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E nergia nucleare

di fusione
L’energia del sole e delle stelle
Ambiente ed energia

La modalità più comune di produzione di ener-


gia nell’universo è quella basata sulla fusione
nucleare. In questo processo atomi leggeri si
fondono per dare origine a un atomo più pe-
sante. In particolare nelle stelle e nel Sole due
atomi di idrogeno H (due protoni) e due neu-
troni n si fondono per divenire un atomo di elio
He. Nella fusione nucleare una parte di materia
scompare e si manifesta sotto forma di energia,
in accordo con la famosa formula di Einstein: E
= mc2 . Il primo scienziato a capire questo fon-
damentale meccanismo di funzionamento del-
l’universo fu Hans Bethe nel 1939.

Schema di fusione nucleare a isotopi dell’idrogeno:


Le difficoltà di produrre la fusione un atomo di deuterio (D) + un atomo di trizio (T) = 4
atomi di elio ( 4He) + un neutrone (n) + energia.
nucleare
I protoni hanno carica elettrica positiva, e co-
me sai cariche elettriche uguali si respingono. ni ed elettroni si muovono liberamente ad altis-
Per vincere questa repulsione è necessaria una sima velocità, scontrandosi e aggregandosi in
grande quantità di calore. Nell’interno delle condizione di alta densità. La fusione di due ato-
stelle le temperature raggiungono i 10-15 milio- mi è una reazione che avviene in ogni istante al-
ni di gradi e la materia è portata a uno stato par- l'interno delle stelle.
ticolare: il plasma. Nel plasma, protoni, neutro-

I vantaggi della fusione nucleare


La fusione di atomi è più vantaggiosa dal punto
di vista della resa in energia della fissione nu-
cleare (quello che si verifica in una bomba ato-
mica) e non produce radiazioni rilevanti o scorie.
Il combustibile per realizzarla è facilmente repe-
ribile sul nostro pianeta. 10 grammi di deuterio
(D), un isotopo dell'idrogeno, estraibili da 500
litri d’acqua per distillazione, e 15 grammi di tri-
zio (T), un altro isotopo dell'idrogeno, ricavabili
da 30 grammi di litio, produrrebbero energia
elettrica sufficiente a soddisfare le necessità me-
die di un abitante di una società industrializzata
per tutta la sua vita.

Reattore di tipo Tokamak.


La prima fusione nucleare: la bomba H
Il problema più importante, per ottenere una rea-
zione di fusione nucleare, è il raggiungimento di
altissime temperature. Infatti le temperature da
utilizzare, per vincere la repulsione tra i protoni,
sono dell’ordine dei milioni di gradi. Non esisto-
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no materiali capaci di resistere a una simile quan-


tità di calore. Pensa che le più alte temperature di
lavorazione (liquefazione per fusione o evapora-
zione) dei materiali sulla Terra sono dell’ordine di
poche migliaia di gradi. La prima esperienza di
fusione nucleare, neppure a dirlo, fu di tipo bel-
lico: la bomba H (all’idrogeno o termonucleare,
Iniettore di plasma per reattori. 1952) utilizzava una bomba atomica (a fissione)
per ottenere le temperature necessarie a inne- ottiene e si confina il plasma all’idrogeno en-
scare la reazione termonucleare dell’idrogeno. tro campi magnetici molto forti a forma di
L’esplosione era di gran lunga più potente di ciambella (toroide). Questo tipo di macchine è
quelle ottenute con bombe atomiche. oggi il più sviluppato e ha dato origine ai pri-
mi reattori ad alta potenza da 1.000 megawatt.

La fusione nucleare per scopi pacifici 2. Il confinamento inerziale: è basato su piccole


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L’utilizzo pacifico della fusione nucleare si base- sfere (diametro di circa 1 mm), contenenti
rà sull'impiego di due tipi di reattore da utiliz- atomi di idrogeno, iniettate e sospese in un
zare nelle centrali. piccolo spazio su cui convergono raggi laser
a grandissima potenza. Il calore innesca la
1. Il Tokamak: studiato inizialmente in Russia da reazione di fusione. Queste macchine sono
Tamm e Sakharov (1960). In questo reattore, si ancora di tipo sperimentale.
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