 15 giorni, la più grande, li-
ceale al primo anno, solo quattro: è
uno scandalo. Tutto a distanza, al
prezzo di ragazzi perduti: qui in
Campania tanti di loro non si posso-
no permettere la Dad, non hanno
nemmeno una stanza. E il ministro
Speranza lo sa che anche le elemen-
tari da noi sono chiuse?».
— il. ve. ©RIPRODUZIONE RISERVATA
Parla Lazzari, presidente dell’Ordine
f Stiamo parlando di sviluppo
presidente
david lazzari
guida l’ordine
degli psicologi
La didattica online è
meglio di niente ma è
un palliativo: il guaio
è che è stata portata
avanti troppo a lungo
g
70% sostiene che i figli hanno
problemi di concentrazione».
A quali altre difficoltà vanno
incontro i ragazzi costretti a casa?
«Ad esempio al senso di apatia,
all’umore triste, all’irritabilità».
Ci sono situazioni patologiche?
«Bisogna evitare in questo caso la
dicotomia tra salute e malattia.
Lunedì, 11 gennaio 2021
FOTOGRAMMA
I numeri
220 mila 3,6 milioni 8,5 milioni
In aula Al computer In tutta Italia
Sono gli studenti che Sono gli studenti Sono gli alunni che
tornano in classe delle scuole frequentano
oggi nelle tre regioni superiori che le scuole in Italia:
che riaprono le dovranno insomma il 43%
superiori: Toscana continuare ad degli studenti
(166 mila), Abruzzo accontentarsi faranno didattica
(56.600) e Valle della didattica a a distanza mentre
D’Aosta. Si distanza nelle 16 seguiranno le
alterneranno a regioni che hanno attività didattiche
scuola in base alla posticipato il ritorno in presenza il 57%
percentuale stabilita in presenza fissato dei ragazzi pari circa
del 50 per cento per oggi a 4,8 milioni
psicologico dei giovani, del loro
peggio è ritenere che Dad e scuola
siano la stessa cosa. Dietro si cela
potenziale umano. La scuola oltre l’idea che la scuola sia solo
che uno spazio di apprendimento è trasmissione di contenuti dai docenti
un grande spazio di sviluppo e agli studenti. Ma allora internet
crescita. La preoccupazione riguarda potrebbe sostituirla in modo
quest’ultimo aspetto, e il malessere definitivo. L’apprendimento non è
prodotto dalla situazione meccanico, si impara se c’è un clima
complessiva. Ecco: malessere psicologico favorevole».
psicologico è la giusta definizione di Che progetto avete in corso con il
quello che i giovani stanno ministero dell’Istruzione?
attraversando».
Molte scuole si sono impegnate a
«Ogni direzione scolastica, 8.200 in
Italia, ha fatto un bando per arruolare
fondo nella didattica a distanza. psicologi. La scadenza era il 31
Non basta? dicembre, i dati ufficiali ancora non
«Se volessimo sostituire i genitori con ci sono ma ci risulta un’adesione
una presenza online avremmo la molto alta. Nella mia regione,
stessa efficacia educativa? No. È l’Umbria, siamo al 90% e spero in dati
evidente che la scuola prevede la simili a livello nazionale».
relazione oltre alla trasmissione dei Cosa faranno gli psicologi a
contenuti. La Dad è meglio di niente scuola?
ma è un palliativo. Il guaio è che è «Daranno consulenze sia ai docenti
stata portata avanti troppo a lungo». che agli studenti, da soli o in gruppo.
Quanto dovrebbe durare al Promuoveranno le risorse
massimo? psicologiche, supporteranno sia
«Non ci sono studi su questo punto. Il online che in presenza. Alla fine
limite comunque dovrebbe essere di grazie ai dati dei colleghi faremo un
due o tre mesi. Anche l’incertezza grande monitoraggio nazionale».
sulla durata ha effetti negativi. Ma il ©RIPRODUZIONE RISERVATA
.
Lunedì, 11 gennaio 2021 Primo piano L’Italia contro il Covid pagina 3
A Torino
Flash mob in La provocazione di un preside di Bari
stile “Attimo
Fuggente” in
piazza Castello:
insegnanti,
genitori e
“Al supermercato ho visto 200 alunni
studenti contro
la Dad
Chiederò uno spazio per fare lezione lì”
«Sui 186 pc consegnati dalla
di Cenzio Di Zanni scuola alle famiglie bisognose,
90 sono stati restituiti. Significa
bari — L’immagine di quei 200 che altrettanti alunni sono al
ragazzi in età scolare incrociati buio, non frequentano la scuola
prima di Natale nel centro e non abbiamo più contatti.
commerciale Santa Caterina a Gerardo Sono molto arrabbiato. Per
Bari «fa troppo male». Gerardo Marchitelli questo, come per gli operatori
Marchitelli, 58 anni, preside del È il preside del economici, voglio il ristoro
comprensivo Eleonora Duse di Duse di Bari formativo anche per i bambini

Bari — 1.600 alunni in vari plessi
fra scuola dell’infanzia, primaria
e medie — non si dà pace. E su
Facebook scrive: «Chiederò al
responsabile del centro se mi
autorizza ad aprire delle classi
nell’area del supermercato o
negli spaziosi corridoi».
Una provocazione.
«Apparentemente sì, ma è il
grido di dolore in realtà. In
Puglia fino a venerdì vale
l’ordinanza regionale che
dispone la didattica digitale
integrata per tutti, salva diversa
opzione delle famiglie. E non
sappiamo poi cosa deciderà il
governo. Ma il punto è che qui
viviamo una tragedia».
Ovvero?
f
che non hanno potuto usufruire
di un idoneo apprendimento».
C’è anche un problema di
Come per dispersione scolastica.
«La didattica a distanza
gli operatori funziona per le classi agiate.
economici, Dove non ci sono competenze
chiedo un digitali in casa, i piccoli della
scuola primaria, quelli più
ristoro svantaggiati, rimangono al buio.
formativo E il gap diventa un burrone. Poi
per i bambini parliamo di scuola dell’obbligo,
cui viene che resta inadempiuto, se
restitusci il pc e non vieni a
negato scuola. Allora chiedo che sia la
il diritto scuola, non le famiglie, a dover
all’istruzione indicare chi può fare Dad e chi
g no. Altrimenti un pezzo del
futuro del paese va in fumo».
©RIPRODUZIONE RISERVATA

Il dialogo tra una liceale di Milano e un insegnante di Caltagirone

«Professore, riaprire è possibile inve-

ce non lo fanno: lei dovrebbe essere
Il prof e la studentessa ta rapida il computer, ricorda i pare-
ri dell’Oms, del Cts): «Se un docente

“Ragazzi, resistete”
dalla nostra parte». «Lo sono, ho spo- non può stare in presenza viene tute-
sato la scuola per scelta, voglio che lato».
riapra. Ma ora, in queste condizioni, Il professore: «Solo che dipende
dico che non è possibile». Beatrice dai presidi. Non c’è una normativa
Casartelli ha 16 anni, frequenta il li- che tutela gli insegnanti fragili, en-

“No, ribellatevi con noi”

ceo scientifico Volta a Milano, è sce- tri in classe con la mascherina Ffp2
sa in piazza Duomo venerdì a mani- altrimenti ti dicono di metterti in
festare, è tra gli studenti in lotta, malattia, ma non sei malato. Tanti
quelli che «non ne possono più» di docenti si sentono abbandonati».
stare relegati nelle loro stanze a fare La studentessa: «Anche i ragaz-
lezione. Salvo Amato, 50 anni, do- zi. Prof, consideri la nostra sofferen-
cente di informatica, insegna all’isti- za, sto perdendo una parte impor-
tuto tecnico e alberghiero Cucuz- di Ilaria Venturi tante delle esperienze che potrei fa-
za-Euclide a Caltagirone, in provin- re in adolescenza, nessuno mi resti-
cia di Catania. Anima via tuirà i miei 16 anni. Noi
social il gruppo “Professio- non contiamo niente per-
ne insegnante”, nel son- ché la scuola non fa profit-
daggio interno hanno ri- ti. L’economia deve anda-
sposto in settemila, il 90% re avanti. Ma noi siamo il
preferisce attendere per futuro, non possono la-
rientrare. Cosa? Scuole si- sciarci indietro. Ora non
cure. Repubblica li ha mes- voto, ma avrò presto 18 an-
si a confronto via Meet, un ni, sarò tra i lavoratori di
dialogo a distanza, mille domani. Per me la scuola è
chilometri e una genera- essenziale, come lo è per
zione in mezzo. la società».
La studentessa: «An- Il professore: (allargan-
che l’Oms dice che la chiu- do le braccia, certo che la
sura delle scuole dovreb- scuola è essenziale): «E i di-
be essere l’ultima spiag- sagi nello stare dietro a

gia, perché gli effetti sono
devastanti. E noi li stiamo pagando,
più di tutti chi vive in case piccole,
con più fratelli, connessioni preca-
rie, mancanza di dispositivi. Perdia-
mo nello studio, qualcuno si perde
del tutto, ci mancano i compagni, lo
sguardo dei professori, l’ansia condi-
visa prima di una verifica».
Il professore: «Credi che a me
non manchi? Ma ammettiamolo, an-
che in presenza con tutte le misure
da rispettare non è pienamente
scuola: io sono uno che gira tra i ban-
chi, invece mi ritrovo a stare in catte-
dra senza nemmeno poter passare
una penna, correggere da vicino,
usare i laboratori dovendo continua-
mente richiamare i miei ragazzi a
non girarsi, a tenere la mascherina».
La studentessa: «Io non rinuncio
alla presenza solo perché è più diffi-
cile e poi succede anche in Dad, se
spengo la telecamera lei non mi ve-
de più e mi deve richiamare».
Il professore: «Il problema è che
f f
voi vi vedete poi fuori, mentre i ra-
gazzi non dovrebbero incontrarsi.
Capiamo la In questi ultimi mesi io ho visto solo
cinque persone: più si sta a casa, me-
gravità della no ci si contagia».
situazione La studentessa: «Io ho visto solo
Ma se due amici. E poi, perché è stato per-
messo lo shopping a Natale? Eh no
riaprono professore, non scaricate su di noi la
i negozi responsabilità dei contagi, troppo
qualcuno facile dire che siamo irresponsabili:
ci spieghi non lo siamo, non è che non capia-
mo la gravità di una pandemia. Pe-
perché non si rò, ripeto, se aprono i negozi o altro,
può tornare se sono state permesse le visite a Na-
in aula tale, perché le scuole rimangono
chiuse?».
Il professore: «Perché viaggiamo
Beatrice a ventimila contagi e 4-600 morti al
Casartelli giorno. Io non vi sto dicendo che sie-
16 anni, studia al te irresponsabili, i ragazzi hanno di-
liceo scientifico ritto a spazi di socialità che non so-
Volta di Milano
g g
no uno schermo, ho un figlio di 18 an-
ni, vi capisco. Ma faccio i conti con la
realtà: la scelta è tra perdere nella di-
dattica o rischiare vite umane. Dove-
te capire che non si può mettere nes-
suno a rischio e i timori dei docenti
sono giustificati. Ho 180 studenti,
cambio classe ogni ora, ne vedo al-
meno 80 al giorno dentro aule picco-
le dove si sta per ore. La maggior par-
te è over 52, tanti hanno patologie
pregresse e non sono garantiti».
La studentessa: «Posto così il di-
scorso è fuorviante. La domanda è: a
scuola si può andare sì o no? Ci sono
studi che dimostrano che sono luo-
ghi sicuri. Come mai i contagi sono
aumentati a Natale, noi siamo in
Dad dal 26 ottobre...».
Il professore: «Il professor Galli,
che è infettivologo da voi a Milano,
dice che le scuole non vanno riaper-
te. Nel mio Comune si sono infettati
gli studenti che prendevano lo stes-
so pullman, sul piano trasporti non
è stato fatto nulla, non sono stati pre-
visti tamponi al rientro a gennaio».
La studentessa: (Beatrice consul-
uno schermo sono anche
nostri, soffriamo quanto voi, men-
tre di giorno facciamo lezione, di
Anche a me notte cerchiamo di capire come ren-
derle coinvolgenti. Alcuni di noi tra-
manca stare sferiscono la lezione in presenza al
in classe ma pc, non va bene così, lo so. Ma tu non
dobbiamo ti arrabbiare. La Dad ci ha colti tutti
impreparati e stravolti: è alienante.
scegliere Ma di fronte a una pandemia non ci
tra perdere resta che fare la nostra parte, tutto
qualcosa questo vi farà crescere più in fretta,
in didattica cercate intanto di coltivare interessi
che altrimenti avreste ignorato, sa-
e mettere rà il segno di qualcosa di positivo».
a rischio vite La studentessa: «Per noi è un
umane trauma, prof».
Il professore: «Stringete i denti
per un ultimo sforzo, noi non ci sen-
Salvo Amato tiamo tutelati, chiediamo almeno di
50 anni, insegna essere vaccinati tra le categorie prio-
informatica al ritarie».
Cucuzza- Euclide La studentessa: «Ma non è possi-
di Caltagirone
bile aspettare ancora, ribellatevi
con noi: bisogna fare qualcosa».
©RIPRODUZIONE RISERVATA
pagina
.
4 Primo piano L’Italia contro il Covid Lunedì, 11 gennaio 2021

Nei bar niente asporto dopo le 18

Regioni chiuse, riaprono i musei
Nel nuovo Dpcm un’altra stretta per fermare la movida. Confermati i divieti di spostamento. Spiraglio per i luoghi di cultura
Rifiutati i nuovi criteri sui colori delle aree geografiche ma l’Rt non basterà più. Il governo: “Resistere altri cento giorni”

di Giuliano Foschini
È la stretta dei “cento giorni”. «Se
funziona, potremo ritenere il Co-
vid soltanto un ricordo». Il governo
prepara il nuovo Dpcm con le limi-
lora l’Rt dovesse scendere sotto lo
0,5, con restrizioni praticamente
minime. Ma soprattutto diventerà
più rigido il sistema di classificazio-
ne. L’Rt è tornato sopra l’1 e si aspet-
tano che la prossima settimana sia
tra l,1,1 e l’,1,2. Il Cts aveva proposto
cione e rosso («oggi più del 60% de- to giorni, a fine aprile, avremo una
gli italiani è in zona arancione» ha pressione sulla rete ospedaliera as- I punti
fatto notare Speranza), ma soprat- solutamente gestibile. Il Covid sa- Le nuove
tutto un parametro che tenga con- rà un ricordo».
to dell’effettiva occupazione dei
regole
posti letto di intensiva e non solo. Le restrizioni da sabato 16
La scelta non è casuale, è la teoria Ecco perché Speranza e Boccia,

tazioni a partire dal 16 gennaio,
«perché il contagio ha ripreso a
camminare e dunque lavoreremo
per fare un passo avanti sul terre-
no delle misure restrittive vigenti,
che saranno confermate», ha detto
il ministro della Salute, Roberto
Speranza. Tradotto: resta il siste-
ma della regioni a colori, con l’in-
troduzione di quella bianca, a bas-
sissime restrizioni, ma con valori
più stretti per le altre. Sarà più faci-
le, cioè, finire in zona arancione e
rossa. Accantonata la proposta del
Cts (250 contagiati per ogni cento-
mila abitanti), avanza un nuovo si-
stema di calcolo che non si basa
più soltanto sull’Rt ma che tiene
conto anche, e soprattutto, dell’oc-
cupazione dei posti letto in terapia
intensiva e nei reparti di area medi-
ca delle zone Covid. Confermato il
coprifuoco, stretta sugli asporti,
la possibilità di classificare come
rosse le regioni con più di 250 con-
tagiati ogni 100mila abitanti. Non
accadrà: «Il valore assoluto numeri-
co – ragiona un tecnico – è sballato.
Per non andare in zona rossa baste-
rebbe che le regioni smettessero di
fare tamponi». Sul tavolo c’è un pia-
no B: valori più bassi di Rt per aran-
dei cento giorni: non a caso vorreb-
bero spostare a fine aprile lo stato
l I controlli di emergenza, per poi verificare la
Carabinieri nel situazione del piano vaccinale. «In
centro di Roma questi cento giorni – hanno spiega-
nei controlli to in consiglio dei ministri – c’è il
contro gli nostro futuro: se riusciamo a vacci-
spostamenti nare tutti gli operatori sanitari, gli
non autorizzati 80enne e parte dei 70enni, tra cen-
1
con il premier Giuseppe Conte dal-
la loro, hanno chiesto ulteriori re-
strizioni. Confermato il coprifuoco
dalle 22 alle 5 del mattino, i risto-
ranti potranno continuare a fare il
domicilio. Ma per i bar sarà vietato
l’asporto: è la norma anti movida,
per evitare assembramenti da ape- Limiti ai bar
ritivo fuori dai locali. Resterà il di- Per evitare
vieto di spostamento tra le regioni che gli avventori
arancioni e rosse.È possibile che si acquistino
vada invece a eliminare quello tra bevande
regioni gialle. Ci si potrà in ogni ca- alcoliche
so muovere una sola volta al giorno alimentando gli
e per un massimo di due persone assembramenti
(oltre ai minori di 14 anni) di anda- della movida,
re a trovare amici o parenti. Sulla scatta il limite
scuola, il dibattito è aperto: la mini- alle 18 per i bar
stra Azzolina chiede il rientro subi- che fanno
to per le superiori, ma è possibile l’asporto. È però
che slitti ancora. «In questa secon- possibile fare
da ondata non sono mai state chiu- consegne a casa
se le scuole elementari e la prima

2
per evitare gli assembramenti de- media e questa è stata una scelta
gli aperitivi, sul tavolo è tornata la giusta», ha detto Speranza, lancian-
possibilità di aprire i musei nelle do evidentemente un messaggio a
zone gialle. Il pacchetto, però, al quei governatori (Michele Emilia-
momento è ancora provvisorio: og- no su tutti) che hanno chiesto ai ge-
gi infatti se ne discuterà con le Re- nitori di non mandare i figli a scuo-
gioni per poi presentare il testo de- la.
finitivo al Parlamento e approvare Gite e viaggi
il pacchetto tra giovedì e venerdì. I numeri Sport e cultura Viene esteso
In questo quadro restano rigide le alle zone gialle
Il sistema dei colori norme sullo sport. Non riapriran- lo stop agli
Il sistema delle restrizioni, a secon-
da dei colori delle regioni, resta in
vigore. «Ha funzionato e non ha
18.627 361 139.758 no le piscine e le palestre. Mentre
si è pronti a ridiscutere il tema del-
lo sport individuale. Ma dovrebbe-
spostamenti da
una regione
all’altra messo
senso cambiarlo, creando così con- I nuovi contagi I morti I tamponi ro i restare chiusi gli impianti da in atto durante
fusione nei cittadini in un momen- I nuovi casi registrati ieri: Sabato erano stati 483. Il tasso di positività rispetto sci anche oltre il 18 gennaio. Il mini- le feste natalizie
to così complicato», ha detto il tito- sabato erano stati 19.978. Il totale delle vittime da ai test effettuati sale stro Dario Franceschini ha chiesto Per superare i
lare delle Autonomie, Francesco La regione con l’aumento inizio pandemia è 78.755 al 13,3%. I ricoverati con la riapertura dei musei almeno nel- confini regionali
Boccia, nella riunione di ieri sera maggiore è la Lombardia mentre i dimessi o guariti sintomi sono a quota le regioni gialle. E si è ragionato an- si dovrà
con i colleghi ministri. Sul tavolo ci (+3.267), seguita dall’Emilia sono 1.617.804; i positivi 23.427. I pazienti in terapia che sulla possibilità di alzare il sipa- giustificare il
sono due novità: è possibile l’intro- Romagna (+2.193) attuali sono 579.932 intensiva sono 2.615 rio nei cinema. viaggio con la
duzione di una fascia bianca, qua- ©RIPRODUZIONE RISERVATA autocertificazione

3
Il decreto

Ristori 5, sprint sul filo della crisi di governo Cinema e musei

di Roberto Petrini
ROMA – I motori sono accesi per il
“Ristori 5”, il primo decreto di in-
tervento di sostegno all’econo-
mia e alle categorie colpite del
nuovo anno, il quinto della cate-
goria “Ristori” (con cassa integra-
zione, fondo perduto per le parti-
te Iva, rinvii fiscali e sanità) e il no-
no dal pionieristico “Cura Italia”
del marzo dello scorso anno. In
tutto, 108 miliardi per quattro ri-
chieste di scostamenti di bilancio
che hanno portato il deficit dello
scorso anno al 10,8 per cento.
Ora c’è il via libera politico, sia
del ministro dell’Economia Gual-
tieri che della maggioranza (ieri
in tal senso sono intervenuti una
schiera di esponenti dei Cinque
stelle e di Italia viva) e, dopo la
chiusura della partita del Recove-
ry, sarà l’immediata scadenza del
governo. Anche per mettere il de-
creto Ristori al riparo di una even-
tuale crisi. Lo schema prevede la
richiesta di nuovi fondi per “allar-
gare” il deficit, attualmente previ-
sto dal governo al 7 per cento del
Pil di 1,5 punti: in pratica, un in-
cremento di circa 24 miliardi che,
come è accaduto in passato, po-
trebbe salire fino a 30 miliardi.
Avuto l’ok del Parlamento, il go-
verno presenterà il nuovo provve-
dimento che avrà al centro la au-
spicabile chiusura dell’anno
drammatico dei contributi a fon-
do perduto: l’Agenzia delle entra-
te ha riferito di aver compiuto la
missione di erogazione con 3,3
milioni di bonifici accreditati per
un totale di 10 miliardi di euro.
Ora, secondo le intenzioni del go-
verno, si dovrà chiudere l’anno or-
ribile con una misura definitiva
che potrebbe assumere la forma
di una detrazione fiscale speciale
e non ricalcare la tradizionale ero-
Si punta gazione a fondo perduto. Anche
ad allargare le categorie, come hanno fatto ca-
pire ieri il ministro degli Esteri Di
il deficit Maio e la viceministra dell’Econo-
di 1,5 punti mia Castelli, potrebbero supera-
rispetto alla re le circa 160 dei celebri codici
Ateco e svincolarsi dal colore del-
previsione le zone sottoposte ai vari generi
del 7% di lockdown: insomma, il soste-
del Pil gno potrebbe essere generalizza-
Rinnovati to a tutti coloro che hanno avuto
perdite di fatturato nei primi sei
i fondi mesi dello scorso anno (non più
per la cig ad aprile 2020 su aprile 2019).
Non è escluso che questa volta
entrino nella partita dei ristori an-
che i professionisti “ordinisti” (av-
vocati, architetti, eccetera) come
chiedono da tempo le opposizio-
ni con le quali si sono concordate
alcune misure durante il passag-
gio in Commissione Bilancio del-
la Camera della “Finanziaria”.
Per ora il ristoro, oltre a lavorato-
È stata chiesta la
ri stagionali e precari, è stato al- riapertura dei
largato alle cosiddette gestioni se- musei nelle
parate Inps, cioè le nuove profes- regioni gialle. E si
sioni senza ordine (web manager, è ragionato sulla
venditori porta a porta, consulen- possibilità di
ti). riaprire i cinema.
L’altra misura cruciale è il rin- La prima ipotesi
novo delle risorse per la cassa in- è percorribile, la
tegrazione Covid. Ieri la ministra seconda per i
del Lavoro, Nunzia Catalfo, ha tecnici è ancora
confermato che ci sarà l’interven- prematura. Oggi
to per la cig che scade a marzo in- se ne discute
sieme al blocco dei licenziamen- con le Regioni
ti.
Definito l’intervento sui vacci-
ni che, come annunciato da Gual-
tieri in una intervista al Corriere
della sera, avranno a disposizione
risorse di circa un miliardo e mez-
zo, dopo i 400 milioni stanziati
dalla legge di Bilancio. Incremen-
to anche per i fondi per la sanità:
si lavora a garantire 3 miliardi
«supplementari».
©RIPRODUZIONE RISERVATA
.
Lunedì, 11 gennaio 2021
Il veterano Giuseppe Gatti, 65 anni, da 40 maestro di sci a Claviere, nel Torinese
Giuseppe Gatti, maestro di sci
“Le piste sono innevate
ma zero turisti e allievi
Difficile ripartire il 18”
di Carlotta Rocci
torino — Sono 40 anni che Giuseppe Gat-
ti è il direttore della scuola di sci di Clavie-
re, in alta valle di Susa. Oggi ha 65 anni e
nessuna intenzione di andare in pensio-
ne, almeno non prima di due anni, «sem-
pre che si possa continuare a lavorare»,
dice. Sono quasi 12 mesi che la scuola di
sci, una delle più antiche d’Italia, non ve-
de nemmeno un allievo. Cinquanta mae-
stri hanno lasciato gli sci in deposito. «Sia-
mo fermi da metà febbraio dell’anno scor-
so, la situazione è pesantissima», spiega.
In Piemonte ci sono 3.100 maestri di
sci, molti lo fanno come secondo lavoro,
ma per quasi la metà di loro portare turi-
sti e ragazzini sui pendii alpini è l’attività
principale. Lo è per Gatti, che pure gesti-
sce con la moglie un negozio di articoli
sportivi, e anche per i suoi tre figli, Mat-
teo Francesca e Alberto. O almeno lo era
prima che la pandemia mettesse in pau-
sa l’economia della
f neve. «Da marzo ab-
biamo visto due tran-
I tremila che di ristori da 600
euro e poi basta, non
istruttori è facile», spiega. Il
piemontesi 98% del lavoro di un
non tempo non esiste più.
«Mi preoccupo di ri-
lavorano da spondere alle poche
febbraio mail che arrivano, di
E io sono controllare che tutto
pessimista: funzioni, ma niente
di più. In questo cli-
dipendiamo ma d’incertezza sono
dagli arrivi pochi anche quelli
d’Oltralpe che chiedono quando
g g
riprenderemo a fare
attività perché non si
sa in che zona saremo
domani o la prossima
settimana, né quanto potremo allonta-
narci da casa». Come altre categorie, an-
che la scuola ha provato a organizzarsi
per ripartire. «In estate, quando sembra
che la situazione sarebbe stata più favore-
vole, avevamo progettato di organizzare
con l’arrivo dell’inverno ciaspolate e al-
tre uscite, ma con la neve sono arrivati la
zona rossa e il divieto agli spostamenti. È
saltato ogni programma».
Gatti, come tutti i lavoratori invernali,
guarda al 18 gennaio con poche speranze
sulla riapertura degli impianti. «Difficile
pensare a un via libera in una settimana.
— dice — E in ogni caso Claviere vive del
turismo straniero che è completamente
cancellato». Gatti vede grigio anche a lun-
go termine: «Spero di sbagliarmi, ma ci
vorranno un paio d’anni prima di tornare
ai livelli di un tempo. Non basta riaprire
per ritrovare clienti e turisti. Tutto dipen-
derà da quale sarà la libertà di movimen-
to per chi viaggia». ©RIPRODUZIONE RISERVATA
Primo piano L’Italia contro il Covid
k In cucina Cinzia Ciapetti, il marito Beppe Macciò e le loro figlie nella cucina del Fiorenza di Milano
Cinzia Ciapetti, la proprietaria del Fiorenza
“Basta aperture a singhiozzo
così il mio ristorante muore”
di Mariella Tanzarella
milano — Da un parcheggio per camioni-
sti nella periferia milanese i genitori di
Cinzia Ciapetti avevano creato una trat-
toria. Lei, dagli anni ’90, ne ha fatto un ri-
storante di livello, il Fiorenza, traslocato
prima a San Siro (clientela: Milano-bene
e calciatori) e poi in zona Accursio. «Le
cose andavano bene, anche nella nuova
sede: un po’ di clienti affezionati, un po’
di nuovi, grandi aziende del quartiere».
E poi? «Poi il disastro. Chiusi da marzo a
maggio, come crede si possa fare? Anche
solo le spese». E non si tratta nemmeno
degli affitti stellari di Milano: «Forse peg-
gio: 5 anni fa abbiamo fatto un mutuo
per comprare, ora non sappiamo se po-
tremo pagare». Neanche la ripresa estiva
era stata risolutiva: «Abbiamo dovuto ria-
prire con la metà scarsa dei coperti, met-
tere il plexiglass alla cassa, comprare a
caro prezzo mascherine, gel e guanti, in-
trovabili: quindi si pagavano il quadru-
plo. Un bidone di amuchina costava 30
euro e noi disinfettiamo anche le sedie».
E non parliamole dei ristori: «Ho ricevu-
to due volte 600 euro, poi una cifra pari
al 30% del fatturato di aprile 2019. E poi
Le storie
Dal food
allo sport
Il racconto
di chi lavora
nei settori
più colpiti
Il direttore Andrea Pambianchi, 41 anni, dirige con il fratello le otto palestre Dabliù
Andrea Pambianchi, imprenditore del fitness
“Palestre senza benessere
C’è chi si è venduto
le macchine dei pesi”
f
basta. Niente per maggio, che ero chiusa,
niente per i mesi di apertura parziale e
Pochi vanno con metà coperti, niente per novembre».
Pochi i giorni di apertura a dicembre.
in ufficio E non si prospetta niente di meglio.
e a pranzo «Se continua così chiudo. Aprire solo a
il locale pranzo? Folle. Le aziende sono chiuse, la
gente non va in ufficio, pranza a casa. Le
è deserto consegne a domicilio? Ho fatto pochissi-
Una collega mo, perfino a Capodanno: stiamo ancora
non ha soldi mangiando quel che avevo comprato per
per la luce il ristorante. Nel weekend si lavorerebbe,
le famiglie uscirebbero volentieri a pran-
e me lo ha zo: ma non possiamo aprire! È grotte-
raccontato sco». Cambiando i giorni di apertura fun-
in lacrime zionerebbe? «Sì, e non a singhiozzo, sa-
g rebbe meglio: almeno non ci dovremmo
vergognare, dopo una vita di lavoro, di
non avere soldi. Sa quanto costano ener-
gia, telefono, tasse? Non ci hanno sconta-
to nemmeno un euro. E ai dipendenti, an-
che in cassa integrazione, dobbiamo pa-
gare i contributi. Io, mio marito e mia fi-
glia Ambra di cosa vivremo? Siamo im-
prenditori, abbiamo rischiato per crear-
ci un futuro e dare lavoro. E ora ci manda-
no al macero. Un collega mi ha confessa-
to di non avere i soldi per le bollette, do-
po 35 anni di lavoro. Piangeva».
©RIPRODUZIONE RISERVATA
pagina 5
di Alessandra Paolini
Roma — «La situazione delle palestre è
disastrosa. Chiuse da mesi, abbiamo
un calo del fatturato attorno al 70-80
per cento rispetto a un anno fa. E in cit-
tà c’è già chi ha cominciato a vendere i
macchinari. La scusa è che vuole rinno-
varli, in realtà cerca di fare cassa per pa-
gare affitti e bollette che continuano a
correre». Andrea Pambianchi, 41 anni,
gestisce insieme con il fratello Ugo un
piccolo impero del fitness a Roma.
Gli otto centri Dabliù sparsi nei vari
quartieri della città, dai Parioli a Monte
Sacro all’Eur, passando per il centro
storico, da ottobre sono una landa de-
solata: istruttori in cassa integrazione
e nessuno che segue più le lezioni di pi-
lates, barre, boxe o sollevamento pesi.
Off limits le piscine e i centri benesse-
re, fiore all’occhiello di questa catena
che per prima ha portato in città un mo-
do di tenersi in for-
ma fatto di allena-
mento, certo, ma an- f
che di socialità con Speriamo
punti ristoro, bar e
menu salutisti a ba- di riaprire
se di tisane, centrifu- i centri
ghe e piatti ricchi di wellness
omega 3. «E la cosa
più angosciante è E chiediamo
che non si vede la fi- al governo
ne del tunnel — conti- un bonus per
nua Pambianchi —
far detrarre
Perché le nostre
strutture sono state ai soci
chiuse nonostante l’iscrizione
gli interventi fatti e la retta
per mettere in sicu-
rezza i nostri soci.
Ma i contagi conti-
nuano a salire. Io, do-
ve ho potuto, ho organizzato gruppi di
allenamento all’aperto, a villa Borghe-
se, oppure online. Ma certo sono una
goccia nell’oceano».
In questi mesi Pambianchi non è ri-
masto con le mani in mano. «Abbiamo
creato il Ciwas, una confederazione di
wellness e attività sportive che in tutta
Italia già conta 1.700 iscritti — spiega —
L’obiettivo è farci ascoltare dal gover-
no perché abbiamo in cantiere una se-
rie di proposte per rilanciare il settore
quando potremo tornare a vivere nor-
malmente». La ricetta è quella di un bo-
nus da portare in detrazione. «Sarebbe
un incentivo per chi volesse tornare in
palestra — continua Pambianchi — e un
modo per convincere più gente possibi-
le a fare attività fisica. La stessa pande-
mia ci ha insegnato che obesità e malat-
tie cardiocircolatorie sono fattori di ri-
schio anche per altre patologie».
©RIPRODUZIONE RISERVATA
pagina
.
6 Primo piano L’Italia contro il Covid
I numeri
Una valanga di raccomandate che può mandare in tilt gli uffici pubblici
50 mln
Cartelle e avvisi
Da oggi e per tutto l’anno
da Agenzia delle Entrate
Riscossione parte l’invio
di 50 milioni di notifiche
ROMA – Nei cassetti del Fisco ci so-
no 50 milioni di richieste di retti-
fiche delle dichiarazioni, di paga-
menti Iva, Irpef, Irap, tasse comu-
nali e montagne di multe automo-
bilistiche, finora congelate che
da oggi precipiteranno a valanga
sugli italiani. La soluzione d’e-
mergenza, per evitare problemi
di ordine pubblico e sanitari, è al-
lo studio: scaglionare l’invio di
decine di milioni di cartelle esat-
toriali e avvisi di accertamento in
arrivo quest’anno dalla Riscossio-
ne e dall’Agenzia delle entrate a
colpi di 4 milioni di raccomanda-
te al mese. Obiettivo: evitare un
default in termini di ordine pub-
blico, sanitario e anche depoten-
ziare una ulteriore pressione eco-
nomica, di svariate decine di mi-
liardi, sulle categorie più colpite
dalla crisi.
L’allarme è rimbalzato negli ul-
timi giorni tra operatori del setto-
re, tecnici, ambienti della sicurez-
za e sta trovando seria considera-
zione all’interno della maggio-
ranza in attesa di approdare sui
tavoli dell’esecutivo. A una situa-
zione che si prospetta di emer-
genza si pensa così di rispondere
senza indugi: per evitare un
drammatico ingolfamento del si-
stema, dalle agenzie fiscali agli
uffici postali, in piena pandemia,
si prevede di ridurre drastica-
mente il numero delle notifiche
di quest’anno scendendo da 4 mi-
lioni al mese ad un solo milione
(spalmando l’invio su 4 anni) e di
far slittare di un anno i nuovi avvi-
si e le nuove cartelle che man ma-
no matureranno dal 2021 al 2024.
La bolla di 50 milioni di notifi-
che, di cui 34 milioni di cartelle
esattoriali targate Riscossione e
16 milioni di avvisi delle Entrate,
relativi agli anni d’imposta fino a
2018 compreso, si è formata du-
rante il 2020, nel corso del quale
ripetuti decreti hanno sospeso le
attività di riscossione e notifica,
bloccate così per l’emergenza Co-
vid dal marzo dello scorso anno.
4 mln
Code e raccomandate
Con l’invio 4 milioni
di raccomandate al mese
file alle Poste, problemi
di ordine pubblico e sanitari
Fisco, 50 milioni di cartelle
arriveranno al rallentatore
“Motivi di ordine pubblico”
Contestazioni fiscali e multe arretrate potrebbero essere inviate al ritmo
di un milione al mese per limitare la pressione economica e le code alle Poste
k Fila alle Poste Persone in attesa del proprio turno per entrare in un ufficio postale
Nonostante la questione sia stata
posta all’ordine del giorno anche
in occasione dell’ultimo treno le-
gislativo dell’anno, il decreto Mil-
leproroghe, non è stato possibile
trovare una soluzione.
La conseguenza è che l’Agen-
zia delle entrate e la Riscossione
da oggi rischiano di trovarsi nella
condizione di dover smaltire a
colpi di 4 milioni di notifiche al
mese le pratiche congelate. Fino-
ra il nodo sembrava soprattutto
1 mln
Lo “scaglionamento”
Si studia uno scaglionamento
degli invii per abbassare
a un milione al mese le
notifiche ai contribuenti
di Roberto Petrini
economico: come impedire di far
gravare i diversi miliardi previsti
Le notifiche dai pagamenti di cartelle e avvisi
verranno spalmate di accertamento fiscale su cate-
gorie già in difficoltà per la crisi?
in quattro anni La ricetta che stava per entrare
anche nel Milleproroghe era tut-
anche per evitare tavia sbagliata e inefficace. Preve-
assembramenti deva infatti tre strade comple-
mentari o alternative: una nuova
e possibili contagi rottamazione, una sanatoria “sal-
do e stralcio” o una rateizzazio-
ne. Ma c’è un problema: queste
Lunedì, 11 gennaio 2021
2024
Il rinvio
Si studia il rinvio di un anno
fino al 2024 delle nuove
cartelle in maturazione
a partire dall’anno 2019
tre operazioni si possono fare so-
lo una volta che la cartella o l’avvi-
so sono state consegnate al con-
tribuente. L’intoppo invece sta a
monte: cioè nella spedizione da
parte di Entrate e Riscossione, e
nelle operazioni di lavorazione e
recapito da parte delle Poste, di 4
milioni di raccomandate al mese.
Ambienti interni alle questioni
della sicurezza valutano che il di-
sagio che emergerebbe durante
le lunghe file agli uffici postali,
che inevitabilmente coinvolge-
ranno una moltitudine di contri-
buenti, potrebbe provocare pro-
blemi di ordine pubblico. Un se-
rio rischio sarebbe rappresenta-
to, secondo una valutazione di ca-
rattere sanitario, anche dall’affol-
lamento che costituirebbe una
micidiale leva di diffusione dell’e-
pidemia.
Dunque meglio evitare, tanto
più che si rischia di gettare benzi-
na sul fuoco di categorie già sot-
to pressione per il lockdown e
per le perdite ingenti di fattura-
to. Le cartelle esattoriali, cioè le
richieste di pagamento esecuti-
vo da parte della Riscossione, so-
no in grado di gettare nello scon-
forto un imprenditore o una fami-
glia: se non si adempie, si apre la
strada ad una serie di dolorosi at-
ti esecutivi che vanno dai pigno-
ramenti dello stipendio alle ipo-
teche. Stessa situazione di allar-
me per chi riceve un avviso di ac-
certamento: la risposta del contri-
buente, dal ricorso alla trattativa
con il Fisco, prevede una trafila
di visite, spostamenti e colloqui
con l’Agenzia delle Entrate con
relativo stress e affollamento.
Dunque, a conti fatti, meglio
procedere con lo “scaglionamen-
to”: ridurre ad un milione al me-
se le raccomandate, spalmare su
quattro anni lo smaltimento del-
la bolla, e rinviare di un anno le
nuove pratiche che vanno via via
maturando. Contando su una si-
tuazione migliore.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
.

I tuoi valori alterati possono nascondere

un problema più profondo.

Il nostro metabolismo è fatto di meccanismi complessi ed equilibri

delicati collegati tra loro.
Un’alimentazione ricca di grassi, uno stile di vita sedentario e altri fattori
possono attivare una reazione a catena che, partendo dall’intestino,
può alterare i valori di colesterolo, trigliceridi, glicemia,
circonferenza addominale fino alla Sindrome Metabolica.
Una condizione complessa che si verifica quando almeno tre valori
risultano alterati e che può avere conseguenze anche importanti
come l’aumento del rischio cardiovascolare, steatosi epatica e diabete.

Metarecod agisce a livello intestinale e contribuisce

al riequilibrio di uno o più parametri metabolici
alterati e al trattamento della Sindrome
Metabolica.

È UN DISPOSITIVO MEDICO 0477

Leggere attentamente le avvertenze e le istruzioni per l’uso.
Aut. Min. del 20/11/2020

Aboca S.p.A. Società Agricola

Sansepolcro (AR) - www.aboca.com
pagina
.
8 Primo piano L’Italia contro il Covid
Scontro Regioni-Arcuri, ma fiale in arrivo
Si anticipano i vaccini per gli under 55
Governatori allarmati per le dosi già esaurite ma tra oggi e domani disponibili 580mila sieri tra Pfizer e i primi di Moderna
Piano per differenziare la distribuzione: “Con AstraZeneca il via per proteggere le fasce più giovani”. Immunizzati in 650mila
di Alessandra Ziniti
Roma — La campagna vaccinale rag-
giunge quota 650.000 e più di una
regione ( Veneto, Toscana. Umbria,
Val d’Aosta) sfiora il tutto esaurito.
In Campania il governatore De Luca
dispone lo stop alle iniezioni ma il
commissario per l’emergenza Dome-
nico Arcuri rassicura: «Complimen-
ti alle regioni. Se il modello distribu-
tivo di Pfizer funziona, e non ho dub-
bi, da lunedì ci sarà una nuova distri-
buzione». Tra oggi e domani arrive-
ranno le 470.000 dosi settimanali di
Pfizer, martedì sono attese le prime
47.000 di Moderna e dopo qualche
giorno dovrebbe inviarne altre
66.000: dunque 580.000 nuove do-
si per i prossimi 7 giorni. E Arcuri ri-
lancia: «Entro marzo avremo 6 milio-
ni di vaccinati. Se verranno autoriz-
zati due dei quattro vaccini in arri-
vo, Astrazeneca e Johnson, rispette-
remo l’obiettivo, se verranno auto-
rizzati tutti e quattro lo anticipere-
mo».
L’arrivo di Astrazeneca, atteso
per fine gennaio, potrebbe portare
all’anticipo dell’immunizzazione
delle fasce d’età più giovani, parten-
do sempre dalle categorie più a ri-
schio. Se, come sembra, l’Ema conce-
Il microbiologo e professore all’università di Padova
Crisanti “La variante inglese
non è stata confermata
In Veneto i problemi sono altri”
di Fabio Tonacci
roma — «La storia del Veneto
investito dalla variante inglese del
virus non è confermata, dubito che
possa essere quella la causa del
disastro». Il microbiologo e
professore a Padova Andrea Crisanti
non è uomo che gira attorno ai
concetti. Quanto ha dichiarato a
Repubblica il governatore leghista
Luca Zaia, come spesso accade, non
lo trova d’accordo. Il Veneto è stato
indubbiamente l’esempio virtuoso di
contenimento della pandemia
durante la prima ondata, ora è la
regione con l’incidenza
positivi/abitanti peggiore d’Italia. A
ieri: 2.585 ricoverati con sintomi e 355
in terapia intensiva, in leggero
aumento rispetto a sabato; il
conteggio dei morti arrivato a 7.389
contro i duemila della prima fase. I
genetisti dell’Istituto zooprofilattico
delle Venezie hanno sequenziato nel
territorio regionale otto ceppi diversi
del virus, uno dei quali — sostengono
Zaia e il suo Direttore generale della
sanità Luciano Flor — è la famigerata
e altamente contagiosa variante
inglese.«Può essere il fattore x che
spiega perché abbiamo così tanti
malati», ha detto il governatore.
Crisanti non è di questo avviso.
Perché è così scettico?
«Ho visto il documento dell’Istituto
derà l’autorizzazione per gli under
55, l’Italia si troverà con ulteriori 16
milioni di dosi subito disponibili
che diventeranno 50 milioni entro
giugno. «Se sarà così parallelizzere-
mo le due armi che abbiamo a dispo-
sizione — annuncia Arcuri — dobbia-
mo occuparci con priorità dei più
anziani e fragili che continueremo a
vaccinare con Pfizer e Moderna ma
potremo anche cominciare con la fa-
scia di popolazione più giovane nel-
la quale sappiamo che il virus si mol-
tiplica più in fretta».
Certo è che in Italia la dose di ri-
chiamo si somministrerà al ventune-
simo giorno ignorando la possibilità
k La campagna
Continuano in tutte le Regioni le
vaccinazioni anti-Covid
zooprofilattico, datato 24 dicembre.
Primo: la variante inglese non è stata
veramente trovata. Secondo: per dire
che una variante genetica del virus
sta provocando un’incidenza così
alta (927 positivi ogni 100.000
abitanti, ndr) e quel numero di malati
devi dimostrare che è maggioritaria
rispetto alle altre. I casi studiati nel
report sono pochi per fare questa
deduzione. È come se in Sicilia trovi
un ragazzo biondo e ne deduci che
tutti i siciliani sono biondi».
Come fa a dire che in Veneto non
c’è il ceppo britannico?
«La variante inglese si
distingue per 24 mutazioni
del genoma rispetto al
ceppo di Wuhan. L’Istituto
zooprofilattico ha
sequenziato il genoma
rilevato su 26 tamponi, e in
nessun caso ce n’è uno
uguale al 100 per 100 a
quello inglese. Alcuni
pezzetti corrispondono, ma
non nella loro interezza.
Hanno trovato mutazioni
simili, ma non uguali».
Zaia dice di aver ricevuto
la notizia della scoperta del
ceppo inglese la notte di
Natale. Può essere avvenuta
immediatamente dopo la
pubblicazione del report.
«È un’ipotesi, sì. Ma due o tre casi
statisticamente non spiegano dati
Lunedì, 11 gennaio 2021
di raddoppio dei tempi prevista L’andamento della campagna (Dati aggiornati al 10 gennaio, ore 22.30)
dall’Ema. «Al momento — spiega Lu-
ca Richeldi, componente del Cts — Vaccini somministrati % dei vaccini somministrati su 918.450 dosi consegnate
stiamo alle indicazioni dell’Aifa che Lombardia Prov. Aut. Bolzano
ci dice che, in base agli studi disponi-
66.316 4.795
bili, l’efficacia del vaccino è garanti-
34,8 Friuli Venezia Giulia
ta quando la seconda dose è sommi- Valle d’Aosta
nistrata a 21 giorni dalla prima. E spe- 1.643 83,4 13.822
cifica che sono ottenibili fino a sei 56,1 Prov. Aut. Trento
Piemonte 74,1
dosi per flacone».
A dare un’accelerazione alla cam- 47.335 43,1 87,9 7.303
pagna di massa, che a fine febbraio Liguria 57,2 Veneto
dovrebbe partire con le dosi per gli 17.045 74,1 68.480
over 80 e i disabili,potrebbero esse- 55,8
Toscana Emilia Romagna
re i medici di famiglia. «Gli anziani 85,1 79,6
saranno contattati ese necessario 44.487 65.015
immunizzati al domicilio», ha detto 75,9
Sardegna 89,8 Marche
il ministro Speranza. I medici di ba- 14.130
se metteranno a disposizione unai 14.511
73,7 65,5
grande banca dati con i nomi e le ca- Umbria 75,7 Abruzzo
ratteristiche dei pazienti ed un algo- 8.833 89,5 11.937
ritmo in grado di individuare chi è 57,4
Lazio 74,3
più a rischio e deve avere la priorità.
«Ma è urgente che ci convochino 66.420
Puglia
per partecipare all’organizzazione Campania
della seconda fase — dice Silvestro 35.874
Scotti, segretario della Federazione 60.001 Totale vaccinazioni 41,8
medici di medicina generale — . Molise 627.946 Basilicata
Chiediamo di essere coinvolti e sia- 3.227 4.537
mo disponibili, ma il nostro ruolo 68,4% 78,2
Sicilia Calabria
non è stato ancora definito. Siamo
in grado di vaccinare in due mesi da 61.526 10.709
8 a 16 milioni di persone».
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Così le vaccinazioni negli stati Ue
Italia
(al 9 gennaio) 589.798
Germania
532.878
(al 8 gennaio)
Spagna
277.976
(al 8 gennaio)
Polonia
(al 9 gennaio) 200.022
Danimarca
(al 9 gennaio)
Romania
(al 8 gennaio)
Francia
114.926
102.301
(al 9 gennaio) 93.000
: 
epidemiologici così drammatici. In antigenici di ultima generazione, i
f Inghilterra la percentuale di
contagiati dalla variante è passata dal
più attendibili. È ben diverso».
Difficile pensare che sia tutta
Usati tamponi rapidi 10 all’80 per cento nell’arco di un colpa dei test rapidi, che seppur con
mese. Lì sì che c’è quel problema. In qualche difetto hanno portato alla
per testare personale Italia, al momento, no». scoperta di molte positività. Altre
medico e delle Rsa. In Hanno trovato anche due cause?
varianti autoctone in Veneto. «Il fatto che è il Veneto è rimasto
più la zona è sempre Possono aver influito? sempre zona gialla».
«Non si può dire prima di aver Come il Lazio. Che però non ha
rimasta gialla dimostrato che sono predominanti e così tanti morti e malati.
g hanno un vantaggio selettivo».
Allora perché la seconda ondata
«Perché nel Lazio riescono ancora a
fare un livello accettabile di contact
ha investivo il Veneto in modo tracing e utilizzano in modo più oculato
maggiore rispetto ad altre i test molecolari. Il Veneto ha cifre che
regioni? non tornano: in alcuni giorni registrano
«Tra le cause metto il fatto 160 morti eppure ci sono ‘solo’ 350-370
che hanno usato tamponi pazienti in terapia intensiva. In
rapidi per testare personale proporzione ai decessi, dovrebbero
medico e delle Rsa. Tre volte essere molti di più. C’è da chiedersi
su dieci danno un falso dove muoiano queste persone».
negativo». Tra lei e Zaia non corre buon
Lo sta dicendo da sangue, è noto. Non è che, per
settimane, però il ministero questo rapporto personale
li ha equiparati, a certe complicato, il suo giudizio è troppo
condizioni, ai molecolari, e severo?
anche lei ne sta facendo un «Non ho il dente avvelenato. Parlo da
uso intensivo in Sardegna, scienziato. Una settimana fa gli ho
chiamato come consulente scritto per dirgli che sono disponibile
dalla Regione. Se sono a dare una mano».
poco affidabili in Veneto, Crede che la Regione abbia
lo sono anche in Sardegna. orchestrato una campagna stampa
k Lo scienziato «Io li uso per fare screening sulla di discredito nei suoi confronti,
Andrea Crisanti, microbiologo e popolazione dell’Ogliastra, non su come sostiene un articolo uscito di
professore a Padova. Ora è chi deve entrare in una Rsa o in un recente sull’Espresso?
consulente della Regione Sardegna ospedale. Abbiamo sottoposto 35 «Non ho commenti da fare».
mila sardi a test doppio con ©RIPRODUZIONE RISERVATA
.
Lunedì, 11 gennaio 2021 Primo piano Il mondo contro il Covid pagina 9
Parte “la guerra
del popolo”. Obiettivo:
immunizzare
50 milioni di persone
entro un mese. Ma
il Dragone è in ritardo
i Nella capitale
Persone in coda
in attesa
di vaccinarsi
contro il Covid
in un centro
sportivo allestito
a Pechino

dal nostro corrispondente

Filippo Santelli

pechino — «Come cinese sono mol-

to contento». Lo dice con un sorriso
sincero, si vede sotto la mascheri-
na, questo signore sulla cinquanti-
na, dipendente di un magazzino di
prodotti surgelati di Pechino. È ap-
pena uscito dal Museo della Pianifi-
cazione urbana, dentro il parco di
Chaoyang, da qualche giorno tra-
sformato nel più grande centro vac-
cinazioni della capitale. La campa-
gna di immunizzazione è iniziata
anche in Cina, nuovo passo della
“guerra del popolo” proclamata da
Xi Jinping contro il virus, e i magaz-
zinieri sono tra le categorie a ri-
schio a cui è stato offerto, gratis, il
preparato dell’azienda di Stato Sino-
pharm. Il signore non ci ha pensato
due volte, da mesi la propaganda ri-
pete che Sars-Cov-2 si può trasmet-
tere con i surgelati che lui maneg-
gia ogni giorno. Dice che perfino a
Wuhan il virus potrebbe essere arri-
vato così: «Sto bene, ho il braccio un
po’ arrossato», dice fuori dal cancel-
lo del parco. «C’erano molte perso-
ne, ho aspettato un’oretta. Fra quat-
tordici giorni farò la seconda dose».
In questa gelida mattina di genna-
io, sotto gli occhi delle guardie, il
viavai di persone registrate è conti-
nuo. Alcune arrivano a piedi, molte
sui bus delle aziende. Non c’è tem-
po da perdere: l’obiettivo della Cina
è vaccinare 50 milioni di cittadini
prima del Capodanno lunare, il 12
febbraio, quando mezzo Paese tor-
na al villaggio d’origine su treni e
bus sovraffollati. È fondamentale
che la festa non moltiplichi l’epide-
mia, come avvenne lo scorso anno.
Dopo mesi a zero casi l’allerta è di
nuovo alta: nella provincia dello He-
bei, quella che circonda Pechino, so-
no stati rilevati oltre 300 positivi, il
focolaio più grande da giugno, il ca-
poluogo è in lockdown. Per fortuna
che il 30 dicembre, dopo lunga atte-
sa e con tempismo provvidenziale,
le autorità hanno approvato il pri-
mo dei preparati made in China.
Dieci giorni dopo siamo a 9 milio-
ni di persone vaccinate. Solo a Pe-
chino sono stati creati 200 centri,
Chaoyang è il più grande. Ingresso
vietato ai giornalisti stranieri, solo i
media di Stato per ora possono do-
cumentare l’ennesima prova di effi-
cienza del Dragone. Il grande atrio
del museo è diventato una sala d’at-
tesa, dove le persone si registrano,
firmano il consenso informato e ri-
cevono indicazioni dai medici. Solo
i cittadini tra i 18 e i 59 anni possono
ricevere l’iniezione, prima di andar-
sene stanno mezz’ora in osservazio-
ne, escluse anche le donne incinte e
le persone con disturbi cronici co-
me il diabete.
Dopo un anno di pandemia lo ab-
biamo capito: la Cina sa organizzar-
si. Eppure diverse ombre sulla cam-
pagna di immunizzazione restano.
La capacità produttiva non pare suf-
ficiente, serviranno anche i vaccini
stranieri per coprire entro l’anno il
75% della popolazione. E nonostan-
te le promesse di distribuzione fat-
te ai cittadini e a decine di Paesi
partner, i risultati delle sperimenta-
zioni sono in ritardo rispetto alle for-
A Pechino in fila per la dose
“Come possiamo non fidarci?”
La corsa al vaccino del Dragone
5 Sinopharm
i vaccini cinesi arrivati
all’ultima fase
della sperimentazione:
2 prodotti da Sinopharm
1 da Sinovac
1 da CanSino Biologics
1 da Anhui Zhifei
Longcom
mule occidentali. Del vaccino Sino-
pharm, nonostante l’approvazione
lampo in 24 ore, c’è solo un numero
sull’efficacia, il 79%, più la rassicura-
zione che finora sono state riscon-
trate pochissime reazioni avverse.
Nessun dato è stato pubblicato, nul-
la è verificabile, del resto prima di
aprire la vaccinazione all’intera po-
polazione, anziani compresi, anche
la Cina aspetta di raccogliere mag-
giori evidenze. Quanto al secondo
preparato dell’azienda privata Sino-
vac, le autorità brasiliane, coinvolte
nei test, hanno dichiarato un’effica-
cia al 76%, ma senza dettagli. L’ap-
il racconto
Il primo vaccino è stato approvato
in via provvisoria
negli Emirati Arabi, in Bahrein
e il 30 gennaio anche in Cina
Efficacia dichiarata
79%
del
Si possono vaccinare
le persone tra i 18 e i 59 anni
che fanno parte di
9 categorie a rischio, tra cui
personale sanitario, doganieri,
magazzinieri, lavoratori
dei trasporti e personale sanitario
Entro l’anno
Sinopharm
dovrebbe
produrre
1,2 miliardi
di dosi
provazione è attesa a breve, Paesi
come Indonesia e Filippine aspetta-
no con ansia le forniture cinesi.
Il livello di trasparenza è molto
lontano da quello garantito in Euro-
pa e Stati Uniti, specie considerato
il curriculum tutto scandali dell’in-
dustria farmaceutica cinese. Una di-
pendente di un’azienda di Stato,
chiedendo di restare anonima, dice
che lei non farà l’iniezione in que-
sto primo turno, preferisce aspetta-
re. L’impressione però è che la mag-
gior parte delle persone abbiano ac-
cettato, molti per paura del virus, al-
cuni per il timore, in caso di rifiuto,
Sinovac
Dovrebbe arrivare presto
il via libera
Il Brasile ha dichiarato
un’efficacia
del 76%
L'obiettivo
50 milioni
le persone di categorie
a rischio che la Cina vuole
vaccinare entro
il Capodanno lunare,
il 12 febbraio
Attualmente
siamo a 9 milioni
di avere problemi sul lavoro. Non è
escluso che a un certo punto chi
non è vaccinato finisca penalizzato,
visto che l’iniezione vene registrata
nella propria app sanitaria. «Non è
obbligatorio ma quasi tutti hanno
deciso di farlo», dice una donna che
lavora al mercato all’ingrosso di
Dongjiao. Il suo settore è uno dei no-
ve a rischio ammessi a questa prima
fase della campagna, insieme a per-
sonale sanitario, ufficiali doganali,
lavoratori dei trasporti. «Se non mi
fidassi non sarei venuta. Come pos-
so non fidarmi del mio Paese?».
©RIPRODUZIONE RISERVATA
STRINGER/VIA REUTERS
In California
A Los Angeles
un residente su 10
contagiato
Un’infermiera a Los Angeles
Record di contagi in
California. Preoccupante la
situazione nella contea di Los
Angeles dove un residente su
dieci ha il Covid, secondo
quanto riporta il New York
Times. Presi d’assalto, gli
ospedali sono stati costretti a
chiudere le porte dei loro
pronto soccorso in alcuni
casi, come scrive il giornale
americano.
«Stiamo vivendo il nostro
“momento New York”», ha
affermato Robert
Kim-Farley, esperto di
malattie infettive
dell’Università della
California, riferendosi alla
primavera scorsa quando
New York era l’epicentro del
Covid negli Stati Uniti.
Secondo i dati riportati dal
Los Angeles Times, sono oltre
2 milioni e 600 mila i casi in
tutta la California: nell’ultima
settimana lo Stato ha avuto
una media di oltre 43 mila
casi al giorno. I morti, finora,
sono stati 29.706.
pagina
.
10 Politica Lunedì, 11 gennaio 2021

La crisi è in stallo
ma Recovery verso il sì
Il Colle: basta ritardi
Posizioni lontane tra Conte e Iv, però il governo è pronto a varare il piano per ottenere
i fondi Ue nel Cdm di domani. Il Papa: non è l’ora di rompere l’unità della politica

siglato prima del Consiglio dei mi-

di Emanuele Lauria
ROMA — In 48 ore il futuro del Re-
covery plan e del governo. Nega-
ta, ammessa sottovoce, trascinata
per due mesi fra strappi e tentati-
vi di ricucitura, la crisi si decide in
un arco temporale strettissimo.
Con i due protagonisti, Giuseppe
Conte e Matteo Renzi, a doman-
darsi sino all’ultimo fino a che pun-
to fidarsi l’uno dell’altro. E con i
massimi rappresentanti di Chiesa
e Stato a interrogarsi sul senso e
sulle conseguenze dello scontro
dentro un esecutivo che deve fron-
teggiare una pandemia.
Persino Papa Francesco non si è
astenuto dal dire la sua: «La classe
dirigenziale ha il diritto di avere
punti di vista diversi. Il diritto di
imporre la propria politica. Ma in
questo tempo si deve giocare per
l’unità, sempre», ha sottolineato
ieri il Pontefice nell’intervista al
Tg5.
E la principale preoccupazione
del Capo dello Stato Sergio Matta-
rella è che la crisi vanifichi o ritar-
di la presentazione del piano per
nistri di domani, con l’impegno
del premier ad andare al Quirina-
le subito dopo, per le dimissioni e
il via libera a una crisi pilotata ver-
so un Conte-ter che dovrebbe con-
cludersi nell’arco di una decina di
giorni al massimo.
Non ci sono stati contatti diret-
ti, ieri, fra Conte e i renziani, che
continuano a tenere alta la guar-
dia: «È il presidente del Consiglio
a staccare la spina al governo, non
noi – dice il coordinatore di Italia
Viva Ettore Rosato – perché è lui a
non voler farsi carico dei proble-
ANSA mi ma, a metterli sotto il tappeto».
k Capo dello Stato Sergio Mattarella Ore decisive, con i pontieri all’o-
pera: ma nella triangolazione Con-
te-Pd-Renzi si inseriscono anche i
Le possibili tappe 5 Stelle che non hanno alcuna in-
tenzione di fare troppe concessio-
Il calendario ni a Italia Viva. «Nessuno degli
della crisi esponenti di governo di M5S è sa-
crificabile», ha messo le mani
avanti il sottosegretario Manlio Di
Stefano. È un gioco di equilibri so-
fisticati, da condurre all’ombra
della partita più importante, quel-
12
gennaio
la della lotta al Covid.
©RIPRODUZIONE RISERVATA

avere i fondi di Next Generation

Ue. Dal Quirinale è in corso una Accordo e Recovery
moral suasion perché ciò non av- Oggi i ministri Gualtieri e Le manovre in Senato
venga. All’importanza del Recove- Provenzano invieranno il
ry plan, d’altronde, Mattarella ha nuovo Recovery ai partiti di

Salvini sicuro: in arrivo

dedicato molti interventi, fra cui maggioranza. Domani il Cdm
quello all’interno del discorso di fi- sul piano di rilancio, previo
ne anno. Mettere in sicurezza le ri- accordo sul futuro del governo
sorse Ue è la priorità, insomma. Il di Carmelo Lopapa

altri senatori dal M5S

monito del Papa, i timori del presi-
dente della Repubblica rappresen- roma — Sogna di darlo lui, il colpo di
tano un’unica guida nella stretto- grazia politico a Giuseppe Conte. E
ia che governo e maggioranza si 13-15 di farlo in aula, al Senato. E consu-

FI: no aiuti al governo

apprestano ad affrontare.
Una certezza: oggi i ministri
Gualtieri e Provenzano, che han-
no lavorato alla riscrittura del pia-
no di rilancio coi fondi europei da
209 miliardi, invieranno ai leader
di partito il documento che assor-
be anche le modifiche chieste dal-
le stesse forze di maggioranza, in
primis Italia Viva. Sono circa 150
pagine, con qualche significativa
novità rispetto alla prima bozza
gennaio
Via alla crisi pilotata
Da mercoledì, col via libera a
una crisi pilotata, il premier
può salire al Colle per le
dimissioni. Intanto, il
Recovery viene trasmesso al
Parlamento e alle parti sociali
mare così la vendetta per la disfatta
che proprio da lì è iniziata, nell’ago-
sto 2019. Matteo Salvini gioca di
sponda con l’altro Matteo. Renzi
che alza la palla ritirando il soste-
gno e i ministri di Iv, il leghista che I voti del Senato
la schiaccia contribuendo a sfiducia-
re il premier in carica. Forte dei nuo- maggioranza opposizione
vi, imminenti passaggi al suo grup-
po. Si sente sicuro come mai finora, 166-171 150-155
l’ex ministro dell’Interno. I report (Pd, M5S, Italia Viva, (Fi, FdI, Lega e parte
dei suoi a Palazzo Madama gli rivela- Autonomie, parte del Misto)

bocciata dai renziani. A partire
dai saldi del capitolo «Salute» cui
vengono dirottati 19,7 miliardi,
contro i nove precedenti. Domani
il Consiglio dei ministri che do-
vrebbe esaminare e approvare il
piano, con l’incognita di Iv che –
studiate le carte – dovrà decidere
se dare il proprio sostegno, aste-
nersi o votare contro ritirando i
propri ministri. «Arrivi questo be-
nedetto Recovery plan, ci si dia il
tempo di leggerlo e di valutarlo e
ci si confronti in Cdm », dice il mi-
18-23
gennaio
La nascita di un Conte-ter
La crisi pilotata porterebbe, la
prossima settimana, alla
nascita di un Conte-ter con il
presidente dimissionario che
si presenta alle Camere con la
nuova squadra di governo
no che almeno tre senatori M5S sta- del Misto
rebbero per passare con la Lega, ad- e 2 senatori
dirittura cinque secondo la stima
a vita)
più ottimistica, come altri tre hanno
già fatto nei mesi scorsi. E poi i depu-
tati, addirittura cinque, a sentire la
conta interna. Una progressiva
emorragia che, sommata al fallimen- Maggioranza
to dell’operazione “responsabili” al 161 voti
Senato, se davvero confermata, po-
trebbe contribuire a mettere fine TOTALE SENATORI
all’esperienza Conte 2. 321
Il dialogo del “picconatore-rotta-
matore” di Italia Viva con i leghisti è Open Arms a Palermo: «Non com- a supporto del Conte due, a quanto

nistro Teresa Bellanova.
La capodelegazione di Italia Vi-
va, chiede che il dialogo si estenda
anche «agli altri nodi politici che
ci separano». Ed è proprio questo
il punto: il Pd ha proposto ai ren-
ziani, in cambio del sì al Recovery,
un accordo di rilancio che preve-
da anche un rimpasto. Ma Italia Vi-
va vuole che un patto complessivo
– che comprende anche un’intesa
su Mes e delega ai Servizi – venga
15
febbraio
Il piano in Ue entro un mese
Nella crisi, la priorità è salvare il
Recovery plan, vale a dire il
piano Ue per la ripartenza del
Paese dopo la pandemia.
Entro metà febbraio il
progetto definitivo a Bruxelles
ormai quotidiano. I due Matteo si in-
tendono e non da ora. Soprattutto in
chiave anti-Conte. Trait d’union i
due capigruppo, Davide Faraone e
Massimiliano Romeo. Renzi a Salvi-
ni l’ha spiegato in tutte le lingue che
stavolta fa “sul serio”. Ecco perché
ieri pomeriggio, intervenendo a
Mezz’ora in più da Lucia Annunzia-
ta, il segretario si è mostrato più spa-
valdo che mai, all’indomani dell’u-
dienza preliminare del processo
prendo come si possa andare avanti
in questo tiro e molla. Si vada in Par-
lamento e si veda lì. Se hanno i nu-
meri vadano avanti altrimenti a ca-
sa». Parole che sembrano fare eco a
quelle dell’omologo leader fiorenti-
no che nell’intervista di ieri a Repub-
blica sosteneva che la «conta in au-
la» sarebbe un azzardo per il presi-
dente del Consiglio, avvertendolo
che Forza Italia «non basterà». Non
ci sono “responsabili” a sufficienza
pare. Né i senatori di Toti né i centri-
sti di Cesa o altri ex grillini del Mi-
sto. Altra cosa se si apriranno nelle
prossime settimane scenari da go-
verno istituzionale. E così, la soglia
161 resta appesa a uno spillo. Servi-
rebbe Forza Italia, appunto. Ma Sil-
vio Berlusconi ha già alzato il ponte
levatoio, almeno per ora. «Non so-
sterremo mai questo governo, noi
siamo pronti a confrontarci col vo-
to», fa sapere il suo consigliere ed ex
.
Lunedì, 11 gennaio 2021
Il premier
e il ministro
Il presidente
Conte
Il piano per il Conte ter
e il titolare del
Tesoro, Gualtieri
illustrano
la manovra
a Palazzo Chigi
dimissioni e nuova squadra
Il Pd spinge per una
crisi pilotata ma
il premier non si fida di
Renzi. E tiene aperta la
via della conta in Senato
di Giovanna Vitale
roma — Può sembrare un parados-
so, ma a questo punto della notte il
principale ostacolo alla nascita del
Conte ter si chiama Giuseppe Con-
te. Asserragliato a palazzo Chigi
con un gruppo ristretto di fedelissi-
mi, assediato dai vertici di Pd e Cin-
questelle che gli chiedono di fare in
fretta, di convocare al più presto i
leader della maggioranza per chiu-
dere un accordo politico col quale
salire al Quirinale per dar vita a un
governo nuovo di zecca, il presiden-
te del Consiglio promette a tutti di
pensarci e intanto resiste.
Nonostante in tanti lo abbiano
sconsigliato, è ancora convinto che
la strada maestra sia sfidare in Parla-
mento il capo di Italia Viva, forte an-
che della profezia lanciata dal porta-
voce Rocco Casalino nel corso di
una conversazione con alcuni parla-
mentari grillini: «Se andiamo in Se-
nato lo asfaltiamo, come è successo
con Salvini». Oppure, in subordine,
procedere con un rimpastino: sosti-
POOL LAPRESSE/MAURO SCROBOGNA/ANSA
j Il leader di
Forza Italia
Silvio Berlusconi
84 anni
spetta il peggio, dal suo punto di vi-
sta. «Non venga in mente a qualcu-
no dei nostri alleati, se la crisi preci-
pitasse in elezioni, di fare un appa-
rentamento del centrodestra col lo-
ro amico Matteo. No, perché, sia
chiaro: o io o lui». Alleati avvertiti.
Dentro Forza Italia, è rimasto solo
Renato Brunetta a predicare «buon
senso». Ci crede seriamente e anco-
MATTEO CORNER / Z14/ANSA
ra “all’unità nazionale”, fosse pure
con Conte al comando. Ma al Senato
l’economista berlusconiano non di-
spone di “truppe”. «Vedo molta irre-
Brunetta resta solo sponsabilità in giro – ammette men-
tre cucina il suo piatto forte, mine-
a invocare strone con pollo – Indecente questa
responsabilità crisi, nessuno che ascolta il monito
sui “costruttori” del presidente Mat-
Rotondi: “Renzi sta tarella. Basta giocare a pocker, ba-
sta coi bluff da periferia fiorentina».
vivendo il suo Papeete Non ama Renzi e si sa. Come non lo
ma dopo lo sfarzo amano molti forzisti e centristi. Con-
vinti in tanti che il senatore di Rigna-
c’è il declino” no rischia di portarli a picco con sé
da qui a qualche giorno, dato che
molti berlusconiani stimano che in
caso di elezioni si salveranno al più
una quindicina di eletti nei collegi
uninominali gentilmente concessi
dalla Lega. Giusto ai “filo salvinia-
presidente del Senato, Renato Schi- ni”. Altro che 150 parlamentari. «Il
fani. Piuttosto, il Cavaliere – raccon- fatto è che Renzi vorrebbe compete-
tano – è tornato al vecchio innamora- re con Conte, ma non si rende conto
mento per Matteo Renzi. «Non è uti- che è il Mastella del 2021 – ragiona
le picconarlo, sta facendo sul serio e l’ex diccì Gianfanco Rotondi, depu-
può tornarci utile», ha mandato a di- tato del gruppo Fi – Anche a Clemen-
re all’alleata Giorgia Meloni che as- te, che nel 2008 causò la caduta di
socia invece l’ex premier pd a tutto Prodi, Berlusconi fece credere che
il resto del centrosinistra, nei suoi af- avrebbe trovato riparo nel centrode-
fondi. L’intransigente leader di Fra- stra. Poi lo scaricò. Renzi sta viven-
telli d’Italia in tutto questo scambio do il suo Papeete, ma dopo gli sfarzi
di amorosi sensi forza-leghisti con c’è il declino. Al suo posto ci pense-
Renzi non ci vede chiaro. Anzi so- rei». ©RIPRODUZIONE RISERVATA
Politica
Il retroscena
tuire cioè un paio di ministri — ma-
gari proprio le renziane Bellanova e
Bonetti, se dovessero lasciare — e an-
dare avanti senza essere obbligato a
passare per Mattarella. Due opzioni
tuttavia osteggiate dai due principa-
li partiti della coalizione: la prima
perché priva di sbocco, «senza Iv e
con i responsabili dureremmo due
giorni, ha ragione Franceschini
quando dice che nelle Commissioni
rischiamo di non avere i numeri»,
spiega un deputato pd. La seconda
f f
Giuseppe
conte, 56 anni,
a palazzo
chigi dal 2018
Lavoro per ridare Non voglio far cadere
coesione al governo, Conte ma farlo
non vedo l’ora muovere. Abbiamo
di superare le fatto chiare richieste
fibrillazioni, serve un politiche, fin qui zero
patto di legislatura risposte. Non c’è
sulle priorità più tempo
g g
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pensi a fare le valigie, non se ne ve-
de nessuno.
Non si fida di Matteo Renzi, l’avvo-
cato. Teme, presentandosi al Colle
da dimissionario, che una volta
aperte le consultazioni il senatore
di Firenze possa tradire gli impegni
e proporre un altro al suo posto.
Non gli bastano le rassicurazioni
dell’infaticabile mediatore dem,
Goffredo Bettini, che gli ha riassun-
Matteo renzi,
45 anni,
premier dal
2014 al 2016
pagina 11
to con dovizia di particolari i suoi
colloqui con l’ex Rottamatore. Al
quale è stato spiegato che non esi-
stono alternative né a Conte pre-
mier né all’attuale maggioranza e
che può perciò scordarsi governi
tecnici o altre improbabili soluzio-
ni. Tant’è che adesso, rivela chi ha
seguito da vicino questa triangola-
zione, Renzi si starebbe predispo-
nendo a mantenere in sella il capo
del governo, a patto però di ottene-
re quella «radicale discontinuità»
sui dossier e sulla squadra ribadita
ieri dalla titolare all’Agricoltura. E
considerata dal leader di Iv il mini-
mo sindacale per proseguire la sta-
gione giallorossa.
Ma l’inquilino di palazzo Chigi
continua a dubitare. Ritiene di aver
già concesso molto, cambiando pro-
fondamente il Recovery, rinuncian-
do alla task force e alla fondazione
sulla Cybersicurezza, dando via li-
bera al rimpasto. E vuole evitare
passi falsi. Gli hanno raccontato
cos’è successo a fine anno a palazzo
Madama, quando il ministro Patua-
nelli ha invitato i senatori grillini a
sottoscrivere in blocco un docu-
mento per legare il loro destino a
quello di Conte (o lui alla guida o il
voto), ricevendo un sonoro rifiuto.
Interpretato come il segnale che
persino un pezzo consistente del
M5S sarebbe pronto a sacrificarlo
pur di evitare le urne. Così alimen-
tando il terrore dell’epilogo impre-
visto: entrare papa nello Studio alla
Vetrata e uscirne cardinale.
Il “ter”, oltretutto, presenterebbe
un’ulteriore controindicazione. Da
un corposo riassetto dell’esecutivo,
sul quale l’intera maggioranza sem-
bra ormai orientata, Conte ne usci-
rebbe comunque ridimensionato.
Da mesi il Pd insiste per avere, an-
che in virtù dei mutati rapporti di
forza, un suo uomo a palazzo Chigi.
In funzione di riequilibrio, visto che
il giurista pugliese non ha mai eser-
citato quel ruolo di garante, di sinte-
si fra forze assai diverse, pattuito
nell’agosto 2019. Una richiesta che
Franceschini è tornato ad avanzare
qualche giorno fa, proponendo la
candidatura di Bettini per la delega
ai Servizi. La risposta del premier sa-
rebbe stata freddina. Perché, se pro-
prio dovrà passare la mano, la sua
idea è affidarla a un uomo di sua
stretta fiducia: il segretario genera-
le della Presidenza, Roberto Chiep-
pa, oppure il sottosegretario 5S Ma-
rio Turco. Sempre che la casella
non serva per liberare il Viminale a
un esponente di Italia Viva (proba-
bilmente Ettore Rosato, ma c’è chi
spinge per lo stesso Renzi): in tal ca-
so potrebbe toccare a Luciana La-
morgese guidare l’Intelligence.
Mentre a palazzo Chigi, come sotto-
segretario dem, approderebbe An-
drea Orlando. Il quale, se Renzi riu-
scisse a ottenere lo scalpo di Bonafe-
de, cosa assai improbabile, potreb-
be anche tornare alla Giustizia.
Certo è che il tempo stringe. Il
Quirinale, che segue con grande
preoccupazione l’evolversi della cri-
si, esorta a fare in fretta. La pande-
mia non consente di tergiversare,
né soluzioni pasticciate. Tant’è che,
fanno sapere dal Colle, se il premier
dovesse presentarsi dimissionario,
le consultazioni non dureranno a
lungo: verranno aperte e chiuse nel
volgere di poche ore.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
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.
12
Il ruolo del Parlamento
Con quale di queste affermazioni si direbbe maggiormente d’accordo?
(valori percentuali - serie storica)
Il Parlamento è fondamentale e dovrebbe tornare ad avere un ruolo centrale
Non sa / Non risponde
Il Parlamento è sempre meno necessario, meglio ridurne ruolo e funzioni
2020
2019
2018
N ell’ultimo anno sono avvenu-
ti cambiamenti profondi, che
attraversano la società, la politica.
E la democrazia. La principale cau-
sa di queste trasformazioni è il
contagio. Il Virus. Ma non è l’unico
motivo. Vi sono altri fattori che in-
ter-agiscono e concorrono ad ali-
mentare un “disagio democrati-
co”. Fattori globali, che agiscono
su base inter-nazionale. Come ab-
biamo potuto osservare, in diret-
ta, negli Usa, dopo l’esito delle ele-
zioni presidenziali, che hanno san-
cito il successo di Joe Biden.
Un verdetto “falso e falsato”, se-
condo Donald Trump. Che ha aiz-
zato i suoi sostenitori, inducendo-
li a invadere le piazze, a Washing-
ton, fino a irrompere nel Palazzo
del Congresso. Luogo centrale del-
la democrazia degli Usa. E dell’Oc-
cidente.
Un concetto che, come ha spie-
gato Ezio Mauro (intervistato da
Gregorio Botta su Robinson), va ol-
tre una definizione “geopolitica”,
perché indica un modello di valo-
ri. Il “disagio democratico”, tutta-
via, è stato sicuramente aggravato
dalla pandemia. Che, negli Usa, ha
agito a sfavore di Trump. Anche in
Italia, però, l’irruzione del Covid
ha contribuito a generare cambia-
menti significativi. Nel sentimen-
Il 60% dei cittadini
ritiene che deputati
e senatori, e non solo
il leader che guida
il Paese, debbano
avere un ruolo forte
to pubblico dei cittadini, ma an-
che nel funzionamento della de-
mocrazia. Siamo, infatti, entrati in
uno “Stato di emergenza”, che ha
rafforzato l’esecutivo rispetto al
Parlamento.
I provvedimenti adottati per af-
frontare la pandemia e la crisi eco-
nomica – oltre che sanitaria – han-
no, di fatto, accentuato questa ten-
denza. Sottolineata dai decreti
che si sono succeduti, nel corso
dei mesi. Fino allo scorso novem-
bre: 19. Ma il 3 dicembre successi-
vo ne è stato stabilito uno nuovo.
E dal 16 gennaio sono previste nuo-
ve restrizioni, stabilite da un nuo-
vo Dpcm. Una sigla divenuta fami-
liare: decreto del presidente del
Consiglio dei ministri. Dunque, da
quasi un anno, l’Italia è governata
63 4 33
63 3 34
61 5 34
:   & ,  2020 (: 1.002 )
Democrazia virale
Con la pandemia torna
la voglia di Parlamento
L’insicurezza da Covid ha fatto crescere la fiducia anche nelle Camere:
è contenuta (23%) ma ha raggiunto il livello più alto degli ultimi 10 anni
Il ruolo del Parlamento: l’opinione degli elettorati
Con quale di queste affermazioni si direbbe maggiormente d’accordo?
(valori percentuali tra tutti e in base alle intenzioni di voto)
Il Parlamento è fondamentale e dovrebbe tornare ad avere un ruolo centrale
Il Parlamento è sempre meno necessario, meglio ridurne ruolo e funzioni
Tutti
Partito democratico
Movimento 5 Stelle
Fratelli d’Italia
Lega
Forza Italia
“per decreto” dal presidente del
Consiglio. In collaborazione – e ta-
lora in concorrenza – con i presi-
denti di Regione. Così siamo dive-
nuti una “Repubblica presidenzia-
le di fatto”, governata dal governo
e dai governatori. Anche se restia-
mo una “democrazia fondata sulla
sfiducia” verso i partiti, i leader
“politici”. Insomma, verso gli atto-
ri della “democrazia rappresenta-
tiva”. Si tratta di un sentimento dif-
fuso, che ha radici profonde. Fin
dalla cosiddetta “Prima Repubbli-
ca”, quand’era interpretato, so-
prattutto, dalla Dc. Il “partito di go-
verno” per definizione, in un siste-
ma di “bipartitismo imperfetto” e
senza alternative, secondo la nota
formula di Giorgio Galli (che ci ha
lasciati pochi giorni fa). La Dc, tut-
Politica
La fiducia nel Parlamento
Quanta fiducia prova nei confronti del Parlamento?
(valori % di chi risponde “Moltissima” o “Molta” - serie storica)
13
9
7 7
2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017 2018 2019 2020
Mappe
di Ilvo Diamanti
Non sa / Non risponde
63 4 33
80 4 16
67 33
60 40
55 4 41
51 49
tavia, aveva “normalizzato la sfidu-
Nota informativa cia”. Traducendola in una risorsa
del consenso a proprio favore. Nel-
Il sondaggio è stato realizzato da la Seconda Repubblica questo
Demos & Pi per “La Repubblica”. orientamento è stato intercettato
La rilevazione è stata condotta nei ed enfatizzato, soprattutto, da Sil-
giorni 7 - 10 dicembre 2020 da vio Berlusconi. Che, negli anni No-
Demetra con metodo mixed vanta, ha inaugurato la stagione
mode (Cati – Cami – Cawi). Il dei “partiti personali”, come li ha
campione nazionale intervistato definiti Mauro Calise.
(N=1.002, Perché Forza Italia è il primo,
rifiuti/sostituzioni/inviti: 9.995) è importante esempio del passag-
rappresentativo per i caratteri gio dal “partito di massa” al “parti-
socio-demografici e la to del capo” (per citare Fabio Bor-
distribuzione territoriale della dignon). Infine, nell’ultimo decen-
popolazione italiana di età nio, la sfiducia verso la politica si è
superiore ai 18 anni (margine di tradotta in “anti-politica”. Ed è di-
errore 3.1%). venuta il “discorso politico” domi-
Documentazione completa su nante interpretato da “non-parti-
www.sondaggipoliticoelettorali.it ti” e da “partiti personali”. Lo stes-
so Pd, erede dei partiti di massa, si
Lunedì, 11 gennaio 2021
23
19
15
11 11
10
7
è personalizzato, dopo l’afferma-
zione di Matteo Renzi. Che l’ha
progressivamente trasformato
nel PdR. Il Partito di Renzi. Fino a
quando, nel settembre 2019, fru-
strato dal ruolo periferico assunto
all’interno del Pd, ha fondato Ita-
lia Viva. Un “partito personale”, se-
guito – fino ad oggi – da poche per-
sone. Nell’ultimo anno, infine, ab-
biamo assistito a “un’altra storia”.
Dettata dall’irruzione del Virus.
Che ha modificato l’atteggiamen-
to dei cittadini verso la democra-
zia. Come abbiamo mostrato, su
Repubblica, attraverso le indagini
di Demos.
In primo luogo, ha favorito –
presso un terzo dei cittadini – la di-
sponibilità a “sospendere alcune
regole della democrazia”.
In secondo luogo, l’insicurezza
generata dal Covid, ha conferma-
to, e, anzi, allargato la domanda di
un “leader forte”, espressa, attual-
mente, da quasi il 60% degli italia-
ni. Questo orientamento ha raffor-
zato il consenso verso il premier,
Giuseppe Conte, e verso il gover-
no. In misura molto più ampia che
in precedenza. Ha, inoltre, legitti-
mato le istituzioni dello Stato. La
fiducia nel Parlamento, per quan-
to limitata (23%), ha raggiunto il li-
vello più elevato degli ultimi 10 an-
La convinzione
è condivisa dagli
elettori dei partiti
al governo ma è
maggioritaria pure
nelle altre forze
ni. E oltre il 60% dei cittadini ritie-
ne che debba avere un ruolo fon-
damentale, per la nostra democra-
zia. Una convinzione condivisa, in
massima misura, dagli elettori dei
partiti al governo – e in primo luo-
go del Pd. Ma che risulta, comun-
que, maggioritaria anche nella ba-
se delle altre forze politiche.
Così la nostra “democrazia par-
lamentare” interpreta un clima
d’opinione pervaso, al tempo stes-
so, da senso di insicurezza e do-
manda di autorità. In equilibrio
(instabile) fra disponibilità a limi-
tare i diritti e crescente fiducia ver-
so le istituzioni rappresentative.
È la cornice esemplare della “de-
mocrazia virale” che segna il no-
stro tempo.
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14
Impeachment a tappe
i 100 giorni dei Dem
per fermare Trump
dalla nostra inviata
Anna Lombardi
NEW YORK — Impeachment a sin-
ghiozzo. Potrebbe essere questa la
strategia scelta dalla speaker della
Camera Nancy Pelosi per far uscire
definitivamente di scena Donald
Trump: evitando, allo stesso tempo,
di mettere in crisi i primi passi della
nuova amministrazione Biden. La
leader democratica non ha ancora
svelato come intende procedere
contro il presidente uscente, accu-
sato di aver istigato l’assalto al Con-
gresso di mercoledì scorso. Ma in-
tanto, in una lettera inviata ieri, ha
chiesto ai colleghi deputati di rien-
trare a Washington, nonostante i la-
vori del Congresso siano sospesi fi-
no al 19 gennaio. E ha convocato per
le due di oggi pomeriggio (le 20 in
Italia) una riunione per discutere
sul da farsi via zoom. Secondo Politi-
co sarà l’occasione per proporre di
portare avanti la procedura d’im-
peachment in due fasi: presentan-
do già domani l’articolo firmato da
David Cicilline, Jamie Raskin e Ted
Lieu (e sottoscritto da altri 185 depu-
tati) dove si chiede l’incriminazione
di Trump per incitamento all’insur-
rezione, in modo da farlo votare al
più tardi martedì. Facendone però
poi slittare l’invio al Senato fino a
primavera, in modo da mettere in
agenda il voto di ratifica finale
dell’articolo (essenziale per privare
Trump di qualunque futuro politi-
co, perché una volta “impicciato”
non potrà più ottenere incarichi
pubblici) alla fine dei primi 100 gior-
ni di Biden. Quando, cioè, il nuovo
presidente avrà completato la sua
squadra di governo e avviato le sue
prime azioni politiche. L’ipotesi
d’impeachment a tappe, conferma-
ta a Cnn pure dal leader della mag-
gioranza dem alla camera James
Clyburn, servirebbe insomma a
mettere sotto scacco fin da subito
colui che il direttore del New Yor-
ker, David Remnick, ha già sopran-
nominato “Incitatore-in-Capo”. Mi-
nandone l’autorità nei confronti dei
vertici militari (impedendogli, in-
somma, di scatenare guerre) e dimo-
strando allo stesso tempo al Paese
che le sue azioni non restano impu-
nite. Allo stessso tempo lo slitta-
mento permetterebbe al Senato di
approvare i ministri, mettendo Joe
Biden in condizioni di governare e
affrontare fin da subito la grave
emergenza Covid.
Pelosi, in realtà, spera ancora in
una soluzione diversa: far destitui-
re il presidente dal suo stesso gabi-
netto. «Meglio le dimissioni o l’appli-
cazione del 25esimo emendamen-
to», insiste. Spingendo per un’opzio-
ne non definitivamente esclusa dal
vice Mike Pence, che finora non ha
risposto alle sollecitazioni ricevute
in tal senso. Il numero due della Ca-
sa Bianca, minacciato di morte dai
ribelli pronti, addirittura, ad «impic-
carlo per non aver fermato la certifi-
cazione del voto», è furioso col pre-
sidente, mai più sentito da mercole-
dì. E secondo fonti a lui vicine si ri-
lo scontro
Processo al via domani
poi rinvio in primavera
per non bloccare
la formazione del team
di Biden. Il dilemma di
Pence: può frenare gli
eccessi del presidente
E l’assalto al Congresso spacca la chiesa Usa
I gesuiti attaccano
i vescovi conservatori.
Bergoglio: “Violenza
autodistruttiva”
di Paolo Rodari
Città del Vaticano — Usa dei salu-
ti che seguono la recita dell’Ange-
lus per dedicare un lungo pensiero
agli Stati Uniti, colpiti dall’assedio
al Campidoglio, e invitare «a mante-
nere un alto senso di responsabili-
tà», perché la violenza «è autodi-
struttiva sempre». Le parole di
Francesco di ieri mattina suonano
come una chiamata alla responsabi-
lità per tutti ma, in particolare, per
il mondo cattolico. In Vaticano c’è
la consapevolezza che parte dei cri-
Mondo
serva la possibilità di ricorrervi, per
fermare Trump nel caso compisse
altri eccessi: ad esempio durante
l’annunciata visita al confine col
Messico, martedì. Di sicuro, l’ipote-
si di rimuovere il presidente, appog-
giata dal 56 per cento degli america-
ni secondo un sondaggio di Abc, di-
vide i repubblicani. Se senatori co-
me Lisa Murkowski, Ben Sasse e Pat
Toomey ne chiedono l’allontana-
mento, un gruppo di deputati dello
stesso partito ha scritto direttamen-
te a Biden, chiedendogli formal-
mente di fermare l’eventuale nuovo
impeachment: «A pochi giorni della
fine del mandato sarebbe inutile e
provocatorio: minerebbe la priorità
di riunificare l’America».
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Il retroscena
stiani e cattolici americani ritiene
legittimo il colpo di coda messo in
campo da Trump. Se è vero che i ve-
scovi Usa hanno stigmatizzato l’as-
sedio di Capitol Hill, è altrettanto
palese che una parte delle gerar-
chie sia in imbarazzo. Dopo un ap-
poggio più o meno formale a
Trump durante la campagna eletto-
rale, c’è chi fatica a prendere posi-
zione. Fa rumore, in particolare, il
silenzio del cardinale Timothy Do-
lan, l’arcivescovo di New York che
il 24 agosto aveva pregato per l’a-
pertura della Convention repubbli-
cana.
L’accusa più forte mossa alla con-
nivenza di parte del cattolicesimo
con Trump viene dai gesuiti d’Ol-
treoceano. Padre James Martin,
60enne noto al grande pubblico de-
gli Stati Uniti e molto ascoltato nel
campo della pastorale Lgbt, sostie-
Lunedì, 11 gennaio 2021
i Le Blue Line
Il corteo
dei sostenitori
di Trump
di martedì
scorso
degenerato
in un violento
attacco
al Congresso.
Tra i dimostranti,
le bandiere
“Thin Blue Line”
di sostegno
alle forze
di polizia Usa
Sotto,
un manifestante
mostra
un crocefisso
La polemica
k Harris “casual” su Vogue
Kamala Harris conquista
l’ambita copertina di “Vogue”
ma la foto fa discutere: “troppo
casual”. E la rivista cambia e
sceglie un look più istituzionale
MICHAEL NIGRO/ZUMAPRESS.COM
ne che sia la Chiesa cattolica del ton Carlo Maria Viganò. Tre giorni
suo Paese ad avere «una parte di re- prima dell’assalto al Congresso, Vi-
sponsabilità» su quanto accaduto a ganò aveva rilasciato un’intervista
Washington. Durante la campagna a Steve Bannon pubblicata su Lifesi-
elettorale vescovi e preti hanno di- te nella quale invitava i «figli della
chiarato che votare Biden era un luce» ad agire «adesso».
peccato mortale, un’azione degna È in questo cattolicesimo che è
dell’Inferno. Parole, spiega, che cresciuto il dissenso verso France-
hanno fomentato la legittimità mo- sco, alimentato anche da gerarchie
rale dell’attacco al Campidoglio e romane. È un mondo che accusa Bi-
che chiedono «un esame di coscien- den di tradire la dottrina, ad esem-
za della Chiesa sulle responsabilità pio non difendendo la vita nascen-
in merito all’accaduto». È stato an- te. Recentemente era stato il cardi-
cora Martin a notare come nelle pa- nale Raymond Burke a sostenere
role pronunciate a nome della Con- che «nessun cattolico devoto, nes-
ferenza episcopale Usa dall’arcive- sun praticante può mai votare per
scovo di Los Angeles, José H. Go- un politico “pro-choice”». Fra gli
mez, non sia mai stato nominato emuli di Burke c’è anche il sacerdo-
Trump. te-blogger John Zuhlsdorf che il
Negli Stati Uniti sono alcuni me- giorno dei fatti di Capitol Hill ha fat-
dia cattolici, spesso finanziati dalle to un esorcismo contro le frodi elet-
diocesi, a rilanciare le uscite pro torali a suo dire promosse da Bi-
Trump dell’ex nunzio a Washing- den. ©RIPRODUZIONE RISERVATA
.
Lunedì, 11 gennaio 2021
dal nostro inviato
Federico Rampini
Washington — C’erano anche dei
poliziotti, in libera uscita lontano
dalla propria sede di lavoro, tra i
manifestanti pro-Trump il 6 genna-
io a Washington. Diversi diparti-
menti di polizia di tutta l’America,
dal Texas alla progressista Califor-
nia allo Stato di Washington
(nord-ovest), hanno aperto indagi-
ni interne dopo aver scoperto che
alcuni dei loro agenti erano andati
al raduno di mercoledì scorso. A
quella manifestazione era andato
perfino un alto ufficiale, Dave Ellis,
il capo della polizia nella città di
Troy, New Hamsphire, e si era fatto
intervistare dal New York Magazi-
ne mentre si trovava a Washington
per esprimere il suo sostegno a
Trump. Una donna tenente di poli-
zia a San Antonio in Texas, Roxan-
ne Mathai, ha messo sulla sua pagi-
na Facebook delle foto in cui appa-
re avvolta in una bandiera di
Trump sulla scalinata esterna del
Congresso. Ma sostiene di non aver
partecipato all’assalto violento per
penetrare nell’assemblea legislati-
va. Alcuni agenti-militanti sono già
stati sospesi, altri sono sotto inchie-
sta e potrebbero essere colpiti da
provvedimenti disciplinari, secon-
do il Washington Post. Non è chia-
ro, per adesso, se alcuni di quegli
agenti abbiano anche preso parte
all’assalto violento del palazzo del
Congresso, che ha fatto cinque vit-
time. Ma il solo fatto che tra le mi-
gliaia di manifestanti pro-Trump ci
fossero dei servitori dello Stato,
getta una nuova luce su quell’even-
to.
È un elemento in più per spiega-
re l’apparente impreparazione del-
le forze dell’ordine che avrebbero
dovuto difendere il perimetro del
Campidoglio e impedire l’irruzio-
ne dentro le aule parlamentari. Da
giorni viene sottolineata l’assenza
della Guardia Nazionale che avreb-
La manifestazione a washington
La polizia e la piazza
Gli agenti-militanti
dividono l’America
Dalla California
al Texas si moltiplicano
le inchieste interne
ai dipartimenti
per scovare chi ha
partecipato
all’insurrezione
i L’agente morto
Un carro funebre
trasporta la bara
di Brian Sicknick,
il poliziotto morto
martedì scorso
in seguito
alle ferite riportate
nell’assalto
a Capitol Hill
be dovuto essere mobilitata dal
Pentagono, quindi dallo stesso go-
verno federale agli ordini di
Trump. Si è messa sotto accusa an-
che la speciale forza di polizia alle
dipendenze del Congresso, il cui
capo è stato costretto alle dimissio-
ni per aver sottovalutato il perico-
lo. Ma oltre ad aver schierato pochi
uomini e male organizzati, è inter-
venuto un fattore “ambientale”
che ora appare ancora più grave.
Gli stessi poliziotti di guardia al
Campidoglio non avevano la sensa-
Mondo
zione di avere a che fare con una
manifestazione ostile. Anzi, qual-
cuno è stato visto mentre si faceva
dei “selfie” con i manifestanti. Nel-
la folla trumpiana c’erano magliet-
te con lo slogan Blue Lives Matter:
è la risposta a Black Lives Matter,
che sostiene la difesa delle vite dei
poliziotti (divise blu). La rivelazio-
ne sugli agenti venuti da altri Stati
non per garantire l’ordine, ma per
partecipare al raduno, conferma
che “l’insurrezione” godeva di ap-
poggi e complicità proprio tra chi
LEV RADIN/ZUMAPRESS.COM / AGF
AL DRAGO/AFP
avrebbe dovuto impedire la violen-
za. Le immagini degli scontri dico-
no che la collusione si è dissolta di
fronte all’aggressione: tra le cin-
que vittime di quella tragica gior-
nata c’è anche un ufficiale di poli-
zia del Campidoglio, morto dopo
essere stato colpito alla testa con
un estintore.
Ma le omertà e i silenzi sull’insur-
rezione del 6 gennaio non sono so-
lo a destra. È evidente che non ci so-
no state vaste manifestazioni a fa-
vore del Congresso violato. Nei cin-
pagina 15
Il caso
Schwarzy sfodera
la spada di Conan
contro Donald
L’attore nel video e nel film
Da Conan il Barbaro al Discorso
del Re. Nel videomessaggio di
7 minuti e 36 secondi, Arnold
Schwarzenegger, ha estratto,
non metaforicamente, la
spada d’acciaio di Conan e
parlato agli americani. Con un
tono asciutto, l’ex governatore
repubblicano e star di
Hollywood ha paragonato
l’assalto a Capitol Hill di
mercoledì alla “notte dei
cristalli” dell’attacco nazista
del ’38 contro ebrei e
sinagoghe e equiparato i
manifestanti che hanno fatto
irruzione nel palazzo del
Congresso ai nazisti di Adolf
Hitler. Schwarzenegger ha poi
definito Trump un “leader
fallito”, che “passerà alla storia
come il peggior presidente di
sempre”.
que giorni trascorsi, la reazione è
stata fortissima tra i politici (demo-
cratici) e i media (progressisti).
Quasi niente nelle piazze d’Ameri-
ca. La sinistra che le aveva riempi-
te dopo l’uccisione di George
Floyd l’estate scorsa, non ha senti-
to il bisogno di manifestare solida-
rietà con le istituzioni aggredite. Ci
sono state solo delle micro-manife-
stazioni, qui e là, soprattutto nei
pressi di qualche Trump Tower.
Nulla che assomigli a una mobilita-
zione in difesa della democrazia.
Una chiave di lettura la offre Mi-
chael Lind, docente alla University
of Texas, sul sito Tablet. Lind ricor-
da che l’assalto alla collina del Cam-
pidoglio di Washington ha avuto
un precedente otto mesi prima,
un’insurrezione di sinistra sull’al-
tra costa degli Stati Uniti. Fu l’8 giu-
gno 2020: quel giorno la polizia di
Seattle evacuò nel panico il Com-
missariato East sulla collina del
Campidoglio di quella città. «Mili-
zie radicali dell’estrema sinistra —
ricorda Lind — assaltarono, sac-
cheggiarono e devastarono la sede
della polizia. Da quel momento e
per i successivi 24 giorni il governo
dello Stato di Washington permise
che degli aspiranti rivoluzionari
creassero una Comune anarchica,
realizzando il loro sogno di “aboli-
re la polizia”, con l’appoggio di
gran parte della sinistra… La Comu-
ne anarchica fu creata sull’onda
delle proteste nazionali contro l’uc-
cisione avvenuta il 25 maggio di un
afroamericano del Minnesota,
George Floyd, da parte della poli-
zia. Nella Comune anarchica ci fu-
rono sparatorie, in cui due afroa-
mericani persero la vita, prima che
la polizia la chiudesse il primo lu-
glio». Lo slogan “tagliare fondi alla
polizia” nel frattempo era diventa-
to nazionale, adottato dai sindaci
democratici di New York e Los An-
geles, con il risultato di spostare an-
cora più a destra i sindacati degli
agenti.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
.
.
Lunedì, 11 gennaio 2021
«Continuerà a parlare sui giornali,
alle televisioni, è evidente che
continuerà a parlare. Mica sto
piangendo sulle sorti di Trump. È
una questione di principio. Ha
dell’incredibile che un’impresa
economica la cui logica è volta al
profitto, come è giusto che sia, possa
decidere chi parla e chi no. Non è più
neanche un sintomo. È una
manifestazione di una crisi radicale
dell’idea democratica e che alcuni
democratici non lo capiscono vuol
dire che siamo ormai alla frutta».
Non usa certo mezzi termini
Massimo Cacciari di fronte alla
clamorosa espulsione di Donald
Trump da tutti i social network, ma
soprattutto da Twitter e da
Facebook. «Adesso i mezzi con cui
uno fa politica, piacciano o non
piacciano, sono questi», continua
Cacciari, «io ho smesso anche per
questo motivo, non esiste per me. Il
mezzo fa il messaggio, il mezzo è il
messaggio, come sappiamo da
qualche secolo».
Professor Cacciari, se lo
immaginava che saremmo arrivati a
questo?
«Che un politico, costretto per
svolgere il suo mestiere a usare
questi mezzi, possa averne accesso
in base a decisioni del capitalista che
detiene assoluto potere su questi
mezzi stessi, a me pare inaudito.
Dovrebbe esserci un’autorità politica
costituita sulla base di procedimenti
di legge, come quella per la privacy,
un’autorità che sulla base di principi
della Costituzione dica Trump non
può parlare. Benissimo, allora io
applaudo. Poi è evidente che Trump
non dovrebbe parlare, che un
politico non deve essere messo nelle
condizioni di incitare all’odio, alla
violenza: ma chi lo decide? Quello
che fino al giorno prima era il suo
sostenitore? Che non si capisca lo
scandalo di questa cosa vuol dire che
ormai siamo proprio pronti a tutto.
Lo diceva anche Lacan: volete un
padrone? Lo avrete».
Avrebbero potuto agire
diversamente?
«Avrebbero dovuto. Twitter e
Facebook sono dei privati, non
possono togliere la parola. Oppure
stabiliscano delle regole, mi diano un
Il caso
“Troppo odio
e cattiveria”
Harry e Meghan
lasciano i social
E Attenborough
chiude Instagram
“Così avrò il tempo
per scrivere lettere”
dal nostro corrispondente
Antonello Guerrera
LONDRA — C’era una volta in cui Me-
ghan e Harry erano felicissimi di
condividere la loro vita sui social
network, tanto che due anni fa ave-
vano litigato con i Windsor per ave-
re account personali. L’ex attrice
americana, prima di incontrare e
sposare il nipote di Elisabetta, aveva
un milione di follower su Instagram,
un altro su Facebook e Twitter e pub-
L’intervista con il filosofo dopo la chiusura del profilo di Trump
Cacciari “È scandaloso
che sia Twitter a decidere
chi può parlare e chi no”
f loro codice etico, come c’è nelle
Ha dell’incredibile
che un’impresa
economica la cui
logica è volta al
profitto si arroghi
questo diritto
Dovrebbe essere
una struttura politica
ad avere il controllo
su mezzi decisivi
per le sorti delle
nostre democrazie
Che non si capisca
il problema vuol dire
che oramai siamo
pronti a tutto. Diceva
Lacan: volete un
padrone? Lo avrete
g
blicava online non solo foto private,
consigli di moda, ma anche allusio-
ni personali. Quando nel 2016 si co-
minciò a spettegolare su Markle e
Harry, postò su Instagram la foto di
due banane “abbracciate”, con le
faccine disegnate sopra e il com-
mento: «Dormite bene, baci».
Ora invece i duchi del Sussex so-
no nauseati da Twitter, Instagram e
Facebook. E così, tramite il Sunday
Times, hanno annunciato il loro ad-
dio ai social network. Il motivo è “l’o-
dio” e la cattiveria che hanno subìto
online. Quindi basta Twitter e Face-
book, mentre non è chiaro il destino
di Instagram e del loro canale Susse-
xRoyal: 10 milioni di seguaci, ma l’ul-
timo post è di marzo 2020. Non solo:
la Regina ha intimato loro di non uti-
lizzare il marchio reale “Royal” do-
Mondo
di Ilaria Zaffino
imprese, rendano pubblico questo
codice in base al quale concedono
l’accesso alle loro reti, indichino chi e
cosa ha diritto di parola nelle loro
reti e cosa no. Se non c’è una
struttura politica che decide un
controllo preciso su questi strumenti
di comunicazione e di informazione
decisivi ormai per le sorti delle
nostre democrazie, è evidente che
saranno gli Zuckerberg di questo
mondo a decidere delle nostre sorti».
Secondo lei, assisteremo a nuovi
casi, ci sarà una deriva in tal senso?
«E che ne so io? Lo chieda a
Facebook. O a Twitter».
Twitter è percepita come una
comunità dai suoi appartenenti e
Trump ne ha violato le regole,
istigando alla violenza, per questo
è stato espulso. Potrebbe essere
una motivazione…
«Non c’entra la motivazione. E poi la
comunità che si è costituita intorno a
questi mezzi coincide con la
comunità politica, con lo spazio del
lavoro politico…».
k La coppia non più reale
Il principe Harry e la moglie Meghan
Markle, duchessa di Sussex: hanno
dovuto rinunciare al titolo di “Altezze
Reali” dopo il trasloco in California
Il naturalista
Quando quattro
mesi fa esordì
su Instagram
il naturalista
David
Attenborough
batté tutti
i record
di follower. Ora
chiude il profilo
È qui che sta dunque l’errore?
«È una tendenza storica, non è un
errore. Non c’entra la storia con gli
errori: quelli si fanno in matematica,
in fisica, in biologia. È inevitabile fare
politica su questi mezzi, questa è la
tendenza storica, inappellabile. Ma è
inconcepibile che quei mezzi siano
proprietà di un privato che decide o
meno il mio accesso al mezzo, senza
alcuna possibilità di appello del
pubblico, senza alcuna forma di
controllo. Perché questo avviene, il
pubblico è totalmente impotente
sull’uso di quei mezzi, fuorché in
Il professore
Massimo Cacciari,
76 anni,
è professore
emerito
presso la Facoltà
di Filosofia
dell’Università
Vita-Salute
San Raffaele
di Milano
po l’addio alla Casa Reale in cambio
della “libertà” in California.
L’ex attrice americana ha più vol-
te denunciato di essere attaccata
quotidianamente online: «Credo di
essere la persona più perseguitata e
offesa al mondo. È insopportabile:
fa male alla salute mentale ed emoti-
va. I social mi sembrano pieni di tos-
sici». Quando Meghan e Harry condi-
videvano ancora il profilo Kensing-
ton Palace con il principe William e
la moglie Kate, Buckingham Palace
fu costretta a un comunicato in cui
si annunciavano denunce agli auto-
ri di commenti offensivi: Meghan ne
riceveva centinaia al giorno, incluse
minacce di violenza e accuse di «fin-
gere di essere incinta» di Archie.
Harry rivede in quest’odio le deva-
stanti pressioni mediatiche secon-
pagina 17
Cina, ovviamente. E in Russia. È
capitato a tutti noi di chiederci: ma è
possibile che qualcuno possa aprire
un profilo su Facebook a nome mio?
Provi ad andare alla polizia postale e
a chiedere come si fa a chiuderlo. Ma
che vuoi chiudere?».
E allora che cosa ci resta da fare?
«Serve un’autorità politica
legalmente costituita che, sulla base
di principi della costituzione di quel
Paese, può decidere se Trump non
ha più accesso ai mezzi di
comunicazione. Perché? Perché
incita all’odio, alla violenza, perché è
nazista, perché è razzista. E sulla
base di principi costituzionalmente
sanciti, o con mezzi analoghi a quelle
che noi chiamiamo costituzioni,
interviene. È palese che è questa la
linea democratica, ma ormai…».
Siamo al paradosso della
tolleranza di Popper: nel nome
della tolleranza non possiamo
tollerare gli intolleranti?
«La tolleranza è una parola odiosa
nel mio vocabolario. Non si tollera se
non ciò che ritengo inferiore. Quindi
la tolleranza postula una gerarchia di
valori. Meglio essere tolleranti che
intolleranti, ovviamente. Dopodiché
se pensiamo che i Trump si
sconfiggano così, saluti. Magari
sconfiggeremo i Trump, più difficile
sconfiggere qualche altro: forse non è
proprio Trump il pericolo. Trump si
manda a casa, come si stava già
facendo. Twitter o non Twitter era
stato mandato a casa. È folle che un
politico si comporti come lui, non è
questo il problema. Non è che noi
possiamo decidere su questioni di
principio in termini occasionali,
quello ci piace allora parla, quell’altro
non parla. Ma siamo pazzi?».
©RIPRODUZIONE RISERVATA
HANNAH MCKAY/REUTERS
do lui responsabili della morte della
madre Diana: «I social media», ha
detto di recente, «hanno provocato
una crisi di odio, una crisi di salute
mentale e una crisi del significato di
verità». E così, addio social. Nean-
che il bando di Trump gli ha fatto
cambiare idea. La loro fondazione
Archewell non sarà su Twitter, Face-
book & Co, la coppia si concentrerà
sui milionari progetti di podcast e
documentari su Spotify e Netflix.
Ma nelle stesse ore anche un altro
colosso oltremanica come Sir David
Attenborough ha detto addio a In-
stagram, dopo l’esordio solo 4 mesi
fa quando batté tutti i record di follo-
wer. La sua motivazione è un’altra:
«Non avrei più il tempo di risponde-
re alle lettere che ricevo». Non elet-
troniche: cartacee. ©RIPRODUZIONE RISERVATA
pagina
.
18 Mondo Lunedì, 11 gennaio 2021

la storia

di Sharon Nizza

gerusalemme — Cento anni do-

po l’acquisto dei terreni, 54 dopo
La messa dopo 54 anni tervenuta per la bonifica delle
aree minate, eliminando oltre 4
mila ordigni e soprattutto riu-
scendo in un’impresa non da po-
co nella terra dello statu quo: met-
che vi fu celebrata l’ultima mes-
sa, ieri i frati francescani hanno
potuto accedere nuovamente al-
la chiesa di San Giovanni Battista
sulle rive del fiume Giordano. Sia-
sulle rive del Giordano tere d’accordo le diverse denomi-
nazioni cristiane, nonché le auto-
rità israeliane e palestinesi.
Ad ottobre le chiese hanno otte-
nuto nuovamente l’accesso ai mo-
mo a Qasr el-Yahud, “il castello de-
gli ebrei”, che le tradizioni religio-
se identificano come il varco d’in-
gresso di Giosuè nella terra pro-
messa e come il luogo del battesi-
dove fu battezzato Gesù nasteri abbandonati dal 1967. La
Custodia di Terra Santa è stata la
prima ad avviare i lavori di restau-
ro che hanno consentito di svolge-
re ieri la liturgia, emozionante
mo di Gesù. seppur ridotta secondo gli stan-
Negli anni, otto confessioni cri- dard anti Covid.
stiane hanno costruito qui mona- «Questo luogo, da campo di
steri, per ripercorrere la tradizio- guerra, minato, è tornato ad esse-
ne del pellegrinaggio. Poi, la guer- re un campo di pace, di preghie-
ra dei Sei Giorni e il confine tra ra», ha detto nell’omelia il Custo-
Israele e Giordania che segue il de di Terra Santa, padre France-
tragitto del fiume — in questo pun- sco Patton, che ha ringraziato il
to di pochi metri — hanno trasfor- presidente israeliano Reuven Ri-
mato l’area in un campo minato vlin per aver «fortemente voluto
NADIM ASFOUR/CTS
per respingere i nemici e costret- la restituzione di questi luoghi
to i frati all’abbandono. k Il registro e la messa santi alle chiese».
«Abbiamo firmato lo stesso re- Il registro firmato dei frati usato Rivlin, dal 2015, in accordo con
gistro della messa che utilizzaro- l’ultima volta nel ’67. A lato, la messa le autorità giordane e palestinesi,
no gli ultimi frati nel 1967, l’abbia- nella Chiesa di San Giovanni Battista si è fatto promotore del progetto
mo trovato intatto nel 2018. Pos- “Terra dei Monasteri”, discusso
siamo dire di aver voltato pagina, Nablus anche con Papa Francesco, invita-

Fium io r da
neo
speriamo anche rispetto al to dal presidente israeliano a

erra

eG
2020», ci dice padre Ibrahim Fal- CISGIORDANIA inaugurarlo a lavori terminati,
Tel Aviv

edit
tas, che per la Custodia ha segui- forse già nel 2021.
Ramallah Gerico

rM

no
NADIM ASFOUR/CTS
to il percorso che ha portato i In un messaggio consegnato a

Ma
francescani a riprendere posses- La celebrazione l’accesso a parte del sito battesi-
Qasr
Repubblica, il presidente israelia-
so del sito. Una chiesa piccola che male, meta per migliaia di pelle- el-Yahud no esprime la volontà di «far sì
spicca nel suggestivo paesaggio dei frati francescani. grini. La guerra con la Giordania Gerusalemme
che il sito del battesimo di Gesù
del deserto della Giudea, pochi è cosa del passato dal 1994, ora al ISRAELE GIORDANIA torni a essere un’oasi di fede e
chilometri a est del Monte delle
Il presidente israeliano: massimo la battaglia è contender- Mar speranza, dove cristiani, ebrei e
Morto
Tentazioni a Gerico. “Torni un’oasi di fede” si i turisti post Covid, che potran- Hebron musulmani potranno creare un
Nel 2011, Israele — che secondo no scegliere da quale sponda im- luogo di pellegrinaggio e preghie-
gli Accordi di Oslo amministra l’a- mergersi nel Giordano. 25 km ra, di pace e collaborazione».
rea — aveva già aperto ai turisti Nel 2018, l’ong Halo Trust è in- ©RIPRODUZIONE RISERVATA

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Come fare
Nu
ov
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a ritrovare
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coppia?
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.
Lunedì, 11 gennaio 2021
«L’Italia è un Paese decisivo su
scala mondiale, ma non lo sa e
preferisce non saperlo», dice
Lucio Caracciolo, fondatore e
direttore dell’autorevole rivista
Limes, che il 9 aprile inaugurerà
una scuola di geopolitica per
contribuire a colmare il divario
tra i fatti e le nostre percezioni,
ossia tra l’importanza oggettiva
dell’Italia e le difficoltà a rendersi
conto del suo rilievo.
«Il nostro Paese è importante per
almeno due ragioni. Primo, da
noi dipende il futuro dell’euro.
Secondo, l’Italia è alla frontiera
fra Ordolandia e Caoslandia,
ultima appendice del mondo
relativamente ordinato e
benestante tra Africa e Medio
Oriente. E oggi, al di là del Canale
di Sicilia, troviamo due imperi
affacciati al centro del
Mediterraneo, Russia e Turchia,
che stanno riscoprendo antiche
ambizioni. Ci attendono sfide
enormi, ma non ce ne rendiamo
conto».
A chi si rivolge la scuola di
Limes?
«A giovani neolaureati ma anche
a decisori pubblici e privati, a
tutti coloro che sono interessati a
capire come funzionano e come
si gestiscono i rapporti di potere
nel mondo. Sempre a partire dai
nostri interessi nazionali.
Usando gli strumenti della
geopolitica, a cominciare dalla
cartografia. L’obiettivo è
contribuire a formare la classe
dirigente. Chi ha responsabilità
decisionali nelle istituzioni, nelle
imprese, nella cultura deve avere
le idee chiare sul nostro posto nel
mondo. Soprattutto, deve sapere
quel che vuole. Altrimenti
saranno altri a stabilirlo. Non
L’intervista con il direttore
Caracciolo “Con Limes
una scuola per conoscere
il nostro posto nel mondo”
La rivista fondata nel 1993 inaugurerà un Istituto di geopolitica in aprile
“Le ambizioni di Russia e Turchia ci pongono davanti a sfide enormi”
necessariamente amici.
Come saranno organizzati i
corsi?
«Non pretendiamo di insegnare
teorie perciò il nostro non sarà
un approccio accademico.
Cercheremo piuttosto di
analizzare i fattori strutturali, di
decrittare i codici culturali e
negoziali, di considerare
l’importanza della storia e della
geografia nella distribuzione del
potere. Metteremo a confronto
punti di vista e interessi diversi.
Insieme ai nostri analisti,
testimoni e decisori, avremo
americani, russi, cinesi, tedeschi,
francesi e altri ancora. Fuori da
ogni ideologia. Soprattutto non
saremo una scuola di politica».
Chi ha responsabilità
In Italia si parla abbastanza di
geopolitica?
«Se ne parla fin troppo. Spesso a
sproposito. Se un tempo questo
termine era quasi proibito, oggi è
iperinflazionato. Se tutto è
geopolitica, niente è
Mondo
di Pietro Del Re
f geopolitica».
Quali saranno le
conseguenze del tragico
epilogo della presidenza
L’esperto Trump?
Lucio «Gli Stati Uniti sono in preda alla
caracciolo più grave crisi degli ultimi
a capo di limes decenni. Certo restano un
colosso dotato di risorse tali da
potersi rimettere in piedi. Ma
L’Italia è un Paese sarà dura: Donald Trump
esprime un’America profonda
di frontiera che sopravvive alla sconfitta
decisivo su scala elettorale».
Non le sembra che a livello
mondiale, ma non internazionale i danni di Trump
siano stati piuttosto contenuti?
se ne rende conto «Come Barack Obama ieri e Joe
Biden domani, Donald Trump
crede che l’America sia troppo
deve saperlo esposta e che non debba
g
imbarcarsi in nuove guerre che
potrebbero dissanguarla. Ma la
sua idea di politica
internazionale è basata sul suo
ego e sulle leggi del commercio,
che non si possono applicare alla
pagina 19
geopolitica. Vero il contrario: la
geopolitica condiziona
l’economia».
Quali sono le minacce
dell’anno che è appena
iniziato?
«La progressiva disintegrazione
europea e dell’Occidente,
l’inasprimento della sfida
Usa-Cina, l’instabilità nel
Mediterraneo, dove gli americani
sembrano in fase di inerzia. Il
tutto condizionato
dall’imprevedibile curva del
Covid-19, che diffonde paura e
divide le nostre comunità».
Dal 1993, anno della
fondazione di Limes, quali sono
stati gli eventi che hanno più
stravolto e influenzato il
mondo?
«Uno su tutti: la sfida fra Usa e
Cina. Ne sappiamo qualcosa noi,
che ci siamo finiti dentro in beata
incoscienza. Abbiamo pensato di
poter avere insieme soldi dalla
Cina e protezione dall’America.
Non abbiamo visto soldi e siamo
meno protetti. Mai come nel caso
delle vie della seta sono emersi i
limiti del nostro economicismo.
Così diventiamo facilmente
preda di potenze che minacciano
la nostra sicurezza o che ci
vogliono usare per i loro fini. In
prospettiva, per noi europei il
pericolo maggiore è quello che il
presidente francese Emmanuel
Macron chiama separatismo. Le
nostre società sono minate
dall’interno da chi ne contesta
regole e valori e si costruisce
spazi autonomi gestiti da gruppi
armati. Di questo
sconvolgimento abbiamo
percepito l’eco nell’assalto al
Congresso americano».
©RIPRODUZIONE RISERVATA
.
.
Lunedì, 11 gennaio 2021 Cronaca pagina 21
Il meteo

Neve e pericolo valanghe

e arriva il freddo polare
L’emergenza neve non è ancora finita. L’inverno
nelle prossime ore si farà ancora sentire, quando
avremo nuovamente a che fare con piogge e
nevicate anche in pianura a tratti su Toscana,
Marche e Umbria. Una serie di perturbazioni sono
dirette verso l’Italia e, complici temperature
piuttosto basse, le nevicate torneranno a farci
visita, fino a bassissima quota. L’emergenza neve è
andata avanti nelle ultime settimane: ad esempio
sull’arco alpino siamo a circa 1 metro intorno agli
800/1000 metri, specie sulle Dolomiti e Alpi
centrali (non accadeva dal 2014 di avere così tanta
neve). Oltre ai disagi sulla rete stradale e alle
possibili interruzioni delle linee elettriche, nei
prossimi giorni andrà prestata la massima
attenzione anche al pericolo valanghe (molto
elevato). Le temperature però sull’Italia centrale e
a l sud non saranno troppo basse e nei giornio a
venire le pertubazione passeranno facendo
tornare, anche se a tratti, il cielo sereno.

Il caso di Cernusco sul naviglio

I fidanzatini si sfregiano come Joker

“Gara a chi resiste di più al dolore”
di Sandro De Riccardis
MILANO — Una prova di coraggio,
una sfida reciproca nel provocarsi
le ferite. E nel resistere al dolore. Un
rito che li avrebbe dovuti avvicina-
re ancora di più, in questi mesi di so-
litudine e lockdown che, soprattut-
to agli adolescenti, sembrano infini-
ti.
È stato prima lui, 17 anni, a sfregia-
re il volto della sua fidanzatina, di
tre anni più piccola, incidendo la
pelle con un taglierino all’estremità
delle labbra e andando poi sempre
più su, fino alle guance. Subito do-
po è toccato a lei ripetere il taglio
sul viso di lui. Ha inciso i primi sol-
chi leggeri, intanto ha iniziato a sen-
tire il sangue che le bagnava la fac-
cia e il dolore sempre più forte fino
a diventare insopportabile. In po-
Le sfide
Adolescenti tra noia
e giochi estremi
h Challenge
Tra le social mode più
preoccupanti che nell’ultimo
periodo hanno preso piede
tra gli adolescenti ci sono le
“challenge autolesive”. Si
tratta di una forma di attacco
al proprio corpo per mostrare
il coraggio a se stessi e agli
altri. Il “gioco” ha un solo
vincitore: chi riesce a
sopportare più a lungo il
dolore. Ogni atto di
autolesionismo deve però
essere ripreso da uno
smartphone e condiviso
pire che le ferite – più leggere quel-
le sul viso del ragazzo, molto più
profonde su quello della ragazza –
non erano state provocate da chissà
quale violenta aggressione, ma era-
no state inferte reciprocamente.
«Abbiamo fatto questa prova, io e
lei, per verificare quanto riusciva-
mo a resistere, volevamo sperimen-
tare la nostra soglia di resistenza al
dolore», ha ammesso il diciassetten-
ne, l’unico a essere stato sentito dai
carabinieri.
Le lesioni della ragazza sono ap-
parse subito le più gravi: trasferita
all’ospedale Niguarda di Milano, è
stata sottoposta a un intervento di
chirurgia ricostruttiva al viso. Anco-
ra ricoverata, sarà sentita nei prossi-
mi giorni. Gli inquirenti vogliono ca-
pire cosa abbia spinto i due giovani
studenti – con genitori presenti e la-
vori stabili, senza storie di disagio o
abusi alle spalle – a rendersi prota-
gonisti lunedì scorso di una terribi-
le e sanguinosa sfida.
Una sfida in un pomeriggio di no-
ia, tanto da farsi tagli sul viso simili
al ghigno di Joker, il personaggio
dei fumetti antagonista di Batman,
tornato popolare al cinema protago-
nista Joaquin Phoenix. «Ma i ragaz-
zi non hanno fatto riferimento a nul-
la del genere» ha spiegato il procu-
ratore Ciro Cascone, che coordina
le indagini presso la Procura dei mi-
norenni. »Siamo in presenza di due
adolescenti fragili, che soffrono. Al
momento non siamo in grado di co-
noscere le loro motivazioni, né se ci
fosse un modello da imitare, non è
giusto fare associazioni di qualsiasi
tipo». Ora il rischio è la spirale di
emulazione da parte di coetanei.
«Vorremmo evitare che si verifichi
questo, è molto facile a questa età».
Anche l’isolamento a cui obbliga
l’emergenza sanitaria può aver reso
più evidenti nei giovani fragilità na-
scoste. «Le spinte autolesionistiche
ci sono sempre state tra i ragazzi –
dice ancora Cascone - e in generale
possono essere acuite dal lockdo-
wn». Il diciassettenne è stato intan-
to denunciato per sfregio, nuova fat-
tispecie di reato introdotto dalla leg-
ge sul “codice rosso”. Per ora non so-
no emersi elementi che facciano
pensare a legami con gruppi reali o
virtuali, siti o forum on line che pro-
muovono atti di autolesionismo. Do-
po aver ascoltato la versione della
ragazza, i carabinieri passeranno
all’analisi di computer e telefonini,
corrispondenze mail e chat. A cac-
cia di un motivo che spieghi cosa ab-
bia portato due ragazzini normali a
sconvolgersi la vita a vicenda.
©RIPRODUZIONE RISERVATA

Lui 17 anni, lei 14
Il procuratore:
sono ragazzini
molto fragili
chi minuti i due ragazzini sono spro-
fondati nel panico e hanno chiesto
aiuto ai genitori. Che, sconvolti dal-
la scena che si sono trovati di fron-
te, li hanno portati di corsa al pron-
to soccorso di Cernusco sul Navi-
glio, hinterland a nord-est di Mila-
no, poco distante dai comuni di resi-
denza delle famiglie.
Una corsa contro il tempo, in pre-
da al panico, per tentare di fermare
l’emorragia. «Siamo stati circondati
e aggrediti all’uscita della metropo-
litana – hanno detto i due adolescen-
ti ai medici –. Ci hanno colpito in
tanti, erano una gang e ci hanno feri-
to con dei coltelli». Un racconto
completamente inventato, ma det-
tagliato per luoghi e dinamica dei
fatti, che comunque non ha convin-
to prima gli operatori del pronto
soccorso e poi i carabinieri di Cassa-
no D’Adda, guidati dal capitano Giu-
seppe Verde. È bastato poco per ca-
k Il film
Joaquin Phoenix interpreta
Joker il nemico di Batman
h Blue whale
Il folle gioco che spinge gli
adolescenti ad accettare sfide
mortali
h DaredevilSelfie e Black out
Le sfide in rete per settori. Ad
esempio provare l’ebbrezza
della guida proibita di un
mezzo o fare un selfie
“estremo” in bilico sul tetto di
un centro commerciale
h Momo
L’istigazione al suicidio che
arriva dalla rete: tanti seguaci
Maurizio Molinari, i Vicedirettori e l’Ufficio Cen-
trale piangono la scomparsa di
Stefano Tomassini
storico collaboratore della Cronaca di Roma e
grande studioso del Risorgimento Italiano.
Roma, 11 gennaio 2021
Stefano Tomassini
L’Associazione culturale “Società della memo-
ria” di Magliano Sabina Il direttivo e i soci pian-
gono con dolore il socio fondatore, l’amico ca-
rissimo, lo storico, il giornalista, che tanto si è
speso per i valori e la tutela della cultura.
Roma, 11 gennaio 2021
Gli amici dello Sport abbracciano con affetto il
collega Giuseppe Calabrese nel momento del-
la perdita della cara madre
Maria Grazia Becattini
Roma, 11 gennaio 2021
Nel giorno del commiato Fulco Lanchester è vi-
cino a Massimo per la dolorosa scomparsa del-
la Madre
SIGNORA
Lydia Turco Luciani
Roma, 11 gennaio 2021
Ines Ciolli partecipa al dolore del professor Mas-
simo Luciani e della sua famiglia per la perdita
dell’amata madre
Lydia Turco Luciani
Roma, 11 gennaio 2021
Alberto Rossetti Indagate per violenza
Ciao “capoccione, uomo che sa”, grande ami- Le minacce sul web
co nostro. Quelli dello “zoccolo duro” ti ricorde-
ranno sempre. “A morte le maestre”
Alberto, Alfredo e Antonio
Minacce via social alle maestre
Roma, 11 gennaio 2021
indagate perché accusate di
maltrattare i propri alunni in una
Gli amici Massimo e Elisabetta Becattini, Mirella
scuola materna dell’hinterland
Branca, Sandro e Mariella Poli, Milena Ricci, Vit-
torio e Rosalia Tolu piangono di Torino. “Se dovesse capitare
ai miei nipoti le strappo il cuore
Lara –Vinca Masini con le mie mani”, è uno dei tanti
figura centrale per la critica militante in Italia, ca- commenti comparsi sul web in
pace con l’indipendenza e lungimiranza delle queste ore. “Ora arrestate
sue scelte di aprire terreni sempre innovativi anche il preside e i bidelli”,
nel mondo dell’arte del Novecento. chiede un altro. C’è chi vuole
Con immenso rimpianto, la ricordano come conoscere nome e cognome
maestra di vita per forza morale, autonomia di
delle indagate per andare a
giudizio, generosità e determinazione.
casa loro. “Una passata di pugni
Firenze, 11 gennaio 2021
e calci è quello che si
meritano...”. Sono sette i
Letizia e Saverio, Evelina con Olga, Clara ed bambini che sono stati
Elio, Karen con Irene e Maurizio ricorderanno
maltrattati dalle due insegnanti
sempre con affetto infinito la lucida intelligen-
di 46 e 57 anni. “Vi ammazzo”,
za, la gioia di vivere e la serena tranquillità della
amica di una vita
urlavano contro i piccoli tra i 3 e
i 5 anni, le educatrici, che sono
PROFESSORESSA
anche accusate di averli
Tina Pietropaolo trascinati con violenza,
Napoli, 11 gennaio 2021 strattonati e schiaffeggiati.
Fatti accaduti tra l’autunno
2018 e la fine dello scorso
marzo. E che sono stati filmati
con telecamere nascoste.
pagina
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22 Cronaca Lunedì, 11 gennaio 2021

Il telemarketing selvaggio

41 % 155 chiamate

Dei fascicoli del Garante È il record di telefonate

anno tutto di noi, della privacy sono relativi ricevute da una persona

S
numero di cellulare a questa pratica. La metà perseguitata
in primis. Chiama- è legata ad aziende da un call center
no a ogni ora della di telecomunicazione in un mese
settimana, giorno e
notte, festivi com-
presi. A volte si ar-
rendono al primo “no”. A volte insi-
stono a martellare di telefonate lo
stesso malcapitato. Chiamandolo
anche 155 volte in un mese come è
emerso in un’inchiesta del Garante
della Privacy. Offrono un nuovo con-
tratto per la luce, un cambio di forni-
tore di gas, una sottoscrizione “da
sogno” con un nuovo operatore tele-
fonico al posto del nostro abbona-
mento che (loro lo sanno già) ci sta
per scadere. 13 milioni
Benvenuti nel mondo a due volti Linee telefoniche fisse in Italia
del telemarketing. C’è quello delle e 80 milioni quelle mobili
aziende serie che danno lavoro, con
regolare contratto, a 15-20 mila di-
pendenti e che rispettano la privacy

300 21
dei consumatori. Ma a fianco dei
call center ufficiali si è formata un’a- Un singolo
rea grigia in cui le regole non esisto- call center
no e «di cui è difficile capire le di- mila euro milioni di € può arrivare
mensioni anche se di sicuro non so- a contattare 3 milioni
no piccole», come spiega Riccardo La multa più alta data ad un agente La multa più alta di persone in poche
Saccone, segretario nazionale della esterno che per conto di una data del Garante settimane
Slc-Cgil. È il cosiddetto universo dei compagnia telefonica aveva messo fino ad ora
“sottoscalisti” e dei “cantinari”. Pic- in piedi un call center sotto per telemarketing
Infografica
cole strutture che nascono magari l’ombrello del centro formazione selvaggio di Giuliano Granati
sotto l’insegna di “Centro di forma-
zione”, senza diritti per i dipenden-
ti. Per metterle insieme bastano cen- L’inchiesta
tralino e computer in leasing. Molte
stanno nei retrobottega di grandi
fornitori di servizi e vivono solamen-

In un mese 155 telefonate

te il tempo di un contratto.
L’epicentro del fenomeno del tele-
marketing aggressivo, quello ha tra-
sformato ogni squillo di telefono in
molte case italiane in un potenziale
incubo, è qui: in questi luoghi se-

ecco il lato oscuro

mi-clandestini si lavora quasi sem-
pre con numeri ottenuti illegalmen-
te e ignorando i diritti di chi ha chie-
sto il blocco alle tele promozioni.
Un mondo opaco che fa comodo a
tutti. Ci sono le grandi aziende di-
stratte, alcune anche a partecipazio-

del nuovo telemarketing

ne pubblica, che subiscono furti di
dati e allo stesso tempo chiudono
tutti e due gli occhi sui call center
esterni ai quali si appoggiano. C’è
una giungla di appalti e subappalti
al ribasso in mano quegli stessi agen-
ti esterni che gestiscono le strutture
dove si chiedono solo risultati, non
importa i metodi adottati. Il Garante
ha sanzionato con multe da decine
di milioni di euro tanti operatori —
da Tim a Enel, da Vodafone a Iliad,
da Eni a Wind — ma i cartellini rossi
non sono bastati ad arginare il feno-
meno. Anzi. E i nostri cellulari, com-
plici i ritardi della politica, non han-
no nemmeno lo scudo del registro
delle opposizioni che in teoria do-
vrebbe proteggerlo dalle promozio-
ni aggressive.
Il 40% dei fascicoli per le tlc
«Gli abusi nel telemarketing hanno
una lunga storia. Già nel 2018 ci so-
no stati due interventi normativi del
Parlamento», racconta Riccardo Ac-
ciai, direttore del dipartimento reti
telematiche e marketing del Garan-
te della Privacy, diretto da Pasquale
Stanzione. «E selvaggio è ormai l’ag-
gettivo più corretto da usare».
Quanto è esteso il fenomeno?
L’ente che per otto anni è stato gui-
dato da Antonello Soro, ha quattro-
mila fascicoli aperti dei quali il 41
per cento sono relativi alle chiama-
te indiscriminate. Di queste, la metà
sono legate ad aziende di telecomu-
nicazione e l’otto per cento ai forni-
tori di luce e gas. I tecnici del Garan-
te valutano siano solo la punta dell’i-
ceberg sotto cui si nascondono in
realtà milioni di casi. L’autorità, in-
fatti, si muove solo sulle segnalazio-
ni che arrivano da cittadini.
Nel 2019 sul tavolo degli ispettori
sono arrivate 3.762 reclami, più di
dieci al giorno. E purtroppo «non si
sono registrati segnali tangibili di
flessione malgrado gli interventi e i
conseguenti provvedimenti di varia
natura (inibitori, prescrittivi e san-
zionatori) già adottati», sottolinea
Acciai. Dall’analisi delle segnalazio-
ni pervenute risulta che le telefona-
te indesiderate continuano ad inte-
ressare sia gli abbonati iscritti nel
Registro pubblico delle opposizioni,
sia i titolari di numerazioni mobili
non pubblicate su elenchi telefonici
e quindi riservate.
Un far west in mano agli agenti
«Guardi, le stiamo facendo un favo-
re: noi l’energia elettrica la vendia-
mo all’ingrosso. Non è nemmeno
un’offerta, ma molto di più». L’ope-
ratrice dall’altra parte del telefono
sfoggia il piglio sicuro di chi la sa lun-
ga. È una costante: chi chiama per
proporre un nuovo contratto per la
fornitura di luce, gas o una sottoscri-
zione con un operatore telefonico,
in genere fa sempre così. Hanno il
numero di cellulare, l’indirizzo, a
volte perfino il codice fiscale. Ognu-
no ha il suo stile, la sua versione del-
la realtà e il suo contratto da propor-
re. C’è chi chiama sostenendo di la-
Nonostante le multe milionarie agli operatori che aveva messo in piedi il call cen-
ter in nero, è stato sanzionato con
si moltiplicano le società, spesso in sub appalto 300 mila euro. Un’eccezione: le so-
cietà nascono e muoiono con la sin-
e senza diritti per chi ci lavora, che tempestano gola commessa ed è difficile rintrac-
gli utenti di chiamate per vendere contratti ciarle. «Ci sono realtà dove i contrat-
ti, scritti su carta da fornaio, si rinno-
nei pubblici servizi dalla telefonia all’energia vano ogni 20 giorni» dice Sacconi. E
dove il rinnovo arriva solo se fai ri-
sultati, obbligandoti a fare forte
pressione sui consumatori per non
di Jaime D’Alessandro e Ettore Livini perdere il lavoro.
Già nel 2019 era stato evidenziato
che il problema non era più il solo
vorare per i Produttori Locali Terri- a loro che viene affidato il lavoro trattamento dei dati, ma le attività
toriali (Plt), chi per Vodafone, chi “sporco” di procacciare contratti. E che sconfinavano nel penale con si-
per Enel, chi per Green Network, chi loro lo fanno sfruttando lo schermo tuazioni dove il confine tra vittima e
per conto di fantomatiche compa- di una lunga catena di appalti e su- colpevole è molto opaco. Da Tim,
gnie di trading online, chi addirittu- bappalti. Operano e gestiscono call che ha ricevuto la multa più salata
ra per l’Arera, l’Autorità di regolazio- center a volte del tutto fuori dalla le- di tutte, sono stati trafugati i dati de-
ne per energia reti e ambiente. «Le galità. In una delle indagini, quella gli abbonati mentre allo stesso tem-
leggo il contratto e in un momento relativa a Wind, i tecnici del Garan- po metteva in pratica attività scor-
abbiamo fatto», aggiunge una delle te hanno trovato una struttura abu- rette nel campo del telemarketing:
tante voci, nessuna delle quali lavo- siva dove si lavorava su tabulati di cattivo utilizzo del consenso, assen-
ra in realtà per le aziende che pro- dati probabilmente trafugati da za di controllo sul trattamento dei
muovono. Non c’è verso di farsi man- Tim. Ed era completamente in nero, dati. Vodafone si rivolgeva a quattro
dare la proposta per iscritto e quan- operava sotto l’ombrello del centro diverse società che a loro volta ave-
do si domanda da dove vengono tut- di formazione. Capita anche che un vano legami con altre aziende e call
te quelle informazioni che posseggo- call center che operi per conto di center. Una di queste quattro, la Pro-
no sul nostro conto, la linea fatal- una certa compagnia poi inizi a lavo- blem Solving, ha contattato
mente cade. rare per un’altra usando le informa- 2.972.365 persone riuscendo a far sti-
L’anello debole della filiera del te- zioni della prima. pulare 12584 contratti.
lemarketing è quello degli agenti. Gli agenti esterni rischiano gros-
Stando alle ispezioni ordinate dagli so, almeno in teoria. Quello che ope- Vita da sottoscalisti
ispettori del Garante della Privacy è rava per Wind ad esempio, lo stesso Come funzionano i call center clan-
.
Lunedì, 11 gennaio 2021
20
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I l g ca l l
i Il valore del contatto
de
3.000 circa
Quelli censiti
60 %
Del giro d’affari
dei call center ufficiali
è concentrato
nelle mani
di sette aziende
destini? Michela Piccione lo sa be-
ne, perché per due mesi ci ha lavora-
to: «Era il 2017 — racconta — avevo la-
vorato per un po’ come promoter
per Bauli e Motta. Poi un giorno ve-
do un annuncio su Subito.it con
un’offerta da 12mila euro l’anno e so-
no andata a fare il colloquio». L’in-
contro («Venti minuti in una stanzet-
ta di due metri per due») va bene. Il
posto — tre stanzette e un bagno con
una ventina di postazioni a Taranto
— è quello che è. Ma uno stipendio è
uno stipendio. E quando il giorno do-
po, a stretto giro di posta, Michela
viene invitata a presentarsi imme-
diatamente a lavorare, ci va.
«L’accordo prevedeva un contrat-
to a chiamata a 6,51 euro all’ora per
sei ore al giorno», spiega e prevede-
va di vendere contratti di una com-
pagnia telefonica. Appena messo
piede in sede, però, si è resa conto di
essere finita in un mezzo incubo.
«Eravamo senza riscaldamento a no-
vembre e dicembre, dovevamo ver-
sare un euro per avere la carta igieni-
ca nel bagno. Se uscivi per una picco-
la boccata d’aria, ti toglievano i soldi
dallo stipendio». E quando a una col-
lega è arrivata la busta paga, «den-
tro c’erano 92 euro invece dei 6-700
previsti, 33 centesimi all’ora». E’ sta-
ta la goccia che ha fatto traboccare
il vaso. Michela ha fatto denuncia e
Cronaca
6,3 euro l’ora
La paga media, spesso in nero,
per chi lavora nei call canter
to
ra t abusivi o semi abusivi
rni ont
gio el c
a d er
9/50
centesimi di €
di un possibile cliente da chiamare
a seconda delle informazioni
ad esso legate iniziando
dai contratti stipulati in passato
15-20
mila
Le persone
impiegate
nel telemarketing
ufficiale in Italia
la struttura è stata chiusa.
«A un colloquio successivo sono fi-
nita in un corridoio pieno di posta-
zioni dove si gestivano le chiamate
per una grande azienda di luce e
gas», continua lei. Posti dove si lavo-
ra su numeri e liste di nominativi di
dubbia provenienza «spesso recupe-
rati su Facebook o con i finti concor-
si in cui ti fanno credere di aver vin-
to un iPhone». E se qualcuno si inso-
spettisce, gli operatori hanno già la
risposta pronta. «Quando un cliente
ci chiedeva dove avessimo trovato il
numero, noi dovevamo rispondere
che era scritto su un sito di vendita
di mozzarelle!». Oggi Piccione ha tro-
vato lavoro in un call center regola-
re. Dove si è pagati a ora con provvi-
gioni in caso di contratti. Se stai al te-
lefono dieci ore al giorno e sei bravo
puoi arrivare a mille euro di stipen-
dio e mille di bonus».
Uno scudo che non funziona
Il fenomeno del telemarketing ag-
gressivo, in teoria, non dovrebbe esi-
stere. In Italia c’è il Registro delle op-
posizioni. Uno scudo cui basta iscri-
vere il proprio numero di telefono
(per ora, causa i ritardi della politi-
ca, solo quello fisso) per interrompe-
re le chiamate sgradite. Unico pro-
blema: questa arma di difesa dei con-
“Nei call sumatori funziona solo a scartamen-
center si to ridotto e, almeno fino ad oggi, è
lavora con stata aggirata con relativa facilità.
Vale al momento per il telefono
elenchi di fisso, e lo hanno fatto 1,55 milioni di
nominativi italiani su 13 milioni di linee. Il gover-
di dubbia no nel 2018 aveva approvato l’esten-
provenienza, sione ai cellulari, in Italia sono 80 mi-
lioni, ma questo processo si è arena-
recuperati to. Il problema è che il muro delle op-
su Facebook posizioni non funziona nemmeno
o con finti per il fisso. Tutte le società che inten-
dono avviare una promozione tele-
concorsi con fonica devono verificare al registro
cui ti fanno quali dei numeri che intendono
credere chiamare sono iscritti in questa li-
di aver vinto sta. La “sentenza” del registro non è
però scritta nella pietra e ad aprire
un iPhone” spesso il buco che rende inutile l’i-
scrizione sono i consumatori stessi.
Come? Concedendo l’autorizzazio-
ne a essere chiamati per operazioni
di telemarketing senza accorgerse-
ne. Basta un clic affrettato su un sito
che vogliamo aprire senza leggere
le condizioni, basta una firma su un
contratto di acquisto o su una garan-
zia in cui in caratteri “bonsai” è pre-
vista questa possibilità.
Il mercato dei dati
I nostri dati telefonici, in effetti, so-
no una merce con un valore. Ogni
utenza ha un prezzo. Più è dettaglia-
più vale. Ma dove si trovano i dati e
come è possibile comprarli? Il pri-
mo pensiero è stato quello del dark
web, ma in realtà nella parte della
ri di ricerca si trova poco e quel che
c’è riguarda soprattutto utenti statu-
nitensi. Per l’Italia la vendita avvie-
ne altrove, non sempre per via tele-
matica e quando si usa il Web si
sfruttano direttamente i principali
social network per stabilire un con-
tatto con i possibili acquirenti.
L’identikit del potenziale cliente,
un classico della civiltà digitale, è
quasi più importante per riuscire a
fare un contratto della chiamata rea-
le. «Il telemarketing è solo un aspet-
to, la raccolta dei dati a volte diven-
ta l’obiettivo principale», racconta
Andrea Pompili, a capo dell’unità cy-
bersecurity della Cy4Gate, azienda
romana del gruppo Elettronica spe-
cializzata in sicurezza informatica.
«Ci sono venditori che magari sono
a capo di call center ma che comun-
que hanno come principale fonte di
reddito quella che proviene dalla
compravendita delle informazioni.
Nel caso dell’inchiesta su Tim furo-
no persone all’interno del gruppo a
trafugarli, altre volte vengono ruba-
ti con attacchi informatici o acqui-
stati da altri call canter».
I dati vengono puliti, arricchiti e
completati per aumentarne il valo-
re. E questo perfezionamento viene
condotto anche a forza di telefona-
te: «Lei è contento del suo contratto
con Enel?»; «Come si sta trovando
con Wind»? I canali di rivendita so-
no Facebook e WhatsApp, almeno
per gli agenti meno professionali.
Le aziende che offrono set di dati di
alto livello hanno invece una faccia-
ta più presentabile e non sfruttano
certo i social network. Una volta sta-
bilito il contatto, il venditore forni-
sce all’acquirente un primo blocco
di mille utenti in modo che si possa
verificare la qualità e l’accuratezza
dei dati raccolti. C’è anche il merca-
to dell’usato, o meglio ci sono con-
tatti di prima o di seconda mano. Al-
cuni call center comprano pacchet-
ti di due soldi, un singolo nominati-
vo costa pochi centesimi, che però
poi viene arricchito di dettagli.
«Il numero telefonico da solo vale
poco, vale molto di più se associato
ad una utenza con la sua data di sca-
denza e magari con le informazioni
legate alle offerte sottoscritte in pre-
cedenza«, racconta Andrea Pompili.
«Quelli sono i dataset più pregiati,
messi in piedi con decine di telefo-
nate o con il furto di informazioni
ad altre aziende che capita passi del
tutto inosservato».
Il tariffario reale varia a seconda
del rapporto tra domanda e offerta
e i prezzi testimoniano bene quanti
numeri telefonici ci sono all’asta: fi-
no a qualche anno fa — dicono gli
esperti — un singolo recapito senza
troppi “optionals” valeva 20 centesi-
mi, oggi siamo scesi a 9 centesimi.
Cifre che crescono ogni volta che si
riesce a profilare meglio un utente
fotografando età, sesso, interessi e
necessità particolari. Con un tetto
di 50 centesimi a numero per quelli
degli alto-spendenti. In ogni caso
nulla, o quasi. Per questo per guada-
gnare davvero bisogna chiamare mi-
lioni di persone e bisogna farlo in
fretta tutti i giorni e a tutte le ore.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
pagina 23
L’intervista al Garante Privacy
“Un fenomeno
molto più vasto
e pericoloso
di come appare”
Pasquale Stanzione: “Colpiti
i più vulnerabili come gli anziani”
Presidente la situazione italiana, dove
evidentemente ci sono abusi come quelli
sanzionati dall’autorità che dirige, è un caso
isolato?
«Quello del telemarketing selvaggio è un fenomeno
che interessa, in misura maggiore o minore, tutti i
Paesi europei. E vale anche nel resto d’Europa il
sistema dell’opt-out, ovvero la necessità di iscriversi
ad una specifica lista per opporsi alle chiamate
promozionali».
Tante le sanzioni che avete dato, eppure il
fenomeno non si è fermato.
«È una filiera complessa di call center spesso
abusivi, con un sottobosco di aziende legate le une
alle altre. I provvedimenti assunti, in particolare
nell’ultimo anno, si muovono nella giusta direzione.
E il Regolamento europeo consente, in caso di
illeciti gravi, di applicare sanzioni fino al 4 per cento
del fatturato globale annuo di un operatore. Quindi
f
di elevare
ulteriormente gli
importi sui quali
sinora ci siamo
Pasquale attestati per le
Stanzione sanzioni».
Garante Fra i casi più gravi,
Privacy dal quali l’hanno colpita
luglio 2020 di più?
«Al di là delle
Le sanzioni specificità di ciascun
caso, ogni istanza
funzionano legata al
ma la filiera telemarketing illecito
sottende una storia di
è complessa ingerenze indebite
che vanno ben oltre il
e composta mero fastidio della
da un sottobosco telefonata
indesiderata. I casi
di call center più gravi riguardano
le attivazioni indebite
spesso abusivi di servizi nei
g confronti delle
persone più
vulnerabili, come gli
anziani o i disabili,
difficilmente in condizione di reagire ad abusi
simili».
Considerando che a voi arrivano solo le
indicazioni di chi ha deciso di segnalare il proprio
caso, avete idea di quanto sia vasto il fenomeno?
«Lo è indubbiamente molto più di quanto possa
apparire. In alcuni casi, poi, le chiamate vengono
effettuate da call center che camuffano il numero o
utilizzano numerazioni non iscritte all’apposito
Registro degli operatori di comunicazione. In altri
vengono effettuate attraverso un’articolata filiera
di subappalti, composta anche da soggetti con sede
estera nei cui confronti diventa più difficile
condurre un’attività istruttoria».
Quando la telefonata arriva dall’estero cosa si
può fare?
«Tutti gli operatori che effettuano chiamate
avvalendosi di call center esteri devono
comunicarlo alle autorità di controllo, tra cui il
Garante, pena una sanzione di 150 mila euro.
Inoltre, il cittadino deve essere informato del luogo
da cui chiama l’operatore del call center, potendo
scegliere di parlare con personale ubicato nel
territorio nazionale o dell’Unione europea».
Avete risorse sufficienti per affrontare un
fenomeno del genere?
«Sinora l’Autorità è riuscita, pur con un notevole
impiego di risorse umane e tempo e accorpando
segnalazioni dal contenuto simile, ad accertare e
sanzionare una parte significativa degli illeciti. Ma
le dimensioni del fenomeno meriterebbero
sicuramente un investimento più significativo».
— j.d’a. e e.l.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
pagina
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24
Altrimenti
Una nuova arca
ci salverà
di Enzo Bianchi
I n questi giorni di gennaio
assistiamo a uno strano rito:
in alcune chiese vengono portati
gli animali domestici per essere
benedetti e nelle campagne i preti
vanno a benedire i buoi nelle stalle.
In realtà tutti gli animali sono già
benedetti dal Signore, ma questi
antichi riti sono nutriti dalla pietà
popolare. A prescindere da una
tradizione sempre meno attestata,
il rapporto tra l’essere umano
e l’animale nel cristianesimo
occidentale non è stato vissuto
nella coscienza che umani e animali
sono co-creature, accomunate dal
medesimo destino: nascita, vita e
morte. La fede cristiana ha posto
l’uomo come culmine della
creazione, in un contesto che lo
vede dominare e spadroneggiare
sugli animali.
Attesta Tommaso d’Aquino: «Gli
animali e le piante non hanno una
vita razionale, ma sono mossi da un
altro naturale impulso; segno che
sono servi secondo natura, fatti per
l’uso altrui». E si potrebbero citare
numerosi testi analoghi, con
l’eccezione di quelli di Francesco
d’Assisi. La visione prodotta dalla
fede ebraico-cristiana, che ha fatto
del mondo una realtà profana da
cui il divino si è ritirato fino a
eclissarsi e dell’uomo la chiave di
volta dell’universo, ha avuto anche
effetti positivi, quali l’avvio delle
grandi imprese
tecnico-scientifiche. Resta però
vero che ciò è avvenuto al prezzo di
una perdita del senso dell’alleanza
cosmica: una fede solo
antropocentrica, incapace di capire
che, nella comunità di co-creature,
l’uomo è responsabile degli animali
e delle piante.
Ma ecco che in questi giorni di
pandemia ho scoperto un libro
straordinario: un’opera che mette
in scena un’adunanza di animali
impegnata a discutere sulla
pandemia in corso. Ognuno di essi
interviene, da quelli che sentono
l’uomo come nemico a quelli che,
come il cane e il gatto, lo
percepiscono come alleato, dunque
vorrebbero aiutarlo. C’è molto da
imparare dai loro discorsi, perché
avvertono che, se questa sciagura
sarà vinta, ma ciò non produrrà un
mutamento dello stile di vita degli
umani e della loro modalità di
abitare il pianeta, altre pestilenze
giungeranno e l’umanità si
estinguerà.
L’assemblea degli animali, scritto da
un autore ignoto sotto lo
pseudonimo di Filelfo, è una favola
deliziosa e carica di sapienza: il
comune destino tra umani e
animali, davvero “sulla stessa
barca”, è ben descritto dalle
riflessioni di questi ultimi, che
assurgono al rango di rilievi
antropologici, nella tradizione dei
grandi apologhi morali. C’è una
pagina commovente sul cane,
l’animale più amico degli umani,
che descrive in modo
impareggiabile la sua capacità di
“annusare” la sorte propria e del
suo padrone. Ci fornisce il racconto
di un cane che, dopo la morte del
suo padrone muore lui stesso.
Filelfo si congeda con una nota di
speranza: ricorda la presenza di
nuovi giusti disseminati tra la gente
comune, persi in mille lavori, ma
tesi a ricostruire una nuova arca di
salvezza per l’umanità intera.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Commenti
Onnipotenza, menzogna e bullismo
La psiche fragile di Trump
di Vittorio Lingiardi
N el 1964 la rivista Fact inviò un questionario a 12.356
psichiatri statunitensi chiedendo se il candidato Barry
Goldwater fosse psicologicamente idoneo alla presidenza
del Paese. Il 27,2% rispose che lo era, il 23,6% che non aveva
elementi per pronunciarsi, il 49,2% che non lo era. Nella
parte riservata ai commenti fu definito impulsivo, instabile,
paranoide. Goldwater citò in giudizio il direttore della
rivista e vinse la causa. Nel 1973 l’American Psychiatric
k L’autore Association istituì un principio, la “regola Goldwater”, per
Enzo Bianchi cui non è etico formulare una diagnosi senza un’adeguata
77 anni consultazione clinica. Regola giusta: la diagnosi richiede un
saggista contesto clinico, un colloquio, un’anamnesi. Nel 2016,
e monaco laico l’elezione di Trump riportò in auge il dibattito su questa
ha fondato regola. Molti psichiatri ritennero giusto violarla e
la Comunità assegnarono a Trump la diagnosi di “narcisismo maligno”,
monastica una sindrome di personalità che, a quelli narcisistici,
di Bose affianca tratti paranoidi, antisociali e sadici.
in Piemonte Comportamenti e dichiarazioni di Trump, dissero, parlano
chiaro. Negli ultimi quattro anni sono usciti vari volumi
“diagnostici” su Trump. Nel più noto, “The Dangerous Case
of Donald Trump”, decine di professionisti della salute
mentale segnalano la sua pericolosità e i rischi della sua
influenza antisociale sulla popolazione. Quello che abbiamo
visto in questi giorni (il video del suo clan politico-familiare
che si diverte pochi minuti prima dell’assalto al Congresso
getta anche un’ombra sulle capacità di processare la realtà)
invita al classico “lo avevamo detto…”. Le considerazioni
diagnostiche sono sostanziate da molte affermazioni:
«Potrei sparare a qualcuno in piena Fifth Avenue e non
perderei voti», «Tutte le donne del reality show The
Apprentice hanno flirtato con me, consciamente o
inconsciamente: me lo aspettavo», «Io sono il più grande
Scuola e fisco
Lo Stato che non funziona
di Francesco Manacorda
O ggi le scuole superiori riaprono per le lezioni in
presenza solo in tre regioni, a cui si aggiungono le
provincie autonome di Trento e Bolzano che hanno già
aperto il 7 gennaio. Regioni come la Puglia e la Campania,
dove i tassi di scolarizzazione sono inferiori alla media
nazionale e il divario digitale è una realtà (al Nord, secondo
l’Istat, il 26,3% delle famiglie ha un pc o tablet per ogni
componente mentre al Sud la percentuale scende al 14,1),
hanno collezionato dall’inizio dell’anno scolastico molti più
giorni di chiusura che di apertura. Milioni di famiglie
restano nell’incertezza su quello che sarà nelle prossime
settimane e mesi il futuro scolastico dei loro figli e le aree in
cui continuerà a lungo la didattica a distanza sono spesso
quelle dove farlo è più difficile.
Allo stesso tempo il governo appare orientato a dosare con il
contagocce l’invio di circa 50 milioni di cartelle esattoriali
che dovrebbero essere spedite al ritmo di un milione il
mese, concludendo così l’operazione in oltre quattro anni.
La ragione è duplice: si vuole evitare di infierire troppo su
chi è già colpito dalla crisi economica e si troverebbe in
difficoltà di fronte all’arrivo di un mandato di riscossione;
ma si temono anche eccessivi affollamenti negli uffici
postali, per ritirare le necessarie raccomandate inviate
dall’ammistrazione, e poi negli uffici tributari per affrontare
il contenzioso. Comprensibile la prima ragione, anche se
non si potrà rimandare all’infinito il momento in cui si
dovranno fare i conti con il prevedibile calo delle entrate
fiscali sul deficit e il debito italiano; meno condivisibile la
GEDI
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Gianluca Di Feo,
di Melito Falck,
Angelo Rinaldi (Art Director) Marco De Benedetti,
Turi Munthe,
CAPOREDATTORI CENTRALE: Tatiana Rizzante,
Stefania Aloia (responsabile) Pietro Supino,
Giancarlo Mola (vicario) Enrico Vellano
Alessio Balbi,
Andrea Iannuzzi, DIRETTORE EDITORIALE
Laura Pertici GRUPPO GEDI: Maurizio Molinari
Lunedì, 11 gennaio 2021
costruttore e costruirò il muro più grande che avrete mai
visto», «Chiedere scusa è una gran cosa, però devi aver
sbagliato. Se mai mi capiterà di sbagliare, chiederò scusa».
Molti comportamenti sembrano ricadere nel versante
maligno del cosiddetto continuum narcisistico: convinzione
di avere ogni diritto, onnipotenza, inflazione di autostima,
fraudolenza, menzogna, bullismo, misoginia. Le persone
come Trump, sostengono i colleghi americani, ragionano
solo in termini di vincitori e perdenti, godono nell’esibire
sentimenti di trionfo e disprezzano i propri avversari.
Descrizioni che mi hanno fatto ripensare a una diagnosi,
mai ratificata, proposta una decina di anni fa sulla rivista
Brain dallo psichiatra Jonathan Davidson e dal politico
laburista inglese Lord David Owen: la sindrome da hỳbris
(dal greco oltraggio e tracotanza, verso dei e uomini). Indica
una forma di superbia fondata sul proprio potere politico,
economico o sociale, con ostinata sopravvalutazione delle
proprie forze. Implica grandiosità, bisogno di ammirazione,
mancanza di empatia, ricerca di attenzione, scarso rispetto
per le regole, violazione della dignità e dei diritti degli altri,
assenza di colpa o rimorso, promozione compulsiva della
propria immagine e dei propri interessi, tendenza del
soggetto a far coincidere se stesso con l’istituzione che
rappresenta, autoesaltazione e atteggiamento messianico
quando prende la parola, temerarietà e impulsività. Difficile
non riconoscere qualcuno, di ieri e di oggi. Se è verosimile
che Trump, come ci auguriamo, uscirà presto dalla scena
politica, è probabile che, con buona pace della regola
Goldwater, non uscirà da quella del dibattito psichiatrico e
psicologico clinico, dove sarà studiato per anni come caso
paradigmatico.
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seconda: le pratiche del fisco potrebbero essere
agevolmente “smaterializzate” perché le strutture tecniche
sono già in grado di effettuare notifiche digitali, ad esempio
attraverso la posta elettronica certificata. Ma perché questo
possa avvenire servono leggi diverse da quelle attuali.
Sono due casi, quello delle scuole e del fisco, solo in
apparenza distanti. A unirli è il fatto che mentre la
pandemia ha portato mutamenti radicali, ovviamente
imprevisti e spesso adottati in tutta fretta,
nell’organizzazione di famiglie e aziende anche di grandi
dimensioni, la macchina statale nelle sue diverse
articolazioni non sembra riuscire a stare al passo con
l’emergenza. E l’Italia è già indietro: su una scala da 0 a 1 per
l’uso di tecnologie informatiche e digitali sul posto di lavoro
siamo allo 0,2% contro una media dei Paesi Ocse dello 0,51%.
L’operazione cashback ha avuto il vantaggio di triplicare
nel 2020 da circa 5 a 15 milioni gli italiani che hanno attivato
la loro identità digitale. Avere un rimborso di 150 euro a
semestre è di sicuro un incentivo più forte che non pagare
una multa per divieto di sosta o rispondere a un
accertamento del fisco, e non ci si può dunque aspettare
che l’operazione cartelle esattoriali veda milioni di cittadini
cercare canali di comunicazione più rapidi ed efficaci con il
fisco. Ma, dalle tasse alla scuola, i mesi terribili che stiamo
vivendo devono essere sfruttati anche per modernizzare un
sistema troppo spesso polveroso e superare l’era della
raccomandata.
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.
Lunedì, 11 gennaio 2021
Per sconfiggere i populismi
Sinistra, i valori
da recuperare
di Marco Bentivogli
L a crisi della sinistra nel mondo è una crisi di funzione
storica: la perdita della capacità di contenere e
battere le disuguaglianze. Crisi aggravata dall’incapacità
di leggere le nuove disparità, legate solo in parte a
concentrazione della ricchezza e divari salariali. Di fronte
a questa crisi profonda di ruolo storico è rimasta in
campo la “sinistra evocativa” a cui basta pronunciare
alcune parole chiave per essere a posto: disuguaglianze,
precariato, povertà, impoverimento del ceto medio, etc.
Comunità che si autoriconoscono in questi mantra,
totalmente innocue sui processi di cambiamento. Eppure
proprio “le disuguaglianze” sono il tic, con cui si risponde
ad ogni quesito. Nel 2013, quando un criminale sparò a un
carabiniere a pochi passi dal Parlamento, Laura Boldrini
diede colpa alla crisi. Qualche giorno dopo si capì che il
criminale aveva sì perso il lavoro ma per il vizio delle slot
machine e “campava” grazie alla povera moglie che
lavorava in nero nei campi. Bisogna pur capire i gesti
insensati dei “povery”, dietro c’è sempre qualche falla del
“modello di sviluppo” e mai la responsabilità personale.
Perfino un uomo in gamba come Fabrizio Barca ha
raccontato i rivoltosi attraverso le lenti che vogliono
“questo popolo di invisibili” presentato come inevitabile
“vittima” delle disuguaglianze. Le sue parole hanno
scatenato reazioni spesso aggressive, che vanno respinte
e contro le quali esprimo la mia solidarietà a Barca.
Eppure, all’assalto a Capitol Hill ha preso parte tutt’altro
che il popolo dimenticato degli invisibili. È proprio
l’abbassamento trasversale della qualità della politica a
far emergere simili gruppuscoli, con dignità di “popolo”.
L’atteggiamento giustificazionista non aiuta a capire e
regala rappresentanza a squilibrati come Trump e alle
sue versioni nostrane. Innanzitutto vanno separati i suoi
tantissimi voti dall’avanguardia delirante di QAnon. La
setta, presente anche in Italia, predica l’accelerazionismo
per portare il sistema al collasso e ripristinare la
supremazia bianca. Affermazione che è anche il segno
della decadenza di alcuni ambienti comunitari che
hanno spalancato le porte a quelle culture, regalando a
settori popolari il culto di “valori tradizionali”. Della
Chiesa americana, solo i gesuiti hanno preso posizione. Ci
sono troppe complicità nell’ascesa delle figure come
Trump. La fotografia dell’elettore di Trump è chiara dagli
exit poll di Abc News: bianco, over 50, benestante ma
poco istruito. Sulle identità-rifugio protettive va, invece,
portata avanti la riflessione. Non è ininfluente aver
lasciato ai sovranisti il monopolio della comunicazione
nella sfera emozionale e spesso identitaria e valoriale
delle persone. Dopo la vittoria di Trump nel 2016 a Detroit
parlai con i metalmeccanici della Uaw, il principale
sindacato americano dell’automotive. I lavoratori
dell’auto mediamente sono ben pagati, non si erano
impoveriti, si era rallentata la crescita progressiva della
loro “scheda dei consumi” dopo anni in cui avevano visto
da vicino il default delle fabbriche. Trump indicò i
responsabili di quell’incertezza: cinesi, democratici,
messicani, etc. Il disagio non era impoverimento ma la
fermata della loro “soglia di slancio”.
Cortocircuiti che non abbiamo evitato neanche in Italia:
bisogna evitare che chi ha il sacrosanto diritto ad un
piano di sicurezza pubblica anche nelle periferie si unisca
a chi predica culture xenofobe e autoritarie. Siamo un
Paese impaurito e immobile, è emblematica la ricerca di
Guglielmo Barone e Sauro Mocetti sulla mobilità
intergenerazionale dal 1427 al 2011 nelle famiglie
fiorentine negli ultimi 600 anni. L’Italia è uno dei Paesi
meno mobili, la ricchezza dei genitori determina
l’avvenire dei figli in misura assoluta o quasi. La
correlazione nei redditi (e nella ricchezza immobiliare)
tra pseudo-antenati e pseudo-discendenti non decade
neanche dopo 6 secoli. Più che la globalizzazione,
l’inefficienza e la qualità del nostro Stato è garanzia di
immobilismo e disuguaglianze. A parità di reddito, vivere
in un’area con ospedali e scuole privi di servizi adeguati ti
rende molto più povero. Ma la bolla populista è
soprattutto culturale e si batte intervenendo su
informazione ed educazione. Per anni abbiamo educato
le persone alla convinzione che chi è al potere riceva
molto più di quello che merita, mentre il popolo è privato
di ciò che gli spetta. In realtà questo spinge a votare i
demagoghi incapaci e a cercare complici che
condividano le nostre opinioni e ci incoraggino a
ridicolizzare le convinzioni diverse. Qui nascono il trionfo
di intolleranza e invidia sociale e la frattura dei legami
sociali e comunitari. In Italia i leader sovranisti sono
prodotti dei talk show, dove sono stati costruiti senza
contraddittorio, con monologhi a domande banali.
Per questo, come ci ricorda Tusk, ci sono Trump ovunque
(fuori e dentro i palazzi), e spetta a ciascuno di noi
difendere le istituzioni democratiche.
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Commenti
Bucchi
L’editoriale
La congiura dei deboli
di Ezio Mauro
I segue dalla prima pagina
C ostretto a difendersi nel momento in cui si dovrebbe
aprire una prospettiva di rilancio, ribaltando il
rapporto di forza con il Covid e indicando un nuovo
orizzonte alla pubblica opinione.
È infragilito da queste settimane di opposizione interna
anomala anche il premier, che scopre la solitudine di un
leader dal consenso popolare molto alto ma senza partito,
dunque senza uno scudo politico, ideologico, organizzativo,
privo di coperture tattiche e concorsi strategici, costretto a
tuffarsi nella crisi in prima persona, perché alla resa dei
conti nessuno è disposto a bagnarsi per lui. Di Maio e
Zingaretti infatti per tutto il lungo preambolo della battaglia
politica in corso si sono mossi come osservatori dell’Osce
spediti in una zona di conflitto, corretti ma estranei, mentre
ripetevano l’esortazione di rito al dialogo e alla pace: poi,
divampato l’incendio, scoprivano di non riuscire più a
domarlo, come i vigili del fuoco che si accorgono di non
avere acqua nelle pompe.
Giocare col fuoco è invece la scelta estrema di Renzi, che
annusando la vulnerabilità del governo fa saltare il quadro
politico senza averne uno di ricambio, in un passaggio
acrobatico sul filo della legislatura che può spezzarsi con lo
scioglimento delle Camere, se i cocci non si rimetteranno in
qualche modo insieme: portando a quelle elezioni
anticipate che il partito dell’ex premier non può
permettersi, perché secondo i sondaggi lascerebbe a casa
gran parte dei suoi parlamentari, falcidiando una forza già
esigua. Finché l’acrobazia è in corso tutti guardano con il
naso all’insù, poi quando si accendono le luci la realtà
riprende i suoi contorni e si capisce che è la debolezza a
spingere Renzi all’offensiva, cercando nel titanismo
mediatico delle minacce quel peso che gli elettori non
sembrano riconoscergli, e scambiando la visibilità con
l’autorità.
Ma il vero deposito di debolezza è nella maggioranza che
regge l’esecutivo, e cioè nel patto fondativo di questo
governo tra Cinquestelle, Pd, Leu e Italia viva. Nata dalla
spinta comune a bloccare la forzatura neo-autoritaria di
Salvini che rivendicava apertamente i “pieni poteri”, questa
intesa si è imposta come un obbligo di salvaguardia davanti
a un rischio politico, e come tale è stata accettata dagli
elettori dei quattro partiti, superando le fortissime
diffidenze reciproche, le ruggini lasciate da scissioni vecchie
e nuove, le differenze politiche che sembravano
inconciliabili, le polemiche precedenti. Ma dopo un anno, il
vincolo originario dello stato di necessità deve sapersi
sciogliere in una decisione autonoma, che trovi nella libertà
di un progetto politico le ragioni sufficienti per andare
avanti, con una proposta che parli al Paese e non solo con
uno sbarramento che blocchi Salvini: altrimenti soffoca,
senza una ragione sociale, un’identità, un percorso
condiviso e un obiettivo comune. L’obbligo deve cioè
diventare una scelta, il patto di costrizione deve trasformarsi
in un’alleanza che indichi al Paese un’opzione di ripresa nel
cambiamento e avvicini i partiti contraenti in una visione
comune del futuro.
È esattamente questo che è mancato negli ultimi mesi, e
pagina 25
manca oggi nel controllo della crisi. Il governo ha governato,
in condizioni estreme, con una sorta di stato d’emergenza
permanente: ma la maggioranza non ha saputo elaborare
una moderna cultura d’insieme, che definisse il profilo
dell’intesa e la proiettasse oltre la pandemia, funzionando
da forza di coesione per l’alleanza tra partiti diversi, da
riferimento generale, da bussola condivisa nei passaggi
cruciali. Senza uno sforzo di definizione cultural-politica di
questa alleanza, senza un’interpretazione di sé costruita
all’interno e accettata all’esterno, che aggiunga al governo
una sua ragion d’essere, l’insieme non è mai riuscito a
prevalere sulle sue singole parti, che sotto l’urto della crisi
tendono anzi a riprendere la loro configurazione autonoma
e particolare, non essendoci una visione comune,
riconosciuta e riconoscibile, cui subordinarsi.
Nei sistemi instabili dalle maggioranze precarie, forze
distanti tra loro possono coesistere temporaneamente al
governo. Ma perché l’alleanza contingente duri nel tempo, le
culture sottostanti devono trovare un incontro oltre le
necessità immediate ed evidenti, devono costruire un
pensiero nuovo, produrre una proposta in cui si
riconoscano, avere l’ambizione di proiettare un’idea di
Paese a cui tendere, e sulla quale chiedere il consenso dei
cittadini interessati alla governabilità e al cambiamento. È
questo vincolo politico d’insieme — che oggi non c’è — l’unico
elemento in grado di frenare gli eterni particolarismi nella
coalizione, gli inevitabili egoismi di partito, le gelosie
individuali e la concorrenza reciproca: e di funzionare come
antidoto alla crisi. Senza una cultura comune che diventa
politica condivisa resta solo un assemblaggio temporaneo
ed episodico di ceto politico, che può sorreggere un governo
per qualche tempo, ma non riesce a coinvolgere in un
progetto il Paese.
La debolezza nasce proprio qui. Cosa vuole essere questa
alleanza? Nessuno lo sa: il Pd sembra accontentarsi del suo
profilo di responsabilità, certo indispensabile ma comunque
non sufficiente; il M5S è paralizzato dai suoi contrasti interni
che gli impediscono addirittura di scegliere definitivamente
l’alleanza col Pd, che deve essere camuffata come l’incontro
casuale al bar sulla piazza, magari con la mascherina di
precauzione; Renzi tradisce a ogni mossa l’obiettivo
nascosto di forzare i confini del centrosinistra per uscir
fuori, e giocare la partita che gli resta in un campo più largo,
dove può forse sperare di rimescolare le sue occasioni con le
sue ambizioni.
La vera lettura della crisi è questa. Un’insufficienza politica
che indica un ritardo complessivo del sistema, ma che per
un’alleanza di governo è una colpa. Tanto più in un
momento in cui l’altra parte del Paese, cioè la destra
sovranista, si trova senza il modello trumpiano, finito
prigioniero degli spettri del caos che ha evocato per quattro
anni, fino a convocarli dalla Casa Bianca nell’assalto eversivo
al Campidoglio. Quando la destra è questa, e arriva a questo
punto, solo la cecità spinge a creare il vuoto politico invece
di organizzare con urgenza un campo di moderno
riformismo, per un governo democratico, costituzionale,
europeo: dimostrando ai cittadini che esiste un’alternativa
all’invasione dei vichinghi con le corna in parlamento.
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pagina
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26
Cultura
Gustaw Herling
e lo stagno scuro
dell’umanità
Il grande intellettuale polacco sognava di diventare critico letterario
ma la guerra lo spinse a indagare il Male e la crudeltà organizzata
sistono diverse
E
traduzioni inter-
nazionali di Un
mondo a parte e
di Diario scritto
di notte di Gu-
staw Herling,
che uscirono nel 1985 presso l’edi-
tore Denoël grazie a Jorge Sem-
prun, dopo più di trent’anni dalla
prima traduzione inglese (1951) di
Un mondo a parte, introdotto da
Bertrand Russell (Mondadori li ha
raccolti nel 2019 con altre opere
nel Meridiano dal titolo Etica e let-
teratura, pagg. 1856, euro 80).
Il padre Josek Herling-Grudzińs-
ki, proprietario di un mulino, era
di origine ebraica, come la madre
Dorota Bryczkowska, morta giova-
ne nel 1932, quando aveva appena
quarant’anni. Herling trascorse la
prima parte della vita tra prati e
cupi stagni neri, dalle vaghe riso-
nanze wagneriane: chiamati lo Sta-
gno scuro, nome che avrebbe volu-
to dare al proprio romanzo auto-
biografico.
Nel marzo 1937 fu ammesso alla
facoltà di lettere dell’università di
Varsavia: leggeva Benedetto Cro-
ce e Ignazio Silone. Quando Varsa-
via cadde in mani tedesche, nel
settembre 1939, prese parte alla
Resistenza, assistendo alle sini-
stre e ciniche farse delle elezioni
sovietiche. Catturato a Grodno,
nell’estate del 1940 venne condot-
riscoperte
di Pietro Citati
Alla fine come Kafka
comprese che doveva
tacere e morire
con la bocca chiusa
i Il ritratto
Gustaw Herling-Grudziński
(Kielce, 1919 - Napoli, 2000)
to e imprigionato a Vitebsk, e tra-
sferito nelle prigioni di Leningra-
do, e di lì a Pietroburgo, e poi
nell’Arcipelago del Mare Artico, a
Ercevo, nel comprensorio di Kar-
gopol vicino ad Arcangelo sul Mar
Baltico, sull’estremo mare del
Nord, il Mar Bianco, lontanissimo,
tra i ghiacci. Liberato dopo due an-
ni, nel gennaio 1942 raggiunse nel
Kazakistan l’esercito polacco in
via di formazione, sotto il coman-
do del generale Anders. Fu sul
Mar Caspio, in Iraq, in Palestina e
in Egitto — con la stessa malattia —
il tifo — di cui era morta la madre.
Sbarcò in Italia, combatté nella
battaglia di Montecassino come ar-
tigliere. Risalì dolorosamente e fa-
ticosamente l’Adriatico fino alla
Linea gotica, scontrandosi con i te-
deschi.
Lunedì, 11 gennaio 2021
Nel 1945 decise di non fare ritor-
no in Polonia, governata da Stalin.
Fu a Roma, poi a Londra, con la
moglie pittrice Krystyna Stojanow-
ska-Domanska. Alla fine del 1952,
si trasferì a Monaco di Baviera, e la-
vorò alla radio. Due settimane do-
po, la moglie si uccise: fu il perio-
do terribile, il periodo nero, il pe-
riodo sinistro.
Ritornato in Italia, nel 1955 spo-
sò Lidia Croce, figlia di Benedetto,
e si trasferì con lei a Napoli, che
adorava. Ignazio Silone e Nicolò
Chiaromonte lo invitarono a scri-
vere sul Tempo presente.
Tornò cinque volte in Polonia.
Nel 1989, a settant’anni, ebbe un
attacco cardiaco, che gli interrup-
pe un viaggio in Francia. La notte
del 4 luglio 2000 — a conclusione
del secolo maledetto — morì.
Prima della guerra, Herling aspi-
rava a diventare critico letterario:
ma la guerra e la prigionia lo spin-
sero verso la letteratura e il puro
tormento creativo. Scrisse sotto il
loro influsso i due capolavori: Un
mondo a parte e Diario scritto di
notte, perpetuando l’esistenza di Voleva raccontare i capitoli essen- comprendeva opere come il Secon-
quanti aveva conosciuto nei La- ziali della nera storia dell’umanità do Avvento, Pale d’altare.
ger. Gettò rabbiosamente nel ce- sinistra e feroce: i campi di con- A questo teorema s’affiancò l’i-
stino un bellissimo racconto, con- centramento, i ghetti, lo stermi- dea del Male, descritto come di es-
servato dalla figlia Marta. nio, tutto il sistema della crudeltà senza bizantina. Viveva nel «silen-
Non amava sperimentare, prefe- organizzata. Esaltò un grande arti- zio della notte», tra i sogni e gli in-
riva Gente di Dublino all’Ulisse di sta grottesco, Bruno Schulz, scrit- cubi. Era attratto dalla pittura. E,
Joyce. Aveva difeso disperatamen- tore e pittore. Stimava Pirandello soprattutto, da un pittore che
te la propria resistenza psichica. e Italo Calvino. La sua cristologia Proust adorava, dalle nature mor-
.
Lunedì, 11 gennaio 2021
SOPHIE BASSOULS/SYGMA/GETTY
te e tutti i ritratti di Chardin. So-
gnò sempre, il suo è sempre stato
un «autoritratto appena tratteg-
giato». Aderiva alla sofferenza: il
Dio che tace, il Dio sanguinante e
fustigato sulla croce, il Dio che per-
corre il Golgota piegato e sangui-
nante. Invocava lo scandalo: «Die-
cimila anni di scandalo» — come di-
ceva Elsa Morante. Continuava a
parlare del Male, il male che è nel-
la storia, piuttosto che in noi stes-
si. Era pieno di ansia e inquietudi-
ne.
Alla fine il vecchio ebreo ven-
demmiatore capì che non esisteva
nessuna salvezza; come Kafka,
aveva compreso che doveva tace-
re; e morire con la bocca chiusa.
Parlando con Eckermann, Goethe
aveva detto: «la politica è desti-
no».
Il Diario scritto di notte è un’ope-
ra dalle molte facce, un labirinto
di fantasia, improbabile e imperso-
nale. Herling deplorò il distacco
tra l’odiata chiesa cattolica bizan-
tina e il puro insegnamento della
pura immagine di Cristo, di cui ri-
cordava a memoria meticolosa-
mente il Vangelo, rigo per rigo.
Amava la sofferenza e il martirio,
il Dio che tace, appunto, il Dio san-
guinante sulla croce.
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pagina 27
Il saggio di Alessandra Necci sulle donne dell’imperatore Aveva 70 anni
Ragione e sentimento
alla corte di Napoleone
di Daria Galateria
Ritrarre le donne di Napoleone
è naturalmente un caleidosco- Addio
pio. Al cuore dell’Impero. Napo-
leone e le sue donne fra sentimen-
to e potere (Marsilio), l’ultimo
a Tomassini
saggio di Alessandra Necci,
scompone l’avventura napoleo-
narratore
nica, rifratta negli specchi di
Madame Mère, Joséphine Beau- del Risorgimento
harnais, la dolce Walewska, la
fredda Maria Luisa d’Asburgo, e
le tante (troppe, sosteneva Sten- di Stefano Folli
dhal) sorelle.
In filigrana, compaiono gli
sfondi di Corsica e d’Europa; i
generali, i mammelucchi, Tal-
leyrand e Fouché, i sovrani di fa-
T anti anni fa, quando da
giovane giornalista scriveva
per il quotidiano dei repubblicani,
miglia e i confini mobili dei pae- La Voce, Stefano Tomassini era già
si; i palazzi, comperati, arreda- quello che sarebbe diventato in
ti, mobilitati per le feste d’appa- seguito: uno storico per innata
rato, occupati in guerra; e la car- vocazione, uno studioso che
riera - primo Console, l’Impero, viveva l’attualità intuendo lo
la caduta (dove si aprono accen- spessore dei fatti e consegnandoli
ti patetici). Ma tra le tante lettu- idealmente alla memoria. Andò in
re che offre il saggio, si possono vacanza in Corsica e ne nacque un
ritagliare segmenti avvincenti: amore duraturo, subito tramutato
come - per puro esempio - quel- in un libro di successo. Da
lo pop dei matrimoni. professionista scrupoloso lavorò
Indisciplinate e ingrate, le so- in Rai per lungo tempo ed era
relle si sposano di nascosto, sen- mo padroni di tutta la Lombar- so di Cavour chiamerà il figlio, particolarmente orgoglioso di
za favorire i disegni dinastici e dia». Paolina si orienta a un «ma- in suo onore, Camillo). Elisa, esser stato autore di Ballarò. Ma la
politici di Napoleone - e così an- trimonio di guarnigione»: l’eroi- l’ambiziosa, imitava nei modi il vera passione di Stefano, oltre alla
che i fratelli; quando nel 1803 co e bel generale Leclerc, detto fratello: così mascolina, che alla sua famiglia, è stata Roma. Da
Luciano, invece di impalmare il “Napoleone biondo” per via caustica madame d’Abrantès – storico laico, autentico
la brutta regina d’Etruria, con- della mediocre statura. Per ri- la memorialista - sembrò trave- mazziniano del Duemila, ha
vola con una signora che Napo- sposarsi (Leclerc muore a 30 an- stita; sicché non parve vero a ripercorso le vicende
leone definisce une catine, una ni di febbre gialla a Santo Do- Madame Mère sposarla a Felice risorgimentali della città, ne ha
prostituta, Luciano gli rispon- mingo), Paolina irrita il fratello Baciocchi, non bello né danaro- scavato e messo in luce ogni
de: «La mia almeno è più giova- non aspettando la fine del lutto; so, «uno stupidotto» còrso, pu- risvolto, ne ha fatto conoscere
ne della vostra» (Joséphine ma il connubio è ragguardevo- re legato ai Pozzo di Borgo, ne- protagonisti e comprimari,
Beauharnais, sei anni più di Bo- le, il principe Camillo Borghe- mici giurati di Bonaparte. A Na- componendoli in un affresco che
naparte). Nel 1896 Bonaparte si se, «quasi bello», 28 anni, gran- poleone viene presentato a co- è diventato la trilogia curata per il
oppone all’idillio della bella Pao- de di Spagna e fugace rivoluzio- se fatte; gli toccherà conceder- Saggiatore. Dalla Repubblica
lina, quindici anni, con Fréron, nario, è erede del titolo e favolo- gli proprietà e cariche in Corsi- romana alle origini della capitale
il feroce terrorista di 41 anni; in- samente ricco – venderà al Mu- ca, e a Elisa un regno («appro- dell’Italia unita, alle
tanto si compiono i trionfi della seo Napoleone 697 pezzi della priatevi dei beni dei monaci», le contraddizioni provocate
campagna d’Italia, sicché il ge- sua collezione, e sarà nominato raccomanda). dall’impatto tra i piemontesi e i
nerale scrive alla famiglia: «Non Governatore del Piemonte (do- Nel 1800, Carolina sposa reduci della Roma papalina.
voglio che Fréron la sposi. Sia- ve il ciambellano Michele Ben- Gioacchino Murat, “lo sciabola- Credo che nessuno abbia lavorato
tore”, un «coraggioso» certo; con così grande cura del dettaglio
ma «chissà che alleanza avrei intorno a un tema complesso
potuto procurare a Carolina!», come l’effimera e modernissima
si lamenta Napoleone: «non mi Repubblica del ‘49, la Repubblica
Regione siciliana piacciono i matrimoni frutto di di Mazzini e Garibaldi; nessuno ha
PRESIDENZA amoretti». A Sant’Elena, l’Impe- saputo evocare conflitti,
Dipartimento della Protezione Civile
Servizio 2 Gare e Contratti
ratore ha modo di rimproverar- sentimenti, umane debolezze e
AVVISO DI GARA si il suo stesso matrimonio (do- slanci memorabili come ha fatto
Si rende noto che questo Dipartimento ha indetto gara mediante procedura aperta, da esperirsi mediante po la troppo amata Joséphine, Tomassini con una “pietas”
procedura aperta di cui all’art. 60 del D. Lgs n°50/2016, tramite piattaforma telematica per l’appalto POC
2014/2020 Azione 6 - Asse 2: Potenziamento della dotazione strumentale per il servizio di prevenzione e Il connubio con Maria Luisa «lo capace di abbracciare a ogni
lotta attiva contro gli incendi boschivi. Progetto per la Fornitura di mezzi ed attrezzature antincendio ha perduto»). Prima si era bensì pagina vincitori e vinti. Ho detto
secondo le previsioni del Piano Regionale Antincendio del Corpo Forestale della Regione Siciliana. proposto (ma invano) allo zar trilogia, ma in realtà Stefano stava
C.U.P. : G65D19000300006 - CIG 8584119F14 cod. caronte SI_1_24469, per un importo complessivo
dell’appalto: euro 20.400.000,00. Esperimento gara: 27/01/2021, ore 09:00 – Termine ricezione per la sorella, cedendo in cam- già lavorando a un quarto volume
offerte: 24/01/2021, ore 12:00. Il bando di gara è pubblicato per estratto sulla G.U.U.E. n. 2021/S 001- bio la Polonia. Eppure era l’epo- sulle trasformazioni della città a
000310 del 04/01/2021, sulla GURS parte II N. 01 del 01/01/2021 ed è disponibile sul sito internet ca della dolce amante polacca cavallo del secolo. E nei suoi libri
http://pti.regione.sicilia.it/portal/page/portal/PIR_PORTALE/PIR_LaStrutturaRegionale/PIR_
PresidenzadellaRegione/PIR_ProtezioneCivile/PIR_Infoedocumenti/PIR_AmministrazioneTrasparente/ Maria Walewska, per cui l’Impe- la ricerca storica s’intreccia
PIR_Bandiedaltreprocedure/PIR_Anno_2020 e sulla piattaforma SITAS e-procurement ratore scriveva a uno dei fratel- sempre con lo stile giornalistico
https://eprocurement.lavoripubblici.sicilia.it/gare/it/homepage.wp.. Gli interessati possono richiedere li: «Credo di essere un ottimo accattivante, attento all’aneddoto
ulteriori informazioni presso gli uffici del Servizio 2 Gare e Contratti – Via Giovanni XXIII n. 188 – Agrigento –
s.02garecontratti@pec.protezionecivilesicilia.it. Tel. RUP ing. Luigi Stuppia – luigi.stuppia@regione.sicilia.it. amante, ora come ora» - la Wa- curioso, al particolare rivelatore.
Il Dirigente del Servizio lewska conosceva solo il mari- Viaggiare nella sua Roma significa
(arch. Antonino Terrana) to, di 52 anni più grande. per il lettore entrare in una
Quello che la Necci le dedica macchina del tempo e ritrovarsi
Formula Imola s.p.a. a socio unico REGIONE TOSCANA - Giunta Regionale
Direzione Organizzazione e Sistemi informativi
è il capitolo più romantico; tene- nel Risorgimento, presi per mano
sottoposta alla direzione e coordinamento del Settore Patrimonio e Logistica
Via di Novoli, 26 - 50127 Firenze, Italia
ro quello su Betsy, 14 anni, con da un narratore privilegiato,
Consorzio Azienda Multiservizi Intercomunale Con.Ami cui l’Imperatore gioca nei tragi- fermo nei suoi principi ma
p.zza A. Senna n. 1 40026 Imola (BO)
ESTRATTO DI BANDO DI GARA ci giorni di Sant’Elena; non vole- indulgente verso gli intrecci
(c.f. 02823951203)
È aperto l’avviso pubblico per l’acquisizione Procedura e criterio di aggiudicazione: Procedura va perdere, ricorderà poi la ra- religiosi, politici ed economici
delle manifestazioni di interesse al conferimento aperta svolta in modalità telematica – criterio gazzina, perciò, a whist, barava. intorno al grosso corpo della città.
dell’incarico di Direttore Generale di Formula Imola dell’offerta economicamente più vantaggiosa. Oggetto:
s.p.a. con contratto dirigenziale a tempo determinato Fornitura di scaffalature compattabili resistenti al fuoco
©RIPRODUZIONE RISERVATA Allora come oggi, in un certo
(tre anni con facoltà di rinnovo per due anni) indetta ambientalmente sostenibili per l’archivio regionale di senso. Negli ultimi tempi,
con deliberazione del Consiglio di Amministrazione Arezzo. CIG: 8568913AB2. CUP: D16J20000800002. chiamato dal direttore di questo
del 04 gennaio 2021 nel rispetto delle procedure di
cui all’art. 19 d.lgs n. 175/2016 e del Regolamento per
CPV: 39152000-2 e 50850000-8. Luogo di esecuzione Il saggio giornale, Tomassini aveva
della prestazione: Arezzo – Italia. Durata o termine
il reclutamento del Personale.
d’esecuzione: 68 mesi. Importo complessivo
cominciato a collaborare a
Il testo integrale dell’avviso pubblico, con l’indicazione Al cuore Repubblica, in particolare alla
massimo stimato: Euro 849.710,00 oltre IVA. Termine
dei requisiti, delle modalità di presentazione della
domanda e di svolgimento della selezione è consultabile per la presentazione delle offerte: 05/02/2021. Data dell’Impero cronaca romana e alle edizioni
sul sito istituzionale della società Formula Imola s.p.a.: di spedizione del bando alla G.U.C.E.: 21.12.2020. Il di Alessandra online. In settembre ha ricostruito
www.autodromoimola.it, sezione “amministrazione bando in edizione integrale è pubblicato sulla GUCE e
Necci gli eventi di Porta Pia quasi in
trasparente”, sottosezione “Bandi di concorso”. sulla GURI. Tutti i documenti di gara, sono disponibili ai
Le domande di ammissione devono essere seguenti indirizzi Internet: http://www.regione.toscana.it/ (Marsilio, presa diretta. Con entusiasmo si
trasmesse entro il termine perentorio delle ore 12,00 appalti/profilo_committente https://start.toscana.it/ pagg. 304, stava preparando al 9 febbraio,
del 23 gennaio 2021. Il Dirigente responsabile del contratto euro 18) anniversario della Repubblica
Il Presidente Gian Carlo Minardi Dr. Paolo Pantuliano
romana.
pagina
.
28 Lunedì, 11 gennaio 2021

Spettacoli
Dopo il successo di Billie Holiday
L’attrice Andra
“Bohemian Rhapsody” Day interpreta
e “Rocketman” Billie Holiday
(1915 – 1959)
il boom dei biopic nel film di Lee
Daniels The
che raccontano United States
vizi e virtù vs. Billie Holiday

delle stelle più note

di Andrea Silenzi

Forse nessuno, prima del boom di

Bohemian Rhapsody (quattro Oscar,
più di 900 milioni di dollari di incas-
si), pensava che il biopic musicale
potesse davvero essere ancora un
business. Soprattutto quello rock,
genere ormai relegato in seconda fi-
la da hip hop, trap, elettronica, pop,
insomma dai generi dominanti nel
nuovo Millennio. Ma le gesta di Fred-
die Mercury hanno ribaltato lo
sguardo dei produttori: esiste un
mercato della memoria musicale an-
che al cinema. Nel 2019 è arrivato
Rocketman (quasi 200 milioni di dol-
lari) dedicato a Elton John, ma gli
studios non smettono di immagina-
re caramelle colorate da lanciare al
pubblico desideroso di rivivere le
grandi epopee musicali del secolo
scorso. ALAMY STOCK PHOTO

Si parte con due pesi massimi del- elvis, aretha, billie holiday: tanti film sulle grandi voci
la musica nera. La cantante e attrice
premio Oscar Jennifer Hudson è sta-
ta scelta dalla regista sudafricana

Musica, tormenti e canzoni

Liesl Tommy per interpretare Are-
tha Franklin in Respect, biografia
della regina del soul dall’infanzia
nel coro della chiesa al successo
mondiale. Il progetto era stato avvia-
to prima della scomparsa di Aretha

Al cinema i ritratti delle star

ed era stata lei stessa a suggerire la
Hudson come interprete principale.
Il film, già pronto, è stato rinviato al-
la seconda metà del 2021 causa Co-
vid: nel cast ci sarà anche Mary J. Bli-
ge nel ruolo di Dinah Washington.
A febbraio è invece prevista l’usci-
ta sulle piattaforme (Hulu ne ha ac-
quistato i diritti) di The United States
vs. Billie Holiday, che promette uno
sguardo inedito sulle vicende della
Lady in Satin, già portata sullo scher-
mo da Diana Ross nel 1973 con Lady
sings the blues. La regia è di Lee Da-
niels, l’autore del controverso Pre-
cious: il ruolo della protagonista è af-
fidato a Andra Day, giovane star
dell’R&B americano fortemente
sponsorizzata da Stevie Wonder. Il
racconto (basato sul libro Chasing
the scream: The first and last days of
the war on drugs di Johann Hari) è fo-
calizzato sulla crisi della carriera
della cantante scatenata da un’in-
chiesta della narcotici condotta da
un agente sotto copertura con cui
lei stessa aveva avuto una burrasco-
sa relazione. «L’America è divisa –
ha dichiarato il regista - E penso che
il film dimostri che senza figure co-
me Billie Holiday pronte a resistere
al potere saremo sempre nei guai.
Questo film è una chiamata alle ar-
mi». Ma l’elenco dei titoli in cantiere
è davvero molto lungo: l’attore irlan-
dese Ruairi O’Connor sarà Buddy
Holly nel biopic diretto da Bruce Be-
resford (Oscar per A spasso con Dai-
sy) realizzato con la benedizione del-
la vedova del rocker e con la parteci-
pazione del rapper Nelly nel ruolo
di Chuck Berry. Baz Luhrmann sta
lavorando sulla storia di Elvis Pre-
sley, con Austin Butler (C’era una
volta a Hollywood) nel ruolo del pro-
tagonista e Tom Hanks in quella del
tentico tesoro di materiali inediti –
Realtà e finzione ha raccontato il regista- tra cui per-
formance della band mai viste pri-
ma, filmati di Andy Warhol e altro
Elvis Presley materiale artistico». Per dare una di-
A interpretarlo mensione della vastità del materiale
sarà Austin ritrovato, Haynes ha parlato di nove
Butler, nel cast minuti di titoli di coda e crediti vari.
anche Tom Peter Jackson (tre Oscar per Il si-
Hanks gnore degli anelli) è al lavoro da mesi
su The Beatles: Get Back, la cui uscita
è prevista per agosto 2021. 60 ore di
filmati e più di 150 di audio per una
ricostruzione più veritiera (e più be-
nevola) del gennaio trascorso in stu-
dio dai Fab Four nel 1969, che culmi-
nò nel disco Let It Be e nell’omoni-
mo film, che presentava senza cen-
sure la crisi della band.
E poi una lunga serie di titoli d’au-
ALAMY STOCK PHOTO
tore: Martin Scorsese sta lavorando
k Aretha Franklin Colonnello Parker. Uscita prevista a su un progetto focalizzato sulla sce-
Buddy Holly Jennifer Hudson (qui con Mary J. novembre 2021. E poi c’è Madonna, na musicale della New York degli an-
Avrà il volto Blige) è Aretha Franklin in Respect che ha annunciato che scriverà in- ni 70, con i Ramones in prima fila.
di Ruairi sieme a Diablo Cody e dirigerà la sto- Ron Howard si sta dedicando invece
O’Connor, ria della sua vita: «Ci sono così tante alla figura di Louis Armstrong. Il ma-
diretto da storie mai raccontate e che sono fon- teriale sarà ricchissimo e inedito,
Bruce Beresford te d’ispirazione e nessuno può rac- con audio, filmati, diari personali, fo-
contarle meglio di me». tografie e preziose registrazioni mu-
Il film dedicato Accanto a quello dei biopic c’è il sicali che spaziano dagli esordi alle
a Freddie Mercury ha grande lavoro sui materiali d’archi-
vio per ricostruire vite, segreti e mi-
ultime session. Il produttore Gra-
ham King sta lavorando sulle sce-
vinto quattro Oscar serie della grandi star del passato.
Todd Haynes, da sempre immerso
neggiature di biopic dedicati a Bee
Gees e Michael Jackson, mentre il re-
incassando oltre 900 nella musica (Io non sono qui, Velvet gisti Dexter Fletcher vuole firmare
milioni di dollari Goldmine), sta lavorando a un docu-
mentario sui Velvet Underground
un documentario ufficiale sui Led
Zeppelin che dovrebbe intitolarsi
che sarà disponibile sulla piattafor- Apollo.
ma Apple TV+. «Ho scoperto un au- ©RIPRODUZIONE RISERVATA
.
Lunedì, 11 gennaio 2021
Sanremo Il sogno degli Abba all’Ariston
Portare gli Abba sul palco del Teatro Ariston. È uno
dei colpi che Amadeus sta cercando di mettere
a segno per il prossimo Festival di Sanremo, rivela
il programma di Radio 2 Sanremo di sabato, condotto
pagina 29
da Monica Marangoni. La band svedese, bestseller
grazie a successi come Mamma mia, Waterloo
e Dancing Queen, è lontana dalle scene dal 1982.
Nel 2018 è tornata insieme per registrare nuovi brani,
ancora inediti, e per annunciare la preparazione
di un tour affidato agli avatar dei quattro componenti

Intervista alla direttrice della piattaforma j Alla guida

Elena Capparelli,
direttrice

Elena Capparelli
RaiPlay e Digital,
è stata
vicedirettore
di Rai Cultura
e di Rai3 con

“La mia RaiPlay responsabilità

del Palinsesto
e Marketing
Prima ha

per gli under 40”

lanciato
il portale Rai.tv

di Silvia Fumarola

La memoria è sacra. in controtendenza con la velocità produrrà sempre di più?

Paradossalmente, oggi che è a
disposizione di tutti, si disperde. Ossi
di Seppia - Il rumore della memoria è
la nuova docu-serie in 26 puntate,
disponibile da domani su RaiPlay,
destinata ai più giovani, per
conoscere, approfondire e
ripercorrere i fatti della nostra storia
recente. Dal caso Di Bella che apre la
collezione di mini documentari
(testimone l’allora ministro della
salute Rosy Bindi) al disastro di
Seveso del 1976 al crollo del Ponte
Morandi, passando per l’assassinio
di Giulio Regeni (nella settimana
25-31 gennaio) ricostruito dal
vicedirettore di Repubblica Carlo
Bonini, che si occupò del caso, fin
dalla scomparsa del giovane
ricercatore. Un diario doloroso con il
padre e la madre testimoni. «Ho
un’immagine», dice la signora
Regeni al marito «un cassonetto
dell’immondizia. E ho visto Giulio,
me lo butteranno là». Le memoria si
lega alla ricerca della verità e alla
richiesta di giustizia. «Un paese
senza memoria non ha futuro:
tenerla viva è fare servizio
pubblico», spiega la direttrice di
RaiPlay Elena Capparelli, «il
patrimonio delle teche Rai è stato
rielaborato da 42° Parallelo, che
realizza il programma, con un
linguaggio diverso, destinato ai
giovani. Venti minuti in profondità,
dell’informazione sul web».
La sfida è trovare un linguaggio
diverso?
«Tengo moltissimo a questo
progetto, una serie non fiction
costruita con un linguaggio molto
f moderno e un formato per colpire la
generazione zeta. La memoria ci dà
La Rai, le chiavi di lettura per il presente.
Ogni storia ha un protagonista, i
lo dico senza materiali delle teche Rai sono
polemica, riassemblati: Ossi di seppia serve a
pensa trasformare la memoria in qualcosa
di pulsante che diventa patrimonio
a tantissimi collettivo. Ho due figli di 18 e 22 anni,
progetti, c’è fame di conoscenza».
forse Prima RaiPlay procedeva per
anniversari.
“SanPa” «Sì, ogni volta mettiamo a
poteva essere disposizione tanto materiale. In
fatto, ma questi giorni, ad esempio, il
pubblico può trovare filmati preziosi
non esisteva su Sciascia. La vera sfida è
ancora interessare generazioni che non
la Direzione hanno vissuto i fatti, la sintesi per
immagini deve catturarli e far
documentari
g
vedere che la Rai è contemporanea.
La nuova narrazione rende attuali
gli avvenimenti, la memoria genera
un rumore che diventa qualcosa di
interessante. Ho sentito la curiosità
delle generazioni più giovani».
In che modo il patrimonio delle
Teche Rai può far fare il “salto” a
RaiPlay, che nasce come una
piattaforma di distribuzione? Ora
“Ossi di Seppia”
Teche e notizie: ecco la docu-serie
Ossi di Seppia è una serie realizzata da 42°Parallelo
(direttore editoriale Mauro Parissone), che si
occupa di ideazione e produzione esclusivamente
“non fiction”. Un viaggio pensato per andare in
profondità, esplorare non solo i fatti, ma il contesto.
Le notizie vanno veloci,
il racconto della realtà
nell’era del coronavirus
ricostruisce il nostro
passato. Le dimissioni di
papa Ratzinger sono
raccontate dalla
vaticanista dell’Ansa
Giovanna Chirri, che
diede la notizia. La
memoria rivive attraverso
le Teche Rai e parole
La locandina nuove. Questa collana
che ci accompagnerà fino
all’estate ricostruisce anche l’addio di Roberto
Baggio al calcio con l’ex allenatore del Brescia
Carlo Mazzone, con cui il campione chiuse
la carriera, e Tangentopoli vista da Sergio Cusani.
«Abbiamo un ruolo editoriale,
RaiPlay ha prodotto tante cose.
Intanto ridiamo vita – con highlight
o le clip - ai programmi che nascono
per la tv lineare, a seconda del target
il nostro lavoro cambia. Ma abbiamo
lanciato tante ore di prodotti, da
Aria di Daniele Vicari, serie pensata
in esclusiva, a Tu non sai chi sono io
in cui i ragazzi si svelano ai genitori.
La nostra produzione segue questo
solco, parliamo a un pubblico under
40 anni».
Si parla molto della docu-serie di
Netflix su San Patrignano: perché
non ci avete pensato?
«Mi guardo bene dal dare una
risposta onnicomprensiva. Quel
documentario è nato tre anni fa. La
Rai, lo dico senza polemica, pensa a
tantissimi progetti, forse SanPa
poteva essere fatto, ma non esisteva
ancora la Direzione documentari.
Difficile dire: “Non l’hai fatto”,
quando realizziamo tante altre cose.
Sicuramente la Rai come servizio
pubblico mette a disposizione il
proprio archivio anche per fare
prodotti che non vengono distribuiti
direttamente su RaiPlay. Siamo
appena nati, anche la Direzione
documentari sta cominciando a
produrre, fino a un paio di anni fa il
focus era la televisione. Abbiamo
tante idee da realizzare».
©RIPRODUZIONE RISERVATA

Dal 15 su Disney+ la serie “WandaVision”: una coppia di supereroi e tante citazioni dalle sitcom di successo

Il futuro è vintage: l’omaggio Marvel alla vecchia tv

di Arianna Finos
Wanda e Visione compaiono in bian-
co e nero, una coppia di novelli spo-
si che arriva in macchina alla nuova
casa, periferia americana anni 50.
Lei è una casalinga che fa una Vita
da strega, usando quei poteri che ha
schierato contro Thanos per sbriga-
re le faccende domestiche e cucina-
re, l’androide sintezoide indossa una
faccia umana con giacca e cappello
e lavora in ufficio dalle 9 alle 5. Cer-
cano di fare conoscenza con i vicini
e di inserirsi nella società, ma sulla
loro quotidianità romantica incom-
bono strani segnali di una minaccia
esterna che vuole interferire e vuoti
di memoria riguardo al passato.
Con WandaVision l’universo da
grande schermo della Marvel s’infi-
la nella scatola televisiva per rende-
re omaggio alle sitcom americane,
in una cavalcata storica dal Dick Van
Dyke show a Modern Family. La serie
con Wanda Maximoff e Visione, i su-
pereroi innamorati degli Avengers,
è la prima targata Marvel a debutta-
re su Disney+, nove episodi dal 15
do del Mary Tyler Moore Show a La
famiglia Brady a Casa Keaton, fino a
Modern Family, si tratta di un viag-
gio coerente di Wanda alla scoperta
di sé stessa». Se le smagliature in-
quietanti della realtà ricordano le
elucubrazioni del protagonista di Le-
Elizabeth Olsen e Paul
Bettany sono Wanda
Maximoff e Visione,
i supereroi innamorati
degli Avengers
k Cast Elizabeth Olsen e Paul Bettany nella serie tv
gennaio. «Si tratta di un miscuglio com è stata una sfida sorprendente. gion, anche se il riferimento è a The
tra sitcom e azione Marvel. La storia E per me l’occasione di approfondi- twilight zone, qui c’è però una scelta
prende avvio subito dopo Aven- re la psicologia di Wanda, con la qua- precisa, quella di adottare in modo
gers-Endgame, ci troviamo davanti a le ho iniziato il viaggio nel mondo rigoroso la struttura seriale televisi-
un puzzle misterioso che si compo- dei supereroi senza sapere se sarei va. Non a caso il regista Matt Shak-
ne, episodio dopo episodio», raccon- morta al capitolo successivo. So che man è cresciuto da attore bambino
ta il regista Matt Shakman. Elizabe- è una creatura piena di dolore e rab- nella fucina delle sitcom, «tra le al-
th Olsen è entusiasta: «Da attrice bia, dalla personalità complessa. Ma tre cose ho lavorato in Dieci sono po-
questo viaggio tra i decenni delle sit- malgrado il cambio di tono, dal mon- chi, spin-off di Genitori in blue jeans,
nello stesso posto in cui c’è la strada
dove vivono Wanda e Visione. Per
me era importante non fare una pa-
rodia delle sitcom ma ricostruire
quel genere in modo assolutamente
credibile. Il primo incontro l’ho avu-
to a pranzo con Dick Van Dyke, per
farmi raccontare i segreti del suo
fantastico show. Abbiamo studiato
ogni dettaglio: fotografia, scenogra-
fia, costumi e soprattutto i vari stili
di recitazione comica, che cambia
attraverso le generazioni».
È stato organizzato un corso in-
tensivo per gli attori, che hanno stu-
diato le sitcom e i vari stili. «All’ini-
zio ero spaventato — confessa Paul
Bettany — gli attori di quella genera-
zione sapevano ballare, cantare, suo-
nare la chitarra e il piano. Temevo il
ridicolo». La prima puntata è stata
girata con il pubblico in studio «tut-
ti, anche la troupe, erano vestiti d’e-
poca — racconta il regista — il pubbli-
co dal vivo ha galvanizzato gli attori,
Bettany si è trasformato. Vedere lui
e Lizzie passare quattro volte al gior-
no da scene buffe ad altre strazianti
è stato il vero spettacolo».
©RIPRODUZIONE RISERVATA
pagina
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30 Lunedì, 11 gennaio 2021

Sport
Le pagelle Serie A
Prodezza di Hakimi
Risultati 17ª giornata
Pau Lopez risorge
BENEVENTO-ATALANTA 1-4
di Matteo Pinci GENOA-BOLOGNA 2-0
e Franco Vanni MILAN-TORINO 2-0
ROMA-INTER 2-2
Roma VERONA-CROTONE 2-1
PARMA-LAZIO 0-2
7 Pau Lopez Risorto dalle ceneri UDINESE-NAPOLI 1-2
dell’eliminazione di agosto col FIORENTINA-CAGLIARI 1-0
Siviglia, toglie a Lukaku e Lautaro JUVENTUS-SASSUOLO 3-1
gol già fatti. Coi piedi è un disastro. SPEZIA-SAMPDORIA oggi ore 20.45, Sky
Classifica
6.5 Mancini Ripresa da incubo, il
riscatto è il gol del 2-2. MILAN 40 SAMPDORIA 20
INTER 37 FIORENTINA 18
7 Smalling Finché Lukaku è roba ROMA 34 BOLOGNA 17
sua, lo regola con anticipi muscolari. JUVENTUS* 33 UDINESE* 16
Un giallo severo lo intimidisce. ATALANTA* 31 SPEZIA 14
NAPOLI* 31 CAGLIARI 14
5.5 Ibanez Fantino disarcionato dal SASSUOLO 29 GENOA 14
cavallo Hakimi. LAZIO 28 PARMA 12
VERONA 27 TORINO 12
5.5 Karsdorp Esce Darmian e frana. BENEVENTO 21 CROTONE 9
*da recuperare Udinese-Atalanta
6.5 Villar Frullato in quei 25’ furenti (20/1) e Juventus-Napoli (da def.)
dell’Inter, ma - come scrive sui social
- coccola la palla e ispira il pari. Prossimo turno 18ª giornata
6 Veretout Il migliore dei suoi LAZIO-ROMA venerdì ore 20.45, Sky
recuperi vale l’1-0. Calo vistoso Dal BOLOGNA–VERONA sabato ore 15, Sky
34’ st Cristante 6.5 Vivacissimo. TORINO–SPEZIA sabato ore 18, Sky
SAMPDORIA–UDINESE sabato ore 20.45, Dazn
4.5 Spinazzola Sembra un peso NAPOLI–FIORENTINA domenica ore 12.30, Dazn
piuma dopo un round con Tyson. CROTONE–BENEVENTO domenica ore 15, Sky
Dal 28’ st Peres 6 Coraggioso. SASSUOLO–PARMA domenica ore 15, Dazn
ATALANTA–GENOA domenica ore 18, Sky
7 Pellegrini Gol e idee, è il primo a INTER–JUVENTUS domenica ore 20.45, Sky
credere nella rimonta. CAGLIARI–MILAN lunedì ore 20.45, Sky

ALBERTO LINGRIA/REUTERS
6 Mkhitaryan Spazi strettissimi in
cui trova il modo di essere utile. il 2-2 dell’olimpico

5 Dzeko Il soldato che non spara

La paura di volare
difficilmente vincerà la guerra. Dal
44’ st Mayoral sv.

6 All. Fonseca Cambi azzeccati,

ma decisamente tardivi.

Inter
5.5 Handanovic Prima tradito da una
deviazione, poi fermo sul raddoppio.
6 Skriniar Di testa segna, ma
sempre di testa fa segnare Mancini.
6.5 De Vrij Da laziale qual è stato,
con la Roma s’infiamma.
5 Bastoni Il meno saldo fra i
bastioni della difesa interista.
7 Hakimi Un gol incredibile, per lui
è normale. Dal 37’ st Kolarov sv
5 Barella Il gran recuperatore di
palloni ne perde uno doloroso.
6.5 Brozovic Quando s’accende lui,
s’accende l’Inter.
blocca Roma e Inter
di Matteo Pinci
Roma — Secondo vulgata, per vin-
cere il campionato è necessario
non perdere punti contro le picco-
le. Roma e Inter hanno il proble-
ma opposto: battere le grandi. Cu-
rioso che in un confronto tra le
due, a vincere sia il Milan. La sfida
che avrebbe potuto incoronarne
l’antagonista, in effetti, ha finito
per trasformarsi in un formidabile
regalo per Pioli e compagnia. E in
un’occasione persa per Fonseca e
Conte, anche se la storia recente
delle due squadre non lasciava
Il sesto pareggio di fila
fra le due squadre
fa felice solo il Milan
che si ritrova a +3
Gli esami proseguono:
il derby per Fonseca
e la Juve per i nerazzurri
nante, una volta liberato dalla
morsa di Smalling, e dalle incursio-
ni di Hakimi, che col 6° gol stagio-
nale ha segnato il sorpasso dopo il
pari di Skriniar: due gol sufficienti
a ribaltare l’1-0 dell’intervallo, bot-
tino troppo magro però per quan-
to prodotto. Lo sa anche la Roma,
che già rivedeva, come in una in-
quietante seduta spiritica, i fanta-
smi di Napoli e Atalanta, secondi
tempi da paura in cui il gruppo ro-
manista s’è sciolto, subendo senza
reagire gol a grappoli, tre dalla
squadra di Gattuso, quattro da Ga-
sperini. Tracce recentissime di
quel tabù che nei 16 scontri diretti
un disastroso Spinazzola con Bru-
no Peres e Veretout con Cristante.
Il resto lo ha fatto Conte togliendo
l’incontenibile Hakimi e Vidal per
Kolarov e Gagliardini. Il pari della
Roma, con Mancini di testa a 4 mi-
nuti dal 90’, ne è stato quasi una di-
retta conseguenza. A Fonseca per-
metterà di non colmare d’ansia la
settimana che porterà al derby di
venerdì notte. La rimonta subita
aumenterà invece la pressione in-
torno a Conte in attesa della Juve
domenica sera. Per entrambi nuo-
ve occasioni per cancellare in un
colpo il tabù degli scontri diretti.
©RIPRODUZIONE RISERVATA

5.5 Vidal Volenteroso, ma liscia il
possibile 1-3. Dal 37’ st Gagliardini sv
sv Darmian si ferma subito Dal 34’
pt Young 6.5 Spinto da un motore a
scoppio.
6 Lukaku Cresce quando la Roma
frana.
6 Lautaro Molle in avvio, tonico
nella ripresa, tolto sul più bello. Dal 31’
st Perisic 5 Nervoso.
5.5 All. Conte I tifosi lo mettono in
croce per i cambi. Un po’ hanno
ragione.
5 Arbitro Di Bello Un giallo
sbagliato a Lukaku, un altro insensato
Smalling per compensare.
molto spazio a suggestioni diffe-
renti: il sesto pareggio consecuti-
vo tra Roma e Inter, il terzo 2-2 nel-
le ultime tre sfide all’Olimpico, ha
in effetti cause prevedibili. A fre-
narle nella corsa scudetto è lo stes-
so limite: sia Fonseca che Conte
fanno una fatica terribile a preva-
lere, quando di fronte c’è un’avver-
saria diretta. Per l’Inter fanno fede
Barcellona e Real, che in Cham-
pions hanno raccolto sei punti a te-
sta contro Conte, tendenza confer-
mata un anno fa contro la Juve e
quest’anno nel derby col Milan.
Eppure all’Olimpico la squadra
ha confermato che ogni ripresa è
storia diversa rispetto alle apnee
dei primi tempi, infilando forse i
migliori 25 minuti della sua stagio-
ne, trascinata da un Lukaku domi-
k In perfetto equilibrio
Paulo Fonseca, 47 anni, e Antonio
Conte, 51: 3 pareggi in 3 gare tra i due
da quando Fonseca è alla guida re-
cita 7 sconfitte e appena 3 vittorie.
Di cui una allo Stadium, all’ultimo
turno del campionato scorso, con-
tro la Juve B, inteso come baby.
A evitare alla Roma l’ennesima
imbarcata hanno concorso un alli-
neamento astrale favorevole che
ha incrociato l’imprecisione di
Lautaro e un liscio di Vidal, ma an-
che la rinascita del portiere Pau
Lopez. Uno che a inizio stagione
era stato retrocesso a vice Mirante
e che la sorte – l’infortunio del tito-
lare – ha riportato tra i pali in tem-
po per salvare la Roma. Capace
poi di scrivere un finale diverso.
Merito, anche, dei contributi
delle panchine. Quando il match
pareva segnato, Fonseca ha ripor-
tato a galla la squadra sostituendo
Roma 2
17’ pt Pellegrini, 41’ st Mancini
Inter 2
11’ st Skriniar, 18’ st Hakimi
Roma (3-4-2-1)
Pau Lopez - Mancini, Smalling, Ibanez - Karsdorp,
Villar, Veretout (34’ st Cristante), Spinazzola (28’
st Bruno Peres) - Pellegrini, Mkhitaryan – Dzeko
(44’ st Mayoral). All. Fonseca.
Inter (3-5-2)
Handanovic - Skriniar, De Vrij, Bastoni – Hakimi
(37’ st Kolarov), Barella, Brozovic, Vidal (37’ st
Gagliardini), Darmian (34’ pt Young) - Lukaku,
Lautaro (31’ st Perisic). All Conte.
Arbitro: Di Bello.
Note: ammoniti Lukaku, Smalling, Mancini,
Bastoni, Villar, Perisic.
.
Lunedì, 11 gennaio 2021
Milan Meité dal Torino, operazione da 11 milioni
Il Milan sta per chiudere l’acquisto di Soualiho Meité dal
Torino: prestito oneroso da un milione e diritto di riscatto
fissato a 10. Leo Duarte è stato ceduto in prestito al
Basaksehir di Istanbul.
Basket Pesaro torna alle Final Eight dopo 9 anni
Per la neve in Spagna che ha bloccato Milano e costretto al
rinvio il match con Cremona, non ci sono le otto qualificate
alle Final Eight di Coppa Italia: però Pesaro, battendo ieri
Brescia 98-88 si è assicurata il posto, nove anni dopo.
pagina 31
Tennis Antalya, Berrettini nei quarti. Fognini no
In Turchia avanza Berrettini: 6-2, 6-3 al bulgaro Kuzmanov,
mentre Fognini cede al francese Chardy dopo quasi tre ore:
7-6 (4), 6-7 (1), 7-6 (5). Oggi, nei quarti di finale: Berrettini
affronta l’ucraino Bublik e Travaglia sfida il belga Goffin.

La frenata

Il nuovo tackle di Conte

“Non si compra nessuno”
Il tecnico e il mercato: “Dopo Hakimi non abbiamo fatto acquisti, la linea è chiara”
Sui social è contestato per le sostituzioni. Mercoledì la Fiorentina in Coppa Italia

La torsione
Gianluca
Mancini segna di
testa il gol del
2-2: il 3° gol di
un difensore
nella stessa gara
dopo quelli di
Skriniar e Hakimi
di Franco Vanni
Roma — Una sconfitta e un pareg-
gio. Tanto è bastato per agitare
l’ambiente nerazzurro, già elettri-
co per la prospettiva di un possi-
bile, anche se smentito, passag-
gio di mano del club. Dopo la
sconfitta di Genova con la Samp,
il 2-2 con la Roma: Antonio Conte
torna sul tema che gli offre rifu-
gio quando le cose non vanno co-
me vorrebbe, il mercato. O me-
glio, il non mercato: «Dopo Haki-
mi, non abbiamo comprato nes-
sun altro. La linea è chiara. Ci so-
no pregi e difetti in questa rosa,
ma andremo a combattere con
questa. Leggo che voglio questo
o quest’altro giocatore, ma è un
messaggio sbagliato. Da agosto
non esiste il verbo volere». L’en-
nesimo scarico di responsabilità
sulla società.
L’Inter ha un monte ingaggi di
149 milioni, 10 in più della scorsa
stagione. In pratica, nonostante
il Covid, ha aggiunto il cachet di
Arturo Vidal, pupillo dell’allena-
tore. Il Milan capolista con 3 pun-
ti di vantaggio — vero vincitore
nel pareggio di ieri all’Olimpico —
paga 112 milioni, 13 in meno
dell’annata precedente. Se è vero
che l’Inter sta attraversando una
crisi di liquidità (entro febbraio
dovrà pagare gli stipendi non ver-
sati a novembre e dicembre) è an-
che vero che Suning ha messo in
mano a Conte «una rosa impor-
tante», per usare le sue stesse pa-
role. Magari imperfetta, come lo
sono tutte, ma senz’altro ricca.
Se per giustificare il rallenta-
mento in campionato l’allenato-
re si aggrappa al mancato arrivo
di nuovi giocatori, i tifosi interisti
gli imputano di usare male quelli
che ha a disposizione. Al centro
della polemica, che ha proiettato
l’hashtag #ConteOut fra i più usa-
ti sui social, ci sono i cambi ieri
Federico Proietti
all’Olimpico. Troppo conservati-
vi a detta del pubblico, costretto
a sfogare nel web la frustrazione
per la mancata vittoria che un
tempo avrebbe gridato allo sta-
dio. L’allenatore è intervenuto
dopo il dominio Inter e l’inizio di
reazione Roma, inserendo Peri-
sic, Kolarov e Gagliardini al po-
sto di Lautaro, Hakimi e Vidal e
sottolineando la stanchezza di
chi è uscito: «Penso che alla fine
subentri l’ansia del risultato im-
portante, che ti porta mental-
mente ad abbassarti».
Chissà che un po’ d’ansia di vo-
ler preservare i giocatori migliori
sia venuta anche a lui: mercoledì
l’Inter giocherà a Firenze per gli
ottavi di Coppa Italia, unico tro-
feo per cui possa concorrere ol-
tre al campionato, dopo l’esclu-
sione da Champions ed Europa
League. Domenica a San Siro arri-
verà la Juventus, undici giorni do-
po aver battuto il Milan. E per
Conte, ex bandiera bianconera
fra campo e panchina, non sarà
mai una gara qualunque. La scor-
sa stagione Sarri, fra andata e ri-
torno, gli impartì una doppia se-
verissima lezione, digerita con fa-
tica dall’ex ct. Perdere contro Pir-

di milioni in stipendi ne spende lo, suo giocatore soltanto pochi

90, con un risparmio di 25 rispet- anni fa, potrebbe essergli ancor
to al 2019/2020. La Roma, che in- più indigesto.
segue i nerazzurri, ai calciatori k All’asciutto Romelu Lukaku, 27 anni, per la 2ª gara di fila senza gol ©RIPRODUZIONE RISERVATA

Il punto

I l confronto diretto d’alta clas-

sifica tra la Roma e l’Inter ha
partorito una partita di calcio ba-
Due inseguitrici fra certezze e limiti
la prima sconfitta, e l’ha fatto
con autorità. Ha proseguito sullo
slancio di San Siro anche la Juve,

Il peso del coraggio nella risalita di Pirlo

sic: a seconda del punteggio, che
si è mosso in altalena, chi vince-
va si difendeva e chi perdeva at-
taccava. Senza sfumature tatti-
che, tutti indietro e tutti avanti a
turno. La Roma è andata in van-
taggio piuttosto casualmente do-
po un quarto d’ora, e da lì in poi
ha arretrato il suo raggio d’azio-
ne in modo inizialmente progres-
sivo ma ben presto brutale. Ha re-
sistito al martellamento dell’In-
ter fino al riposo, come il pugile
via via infiacchito dal lavoro al
corpo viene salvato dal gong, ma
si trattava soltanto di una senten-
za rinviata: dentro alla ripresa la
Roma è andata giù come il bo-
xeur ormai prosciugato, incapa-
ce di saltare con Skriniar o di pa-
rare l’irresistibile freschezza del-
la corsa di Hakimi. Appena il ta-
bellone ha ufficializzato il ribalta-
mento della situazione, però, l’as-
se del match si è a sua volta rove-
sciato trasformando la porta di
Pau Lopez nel vertice di una sca-
lata e quella di Handanovic nel
traguardo di una discesa libera.
In verità l’Inter è riuscita a inerpi-
carsi una volta fino alla chance
del 3-1, ma lì Vidal ha rovinato la
sua prova — finalmente positiva
— ciccando una girata in stile
“Mai dire gol”: un’isola nella cor-
rente giallorossa, però, e il pareg-
gio di Mancini è stata la logica
conseguenza di un massacro fi-
nale nel quale la Roma pareva
l’Inter di prima, e viceversa.
Certo, entrambi i tecnici non
hanno fatto del loro meglio alla
voce cambi, Fonseca perché co-
me spesso gli succede ha tardato
a ordinarli e Conte perché nelle
sue scelte c’è sempre un eco pole-
mico nei confronti di una società
che per portarlo ad Appiano gli
aveva evidentemente prospetta-
to altre risorse. «Un club impor-
tante deve poter pescare dalla
panchina» è un’indiscutibile veri-
di Paolo Condò
tà, ma togliere Hakimi nel mo-
mento in cui stai soffrendo e avre-
sti l’uomo in grado di far fruttare
anche la pallonata in avanti per
alleggerire, è un errore. L’Inter
che doveva recuperare è stata
un’ottima Inter: corta, potente e
insieme elastica, capace di gioca-
re al centro sulle punte e devasta-
re la fascia destra col portentoso
Hakimi, abile nel creare conti-
nue superiorità numeriche (vedi
il gol del 2-1) — anche contro una
difesa schierata. Ma pure la Ro-
ma finita sott’acqua è piaciuta
per l’abilità della linea che aveva
in Villar il vertice arretrato, in Pel-
legrini la stazione di passaggio,
in Mkhitaryan il terminale (in ca-
renza di Dzeko) e, nel finale all’ar-
ma bianca, un buon guastatore
in Cristante. È ovvio che il pun-
teggio condizioni la psicologia
delle squadre, ma il loro livello è
dato anche dalla capacità di go-
vernarla. Ieri Roma e Inter per
certi versi non si sono affrontate.
Hanno corso a cronometro, pri-
ma una e poi l’altra, anziché bat-
tersi. Così facendo, hanno rallen-
tato la loro ascesa in classifica e
non hanno risolto i dubbi. Sono
forti, però. Hanno dei limiti, pe-
rò.
Il pareggio dell’Olimpico è ser-
vito al Milan per consolidare nuo-
vamente il suo vantaggio. Visto il
rendimento molto superiore alle
attese (ha fatto praticamente il
doppio dei punti dell’anno scor-
so: 40-21), ogni gara dei rossoneri
è considerata un esame, siamo
da tempo in terra sconosciuta. Sa-
bato Pioli doveva ripartire dopo
ma il suo esame è stato più duro
perché il Sassuolo ha alzato ban-
diera bianca solo nei minuti fina-
li, e dopo aver provato a vincere
pur essendo in dieci. Lo potete
considerare coraggio o inco-
scienza, di certo Pirlo ha dovuto
sfoderare nuovamente tutta l’ar-
genteria per individuare in Kulu-
sevski e Ramsey i passepartout
giusti per chiuderla. Contagiati e
infortunati — si è aggiunto Dyba-
la — crescono in casa Juve, il che
aumenta il valore della vittoria in
quello che era l’altro scontro di-
retto dell’alta classifica: rilievo
importante perché anche in que-
sto turno le nove squadre del tre-
no di testa hanno perso punti sol-
tanto giocando fra loro. Nel gen-
naio dei big-match ci si sposta
ora a Inter-Juve di domenica, ma
occhio che al turno successivo —
ultimo d’andata — in cartellone
c’è Milan-Atalanta. E se il Milan
sta passando tutti gli esami, da
quando si sono interrotte le cop-
pe l’Atalanta è la squadra che va
più forte. Ehm, molto più forte.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
pagina
.
32
3-1 all’allianz stadium
Ferite, paure e vittorie
la Juve non finisce mai
McKennie e Dybala ko, Pirlo soffre il Sassuolo anche con l’uomo in più
ma è al terzo successo di fila. “Questo è il nostro Dna, non deve mancare”
di Emanuele Gamba
TORINO – La vittoria della Juventus
sul Sassuolo è un approdo perché è
la terza di fila, e non era mai succes-
so, e perché dà una nitidezza preci-
sa alla classifica: ci sono quattro pre-
tendenti allo scudetto e due se la ve-
dranno domenica prossima. La Juve
adesso è lì, in qualche modo è lì, an-
che se ha vinto di nervi più che di lo-
gica, di slancio più che con il gioco.
«Questo è il nostro Dna, non deve
mai mancare» rimarca Pirlo a fine
partita. È stato a suo modo un suc-
cesso immaturo, perché andava ge-
stito in altra maniera, e prometten-
te, dopo un primo tempo di disordi-
ne e calci, che ha inciso sulla partita
per eliminazione: Pirlo ha perso pri-
ma McKennie (ha tentato un prezio-
sismo – sombrero e colpo di tacco – e
un muscolo ne ha risentito) e poi Dy-
bala, infortunatosi al ginocchio in
un contrasto con Traoré, mentre De
Zerbi ha dovuto rinunciare a
Obiang, espulso per fallo su Chiesa:
è stato il Var a correggere in rosso il
giallo. Infortuni e cartellini hanno
scompigliato una partita che era di
una noia mortale: la Juve aveva deci-
so di aspettare il Sassuolo nella pro-
pria metà campo, rinunciando al so-
lito pressing alto, e gli emiliani non
hanno raccolto l’invito (o non sono
cascati nella trappola), restando ac-
quattati a macinare un calcio oriz-
zontale, malgrado l’unica verticaliz-
zazione brusca avesse lanciato Ca-
puto verso Szczesny: Bonucci ha do-
vuto placcarlo. La Juve ha tirato po-
chissimo (Frabotta e Kulusevski,
che non si capisce come non abbia
centrato la porta vuota da dieci me-
tri), ma poi la partita ha preso la pie-
ga illogica dell’imprevisto e tutto è
cambiato, anche se il risultato è ma-
turato attraverso una sequenza di
assurdità: la Juve ha sfruttato il logi-
co vantaggio della superiorità nume-
rica (De Zerbi ha tolto due punte pas-
sando al 4-4-1 e avanzando Muldur a
centrocampo) con una gran botta di
Danilo da 25 metri ma poi non ha mi-
Le pagelle
di Domenico Marchese
Juventus
6 Szczesny Nulla può su Defrel.
Sempre pronto sulle conclusioni.
7 Danilo Sblocca la partita, lancia
Ronaldo a rete.
5.5 Bonucci Defrel lo brucia sul gol.
5 Demiral Sfiora il vantaggio ma il
gol del Sassuolo è anche colpa sua.
6 Frabotta Nel secondo tempo
soffre Muldur ma dai suoi piedi
parte il cross per Ramsey.
6.5 Chiesa Non brilla come altre
volte ma ci prova sempre. Dal 41’ st
Bernadeschi sv.
6 Arthur Geometrie mai
illuminanti. Gestisce la palla con
ordine.
nimamente capito come gestire la si-
tuazione di doppio vantaggio, di uo-
mini e di gol.
Pirlo aveva cambiato strategia,
tornando al pressing alto e asfissian-
te, ma non ha chiesto maggior caute-
la dopo il vantaggio consentendo al
Sassuolo, che sa uscire col palleggio
e glaciale serenità dalla sua zona di-
fensiva, di stare in partita giocando-
sela con le sue caratteristiche mi-
gliori. Difatti ha pareggiato con una
bella combinazione Traoré-Defrel e
poi ha tenuto in soggezione la Juve,
generosa ma confusa, elettrica ma
dispersiva nell’imporre lo sbilancio
tecnico generale e quello specifico
dell’uomo in più, anche se qualche
occasione è arrivata: Chiesa (la cui
caviglia ha pagato le conseguenze
del calcione di Obiang) ha colpito il
Calcio femminile
Bonansea regala la Supercoppa alle bianconere: 2-0 alla Fiorentina
Vince sempre la Juve. A Chiavari le bianconere hanno
conquistato la Supercoppa italiana battendo 2-0 la
Fiorentina con doppietta di Barbara Bonansea. Per la
prima volta il trofeo è stato disputato con la formula
della Final Four, non essendo stata assegnata l’ultima
Coppa Italia causa lockdown. «Avevo chiesto un
riscatto dal punto di vista del gioco e le ragazze hanno
Ronaldo fatica a lungo, poi colpisce. Chiriches regala un gol a Ramsey
5 Bentancur Spesso in ritardo,
rischia troppo. Dal 1’ st Rabiot 6
Aumenta l’intensità con
intelligenza.
sv McKennie La sua partita dura
una manciata di minuti. Dal 19’ pt
Ramsey 6.5 Toglie la Juve
dall’imbarazzo con un gol di rapina.
Dal 41’ st Morata sv
5.5 Dybala Non brilla, costretto ad
uscire per una botta al ginocchio.
Dal 42’ pt Kulusevski 6.5 Vivacizza
la partita con colpi da applausi.
6 Ronaldo Sbatte spesso contro
la difesa del Sassuolo, sbaglia tanto,
ma trova il 15° centro in campionato
con un gran diagonale.
6 All. Pirlo La Juve soffre per
mettere sotto il Sassuolo in dieci,
ma infila la terza vittoria
consecutiva.
Sport
Juventus
5’ st Danilo, 37’ st Ramsey,
47’ st Ronaldo
Sassuolo
13’ st Defrel
Juventus (4-4-2)
Szczesny – Danilo, Bonucci, Demiral, Frabotta –
Chiesa (41’ st Bernardeschi), Arthur, Bentancur (1’
st Rabiot), McKennie (19’ pt Ramsey, 41’ st
Morata) – Dybala (42’ pt Kulusevski), Ronaldo.
All. Pirlo.
Sassuolo (4-2-3-1)
Consigli – Muldur (28’ st Oddei), Chiriches (41’ st
Ayhan), Ferrari, Kyriakopoulos – Obiang, Locatelli –
Defrel (22’ st Boga), Djuricic (1’ st Lopez), Traoré –
Caputo (1’ Toljan). All. De Zerbi.
Arbitro: Massa.
Note: espulso Obiang al 46’ pt. Ammoniti Bonucci,
Ferrari, Bentancur, Frabotta, Kulusevski.
esaudito il mio desiderio», ha detto l’allenatrice Rita
Guarino. La Juventus Women, da quando è stata
fondata nel 2017, ha vinto tre scudetti consecutivi, una
Coppa Italia e due Supercoppe. In questo periodo di
dominio solo la Fiorentina ha vinto qualcosa in Italia:
Coppa Italia e Supercoppa nel 2018. In Serie A la Juve è
in testa ancora a punteggio pieno dopo 10 partite.
Sassuolo
6 Consigli Provvidenziale su
Demiral e Ronaldo.
6 Muldur A centrocampo nella
ripresa, dà sostanza alla sua partita.
Dal 28’ st Oddei 5.5 Spreca molto.
5 Chiriches Si arrangia ma alla
lunga crolla sotto i colpi avversari.
Lascia passare il cross del 2-1. Dal
41’ st Ayhan sv.
5.5 Ferrari Sempre al posto giusto,
tranne sul gol di Ramsey.
4.5 Kyriakopoulos Si addormenta
su due gol.
4 Obiang Inizia con il piede giusto
ma rovina tutto lasciando il
Sassuolo in dieci per un brutto fallo
su Chiesa.
k 15° gol Cristiano Ronaldo, 35 anni
3 palo esterno e Consigli ha parato d’i-
stinto su Ronaldo. Però aleggiava la
sensazione che il Sassuolo potesse
mollare una fregatura da un mo-
1 mento all’altro: di sicuro era una
sensazione che stava addosso a De-
miral, Bonucci e Frabotta, tutti pale-
semente impauriti dalle sporadiche
accelerate neroverdi, incluse quelle
del 18enne Oddei. Ma una squadra
inferiore non può regalare un gioca-
tore, è una delle poche leggi del cal-
cio di rado sottoposte a quelle del ca-
so: difatti a 10’ dalla fine un rasoter-
ra di Frabotta ha attraversato un’a-
rea di giocatori immobili, tutti tran-
ne Ramsey, che ha piazzato la zam-
pata vincente, prima che Ronaldo
ingrassasse le sue statistiche con il
gol del 3-1, un diagonale dei suoi su
lancio di Danilo. ©RIPRODUZIONE RISERVATA
FILIPPO ALFERO/JUVENTUS FC VIA GETTY IMAGES
6.5 Locatelli Dai suoi piedi passa il
gioco del Sassuolo.
6.5 Defrel Lo splendido guizzo sul
gol riuvaluta una prova senza
grandi spunti Dal 22’ st Boga 6
qualche serpentina.
5 Djuricic Non accende i
compagni. Dal 1’ st Lopez 6
Rimette ordine al centrocampo
emiliano.
6.5 Traore Il migliore del Sassuolo.
5 Caputo Non riceve nessuna
palla giocabile, partita anonima. Dal
1’ st Toljan 6 Dà equilibrio alla
difesa.
6 All. De Zerbi Tradito da
Obiang, non rinuncia a giocare.
6 Arbitro Massa Gestisce la
partita senza particolari errori.
Aiutato dal Var sul rosso.
Lunedì, 11 gennaio 2021
Schermaglie
Gattuso a metà
tra Serse Cosmi
e Brad Pitt
di Antonio Dipollina
S u Sky riprende stasera sul tardi
in versione quotidiana il
Calciomercato condotto da
Alessandro Bonan. Si coglie una
fatica improba, visto che non si
muove mezza foglia e i
trasferimenti finora sembrano
ispirati al baratto nell’Alto
Medioevo. E tocca lanciare notizie
così: «La Sampdoria vuole
anticipare il riscatto di La Gumina».
***
Su Dazn passa la diretta di
Marine-Tottenham, il match di FA
Cup tra quelli di Mourinho e la
squadra di ottava categoria: e
quindi si vede tutto, la gente sui
balconi e ammassata contro le reti –
senza mascherine – o il tipo che ha
un cartonato di Jürgen Klopp a
grandezza naturale. E poi si vede
anche giocare James Joyce,
difensore locale. E l’allenatore si
chiama Neil Young. Che si apprezza
di più tenendo conto che il paese
dove si gioca si chiama Crosby.
***
In effetti è tutto assai naïf. L’addetto
stampa del Marine è piazzato dietro
una delle due porte e twitta in
diretta dall’account ufficiale. E a un
certo punto, dopo un tiro sbagliato
di Gedson del Tottenham, twitta
così: «Gedson tira dal limite
dell’area e quasi mi colpisce in
faccia!».
***
Sempre piuttosto burloni a
Dribbling, nel sabato di Raidue, la
presa in giro reciproca è costante.
Per esempio mandano un bel
servizio di Saverio Montingelli che
va ad accogliere Maicon che sbarca
a Fiumicino per giocare nella serie
D italiana. E in uscita Massimo De
Luca chiosa: «Ma vi rendete conto
che Maicon prende, parte dal
Brasile, arriva in Italia e il primo che
incontra è Saverio Montingelli?».
***
Simone Inzaghi arriva in
conferenza stampa del dopo partita
su Sky e come spesso gli accade non
ha più voce e gli esce una parlata
cavernosa che può spaventare i
bambini. Salvo che stavolta c’è
collegato anche Gattuso che dice:
«Non ho più voce nemmeno io: al
momento io e Simone sembriamo
Serse Cosmi».
***
Con quel filo di voce Gattuso lancia
però la figura di “bredipitt”, che poi
sarebbe Brad Pitt nella successiva
frase: «Non bisogna sempre
guardarci allo specchio come
bredipitt, ma anche spesso come
Calimero, brutto e sporco».
***
«De Zerbi non è contento e ne ha
fatto le spese la panchina del
Sassuolo. Nel senso proprio della
panchina: De Zerbi l’ha presa calci e
se ne è staccato un pezzo».
(Alessandro Alciato, Sky Sport)
***
«Nonostante la pioggia, il cielo
sopra l’Olimpico profuma di sogno»
(Diletta Leotta apre il collegamento
per Roma-Inter facendo sospirare
gente a milioni, Dazn).
«Arturo sa che voglio bene a lui, che
voglio bene alla squadra, che voglio
bene alla situazione» (Antonio
Conte).
«A me piacciono due cose che
fanno piangere: la letteratura russa
e le partite del Parma» (Paolo Nori).
©RIPRODUZIONE RISERVATA
.
Lunedì, 11 gennaio 2021 Sport pagina 33
la vittoria a udine al 90’ Udinese 1
27’ pt Lasagna

Napoli 2

Graffio Napoli 15’ pt rig. Insigne, 45’ st Bakayoko

Udinese (3-5-1-1)

Musso 7 – Becao 6, Bonifazi 5, Samir 5 – Molina 5.5,

De Paul 6.5, Arslan 5.5 (27’ st Walace 6),

C’è Bakayoko
Mandragora 6, Stryger Larsen 6.5 (27’ st Zeegelaar
sv) – Pereyra 6.5 – Lasagna 7 (36’ st Nestorovski
sv). All. Gotti 6.5.

Napoli (4-2-3-1)

Meret 7 – Di Lorenzo 6, Manolas sv (16’ pt

Maksimovic 5.5), Rrahmani 4 (1’ st Mario Rui 6.5),

oltre le nuvole

ANSA/GABRIELE MENIS
Hysaj 6 – Bakayoko 7, Fabian 5.5 (23’ st Elmas 6) –
Lozano 7, Zielinski 6.5 (47’ st Demme sv), Insigne
6 – Petagna 6 (23’ st Llorente 6). All. Gattuso 6.5.

Arbitro: Pasqua 4.5.

Note: ammoniti Di Lorenzo, Arslan, Gattuso, Samir
k Fotofinish Lo stacco di Tiémoué Bakayoko, 26 anni, primo gol nel Napoli e Zeegelaar.

dal nostro inviato
Marco Azzi
Udine — La sesta vittoria in trasfer-
ta del Napoli è stata sofferta, spor-
ca e pure un po’ fortunata, con il
gol decisivo segnato di testa da Ba-
kayoko all’ultimo respiro, quando
ormai l’Udinese pregustava il meri-
so, in extremis, grazie alla prima
rete segnata nel corso di questa
stagione dalla sua squadra su un
calcio piazzato e nonostante la gra-
ve emergenza in attacco.
Bakayoko è l’undicesimo gioca-
tore del Napoli a fare gol in campio-
nato ed è un altro segnale dello spi-
rito di corpo messo in campo final-
mente dagli azzurri, privi di Osim-
hen, Mertens, Koulibaly e dal quar-
to d’ora anche di Manolas, ko per
un fastidio muscolare. La squadra
di Gattuso ha però stretto i denti
ed è riuscita lo stesso a fare botti-
no pieno, rimediando in parte al di-
sastro fatto contro lo Spezia. Per
l’Udinese è arrivata invece una
sconfitta amara e immeritata. Pu-
re Gotti ha dovuto infatti fare i con-
ti con l’emergenza e almeno il pa- ni e Ringhio è stato costretto a rivo-
reggio lo avrebbe meritato. «Li ab- luzionare l’assetto del suo reparto
biamo costretti a soffrire dall’ini- difensivo, salvato in un paio di oc-
zio alla fine». Ma Insigne e compa- casioni da Meret. Super anche l’al-
gni stavolta avevano voglia di far- tro portiere, Musso: beffato tutta-
lo, a differenza di quanto era inve- via da una carambola nell’ultima
ce successo contro lo Spezia. Si è vi- mischia, testa, palo e gol. Macché
sto soprattutto all’inizio della ri- Brad Pitt: alla Dacia Arena ha vinto
presa, quando Mario Rui ha preso Calimero.
il posto dell’imbambolato Rrahma- ©RIPRODUZIONE RISERVATA

tato pareggio. Ma il blitz (2-1) alla

Dacia Arena è lo stesso una prezio-
sa boccata d’ossigeno per Gattuso,
che aveva bisogno di lasciarsi alle
spalle il traumatico ko contro lo
Spezia e s’è riavvicinato alla zona
Champions League, togliendosi
da una situazione potenzialmente
rischiosa. «La lezione ci è servita,
abbiamo dimostrato che siamo an-
cora vivi. Non sempre si può esse-
re belli come Brad Pitt e a volte bi-
sogna anche accettare di vedersi
bruttini, come Calimero». Pragma-
tici ieri pomeriggio gli azzurri lo so-
no stati senz’altro, durante i 90’ in
Friuli, dopo aver peraltro gettato
al vento il vantaggio iniziale del ri-
gore di Insigne (gol numero 97,
staccato Careca e raggiunto Altafi-
ni nella classifica all time dei can-
nonieri) con un erroraccio in disim-
pegno dell’esordiente Rrahmani,
che aveva regalato il momentaneo
pareggio a Lasagna. Poi però i con-
ti per Ringhio sono ritornati lo stes-
Le altre partite
Colpo Lazio, Parma al buio. Dimarco, altra perla. Ossigeno Vlahovic: ora Di Francesco rischia
Luis Alberto apre, Caicedo
chiude (su assist meraviglioso
di Milinkovic). La Lazio passa a
Parma e Simone Inzaghi blinda
l’attaccante ecuadoriano: «Un
giocatore importante,
vogliamo rimanga con noi».
Lotito vuole 10 milioni.
Un altro gol spettacolare di
Dimarco (un tocco di biliardo
d’esterno sinistro in area)
regala al Verona la vittoria sul
Crotone. Ossigeno per la
Fiorentina contro il Cagliari:
Dragowski para un rigore a
Joao Pedro nel primo tempo,
Vlahovic in spaccata firma la
vittoria che in casa mancava dal
25 ottobre. A rischio la
panchina di Di Francesco.
Parma 0 Verona
Lazio
10’ st Luis Alberto, 22’ st Caicedo
Parma (4-3-3)
Sepe 6.5 - Busi 6, Bruno Alves 6, Osorio 5.5 (1’ st
Ricci 6), Valenti sv (34’ pt Balogh 6.5) - Hernani 6,
Brugman 5.5 (18’ st Inglese 5.5), Kurtic 5.5, Sohm
5.5 (30’ st Mihaila 6), Cornelius 5.5, Gervinho 6.5.
All. D’Aversa 6.
Lazio (3-5-2)
Reina 7 - Luiz Felipe 6.5, Acerbi 6, Radu 6 - Lazzari
7 (39’st Patric sv), Milinkovic 7.5, Leiva 6 (15′ st
Cataldi 6), Luis Alberto 7 (19′st Akpa Akpro 6),
Marusic 6 (39’st Anderson sv) - Immobile 6,
Caicedo 7 (15′st Pereira 6). All. Inzaghi 7.
Arbitro: Pairetto 6.
Note: ammoniti Busi, Brugman, Hernani, Balogh,
Akpa Akpro.
2 Fiorentina
16’ pt Kalinic, 25’ st Dimarco
2 Crotone
10’ st Messias
Verona (3-4-2-1)
Silvestri 6 - Lovato 6, Magnani 6 (18′ st Gunter 6),
Ceccherini 5.5 (1′ st Dawidowicz 6) - Faraoni 6.5,
Tameze 6.5, Ilic 6, Dimarco 7, Barak 6, Zaccagni 6
(30′ st Colley 6.5), Kalinic 7 (18′ st Di Carmine
5.5). All. Juric 7.
Crotone (3-5-2)
Cordaz 6 - Djidji 5.5, Golemic 5.5, Luperto 5 -
Molina 4.5 (1′ st Pedro Pereira 6.5), Zanellato 6,
Eduardo 5 (1′ st Simy 6), Vulic 5.5, Reca 6 - Messias
6.5, Riviere 5.5 (32′ st Dragus 5.5). All. Stroppa
5.5.
Arbitro: Massimi 6.5.
Note: ammoniti Ceccherini, Lovato, Djidji,
Magnani, Reca, Pedro Pereira.
1
27’ st Vlahovic
1 Cagliari 0
Fiorentina (3-4-2-1)
Dragowski 7.5 - Milenkovic 6, Pezzella 6 (38’ pt
Quarta 6), Igor 5.5 - Caceres 6 (28’ st Venuti sv),
Pulgar 5.5, Amrabat 6.5, Biraghi 5.5 - Callejon 6.5
(37’ st Borja Valero sv) , Bonaventura 6.5 -
Vlahovic 7 (37’ st Kouame sv). All. Prandelli 6.
Cagliari (4-2-3-1)
Cragno 6.5 - Pisacane 5.5 (35’ st Zappa 5.5),
Walukievicz 6, Godin 6, Lykogiannis 6 - Nainggolan
6 (35’ st Ounas 6), Marin 6 - Oliva 5.5 (41’ st Cerri
sv), Joao Pedro 5, Sottil 6 (41’ st Tramoni sv) -
Simeone 5 (35’ st Pavoletti 5.5). All. Di Francesco
5.5.
Arbitro: Giacomelli 6.
Note: ammoniti Oliva, Biraghi, Tramoni, Pavoletti.

La squadra di ottava serie battuta 5-0 dal Tottenham in Coppa d’Inghilterra

L a partita impossibile l’hanno

vista quelli arrampicati sugli
alberi con un bicchiere di vino in
mano, quelli con le dita attorciglia-
te alla rete di recinzione, quelli ab-
bracciati a un cartonato di Klopp,
quelli affacciati ai balconi delle ca-
sette che fanno da perimetro a un
campo di provincia, il posto si chia-
ma Crosby, nell’aria l’odore salma-
stro del Mare d’Irlanda, negli occhi
i campioni immaginati, nel cuore
una piccola vibrazione come quan-
do si agita in tasca un telefono si-
lenziato. Il calcio, probabilmente.
Trentaduesimi di finale di Cop-
pa d’Inghilterra, democrazia reale
del football dove la prima della Pre-
mier, il Tottenham, può affrontare
la sesta dell’ottava serie, il Marine
FC, tra loro 168 squadre di differen-
za in verticale: mai si è vista forse
nell’intera storia del calcio una si-
mile forbice spalancata. Perché se
da noi la Coppa Italia sbuca all’im-
provviso in pieno inverno per le
squadre di A (dopodomani, per di-
re), che la possono esaurire e maga-
ri vincere giocando appena cin-
que volte e mai contro dilettanti
veri, gli inglesi (i più ricchi del
mondo, i maestri dei contratti tv e
del marketing) rispettano il vero
diritto sportivo: quella libertà che
è partecipazione, da Giorgio Ga-
ber fino alle sponde del Merseysi-
de. E allora non c’è retorica ma pu-
ro sport in una gara inedita ma
sempre possibile, qui sì.
Il Marine FC esiste dal 1894 (la
Coppa d’Inghilterra dal 1871) e
prende il nome da un antico pub.
Non ha sponsor, e gliel’hanno tro-
vato per la sera che le valeva tutte.
Birra, salsicce e Mourinho
la domenica di gloria
dei dilettanti del Marine Fc
Anche Jamie Carragher, leggenda
del Liverpool, ha scritto il nome
della sua fondazione sulle divise
da riscaldamento dei ragazzi che
hanno sfidato Mourinho e Gareth
Bale. L’Everton ha prestato il cam-
po d’allenamento, il Liverpool i
di Maurizio Crosetti
POOL VIA REUTERS/MARTIN RICKETT
programmi informatici che analiz-
zano i match. Il Tottenham si è
cambiato in una sala ricevimenti
affittata apposta (220 sterline), do-
ve di solito si fanno banchetti e rin-
freschi alla buona.
Era una partita a porte chiuse,
ma con le finestre tutte aperte. La
gente del quartiere ha offerto sal-
sicce, birra e vino: sporgendosi un
poco poteva arrivare a Mourinho,
assai divertito. E tra il suono delle
trombette e i cartelloni a pennarel-
lo dei bambini si è giocato in una
specie di terra del desiderio, con i
quattro pali della luce a illuminare
l’erba spelacchiata e i sorrisi. Al ci-
vico 21, dietro le panchine abita mi-
ster Nolan, al 23 i fratelli Johnson,
sul profilo Twitter del Marine FC
c’erano scritti anche i nomi dei vi-
cini perché questa è una comunità
e c’era da costruire un ricordo eter-
no, un mattoncino per uno, tutti in-
sieme.
Naturalmente c’è stata anche la
partita, che il Tottenham ha vinto
5-0 nel modo più rispettoso possi-
bile dell’avversario: e cioè impe-
gnandosi davvero. Tre gol li ha se-
gnati il brasiliano Vinicius, uno Lu-
cas Moura su punizione e l’ultimo
PAUL ELLIS / AFP
un sedicenne che si chiama Alfie
Devine ed è nato, beato lui, il pri-
mo agosto 2004. Il numero 7 del
Marine FC, il forzuto Neil Kengni,
al 20’ ha colpito la traversa sullo ze-
ro a zero e questo diventerà il mo-
mento più intenso della sua carrie-
ra, un po’ come quando il portiere
Bayleigh Passant ha respinto in
qualche modo una punizione di
Bale. Quando il Marine FC eliminò
ACTION IMAGES VIA REUTERS/MOLLY DARLINGTON
nel secondo turno l’Havant & Wa-
k Benvenuti a Rossett Park terlooville con un involontario gol
Immagini del match del di schiena nei supplementari, Pas-
Tottenham sul campo del sant andò al market e comprò bir-
Marine Afc, squadra che re per tutti, giocatori e pubblico.
gioca nell’ottava serie inglese Stavolta è bastato esserci e ricorda-
re, ricordare, ricordare.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
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Lunedì, 11 gennaio 2021 Sport pagina 35
Non più solo gigantista,
La situazione
Marta protagonista
Terza in Coppa
nella velocità. Il ct Rulfi ma Vlhova è lontana
la sprona: “È eccelsa,
SuperG donne St.Anton
può fare molto di più” 1) Gut (Svi) 1:17.82; 2) Bassino
(Ita) 1:17.98; 3) Suter (Svi)
1:18.02; 5) Brignone (Ita) 1:18.54;
fuori Goggia (Ita).
Coppa del mondo 1) Vlhova
(Svk) 649; 2) Gisin (Svi) 530; 3)
Bassino (Ita) 423 4) Goggia (Ita)
402; 7) Brignone (Ita) 384.
Slalom uomini Adelboden
1) Schwarz (Aut) 1:52.69; 2)
Strasser (Ger) 1:52.83; 3) Ryding
(Gbr) 1:52.84; 14) Moelgg (Ita)
1:53.65; squal. Vinatzer (Ita).
Coppa del mondo 1) Pinturault
(Fra) 689; 2) Kilde (Nor) 560; 3)
Odermatt (Svi) 501.
Calendario Domani slalom D
k 14 podi in Coppa del mondo Flachau; 15-17, 2 discese 1 slalom
Marta Bassino, 24 anni, ha vinto tre U Wengen; 16-17, 2 giganti D
giganti in Coppa, salendo sul podio Kranjska Gora.
14 volte (in alto e accanto, a St.Anton)

Joe Klamar / AFP

di Alessandra Retico
La danzatrice sugli sci. Leggera ep-
pure consistente, Marta Bassino. È
tra le poche a non farsi incantare
dalle vertigini, le luci e le ombre
della Karl Schranz di St. Anton do-
ve molte perdono la strada, com-
presa Sofia Goggia che cade sba-
gliando traiettoria 24 ore dopo
aver scritto un altro sport in disce-
sa, mentre Federica Brignone tira
il freno ed è alla fine 5ª. La piemon-
tese ragiona. Forse troppo, senza
spingere in un superG insidioso do-
ve l’impavida Lara Gut vince (in
1’17’’82) dopo aver deragliato dalle
linee blu a tutta velocità. Ma dietro
alla veterana del Ticino che a 29 an-
ni si prende il 27° successo, il 13° nel-
la specialità e anche il pettorale ros-
so della leadership strappandolo al-
la snowboarder ceca Ester Ledec-
ka (solo 7 ª), ecco la piccola Marta.
24 anni e meno di 60 kg. Vincitrice
quest’anno di due giganti, il suo re-
gno. Competitiva anche a 100 all’o-
ra (2° podio in superG dopo Bansko
2020). Solo 16 centesimi la separa-
no dalla vincitrice del globo 2016,
la signora Behrami (Lara è sposata
con il calciatore del Genoa, Valon)
secondo posto nel superg di st.anton riuscire a ripetersi. E questo è gra-
ve se vuoi vincere. Sotto, solo un
compitino. Non ha provato a spin-
gere come Gut. Marta può vincere
anche con un secondo di distacco
Vietato accontentarsi se si butta giù come in gigante. De-
ve portare il limite sempre un po’
più avanti. Sofia Goggia lo fa, è una
killer dentro, anche se talvolta sem-
bra appesa a un filo che poi si spez-
Il progetto Bassino za».
La costruzione di Marta ha basi
insolite: «Ha una motricità sua es-
sendo così leggera, è molto elasti-
ca, ha dinamismo, senso del movi-
per diventare regina mento, una caviglia da atleta su pi-
sta. Una danzatrice. E tutto questo
si traduce nello sci. Come Federi-
ca, cui al momento manca un po’
di fiducia, ha un grosso patrimonio
genetico da sciatrice per quel mo-
e per 4 beffa una velocista come poche lunghezze (5) da Brignone, stata una gara da 6». Gianluca Rulfi do personale in cui porta lo sci sul-
l’altra svizzera, Corinne Suter, che detentrice della coppa generale. pretende giustamente molto dalle lo spigolo». Il resto, lo fa il caratte-
è 3ª. «Bisognava usare la testa ma «Sono contenta di essere riuscita a sue ragazze: «Marta è una sciatrice re. Presto per aspirare alla Coppa
allo stesso tempo non avere troppo interpretare in due modi diversi la eccelsa, sta migliorando in tutto a del mondo? «Bassino non mi sem-
rispetto», riflette sul 14° podio una gara. Ho commesso un errore e parte lo slalom, che proprio non di- bra assolutamente in gioco per un
volta abbassate le braccia agitate pensavo di averla buttata. Il mio se- gerisce. Oggi dobbiamo essere con- obiettivo del genere. La priorità sa-
al traguardo per la felicità. greto? La serenità, che ho impara- tenti e dirle brava, ma la sua gara è rà il trofeo di gigante, dove ci sono
Esplosa dopo il primo successo to negli anni perché gli errori ci stata appena da sufficienza. Ha varie pretendenti: oltre lei, Brigno-
la stagione scorsa nel gigante di Kil- stanno in una stagione ma non bi- beccato due decimi in alto dove è ne, Vlhova che è candidata anche
lington, dove può arrivare Marta? sogna per questo farsi scomporre». gigante puro e quasi 4 decimi nel al globo, Shiffrin». Allora musica,
È ora terza nella classifica genera- Ma quella della neo zia (di Pietro) passaggio dell’Eisfall fatto magi- maestro.
le, seconda in quella di gigante a per l’head coach delle azzurre «è stralmente in prova ma poi senza ©RIPRODUZIONE RISERVATA

COMUNE DI GENOVA
STAZIONE UNICA APPALTANTE
smart.comune.genova.it
mail acquisticomge@postecert.it
ESTRATTO DI AVVISO DI GARA
Si rende noto che il 19/02/2021 ore 10.00 avrà
luogo procedura aperta per concessione di
servizi Galata Museo del Mare, promozione e
comunicazione Mu.MA, promozione Civici
Musei; valore stimato Euro 13.118.500 oltre
IVA, oneri sicurezza Euro 2.300. Il plico
telematico dovrà pervenire entro il 18/02/2021
ore 12.00; bando integrale scaricabile da
smart.comune.genova.it
appaltiliguria.regione.liguria.it
IL DIRIGENTE
Dott.ssa Angela Ilaria GAGGERO
COMUNE DI SAN DONATO MILANESE (MI)
ESITO DI GARA
Procedura aperta per: “Servizio di gestione globale del ciclo
delle violazioni amministrative di norme al codice della stra-
da e delle sanzioni amministrative diverse dallo stesso, ad
esclusione della fase di riscossione coattiva mediante pro-
cedura aperta ex art. 60 d.lgs. 50/2016 e s.m.i periodo dal
01.01.2021 al 31.12.2022” - Esito di gara pubblicato sul sito
internet: www.comune.sandonatomilanese.mi.it - piatta-
forma SINTEL
IL DIRIGENTE AREA AFFARI GENERALI
ISTITUZIOLI E FINANZIARI
Dott.ssa Nadia Brescianini
Avviso di Gara
n. 001/2021 del 05.02.2021
OGGETTO: Gara telematica in modalità ASP per l’appalto di: ROMA
COMPRENSORIO MILITARE CASTRO PRETORIO - Progettazione
di fattibilità tecnico economica (ex art. 23, comma 5 del D.lgs. n.
50/2016) e delle diagnosi energetiche dei sistemi edificio- impian-
to di immobili e predisposizione di progetti PREPAC su immobili in
uso al Ministero della Difesa nonché servizio di analisi economico
– finanziaria sulla sostenibilità finanziaria degli investimenti in part-
nership pubblico privato, finalizzato alla riqualificazione energetica
e alla realizzazione di uno ‘Smart military district’ nell’ambito di
progetto ‘4CPS&E’ - C.E. 167019.
STAZIONE APPALTANTE: 2° REPARTO GENIO A.M.
CUP-CIG-CPV: D89H20000350006 - 8577109641 - 71311100-2
IMPORTO A BASE DI GARA: € 874.778,45
PROCEDURA CONCORSUALE PRESCELTA: Procedura aperta
CRITERIO DI AGGIUDICAZIONE: Offerta economicamente più
vantaggiosa
DATA DI PUBBLICAZIONE DEL BANDO: 04.01.2021
TERMINE PRESENTAZIONE DELLE OFFERTE: 04.02.2021, alle
ore 12:00
LUOGO DI ESECUZIONE DELL’APPALTO: ROMA COMPRENSO-
RIO MILITARE CASTRO PRETORIO (RM)
DURATA: 180 giorni
N.B.: tutti gli operatori economici interessati potranno richiedere
informazioni al seguente indirizzo:
STAZIONE APPALTANTE: 2° Reparto Genio A.M.
RESPONSABILE DEL PROCEDIMENTO: Col. GArn Aniello COR-
CIONE
INDIRIZZO DI POSTA ELETTRONICA: 2aerogenio@postacert.
difesa.it
FAX N.: 0679702011
TELEFONO N.: 0679702011
La documentazione progettuale e di gara è disponibile all’in-
dirizzo informatico indicato nel bando di gara completo di
disciplinare, nonché visionabile presso il 2° Reparto Genio
A.M. - Viale di Marino snc - 00043 Ciampino (RM), nei giorni
di Mercoledì e Venerdì dalle ore 09.30 alle ore 12.00. Il bando
di gara completo di disciplinare sono disponibili presso i siti:
www.aeronautica.difesa.it, www.serviziocontrattipubblici.it e
www.anticorruzione.it.
IL RESPONSABILE DEL PROCEDIMENTO
(Col. GArn Aniello CORCIONE)
originale firmato agli atti
AZIENDA OSPEDALIERA UNIVERSITARIA
FEDERICO II
AVVISO DI GARA A PROCEDURA APERTA
CIG lotto A 8518644F66
CIG lotto B 8518658AF5
Questa Azienda intende provvedere all’affidamento,
mediante procedura aperta, del Servizio pulizia can-
tinati, 1°e 2° sotterraneo,gallerie,rete pluviale terraz-
zi,corpi bassi,ecc, da eseguire nel complesso edilizio
dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Federico II di
Napoli.
Lotto A: Servizio di pulizia cantinati, gallerie, aree sco-
perte
Lotto B: Servizio di trasporto e trasloco arredi, materia-
li vari, farmaci, campioni biologici, sacche nutrizionali
e sangue;
Durata dell’appalto: mesi 48. Importo complessivo:
€ 7.087.500,00 oltre IVA, ivi compreso l’eventuale pe-
riodo di proroga di mesi sei.
L’aggiudicazione avverrà ai sensi dell’art.95 comma 2
del D.lgs. n.50/16 in base al criterio dell’offerta econo-
micamente più vantaggiosa.
Il presente avviso e il bando di gara sono reperibili
presso il sito internet www.policlinico.unina.it mentre
il Disciplinare di gara, e relativi allegati, sono reperi-
bili presso il sito internet www.soresa.it. Eventuali
modifiche e/o chiarimenti verranno pubblicati esclu-
sivamente sui predetti siti; è onere delle Società tale
consultazione.
RUP: Dott. Alessandro Barbarino.
Il bando è stato pubblicato in GUUE in data 23/12/2020
– Numero GU S: 2020/S 250-624813.
F.to Il Direttore Amministrativo
Dott. Stefano Visani
AMMINISTRAZIONE PROVINCIALE DI CATANZARO PIAZZA ROSSI – TEL. 0961/84331 ESTRATTO AVVISO ESITO GARA
Ai sensi del D.Lgs. 50/2016, si rende noto che nei giorni 17 Marzo – 03 Aprile – 19 Maggio e 06 Novembre 2020, è stata esperita la
procedura aperta n. 01/2020 avente ad oggetto: Servizio di progettazione esecutiva completo di coordinamento della sicurezza in fase
di progettazione e valutazione di sostenibilità energetica ed ambientale, direzione esecutiva completa di coordinamento della sicurezza
in fase di esecuzione per intervento di demolizione e ricostruzione di parte dei corpi dell’Edificio Scolastico sede dell’Istituto Tecnico
Industriale “E. Ferrari” nel Comune di Chiaravalle. La gara è stata aggiudicata con il criterio dell’offerta economicamente più vantag-
giosa ai sensi dell’art. 95 comma 3 lett. b), del D.Lgs. 50/2016. Determinazione a contrarre n. 2529 del 08.10.2019. Determinazione
di aggiudicazione n. 2514 del 13.12.2020. Ditte partecipanti n. 04. Aggiudicatario: R.T.P. Settanta7 Studio Associato (capogruppo)
(Via Principessa Clotilde, 3 – 10144 Torino) – Cooprogetti Società Cooperativa – Studio Progettazioni d’ingegneria – SPI S.r.l.– con
il punteggio di 99,02 e con il prezzo di € 312.701,63. Durata del servizio: 690 giorni. RUP: Ing. Antonio Leone. Il giudice ammini-
strativo competente per eventuali ricorsi avverso il provvedimento di aggiudicazione definitiva è il TAR Calabria. L’avviso integrale
dell’avvenuto esperimento sarà pubblicato sul sito web https://provinciacatanzaro.tuttogare.it. L’avviso integrale è stato pubblicato
sulla G.U.U.E. in data 28.12.2020. Il presente avviso è stato pubblicato sulla G.U.R.I. in data 30.12.2020 (n. 152 V^ Serie Speciale).
Il Dirigente Avv. Gregorio De Vinci
COMUNE DI TRIESTE
Servizio Appalti e Contratti
Estratto bando di gara
Il Comune di Trieste indice una gara a procedura ESTRATTO DI BANDO DI GARA
1) Stazione appaltante: ITALFERR SpA in
aperta per l’affidamento del servizio di verifica e di nome e per conto di FERROVIE DEL SUD EST
supporto al RUP per la validazione della progettazione E SERVIZI AUTOMOBILISTICI Srl 2) Oggetto:
esecutiva relativamente ai lavori di realizzazione del procedura aperta per l’affidamento di Accordo
Quadro per l’esecuzione di “Servizi di ingegneria
nuovo museo del mare. Il relativo bando è esposto
ferroviaria relativi alla Verifica di conformità CE
all’Albo Pretorio del Comune e sarà pubblicato per per i sottosistemi strutturali CCS, INFRA, ENE ed
estratto sulla G. U. – quinta serie speciale n. 3 dell’11 altri servizi accessori e funzionali” 3) Importo:
Euro 3.000.000,00 4) Termine ricezione
gennaio 2021. Le modalità e condizioni per la parte-
cipazione all’appalto sono riportate negli atti di gara offerte: 27 gennaio 2021, ore 13:00 5) Gara in
modalità telematica sul Portale: http://www.
disponibili sul sito internet del Comune di Trieste. acquistionline.italferr.it.
Trieste, 5 gennaio 2021
IL DIRIGENTE DEL SERVIZIO Il Responsabile
dott. Riccardo Vatta Ing. Fabrizio Ranucci

FERROVIENORD S.P.A. ESTRATTO BANDO DI GARA

ESITO DI GARA – CIG: 8172866E5E - CUP: E47F19000020002
Proc. 013/2020
Oggetto dell’appalto: OPERE DI MANUTENZIONE STRAORDI-
NARIA RELATIVA A FABBRICATI E BANCHINE – STAZIONE DI
MILANO DOMODOSSOLA
Importo complessivo dell’appalto: Euro 1.789.143,04.=.= + IVA.
Criterio di aggiudicazione: Offerta economicamente più van-
taggiosa. Impresa aggiudicataria: EUROELETTRICA IMPIANTI
SRL - Importo di aggiudicazione: Euro 1.253.723,98.=.= + IVA.
Pubblicazione Avviso di Gara: 28 e 29-01-2020.
Il Consigliere Delegato
Dott. Antonio Verro
COMUNE DI COMO
SETTORE APPALTI E CONTRATTI
Procedura aperta per la manutenzione ordina-
ria e straordinaria strade, acque e servizio neve
2021 – 2023 mediante accordo quadro. La gara
è suddivisa in 5 Lotti. L’importo complessivo è
di Euro € 17.040.000,00 (€ 3.408.000,00 per
lotto) oltre I.V.A. Criterio aggiudicazione: minor
pezzo.
Documentazione pubblicata all’Albo Pretorio,
Amm.ne Trasparente, Sintel www.ariaspa.it.
Scadenza presentazione offerte: 9/2/2021, ore
13.00.
La gara si terrà il 10/2/2021 ore 10.00 presso la
sede comunale.
Il Dirigente Settore Appalti e Contratti
Dott. Andrea Romoli Venturi
AVVISO ESITO DI GARA
Actv S.p.A., con sede in Venezia, Isola Nova del
Tronchetto n. 32, comunica che la gara me-
diante procedura aperta, secondo il criterio del
minor prezzo, per l’affidamento dell’accordo
quadro per la fornitura di ricambi MAN originali
o equivalenti, è stata aggiudicata alle seguen-
ti società: Lotto 1 e 2: Interservice spa, Lotto 3:
NGV Bus srl. L’avviso integrale di esito di gara è
stato inviato alla G.U.U.E e alla G.U.R.I. in data
22/12/2020, ed è disponibile in forma completa sul
sito https://portalegare.avmspa.it alla sezione
“Avvisi di aggiudicazione, esiti e affidamenti - Rife-
rimento procedura G16903”.
Il Direttore Generale Gruppo AVM
Ing. Giovanni Seno
COMUNE DI TRIESTE A.AM.P.S. AZIENDA AMBIENTALE
DI PUBBLICO SERVIZIO S.p.A.
Servizio Appalti e Contratti Via dell’Artigianato 39/B - 57121 Livorno
Estratto bando di gara Tel. 0586-416329 - fax 0586-406033
Il Comune di Trieste indice una gara a procedura BANDO DI GARA
aperta per l’affidamento del servizio per la cura e la ■ Procedura aperta - artt. 60 e 95 co.4 lett.b)
D.Lgs. n. 50/16 - con utilizzo sistema telematico
manutenzione del manto erboso del terreno di gioco ASP, per l’affidamento della FORNITURA DI RICAMBI
per il periodo dal marzo 2021 a marzo 2024 degli sta- PER I MEZZI COSTITUENTI IL PARCO VEICOLARE
AZIENDALE , SUDDIVISA IN N .5 LOTTI : 1 RICAMBI
di Rocco e Grezar a Trieste. Il relativo bando è espo-
IVECO; 2 RICAMBI RENAULT; 3 RICAMBI ISUZU;
sto all’Albo Pretorio del Comune e sarà pubblicato per 4 RICAMBI PIAGGIO; 5 RICAMBI ALTRE MARCHE.
estratto sulla G. U. – quinta serie speciale n. 3 dell’11 ■ Valore totale stimato appalto: € 1.140.000,00 +
I.V.A. (contratti a misura) ■ Durata contratto ciascun
gennaio 2021. Le modalità e condizioni per la parte- lotto: 36 mesi. ■ Data scadenza presentazione
cipazione all’appalto sono riportate negli atti di gara offerte: ore 13:00 del 05.02.2021 ■ Bando inviato
disponibili sul sito internet del Comune di Trieste. alla G.U.U.E. ed alla G.U.R.I. in data 30.12.2020.
■ Copia dei documenti di gara scaricabile dal sito:
Trieste, 5 gennaio 2021 www.acquistinretepa.it
IL DIRIGENTE DEL SERVIZIO Il Resp. Area Legale e Appalti Acquisti
dott. Riccardo Vatta Dott.ssa Luisa Baldeschi
pagina
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36
Automotori
Il gruppo
La parola
15
I marchi
Piattaforma All’interno di Stellantis ci sono
15 marchi automobilistici.
Tutti operativi sui principali
Dove nasce il modello mercati mondiali
Costituisce l’evoluzione dei vecchi pianali. La
piattaforma è l’ossatura portante di un’auto, il
pavimento con gli elementi necessari per supportare i vari
gruppi meccanici (motore, cambio e sospensioni).
Un tempo legate a misure fisse, a partire dalla larghezza e
dalla distanza fra i due assi, oggi le piattaforme sono un puzzle
composto da lamierati di varie dimensioni.
In questo modo diventa possibile definire modelli di taglia diversa partendo
dallo stesso progetto di base e assemblarli su un’unica linea di montaggio.
La sfida
FCA
“Giorgio” per Alfa e Maserati
In Turchia la Fiat Tipo
h Piattaforma SMALL WIDE
Jeep Renegade e Compass - Fiat 500X e 500L
dei modelli
h SMALL Fiat Panda e 500 - Lancia Ypsilon
h GIORGIO Alfa Romeo Stelvio e Giulia - Maserati Grecale
h TURCA Fiat Tipo
Così Stellantis scende in campo
Calcio d’inizio al match più importante
Alfa Romeo Tonale Il nuovo Suv della casa del biscione ROMA — Comincia adesso la vera
sarà anche in versione ibrida plug-in partita di Stellantis. Che è quella
dei modelli e delle piattaforme. La
sfida del quarto costruttore mon-
diale con 400 mila dipendenti e ol-
tre 180 miliardi di fatturato si gioca
su molti fronti ma alla fine sarà il
prodotto a guidare la corsa.
Tanto per cominciare, il nuovo
gruppo manterrà tutti e 15 i marchi
(Abarth, Alfa Romeo, Chrysler, Dod-
ge, Fiat. Fiat Professional, Jeep, Lan-
cia, Ram, Maserati, Peugeot, Ci-
troen, Ds Automobiles, Opel e Vaux-
hall) probabilmente differenzian-
doli tra globali e regionali e il nuo-
vo piano industriale che Carlos Ta-
vares preparerà nei prossimi mesi
(quasi sicuramente entro l’estate)
Jeep Grand Cherokee L’ammiraglia del dovrà tenerne conto. Così come do-
marchio avrà 7 posti e il classico look yankee vrà considerare le piattaforme di
produzione e gli stabilimenti. Do-
vrà, quindi, stabilire quali modelli
costruire e dove.
Secondo le prime stime, l’integra-
zione dovrebbe portare siner-
gie di circa 5 miliardi
di euro all’an-
no sen-
za pe-
Fiat 500 elettrica
Il modello 3+1 dell’icona
Fiat nella versione a 3 porte
di Valerio Berruti
Stellantis (4-3-3)
Jeep
Compass
Peugeot Opel Fiat Citroen
3008 Corsa Panda C4
Fiat Jeep Peugeot
500 Renegade 208
DS7 Alfa Maserati
Crossback Tonale Grecale
A disposizione:
Peugeot 2008, Citroen C3, Opel Mokka,
Lancia Ypsilon, Alfa Giulia, Citroen C5 Aircross
rò nessuna conseguenza sull’asset-
to delle fabbriche del gruppo e
sull’occupazione. In Italia rimane
valido il piano prodotto che ha por-
tato a Mirafiori la Fiat 500 elettri-
ca, a Torino e a Modena le nuove
Maserati, a Melfi le versioni ibride
delle Jeep Renegade e Compass e
l’avvio della produzione delle Alfa
Tonale a Pomigliano e Grecale a
Cassino. Proseguirà poi il processo
di elettrificazione dello storico sta-
bilimento di Mirafiori. Operazione
necessaria per integrarsi con le ana-
loghe attività dei francesi.
Cosa potrà accadere invece per
lo sviluppo dei modelli futuri? Ci sa-
rà il rischio di sovrapposizioni? Fi-
nora l’alleanza con Chrysler ha di-
mostrato proprio il contrario: nes-
suna ripercussione sulle fabbriche
e la produzione della Jeep per la pri-
ma volta nella storia spostata dagli
Lunedì, 11 gennaio 2021
Usa in Italia.
Ma proviamo ad entrare nel det-
taglio odierno. Cominciamo dall’e-
lettrificazione, punto fondamenta-
le della futura strategia del nuovo
gruppo. Fca possiede le piattafor-
me “Small Wide” su cui nascono le
Jeep compatte ibride plug-in (Rene-
gade e Compass) e la “Small” dedi-
cata esclusivamente alle più picco-
le come la Fiat 500 elettrica e che
potrebbe essere anche la base per
una futura citycar francese, vista la
fine dell’accordo produttivo con
Toyota nella fabbrica di Kolin in Re-
pubblica Ceca. Psa, invece, può con-
tare sulla CMP, multienergia, utiliz-
zata per le Peugeot 208 e 2008, le
Opel Corsa e Mokka e la Citroen
C4 che già prevedono versioni total-
mente elettriche e sulla EMP2 per i
modelli più grandi che hanno in
gamma anche le versioni ibride
con la spina: Peugeot 3008, 5008
e 508, Citroen C5 Aircross e DS9
e DS7 Crossback. Altre piattafor-
me, sempre Psa, sono in costruzio-
ne per modelli esclusivamente elet-
trici.
Passando ai singoli marchi, l’Alfa
Romeo verso la fine di quest’anno
(o al più tardi all’inizio del prossi-
mo) entrerà nell’era dell’elettrifica-
zione con il Suv Tonale (anche in
versione ibrida plug-in). Possibile,
in questo caso che il modello venga
costruito sull’architettura francese
Emp2 anziché su quella Small wide
di Fca utilizzata dalle analoghe
Jeep Compass e Renegade. Nel
2022 arriverà il Suv Brennero, pro-
dotto in Polonia sull’architettura
Cmp di Psa che avrà anche la va-
riante full-electric. Il piano di elet-
trificazione prevede inoltre le ver-
sioni mild-hybrid delle Alfa Ro-
meo Giulia e Stelvio, attualmente
.
Lunedì, 11 gennaio 2021
costruite sulla piattaforma Giorgio,
insieme alla futura Maserati Gre-
cale.
A portare Fiat nell’era totalmen-
te elettrica ci ha pensato la nuova
500 mentre poco prima per Panda
e 500 era già arrivata la versione
mild-hybrid, tecnologia in arrivo
anche sugli altri modelli del mar-
chio. Ma la vera attesa è per l’erede
della Panda, quella che deriverà
dallo showcar Centoventi e la futu-
ra Punto.
Per quanto riguarda Jeep, è pre-
visto il lancio di un Suv compatto
da produrre in Polonia e quindi con
tanto di versione a emissioni zero.
Ma nel piano prodotto del marchio
americano c’è dell’altro: oltre alla
versione ibrida della Wrangler è in
programma la nuova generazione
della Grand Cherokee con versio-
ni elettrificate e le Grand Wago-
neer e Wagoneer. Modelli che po-
trebbero utilizzare le piattafor-
me tecnologiche americane
per auto di grande taglia
ibride ed elettriche.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
PSA
L’arma in più della “multi energy”
che supporta anche le elettriche
h Piattaforma CMP
Peugeot 208 e 2008 - Opel Corsa e Mokka
Citroen C4 - DS3 Crossback
h Piattaforma EMP2
Peugeot 308, 3008, 5008 e 508
Opel Grandland X - DS9 e DS7 Crossback
Citroen C5 Aircross
(restano sulla EMP1 la “vecchia” C3 e la C3 Aircross
Citroen C4 Con la nuova generazione è prevista anche
la versione elettrica oltre a quelle diesel e a benzina
Opel Mokka In arrivo a marzo il nuovo modello
completamente rinnovato. Anche elettrico
Peugeot 2008
La seconda generazione
del crossover francese
Il calendario dei pagamenti
Dal bollo
alle revisioni
ecco proroghe
e scadenze
di Vincenzo Borgomeo
Tutte le nuove date
per pagare le imposte
e rinnovare
i documenti con
l’emergenza Covid
Le patenti valide
fino al 30 aprile
Roma — Revisioni, durata del fo-
glio rosa, calendario degli esami
della patente, bollo auto e assicu-
razioni: le scadenze dell’auto so-
no sempre un problema per gli
automobilisti. Ma ora, per conte-
nere il contagio da Covid-19, il
quadro si è incredibilmente com-
plicato. Già perché sono state
emanate diverse disposizioni
normative con agevolazioni va-
rie, anche in materia tributaria:
il “Decreto Cura Italia”, il “Decre-
to Rilancio”, il “Decreto Agosto”
e poi ancora il Decreto legge 129
“Disposizioni urgenti in materia
di riscossione esattoriale” che ha
cambiato ancora le carte in tavo-
la. Ma andiamo per gradi: ecco
punto per punto cosa segnare in
agenda per il 2021.
Revisioni
Aumenta il costo delle revisioni
di 9,95 euro. Ma, per la prima vol-
ta nella storia, c’è un bonus che
azzera il rialzo. E’ quanto preve-
de un emendamento alla mano-
vra approvato in commissione Bi-
lancio alla Camera: un buono
“veicoli sicuri”: in pratica, la pri-
ma revisione che verrà fatta en-
tro tre anni sarà esentata dall’au-
mento ma il bonus varrà una so-
la volta e per un solo veicolo se si
possiedono più auto. Si tratta di
una norma che avrà come effet-
to quello di diminuire il numero
dei veicoli non revisionati e quin-
di garantire una maggiore sicu-
rezza sulle strade italiane. C’è
una proroga anche per i tempi: i
veicoli con revisioni in scadenza
fra marzo e agosto vedono una
proroga di 7 mesi dopo la scaden-
za. La revisione in scadenza a ot-
tobre e novembre e quelle che
scadranno a dicembre saranno
prorogate fino al 28 febbraio.
Bollo auto
Piccola rivoluzione: per il paga-
mento cartelle, avvisi di addebi-
to e accertamento c’è stato il dif-
ferimento al 31 dicembre 2020
del termine di sospensione del
versamento di tutte le entrate tri-
butarie e non tributarie derivan-
ti da cartelle di pagamento, avvi-
si di addebito e avvisi di accerta-
mento affidati all’Agente della ri-
scossione. Quindi sono stati so-
spesi i pagamenti in scadenza
dall’8 marzo al 31 dicembre 2020
che dovranno essere effettuati
entro il mese successivo alla sca-
denza del periodo di sospensio-
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ne e, dunque, entro il 31 gennaio
2021. Ma, altra piccola complica-
zione, per i soggetti con residen-
za, sede legale o la sede operati-
va nei comuni della “zona rossa”
(allegato 1 del DPCM 1° marzo
2020), la sospensione decorre
dal 21 febbraio 2021.
Foglio rosa
Una buona notizia per chi cerca
di prendere la patente: dalla pro-
roga della sua durata solo per le
zone dove erano sospesi gli esa-
mi, ora grazie ad uno specifico
emendamento a livello naziona-
le, tutti i fogli rosa scaduti (fino
al 28 ottobre 2020) sono ancora
validi fino al 13 gennaio. Un nuo-
vo provvedimento li ha proroga-
ti fino al 30 aprile 2021.
Revisione patenti
Chi deve prendere la patente
porta a casa alcune proroghe:
per l’esame di teoria se i 6 mesi
di tempo per sostenere la prova
scadevano tra il 31 gennaio 2020
e il 15 ottobre 2020, il termine
per sostenere l’esame era stato
prorogato al 13 gennaio 2021. Sa-
rà comunque necessaria la pre-
notazione presso l’Ufficio di Mo-
torizzazione civile competente.
Per quanto riguarda le patenti
scadute e da rinnovare queste le
nuove scadenze: 30 aprile 2021
per le patenti scadute tra il 31
gennaio 2020 e il 29 aprile 2021.
Pedaggi autostradali
Niente aumenti al casello alme-
no fino al 31 luglio: gli adegua-
menti delle tariffe (sia in aumen-
to che in calo) sono tutti congela-
ti,
Assicurazioni
Con l’emergenza Covid crolla la
percentuale assicurati che de-
nunciano sinistro. Secondo una
ricerca di facile.it il valore è note-
volmente diminuito (-40,5%) ri-
spetto a quello rilevato un anno
fa. Il Covid e le limitazioni alla
mobilità imposte durante i lock-
down hanno significativamente
inciso sul numero di veicoli in cir-
colazione determinando, di con-
seguenza, un calo dei sinistri
stradali avvenuti nel corso
dell’anno. Così per assicurare un
veicolo occorrevano a dicembre,
in media, 471,65 euro, vale a dire
il 12,03% in meno rispetto allo
stesso mese del 2019. Il dato è sta-
to calcolato sulla base di
7.659.162 di preventivi di rinno-
vo RC auto e relative migliori of-
ferte medie disponibili online.
Ma l’’anno nuovo si apre con una
notizia non molto positiva per
circa 700mila automobilisti ita-
liani che, a causa di un sinistro
con colpa dichiarato nel 2020,
dovranno fare i conti con un peg-
gioramento della propria classe
di merito e, di conseguenza, ve-
dranno aumentare il costo
dell’RC auto.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
pagina
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38
Rai 1
6.00 RaiNews24
6.30 Previsioni sulla
viabilità
6.45 Unomattina
9.50 TG1
9.55 Storie italiane -
conduce Eleonora
Daniele
11.55 È Sempre
Mezzogiorno
13.30 Telegiornale
14.00 Oggi è un altro
giorno - conduce
Serena Bortone
15.55 Il paradiso delle
signore
16.45 TG1
16.55 TG1 Economia.
All’interno: Che
tempo fa
17.05 La vita in diretta
18.45 L’Eredità -
conduce Flavio
Insinna
20.00 Telegiornale
20.30 Soliti Ignoti - Il
Ritorno -
21.25 Penso che un
sogno così -
conduce Giuseppe
Fiorello
23.50 SetteStorie -
conduce Monica
Maggioni.
All’interno: TG1
60 Secondi
0.50 RaiNews24.
All’interno: Che
tempo fa
1.25 Il caffè di Raiuno
digitale terrestre
Rai Storia
16.45 La bussola e la clessidra
17.40 #Maestri
18.30 Viaggio in memoria di J.
F. Kennedy
19.20 Notiziario
19.25 Falqui show
20.10 Il giorno e la storia
20.30 Passato e Presente
21.10 Piranesi. Un illuminista
inquieto
22.10 Italia: viaggio nella
bellezza
23.00 Storie della TV
Rai 5
14.55 Le incredibili forze della
natura
15.50 Film: La voce umana - con
Sophia Loren, Enrico
Lo Verso, Alessandra
Bonarotta
16.35 Il bugiardo
17.05 Il fantasma di Marsiglia
17.35 Cajkovskij, Serenata In
Do Magg.
18.15 Piano Pianissimo
18.25 Bauhaus Spirit
19.20 Rai News - Giorno
19.25 I Tre Architetti
20.20 Under Italy
21.15 Etgar Keret, una storia
vera
Movie
21.10 Film: Cordura - con Gary
Cooper, Richard Conte,
Michael Callan
23.25 Film: Bandolero! - di
Andrew V. McLaglen,
A.V. McLaglen, con
James Stewart, Dean
Martin, Raquel Welch
1.20 Film: Il sole scotta a Cipro
- con Dirk Bogarde,
Colin Campbell
Giallo
18.15 Profiling
19.15 Law & Order - I due volti della
giustizia
20.15 Law & Order - I due volti della
giustizia
21.10 Delitto in Maussane
23.10 Vienna criminale
0.10 Vienna criminale
1.10 Law & Order - I due volti della
giustizia
Real Time
14.40 Cortesie per gli ospiti
15.40 Cortesie per gli ospiti
16.40 Bake Off Italia - Dolci
sotto un tetto
18.20 Cortesie per gli ospiti
19.20 Cortesie per gli ospiti
20.20 Cortesie per gli ospiti
21.20 Vite al limite
23.05 Vite al limite
Televisione Lunedì, 11 gennaio 2021
PROGRAMMI TV
Rai 2 Rai 3 Canale 5 Italia 1 Rete 4 La Sette
8.30 Tg 2 10.00 Mi manda Raitre 6.00 Prima pagina Tg5. 8.40 Chicago Fire - 9.35 Rizzoli & Isles - 6.00 Meteo - Oroscopo
8.45 Radio2 Social Club 11.00 Elisir All’interno: 7.55 Serie Tv Serie Tv 7.00 Omnibus news
10.00 Tg2 - Giorno 12.00 TG3 Traffico; Meteo.it 11.25 Chicago Justice - 10.50 Carabinieri 7.30 Tg La7
10.55 Tg2 - Flash 12.25 TG3 - Fuori TG 8.00 Tg5 - Mattina Serie Tv 12.00 Tg4 Telegiornale. 7.55 Meteo - Oroscopo
11.00 Tg Sport 12.45 Quante storie 8.45 Mattino cinque 12.25 Studio Aperto All’interno: 8.00 Omnibus -
13.15 Passato e 10.55 Tg5 - Mattina 13.00 Grande Fratello Meteo.it Dibattito
11.10 I Fatti Vostri
Presente 11.00 Forum Vip 12.30 Il Segreto 9.40 Coffee Break -
13.00 Tg2 - Giorno 14.00 TG Regione 13.00 Tg5. All’interno: 13.15 Sport Mediaset - 13.00 La signora in giallo conduce Andrea
13.30 Tg2 - Costume e 14.20 TG3 Meteo.it Anticipazioni - Serie Tv Pancani
Società 14.50 TGR - Leonardo 13.40 Beautiful 13.20 Sport Mediaset 14.00 Lo sportello di 11.00 L’aria che tira -
13.50 Tg2 - Medicina 33 15.05 TGR Piazza Affari 14.10 Una vita 14.05 Duncanville Forum conduce Myrta
14.00 Ore 14 - conduce 15.15 TG3 - L.I.S. 14.45 Uomini e donne 14.30 I Simpson 15.30 Dalla Parte Degli Merlino
Milo Infante 15.20 Rai Parlamento 16.10 Amici di Maria 15.25 Modern Family - Animali 13.30 Tg La7
15.15 Detto Fatto Telegiornale 16.35 Pillola Gf Vip Serie Tv 16.45 Film: Le miniere 14.15 Tagadà - conduce
17.20 N.C.I.S. Los 15.25 Il Commissario 16.45 Il Segreto 16.20 Baby Daddy - di Re Salomone Tiziana Panella
Angeles - Serie Tv Rex - Serie Tv 17.10 Pomeriggio Serie Tv - di Compton 16.40 Taga Doc
18.00 Rai Parlamento 16.05 Aspettando Geo cinque 17.10 Friends - Serie Tv Bennett, con 18.00 The Good
17.00 Geo 18.45 Caduta libera 18.05 Grande Fratello Stewart Granger, Wife - Serie Tv
Telegiornale Vip
19.00 TG3 19.55 Tg5 Prima Pagina Deborah Kerr, - «Il precipizio» -
18.10 Tg2 - Flash L.I.S. 19.30 TG Regione. 20.00 Tg5. All’interno: 18.20 Studio Aperto Richard Carlson. «Tracce»
18.15 Tg 2 All’interno: TG Meteo.it 18.30 Studio Aperto All’interno: 17.20 20.00 Tg La7
18.30 Rai Tg Sport Regione - Meteo 3 20.40 Striscia La 19.00 Amici - daytime Tgcom; Meteo.it 20.35 Otto e mezzo
18.50 N.C.I.S. - Serie Tv 20.00 Blob. America me Notizia - La Voce 19.30 C.S.I. Miami - 19.00 Tg4 Telegiornale. - conduce Lilli
20.30 Tg2 - 20.30 senti?... Dell’Insofferenza Serie Tv : Meteo.it Gruber
21.00 Tg2 Post 20.20 Che succ3de? - 21.20 Grande Fratello 21.20 Film: Mechanic: 19.35 Tempesta d’amore 21.15 Film: Witness - Il
21.20 Film: L’uomo sul conduce Geppi Vip Resurrection - di 20.30 Stasera Italia testimone - di
treno - di Jaume 1.00 Tg5 Notte Dennis Gansel, 21.20 Quarta
Cucciari Peter Weir, con
Collet-Serra, con 1.35 Striscia La con Jason Repubblica
Liam Neeson, 20.45 Un posto al sole Notizia - La Voce Statham, Jessica 0.45 Pensa In Grande Harrison Ford, Jan
Vera Farmiga, 21.20 Report - conduce Dell’Insofferenza Alba, Tommy Lee 1.45 Tg4 L’Ultima Ora - Rubes, Alexander Prima scelta
Patrick Wilson Sigfrido Ranucci 2.00 Uomini e donne - Jones. All’interno: Notte Godunov di Alessandra Vitali
23.15 Film: Alien: 23.15 Dottori in Corsia 4.25 Centovetrine - 22.50 Tgcom; 2.05 Film: La colomba 23.30 Film: The Truman
Covenant - di - Ospedale con Roberto Alpi, Meteo.it non deve volare - di Show - di Peter
Ridley Scott,
con Michael
Fassbender,
Pediatrico
Bambino Gesù
24.00 Tg3 - Linea Notte.
Alex Belli, Jgor
Barbazza
4.55 Centovetrine -
23.25 Tiki Taka - La
Repubblica Del
Pallone - conduce
Sergio Garrone,
con Horst
Buchholz, Sylva
Weir, con Jim
Carrey, Natascha
McElhone, Brian
Con Fiorello
Katherine
Waterston, Billy
Crudup
All’interno: 0.10
TG Regione
1.00 Meteo 3
con Roberto Alpi,
Alex Belli, Jgor
Barbazza
Piero Chiambretti
2.00 Studio Aperto - La
giornata
Koscina, William
Berger
Delate
1.40 Tg La7
1.50 Otto e mezzo (r)
rivive il genio
1.05 Calcio Totale 1.05 Visioni 2.30 Camera con vista
di Modugno
satellite
Rai 4 Sky Fox
Penso che un sogno così
18.15 Flashpoint
19.00 Cold Case Sport Rai 1 - ore 21.25
19.50 Criminal Minds: Beyond
Borders 13.50 American Dad Fox 20.05 The Big Bang Theory Fox
14.50 Self/less - di Tarsem Singh 13.45 Sci alpino: Sprint a
20.35 Criminal Minds: Beyond Sky Action Tecnica Classica M e F 14.15 American Dad Fox 20.10 Criminal Minds Fox Giuseppe Fiorello ridisegna per la
Borders 14.55 Resta anche domani - di Tour de Ski Eurosport 2 14.20 Criminal Minds Fox Crime tv lo spettacolo portato con
21.20 Film: The Midnight Man R.J. Cutler Sky Romance 13.55 Calcio: 17a g. Serie A Crime 20.30 The Big Bang Theory Fox
successo in teatro. Le canzoni di
- di Travis Zariwny, con 15.50 Il Re Scorpione - di Chuck Remix Sky Sport Uno 14.40 The Big Bang Theory Fox 20.55 Viaggio nel mercato nero
Summer H. Howell, Russell Sky Uno 14.00 Calcio: Borussia 14.40 Megafabbriche National con Mariana Van Zeller Modugno sono il filo conduttore
16.10 L’uomo con i pugni Moenchengladbach Geographic National Geographic
Keenan Lehmann, di ferro - di Rza Sky - Bayern Monaco 15.05 The Big Bang Theory Fox 21.00 L.A.’s Finest Fox
del racconto dell’infanzia
Meredith Rose Collection Bundesliga Sky Sport 15.05 I segreti del cibo National 21.05 N.C.I.S. Fox Crime siciliana, al centro c’è il ricordo di
23.00 Pigiama Rave 16.15 Mr. Peabody e Sherman Football Geographic 21.40 Guerra alla droga
- di Rob Minkoff Sky 14.25 Calcio: History Remix 15.10 Blue Bloods Fox Crime National Geographic
papà Nicola. Nel viaggio lo
23.55 Vikings VIa Juventus-Inter Il nuovo accompagna il fratello Rosario,
Family 15.30 The Big Bang Theory Fox 21.55 L.A.’s Finest Fox
16.20 Un’occasione da Dio - di millennio Sky Sport Uno 15.30 L’Eldorado della droga: 21.55 N.C.I.S. Fox Crime
14.30 Sci alpino: 10 km a
tra gli ospiti ci sono Pierfrancesco
TV8 Terry Jones Sky Comedy
16.45 Mangia, prega, ama Tecnica Libera F con
viaggio in USA National
Geographic
22.35 Viaggio nel mercato nero
con Mariana Van Zeller Favino, Serena Rossi, Eleonora
- di Ryan Murphy Sky partenza in linea Tour de 15.55 Modern Family Fox National Geographic
6.00 Sky Tg24 Mattina Ski Eurosport 2
Abbagnato.
Romance 16.00 Blue Bloods Fox Crime 22.45 N.C.I.S. Fox Crime
7.00 Sky Tg24 Mattina 16.50 Southpaw - L’ultima sfida 15.00 Sci di fondo: 10 km Mass 16.25 Modern Family Fox 22.50 L.A.’s Finest Fox
8.00 Artisti del panettone - di Antoine Fuqua Sky Start M Tour de Ski 2021 16.25 Indagini ad alta quota: i 23.30 Indagini ad alta quota: i
8.25 Una lettera dal passato Action Eurosport 2 grandi disastri National grandi disastri National
10.10 Un Natale incantato 15.00 Judo: 1a g. Masters Doha Geographic Geographic
17.25 Il primo Natale - di S.
11.55 TG8 Ficarra, V. Picone Sky Sky Sport Arena 16.50 Modern Family Fox 23.35 N.C.I.S. Fox Crime
12.30 Due sotto un tetto Uno 15.00 Judo: 1a g. Masters Doha 16.50 N.C.I.S. Fox Crime 23.45 L.A.’s Finest Fox
14.10 Natale tra i monti Blue Ridge 17.45 Il corvo - di Alex Proyas Sky Sport Uno 17.15 I Griffin Fox 0.15 L’Eldorado della droga:
15.55 4 Natali e un matrimonio Sky Collection 15.30 Sci alpino: Coppa del 17.15 L’Eldorado della droga: viaggio in prima classe
Mondo Eurosport 2 viaggio in prima classe National Geographic
17.35 Crimini da copertina 17.50 Il tassinaro - di Alberto
18.30 Alessandro Borghese - 4 Sordi Sky Comedy 15.45 Calcio: History Remix National Geographic 0.20 Criminal Minds Fox
17.50 La ribelle Zora - di P. Milan Campione d’Europa 17.40 I Griffin Fox Crime
ristoranti ‘89 Sky Sport Football
19.30 Cuochi d’Italia Kahane Sky Family 17.40 N.C.I.S. Fox Crime 0.35 I Griffin Fox
18.55 Occupation - di Luke 16.15 Calcio: Lipsia - Borussia 18.05 I Griffin Fox 1.00 I Griffin Fox
20.25 Guess My Age - Indovina l’età
Sparke Sky Action Dortmund Bundesliga Sky 18.05 Europa: le meraviglie 1.10 Criminal Minds Fox
21.30 Pulp Fiction Sport Football
19.10 Moonlight & Valentino dall’alto National Crime
0.15 Das Boot 16.30 Sci alpino: Coppa del ROBERTO PANICUCCI
- di David Anspaugh Sky Geographic 1.10 La tempesta perfetta
2.20 Kill Bill - Volume 1 Mondo Eurosport 2
4.05 Coppie che uccidono
Romance
17.30 Sci alpino: Slalom
18.30 I Simpson Fox National Geographic Giuseppe Fiorello nel programma
19.15 Bad Country: Affari di 18.30 Criminal Minds Fox 1.25 I Griffin Fox
4.50 Lady Killer famiglia - di Chris Brinker Gigante M Coppa del Crime 1.50 I Simpson Fox
5.30 Reparto maternità - Bologna Sky Uno Mondo Eurosport 2 18.50 I Simpson Fox 1.55 Criminal Minds Fox
19.30 Rambo - Last Blood - di 17.30 Tennis: 2020 ATP 1000 19.00 L’Eldorado della droga: Crime
Adrian Grunberg Sky Season in Review Show Colombia National 1.55 Oceani: i segreti I delitti del BarLume
Cielo Collection
Sky Sport Arena Geographic degli abissi National
19.30 Cenerentola e gli 007 nani
17.45 Wrestling: AEW Dynamite 19.15 I Simpson Fox Geographic Sky Cinema Uno - ore 21.15
12.50 Brother vs. Brother Sky Sport Uno
- di Yvette Kaplan, Paul 19.20 Criminal Minds Fox 2.15 I Simpson Fox
13.40 MasterChef Italia 18.00 Sci alpino: Coppa del
Bolger Sky Family Mondo Eurosport
Crime 2.35 I Simpson Fox
16.20 Fratelli in affari: una casa è 20.00 E poi c’è Katherine - di 19.40 The Big Bang Theory Fox 2.40 Profiling Fox Crime
per sempre 18.30 Sci alpino: Slalom Una mareggiata a Pineta
Nisha Ganatra Sky Gigante M Coppa del 19.50 I nuovi segreti di 2.50 14-18 La Grande Guerra
17.15 Buying & Selling Comedy Mondo Eurosport 2 Tutankhamon National National Geographic restituisce un cadavere ma anche
18.15 Piccole case per vivere in 21.00 5 days of war - di Renny Geographic 2.55 Modern Family Fox
grande Harlin Sky Action
18.45 Biliardo: Primo turno The i protagonisti amati della serie nel
18.35 Love it or List it - Prendere o Masters Eurosport primo dei nuovi episodi, Mare
21.00 Un viaggio a quattro 18.55 Pallamano: Lettonia -
lasciare Vancouver
19.30 Affari al buio
zampe - di Charles Martin
Smith Sky Family
Italia Qualificazioni EHF Mediaset Premium forza quattro: il Viviani di Timi, il
20.30 Affari di famiglia 21.00 10 Years - di Jamie Linden
EURO 2022 Sky Sport commissario Lucia Mascino,
Arena
21.20 Indian - La grande sfida Sky Romance 19.15 Sci alpino: Slalom Corrado Guzzanti, Stefano Fresi.
23.30 Sex for 5 Euro 21.15 Nemesi - di Walter Hill Speciale M Coppa del
Sky Collection Mondo Eurosport 2
Fiction sì, ma con il Covid: si sono
21.15 I delitti del BarLume - 19.30 Calcio: 15a g. Tutti i gol 21.15 Il cacciatore di giganti - di barricati in casa i vecchietti del
Nove Mare forza quattro - di R. della Bundesliga Sky
14.25 Arturo - di Jason Winer
Premium 3 Bryan Singer Premium 1 “quartetto uretra” capitanato da
Johnson Sky Uno Sport Football
13.30 Il tuo peggior incubo 21.45 I delitti del BarLume - 19.30 Calcio: 17a g. Serie A 15.50 A Serious Man - di 21.15 Storia d’inverno - di Alessandro Benvenuti.
15.30 Donne mortali Mare forza quattro - di R. Remix Sky Sport Uno Ethan Coen, Joel Coen A. Goldsman, Akiva
16.00 Storie criminali - La Johnson Sky Comedy 19.45 Biliardo: Primo turno The
22.40 Labyrinthus - di Douglas Premium 2 Goldsman Premium 2
scomparsa degli innocenti Masters Eurosport
Boswell Sky Family 15.55 Interrogation - Colpo 21.15 Zitto quando parli - di
18.00 Delitti a circuito chiuso
19.00 Little Big Italy 22.45 La conseguenza - di James
20.05 Biathlon: Sprint F Coppa
del Mondo Eurosport 2 Esplosivo - di Stephen Philippe Clair Premium 3
Settestorie
Kent Sky Romance 20.25 Calcio: Milan - Liverpool
20.30 Deal With It - Stai al gioco
21.25 Fantozzi contro tutti
22.55 American Hangman - 2007 Champions League
Reynolds Premium 1 22.55 Sabato domenica e Rai 1 - ore 23.50
Colpevole o innocente - di Story Sky Sport Football 16.15 Concorrenza sleale - di venerdì - di Sergio
23.30 The Untouchables - Gli Wilson Coneybeare Sky 20.40 Calcio: Celtic - Hibernian Ettore Scola Premium 3 Martino, Pasquale Festa
intoccabili Collection Scottish Premiership Sky 17.15 Red - di Robert Campanile, Castellano, Torna l’approfondimento con
22.55 I delitti del BarLume - Sport Football
Mare forza quattro - di R. 20.40 Calcio: Celtic - Hibernian Schwentke Premium 1 Pipolo Premium 3 Monica Maggioni: nella prima
LaF Johnson Sky Uno Scottish Premiership Sky 17.35 Il coraggio di cambiare 23.15 The Mask - Da zero a
parte la “Conversazione” con
23.00 La guerra dei mondi - di Sport Uno - di Matt Mulhern mito - di Chuck Russell
15.40 L’esploratore del gusto Steven Spielberg Sky 20.45 Biathlon: Inseguimento
Premium 2 Premium 1
Giovanni Allevi, la seconda
Action F Coppa del Mondo
16.40 Cambio di rotta - Idee Green
23.20 Cose da maschi - di Chris Eurosport 2 18.10 Casa Casinò - di Andrew 23.20 Callas Forever - di Franco dedicata al mondo degli hacker:
per tutti
17.15 Incredibili viaggi in treno Koch Sky Comedy 21.00 Vallelunga Porsche Jay Cohen Premium 3 Zeffirelli Premium 2 chi sono, come attaccano e come
0.30 Ghost - Fantasma - di Esports Carrera Cup Italia ci si difende dai cyber-pirati.
19.20 La lista di Bill - Meraviglie da 19.10 John Q - di Nick 0.50 Calore in provincia - di
Jerry Zucker Sky Uno Sky Sport Arena
salvare 0.40 La casa del coccodrillo 21.15 Biathlon: Sprint M Coppa Cassavetes Premium 2 Roberto Bianchi Montero Soprattutto di questi tempi,
20.10 A qualcuno piace Green - di Cyrill Boss, Philipp del Mondo Eurosport 2 19.15 Arma letale - di Richard Premium 3
20.40 Scappo dalla città Stennert Sky Family 22.00 Biathlon: Inseguimento
quando a far gola (e non solo sul
Donner Premium 1 1.05 Super - Attento crimine!!!
21.10 Torno a vivere in Italia 0.40 Gli anni dei ricordi - di M Coppa del Mondo web) sono i segreti legati ai
22.10 Voglio vivere in Italia Jocelyn Moorhouse Sky Eurosport 2 19.45 Bruno - di Larry Charles, - di James Gunn
23.10 Cardinal Romance 22.30 Biathlon: Staffetta Dan Mazer Premium 3 Premium 1
vaccini contro il Covid-19.
.
Lunedì, 11 gennaio 2021 L’ultima pagina 39
Multischermo
di Antonio Dipollina

Chiedi chi era D a noi la memoria si perde in

certe domeniche tv dei primi
anni Settanta, quei telefilm erano
un gadget delizioso con profumo di
Lupin Francia e di storie ammiccanti: al
ladro gentiluomo che si chiamava
di un notabile (in realtà
un criminale in doppiopetto, fatto
e finito) e passerà la vita per capire
l’attore di allora. Ma se qualcuno
si fosse chiesto in che modo potesse
andare sulla modernissima Netflix
e poi vendicare il suicidio del padre, una storia con Lupin al centro,
usato come capro espiatorio
dal boss di cui sopra. Ma intanto
la serie – in cinque soli episodi,
peraltro interrotti di colpo in attesa

l’immortale Arsenio Lupin (nell’episodio La

j In streaming
L’attore francese Omar Sy, 42 anni,
in una scena di Lupin: i primi cinque
episodi della serie sono su Netflix
donna dai due sorrisi, titolo
allucinogeno, recitò anche
Raffaella Carrà) e a una forma
di racconto perfetta per quella tv.
In Francia Lupin è molto di più,
ovviamente, e per fortuna gli autori
di questa serie Netflix spargono per
le stanze vecchi tascabili da
bouquinistes firmati da Maurice
Léblanc. L’artificio escogitato dagli
autori è quello di rendere il mito
Lupin immanente all’intera serie
e di trasferirlo nel corpaccione agile
di Omar Sy, star assoluta d’Oltralpe.
Che è il figlio dell’autista
si è letto tutto Lupin dentro quei
tascabili e ha maturato un talento
simile.
L’operazione è ben pensata, anche
se cede troppo a certe esigenze
ultrapop e al divo protagonista:
ma come detto gli autori sono
di vecchia scuola e riempiono di
citazioni l’intera trama. Omar Sy ha
detto che lui si è piuttosto formato
sul Lupin dei cartoni giapponesi,
ma intanto quei tascabili fanno
compagnia al pubblico di una volta:
in particolare a quelli che al nome
Lupin sanno replicare un altro
nome, quello di Georges Descrières,
del seguito – offre una risposta
convincente.
***
Se si va su RaiPlay scrivendo Lupin
escono un paio di derivazioni
giapponesi e un filmone del 2004
che aveva un finale sospeso sul
nulla: in quanto autori e produttori
puntavano a un seguito sull’onda
dell’entusiasmo. Fu invece un flop
colossale e nessuno si sognò
di metterci ancora un euro. Quanto
alla serie primi anni ’70, quella con
Georges Descrières, su Youtube
invece è una festa.
©RIPRODUZIONE RISERVATA

EMMANUEL GUIMIER

Cruciverba Orizzontali Verticali Accadde oggi

di Stefano Bartezzaghi 2. Sezione di San Vittore.
9. Decreto Legge.
10. Organismi che dipendono
da altri, ma non del tutto.
14. Una morbida caramella.
15. Un colpo per il giornalismo.
16. Ha controllato Telecom,
Alitalia, Credito Italiano e
Rai.
17. Acqua in solido.
19. L’architetto del Teatro
Strehler.
22. Una di un altro mondo.
23. Che si svolge in tappe.
25. Targa giuliana.
26. Nome di presidente.
27. Franco, poeta dialettale
appena scomparso.
28. Si usa per riferirsi a sé.
29. Cognome di presidente.
1. Quella vice in Lombardia
(nome).
2. Lavorato nei dettagli.
3. Albo Promotori Finanziari
(sigla).
4. Aulenti dell’architettura.
5. Il de Falco che voleva far
tornare a bordo Schettino.
6. Andric scrittore (iniz.).
7. Leggendario poeta nordico.
8. Si mettono nel Frusinate.
9. Già coperto col pennello.
11. Quella vice in Lombardia
(cognome).
12. La volpe è ritenuta esserlo.
13. Si getta nel lago Maggiore.
18. Una band storica della
scena britpop.
20. Si alternano agli altri.
21. Un service coi vassoi.
24. Una multinazionale del
brokeraggio (sigla).
27. Ashley della moda (iniz.).
di Luigi Gaetani
A lle 4.45 del (piovoso) pomeriggio dell’11 gennaio
del 1935, Amelia Earhart decollava sul suo
Lockheed Vega dall’aeroporto militare Wheeler Field
di Honolulu verso la California. Arrivò sana e salva
a Oakland dopo 19 ore di viaggio. Era la prima persona
in assoluto a volare in solitaria dalle Hawaii al Nord
America, una rotta di ben 600 miglia più lunga
di quella del volo transatlantico di Lindbergh. Dopo
poco più di due anni, ancora sorvolando le acque del
Pacifico – nel tentativo di completare il giro del mondo
– sarebbe scomparsa senza lasciare traccia.
Sempre un 11 gennaio, un altro personaggio storico
doveva prepararsi a un lungo viaggio. Secondo alcune
fonti, proprio in quel giorno del 1928 Stalin decretò la
deportazione di Lev Trotsky in Kazakistan. Era la
prima tappa di un lungo esilio che sarebbe finito a Città
del Messico, con il suo omicidio per mano di Ramón
Mercader. ©RIPRODUZIONE RISERVATA

La coda dell’occhio Sudoku 7 8 2

di Michele Smargiassi
8 9 1
Come si gioca
Nossignore, Completare
3 4 5 6
siamo gufi, il diagramma 4 1 9 7 5
non civette. in modo che
ciascuna riga, 8 6 1 2 7
E come vedete, colonna e 2 6 4 1 3
qui non c’è riquadro 3x3
7 8 9 5
proprio nessun contenga una
sola volta tutti i 2 3 9
comò. Quindi numeri da 1 a 9.
non fate battute Livello: medio
4 2 6
sceme. Sì, siamo
di cattivo umore,
perché la figlia Cucù
del dottore di Francesco Merlo
di Katmandu I ricchi vanno a Dubai a vaccinarsi al mare. A Varsavia
anche oggi hanno cominciato dai vip. Un californiano ha offerto
è in ritardo. 25mila dollari al Cedars-Sinai e a Londra l’immobiliare
Hacking 5mila a dose. A Napoli De Luca ha saltato la fila.
Murdoch è stato svelto, e anche Biden, Kamala Harris,
PRAKASH MATHEMA / AFP Nancy Pelosi, la Regina di Danimarca. Invece Queen
Elizabeth e Filippo hanno atteso il turno e il Papa è in lista.
Cantano i Beatles: “Money can’t buy me love”. Il vaccino sì.
Meteo

Oggi Domani Oggi Min Max Domani

La prima cosa bella
Sole
Nuvoloso Ancona 5 6 209 2 6 232 di Gabriele Romagnoli
Variabile Aosta -1 5 203 0 6 201

L
Coperto Bari 9 10 200 7 10 220 a prima cosa bella di lunedì 11 gennaio 2021 sono
Pioggia Bologna -3 5 268 -4 5 398 i gialli della zona rossa. Fateci caso, le indagini
Rovesci Cagliari 9 13 195 8 12 203
su un delitto ora durano un soffio: basta cercare
Grandine Campobasso 1 4 199 1 4 216
nella stanza chiusa.
Temporali Catanzaro 9 14 174 7 9 179
Continua sul sito, anche in versione audio
Nebbia Firenze 1 5 230 -1 6 242
con la voce dell’autore: larep.it/pcb
Neve Genova 4 6 220 4 8 247
L’Aquila 1 5 189 -1 5 217
Mare Milano -4 4 533 -5 3 650
Calmo Napoli 8 12 242 7 11 310
Le soluzioni di ieri
Mosso Palermo 11 15 146 10 12 170 8 1 7 5 3 6 9 2 4

Perugia 0 2 195 -3 3 224 9 6 2 4 8 1 3 5 7

Agitato
5 4 3 7 9 2 1 8 6
Potenza 3 9 165 1 5 213
Vento Roma 3 9 228 -1 9 275
3 8 9 6 5 7 2 4 1
2 5 4 3 1 9 6 7 8
Calmo Torino -5 3 458 -5 4 573
1 7 6 8 2 4 5 3 9
Moderato Trento -4 6 339 -3 6 384
4 2 8 1 6 5 7 9 3
Forte Dati Trieste 1 5 217 -1 5 216 7 9 1 2 4 3 8 6 5
Molto forte Venezia -1 5 211 -2 4 256 6 3 5 9 7 8 4 1 2
.