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Benedetta Pilia 5B
La decisione di costruire la prima centrale elettronucleare in Italia venne
presa nel 1955.
Nel corso degli anni sono state costruite nel territorio italiano impianti di
prima generazione basati sulle 3 più innovative tecnologie dell'epoca.
Nel 1966 l'Italia figurava come il terzo produttore al mondo dopo Stati Uniti e
Inghilterra. Nel 1987 in Italia fu indetto un referendum abrogativo in cui fu
sancito l'abbandono dell'Italia al nucleare e ai relativi impianti .
Ancora oggi l'opinione pubblica è combattuta sull'essere pro o contro il
nucleare.Le preoccupazioni che influenzano l'opinione pubblica riguardano
soprattutto la sicurezza delle centrali nucleari,la gestione dei rifiuti radioattivi
e il terrorismo.La percezione che l'opinione pubblica ha sul nucleare e il
supporto che fornisce ad esso sono un elemento essenziale per il futuro sviluppo
di questa energia. L'incremento dei prezzi energetici e dibattito riguardo al
cambiamento climatico sono elementi che vengono correlati frequentemente al
ritorno al nucleare.La conoscenza degli Europei sulla tecnologia nucleare è
limitata. Secondo i sondaggi è limitata in particolare riguardo alla sicurezza e
la gestione dei rifiuti radioattivi. Il problema delle scorie radioattive è un
fattore capace di influenzare negativamente l'opinione pubblica sull'energia
nucleare. Pensiamo alla Francia in cui sono presenti 19 centrali
elettronucleari.La Francia è il più grande esportatore di energia
elettrica,esporta il 18% circa della sua produzione totale anche verso l'Italia
guadagna all'incirca 3 miliardi di euro all'anno anche per via dei suoi
bassissimi costi di produzione.
Puntare l'energia nucleare significa:Indipendenza energetica.Competitività
del costo dell'energia elettrica prodotta da impianti nucleari e lotta contro il
riscaldamento globale.Infatti il nucleare partecipa in pieno alla lotta contro il
cambiamento climatico.
Ogni dibattito in merito all'energia nucleare in Italia è pervaso da
considerazioni ideologiche e da disinformazione .Si dovrebbe pertanto attuare
un piano di informazione basato su linguaggio efficace,comprensibile anche da
chi non è esperto nel settore,dibattiti televisivi,trasparenza delle informazioni e
coinvolgimento della popolazione in tutti i processi decisionali.