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19'1

FEBBRAIO 1957 N. 2 - ANNO"

lljl] J U lljlùJjl La mancanza di spazio, sul numero di gennaio,


mi ha privato della gioia di porgere i miei piu sen­
titi Auguri di Buon Anno a tutti i Lettori di Radio­
Rivista mensile edita dalla
rama.
SCUOLA RADIO ELETTRA DI TORINO
Lo faccio ora, seppur con ritardo, e spero essi
Direttore responsabile: Vittorio Veglia
Condirettore: Fulvio Angiolini giungano ancora graditi.
Direzione - Redazione - Amministrazione Oramai un nuovo anno si è spalancato dinnanzi
e Ufficio di Pubblicità
Via La Loggia 38 - TORINO - Tel. 390.029 a noi e naturalmente, è necessario che io segnali i
C/C postale N. 2/12930
nuovi programmi che la Redazione e la Scuola Elet­
tra ambiscono realizzare in questo anno di attività.
SOMMARIO Per quanto riguarda la Scuola Elettra posso pre­
annunciare che nel prossimo mese di aprile essa si
4 Liberiamo l'aria
trasferirà in nuovi piu ampi locali, che permette­
3 Inchieste d'oggi
ranno parecchie nuove iniziative, già allo studio da
5 Panoramica T. V.,
tempo, ma fin'ora non realizzate per mancanza ma­
di SAM CARCANO
teriale di spazio. Nuove macchine moderne e fun­
Ramasintesi,
di MANTEGAZZA
zionali permetteranno un piu rapido disbrigo di tut­
te le pratiche riguardanti gli Alunni, ora, purtroppo,
6 Ricevitore a tre tubi
un po' congestionate. Finalmente potrò realizzare
9 Come costruire un interfono a
quel sogno, che da tempo vagheggio, e cioè di avere
transistori
a disposizione laboratori perfettamente attrezzati af­
12 L'occhio magico del navigante,
finché gli Allievi, che lo desiderino e che abbiano
di JASON VELLA
terminato i Corsi, possano trascorrere alcuni giorni
14 Guai domestici di un teleriparatore,
presso la Scuola, onde perfezionare f!raticamente,
di MIMMO TIV]
sotto la guida di tecnici esperti, la loro preparazio­
17 Ridirama
ne. So che �ciò farà piacere a moltissimi Allievi ed
di BERGAMASCO
ex Allievi desiderosi veramente di mettere a punto,
18 Circuiti speciali per la soppressione
in modo completo, la loro preparazione. Spero in
dei disturbi
un prossimo numero di dare piu esaurienti ragg"'-'ta­
21 Le nostre interviste
gli affinché ciascuno possa decidere per il m.eglio.
di SERGIO BANFI
Altra notizia che desidero subito comunicare è che
22 «MIGHTY MITES » i piccoli
la Scuola, dopo la simpatica prova di amicizia data
transistors, di GIANNI VEGA
dagli Allievi ed ex Allievi in occasione della Fiera
24 Oscillatore a nota fissa a transistore
del Levante di Bari, ha intenzione di essere presente
27 Lettere al direttore
quest'anno a tutte le piu importanti fiere italiane
• proprio per continuare e rendere piu efficaci le rela­
Sono riservati alla rivista tutti i diritti di proprietà arti­ zioni dirette tra Alunni e Scuola. Anzi, a questo
sllca e letteraria sul materiale pubblicato. Per ogni
.
riproduzione cdare la fonte. I manoscritti e le foto­ proposito, invito caldamente i Lettori a segnalare a
grafìe anche se non pubblicati' non si restituiscono:
daremo comunque un cenno di riscontro. Pubblicazione
questa redazione le località e le date di svolgimento
autorizzata con n. l096 del Tribunale di Torino - Spe­
dizione i � abbonamento postale (Gruppa III). Stampa:
di Fiere attinenti alla radioelettricità-elettronica, af­
L, to Zeppegno - Tori no, via P. Bosell i 84 finché mi sia possibile stabilire al piu presto un pro­
RADIORAMA, Febbraio �, 1957 - RADIORAMA is pu
gramma e comunicarlo a tutti gli interessati.
.
bl,shed by Scuola RadiO Elettra, via La Loggia 38,
Turin, Italy . Printed in Italy by Lito Zeppegno - Torino. In quanio a Radiorama, come è mio costume,
non voglio « vendere la pelle dell' orso prima di
averlo ucciso », ma posso anticipare che importanti
C O P E R T I N A
migliorie sono in elaborazione ed esse premieranno
La signorina Wanda, pare
gli abbonati e i lettori già cosi numerosi ed affe­
deliziata neII' ascoltare lo
sua musica preferita. Vo­ zionati.
lete provare anche Voi a
costruire il piccolo ricevi-
,ore a 3 tubi?
UN MICROSCOPIO
CHE VEDE
l' INVISIBILE
'idea di un microscopio elettronico sorse quando si pensò alla possibilità di sostituire la luce con gli elettroni

L
.
per superare il normale microscopio ottico e poter in tal modo spingere oltre le ricerche nel campo dell'infi­
nitamente piccolo. E si trovò che un raggio di elettroni in movimento rapidissimo, in luogo del solito raggio
.
di luce, era la soluzione cercata.
Nel 1947 venne messo a punto un apparecchio completamente nuovo, l'EM 3. Con questo nuovissimo stru­
mento la maggiore intensità dell'acceleratore di elettroni permise di portare gli ingrandimenti da 20.000 a 60.000
volte. L'EM 3 ha aperto nuovi campi di ricerche preclusi prima anche al pili potente microscopio ottico.
La prima e la seconda foto da sinistra mostrano rispettivamente polvere di cipria dispersa ultrasonicamente e virus
di vaiolo vaccino. Nella terza foto è il microscopio elettronico installato al Centro di Ricerche sulla poliomielite:
grazie alla sua formidabile potenza, il nuovo microscopio elettronico può fotografare virus praticamente invisibili.
......................................................•........................................................................
,e

RADIO PORTATILE
A BORDO LA GRU
, DI UNA SCIALUPPA TELECOMANDATA
Una nuova radio ri­ Una recente inveri­
ce-trasmittente è stata ZIOne francèse per­
costruita per essere mette di comanJare
impiegata a bordo a distanza una gru,
Jelle scialuppe. Fa­ mediante un disposi­
cilmente trasportabi­ tivo elettronico con
le può galleggiare e comando a distanza.
quindi venire getta­ Non avremo pili il.
ta in mare in caso di manovratore n e Il a
oericolo: durante il torretta sulla som­
� ollaudo venne sca­ mità dell'antenna, e

gliata in una vasca la visione pili pano­


Jall'altezza di oltre ramica ed assoluta;..
IO metri, e quando mente priva di rischi,
\'enne ripescata fun­ permetterà manovre
zionava a meraviglia. �)ili sicure.
Nella foto grande - Nella foto piccola
due ufficiali provano il funzionamento. Nella foto pic­ si notano le mani del tecnico che manovrano i bot­
cola, l'aspetto esteriore della nuova radio. Sono visi­ toni di comando della gru che può trovarsi anche ad
bili ai lati, protette, anche le manovelle del generatore un chilometro di distapza. Sullo schermo l'operatore
di corrente, indispensabili per alimentare il ricevitore. segue con molta attenzione il funzionamento della gru.
e
................... ........ ....................... ....................................................... . . ...................

Il TRAFFICO SUI TELESCHERMI


Anche la televisione viene in aiuto dei tecnici e degli urbanisti che
tentano di risolvere i problemi del traffico, sempre pili gravi in tutte
le città del mondo. A Norimberga, in Germania, sulle terrazze di
alcune case che dominano i punti nevralgici, sono state piazzate
delle telecameré. Seguendo sullo schermo televisivo l'andamento del
traffico, i responsabili della viabilità sono in grado di intervenire,
dirottando il movimento quando si creano ingorghi ai crocic�hi
controllati dalle telecamere, in questi casi di notevolissimo aiuto.
.
IW
C
<:usa è la modulazione di fre­ Se dovessimo osservare la sagoma di un filo con perle infilate a questo
quenza, o MF? E a che cosa se' modo, vedrèmmo una forma nel complesso irregolare, la forma: delle onde
ne deve . l'avvento nel campo sonore che ci portano, ad esem lJio, questo messaggio: cc E quanto segue
'
delle radioaudizioni? Quali sono i riguarda la vita della salamandra'» .
vantaggi che questo nuovo sistema Nel caso del nuovo sistema, cioè quello della modulazione di frequenza,
presenta sul vecchio? non dobbiamo immaginare un solo filo, ma molti fili vicini e paralleli l'uno
La modulazione di frequenza Yen­ all'altro, che simboleggiano diversi canali di lunghezze d'onda. E dovremo
ne scoperta nel 193G da Armstl'ong, anche su"porre che l'uomo all a trasmittente, invece di infilare perle di uno
e "enne usata in America per molti stesso spessore ma di diametro di verso, infili perle tutte perfettamente
anni, ma la sua introùuzione in Eu­ identiche l'una all'altra. Per indicare la differenza tra le note acute di un
ropa, e soprattutto la sua pratica soprano e quelle gravi di un basso o tra i suoni dolci e deboli e quelli
applicazione alle trasmissioni ra­ forti, l'uomo infila le perle su fili differenti: prima qualche perla sul filo
dio, è relativamente recente. numero uno, poi parecchie sul filo numero sette, e poi ancora qualcuna sul
. Tutte le radioonde impiegate nel­ filo numero tre, e cosi di seguito per tutta la durata della trasmissione.
le trasmissioni risultano formate da La modulazione di ampiezza usa una sola lunghezza d 'onda, mentre la
due componenti. Per portare i se­ modulazione di frequenza deve disporre di una certa ampiezza di onde ai
gna li dal la trasmittente alla rice­ due lati del « filo di mezzo», (frequenza fondamentale) per continuare ad
vente è necessario disporre di una usare l'immagine precedente. Ed è questa la ragione per cui la modulazione
specie di corrente. alternata, che, in ùi frequenza non poteva e non può venire impiegata sulle normali onde me­
luogo dei normali cinquanta periodi die: manca infatti lo spazio necessario per tutte le stazioni.
della rete di alimentazione (la f1'\:.'­ Con la mo(]ulazione di aIÌ1piezza, tutte le onde emesse da una. qualsiasi
quenza), ne abbia parecchi milioni sorgentf.>, ('on1(' aù esempio un l:Ispira polven� in cattive condizioni o Ulla
al secondo. La trasmittente invia potPlltt' tl'aslllittt'lItf' 0. st01·n, ('('reallo eli sovl.'npporsi all'onda pOltalltt·, (' IH'
un flusso continuo di queste onde
ad alta frequenza. La seconda com­
ponente « cavalca» per cosi dire le
onde radio ad alta frequenza, ed ('
la corrispondente elettrica delle on­
de sonore create dall'annunciatore o
da un f'nntante al microfono: questa

Liberiamo
l'aria
Illustrata come una continua successione di perle tutte dello stesso spessore,
ma di differenti diametri, infilate in un filo (l'onda portante). Più grande è il
"
diametro, maggiore è l'intensità del suono. l'insieme del complesso di perle"
è l'onda portante.

è, ovviamente, una frequenza [IS­


sai bassa, in quanto, come è noto. I fREQUENZA I
i suoni udibili sono rappresentati
IfONDAMENTALE I
da onde variabili da venti a qUill­ Nel nuovo sistema a MODULAZIONE DI fREQUENZA. il suono è "infil.to" nella
portante in modo differente. le perle che rappresentano la musica sono tutte della
dicimila vibrazioni al secondo. I stessa dimensione, ma infilate in fili differenti.
due tipi di onde sono congiunti
alla loro origine, cioè alla tra­
smittente, mediante un procedimen­ moùificano l'ampiezza nei punti e nei momenti meno opportuni, con l'ffetti
to conosciuto tecnicamente con il deleteri ai fini di una buona ricezione. Con la' modulazione di frequenza
nome di « modulazione». Vi sono simili a'rùitri non sono piu possibili, e nessun aspirapolvere di questo mon­
due modi di modulazione, e, fino a do può alterare la frequenza delle onde in arrivo, o, per ritornare alla
poco tempo fa, le stazioni trasmit­ nostra immagine, infilar perle sul filo sbagliato. E poiché è la frequenza
tenti applicavano quello noto come delle oscillazioni, la relazione tra il numero delle perle su questo filo e
MA, ossia mo dulazione di ampiezza. su quello, nelle onde in arrivo che ci dà la musica che vogliamo ascoltare,
Immaginate un filo sottile e ben si può dire che con la modulazione di frequenza le interferenze sono in
teso, sul quale venga infil ata in gran parte ridotte, se non del tutto eliminate. Inoltre, con la modulazione
continuazione una serie di perle, e di ampiezza vi è sempre un limite alla fedeltà di riproduzione nelle varie
supponete che le perle siano tutte direzioni, oltre il quale i tecnici della trasmittente non possono andare,
dello stesso spessore, ma con dia­ perché l'onda, per cosi dire, non ne può portare di piu: essi non possono
metri diversi: questa immagine infilare sul loro unico filo delle perle che abbiano piu di date dimensioni.
rappresenta la cosi detto modula­ Con la modulazione di frequenza questo limite sparisce, ed è assai piu fa­
zione di ampiezza. Il filo sottile è cile creare un segnale di una sorprendente fedeltà, che riproduce la musica
l'onda portante: l'onda ad alta fre­ con una purezza mai raggiunta prima. Sintonizzarsi su di una stazione,
quenza emessa dalla stazione tra­ con la modulazione di frequenza, è un gioco da ragazzi, e la selettività
smittente. Ciascuna delle perle rap­ assoluta permetterà di ricevere unicamente la trasmissione che si desidera
presenta, in questa immagine, una ricevere, senza interferenze disturbatrici. '
oscillazione di bassa frequenza, e la Il costo dei ricevitori a modulazione di frequenza è leggermente supe­
grossezza specifica di ogni perla che riore a quello dei normali ricevitori, perché il separare la musica dal­
viene infilata ad un dato momento l'onda modulata portante è abbastanza complicato, ma la soddisfazione di
dipende dalle parole e dalle note ricevere della musica veramente viva e pura val bene qualche migliaio di
trasmesse. lire in piu . . .

4 RADIORAMA
P A,N o R A M I C A TV RAMASINTESI
Che fosse una delle solite americanate? Nel primo dopoguerra, Che la pubblicità inizi in febbraio alla TV
quando ci arrivavano dagli Stati Uniti i primi formidabili echi del suc­ è in fondo una bugia. Infatti già nel pas­
cesso ottenuto dalla televisione - tutt'un rivolgimento del sistema di
sato abbiamo notato interferenze pubblicitarie
vita, e nuovi idoli, passioni', isterie - noi europei eravamo piuttosto
nei programmi: ricordiamo ad esempio Alba
perplessi. Ci sentivamo adulti, di fronte a un popolo di bambini che
Arnova nella defunta « Piazzetta )) seduta fra
aveva scoperto un nuovo balocco.
Ma che cos'era mai,. questa televisione, se non un piccolo cinema due copie di rotocalchi di un noto editore
sempre a portata di mano, con uno schermo grande poco piu di un milanese; i due titoli erano visibilissimi e la
fazzoletto? In attesa di avérla anche nelle nostre case, la allineavamo, telecamera vi indugiò a lungo. L'ultimo in­
al massimo, con i piu comodi elettrodomestici. contro di pugilato ospitò invece uno schiera­
Qualche anno piu tardi, quasi in sordina, cominciarono a spuntare mento di pugili, allenatori, massaggiatori,. in
anche in. Italia i primi schermi verdolini. Contando le antenne sui
tuta su cui spiccava la marca di una fabbrica
tetti, si sarebbe potuta anche ottenere la controprova del modulo Va­
di elettrodomestici. Anche qui la telecamera
noni: i benestanti si denunciavano da sé, puntando quel\ 'indice di
ferro contro il cielo. Beati loro! Una bella comodità, siamo d'accordo;
si sprecò nei primi piani di schiene pubbli­
però non succedeva proprio niente, da noi, che ricordasse da vicino i citarie.
furori d'America. La nostra vita restava sempre la stessa, e la televi­ A parte il fatto che probabilmente questa
sione era soltanto un di piu. Che gli americani, per quella scatola sarebbe la formula pubblicitaria meno fasti­
luminosa, avessero fatto a suo tempo un simile baccano, ci riusciva diosa per il teleabbonato, ci piacerebbe sapere
pur sempre incomprensibile. se questi avvenimenti sono proprio casuali o
È stato il 1956, l'anno della Bolognani e di Terrazzano, a dare la . se invece, siano U11a forma di favoritismo
prima scrollata alla pianta. Una ragazza bionda, con una faccia come
se ne vedono tante, riuscl a far impazzire il Paese; un pazzo perico­
nascosto. It:::� I

loso, come purtroppo non ce ne sono pochi, ebbe modo di terrorizzare


un villaggio. La Bolognani, in un mese, si guadagnò la popolarità di
Garibaldi; il pazzo furioso, in un pomeriggio, tentò di emulare la


Sempre con la TV pubblicitarill, la volta
popolarità della Bolognani. Senza la televisione, non avremmo avuto
né· l'una, né l'altro. scorsa ponemmo la questione dell'orario del
Altro 'che in America! La TV, che avevamo sottovalutata, trattan­ programma reclamistico. Ora pare che la Di­
dola come un qualunque comfort, dimostra di poter essere una . carica rezione, in seguito alle lamentele degli abbo­
di dinamite sotto le nostre fragili strutture. Una specie di atomica, nati, provvederà a metter it1. onda il pro­
capace di travolgere gusti, tradizioni, valori, rispetti. Gli americani, gramma dopo il telegiornale, anziché prima.
che avevamo trattati dieci anni fa da ingenui entusiasti, ci appaiono,
improvvisamente, molto piu vaccinati e immunizzati di noi. Al con­
fronto con le nostre, le loro pazzie si scolorano.
Se vogliamo ora trovare una spiegazione, che ci insegni a trasfor­
.

La prima ondata di pellicole pubblicitarie
mare la « bomba TV )), sempre sospesa sopra le nostre teste, in paci­
è pronta:' ormai si lavora alla seconda serie,
fica energia di Progresso ci vuole un esame di coscienza. Pedante, ma
gli entusiasmi però, sono un poco spenti, n011
necessario. Il televisore, contrariamente alle apparenze, non è un ci­
nema chiuso in casa, ma una finestra di casa aperta sul mondo. Non si sente parlare piu di trovate ed idee che
è fatto per avvicinarci di piu ai divi, ma per far conoscere alla gente possa11o destare interesse presso gli spettatori.
qualunque la gente qualunque. Le facce che abbiamo già viste tante Forse sta iniziando l'era delle zuppe.

-�I:II:IS_-,;'�
. volte in fotografia non ci interessano: palpitiamo per quelle che non
abbiamo mai viste, e che probabilmente non avremo mai piu occa-
�ione di rivedere.
.
.
Queste sono. le radici del Mike di « Lascia o raddoppia)) e del La fine di « Lascia � raddoppia?}), che
Tortora di « Te\ematch )), se vogliamo scoprire davvero, a mente sembrava imminente, pare scongiurata per il
fredda, donde essi derivino la loro popolarità. In un paese come il momento. L'inizio dei programmi TV anche
nostro, dove si parla sempre e soltanto delle solite poche migliaia di
nelle zone meridionali ha riacceso l'interesse:
persone, e tutti gli altri, che sono milioni, debbono stadi a guardare,
tutto un nuovo pubblico ha « fame» di Mike
i presentatori della TV ci appaiono come angeli custodi, capaci di
tirarci fuori dalle secche della grigia vita provinciale e dall'anonimato.
Bongiorno. La concorrenza di « Telemacht»
In questo senso la televisione si distingue dal cinema e da tutti . ha ànche stimolato i programmisti a ravvi.
gli altri spettacoli: è « festa di noi altri ». CosI accade che nel\'ordi­ vare la trasmissione. Ci sono però anche gli
naria quieta amministrazione dei nostri programmi televisivi, una scontentI, ossia gli ex-concorrenti che atten­
volta ogni tanto « esplode » la trasmissione ·di successo: sono i casi dono con ansia di tornare alla celebrità con
in cui si riesce a pescare il personaggio non tra i soliti già famosi die­ un nuovo programma: « Sfida al campione».
cimila, ma tra i milioni di persone che restano tutta la vita nell'ombra.
Dovranno attendere ancora un po' (almeno
Se non offriremo loro piu sfogo, nei giochi, nelle rubriche, nel
tre mesi), però si ventilano già le prime for­
telegiornale, se imporremo loro, come condizione perché si apra la
porta della notorietà, l'obbligo di studiare a memoria la collezione
mazioni della « Sfida»: Dossena e Cambi per
della « Gazzetta dello Sport )) o la storia romana del Mommsen, po­ la geografia, Degoli-Pellegrini per la lirica e
tremo correre ancora qualche brutto rischio. I piu squilibrati tra gli Lucchini-Zeppegno per l'architettura. Non si
anonimi, come è accaduto a Terrazzano, escogiteranno qualche altra sa nulla, invece, sulla formula tecnica del
imprevedibile maniera per semorare ( ameni H. Magari a spese ùèl nuovo gioco. Comunque gli unici che lo at­
prossimo. tendono con ansietà sono i concorrenti.

N. 2 . fEBBRAIO 1951 5
'
variare l induttanza della bobina
� Hacchiuso in un elegan­ s'introduce piu o meno in essa un
te mobile di plastica. nucleo che può essere di sostanza
simile a quella dei nuclei delle me­
die frequenze oppure di ferroxcube.
Tale nucleo è azionato da una fu­
dotte vengono irradiate nello spa­ nicella mediante la solita manopola
zio disturbando la ricezione di al­ di sintonia. L'antenna è accoppiata
tri ricevitori, situati nelle vici­ al circuito di ingresso tramite un
'
nanze, e casualmente accordati sul­ condensatore da 95 pF affinché ri­

U
n minuscolo riceyitore a rea­
zione può essere realizzato con la stessa stazione sulla quale è ac­ sulti isolata, per la frequenza di
lo schema di fig. 1: la sua cordato il ricevitore a reazione. rete, dal telaio che, dato il tipo di
semplicità, per cui non è richiesto Per evitare gli inconvenienti se­ alimentazione usato, viene a tro­
molto materiale, e la compattezza gnalati occorre agire nel seguente varsi direttamente collegato ad un
del montaggio, permettono di ren­ modo durante la ricerca delle sta­ filo della rete stessa. L'antenna può
derlo di minime dimensioni e rac­ zioni : portare l' indice della sinto­ essere costituita da un lungo filo
chiuderlo in un grazioso mobiletto nia nel punto della scala dove si teso per aria e ben isolato oppure
di plastica. presume debba trovarsi la stazio­ collegata ad una presa di terra.
Se ben costruito ha pure presta­ ne che si vuoI ricevere, quindi au­ La tensione di bassa frequenza
zioni ottime, tanto da dare una sod­ mentare gradualmente la reazione, viene prelevata .dalla griglia scher­
disfacente ricezione in altoparlan­ muovendo contemporaneamente un mo della sezione eptodo del tubo
te delle stazioni locali ed anche di pochino avanti ed indietro il co­ EOH81: in questo modo esso fun­
molte altre stazioni delle onde me­ mando di sintonia fino ad indivi­ ziona da triodo e la placca viene
die, se munito di buona antenna. duare la stazione cercata. Se l'in­ collegata al +AT tramH.� un resi­
tensità della ricezione risulta trop­ store da un 1 MD solamente' per
po bassa bisogna aumentare ancora mantenere la corrente- anodica. La
LO SCHEMA
la reazione, ma appena si nota il sezione triodo dello stesso tubo
L'uso di un tubo doppio, il trio do­ . fischio dell'innesco, subito la si de­ funziona da preamplificatore B.F.
eptodo EOH81, fa si che il ricevito­ ve diminuire di quel tanto che ba­ e nel suo circuito di griglia è pure
re sia in realtà a quattro tubi, le sta per avere l'ascolto non distur­ inserita la presa fono, che permet­
cui mansioni sono le seguenti: bato. In ogni caso non bisogna la­ te di usare il ricevitore anche per
sciare mai funzionare il rieevitore la riproduzione dei dischi. Per sem­
. - eptodo EOH81 (connesso a trio-
in condizioni di innesco: ricordi plicità non vi è alcun commutatore
do) rivelatore à reazione;
che può disturbare i vicini ricevi­ che escluda il rivelatore quando si
- triodo EOH81 preamplificatore tori, il che è poco simpatico e per usa il fono, quindi in tale condi­
di bassa frequenza: di piu perseguibile per legge. zione di funzionamento bisogna ave­
- tetrodo a fascio 6AQ5 amplifica­ Il condensatore di regolazione re l'accortezza di ridurre al mini­
tore finale; della reazione è costituito da un mo la reazione e di regolare la sin­
- diodo 35X4 réttificatore (oppu­ compensatorino, indicato con 02 tonia in un punto dove non vi siano
re 35S4). sullo schema, in parallelo al quale stazioni, al fine di evitare che que­
è disposto un condensatore fisso da ste possano sovrapporsi alla ripro­
La rivelazione è ottenuta con il 10 pF. La capacità di tale conden­ duzione fonografica. Lo stadio fina­
classico sistema a reazione, che satore Cl va diminuita nel caso si le è del tipo normale ed usa il tu­
permette di avere una elevata sen­ notasse che, pur svitando comple­ bo 6AQ5 accoppiato, a resistenza e
sibilità pur non usando amplifica­ tamente 02 ' il ricevitore continua capacità, allo stadio precedente e,
tori a R.F. o convertitori di fre­ ad essere innescato, mentre va au­ mediante trasformatore di uscita,
quenza seguiti da amplificatori F.I. : mentato nel caso opposto, Cloe all'altoparlante, che è da 85 mm di
lo schema è quindi di estrema fa­ quando, pur avvitando completa­ diametro.
cilità, ma perché dia i risultati de­ mente 02 ' non si raggiungano le L'alimentazione è fatta con un
siderati deve essere regolato con condizioni di innesco. Poiché la autotrasformatore munito di cam­
cura durante la ricezione. reazione avviene tramite i due av­ biotensioni universale : per questo,
Il principio della reazione è infat­ volgimenti della bobina di anten­ come già accennato, un filo della
ti quello di prelevare una parte del na, una mancanza di innesco può rete viene ad essere direttamente
segnale a R.F. presente in placca essere piu facilmente causata dal­ collegato al telaio del ricevitore. 1<J
del tubo e ritornarlo in griglia me­ l'aver collegato alla rovescia il pri­ indispensabile, perciò, stare attenti
diante un condensatore regolabile. mario di essa, il che si control­ a non collegare mai il telaio diret­
per poter dosare la reazione in mo­ la semplicemente scambiandone le tamente a terra e se questo colle­
do giusto: né troppo poca - con connessioni. La sintonia di questo gamento va fatto per ottenere una
il che non si avrebbe sufficiente ricevitore è del tipo cosidetto a buona ricezione, lo si deve fare tra­
sensibilità e selettività - né trop­ permeabilità variabile, che consiste mite un condensatore di valore
pa per evitare che il ricevitore in­ nel far variare l'induttanza della compreso tra 0 , 05 ,uF e O,l,uF.
neschi. L'innesco si manifesta con bobina anziché la capacità del con­ Quando il ricevitore è acceso, . fuori
un fischio pili o meno acuto, quan­ densatore, come si fa usualmente. del mobile, non bisogna toccarlo
do si accorda il ricevitore su una In questo caso non vi è quindi al­ con le mani se prima non si è prov­
stazione, rendendone impossibile cun variabile, ma un semplice con­ veduto ad isolarsi bene da terra o
l'ascolto. Inoltre le oscillazioni pro- densatore fisso ( 120 pF) a mica. Per con scarpe con suola di gomma o

6 RADIORAMA
stando su pedane o pavimenti di le­
gno asciutto.
L'accensione dei tubi ECH81 e Una VISIone dall'alto
6AQ5 è fatta a 6,3 V mediante una del telaio premontato. �
presa sull'avvolgimento dell'auto­
trasformatore, alla quale è pure
connessa la piccola lampadina della
scala. Un'altra presa fornisce 35 V
per il tubo 35X4, mentre la stessa
presa del 160 V è utilizzata per la
tensione anodica. Viene quindi rad-'
drizzata una sola semionda ed il ECHel 6AQS
filtro è fatto a resistenza e capacità
per evitare l'uso dell'induttanza di
peso ed ingombro non trascurabili.

MONTAGGIO
Date le piccole dimensioni del
Fig. 1 - Schema elettri­
telaio il montaggio risulta alquanto
co del nuovo ricevitorp.
minuto, per cui va fatto con cura
cercando di sistemare bene i com­
ponenti affinché non occupino piu
spazio del necessario. Lo schema
di montaggio è stato necessaria­
mente diviso in due parti: in fig. 2
è riportata la parte di circuito che
va sistemata sotto al telaio, men­ -
Fig. 2 Schema di mOll­
tre in fig. 4 si vede la parte che taggio (sotto al telaio).
trova posto sopra al telaio. Natu­
ralmente i collegamenti tra le due ,

N. 2 . FEBBRAIO 1957 7
Filo nudo
Fig. 3 - Particolare di ti�­
�;Ig�!:io df'l1n lnmpadinn.

1';1 rl i hallllU dovuto e:-;::;(�r(' int0lTot­ �;lld;ll" alla vitI' (h'1 ('olliJ)('Il:-;ah)),(' �i \';1 lllughvzza oltre dIV a \':1101'('
t i, e sono stati quindi cOlltra��e­ può cosi uscire dall' è1PllO::;i to foro troppo .piccolo di C�, o, piu sempli­
gnati con numeri o lettere per non praticato nel fondello del mobile. cemente, al primario della bobina
confonderli. La piccola lampadina della scala è d'antenna connesso alla rovescia,
Procedendo in modo razionale, si fissata come indicato in fig. 3: teso Tutti i matei'iali, valvole, mobile,
devono dapprima fissare al telaio un filo nudo da una parte all'altra telaio compresi, sono disponilJili a
tutte le parti meccaniche e cioè por­ dell'altoparlante si salderà ad esso L. 8.000.
tavalvole, cambiotensioni, trasfor­ uno dei due fili della lampadina, in
matore d� uscita, autotrasformatore due punti, dopo averlo attorcigliato
MATERIAL E OCCORRENTE
di alimentazione, potenziometro del attorno alla punta della lampadina
volume, bobina di sintonia con re­ stessa in modo che possa sostener­ TUBI
lativa funicella azionata dalla ma­ la; l'altro filo sarà invece connesso ECH81
nopola per farne scorrere· il nucleo, ai 6,3 V. 6AQ5
altoparlante, ecc. A proposito del 35X4
comando di sintonia, la funicella CONTROLLO E COLLAUDO
RESISTORI
deve essere avvolta attorno al per­ DEL CIRCUITO
400 D 1h W impasto
no della manopola in modo che Finito il cablaggio, prima di dar
800 D 1 W impasto
l'indice si sposti verso destra quan­ tensione al ricevitore, è bene con­
200 kD 1h W impasto
do pure verso destra viene ruotata trollare con molta attenzione i col­
500 kD 1h W impasto
la manopola stessa. legamenti fatti, seguendoli sempli­
1 MD 1h W impasto
Ora si può cominciare a stendere cemente con l'occhio o meglio ser­
2 MD 1h W impasto
i collegamenti tra i diversi piedini vendosi di un analizzatore. Assicu­
lO MD 1h W impasto
dei portavalvole e le parti fissate, ratisi di ciò, si potrà innestare la
CONDENSATORI
quindi passare a collegare i resisto­ spina del cordone di alimentazione
l'i ed, i condensatori, come è chia­ nella presa di corrente, dopo esser­ 1 x lO pF ceramico
ramente indicato negli schemi elet­ si accertati che il cambiotensioni 1 x 95 pF ceramico
trici e di montaggio. In questi ul­ sia disposto nella giusta posizione, 2 x 120 pF mica
timi vi sono dei collegamenti che quindi chiudere l'interruttore. Si 1 x 250 pF mica
terminano con un grosso punto ed verificherà, ora, che i tubi e la 1x2 kpF carta
apparentemente possono sembrare lampadina si accendano regolar­ 1x5 kpF carta
lasciati per aria: il punto indica mente: dopo alcuni istanti si in­ 1 x lO kpF carta
invece che tali collegamenti sono comincia a udire qualcosa nell'al­ 1 x lO flF elettrolitico
fatti al telaio, cioé a massa, come toparlante ed agendo sui comandi 1 x 40+40 flE' elettrolitico
ad es. il piedino 3 del tubo 35X4. di sintonia e di reazione si dOVI'an­ VARIE
Per fare queste saldature diretta­ no ricevere le stazioni locali. 1 autotrasformatore di alimento
mente al telaio, occorre avere un Se non si ha alcuna ricezione, \>i­ 1 trasformatore di uscita
buon saldatore che sia in grado di sognerà controllare che le tensioni 1 altoparlante 85 mm
riscaldare sufficientemente il telaio ai piedini dei tubi abbiano all' in­ 2 zoccoli miniatura
stesso, altrimenti la saldatura ri­ circa i valori segnati sullo schema 1 zoccolo noval
mane « fredda». Se si dispone solo di fig. 1, scovando in tal modo 1 potenziom. 500 kD log. con int.
di un piccolo saldatore non è consi­ se vi è qualche componente difet­ 1 lampadina a goccia
gliabile fare le suddette saldature, toso o qualche collegamento errato, 1 telaio
ma conviene piuttosto fare dei bu­ quindi accertarsi che l'antenna sia 1 bobina d'antenna
chi nel telaio e fissare in questi dei. efficiente e di sufficiente lunghezza, 1 nucleo per bobina d'antenna
capicorda di massa' per mezzo di infine controllare che la reazione in­ funicella e indice
viti: su di essi si potranno fare age­ neschi. L'innesco della reazione �i 1 .perno di sintonia
volmente le saldature di massa pur manifesta con un fischio piu o me­ 1 cambiotensioni
usanùo un saldatore di piccola po­ no acuto solo se il ricevitore è ac­ 1 compensatore di reaz. 12 pF
tenza (40 W). cordato su una stazione. Se non (� 3 manopole .
Il compensatore C2 della reazione accordato o se è staccata l'antenna, mobile
va sistemato sul retro, sostenuto, si noterà solo un colpetto nell'alto­ viti fissaggio
al capocorda isolato, dalla sola sal­ parlante nell'istante in cui si ha spina luce
datura, che va quindi fatta con ab­ l'innesco o il disinnesco. Il mUIl­ cordone (li alimentazione'
bondante stagno affinché risulti ro­ cato innesco può in certi casi esser(� filo per collegamenti
busta meccanicamente. Il perno dovuto anche ad antenna di e<:ee�-

8 RADIORAMA
Come costruire un interfono a transistori

Non occorre andare alla porta per saperlo.


Basta premere un pulsante e domandare...

'Q u ando suonano il campanello della porta, con questo in­


terfono, potrà parlare con chi .h a suonato, standosene
nella sua cuci na, nel suo laboratorio o nel suo studio.
COSt poche parole le eviteranno di correre i nutilmente alla
porta nel caso c he chi ha suonato cerch i qualcuno che non
è i n' casa, o abbia sbagliato, o sia u n venditore ambulante che
non l a interessa.
Questo semplice dispositivo a transistori, che chiunque può
costru ire, trova anche altre applicazioni: può essere usato per
comunicare con lo scantinato, con il garage o con le camere
vicine. I n stallato nella camera dei bambini può servire da spia
alla loro m adre per sentire se bisticciano invece di dormire,
od assicurarla c he qualcuno di essi non abbi a paura a stare
al buio.
I transistori sono l' ideale per tale dispositivo poiché entrano
istantaneamente in funzione quando se ne ha bisogno senza
assorbire corrente quando non l avorano.
Questo circuito assorbe cOSI poco d urante il funzionamento
che l e quattro pile cilindriche usate possono alimentarlo per
un centinaio di ore, quindi, per il comune uso, dura'n o
;lI1ni . Se deve invece funzionare in continuità basta usare pile
di capacità maggiore.
L' apparecchio viene sistemato i n casa e
comprende l ' alimentatore, l ' amplificatore,
il commutatore e l' altoparlante principale,
mentre vicino alla porta v iene installato
un semplice altoparlante. Entrambi gli al­
toparlanti funzionano cOSI anche da mi­
crofono.
Udendo squillare il campanello, chi è
in casa deve solo portare il comm utatore
sulla posizione parlo per poter parlare con
chi ha suonato, e sulla posizione ascolto
per sentire quello c he desidera .
Per avere il campanello non vicino alla
porta, basta aggiungere un terzo filo (trat-

N. 2 - FEBBRAIO 1957
Telaio visto senza l a cassetta: I n questa
va fatto un foro di 9 cm d i dtametro.
L'altoparlante va fissato stringendo tra
esso e l a scatola una rete metallica, come
si vede nella prima foto in alto della pa-
_._gina precedente.

teggiato nello schema) per poterlo in­ 11 com m u tatore può essere a levet­ fissare il commutatore e fare un ta­
stallare vicino all ' interfono, usando le ta, a quattro vie e tre posizioni, con glio per la sua levetta. Per collegarlo
stesse pile per alimentarlo. ritorno automatico sulla posizione cen­ al resto del circuito si devono usare
L'apparecchio può venir sistemato trale, corrispondente a spento, oppure, fili flessibil i isolati .
in una cassettina, montando le pile e se preferite che possa stare su qual- . La batteria può essere fatta in pra­
l 'amplificatore su una tavoletta di le­ siasi posizione, basta sceglierne uno tica saldando quattro elementi da
gno, che fa da fondo alla cassetti na senza molla, o del tipo solito rotante. 1 ,5 V direttamente al circuito, lega n­
stessa. I capicorda di una delle quattro vie doli insieme con nastro e fissandoli al
La posizione delle parti non è cri­ servono solo quali ancoraggi per il telaio con una squadretta.
tica, ma è bene montare i due trasfor· condensatore C l ' mentre le altre tre Le saldature agli elementi vanno
matori ad angolo retto, per evitare ac­ vie sono usate come tre deviatori in­ fatte il pili in fretta possibile affinché
coppiamenti magnetici. Due basette a dipendenti. Le connessioni vanno fat­ il saldatore non le riscaldi troppo,
quattro ancoraggi servono quali pun­ te come indicato nell� fig. 2. danneggiandole. Finiti i collegamenti,
to di fissaggio dei collegamenti e qua­ Il commutatore è montato sulla si deve sentire un leggero soffio quan­
li sostegno dei transistori, i cui termi · cassettina per mezzo del suo bullonci­ do i l commutatore è nella posizione
nali vengono direttamente saldati ad no di fissaggio. ascolto mentre l'altoparlante seconda­
essi, dopo averli tagliati della lun­ Costruita la cassetta per l'altopar­ rio non è collegato. Connesso anche
ghezza di circa 2 cm. lante, occorre praticare due fori per questo e dispostolo vicino all'altro si
deve udire, disponendo il commuta­
tore in entrambe le posizioni, un fi­
M AT E R I A L E OCCO R R E N T E schio che cessa quando i due altopar­
lanti sono tenuti lontani .
T l trasformatore di ingresso Altoparlanti : 2 da IO cm, impedenza
Se possiede un m illiamperometro l o
T 2 trasformatore di uscita 3 ,6 il
utilizzi p e r mettere a punto l'ampl�fi­
Vl V 2 transistor Raytheon CK 722 o catare per la massima amplificazione
Varie : 2 basette a 4 a�coraggi
Philips OC7 1 ed i l minore assorbimento di corrente.
I basetta a 2 ancoraggi o due
Cl 5 ,uF / IO V elettrolitico I transistori possono essere un po' di­
ancoraggi semplici
C 2 0, I ,uF carta versi l'uno dall'altro, comunque ciascu­
4 pile cilindriche da 1 , 5 V
Rl R2 100 kil 1h W resistori chimici no deve assorbire da 0,75 a 1 ,25 m A .
SW com mutatore 3 posizioni, 4 vie, a viti, dati, filo isolato per col- Se u n o d e i d u e assorbe molto di p i li ,
levetta o rotante legamenti occorre aumentare i valori di R l e R2•
L'altoparlante secondario p u ò essere
�����.-.,.,tt.��""'"
IO RADIORAMA
J

Fatto un foro di 8 cm nel fondo del barattolo di latta si fissa l ' a ltoparlante secondario interponendo la griglia metallica (foto a
sl11istra). Fissando il coperchio del barattolo al m uro (foto al ce n tro) si i n nesta su di esso il barattolo contenente l'altoparlante.
Ultimata questa ' semplice operazione conviene quindi fissarlo con nastro adesivo (foto a destra), senza usare viti o chiodi .

fissato i n u n barattolo d i latta, come


F L U V IA L E si vede nelle foto, e va quindi mon­ QUANTI TELEVISORI NEL MON DO 1
tato vicino al pulsante del campanello, A ttualmente esistono in tutto
Un n1l OVO t ipo (li ra(Zar. desti­
nato ad im barcazioni fl u viali di modo che possa essere sentito da il mondo ol tre 50 milioni d'i te­
d i p icco la mole, è sta to di re­ c h i suona e possa raccoglierne la voce . levisori. Circa 4/5 di essi sono
cente messo a p u nto da una Poiché l'altoparlante può sorprende­ in funzione negli S tati Unit'i.
dit ta di New York . Il nu,o vO re il visitatore, si può mettere u n car­ A l secondo posto tra i paesi
1 mpianto mdar, a d'iffe're n,za di tello di avviso vicino al pulsante del
con 'una piu a l ta percen tuale
quelli adoperati per le grandi di, televisori viene la Gran Bre­
campanello. Quando l ' altoparlante se­ tagna con 6 milioni di 'u nità"
navi, ha un ragg'io d'i soU 10
me tri; esso perm ette ai rImo?-­ condario va montato alla porta o al seguUa dal Canadà con 2 mi­
chiatori di a t traversare facil­ cancello che sta all' aperto, è bene ri­ lioni e 200.000 appa-recch i . L'I­
mente s t 1"e t ti, ca nali" p o n ti , pararlo con un piccolo spiovente. tal ia, c h e , secondo le �l ltime
c h iuse e d i cos teorliare c o n mas­ s tatistic h e , contava nel h.L S1UL
Stendendo i fili di collegamento, si
sima sicu rezza m o li e gettate . rete n(/,zionale 380.000 u,nità n
possono far correre l ungo i cornicioni, tu t to il 1956, con l'allaccù.Lmen­
I l nuOvo disposi tivo di facile
appUcazione è fJià stato adot­ se all' aperto, l ungo gli spigoli delle to della rete del Sud ha mg­
tato (l(/, molte com pagn ie d i stanze e le cornici dei quadri se nel- . .o iunto in breve circa 430.000
piccola, nad,gazione. l'interno, per renderli i nvisibili. nn'ità al portafoglio ntent-[ .
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ALTOPARLANTE
PRINCIPALE

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ALTOPARLANTE
SECONDARIO

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N. 2 . fEBBRAIO 1957 •
U
n t ransa t la nt ico s t a navigando nella notte, avvolto in u n a pesante cort i n a
di nebbia : in planciu l ' u fficiale di g'u ardia scruta il mare, distingue a
mala pena pochi metri del ponte : non arriva nemmeno a scorgere la
prua della nave. Eppure, attorno a lui, n e l l a notte pesta e nebbiosa, a ltre navi
solcano i l mare tutt'attorno : i l minimo errore di lettura della bussola, u n ri­
l i evo inesatto dagli strumenti di bordo, u n calcolo errato della posizione del l a
n a v e possono provocare u n a catastrofe. L'uffi c iale di guardia, c o i n e r v i tesi
Il no allo spasi m o non si dà tregua : sa che la: responsabilità de l la na ve e dei
suoi occupanti grava totalmente sulle su e spalle.
Dopo l a seconda guerra mondi a l e , però, questa responsabilità è stata note­
volmente alleggerita da una delle invenzioni pili importanti dei nostri tempi :
il radar.
el buio della notte nebbiosa l'ufficiale di guardia va su e giù per la plan­
cia, ogni pochi minuti accosta i l viso ad u n apparecchio. Si stacca e si avvicina
a l timoniere la cui figura si staglia nel buio del l a plancia per la luce rossa­
stra della bussola giroscopica : « Barra a dritta su 1200 » comanda l ' u fficia l e .
I l timoniere esegue : « Barra a dritta su 1200, comandante » . La n a v e v i r a
leggermente verso sinistra. L'ufficiale dopo aver scrutato l'apparecchio radar,
verifica sulla carta l a posizione della nave : è di nuovo in rotta.
Ecco uno dei piu frequenti impieghi de l radar, guida e guardiano delle
navi e degli aerei di oggi .
.I l nome di R A DAR deriva da « R adio Detection and Ranging » che signi­
fica : avvistamento e localizzazione a mezzo radio. Praticamente il radar si
basa s u l principio dell'eco : u n fascio di onde emesse da una sorgente che si
. riflettono al punto d'origine quando incontrano u n ostacolo ; l'unica differenza
dall'esempio è che invece di onde sonore vengono emesse onde radio ad altis­
sima frequenza.
L'apparato si compone di u n trasmettitore che lavora su frequenze del­
l'ordine dei 10.000 MHz, con emissione di i m p u lsi della durata di circa 0,2 Il-s
(microsec_ondi) e potenza di impulso di 50 kW. I l generatore a radiofrequenza
è u n tubo spèciale, detto magnetron a cavità, dal quale gli impulsi a mezzo
di una guida d'onda vengono portati al sistema radiante. Questo è un tronco
( Sot to) . paraboloide posto i n continua rotazione in senso azimutale in modo da scru­
tare in continuità l'orizzonte. Un particolare ricevitore supereterodina prov­
vede alla ricezione e rivelazione dei segnali. Questi vengono poi portati su
u n canale video che alim e nta u n 'tubo a raggi . catodici a lunga persistenza ;
generalmente i canali video sono due : uno che controlla un raggio di mare
di quaranta miglia, l'altro, piu piccolo, controlla per venticinque miglia e
viene consultato per la navigazione portuale. Tutta la parte video, delimitata
in u n · cerchio, la parte oscillografica e i relativi alimentatori sono contenuti
i n u n unico mobile che ha possibilità di rotazione e di inalzamento per adat­
tarsi alla statura e alla posizione dell'operatore. La parte ad alta frequenza
. è contenuta, invece, in pannelli sistemati a paratia. L'energia al ' complesso
radar viene fornita da u n motore-generatore di corrente alternata a 230 V.
Le rilevazioni radar vengono effettuate s u l tubo a raggi catodici. L'antenna
parabolica, che come abbiamo accennato è girevole, emette ad intervalli delle
onde radio. Nell'intervallo fra le varie emissioni, riceve le onde di rimando.
Al movimento dell'antenna corrisponde s u l tubo catodico, posto in plancia. vi­
cino a l timoniere, i l movimento veloce e continuo di u n raggio di luce che ha
centro nel punto luminoso rappresentante la nave che viaggia. Questo raggio,
nel fare il giro dello schermo, pennella, per cosi dire, per l'attimo i n cui passa,
tutti gli ostacoli che si trovano entro i l raggio d'azione delle radio-onde
emesse, ivi comprese le coste, le isole e le altre navi.
Frattanto l'ufficiale di guardia, ormai tranquillo sulla rotta della nave, si
accosta ad u n altro apparecchio e vi si sofferma qualche tempo : « Come fon­
dale andia.mo bene » mormora e torna accanto al timoniere. Gli è bastata
1 I 1 1 ' oc:chia+a allo scandaglio elettrico ad u lt r a
� l I on i p e r t ra n q u i l lizzarsi.
Agli scopi del l a navigazione norma le, 10
�candaglio è d i interesse soprattutto per fon­
dali relativamente bassi (da 400 a 600 metri
al massimo) e basandosi anche questo appa­
recchio s u l p r incipio del la eco, il segnale ul­
trasonoro deve essere breve, infatti i l tempo
de l l a eco sarà sempre inferiore a l mezzo se­
condo. Il r i l ievo del fondo sottomarino si ef­
fettua misurando il tempo che intercorre t ra
il momento in cui il segm i l e u l t r asonoro viene
e l l l esso e q u e l lo i n c u i l ' eco, rinv iata dal fon­
do, viene ricevuta. L ' ecometro consente l a mi­
� ll r a di profondità v a riabile da 3 a 600 met r i .
J registratori sono costituiti da un quadrante
ùavanti a l quale s i trova un indice mobi le a
velocità determinata e regola b i l e , il quale con­
trassegna sul diagramma l'istante di parten;t,a
d e l l ' i m p u lso e quello d i ritorno del l ' eco. Poiché
la velocità di propagazione del suono è co­
stante, lo spostamento d e l l ' i n dice risulterà
proporzionale alla profondità misurata.
I n u n angolo della p lancia, nel frattempo,
l ' i ndicatore elettrico di rotta traccia instanca­
bile u n diagramma ·su una striscia ù i c a r t a
scorrevole e graduata : v i s i p o t r à leggere, a
fine viaggio, tutto il cammino del l a nave, le
accostate, le virate, i dirottamenti.
Albeggia. La v isibilità rimane tuttavia
piuttm'to scarsa, il banco di nebbia in cui
s i è inoltrata la nave è parecchio esteso. Il
t imoniere, però, ha abbandonato il t i mone
idraulico, e dopo aver schiacchiato u n t aRto
i n un pannello di. comandi, se ne s t a a brac­
cia conserte, guardando tranqu i l l o la nave,
che fende la nebbia : h a inserito il timone
automatico. Penserà la bussola giroscopica,
collegata elettricamente a l timone, a correg­
gere automaticamente l e deviazioni, riportan­
do la nave s u l l a rotta tracciata.
La nebbia ormai si è diradata e la nave
comincia a riecheggiare di quel brusio t i p ico
che anima ogni luogo ove v i sia gente che
si desta. Qualche passeggero è già sui ponti
ed osserva le u ltime brume che svaniscono
sul mare tranq u i l lo. In plancia l'ufficiale di
guardia annota sul libro di bordo ciò che è
avvenuto durante la notte : tra poco lo ver­
ranno a r ilevare e potrà riposarsi. C h i non
riposerà mai, invece, sono gli strumenti di
bordo : instancabili e precisi continueranno a
vegliare sulla sicurezza del l a grande isola
d'ac.c iaio che varca gli oceani.

J ASO N
Guai domestici
di un

telerip arato e
, di Mimmo TiVi

' iparare un televisore può significare , spesso riportare la


, R pace in una famiglia.
Il tecnico, infatti , andando innocentemente a fare il
suo lavoro si può trovare coinvolto in una crisi familiare. Ed
io lo so bene dal momento che il mio lavoro mi ha trascinato
in certi casi di strane famiglie, come quello del cane che si
lamentava o l 'altro della moglie che minacciava lanci di sta­
vìglie.
Anche in casa mia sona incorsa in prablemi del genere .
Le valvale, talvalta, passana avere un comportamenta un

po' .oscuro .. Posso o accendersi, facenda finta di lavorare du­
ramente, mentre in realtà disturbano il funzianamenta di
tutta l'apparecchia.
Di questa genere sana stati i guasti travati da me in qu�ù­
tra chiamate di servizio , che misera alla luce guai sia televi­
si vi che damestici.
Val la pena che ia vi raccanti qualcosa. Val praprio la pena, a graziosa giovane signora, che mi fece entrare

credetemi ! In un numera precedente di RADIORAMA, vi


parlai del ladro nell ' em porio, del televisare della scalpellino
L in casa una mattina, era seccata da qualcos'al­
tro oltre che per il fatto che il suo televisore
non funzionava.
M a - pensai - gli altri suoi guai non mi ri­
e di qualcos'altra. Questa valta invece c 'è di mezzo anche una
guardavano. Quando lo accesi, il suo televisore da
pIzza. 1 7/1, offri una immagine ristretta ai quattro lati.
Dopo pochi secondi nulla piti. La diagnosi fu fa­
Sta temi a sentire ! . . . cile. Dentro la valvola SU4 v i era un bagliore blua­
stro che chiaramente diceva « colpevole » .
Questa valvola è u n diodo e cioè i l piti semplice
i n q u esto a rt i c o l o vo i potrete j ,l1 parare q u a l c h e tipo di valvola. Ha soltanto due elementi : uno è
il catodo, che può essere il filamento stesso, oppure
c o s a d i u t ' l e s u l l a te l evI S i o n e e f o r s e a n c h e s u l l a
un tubetto riscaldato dal filamento.
,:"8nte T;3 ! v o l ta ben c u r i o s a e l a v i ta ! . . . Ricoperto di torio, il catodo emette un flusso di
elettroni. L'altro elemento è la placca che non può

RADJORAMA
la m og l ie d e l pa d ro n e s tava b ra n d e n d o u n a g r.o
e u rl a va : " Lo f a i a p posta a reg o l a rl o m a le i
io n o n possa ved e re il m i o c a n d i d a to L • . ". "
s i d i fe n d eva il m a r i to, o rm a i a l l o s t re m o

Il easo della IDoglle-ehe-si;a-a-easa e del diodo ehe sparlsee


emettere elettroni, ma che costituisce un buon bersaglio per modo da poter dare in ogni caso corrente sufficiente.
quelli che partono dal catodo. Questo flusso di elettroni costi­ Il vuoto di quella SU4 era stato invaso da aria, che assorbiva
tuisce una corrente elettrica. la c;rica spaziale. Senza questa tutto il flusso elettronico colpiva
'
La funzione di una valvola raddrizzatrice è quella di tra­ la placca.
sformare la corrente alternata della rete domestica nella cor­ Per un certo periodo di tempo la valvola faceva passare una
rente continua, che si usa nei circuiti televisivi. Durante quella corrente maggiore del previsto, poi, per i l sovraccarico, non po­
semionda della corrente alternata in cui il catodo è negativo, il teva piu dare la forte alimentazione anodica necessaria al fun­
flusso elettronico porta corrente alla placca; durante l'altra se­ zionamento dell'amplificatore video.
mi onda, quando la placca è negativa, gli elettroni non possono Quando innestai una nuova valvola l'ammagine appari lumi­
.
circol are. nosa e chiara.
In questo modo soltanto durante una semionda circola cor­ All'indomani ebbi un'altra chiamata dalla stessa cliente.
rente e ciò significa che si ha corrente continua. Dove avevo messo la nuova SU4 vi era uno zoccolo vuoto.
Non tutti gli elettroni che partono dal catodo raggiungono Senza fare domande ne misi un'altra.
la. placca; alcuni rimangono sospesi creando la cosidetta « ca­ La terza mattina fui chiamato nuovamente. Guardando den­
rica spaziale » . tro l'apparecchio rimasi perplesso. Quel portavalvole era ancora
Ostacolano il flusso elettronico, ma la valvola è costruita in vuoto !

N. 2 - FEBBRAIO 1957
M a la 6AU6 di quel televisore aveva l a griglia schermo
interrotta. Anche se accesa la valvola non poteva control­
lare il circuito di CAS e le altre valvole lavoravano , a
piena amplificazione. Le stazioni potenti, come quella lo�
cale, producevano i m magini sbiadite, mentre quelle deboh
' si ricevevano meglio del soli to.
La sostituzione della v alvola fece sorridere sollevato il
padrone e mi permise di finire in pace la mia pizza.

�o1;a al1;a ehe dis1;urba


« Fido non può sopportare il nostro televisore » diceva
l ' uomo al telefono « se lo accendiamo si mette a gemere » .
Sembrava che i l televisore da 2 1 /I funzionasse perfetta­
mente. Ma, proprio nel momento in cui l ' accesi, il cocker
« Chi è che si m a ngi a le valvole ? » chiesi alla g'iovane
spaniel cominciò a comportarsi come se si fosse seduto su
signora, Ed essa con gli occh i bassi mormorò :
un chiodo. Non vi era trasmissione, ma credo che lui non
« M i o m arito pensa che io trascuri i lavori domestici per
si curasse troppo dello spettacolo. Ascoltando attentamente
guardare la televisione e coSI t utte le m attine, andando al
dalla parte posteriore del mobile potevo a malapena sen tire
lavoro, si porta via l a valvola » ,
un leggero fischio acutissimo.
Spento i l televisore, tolsi u n certo triodo 6SN7. I trio di
hanno un elemento i n piu dei diodi : è la griglia di con- ·
'I I 1;elewisore trollo, poche spire di filo sotti l i ssimo, avvolte su due astic­
ciole di supportq, distanti dal catodo poch i decimi di mil­
ehe faeewa poli1;iea l i metro .
Il fl usso elettronico, per raggiungere la placca, deve pas­
Quando la pizzeria vicino a m e si muni di u n televi­
sare attraverso la griglia. Essendo piccole cariche negative,
sore, feci con il padrone un contratto speciale : u n anno gli elettroni sono respinti da qual siasi cosa caricata nega­
di servizio tecnico contro una grande pizza con funghi tivamente (cioè con elettroni in piu) e attratti da u n a ca­
alla settimana. rica positiva.
Durante le elezioni, capitai nel bel mezzo di u n litigio CosI se la griglia di controllo è caricata positivamente il
familiare piu scottante di qualsiasi pizza. flusso eletronico sarà accelerato, se caricata negativamente
La moglie del padrone, che pesava u n a ventina di chili blocca gli elettroni.
piu di lui, brandiva una grossa pizza come se cercasse un I n quella 6SN7, oscillatrice orizzontale del televisore, la
bersaglio, e stava sbraitando : carica della griglia ven i va comm u tata 1 5625 ,v olte al secon­
« Lo regoli in modo che io non posso vedere il mio
do per alime ntare il circuito che faceva muovere il raggio
candi dato ! ». c a t o d i co dci ci nescopio attraverso lo schermo .
« Non è vero , Non è colpa mia e in ogni modo quel
tipo ... » e qui borbottò qualcosa.
La moglie lo fissava e la pizza stava per volare . I n ter­
venni , Il marito mi guardò con sollievo.
« Mia moglie è per un candidato men tre io sono per
l'altro . Che ci posso fare se il televisore non riceve bene
la stazione locale ? » ,
Era vero . I l programma del l a stazione locale era cosi
chiaro che l ' immagine scompari va completamen te. Una
stazione alquanto d istante invece si riceveva bene, Poiché
il beniamino della moglie faceva propaganda dalla stazio­
ne locale essa credeva che il marito non regolasse bene il
televisore.
L'apparecchio non mostrava altro se non valvole rego­
larmente accese.
lo pregustavo la mia pizza.
I pentodi sono valvole che hanno due eletrod i in plU
dei triod!. Uno è la griglia schermo, simile alla griglia
di controllo, ma interposta tra questa e la placca. Una ca­ Sebbe n e q uesta f re q u e n z a sia a malapena udibile da u n
rica positiva sulla griglia schermo ha l 'effetto di accelerare orecchio um ano, essa è perfettamente udibile dall 'amico
il fl usso elettronico dandogli una forte spinta verso la dell ' uomo
placca. Come poteva una corrente elettrica oscillante farsi sen­
In quel televisore un pentodo era usato per il controllo t ire come suono da Fido e non da me ? La valvola si com­
automatico della sen sibilità, u n circu i to che regola auto­ portava come u n altoparl ante, avendo gli element i non ben
maticamente il contrasto a seconda delle variazioni del se­ fissi,
gnale in ingresso sull'aereo In assenza di CAS si dovrebbe Ogni volta che la corrente attraversava la valvola, ne scuo­
regolare il contrasto tutti i momenti. teva gli elementi 1 5625 volte al secondo cau sando quella
Il « cervello » del circuito automatico era una 6AU6 che, vibraz ione del vetro che tormentava i l sen si h i l e orecc hio
esaminato il segnale in ingresso, diminuiva o aumentava dello spaniel.
di conseguenz a ' l ' am plificazione delle altre valvole. Sostituita la valvola il cane poté vivere i n p:lce .

16 RADIORAMA
Il Iluasto ehe non •
rIparaI

Durante una settimana di duro lavoro, quando mi alza\'( J


prestissimo la mattina per r itirarmi ogni sera dopo le 23,
nel mio televisore sopravvenne un guasto d i valvol a .
Troppo affaticato p e r cercarlo spensi l'apparecchio m e J 1
t r e mia moglie borbottava qualcosa circa i figli d e l C i ;1
battino che vanno in giro con le scarpe rotte.
I l televisore, appena acceso, funzionava bene, ma dOJl( )
pochi minuti l ' immagine si oscurava e cominciava ad o n ­
deggiare e saltel lare.
Quando si hanno elementi metallici separati da un sot­
tile spazio isolante, come nelle valvole, sia che lo si desideri
o no, si ha pure u n condensatore . Questa capacità, che i m ­
magazzina cariche elettriche, s i chiama capacità parassi t ;! .
Nelle valvole è piccol a, ma s e l a spaziatura degl i ek
menti è d i u n pelo di zanzara più piccola del norm a l e
la capacità parassita aumenta. In sieme agli altri elem c J 1 1 i
circuitali questa capacità può creare u n 'oscillazione che pl1(.)
turbare la stabilità dei normali impulsi televisivi .
Una delle val vole video amplificatrici del m i o televisore
aveva troppa capacità parassita e perciò oscillava legger
mente. Il segnale da essa generato era piccolo ma venj\,;1
amplificato, i nsieme al segnale v ideo, diventando coSI sem ­
pre piti forte da uno stadio all'altro fino a provocare for t i
ondul azioni dell'immagine. Tutto c i ò c h e c'era da fare, pe r
avere u n ' im magine normale, era sostituire la valvola . M;1
non ebbi mai i l tempo d i esam i nare il televisore . Perci (',
come facevo a sapere quel che c 'era da fare ?
Mia moglie si stancò di aspettare : q uesta matti n a h o
ricevuta u n a fattura di L. 3480 c h e i l m i o principale co n
corrente mi ha mandato per l a riparazione e la sost i t l i
zione d i u n a valvola nel m i o televisore !

N. 2 • FEBBRAIO 1957
Fig. 1 - Picchi di disturbi.
A


per l a so pp ressio n e d e i ru m o ri

N
ei ricevitori di tipo professionale, ed anche in certi ricevitori commerciali.
vengono usati dei circuiti particolari che hanno lo scopo di eliminare­
l'effetto dei disturbi captati dall'antenna, in modo da assicurare che T'in­
B formazione ricevuta venga, da essi, resa intelleggibile.
Con tali circuiti non è possibile eliminare completamente i disturbi, ma si
Fig. 2 - Onda R . F. modulata af­
può renderli di intensità alquanto piccola, tanto da non dare piu pratica­
fetta da disturbi.
mente fastidio. Si ha però, sempre, anche una certa distorsione del segnale­
T R A S r. f. 1 .
ricevuto, per cui non ci si deve illudere di poter ascoltare un' impeccabile
' riproduzione musicale nonostante che la ricezione sia affetta da disturbi, ma

tj ci si deve accontentare di poter assicurare, anche in condizioni molto avverse.


una ricezione chiara della parola. Per questo, i dispositivi di soppressione dei
disturbi vengono in genere applicati solo ai ricevitori di tipo professionale.
cioè quelli usati per comunicazioni radiotelefoniche (polizia, dilettanti, ecc .)
quando, cioè, la chiarezza della ricezione è di assoluta importanza.
I circuiti che verranno ora descritti possono però essere applicati a qualsiasi
ricevitore commerciale per renderlo meno sensibile ai disturbi, il che può es-­
c
sere di un certo interesse.
Fig. 3 - Normale circuito rivelatore.
TIPI DI CIRCUITI
I tipi di circuiti usati per la soppressione dei disturbi sono due : circuiti
Umitatori e circuiti silenziatori. Essi si differenziano essenzialmente per lo
scopo che si prefiggono; i primi infatti servono ad attenuare i picchi di di­
sturbo che si sovrappongono all' audio, mentre i secondi servono ad eliminare­
la forte ricezione di disturbi che si ha quando il ricevitore non è accordato
su una stazione o questa non trasmette.
Prima di paS$are alla loro descrizione, è necessario aprire una breve pa­
rentesi per vedere un po' da vicino come i disturbi deformino le radioonde
Fi.6. 4 - Tensione di B. F . affetta modulate in a mpiezza e quindi vengano ad inquinare la bassa frequenza ad
da disturbi. esse affidate. In questo modo sarà piu facile rendersi conto di come tali circuiti
funzionino.
R
E o--v'\N\IV\r---t�--o U
I DISTURBI NEI RICEVITORI
I disturlJi, di qualsiasi natura, possono essere considerati come degli im­
pulSi di durata relativamente breve, la cui ampiezza può, però, essere notevole
e di molto superiore al segnale che si deve ricevere. I n fig. 1 sono rappresen­
tati, in modo schematico, due di tali impulsi, uno positivo e l'altro negativo ;
i disturbi che si hanno in pratica, sono formati da tanti di questi impulsi, che­
Eo ou si susseguono piu o meno vicini con ampiezza e polarità variabili a caso.
Fig. 5 - Limitatore tipo paralle- I disturbi, per semplicità consideriamo solo i due impulSi di fig. 1, si so­

-
lo . Schema di principio. vrappongono alle radioonde, modulate o no, sommandosi ad esse, per cui la

QJ)
risultante è una radio onda deformata, come si vede in fig. 2. Quando arriva
l' impulso positivo le oscillazioni della radioonda vengono traslate versò l'alto

-Du-r :I1 qj.


ou e viceversa succede quando giunge un impulso negativo. L'inviluppo della
[� radioonda, che è poi l'andamento delfa tensione di bassa frequenza, viene in
tal modo alquanto alterato, e queste alterazioni sono appunto quelle che cau­
sano rumori indesiderati, la cui intensità e durata può essere tale da rendere
assolutamente incomprensibile la trasmissione.
Rv. Quando la radioonda affetta da disturbi viene applicata al rivelatore, che
normalmente è del tipo di fig. 3, la tensione di bassa frequenza viene ad essere
. costituita dall' inviluppo superiore, in quanto il diodo conduce solo durante le
(o - ou semi onde positive, e risulta negativa rispetto a massa, poiché la corrente del
Fig. 6 - Limitatore tipo serie diodo circola nel senso indicato dalla freccia ed il catodo è collegato a massa.
Schema di principio. La tensione ai capi del gruppo di rivelazione RC è, quindi, Sempre negativa
e non può diventare positiva in quanto la corrente del diodo non può fluire
nel senso catodo-placca, ma circola solo nel senso placca-catodo. Questo fatto
-è molto importante e spiega perché la tensione di bassa frequenza contenga
impulsi di disturbo di ampiezza diversa a seconda della polarità. Si vede in­
fatti chiaramente come l'impulso A, positivo, ( fig . 4) , risulti ora negativo
conservando la sua ampiezza, mentre l'impulso B, negativo, risulti ora posi­
tivo, ma di ampiezza minore, poiché l'ampiezza massima, che esso può avere '
è quella corrispondente all'ampiezza della portante non modulata.
Il rivelatore agisce quindi già per sua natura come limitatore dei disturbi '
contro ma solo su quelli di determinata polarità.
sogticl La parte mancante dell'onda di bassa frequenza, in corrispondenza all'im­
pulso di disturbo B, è in p.Patica pochissimo sentita, poiché la sua ampiezza

aro
RADIORAMA
E'ig. 7 - Limitatore tipo parulle­
lo a soglia manuale.
fJ� ' V ELATORE
� LlMITATORE:
0.1J'f 100 pF .

è limitata e dell'ordine di gran­


dezza dell'ampiezza del segnale,
mentre invece il picco A, potendo
avere un' ampiezza molto maggiore,
porta ai noti crepitii caratteristici
dei disturbi radiofonici. Un sensi­
bile miglioramento della ricezione
si ottiene se anche i picchi A ven­
gono limitati in ampiezza ed ap­ Fig. 9 - L i m i t atol"(>

punto a questo scopo sono stati stu­ a soglia a u tolll u t ka.

qiati diversi tipi di circuiti che E'ig. 8 -


Limi t : l - '
prendono il nome di limita tori . tore tipo serie a
soglia manuale.
CIRCUITI LIMITA TORI R I VE L . P R E AM P L . B.f. f"I N A L E
Il piu semplice circuito limitato re
è costituito da un diodo e, secondo
la sua inserzione nel circuito, viene
detto circuito limitatore parallelo o
circuito limitatore serie.
Il pI'incipio di funzionamento di
questi circuiti è basato sulla pro­
prietà del diodo, che conduce quan­ Fig. lO • . Lim i ­
do la. placca è positiva rispetto al tu tore inserito (]o­
catodo, mentre non conduce se è po il preamplifi-
negativa. catore. �
Lo schema del primo tipo è ri­
portato in fig. 5 : quando non è ap­
plicato alcun segnale ai morsetti E
il diodo non conduce, poiché il suo r1G. 10
catodo è mantenuto ad una tensio­
ne positiva Vs detta tensione di so­
'
glia. Applicando ora una tensione
alternata ai morsetti E, tale ten­
sione è pure presente ai morsetti U
se il diodo non conduce, mentre
quando esso conduce costituisce un
collegamento elettrico del morsetto
U con la pila di polarizzazione, per
cui ai morsetti U sarà presente la
tensione V s' Questo accade tutte le
volte che la tensione applicata ai
morsetti E raggiunge una ampiez­
AI CATODI TU B I F: 1 .
za tale da rendere conduttore il dio­ _ "
do, cioè quando il suo valore supera C O NT R O LLO/
il valore Vs di sogli a . Il risultato GUA DAGNO /
che si ottiene è quello che la ten­ R. F:
sione ai morsetti U · non può supe­
rare il valore V s' o, ciò ' che fa lo
stesso, le semionòe positive vengo­
no limitate all'ampiezza V s'
Variando il valore della tensione
Vs di soglia �i può quindi variare
'
l ampiezza massima della tensione
ai morsetti U. Se poi si vuole limi­
Fig. 11 - Limitatore non a
1 \1.
diodo.
tare le semionde negative, anziché
quelle positive, basta collegare il
diodo alla rovescia, invertendo pu­
re la tensione di soglia .
In modo analogo funziona il limi­
tatore sèrie, il cui schema è ripor­
tato in fig. 6 : quando il diodo con­
duce, la tensione applicata ad E è
trasferita ad U, quando invece non
Fig. 12 - Silenziatore. �

conduce ai morsetti U è presente


la tensione di soglia V s' Se la plac­
ca è mantenuta alla tensione posi­
tiva Vs, come indicato in figura, il
diodo non conduce solo quando la
tensione applicata ad E raggiunge

N. 2 . FEBBRAIO 1957 ' I G . 12


Ill utatore S, viene prelevata dal ca­
todo di D 2 ' quanto si vuole limi­
�--___ --f l� B,F.
t a re i disturbi, oppure direttamente
d alla placca, quando non interessa
} a limitazione .
Questo tipo di circuito è molto
�( 'mplice e di notevole efficacia ; la
r icezione risulta buona anche con
d i sturbi notevoli, soprattutto quan­
( I u questi sarebbero molto fastidio­
s i , come nel caso di ricezione in
( · llffia. Esso è applicabile a qualsiasi
ricevitore commerciale con modesta
spesa di materiale, bastando l'ag­
giunta di un diodo, che può anche
( 'ssere al germanio, e di pochi altri
( ·omponenti.
Se il ricevitore ha un solo stadio
( l i media frequenza, come accade di
solito, può darsi che il segnale di
hassa frequenza, all 'uscita del rive­
} <l tore, sia di ampiezza molto pic­
( 'ula" per cui, su di esso male si
( I } wra la limitazione. In questi casi
i· molto vantaggioso inserire il dio­
Fig. ] 3 - SCm l )lice silenzi:l ton�.
R . A . S. do limitatore dopo il preamplifica­
t o re di bassa frequenza, come è in­
d icato nello schema di fig. lO : il
I imitatore è del tipo parallelo e la
\' ; d o r i pu:si l i \' i sup( ' riol'i ;I Ys' i l l i ll t r'od l l l'( 'udo U IHl nu t e \' , ,} ( ·
I l l l ( · l lza .
regolazione della soglia è ancora
quanto a l lora i l catodo viene ad distorsione.
manuale. Da notare che ora sono
eSsere piu positivo del l a placca. La regolazione manuale del la ten­
i picchi positivi che devono essere
Anche ora vengono limitate le se­ sione di soglia è molto scomoda in
tagliati, in quanto il preamplifica­
mionde positive, come nel caso di quanto dipende dal l ' intensità del
tore inverte la fase del segnale,
fig. 5. Variando il valore di Vs si segnale ricevuto: piu esso è inten­
quindi la tensione di soglia deve ora
varia la massima ampiezza positi­ so, piu la tensione di soglia deve
essere positiva.
va della tensione ai morsetti U, e essere elevata per non tagliare àn­
volendo limitare le semionde nega­ che il segnale di bassa frequenza.
La regolazione va, quindi, effettua­
LIMITA TORI NON A DIODO
tive basta anche ora collegare il
diodo alla rovescia ed usare ' una ta non solo ogni quàl volta si passa Osservando la fig. 4 si vede come
tensione di soglia negativa. da una stazione ad un ' altra, ma an­ si possa praticamente eliminare il
Visto cosi come funzionano e che durante la ricezione della stes­ disturbo se , per tutto il tempo che
qùali sono le caratteristiche dei cir­ sa stazione se questa varia di in­ esso perdura, si rende muto il ri­
cuiti limitatori a diodo, è facile tensità, come succede normalmente cevitore. In fig. 11 è riportato lo
immaginare come essi possano ve­ sulle ondecorte per effetto del fe­ schema di un tale circuito di effi­
nil'e impieg�ti per la limitazione del nomeno di affievolimento (fading). cacia molto superiore a quella dei
disturbi, in quanto sono in gl'ado Per evitare tale inconveniente si circuiti a diodi, ma naturalmente
di tagliare, cioè di limitare, l ' am­ ricorre a circuiti in cui la tensione anche alquanto piu complesso. Esso
piezza dei picchi che costituiscono di soglia sia regolata automatica­ richiede infatti tre tubi anziché un
il disturbo stesso. mente, sfruttando la componente semplice diodo. Il suo funzionamen­
continua dello stesso segnale rice­ to è il seguente: il segnale di media
Poiché si è visto che i picchi po­
vuto. l'no schema di l imitato re i l � frequenza, prelevato dal secondo
sitivi, presenti nella hassa frequen­
regolazione automatica della soglia trasformatore F.I. , è applicato al
za, sono già limitati in mnpiezza
è riportato in fig . 9. Qui il diodo D J tubo V l il quale è normalmente po­
dal lo stesso diodo rivel a tore, baste­
rivela la portante, prelevata dal se­ l arizzato all'interdizione e conduce
rà usare un solo diodo limitatore
condario del trasformatore di me­ solo quando giungono ad esso i
inserito in modo da limitare i pic­
dia frequenza, ed ai capi del grup­ forti picchi positivi dei disturbi.
chi negativi.
po HC di riyelazione, formato da Durante questi esso è quindi in
In fig. 7 e fig. 8 sono riportati gl i Cl ed Rl + R2 , si troverà il segnalp grado di am!)lificare il segnale di
schemi di circuiti limitatori, rispet­ di bassa frequenza ( componente al­ F. I. , che, tramite un apposito tra­
tivamente del tipo parallelo e se­ ternata ) e la tensione negativa sformatore con presa centrale, vie­
rie, accoppiati aL circuito rivelato­ (componente continua) di valore ne rivelato dal doppio diodo D I ' La
re : in questo modo i d ue diodi pos­ pari alla m a ssima ampiezza della tensione continua, di valore negati­
sono essere le due unità di un dop­ portante non modulata. Questa ten­ vo, da esso fornita è filtrata ed ap­
pio diodo, ma possono anche essere sione continua, preleva ta dal pun­ plicata alla terza griglia del tubo
due diodi al germanio, che hanno to A, viene filtrata da R 1 e 02 ed V? portandolo all ' interdizione. Poi­
il vantaggio di non richiedere cir­ applicata, tramite R 3 , al catodo del ché alla prima griglia di V? è pure
cuiti di accensione . In entrambi gli diodo limitatore D" che viene cosi applicato il segnale di F . I. : questo
schemi si nota la presenza di un polari2;zato con una tensione di va­ non può giungere al rivelatore D ? ,
potenziometro per la regolazione lore dipendente dall'intensità del quindi il ricevitore rimane mufo
della tensione di soglia al valore segnale riceyuto. Il segnale di bassa per tutto il tempo e che permane
che dà il miglior risultato. Infatti frequenza, applicato alla placca del il disturbo. Anche qui si ha una
occorre Limitare il piu possibile ' i diodo, è prelevato invece dal pun­ tensione di soglia che agisce sul
l )icchi del disturbo, ma non si devp to B, affinché abbia, un'ampiezza diodo e su V l ' facendo in modo che
limitarli troppo altrimenti si ta­ tale da ottenere la miglior limita­ quest'ultimo conduca solo quando il
gliano anche le punte delle semionde zione dei disturbi. L a tensione di disturbo raggiunge una certa am-
negative della tensione di bassa fre- bassa frequenza, mediante il com- ( segue a pag o 26)

20 RADIORAMA
Fra greco e . latino
n o n sto n a u n p o ' d i ra d I· O ·,. . . .
J
Non è sempre acile, d 'accm"dO, questo nostro bo s t u diare a l tre materie e nelle vacanze do
peregrinare per tu t ta la Penisola in cerca de!fU u na m ano a m i o padre, qui nel bar. De b bo
a ll ievi della Sc'u ola Radio Elettra di Tor'i no . (tpproftttare di ogni m o m ento li bero, e l 'appa­
Ca,p ita a volte c h e un indirizo n o n sia p i ti recchio radio ch e sto costruendo, sono costret­
esatto e allora la ricerca d iventa 1lnn pena . to a port(Lrmelo sempre dietro, da casa a l bar! . . .
Non fu cosi comunq1te per l'a,llievo Enrico To- Eccolo qll'i , vede? . . » .
.
letti. A Sampierdarena in Via D 'Aste erano in Riparato d a d u e casse e (la u n a tovagUetta,
molti a conoscerlo : non sappiamo se per le c'è l ' npparecchio i n costru zione . Ce lo mostrcL
s'ue strabilianti doti di radiostudente, o se con malcelato orgogUo.
p er il frequ entatissimo b ar che il padre pos­ « E non mi fermerò a questo ! . . . Vorrei in un
siede ! fu turo a b bastanza prossimo affrontare i l pro­
PJ l 'ora di pranzo, qtumdo entriam o nel bar : b lema (Iella costr'u z'i one di un televisore. Non
1tn aperitivo non stona certo. C hiedia m o di En­ sarà, facile, ma ho b 'u one speranze : la vo lontà
rico Toletti. PJ lui, dietro il banco . Un ra{/a:z­ non mi manca, e soprattutto non mi m anca la
zone dalla franca, espressione sorridente, dal­ passione. E poi, immagini la soddisfazione nel
l 'eloqu,io facile e intelligente. vedere gli avventori del mio bar seguire le tra­
Ci si intende su bito. Gli diciamo c h e ven'i a­ smissioni televis ive S1t u n appareçchio cos tnti­
mo dan' Ital'ia del Sud, dopo essere parti ti da to solo da m e ? . . Gli studi ch e sto compiendo
'l'orino, e c h e a b b'i amo fa tto 1tn l ungo giro, v'i ­ adesso, intendo gU s t u.di Uceali, mi p orte1"a,nnO
sitando prima di lui tanti altri allievi e sim­ ad avere domani 1tna professione c h e mi per­
patizzanti della Scuola, e che tu,tti h anno a v u ­ met terà di guardare al fu turo con una certa
to p e r nO'i parole di simpatia e d i incoraggia­ s'ic'l lrezza; ma non si sa m a i ! Se ne son viste
mento . ai peggiori e. la conoscenza di u n ramo della
Anche Toletti è sodd'isfatto . de'i Corsi della tecnica non p u ò ch e giovare. Oggi la vita m o­
Scuola. derna è basata s'u l la tecn'ica e su l la specializ­
« Soddisfattissim o ! - ci dice. - Ho notato zazione scientifica ed io, ch e ho la possi bil'i tà
c h e le dispense sono concep'ite veram ente ra­ di farmi una cu l t u,ra n el ram o tecnico, sarei
zionalmen te . Ho i n iz'i ato 'il corso p i 'ù per c1/rio­ poco accorto a trascurare q ttesta possibUità c h e
sUà che per al tro, ed anche, le confesso , con mi viene offerta. S o n o ancora u n aUettante, è
u na certa diffidenza. M(t ho aovuto però s u b i to u n anno e mez.zo c h e mi dedico allo studio del­
ricreaermi. Sono uno stu aent.e liceale e ai li­ l 'apparecchio rad'io, ma vedo ch e, man mano
bri nella mia v i ta ne ho {/irì. sorbi ti parecch i ! c h e il tempo p (LSSa, le mie cognizioni si fanno
Raramente però , m i è occorso a i stuaiare Stt sempre piu vaste e che divento sempre piu pa­
test i improntati (L tanta c hiarezza e raziona­ drone della materia, pur non trascurando gli
U tà . La materia tra ttata dalla Scu ola, non è a l tri miei studi. Non sono i problemi che do­
nffatto facile, come del resto non lo sono t u tte vrò i nelu.t ta bilmente affron tare quelli che mi
le materie tecnic h e specifich e . Epp u re, i n u n spaventano : la v i ta stessa è tu t to u n pro b le­
a n no e mezzo c h e seg u o i l C01"so-radio h o ap­ ma ».
preso piu io che non tant'i altri stu denti c h e Dal banco il padre lo ch iama : « Vieni ad aiu­
frequentano corsi regolari e ch e s t uaiano con ta1"mi, Marconi ! C ' è gente » .
la presenza effettiva dei professori. Certo, Il giovane Toletti c i sal u ta calorosamente, ri­
qu' alçhe errore mi è cap itato ai farlo, ma con dendo per l 'appellat'ivo del padre . L'apparec­ •

un po' ai attenzione e seguenao gU scherni chio radio è di n u ovo riposto tra le due casse
delle dispense ne sono venu to a capo con rela­ (li protezione e coperto dalla tovaglietta d'i ny­
ti l'a facilità. P l/ 1"troPlJO ho poco tempo a m ia lon. Do mani ci saranno cinque m i n u ti a nch e
.
(li.';JI(),lii.�·ione. D II1'a n te il pe1"iodo d i 8(, 1I 0 1a (/e o- per ltl 1, ! SERGIO BANFI
L
a piu grande rivoluzione nell'industria , e del no­ efficientemente esplicare determinate funzioni nelle ap­
stro modo di vivere nei prossimi anni , sarà forse parecchiature radar e in altri complessi ad altissima
causata da qualcosa di molto piu piccolo e piu frequenza. Per cui ritornarono a l l o studio dei diodi a
innocuo della bomba atomica o all' idrogeno . cristallo e riuscirono ad utilizzarli nuovamente. Cosi
Non è p i u grande, infa tti, d i un chicco d i grano, i l dio(lo al germanio, un detectore a baffo di gatto di
eppure ha una funzionalità del tutto simile a quel la un'efficienza notevolissima, trovò numerose avplicazio­
di una valvola termoionica : meglio, in meno spazi o . ni, per quanto riuscisse sol t anto a ricevere gli impulsì,
c o n p i u sicurezza e c o n u n a minima quantità di energi a . ma non ad amplificarli . Fu solo nel 1948 che un pic­
Si chiama transistor. colo gruppo di scienziati pervenne al rivoluzionario
Nell' impiego militare, l ' a viazione americana ritiene ritrovato amplificatore, che ricevette i l nome di tran­
che il transistor possa ridurre l ' attrezzatura necessa­ sisto r .
ria per la navigazione, per il controllo degli incendi e E iI transistor presenta degli immensi vantaggi, su
per il radar, a un quinto in dimensioni, a un , quarto qualunque altro sistema preesistente : non solo ampli­
in peso, assicurando iI 40% fica, m a è meno fragile e non
in meno di inconvenienti e di richiede iI vuoto ; inoltre è
guasti . « freddo )) e non richiede l ' ap­
Nell ' industria potrebùe se­ plicazione di un riscaldatore
gnare l ' avvento di una nuo­ per emettere elettroni , cosi
ya era di fabbriche auto­ che e�so può funzionare con
matiche. un minimo di energia e non
Il transistor venne ideato richiede periodo di riscalda­
pochi anni fa, ma la sua sco­ mento . E, come se tutto que­
perta, una vera pietra mi­ sto non hastasse, il trimsistor
liare nella storia dell 'elettro­ è minuscol o , praticamente in­
nica , . passò quasi del tutte distruttibile e di una vita
inosservata . Come ricerche e . estremamente lunga.
studi scientifici abbiano condotto alla scoperta di un I l cristallo solido che è il nucleo del transistor è
nuovo principio fisico e alla realizzazione di un ritro­ artificiale : in natura non lo si tro v a . Per lo piu i cri­
vato destinato ad avere un' importanza vitale per l 'e­ stalli sono composti di germanio, che si trova nella
lettronica, è una storia che non è mai stata scritt a , p Ò lvere e nelle ceneri provocate dal fumo del le cimi­
eppure è affascinante. niere : una immensa miniera, se si pensa che nella sola
Molti ancora ricordano i tempi eroici della radio, Inghilterra si « producOno )) 2.000 tonnellate di germa­
quando i primitivi apparecchi riceventi erano basati nio, ossia quindici miliardi di transistor ! Le princi­
essenzialmente su di un cristallo e un baffo di gatto ; pali imprese costruttrici di valvole termoioniche stan­
l'insieme era, tecnicamente, un diodo a crista l l o , che no sfornando . transistor su transistor, con un ritmo
venne ben pre s to sostituito dalla v a lvola elettronica , sempre crescente, per quanto si sia tuttora allo sta­
che non solo riceveva i segnali radio, ma li amplificava dio sperimentale, e si preveda l 'evoluzione
' di nuove
- cosa questa che i l cristallo ed iI baffo di [latto - forme e di nuovi impieghi.
non potevano assolutamente realizzare. In una grande fabbrica americana si nota un sin­
Durante la seconda guerra mondiale, gli scienziati golare contrasto, rispetto alla solita tecnica di lavora­
vennero alla conclusione che le valvole non potevano • zione delle eliche e dell'attrezzatura per aerei. Lontano

22 RADIORAMA
dalla confusione del l a rotttine quo­ In una fabbrica di aerei, abili
tidiana di una fabbrica, in un luo­ mani d i operaie montano le minu­
go separato e t r anqu i l l o , in una re­ scole u n i tà che comportano un con­
lativa sol itudine, tecnici specializ­ trol l o e lettronico : esse parlano un

::,;
zati sono intenti a montare le com­ linguaggio tutto loro , un linguaggio
plesse unità elettroniche destinate a f a t t o < l i bobine e condensatori, gri­

' ('
fU lU'Iiona re - con sicurezza e pre­ .!!.' l h' (' tr;l sfo rmHtori, fili e « spa­
cisiune a ssol ute - come cervell i au ­ g-hdt i » . r e i � t e n ze a l carbone pic­
sil i a ri . su a lcuni turhoreattori d a ( ' o h ' (�onH:' ca pocchie di fiammifero, e
c a c c i a e d a homhardamento, g l i ll H ­ pn L l a no soprattutto della l)iu gran­

-1 1 ,
p a r e<:c h i eli a v a ng u a r d i a dell ' :w i a ­ <il - � o pe rt a dai tem pi della valvola
zio n e a mpl 'i c a na . t'e n n oiun i l : a : il m u ltiforme, versa­
Il di z i ona ri o
.del Webster defiui­ Wl'. m i l l Ul:w ol o t ra ns i stor.
sce l ' elettronica come « quel l a par­ �on m o n t a t e le p a rti di ciascuna
te del l a fi si c a cbe stud i a l 'emissio­ ! I ( ' I I t' 8 u b l i t il clettri<::lle non riem­

' '
ne, il <:om portamento e gli effetti pirdlb<:'l'o neppu rt' umI ta zza da t è .
degli E'lettl'oni . s))E'dalmen te nell e Effpttu n ti i eo l l<:'gaolPnti necessar i ,
n e lle cellule
. . . 1/ n crist a l l o {' /I II l la ffo d i gl i tt o . . .
v aJ"ole termoionich e, e <.'ont ro l l n to che i l e1 l'cnito s i a cor­
fotot' lettriche e simili l) . L ' el ettro­ n-'Ìto. l in si e m t è sigi l l a to in un in­

. '
ne l a piu picc o l a pa rte d e l l ' n tomo, Chi maggiormente i m p iega i tran­ y o l u el'o (l i p l a st iea <:h(' l o rende im­
;
cO llPie u n ' i ntiniUl di o pe r a z i unÌ e sistor sono le Forze Arma te, che ri­ pt'ne t r a b i le a l l a vo [ n ' l'p, a l l ' u m idi­
di funzioni con il suu sem v l i ce « vo­ velano però pocliissimo sul loro fun­ tà e lo p ro tegge dagl i effetti del
la r e » tra oggetti ca rkhi. di elet­ ziona mento . Le compagnie telefoni­ . _ l o 1'e o E
d gl i iInpro v v l sl sbal­
tric:ità . che ne fanno gramlissimo uso, im­ zi di temperatura , frequenti nel
Nel l e v a l vole tpl"moioniche e nel- p i eg aml oli nel l e piu d i verse fun­ "010.
le a i trp appa recchiature elettroni­

:
zioni : centra l ini di smi::,;tamento, Questo « pacchetto » elettronico è
che questo flu::,;so di e l e t t r on i è fa­ istradamenti dell e chi a m a t e ed a l ­ prpzioso anehe n e l condizi onamento
cilnwntt' control la bi l e , a differen­ t r o anco r a , p u r nutrendo non v aghe dI'l l 'a r i a e IlPl l a p l't-' ss u ri z z a zione
za di q u a n to an'iene nei sistemi speranze d i future e piu v aste ap­ ! I( '/.d i e
l l Il l li u t i llt' ll ' at' l'eo, in q u a ntu


elettrici convC'nziona l i . Per queste plicazioni .
sue eccp z i on a l i proprietà , gl i stru­ I tra nsistor sono s t a t i i m p ieg a t i
menti P l t'ttronici possono essere im­ spe rim e nta l m ente in àpparecchi r a ­
piegati nel t mt r o H o di motori di dio senza v a l vole, i n televisori por­
qua l ::,;i n ::,; i potenza . per comand a re l a tatili a limenta t i a batteria , in cui
va rin zio11e di pa sso dei sistemi a d tutte le v alvole sono ' sparite ed è

.
elic�l e i n m o ltissime a l tre operazio­ rimasto il solo tubo a raggi cato­
ni 3 n <1 l og1w . La seienza elettronica d ic i ; e perfino in un u lctt lele con
ha eOHI un a i nfl lwnza fon d a mentale ampl i ficatore incorporato e iÌ1 un

'
p rod u z i onl� d i a p p a rec c h i per
sul l a microfono delle dimensioni di un
velodtà llla�simp, i qu a l i sono gra­ normale sigaro, che h a l a ca ratt('­
v a t i Òil l ll o l tp tonne l l a te di peso, ed l'istica ' di funzionare senza fili , t r a ­
in tl u i �( t ' �l > J l R i hi lnwnte s ull a ca paci­ smettendo tramite un apparecchio
tù ( lpi vi l o t i . r;a dioricevente piazzato nell e vici­
r ; n drcu tto e l e t t ronko può u mpli­ na nze . Tutti questi apparecchi atti­
fi c<l re u n millimo {
i m m lHo elettric o , rano la curiosità e l ' attenzione del
tra ::,;fol'Ul H n d o l o in una pronta ri­ gra nde pubblico . Ma quello che nOli
spo8ta quasi senza a leun ritardo di tutti SllIUlO. è l a parte i m portant e
. . , nel f/l lll o delle c i m i n ie re . . .
tem po . Ln sm a l'T'escente energia , che t r ansistor sostengono nel la
i
che rÌ<'hiede pera l tro un minimo crea zione d e i « cervelli » destinati
qu a llt i t a ti v o di potenza . è su ffi c ien­ a provoc a re una rivoluzione indu­ è e
s nsibi l is s i m o a i minimi cambia­
te per a z i ona re uri solenoide che a striale, a d una scadenza forse piu menti d e l l ' a tmosfera e , grazie alla
sua v o l t a comand<l dei servomecca­ breve d i qua n�o non si sospetti ge­ sua pronta reazione, impedisce che
nismi i q u a l i mettonu in funziona­ ner a l mente. si cre i , nei 10caN-- � controllati ,

&; '
mento ma cchilln ri immensi . E for­ un'aria i r respil'abile 'cr surriscal ­
se la caratteristica principale di un data .
. . . !/l'/IJI /l re twz.�(t da tli c . . .

1' :
II n a
ci rC'uito e lettronico è la s u a capa� Perfino il problema del controllo
. cità di misura zioni acc a e e pn ­ d<:,l flusso d i carburante i n un mo­
c i se . tOl'<:' a rea zione , troppo complesso

­
I l llrirno i m r i ego com r c i a l e (]l'j per i norm a l i m e zz i , è un sem p lice
t r a nsist or fu ne l l a fallhric ione d('­ gioco per g li strumenti elettronici,
gli a p p a r f e < h i H u d i ti " i pet, sor( li . hl c u i ' a l lilità n<:'1 c a l co l o è insupe­

'
Verso la fine d e l 1952 venne a nnu n ra ta ! Essi prendono i n considera­
z i a to un nuovo t i r lo d i questi a ppa­ zione la temperatur a del tu b o di
recchi che. in luogo dell:> tre con­ 8C:t ri c o di coò a , le d i fferenze nella
suete v
v a l o le , impiega \'u un solo pressione d t' ll a ri a e tutta una serie
t r a nsistor, il q U <l l e non sol o ne rad­ di a ltri fattori e poi, grazie agli on-
doppia va la potenza , ma ne riduce­ ' llipotenti minuscoli transistors, for­
va a ll H metà i l costo di alimenta­ ll1n hmo la soluzione che determina
zione . E mo l t i ss i m i a l t r i · fabln'i­ l ' a ziolle de i meccanismi ' idraulici
canti di apparecchi acustici segui­ (]p::,;t i l l a t i a d aumentare o diminuire
rono immediata mente l a nu o nl ('or­ i 1 tl l l SSO di ca rburante .

-
rente. G IAN N I VEGA

N. 2 FEBBRAIO 1 9 5 7
Un interessante montaggio sperimentale con transistori è ] '0-
scillatore di bassa frequenza a nota fissa. Per la sua realizza­
zione bastano pochi componenti ed un transistore ael tipo
OC71 od OC70 o equivalente, che si trova normalmente, al
giorno d'oggi, sul mercato italiano. Purtroppo non si trovano,
invece, ancora i componenti miniaturizzati, che dovrebbero
essere usati in tali montaggi per renderli di dimensioni moho
ridotte, ma poiché lo scopo di questi montaggi è sopratutto
J
sperimentale, per irparare come i transistori vengono usati ed
anche a che cosa possono servire, non è il caso di andare alla
ricerca di t�li elementi, molto costosi, in quanto servono egre­
giamente quelli normalmente usati nel campo radio:
Oltre ad una dimostrazione pratica di applicazione dei tran­
sistori, questo montaggio è pure molto interessante di per
se stesso, poiché serve a svariati scopi. Bastano, poi, poche
modifiche al circuito per estendere di molto le sue prestazioni,
come si vedrà piu innanzi .
. Da notare che i transistori vengono alimentati con tensioni
basse, di pochi volt, e non richiedono di essere accesi come
i tubi elettronici e questo è un vantaggio notevole : una sem­
plice pila è in grado di alimentare l'oscillatore rendendolo
completamente indipendente da qualsiasi allacciamento a reti
di distribuzione dell'energia elettrica. Il bassissimo consumo
dei transistori fa SI che la pila duri per moltissimo tempo,
tanto che il piu delle volte occorre sostituirla perché esaurita
Fig. I - Schema elettrico dell' oscillatore.
per invecchiamento proprio, piu che per la corrente da essa
erogata.
Dato il carattere sperimentale e didattico di tale montaggio,
esso verrà realizzato molto alla buona, fissando le diverse parti
su una basetta isolante, in modo che sia facilmente montato
+ e smontato per ricuperare le diverse parti che potranno servire
per altri analoghi montaggi, nel caso che questo non interessi
conservarlo montato. Se invece questo montaggio · verrà uti­
lizzato lo si può realizzare in modo piu definitivo, proget­
tando il telaio e la scatola secondo le proprie particolari esi­
genze.

LO SCHEMA
R
In fig. I è riportato lo schema elettrico dell'oscillatore a
transistore. Per comprenderne meglio il funzionamento è con­
veniente considerare pure l'analogo schema come verrebbe rea­
lizzato con un tubo elettronico e precisamente con un triodo,
Fig. 2 - Analogo oscillatore con triodo. che è il piu diretto equivalente del transistore, quando si fac-

tu fti�

PILA
4J5V

Al tasto o
infer-ru t t o re
cia la nota corri sponden za tra gli elet­ no spire nel circui to di base. Questo
trodi . R icordiamo i n fatti che l a base perché nei tubi i l circui to di grigl i a
del tran sistore può essere considerata ha un�impedenza elevata, maggiore d i
l 'equivalen te della griglia del triodo, quella di pl acca, mentre n e i transi stori
mentre l 'emettitore corrisponde al ca­ accade al1a rovescia ed è il circui to d i
todo ed il collettore alla placca . col1ettore che h a i m peden za maggi ( ) rl
In fig. 2 si vede q u i n di come tale del circu i to d i base.
oscil latore possa venire realizzato con I n e ntrambi i casi gli avvolgi menti
un trioùo ed il suo fu nzionamen to è vanno i n seri ti i n modo giusto altri­
abbastanza conosciuto. Nel circ u i to d i menti non si ha generazione di oscil­ ri mental me nte ottenere l a nota
placca è i n serito un circuito osc i ll ante lazioni, l a cui freq uenza è determ i­ che si desidera, quanto dal
formato da un avvolgimento di un nata dal valore �' e dal l ' in d u ttanza di trasformatore u sato. I termi­
trasformatore con in parallelo u n con­ L del trasformatore. Usando u n nor­ del trasformatore vanno connessi
densatore. Le oscil lazioni presenti i n male trasformatore con nucleo d i fer­ nel modo
talt' circuito vengono r i portate i n gri­ ro con rapporto 1 / 3 c i rca, si ottengo� corda N
glia tram i te l ' avvolgi mento secondario no oscillazioni di frequenza acustica Se non oscilla dovrà
del trasformatore e se q ueste sono in q uando C' abbia valori compresi tra (o del se-
fase opportuna vengono amplificate q ualche m igliaio di pF e qualche de­ e scambiati tra
dal triodo e mantengono in oscillazio­ cimo di ,u F . Variare il valore di C ' loro . I colori i n d icati nella SI
ne il circui to osc i l lante di placca . La è i l s istema più semplice p e r ottenere ri feri scono al di trasformatore che
corrente di grigli a , che scorre durante frequenze di valorI' diverso o, come stato usato
le sem ionde posi tive, determ i n a u n a
c a d u t a di tensione ai c a p i del gruppo
di p'olari z zazione RC, che polarizza
MATERIALE OCCO RRENTE
la grigli a stessa, regolando automati­
camente l 'a m piezza delle oscillazioni I transistore OC7 I
generate. I trasformatore r a p o 1 / 3
Lo stesso fenomeno si verifica se si I resistore da 470 kO % W
sostituisce il trio do con u n transisto­ I condensatore da 0 , 1 p. F a carta
re : i n questo caso il circuito oscil lante
2 condensatori da 0,0 1 ,uF a carta
v iene i n serito nel circui to del collet­
tore ed i l secondario del trasformatore I basetta bachelite con capicorda 30
è collegato con la base. Le osc i l l azioni I pila da 4,5 V
applicate alla base producono u n a cor­ I m filo rame isolato in plastica
rente di base che comanda l a corrente ,i store :
I cuffia (eventuale}
del collettore, come nel triodo la ten­ l il collettore, è
sione d i grigli a comanda la corrente l' emettitore, mentre centrale è
d i placca, e viene in tale modo man­ si dice trattandosi d i frequenze acust i b base.
tenuto in osc i llazione il circui to oscil­ c he, note di tono diverso. La di che è del
lante. I due circuiti sono equivalenti U n ultimo particolare riguarda l a
dal punto di v ista del funzionamento, tensione di alimentazione : mentÌ"e nel
ma differi scono i n alcuni particolari. caso del tubo deve essere d i almeno
I n fatti mentre il triodo richi ede u n a u n centinaio d i volt, nel caso del tran­
tensione d i placca positiva e una d i sistore basta che sia d i pochi volt sol­
grigl i a negativa, i l transi store rich iede tanto.
una tensione di collettore negativa ed
una corrente negativa d i polarizzazio­ MONTAGGIO
in contatto i
ne della base. Per q uesto la pila ha i l DELL ' OSCILLATORE
si deve udire il suono generato
polo positivo connesso a massa e l a base Un sempl i ce mon taggio sperimenta­ d all 'oscill atore.
è collegata al polo negativo tram i te i l le del circui to può essere real izzato
gruppo RC di polarizzazione : il va­ come i n dicato nel l o sch ema di fig. 3 -
lore d i R è calcolato in modo da per­ Su u n a str i scia d i bachel i te mun ita d i
mettere il passaggio della giusta cor­ d u e fi l e d i capicorda su i la ti e d i u n a
rente di polar i zzazione della base . Un fi l a di fori a l centro, può fissa re i l
altro particolare riguarda l ' i n serzione trasformatore che, come detto, è d e l
del trasformator e : mentre nel caso del tipo c o n nucleo d i ferro e d ha un rap­
triodo esso è i nserito in sal i ta, cioè con porto tra le spire dei due avvolgi men·
l ' avvolgi mento avente m i nor numero ti di 1 / 3 , bloccan dolo alla striscia con
di spire nel circuito di placca e q uello due v i ti nei fori central i . G l i altr i com­
con maggior numero d i spire nel cir­ ponenti vengo no i n vece fissati sal dan­
cuito d i gri gl i a, nel caso del transi­ doli d i rettamente ai capicorda isola ti
store esso va i n serito i n discesa, cioè come è chiaramente i n d icato i n fig. 3 .
l ' avvolgi mento avente più spire nel I n essa il conde nsatore C ' è da 0 , I 11 F ,
circuito d i collettore e quello con me- ma il suo v alore v a determ i nato spe-

N. 2 - FEBBRAIO 1957
(seguito de'ila pago preced.) nell'altoparlante, si staccherà il colle­ VARIANTI AL CIRCUITO
gamento di N' dalla presa fono e lo L'oscillatore a nota fissa può servire
USI DELL'OSCILLATORE si collegherà alla griglia dello stadio anche ad altri scopi se allo schema di
La tensione di bassa frequenza, for­ finale : se ora si sente, si porterà il fig. . I vengono apportate alcune sem­
nita dall'oscillatore descritto, è di qual­ collegamento alla griglia dello stadio plici modifiche.
che volt per cui può servire a diversi precedente fino a quando non ode piu Organetto elettronico'. - Inserendo
scopi dei quali ne indicheremo alcuni. la nota : il guasto risiede in quest'ul­ diversi condensatori C' di valore di­
Con trollo di amplificatori E.F. - Il timo stadio. verso e determinato sperimentalmen­
capocorda N deve essere collegato al­ Alimentazione di ponti. - Dispo­ te, si può realizzare un organetto elet­
la massa del telaio dell' amplificatore, nendo di un ponte per la misura di tronico come quello pubblicato sul
mentre il capocorda N' va collegato resistenze e capacità, quale ad esem­ n. 3 (novembre) di Radiorama : basta
all'ingresso. Se l'amplificatore è la par­ pio quello che può essere realizzato che ogni condensatore, corrispondente
te di B . F . di un radioricevitore, que­ con il provacircuiti a sostituzione del­ a ciascuna nota, venga collegato al re­
sto va commutato sul fondo ed i ca­ la Scuola, si può alimentarlo, con van­ sto del circuito mediante un pulsante
picorda N ed N' vanno connessi alla taggio, con tale oscillatore ottenendo come indicato in fig. 4.
presa fono tenendo presente che N de­ maggior sensibilità e precisione. Per Dispositivo per segnali Morse. -

ve essere collegato al foro della presa questo basta collegare N ed N' con la Collegando una cuffia ai capicorda N
corrispondente alla massa ed N' al­ diagonale di alimentazione del ponte ed N' ed inserendo un tasto telegra­
l'altro. Se accendendo ora l'amplifica­ e cioè, nel caso del provacircuiti a so­ fico tra C e + si ottiene un oscillatore
tore e chiudendo il contatto tra i ca­ stituzione, N con la boccola 5 ed N' particolarmente adatto per imparare a
picorda C e + dell'oscillatore( tra que­ alla boccola 4 (v. fig. I dell a dispensa trasmettere e ricevere i segnali Morse,
sti per comodità può inserire un in­ « Provacircuiti a sostituzione. Uso, 2& molto utile quindi per dilettanti che
terruttore a pallina), non si ode la nota parte » ). vogliano addestrarsi in grafia.
*

. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . �. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

stazione o quando essa è molto de­ che in questo caso è il preamplifi­


� �ed,a,U hole, per cui non entra in azione catore di hassa frequenza : il rice­
(continuazione dalla pago 20) il R . A . S . , ( regolatore automatico di vitore è allora muto .
sensibilità) . Quando invece giunge segnale al
piezza evitando di rendere muto il Con questo tipo di circuito è pos­ rivelatore, si ha una tensione ne·
ricevitore durante i picchi di modu­ sihile evitare il noioso soffio duran­ gativa in A che, se di sufficiente
Lazione, il che porterebbe all'intro­ te la ricerca della stazione voluta ampiezza, porta all'interdizione Vl '
duzione di distorsione del segnale o negli intervalli in cui la stazione non si ha piu corrente anodica,
di hassa frequenza. Se la tensione non trasmette, come capita per i quindi diminuisce la tensione tra i
di soglia è ben regolata, la ricezio­ ricevitori della polizia, che sono punti TI e C, e V 2' ormai sbloccato,
ne è molto migliore di quella otte­ sempre accordati sulla stazione dal­ permette che la tensione di bassa
nuta con i semplici schemi a diodo, la quale si attendono gli ordini. frequenza raggiunga lo stadio fina­
sia per la maggior efficienza di li­ I l ricevitore può essere reso muto le e l 'altoparlante.
mitazione, che per la minor distor­ portando all'interdizione un tubo di Un altro circulto piu semplice,
sione introdotta, anche ver disturbi media frequenza oppure un tubo di in quanto non richiede l 'aggiunta
di lunga durata. bassa frequenza, come è il caso di di tubi, è quello cosidetto a rivela­
Tanto questo circuito, che quelli fig. 12 : esso è costantemente man­ tore polarizza to, il cui schema è ri­
precedenti, servono bene, natural­ tenuto all 'interdizione ed è la ten­ portato in fig. 13. Esso è realizzato
mente, solo quando i picchi di di­ sione R . A . S . che lo sblocca, quando con un normale doVPio diodo-triodo,
sturbo non sono tanto fitti da co­ raggiunge un certo valore. Infatti in cui un diodo funziona da rivela­
prire completamente il segnale da quando non giunge alcun segnale al tore, l ' altro da R .A . S . ed il triodo
ricevere : in questo caso non c'è al­ diodo rivelatore DJ non vi è ten­ da preamplificatore di bassa fre­
cun limitatore di disturbo che possa sione negativa al punto A, per cui quenza, come nei normali ricevi­
rendere intelleggibile la ricezione. V l conduce e l a sua corrente ano­ tori.
dica provoca una caduta di tensio­ L ' azione silenziatrice consiste nel
CIRCUITI SILENZIATORI ne tra i punti TI e C' t ale d a man­ polarizzare il diodo rivelatore in
I circuiti silenziatori sono assai t(-'l1ere a l l ' iutt'l'd izionl' il tuho Y 2 ' modo che possa rivelare solo segna­
simili a quest'ultimo tipo di limi­ li di ampiezza maggiore ad un dato
tatore, in quanto anch 'essi si hasa'· ntlore. La polarizzazione del diodo
no sul principio di rendere muto il TRA C A N N I B A LI è ottenuta collegando il gruppo HC
ricevitore durante la ricezione <li di rivelazione non al catodo, ma ad
disturbi, però diverso è lo SCOllO U ll TlUuto intermedio del resistore
che essi si prefiggono. Infatti, men­ I t k (leI triodo, in modo da portare
tre nel circuito limitatore il riceyi­ In placca ad una certa tensione ne­
tore viene reso muto durante la ri­ �n ti nt Vs, naturalmente regolabile.
cezione dei picchi di disturbo, n(-'i �()Io quando il segnale ricevuto su-
circuiti silenziatori esso è reso mu­ 1'( 'l'a tale valore , Va il diodo diventa
to , quando il segnale ricevuto non eùmluttore e può rivelarlo permet­
è di ampiezza sufficiente d a votpr tendone la ricezione.
dare ricezione intelleggibile, oppu­ Qu esto schema è facilmente rea­
re quando non è ricevuto alcun se­ lizzahile in qualsiasi ricevitore com­
gnale. Illprciale, senza dover aggiungere
È noto, infatti, che nei ricevitori n h-un tubo, ma modificando sempli­
di tipo professionale, dove si hn un ('ellll:'ute il circuito del rivelatorI:'.
eievato numero di stadi amplifica­ IiJHso può riuscire utile soprattutto
tori, si ha un notevole « so ffio )) I l cuoco : " Bo rd a m i l ' a b r i - !lPÌ ricevitori ad alta sensibilità,
emesso dall' altoparlante qUaIHlo il s g a d o le, i o g u g i n i a m o s u b i d o L" }ll'r renderli silenziosi durante In
ricevitore non è accordato H U una ricerca delle stazioni.
*

RADIORAMA
ettere al
com mentata n ei m odi pill diversi fin 'anche chian"utndo in
scrivete a Il LETTERE AL DI RETTO R E "
S I AT E B R EV I ' - Rad iorama - Via La Loggia 38 - Torino
aiuto la fantascienza! Si è detto che avrebbe potuto essere "
ulla stazione inglese (infatti la n ostra Monte Penice ha
disturbato, di recente, l'emittente di Birmil1gham ) , oppure
CUNIO LUI G I
Nord-africana o spagnola, dove S0110 in corso impianti spe­
rimentali utilizzan ti materiali e program m i registrati ame­
S. Vigilia (Brescia)
ricani, o di Malta che è n otevolmente pÌti vicina. Ma, pdl.
Vorrei chiedere se sull� nV1sta si potessero pubblicare o men o, nessuna di tali congetture è stata confermata, per
schemi teorici e pratici di qualche apparecchio da costruire cui ritengo sia pill attendibile spiegare il fen omen o con le
con i l relativo materiale . M i farà cosa grata se vorrà pub­ m oderne teorie sulla propagazione delle onde elettroma­
blicare che il Corso Radio m i ha dato u n successo che non gnetiche.
dimenticherò mai ! È n oto infatti che queste si propagan o il1 linea letta
Penso che questo n umero di Radiorama soddisfi in pieno come la luce e quin di n on riescono ad oltrepassare l'oriz­
i Suoi desideri e Le assicuro che la redazione nOI1 trascura zonte, che si vede dall'an tenna trasmitten te. Le onde me­
alcunché per ren dere la rivista sempre pili aderente alle die e corte, specialmente quest'ultime, riescono a propa­
esigenze dei lettori. Come vede, ho pubblicato il Suo giu­ garsi oltre l'orizzonte, cioè riescono a seguire la curvatura
dizio sul Corso Radio, anche se ciò mi attirerà le ire di della terra, in quanto propagandosi verso l'alto in dire­
alcuni lettori estremamente . . . puritani, i quali n on vorreb­ zione obliqua, vengon o riflesse dalla ion osfera (stato di
bero si citasse la Scuola su Radiorama. Ma cari amici, cOme aria ionizzata che avvolge il globo a circa lO km d'altezza )
è possibile mettere n el dimenticatoio quell' elemento che è e ritornan o sulla superficie terrestre a distanza n otevole
stato ed è la sorgente della n ostra amicizia e della n ostra dal punto di partenza. È per merito, appunto, di parecchie
comune passione? di queste riflessioni tra terra e ionosfera, che son o possi­
bili le com unicazioni transoceaniche con le onde corte. Le
FORMICA VITO onde ultracorte in vece, ed in particolare quelle usate in TV,
Caltan issetta appunto perché cosi corte (onde metriche ) bucano questo
strato rifletten te, cioè non ven gon o riflesse dalla ionosfera
Sono riuscito, ex allievo della Scuola, a metter su per
e perciò 11 0 n posson o propagarsi oltre l'orizzonte. Accade,
conto mio un laboratorio di riparazioni radio in Calta­
però, in particolari condizioni del tutto casuali, che si for­
nissetta. Lei sa che cosa significa venir dalla provincia ad
mino nella ion osfera dei « canali conduttori » , che possono
affrontare radiotecnici con molti anni di esperienza piu di
convogliare a distan za enorme le onde ultracorte che in
me ; tuttavia sono riuscito e godo, oggi, stima ed ammi­
essi si intrufolin o, ed appunto a questi casi del tutto spo­
razione sia da parte dei colleghi che dei clienti . I n circa
radici, è dovuta la possibilità di potere, qualche volta, ri­
un anno di attività mi sono procurato una clien tela nume­
cevere trasmissioni T V estere, o comunque stazioni molto
rosa e soddisfatta ed ogni giorno annovero molti clienti,
lon tane. Da notare che la località dove « piovon o » queste
con m i a grande soddisfazione.
onde, proven ienti da grande distan za, è in genere molto
La soddisfazione è anche mià perché vedo che il n ostro ristretta, e la durata del . fenomen o di solito breve e sal­
seme dà buoni frutti, se germoglia in un campo di buona tuaria.
volontà e costanza. A Lei auguri di prosperità sempre mag­
giore perché essa è veramente meritata.
Pavia
NICOLOSI COSIMO
Granitola ( Trapani) Ho creduto opportuno farLe conqscere che il Suo ex
Allievo ha cambiato i ndirizzo, cioè si è trasferito " in via
Mi reco, di consueto, a Campobello di Mazara, un
S trada N uova I O , Pavia. Con l 'occasione La salu to distin­
paesino che dista 8 km dal m are e situato ad una alti­
tamente.
tudine di circa 15 metri, dove risiede un amico posses­
sore di un televisore, il quale m i disse che ogni sera Si, ha fatto bene e La ringrazio della Sua premura,
riceve, sul secondo canale, una stazione trasmittente di ma la cartolina inviatami n on ha firma, matricola od altri
New York con una in verosimile chiarezza d i immagini. riferimenti. Non se l'abbia a male, capita a .tutti una svi­
Incuriosito, assistetti ad u n a trasmissione i n l i ngua estera sta. Le sarei grato tuttavia, ex Allievo misterioso, se vorrà
• mentre sul video sono apparse chiarissime alcune scritte scrivermi anche il Suo n ome .
pubblicitarie . Sono state riprese alcune fotografie, che Le
allego, pregandoLa di i l lustrarmi il fenomeno. Affrettatevi
Il fenomeno, · seppur molto interessan te, n on è di facile ad abbonarvi a RADIORAMA
spiegazione : è stato segnalato, infatti, anche da altre zone
della Sicilia, per esempio da Gela e da Niscemi. La n oti­ Vi attende una grande sorpresa ! . .
zia, apparsa pure su diversi giornali di attualità, è stata
Magnetofono musicale di ecc ezionale fedeltà e p o te nza
CA RATTERISTI C H E ESSE NZIALI
D a t i d i ingombro . cm. 39 X 37 X 23 Impiega bobine s i n o a 7" (cm . 18) m. 366
Peso tot a l e . Kg . 12 c i rca Durata d e l l e aud izioni . . u n ' o r a tota l e
Al imentazione d iretta d a l l a
rete d o mestica A : Hz. 50 C a n c e l l a zione a u t o m a t i c a in alta frequenza

C a m b i o tensione per o g n i v o l t a g g i o Velocità di trazione d e l nastro


1 1 0 - 1 25 - 1 40 - 1 60 - 220 Volts 7 �" ( 1 9 cm. al sec.)
Attacco per a l topa r l a nte C u rva di r i s posta della
s u p p l ementare . . Ohm �,5 g a m m a d i- frequenza . _ 30 - 1 3.000
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