a.
Il Sole ripreso in falsi colori dal
Solar Dynamics Observatory della
Nasa nella banda dell’ultravioletto.
Il Sole rimane “acceso” grazie alla
fusione nucleare.
Solitamente non poniamo grande attenzione alle condizioni Nel nostro plasma i protoni si scontrano continuamente,
che rendono possibile la vita sul nostro pianeta. Una di queste ma essendo dotati di carica elettrica positiva, non possono
è la disponibilità di energia. Ciò che rende possibile gustare avvicinarsi così tanto da fondersi. Se però aumentiamo la
della buona frutta o stendersi piacevolmente su una spiaggia, temperatura a una decina di milioni di gradi, ecco che due
è l’energia che il Sole irradia continuamente nello spazio e che protoni che si scontrano, nonostante la forza elettrica che li
viene captata dalla Terra. respinge, possono avvicinarsi così tanto da sentire la forza
La fonte di energia che tiene il Sole “acceso” e che ci inonda nucleare forte, che tiene insieme protoni e neutroni nei nuclei.
di calore ha origine nella “fusione di nuclei leggeri”. Alla Questo però non è ancora sufficiente e soprattutto in questo
base di questo processo nucleare vi è la formazione di un avvicinamento non si produce energia, perché non esiste
“plasma” a partire da atomi di idrogeno (formati da un nucleo uno stato legato stabile formato solo da due protoni (2He, un
composto da una sola particella, il protone, e da un “guscio” nucleo di elio senza neutroni). Ma ogni tanto entra in gioco
composto da un elettrone). In un gas di idrogeno riscaldato un altro elemento, la forza nucleare debole, che nel breve
a temperature di 10-20.000 gradi, gli atomi si muovono tempo in cui i due protoni sono così vicini, trasforma uno dei
velocemente e si scontrano tra loro violentemente, tanto che due protoni in un neutrone, con l’emissione contemporanea
gli elettroni vengono strappati via e quindi si hanno protoni ed di un positrone e di un neutrino. Ecco che allora protone e
elettroni liberi. neutrone possono stare insieme e formare un nuovo nucleo, il
Quindi basta prendere un po’ di idrogeno gassoso, costruire nucleo di deuterio. Inoltre, poiché la massa totale di deuterio,
una specie di forno per scaldarlo a quelle temperature, e positrone e neutrino è inferiore alla massa dei due protoni,
si può accendere un Sole in laboratorio? No, non basta. secondo la famosa equivalenza di Einstein una parte di massa
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si è trasformata in energia. Questo è il invece vengono prodotte in modo significativo
processo primario che avviene nel Sole (vd. in nei processi di fissione dei nuclei pesanti
Asimmetrie come l’uranio o il plutonio.
n. 9 p. 12, ndr), ma in modo estremamente Ci sono però tre problemi per realizzare una
lento, proprio perché necessita della forza piccola copia del Sole sulla Terra. Il primo è
debole, caratterizzata da bassa probabilità di che il plasma dev’essere sufficientemente
interazione e quindi tempi di azione lunghi. denso per avere un numero utile di reazioni.
Ma allora se volessimo riprodurre la fusione Il secondo è che il plasma va mantenuto
in laboratorio, che combustibile potremmo caldissimo (a decine o centinaia di milioni
usare? Fortunatamente, abbiamo disponibili di gradi) e lontano dalle pareti del suo
anche gli isotopi dell’idrogeno: il deuterio, contenitore. Se esso venisse a contatto con b.
presente in natura, e il trizio, “fratelli” i materiali delle pareti, li danneggerebbe, A sinistra il processo di fusione
nucleare di un nucleo di deuterio
chimicamente uguali (anche loro con un venendo pure inquinato da atomi estranei
(2H) e uno di trizio (3H). Nei reattori
solo elettrone atomico) ma i cui nuclei sono strappati ai materiali o venendo assorbito che attualmente producono energia
composti da un protone e un neutrone nel dalle pareti, privando così l’impianto di nucleare avviene il processo
caso del deuterio e da un protone e due combustibile, e inoltre si raffredderebbe. Il “inverso”, quello chiamato di
“fissione nucleare” (a destra nella
neutroni nel caso del trizio. A temperature terzo è che il plasma dev’essere intrappolato figura). Le reazioni di fissione
sufficientemente alte, anche deuterio e trizio per un tempo sufficientemente lungo a utilizzano come combustibile
possono fondere, dando origine a un nucleo produrre la fusione e raccoglierne l’energia elementi chimici molto pesanti,
di elio (due protoni e due neutroni) con prodotta. Perciò, dovremo adottare qualche come l’uranio (U) o il plutonio (Pt),
la cui massa atomica è superiore
emissione di un neutrone libero e un notevole trucco tecnologico per intrappolare il plasma a 200. Questi nuclei, inizialmente
rilascio di energia (vd. fig. b). e tenerlo lontano dalle pareti del forno, bombardati con neutroni
Inoltre, questo avviene anche con tempi come per esempio mettere il tutto dentro dall’esterno, si scindono (da cui
enormemente più brevi della fusione protone- un magnete, che costringe le particelle il termine fissione) producendo
elementi più leggeri, nel caso in
protone, il che rende la reazione abbastanza cariche del plasma a girare attorno alle figura il kripton (Kr) e il bario (Ba)
frequente da pensare di utilizzarla in un linee di campo magnetico senza andare e altri neutroni. I nuovi neutroni,
impianto vero e proprio per la produzione troppo in giro. Inoltre, le pareti dell’impianto a loro volta, danno origine ad
altre fissioni del combustibile,
di energia. dovranno essere protette da appositi permettendo alla reazione di
Le reazioni di fusione, inoltre, producono una materiali, per esempio utilizzando piastrelle “autosostenersi” e creare energia
quantità minima di “scorie” nucleari, che di tungsteno, in grado di reggere il calore utilizzabile dall’uomo.
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innanzitutto a essere un “amplificatore” contributo tecnico-scientifico con la d.
In figura è mostrato uno schema
di energia, cioè a produrre più energia di realizzazione di una sorgente di neutroni molto del futuro reattore sperimentale
quella che viene utilizzata per riscaldare e intensa, basata su un potente acceleratore di a fusione Iter all’interno del suo
mantenere la fusione nel plasma. Inoltre, nuclei di deuterio. Il passo successivo sarà edificio in cemento. Al centro si
mentre il deuterio è abbondantemente la costruzione della prima centrale a fusione: intravede la struttura toroidale
della camera a vuoto in cui viene
presente nell’acqua, il trizio non è disponibile Demo (Demonstrating fusion power reactor), confinato il plasma (illustrato
in natura e quindi deve venire prodotto in grado di produrre energia elettrica, prevista con un colore violetto). Intorno
artificialmente. L’ipotesi è quella di usare una attorno alla metà di questo secolo. Si tratta e al centro del Tokamak sono
situate le bobine che producono
reazione nucleare in cui i neutroni energetici certamente di una delle più grandi imprese i campi magnetici necessari al
prodotti dalla fusione stessa interagirebbero dell’umanità, paragonabile per ambizione e funzionamento della macchina.
con del litio (relativamente abbondante in complessità alla conquista dello spazio, con Tutto intorno sono illustrate
natura e presente in molte delle batterie che le strutture che costituiscono
l’obiettivo di rendere disponibile una nuova
l’impianto nel suo insieme (sistemi
utilizziamo per computer, tablet e cellulari), fonte di energia pulita, sicura, praticamente di raffreddamento, alimentazioni
producendo elio e trizio. Iter punta quindi inesauribile e libera da CO2. elettriche, controlli, ecc.).
anche a dimostrare che utilizzando questa
tecnica l’impianto è in grado di autoprodurre
il trizio necessario al suo funzionamento. Il Biografia
primo plasma è atteso nel 2025, mentre il Marco Ripani è ricercatore presso la sezione Infn di Genova e lavora da circa 25 anni
raggiungimento di condizioni di fusione con nel campo della fisica nucleare con sonde elettromagnetiche. Dal 2012 dirige il progetto
miscela di deuterio-trizio è previsto nel 2035. strategico “Infn Energia”, finalizzato a sviluppare applicazioni di tecnologie nucleari per la
Oltre alla dimostrazione della capacità di gestione dei rifiuti nucleari, la sicurezza e i futuri reattori a fissione e fusione. È membro
produrre energia da fusione in grandi quantità di comitati internazionali di esperti all’interno dell’organizzazione europea Euratom.
vi è la necessità di sviluppare materiali in
grado si sostenere l’elevato flusso neutronico. Link sul web
Ciò richiede ulteriori prove sui materiali. https:// www.iter.org
Per questo è in corso di realizzazione Ifmif
https:// www.euro-fusion.org/
(International Fusion Material Irradiation
Facility), un laboratorio dove si riproducono le https:// www.euro-fusion.org/wpcms/wp-content/uploads/2013/01/JG12.356-web.pdf
condizioni gravose determinate dalla fusione.
A tale progetto l’Infn dà un importante DOI: 10.23801/asimmetrie.2018.24.6