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Glossario

A e implacabile, prese parte a fianco dei Greci


A secco. Tecnica costruttiva in uso presso le alla guerra di Troia partecipando ad alcune
principali civiltà antiche (Egizi, Greci, Etru­ delle azioni più cruente e spettacolari. Ven­
schi). Le murature vengono realizzate con ne ucciso da Apollo in persona che riuscì a
massi squadrati sovrapposti, senza nessuna colpirlo nel suo unico punto debole.
sostanza che li cementi fra loro. La staticità Acquaforte. Tecnica di incisione (v.) che rientra
è dunque resa possibile dalla sola forza di nella categoria dell’incisione indiretta. Ciò
gravità. perché, contrariamente al bulino (v.), lo stru­
Àbaco. 1. Dal greco àbax, tavola, basamento. mento – detto punta – incide solamente uno
Elemento superiore del capitello (v.), a for­ strato di vernice (composta da cera, bitume
ma di parallelepipedo basso. 2. Dal latino e mastice) steso sulla lastra metallica.
àbacus, tavoletta. Tavoletta che gli antichi Quest’ultima, invece, viene sottoposta a
usavano per eseguire i calcoli. Nel Medioevo morsura (v.) per immersione in un acido (so­
stette a indicare un libro di aritmetica e geo­ litamente l’acido nitrico, anticamente detto
metria (v.) elementari. acquaforte) che la intacca e la incide lì dove
Abbreviatore apostolico. Colui che presso la la punta ha asportato la vernice durante
cancelleria papale riassumeva le suppliche l’operazione di disegno. La morsura è con­
ricevute e scriveva le lettere del papa. trollata direttamente dall’artista che deter­
Aberrante. Dal latino aberràre, composto di ab, mina il tempo di immersione poiché da ciò
da, ed erràre, vagare. Vuol dire allontanarsi dipende la maggiore o minore incisione del­
dalla normalità. la lastra. Caratteristica dell’acquaforte è il
Abnorme. Dal latino abnòrmis, fuori dalla nor­ segno dall’intensità di nero continua (dipen­
ma, strano, mostruoso. dendo dalla profondità dei solchi), benché i
Àbside. Dal latino àbsis, giuntura, volta. Parte bordi dei tratti siano leggermente slabbrati e
terminale della navata (v.) centrale di una irregolari. L’acquaforte, inoltre, dà effetti pit­
basilica, di forma semicilindrica. torici poiché consente un’infinita gradazione
Àcanto. Dal greco àkantha, spina. Pianta erba­ di nero (dal grigio chiaro al nero profondo)
cea perenne con grandi foglie frastagliate, in dipendenza dei tempi di morsura. Infine, è
assai diffusa tra la flora mediterranea. Le fo­ possibile anche la velatura, cioè pervenire a
glie di acanto caratterizzano il capitello co­ una sorta di acquerellatura (v.) pulendo una
rinzio (v.). sola volta la lastra inchiostrata, lasciando,
Accademia di Francia. Accademia di Belle Arti quindi, delle tracce d’inchiostro anche sulle
che aveva, tra gli altri scopi, quello di forma­ superfici non intaccate dall’acido: tale ope­
re giovani artisti francesi che, con una borsa razione è fattibile pure tamponando l’inchio­
di studio, potevano trascorrere quanche stro sulla lastra prima della stampa.
tempo a Roma e studiarne le antichità. Acquatinta. Tecnica di incisione su lastra di
Accademia di San Luca. Accademia romana di metallo, analoga all’acquaforte (v.), ma in
Belle Arti. Fondata nel 1577 a imitazione di cui la lastra, prima di essere incisa e poi im­
quella fiorentina, ne venne scorporato l’Isti­ mersa nell’acido, viene cosparsa di una pol­
tuto di Belle Arti nel 1874. vere protettiva granulare, che conferisce alla
Accademico. Un’opera, un movimento, un arti­ stampa così ottenuta un delicato effetto di
sta, si dicono accademici, volendone accen­ chiaroscuro (v.).
tuare negativamente le caratteristiche di Acque amare. Nell’antica tradizione ebraica
scrupolosa osservanza alle regole stabilite bevanda con il potere miracoloso di provare
da una scuola. la verità di un’affermazione, soprattutto nel
Accademie. Esercitazioni eseguite per appren­ caso di sospetto adulterio. Sono note diver­
dere i princìpi dell’arte del disegno nel modo se ricette, a base di acqua santa con disciol­
corretto in cui venivano insegnati nelle Acca­ te al suo interno, a seconda delle necessità,
demie d’arte. terra del Tempio, limatura di inchiostro con
Acciaio. Lega metallica con eccezionali capacità il quale erano stati precedentemente scritti
di resistenza ottenuta mediante la rifusione particolari versi della Bibbia, sale. In caso di
della ghisa in speciali convertitori, portando esito positivo la donna che si sottoponeva
la percentuale di carbonio al disotto del 2%. alla prova ne usciva più bella, nel caso di
Acciottolàto. Insieme di ciòttoli che costituisce esito negativo ne moriva o ne recava qual­
lo strato inferiore della strada romana (v.); che segno deturpante e indelebile.
funge da compatto e solido piano basamen­ Acquerellatura. Tecnica mediante la quale con
tale e impedisce che l’acqua ristagni. un pennello inumidito si sfumano i contorni
Acéfala. Dal greco a (alfa) privativo, con signi­ a penna o a matita di un disegno al fine di
ficato di senza, e kephalè, testa, cioè priva ammorbidirne il tratto.
di testa. Si dice quasi esclusivamente in rife­ Acquerello. Tecnica pittorica che impiega i pig­
rimento ai resti di antiche statue giunteci menti (v.) colorati diluiti in acqua con ag­
senza testa. giunta di gomma arabica avente la funzione
Achèi. Nome con cui si distinguono i Dòri stan­ di fissare i pigmenti sul supporto (ad esem­
ziatisi nel Peloponneso che dettero origine pio carta) dopo l’evaporazione dell’acqua.
alla civiltà micenea. I Dori sono una delle tre Acròpoli. Dal greco àkros, estremo, e pòlis, cit­
stirpi greche assieme agli Eòli e agli Iòni. Nei tà. Nella Grecia antica, parte della città posta
poemi omerici con «Achei» vengono invece più in alto e generalmente difesa da mura.
designati tutti i popoli greci. Acrostico. Dal greco àkros, estremo e stìchos,
Achille. Eroe mitologico cantato nell’Iliade e verso. Parola di senso compiuto formata dal­
nell’Odissea da Omero (v.). Figlio del re Pe­ le iniziali di altre parole di senso compiuto.
lèo e della dea Teti, fu reso invulnerabile Acrotèrio. Dal greco akrotèiron, sommità. Ter­
dalla madre che lo immerse nell’acqua dello mine che definisce sia le statue (o altri ele­
Stige, il fiume infernale. Rimase vulnerabile menti decorativi) sia i piedistalli che le so­
solo nel tallone, il punto dal quale la madre stengono, posti alle sommità e al vertice del
lo teneva per immergerlo. Guerriero glorioso frontone (v.) del tempio greco.

Glossario

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Àditus màximus. Nel teatro romano (v.), parte che si sarebbe salvato anche senza l’aiuto Ambrato. Color dell’ambra (v.).
degli itinera (v.) che sfocia nell’orchestra. Pl. degli dei, Poseidon percosse lo scoglio con il Ambulàcro. Sinonimo di deambulatorio (v.).
àditi màximi. tridente e Aiace annegò. Amìgdala. Dal greco amygdàle, mandorla.
Adorazione dei Magi. Rappresentazione del Aiace Telamonio. Personaggio omerico (v.). Utensile caratteristico dell’industria litica del
momento in cui i Re Magi arrivarono dinanzi Sconvolto per non aver ottenuto le armi di paleolitico (v.) inferiore, consistente in un
alla capanna della natività e offrirono al Achille (v.), impazzisce e compie atti che, ciottolo a forma di mandorla, appuntito
Bambin Gesù i loro doni. Dai Vangeli Apocrifi una volta rinsavito, lo fanno vergognare a tal all’apice e tagliente ai bordi, ricavato da
(v.) conosciamo anche i nomi dei tre re: Gà­ punto da suicidarsi, trafiggendosi con la pro­ frammenti di pietre particolarmente dure
spare, Melchiòrre e Baldassàrre. pria spada. (come basalto o selce) e utilizzato come pu­
Àdyton. Voce greca con il significato di sacra­ Al secolo. Si dice in riferimento alle consuetu­ gnale o ascia a mano.
rio. Nei templi antichi piccola cella centrale, dini della vita civile, in contrapposizione a Amore e Psiche. Secondo la favola, Psiche è
all’interno del naos (v.), nella quale si collo­ quelle della vita conventuale o, comunque, amata da Amore (o Eros) che si congiunge a
cavano l’altare o le statue più sacre degli dei. religiosa. lei nel buio della notte e con l’ordine di non
Aerògrafo. Apparecchio consistente in una Ala. In latino, «ala». Nella casa romana (v.), lo­ essere guardato mai in viso. Una notte Psi­
speciale penna collegata a un piccolo serba­ cale di servizio che affiancava il tablìno (v.). che, aizzata dalle sorelle invidiose, contem­
toio di colore liquido che, tramite un com­ Pl. alae. pla lo sposo divino dormiente al lume di una
pressore, nebulizza il colore stesso in parti­ Alabàstro. Dal greco alàbastron. Particolare lanterna. Da questa una goccia d’olio cade
celle finissime, in modo da realizzare sfuma­ roccia sedimentaria a struttura fibrosa, con sulle spalle di Amore che, destatosi, fugge
ture ed effetti impossibili da ottenere con il tenui venature colorate (dal grigio-azzurro al via dicendo a Psiche che non lo avrebbe mai
semplice pennello. giallo-bruno), di aspetto traslucido, usata più rivisto. Venere (o Afrodite) viene a cono­
Affiche. Voce francese che sta per manifesto, solitamente per la realizzazione di vasellame scenza degli amori del figlio e costringe Psi­
cartellone pubblicitario. Henri de Toulouse- e piccoli oggetti ornamentali. che a essere sua schiava sottoponendola a
Lautrec fu uno dei primi artisti a dedicarsi a Alàbastron. Piccolo vaso, originariamente in numerose prove. Una di queste consisteva
questo nuovo tipo di attività, alla quale l’affi­ alabàstro (v.), da cui il nome, simile, per for­ nel recarsi nell’Ade da Proserpina (o Perse­
namento dei processi di stampa tipografica ma, dimensioni e finalità d’uso, all’arỳballos fone) che le avrebbe consegnato un vasetto
aveva consentito un incremento di qualità e (v.). con un po’ di bellezza, vasetto che Psiche
di diffusione prima assolutamente impensa­ Albumìna. Sostanza chimica ricavata dall’albu­ non avrebbe mai dovuto aprire. La curiosità
bili. me delle uova e presente anche nel sangue. però spinge la fanciulla ad aprire il vaso da
Affrésco. Tecnica che consiste nel dipingere su Miscelata con l’acqua assume una consi­ cui si sprigiona un sonno profondo. Psiche
una parete «a fresco», cioè quando l’intona­ stenza vischiosa ed è pertanto facilmente cade svenuta. Amore, non resistendo alle
co che la riveste non è ancora del tutto sec­ spalmabile. Una volta essiccata assume in­ pene amorose e al desiderio di rivedere la
cato. In questo modo i colori, amalgamando­ vece consistenza cerosa. giovane amata, va da lei e la ridesta pungen­
si con l’intonaco stesso, ne diventano parte Alfabeto cirìllico. Basato sull’alfabeto greco dola con una delle sue saette. Infine Zeus,
integrante e, una volta asciugatosi quest’ul­ maiuscolo del IX secolo d.C., prende il nome mosso a pietà da Amore, dona a Psiche l’im­
timo, entrano stabilmente a far parte del da San Cirillo di Tessalònica (ca 827/828- mortalità ammettendola fra gli dei come
muro. 869) che, secondo la tradizione, ne introdus­ sposa eterna di Amore.
Affrésco aiutato. Tecnica che consiste nel man­ se l’uso presso molti popoli slavi tra i quali i Amuléto. Dal latino amulètum. Piccolo ogget­
tenere artificialmente umido l’intonaco su Russi, gli Ucraini, i Bulgari e i Serbi. to, talvolta realizzato anche con materiali
cui l’artista realizza l’affresco (v.), in modo Allegorìa. Dal greco àllos, altro e agorèuein, stravaganti o preziosi, al quale si attribuisce
da poter dipingere anche su stesure di into­ parlare. Si dice di un discorso o di una raffi­ il potere di allontanare magicamente gli in­
naco molto vaste (troppo vaste per una gior­ gurazione che, pur rappresentando un certo flussi negativi preservando chi lo indossa da
nata di lavoro). soggetto, vuole di fatto significare qualcosa malanni e sciagure.
Agamennone. Personaggio omerico (v.), figlio d’altro. Anadiòmenos. Emergente, dal greco anadyo-
di Atrèo, re di Micene e fratello di Menelào. Altàna. Dal latino àlere, allevare, sviluppare mai, emergere.
Quando il troiano Paride rapì Elena, moglie verso l’alto. Loggia o terrazza coperta e pra­ Anastilósi. Dal greco anastelèin, ricostruire.
di Menelao, Agamennone convinse gli Achei ticabile posta sul tetto di un edificio. Tecnica di restauro secondo la quale si rico­
(v.) a ingaggiare una guerra contro Troia ed Altoriliévo. Rilievo (v.) scultoreo inciso tanto struiscono antiche strutture architettoniche
egli stesso si mise a capo della spedizione. profondamente da dare l’impressione che (soprattutto templi) utilizzando esclusiva­
Tornato da Troia fu assassinato da Egìsto, alcune parti di esso, le più importanti, siano mente i resti originali, che, sulla base di stu­
amante di sua moglie Clitennèstra. addirittura staccate dal fondo. di archeologici e testimonianze storiche,
Àggere. Dal latino àgger, cumulo di terra. Argi­ Amàzzoni. Dal greco amazòn, composto da a vengono riassemblati nel modo che si ipotiz­
ne artificiale, fortificazione perimetrale in (alfa) privativo, e da mazòs, mammella, cioè, za essere il più vicino possibile a quello ori­
terra. letteralmente, «senza mammella». Mitiche ginale.
Aggettare. Sinonimo di sporgere. donne guerriere che abitavano sulle rive del Androcéfalo. Dal greco andròs, genitivo di
Aggètto. Dal latino adièctum, participio passa­ Termidónte, in Asia Minore. Solitamente ve­ anèr, uomo e kephalè, testa. Avente una te­
to di adìcere, aggiungere. La parte sporgen­ nivano rappresentate armate con arco, lan­ sta con fattezze maschili.
te di un elemento architettonico rispetto alle cia e scudo a mezzaluna e prive del seno de­ Aneddòtico. Dal greco anèkdotos, inedito. Ba­
parti adiacenti di una struttura. «In aggetto» stro per poter usare meglio l’arco. sato su aneddoti, cioè narrazioni marginali e
si dice generalmente l’elemento sporgente. Amazzonomachìa. Rappresentazione di una spesso fantasiose relative a un determinato
Agglutinànte. Dal latino glùten, colla. Sostan­ delle tante battaglie sostenute dalle Amaz­ evento.
za collosa che viene mescolata ai pigmenti zoni (v.). Anfipròstilo. Dal greco amphì, da ambo i lati, e
(v.) per ottenere i colori. Ambiénte. Dal latino ambìre, andare intorno, prostilo. Raddoppiamento del tempio pròsti­
Agnus Dei. Letteralmente «Agnello di Dio». È circondare. In contesto architettonico indica lo (v.), quindi con due colonnati, uno ante­
locuzione tratta dalle parole con le quali Gio­ i locali di una costruzione. riore e uno posteriore.
vanni Battista si rivolge a Gesù: «Ecco Ambóne. Dal greco àmbon, sporgenza. Sorta di Anfiteàtro. Composto dal greco amphì, da am­
l’Agnello di Dio, ecco colui che toglie i pec­ balconcino sopraelevato e recintato adibito bo i lati, e teatro. Si tratta del “raddoppia­
cati del mondo» (Giovanni, I, 29). alla lettura delle Sacre Scritture, sul quale si mento” della struttura del teatro, in modo
Àgon. In greco, «gara». saliva tramite una scala. da ottenere un’altra struttura, circolare (nel
Agorà. Piazza principale della città greca. Ambra. Dall’arabo ànbar. Particolare resina caso di un teatro semicircolare) o ellittica
Aiace. Figlio d’Oileo, re della Locride (regione fossile di conifere, di colore variabile dal (da un teatro semiellittico).
della Grecia), dopo aver combattuto con gli giallo intenso al bruno aranciato. Di facile la­ Ànfora. Vaso dalle forme e dalle dimensioni
Achei contro Troia fece naufragio per desi­ vorabilità, ha una consistenza lucida e com­ più varie, con corpo globulare allungato con
derio di vendetta di Athena che lo aveva in patta e fin dall’antichità fu utilizzata per la strozzatura al piede e al collo, dotato di due
odio. Poseidon lo mise in salvo su uno sco­ realizzazione di preziosi monili e di amuleti anse (v.) simmetriche verticali od oblique.
glio. Tuttavia, poiché Aiace aveva gridato o statuette votive. Veniva impiegato indifferentemente come

Glossario

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contenitore di liquidi, di sfarinati e di solidi. Oggetto o atto che, secondo le antiche cre­ dell’archeologia che studia le civiltà preisto­
Animìsmo. Dall’inglese animism, a sua volta denze, serviva ad allontanare o ad annullare riche sulla base dei reperti pervenutici; si
derivante dal latino ànima. Prima forma di ri­ gli interventi degli spiriti maligni. parla, in questo caso, di paleoarcheologia.
tualità religiosa dei popoli primitivi, tenden­ Aquisgràna. Città tedesca, indicata anche col Archétto pénsile. Motivo decorativo costituito
te ad attribuire un’anima e una sensibilità nome tedesco di Aàchen o con quello fran­ da un archetto che non appoggia né su una
autonome agli oggetti del mondo esterno, cese di Aix-la-chapelle, che fu sede della cor­ colonna né su un pilastro, ma è semplice­
sia naturali (pietre, piante), sia realizzati te di Carlo Magno. mente sospeso. Solitamente si parla di ar­
dall’uomo (idoli, sculture simboliche). Ara. Altare sacrificale. chetti pensili perché il motivo decorativo
Anìmula. In latino, letteralmente, piccola ani­ Arabésco. Decorazione con motivi propri della viene sviluppato in successione.
ma. Nella tradizione iconografica cristiana tradizione e della cultura arabe: basata so­ Archiacùto. Formato da un arco a sesto acuto
greco-orientale è la rappresentazione sim­ prattutto su foglie e rami intrecciati, animali, (v.), tipo di arco composto, a sua volta,
bolica dell’anima del defunto e assume soli­ ghirigori geometrici, campiture di colore. Il dall’intersezione di due archi di circonferen­
tamente le sembianze di un innocente bam­ termine viene usato per indicare ogni tipo di za.
binello in fasce. decorazione che, in qualche modo, ricordi Archiepìscopus. In greco archiepiskopòs. Ve­
Ankh. Voce egizia che identifica la croce ansa­ quella arabeggiante. scovo di una diocesi metropolitana.
ta, nodo magico simbolo di vita e prosperità. Aràldico. Dall’antico franco hariwàld, impiega­ Architràve. Elemento architettonico orizzonta­
Annuàrio. Pubblicazione periodica a scadenza to nell’esercito. Che si riferisce all’araldica, le in legno o pietra che poggia su due ele­
annuale. cioè allo studio e alla realizzazione degli menti portanti verticali (piedritti (v.)).
Annunciazione. Rappresentazione della scena stemmi nobiliari. Qui soprattutto con riferi­ Archivòlto. Parte esterna dell’arco (v.), detta
evangelica in cui l’Arcangelo Gabriele an­ mento agli animali rampanti (vale a dire con anche ghiera (v.).
nuncia a Maria la sua prossima gravidanza e le zampe anteriori protese in aria) in segno Arco. Struttura ad asse curvilinea, generalmen­
la futura nascita di Gesù. di coraggio e di potenza. te in muratura, posta a copertura di una luce
Ànsa. Manico di anfora (v.) o cratere (v.). Aràzzo. Particolare tipo di tessuto nel quale i (v.) di porta, finestra, ponte, con funzione
Antefìssa. Dal latino ànte, davanti, e fìxus, con­ fili colorati della trama (talvolta anche in oro statica di scaricare sui piedritti (v.) il peso
ficcato. Nel tempio greco, elemento in terra­ e argento) sono disposti in modo da formare della struttura sovrastante.
cotta o pietra, modellato con motivi geome­ ornamenti e figure secondo una tecnica di concio di chiave
trici o floreali, che ferma i singoli filari di te­ lavorazione perfezionata nel XIII secolo nella sso
concio
pia do giunti
gole. cittadina francese di Arras (da cui il nome). no
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ren sso no

e
Anténna. Dal latino antèmna, lungo palo di le­ Arca. Dal latino àrcere, contenere. Cassa in pie­ i
tra
do pia

gno. tra o marmo, che anticamente svolgeva la spessore

in
°
Antéo. Figlio di Poseidon e di Gea (la Terra). funzione di contenere le spoglie di un defun­ 60
piano
Crudele gigante mitologico, signore di parte to. d’imposta
luce o corda
della Libia, che traeva la propria invincibilità Arcàdia. Regione storica dell’antica Grecia, po­
dal contatto con la terra, grazie al quale po­ sta al centro del Pelopponeso. In seguito as­ Arco a chiglia. Arco (v.) sagomato come la chi­
teva permettersi di sfidare e uccidere qua­ sunse il significato allegorico di luogo incon­ glia di una nave. Geometricamente si tratta
lunque avversario. taminato e felice, ove era possibile vivere in di due rami uguali di circonferenza raccorda­
Antitético. Dal greco antitèthemi, contrappor­ armonia, dedicandosi alle arti e alla bellez­ ti mediante due altri brevissimi rami di cir­
re. Opposto a qualcosa o a qualcuno. za. conferenza di curvatura opposta, quasi a
Antoniàni (o Antonìti). Congregazione di mona­ Arcàngelo. Secondo la tradizione cristiana gli formare una sorta di cuspide (v.).
ci ospedalieri (in relazione al fatto che si angeli, esseri spirituali aventi la funzione di Arco a sesto acuto. Arco (v.) con sesto (v.)
prendevano solitamente cura dei malati di lodare Dio e di essere suoi messaggeri, si di­ composto dall’intersezione di due archi di
peste) approvata da Urbano II fin dal 1095. vidono gerarchicamente in tre ordini, ognuno cerchio.
Vestivano un saio nero con una grande tau dei quali si compone di tre cori («cori angeli­ Arco a sesto ribassato o scemo. Arco (v.) con
greca sul petto (simbolo del bastone da ere­ ci»), che sono (in ordine discendente da Dio sesto (v.) composto da una porzione di cer­
mita di Sant’Antonio). In seguito confluirono all’uomo): Serafìni, Cherubìni (v.), Troni; Do­ chio la cui corda (v.) è inferiore al diametro.
nell’Ordine degli Agostiniani. minazioni, Virtù, Potestà; Principati, Arcan­ Arco a tutto sesto. Arco (v.) con sesto (v.) se­
Antonio e Cleopatra. Marco Antonio (83-30 geli, Angeli. Nell’iconografia cristiana, i Sera­ micircolare.
a.C.), nipote e luogotenente di Cesare, formò fini vengono rappresentati con sei ali, i Che­ Arco cieco. Si dice così quando l’arco (v.) non
con Ottaviano e Lèpido il primo triumvirato. rubini con quattro, i Troni sono visti come costituisce un’apertura, ma è chiuso da una
Nella spartizione dell’impero che seguì alla ruote di fuoco alate oppure seduti in trono, parete.
sconfitta di Bruto e Cassio ottenne l’Oriente, con in mano uno scettro e una corona. Tutti Arco di Trionfo. Struttura ad arco (v.) edificata
ove regnava la regina Cleopatra VII (69-30 gli altri cori angelici sono genericamente rap­ allo scopo di onorare, glorificare e ricordare
a.C.). I due, per ragioni di cuore e di politica, presentati come giovinetti alati. In particola­ qualcuno e le sue gesta. Fu molto utilizzato
unirono le loro forze per creare una monar­ re, gli Arcangeli vestono come dignitari della nella Roma imperiale: in particolare, per
chia indipendente da Roma, ma furono scon­ corte bizantina; l’Arcangelo Gabriele solita­ l’Imperatore Augusto ne vennero edificati
fitti da Ottaviano nella battaglia di Azio (31 mente reca in mano un ramoscello d’ulivo ben 17.
a.C.). In seguito a tale disfatta, dopo essersi (simbolo di pace), l’Arcangelo Raffaele, vesti­ Arco trionfale. È l’arco (v.) che congiunge la
rifugiati ad Alessandria d’Egitto, si uccisero to come un pellegrino, reca dei pesci; l’Ar­ navata (v.) centrale al transetto (v.); in man­
(30 a.C.). cangelo Michele è sempre armato e viene di canza di quest’ultimo, per arco trionfale si
Antropocèfalo. Dal greco ànthropos, uomo e solito raffigurato in atto di pesare le anime. intende la porzione di parete che rimane at­
kephalè, testa. A forma di testa umana. Arcàno. Dal latino arcànus, chiuso in un’arca, torno all’innesto dell’abside (v.).
Antropofagìa. Dal greco ànthropos, uomo e nascosto. Si dice di cosa strana e misteriosa. Arcuàto. Dal latino àrcus, arco (v.). Leggermen­
phagèin, mangiare. Il cibarsi di carne umana. Arcàta. Parte costitutiva di un ponte (v.), corri­ te ricurvo, a forma di arco.
Apocalìsse. La tradizione cristiana attribuisce i spondente all’arco (v.) teso tra una pila (v.) Aréna. Nell’anfiteatro (v.) indica lo spazio più
libri profetici dell’Apocalisse all’Evangelista e l’altra. basso, dove si svolgevano gli spettacoli. La
Giovanni che li avrebbe scritti, per diretta Arcàta epigàstrica. Rilievo che disegna la por­ superficie era coperta di sabbia, in latino
ispirazione divina, nell’isola egea di Pàtmos, zione superiore dell’epigastrio – dal greco arena.
durante l’esilio al quale l’imperatore Tito epì, sopra e gastèr, ventre – (regione addo­ Argìlla. Dal greco àrghilos, creta. Particolare
Flavio Domiziano l’aveva costretto (I secolo minale posta fra quella ombelicale e gli ipo­ roccia sedimentaria, di aspetto terroso, im­
d.C.) per impedirgli la predicazione. còndri) in corrispondenza della parte inferio­ permeabile, ricca di silicati di alluminio, di
Apodytèrium. Nelle terme (v.) romane era lo re della gabbia toracica. consistenza molle e grassa che, imbevuta
spogliatoio. Archeologìa. Dal greco archaiòs, antico e lògos, d’acqua, dà una massa plastica, compatta e
Apoteòsi. Dal greco apotheòs, innalzare tra gli parola, concetto. Letteralmente significa ca­ facilmente modellabile.
dei, deificare. pacità di parlare con cognizione degli avveni­ Àrgo. Essere mostruoso, dotato di forza straor­
Apotropàico. Dal greco apotrèpo, allontanare. menti antichi. Nello specifico è quel settore dinaria e di molti occhi su varie parti del cor­

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po. Protettore degli abitanti dell’Arcadia e fulgurali (in etrusco truntvt) erano convinti mondane. L’ascetìsmo è un insieme di prati­
devoto a Era, teneva prigioniera una gioven­ di poter risalire alla divinità che li aveva pro­ che mortificatrici del corpo (digiuno, flagel­
ca che, in realtà era la bellissima Io, così tra­ dotti e di interpretarne di conseguenza il vo­ lazione, solitudine, silenzio, veglia) tese a
sformata da Zeus che, in tal modo, avrebbe lere. conseguire la purificazione interiore.
potuto amarla all’insaputa della moglie. Fu Artéfice. Dal latino ars, arte e fàcere, fare. Chi Asse. Dal latino àxis. Retta immaginaria che
ucciso da Ermes per ordine dello stesso esercita con perizia e ingegno un’attività nella geometria (v.) passa per il centro di
Zeus. manuale. Anche con il significato generico di una figura, piana o solida, dividendola in
Argòlide. Regione storica della Grecia, nel Pe­ colui che realizza un determinato manufatto. parti tra loro simmetriche.
loponneso nord-orientale, antica culla della Artèria. Dal greco artèria, vaso sanguigno. Si Assénzio. Pianta medicinale dalla quale si rica­
civiltà micenea. Tra le città che vi sorgevano usa anche con il significato figurato di via va un liquore, di sapore amaro, dal caratteri­
ricordiamo Argo, Asine, Lerna, la stessa Mi­ principale di una città. stico colore verdastro, che stimola la dige­
cene, Midea, Nemea e Tirinto. Arti liberali. Erano le arti proprie degli intellet­ stione e le funzioni del fegato. Essendo mol­
Ariànna. Figlia di Pasifae e di Minòsse, il mitico tuali (grammatica, retorica, poesia, musica, to alcolico e poco costoso, ebbe però una
re di Creta, fu trovata da Dioniso (Bacco) giurisprudenza, astrologia e filosofia), alle larghissima diffusione quale sostituto pove­
nell’isola di Nasso, ove era stata precedente­ quali si aggiunsero nel Cinquecento anche ro dell’acquavite. Verificatene le disastrose
mente abbandonata dall’eroe ateniese Teseo. pittura, scultura e architettura, precedente­ qualità tossiche, le autorità francesi lo tolse­
La tradizione non ci spiega il perché di questo mente considerate arti meccaniche (v.). ro dal commercio.
abbandono, in quanto i due giovani si amava­ Arti Maggiori e Arti Minori. Le Arti Maggiori so­ Assonometrìa. Dal greco àxon, asse e mètron,
no follemente e Teseo doveva la propria vita no le più ricche e potenti. Ad esse fa capo misura. È un procedimento geometrico che
ad Arianna che, grazie al celebre stratagem­ l’intera gestione dell’economia di una città. permette di rappresentare su un piano (bidi­
ma del gomitolo, gli aveva permesso di ritro­ Esse rappresentano i gruppi artigianali e mer­ mensionale) delle figure spaziali (tridimen­
vare la via d’uscita dal labirinto all’interno del cantili e le varie professioni. A Firenze, ove sionali).
quale egli era penetrato al fine di uccidere il partecipano in modo particolarmente attivo Astànte. Dal latino àdstans, participio presente
mostruoso Minotauro. Tra le ipotesi più vero­ alla vita pubblica, sono inizialmente sette: di adstàre, stare accanto. Vuol quindi indica­
simili vi è quella che Teseo abbia dovuto ri­ Mercatanti (mercanti), Giudici e Notai, Cam­ re colui che è presente in un luogo.
nunciare al proprio amore per assecondare la bio (banchieri e cambiatori di valuta), Lana Astragàlo. Modanatura (v.) del capitello ionico
bizzarra volontà di Dioniso che, nel frattem­ (lavorazione della lana), Seta (lavorazione (v.) e del capitello corinzio (v.). Può essere
po, si era invaghito di Arianna. della seta), Medici e Speziali (speziale = far­ liscio oppure con decorato con elementi al­
Ariàno. Relativo all’arianèsimo. Quest’ultimo è macista, erborista), Vaiai (vaiaio = conciatore ternati, di solito perline (ovali allungati) e fu­
una forma eretica del cristianesimo molto o venditore di pellicce pregiate di vaio, un sarole (a forma di fuso, di solito a coppie).
diffusa nel IV e nel V secolo, soprattutto fra piccolo roditore simile allo scoiattolo) e Pel­ Astrazione. Dal latino abstràhere, tirare fuori,
le popolazioni barbare (v.). licciai. All’Arte dei Medici e Speziali facevano astrarre. Atto della mente che ci permette di
Armatóre. Dal latino armàre, preparare, allesti­ capo anche i pittori. Le Arti Minori sono le analizzare gli elementi casuali della realtà
re. Colui che assume l’esercizio di una o più meno ricche e potenti, costituite dagli addetti quotidiana e raggiungere di essa una visio­
navi finanziandone la navigazione e la ma­ ai vari mestieri. A Firenze sono inizialmente ne teorica.
nutenzione in cambio dell’affitto o di una venticinque. Dal 1281 cinque di esse passaro­ Astronomìa. Dal greco àstron, oggetto splen­
quota percentuale sui carichi trasportati. no a far parte delle Arti Maggiori: Beccai (ma­ dente, stella e nèmein, governare, guidare.
Armatùra. Insieme delle centine (v.) e di altri cellai), Calzolai, Fabbri, Maestri di pietra e le­ Scienza che studia il moto degli astri e le
elementi lignei che tengono un arco (v.) gname, Linaioli e Rigattieri (rigattiere = tap­ leggi fisiche che lo governano.
all’altezza voluta durante la costruzione. pezziere o venditore di mobili). Molte delle Àsty. In greco, città bassa, attorno all’acropoli
Arménti. Dal latino armèntum, indica un greg­ altre Arti Minori si fusero fra loro e ne restaro­ (v.), dove si trovavano le abitazioni, i magaz­
ge di animali domestici di grandi dimensioni no nove: Vinattieri (osti e venditori di vino), zini e le botteghe artigiane.
(pecore, mucche, cavalli). Albergatori, Oliandoli (venditori di olio d’oliva Atelier. Voce francese. Locale o serie di locali
Armi di Francia. Si tratta del giglio d’oro in e pizzicàgnoli), Galigài (conciatori di pelli), nei quali lavorano artigiani specializzati (sar­
campo azzurro. Corazzai e Spadai (artigiani specializzati nella ti, liutai, decoratori) ma soprattutto artisti
Armi di Gerusalemme. Grande croce centrale realizzazione di corazze, spade e armi in ge­ (pittori, scultori, fotografi).
potenziata da quattro croci greche uguali. I nere), Chiavaioli, Ferraioli e Calderai (specia­ Athena Alea. Cosiddetta dal nome della città di
cinque simboli rappresentano le cinque pia­ lizzati nella realizzazione di chiavi, serrature, Alea, nell’Arcadia, sede di un antichissimo
ghe di Cristo (due alle mani, due ai piedi, catene e recipienti metallici), Correggiai (spe­ culto della dea della sapienza.
una al costato). cializzati nella realizzazione di cinghie, cintu­ Atmosfera controllata. Nella storia dell’arte si
Arredo fisso. Tutto ciò che, pur facendo parte re e accessori in cuoio), Legnaioli, Fornai. riferisce alla qualità dell’aria che, all’interno
dell’arredamento di un immobile, non è tut­ Arti meccaniche. Erano tutte quelle attività per delle tombe ricostruite, viene artificialmente
tavia movibile. svolgere le quali era richiesto l’uso delle ma­ mantenuta a temperatura e umidità costan­
Arrìnga. Dal germanico hring, cerchio. Discor­ ni; tra queste nel Medioevo erano comprese ti, in modo da preservare al meglio le delica­
so importante e solenne davanti a una folla anche pittura, scultura e architettura, e l’ar­ te pitture.
o a un tribunale. Il richiamo al cerchio ha ori­ tista era quindi considerato un artigiano. Atréo. Figlio di Pélope e Ippodamìa, mitico re
gini medioevali, quando, per ascoltare un Aruspicìna. Da una voce, forse etrusca, hàru, di Micene.
oratore, ci si riuniva in un luogo detto «aren­ viscere e dal latino spècere, osservare. Arte Atrio. Nella casa romana (v.), spazio di forma
go». di interpretare il volere divino «leggendo», quadrata posto all’ingresso della casa, subi­
Arroccaménto. Termine militare derivante dalla secondo complessi rituali, le viscere (e so­ to dopo il corridoio; l’atrio era di solito aper­
parola rocca (castello, fortificazione), con il prattutto i fegati) degli animali sacrificati. I to in alto, con un tetto a falde inclinate verso
quale si intendono tutte le manovre e i movi­ sacerdoti che la praticavano si chiamavano l’interno (compluvio (v.)) per consentire la
menti di truppe necessari per passare da aruspici (in etrusco nètsvis). raccolta delle acque piovane.
una postazione fortificata (o comunque stra­ Arỳballos. Piccolo vaso con corpo espanso, Àttico. La porzione superiore di un qualunque
tegica) all’altra. collo stretto e corto, bocca con labbro largo edificio, sia decorativa sia abitabile, posta al
Arsenàle. Voce di origine araba. Indica l’insie­ e appiattito, dotato di un’unica ansa (v.) ver­ di sopra della cornice (v.).
me delle darsene, dei canali e degli edifici ticale. Veniva usato per contenere soprattut­ Attribuìto. Si usa questa espressione quando
portuali destinati alla costruzione, alla ma­ to profumi e unguenti preziosi. non v’è certezza sull’autografia di un’opera.
nutenzione e alla riparazione delle imbarca­ Ascensione di Cristo. Secondo i Vangeli, Cri­ L’attribuzione è un giudizio critico che mette
zioni. sto, dopo la resurrezione, apparve ad alcuni in confronto l’opera con dati stilistici, opere
Arte fulguràle (o fulguratoria). Dal latino fulgè- suoi discepoli e quindi salì (ascese) diretta­ certe, caratteri, principi e metodi di un arti­
re, lampeggiare. Pratiche e riti connessi mente al cielo (Luca, 24, 50-53). sta, scuola o ambiente artistico.
all’interpretazione dei fulmini. Attraverso Ascéta. Dal greco asketès, impegnato. Colui Àugure. Dal latino àugere, accrescere. Presso
l’osservazione dell’intensità, del colore e che per ispirazione religiosa esercita le virtù le antiche popolazioni italiche e presso i Ro­
della provenienza del fulmine, i sacerdoti spirituali rinunciando a tutte le tentazioni mani colui che sapeva interpretare il volere

Glossario

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degli dei. Per estensione «sacerdote, indovi­ Baluàrdo. Grande bastione di una fortificazio­ Berretto frìgio. Copricapo morbido con una
no». Ha anche con il significato di celebrante ne. Per «bastione» si intende una struttura a punta piegata in avanti, assunto come sim­
di riti funebri. scarpa (cioè inclinata) di mattoni o pietra, bolo dell’idea repubblicana durante la Rivo­
Àulico. Dal greco aulè, corte. Indica uno stile di che riveste una grande massa di terra, collo­ luzione Francese nel 1789. Usato dagli anti­
corte, nobile, illustre, colto ed elevato. cata agli angoli della cinta di mura posta a chi Persiani, esso fu considerato caratteristi­
Aurèlia. Antica strada romana (v.), iniziata nel difendere una fortezza o una città. Può assu­ co dei popoli barbari (v.) dai Greci (la Frigia
II secolo a.C., che univa Roma con Arelate mere il significato figurato di difesa. è una regione della penisola anatolica, o
(oggi Arles, in Francia) lungo la costiera tir­ Banchetto di Erode. L’episodio, tratto dal Nuo­ Asia Minore). I Romani lo facevano indossa­
renica. vo Testamento (Matteo, 14), narra della mor­ re dagli schiavi affrancati (liberati): da allora
Auspìcio. Pratica di divinazione (v.) consisten­ te di San Giovanni Battista che il re Erode fa fu considerato simbolo di libertà.
te nello studio delle viscere degli animali. decapitare per compiacere l’amante Erodìa­ Bestiàrio. Trattato medioevale che descrive,
Australopithécus afarénsis. Dal latino au- de, moglie di suo fratello Filippo. La figlia di generalmente con scopo allegorico, qualità
stràlis, australe (cioè situato nell’emisfero questa, la bellissima Salomè, aveva danzato e comportamenti (veri e presunti) di animali,
meridionale della Terra) e pìthekos, scim­ in onore di Erode che l’aveva così tanto ap­ soprattutto esotici e spesso mostruosi.
mia. Antica specie di scimmia con caratteri­ prezzata da prometterle di esaudire qualun­ Béton brut. Dal francese, calcestruzzo (v.) a vi­
stiche strutturali simili a quelle umane. Oltre que suo desiderio. È in quest’occasione che sta. Da qui il nome della corrente architetto­
al tipo afarensis (verosimilmente vissuto da la fanciulla, su istigazione della madre, chie­ niche del New Brutalism.
3,7 a 2,9 milioni di anni fa) è stato poi rinve­ de che al termine del banchetto le venga Betsabèa. Secondo la narrazione biblica era la
nuto (1994) anche un tipo più antico detto portata su un vassoio la testa mozzata del bellissima moglie di un ufficiale ittita, della
anamènsis (vissuto tra 4,2 e 3,8 milioni di Battista. quale il re David si innamorò perdutamente
anni fa). Bàrbaro. Dal greco bàrbaros, straniero. Nome dopo averla scorta nuda al bagno. Approfit­
Autòctono. Dal greco autòs, stesso, e chtòn, con cui i Greci chiamavano chiunque non tando del suo potere commise adulterio con
terra. Originario della stessa terra. fosse stato di cultura e di origini elleniche.
Gronda
(sima) lei dopo aver comandato al marito di andare
Frontone

Autògrafo. Dal greco autòs, stesso e gràphein, Bàrberi. Si dicono tali i cavalli da corsa. Il no­ in guerra in prima linea. Alla morte di
scrivere. Significa scritto dalla propria mano me deriva da Barberìa (termine con cui si de­ quest’ultimo la sposò e ne ebbe quattro fi­
Timpano
oppure, nel campo artistico, disegnato dallo signavano i territori dei Bèrberi, cioè il Ma­ gli, tra i quali il celebre Salomone.
stesso artista, cioè originale. rocco, l’Algeria, la Tunisia e la Libia),
Cornice terra
(geison)
Biàcca. Carbonato di piombo. Costituisce il co­
Autoportànte. Capace di sostenersi da sé du­ da cui provenivano gli animali migliori. Isti­ lore usato dai pittori come bianco. Con essa
rante la costruzione, senza richiedere l’aiuto tuita da papa Paolo II nel 1465, laFregio corsa dei si esegue la lumeggiatura, che consiste in
Trabeazione

continuo
delle armature di legno. barberi si svolgeva a Roma lungo il Corso tocchi di colore chiaro che danno luce a un
Avancòrpo. Dal francese avant-corps, parte an­ (l’attuale fine di Via Flaminia) per concluder­ disegno o a un dipinto.
teriore del corpo: parte di una struttura ar­ si in Piazza San Marco (l’attuale Piazza Ve­ Bibémus. Antiche cave romane sul versante
chitettonica che sporge dal corpo della strut­ nezia), dove i cavalli, che correvano liberi, occidentale della montagna Sainte-Victoire.
Architrave
tura stessa caratterizzandone la pianta o il cioè senza fantino, venivano ripresi. tripartito Bìfora. Finestra a due luci divise da un’esile co­
prospetto con un evidente aggetto. Bardo. Dal latino bardus, di origine celtica. No­ lonnetta centrale.
Abaco
Aventìno. Uno dei sette colli di Roma. me con cui si indicano gli antichi poeti-can­ Bipénne. Dal latino bis, due volte e pènna, ala.
Capitello

toriVoluta
dei popoli
d'angolo
celti. Echino
a volute
Ascia metallica con doppia lama tagliente
Base àttica. Base di colonna dell’ordine Voluta
ionico utilizzata soprattutto nei lavori agricoli e, in
B (v.), composta di tre elementi: dueFusto tori (v.) e
scanalato epoca storica, anche per sacrifici rituali.
Bacio di Giuda. Rappresentazione della narra­ una scozia
Ovoli
e dardi
(v.) (o tròchilo (v.)). a spigoli smussati Bìstro. Pigmento marrone ottenuto dalla bolli­
zione evangelica della cattura di Cristo a se­ tura di fuliggine del legno di faggio. Si sten­
guito del tradimento di Giuda Iscariota. Que­ deva a pennello in sospensione acquosa.
sti lo baciò, secondo un accordo, in modo da Usato solitamente per ombreggiare disegni
Toro
farlo riconoscere ai soldati. a penna e a inchiostro.
Base

Trochilo (o scozia)
Badéssa. Dal latino abbatìssa. Madre superio­ Toro Bistrot. In Francia, piccolo e modesto caffè con
ra in un convento di monache. mescita di vino e di liquori.
Baldacchìno. Drappo quadrangolare ornato di Basilèus. In greco, re. Bizantìno. Il termine deriva da Bisànzio, l’anti­
nappe e fregi pendenti, sostenuto da quat­ Bassorilievo. Tecnica che consiste nell’incide­ co nome di Costantinòpoli, ora Istànbul, la
tro o più aste, sotto il quale si porta in pro­ re una lastra di pietra in modo che la parte capitale dell’impero romano d’Oriente.
cessione il Santissimo Sacramento. Per figurata abbia un certo rilievo (v.) (basso, in Bohémien. «Zingaro», da Boemia, paese che si
estensione, qualsiasi tipo di decorazione o questo caso; più marcato nel caso dell’alto­ riteneva originario degli zingari. Individuo
costruzione posta a copertura di un altare, rilievo (v.)) rispetto al fondo. che conduce una vita libera, disordinata e
di un trono o di un letto monumentale. Battistéro. Edificio riservato al rito del battesi­ anticonformista, tipica dei giovani artisti ot­
Balloon frame. Letteralmente «struttura a pal­ mo. tocenteschi, con pochi soldi e molte speran­
lone». È una tecnica costruttiva inventata da Beccatèllo. Mensola (v.) in pietra o in legno, a ze.
George W. Snow (1797-1870), impresario volte sormontata da un archetto, che sorreg­ Bombàrde. Rudimentali cannoni dalla canna
edile e commerciante di legname attivo a ge una parte di edificio a pianta maggiore di corta.
Chicago, dove ricoprì anche cariche tecniche quella sottostante. Borbóne. Importante dinastia francese le cui
all’interno dell’amministrazione municipale. Belle époque. Voce francese, con il significato origini, collegate a un ramo secondario dei
Il balloon frame, che deve il proprio nome letterale di «bella epoca», individua il perio­ Capetingi, risalgono al X secolo. Il nome de­
all’estrema leggerezza che lo contraddistin­ do compreso tra gli ultimi decenni dell’Otto­ riva dall’antico castello di Bourbon, nella
gue, consiste in un semplice telaio di legno cento e l’inizio della Prima guerra mondiale. Francia centrale. A partire dal XVIII secolo,
realizzato con travicelli prefabbricati tra loro La definizione fa riferimento al benessere grazie a un’accorta politica di alleanze e ma­
equidistanti, aventi una sezione variante da economico e alla vita spensierata che carat­ trimoni, la famiglia dei Borbone estese la
circa 5 x 10 centimetri (per le pareti) a circa 5 terizzava la classe borghese del tempo. sua influenza anche alla Spagna (dove ancor
x 20 centimetri (per i solai). Questa struttura Bellóna. Chiamata presso i Greci Ènio, sorella oggi regna un discendente di questa dina­
è poi rivestita, all’interno e all’esterno, da un (e secondo alcuni miti sposa) di Marte (pres­ stia) e a molti Stati italiani (Ducati di Parma,
doppio strato di tavole (spesse circa 2,5 cen­ so i Greci Àres), dio della guerra, è a sua vol­ Piacenza, Guastalla e Regni di Napoli e di Si­
timetri) che ne garantiscono l’indeformabili­ ta la dea della guerra e delle battaglie. cilia).
tà. L’assemblaggio è semplicissimo (solo in­ Benedettìni. Antichissimo ordine religioso fon­ Borghesìa. Dal latino tardo bùrgum, poi passa­
castri e chiodi). La produzione dei travetti e dato da San Benedetto da Norcia (ca 480-ca to al tedesco Burg, castello, città fortificata.
delle assi, stante l’estrema standardizzazio­ 546) nel 529. I monaci che vi aderiscono vi­ Spesso con il significato originario di abitan­
ne delle dimensioni, consente forti econo­ vono comunitariamente in povertà e castità ti di una città, soprattutto in contrapposizio­
mie di scala e, conseguentemente, prezzi assolute secondo il celebre precetto Ora et ne con contadini (abitanti del contado, cioè
più che accessibili. labòra (Prega e lavora). della campagna).

Glossario

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Borsìsta. Colui che riceve una «borsa di stu­ gran baldacchino rosso, sul quale si ergeva sformava in un unico blocco, avente la stes­
dio», cioè una somma di denaro che lo aiuta il pennone della bandiera con le insegne del sa consistenza e resistenza della pietra.
negli studi. Leone di San Marco. Nel 1798, per sanziona­ Calcestruzzo armato. Molto più noto con il no­
Bottéga. Nel Medioevo è il luogo nel quale l’ar­ re definitivamente l’annientamento della po­ me improprio di cemento armato, è un mate­
tista affermato lavora con i propri assistenti e tenza veneziana, i Francesi lo distrussero riale da costruzione composto da calcestruz­
allievi. Solitamente l’espressione «bottega per spregio, dopo averlo depredato delle zo (v.) (miscela di cemento, sabbia, ghiaia e
di» seguita dal nome di un artista o anche statue e dei principali rivestimenti d’oro. acqua) nel quale vengono affogate, quando
«opera di bottega» indicano che una determi­ Bucrànio. Motivo decorativo a forma di cranio è ancora di consistenza semifluida, delle ar­
nata opera è stata eseguita sotto il controllo di bue. mature di acciaio (v.) opportunamente di­
dell’artista nominato (o, nel secondo caso, Bugnàto. Paramento murario realizzato con sposte e sagomate. A essiccazione avvenuta
non nominato) ma non da lui personalmente. pietre squadrate in modo più o meno som­ acciaio e calcestruzzo diventano un tutt’uno
Boulevards. Caratteristici viali alberati parigini. mario (bugne, appunto) aventi la faccia e collaborano a sostenere le sollecitazioni
Bovìndo. Dall’inglese bow-window, finestra esterna volutamente più sporgente. esterne. Il calcestruzzo armato, infatti, riuni­
(window) ad arco (v.) (bow), cioè finestra (o Bulìno. Strumento metallico dotato di punta sce in sé tutte le migliori caratteristiche
insieme di più finestre) che sporgono dal acuminata usato nella tecnica dell’incisione dell’acciaio (che è molto resistente agli sfor­
profilo della facciata, come uno sporto, un (v.) per incidere la matrice (v.). zi di trazione) e del calcestruzzo (che è inve­
avancorpo, a pianta poligonale, o anche se­ ce resistentissimo alla compressione).
micircolare. Molto diffuso soprattutto nei Calco. È l’impronta di una scultura per trarre,
Paesi del Nord, consente un comodo affac­ C dalla forma così ottenuta, un’immagine in un
cio sulla via anche d’inverno, senza necessi­ Cabaret. Locale d’intrattenimento notturno, altro materiale, solitamente gesso, o anche
tà di sporgersi dalle finestre. solitamente di piccole dimensioni, nel quale una copia dell’originale.
Braccia fiorentine. A Firenze, come in tutti gli si esibiscono attori comici, cantanti e balleri­ Calefactòrium. Dal latino calefactare, rendere
antichi Stati italiani, erano in uso proprie uni­ ni accompagnati con musiche dal vivo. incandescente. Si trattava dell’unico locale
tà di misura. Quelle lineari erano espresse in Cabìri. I Cabiri erano divinità ctonie (v.) venera­ riscaldato all’interno dei monasteri cister­
braccia, soldi e denari. Un braccio equivale a te specialmente nelle isole del mar di Tracia. censi (v.), attorno al quale si trovavano gli
20 soldi e un soldo a 12 denari. Un braccio A Samotracia si compivano in loro onore dei scriptoria.
fiorentino è pari a 58,2636 centimetri. riti misterici (cioè d’iniziazione a culti segre­ Calendario repubblicano. Già adottato dal 22
Brayda. Termine che nella bassa latinità indi­ ti). settembre 1793, il 5 ottobre 1794 venne reso
cava un terreno incolto. Brayda si trasformò, Cabochon. Nome che si dà alle pietre preziose obbligatorio e restò in vigore fino al 31 di­
col passar del tempo, in Brera. o semi-preziose tagliate secondo superfici cembre 1805. Le date di inizio e fine d’ogni
Broccàto. Dal latino bròccus, sporgente. Pre­ curve che ne mettono in risalto le qualità di mese (ognuno di 30 giorni) mutarono, così
giata stoffa di seta tessuta con fili in rilievo lucentezza. come i nomi che furono: vendemmiàio, bru­
formanti preziosi disegni geometrici o flore­ Caccia con il falcone. Questo tipo di caccia, màio, frimàio, nevoso, piovoso, ventoso,
ali. molto diffuso tra la nobiltà medioevale, con­ germìle, fiorìle, pratìle, messidòro, termi­
Brolétto. Dal latino tardo brògilum, prato, con siste nell’addestrare un grosso falco a cac­ dòro, fruttidòro.
riferimento al luogo di riunione (originaria­ ciare la selvaggina (quaglie, fagiani, lepri) e Calidàrium. Nelle terme (v.) romane, sala con
mente un campo o una piazza) delle prime a riportarla al padrone (chiamato falconiére) vasche d’acqua molto calda.
assemblee cittadine. Per estensione identifi­ senza cibarsene. L’abbigliamento di Calligrafìsmo. Tendenza a dipingere secondo
ca anche l’edificio che in diversi Comuni quest’ultimo è caratterizzato da uno spesso regole ben codificate, precise e ricorrenti.
dell’Italia centro-settentrionale (ad esempio manicotto di cuoio sul quale il rapace può Calòtta. La porzione di superficie sferica otte­
a Como, Brescia, Milano, Monza, Piacenza) aggrapparsi senza ferirgli il braccio con gli nuta sezionando con un piano una sfera. Per
accoglieva – fin dal Duecento – il palazzo artigli. estensione, il termine indica un volume simi­
pubblico e le magistrature a esso relative. Cacciata di Adamo ed Eva. L’episodio, tratto le alla calotta sferica.
Bronzétto. Piccola scultura di bronzo (v.). dall’Antico Testamento (Genesi (v.), 3), fa ri­ Calvàrio. Detto anche piede (v.), è la parte in­
Bronzo. Lega di rame e stagno. La tecnica della ferimento alla cacciata di Adamo ed Eva feriore del crocifisso ligneo (v.), nella quale
scultura in bronzo consiste nel realizzare dall’Eden, rei di aver colto il frutto dell’albe­ si trovano a volte riferimenti figurativi al
preventivamente un modello in argilla (v.) ro della conoscenza del bene e del male. supplizio di Cristo.
che viene poi ricoperto di un leggero strato Caditóia. Botola che si apriva tra un beccatello Calzaiuòli. Artigiani specializzati nella produ­
di cera. Successivamente il modello viene (v.) e l’altro, dalla quale era possibile, in ca­ zione e nella vendita di calze di panno.
racchiuso da un grande involucro, anch’esso so di assedio, gettare pietre e olio bollente Camaldolési. Ordine monastico del ramo be­
d’argilla, detto «stampo». Facendo colare sui nemici. nedettino, fondato nel 1012 circa da San Ro­
nello stampo il bronzo fuso, il calore scioglie Caducèo. Dal greco kerýkeion, a sua volta deri­ muàldo (ca 952-1027) a Camàldoli (Arezzo).
la cera e il metallo la sostituisce circondan­ vante da kèrix, araldo. Verga alata con due Camàuro. Copricapo papale a forma di cuffia
do completamente il modello. È per questo serpenti attorcigliati che si baciano, attribu­ ricalante fino alle orecchie.
motivo che tale tecnica prende il nome di to di Mercurio. È un simbolo di pace. Camera ottica. Sorta di antenata, per certi ver­
«fusione a cera persa». Raffreddatosi il bron­ Café-chantant. In francese, letteralmente, «caf­ si, dell’odierna macchina fotografica, tramite
zo e spezzato lo stampo, si procede alle ne­ fè cantante». Caffè concerto, ovvero locale un sistema di lenti mobili (obiettivo) proiet­
cessarie rifiniture. alla moda ove si esibiscono orchestre e can­ tava al proprio interno l’immagine del sog­
Bùcchero. Particolare tipo di ceramica (v.) di tanti di musica melodica. getto sul quale viene puntata.
colore grigio-nerastro, a superficie lucida, di Calafatàre. Dal latino calefàcere, riscaldare. Im­ Cammèo. Incisione a rilievo operata su una
fabbricazione complessa. Fu molto utilizzata permeabilizzare lo scafo di un’imbarcazione pietra solitamente di forma ovoidale. Le pie­
dagli Etruschi. lignea spalmandovi sopra pece o catrame. tre più comunemente impiegate sono quelle
Bucintòro. Forse da buzo, antica nave da guer­ Càlato. Dal greco kalathos. Elemento del capi­ dal colore cangiante, perché è possibile
ra a due alberi, d’oro. Grandiosa imbarcazio­ tello corinzio (v.), a forma di tronco di cono. sfruttare questa proprietà per consentire ef­
ne da parata usata dai dogi veneziani per le Calcareo. Dal latino càlx, calcio. Roccia o terre­ fetti di contrasto cromatico.
sfarzose feste pubbliche. Il primo a disposi­ no contenente una forte quantità di carbo­ Campagna di scavo. Ricerca archeologica cir­
zione della Repubblica fu varato nel 1311, nato di calcio, al quale si deve una caratteri­ coscritta al ritrovamento di reperti specifici.
mentre l’ultimo è proprio quello rappresen­ stica colorazione giallastra. Nel corso di una campagna di scavo viene
tato nella tela del Canaletto e risale al 1729. Calcestruzzo. Materiale da costruzione, costi­ setacciato minuziosamente un territorio nel
Costruito dall’ingegnere navale Michele Ste­ tuito da un impasto di sabbia, ghiaia e pie­ quale si ha motivo di credere che possano
fano Conti, misurava 35 metri di lunghezza e trisco con calce (oggi generalmente sostitui­ esistere testimonianze materiali, cioè tracce
7,50 metri di larghezza. Spinto da 21 remi ta dal cemento) e acqua. I Romani lo compo­ interessanti di civiltà antiche (storiche o
per fianco, ciascuno mosso da quattro uomi­ nevano con malta (v.) a cui aggiungevano preistoriche che siano). Ogni fase dello sca­
ni, per un totale di 168 vogatori, era ornato ghiaia o scaglie irregolari di pietra o di mat­ vo viene rilevata e fotografata con accura­
da sculture in legno dorato e coperto da un tone. Dopo l’evaporazione dell’acqua, si tra­ tezza e ciascun oggetto ritrovato è misurato,

Glossario

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catalogato e descritto fin nei particolari più ante, stipiti (v.). Il nome deriva dal tipo di or­ Capitèllo dòrico. Capitello (v.) caratteristico
minuti, facendo attenzione anche all’esatta namentazione, che richiama dei candelabri dell’ordine dorico (v.), formato da due ele­
collocazione e alla stratificazione di ogni ele­ stilizzati, impreziositi con motivi vegetali, menti sovrapposti, l’echino (v.) (inferiore) e
mento, cioè alla profondità alla quale è stato floreali e allegorici. l’abaco (v.) (superiore).
rinvenuto. A profondità di ritrovamento di­ Cangiànte. Si dice in particolar modo di tessuti Capitèllo iònico. Capitello (v.) caratteristico
verse, infatti, corrispondono quasi sempre che hanno la proprietà di mutare colore nel­ dell’ordine ionico (v.), formato da un echino
anche periodi differenti: più antichi quelli a le pieghe. In pittura tale effetto (cangianti­ (v.) convesso decorato a ovoli e dardi, da
profondità maggiore e progressivamente più smo) si ottiene usando colori diversi per de­ due volùte (v.) e da un abaco (v.).
recenti quelli posti in prossimità della super­ finire ombre o luci delle vesti. Capocróce. La parte terminale di una chiesa,
ficie. Per risalire al periodo di una determi­ Canòpo. Vaso panciuto in terracotta che deriva che si estende oltre il transetto (v.) compren­
nata stratificazione gli archeologi studiano il nome dalla città di Kànopos, in Basso Egit­ dendo il coro (v.), le absidi (v.) e le eventuali
l’esatta datazione di alcuni manufatti di rife­ to, nella cui necropoli ne sono stati rinvenuti cappelle radiali.
rimento (soprattutto vasi ceramici o, per la moltissimi. I canopi egizi potevano avere il Cappèlla Sistìna. Si trova in Vaticano ed è così
preistoria, utensili litici), al fine di poterne coperchio sia a forma di testa umana (antro­ detta dal nome di papa Sisto IV, che la fece
poi estendere i risultati, con verosimile ap­ pocèfalo (v.)) sia a forma di testa animale erigere tra il 1473 e il 1480 in sostituzione
prossimazione, a tutti gli altri reperti appar­ (zoocèfalo (v.)). In essi venivano conservate della Cappella Palatina.
tenenti allo stesso livello di scavo (definito le viscere dei defunti destinati all’imbalsa­ Capriàta. Dal latino càper, capro. Robusta
anche unità stratigrafica). Le tecniche di da­ mazione. Nella tradizione etrusca, invece, i struttura lignea a forma triangolare usata
tazione possono essere di vario tipo. Le più canopi hanno coperchi esclusivamente an­ per sorreggere i tetti a due falde.
diffuse sono quelle storico-comparative, che tropocefali e svolgono la funzione di sempli­ Càpsule semìfere. Dal latino capsa, cassa. È il
consistono nel confrontare il reperto rinve­ ci urne cinerarie. frutto secco di alcune specie botaniche en­
nuto con altri, di data certa, simili per mate­ Cantière. È lo spazio circostante a un edificio tro il quale sono contenuti più semi.
riale, fattura e provenienza. In epoca storica in costruzione comprendente i macchinari, i Carboncino grasso. Si ottiene immergendo il
importanti informazioni vengono fornite sia materiali, i laboratori, le strutture provviso­ carboncino in olio.
da eventuali iscrizioni sui reperti stessi, sia rie, i modelli necessari per la costruzione Cardo. Dal latino càrdo, cardine, elemento
da notizie che ne descrivono le caratteristi­ stessa. Per organizzazione del cantiere, oltre principale. Nelle nuove città etrusche di pia­
che tipologiche. Spesso, soprattutto in as­ alla regolamentazione degli spazi, si inten­ nura e, successivamente, anche in quelle ro­
senza di altre fonti, possono essere di gran­ dono anche i coordinamenti delle varie ope­ mane, è la strada principale (orientata da
de aiuto anche alcune moderne tecniche razioni che compongono il ciclo costruttivo Nord a Sud) che taglia in due l’abitato.
scientifiche, la più nota delle quali è quella (dall’arrivo dei materiali alla loro conserva­ Caréna. Dal latino carìna. Nelle imbarcazioni è
del radiocarbonio o carbonio 14 (in sigla 14C). zione, ai lavori preparatòri). La complessità quella parte dello scafo che rimane immersa
In ogni organismo vivente (animale o vege­ del cantiere e della sua organizzazione è nell’acqua.
tale) è presente l’isotopo radioattivo del 14C, proporzionale all’importanza e alla difficoltà Cariàtide. Statua, rappresentante una figura
cioè un atomo di carbonio avente le stesse dell’opera da realizzare. femminile, utilizzata come colonna.
caratteristiche chimiche degli altri, ma un Cantorìa. Dal latino cànere, cantare. Specie di Carmelitàni Scalzi. Ordine religioso approvato
numero atomico diverso. Poiché la produzio­ balcone in pietra o legno posto all’interno di nel 1593 da papa Clemente VIII che lo rese
ne di tale isotopo cessa con la morte dell’or­ una chiesa, nel quale salgono i coristi per autonomo rispetto all’ordine originario dei
ganismo stesso, essendo noto il periodo di cantare. Carmelitani detto anche Ordine della Vergi­
decadimento (la radioattività del 14C si di­ Caolìno. Da Kao-ling, località cinese dove è ne Maria del Monte Carmelo. Il fondatore di
mezza infatti ogni 5730 anni) è sufficiente stato impiegato per la prima volta nel XVII questo antico ordine fu il prete crociato Ber­
misurare la radioattività residua del reperto secolo. Particolare tipo di argilla (v.) utilizza­ toldo di Calabria che eresse un primo eremi­
per stabilirne l’età, con un margine d’errore ta soprattutto per la produzione di porcella­ taggio sul monte Carmelo, in Palestina, rice­
dell’ordine di un accettabile 5-10%). Ogni ne pregiate. vendo (1226) anche l’approvazione di papa
datazione così ottenuta, comunque, va poi Capitèllo. Dal latino càput, testa. In analogia Onorio III.
attentamente riverificata anche attraverso il con il corpo umano, elemento con cui termi­ Carnet de voyage. In francese «taccuino di
metodo storico-comparativo, affinché la na superiormente una colonna. viaggio». Venivano così chiamati gli album
possibile presenza di residui organici di epo­ Capitèllo a toro. Si tratta di un capitello (v.) di schizzi che i colti viaggiatori del passato
che differenti non induca a misurazioni fal­ che ha la forma di un solido a pianta circola­ tenevano a testimonianza dei luoghi che
sate e, conseguentemente, a conclusioni pa­ re con le pareti laterali convesse (a profilo avevano visitato.
radossali sul piano della verità storica. semicircolare). Caròla. Dal francese carole. Antico ballo me­
Campàta. Nella volta a crociera (v.), porzione Capitèllo corìnzio. Capitello (v.) caratteristico dioevale che si effettuava in circolo, tenen­
di spazio quadrato coperto dalla volta stes­ dell’ordine corinzio (v.), formato da un nu­ dosi per mano, saltellando e cantando a rit­
sa. cleo tronco conico (kàlathos, calato (v.)) at­ mo di musica.
Campi Elìsi. Il luogo dove, secondo la mitolo­ torno al quale si dispone una duplice serie Carovaniéra. Dal persiano karwàn, carovana.
gia greca, gli uomini buoni trascorrevano la di foglie di acanto (v.). Tra queste sopravan­ Strada sterrata tracciata attraverso il deser­
loro esistenza ultra-terrena. zano degli steli (caulicoli (v.)) terminanti con to lungo la quale transitano le carovane di
Campionése. Originario del Comune di Cam­ otto paia di volute (v.) in corrispondenza de­ cammelli per il trasporto delle merci.
pione d’Italia, oggi in provincia di Como, che gli spigoli e della metà del lato dell’abaco Carpenterìa. Dal latino carpèntum, carro. Origi­
nel Medioevo era famoso per l’abilità delle (v.). Queste ultime sono più piccole delle nariamente arte di costruire i carri ma, in
sue maestranze (soprattutto scalpellini, ta­ prime e si chiamano elici (v.). senso più generale, insieme di elementi li­
gliatori di pietra e architetti). gnei necessari a rinforzare un’altra struttura.
Fiorone
Campo di Marte. Vasta area (circa 22 ettari) ri­ o fiore d’abaco Carpentiére. Dal latino carpèntum, carro. Origi­
servata alle manovre militari, posta nei quar­ Elice
Labbro
Pistillo nariamente artigiano specializzato nella co­
tieri occidentali della città di Parigi. Trasfor­ Stelo
del calato Calato Voluta
struzione dei carri ma, in senso più generale,
mato in giardino nel 1908-1928, è ora per­ Baccello operaio che, utilizzando il legno, realizza
corso da ampi viali ornati di aiuole, fontane Calice Abaco ponteggi, scale, impalcature e altre strutture
e cascatelle artificiali. Dal 1867 fu sede di necessarie a un cantiere edile.
varie Esposizioni Universali, e in particolare Nervatura assiale
Carreggiàta. In un ponte (v.) o una strada, in­
di quella per il centenario (1889) e dell’ulti­ Caulicolo dica la parte effettivamente percorribile.
ma, nel 1937. Foglia d’acanto Seconda
corona
Carri coperti. Si tratta di carri da guerra a tra­
Candelàbra. Dal latino candelàbrum, candela­ Foglietta o lobe zione animale opportunamente armati e di­
bro. Composizione ornamentale, detta an­ Digitazione Prima fesi.
corona
che candelièra, dipinta o scolpita a bassori­ Carta da parati. È una carta decorata usata per
Occhio o goccia
lievo (v.), che in età classica e rinascimenta­ rivestire mobili e pareti. Introdotta in Europa
le era posta a decorare pilastri, lesene (v.), Astragalo dalla Cina, si cominciò a produrla nel Vec­

Glossario

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chio Continente (specie in Francia, Inghilter­ ma con Luni, nell’Etruria settentrionale (oggi Caudàto. Dal latino càuda, coda. Dotato di co­
ra e Italia) a partire dal XVIII secolo. in provincia di La Spezia). da.
Carta preparata. Carta che viene colorata in Castèllo. Dal latino càstrum, accampamento, Caulìcolo. Elemento decorativo a forma di ste­
modo uniforme prima di essere disegnata. luogo fortificato. Tipica costruzione medioe­ lo, tipico del capitello corinzio (v.).
Sulla carta preparata bianca si disegna soli­ vale consistente in un ampio e massiccio Cavalieri dell’Ordine di Malta. Il Sovrano Mili­
tamente con la penna e il pennello; su quella edificio munito di mura e di torri di guardia. tare Ordine Gerosolimitàno di Malta è un
di altri colori, con la matita, il carboncino, il Al suo interno vi sono l’abitazione del signo­ prestigioso ordine cavalleresco di origine
pastello o le punte di metallo. re feudale, la guarnigione dei soldati, uno o medioevale inizialmente chiamato Ordine di
Cartellonìstico. Relativo alla cartellonistica, più pozzi d’acqua e varie strutture produtti­ San Giovanni di Gerusalemme o degli Ospe­
l’arte di realizzare cartelloni e manifesti pub­ ve come botteghe artigiane, stalle, magazzi­ dalieri. L’Ordine, laico, ma cristiano, fu infat­
blicitari a quattro o più colori. ni. ti fondato a Gerusalemme (da cui l’aggettivo
Cartìglio. Elemento decorativo lavorato come Càstore e Pollùce. Vedi Diòscuri (v.). di gerosolimitano) intorno all’XI secolo,
se fosse un rotolo di carta (dalle forme più Catacómbe. Luoghi sotterranei usati dai cri­ quando alcuni mercanti amalfitani costruiro­
svariate) in parte svolto. stiani dei primi secoli per le sepolture. Il ter­ no un primo ospizio-ospedale con finalità
Cartóne. Disegno preparatorio per un dipinto mine viene dall’espressione greca katà kùm- benefiche. Al tempo delle crociate l’Ordine
di cui ha la stessa dimensione. bas, vicino all’avvallamento, con cui antica­ assunse caratteristiche militari e dal 1530 al
Cartonnage. Voce francese che indica il mate­ mente si indicavano solo le catacombe ro­ 1798 la sua sede principale fu nell’isola di
riale ottenuto irrigidendo con lo stucco delle mane di San Sebastiano, che erano appunto Malta. Attualmente la sede dell’Ordine, retto
bende di lino o dei fogli di papiro, in modo collocate in un simile tipo di configurazione da un Gran Maestro eletto a vita, è a Roma e
da ottenere maschere funebri resistenti ma del terreno. i suoi aderenti conservano il diritto di poter­
leggere, economiche e facilmente decorabi­ Catafàlco. Dal greco katà, sotto e dal latino fa- si fregiare del titolo di Cavaliere.
li. la, torre di legno. Struttura lignea per l’espo­ Càvea. Nome latino del Kòilon (v.).
Casa in linea. Tipologia di edificio a più piani, sizione dei defunti. Cavédio. Dal latino càvum, cavo, vuoto e
composto da vari alloggi (da due a quattro Cataràtta. Affezione degli occhi, consistente aèdes, edificio. Letteralmente cavità della
per piano) serviti da un corpo scale in comu­ nell’opacamento del cristallino, che impedi­ casa. Si dice in genere di corti interne, soli­
ne e con le due pareti laterali senza finestre, sce di vedere. tamente anguste e buie.
come nelle case a schiera in modo da poter Càtari. Dal greco katharòs, puro. Setta eretica Caverna artificiale. Detta anche camera semin­
ripetere più volte in pianta lo stesso modulo. medioevale che predicava all’interno del Cri­ terrata. Resti importanti di tale tipologia in­
Casa romana. La domus, cioè la casa romana stianesimo un esasperato dualismo tra bene sediativa sono stati rinvenuti in varie località
come siamo abituati a identificarla, era in re­ e male, condannando tra l’altro il matrimo­ dell’Europa centro-settentrionale e special­
altà l’abitazione tipica dei ricchi patrizi; la nio, la proprietà privata e la guerra. mente in Scandinavia, Scozia, Alsazia e Al­
plebe viveva infatti nelle insulae, cioè in Catino absidàle. Quarto di sfera che sormonta vernia (Francia).
quelli che oggi si chiamerebbero condomini. il semicilindro dell’abside (v.). Cellophane. Nome commerciale di un materia­
Nella figura si mostrano i diversi ambienti di Càttedra. Dal greco kàthedra, sedia. Qui inteso le sintetico trasparente (incolore o colorato),
cui era composta la domus. come seggio di pontefici e vescovi. È simbo­ ottenuto mediante la laminazione della vi­
Sezione AB lo dell’autorità ecclesiastica. scosa. In fogli è usato soprattutto per incar­
Cattedrale gotica. La cattedrale è la chiesa tature e imballaggi.
principale di una diocesi, in cui ha sede la Celti. Antica e fiera popolazione preromana di
cattedra (v.) vescovile. Tipico delle cattedrali stirpe indoeuropea presente fino dall’età del
gotiche è il loro accentuato verticalismo, ferro nell’area a Nord delle Alpi compresa tra
1 2 4 6 8 9 10
cioè l’essere molto sviluppate in altezza, con la riva sinistra del Reno, i rilievi a Sud del
6
archi a sesto acuto (v.), archi rampanti (v.), Meno, la riva sinistra del Danubio e le pro­
pinnacoli (v.) e ogive (v.). paggini occidentali dei Carpazi. Tra il VII e il
A B Chiave di volta VI secolo a.C. colonizzarono gran parte dei
1 2 3 4 8 territori corrispondenti all’attuale Lombar­
9 10
Vele
Arco diagonale
(costolone) dia, tentando in seguito di spingersi anche
5 6 7
Arco trasversale
verso le fertili coste tirreniche, ma venendo
Pinnacolo
a sesto acuto
definitivamente fermati dai Romani che li an­
nientarono nella battaglia di Talamone (225
a.C.).
Vestibulum
Archi
rampanti Cenòbio. Dal greco koinòs, comune e bìos, vi­
1.
2. Fauces
Atrium Finestre
Claristorio ta. Luogo in cui i monaci svolgono in comu­
3.
4. Impluvium
Cubiculum
ne attività spirituali e pratiche. Questa forma
5.
6. Ala di vita monacale ebbe inizio con San Pacò­
7. Triclinium
8. Tablinum mio (292-346) in Egitto (ca 320) per poi pas­
9. Peristylium
10. Exhedra Triforio
(finto matroneo)
sare in Palestina, in Siria, in Asia Minore e a
Doccione
Roma intorno alla metà del IV secolo.
Case a schiera. Abitazioni contigue, identiche Cenotàfio. Dal greco kenòs, vuoto, e tàfos,
(che ripetono, cioè, lo stesso schema distri­ Arco a sesto acuto
(o ad ogiva)
tomba. Si tratta di una «tomba vuota», di un
butivo e hanno medesime caratteristiche co­ monumento sepolcrale in onore di un defun­
struttive e di finitura) e, di solito, monofami­ Contrafforte to illustre.
liari. Il termine deriva, per similitudine, dalla Centàuri. Esseri mitici e mostruosi, aventi cor­
terminologia militare (ad esempio: schiere Pilastro a fascio
(o polistilo)
po e zampe di cavallo e tronco e testa uma­
di un esercito allineato). ni. Li si credeva abitatori della Tracia, regio­
Case chiuse. Sinonimo di postribolo. ne storica, oggi posta al confine tra Grecia e
Caseìna. Dal latino càseus, formaggio. Sostan­ Turchia.
za organica derivante da una particolare la­ Cèntina. Struttura utilizzata in fase di costru­
vorazione del latte, caratteristica per la forte zione di un arco (v.), per poterlo sostenere
Navata laterale Navata centrale

azione adesiva. Cattività avignonese. Dal latino captìvus, pri­ fino al momento della messa in opera del
Casìno. Diminutivo di casa. Casa signorile di gioniero. Viene così chiamato il periodo in concio di chiave (v.). Solitamente costruita
campagna o, all’interno di proprietà più cui i pontefici subirono l’influenza dei re di in legno, viene realizzata prima dell’arco e
grandi, magari con parchi o giardini, piccola Francia. Nel 1309 Clemente V (1305-1314), ha anche la funzione di dargli la forma desi­
residenza solitamente destinata agli svaghi eletto papa a Perugia e incoronato a Lione, derata.
(caccia e pesca) o all’ozio. aveva trasferito, infatti, la sede pontificia da Centinàto. Si dice delle aperture quando i loro
Càssia. Antica strada romana (v.) che univa Ro­ Roma ad Avignone. stipiti (v.) sono sormontati da un arco (v.).

Glossario

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Centrìfugo. Composto da centro e dal verbo la­ do per impermeabilizzare la ceramica (v.) Chitóne. Tunica, tipica della Grecia antica.
tino fugàre, allontanare. Letteralmente vuol rendendola resistente agli agenti atmosferi­ Chòmai. In greco, villaggi agricoli in cui vivono
dire «che si allontana dal centro». ci. Essa veniva realizzata applicando alle ter­ contadini e pastori.
Centripeto. Composto da centro e dal tema del recotte dipinte una vernice a base di silice e Chopper. Dall’inglese to chop, spaccare. Rudi­
verbo latino pètere, dirigersi verso. Significa piombo che, una volta cotta, si vetrificava mentale strumento da taglio paleolitico (v.)
«che tende verso il centro». diventando lucida e compatta. consistente in ciottoli con margine reso ta­
Centuriazióne. Divisione del territorio effettua­ Ceramisti. Dal greco kèramos, argilla (v.). Co­ gliente mediante percussione con altre pie­
ta dai Romani. Il territorio veniva diviso in loro che si dedicano alla produzione di og­ tre.
appezzamenti regolari (centuriae) secondo getti in ceràmica. Chòra. In greco, campagna circostante la città.
linee parallele e linee perpendicolari alle Ceramografia. Dal greco kèramos, argilla (v.) e Christus patiens. In latino, Cristo sofferente.
strade principali e secondarie. Questa sud­ gràphein, scrivere, dipingere. Arte consi­ Tipologia di crocifisso ligneo (v.), maturata
divisione è tuttora ben visibile sul territorio stente nel dipingere vasi, anfore e altri ma­ sul finire del XII secolo, in cui Cristo viene
italiano. nufatti di terracotta. rappresentato morto, con il capo reclinato e
Cera persa con modello salvo. Il metodo della Cèrcine. Dal latino cìrcinus, cerchio. In origine gli occhi serrati.
fusione «a cera persa con modello salvo» panno avvolto a ciambella che le donne uti­ Christus triùmphans. In latino, Cristo trionfan­
prevede la realizzazione e l’impiego di un lizzavano per portare in equilibrio sulla testa te. Tipologia di crocifisso ligneo (v.), risalen­
calco negativo del modello (a) che viene, vasi e altri pesi. Si trova anche con il signifi­ te agli inizi del XII secolo, in cui Cristo viene
perciò, salvato (e non distrutto, come la cato di acconciatura decorativa. rappresentato ancora vivo, con il capo eret­
semplice «cera persa» richiede). In tal modo Certosìno. Ordine religioso fondato dal mona­ to, gli occhi aperti e i piedi leggermente di­
esso può essere reimpiegato nel caso in cui co tedesco San Bruno (o Brunone) da Colo­ varicati.
la fusione presentasse dei gravi difetti. Dal nia (ca 1030-1101) nel 1084. Il nome deriva Cibòrio. Dal greco kibòrion, ricettacolo fruttife­
modello in argilla (v.), pertanto, si ricava la da Chartreuse, presso Grenoble (Francia), ro (in particolare delle fave) e, nell’uso ec­
forma di gesso in negativo, secondo il pro­ dove venne costruito il primo monastero clesiastico, tabernacolo. È una struttura soli­
cesso dei tasselli cavi (b), cioè forme parziali dell’ordine. tamente sorretta da quattro colonne posta a
da assemblare in un secondo momento (c). Cèrvide. Dal latino cèrvus. Famiglia compren­ protezione dell’altare. Nelle basiliche paleo­
Si passa, quindi, a rivestire di cera il negati­ dente varie specie di ruminanti generalmen­ cristiane esso era dotato di veli che in alcu­
vo (d). Successivamente si riempie di terra te caratterizzati dalle grandi corna più o me­ ne occasioni venivano tesi per celare l’alta­
tutto il resto della forma. Tale terra costitui­ no ramificate. re.
sce l’anima della forma. Eliminati i tasselli si Cesellare. Scolpire un metallo molto finemen­ Ciclòpi. Esseri mitologici dotati di grande forza
perviene ad un manufatto con un’anima di te, con molta cura. Lo strumento che viene e di un solo occhio. Nel caso dei cosiddetti
terra rivestita di cera. Ricoperto di terra re­ adoperato è il cesèllo (dal latino caesèllum, «ciclopi costruttori» il mito fa riferimento ad
frattaria – cioè materiale resistente alle alte derivante, a propria volta, dal verbo caedere un intero popolo di tali esseri venuto dalla
temperature (dal latino refractàrius, ostina­ che vuol dire «tagliare»), un’asticciola di fer­ Licia (Asia Minore), al quale i Greci attribui­
to, caparbio) – che reca i canali per il deflus­ ro avente un’estremità foggiata in varie ma­ vano l’edificazione di tutti i monumenti prei­
so della cera e lo sfiato del metallo fuso (e), niere dipendenti dall’uso che se ne deve fa­ storici, in specie micenei.
tale manufatto viene infine cotto in forno. re, ad esempio: tagliare, schiacciare, rialza­ Ciclopico. Relativo ai Ciclòpi (v.).
Durante questa operazione la terra solidifica re, incidere. Cimàsa. Decorazione che corona la sommità di
e la cera si scioglie lasciando un’intercapedi­ Cherubìni. Dall’ebraico kerubìm, coloro che un muro, di un mobile, di una cornice (v.).
ne che, in seguito, viene occupata dal bron­ pregano. Spiriti celesti appartenenti a una Nel crocifisso ligneo (v.), ingrossamento del­
zo (v.) fuso. Si rompe, allora, l’involucro delle nove gerarchie angeliche, convenzio­ la parte superiore della croce, che reca spes­
esterno e si elimina anche la terra di riempi­ nalmente rappresentati come fanciulli di so la scritta Jesus Nazarenus Rex Iudeorum
mento passando, alla fine, ai ritocchi e alle straordinaria bellezza e soavità. (Gesù Nazareno Re dei Giudei).
rifiniture a freddo della statua bronzea (f). Chiaroscuro. Il grado intermedio di un colore, Cimatóri. Artigiani della lana specializzati nel
fra una tonalità chiara e una scura. In pittura cimare, cioè orlare e ritagliare le pezze di la­
solitamente sta a indicare il passaggio sfu­ na (pannilàni), rifinendole, tirandole e pulen­
mato dalla luce all’ombra. È sinonimo di dole da tutte le imperfezioni della preceden­
mezza-tinta. te tessitura.
Chiàsso. Dal latino clàssis, sezione, quartiere. Cimiéri. Dal francese cimier. Ornamento o fre­
Vicolo lungo e stretto tipico delle città me­ gio posto sulla sommità dell’elmo.
dioevali. Spesso serviva a collegare due vie Cinghiale Calidonio. Si tratta di un feroce cin­
parallele più importanti. ghiale che, secondo la mitologia greca, ven­
a b
Chiave di volta. Elemento centrale, alla sommi­ ne inviato dalla dea Artemide per punire il
tà dell’arco (v.), che ne chiude staticamente re di Calidóne, città all’imbocco del golfo di
la struttura. Corinto. Ne seguì una drammatica caccia,
Chierico. Dal greco clericòs, a sua volta deriva­ nella quale furono impegnati, tra gli altri, gli
to da clèros, sorte, eredità, poi parte scelta eroi Meleagro e Peleo, conclusasi con l’ucci­
dei fedeli, da cui il latino clèrus e clèricus. sione dell’animale, non dopo che questo
Religioso che, pur non essendo un monaco, avesse comunque seminato ingenti lutti e
vive secondo le regole monacali dedicandosi distruzioni.
soprattutto all’insegnamento e alla predica­ Cìnico. Dal greco kyon, cane. Cinismo è detto
c d
zione. Quale segno di avviamento al sacer­ quello stile di vita professato dai filosofi che
dozio, al chierico veniva praticato sulla som­ predicavano il dominio sulle passioni. «Ca­
mità della testa un taglio circolare dei capelli ne» fu chiamato per primo Diogene di Sìno­
– detto appunto chièrica o tonsùra – a per­ pe, seguace della filosofia cinica. L’ideale
petuo ricordo della corona di spine imposta del cinico è di vivere in modo tale da disprez­
a Gesù dai soldati romani nel Pretorio di Ge­ zare il piacere e nel rifiuto di tutto quello che
rusalemme dopo la flagellazione. pare portare un accrescimento dei bisogni e,
Chintz. Dall’indostano chint, variegato. Parti­ quindi, rifiuto della cultura, della civiltà, del­
colare tessuto da arredamento stampato a la religione tradizionale, delle istituzioni so­
e f
vari colori o in tinta unita, reso lucido e can­ ciali. Il cinico viveva, perciò, ai margini della
Ceramica. Dal greco kèramos, argilla (v.). Ter­ giante da un particolare trattamento a base società civile, ostentando la sua cercata e
racotta decorata con la quale si realizzano di sostanze gommose. ottenuta libertà individuale, ma quasi in mo­
vasi, piatti, ciotole, statuine votive (cioè da Chiòstro. Dal latino clàudere, chiudere. Loggia­ do animalesco. Attualmente il termine «cini­
offrire agli dei). to a pianta quadrangolare che circonda il co» ha assunto un significato molto diverso
Ceramica invetriata. L’invetriatura è un meto­ cortile interno di un monastero. indicando un atteggiamento sprezzante nei

Glossario

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confronti degli ideali e degli umani senti­ Clèruchi. Dal greco klèros, clero ed èchein, dazione di una nuova colonia varia nel tem­
menti. avere. Colono greco membro di una cleru­ po in rapporto alla ricchezza, all’estensione
Ciòppa. Forse dall’alemanno schope, giubba, chìa, forma particolare di colonizzazione – territoriale e all’organizzazione della polis
veste. Ampia sopravveste femminile in uso ideata soprattutto per il controllo di un dato colonizzatrice. Per la città dorica di Sparta,
nel XV secolo, spesso foderata in seta, con territorio – in cui non si perdeva la cittadi­ ad esempio, è di circa 9000 unità, mentre il
larghe maniche terminanti in stretti polsini, nanza della polis d’origine. celebre filosofo ateniese Platone (427-347
fermata da una cintola appena sotto i seni. Clìpei. Dal latino clìpeus, scudo. a.C.) teorizzerà una particolare formula ma­
Circonfùso. Dal latino cìrcum, intorno e fùnde- Cluniacénsi. Ordine di monaci benedettini. Il tematica secondo la quale il massimo nume­
re, spargere. Completamente immerso nella nome deriva dalla località di Cluny in Fran­ ro di abitanti di una polis ideale deve essere
luce. cia, sede del loro primo monastero. di 5040, valore ottenuto da: 1 x 2 x 3 x 4 x 5
Cirro. Dal latino cìrrum, ricciolo. Nube filamen­ Còclide. Dal greco koklís, chiocciola, e per x 6 x 7 = 5040.
tosa, a strisce o a chiazze bianche e di lucen­ estensione, a forma di chiocciola. Aggettivo Colonna Vendôme. Posta al centro dell’omoni­
tezza serica, costituito da cristalli di ghiac­ che definisce un tipo di colonna (come la Co­ ma piazza quadrangolare, una delle più va­
cio. lonna Traiana) avvolta da un nastro scolpito, ste e celebri di Parigi, la colonna fu fatta eri­
Cistercénsi. Monaci benedettini riformati. La che si avvolge formando una spirale. gere nel 1810 in onore di Napoleone. Alta 43
loro Regola, che imponeva la stretta osser­ Codice Atlantico. Uno dei codici leonardiani metri e mezzo, ha un fusto composto da 98
vanza delle norme fissate da San Benedetto, messo assieme dallo scultore Pompeo Leoni blocchi (v.) di pietra. A imitazione dello Co­
era molto austera. Il nome deriva da Cistèr- (1533-1608) riunendo materiali eterogenei. È lonna Traiana, è decorata con un bassorilie­
cium, la traduzione latina di Cîteaux, località conservato a Milano alla Biblioteca Ambro­ vo spiraliforme, realizzato con il bronzo (v.)
francese sede della loro casa-madre. siana ed è detto «Atlantico» per le sue gran­ ottenuto dalla fusione di 1200 cannoni au­
Citarèdo. Dal greco kithàra, cetra e aoidòs, di dimensioni. striaci catturati nella battaglia di Austerlitz,
cantore. Presso gli antichi Greci cantore che Codice Hammer. Codice leonardiano, già di che esalta le imprese napoleoniche tra il
si accompagnava con la cetra o anche, più proprietà di Lord Leicester, che il petrioliere 1805 e il 1807. Courbet propose di smontare
semplicemente, suonatore di cetra. americano Armand Hammer si aggiudicò a la colonna e di ricoverarne i vari pezzi nel
Cittadino. Dal latino cìves, abitante della città. un’asta nel 1980. Nel 1994 il codice, messo complesso monumentale degli Invalides. Il
Presso gli antichi Greci potevano fregiarsi di nuovo all’asta, fu acquistato dall’indu­ suo abbattimento fu invece deliberato il 12
dell’ambìto titolo di cittadini soltanto coloro striale americano Bill Gates per l’equivalente aprile 1871 dal governo rivoluzionario della
che nascevano in una determinata polis da dell’esorbitante cifra di 24 milioni di euro. Comune di Parigi (v.). Fu ricostruita nel
genitori a loro volta nati in quella città. Se Codificare. Dal latino còdex, libro manoscritto. 1873.
anche uno solo dei genitori fosse stato stra­ Dare un ordine razionale e sistematico a una Colonne binàte. Colonne accoppiate.
niero (e per essere tale era sufficiente pro­ materia (o a una serie di materie) vaste e Colore puro. Colore utilizzato prelevandolo di­
venire anche da una polis vicina), il figlio sa­ complesse. rettamente dal vaso o dal tubetto, senza
rebbe diventato metècio, cioè membro di Coke. Dall’inglese kouk, di etimologia incerta. prepararlo o miscelarlo preventivamente
una sorta di classe intermedia collocata tra i Particolare tipo di carbone di consistenza sulla tavolozza.
liberi cittadini e gli stranieri. In ogni caso il porosa, di colore grigio, privo di sostanze Colori caldi-Colori freddi. I colori caldi (fra cui
diritto di piena cittadinanza si acquisiva solo volatili, capace di sviluppare un altissimo il rosso, il giallo e l’arancione) sono così det­
a diciotto anni, con la maggiore età, e ne ri­ potere calorico. Si ricava dalla lavorazione ti perché suggeriscono l’idea di calore e so­
manevano comunque esclusi gli schiavi e le della litantràce, una qualità di carbone fossi­ no detti anche colori salienti (v.); quelli fred­
donne, anche qualora fossero nati nella po­ le di consistenza compatta e di colore bruno- di (fra cui il verde, il blu e il viola), al contra­
lis. Fra i cittadini, infine, erano definiti com­ nerastro. rio, sono detti tali perché suggeriscono
pleti (o assoluti) solo coloro che partecipa­ Collages. Dal francese, incollaggi. Tecnica in­ l’idea di freddo, e sono detti anche colori ri­
vano alle funzioni di governo e alle cariche ventata da Pablo Picasso, simile ai papier entranti (v.). La sequenza dei colori viene in­
pubbliche. Questo, in linea di massima, av­ collès, ma con l’aggiunta di materiali etero­ dicata, in modo convenzionale, mediante un
veniva in base al censo, vale a dire all’appar­ genei quali stoffa, paglia, gesso o legno. grafico circolare diviso a spicchi che prende
tenenza a famiglie ricche (solitamente pro­ Collarìno. Elemento di raccordo tra capitello il nome di cerchio cromatico. In esso ai tre
prietari terrieri), che potevano permettersi di (v.) e fusto. Così chiamato in analogia con colori primari (cioè quelli dalla cui combina­
dotare i propri figli di una adeguata istruzio­ collo, come capitello richiama la testa e fu- zione derivano tutti gli altri) azzurro, giallo e
ne e delle necessarie rendite economiche. In sto il busto. rosso, si oppongono quelli secondari (otte­
questa luce il concetto stesso di democrazia, Collezionismo eclettico. Il collezionismo è la nuti dalla composizione, in pari proporzione,
che pur nacque in Grecia, non va assoluta­ tendenza a collezionare degli oggetti. Per di due colori primari), cioè verde
mente inteso in senso moderno, cioè come «collezionare» (dal latino collìgere, riunire) (azzurro+giallo), viola (azzurro+rosso) e
forma di partecipazione di tutti al governo si intende la riunione di vari oggetti in un in­ arancione (giallo+rosso). Tra gli uni e gli altri
del bene pubblico. Nella stessa Atene, ad sieme ordinato. Eclettico, (dal greco eklekti- trovano posto altre tinte (o miscele) date
esempio, che nel V secolo a.C. rappresentò kòs, atto a scegliere, derivato dal verbo ek- dalla combinazione dei colori primari e di
il momento di massimo e mai più ripetuto lèghein, cogliere fuori) denota l’eterogeneità quelli secondari. Si chiamano colori terziari
splendore della democrazia antica, la possi­ della scelta. L’espressione indica dunque un quelli ottenuti dall’unione di due dei tre co­
bilità di rappresentanza, che pur era conces­ insieme di cose attinenti a più discipline. lori secondari. I colori che risultano opposti
sa anche a talune classi popolari, continuava Collocazione. Ciò che regola i rapporti di posi­ nel cerchio cromatico si dicono complemen­
comunque a essere negata a meteci, stranie­ zione fra le varie parti del tutto e fra questo tari e se vengono accostati in un dipinto si
ri, schiavi e donne. e l’ambiente destinato a ospitarlo. esaltano l’un l’altro, sembrando più intensi.
Clàmide. Dal greco klamys, mantello. Caratte­ Colmàta persiana. Espressione con la quale si C OL
OR
ristico mantello corto, anticamente in uso identificano convenzionalmente le macerie
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presso i Greci e i Macedoni, costituito da un di quanto i Persiani avevano distrutto, tra il


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semplice panno di lana di forma rettangola­ 480 e il 479 a.C. nell’Acropoli di Atene, e su
I

re, sagomato con un’incavatura a semicer­ cui, a partire dal 478 a.C., furono fondate le
C O LO

chio al centro del lembo maggiore. Veniva nuove fortificazioni ateniesi. Tale materiale
portato sopra il chitone (v.) fermandolo con venne seppellito pietosamente dagli Atenie­
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una fibbia (fibula (v.)) sotto al collo o sulla si negli avvallamenti rocciosi dell’Acropoli FR
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DI
spalla destra. Presso i Greci era un indumen­ stessa.
to militare che veniva consegnato ai giovani, Colòbio. Tunica sacerdotale lunga e senza ma­ Colori complementari. Si chiamano comple­
quando raggiungevano i 18 anni (età efebi­ niche, che si ritrova in alcune immagini del mentari due colori che mischiati insieme
ca). Il termine è impiegato generalmente per Cristo crocifisso. danno teoricamente il bianco. Nella pratica
indicare il manto imperiale. Colonia. Dal latino colònia, città fondata da in­ pittorica il bianco assoluto non può ottener­
Cleopatra. Regina d’Egitto della dinastia dei dividui provenienti da un altro luogo. Il nu­ si e la miscelazione di due complementari
Tolomei, amò Giulio Cesare e Antonio. mero limite degli abitanti che richiede la fon­ forma quel colore bianco-grigiastro che

Glossario

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prende comunemente il nome di tinta neu­ rio è convesso (v.). che non necessari, i quali vengono proposti
tra. Poiché qualsiasi colore esistente in na­ Concinnitas. Come scrive l’Alberti è la «qualità e assunti come simboli di prestigio sociale.
tura ha un suo complementare, la gamma di risultante dalla connessione e dall’unione di Contraffòrte. Struttura muraria di rinforzo, che
questi ultimi può dirsi praticamente infinita. tutti questi elementi», cioè numero, delimi­ serve a bilanciare una spinta.
Le tre coppie principali di colori complemen­ tazione e collocazione. Possiamo interpreta­ Contraffòrte a voluta. Contrafforte (v.) così
tari sono pertanto: giallo (primario) e violet­ re il termine concinnitas come «armonia». detto perché si conclude con un elemento a
to (secondario dato da rosso + azzurro); ros­ Cóncio. Dal latino còmptus, elegante, accon­ forma di nastro arrotolato (voluta (v.)).
so (primario) e verde (secondario dato da ciato. Pietra squadrata in vista del suo im­ Contrappósto. Bilanciamento delle masse cor­
giallo + azzurro) e azzurro (primario) e aran­ piego in una struttura architettonica. Per poree che hanno subito una torsione (v.) at­
cio (secondario dato da giallo + rosso). analogia anche laterizi sagomati, con la me­ torno a un asse.
desima funzione. Convèrso. Dal latino convèrtere, convertire.
Concio di chiave. Concio (v.) situato nella parte Laico che, in un convento, provvede a servizi
Rosso
più elevata dell’arco (v.). È detto anche ser­ e lavori manuali vestendo l’abito religioso
raglia (v.). senza aver preso i voti.
Arancio Viola Concrezione. Dal latino concrèscere, coagular­ Convésso. Dal latino cum, con e vexàre, oppri­
si. Aggregazione naturale di sostanze cristal­ mere, spingere. Di un oggetto o di un ele­
Giallo Verde Blu line di varia forma e colore, originata dalla mento architettonico che presenti un rigon­
lenta, ma continua precipitazione di gocce fiamento curvilineo verso l’esterno. Il suo
d’acqua che depositano progressivamente contrario è cóncavo (v.).
Colori rientranti. Sono i colori freddi, che sem­ le componenti minerali in esse disciolte. Di Coppo. Dal latino cùpa, recipiente, tino. Tipo di
brano recedere, spingersi indietro rispetto al solito assumono la forma di stalattìti (se tegola dal profilo ricurvo.
piano del quadro. pendenti dall’alto) e di stalagmìti (se spor­ Corda. In un arco (v.), distanza fra i piedritti
Colori salienti. Sono i colori caldi, che danno genti dal suolo). Il termine in concrezione si (v.). È detta anche luce (v.).
l’impressione di venire in avanti rispetto al usa anche per indicare quegli elementi co­ Corétto. Diminutivo di coro (v.).
piano del quadro. struttivi realizzati in calcestruzzo (v.). Corinzieggiànte. Si dice di capitello (v.) che,
Colori spray. Colori sintetici, solitamente a ba­ Condotte forzate. Nelle centrali idroelettriche pur presentando tutti i principali elementi
se di derivati dell’azoto, contenuti in bombo­ (cioè azionate dalla forza dell’acqua) sono dell’ordine corinzio (v.), non ne rispetta in
lette metalliche sotto pressione. gigantesche tubature nelle quali viene im­ modo assoluto le regole.
Colorista. È quel pittore che tende a sfruttare e messa l’acqua proveniente da un bacino ar­ Corìnzio. V. ordine corinzio (v.).
a sviluppare in sommo grado gli effetti del tificiale posto più in alto. Per la forza di gra­ Cornice. Nel tempio greco, elemento aggettan­
colore. vità e il progressivo restringersi delle con­ te che protegge i bassorilievi (v.) del fregio
Colòsso. Dal latino colòssus. Indica una statua dotte l’acqua, che non è comprimibile, assu­ (v.) sottostante. È detta anche gèison.
avente dimensioni gigantesche. me una pressione enorme, tale da azionare Corno dell’Abbondanza. Detto anche cornu-
Commentarii. Plurale del termine latino com- in continuazione delle grandi turbine a loro còpia (dal suo nome latino cornu copiae), è
mentarium, commentàrio. I Commentarii so­ volta collegate a dei generatori di corrente. l’attributo di cui i Romani dotavano l’Abbon­
no libri di memorie in cui si narrano avveni­ Conflitto angolare. Situazione che si verifica in danza. Esso simboleggiava il corno della ca­
menti storici. prossimità dello spigolo di un tempio di or­ pra Amaltèa che aveva nutrito Zeus e veniva
Commissione. Dal latino commìttere, mettere dine dorico (v.), quando diventa impossibile raffigurato ripieno di fiori e frutta.
assieme. In genere con il significato di inca­ rispettare contemporaneamente le due re­ Coro. Nell’architettura religiosa sta a indicare
rico di realizzare un’opera d’arte. gole dell’ordine: assialità del triglifo (v.) ri­ lo spazio (solitamente attorno all’altare
Commistione. Dal latino commìxtus, participio spetto alla sottostante colonna e necessità maggiore) ove si riunisce il clero per recitare
passato di commìscere, composto da cum, di avere due triglifi concomitanti sullo stesso o cantare l’ufficio divino.
con e mìscere, mescolare, letteralmente me­ spigolo. Coroplàstica. Dal greco chòra, terra e plàtto,
scolare assieme. Confratèrnita. Dal latino medioevale confratèr- modellare. Arte della lavorazione di statue,
Committente. Dal latino commìttere, mettere nitas. Associazione di laici dediti a opere di altorilievi (v.) ed altri elementi decorativi in
assieme, affidare. Colui che commissiona bene e a pratiche di culto finalizzate all’ele­ terracotta, ad esclusione dei vasi.
un’opera d’arte obbligandosi a sostenerne i vazione spirituale di ciascuno dei membri. Corpo di fabbrica. Sinonimo di blocco o porzio­
costi. Coniare. Realizzare una moneta o una meda­ ne, quando un edificio è formato da più ele­
Complesso plàstico. Oggetto artistico propo­ glia imprimendo sul metallo una data imma­ menti riconoscibili.
sto dai futuristi nel manifesto Ricostruzione gine tramite il cònio, un punzone su cui è in­ Corréggia. Forse dal latino tardo corrìgia. Sot­
futurista dell’universo, costituito con i mate­ cisa, al rovescio, l’immagine stessa. tile strisciolina di cuoio utilizzata nell’anti­
riali comuni più diversi e creato per colpire Consèsso. Dal latino consèssum, derivato a chità come legaccio.
tutta la gamma dei sensi. sua volta da consìdere, star seduto. Un’adu­ Cortése. Significa «relativo alla vita di corte».
Complùvio. Dal latino compluvium. Tetto a fal­ nanza di persone importanti. Questo il primo significato dell’aggettivo al
de inclinate verso l’interno. Consiglio dei Dieci. Istituito temporaneamente quale, in seguito, si aggiunse quello attuale
Composizione. Dal latino compónere, compor­ nel 1319, diventò in seguito una delle magi­ di «gentile» o «garbato», proprio in relazio­
re. È l’arte di disporre i personaggi e gli altri strature più importanti e temute della Re­ ne all’eleganza e alla raffinatezza di quel
elementi di un dipinto in modo armonico, pubblica di Venezia. Costituito da dieci modo di vivere.
creando tra di essi una relazione di equili­ membri elettivi in carica per un anno, oltre Cosmatésco. Relativo ai Cosmàti, celebre fami­
brio. che dal Doge e da sei consiglieri, svolgeva glia di marmorari romani, attivi tra XII e XIII
Comune di Parigi. Proclamata il 18 marzo 1871 funzioni che oggi potremmo definire di con­ secolo. Essi erano specializzati nella realiz­
dal popolo in rivolta, si proponeva di instau­ trospionaggio e di polizia politica. zazione di preziose tarsie con marmi e altre
rare in tutta la Francia un ordinamento de­ Console. Termine francese che indica un mobi­ pietre colorate.
mocratico e repubblicano costituito dalla le a forma di tavolo modanato, ma con un la­ Cosmopolìta. Dal greco kosmopolìtes, compo­
autonoma federazione di tutte le Comuni del to piatto in modo da poter essere addossato sto di kòsmos, mondo e polìtes, cittadino,
Paese. Venne repressa nel sangue dal 2 apri­ a un muro. quindi, letteralmente «cittadino del mondo».
le al 28 maggio, quando Adolphe Thiers, ca­ Consòrte. Dal latino cum, con e sòrs, sorte, che Per estensione, chi non restringe i propri in­
po provvisorio del neonato governo repub­ segue la stessa sorte. Nella società medioe­ teressi ai luoghi natii, ma li estende alle altre
blicano, scatenò una devastante guerra civi­ vale membro di famiglie che avevano stretto nazioni e agli altri popoli. Il cosmopolita ha,
le che vide oltre 17 000 comunardi uccisi e tra di loro legami di solidarietà e di interes­ pertanto, una formazione culturale interna­
più del doppio rinchiusi in carcere. se. zionale.
Cóncavo. Dal latino cum, con e càvus, incavato, Consumismo. Dal verbo consumare. Spinta Costolonàto. Formato da costoloni (o nervatu­
e si dice in relazione a un oggetto o a un ele­ esagerata, tipica delle società economica­ re (v.)), cioè da archi in pietra sporgenti dalla
mento architettonico la cui superficie si pre­ mente più avanzate e rafforzata anche dalle muratura, secondo una tipologia molto dif­
senti incavata a chi la guarda. Il suo contra­ tecniche pubblicitarie, a un uso di beni an­ fusa soprattutto in epoca gotica.

Glossario

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Costruzione abbreviata. Procedimento per Cromàtica. Teoria empirica (cioè desunta per senso di veste liturgica dalle ampie maniche
l’esecuzione della prospettiva (v.) dovuto a via sperimentale) che fissa i criteri per la e aperta ai lati, propria dell’abbigliamento
Leon Battista Alberti. Deve il suo nome al classificazione dei colori. Si devono a Che­ dei diàconi.
fatto che Alberti semplificò le lunghe opera­ vreul i termini, che ancora usiamo, di tinta, Damàsco. Prezioso tessuto di seta caratteriz­
zioni per la costruzione della prospettiva tono e luminosità. zato dal contrasto di lucentezza fra il fondo
ideate da Filippo Brunelleschi, rendendole Cromàtico. Dal greco chròma, colore. Relativo e il disegno. Originariamente prodotto e im­
molto più veloci. al colore e ai suoi effetti. portato dalla città di Damasco in Siria.
Cottage. Da una radice germanica kóte, capan­ Cròmlech. Dal gallese crom, ricurvo e lech, pie­ Deambulatòrio. Ambiente di passaggio fra la
na. Piccola villetta di campagna, o di perife­ tra. Costruzioni megalitiche (v.) consistenti parete esterna e l’anello di colonne che cir­
ria urbana, realizzata in stile rustico o eclet­ in blocchi di monoliti (v.) conficcati al suolo conda il vano principale. Il termine viene dal
tico. in cerchio, in modo da delimitare particolari latino tardo deambulatòrium, galleria, porti­
Cratère. Dal greco kratèr, vaso da méscita, affi­ aree forse destinate a riti magici o a cerimo­ co in cui si passeggia, derivante, a sua volta,
ne al verbo kerào, mescolare. Grande vaso nie di culto. Il più celebre è quello di Stone­ da deambulàre, passeggiare. È detto anche
con corpo a bicchiere e bocca larga, dotato di henge in Inghilterra. ambulàcro.
due anse (v.) simmetriche generalmente oriz­ Cronìsta. Dal greco krònos, tempo. Scrittore di Decalcomanìa. Si ottiene premendo un foglio
zontali, ma talvolta anche oblique e verticali. cronache e memorie che descrivono la vita, su un altro precedentemente dipinto o colo­
Veniva usato per mescolare l’acqua e il vino gli usi, i costumi e gli avvenimenti del tempo. rato. L’immagine che ne risulta è altro da
da bere durante i banchetti. Ctònio. Dal greco chtòn, terra. Della terra o del quella di partenza.
Crepidòma. O crepìdine, dal greco krepìs, fon­ sottosuolo, generalmente riferito a divinità. Decàstilo. Dal greco dèka, dieci e stýlos, co­
dazione. Massiccio basamento, costituito da Cubìculum. Nella casa romana (v.), la camera lonna. Tempio con dieci colonne sul fronte
tre o più gradini, che nel tempio di ordine da letto. Pl. cubìcula. anteriore.
dorico (v.) ha la funzione di sopraelevare Cùbito. Dal latino cùbitus, gomito. Unità di mi­ Decumàno. Dal latino dècimus, in riferimento
l’edificio, separandolo così simbolicamente sura in uso presso gli Egizi, corrispondente a al numero dieci, «X», della numerazione ro­
la residenza degli dei dal livello del terreno. circa 44 cm. mana. Nelle nuove città etrusche di pianura
Criptopòrtico. Dal greco kriptòs, nascosto. Si Culto dei morti. L’uomo del neolitico (v.) e del­ e, successivamente, anche in quelle romane,
tratta cioè, di un portico chiuso, talvolta in­ la prima età del bronzo (v.) ha un profondo è la strada perpendicolare al cardo (v.)
terrato. Solitamente fungeva da opera di so­ rispetto, oltre che un sacro timore, della (orientata da Ovest a Est) che si interseca
stegno per terrazze, peristili, giardini pensili, morte. I cadaveri, a seconda delle usanze e con esso pressoché al centro dell’abitato.
portici colonnati. delle credenze magico-religiose, sono sep­ Dedicatòria. Lettera di dedica che spesso pre­
Crisaòre. Dal greco chrisòs, oro e àor, spada. pelliti in luoghi che possono essere sia al co­ cede un’opera.
Letteralmente «uomo dalla spada d’oro», è fi­ perto sia all’aperto, lontano dai villaggi. Tra Dèi etruschi. Nonostante la diffusa presenza di
glio, come Pegaso, di Medusa e di Poseidon. la fine del III e l’inizio del II millennio a.C. si dei autoctoni (v.), spesso legati alle forze
Cristallo di rocca. Quarzo incolore e trasparen­ diffonde il rito della cremazióne (dal latino della natura, e di spaventose divinità infer­
te, anticamente considerato una meraviglio­ cremàre, bruciare), con la raccolta delle ce­ nali, gli dei principali, soprattutto a partire
sa curiosità naturale in quanto ritenuto com­ neri in appositi vasi di terracotta. Il consoli­ dalla prima metà del VI secolo a.C., sono
posto di ghiaccio che mai fondeva. darsi del culto dei morti e anche il sorgere spesso influenzati dalla tradizione ellenica
Croce commìssa. Nella tipologia a croce latina delle prime tematiche religiose relative (v.).
(v.), si ha quando il transetto (v.) è posto in all’aldilà conferma lo sviluppo intellettivo Delimitazione. L’aspetto visivo dell’opera, cioè
fondo al corpo longitudinale; è detta anche che l’uomo ha ormai conseguito. come essa appare nel complesso.
«pianta a T» (tau). Cultura antiquaria. È propria di coloro che si Dentèllo. Motivo decorativo della cornice (v.)
Croce di Sant’Andrea. Sant’Andrea, fratello di interessavano di ogni aspetto dell’Antichità classica costituito dalla sequenza di piccoli
Simone (San Pietro), fu uno dei dodici Apo­ classica, raccogliendo e collezionando og­ parallelepipedi sporgenti.
stoli di Gesù. Secondo la tradizione venne getti antichi, ma anche, e soprattutto, stu­ Dépliant. Voce francese che indica uno stam­
crocifisso in Grecia, a causa della sua predi­ diando la letteratura, la storia e l’arte anti­ pato pubblicitario, solitamente piegato in
cazione, su una croce con due bracci uguali che. due o in quattro, nel quale si mettono in ri­
a forma di «X». Cùneus. Nel teatro romano (v.), settore in cui è lievo le qualità di un determinato prodotto
Croce greca. Tipologia di basilica con i bracci diviso il maenianum (v.). grazie a slogan e immagini particolarmente
del transetto (v.) uguali alle navate (v.), a cui Cùpola. Geometricamente è una superficie det­ accattivanti.
si innestano nel loro centro (tipologia più ta di rotazione poiché si genera facendo ruo­ Deposito. Una forma di affidamento che impli­
diffusa nell’Oriente cristiano). tare un semicerchio attorno a un asse. Essa, ca la custodia e la tutela di un’opera d’arte.
Croce immìssa. Nella tipologia a croce latina vera e propria invenzione romana, viene so­ Non ne costituisce possesso.
(v.), si ha quando il transetto (v.) è posto a litamente utilizzata per coprire ambienti a Deposizióne. Soggetto artistico che raffigura il
2/3 del corpo longitudinale. pianta circolare o quadrata. momento in cui il Cristo viene staccato (de­
Croce latina. Tipologia di basilica con i bracci Cùpola a cipolla. Cupola (v.) a forma di bulbo, posto) dalla croce.
del transetto (v.) più corti delle navate (v.) con corpo tondeggiante e sommità cuspida­ Desinénza. Dal latino desìnere, terminare. Ter­
(tipologia più diffusa in Occidente). ta (v.), tipica dell’architettura nordica e minazione che si aggiunge al tema di una
Crocifìsso lìgneo. Rappresentazione su tavola orientale. parola per precisarne la persona o la forma
di legno della crocifissione di Cristo. Curator viarum. Al plurale curatòres viarum; lo­ (se si tratta di un verbo), il numero o il caso
cuzione latina che vuol dire curatore delle (se si tratta di nome o di pronome), la quali­
strade. Funzionario preposto alla sorveglian­ tà (se si tratta di un aggettivo).
Cimasa
za e alla manutenzione delle strade. Destriéro. Dal latino dèxtrier, dèstro. Cavallo
Cursóre. In questo caso, la guida che sorregge da battaglia o da torneo, così chiamato per­
un tendaggio. ché lo scudiero lo conduceva con la mano
Cuspidàta. A forma di cuspide (v.), cioè a pun­ destra.
ta. Destrórsa. Dal latino dextròrsum, rivolto a de­
Cùspide. Dal latino cùspis, punta di lancia. Ele­ stra. Che va da sinistra verso destra.
mento architettonico che termina a punta, Diacònicon. Dal greco bizantino diakonikòn,
Terminale Scomparto solitamente alla sommità degli elementi di appartenente al diacono. Nelle basiliche bi­
una facciata. Comune nell’architettura gotica. zantine, ambiente che affianca sulla destra
l’abside (v.), adibito alla conservazione del
pane e del vino consacrati.
D Diàpason. Rapporto numerico di 1:2 (uno a
Dalmàtica. In latino significa originaria della due).
Piede Dalmazia. Ricca veste imperiale diffusasi in Diapènte. Rapporto numerico di 2:3 (due a
(o calvario) Dalmazia a partire dal II secolo d.C. Qui nel tre).

Glossario

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Diàspro. Varietà di silice compatta di colore lanciare. Lanciatore del disco. (Vesta), dea vergine del focolare domestico
variante dal rosso al giallo, al verde, all’ocra. Disegnativo. Il disegno è un modo convenzio­ e protettrice della casa, sorella di Zeus. I
Diatèssaron. Rapporto numerico di 3:4 (tre a nale di rappresentare un determinato ogget­ dodici dei omerici, pur intervenendo spesso
quattro). to. Esso si realizza grazie alla linea di contor­ nelle vicende umane, vivono sul monte
Diàzoma. Nel teatro greco (v.), piano che divi­ no. Ma poiché in realtà gli oggetti non sono Olimpo e si nutrono di ambròsia, il miraco­
deva orizzontalmente le gradinate. Pl. diazò- affatto delimitati da una linea di contorno, loso nettare che li rende immortali e sempre
mata. appare chiaro che il disegno è un’invenzione giovani.
Didascalico. Dal greco antico didàskein, inse­ dell’uomo, cioè della sua razionalità. Per di­ Divulgare. Dal latino divulgàre, composto di
gnare. Dicesi di un’opera o di un’azione segnare occorre prima pensare; ogni attività dìs-, prefisso che vuol dire disperdere, span­
avente come scopo principale quello di tra­ disegnativa, anche quella apparentemente dere e vulgàre, derivante da vùlgus, folla.
smettere un insegnamento. più elementare, presuppone pertanto un Letteralmente, il termine ha il significato di
Dieta. Dal latino medioevale dièta, derivante grande sforzo di sintesi da parte del nostro spandere tra la folla. Vuol dire, quindi, far
da dìes, giorno. Si tratta di un’assemblea dei cervello. conoscere a tutti una qualche cosa.
dignitari del Sacro Romano Impero. Quella Disegno preparatorio. Disegno non fine a se Dogàto. Dal veneziano dòse, dòge, a sua volta
di Mantova del 1459 aveva come obiettivo stesso, ma che presuppone la sua traduzio­ derivante dal latino dux, condottiero. Perio­
l’organizzazione di una crociata contro i Tur­ ne in altra tecnica artistica. In esso sono in­ do durante il quale il doge, suprema magi­
chi che, nel 1453, avevano occupato Costan­ dicati i contorni, la luce, l’impianto prospet­ stratura della Repubblica di Venezia, eserci­
tinopoli. tico e gli eventuali colori. tava il proprio potere.
Dinamìsmo. Dal greco dýna, forza. Attitudine Disvalore. Valore negativo che, in momenti Dòlmen. Dal bretone antico dol, tavola e men,
caratteriale verso una particolare intrapren­ particolari o in determinati contesti sociali, pietra. Strutture megalitiche (v.) costituite
denza e rapidità nel portare a termine azioni può arrivare a costituire un aberrante punto da due o più elementi verticali (veri e propri
o progetti. In arte, capacità di esprimere o di riferimento. Ad esempio: la violenza. pilastri) sormontati da un enorme lastrone di
accentuare il senso del movimento. In filoso­ Dite. La città prende il nome dal suo re e rac­ pietra.
fia, modo di concepire la realtà come total­ chiude i gironi (suddivisioni dell’Inferno dan­ Doppiamente in àntis. Tipologia di tempio gre­
mente animata da un flusso ininterrotto di tesco) dal VI al IX. Dite (o Plutone) era il no­ co che presenta sul retro della cella un se­
energia. me con cui i Romani designavano Ade, il dio condo pronao (v.), uguale a quello anteriore,
Dinastìa. Dal greco dynastèia, potenza, potere. degli Inferi. Dante lo identifica con Lucìfero. chiamato opistodomo (v.).
Serie di sovrani (imperatori, re, principi) di Dìttico. Dal greco dìptychos, piegato in due. Dòrico. V. ordine dorico.
una stessa famiglia o di famiglie affini che si Coppia di tavolette votive dipinte o scolpite Dormeuse. Voce francese, dal verbo dormir,
tramandano ereditariamente il potere e il ti­ (in legno o avorio), incernierate al fine di po­ dormire. Divano dallo schienale rialzato da
tolo nobiliare. tersi richiudere come un libro. una sola parte.
Diorìte. Dal greco diorìzein, dividere. Tipo di Divina Provvidenza. Dal latino providèntia, Dormizione. Dal latino dormìtio. Nella tradizio­
roccia di formazione vulcanica, di colore ne­ previdenza, prudenza. Secondo la dottrina ne cristiana greco-orientale corrisponde
rastro e di consistenza durissima. Il nome di cristiana manifestazione nelle vicende del all’Assunzione cattolica. In pratica la Vergine
derivazione greca fa riferimento alla struttu­ mondo e della storia della suprema volontà viene rappresentata circondata dagli angeli
ra divisa dei cristalli che la formano. divina, la quale manifesta la propria benevo­ e dagli apostoli dolenti, mentre Gesù stesso
Diòscuri. Dal greco Diòs kouroi, letteralmente lenza secondo logiche che sfuggono alla interviene portandone in cielo l’anima sotto
figli di Zeus. Si tratta dei gemelli Càstore (il comprensione immediata degli uomini. forma di innocente bambinello in fasce.
guerriero) e Pollùce (il pugilatore), i leggen­ Divinazione. Insieme di pratiche (arte fulgurale Dottori della Chiesa. Uomini o donne che si
dari eroi nati dall’unione della principessa (v.), auspicio (v.), libanomanzia (v.), aruspi­ sono particolarmente distinti per dottrina,
Leda e da Zeus che, per amarla, dovette as­ cina (v.)) che consentivano ai sacerdoti di sapienza e santità. Il titolo viene conferito
sumere le sembianze di un cigno. Trasfor­ comprendere i segni degli dei. direttamente dal papa, con un proprio de­
mati da Zeus, che non volle dividerli nean­ Divinità greche. Gli dei omerici (cioè ricordati creto, o in seguito a un concilio. I più celebri
che dopo la morte di Castore, nella costel­ dal poeta Omero (v.)) sono dodici, ma in re­ Dottori della Chiesa sono San Basilio (329-
lazione dei Gemelli, furono molto venerati altà la mitologia greca riconosce anche nu­ 379), San Gregorio di Naziànzo (ca 330-ca
in tutte le colonie doriche italiote e siceliote merose altre divinità minori. Di queste, talu­ 390), Sant’Ambrogio (ca 334/40-397), San
e il loro culto fu poi ripreso anche dai Ro­ ne hanno rilievo generale, mentre altre sono Giovanni Crisòstomo (ca 344/347-407),
mani, che dedicarono loro feste, statue e onorate a livello locale. Padre e sovrano di Sant’Anastasio (559-599), Sant’Antonio da
templi. tutti gli dei è Zeus (Giove per i Romani). Fi­ Padova (1195-1231), San Tommaso d’Aquino
Dìptero. Dal greco dìs, doppio e pthèros, alato, glio del titano Crono (Saturno) e di Rea (Ma­ (1225-1274), Santa Caterina da Siena (1347-
leggiadro. Tempio greco circondato da un gna Mater), è re degli uomini e padrone del 1380), Santa Teresa d’Ávila (1515-1582), San
doppio colonnato. cielo, sul quale signoreggia simbolicamente Francesco di Sales (1567-1622) e Santa Tere­
Dipylon (o Doppia Porta). Dal greco dìs, due con la potenza dei suoi fulmini. Vi sono poi sa di Lisieux (1873-1897).
volte e pỳlos, porta. Porta monumentale a Era (Giunòne), dea della terra e della fami­ Dottrina della Trinità. Il più grave dei motivi
doppia entrata, costruita negli ultimi decen­ glia, che di Zeus è contemporaneamente so­ che, nel 1054, aveva portato allo scisma
ni del IV secolo a.C. e posta all’ingresso rella e moglie; Posèidon (Nettuno), dio del d’Oriente, alla divisione, cioè, della Chiesa
nord-occidentale di Atene. Essa conduceva mare e delle acque, fratello di Zeus; greca da quella romana, consistette nella di­
al quartiere dei vasai (detto Ceràmico) e nei Demètra (Cèrere), dea materna della fertilità versa maniera di intendere il dogma trinita­
suoi pressi alcuni scavi archeologici del 1871 e dell’agricoltura, sorella di Zeus; Apollo, rio. Mentre, infatti, i Latini ritenevano che lo
hanno portato alla luce una necropoli, con dio della luce e del diritto, custode delle ar­ Spirito Santo «procedesse» dal Padre e dal
sepolture risalenti al IX-VII secolo a.C. ti, dell’eloquenza e della medicina, figlio di Figlio, i Greci affermavano che la terza Per­
Diritto. Dal latino dirìgere, guidare. Complesso Zeus e di Latòna, una delle sue numerose sona trinitaria «procedesse» solo dal Padre
ordinato di norme e leggi che una comunità amanti; Artèmide (Diana), dea vergine della (la parola scisma viene dal greco schìzein,
si impone per regolare e armonizzare la pro­ caccia e della fecondità, sorella gemella di separare).
pria convivenza. Apollo; Ares (Marte), dio della guerra, figlio Dripping. In inglese significa «sgocciolante,
Disàrmo. Operazione di smontaggio dell’arma­ di Zeus ed Era; Afrodìte (Venere), dea della bagnato fradicio».
tura una volta finito di costruire un arco (v.). bellezza e dell’amore, figlia di Uràno, nata Duomo. Dal francese dôme, cupola. Oltre al
Disciplina. Dal latino disciplìna, ordine, regola. dalla spuma del mare, moglie di Efèsto e consueto significato di edificio di culto, indi­
Per estensione, complesso insieme di rituali, amante di Ares; Hèrmes (Mercurio), mes­ ca anche, nelle locomotive a vapore, quella
norme, prescrizioni e nozioni di carattere saggero degli dei e protettore di viandanti e caratteristica cupola posta tra la cabina di
magico, religioso, matematico e astronomi­ mercanti, figlio di Zeus e della ninfa Màia; guida e il fumaiolo e che serve ad accogliere
co al quale i sacerdoti etruschi facevano ri­ Atèna (Minèrva), dea vergine della saggezza il vapore saturo.
corso per interpretare il volere degli dei nel­ e dell’intelletto, nata dal cervello di Zeus; Dùttile. Dal latino dùcere, condurre, modellare.
la risoluzione di qualsiasi questione. Efèsto (Vulcano), dio del fuoco e della me­ Si dice di metallo o di altro materiale facil­
Discòbolo. Dal greco dìskos, disco, e bàllein, tallurgia, figlio di Zeus ed Era e infine Hestìa mente lavorabile.

Glossario

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E Èlice. Dal latino hèlix, elica. Ciascuna delle vo­ no così detti i figli dei Sette che combattero­
Ebe. Personificazione dell’eterna giovinezza, lute minori del capitello (v.) dell’ordine co­ no contro Tebe. Dieci anni dopo la sconfitta
figlia di Zeus e di Era, è la coppiera degli dei rinzio (v.). dei padri i figli vollero ripetere l’impresa per
dell’Olimpo, cioè colei che versa da bere du­ Ellènico. Dal greco Ellenikòs, degli Elleni o vendetta: Tebe fu sconfitta e saccheggiata.
rante i banchetti. dell’Ellade. Il termine deriva da Ellèno (v.), il Epìgrafe. Dal greco epì, sopra, e graphèin, scri­
Eblaìta. Inerente alla città di Ebla (nell’attuale mitico fondatore della stirpe greca. vere; letteralmente «scrivere sopra». Ogni
Siria), alla sua società e alla sua cultura. Ellèno. Eroe leggendario della mitologia greca iscrizione con una frase commemorativa.
Ecatombe. Dal greco ekatòn, cento e boùs, che diede il nome alla stessa stirpe greca (o Epistìlio. Sinonimo di architrave (v.).
bue. Letteralmente, quindi, cento buoi. Il ter­ ellènica). Figlio di Decaulióne, si unì alla nin­ Epitàffio. Dal greco epì, sopra e tàphos, tom­
mine indica il sacrificio di cento vittime, non fa Orsèide, dalla quale ebbe tre figli, a loro ba. Letteralmente «sopra la tomba». Iscrizio­
necessariamente buoi. volta capostipiti delle principali stirpi elleni­ ne celebrativa posta sui sepolcri. Presso i
Ecce homo. Locuzione latina che vuol dire «Ec­ che: Doro (Dori), Xuto (Achei e Ioni) ed Eolo Greci anche orazione in onore di un defunto.
co l’uomo». La frase è attribuita a Pilato nel (Eoli). Questo personaggio con tale nome Eptàstilo. Dal greco hèptà, sette e stýlos, co­
mostrare il Cristo dopo la flagellazione ai venne creato dopo Omero (v.), quando il ter­ lonna. Tempio con sette colonne sul fronte
Giudei: «Pilato intanto uscì di nuovo, e disse mine Ellàs, Èllade, stette ad indicare la Gre­ anteriore.
loro: “Ecco ve lo conduco fuori, affinché sap­ cia intera ed Ellènes, Ellèni, erano detti tutti Equidistànti. Le rette si dicono equidistanti
piate che io non trovo in lui nessuna colpa”. i Greci. quando la loro distanza reciproca è sempre
Gesù dunque uscì fuori, portando la corona Ellìsse. Dal greco èlleipsis, mancanza. Figura la stessa (sono, quindi, rette parallele). Il
di spine e il manto di porpora. E Pilato disse geometrica simile a un cerchio schiacciato. termine equidistante viene dal latino tardo
loro: “Ecco l’uomo!”. Ma visto che l’ebbero i L’ellisse ha un asse maggiore e uno minore. aequidìstans, composto di aequus, uguale e
grandi Sacerdoti e le guardie, gridarono Sull’asse maggiore stanno due centri detti distans, distante. Significa, quindi, letteral­
“Crocifiggilo! Crocifiggilo!”» (Giovanni, 19, «fuochi». In modo semplice l’ellisse si trac­ mente «ugualmente distante».
4-6). cia con il cosiddetto «metodo del giardinie­ Èracle. Ercole per i Romani. Mitico eroe, figlio
Echìno. Dal greco echìnos, riccio di mare. Ele­ re». Fissati due pioli a terra (nei punti corri­ di Zeus e Alcmèna. È noto per le dodici «fati­
mento inferiore del capitello (v.) a forma di spondenti ai fuochi), si assicura loro una fu­ che», consistenti in altrettante prove di forza
catino circolare dal profilo convesso. ne, lunga quanto si vuole. Un terzo piolo e di eroismo, impostegli per scontare la col­
Eclèttico. Dal greco eklektikós, atto a sceglie­ scorre lungo la fune, tenendola sempre ben pa dell’omicidio dei propri figli.
re. È riferito a un artista la cui formazione e i tesa, e disegna così l’ellisse. Ermafrodìto. Figlio di Hermes e di Afrodite. La
cui interessi spaziano in molteplici settori Ellìttica. A forma di ellìsse (v.). sua grande bellezza fece innamorare la ninfa
del sapere. Per estensione indica una co­ Emancipàrsi. Forma riflessiva del verbo eman­ della fonte Salmace che ottenne dagli dei di
struzione o un’opera d’arte realizzata fon­ cipàre (dal latino ex, da e mancipàre, aliena­ poter fondere il proprio corpo con quello
dendo armoniosamente insieme stili e lin­ re): estensivamente significa liberarsi da un dell’amato. Ermafrodito diventò così un es­
guaggi diversi. vincolo, da un legame, da una soggezione. sere perfetto e unico, partecipe della natura
Eclettìsmo. Dal greco antico eklègein, cogliere Embricàto. Dal latino imbricàre, ricoprire con maschile e di quella femminile.
fuori, mettere in evidenza. Tendenza a ispi­ émbrici. Indica un motivo decorativo a foglie Esàstilo. Dal greco hèx, sei e stýlos, colonna.
rarsi a fonti artistiche anche di epoche diver­ che come gli embrici (le tegole) sono dispo­ Tempio con sei colonne sul fronte anteriore.
se, operando una scelta degli elementi rite­ ste le une parzialmente sulle altre. Esautorazione. Dal latino exauctoràre, compo­
nuti migliori. Emulazione. Dal verbo latino aemulàre, imita­ sto di ex, con valore privativo e àuctor, auto­
École des Ponts et Chaussées. Letteralmente re. Desiderio e tentativo di uguagliare o su­ re. Letteralmente «sciogliere da una autori­
«Scuola di Ponti e Strade», corrisponde perare qualcuno in qualcosa. tà». Privare una persona di una carica che le
all’attuale facoltà di Ingegneria civile. Emulsione. Dal latino emùlgere, mungere. So­ compete.
Ecuménico. Dal greco oicumenikòs, aggettivo stanza gelatinosa contenente componenti Esèdra. Dal greco exèdra, sede esterna. Indica
di oicumène. Il termine, che significa «uni­ chimici sensibili alla luce. Più in generale, uno spazio esterno porticato, per intratte­
versale», se riferito a un Concilio ecclesiasti­ l’emulsione è la sospensione, sotto forma di nersi a conversare. Più in generale indica un
co indica che a esso sono presenti tutti i ve­ minute goccioline, di un liquido in un altro li­ qualunque spazio a emiciclo, anche interno.
scovi della Chiesa cattolica. quido, senza però che i due liquidi si amal­ Nella casa romana (v.), ambiente destinato
Edificànte. Dal latino aedificàre, costruire. gamino (come ad esempio l’olio e l’acqua). alla conversazione e al soggiorno.
Spesso con il significato figurato di atto che Encàusto. Dal greco enkàio, riscaldare. Tecnica Esonartéce. Dal greco èxo, fuori. Nartece (v.)
induce al bene. pittorica già elaborata da Greci e Romani, posto all’esterno dell’edificio sacro.
Effetto luminìstico. Realizzazione di un effetto consistente nel diluire i pigmenti (v.) in cera Esorcìsmo. Dal greco exorkìzein, scongiurare.
di luce tramite il contrasto fra la luce e l’om­ d’api fusa (encausto a caldo) o diluita (en­ Particolare rito magico-religioso avente prin­
bra. Nel caso di Leonardo, non tanto il con­ causto a freddo), da applicare a pennello su cipalmente lo scopo di allontanare gli spiriti
trasto quanto il passaggio graduale dalla lu­ tavola o su intonaco asciutto. I dipinti ese­ maligni.
ce all’ombra. guiti con questo procedimento presentano Esordio. Dal verbo latino exordìri, iniziare, co­
Effìmero. Dal greco èpi, sopra e hemèra, gior­ colori saturi e brillanti. minciare. Si adopera per indicare l’inizio
no, che dura un solo giorno. Si dice soprat­ Endonartéce. Dal greco èndòn, dentro. Nartece dell’attività di un artista.
tutto di atteggiamenti, manifestazioni e sen­ (v.) posto (in parte o del tutto) all’interno Esotismo. Dal greco exoticòs, straniero. Predi­
timenti transitori, fuggevoli e, a volte, anche dell’edificio sacro. lezione per oggetti e usanze stranieri, in par­
superficiali. Enfatizzare. Dal greco emphàinein, manifesta­ ticolar modo orientali.
Ègida. Dal greco aigìs, pelle di capra. Si tratta re. Tendenza a esprimersi in modo vivace e Espropriare. Dal latino medioevale exproprià-
della pelle della capra Amaltea che aveva spesso esagerato, al fine di sottolineare re, derivante da pròprius, proprio. Privare
nutrito Zeus da bambino e che il padre degli l’importanza di un determinato concetto. qualcuno della proprietà di qualcosa al fine
dei prese dopo la morte dell’animale. Appli­ Enìgma. Dal greco àinigma, enigma, derivato di conseguire un’utilità pubblica.
cata al suo miracoloso scudo, la pelle ne dal verbo ainissomai, parlare copertamente. Estàtico. Dal greco ekstatikòs, che è in estasi,
amplificava ulteriormente le straordinarie Ennàstilo. Dal greco ennèa, nove e stýlos, co­ cioè fuori dai propri sensi. Riferito all’atteg­
proprietà protettrici. Veniva spesso affidata lonna. Tempio con nove colonne sul fronte giamento di chi, rapito da una visione so­
ad Apollo e, soprattutto, ad Atena. Quest’ul­ anteriore. prannaturale, resta in estasi davanti al sog­
tima la indossava cingendosene il petto e le Èntasi. Dal greco èntasis, gonfiore. Rigonfia­ getto della sua visione riuscendo ad astrarsi
spalle. mento presente nelle colonne del tempio dalle cose terrene.
Elettrice Palatina. Titolo nobiliare spettante greco, a circa un terzo dell’altezza, con lo Estético. Dal greco aisthetikòs, relativo alle
alla consorte dell’Elettore Palatino. Questi scopo di correggere la percezione ottica del­ sensazioni. Che riguarda il senso del bello.
era uno dei quattro principi che, insieme ai la colonna stessa che da lontano sembrereb­ Estradòsso. Dal latino èxtra, all’esterno, e dòs-
tre arcivescovi di Magonza, Treviri e Colonia be troppo sottile. sum, dorso. Linea che delimita in alto un ar­
avevano il diritto, dal 1257 al 1806, di eleg­ Epìgoni. Dal greco epìgonos, nato dopo; com­ co (v.).
gere l’imperatore del Sacro Romano Impero. posto da epì, dopo e gígnestai, nascere. So­ Estraniànte. Che estrania. Nel caso specifico

Glossario

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che tende a far fuggire dalla realtà e dai suoi nome e i titoli del defunto, raffigurante ap­ Filosofia neoplatonica. Dottrina di pensiero ri­
problemi, proponendo modelli di vita falsi e punto una porta avente la funzione simboli­ nascimentale mirante a conciliare il platoni­
ingannevoli. co-religiosa di consentire al defunto di la­ smo con il cristianesimo e, quindi, paganesi­
Età del bronzo. Ha inizio presso le prime civiltà sciare l’aldilà per raggiungere la sala del mo e cristianesimo, filosofia e teologia.
storiche vicino-orientali (ca 3000 – XI-X seco­ banchetto, dove i vivi depositavano le loro Finestra crociata. Si dice di finestra monumen­
lo a.C.) e arriverà a svilupparsi in Europa solo offerte. tale ripartita al suo interno in quattro settori
a partire dal II millennio a.C. Il bronzo (v.) è Fantésca. Nella società cinquecentesca, came­ da una struttura in pietra a forma di croce.
una lega metallica con la quale è possibile re­ riera e domestica personale di una ricca si­ Finestra di scarico. Nei ponti (v.), apertura
alizzare utensili perfezionati (asce, falcetti, gnora. avente lo scopo di alleggerire la spinta delle
vasi) e armi sempre più efficaci sia per l’offe­ Faraòne. Dall’egiziano antico per-a’a o par’oh, acque nel caso di piena.
sa (spade, pugnali, punte di lancia), sia per la grande casa, con riferimento alla reggia in Finiménto. Dal latino finìre, completare. L’in­
difesa (elmi, scudi, corazze). cui abitava. È il nome con il quale si designa­ sieme della bardatura del cavallo, composta
Età del ferro. Costituisce l’ultima e più raffina­ vano gli antichi sovrani d’Egitto, ritenuti figli principalmente da redini, morso, sella e staf­
ta fase di sviluppo dell’industria dei metalli carnali di Horus, il dio falco padrone degli fe.
(ca XIII secolo a.C. – ca VI-V secolo a.C.). An­ sconfinati spazi celesti. Fiordo. Dal norvegese fjòrd, approdo. Insena­
che in questo caso è nel Vicino Oriente (for­ Farsa. Dal latino farcìre, riempire. Genere tea­ tura lunga e stretta, tipica dei mari del Nord,
se presso gli Ittìti) che se ne mette a punto trale risalente al XV secolo, avente carattere dovuta alla sommersione di valli modellate
la difficile tecnica di estrazione, resa ancora comico e burlesco, a volte anche volgare. dall’azione erosiva dei ghiacci.
più complicata dall’impossibilità, con le co­ Fastìgio. Parte più elevata di una costruzione, Fisionomìa. Dal greco phýsis, natura e gignò-
noscenze di allora, di ottenerne la completa solitamente decorata. skein, conoscere. Aspetto caratteristico di
fusione. In Europa questo nuovo metallo Fauces. Nella casa romana (v.), corridoio che una persona.
non fa la sua comparsa prima del X secolo conduceva all’atrio. Fìttile. Dal latino fìngere, modellare. Si dice di
a.C. e, almeno all’inizio, il suo utilizzo, stan­ Fauves. In francese, belve. Termine con cui il manufatto realizzato in terracotta, cioè mo­
te il perdurare delle difficoltà di lavorazione, critico Louis Vauxcelles definì i pittori che dellando la creta e facendola poi cuocere in
è limitato alla creazione di monili e di altri esponevano al Salon d’Automne (v.) del apposite fornaci. Vasi, anfore e altri conteni­
oggetti preziosi. Solo in seguito, con l’affina­ 1905. L’intento dispregiativo fu ribaltato da­ tori, in particolare, vengono realizzati con
mento delle metodologie produttive, si rie­ gli stessi pittori, che trovarono così nel ter­ l’utilizzo del tornio (v.).
scono a ottenere armi e utensili capaci di mine una sorta di segno di riconoscimento, Flabèllo. Dal latino flàbrum, alito di vento.
sfruttare a fondo le eccezionali doti di resi­ una parola che li raggruppava sotto un’unica Grande ventaglio rituale con il quale nell’an­
stenza del materiale. E ciò tanto in tempo di bandiera. tichità si faceva fresco ai potenti scacciando
pace, grazie alla possibilità di realizzare ara­ Fede, Speranza e Carità. Secondo la dottrina nel contempo gli insetti.
tri e asce bipenni (v.), quanto in guerra, dove cristiana le sette Virtù sono le tre teologali Flagellazione. Termine con cui si indica la rap­
le micidiali armi di ferro avrebbero consenti­ (cioè riferite a Dio), Fede, Speranza e Carità presentazione iconografica del supplizio in­
to a chi le avesse possedute di imporsi con e le quattro cardinali (cioè le più importanti flitto a Cristo con il flagello, una frusta (o
grande facilità su tutte quelle popolazioni dell’agire umano), Prudenza, Giustizia, For­ sfèrza) dotata di funicelle, recanti nodi, o di
ancora ferme all’utilizzo del bronzo (v.). tezza e Temperanza. strisce di cuoio.
Età del rame. O eneolìtico (ca 4000 – 3000 Felùca. Dall’arabo falùk, nave. Nella tradizione Flegias. Personaggio mitologico che Dante tra­
a.C.), dal latino àes (rame, bronzo). Rappre­ nautica mediterranea piccolo veliero biàlbe­ sforma in demone simbolo dell’ira. Flegias
senta la fase più arcaica della metallurgìa ro armato con vele latine (triangolari). era figlio di Marte e di Crise. Per vendetta
(v.). Il rame è infatti il primo metallo a essere Ferìno. Dal latino ferìnus, derivato da fèra, fie­ contro Apollo che gli aveva sedotto la figlia
conosciuto dall’uomo e il suo utilizzo si dif­ ra, bélva. Si dice di ciò che è proprio degli Corònide, incendiò il tempio di Delfi.
fonde a partire dall’area del Vicino Oriente, animali feroci. Flora. Una delle Ore, figlie di Zeus e di Temi,
per poi estendersi, attraverso il Mediterra­ Festóne. Motivo decorativo a forma di fascio divinità che aprivano e chiudevano le porte
neo, anche all’Europa. Le prime tecniche di vegetale, intrecciato con frutti e fiori e so­ del cielo da cui entravano e uscivano le sta­
estrazione erano comunque tanto rudimen­ speso alle estremità tramite due nastri. gioni. Le Ore facevano parte del seguito di
tali da non consentire mai l’ottenimento di Fiandre. La regione che comprende l’attuale Afrodite.
rame puro, cioè privo di scorie di vario tipo. Belgio e alcuni territori della Francia setten­ Fluidità. Dal latino flùere, scorrere. Attitudine
Ciò rendeva il prodotto scarsamente resi­ trionale e dell’Olanda meridionale. dei corpi liquidi e aeriformi a scorrere con
stente e dunque inutilizzabile per la realizza­ Fìbula. Dal latino fìbula. Sinonimo di fibbia, estrema facilità. Per estensione, si dice di
zione di grandi strumenti da taglio (asce), fermaglio. una linea dolcemente ondulata, tale da ri­
ma adattissimo per armi e utensili di piccole Filigràna. Lavoro di oreficeria realizzato con fi­ cordare le onde marine.
dimensioni (punte di freccia, coltelli) e per lamenti d’oro o d’argento uniti da punti di Fluorescènte. Dal sostantivo fluoro, relativo a
oggetti decorativi (bracciali e altri monìli saldatura. un corpo che, colpito da una luce intensa,
(v.)). Filoaccadémico. Parola composta dal prefisso conserva parte della luminosità acquisita
Etimasìa. Dal greco hetoimasìa (tou thrònou), greco phílos, amico, e accademico (v.). Si di­ anche dopo che la sorgente originaria è ve­
preparazione (del trono). Nella pittura orien­ ce di comportamento o ideologia particolar­ nuta a mancare.
tale è la rappresentazione del trono su cui mente vicini a quelli degli ambienti accade­ Föhn. Vento tipico delle zone alpine. Esso spira
sono posti la corona e la croce, simboli della mici. secondo due direzioni: da Nord per le regio­
regalità di Cristo. Nel culto cristiano serviva Filoellénico. Amante di tutto ciò che è greco. ni a Sud delle Alpi e da Sud per quelle poste
a evocare Cristo aniconicamente, cioè senza Dal greco phílos, amico, ed ellenikòs, dell’El­ a Nord.
rappresentarlo in modo figurativo. lade. Fondàle. Nel teatro, parete di fondo della sce­
Evangeliàrio. Libro liturgico, spesso riccamen­ Filoimperiàle. Dal greco phílos, amico. Signifi­ na, solitamente dipinta o fatta di tendaggi o
te miniato, contenente le perìcopi (dal greco ca pertanto vicino alle posizioni dell’impera­ elementi mobili.
perikiòptein, tagliare intorno), cioè i passi tore. Fondiario. Dal latino fùndus, possedimento,
dei Vangeli che i diaconi dovevano leggere Filopapàle. Dal greco phílos, amico. Significa terreno. Relativo ai terreni agricoli e, più in
nel corso della messa. pertanto vicino alle posizioni del papa. generale, all’intero patrimonio dei beni im­
Ex novo. Espressione latina che significa «di Filosofia. Dal greco philèo, amare e sophìa, sa­ mobili.
nuovo», «di sana pianta». pienza. Letteralmente, dunque, la parola si­ Fondo oro. Particolare tipo di dipinto su tavola,
gnifica «amore per la sapienza». proprio della pittura duecentesca e trecente­
Filosofia morale. È quella che verte intorno ai sca. Poiché non era d’uso rappresentare
F problemi della vita pratica, per stabilire nor­ sfondi o paesaggi naturalistici, tutte le figu­
Falda. Forse dal latino medioevale fàlda, pie­ me morali e di comportamento. re erano contornate da un fondo uniforme
ga. Ciascuna delle superfici piane inclinate Filosofia naturale. Con tale espressione nel Me­ realizzato con sottilissime lamine d’oro.
che costituiscono un tetto. dioevo e nel Rinascimento si intendeva ciò Queste venivano applicate grazie a uno spe­
Falsa-porta. Nella mastaba (v.), stele recante il che noi oggi facciamo rientrare nella fisica. ciale collante (detto bòlo) a base di argilla

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(v.) e albume. Una volta appoggiate sulla su­ Delfi, ma i Greci li avevano costretti a devia­ le dal giallo non vivo all’aranciato. Proveni­
perficie della tavola, le lamine d’oro veniva­ re verso l’Asia Minore. Accordatisi con il re va, di solito, dall’Africa settentrionale.
no fatte aderire tamponandole con morbide di Bitinia, si stanziarono in una zona centrale Giardini pénsili. Dal latino pendère, pendere; in
pezze di lana e poi brunìte (cioè levigate lu­ della penisola anatolica, che, più tardi, questo caso con il significato di sospesi in
cidandole quasi a specchio) usando spatole avrebbe preso il nome di Galàzia. aria. Secondo gli antichi storici si trattava di
d’avorio, solitamente ricavate da denti di ca­ Galilèa. Dal nome della regione della Palestina giardini costruiti su terrazze sorrette da robu­
ne o di lupo. L’oro, per la sua preziosità e lu­ ove Gesù trascorse gran parte della propria ste colonne di pietra, realizzati da «un re siro
centezza, conferiva ai dipinti un senso di esistenza. Particolare tipo di nartece (v.) a per compiacere una sua concubina» di origi­
astrattezza e spiritualità, come se emanas­ sviluppo longitudinale che in molte chiese ne persiana che «ne aveva grande desiderio,
sero una luminosità propria, in sintonia con conventuali cluniacensi (v.) precedeva l’in­ essendo tale l’usanza della sua patria».
le scene sacre che essi rappresentavano. gresso all’aula liturgica vera e propria, con Giàsone. Capo degli Argonauti, allevato dal
Fonte. Vena d’acqua a getto perenne. Può es­ funzione di filtro tra esterno e interno. centauro Chirone. Sulla nave Argo Giasone
sere intesa come «origine». Nelle discipline Gas nervino. Dal latino nèrvus, nervo. Partico­ si mise alla ricerca del vello d’oro, la pellic­
storiche, sta a indicare una testimonianza lare tipo di gas venefico, impiegato per la cia preziosa di un ariete alato, consacrata ad
scritta contemporanea agli avvenimenti che prima volta nel corso della Prima guerra Ares e sorvegliata da un drago.
si stanno studiando. In filologìa, è un testo mondiale, che agisce intaccando il sistema Gigantomachìa. Dal greco ghìgantes, giganti e
da cui un certo autore ha tratto materia o nervoso e provocando terribili convulsioni màche, battaglia. Mitica lotta dei giganti (fi­
ispirazione per la propria opera. In campo seguite quasi sempre dalla morte. gli di Gea, generati dal sangue di Urano)
storico-artistico il termine «fonte» è usato Gèison. Sinonimo di cornice (v.). contro gli dei per la definitiva conquista
nel significato filologico. Geisha. Danzatrice, composto da jei, arte e dell’Olimpo. Tutti i giganti vennero annienta­
Fòrcipe. Dal latino fòrceps, tenaglia. Per esten­ sha, persona. Si tratta di una istituzione del­ ti dagli dei grazie anche al decisivo aiuto di
sione, può sottolineare l’esistenza di due la società giapponese. Le geishe hanno la Eracle.
estremità concave, come in una tenaglia. funzione di intrattenere gli ospiti con la con­ Ginnàsio. Dal greco gymnàzein, eseguire eser­
Fòrnice. Dal latino fòrnix, portale. Grande aper­ versazione, il canto, la musica, la cerimonia cizi fisici. Palestra nella quale, in origine, i
tura (soprattutto ad arco (v.)) in mura citta­ del te. Non necessariamente fra le loro atti­ giovani greci praticavano esercizi fisici. In
dine o archi di trionfo (v.). vità è compresa la prostituzione. seguito divennero strutture più complesse,
Frau. In tedesco donna. Premesso a un nome Genesi. Dal greco gìgnesthai, nascere. È il pri­ volte anche all’insegnamento e all’intratteni­
proprio, invece, vuol dire «signora». mo dei 46 libri di cui è composto l’Antico Te­ mento, ove si tenevano riunioni, lezioni, ce­
Freccia. In un arco (v.), distanza verticale fra il stamento, secondo la tradizione cattolica e rimonie, banchetti e conferenze.
piano di imposta (v.) e il punto più elevato ortodossa. In tale libro si parla del mistero Giocattoli futuristi. Come gli animali metallici,
della linea di intradosso. È detto anche saet­ della creazione dell’universo, del mondo e i paesaggi artificiali e i fiori magico-trasfor­
ta (v.) o monta (v.). dell’uomo. mabili, i giocattoli futuristi costituiscono al­
Frégio. Parte della trabeazione (v.) tra l’archi­ Genetlìaco. Dal greco genèthlios, natalizio. cune delle stravaganti proposte futuriste,
trave (v.) e la cornice (v.), solitamente deco­ Termine solenne per indicare il giorno nata­ che ipotizzano la creazione di oggetti sor­
rata. le, il compleanno. prendenti e fantastici, quali ad esempio i pu­
Frigidàrium. Nelle terme (v.) romane, grande Gèntibus. Dal latino gèns (plurale: gèntes, pazzi geometrici e i teatrini di Depero o le
sala cruciforme che ospitava vasche con ac­ ablativo: gèntibus, gentili, cioè pagani). scene teatrali semoventi progettate da Bal­
qua fredda. L’Ecclesia ex gentibus incorona Paolo che la.
Frontóne. Dal latino fròns, fronte. Insieme del predicò il Vangelo presso i pagani. Giochi Ìstmici. Si svolgevano a Corinto ogni
timpano (v.) e delle cornici che lo contorna­ Geometria. Dal greco ghè, terra e mètron, mi­ due anni d’estate in onore di Poseidon.
no. sura. Significa letteralmente «misura della Giochi Nemèi. Si svolgevano nella Valle Ne­
Frutto proibito. Frutto che, nel racconto bibli­ terra» e consiste in quella parte della mate­ mea, in Argolide, ogni tre anni, in onore di
co, venne offerto da Eva ad Adamo. Varia è matica che tratta delle figure e delle loro Zeus.
la rappresentazione che, nei secoli, gli artisti proprietà. In particolare la geometria piana Giochi Pìtici. Si svolgevano nella pianura di
hanno dato a questo frutto simbolico. Se­ studia le figure bidimensionali, mentre la Crisa ai piedi del monte Parnaso in onore di
condo la tradizione medioevale si tratta di geo­metria solida si interessa dei corpi tridi­ Apollo Pìzio (o Pìtico). La loro cadenza era,
un fico, in seguito sarà anche rappresentato mensionali. in origine, ogni otto anni (simboleggianti il
come una mela, un’arancia e una melagra­ Geranomachìa. Dal greco ghèranos, gru e tempo dell’esilio di Apollo presso gli Iperbò­
na. màche, battaglia. Mitico combattimento tra rei), ma successivamente furono celebrati
Fuga in Egitto. Rappresentazione della narra­ gru e pigmei. ogni quattro anni.
zione evangelica secondo la quale, per sfug­ Geràrchico. Dal greco hierarchikòs, composto Gioco del toro. Più propriamente si parla di
gire alla persecuzione di Erode, la Sacra Fa­ da ieròs, sacro e àrchein, essere a capo; in­ taurocatàpsie (sostantivo plurale), dal greco
miglia (il Bambin Gesù, la Vergine e San Giu­ dica il rapporto di subordinazione e supre­ taurokathàpsia, composto da tàuros, toro e
seppe) si recò in Egitto per ordine di un an­ mazia fra enti o persone. kathàptein, afferrare.
gelo apparso in sogno a Giuseppe. Gerarchìe angèliche. Sono: Serafini, Cherubi­ Giove Pluvio. Dal latino plùere, piovere. Pluvio
Fusaròla. V. astragalo (v.). ni, Troni, Dominazioni, Virtù, Potestà, Princi­ è uno dei molti attributi del padre degli dei e
Fusto. Dal latino fùstus, tronco, bastone. Parte pati, Arcangeli, Angeli. indica la sua signoria sugli elementi atmo­
della colonna compresa fra base e capitello Getto. Colata di metallo fuso con cui si realiz­ sferici.
(v.). zano le sculture in bronzo (v.). Giubilèo. Dal latino iubilàre, gridare, cantare in
Fusto fascicolàto. Non liscio, ma formato da un Ghiéra. Parte esterna dell’arco (v.), detta an­ coro. Festa di origine ebraica, poi ripresa an­
fascio di elementi verticali semicilindrici, a che archivòlto (v.). che dai cristiani, durante la quale venivano
imitazione dei tronchi di una pianta. Ghisa. Lega metallica con ottime capacità di fatte solenni celebrazioni e veniva concessa
resistenza ottenuta mediante la semplice l’indulgenza plenaria (cioè totale) dei pecca­
aggiunta, nel corso del processo di fusione ti a tutti i pellegrini che si fossero recati a
G del ferro, di carbonio in opportuna propor­ Roma. Originariamente si celebrava ogni cin­
Gabelliére. Dall’arabo gabàla, tassa, imposta. zione (dal 2% al 4%). quant’anni, attualmente ogni venticinque.
Colui che nell’antichità aveva il compito di Giacobìni. Appartenenti a un’associazione po­ Giuda. Secondo i Vangeli l’Apostolo Giuda
riscuotere le imposte. Oggi diremmo esatto­ litica sorta nel 1789 e così detti perché erano Iscariòta tradì Gesù in cambio di trenta mo­
re. soliti riunirsi nell’ex convento parigino dei nete d’argento (sìcli) (Matteo 26, 15). In ba­
Gàlati. Da Galàtoi, nome con cui i Greci indica­ Domenicani (in francese antico Jacobins) di se a quanto pattuito con i sommi sacerdoti e
vano i Galli. Nell’uso romano indica solo Rue Saint-Honoré. Di idee monarchico-costi­ gli anziani del popolo egli avrebbe reso pos­
quei Galli (popolazione celtica) che nel II se­ tuzionali si indirizzarono verso idee più radi­ sibile l’arresto di Gesù baciandolo pubblica­
colo a.C. avevano abbandonato la Gallia per cali specie sotto l’influsso di Marat e di Ro­ mente e consentendo così alle guardie di
stanziarsi in Asia Minore. Nel 279 a.C., infat­ bespierre che ne fu capo indiscusso. identificarlo (Matteo 26, 48-50; Marco 14, 44
ti, essi avevano minacciato il santuario di Giallo antico. Marmo antico dal colore variabi­ e Luca 22, 47).

Glossario

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Giudìtta. Eroina biblica. La sua storia è narrata (espulsione dei Girondini dalla Convenzione triche orizzontali e di una terza verticale. Ve­
nel Libro di Giuditta. In occasione di un as­ Nazionale) al 27 luglio 1794, caduta di Maxi­ niva usato per contenere l’acqua (in greco
sedio della sua città, Betulia, da parte degli milien Robespierre (Arras, 1758-Parigi, hýdor) e anche i voti nelle assemblee.
Assiri di re Nabucodònosor, la giovane don­ 1794). In tale periodo il potere fu accentrato Hammuràbi. Re di Babilonia tra il 1792 e il
na si recò splendidamente abbigliata nel nella persona di Robespierre e dei suoi più 1750 a.C. circa. Salito al trono appena venti­
campo nemico. La sua bellezza colpì il gene­ stretti collaboratori. La Convenzione Nazio­ cinquenne, attua grandi riforme amministra­
rale Oloferne, comandante delle truppe assi­ nale era l’Assemblea legislativa chiamata a tive e istituzionali riunificando la Mesopota­
re, il quale si invaghì di lei. Un giorno, men­ dotare la nuova repubblica francese di una mia. Gli articoli del suo codice costituiscono
tre Oloferne, ubriaco, dormiva, Giuditta gli costituzione. I Girondini erano un gruppo una delle prime e più interessanti raccolte
recise la testa portandola in città avvolta in politico, in seno alla Convenzione, raggrup­ di leggi. In esso sono contemplate le puni­
un panno. I suoi concittadini riuscirono allo­ pato attorno ai deputati della regione della zioni relative a vari delitti, diverse in relazio­
ra, approfittando dello scompiglio nel cam­ Gironda, caratterizzato da un forte radicali­ ne allo stato sociale di chi li commette, le
po nemico, a sconfiggere gli assedianti. Nel smo e da un acceso sentimento antimonar­ norme per ottenere prestiti, per salvaguar­
corso dei secoli la storia ha affascinato molti chico. dare le proprietà, per sottoscrivere contratti
artisti, che l’hanno rappresentata fin dal Ri­ Grazie. Figlie di Zeus e di Eurìnome, facevano e quant’altro possa servire per la corretta
nascimento. parte del corteggio di Venere. I loro nomi gestione di uno Stato in cui agricoltura, arti­
Giudizio Universale. Rappresentazione del ri­ erano: Thalìa, Aglàia ed Eufròsine. Nel Rina­ gianato e commercio sono ormai così svi­
torno di Cristo sulla terra, alla fine dei tempi, scimento erano diventate simbolo della ca­ luppati da richiedere precise norme di rego­
per giudicare ogni uomo, premiarlo o punir­ stità, della bellezza e dell’amore. lamentazione.
lo. Greca. Motivo decorativo molto diffuso in am­ Happening. In inglese, accadimento. Azione
Giunti. Linee radiali che, in un arco (v.), sepa­ biente ellenico (v.) consistente nel succeder­ scenica, spesso veloce e provocatoria, nella
rano i conci (v.). si di segmenti paralleli uniti tra loro da altri quale l’artista coinvolge il pubblico in
Giuntìna. Si dice di edizione stampata a Firen­ segmenti uguali, ma ruotati ad angolo retto. un’esperienza totalizzante e liberatoria, do­
ze dagli editori Giunti, fra i più importanti Grifóne. Uccello mitico dal corpo di leone, ali ve realtà e rappresentazione finiscono per
d’Europa nel Cinquecento. possenti e testa terminante con un becco confondersi.
Giuseppe d’Arimatèa. L’uomo che, secondo i d’aquila. Harem. Dal turco harem, luogo inviolabile, de­
Vangeli, avrebbe chiesto a Pilato di poter Grisàglia. Dal francese grisaille. Tecnica pitto­ stinato, nella cultura musulmana, alle donne
dare sepoltura a Gesù offrendo, a tal fine, il rica a monocromo, solitamente grigio, che e ai bambini.
proprio sepolcro privato. finge degli stucchi spesso su fondo oro (o su Himàtion. In greco, mantello di lana.
Giustapposizióne. Accostamento senza so­ finto mosaico di tessere d’oro). La grisaglia Hi-Tech. Abbreviazione per High-Technology
vrapposizione. In pittura sta a indicare la è usata anche nelle vetrate e negli smalti. (Alta Tecnologia).
tecnica consistente nel disporre una accanto Grisaille. Dal francese gris, grigio. Sostanza Homines novi. Voce latina che significa uomini
all’altra pennellate di colori diversi in modo ottenuta da un miscuglio di polveri di vetro nuovi, cioè appartenenti a una classe nuova,
che non si mescolino tra loro sporcandosi a e di vari ossidi (ferro o rame) finemente ma­ dinamica e spregiudicata: la borghesia, ap­
vicenda e perdendo quindi la purezza e la cinati e impastati con acqua, aceto e resine punto.
brillantezza iniziali. vegetali, utilizzata nelle vetrate. Veniva spal­ Hòrtus. Nella casa romana (v.), giardino inter­
Gliptotèca (o glittoteca). Dal greco glyphein, mata uniformemente sui vari pezzi di vetro no.
intagliare e thèche, custodia. Museo in cui si colorato e, una volta essiccatasi, li rendeva Hospitàlia. Nel teatro romano (v.), porte late­
conservano pietre incise e cammei. completamente opachi. A questo punto con rali della scenae frons.
Globulàre. Dal latino glòbus, globo, sfera. Di un pennello o uno stilo di legno si graffiava
forma assimilabile a quella di una sfera. Si di­ la grisaille riportando alla luce la trasparen­
ce soprattutto in riferimento a vasi o anfore. za del vetro, permettendo così la realizzazio­ I
Gocce. Elementi decorativi a forma di tronco di ne di dettagli anche minuti. Ìbrido. Dal latino hybrida, bastardo. Indica l’in­
cono o tronco di piramide che ricordano le Grottésca. Tipo di decorazione fantastica rea­ dividuo prodotto da un incrocio.
gocce d’acqua (gùttae in latino) e che pen­ lizzata con intrecci bizzarri di fiori, frutti, te­ Icóna. Dal greco eikòn, immagine. Immagine
dono dalla regula (v.). ste e figure di uomini, animali e mostri. Il no­ sacra tipica dell’arte bizantina.
Gòlgota. Dall’aramaico gùlguta, teschio. Anti­ me deriva da grotta, poiché durante il Rina­ Iconoclastìa. Dal greco eikòn, immagine e
co nome del Calvàrio di Gerusalemme, la lo­ scimento le prime grottesche sono state rin­ klàein, rompere. Dottrina sorta in seno alla
calità presso la quale venne crocefisso Gesù venute proprio in ambienti romani interrati. chiesa bizantina nell’VIII e IX secolo, che vie­
Cristo e che deve il macabro nome alla con­ Per estensione il termine indica tutte le de­ tava ogni sorta di culto per le immagini sacre
formazione della sua sommità rocciosa, as­ corazioni che combinano elementi decorativi e ne impediva la realizzazione. La repressio­
similabile a quella di una calotta cranica. umani, animali e vegetali. ne venne aperta dall’imperatore Leone III
Gonfaloniére. A Firenze era il capo del gover­ Gruppo. Rappresentazione figurativa di più l’Isàurico nel 726 e sospesa nel 787, ma ces­
no, colui che aveva in consegna il gonfalóne personaggi. sò definitivamente solo nell’843.
(il vessillo, la bandiera) della città. Guazzo. Termine italiano per gouache (v.). Iconografìa. Dal greco eikòn, immagine e gra-
Gouache. In italiano, guazzo. È essenzialmente Guerre d’Indipendenza. Guerre attraverso le phìa, rappresentazione. Letteralmente «rap­
un acquerello coprente. Il tono opaco, infat­ quali l’Italia risorgimentale riuscì a conse­ presentazione dell’immagine».
ti, viene reso con l’aggiunta del bianco (bian­ guire la propria unità affrancandosi dal do­ Iconòstasi. Dal greco tardo eikonostàsion, reli­
co di zinco o di china). minio straniero. La prima fu combattuta nel quiario. Nelle antiche chiese cristiane e, an­
Grafìte. Minerale di carbonio, untuoso al tatto, 1848 dai Piemontesi contro gli Austriaci, che cor oggi, in quelle ortodosse è un tramezzo
morbido. Lascia un segno nitido color piom­ però ebbero ancora la meglio. La seconda divisorio, spesso decorato con statue, dipin­
bo (grigio scuro). Noto agli artisti del XVI se­ (1859) vide il parziale prevalere della coali­ ti, cancellate e drappi, atto a separare il pre­
colo, il suo uso si diffuse nel XVII, soprattut­ zione franco-piemontese, con la riconquista sbiterio (v.) (riservato ai sacerdoti) dalle na­
to per il disegno architettonico. Veniva usato della Lombardia, mentre nella terza (1866) il vate (v.) (riservate ai fedeli).
entro bastoncini di legno o cilindretti di me­ neonato Regno d’Italia e la Prussia sconfis­ Icosaédro tronco. Poliedro archimedeo (forma­
tallo per non sporcare la mano. sero definitivamente l’Austria, garantendo to da 20 esagoni e 12 pentagoni) generato
Grana. Indica la grandezza relativa dei grani, all’Italia anche la riconsegna del Veneto. dal troncamento dei vertici dell’icosaedro.
cioè delle minime parti di cui si compone un Gùglia. V. pinnacolo. Idìllio. Dal greco eidìllion, bozzetto. Presso gli
corpo compatto. antichi Greci componimento poetico di sere­
Granàto. Per similitudine con granàto, nel sen­ no argomento campestre. Per estensione,
so di melograno. Nome comune del piròpo, H stato di vita puramente ideale, improntato
minerale metallico di colore rosso acceso, Hydria (o ìdria). Grande vaso con corpo svasa­ alla perfetta armonia fra gli uomini e con la
usato in oreficeria come pietra dura. to (talvolta ovoidale), piede basso, collo più natura, nella più assoluta mancanza di con­
Grande Terrore. Indica quel periodo della Rivo­ o meno alto e stretto, bocca con ampio lab­ trasti.
luzione francese che va dal 31 maggio 1793 bro circolare, dotato di due anse (v.) simme­ Idràulica. Dal greco hýdor, acqua. Significa let­

Glossario

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teralmente «inerente all’acqua». Scienza che natore (o i donatori) raffigurati in basso e Interclusióne. Dal latino interclùsio, derivante
studia le proprietà dei liquidi, le leggi che ne dal solo busto in su, o dalle spalle in su. dal verbo interclùdere, composto da ìnter,
regolano il movimento e il loro impiego. In àntis. Tipologia di tempio con due pilastri fra, e clàudere, chiudere. Si dice per indicare
Ieracocèfalo. Dal greco ièrax, sparviero e ke- rettangolari (ànte) al termine del prolunga­ lo stato di qualcosa che si trova chiusa fra
phalè, testa. Con testa di falco. mento murario dei due lati maggiori del na­ altre.
Ifigenìa. Figlia del potente re greco Agamenno­ os (v.). Intercolùmnio. Distanza intercorrente fra gli
ne. Secondo la tradizione Artemide, dea del­ Incarnàto. Nei dipinti, parte nuda di un corpo. assi (v.) di due colonne.
la caccia, aveva imposto ad Agamennone di Incastonatùra. Tecnica che consiste nell’appli­ Intersecare. Dal latino intersecàre, composto
sacrificarle la giovane figlia al fine di fargli care delle pietre preziose tramite gli alveoli. di inter, tra e secàre, tagliare. Significa «at­
orrendamente scontare un torto che la dea I bordi rialzati di questi creano degli allog­ traversare», «tagliare attraverso».
aveva da lui precedentemente subìto. Il re giamenti che accolgono le pietre e che, una Interventista. Aderente all’Interventismo, mo­
inizialmente rifiuta tale odioso comando, ma volta ribattuti contro di esse con un martel­ vimento d’opinione favorevole all’intervento
in seguito, incalzato dagli eventi, è costretto letto, le trattengono. di una Nazione in una guerra che altri Stati
a cedere. Mentre però la giovane sta per es­ Incisióne. Tecnica di stampa consistente stanno già combattendo.
sere immolata sull’altare, Artemide è mossa nell’incidere con uno strumento metallico Intradòsso. Dal latino intra, all’interno, e dòs-
a pietà e fa miracolosamente apparire una dotato di punta acuminata (bulino (v.)) una sum, dorso. Linea che delimita in basso un
cerbiatta che viene sacrificata al posto della lastra (detta matrice (v.)), solitamente di ra­ arco (v.). Si chiama anche sesto (v.).
ragazza. me. I solchi, che determinano il disegno, Inumazione. Dal latino inhumàre, interrare. Ce­
Igloo. Dall’inuit iglù, casa. Abitazione inverna­ vengono poi riempiti d’inchiostro. Successi­ rimonia di sepoltura di un cadavere sotto
le inuit a forma di cupola, costruita con bloc­ vamente sulla lastra viene premuto un foglio terra.
chi di neve pressata. di carta morbida precedentemente bagnata. Invàso. Dal latino vasum, vaso, conca. Avvalla­
Ilioupersis. Poema derivante dal mitico rac­ Su questa l’inchiostro dei solchi determinerà mento naturale o artificiale atto a contenere
conto della guerra di Troia, detta anche Ilio. i neri; la parte di lastra non incisa, invece, una grande quantità d’acqua. Per estensio­
Illìria. Dal greco Illyrìa. Antica regione storica darà i bianchi. Con l’incisione si perviene a ne, vasto spazio concavo.
comprendente gran parte dei territori adria­ una grande variazione di gradazioni di nero Invetriatùra. V. ceramica invetriata (v.).
tici della penisola balcanica, grosso modo (dal grigio al nero più cupo), che conferisce Io. Secondo la tradizione la bellissima Io, una
corrispondenti a Croazia, Bosnia-Erzegòvina, all’opera elevati valori chiaroscurali e di pla­ giovane principessa della città di Argo, sa­
Repubblica Federale di Iugoslavia e Albania. sticità (o volume). cerdotessa di Era (Giunone presso i Roma­
Illuminìsmo. Movimento di pensiero che, svi­ Incordare. Derivante da corda. Fornire di una o ni), fu appassionatamente amata da Giove
luppatosi a livello europeo intorno alla metà più corde. Solitamente in riferimento ad ar­ che, per possederla all’insaputa della mo­
del XVIII secolo, tenta di sottoporre alla ve­ chi e a strumenti musicali. glie, prese il sembiante di una nuvola.
rifica della ragione tutta la realtà, naturale e Incoronazione di Maria. Tema molto trattato Iònico. V. ordine ionico (v.).
storica. Il termine deriva da lumi, cioè luci, dagli artisti nel corso dei secoli. È una delle Ipétro. Dal greco ypathros, a cielo aperto. Deri­
in quanto fa simbolicamente riferimento a ultime storie riferite dai Vangeli Apocrifi (v.) vante da ypò, sotto e àithra, cielo.
come la luce della ragione possa illuminare che narrano della vita di Maria. Dopo la mor­ Ipocàusto. Nelle terme (v.) romane era lo spa­
le tenebre dell’ignoranza e delle supersti­ te (o dormizione o trànsito) della Vergine e zio sottostante alle pavimentazioni sospese
zioni. dopo la sua assunzione al cielo (anima e cor­ (suspensùra (v.)), in cui si trovavano i foco­
Immatricolazione. Nel Medioevo ogni lavora­ po), ella prese posto alla destra del Figlio e lari che servivano al riscaldamento dell’ac­
tore doveva essere immatricolato (cioè venne incoronata Regina del Cielo. qua.
iscritto e registrato) presso un’Arte al fine di Incunàbolo. Dal latino incunàbula, fasce, in ri­ Ipogéo. Dal greco hypò, sotto e ghè, terra. Re­
poter esercitare la propria attività. Ciò vale­ ferimento al fatto che si tratta delle opere a lativo a ciò che si trova sotto il terreno.
va anche per i pittori che, solitamente, si im­ stampa più antiche (quando l’arte tipografi­ Ipòstilo. V. sala ipostila (v.).
matricolavano presso l’Arte dei Medici e de­ ca era ancora in fasce, appunto), tutte ante­ Ipovedénte. Dal greco hypò, sotto. Individuo
gli Speziali, in quanto la necessità di prepa­ riori al 31 dicembre 1500. che, a causa di malattia o trauma, ha una vi­
rarsi artigianalmente i colori con sostanze Indennizzare. Versare a qualcuno il corrispetti­ sta fortemente indebolita, in certi casi quasi
minerali e vegetali li imparentava ai farmaci­ vo in danaro del valore del bene di cui è sta­ prossima alla cecità.
sti e agli erboristi, allora chiamati speziali. to privato. Ìride. Dal greco ìris, arcobaleno. È quel feno­
Imoscàpo. Diametro di base della colonna. Indoeuropéo. Relativo a popolazioni aventi lin­ meno della rifrazione dei raggi solari che, in
Imparruccàti. Secondo la moda settecentesca gue riconducibili a origini comuni, anche se particolari condizioni meteorologiche, ci fa
gli aristocratici e i cavalieri portavano i ca­ diffuse in un’area vastissima, compresa tra apparire i sette colori fondamentali contenu­
pelli tagliati molto corti. Per presentarsi in India, Asia occidentale ed Europa (da cui il ti nella luce bianca, che sono nell’ordine:
pubblico e nelle cerimonie ufficiali, però, in­ nome). rosso, arancio, giallo, verde, azzurro, indaco
dossavano ricche parrucche bianche in se­ Indùstria. Dal latino indùstria, attività. Per e violetto.
gno di eleganza e distinzione. A misura della estensione, insieme di attività svolte dall’uo­ Ìris. Messaggera degli dei e personificazione
complessità dell’acconciatura, spesso orna­ mo preistorico per la fabbricazione di uten­ dell’arcobaleno. È figlia di Taumante (un es­
ta di boccoli e di nastri di raso, si era talvolta sili d’uso. sere umano) e di Elettra, una oceanina (per­
in grado di valutare addirittura il rango so­ Infànta. Titolo nobiliare che, a partire dal XIV sonificazione delle sorgenti e delle fonti) fi­
ciale di appartenenza. secolo, spettava di diritto ai figli e alle figlie glia di Oceano e di Teti.
Implùvio. Dal latino impluvium, vasca in cui legittimi non primogeniti (e dunque non ere­ Irredentismo. Movimento di carattere politico
veniva raccolta l’acqua piovana. di al trono) del re di Spagna. Il titolo veniva e culturale che ha per obiettivo la difesa o la
Impressióne. Dal latino in, sopra e prèmere, esteso anche alle eventuali mogli degli in­ riconquista dell’integrità del territorio nazio­
schiacciare. Disegno a rilievo provocato in fanti. nale contro un’occupazione straniera. In par­
un supporto da un punzone che reca incisa Ìnsulae. Nell’edilizia romana, i vari fabbricati ticolare in Italia tale movimento si è svilup­
un’immagine. L’impressione può essere an­ che costituivano la casa di tipo «condomi­ pato all’indomani del 1866, per i territori ita­
che eseguita (specie sul cuoio) riscaldando niale». liani del Trentino e della Venezia Giulia rima­
il punzone medesimo. Intàrsio. Dall’arabo tàrsi, incrostazione. Tecni­ sti sotto il dominio austro-ungarico.
Impressionìsta. Relativo al movimento dell’Im­ ca artistica consistente nel realizzare com­ Irrìguo. Dal latino irrigàre. Terreno con grande
pressionismo, sviluppatosi a Parigi a partire posizioni decorative utilizzando lamine di disponibilità di acque e, quindi, assai fertile
dal 1874. Nello studio del colore i pittori im­ vari materiali (soprattutto legni di diverse e produttivo.
pressionisti furono fortemente attratti dal essenze, pietre dure e altri materiali rari) sa­ Isòdomo. Dal greco ìsos, uguale, stesso. Si di­
tonalismo veneto e, in particolare, dalla gomate e giustapposte secondo un preciso ce in riferimento a un muro composto da
guizzante vivezza della luce del Tintoretto. disegno. blocchi della medesima altezza e del mede­
In abisso. È la locuzione impiegata per indicare Interagire. Agire reciprocamente. Si dice di simo spessore disposti a filari orizzontali.
una tipologia pittorica che, a partire dalla due o più fenomeni che si influenzano a vi­ Issare. Dallo spagnolo izàr, alzare. Sollevare
seconda metà del Quattrocento, vede il do­ cenda. qualcosa di pesante, spesso anche con fati­

Glossario

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ca, per depositarlo in un luogo più alto. accosta loro in umiltà, come già aveva fatto pie gradinate abbraccianti in parte l’orche­
Italiòta. Dal greco Italiòtes, abitante della Ma­ un tempo Gesù. La scena dell’Annunciazione stra (v.) e che si dispongono a raggiera se­
gna Grecia. Relativo alle colonie greche in è un’aggiunta di Piero che intende in tal mo­ guendo l’andamento del terreno. Nel teatro
Magna Grecia. do giustificare la storia della croce in funzio­ romano (v.) tale spazio si chiamerà càvea
Itìnera. Nel teatro romano (v.), accessi laterali ne della venuta del Salvatore. (v.).
al maenianum (v.). Kòre. Nella scultura greca, tipologia che rap­
Iùgero. Dal latino iùgum, giogo, antica unità di presenta una giovane donna vestita con chi­
misura di superficie in uso presso i Romani K tone (v.) e himàtion (v.), in posizione stante,
(dove corrispondeva a un rettangolo di circa Ka. Secondo la religione egizia l’uomo è imma­ con la testa eretta, i piedi uniti, un braccio
2520 metri quadrati). Corrisponde alla su­ ginato composto da cinque elementi, due steso lungo il fianco a reggere la veste e l’al­
perficie di terra che una coppia di buoi attac­ dei quali inerenti al suo corpo mortale (il no­ tro (solitamente il destro) ripiegato sul petto
cata allo stesso giogo (iugum, appunto) po­ me e l’ombra) e gli altri tre intesi come prin­ in atto di recare un vaso o un piatto con del­
teva arare in una giornata. cipi spirituali immortali: il ka, il ba e l’akh. Il le offerte. Pl. kòrai.
Iùta. Dal sànscrito jùtha, treccia. Robustissima ka, che significa propriamente «potenza vi­ Koùros. Nella scultura greca, tipologia che rap­
fibra tessile derivata da una particolare pian­ tale», è legato all’esistenza fisica del corpo presenta un giovane uomo nudo, in posizio­
ta delle Tigliacee, che serve soprattutto per o semplicemente a un’effigie del defunto. ne stante, raffigurato con la testa eretta, le
fare cordami, sacchi e materiali da imballag­ Nei geroglifici è raffigurato come braccia. Il braccia stese lungo i fianchi, i pugni serrati e
gio. ba, forse l’elemento più assimilabile al no­ la gamba sinistra leggermente avanzata. Pl.
stro concetto di anima, è la parte spirituale koùroi.
d’ogni individuo, a lui intimamente legata Kylix. Specie di coppa con bocca larga su un
J nel corso della vita ma del tutto autonoma alto piede, dotata di due anse (v.) simmetri­
Jacopo da Varàgine (ca 1228-1298). Domenica­ dopo la morte. Rappresentato nei geroglifici che orizzontali od oblique. Veniva usata per
no, compose la Legenda sanctòrum (Leggen­ come un grosso uccello (forse una cicogna bere durante i banchetti.
da dei santi) o Legenda aurea (Leggenda nera) e, a partire dal XVI secolo a.C., anche
d’oro) in una data che viene fatta oscillare come un volatile androcefalo, il ba non ne­
tra il 1255 e il 1266. L’opera è un insieme di cessita più del proprio corpo ma ne conserva L
storie narranti, in maniera favolosa e inge­ comunque le caratteristiche e la personalità, Labirìnto. Dal greco làbris, doppia ascia (o bi­
nua, le vite dei santi. Ebbe molta risonanza errando senza meta fra i luoghi che gli furo­ pènne (v.)), strumento sacro per i Cretesi e
fino a tutto il Seicento. Nelle Storie della cro­ no cari in vita. Il ba abbandona il corpo dopo più volte dipinto sulle pareti del palazzo di
ce, che viene ripresa da Piero della France­ la morte, tornandovi a imbalsamazione av­ Knossòs. Il termine divenne sinonimo di co­
sca, si narra che in punto di morte Adamo ri­ venuta. L’akh, infine, è quella parte dell’ani­ struzione intricata, quella, per l’appunto, del
corda che l’Arcangelo Michele gli aveva pro­ mo umano che, appena abbozzata nel corso palazzo di Minosse.
messo un olio miracoloso e invia il figlio della vita, giunge a perfetto compimento so­ Lacca. Dall’arabo làkk. Resina lattiginosa rica­
Seth a richiederlo. A questi viene dato, però, lo dopo la morte. Esso è rappresentato di vata dall’incisione della corteccia di una rara
un ramoscello che avrebbe guarito il padre solito come un ibis crestato, il cui segno ge­ pianta orientale. Il processo di laccatura
non appena avesse fruttificato. Al suo ritor­ roglifico rimanda – non a caso – alla radice consiste nello stendere numerose mani suc­
no Seth trova il padre morto e pianta il ra­ del verbo «brillare», essere efficace. In con­ cessive di tale resina su una superficie di le­
moscello nella bocca di lui. Cresciuto e dive­ trapposizione al corpo, appartenente alla gno (solitamente mobili o rivestimenti) fino
nuto albero possente, viene fatto tagliare da Terra, l’ahk appartiene al Cielo, dove abita a ottenere una superficie perfettamente luci­
re Salomone che lo fa gettare sopra il fiume insieme agli altri spiriti, in una collocazione da e liscia, simile al vetro. La lacca asciuga
Sìloe perché funga da ponticello. La regina intermedia tra gli uomini e gli dei. molto lentamente diventando impermeabile
di Saba giunta dinanzi a esso ha una premo­ Kalasìris. Voce egizia che identifica una tunica e resistente alla maggior parte dei solventi
nizione: su quel legno sarebbe stato crocifis­ di lino lunga, sottile e aderente, spesso an­ naturali. Originariamente incolore, dunque
so il Redentore. Invece di calpestarlo si ingi­ che plissettata (cioè increspata con pieghe trasparente, può essere colorata (solitamen­
nocchia per venerarlo e profetizza a Salomo­ lunghe e fitte), comunemente indossata dal­ te in rosso o nero) con l’aggiunta di pigmenti
ne che la morte del Cristo avrebbe causato le donne. (v.) naturali. La tecnica della laccatura, im­
la distruzione del regno di Israele. Il re co­ Kardiophylax. Termine greco derivante da kar- portata in Europa attraverso i commerci con
manda perciò che il legno venga sotterrato dìa, cuore e phylakè, protezione. Letteral­ l’Estremo Oriente, si sviluppò molto soprat­
perché la profezia non si avveri. Il legno ri­ mente «paracuore, pettorale». tutto nel periodo rococò.
compare quando diviene necessario per co­ Kerkìs. Nel teatro greco (v.), uno dei settori cu­ Lacònicum. Nelle terme (v.) romane, locale de­
struire la croce. Anni dopo, prima della bat­ neiformi in cui sono divise le gradinate. Pl. stinato a sudatorio o ai bagni di vapore.
taglia di Ponte Milvio, l’imperatore Costanti­ kerkìdes. Lacunàre. Elemento che viene ripetuto più vol­
no ha una visione: un angelo gli comunica Khmer. Antica popolazione del Sud-Est asiati­ te nell’intradosso di un arco (v.), di una volta
che con il vessillo crociato avrebbe vinto co. Presente fin nella regione dal III secolo, (v.) o di una cupola (v.). È costituito da uno
l’usurpatore Massenzio. Dopo la vittoria Co­ raggiunse il suo massimo splendore nei se­ spazio che rientra nella muratura. Un soffitto
stantino invia sua madre Elena in Palestina coli XI e XII con capitale Angkor (situata (elemento orizzontale di copertura) a lacu­
alla ricerca della croce. Un ebreo di nome nell’attuale Cambogia), dove si può ancora nari può essere anche in legno formante dei
Giuda sa dove essa è stata nascosta, ma non ammirare il loro più significativo complesso riquadri.
vuole rivelarlo; viene fatto calare perciò in di architettura sacra. Lamech. Quinto discendente di Caino, figlio di
un pozzo dove è tenuto per diversi giorni Kilogrammo. Secondo le convenzioni interna­ Matusalemme e padre di Noè (Genesi (v.) 4,
senza acqua né cibo. Alla fine egli decide di zionali in vigore dal 1 gennaio 1990, la dizio­ 18-24), introdusse la poligamia e si distinse
parlare, ma dalla terra vengono riportate al­ ne chilo o chilogrammo è sostituita, anche per le sue efferate vendette.
la luce tre croci. Per conoscere quale sia nella lingua italiana, con quella di kilogram­ Laminàre. Dal latino làmina, lastra. Compresso
quella del Cristo, la vera croce, tutte e tre so­ mo (kg). a caldo con l’uso di sostanze impregnanti
no accostate a un giovane morto che, venen­ Kilometro. Secondo le convenzioni internazio­ che aumentano la resistenza e il peso speci­
do a contatto con quella del Redentore, risu­ nali in vigore dal 1 gennaio 1990, la dizione fico del materiale.
scita miracolosamente. L’imperatrice madre, chilometro è sostituita, anche nella lingua Lanterna. Dal latino latèrna. Struttura conclu­
allora, riconduce solennemente il sacro le­ italiana, con quella di kilometro (km). siva della cupola (v.), con funzione di orna­
gno a Gerusalemme. Tre secoli dopo, il re Klaft (o nemes). Voce egizia che identifica il mento e di illuminazione. A seconda della
persiano Còsroe lo ruba, ma, sconfitto da copricapo del faraone, consistente in una sua pianta, che può essere circolare o poli­
Eràclio imperatore d’Oriente, viene decapi­ pezza di tessuto, spesso a righe, ricadente gonale, la lanterna avrà una copertura a co­
tato. Eraclio riconduce la reliquia al Santo con larghe pieghe rigide dietro alle orecchie. no o a piramide. Tale copertura può chia­
Sepolcro di Gerusalemme, tuttavia le porte Klìne. In greco, letto. Pl. klìnai. marsi anche cartòccio o pergamèna della cu­
della città si aprono per prodigio solo quan­ Kòilon. Nel teatro greco (v.), spazio a forma di pola.
do l’imperatore, dismessi gli abiti regali, si semicerchio destinato al pubblico, con am­ Lanzichenécco. Voce tedesca arcaica, da Land,

Glossario

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terra, paese e Knécht, servo, vale a dire servazione di come il fumo dell’incenso, col­ composto da un impasto di olio di lino, pol­
«servo della patria». Nello specifico i Lanzi­ locato su appositi bracieri, si orienta salen­ vere di sughero e altri componenti chimici,
chenecchi erano dei contadini tedeschi di fe­ do al cielo. pressati su un robusto supporto di tela.
de protestante arruolati dall’imperatore Car­ Librarsi. Dal latino libràre, pesare, tenere so­ Lirìsmo. Caratteristica della poesia lirica, con­
lo V per le sue campagne di guerra in Italia. speso. Tenersi sospeso, equilibrarsi. sistente nell’esprimere le sensazioni e gli
Essi si sono resi tristemente famosi per le Libro dei sette sigilli. Nell’Apocalisse (v.) di stati d’animo dell’autore. Nel linguaggio pit­
orribili nefandezze compiute durante il Sac­ Giovanni (5,1) rappresenta il rotolo miraco­ torico il termine identifica una composizione
co di Roma (1527) e dopo la caduta di Firen­ loso nel quale sono profetizzate le visioni nella quale prevalgono la dolcezza, la grazia
ze (1530). celesti relative alla fine del mondo: «E vidi e l’armonia.
Lapicìda. Dal latino làpis, pietra e caèdere, ta­ nella mano destra di Colui che era assiso sul Liste di proscrizione. Dal latino proscríbere,
gliare. L’artigiano che eseguiva rilievi ed epi­ trono un libro a forma di rotolo, scritto sul composto da pro, avanti, e scribere, scrive­
grafi incidendo la pietra e il marmo. lato interno e su quello esterno, sigillato con re, pertanto «notificare». Liste di proscrizio­
Lapìdeo. Dal latino làpis, pietra. Di pietra. sette sigilli». ne sono elenchi di persone esiliate.
Lapislàzzuli. Dal latino làpis, pietra e dall’ara­ Licénza. Dal latino licèntia derivante dal verbo Litografìa. Dal greco lìthos, pietra e gràphein,
bo làzuward, azzurro. Pietra dura e compat­ lìcere, esser lecito. Viene impiegato nel sen­ scrivere. La tecnica, messa a punto a Mona­
ta di caratteristico colore azzurro oltremare, so di arbìtrio, abuso di libertà, deviazione. co nel 1796 da Alois Senefelder (1771-1834),
utilizzata fin dall’antichità anche per la fab­ Limo. Dal latino lìmus, fango. Fanghiglia finis­ si basa sulla proprietà dei grassi di non me­
bricazione di monili e amuleti. sima di colore bruno-nerastro depositata dal scolarsi con l’acqua. La matrice (v.) è costi­
Lapìta. Appartenente al popolo dei Lapiti, leg­ Nilo nel corso dei suoi ciclici straripamenti. È tuita da una pietra calcarea molto porosa e a
gendari abitatori dell’antica Tessaglia, regio­ ricco di sali minerali e di sostanze fertilizzan­ grana fine sulla quale, una volta resa lucida,
ne montuosa della Grecia centro-orientale. ti. si disegna con una matita litografica o con
Laràrio. Luogo della casa romana (v.) destina­ Linea alba. Linea pressoché verticale che dalla una penna contenente un inchiostro grasso.
to al culto dei Lari, divinità del focolare do­ regione ombelicale alle clavicole delimita La pietra viene inizialmente bagnata e, per­
mestico, geni benigni della casa. due settori del torace. tanto, quando su di essa si versa dell’inchio­
Laterìzio. Dal latino làter, mattone crudo. Ter­ Linea dell’orizzonte. Linea orizzontale sul pia­ stro (anch’esso grasso), questo viene assor­
mine generico con il quale si identificano no prospettico (v.) passante per il punto di bito e trattenuto dal solo tratto disegnato
tutti i materiali da costruzione realizzati in fuga (v.). con la penna o con la matita, mentre viene
argilla (v.) cotta. Lineare A e lineare B. Tipi di scrittura presenti respinto dalla parte bagnata. Dopo che il di­
Laurenziano. Dal latino Laurentius, Lorenzo. nell’isola di Creta. La lineare A è più antica, segno su pietra ha subìto ulteriori passaggi
Dedicato o attinente a San Lorenzo. ed è coesistita per un certo periodo con una ed è stato sottoposto a procedure di fissag­
Lauves. Collina poco fuori Aix-en-Provence sul­ scrittura geroglifica. La lineare B, più recen­ gio, si può trasferire il disegno su carta po­
la quale Cézanne aveva uno studio che si era te, è stata da poco decifrata e si è rivelata nendo la pietra su un torchio e premendo
fatto costruire su un terreno appositamente essere un adattamento della lineare A alla sul foglio con la racla (un legno ricoperto di
acquistato nel 1901. lingua greca dei conquistatori achei. pelle).
Lavis. Inchiostro stemperato in acqua. Linee cadenti. Nelle riprese fotografiche archi­ Litostròto (o litostràto). Dal greco lìthos, pietra
Legenda aurea. V. Jacopo da Varàgine. tettoniche, fenomeno di deformazione ottica e strònnymi, ricoprire. Mosaico (v.) che rico­
Leggende ossianiche. Relative a Òssian, miti­ a causa del quale se si fotografa un edificio pre un pavimento.
co guerriero e vate irlandese di epoca alto­ dal basso tutte le linee verticali appaiono Litùrgico. Dal greco leitourghikòs, servizievole.
medioevale. Le sue imprese, tramandate convergere verso l’alto. Per evitare questo Relativo ai riti e alle cerimonie che caratte­
dalla tradizione orale, vennero riprese in vari sgradevole effetto, comune anche oggi a rizzano un determinato culto religioso.
canti e ballate, a loro volta preziosa fonte di qualsiasi ripresa fotografica non professio­ Loggia dei Lanzi. È così detta la Loggia della
ispirazione per molti poeti romantici. nale, occorre poter disporre di un apparec­ Signoria a Firenze (realizzata tra il 1376 e il
Lèkithos. Vaso con corpo cilindroide, piede pic­ chio nel quale l’obiettivo possa essere de­ 1382 da Simone Talenti e Benci di Cione),
colo, collo lungo e bocca svasata, dotato di centrato (cioè spostato parallelamente al poiché il granduca Cosimo I vi tenne una
un’unica ansa (v.) verticale. Veniva usato per piano della pellicola) e basculato (cioè ruo­ guardia di lanzichenecchi, cioè di soldati
conservare olio, unguenti e profumi. tato intorno al proprio asse), in modo indi­ mercenari tedeschi.
Lenóne. Dal latino leno, mediatore di amori, si­ pendente dal piano stesso della pellicola Loggia di Davide. Si trova a Palazzo Te a Man­
nonimo di ruffiano. che, al contrario, deve sempre rimanere pa­ tova. Così detta per le decorazioni ad affre­
Leonardéschi. Termine con il quale si designa­ rallelo alla facciata dell’edificio da riprende­ sco (v.) con storie della vita di Davide che vi
no quegli artisti che gravitavano nell’ambito re. Nel XIX secolo gli Alinari già disponevano sono.
di Leonardo da Vinci o che di lui erano stati di obiettivi decentrabili e basculabili, il che Loop. In inglese, anello. Nel 1894 Chicago, che
interpreti, imitatori o semplicemente copisti. permetteva loro di correggere in modo per­ già disponeva della più lunga rete elettrifica­
Lésena. Risalto verticale sul muro che assomi­ fetto le linee cadenti, facendole apparire ta di trasporti al mondo, si dotò – come Vien­
glia a un pilastro di poco spessore. Essa ha sempre rigorosamente verticali. na – anche di una circonvallazione tranviaria
essenzialmente carattere decorativo. Linguadòca. Dal francese Languedoc. Antica sopraelevata che circondava come un anello
Lestrìgoni. Popolo mitico abitante in Sicilia o provincia storica della Francia meridionale, il mezzo miglio quadrato del suo centro. Il
in Sardegna. Omero (v.) li descrive primitivi confinante in parte con la Guascógna (a termine Loop, da allora, è diventato sinoni­
e cannibali, tanto che distrussero la flotta di Ovest), con l’Alvèrnia (a Nord), con la Pro­ mo del centro stesso.
Ulisse e ne divorarono gli equipaggi. venza (a Est) e, per un lungo tratto, con il Loricàto. Dal latino loricàtus, armato di lorìca.
Levi. Nel Vangelo di Luca (5, 29) si narra di un mare Mediterraneo (a Sud). La lorica (derivante dal latino lòrum, striscia
pubblicano (cioè un esattore delle imposte Lingue romanze (o neolatine). Dal francese an­ di cuoio) è la corazza dei legionari romani.
pubbliche) di nome Levi che, abbandonati i tico romans, a sua volta derivante dal latino Inizialmente di cuoio, fu, in seguito, ornata e
suoi affari per seguire Gesù, lo ospitò in ca­ romànice (lòqui), parlare latino. L’insieme di rinforzata con elementi di corno e metallici.
sa propria offrendo un banchetto in suo ono­ lingue moderne di derivazione latina svilup­ Il tipo più evoluto è completamente di me­
re. patesi a partire dal Medioevo. Fra di esse ri­ tallo. Si tratta di un’armatura conformata in
Lezióso. Dal latino tardo deliciósus, piacevole, cordiamo l’italiano, il rumeno, il ladino, il modo da proteggere il petto e il ventre, men­
voluttuoso. Indica un comportamento pieno francese, lo spagnolo, il portoghese, il cata­ tre risale in corrispondenza dei fianchi.
di frivolezze e smancerie. lano. Loros. Plurale lòroi. Sorta di lunga stola rica­
Libagióne. Dal latino libàre, versare goccia a Linoleografìa. Incisione (v.) effettuata su una mata, spesso trapunta di perle o pietre pre­
goccia. Nella religione greca offerta sacrifi­ piastrella di linòleum. Quest’ultimo è un ma­ ziose, che gli imperatori bizantini si appog­
cale di sostanze liquide (vino, latte, miele) in teriale sintetico, assai resistente ed econo­ giavano sulle spalle facendone ricadere una
onore di dei e defunti. mico, inventato negli anni Sessanta del No­ falda sul petto e raccogliendone l’altra su un
Libanomanzìa. Dal greco lìbanos, incenso e vecento e impiegato soprattutto nelle pavi­ avambraccio.
mantèia, predizione. Divinazione (v.) prati­ mentazioni. Di consistenza morbida e gom­ Losànga. Dal francese losange, rómbo. Quadri­
cata, in Grecia ed in Etruria, attraverso l’os­ mosa, può assumere varie colorazioni ed è latero con lati uguali e diagonali fra loro per­

Glossario

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pendicolari. La losanga incassata (o scalata) polazioni colonizzatrici, tanto che talune co­ Màstaba. Tomba monumentale egizia del pe­
è una particolare decorazione rómbica inca­ lonie sono poi diventate, a loro volta, fonda­ riodo protodinastico (v.).
vata nel piano della muratura, al fine di crea­ trici di nuove città. Màstio. Elemento del castello (v.), edificato al
re effetti di luce e di ombra. Magniloquénte. Da magniloquenza, dal latino centro, nel luogo più elevato. È costituito da
Lotto. Dal germanico hlàuts, porzione. Appez­ magniloquentia, composto da màgnus, un torrione, nei casi più semplici di forma
zamento di terreno, per lo più regolare, in grande, e lòqui, dire. Letteralmente significa quadrangolare, all’interno del quale nel pe­
cui viene suddivisa un’area edificabile. Su parlare o dire le cose in modo solenne, ma riodo feudale vivevano il feudatario e le
ciascun lotto possono essere costruiti più allo stesso tempo ridondante. guardie addette alla sua sicurezza.
edifici allineati o anche un unico grande edi­ Malta. Composto formato da un legante (di so­ Matrìce. Lastra, solitamente di rame, usata
ficio che lo occupa interamente, in questo lito calce) e da uno o più aggreganti (sabbia nell’incisione (v.), oppure lastra di pietra
caso spesso dotato di cortile interno. o pozzolana (v.)) e da acqua. usata nella litografia (v.).
Luce. In un arco (v.), distanza fra i piedritti (v.). Mammùt. Dal russo mamònt. Mastodonte prei­ Matronèo. Dal latino matròna, signora. Termi­
È detta anche corda (v.). storico simile a un grosso elefante peloso ne latino medioevale che indica un loggiato
Luciano di Samosata. Scrittore greco, tra i con robusta proboscide e lunghe zanne ri­ interno che, negli edifici paleocristiani e,
maggiori dell’Ellenismo, nato a Samosata, in curve. Ne sono stati rinvenuti resti soprat­ successivamente, anche in quelli romanici e
Siria, e morto, con ogni probabilità, in Egitto tutto in Siberia e in Alaska. gotici, era riservato alle donne.
(ca 120-post 180). Fu apprendista scultore in Mandorla. Nell’iconografia (v.) medioevale, Mausoléo. Edificio funerario eretto per una
giovinezza, dedicandosi, successivamente, sorta di aureola schiacciata, formata da rami personalità. Il termine viene da Màusolo, re
alla letteratura, alla retorica e alla filosofia. di palma, che sta a simboleggiare la maestà di Caria, per il quale, dopo la morte, la mo­
Fra le sue opere più note i Dialoghi (con nu­ e la gloria divine. glie fece erigere un immenso edificio alla
merose notizie inerenti alla storia dell’arte) Maniéra. Secondo Vasari, sinonimo di stile, di memoria.
e la Storia vera. Il giudizio sull’Afrodite So­ modo specifico in cui l’arte si manifesta. Mausoléo di Adriano. Si tratta di Castel
sandra è nel dialogo intitolato Eikònes (Le Manifatturiero. Dal latino medioevale manu Sant’Angelo a Roma. Il mausoleo, costruito
immagini). fàcere, fare a mano. Relativo a una manifat­ per l’imperatore Adriano, conservò le ceneri
Lucumóne. Voce di origine etrusca, dal latino tùra, cioè a un prodotto artigianale, realizza­ degli imperatori romani fino a Settimio Se­
lùcumo. Re, capo supremo, sommo magi­ to a mano o con pochi e rudimentali stru­ vero. Aveva un basamento quadrato sor­
strato. menti. montato da un corpo cilindrico. Nel X secolo
Lucumonìa. Città retta da un lucumone (v.). Manifesto. Scritto contenente l’ideologia e il divenne abitazione e fu restaurato e fortifi­
Ludìco. Dal latino ludus, ludo, gioco. Relativo a programma di un determinato movimento cato nel Rinascimento. Durante il pontificato
un’attività attinente al gioco. culturale, artistico o politico. di Benedetto XIV (1740-1758) venne corona­
Lunàto. Che ha forma curva, assimilabile a Manuale. Un volume che può essere tenuto in to con l’angelo che rinfodera la spada, ricor­
quella che assume apparentemente la luna una mano. Con esso si vuole alludere do di un’apparizione miracolosa avvenuta
al primo e all’ultimo quarto. all’agevolezza della consultazione di un te­ durante una processione nell’anno 509 an­
Lunétta. Porzione di parete a forma di mezza­ sto che, pur in piccole dimensioni, racchiude nunciante la fine di una pestilenza. Divenne
luna determinata dall’intersezione della pa­ nozioni complete su argomenti vasti attinen­ prigione in età napoleonica, quando i Fran­
rete stessa con la volta. ti a una specifica disciplina. cesi occuparono Roma.
Lunigiàna. Regione fisica e storica dell’entro­ Marchionale. Dal latino màrchio, marchese. Meàndro. Dal latino meàndrus, curva. Motivo
terra ligure-toscano. Deve il nome all’antica Marciàno. Dal latino Màrcus, Marco. Dedicato ornamentale consistente in uno o più seg­
lucumonia (v.) di Luni, che ne fu l’importante o riferito a San Marco. menti che, variamente intrecciati fra loro,
capoluogo in epoca preromana. Marémma. Regione geografica estesa tra l’An­ producono un disegno geometrico armonio­
Lupercàle. Raffigurazione del ritrovamento di tiappennino tosco-laziale e la costiera tirre­ so e ripetitivo.
Romolo e Remo allattati dalla lupa. nica. Costituita da una serie di vaste pianure Meccànica. Dal greco mechanikè, meccanica.
separate fra loro da sproni rocciosi diretta­ Studio del moto dei corpi e del loro equili­
mente protesi verso il mare, costituisce a brio. Nel Quattrocento rientrava nell’ambito
M tutt’oggi una delle aree naturalisticamente della meccanica anche la costruzione di stru­
Macchinista. Che imita o si ispira ai meccani­ più suggestive del nostro Paese. Terra un menti come gru e argani (per sollevare pesi).
smi di una macchina. tempo paludosa e malarica, è ora intensa­ Meccanomòrfo. Dal greco mechanè, macchina
Maddalena. Maria Maddalena fu tra le pie don­ mente coltivata, ricca di allevamenti bovini e e morphè, forma. Che assume la forma o
ne che assistettero all’agonia di Gesù croci­ ovini e assai frequentata dai turisti. l’apparenza di una macchina.
fisso. Di lei parla l’Evangelista Luca (36, 50) Margèlla. Parapetto cilindrico in pietra scolpi­ Medaglióne. Accrescitivo di medaglia. In archi­
descrivendola come una prostituta che, es­ ta. tettura sta a indicare un particolare tipo di
sendosi pentita e umiliata ai piedi di Cristo, Marmo cipollìno. Particolare e pregiato tipo di ornamento di soffitti (o pareti) consistente
viene da questi assolta da tutti i suoi pecca­ marmo a grana compatta, di colore bianca­ in un dipinto (o in un bassorilievo (v.)) con
ti. stro, con tenui venature giallognole, verdoli­ cornice circolare (o ellittica (v.)).
Madonna Rucellai. Attribuita con certezza a ne o ambrate. Medioevo. Età di mezzo. Periodo compreso
Duccio solo in epoca recente, questa celebre Marmo di Gassino. Particolare tipo di pietra convenzionalmente tra il 476 d.C. e il 1492.
tavola, commissionata dai Laudesi di Santa calcarea di color grigio-biancastro prove­ Si fa un’ulteriore suddivisione parlando di
Maria Novella (i cui membri si riunivano per niente dalle cave di Gassino Torinese. Alto Medioevo, per i secoli a noi più lontani,
cantare le laudi), deriva il proprio nome dal Marmoràrio. Dal latino marmor, marmo. Nome e di Basso Medioevo, per quelli che ci sono
fatto di essere stata conservata a lungo nel­ con il quale, soprattutto nel Medioevo, veni­ più vicini.
la Cappella Rucellai all’interno della Chiesa vano designati quegli artigiani che, lavoran­ Medioevo greco. Periodo intermedio compreso
di Santa Maria Novella. do il marmo e altre pietre, sapevano creare convenzionalmente tra la fine della civiltà
Maeniànum. Nel teatro romano (v.), livello in opere di scultura, architettura e tarsia (v.) minoico-micenea e l’età storica (VIII-VII se­
cui è divisa la cavea (v.). Pl. maeniàna. anche di notevole pregio artistico. colo a.C.).
Maglia. Dal latino màcula, macchia, lacuna, Martìrium. Dal greco martyrion, testimonianza. Medusa. Insieme a Steno ed Eurìale era, se­
buco. Assume il significato figurato di insie­ Costruzione a pianta circolare o poligonale condo la mitologia, una delle Gorgoni, figlie
me di regole geometriche secondo le quali si edificata sul luogo del martirio di un santo o del dio del mare Forco e del mostro marino
organizza un tessuto urbano. sulla sua tomba. Chiamata anche memoria Ceto, tramutate anch’esse in esseri mostruo­
Magna Graecia. In greco Megàle Ellàs, italia­ (v.). Pl. martyria. si, per punizione, da Atena. Medusa – che
nizzato in Magna Grecia. Insieme di colonie Mascalcìa. Dall’antico maliscalcìa, derivante aveva il potere di pietrificare chiunque la
greche nell’Italia meridionale (attuali Cala­ da maliscàlco o maniscàlco. Indica l’arte del guardasse – veniva rappresentata alata, con
bria, Campania, Puglia, Basilicata e Sicilia). maniscalco, cioè quella di curare e ferrare i lunghi denti, capelli di serpi, occhi fiammanti
Gli aspetti geografici, simili a quelli della cavalli e, un tempo, anche di curarli. Il termi­ e sbarrati, lingua ciondoloni.
madrepatria, hanno reso il territorio dell’Ita­ ne viene dalla lingua franca markskalk, da Megalìtico. Dal greco mègas, grande e lìthos,
lia meridionale una meta prediletta delle po­ skalk, servo e mark, addetto ai cavalli. pietra. Costruzione o struttura realizzata me­

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diante blocchi di pietra squadrati di dimen­ tà. Originariamente con il senso di città-ma­ la monda del riso, estirpando le erbe infe­
sioni colossali. dre, fondatrice di altre città (colonie). Oggi il stanti.
Mègaron. Dal greco mègas, grande. Nei palaz­ termine significa «città di grandi dimensio­ Monìle. Dal latino monìle, collana. Oggetto
zi micenei, si tratta dell’organismo più vasto ni», importante sia dal punto di vista econo­ d’ornamento (bracciale, collana, anello, spil­
e più interno. mico sia da quello artistico e culturale. la) solitamente realizzato in materiale pre­
Meleàgro. Secondo la mitologia, figlio di Eneo, Mezzaluna fertile. Area compresa tra l’Africa giato (oro, argento, avorio), talvolta (comun­
re di Calidone. Per ostilità nei riguardi di Settentrionale e il Vicino Oriente la cui con­ que non in epoca preistorica) con l’utilizzo
Eneo, Artemide aveva inviato un terribile cin­ formazione geografica ricorda approssimati­ anche di perle e di pietre dure o preziose
ghiale che mieteva vittime nelle contrade. vamente un arco di cerchio. I grandi fiumi (soprattutto granati, ametiste e rubini).
Meleagro uccise il feroce animale ma, a sua della zona, grazie ai loro straripamenti sta­ Monòcròmo. Dal greco mònos, unico, solo e
volta, rimase vittima di chi ne pretendeva la gionali (circa da metà luglio a metà novem­ chròma, colore. Tipo di pittura realizzato con
pelle. bre), rendevano fertili i territori nelle loro diverse sfumature del medesimo colore, al
Memoria. Costruzione a pianta circolare o poli­ immediate vicinanze, favorendo agricoltura fine di imitare il modellato di un bassorilievo
gonale edificata sul luogo del martirio di un e allevamento. (v.) o di una scultura a tutto tondo.
santo o sulla sua tomba. Chiamata anche Mezza-tinta. Sinonimo di chiaroscuro (v.). Monoculàre. Dal greco mònos, unico o solo, e
martìrium (v.). Pl. memoriae. Microlìte. Dal greco micròs, piccolo e lìthos, dal latino tardo oculàris, oculàre (derivato
Mènade. Nome delle seguaci di Dioniso, il dio pietra. Utensile in pietra scheggiata di picco­ da òculos, occhio). Significa quindi «relativo
dell’ebbrezza. Sono anche dette baccanti le dimensioni e di accurata fattura (soprat­ a un solo occhio».
(da Bacco, nome con cui i Romani indicava­ tutto lame, punteruoli, punte di freccia). Monòfora. Dal greco mònos, solo e dal latino
no Dioniso), tiadi e bassàridi. Mina di piombo. Detta anche «grafìte inglese», fòris, apertura. Finestra il cui vano non è
Mendicanti. Sono così detti gli ordini religiosi si caratterizza per la sua friabilità. Nel 1790 suddiviso da alcun elemento.
ai quali la Regola impone la povertà perso­ il francese Conté aggiunse dell’argilla (v.) al­ Monogràmma. Dal greco mònos, uno solo e
nale e quella dei conventi. I monaci vivono la polvere di grafite e portò i due elementi gràmma, segno, lettera, figura. Insieme di
di elemosina o del proprio lavoro. I più im­ così uniti a cottura, dando origine alla grafi­ più lettere o parole riunite a formare un solo
portanti ordini mendicanti sono quelli dei te che troviamo nelle attuali matite (matite carattere o una sola figura. Indica, solita­
francescani e dei domenicani. Conté). In base al grado di cottura e alla per­ mente, il nome di una persona.
Menhìr. Dal celtico men, pietra e hir, alto, lun­ centuale dei due componenti, il materiale ri­ Monolìte. Dal greco mònos, solo, unico e li-
go. Grandi monoliti (v.) sagomati in modo da sultante è più o meno duro. thos, pietra. Blocchi di pietra costituiti di un
assumere una forma aguzza e slanciata. In Minaréto. Dall’arabo manàra, faro. Alta torre, unico pezzo di grandi dimensioni sagomato
italiano si chiamano anche pietre fitte. per lo più cilindrica, annessa alla moschea. a parallelepipedo.
Ménsola. Elemento che sostiene una trave o Dal minareto il muezzìn (dall’arabo mu’adh- Monomanìa. Dal greco mònos, solo e manìa,
una cornice. din, colui che pronuncia l’invito alla preghie­ follia. Il termine, oggi inusuale, indica quel
Mercatùra. Dal latino mercàri, commerciare. ra), addetto a varie incombenze religiose, disturbo della mente caratterizzato dal con­
Anticamente, l’esercizio del commercio. chiama cinque volte al giorno, con un canto centrarsi su un’idea fissa.
Merlo ghibellino. Merlo sagomato a coda di rituale, i fedeli alla preghiera. Monòptero. Dal greco mònos, solo e pthèros,
rondine. Miniatùra. Dal latino mìnium, minio, il partico­ alato, leggiadro. Tempio greco di forma cir­
Merlo guelfo. Merlo squadrato. lare pigmento (v.) di colore rosso intenso, a colare e circondato da una sola circonferen­
Mesolìtico. Dal greco mèsos (medio) e lìthos base di ossido di piombo, usato inizialmente za di colonne.
(pietra), è l’età della pietra di mezzo (ca per delineare o campire le iniziali di pagina, Monoteìsta. Dal greco mònos, solo e theòs,
8000 – 6000 a.C.). Si tratta di un periodo di dette anche capilèttera. dio. Relativo a una religione che ammette
transizione (v.) durante il quale l’uomo affi­ Mistilìneo. Formato dal succedersi di profili l’esistenza di un solo dio.
na le proprie tecniche di lavorazione della retti e curvi. Monta. In un arco (v.), distanza verticale fra il
pietra producendo, tra l’altro, microliti (v.) Mitico. Relativo alla mitologia. «Mitologia» vie­ piano di imposta (v.) e il punto più elevato
da taglio sempre più efficaci (soprattutto la­ ne dal greco mythologhìa, racconto favolo­ della linea di intradosso (v.). È detto anche
me e punte di freccia). In questa fase egli in­ so, composto da mythos, favola e loghìa, saetta (v.) o freccia (v.).
comincia anche ad addomesticare gli anima­ racconto. Monteròzzo. Detto anche montaròzzo, con il
li e a coltivare la terra e, in conseguenza di Mobiles. Opere scultoree costituite da struttu­ significato di montagnola, piccola collinetta.
ciò, deve abbandonare le caverne naturali e re sospese e suscettibili di movimento rea­ Morale. Dal latino mòs, costume, comporta­
costruirsi i primi ripari artificiali nei luoghi lizzate da Alexander Calder. mento. Relativo al comportamento nella vita
che ritiene più idonei. Modanatùra. Dal latino mòdulus, modulo, mi­ pratica, implica una scelta consapevole tra
Méta. Presso i Romani indicava una qualunque sura. In un’architettura, elemento decorativo ciò che è bene e ciò che è male.
costruzione, e perfino un monte, la cui forma sagomato, soprattutto con funzione di rac­ Morsura. Dal latino morsu, morso. Nell’incisio­
fosse piramidale o conica. cordo tra due altre parti della struttura. ne (v.), operazione che consiste nell’intacca­
Metafisica. Dal greco metà, oltre, e physikà, Modellàto. Dal latino mòdulus, misura, norma. re la lastra metallica con un acido (detto
natura. Nella distinzione degli scritti di Ari­ Rilievo di un’opera scultorea. mordente) per asportare le parti non deside­
stotele, definisce il gruppo di opere il cui Modernolatrìa. Idolatria della modernità. rate.
contenuto va “al di là della fisica”, e che in Modularizzazione. Dal latino mòdus, misura. Mosàico. Dal latino medioevale musàicus, a
un certo senso le è superiore. Suddivisione in moduli (v.). sua volta derivante da Musa. Le Muse veni­
Metallurgia. Dal greco mètallon, metallo ed èr- Modulo. Dal latino modus, misura. Misura ri­ vano infatti onorate in grotte artificiali, co­
gon, lavoro. Tecnica che si occupa dell’estra­ petuta sempre uguale, al fine di scandire struite nei giardini romani, decorate con mo­
zione a caldo dei metalli dai minerali, dei meglio lo spazio. Anche con il significato di tivi ornamentali costituiti da piccole pietre
processi di fusione e di raffinazione e della unità di misura di base, corrispondente con­ colorate variamente accostate.
produzione di manufatti o semilavorati me­ venzionalmente al diametro (o, talvolta, al Moschéa. Dall’arabo màsgid, luogo di adora­
tallici. raggio) di base di una colonna, mediante la zione, a sua volta derivante dal verbo sa-
Metamòrfosi. Dal greco metamorfoun, trasfor­ quale si proporzionano tutti gli altri elementi giàd, prosternarsi. Edificio dedicato al culto
mare. Spesso con il significato figurato di dell’architettura, in modo che tutti risultino islamico. Esso si ispira all’abitazione di Mao­
cambiamento estremo e radicale. armoniosamente multipli o sottomultipli del metto (570-632) a Medina, nella quale il Pro­
Mètopa. Dal greco metà, fra e opè, apertura, modulo di partenza. feta riuniva i propri fedeli per discutere e per
foro. Nel tempio greco, lastre poste a chiu­ Modulor. Sistema elaborato dall’architetto pregare.
sura degli spazi quadragolari che nei primis­ francese Le Corbusier che, sulla base delle Mòtta. Da un’antica voce preromana. Piccolo
simi templi arcaici venivano a crearsi tra le proporzioni del corpo umano, individua una rialzo collinare, talvolta realizzato anche ar­
travi lignee che, appoggiate all’architrave serie di multipli e sottomultipli geometrici in tificialmente per costruire torri di avvista­
(v.), avevano a loro volta il compito di sor­ base ai quali dimensionare le costruzioni. mento o parti di fortificazioni.
reggere il tetto. Mondìne. Dal latino tardo mundare, pulire. Mozzétta. Corto mantello con cappuccio.
Metropoli. Dal greco mèter, madre e pòlis, cit­ Operaie che, nelle risaie, si occupavano del­ Ms. A, f. 93r.. Codice leonardesco di contenuto

Glossario

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omogeneo che fu scritto nel 1492 (si legge Natura morta. Composizione con soggetti ina­ ne dell’opera.
«manoscritto A, foglio 93 recto»). Le pagine nimati, generalmente fiori e frutta. Ninfèo. Solitamente con questo termine si de­
dei codici solitamente sono numerate solo Naturalistico. Dal latino nàsci, nascere. Ten­ signa un luogo destinato al culto delle Ninfe,
da una parte – quella che troviamo sempre a dente a rappresentare in campo artistico la ma può indicare anche una fontana monu­
destra aprendo un volume – cosicché occor­ natura, dunque la realtà, nel modo più vero­ mentale munita di vasca con relativo spec­
re distinguere il recto (la pagina con la nu­ simile e oggettivo possibile. chio d’acqua.
merazione) e il verso (la facciata retrostan­ Naumachìa. Dal greco naumachìa, composto Niòbidi. Figli di Nìobe, il cui numero varia a se­
te). La lettera che talvolta segue le diciture da nàus, nave, e machè, battaglia. Spettaco­ conda del mito, da un minimo di cinque a un
r(ecto) e v(erso) – ad esempio r-a – è specifi­ lo consistente nella simulazione di battaglie massimo di venti. Vantatasi di essere supe­
ca dei manoscritti di Leonardo per distingue­ navali. riore a Latona, madre solo di un figlio, Apol­
re i diversi frammenti che spesso sono stati Navàta. Dal latino nàvis, nave. Ambiente inter­ lo, e di una figlia, Artemide, si vide uccidere
incollati su una stessa pagina di un codice no a sviluppo longitudinale, delimitato da tutti i figli (tranne due) dalle due divinità su
miscellaneo, cioè composto di materiale di muri o colonne, nel quale si dividono edifici richiesta della madre offesa.
diversa provenienza come, ad esempio, il di grandi dimensioni (soprattutto templi, ba­ Nirvàna. Secondo le credenze buddiste è, do­
Codice Atlantico (v.). siliche e chiese). po la morte, l’annientamento, durante la vita
Mummificare. Dall’arabo mùmiyya. Si differen­ Necròpoli. Dal greco nekrós, morto e pólis, cit­ il superamento del dolore.
zia in processo naturale – mummificazione – tà. Letteralmente «città dei morti», nell’anti­ Nolare. Dal latino medioevale nola, campana.
e artificiale – imbalsamazione. Quest’ultima, chità erano i luoghi di sepoltura. Dicesi in generale di torre campanaria ma,
introdotta per la prima volta proprio dagli Neoclassicìsmo. Movimento artistico diffusosi più specificatamente, soprattutto nelle chie­
Egizi, è un complicato processo grazie al a partire dalla seconda metà del Settecento se abbaziali cluniacensi (v.) e cistercensi
quale i cadaveri, una volta evisceràti (cioè e conclusosi, grosso modo, alla fine del se­ (v.), sta a indicare il tiburio (v.) turrito posto
svuotati delle viscere e delle parti molli) e condo ventennio dell’Ottocento. all’intersezione delle navate (v.) con il tran­
avvolti in bende intrise di oli e unguenti spe­ Neòfita. Dal greco nèos, nuovo e phyein, pian­ setto (v.).
ciali, potevano conservarsi senza decompor­ tare. Colui che, avendo da poco abbracciato Non finito. Si definisce così lo stile secondo il
si. Tale processo era favorito, oltre che la fede cristiana, solitamente in età già adul­ quale parti di una statua o di un dipinto ven­
dall’accurata preparazione, anche dal clima ta, si appresta a essere battezzato. Estensi­ gono lasciate volontariamente allo stato di
molto secco e dalla quasi assenza d’aria vamente si dice anche di chi ha da poco ab­ abbozzo, in modo che dal contrasto tra parti
all’interno dei sarcofagi e nei sepolcreti (v.) bracciato alcune idee. finite e non finite scaturiscano il fascino e
sotterranei. Neolìtico. Dal greco nèos (nuovo) e lìthos (pie­ l’intensità dell’opera.
Munìto. Dal latino munìre, armare. Dicesi di tra), è l’età della pietra nuova (ca 6000 – Nota contabile. Scrittura nella quale si elenca­
città, edificio o castello (v.) ben fortificato. 4000 a.C.), cioè della pietra perfettamente no entrate e uscite, ad esempio, elenchi di
Muràle. Dallo spagnolo murales. Grande dipin­ levigata, indizio della grande abilità ormai prodotti agricoli, di capi di bestiame o di al­
to a vivaci colori, realizzato in genere sulle acquisita e delle tecniche di lavorazione tre proprietà di valore.
facciate esterne degli edifici, anche da più sempre più raffinate e progredite. Divenuto Notazione. Dal latino notàtio, nota, annotazio­
persone contemporaneamente, al fine di il­ ormai stabilmente agricoltore, l’uomo del ne. Per estensione, sottolineatura, eviden­
lustrare scene particolarmente significative neolitico sa già realizzare delle rudimentali ziazione.
della vita sociale e politica di una determina­ capanne che, riunite insieme, formano an­ Notturno. Indica la rappresentazione di una
ta comunità. che i primi villaggi. scena che avviene di notte.
Muse. Sono le nove figlie di Zeus e di Mnemò­ Neopalaziale. Nella datazione della civiltà cre­ Numero. Secondo l’Alberti la giusta misura
sine. Esse sono le divinità che presiedono al­ tese, il «periodo neopalaziale», o dei nuovi delle varie parti in relazione al tutto. Si trat­
le arti e alle scienze: Clio alla storia. Talìa alla palazzi, va dal 1700 al 1400 a.C. ta, cioè, delle caratteristiche geometriche
commedia, Melpòmene alla tragedia, Ter­ Neorealismo. Letteralmente «nuovo realismo». delle singole parti che compongono un’ope­
sìcore alla danza, Polìmnia agli inni, Èrato al­ Con tale definizione si identifica solitamente ra architettonica.
la mimica, Callìope alla poesia epica, Urània il periodo dell’immediato dopoguerra (anni Nuràghe. Da una voce sarda preromana. Co­
all’astronomia, Eutèrpe alla lirica monodica. Cinquanta e primissimi anni Sessanta) duran­ struzione megalìtica (v.) tipica della Sarde­
Musìvo. Tutto ciò che è relativo al mosaico (v.). te il quale la cultura e l’arte italiane, alfine li­ gna, di forma tronco-conica avente, a secon­
beratesi dall’ubriacatura ideologica fascista e da delle dimensioni e della disposizione, va­
dalla conseguente retorica nazionalista, vo­ rie funzioni: di difesa, di riunione, di deposi­
N gliono riscoprire la realtà del proprio paese. to e, forse, di abitazione. Gli enormi massi
Naiskos. Diminutivo di naos (v.), dal greco Nerèidi. Mitiche divinità marine figlie di Nerèo squadrati che lo compongono sono sovrap­
nàio, abitare. Edicola a baldacchino a forma e di Dòride. Erano in tutto cinquanta, abita­ posti in modo progressivamente aggettante
di tempietto privo di peristasi (v.). vano gli abissi del mare sedute su troni (cioè sporgente) verso l’interno, al fine di
Nàos. In greco significa cella. Elemento del d’oro e cavalcavano delfini o erano traspor­ formare una rudimentale pseudocupola, so­
tempio dove veniva custodito il simulacro tate da Tritoni (v.) su dei carri. Celebrate da luzione architettonica in tutto simile a quella
della divinità a cui il tempio stesso era dedi­ artisti e poeti per la loro bellezza, personifi­ che successivamente sarà utilizzata anche
cato. cavano spesso, con i loro lunghi capelli, le nelle costruzioni tombali micenee (thòloi
Narrazione. Dal latino narràre, raccontare. La onde del mare. (v.)) ed etrusche. Pl. nuraghi.
serie di storie dipinte che compongono un Nervature. Spessi e ben riconoscibili ricorsi re­
determinato ciclo (solitamente di affreschi golari di mattoni disposti lungo i meridiani
(v.)). di una calotta (v.). O
Nartèce. Dal greco nàrthex, scrigno. Porzione Nèstore. Mitico re di Pilo. Combatté a Troia. Oblàto. Dal latino oblàtus, offerto. Chi, spinto
di porticato che corrisponde alla facciata di Nel suo palazzo si recò Telemaco a chiedere dalla fede o dal bisogno, entra in età adulta
una basilica. notizie del padre Ulisse. in un convento e, pur rimanendo laico, si
Natàtio. Nelle terme (v.) romane, piscina sco­ Nicodémo. Discepolo che tentò di difendere sottopone in tutto alla rigorosa regola mo­
perta. Gesù davanti al Sinedrio. Prese parte alla nastica.
Natività della Vergine e Presentazione al sua deposizione e alla sua collocazione nel Obsoléto. Dal latino obsolèscere, cadere in di­
Tempio. Eventi narrati dai Vangeli Apòcrifi sepolcro. Il Sinedrio era, presso gli Ebrei, il suso. Vecchio, superato, caduto in disuso.
(v.). Maria, nata miracolosamente da Anna e massimo organo giurisdizionale ed ebbe vita Occhio di ponte. Nei ponti (v.), apertura avente
Gioacchino, che si credevano ormai sterili, sino al 70 d.C. lo scopo di alleggerire la spinta delle acque
venne consacrata al servizio del Signore. Nìmbo. Probabilmente dal latino nùbes, nuvo­ nel caso di piena.
All’età di tre anni venne condotta al Tempio la. Aureola circolare che nell’iconografia (v.) Odìno. In tedesco Wuotan o Wodan, divinità
e lì dimorò fino ai dodici anni, quando venne cristiana viene rappresentata intorno (o so­ germanica che, secondo la leggenda, possie­
data in sposa a Giuseppe. pra) la testa di santi e beati. Qualora di for­ de una lancia miracolosa che dopo ogni lan­
Natività. Rappresentazione della nascita di Ge­ ma quadrangolare, essa identifica un perso­ cio ritorna sempre nelle sue mani. È anche
sù secondo la narrazione evangelica. naggio vivente al momento della realizzazio­ dio della tempesta e signore della guerra.

Glossario

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Oecus. Nella casa romana (v.), sala per i ricevi­ che significa. Ad esempio tintinnìo, bisbiglia­ scanalature con spigolo smussato) e capitel­
menti. Pl. oeci. re ecc. lo (capitello corinzio, v.) troncoconico ornato
Officina. Si usa nel senso ampio di bottega (o Opalìno. Si riferisce all’opàle, una pietra color da foglie di acanto (v.). Il termine trae origi­
insieme di botteghe) all’interno della quale perla o lattiginosa. ne da Corinto, città dove l’ordine nacque. V.
uno o più maestri lavoravano collettivamen­ Opera omnia. Locuzione latina formata dai ter­ anche tempio corinzio.
te alla realizzazione di un importante manu­ mini plurali òpera, opere, e òmnia, tutte: let­ Ordine dorico. Ordine architettonico (v.) impie­
fatto artistico. teralmente «tutte le opere». Indica la raccol­ gato nell’antica Grecia. Si tratta del più anti­
Ogivàle. L’aggettivo viene dal sostantivo ta completa delle opere di un determinato co degli ordini architettonici greci, originario
ogìva, termine derivante dal francese antico autore. del Peloponneso e diffusosi poi nelle colo­
augive (forse dallo spagnolo aljibe, a propria Opistòdomo. Dal greco òpistha, dietro, e dò- nie. È caratterizzato da una colonna senza
volta proveniente dall’arabo al-giubb, poz­ mos, casa. Nel tempio doppiamente in antis base, poggiante sullo stilobate (v.), con fu­
zo) e indicava, originariamente, le nervature (v.), sorta di secondo pronao (v.) che stava sto (v.) scanalato a spigoli vivi, entasi (v.) e
(v.) diagonali delle volte a crociera (v.) roma­ dietro al primo, identico a esso per forma e capitello (capitello dorico, v.) con abaco (v.)
niche e gotiche. È comunemente usato per dimensioni, ma che non aveva scopi funzio­ ed echino (v.). V. anche tempio dorico.
indicare la forma acuta o affusolata di un ar­ nali; esso veniva aggiunto solo per conferire

Acroterio
co (v.) o di una volta, senza riferimento, per­ simmetria ed equilibrio al tempio. Gronda
ciò, alla presenza o meno delle nervature. Opus incèrtum. In latino, opera incerta. Nell’ar­ (sima)

Frontone
Oinochòe. Specie di brocca con corpo espan­ chitettura romana, muro realizzato con pie­

Antefissa
Timpano
so, piede piccolo, bocca trilobata o a bec­ tre piccole e di forme svariate.
cuccio, dotata di un’unica ansa (v.) verticale. Opus mìxtum. In latino, opera mista. Consiste Cornice
(geison)
Veniva usata per versare il vino (in greco òi- nel raggruppare nello stesso lavoro vari tipi
nos) nel rhyton (v.). di muratura. In generale, però, si usa il ter­ Metopa

Fregio
Oligarchìa. Dal greco olìgoi, pochi e archìa, po­ mine «opera mista» quando vengono usati

Trabeazione
Triglifo
tere. Forma di governo in cui il potere è ge­ contemporaneamente pietre e mattoni. Tenia
stito da un ristretto gruppo di privilegiati, Opus quadratum. In latino, letteralmente, Regula
Gocce
soprattutto nobili e ricchi. «opera quadrata». Apparecchio murario Architrave
Olio. La pittura a olio si basa sull’impasto dei (cioè struttura di un muro) realizzato con
pigmenti (v.) colorati con olio di lino o di no­ grossi massi squadrati a forma di parallele­

Capitello
Abaco
ce e con essenza di trementina, un olio che pipedi di dimensioni pressoché uguali. Echino
rende meno vischioso e più diluito il compo­ Opus reticulàtum. In latino, opera reticolata, Collarino

sto. L’olio permette di fondere i colori sul di­ da retìculum, reticella. Nell’architettura ro­ Fusto scanalato
a spigoli vivi
pinto stesso e, impiegando tempo ad asciu­ mana, muro composto da elementi (solita­
gare, dà all’artista la possibilità di corregge­ mente in tufo e, comunque, di pietra) ap­
re o modificare il già fatto a distanza di gior­ prossimativamente piramidali affogati nel
Stilobate
ni. Alla fine del lavoro si aggiunge una verni­ calcestruzzo (v.), dei quali rimanevano in vi­
ce protettiva che rende lucidi i colori. La tec­ sta solo le basi quadrate.
nica della pittura a olio ebbe origini fiammin­ Opus spicàtum. In latino, opera a spiga, da spi-
Crepidoma
ghe, come narra il Vasari che, impropriamen­ ca, spiga. Le pietre sagomate o i mattoni
te, ne attribuisce l’invenzione al grande Jan vengono disposti inclinati di circa 45° inver­
van Eyck. Il termine «fiammingo» viene dal tendo la loro inclinazione – ora verso destra,
latino flamìngus, cioè abitante delle Fiandre ora verso sinistra – a ogni filare. Ordine gigante. Tipica invenzione michelan­
(v.). In senso storico-artistico è termine este­ Opus testàceum. In latino, opera di mattoni, giolesca consistente nell’abolire la consueta
so a tutti i Paesi Bassi. da tèsta, mattone cotto. Si dice di ogni tipo partizione orizzontale delle facciate e nel so­
òlpe. Vaso simile all’oinochòe, con corpo leg­ di muratura che faccia esclusivo uso di mat­ stituirvi un ordine architettonico che percor­
germente espanso, collo quasi cilindrico, toni, e fu il paramento murario di cui i Roma­ re verticalmente l’intera altezza dell’edificio.
bocca circolare, dotato di un’unica ansa (v.) ni si servirono con maggior frequenza. Ordine ionico. Ordine architettonico (v.) impiega­
verticale. Veniva usato per attingere e versa­ Opus vermiculatum. Tecnica consistente nell’im­ to nell’antica Grecia. Originario dell’Asia Mino­
re liquidi in genere. piegare minutissimi pezzi di pietre colorate re, è caratterizzato da colonna con fitte scana­
Omérico. Relativo alle opere di Omero (v.), Ilia- disposti secondo linee ondulate o arcuate, lature, poggiante sulla base mediante due tori
de e Odissea. virgolettate o circolari, a mo’ di vermi, in lati­ (v.), e capitello (v.) a doppia voluta (v.) decora­
Oméro. Il più grande dei poeti greci. Lo si ritie­ no vèrmis, da cui l’aggettivo vermiculatum. to con ovoli (v.). V. anche tempio ionico.
ne autore dell’Iliade (racconto della guerra Opus vittàtum. In latino, opera listata, da vìtta,
degli Achei contro Troia) e dell’Odissea (rac­ nastro, benda. Tecnica che consiste nel di­ Gronda
(sima)
Frontone

conto del viaggio di Odìsseo, o Ulìsse, da sporre piccoli blocchi lapidei, parallelepipedi
Troia a Ìtaca). Si pensa che Omero sia vissu­ e tutti della stessa altezza, in filari orizzontali.
Timpano
to in un periodo, non noto, tra l’XI e l’VIII se­ Òrafi. Coloro che si dedicano alla produzione
colo a.C. Già in età ellenistica si dubitò che di monili, fibbie e oggetti decorativi realizza­ Cornice
(geison)
le due opere fossero frutto di una sola men­ ti con metalli preziosi (soprattutto oro e ar­
te, ma oggi la maggior parte degli studiosi gento) e pietre dure. Fregio
Trabeazione

ritiene fondata l’esistenza storica di Omero. Orànte. Dal latino oràre, parlare, pregare. Che continuo

Òmphalos. Termine greco che significa «ombe­ è in atteggiamento di preghiera.


lico». I Greci ritenevano che l’ònfalo della Orchèstra. Dal greco orchèisthai, danzare. Nel
Terra fosse a Delfi, dove era segnalato da teatro greco (v.), spazio destinato al coro
Architrave
una pietra di notevoli dimensioni. L’onfalo che accompagnava l’azione con danze, canti tripartito
delfico era raffigurato come un sasso avente e recitazioni, muovendosi attorno alla thy­
Abaco
la superficie superiore arrotondata, ricoper­ mele (v.).
Capitello

to da bende formanti una rete. Ordine architettonico. Serie di regole geome­ Voluta
d'angolo
Echino
a volute
Onda corrente. O «can corrente» o «fregio un­ triche e matematiche mediante le quali le di­ Voluta
dato» o «fregio vitruviano». Si tratta di un mensioni di ogni edificio sono costantemen­ Fusto scanalato
a spigoli smussati
motivo decorativo ondulato, genericamente te messe in rapporto tra loro e con le dimen­ Ovoli
e dardi
a forma di «S», simile al rincorrersi delle on­ sioni dell’edificio nel suo insieme.
de del mare con la cresta che si avvolge. Ordine corinzio. Ordine architettonico (v.) im­
Onomatopèico. Dal greco ònoma, nome, e piegato nell’antica Grecia. Si tratta del più
Toro
poièin, fare. Vocabolo che riproduce o sug­ tardo degli ordini architettonici greci, carat­
Base

Trochilo (o scozia)
gerisce acusticamente l’oggetto o l’azione terizzato da una colonna (solitamente a 24 Toro

Glossario

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Ordine tuscànico. Da Tuscia, nome con il quale Òvoli e dardi. Dal latino òvum, uovo e dal fràn­ Pànico. Dal greco panikòs, del dio Pan. In ge­
fin dal I secolo a.C. venivano chiamati i terri­ cone dard, freccia. Nelle modanature classi­ nerale si usa con il senso di improvviso, in­
tori ormai romanizzati dell’antica Etruria. Or­ che motivo decorativo consistente nel ripe­ tenso, sconvolgente al limite del sopranna­
dine architettonico (v.) impiegato dagli Etru­ tuto e proporzionato alternarsi di elementi turale.
schi. Simile all’ordine dorico (v.) arcaico, tondeggianti (a forma di mezze uova) e lan­ Pannéggio. La resa delle pieghe di una stoffa,
presenta tali e tanti elementi di diversità da ceolati (come punte di freccia). del materiale di cui è costituita, del modo in
indurre Vitruvio a classificarlo come ordine a cui si adatta al corpo sottostante.
parte. Le colonne sono lignee, prive di sca­ Pantocratòr. Dal greco pàs, tutto e kratèin, go­
nalature e, spesso, anche vivacemente poli­ P vernare, dominare. Pantocratòre, signore di
crome. A differenza di quelle doriche, esse Paggio. Forse dal greco pathikòs, giovinetto tutte le cose, onnipotente. Attributo con il
non poggiano direttamente sullo stilobate effeminato. Nel Medioevo giovane nobile al quale i Cristiani d’Oriente erano soliti indica­
(v.), ma su una massiccia base formata da servizio di un signore di rango superiore. Più re Cristo fin dal periodo bizantino.
un plinto (v.) a pianta quadrata sormontato in generale giovinetto al servizio di un nobile Papier collés. Dal francese, carte incollate.
da un toro (v.) solitamente della medesima o a scorta di una dama. Tecnica inventata da Georges Braque che
altezza. Il fusto (v.), pur essendo rastremato Paiòlo. Dal latino medioevale pàrium, caldaia. consiste nell’applicare sulla tela ritagli di
(v.) verso l’alto (il diametro al collarino, in­ Grosso recipiente in rame di forma tondeg­ giornale e di carte da parati di varie qualità e
fatti, è 3/4 di quello alla base), risulta com­ giante, munito di un manico di ferro con il colori.
pletamente privo di entasi (v.). Il capitello quale è possibile appenderlo sulla fiamma Papirifórme. A forma di papiro. Si dice di quel­
(v.) è assai più modesto e meno massiccio di del focolare. le colonne il cui capitello (v.) è a forma di
quello dorico. L’abaco (v.), che non sporge Pala d’altare. Grande tavola lignea (preferibil­ campana rovesciata, come una pianta di pa­
dall’echino (v.), è a sua volta sormontato mente in pioppo) posta sopra l’altare, sulla piro aperta, o di bocciolo, come una pianta
dalle travi lignee che costituiscono la trabe­ quale vengono dipinte o scolpite rappresen­ di papiro chiusa.
azione (v.). Il tetto, molto spiovente, è del ti­ tazioni di soggetto sacro. Paradossàle. Dal greco paràdoxos, composto
po a due falde e ricalca, nella forma come Palafitte. Costruzioni realizzate su una serie di di pàra, contro e dòxa, opinione, col signifi­
nei materiali, quelli delle abitazioni etru­ pali conficcati nel fondo di laghi, fiumi o pa­ cato, quindi, di ciò che va contro l’opinione
sche. Unici motivi decorativi del tempio etru­ ludi, nei pressi della riva, tipiche del neoliti­ comune. Equivale a strano, inaspettato, inu­
sco sono gli acroteri (v.) e le antefisse, soli­ co (v.). suale.
tamente realizzati in terracotta dipinta. Paleolìtico. Dal greco palaiòs, vecchio e lìthos, Parànco. Dal greco phàlanx, tronco, bastone.
Orditùra. Dal latino ordìri, iniziare a tessere. pietra. È l’età della pietra antica (circa Attrezzo meccanico a ingranaggi, simile a un
L’insieme delle travi e degli altri elementi 1800000 – 10000 anni fa). In questo enorme grosso cric, che, mediante l’azionamento di
portanti di un tetto. arco di tempo l’uomo impara lentamente a una manovella, consente con poca fatica il
Oro zecchìno. Dall’arabo sìkka, zecca (v.). Oro lavorare la pietra scheggiandola con altre sollevamento anche di grossi pesi.
purissimo, lo stesso che veniva usato per pietre più dure. Si ottengono in questo mo­ Paraskènia. Parasceni. Nel teatro greco (v.),
coniare gli zecchìni, un’antica moneta vene­ do i cosiddetti chopper (v.), utilizzati sia co­ parti avanzanti della scena (v.) che delimita­
ziana. me arma, sia come strumento per tagliare le vano sui due lati il proskenion (v.).
Orografìa. Dal greco òros, montagna e grà- pelli e raschiare il legno. In seguito l’indu­ Paràsta. Lesena (v.) che assume anche funzio­
phein, scrivere. Parte della geografia fisica stria lìtica (cioè della pietra) giunge a un ele­ ne strutturale. In questo caso c’è effettiva­
che studia e descrive i sistemi montuosi di vato grado di specializzazione, con una ricca mente un pilastro inglobato nella muratura
una determinata regione. produzione di amigdale (v.) e di altri utensili da cui sporge soltanto per una piccolissima
Ortodòsso. Dal greco orthòdoxos, composto di da taglio e da incisione, tutti realizzati con parte.
orthòs, dritto, corretto, esatto e dòxa, opi­ scheggiature bifacciali, cioè su entrambe le Pàride. Figlio di Prìamo, re di Troia, e di Ècuba,
nione. Vuol dire «esatta credenza», quindi facce delle sottili lamine di pietra impiegate. da giovinetto venne invitato a fare da giudi­
vera fede. L’età della pietra è stata suddivisa, per faci­ ce in una gara di bellezza fra Era, Atena e
Ossidiàna. Dal latino obsiàna pètra, pietra che lità di studio, in tre fasi distinte: paleolitico Afrodite. Paride scelse Afrodite alla quale
secondo Plinio il Vecchio fu scoperta da un inferiore (circa 1800000 – 120000 anni fa), venne dato in dono un pomo aureo di Èris (la
tale Obsio. È termine che indica qualunque paleolitico medio (circa 120000 – 35000 anni Discordia).
tipo di roccia eruttiva formata, per la mag­ fa) e paleolitico superiore (circa 35000 – Parietàle. Dal latino pàries, parete. Realizzato
gior parte, da una pasta vetrosa. 10000 anni fa). su una parete.
Ostentare. Dal latino ostèndere, mostrare. Mo­ Paleontologìa. Dal greco palaiòs, antico; òn, Pàrodoi. Nel teatro greco (v.), passaggi laterali
strare con orgoglio, mettere in evidenza, participio presente di eimì, essere e lògos, che separano l’orchestra (v.) dal koilon (v.),
porre fortemente in risalto. parola, concetto. Scienza che, attraverso i ri­ usati dal coro per le entrate e le uscite e, in
Ottagonale. A otto lati. È la pianta tipica dei trovamenti fossili, studia i vegetali (paleobo­ un periodo più tardo, dal pubblico.
battisteri (v.), in quanto rimanda simbolica­ tànica) e gli animali (paleozoologìa) vissuti Passatìsmo. Termine dispregiativo per indica­
mente al patto di alleanza che Dio impose in epoca preistorica, ricostruendone le carat­ re l’atteggiamento di chi è legato a una tra­
tramite Abramo al popolo ebraico, consi­ teristiche e i processi evolutivi. dizione culturale e di pensiero del passato.
stente nel circoncidere tutti i neonati maschi Paliòtto. Dal latino pàllium, drappo. Paramen­ Passione di Cristo. Raffigurazione di alcuni de­
l’ottavo giorno dopo la nascita (Genesi (v.) to di stoffa ricamata, legno intarsiato o di­ gli avvenimenti narrati dai Vangeli e riferen­
17, 10-12). pinto, marmi colorati, avorio o altro materia­ tisi alle sofferenze di Cristo, dall’agonia
Ottàstilo. Dal greco oktò, otto e stýlos, colon­ le prezioso che si applica sulla parte anterio­ nell’Orto degli Ulivi sino alla crocifissione.
na. Tempio con otto colonne sul fronte ante­ re dell’altare, quella rivolta verso i fedeli. Lo Patèna. Dal latino patèna, piatto. Piccolo disco
riore. stesso che dossàle o antepèndium. di metallo pregiato atto a coprire il calice e a
Ottomàni. Da Othman, capostipite della dina­ Pallàdio. Letteralmente, sacro a Pàllade Athe­ contenere l’ostia consacrata.
stia turca che fondò l’impero ottomano, lo na, la dea della Sapienza. Paténte. Dal latino patère, essere aperto. Do­
Stato turco musulmano, che ebbe durata dal Pàllio o palla. Dal latino pàllium. Abito di origi­ cumento che autorizza a esercitare una de­
1300 circa al 1923. ne greca, molto in uso presso gli antichi Ro­ terminata attività. Nel Medioevo le lìtterae
Ottone. Forse dall’arabo làtun, rame. Robusta mani, che spesso lo preferivano alla toga. patèntes (lettere patenti), venivano trasmes­
lega metallica dal caratteristico colore giallo Indossato sopra la tunica, consisteva in un se aperte.
lucente composta di rame e zinco. Nell’anti­ rettangolo di stoffa (solitamente bianca) che Pàtera. Coppa usata per versare liquidi sugli
chità, non essendo ancora noto lo zinco me­ veniva drappeggiato intorno alle spalle. altari durante i sacrifici.
tallico, la si produceva aggiungendo al bron­ Panegìrico. Dal greco pas, tutto e àgyris, adu­ Patetìsmo. Dal greco pàthos, sofferenza. Ten­
zo (v.) la calamìna, un minerale a sua volta nanza. Originariamente discorso solenne denza a introdurre in una rappresentazione
ricco di silicato basico di zinco. che presso i Greci veniva pronunciato di artistica caratteristiche ed elementi patetici,
Ovàto. Da uovo. Dicesi di apertura a forma el­ fronte a tutto il popolo. Più in genere discor­ cioè tali da indurre alla commozione e al
littica (v.), ricavata specialmente in siepi e so volto a lodare, spesso anche esagerata­ coinvolgimento emotivo.
pergolati ornamentali. mente, una persona o un’idea. Pàthos. Termine greco che significa letteral­

Glossario

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mente «sofferenza». Sta a indicare la capaci­ trici della famiglia e dello Stato. periferia orientale di Firenze. A partire dal
tà di un’opera d’arte di suscitare un’intensa Pennacchi. Porzioni triangolari di sfera che rac­ 1861 in «questa terra esiliata dalla città ma
emozione e una grande commozione con la cordano la pianta (in questo caso quadrata) già cittadina» incominciarono a ritrovarsi as­
potenza drammatica che contiene. all’imposta circolare. Più in generale, sono siduamente alcuni Macchiaioli (soprattutto
Patriàrca. Dal greco patriàrches, capostipite. elementi strutturali che permettono di pas­ Giuseppe Abbati, Odoardo Borrani, Raffaello
Nell’ordinamento cristiano è il maggior di­ sare dalle piante poligonali a quella circola­ Sernesi, Telemaco Signorini e Silvestro Le­
gnitario di una comunità ecclesiastica, con re. ga, che vi aveva anche lo studio). Essi vi di­
poteri e prerogative superiori a quelle dei Pentèlico. È il nome sia di una catena montuo­ pingevano all’aria aperta, ispirandosi alla
vescovi. sa a Nord-Est di Atene, sia della sua vetta natura e alla sua poetica mutevolezza sta­
Patrimonio di San Pietro. Con questa denomi­ più alta. Da tali monti si estraeva il marmo gionale. Dal luogo presero poi il nome di
nazione si indicano quei territori dell’Esarca­ bianco con cui furono realizzati molti edifici Scuola di Piagentina.
to di Ravenna, della Pentapoli (estesa dalla dell’Attica. Pianéta. Dal greco planàn, andare errando. An­
costa romagnola e marchigiana fino a parte Peplo. Dal greco pèplon. Tipico abito femmini­ tico mantello da viaggio che, nella liturgia
dell’entroterra umbro) e del Lazio che Pipino le in uso nell’antica Grecia fino alla seconda cristiana, è diventata la sopravveste che i
il Breve donò a papa Stefano II nel 757, do­ metà del VI secolo a.C., quando fu quasi sacerdoti indossano durante la celebrazione
po averli sottratti ai Longobardi. Essi costi­ ovunque sostituito dal chitóne. Consisteva della messa.
tuiscono il primo, importante nucleo omoge­ in un rettangolo di stoffa di lana, spesso an­ Piano di imposta. Piano da cui si comincia a
neo di quello che sarà il futuro Stato Pontifi­ che vivacemente ricamato, ripiegato in due costruire l’arco (v.).
cio. e fermato sulle spalle da due fibbie (dette fi­ Piano prospettico. Piano, immaginato come
Patriziàto. Dal latino pàtres, padri, senatori. bule (v.)), stretto alla vita da una cintura e trasparente (e corrispondente al supporto
Originariamente riferito alla classe aristocra­ solitamente aperto lungo il fianco destro. su cui si disegna, ad esempio il foglio da di­
tica dell’antica Roma, identifica – più in ge­ Performance. Voce inglese, a sua volta deri­ segno), sul quale si vede in prospettiva (v.)
nerale – un ceto sociale elevato e raffinato, vante dal francese parformer, compiere. Nel­ l’oggetto da rappresentare. È detto anche
formato da nobili e, nel caso di Venezia, an­ lo specifico, forma di espressione artistica quadro prospettico (v.).
che da ricchi mercanti. basata spesso sull’improvvisazione, sul Pianta libera. Grazie ai solai in calcestruzzo
Pàtroclo. Eroe omerico (v.), fu amico insepara­ coinvolgimento del pubblico e sull’utilizzo di (v.) armato, sorretti da pochi pilastri, la pian­
bile di Achille (v.). Combattente valoroso, tecniche ed effetti scenici particolari (luci, ta libera permette al progettista di organiz­
venne ucciso da Ettore che lo scambiò per allestimenti, suoni). zare gli spazi di ogni piano senza dover rical­
Achille del quale indossava le armi. Achille, Pergaména. Supporto scrittorio costituito dal­ care quelli dei piani sottostanti.
straziato dal dolore, vendicò la morte la pelle opportunamente trattata di alcuni Piede. Sinonimo di calvario (v.).
dell’amico uccidendo a sua volta Ettore, in animali (soprattutto vitelli, pecore e capre), Piedritto. Ciascuno dei due elementi verticali
alcune delle pagine più belle dell’Iliade. Do­ in modo da ridurla in fogli ben spianati e li­ (detto anche stipite (v.)) che delimitano una
po la morte di Achille le ceneri dei due amici sci. Secondo quanto afferma Plinio il Vec­ porta o una finestra sorreggendone l’archi­
vennero raccolte in un’unica urna, a suggel­ chio, il termine deriva da Pergamo, città trave (v.).
lo della loro unione. dell’Asia Minore ove tale materiale fu impie­ Pietà Rondanini. Cosiddetta perché acquistata
Pauperìstico. Dal latino pàuper, povero. Relati­ gato per la prima volta. dai marchesi Rondanini nel 1744.
vo alla povertà intesa come fenomeno eco­ Perìptero. Dal greco perì, intorno e pthèros, Pietra di Finale. Particolare tipo di arenaria se­
nomico e sociale diffuso. alato, leggiadro. Tempio greco circondato da midura caratteristica di Finale Ligure (Savo­
Pavonazzétto. Breccia calcarea composta da colonne per tutto il perimetro. na). Di grana compatta e di un caldo colore
frammenti di marmo bianco e materiale ce­ Perìstasi. Dal greco perìstasis, recinto. Portico rosato, venne impiegata fin dall’Antichità so­
mentante paonazzo, cioè viola scuro. colonnato che, nei templi greci e romani, cir­ prattutto per rivestimenti, modanature (v.),
Pedagògico. Da pedagogìa, a sua volta prove­ conda perimetralmente il naos (v.). rilievi scultorei e decorazioni architettoni­
niente da pedagògo (dal greco paidagògos, Peristìlio. Dal greco perì, intorno, e stýlos, co­ che.
composto di pàis, fanciullo e àghein, con­ lonna; letteralmente, circondato da colonne. Pietra fitta. V. menhir.
durre; letteralmente «colui che conduce i Nella casa romana (v.), ambiente aperto e Pietra forte. Particolare qualità di pietra da co­
fanciulli»). La pedagogia è la teoria dell’edu­ porticato. struzione (macigno), consistente in una roc­
cazione. Perizòma. Dal greco perizoma, derivato di perì, cia sedimentaria a grana fine, compatta e re­
Pedùcci. Mensole aggettanti dal muro. Solita­ intorno e zònnymi, cingere. Fascia o corto sistente, di colore grigio-giallastro, molto
mente hanno la forma di semicapitelli con la drappo che cinge i fianchi. diffusa nell’Appennino.
funzione di sostenere le imposte di archi (v.) Persèfone. Dea degli Inferi e compagna di Ade Pietra serena. Arenaria di colore grigio-azzur­
e volte (v.). che la rapisce per amore. Costretta contro la rognolo di largo impiego negli edifici tosca­
Pelìke. Tipo di anfora (v.) dal corpo rigonfio al propria volontà ad abitare negli Inferi otten­ ni, specie in quelli fiorentini.
di sotto delle anse (v.), fin quasi al piede. ne, grazie al favore di Demetra, sua madre, Pieve. Dal latino plèbs, popolo. Nel Medioevo,
Pelle abbronzata. Mentre ai giorni nostri l’ab­ di rimanervi solo quattro (secondo alcuni chiesa isolata, spesso in mezzo alla campa­
bronzatura è sinonimo di salute e di agiatez­ sei) mesi all’anno. I Romani la onoravano gna, che costituisce un importante punto di
za, tanto che spesso si arriva a procurarsela con il nome di Prosèrpina. riferimento sociale e amministrativo, oltre
artificialmente, nel Cinquecento era indice di Pèrseo. Eroe mitico, nato da Zeus e Dànae, fi­ che spirituale, per tutti gli abitanti del conta­
povertà e di bassa estrazione sociale. Ab­ glia del re di Argo. Dopo aver sconfitto Me­ do. Il pievàno (questo il nome del sacerdote
bronzati, infatti, erano solo i servi e i conta­ dusa, giunto al paese degli Etiopi a cavallo preposto a una pieve) svolge anche mansio­
dini, costretti a esporsi al sole nel lavoro dei di Pegaso, liberò Andròmeda – poi divenuta ni non religiose in quanto è incaricato di an­
campi, mentre il bianco incarnato dei signori sua sposa – mentre stava per essere divora­ notare su appositi registri le nascite, i matri­
era la conseguenza di una vita trascorsa ta da un mostro marino. moni, le morti e, spesso, tiene anche un’ele­
all’ombra dei palazzi o nella frescura dei Pervasìvo. Dal latino pervádere, penetrare. mentare contabilità di ciò che i contadini
giardini. Le dame, in particolare, usavano Composto da per, attraverso, e vadere, an­ producono.
accentuare ulteriormente il proprio pallore dare. Che tende a diffondersi ovunque. Pigménto. Dal latino pigmèntum, colore, tintu­
usando ciprie e altre polveri biancastre. Peschiéra. Grande vasca avente la duplice fun­ ra. Polvere colorata di base (minerale, vege­
Péltro. Lega metallica d’aspetto simile all’ar­ zione di vivaio per i pesci e di ornamentazio­ tale o – al giorno d’oggi – chimica) di cui so­
gento anche se di minor valore e lucentezza. ne. no composti i colori.
È costituito da stagno misto a piombo e anti­ Pètaso. Dal greco pètasos, derivato da petàn- Pila. Struttura verticale di un ponte (v.), con
monio o, in alcuni casi, anche a zinco e mer­ numi, io apro, slargo. Copricapo a larghe fal­ fondazioni – solitamente consistenti in pali
curio nonché da una bassa percentuale d’ar­ de per proteggere il viaggiatore dal sole. di legno infissi nel terreno – entro l’alveo del
gento (1%). Viene comunemente usato per Pezzatùra. Da pezzo. Divisione in pezzi e di­ fiume. Sono protette dai rostri (v.).
la realizzazione di stoviglie e suppellettili mensione degli stessi. Pilastro compòsito. Pilastro con sezione com­
decorative. Piagentìna. Detta anche Pergentina, secondo plessa, data dalla varia combinazione di for­
Penàti. Nella religione romana, divinità protet­ un’antica dizione. Località ortiva all’allora me quadrate e tondeggianti. Tale pilastro è

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particolarmente robusto, idoneo a sopporta­ poliedri semiregolari sono tredici, mentre po la morte dell’autore.
re le spinte della volta a crociera (v.). quelli regolari sono solo cinque: il tetraèdro Postùra. Dal latino pónere, porre. Posizione,
Pinacotéca. Dal greco pinakotèke, composto (piramide le cui quattro facce sono triangoli modo abituale di atteggiare il proprio corpo.
da pìnas, quadro e thèke, deposito. Deposi­ equilateri), l’ottaèdro (due piramidi opposte Pòthos. Secondo i Greci, una delle tre forme
to di quadri o, meglio, il luogo in cui vengo­ aventi in comune la base quadrata e le cui del sentimento amoroso. Le altre due forme
no conservati ed esposti dei quadri. otto facce sono triangoli equilateri), erano: Èros, l’amore attivo e Imèros, il desi­
Pinnàcolo. Elemento costitutivo della cattedra­ l’esaèdro o cubo (avente sei facce quadra­ derio verso l’oggetto d’amore vicino.
le gotica, con funzione estetica e allo stesso te), l’icosaèdro (formato da venti triangoli Pozzolàna. Sabbia vulcanica molto comune
tempo statica: aggiungendo peso, raddrizza equilateri) e il dodecaèdro (formato da dodi­ nella zona di Pozzuoli, usata dai Romani per
la spinta obliqua che proviene dagli archi ci pentagoni regolari). comporre la malta (v.).
(v.) e dagli archi rampanti rispettivamente ai Polifònico. Dal greco polỳs, molto e phonè, Prado. Il museo più grande di Spagna, e uno
piloni e ai contrafforti (v.) sui quali è posto. suono. Il termine è usato estensivamente a dei più importanti del mondo, è ospitato
È detto anche guglia. indicare l’unione di più voci, di più contribu­ nell’omonimo palazzo neoclassico, al centro
Pira. Dal greco pyrà, derivato da pyr, fuoco. ti indipendenti, ma volti al medesimo obiet­ di Madrid.
Catasta di legno per la cremazione dei cada­ tivo. Praecìnctio. Nel teatro romano (v.), corridoio
veri. Polimatèrico. Si dice di un lavoro eseguito con di disimpegno del maenianum (v.). Pl. prae-
Piramide visiva. Nella prospettiva (v.), insieme vari materiali scelti in base alla loro diversa cinctiònes.
dei raggi visuali che partono dall’occhio natura (legno, spago, metallo, vetro), al loro Prepalaziale. Nella datazione della civiltà cre­
dell’osservatore, cioè dal punto di vista (v.). colore e alle sollecitazioni suscitate dal tipo tese, il «periodo pepalaziale», o anteceden­
Pìsside. V. pyxìs. di superficie (lucida, opaca, liscia, ruvida, te alla costruzione dei palazzi, va dal 2500 al
Pìthos. Termine greco che indica un vaso di ondulata). 2000 a.C.
terracotta a forma di tronco di cono rove­ Polìttico. Dal greco, polýptychos, che ha più Preraffaellìti. Esponenti di un movimento arti­
sciato e fornito di una larga apertura. piegature. Pala d’altare (v.) dipinta o scolpi­ stico sorto in Inghilterra, alla metà del XIX
Pittura di genere. Pittura con prevalenza di ta suddivisa in più scomparti. Se gli scom­ secolo, attorno alla figura di Dante Gabriel
scene a carattere naturalistico e agreste. parti sono tre, si definisce trìttico. Rossetti (Londra, 1828 – Birchington-on-Sea,
Pittura parietale. Pittura sulle pareti. Politùra. Dal latino polìre, levigare. Tecnica 1882). Essi si prefiggevano lo scopo di recu­
Pittura tonale. Detta anche tonalismo, consi­ mediante la quale si rifinisce una scultura perare un’arte spontanea che individuavano
ste nell’uso delle diverse tonalità di colore asportandone i residui della lavorazione, le­ nell’opera di artisti del passato precedenti a
(calde e fredde), giustapposte in modo da vigandone la superficie e curandone oppor­ Raffaello, comprendendovi anche quest’ulti­
dare all’osservatore l’illusione della profon­ tunamente i dettagli. mo.
dità. Pont Neuf. Il più antico dei ponti (v.) di Parigi. Presbitèrio. Dal latino tardo presbytèrium, col­
Planimetrìa. Dal latino plànus, piano e dal gre­ Voluto da Enrico III nel 1578 fu inaugurato legio dei preti o degli anziani. Negli edifici
co mètron, misura. La parte della geometria da Enrico IV nel 1606. Esso si compone di sacri, luogo riservato al clero, posto in fondo
(v.) che insegna a misurare e a rappresenta­ due tronchi che collegano l’Ile de la Cité con alla navata (v.) principale di fronte all’abside
re le figure piane. Per estensione assume il le opposte rive della Senna. (v.).
significato di rappresentazione grafica della Ponte. Costruzione tramite la quale una via di Presentazione al Tempio. Raffigurazione del
pianta di un edificio. comunicazione può superare un corso d’ac­ momento in cui il piccolo Gesù viene portato
Plàstica. Dal greco plastikè (tèchne), (arte) del qua, una vallata, una via preesistente. al Tempio secondo la legge giudaica, che
modellare. Termine inizialmente riferito prescriveva che ogni primogenito maschio
Spalla
all’arte del dare forma alla terra, alla creta, Parapetto
fosse consacrato al Signore.
alla cera, allo stucco. Oggi è impiegato an­ Archivolto
Primato spirituale, primato temporale. Per pri­
che per indicare, più in generale, una qual­ Carreggiata mato spirituale si intende il ruolo di princi­
siasi opera scultorea. Finestra di scarico pale guida religiosa, mentre per primato
Plebe. Dal latino plèbs, moltitudine, plebe. Arcata
temporale (dal latino tèmpus, tempo, quindi
Presso i Romani era la parte della popolazio­ qualcosa di legato al trascorrere delle cose
ne non ammessa a godere di tutti i diritti ci­ Timpano Cappuccio terrene) si intende il ruolo di supremazia po­
vili. Per estensione assume il significato di Contrafforte litica e militare. Il primo è solitamente prero­
parte più povera e culturalmente arretrata di Estradosso
dell’arcata
gativa del papa e il secondo dell’imperatore.
una popolazione. Primo stato. Le stampe possono essere modi­
Plìnto. Dal greco plinthìos, mattone quadrato. Spalla ficate nel tempo prima di pervenire alla resa
Parallelepipedo di pietra molto basso, posto Centina definitiva. Le copie che vengono tratte da di­
al di sotto della base di una colonna allo Rostro versi momenti e condizioni dell’incisione si
scopo di rialzarla. Pila
chiamano «stati».
Plùteo. Dal latino plùteus, riparo, spalliera. Re­ Palo di fondazione
Priori. Nel Medioevo, i Priori e i Capitani del
cinto in marmo, intagliato o traforato, che Popolo erano dei rappresentanti delle Arti
solitamente rialza e separa il presbiterio (v.) Popolo grasso. Nell’Italia dei Comuni, quella eletti per un certo periodo (solitamente un
dalla navata (v.). È detto anche transènna parte delle famiglie artigiane che, pur aven­ anno) tra le famiglie più ricche della città. A
(v.). do maturato una certa floridezza economica, loro venivano collegialmente affidati il go­
Podio. Dal greco pòdion, base. Alto e massic­ sono ancora escluse dal governo della città. verno della cosa pubblica, l’amministrazione
cio basamento, preferibilmente in muratura, Popolo minuto. Quella parte della popolazione delle leggi e la difesa.
sul quale si ergevano i templi etruschi. È urbana dedita ai lavori più umili e meno re­ Prioria. Dal latino prìor, primo. Nella Firenze
spesso l’unica parte della costruzione che è tribuiti, la quale, pur costituendo la maggio­ medioevale era una chiesa di una certa im­
riuscita a sottrarsi all’azione dissolvitrice del ranza, vive ancora in condizioni di grande portanza, avente le stesse funzioni di una
tempo. povertà e arretratezza. moderna parrocchia. Ogni prioria reggeva un
Policromìa. Dal greco polỳs, molto e cròmos, Populismo. Atteggiamento politico favorevole determinato rione (chiamato popolo) ed era
colore. Colorazione con diverse tinte. al popolo, ma in maniera generica e, spesso, diretta da un sacerdote avente funzione di
Polìcromo. Dal greco polỳs, molto e cròmos, intenzionalmente superficiale. parroco (chiamato prióre).
colore. Dipinto con colori diversi. Pòrfido. Il porfido rosso, una pietra compatta e Priorità. Dal latino prior, precedente. Significa
Poliédri regolari. Solidi le cui facce sono costi­ molto dura, si estraeva dalle cave egizie di l’essere anteriore, antecedente, precedente
tuite da poligoni regolari fra loro uguali. Da Gebel Dokhan. rispetto a qualcuno o a qualcosa.
essi discendono i semiregolari (o archime­ Postpalaziale. Dal latino post, dopo. Nella da­ Profàno. Dal latino profànum composto di pro,
dèi): quelli, cioè, che hanno la superficie tazione della civiltà cretese, il «periodo davanti e fànum, tempio, letteralmente:
composta da poligoni regolari non tutti postpalaziale», o successivo ai palazzi, va «che deve stare fuori del tempio». Tutto ciò
uguali fra loro e che il siracusano Archimede dal 2000 al 1700 a.C. che non è sacro, ma terreno, mondano.
(287-212 a.C.) aveva studiato per primo. I Pòstumo. Dal latino post, dopo. Pubblicato do­ Proiezione. Dal latino proièctio, derivato dal

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verbo proìcere, gettare avanti. Con tale ter­ scono il graduale passaggio dagli uni agli al­ Pùlpito. Dal latino medioevale pùlpitum. Spe­
mine si intende l’operazione consistente nel tri. È alla base della pittura tonale (v.) dei cie di piccolo balcone, realizzato solitamente
congiungere i vari punti costituenti l’oggetto Veneti. in pietra o in legno, posto all’interno delle
proiettato con un centro di proiezione. Si Pròstilo. Dal greco prò, davanti, e stýlos, co­ navate (v.) centrali delle antiche chiese in
chiama proiezione anche la figura risultante lonna. Tipo di tempio con quattro o più co­ prossimità del transetto (v.). In certe occa­
sul piano di proiezione. lonne davanti al naos (v.). sioni vi salivano i predicatori per spiegare e
Pròlogo. Dal latino pròlogus, a sua volta deri­ Proteifórmi. Da Pròteo, divinità minore commentare le Sacre Scritture.
vante dal greco pròlogos, composto di pro, dell’Olimpo greco. Aveva il dono della profe­ Pùlpitum. Nel teatro romano (v.), parte del
avanti e lògos, discorso. Letteralmente, ciò zia e poteva assumere la forma di un qua­ proscaenium (v.) dove si svolge l’azione.
che precede un’opera, cioè il discorso intro­ lunque animale o elemento. Proteiforme, Pulvinato. Dal latino pulvìnus, guanciale, cu­
duttivo o introduzione. quindi, viene usato per indicare qualcosa scino. Il fregio (v.) si dice pulvinato quando,
Prònao. Nel tempio greco, spazio porticato an­ che può assumere diversi aspetti. invece che piatto, è convesso.
tistante il naos (v.). Pròtesis. Dal greco bizantino protithèmai, porre Pulvìno. Dal latino pulvìnus, guanciale. Ele­
Propaganda Fide. La Sacra Congregazione di avanti. Nelle basiliche bizantine, ambiente mento architettonico caratteristico dell’ar­
Propaganda Fide (espressione latina che che affianca sulla sinistra l’abside (v.), adibi­ chitettura bizantina, posto al di sopra del ca­
vuol dire per la propagazione della fede) è to alla conservazione delle suppellettili e per pitello (v.) e avente la forma di un tronco di
un collegio cardinalizio che governa l’attività la preparazione delle funzioni liturgiche. piramide rovesciato.
missionaria cattolica nel mondo. Dal 1641 Pròtiro. Dal greco pro, davanti e thùra, porta, Punizione di Tizio. Per aver tentato di violenta­
essa incorpora il Collegio urbano de Propa­ ingresso che precede un portale. Piccolo re Latona, madre di Apollo e Artemide, Zeus
ganda Fide per l’istruzione dei giovani. atrio a pianta quadrangolare, coperto gene­ condannò il gigante Tizio ad essere eterna­
Propàggine. Dal latino propàgo, propagare. ralmente a volta, posto a protezione dell’in­ mente incatenato agli Inferi, dove due aquile
Parte estrema. gresso di una chiesa. gli divoravano il fegato, che sempre si rige­
Propiziatòrio. Dal latino prò, a favore di, e Proto. Dal greco pròtos, primo. Titolo che a Ve­ nerava.
pètere, dirigersi, rivolgersi. Eseguito al fine nezia veniva attribuito all’architetto capo di Punta d’argento. Strumento che rientra nella
di favorire magicamente la riuscita di una una determinata magistratura, preposto alla categoria delle punte di metallo. È costituito
determinata azione. supervisione degli edifici di maggior presti­ da un’asticciola d’argento che dà un segno
Proporzioni. Dal latino pro portione, secondo gio e al coordinamento di tutti i più impor­ leggero, lucente e sfumato. Si usa di solito
la porzione. Corrispondenza di misura fra tanti interventi edilizi che da quella magi­ su carta preparata.
due o più parti in stretta relazione tra loro. stratura dipendevano. Punta di metallo. Strumento metallico in otto­
Pròpylon. Dal greco prò, davanti e pỳlos, por­ Protodinàstico. Dal greco pròtos, primo. Rela­ ne o argento usato per disegnare. La punta
ta. Propilèi, ingresso monumentale (all’acro­ tivo alle prime due dinastie faraoniche. Cor­ di metallo lascia una traccia visibile solo su
poli (v.) o anche alla città stessa). risponde all’epoca arcaica della civiltà egi­ carta preparata.
Proscaènium. Nel teatro romano (v.), prosce­ zia. Puntasecca. Particolare tipo di incisione (v.)
nio. Protomàrtire. Dal greco pròtos, primo e màrtyr, nel quale la matrice (v.) è ottenuta incidendo
Proskènion. Palcoscenico. Nel teatro greco testimone. Primo martire del Cristianesimo. la lastra di rame direttamente con una punta
(v.), luogo dove si svolge l’azione. Pròtome. Dal greco protèmnein, tagliare ante­ d’acciaio a secco, cioè senza impiego di aci­
Prospettiva. Dal latino perspìcere, vedere di­ riormente. Elemento decorativo costituito da di.
stintamente. Insieme di proiezioni (v.) su un una testa (talvolta con l’intero busto) umana Punto di fuga. Punto sul piano prospettico (v.)
piano prospettico (v.) (a due dimensioni) di o animale, spesso di fisionomia bizzarra. nel quale convergono tutte le linee a esso
oggetti (a tre dimensioni), tale che quanto è Protopalaziale. Dal greco pròtos, primo. Nella perpendicolari. Corrisponde alla proiezione
stato disegnato corrisponda agli oggetti rea­ datazione della civiltà cretese, il «periodo sul piano del punto di vista (v.).
li come li vediamo nello spazio. protopalaziale», o dei primi palazzi, va dal Punto di vista. Nella prospettiva (v.), punto
2000 al 1700 a.C. che corrisponde all’occhio dell’osservatore.
PETTI
CO O
QUAD
RO
Protostòrico. Dal greco pròtos, primo. Relativo Pupo siciliano. Particolare tipo di marionetta
PROS
PIANO alla prima e più antica fase della storia di un di grandi dimensioni azionata dall’alto me­
to di
distanz
a)
popolo, spesso ancora a cavallo tra mito e diante fili e tiranti metallici. Realizzati solita­
onte) D1 (pun
LO (lin
ea del
l’orizz
di fuga
) realtà. mente in legno dipinto e vestiti in modo ric­
P (punto
Protòtipo. Dal greco protòtypos, composto da co e ricercato, i pupi costituiscono una delle
D
pròtos, primo e typos, tipo; vuol dire «primo più importanti tradizioni del teatro popolare
Ra prin

90°
gg ci
io p a

modello». siciliano. Tramite essi, infatti, i pupari narra­


v is le
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le

vista)
to di
V (pun Protovangelo di Giacomo. Testo del II secolo vano, nei teatrini periferici o nelle piazze dei
d.C., noto anche come Storia della Natività paesi, le avventure fantastiche dei paladini
PIA
NO

di terr
a
di Maria, che, pur non essendo riconosciuto di Francia o altre narrazioni storico-mitologi­
ERT

Linea
RA

90°
tra i libri sacri, fu comunque tollerato dalle che di loro invenzione.
O
PIA

ione)
NO

i staz
gerarchie cattoliche ed ebbe larga diffusione Purista. Aderente al Purismo, movimento arti­
GE

nto d
V 1 (pu
OM
ET

popolare in epoca medioevale. stico italiano che si rifà alla pittura dei Primi­
RA
LE

Provenzàle. Relativo alla Provenza, regione tivi (da Cimabue al primo Raffaello), recupe­
Prospettiva aerea. Prospettiva (v.) che tiene storica e amministrativa della Francia sud- randone il rigore morale e la solida semplici­
conto anche delle variazioni di colore e di orientale. tà compositiva. Da non confondersi con il
forma delle cose vedute causate dalla pre­ Pseudodìptero. Edificio diptero (v.) semplifica­ Purismo di Ozenfant e Le Corbusier.
senza dell’atmosfera. Con l’aumentare della to. L’unico colonnato che circonda la cella è Puttìno. Piccolo putto, dal latino pùtus, con lo
distanza tra ciò che si vede e i nostri occhi posto a una distanza tale che la peristasi (v.) stesso significato di pùer, fanciullo.
cresce anche la concentrazione dell’aria e ha l’ampiezza di due intercolumni. Pyxìs (o pìsside). Contenitore solitamente di
del pulviscolo che vi è in sospensione, tanto Pseudoperìptero. Edificio «falso periptero» forma cilindrica, molto basso, dotato di co­
che le cose appaiono sempre più indistinte, (v.). Il colonnato sembra circondare tutta la perchio spesso decorato con motivi zoomor­
sfocate e tendenti all’azzurro. Fu teorizzata cella, ma in corrispondenza dei suoi due lati fi (v.). Veniva usato per conservare balsami
da Leonardo da Vinci alla fine del Quattro­ maggiori manca la peristasi, in quanto si e altre sostanze rare.
cento. hanno solo delle mezze colonne addossate
Prospettiva cromatica. Prospettiva (v.) ottenu­ alle pareti della cella stessa.
ta con i soli mezzi del colore. È tipica della Psyktèr (o psictère). Vaso di terracotta a forma Q
pittura di Giovanni Bellini, il quale dispone­ di anfora (v.) con doppio fondo o a forma di Quadrettatura. Tecnica di riporto su legno o su
va in primo piano i colori caldi (v.) (o colori fungo con alto piede, al fine di essere collo­ muro consistente 1) nell’eseguire una qua­
salienti (v.)), nell’ultimo i colori freddi (v.) (o cato all’interno di un cratere pieno di acqua drettatura nel foglio su cui si è disegnato; 2)
colori rientranti (v.)) e nelle posizioni inter­ gelata. Veniva generalmente usato per tene­ nel riprodurre il disegno in scala maggiore,
medie quei colori che, ben dosati, costitui­ re in fresco il vino. ma in proporzione, servendosi di una maglia

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di quadrati di ugual numero di quelli del fo­ strare. Usato anche con il significato di fa­ Rifrazione. Dal latino refrìngere, spezzare. Fe­
glio, tracciati sul supporto pittorico. scia decorata. nomeno fisico in virtù del quale un raggio di
Quadrifrónte. Tipo di arco (v.) che presenta Règula. In latino, assicella. Corto listello in pie­ luce bianca, quando attraversa la superficie
quattro facciate uguali (per esempio l’arco tra che corre sotto ogni triglifo (v.). di separazione tra due mezzi di densità di­
di Settimio Severo a Leptis Magna). Reliquiàrio. Dal latino relìquiae, resti, avanzi. versa dall’aria (ad esempio acqua o vetro)
Quadrilobàto. O quadrílobo, munito di quattro Contenitore di varia forma che custodisce, tende a deviare dalla linea retta mutando
lòbi, cioè di quattro parti sporgenti di forma solitamente, i resti di un santo. anche di intensità.
tondeggiante (dal greco lobòs, baccello). Ta­ Renovatio imperii. Locuzione latina che signifi­ Rilevare. In senso architettonico, misurare un
le forma è detta anche «compasso gotico». ca letteralmente Restaurazione dell’impero determinato edificio esistente e disegnarlo
Quadripòrtico. Spazio di forma pressoché ret­ e allude all’ideale, più volte vagheggiato nel in opportuna scala al fine di averne una rap­
tangolare, con un porticato posto su tutti e corso della storia, di ripristinare – pur se presentazione grafica perfettamente aderen­
quattro i lati. adattata ai nuovi tempi – la perduta gran­ te al vero.
Quadro prospettico. V. piano prospettico. dezza dell’impero romano. Rilievo. Tecnica che consiste nell’incidere una
Quadrùplici. Quattro colonne disposte agli an­ Repèrto. Dal latino reperìre, reperire, ritrovare. figura su un supporto di pietra precedente­
goli di un quadrato di base. Termine generico con il quale si designa un mente levigato. Se l’incisione (v.) è eseguita
Quincunx. Disposizione sfalsata in cui di cin­ qualsiasi oggetto appartenuto a civiltà passa­ asportando completamente lo sfondo e la­
que elementi quattro sono collocati secon­ te, venuto alla luce sia casualmente, sia – so­ sciando in risalto solo il soggetto e le scene
do gli angoli di un quadrato, il quinto al cen­ prattutto – nel corso di scavi e ricerche. principali, si ha il cosiddetto bassorilievo
tro. Repertorio stilistico. Insieme di conoscenze e (v.). Se viene scolpito solo il contorno delle
Quinte. Diaframmi verticali inchiodati diretta­ di esperienze desunte dall’osservazione e figure, invece, e queste mantengono quindi
mente sul palcoscenico e posti lateralmente dallo studio delle realizzazioni di diversi arti­ la stessa sporgenza dello sfondo, abbiamo il
per inquadrare e delimitare la scena pro­ sti. cosiddetto rilievo inciso.
spetticamente. Il termine «quinta» dipende Repubblica romana. Dopo le conquiste napo­ Rinascimento. Il termine Renaissance compare
forse dal fatto che in origine erano girevoli e leoniche (Campagna d’Italia) il Direttorio (or­ nell’Histoire de France (Storia di Francia), in
formati da cinque facce dipinte. gano composto da cinque membri aventi il specie nel titolo della prima parte: Des Origi-
potere esecutivo, creato a seguito della nuo­ nes à la Renaissance (Dalle origini al Rina­
va costituzione datasi dai Francesi dopo la scimento), sette volumi apparsi tra il 1833 e
R morte di Robespierre) fece in modo che si il 1844, e in quello della seconda: De la Re-
Ràdica. Radice di alcune piante (solitamente creassero in Italia delle repubbliche sul mo­ naissance à la Révolution (Dal Rinascimento
noce o ulivo) o di alcuni arbusti (rosa, mirtil­ dello francese. Nel 1798 nacque quella ro­ alla Rivoluzione), undici volumi pubblicati
lo), con la quale, soprattutto nel XVIII seco­ mana, sotto il controllo indiretto della Fran­ tra il 1855 e il 1867.
lo, si rivestono mobili, pareti e pannelli de­ cia. Rinettàre. Ripulire con il cesello (v. Cesellare)
corativi. Questo procedimento, che prende il Repubblica. Dal latino rès, cosa e pùblica, pub­ dalle imperfezioni della fusione.
nome di impiallacciatura, consiste nel sele­ blica, letteralmente «cosa pubblica». Dalla Rinfiànco. Aggiunta di materiale sui fianchi
zionare vari pezzi di radica con venature si­ Rivoluzione francese (1789) in poi, forma di delle cupole (v.) o delle volte (v.) avente la
mili e di incollarli a pressione sulla superficie governo di carattere rappresentativo. I reg­ funzione di rinforzarle.
da impiallacciare. Rispetto alla venatura di gitori del potere sono eletti direttamente Riporto diretto. Tecnica mediante la quale il
un legno normale quella della radica è assai dalla popolazione tutta che, quindi, rappre­ disegno preparatorio (v.) veniva riportato di­
più decorativa. La ricercatezza del suo im­ sentano. rettamente dal cartone sulla parete seguen­
piego sta anche nella rarità delle materie Restaurazione. Ripristino, a seguito del Con­ done i contorni con una lama o una punta in
prime necessarie e nell’estrema laboriosità gresso di Vienna (1815), del cosiddetto An­ grado di incidere l’intonaco da dipingere.
della lavorazione. cien Régime (antico regime), cioè dell’asset­ Ritrattistica. Arte di eseguire ritratti, siano essi
Raggiàte. Disposte schematicamente secondo to politico antecedente alla Rivoluzione fran­ dipinti, disegnati, incisi o scolpiti.
raggi convergenti verso un unico punto. cese, favorendo anche la riunione degli Stati Riva destra. Secondo le vigenti convenzioni
Rampante. Da rampa, zampa. Dicesi solita­ minori all’interno di aggregazioni nazionali geografiche si dà l’attributo di destra o sini­
mente di un animale che si appoggia sulle più vaste (come nel caso del Regno di Prus­ stra alla riva di un fiume, immaginando di
zampe posteriori e inarca il corpo verso l’al­ sia). osservarlo ponendosi con le spalle alla sor­
to. Indica anche un arco (v.) che parte da un Retinatura. Processo tipografico mediante il gente.
pilastro laterale e si appoggia a un muro, quale i toni di grigio e le sfumature di colore Ròcchio. Dal latino ròtulus, rotolo. Singolo ele­
con funzioni di contrafforte. vengono resi con aree omogenee puntinate mento costitutivo dei fusti delle colonne in
Rarefàrsi. Dal latino ràrus, raro e fàcere, fare. più o meno fittamente, quasi si trattasse di pietra o in marmo.
Diminuire di densità o di numero. una fittissima rete. Rombicubottaedro. Uno dei 13 poliedri archi­
Rastrematùra. Restringimento del diametro Revival. Dall’inglese revive, rivivere. Improvvi­ medei formato da 18 quadrati e da 8 triango­
delle colonne dall’alto verso il basso. so e diffuso ritorno di attualità di motivi, ten­ li equilateri.
Ratto della Sabina. Ricorda un evento mitico denze e correnti appartenenti al passato, Romboide tronco. Solido generato dal tronca­
della storia di Roma, quando i Romani, per soprattutto nel campo della moda, del co­ mento di due vertici del romboide (solido
popolare la loro città, rapirono le donne ai stume e della produzione artistica o lettera­ formato da sei rombi).
Sabini, una popolazione laziale. ria. Rosa-Croce. Antico ordine mistico di origine
Ready-made. Dall’inglese, prefabbricato, Rhytòn. Specie di boccale per il vino in terra­ egiziana che ha per simbolo una croce con
pronto all’uso. Tecnica elaborata da Marcel cotta o metallo, con bocca larga, corpo tron­ una rosa al centro.
Duchamp che consiste nell’impiegare in co-conico e piede appuntito, spesso model­ Rosóne. Dal latino rosa. Grande finestra circo­
campo artistico (quindi fuori dal loro abitua­ lato con motivi zoomorfi (v.), dotato di lare che, nell’architettura romanica e gotica,
le contesto) oggetti della vita quotidiana, la un’unica ansa (v.) verticale. dava luce agli edifici sacri. Il nome allude al­
cui vista e il cui uso ci sono da sempre fami­ Riaccorpamento. Operazione edilizia consi­ la decorazione, spesso basata su colonnine,
liari. stente nel riunire porzioni di immobili vicini, lobi, archetti e altri trafori simmetrici, che
Recumbénte. Dal latino recùmbere, giacere. dando origine a un edificio del tutto nuovo suggeriscono l’idea della corolla di un fiore
Che giace semisdraiato su un fianco. che, comunque, comprenda al proprio in­ circondata dai suoi petali.
Refettòrio. Dal latino reficere, nutrire. Ampio terno – in tutto o in parte – quelli preesi­ Rostro. Elemento protettivo di una pila (v.) di
locale nel quale si riuniscono per mangiare i stenti. ponte (v.), solitamente a pianta triangolare,
membri di una determinata comunità. Ricomposizione retinica. Fenomeno per il qua­ sia a monte (avambécco), sia a valle (re-
Reggicortìna. Intento a reggere il tendaggio (la le, accostando due sottili stisce (ad esempio trobécco).
cortina, appunto) che funge da sfondo ai due fili di lana) di diverso colore e guardan­ Rupèstre. Dal latino rupe, roccia scoscesa. As­
personaggi sacri e che serve per isolarli dal doli da una certa distanza, essi appaiono sociato a pittura e graffito, indica un’attività
contesto. dell’unico colore dato dalla somma dei due artistica eseguita su una parete rocciosa.
Registro. Dal latino regèrere, riportare, regi­ colori distinti.

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S samento dell’imperatore Napoleone III al nio che va dal 1860 al 1880. Il nome deriva
Sabaudo. Relativo alla famiglia principesca dei quale tutti gli artisti esclusi dal Salon (v.) uf­ dal titolo di un romanzo di Cletto Arrighi
Savoia, che regnò per circa un millennio sul­ ficiale si erano rivolti per reclamare il proprio (1862) nel quale si rappresenta la vita irre­
la contea (poi ducato) di Savoia e in Piemon­ diritto a non dover soggiacere agli arbìtri golare e zingaresca di taluni artisti del tem­
te, sul Regno di Sicilia, sul Regno di Sarde­ della commissione giudicatrice. po. Questi non elaborarono una vera poeti­
gna e infine, dal 1861, anche sul Regno d’Ita­ San Sebastiano. Secondo la storia leggendaria ca, ma vollero soprattutto essere scrittori di
lia. del martirio, visse nel III secolo. Soldato ro­ avanguardia, ribelli nell’arte e nella vita. Il
Sacèllo. Dal latino sacèllum, recinto sacro. An­ mano, venne condannato a causa della sua movimento non coinvolse solo la letteratura,
tico altare a cielo aperto, circondato da un fede a essere trafitto dai suoi stessi compa­ ma anche le arti figurative, la musica e gli
recinto circolare o quadrangolare (in legno o gni. L’iconografia lo mostra giovane, semi­ stessi costumi sociali. Gli Scapigliati rifiuta­
pietra). Consacrato a una o più divinità, po­ nudo, legato a un tronco o a una colonna e rono la società in cui vivevano e oscillarono
teva essere luogo di culto o anche di pelle­ colpito dalle frecce. Poiché queste stavano, nelle loro opere fra rappresentazioni realisti­
grinaggio. da epoca remota, a simboleggiare la peste, che e crude fino all’orrido e l’evasione nell’ir­
Sacra conversazione. Rappresentazione di una San Sebastiano viene anche considerato reale e nel sogno fiabesco, prefigurando il
scena sacra in cui la Vergine e il Bambino protettore contro questa terribile calamità. bisogno di una poetica vera ed esente da fi­
sono attorniati da angeli e santi. Sansone. Secondo la narrazione biblica, è uno nalità pedagogiche.
Sacrificio di Isacco. L’episodio, tratto dall’An­ dei giudici (i capi voluti da Dio per liberare il Scarsèlla. Termine fiorentino antico che signi­
tico Testamento (Genesi (v.), 23), narra di suo popolo) che ha il compito di liberare gli fica «borsa». In architettura identifica un’ab­
come Abramo si appresti a sacrificare a Dio Israeliti dalla dominazione dei Filistei. side (v.), solitamente di piccole dimensioni,
l’ignaro figlioletto Isacco, avuto in tarda età Santa Caterina d’Alessandria. I suoi attributi a pianta rettangolare o quadrata.
per dono soprannaturale. Ciò gli è richiesto sono la palma del martirio e la ruota con cui Scena. Dal greco skénè, tenda fondale. Fonda­
da Dio che in questo modo intende mettere venne torturata e martirizzata. le architettonico (colonnato o pilastrato a
alla prova l’obbedienza e la fede del vecchio Santa Sindone. La reliquia più famosa di tutta partire dal III secolo a.C.) indispensabile per
patriarca. Nel momento in cui Abramo, la cristianità. È costituita da un lenzuolo fu­ lo svolgimento dell’azione.
sconvolto dal dolore, ma comunque inten­ nebre (sudàrio) che reca impressa l’immagi­ Schiniére. Da un’antica voce germanica skìna,
zionato a non sottrarsi alla volontà del Crea­ ne di un corpo martoriato. Ritenuto il suda­ osso. Elemento delle antiche armature, rea­
tore, sta per immolare il figlio, un angelo di­ rio di Cristo, l’immagine dell’uomo sarebbe lizzato in cuoio o in metallo, che proteggeva
vino appare miracolosamente a fermare la quella di Cristo stesso. La reliquia, di pro­ la parte anteriore della gamba, fra il ginoc­
sua mano. prietà dei Savoia, costituiva il simbolo della chio e la caviglia.
Saétta. In un arco (v.), distanza verticale fra il nobiltà e dell’eccellenza di quel casato. Scienza delle costruzioni. Disciplina che stu­
piano di imposta (v.) e il punto più elevato Santa Teresa. Nasce ad Àvila, in Spagna, nel dia i meccanismi di azione delle forze all’in­
della linea di intradosso (v.). È detto anche 1515 e muore presso Salamanca, sempre in terno dei materiali continui quali la ghisa e
freccia (v.) o monta (v.). Spagna, nel 1582. Discendente di una nobile l’acciaio, consentendo il dimensionamento
Sàio. Dal latino sàgum, mantello. Lunga tona­ famiglia, visse intensamente il periodo della degli elementi costruttivi in base a precisi
ca di tessuto ruvido (solitamente ricavato Controriforma, incarnando la volontà di calcoli matematici.
dalla tessitura delle fibre delle piante di ca­ quella parte della Chiesa che avrebbe voluto Sciti. Antichissima popolazione nomade di stir­
napa o di iuta) usata dai primi monaci me­ tornare alla purezza di fede delle origini. En­ pe iranica, proveniente dalle steppe setten­
dioevali. trata ventunenne nell’ordine delle Carmeli­ trionali dell’Asia Centrale. Erodoto li descri­
Sala del Capitolo. Luogo dove i frati si riuniva­ tane dell’Incarnazione, fu fondatrice di nu­ ve come feroci guerrieri di costumi barbarici.
no per prendere le decisioni più importanti merosi monasteri e lasciò importanti scritti Scompàrto. Allargamento alle estremità latera­
relative alla gestione del convento. di carattere mistico. Fra questi, particolare li del crocifisso ligneo (v.).
Sala ipòstila. Dal greco hypò, sotto e stýlos, importanza rivestono le appassionate de­ Scòzia. Dal greco skotìa, tenebra, oscurità.
colonna. Sala con copertura piana sorretta scrizioni delle sue èstasi. Fu canonizzata Modanatura (v.) architettonica concava a
da colonne. sotto il pontificato di papa Gregorio XV, nel forma di canale, posta tra i due tori (v.), nel­
Sàlico. Dal latino tardo sàlicus. Relativo alla 1622. la colonna a base attica (v.). È detta anche
stirpe germanica dei Franchi Salii, stanziata­ Sasànidi. Nome con cui si indicano i Persiani trochilo (v.).
si fin dal IV secolo in talune regioni dei Paesi nel periodo in cui furono guidati dalla dina­ Scrigno. Cofanetto ligneo riccamente decorato,
Bassi. stia Sasànide (dal 226, cioè dalla caduta del adibito a contenere monili e altri oggetti pre­
Salomònica. Salomone, figlio di David, fu il re regno partico, a circa il 640, anno della con­ ziosi.
di Israele al quale si deve l’edificazione del quista araba). Scriptòrium. Luogo del monastero in cui i mo­
primo Tempio di Gerusalemme (più volte Sàtiro. Nella tradizione mitologica classica, dè­ naci si dedicavano alla miniatura (v.). Pl.
danneggiato, distrutto e ricostruito nel corso mone della natura raffigurato con zampe scriptòria.
dei secoli). equine (o caprine) e busto umano. A secon­ Scrittura fonetica. Dal greco phoné, suono,
Salon. Letteralmente «salotto». Così erano da dei casi i satiri sono dotati di orecchie pe­ voce. Tipo di scrittura che abbina a ogni
chiamate le grandi esposizioni d’arte che nel lose e appuntite, di piccoli cornetti e di folta simbolo ideografico un suono che rimanda
corso dell’Ottocento venivano annualmente coda equina. Sono simbolo della potenza fe­ a sua volta a un determinato concetto, che
organizzate a Parigi sia per far conoscere al condatrice della natura. figurativamente può anche non avere nulla
grande pubblico i nuovi artisti sia, soprattut­ Sàtrapo. Dal greco satrapès, governatore. a che vedere con l’ideogramma che lo iden­
to, per consentire a quelli già affermati di Savonaròla. Tipo di sedia, spesso pieghevole, tifica.
esporre la propria produzione più recente. molto comune nel Rinascimento. Realizzata Scrittura ideografica. Da idea e dal greco gra-
Solo chi esponeva a un Salon poteva spera­ con listelli di legno sagomati a forma di «X» phèin, scrivere, disegnare. Tipo di scrittura
re di inserirsi nel mercato e di vendere le aveva braccioli intagliati e schienale di legno che si basa sulla corrispondenza fra determi­
proprie opere. o cuoio. nati simboli convenzionali e gli oggetti a cui
Salon d’Automne. Al Salon (v.) ufficiale, con­ Sbalzo. Tecnica di lavorazione dei metalli che tali simboli fanno esplicito riferimento.
trollato da una giuria formata da docenti consiste nel batterne la superficie interna Scrittura lineare. V. Lineare A e lineare B.
dell’Académie des Beaux-Arts, si affiancaro­ con dei punzoni (utensili dotati di una punta Scuola. Con questo termine a Venezia si desi­
no presto il Salon des Indépendants, che si più o meno stondata), in modo da avere sul­ gnavano fin dal Medioevo le confraternite
teneva negli Champs-Élysées in primavera la superficie esterna un’opera a rilievo. laiche. Esse, oltre a organizzare corporati­
ed era privo di giuria, e il Salon d’Automne, Sbozzàto. Da sbozzare, dare la prima e appros­ vamente i vari mestieri, avevano finalità
che si teneva in ottobre e la cui giuria era simativa forma alla materia da scolpire. umanitarie quali la pubblica assistenza e il
composta da artisti, intenditori d’arte e col­ Scaènae frons. Nel teatro romano (v.), parte soccorso gratuito dei bisognosi. Sempre
lezionisti. del proscaemium (v.) che contiene il fondale protette dalla Repubblica, esse annovera­
Salon des Refusés. Letteralmente «Salone dei architettonico. vano fra i propri confratelli anche molti be­
Rifiutati». Questa era l’esposizione alternati­ Scapigliatùra. Movimento letterario e artistico nestanti e, grazie alle loro donazioni, riusci­
va organizzata nel 1863 per diretto interes­ che vede il suo esordio a Milano nel venten­ rono a diventare tanto ricche e potenti da

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potersi dotare di sedi prestigiose, decorate poteva disporre di loro alla stessa stregua dunque, letto) senza manomettere il piombo
dai migliori artisti. A Venezia vi sono state degli animali o di qualsiasi altro bene di sua stesso.
sei Scuole Grandi e ben cinquantacinque proprietà esclusiva. Siléno. Mitico abitatore dei monti e delle fore­
Scuole Minori. Sesto. Linea che delimita in basso un arco (v.). ste.
Sdolcinatùra. Atteggiamento languido, stuc­ È detto anche intradosso (v.). Simbolismo. Corrente artistica francese mani­
chevole, esageratamente lezioso e, spesso, Sette contro Tebe. Titolo di una celebre trage­ festatasi intorno alla seconda metà degli an­
anche fasullo. dia di Eschilo e locuzione che identifica i set­ ni Ottanta del XIX secolo in stretta connes­
Secessióne. Dal latino secèdere, ritirarsi. Riti­ te eroi corsi in aiuto di Polinice di Tebe, sione con analoghe esperienze in campo fi­
ro, abbandono. Per estensione, allontana­ escluso dal potere dal fratello. In quell’occa­ losofico e letterario. Alla base del gusto sim­
mento di un gruppo dal movimento artistico sione i Sette avrebbero cinto d’assedio Tebe bolista vi è il netto rifiuto dell’Impressioni­
o letterario di cui faceva parte. dalle sette mura, combattendo ciascuno con smo e di ogni altra forma di pittura naturali­
Secondo dopoguerra. Si intende il periodo del­ un tebano. stica, in quanto l’arte viene intesa come
la Ricostruzione (circa 1946-1955) successi­ Sette meraviglie del mondo. Secondo la tradi­ espressione di un’idea astratta, frutto della
vo alla Seconda guerra mondiale. zione si tratta delle sette opere più straordi­ fantasiosa fusione di esperienze sensibili e
Sede di Sapienza. Sedes Sapientiae è uno de­ narie dell’antichità, la cui fama leggendaria di stati d’animo interiori. La pittura che ne
gli attributi con i quali Maria viene onorata è stata tramandata per secoli quale esempio deriva è estremamente raffinata, ricca di
dalla Chiesa. della grandezza e dell’ingegno dei loro rea­ simbologie mitologico-religiose, e si propo­
Sedentarietà. Dal latino sedère, sedére. La ca­ lizzatori. Esse sono: le Piramidi d’Egitto, i ne di esplorare quelle suggestive regioni
pacità, acquisita dall’uomo del neolitico (v.), Giardini Pensili di Babilonia, la Statua di della coscienza umana, all’affascinante con­
di abitare stabilmente in un luogo, senza do­ Zeus a Olimpia, il Tempio di Artemide a Efe­ fine tra realtà e sogno, che fino ad allora era­
ver più migrare seguendo la selvaggina. so, il Mausoleo di Alicarnasso, il Faro di no rimaste sempre escluse da qualsiasi in­
Selce. Dal latino sìlex, pietra dura. Particolare Alessandria e il Colosso di Rodi. dagine artistica.
tipo di roccia sedimentaria silìcea (cioè ricca Sezione. Sezionàre (dal latino secàre, tagliare) Simpòsio. Dal greco sympòsion, composto di
di minerali contenenti silìcio), di colore bru­ una struttura vuol dire immaginarla tagliata syn, con, insieme e pìnein, bere. Seconda
no o grigiastro che, grazie alla sua durezza, per illustrarne la composizione. Il taglio av­ parte del banchetto, presso Greci e Romani,
veniva impiegata dall’uomo preistorico per viene tramite un piano variamente disposto. in cui si beveva secondo le regole stabilite
ricavarne armi e altri utensili. In particolare un piano verticale genera una dal simposiàrca, colui che veniva eletto a
Seminàrio. Dal latino seminàrium, semenzàio, sezione, uno orizzontale, una sezione in presiedere il simposio. I partecipanti erano
derivato di sèmen, seme. È l’istituto eccle­ pianta o una pianta. Il disegno di una sezio­ detti simposiasti.
siastico dove il clero riceve l’educazione più ne prevede, che dopo aver tagliato una Simulàcro. Dal latino simulàre, imitare. Statua
adatta a svolgere il proprio compito. struttura in due parti se ne rimuova mental­ che raffigura la divinità. Per coloro che l’ado­
Semìtico. Relativo a quelle popolazioni del Vi­ mente una e si rappresenti ciò che si vede di rano essa non è una semplice immagine, ma
cino Oriente la cui origine è attribuita a Sèm, quella restante. la materializzazione stessa del dio.
figlio, come è narrato nella Bibbia, del pa­ Sfera armillare. Antico strumento astronomico Simulare. Dal latino sìmilis, simile. Vuol dire
triarca Noè (Genesi (v.) 5, 32; 10, 21; 10, 31). composto di anelli (armille, dal latino armìl- «fingere, imitare».
Sepolcréto. Dal latino sepelìre, seppellire. la, bracciale o cerchio di ferro), ognuno dei Sinagòga. Dal greco synagoghè, adunanza. È il
Stanza spesso sotterranea, o comunque di quali rappresenta una delle sfere celesti se­ luogo in cui gli Ebrei si radunano per prega­
difficile accesso, dove venivano sepolti i per­ condo l’antica concezione tolemaica che ve­ re e leggere i testi sacri.
sonaggi di maggior riguardo. deva la Terra al centro dell’universo e i pia­ Sindacalmente. Secondo quanto previsto dai
Seràpe. Capo di abbigliamento messicano, poi neti, il Sole e le stelle inglobati in sfere tra­ sindacati, dal greco antico syndicos, rappre­
diffusosi anche tra i Nativi americani, costi­ sparenti e ruotanti attorno alla Terra. sentante di una comunità. I sindacati, infatti,
tuito da una coperta multicolore indossata Sfinge. Dal greco sphìnx, mostro mitologico sono degli organismi elettivi dei lavoratori,
solo dagli uomini. che presso gli Egizi aveva corpo di leone e grazie ai quali questi possono rivendicare
Serliàna. Motivo architettonico a tre aperture testa d’uomo (androcefala (v.)) o, a volte, unitariamente i propri diritti, contrattando i
di cui quelle laterali sono trabeate e quella anche di ariete (criocèfala). Statue di sfingi salari e le condizioni di lavoro con i propri
centrale è sormontata da un arco a tutto se­ (spesso colossali) venivano poste simboli­ datori di lavoro.
sto (v.). Il termine è entrato nell’uso perché camente a guardia delle piramidi o dei tem­ Sinecìsmo. Dal greco synoikèo, coabitare.
il motivo architettonico a cui si riferisce, pli. Nell’antichità, formazione di una nuova città
benché conosciuto e impiegato fin dall’epo­ Sfumato. Indica sia il passaggio graduale e im­ per allargamento e progressiva fusione di
ca romana, venne descritto per la prima vol­ percettibile dall’ombra alla luce, ottenuto preesistenti insediamenti vicini.
ta nel trattato d’architettura di Sebastiano sfumando il segno del carboncino, sia la per­ Sinédrio. Dal greco synèdrion, assemblea.
Serlio. dita graduale della precisione dei contorni, Presso gli antichi Ebrei, supremo organo le­
Serpentino. Tipo di marmo di colore verde in­ che non sono più netti e continui ma deline­ gislativo e giurisdizionale.
tenso (da cui il nome, in analogia alla pelle ati da infinite linee spezzate. Sinistrórsa. Dal latino sinìster, sinistro e vèr-
di taluni serpenti), particolarmente adatto Sfumino. Utensile da sfregare sul disegno per sus, direzione. Scrittura che si sviluppa da
come materiale da costruzione e da rivesti­ ammorbidirne i contorni. In origine consiste­ destra verso sinistra, al contrario della no­
mento. va in un piccolo rotolo di pelle, ma oggi si stra che va da sinistra a destra.
Serràglia. Concio situato nella parte più eleva­ utilizza un rotolo di carta con un’estremità Sinònimo. Dal greco synònymos, composto di
ta dell’arco (v.). È detto anche concio di chia­ appuntita. sýn (particella che esprime identità) e òno-
ve (v.). Sibìlla. Dal greco Sìbylla, nome con cui gli an­ ma, nome. Letteralmente «stesso nome» ov­
Servi di Maria (o Serviti). Ordine religioso sor­ tichi Greci chiamavano le donne ritenute ca­ vero «dall’identico significato».
to a Firenze nel 1240 a opera dei cosiddetti paci di predire il futuro. Nella tradizione cri­ Sintonìa. Dal greco syntonìa, accordo di suoni,
Sette Santi Fondatori, sette nobili cittadini ai stiana esse impersonavano l’attesa del Cri­ composto di sýn, con, e tònos, tòno. Signifi­
quali il 15 agosto 1233 sarebbe apparsa in sto nel mondo pagano. ca armonia, coerenza.
visione la Beata Vergine. La Regola, derivata Siceliòta. Dal greco Sikeliòtes, abitante della Sinuosamente. Dal latino sìnus, seno, insena­
da quella agostiniana, fu definitivamente ap­ Sicilia. Relativo alle colonie greche in Sicilia. tura. In modo sinuoso, cioè con un armonio­
provata nel 1304. Essa prevede un culto ma­ Sifìlide. Malattia infettiva a trasmissione ses­ so alternarsi di curve ora concave e ora con­
riano particolarmente intenso e una forte suale che colpisce diffusamente l’organi­ vesse.
opera di apostolato, evangelizzazione e mis­ smo, spesso anche con gravi ripercussioni Sinusoide. Curva matematica rappresentativa
sionariato. sul sistema nervoso. della funzione trigonometrica seno.
Servitù della gleba. Letteralmente: servitù del­ Sigillatùra. Operazione eseguita con l’apposi­ Skyphos o scìfo. Coppa con corpo a tronco di
la terra, condizione servile per la quale, nel zione di piccole fasce di piombo. Queste, cono rovesciato, pareti leggermente bomba­
corso del Medioevo, i contadini erano obbli­ schiacciate con speciali pinze sui nodi delle te e bocca larga, dotata di due anse (v.) sim­
gati a vivere e a lavorare alle dipendenze del stringhe che legavano i rotoli, davano la ga­ metriche oblique.
signore feudale che possedeva la terra e che ranzia che nulla potesse essere riaperto (e, Skyline. Termine inglese composto da sky, cie­

Glossario

31
lo, e line, linea (letteralmente, linea del cie­ Speleologìa. Dal greco spèlaion, spelonca, ca­ dai rappresentanti del clero, della nobiltà e
lo). Indica il profilo all’orizzonte di un ogget­ verna e lògos, parola, concetto. Scienza che della borghesia.
to, in particolare di una città. Lo skyline di studia la formazione, le caratteristiche e lo Statóre. Questo appellativo vuol dire «colui
una città può essere misurato sommando il sviluppo di grotte e caverne naturali. che ferma la fuga».
numero di piani di tutti gli edifici superiori a Sperequazione. Dal latino peraequàre, pareg­ Statuale. Dal latino status, condizione, posi­
una certa altezza. giare. Con suffisso «s», negativo, sta a signi­ zione. Relativo allo Stato inteso come entità
Slavàto. Dal verbo lavare. Anche nel senso fi­ ficare una differenza ingiusta. giuridica e politica.
gurato di sbiadito, pallido, smorto. Spigolatrìce. Dal latino spica, spiga. Colei che Stele. Dal greco stèle, cippo. Lastra di pietra o
Smalto. Tecnica decorativa che accoppia le pa­ spigola, cioè che raccoglie le spighe di grano di marmo, decorata con incisioni (v.), basso­
ste vitree ai metalli. Il sistema più antico di rimaste a terra dopo la mietitura. rilievi (v.) o scritte, infissa verticalmente nel
applicazione è quello detto cloisonné (tra­ Spina. Nel circo romano, struttura che divideva terreno a ricordo di un personaggio o di un
mezzo) consistente nel riempire piccoli alve­ in due parti longitudinali uguali l’intero com­ evento particolarmente significativi.
oli (spazi limitati da paretine metalliche det­ plesso risevato alle corse dei carri. Stemperare. Sinonimo di diluire. Per similitudi­
te cloisons) con lo smalto (vetro polverizzato Spinapésce. Tecnica di costruzione che consi­ ne, rendere più fievole, meno rigida l’impec­
misto a piccole quantità d’acqua). Per fusio­ ste nel disporre dei ricorsi di mattoni verti­ cabile geometria.
ne la pasta aderisce alle pareti e al piano calmente di seguito ad altri collocati di piat­ Stendàrdo. Presso i Sumeri, pannello orna­
della lamina. L’effetto complessivo è quello to. mentale a doppio fronte, cioè decorato sia
di una minuscola decorazione a mosaico Spoglio. Dal latino spoliàre, portare via i resti. davanti sia dietro, rappresentante cerimonie
(v.). I supporti possono essere di rame, Materiale edilizio ricavato dalla spoliazione di corte, parate militari, riti religiosi e scene
bronzo (v.), argento e oro. La pasta vitrea di altri edifici preesistenti. di vita quotidiana.
non aderisce al platino. Spólvero. Tecnica che consente di riportare un Stereoscòpica. Da stereoscopìa, composto dal
Socialismo scientifico. Così definito perché i disegno su un supporto pittorico (tavola, greco stereòs, fermo, solido e skopìa deriva­
principi su cui si basava venivano fatti deri­ muro) forandone i contorni con la punta di to da skopòs, bersaglio. È la percezione del
vare dall’analisi scientifica dei rapporti eco­ uno spillo e poi tamponandolo con polvere rilievo di un oggetto (del suo essere solido,
nomici. Da questa prendeva le mosse la pro­ di carbone; questa, passando attraverso i tridimensionale) che si ha dalla visione bino­
grammazione rivoluzionaria che avrebbe do­ forellini, lasciava una traccia del disegno culàre (determinata, cioè, attraverso i due
vuto portare il proletariato a rovesciare la sulla superficie da dipingere. occhi).
borghesia instaurando un sistema sociale Sporto. Dal latino exporrìgere, estendere. Par­ Stereotipàto. Deriva da stereòtipo (dal greco
senza più privilegi né classi. te di un edificio, solitamente corrispondente stereòs, fermo, solido e tỳpos, stampo, per
Socialismo utopistico. Fu così chiamato per a una stanza o a una porzione di essa, che estensione «riprodotto col metodo della
l’irrealizzabilità delle sue proposte in quanto sporge dalla superficie della facciata verso stampa»). Si usa soprattutto in senso figura­
tese non tanto all’emancipazione di una par­ la via, sorretta da travi a sbalzo o da menso­ to, per indicare qualcosa che viene mante­
ticolare classe sociale (quella del proletaria­ le (v.) in pietra. nuto per abitudine senza un autentico valore
to), ma di tutta l’umanità. Con l’impiego degli sporti si incrementa la espressivo.
Solàrium. Dal latino sol, sole. Terrazza attrez­ superficie utile senza necessità di sopraele­ Stile. Col termine «stile», in pittura, intendia­
zata, protetta da sguardi indiscreti e adibita vare l’edificio. mo un certo modo particolare di dipingere di
ai bagni di sole, a fini curativi o di relax. Squillante. In analogia con il significato musi­ un determinato artista (o di un dato gruppo
Sommoscàpo. Diametro del collarino (v.) della cale, indica colori vivaci o accostati in modo di artisti detto anche «scuola»), che rende le
colonna. tale da mettersi in risalto a vicenda. sue opere distinguibili da quelle degli altri.
Sonno. Per i Greci il Sonno, in greco Hypnos, Stabiles. Opere scultoree costituite da struttu­ Possiamo adoperare questo termine anche
era una divinità. Era figlio della notte e ge­ re fisse e immobili, realizzate in acciaio da in relazione alle caratteristiche e ai modi del­
mello di Thànatos, la Morte, con cui abitava. Alexander Calder. la pittura di un preciso e individuabile perio­
Il Sonno era una divinità benigna che porta­ Stabiles-mobiles. Opere scultoree realizzate do (ad esempio: «stile romanico», «stile go­
va ristoro all’uomo col riposo facendogli di­ da Alexander Calder, costituite dalla combi­ tico»).
menticare il dolore. nazione di stabiles (v.) e di mobiles (v.). Stilobàte. Dal greco stýlos, colonna e bathus,
Sórdido. Dal latino sòrdes, sporcizia. Sporco, Staffa. Voce di origine longobarda che indica profondo, cioè «basamento della colonna».
sudicio; anche nel significato figurato di tur­ ciascuno dei due arnesi di ferro pendenti Parte superiore del crepidoma (v.) che costi­
pe, corrotto, moralmente indegno. dalla sella, nei quali si mette il piede salen­ tuisce il piano orizzontale su cui poggiano le
Sorriso arcaico. Viene così definito il sorriso do a cavallo o ve lo si tiene appoggiato nel colonne.
misterioso che increspa appena le labbra di cavalcare. Di conseguenza lo staffato, nel Stilòforo. Dal greco stýlos, colonna e phoròs,
molte statue greche del periodo arcaico. linguaggio equestre e militare è colui che è portatore, portatore di colonna. Scultura a
Sostruzióne. Dal latino substrùere, costruire rimasto impigliato nella staffa. forma umana o animale avente la funzione
sotto, sottofondare. Massicce strutture co­ Stàmnos o stàmno. Vaso assai capace con cor­ di sorreggere una colonna.
perte con volte a botte, in parte interrate e po piriforme, strozzatura al piede e bocca Stìmmate. Dal greco stìzein, imprimere segni.
in parte fuori terra, che avevano originaria­ larga, dotato di due anse (v.) simmetriche Le cinque piaghe del corpo di Cristo inferte
mente la funzione, in presenza di terreni orizzontali od oblique. alle mani, ai piedi e al costato durante la
scoscesi, di sostenere i piani sovrastanti. Stampa a caratteri mobili. Tecnica di stampa crocifissione. Secondo la tradizione cristiana
Sovradimensionamento. Dal verbo sovradi- secondo la quale ciascun carattere è realiz­ esse si sono miracolosamente trasmesse an­
mensionare, costruire con dimensioni ecces­ zato singolarmente in piombo e unito agli al­ che a San Francesco.
sive, superiori alle reali esigenze statiche. tri in modo da comporre le varie frasi del te­ Stìpite. Dal latino stìpes, palo. Ciascuno dei
Sovrano temporale. Sovrano di uno stato ter­ sto. Una volta stampate le copie volute i di­ due elementi verticali (detti anche piedritti
reno. Deporre il pontefice come sovrano versi caratteri possono essere riutilizzati per (v.)) che delimitano una porta o una finestra
temporale voleva dire distinguere fra potere comporre altri testi o, se deteriorati, fusi per sorreggendone l’architrave (v.).
temporale e potere spirituale (derivante al ricavare altri nuovi caratteri. Stòla. Dal greco stolè, abito. Veste lunga fino
papa dall’essere vicario di Cristo in terra e Stampa serigrafica. Procedimento meccanico ai piedi, chiusa da una fibbia su ogni spalla.
capo della Chiesa Cattolica e Apostolica Ro­ di stampa anche a più colori realizzato utiliz­ La si portava con una cintura al di sotto del
mana). zando matrici in tessuto di seta. Con speciali seno e una all’altezza delle anche.
Spaesaménto. Termine che indica il disagio e colle si ricoprono le parti che non devono es­ Storicismo. Ripresa di stili costruttivi e aspetti
l’imbarazzo di chi si trova al di fuori del pro­ sere colorate, poi si spruzza il colore sulla formali propri di epoche storicamente lonta­
prio ambiente. tela così trattata. Il colore passa uniforme­ ne.
Spalla. Struttura di appoggio di un ponte (v.). mente, attraverso le fibre della seta, sul sot­ Storicistico. Analisi, indagine, metodo o rifles­
Speculare. Dal latino spèculum, specchio. Che tostante foglio di stampa, mentre le parti sione che tenga conto dello svolgimento dei
mostra perfetta simmetria, come se si trat­ trattate, essendo divenute impermeabili, ri­ vari avvenimenti storici, rapportando rigoro­
tasse di un’immagine riflessa in uno spec­ mangono bianche. samente ad essi ogni deduzione e ogni con­
chio. Stati Generali. Assemblea consultiva formata clusione.

Glossario

32
Strada romana. Le strade romane, che mette­ notte di vento, una tormenta di neve), quan­ bula, tavola. Nella casa romana (v.), ambien­
vano in comunicazione Roma con le altre cit­ do le sensazioni che ne derivano «tendono a te di rappresentanza.
tà italiane e, successivamente, con le altre colmare l’animo di un orrore dilettevole». Tappezzerìa. Viene intesa non solo come ten­
città dell’Impero, sono fra le opere che più Nella sensibilità romantica il sublime si pone daggi e rivestimento di elementi di arredo
hanno resistito al trascorrere del tempo. La dunque all’estremo limite superiore della (seggiole, troni, letti), ma anche come rive­
strada era larga in media 3 metri e si compo­ percezione del bello. Dove perfezione, gra­ stimento di pareti, in alternativa agli arazzi.
neva di tre strati: quello inferiore di ciottoli, zia e armonia confinano con lo smarrimento Tarsìa. Dall’arabo tarsi, incrostazione. Decora­
quello intermedio di sabbia e ghiaia, e infine della nostra mente, incapace di percepire ra­ zione realizzata con pezzi di marmo (o di le­
la pavimentazione superiore, formata da zionalmente sensazioni così intense e asso­ gno) di diversi colori, sagomati in modo da
ciottoli arrotondati e da lastre più o meno lute, là si affaccia il sublime, che è nel con­ incastrarsi perfettamente fra di loro secondo
grandi di pietra. tempo piacere e dolore. un determinato disegno.
Sublime Porta. Altro nome con cui veniva desi­ Tavolétta. Dal latino tàbula, tavola. Supporto in
gnato l’impero ottomano. argilla (v.) di forma quadrata o rettangolare
Suburbano. Dal latino sub, sotto e urbs, città; sul quale si incidono gli ideogrammi con uno
vuol dire «nelle immediate vicinanze della stìlo (stecco appuntito) di canna. Successiva­
città». Possedere una villa suburbana – in mente la tavoletta viene fatta essiccare al so­
aggiunta al palazzo cittadino – era, nel Cin­ le e talvolta anche cotta, al fine di renderne
quecento, indice di particolare potenza e di­ indelebili le incisioni e di consentirne l’agevo­
stinzione. le archiviazione in appositi scaffali di legno.
Suffragio universale. Dal latino suffragàre, vo­ Tavolòzza. Supporto su cui i pittori preparano
tare. Forma di elezione che prevede la parte­ i colori. Per estensione indica la gamma dei
cipazione di tutti i cittadini maggiorenni colori di cui un artista fa uso.
3
aventi diritto di voto, a prescindere dalla Teatìni. Ordine religioso fondato nel 1524 da
2 classe sociale di appartenenza e dalle ric­ San Gaetano di Thiene e da Giampietro Ca­
chezze possedute. Nel caso specifico non si rafa (papa col nome di Paolo IV), vescovo di
trattava di vero e proprio suffragio universa­ Chieti, da cui l’appellativo di Teatini (Tèate è
1
le in quanto le donne erano ancora escluse il nome latino di Chieti).
dal diritto di voto. Teatro greco. Luogo all’aperto in cui si svolge­
Suntuàrio. Dal latino sumptus, lusso. Relativo vano le rappresentazioni teatrali, commedie
1. Ciottoli a produzione di oggetti di pregio e sfarzosi. e tragedie, con grande partecipazione di un
2. Sabbia e ghiaia Suppedàneo. Panchetto poggiapiedi. pubblico attento ed esigente. Caratteristica
3. Pavimentazione
Susanna e i Vecchioni. Secondo l’Antico Testa­ del teatro greco era la collocazione dello
mento (Daniele, 13) la bellissima Susanna, spazio destinato al pubblico, il koilon (v.),
moglie del ricco babilonese Ioàchim, era una poggiante contro il declivio di una collina.
giovane di grande virtù e purezza. Accadde
Strage degli Innocenti. Rappresentazione del che due vecchi giudici, invaghitisi della don­
racconto evangelico secondo cui Erode, per na, si fecero rinchiudere nel giardino del suo
essere certo della morte di Gesù, fece truci­ palazzo quando ella, credendosi sola, si era
dare tutti i bambini di Betlemme al di sotto spogliata per fare il bagno. Dopo averla a
dei due anni (gli innocenti, appunto). lungo spiata si fecero avanti per possederla,
Strale. Dal longobardo stràl. Voce letteraria ma, poiché Susanna non aveva voluto accon­ 4
che significa «dardo, freccia». discendere alle loro turpi voglie, fu da questi 3
Strappare. Poiché l’affresco (v.) è dipinto diret­ vendicativamente accusata di essersi intrat­
2
tamente sulla parete, quando questa si de­ tenuta in segreto con un amante. Poiché il
teriora a causa del tempo o dell’umidità an­ marito e il popolo credettero alla falsa ver­
che la pittura ne soffre. Si esegue allora il sione dei giudici la giovane venne condanna­
cosiddetto strappo (o distacco) dell’affresco. ta, secondo la barbara usanza del tempo, al­
Si tratta di una complessa tecnica consisten­ la lapidazione. Solo il provvidenziale inter­
1
te nell’incollare l’affresco a una robusta tela vento del giovane profeta Daniele fece emer­
e di strapparlo dal muro assieme all’intona­ gere la squallida menzogna dei due vecchi 5 7 8 7 5
co allo stesso modo in cui, premendo del na­ giudici che, a loro volta, vennero giustiziati. 6
stro adesivo sulla pagina di un giornale e ti­ Suspensùra. Nelle terme (v.) erano le pavimen­
rando bruscamente, lo scritto rimane attac­ tazioni sospese sotto le quali si trovavano
cato al nastro adesivo. Grazie a speciali di­ gli ipocàusti (v.), spazi che contenevano i fo­
luenti, la colla usata per lo strappo viene poi colari che servivano al riscaldamento dell’ac­
sciolta e l’affresco ricomposto su una super­ qua. 1. orchèstra 4. kerkìdes 7. paraskènia
ficie solida che può essere un altro muro o, Svàstica. Da suàsti, che in sànscrito significa 2. koilon 5. pàrodoi 8. proskènion
3. diazòmata 6. scena
più spesso, uno speciale supporto ligneo. «felicità». Simbolo geometrico antichissimo
Strigilatùra. Lavorazione a scanalature arcua­ consistente in una croce a bracci eguali che Teatro romano. Luogo all’aperto in cui si svol­
te, simili allo strigile (v.). presenta, alle quattro estremità, dei prolun­ gevano le rappresentazioni teatrali, comme­
Strìgile. Dal latino strìgilis, derivante dal greco gamenti disposti ad angolo retto. Originaria­ die e tragedie. A differenza del teatro greco
stlegghìs. Strumento metallico composto da mente (e ancora oggi per molte religioni (v.), quello romano presenta la cavea (v.)
un manico dritto e una parte terminale cur­ dell’India) simbolo solare di luce e di gioia, poggiante su una struttura muraria.
va. Veniva fatto passare sugli arti per deter­ ha assunto un tetro significato di morte da Tecnica mista. Tecnica pittorica che consiste
gerli dopo un bagno o dopo una gara. quando Adolf Hitler la scelse, negli anni nell’uso, nello stesso dipinto, di tecniche di­
Stucco. Impasto colloso e facilmente modella­ Trenta del secolo scorso, quale emblema del verse (ad esempio tempera (v.) e acquerello
bile formato da calce, sabbia, polvere di nazionalsocialismo. (v.)).
marmo e acqua. Tela cerata. Particolare tipo di tessuto imper­
Sublìme. Secondo la definizione di Edmund meabile che, quando non erano stati ancora
Burke (1729-1797), scrittore e uomo politico T inventati i materiali plastici, veniva impiega­
inglese, il sublime consiste in quel misterio­ Tabernàcolo. Vedi Ciborio. to nella confezione di impermeabili, tende e
so e affascinante insieme di sensazioni che Tableau-vivant. Espressione francese. Coreo­ tovaglie da esterni. L’impermeabilizzazione
è possibile provare solo di fronte a certi grafia con più personaggi in posa a formare avveniva mediante bagni in sostanze a base
grandiosi spettacoli naturali (un tramonto una sorta di quadro vivente. di paraffina o cera, da cui il nome.
infuocato, una tempesta impetuosa, una Tablìno. Dal latino tablìnum, diminutivo di tà-

Glossario

33
Telefo. Figlio di Eracle e di Auge, figlia del re di Tempio ionico. Nell’antica Grecia, tempio co­ Téssere. Elementi costitutivi del mosaico (v.).
Alea. Auge, consacrata ad Atena perché non struito secondo i dettami dell’ordine ionico Si tratta di pietre dure, terra cotta (anche co­
si compisse un oracolo, fu violentata da Era­ (v.). lorata) e ciottoli di forma parallelepipeda.
cle ubriaco. Nato il bambino, la madre venne Tènia. Dal greco tainìa, nastro, benda. Nell’or­ Tetramòrfo. Dal greco tèttares, quattro e mor-
abbandonata alle acque del mare e il bimbo dine dorico (v.), elemento che separa l’archi­ phè, forma.
fu esposto sul monte Partenióne dove, allat­ trave (v.) dal fregio (v.). Tetràstilo. Dal greco tèttares, quattro e stýlos,
tato da una cerva, ebbe salva la vita. Tensostruttura. Struttura di copertura fissa colonna. Tempio con quattro colonne sul
Teléro. Dipinto su tela, di grandi dimensioni da rea­lizzabile in materiali vari (soprattutto me­ fronte anteriore.
applicarsi alle pareti o soffitti in sostituzione tallo e plexiglas), tenuta in opera da tralicci Thòlos. Sala circolare costituita da una pseu­
dell’affresco (v.). I vantaggi rispetto a questo e tiranti di acciaio ancorati al suolo, quasi a docupola ogivale, caratteristica delle tombe
erano molteplici. Innanzitutto potevano es­ formare un’enorme tenda solida. Viene im­ micenee.
sere impiegati colori a olio, più brillanti. In piegata soprattutto per la copertura di gran­ Thymèle. Nel teatro greco (v.), altare attorno al
secondo luogo l’opera poteva essere realiz­ di impianti o di spazi a scala urbana. quale si muoveva il coro.
zata a bottega e senza la preoccupazione di Teorizzazione. Enunciare i principi di una certa Tibùrio. Dal latino medioevale tibùrium, grotta.
non poter correggere gli errori. Infine, so­ scienza e metterli assieme, riunirli. Struttura di copertura esterna di una cupola
prattutto a Venezia, dove furono molto usati Teosofìa. Dal greco Theòs, dio, e sophìa, sa­ (v.), avente anche lo scopo di contenere le
dal Quattrocento in poi, i teleri si dimostra­ pienza; letteralmente scienza che concerne spinte.
rono meno sensibili degli affreschi ai guasti Dio o le cose divine. Attualmente indica la Tìmpano. Dal greco týmpanon, timpano, stru­
provocati dall’umidità e dalla salsedine. dottrina e il movimento a carattere religioso mento musicale a percussione, anticamente
Tèmenos. Nel tempio romano, recinto sacro. propugnati dalla Società Teosofica, fondata di forma triangolare. Elemento triangolare
Temerità. Atteggiamento di chi affronta un pe­ a New York nel 1875 da E.P. Blavatskij. La formato dalle due falde del tetto, in corri­
ricolo senza badare alle conseguenze con­ teo­sofia ritiene che tutte le religioni derivino spondenza dei lati minori del tempio greco.
nesse, con eccessiva audacia, ovvero da in­ da un’unica verità divina conosciuta solo da L’altezza è pari a circa un ottavo della base.
cosciente. alcuni grandi iniziati e di cui, nel corso dei Tintóre. Dal latino tìngere. Colui che tinge le
Temìstocle. Uomo politico e generale (Atene, secoli e in base alle condizioni culturali del pezze di lana e di seta acquistate allo stato
ca 528 a.C.-Magnesia al Meandro, ca 462 tempo, sono state divulgate alcune parziali grezzo al fine di renderle più belle e prezio­
a.C.), dal 493 al 492 a.C. fu arcónte, cioè su­ idee. In base alle credenze teosofiche il fine se. I colori impiegati erano di origine vegeta­
premo comandante militare di Atene. Uomo dell’uomo è il ricongiungimento con l’Uno le o minerale e i particolari procedimenti di
di grande intuito politico, contribuì alla vitto­ dal quale deriva lo stesso Creatore che ha lavorazione, gelosamente tramandati di pa­
ria di Salamina battendosi, in seguito, per il dato origine all’universo. Le verità più pro­ dre in figlio, resero famosi in tutto il mondo
primato di Atene su Sparta. Inviso a parte fonde possono essere raggiunte non per le stoffe e i broccati italiani (soprattutto di
dell’oligarchia ateniese, fu però allontanato mezzo della sola ragione, ma per il tramite Firenze, Lucca e Venezia). Questa attività fu,
dalla sua città (ca 471 a.C.) e morì esule della meditazione, delle esperienze mistiche fin dal Medioevo, una delle più importanti e
presso la corte di Artasèrse I. e dello stile di vita. remunerative.
Tèmpera. Dal latino temperàre, mescolare. Tepidàrium. Nelle terme (v.) romane, piccolo Tirannide. Dal greco týrannos, tiranno, signore
Tecnica pittorica che consiste nella miscela­ ambiente riscaldato in cui si trovavano va­ assoluto. Forma di governo in cui il potere è
zione di pigmenti (v.) con una sostanza ag­ sche con acqua tiepida. nelle mani di una sola persona che lo eserci­
glutinante (v.) a base di acqua, lattice e al­ Tergàle. Da dietro, posteriore. Dal latino tèr- ta in modo dispotico.
bume d’uovo. gum, dorso. Tocchi virgolati. Pennellate brevi e veloci date
Tempera su tavola. Particolare tipo di pittura a Terme. Dal greco thèrmai, sorgenti calde. depositando sulla tela linguette di colore
tempera (v.) realizzata su tavole di legno ap­ Nell’antica Roma con tale termine si indica­ aventi forma simile a piccole virgole.
positamente sagomate (di solito a forma ret­ vano i grandi complessi bagni pubblici (e Toga. Mantello di forma semicircolare che i Ro­
tangolare o a croce) e preparate con un ido­ non, come oggi, impianti che sfruttano ac­ mani portavano sopra la tunica.
neo sottofondo liscio in gesso
27
o stucco (im­ que dai poteri curativi). Tomba a dado. Tomba etrusca ipogea (v.) con
primitùra).
18 17
Terminale. Allargamento alle estremità dei un ingresso monumentale di forma cubica in
19
Temperanza. Dal latino temperàre, moderare. bracci del crocifisso ligneo (v.). tufo.
È la capacità di comportarsi con saggezza26 ed Terra di Lavoro. Dal latino Terra Lebòriae, anti­ Tomba a edicola. Dal latino aedìcula, tempiet­
equilibrio, senza lasciarsi andare ad alcun co territorio che si estendeva a settentrione to. Tomba che ha la forma di un tempietto in
12
eccesso. 11
dei Campi Flegrèi (Napoli). Termine geografi­ miniatura, di piccole dimensioni e composta
Tempio corinzio. Nell’antica Grecia, tempio co­ 25 co con il quale si designa l’attuale provincia per lo più di una sola camera.
struito secondo i dettami dell’ordine corinzio di Caserta. Tomba a tumulo. Tomba che, una volta costrui­
(v.). Terramàre. Capanne sopraelevate poste sulla ta, viene ricoperta da un tumulo di terra, in
Tempio dorico. Nell’antica Grecia, tempio co­ terraferma, diffuse soprattutto nella Pianura modo da formare una sorta di collinetta arti­
strui­to secondo i dettami dell’ordine dorico 5
Padana tra il XIV e il XII sec. a.C. Sing. ter­ ficiale.
(v.). 27 ramàra. Tonalismo. V. pittura tonale.
Terre colorate. Materie prime naturali utilizza­ Topografia. Dal greco topographìa, composto
18 17 19

te per la preparazione di pigmenti (v.). Anti­ di tòpos, luogo e graphìa, scrittura. Rappre­
26

26
4
22 24
20 12

23
21 11 camente i colori più usati erano il rosso sentazione grafica su un piano di un dato
(estratto da argille ricche di ferro), i bruni e i territorio.
25
14
16
3
13
15 gialli (a loro volta estratti da particolari terre Torah. In ebraico legge. I cinque libri della leg­
del deserto). A ciò si aggiungevano il nero ge ebraica corrispondenti al Pentateuco (dal
10
9 5
2
8
4
(ricavato dal nerofumo o dal manganese) e il greco pénta, cinque e téuchos, astuccio; let­
7 bianco (carbonato di calcio). Rarissimi erano teralmente «contenitore dei cinque libri del­
3
invece il verde e il blu (ottenuti dalla polve­ la legge»). Si tratta, più precisamente della
2 rizzazione di miscele segrete a base di lapi­ Genesi (v.), dell’Èsodo, del Levìtico, dei Nù­
6 7 slazzuli, malachìte e minerali di rame). Oggi meri e del Deuteronòmio.
1
si usano anche materie prime di origine sin­ Tórnio. Elementare macchina utensile costitui­
6 tetica. ta da un piatto girevole, mosso solitamente
Tesoro. Il Tesoro (dal greco thesauròs, tesoro, con i piedi, sul quale il vasaio può lavorare
plurale thesauròi) è un piccolo sacrario eret­ qualsiasi pezzo in modo veloce e uniforme
1. Rampa di accesso 11. Architrave
1. Rampa di(epistilio) 20.(epistilio)
Frontone20.
to in prossimità di un importante santuario Tòro. Dal latino tòrus, cordone attorcigliato.
accesso 11. Architrave Frontone
2. Peristasi 12. Fregio 21. Timpano
2. Peristasi 12. Fregio
3. Pronao 13. Tenia 21. Timpano22. Gronda (sima)
4. Cella (naos) 14. Trìglifo frontale
3. Pronao 13. Tenia 22. Gronda (sima)
destinato alla conservazione di preziosi og­ Modanatura (v.) architettonica convessa a
5. Stilobate 15. Regula con gocce 23. Cornice (geison)
4. Cella (naos) 14. Trìglifo
6. Grappe in bronzo
7. Rocchio
(guttae)
16. Metopa
frontale orizzontale
24. Cornice (geison)
5. Stilobate 15. Regula
8. Fustocon gocce 17. Tetto 23. Cornice (geison)
di colonna obliqua
6.
7.
Grappe in bronzo
Rocchio 16.
9. Collarino
(guttae)
10. Capitello
Metopa
18. Capriata lignea
19. Tegole
25. Antefissa
orizzontale
26. Acroterio angolare
24. Cornice (geison)
27. Acroterio terminale getti donati da una singola città alla divinità. forma di grosso disco a profilo semicircola­
8.
9.
Fusto di colonna
Collarino
17.
18.
Tetto
Capriata lignea
obliqua
25. Antefissa Generalmente ha in pianta la forma di un re, nella colonna a base attica (v.).
10. Capitello 19. Tegole 26. Acroterio angolare
27. Acroterio terminale tempio in antis (v.). Tòrques. Collare metallico ritorto tipico delle

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popolazioni galliche. Si ritrova nella scultura Travata ritmica. Si ha in corrispondenza di una Trompe-l’oeil. Termine francese che significa
del Galata morente. variazione regolare della scansione metrica «inganna l’occhio» (da tromper, ingannare).
Torre del Mangia. Campanile del Palazzo co­ delle campate. Indica una pittura che, in base a espedienti
munale di Siena. Secondo la tradizione l’ap­ Tre quarti. Nei ritratti, la testa si dice disposta illusionistici, induce l’osservatore a credere
pellativo deriva dal soprannome di un certo «di tre quarti» quando è raffigurata legger­ di stare guardando oggetti reali.
Giovanni Ducci, che fu il primo campanaro mente ruotata su un lato. Tufàceo. Costituito di tufo (dal latino tòphus).
della torre. Egli, infatti, veniva chiamato dai Trìade. Dal greco triàs, tre. Insieme formato da Il tufo è un tipo di roccia derivante dall’accu­
Senesi «Mangiaguadagni» o, più semplice­ tre elementi. Nella fattispecie è riferito a tre mulo di detriti vulcanici e di frammenti cal­
mente, «Mangia», in quanto era solito sper­ delle principali divinità egizie. carei e silicei. Ha colore giallastro e struttura
perare l’intero stipendio in osteria con gli Trìbunal. Nel teatro romano (v.), tribuna sovra­ porosa. Ha una buona resistenza e un’otti­
amici. stante l’aditus maximus (v.). Pl. tribunàlia. ma lavorabilità, che lo rendono anche un ec­
Torre di Babele. Secondo la tradizione biblica Tribunale dell’Inquisizione. Fu istituito nel cellente materiale da costruzione.
(Genesi (v.), 11, 1-9) tale torre, innalzata al fi­ 1542 da papa Paolo III per giudicare sulle Tumulazione. Dal latino tumulàre, seppellire
ne di raggiungere Dio, fu da questi distrutta materie di fede. Occorre distinguere tale In­ sotto un tumulo. Seppellimento di un cada­
per punire la presunzione degli uomini. Qua­ quisizione sia da quella medioevale (nata tra vere in un sarcofago disposto entro camere
le ulteriore punizione per la superbia dimo­ la fine del XII e l’inizio del XIII secolo per funerarie appositamente costruite o in nic­
strata, Dio confuse i linguaggi dei costrutto­ combattere l’eresia valdese e càtara) sia da chie scavate nella roccia.
ri, condannandoli alla reciproca incompren­ quella spagnola (voluta nel 1478 dai reali di Turiferàrio. Colui che regge il turìbolo (dal lati­
sione. Con questa narrazione le Sacre Scrit­ Spagna per combattere gli ebrei spagnoli). no tus, incenso e fero, porto), contenitore
ture spiegano l’origine delle diverse lingue. Tribùto. Dal latino tribùere, ripartire fra le tri­ spesso in argento e, comunque, sempre ric­
Babele, infatti, deriva dall’ebraico bàlal, con­ bù, attribuire. È ciò che si dà per adempiere camente decorato e sospeso a delle catenel­
fondere, che ha la stessa radice di bàbilu, a un obbligo. le. Serve a spargere l’aroma dell’incenso du­
babilonia, cioè confusione. Triclìnio. Dal latino trêis, tre e klìne, letto, di­ rante le celebrazioni liturgiche.
Torre scalare. È una torre che ospita esclusiva­ vano. Insieme di tre divani che, disposti at­ Turrìta. Dal latino tùrris, torre. Significa «ricca
mente le scale. torno a un tavolino, costituivano costituiva­ di torri».
Torrentiniana. Edizione così detta perché edita no il «tavolo da pranzo» di Etruschi e Roma­ Tutankhamon. Faraone morto poco più che
a Firenze da Lorenzo Torrentìno, nome italia­ ni. adolescente, dopo appena nove anni di re­
nizzato del fiammingo Laurens Leenaertsz Triclìnium. Nella casa romana (v.), la sala da gno, intorno al 1345 a.C. La sua straordinaria
van der Beke (?-1563), stampatore ducale pranzo. notorietà è legata al fatto che la sua tomba
dal 1547. Tricónco. Dal greco trèis, tre e kònche, conca, ipogea (v.), unica fra tutte le altre sepolture
Torsióne. Rotazione secondo due sensi oppo­ abside (v.). Costruzione con pianta a croce faraoniche, è stata rinvenuta praticamente
sti. che si sviluppa attorno a un vano centrale, intatta e non saccheggiata, nel 1922, dall’ar­
Tòrtile. Dal latino torquère, tòrcere. Di colonna per lo più quadrato, su tre lati del quale si cheologo inglese Howard Carter (1874-1939).
ritorta, avente cioè forma di spirale. aprono tre absidi uguali, definendo una for­ Nell’anticamera e nelle altre tre camere della
Trabeazione. Dal latino tràbea, trave. Insieme ma triabsidàta (o trilobàta) detta anche tomba si è trovato l’intero corredo funebre
di tutti gli elementi strutturali e decorativi trìcora. del defunto, che oggi riempie più di una sala
che appoggiano sui capitelli (v.). Trìfora. Finestra a tre luci divise da due esili del Museo Egizio del Cairo.
Tràlice. Forse dal latino trìlix, composto da tre colonnette centrali. Tutéla. Dal latino tùtus, sicuro. Termine gene­
fili. Di traverso, obliquamente. Trifòrio. Nelle chiese, galleria praticabile costi­ ralmente inteso come protezione e difesa.
Transénna. Dal latino transènna, grata, infer­ tuita dal succedersi di più trifore (v.) uguali.
riata. Recinto in marmo, intagliato o trafora­ Trìglifo. Dal greco trèis, tre e glyphè, incavo,
to, che solitamente rialza e separato il pre­ scanalatura. Elemento decorativo del tempio U
sbiterio (v.) dalla navata (v.). È detto anche di ordine dorico (v.), che serviva a protegge­ Uas o was. Voce egizia che identifica lo scettro
plùteo (v.) (dal latino plùteus, riparo, spallie­ re le teste delle travi lignee. Il motivo deco­ regale del potere, attributo simbolico di dei
ra). rativo è costituito da quattro scanalature e faraoni.
Transètto. Dal latino trans, oltre, e saeptum, verticali; le due centrali sono tra loro uguali; Underground. In inglese significa sotterraneo.
recinto. Navata (v.) che taglia trasversalmen­ le due laterali, equidistanti dalle prime, sono In questo contesto assume il significato me­
te le navate longitudinali. la metà delle altre. taforico di innovativo, controcorrente, speri­
Transizione. Dal latino transìre, transitare. Trilìtico. Dal greco tri, tre, e lìthos, pietra. Prin­ mentale.
Passaggio tra due condizioni, due epoche, cipio architettonico che si basa su tre soli Unìsono. Rapporto numerico di 1:1 (uno a
due modi di vita, due situazioni. elementi; nel caso dell’architettura greca, uno).
Trasfigurazione. Il rivelarsi di Cristo quale es­ l’architrave (v.) e due sostegni verticali. Unìvoco. Dal latino tardo unìvocus, letteral­
sere divino. L’episodio è narrato dai Vangeli. Trinitàri. Ordine mendicante, detto anche della mente «chiamato solo». Che ha un significa­
Trash. In inglese immondizia. Nel gergo dello Santissima Trinità, istituito da San Giovanni to o una relazione soli e ben determinati.
spettacolo e della comunicazione indica pro­ di Matha (1160-1213) e San Felice di Valois Urbanìstica. Dal latino ùrbs, città. Attività ine­
dotti o personaggi che, nonostante uno scar­ (ca 1127-1212) a Cerfroid (Meaux), allo scopo rente allo studio, alla creazione e alla siste­
sissimo livello artistico e culturale, riescono di riscattare i cristiani fatti schiavi dai musul­ mazione dei centri urbani.
ad avere comunque un alto (anche se effi­ mani. L’Ordine fu approvato da papa Inno­ Urbanistico. Dal latino urbs, città. Relativo
mero) gradimento di massa. cenzo III nel 1198. all’urbanistica (v.).
Traslùcido. Dal latino translùcidus, che splen­ Tripùdio. Dal latino tripùdium, danza ritmica. Urbanizzazione primaria. Insieme di infrastrut­
de attraverso, composto di tràns, oltre, e Qui con il significato figurato di insieme di ture e servizi indispensabili alla residenza
lùcidus, lucido. esuberanti manifestazioni di vita e di gioia. (oggi: strade, fognature, rete idrica ecc.).
Traspòrto. Metodo drastico per riparare ai dan­ Trìstilo. Dal greco trèis, tre e stýlos, colonna, Ùro. Dal latino ùrus. Diffusissimo bovino prei­
ni che il supporto ligneo potrebbe portare (o cioè «formato da tre colonne». storico simile a un grosso toro dalle possenti
ha già portato) al dipinto, a motivo delle sue Tritóni. Divinità marine della mitologia antica, corna ricurve.
pessime condizioni che ne impediscono il nate dal dio Tritóne (metà uomo e metà pe­ Usùra. Dal latino uti, usare. L’imprestare dena­
salvataggio con una qualunque tecnica re­ sce), figlio di Poseidon e di Anfitrìte, una ne­ ro a interessi eccessivi, strozzinaggio.
staurativa. Il trasporto consiste nella distru­ reide (v.). Erano rappresentate metà uomo e Utopìa. Dal greco ou, non e tòpos, luogo, cioè
zione progressiva della tavola (operando dal metà pesce. «luogo che non esiste». Termine coniato dal
retro, ovviamente) fino a vedere la pellicola Trìttico. V. polittico. filosofo e santo inglese Thomas More nel
pittorica che, in precedenza, è stata assicu­ Tròchilo. Dal greco trochilìa, carrucola, ruota 1516 con la pubblicazione del suo libro Uto-
rata a una superficie di sostegno che ne se­ incavata. Modanatura (v.) architettonica pia, dove si parla di un paese ideale. «Uto­
gue perfettamente l’andamento. La pellicola concava a forma di canale, posta tra i due pia» si adopera per indicare un ideale, un
pittorica viene poi fissata a una tela e libera­ tori (v.), nella colonna a base attica (v.). È sogno, un’aspirazione, un qualcosa che non
ta del sostegno provvisorio. detta anche scozia (v.). può avere una pratica attuazione.

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V a fabbricarlo sono stati forse i Sumeri, già due volte a botte (v.) le cui direttrici stanno
Vallo. Dal latino vàllum, protezione, trincea. In alla fine del terzo millennio a.C. In epoca me­ sui quattro lati dell’ambiente da coprire.
senso proprio palizzata che gli antichi Roma­ dioevale il vetro veniva realizzato con la tec­ Volta a padiglione. È ottenuta dall’intersezio­
ni costruivano a rinforzo di una fortificazio­ nica della soffiatura. Dopo aver fatto fondere ne di due volte a botte (v.) che hanno le li­
ne. Si può intendere genericamente come in uno speciale recipiente (detto «crogiòlo») nee di imposta sui lati opposti dell’ambiente
argine difensivo. una sabbia silìcea (ricca cioè di cristralli di da coprire.
Vàlva régia. Nel teatro romano (v.), porta cen­ sìlice e di quarzo) si ottiene una specie di Volta a schifo. Dal germanico skif. È ottenuta
trale della scenae frons. pasta incandescente che, grazie all’aggiunta tagliando con un piano orizzontale la parte
Vangeli Apòcrifi. Dal greco apòkryphos, tenuto di terre e òssidi metallici, può assumere di­ superiore di una volta a padiglione (v.) o di
nascosto. Antico gruppo di scritti di argo­ versi colori (colorazione in pasta). A questo una volta a botte (v.) con testate di padiglio­
mento sacro, ricchi di aneddoti fantasiosi. punto si immerge un tubicino metallico ne. Quest’ultimo tipo di volta composta
Pur avendo incontrato vastissima diffusione nell’impasto e vi si soffia dentro. Il vetro si (cioè formata da più volte semplici) è costi­
nell’immaginario popolare, vennero comun­ modella quindi come un sottile globo sferico tuita da una volta a botte alla quale sono
que esclusi dal novero delle Sacre Scritture che, essendo ancora morbido, viene poi state innestate due falde di padiglione in
del Nuovo Testamento. schiacciato su un piano di marmo ottenendo corrispondenza dei lati brevi dell’ambiente
Vascolare. Dal latino vas, vaso. Inerente ai va­ un disco colorato e trasparente. Tali dischi, da coprire.
si, alla loro fabbricazione e alla loro decora­ una volta raffreddati, vengono poi tagliati e Volta anulare. È un particolare tipo di volta a
zione. lavorati secondo le necessità. botte (v.) che ha le generatrici (muri su cui si
Vedutìsmo. Genere pittorico nel quale si rap­ Vilipéso. Dal latino vìlis, di poco valore e pèn- imposta) costituite da due cerchi concentri­
presentano vedute prospettiche di paesaggi dere, pesare. Trattato o considerato con di­ ci.
o città. sprezzo. Voltare. Da volgere, girare. Vuol dire coprire
Vedutìsta. Si dice di pittore specializzato nella Villanoviàna. Dall’abitato di Villanova, presso gli edifici con una volta (v.).
rappresentazione di vedute. Si tratta di un Bologna. La civiltà villanoviana è una delle Volumi tecnici. Tutti gli spazi che, in un fabbri­
tipo di rappresentazione prospettica partico­ prime civiltà italiche. cato, sono dedicati ad accogliere macchinari
larmente diffuso nel XVIII secolo. I soggetti Virginàle. Dal latino virgo, vergine. Dicesi di o impianti necessari alle esigenze della resi­
preferiti sono i paesaggi campestri o, soprat­ comportamenti o atteggiamenti propri di denza.
tutto per quel che concerne il vedutismo (v.) una vergine, cioè improntati alla purezza e Volùta. Dal latino vòlvere, girare. Elemento del
veneziano, scorci realistici di architetture cit­ all’ingenuità. capitello (v.) (in particolare del capitello io­
tadine. Viridàrium. Dal latino vìridis, verde: nelle case nico (v.)) la cui forma ricorda un moto rota­
Vela. Scomparto triangolare della volta (v.). e nelle ville patrizie dell’antica Roma giardi­ torio.
Velario. Copertura di stoffa che serviva a pro­ no principale, circondato dal peristilio colon­
teggere gli spettatori del Colosseo dal sole e nato, spesso decorato da aiuole, pergolati e
dalla pioggia. fontane. W
Venere. Nome latino della dea greca Afrodìte, Virtuosìsmo. Perfezione tecnica di un artista, Westwerk. In tedesco, «opera occidentale».
mitica divinità femminile della bellezza, dei qualità che consente di superare grandi dif­ Struttura di ingresso alle costruzioni sacre
giardini e dell’amore. ficoltà esecutive. costituita da un vestibolo sormontato da
Ventiquattro Vegliardi. Si tratta di dodici Pa­ Visìr. Dal persiano vezìr, sovrintendente, can­ una cappella affacciata sulla navata (v.), dal­
triarchi e altrettanti Apostoli, secondo quanto celliere. La più alta carica amministrativa la quale la corte imperiale poteva assistere
narra l’Apocalisse (4,4): «Attorno al trono dell’antico Egitto, consistente nell’attuare le alle funzioni liturgiche.
erano altri ventiquattro troni e sopra questi direttive del faraone rendendone esecutivo
vidi seduti ventiquattro vegliardi, vestiti di il volere. Presso gli Egizi, che ne istituirono il
bianche vesti e sulle loro teste corone d’oro». ruolo intorno al 2680 a.C., veniva definito X
Ver Sacrum. In latino, letteralmente, primavera tjaty. Xilografia (o silografìa). Dal greco xýlon, legno
sacra. Rivista “ideologica” della Secessione, Visitazione. Rappresentazione della scena e gràphein, scrivere, disegnare. Antica tecni­
il cui titolo allude a un’antica cerimonia ro­ evangelica dell’incontro fra la Vergine Maria ca di incisione su legno per realizzare tavo­
mana durante la quale, in occasione di parti­ e la cugina Sant’Elisabetta. La prima avreb­ lette (dette matrici) stampabili a pressione
colari calamità, venivano offerte in sacrificio be dato alla luce Gesù, la seconda Giovanni, su carta, pelle o stoffa. Le matrici devono es­
le primizie della primavera successiva. il futuro Battista. sere ricavate da essenze particolarmente
Verosimigliànza. Dal latino veri similis, simile Vittoria (o Nike) di Samotracia. Celebre statua dure (pero, bosso, èbano ecc.) tagliate nel
al vero. Dicesi di riproduzione artistica rea­ marmorea di epoca ellenistica, datata circa senso delle fibre e la loro incisione avviene
lizzata in modo da apparire quanto più pos­ 220-190 a.C., attualmente al Museo del Lou­ tramite sgòrbie, sorta di scalpelli con punta
sibile fedele alla realtà. vre di Parigi. Rappresenta una figura femmi­ metallica tagliente a sezione semicircolare o
Versailles. Cittadina a sud-ovest di Parigi, fu nile coperta da agitati panneggi e dotata di a «V». In questo modo le parti incise non
per oltre un secolo (1682-1789) sede della due grandi ali, simbolo della Vittoria (in gre­ verranno inchiostrate e, quindi, una volta
corte di Francia. Luigi XIV commissionò la co Nìke) che avanza. Fu rinvenuta nel 1863 stampate appariranno bianche. Viceversa, le
maggior parte dei lavori di ampliamento e ri­ nell’isola greca di Samotracia (da cui il no­ parti che resteranno a rilievo riceveranno
costruzione che trasformarono una preesi­ me). l’inchiostro e imprimeranno un segno (linee,
stente palazzina di caccia in uno dei più Vizi Capitali. Secondo la dottrina cristiana i contorni, tratteggi ecc.) sul supporto di
grandiosi palazzi del mondo. A degno com­ sette Vizi Capitali, cioè tali da precludere lo stampa.
plemento di tale opera fu anche costruito stato di grazia, sono: Superbia, Avarizia, Xòanon. Al plurale xoana. Dal greco xèo, scol­
(1661-ca 1668) un parco di circa cento ettari, Lussùria, Ira, Gola, Invidia e Accìdia. pire. Antichissimi idoli pre-ellenici ricavati
arricchito da padiglioni, boschi, laghetti, fon­ Volta. Elemento architettonico che si basa sul­ direttamente da un tronco d’albero.
tane e cascate artificiali. Per la monumenta­ lo stesso principio dell’arco (v.), rispetto al
lità e la magnificenza di questi interventi quale però copre una superficie molto mag­
Versailles resta la testimonianza più alta e giore. Risulta composta da tanti conci affian­ Y
completa della potenza e dello sfarzo fran­ cati che trasmettono alle imposte il peso Yellow Kid. Letteralmente «Bambino Giallo».
cesi prima della Rivoluzione. proprio e quello di tutto quanto sta loro so­ Creato dallo statunitense Richard Felton
Versùrae. Nel teatro romano (v.), ali laterali pra. Outcault (Lancaster, 1863-Queens, 1928),
della scenae frons. Volta a botte. È un tipo di volta (v.) che si può rappresenta un bambino con le orecchie a
Vestìbolo. Dal latino vestìbulum. Lo spazio che immaginare generata da un arco a tutto se­ sventola e un accattivante sorrisone sdenta­
precede una sala. sto (v.) (direttrice) che si muove lungo due to, sempre vestito con un caratteristico ca­
Vestigio. Dal latino vestigàre, seguire le tracce rette parallele. È la più semplice tra le coper­ micione giallo che gli arriva fino ai piedi scal­
di qualcuno. Assume al plurale (vestigia) il ture in muratura e si usa soprattutto per co­ zi. È protagonista o testimone di ingenue av­
significato di ruderi e di rovine. prire spazi di forma rettangolare. venture sullo sfondo di una periferia urbana
Vetro. Materiale di origine antichissima. I primi Volta a crociera. È data dall’intersezione di povera.

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Z Z
Zarìna. Imperatrice russa o moglie dell’impera­
tore, a sua volta definito zar.
Zecca. Tesoreria e luogo in cui si coniavano le
monete.
Zèfiro. Personificazione del mite vento prima­
verile che soffia da ponente. Secondo la mi­
tologia greca era figlio di Astrèo e di Èos
(personificazione dell’auròra).
Zèusi e Parràsio. Scrive Plinio al capitolo 36
del libro XXXV della sua Naturalis Historia:
«Si racconta che Parrasio venne a gara con
Zeusi; mentre questi presentò dell’uva di­
pinta così bene che gli uccelli si misero a
svolazzare sul quadro, quello espose una
tenda dipinta con tanto verismo che Zeusi,
pieno di orgoglio per il giudizio degli uccelli,
chiese che, tolta la tenda, finalmente fosse
mostrato il quadro; dopo essersi accorto
dell’errore, gli concesse la vittoria con nobile
modestia: se egli aveva ingannato gli uccelli,
Parrasio aveva ingannato lui stesso, un pit­
tore».
Zìggurat. Dette anche zìqqurat. Enormi palazzi-
templi sumeri, a pianta quadrangolare, co­
stituiti da più piattaforme sovrapposte, cia­
scuna accessibile da quella inferiore me­
diante scalinate esterne e rampe porticate.
Alla sommità si trova la cella del tempio con­
tenente le statue degli dei. Nelle piattaforme
sottostanti vi sono sale di rappresentanza,
luoghi di riunione e di culto, appartamenti
reali e a volte, al piano terreno, botteghe e
magazzini.
Zoocefalo. Dal greco zòos, animale e kephalè,
testa. A forma di testa d’animale.
Zoser. Noto anche con il nome di Neterikhet (o
Netjerirkhet), chiamato indifferentemente
Djèser, Dòser o Giòser, fu il maggior faraone
della terza dinastia (2657-2589 a.C.). La
grafìa dei nomi dei faraoni e delle loro dina­
stie deriva dalla trascrizione alfabetica delle
iscrizioni geroglifiche. Ciò significa che non
vi è concordanza assoluta e che in altri testi
è possibile trovare trascrizioni diverse degli
stessi nomi. Analogamente, anche le date
dei diversi periodi possono essere riportate
con alcune sfasature. Ciò nulla toglie alla lo­
ro sostanziale veridicità, soprattutto se si
tiene conto di quanto esse siano remote e di
come nessun’altra civiltà del periodo ci ab­
bia tramandato una quantità di testimonian­
ze così documentate e precise.

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